01 APR 2022
intervista

«Pace e bollette»: l'Ungheria di Orban al voto. Intervista a Stefano Bottoni

INTERVISTA | di Ada Pagliarulo - Radio - 15:04 Durata: 33 min 46 sec
A cura di Delfina Steri
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La campagna elettorale di Orban al tempo della guerra russa all'Ucraina: «pace e bollette» è la garanzia offerta ai cittadini ungheresi presentandosi come l'unico in grado di tenerli lontani dagli effetti del conflitto.

L'Ungheria di Orban e il suo progressivo avvicinamento alla Russia di Putin: gli accordi con Gazprom per le forniture a buon prezzo di gas, la condivisione della narrativa putiniana di una Ucraina come Stato artificiale che non rispetta le minoranze e che è infestata dai nazisti.

Fidesz accusa l'opposizione di tramare contro il governo per trascinare il Paese in una guerra
che 'non è la nostra'.

Sei partiti di opposizione si uniscono per presentare un unico candidato premier da opporre a Orban: chi è Peter Marki-Zay.

Cattolico, atlantista, legato ai valori occidentali ed europei, indicato da Orban come un candidato della sinistra, è in realtà un conservatore che in passato ha votato per Fidesz.

Anche il movimento di estrema destra Jobbik, che in questi anni ha subito una profonda evoluzione, lo sostiene.

Il fenomeno del movimento politico di estrema destra e no-vax 'Mi Hazank' ('La nostra Patria').

I rapporti dell'Ungheria di Orban con la Cina.

Il referendum sulla legge che vieta di affrontare nelle scuole temi Lgbt o questioni gender.

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