Presentazione del volume "Le migrazioni femminili in Italia. Percorsi di affermazione oltre le vulnerabilità" (IDOS) a cura di Maria Paola Nanni (Centro Studi e Ricerche IDOS), Ginevra Demaio (Centro Studi e Ricerche IDOS), Benedetto Coccia (Istituto di Studi Politici S. Pio V)

Bene grazie pervenute e benvenuti a questa presentazione
Vorrei ringraziare non solo tutte le persone che sono in sala in questo momento però
Anche tutte quelle che ci stanno seguendo in diretta streaming
Sul canale di YouTube gola
Non solo di trust ma anche dell'Istituto di studi politici San Pio quinto quale abbiamo ancora una volta ha collaborato per la realizzazione di questo di questo rapporto
E poi anche su tutti quelli che sono anche sul nostro sito sulle pagine Facebook delle nostre strutture
Insomma tutti voi che state seguendo da remoto o qui in sala questo evento e dopodiché siamo un po'particolarmente contenti perché se posso dirlo anche con un pizzico così di insomma eliminando un po'di falsa modestia siamo tutti i colleghi io e tutti gli amici anche dell'istituto
Orgogliosi di presentare oggi questo rapporto in particolare perché da quello che ci risulta è la prima volta che viene pubblicato un rapporto di natura squisitamente socio statistica
Che esclusivamente ma anche organicamente dedicato alle migrazioni femminili verrebbe quasi da dire certo che era ora se uno pensa che che la storia dell'immigrazione in Italia insomma no ormai data
Una cinquantina d'anni quindi lunga di mezzo secolo
Quindi siamo veramente molto contenti io vorrei ringraziare sin d'ora tutti tutte le relatrici e tutti i relatori che sono qui al tavolo
Oltre che naturalmente tutto il pubblico
Dunque che cosa ci restituiscono le migrazioni femminili in Italia
E i ciclisti fruiscono così almeno sembra anche dal libro che avete tra le mani storie di di coraggio di grande tenacia
Storie anche di sacrifici e di desiderio di riuscita
Soprattutto poi ci restituiscono la dignità di centinaia di migliaia di donne che ho da sole
Nel caso in cui abbiano lasciato partner genitori fratelli figli anche molto piccoli
In patria oppure anche insieme ai loro figli affrontano come sappiamo viaggi estenuanti
Che spesso sono costellate anche di violenze di soprusi fu anche fisici
E poi di donne che giunte finalmente qui in Italia già con il peso
Di queste ferite devono continuare comunque a lottare per emanciparsi e per resistere
Per diverse cose ora contro la tratta
Dello sfruttamento sessuale
Noi sappiamo che in questi casi il percorso può essere iniziato con inviando anche sin dalla partenza
Oppure anche da meccanismi socioculturali di inferiorità azione di segregazione Domestica di relegazione al lavori squalificante i pesanti
Sottopagati senza tutele
E poi anche una volta giunti in Italia anche da ricatti da umiliazioni da molestie e nei casi più gravi anche di sfruttamento
Di sfruttamento appunto in ogni caso si tratta di persone che pagano
A un sistema che le sottopone a meccanismi di doppia discriminazione una legata la provenienza e l'altra di genere
Non di rado pagano un prezzo salatissimo in termini esistenziali oltre che poi i materiali e psicologici
Ecco nonostante questo però il loro apporto lo rapporto che è molteplice per la loro famiglia
Ma anche per le famiglie degli italiani per l'UE il farne Anzio anale per l'economia italiana per l'economia dei Paesi d'origine è un apporto sempre più prezioso imprescindibile
E dalla loro riuscita ne va sempre di più anche del benessere collettivo di intere comunità
Quindi questo volume cerca di gettare un fascio
Di luce su questo fenomeno così Complesso così sfaccettato che è un fenomeno all'interno di quello più grande delle migrazioni nazionali il nostro desiderio sarebbe naturalmente di dare anche una continuità
Ma questo focus
Visto che la prima volta che accade nel nel campo degli studi socio statistici legati alle migrazioni
Cercheremo di di non abbandonare il tema perché merita ovviamente di essere ribadito e anche monitorato nel tempo
Dunque
Credo che per me sia sufficiente così perché contenuti poi più specifici le preziosità i dati e le informazioni non spetterà a me illustrarle ma in primis alle alle mie colleghe che hanno curato il volume insieme al professor Benedetto Coccia e poi noi avremo anche l'opportunità di ascoltare degli affondi degli approfondimenti tematici
Da parte di tutti i relatori le relatrici che vedete qui al tavolo e che insomma ma mano verrà presentando
Quindi grazie ancora a tutti voi è però passo la parola con molto piacere al presidente dell'Istituto di studi politici sa ampio quinto Paolo De Nardis perché questo volume si inserisce in un quadro nel più articolato che ormai data da tanti anni di collaborazione tra i dossier l'istituto e all'interno di questa collaborazione noi abbiamo anche tutta una serie di monografie annuali che di volta in volta focalizzano dei temi specifici legati al mondo delle migrazioni
E quest'anno appunto abbiamo deciso di dedicarlo proprio alla questione delle migrazioni femminile grazie presidente
Grazie che caro Luca stavo per dire Presidente sarà anche lei non sarà e
Siamo tutti e con tante qui e grazie anche per aver voluto ricordare la nostra collaborazione ormai interistituzionale ormai da da quasi un decennio e qui veramente
E mio credete a dovere salutare Franco Pittaluga le la sua presenza e qui sempre sempre fondamentale visto che
Come dire la la la scaturigine c'è del del rapporto con l'istituto c'è il suo nome e un il mio sentito grazie più domestico e ma la struttura IST
A Benedetto Croce il decano dei nostri ricercatori dell'istituto che ebbe l'idea di aprire appunto le porta questa collaborazione
Viva vitale feconda che continua e continua oggi in modo particolare con un volume e che lo stesso perito accorcia assieme alle colleghe Ginevra Di Maggio di Maiori
Maria Paola Nanni hanno curato volume che come ha detto presidente Di Sciullo ha una particolarità la particolarità è quello che per la prima volta abbiamo un volume che
Sa dire con i numeri
E quindi traduce in prosa tante
Riflessioni che in maniera molto sporadica a volte mai così sistematica
Sono si sono avute tante volte no però varie volte perché un argomento ancora in gran parte inesplorato
Si sono avute nel panorama soprattutto delle scienze sociali empiriche ma anche in quello giuridico in quello economico in quello che antropologico culturale
Ma l'antropologia culturale da parte delle scienze delle scienze sociali per cui è uno dei dei grandi delle tre delle scienze sociali
Quello che emerge e che immediatamente veritieri
Alla mia ormai veneranda età come docente universitario non so quanti decenni siano passati e cerco di non censirli mai i decenni non gli anni perché altrimenti lì l'avvilimento sarebbe superiore
Mi è capitato
Soprattutto da un certo momento in poi di stilare introduzioni prefazioni non so a quanti volumi anche questo è un censimento che un giorno
Quando diventerò anziano chissà perché poi si sposta sempre l'asticella dell'anzianità no dice questo lo faccio a b quando vado in pensione arriva la pensione non me ne sono accorta e quindi sì sì e allora si dice ah beh quando diventerò meno giovane
è però raramente
Non dico mai Murder realmente
L'ho fatta con cui introdotto un volume con quella un passione quell'interesse e quel voler approfondire l'argomento per cui mi sono accorta man mano che l'introduzione stava diventando l'intelletto l'intelaiatura di un altro saggio ancora allora ve lo risparmio perché tanto lo potete leggere visto che
Tutti presenti
Trasferte il volo e quindi non si tratta nemmeno di fare poi lo spoiler qui però volevo dire che l'argomento mi è sembrata mente interessante
Perché noi sociologi conviviamo con un problema
Che la nostra disciplina
Che detta in maniera correva è un po'farsi i fatti degli altri non onorare l'undicesimo comandamento no se vogliamo detta in maniera molto molto più approfondita è un po'
Parlare ogni volta della crisi
E dire che la sociologia o le scienze sociali siano in crisi
La verità è che le scienze sociali vivono di crisi quando ha tagliato ma quando le nostre certezze vengono a traballare vengono a saltare e quindi noi siamo chiamati a dar conto di qualcosa che non torna dobbiamo operata attraverso spiegazioni
Ecco perché ditelo coi numeri
I colleghi qui presenti professor D'Agostino rivale costi sociologi qui presente sanno bene a che cosa io mi posso riferire lo ringraziamo per la sua presenza lo salutiamo e ringraziamo e
Il ragionamento va fatto più o meno in questi termini
Noi abbiamo una cassetta degli attrezzi di categorie che a un certo punto però anche un una certa dittatura del linguaggio politicamente corretto
Ci dice a questo punto questo non si può più dire perché non ha più senso degli ulteriori quest'altro quest'altro argomento quest'altra categoria
C'è stato un certo punto l'idea che determinanti lessi chic un tecnico una parte del Messico delle scienze sociali non fosse più adeguata per conto della realtà
Addirittura di solito noi appunto addebitiamo legittimamente tutti i guai della caduta delle della razionalità scientifica al passaggio di millennio ma già alla fine degli anni Novanta invece nella mia quanti per esempio qualcuno diceva ma il termine società che significato io
Il termine classe sociale che Roberto e astratta
Il termine
Conflitto mutamento ma no i problemi sono di carattere di ordine di armonia
Vergogna prestabilita quasi che veniva a cadere dall'alto verso il basso
Mutamento sociale trasformazione sociale uno assoluta e tutto sommato poi
E possibile ricostruire secondo palco era difficile ricostruire per esempio il concetto di classe e di conflitto di classe il concetto di lotta sociale era più semplice parlare magari di odio di invidia dei sentimenti
Che potevano in qualche modo
Destare emozione
Risentimento ma fortemente a Camp citati alla prospettiva individualistica
Come se appunto
L'individuo avesse perso la propria socialità l'individuo sociale non esisteva più
La crisi
Lehman Prada alla crisi del del del del due mila
Otto due mila e nove
E il tunnel lungo tunnel che ci ha condotto prima alla pandemia poi alla situazione bellica attuale
Chiaramente non hanno fatto altro che radicalizzare questi concetti
Leggendo questo libro mi sono reso conto invece che è il modo migliore per spiegare tante cose fosse proprio recuperare quella vecchia cassetta degli attrezzi
E quindi ne parlavo con Luca Di Sciullo appunto ne gioisco ma con le con le autrici con con Ginevra e Maria Paola
Che sembrava dimenticato
Che ero stata scacciata dalla porta e che neri entrava prepotentemente dalla finestra del mio studio
E lei
Un brava sulla mia scrivania
Quella cassetta degli attrezzi comunque le categorie
Di fatto tre punti e qui la faccio breve e poi chiudo gli interventi il primo
Il migra
Il via torni in qualche punto
Viene in qualche modo misura considerato più o meno malamente dalla legislazione e quindi dal diritto nazionale sappiamo in che termini non stiamo a fare non apro quell'altra prole quelle un'altra storia ancora
Senz'altro dal diritto internazionale
Ma anche in maniera
Attraverso quello che è un po'il lapsus ideologico del diritto stesso
Vale a dire il modo astratto tipizza ante la fattispecie delle tipizzare quindi astrarre e quindi esportare l'individuo concreto in carne ed ossa e nel suo abito Sat come direbbe Burke
Di tipo sociologico
Dalla realtà e costruirlo come ci sono oggetto giuridico
Il soggetto giuridico tutto a
Nella sua Ibo statizzazione come dicono i filosofi del diritto antologica no del soggetto come dicono i filosofi
Tutto a tranne i connotati della ieri di città reale
Tuttora tranne quello che per esempio le donne migranti
Nella composizione
Di nuovo gruppo poi utero utilizzerò all'altro termine che mi sta a cuore hanno vale a dire la soggettività il diritto parla di soggetti senza soggettività e qual è la sostituiti con il Lazio si biologico che sta dietro al costrutto giuridico e all'imposta sì
Quello di avere come soggetto inventa sempre un retropensiero
Che è quello del soggetto maschio salutiamo Silvia Costa che vedo in questo momento presi da fosse veramente la ringraziamo ti vedo adesso Silvio questo punto tornare
Vedi ispirati mentre parlavo della critica e del diritto internazionale
è questo il punto è il primo punto
La soggettività femminile prepotentemente entra sulla scena sociale
Rita dignità realistica all'imposta si astratta del diritto internazionale che a un certo pensiero che è quello del del maschio adulto
Quindi parliamo donne e minori soggetti deboli come dire o deboli tra virgolette della situazione secondo punto
Quando c'è stata la prima stagione del femminismo a livello internazionale
Si cercò di tagliare le dita applicare delle categorie
Di carattere dell'economia politica alla questione del lavoro femminile e si diceva perché le donne non vengono considerate ma perché le donne per lo più parliamo di anni lontani nel tempo e forse anche nella memoria per lo più un modo lavorano parliamo degli anni del del del secondo dopoguerra
E quindi cosa fare lavorò soprattutto in casa e quindi la il lavoro domestico
è vero che hanno un lavoro molto concreto quello domestico senza di voi non si potrebbe andare avanti ma che produce soprattutto valore d'uso cioè e immediatamente immediatamente utilizzabile
Ma col fatto che un lavoro che non va sul mercato non viene valutato e non perché non produce valore di scambio non c'è la possibilità di mercificare rendere merce e quindi scambiare sul mercato il lavoro chiaro quindi è un modo non ideologico e molto molto come dire
Trattato con le categorie dell'economia politica classica poi è anche neoclassica se vogliamo non produce valore di scambio
Che cosa è avvenuto con le donne mi che l migranti soprattutto in gran parte prevalentemente non esclusivamente ma prevalentemente vengono a lavorare proprio solo interrotta dette sopra dette solo spesso proprio del lavoro domestico le badanti nel lavoro di cura ladri in quel lavoro che
Intrappolato nel privato non usciva fuori delle mura domestiche
Nelle donne le mamme di famiglia di un tempo e che non veniva quindi valutato
Come non veniva valutata quindi la donna chiaro questo uscì sulla Manzoli Review di del mille novecentosettanta state del settanta un saggio molto bello da parte appunto di una delle femministe americane dell'epoca
Questo concetto che è stato ripreso per ultimamente anche da una parte il movimento femminista invece contemporaneo e qui ringrazio Eleonora Eleonora de Nardis che mi ha suggerito
Questa lettura vale a dire nei anzi fresare Cinzia produzione
Sono invece in
Primo piano per rivalutare il discorso dal punto di vista del nuovo lavoro delle forme torniamo un attimo in Italia il lavoro femminile
Delle donne migranti in Italia
Tenendo presente Antonio emigrante rappresentano il più del più della metà degli immigrati nel nostro Paese avevo qui la cifra esatta che poi ritroviamo nel libro per l'appunto vale a dire il cinquantuno virgola tre per cento dell'intera popolazione straniera residente nel Paese sono tornati questo offre presa
Mi è sembrato un disco come il titolo con i numeri no ecco noi che siamo un Paese più di parole che non di numeri andiamo più parlare che non lavorare sui numeri forse ogni tanto dovremmo per presenta anche quest'ovviamente
Dando mani e piedi a questi numeri ovvio patimenti si fa lo stesso lo stesso entriamo lo stesso lapsus ideologico del diritto
Bene
Il lavoro adesso e diventato merce anche quello nella misura in cui anche quel lavoro è diventato merce
Dal punto di vista del riconoscimento di classe anche le donne compongono
Un nuovo ceto sociale e quando sia consapevolezza di esse il nuovo ceto sociale ecco che diventa Class allora tutto ciò che l'odio tutto ciò che il sentimento negativo l'invidia
Di un venticinque anni fa scrissi sul un libro sull'invidia come categoria sociologica dicesse l'invidia sociale no gli inviti Iberi individuale
Se si fa il salto di qualità tutti questi sentimenti negativi che sono acido solforico per quanto riguarda il rapporto con l'alterità
Si trasformò semplicemente in conflitto semplice molto importante come categoria sociologica e fondamentale
Perché panta rei
Il mutamento alla trasformazione cioè piaccia agli uni dispiace agli altri
Il conflitto trasformazione
Per avere visioni e possibilità di trascendere che a dire superare
Una un pass
Forte quelle con quelle cose che non tornano perché in qualche modo prendono elettroshock nella nostra conoscenza creo nel trash infine ultimo e poi finisco veramente
Lo diceva prima e il professor Di Sciullo
La questione
Dello sfruttamento barra schiavitù delle donne e il far finta di nulla da parte giunti sonno dogmatico anche dello Stato
E anche delle istituzioni perché tutto sommato fanno comodo dal punto di vista sistemico che ci sia una emarginazione se questa emarginazione diventa business e lavoro somma possono si sa che la prostituzione da sempre lavoro sommerso ma qui siamo sulla tratta
E soprattutto sulla prostituzione non come dire
Per libera scelta dei soggetti bensì
Per imposizione coatta attraverso minaccia tortura
Ma il tema soppressione e quindi sono i tre indicatori che indicano la differenza fra sfruttamento e schiavitù o
Schiavitù Pirlo sfruttamento questo gli indicatori della schiavitù
Esistono se se la schiavitù oggigiorno si si fa finta di non vederla anche qui la la soggettività andava delle donne migranti pone ha posto un freno
Ne è uscita fuori e possiamo dire che stanno catalizzati dal punto di vista dei migranti vediamo quello che succede con la gentile fictio né né quello nelle periferie regione articolo molto bello qualche un paio di estati fa il Tomaso Montanari
Tutta la cultura dello scarto che avviene in periferia dopo le genti fissazione dei centri storici
E sostanzialmente crea consapevolezza di un conflitto quando non è guerra tra i poveri e questa consapevolezza molto spesso deriva soltanto deriva in gran parte dalle mento femminili ecco tre punti fondamentali che mi hanno accese hanno acceso la mia sete di sapere questa da sempre avendo scelto questo mestiere ma soprattutto il mio interesse per recuperare riqualificare la luce del presente il Lessico delle scienze sociali empiriche complimenti agli autori e grazie chiedo scusa per la
Grazie grazie al professor De Nardis per questa introduzione anche per questi tre punti questi tre temi come ha detto lei fanno parte un po'della cassetta degli attrezzi che ci danno anche un po'l'avvio il tema dell'identità femminile plasmata su schemi su strutture maschili la mercato e cooperazione del lavoro domestico che sommano anche quello
Diciamo riguarda anche un'organizzazione
Corsi di genere di tipo culturale sociale e la mancata e cooperazione
Alla alla dignità del lavoro produttivo di scambio poi ditemi per lo sfruttamento quindi credo che siano tutti gli argomenti che in qualche modo in maniera trasversale in conosceremo il si incrociano comunque
Nei contributi di questo testo dico fa non non avevo mai fatto il conteggio son quasi quaranta quaranta capitoli
Scritti redatti da studiosi e disse gli studiosi molto qualificati quindi credo che ci siano porti di grande qualità che vale la pena leggere anche uno ad uno perché sono capitoli che hanno una loro dignità e si reggono in piedi anche siamo leggendoli da soli no
Com'è un po'la logica un po'dei manuali dei rapporti di questo genere
Però una visione complessiva di tutto
Ecco la possono avere solo le curatrici e il curatore di questo volume le curatrici sono le mie Valentine sempre colleghe Maria Paola Nanni e Ginevra Di Maio che sono proprio qui accanto a me
E alle quali sono contento ora di lasciare la parola interverrà subito dopo anche il curatore
Il professor Benedetto Coccia che all'altro capo di questo tavolo però insomma naturalmente partecipa tutti gli affetti di questa grande fatica di questo grande lavoro i cui frutti avete tra le mani
Allora la parola Maria Paola Nanni e poi subito a seguire gli altri curatori grazie
Grazie pervenute benvenuti grazie a tutte e tutti di essere qua siano allora io cerco di andar veloce che il tempo poco i temi sono tanti nostro quello mio di chi dovrà sarà Di Benedetto uno sforzo veramente di sintesi
Allora innanzitutto il primo dato da sottolineare che emerge con chiarezza come la presenza ma anche il protagonismo delle donne hanno caratterizzato da sempre il quadro dell'immigrazione italiana
Le donne sono state tra le prime a connotare prato d'Italia con un contesto di migrazione e si sono evidenziate fin dall'inizio per un ruolo attivo e anche per una preponderanza quantitativa
E allo stesso tempo però rischiano di essere le ultime ad essere riconosciute anche nella specificità oltre che nella plurima articolazione dei loro percorsi dei loro profili migratori
Infatti nonostante questo protagonismo storico quantitativo che poi si traspone ampiamente anche in termini di agire individuale e nonostante anche ruoli essenziali che le donne migranti ricoprono oggi nei nostri contrasti nei contesti l'inseguimento
La però la loro presenza soprattutto la loro condizione specifica la condizione specifica di donna migrante è stata a lungo trascurata
Perché o assimilata all'esperienza maschile e quindi da letture delle migrazioni che hanno mantenuto a lungo uno sguardo solo apparentemente neutro rispetto al genere come veniva ricordato
Anche poco fa
Oppure quando individuata una specificità femminile questa è stato a lungo ancora oggi spesso ricondotta rappresentazioni riduttive che inquadrano la donna migrante in termini prettamente passivi Bisanti se non del tutto Vitti mistici
E questo secondo narrazioni che poi in fondo a ben guardare ripropongono logiche di marginalizzazione di subordinazione legati al genere quindi a carico specifico delle donne e che quindi ci dicono anche della come dire dalla valenza pervasiva diffusa di questi meccanismi
Ecco quindi che rilegge l'immigrazione italiana dalla parte delle donne è un'operazione che implica proprio un cambio di prospettiva avere proprio quello che abbiamo definito una sorta però di riposizionamento dello sguardo
Che quindi Guidi l'analisi e di riflesso le politiche accogliere tutte quelle ricadute concrete e reali che il genere come espressione proprio di un sistema sociale esercita anche sui processi migratori
Va da sé che a partire da questa consapevolezza de come Ritossa come Istituto di studi politici San Pio quinto abbiamo voluto realizzare questo volume e fin dall'inizio l'abbiamo pensato come una pubblicazione appunto di ampio respiro che proprio coinvolgendo Autori autrici di varia estrazione potesse restituire una visione articolata articolata
Oltre che specifica dell'universo delle migrazioni femminili nello specifico contesto del nostro Paese
E è venuto fuori quindi ovviamente un quadro ampio articolato che trova però un filo conduttore specifico in un approccio analitico comune che è condiviso da tutti i contributi
E che poi tradotto in qualche modo nel titolo del volume percorsi di affermazione oltre le vulnerabilità
è infatti un approccio analitico che si muove un po'come un filo rosso porre tra i due poli interpretativi appunto dell'affermazione e delle vulnerabilità e che quindi vuole mettere anzitutto in primo piano ridare protagonismo appunto al protagonismo femminile arrivo a ridare protagonismo alla carica
Affermativa emancipata oggi anche Trust formativa delle migrazioni femminili senza però per questo mettere in secondo piano quello bagaglio specifico
Di vulnerabilità di di svantaggio di discriminazione che le donne migranti un po'gioco forza son costretta a portare con loro
E che pare un bagaglio il volume lo spiega bene a scomparti multipli e che poi comunicano tra di loro
E che sono connessi ciascuno sia le differenze di genere ma anche alle differenze di status giuridico di specifica provenienza gioco culturale di condizione socio economica
Quindi noi tenendo insieme questi due pali interprete di queste lingue campi di osservazione opposti dell'affermazione delle vulnerabilità
Abbiamo cercato di proporre una prospettiva appunto che cogliesse questa sorta di ambivalenza in cui sembrano continuamente sospese le esperienze delle donne migranti ahi noi anche delle donne con background migratorio che sembrano punto sempre in continua attenzione in faticoso equilibrio tra pratiche di affermazione ed esposizione a condizioni di vulnerabilità
Ora
Proprio per anche come dire evidenziare la la valenza specifica di questo doppio binario interpretativo proposto dal volume utile collocare in una prospettiva storica l'evoluzione delle migrazioni femminili in Italia
E in effetti già se guardiamo i primi flussi qui negli anni Sessanta gli anni Settanta soprattutto del Novecento quello che emerge con chiarezza è come tutto il protagonismo storico di queste migrazioni delle migrazioni autonome femminili cui appunto il loro carattere autonomo
Ma anche proprio la spinta a le Mans all'emancipazione che le sostiene
Questi primi frutti sono attivati soprattutto dalla dall'aumento della domanda nel settore della collaborazione domestica
E quindi sono progetti migratori spesso almeno prevalentemente anche di stampo economico quelli che portano le donne in Italia
Anche se non solo sono soprattutto progetti migratori accomunati da una come dire una valenza emancipato Oria appunto non dimentichiamo in questo momento insieme
Alle lavoratrici si sono già anche lei adesso dire studentesse quindi c'è anche una forte voglia di riscatto da codici da regole non più condivisi
E sono flussi quindi che caratterizzano punto fin dall'inizio il quadro dell'immigrazione nel nostro Paese si bilanciano fin dall'inizio per un ruolo attivo autonomo anche rispetto al mondo delle migrazioni maschili delle donne ma allo stesso tempo si evidenziano anche per la sostanziale invisibilità che accompagna la presenza e percorsi di queste donne
Un'invisibilità che dal rimane poi pressoché inalterata almeno fino alla metà degli anni novanta
Qualcosa inizia a cambiare solo con gli anni Ottanta quando le lavoratrici domestiche sperimentano un passaggio di emancipazione importante ovvero il lavoro presso le famiglie italiane non è più solo a tempo pieno e questo permette da una parte una maggiore interazione con l'esterno quindi con la rete dei servizi con la sfera pubblica in generale
E dall'altra permette anche di stringere maggiormente le relazioni interne quelle Reggi solidaristiche identitaria spesso a base nazionale o migratoria in questo momento
Che poi si strutturano prestissimo e reti associative propriamente dette avranno un ruolo
Di primo piano veramente nel sostenere l'inclusione la stessa visibilità l'autonomia delle donne e quindi nel sostenerne la promozione anche davanti non solo agli occhi dell'opinione pubblica ma davanti alla stessa sfera istituzionale
Quindi a un momento questo in cui alla noncuranza sostanziale della società esterna delle stesse istituzioni le donne migranti rispondono con un dinamismo associativo veramente molto molto forte
Che porta i loro percorsi a intrecciarsi fin da subito con quelli dell'intera società civile e quindi punto a promuovere il ruolo delle donne migranti anche per esempio all'interno delle stesse politiche per imitazione quindi poi gli interventi di politica sociale penso per esempio agli interventi sulla tratta i primi che in Italia sono stati dedicati specificamente alle donne immigrate protagoniste nell'attuare questi interventi sono state le stesse donne migranti
Il quadro con gli anni Novanta cambia cambia molto cambia termini quantitativi per la forte fortissima crescita degli arrivi ma cambia soprattutto in termini di diversificazione di articolazione della presenza due le sostanziali novità la crescente presenza di vittime di tratta a scopo di sfruttamento sessuale da una parte e la forte intensificazione dei ricongiungimenti familiari
Dall'altra due flussi ovviamente diversi e molto diversificati al loro interno che comunque insieme concorrono anche a consolidare meglio che definire per consolidare il primato quantitativo delle donne
Nel panorama abilitare migrazioni italiane soprattutto all'interno specifici gruppi nazionali ossia quei gruppi in che sono fin dall'inizio caratterizzati dalla prevalenza di migrazione autonome femminili finalizzate all'inserimento nel mondo del lavoro
E due svastiche danno anche una nuova inedita visibilità al mondo delle donne migranti in Italia questa visibilità però è trainata soprattutto la forte esposizione pubblica e mediatica della tratta della prostituzione in strada
E quindi dello sfruttamento sessuale delle donne appunto trattate e e questo fa sì che è una visibilità attuale che lungi dal favorire riconoscimento l'affermazione delle donne migranti dei loro percorsi davanti all'opinione pubblica davanti alla sfera istituzionale finisce invece per veicolare delle visioni riduttive
Pregiudiziali fortemente stereotipate che convergono nell'immagine di una presenza marginale sottomessa passiva
E anche in una sorta di come dire ipersessualizzazione dello sguardo rivolto verso i corpi delle donne immigrate tutte caratteristiche che troviamo ancora oggi
E che poi si riverberano su tutte di universo di riferimento e quindi oscurano anche il ruolo di quelle collettivi più ampi più radicati che pure anche in questo momento continuano a distinguersi per un ruolo attivo per una crescente partecipazione
Un cenno palo devo fare anche i ricongiungimenti perché ricongiungimenti portano sit in Italia soprattutto numero importante sempre crescente di donne che migrano
Al seguito dei migranti maschi che i mariti soprattutto e una presenza che questa soprattutto l'immaginario convettivi collettivo a sua volta alimenta l'immagine di una donna migrata come statica passiva
E questo nonostante anche nel caso delle che ricongiunge Paesi attivino dei processi che hanno quanto meno una doppia valenza per le donne quindi si legati all'inizio magari a dinamiche di subordinazione ma poi proiettati verso il cambiamento cioè si innescano comunque
Già di per sé per il fatto stesso della migrazione dei profondi processi di trasformazione di ridefinizione di ruoli divisioni anche di comportamenti nei quali poi spesso soprattutto se adeguatamente orientati lo spazio che l'autonomia femminile poi viene ad espandersi ma cantabili congiunte ci sono anche le donne che ricongiunge una spinta stato ricordato più volte quindi c'è un protagonismo femminile anche nel lei nei processi di stabilizzazione familiare
Ma questo protagonismo ecco il doppio binario è fortemente ostacolato dalla specifica condizione occupazionale delle donne
Il lavoro domestico rende molto difficile attivare un canale di emancipazione così importante come il ricongiungimento
E questo si riflette ancora oggi per esempio è la più bassa presenza di figli minori nel caso delle primo migranti lavoratrici piuttosto che nel caso delle ricongiunta che a loro volta poi scontano per vari motivi dovranno sto a sottolineare una maggiore difficoltà di accesso invece al mondo del lavoro
Col nuovo millennio il passaggio cruciale di nuovo nella nel quadro di una forte accelerazione dei flussi migratori al femminile in Italia si avvia quel flusso massiccio tuttora attivo
Che ha come protagoniste donne sole spesso in età adulta spesso con elevati titoli di studio che vanno ad inserirsi in un particolare ambito del lavoro domestico il lavoro di cura quella settore che sappiamo un po'colmano le le carenze del sistema di welfare italiano privatizzando la gestione dei soggetti fragili affidandola
Alle donne straniere emerge quindi un nodo centrale che è già stato richiamato che ha tuttora irrisolto il nodo della riproduzione sociale che anche quando se ne riconosce il valore economico pago Jima ricadere primariamente sulle donne e con l'aumento dell'occupazione delle donne italiane viene delegato su scala globale alle straniere
Straniere che quindi si trovano a sperimentare un accesso al lavoro che era stato svantaggiato diseguale come a dire che l'emancipazione delle donne italiane dalla sfera domestica familiare non passa
Da una più equa distribuzione del lavoro in casa ma passa dalla rilevazione in quegli stessi spazi in cui gli stessi ruoli delle donne immigrate che paradossalmente sia accedono al lavoro ma ancora come dire confinato in una in ruoli di accudimento e di cura e allo stesso tempo private
Della propria dimensione familiare della propria dimensione affettiva un'ambivalenza forte ancora che grava sui percorsi delle donne della migrazione un'ambivalenza tra l'altro in cui si restituisce la classica distinzione tra spazio pubblico e spazio privato
E che mostra anche con con chiarezza come la la stessa possibilità di vivere con concretezza con libertà la propria dimensione affettiva e familiare rappresenti una dimensione di disuguaglianza che in Italia si ripercuote proprio emblematicamente suo sulle esistenze delle lavoratrici straniere
E si evidenza di riflesso quindi anche la forte carica di emancipazione che è insita nelle strategie che le donne stesse attivano per superare questo questo divario questo gap come o in termini di adattamento di conciliazione quindi cercando di stringere la connessione tra i due poli migratori tre contesti di origine di contesti di inserimento quindi scortando anche in modo innovativo in fondo
Le nuove tecnologie e creando così nuove relazioni di coppia nuove relazioni materne e abbiamo le famiglie transnazionali oppure realizzando in Italia le condizioni per comporre e ricomporre il proprio nucleo familiare e abbiamo ricongiungimenti o comunque la composizione di una nuova sfera familiare in Italia
E questo è ancora un passaggio che paghiamo alle donne immigrate ad un'ulteriore sfida perché la presenza dei figli e soprattutto delle figlie pone nuove difficoltà diciamo così difficoltà che partono in qualche modo dallo scontro identitario generazionale dicevo soprattutto con le figlie che portano le donne immigrate anche alla considerazione di nuove forme di cittadinanza quindi a una rielaborazione della propria stessa identità culturale
Le figlie infatti la loro presenza cresce soprattutto del nuovo millennio le file le chiamiamo così anche per esigenze di sintesi
Le figlie sono spesso nati in Italia comunque cresciuta nel Paese non raramente a loro volta cittadine straniere hanno strumenti di lettura di partecipazione più elevati rispetto alle madri anche potenziali diritti di cittadinanza più elevati
E quindi sperimentano dei percorsi di inclusione e di esclusione Inediti
Che le vedono un po'nel tentativo faticoso di negoziare le aspettative delle famiglie di origine le richieste della società Esterna e quindi al centro di Complessi complessissimo i processi di riconoscimento di affermazione in cui appunto il background migratorio
Il genere tutte le varie dimensioni di svantaggio che ti si legano non continuino a tradursi in forme di discriminazione di subordinazione in percorsi per esempio l'insediamento lavorativo
Declinati solo in certi modi ecco quindi che le figlie a partire da una forte affermazione dei valori italiani tale quindi da una relativa esigenza di cittadinanza
Oggi rivendicano allo stesso tempo sia il diritto la parità di trattamento e di opportunità
Ma anche il diritto alla non assimilazione codici ai modelli prevalenti ovvero per esempio attraverso pratiche estetiche mettere in discussione gli stessi concetti di cittadinanza italianità ecco per esempio che l'uso del velo da simbolo di oppressione
Diventa invece simbolo di rivendicazione della propria intera identità e soprattutto della sua legittimazione all'interno di un concetto di italianità di uno spazio di cittadinanza nuovi rinnovati e adeguati ai tempi
Con modalità diverse ora non mi dilungo comunque oggi sia da parte delle madri che da parte delle figlie è forte l'esigenza anche la proposta costruttiva di un rinnovato confronto sui modelli di genere quindi sui concetti di razza di cittadinanza d'italianità
Che porti finalmente come dire al pieno riconoscimento del loro ruolo di di nuove cittadine come scrivono alcune delle autrici del volume oltre le gabbie dell'integrazione subalterna oltre gli schermi
Che le vedono appunto quasi necessariamente orientate verso posizioni marginali marginali Santi
Le donne in fuga in cerca di sicurezza e protezione velocemente necessario anche ricostruire questo quadro ancora una presenza storica che caratterizza fin dall'inizio il quadro dell'immigrazione italiana e che poi sappiamo conosciuta un aumento specifico significativo negli ultimi anni
Ma sono alta una presenza sulla quale continua a gravare un diffuso disconoscimento
Che on esalta il carattere di vittima o scade nell'aria della vera e propria visibilità e spesso a giustificare la scarsa considerazione data le donne nell'ambito dei cosiddetti flussi forzati al fatto che sono poco rappresentate numericamente rispetto agli uomini
Però se andiamo poi a guardar bene questo rappresenta più l'esito che la causa appunto della scarsa considerazione loro riservata ovvero rappresenta l'esito ti prassi di riconoscimento e di tutela che in qualche modo comprimono già in vari modi comprimono
Limitano la possibilità delle donne di accedere all'asilo e a misure di protezione che come ricordava prima il professor De Nardis restano tarate primariamente sull'immagine di un generico richiedenti asilo maschio
E che anche quando riconoscono la specificità della condizione femminile
Tendono ad inquadrarla incanalato la nello stereotipo della donna in fuga come vittima statica e passiva
Dell'arretratezza solo di determinati stati culture ovvero questa acquistati e quelle con quelle culture identificati come eccezionalmente patriarcali e dalle quali le donne quindi fuggono oppresse
E in in quanto oppresse quasi incapaci di autonomia di azione
Strategica autonoma
E solo in questi casi quindi si tende in qualche modo a riconoscere loro la possibilità di accedere all'asilo e percorsi di protezione narrazioni che né che sviano da questo tipo di di racconti di di percorsi più difficilmente permettono alle donne di accedere all'asilo questo
Processo a varie ricadute concrete reali appunto nel bloccare l'accesso delle donne sia le vie di fuga sia poi a riconoscimento al quindi l'accesso Reporters percorsi
Protezione vere e proprie ma non mi mi citi lungo troppo per motivi di tempo
Resta il fatto che quasi la stessa protezione loro accordata sembra avere come contropartita appunto una visione vittimistica passi Rizzante dei loro percorsi un po'in generale della mobilità migratoria femminile nel suo insieme
Quindi diciamo che in generale le le le analisi raccolte nel volume confermano come l'inadeguata considerazione le questioni di genere riguardi un po'ogni aspetto dei movimenti migratori
E si traduce poi in essi si ulteriori esiti penalizzanti discriminatorio per le donne anche nell'asilo
Anche nei percorsi di protezione e si conferma quindi l'esigenza di riposizionare lo sguardo proprio per superare queste letture parziali e riduttive e quindi inefficaci poi sul piano delle politiche vale a dire letture che mortificano il protagonismo delle donne migranti o completando migratorie più che alla fine contribuiscono a determinarne la vulnerabilità invece che a contrastarla
Ecco quindi che assumere una prospettiva di analisi che evidenzia percorsi di affermazione oltre le vulnerabilità delle donne migranti
Anche un invito a non dimenticare mai di riflettere sull'ambiguità del concetto di vulnerabilità
Quando finisce per essere considerata una caratteristica intrinseca delle donne e delle donne migranti in particolare oppure magari di condotta solo alle caratteristiche dei concerti dei contesti di origine invece che inquadrarla come una condizione contestuale che dipende da una molteplicità di fattori che agiscono anche nei contesti di inserimento
E che poi si declinano in forme diverge eterogenea come diverso eterogenea l'esperienza delle donne migranti
Ovvero è una prospettiva di analisi quella che proponiamo che si traduce anche in una proposta di reimpostazione delle politiche che assunta l'ottica di genere integrata un po'anche la prospettiva intersezionale
Sappiate restituire alle donne migranti con background migratoria anche il prototipo d'agonismo che loro proprio
Ovvero sabbia si sappia rimettere al centro l'autonomia la loro libertà di scelta di azione strategica intendendola proprio come una risorsa che gli all'interno di un quadro di un approccio partecipativo
Possa aiutare a individuare finalmente delle strategie d'intervento più efficaci perché più coerenti coi loro percorsi e quindi più capaci di cogliere e almeno qua in prospettiva di superare anche quelli che attualmente risultano dei vuoti di comprensione e di riflesso di tutela di promozione
Grazie ho finito
Scusa Ginevra scusa un attimo
E a mio credito dovere volevo veramente salutare Marta buona fognario Marta buona forni ci complimentiamo per il suo successo elettorale buon lavoro a Rovereto e grazie alla sua richiesta
è volevo salutare anche qui Stefano Galliani dal capufficio stampa di Rifondazione fondazione comunista e lo ringraziamo tanto per la sua partecipazione e per il suo impareggiabile lavoro
Di stampa capufficio stampa grazie chiedo scusa ma
Abbiamo segnalatemi ma ci sono altre presenze da questa prospettiva e con la mia miopia non non arriva da prima fila e quindi grazie grazie l'Africa Asia centrale voglia perché sentiamo sulla serale con grazie chiedo scusa scusa dire scusa Luca grazie
Ecco mi buon pomeriggio a tutti tutti
Proseguo la presentazione del volume avviata da Maria Paola Nanni e provo a soffermarmi invece su qualche aspetto più strutturale dell'inserimento però sociale ed economico delle donne immigrate e anche maggiormente sulla situazione attuale sul contesto odierno o attraverso il mercato del lavoro il primo dato da evidenziare e che in generale il mercato del lavoro italiano non sembra essere diciamo un terreno di favorevole per le donne perché complessivamente le donne tutte italiane il nonno o trovano evidentemente insomma degli ostacoli maggiori nella accesso alla all'occupazione e lo dicono appunto i dati statistici perché a livello europeo
O l'Italia si caratterizza per aver avere un tasso di occupazione femminili femminile tra i più bassi
Allora il nostro tasso occupazione femminile del quarantanove virgola nove per cento e in Europa invece la media del sessantaquattro virgola cinque quindi in questo quadro già abbastanza desolante se ha letto dalla parte delle donne
Le donne straniere realtà registrano appunto il valore in assoluto più basso perché il tasso di occupazione nel loro caso scende addirittura al quarantacinque virgola quattro per cento
E quindi assistiamo a un quadro in cui già le donne italiane hanno una un'ampia distanza nella tasso di occupazione rispetto agli uomini di sedici virgola sette punti percentuali tra i due indicatori questa distanza già appunto ampia diventa sì allarga ulteriormente quando guardiamo ai lavoratori stranieri perché appunto le donne e in questo caso hanno addirittura un tasso d'occupazione
Più basso di ventisei punti percentuali rispetto agli uomini stranieri che pur diverse non sono diciamo tra i lavoratori più privilegiati della nostra società
Come definire questo se non diciamo un sistema un'organizzazione che comunque sembra essere determinata da una sorta di scala gerarchica
Ordinata di fatto da dei veri e propri regimi di genere di cittadinanza cioè dettati appunto dall'appartenenza e dalla differenza
In primo luogo di genere visto che appunto coinvolge anche la popolazione nazionale
In seconda istanza appunto di cittadinanza intesa come cittadinanza giuridica
Le donne straniere tuttavia diciamo rappresento l'abbiamo già detto la metà della popolazione residente
Ed anche questo dato interessante perché lo lo sono da tempo l'abbiamo visto attraverso le ricostruzioni Inter censuarie
Dell'Istat che già nel mille novecentottantuno censimento dell'ottantuno diceva che le donne tra gli stranieri residenti in Italia erano addirittura il cinquantatré per cento
Oggi siamo al cinquanta per cento cinquanta virgola nove
L'ultimo aggiornamento consolidato da parte dell'Istat è però ancora oggi poi se andiamo a guardare la loro incidenza tra i lavoratori stranieri ecco che crollano al quarantadue per cento quindi abbiamo un'incidenza del cinquanta per cento tra i residenti
Stranieri delle donne l'incidenza femminile
Poi il quarantadue per cento tra gli occupati ecco tra i disoccupati risalgono ancora di più raggiungono il cinquantadue virgola cinque per cento quindi poco spazio diciamo poco accesso al lavoro per lo meno a quello regolare
Contrattualizzato
Per l'ottantasette per cento dei casi si tratta poi di posizioni lavorative nel settore dei servizi e in parte il commercio ma per la gran parte vedremo sono servizi o appunto di pulizia di livello medio basso ed è conseguenza delle retribuzioni altrettanto pass
L'Istat certifica che in media una lavoratrice straniera dipendente percepisce ottocentonovanta euro al mese questa retribuzione è più bassa del ventinove per cento rispetto alla media di quella percepita dalle donne italiane
E anche più bassa di quella percepita dai maschi stranieri del ventisette per cento più inferiore visto rispetto agli uomini
O eppure non non si può certo attribuire a questa differente inserimento diciamo alla mancanza di competenze di titoli io
O di capacità perché è in realtà appunto oltre ad essere donne dinamica perché già solo il fatto di partire un gesto di grande autonomia
E coraggio sono anche più istruite e sono soprattutto sopra istruite c'hanno un titolo che o supera di molto il lavoro che svolgono perché appunto se guardiamo questa categoria della sopra istruzione di rientra tra l'Italia di il venticinque per cento tra gli stranieri nel loro complesso arriviamo
Allora trentadue virgola otto e tra le donne la percentuale delle sue istruita del quarantadue virgola cinque per cento quindi più di quattro ogni dieci avevamo un titolo che supera poi il lavoro che ufficialmente svolgono questo fa di loro
Di fatto le più sbalorditi Zarate dalla Società italiana e dal mercato del lavoro
Dicevamo prima lavoravano nell'ottantasette per cento dei casi nell'ambito dei servizi e più precisamente addirittura per la metà le donne
Straniere in Italia svolgono altre professioni sono tra che sono appunto la collaboratrice domestica oppure l'attenta alla cura e assistenza alla persona o addetta alle pulizie di negozi attività commerciali uffici
E questo spiega probabilmente anche perché la metà delle donne straniere presenti nel nostro Paese rientra nel venti per cento più vero della popolazione quindi è una catena di Ciccolini svantaggi che non fanno poiché stratificarsi e sommarsi l'uno con l'altro
Quello che è in qualche modo i numeri e anche poi tanti capitoli che troverete nel volume le analisi qualitative mostrano e che il mercato del lavoro e la Società italiani
Chiedono di fatto alle donne che arrivano dall'estero o che anche arrivate all'altro punto quaranta cinquanta anni fa o che sono di origine straniera di garantire tutti quelli che sono i servizi necessari alla riproduzione sociale
Quindi attività di fatto essenziali per il benessere collettivo di tutti noi ma poi socialmente diciamo noi da sballo risata e soprattutto non riconosciute anche nel loro valore economico
Altra diciamo ulteriore o
Stratificazione può verificarsi dello svantaggio femminile nella condizione di madre anche questo non è una novità per hanno i donna insomma è una difficoltà in più quella di essere madre nella società in cui viviamo amplifica sicuramente l'espulsione esclusione dalla mercato del lavoro perché i dati mostrano che in generale le donne che hanno fittili
Anche italiane sono più penalizzate nel senso hanno tassi di occupazione indicatori occupazionali più bassi delle donne che non hanno figli
E soprattutto più bassi dagli uomini in questo caso al di là della loro condizione di padre o meno tra gli uomini non ci sono grandi differenze
Do nel caso in cui abbiano figlio non ne abbiano nelle opportunità di inserimento occupazionale hanno tassi occupazione alti Sempre in entrambi i casi
Nel caso delle donne no e accade in particolare poi tra le straniere per per addirittura osservando la fascia di età tra i venticinque e i quarantanove anni
Delle donne straniere con figli in età prescolare e Istat ha rilevato che hanno un tasso di occupazione del quarantasei per cento mentre le donne sempre straniere sempre della stessa fascia di età ma senza figli arrivano a un tasso del settantasette per cento
Quindi è evidente che insomma essere madre diventa un ulteriore o ostacolo nell'inserimento sociale occupazionale che si aggiunge al peso di essere donne straniere
Ed altri due indicatori che qui io ho riportato sono riguardano poi i contratti le tipologie di lavoro che si svolgono perché appunto tra le lavoratrici straniere molto più alta la quota di donne che svolgono un lavoro in part-time mo'involontario quindi non scelto ma perché la possibilità che hanno trovato nel mercato del lavoro
E anche di donne che in generale svolgono un lavoro non standard H nella definizione Istat sono il part-time involontario più tutti i contratti a termine o di collaborazione in questo caso addirittura il quarantasei quarantadue per cento delle donne straniere a questa tipologia di contratto e anche questo spiega poi le retribuzioni basse
Altri indicatori che ho mostrato prima
Una tale diciamo complessità e pluralità di svantaggi ostacoli fa sì che poi nei momenti di crisi effettivamente le donne sembrano estraevano imbranata e pagano un po'per i meri effetti negativi delle crisi economiche sociali e la pandemia rammostrato perché in pandemia intanto sono state il ventiquattro per cento dei o dei posti di lavoro persi nel due mila venti
Complessivamente ventiquattro cento di tutti i posti di lavoro persi erano rilievo riferiti Hutton immigrate che sono calate appunto nell'occupazione del dieci per cento molto di più degli uomini
Tre volte di più degli uomini stranieri addirittura sei volte di più delle italiane nella perdita di occupazione
E poi anche proprio che hanno mantenuto il lavoro di sicuramente per quanto riguarda il lavoro domestico
Così sono attratte a gestire un carico maggiore di Ramallah perché la gran parte o diciamo dei servizi di domiciliari in una cornice antisemiti residenziali sono stati temporaneamente chiusi questo sovraccaricato appunto il lavoro
Di chi già assisteva persone in casa durante lo coda un parla prima di contratto di lavoro come a tutti i lavoratori regolari non hanno potuto muoversi semplicemente perché serviva certificare un motivo per spostarsi
è quelle che invece lavoravano a tempo pieno in coabitazione
O con la persona assistita se hanno perso il lavoro hanno perso nello stesso tempo anche l'alloggio in un momento in cui le frontiere erano chiuse quindi non era neanche possibile rimpatriare
Chi va be'c'era un contratto regolare nel lavoro domestico ha vissuto il paradosso comunque di essere stato escluso da quelle che sono state le misure di tutela energia nell'emergenza emanate dal governo perché appunto le lavoratrici del settore domestico non sono state incluse tra i lavoratori tutelati
Anche se per un periodo a termine da cassa integrazione in deroga al blocco dei licenziamenti e i vari bonus o che sono stati emanati con la sola eccezione Del Bono sbadati che però ricorderemo tutti
Appunto è stato previsto solo nel secondo decreto il solo a seguito della denuncia del fatto che non si erano un po'dimenticate appunto queste lavoratrici
Sono risultate oltretutto più esposte al contagio da Covito sul luogo di lavoro perché sia nel due mila venti che ha nel due mila ventuno lista
Sto a registrato che tratto i contagi denunciati da lavoratori stranieri in generale in tutti i settori di lavoro otto su dieci hanno riguardato donna lavoratrici
è però probabilmente Naba in parte potrà potrebbe avere influito su questo anche il fatto che
Io sono state più in difficoltà nell'accesso ai vaccini perché o le piattaforme da cui tutti ci siamo andavamo a registrarsi per diverso tempo non sono state accessibili agli stranieri senza tessera sanitaria e quindi anche alle donne o immigrate ecco nel caso in cui invece fossero comunque impiegate nel settore domestico maniera regolare comunque non sono state da subito ad esempio inclusa nella categoria di lavoratori
Che hanno avuto diritto alla vaccinazione prioritaria che sono stati soltanto diciamo i medici tutta al personale sanitario ma non si è pensato di includere da subito chi faceva dei lavori simili ma nelle case private
Quindi cosa dire se non che evidentemente nella nostra società alle donne immigrate sono discriminate e lo sono da più parti simultaneamente per questo si parla di intersezione Anita lo sono perché cent'ci sono dei processi di concentrazione occupazionale nell'appunto nei settori di lavoro nelle mansioni che sono orientati da appartenenza di genere dalla cittadinanza età anche dall'origine c'è o culturale
O perché sennò non si spiegherebbe perché vengono reiterati anche con le nuove generazioni agiscono sia nella mobilità verticale che orizzontale del mercato del lavoro ci sono condizionamenti socioculturali
E non sono solo della famiglia straniera in parte possono derivare dal fatto che nelle in alcune famiglie straniere non è ben visto magari lavoro delle donne
Fuori casa ma sono anche condizionamenti sociali
Dalla nostra società italiana perché o a livello sociale in realtà subito le donna donna straniera identificata già sono nella percezione o per quella che è la sua differenza forse più visibile lasciare la differenza che porta con il suo corpo e quindi i tratti somatici il colore della pelle l'abbigliamento
L'uso del velo diventano o elementi su cui poi i in realtà agisce un immaginario stereotipato e stereotipata
C'è o altro elemento che produce discriminazione
In parte è rappresentato anche dalla decisione dalle legislazioni e dalle politiche di che non sempre sostengono poi l'inclusione del donne quindi direi che agisce evidentemente un intero sistema
O che di fatto genera vulnerabilità la vulnerabilità non è il un dato naturale delle donne in generale né di quelle straniere
Ma purtroppo ci accorgiamo che spesso viene prodotta dal sistema attraverso appunto regimi che sono sociali legislativi economici culturali familiari e che di fatto appunto generano questa discriminazione su più piani
Io simultanea nella nei suoi effetti quindi direi che forse perciò andare verso la conclusione parlare
Delle donne immigrate in Italia ancora oggi significa parlare di una serie di questioni irrisolte che riguardano il nostro Paese e la società italiana
E ancora una volta appunto l'immigrazione non è che uno specchio de dello dell'Indecast gli Stati della nostra organizzazione sociale e quindi ci parla di noi è la prima questione irrisolta che
Prima ci rimanda e che nel volume emerge quasi in tutti i capitoli è quella della riproduzione sociale
Della ripartizione divisione tra uomini e donne a livello sociale dei compiti di cura e di riproduzione o non l'abbiamo per niente risolta questa questione l'abbiamo solo spostata dal piano nazionale interno
A quello internazionale quasi esternalizzando la per cui le donne italiane che possono permetterselo non tutte hanno esternalizzato questa gestione
Uomini sono rimasti più o meno estranei alla gestione questa cosa certo ci sono stati sicuramente dei cambiamenti profondi a livello sociale
Ma non è stato diciamo risolto il problema dello squilibrio di genere
E di fatto appunto ci rimane aveva tutto da risolvere una questione che potremmo definire di una giustizia riproduttiva globale che è una delle definizioni che mi hanno colpito in uno dei capitoli che è ancora tutta da conquistare
La seconda evidenza che mi sento di solo sottolineare che appunto trattandosi di un inserimento subalterno a causa di una molteplicità di fattori alcuni già presenti nella società italiana che appunto coinvolgono anche le donne italiane
Sono il fatto che sia un c'è una società e declinata ancora per lo più al maschile
E altri legati alla differenza appunto specifica delle donne immigrate che una differenza non solo di genere ma anche di cittadinanza questa complessità richiede un nuovo sguardo cioè di esercitare appunto uno sguardo intersezionale che che cosa vuol dire forse semplicemente a guardare quelli che sono gli effetti incrociati sulla stessa persona sulle singole persone ai fini di genere femminile di questi sistemi con cui la società si organizza
O a livello perché consona questo spiega e aiuta a comprendere una discriminazione che appunto noi troviamo nella però livello o sociale manca forse nella stessa esperienza della migrazione non è la stessa cosa a migrare da solo se si sono mosse una donna e che sono ed è una discriminazione pronto
Prodotta determinata proprio dalla combinazione di questi di queste determinanti insieme di quella economica di quelle politiche e di quelle legislative di quelle culturali ma potremmo dire anche morali religiose
E proseguire probabilmente oltretutto tra in questi elementi andrebbero visti dal punto di vista dei paesi di origine perché appunto ci sono le culture
Le donne portano con sé ma è del Paese di immigrazione quindi davvero una complessità enorme e la terza questione appunto è che ho accennato già che appunto un parte di questa discriminazione purtroppo prodotte alimentata dalle politiche dalle politiche migratorie dalle politiche per l'asilo perché ancora oggi la persecuzione di genere non è esplicitamente nominata riconosciuta come un motivo di tutela di protezione internazionale bisogna conquistarselo
La convenzione di Ginevra non riporta il genere esplicitamente tra i motivi discriminazione perché era è nata tanto tempo fa ma anche perché alcune c'è un bel saggio che dice che sono è stata anche ostacolata questa esplicitazione nella convenzione in Cina
Quindi mancano anche gli strumenti a livello politico e quindi evidentemente urgono delle politica che invece assumano un ottica di genere
In maniera intrinseca strutturale e poi la sappiano promuovere tradurre concretamente in maniera efficace o appunto nella nelle loro nella loro applicazione affinché le donne immigrate possano davvero avere opportunità poi di affermazione o
Diciamo adeguate alla alle loro aspettative alle loro possibilità e se posso vorrà fare
Una bellissima conclusione
Ma riguarda appunto i saggi che chiudono il volume che abbiamo chiesto di di compilare a quattro donne della prima immigrazione in Italia una che al tavolo con noi da Pilar sarà abbia
Però le altre che vogliono minare sono Maria Marta fa fanno fede che qui in sala Félicité Israele Maria De Lourdes Jesus che invece avevano difficoltà ad esserci ma che vogliamo salutare e ringraziare perché con la loro
Io non voglio metterle in imbarazzo però voglio dire che raccontando condannerò storia da Pierino molto intensa
Raccontando la loro esperienza emigrazione intanto almeno io l'ho ho percepito questo hanno raccontato una storia che non è solo individuale ma collettiva e soprattutto hanno raccontato un pezzo di storia del nostro Paese e questa consapevolezza purtroppo noi non l'abbiamo loro lo raccontano bene grazie
Grazie grazie Maria Paola grazie Ginevra avete visto la ricchezza dei contenuti del volume prima di passare la parola a al professor Benedetto Coccia che è il terzo curatore di questo rapporto
Volevo semplicemente associarmi a agli applausi che avete poco fa riservato agli approfondimenti dell'ultima parte appunto del volume che sono stati curati appunto da quelli che abbiamo chiamato qui le pioniere dell'immigrazione volevo anche associarmi ai saluti
Che già il professor De Nardis ha esteso Silvia Costa Marta buona foni ma poi abbiamo anche in sala tanti tanti rappresentanti del mondo istituzionale dell'associazionismo del mondo politico del giornalismo
Quindi ecco non riusciamo naturalmente a citarli tutti credo che il professor De Nardis volesse salutare ancora in particolare ma insomma se se particolare volevo salutare la professoressa Maria vittoria Sebastiani Tessitore che qui presente
Che ci unisce
Le carenze università
Ed è in un periodo storicamente molto fecondo che ricordiamo entrambi con grande diciamocelo pure Nostalgia rispetto a tappe cosa avrebbe potuto vivere continuava a vivere d'estate
Grazie grazie mille grazie grazie a voi la parola allora ha benedetto Coccia
Grazie buona sera a tutti anche a quelli che sono collegati via internet che pazientemente ci seguono da da lontano
E capirete bene che prende la parola dopo due presidenti due ricercatrici del calibro di un Maria Pia e Ginevra ma è molto difficile
E c'è anche l'aggravante che io sono il terzo curatore del del volume ma ripeto con due ricercatrici
Di razza come Maria Pia e Ginevra la mia è stata una funzione assolutamente accessoria oserei dire ornamentale sono un po'stato la quota azzurra in un team di ricercatrici quindi sostanzialmente ecco sostanzialmente inutile
Ma e e e quindi non non per non rendere anche inutile ogni intervento che se volesse ulteriormente illustrare il lavoro dopo la splendida presentazione che è stata fatta anche se rispetta la presentazione del volume c'è molto molto di più ai coloro hanno sottolineato alcuni aspetti emergenti ma veramente il volume di una ricchezza
Oserei dire sorprendente anche per chi in qualche modo la l'accurato e allora ecco piuttosto che aggiungere ulteriori elementi che non darebbero comunque il quadro completo della ricerca mi permetto
Non riflessioni perché non sarei neanche in grado ma delle suggestioni sul su questo su questo volume la la prima mi viene da dal dal paradosso che la migrazione femminile in Italia è stata la prima ed è la più numerosa eppure tutto il ragionamento diciamolo in senso ampio sull'immigrazione in Italia è stato di fatto svolto al maschile è vero che immigrazione si scrive in senso neutro ma si legge in senso maschile
è questa paradossale perché sono arrivate per prime
Sono di più eppure il il tutta la lettura del fenomeno migratorio è rimasta comunque negli anni al maschile eccetto citare le donne o le donne immigrate o elogiando
E vantando quanto ci siano utili nella nostra vita quotidiana nelle tre professione nella quale l'abbiamo schiacciate e cioè sostanzialmente come collaboratrici domestiche o nelle nel nella addetta alla cura della persona o nelle pulizie degli uffici
Eccetera
Oppure per sottolinearne la fragilità quando la cronaca porta a conoscenza di tutti situazioni di sfruttamento generalmente di tipo sessuale talvolta anche di minori
E e quindi tutto il grande tema della tratta che è un tema drammatico ma naturalmente viene generalmente risolto a qualche momento di indignazione collettiva che poi Allucci esaurisce nel giro di di pochi giorni allora questa è un po'la la la la la visione
Fattuale Rispetto
Alle migrazioni al al femminile e allora ecco che questa ricerca invece cerca di hanno cerca squarcia questo velo di oblio che è calato sulle migranti donne nel nostro Paese
E attenzione non aggiungendo
Come dire una come si fa nelle intestazioni delle lettere
E si aggiunge carissimi carissime allora oppure carissima ed è siamo tutti con la coscienza a posto poi è subentrato a un certo punto
La chiocciola poi è subentrato l'asterisco adesso non capisco piatti sono rivolte queste queste lettere io non mi sento coinvolto da lettere con con tutti questi simboli
Che sono simboli e danno solo senso dell'imbecillità umana dell'ipocrisia umana perché non cambia assolutamente niente non vogliamo aggiungere una al ai migranti
Ma vogliamo leggere il fenomeno di mira delle migrazioni femminili con gli occhi delle donne
Vedere quello che loro hanno visto negli anni venendo nel nostro Paese vedere quello che loro oggi vedo nel nostro Paese queste l'intenzione di questa ricerca
è una ricerca che affronta lo diceva prima il presidente De Nardis forse per la prima volta con questa prospettiva il tema delle migrazioni al femminile
Che cosa hanno visto cosa vedono le le le le donne migranti nel nostro Paese ecco i saggi affrontano una infinita di tematiche sono appunto quaranta non perché volessimo necessariamente fare un volume di grandi dimensioni ma perché la condizione delle donne migranti e non so per
Se è complessa è variegata bene la storia molto diverse
Pensate semplicemente alla diversità delle provenienze
Delle delle delle donne una donna e viene dall'Est Europa con il vissuto che ha avuto l'Est Europa
O ne viene dall'Africa quello che può aver passato una donna viene dal Sud America tutta un'altra esperienza quindi è una realtà complessa che va letta nella sua interezza
Che va capita
Per questo noi abbiamo adottato in qualche modo lo sguardo delle donne
Abbiamo spalancato come dire la finestra su nuovi scenari che probabilmente e gli addetti ai lavori conoscevano per la specificità del loro del loro del loro servizio penso alle persone che so quale la tratta naturalmente conoscono molto bene quel tipo di situazioni ma magari conoscono meno bene altri tipi di di realtà che riconvochi coinvolgano sempre donne immigrate allora
Noi abbiamo cercato di affrontare tutte le tematiche con con con chiaramente con la e impossibilità dell'esaustività che qualunque ricerca lavoro scientifico a ma insomma il più possibile le tematiche che coinvolgono le donne nel nostro Paese abbiamo e abbiamo visto appunto
Abbiamo scoperto possente impensabili abbiamo verificato innanzitutto che le donne immigrate sono certamente integrati Issime nella società italiana per quanto riguarda la discriminazione del muso un mondo del lavoro che subiscono le donne italiane in quello si sono integrate perfettamente ma lo ripeto sono entrate in un contesto nel quale già le donne diverse sono discriminate loro con l'aggiunta di essere anche immigrate e quindi chiaramente questo comporta una una una complicarsi della della situazione
E allora questa questa ricerca della quale io veramente
Proprio per la mia accessorietà i non voglio dire non non paternità direttissima posso vantare i i la bellezza di questa ricerca veramente io sono molto molto contento e Contri tengo che si è uno dei frutti più belli della collaborazione tra Istituto San Pio quinto
Idols e
Ritengo anche che
Come dire accenda in in noi che ci occupiamo di queste cose anche in qualche modo un obbligo
Perché
Parlare di queste cose tra di noi è bello ci conforta cita cita speranza ac ci consola ma io penso non sia sufficiente io penso che il nostro compito di ricercatori o di di persone coprano il sociale ciascuno col proprio compito col proprio nel proprio ambito sia quello di diffondere questi risultati di questa ricerca i saggi sono molti ma hanno il vantaggio di essere non lunghissimi anzi genericamente per Brevi e soprattutto lo sforzo che fanno i nostri autori
E quello di affrontare tematiche molto complicate molto complesse
Con
Ma argomenti e con un linguaggio semplice cioè al quale tutti possono accedere questo non è uno strumento per gli addetti ai lavori
Questo è uno strumento che apre uno scenario apre una una una finestra sul mondo dell'immigrazione femminile in Italia e ha la il suo il suo compito è quello di aver innanzitutto organicamente esposto una serie di problematiche che ripeto
Probabilmente ciascuno parzialmente conosceva qui non li troviamo assolutamente esposte in maniera organica
Di aver dato voce alle donne immigrate quindi ascoltato finalmente la voce delle protagoniste di questo di questo lavoro ma secondo me il suo compito ultimo è quello di come dire trasmettere questi contenuti al maggior numero di persone possibile
Perché se è vero che anche la legislazione tutta improntata orientata a una migrazione di tipo maschile è anche vero che tra il legislatore e l'opinione l'opinione comune tra il comune sentire c'ha un legame indissolubile allora se non avessimo la società civile consapevole
Di questa di questa realtà di questo mondo di quest'universo femminile immigrato dei sacrifici ai quali si è dovuto sottoporre io non so se non difettiamo mai
Al posto affettivo e umano crea una badante che lascia i propri figli piccoli in al proprio Paese e viene ad accudire una famiglia non propria in un altro una terra straniera io non so se quanto sia come dire economicamente quantificabile
Uno uno un dolore del genere per noi scontato che il giorno di Natale menziona magari andiamo fuori coi nostri genitori anziani ci sia la la la badante e li accudisce
E ma
Quella persona una famiglia con la quale avrebbe voluto passare quel Natale
E allora economicamente quante quantificabile quando poi spesso a veniamo addirittura in nero quindi senza nessuna contributivo comunque fu non possibilità di pensione
Allora ecco
Questo è quello che deve entrare nel sentire comune le le le immigrate non sono nei utili nei solo utili
Perché non sono degli strumenti forse bisognerebbe farla finita con questa con questo mood del dell'utilità degli immigrati capisco che a volte viene anche politicamente spesso in senso buono per per dire che vanno a colpi di mano mano accolti perché sono utili Brecon sono strumenti da lavoro sono persone
Quindi gli immigrati vanno accolti con un altro spirito e con motivazione un pochino più solide
Quindi non sono solo o utili o fragili ma sono delle persone la cui ricchezza probabilmente ancora tutta da scoprire e il cui potenziale umano e di anche di lavoro che potrebbero portare nel nostro Paese è ancora tutto da scoprire il fatto che le donne siano schiacciati in tre semplice ambiti lavorativi tutti molto faticosi indesiderabili per gli anni non è non è un caso e io non penso che tutte le le signore che vengono a fare le pulizie nostra case non abbiano un titolo di studio spesso ce l'hanno ma a me non interessa perché quello è l'ambito nel quale ci servono allora
Io penso che uno degli strumenti uno degli delle degli scopi di questo volume è proprio quello di aiutare la nostra società a riconsiderare l'immigrazione femminile quindi chiedo a voi è anche agli amici che ci seguono
Via via internet che rappresentata associazioni magari gruppi movimenti
Se avete interesse se avete piacere che questa ricerca venga presentata nei vostri ambiti nelle vostre città nei vostri quartieri nelle vostre circoscrizioni nei nostri condomini nel vostro circolo della pesca dove vi pare
Noi serio impegno dall'Istituto San Pio quinto e indosso a dare gli strumenti ai ai ricercatori per poter andare ovunque
A presentare questo volume e a portarlo anche in omaggio ai partecipanti degli incontri che faremo
Grazie
Grazie grazie perché ha detto non è non possiamo che essere d'accordo con il tuo ultimo auspicio anzi speriamo che vada confine Peppe
Dunque seguono adesso dopo la presentazione dei contenuti più importanti del rapporto seguono degli interventi come dicevamo di approfondimento di affondo tematico su alcune tematiche che abbiamo selezionate
Ora tra i capitoli che hanno portato una lettura più innovativa
Ce n'è uno che abbiamo scelto e che sarà anche il contenuto del prossimo della prossima relazione che riguarda la la riproduzione sociale le attività e i servizi di cosiddetti di riproduzione sociale
Un concetto sociologico al quale normalmente ne associamo siamo intendiamo da sociale solo il lavoro di cura ma che in realtà come la dottoressa Palumbo ma insieme anche alle altre due led attrici di questo di questo contributo salmastra lei stessa poi a dirci
Ecco in maniera un po'innovativa hanno ricompreso in questo concetto non solo il lavoro di cura ma anche quello agricolo e quello sessuale le modalità e i criteri
Di questa vettura sarà la dottoressa Palumbo sfracelli ora grazie
Buonasera atto terzo del e ringrazio molto molto contenta di essere qui ringrazio moltissimo gli gli organizzatori l'organizzatrice di questo incontro ringrazio molto curatrici sia il curatore
Di di questo volume perché siamo diciamo parlo anche a nome di Sabrina Marchetti e Julian Garofalo e Zeman che hanno partecipato insieme a me alla scrittura di questo contributo sia molto contente di aver partecipato a questo progetto così importante soprattutto in questo momento storico-politico che stiamo attraversando e in corso contributo appunto che ho scritto con Sabrina Marchetti Giulia Carofalo Zeman ci siamo soffermate sulle condizioni di vita di lavoro delle lavoratrici migranti in in Italia e in particolare di quelle lavoratrici quelle donne di classi sociali e medio-bassa provenienti da dalle regioni dalle aree più povere nel mondo e che in un contesto come quello italiano manca europeo segnato da politiche migratorie sempre più restrittive e selettive
E in un mercato del lavoro sempre più segmentato
Sulla base del genere delle nazionalità del colore della pelle nella classe altri astri discriminazione oppressione trovano appunto per mostri queste nomine gli uni che possibilità i rischi sbocchi lavorativi sono il lavoro domestico come hanno detto prima di me Ginevra Maria Paola ma anche il la forse quale quello agricolo
E qui in questo nostro lavoro abbiamo cercato appunto e di ragionare sulle condizioni di vita e di lavoro di queste donne le cui OCSE ogni alternative lavorative sono limitate
E che spesso sono anche circolari per cui si passa passano da lavoro sessuali alle forme assunte con i lavoratori con lo o viceversa oppure in alcuni casi lavorano contemporaneamente in questi settori
Per esempio o raccolte le testimonianze diverse donne che lavorano
I giorni mica la cultura e quella sera per strada o altri casi di sovrapposizioni di questo tipo
E queste dinamiche come ne abbiamo messi in URSS nel nostro lavoro riguardano non solo le donne migranti prive di permesso di soggiorno
Ma anche le straniere puramente soggiornanti e qui faccio riferimento alle donne richiedenti asilo o alle titolari protezioni internazionali ma anche le cittadine comunitarie provenienti dai Paesi più poveri dell'Est Europa e pensa la Romania la Bulgaria alla alla Polonia
Ora allo stesso tempo questa mobilità questa circolarità tra questi settori così limitati
Da guardata anche attraverso la prospettiva dello sfruttamento perché se guardiamo i dati italiani
Ma anche dati internazionali forniti dall'organizzazione internazionale lavoro dell'alieno vediamo che questi tre settori sono quelli più permeabile a forme di sfruttamento e a Busto
Quindi il passaggio da un settore all'altro per molte di queste donne implica anche una forma di transito da forme distrattamente diverse in maniera conta circolari ed è parso quello su cui noi abbiamo ragionato
Adottando una prospettiva femminista intersezionale e abbiamo ragionato su quelle che si sono i fattori gli elementi comuni che contribuiscono a creare o amplificare le situazioni Molinaro abilità di queste donne quindi a generare amplificare dinamiche di sfruttamento all'interno di questi ambiti lavorativi
E nella zona aree su questi elementi siamo andati prima guardare quella complessi fatti qui facciamo a restituire complessità a tutta una serie di nozioni che dominano
Diciamo i discorsi pubblici politici giuridici quando guardiamo le condizioni di vita e di lavoro di queste donne e su cui si abbassano molte delle politiche se l'inclusione sociale ma anche migratori e questa è un po'in linea con ragionamento che faceva prima il professor De Nardis cioè riguardare la complessità delle nozioni no
E e atto adottando appunto questo sguardo critico la prima nazione su cui abbiamo ragionato su cui ci siamo focalizzate quella di riprovazione sociale che è stata già menzionata più e più volte eritema Mido chiaramente la critica femminista
Che ha messo in discussione come sappiamo quella che è proprio la divisione tra lavoro produttivo e lavoro riproduttivo in particolare la gerarchia tra lavoro riproduce lavoro produttivo associato storicamente gli uomini e lavori Pettirosso sotto storicamente le donne
E in particolare guardando a quella riflessione
Diciamo femminista di presentati quel femminismo italiano nella corrente del marxismo operai ma fa resta abbiamo guardato appunto all'
Luogo della riproduzione esso sale nei processi di accumulazione capitalistica
E nel fare questo così abbiamo una si ridusse prima di tutto che è il tema delle riproduzioni esso sale dove appunto consideriamo preparazioni sostare tutto quell'insieme di lavoro di attività di lavoro che è necessario
Per riprodurre appunto alla vita umana sia da un punto di vista materiale ma anche da un punto di vista simbolico
Il concetto di rinforzo sessuale e essenziale quando guardiamo questi settori perché questi settori sono fondamentali parlano sta riproduzioni e questo diciamo che la crisi economica sanitaria causata dal compito la reso evidente no pensiamo a tutta la narrazione sui lavori essenziali la di legata all'agricoltura legata al lavoro domestico e di cura
Allo stesso tempo quello su cui noi abbiamo da quello su cui noi l'abbiamo puntato appunto russe è il fatto che le stesse dinamiche cioè lo stesso dinamiche di sfruttamento non possano essere guardate senza considerare la dimensione e la riproduzione sociale dei lavoratori e le lavoratrici che subiscono quelle forme di sfruttamento
Detto in altri termini oggi stessa ma di sfruttamento che vivono molti lavoratori e lavoratrici in particolare i lavoratori lavatrici migranti si basa sulla compressione dei costi di riproduzioni di questi lavoratori lavoratrici
E lo vediamo per esempio Lopane parlerò tra un poco su tutto il tema delle questioni abitative la Sasso ai diritti fondamentali parlando sia stata l'acqua l'accesso al cibo
E e tutto quello che ci sono l'accesso appunto i diritti sociali e produttivi la compressioni di questi diritti
E oggi uno degli elementi fondamentali le dinamiche distrattamente subite da molti lavoratori lavoratrici in particolare lavoratrici migranti in questi settori
L'altra azioni su cui noi ci siamo focalizzate e la nozione di sfruttamento
Ora non entro nel dibattito e la definizione giuridica sfruttamento
Parlo in base a quello che nella dimensione più concettuali teorico di questa nozione da cui poi su cui poi si basa tutta una serie di politica in particolare politiche migratorie restrittive selettiva
Abbiamo messe lì lo stile e diciamo i limiti di quelle lettore dello sfruttamento che guardano allo sfruttamento si sollevò in un'ottica emergenziale
Soglio guardando a quella che è la relazione una relazione definita patologica tra lo sfruttatore la vittima prima di accensioni
Non considerando il contesto all'interno del quale Langone di mani che ti sfruttamento non considerando i fattori strutturali non considerando le responsabilità istituzionali
Nel favorire in amiche sfruttamento
E abbiamo messo illustre come qua sto a diciamo tipo di narrazioni e riduttiva su cui si basano come dicevo prima tutta una serie di politiche migratorie restrittive selettiva non fa diciamo non previene
E non diciamo tutela le donne male l'esperto le donne diciamo spassa dinamiche sfruttamento malefatte di amplificare i situazioni Muller abilità all'Effetto di favorire tutti quegli attori tra cui sfruttatori trafficanti che su queste politiche restrittive poi si basa nella loro attività
All'effetto poi di causare quelle che sono le dinamiche enti sfruttamento cari mano a farmi di schiavitù tratta e a come conseguenza quello di causare le morti in mare come l'ultima appunto tragedie stanze accampiamo assistito in questi giorni dunque le nostre coste in particolare all'Arco della Calabria
Ora mettendo in discussione proprio questa analisi riduttiva del tema diciamo il concetto di sfruttamento e insistendo in basso sulla dimensione strutturali sistemica dello sfruttamento
Abbiamo sottolineato come non possa essere guardato lo sfruttamento solo da un punto di vista penalistico
Ma debba essere l'atto all'interno di una visione che presta attenzione alla dinamiche socio economiche che favoriscono lo sfruttamento
Al contempo abbiamo messo in luce come il Scasso con salto di sfruttamento tiene dentro una varietà di situazioni molto quindi perse in quegli elementi di coercizione possano essere anche meno chiari in cui la diciamo contrapposizioni tra otto non mia consenso
E forme di appunto e coercizioni è meno chiara
E che quindi lo sfruttamento debba essere letta lingue lungo un continuum che tiene dentro forme di diciamo più di ieri distrattamente di regolarità fino alle forme più gravi di lavoro forzato e tratta questo vuol dire considerare che all'interno appunto della Missoni scartamento stanno dentro diverse situazioni che coinvolgono diversi gradi sotto Commissioni a situazioni sfruttamento a cui corrispondono diversi gradi intensità di Puglia l'abilità e questo è l'ultimo contratto su cui ci siamo soffermati che è quello proprio di Puglia l'abilità su cui appunto prima
Se non sbaglio Maria Paola Nanni aveva già accennato alcuni alcuni limiti di questo concetto e io brevemente dico che quello che noi su cui noi diamo insistito perché metterne in discussione quell'approccio sostanze lista di una concezione invulnerabilità che non fa che considerarla comunanza di astratta
Riconducibile solo a soggetti gruppi o gruppi considerati intrinsecamente debole
Abbiamo guardato invece alle vulnerabilità in linea con una certa riflessioni femminista che mette in luce sia il fatto che chiaramente siamo tutti vulnerabili è un attributo degli astri siamo nel nostro essenziale degli esseri umani
Ma allo stesso tempo la vulnerabilità una condizione variabile
Nella sua forza nella sua intensità
A seconda dei rapporti sociali delle frasche gerarchie di genere
Che caratterizzano il conta sempre una persona è situata
Chiaramente in un contesto che è strettamente fortemente segnate caratterizzato diseguaglianze sulla base del genere la razza di orientamento sessuali tricolore la pelle e via discorrendo questa appunto è per Matri gli USA e la dimensione contestuali situazionale della Puglia abilità e che necessaria da considerare quando guardiamo le dinamiche di sfruttamento ora utilizzando queste lenti e guardando appunto alla complessità di queste nazioni e guardami in particolare agli elementi che caratterizzano le dinamiche di sfruttamento di vulnerabilità all'interno di questi tre ambiti contesti lavorativi chiaramente abbiamo guardato all'impatto delle politiche migratorie e della fino a livello nazionale europeo mettendo indusse chiaramente l'impatto relativo al senza praticamente di canali di Access d'ingresso sicuri e legali e in particolare la sesso insomma la mancanza di accesso di canali l'inverso per quei lavori considerati poco qualificati come lavoro domestico lavora agricolo
E nel fare questo abbiamo sottolineato come sappiamo bene che il nostro sistema il sistema del decreto flussi basato sulle quote annuali Smimmo stato fallimentare
E a funzionante funzionato principalmente con un meccanismo di per regolarizzare le persone migranti già presenti sul territorio e tra l'altro soprattutto a parte dalle due mila undici
Le quote previste per i lavoratori stagionali e non stagionali sono state fortemente ridotte l'effetto di tutto qua sito e stato che è diciamo la domanda e di mano d'opera in questi settori come l'agricoltura il lavoro domestico eccitata poiché diciamo compensata dell'impiego non solo di lavoratori lavoratrici immigranti privi di permesso di soggiorno ma anche di cittadini e cittadine comunitarie
E poi anche da tutti quelli lavoratori lavoratrici richiedenti asilo titolare la percezione internazionale e in questo caso abbiamo messo in evidenza come le carenze e i limiti delle attuali sistema di accoglienza
In generale i limiti delle politiche inclusione sociale gioca in un ruolo fondamentale nell'amplificare le situazioni invulnerabilità Mimmo alte richiedente stiletti tra le protezioni internazionali
L'altro elemento su cui abbiamo chiaramente portato all'attenzione e quella del mancato riconoscimento su e della scarsa tutela dei diritti fondamentali sul lavoro è diritti sociali
Nel caso di lavoro sessuale
Chi lo pratica sperso indirettamente o indirettamente criminalizzato per il proprio lavoro
Nel caso inverso del lavoro domestico e pericolo i i diritti sono limitati sono menu tutelati rispetto a ad altri settori lavorativi e in questo contesto abbiamo messo illuse come abbia non presso un ruolo sempre più dominante agenzie o intermediari che si muovono in una dimensione di grigio e approfittano propri la situazione appunto di vulnerabilità di molte di queste lavoratrici
L'isolamento e la ghettizzazione ma anche la mancanza di divisioni tra gli spazi di lavoro e di non lavoro questo il lavoro domestico ma anche lavorati ricordo per lavoratrice che lavorano nelle serre
E gioca un ruolo fondamentale in quelli dinamica appunto di sfruttamento e chi amplificazione le situazioni vulnerabilità
E quindi con Robin invece siamo soffermati molto sulla condizione abitativa di queste donne mettendo anche illustre come la condizioni abitativa si interessa
Fortemente al tema appunto come dicevo prima della comprensione dei costi di riproduzione esso sale pensiamo a tutte le donne che lavorano i campi di mano negli insediamenti informali ma anche al tema chiaramente
Della responsabilità e di cura e delle responsabilità familiari per le molte donne che hanno consentivano con Sacconi troppi figli e la propria famiglia
Per loro cercare di coniugare i tempi di vita coi tempi di lavoro in un contesto segnato dall'assenza di misure di welfare e di tutela e ancor più difficile di molte e italiani quindi abbiamo sottolineato come le abitazioni trovi l'abitazione si incastra non possa essere letto senza considerare il ruolo del carico del lavoro di cura su tutte le dinamiche appunto di sfruttamento conclude dicendo che se molti ancora tantissimo da fare
Negli ultimi anni abbiamo visto che c'è stata una maggiore attenzioni a livello istituzionale per il fenomeno dello sfruttamento in particolare per lo sfruttamento in agricoltura
Le risse ci sono stati interventi importanti le risposte ai Marsano ancora emergenziale
Poco è stato fatto sul piano strutturale poco è stato fatto rispetto ad altri ambiti contrasti lavorativi
Tra cui per sempre lavoro domestico quindi manca ancora tanto e solo affrontando questa attori strutturali e prendendo in considerazione in quella complessità che io perennemente in maniera molto rapida ha cercato appunto e di raccontarvi si può veramente contribuire a prevenire e contrastare le forme di sfruttamento astenere i diritti di queste lavoratrici si la loro inclusione sociale lavorativa effettiva grazie mille
Grazie grazie letizia Palumbo di questo intervento così articolato che ha
Incrociato queste tre professioni con i temi con le caratteristiche del lavoro dei lavori di riproduzione sociale ma anche dello sfruttamento del concetto di vulnerabilità
E anche direi con analisi veramente proficue anche per capire più a fondo noi meccanismi che soggiacciono
Alla appunto a in molti quelli diciamo così di di trattamento delle donne straniere in questi ambiti ora passiamo la parola
A Maria Adelaide massimi dell'associazione di studi giuridici giuridici sull'immigrazione che ci parla di un altro tema non meno importante perché noi sappiamo che ormai da decenni
O da decenni forse un po'troppo ma insomma da da più di un decennio senz'altro e l'Europa ha virato bruscamente verso politiche
Di chiusura anche verso i migranti forzati e con l'Europa anche l'Italia adottando in particolare questa strategia di esternalizzazione delle frontiere comunitarie verso Paesi terzi
Che vengono anche pagati perché il profughi né i richiedenti asilo non raggiungono l'Europa è un espediente lo sappiamo anche per aggirare il principio Dino respingimento che era stato sancito dalla Convenzione di Ginevra del cinquantuno è diventata una vera e propria strategia sistematica e allora noi vogliamo vedere con l'aiuto di Maria Adelaide massimi l'impatto le conseguenze che questa strategia a in particolare sulle donne migranti grazie
Grazie mille grazie a voi per la possibilità di approfondire questo tema di presentare questo queste questa breve analisi
L'analisi è stata svolta nell'ambito del Progetto Rocca gran Progetto dell'Arci che si occupa proprio di delle violazioni di diritti le persone migranti che derivano dalle politiche di esternalizzazione ed è lega dei controlli delle franche re del diritto d'asilo
Il Progetto lavora grazie a una fitta rete di organizzazioni della società civile che si trovano nei Paesi di transito e di origine le persone migranti
E questa analisi è stata possibile soprattutto grazie
Alla condivisione da parte di alcune donne proveniente dalla Nigeria che hanno raggiunto la Libia e da lì sono state rimandate indietro che hanno condiviso con la loro esperienza e quindi ci hanno permesso di analizzare
E le condizioni di viaggio
Mi occuperò solo della Rotta del Mediterraneo centrale
E in particolare di come le politiche di esternalizzazione hanno portato alla costruzione di impalcature di infrastrutture in due Paesi fondamentalmente e che almeno in questo nell'ambito di questa analisi in Niger e in Libia
E appunto di come in questi infrastrutture hanno di un impatto sul viaggio delle donne e delle persone considerati di genere femminile
Come si diceva il le politiche di esternalizzazione hanno una vita piuttosto lunga
Ma a partire dal due mila sedici dalla cosiddetta crisi dei rifugiati hanno subito un una ce l'ha un'accelerazione sono diventato uno dei più potenti strumenti di governo della mobilità ha dell'unione europea
In qualche modo quindi dal due mila dodici sedici si è dato questo processo di Englaro se perché ha dispiegato la tela la sua tela nei tratti di mare lungo le frontiere esterne e lungo i paesi di transito
Nonostante i proclami le politiche di esternalizzazioni più che contrastare le cosiddette cause profonde della migrati Simone si occupa della creazione di blocchi e i canali di mobilità forzata dai paesi di transito verso i paesi d'origine
O verso altri paesi a vario titolo considerati sicuri
E questa questo è chiaro se si guarda ad esempio i dati che riguardano la Libia dove fra il due mila diciassette il due mila ventuno il numero di persone straniere residenti nel Paese si è mantenuto di fatto stabile
Mentre il numero di persone stranieri che dalla Libia hanno raggiunto le costi italiani si è più che dimezzato fra il due mila diciassette il due mila ventuno considerato che nel due mila ventuno si è avuto un apice
E dei degli arrivi rispetto agli anni precedenti
Evidentemente idee politiche di esternalizzazione hanno una stanno erodendo il diritto d'asilo non solo perché non permettendo l'accesso al territorio europeo
Non permettono l'attivazione di forme di protezione ma anche perché nell'ambito delle spogli delle politiche di esternalizzazione si sperimentano forme di selezione delle persone a cui ha concesso l'ingresso
Che poi sono mutuate
Anche all'interno dell'Unione europea in via di prassi ma anche attraverso modifiche della normativa comunitaria e della normativa dei singoli stati membri
Per capire da questi questi meccanismi di selezione è interessante anche vedere come il concetto il le logiche umanitarie sono utilizzati in maniera estensiva per il governo della mobilità
Le leggi come l'Italia hanno il c'è la la l'applicazione di strumenti Brocchi dell'umanitario hanno ha delle conseguenze
Sulla sul governo della mobilità particolarmente importante in primo luogo una è diminuita percezione dell'Agenzia delle persone i migranti che vengono percepite solo come vittime e soprattutto un uso esistenti estensivo del concetto di vulnerabilità
In un chiave selettiva quindi la vulnerabilità diventa un fattore per concedere o meno l'accesso a determinati diritti
Inizia nella Libia abbiamo visto sono dei paesi strategicamente molto importanti la Libia perché il principale Paese di transito e le persone che poi arrivo si imbarcano verso l'Italia
Il Niger perché in qualche modo l'ultimo Paese prima dell'arrivo in Nordafrica per tutte quelle persone che arrivano dalla dall'Africa occidentale
A partire dal due mila diciassette in Italia ha concluso una serie di accordi
Con questi paesi notissimo tristemente noto memorandum italo-libico
L'accordo bilaterale in materia di difesa con il Niger e tutta una serie di
Intese di polizia non pubbliche quindi intese segrete di polizia finanziamenti di progetti che Milano alla all'equipaggiamento e alla
All'addestramento delle forze di sicurezza
Nonché di progetti che appunto nutrono la macchina umanitaria e le infrastrutture che poi governano la mobilità all'interno di questi Paesi in cui il blocco è stato creato
La macchina umanitaria si rende necessaria appunto a fronte di un processo di vulnerabilità azione delle persone migranti che sono bloccati in questi paesi il caso del Niger
Piuttosto chiaro Heaney meter nel due mila quindici è stata approvata una normativa cosiddetta antitraffico legga sì anti transito perché di fatto penalizzati punisce tutte le azioni di che favoriscono il passaggio di cittadini stranieri
E di persone straniere non solo di per a ma anche tante le persone straniere che appartengono ad esempio alla sede out che la Comunità degli Stati economici dell'Africa occidentale in cui vige la libertà
Di circolazione per tutte le e per tutte le persone che a sono i cittadini di quello Stato
Anche per loro in invece la mobilità all'interno del Niger eh
Ostacolata o o impedita
E questa viene a la l'attuazione di questa legge avvenuta e avviene attraverso l'aumento dei controlli alle frontiere esterne del Niger l'aumento di controlli lungo le principali assi di mobilità del Paese
E attraverso soprattutto un'interdizione quasi completa dei viaggi a nord di a Cardia Gades quindi attraverso la creazione di un confine interno
Nel Paese
E per tutte le persone migranti
Questo arreso appunto reso più vulnerabili a clandestinizzati alla condizione delle persone migranti nel Paese
Che spesso arrivano ad adesso privi di ogni prive di ogni mezzo di sostentamento perché sottoposti a ricatti e forme di corruzione da parte delle
Forze di polizia che incontrano i posti di blocco durante il piatto
Per quanto riguarda le donne e le persone considerate di genere femminile queste politiche hanno delle conseguenze specifica
Ovvero gli sposi una maggiore esposizione alla violenza sessuale il ricorso forzato al lavoro sessuale al lavoro domestico l'esposizione ombra maggiore esposizione alla tratta al principio del viaggio o durante il viaggio spesso in Libia evidentemente la seconda situazione ancor più complessa perché si è definito un vero e proprio modello di business che a partire dall'intercettazione delle persone migranti sul territorio libico o nel Mediterraneo centrale
Attiva forme di detenzione
Assolutamente arbitraria perché forme di detenzioni in limitate nel tempo ad esempio forme di tensioni che sono attuate o dalle forze di sicurezza dal ministero dell'Interno libico o da milizie che spesso sono sovrapposte in qualche modo e da lì sia via un modello di business in qualche modo un modello di estrazione di profitto dalle Bersani migranti che consiste nella compravendita di queste persone
E
E e nel loro sfruttamento nelle donne evidentemente lo sfruttamento del lavoro sessuali e del lavoro di cura è prevale del lavoro domestico è prevalente
E nonostante questo nei due Paesi non vi sono forme di tutela nonostante anche le l'infrastruttura di governo della mobilità in questi Paesi si pensa che si pensi che in Niger
E nella regione di anche adesso più che in altri luoghi sia una quantità incredibile di organizzazioni internazionali di organizzazioni non governative
E sia siamo in impiego di un impegno economico della cooperazione e non da ultimo anzi forse per prima della cooperazione italiana Lella gestione proprio di questi flussi migratori di fatto alle donne che sono sottoposte attratta o al lavoro sessuali domestico forzati niente non vengono intercettate
E non gli viene non Lerna gli viene dato accesso ad alcuna forma di protezione
E al contrario la lo sfruttamento del lavoro sessuali del lavoro domestico è in qualche modo normalizzato
Le donne in Niger si trovano sottoposte a questo tipo di sfruttamento soprattutto in due condizioni o durante il viaggio quando ad esempio provenienti dalla Nigeria
Fanno tappa Ada che adesso e l'addio a partire dal due mila sedici quindi dall'attuazione della normativa anti traffico si ritrovano più isolate più irraggiungibili
E o altrimenti quando vengono rimpatriati illegalmente dall'Algeria e dalla e dalla Libia e quindi si vengono a trovare in questa situazione di in questo stagno della mobilità che è diventato il Niger e che è diventato anche adesso
Senza a avere accesso ad alcuna forma di protezione
L'unico strumento che hanno assistenziale per uscire dal paese è di fatto il rimpatrio cosiddetto volontario assistito che ha operato dall'Organizzazione internazionale delle migrazioni finanziata in buonissima parte dall'Italia
Indica la situazione è esatta più o meno è molto peggiore perché vi ho le gambe di violenza di sfruttamento molto più elevato
Ma è fondamentalmente simile l'NH C.R. che è presente in Libia è sottoposto a fortissimi limiti nel proprio mandato quindi non è non può registrare ad esempio le donne provenienti dalla Nigeria per via di accordi anche questi non noti con le autorità libiche e quindi di fatto anche per le donne che vengono o sfruttati sessualmente sottopassa tratte in Libia l'unico modo per
E come dire tirarsi fuori da questa situazione è attraversa il rimpatrio cosiddetto volontario
Il relatore speciale delle Nazioni Unite sui diritti dei migranti è stato molto chiaro nel stabilire che dove non vi siano alternative
Di regolarizzazione dove vi sia una situazione di coercizione dovuta alla violenza o alla o alla detenzione o altre forme di coercizione questi questi forme di ritorno non possono essere considerate volontaria si tratta quindi no netti ritorni volontari ma di espulsioni mascherate esposizione mascherate vietate dal diritto internazionale
Per Cati la la situazione delle donne proveniente dalla Nigeria è a emblematica a Dellas tortura di questa di questo sistema perché appunto
Prove proveniendo dalla Nigeria che non è un Paese che rientra nelle nove nazionalità
Del s'che che possono essere registrate dall'UNHCR in Libia non hanno accesso ad alcuna forma di di di tutela che innanzi appunto di fatto Irle forma cioè il ritorna nel paese d'origine
Sappiamo al contrario che se arrivassero in Italia queste donne potrebbero a accedere a diverse forme di protezione seppure anche lì non è assolutamente pacificato l'accesso delle persone sottoposte a tratta
Alla protezione internazionale ma comunque avrebbero accesso delle forme di protezione
Esultato Infratel soprattutto contro il Reforma mentre dire forma e l'unica soluzione che viene data nei Paesi di transito
Per capire quante persone i nigeriani posso nel quante donne nigeriane possono essere intrappolate in questo genere di situazioni può essere utile guardare i dati mentre e le il numero di persone nigeriani in Libia si è mantenuto costante come Generali numero di stranieri lì di persone segnare in Libia fra il due mila diciassette il due mila ventuno
Mentre le persone nigeriane nel due mila diciassette arrivati in Italia
Rappresentavano il quindici per cento degli arrivi di cui circa il venticinque trenta per cento erano donne secondo i dati pubblicati da UNHCR nei primi sei mesi del due mila ventidue
Sono quattrocentodue persone nigeriane sono arrivati in Italia quindi l'uno punto cinque per cento delle mica ci in Generali questo
Rende lecito pensare che ci sia un numero piuttosto elevato di donne nigeriane bloccate in questo in questo in questa situazione
E per quanto riguarda il ritorno mi sembra interessante
Guardare quale i l'altro lato del ritorno delle persone che vengono appunto inserite in questi canali di mobilità forzata sebbene siano chiamati volontari
Quali sono le garanzie che vengono fatte a queste persone quando tornano ad esempio in Nigeria e
E per lo più o nella nelle do stenta
Si tratta esclusivamente di programmi individuali
Di e di sostegno economico soprattutto si tratta di persone che sono state vendute comprate in più occasioni che sono state sottoposte a lavori sessuale forzato che hanno subito violenze atroci
A cui viene garantito sono un sostegno economico individuali come se in qualche modo la condizione e quindi questo lo sfruttamento non è inserito nel nel contesto non vi è un analisi una cura del contesto che permette lo sfruttamento ma lo sfruttamento così come l'uscita dalla condizioni di sfruttamento resta alla persona quindi se hai Cities sostengono e l'apertura di un salone da parrucchiera
Probabilmente non sarei più sottoposta tratta queste evidentemente è frutto di una visione individualistica e piuttosto mia Hoppé dei dei fattori che portano a forme di oppressione multipla di sfruttamento
Sono sto chiudendo
E
è evidente che l'Italia e l'Unione europea Anna la responsabilità politica e in certa misura giuridica anche delle violazioni che vengono commesse e a partire dalle politiche di blocco
E citavo
A all'inizio il la condivisione che alcune donne provenienti dalla Nigeria che costosi o trovano loro ma la malgrado nuovamente in Nigeria hanno fatto della loro esperienza
E due di loro hanno presentato una comunicazione individuale al Comitato delle Nazioni Unite per l'eliminazione di ogni forma di
Di rapporti
Di discriminazioni contro le donne
Per appunto contro l'Italia e la Libia per la violazione del diritto alla non discriminazione alla protezione da lo sfruttamento del lavoro sessuale e per aver l'appunto sottoposta a una forma di di di esposizione mascherata e ancora l'abbiamo gli esiti di queste comunicazioni ma pensiamo che sia un modo per mettere in discussione queste politiche grazie
Grazie grazie Maria Adelaide grazie dei questi approfondimenti che hanno guardato diciamo a quest'altro lato
Delle migrazioni le migrazioni forzate con tutti i temi che che ci siamo detti che riguardano appunto le politiche di di esternalizzazione
Però ora come preannunciato dalla dalla mia collega Ginevra abbiamo il grande piacere di avere la voce di una delle più niente cosiddette dell'immigrazione che oltre a essere una carissima amica nostra e di tutto il Centro studi e ricerche gli Doss è un'antropologa è una mediatrice culturale è stata anche responsabile di associazioni
è stata per tanto tempo referente responsabile immigrazione della UIL di Roma ed è un'esperta
Anche diciamo del diritto delle migrazioni
E viene dal Perù come lei stessa scrive il suo contributo e quindi Italia dal mille novecentottantaquattro
Quindi è davvero una voce autorevole che ha visto scorrere tanto tempo ed è testimone di tanta storia delle migrazioni femminili Stella sì come no prego prego e come dire l'astratto desta io volevo salutare il mio amico che ci onora della sua presenza qui professore Alberto Aghemo che il presidente della fondi dell'istituto Jacko Matteotti nonché direttore la prestigiosa e storica rivista Tempo Presente Alberto Graziani ancora Alberto ma ci conosciamo da una vita perché fino all'epoca degli studi universitari abbia fatto l'università assieme siamo credo esattamente coetanei e quindi certe cose entrambi allievi di un grande maestro è stato Angelo Guido Sabattini
Filosa e umorale benché forse maestro di molti qui Dinoi due anche amico ci onora della sua amicizia
Grazie grazie lo scusa Pilar orecchie tocca appena temevo prima che andasse via veramente mi fa scavalca grazie grazie molte grazie Paolo grazie professore stavo parlando appunto di Pilar Sallabi a te la parola Pilar
Qui simili amici amiche soprattutto
Certo
Leggere questo capitolo su sulle donne più becchi e dell'immigrazione
Ci fa riflettere gli operatori tanto anche alla luce delle cose che oggi abbiamo sentito no
Quando noi siamo arrivati venivamo con la maggior parte con con un progetto migratorio
Non non alla deriva hanno non per un traffico non porre per un bisogno disperato di di di di soluzione are una questione economica no se noi leggiamo il terzo De Maria Marta for fun qui
In un progetto di di studio di diritti per un progetto di conoscenza di di apertura altri mondi
Anche felicità e pensa bene che noi conosciamo con una grande artista hanno è venuta con un Progetto come artista e questa è una delle cose che me più più asciutto legge del suo racconto
Certo forze dell'ordine se io siamo state le uniche che non avevamo la meta del d'Italia io personalmente non sarei mai riuscita dal Perù
Perché ero bellissime facendo il lavoro che facevo
Però la vita la vita e così la vita ti travolge intirizziti porta come il Mariano Att porta con le onde e tante volte ti trovi a fare una un'esperienza che non avevi
Messo in conto non non non pensavi magari le stessa Maria Marta non è che ha pensato di arrestare quarant'anni in Italia
No certo nessuno di noi rimasti e allora noi però abbiamo trovato una società che
Che ci guardava con curiosità
Non con disprezzo
Con curiosità Kissed dove sei che facevi tu non facevi Io ho capito subito dopo dieci minuti che ho imparato l'italiano non l'avrei mai trovato lavoro
Quello capito su Visco e mi sono buttata parlare pessimo e scrivere per Gio
Però guardate lavoro trova
No e questo è un po'per tutti noi siamo siamo il il percorso che ha fatto l'Urbe scafato un percorso
E cito uso
Bellissimo e lei lo dice è felicissima
Ma forse non sarei mai riuscita da Capoverde no certo noi tre adulte
L'ordine è stato lei scende però secondo me era più adulta di noi
Aveva già un'esperienza molto più forte molto più forte
Noi non abbiamo trovato una legislazione sull'immigrazione Michel c'è niente
Noi per trovare un peruviano qui c'è dietro il disco solleva modi e che per trovare un peruviano siamo andati alla mensa del resto venga a trovarmi da albo e ci ha ricevuto come ci fosse un gravoso finto ufficio la mensa
Voi chi siete come si è visto che mi ha anche riferito presenza che noi francesi italiane che potete fare non sappiamo siete studenti non lo so non so che succederà restiamo qua
Ognuno noi abbiamo dato vara uno ogni certo Olga serie di qui vedo Chiatante peruviani e allora e abilità che la società è cambiata però guardate che la società italiana sarebbe cambiata lo stesso anche se noi non veniva poiché le società cambiano
E noi siamo entrate in questo cambiamento non c'era una legge che e di fatto se lo vuoi dei nostri racconti tutti e noi eravamo inserite in qualche asso sezioni
Perché volevamo tanto la legge novecentoquarantatré con la quale ci siamo regolati issate la prima parte di noi
E poi abbiamo coalizzato più politicamente con la legge Martelli e questo è stato il percorso
Però poi noi notavamo per o per la legalità
Per avere famoso permesso di soggiorno che non e che non è scandalosa che non finiscano che dopo un anno uno stato e Fini mente l'Europa ci ha dato una mano ma forte ma
Quindi se non c'era l'Europa
Io non credo che che la legislazione italiana sarebbe voluto comunque mi ha fatto no
Certo i giovani di oggi
Credo non che tutto questo c'era no non ce n'erano noi non potevamo esercitato la professione noi non volevamo fare cooperative noi non volevamo lavorare nella sede settori
E questo è stato frutto di una lotta noi abbiamo lottato siamo usciti a testa alta da manifestazione lo abbiamo dormito eccetera eccetera
E dopo di tante lotte le tante persone bravissime apporti di non noi in contanti
Siamo riusciti a vere uno Stato di diritto dove c'è una legislazione sull'immigrazione che comunque settantuno e sviluppare ancora
Però che ci difende e che ci permette di vivere no
Certo i giovani lottano per la cittadinanza
Perché io sono tutte le su per onorarlo in diritto dell'optare per la cittadinanza e io l'ho scritto che per me le lotte dei nostri figli sono anche le nostre rivolta
Grazie grazie Pilar avere questo ultimo applauso andasse a tutte le rappresentanti soprattutto delle pioniere no generiche
Ecco qua e sono anche contento che questo lungo applauso accorga Stefania con giacché è venuta qui accanto a me benvenuta Stefania
Stefania con Ciampi
Lavora da tanti anni funzionario al ministero del lavoro e delle politiche sociali Adair Direzione generale per l'immigrazione delle politiche di integrazione
Anche con il ministero indossa lavorato
E tanti anni lavoriamo insieme oltre ad aver maturato una collaborazione mi permetto di dire se lei me lo consente di aver maturato anche una certa Scizia
E non siamo veramente particolarmente contenti di ospitare
La dottoressa con già qui alla fine di questo di questo convegno sembra che un convegno che sia stato un convegno molto bello molto ricco di spunti molto ricco di riflessioni anche innovative
E quindi lascio veramente con gioia a lei la parola per conclusione grazie
Non sa sempre mi
Grazie rete ancora reazioni applausi non va fatto Baglio schermaglia scatole Roosters
Allora intanto io ringrazio
Tutti e ringrazio gli autori di questa importante pubblicazione preziosa come diceva all'inizio dunque è una delle prime pubblicazioni dedicato al tema delle donne
Ed è un tema sul quale stiamo riflettendo tantissimo
Perché vorremmo nel prossimo futuro ecco le risorse e la nuova programmazione mettere in atto delle politiche rivolta alle donne
Perché non vorremmo fare perché le politiche sono fatti finora che avevamo una su universalistico e che si proponevano di raggiungere il target delle donne attraverso delle politiche universalistiche in realtà hanno mostrato tutti i loro limiti e il loro scarso funzionamento
Prima di fare delle considerazioni
Però sul contenuto del libro
Io vorrei
Iniziate e lungi da me
Diciamo io detesto la retorica emotiva che questi temi
Possono tirare con facilità e amo molto la competenza e la conoscenza su questi temi
Però oggi penso che tutti noi dobbiamo condividere una cosa importante
Che
Non farci trascinare da quella che qualcuno ha chiamato la globalizzazione dell'indifferenza
Esso questo
E la prima cosa che mi è venuto in mente domenica a vedere quelle immagini che nessuno aveva neanche il coraggio di proiettare perché ormai nonostante tutta la violenza che venda quotidianamente proiettata rispetto ai giovani ai nostri figli a partire dalle scuole elementari domenica tutti i video e le foto delle lenzuola bianche non c'era sangue non c'era un cadavere cioè non lenzuola bianche
Ma c'era disclaimer attenti a non turbare potrebbero turbate
Perché potrebbero turbare perché ovviamente stiamo entrando in un mondo in cui siamo invitati a girare la faccia
Allora la prima cosa che mi è venuto in mente è una poesia che abbiamo imparato tutti a scuola
Voi che siete sicuri nelle vostre tiepide case voi che torna trovate tornando a sera il cibo Calderisi amici
Considerate se questo è una donna senza capelli e senza nome e senza più forza di ricordare vuoti gli occhi e freddo il grembo come una rana d'inverno meditate che questo è stato
Vi comando queste parole scolpite re nel vostro cuore stando in casa andando per via con recandosi alzandovi
Ripetete nei vostri figli o vi si spacciano a casa la malattia gli impedisca di tipo Strinati tormento hanno il viso da fuori
Allora questa era monito che Primo levi c'ha voluto dare uscendo da orrori
Io non vorrei che qualcuno ci richiamasse
A lo stesso tipo di monito
Perché oggi le notizie delle morti quotidiane sono relegate tranne in pochissime organi di stampa a pagina dieci o dodici
è il giorno stesso in cui è successa la tragedia io fatto un rapido
Giro di rassegna stampa on line e la notizia era scavata dal settimo all'ottavo posto al quinto posto
Nel poi
Di varrà dall'accaduto allora io penso che almeno per le persone che di questi temi si occupano
Senza voler con questo confondere ambiti perché io sto bene qual è lo sforzo fatto in questo libro so bene che stiamo parlando di quattro milioni di persone presenti all'interno del nostro Paese
E non di migliaia
Di poche
Decine di migliaia centinaia di migliaia in un anno di persone che arrivano
E non si deve mai confondere questo perché qua stiamo parlando di una parte ormai presente come ha detto Pilar che ringrazio le società cambiano oggi il dieci per cento del mercato del lavoro
E fatto da stranieri il dieci per cento delle nostre scuole hanno dice il dieci per cento
Dei ragazzi nelle nostre scuole sono stranieri e quindi non vanno confusi piani però non possiamo neanche dimenticare il common ground che ha accomunato tutti noi all'uscita dalla seconda guerra mondiale che si fonda sul rispetto dei diritti fondamentali
E non possiamo permettere di dimenticare questo patrimonio comune se vogliamo andare avanti in società coese unite allora
Ho cinquantasei anni ormai purtroppo mi posso permettere di dire quello che penso non è accettabile che ci siano affermazioni come ma disperazione non può mai giustificare condizioni di viaggio perfetto
Dedicato ai profitti
Il sessanta
Caro cadaveri recuperati è costretto a ricca di dire che gli altri sono dispersi non morti in mare cioè sono morti è sicuro che tutti quelli che mancano all'appello sono morti
Quattordici erano bambini alcuni molto piccoli e trentatré erano donne
Allora non possiamo continuare a accettare che il ministro degli Esteri dica la nave non era suo core ribelle in un viaggio di quattro giorni quattro giorni partito dalla Turchia
Paese rispetto al quale la nobile Europa fa accordi finanziando i campi profughi al confine anche con Paesi che hanno subito il terremoto oltre alla fuga dalla guerra in Siria
E non possiamo accettare neanche più per quanto mi riguarda che gli ordini le organizzazioni internazionali facciano affermazioni come servono rotte sicure legati degli emigranti in questo caso servono corridoi umanitari urgenti per sottrarre lento
Una mia collega e per fortuna condivido la passione e questo lavoro con persone alcune sono qui ma tante altre che dedicano la propria vita questi temi ma mandato una poesia meravigliosa che si intitola casa e che è un mi sembra oggi da risposto un'altra poesia si perché
Come dire le arti spesso esprimono i sentimenti più profondi
Nessuna lascia la propria casa a meno che
Casa sua non si hanno le mandibole di uno squalo
Lasci casa tua quand'è proprio lei a non permetterti più di starci dovete capire che nessuno mette i suoi figli su una barca a meno che è l'acqua non sia più sicura della terra
Nessuno strisce assolte recinti nessuno vuole essere picchiato o commise errato
Nessuno se li sceglie i campi profughi o le perquisizioni hanno avuto che ti lasciano in corpo pieno di dolori o il carcere perché carceri più sicura a volte di una città che arde e un secondino nella notte e meglio di un carico di uomini che assomigliano a tuo padre
A casa ci voglio tornare a meno che è casa tua non ti abbia detto affretta il passo striscia nel deserto sguazza negli oceani annega salvati
Fatti fame chiede l'elemosina dimentica la tua dignità e la tua sopravvivenza perché la tua sopravvivenza e più importante
Nessuno lascia casa sua se non quando ti mormora all'orecchio vattene scappa da me adesso so che qualsiasi altro posto più sicuro che qui
Questa perso sia la risposta da dare altri manca che il
All'altezza del chilometri questa poesia in atto
Presiede Waksal Sharjah Kennan punto mi è stata mandata e stavo cercando di scaricarla prima sulle l'ho trovata veramente commovente
Oppure però questo diciamo ecco una parte del mio intervento conclusivo che ci tenevo a fare perché non possiamo e non dobbiamo dimenticare che queste sono vite umane
E che ma non possiamo girare la faccia dall'altra parte di fronte a questo
Farò un passaggio poi sulle parole che oggi ho sentito che sono bellissime interessanti perché avete parlato di dignità avete parlato i doppi e discriminazioni
Di individualismo e quando è stata e a questo vorrei dire però le testimonianze colletto prima velocemente alcune ci parlano invece proprio del contrario dell'individualismo queste donne anche della prima generazione hanno fatto leva sulla rete di comunità sul passaparola sulla stare insieme per trovare le soluzioni insieme
Restituire protagonismo alle donne in un approccio partecipativo l'abbiamo sentito parlare di sfruttamento e grave sfruttamento che una chiave una piaga che esiste che esiste
In tanti territori del nostro paese abbiamo sentito parlare di maternità di mercato del lavoro delle doppie discriminazioni che esistono anche nella distanza dal mercato del lavoro e di quanto sia difficile colmare questa distanza
Io però a questo punto vorrei dirvi
Una delle cose più gravi che in questo alla quale stiamo assistendo in questo momento che non riguarda solo però Verdone sta niente
è la diversificazione della forchetta del reddito che aumenta insieme all'assenza di
Alcun meccanismo di ascensore sociale
Questo è un dato allarmante i due dati combinati ci portano a pensare a una società che non darà più opportunità alle persone che non nascono nel privilegio di poter crescere o di poter cambiare dopo status e questo è gravissimo per l'intero Paese e ancora più amplificato ovviamente in categoria che sono più vulnerabili
Prima di chiudere però ruolo devono un tributo molto importante
Venendo qui ci pensavo abbastanza commossa dentro vi devo dire
Quasi tutto ciò che esso ed è poco
Dei nostri temi sulle politiche di immigrazione di inclusione si basano su dei fondamenti che mi ha trasmesso una persona importante che oggi son felice di vedere qui e Franco Vitale
All'inizio
Nella mia vita lavorativa in questi in questo ambito mi disse due cose che ottenuto dentro di me che mi hanno proprio condizionato profondamente nel lavoro che fatto in tutti questi anni
E mi disse impara ad ascoltare dalle persone direttamente interessate non fidarti delle rappresentazioni più
Impara a guardare guardati attorno con il cuore
E
Ricordo ancora
Un colloquio che di
Anna quelli all'interno di un incontro organizzato proprio con indosso con le comunità dei migranti incontravamo la comunità ucraina e due donne mi presero da parte dopo che abbiamo fatto le relazioni ufficiali
E mi dissero
Ma voi donne italiane menti guardata allo specchio la mattina
Io dissi in che senso
E mi disse ma che fine hanno fatto le vostre battaglie per l'anno in cui l'emancipazione femminile degli anni sessanta e settanta
Dice ne siamo laureate siamo qui a Napoli lavoriamo in famiglie italiane con donne che si dicono femministe e non ci guardano non ci credono non si riconoscono
Mi diceva ma come fate a rivendicare ancora battaglie femministe o di emancipazione quando poi vi comportate nelle vostre famiglie in questo modo con noi
E lei mi ricordo che diciamo fu coltello c'è ovviamente no perché mitra fisse quell'osservazione
Ho iniziato a a guardare come mi aveva insegnato franche ad ascoltare
Le cose in modo diverso allora oggi io faccio una proposta
Io chiedo perché denuncia anche una un senso di impotenza cioè fare degli interventi rivolti alle donne una cosa più difficile di quanto si possa pensare
Non ci stiamo riflettendo ci stiamo arrovellando la testa
Abbiamo fatto un documento di programmazione integrata che aveva una linea dedicata abbiamo chiesto abbiamo fatto una consultazione qualificata l'abbiamo fatta anche con le associazioni
Di stranieri
Ma parte grazie all'inizio appunto al contributo di Dossena
Stato difficile abbiamo anche fatto dei focus group nel fine settimana per venire incontro
Abbiamo delle esperienze che stiamo mettendo insieme belle bellissime Emmaus a Foggia aperto un appartamento in cui le donne che fanno lavoro di cura si riuniscono i fine settimana hanno almeno una poggiano dove andare o altre esperienze in giro per l'Italia
Altrettanto belle però son singole esperienze che poi è difficile mettere a sistema in una politica nazionale allora io oggi vi propongo sediamoci intorno a un tavolo
Con una chi approfondito questi temi e proviamo a pensare quali sono delle possibili politica vi faccio un esempio nell'atto fra las la settimana scorsa abbiamo fatto un incontro con tutte le regioni
Sulle politiche di integrazione perché abbiamo intenzione di lavorare vicine territori perché le politiche di inclusione avvengono nei luoghi nei territori
Quindi stiamo lavorando con le regioni con le città metropolitane tutti ci indicano il tema donne cioè durante le discussioni e le tutti i rappresentanti delle Regioni hanno fatto presente il tema donne è un tema bruciate
Ma poi l'aggancio in quali contesti come agganciare le donne
Che arrivano in Italia ricongiunta attraverso i figli ci si dice di solito attraverso le scuole
Come riuscire a qualificare a lavorare sul lavoro di cura sì Sima
E questo con Luca ne abbiamo discusso tanto
Per cui l'eccessiva qualificazione poi determina un aumento eccessivo il datore di lavoro visto le famiglie non ce la si fa più quindi boomerang e il rischio quale
Che si è recata nel lavoro nero perché poi alla fine chi dava assume vennero perché non ce la faccio
Allora queste politiche hanno una complessità enorme anche rispetto abbiamo visto no alle analisi che voi avete fatto intersezionale di approfondite e via dicendo le donne che hanno lasciato le famiglie di origine
Comunità che hanno l'emigrazione prevalentemente femminile
E che fanno un investimento pensando di poter tornare poi invece dopo vent'anni come diceva Pilato dopo
Trenta è difficile tornare perché le radici sono scosse rispetto alla propria storia eccetera eccetera quindi quello che io vi propongo vediamoci presto non è un rinviarci però sediamoci intorno a un tavolo
E ragioniamo con le persone che ci possono dare un contributo per trasformare quello che abbiamo detto
In una politica in azioni concrete che possono aiutare le persone
Anche perché io sono pienamente convinta professore qui mi ricordo ricorda lei
Che quadro che ci unisce tutti insieme e un quadro che può essere ricompresa all'interno
No dell'Agenda venti trenta cioè di uno sviluppo sostenibile che crei comunità più coese
Ma anche un quadro in cui gli enti di ricerca di università devono svolgere la famosa terza missione che quella di contribuire non sono sono quella che è una politica accademica ma anche all'interno dei territori
E qui chiudo
Citando vidi un intervento che ha sentito la settimana scorsa dal cardinale zuppi anche Lima rappresentato Franco Vitale eravamo alla presentazione di un rapporto Idols Franco non sto Stiffi ricordi
Insomma presentavamo il rapporto sullo stesso nello stesso parterre sia e il dossier immigrazione
La settimana scorsa a lui inaugurando l'anno accademico di Roma Tre ha detto
Ha l'ha fatto un passaggio molto bello se il cuore ha aperto la mente capisce
Una cultura senza cuore finisce per essere una cultura che non serva agli uomini alle donne anche quando contiene più modernità e innovazione perché non aiuta a ricucire bisogno fondamentale di ritrovare la bellezza del vivere insieme
Di ricostruire un MOI in società frammentate
Non guarisce dalla paura dell'altro non offre ragioni per costruire nuove forme di vivere la convivialità delle differenze e per aiutare negli stessi del mondo a pensarci essere senza muri
E sono il primo dogmatismo quello che impedisce di vedere la verità più semplice che tu hai una faccia simile alla mia anche quando è diversa che l'altro mio fratello e mia sorella che siamo tutti parte di un'unica famiglia umana
Io con queste parole il rilancio eccetera
Grazie
Ringrazio Stefania
Aveva esordito dicendo chissà se poi dopo mi ha applaudito Heather invece appena innovazione
Un'altra ricordo
Anche qui è un ricordo personale e di solito non mi piacciono però lo voglia fare
Un altro momento che mi ha fatto pensare tanto alle donne migranti
è un momento triste per De Franco
Il momento in cui abbiamo salutato una donna importante che accompagnato Franco
Perché ve lo dico perché in quel momento
C'era una chiesa gremita di donna
Che parlavano
In fondo è dietro e tutte raccontava Neppi sordidi incontri
Fatti attraverso quella persona che aveva avuto una avuto una capacità di creare delle reti di solidarietà fra donne con le donne per le donne straordinaria
E anche quel momento mi ha fatto capire tanto di che cos'era l'importanza
Delle reti fra donne
E delle se volete anche delle energie in più che abbiamo perché
Né ci sono dei temi in cui mi dispiace per Varese che insieme a ma abbiamo una forza che che c'è abituata da da tanto tempo e quindi quello è stato un altro momento importante è che volevo ricordare
Grazie grazie credo non ci sia niente da aggiungere buona serata evviva prestissimo grazie