Il Mezzogiorno per l'unità e la crescita del Paese

Buongiorno
A tutte e a tutti
Un saluto affettuoso a tutte le delegate tutti i delegati che sono qui da tutte le regioni del paese un saluto ai nostri ospiti che ringrazio per aver ha colto il nostro invito
Un ringraziamento anche al Comune di Bari alla nostra organizzazione metropolitana regionale per l'ospitalità di questo appuntamento per noi molto importante
In apertura di a questa introduzione vorrei prima di tutto sottolineare la centralità che la CGIL attribuisce la questione Mezzogiorno in un contesto Titti con qualche rarissima eccezione hanno praticamente scelto di derubricare il tema sud dei loro programmi elettorali
La CGIL invece ha deciso di aprire la propria seri di assemblee nazionali in questa particolare entro delle sue priorità alla questione del Mezzogiorno
Da decenni è presente nel dibattito pubblico alla necessità di colmare un divario tra nord e il sud del Paese che rallenta la crescita e lo sviluppo di tutta l'Italia
Eppure
è sotto gli occhi di tutti che le disuguaglianze economiche sociali infrastrutturazione materiali e immateriali invece di diminuire sono aumentate nel tempo
E ancora di più con l'emergenza sanitaria con l'attuale crisi energetica con relativa crescita dell'inflazione dovuta alla guerra purtroppo ancora in corso tra Russia e Ucraina
E anche con la speculazioni in atto
E il nostro Sud resta tra le aree
Dell'Europa con più fattori di arretratezza
Occorre superare l'annoso controproducente conflitto tra nord e sud che separa la questione meridionale
D'la sua crescita il suo rilancio dallo sviluppo di tutta Italia
Soltanto puntando a ridurre i divari territoriali ovunque in tutti i Sud dell'Italia tagliare interni e alle periferie metropolitane dalle aree costiere alle zone con maggiori per de privazioni si potrà realizzare un vero e proprio processo di coesione sociale ed economica del Paese
Non è più il tempo di utilizzare un'immagine stereotipata di un Sud che deve recuperare e per la quale si propongono ricette nazionali e tempo invece di come partire da quelle grandi opportunità che sono già potenziali occasioni di sviluppo a renderle trainante trainanti per la crescita del Paese
A partire da questa prima considerazione l'obiettivo principale della mia introduzione fornire alcuni elementi alla discussione che seguirà e che sarà animata sia dagli interventi delle nostre delegate e delegati sia dal confronto con i nostri ospiti alla tavola rotonda sarà cura del segretario generale poi tirare le fila rispetto alle priorità della nostra organizzazione sul Mezzogiorno
Qua sotto quattro sono i temi quindi su cui in modo sintetico proverò
A ragionare in questa introduzione il primo riguarda la transizione energetica che dobbiamo affrontare subito e con cui faremo i conti nei prossimi anni a cui sono fortemente associati impatti sulle filiere produttive e ricadute sociali sui territori nel mondo del lavoro
E nelle famiglie il secondo riguarda il modello di sviluppo di crescita che vogliamo che dal nostro punto di vista non può esistere un investimento senza che questo avvenga nella dimensione sociale quindi serve un vero investimento su sanità assistenza sociale sistema pubblico dell'istruzione e della formazione
Il terzo elemento fa riferimento al potenziamento non più rinviabile delle infrastrutture materiali porti ferrovie e strade soprattutto al Sud
Dove su questo ci sono state tantissime promesse da oltre trent'anni mai realizzate
L'ultimo punto che voglio toccare riguarda il tema strategico dei cogliere fino in fondo le opportunità offerte dai fondi europei e nazionali per due motivi principali
Innanzitutto perché sono tantissime le risorse che avremo a disposizione per i prossimi dieci anni ma anche come abbiamo scritto nel documento che accompagna questa iniziativa per superare il cosiddetto paradosso del cavallo che non vede cioè la disponibilità di risorse e l'incapacità a spenderle soprattutto al Sud
Primo tema
La transizione energetica e le sue ricadute produttive e sociali che è un tema che svilupperemo approfondimenti approfondiremo con un'altra iniziativa specifica
Tra qualche settimana innanzitutto la strategicità di questo tema per il presente e per il futuro ci consegna la responsabilità di non dare delle risposte emergenziali
Pure necessaria
Come quelle relativa agli ammortizzatori sociali che servono
Ad arginare la grande emorragia occupazionale in questo momento oppure al contenimento dei costi dell'energia se ne parla tanto soprattutto in questi giorni della Borsa dell'energia olandese e dei tentativi di arginare
Questi effetti
Ma si tratta comunque di avere una prospettiva di lungo periodo basata su investimenti pubblici per la transizione verde e quindi soprattutto sulle fonti rinnovabili
Le misure urgenti finora prese dal governo infatti generano un ristoro parziale non duraturo e certamente non concorrono a risolvere i fabbisogni complessi legati alla transizione ecologica e alle implicazioni geopolitiche
Serve un serio programma di politica energetica nazionale in linea con quanto previsto dal Greenville europeo dal pacchetto climatico FIT for fittizi
Questo significa innanzitutto ragionare in modo integrato sulle transizioni energetiche e tecnologiche industriali dal momento che sono tutti aspetti di vari processi che ci troveremo ad affrontare approfondendo sia la questione ecologica ma anche le ricadute sul sistema economico per rendo conto che in particolare il Sud
Il tessuto al Sud il tessuto produttivo si articola in microimprese spesso a conduzione familiare e su grandi imprese altamente inquinanti ed energivore
E sulle condizioni di lavoro a partire dalla questione dei salari e del fisco non possono essere lavoratori famiglie e territori più fragili a pagare la crisi energetica e l'inflazione in corso
Senza sostenibilità sociale ed economica non c'era una transizione politica possibile
Un concreto programma di politica energetica nazionale in linea con l'Europa deve basarsi su investimenti molto significativi su una l'oralità di fonti e vettori rinnovabili e low carbon
Oltre che sul indi sugli indirizzi sull'utilizzo di assetto e già disponibili garantendo la sicurezza la flessibilità e la competitività del sistema energetico in linea con i tempi necessari per la riconversione tecnologica industriale
Bisogna cioè sostenere tutte le possibili soluzioni che conducano lungo processi di decarbonizzazione
Ovviamente questo non può essere pensato come un interruttore che si accende e sistemi occorre costruire un insieme di tappe che ci facciamo tra guardare verso una transizione giusta
Garantendo cioè strumenti e risorse capaci di compensare i costi di transizione per i consumatori per le imprese contrastando soprattutto la povertà energetica attraverso un costo sostenibile delle energie
Per questo sosteniamo che qui profitti frutto di rincari e degli extra guadagni di imprese energetiche non solo vengano ridistribuiti a lavoratori pensionati e aziende che altrimenti rischierebbero di fallire
Fondamentale anche sostenere una transizione in grado di mantenere riconvertire e sviluppare l'occupazione di qualità
Servono risorse Investimenti lo diciamo da tempo anche ad esempio rispetto al pm RR
Condizionati alla creazione di nuovi posti di lavoro alla formazione per la riqualificazione delle competenze dei lavoratori alla ricollocazione occupazionale
Alla base di questa transizione non può che esserci una radicale trasformazione del modello economico e produttivo nel suo complesso
Che possa effettivamente guidare la riconversione verde di tutti i settori da quelli industriali altamente energico energivori all'Automotive al settore energetico l'agricoltura i servizi e così via
Da questo punto di vista sarà strategico il tema della messa assistemmo a delle politiche di settore in campo industriale ma anche dei settori turistici e culturali con le politiche territoriali
Senza crescita di sistemi produttivi a partire dalle vocazioni territoriali senza una pianificazione guidata dal livello nazionale si rischia di sprecare risorse
Secondo tema un nuovo modello di sviluppo si basa su investimenti sulla dimensione sociale lo voglio dire in modo netto senza ricadute sociale anche il tema degli investimenti rischia di non avere efficacia
La pandemia messo in evidenza che non ci possono essere ventuno sistemi sanitari con diverse performance che non ci può essere una scuola di serie A e una di serie Z che l'assenza di una riforma dei livelli essenziali di prestazione ha penalizzato le aree le persone più fragili
Che in sé in assenza di servizi di qualità il nostro su le nostre aree interne che sono un patrimonio del nostro Paese sono destinate alla desertificazione demografica soprattutto da parte dei giovani
Per garantire l'accessibilità universale alle prestazioni sociali e sanitari in tutte le regioni occorre superare ogni divario territoriale oggi esistente
Non si muove in questa direzione una riforma del funzionamento del sistema pubblico basato sull'autonomia differenziata tesa a radicalizzare le disuguaglianze di vari
Il vero tema e la qualità della spesa come investire tutte queste risorse in modo che producano davvero degli effetti nei territori sui cittadini attraverso il potenziamento delle grandi infrastrutture sociali
Scuola sanità welfare di prossimità serve la definizione di un nuovo stato sociale universale che sia insieme leva dello sviluppo e risposta i diritti sociali
Per questo va restituita centralità al servizio sanitario pubblico e universalistico
Rafforzando la rete ospedaliera
Che al sud significa soprattutto contrasta contrastare lo spostamento in altre aree del Paese per curarsi abbattere le liste d'attesa ridurre drasticamente le condizioni di lavoro in trincea che caratterizzano molti contesti
Di cura nel Mezzogiorno
Valorizzando la cura di prossimità basata sull'integrazione socio sanitaria sostenendo politiche per il sostegno alla non autosufficienza e all'invecchiamento attivo
Occorre finanziare questo sistema
Partire da una più puntuale definizione dei livelli essenziali di assistenza e di prestazioni basati non sulla spesa storica ma sul fatto che ogni amministrazione abbia a disposizione le risorse necessarie a soddisfare i bisogni sociali del proprio territorio
Soprattutto al Sud e poi necessario un investimento straordinario sul sistema pubblico che punta alla crescita della conoscenza e delle competenze
Siamo convinti che ci sia un diritto soggettivo ad una formazione permanente che parte dalla nascita quindi occorre investire sui processi di apprendimento formale informale non formale lungo tutto l'arco della vita
Come ho detto soprattutto al Sud perché in queste aree la povertà educativa assunto da anni il carattere di una vera e propria emergenza del Paese
Il più alto numero di bambini esclusi dei miti la più alta percentuale di ragazzi dispersi che hanno solo la licenza media
La quota maggiore Dynit esclusi da percorsi di istruzione e di formazione e dal mercato del lavoro il numero più basso di adulti inseriti in percorsi formativi
Occorre invertire nettamente la rotta
Per colmare finalmente i divari esistenti al Sud attraverso la copertura degli asili nido e la loro gratuita rendendo obbligatoria e gratuita la scuola dell'infanzia
Estendendo il tempo pieno nella scuola primaria il tempo prolungato nella scuola secondaria aumentando nettamente l'offerta di formazione per gli adulti
L'investimento sulla conoscenza sulle competenze sui saperi come diritto soggettivo alla formazione permanente significa agire e non subire le trasformazioni in corso in corso e contrastare le disuguaglianze alla base di un bell'investimento sull'infrastrutturazione sociale al Sud e indubbiamente necessario un rafforzamento del sistema pubblico di servizi e del lavoro
Danni viene denunciata una débâcle nell'amministrazione delle risorse pubbliche soprattutto nel Mezzogiorno
C'è una responsabilità nelle scelte politiche di governo delle amministrazioni locali in particolare
Ma queste difficoltà importanti inaccettabili sono anche figlie di anni disinvestiti di disinvestimento nella pubblica amministrazione del paese e specialmente nel Sud
Disinvestimento sul versante della riqualificazione della formazione dei lavoratori pubblici
Del mancato ingresso delle nuove generazioni in questo ambito professionale di una cultura che non valorizza adeguatamente la centralità del lavoro e delle professionalità nel pubblico impiego
Occorre investire su un piano straordinario pluriennale per l'occupazione in particolare nel pubblico impiego o nella pubblica amministrazione e non è più rinviabile una stagione di assunzioni a tempo indeterminato di tutte le professionalità che operano per la tutela della salute dell'assistenza sociale nel sistema educativo di
Mozione nel campo della cultura e che possano mettere in condizioni Regioni ed enti locali di poter esercitare le proprie responsabilità istituzionali soprattutto nel Mezzogiorno
Infine dal nostro punto di vista il lavoro non è un risultato dello sviluppo
Ma è una sua leva decisiva
Per questo bisogna investire su un piano straordinario di rilancio del lavoro nel nostro paese nel Mezzogiorno
Che contrasti la precarietà e le tante troppe forme di sfruttamento ancora insieme esistenti in tutti i settori ma soprattutto in alcuni come ad esempio il turismo l'agricoltura la cultura comparti che potrebbero essere da traino alla crescita e che invece talvolta sono stati stretti nella morsa delle forme estreme di precarietà occupazionali che vedono soprattutto coinvolti i soggetti più fragili del mercato del lavoro
Terzo tema senza infrastrutture materiali non ci saranno sviluppo e transizioni sostenibili soprattutto al Sud
Da decenni si parla di un potenziamento di porti Ferrovie strade al Sud e sappiamo tutti che le disfunzionalità logistiche e i relativi costi rappresentano uno dei principali colli di bottiglia per lo sviluppo del Mezzogiorno
E in più in generale per la crescita di produttività del sistema Paese
Non si può quindi che valutare positivamente scelta politica del ministro del ministero per le Infrastrutture e la mobilità sostenibile investire il cinquantacinque per cento del totale delle misure previste nel Pnr R.
Nel Mezzogiorno per ridurre i divari territoriali
Le risorse ci sono il punto è si riusciranno finalmente a spendere per progetti in grado di modernizzare e sviluppare i collegamenti infrastrutturali intermodali portuali e della logistica in queste aree collegandoli con resto del Paese
E all'Europa tutti sappiamo come al Sud in modo direttamente proporzionale all'ammontare delle risorse crescano le difficoltà di realizzare studi di fattibilità di avviare i cantieri di realizzare le opere e i tempi previsti
Per contrastare questa debolezza storica occorre una capacità di governo politico unitario che faciliti il coordinamento delle diverse risorse messe in campo da una pluralità di fonti finanziarie europee e nazionali
I fondi strutturali o europei piani programmi inseriti nel Next Generation you fondi nazionali tra cui in particolare il Fondo sviluppo e coesione
Con cui si finanzieranno ad esempio i tanti contratti istituzionali di sviluppo che stiamo vedendo proliferare soprattutto al Sud e le zone economiche speciali le cosiddette Zeiss
Serve poi un ruolo non solo programmatorio ma anche di intervento diretto da parte di grandi realtà industriali a controllo e o a partecipazione pubblica
Oltre che in regime concessorio in grado di trasformare in scelte fatti concreti la visione di sistema
Così come sono imprescindibili una valorizzazione del lavoro e dei lavoratori è una politica di crescita qualitativa dell'attuale modello di impresa
Basandosi su produzioni ambientalmente e socialmente più avanzate
Sua temi in grado di investire un'innovazione su un sistema di relazioni industriali più partecipative sul vincolo delle concessioni al rispetto dei contratti nazionali
Per garantire potere salariale e sicurezza
Sì sicurezza e salute l'aspetto più importanti di un lavoro a cui è riconosciuto il suo valore significa tornare a casa
Dal lavoro e non assistere a questa interminabile tragedia di morti sul lavoro che si aggrava ogni giorno
L'infrastrutturazione del Mezzogiorno dovrà garantire la reale concreta interconnessione tra aree urbane aria interne poli produttivi industriali logistici culturali e turistici in piena sicurezza
Favorire la modalità la mo'la mobilità sostenibile di merci e persone dal sud al nord del Paese e viceversa
In un'integrazione con i grandi corridori europei e internazionali accelerando la transizione verso una logistica a basso impatto ambientale
Investire nel trasporto pubblico locale nell'ottica di una riduzione dell'inquinamento del passaggio ad una mobilità sostenibile
Voglio poi sottolineare che la pianificazione strategica delle infrastrutture Codice degli appalti fabbisogno fabbisogni dei cittadini in prese non solo come ci vogliono far credere elementi inconciliabili
Ma anzi solo se si tengono insieme possono dar vita davvero a una nuova stagione di programmazione progettazione e soprattutto di realizzazione delle infrastrutture al Sud e quindi nell'intero Paese
Nella riforma del Codice degli appalti è stato avviato un processo per modificare il ciclo di realizzazione delle infrastrutture
In modo da garantire l'uso razionale delle risorse disponibili la selezione e l'individuazione delle priorità delle opere in base alla loro utilità e la strategicità rispetto ai reali fabbisogni del Paese tempi e costi ridotti e soprattutto certi scelte trasparenti e condivise e questo garantisce non più elenchi di opere dettati da politici centrali e locali ma strategie e programmi comuni e condivisi per soddisfare bisogni di imprese e dei cittadini
In questa ottica per noi imprescindibile
Garantire giuste condizioni di lavoro in tutta la filiera degli appalti e soprattutto affermare la legalità come condizione abilitante di ogni procedura amministrativa perché questi sono i veri presupposti per la qualità infine in tema di infrastrutturazione materiali non si può non evidenziare il digital device che attraversa il nostro Paese e che caratterizza il Mezzogiorno ma non solo il Mezzogiorno
Dove nonostante i piani di sviluppo della banda ultra larga non sono stati risolti i gravi problemi di connettività
C'è bisogno di una visione strategica di un sì getto industriale che non si limiti a rivendere connettività e il mercato
Facendo debiti data il patrimonio il nuovo Moro e non occupandosi invece di garantire un servizio ormai Strategy
Quarto tema
Un nuovo modello di sviluppo si costruisce utilizzando appieno le ingenti risorse a disposizione ho già toccato questo tema in vari punti della mia relazione ma voglio dedicarli un'attenzione specifica conclusioni di questa introduzione ribadisco che non possiamo permetterci di sprecare le tante risorse che abbiamo a disposizione per cambiare il nostro modello di sviluppo e ridurre i divari territoriali e le disuguaglianze per un impatto concreto del PNR R. dei fondi europei e nazionali per la coesione sui territori e sulla vita delle persone sono fondamentali integrazione complementarietà degli investimenti
Insieme alla disponibilità delle risorse ordinarie aggiuntive una delle chiavi principali per garantire efficientamento ma soprattutto qualità della spesa
Altrettanto importante è un adeguato controllo di legalità della spesa pubblica per evitare le troppe frequenti infiltrazioni criminali che non sono certo solo una prerogativa del Mezzogiorno
Questo non accadrà senza un'efficace governance integrata che affidi allo Stato un forte ruolo di coordinamento istituzionale e insieme valorizzi la capacità le capacità gestionali di Regione enti locali
Su cui ricade l'attuazione degli investimenti
Per questo chiediamo la creazione di un'Agenzia per lo sviluppo
Altrettanto prioritari sono gli investimenti per sostenere le strategie territoriali espresse da alleanze locali
Così come è importante è il ruolo del sistema del credito per accompagnare quegli investimenti agevolare i partenariati pubblico-privato e hard e arginare il ricorso all'economia illegale
Per questo serve necessariamente anche una Governance sociale
Con un maggiore livello di coinvolgimento delle parti sociali quindi del mondo del lavoro nei processi decisionali per individuare priorità politiche Investimenti
Coinvolgimento che non si può limitare a informazione o consultazione ma che deve essere esercitato con un mandato pieno in ogni fase di carattere formale ovunque ma soprattutto nel Mezzogiorno
Occorre agire questa rivendicazione perché le organizzazioni sindacali portatrici dei bisogni del mondo del lavoro devono poter esercitare la propria funzione di negoziazione nel confronto con le istituzioni nazionali e nei territori e metterla in connessione con la le tante vertenze alita
In ambito produttivo
Inoltre con i nuovi regolamenti europei protocolli nazionali c'è l'opportunità per le parti sociali di avere un maggiore confronto con le istituzioni sulle procedure d'appalto soprattutto per quanto riguarda le condizionalità occupazionale
Occorre negoziare soprattutto al Sud maggiore occupazione in particolari giovani e donne con garanzie contrattuali di sicurezza sul lavoro e di formazione
Perché su e su questo concludo sono le ricadute nel sistema della società di cui noi vogliamo essere garanti che misurano il livello di opportunità con cui il sud del nostro Paese colmano i divari
Ecco perché e irrinunciabile l'intervento pubblico perché solo dentro una visione di prospettiva dell'intero Paese che si possono realizzare obiettivi così ambiziosi obiettivi che riguardano la vita delle persone di intere comunità di migliaia di lavoratori i cittadini la cui qualità di vita dipende da queste scelte politiche
Una campagna elettorale
Di questo dovrebbe parlare di questo deve parlare chiunque si candidi ad avere la responsabilità di governo del paese
Avere la priorità di costruire un'ambiziosa agenda sociale per mettere in piedi una strategia di ripresa basata sul principio di equità il rischio è che le crescenti disuguaglianze territoriali possano far favorire l'ascesa di movimenti e forse antidemocratiche mettendo in discussione gli attuali assetti istituzionali
Nel dare la parola Martina Toti e soprattutto alle delegati delegati chiudo dicendo che il tema delle disuguaglianze
Il tema della riduzione delle disuguaglianze e i divari territoriali quindi è un tema di tenuta e di rilancio della democrazia nel nostro Paese in tutta Europa soprattutto in questo particolare momento storico
è un tema di costruzione del modello di società che vogliamo affermare una società che torni affare del principio di coesione un valore fondamentale per tutto quello che di crisi hanno frantumato in questi anni
E per far sì che uguaglianza partecipazione e solidarietà siano le direttrici da cui muovere per cambiare le prospettive del mezzogiorno e dell'intero Paese
Buongiorno e ben trovati di nuovo dal Teatro Piccinni di Bari diamo il via alla seconda parte
Di questa iniziativa che ha dedicata al Mezzogiorno che è dedicata anche all'unità alla crescita del paese e lo dimostreranno anche gli interventi che ascolterete tra poco perché non saranno tutti di delegati provenienti dalle regioni
Del sud dopo l'introduzione della segretario nazionale della CGIL Giuseppe Massafra i protagonisti saranno per l'appunto le delegate
E i delegati tanti e storie tanti volti ci racconteranno l'Italia del lavoro di oggi con i suoi in Sud e i suoi nord
Sono tantino potete vedere da il numero delle sedie che sono qui sul palco l'invito ovviamente ad entrare
Avremo con loro più o meno un'ora di tempo quindi cercheremo di asserire bravi e nei tempi cercheremo di essere incalzanti per quanto possibile intanto l'invito ad entrare io mi presento sono Martina tolti sono una giornalista di collettiva punto it che il sito di informazione
Della CGIL nazionale e che al momento sta trasmettendo per l'appunto indiretta questo appuntamento
Entriamo subito nel vivo romano che si chiederò le delegate e delegati
Inizieremo facendo parlare l'industria italiana
E partendo dal Sud da Priolo siamo in Sicilia in provincia di Siracusa
Il polo industriale un Polo integrato dà lavoro a migliaia di addetti con i suoi impianti chimici le sue raffinerie
Per guardare avanti però come anche veniva raccontato poco fa la relazione esatte Massafra deve guardare al futuro alla transizione
Energetica e alla sostenibilità ambientale però a un ulteriore problema perché dal ventiquattro febbraio scorso sta facendo da subito i conti forse il primo stabilimento in Italia con gli effetti della guerra
è lì che lavora Carmelo Rapisarda delegato della Filcams CGIL lo saluto ben trovato
Grazie Martina buongiorno
è la prima domanda è Cuesta come e perché proprio da voi la guerra si è fatta sentire subito insomma se io dico Lukoil e che pure in queste settimane abbiamo visto sui titoli di giornale cosa dico per un lavoratori di Priolo
Benedetto ha detto bene centrato i il tema già a con la l'accelerazione che sia data la transizione ecologica e quindi alla riconversione degli impianti pesanti come quelli che ci sono Priolo l'accelerazione è stata in un certo modo rallentata se mi permetti il gioco di parole dalla dalla guerra perché il più
Impatto alla prima emergenza che ci si è presentata appunto la impossibilità della raffineria Lucho il di acquistare il greggio dal mercato perché le linee di credito gli sono state bloccate quindi in questo momento sta lavorando gli impianti sono in marcia ma solo perché arriva il Greggio dalla Russia che non ha bisogno di credito e quindi lavorano con quel gregge
Una situazione che nei prossimi mesi
Con l'embargo si esaurirà e quindi la preoccupazione molto alta perché come dicevi tu il polo industriale integrato della fermata degli impianti di Lukoil e comunque in quanto esso ai lavoratori
In isolato lavorano o circa mille diretti l'indotto varia da due mila e cinque a tre mila e cinque lavoratori in base ai periodi più o meno di manutenzione alla gara Stradella Lupoi le vecchie norme ancora industriale molto Ciampoli industriale occupa direttamente circa otto mila lavoratori tra diretti indotto ma considera che tutto il tessuto economico della provincia di Siracusa si fonda sulla zona industriale
Circa più del cinquanta per cento del valore aggiunto della Provincia viene dalla zona industriale quindi accaduta tutti settori commerciali cure a avrebbero avrebbero forti difficoltà per la Regione incidenti più del dodici per cento il valore aggiunto
Il Gip articolo membro anche del per la tosse del secolo nuvoloso centro ecco anche se non ci fosse stata la guerra che pure c'è il tema della transizione energetica dello sviluppo sostenibile era centrale per dare un futuro a questi lavoratori e anche a quel territorio adesso quanto diventa urgente
Diventa urgente però non deve diventare
I non giusta come diceva anche come ha ripetuto più volte con bagno assaporare la relazione dobbiamo e e dobbiamo rivendicare una transizione che sia giusta è che s'è che avvenga nei tempi necessari
Noi avevamo avviato a Siracusa un processo di inizio di nuovi progetti per puntare a quella riconversione che sappiamo che sarà complicato soprattutto dalle raffinerie
Ci sono cinque multinazionali che insistono sul territorio S non partono immediatamente le riqualificazioni le bonifiche di una zona industriale che può consentire anche ulteriori investimenti è ulteriore può diventare un'ulteriore attrattiva per altre filiere produttive
Rischiamo di perdere una grande opportunità ma per fare questo ci vuole
Sicuramente la partecipazione dello Stato ci vuole sicuramente un piano strategico sue ed energetico su questo tipo di industria perché la le ricadute sale saranno sicuramente pesanti anche con la riconversione nella possibilità di fare alla riconversione comunque si perderanno posti di lavoro se non si attivano nuove filiere Protti
Grazie il lavoro va salvato l'industria va salvata il lavoro va tutelato va difeso e a proposito di lavoro devo dire salvato con le unghie e con i denti voglio passare la parola a Silvio Curcio che saluto lei è una storica delegata della FIOM CGIL
In quella che era l'Irisbus di Flumeri
E che oggi è industria italiana autobus unica azienda in Italia che produceva autobus all'improvviso nel luglio del due mila undici si trova davanti l'annuncio di una chiusura
Silvia eravate settecento e oggi siete poco più di duecento undici anni dopo dico bene se sintetizzo questa lunghissima vertenza con direi tre parole lotta resistenza e mi perdonerai devo dirlo anche cassa integrazione
Sì devo dire che il venticinque di settembre ci sarà un nuovo dopo il venticinque ci sarà un nuovo governo
E ovviamente sarà il dono governo in undici anni quindi già questo è un dato da far riflettere che abbiamo dovuto affrontare una vertenza
Dovendo interloquire con vari ministri con vari compagine politiche e quindi raccontare a tutti che la produzione di autobus era indispensabile affinché restasse in Italia
Tanti perché avevamo un parco autobus obsolete oltre il settanta per cento ottanta per cento è da rinnovare e dare via morde rubare e quindi era veramente un paradosso sottrarre all'Italia un'eccellenza dove c'erano delle competenze e delle professionalità ed era l'unico stabilimento rimasto in Italia che produceva autobus la FIAT ha chiuso ha delocalizzato in Francia dove li ha continuato a produrre e a vendere in Italia questi sono i paradossi delle del delocalizzazioni e di una politica che non è attenta
Quindi in una risata ai ammoniti dedotte o fa strategia perché qui io di strategia ora sentivo poco fa l'intervento di di Priolo e ora sentendo il tuo in questi no ripetuti cambi di governo viene facile immaginare che ci sia proprio la difficoltà di guardare a lungo termine
Certo perché non abbiamo la certezza che ci sia una legislatura che duri cinque anni
E quindi noi ci ritroviamo sembra dover rincorrere perché quello abbiamo fatto noi per riuscire ad ottenere un risultato abbiamo rincorso la politica è proprio il termine esatto
Il largo e lungo per cercare di far diventare la vertenza mediatica a livello nazionale perché grazie anche a questo che abbiamo avuto poi un riscontro
E poi tutte le manifestazioni quindi che abbiamo fatto al mise
Dove li abbiamo incontrato spesso noi salivamo o viceversa scendevamo incontravamo altre vertenze sempre del sud dove c'era Termini Imerese che inizia dalla lotta insieme a noi
E comunque sono ancora
Ancora in una situazione di difficoltà
Adesso CD troviamo la Whirlpool e ci troviamo l'Ilva di Taranto ci troviamo il a borse di Bari quindi abbiamo delle situazioni al Sud dove ci sono delle eccellenze da tutelare e da difendere con i denti dico da parte di tutti anche dal territorio che dovrebbe rispondere quando si fanno le manifestazioni perché non è fine a se stesso del lavoratore che lavora in quella fabbrica ma ne perde tutto il territorio
E quindi va coinvolto
Per cui ecco le istituzioni locali soprattutto che hanno Moni Moni Taro monito allora va be'non mi viene e hanno il monitoraggio del del territorio e dei lavoratori pensare di continue di vivere di cassa integrazione ottocentocinquanta euro al mese quello che io percepivo monoreddito
Io ho percepito per anni e difficile complicato ecco perché la FIOM e chiede che venga aumentata l'indennità di di ammortizzatore sociale e che ci sia perché per un periodo dopo il Jobs Act e mi sembra che abbiano tolto
La casa per cessazione di attività poi l'hanno ripristinata
Però il problema è questo senza gli ammortizzatori sociali non è oggi non saremmo qui a poter raccontare di aver rilanciato
L'azienda
E stiamo producendo autobus abbiamo più di mille commesse con tante difficoltà perché poi c'è sempre
E arrivata la pandemia poi ci sono gli aumenti rincari adesso carburante e quant'altro materie prime però noi abbiamo lottato con le unghie quelli verdi per rimanere in una realtà irpina perché l'Irpinia e l'entroterra della Campania
E molto spesso anche il presidente della Campania dimentica
Quelle terre quelle zone interne quindi noi veramente abbiamo fatto qualcosa di miracoloso secondo me
Perché era impensabile che poi dei lavoratori tranquilli che lavoravano da tanti anni in un'azienda
Metalmeccanica dove avrebbero voluto continuare ad arrivare alla pensione lavorando facendo il proprio dovere
Invece noi ci siamo ritrovati dalla sera alla mattina la chiusura non era stato e alla musicalità vigna per avete fatto anche altro io ora si è riacceso lo schermo dietro
E mi venivano subito le parole unità crescita e Paese voi siete riusciti a tenere insieme
Due aziende Comella IRES bus in campagna e la Breda Menarini in Emilia Romagna
Proprio all'insegna dell'unità della questione del mondo del lavoro la spinta è partita da cui lavoratori dalle tute blu dalla FIOM dal sindacato non dal dalle politiche senso dalle istituzioni
Sì è vero noi
Quando abbiamo capito che FIAT non scherzava perché non scherzava avrebbe dismesso e quindi non ci sarebbe stato ne abbiamo fatto quattro mesi di sciopero senza salario e Abramo presidiato h ventiquattro ci sono stati licenziamenti richiesta
Di risarcimenti danno insomma abbiamo avuto de abbiamo fatto dei dei sacrifici immensi in quel periodo
E le istituzioni ovviamente dicevano addirittura quando ha chiuso c'era il Governo
Di Forza Italia dove ma aver hanno detto che un privato può delocalizzare può andare ad investire dove vuole quindi non c'era una difesa per far rimanere in Italia quella produzione dopodiché non sapevamo cosa inventarci tramite grazie alla FIOM
Nazionale in un'Assemblea Modena degli delegate delle delegate e NATO
Questa proposta da da fare per mettere insieme due realtà che poi in effetti erano due debolezze che dovevano creare un'unica forza perché anche la Breda Menarini che Bologna
Stava per essere dismessa e venduta ai turchi
Quindi abbiamo fatto tutti pensavano che non saremo riusciti anche perché la Breda Menarini era un'azienda pubblica e noi eravamo privati non avevamo più le licenze per poter produrre autobus
Noi ci siamo ostinati a pensare che dovesse rimanere in Italia quella produzione perché molti ci hanno propinato tante altre proposte anche barattoli di pomodoro per per dire e sto parlando di uno stabilimento che ha dei capannoni che hanno una superficie di cento e dieci mila metri quadrati
C'è un di un milione di metri quadrati di terreni circostanti si trova allora casello dell'autostrada si trova a fare i porti di Bari Napoli Salerno Taranto cioè siamo ha al centro ed è logisticamente anche lì adesso sorgerà la stazione dell'alta velocità
La stazioni e Spina quindi diciamo che era strategico ma soprattutto la produzione di autobus perché serviva e quindi nessuno si è impegnato a dover difendere
Anche le istituzioni locali ripeto l'abbiamo fatto noi lavoratori dalla base e non eravamo abituati al conflitto però ci siamo riusciti
Allora grazie per averci raccontato questa fuori anche la relazione è riportata
Che ha una storia di crisi di come si supera la crisi e di come il lavoro supera la crisi insieme che poi uno dice crisi ancora oggi vengono in mente nelle banche no perché ormai quasi quindici anni fa la crisi le aveva investite in pieno
Però le banche possono essere anche uno strumento di crescita anche di questo vorrei parlare con Claudia stoppato che invece è una delegata della FISAC CGIL che lavora in filiale per Intesa Sanpaolo e viene da Torino lei è stata assunta in banca nel due mila otto c'è proprio l'anno della deflagrazione
Come avete attraversato la bufera in questi anni
Ciao a tutti e grazie grazie Martina allora scusi
Allora grazie perché la la tua una domanda e aperta rispetto a quelle fatte agli altri i delegati anche perché i i il mio settore come dire vive
Crisi di altro livello io mi sono stata un pochino anche stimolata dalla dalla relazione introduttiva che è stata fatta e quindi come direbbe volevo portare qui quello che il mio pensiero ma il pensiero di di tutti i miei colleghi di tutti i lavoratori cioè come possiamo fare come banche per stare vicino al paese e e e come dico sempre tipo quasi una battuta secondo me le banche dovrebbero tornare a fare le banche quindi e e come dire abbandonare
Abbandonare sempre di più l'aspetto speculativo e tornare ad occuparsi di credito
Ho fatto dei ragionamenti anche per rispetto e sono questa iniziativa sul sul Mezzogiorno quindi ci sono delle robe specifiche che su un determinato prezzo di paese possono essere fatte come si fa questa roba
Attraverso secondo me è una diverso e più lungimirante politica del credito
E e quindi come declinare questa cosa s'che vale per i livelli come dire sul livello nazionale ma a maggior ragione con un'attenzione particolare sul Mezzogiorno
Ho tirato giù dei pensierini mettiamola così cosa dovrebbero fare le vai domani spiegaci come si può fare allora come si può fare allora le banche dovrebbero sicuramente tornare a essere vicino alle famiglie in difficoltà
Attraverso una politica di finanziamenti particolarmente accessibili e politiche di rientro soft
Le banche dovrebbero sostenere le aziende di nuova formazione e soprattutto l'imprenditoria locale
In relazione si è parlato tanto di questo favorire la creazione di di filiere e distretti produttivi soprattutto al Sud dove la frammentazione è sicuramente maggiore
Devono accompagnare per conto anche le grandi imprese al rinnovamento tecnologico e nel passaggio di un'economia più Green e più sostenibile e soprattutto devono tornare ad essere al fianco del sistema formativo italiano su cui su questo punto ci ci tengo molto e e lo intendo sia come come dire in maniera diretta quindi si parlava prima di formazione permanente formazione di qualità
Per i lavoratori e questo come dire le banche devono farsi carico di una formazione di noi dipendenti io banalmente io lavori in filiale ma quando piccole assenze magari tutto un periodo di ferie don assenze lunghissime dopo due tre settimane torna in filiale magari cambiata una normativa una circolare
E le direttive di BCE insomma il e e e complicato stare stare dietro a tutti e non i lavoratori del credito durante il periodo di pandemia questa cosa l'abbiamo vissuta molto quando come dire c'era un decreto ogni giorno c'era l'anticipo della cassa integrazione mi siamo stati buttati lì senza sapere davvero dagli stessi che che cosa doveva fare per aiutare le persone
Ed è l'altro però anche in maniera indiretta e qui mi riferisco più che altro più che alle banche alle fondazioni e quindi la richiesta che le fondazioni sano vicine al
Sistema universitario di questo Paese e al mondo della ricerca brevemente quale esperienza di Intesa Sanpaolo ci rispetto a questi temi che hai toccato
Rispetto a questi temi allora rispetto alla formazione devo dire che insomma quel pool questa cosa e con difficoltà a distanza ma viene fatta
E noi abbiamo un amministratore delegato Messina che più spessa come dir si affaccia alla finestra e distribuisce e soldi però una questione di pubblicità di bilancio sociale però
Come dire chiediamo all'azienda sempre una maggiore attenzione soprattutto verso verso il Mezzogiorno detto questo siamo però anche la stessa azienda che nel piano industriale nell'ultimo piano industriale prevede negli ultimi quattro questi futuri quattro anni la chiusura di mille cento filiali sul territorio
E questa roba sicuramente ha un impatto soprattutto su un territorio come Sud Italia in cui le distanze le le la mobilità e questo riguarda i lavoratori ma riguarda la clientela perché così facendo si lasciano indietro
Le persone anziane le persone meno tecnologiche sul territorio come questo il vennero segnata può essere un problema anche dal punto di vista della legalità soprattutto come questo ma anche al Nord queste cose ci sono quindi lasciare come dire i territori in mano quella che può essere la micro usura
Quindi allontanarsi dal territorio crea queste robe qua però c'è un altro passaggio scrissi come come dire una roba fondamentale che come banche dovremmo fare e il finanziamento al sistema produttivo
Dicevo prima su tutti Italia ma con una particolare attenzione al Mezzogiorno
Oltre alla capillarità sul territorio io ritengo che il piccolo e medio imprenditore quello di cui ha bisogno e e torniamo al discorso la formazione una consulenza specifica una consulenza strategica qualitativa chi deve essere fornita da un professionista non necessariamente tutti i giorni di vedere in filiale ma io gestore ti devo seguire nell'erogazione del credito nell'aiutarti ripeto transizione tecnologica transizione ecologica eccetera
Questo quello che credo che dobbiamo fare cambiamo settore privato
Ma parliamo sempre di presìdi sulla territorio in questo caso essere presidiato dovrebbe essere un diritto fondamentale il diritto alla salute
Diritto universale il diritto alla vita addirittura sentiremo tra poco qualche mese fa ci sono state alcune immagini che hanno circolato sono diventate virali
Sì mezzi di comunicazione sembravano foto scattate in un ricovero d'emergenza sotto le bombe
E invece erano delle immagini del pronto soccorso del dell'ospedale Cardarelli di Napoli
C'era un'invasione di pazienti di barelle era tutto nel caos
A un punto di non ritorno hanno denunciato i medici del pronto soccorso che in segno di protesta avevano presentato anche le loro dimissioni in massa ecco Giuseppe Visone
E medico e opera proprio in quel pronto soccorso loro saluto per le voglio chiedere proprio che cos'è un punto di non ritorno per chi lavora in un pronto soccorso e per chi riceve quel servizio
Sì buongiorno grazie dell'invito
Io in modo molto sommesso e in modo molto anche umile vengo qua veramente da un punto estremo di questo Paese
Cioè il punto in cui il tessuto sociale
Ha cominciato a lacerarsi e continuerà aveva generarsi ancora di perché quando
La crisi è pronto soccorso alla crisi dell'emergenza non è la crisi
Di un piccolo segmento e la crisi di un modo di stare insieme
In pronto soccorso e nell'emergenza non si garantisce semplicemente si diritto alla salute che sancito dalla Costituzione si garantisce il diritto alla vita
Di chi sperimenta la massima fragilità della sua esistenza che quella nella quale ognuno di noi ci si può trovare allorché lì capita un accidente imprevisto che vada all'incidente stradale
A all'ictus all'infarto e quant'altro
E questo
Ci mette di fronte al fatto
Che difendere il diritto dei fragili
E difendere il diritto nostro
E che fragili siamo tutti qua
E se in questo Paese se questo questo si è perso quasi del tutto
è cominciato dal pronto soccorso ed ai servizi di emergenza un sistema sanitario stavo cade
Sul suo sistema di emergenza
Se io arrivo al pronto soccorso e non trovo Kimi deve assistere e il mio diritto esso speso perché esso speso perché io non posso decidere da chi farmi curare in quel momento possa essere anche il più ricco il più facoltoso del mondo
In quel momento la mia vita vale tanto quanto il sistema che mi accoglie sia competente ed organizzato al tridente la mia vita non vale pressoché
A Napoli sapete è una città complessa e complicata noi sul Napoli sono anni
Noi noi del sindacato della CGIL soprattutto dalla funzione pubblica
Che proviamo a dire a far capire certe cose
Siamo un po'stanchi a dire la verità ma non siamo sconfitti sinceramente è che non funziona macchie cutanee manca il personale che la struttura io credo che io credo che senza disperdersi in cose che sarebbe troppo lungo raccontare qua non funziona un modello culturale al quale non si può porre rimedio con un modello organizzativo
Se il modello culturale che noi abbiamo ereditato e che purtroppo continuano a portare avanti è quello che il diritto è diventato il diritto del singolo
Quindi una prevaricazione e non è più il diritto della collettività allora ne possiamo fare tutti i modelli organizzativi del mondo non ci riuscirà
Noi riusciamo ad arrestare forse e noi come CGIL che siamo il sindacato dei diritti
Io dico se
E mio stare in CGIL dal medico e perché io sono un medico
E la parola medico significa uno che si mette non è un dottore che sa tutto è uno che si mette tra l'ammalato e la propria malattia la malattia
è uno che fa da barriera tra malato e la sua malattia e quindi dicendo un diritto fondamentale io sto in CGIL perché credo che il diritto sia quello da cui bisogna partire
E se non si parte dal diritto
Non dovessimo qua
La crisi al pronto soccorso detentore parole legata al fatto che i pronto soccorsi sono stati ghettizzati da un sistema sanitario in cui si è introdotto un seme velenoso che oggi ha prodotto il mostro un uovo di drago
Che è quella per cui in sanità si ammette il profitto
Ma il diritto di non metterlo profitti
Terra questo sistema che cosa ha fatto fondamentalmente una volta introdotto questo seme Aglietti Rizzato sempre di più quello che non era diciamo in qualche modo produttivo quello che non era come dire monete monetizzabili in questo caso l'emergenza quindi gli stessi ospedali hanno chiuso in un ghetto i pronto soccorsi
Quando finalmente quando finalmente per un problema di programmazione che sei troppo qua lungo raccontare per cui i medici sono troppo pochi in questo Paese
E la domanda dei medici è molto superiore all'offerta dei medici si è aperto finalmente un varco in questi pronto soccorso e tutti quelli che potevano andare via sono andati via oggi io vi dico che tutti i pronto soccorso di questo Paese ai quali si potrebbe fare questa domanda siede volete andare via domani mattina vi risponderebbero a novanta per cento si e quindi il sistema sanitari questo Paese sedeva a far bene negli anni pratica
Grazie vorrei legare questa testimonianza però
Molto significativa
Ha un'altra testimonianza che viene da Napoli perché
I c'è proprio e chi lo su fu lui chi ne usufruisce diciamo dei servizi no chi quel diritto lo deve e esigere e vorrei capire che tipo di Effetti tutto questo a proprio sulle fasce di popolazione più esposte come per esempio possono essere i nostri pensionati dall'altro la popolazione che va sempre più invecchiando quindi ci troveremo sempre di più a gestire situazioni complicate
Patrizia D'Angelo è capo lega dello Speak nel rione Sanità di Napoli tra l'altro un passato da infermiera manca del tutto casuale quinti l'avessero dovuto vorrei chiederti anche in virtù del tuo passato ma non solo soprattutto in ragione di quello che fai oggi quando ascoltavi la testimonianza di del dottor Visone cosa di lei realmente che immagini di animali in mente che i bisogni di venivano in mente
Allora io sono partito sono un'infermiera pediatrica vengo dall'azienda ci tengo a precisare dall'azienda Santobono Posillipo
Che è l'unica azienda del Meridione come l'azienda Cardarelli quando il compagno diceva Zelinda già la parola quando siamo stati definiti aziende significa che hanno messo all'interno di un sistema sanitario nazionale
La produzione
Cioè non è possibile creare delle fabbriche di salute
Questo è quello di l'intento di chi ci ha governato in ambito nazionali e regionale per distruggere la sanità pubblica perché questo lo dobbiamo dire
E il malcontento che diceva il compagno per l'esperienza che al pronto soccorso del Cardarelli e non solo del Cardarelli
E che Cicconi rientra il patto di stabilità perché la cosa viene da lontano
Hanno fatto la scelta di chiudere gli ospedali territoriali come il Pronto soccorsi
Ora a pensare che il Cardarelli sia l'unico sfogo
De di Napoli della provincia di Napoli e molto spesso anche del mezzo adesso declina
Che il pronto soccorso sia l'unica risposta no che si può dare all'utenza significa aver messo in ginocchio il pronto soccorso
Del Cardarelli ma anche gli altri Pronto Soccorso penso anche alla mia realtà
Che cosa mi paga oggi l'utenza un occhio anche l'utenza per ecco che cosa ne intacca specialmente l'utenza più fragile ce lo vogliamo dire che i pronto soccorsi arriva alla povera gente
Non solo ma la stragrande maggioranza vogliamo dire che è un sistema sanitario territoriale non funziona perché l'unico sfogo oggi o e il pronto soccorso vogliamo dire che il Covi da ha sottratto al pronto soccorso del Cardarelli allo stesso Cardarelli una risposta all'utenza sul territorio perché non era giusto fare quasi tutto l'ospedale del Cardarelli il covo pizza
Vogliamo dire che il Policlinico del Cardarelli dei di Napoli che indaga scendi stiamo chiedendo di aprire il pronto soccorso ma che i baroni perché ce le dobbiamo dire proprio perché siamo la CGIL e difendiamo i diritti degli
Dei cittadini no
Non si apre il pronto soccorso del Policlinico dopodiché guardinghi al pronto soccorso perché tutti siamo stati utenti del pronto soccorso ognuno di noi arrivi al pronto soccorso
Grazie
Alla all'edizione dei medici degli infermieri e di tutto il personale sanitario che accoglie al pronto soccorso molto spesso
Ha dissolto dell'organico a di via Po soccorso c'è l'accettazione ti mettono sulla barella le cose scandalose che avete visto per televisione
E non per cattiva volontà vieni a battere stila per delle cure non voglio dire abbandonati perché se no sembra che la corte del destinando il ligure e quindi perde il diritto di essere umano non c'è più l'altro sta a minori secondo un altro essere umano è unico perché apre sei un numero è vero è la cosa più brutta e che ci fa male e ve lo dico anche da operatrice
Allora io credo prima di tutto che marmi visto il servizio sanitario uno noi dobbiamo e io dico come CGIL l'obiettivo non s'è quello di far rientrare quando per servizi vivono nella sanità pubblica
Perché queste importante perché la sanità pubblica deve essere uguale per tutti non è possibile che Sinead agli ospedali sanitari pubblici le prestazioni
Si fanno le lunghe liste di attesa e poi teniamo collaterale una sanità convenzionata privata ma convenzionata sempre con i saldi nostri
Che non solo fanno il doppiaggio di quello che noi facciamo mano dando una risposta di pronto soccorso e questo l'abbiamo visto no nel periodo del Coni allora io che e poi credo un'altra cosa
è importantissima è vero sì che la Regione Campania siamo una regione di anziani
Ma è anche vero che la nostra regione non o nelle nella bipartizione della dei fondi ma è anche vero no
Che gli anziani se è vero che
Vivono più anni hanno bisogno di più cure di più assistenza perciò il governo centrale no dovrebbe farci ritornare
I soldi poco che ancora oggi ci vengono sottratti per rilanciare la nostra sanità vista meridionale per Faria si e concludo che non ci siano più i viaggi della speranza perché noi nella nostra sanità
Campana è assurda abbiamo delle eccellenze abbiamo delle qualificazioni e possiamo anche noi curare i nostri cittadini
Da Angelo a parte diciamo questo tema sul quale mi piaceva ovviamente partire interagire con il dottor Visone
A meno che si era certo con la cosa non sicuramente mi corre l'obbligo però stando qua stamattina
Di dire una una piccola cosa che può sembrare in controtendenza ma non lo è
Io quasi sessantatré anni e vi posso garantire quando ero ragazzo andava al Cardarelli
A fare volontariato e ho fatto il medico e poi sono stato assunto
Fatto un sacco di ginepro sono andata fino al Cardarelli da DCA
E quando andavo al Cardarelli col territorio diciamo mediamente funzionante meglio di adesso con gli ospedali tutti quanti aperti
Con i medici di base e tutto quanto dal famoso regno del loro di Saturno io arrivavo al Cardarelli alle barelle stavano davanti all'ascensore
Che cosa voglio dire con questo che non possiamo continuare a fare quel volo della favola che guarda il dito e non guarda la luna noi dobbiamo dire con coraggio
Che se questo sistema non è non lo miglioriamo
Qualsiasi risorsa ci mettiamo dentro aveva buttiamo
Non la buttiamo non è solo una questione di risorse che ci devono essere che vanno impiegate è una questione di un modello culturale che non va bene che non va bene ma non solo in salita non va bene
Non va bene non può continuare così
C'è una questione legata al fatto che il modello che noi tutti viviamo in questo momento è un modello come ho detto prima con l'uovo di drago che è diventato un drago
Perché per esempio al Cardarelli non si riesce ad andare avanti perché il sistema col quale noi ci battiamo da anni non si può cambiare perché devo aspettare che da Roma mi arrivano le risorse se io so che quel sistema è sbagliato
Perché devo aspettare che avrei territorio cosa dico all'ammalato che Milena pronto soccorso aspetta che il Pnr R. vada a regime aspetta che mi diano le risorse aspetta che arrivano i medici nuovi
No non va
Scusate grazie grazie grazie ancora ritorno Patrizia D'Angelo ha sempre su Napoli perché c'è un altro tema dovrà affrontare con lei dicevamo
Capo lega del nuovo speaker rione Sanità Alberione sanità e il cuore di Napoli però è ancora rimane molto difficile molto complicato allora
Come si vive in questo rione come affrontate anche da attivisti da pensionati e attivisti militanti la sfida che quel rione rappresenta
Guarda come dicevi tu il rione Sanità è uno dei limoni del centro storico più difficili della nostra realtà
Noi milioni siamo presenti da diversi anni da un anno a questa parte abbiamo ritenuto rafforzare la nostra presenza dispetto alle problematiche che ci sono in questo richiamo
Infatti questo embrione che ha una situazione di
Di povertà vi è una mancanza di servizi per le cose che stiamo dicendo perché anche all'interno di questo rione c'era un ospedale l'ospedale San Gennaro
Che è stato non solo sottratto il pronto soccorso ma i servizi territoriali funzionano poco e a volte anche male
Molto spesso anche perché io a c'è mancanza di personale
E
Le difficoltà di questo di di un mese unum anche per una
Mancata risposta di lavoro per i giovani
E anche
Storicamente a ad oggi una grande dispersione del scolastica
In effetti la difficoltà di questo rione viene molto da lontano
Questa era un leone che alla fine degli anni ottocento era rione ricco
Di nobili
Con l'avvento della guerra e il dopoguerra incomincia a vivere
Una grande difficoltà economica
E come comincia a rinascere questo rione tra gli anni cinquanta e gli anni sessanta
Con piccole fabbriche ai Bastioni ora miliari sì artigianali ci tengo a precisare
Che però pur producendo lavoro producono molto lavoro nero
E in molto sfruttamento minorile
Con l'avvento di queste fabbriche familiare
Il sembra ventinove il la grande fabbrica di Valentino incomincia a nascere nel nostro riunioni negli anni Sessanta gli anni
Nella sua fabbrica assume centinaia di lavoratori però pensa bene visto il territorio come di dare in appalto a queste piccole fabbriche
E il lavoro
Per poi a sembrarlo all'interno della procura Fab questo però che cosa di più che le piccole fabbriche continuano a fare ascoltare i lavoratori di ascoltare i lavoratori minori
Questo che cosa ha determinato negli anni che oggi ed è arriviamo la realtà di oggi i nostri pensionati ottantenni vivono al di sotto pur avendo lavorato trenta trentacinque anni al di sotto di una pensione di seicento e quasi seicento e cioè non vivono
Noi che rappresentiamo in questo territorio io dico che ne rappresentiamo prima di tutto la legalità
Perché non siamo la Licata perché noi difendiamo i diritti degli il della gente del territorio
E attraverso questa nostra presenza siamo riusciti
A mettere in rete
No
Un husky grande sinergia Colli associazione che lavorano sul decreto
Questo ha fatto sì che noi a partire da lui ci sostituiamo all'Uefa che non esiste
Perché quando non si fa si parla di servizi sanitari ma non ci sono servizi di accoglienza
Non ci sono servizi di sostentamento
Gli anziani
I deboli sono quelli lasciati a se stessi
La delizia di rettili ringrazio da suo con questa Napolitano è l'ultima cosa perché se no sembra che ci danneggia per noi dobbiamo dire che grazie a queste associazioni e alla nostra realtà e non ci sto a dire tutte le cose agli scritti
Oggi noi dobbiamo dire
Che a partire da riscatto e da rispolverare una realtà che Totò e lo stesso Eduardo torna scema Eduardo raccontava
Che cosa avveniva nella San il rione Sanità oggi i giovani quelli che non vogliono andare via da Napoli che non vogliono essere portati fuori per lavorare si sono costituiti in cooperative
E insieme le associazioni insieme a tante realtà territoriale c'è un riscatto di questo ormone oggi noi abbiamo un un ritorno dei turisti
Abbiamo un ritorno anche di economia e questo lo dobbiamo ringrazia Regione allora io colgo l'occasione per queste poi veramente chiudo
Che il governo che verrà
Deve fare attenzione messi sul Mezzogiorno in particolar modo in questi territori
E deve fare in modo che in questi territori cresca sempre più della legalità che si dia sempre più di risposta occupazionale per i giovani
Che ci sia sempre più diritti per i più deboli diritti per gli immigrati perché noi in questa nostra realtà teniamo tanti anche i immigrati
Grazie piazze Patrizia
Messaggi per il governo che verrà arrivano arriveranno immagino anche dalla prossima dedicata
Poco fa abbiamo parlato anche durante l'intervento di Patrizia D'Angelo del diritto universale ed essenziale
Alla salute altrettanto essenziale è il diritto all'istruzione a quelle per affrontare questo capitolo abbiamo chiamato Elena Mandelli che era un insegnante una delegata della Flc Cgil di Bergamo ogni insegnante di primo grado
La Lombardia forse non tutti lo sanno è una delle regioni se non l'Arpeggione a più alto tasso di segregazione scolastica tanto che in alcuni casi sono stati anche i sottoscritti dei Parti contro le cosiddette scuole ghetto
Però io diciamo la domanda da cui volevo partire diciamo per quest'altra conversazione è proprio questa la scuola dal dettato costituzionale cioè a leggere quello che ci sono stato situazione dovrebbe essere aperta a tutti
Dovrebbe essere una leva di unità per l'appunto di coesione di crescita e di uguaglianza
La tua esperienza personale nel concreto di insegnante cosa racconta invece in Lombardia in questa Lombardia che abbiamo raccontato
Grazie a Martina buongiorno a tutti
Sì non posso che confermare quello che dici la scuola vede disuguaglianze tutti i giorni che gestisce cerca di Colmar le non ce la fa sempre purtroppo
E non perché non sia consapevole o non sia in grado di tenere fede a questo splendido dettato costituzionale secondo me che è quello di consentire a tutti di arrivare al più alto grado di istruzione cercando di abolire le condizioni di base le condizioni di partenza
La scuola tutta la scuola la sua comunità educante perse è perfettamente consapevole in grado di farlo
Purtroppo non le condizioni materiali in cui spesso lavoriamo non ci consentono di farlo io nel mio specifico parlo vengo da Bergamo e vengo nello specifico da un tessuto sociale culturale economico
Decisamente alto la scuola in cui insegno a questo tipo di di di famiglie con cui mi mi relazione quindi di alunne e di alunni però le diseguaglianze le chiedo comunque
E nel nel pratico mi vengono in mente ad esempio l'esperienza della didattica digitale
Li ho proprio visto come le condizioni di partenza delle famiglie nobili l'abbiam visto con sofferenza le condizioni di partenza delle famiglie abbiano fortemente influenzato le possibilità di apprendimento dei nostri ragazzi
Avevo famiglie in cui ogni figlio e ogni genitore aveva almeno un dispositivo una banda larga e avevo invece l'uniche si collegavano con uno smartphone il lunedì perché il martedì dovevo usarlo la sorella mercoledì probabilmente il Papa e avevano quattro giga
Da suddividersi in tutto il mese un altro secondo me è un altro punto un altro momento della mio insegnamento in cui io vedo questa come le condizioni di partenza purtroppo influenzano poi i ragazzi e le ragazze e nell'orientamento che insegnerà la scuola secondaria di primo grado e mi rendo conto come le famiglie diano quasi per scontato che se le condizioni di partenza sono quelle sono scarse allora a mio figlio
Dovrà accedere a una scuola quasi necessariamente che riproduca le mie la mia posizione di partenza questo non è solo una mia percezione ci sono degli studi OCSE che lo confermano in Italia alle condizioni ed è socio economiche culturali delle famiglie di partenza davvero influenzano moltissimo e purtroppo l'effetto scuole scarso in Francia una moltissimo il percorso scolastico di questi ragazzi e di conseguenza anche il percorso poi
Eppure lavorativo in questa campagna elettorale non solo in questa campagna elettorale va proprio in questa campagna elettorale e anche soprattutto tantissimo nella tua regione si torna a parlare di autonomia differenziata
Quanto ti preoccupa oggi in vista diciamo di quello che
Potrebbe succedere a preoccupa ovviamente tantissimo anche perché stavo giusto concludendo dicendo che questa mancanza questa fatica nel colmare le differenze legata degli investimenti secondo me sbagliati se ci fossero investimenti più adeguati
Che si perché si trasformano in maggiori possibilità di Progetti in maggiore organico nelle scuole chiaramente riusciremmo a essere più incisivi
Queste differenze si sommano quale delle differenze nazionali e qui entro entriamo un po'nel nel vivo di questa di questa giornata
è uno studio recente del due mila e ventuno ci dice che l'Italia ci restituisce l'immagine di un'Italia completamente disomogenea dal punto di vista dell'accesso anche all'istruzione
E e quindi abbiamo già bambini famiglie che accedono in maniera molto disuguale ai servizi dagli zero tre anni quindi nella primissima infanzia nel Meridione nelle regioni del sud dell'accesso è molto scarso molto più alto a volte si duplica talvolta si triplica addirittura la percentuale nel Nord la stessa cosa nell'offerte formative tempi pieni si diceva prima nelle relazioni introduttive
Quindi non mi dilungo è chiaro che questo mi preoccupa come poni insegnante non preoccuparsi davanti a questa proposta di autonomia
Differenziata mi preoccupo come insegnante anche come delegata sindacale necessariamente per la scuola io ci tengo occupa a a far a far passare questa preoccupazione per la scuola non è solo un cambiamento non è una riorganizzazione è un minare davvero quella suo quella su necessità di tenersi e dalla Costituzione che ci dicevamo ma come posso fornendo strumenti diversi consentire a persone diverse di raggiungere lo stesso obiettivo è chiaro che questa veramente questo il fondamento che viene che ha messo in grossa crisi ricordo solo che la difesa si paventa che la differenziazione regionale Portia differenziazione
Nell'organico Arif alla regionalizzazione delle dirigenza la regionalizzazione dei contratti alla alla regionalizzazione anche dei salari
E qui penso come sindaco me nel mio sguardo sindacale di delegata mi dico in un momento in cui già il sindacato sta subendo un po'la fatica della dell'aggregazione e della rivendicazione come sarà possibile all'interno di scuole all'interno di istituti in cui apparì mansione
Riceviamo un trattamento salariale un inquadramento contrattuale diverso da come sembra che davvero questo tipo passant questa spinta che mi auguro resti davvero solo paventata mi auguro mi sembra che possa disgregata e da tutti i punti di vista la scuola italiana sia quella dell'istruzione che quella sindacale
è lei a mandarmi grazie vi ringrazio usando e ricordando un pochino a tutti in esso che tra l'altro siamo proprio all'inizio dell'anno scolastico le parole
Di una dei più grandi maestri italiani fra Gianni Rodari che scriveva parole dette e chiare amare lottare e lavorare questo come primo giorno di scuola diciamo
Se tutto accogliamo volentieri l'invito
Cioè che si tratta si lavora ovviamente anche
Nelle campagne piemontesi di Saluzzo a dama pone a trent'anni è originario della Costa d'Avorio
Ed è stato uno dei braccianti ai quali i giudici del processo muovo hanno riconosciuto il diritto al Salario e lavoro dignitoso
Empoli noto Tino e abbiamo scoperto finalmente accettato l'idea che il caporalato non è solo al Sud ma è anche al nord
Ecco
Ah dava raccontaci esattamente qual è la sua la tua situazione adesso e soprattutto è vero che solo nel momento in cui tu hai avuto la forza di denunciare anche grazie a sostegno del sindacato l'azienda che ha regolarizzato
Grazie
Io ho iniziato a lavorare
Alagna scuola nell'anno due mila diciotto
Che sono arrivato dalla Spagna no
Dovevo cambiare il documento per non farlo non avevo contratto
Quindi c'è un posso a Saluzzo che ho stavo fermo alla comune di Salus sono dove chi dorme non leggente ma c'è un minimo anti gente che devo entrare no io non avevo posto dentro pare a dormire
Quindi noi siamo fuori aspettare che ex-capo vengono a prendere la gente per lavorare qua riparto ragazzo di Burkina Faso
Ha preso tre tre persone
Quando io
Eravamo quattro
E hanno fatto contratto di quindici giorni all'inizio
Abbiamo lavorato quindici giorni
C'era tre tra diurne sulla busta raschio Anneo vennero abbiamo lavorato così
Dopo hanno fatto contratto di sei mesi ogni mese c'era sempre quattro giorni
Per tre giorni sette giorni imposta
Parlavano
Non ho capito vantaggi pagavano cinque euro cinque euro l'ora cinque euro l'ora quindi il capo nero che era tassabile comuni che devo pagare cinquanta euro per lui
Quanto vi ha riconosciuto il giudice quanto chi deve dare l'azienda adesso per rispondere diciamo alla sentenza del tribunale
Quindici quindici mila euro per me e per l'altra di Burkina Faso cinquanta mila cinquanta mila Euro
E adesso come ti trovi in azienda perché tu sei rimasto nel luogo di lavoro dove fatto causa giusto
Sì perché stavo lavorando con due azienda con di di macellazione un dei da Greco no
Quindi sto lavorando con l'altra adesso con una c'è un buon del Mali
Adesso veramente
Sto cercando di di cambiare lavoro quando non pagano
Presentando che andare via
Quel che tipo di lavoro a che tipo di lavoro aspiri qual è il tuo obiettivo questo punto abraso
Sestola già sto lavorando il macello
Ma c'era di Polo no a Bargellini
E e dopo cosa vorrei fare cosa DC voglio creare lavoro per fare cosa
Sto cercando lavoro lavoro e lavoro per me vasta andare via da lì e se no no va beh
Ad Hama grazie grazie soprattutto per aver avuto la forza di denunciare perché non è facile denunciare soprattutto quando le condizioni di ricatto e l'avete il ricatto sono sono tante
La tua storia vi consente ora di presentare Valeria campo che delicata sindacale i dealer CGIL invece era stato sostenuto nell'atollo approva la Flai CGIL
E Valeria Camporini CGIL ha incrociato con il suo lavoro tanti uomini tante donne
Di origine straniera che facevano domanda di regolarizzazione Valeria però è una precaria lavora in somministrazione presso la prefettura di Pescara ecco Valeria ne abbiamo sentito che terrà un lavoratore come Adama
Il documento è regolare è fondamentale per avere accesso ha un lavoro dignitoso
Eppure questa parte questo diritto che pure in testa ai lavoratori come lui non è in qualche modo assicurato dallo Stato italiano e ci sono mille quattrocento persone che si occupano di documenti di regolarizzazioni pratiche di regolarizzazione che vivono in una situazione di lavoro
Di precarietà e comunque difficile esattamente come tenta
Racconta sì sì allora intanto vorrei precisare che la vertenza che stiamo portando avanti unisce molti lavoratori all'interno del ministero dell'Interno siamo tutti lavoratori e lavoratrici dell'immigrazione
In servizio presso prefetture e questure Commissioni territoriali quindi in realtà ha già questo grande numero mille quattrocento persone Trenti coinvolti fa capire che questo settore si regge sulle nostre spalle effettivamente in Italia e non garantire una prego progettualità contrattuale ai lavoratori e le lavoratrici crea un aspetto sulla nostra dignità e sulla dignità delle persone del pubblico con cui non ci confrontiamo ogni giorno e voglio fare un esempio molto pratico su come la carenza di organico e l'incapacità dello stato di sopperire in modo strutturale a questa carenza
Influisce anche sul sul pubblico con cui noi lavoriamo e vi faccio un esempio della sanatoria
Quando è stata istituita istituita questa sanatoria nel due mila e venti sono stati immaginati e creati una serie di requisiti per comprendere quale fosse la linea spartiacque tra chi poteva essere
Coinvolto o meno
E siccome la sanatoria nasce dalla pandemia si sceglie come data spartiacque l'otto marzo del due mila e venti
Quindi un requisito fondamentale per il migrante non regolare sul territorio italiano per accedere a questa possibilità di regolarizzazione è avere una prova della sua presenza sul territorio italiano che è già una cosa molto difficile perché chi è in clandestinità e vede in questa sanatoria lo spiraglio per potersi regolarizzare spesso non ha prove ufficiali rilasciate da un organismo statale della sua presenza
Ma la cosa più assurda è che un vincolo all'interno della sanatoria e non abbandonare il Paese finché la procedura non è conclusa c'è fino al rilascio del permesso di soggiorno
Ora il decreto che tre o la sanatoria è stato fatto il diciannove maggio due mila venti siamo a settembre due mila e ventidue la sanatoria non è conclusa
Quindi queste persone
Poi lì si apra anche il tema della discrezionalità che e comune a tutta la pubblica amministrazione quindi dipende dove dai dipende in che città ti trovi a dover richiedere un servizio puoi avere dei riscontri diversi
Molte persone non possono abbandonare il territorio nazionale dopo due anni perché la loro pratica non è conclusa
Sicuramente non avete lavorato il Sabri all'interno di questo comparto
Ad ampio spettro permessi di soggiorno
Diritto concessione della cittadinanza italiana riconoscimento del dell'asilo
Ricongiungimento familiare siamo tutti i precari in questi uffici a voi siete sempre appesi a un filo più o meno siete sempre legati a una sanatoria di questo sembra un'emergenza noi siamo liberali tonico nella nell'ora quando scade
Mio contratto scade come a quello di tutti noi in realtà il trentuno dicembre
Purtroppo il periodo di in transizione governativa non aiuta nelle interlocuzioni cioè non permette di garantire un'interlocuzione che parta per tempo e noi abbiamo sempre avuto proroghe
A volte anche proroghe di soli trenta giorni venticinque giorni
Comunicate alla mezzanotte del giorno dell'ultimo giorno del contratto avvolte nei casi più estremi anche il primo giorno successivo alla scadenza del contratto mezzo mettendoci in condizioni
Veramente assurde poco dignitoso numeri quello paradosso se se posso diciamo in questo caso il datore di lavoro e lo stato quindi diciamo e precariato di Stato ai vorrei sottolineare una cosa noi siamo raggiungeremo a dicembre ventunesimo mese di servizio
In realtà molti di noi hanno svolto presso gli stessi uffici il servizio civile per un anno che è una forma di volontariato e realtà quindi abbiamo effettivamente lavorato come persone adulte
Con un rimborso spese di quattrocento euro mensile
Qualcuno tra noi aveva già svolto il tirocinio presso gli stessi uffici quindi non diciamo non possiamo dirci che lo Stato non ne familiare a a queste forme di contratti che favoriscono il precariato e quello che si sta creando è quasi una sorta di industria fast food del lavoro statale in cui il cibo siamo noi vero
E so che queste storie non sono nuove a tutti compagne e compagni che sono presenti qua però che sia lo Stato a fare proprie queste dinamiche è particolarmente grave particolarmente aberrante
Valeria accanto grazie edilizi GPL sono simili ma e diverse le storie che andiamo a raccontare precari con un contratto della durata di trentuno mesi ora correggimi se sbaglio
Sono anche i funzionari del processo che sono stati assunti dopo concorso
A febbraio per rispondere a una degli obiettivi del Pnr R. cioè ridurre i tempi della giustizia perché si stacca ma in Italia abbiamo il problema su questo arco Federica Clemente un avvocato e tra loro lavorano in dal tribunale
Di Foggia
Io voglio chiederti come sono stati questi primi mesi di attività da precaria all'interno del tribunale
Allora buongiorno a tutti sì io lavoro al Tribunale di Foggia come funzionario perché detta l'ufficio del processo sono sei mesi che ci siamo insediati nel tribunale
Con una serie di difficoltà
In primis logistica perché in realtà il Kerner previsto questa nuova figura nuova per l'Italia annota alla unità europea
Affinché appunto l'Italia cercasse di risolvere in qualche modo il problema giustizia che un problema feroce ritardo una giustizia provoca
Un anno in crescita economica fondamentalmente quindi è fondamentale che la giustezza venga accelerata
Comunque diciamo le siamo stati tra rigore virgolette catapultati nei tribunali perché siamo arrivati in otto mila persone circa in tutta Italia chiaramente
Una prima tranche perché dovrebbe esserci secondo concorso per atti otto mila posti più o meno perché i passi in tutto dovrebbero essere sedici mila sei
Ti interrompo soltanto per spiegare visto che la figura in Italia nuova che cosa fa per quel così si capisce perché sono fondamentali per ridurre l'ampio processo cosa fa un funzionario del processo ma praticamente siamo di supporto e magistrati
Se ne consideri che in tribunale come Foggia che tribunali sede disagiata durevoli sono enorme gli arretrati sono enormi
I magistrati sono oberati di lavoro hanno bisogno fondamentalmente di qualcuno che i supporti non realtà facciamo agevoliamo il lavoro del magistrato
Con lo studio di fascicoli sia nel settore civile senza Ettore penale chiaramente
Le ricerche giurisprudenziali quindi comunque ciò accorciamo e li riduciamo i tempi che loro perderebbero su quei fascicoli
Redigiamo delle borse sia in fatto che in diritto che poi vengono loro sottoposte chiaramente
Corrente e poi pubblicati in questa maniera quindi in soli sei millesimi ripetono Santese problemi logistici che formativi perché ne abbiamo avuto una formazione che si è limitata solo ed esclusivamente Raiway binari
Che come tutti sanno il lavoro si impara sul campo non McVicar non può sostituire una formazione reale e concreta se consideriamo che un magistrato per l'intera schiera una sentenza fa diciotto mesi di uditorato egiziane quindi insomma stiamo parlando di
Però va ben al di là di queste somme comunque siamo tutti laureati in giurisprudenza chi avvocato chi no però comunque mastichiamo una materia siamo riusciti con delle difficoltà a diventare questo mi fa enormemente piacere una risorsa per gli stessi magistrati sono loro stessi che lo dicono e questo per me una grande conquista
Il problema reale invece un altro cioè diciamo quindi superati i problemi iniziali il problema reale adesso per voi e per tutti non solo per noi è un altro
Cioè il fatto di dover lavorare solo trentuno mesi e far arrivare non so quando altri otto mila risorse che si dovranno riformare
Per poi diventare anche loro una risorsa per i magistrati terzo diventa una mia persona trentuno Nancy e poi finire anche loro praticamente abbiamo fatto niente cioè non abbiamo risolto il problema
Quindi sequenziato cassoni a soli sei mesi ed effettivamente i numeri iniziano a darci ragione perché le sentenze che nascono i tribunali solo aumentati grazie anche al nostro contributo
E comunque anche l'impegno di magistrati perché voglio dire loro ci seguono quindi bisogna pensarlo
E se se noi non abbiamo un Progetto una previsione di stabilizzazioni questa figura sorgono dei problemi reali uno il primo che non arriveremo a raggiungere l'obiettivo previsto
Perché perché in questi sei mesi c'è stato emorragia di funzionari con tutti questi concorsi pubblici che stiamo bandendo molti di noi giustamente fanno altri concorsi dove il previsto il tempo indeterminato e a discapito
De di quella che poi sarebbe la volontà perché la nostra volontà è quella di rimanere là dove stiamo perché effettivamente come lavoro dipendente e il top per un laureato in giurisprudenza ce la facciamo esattamente quello per cui abbiamo studiato cioè noi siamo
Perfetti per quel lavoro
Quindi ci troviamo costretti a dover decidere quindi lasciare quello che ci piace per andare a fare quello che ci piace di meno ci piacerebbe meno semplicemente per Roma stabilità Grasso
E nella vita c'è bisogno sedi non stabilità suo lavoro stabile chi chi dà anche dignità tutto questo quindi l'emorragia dei dei funzionari che cessata
In questi sei mesi continua ad esserci cioè ieri sono stati assunti funzionari giudiziari ultimo concorso che c'è stato un coro forse l'anno scorso
E tre di noi sono passati a funziona ufficio del processo a funzionari giudiziari perché quel contratto la tempo indeterminato malvolentieri molto malvolentieri
Per tutto questo quindi rischiamo di non raggiungere l'obiettivo perché diventiamo sempre meno
E questo
E e in più non risolviamo il problema del dare dei tempi della giustizia
Perché senso di sei mesi è successo tutto questo quindi diciamo che
Quella che è la mia la nostra aspirazione far capire l'importanza della nostra sicura perché non si sopportano magistrati Piero
C'è anche da dire che c'è un altro problema sui magistrati sono sempre meno
Cioè l'ultimo concorso in magistratura supera il concorso sono stati veramente pochi e anche il penultimo e non so cosa succederà al prossimo sinceramente
Quindi gessati sono sempre meno noi stiamo diventando tende precari e Giannino di Giannino età quindi praticamente il problema giustizia per risolverlo non solo fa chi la fa l'unico modo sarebbe questo c'è stabilizzare nuova ancor prima cioè darci un'idea cioè quello che voglio dire acqua esso se io ho l'idea che mi stabilizzano io non io non faccio altri concorsi cioè continua a stare là dove esso perché se noi parlassimo con tutti i funzionari addetti per il processo a difesa del processo tutti direbbero che non vogliono andarsene dalla
Tutti grazie
E che i tempi della giustizia diciamo siano perché di questi tempi della giustizia Lumina possano fare la spesa tu le spese tutti compresi comprese anche noi
C'ero ricorda anche per la Pro Patria che ha una lavoratrice Ales è impiegata proprio qui a Bari al Castello Svevo nell'accoglienza prima però era una lavoratrice degli enti lirici Elli ha scoperto che la giustizia diciamo
Ha dei tempi così lunghi che non sempre arriva in tempo parlo sempre con lavoratrice Venegas all'istante salta niente cioè la mia partenza e durata sei anni e ha fatto prima intervenire invece il ministro
Attraverso un decreto virtuoso che ha ridisegnato un percorso per ricollocare i lavoratori in esubero degli enti lirici in Alessio S.p.A. quindi io sono passata da
Un iper precariato nel utili negli enti lirici al settore del turismo culturale che però sappiamo essere un settore invece
Fortemente caratterizzato dalla
Precarietà
Dall'abuso di contratti a termine abuso di contratti pirata lavoro nero lavoro prigione rivestimento e perché penso che se
Amo più o meno coetanei ma ne siamo cresciute no negli anni Novanta negli anni novanta ci veniva detto tutti quanti noi che ci affacciavamo appena sulla mondo del lavoro
Che invece è la flessibilità mi ricordo si parlava tanto alla poca di flexicurity addirittura sarebbe stata la meraviglia del futuro per le meraviglie salirebbero
La loro flash rievocherà americano in galera lessi di vita della prima che lavoreranno i giovani degli anni novanta siamo cresciuti
A pane precariato
Semplicemente sopravvissuti direi quindi una generazione che ha studiato sì ha viaggiato ha studiato le lingue si è specializzata in cambio statali per per carità alta
Io quest'estate insieme applicando seguito il percorso il il
Che ha portato il camper di Filcams lungo tutto il territorio nazionale
Sono emerse le potenzialità del settore sono immerse le peculiarità delle singole regioni ma è emerso un unico grava una unica grande criticità che appunto quella della del ricorso costante alle forme di precariato la giustificazione risiede sempre nella stagione evitando i flussi
Io personalmente come lavoratrice dei Musei statali
Ho prima ha fatto durante il periodo pandemico l'esperienza della cassa integrazione successivamente sono stata rilanciata a a lavorare in un turismo che ha visto un incremento delle presenze un cambio del turismo in generale un incremento delle presenze
Non siamo stati supportati nel senso che noi nei musei statali siamo ancora in attesa che vengano assunti inseriti i vincitori del concorso degli assistenti alla fruizione ad esempio quindi ci siamo impegnati a coprire quella che è un'emergenza quindi da un lato l'aumento delle presenze dall'altro l'assenza dei colleghi c'è stato quota cento che ha svuotato i musei gli archivi le biblioteca
Ce lo smart working sacrosanto diritto che chiaramente però laddove non si incrementi poi personale va a pesare sulle spalle di chi rimane ci sono le malattie ci sono i congedi le quarantena che abbiamo vissuto al momento non abbiamo ancora visto una soluzione molti abbiamo visto un ritardo nell'apertura dell'Infopoint turistici
Molti lavoratori dei servizi aggiuntivi hanno visto o una contrazione dell'orario di lavoro un licenziamento
E sono costretti ad accettare contratti che non aderiscono al CCNL in qualche maniera salari molto bassi turnazioni estenuanti
Il lavoratore del turismo lavoratore che lavora di domenica lavora quando gli altri si riposano è un lavoratore che ha generalmente competenze di altro tipo alto profilo
Però non a garanzia sul proprio futuro
Per la Pro Patria Filcams CGIL grazie io devo dire che tanti degli interventi che abbiamo ascoltato ah no questo filo conduttori che proprio quello della precarietà e la precarietà come abbiamo già sentito significa tante cose ma soprattutto si traduce in tante forme uno dei settori più esposti è sicuramente quello dell'edilizia allora io saluto Salvatore Guido grande legato della Fillea CGIL
Umidità ora operativo sull'opera centosei come minatore però da oltre venticinque anni mi mi ha raccontato che aggirato praticamente l'Italia per costruire proprio per lavoro ecco lei quando pensiamo all'edilizia quando pensiamo alle opere grandi o piccole che siano a veniamo subito sommersi dalle cronache no dei cantieri infiniti dagli appalti dalle vittime del lavoro che sono tantissime sono sempre troppe ma anche una sarebbe troppo quindi ecco io volevo chiedere a Guido questo cioè se tu ci dovessi descrivere in pochissime parole il tuo lavoro lo qualifiche resti così così come è nel nostro immaginario
Dando buongiorno a tutti il lavoro degli edili soprattutto dei minatori e un lavoro faticoso dove spesso ci porta lontano dalle nostre famiglie
Si lavora sette giorni su sette h ventiquattro
Ci sono stati fatti anche degli accordi con il governo per lavorare sette giorni su sette per poter consegnare le grandi infrastrutture ma sembra otto ore al giorno che non sembra vengono rispettate nei nei luoghi di lavoro soprattutto le piccole aziende i subappaltatori
E non rispetterò proposto il contratto e costringono il lavoratore lavorare dodici ore al giorno andavamo a turni di sette giorni di fila e non non salvaguardando la sicurezza e la formazione dei lavoratori di lavoro del mediatore spesso a noi del Sud che siamo in una poltiglia minatori siamo a stragrande maggioranza calabresi campani lucani siciliani ci porta al nord
E a viaggiare a stare lontana dalla nostra famiglia anche durante la pandemia a parte il mese di marzo del due mila e venti noi abbiamo sempre lavorato abbiamo sempre viaggiato nei treni né nel diario porti quindi rischiando di portarci il coprite a casa perché rientriamo ogni venti giorni non è che se io per venticinque anni sono stati in giro in Piemonte e Lombardia e ultimamente inattuali Cerutti mise Anna al lavoro del premio che
Per la prima volta
L'Italia in avanti rispetto all'Austria quindi non è vero che le grandi opere
E i cantieri non vengono ferite come il ponte sul Polcevera chieda perché è stato completato in tempi da record quindi quando si vuole lei così si si fanno anche Melli nei cantieri edili
Voi al sud e adesso abbiamo questa
L'ammodernamento della statale centosei jonica che io dopo tanti anni sono rientrato in Calabria a alla realizzazione di questa opera come molti miei colleghi campani e pugliesi sono rientrati sulla sulla Napoli-Bari ma quello che gli edili del Sud dice aspettiamo dal dalla politica dallo venerdì
I finanziamenti che vengono promessi riprenderò cantieri consigliasse arrivano agli investimenti Arianna Mantini arriveranno tanti tra di loro promesse d'Oriente o fare rimango quando anzi quale nei casi lingua speriamo che arrivano questi pranzi a mente che vengono finanziate la l'alta velocità la Salerno Reggio Calabria perché è impensabile che uno che fa il pendolare lavora
Al Brennero da Bolzano a Napoli ci impiega cinque ore e da Napoli a a Paulo ce ne impiega tre ore e mezza
Che neanche la metà al percorso quindi noi ci speriamo ci auguriamo chiediamo con possa con il sindacato che queste opere vengono finanziate cantierizzate questa di lavoro
Infrastrutture dove importantissime Italia a maggior ragione nel nel Mezzogiorno Ra su questo passo la parola Angelo Scopelliti delegato della Filt CGIL al porto di Gioia Tauro quindi restiamo
In Calabria le infrastrutture per voi sono diciamo la posta e senza diciamo
Sì buongiorno a tutti intanto e me lo concederà il Martina doveroso ricordare che qualche settimana fa purtroppo l'ennesima tragedia nel porto di Cotrone tutti Crotone purtroppo tre marittimi hanno perso la vita
è una cosa che ci tocca da vicino questa partita perché non si può pensare che ancora ci siano delle aziende che investono poco sui sistemi di sicurezza non è inconcepibile non è concepibile
Muoiono tre persone al giorno per i sistemi di sicurezza non è concepibile la politica deve assolutissimamente mettere mano a questa cosa e fast fine
Tra l'altro mi scusi su collettiva allora quanti li raccontiamo quotidianamente morti sul lavoro Mogliano San tregua dinamiche simili che sono le stesse danni
E tutte sono a morti e assolutamente evitabili purtroppo si
Le infrastrutture
Tema particolare per aiutare ragazzi nei casi si chiamava volare a Gioia Tauro Gioia Tauro vive di un momento di ottimismo nell'assoluto silenzio io lo definisco così perché intanto l'acquisizione del gruppo inglese ci ha portato giovamento nella struttura e nonché posti di lavoro però cosa succede abbiamo un'inversione di tendenza mentre Messi ci investe la politica si dimentica del Sud completamente
Dimenticando che Gioia Tauro ha un ruolo fondamentale sia al centro del Mediterraneo
E sia come luogo strategico per l'intermodalità italiana
Purtroppo dimenticata
Anche nel periodo pandemico dove tutti quanti hanno lavorato tutto l'indotto ha lavorato per poter mantenere in essere i beni di prima necessità per il popolo italiano
E nonostante ciò gli operai e tutta l'azienda ha dimostrato di essere Ankara di avere la capacità e l'altezza di potersi sviluppare ma cosa succede
Non si investe
Non si apre un ghetto quei ferroviario non c'è l'intermodalità non c'è connessione non c'è la logistica dovevo lavoriamo questo contenitore noi
Arriva parcheggi e se ne va non c'è la logistica c'è l'assoluto silenzio
E questo è preoccupante potrebbe svilupparsi Gioia Tauro potrebbe essere l'ingresso del mondo sul Mediterraneo sull'Italia verso l'Europa
E in questo la politica non lo capisce danni non lottiamo per farlo capire anche in un momento di crisi come questo per la guerra Gioia Tauro era pronta
Ad assistere la costruzione di un rigassificatore progettato già da anni e che avrebbe potuto trovare la soluzione immediata
Agli in essere a quello che era un caro energia che oggi purtroppo stiamo subendo
Questa è la vera situazione Gioia Tauro l'infrastruttura c'è abbiamo retroporto grandissimo anche con le risorse del Pnr dove non Dondoli Tonti dove non si fanno investimenti si vede
Poco e misera la presenza del Governo io dico che facendo crescere Gioia Tauro colite con le infrastrutture porterebbe anche tantissimo posti di lavoro un incremento demografico che manca su quella piana e soprattutto toglierebbe manovalanza all'altra anche da e non si capisce
Questa è la situazione
Purtroppo
Grazie infrastrutture ne parlava infrastrutture materiali davvero ne parlava Angelo Scopelliti Filt CGIL porto di Gioia Tauro l'ultimo intervento io vi ringrazio perché avete partecipato davvero
Eravamo tutti anche un po'preoccupati perché delegati sono tanti quindi eravamo preoccupati sui tempi e sul sull'attenzione non volevamo diciamo veramente che a Carpi la mattinata invece sono stati bravissimi ci hanno raccontato tante storie
Quindi veramente
Vi ringrazio l'ultimo intervento è divino Romanelli della Slc Cgil delegato in team intime in azienda dal mille novecentottantotto e io
Mentre preparavo quest'intervista
Prima l'ho sentito poi spulciano i giornali l'ultimo titolo proprio di queste ore mi ha colpito prese preso dalla Repubblica lo leggo così Cassa depositi e prestiti e vivendi ai ferri corti sul valore della Rete Kim
E a me aveva stupito che questo era l'argomento che Romanelli mi aveva proposto io me Nehru immaginata per
O dello sciopero parliamo del del piano industriale parliamo del lavoro parliamo dello spezzatino per
E invece ha detto no no parliamo Cassa Depositi e Prestiti e vivendi e allora niente di ti chiedo perché questo secondo te è proprio il tema cruciale è proprio questo il tema buongiorno a tutti innanzitutto
è proprio questo il tema è un un'infrastruttura che potrebbe interfacciare tutti i settori che abbiamo sentito dal diritto alla scuola al diritto degli avvocati a tutti i settori telemedicina e quant'altro
Però
Da un po'di anni
Dai tempi della Compagnia dell'Anello come li amo definire ovvero
Mio utili Colaninno c'è questo settore bersagliato da una serie di speculazioni finanziarie che mirano a ridurre all'osso
Il nostro settore
E in questo settore si sta litigando appunto sul valore della Rete che permette a tutti quanti di connettersi
E addirittura c'è la proposta dei francesi perché siamo stati Conor colonizzati prima dai nostri nostrani capitalisti poi dalla Francia poi del adesso del dalla prima degli spagnoli adesso dalla Francia e si continua su questa scia
Su un tema che il diritto alla connessione che dovrebbe essere un diritto costituzionale come più volte ci ha ricordato proprio compagnia Landini
Un diritto costituzionale che ci permette di connettersi e di aprire nuovi orizzonti durante la pandemia abbiamo lavorato tantissimo per cercare di interrompere quella sensazione di isolamento
Permettendo anche la didattica a distanza
Con i medici attraverso le videochiamate consultare le persone per vedere in che punto saranno è il paradosso di questo settore e che nella nostra forma mentis sì c'è sempre la discussione tra nord sud
Quanto invece in questo bellissimo territorio nazionale ci sono tanti sud al nord
Come Bensa il nostro sindaco di Bari che è molto attento su questi temi essendo anche presidente dell'ANCI
Abbiamo visto che molte comunità montane in molte zone industriali del Nord non hanno il diritto alla connessione
Sono completamente isolati durante la pandemica abbiamo assistito stranamente a persone che potevano svolgevi smart working il loro lavoro e invece non hanno potuto perché non avevano accesso alla larga banda e sono dovuti andare in cassa integrazione
Quindi urgono degli investimenti sulla Rete
Ma
Durante la nostra chiacchierata abbiamo anche detto che la nostra la il diritto alla connessione non è sufficiente perché di qui a breve attraverso uno studio che ha fatto Vodafone ci sarà l'avvento delle nuove tecnologie in questo settore la Iotti
Ovvero l'internet delle corse il cinque giri e quant'altro questo apre scenari su tutta la nostra organizzazione sociale
E mette in Rete tutto una serie di questioni che noi riteniamo intime e personali faccio un esempio tutti abbiamo di dispositivi indossabili che misurano la nostra pressione il battito del cuore in questa ricerca che affatto Vodafone nelle nuove Smart City ovvero le città del futuro che saranno interconnesse ci saranno all'interno delle abitazioni degli specchi
Che collegati e connessi inedite con dei microfoni connessi in Rete che permettono di di di sua Lizzani subito se una persona ha qualche problema
Se ha con un colpo di tosse sia i problemi sanitari ci sono dispositivi che misurano la glicemia alchemici o nuovi quadri meraviglioso e anche terrificante no no e c'è un altro aspetto che
O ancora più terrificante il fatto che vediamo se l'ho capita bene altrimenti Mela rischia che RAI il costo in realtà della messa in posa dell'infrastruttura dell'attività attraverso cui passano i dati si vorrebbe scaricarlo sullo stato quindi sulle casse pubbliche ma tutto quel ben di Dio che sono i nostri dati e che sono cosa qui ne teniamo tantissimo invece e quello a cui ambiscono i privati
Il rischio che questo scambio si sia è altissimo fa capire bene esatto
Si vuole cedere nel progetto di di Tim dal nostro amministratore delegato
Labriola la divisione tra la Rete e la gestione la rete intelligente cioè di apparecchiature che gestiscono le informazioni che passano sulla Rete
Sono state separate questo progetto prevede che la Rete venga scaricata Cassa depositi e prestiti
E invece la parte relativa all'intelligenza questi dati sensibili essendo come abbiamo sentito anche nella relazione del compagno iniziale
E il cosiddetto nuovo Oro
Ecco queste informazioni invece sono tenute nelle mani di delle aziende che commerciano inizieranno ovvero dall'Atm che resterà
Ecco questa che è la cosa più un una delle cose non l'unica che abbiamo sentito ma una delle cose più inquietanti diciamo negli scenari futuri perché avrei prospettive complicate anche per lo stato della nostra democrazia io ringrazio Lino Romanelli perché il tempo
è tiranno però Anna ottimo spunto di riflessione sono sicura che verrà poi ripreso negli interventi
Successivi grazie grazie davvero a tutti i delegati avete legale che hanno partecipato noi Vito a prendere posto in platea mentre sul palco invece invito a salire Antonio Decaro che è stato nominato poco fa ha citato poco fa il sindaco di Bari e il presidente dell'ANCI ma anche Sabina De Luca del Forum disuguaglianze diversità Adriano Giannola presidente dell'associazione si dimezza e l'economista docente universitario Gianfranco Viesti
Approfitto diciamo di questo momento per due cose intanto una nota perché poco fa parlavamo anche di salute e sicurezza sul lavoro i morti di feriti
C'è stato l'ennesimo Incendio in questo caso a Milano alla nitro rischi mica ci sono sei feriti un lavoratore è grave
Quindi questa è la notizia che l'accorata al quotidiano repubblica invece l'altera
Nota che voglio come comunicarvi diciamo una nota più di servizio e riguarda l'inchiesta nazionale sul lavoro lanciata da dar CGIL nei mesi scorsi
Il termine per rispondere all'inchiesta le domande è prorogata prorogato fino al ventitré settembre
Quindi vi invitiamo a trovare le domande su collettiva punto it lo ricordo ora da questo palco perché in queste ultime settimane l'attenzione particolare va rivolta proprio alle regioni del Sud e le ragioni del mezzogiorno e quindi in questo caso gli ringraziamenti vanno alla fondazione Di Vittorio e a tutte le categorie che oggi hanno contribuito a questo dibattito con i delegati e delegate macché
Stanno contribuendo anche all'inchiesta per il lavoro di raccolta e di ricerca che stanno svolgendo e ora la tavola rotonda come dicevamo ci sono i nostri ospiti
Antonio Decaro
Sabina De Luca Adriano Giannola per Gianfranco Viesti
Grazie
Iniziamo subito una domanda un po'rompighiaccio anche un passo il tema ma che stava a cuore a tutti noi per vale vari motivi
E iniziamo dal Sindaco De Caro presidente dell'ANCI
Avete lanciato come ANCI l'allarme sul caro bollette i comuni non ce la fanno probabilmente non ce la faranno
E ne ci domandiamo si comuni non ce la facessero davvero non riuscissero davvero a sostenere questa spesa quali conseguenze potrebbero esserci
Per noi cittadini lavoratori lavoratrici per i servizi che pure abbiamo sentito da questa platea oggi da questo palco essere già in una situazione complicata e difficile
Buongiorno a tutti innanzitutto grazie per l'invito la situazione drammatica per le famiglie e per le aziende e lo sappiamo tutti il tema perché drammatica anche per i comuni del nostro Paese perché noi abbiamo speso energetiche importanti ho già consumato
Il sette milioni e duecento mila euro che utilizziamo ogni anno per le spese energetiche sono prevalentemente quasi sei milioni di euro
Pubblica illuminazione è se non otteniamo un ristoro da parte del governo governo che oggi può fare solo l'ordinaria amministrazione diventa pure difficile chiudere il bilancio per assunto un comune per legge non può fare nemmeno come un'azienda che dice quest'anno lo chiudo in maniera negativa poi recupero l'anno prossimo siamo costretti per legge a chiudere in equilibrio quindi gioco forza se non arriveranno ulteriori Ristori rispetto a quelli che abbiamo ottenuto nei mesi precedenti saremo costretti a tagliare le spesse
Che sono spesse innanzitutto quelle legate all'energia quindi qualcuno di noi sta già cominciando a ridurre le ore di accensione della pubblica illuminazione
La sera ovviamente con problemi legati alla percezione di insicurezza qualcun altro più fortunato come me avendo fatto delle modifiche agli impianti o sostituito
Dieci mila lampade sul trenta mila le abbiamo messe all'ed abbiamo una riduzione di quattro volte dei consumi energetici siamo riusciti anche a installare quelli che chiamiamo volgarmente i potenziometri non la possibilità anziché ridurre il numero delle ore di accensione ridurre l'intensità luminosa nelle ore centrali
Della notte ma ovviamente queste cose non bastano serviranno ulteriori risorse perché altrimenti saremo costretti a spegnere proprio la luce di notte e a magari a non attivare i riscaldamenti nel periodo invernale nelle nostre scuole che sono costi a carico dei comuni anche se la funzione è una funzione statale l'alternativa è tagliare altre spese ma siccome i nostri bilanci dal punto di vista della spesa non sugli investimenti dove per fortuna grazie al PM per grazie
Ai finanziamenti europei soprattutto nei comuni del sud abbiamo una quantità di risorse che diciamoci la verità vera
La storia dei Comuni dalla nostra repubblica non avevamo mai avuto dal punto di vista invece delle spese correnti le spese di gestione abbiamo dei bilanci che sono ingessati nel senso che non possiamo fare degli scostamenti di bilancio perché non c'è il permesso
Dalle leggi nazionali quindi chiediamo dei Ristori il problema è che non abbiamo un interlocutore onestamente ci ritroviamo come amministratori locali anche a fare
Una campagna elettorale che sembra immotivata che non ci meritavamo in questo momento particolare
Frettolosa comunque la stiamo facendo passava aspettare qualche mese lo ripeto dicono medesime c'è indipendentemente dallo schieramento politico dei sindaci non avevamo chiesto come dire di proseguire perché eravamo un interlocutore un governo nel governo trovammo un interlocutore affidabile per i temi del PNR e per i temi dei costi dell'Energia oggi purtroppo ci ritroviamo a fare una campagna elettorale che ci potevamo risparmiare non si votava tra sei anni potrà sessant'anni si votava tassi misti nel frattempo avremmo affrontato con un interlocutore affidabile e soprattutto nel pieno delle sue funzioni i problemi delle famiglie i problemi delle aziende e anche i problemi degli enti locali di questo Paese
E a proposito di Problemi professor Viesti dalle pagine del Corriere del Mezzogiorno lei oggi ha lanciato l'allarme analizzando i dati della povertà lei ha detto che che già sono pessimi dati sulla qualità lei ha detto che è in arrivo una tempesta ecco cosa dobbiamo aspettarci soprattutto qui nel Mezzogiorno
Dunque innanzitutto buongiorno grazie volte dell'invito consentitemi un telegrafico all'élite ricordo di Salvatore Biasco non sto amico collega
Che è morto ieri a Roma e che si è speso moltissimo negli ultimi anni nella volata nel merito delle proposte che è un lavoro molto egregio nel mettere insieme testa diverso e quello che servirebbe in questo momento perché siamo sulle montagne russe da tempo abbiamo affrontato il copie d'abbiamo avuto una forte ripresa dopo il coprite adesso
Andiamo verso un autunno inverno assolutamente preoccupante perché perché ci sono fenomeni nuovi di dimensione
Disegno e di intensità perché ci troviamo contemporaneamente con meno Energia di quanta C servire e comunque Lezzi in fortissimo aumento il sindaco De Carlo ha raccontato di come questo mette in difficoltà i servizi collettivi sappiamo perfettamente quanto questo mette in difficoltà i settori produttivi
Ma dobbiamo anche sapere come questo mette in difficoltà le fasce più deboli della nostra società perché la bolletta energetica pesa SPÖ dopo azionata mente sul bilancio delle famiglie più povere si arriva anche oltre il cinquanta per cento se ci aggiungiamo anche l'aumento dell'alimentazione abbiamo una tempesta perfetta cioè una quota significativa di italiani che si troverà nei prossimi mesi davanti a scelte difficilissime
Quello che succederà non lo sappiamo e abbiamo tutti la responsabilità come divenire onde vitale al fuoco
Però abbiamo tutti la responsabilità di sapere che andiamo di fronte a un periodo che mette a serio rischio la tenuta sociale
Anche perché e lo dico in casa sindacale naturalmente
Diciamo una pace sociale basata su una perdita del potere d'acquisto finora del dieci
Per cento dei lavoratori è una pace sociale anche essa che rischia di incrinarsi
E dunque en dobbiamo andare avanti
Con molta prudenza ma anche sapendo che dobbiamo tenda capo come col coprite dobbiamo tenere assieme la società questo e l'imperativo numero uno
Se mi posso permettere devo dire sono un po'perplesso di fronte a questo atteggiamento soprattutto del ministro Cingolani come dire che tende molto a minimizzare avversate un po'al riscaldamento non è così
Basta guardare i provvedimenti varati dal governo tedesco per rendersi conto della Scala dei il Sud è Italia è un'Italia che in condizioni più difficili che quindi ha delle quote
Di famiglie indebolite maggiori
E soprattutto ha delle concentrazioni di difficoltà sociale l'abbiamo sentito anche alcuni degli interventi molto localizzate quando le persone in difficoltà sono circondate da altre persone in difficoltà
Questo accresce i problemi qui sangue freddo
Però anche grande attenzione perché siamo tutti chiamati come collettività nazionale a una prova veramente molto difficile
Grazie professor Viesti Sabrina De Luca forma disuguaglianze diversità diceva il professor Viesti bisogna come è stato fatto durante il Covi d'cercare di tenere il più possibile insieme il Paese in realtà però negli ultimi anni e non solo Durante la pandemia ma anche da prima le disuguaglianze sono andate sempre più
Crescendo
Ecco c'era anche negli interventi che abbiamo ascoltato dei delegati delle delegate che vi hanno preceduto questo argomento il tema della disuguaglianza sud e nord no ci sono i tanti Sud che stando al nord e ci sono Vicente C. sonori periferie ci sono le città ci sono le campagne
A il lavoro garantito finora tempo indeterminato il lavoro precario come e quando semmai riusciremo a colmare lì questi Gattoni perché qui si parla sempre di in qualche modo reagire all'emergenza cioè cercare di contrastare una situazione che davvero potrebbe essere esplosiva ma non si va oltre
Allora io intanto grazie mi associo ai ringraziamenti anche io poter partecipare a questo incontro molto interessante e la la risposta e quando smetteremo di fare interventi riparati vivi
E cominceremo a De ad aggredire le cause che portano alla persistenza di queste diseguaglianze
E addirittura a loro moltiplicarsi per l'inefficacia le contraddizioni anche delle scelte che molte delle nostre politiche pubbliche continuano a fare
Nel nostro Paese
Mi riallaccio ad alcuni dei temi che sono emersi nella discussione con i delegati io ho potuto ascoltare solo ma parte
Di queste ai comincia con il tema del precariato nella pubblica amministrazione perché è un tema sul quale noi abbiamo lavorato
E
E ci fa come foro ma con delle proposte molto concrete che dimostrano che si può fare
Si può fare si può restituire a questo Paese un settore pubblico all'altezza di quella che devono essere le aspettative i desideri e le necessità di un Paese evoluto perché la nostra amministrazione è totalmente sottodimensionata rispetto
Ai principali partner europei e anche la più vecchia dei Paesi OCSE e non ci sono le scorciatoie dei contratti a termine e meno che meno le scorciatoie del precariato indotto dalla stessa
Pubblica amministrazione si possono fare concorsi in centocinque giorni
L'ospite ce lo dimostrano tanta esperienza a livello locale e a livello centrale che noi abbiamo raccolto consegnando vademecum per contratti a tempo indeterminato che restituiscono al pubblico il valore che il pubblico deve avere in questo Paese e gli consentano di esercitare questa funzione
E facendo dell'amministrazione un fattore di eguaglianza e non di diseguaglianza perché un'amministrazione indebolita a macchia di leopardo nel nostro Paese è un è e amministrazione che produce iniquità quindi questo è un primo aspetto straordinariamente assente nella campagna elettorale perché noi come sapete come molti di voi sanno che abbiamo stiamo lavorando abbiamo lavorato su un documento che mette a confronto le varie proposte programmatiche e su questo tutto tace
Secondo punto il lavoro ridare dignità e potere al lavoro la nostra posizione è che bisogna agire su tre diversi fronti il primo salario minimo per tutti
I lavoratori e lavoratrici secondo estensione Argan omnes dei contratti collettivi siglati dalle organizzazioni sindacali e datoriali più rappresentative terzo che si ricollega al primo
Elemento rafforzamento dell'attività ispettiva e di controllo abbandonata da da dal dal settore pubblico anche
Per l'impossibilità di esercitarla né da desertificazione che avvenute molti uffici abbiamo sentito l'esempio delle prefetture per l'immigrazione abbiamo sentito l'esempio della giustizia aggiungiamo anche questo gli Ispettorati del lavoro non funziona ma non solo
E quindi queste il contrasto al lavoro irregolare alle misure di sicurezza che non esistono in molte delle nostre aziende non può essere e operato terzo visto che parliamo di territori
Ora il presidio territoriale richiede che ci siano politiche in grado di elaborare strategie paese strategie territoriali che sia la misura dei luoghi
Coniugando un intervento sui servizi qual è la grande diseguaglianza che abbiamo ascoltato e che oggi un cittadino italiano a seconda di come una di dove nasce
Poi sapere di poter esigere il rispetto dei propri diritti fondamentali
E questa è una cosa sulla quale ovviamente l'autonomia differenziata l'abbiamo sentito inciderà in misura rilevantissima ove mai fosse realizzata ed è il primo elemento diciamo così di resti di restituzione
Dell'esigibilità di questi diritti fondamentali che non possono essere diciamo distribuiti a macchia di leopardo a seconda di come l'amministrazione capace non capace di farlo e come le scelte politiche di Rafah
Faccio un'ultimissima richiamo e poi mi taccio povertà educativa siamo nel Mezzogiorno sentito parlare e distruzione investire sulle generazioni future vuol dire di conoscere che è uno dei temi irrilevanti al Sud e non solo al Sud ma al Sud e in particolare e quello del investimento del contrasto alla povertà educativa che è quella che inizierà dai zero ai tre anni
Fa e al sud non ci sono per gli alieni e asili nido quindi parliamo di una situazione del genere li adora e dove anche ai grandi del PM RR hanno richiesto da tre Baldini alla parola DNA R
Vietati
Fermo dovuti perché faremo anzi quando il giro di domande del degrado da quello
Adriano Giannola presidente dell'associazione si dimezza anticipazioni del rapporto Svimez hanno no lanciato l'allarme perché in questo quadro di differenze tra Nord e Sud i divari tra Nord e Sud
Scopriamo anzi abbiamo la conferma che il divario ora la forbice tra nord e sud si allarga il Sud arretra perché il Sud arretra in questa fase
Carretera perché di fronte appunto allo scenario il professor Viesti cioè un po'illustrato che considerazioni sia del sindaco sia del
Chi mi ha preceduto proprio sul tema sui vari temi
Il ruolo dalla pubblica amministrazione drammaticamente
Sotto rappresentata al Sud nonostante il disastro nazionale
E il sud e la parte debole del Paese che quindi subisce questo orizzonte sempre più fosco in modo prevedibilmente molto più intenso
Noi abbiamo ipotizzato anche l'ultima cosa abbiamo fatto le manovre della BCE sui tassi e così via porteranno sicuramente al momento del razionamento e anche questo è un elemento ulteriore drammaticamente
Che si perde sì
Ripercuote sulla micro impresa del Mezzogiorno eccetera eccetera quindi sono elementi convergenti molto preoccupante
Io da questo punto di vista
Non è che voglio anticipare il più però dico glielo chiedo io lei ha anche detto che
Per diciamo far funzionare il Pnr il Pnr R. deve ripartire dal Sud quindi questo diciamo questo legame
C'è non non c'è crescita senza al Sud e la CGIL lo diceva giaceva ardono in in varie manifestazioni anche nel due mila diciannove membri paglia Reggio Calabria quindi vorrei solo precisare che questa cosa non è una rivendicazione
è quello che ci sta dicendo l'Europa
Dandoci duecentonove miliardi chiedendoci coesione sociale per riduzione di disuguaglianze ed è una banale
Visione di quello che l'Italia oggi e in prospettiva ed è il discorso che è cambiato il baricentro oggi il futuro è verso sud verso l'Africa nel Mediterraneo verso il Medio Oriente e così via se noi che siamo la base logistica europei nel Mediterraneo siamo solo degli ospiti e oggi nel Mediterraneo non siamo protagonisti
Ci sono i russi ci sono i turchi
Ci sono i libici c'è tutto tranne che di tali viene in mente l'intervento del delegato del porto di Gioia Tauro no che già ne siamo proprio in gioielli lauro non che è un porto internship che dovrebbe essere la Rotterdam
Dell'Europa nel Sud
Allora se questa idea a Milano non diventa dominante
Altro che far correre Milano e rallentare Napoli se non corre Napoli di Milano se lo scorda e da vent'anni Milano sta perdendo o non è vero che traina più qualcosa
Questa è la visione nazionale
Che è importante allora in questa visione nazionale le priorità sono qua evidentissime
Si parte da sub non perché vogliamo fare la rivendicazione perché se no si mette in moto questa cosa la reazione a catena che può rimettere l'Italia in Europa con il suo ruolo non si attiva
Gli assetti concorda con
Cambalache
Sulla circostanza che dobbiamo essere molto intelligenti allora io ho sentito la relazione di Massafra che ha aperto questa
Mattinata
Concordo largamente suoi brusco i contenuti la possibilità che anche qualche pezzo di queste sue proposte si realizzino e zero non c'è alcuna possibilità che si facciano le cose che non sapevate
Perché perché non c'è il clima culturale lei pensi che diciamo passata a Firenze quello che nel mondo si chiamiamo Welfare adesso lo chiamiamo assistenzialismo e quindi sta per scoppiare su quel quadro di prima
Una bomba atomica dalle conseguenze devastanti che la cancellazione del reddito di cittadinanza sul quale si può discutere tantissimo ma che è una misura di Guetta non ci sono le condizioni politiche
E con diciamo il ripiegamento del nostro Paese assisteremo in misura ancora più accentuata a fenomeni che abbiamo già visto soprattutto fra l'undici e il quid due mila undici due mila quindici di difesa dei propri interessi particolari quindi abbiamo allora
E Mai dire e quindi alziamo le braccia dobbiamo essere più intelligente Negro facciamo insidia le guerre spense io altrui domandiamo invecchio cinque sono i temi allora che significa essere più intelligenti dobbiamo scegliere dei temi
Che creino delle alleanze con il resto del Paese su delle strategie condivise allora gliene dico due dico solo i titoli naturalmente dispute il primo sono i come i Comuni sono l'ossatura di questo Paese pensi devono fare il Pnr R allora qui siamo a base di siamo molto bene amministrati e siamo molto fiduciosi ma Catania che cosa sta succedendo
Quante possibilità ci sono che il Comune di Catania faccia quello che c'è scritto dei documenti
Dall'altro i Comuni sono diciamo la casa di tutti i cittadini erogano i servizi gli asili nido di Sabina De Luca
E lì il delle diciamo tutti i servizi cittadinanza allora noi abbiamo una riforma costituzionale una legge sul federalismo fiscale che sono completamente inattuate
Abbiamo capito che sono in atto sono state in attuate negli anni dieci
Perché a a risorse date
Non si poteva dare di più a chi ha di meno perché bisognava toglierlo qualcuno abbiamo iniziato un percorso con la legge di bilancio su asili nido e servizi sociali lo dobbiamo continuare moltissimo allora il il nostro sindaco amatissimo come presidente dell'ANCI gli faccio un invito
Come dire non a dire più a me meno a quell'altro Mantini applichiamo le leggi che ci sono costruiamo i livelli essenziali delle prestazioni uguali per tutti gli italiani
Stabiliamo i fabbisogni standard adesso non abbiamo più il vecchio presidente cattivo della commissione fabbisogni standard ne abbiamo uno nuovo che vuole fare queste cose e questo si può fare raccontando agli italiani che è un problema di equità e che si può intervenire come si sta facendo per la parte corrente degli asili nido senza toglierli a Reggio Emilia mandandoli prevalentemente a Reggio Calabria questo è importantissimo naturalmente va da sé che vale
E anche per le regioni io continuo a chiedermi perché la sanità sia l'unico settore nel quale non valgono i fabbisogni standard ma vale un riparto vecchio e vale per il tema dell'autonomia differenziata anche sul quale quanto mi piacerebbe che oltre al sindaco di Napoli anche il sindaco di Bari dicesse che non gli piace l'autonomia differenze
Ora
Caffaro faremo da fare mentre quello yankee scandaglia ma nomi poi però mi permetta diciamo amicizie per la stima di di dire in pubblico quello che ci siamo già detti privato e dunque questo è un grande tema è un tema che va declinato unitariamente nono che amiamo Mezzogiorno chiamiamolo diritti dei cittadini
E cerchiamo di costruire non possiamo accettare che sia al due mila e trenta
Lelli fondo perequativo al cinquanta per cento sono questioni tecniche ma dobbiamo avere la capacità di tradurre in un linguaggio politica Secondo grande tema e diciamo questo assiste che il mondo ci fornisce nel senso che
Se sentite la presidente di Terna che sta costruendo le reti elettriche italiane ha molto chiamato questo scenario per cui alla fine di questo decennio il Sud perduta la gran parte del regia per tutto il Paese
Abbiamo una volta tanto la storia ci viene a favore nel senso che la nostra collocazione geografica consente più che d'altra parte di Pato
Vogliamo trasformare questo in una leva di politica industriale
Abbado l'abbiamo sentito la storia della io discusso diciamo vogliamo correre lontani da quell'esempio catastrofico per cui i Comuni compreranno gli autobus elettrici ma nessuno sarà in grado di produrli
Vogliamo accoppiare come dire a questa meta produzione di energia
Una politica industriale
Che ovviamente guardi molto al Mezzogiorno
Disservizi di componenti dia edilizia per il risparmio energetico che diciamo faccia questa trasformazione
Vogliamo corso comprarci il concept compraci vogliamo convincere i nostri cittadini concordata verso una diffusione straordinaria delle comunità energetiche a base di comuni o a base di rioni
Che quindi come dire non dirò delle compensazioni al territorio ma poco però i cittadini come protagonisti di questa trasformazione questa non si chiama mezzogiorno questa si chiama interne una intelligente politica industriale per il Paese
E guardi
Che non sto parlando di favole
A Catania Lehner sta costruendo una colossale egida Factory dei pannelli e quello all'esempio che dobbiamo seguire azione strategica anche delle imprese pubbliche e incentivazione dell'attività delle imprese private ma soprattutto un figlio che non c'è nel Pnr
Che le insieme tutto questo e che faccia di questo dramma dell'energia come dire uno sbocco dobbiamo cambiare il nostro li dobbiamo provare quel questa strada di cambiare il nostro linguaggio per trovare declinare quello che Adriano Giannola e tanti altri dicono cioè che questo Miglio sviluppo del Sud fa bene al resto del Paese che è una cosa che non crede più nessuno e per la quale ci dobbiamo di me
Pazientemente a lavoro il fatto che un'associazione un dente sono nazionale come la CGIL
Continuiamo presidiati e questi temi è una delle piccolissime ancore di salvezza che abbiamo perché dobbiamo declinarla in maniera nazionale grazie
Prima di dare la parola Decaro perché perché è stato chiamato in causa quindi fai dovrà rispondere
Una un'ultima domanda Sabina di Luca riprendendo un concetto il professor Viesti cioè chiamiamolo questo problema questo ampio problema che oggi abbiamo affrontato in tanti modi chiamiamolo diritti dei cittadini ecco allora
Prendiamo Pnr are e diritti dei cittadini il PNA migliorerà i diritti dei cittadini intensa in questa in questa accezione che abbiamo utilizzato allora il PM RR stanzia molte risorse per Investimenti legati ai servizi investimenti fisici
Legati ai servizi che devono essere erogate ai cittadini
La prima questione che accanto agli investimenti fisici servono poi le risorse per la gestione di questi servizi ora in alcuni casi grazie anche alla forte pressione che è stata esercitata anche dal mondo del civismo attivo dalle organizzazioni sindacali
Abbiamo visto che finalmente accanto all'investimento fisico del PNR sono cominciate a comparire anche le risorse attraverso le leggi di bilancio per evitare che ne finanziamo asili nido dove poi non ci sono gli educatori gli e di educatrici
Che possono gestire per servizio sempre tornando al tema degli asili nido ma non è solo questo il caso vale per tutte le tipologie di servizi ai quali il pm RR si rivolge ma qual è il grande limite che noi abbiamo salvato non da soli
Che step parliamo di diritti e diritti e non si mettono a bando
Quindi si fa una programmazione territoriale consapevole
Con i dati che sono a disposizione e si decide l'allocazione delle risorse in funzione si su dove si deve andare a colmare le diseguaglianze
E le ha e la mancanza di Offerta o la carenza di offerta di questi servizi a tutto campo servizi mobilità servizi di salute di cura di educazione e via dicendo ora la il limite del Piano nazionale di ripresa resilienza e di avere affidato ai bandi la ripartizione territoriale delle risorse mettendo in competizione i Comuni tra loro
In alcuni casi con un piccolo ammortizzatore che vado dal ruolo dato alle Regioni per fare una diciamo una pre allocazione di risorse all'interno del loro territorio questo limite è stato fortemente denunciato periodo gli affetti che provavano
E anche per la cultura dalla quale proviene perché accanto al protagonismo dei comuni nella fase attuativa c'è però il paradosso che con i comuni non si ha dialogato nella fase di costruzione del piano di ripresa resilienza
Nancy assicura ai comuni su cui ricade la fase attuativa l'integrazione delle tante iniziative che nascono da amministrazioni centrali scoordinate tra loro in molti casi che intervengono pensiamo alla rigenerazione urbana ci sono tanti bandi dentro il Pnr
Ministero degli Interni ministero alle infrastrutture e mobilità sostenibile ministero della cultura si fossero mai parlati tra loro prima per decidere una visione unitaria
Che consente ai Comuni di realizzare quell'integrazione che non può essere scaricata
Sul basso
Diciamo una volta che arrivano alle risorse io dal basso devo cercare di ricompattare il disegno strategico e non c'è si può anche fare ma lo fanno solo i più capaci e più forti
Ora quindi secondo me l'altro elemento rilevante accanto al ruolo dei comuni
è il rinnovamento del ruolo del centro
Perché oggi noi abbiamo una modalità di azione parlo ovviamente in modo lapidario
Inevitabilmente tranchant che non fa giustizia diciamo delle particolarità dei anche delle differenze questa Manon amministrazione
Che è abituata a lavorare in un modo che la vede più come erogatore di risorse controllore di ultima istanza
Che come soggetto che si sente responsabile del risultato a cui si arriva tramite l'ultima anche l'ultimazione del luogo più distante
Dalla dalla sede romana e quindi manca quella cultura di accompagna mento responsabilizzazione
Sui risultati finali che renderebbe diciamo anche torno sulla pubblica amministrazione
Il livello centrale
O livello diciamo così che che che fa veramente governance multilivello nel senso che si occupa di quello che provoca
La sua azione degli affetti che produce impara da essa e impara da esterno alla su questo lei era stato tra i primi a denunciare questo diciamo
Questa difficoltà nel nel nel dare un ruolo centrale ai Comuni miele lascia tutte le questioni spinose come a dei camion coinvolti ma ma io non ne vedo con una difficoltà una mancia è un'ideologia dominante per cui lo Stato deve fare solo l'arbitro non è il regista il PNR è un esempio lampante il PNR così come è un mastodontico megaprogetto
Di manutenzione dell'esistente non c'è un'idea di come cambiare l'esito noi abbiamo un'urgenza come diceva Gianfranco di ragionare in termini anche con un minimo ma di fantasia dove la fantasia non c'è bisogni tanta la via perché è così evidente quello che si deve fare
Allora se non mettiamo in azione quelle che io chiamo la reazione a catena da dove può partire con più efficacia per questioni colpi hanno l'errore è un Piano del lavoro
Di del vittoriano a memoria cuore sto il modo di interpretarlo e di portare di arrivare al centro dire senti tu devi Ray sport prenderti la responsabilità sulla scuola tanto per sull'istruzione io ho avuto proprio il confronto col col ministro dicendogli ma tu sai tutto
Sai le Tardelli fabbricati quali c'è bisogno perché non allochi le risorse a perché perché non c'è la capacità progettuale ma che senso ha
Gli ho detto tu sai
C'è un tempo c'era la Cassa del Mezzogiorno non li Davide il Tiberi l'quella responsabilità è quella in dieci anni fa ha cambiato il Mezzogiorno non c'è bisogno oggi nelle casse mezzogiorno cioè le università cioè il CNR cioè la terza missione tu hai di strumenti come Stato di essere il regista e garante con la Costituzione che freni della sussidiarietà orizzontale e verticale quindi che era uno dei concetti europei
Sempre di moda ma mai applicato di Titania per fare realizzare e controllare allora se non c'è questa visione è questo è un pezzo di ideologia
Non è una
Poi ideologia con un sistema scassato voi pensate che un'autorità di missione sia in grado di coordinarsi con l'altra autorità di missione
L'uomo con la terza cosa la fantasia
Noi siamo Anpi e non dell'emergenza energetica
Oggi
Due anni fa si è partiti col PM per con l'idea di salvare il Progetto dell'Unione europea della decarbonizzazione nel due mila e cinquanta non c'era la guerra sapevamo però che dovranno arrivare lì sostituendo le energie fossili ben prima del due mila e trenta e così via
A un paese come l'Italia
Rispetto a questo c'ha dei vantaggi enormi
La prima idea che abbiamo provato
Non con la fantasia perché da anni ci si sta lavorando cosa vuol dire abbandonare l'autostrada periti e passare alle navi cosa che esiste già in Finlandia esiste anche in Italia da Catania Ravenna e così via vuol dire abbattere
I costi di manutenzione enormi delle autostrade i crolli dei ponti perché non sono fatte per quel tipo di trasporto vuol dire abbattere la CO due in modo enorme
Allora le autostrade del mare sono una transizione energetica col fossile
Che noi abbiamo e nessun altro Paese
E a maggior ragione diventi strategico nel Mediterraneo presidente generale ha convinto sulla fantasia diciamo la fantasia al potere i resti niente
L'immaginazione al potere in macchina purché sia competente purché sia convivente
Per dire abbiamo abbiamo abbiamo vorrebbero poco tempo però doveroso dare la parola di nuovo ad Antonio Decaro presidente dell'ANCI chiamato in causa più volte durante quest'ultimo giro di tavolo
è stato chiamato in causa sull'autonomia differenziata vuole rispondere Spada è differenziata sia sì o no
Io non so quanto tempo per rispondere prontissimo verrebbe da fare quasi una luminosa allora cominciamo a dire che è un sindaco non può essere contrario l'autonomia io sono contro l'autonomia differenziata un sindaco ma può essere contro l'autonomia perché sarebbe una contraddizione
Ci chiamiamo Autonomie locali no i Comuni sono le Autonomie locali sono contro l'autonomia differenziata soprattutto se riguarda l'autonomia dal punto di vista fiscale dal punto di vista economico perché in questo Paese per fortuna c'è una Costituzione
Che dice che ha di più deve dare di più
Detto questo veniamo alle questioni a un'altra sollecitazione che mi è arrivata dall'amico Viesti Anna e in particolare il CNR reciproca fatemi rispondere anche a alla sollecitazione diversi finalmente da quando faccio il presidente dell'Associazione nazionale comuni stiamo facendo la perequazione in questo Paese che non si era fatta mai almeno su due elementi abbiamo individuato il letto che sono i servizi sociali
E gli asili nido lo ricordavi tu correttamente su cui stiamo facendo la perequazione
Sottili Zandonai cinquecentoquaranta milioni che piano piano il governo ci sta restituendo
Per evitare che ci siano dei buchi cioè per evitare che per aiutare Reggio Calabria devo tagliare gli asili nido di Reggio Emilia perché quelli se ricorso costruiti e siamo al ventisette per cento nemmeno al trentatré che il livello che è previsto diciamo dall'Unione Europea ma stiamo aiutando non solo nella realizzazione ma anche nella gestione Reggio Calabria
E questo è uno sia stato straordinario rivoluzionario che abbiamo ottenuto senza litigare non avete trovato
Ho litigio dei comuni all'interno del nostro Paese questo è accaduto oggi
Chi ha meno risorse rispetto a dei livelli che dobbiamo raggiungere che non è soltanto il Meridione perché come ti amo sempre le
Ore lo Svimez lo sa bene cosa anche bene Gianfranco Viesti di pensare che siamo in difficoltà al Sud siamo difficoltà al Sud ma siamo in difficoltà in alcuni comuni moltissimi comuni
Delle aree interne del nostro Paese siamo in difficoltà in alcuni comuni delle aree montane del Piemonte perché il Piemonte non è tutto Torino
Gare interne non sono tutte Roma o tutte L'Aquila ci sono dei comuni che sono molto più in difficoltà
Dei comuni del sud Italia rispetto al Pnr R noi abbiamo ottenuto tutte le risorse che ci spettavano quaranta miliardi di euro rivoluzionario mai successo se avessimo utilizzato
I noi comuni di quaranta miliardi la stragrande maggioranza di quelle risorse più del quaranta per cento almeno per le risorse degli enti locali da quelle che sono le mie statistiche vi assicuro che mi uffici lavorano ogni giorno sono superiori se pensiamo alla riqualificazione urbana siamo oltre il sessanta per cento se pensiamo alle asili nido siamo oltre il cinquanta per cento quindi sopra il quaranta
Che cosa sta succedendo sugli investimenti ferroviari stradali dove lo vedremo quando avremo completato il quadro complessivo ma sugli enti locali vi assicuro che ai Comuni del sud Italia sta arrivando più del quaranta per cento
Con un sistema è un meccanismo che sarà no perfetto
Però che ci ha permesso in pochissimi mesi
Di ottenere le risorse queste un'altra battaglia che hanno fatto che ha fatto l'associazione dei Comuni perché e porto un esempio per tutti sugli asili nido abbiamo utilizzato un elemento che veniva ricordato
Che è quello delle percentuali per regione il quaranta per cento che doveva andare ai Comuni del Sud ma abbiamo applicato altri elementi come per esempio il numero dei posti di asilo nido
In rapporto alla popolazione zero sei sei c'hai meno posti
è più bambini ai più diritto alla lire i posti di asilo nido rispetta un altri comune che ha un numero di posti rapportato al numero dei bambini superiore
Un altro elemento è stato di indici di natalità seda tema Bini non nascono anche se c'hai pochi posti di asilo nido perché ti dobbiamo dare i soldi rispetto a un altro comune che invece ha un indici di natalità molto superiore
In questa maniera abbiamo ottenuto i soldi per gli asili nido con un sistema sicuramente migliorabile
In tre mesi vorrei ricordare a tutti soprattutto a chi si studia diciamo gli elementi legati alla finanza locale che i soldi degli asili nido perché per fortuna non è che il Pnr R.
Come dire sostituisce altre fonti di finanziamento c'abbiamo altre fonti di finanziamento ogni anno la legge di bilancio ci dà dei soldi per fare investimenti sugli asili nido
I fondi
Della legge di bilancio di tre anni fa per gli asili nido non sono ancora stati assegnati in tre regioni ai comuni due delle tre regioni non faccio i nomi delle regioni per correttezza istituzionale sono state commissariate
Quei soldi non sono arrivati perché la procedura precedente alla quale torneremo sperando come dire di semplificarla prevede che sugli asili nido devono intervenire con decreti interministeriali non mi ricordo tre quattro o cinque ministeri il ministero dalla famiglia perché
Aiuta la famiglia l'asilo nido il ministero dalla scuola perché è un'attività comunque legata distruzione il ministero delle Pari opportunità perché dà opportunità soprattutto è un'iniziativa di genere
è il ministero del lavoro perché ovviamente è una possibilità per una giovane coppia per una donna in particolare
Le riuscire a trovare un posto di lavoro che già è difficile se lo trova non c'è una famiglia originale che di fare ammortizzatore sociale il lavoro non solo la prende la donna o l'uomo che decide di restare a casa
Quattro ministri poi va alle Regioni le Regioni fanno i bandi alcuni Comuni non partecipò al tonno riso o delle regioni che devi dal governo che le restituisce la Regione
Fare un altro banco tre anni ci abbiamo messo tre mesi adesso tocca annui
Soprattutto ai sindaci tocca adesso realizza e sono Nesta mente
Mi sono scocciato di sentire che non c'è classe dirigente adesso vediamo se i sindaci del Sud del nostro Paese sono classe dirigente qui vi assicuro che la classe dirigente c'è sono ho letto qualche giorno fa non ho risposto
A un giornale
Si diceva che non c'è classe dirigente al Sud bene nell'aria metropolitana di Bari il presidente dell'associazione nazionale dei medici è di Bari il presidente dell'associazione
Dei nazionale dei commercialisti è di Bari impropriamente immeritatamente il presidente dall'Associazione Nazionale dei Comuni è di Bari
Il direttore di Sky e da grandi iniziative ideatore dell'Atm di Bari presidente della Fibe di Bari il presidente della prima sezione della Corte costituzionale è di Bari basta dire che non c'è classe dirigente adesso vediamo nella spessa
Dei fondi del PNR se c'è classe dirigente in questo Paese al sud del nostro Paese o non ci sta
Verranno israeliani e chiudendo ma loro abbiamo finalità e risorse adesso le dobbiamo spendere cento che qualcuno dice dobbiamo rimodulare le risorse
Che cosa significa rimodulare il PNR
Quei soldi li abbiamo ottenuti non c'è solo un impegno dei sindaci nei confronti dei cittadini
Ci sono impegni giuridicamente vincolanti
Io in questa settimana pubblico l'elenco degli espropri delle particelle di costa sud settantacinque milioni per trasformare la parte a sud dalla mia città che è la vera sfida di questa città dal punto di vista turistico dal punto di vista dell'integrazione anche urbanistiche sociale dice il degrado fisico e il degrado sociale
Della della nostra città
Se qualcuno pensa di togliermi quei settantacinque milioni non ha capito niente noi sindaci faremo la rivoluzione se ci toccano quelle risorse ricordo a tutti e chiudo che quando c'hanno tolto i soldi per le periferie tutti i sindaci all'unanimità indipendentemente dalla loro posizione geografica dalla dimensione del comune e delle loro idee dal punto di vista politico hanno fatto fronte comune
Contro quel governo a quel governo nella migliore delle ipotesi è capitato come a Bari che lasciavo la fascia sulla sedia davanti al presidente Conte nella peggiore delle ipotesi
Il sindaco di Novara che non è di centrosinistra e il sindaco di Palermo che era di centrosinistra
Si son messi a gridare sotto al palco i soldi almeno quelli per i Comuni
Non si toccano stiamo lavorando per migliorare le condizioni di vita delle nostre comunità non sono numeri e tabelle
Sono bambini che vanno all'asilo nido sono persone che salgono sugli autobus venendo decisa non sono persone che andranno a socializzare negli spazi che non abbiamo mai avuto nelle nostre periferie grazie scusate se ne hanno di lunga
Sono i diritti dei cittadini
Di cui parlavamo di cui parlavamo durante questa tavola rotonda grazie ancora agli ospiti grazie a Gianfranco Viesti ad Adriano Giannola Sabina De Luca
Ad Antonio Decaro l'invito a lasciare il palco e invece invita a salire sul palco Maurizio Landini segretario generale della CGIL
Che concluderà questo appuntamento saluto
Ma credo che l'intervento
Conclusivo del
Sindaco di Bari
Motivi anche la ragione per cui abbiamo fatto l'assemblea a Bari
No
Sì siamo venuti qui proprio perché vogliamo che quelli che hanno responsabilità
Che debbono prendere le decisioni non solo ci ascoltino perché abbiamo detto tante cose abbiamo avanzato tante proposte
Ma perché noi non vogliamo fare gli spettatori di quello che avverrà noi vogliamo svolgere una funzione molto importante che è quello di essere coinvolti di poter non solo partecipare ma di poter decidere come si fanno le cose
E questo lo dico con molta forza perché
Gli interventi delle delegate dei delegati qui oggi
Ci hanno dato io credo uno spaccato molto importante e cioè quello che il ruolo
Del lavoro e delle persone
Nel realizzare le cose e nel tenere in piedi questo Paese
Perché non ci si è limitati a denunciare le cose che non vanno
Ma ci si è posti sempre il problema di come dovrebbero funzionare e di come necessario anche produrre dei cambiamenti
E proprio perché il titolo anche di questa giornata
L'unità
Del nostro paese
Come condizione per una crescita e per uno sviluppo io penso che il tema sia proprio
Il ruolo del lavoro
E se vuoi unire il Paese come noi vogliamo che si unisca al Paese innanzitutto devi ricostruire le ragioni di un'unità sociale
Che si è
Messa in difficoltà proprio per le diseguaglianze che si sono determinati
Mi ha colpito molto
L'intervento del nostro compagno medico
Dell'ospedale Cardarelli
Perché
Di fronte a ma quali proposte quali modelli organizzativi
C'ha posto il tema in realtà di
Diciamo così di della necessità di ricostruire anche una cultura del del diritto e soprattutto un atteggiamento
E la necessità quindi di riproporre un tema che io credo in realtà non sia solo
Una questione sindacale io credo che sia proprio una questione centrale quando noi diciamo che vogliamo rimettere al centro la persona e lavoro
Stiamo dicendo una cosa molto precise
Che in questi anni è prevalsa un'altra cultura e un'altra logica
Non solo quella del profitto
Che addirittura anche nella sanità è diventata il metro di valutazione e di giudizio del funzionamento delle strutture sanitarie ma se ci pensiamo a modo in realtà quello che è avvenuto in questi anni
è che la cultura che ha messo al centro il mercato
E il profitto e la libertà del mercato come elemento che avrebbe dovuto regolare tutti i rapporti ha messo in discussione l'idea invece di del valore dell'azione collettiva delle persone e del valore generale del lavoro e delle persone che viene prima del profit e viene prima del mercato
E se vogliamo essere onesti tra di noi un punto di difficoltà
è che sul piano della cultura e passata anche questi idea che sta dietro poi alla centralità del mercato del profitto che la spinta all'individualismo Massimo
Cioè a far credere che le persone da sole possono risolvere i loro problemi e tutto questo ha ingenerato un elemento di competizione tra le persone
In alternativa a la necessità invece al valore di un'azione collettive di una centralità appunto delle persone e del valore della persona perché questo se ci pensate un attimo
Ed è il messaggio che noi vogliamo dare con questa nostra iniziativa oggi anche con quello che vogliamo mettere in campo non in realtà pensiamo proprio che è il lavoro delle persone
Ed è il lavoro fatto collettivamente tra le persone che può produrre un cambiamento e poi e che può determinare anche delle condizioni diverse di funzionamento dei servizi
E il punto deve essere non solo rimettere al centro la qualità del lavoro e quindi la dignità delle persone che lavorano
Ma aprire una discussione vera in questo Paese in cui l'oggetto diventa il significato del lavoro di quello che si fa e del modello sociale che non in un qualche modo vogliamo realizzare e lo dico in questo senso
Perché non è un caso che nelle iniziative che abbiamo voluto mettere in campo in questo periodo particolare che stiamo vivendo
In cui stiamo vivendo tutti assieme una campagna elettorale e contemporaneamente siamo dentro ad una fase di cambiamento mai vissuto prima
Consentitemi anche qui una battuta se uno pensa anche alla storia
Diciamo così delle problematiche complesse eravamo abituati e che al massimo ce n'era una per volta ad affrontare no se ci pensiamo un attimo noi ci stiamo trovando da un lato ad affrontare una pandemia che non è ancora conclusa
Non era ancora finita la pandemia ci siamo stiamo facendo i conti con una guerra che non è ancora conclusa eh può avere effetti devastanti sugli assetti anche più generali
E contemporaneamente siamo dentro ad un cambiamento climatico che è già in corso e che richiede elementi di cambiamento e come ci ricordava il compagno della Tim siamo anche dentro ad una rivoluzione tecnologica e digitale che sta cambiando il fondo e che può potenzialmente cambiare anche la vita sostanzialmente delle persone e anche gli assetti democratici rispetto al controllo delle informazioni dei dati e del ruolo che sostanzialmente si può vedere
Ora non dico
Tutto questo
Per cominciare a dire ma allora che cosa si può fare no esattamente per l'opposto
Proprio perché ci troviamo di fronte ad una situazione che non ha precedenti non c'è qualcuno che prima di noi ci può spiegare come si può affrontare una situazione in cui tutto assieme lo devi affrontare
Allora qui abbiamo davvero la necessità di dire
Che non c'è il fenomeno di turno che può venirci a spiegare che lui risolve tutti i problemi anzi lo dico con molta forza visto che stiamo assistendo ad una campagna elettorale
Che rischia di non affrontare i problemi veri che noi dobbiamo affrontare che il nostro Paese non ha bisogno di unti del Signore o di fenomeni che da soli se ci saranno sono in grado di cambiare questa situazione perché quando trovate qualcuno lungo la strada che vi dice lasciate a fare a me che metterò tutto a posto se posso dargli un consiglio dategli la mano e cambiate strada perché vi sta prendendo in giro perché di fronte ad una difficoltà come quella che stiamo vivendo
è necessario che venga messi in condizione la nostra intelligenza complessiva collettiva
Per affrontare questi processi
E per fare anche i conti che se si vuol dire
Necessariamente una cosa a combattere le diseguaglianze vuol dire costruire anche un modello sociale che fondato sulla solidarietà
Quindi che è esattamente il contrario dell'individualismo e dell'idea che qualcuno ognuno da solo può andare in quella direzione
E la solidarietà Cetola vogliamo dire in italiano
Non è quella cosa che fa entrare uguali perché se tu la solidarietà la fai tra persone eguali e la cosa più semplice del mondo
La solidarietà vera e quando quelli che stanno meglio sono pronti a mettersi a disposizione al limite anche a pagare perché quelli che stanno peggio non stiano peggio e da un certo punto di vista io credo che in questa operazione noi stiamo facendo anche un'operazione culturale oltre che politiche sindacali
E lo dico perché sono meno pessimista del professor Viesti lo ringrazio per le parole che ha dichiarato ma
Quando ho detto che era d'accordo su tutto quello che ascoltato nella relazione ma secondo lui non si poteva fare nulla di quello che in quella relazione di veniva proposto ecco io sinceramente non penso questa cosa penso esattamente l'opposto
Penso cioè che noi possiamo essere nella condizione di cambiare questa situazione appunto se però ricostruì diamo anche
Quell'alleanza e quel modo di sentire collettivo che rimetta al centro le persone che ridia voce alle persone
Perché la crisi della democrazia
Si determina quando le persone non si sentono ascoltate non si sente non rappresentate e a quel punto pensano che non c'è nulla da fare rispetto al cambiamento e a quel punto decidono quelli che comandano
Decidono quei pochi che possono decidere al posto di tutti
E allora io credo che mai come adesso noi abbiamo questa funzione da svolgere perché mentre ascoltava i delegati
Che raccontavano ognuno la sua storia ma nel raccontare la sua storia ognuno indicava anche attraverso il lavoro che fa l'importanza che fa non solo per sé ma anche per gli altri
Diciamo una cosa che viene rimossa e che non è nemmeno oggetto della discussione di questa campagna elettorale se noi siamo usciti
Anche se non è ancora finita ma se siamo stati capaci di uscire dalla pandemia
E se siamo addirittura statica patì il nostro Paese anche oggi ci indicano che i primi mesi di quest'anno sono i mesi in cui abbiamo aumentato le esportazioni in cui c'è stata una crescita in cui c'è stato una situazione di questo genere
Guardate che tutto questo è avvenuto grazie al lavoro delle persone
Non grazie a qualche altro anzi mi permetto di dire e penso che sarebbe una cosa con cui noi dovremmo ripartire anche oggi ed è un punto che dobbiamo porre anche per come si gestisce l'emergenza con cui siamo chiamati a fare i conti vorrei ricordare a tutti
Che quando c'è stata la pandemia a marzo di due anni fa
Ma è stato proprio un accordo con il sindacato
Che ha permesso a questo Paese di continuare a lavorare in sicurezza anche quando non c'erano le condizioni di poterlo fare è stato il lavoro delle persone e ce lo ricordiamo tutti
Che in quel momento persone anche quando non avevano i dispositivi di sicurezza in certi settori attraverso il loro lavoro e a volte in alcuni casi ci hanno rimesso anche la vita
Per poter permettere a noi di continuare a vivere di uscire da questa situazione allora non è che si può considerare quali quelli non erano eroi vorrei che fosse chiaro
Quello era un persone che facevano la loro parte e che rivendica e avevano la consapevolezza della responsabilità che solo l'atteggiamento collettivo e responsabile di ognuno avrebbe permesso di affrontare una situazione così difficile
E io credo che oggi no e questo tema lo dobbiamo rivendicare
E lo dico perché dopo entrerò anche in alcune cose di dettaglio di proposte di ragionamenti che qui sono stati fatti ma vorrei partire da un punto
Siccome in queste ore
Il governo sta discutendo
Il Parlamento sta discutendo del decreto aiuti
E il governo sta già discutendo che quel decreto aiuti non è sufficiente per affrontare la situazione
Mi permetto di dire senza alcuna polemica non gliel'avevamo detto al governo quando ho fatto il decreto aiuti
E ne dico una
Quando si è determinata la situazione degli extra profitti che oggi è una cosa che deve essere affrontata
Quando il governo ha detto che passava il venticinque per cento degli extra profitti noi e da un po'di mesi che stiamo dicendo al Governo non è sufficiente tassare chiesta profeti del venticinque per cento
Non solo perché uno può fare un calcolo molto banali no il venticinque per cento di tassazione degli extraprofitti in questo caso sulle aziende
Energetiche ha determinato la possibilità del governo di poter dire dopo duecento euro a tutti quelli che hanno un reddito fino a trentacinque mila euro
Allora io vi abbiamo fatto un ragionamento molto banale quando anche insieme a Gianna abbiamo avuto l'incontro con la Presidenza del Consiglio veto scusate
Se il venticinque per cento fa duecento
E se tutta assi venticinque per cento e li considera Ester profitti tu stai dicendo che il settantacinque per cento degli Este profitti non li sta incassando non so se chiaro come concetto
E se sono vero che sono extraprofitti cioè sono soldi che in realtà stiamo pagando uno voi stampa grandi Comuni già stampa dando quelli che utilizzano quei servizi semplicemente non perché hanno dei servizi più di prima perché aumentarle il costo di quella materia che non abbiamo deciso noi e che voi permette di fare degli extra profitti e normale chiedere che in una situazione di emergenza straordinarie come quella che stiamo vivendo in cui le persone oltre che i comuni rischiano di non arrivare alla fine del mese di non essere in grado di quadrare i conti
Sarebbe un elemento di giustizia e di real recupero di credibilità anche di un governo di uno stato che quegli extraprofitti vengano redistribuiti per potere alle persone metterle nella condizione di arrivare alla fine del mese
E questo tema l'abbiamo detto perché banalmente se uno fa due conti sì duecento euro
Corrisponde al venticinque per cento tu potresti aggiungerne altri seicento euro per gli altri settantacinque per cento da distribuire a quelli che ha bisogno nessuno diventa ricco vorrei che fosse chiaro ma allo stesso tempo questo sarebbe un messaggio molto forte per poter dire
Ai lavoratori ai pensionati ai cittadini
Che c'è uno Stato che in un momento anche di emergenza si fa carico di andare a prendere a chi ha fatto gli extra profitti per poter permettere a tutto il resto di arrivare alla fine di cui di questo anno e alla fine del mese in una situazione di nitore
E lo dico da un certo punto di vista perché badate che siccome questa cosa non è avvenuta in quelle forme di non so di cosa stanno discutendo e quali decisioni prenderanno ma la situazione rispetto a qualche mese fa è ulteriormente peggiorata
E oggi quello che sta avvenendo è che ci sono anche in prese che ci stanno chiamando e stanno mettendo in cassa integrazione i loro dipendenti perché i livelli di costo delle materie prime in questo caso del caso
O di altre forme e tale che le imprese anziché produrre che ci rimetterebbe ero preferiscono non produrre la sera a casa in cassa integrazione i lavoratori e cosa sta succedendo in questo caso
Proviamo a partire i conti se già un lavoratore con il lo stipendio normale alla fine del mese non ci arriva figuratevi come fa arrivare alla fine del mese se addirittura viene messo in cassa integrazione prende la metà dello stipendio che avrebbe preso lavorando
In una situazione che non è in cassa integrazione perché non ha lavoro
E in cassa integrazione perché si è determinato una condizione di costi dell'energia che impediscono all'impresa in cui lavora di poter produrre quando eventualmente quelli hanno anche gli ordini per poter lavorare per poter produrre modi sono nella condizione di non farlo
Ora io credo che di fronte a una situazione di emergenza di questa natura
Così come è stato fatto quando si è realizzato un accordo straordinario per gestire la pandemia sanitaria che c'era e che ha prodotto il protocollo sulla sicurezza io credo che oggi sarebbe il momento su quel punto non su altre cose
Di utilizzare quella logica
Che il governo convocasse le parti sociali per affrontare questo tema e che affrontasse trovando quelle soluzioni che sono in grado sia di integrare il trattamento della cassa
Qualora si debba ricorrere alla cassa in modo che non ci sia una riduzione
Dello stipendio e dall'altra parte come si affronta questioni anche energetica sia nell'immediato sia in termini di struttura e diciamo così strategica rispetto sostanzialmente anche al futuro
Ho fatto questo banale esempio perché queste decisioni e queste discussioni vanno infatti in queste ore e lo dico in modo molto chiaro
A me non non non ci sto ad aspettare che cosa succederà
A farlo spettatore di quello che vede cosa sarà il ventisei di settembre
E nel frattempo queste decisioni nei prossimi giorni nelle prossime settimane non le prendo perché qualcuno dice che poi chissà cosa farà quando andrà al governo lui vorrei essere molto chiaro
Dico questa cosa perché regole alla mano fino al mese di novembre tu un nuovo governo non ce l'avrai
E quello che noi corriamo il rischio di avere che nel frattempo nel mese di settembre nel mese di ottobre noi rischiamo di assistere ad una situazione che sul piano sociale ed economico diventa esplosivo e sono e siccome non tutte le imprese in giro per il mondo
Hanno i costi dell'energia che al nostro Paese
Perché quello è anche frutto di quello che si è determinato compreso la guerra
è evidente che ci sono anche impresa che se oggi non producono rischiano poi di perdere quote di mercato e di non aver there quando eventualmente ci sarà una condizione che gli permette di affrontarlo quando un arretramento di tutto il nostro sistema e di tutto il nostro Paese rispetto ai bisogni che debbono essere messi in campo
E lo dico perché anche qui
Dialogando sia con i delegati sia con gli autorevoli
Gli autore per le persone che sono intervenute prima di me e che ci hanno diciamo così fatto il grande piacere di dare un contributo di discutere
Io penso che c'è un problema
Nel
Nella discussione noi è uno dei temi che stiamo ponendo di come si applica
Il P n r r io personalmente pur avendo espresso le nostre proposte le nostre critiche su come è stato costruito
Qui si parlava dei bandi della spesa corrente e di come si realizzavano vorrei ricordare che la nostra organizzazione questi temi li ha posti quando ancora non era neanche è stato fatto il Pnr R con il governo non di adesso ma con quello che c'era prima
E se oggi esiste addirittura un protocollo è una legge
Che dice che in linea teorica anche se non dappertutto si sta facendo che nei territori
Si dovrebbero istituire dei tavoli di confronto
Dove ci sono anche le parti sociali oltre che le istituzioni per discutere di come si favorire e realizzare quegli investimenti affrontare i problemi che si sono fatti e non dappertutto si sta applicando c'è un protocollo firmato
E c'è anche addirittura una legge votata nel nostro Paese che affronta queste due situazioni e grazie anche all'iniziativa che ne abbiamo messo in campo
Perché lo dico questo perché il problema oggi è come si fa in modo che davvero quelle risorse vengono spese non si faccia una discussione questa volta i soldi ci sono e
Non facciamo finta di dire c'è il problema che ti diamo i soldi il problema questa volta e avere la capacità di spenderli quei soldi lì e di realizzarli
Perché se non sei in grado di spendere di realizzarli questa volta non te li danno ma non puoi lamentarti con qualcun altro per conto di una corresponsabilità
E da un certo punto di vista non stiamo dicendo certo che oggi è il momento di ragionare di fare in modo che venga affrontato e non a caso una delle proposte che faceva Giuseppe ma è una delle nostre proposte uno dei temi da affrontare è che
Chiedere oggi le assunzioni
Nella pubblica amministrazione ai vari livelli
è la condizione per poter avere nella pubblica amministrazione quelle competenze quelle forze che permettono di rispettare i tempi e di applicare queste cose e significa anche dire come abbiamo sentito qui
Che dalla giustizia alla sanità non può essere tenuto in piedi il nostro sistema con persone precarie che non sanno qual è il loro future continua a essere precario una vita
Se la guardo dal punto di vista sindacale un impegno che non ci dobbiamo prendere e lo dico proprio nel senso che per noi le cose si dicono ma poi ci vogliono anche realizzare qui c'è un problema che riguarda noi
Siamo noi
Che laddove le assunzioni non vengono fatte i precari con dei non essere precari siamo noi che dobbiamo aprire le vertenze fare le mobilitazioni perché diventino stabili quelli che sono precarie chiaro come concetto
Perché noi non possiamo continuare a dire agli altri che cosa dovrebbero fare o cosa non fa la politica perché a un certo punto dobbiamo anche partire da quello che possiamo fare noi che dobbiamo fare noi non fosse chiaro come concetto
E da un certo punto di vista proprio perché è uno degli elementi delle diseguaglianze che si è determinata e una precarietà nel lavoro che non ha precedenti ce la vogliamo dire in italiano la precarietà determina anche pessime relazioni tra le persone perché quando tu hai le persone che pur facendo lo stesso lavoro e sono nello sotto lo stesso tetto non hanno gli stessi dei
Non hanno le stesse tutele questo determina una competizione un conflitto tra le persone ed a un certo punto di vista noi dobbiamo per impedire che questo conflitto
Continui
Dobbiamo essere quelli che fanno della lotta alla precarietà e della mobilitazione sindacale finanche allo sciopero se necessario mettere in campo per realizzare questi obiettivi questo elemento e questo è un elemento anche di solidarietà
Perché non è che noi possiamo aspettare che chi è precario si risolva da solo il suo problema se vogliamo ridare un senso anche l'azione del sindacato emettere nella testa anche dei precari che è importante
Essere sindacato essere assieme vuol dire che a partire da noi che precari non lo siamo dobbiamo essere pronti a battersi a scioperare perché quelli che son precari non lo siano più e diventino con i nostri diritti
Perché questo significa indicare anche un'azione sindacale coerente
Che abbia sostanzialmente questa caratteristica
Ma voglio anche dire
Che in realtà uno dei problemi del Pnr R. secondo noi
Non è semplicemente come è stato fatto e tutto il resto lo dico in modo molto chiaro io non capisco molto oggi non vorrei vedo che c'è tutta una discussione anche quella lidi ridiscutiamo rivediamo rifacciamo
Non fa usciamo dalla campagna elettorale se uno ragionare seriamente sa che di hai già presentati quei piani e dei piani livide di applicare e non ce l'ha qualcuno che cambia a seconda del cambiamento del governo vorrei che fosse chiaro
Quei piani lì rimangono per i prossimi anni qualsiasi governo ci sarà quelle sono le cose che hai presentato quelle sono le cose che ti hanno finanziato quelle sono le cose che devi fare ma cos'è qui che manca e qui sono d'accordo con una serie di rilievi che sono stati fatti anche
Dalia dalle autorevole persone che qui sono intervenute quello che manca nel nostro Paese non è aver fatto il Pnr più o meno bene
Quello che manca nel nostro Paese ormai da più di vent'anni ed è un elemento se vogliamo essere onesti che non ha un colore politico riguarda sia i governi di destra che i governi di sinistra che ci sono stati
E il fatto che noi non abbiamo una politica industriale degno di questo nome senza il quale tu non viene fuori volete che facciamo un esempio molto concreto
Avete sentito corretto ha detto il compagno della Tim provate ma a pensarci il Pnr dice che l'obiettivo uno degli obiettivi europei non solo italiani e quello della connessione digitale di tutto il Paese
E noi i nostri governi
Perché ne abbiamo uno scarica vediamo quello che verrà
Anziché costruire visto che Tele Conte
Anziché fare un'azione di politica industriale dove non fai lo spezzatino di quell'azienda non divi di quell'azienda tra quelli che mettono sulla Rete quelli che gestiscono i dati per così perché quelli che gestiscono i dati così in Italia il mercato e ci fanno i soldi vendendo i nostri dati
Ma fai un'azione di politica industriale come noi li stiamo chiedendo e come alla nostra categoria proclamato anche di scioperi dove a quel punto lì la rete deve essere unica e l'impresa deve essere unica e costruirsi un campione
Di impresa che è in grado di fare azioni dentro alla direzione dove il problema non è solo portare la connessione ma è anche il controllo dei dati anche la gestione dei dati anche l'integrazione dei dati con tutti i vantaggi che questo può determinare questo è un esempio
Quando la Poli anziché fare una politica industriale che vada in questa direzione non siamo di fronte a scelte che mentre di fatto il Pnr continuano a dire con una logica puramente di mercato di profitto fuori da una dimensione di politica industriale che fa pagare un prezzo doppio sostanzialmente a tutte le persone tu continui ad avere
La connessione che non c'è perché se poi addirittura metti sul mercato è chiaro che tutti vogliamo concorrere nelle gare dove dove ci sono più soggetti
Vi ricordate se avessero usato questa logica quando hanno portato il telefono dopo la guerra o quando fatto han portato a luce elettrica
Se l'avessero portata solo nelle città e nei luoghi che potevano pagarsi noi avremmo avuto più di metà del nostro Paese che non avrebbe mai avuto nella linea telefonica nella linea elettrica perché non era assolutamente in grado di poter ce lo pagano fase chiaro come concetto
E nel momento in cui la connessione
Nella fase della rivoluzione digitale diventa un elemento strategico anche per continuare ad essere un Paese manifatturiero noi che siamo il secondo Paese manifatturiero al mondo
In Europa scusate
E che siamo tra i più avanzati Paesi manifatturieri in termini di progettazione di qualità del lavoro evidente che oggi siamo di fronte a un cambiamento dell'idea stessa dei prodotti dell'Easter spessa dell'idea di industria manifatturiera di quello che fai
Ma da un certo punto di vista mai come adesso tu hai bisogno di interventi di politica industriale
E e politica industriale vuol dire che è una serie di indirizzi e di sette deve fare il governo deve fare il governo deve far lo Stato lo deve fare il Pubblico non può essere il mercato da solo che è pronta per percolato
L'altro esempio che ci veniva fatto preso Dell'Atti ma si poteva ascoltare l'altra esempio della compagnia degli autobus no e veniva qui ricordato anche la contraddizione
Ci sono i soldi stanziati i comuni debbono mettere in campo di autobus elettrici
Stiamo parlando di migliaia di autobus elettrici da produrre
E noi continuiamo a correre il rischio di non avere le impresa nel nostro Paese che sono in grado di produrre gli autobus elettrici significa che i comuni di compreranno ma che quei quegli autobus che gireranno nel nostro Paese non hanno dato lavoro al nostro Paese ho fatto crescere una filiera produttiva nel nostro Paese ma semplicemente l'hai preso da un'altra parte in giro per il mondo
E se ci ragioniamo questa cosa riguarda anche tutta la questione energetica di cui stiamo discutendo
Scusate proviamo a guardarla da un altro punto di vista quando parliamo di imprese energetiche di che cosa stiamo parlando
Stiamo parlando di imprese che son controllate dal pubblico
Stiamo parlando di ENI di ENEL di Terna dissonante vuole antitarlo son tutte imprese che sono controllate dal pubblico
Pur con le caratteristiche che hanno io lo sto dicendo
Uno dice
Cosa fanno gli altri paesi banalmente ho notato che a proposito di energia elettrica e di avere una politica ma pronti la Francia ha deciso di nazionalizzare
La sua azienda elettrica Luís ha deciso quella cosa lì forse qualcosa dovrebbe farci riflettere che in un qualche modo se vuoi fare delle politiche industriali su settori che sono strategici
Devi essere tu non il mercato che determina le condizioni di riessere tunnel fare la politica industriale che dice al mercato alle imprese cosa debbono fare se vogliono investire stare dentro quel mercato non viceversa
Non come avvenuto in questi anni dove lo Stato e i governi che fanno le leggi non che servono al Paese ma che servono alle imprese per fare i profitti e al limite fanno anche le leggi per rendere
Precario il lavoro perché quello che sostanzialmente disse far politica industriale non vuol dire nazionalizzare tutto
Non vuol dire superare il capitalismo vuol dire esattamente l'opposto vuol dire avere un'idea di come in questa fase per affrontare questi problemi che sono completamente nuovi c'è bisogno anche di un indirizzo pubblico cade in questa direzione
Noi almeno sette anni nelle proposte che facciamo con le CGIL
E non ci spieghiamo di farlo perché è giusto ed è un punto che si sta discutendo che proponiamo che venga istituita noi la chiamiamo l'agenzia per lo sviluppo come uno strumento che sia quello che è in grado di indicare le strade
Le sente anche di politica industriale e se pensiamo non solo all'autobus per dire una cosa e pensiamo a tutto il settore dell'Automotive pensiamo a quello che sta succedendo
Quando dico che siamo di fronte ad un passaggio che sta cambiando tutte che c'è una riconversione pensate ai compagni e le compagne della Board di Bari che hanno discusso e che sono arrivati a un accordo
è indubbio che siamo di fronte a una transizione poi ci arriviamo nel due mila e trenta nel due mila cinquanta fatemelo dire banalmente queste secondario non fosse chiaro come concetto
Perché se la la la strada che viene impresa e quella che tu per ragioni climatiche di vita di tecnologia determinate forme di anche di Energia fa il verso un suo superamento
Nel porsi anche grazie attorno finché vogliamo ma vuol dire che nei prossimi dieci quindici vent'anni quelli che saranno
Se l'obiettivo è che li superi tour motori diesel motori a benzina da una delle proporzioni li ridurrà i quasi a farli sparire non fa si chiama so quanti ne rimarranno
E da un certo punto di vista allora la politica industriale di un Paese non può essere quella di prendere tempo rispetto a questo processo
Ma deve essere quella di ragionare quali sono nuovi investimenti nuove filiere come coinvolgo anche quei lavoratori a un cambiamento del lavoro che prospettiva mette in campo quale politica mette in campo
E da un certo punto di vista questa questione quella che stiamo discutendo anche sulle energie
Sulla la politica energetica io mi permetto di dire a me sembra che ne è certo c'è un'emergenza da affrontare e penso anch'io come qualcuno qui diceva che forse è venuto anche il momento di dirla più esplicita per quello che con i rischi che potremmo avere anche di fronte visto la guerra che avvenuto visto le dichiarazioni che Putin ha fatto che intende chiudere i rubinetti e dice che Fini per un po'di casa non ce ne dà più
Davvero se succede una cosa di questo genere come sta succedendo noi siamo nella condizione di aver l'autonomia nostra di continuare a fare le cose che abbiamo sempre fatto
O siamo di fronte a un rischio concreto che nei prossimi mesi quest'inverno sia sul piano individuale sia sul piano delle imprese c'è il rischio di un razionamento
Ed è vero o no che c'è il rischio che non ce la caviamo con qualche grado in meno e con una qualche doccia in meno e con una qualche luce
Is spenta in meno tutte cose che possono essere anche utile farlo e c'è anche un problema di cambiamento dei nostri stili di vita ma se vogliamo essere onesti noi siamo di fronte ad un problema un po'più grande un po'più grosso
E da un certo punto di vista le persone non puoi non raccontargli la verità e dirli qual è la complessità dei problemi che devono essere affrontati e se la quando da un certo punto di vista certo che mi rendo conto che c'è una transizione da gestire
E lo dico da un punto di vista sindacale
Perché io sono il primo a sapere che le lavoratrici e i lavoratori di quell'azienda o di quello stabilimento che fanno anche prodotti che qualcuno gli dice inquinano e non funzionano più
Quelle persone lì cioè lei Conte se assieme a loro costruirsi le condizioni perché possano aver un altro lavoro degli altri prodotti e quindi c'è una fase da gestire
Serve avere degli ammortizzatori serve avere una politica industriale ma allo stesso tempo noi dobbiamo capire che se il punto decisivo di quello che sta avvenendo anche dietro la guerra e che ciò che farà la differenza di qui in avanti per l'Europa come per il resto del mondo è come ogni Paese o come ogni aggregazione avrà una sua autonomia e indipendenza energetica un paese come il nostro
Per poter andare in questa direzione deve necessariamente fare delle scelte che riguardano le energie rinnovabili non so se è chiaro come concetto
Non ce n'è un'altra di strada c'è questa da fare
Poi possiamo discutere di come la facciamo di come ci muoviamo ma allora ci vuole una coerenza si vuole allora che gli investimenti che già faccio adesso non sono solo per gestire l'emergenza poi vedo quello che succede
Ma sono investimenti che accanto alla gestione dell'emergenza mi dicono anche qual è la strada che voglio prendere quali sono gli investimenti
Perché qui parlo di energie rinnovabili io non ho solo il problema
Di farle o anche il problema di costruire le filiere produttive nel nostro Paese che permettono che la produzione che serve per le energie rinnovabili non la vado a comprare in giro per il mondo ma le realizzo e determina un elemento anche di cambiamento del nostro sistema industriale
E perché è una discussione di questo genere oggi fatta a Bari abbiamo voluto cominciano a farla poi deve essere declinate approfondita anche meglio ma abbia avuto cominciare a farla Bari
E dentro questa iniziativa nostra nazionale che discute del Mezzogiorno perché come veniva ricordato è indubbio
Che se uno guarda anche la posizione geografica
L'Italia potrebbe essere la culla del Mediterraneo non solo sul piano energetico ma se volete anche sul piano logistico volete che aggiungiamo anche sul piano culturale anche sul piano storico anche sul piano paesaggistico
E da un certo punto di vista allora oggi è il momento della progettazione
Della pianificazione di un processo di cambiamento di questa natura e la domanda che io ho fatto davvero un processo di questo genere qualcuno pensa di poterlo fare da solo senza coinvolgere l'intelligenza delle lavoratrici e dei lavoratori sulla cui capacità di lavoro e sulla cui capacità in realtà regge la possibilità di produrre un cambiamento di questa natura
E io credo che stiamo ponendo un tema di fondo come vedete non stiam parlando del Mezzogiorno come della questione del Mezzogiorno
Noi stiamo parlando del Mezzogiorno
Come della condizione per una crescita del nostro Paese mi permetto di dire anche per mettere nella condizione in un altro Paese in Europa di poter svolgere un ruolo che non sia semplicemente di dire oh Dio come facciamo a rispettare gli impegni che ci sono ma che da un certo punto di vista svolgono una funzione che anche quella di cambiare quelle politiche sbagliate che negli anni passati in Europa sono state fatte
Perché da un certo punto di vista noi dovremmo imparare non che la Parenti che il pm RR è una parentesi dovuta alla pandemia ma il Pnr R. da un certo punto di vista deve essere l'elemento che porta a un cambiamento radicale anche delle politiche dell'Europa in cui il super e l'idea dell'austerità
Del
Dei patti di stabilità e poni esplicitamente un problema di come l'Europa è in grado di rilanciare una sua idea sulla sul terreno industriale sia sul terreno della crescita culturale sia sul terreno della formazione
E dentro a questo punto e chiaro per quello che ci riguarda che la questione dello Stato sociale è un elemento dirimente
Non solo perché l'Europa in questo
E anche un esempio nel mondo
è bene che questo elemento non ce lo scordiamo non ci sono altri paesi in giro per il mondo che a un certo punto consentitemi la banalità ma lo faccio per rendere semplice il mio ragionamento e quello che è successo dopo la guerra ce ne abbiamo lo stato sociale non è che ce l'ha regalato qualcuno
Cioè è frutto a proposito anche di notte
E anche di notte del movimento sindacale
è stato frutto di una mediazione tra il capitale e lavoro
Che ha determinato l'idea della sanità pubblica del sistema previdenziale della scuola pubblica non è così in tutto il mondo
Non è che questo è il modello che in tutto il mondo ce e da un certo punto di vista sei proprio di fronte al fatto di come nel ridisegno geopolitico globale con cui noi siamo chiamati a fare i conti nel momento
Non l'abbiamo deciso noi che succeda tutto questo ci s'
Amo incrociando e stiamo attraversando questo periodo evidente che da un certo punto di vista questo diventa un elemento di fondo
E la questione dello Stato sociale quando noi qui diciamo che abbiam sentito raccontare il perché no noi abbiamo bisogno di una sanità pubblica noi abbiamo bisogno di una scuola pubblica
Degna di questo nome anzi addirittura noi abbiamo bisogno che la formazione diventi un diritto permanente lungo tutto l'arco della vita delle persone non solo quando vai a scuola va all'università
Ma anche quando continui a lavorare per tutta la tua vita e per tutto il tuo periodo
è evidente che questa cosa qui hai bisogno di se vuoi che diventi un diritto di farla funzionare di costruirla la sanità abbiamo bisogno come veniva detto e non solo di una nuovo sistema che affronti anche la questione
Dei pronto soccorsi come qui ci aveva discute dispiega
Descritto ma come noi costruì come nel costruiamo anche sul territorio un intervento e una capacità di un sistema socio sanitario che si in grado di rispondere le nuove bisognino ad esigenze e che sia collegato sul territorio ma qui c'è un punto di fondo e
Lo stato sociale costa
E c'è da decidere chi lo paga
E lo stato sociale dall'altra parte è alternativo ha un'idea in cui quei diritti al mercato che di dati se li può permettere capite che sono due cose tra loro molto diverse e perché allora viene fuori un punto di fondo a proposito di diseguaglianze
La questione fiscale
Non è una delle questioni e la questione centrale
La questione di un fisco degno di questo nome è la condizione oggi di un nuovo patto di cittadinanza nel nostro Paese e quando sento dire noi vogliamo fare la Fratta
Noi diciamo in modo molto chiaro a prescindere da chi lo dice non c'è un problema che non ci piace perché lo dice qualcuno piuttosto che qualcun altro
Noi diciamo proprio che su quella roba lì chiunque lo voglia dire noi non siamo d'accordo non saremo d'accordo e metteremo in campo tutto ciò che è necessario mettere in campo per impedire che ci vada in quella direzione
Lo dico con coerenza lo sciopero generale che abbiamo fatto a dicembre assieme alla UIL
Con il governo tradì vi ricordate che quando l'abbiamo proclamato c'era un coro
No che diciamo che di lì sommati perché lo fate che cosa state facendo vi hanno dov'è la prima volta che mettono dei miliardi in più sul fisco io penso invece che avevamo capito proprio bene
E che abbiamo proprio non solo fatto bene a farlo ma è sotto gli occhi di tutti come oggi sia necessario agire sul fisco in modo esattamente diverso da quello che è stato fatto fino ad oggi
Perché noi abbiamo bisogno
Che il principio della progressività sancito dalla nostra Costituzione che vorrei ricordare a tutti non parla solo di quanto prendi al mese parla della capacità contributiva di ogni cittadino
E il concetto deve essere che ognuno deve pagare in base alla propria capacità contributiva
Perché se io voglio una sanità pubblica degno di questo nome una scuola degna di questo nome un servizio di un certo tipo evidente che ho bisogno che ci sia una redistribuzione di ricchezza anche attraverso il fisco che vada in questa direzione e dobbiamo dircelo
Che a questo punto il problema non è ridurre le tasse in senso generale in un Paese che ha centoventi miliardi di evasione fiscale senza contare i costi della corruzione
E senza aggiungere che in realtà è un Paese in cui la rendita finanziaria e tassata me elemento fondamentale non tra un po'di poi con molta chiarezza esattamente il contrario di quello che stiamo dicendo
E lo dico in modo molto chiaro
Non solo noi pensiamo che l'idea dell'autonomia differenziata sia sbagliata
Ma addirittura se volete se uno deve proprio analizzare cosa è successo l'errore
Di fondo da cui si è partiti risale al all'inizio degli anni due mila quando qualcuno pensò di fare la modifica del titolo quinto della Costituzione lì c'è l'errore da cui è partito una logica che non sta in piedi
Perché non giriamoci attorno
Se noi vogliamo essere un paese o addirittura puntare ad essere un'Europa ma intanto parliamo dal nostro Paese che un cittadino a prescindere da dove è nato o da dove abita
Agli stessi deve avere gli stessi diritti e gli stessi servizi alle stesse protezioni ecco l'autonomia differenziata esattamente l'opposto di questa logica qui
E da un certo punto di vista non nascondiamoci
Che autonomia differenziata e trattati sono la parte di uno stesso ragionamento
Che alla fine ti porta non solo a una diversità tra Regioni ma ti porta anche a una riduzione delle entrate fiscali a danno di chi potrebbe dare di più e di conseguenza questa cosa qui porterà anche ad una pratica privatizzazione ulteriore
Dei servizi sanitari e anche dei servizi scolastici ce lo vogliamo dire o vogliamo far finta di non capire quello che sta succedendo
E allora noi questa lotta a questa battaglia queste indicazione la vogliamo far vivere concretamente
Ed è per questo che abbiamo pensato utile nel rispetto di una campagna elettorale e del voto che gli italiani e le italiane decideranno il venticinque di settembre di mettere in campo abbiamo deciso l'iniziativa di oggi
E anche l'assemblea che faremo la prossima settimana di migliaia di delegati e delegate a Bologna
E anche a una discussione che vogliamo fare proprio sulla gestione della transizione e sui passaggi di che cosa significa una nove giusta transizione anche con logiche quali politiche si fanno perché sono i punti di fondo
Noi queste cose le vogliamo dire prima di sapere chi vincerà le elezioni
E le diciamo in modo molto chiaro
Penso che l'abbiamo dimostrato adesso perché tra le tante cose
Diciamo così
Che non avevamo mai vissuto
Abbiamo anche in questi quattro anni fatto i conti con tre diversi governi no
Abbiamo il governo Gialloverde poi il governo rosso verde e poi il governo non so di tutti i colori grado né tutte
Non so come va bene alle unità nazionale
Voglio essere molto chiaro non è che noi abbiamo cambiato idea a seconda dei governi che c'era né sulla riforma del fisco né sulla riforma delle pensioni né sul mercato del lavoro né sulle politiche industriali
Io penso allora che per noi deve essere molto chiaro
Che queste cose che per le sole necessario fare come vi ho detto già adesso
E penso che già nei prossimi ore nei prossimi giorni ne dobbiamo rivendicare che questi provvedimenti vengono fatti da questo Parlamento a questo governo sull'emergenza ma diciamo in modo molto chiaro che qualsiasi governo ci sarà per noi questo l'elemento che ci vincola queste sono le proposte e questa è l'azione che vogliamo mettere in campo e lo dice in modo molto chiaro
E in questo caso non lo dico come polemica ma come proprio ragionamento penso che certo
Se ci pensiamo i diritti nel nostro Paese non gli ha mai regalati nessuno
E se tanti di noi quando hanno cominciato a lavorare
Si son trovati dei diritti io quando comincia a trovare gli anni Settanta mi son trovato lo Statuto dei lavoratori pieni contratti
è banalmente non è che qualcuno li ha regalati
Vuol dire che quelli che c'erano prima di me che quei diritti non ce li avevano si sono battuti per ottenerli e poi andati a me quindi vuol dire che se anche oggi può apparire una proposta una cosa difficile da realizzare deve essere chiaro
Se uno vuol sapere come va a finire si deve metter d'accordo prima non so se chiaro come concetto cioè no non lo sai
Mentre io penso che oggi e questo è il diciamo così proprio penso che stiamo utilizzando tutti assieme la miglior tradizione in mia i maggiori migliori insegnamenti che ci sta
Possono venire da quelli che prima di noi hanno avuto responsabilità dentro la CGIL io penso che ci sono dei momenti e questo è uno di quelli in cui bisogna avere il coraggio
Che non sai come va a finire una partita ma sei sicuro che se non la giochi ai sai già come in data finire prima ancora di farli giocare
E allora io penso che noi abbiamo questa responsabilità
Nella discussione con i lavoratori
Perché questa cosa
Le rivoluzioni non le fai a tavolino non so se è chiaro i cambiamenti rifai con il coinvolgimento e con il consenso delle persone e allora mai come adesso noi abbiamo bisogno di non lasciare solo nessuno e di recuperare anche un rapporto io son preoccupato
Quando vedo sondaggi in cui quasi metà degli italiani dice che non sa se andrà a votare
Lo dico in modo molto chiaro son preoccupato
Perché quando si riduce lo spazio della democrazia
E no e non si esercita il proprio diritto Denzel molto chiaro che tutti quelli che decidono di non andare a votare in realtà rimettono a quelli che ci andranno di prendere qualsiasi decisione e non avranno più la possibilità neanche di dire cioè di piacciono a quello che fa
E lo dico in modo molto chiaro perché se adesso addirittura
In questa campagna elettorale tutti si stanno candidando andare al governo
Ebrei ricordarlo a tutti
Che questa possibilità c'è
E perché questo Paese qui c'è stata la resistenza
E perché in questo Paese qui abbiamo sconfitto il nazismo il fascismo perché se no questi rituali di votare non ci sarebbe lo fate chiaro come Conte per questo io penso
Che noi dobbiamo dire le nostre proposte i nostri iscritti lavoratori useranno la loro testa ma nel momento in cui Doi dobbiamo sa far sapere quello che vogliamo fare quali sono le nostre proposte
E quello che abbiamo intenzione di fare qualsiasi governo ci sarà non so se è chiaro come concetto
Perché questo non è neutralità come qualcuno racconta no questa è autonomia ed è soprattutto a essere avere un progetto avere delle proposte
Avere un'autonomia che costruita sulla base del rapporto che costruisce con le persone che vuole rappresentare e proprio perché il mondo del lavoro e quello che è in grado di tenere in piedi questo Paese e quello che può produrre guardate io ci riflettevo anche su questo punto se tu guardi dati
Lo dice non era già negli interventi quando si parla
Di persone che debbono abbandonare il proprio Paese per andare a lavorare non stiamo parlando di altre nazionalità che vengono in Italia ne stiamo parlando di tanti italiani e anche i giovani è giovane che se ne stanno andando e vanno via e guardate riflettete su questo punto
Molti di loro non tornano
In più molti di loro nei posti in cui vanno in realtà assumono ruoli anche importanti perché sono persone competente capace per noi avremo il difetto di essere un po'individualisti e di non saper fare sistema ma se c'è una cosa che ci viene riconosciuto in tutto il mondo per quel poco che ho potuto
Capire e sentire e che il livello di creatività di competenza di saper fare che hanno gli italiani non è da tutti
E allora da un certo punto di vista penso che noi dobbiamo essere orgogliosi di essere un'organizzazione che può rappresentare non le persone come numeri ma l'intelligenza delle persone
Per questo io penso che oggi il nostro obiettivo oltre ad aumentare i salari a ridurre gli orari che rimane un problema fondamentale noi ci dobbiamo porre un obiettivo in più
C'è una funzioni in più che dobbiamo svolgere se è vero quello se condividete la parte da cui ho cominciato che ciò che tu abbia la pandemia che c'abbiamo il cambiamento climatico che già abbiamo visita già che siamo ad un cambiamento complessivo dei sistemi di produzione dei sistemi di vita
E allora c'è una funzione in più che ne dobbiamo rivendicare di svolta
Noi non possiamo non essere coinvolti e non poter decidere di che lavoro faccio di come lo faccio di quale modello assumono fosse chiaro
Non posso semplicemente accontentarmi che è un po'mi paghi mi fai lavorare l'orario giusto non so se è chiaro che noi dobbiamo affermare
Come elemento anche di fondo
E io penso allora che giornate come queste abbiano proprio questo significato
Abbiano cioè il significato di essere consapevoli dei processi con cui stiamo facendo i conti ma anche della necessità di mettere in campo un'azione che sia in grado di misurarsi sostanzialmente con questi cambiamenti
E abbiamo bisogno dentro a questo contesto di affermare così un modello sociale è un modello diciamo così di relazioni diverso da quello che
Abbiamo fatto i conti e poi penso
E anche su questo non ci siamo mossi
E mentre si discute di tutto quello che sta succedendo
E vorrei concludere su questo punto perché tante cose sono già state dette non vorrei tediarvi ulteriormente
Ma penso che nei prossimi giorni
Dobbiamo anche far ridere mi rendo conto che non è semplice non è facile non dipende solo da noi
Però non possiamo a questo punto far finta che non esista a me colpisce molto
Che mentre stiamo discutendo dell'Energia delle bollette e tutto il resto
La discussione sul fatto che pur non solo ma buona parte di quei problemi di noi oggi chiediamo da affrontare perché Putin ha aperto una guerra in Ucraina e perché quella guerra lì non è finita anzi c'è il rischio concreto che possa estendersi anche da altre parti
Non l'abbiamo detto fin dall'inizio
C'era da condannare Putin ma ci siamo posti anche il tema che non potevamo accettare che la guerra dopo tanti anni tornasse ad essere lo strumento normale di regolazione dei rapporti tra gli Stati tra le persone
E badate se ci riflettete un attimo questo tema oggi non si sta discutendo
E come se viene messo da parte e come se non ci fosse più da affrontare quando sappiamo invece che il tema insisto io non sto dicendo che il semplice che è facile che basta dire una parola permetta risolve questo premono esattamente l'opposto
Ma non possiamo neanche far finta che quella cosa lì non ci sia da aspettare quali eventi sostanzialmente si determina non solo perché si dimostra che chi paga la guerra non è mai quelli che la fanno ma sono le persone che al limite non c'entrano nulla in quello che è stata
Ma perché da un certo punto di vista
Rimettere oggi al centro il lavoro e rimettere al centro la democrazia vuol dire anche affermare un'idea che il nuovo equilibrio geopolitico mondiale
Non può essere trovato rimettendo in moto lo strumento della guerra che sta riaprendo un riarmo nel mondo senza precedenti e badate che il riarmo non è solo un elemento negativo perché fa le armi io non faccio il pacifista
In senso generale perché rischierei di essere poco credibile no io dico banalmente che la novità con cui stiamo facendo i conti e che il riarmo che si sta avviando è un riarmo nucleare
Non è un elemento normale
Ed è un riarmo che oltre a spendere soldi male perché oggi alibi avresti bisogno di spendere soldi non per le armi ma per curare le persone per far restare medio
Il rischio del nucleare è un elemento che rischia di mettere in discussione la vita stessa delle persone sul pianeta non so se è chiaro come concetto
E quindi continuare a ragionare come se questo problema non ci forse e se questo forse è solo un problema di qualche leader mondiale che discute tra di luce schiacciano schiacciare il bottone badate che questo l'elemento insisto che secondo me indebolisce anche la democrazia
E penso che la nostra organizzazione per quelli che rappresentiamo così come abbiamo provato anche in questi mesi
Oggi debba essere nelle condizioni assieme ai problemi che abbiamo posto anche di indicare la necessità
Di
Come si ferma con la guerra come si apre un negoziato come si riapre una strada anche diversa che abbia queste caratteristiche lo dico
Col fatto che occorra lavorare per il sostegno con tutte le iniziative che l'Europa intende fare dal blocco dei prezzi
E il tetto del caso ad altre situazioni di questa natura
Ma essendo nello stesso tempo consapevoli che noi abbiamo anche una serie di questioni di fondo da affrontare e insisto perché lo considero un errore noi non possiamo nel momento in cui avremmo bisogno che risorse risorse venissero spesi per le cose che abbiamo detto fino adesso e per costruire un mondo diverso
Che socialmente sia più sostenibile e più giusto che invece si pensi che la sicurezza si fa attraverso una politica di riarmo che invece è esattamente il contrario e l'elemento più pericoloso che può esserci
Oh io penso che nel queste nostre idee queste nostre proposte queste nostre azioni le dobbiamo far vivere
Nei prossimi giorni nel rapporto con le lavoratrici e con i lavoratori con assemblee farle conoscere e allo stesso tempo prepararsi non è un caso che noi stiamo ragionando e ne discuteremo in modo più approfondito come le ho detto il quattordici in questa grande assemblea di delegati delegate che facciamo Bologna ma stiamo lavorando perché l'otto e il nove di ottobre visto che ricorre un anno da quando qualcuno ha pensato di assaltare la sede della CGIL noi non vogliamo semplicemente fare un ricordo di quello che è avvenuto al contrario
Vogliamo che quella sia un'occasione per non fermarsi vogliamo aprire la nostra sede
Faremo un'iniziativa che coinvolge tutti i sindacati europei e non solo faremo un'iniziativa perché si possa costruire una Rete mondiale fondata sulla giustizia sulla libertà e antifascista e lavoreremo proprio per dare voce
Ai cittadini alle persone lavorando assieme anche a tutto il sistema associativo qui veniva ricordato
Durante la pandemia se siamo usciti in un certo modo dalla pandemia e grazie anche al lavoro di tanti volontari di tanti sistemi associativi che si sono impegnati in questa direzione
E se c'è un elemento di limite anche dalla costruzione del PNR della democrazia che in realtà poi c'era un dei temi era caduto un governo c'era da fare alla svelta c'era un dei tempi da rispettare ma è indubbio che uno degli elementi che non è stato fin in fondo utilizzato
è utilizzare questa possibilità
Di investimento di cambiamento del nostro Paese come uno strumento anche di coinvolgimento e di allargamento democratico della discussione del coinvolgimento sostanzialmente delle persone
Io penso che nel questa funzione la dobbiamo svolgere consapevoli dei nostri limiti noi siamo un soggetto sindacale ma siamo soggetto sindacale
Che proprio per la sua storia per la sua natura fin da quando è nato non ha mai pensato che la sua funzione forse semplicemente quella della tutela della condizione di vita e di lavoro delle persone che è un punto fondamentale
Ma noi abbiamo sempre avuto l'ambizione per questo ci siamo
Da più di cento trent'anni ma ci sono le camere del lavoro e da più di cent'anni esiste la CGIL perché abbiamo questa capacità di reggere
Perché non siamo sempre stati vogliamo continuare ad essere un soggetto confederale perché in testa anche un'idea di cambiamento della società
E svolge una funzione sindacale ma anche politica non nel senso che ci sostituiamo le forze politiche
Ma nel senso che abbiamo un progetto sociale ci confrontiamo alla pari col Governo con le imprese
E con le forze politiche e allo stesso tempo poniamo a tutto il mondo politico la necessità che torni a rappresentare il lavoro e che i diritti e la centralità
Della persona torni ad essere l'elemento fondamentale delle politiche
Che si realizzano
Katia provvede a proposito di costruire una nuova cultura anche politica del lavoro questo credo che sia il tema che noi abbiamo di fronte se vogliamo riflettere su quello che è avvenuto sui cambiamenti anche che ci sono stati e allora una funzione di questo genere
Fatemela dire davvero ho concluso io penso così
Che o la facciamo noi
O non c'è qualcun altro che per noi può fare questa funzione
Io penso che questo non lo stiamo facendo in termini corporativi per la difesa di una parte importante del mondo del lavoro
Noi lo stiamo facendo perché vogliamo anche affermare un'idea di paese che fondata su quei valori fondamentali che sono scritti dentro la Costituzione
Questa è la nostra carta d'identità
Questa è la nostra funzione
Io credo che la battaglia la lotta alle proposte che abbiam fatto anche a partire
Da come si sviluppa il Mezzogiorno oggi stanno dentro questa dimensione che è un'idea appunto di unità di unire tutto quello che è diviso ma di non fermarsi e di provare davvero fino in fondo a cambiare la situazione grazie di essere qui
Buona giornata