Passaggio a Sud Est - supplemento del giovedì

Buon giorno da radio radicale buongiorno da Roberto Spagnoli bentrovati all'ascolto del supplemento settimanale di passaggio a sud est
Supplemento di giovedì diciannove gennaio del due mila e ventitré un supplemento nel quale vogliamo continuare a parlare di Kosovo danese si trascinano le tensioni tra Kosovo e Serbia o per meglio dire danesi queste tensioni hanno raggiunto momenti preoccupanti il Kosovo d'altra parte
La Sabelli seguiamo fin dall'inizio ma quando iniziamo passaggio Sud-Est nel due mila e cinque lo vogliamo fare in questo supplemento per fare il punto della situazione siamo all'inizio dell'anno gli ultimi mesi del due mila e ventidue a partire dall'estate sono stati caratterizzati
Da fortissime tensioni anche incidenti tal
Alla linea di demarcazione o alla frontiera dipende come la considerate appunto tra il nord del Kosovo e la Serbia si è pensato si è temuto il peggio sono intervenute l'Unione europea e gli Stati Uniti sommare il si è cercato di buttare acqua sul fuoco adesso il due mila e ventitré si apre con una qualche schiarita sul piano diplomatico due mila ventitré potrebbe forse portare a un passo in avanti in una situazione che sostanzialmente congelata da da molti anni
E che in in un dialogo tra le due parti mediato dall'Unione europea che ormai da parecchio tempo non fa passi in avanti anzi rischia di fare passi indietro allora facciamo il punto della situazione proponendo che anche alcune analisi alcune considerazioni
Prima di tutto cerchiamo di mettere in fila che cosa è successo negli ultimi mesi se ci seguite
Probabilmente lo ricordate se non ci seguite però qualcosa magari sapete ma è utile comunque ricorda ricostruirlo insomma almeno in linea sommarie che come si è arrivati alla situazione dell'oggi a questo inizio del due mila ventitré
A partire dall'estate allora intanto ricordiamo che il Kosovo si è dichiarato indipendente dalla Serbia nel due mila otto otto anni dopo la guerra del novanta novanta Toto novantanove
Nonostante sia un Paese a maggioranza albanese all'interno del territorio kosovaro vivono circa cento mila serbi circa la metà dei quali abitano nei quattro comuni che si trovano nel Nord
La sono un po'la demarcazione il fiume IBAR e sul Libano c'era cita dico sosta Mitrovica divisa in due che è un po'diciamo così la rappresentazione il simbolo di questa di questa divisione
Quindi Belgrado né la Serbia né queste comunità riconoscono il Kosovo come un Paese indipendente in una situazione già molto tesa la scorsa estate è scoppiata la disputa delle targhe automobilistiche qualcuno l'ha chiamata la guerra delle targhe Pristina chiedeva che anche i serbi che vivono all'interno del suo territorio abbandonassero
Quelle di Belgrado le targhe di Belgrado e targhe serve sostituendole con nuove targhe con la sigla della Repubblica del Kosovo
Quello che
A noi insomma sembrava sembra tutto sommato un dettaglio una questione secondaria ha però una valenza altamente simbolica perché per Pristina si tratta di imporre la propria sovranità mentre per le comunità serve è una violazione della loro identità l'imposizione delle targhe così portato lo scorso novembre alle dimissioni di massa di circa seicento tra poliziotti giudici e impiegati statali di mia serba in Kosovo a fine novembre i due Paesi con la mediazione degli Stati Uniti dell'Unione europea
Hanno raggiunto un accordo faticoso
Belgrado avrebbe bloccato l'emissione di nuove targhe serve mentre Pristina non avrebbe sanzionato le migliaia di veicoli che circolano con quelle già esistenti un compromesso che ha però la Sat lasciato la situazione pratica com'era
Le tensioni rimani non è infatti il dieci dicembre alcune comunità serbe hanno eletto dei blocchi stradali a seguito dell'arresto di un ex agente di polizia serbo sospettato di aver attaccato dei membri delle forze di sicurezza kosovare
In risposta alla richiesta del primo ministro di Pristina Albin Kurti di rimuovere i blocchi migliaia di persone
Di serbi kosovari sono scesi in piazza accusando Pristina di minacciare apertamente la minoranza serba a quel punto Belgrado ha chiesto alla KFOR che il contingente militare internazionale della NATO di permettere l'ingresso delle forze serbe false di sicurezza sarebbe nell'aria un'autorizzazione che è stato ovviamente negata l'alleanza atlantica ha detto che avrebbe rafforzati i pattugliamenti
Nonostante fra Serbia e Kosovo
Nel due mila e tre ci sia stato raggiunto un accordo per normalizzare i rapporti un accordo che fu non a torto anche dichiarato a storico un accordo mediato dall'Unione Europea questo però non ha ancora portato ad alcun risultato di rilievo
De praticamente bloccato ormai questo processo di normalizzazione da qualche anno anche il cosiddetto accordo di normalizzazione economica promosso nel due mila e venti da l'allora presidente statunitense Donald Trump
Per ragioni di di propagande tra l'interno insomma è rimasto lettera morta
Belgrado blocca tutto
Sostenendo che Pristina non stia onorando appunto l'accordo del due mila e tredici che dovrebbe garantire ai serbi kosovari la creazione se una limitata autonomia somma la creazione dell'associazione municipalità serbe
Del Belgrado poi accusa Pristina di discriminare i cittadini di di Riina serba
Sul su tutto questo pesa anche pesano anche le frizioni internazionali che dividono appunto poi la comunità internazionale il Kosovo infatti non è mai stato riconosciuto presente dalla Russia e dalla Cina che sono membri
Permanente del Consiglio di sicurezza dell'ONU
Che anzi hanno criticato la NATO per l'intervento armato di novecentonovantanove che aveva fermato la l'aggressione delle truppe serbe contro i kosovari che la pulizia etnica
Ne metterà bisogna anche da ricordare che nel neanche cinque Paesi dell'unione europea tra cui Spagna e Slovacchia
Riconoscono l'indipendenza del Kosovo la guerra in Ucraina ha complicato la situazione la Russia ha sempre fatto sentire la sua presenza nella regione in particolare in Serbia e attraverso la Serbia che
Nella imboscate Godina con la Repubblica serba scaccia la componente la l'identità che compone la cosa a seconda a maggioranza serba
E anche in Montenegro che vive da danesi una crisi politica diventata anche istituzionale che sembra al momento non trovare via d'uscita
Questa è la situazione che ci ha portato alla fine dell'anno ora in questi ultimi questi ultimi giorni
All'inizio di questo due mila ventitré qualcosa sembra muoversi dopo le tensioni si parla di accordo con la Serbia che cosa sta succedendo e questo è proprio il titolo di un pezzo
Quindi Andrea Zambelli pubblicato martedì sedici scusate lunedì sedici gennaio sudisti journal punto net
Scrive Zambelli sembra tornata la calma in Kosovo dopo settimane di tensioni nonostante la stampa internazionale già preannunciato se lo scoppio di una nuova guerra in Europa
La situazione in Kosovo è rimasta tesa ma sotto controllo e oggi si parla apertamente della possibilità di un accordo tra i due Paesi da finalizzare entro la primavera
E Zambelli
Ricorda un po'anche lui che i fatti i rapporti tra cosa avesse abbiano subito un evidente peggioramento a partire dal due mila e ventuno a seguito dell'elezione a primo ministro del costo di Albin Kurti i leader di del movimento vetro in dose autodeterminazione
Che ha assunto un approccio più deciso nei negoziati con la Serbia e verso l'influenza che Belgrado esercita sui serbi che vivono in Kosovo questa influenza si esercita politicamente attraverso la lista Sir scampo
Laser Scalise sta il partito che detiene un monopolio della rappresentanza dei serbi nel Parlamento del Kosovo è legato a doppio filo con il governo di Belgrado e il presidente serbo Aleksandar Vučić
Ma l'influenza di Belgrado passa anche attraverso il mantenimento e il finanziamento di un sistema di istituzioni parallele considerato illegale dalle autorità di Pristina riguardanti ad esempio il sistema scolastico è sanitario le misure adottate dal governo Curti negli ultimi due anni per rafforzare la statualità del Kosovo hanno riguardato principalmente i documenti d'identità e le targhe delle auto e qui Zambelli ricordo appunto che cosa è successo i mesi scorsi è già l'abbiamo l'abbiamo visto
Prosegue più avanti l'articolo in campo politico il governo kosovaro ha risposto alle dimissioni dei rappresentanti della Lista serba dalla governo nominando sì perché per per
Il il interpretati gravidanza servano diritto a un po'a una rappresentanza del Governo e che è stata fino adesso
Garantita dalla lista se Oscar ma analista serba
Ma siccome appunto il rappresentante si è dimesso il appunto il governo di Pristina ha nominato un nuovo ministro serbo non legato a Belgrado si tratta di Unidad RAI Circe che è stato subito bollato come traditore dal presidente
Serbo voci dice al contempo le dimissioni di quattro sindaci dei Comuni kosovari situati al nord abitati da una maggioranza serba hanno portato alla decisione di indire nuove elezioni locali a dicembre
E se ci seguite da passaggio da tutto questo suo ma lo sapete perché ne abbiamo parlato in questi mesi
Sul piano della sicurezza
Scrive ancora Zambelli per colmare
Il vuoto lasciato dei poliziotti serbi dimissionare il governo di Pristina annunciato il dislocamento al nord i poliziotti di etnia albanese da altre aree del Kosovo in particolare per monitorare i confini con la Serbia evitare multietniche dei comuni settentrionali
A queste decisioni si è opposta la maggioranza della popolazione serba guidata dalla Lista serba è sostenuta da Belgrado tra le reazioni si sono registrati anche episodi violenti come attacchi armati contro i funzionari della Commissione elettorale del Kosovo
In visita per preparare il voto
Spari contro pattuglie della polizia aggressione a giornalisti albanesi kosovari ed esplosioni in diverse aree del nord del Paese una reazione descritta come criminale dal governo Curti ma difesa come legittima da Belgrado
Se prosegue Zambelli Segrate le pressioni internazionali Curti ha consentito a posticipare le elezioni locali nel Nord ad aprile un nuovo capitolo si è aperto il dieci dicembre alla notizia dell'arresto di un serbo kosovaro dei cantanti dice
Ex membro della polizia poi dimessosi considerato responsabile degli attacchi armati alla commissione elettorale
I serbi hanno risposto erigendo barricate sulle strade del Nord con conseguente chiusura dei confini tra Kosovo e Serbia le barricate apertamente appoggiata da Belgrado e dalla Lista serba hanno visto un sostanziale supporto da parte della popolazione serba locale
Ma diversi video hanno anche mostrato la presenza di uomini armati
In quei giorni la retorica politica si è fatta ancora più accesa con il ministro della Difesa della Serbia in visita alle truppe dell'esercito stanziate poco lontano dal confine
Kosovaro e Curti ad accusare apertamente la Russia di conti sostenere Belgrado nel tentativo di destabilizzare l'intera regione accuse che tra l'altro Curti ha ribadito in una intervista pubblicata due tre giorni fa
Sulla stampa in Italia
Nonostante ciò scrive Zambelli Pristina non ha agito con la forza per rimuovere le barricate aspettando l'intervento della NATO volto a sbloccare la situazione in modo pacifico le barricate sono durate quasi tre settimane
Ma fino a che la decisione di spostare l'arresto agli arresti domiciliare spostare l'arrestato agli agli arresti domiciliari e la forte mediazione la comunità internazionale con il presidente voci dice hanno portato quest'ultimo a richiedere i serbi di rimuovere i blocchi
Senza ulteriori conseguenze
Infine un ultima crisi si è registrata in occasione del Natale ortodosso il sei gennaio quando per ragioni ancora da chiarire nel comune di strips un uomo albanese o Oyster se stiamo nel sud del Kosovo
Un uomo albanese ha sparato due ragazzi serbi che sono stati poi ricoverato in ospedale
La vicenda portato nuove manifestazioni organizzate dalla Lista serba questa volta appunto nel Kosovo medie meridionale con inevitabili accuse di Belgrado Curti di essere una minaccia la vita e la sicurezza dei serbi in Kosovo
Di questo fatto da te ne abbiamo parlato anche nell'ultima puntata di passaggio a sud est e in questo caso Curti e più alti rappresentanti istituzionali del Kosovo hanno nettamente condannato l'episodio
Sottolineando come si sia trattato di un caso isolato mentre la polizia del Kosovo ha prontamente arrestato il presunto responsabile
Fin qui arriviamo adesso ecco Zambelli affatto Andrea Zambelli sui già al punto net affatto insomma anche via ha ricostruito un po'anche con dei dettagli con con considerazioni
E com'è la situazione adesso però si arriva a l'oggi agli sviluppi diplomatici
Che appunto potrebbero preludere a un accordo tra Belgrado e Pristina allora tutte queste crisi
Scrive Zambelli hanno portato vari media parlare di guerra imminente facendo leva sulle dichiarazioni bellicose di entrambe le parti in realtà nonostante le tensioni rimangano
In particolare nei comuni del Nord
Nessuno ha interesse a un'escalation che non porterebbe vantaggi a nessuna delle parti in causa
La presenza della NATO in Kosovo inoltre rende di fatto impossibile alcuna operazione militare serba contro suo ex provincia non sorprende dunque recente diniego della NATO alla richiesta piuttosto velleitaria di voci di inviare militari serbi in Kosovo
Le tensioni piuttosto se no legate agli sviluppi ad alto livello diplomatico sono sempre più insistenti le voci
E di un possibile accordo tra Kosovo e Serbia da raggiungere entro la primavera sulla base del cosiddetto piano franco-tedesco appoggiato anche da Stati Uniti e Unione europea
Per quanto il contenuto non sia stato reso pubblico tutti gli attori in causa ne hanno parlato apertamente
Mentre culti ha fatto intendere che Pristina è pronta ad accettarlo pretendendo nell'ultimo round negoziale mediato dall'Unione Europea delle rassicurazioni da parte di Bruxelles sul proseguimento del dialogo sulla base del piano per raggiungere un accordo finale
Tra costo che serve nel due mila ventitré
La Serbia si è mostrata apparentemente contraria
Secondo le indiscrezioni di fattori il piano garantirebbe un sostanziale riconoscimento della sovranità del Kosovo aprendo la strada a riconoscimento da parte di altri stati e all'ingresso del paese in diverse organizzazioni internazionali proprio questo dunque potrà
Beh spiegare le mosse dei serbi kosovari delle ultime settimane parte di una strategia voluta da Belgrado per alzare la tensione e congelare la situazione
Le ripetute visite di inviati americani ed europei a Belgrado e Pristina lasciano intendere che il piano va avanti
Ed è in atto un tentativo di avvicinare le parti uno dei temi caldi resta la formazione dell'associazione dei comuni serbi del Kosovo un organo previsto dagli accordi Brussel del due mila e tredici e mai creato dal governo di Pristina
Che teme la nascita di una Repubblica Sir scagli il Kosovo simile a quella bosniaca al di là delle dichiarazioni di netta contrarietà del governo di Pristina è probabile che l'associazione da formare in linea con la costituzione del Kosovo possa rientrare nell'accordo più ampio
Ed essere accettata da Curti in cambio degli evidenti vantaggi del piano franco-tedesco
Mentre gli incontri diplomatici proseguono in modo frenetico
Le prossime settimane conclude Zambelli diranno se le tensioni rientreranno continueranno
E quanto queste influenzeranno le trattative un incontro tra Butticé Curti non è ancora in programma ma non si può escludere un tentativo a breve in tal senso
Da parte della diplomazia europea la sensazione conclude Andrea Zambelli e che il due mila e ventitré possa portare passaggi importanti nella speranza di una distensione
E di una normalizzazione delle relazioni tra Serbia e Kosovo
E colletto quasi interamente questo
Articolo pubblicato da Andrea Zambelli sui giornali puntone il lunedì sedici gennaio perché appunto si parla di questo accordo con la Serbia dopo le tensioni Big Band utile per capire cosa sta succedendo e quali sviluppi potrebbe appunto portare il prossimo il il prossimo anno
A proposito di ripetute visite di inviati americani ed europei a Belgrado e Pristina domani e il rappresentante speciale dell'Unione europea per il dialogo tra Belgrado e Pristina che verrà lancia K si recherà proprio in Kosovo in sede per incontrare il premier kosovaro Albin Kurti e il presidente serbo Aleksandar Vučić era per continuare insomma il dialogo tra le parti laici h attenzione sarà accompagnato dai capi consiglieri per la politica estera del presidente francese Manuel macro
Del cancelliere tedesco OLAF Scholz e della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni la nostra prima del Consiglio nonché da Gabriele scompare il Dipartimento di Stato statunitense come ha scritto
Andrea Zambelli esige una puntura dunque la situazione legata agli si sviluppi diplomatici ad alto livello l'Italia cerca di giocare il suo ruolo vuole giocare e tra l'altro martedì ventiquattro gennaio a Trieste
Ci sarà una conferenza coi Paesi dei Balcani
L'Italia l'oste da proprio per capire come anche portare avanti insomma la la la stabilizzazioni la pacificazione della regione
E a proposito di sviluppi ad alto livello
Interessante la analisi
Pubblicata su da Aspo dall'Huffington Post Italia l'analisi del generale di corpo d'armata Salvatore Farina già capo di stato maggiore dell'esercito italiano
Un'analisi nell'ambito della scollo donne Manta della LUISS Guido Carli unione e NATO Unione Europea NATO devono ridare impulso alla pacificazione del Kosovo non si può rischiare un altro conflitto questo è il titolo ma il generale Farina ricorda un po'quella situazione
Quali sono le due visioni contrapposte la prima quella del governo kosovaro incentrata sull'autoproclamata indipendenza che risale appunto al due mila e otto che non è riconosciuta però da metà dei Paesi del mondo e da cinque Paesi dell'Unione
Europea la seconda visione quella di Belgrado che considera il Kosovo come una Regione non lo Stato basando in base alla risoluzione mille duecentoquarantaquattro meno centonovantanove del Consiglio di sicurezza
Delle Nazioni Unite
I principali attori in tutta questa situazione attori esterni sono gli Stati Uniti in primis l'Unione europea la Russia che negli ultimi anni ha rafforzato i suoi già ottimi legami con Belgrado la Cina qui interviene nei Balcani con acquisizioni industriali ed espansione economica soprattutto in Serbia e poi la Turchia che da tempo
Si muove insomma per difendere e affermare i propri interessi nei Balcani
è evidente
Scrive il generale Farina
Che l'assenza di un chiaro ordine internazionale la crescente competizione multipolare
Non agevolano una rapida soluzione dei problemi di fondo in Kosovo e potrebbero addirittura far precipitare la situazione alla prossima occasione di tensione tra le parti e per questa ragione occorre intervenire nell'immediato
Per intraprendere un percorso verso una soluzione per una pacifica
Per pacificazione duratura
E allora quali sono quali opzioni insomma ci possono essere per il ma il futuro del Paese
Secondo il generale Salvatore Farina
Il Kosovo non può continuare a vivere nell'incertezza del proprio status internazionale messa in discussione dalle periodiche discute con la minoranza serba e dalle tensioni con Belgrado né si può pensare ad una ritorno del Kosovo sotto il governo della Serbia
O una possibile opzione era quella che ne è stata considerata in passato la separazione con scambio di territori ma questa soluzione scrive Farina
Non è stata ritenuta perseguibile perché contraria al principio di multietnicità e in quanto creerebbe un precedente per ulteriori contenziosi nella stessa regione veda si la Bosnia e in altre aree in Europa e nel resto del mondo
Da scartare anche un'altra ipotesi quella di un nuovo impianto statale kosovaro di tipo federale su due nazioni questo porterebbe nel contempo nuove tensioni alla definitiva
Separazione con alto rischio di conflitto e allora resta l'opzione di una composizione definitiva basata sull'attuale ordinamento multietnico e quindi i per Anna in questa direzione occorre secondo il generale Farina
Consolidare i fattori di stabilità vale a dire sicurezza dialogo e tutela delle minoranze ma a questo punto entra in gioco l'Occidente la NATO e soprattutto l'Unione europea che possono e devono fare di più scrive
Il generale Salvatore Farina sebbene la pacificazione del Kosovo appaia oggi ancora lontana
L'Occidente la NATO e l'Unione europea devono fare di più e agire in fretta
Se per l'alleanza atlantica non sarà un problema incrementare la propria presenza militare toccherà l'Unione Europea prodigarsi a fondo con i tanti strumenti che ha a disposizione l'Alto rappresentante Giosa Borrelli ha svolto nei mesi scorsi un ruolo assai importante e con ragione ha affermato che la diplomazia ha prevalso per allentamento della tensione ma l'Unione europea è chiamata a responsabilità ben superiori una maggiore proattività dell'Unione Europea deve essere incentrate innanzitutto sul processo di allargamento per evitare che Serbia e Kosovo restino indietro rispetto agli altri Paesi della regione
Se non addirittura dietro Ucraina e Moldavia con evidente perdita totale di influenza dell'Unione
Un nuovo impulso al dialogo tra Pristina e Belgrado
Si dovrà basare anche su progetti Accord in campo economico e nei settori sanitario infrastrutturale dell'energia
E del sociale che devono essere strettamente legati ad adempimenti di Belgrado e Pristina
Volti a favorire stabilità integrazione per fare ciò
Tenendo conto della forte influenza della Russia
Che ha trasformato la Serbia in testa di ponte del filo russi ma nell'aria occorre un un cambio di marcia dell'Unione europea e la compattezza dei suoi principali paesi membri l'Europa non può rischiare un altro conflitto al suo interno ecco ho letto la parte finale di questo articoli quest'analisi della generale Salvatore Farina già capo di stato maggiore dell'esercito italiano
Pubblicato dall'Huffington Post Italia Sportitalia è un è un un analisi che viene dalla scuro globalmente della Luis Guido Carli la la più l'analisi e più più articolata io violetto alcuni passaggi e poi la parte finale dove c'è appunto un po'il succo della questione che francamente trovo
Che che insomma che trovo che trovo condivisibile sola che trovo molto molto interessante anche perché parla del ruolo della Russia
La la la forte influenza della Russia che ha trasformato la Serbia in testa di ponte del filo russi ritmo nell'area balcanica e allora a questo proposito c'è stato l'incontro domenica a quindici
Domenica scorsa tra il presidente serbo a Belgrado dal presidente serbo voci c'è l'ambasciatore russo in Serbia Alexander Bolkan kart Chen con e che ha ribadito il pieno appoggio di Mosca sulla scrive il GIP la crisi del Kosovo nel rispetto della sovranità e integrità territoriale della Serbia
In linea con la risoluzione mille centoquarantaquattro del Consiglio di sicurezza dell'ONU IMI novecentonovantanove la Serbia che sappiamo è legata da storici serie storica amicizia legami culturali religiosi storici con la Russia ma è anche legata adesso sul piano economico soprattutto per quanto riguarda le forniture
Energetiche
Ed è l'appeal la sedia resta il principale alleato russo nei Balcani
La Serbia punto pur avendo votato all'ONU contro l'intervento armato russo e la violazione dell'integrità territoriale dell'Ucraina però continua a rifiutarsi di aderire alle sanzioni internazionali contro Mosca
L'invocando i suoi interessi nazionali a cominciare dall'appoggio russo sul Kosovo appunto e dalle forniture energetiche a prezzi di grande favore una posizione questa ovviamente che suscita le critiche di Stati Uniti Unione Europea
Ricordiamo che la Serbia ancor sui negoziati risale all'Unione Europea e Belgrado è anche l'unica capitale europea ad avere mantenuto collegamenti aerei diretti con la Russia insieme a Minsk la capitale della Bielorussia
E dal e fu ucciso il presidente sa dovuti su continuando nella sua politica dei due forni cioè da un lato l'amicizia e la collaborazione con la Russia dall'altra il negoziato per l'adesione all'Unione europea l'altro ieri
A
Nel governo serbo ha criticato il tentativo della Russia di reclutare mercenari in Serbia per la guerra Ucraina e annegato che mercenari del gruppo Wagner abbiano partecipato al blocco
Delle strade salvo kosovare nel nord del Kosovo lo scorso dicembre
Il gruppo allora l'Wagner ha cercato di stabilire legami con i gruppi nazionalisti serbi membri della NATO bene Patrol è un movimento sarebbe di estrema destra hanno visitato l'ufficio di Wagner a San Pietroburgo a novembre
E in questa in questo sommata questa attivismo della Wagner in Serbia ha suscitato le critiche del presidente serbo Aleksandar Vučić
Che attraverso l'emittente Api tempi a appunto per esempio attaccherà ma criticato la pubblicità trasmessa da Wagner sul canale in lingua serba dell'emittente statale russa RTI
Che punta a reclutare punto mercenari in Serbia
Il fondatore di Wagner l'oligarca Yevgeny pregavo agendo a negato che il gruppo abbia nelle sue fila cittadini serbi e la legge serba vieta sue ceneri di partecipare i conflitti armati in altri in altri Paesi ma insomma
In altezza
Che valeva la pena somma di di di riportare perché appunto se da da un lato il la Serbia ribadisce il suo legame con la Russia e la Russa come abbiamo visto era ribadito il suo pieno appoggio alla sede nella questione del del coso dall'altra però insomma
Belgrado wc celtico di Port di muoversi su due di giocare su due piani e dal danni Puccini criticato per per questo cerca di portare di muoversi su due su due piani
A proposito di Serbia dei serbi del nord del Kosovo
Chiudiamo con una segnalazione su una serie di un articolo pubblicato sul sito internet di Osservatorio Balcani Caucaso per carità coso punto org
Non abbiamo il tempo di leggerlo Mandello abbiamo già letto in sintesi nella puntata nell'ultima puntata di passaggio su trascurati domenica quindici ottobre quindi qui si limitiamo a segnalarlo ma lo potete leggere appunto sul sito di Osservatorio Balcani Caucaso
è un articolo di militante c'era chi c'era pubblicato originariamente il nove gennaio scorso dalla Deutsche Welle e appunto lo trovate in traduzione italiana su balcanica coso punto orga
Questo articolo che paga in cui parla dei serbi del Kosovo intrappolati tra Pristina e Belgrado
Il recente a cui essi della situazione in Kosovo prima con le barricate al nord poi negli ultimi giorni con il ferimento di due ragazzi di nazionalità serba al Sud ha fatto emergere tutto il malcontento dei serbi
Del Kosovo per la condotta sia della leadership di Belgrado e di quella di Pristina
Ed è un articolo interessante perché noi abbiamo iniziato questo supplemento di passaggio a sud est parlando leggendo l'articolo di Andrea Zambelli
Sul situazione coso che parla su il Giorno appunto la parla anche della della presenza della della Lista serba
La SARS Calista
Che detiene il monopolio della rappresentanza dei serbi nel Parlamento del Kosovo ed è legato a doppio filo con il governo di Belgrado e con il presidente serbo Aleksandar Vučić ma proprio gli eventi delle ultime settimane gli ultimi mesi hanno fatto emergere malcontento non solo per i serbi del Kosovo nei confronti di Pristina del governo centrale ma anche di Belgrado e dell'area della che dei rappresentanti politici legati a Belgrado
Anche in questo insomma emergono posizioni differenti posizioni ma insomma è l'articolo interessante perché ci mostra come poi le cose siano più complicate di quelle che si possono apparire e quando parliamo di Balcani e in parte in una delle anche delle zone più complicato dei Balcani come appunto cade il Kosovo insomma
Bisogna sempre stare attenti a semplificare o a schematizzare troppo allora
è molto interessante vi consigliamo di leggero questo articolo di Melissa Andrić Gracchi c'è che trovate su balcanica Oko sul punto Org serbi del Kosovo intrappolati tra Pristina e Belgrado
Con questa segnalazione chiudiamo questo supplemento settimanale di passaggio a sud-est supplemento di giovedì diciannove gennaio del due mila e ventitré
Vi ricordiamo che tutti i nostri supplementi così come tutte le nostre puntate della settimanali i nostri speciale li potete trovare riascoltare fin dai dall'inizio fino al due mila e cinque
Su radio radicale punto it nella sezione rubriche cercando a Ponte cliccando sul passaggio a sud est inonda ci risentiamo domenica domenica venti
Due gennaio come sempre alle ventuno per una nuova puntata grazie per averci seguito un saluto da Roberto Spagnoli è una buona giornata all'ascolto di radio radicale