Federico Chabod Lecture 2021. Storia e Politica Internazionale

Buona sera benvenuti a tutti alla prima Federico Chabod Lecce le storie politica internazionale
Incominciamo intanto aspettiamo il ministro Lucio De Michele purtroppo la direttrice da sushi scusano avuto lutto in famiglia quindi non non riuscirà esserci oggi speriamo insomma potrà essere dei nostri a uno dei prossimi appuntamenti di di questa iniziativa
Questa iniziativa in Storia e politica internazionale nasce per favorire e per sviluppare un dialogo maggiore tra storici diplomatici intente stesso aperti analisti gli affari internazionali
E per mostrare provare a capire in che modo la storia e la conoscenza storica può essere utile a chi lavora nella macchina dello Stato e netti intenta a chi si occupa di nipponici
E quindi oggi proviamo un un esperimento proviamo a unire
Un momento di di studio e di analisi su un un momento particolare della vita internazionale del Paese in prospettiva storica a una tavola rotonda in cui mettere a confronto questi mondi diversi e provare a ragionare su quali sono le prospettive future di di collaborazione
L'evento intitolato a Federico Chabod non solo perché Federico Chabod è il capostipite della storiografia italiana del ventesimo secolo e perché l'autore della storia della politica estera italiana edita con Laterza nel cinquantuno
Ma perché è scialbo era un po'alle origine né tra gli anni quaranta e cinquanta di un esperimento in Italia in quel momento diffuso anche nel resto del mondo ma per i per l'Italia un esperimento unico
Cioè di lavorare in un istituto di affari internazionali in quel momento l'ISPI a Milano lavorare anche nell'archivio storico della Farnesina
E provare a mettere insieme questi due mondi provare a creare una sfera pubblica che si interessasse di affari internazionali
E che lo facesse con la guida e con la prospettiva di lungo periodo Offerta dagli storici ed è per questo che questa Letcher questo momento è dedicato alla alla sua memoria provare punto f cooperare quella tradizione che è rimasta comunque viva nei decenni in in Italia che comunque in questo momento in cui vengono ridefiniti gli ordini internazionali
Può essere appunto un'esperienza utile da consultare da studiare oggi con noi
Abbiamo il professor Carmine Pinto
Che ci farà una lecture appunto su Imperia nazioni la prospettiva lavanda prospettive L'Unità d'Italia in prospettiva globale
Fermandosi al momento in cui Chabod concludeva la sua storia della politica estera d'Italia mille ottocentonovantasei
E a seguire ci sarà una tavola rotonda discussione a cui parteciperanno anche la dottoressa onerose in banche signor Lecce a City University blanda ed è già Monnet fellow all'Istituto universitario europeo
E il ministro plenipotenziario Lucio De Michele che capo dell'unità di analisi programmazione statistica e documentazione storica
Il professor Pinto e da poco più di un anno anche direttore dell'istituto
Traspare il Risorgimento italiano oltre che essere ordinario di Storia contemporanea all'università di Salerno e quindi è è un credo spero sia un un buon auspicio insomma iniziare con con l'attuale direttore del del momento generativo dell'unità di questo paese lascio la parola
Grazie Giuseppe ovviamente buon pomeriggio a tutti
Credo che sia molto interessante questo questo Progetto di creare una discussione tra gli apparati dello Stato nel mondo della ricerca storica interessante perché
Consente di mettere a confronto una parte importante della classe dirigente italiana
E di coloro che riflettono sulla funzione storica e politica della casa di gente italiana Giuseppe mi chiedeva di di proporre una prospettiva di lungo periodo di quella che è stata la storia dell'unificazione italiana cioè la costruzione dello Stato nazionale all'interno di una dimensione di carattere geopolitico e quindi faccio immediatamente una premessa rapida con proporre una prospettiva interpretativa
In pochi minuti di un processo così largo e compresso inevitabilmente
Necessità una selezione molto molto netta non solo del taglio interpretativo ma anche della proposta e quindi io mi atterrò strettamente a quello che è stato mi è stato chiesto da Giuseppe Grieco
E cioè a collocare l'unificazione italiana cioè la costruzione di uno dei maggiori Stati nazione del diciannovesimo secolo
All'interno di una dinamica quella tra il sistema delle relazioni internazionali il conflitto politico nella penisola che segue un po'la collocazione storiografica che Fedullo fu dell'opera di Chabod e che come tale fu interpretata già nella alla nel momento della sua uscita nel mille novecentocinquantuno cioè l'idea che il sistema di relazioni internazionali il quadro geopolitico in genere la politica estera su cui si inizia a riflettere da questa da questo pomeriggio fosse strettamente collegato strettamente connesso ovviamente i processi storico politici
Socio economici emozionare alle rappresentazioni simboliche e ideologiche dei paesi del sistema internazionale
è però opportuno collocare il contesto di una funzione di così lungo periodo
Per cui abbiamo scelto velate abbastanza semplice dal punto di vista interpretativo il mila specie entro novantasei
Che l'inizio della grande della grande campagna repubblicana delle armate rivoluzionarie francesi in Italia che trascinano i vecchi Stati della penisola al definitivamente all'interno della grande crisi degli imperi atlantici
E il mille ottocentonovantasei che segna un pochi in maniera altrettanto simbolica
L'uscita di scena della classe dirigente risorgimentale cioè dei gruppi politici che avevano costruito lo Stato nazionale ne erano diventati protagonisti
Ma che di fatto chiude anche da questo punto di vista il libro di Sorbo e quindi consente di offrire una prospettiva interpretativa che chiaramente si raccorda alla linea di di queste elezioni
Ovviamente questo coincide anche con un contesto storico che e che giustifica diciamo questa cronologia da un lato l'Italia di fine Settecento che forse l'ultimo
Passaggio magari a questo dedichi resi altre letture della della trasformazione della funzione giù politica italiana iniziata tra il quattrocento e il Rinascimento cioè il superamento delle potenze regionali delle potenze imperiali marittime della penisola attraverso l'inserimento nei grandi sistemi integrati europei ovviamente innanzitutto in quello asburgico ovviamente mi riferisco all'interno dello Shah vostre cioè quello unificato da da Carlo quinto
E la fine dell'Ottocento che invece coincide con un risultato geopolitico esattamente opposto cioè la trasformazione di un sistema di antichi stati del tutto marginale sul piano del sistema per i poteri internazionale
Io ho delle maggiori potenze europee
Che diventerà poi una delle grandi potenze militari con la grande guerra e una dove ancora oggi delle maggiori democrazie capitaliste
Liberali del del ventesimo secolo
Quindi questo è il contesto del del contesto interpretativo in cui ripeto
Cercherò di di di ragionare per titoli non si può fare diversamente me ne sono trenta minuti secondo gli ordini di Giuseppe che saranno rispettati
Con l'obelisco garibaldino però utilizzando dei titoli che comunque cercano di di tenere insieme questa doppia prospettiva cioè collegare cui il quadro del sistema
Di conflitti politici e e di conflitti di potenza del mondo euroatlantico con le prospettive interni al sistema politico e alla e alla alla al conflitto in della penisola italiana questa chiave interpretativa sia per motivi
Organizzativi di una conversazione di una relazione Blair ma anche per offrire un quadro interpreti o forte di Lissa per titoli e cronologie autonomia
La prima coincide con le rivoluzioni atlantiche home con una un certo una certa fase delle rivoluzioni atlantiche cioè tra i primi anni novanta la decade la seconda decade primi anni Novanta settecento la seconda decade del del dell'ottocento in cui evidentemente il sistema politico italiano il sistema dei vecchi Stati inserita all'interno della grande guerra globale provocata dalle due grandi rivoluzioni atlantiche quella all'interno dell'Impero britannico e quello all'interno del sistema delle monarchie borbonica
La seconda fase che sicché passiva da appunto dalla seconda decade degli anni dieci alla fine degli anni Quaranta del diciannovesimo secolo invece riconvoca questa prospettiva
In una dimensione in cui il problema della statualità assume una dialettica tra il la dimensione regionale e quella di les Grandes imperiale
Una terza fase in cui questa dialettica viene sostituito da un conflitto dove l'ingegner la dimensione delle nazionalità di patriottismo mi diventa prevalente rispetto a quella della della statualità e il finisce per rivendicare una propria autonomia dei grandi sistemi imperiali e una conclusione
Che quella del libro dice a volte utilizzano solo per concussione che la affermazione di la conclusione chiedo scusa di questo processo politico con la costruzione di una grande potenza di dimensione europea questo è il quadro su cui propongo propongo questa linea interpretativa che ovviamente lo ripeto magari scontato sul piano metodologico ma è corretto per per gli interlocutori che partecipano a questa conversazione che non nega le altre mille chiavi interpretative di fronte storico-politico
Storico-culturale che riguardano le strutture socioeconomiche quindi ovviamente sono strettamente come connesse mani ventisei minuti restante sarebbe impensabile a sarebbe inconcepibile poterlo fare il contesto il contesto è quello della del mondo della col diciamo se vogliamo fissare uno uno sciame di partenza è sicuramente la Guerra dei sette anni o se preferite il mondo dei grandi sistemi per viali della seconda metà del Settecento
Se lo guardiamo a volo d'uccello mantenendo questa prospettiva di carattere geopolitico possiamo vedere con chiarezza che il mondo diciamo della questa fase questo scenario si pone tra il Settecento e quella del trionfo dei grandi sistemi imperiale
Da dall'impero giapponese a quello dei ma quello cinese e mongolo in India all'intero persiana l'Impero ottomano fino ai grandi imperi e tra anticipi europei con i loro capitali a Madrid Parigi a Londra
Son su scale diverso ovviamente né altri piccoli paesi europei oppure a quelli della Europa balcanica orientale e russa e quindi l'impero asburgico e quello dei Romanoff possiamo dire che il Settecento la seconda metà del Settecento probabilmente la fase della storia giù pure dei dei momenti Astore geopolitica globale in cui almeno apparentemente il trionfo dei grandi sistemi imperiale presentava un carattere geopolitico
Abbastanza unitario anche nella scala gerarchica del sistema di potere interno agli imperi
E cioè in quella in quel meccanismo quadrangolare di costo di definizioni un sistema imperiale che pone al centro di uno degli ultimi libri di Henry Kissinger
All'interno di questo schema la penisola italiana si trova perfettamente inserita e e di fatto diciamo subordinata due grandi progetti imperiale il primo era quello tradizionale quello della della monarchia asburgica che era sopravvissuto alla fine dello Shah ossessione degli Asburgo di Spagna
E che ovviamente determinava
Un con grande peso le logiche giù politiche dell'idea di una parte della penisola ma soprattutto nella fase di cui stiamo parlando cioè la faccia felice del del diciottesimo secolo era il patto di famiglia la maggiore forse la maggiore influenza allentano la crisi italiana il patto di famiglia ovviamente nel patto di regalare tre grandi monarchie borboniche Madrid Parigi e Napoli e che negli anni Ottanta del Settecento si presentava trionfante perché la la rivoluzione nelle colonie britanniche dell'America del Nord che era stata si era concluso proprio con l'intervento del patto di famiglia a favore degli indipendentisti
Però nordamericani e che di fatto aveva contribuito in maniera decisiva alla sconfitta britannica la formazione della della della Prima Repubblica nazionalista da questo punto di vista appunto al nostro punto di vista globale quella degli Stati Uniti aveva sancito di fatto il ma probabilmente il maggiore successo in tutta la storia della guerra tra l'Impero quegli imperi borbonici e quello britannico e ovviamente questo si consolidava nella nella penisola italiana in sostanza sono pur sempre mantenendo questa prospettiva se non L'Engle ingresso della della della penisola all'interno della crisi atlantica era stato preceduto dal rafforzamento di della subordinazione di di piccoli Stati a dimensione regionale o direttamente o indirettamente all'interno di questo quadro geopolitico che vedeva sullo sfondo in questa fase la presidenza britannica sul Mediterraneo e protagonisti di fatto delle del sistema politico italiano il patto di famiglia borbonico per impera asburgico
Nella fase immediatamente successiva saranno proprio le dinamiche che si che si che si che si attivano alla all'interno dello spazio borbonico e e la reazione che questo provocherà sia dell'Impero britannico che dell'impero asburgico a determinare la storia della penisola italiana
Anche qui vado per titoli ma titoli che non sono difficili da inquadrare all'interno di questa pittura di lungo periodo la vegetariana diventa sostanzialmente ter Reno disse dice della principale crisi di legittimità di tutte le antiche istituzioni gli Antichi Stati della penisola e quindi di sperimentazione di tutte le strutture politiche le forme di Stato ma questo avviene interamente all'interno di un conflitto che esplode dentro il patto di famiglia cioè nel cuore delle monarchie borbonica
E vede di fatto non solo le le monarchia borbonica straniere prima le grandi nemiche della rivoluzione poi le vittime del progetto imperiale di di Bonaparte ma gli altri sistemi imperiali sostenere monarchia borbonica contro la Repubblica e poi contro il progetto imperiale di Bonaparte
Questo che cosa determina andando per titoli innanzitutto che la penisola italiana diventa uno dei ruoli principali dello scontro tra rivoluzione e controrivoluzione anzi sicuramente dopo la Francia diventa il luogo principale anche in termini di produzione di violenza di conflitti sommano avremo il tempo di approfondire questo dello scontro tra rivoluzione e controrivoluzione
Con sulla scala ben diversa dai dal altri territori che conoscono questa dinamica cioè Olanda Belgio e Svizzera che in un qualche modo conoscono questa stessa dinamica cioè di un conflitto globale è strettamente connesso un conflitto civile non c'è proporzione rispetto a quello che succede nella penisola italiana
E quindi questo questa sperimentazione
Di un conflitto globale tra tra il Progetto imperiale repubblicano francese le grandi coalizioni Italia alleate trasforma la storia della Pro italiana perché fa della prese Taliani il principale terreno di sperimentazione di questa guerra
Ma anche qui di questo conflitto tra progetti di Stato indubbiamente forme di legittimità politica
Anzi da quel momento il problema cruciale della penisola diventa rispondere alla crisi di legittimità cioè come di costruire legittimità politiche dopo la demolizione prima degli antichi Stati la sconfitta delle antiche monarchiche poiché il sistema socio economico di sostegno della della struttura degli antichi Stati che era stato ovviamente la feudalità una feudalità pur esistendo in un mondo come quello italiano ma questo ci porterebbe a un terreno che non posso toccare
In così poco tempo una che e cioè quello di una che il grande paradosso poi anche dell'unificazione italiana cioè una seduta ritardi e di una struttura rurale però in una realtà dove compongo puntellata da piccole medie grandi città e dei ceti urbani che poi saranno protagonisti dell'unificazione
Pur all'interno di questa struttura urlare contro cui spesso fragola come ma questa è un'altra storia e non le possiamo fare quindi prima fase la prima fase
La guerra globale cioè la guerra tra il progetto imperiale repubblicano francese
E i suoi nemici trasforma la penisola in un terreno di sperimentazione politica
In cui il problema fondamentale e quello di rispondere alla crisi degli antichi state questo avviene attraverso due ipotesi quello di tipo repubblicano filo francese praticamente in tutta la penisola tranne le isole dove si rifuggono giù dove si rifugiano cure monarchiche
E quello legittimista
Ma lei progetti mista è una parola tenuti usava ma lo dico semplicemente per esemplificare di carattere ovviamente ante di pubblicare controrivoluzionario
La seconda fase invece quella decisiva perché la crisi legittimità ottiene una risposta e la risposta è l'integrazione della penisola di italiane in un altro progetto che quello imperiale paneuropeo napoleonico
Buona parte non solo sostituisce gli enti che si le antiche forme di sovranità inserendo direttamente all'interno della famiglia imperiale sia il Regno di Napoli che quello che prenderà il nome di Regno d'Italia insomma la parte centro-settentrionale del Paese ma di fatto inserisce completamente i gruppi politici Leavitt
Larghissima fa larghissima parte della della struttura sociale italiana all'interno del progetto imperiale paneuropeo napoleonico
Che viene però contrapposto ancora una volta da a una integrazione innanzitutto delle antiche monarchia sabauda borbonica nel nei prenderne nei nelle organizzazioni
Delle coalizioni alleate imperiali anti francesi che che fanno della penisola italiana il logo una uno dei luoghi di di di battaglia non solo tra le forze alleate e quelle e quelle imperiali ma anche tra diverse forme di legittimità è un punto chiave questo di questa interpretazione
Perché nella penisola italiana a differenza di quello che succede
A Madrid chiedo scusa qui a differenza di quello che succede a Berlino a che a a Mosca oppure a Vienna non avviene una sostituzione di legittimità
Le armate francesi come tutti sapete nelle guerre della terza e della quarta e la quinta coalizione occuperanno praticamente tutte le capitali europee ma non determinano mai una crisi di legittimata cioè una sostituzione di una dinastia monarchica o imperiale con altre dinastie Morchio imperiale invece nello spazio borbonico
Questo viene fatto con una sua sostituzione di sovranità monarchica
E di progetto di Stato e di organizzazione della struttura sociale che determinerà la terza grande crisi atlantica cioè l'inizio di una
Di una di un conflitto per la la le cupole della legittimità tradizionale o per la costruzione di una nuova legittimità
E in questo caso di tipo imperiale che proprio perché la poi il collasso definitivo dello spazio borbonico una grande guerra tra imperiali
è borbonici in italiano Italia meridionale in Spagna una guerra per la costruzione di nuovi Stati o per la restaurazione della del vecchio impero nella nell'America centromeridionale
Questa fase si conclude negli anni in Merini primissimi anni dieci si conclude con la sconfitta dell'impero del progetto imperiale europeo napoleonico
E con il successo e la ricostruzione ha sul piano geopolitico di due grandi spazi imperiale tre mila ottocento quattordici mila ottocentodiciassette la restaurazione degli antichi Stati italiani delle monarchie di Napoli di Madrid la sconfitta in quel momento degli indipendentisti d'America Latina apparentemente ricostruisce il sistema di relazioni interne lo sterno nel quadro politico italiano
Con la il rinnovamento dell'equilibrio tra le monarchie borboniche restaurate a Madrid a Parigi
A a Napoli e in tutta l'America Latina in questa fase ovviamente arriveremo a spiegare che non succede così che la monarchia asburgica che di fatto eredità
Nella penisola il ruolo svolto in qualche modo da quella britannica nella fase della guerra delle guerre dell'interno in sostanza e concludo questa fase che la fase
Forse più importanti sono nella mia prospettiva interpretativa
Ci mostra che
Per circa trent'anni la penisola italiana e il terreno dice uno dei terreni di sperimentazione privilegiate di tutte le forme di organizzazione dello Stato e di modernità politica e questo è stato il terreno di sperimentazione privilegiato è però strettamente connessa alla presenza di progetti giù trenta politica e di proiezione imperiale sia di tipo repubblicana Utility potevo napoleonico che dall'altro lato di tipo liberale liberale britannico politico assolutista
E di fatto queste ed aprire il primo alla prima conclusione la questione italiana e parte della grande crisi è una tale antica e di rinnovamento di tutti i progetti di sistema imperiale
La seconda fase invece ci porta a collocare questo schema tra gli anni Traiani dice gli anni e la fine degli anni Quaranta
In questo caso la proposta interpretativa e diverso cioè mentre la dinamica politica che unisce il Mediterraneo era tranci per lo scontro tra liberalismo e neo assolutismo
Cioè tra altre due forme di risposta a quella crisi di legittimità che si era determinata nei giorni venti
Neve netti e decenni precedenti questa volta la la penisola italiana conosce dura forme due ipotesi di equilibrio tra la grande politica delle potenze europee
Le vecchie organizzazione statuale
E cioè da un da un lato per la prima volta conosce uno squilibrio imperiale dall'altro lato questo squilibri imperiale favorisce una dinamica di maggiore forza delle identità di patriottismo e Livio turismi regionale qual è questo scusa lo squilibrio imperiale e il crollo definitivo
Di quella grande superpotenza globale che per circa tre secoli aveva esercitato la maggiore forza Italia e cioè la superpotenza globale
La superpotenza globale borbonica tra il mille novecento e il mille ottocentodiciassette cioè l'anno del trionfo della restaurazione borbonica nel del Mediterraneo e in Atlantico e il mille ottocentoventitré l'anno del collasso delle monarchie borboniche della fine del grande impero e della sostituzione della loro legittimità politica un quella della Santa Alleanza scompare per sempre
Una grande potenza giù politica globale che per tre secoli sia nella versione dello salterà successi nella visura asburgica aveva le sue borbonica non era solo stata la maggiore potenza in come te ce l'ho con quella britannico veemente
Della del tra dell'Atlantico del Mediterraneo ma era stata anche la maggiore superpotenza all'interno della penisola italiana
E questo determina uno scompenso imperiali cioè per la prima volta di fronte alla fine di questa grande superpotenza plurisecolare
Alla
Temporanea marginalità della politica francese all'interno della penisola italiana
E alla non rilevante presenza della porridge a differenza di alcuni luoghi comuni Coop della potenza britannica nella Belpoliti italiana
In questi tre decenni avviene credo forse per l'unica volta nella storia giù per via penso lo scompenso imperiale e cioè di fatto la potenza imperiale asburgica riesce in un qualche modo a sostituire in termini di garante dell'equilibrio interno ed esterno
Della penisola tutte le vecchie altre potenze imperiali
E quindi
Questa questa questa presenza della superpotenza Argiolas Bourgi Cappellini limiti stessi della superpotenza svolgete
Favorisce un un meccanismo diverso all'interno degli Stati regioni italiane e c'è un tentativo di costruzione di patriottismo i regionali
Con forme di modernizzazione statuale che accompagna tutti gli antichi Stati italiani da Napoli a a attori ovviamente questo ancora una volta si collega con lo sviluppo di progetti politici che questa volta rispondono non più all'integrazione della penisola nei sistemi imperiali
Ma alla soluzione delle forme di Stato allo di stato di statualità degli stessi Stati regionali italiani nel momento in cui l'organizzazione dello Stato i mini sempre più connessa a forme diverse di modernità politica e di entità patriottica
Per titoli e vado a concludere anche questo punto prestito li possiamo vedere che si muovono sostanzialmente tre tipi di progetti di Stato che posso tradire alta sono tre famiglia ma i titoli impongono che restino tali
Innanzitutto il neo assolutismo regionale che quello di maggiore successo in questi trent'anni cioè l'idea di di Stati neo assolutistiche però fanno dell'amore modernizzazione centralismo amministrativo la loro risposta alla problema della modernità politica
Quello di liberalismo federaliste filo italiano che l'alternativa più importante
Quella new vergogna un welfare al più celebre ma in realtà i tutti i partiti costituzionali e liberali italiani Simone in questa fase all'interno di un orizzonte federale che viene visto proprio come una forma di garanzia rispetto alla presenza della superpotenza austriaca
E quello minoritario sul piano molto penalità sul piano politico ma potentissimo sul piano delle narrazioni ideologica e quello del nazionalismo repubblicano unitario
Perché ovviamente propone una sostituzione sia del modello federale che di quello neo assolutista in realtà tutti e tre rispondono allo stesso problema
E cioè di creare una una accettabile autonomia degli Stati italiani rispetto alle grandi super potenze imperiali e questo poi paradossalmente vale sia per il mio assolutismo che per il gruppo il repubblicanesimo nazionalista che per il liberalismo federale
Enti entrambi danno una risposta nella ricerca di interlocutori nella giù politica europea che sono gli Stati liberare gli stati assolutisti
Almeno i primi due cercano soluzioni di tipo regionale cioè non vedono possibile la costruzione di una superpotenza in Italia che possa competere con all'interno di questo scompenso imperiale con le grandi superpotenza
Questo dette questo lo si vede questo è una conseguenza innanzitutto dell'insuccesso delle rivoluzioni liberali del ventuno
Che con l'occupazione austriaca di buona parte della penisola di fatti sanciranno lo scompenso imperiale
Ma di fatto diventa anche il il il problema della grande crisi italiana che inizia a Cosenza mille ottocentoquarantaquattro
Con la rivolta di Cosenza penso di bandiere e finisce la con la rissa di Venezia nell'estate del mille ottocentoquarantanove
Questi i nodi vengono al pettine in quei in questi cinque anni e di fatto trovano anche soluzione perché trovano soluzione perché fallisce il progetto federale filo italiano
Fallisce il Progetto nazionalista repubblicano l'Italia di fatto costringe questi due progetti pure avversaria di allegare tra loro e spinge invece i patriottismo i regionali che hanno cercato di offrire una modernizzazione agli antichi Stati italiani
All'interno della dimensione delle grandi potenze imperiali assolutisti di fatto il fallimento e triplice e tanto della del nazionalismo repubblicano che del federalismo liberale quanto del patriottismo regionale di costruire una soluzione alla necessità di equilibrare la forza d'politica italiana rispetto alla sono Bossi
Rispetto a quindici minuti ancora dieci cinque dieci minuti va be'finiamo un monologo sono reagisco adeguatamente nomina rispetto agli ordini
I e questo che cosa ci dice e ci dice che in questa fase la questione nazionale italiana diventa di studi di fatto la dialettica tra queste diverse forme di soluzione di patriottismo regionale il problema delle otto mentre gli altri nella terza fase calmi ottocentoquarantanove il mille ottocentosettantuno
Questo problema aggiunge assoluzione ed è questa la problema il tema del libro di sciabola innanzitutto abbia una fase di consolidamento per quarantanove cinquantasette
In questa fase di consolidamento ci sono però due elementi decisivi un la sconfitta di film definitiva dell'azionismo repubblicano mazziniano astensione Isaac punto d'arrivo di questa vicenda due
La fine della dello ska e del dello schieramento delle potenze imperiali assolutista e a favore degli Stati regionali italiani con la guerra di Crimea che ne determina dire in maniera conclusiva
La rottura treni il successo delle potenze imperiali liberali o liberal raggianti con l'affermazione del Mediterraneo non solo della potenza britannica ma soprattutto di quella del secondo interno di Napoleone terzo
E in questa fase che di fatto la soluzione a rapporto tra il la questione italiana e le grandi potenze imperiali riduce a due le soluzioni la prima è quella del nazionalismo liberare unitari monarchico la seconda è quella del patriottismo regionale
Dei patrioti ismi regionali garantiti all'Impero asburgico è evidente che in questa fase ma questa è la chiave della storia italiana
E proprio la capacità del nazionalismo italiano attraverso azioni il conte di Cavour e mille cose mi sappiamo di collocare di utilizzare a proprio vantaggio
Io le ambizioni imperiali delle potenze imperiali liberali Giannotti nel nello scacchiere della penisola a determinare il collasso definitivo dello scompenso imperiale filo asburgico e di conseguenza la il superamento degli antichi strati ovviamente questo processo e cioè determina anche dei delle dei risultati
Dei risultati che ci foto ci possono vado ancora di più per titoli perché rispetti cinque
Più dei risultati che procede portano ancora di più da questo punto di vista a valorizzare questa chiave interpretativa
Cioè il successo del nazionalismo liberale avviene in avviene proprio sulla base dell'obiettivo di una autonomia di un nuovo Stato nazionale dal sistema delle potenze imperiali
E avviene anche nella convinzione che questo in uno stato di guerra permanente si può realizzare solo con un certo tipo di Stato
E con un certo tipo di interpretazione di questo Stato all'interno della del sistema internazionale e questo che cosa determina uno la distruzione degli antichi Stati cioè la la nazione italiana a differenza di quella tedesca l'altro grande successo nazionalista del diciannovesimo secolo nasce dalla distruzione non dalla Federazione dell'integrazione degli antichi Stati
Due la creazione di una nazione fortemente centralizzata che soltanto attraverso questo potere insieme un Paese che deve competere in un quadro di sistemi di potenze giù politica imperiale
Tre
L'idea una nazione fortemente ideologizzata frutto di uno stato di guerra permanente che Stato viene presentato nel racconto ideologico proprio come non non la guerra civile fra italiani com'era stata ma l'affermazione di una difesa da Potenza dalle potenze straniere quattro con un liberalismo costituzionale fortemente autoritario che proprio de un una certa storia del liberalismo italiana concludo
Questo che cosa ci dice rispetto al libro di Chabod questa prospettiva interpretativa
Che la storia del nazionalismo italiano una storia nazionalismo di successo probabilmente di uno di nazionalismi di maggiore successo si è guardato nella prospettiva giù politica internazionale del diciannovesimo secolo
Perché riesce a costruire una grande potenza collegandolo a a a un conflitto civile permanente tre italiani superando nel racconto nella narrazione la costruzione santuari il conflitto civile
Tre italiani determinando una rottura radicale cioè il passato ma allo stesso tempo portando con sé i almeno tre conseguenze di medio periodo che sono quelle che ci corto al mille novecentonovantasei
Da un lato l'obiettivo permanente di un'autonomia delle mani libere tra le grandi potenze tra l'altro una fragilità nella costruzione di un progetto imperiale il caso africano e quello evidente nella epoca di cui stiamo parlando infine tutte le contraddizioni in senso positivo nel senso negativo violazione che nasce dalla distruzione degli antichi Stati del passato grazie
Grazie al professor Pinto credo che la cosa più importante è che che emerge da da questa lezione che poi è il vero spirito
Il modo in cui scialbo scriveva la storia e la politica estera sono due indicazioni importanti che che hanno guidato sia questa lezione che il il lavoro a suo tempo innovativo di Chabod che poi non sempre è stato mantenuto
Pivot dalla storiografia italiana e il primo e quello che non si può studiare e pensare in Italia come nasce l'Italia come si sviluppa il Progetto Nazionale Italiano al di fuori del sistema internazionale è un sistema quello de il mondo degli imperi Richard conta di cui ci ha raccontato il processo Pinto che condiziona fortemente quel quel progetto e il modo in cui quel progetto si sviluppa e dall'altro lato che ogni storia ogni analisi della politica internazionale è prima di tutto un'analisi di idee
Di idee di progetti politici quindi la l'altra Diplomazia ma la storia diplomatica poi soprattutto non non esiste se non parte prima da un'analisi delle idee ed è proprio per questo che che son contento che ci sia qui oggi con noi anche horror sembra che per tutto una storica delle idee del pensiero internazionale
Che invece si è occupata di di un periodo spostato più in avanti nel ventesimo secolo tra gli anni trenta e cinquanta in cui appunto si forma Cha voi in cui contemporaneamente mente Chabod scrive
Nel mondo anglosassone vengono formulate altre visioni del dell'ordine globale di ordine internazionale di cui lei si è si è occupata prima di tutto adesso vorrei chiedere approfitto che che ha privato il ministro per il potenziale di Michele lo ringrazio perché la presenza ringrazia la Farnesina per il patrocinio di questo evento
Ecco tutto questo tutte queste indicazioni soprattutto metodologiche che la storia offre cioè una prospettiva il lungo periodo una prospettiva contestuale ma soprattutto la capacità di spacchettare gli eventi e le le idee di leggere i paradigmi
In che modo può essere oggi utile a quell'alla diplomazia italiana a quello che che fa come lavora la Farnesina in particolare poi al lavoro dell'unità di chiamarsi grazie
Sono arrivato basta
Sono arrivato abbastanza
Presto da da ascoltare interessantissimo intervento professor Pintor e mi sono messo dietro su ma
No grazie per l'invito è molto stimolante da l'occasione l'occasione di stasera io chiaramente porto la prospettiva di quello smoking anglosassoni direbbe un po'Pichler
Io non mi sveglio al mattino prendo il manuale di storia
Insomma per capire come deve andare la mia giornata le giornata è normalmente come quella di di chi lavora
Il mio mestiere travolta
Dagli eventi dell'attualità
Questo è il e il dato però diciamo c'è un evidente nesso programmatico farla la la la la prospettiva storica e la conoscenza della storia
E la politica estera ed è un diciamo ci sono due fatti oggettivi molto concreti che porto per esplicitare questo nesso intanto la struttura che
Il piacere di di dirigere
è una struttura che si occupa di fondamentalmente i di tre cose ma diciamo due sono rilevanti adesso la a l'elaborazione delle linee strategiche della politica estera italiana
E la gestione dell'archivio documentale del ministero degli Esteri quindi vedere già già in sé cerca questo intento programmatico o di aver messo diciamo la scaletta su insieme chi si occupa dell'attualità anche con una prospettiva sono partendo dal presente
Con la gestione del del dell'Archivio storico diplomatico perché l'idea fondamentalmente
Che è uno strumento archivio storico i documenti che noi abbiamo sono uno strumento di lavoro
Che ripeto molto più l'aspetto programmatico che che la concretezza diciamo della della vita quotidiana volativa quotidiana però è un segnale importante
E poi c'è un secondo aspetto cerca nella formazione del del diplomatico per come dire codificata
Diciamo l'esame di Storia è uno dei troppo talmente per il pilastro principale
Che determina l'accesso al concorso quindi c'è chiaramente l'idea che se non si conosce la storia non si può fare di promozione di questo come e di è un è un dato è un elemento un terzo elemento un po'più soggettivo che viene da portare insomma di tipo esperienziale che
Quando le facciamo analisi
è praticamente impossibile svincolarci da una prospettiva storica anche se stiamo analizzando un fatto fatto di oggi anche se stiamo commentando una sa se dobbiamo approfondire l'analisi Rick come riflesso professionale
Dobbiamo inquadrarla in una prospettiva storica ora qui si è parlato ora sto ripagando
è chiaro che non è la storia che fin qui non né su quello di relazioni internazionali e normalmente quando diciamo analizziamo i fenomeni internazionali analizziamo i fenomeni di altri paesi la nostra storia la riflessione sulla nostra storia è un fatto come dire
Mita professionale insomma sta sta a monte stanza in quello che siamo siamo un un come in come tutto questo poi viene trasmesso nel nel corpo di conoscenze insomma in quel punto col modo il materiale di trasmettere la cultura di un'organizzazione
Ma né quando quando lavoriamo e quando l'avremo sulla storia lavorano sulla storia di altri paesi
E est c'è sempre soprattutto quando si è poi diciamo sul campo quando si lavora in ambasciata quando si analizza
Si analizzano i fenomeni riguardo i paesi in cui ci si trova
è inevitabile come dire andare alle radici cercare di andare in maniera riaprirà schematiche e in cui non può farlo cerca di andare alle radici
Storiche dei fenomeni che un osserva
Questo poi è un riflesso anche diciamo nel nelle biografie individuali di molti di noi votino in quella fine
Come dire tendono a non accontentarsi
Dello scrivere rapporti analisi su questa base ci sono
Insomma c'è una categoria per dire estremamente prolifica quasi primitiva tra grafo mania quindici sono tantissimi libri pubblicati da ritrovati cinque non sono fra quelli che però come dire che per probabilmente manifestano un bisogno che va aldilà
Di espressione che va al di là di quello che possiamo può come dire impiegare nella concretezza della vita per professionale
è però molto difficile come dicevo un po'in apertura
Realizzare questa connessione in maniera automatica e io vi faccio un esempio che mi è venuto in mente per ragionavo su questi temi
Anche molto banale se torniamo su un po'quasi ovvio
C'è stato qualche anno fa c'è tuttora una diciamo una polemica una dialettica diciamo abbastanza viva sulla questione delle spese militari
Nel contesto della NATO in particolare da parte americana è una decina d'anni che si chiede ai Paesi europei di spendere di più per la difesa arrivare a alla soglia del due per cento delle spese per la difesa tutta questa discussione è una discussione come dire esca estremamente sincronica cioè si svolge qui e nell'oggi che la polemica è diciamo legata alla politica del momento solo possiamo farlo non possiamo farlo opportuno farlo
E ben difficile che in questa comedy che irrompe in questa discussione elemento che invece però è lì
Ciò che tutta la storia del Novecento europea
Partire diciamo dal dal primo amore guerra mondiale in poi è stata dominata dal tema del riarmo della Germania
Non si può capire la ritrosia che c'è per esempio in Germania su questo tema riducendo la solo un fatto contabile non volevo spendendo per cento perché l'uno per cento in meno del due per cento e colui o coloro per certo che resta ci facciamo tre cose non è solo quello
C'è un e profondamente radicato nella cultura così politica delle vite dei schifato che riarmo della Germania anche se avviene in questo contesto e male
E questa cosa questo riflesso non può essere capito se non ci si ragiona in termini storici cosa che per si tende a non fare
Per cui ci sono delle connessioni delle connessioni da da realizzare da rafforzare queste occasioni sono sono molto utili
E andrebbero probabilmente ancora più strutturate credo che un un terreno potrebbe essere proprio quello di riflette un po'di più sulla nostra storia
Il nostro cioè noi non siamo un ritmo diplomatici siamo lavoriamo sull'estero ma quello che c'è a monte di tutto questo effettivamente molto spesso
Il portato di idee come dire quelle delle idee ricevute ricevute quando quando siamo cresciuti con l'assemblea del liceo quando siamo andati ad università Marco ci si ferma lì la riflessione
Più moderna e contemporanea sulla nostra storia
Non ha molto spazio teniamo presente che molti di voi passano buona parte alla Lolita all'estero il contatto adesso può più facile ma insomma il contatto con la realtà italiana anche con la discussione italiana anche sui temi nostra storia è molto difficile probabilmente non siamo molto al aggiornati professionalmente su questo e sarebbe bello fare qualcosa in più Provolo spendere così due minuti in che mi rimangono se se tali sono introduce in una una ma di una dimensione totalmente laterale
Che spero possano essere stimolante che non ha a che fare col passato ma che fare col futuro
Cioè la la storia come diciamo come uno dei fattori che uno prende in considerazione
Come determinante della politica estera col quanto meno dell'analisi a un concorrente molto forte oggi quanto meno nelle percezioni sovietici Omnitel che suo contrario cioè gli studi sul futuro
C'è una copertina della rivista Limes di oggi si chiama a qualcosa tipo
Ritorno al futuro del genere comunque a a che fare con un tema che invece Ciccio occupa molto in questo in questo periodo cioè il tema della possibilità di identificare i trend futuri e su quella base come dire orientare le politiche di oggi
Ha ha una sua ha una sua logica tutto questo la logica è che ci sono tecnologie di raccolta dati c'è l'intelligenza artificiale che dà la sensazione di poter identificare
Nel nella massa di informazioni che uno di fronte in tre giorni
Quelli che sono gli elementi significativi che poi si possono ripresentare in futuro e che quindi consentirebbero di essere meglio preparato ad affrontarlo
C'è la logica della delle crisi che che abbiamo vissuto dalla crisi finanziaria del due mila otto fino possiamo Camera l'undici settembre se vogliamo ma insomma parte dal due mila otto e alla pandemia c'è la sensazione di essere stati colti impreparati
E questo è molto forte oggi nell'ambito e nel nel corpo dei dice dei decisori molto forte questa questa idea che bisogna fare di più per essere meglio preparati
C'è anche un un elemento culturale su cui si può discutere che che io discuto ma anche il secondo me esiste c'è questo sensazione molto immanente che
Viviamo una cosa dia un'epoca senza precedenti
E senza precedenti la lo sviluppo tecnologico è senza precedenti la crisi ambientale
E se è una cosa
Non ha precedenti
A che ci serve la storia
Quindi se volete
No a un come dire introducono elemento di complessità in più
Ovviamente non si tratta di mettere in concorrenza
Le cose le discipline si tratta probabilmente di integrarle nella prospettiva di chi si occupa oggi di politica estera credo che entrambe le cose siano importanti
Ma questo menta la complessità perché se già è difficile come dire lavorare insieme su terreni tradizionali immaginiamo quando dobbiamo integrare professionalità molto diverse
Ed è un tema che non riguarda probabilmente solo noi ma anche le discipline universitarie ma insomma non entro in campi che come dire sono al di fuori della mia conoscenza quotidiana
Mi fermo qui vi ringrazio ancora
Grazie molte per questo contributo quello che lei diceva su la previsione del futuro mi faceva venire in mente geopolitica al futures e e appunto su questo volevo chiamate in causa corroso in voi
Perché lei ha studiato lungo molto approfonditamente la nascita della geopolitica negli anni trenta e quaranta
E quello era un periodo in cui però gran parte di chi si muoveva in questi istituti gli affari internazionali tracciata Mauss
E New York poi Washington erano storici storici che però provavano a immaginare il futuro il futuro dell'ordine globale sulla base di Trend a quel tempo forse un po'mistico immutabili di lungo periodo però appunto volevo volevo sollecitarla punto su su su questo aspetto del del rapporto tra storia e politica estera affari internazionali dalla dalla sua prospettiva di chi si muove a cavallo tra storia attenzione internazionale affari internazionali del del Novecento grazie
Grazie mille gli atti di questo invito cacce anche dei precedenti interventi che mi hanno un po'preparato il terreno per il la convocazione Carrie voglio offrire oggi ieri Teodori Giuseppe però strano che non sarà fuoco provocato comunque io sono appunto storica delle idee ma Massimo anche presente su due Twitter sto anche fuori
E in questo ambiente recentemente si è visto no sono visti tante discussioni attorno a un nuovo istituto negli Stati Uniti che cerca di mettere assieme la storia appunto la politica estera che si chiama De Quincey in seicento
E questo è stato fondato pochi anni fa da un gruppo di storici o scienziati politici legati alla storia
Come una risposta alla politica estera americana offrendo un'alternativa visione di quello che gli Stati Uniti devono fare all'estero
Basato sull'idea del non in cervello scende cioè che gli Stati Uniti devono intervenire almeno degli affari negli affari degli altri Stati
E questo compone Paolo o una serie di cambiamenti che devono fare i politici che decidono sulle sulla politica estera
E quindi questo gruppo di storici sia puntato specialmente conto un assiduo anche per loro rappresenta tutto il male nella politica estera americana
E questo è Henry Kissinger
Che anche lui caso tra del caso uno storico Kissinger è nato come storico verrà diplomatico della storia diplomatica europea
E da questo punto di vista ha cercato di poco e delle idee di politica estera lungo una sua la sua lunghissima carriera come consulente
E
Weis ai presidenti americani che in qualche modo continua ancora perché lui come siccome sapete è ancora vivo e ancora pubblica quindi fino a pochi anni fa continuava comunque a scrivere sui Ligabue sull'interpretazione di come dovrebbe essere l'ordinamento mondiale
E e quindici a questa grande polemica anche i Queen sin Sicet fa conto Kissinger
Che dalla sua e figura hanno fatto il loro grande nemico e quindi la domanda che io vorrei chiedere oggi e quale storia serve alla diplomazia e alla politica estera perché come vediamo qua si sono confrontati questi due gruppi di stoici oppure due visioni
Balzac per tutte e due sullo studio della storia
Legata a quello che queste visioni che cercano di comporre cosa deve fare e l'America devono fare gli Stati Uniti in politica estera
E quindi la domanda e penso che complica un po'il quadro perché non mi pare appare affatto ovvio quale tipo di storia o oppure non possiamo neanche a trattare la storia comunità
Cioè che ci posta a una certa politica estera cioè il legame tra la storia la politica estera estremamente complicato
Età da me il punto fondamentale di questo legame
E l'interpretazione nel senso che in quanto diciamo storica confessionale
Io vedo il mio lavoro soprattutto nell'interpretazione dei fatti più che nel lo raccontare non c'è veramente un modo di e e arrivare al passato che sia neutrale
E in questo senso penso che la storia quello che può offrire veramente alla politica estera questa capacità critica di interpretazione che mette a fuoco
Le i capelli cambiamento
Piuttosto che fare il pensare alle analogie oppure ai semplici legami con il venti del passato che ci appaiono un posto simile a quello che affrontiamo oggi
Io proporrei di guardare alla storia come un esercizio di interpretazione di casi infatti ma soprattutto appunto come Giuseppe anticipato di idee
Perché le cose che
Penso possano essere rilevanti adesso nella storia internazionale diplomatica sono le idee che l'hanno guidata in che senso le persone del passato hanno capito la sovranità italiana nel Mediterraneo in che senso i rapporti tra l'Italia e la Francia sono state interpretate da diversi personaggi in diversi momenti quello che ci appare subito
Il foto il cambiamento che questi concerti hanno subito nel tempo
E questo anche pensarci mette in evidenza la complessità di certe questioni che oggi Jones sono spesso considerate con una certa semplicità di interpretazione che non vede per forza la diciamo la molteplicità
E quindi quel su quello che mi pare soprattutto utile
Sfidare le nostre definizioni di base sì dare la facilità in cui torniamo al passato come un grande magazzino di eventi da cui possiamo tra quello che ci fa accomodare in un certo momento per fare una semplice e il ragionamento
Questo ovviamente
Ci propone il problema anche il legame tra la storia la politica estera non è molto facile chi come penso ai particina non hanno tanto tempo per questo tipo di ragionamento quindi fosse il ruolo degli stoici e di fare questo lavoro di avvicinamento
Di cercare di portare la complicità la complessità nel suo fuori dal discorso universitario e accademico di cercare di approfondire senza appesantire e questo è una cosa che mi pare non non ovvia
E neanche per noi che siamo diciamo ci occupiamo tutti i giorni di raccontare le idee del passato come raccontarle in un modo che possono veramente e coinvolgere chi ha degli interessi più ampi e più contemporanei
In questo senso fosse un po'oggetto che si fa nel mio dipartimento io sono anche la direttrice del centro di storia moderna è Cervesato Morelli sui nata in Italia di arresto contemporanea
E a Londra un progetto che è una mia collega cerca di portare avanti che mia ricordato il suo intervento e la storia del futuro
In in che modo hanno con contemplato in futuro i pensatori politici degli anni cinquanta e sessanta un momento in cui c'è la grande esplosione di queste idee
E come queste interpretazioni possono forse illuminare il nostro immaginario politico di oggi
Penso che questo progetto possa allargare le nostre Orizzonti riconsiderare quali sono i temi rilevanti per la discussione del futuro e forse anche portarci a immaginare dei futuri nuovi non soltanto a ricordare il passato
E quindi questo esercizio diede guardare quello che è successo e il modo in cui è stato interpretato per me non è soltanto guardare il passato
E anche a sfidare le nostre concezioni di oggi e pensare come questa sfida che continua e non è mai finita
Può veramente essere legata anche a quello che vogliamo fare domani e non soltanto allo studio
Importante purché sia
E delle idee passate
Quindi la soluzione di è questa costo pubblica ma di quale storia mi pare che non ne unica e non è neanche ovvia è una domanda che dobbiamo continuamente porci in quanto storici che vogliamo parlare con un pubblico più ampio
E dobbiamo ovviamente quindi svolgerà diversi personaggi professionisti e in questo senso penso che sia importante questa cornice che in Inghilterra e portata molto avanti fortemente quella del Impact che adesso fin troppo fosse restano in quanto stoici dobbiamo giustificare la nostra esistenza che rispondendo alla domanda quale nostro impatto sociale
Forse un po'esagerato perché tutto quello che facciamo non veramente più misurato un contributo intellettuale ma più per quello societario
E ma ma in questo ma in fondo c'è un era dice di di verità penso che abbia senso chiedersi quale veramente l'impatto del proprio lavoro e in quanto storica delle idee penso che e la il mio lavoro potrebbe succitate delle idee nuove anche per chi si occupa di altre cose se mi impegno a fare questo passo verso i professionisti quindi spero che che questo sia un un inizio di una discussione che andava avanti da tu
Da
Grazie grazie mille al prossimo in credo che apre ulteriori prospettive molto interessanti e e credo che che diceva su le le storie le molteplici storie si possono
Per tornare in mente una bella lettera che che Federico Chabod scrive a Pirelli nelle nel quarantatré quando Milano era sotto i bombardamenti ellissi piccolo cadeva a pezzi
Lasciavo appunto si preoccupava di come di costruire quest'istituto di gli studi politici internazionali e quello appunto che che si chiedeva e
In questo momento in cui bisogna guidare di nuovo l'opinione pubblica far capire all'Italia qual è il suo ruolo nel sistema internazionale
E far capire come si legge la storia la storia del Risorgimento degli anni passati al di là di quella che era la propaganda fascista di come avevano raccontato l'Italia e mondo internazionale Chabod dice Pirelli bisogna tornare a Risorgimento
A un progetto con con listino poi anche con la Banca commerciale italiana con una Storia economica d'Italia
In cui vuole mettere insieme storici che ripercorrono quella che è stata storia economica e politica d'Italia nel sistema internazionale per capire come prima era stata pensata l'idea di nazione
L'idea di Italia nel Mediterraneo nel Risorgimento prima del periodo fascista e quindi recuperare idee di patria di libertà di nazione oltre quello che era lo schermo il velo di quel tipo di di narrazione storica
Per certi aspetti anche forzata un pupo mitica e su questo volevo volevo sentire sollecitare
Il professor Pinto da direttore soprattutto di un istituto culturale su sentire anche da lui in che modo
Un istituto come l'Istituto per la Storia Risorgimento ma in generale gli storici possono contribuire ad avvicinarsi sempre di più alla realtà della della macchina dello Stato dei vertici di chi di chi è impegnato quotidianamente nel nel plasmare le politiche
Dell'Italia
Io credo che in realtà i storici indigene diciamo color coloro che hanno operato negli studi sociali nel nostro Paese fino a ieri novanta futuro molto importante cioè sono i guardie amore strutto
Sulle politiche la costruzione soprattutto delle identità dei grandi partiti di massa per esempio pressione un sarebbe comunque è un tema molto interessante che così importante sono state asso della repubblicana il ruolo dei soci è stato potentissimo
A prescindere poi dalla maggior rumore urbano influenza questo avuto anche nella lettura della della politica estera
Vorrei che questo è molto legato anche alle fasi della Società adesso io so che sono molto sereno cioè credo che non non non bisogna vedere la in questo caso la nostra funzione senza tirarla come una fisarmonica e quindi assegnandoci un ruolo particolarmente importante un ruolo particolarmente ininfluente ovviamente
Queste funzioni scattano molto sulla base delle domande che ce ne sono nella società e nel sistema politico per esempio usciamo un attimo dal discorso storia diplomazia passiamo alla a a alla struttura sociale nel senso più ampio
Noi oggi abbiamo la domanda di storie che non c'è mai stata una storia umana
Basta vedere il successo delle ricostruzioni storiche della rappresentazione delle fiction di romanzi storici delle conferenze dei convegni e qui non parliamo di cose di grande consumo parliamo proprio anche di cosa scientifica cioè chiunque sia cresciuto in un Paese come l'Italia sa che fino a trenta quaranta forse pure trent'anni fa
La domanda spaventosa che c'è di storia all'interno di di pubblico nelle diverse gradazioni specialistiche native o semplicemente così di iniziative enorme quindi da questo punto di vista paradossalmente Cimoli ecco quando ci muoviamo sempre su a ondate cerchi concentrici
Probabilmente adesso per esempio
Il peso enorme della storia vincolata anche alla sua democratizzazione cioè il fatto che oggi è facile farsi una propria storia
è facile raccontarla su YouTube faceva vendere su Facebook è facile costruire narrazioni alternative potentissima che poi diventano forme di legittimazione politica progetti sub ideologici addirittura come tu lo sai benissimo anche tu ne sono cose conosce bene addirittura forme potentissimo edili di rinnovazione politico-culturale
Che cosa vuoi dire e ovviamente ed dove collochiamo la prospettiva la posizione che troviamo una risposta possibile io penso che in generale la storia è sempre stato un luogo dove in un Paese non è dappertutto in tutto il mondo ma adesso parliamo dell'Italia dove si trovano i materiali per costruire processi narrativi rappresentazioni simboliche elementi identitari e progetti politici
E si è sempre fatto quello che diceva la collega nel senso che in Italia è inedita Biolchini finanche Luís inevitabile questo non possiamo fermarlo sul ventre storici che non abbiamo il potere di far è inevitabile che diventa un luogo di selezione di materiali
Cioè questo non si potrà mai impedire cioè troppo sovente impedire nuovi è un luogo di selezione di materiale che adesso il potentissimo come non è mai stato un potente e del resto quello che la vicenda catalana e il clou ecco il ruolo degli storici di professione
Nella costruzione politica del progetto indipendentista soprattutto negli ultimi vent'anni venticinque anni e poderosi il signor io penso che il il ruolo diciamo che la la la la dialettica tra quello che facciamo fanno molti di noi
E quelli che si muove negli apparati dello Stato e della ricerca in genere la società e soprattutto la capacità di collocarsi negli scenari della della propria banca
Di farli parlare di farli ragionare senza immaginare che questa fisarmonica Possa cambiare il mondo cambia negli apparati dello Stato al contrario sia ininfluente
E che una pratica intellettuale ecco questa è la risposta è una pratica intellettuale in cui possiamo lo storico non può mai immagina che la storia sarà sia maestra di vita ma invece una una potentissima pratiche intellettuale
Che può servire assistiamo politico può servire la struttura sociale può servire anche a qualcosa di molto più semplice come quello che stiamo facendo noi adesso c'è uno scambio
Di esperienze e di e di modelli che comunque poi condizioneranno i quando usciamo di qua
Grazie
Torno a a sollecitare il ministro De Michele
Prima abbiamo sentito soprattutto quelli che sono le problematiche quotidiane del del dialogo tra la diplomazia e la storia e poi il lavoro di tutti i giorni e anche le le altre discipline gli altri settori le altre prospettive sul mondo che per certi aspetti possono insidiare o comunque mettere più in disparte in un tipo di approccio storico ai fatti a alle idee e alle alle relazioni internazionali
Nel in altri contesti internazionali il coinvolgimento degli storici e penso all'Historical Unit del del Foreign Office oppure all'unità
Che era al Dipartimento di Stato americano che poi è stata tagliata
è e attivo da lungo tempo in Italia negli anni Cinquanta proprio Chabod e Mario Toscano costruiscono il posto attuale e la vostra tra le unità come unità di studi di studio Mita storica
Quale può essere oggi il margine e quali possono essere le prospettive anche alla luce di di queste delle sue citazioni che non appena sentito
Per strutturare in maniera più formale questo dialogo all'estero esistono per esempio
Cioè lo scippo esistono attività di aggiornamento e studio aggiornamento per per la diplomazia esistono anche storici in sede
Nelle strutture pubbliche per preservare la memoria istituzionale molto spesso non è il caso ovviamente del del ministero degli affari esteri ma spesso in Italia ci sono ministeri
Che o perché hanno cambiato sede o perché hanno cambiato funzione hanno perso totalmente i loro archivi e questo interrompe la memoria istituzionale far sì che non si riesca più a tramandare delle pratiche e delle idee e quello che uno storico della diplomazia inglese era chiamato fuori in Office mai cioè il modo in cui si vede il mondo
Ecco mi interessava appunto ascoltare la sua opinione su tutto questo grazie
Grazie sappiamo tutti che ministre un grado la carriera diplomatica non fatele strane
Allora limitato diciamo il mi sarebbe sarebbe già come dire un bell'obiettivo riuscire tenere aperto l'Archivio Foucault tutti i giorni nostro attivo ai ricercatori quindi c'è un momento abbiamo dei delle riproposizione di ambizioni molto molto basse molto di base
Allora quello
Quello che si deve fare mi piacerebbe poter fare
E quello di rendere un po'anzi riforma occhi che stiamo cercando di fare e di rendere un po'obiettivo quello che dice
Nella nei nostri nei nostri archivi abbiamo qualche iniziativa l'abbiamo messa in piedi abbiamo guardi collega Lorenzo vai che qualche tunisino anche il Master and Commander dell'operazione abbiamo l'ha fatto dei podcast storici che diciamo il cui concetto e partiamo da un documento che c'è una serie di documenti che c'è costruiamo un racconto su quello conformi storico fantasia non non vi mostro su costruiamo una un racconto come dire comunico comunicabilità in termini anche radiofonici su quello per cercare di approfondire il ruolo della diplomazia italiana in certi snodi storici previsto un ciclo di sei sei puntate
Ne abbiamo fatte due sono sul sito della Farnesina si cuocere si chiama quando tacciono le armi
La prima puntata diciamo è stata solo incentrata sugli sforzi post unitari cominciati a Cavour poi proseguiti di far riconoscere il nuovo Stato nuovo regno italiano appena formati sì
La seconda puntata riguardarla partecipazione di fare la conferenza di Versailles
Insomma credo che sia una cosa interessante si soprattutto per chi se siete qui siete evidentemente appassionati con di storia e quindi ecco anche ascoltando la mentre si corre o mentre si qualunque altra cosa
Questo è un concetto proprio quello è che si è una cosa fruibile anche momenti nei momenti morti la giornata questo l'opportunità che abbiamo rispondiamo scoperta durante la pandemia l'opportunità che abbiamo e c'è da costruire un po'come diamo di diplomazia pubblica su queste cose e abbiamo tutti tutti i mezzi per farlo popolo fare su un piccolo commento un po'quello che rispetto a quello che ho sentito che alla fine la chiave di tutto per penso per chiunque
Per creare queste connessioni curiosità cioè suturare una parola chiave uscire un po'dai nostri dalle nostre convinzioni ereditate
Allargare un po'un po'gli orizzonti cercare le commissioni nuovi diciamo i il rischio costantemente presente nella nostra attività quotidiana diplomatici che è quello di non essere dominati né dal passato né dal futuro ma dal presente proprio presente si intende cinque minuti fa e fra cinque minuti finito
E questo è questo rischio grosso dal tipo di maneggiare cose sassofoni siamo una riforma sia di un Paese come dire che a un fare prima l'influenza fra Paesi ancora più grandi forse insomma
E utile come dire che che abbiano dispongono del del sia degli strumenti intellettuali più più raffinati sì anche del tempo per riuscire a processare le decisioni
E tutto questo implica
Sostiene
Sollecitazioni su spunti su questo tema
Da in generale Enzo sono d'accordo con col carattere Sapienza sul fatto che non c'è un ovvio nel suo di uno ovvio un ruolo pubblico per gli storici
Penso che questa cosa
Dobbiamo fare il nostro mestiere poi quello che viene fuori magari anche un impatto positivo però non subito chiesto che ci possano veramente un qualche ruolo definito nella nella politica estera senza che
A me almeno lastre anche dimostrato che questo è
Problematico è come abbiamo sentito insomma tutta la disciplina delle relazioni internazionali nell'ambito anglosassone è stata fondata praticamente da stoici
Quindi tutti quelli che hanno negli anni Venti iniziato a pensare a a questo ambito con me indipendente da altri ambiti dell'attività umana e sono stati istologici no questo non gli ha dato particolarmente
è un qualche visione eccezionale o diversa è soltanto uno strumento che hanno avuto pensare alla alla attualità
E però adesso penso che comunque la cosa fondamentale è stare gli stoici di Popov qualche punto di vista critico e sulla sulla politica estera anch'io ho avuto il piacere di visitare lavorare nell'archivio della Farnesina e sono sicuro che ce n'è ancora tanto da ricavare ed a raccontare nei podcast
Ignoravo è stata soprattutto sulla guerra
Italiana in Libia della dell'anno undici dodici mi questo un episodio che Ancova penso non è stato discusso e in dettaglio ma forse un'opportunità di pensare i rapporti con la Libia che oggigiorno abbia consentito molto nella notizia
E quindi solo da un esempio a a quello che si potrebbe ancora sviluppare che spero di vedere in futuro nelle vostre attività sicuramente abbiamo tanta strada ancora farebbe pensare questo legame tra storici
E la politica estera
Allora magari apriamo anche alla discussione se ci sono interventi dal dal pubblico su su questi temi
Grazie grazie ancora per la partecipazione grazie davvero persista tenuto con noi
Grazie grazie ancora
Siamo il microfono fornisce
Oggi la questo
Buona sera intanto complimenti a Giuseppe e ad Agenda per queste per questa iniziativa
E anche al professor Pinto per questo affresco
Così difficile in un tempo così così ristretto io ho trovato molto interessante l'interventi che di più ascoltate vorrei diciamo reagire ai due ultimi interventi quello del ministro di Micelli e della professoressa rosse movimento articolare dal mio punto di vista che che è un punto di vista perso cioè quello storico dell'economia quindi un punto diverso ancora un punto di vista ancora diverso
Alcune delle cose che ha detto il il ministro mi hanno fatto ripensare all'ultima pagina dell'arteria generale di Kenzo
In cui Ken si scrive che piuttosto difficile che le conoscenze del civil servant siano recenti e che forse risalgono di solito a quando aveva venti o venticinque anni che quindi forse non sono le più aggiornate ma che il potere ha delle idee e largamente sottovalutato e che anche gli uomini pratici che si considerano alieni
Dal potere delle idee in realtà sono influenzate dalle idee di qualche economista occupa politologo defunto e conclude la teoria generale dicendo
Alla fine sono le idee e non i poteri costituiti
Nel bene gli interessi costituiti nel bene o nel male essere pericolosi
Nel bene e nel male quindi a proposito il potere delle idee
La seconda cosa che vorrei dire riguardo a ciò che ha detto
La professoressa Rosenbaum a proposito dell'interpretazione
E cioè quelle cose che noi chiamiamo passato presente e futuro in effetti sono un'unica forza
Un unico flusso una durata e in effetti il futuro a cui guardiamo i furti influenza non determina ma influenza il modo in cui guardiamo al passato il passato i passati quale passato scegliamo
A quale passato guardiamo influenza il modo in cui agiamo anche nel nel presente
Faccio solo un esempio che è tratto dal dalle cose che conosco meglio i banchieri centrali con gli economisti e gli anni Cinquanta avevano come passato e guardavano al passato come agli anni Trenta essenzialmente la loro preoccupazione
Evitare diciamo una una depressione sostanzialmente quindi la priorità era lo sviluppo i banchieri centrali gli economisti agli anni due mila avevano alle spalle un'esperienza gli anni Settanta della stagflazione dell'elevata inflazione e quindi i loro problemi alla stabilità dei prezzi
Oggi queste due visioni del passato si si contrappongono nel senso che se volete la discussione su sui tassi di interesse o se siano troppo alti o troppo bassi
è una discussione su
A quale futuro
Quale passato assomiglierà al futuro assomiglierà di più agli anni Settanta
Oppure agli anni Trenta cioè corriamo il rischio di una depressione oppure di una prolungata depressione oppure di una una stagflazione questo per dire come interagiscono queste a volte sottotraccia queste queste tre dimensioni
Grazie
Vediamo
La la cosa che in faccia venire ha soprattutto in mente Susta intervento che nel settore della del politiche economiche
Il settore dei sistemi finanziari e un altro di quei mondi in cui in Italia almeno non è mai stata provata una collaborazione tra tra storici civil servant invece in Inghilterra è attiva da da tantissimi anni anzi
Ben prima delli storica Unit del Foreign Office gli storici in Inghilterra lavorano al Tesoro di sua Maestà e quello è uno dei settori dove non non sono finiti ecco negli scantinati gli storici ma sono rimasti Appiani venne ben visibili quindi grazie
Non so se ci sono altre altri interventi altre domande
Perfetto non so se volete aggiungere altro
Credo sia sia già siano già emersi numerosi spunti che
Grazie grazie comunque di questo intervento penso che sono d'accordo soprattutto sul punto che la scelta di cose il passato o cosa ci importa quale aspetto del passato ci importa
E già un'interpretazione già un'ideologia e penso che in questo senso questo grande dibattito tra storici adesso in Stati Uniti
N è un chiamo esempio
Quindi disegna sta un po'attenti questa assenza che quando c'è fermo alla storia alla costa storcono S maiuscola ma piuttosto migliaia migliori visto ex che che bisogna veramente essere coscienti nella nostra selezioni come e come la definiamo come la usiamo quindi sì sempre una triste invito con complessità che poi spero porti a una definizione inflessione Emilio
Volevo chiedere un ultima questione che mi veniva adesso in mente che era uno dei temi che appunto non non abbiamo potuto approfondire oggi data anche la l'assenso purtroppo della della direttrice per su abbiamo parlato del rapporto e della dialogo tra storici e civil servant ritiene la macchina dello Stato ma appunto e forse il lungo passaggio intermedio che in Italia manca che potrebbe essere lo strumento i lo spazio più utile per avvicinare così due mondi ovvero quello di tutti intenti a dei degli istituti delle fondazioni
Perché appunto riflettendo su questo tema
Nel mondo anglosassone soprattutto il collegamento tra questi due mondi non avviene solo direttamente con gli storici inserirle Fellowship ma attraverso lo strumento del tinte ecco se si guarda al panorama italiano ad esempio allora gli ai sono presenti degli storici
Non così quanti ne erano presenti in passato e lo stesso si può dire ad esempio di tennis più di altri istituti di di affari internazionali ma anche se si guarda al al mondo ad altri altissimi altri paesi
La situazione non migliorerà ecco su cui Duemila think-tank esistenti negli Stati Uniti o i cinquecento ogni in in Gran Bretagna
Il ruolo degli storici diminuisce sempre di più e molti dei programmi di storie strategia esistevano in in tinta in cui si occupano di affari militari soprattutto e strategici sosta di poi cancellati dopo la la pandemia ecco
Volevo sollecitare su quest'ultimo aspetto cioè può essere il think-tank ho come possono essere chiamati tali istituti fondazioni luoghi di tramite e di connessione tra mondo della ricerca storica e poi il mondo della macchina dello Stato
Qui però credo che ci sia una un una questione un po'forse più nostra nel senso che se noi guardiamo il cioè quello che che bisogna calcolare pensare calcolata Beata il peso il sistema politico cioè gli apparati dello Stato non sono indifferenti al sistema politico
è inimmaginabile pensare con appalto lo Stato non stia strettamente connesso al sistema politico
E in realtà ne veniamo da una storia in qui quello che tu chiedi era fortissimo cioè se noi guardiamo il sistema politico italiano degli anni cinquanta ottanta tra fondazioni giornali riviste e quotidiani quotidiani strettamente legati al sistema politico la presenza degli storici il potere legittimante il rapporto con le stranezze era potentissimo forse maggiore che in altri Paesi
Pensa a a tutte le fondazioni legate a cucire la vicina sia all'Ama anche a al ai repubblicani e liberali c'è in realtà questo nella nostra società in una misura una potentissima
E e non a caso anche questo risente poi il quadro generale cioè la distruzione del sistema politico che che che che è avvenuto sul di tutta l'Europa anzi di tutto il mondo delle democrazie occidentali ovviamente tranne l'America Latina è successo in Italia
è inevitabilmente condizionato il fatto che essendo questo schema costruito intorno ai grandi partiti di massa è stato travolto con la fine partiti Massa questo molto forte e questo non va sottovalutato perché è evidente che in questo c'è un c'è un elemento che riguarda la nostra storia degli ultimi trent'anni
La relazione tra diciamo così utilizzando un orribile patto poter parola saperi sistema politiche e istituzioni che molto frutto della distruzione del del quale stiamo politico degli anni novanta
Ed è un tema potentissimo questo perché è evidente che ha un peso maggiore nella nostra democrazia ispettore altra democrazia liberale invece come come come problema regionale generale indiscutibile è sicuro che giudici giustissimo del resto
Lo dimostra ogni volta che questo viene messo in campo però non funziona se non ecco secondo me in sé non è collegato a forze reali
Cioè se se se una fondazione se un attore un centro studi son tutto quello che voi volete
Non è collegato interessi e forse reali non sale sul palcoscenico e non lo condiziona il problema secondo me è sempre di collegare questo a un parco a un non interessa è un potere tale che lo porta sul palcoscenico e condiziona
Con le idee palcoscenico
Sì grazie a questo punto che è prima di tutto cioè la vede un po'a contare fu anche quale il ruolo di questi Pink anche in quanto agenda ha organizzato questa del vento
Ovviamente avete voi l'esperienza di questa visione dò quello che io penso su questo punto esso potuto che leghisti intanto le fondazioni potrebbero essere anche importanti posti dove gli storici i siamo Polesine che si possono incontrare il pubblico e questo è anche una funzione molto importante di coinvolgere il pubblico generale in queste discussioni che non siano solo limitate a un'élite di studiosi ma funzionali eccetera ma veramente di poter dare voce o almeno ascolto a chi spesso escluso da queste discussioni
E in questo senso penso che lei il ruolo di queste fondazioni possa essere anche legato a rimettere in gioco queste patire città che spesso sono state escluse discriminate o non presi in considerazione maggiore
E penso in certi ambiti pensiamo alle donne in altri ambiti possiamo parlare di militanti
Di persone no meno educate o non delle è lite socio economica eccetera
E questo possa essere un ruolo importante perché questa discussione penso sul ruolo della storia eccetera
Non debba essere limitata a alle persone di potere e di interesse di élite ma anche deve essere coinvolta nell'ambito più generale della società
Quindi fosse questa una funzione che che posta diventare più significativa negli anni futuri
E anche in questo senso si può distinguere un po'il ruolo di questi istinti anche in Italia da quello che abbiamo già visto dalle fondazioni appunto di una matrice più storica del novecento che sono state spesso come abbiamo sentito
Legate ai partiti di massa eccetera fossimo adesso bisogna un po'il pensare come rappresentare queste masse senza i partiti eccome entrare in discussione con parti della società che sono escluse
Grazie è assolutamente vero quello che dici
E mi mi piaceva chiudere appunto menzionando e collegandomi proprio a questa al rapporto col pubblico checché Chabod nel quarantuno quarantadue è un autore di un'iniziativa per quell'epoca straordinaria e di divulgazione storica e di politica internazionale che la rivista popoli è una rivista di pubblica con l'ISPI che dura solo un anno
E che però si occupava appunto proprio di presentare i fatti storici della grande politica internazionale
A un pubblico non non è educato che non aveva gli strumenti necessari però dibattito scientifico accademico occhi non intere interessato a quel mondo
Quella quell'iniziativa chiuse perché il Ministero dell'educazione nazionale fascista si oppose perché appunto era troppo
Era era poco ortodossa rispetto ai canoni del periodo speriamo invece che che questa iniziativa possa continuare che possa davvero essere un luogo in cui fare incontrare anche nei prossimi appuntamenti il mondo dell'Accademia dei think-tank e della diplomazia
Grazie ancora a Carmine Pinto Rosen voi all'uso di Michele per essere stato con noi alla Farnesina per aver sostenuto questa iniziativa alla Treccani come sempre per per averci ospitato
A tutte le persone di agenda che hanno lavorato a questo evento e in particolare consentitemi di ringraziare Giovanni Parisi con cui ho discusso a lungo
Di questo evento di questo progetto insomma che ha fornito sempre un un consiglio utile e e necessario importante quindi grazie ancora a tutti e vi diamo appuntamento alla prossima occasione