XX Congresso del PCI-PDS

Del congresso
Tutta la mattinata sarà occupata dagli interventi sulla relazione di Occhetto ricordo che il tempo massimo di ogni intervento di dieci minuti
Non ci si divide
Alla parola Fiorella falchi delegata di Caltanissetta
Compagne e compagni se è vero che non si possono dissociare pace e democrazia e che pace e democrazia sono i due valori universali su cui incardinare il nostro Progetto era nostra pratica politica
Diventa nostro compito costruire una nuova coerenza tra cultura della pace e nuove finalità del potere pensare praticare tra questi due valori un'interdipendenza che non è scontata oggi nel nostro modo di fare politica
Un rapporto quello tra pace e democrazia che ci costringe a liberare il grande nodo problematico della riforma della politica dalla gabbietta angusta dei meccanismi di ingegneria istituzionale
E di fare incontrare la nostra ricerca con le domande i bisogni diritti di tanta gente che in questa società non ha potere
E questo è più vero e più urgente che mai oggi in Sicilia in quest'isola dell'Europa in cui secoli fa l'Occidente e l'Islam hanno saputo convivere nella pace e costruire civiltà e di sviluppo e che oggi invece è proiettata al centro del Mediterraneo già insanguinato dalla guerra come ultimo avamposto meridionale di un lordo del mondo sviluppato e opulento
Che rischia di rendere definitiva su scala planetaria l'egemonia di una setta unipolare in cui pagine democrazia non sarebbero certo i valori universali su cui fondare la vita e la coesistenza delle comunità
La Sicilia e quell'isola dell'Europa in cui la mafia potere di occupazione criminale armato
Uccise il segretario del partito comunista che aveva voluto e costruito un grande movimento di popolo per la pace contro i missili di Comiso contro la subalternità tra antistante le basi americane che sono ancora là
Quelle conosciute quelle non ufficiali bersagli di guerra pronti ad esplodere morte
La Sicilia e quell'isola dell'Italia che Leonardo Sciascia ha definito metafora della condizione umana ed è per questo che ne parlo qui quel campo in cui costruire un rapporto politico tra cultura della pace nuova qualità della democrazia
E significa prima di tutto questo costruire a livello di massa una battaglia culturale politica contro la mafia
Che non esercita soltanto il controllo violento criminale del territorio ma ha prodotto egemonia intorno alla sua struttura di potere ed al suo sistema di valori egemonia fondata su un ordine simbolico un dominio forte del Silenzio che produce un potere che non ha bisogno di parola data e ricevuta ma fa pensare la forza di una padronanza che rappresenta l'esatto opposto della democrazia intesa come rapporto trasparente tra diritto e potere
Come spazio in cui si realizzano le libertà e in cui le soggettività responsabili possono costruire una comunità solidale in cui il conflitto ha per scopo l'espansione di questo potere democratico e non l'annientamento del nemico
Assumere in questi termini questo rapporto tra pace e democrazia ci permette di offrire un referente politico alternativo
Alle spinte di pace che questa guerra sta facendo emergere in maniera così inedita anche con la valenza dell'estraneità rispetto alle ragioni di Stato e ai poteri costituiti
E ci permette di tradurre questa spinta di non omologazione in autonomia in soggettività disegno alternativo
Come non leggere così
L'isolamento tra virgolette del Partito comunista e della chiesa
Capaci di rappresentare questa volontà di liberarsi dall'omologazione di sistema
Sia quello per cui i partiti sono tutti uguali sia quello per cui per quarantacinque anni l'unità politica dei cattolici è stata ricondotta ai realismi e dalle compatibilità di cui Andreotti è stato il cinico profeta un sistema in cui nuovi bisogni di autonomia sono in fermento in una società civile che non si riconosce più nella politica come lottizzazione della rappresentanza e della sovranità per la prima volta per i cattolici italiani il rapporto tra coscienza e impegno politico ha prodotto un segno forte inequivocabile di autonomia politica rispetto alla di chi una soggettività maturata sulla discriminante a spara della coerenza tra valori programmi e pratica politica una coerenza che non può non valere anche per noi
Partito politico e non si accontenta della politica come amministrazione della ricerca teorica come ipotesi astratta e ininfluente di una Città futura che non si accontenta di una riforma della politica come etica privata
Ma che vuole costruire un punto di vista critico sul presente e un progetto di trasformazione che diventa qui e ora patrimonio di elaborazione di lotta di un movimento di massa capace di conquistare un ordine nuovo
Se non è per questo perché costruire un nuovo partito nel momento in cui i partiti hanno perso credibilità e capacità di rappresentanza
E come possiamo costruirlo questo nuovo partito con questo progetto incardinato su pace e democrazia rifondare andò le forme con le quali si sta insieme
Senza assumere a criticamente una concezione della democrazia per il partito e per le istituzioni che sia puramente quantitativa
Incapace di superare le appartenenze degli schieramenti schieramenti che non si ascoltano che non comunicano che non riescono a costruire reciprocamente
Una concezione incapace di guardare oltre lo steccato del principio di maggioranza che fa inevitabilmente dell'altro da sé il nemico anche metaforico da sconfiggere su cui essere vincitori
Non andremmo lontano in questo modo con questa concezione neo centralista dei centralismi lottizzati
Con un modello gerarchico burocratico così subalterno a quei vizi di burocratizzazione della sinistra
E non soltanto all'Est ma qui nell'Occidente hanno fatto assumere alle forme partito della sinistra lo stampo delle istituzioni dello Stato ed è la logica di autoconservazione del potere
E che hanno ridotto
Pensiamo al Meridione al suo sistema economico affaristico mafioso che hanno ridotto la politica ai diritti negli schemi del mercato e l'economia non solo quella corrotta vincolata alle regole della lottizzazione dei partiti
E allora come costruire un partito nuovo io evito di rifondazione democratica dello Stato capace di produrre in modo pluralista autonomia e padronanza disegno alternativo
In cui la coscienza e la responsabilità dei soggetti si danno valore reciprocamente in un progetto politico di trasformazione profonda di civiltà quel partito comunità come luogo della liberazione di sé ed ella solidale assunzione di responsabilità
Quali garanzie ci fidiamo
Di non dare vita ad un luogo in cui si riportano le ragioni della forza nella guerra delle incomunicabilità
Come siamo capaci di riaprire una ricerca culturale e politica in grado di produrre un'analisi di fase rispondente alla realtà di vasto orizzonte eppure differenziata
Aderente alle differenze alle contraddizioni delle diverse aree della nostra società italiana
E la società italiana e anche quella dei territori occupati
Delle regioni in cui la legalità pubblica lo Stato di diritto e Utopia giacobina
E dominano i poteri criminali che spesso si strutturano saldamente anche senza avere bisogno di sparare quelle regioni del sud dell'Europa come la Sicilia in cui non basta la concezione giornalistica della politica
Non basta per esempio proclamare la fine del consociativismo attraverso la stampa o con i codici dei mass media quando poi si consente come si è consentito fino a ora nel nome del nuovo partito
Si consente che le articolazioni politiche diventino strumenti di gestione di un potere interno
Per cui l'appartenenza ad uno schieramento di mozione di corrente diventa garanzia di autoconservazione dei propri ruoli delle proprie posizioni
In più di un congresso di federazione con questa logica abbiamo visto smarrita di fatto l'agibilità politica del partito
La Sicilia che andrà acqua fra quattro mesi alle elezioni regionali offrendo il primo risultato politico di valore nazionale al nuovo PDS non può rimuovere
Nel dibattito di fondazione autonomistica di questo partito nel congresso regionale che dovrà svolgersi per questo non può rimuovere il bisogno di ripensare criticamente il passato recente e meno recente
Non può rimuovere la verifica rigorosa delle coerenze
Bella discriminanti su quali politiche quale forma partito si vanno a determinare le scelte fuori dagli steccati delle mozioni togliendogli alibi al trasformismo politicista dei vecchi e nuovi gattopardi
Quale referente politico noi vogliamo essere per quella società civile sana che non si vuole sottomettere e che non ci ha visto però come i suoi rappresentanti il disastro elettorale di Palermo dei capoluoghi siciliani lo dimostra
E che rischia di canalizzare nella Rete di Orlando la sua contestazione contro un sistema violento di dominio e contro chi è incapace di contrastarlo efficacemente
Quel sistema violento di dominio in cui egemone la cultura mafiosa che traduce l'omertà in consenso è passato in questi quarant'anni
Anche perché ha saputo piegare alle sue ragioni la potenzialità originale di strumenti democratici istituzionali nuovi l'autonomia regionale che erano stati prodotti dalla spinta di grandi movimenti per la trasformazione che nel dopoguerra hanno cambiato i connotati della politica delle sue forme eppure dell'esistenza concreta di donne e di uomini riscattati dal feudalesimo
In quella saldatura tra conflitto sociale progetto di trasformazione e riforma della politica il partito nel Sud in Sicilia alla sua tradizione la sua memoria la sua genealogia
Ritrovare oggi quel rapporto che combatte la separatezza tra la politica e l'esperienza delle persone oggi in quell'isola dell'Europa al centro del Mediterraneo su cui si affacciano il nord e il sud del mondo
Ci può fare ritornare ad essere protagonisti di una rifondazione democratica dello Stato
In cui la cultura di pace promuova la coscienza di sé la presa di parola la fiducia nella propria liberazione perché se la storia siamo noi nessuno si senta escluso
Prima di dare la parola ad Arianna Bocchini leggo una comunicazione
La segreteria del Congresso a mio avviso è di avere ricevuto richieste di intervento assai superiori al tempo a disposizione per il dibattito sul primo punto all'ordine del giorno
La presidenza propone perciò la chiusura delle iscrizioni
Se non vi sono obiezioni
Intendo approvata questa proposta
Allora la parola Rihanna Bocchini delegata di Forlì
Si prepari Pier Luigi Bersani
Arianna Bocchini
Allora Pier Luigi Bersani delegato di Bologna
Riflettendo
Su questi primi due giorni di congresso e pensando al tempo che ancora ci rimane io credo compagne e compagni che sarebbe augurabile giunti a questo punto uno sforzo noi dovremmo dare tutti qualche possibilità in più al PDS
Dovremo stargli are con ancora maggiore semplicità e nettezza di fronte al Paese l'atto che compiamo
Qualche possibilità in più al PDS
In primo luogo non pretendendo di caricare su di lui fino al punto di rendergli difficile il cammino
Tutto quello che abbiamo discusso tutto quello che necessariamente si ha portato all'interno di noi stessi ad un confronto spesso chiuso
Noi dobbiamo inoltre salvaguardare con ogni cura il profilo storico è strategico di quest'operazione
Che si è affinata e perfezionata di un nel corso di un lungo e intensissimo dibattito e che oggi può e deve mostrarsi nei suoi esiti chiari al Paese è difficile ma necessario assumere trasmettere il tempo politico e direi anche psicologico di quest'operazione
Io penso che paradossalmente si è più difficile oggi che nel passato districare dal quotidiano la fase il passaggio d'epoca il così detto respiro della storia c'è il rischio di prendere lucciole per lanterne
Di astrarre ad ogni passaggio del quotidiano che spesso non è privo di solennità di grandezza anche di tragedie
Delle proiezioni volontaristiche o ricordo la sottolineatura di ieri di Giovanni delle metafore di antiche idee anche il caso nostro è quello di chi assume una prospettiva storiche deve fare la sua scommessa e dichiara
E di scommesse di questo genere non si può farne uno a tutti i giorni
A me pare che ci siamo presi nostro rischio che la nostra scommessa l'abbiamo fatta e che non vogliamo nessun costo oscurando la nel suo momento cruciale
Abbiamo intanto scommesso mi pare sul fatto che questo secolo ci consegni come questione pratica e non solo teorica il rapporto fra mezzi e fini
Una questione che investe ogni sfera a cominciare da quella delegittimazione di un Governo mondiale
Abbiamo scommesso mi pare sulla permanente validità e sulla rigenerazione degli ideali di uguaglianza di libertà di pari dignità della persona umana
Abbiamo scommesso sull'ottantanove sul crollo del Muro come crocevia simbolico e pratico dell'apertura di una nuova fase nomi Renica pacificata
Ma segnata alla ricerca di nuovi equilibri incerta tutto da costruire nella quale una qualche campana suonava per tutti a Est e Ovest a nord e a sud
Una fase nella quale non c'era solo il crollo di sistemi sociali ma si denunciavano si annunciavano i incipiente gli sconvolgimenti nei parametri fondamentali dell'ordine internazionale
Abbiamo visto infine che l'Italia non era fuori da questo contesto e che la nuova fase era tale da riaprire informi inedite il tema del compimento della democrazia italiana della riforma dello Stato e della politica
Anche qui senza esiti scontati
Anzi con il rischio che permane di regressioni possibili ma con l'opportunità di ingaggiare in forme nuove con parametri nuovi la battaglia per costruire l'alternativa e per mettere mano le grandi questioni nazionali aperti
Lo Stato il sistema politico la questione meridionale rapporti nord sud del Paese il lavoro la democrazia economica un ruolo più attivo e lungimirante nelle relazioni internazionali
Sono questi che ho sommariamente ripreso tratti sufficienti per consentirci di operare sul nuovo che già in un anno è intervenuto
Sono tratti sufficienti per garantirci un ulteriore necessario campo di ricerche di azione di fronte alle novità sconvolgenti che ancora incombono essi o non servono
Sono tratti abbastanza solidi per affrontare le nuove difficoltà che si presentano per affrontare ad esempio con saldezza strategiche senza nervosismo deviazioni una fase di grave difficoltà nei rapporti a sinistra
Io rispondo di sì
Allora se su questi essenziali tratti che abbiamo voluto il PDS e che oggi confondiamo se è su questo che con tanta sofferenza e coraggio ci siamo messi in discussione questo dobbiamo consegnare con nettezza il Paese
La discussione internazionale affinato ha modificato le posizione gli argomenti ha dato i suoi frutti chiare gli atti finali di questo congresso sono chiamati a dimostrarlo
Infatti chi si mette in viaggio su una barca nuova non può illudersi di conoscere tutti gravi della rotta né pensare di Metternich tutti ha premesso a garanzia del varo secondo me non può illudersi di questo ne pensarlo né che a favore né chi è contro né chi dubita può pensarlo solo chi può rimanere a terra ed è poco interessato che la barca navi questo è il congresso che più di ogni altro dovrebbe parlare con semplicità al Paese ai milioni di cittadini che aspettano da noi segno risoluto di un nuovo inizio nel pieno di un momento drammatico per il mondo la guerra in nome di una diverso idea del governo di una crisi internazionale
Il nome di una diversa idea di come rimuovere un'ingiustizia in nome di una diversa idea del rapporto fra mezzi e fini abbiamo detto no alla guerra e quindi no alla partecipazione italiana alla guerra noi lavoriamo anche qui al congresso per proposte che limitino e arresti il conflitto ieri stabiliscono il diritto per altre vie risolvano progressivamente i problemi dell'intera non da soli lo abbiamo ripetuto abbiamo detto no alla guerra
Allo stesso modo non da soli vogliamo e dobbiamo lavorare per le nuove proposte anche perché è peraltro non da soli pensiamo di salvarsi e di poter vivere impazzì
Dicevo compagni che nei momenti fondativi contano due cose una direzione di marcia ben segnata e il partito che si allestisce
In Emilia-Romagna abbiamo ragionato molto su questo punto il partito e lo abbiamo fatto traguardando al contempo i grandi fenomeni sociali e le esigenze di riforma dello Stato
Abbiamo preso sul serio l'appuntamento col PDS non abbiamo pensato d'averlo già il PDS abbiamo pensato di dover cambiare e di dover rompere schemi che già si trattenevano da tempo rispetto a una realtà profondamente mutato
Mi pare che abbiamo visto nella riforma regionalista dello Stato una chiave moderna per dominare la nuova reciprocità file globale e locale l'unica via per essere modernamente Stato nazionale che per essere euro abbiamo altresì visto nella riforma regionalista dello Stato la possibilità di mettere a frutto per il Paese un'esperienza riformatrice di conflitto e di governo
Impossibile da riprodurre nel quadro istituzionale attuale e comunque sterile se riproposta da noi in termini esemplificativi o modellisti
Abbiamo visto infine la possibilità di incidere di più e di essere più coinvolti e responsabilizzati
Sulle grandi questioni nazionali prime fra tutte quella meridionale ed è il rapporto nord-sud stiamo dunque parlando dell'esatto contrario del localismo dell'isolazionismo della chiusura
Che sono invece lo si vede l'altra faccia del centralismo del Dipartimento dello Stato
Allo stesso modo io credo compagni l'esigenza di dare al partito meccanismi di rappresentanza e forme organizzative coerente quest'idea va visto nella giusta dimensione
Non si tratta certo di allestire una ventina di azionisti regionali del partito si tratta invece di allestire soluzioni che evitino la Sclerosi del partito
La fossilizzazione degli schieramenti il superamento del centralismo mediante i centralismi delle are col drammatico rischio di un esito che già abbiamo visto e vediamo in altri partiti
Di ridurre le organizzazioni territoriali a salmerie dagli stati maggiori o dei loro missi Dominici
C'è dunque una reciprocità fra nazionale regionale locale da strutturale usando un buon criterio di rappresentanze anche dei buoni correttivi perché anche un criterio buono comunque pretende dei correttivi
C'è un pluralismo da garantire organizzativamente nella sua Fisiologia
Più prima o piuttosto che nella sua ossificazione che non è vantaggiosa per nessuno
A patto naturalmente che si convenga che il pluralismo è un buon modo per stare in un partito solo e non si pensi a un pluralismo fatto come si fanno i governi in Libano
Anche su questo spero che nelle prossime ore faremo ancora tutti uno sforzo e daremo qualche possibilità in più al Partito democratico della sinistra
Il compagno Mario Ruiz ha chiamato con urgenza alla presidenza per la riunione del comitato ristretto verifica poteri
Alla parola Federico Bellone delegato di Ivrea si prepari Armando Cossutta
è chiaro a tutti che il conflitto in corso nel Golfo comporta una verifica oggettiva per tutti rispetto alla collocazione interno ma soprattutto internazionale del nuovo partito
Il nuovo scenario impone un aggiornamento di analisi adeguate indicazioni strategiche e conseguenti scelte politiche
Pur tuttavia credo che le ragioni originarie della svolta proposta da Occhetto restino tuttora valide e intatte benché un po'assopita in silenziosa attesa le tante aspettative che poco più di un anno fa quella che io definirei una salutare provocazione allo stesso tempo
Una felice intuizione politica provocò in tante persone
Il bisogno di una nuova politica capace di parlare alla gente e di far parlare la gente produttrice di idee ma anche strumento utile alla vita quotidiana
Il bisogna insomma di una nuova forza della sinistra in grado di proiettare oltre la storia dei Comunisti italiani
Di proiettarsi scusate oltre la storia dei Comunisti Italiani trasformando in progetto politico quell'ansia di cambiamento oggi presente in diverse culture politiche
Qui credo risiede nel cuore della svolta e la spiegazione dell'interesse che ha subito generato ma la difficoltà l'asprezza in carattere spesso involuto e tutto interno del nostro confronto di quest'anno
Testimoni anche quant'è difficile pensare nuovo emettersi però di conseguenza radicalmente in discussione
E come la tentazione di cercare facili scorciatoie possa portarci a scelte anche lontane dagli intenti originari
Per questo motivo partecipò con entusiasmo ma anche con qualche preoccupazione a questo congresso
Temo una troppo esclusiva attenzione ai nostri interni equilibri e quindi anche agli strumenti organizzativi per garantire al massimo tutte le attuali componenti del PC
Che si appresta a dar vita al PDS intendiamoci in queste preoccupazioni non c'è alcuna falsa coscienza o facile moralismo
Faremmo un torto alla nostra intelligenza se negassimo l'evidenza delle cose la presenza tra di noi di aree politiche culturali diverso è un dato di fatto
Che se ben collocato può anche essere occasione di un Comune arricchimento
Non è questo ciò che è in discussione quindi bensì la finalità originaria di tutta l'operazione politica
Davvero qualcuno può pensare che il nuovo di questo congresso il nuovo di partito che andiamo a costruire consista in buona sostanza nel passare dal sistema del centralismo democratico al sistema delle correnti
è questo ciò che abbiamo imparato dai nuovi movimenti dalle tante esperienze di volontariato dalle nuove sensibilità che a volte in modo anche un po'confuso e velleitario forse hanno però prodotto forme inedite di espressione politica
E messo in discussione modi tradizionali della rappresentanza
Non vorrei che il giusto riconoscimento della presenza tra di noi
Di componenti diverse riducesse però tutto ad una regolazione e un po'più trasparente magari del passato dei nostri attuali conflitti interni con la garanzia per tutti di uno spicchio di potere anche di autori produzione
Se così fosse la porta esterna di tutta questa operazione politica sarebbe per buona parte compromessa in partenza si tratterebbe di un semplice adeguamento alla già poco felice realtà della politica italiana
Senta quella carica innovativa e liberatoria di nuove energie giovanili innanzitutto che spazzano del partito democratico della sinistra un laboratorio
Ed un protagonista di quella riforma della politica condizione e nello stesso tempo strumento di un'alternativa politica
Che abbia come finalità strategica la democratizzazione della società in tutti i suoi aspetti Cuesta e non altre deve essere la novità del PDS
Tutto ciò significa forme più articolate di organizzazione politica capace di valorizzare le differenze cogliere le specificità
Intrecciare la dimensione collettiva con i percorsi individuali fare interagire progettualità comuni con le autonomie dei Soggetti siano esse autonomia di un sesso le donne
Che autonomia di una generazione di giovani
Tutto ciò deve essere il nuovo partito non c'era ecco storica né demagogia in questo discorso e neppure maldestro movimentismo anzi
La consapevolezza di un percorso difficile fatto di esperienze concrete più che di elaborazione a tavolino dove sempre di più fare politica significa politica del fare
Queste segnale forte che deve provenire dalle scelte anche organizzative di questo congresso in cui proprio perché ciò che stiamo predisponendo e l'atto fondativo di uno strumento politico non neutro ma di parte la forma e al tempo stesso sostanza e il metodo già Scelta di contenuto
Infine vorrei sottolineare una parte della relazione di Occhetto che condivido totalmente che ritengo di valore strategico per il nuovo partito
Mi riferisco al ragionamento che a partire dall'obiettivo della democratizzazione di ogni ambito della società individua come centrale il terreno dell'impresa innanzitutto della grande impresa
Dopo i difficili anni ottanta non a caso aperti da una terribile sconfitta operaia alla FIAT per la prima volta sembra delinearsi un possibile terreno di convergenza strategica
Tra le esigenze dell'impresa la cosiddetta qualità totale e l'obiettivo del movimento sindacale di dar corpo a prime forme concrete di democrazia economica si delinea uno scenario assolutamente inedito
Per ottenere la qualità totale l'impresa ha bisogno del contributo intelligente dei lavoratori la contropartita può risiedere in un diverso e più avanzato sistema di relazioni industriali
Che permetta al sindacato e ai lavoratori stessi
A partire da quella che Occhetto chiamava una maggiore padronanza di sé e del proprio lavoro di incidere di più nelle scelte dell'impresa non c'è in questo discorso alcuni Lussorio semplicismo né qualsivoglia negazione del conflitto come aspetto peraltro ineliminabile
Della permanente dialettica tra le parti sociali in gioco sono invece le finalità del conflitto
E quindi la dimensione strategica dell'azione politica del movimento dei lavoratori oltre i pazzi dei giochi di parole un po'astratti sull'antagonismo sir sull'antica antagonismo hanno certo tutto questo richiedono partito ma innanzitutto un nuovo sindacato più rappresentativo ma anche più capace di misurarsi concretamente con le politiche industriali e le strategie della grande impresa
Anche da parte di quest'ultima però occorre la capacità di cogliere questo nuovo scenario abbandonando la semplice logica dei rapporti di forza col sindacato e dello scambio politico con i governi di cui pure si critica l'inefficienza
Si tratta di una strada non facile né scontata ma necessaria lo dico questo anche alla luce dell'ultima vertenza Olivetti dove pure rispetto alle premesse iniziali i risultati ottenuti sono stati tutt'altro che disprezzabile
Ma dove comunque il sindacato ha faticato e fatica ad uscire da una logica solo difensiva e l'azienda al di là delle parole continua a mantenere la tentazione di imporre di fronte alla crisi una gestione unilaterale dei Processi
Che poi si mostra di corto respiro a buona parte dello stesso management c'è qui un terreno anche per i prossimi mesi estremamente concreto
Io credo che anche da questo congresso debba partire un segnale di disponibilità ma anche di sfida la parte più intelligente del padronato italiano l'Olivetti in primo luogo perché alle parole
Si sia in grado e capace di far seguire atti concreti
Cioè qui insomma un terreno d'innovazione culturale e di strategia politica di eccezionale valore per una nuova formazione della sinistra che si assume l'obiettivo della democratizzazione della società non poche perseguirlo innanzitutto
Laddove più fortemente affondano le sue radici e la sua spessa originaria del ragion d'essere e cioè lei l'emancipazione e la liberazione del lavoro
Alla parola Armando Cossutta delegato di Torino segue Mariella Gramaglia
Care compagne cari compagni
Quando in quella tarda serata del ventidue agosto
Votavo al Senato contro la città la decisione del governo
Di inviare forze militari italiane nel Golfo
Temevo e dicevo
Che saremmo stati trascinati in una tragica avventura
E così è stato purtroppo
E tragico Furet errore del governo in quella circostanza
Reso ancora più grave successivamente con l'acquiescenza di fronte alla risoluzione sei sette otto dell'ONU che intimando l'ultimatum
Di fatto autorizzava la guerra questa guerra atroce una guerra senza fine
Doveva essere chiaro per tutti sin da allora che gli Stati Uniti avevano messo in moto una macchina infernale di guerra del tutto sproporzionata agli eventi agli obiettivi che si diceva di volere perseguire una macchina che il presidente Bush diceva di voler usare a sostegno dell'embargo e come Forza di dissuasione di pressione per piegare il dittatore Saddam ma in verità volta rinsaldare anche con la guerra l'egemonia americana in tutta la regione
E oggi su scala mondiale anche in concorrenza conflitto con gli interessi europei e giapponesi anche per dare un colpo un ulteriore al residuo prestigio internazionale dell'Unione Sovietica
Doveva essere chiaro ma non lo fu
Né per Mosca la cui visione del mondo è stata frastornata dalla terribile crisi interna
Né per la sinistra europea italiana e neppure per la maggioranza del nostro partito
E ancora oggi di fronte al massacro quotidiano si esita a chiedere esplicitamente il rientro delle nostre forze militari
Ed invece sarebbe questo il contributo realisticamente più importante dell'Italia al cessate il fuoco in quanto è solo incrinando il fronte di solidarietà
Con la parte più intransigente degli Stati Uniti che da parte nostra si può agire per fare accettare la linea della tregua
Né si può giustificare cari compagni
La esitazione a promuovere un grande sciopero generale nazionale per sostenere tale esigenza
Non si può non si può dimenticare dunque quell'errore errore storico della maggioranza
Occorre anzi cercarne sino in fondo le ragioni le cause vere che stanno secondo me nella linea che il nascente PDS si è dato sin dall'inizio
Una linea rivolta alla omologazione con quella delle forze del Governo nel tentativo di giungere così allo sblocco del quadro politico
Ora la guerra sconvolge tutti quei disegni la realtà dei fatti fra Coppa crollare troppo facili speranze e illusioni
La necessaria indispensabile presa di posizione del partito la posizione unitaria oggi assunto contro la guerra
Prende oggi più difficili i rapporti di collaborazione con le forze democratiche e di sinistra in Italia e in Europa e proprio perché essa credo e giunta tardiva mentre per mesi e mesi nulla è stato fatto per ricercare e costruire con quelle forze punti reali di convergenza e di intesa anche parziali contro la guerra
E neppure la minoranza ha potuto sopperire alla défaillance costretta come è stata nei limiti di una corrente politica
Che per quanto altamente altissimamente autorevole
Ha sofferto di quella mancanza di effettiva autonomia che la condizione stessa per fare azione politica e non semplice testimonianza
Al fondo di quegli errori stalla fragilissimo analisi politica sulla quale sorta l'ipotesi di liquidazione del partito comunista e di fondazione del PDS
Un'analisi per molti versi solo propagandistica comunque sostanzialmente illusoria
Si sono visti gli effetti di quella linea oltre che per il Golfo le vicende del mondo in altri campi
Da quello istituzionale a quello economico e sociale grave e la crisi del sindacato di cui la conclusione della vicenda dei metalmeccanici rappresenta una delle pagine più inquietanti
Il partito accentuato in questo periodo quel difetto gravissimo che aveva iniziato a mostrare a partire almeno dalla fine degli anni Settanta offusca Ando il suo ruolo precipuo di partito antagonista nel momento in cui per alternativa si è inteso alternanza di gruppi politici di potere
L'opposizione si è fatta inevitabilmente circoscritte marginale costretta nell'ambito dei meccanismi vigenti facendo perdere credibilità a qualsiasi intento di cambiamento e di alternativa
Se non si vuole considerare immodificabile cari compagni
Il ciclo politico di questi anni se non si intende ridurre la politica un mero strumento tecnico in grado di assicurare governabilità a una società complessa
Diviene forte la necessità di dare sostanza e gambe a un progetto credibile di trasformazione dei rapporti economici e sociali
E su tale punto chiave che si confrontano fra di noi impostazioni culture e pratiche diverse fra di loro anzi contrastanti
E da quel presupposto di cambiamento che secondo me tra il rigore moderna attualità la questione comunista
La guerra la rende oggi ancora più stringente
Dalla questione comunista non è possibile prescindere proprio perché tutte le analisi precedenti entrano in crisi
Ne reggono le prospettive indicate negli ultimi tempi e ribaditi ancora con enfasi schiacciate come sono di fatto in un orizzonte capitalistico
Ci rendiamo conto compagni
Che di questo soprattutto di questo si tratta
Il PDS disancorato dalla sua matrice comunista
Privato della sua identità antagonistica della sua caratterizzazione di forza trasforma trincee e di liberazione umana nasce incerto né come partito di governo né come partito di opposizione
Nasce ed è destinato a restare in mezzo al guado incapace di contare di incidere anche perché in crisi permanente in quanto profondamente diviso e paralizzato dalle sue divisioni e in quanto soprattutto non è sorretto da una valida natalizi della realtà
I fatti hanno messo in mora analisi e progetti precedenti
La relazione di Occhetto ne prende atto e abbatte essa stessa impietosamente uno per uno tutti i presupposti di quelle analisi di quei progetti
Ne consegue che il primo dei presupposti che crolla che davvero non sta più in piedi è proprio quello su cui si voleva costruire il PDS
Oggi più che mai c'è bisogno non di un PDS ma di un rifondato Partito Comunista l'esigenza il sentirsi e di essere comunisti non può essere compressa è annullata dati forzati la questione comunista esistere non si può non si deve cancellarla
Cacciata dai nomi e dai simboli ripudiata nei comportamenti tornerebbe comunque risorgere
E appunto per questo compagni
Consapevoli della realtà molti di noi hanno presentato una proposta che ci pare la più realistica che la più efficace
Per consentire a chi non è comunista e a chi intende restare comunista
Di trovare la via dell'azione comune attraverso un patto federativo per cercare non una impossibile compresenza nello stesso partito di componenti sempre fra di loro contrastanti
Ma per ricercare creare condizioni il patto federativo appunto entro le quali l'autonomia politica e organizzativa delle forze che sostengono la rifondazione comunista così come quella di eventuali altri componenti
Possa vivere e portare il suo contributo a una prospettiva di rinnovamento democratico e di trasformazione socialista
L'autonomia comunista è necessaria e non una corrente comunista in un partito dichiaratamente non più comunista
L'organizzazione correntizia sarebbe una soluzione vecchia ormai superata del tutto inefficace essendo priva di reale agibilità politica e anzi potrebbe essere persino dannosa perché in sostanza ho concluso porterebbe ad una condizione reciprocamente paralizzante
Riflettiamo compagni
Riflettete tutti quella che noi proponiamo una via non facile
Colma d'incognite ma forse essa rappresenta l'ultimo spiraglio per mantenere aperta una strada che ci consenta a noi tutti di non disperdere le norme comune patrimonio dei Comunisti italiani
Io non voglio scissioni
Solo nel partito dal quarantatré per questo partito dedicato la vita dal carcere la resistenza le infinite battaglie di quasi mezzo secolo
Ho conosciuto sacrifici grandi ho subito sconfitte ho commesso errori ma ho provato emozioni profonde e la gioia indicibile di tante splendide vittorie
Non voglio uscire dal comune rapporto costruito insieme a voi compagnie e compagni ma voi non potete impedirmi di restare comunista di pensare e di agire di comunista non potete impedirlo ai nostri figli
Tanti compagni se ne sono già andati perché comunisti
Tanti e tanti non vogliono entrare del PDS perché comunisti ma essi potrebbero tornare potrebbero restare in campo se fosse garantita la loro autonomia ideale e politica organizzativa di comunisti
è davvero impossibile
Davvero non potete davvero non volete riflettiamo riflettete tutti i compagni a voi dico quello che penso sinceramente con la freddezza della mente
E con il calore del mio cuore riflettete siamo ancora in tempo siamo al dunque
Certo è che giunti al dunque
Le forze comuniste più responsabili questo io penso non potrebbero rinunciare alla loro responsabilità
Non potrebbero quindi almeno al loro dovere che è quello di indicare alla massa di iscritti ed elettori comunisti
Non disposti a seguire un partito non più comunista il PDS la via non della rinunzia della dispersione ma quella dell'impegno per soddisfare un'esigenza oggettiva ardua ma ineludibile
Che scaturisce dalla società stessa in cui viviamo per garantire in Italia un'autonoma moderna rifondata presenza comunista
Voglio comunicare al Congresso che un anziano compagno scritto da molti anni Giacomo Manzoni
L'ha fatto pervenire una sottoscrizione di un milione per il nuovo partito per contribuire a consolidare nelle radici
Alla parola Mariella Gramaglia delegata Esterna segretaria Ettore Masina
I cani
Che la svolta non è ancora iniziata quando mi capitò nel congresso della Federazione romana dire che già sentivo Occhetto come il mio segretario
Anch'essi figlia come sono di un'altra cultura non potevo sentire il Partito Comunista come il mio partito
Mi appariva fin da quel momento come un leader che apre una finestra su una parte grande del paese che intuiva il bisogno diffuso di tradurre iper oggetti in speranze il bisogno di tale sia adulti nella scommessa di rendere ricca e compiuta la democrazia italiana senza invecchiare nel disincanto o cullarsi nel sogno
Vai è venuto l'ottantanove
è venuta la caduta del muro è venuta la svolta
è venuto compagni e compagne il coraggio di un partito che si ripensa dalle fondamenta
Che si mette a disposizione della riforma della politica in tutta la società italiana
Io piena di Rispetto piena di interesse missione lo Spesal come ho potuto rischiando talvolta fonte differire il senso geloso di identità di alcuni comunisti
Ma l'ho fatto offendere senza la civetteria di chi vuol prima sapere come va a finire il P rima per decidere se vale la pena o no di vederlo
Oggi compagni e compagne è vero molte cose sono più difficili
La guerra del Golfo in primo luogo ci fa pensare a tanti problemi nuovi ma anche il lungo intervento del confronto fra mozioni inorridirsi della costituente per la difficoltà ad enti esterni a capirlo questo tormento
La bellicosa reazioni del partito socialista titoli pur
Orali dopo il pronunciamento della Corte tutto acquisto ci rende legittimamente inquieti
Tutto questo ci dice che questo incontro tra voi che mi comunisti che cambiate e noi esterni che vinco intendiamo
Non è tranquillo non è imparerò di un arcobaleno di gioia e dura e carico di responsabilità
Ma quale se proprio per il cui esito ha un valore etico e politico ancora maggiore
E però c'è chi punta il dito chi dice che le in altri Comuni speranze nell'ottantanove
E a non sbagliato sbagliati
Ma io credo che il bisogno di ripensare il nostro ruolo nella sinistra europea e nel mondo che in alcuni dal dolori per i ragazzi della piazza Tienanmen dalla voglia di essere il Coni chiave le di essere con i miei cinica con i nuovi protagonisti che prendevano la parola nella libertà in cui il comunismo non aveva prodotto che tiranni
Ecco questo nostro bisogno secondo me è stato tutto in pieno un grandissimo bisogno di idealità ed intelligenza del mondo
Non sarebbe stato certo rimuovendo lì non sarebbe stato certo sottraendosi all'appuntamento cui essi ci chiamavano no che avremmo evitato la guerra o avremmo visto di un solo grammo più chiara la crisi del Golfo
E la società età
Conflittuale e spostare il rischio ma anche a nuove e concrete politiche di sinistra
Ad aver vinto sui sistemi ed è in questo contesto che io vorrei dividere Occhetto come le ho visto ancor prima della svolta come il segretario di tutti i nuovi e non solo come il garante di un equilibrio di mozioni
E in questo quadro e in questo quadro che Meredith vorrei dire il su in alto uno sforzo PIL fissare di questo progetto il perimetro di programma
Credo anche che sia in questo contesto che bisogna ripensare la pace tutti ci interroghiamo che vede in questi giorni
Pace come istanza morale o pace come proposta politica che potrebbe anche armi anche essere messa in scacco dalla forza delle cose
Io
Le compagnie che mi conoscono sanno vengo da una storia femminista di profonda i stranita alla guerra io da due giorni mi vedo davanti la giovane Bellini Melissa caduta in mano agli iracheni e non a caso a pensare al pezzo che ha pagato alla sua emancipazione
Io
Io ho discusso a lungo sappia perché queste storie di stranita e la mia storia con alcuni senatori della Sinistra indipendente che hanno fatto una scelta diversa dalla mia
E che continuo lo dico all'altra continua la dico anche a tanti altri
A considerare i nonostante questa differenza maestri pezzi osi e carissimi che mi auguravo che ci continueranno ad accompagnare a lungo
Per favore queste reazioni non sono adeguate mi sembra neanche necessario mi dicendo
Decidemmo discutendo e anche polemizzando con questi compagni che vi volevo capire le ragioni e mi sembrava che lavorò mio obiettavano così come di prova a dire tutti a adatti con tutte le tue forze a usare le armi della regione perché in realtà intesi il cuore che pare la e il sentimento di una generazione cioè la mia che si sottrae alla guerra come qualcosa di impensabile
Può darsi compagne e compagni che sia così può darsi benissimo ma se i sentimenti resistono tanto alla ragione
E anche perché la ragione e non mi pare avvierei sufficienti strumenti per piegare lì questi sentimenti
Ma uno sguardo laico sul patio sentimento di pace perché sia tradotto in politica
Questo sì credo che occorre occorre in questo sguardo laico per non cedere alla tentazione non dico di vederlo in in ci mancherebbe altro con la coscienza la maturità politica che in questo congresso cioè ma nei pena di consentire ai giovani che semplifichino vedendomi indicatori degli oppressi sebbene distorti
La dove non ci sono che né i tiranni sanguinari
Nello scagliarsi il cuore nella diversità pensando che la pace in un Paese solo sia la soluzione dei problemi che il richiamo dei nostri Nadi ci metta al riparo da più di una forte responsabilità verso il Paese e verso il mondo
Per non sottovalutare in stile e l'angoscia di una comunità
Quella ebraica e di un papà no quello israeliano verso i quali non so se per colpa di un Governo che certamente ha fatto errori gravissimi ossia anche per colpa di un pregiudizio che si mimetizza sempre in palme nuove persino il Papa talvolta mi paria avaro di pietà o quanto meno se non amano di pietà incapace ancora di tradurre la in una iniziativa in un'iniziativa politica
All'altezza di quelli Deram
Non c'è chi parte i valori e chi Paletta la politica
Tutti uomini e donne laici e cattolici dobbiamo mettere i nostri valori allattava della politica
E questo il senso di un partito laico la laicità e un abito morale intellettuale un modo di guardare la realtà non oscilla con il pendolo della praticabilità dell'alternativa
Non si diverta con il culto delle autorità spirituali possiamo pure le più alte e nobili
Brevissimamente qualcosa ancora vorrei dire perché in questo spirito Hollande laico rispettoso delle differenze i solitari nel gusto dividersi insieme nel mondo che devo moltissimo alle donne comuniste mi fa sorridere Kitab scambia questa esperienza per lobbismo banale sarebbe mai stato possibile altrove che così tante donne si disse la valori nella politica sarebbe stato possibile senza una tessitura ricchissima dirà parti di critiche di incoraggiamenti di solidarietà
è con questo spirito laico ma anche modesto che penso al ruolo degli stermini e il nuovo partito democratico della sinistra
Allora però non siamo che staffette di altri chiederanno da staffette dobbiamo comportarci avendo cura anche con atti concreti di non chiudere intorno a noi la corazza delle correnti
E possibile anche attraverso lo statuto dare un segnale a chi vuole avvicinarsi domani un segnale tenutosi al PdL a questo o quel leader a cui è stato quella mozione ma soltanto al no però Partito democratico della sinistra
Una visione gli aderenti le e li aderenti a darti Sofia si riuniscono alle ore dodici e trenta nella sala C
Ha ora la parola Ettore Masina delegato Esterno siderali Francesca Izzo
Care compagne cari compagni
Io non so ancora se aderirò al Partito democratico della sinistra
Perché molto dipende dal nuovo Statuto e molto dalla riflessione che voglio compiere insieme ai miei compagni di gruppo sulla convenienza o meno di interrompere prima della fine della legislatura
Un'esperienza che a me pare sia stata nel Complesso
Degna e seconda
Ma questo lo so già con certezza
Benché io non sia stato e non sia convinto della necessità della svolta
Il partito democratico della sinistra
Per il fatto che ci starà dentro la grande maggioranza dei Comunisti Italiani e la forza insieme alla quale io intendo continuare a battermi perché in Italia e nel mondo si affermi una democrazia più vera perché più liberamente partecipata
Sul crinale che separa il passato dal futuro
Lasciate che io mi soffermi un attimo per dire come troppo pochi secondo me qui hanno detto un grazie allettante comuniste ai tanti comunisti
Che con la generosità dell'ora esempio con la loro onestà e spesso con il loro coraggio mi sono stati maestre e maestri di devozione alla causa della giustizia mi auguro che i nuovi compagni del Partito democratico della sinistra sappiano seguire questo esempio
Ciò tuttavia che mi ha spinto a chiedere di intervenire nel vostro dibattito non è soltanto la necessità di esprimere questo debito di riconoscenza ma la necessità interiore di cambiarlo con un contributo di esperienze
Io qui non rappresento che ne spesso e però essendo un ostinato tessitore di rapporti sociali ho appena finito di federare centotrentasei gruppi cattolici e non cattolici in un comitato che molti di voi conoscono il Comitato nord-sud un solo futuro
Il quale intende premere sulla classe politica italiana
Per una maggiore attenzione ai problemi della pace e del confronto fra il nord e il sud della terra
Provo allora dir diciotto e mi pare che tutti questi gruppi si attendano dal Partito Democratico della Sinistra
In primo luogo un ribadito no alla guerra e a riprova di esso la ribadita richiesta del ritiro del nostro contingente militare da un conflitto che non è né guerra di difesa della patria né una guerra dell'ONU
Questo non deve essere non è un problema marginale e tanto meno una certa nel cuore è una scelta di civiltà che il Partito Comunista compiuto e che il Partito democratico della sinistra deve riconfermare
Che il nostro contingente sia relativamente esiguo questo non è importante
Importante il fatto che il nostro governo abbia mandato dei giovani cittadini a rischiare la
Ita e a rischiare di uccidere
Io credo che sia arrivato il momento di dire basta alla vecchia ignobile atroce storia
Dei soldati italiani spediti a combattere lontanissimo dalla patria al comando di alleati padroni per guerre inutile tra guerre non necessarie come inutile non necessaria è la guerra che sta esaminando il mondo
A chi ci accusa di non essere solidali con i militari italiani nel Golfo io rispondo che la vera solidarietà che ne dobbiamo loro è quella di sottrarli a un destino doloroso io so bene che vi è chi pensa e chi dice e che scrive che il ritiro del nostro contingente rappresenterebbe una caduta di prestigio per il nostro Paese
Un Paese di cui anche in questo momento ci si ripete che non è l'ultima fra le potenze industriali io penso però che nazioni anche più importanti dell'Italia la Germania il Giappone hanno preferito dare agli Stati Uniti per la guerra soldi non vite umane
Che i governanti italiani che si dichiarano cristiani o socialisti non sentano per questa scelta imbarazzo e vergogna mi sembra assai doloroso mi sembrerebbe gravissimo che non è sentissero persone che si propongono di dare vita a una formazione politica la quale vuole essere particolarmente attenta ai diritti personali
Il primo di questi diritti pari a me è il diritto dei cittadini alla propria integrità personale non solo quella fisica ma anche quella psichica e quella morale
Secondo
Il compagno Occhetto recitato più volte il Pata
Permettetemi che lo faccia anche un cattolico quale io sono
Io voglio allora ricordare che papa Paolo sesto additò come principale responsabile dell'opposizione dei popoli del Sud della miseria del sud quello che lui definì imperialismo internazionale del danaro
E che Giovanni Paolo secondo nella stessa ottica ha definito il capitalismo struttura di morte
Parlo naturalmente del capitalismo imperiale
Del capitalismo libero di agire non della sua spontaneità che parola equivoca ma non la sua bene articolata coerente inflessibile ideologia che in Europa nell'Occidente il movimento dei lavoratori ai partiti della sinistra hanno saputo chiudere entro qualche recinto
Nel Sud questo sistema organico semina miseria e morte ma genera frutti tossici anche fra noi care compagne e cari compagni si licenzia si mette in cassa integrazione o si avvia prepensionamento ai Brea a Torino a Varese a Pontedera e si assuma Johannes Burg a Belo Horizonte a Manaus
Nelle aree nelle quali sindacalista quello del sindacalista è un mestiere a rischio di vita e lavoratore costretto offrire ben più che la qualità totale
E il capitalismo che si nasconde dietro le dittature e non basta dire che noi siamo solidali con chi lotta contro queste dittature guardo alla tribuna delle delegazioni straniere credo che i compagni cileni potrebbero ben dirci caliente non è stato in realtà ucciso da Pino c'è è stato ucciso da lei tipi e dalle altre multinazionali americane
Credo che
I compagni brasiliani potrebbero dirci che sindacalisti campesinos che muoiono nelle campagne Sonila uccisi in realtà non dei militari ma dell'impeachment immense imprese latifondista e molte delle quali italiane per dirne una la Ferruzzi
Credo che i compagni guatemalteca i potrebbero additarci che dietro l'orrenda repressione militare Chennai dal Fruit Company se tutti questi compagni quando ne abbiamo affida loro la nostra solidarietà ci chiedono innanzitutto di combattere qui e ora la nostra battaglia perché è qui che nascono le centrali della loro pressione ora c'è in questo congresso una parte rilevante di compagne e compagni che ho guardano ostinatamente altrove abitandoci altri problemi
Essi hanno ben ragione di farlo ed io guardo a loro con grande rispetto perché si tratta di problemi reali
Ma mi pare di dover riaffermare qui che siamo in molti nel mondo cattolico nel mondo progressista
A pensare che le politiche interne tutte le politiche interne siano come sbiadite dal fatto che i confini nazionali risultano ormai evanescenti nell'epoca delle interdipendenze sempre più reali dei giganteschi problemi planetari
Io credo che il Partito democratico della sinistra non debba confinare i problemi dei due terzi dell'umanità come talvolta è accaduto nel PC nel folclore politico delle feste dell'Unità o di come si chiamerà questo giornale la debba avere ampi orizzonti orizzonti grandi quante sono le speranze le attese degli oppressi
I quali sono vera parte dell'umanità non una parte remota non una specie di giardino zoologico per San Vincenzo internazionali sono uomini e donne come noi e bambini come i nostri
E dunque sono che noi lo vogliamo o no parte integrante della nostra storia
Alla parola Francesca Izzo delegata d'Italia si prepari Giangiacomo Migone
Tra i giudizi più comuni e più fondati che anche in questo congresso sono stati espressi
Intorno ai dati più salienti della situazione attuale spicca quello sul fallimento dell'Europa comunitaria e sulla impotenza dei partiti socialisti
E in dubbio che dinanzi all'acutizzarsi e precipitare della crisi del Golfo lo slancio verso l'unità e l'autonomia politica europea che avevano avuto uno straordinario impulso dalla fine dei blocchi si arresta
Lasciando il campo a iniziativa debole ed incerta di qualche Stato
La Francia ad esempio o l'Inghilterra
Così come arrestato se non è regredita all'attenzione che ha mosso il rinnovamento ideale e programmatico dei partiti socialisti
Verso un impianto euro info ora operistico che li portasse oltre la tradizione del riformismo statali nazionali
La guerra allora dimostrato inconsistenza ed illusoria età di queste elaborazione di questi sforzi
Io credo senza coprire o edulcorare i duri dati della realtà
Manzi assumendoli e facendosi pienamente i conti che oggi più che mai si debba fermare che l'europeismo e il presupposto di qualunque futuro del socialismo
Dopo il tramonto del bipolarismo la mancanza di un soggetto politico europeo conduce ad una regressione catastrofica dell'equilibrio mondiale
Stiamo vivendo la conferma in negativo che senza Europa l'assetto del mondo rischia di precipitare non sotto il dominio Unipol un dominio unipolare ma nell'ingovernabilità
D'altra parte
Per gli stessi partiti socialisti per l'intera sinistra europea l'assenza di una forte e convinta prospettiva europeisti Ca'fa sì che essi subiscano il richiamo dell'Unione sacre e siano pronti a rispondere all'appello per la suprema difesa della patria
Allora non basta opporsi e dire no alla guerra
Perché è decisivo in quale orizzonte collocare il rifiuto di questo strumento per regolare i conflitti e restaurare il diritto internazionale violato
Deve essere evitata ogni ricaduta entro confini puramente nazionali
A me pare che quelle compagnie quei compagni
Che insistono nel considerare il ritiro delle navi e degli aerei dal Golfo l'atto politico decisivo e discriminante della nostra posizione ricadono in una visione in un'ottica tutta nazionale
E se qui vale a dichiarare che tutte le altre possibilità sono bloccate impraticabili e che le nostre forze possono essere solo rivolte a contrastare le scelte del nostro governo
Un ripiegamento entro confini nazionali che non è solo una presa d'atto delle attuali difficoltà e contrasti della sinistra scala europea ma una scelta strategica così a me pare di averlo colte in molti degli interventi
Che considera lo Stato loop nazionale l'unico soggetto in campo
Ma se è così allora l'appello alla difesa della patria rischia di essere l'unico appello che possedere una forza e una sostanza
Il cuore della nostra proposta ribadite ed arricchita dalla relazione del segretario Occhetto
Ha come obiettivo attraverso un cessate il fuoco anche temporaneo le pressioni su Saddam Hussein e la convocazione di una Conferenza internazionale sul Medioriente di attivare i soggetti e le forze capace di arrestare la logica delle acque
Questa posizione
Ha il carattere di una proposta politica e come tale va presa in considerazione
E sta cerca di restituire all'ONU la sua funzione di nucleo essenziale di un Governo mondiale dato che la guerra del Golfo ha superato rapidamente i limiti posti dalla risoluzione
Dello
La rappresentazione che i mezzi di comunicazione le danno di giorno in giorno di ora in ora mostra i popoli del mondo uno scontro diretto tra il Presidente degli Stati Uniti e il rais di Baghdad fra bus e Saddam
Le motivazioni che Bussetti indica i suoi soldati agli alleati non hanno più nulla a che fare con la liberazione del cubani
Egli indica un solo obiettivo la distruzione del nemico la liquidazione militare dell'avversario questo non è il mandato dell'ONU ed ogni giorno che passa si dimostra un obiettivo che coinvolge il popolo dell'Iraq e forse richiederà la distruzione dell'Iraq e dello stesso cubani
Qual è il disegno di questa strategia
Finito il bipolarismo si fa strada l'idea di un nuovo ordine mondiale del quale spetterebbe agli USA unica posta il Potenza sopravvissuta fissare gli equilibri e i criteri
Ma questa appare una prospettiva infondata una stradina sia di cui non esistono le condizioni la potenza economica degli USA e oggi così vulnerabile
Che lo stesso presidente della Riserva federale americano ha dovuto ammonire Boucher il Pentagono se la guerra del Golfo si protrarrà per tre mesi c'è il rischio di una recessione irreversibili ha detto esattamente così dell'economia mondiale
C'è
Il novantuno dimostra che risposta l'ottantanove si affaccia la tentazione di un ordine mondiale centrato su un unico polo ed una sola egemonia per giunta imperniata sulla forza militare
Oltre che inaccettabile per ragioni di principio questa linea appare miope e precari
Un ordine mondiale centrato su un unico polo sarebbe ben più ingovernabile di quello regolato fino a poco tempo fa dal bipolarismo
E illusorio pensare che adesso che adesso che era già inadeguato a governare l'interdipendenza e le complessità delle relazioni internazionali possa subentrare una regolazione ancora più rigida e accentrato e l'illusione di una riduzione della complessità a prospettiva catastrofica
Anche dinanzi alla guerra dunque occorre ridare la parola la politica
E innanzitutto sul piano politico che Saddam Hussein e il suo disegno aggressivo vanno sconfitti
Questo richiede un mutamento della situazione attuale che ridi autorevolezza la comunità internazionale attualmente espropriata da una guerra che di fatto e fra gli USA dell'Iraq non è vanno a tal fine ripercorre le vicende che hanno portato dall'embargo all'ultima e quindi all'interpretazione che di esso è finora prevalsa
Era divenuta davvero inevitabile la guerra
Si può affermare come ha scritto ieri Bobbio riportando la disputa tra Guerra giusta e ingiusta a quello su inevitabilità o evitabilità di essa che tutti i tentativi per sconfiggere politicamente Saddam erano stati esperiti
E
Una questioni ineludibile questa se si vuole esplorare la possibilità che altre forze entrano in campo e correggano gli errori che hanno portato alla guerra no
Non è vero che ogni altra via era stata esplorata
Vi sono stati errori ed omissioni evidenti ed anche Cat calcoli opportunistici
Che hanno aperto la via alle forze che espropriando l'ONU hanno trasformato la condanna e l'opposizione della comunità internazionale alla annessione del del cupamente nell'attuale situazione
La prima commissione è stata quella di lasciare al dispiegamento dell'Armata americana il monopolio in sostanza della Forza di dissuasione a sostegno dell'embargo e in rappresentanza dell'ONU
è stato l'errore dell'URSS innanzitutto ma anche della comunità europea che ha così perso l'occasione per dare forza alla sua iniziativa politica e diplomatica peraltro tardiva
Il presupposto essenziale per fare dell'embargo una politica di tutta la comunità internazionale era l'internazionalizzazione del dispiegamento militare necessario per sostenere l'URSS ha mancato per errore o per i vincoli imposti dal precipitare della crisi interna
E l'Europa
E l'Europa è rimasta presa tra il calcolo egoistico di guadagnare della competizione economica dallo sforzo bellico degli USA e l'antica reticenza ad affrontare il problema della sicurezza
Così si è aperto un varco grande alle forze interessate a colpire sia la perestrojka sia la funzione politica autonoma dell'Europa sulla scena mondiale
E colpita innanzitutto della sinistra europea a fare questo esame e avanzare proposte utili a correggere questi errori e superare calcoli miopi e logiche nazionali
Che possono portare la situazione internazionale in un vicolo cieco
A maggior ragione sono da respingere le campagne di chi cerca di delegittimare le nostre proposte la nostra linea di ricerca con argomenti in verità assalì usuranti
Il Parlamento italiano si dice ha deciso il rispetto delle regole democratiche vorrebbe che una volta appresa la decisione valga anche per l'opposizione
Tutti uniti dunque nella guerra a Saddam anche se come ha dichiarato lo sfortunato contrammiraglio Barranquilla non sappiamo bene chi fissa gli obiettivi e dove ci si vuole portare con questi argomenti ci si
Vorrebbe fare l'esame di democrazia
L'esame di forza di governo
Ad essi una sull'obiezione voglio muovere concludendo
Se questo è tutto quello che la cultura liberaldemocratica ha da dire
Essa appare confinata entro un irreparabile orizzonte ottocentesco
E si rivela far francamente anacronistico
La principale sfida che abbiamo di fronte e quella della sovranazionalità e della democrazia internazionale
E quella di un nuovo ordine mondiale nel quale la politica non sia ricalcata sulla logica della guerra
E che quindi che vale richiamare tutti allora a luglio sacri
Chi può convincere oggi l'idea che quando si è in guerra tutte le differenze e tutte le opposizioni debbono annullarsi in un blocco della nazione per la vita e per la morte solo una nozione del mondo Prayer Oshima o sostenere una logica del genere peraltro vanificata quotidianamente dall'esperienza comune della interdipendenza e unitarietà dell'essa mostra che l'idea ristretta di libertà a cui liberalismo diede vita non è capace di indicare nei passaggi cruciali della vita dei popoli un fondamento valide unitario per il genere umano
Al dunque ci ricordava Gramsci
Ai popoli adesso non sa indicare altro legame che l'idea di patria un'idea regressiva e profondamente cupa in un'epoca in cui la storia e per la prima volta storia mondiale
E voglio aggiungere ed è storia mondiale dell'intero genere umano perché sono entrati come soggetti storici attivi le donne
E le donne lo sappiamo dal fondamento bellico della Costituzione delle leggi della città e dello Stato solo strane Antigone ed è il simbolo permanente ma una democrazia stavano nazionale non più fondata sulla guerra potrà vivere solo con la loro cultura più civile e più alta del conflitto e della convivenza umana
Un avviso importante le delegate ai delegati sono vivamente pregato di di compilare e consegnare il questionario ricevuto agli appositi punti di raccolta il termine ultimo per la consegna è stato spostato al primo pomeriggio di oggi
Allora la parola Giangiacomo Migone delegato esterno si prepari Gavino Angius
Care compagne del teorico bagni
Spesso mi sono chiesto che cosa in comune
La storia di noi cosiddetti delegati esterni e spero che questa sia l'ultima volta che io debba usare questa bruttissima parola
Cioè cosa ci porta affondare con voi compagne e compagni comunisti questo nuovo partito
La risposta più ovvia valida per tutti e la speranza di mutare la politica italiana
Una speranza che sia Cesa con la proposta di Achille Occhetto
E che deve essere molto robusta se consentitemi di dirlo ha resistito alla dura prova del vostro dibattito interno
Ma anche di qualche nostro contributo non sempre composto dai margini dell'Arena
Ma questa risposta è in qualche modo troppo semplice
Speriamo di non essere i maestri Perini prima dei facili a rivoluzioni e poi di improbabili riformismi cioè critica il compagno Tortorella
Anche se molti di noi io tra questi
Non possono fingere di essere delle margherite improvvisamente fiorite sotto il pallido sole del riformismo liberaldemocratico
Anche noi a nostro modo veniamo da lontano perché siamo stati dispersi dalla guerra fredda
Che ha segnato tutta la storia della Repubblica italiana e a cui i partiti di governo praticano ancora la respirazione artificiale
Non solo noi che contiamo pochissimo Mamoli milioni di donne e di uomini di cultura e religione cattolica sono stati imprigionati dalla guerra fredda o dispersi se vi si sono ribellati
E quante persone di tradizione liberale e socialista hanno dovuto piegarsi alla stessa logica o pagare il prezzo del rifiuto e quanti anche comunisti
Mi vengono in mente nomi di persone molto diverse tra loro ma che hanno avuto in comune l'insofferenza il rifiuto
Di una guerra fredda che obbligava a scegliere se privilegiare liberta o eguaglianza
Gaetano Salvemini Ignazio Silone
Aldo Capitini primo pazza Mazzolari
Sono tutti stati costretti a ricercare vie politiche a rischiose e difficili
O a pagare il prezzo più alto che possa pagare un militante politico quello di trasformare il proprio impegno in pura testimonianza
La nostra presenza costituisce anche una ridotta e modesta prova della vitalità della loro variegata esperienza appena il segno di un processo che deve essere tenuto aperto anche dopo questo congresso
Non ci possiamo nascondere che il regime di sovranità limitata che pure esistiti in Occidente e quante prove ne abbiamo avute di recente
Ha trovato la sua giustificazione in suo sostegno nella brutalità del regime sovietico che vi si contrapponeva
è questo il sistema bipolare che ha imprigionato anche il nostro Paese in cui per decenni la sinistra dico di proposito la sinistra e non solo il Partito comunista
è stata votata ad un ruolo magari robusto ma subalterno per l'ombra che gettava su di essa una realtà esterna dai connotati indifendibili sotto ogni profilo
Questo nostro congresso fa paura e lo sentiamo dai commenti di questi giorni perché anche la celebrazione per la fine di una subalternità storica della sinistra italiana
Dei milioni di donne e di uomini italiani privati di una piena cittadinanza politica e sociale
Per questo rivolgiamo il pensiero ad Enrico Berlinguer
Che per primo ha portato il Partito Comunista Italiano a sottoporre il sistema bipolare atterriti caro radicale io ricordo anche una relazione di Romano letta questo proposito
Iniziando un processo c'è la svolta voluta da Achille Occhetto ha portato a compimento
Ringrazio Lugli e tutti coloro senza eccezione senza distinzione di concorrenza di corrente che in diverso modo vi hanno contribuito
Il tramonto di un ordine mondiale
Non si realizza senza sconvolgimenti senza tentativi estremi di restaurazione
Le prime vittime di questi tentativi di sono stati gli studenti democratici di Tienanmen adesso menzionati da Mariella Gramaglia cioè questo congresso non ha dimenticato
Come non manca di seguire con trepidazione le vicende delle Repubbliche baltiche esposte ad una rinnovata pressione che forze nostalgiche del vecchio ordine
Esercitando su colui che è stato forse il principale protagonista della svolta nella politica mondiale Mikhail Gorbaciov
Anche la guerra che si sta svolgendo in questo momento nel Golfo Persico costituisce
Un episodio un tragico episodio ma episodio di una lotta globale per il futuro assetto dei rapporti internazionali
Tale constatazione non può in alcun modo fare dimenticare che questa stessa guerra è stata iniziata da Saddam Hussein e dobbiamo ugualmente rivendicare è ribadire la scelta di non avere condonato il suo gesto
Per le conseguenze gravissime che in ogni caso ne sarebbero scaturite
Gli atti illegali in passato subiti dalla comunità internazionale
In particolare le numerose soluzioni risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell'ONU violate dallo Stato di Israele e disattese dagli Stati che oggi compongono la coalizione anti irachena
Non costituiscono di per sé una ragione per tollerare una ulteriore clamorosa violazione della legalità anche se hanno indubbiamente indebolito l'autorità morale dell'ONU
Ne è sostenibile che Saddam Hussein in qualche modo rappresenti il sud del mondo in un nuovo bipolarismo che costituisce piuttosto l'obiettivo di George Bush
Alla ricerca di nuovi nemici che come nel caso di Gheddafi e di Noriega sono poi degli ex amici che dovrebbero surrogare quello antico
La crisi nel Golfo è anche questo forse soprattutto a questo
Una prova di forza taralli Stati Uniti e gli altri paesi industrializzati loro concorrenti diretti
L'impostazione ultimativa della crisi il rifiuto di ogni collegamento tra un eventuale ritiro di Saddam Hussein e lo svolgersi di una conferenza per la sicurezza del Medio Oriente
Non solo hanno favorito una soluzione militare ma hanno ridotto al minimo lo spazio per un'iniziativa autonoma dell'Europa
Malgrado fossero preponderanti i rischi che la guerra non rimanesse limitata nello spazio e nel tempo
Abbiamo assistito impotenti al paradosso che è la più grande coalizione in coalizione della storia dell'umanità
Non è riuscita a far recedere il dittatore di Baghdad senza un'estensione della guerra
Oggi finge di stupirsi Pirelli si comporti per quello che e si sapeva che fosse un buon modo disposta ad alimentare una tragica spirale di violenza
Che avrà costi umani difficilmente calcolabili minando alla radice le possibilità di un assetto stabile del Medio Oriente
Mettendo a repentaglio la sicurezza di Israele come i diritti del popolo palestinese
Coloro che Occhetto ha chiamato nella sua relazione i nostri locali i maestri della Realpolitik
Oltre che Sordi ad ogni realistica valutazione dei costi umani politici ed ambientali dell'estensione del conflitto
Si sono caparbiamente o rifiutati di valutare la condotta della crisi sotto il profilo degli interessi concreti dell'Italia e dell'Europa
è nel nostro interesse e che gli Stati Uniti acquistino un controllo militare diretto del nostro approvvigionamento di petrolio
è nel nostro interesse che rapporti faticosamente costruiti tra l'Europa e il mondo arabo siano compromessi per decenni è nel nostro interesse terrà europei giapponesi siano trascinati in quello che non è ma rischia di diventare un nuovo scontro bipolare questa volta dal Paranor del sud è nel nostro interesse
Per l'Europa rinunci alle evidenti prospettive di unità e di estensione del proprio territorio maturate dopo il nostro beh crollo del muro di Berlino è il nostro interesse essere costretti a scegliere darà una militarizzazione delle nostre economie o il pagamento in moneta sonante
Della mobilitazione americana evidentemente no
Se questa la cultura di governo che ci viene suggerita
Preferiamo costruire la nostra alternativa nella lotta politica
Che non ci regala una coalizione di governo Servitec su chissà quale piatto d'argento ma che ci consente di realizzarla sulla base di una verifica dei fatti
Che non abbiamo ragione di temere
E a chi oggi critica Coloro che marciano per la pace ricordiamo la risposta divi libro oranti
Consentite ad un uomo della mia generazione ed è la mia nazionalità di rallegrarsi se il mio popolo marcia per la pace e non per la guerra
Anche questa e cultura il governo
La parola Gavino Angius delegata di Napoli
Vorrei che un giorno magari non lontano
Facessimo tra Dinoi care compagne e compagni un discorso di verità su questi quindici mesi che ci stanno alle spalle
No non è per scippare con troppe parole in un barocco balordo gioco di responsabilità il nostro tempo ma per capire se ci riusciamo le nostre difficoltà di oggi nostra del nostro partito
Che si trasforma per dare vita al partito democratico della sinistra
Noi quanti abbiamo aderito alla mozione Rifondazione Comunista abbiamo espresso il nostro punto di vista critico abbiamo sbagliato io penso di no
Ma non penso che siamo portatori di verità assolute e ci siamo sforzati nei limiti delle nostre capacità di avanzare sempre in ogni occasione un contributo positivo
E oggi faremo male tutti se non vedessimo le grandi difficoltà politiche nelle quali ci troviamo e se non contribuì Simo ancora una volta a cercare di risolverli
Agiremo ancora peggio se non riconoscessimo le possibilità reali ed effettive dando vita al nuovo partito di poter diventare una condizione del tutto nuova un punto di riferimento essenziale per le forze di sinistra in Italia in Europa
Ho letto su un giornale che Foa e Giolitti non sono tenuti a Rimini per non perdere tempo noterete la leggerezza del giudizio su di noi se pensavano questo hanno fatto bene
Dopo tanti consigli che ci hanno dato in questi mesi potevano scomoda arsi a darcene qualcuno anche qui
Noi siamo invece qui a cercare tra di nuovo insieme ad altre forze esterne con le quali dialoghiamo per delineare caratteri fondativi di un partito davvero nuovo
Occhetto ha detto nella relazione che dobbiamo ripensare la svolta
Perché c'è la guerra certo ma forse anche per le ragioni argomentate portate da questa minoranza che non erano inutili
Non tolgo nulla la relazione del segretario se sostengo che ho colto in essa almeno alcune parti i motivi del nostro impegno di minoranza
Guardiamo avanti allora
Ma perché non di Ricci che tutto o quasi del nuovo partito è ancora da fare e da dove partire io penso da noi stessi
Dalla ricerca di una teoria di una cultura politica di un punto di vista senza impossessarsi del quale si corre il rischio dell'eclettismo dell'improvvisazione dell'oscillazione politica
Non siamo stati esenti da questi difetti in questi ultimi anni
E proprio perciò più alto deve essere il nostro impegno certo la guerra cambiato tutto le partendo da questa spaventosa tragedia che si ridefinisce l'autonomia ideale e politica del nuovo partito l'umanità è davvero un vizio oggi più che mai la lotta per la pace evoca i valori della democrazia e del socialismo
Se intendiamo naturalmente per pace l'affermazione piena dei diritti umani insopprimibili e per socialismo il fine dell'autodeterminazione individuale e collettiva i popoli in azioni vista
La nostra posizione sul Golfo ingiusta contro la guerra e dunque per il ritiro delle navi e degli aerei italiani
Le quattro fregate italiane non sono come è stato detto delle barche a vela se fosse così ve leggere ebbero nella Costa Smeralda e i tornado se in a prova contraria hanno compiuto dieci missioni di guerra i Tornado italiani e non sono degli alianti quante vite umane hanno distrutto sotto la bandiera italiana
Questa nostra posizione che io spero il Congresso confermi reca in sé molte implicazioni
Diciamo cioè esplicitamente una cosa c'era stato detto di dire sì alla guerra per avere quasi una specie di passaporto per il governo poi magari non ce l'avrebbero dato ma questa era l'offerta e abbiamo detto di no e ora lo sblocco del sistema politico non è dietro l'angolo non è allora dall'opposizione che deve partire ripartire la lotta per l'alternativa e questa la scelta io penso netta e chiara che dobbiamo fare qui al congresso
In Italia molto forti sono i pericoli di una svolta conservatrice e anche di destra non dimentichiamoci ne stiamo parlando poco di quella storia di Gladio che non va dimenticata
E non va dimenticata perché non è pienamente libera e compiuta una democrazia dove chi ha la responsabilità di governo su di esso Tavano sospetti di copertura di una struttura illegale che aveva lo scopo di colpire un partito democratico come il Partito Comunista Italiano
Andreotti se ne deve andare non era il nome del nostro partito non era il Partito comunista la sua forza organizzata e neanche la sua politica l'ostacolo l'alternativa era qualcosa di più sostanzioso il suo sistema di valori le sue idealità alla sua autonomia politica e culturale
Dobbiamo chiederci qual è il senso profondo e autentico oggi allora di una lotta per la libertà e per l'uguaglianza e per il socialismo un muro è crollato in Europa cento ma la guerra ne sta innalzando uno nuovo tra il nord e il sud del mondo ed è la lotta per la pace che può impedire che lo si costruisca
Questa lotta cambi anche noi stessi i nostri vecchi giudizi le vecchie analisi del rende supera e ci aiuta a collocare in avanti la nostra analisi ci costringe a misurarci con i caratteri nuovi dell'aspirazione alla liberazione umana
Nei connotati assunti nel mondo contemporaneo a ripensare la nostra stessa concezione della democrazia e del socialismo e anche la nostra stessa idea di Rifondazione dell'identità dei Comunisti italiani che abbiamo avanzato al congresso
Parlando al Parlamento il ministro della Difesa democristiano ci ha detto che la politica internazionale la stessa politica estera dei governi occidentali subirà una crescente influenza militare ha spiegato con
Se c'è una fase di sviluppo dell'economia occidentale oggi dunque qualche migliaio di morti domani però qualche milione di dollari alta politica si dirà bassa morale si potrebbe aggiungere ma questo ci viene spiegato il mercato sono le sue leggi questo e lo sviluppo ma noi noi comunista e Comunisti Italiani noi che fondiamo nuovo partito dobbiamo chiamarlo civiltà ecco che la lotta per la pace allora non è soltanto lotta ideale lotta politica non è qualcosa di astratto
Ecco che allora dobbiamo vedere bene che cosa sono i diritti viene labili di nazioni di Stati di pongo l'ONU può favorire la soluzione di un conflitto ma è molto difficile che riesca a impedire i conflitti così come i tribunali non eliminano i crimini e il patto che sta a fondamento dell'ONU che va cambiato se si vuole davvero che essa assolva un ruolo e una funzione di governo mondiale
Non tutti i popoli non tutti gli Stati sono uguali Mellone il popolo del Maghreb o quello della Palestina non è uguale al popolo britannico e il Libano non ha gli stessi diritti della Francia
Perché allora un popolo uno Stato non dovrebbero essere uno uguale all'altro
E utopico questo modo di ragionare
Ma non dovrebbe il diritto a governare i rapporti tra uguali non ci è stato insegnato questo a proposito della democrazia perché non vedere che in realtà il mondo la nostra stessa vita è governato da un modo di produzione storico capitalistico che ai suoi codici le sue norme le sue consuetudini suoi poteri no non credeteci costruire la pace non è davvero indolore
Battersi per un internazionalismo Pagin visitò per la non violenza non è cosa da poco
Si può costruire la pace senza affrontare la questione energetica senza riproporre l'idea di una nuova ostilità senza una lotta all'industria delle armi senza misurarsi con la limitatezza delle risorse ambientali io credo vino ed ecco che allora viene un'altra grande questione cosa produrre come per figlia quali con il tema di una nuova divisione del lavoro e della produzione tecnologica
Ecco il tema quindi attraverso il quale noi possiamo affrontare le grandi contraddizioni
No non sono lontani questi temi dalle spaventose tragedie del Terzo e Quarto mondo delle morti per fame di milioni di bambini dallo sfruttamento più bestiale per metà dell'umanità dall'esito biblico di milioni di famiglie senza casa e senza terra
Io non penso che tutto questo sia lontano tanto lontano dalle nostre case delle nostre città dalla disumanità azione della nostra vita dal razzismo strisciante che c'è nelle nostre stesse false coscienza parliamo molto dei diritti dei lavoratori e dei cittadini ma essi non sono soddisfatti
Un diritto non è soltanto l'espressione di una cosa hai anche la libertà da qualcuno e da qualche cosa
Viviamo in una società in cui i pericoli di una lesione dei diritti reali possono avvenire direttamente dello Stato
Ma al tempo stesso vengono da una società di massa nella quale si affermano poteri economici organizzati molto forti e l'individuo la persona umana cioè sono più che mai di essere nomadi e rischiano di essere così trafugati
Le rivoluzioni borghesi non hanno impera
I principi di libertà e di uguaglianza e la storia dimostra che una riforma del capitalismo non è sufficiente hanno ragione i compagni del Partito socialdemocratico tedesco che hanno scritto queste cose non si arrabbi il compagno Craxi mi chiedo dunque il nodo oh sì per noi il socialismo intesa come autodeterminazione
Superamento Nordio capitalismo come forma peculiare di un modo di produzione storico io credo di sì
E lo dobbiamo affermare come faceva la relazione non si può sostenere che democrazia è sinonimo di capitalismo e al tempo stesso che socialismo è sinonimo di democrazia ci vuole dunque un grande rigore critico ideale e credo che tutti noi aborriamo i sistemi correntizie
Un partito davvero democratico e pluralista non può non riconoscere un'autonomia di presenza politica organizzata di aree politiche culturali diverso che vi sono già vi saranno nel futuro partito dobbiamo vivere questo come un valore una ricchezza non un ostacolo ed è con questo spirito che abbiamo avanzato una proposta precisa di modello organizzativo
Le minoranze nato da una funzione positiva per sviluppare la democrazia nel partito per garantire la stessa unità del partito e io penso che in un futuro non lontano sia possibile sulla base di una sedia convergenza politica andare ad una unità d'azione con i compagni e le compagne della terza mozione
E perché non dovremmo ambire poi su basi chiare non dovrebbero ambire queste minoranze anche a diventare maggioranza nel nuovo partito
Ecco perché dobbiamo dare vita a un organismo unitario ad una struttura nuova radicata nella società della definizione del nuovo Statuto mi avvio a concludere per la quale ci sono difficoltà va affrontata sul piano politico lo dico al segretario del partito e anche al coordinatore dobbiamo avere il coraggio della critica innanzitutto verso noi stessi l'orgoglio della nostra storia la fierezza della nostra forza la fiducia in noi stessi non sempre è stato così
Quando negli anni passati e non lontani noi parlammo con Berlinguer di pacifismo di austerità di ecologismo di non violenza di femminismo gettavano nella politica del nostro stesso partito l'innovazione profonda che toccava la sua stessa identità
Diciamoci una cosa il nostro stesso difetto non fu di essere stati troppo determinati nel sostenere quelli tema di esserlo stati troppo non si costruisce niente di nuovo di originale di anticonformista a sinistra rimuovendo l'identità di questo movimento che noi abbiamo rappresentato tra breve saremo chiamati ad una scelta di cui ciascuno di noi avverte l'altissimo impegno la scelta di aderire affondandolo al Partito democratico della sinistra
Questa decisione è già stata assunta nella realtà dalla maggioranza delle comunista e dei Comunisti italiani lo ha già detto Tortorella
Per quanto non condivisa da me e da altri compagni questa è la scelta della maggioranza del partito
Se dicessi che sono del tutto convinto della relazione del segretario non dire il vero
Ma sento che il nostro impegno di questo anno non è stato fanno per molti di noi iscrivendosi al Partito Comunista Italiano ci è sembrato di fare abbiamo fatto una scelta di vini abbiamo aderito ad una storia ad un'entità morale e separarsene per me è impossibile
Non possiamo sentirci come una pietra scagliata nel tempo
Quella idea comunista che abbiamo afferrato tanti anni fa con l'idea di relazionalità critica della società contemporanea secondo me non fa morire
Facciamo la vivere nel nuovo partito misuriamo le confrontiamo la con altre culture uniti compagni e compagne tutti uniti possiamo continuare a rendere un servizio al nobile alle lavoratrici e lavoratori italiani chi si sente vuole restare comunista avrà bisogno del questo futuro partito che si costruisce ma anche voi compagni e compagne della maggioranza avete bisogno Dinoi non solo per ciò che rappresentiamo ma per ciò che tanti di noi cercano di esprimere restiamo uniti uniti in compagnia e compagni la politica non è solo per noi il realismo e calcolo ad essere troppo realismi si rischia di aderire alla realtà la politica per noi anche un doppia e sogno
Perché senza il sogno e senza l'utopia non si muovono gli uomini e le cose
Il socialismo in un'isola lontana forse care compagne e compagni ma anche il sindacato era lontana dell'invisibile ma senza di lei nessuno si sarebbe mai messo in viaggio e per questo che il vogliamo andare avanti con tutte le nostre forze con tutta la nostra passione
Allora Paolo Flores d'Arcais delle
Se Giorgio Napolitano
No compagni compagne
Da due giorni non ci sono più esterni ed interni ci sono mille cinquecento compagne e compagni ciascuno con la propria storia con il proprio personalissimo individuale impegno che lavorano qui insieme per fondare un partito radicalmente nuovo si tratta di una ambizione enorme e di un impegno nord perché con un partito nuovo si deve inaugurare una fase nuova della storia della nostra Repubblica
Un lavoro che deve procedere fra mille dissensi fra mille cinquecento dissensi
Perché il dissenso e ricchezza
Se non si chiuda nel tatticismo di corrente
E nei pregiudizi di schieramento
Dobbiamo dissentire con chiarezza dicendo tutto quello che pensiamo anche quando questo rischia di essere poco popolare
Ma dobbiamo anche imparare ad ascoltarci senza settarismo
Perciò più che con dispiacere io sono rimasto ho ascoltato con sorpresa
I fischi che ieri hanno accolto l'intervento di Toni Muzi Falconi oggi poco fa di Mariella Gramaglia
Due compagni non comunisti che forse sono stati fra i più impegnati
Con tutta la loro passione
In questo anno di processo costituente non facile
E spesso deludenti
Noi dobbiamo fondare un partito capace di combattere la deriva antidemocratica perché partitocratica che sta vivendo in questi anni il nostro Paese
E le condizioni di guerra stanno consentendo al governo
I mettere da parte tutti i problemi inevasi
Che si sono accumulati in questi anni e di sottrarli all'attenzione al controllo dell'opinione pubblica
Noi non dobbiamo in questo congresso fare questo regalo al governo
è inevitabile parlare della guerra ma non dobbiamo in assoluto in nessun modo dimenticare gli altri problemi
Per quanto riguarda la guerra è evidente che dobbiamo realizzare una politica di pace
Ma una politica di pace significa qualcosa di efficace capace di contribuire davvero affermare la guerra e non semplicemente a mettersi a posto la coscienza perché ci si può mettere a posto le coscienze a poco prezzo mentre i morti continuano a morire
E allora una politica efficace di pace
Deve fermare quella guerra che Saddam ha voluto e preparato composti in azione
E della quale troppe industrie e troppi governi occidentali sono corresponsabili per avergli fornito le armi
Che oggi gli USA perciò una prima scelta si impone non di un'arma ai regimi anti democratici diffusi in tutto il mondo
Noi dobbiamo avanzare con ostinazione
Pari all'ostinazione guerrafondaio di Saddam una politica di pace
Che riesca a imporre il ritiro di Saddam e quindi una tregua e quindi una conferenza di pace che garantisca insieme i diritti del popolo palestinese e la sicurezza di Israele dentro l'alleanza di cui facciamo parte senza regalare a Saddam un ritiro italiano unilaterale che non farebbe altro che rafforzare
Noi dobbiamo ripeto costruire un partito nuovo
Il che non significa affatto come taluno paventa e come molti nostri avversari invece desidererebbero
Un partito più moderato più a questa gente niente meno critico verso l'esistente meno scomodo verso i poteri costituiti
Perché un partito del genere non sarebbe nuovo sarebbe un partito più innocuo e quindi un partito inutile al contrario noi dobbiamo costruire un partito diverso rispetto ai partiti esistenti di alternativa perché questo Paese ha un estremo bisogno di opposizione di opposizione e di coerenza
Quella coerenza che vuole che si costruisca un programma e che sia lo stesso programma sia quando si sta all'opposizione sia quando si va al governo quando si va al governo senza sconti opportunistici quando si è all'opposizione senza sciocca demagogiche
Perché un partito che prende sul serio se stesso quando è all'opposizione come deve essere oggi il nostro è un partito che poi sul serio vuole candidarsi a guidare una maggioranza di governo ripeto a guidare una maggioranza di governo
E dunque partito alternativo e diverso rispetto alla deriva partitocratica alla occupazione spartizioni indebita di risorse che solo per beffa ormai sono chiamate pubbliche visto che sono la proprietà privatissima
Dei padroni delle tessere dei cinque partiti che ci malgoverno
Un partito che realizzi ciò che sarebbe ovvio in una democrazia presa sul serio e che in Italia invece suona eversivo gli eguaglianza di tutti di fronte alla legge la legalità un Fisco uguale per tutti gli ospedali che Serafino a curare la gente e non già ad aumentare le clientele l'utilizzazione di quel patrimonio straordinario che la cultura in questo paese che viene dissipato e via via con tutto l'elenco che tutti sanno a memoria di un programma riformatore
Che nessuno in questo Paese vuole realizzare benché tutti a parole si dicano riformisti
E allora un programma un partito di programma deve tener ferma la priorità del programma sugli schieramenti
Nessun privilegio anni nessuno
Questa è una questione cruciale
Perché in legali
Il rapporto del nuovo partito con il PSI
Io credo che la politica non possano aprirsi di sogni debba essere fatta
Con realismo
E realismo vuole che noi guardiamo al PSI quale che esso è e non già quale ci piacerebbe che fosse
Che oggi il PSI per le sue politiche
Sui magistrati sulla droga sulla riforma istituzionale
Sulla libertà di stampa quella libertà di stampa che Intini sistematicamente vuole combattere il PSI per tutte queste politiche è spesso la destra di un governo di destra
A chi guarda con lucidità questo stato di cose naturalmente opera per cambiarlo perché vogliamo che il PSI cambi ma per cambiarla bisogna prendere atto di quello che a chi guarda con lucidità questo stato di cose viene fatta la domanda ma allora con chi l'ha fatta è l'alternativa
Innanzitutto
E questa dovrebbe essere ovvio per un partito democratico occidentale innanzitutto con la gente comuni cittadini con quella maggioranza di cittadini e di cui dobbiamo conquistare il consenso
Comunque i cittadini che sempre più votano in modo fluttuante perché già la madre la metà del corpo elettorale non vota più per i partiti tradizionali che quindi ha un elettorato con cui stabilire se avremo un programma serio ed è la gente credibile per realizzare
Ma qui diventa essenziale lo strumento il partito lo strumento inedito
Che non sostituisca il vecchio soffocante centralismo democratico con nuovi e più soffocanti centralismi democratici di corrente perché questo imbelli direbbe oltremodo la vita interna
Perché in un partito di correnti sono libere le correnti ma non sono liberi i militanti liberi solo di scegliere un'obbedienza fra le correnti
E per questo che io credo che questo congresso
Debba avere un momento pieno di sovranità in cui ciascuno di questi delegati conterà davvero nel fondare il partito scegliendo direttamente la direzione e il segretario del partito
Concludo compagni
Noi
Più che contarci dobbiamo ascoltarci ascoltarci e poi decide
Voi compagni del PC chiudete un'epoca per liberarmi
Da ideologia che voi stessi avete giudicato
Sconfitte
Ma non certo per dissipare quel patrimonio
Di passioni civili d'impegno di sacrificio
Di migliaia e migliaia di milioni di militanti comunisti nel corso di questi decenni
Anzi per valorizzare quel patrimonio che nei fatti è sempre stato assai più patrimonio democratico e di sinistra che un patrimonio comune
Chiudete queste ponga
E mi apriamo da oggi un'altra insieme abbiamo insieme un'epoca
Perché milioni milioni di cittadini democratici di sinistra trovino nel PDS il loro partito il loro strumento lo strumento con cui aprire una pagina che porti Italia all'avanguardia di una Europa delle libertà e delle solidarietà questo è l'impegno di ciascuno di noi questo il compito per cui ciascuno di noi deve dimostrarsi all'altezza
La parola ora Giorgio Napolitano poi Fabio Mussi
Compagnie e compagni
Pesano su questo congresso le conseguenze di una lunga e tormentata vicenda di partito
E infine gli assilli della prova più drammatica a cui potessimo essere esposti non possiamo permetterci nessuna digressione emotiva o nobilmente retorica
Nel momento in cui pur si conclude una grande esperienza storica come quella del PC
Per evitare che essa si disperde
Per trasferirla con successo su un terreno più fecondo dovremmo lasciarci alle spalle dispute paralizzanti dovremo mettere in grado rapidamente con nuovi apporti il Partito democratico della sinistra
Di colmare i vuoti e i limiti gravi di iniziativa politica I die lavorazione programmatica che scontiamo in questo nostro dibattito
Certo Domino su tutto nell'animo nostro
Le sconvolgenti vicende della guerra nel Golfo
Ma il parlare del partito che sta per nascere non si allontana dall'impegno per la pace e per un nuovo ordine internazionale
Potremmo assolvere al realmente quell'impegno solo se sfonderemo una forza capace di contare nelle decisioni e nel governo del Paese e nel concerto della sinistra europea
E dunque una forza ben radicata socialmente e culturalmente combattiva e aperti fa politicamente
Sbaglierebbe molto a isolare le scelte compiute da compiere rispetto al conflitto nel Golfo dall'insieme delle prove su cui si definiranno la fisionomia e la prospettiva del nuovo partito
Non abbiamo solo raccolto L'Espresso un sentimento profondo di avversione alla guerra abbiamo formulato una sostenibile linea alternativa
E d'altronde nessuno può essere ragione fondativa di una forza politica nemmeno il più alto il no alla guerra occorre produrre analisi visioni proposte credibili iniziative che trovino riscontro in altre forze
Come abbiamo cercato di fare di fronte agli sviluppi nuovi della situazione internazionale e di fronte alla crisi del Golfo questo è lo sforzo da portare avanti
Se invece partendo dall'aspro convulso confronto su una guerra devastante noi che ad essi non è l'insidia di una contrapposizione frontale
E scivolati Assimoco sul terreno cruciale della politica estera in un'astratta professione di valori o in una pura agitazione propagandistica
Colpiremo alla radice la prospettiva del partito democratico della sinistra né insincera in modo la stessa capacità di azione efficace per la pace e per un nuovo ordine internazionale
Ne miniere in modo la possibilità di operare per il rinnovamento della politica italiana di competere per il governo del Paese di affermarsi nell'aria della sinistra europea del socialismo europeo
Sono tante in Italia compagne e compagni
Le forze che in questo momento credo no di poter panificare l'impresa in cui ci siamo impegnati a partire dal novembre ottantanove con la proposta di Occhetto
Che credono di poter individuare un nuovo steccato
Dopo la caduta di quelli del passato al riparo del quale rabberciare
Equilibri politici e sociali pur così scossi e sfuggire a esigenze più che mature dire Edison di revisione degli schemi di superamento dei limiti storici della lotta democratica nel nostro Paese
Questo steccato sarebbe costituito da una rinnovata inconciliabilità per quel che riguarda la collocazione internazionale dell'Italia tra il partito che sta per raccogliere le energie del PC e gli altri partiti democratici anche e in particolare quelli di sinistra e progressisti
Ebbene
W e possiamo mostrare la infondatezza e pretestuosità di questo assunto argomentandoli sviluppando con chiarezza e con rigore le nostre scelte di fronte alla guerra nel Golfo
Rispondiamo così
Con la forza delle nostre ragioni
Al Partito socialista
Visto che nelle sommarie reazioni stroncato Oria all'avvio del nostro congresso venute da quella sponda si sono accomunate
La polemica sulla politica estera la chiusura verso un confronto senza pregiudiziali
Sulle riforme istituzionali il rigetto delle aperture della relazione di Occhetto sui temi dell'alternativa e della ricomposizione delle forze di ispirazione socialista
E soprattutto preoccupiamoci al di là dissimili reazioni di rendere coerente e incisivo il nostro discorso politico e programmatico e dunque anche il nostro impegno di politica estera perché perché e qui la vera garanzia per fare avanzare la prospettiva in cui crediamo quella di una strategia riformista unitaria per la sinistra quella di un'alternativa di governo
A scelta del no al passaggio dopo il quindici gennaio
All'azione militare contro l'Iraq autorizzata dal Consiglio di sicurezza è stata coerente con quella del sostegno all'embargo dopo la risoluzione del ventisei agosto abbiamo proposto la continuazione di inasprimento delle sanzioni del blocco della pressione nei confronti dell'Iraq anche per dar forza a un'iniziativa politico-diplomatica da portare avanti in modo conseguente nonostante il fine di non ricevere protervo amente opposto da Saddam Hussein ai passi intrapresi per mesi da tante parti
Eravamo convinti che quella indicata da lui e da molteplici forze in Europa e negli Stati Uniti fosse una prospettiva ragionevole ed efficace
Che i rischi associati con una linea ancora imperniata sulle sanzioni fossero ben minori come si è autorevolmente detto nel Senato americano dei rischi molto concreti associati con la guerra e ancor più con il topo conflitto in una regione così fragile
L'alternativa alla guerra da noi sostenuta non è passata in Parlamento
E già prima non era passata nel congresso degli Stati Uniti ne prendiamo a
Ma i fatti stanno drammaticamente confermando come il ricorso all'azione militare comportasse incognite costi e conseguenze terribili su quella allarmante previsione su quella valutazione concreta si è basata la nostra scelta non sulla contestazione della legittimità della risoluzione sei sette otto
Vorrei d'altronde dire con molta schiettezza
Ai compagni della seconda e della terza mozione
Che non si può contestare la legittimità di quella risoluzione e insieme invocare come pure è necessario fare il rispetto dei suoi limiti
Non si può negare la praticabilità degli articoli della Carta dell'ONU che configurano il ricorso all'azione militare in caso estremo e insieme invocare il rispetto dei meccanismi da essi previsti
Non si può più in generale continuare a resistere alla tesi di una politica comune di difesa europea e poi denunciare il ruolo preponderante degli Stati Uniti sul piano militare
Occorre chiarezza il rigore per difendere il validamente le scelte che abbiamo fatto e per darvi i nuovi necessari sviluppi
A proposito dei quali reiterare oggi la richiesta di ritiro delle forze italiane dal Golfo
Riflettiamoci compagni senza pregiudizi di schiavi a me
Metterebbe in una luce riduttiva e fuorviante il nostro impegno
Che deve essere rivolta invece a sollecitare iniziative di portata generale già in discussione sul piano politico Hoxha rivendicati unitariamente cosa molto importante
Dal movimento sindacale dalla CGIL
Iniziative per la sospensione delle ostilità per il ritiro delle forze irachene da occupante per la convocazione della Conferenza sulla pace in Medioriente
Mentre la richiesta del rientro del contingente italiano non condurrebbe lo sappiamo
Nei ad un gesto esemplare nei ad un atto capace di contribuire a fermare la guerra sarebbe solo una prova di propagandisti Maurice stretto o di identificazione rinunciataria e strumentale
Con movimenti pacifisti
Dei quali un grande partito come forza potenziale di governo Pepe sa per cogliere il valore e le istanze e rispettare l'autonomia
Ma dai quali lo ha ben detto ieri Paola dagli occhi deve saper distinguere la sua funzione so che tra noi potrà registrarsi un dissenso ma forse meraviglierebbe di più un ritrovato totale unanimismo o un ritorno atte Trecate mediazioni verbali
Oppure dobbiamo discutere con grande serietà
Questioni molto complesse
Penso al dilemma su cui è tornato ancora ieri Norberto Bobbio con interrogativi sofferti che meritano il nostro rispetto come fermare una politica aggressiva
Evitando il ricorso alla forza se non se ne possano circoscrivere e controllare le conseguenze questione posta sia ben inteso nella relazione di Occhetto laddove si è parlato non di esclusione
Dell'uso della forza da parte dell'ONU per ristabilire il diritto ma di limiti insuperabili da porre a tale Urso
E penso più in generale alle questioni del possibile sviluppo di un processo di costruzione di un nuovo sistema multipolare di governo delle relazioni internazionali condivido le considerazioni svolte da Biagio De Giovanni sul fatto che la crisi e infine la guerra del Golfo non hanno mandato tutto in pezzi non possono già catalogati come l'antitesi del mille novecentottantanove e si hanno gettato e gettano ombre ed incognite pesanti sul processo avviato si con la svolta nei rapporti tra Est e Ovest anche perché sono cadute in una fase cruciale di transizione
Ma bisogna guardarsi dalla tentazione di un azzeramento
Di analisi che d'altronde non erano mai sfociate nell'illusione di uno sviluppo lineare nella direzione desiderata non avevano mai ignorato formidabili resistenze e contraddizioni tra le quali soprattutto quella dei rapporti nord sud
Andiamo dunque a verifiche e approfondimenti puntuali
Per trarne strategie perseguibili
Sapendo che se in nome dell'esigenza di nuove analisi
Si dovesse approdare a schematismi e catastrofismi a cominciare dalla rissa dalla riscoperta del nemico nei panni degli Stati Uniti per finire con la Spal mutazione del ruolo potenziale della Comunità europea
Si tornerebbe al più vecchio esteri degli armamentario
Per conduciamo le verifiche gli approfondimenti indispensabili ricollegandoci nonostante le divergenze e le difficoltà del momento con tutte le altre forze della sinistra europea del socialismo europeo e non allontanandosi dai DS giochiamo uscì dell'apporto che al nuovo partito democratico della sinistra potrà avvenire da culture competenze diverse da quelle finora raccolte si nel PC
Dal contributo che gli esterni ieri e tutti i militanti di domani dovranno poter dare d'accordo amico salvati al di fuori i chiuse logiche correntizie
Concludo accompagno Tortorella
Che mi ha garbatamente chiamato in causa da questa tribù tra e ad altro
Ai quali mi lega un link con i più forti di qualsiasi divergenza
Voglio dire che chiunque sia stato comunista italiano per quarantacinque anni
Ha vissuto in tutti questi mesi
Turbamenti profondi anche se non ha ritenuto di doverli esibire
E tuttavia per quanti hanno e tuttavia
Per quanti hanno sostenuto la necessità di fondare un nuovo partito e doveroso evitare ogni doppiezza
Nessun dubbio sulla necessità di garantire pienamente tutte le posizioni nessun equivoco sul nostro impegno a costruire il Partito democratico della sinistra non già un partito comunista malamente fa Muffato
E così che si rende dolore limpidamente alla storia cui stiamo per dare conclusione
Una comunicazione la presidenza si mise alla fine della seduta di stamane nella sala rossa ora la parola compagno Fabio Mussi seguirà Pino Soriero
Compagne e compagni
Voglio dire qualcosa sulle due questioni che stanno agendo nel nostro congresso la guerra la trasformazione del PCI in PDS
La guerra in queste ore leggiamo i giornali ascoltiamo le dichiarazioni di eminenti segretari di partiti politici di governo e dunque a loro giudizio il PDS nasce antioccidentale antipatriottico antiamericano privo di cultura di governo insomma illegittimo
Perché
Perché non aderisce alla guerra giusta questa guerra è giusta lo ha detto il presidente Bush lo si ripete quasi ogni giorno
Esistono guerre giuste
Certo conosciamo guerre di rapina di aggressione un infinito numero di guerre ultima quella di Saddam Hussein contro l'Iraq
E guerre di difesa di resistenza
C'è una imponente lavorazione di dottrine relative alle guerre giuste nella tradizione culturale occidentale abbiamo la sorpresa di scoprire anche autori inediti sconosciuti come quel Sant'Ambrogio Agostino uno
Citato solennemente dal presidente americano ad una recente assemblea di predicatore
Non si tratta di dottrine in contestate Paskas basta scavare un po'nella memoria dell'Occidente
Ed ecco l'altra schiera più esigua certo
Quella dei dubbiosi dei critici della guerra degli utopisti demolitori dell'idea di guerra giusta
In Occidente ci sono anche gli Erasmo da Rotterdam che scriveva su ad altri cinquecento anni fa
Il dolce a Belluno e l'ex più la guerra piace a chi non l'ha vista in faccia e Dio sa se in questo secolo non l'abbiamo visto in faccia e dove ancora anche nel Golfo
Che ha la luminescenza degli apparecchi elettronici installati sui sofisticatissimi macchine
Cominciano a sostituirsi all'immagine fisica dei corpi straziati
Ecco che di nuovo vediamola guerra infarcito
Ma è giusta questa guerra
Giusto o ingiusto si pongono come valori assoluti non condizionati dalle situazioni l'etica non si fonda sulle circostanze
Vedo con sorpresa che si finge che l'etica proprio in questo secolo
Non si sia data nuovi fondamenti
Se per la guerra valesse l'assoluto imperativo morale giusto e ingiusto bisognerebbe farla sempre ogni volta che viene violato il diritto e la giustizia eppure abbiamo tutti convenuto di mettere un limite a questo principio assoluto
La guerra atomica non è considerata giusta mai
Anche di fronte ad una suprema ingiustizia
Pochissimi dopo la seconda guerra mondiale hanno sostenuto per l'Afghanistan o per Panama per la Cecoslovacchia per il Vietnam
Che fosse lecito scatenare il conflitto termonucleare tra USA e URSS
E nessuno oggi sosterrebbe l'ulteriore la guerra giusta anche con armi convenzionali tra potenze identico sviluppo tecnologico
Sulla semplice base per il calcolo delle enormità delle conseguenze
E la garanzia di vantaggio tecnologico e la sicurezza di casa e la certezza di vincere che fa parlare di guerra giusta dedite quante debole il fondamento che sin in bocca la tecnica ha creato un nuovo sistema dell'etica
Se ne rende conto anche Norberto Bobbio che ora quasi due settimane dal primo bombardamento di Baghdad insiste sul principio responsabilità
Che la tecnica moderna esattamente piegato a nuovi leggi
L'umanità in mano una grande potenza questo è il problema di fronte a cui siamo che può essere utilizzata in condizioni diverse diceva il compagno Occhetto nella sua relazione
Il genere umano non si è mai trovato come accade oggi
Nelle condizioni di avere contemporaneamente nelle sue mani gli strumenti della propria totale distruzione e della propria universale salvezza
è questo il lato tragico dell'esperienza umana di oggi che appare nelle di fronte alle grandi scelte che ci stanno dinanzi la pace e la guerra
Il lavoro dominato il lavoro liberato l'opulenza la fame
La salvezza la distruzione della biosfera uno sviluppo mondiale equilibrato che tutela le scienze delle generazioni future un modello distruttivo e dissi partivo che le condanne ed esattamente a questo futuro che noi oggi guardiamo
Nel Golfo ha ragione Longo
Hanno ragione gli alleati non c'è dubbio
Anche se è vero che la storia presente sui conti anche di più antica data come diceva ieri Tortorella
La coscienza dell'Europa non può essere felice
Il groviglio mediorientale figlio anche dei nostri errori delle nostre colpe che non giustifica in nessun modo la colpa di Saddam Hussein ma le nostre domande sono domande politiche
Questa guerra che solo un governo da Italietta furba imbroglione a poteva chiamare operazione di polizia questa guerra già è rotolata fuori controllo già è divenuto imprevedibile e ingovernabile
Spaventosa l'intervento chirurgico è fallito
La liberazione del Gauleiter già diventata agli interamente lira
Sappiamo poco o niente di ciò che è già successo Maura
Che cosa avverranno il combattimento terrestre che cosa succederà
Che cosa può succedere se Israele utilmente aggredita sarà trascinata in guerra sei già forte movimento arabo pro Saddam diventerà un fiume in piena se si passerà alle armi chimiche batteriologiche che cosa succederà se segnali di disagio dell'URSS diventeranno una più netta presa di distanze dalla conduzione della guerra
Nel Golfo questa è la verità si sta facendo un grande Errore politico l'ONU
Lo abbiamo ripetuto durante tutto il congresso è giusto insistere la nostra speranza ma all'ONU rischia di diventare la prima vittima della guerra
Dirlo
Non è una concessione della maggioranza alla minoranza congressuale è un pensiero forte tra di noi che costruiamo il nuovo partito democratico della sinistra
Noi vediamo la possibilità e crediamo fortemente ad un governo mondiale in cui ogni Paese abbia il peso che gli spetta a cominciare dagli Stati Uniti
Quello che è certo
Anche assistendo spaventati all'avventura nel Golfo
Anche leggendo sbigottiti Progetti di riesumazione delle Guerre stellari o le dichiarazioni di un vicepresidente che butta là si potrebbe usare l'atomica
Quel che cerco e che il Governo mondiale non potrà essere un monocolore americano ma dovrà essere effettivamente un Governo di tutte le nazioni nel concerto delle nazioni unite noi proponiamo dunque più razionale ed è così
Quello del rapporto tra mezzi scoppi e quello della previsione degli sugli effetti delle azioni
E sono d'accordo sulle risposte sulle proposte positive
Formulate dal compagno Occhetto nella relazione la riconferma delle nostre posizioni parlamentari contro l'impegno militare italiano il cessate il fuoco la conferenza sul Medio Oriente subito ma perché allora
Avete visto tutti ieri in televisioni stamane sui giornali le dichiarazioni perché allora a Nicola Malfa onorevole Forlani
Compagni De Michelis se Craxi parlate con l'elmetto in testa perché alle vostre dichiarazioni di ieri sono state anatemi
Vi infastidisce il Papa che liquidate oggi come un prete petulante che non sa di politica
E noi invece che non giudichiamo su tutti i paragrafi del concordato che non elemosine diamo dei vescovi voti e preferenze nelle campagne elettorali ne riconosciamo pienamente l'autorità politica e morale ma sono molti amici e compagni degli altri partiti le posizioni in campo e i democratici americani non sono privi di cultura di governo no quando sostengono fino all'ultimo alinea dell'embargo e i socialisti spagnoli non sono disfattisti esce bene ma non è antipatriottico
E l'Spd non è al servizio di Saddam avete sentito ieri da Vienna apriti cielo
Non solo per le risposte di Veltroni ad un attacco durissimo che c'è stato qui non nostro ma altrove ma persino per i messaggi di Petter Gallozzi non passati al vaglio di via del Corso
In nessun Paese si vede tanta intolleranza verso l'opposizione e verso idee politiche diverse da quelle del governo forse perché altrove lo Stato nazionale è più solidi radici la democrazia più matura
Le classi dirigenti non sono abituate alla inamovibilità di alla impunità come in Italia
Ed ecco allora compagne e compagni nostro grande problema a cui le diamo le so la sorte del partito che nasce sulle radici del PC
La storia nazionale segnata dei trasformismi da dopoguerra turbolenti dai colpi di Stato dai cambiamenti più di regime che di governo
E noi di fronte a questa storia e sentiamo l'orgoglio di essere appartenuti di appartenere al Partito Comunista Italiano
Ma il nostro orgoglio incontra un limite quello di non essere riusciti a determinare le condizioni di una democrazia compiuta a spezzare il blocco moderato a portare tutta la sinistra al governo arrendere con l'alternativa davvero ciascuno più libero
Questa montagna si erge di fronte a noi mentre drammaticamente ci troviamo a fare i conti con la storia del mondo
Con una vicenda grandiosa terribile del secolo che ha visto il tentativo il fallimento di una rivoluzione che voleva essere al tempo stesso sociale di civiltà
Il movimento comunista fallito
Non parlo dei valori dell'idea di libertà di uguaglianza di autogoverno che stando alle nostre origini che dobbiamo tutte salvare parlo del concreto movimento politico di cui siamo stati parte come eretici
Che altrimenti oggi non avremmo più da giocare la carta grande che abbiamo in mano ma di cui abbiamo fatto pace
Nome e simbolo il cambiamento non è una concessione all'avversario che certa è pronta a chiedere sempre di più
è un bisogno profondo nostro di fare i conti con quella storia
E fare i conti con la storia vuol dire esattamente quando aggiunge
Concluso
Le cose cambiano con grande velocità e velocemente dobbiamo capirlo interpretato nell'ottantanove nel novantuno ma la svolta era necessaria
Anche se forse ha ragione Michele Salvati che il più resta da fare la fatica di questo anno e mezzo si sente ma stiamo tentando di realizzare davvero un grande ambizioso progetto
Abbiamo scelto un simbolo e un nome Democratici di sinistra un'attenuazione una ritirata no a me pare una identificazione forte
Se ci pensate bene compagne e compagni democrazie sinistra tracciano il campo ovvero della lotta che si è accesa in Italia e nel mondo come sarà governato il mondo affermando nuove forme di oppressione di dominio attraverso un processo planetari democratizzazione
Cosa succederà in Italia si stabilizzerà un potere oligarchico un blocco moderato conservatore o si andrà ad un'autentica riforma istituzionale e politica quali valori esprimeranno le scelte von
Mentali politiche economiche sociali tecnologiche della pura competizione della forza della dissipazione o i valori della libertà dell'uguaglianza della solidarietà
Una destra o una sinistra
Ecco il nuovo partito il Partito Democratico della Sinistra e nel campo di questa lotta è in campo dal suo destino dipenderà in larga misura la sorte della democrazia della sinistra italiana e il suo destino ora è nelle mani di tutti noi
Due comunicazioni le delegate i delegati della mozione per un moderno partito antagonista di formatore si uniscono alla fine della seduta di stamane nella Sala
Boccia Bassanini couture mandarini sono pregati di ritirare la serietà la presidenza la bozza di un documento sulle riforme istituzionali
Il gruppo della commissione politica per le riforme istituzionali per il documento sulle riforme liberali meglio si riunisce presso la presidenza al termine dei lavori della seduta di stamane la parola compagno Soriero poi aveva Pietro ignora
Compagne e compagni
Sento molto l'esigenza che si ponga di più al centro del nostro dibattito il segnale politico forte che noi intendiamo mandare da questo congresso alla società italiana
La costruzione cioè di un nuovo partito della sinistra italiana ed europea
Una sfida alta che risponda ad un bisogno impellente di riforma non solo della nostra forza ma della democrazia nel nostro Paese
E dico ciò a partire da un confronto più ravvicinato
Sulle condizioni concrete nelle quali ci stiamo misurando con la crisi della politica
In Calabria e nel Mezzogiorno abbiamo costruito nel corso di questi anni importanti esperienze politiche i lotta e anche di governo
Iniziative significative e di grande rilievo sulla lotta alla mafia sul rapporto con i cattolici sul rifiuto delle armi a partire dal rifiuto degli F sedici sul rapporto tra ambiente e sviluppo
Ma ogni volta che ci siamo misurati su un grande tema abbiamo verificato assieme alla qualità di una nostra impostazione anche l'esistenza di un limite non solo e non genericamente della politica
Ma un limite anche del nostro modo di essere del nostro fare politica
Abbiamo quindi capito la necessità Dino limitarci alla costruzione di movimenti di lotta ma di mettere anche in primo piano l'esigenza di sfondare il muro della vecchia politica e di costruire per il Mezzogiorno e per l'Italia un nuovo inizio
Tante forze infatti si sono mobilitate con noi contro la mafia per la pace per una nuova qualità dello sviluppo ma cattolici pacifisti ambientalisti
Hanno espresso anche una dura critica sui limiti strutturali del PC
La questione per noi decisiva quindi specialmente nel Mezzogiorno
E quella di promuovere un progetto più ampio che possa coinvolgere tante forze che vivono con disagio enorme
La crisi della politica ma che non sono affatto disposte ad aggregarsi in maniera collaterale ad un progetto nel quale prevalga il segno dell'autosufficienza delle risorse del PC
Ecco perché la sfida alta di cui ha parlato Occhetto e per noi nel Mezzogiorno il cuore della politica oltre ogni logica di mera sopravvivenza
Per essere promotori della piena valorizzazione delle migliori energie culturali sociali umane del Mezzogiorno
L'ho trovato davvero interessante l'impostazione contenuta nella relazione di Occhetto che chiama l'Italia rinnovarsi profondamente a cambiare pelle dalla Calabria e dal Mezzogiorno avvertiamo infatti che questa è la vera priorità nazionale
Giacché sotto questa vecchia pelle l'Italia è prevalentemente disgregazione delle risorse umane ambientali stock storico-culturali
Ed è un segnale forte la scelta indicata da Occhetto di dare priorità alle tre grandi questioni il governo delle disuguaglianze territoriali al cui centro c'è il Mezzogiorno
Un moderno sistema di relazioni economiche industriali che si proponga il fine della piena occupazione e la rifondazione democratica dello Stato come riforma del potere del sistema politico del modo di essere dei partiti
Se guardiamo infatti alle condizioni concrete della politica nel Mezzogiorno ritroviamo tutte le ragioni che ci portarono un anno fa a parlare del bisogno di un nuovo inizio
Al partito socialista e alla Democrazia Cristiana che in queste ore fanno a gara a chi ci dà più lezioni potremmo rispondere
Guardate alla vostra crisi
A quelle aree dove siete in ginocchio nel nord Italia in ginocchio ed impotenti dinanzi al fenomeno delle leghe nel Mezzogiorno in ginocchio e conniventi dinanzi allo strapotere della mafia della Massoneria dei poteri occulti
Poniamo dunque alla DC al pc
Un problema di dimensioni enormi
Perché nel corso degli anni ottanta della nuova grande ristrutturazione la mappa dei poteri si è modificata a tutto vantaggio di quelli occulti e mafiosi
Senza schematizzare il giudizio sulla modernizzazione chiediamo di ragionare sul perché la mafia sia diventata solo in Italia a livello europeo e proprio nell'arco di questo decennio
Componente strutturale non solo del potere economico ma anche del potere politico ed istituzionale
Se guardiamo propria quest'ultima hanno questo dicono dal versante calabrese le vicende di Gioia Tauro della base NATO di Crotone delle decine di amministratori DCE più sì uccisi in Calabria
E lo Stato quindi purtroppo e lo Stato alcuni enti dello Stato
E la politica questo blocco del sistema politico il principale agente oggi di rafforzamento del potere mafioso
Ma allora su questo versante per noi la sfida diventa davvero più ambiziosa perché si tratta di misurarci sulla possibilità di costruire un nuovo partito europeo che sia anche un nuovo partito nazionale
In grado di governare le differenze territoriali sociali ed economiche senza esasperare le fino al crollo di una coscienza unitaria nazionale
E ciò a partire dal bisogno più acuto che angoscia in queste ore i cittadini del Mezzogiorno il bisogno di pace e di sicurezza
E davvero paradossale la condizione in cui si trova in questo momento quest'area del Paese da troppi anni emarginata e che ora riacquista improvvisamente centralità in quanto area più esposta nel bacino del Mediterraneo
Daria periferica nel modello di sviluppo ad Area Centrale nel modello di coinvolgimento bellico ecco perché dal Mezzogiorno viene avanti impellente la richiesta di cessare immediatamente la guerra di bloccare la spirale perversa della partecipazione dell'Italia alla guerra come ha detto Occhetto nella sua relazione
Ed anche una richiesta in più di aprire nuovi orizzonti ad una forte iniziativa politica e di massa che delinea una nuova frontiera per quel movimento per la pace che in questi anni ha espresso nel Mezzogiorno tante iniziative di mobilitazione di lotta
Qui vedo un grande spazio ed un lavoro immediato che ci proietta in un rapporto più stringente con le forze della sinistra europea
Accanto alla richiesta di tregua unilaterale dobbiamo spingere perché si metta subito all'ordine del giorno la preparazione della Conferenza per la sicurezza e la cooperazione nel Mediterraneo
Contrastando voglio dirlo chiaramente da subito la logica fredda e burocratica del ministro De Michelis che pensa di promuovere un'iniziativa del genere solo il giorno dopo che sarà finita la guerra no
Non si tratta di attendere passivamente che le grandi potenze prefiguri non gli scenari del dopoguerra e l'assetto di una vasta area regionale dal Golfo Persico ai Paesi del Mediterraneo
Chiediamo invece che si lavori sin dalle prossime ore
Come abbiamo chiesto nei giorni scorsi i socialdemocratici tedeschi e i socialisti spagnoli alla costruzione di contatti di relazioni non solo diplomatiche tra gli Stati
Ma anche di rapporti tra le forze politiche ed i movimenti pacifisti per costruire un diverso scenario per la cooperazione e lo sviluppo del Mediterraneo
Così ci rapportiamo alle forze più avanzate della sinistra europea così possiamo interpretare oggi in maniera originale quel filone culturale che ha trovato Indro del e nella sua scuola un punto alto di riflessione sulla civiltà del Mediterraneo
Con questo respiro vogliamo misurarci sulla costruzione del nuovo partito della sinistra in Italia e nel Mezzogiorno
Perché abbiamo il dovere di dare non solo fiducia ma anche nuova speranza a chi poi concretamente deve misurarsi in quelle zone più esposte al degrado della politica e all'attacco della mafia
Altro che è ordinaria amministrazione
Altro che operazione di piccolo cabotaggio la nostra è una sfida alta perché ci vuole infatti grande coraggio per costruire oggi nel Mezzogiorno un nuovo partito
Da cui allora dobbiamo mandare un messaggio forte ai tanti giovani del Mezzogiorno oggi delusi dalla politica
Alle compagnie ai compagni i nostri che si interrogano se ancora un senso rimanere lì in quei comuni della Calabria dove la mafia spara
Da qui da Rimini diciamo che non ci stiamo accapigliando su qualche regola dello statuto o su come contrattare qualche posto di potere ma stiamo ragionando su come costruire un progetto forte in grado di mobilitare grandi energie nazionali per Libè
Fare il Mezzogiorno dalla mafia per riformare il sistema politico per individuare Nuovi Orizzonti di pace e di sicurezza e di sviluppo
Perciò e concludo è importante tenere alto il clima del congresso
Nel senso giusto
Molto bene descritto ieri da Giampaolo Pansa pacatezza non freddezza
Quella pensione strana è fortissima di chi è cosciente del compito enorme che sta di fronte a noi a noi tutti
Proprio ora c'è più bisogno dell'intelligenza di tutti di maggiore intelligenza dialogo collaborazione nel rispetto delle diversità e dei bisogni di ciascuno di noi anch'io concludendo ne esprimono uno sono da vent'anni sono in questo partito che mi ha dato tanto ed è del tutto inalterata la mia ansia di
Inviare la società permettetemi di dirlo compagni voglio cambiare radicalmente e subito anche il mio modo di fare politica liberandoci assieme da tutto ciò che di burocratico di ripetitivo di tale addizionale
Ha bloccato tante volte non solo me ma tante compagne e compagni nell'esprimere il meglio delle nostre risorse politica culturali ed umane
Facciamo il punto sul prosieguo di questa mattinata
Sono previsti sei interventi Ingrao prodotta D'Alema Cofferati Turone libertino
Una comunicazione
Per i delegati oggi pomeriggio alle quindici in apertura di seduta di seduta sarà illustrata la bozza di Statuto e verrà distribuito ai delegati
Il relativo testo
Si raccomanda presenza e puntualità
Ora la parola compagni Pietro Ingrao seguirà Stefano Rodotà
Compagne e compagni
Io parto dalla constatazione che mi sembra centrale nella relazione di hockey
Ci dormono svolto zero cinque giorni
Coinvolto
Si materializza nella vicenda del Tour
Periti
Una guerra tutto sommato concentrata in un'area ristretta e finora durate poco durata poche settimane perché sta assumendo il significato generale
E domina l'attività degli Stati
Coinvolge prepotentemente i media di tutto il mondo
Scatena passioni così alto
La questione del petrolio non basta a spiegare il e nemmeno la pazzia di Saddam o la volontà di Bush di far fronte a un declino economico americano
L'unica spiegazione che io riesco a trovare e che questa vicenda squaderna dinanzi a noi
L'immagine sconvolgente di ciò che o può essere la scienza della guerra moderna
Questo emerge da ambedue i fronti della vicenda
Dal lato dell'aggressore iracheno vediamo un piccolo tirannico di un Paese economica subalterno i pochissimi i milioni di abitanti
Che può lanciare missili su Israele e minacciare la guerra chimica e batteriologici
Contro questo piccolo despota
Il più possente i Paesi dell'Occidente industrializzato
Dichiarano di non avere altri mezzi che una guerra devastatrice
Condotta ogni loro più su sofisticate strumenti di sterminio
Quando più mi dicono che questa guerra è necessaria tanto più mi spavento scopro quale sapienza di morte accumulata su questo pianeta azzurro che naviga nell'universo
E la cosa mi fa orrore
C'è un'altra strada una strada che non prende l'aggressore e non allunghi la catena delle armi di sterminio
Io vedo qui il grande valore della scelta e sta dinanzi a questo congresso
Noi stiamo dicendo qui che per risolvere i conflitti tra gli Stati e bloccare l'aggressore ci può essere un'altra e dinanzi all'orrore della guerra del due mila stiamo cercando provando lottando per una nuova grande strada Paci
La Costituzione italiana dichiara che l'Italia rifiuta la guerra
Invece per la prima volta in quarant'anni l'Italia è di nuovo in guerra
Questa è la scelta che ci sta dinanzi
Sì quelle ripudio scritto nella Costituzione è solo una frase o o invece qui e ora deve diventare una realtà perciò la lotta per il ritiro delle navi dal Golfo non è superata o marginale può accessoria
Ecco era già con ciò che diciamo atto significativo è necessario di una strategia e perciò alla questione di questa guerra scavalca lo stesso conflitto iracheno che pesa sulla verifica
è possibile un'altra strada
Noi stiamo proponendo cercando una lotta contro l'aggressione e una via per la regolazione dei conflitti che siano pacifiche
Prima dicevamo ciò parlavamo soltanto parlavano di non violenza
Oggi cerchiamo di agire concretamente per mettere in pratica qui e ora dinanzi a questa crisi a questa guerra del due mila la via della pace
Non è una via rinunciataria anzi e quanto mai ambizioso discutiamo tanto fra noi della nostra identità
Io dico che se scegliamo davvero ci attendiamo davvero questa strada questa è una straordinaria
Assunzioni di identità
La compagnia turco ieri prendeva il tema pure esso
Tanto discusso tra noi
Della riforma della politica ciò di cui io parlo significa che la politica può essere politica che esclude la guerra per regolare i conflitti
Altri ci hanno detto che ciò è impossibile
Altri ancora hanno escluso dalla loro vita la politica proprio perché comportava la guerra Noemi cerchiamo invece di avviare di sperimentare un'altra risposta qui epurato
Questa strada però richiede una forte coerenza
Una conferenza sul Medio Oriente non può essere affidata a un impegno generico su un imprecisato domani
Come era ancora anche in quel comunicato del segretario di Stato americano e del ministro degli Esteri sovietico che pure giorni fa è stato rifiutato da Bush e la conferenza sul Medio Oriente non può fermarsi ai palestinesi alla sicurezza di Israele ma deve riguardare anche in Libano e non solo all'indipendenza ma la libertà del Kuwait cioè dobbiamo lavorare perché si affermi un'autonomia e libertà dei popoli arabi pubblico essenziale obiettivo di Bari
Questa via ha implicazioni politiche su
Vuol dire che noi lottiamo contro Saddam ma anche contro il despota siriano Assad di cui nessuno parla e che oggi è amico di Bush e di Gorbaciov
E lottiamo anche contro i Satrapi miliardari degli Emirati
Io ho apprezzato che il segretario del partito abbia detto che bisogna allargare il Consiglio di sicurezza dell'ONU e abolire ho capito bene compagno stretto il diritto di veto
Questo significa dire oggi che l'ONU non è un organismo democratico mai controllato e manovrato dalle grandi potenze
Fino alla clamorosa violazione dello suo statuto compiuto con la risoluzione sei sette otto e il compagno Napolitano sa le basi giuridiche su cui io fondo questa affermazione
Quando ci vorrà
Per rompere questa oligarchia ci vorrà moltissimo se non già da ora non cominciamo ad aprire questo terreno di lotta e su ciò invece in questi mesi abbiamo consentito una mistificazione
Parlare al congresso di Bologna sedici e mi sarei atteso che ne avesse parlato con il compagno Solieri e non mi vergogno di tornare a parlarne dopo un anno oggi lo vediamo non si tratta di una base qualunque si tratta del fianco Sud del sistema militare atlantico sul Mediterraneo
Adesso in un'intervista sul Corriere della Sera il ministro De Michelis dichiara letteralmente cito che il pericolo viene da sud e non più dai testi Dassù pensare
E che è necessaria all'Italia una forza militare capace di intervenire non solo fuori dei confini nazionali ma a distanza e informe di intervento rapido
Gioia del Colle Crotone Taranto Sigonella sono solo un anticipo di questa strategia
Domando apriamo finalmente ognuno una lotta reale di massa Roberto
Apriamo apriamo finalmente una controversia reale per il rifiuto unilaterale dire sedici tutti più o meno abbiamo criticato qui il pesante testi d'iniziativa della CEE nel conflitto mediorientale ma c'è una base o almeno un primo terreno reale di parità nella cioè io dico di no e non solo per l'egemonia finanziaria tedesca ma perché ci sono e la c'è due potenze atomiche Francia e Inghilterra questo dato purtroppo non è contestato ho fatto oggetto di reale negoziato
Su questo punto non è esistita nemmeno una lo e la trattativa mondiale sul disarmo e oggi è un punto delicatissimo con rischio di stallo perché
Piangere allora c'è l'apparato militare riprende quota nella grave lotta interna nell'urto di Gorbaciov
Come qualcuno di noi aveva detto già al congresso di Bologna
Voglio dire che la grande enorme scontro messa sulla pace come regolatrice dei Confidi come base di un primo germe di governo mondiale ha bisogno di una rigorosa coerenza non si può fare a scapito e il peggio forse è arrestare in mezzo al guado e c'è bisogno di costruire nuovi soggetti locali
Questo congresso invece ancora contraddittorio per un verso spinge a una scelta di pace che sembra alludere persino una nuova idea della politica e per un altro verso il monco nell'autocritica sul limite grave che la sinistra europea ma anche noi abbiamo avuto nella lotta per il disarmo e per il sud del mondo
Questo congresso parla di aprirsi alla società civile ma lascia appena un piccolo spazio all'esame reale dei nuovi originali movimenti pacifisti laici e religiosi
Che sono il miracolo di una lotta condotta senza soldi senza segreti senza giornale senza una televisione
E fatto grande
Fatto opera
No comodità bandiera ma con più bandiere e io stesso week taccio sulla posizione assunta dai sindacati
Funzione nazionale tornava ieri a dire RAI
Sostengo che scegliere la via della pace per affrontare questo conflitto è un modo forte di assolvere a una funzione nazionale e sottolineo internazionale qui crolla la critica di la Malfa e di Craxi
Che gridano che non ci sottraiamo non solidarietà internazionale ha un ruolo dell'Occidente
Noi invece proponiamo all'Occidente di portarsi all'altezza del tema e dei nodi a cui è arrivato il più elevato prodotto della società capitalistica questo sapere altissimo che è diventato scienza dimora
Dentro questa prospettiva il ritiro delle navi dal Golfo non è trarsi fuori non è un rimpicciolirsi oppure l'Italietta che si sottrae ha un ruolo internazionale è un'altra strategia
E anche la proposta di una tregua unilaterale riceve così una motivazione di fondo rinuncio Lothar
Una simile strada sarebbe un grande atto verso il sud del mondo
Sarebbe un cambiamento nella storia stessa dell'Occidente cattolico cristiano
Anche per questo parlavo vigile
E io non ho per nulla in testa lo schema di un'America sposata alla clausola o alla funzione di gendarme mondiale l'America di ieri sette fermare i suoi soldati in guerra nel Vietnam
E tanta America di oggi discutere più laicamente che in Italia della guerra del boom
Ma noi Sinistra Europea puntiamo su questa America almeno perplessa oppure su Bush
Ecco uno di essenziali su cui si misura e si costruisce l'alternativa
Facciamo l'ipotesi e vengo alla conclusione che si possa cominciare a camminare su questa strada pacifica
Sia pure con risultati parziali e realizzazione ancora limitate ma con questo orizzonte io credo che mano a mano che avanzi una tale pratica di pace Essa si riverbera fortemente su tutto il panorama sociale
Credo che anche la prepotenza di rango Romiti sarebbe più debole e questa strategia di pace sarebbe un potente anticorpo
Contro i reami della violenza ormai così radicati in questo Paese e contro le fonti del dominio sociale
Sarebbe anche una rottura forte
Contro l'etica ma stilistica del possesso io sono comunista sono sceso in campo per una rifondazione comunista
E vedo quale novità però e quale arricchimento questo affrontare concretamente la violenza con la pace introduce anche nella tradizione alta del comunismo italiano
E quale terreno straordinario e soccorritori Colleen Cooper con l'incontro
Con altre culture e civiltà
Altro che il diritto in cui civiche chiusi Craxi
Lo sa Craxi che in Francia si è dimesso il ministro socialista della difesa
Se siamo coerenti
Se non arretriamo spaventati
Allora assume un forte significato il fatto che questo partito dato per defunto cc mentre in tale innovazione pacifica e con questo
Tema grande inedito e davvero io penso che restare a mezzo sarebbe il peggio allora compagni sulla schiena e attenti al rischio della separazione
E voi che siete la maggioranza
Del partito avete oggettivamente il più potere più forte per evitare perciò provo a fare un appello a me stesso non credo alle conclusioni
E i pasticci e forse gli ho dato qualche prova credo alla fecondità delle differenze che si dicono alla luce del sole
Ma se in qualche modo siamo davvero al cimento di vi ho parlato e a questo punto di svolta della vita mondiale tutti dobbiamo parlare in modo diverso tutti dobbiamo cambiare qualcosa per noi e soprattutto fra noi e gli altri
Speriamo
Crediamo e ho concluso speriamo compagni davvero di farcela questo è il mio ansiosi augurio di testardo comunista italiano nell'interesse del Paese nella speranza non ci ospita del socialismo
Parola
A Stefano Rodotà seguirà Massimo D'Alema
è una decisione assai impegnativa carissime compagnie compagni quella di intitolare oggi un partito all'idea democratica
Questo avviene l'abbiamo detto mille volte
In un momento in cui è divenuto chiaro a tutti che l'indimenticabile ottantanove non ha risolto d'incanto tutti i problemi nel non poteva ma non è stata la guerra del Golfo a farci ripiombare in un mondo irto di difficoltà e conflitti
Questa guerra assolo adesso terribilmente evidente quello che già era nelle cose
Un bastò dire risolte questioni antiche e di difficoltà nuove di fronte a tutto questo
A un mondo multato e che muta vacillano le vecchie culture
Si manifesta l'inadeguatezza
Di vecchi strumenti si possono avere opinioni diverse certo
Sugli atteggiamenti da tenere oggi di fronte a un conflitto nel Golfo
Ma dovremmo pure riconoscere che questa guerra erano esprime ormai cultura di governo che si pretendono moderne
E sono poi costrette a rifugiarsi ancora in uno strumento così rozzo e primitivo
E proprio la riflessione democratica può aiutarci a rimuovere il germe autoritario e distruttivo che fonda la cultura della guerra
Oggi infatti non c'è nulla di più impegnativo sarei tentato di dire rivoluzionario di una democrazia assunta nella sua integralità
Nel momento in cui si è spogliata dei suoi attributi di battaglia democrazia socialista democrazia occidentale la democrazia ritrovata guadagna una sua pienezza senza nemici dichiarati è sfidata solo da se stessa
Accettarla significa sfidare chi la celebra e non la pratica mostrare quanto sia dura la coerenza democratica e troppo
Ma questa è la virtù dei tempi di grandi cambiamenti se è così grande la vittoria dell'idea democratica possiamo poi sottrarle Problemi negarle territori o non è piuttosto vero che tutto deve essere discusso alla sua luce
Certo l'avvento di un era di radicalismo democratico assai diverso da quelli passati spaventa e inquieta Monti
Mentre si dice che la democrazia si espande aumentano i suoi nemici e si scoprono i suoi vertici The qua sul luogo comune lo ha proclamato lo stesso presidente della Commissione della CEE che in Europa ci sia un deficit democratica ma il medesimo deficit non scopriamo oggi nella uno lo scopriamo nell'intera società internazionale lo scopriamo nei rapporti interni ce lo mostra l'organizzazione Corno certo la c'è oggi ha bisogno di riforma democratica così come l'homo
E su questo si lavora
Una democrazia deve informare la società internazionale che corre il rischio oggi di una gigantesca distruttiva apartheid mondiale
Oggi la questione internazionale sembra risolversi tutta nella guerra
Ma di fronte ad essa non possiamo professare solo l'etica del rifiuto
Dobbiamo agire perché la guerra sia rimossa
Il punto chiave oggi della CRI e la tregua in una strategia espansiva che chiami intanto tutti i soggetti possibili
I soggetti istituzionali la Corte dell'Aja alla quale oggi si guarda da molte parti come una delle sedi in cui deve essere ricondotta a una parte almeno del conflitto
E in questo quadro consentitemi di dire la legittimità delle diverse posizioni
Deve essere con più forza ribadita io non voglio citare ancora una volta il ministro francese Chevènement per buttarlo in faccia lui ministro socialista ai Socialisti italiani
Ma la città come esempio di coraggio per ciò che lo riguarda e di tolleranza
Di una società che non vede come un demone un Ministro della Difesa che nel corso della guerra non viene assunto accusato di diserzione perché esprime pubblicamente la sua opinione
Ma mentre cerchiamo di operare così dobbiamo andare oltre guardare al dopo
Prospettare una comunità internazionale le cui regole non siano risolte solo nella pur indispensabile riforma delle Nazioni Unite
La pace per riconoscimento comune è stata messa in pericolo dal massiccio riarmo di Saddam Hussein ma se facciamo con sincerità questo riconoscimento allora la pace non è solo un'aspirazione o un valore deve diventare un vincolo alla libertà dei commerci negare che qui sia legittima la logica di mercato
E deve aprire non solo ha più incisive forme di rissa di di di disarmo ma un controllo sovranazionale di tutto quel che attiene alla produzione di latte alla circolazione di armi e attrezzature di due e se la democrazia in parola così forte dobbiamo tradurre anch'essa in una regola dei rapporti internazionali prevedendo ad esempio che i debiti contratti dai governi dittatoriali non impegnino però i governi democratici
So bene che questi possono apparire intollerabili alterazioni di assetti consolidati ma un nuovo ordine mondiale non può nascere sulle vecchie storture
E se
Non si imboccano queste strade non passeremo mai da una garanzia politica affidata ad una o due potenze protettrici a una garanzia istituzionale assicurata dal diritto
è una fuga in avanti
Ma le culture veramente innovative sono quelle che progettano il futuro nel fuoco delle crisi io ricordo sempre che Lord Beveridge disegnò i lineamenti dello Stato sociale inglese mentre sull'ombra cadevano le future
C'è un deficit di democrazia nei rapporti interni che non sono soltanto le varie Gladio a rivelare
Ma la propensione irresistibile al Governo dichiaro l'insofferenza ai controlli l'attacco ai giudici ai mezzi di informazione al Parlamento non possiamo liberarci di questo con improvvisazioni o commossa e che rischiano di divenire plebiscitaria qui è stata presentata e proposta una piattaforma istituzionale che merita
L'attenzione degli altri ma indipendentemente da questo merita il nostro massimo impegno per essere tradotto in azioni concrete in primo luogo in Parlamento
L'organizzazione economica
C'è una reticenza una difficoltà di cui e posseduta oggi l'intera sinistra e non solo in Italia
La difficoltà di parlare di democrazia nell'economia nell'impresa
La caduta dei regimi Colletti visti all'estero il tramonto delle nazionalizzazioni all'Ovest hanno creato una sorta di cattiva coscienza
Ma possiamo davvero rimuovere questo tema possiamo ritenere che la logica dei rapporti di proprietà sia uscita dal pensiero che noi dobbiamo progettare nel nostro lavoro politico
Possiamo davvero ordine divenire timorosi di toccare il meccanismo e ritenere che la democrazia si debba restare sempre e comunque alle soglie dell'impresa
Ma attenzione c'è anche un altro fatto l'ecologia quando non sto si fa pure essa ideologia ci mostra con convincente durezza
E ci sono momenti in cui la logica del mercato è insostenibile ormai per la società
E ci sono forme di appropriazione privata e non sono sostenibili e ci sono vincoli all'uso delle risorse e sono necessari e dunque questa parola non più pronunciata
Dalla sinistra europea ma che stanno ai fatti
E rispetto alla quale non possiamo operare una rimozione
Che cos'è e che cosa facciamo della proprietà senza per questo cadere in nessuna suggestione statalista è questione che dobbiamo riaprire rispetto alla ricchezza della società e abbiamo visto in questo orizzonte largo e assicurò sta oggi il nuovo partito
La cui nascita è insidiata dal mille incomprensioni ellittici due rischi voglio sinceramente segnalare il segretario del partito nella sua relazione ha giustamente parlato
Di un partito vivo il mobile di molteplici canali di scorrimento presso e la società
Ma un rischio Robledo
Se queste parole nobili non sono tradotte in fatti statutari rischieremmo davvero è un un partito più giusto del vecchio partito centralista meno in grado di fornire a chi non vuole sottostare al tradizionale vincolo di militanza occasioni di impegno e di azione politica
E in secondo luogo il rischio e chi accetta il vincolo di militanza non lo debba riferire al partito ma il primo luogo a una corrente
Non mortifichiamo un evento storico
La Costituente comincia davvero perché ormai e al di là delle parole liberiamoci da calcoli grettezza furbizie lavoriamo con rigore con concretezza ma guardando lontano
Un grande partito compagne e compagni non può nascere con ambizioni pitone
Le leggo prima di dare la parola al compagno Massimo D'Alema leggo un messaggio al congresso il messaggio del presidente dell'assemblea federale della Repubblica federale ceca e slovacca Alexander giù Dubcek al nostro congresso
Cari amici un cordiale saluto a voi tutti il nostro congresso è il momento culminante della discussione della ricerca sul come proseguire avanti e creare le condizioni ottimali per lo sviluppo del vostro Paese del vostro popolo sono convinto che le vostre decisioni saranno quelle giuste che il vostro passo ulteriore accelererà la costruzione di una forte sinistra europea
Cosa che è nell'interesse di una vita politica equilibrata densa di valori
è ormai un fatto storico che il vostro partito ha avuto una funzione di rilievo anche nella nostra battaglia per la democrazia la sovranità i diritti umani e civili
Lo abbiamo inteso in questi ultimi ventuno anni
Accettate ancora una volta in occasione di questa vostra importante assise la mia riconoscenza i miei ringraziamenti che estendo naturalmente a tutto il popolo italiano verso il quale provo un sentimento sincero e cordiale il vostro Alexander Dubcek
Ora due brevi annunci i delegati della mozione Rifondazione Comunista della Commissione per lo Statuto si riuniscono alle ore tredici presso gli uffici della mozione
Un altro avviso importante i delegati oggi pomeriggio alle ore quindici precise in apertura di seduta sarà illustrata la bozza di Statuto e verrà distribuito ai delegati e alle delegate il relativo testo
Si raccomanda alle delegate e delegati la presenza e naturalmente la la puntualità
A seguito della comprimo confronto sullo Statuto seguirà il dibattito ora alla parola il compagno Massimo D'Alema
Care compagne e cari compagni questo congresso rappresenta insieme
L'approdo di un percorso travagliato
E drammatico e l'inizio nelle condizioni più difficili più aspre di un nuovo cammino
è giusto
Che noi ci interroghiamo a questo punto
Sei
La guerra
La durezza dello scontro politico nel nostro Paese non mettono in discussione le ragioni di fondo che ci hanno ispirato in questa svolta
Se
Come pure è stato detto
Questi dati drammatici della realtà non facciano emergere il carattere illusorio
Del progetto politico al quale abbiamo legato il nostro cambiamento
Io sono convinto di no
E vorrei innanzitutto pacatamente discutere la posizione di quei compagni che vedono né i fatti di oggi travolti i presupposti della svolta
Vorrei discuterla pacatamente
Ma anche con un senso di verità tra di noi
Questo giudizio
Nuove da una singolare rimozione
Vedete la ragione di fondo di questa svolta
Il nocciolo duro inamovibile sta nella crisi drammatica
Nell'esaurirsi della funzione storica
Del movimento comunista
Nel fallimento del tentativo compiuto dai partiti comunisti
Di edificare un nuovo ordine politico e sociale
Nel collochino Urso dei sistemi che da questo tentativo hanno preso origine vedete compagni
Questo esito drammatico
Di una grande vicenda storica
Ha segnato anche la sconfitta
Di quella speranza di quel progetto politico
Di evoluzione democratica di riforma e di rigenerazione dell'esperienza comunista
Che è stato il nostro progetto politico
Che ci ha reso diversi e che ha caratterizzato la nostra identità e che ci ha dato una funzione mondiale
Da qui nasce la svolta
La svolta nasce in un quadro
Di drammatiche necessità
E noi non possiamo mai dimenticarlo
Ne sotto questo profilo il novantuno cambia la realtà dell'ottantanove
Se mai anzi troviamo con fare un della gravità della drammaticità di quella crisi
Vedete di fronte a questo passaggio c'erano per noi è scelte possibili diverso
C'era c'è stata
Un'ipotesi
Della quale almeno non sfugge il fascino la nobiltà
Di rifondazione comunista
Di ripensare e rifondare una nostra identità comunista
Oltre
La tragedia e la sconfitta del movimento comunista
Ma a molti fra noi
è parso che questo progetto postulare asse una rinnovata identità sganciata
Da un disegno politico reale
Da un campo di forze reale
Da processi reali del mondo
E chi aprisse corsi inevitabilmente
Una deriva ideologica e minoritarie
Vedete di fronte a questa scelta noi ci siamo interrogati sulla nostra storia
Ed era naturale che fosse così
Abbiamo cercato di interpretare noi stessi
Ed è stata possibile una linea diversa dalla rifondazione comunista
Perché ve ne erano in qualche modo le premesse e le potenzialità
In ciò che noi siamo stati
Questa linea punta ricollocare la nostra forza in un processo reale e a spenderla in un'opera di ricostruzione di una identità della sinistra
In una sfida il cui obiettivo era il resto armata
Nella possibilità che il vuoto apertosi per la fine del bipolarismo venga riempito da una rinnovata Sinistra democratica
Capace di allargare le potenzialità positive e liberatorie di questa nuova era
Capace di costruire oltre il bipolarismo un ordine mondiale più giusto
Progressivamente liberato da rapporti di dominio e di potenza aperto ad una logica di cooperazione e di pace
Una sinistra capace di affermare uno sviluppo governato secondo Fini di emancipazione umana di giustizia sociali di eguaglianza di libertà individuale e collettivi
Noi siamo partiti dall'idea che in questa nuova epoca
è pensabile una inedita compenetrazione fra la democrazia e il socialismo tra lo sviluppo pieno della democrazia
E i valori e le idealità del socialismo
Ma certo questa idea che fa perno sulla democrazia non significa pacificazione
La democrazia non è la fine del conflitto
Ma una nuova qualità e civiltà del conflitto
Scegliere la democrazia non è la fine della storia
Ma significa collocare la nostra lotta non nella prospettiva di una rottura di sistema ma nella prospettiva di una battaglia di egemonia
E di una capacità della sinistra di governare condizionare questo sviluppo secondo i valori e le idealità che le sono propri
La guerra segna accerto una battuta d'arresto
Mette in campo l'asprezza le difficoltà di questo progetto rende evidente
Ciocchi a molti di noi erano evidenti era già evidente cioè che la fine del bipolarismo avveniva nel segno di una sconfitta della sinistra
E chi vi erano rischi di arretramento sgombra il campo da illusioni se ve ne sono state Intini avute
Ma io mi domando cari compagni
C'è un altro progetto
C'è un'altra via o possibilità
C'è un'altra funzione che possiamo pensare di svolgere diversa da quella che abbiamo disegnato con questa svolta
Ecco perché
Io credo che noi dobbiamo collocare anche la nostra lotta contro la guerra
Dentro questa prospettiva
La guerra è una sconfitta per la sinistra e in primo luogo per la sinistra delle uno
Che non ha perseguito questo obiettivo
Oggi la sinistra e travagliata i divise
Avverte
Il rischio della tragedia ma anche di un arretramento politico
Avverte la necessità nelle sue diverse componenti
Di lavorare comunque perché non si spezzi il filo di un ordine più giusto
Di un rapporto più giusto con il sud del mondo
Con i popoli arabi
Tutto questo e legato ad una speranza essi
C'è stata anche a sinistra in anche in buona fede e cioè l'idea che la guerra a Saddam sia la premessa per soluzioni giuste per un ordine fondato sul diritto
Io la considero un'idea sbagliata
Un'idea velleitaria
In ciò che sta avvenendo conferma quanto invece la logica della guerra spinge in un'altra direzione
Non verso il diritto ma ha perso un rilancio di una politica di potenza
Con il rischio di una militarizzazione dei rapporti fra il mondo occidentale il mondo arabo tra il mondo occidentale e il sud del mondo
Ma se questo è come io credo
Allora vedete i problemi restano aperti e diventano più drammatici la guerra cioè non cancella le ragioni della politica
Nella necessità per una forza come la nostra di lavorare a riannodare i fili che oggi sembrano spezzati
Per una tregua innanzitutto
Per una conferenza di pace per un ordine di pace
Di lavorare badate per ricostruire quello schieramento democratico e di sinistra in Europa in America che è stato sconfitto
Ma che hanno cercato di aprire una prospettiva diversa rispetto a questa guerra
Ecco perché così il mio la posizione di certi socialisti nostra
Ecco se è così allora resta in campo la nostra politica la nostra visione
Per questo ci vuole fermezza cioè bisogna sfidare anche l'isolamento ma ci vuole apertura e lungimiranza vedete sì abbiamo fiducia nella nostra battaglia
Dobbiamo considerare che nella sinistra democratica dell'Europa
Questa forza
Che non si è piegata alla demagogia bellicista
Che non ha smarrito le ragioni della pace della politica le idealità della sinistra è una risorsa e può essere un punto di riferimento anche per quelli che oggi ci attacca
Se guardiamo cioè ai processi di fondo
E alle prospettive dell'avvenire
E questo vale precluso anche per il nostro Paese
Oggi c'è un grande rumore di sciabole
Ma io non credo che ci si debba fare spaventare
è chiaro che la guerra è stata afferrata come un'occasione dai gruppi politici dominanti
Per puntellare giustificare una vecchia politica per elevare steccati ridurre la portata e le potenzialità del nuovo partito che stiamo mettendo in campo
Ma non lasciamoci ingannare
Il vecchio equilibrio è in crisi una crisi profonda che investe non solo un assetto politico ma il sistema democratico i suoi fondamenti lo Stato il suo rapporto con i cittadini
E la guerra solo apparentemente un rimedio a questa crisi in realtà approfondisce questa crisi penso alla DC il partito dei quarant'anni di pace
Penso al rapporto fra la DC e il mondo cattolico mai in una tensione drammatica come oggi
E l'esigenza di un rinnovamento della politica di una democrazia aperta ad un ricambio di classi dirigenti
Si fa ancora più stringente
Ciò che oggi appare chiuso bloccato da un rigurgito della guerra fredda può aprirsi con rapidità incredibile imprevedibili e anche per questo io vorrei fare senza polemiche un discorso sereno al Partito socialista
Se noi riusciremo ad affermare il Partito democratico della sinistra
Vedete le chiavi del futuro politico del Paese non saranno più solo nelle mani di Craxi
Questa non è polemica è un dato della realtà
Noi abbiamo detto a che cosa impianti
Ad un'alternativa che si fondi sull'unità della sinistra e quindi fondamentalmente su un'alleanza fra il Partito democratico della sinistra il PSI aperto ad altre forze
Puntiamo a questo non è una finzione vogliamo perseguire questa prospettiva con fermezza testardamente
Ma muore il PSI aprirsi ad una prospettiva di questo tipo
Vuole muovere dei passi in questa direzione noi abbiamo camminato molto
Ma non tutto dipende danno
Sappiamo i socialisti che comincia una nuova storia e che i veneti e le asprezze di oggi possono ritorcersi anche contro di loro
Sappiano che il bisogno di cambiamento che nella democrazia italiana e profondo in cui ero civile può prendere anche altri di sia detto con serenità
Perché davvero tutti siano posti di fronte alle loro responsabilità
Molto dipenderà da noi cari compagni ora bisogna costruire il nuovo partito
Costruirlo nella società riunire le forze divertisse che aspirano ad un cambiamento politico ad un risanamento morale a riforme la giustizia sociale
Comincia ora davvero e per tutti noi una fase costituente
Per noi e per la democrazia italiana non ci sono più esperto che attendono i giudicano ma compagni partecipi di una discussione di una ricerca di una lotta politica
Non c'è più il sì e il no
E anche fra di noi bisogna cominciare a discutere in modo diverso
Non per metterci i bastoni fra le ruote non per farci del male a vicenda
Mettiamo a confronto diverse culture idealità
Ed anche una rinnovata idealità comunista che parte vitale di questo nuovo partito
Si misura in rapporto con la società misuri la sua capacità espansiva e di confrontarsi con i problemi di oggi dobbiamo cioè concorrere a rendere più forte il nuovo partito
Cari compagni vorrei che tutti noi ci sentissimo questo è con orgoglio se vince il partito democratico della sinistra non avrà vinto una parte ma avremo dimostrato che la storia del PCC non è stata vana in questo Paese queste lastrico
La parola ora a Sergio Cofferati
Si prepari Fausto Bertinotti
Nel programma politico e nella definizione dei caratteri costitutivi del nuovo Partito democratico della sinistra i temi del lavoro delle sue trasformazioni della sua complessità
E del suo va ore sociale dovranno avere un ruolo adeguato assai più conto complesso
E definito di quanto non sia stato possibile in una fase congressuale segnata dai gravi eventi della guerra e ciò è necessario per più ragioni perché solo così noi potremo riconfermare la scelta dei nostri referenti sociali storici solo così potremo lavorare per riconoscere tutte le ferenc azioni che si stanno determinando nel mondo complesso del lavoro
E perché solo così impediremo che le forti spinte corporative oggi presenti finiscano col distruggere i necessari in This i livelli di unità di solidarietà che sono storicamente presenti tra i lavoratori dipendenti sia aperta da qualche mese una nuova fase politica ed economica sia aperta nei pesi maggiormente industrializzati dell'Europa occidentale e con particolare profondità in Italia il forte rallentamento della crescita funge oramai da detonatore della crisi delle non mi è più deboli
E dei settori produttivi più arretrati di tutte quelle aree cioè che nel corso della l'una fase di crescita di espansione non sono state in condizioni di risolvere i loro problemi strutturali
Bisogna avere coscienza che la lunga fase che ci aspetta sarà caratterizzata da una nuova è profonda riorganizzazione nel sistema dell'impresa e dei servizi prodotta principalmente dalla turbolenza dei mercati
Dall'accelerazione dei processi di innovazione ed alla costante ricerca i sempre più alti livelli di equità Lanzani argento anche Napolitano prendete
Musiche in silente perché sta parlando al compagno Cofferati nostrano perché sentivamo tutti con piacere fra l'altro uno dei pochi rappresentanti del mondo del lavoro che fino ad oggi ha preso la parola quindi pregherei
Grazie
Dall'accelerazione dei processi di innovazione ed alla costante ricerca dicevo di più alti livelli di efficienza e di competitività del sistema delle imprese e dei servizi
Il quadro si aggraverà progressivamente
In ragione già nei prossimi giorni del dispiegarsi degli effetti disastrosi della guerra
Ai rilevanti costi del conflitto
Che peseranno sulle cotogne occidentali
Si aggiungeranno il mutamento strutturale delle ragioni di scambio
E l'incremento progressivo e certo del valore di gran parte delle materie prime
All'instabilità politica si sommerà instabilità economica
E l'equilibrio mondiale sarà accompagnato dal tentativo inevitabile di controllo e di influenza dell'economia e del mercato del villaggio globale
Si apriranno di conseguenza tutti gli squilibri
Quelli tradizionali tra nord e sud del mondo e del nostro Paese tra i lavoratori e gli inoccupati tra gli uomini e le donne che lavorano tra i tutelati e cittadini privi di ogni forma di protezione sociale
Ma gli effetti più rilevanti riguarderanno proprio il lavoro
E da questi dovremo
Ripartire e da questi non potrà prescindere l'analisi del nuovo partito
Il processo di riorganizzazione del sistema delle imprese e dei servizi ripropone al sindacalismo confederale italiano e a tutte le forze della sinistra
Problemi rilevantissimi di potere di rappresentanza e di ricostruzione e di nuove solidarietà
E ripropone spesso con le stesse forme le dinamiche che caratterizzano i mutamenti degli anni settanta
E per noi la sfida sarà di nuovo la stessa
Il passaggio da questa strettoia eh oramai inevitabile
Ma si può uscire da un processo di riorganizzazione profondo come quello che ci aspetta rafforzando gli spazi di democrazia nei luoghi di lavoro
E nella società oppure subendo pesanti e lunga involuzioni destinate a durare nel corso degli anni e in questo contesto riacquista centralità il luogo della produzione e dell'accumulazione
L'impresa si riconferma sede indispensabile della produzione della ricchezza
E contemporaneamente crocevia della crescita democratica per effetto delle esigenze contrastanti di cui sono portatori i molteplici soggetti che vi operano
Per questo non esiste alternativa possibile all'assunzione tiene consapevole da parte delle forze della sinistra e sindacali
Della frontiera della democratizzazione dell'economia della democratizzazione dell'impresa e dell'umanizzazione del lavoro in sintonia con l'esperienza più avanzata delle forze riformiste europee
La democrazia economica deve assumere il giusto peso dei nostri progetti di riforme istituzionali e il suo fulcro deve diventare il reticolo legislativo di indirizzo programmatico dell'economia
Badate non si tratta qui di riproporre assurde superati ipotesi di pianificazione ma di assumere e gestire democraticamente obiettivi fondamentali per qualsiasi politica economica degna di tal nome
A partire dal controllo del debito pubblico dalla definizione di una politica industriale che risponda obiettivi di interesse nazionale fin no il controllo delle politiche di trasferimento dallo Stato alle riprese che nei prossimi mesi nei prossimi anni torneranno ad essere di grande rilievo
Nella consapevolezza che tutto ciò è decisivo per consentire il superamento del divario economico che penalizza oggi il Mezzogiorno d'Italia
Rompendo la logica dell'intervento straordinario ed è la pratica contro consociativa e ancora per impedire che l'uso incontrollato
E gli incentivi divenga contemporaneamente un nuovo strumento di consenso politico clientelare nelle realtà meridionali e Tirreno di forte speculazione politica delle leghe nelle aree del Nord
I mutamenti che si delineano una grande impresa non saranno governabili senza la progressiva ma certa realizzazione di una democrazia industriale della partecipazione cioè del signor a Capri e dei lavoratori alle scelte strategiche dell'impresa con il duplice obiettivo di promuovere una reale umanizzazione del lavoro e di contribuire a indirizzare le innovazioni le trasformazioni attraverso la codificazione dei diritti dei lavoratori delle proprie organizzazioni e dei doveri che dalla rivendicazione di un così alto obiettivo di potere ne discendono e non deve sembrare fuorvianti o dopo utopistica la scelta di questi obiettivi per le forze del lavoro nel mezzo di una stagione contrattuale difficile e incerta come poche altre nel corso degli ultimi decenni
Stagione nella quale a volte i risultati ottenuti non sono stati adeguati alle aspettative e ha la grande capacità di lotta messo in campo dai lavoratori e dalle loro organizzazioni ma lo scontro di questi mesi ha riguardato fondamentalmente i problemi di potere e di rappresentanza del sindacato nei luoghi di lavoro sarebbe un errore grave e fuorviante
Verificare i risultati di questa stagione riferendoci soltanto alle loro dimensioni qualitative e quantitative
Si è tentato in questo periodo in ogni modo di ridurre gli spazi negoziali diritti individuali o collettivi che fossero
Dei lavoratori per escludere il sindacato dai prevedibili processi di riorganizzazione per consentire alle imprese di ristrutturarsi senza vincoli
I fatti perciò confermano che la scelta della democrazia industriale evitare e che non presuppone affatto l'eliminazione del conflitto
Chi pensa che l'obiettivo si fatto sia realizzabile
Per via Preve senza un duro ed aspro scontro con le forze più arretrate dell'imprenditoria italiana sbaglia e il conflitto è fisiologico occorre definire le forme del suo governo per realizzare obiettivi più alti solidaristici e di interesse generale
Ma perché questo processo si affermi vanno riconfermate del sindacalismo confederale una condizione Edu i valori
La condizione alla definizione di regole certe e trasparenti della democrazia interna e di quella di mandato i valori insopprimibili della nostra storia sono quelli dell'autonomia e dell'unità tra le grandi confederazioni sindacali
Un percorso democratico è indispensabile e urgente anche alla luce dei limiti impietosamente emersi nella pratica contrattuale di questa stagione ma senza una forte ripresa unitaria non sono immaginabili significativi mutamenti per questi unità autonomia sono valori da riproporre la decisione di superare la componente comunista nella più grande confederazione italiana offre uno spazio nuove importante alla vita democratica della CGIL e solleva dalla ripresa dei processi unitari L'Unità è l'autonomia hanno consentito qui la difesa degli spazi dei diritti contrattuali e soprattutto in questi drammatici giorni segnati dalla guerra di proporre a tutto il mondo del lavoro una proposta alta e purtroppo spesso sottovalutata di cessazione del conflitto e di soluzione negoziale della contesa mediorientale una proposta costruita da tempo
Tra l'indifferenza di molti soprattutto dei critici più accesi di questi giorni una proposta che certo riconoscere diverse si si limita presenti nel mondo del lavoro ma anche l'inequivoca e storica tradizione pacifista del sindacalismo italiano
è un'ipotesi chiaro riconoscimento l'apprezzamento esplicito dell'OLP e che ci ha consentito forme importanti di coinvolgimento dei lavoratori e che si permette ancora oggi in queste ore di ricercare iniziative rilevanti Coni sin d'ti dei Paesi arabi e soprattutto con le organizzazioni sindacali della Comunità europea sottovalutare l'importanza è un errore limitarne la potenzialità la ricerca di presunte e non verificate soluzioni più incisive è sbagliato e pericoloso
In una fase di forti tensioni a sinistra su questi temi e assai più importante apprezzarne il valore e la prospettiva politica che tiene davvero aperta per tutti la capacità del movimento sindacale italiano ritenere unitariamente aperta la sua iniziativa politica e diplomatica di sostenerla con tutta la mobilitazione possibile è decisiva per i lavoratori e le loro organizzazioni la pace non è soltanto un sentimento profondo e radicato ma anche la condizione indispensabile per poté rappresentare i bisogni di chi produce dei cittadini in un quadro di certezze per fare insomma il loro mestiere quotidiano all'interno di una prospettiva realistica di cambiamento che per essere tale non può prescindere dal fondo arci sull'autonomia e sulla sintesi di sensibilità ai valori diversi profondamente radicati in quella parte decisiva della società civile che continuerà ad essere nonostante tutto il mondo del lavoro
Va bene ora prenderà la parola il compagno Fausto Bertinotti per l'ultimo intervento è prima permettete Mingardi alcune comunicazioni ricorda alla Presidenza che alla fine dei nostri lavori si riunirà melanzana rossa per un breve incontro inoltre lei delegati i delegati della mozione per un moderno partito antagonista riformatore si riuniscono alla fine della seduta di stamane nella sala a la parola al compagno Bertinotti grazie
Grazie per la vostra cortesia ad ascoltarmi in questo momento
Io credo ci siano difficoltà a capire il passaggio storico che stiamo compiendo le ragioni di un difficile dissenso interno
Di un dramma di un impegno collettivo forse noi stessi fatichiamo darne conto
Pensavo così quando ieri è intervenuto questa tribuna Michele Salvati intellettuale colto intelligente che ha criticato il segretario del partito per una mediazione chiamate privilegiato l'unità interna del partito sulla chiarezza
Naturalmente non non è mio compito difendere segretario del partito
Voi invece dire qualche parola con un militante ferito vorrei dire a Michele Salvati guarda su un punto proprio mai capito
E su un altro punto non siamo d'accordo
E non è che per il fatto che io sono iscritto Polito comuniste turno che tu abbia sempre ragione e io sempre torto non hai capito un fatto grande dalla politica
Che l'organizzazione non è tecnica
è una relazione intensa di uomini e di donne la politica è anche una comunità per un'impresa comune quella che ci fa sentire il senso la parola compagni
Quando riesce a giocare Dini ha detto che probabilmente non aderire alla nuova formazione io ti confesso provato una sofferenza intima una prelazione
Caro bicchiere quando uno se ne va siamo tutti più poveri tutti capiamo un po'di meno anche tuttavia è un po'di meno
Ricorda
Ricorda cosa diceva camicie intellettuali senso la connessione sentimentale tra il popolo non capirete non conoscerete realmente
Noi oggi scuole sofferenze
Con le privazioni aumenta l'impossibilità di capire quando uno se ne va
In particolare quando uno se ne va che ha militato per una vita del movimento operaio ma io parlo di compagni modesti di compagnie modeste che magari ha rischiato il posto di lavoro licenziamento con il pallone
Ho ascoltato qualche cosa l'affetto la sua famiglia no caro Michele dobbiamo fare uno sforzo per stare insieme e per capire le ragioni degli uni con gli altri
E poi c'è un dissenso netto
Trascuro qui le questioni di stile ma come fai a credere che un gruppo dirigente di un grande partito messo di fronte l'alternativa tra pace e guerra per questa tremenda scelta così fondativa dalla politica la possa fare per ragioni interne per ragioni di cucina di qualche aggiustamento mano la scelta della pace contro la guerra fa parte del profondo di questa gente che ha fatto questo per
Tito e io che Prodi sentito che mi sento attribuisco al merito di questo gruppo dirigente di aveva lo ha colto di averlo capito ma come quando chiediamo il cessate il fuoco subito non facciamo gli uni agli altri la concessione apriamo una scelta un modo di intendere la politica come qui diceva con le sue nobili parole che venga ora e quando chiediamo il ritorno il ritiro dell'Italia alla guerra facciamo una specificazione coerente di questo assunto generale con cui parliamo agli altri chiediamo al nostro governo quello che chiediamo a tutti abbiamo imparato così impariamo mettiamo a
Tutto variazione delle donne il partire da sé impariamo che ce la responsabilità dei popoli non solo il primo martire chiediamo degli atti concreti dissociazione come i popoli come governi per questo facendo questo la scelta per la pace intorno a questo ente
Come dire accompagna Napolitano di cui apprezzo non solo scrive
No io credo un paio Napolitano che così la pace entri nel codice genetico formativo di una formazione politica noi siamo divisi noi eravamo però Rifondazione Comunista siamo fra la rifondazione comunista voi la maggioranza per un nuovo partito fondato su altre basi culturale
Penso che anche il dissenso su opzioni politico-strategica penso che diverse matrici culturali possono esser benefiche in un partito continuiamo confrontare queste diversità
Ma portiamo l'insieme alla verifica di questa terribile cosa nuova che la guerra misuriamo le nostre diverse ipotesi dell'efficacia combatterla Asari Carla del futuro del mondo ed è l'umanità
Pensiamo da qui io ho trovato interessante la relazione del segretario che darà pace si muovesse a indagare o chiedere a dire indaga la comprensione tra nord e sud il modello di sviluppo dei nostri Paesi gli assetti di potere agli assoluta libertà
Dobbiamo andare a fondo in questa recita
E dobbiamo tirare da cui sulla politica quotidiana sull'oggi anche le conseguenze
Compagne e compagni ma non è vero che le classi dominanti ci stanno dicendo ogni giorno che il governo di questo Paese e prerogativa solo di quelle forze che accettano due dipendenze
La dipendenza dagli USA e la dipendenza dalle grandi concentrazioni di potere economico dalla logica del profitto non si tratta certo di prenderne atto di ghettizzare cd francesizzato sì
Citata di progettare abbiamo un'opposizione che cambi questo quadro e queste regole sostanziali anche se non scritte che fanno la costruzione materiale politica di questo Paese
Si tratta di assegno di mobilità e forte su un terreno nuovo di realizzare risultati di rimettere al centro dell'iniziativa un processo graduale vaticane di trasformazione lasciata compagne e compagni per fare questo però difficile da un facile domande scomode
A che punto siamo su questo terreno sul terreno sociale sul terreno economico sul tenuta gestione sociale così fondamentale almeno così importante anche per la nuova formazione
Stiamo male dobbiamo riconoscerlo francamente
Non c'è tempo qui per analizzare il conflitto sociale
Ma è possibile chiamare forse la vertenza più emblematica di questo conflitto
Il contratto dei metalmeccanici il contatto i metalmeccanici dice chiaramente questa tremenda difficoltà e questa nostra usiamo la parola crisi
Il contatto e metalmeccanici non è una vicenda sindacale è una grande vicenda politica che parla dei rapporti di classe che parla
Operai di donne ed i giovani delle loro aspettative e delle loro delusioni delusioni sì delusione
Delusioni critica diffusa al loro sindacato è una critica mal riposta
Siamo noi nazionali e loro i motivi
Oppure e giusta nella sostanza compagne e compagni io penso che abbiano ragione gli operai critici e toccano
I lavoratori metalmeccanici non hanno potuto decidere sul loro contratto
Nel quadro dirigente di filo sindacale ha potuto definire il mandato per concludere con la trattativa nel sindacato abbiamo litigato se ha fatto l'idea definirà il mandato concludere oppure fare non solo confusione il risultato che lancia è stato nella consultazione sul mandato nei referendum sulle conclusioni
Sto parlando di una cosa molto grave
Quando si parla di questo ci pare che il fatto i lavoratori non hanno potuto decidere su delle scelte per loro esistenziali e badate Company compagnia da cui muove una domanda di società compagne e compagni non vi chiedo una ingerenza nel sindacato
Ma il sindacato è un aspetto decisivo del futuro assetto accettate il peso che in essa avranno i lavoratori compagne e compagni occupata evita sindacato prendete parte per la discussione che lo attraversa quando i lavoratori non possono decidere sulle loro scelte oppure non possono decidere solo rappresentanza solo ve ne rendete conto cittadini che non hanno diritto al voto in Italia esistono ci Tadini tanti che non hanno diritto al voto sulla questione più elementare quella che riguarda le loro condizioni di lavoro Beloved emozioni le politiche delle localizzazioni di massa quale riforma istituzionale quale riforma istituzionale può nascere in questo Paese interni progressivi se non a partire dalla ISTUD la parola e di rappresentanza democratica ai lavoratori c'è bisogno di una battaglia per la democrazia nel mondo del lavoro
Io credo che ci sia bisogno anche da sollecitare una correzione di rotta nel partito e nel sindacato
Io credo nelle vicende che ho ricordato ci siano responsabilità del sindacato di denti ma ci siano anche responsabilità del Partito comunista
Con quale linea siamo intervenuti in questo scontro sociale
Con quale intervento
Sta avvenendo la nuova gigantesca ristrutturazione quali strumenti quali potere ai hanno riconquista abbiamo conquistato insieme i lavoratori per intervenire su di esso
Il lavoro diventa sempre più dipendente
I lavoratori nella nuova azienda innovata rischiano di essere come un taxi che si prende e si lascia secondo le esigenze
Di chi lo prende
I padroni si tengono sempre di più il governo reale delle tecnologie e offrono qualche mancia ai lavoratori è un po'di lustro il mio sindacato usciamo da una stagione contrattuale con uno scatto rilevante tra i movimenti e i risultati in movimenti va be ricordate
Cinquecento mila pensionati a Roma chiamati al sindacato
Le grandi manifestazioni metalmeccanici degli edili dei cassintegrati gli scioperi di una nuova generazione di sì ai metalmeccanici narrava che dal nord a Milano a Brescia in Piemonte questi giovani che alla FIAT hanno ritrovato la possibilità di superare
I risultati sono stati molto lontane modesti e senza qualità
E compagne e compagni quando non c'è la qualità politica resta si fa per dire il salario
E la dinamica distributiva del salario ai ci sta una grande ingiustizia sociale
A queste regista Uday già bronzo dei salari secondo cui tanto più fatichi tanto meno guadagni
Contro questa condizione chi è la legge che registra poche generale di forza di potere e di creatività io credo che noi dobbiamo proporci anche con e nel Partito Democratico della Sinistra una svolta
Una svolta che punti alla valorizzazione del lavoro subordinato e perché no del lavoro manuale una svolta che proponga alla sinistra e al sindacato diffondere la logica che ha portato a questo scatto tra il movimento e risultati
C'è una ragione di fondo in questa io penso di sì
Penso che la ragione di fondo sia dal fatto che la sinistra e sindacato siano rimasti imprigionati in una logica compatibili sta penso che la politica che abbiamo inaugurato molti anni fa all'Eur e nel governo di sola Casanare una politica sostanzialmente compatibili sta sia proseguita sostanzialmente fino ai nostri giorni e di fronte ai grandi cambiamenti che stanno intervenendo in prigione la possibilità di ripresa e rimessa a chiusura del ciclo drammatico dalla sconfitta degli anni ottanta
Bisogna rimetta in cammino e il movimento appaia una lotta Partito Democratico della Sinistra
Per la democratizzazione del mondo del lavoro pena dai lavoratori una rappresentanza democratica e la possibilità di pronunciarsi sulle scelte che riguardano per riconquistare un'autonomia al movimento che Caio sulle questioni del lavoro rinnovazione ristrutturazione per costruire su una Sulaj costruite centralità al compito sociale un progetto di cambiamento è un compito necessario edifici
Ho finito c'è bisogno di tutti io sento con sgomento la separazione tra di noi Sergio Garavini ha parlato ieri
Di uno sciopero generale contro la guerra che non che non sarebbe un'espressione massima mistica
Non sono il massimo un'espansione massimalisti che Sergio ma sarebbe una risposta giusta
Ma proprio questo ma proprio questo non ti dice non vi dice compagni che avete annunciato una scelta diversa
Che si vince o si perde solo assieme
Proprio gli ultimi gli oppressi i lavoratori la classe operaia senza un sindacato unitario confederale di classe e senza un grande atto di massa sono condannati e con loro sarebbero condonati tutti quelli che si ostinano a voler cambiare le cose gli uomini e il mondo
Ringrazia ancora compagno Cofferati il compagno Bertinotti per essere intervenuti in un momento in cui i quadri erano presenti Insane e davvero credo che ne siamo tutti dispiaciuti presenti erano molto attenti dunque
Vi dà un'ultima indicazione i componenti della mozione Rifondazione comunista della Commissione Statuto devono trovarsi subito nell'ufficio della mozione un'altra comunicazione la saggezza e per la pace è a disposizione dalle tredici e trenta alle quindici presso la Sala Verde con i testi delle petizioni popolari ed altre informazioni sulle iniziative del movimento pacifista
Il caldo che i lavori devono riprendere alle ore quindici con grande puntualità con all'ordine del giorno l'illustrazione dello Statuto
Diverse sedute attraverso un comitato ristretto e così via
In distribuzione ovvio è già stato distribuito
è stato già distribuito
Va bene lo ricevere tende pochi pochissimi minuti
Per una informazione sul sul testo stresso sui lavori della Commissione la parola al compagno Fassino
Compagnie Company il testo che
Stanno distribuendo che
Giro di qualche minuto tutti i delegati avranno
è la prima bozza del testo di Statuto del nuovo partito che siamo chiamati
Affondare
Si tratta di un testo che scaturisce dal lavoro della Commissione
Detto orale in particolare del suo comitato ristretto che la giornata di ieri nella notte di questa notte a definito questa prima bozza che avete ricevuto
Ora si tratta naturalmente definire uno Statuto è naturalmente un lavoro molto complesso
Per due ordini di ragioni
La prima si tratta di scrivere uno statuto nuovo
E non semplicemente un adeguamento
Di quello approvato
Nei congressi precedenti
Per di più di uno statuto nuovo di un partito nuovo che nasce con questo congresso
E quindi con la necessità di fare uno sforzo per corrispondere nelle norme e le regole alle esigenze
Diverse innovative che si pongono nel momento in cui diamo vita al partito democratico della sinistra
Naturalmente in questo lavoro non si è partiti da zero
Compagni che sono qui sanno che in realtà dalla diciottesimo Congresso ad oggi è stata avviata in tutto il partito una riflessione ampia
Sul la forma partito sulle regole che devono presiedere alla nostra vita democratica e un primo significativo momento d'innovazione fu appunto lo Statuto del diciottesimo congresso che rappresento il superamento del centralismo democratico
Da allora via via siamo venuti lavorando la fase costituente la decisione di dar vita a una nuova formazione politica naturalmente ulteriormente sollecitato questo lavoro sollecitando introdurre elementi innovativi anche più forti intorno alla forma partito e richiamo il dibattito che c'è stato in questi mesi e che ebbe una sede di presentazione di proposte nella conferenza programmatica che facemmo ad ottobre
Nella costruzione dello Statuto si è dunque partiti per un verso
Da una elaborazione da una riflessione
Sulla forma partito che tutti ci ha impegnato in questi anni e soprattutto negli ultimi mesi e al tempo stesso si è definito questo Statuto tenendo conto dell'esperienza democratica realizzata nella gestione e realizzazione del diciannovesimo del ventesimo Congresso esperienza democratica che rispetto alle nostre regole è stata fortemente innovativa avendo fondato tutto il dibattito congressuale sulle mozioni sul riconoscimento del pluralismo interno sulla riconoscimento della dei diritti collettivi su norme che ne prevedevano lo loro esercizio
Io ho richiamato questi riferimenti perché avere diciamo chiaro che ci siamo mossi in questo orizzonte
Una riflessione che abbiamo alle spalle l'esperienza concreta vissuta in questi mesi
Porta a una prima
Conclusione che è contenuta nello Statuto e qui su cui io richiamo l'attenzione dei delegati la definizione dello Statuto soprattutto di un nuovo partito non può che essere un lavoro in progressione
Strettamente intrecciato alla costruzione del nuovo partito e quindi per questo lo Statuto questo statuto prevede diciamo due strumenti particolarmente importanti il primo è che in una serie di materie stabilisce principi e obiettivi rimandando per il loro esercizio ad una funzione di regolamentare
Cioè diciamo superiamo la pretesa che era francamente via via sempre più impraticabile che nello statuto si debba normare tutto e qualsiasi cosa
Mentre lo Statuto si devono normare le cose che sono essenziali per dare certezza di diritto di funzionamento alla struttura del partito
E si rinviano a strumenti regolamentari una serie di materie una serie di diciamo attuazione di principi e di obiettivi che lo Statuto sono posti per esempio il tipico caso tutta la materia finanziaria che naturalmente nello Statuto è affrontato in alcuni articoli in modo chiaro in termini di principi obiettivi e criteri e che rimanda al pari di quello che altri grandi partiti già da tempo fanno poi alla predisposizione approvazione da parte degli organi dirigenti di uno specifico regolamento finanziario attuativo che dia attuazione ai principi e agli obiettivi che si pone
Secondo strumento che io richiamo essenziale per diciamo questo lavoro di costruzione in progressione delle nostre regole
Sta nella norma transitoria contenuta all'articolo sessantatré dello Statuto
Laddove si prevede che lo Statuto che verrà approvato domenica pomeriggio entra naturalmente in vigore ma nei prossimi mesi la direzione del partito
Avvierà una consultazione
In tutte entro mille novecentonovantuno una consultazione che coinvolga tutte le istanze del partito che potranno avanzare proposte emendamenti integrazioni innovazioni
Mettendo così in condizione il Consiglio nazionale del partito l'organo
Di rappresentanza indirizzo politico che previsto dallo statuto di poterne al termine di questa consultazione andare a una revisione dello statuto che naturalmente se non potrà che essere una revisione approvata con maggioranza qualificata trattando sì
Di una revisione di regole e di norme che devono
Essere diciamo
Ridefinite comunque un senso sufficientemente largo
Cioè lo Stato lo Statuto
Viene concepito da noi anche come strumento di partecipazione democratica non soltanto come strumento normativo di regole ma con uno strumento che attraverso per esempio appunto questa norma transitoria consente a tutto il partito una discussione una partecipazione e un coinvolgimento attivo e propositivo nella definizione delle regole che ci siamo dati ottici vogliamo dare
Lo statuto nella sua versione finale quando tutti gli strumenti saranno approvati avrà una premessa che voi non avete le vostre mani una premessa di principi costitutivi non ce l'avete perché questo strumento non è oggetto di lavoro della Commissione Statuto ma sta elaborando questa premessa di principi costitutivi la commissione politica
Sono diciamo i principi costitutivi che delineano per grandi linee naturalmente
L'identità i principi fondanti del nuovo partito e che verranno proposte al dibattito la discussione dei delegati dalla commissione politica domani pomeriggio evidente che nello scrivere la parte normativa regolamentare dello statuto che quella che voi avete nelle vostre mani la commissione ha lavorato di concerto diciamo con i compagni della commissione
Orali poi la bozza questa prima bozza di Statuto e voi avete alle mani
Risolve già parte da una scelta fondamentale risolve il dilemma che in questi mesi
Ultimi ha segnato il nostro dibattito specificatamente sul problema della forma partito delle regole cioè il dibattito
Se andare ad un partito che ha forma unitaria
O se andare ad un partito che ha formati federazioni
L'impianto risolve questo dilemma che stato discusso è stato come era legittimo posto naturalmente con una scelta netta a favore di un partito unitario che riconosca il pluralismo interno come elemento costitutivo e fondante del partito medesimo
Si è ritenuto che una scelta diversa quella della federazione che naturalmente un modello politico organizzativo assolutamente
Legittimo
Sostenere nel dibattito in realtà non corrisponderebbe alle esigenze
Che il nuovo partito nel momento in cui nasce a anzi rischierebbe di esasperare di accentuare gli elementi di più difficile gestione della dialettica interna che già si sono manifestati in questi mesi
In realtà ben presto una forma di questo genere rischierebbe
Vi configurare il partito non come un partito ma più come una somma di partiti con tutti i rischi che questo potrebbe comportare
Si è scelto perciò la la strada invece di lavorare a regole che definissero con chiarezza che vogliamo costruire un partito e non una somma di partiti
Un partito pluralista democratico
Che riconosca il pluralismo interno e la articolazione
Ti diverse posizioni politico-culturali come un elemento fondante costitutivo del partito
Questa scelta si sostanzia in due con due modalità
Per ciò che riguarda la forma unitaria ciò che configura l'esistenza appunto di un partito
Le questioni che caratterizzano questa scelta sono l'adesione individuale regolata nelle sue modalità dal primo articolo dello Statuto
La previsione che il luogo esercizio dei diritti e dei doveri degli iscritti sono le istanze di partito come regolate
Dall'articolo otto e successivi dello Statuto
Un partito regolato dal principio di maggioranza per dare certezza di decisione e di governo
Ma al tempo stesso che si dà gli strumenti per garantire tutte le posizioni
Quindi anche quelle di minoranza entro una iniziativa unitaria del partito
Un partito che in questa forma unitaria riconosca al pluralismo
Cioè riconosce il valore all'esercizio collettivo dei diritti anche su base politico-programmatica
Come prevedono l'articolo quattro e cinque diversi commi
Dello statuto
Che quindi riconosce il valore delle della il valore del fatto riconosce valore al fatto che gli scritti e riscritti al nostro partito promuovano autonomamente are
Politico programmatiche piattaforme politico programmatiche per il perseguimento di obiettivi tesi alla più intenso rapporto con la società e alla definizione di iniziative coerenti con il progetto generale del partito
Senza naturali conosce questo valore senza mai però trasformare
Diciamo il pluralismo interno le sue articolazioni un'istanza di partito perché se diciamo invece avvenisse questo è chiaro che si rientrerebbe in un modello di tipo chiaramente federativo
Un partito pluralista che proprio nel momento in cui riconosce il valore
All'esercizio collettivo
Dei diritti definisce gli strumenti concreti per poterlo esercitare predispone per esempio come prevede l'articolo quattro comma sei risorse finanziarie in una gestione unitaria dei bilanci non come flussi finanziari separati cioè come voce di spesa nel bilancio delle istanze di partito risorse finanziarie a sostegno dell'attività delle piattaforme politico-programmatico
Definisce
E ricordo che definisce la proporzionalità come criterio fondamentale di composizione degli organi di rappresentanza di direzione politica del partito
Garantisce
La rappresentatività universale distrutto il partito nella selezione delle candidature in occasione di elezioni
Introduce quorum qualificati su materie regolamentari i principi costitutivi che appunto acconsentano di gestire il principio di maggioranza in termini tali da associare su questioni nodali che attengono alla vita
Nel partito e alle regole fondamentali tiene presiedono la vita democratica anche chi maggioranza non è
A partire da questo impianto cioè noi presentiamo uno statuto che rappresenta il definitivo superamento che già peraltro avevamo in questi anni costruito del centralismo democratico
Cerca di definire un regime democratico certo senza scadere nel correntismo
Perché questo ci pare corrisponde alla sensibilità del partito dei compagni indipendentemente dalla mozione a cui compagni appartengono
Garantisce le minoranze è un pluralismo pieno in un'impostazione unitaria e al tempo stesso realizza certezza di direzione della politica del partito
A partire da questa che la scelta diciamo fondamentale che ispira
E percorre lo Statuto lo Statuto comprende poi significative novità che in questi ultimi anni non siamo venuti lavorando e che trovano in questo stand uno statuto spazio e sanzioni
In primo luogo l'impostazione del partito come partito di donne e di uomini
Riconoscendo il diritto di scelta alle compagne nelle forme di militanza
La
Sancendo in termini ancora più espliciti e rigorosi la norma antidiscriminatoria nell'equilibrio di rappresentanza tra i sessi riconoscendo una potestà negoziale decisoria alle organizzazioni delle compagnie nella determinazione della volontà del partito tutte cose che sono previste nell'articolo due dello Statuto
Partito di donne e di uomini significa anche riconoscere sedi autonome di donne in termini molto più forte rispetto all'esperienza del passato come sono previste nell'articolo sei bis nell'articolo otto
E riconoscere anche un percorso autonomo con organi e sedi proprie di natura decisionale come previsti nell'articolo sessantadue dello statuto
In secondo luogo un partito aperto un partito che naturalmente ha la sua fonte prima di organizzazione e di legittimazione democratica negli scritti ma che non limita il suo rapporto di organizzazione con la società soltanto ai propri iscritti
Si pone il problema di un rapporto costante organico con gli elettori articolo sei
E prevede la possibilità che il partito ai diversi livelli
Determini intese negoziali e pattizie articolo sette con soggetti terzi con i quali sì riscontra una convergenza parziale specifiche su temi intorno obiettivi politici e programma
Un partito in terzo luogo che compie in coerenza con il profilo di riforma istituzionale dello Stato che siamo venuti proponendo in modo netto e inequivoco la scelta regionalista
Normata in particolare l'articolo undici maggio e si ritrova poi una serie di altri articoli
E sottolineo che articolo undici è stato in Commissione
Riformulato in termini sicuramente migliorativi rispetto al testo iniziale da cui la commissione ha cominciato a lavorare la scelta regionalista risulta in modo in equivoco non voleva essere in nessun modo una risucchio in qualche modo di competenze o di funzioni dalle federazioni comitati regionali perché questo sarebbe riprodurre su scala regionale soltanto una logica centralistica ma al contrario il problema che poniamo e il testo che avete che è stato riformulato da questo punto di vista molto chiaro il regionalismo per noi al pari come lo concepiamo nella riforma dello Stato decentramento dal centro alle unioni regionali di risorse e competenze prerogative e poteri
Un partito che ridefinisce in modo più chiaro i rapporti tra istituzioni e partito medesimo attraverso una più Chiara e definita Autolico Nascimento dell'autonomia dei gruppi ma al tempo stesso un'autonomia che ritrova
Una coerenza in una regolazione precisa dei rapporti tra partito idro e organi dirigenti e gruppi parlamentari per esempio contro la presenza di delegazioni permanente dei gruppi nel consiglio nazionale
In questo quadro ridefinito la funzione in modo di essere del governo ombra
La cui fonte di legittimazione prima viene ricondotta con una impostazione istituzionalmente corretta ai gruppi parlamentari naturalmente d'intesa con la direzione del partito
E all'interno di questa ridefinizione dei rapporti più chiaro tra istituzioni partito viene affrontato anche il problema della unità di comportamento e della diritto alla dissociazione nel senso che fatti salvi i casi di coscienza si ritiene che si debba affermare che l'unità nel nel nelle istituzioni non vi può essere che unità di comportamento e univocità di manifestazione delle posizioni che il partito assunto
Infine l'ultima questione che lo Statuto affronta un argomento richiamo le principali ce ne sono moltissimi
Lo statuto di sessantacinque articoli come potete vedere
Infine l'ultima questione gusto tutto affronta e naturalmente l'assetto degli organi dirigenti
Negli articoli in questione noi compiamo definitivamente una scelta che in questi anni siamo via via venuti maturando e cioè dal punto di vista della forma istituzionale assumere nella struttura degli organi dirigenti un modello parlamentare cioè
Dimensionare strutturare gli organi dirigenti su tre livelli un organo di rappresentanza di indirizzo di verifica politica che viene individuato nel Consiglio nazionale
Che evidentemente essere composte ragione tale da garantire rappresentanza in primo luogo le diverse realtà territoriali tenendo conto delle diverse consistenze se hanno rappresentanza alle funzioni di governo e nelle assemblee elettive che il partito ricopre rappresentatività ovviamente sociale
Via discorrendo criteri di rappresentanza che sono proprie di un organismo che deve essere diciamo
Capace di avere una rappresentanza universale per corrispondere ai compiti di
Indirizzo e verifica politica che gli sono assegnati
Un secondo livello il livello di governo in un organismo di direzione la direzione nazionale
Che naturalmente va
Dimensionata e costruite ragione tale da essere coerente
Come altre scelte che nello Statuto vengono fatte e segnatamente per esempio con la scelta del regionalismo che significa andare verso una direzione che dovrà vedere al proprio interno
Una forte rappresentanza del dei livelli di direzione territoriale coerenti con la scelta di struttura decentrata che noi abbiamo compiuto vogliamo compiere
E un organo di garanzia nella Commissione nazionale di garanzia
Sarà naturalmente compiuto della direzione poi definire gli organi esecutivi necessari alla
Esecuzione quotidiana del lavoro di direzione di attività politica
Nella Commissione così come prima che cominciasse questo congresso nel dibattito
Il partito sì anche affrontato il problema del forme di elezione o delle modalità di legittimazione degli organi dirigenti e in concreto quale modello istituzionale assumere che cosa eleggere nel congresso naturalmente si possono avanzare molte ipotesi
Diciamo che il dibattito ha ruotato intorno a sostanzialmente due ipotesi
Un'ipotesi è quella di leggere nel
Congresso il Consiglio nazionale cioè l'organo di rappresentanza
L'indirizzo di verifica politica che poi a sua volta provvede a nominare direzione
Segretario
Eventuali altri organi esecutivi
Oppure leggere direttamente
Al congresso la direzione perché il Consiglio nazionale verrebbe nominato non eletto in altri termini nominare un Consiglio nazionale per quote di rappresentanza
Territoriale regionale nazionale e invece andare all'elezione diretta della direzione
E del segretario
Attualmente non se come dire non c'è nessuna ragione che determini in modo assoluto la prevalenza di un modello istituzionale rispetto a un altro
Ciascuno di questi modelli strutturale come altri che possono essere proposte ha una sua logica e una sua coerenza e ci sono buone ragioni per sostenere
Voglio dire è una scelta di questo se non è frutto di un dibattito di principio ideologico
Occorre però evidentemente evitare in ogni caso un rischio che si possa costruire un modello che giusta ponga modalità che non sono tra di loro coerente c'è un pezzo di un modello con un pezzo di un altro perché questo non sta in piedi
Quindi si tratta di scegliere un modello che sia coerente nella sua integrità
Ora la commissione la commissione c'è stata discussione pareri diversi
è apparso alla commissione che
Forse preferibile
In questa fase andare scegliere che il congresso e lega direttamente il Consiglio nazionale
Perché appare che in questa fase questo sia
Diciamo intanto più agevole dal punto di vista immediato se mai dovessimo andare ad una nomina del Consiglio Nazionale per quota di rappresentanza questo determinerebbe
Certi tempi che non permetterebbero al consiglio nazionale di essere immediatamente in funzione questo può essere un problema per un partito che si fonda che ha bisogno di avere subito i suoi organismi dirigenti in piena esecutività tutti
In secondo luogo perché è evidente che scegliere un modello o l'altro
Nello scegliere un modello l'altro non è una variabile ininfluente anche il grado di consenso che complessivamente sia attorno ad un assalto all'altra stiamo definendo norme e regole non può valere il principio soltanto di maggioranza deve valere un principio di consenso e di condivisione più larga e sulla base di una valutazione che
La commissione ha fatto
Appare che l'elezione del Consiglio nazionale sia da parte del Congresso sia oggi
La scelta più suscettibile di determinare un consenso più largo Chigi unitario
Queste sono le questioni principali naturalmente io mi scuso per averne dimenticate eventualmente altre
Ma voi potete capire è stato un lavoro complesso e faticoso
Non è un lavoro terminato
Nel senso che questa è una prima bozza adesso il presidente illustra quali sono le modalità di continuazione del nostro lavoro che
A nella possibilità di proposta di emendamenti e di proposte integrative da parte dei delegati un elemento costitutivo è chiaro che dobbiamo lavorare intenti molto stretti per poter portare il testo definitivo alla discussione e alla votazione nella giornata di domani
Io voglio infine sottolineare che
Smentendo una immagine fortemente allarmistica e traumatizzante che molti giornali hanno dato questo lavoro che è stato sicuramente un lavoro faticoso sia però svolto con un senso di responsabilità di solidarietà di tutti i compagni della commissione a qualsiasi mozione a diciamo sostengono un una discussione in cui naturalmente ciascuno atteso a far comprendere e far valere le proprie ragioni che ci ha portato a costruire
Punti di sintesi con spirito di unità e di solidarietà io credo che questo sia importante che credo che con questo spirito dobbiamo continuare a lavorare grazie
Grazie Fassino
Allora presidenza propone questa procedura
Compagni ora si leggeranno il testo abbiamo ascoltato l'informazione di Fassino entro le diciannove vale a dire fra tre ore entro tre ore Company che intendono proporre delle modifiche degli emendamenti
Di qualsiasi tipo sono tre gatti di farli pervenire far servire queste proposte alla segreteria della Commissione
Per lo statuto che
Alla Sala gialla al primo piano entro le diciannove
In modo che la commissione Statuto possa poi lavorare su questo materiale quanto occorreva e definire un testo da portare all'Assemblea per l'approvazione domani pomeriggio
Quindi adesso non si apre la discussione sulla Bozza vista tutto ma si lavora che crede di lavorare a preparare emendamenti per la commissione
Riprendiamo allora il dibattito generale
Ma anche al presidente che dovrebbe sostituirmi
Invece
Ah scusate una comunicazione i compagni del sottogruppo
Che lavorerà per la commissione politica la premessa sullo Statuto alle cinque e mezza si riuniscano la Sala Rossa
Tra un'ora e mezza
Riapre il dibattito sulla relazione di Occhetto ricordo di nuovo che il tempo massimo e abbiamo stabilito di dieci minuti per gli interventi la parola a Maurizio Salomoni delegato di Gorizia seguirà Nichi Vendola
Maurizio Sala Salomoni non c'è
Allora la parola Nichi Vendola delegato di Bari
Ecco intanto che Nichi Vendola si avvicina al poi io convocata la riunione dei componenti della Commissione Statuto prima mozione nella sala dove si riunisce normalmente la commissione Nichi Vendola seguirà Duccio Campagnoli
Io io mi sento sconfitto care compagne e cari compagni
Sconfitto intanto dalla guerra
Dal frastuono dei bagliori di una guerra che si manifesta come un pezzo emblematico della modernità in cui viviamo e questo non soltanto per la sua estetica ipertecnologica per la qualità raffinatissima dei saperi concentrati nella macchina bellica
Ma anche per la sua intrinseca natura di cruciale risorsa di dominio del nord sul Sud del mondo di grandi potenze capitalistiche che avvolgono se stesse uno spicchio del pianeta nella carta patinata dell'opulenza e che impongono a una sterminata geografia di terre dei popoli un sottosviluppo fatto anche di fame differente e di disperazione
Questa sporca guerra la cui vergogna non è cancellata dalla foglia di fico di una risoluzione dell'ONU toglie la parola alle genti
Alle genti martoriate di quei territori martoriati da tempo lunghissimo lì in quello snodo dove Oriente Occidente si guardano si affrontano decidono di parlarsi con l'intolleranza delle armi o con le armi della tolleranza
Questa guerra
Compagne e compagni talvolta toglie la parola anche a noi almeno a quelli Dinoi
Che negli anni scorsi non erano Cofidis tratti dalle piroette di Craxi
Da non accorgersi che la giù in Iraq c'era un piccolo tiranno che sterminata con il gas il popolo curdo che metteva tortura e a morte i comunisti del suo Paese
Che rimpingua va che rimpinguano i suoi arsenali di guerra con armi e con benevolenza occidentali e anche italiane e non c'è non abbiamo parole adeguate per dire il lutto dell'orrore certo per quella donna americana ostaggio degli iracheni ma anche per tutte le donne irachene gli uomini bimbi vittime troppo spesso innocenti qui questo insensato Marcello io non penso che esprimersi così significhi fuggire dalla politica a me non interessa una politica che non parta da un sentimento profondo vorrei dire da uno scatto di ribellione contro l'atrocità di questa guerra
Contro la truculenta mortifere a dei guerrafondai ma anche care compagne cari compagni contro l'ipocrisia di chi si ostina invocare quel simulacro di legalità internazionale violata ma questo non si può dire anche a Grenada a non a Panama nel Libano a Gerusalemme in Palestina
Vorrei dire ai cultori della politica come mediazione come s'era separata
Che il pacifismo non è il solo una folla in piazza e per strada né solo coacervo di umori e sentimenti legittimi ma in qualche maniera reti politici il pacifismo è un bisogno crescente di analisi radicale delle strutture materiali di guerra della logica economica e politica di una immane industria bellica
Il pacifismo e una nuova idea regolativa degli effetti mondiali non è la pacificazione del mondo così come e al contrario la critica di un mondo ingiusto e di Fed uguale la critica di un benessere per pochi fondato sul malessere dei tantissimi
Il pacifismo non può essere un'opzione nella ginnastica delle anime belle ma il discrimine fondante il più fecondo di una cultura politica e di un agire collettivo all'altezza delle sfide di questa fine di fare con lo né credo che quell'altra impegnativa parola non violenza possa essere confinata nei recinti del folklore o del sentimentalismo
Perché viceversa
La non violenza compagni può essere la lente di ingrandimento che ci rivela la realtà
Di tutta la violenza che siffatta politica che si è fatta stato che si è fatta guerra che si è fatta ideologia è prassi del dominio sugli altri sull'altro e sull'altra
Dell'esproprio dello spossessamento di dita e risorse della negazioni di chi è diverso
Ma pretende che la propria diversità non si traduca in una diseguaglianza o in un marchio di infamia
Ma io compagne e compagni
Devo dire tutta la verità
Mi sento sconfitto anche da questo epilogo della vicenda del Partito Comunista Italiano intendo trarne con dolore ma con serenità le conseguenze
Ho ascoltato con attenzione la relazione del segretario del partito
Potrei dirvi quali sono le singole frasi con le singole proposte su cui concordo
Ma così facendo mentire info tra tutto a me stesso
Quella relazione indica un orizzonte di valori è una prospettiva strategica in cui io non riesco a riconoscermi
Commenta
Commenta il voto di analisi e di giudizio su una fase lunga un intero decennio nel quale si è consumata una sconfitta storica della sinistra mondiale e al qui culmine l'ottantanove sono crollati i cui regimi mio staliniani che avevano edificato una caricatura dispotica e burocratica di socialismo
Non mi convince la descrizione del mondo che appare un mappamondo di plastica artificioso
Privo di processi e di soggetti reali privo di una spiegazione plausibile dei perché di fondo della guerra un mondo che non è un gioco di punti cardinali regolabili con le declamazioni di una cultura liberale debole
La guerra compagne e compagni vinta tutto e la più grande questione istituzionale modifica la morfologia e la natura delle nostre democrazie se è vero che questa guerra ha già reso carta straccia la Costituzione della Repubblica italiana
Allora io credo che non ci sia politica di alternativa né interlocuzione con il sistema politico che possa compiersi a prescindere dalla guerra
Che cosa povera diviene la prospettiva dell'alternanza quali offrì difetti ha figli hanno gli slogan iper ideologici del riformismo dinanzi ai grandi cruciali dilemmi che ci sono innanzi
E quanto finto realismo
In quello sguardo liberal caritatevole sul mondo del lavoro in quell'overdose dei diritti declamati e in quante poche vale e vaghe parole sulla fa sia del sindacato
Sul Mezzogiorno risucchiato nella spirale perversa di una subalternità assistita compagni che Firenze sui giovani che non chiedono a noi un frettoloso
Che non chiedono a noi un frettoloso Max Biaggi il giovanilistico ma chiedono a noi una lotta vera contro chi riduce i loro saperi loro lavori i loro corpi a merce da vendere comprare i mercati generali
Il caro vecchio PC e finito è stato per tutta la nostra vita una casa grande scomoda
Non un guscio protettivo non un riparo come ha detto ieri qualcuno
Quel poco che so io l'ho imparato lì dentro
Anche per questo compagni e compagne oggi mi sento sconfitto
Ma non vinto non mi sento Pinto
Non è per superbia che io penso che non è di Rocco al Partito democratico della sinistra
Si è rotto si è rotto un vincolo di appartenenza ci lega un vincolo di lealtà e di rispetto reciproco
Ed io rispetto profondamente la scelta di chi prima seconda o terza mozione costruirà il PDS e come non potrei
E come potrei non rispettare compagne e compagni che mi sono stati maestri di vita e di pensiero
Sicuramente io sono un cattivo discepolo ma voi mi avete insegnato che si può fare politica anche fuori dei partiti io così farò dal militante comunista
Pensando che il comunismo non sia un reperto archeologico e neppure una consolazione letteraria ma una grande rinforza per un nuovo futuro se oggi le strade si dividono il mio augurio che potremmo ritrovarsi insieme più avanti
Interviene ora Duccio Campagnoli delegato di Bologna si prepari Salvatore Vozza
Viviamo davvero compagne e compagni
Ore drammatiche preoccupazioni grandi ma intanto questo congresso ha già messo in campo il grande impegno di pace del partito democratico della sinistra
Sappiamo tuttavia che abbiamo affrontato e dovremo affrontare un'iniziativa ed un confronto anche aspro nel Paese
E credo allora che non sia inutile che ciascuno di noi delegati di questo congresso
Senta il bisogno in tanto innanzitutto di rispondere ancora con molta serenità ai tanti che ci vedono destinati ad affondare perché vogliamo alzare nuove bandiere di pace
No signori permetteteci di chiedervi di riflettere noi siamo gente che in quella notte terribile del diciassette gennaio approvato per la prima volta o è tornata a dover sentire di nuovo l'orrore della guerra
E di fronte all'angoscia e alla solitudine di questo orrore abbiamo incontrato tanta tantissima altra gente subito a Bologna come in tante in tutte le città Civita che in queste piazze ci sono soltanto sentimenti sbagliati e movimento rumorosi ma inconcludenti ma vi preghiamo di guardare meglio
In campo ci sono le domande di tanti uomini e tante donne di tanti lavoratori di tantissime ragazze e ragazzi che chiedono una lezione di pace
E sappiamo
Di tanti altri ancora che si sentono smarriti impotenti o che considerano addirittura inevitabile ciò che accade ma che pure si domandano cosa potrà cadere e cosa è possibile cosa è necessario fare perché non accada
La verità è che dietro la più semplice di queste domande c'è qualcosa di ben più profondo di un sentimento di un'emozione di una testimonianza indi però di fronte alle fredde ragioni della politica
No ciò che emerge invece davvero l'interrogativo nuovo il profondo radicale l'interrogativo di fondo che ci ha riproposto la relazione di Achille Occhetto
L'interrogativo che alla politica chiede innanzitutto che cosa può che cosa deve essere che cosa vogliamo che sia il presente e il futuro della nuova storia del mondo che si è aperta
Già nel fatidico mille novecentottantanove di qui allora occorre partire per ragionare per scegliere davvero e a questo interrogativo siamo noi che chiediamo a tutti di rispondere
Si può pensare di costruire con le armi di guerra la nel Medioriente un nuovo ordine o questo nuovo ordine proprio per isolare e sconfiggere ogni logica di potenza a cominciare da quella del dittatore ora iracheno deve fondarsi sul consenso e sulla ferma azione dei diritti di tutti i popoli su un nuovo patto di pace sulle prospettive in quell'area e nel mondo di un nuovo sviluppo che non sia più condanna all'emarginazione per il sud del mondo
è questo il nodo che emerge già dietro le vicende della guerra del Golfo non abbiamo letto forse che lo stesso animo sul ministro degli Esteri italiano si domanda preoccupato quale sarà la fine della guerra la politica americana e perché allora non si verifica invece subito davvero come chiedeva Occhetto la linea possibile aperta dalla dichiarazione del segretario di Stato americano e del ministro degli Esteri sovietico
è possibile allora anzi è necessario chiedere al governo italiano di fare ora una scelta netta per la pace al governo italiano i governi europei a tutta la comunità internazionale di fermare la guerra di costruire ciò che non sia costruito prima cioè una piattaforma di pace che riguarda i diritti di libertà e di indipendenza del popolo del Wi del popolo di Palestina della sicurezza anche dobbiamo dirlo dello Stato di Israele
Quello che è in campo dunque quello che bisogna mettere in campo innanzitutto per la sinistra nella sinistra d'Europa
E la coscienza e la dimensione radicalmente nuova di una scelta e di una politica di pace un nuovo movimento per la pace che si costruisce allora anche su una nuova idea della democrazia delle regole e delle forme dell'ordine internazionale del governo delle risorse dello sviluppo
Solo qui stanno possono stare le ragioni nuove della sinistra all'altezza del cammino difficile della nuova storia del mondo e qui tornano allora
Il proprio dentro le vicende drammatiche di questo passaggio così difficile il valore in senso la prospettiva della ricerca nuova che abbiamo aperto del nuovo inizio che ci apprestiamo a decidere
Al centro di questa ricerca a me sembra forte che ci sia e torni ad esserci l'idea di una nuova dimensione della libertà della libertà dei soggetti
E il rapporto quindi tra libertà e realizzazioni costruzione di Nuova Democrazia intesa come espressione di poteri democratici di diritti individuali e collettivi dell'intelligenza dei bisogni differenti di ogni persona
Il rapporto quindi tra libertà e partecipazione alla comunità tra libertà e solidarietà tra libertà ed eguaglianza
Non è questo un ragionare astratto anzi non può che essere questa la cultura nella quale cercare le ragioni di una nuova sinistra dell'alternativa di una nuova idea del socialismo
Perché forze soprattutto su questo terreno si può ricostruire il rapporto tra le persone e la politica
Ed è questo il tema decisivo la sfida ineludibile per la sinistra in Italia ed in Europa nella società dell'innovazione e dell'articolazione sociale
Questo tema della riforma e di rinnovamento della politica dentro le istituzioni e nel rapporto con la società della costruzione in altre parole per la sinistra di una nuova rappresentatività sociale e politica
Il partito democratico della sinistra dunque di fronte l'orizzonte di una lotta di una proposta per l'alternativa che si proponga come piattaforma di rinnovamento della democrazia italiana e della Nuova Democrazia europea
Dobbiamo affrontare questa lotta nella Italia che vede emergere tutta la lunga teoria delle trame del blocco di potere che ha soffocato la democrazia che ha prodotto morte violenza e ancora nessuna verità e nessuna giustizia
Questa volta per il rinnovamento democratico deve alimentarsi allora trovare protagonisti nella ricerca delle nuove libertà e delle nuove solidarietà
Consentitemi di dire che a questo hanno pensato tanti compagni anche a Bologna nel dibattito di questi mesi sentendo allora così il fascino e l'impegno non di un adeguamento ma del nuovo orizzonte della nostra ricerca
E a questo hanno pensato mentre proprio ora una nuova violenza colpito questa città una violenza alla quale allora pensare di rispondere con la lotta per la difesa della democrazia ma insieme vedendo la necessità di costruire le vie di una nuova solidarietà di una nuova cittadinanza sociale
Così tra le immagini dolorose che di nuovo Bologna dovuto conoscere c'è però anche quella compagne e compagni di tante migliaia di persone lavoratori e cittadini in piazza che difendono un'idea di città convivenza estivi
Il Paese
Di una nuova rappresentanza sociale e politica c'è bisogno anche per il lavoro che cambia
Il lavoro conosce dentro e fuori l'impresa nuovi poteri che debbono essere sottoposti alla democrazia
Ma per affrontare questi poteri per rappresentare il lavoro c'è bisogno appunto di una nuova idea di una nuova cultura del lavoro senza il quale senza la quale non riusciremo ad affrontare i limiti lo scontro aspro
Che abbiamo sconosciuto
E di cui hanno parlato altri compagni c'è bisogno innanzitutto di una nuova cultura del lavoro
Perché nel lavoro deve esprimersi l'intelligenza delle donne e degli uomini un diverso rapporto con i tempi e i bisogni di vita il senso del rapporto con l'organizzazione produttiva e sociale
Il lavoro chiede quindi nuove libertà nuove valorizzazioni nuovi diritti
Che debbono e possono realizzarsi dentro e fuori l'impresa
Occorre allora che la riforma della politica e della democrazia passi anche di qui
Che si realizzi un nuovo rapporto tra la politica e i lavoratori tra i lavoratori e la politica
Occorre davvero quindi che cammini nel programma del partito democratico della sinistra il senso della proposta contenuta nella relazione la proposta cioè che la questione della collocazione dei diritti e del valore del lavoro di nuove relazioni sociali e sindacali sia posta non solo come tema sindacale ma come questione politica che riguarda il profilo generale della democrazia
C'è bisogno quindi di una nuova iniziativa sindacale e di una nuova iniziativa politica di un confronto più preciso programmatico tra la politica della sinistra e l'autonomia di un sindacato che cerchi anche esso su un programma unità e piena legittimazione rappresentatività democratica nel rapporto con i lavoratori
C'è bisogno che se il Partito comunista italiano è stata una grande originale formazione politica di massa
Democratica e di classe per l'emancipazione dei lavoratori italiani il nuovo partito democratico della sinistra sia anche la nuova moderna formazione del programma della nuova cultura della libertà e dei diritti del lavoro
La commissione verifica dei poteri è convocata per domani mattina domenica alle ore otto e trenta nella Sala gialla al primo piano
Le delegate i delegati esterni sono pregati di consegnare il questionario entro le ore venti di stasera
Interviene ora Salvatore Vozza delegato di Napoli seguirà Gigliola galletto delegato di Roma
Anch'io sono convinto compagni che siamo di fronte ad una situazione nuova
Che richiede a tutti credo guanti nulla grande disponibilità a dar vita ad un confronto nuovo diverso disponibilità a capire a mettere in discussione le cose che fino ad oggi abbiamo sostenuta la guerra la drammatica vicenda del Golfo cambia completamente la situazione come non vederlo e come non vedere che forse anche ciò che abbiamo scritto nelle mozioni non basta più per le sue sì per nessuno né per la maggioranza né per la minoranza la guerra chiamo annoia il nuovo partito che da questo congresso nascerà a compiere delle scelte
Per me non è di secondaria importanza
Dopo la discussione tra Baghdad e difficile di quest'anno che sulla questione della pace del no alla guerra ci ritroviamo uniti il contributo che l'aria della rifondazione comunista dato sulle questioni internazionali certamente non sfugge ai compagni
Oggi tutti assieme facciamo un passo in avanti significativo
Ed assieme dobbiamo produrre atti che renda la concreta la richiesta del ritiro delle navi e dei gente e faccio l'avanzare la proposta del cessate il fuoco muoversi in questo modo non è un cedimento propagandistico ma un atto significativo a sostegno della pace
Il segnale che possiamo mandare da questo congresso di fronte ad eventi che di ora in ora stanno diventando più drammatici
Può parlare non già ad un ceto politico qua partiti che di nuovo hanno piegato la testa
Sì di nuovo hanno piegato la testa di fronte alle scelte fatte dagli Stati Uniti ma può parlare invece alle tante forze che in questi giorni sono scese in campo
Giovani donne cattolici
La nostra posizione può andare incontro e parlare anche ad un'opinione pubblica che sta vivendo questa tragedia spesso in grande isolamento e che anzi e sottoposta ad un bombardamento continuo da parte dei grandi mezzi di informazione
Proviamo per un momento ad immaginare il singolo cittadino chiuso nella propria casa da solo davanti al televisore o con mano un giornale che assiste all'esaltazione della guerra o legge la spiegazione minuziosa delle moderne e complesse
Macchine di guerra che vengono impiegate
Vi è la necessità di parlare dunque a questi cittadini di far sapere loro che sulla guerra non è vero che tutti sono d'accordo e che c'è invece una forza politica che richiama a scendere in campo a lottare per la pace a contare
è un fatto di grande importanza anche per evitare che passi un'accettazione passiva del conflitto in nome del diritto internazionale da ristabilire dobbiamo mettere in campo una lotta che non solo condanni Saddam Hussein per ciò che ha fatto e sta facendo ma anche per bandire la guerra come strumento per risolvere le questioni internazionali e per fare emergere la complessa vicenda del Medioriente e del sud del mondo lontane questo silenzio schierarsi nettamente dalla parte della pace e anche il contributo più forte che noi possiamo dare per far uscire la sinistra europea dalle difficoltà e dalla crisi in cui versa il PG prima il Partito democratico della sinistra oggi possono continuare in questo modo ad essere un punto di riferimento originale non solo per la sinistra europea
Ma anche per tutte quelle forze quel movimento che vogliono battersi in Italia in Europa e nel mondo per cambiare l'attuale situazione
Oggi dobbiamo prendere atto dopo i fatti dell'ottantanove che non andiamo verso un mondo pacificato ma che anzi nuovi conflitti e di portata catastrofica sono possibili
Che non siamo agli inizi del Governo mondiale di nuovi rapporti tra nord sud e che la stessa prospettiva di un nuovo ruolo dell'Europa e messa fortemente in discussione
Prendere atto cioè che per realizzare questi obiettivi giusti
Occorre però una lotta ed un lavoro lungo sì richiede la convinzione soprattutto che non era solo la divisione del mondo in blocchi che impediva l'evolversi del mondo verso orizzonti nuovi e più giusto ma che l'impedimento stava e sta anche da un'altra parte e riguarda il tipo di dominio che il capitalismo tenta di esercitare sempre di più su tutto il pianeta
Il nuovo socialismo di cui parliamo possiamo metterla come vogliamo non potrà non fare i conti con questi fatti il partito democratico della sinistra non potrà sottrarsi a misurarsi con questa realtà noi tutti non possiamo sfuggire ai problemi che abbiamo di fronte vorrei dirlo in particolare i compagni della maggioranza un nuovo rapporto tra nord e sud del mondo avanza se ci sarà una lotta e nuovi rapporti internazionali andranno avanti solo se si mette in discussione la logica che alla base dell'attuale dominio capitalistico e la stessa necessità di affrontare la questione del disastro ambientale che oggi con la guerra rischia di subire una forte preoccupante accelerazione
Non si affronta senza fare i conti concreti con chi ha nelle mani il potere di decidere come si utilizzano le risorse cosa e per chi si deve produrre
Compagne e compagni non può sfuggirci che la stessa situazione italiana e la lotta per l'alternativa in questo quadro cambiano profondamente in Italia Erede aperto una questione democratica la vicenda Gladio lo stato delle istituzioni lo dimostrano
Ma oggi dopo lo scoppio della guerra
E dopo la reazione delle forze di governo alle nostre posizioni contro la guerra e dopo il loro sì alla guerra l'interrogativo sulla concezione che hanno della democrazia questi partiti di governo diventa davvero in questi anni inquietante
Si è legittimati e democratici solo se si diventa una voce del coro nessun dissenso è ammesso e ciò che preoccupa è che il partito socialista non si discosta da questa concezione ma allora se le cose stanno così noi non possiamo ragionare in maniera astratta dello sblocco del sistema politico
Ma dobbiamo confrontarci su come e con chi la nostra proposta dell'alternativa si costruisce il nuovo partito oggi si legittima se saprà incontrare questi movimenti che sono in piedi si legittima se saprà fare nella complessa vicenda sociale del nostro Paese un punto chiaro della sua lotta per l'alternativa
Del contratto dei metalmeccanici non possiamo solo parlarne
Dopo la conclusione di quella vertenza sono aumentati gli elementi di solitudine
E di difficoltà
E noi non convinceremo i metalmeccanici negli altri lavoratori che non hanno avuto risposte giuste alle loro del vino indicazione se non decidiamo anche oltre che a parlarne di agire e di scendere in campo e se non la smettiamo
Con i diplomati ismi quando parliamo del sindacato e da troppo tempo che i lavoratori hanno dimostrato contante notte spontanee distare più avanti del gruppo dirigente che li rappresenta
E anche rispetto alla pace hanno indicato di non condividere una scelta che apparsa grave per molti aspetti inspiegabile l'arrivo della recessione può determinare una situazione ancora più pesante e difficile il rischio e che a pagarla siano i giovani ragazze e ragazzi che non hanno ancora un lavoro e siano i lavoratori non solo quelli delle fabbriche che vengono di nuovo profilarsi all'orizzonte affronta di nuovi processi di ristrutturazione prospettive di cassa integrazione e di licenziamento
In questo quadro la stessa vicenda del Mezzogiorno indicata nella relazione come uno dei punti su cui il partito democratico della sinistra dovrà misurarsi
Rischia di subire nuovi e pesanti con ed è proprio la vicenda meridionale e concludo che ci richiama a rileggere l'intera vicenda italiana non mi convince un'analisi tutta chiusa dentro le contraddizione insite nel Mezzogiorno
Queste contraddizioni ci sono vanno affrontate e vi chiedo un impegno nuovo alle stesse forze che ci sono nel Mezzogiorno a partire dando ma i problemi del Mezzogiorno e la stessa questione delle lega diventano occasioni per rileggere in maniera unitaria l'intera vicenda nazionale
E come indicatori della necessità di assumere il tema dell'alternativa di uno sviluppo nuovo del Paese dei diritti e della democrazia dentro una chiara impostazione l'opposizione
Solo così prepareremo una credibile prospettiva di governo ho concluso
Vorrei dire un lavoro difficile ci attende oggi nasce il nuovo partito ma che ciò che dovrà essere e dove potrà arrivare dipenderà da tutti nulli se tutti avremo l'umiltà di capire che non è il cambiamento del nome del simbolo che risolverà i nostri problemi
Ed è perché guardo a questi problemi a queste difficoltà che sono profondamente contraria ad ogni ipotesi di separazione
E ai compagni che hanno annunciato un diverso orientamento
Vorrei dire che oggi è più che mai importante
Continuare a batterci insieme per la prospettiva della rifondazione comunista
Il confronto politico presente nella discussione deve essere considerato un elemento di grande ricchezza che può costituire un elemento di grande forza del nuovo partito
I compagni del sottogruppo che lavora per la commissione politica la promessa dello Statuto si riuniscono le diciassette e trenta nella sala rossa
Le delegate della mozione per il PDS presenti nella Commissione Statuto nella Commissione elettorale
E le responsabilità Emilio regionali si incontrano alle ore diciassette nella Sala Verde al primo piano sopra l'ingresso dei delegati interviene ora Gigliola galletto delegata di Roma seguirà Fulvia Bandoli
Mi sono chiesta in questi giorni come mai nel congresso si viva l'attesa di questo evento la nascita del PDS concludo atteggiamento pacato misurato tranquillo
E mi sono risposta che se da un lato molti di noi esprimono così
Senza eccessi e con grande senso di responsabilità l'orgoglio di aver contribuito in piccola parte a questo evento storico
D'altro canto tutti siamo pienamente consapevoli che ciò avviene in un momento altamente drammatica drammatico della storia del mondo una fase aperta agli esiti più diversi venendo qui sentivo il bisogno che il PDS nascesse dando al Paese un segnale forte inequivocabile
Il congresso della Federazione romana che si svolgeva mentre l'eco delle prime bombe era ancora forte dentro di noi
Ha raccolto e ha segnalato questo sentimento profondo del partito lo ha fatto in modo unitario
Abbiamo bisogno di chiarezza di coerenza perché con la guerra non si scherza
E con essa non possono scherzare neppure quei politici e quei commentatori che pensano cinicamente di giocarsi questo massacro sul tavolo dei rapporti di forza interni
Oggi posso dire che la mia testa ha avuto una risposta positiva
Nella relazione del compagno Occhetto leggo un salto di qualità decisivo e necessario nell'analisi del quadro internazionale
Non poteva che essere così la guerra cambia profondamente le categorie della politica
Perché sono in discussione le stesse basi materiali della vita il destino molto concreto di esseri umani in carne ed ossa i loro corpi loro affetti
Condivido dunque l'idea che abbiamo bisogno di affermare una nuova cultura di governo ma appunto nuova
Altra rispetto a quella che abbiamo davanti ai nostri occhi che ha portato prima al paese a depauperare le risorse l'opportunità di sviluppo determinatesi nel corso degli anni ottanta
E oggi coinvolge il Paese in una guerra che ha anche lo scopo di nascondere agli occhi della gente il degrado della vita democratica il fallimento generalizzato dei quel modo di governare
Per questo ci attaccano così duramente per questo insistono in coro che non può esistere un'altra cultura di governo un'altra cultura della pace se non quella che prepara la guerra
E stanno cercando di cancellare nella gente la stessa percezione di questa alternativa attraverso una campagna ideologica di proporzioni inedite
La guerra dunque già ridotto gli spazi di democrazia anche in Italia proprio in queste ore a Roma una Giunta guidata dal socialista Carraro
Ha portato a termine una vergognosa operazione sgomberando la Pantanella senza alcun piano senza alcuna garanzia
Gli immigrati sono stati ammassati sui pullman trasferiti come deportati verso destinazioni ignote molti di essi sono rimasti chiusi su quel pullman ventiquattro ore
La guerra produce dunque già effetti devastanti nella convivenza civile di questo Paese
Agli immigrati della Pantanella che sono divenuti un simbolo drammatico dell'incapacità di governo delle forze della maggioranza va dunque la mia solidarietà il mio pensiero e l'impegno di tutto il partito di Roma
E qui sta la superiorità dell'Occidente a cui i nostri critici critici fanno riferimento è questa la cultura di governo a cui ci richiamano
Mi chiedo in che modo l'Occidente si stia giocando la sua pretesa superiorità culturale e politica eppure alle radici della cultura occidentale è esistito un pensiero che si è interrogato sulla possibilità di una ragione diversa
Non a caso Sofocle concentra in una figura di donna Antigone qui più volte citata l'opposizione a un governo dello stato che non contiene la ricchezza delle di diverse posizioni
Antigone appunto si oppone si oppone perché le leggi non contengono il suo corpo la sua ragione il suo modo di intendere lo sviluppo della civiltà e della storia
Per questo come è già stato ricordato Antigone divenuto un simbolo per il movimento delle donne
Come Antigone abbiamo sperato anche noi fino all'ultimo che la ragione quella vera quella che si fonda su un sentire profondo prevalesse sullo scoppio delle pulsioni più basse più bestiali
I segnali dell'imbarbarimento erano già tra noi ebbene volgere lo sguardo a quegli anni ottanta gli hanno preparato nell'orgia di benessere ed egoismo dei Paesi ricchi nella spaventosa ingiustizia verso i poveri e di tutto il mondo
Questo scontro feroce che può preludere a un periodo buio per la civiltà umana
In queste ore il mondo mostra al di fuori di ogni ipocrisia il suo vero volto la crisi della perestrojka il silenzio colpevole dell'Europa la debolezza della stessa sinistra
Ma oggi sentiamo che prima di tutto è necessario fermare il massacro
La nostra speranza che la speranza che sentiamo nel futuro vive nell'ondata pacifista che percorre tutto il mondo occidentale e nel timore diffuso tra la gente sugli esiti di questo conflitto
Infatti tra la gente forte in questi giorni la consapevolezza del limite che la guerra pone alle stesse condizioni di vita in Occidente
Si estende la consapevolezza che gli eccessi degli sprechi delle società occidentali stridono sempre più fortemente a fronte di una drammatica realtà di sottosviluppo nel sud del mondo
Vi chiedo se non sia il tempo in cui le donne
Debbano produrre parole antiche costruiscano prima di tutto nelle coscienze la ribellione più profonda verso l'ipotesi di un mondo dove la guerra torna a essere lo strumento per allontanare dall'Occidente
Lo spettro delle grandi masse di diseredati lo strumento per reprimere le differenze culturali etniche e storiche che sono la grande potenzialità l'unica vera ricchezza dell'umanità
Proprio a partire dalla volontà di affermare la nostra differenza di sesso abbiamo avviato la più lunga e pacifica rivoluzione che la storia ricordi
La guerra riporta indietro l'intera umanità riporta indietro anche noi che per affermare la differenza abbiamo un solo terreno possibile quello della pace
Il rispetto delle differenze alla base di ogni processo di pace la guerra ha interrotto bruscamente la speranza di un nuovo ordine internazionale fondato sulla conoscenza e sull'ascolto reciproco
Il silenzio delle donne non è vuoto di idee e al contrario frutto di un sentimento antico un sentimento di scacco
Di perdita di lutto che si verifica ogni qual volta di fronte a scelte drammatiche per l'umanità
Sentiamo che la nostra vita i nostri corpi la vita e il corpo di coloro che amiamo le nostre idee tutto diviene inessenziale questo nostro silenzio nasce forse anche dalla paura di affermare una verità dura la guerra non scoppia senza che essa venga preparata nelle coscienze di grandi moltitudini
E sta viene preparata attraverso la promozione di una violenza quotidiana di valori di competizione e di aggressione
Sia chiaro io vedo bene le novità in campo vedo in tanti uomini uno sforzo individuale per affermare nuovi valori
Vedo anche come il movimento delle donne abbia messo in moto un processo di femminilizzazione dei valori su fughe su cui si fonda la convivenza civile
Tuttavia sento la spaventosa accelerazione delle forze distruttive a fronte della lentezza di questi processi
Un'elaborazione sessuata sul tema della guerra esiste non partiamo da zero
Dobbiamo questa elaborazione alle donne pacifiste femministe che hanno continuato una ricerca una discussione dalla quale oggi noi possiamo ripartire
Dobbiamo anche moltissimo la storia delle donne comuniste che forse proprio nelle lotte per la pace hanno nel corso della guerra fredda sperimentato spazi autonomi espressione e di lotta
Esiste tra le donne un grande potenziale contro la guerra certo non è scontato
Dobbiamo lavorare nei prossimi giorni per costruire nei quartieri nei luoghi di lavoro
Comitati di donne per la pace aperti ad altre forze
Penso soprattutto alle donne cattoliche dobbiamo dare un contributo decisivo per estendere e rafforzare l'iniziativa delle donne in nero contro la guerra che ha dato una forte visibilità l'impegno all'iniziativa autonoma delle donne per la pace
E insieme dobbiamo realizzare iniziative per far crescere il dissenso delle donne verso le decisioni del governo
è determinante che il Partito democratico della sinistra nei prossimi giorni diventa una una sponda molto forte per questi oggetti intorno primo luogo le donne che nelle posizioni del nuovo partito della sinistra
Desiderano vedere riconosciuti riconosciuti i propri sentimenti le proprie ragioni di vita le proprie speranze per un futuro di pace
La parola Fulvia Bandoli delegata di Bologna seguirà Carlo Smuraglia
Compagne e compagni siamo giunti fin qui attraverso una serie di passaggi faticosi tutti sapevamo che ognuna delle nostre proposte avrebbe dovuto fare i conti con la realtà
E la realtà poteva essere diversa Mannello hanno nell'Europa nella sinistra europea hanno saputo renderla tale
Non parlo di Saddam Hussein perché penso che nessuno potesse affidare a lui il compito di evitare la guerra così la realtà di oggi è la guerra
Dominante su tutti i nostri pensieri che piega alcuni argomenti politici
Che rende inattuali analisi anche recenti che impone a tutti di leggere con nuovi parametri riassetti del mondo le relazioni tra gli Stati il ruolo dei popoli dire che questa non sarà una guerra lampo significa sapere che oltre alla sua durata materiale dovremo poi subirne i postumi e in primo luogo i nuovi disequilibri che creerà
Le nuove suggestioni e il controllo dei territori tra virgolette liberati e le inevitabili rivalse
Questa guerra come ogni altra sarà dunque intrecciata la nostra vita per molti anni
Alla vita delle persone che l'hanno subita o combattuta dei governi che l'hanno votata del pianeta che l'ha sentita quando un pezzo del suo mare si è fatto di petrolio
Non so come possa oggi De Michelis affermare che a guerra finita avremo una grossa ripresa produttiva non sappiamo quando comincerà il dopoguerra ma soprattutto non sappiamo come sarà il mondo dopo questa guerra
Dobbiamo dunque essere consapevoli che ogni analisi domani potrebbe dimostrarsi incompleta e dobbiamo avere questa capacità di correggere di innovare oggi
Nessuna forza politica nessuno di noi può limitarsi a difendere i propri schemi interpretativi
Della realtà
Certo è vero come ha detto ieri Biagio De Giovanni che l'ottantanove ha rappresentato un enorme processo storico e politico
E nessuno Dinoi della minoranza ha mai affermato che l'ottantanove abbia rappresentato soltanto il trionfo di un blocco su di un altro
Ed è altrettanto vero che dopo l'ottantanove si è determinato un vuoto che doveva essere riempito dalla libertà o dalla forza ma perché è quello vuoto è stato riempito dalla forza sia a destra che ad Ovest
Perché quel vuoto è riempito oggi addirittura da una guerra quasi mondiale
è questo pesto di analisi che manca e questo pezzo di analisi che va aggiunto a quella fatta sull'ottantanove perché se non si fa questo l'analisi sul mille novecentottantanove monca e non ci aiuta a capire nulla di quanto è accaduto dopo
E il dopo il fatto di cose concretissime
Di un'Europa sterile e disunita e dentro l'Europa una sinistra che non sa ricostruire le basi di una sua egemonia il dopo ottantanove fatto di una sconfitta bruciante pesante
Dell'ONU e della sua politica di difesa dei diritti dei popoli e inoltre dal rischio di uno scivolamento verso un nuovo egemonia smog americano
E non mi aiuta molto compagni Napolitano
Sapere se sia vecchio nuova armamentario l'argomento dell'egemonia SMA americano vedo che è un rischio reale e so che in buona parte si fonda proprio sull'applicazione dell'Europa al svolge un suo ruolo autonomo ed efficace
Sento che la sinistra europea se non parte da questi nodi non avrà terra su cui fondare la sua ripresa
Così come il Governo mondiale dei conflitti resteranno desiderio se non si concretizza alcuni passaggi fondamentali lame Cindy missione della NATO la revisione profonda dei compiti e del ruolo dell'ONU la comprensione profonda del conflitto nord sud e non perché il conflitto nord sud sia la metafora per riproporre la necessità del comunismo o d'un terzomondismo che comunque non mi sto senta come spaventa qualcuno ma molto più semplicemente perché quel conflitto era più bruciante contraddizione della nostra epoca
Una contraddizione dalla quale nessuna forza di sinistra può oggi prescindere perché ogni giorno noi lo incontriamo nelle strade delle nostre città
Il partito è giunto sul tema della pace ad unità importante ne comprendiamo tutto il significato
Mi sembra dunque riduttivo continuare a discutere come se ci fosse un malinteso tra di noi così non è noi siamo contro la guerra contro il coinvolgimento dell'Italia nella guerra e per questo come conseguenza chiediamo il ritiro del contingente italiano nello stesso tempo sappiamo di dover svolgere un'iniziativa immediata e a largo raggio per raggiungere al più presto una tregua anche unilaterale perché mai dovremmo escludere l'ipotesi di un atto unilaterale
Non partire poi se con un atto unilaterale dell'Unione Sovietica il disegno più ambizioso di disarmo tra le due grandi potenze e non lo salutammo noi come un atto positivo
Se come io penso abbiano sottovalutato e non compreso che l'ultimatum dell'ONU era già Essos spesso un atto di prenderne tra non compiamo ora l'errore di pensare che la tre unilaterale su un obiettivo realistico o il ritiro delle navi una richiesta obsoleta le due cose stanno insieme e solo insieme definiscono una posizione forte non reticente propositiva
Io non vedo dunque forzature nella posizione assunto in Parlamento è riproposta nella sua relazione del compagno Occhetto
L'esito dei congressi di sezione è chiaro
Siamo alla trasformazione del PC in un altro partito noi ci siamo realmente opposti ed abbiano conseguito un risultato significativo ma ora anche per la minoranza si apre una fase diversa
Ieri il compagno Tortorella affermato che un rinnovato punto di vista comunista essenziale per capire la realtà e le sue contraddizioni essenziale e non unico questo è il tratto a cui non siamo disposti a rinunciare
è la prima condizione di un partito pluralista è il riconoscimento delle diverse culture politiche coro compongono la forma partito dovrà dunque rispecchiare questa pluralità
E sa bene che non è facile passare dal partito più monolitico perché noi questo siamo stati e forse siamo ancora ad un partito aperto flessibile dialogante Colle sperano
Ci siamo chiesti molte volte in questi mesi se un punto di vista comunista possa trovare spazio in un partito non comunista
è l'interrogativo capitale ma anche la novità che sta di fronte alla minoranza in questi giorni difficili di una scelta è un interrogativo a cui è out è arduo dare risposte collettive e soprattutto definitive
Penso che la strada sia quella del misurarsi sulla politica ognuno a partire dal proprio punto di vista ma il luogo per questo confronto non può essere altrove il luogo può essere questo
Perché è un luogo in trasformazione e noi possiamo segnare questa trasformazione perché resta un luogo di massa percorso interno è aperta la battaglia per definirne gli indirizzi contenuti programmatici
Le questioni internazionali
E le grandi contraddizioni aperte in Italia richiedono un partito che si ponga chiaramente l'obiettivo di trasformare l'esistente e non solo di correggere o di migliorare i tratti irrazionali o distorti del sistema nel quale viviamo non mi convince l'opinione di coloro che pensano che il massimo di democrazia corrisponda socialismo e non riesco ad appassionarmi al tema della democrazia integrale perché non capisco ancora bene cosa sia somigliano molto tutte e due queste affermazioni a nuovi dogmi mi pare più giusto pensare che ogni nuovo diritto è un potere consolidato che viene messo in discussione che voi di me che i movimenti sono una costante della società civile e non un accidente che i conflitti non sono eludibili ho sempre ricompone ibridi come qualcuno pensa tante cose dunque continua non vedermi d'accordo e sono cose sostanziali
Su alcuni di questi punti proveremo come minoranze a mettere in minoranza voi compagni dalla maggioranza
Proviamo ad accettare una sfida inedita è difficile far vivere un punto di vista comunista in un partito non comunista con quello spirito che stamattina D'Alema richiamava e che io condivido che ringrazio
I componenti della Commissione Statuto della mozione PDS si riuniscono nella sala blu subito
Domani mattina alle otto e trenta sempre nella Sala Blu si riuniscono segretari di federazione e segretari regionali oggetto della riunione l'attività nelle prossime settimane quelle successive al congresso
Interviene ora Carlo Smuraglia delegato di Milano seguirà Nilde Iotti delegata di Venezia
So bene ed è comprensibile che congresso sia largamente dominato dal problema della guerra ed è di chi adesso il maggiore interesse
Tuttavia non possiamo rinunciare ad affrontare anche i temi che costituiscono elementi fondanti del nuovo partito e per i quali gli appuntamenti sono tutti a breve scadenza alcuni addirittura immediati
E d'altronde è proprio su questi che dobbiamo cercare di ritrovare immediatamente quell'unità di intenti che ci consenta di affrontare al tempo stesso battaglie importanti e la costruzione del nuovo partito
Quando si discuteva del nome da dare al nuovo partito qualcuno ci propose di chiamarlo partito dei diritti
Sembrava molto ma era generico perché in realtà non si tratta soltanto di fare un catalogo di diritti e di impegnarsi a difenderli ma di garantire a tutti cittadini e lavoratori la possibilità effettiva di esercitarli
Forse non c'è uno Stato come il nostro nel quale il catalogo dei diritti sia così ampio così proclamato così solennemente affermato
Ma pochi sono gli Stati nei quali quando si va a guardare la realtà la situazione appare completamente diversa e spesso sul piano delle seicento effettivi si deve parlare di diritti compressi o addirittura di diritti negati
Noi parliamo di rito elettorale ma sappiamo che il voto è condizionato dai potentati e in alcune zone del Paese addirittura della criminalità organizzata parliamo di diritto alla giustizia e sappiamo che esso è vanificato da una crisi perenne
Parliamo di diritto all'ambiente alla salute ma in realtà siamo soffocati dai veleni dai rumori da tutto ciò che condiziona la stessa nostra qualità della vita
Ma è soprattutto nel campo del lavoro che le contraddizioni sono particolarmente evidenti e clamoroso
Abbiamo in Italia una Costituzione tutta imperniata sul lavoro abbiamo una serie di leggi protettive abbiamo lo Statuto dei lavoratori ma poi in concreto tutto questo come si realizza
Quando incombono situazioni di crisi vere o pretestuose che si trasformano i licenziamenti o in cassa integrazione da qualche anno ha ripreso a crescere la curva ascendente degli infortuni e delle malattie professionali quando solo una provvidenziale amnistia ha salvato la FIAT dalle sue responsabilità per aver negato in concreto i diritti dei lavoratori da essa dipendenti
Sappiamo anche che è ancora possibile il caso è accaduto lo conosciamo tutti ne abbiamo più volte parlato
Che un lavoratore venga escluso praticamente da ogni suo diritto a lavorare e dalla professionalità solo perché non vuole rinunciare a esercitare i suoi diritti sindacali e politici
Abbiamo fatto una battaglia su quel caso ma siamo certi di averla vinta o non dobbiamo constatare purtroppo che da quella vicenda e partire ho soltanto un monito terribile da parte dell'azienda ai lavoratori che non vogliono rassegnarsi di fronte allo strapotere e dall'arroganza padronale ecco dunque un grande tema che dovrebbe trovarci tutti uniti e che dovrebbe costituire uno degli elementi portanti del nuovo partito impegnarsi a fondo per garantire l'effettività di tutti i diritti e prima di ogni altro dei diritti collegati al lavoro è vero su questo tema avevamo ingaggiato una battaglia come Partito Comunista proprio sui diritti una delle più grandi battaglie degli ultimi anni
Ma l'elaborazione era insufficiente e troppo debole erano capacità di ascoltare e raccogliere tutte le voci del mondo del lavoro e troppo arduo realizzare da soli il collegamento fra i diritti dei lavoratori e quelli più ampio diffusi di cittadinanza
Ecco dunque lo sforzo anche culturale che deve compiere il nuovo PDS ricollegandosi a quella tradizione ma cercando contenuti nuovi e nuovi strumenti di elaborazione e perfino nuove capacità di impegno e di lotta
Certo per questo bisogna ben capire che cos'è accaduto nella società moderna
Quali cambiamenti Comense diventata complessa tenendo sempre presente però che non è mai venuto meno quell'antagonismo tra capitale e lavoro di cui si parla anche nella relazione introduttiva di questo congresso e che è un dato imprescindibile e tuttora non superato
Anche se dobbiamo farci carico di esaminare che cos'è oggi il lavoro e che cos'è oggi capitale e quali strumenti e forme nuove assume il loro conflitto
La moderna realtà dell'impresa richiede di essere affrontata con ricchezza e novità di analisi anche per individuare gli elementi di necessaria indispensabile riforme e già qui si pone il problema di fondo se essa debba andare nella direzione di una maggiore libertà come alcuni pretendono o nella direzione di una maggiore socialità come del resto vorrebbe perfino la Costituzione italiana
Per altro verso c'è il mondo del lavoro che crediamo di conoscere e invece è un pianista oggi solo in parte conosciuta accanto a tradizionale lavoro dipendente e presenta tuttavia problemi nuovi c'è una varietà di forme dai nuovi lavori a quella che i giuristi chiamano la palla subordinazione al lavoro autonomo ai lavori atipici alle forme di lavoro imposte dall'innovazione tecnologica
Questa varietà dispersiva anziché unificante fa crescere il divario fra i poli estremi quello che un sociologo ha definito il divario tra gli stregoni del computer e venditori di collanine e rende più difficile complessa l'opera di ricostruzione
Ma essa è complicata ulteriormente da sopravvenire di nuove contraddizioni magari tra lavoratori occupati e lavoratori privi di lavoro tra interessi dei lavoratori dei servizi e interessi degli utenti
Di questo nuovo scenario bisogna prendere atto senza cedere un millimetro rispetto alla tradizionale difesa degli interessi del mondo del lavoro ma esplorando nuove forme di solidarietà di superamento della disgregazione ed dispersione
E individuando i momenti unitarie coagulanti di tutti i diritti
Un impegno di questo genere va bene al di là sia dalla nostra tradizionale impostazione sia anche della pretesa di alcuni SerT il socialismo mostrano di ridurre tutta la complessità dei fenomeni a un processo di terziarizzazione che non corrisponde all'effettiva realtà
Bisogna tuttavia capire che anche l'esercizio dei diritti la loro garanzia non può essere affidata solo alle norme protettive e neppure alle utopica e costruzioni fondate su una collaborazione fra i vari fattori i cui fondamenti sono tuttora da individuare
L'effettività dei diritti non è mai neutrale dietro c'è sempre un conflitto un contrasto di interessi uno scontro sull'assetto dei poteri
Sta dunque al nuovo partito battersi con impegno per una distribuzione di poteri nuova che restituisca al mondo del lavoro le sue potenzialità
Questo impegno non significa conflittualità tutti i costi Imma Battaglia contro la rassegnazione e la subalternità
E ricerca di tutti gli strumenti per realizzare da un lato una vera democrazia industriale basata prima di tutto sul controllo e sulla informazione reale che sono la premessa per l'individuazione di ogni e qualsiasi forma di partecipazione
E dall'altro una democrazia economica in cui finalmente al mondo del lavoro sia consentito di governare i processi anziché semplicemente subirli e in cui si compia quel processo di liberazione e deve essere uno degli elementi fondanti della nostra attività futura
E poiché tutto questo si realizza
Solo su un piano complesso nel quale deve saldarsi una politica di difesa dei diritti con una politica di riforme è chiaro che proprio su questo terreno
Che deve misurarsi un partito che non si candida all'opposizione permanente ma rifiuta anche ogni forma di coinvolgimento e quindi svolge comunque da qualunque sede un'opera di governo aspirando in ogni caso all'alternativa
Certo non è un compito facile perché oltretutto ci rivolgiamo ad un mondo del lavoro composito talora rassegnato talora percorso da brividi di corporativismo settoriale
Ma proprio in questo sta il fascino e l'impegno dell'impresa e dobbiamo compiere restituire la sua forza a un gigante smembrato formulando una linea di azione in cui tutte le componenti possono riconoscersi
E mantenendo una tal coerenza dei comportamenti da riguadagnare la fiducia della gente
è opera di grande respiro ma altrettanto grande il fascino dell'impresa di creare le premesse per un riformismo inedito
In cui lo stesso processo di sviluppo tecnologico anziché stritolare la persona umana riesca a valorizzarla liberando nelle energie e le potenzialità concludo dedicandosi con passione a questa impresa di grande respiro
Legandoci alla nostra tradizione ma rinnovando nello stesso tempo riusciremo a ritrovare quella unità di intenti e di sforzi che è necessaria per vincere battaglie così difficili
E per realizzare la presenza sulla scena politica italiana di una forza politica così forte così moderna così incisiva da determinare finalmente un mutamento reale degli assetti sociali e politici
Un annuncio che riprendono prego vi prego di ascoltare con attenzione la sezione femminile nazionale il gruppo interparlamentare delle donne eletti nelle liste del Pci hanno distribuito un volantino che illustra il progetto sorella Palestina per tale progetto le compagne si sono proposte di raccogliere a partire da questo congresso e dal vostro contributo cinquanta milioni sui duecento milioni che è il loro Obiettivo
Interviene ora Nilde Iotti delegata di Venezia seguirà vittoria Tola delegata di diritto
Compagni e compagni
Io penso
Cioè in tutti noi nel corso di questo periodo
Vive sia stato grande preoccupazione e Travaglio
Perché chiudiamo con questo congresso
Una fase storica in cui la nostra forza ha contribuito a cambiare il nostro Paese
A creare più avanzate diverse condizioni di vita e di lotta per i lavoratori italiani
A difendere e far crescere la democrazia
A divenire una delle grandi forze politiche europee
Ora si apre una nuova fase politica
Usciamo noi stessi dagli steccati che erano stati eretti intorno a noi
E buttiamo tutto il peso della nostra forza sulla scena politica italiana
Per misurarci sui problemi del nostro paese Peri necessario e tanto atteso rinnovamento
La fondazione del nuovo partito
è un grande impegno perno ma insieme io vorrei sottolineare questo elemento una grande possibilità per tutta la sinistra italiana
E in particolare per il partito socialista italiano per quella una possibilità di Cesop per quella prospettiva riformista che dal centro sinistra in fuori non è mai riuscita a prendere forza
Concordo compia affermato che questo anno è stato particolarmente duro
E negli ultimi mesi la guerra creato anche al nostro cammino garantiti difficoltà
Ancora oggi li carica anonimo e agli altri
Bisogna tener presente che la fine del bipolarismo allarme sciatto sull'organizzazione è nata
Agli al alla luce degli avvenimenti del Golfo dell'Iraq per l'Arabia Saudita
Suscita una angosciosa domanda
Sono lerci tutte quelle operazioni anche se con lo scopo di ristabilire l'ordine internazionale
Quando implicano l'uso delle armi del mille novecentonovanta colla tecnologia che adesso è stata applicata e col la potenza distruggere tiene dice che esse hanno raggiunto
E e ancora di fronte all'assenza di strutture adeguate dell'ONU per la direzione degli scontri e per il necessario controllo
Non so oggi un altro voglio proprio del pericolo quello di vedere come oggi avviene livore e Stati Uniti d'America come componente preponderante animatrice di questa guerra paurose
Sorge quindi un'esigenza di riformare e di rafforzare le strutture dell'ONU richiamando a tutte le potenze anche le più grandi alloro rispetto
Vedo qui una tensione in primo luogo nostra
Da ma da compiere anche nei confronti del nostro governo
Azione che potrebbe avere risultati positivi per riuscire a riunire su queste questioni il Consiglio di sicurezza e la stessa assemblea dell'ONU
No non mi spingerei tuttavia ad affermare che l'Ono è un organismo non democratico
A Bellotto ha fortemente al contrario che nel mondo del dopo bipolarismo la presenza di un organismo con mela ovunque è indispensabile e noi dobbiamo agire perché abili a ruoli e poteri effettivi
Al contrario e dobbiamo fare attenzione molta attenzione a questo fatto varrà una sola soluzione la logica del più forte
Non credo malgrado il grande senso di orgoglio degli Stati Uniti
Si è a lungo andare
La responsabilità che ricadrebbe su di loro possano essere sopportata da quel Paese e dalla sua forte tradizione democratica
Vorrei concludere dicendo su questa questione
Che è come un corrotto con tutti coloro che hanno posto il problema del cessate il fuoco al fine di convocare una conferenza sul medio oriente
Compagne e compagni
La fondazione del partito democratico della sinistra
Apre la possibilità di affrontare con maggiore forza e concretezza il problema della riforma delle istituzioni
Il vero noto della vita politica italiana
Stamane in una intervista data all'unità dal Presidente del Consiglio onorevole Andreotti
Il Presidente del Consiglio ha affermato via tenta il cd sul terreno delle riforme istituzionali
Accettiamo la sfida
Noi siamo per riforme che aumentino la democrazia e la partecipazione popolare
Che facciano da la Repubblica un vero Stato regionale
A del decentrando fortemente il potere legislativo e amministrativo
E nello stesso tempo realizzando una Camera delle Regioni che è regole dei tra l'altro i rapporti tra le regioni e il potere centrale
Riforme come ha detto salvate per realizzare fino in fondo il TIR ritti dei cittadini il rispetto delle competenze
L'affermarsi della giustizia
Compagnie e compagni
In questa svolta anche drammatica che viviamo
Penso
Cioè
Nulla si sia perso dei grandi valori e delle grandi idealità della nostra storia
Abbiamo sì molte cose da cambiare
Dobbiamo sì sviluppare la nostra capacità di confrontarci e anche di intenti di integrare nuove culture
Consentitemi però di capire con orgoglio
Che la tocca e noi compiamo con questo congresso e d'impegno della nostra storia e del nostro passato
Con lo stesso orgoglio conta in acciaio e con impegno sapremo insieme costruire il nostro futuro
Alle ore diciotto si riunisce il comitato ristretto della commissione Statuto nella sala gialla alle ore venti la Commissione Statuto in riunione plenaria si riunirà nella sala blu
Interviene ora vittoria Tola delegata di Torino seguirà Gianni Cervetti
Sono delegate di Torino
Chiara Ingrao ha espresso ieri con efficacia l'esperienza concreta e le posizioni ideali e politiche con cui tanti pacifisti le donne in nero in prima persona che ben da prima di questa tragedia della guerra manifestano stando dando vita nel nostro Paese al movimento che si oppone alla guerra questa guerra sempre più terribile così fortemente voluta da Saddam Hussein ma così immediatamente considerata opzione possibile e realistica dall'Amministrazione americana da forze politiche ed economiche dell'Occidente oltre che da qualche altro dittatore mediorientali ti passata una guerra di cui sembriamo sapere tutto ma di cui in realtà sappiamo così poco comprese le ragioni ideali per cui si fa per cui appunto non basta dire a spiegarla nel petrolio nell'abbazia di Saddam Hussein ne sappiamo che cosa ci porterà
Chiara ieri ricordava Christa Wolff bene che stavo falsi scrive che se ci fosse un modo di sapere riconoscere la vigilia di una guerra di una catastrofe bisognerebbe trovare il modo di tra mandarlo questo sapere
Di creare questa memoria in modo che ci fosse l'ospite molte cose e tra le altre una diffidate dei lustri ecco io non riesco come tantissima gente in tutto il mondo
A liberarmi da questa sensazione di diffidenza ai miei evidentemente da questo sentimento che non crede motivo ma nazionale carico di memoria nei confronti di tanta fiducia critica nelle ragioni che l'hanno mossa questa tragedia
Diffidente verso questa ripetizione ossessiva sull'esigenza del ripristino del diritto internazionale
Esigenza sacrosanta evidentemente ma così relativa consumato come gli spicchi di un'arancia per cui quello che ha finito per il Kuwait e così relativo in tanti altri casi tanto conosciuti per cui è inutile ripeterle
Una diffidenza verso una certa politica una certa cultura occidentale
Così storica così lucida così razionale ma che poi confonde Iraq Saddam Hussein Arabia Islam nazionalismi integralismi religiosi
E che ripropone in modo antitetico sottosviluppo Occidente dove forza diventa automaticamente guerra guerreggiata
Salvo poi dirlo in un altro modo se serve ad aggirare o a rompere la Costituzione come nel caso dell'Italia
E dove delle Nazioni Unite si può riprendere quello che utile ignorare quello che non conviene terrore compagno Napolitano dovrebbe rivolgere anche a certi paladini delle risoluzioni urgente critico sentito oggi Biagio De Giovanni ieri insisteva sulla necessità di distinguere tra le diverse realtà del Terzo Mondo dell'urgenza oltre che della necessità di una nana sì più rigorose differenziata del bisogno di non abbandonarsi a posizione terzomondista di un'azione europea che lo sia egocentrica
Io sono molto d'accordo ma questa esigenza non basta porla solo per il Terzo Mondo riguarda anche noi l'occidente l'Europa l'Italia e la sinistra sì questa esigenza di verità e di analisi spietate differenziata ci riguarda e fa sorgere alcune domande
Prime di tutti perché tanti in Europa e anche in Italia stentano addirittura fanno finta di non accorgersi delle tante ragioni per cui sui modi con cui risponderà l'invasione del Kuwait e si è spaccato il mondo lo stesso Congresso degli Stati Uniti d'America
Come è possibile accusare di antiamericanismo il movimento pacifista che contesta la decisione di Bush quando la componente statunitense se del poi movimento pacifista mondiale è una tra le più forti perché non vedere come ricordava ieri sull'Unità Toni Maraini che la guerra sul golfo si alimenta di fantasmi perché si demonizza il mondo arabo facendola apparire von attizzato e appiattisce ignora le singole realtà storiche Turati e come non vedere che chi più aveva cantato le sorti pacifiche progressive della storia dopo il crollo del muro e sono tanti che hanno anche insistito su questo per la nostra svolta e non sempre mi pare che gli si sia risposto in questo congresso sento voci diverse poi molti tra questi sono diventati più convinti assertori dell'esigenza di supremazia dell'Occidente industrializzato
Come non sentire la contraddizione tra chi ha saltato la democrazia come la forma politica in cui valori dell'individuo i suoi diritti erano sacri contro qualunque ragione superiore ed
Per lui oggi questi considerare i morti in Iraq di ambedue le parti o in Palestina solo come numeri dato quantitativo astrazione senza volto e senza corpo
Perché le ragioni gli interessi degli Occidente degli Stati sono più forti superiori a tutto
E così può succedere che la cultura europea quella stessa della democrazia come valore universale mentre si pone come il punto più alto di razionalità della storia e quindi rivendica un'egemonia nel mondo si divide nella discussione tra guerra giuste quelle ingiuste e rischia di fomentare direttamente o indirettamente poco importa spirito di superiorità se non subirà il razzismo e le posizioni provvedimenti di questi giorni nei confronti degli extracomunitari deportazione della Pantanella si è detto in tanti giornali come se fosse un fatto normale è un segnale un monito inquietante
Allora questa guerra ci pone di fronte a noi stessi e alla definizione di un'analisi una cultura l'altezza dei tempi che poi in realtà a me sembra fosse la ragione su cui c'eravamo tanto divisi
E ci pone certo di fronte a una nuova e diversa cultura di governo perché appunto esistono diverse culture di governo non ce n'è solo una e io condivido fortemente questo ragionamento della in questa parte del ragionamento della relazione del segretario
Ma per questo la proposta della soluzione politica o di atti unilaterali soprattutto di quel piccolo come l'arte le visione non manca di ricordarci ogni volta contingente italiano per di più ausiliario militarmente ma così importanti a fini politici del governo e degli USA non è un di più è una connessione logica Hernanes con le altre erano connessione logica con le altre proposte dal cessate il fuoco alla conferenza mediorientale che affronti tutti i nodi irrisolti di quell'aria non è un di più soprattutto non solo per quella che è la nostra storia la nostra tradizione ma per una nuova forza politica che si candidi ad essere una forza alternativa una forza di governo con una diversa cultura di governo
Per questo è importante che Occhetto l'abbia posto nella sua relazione a fondamento non solo di una proposta politica ma di una nuova possibilità entità
Ma allora dobbiamo andare anche oltre nell'esplicitazione di questa nuova cultura concreta di pace
Per cui la pace si costruisce con la pace con atti concreti con scelte coerenti e conseguenti per cui la non violenza non è un auspicio ma una pratica una politica anche delle forze politiche oltre degli individui e anche degli Stati
Questa può essere un'innovazione grande reale ha ragione su questo Pietro Ingrao su cui la tradizione del Partito comunista con l'apporto di nuove culture di nuovi sorge Pippo trovare un intreccio politico fecondo è una concreta scelta politica seconda all'altezza dei tempi queste la scelta che può fare incontrare il nuovo partito democratico della sinistra
Con tutto il popolo della pace in tutte le sue componenti e che Proietti in tutto il Paese come una nuova possibilità e una nuova cultura la possibilità per i il nostro Paese di essere una realtà autonoma e capace di proiettarsi non solo per la sua posizione politica nei confronti del Terzo Mondo del popolo arabo
Se
Con questo spirito abbiamo votato un ordine del giorno al congresso della federazione romana un un ordine del giorno che io giudico molto importante e se il PDS riuscisse a fare questo già nel suo atto fondativo
C'è l'isolamento che tenga né in Italia né in Europa e nel mondo e lo dico con la serena coscienza di una donna comunista che ha creduto e crede alla rifondazione di un punto di vista critico esigue sull'esistente e sul mondo
Tanti riconoscimenti sono venuti per la storia e il contributo dei Comunisti italiani per quello che hanno dato la storia della democrazia nel nostro Paese non solo sono evidentemente riconoscimenti importanti e io ritengo giusti ma ne sono molto orgogliosa e orgogliosa da un punto di vista particolari appunto quello che le donne comuniste
Perché di questo paese in quarant'anni e tanto cambiato e non sempre positivamente l'hanno ricordato tanti interventi in questo congresso
Bene una realtà è sicuramente positiva ed è quel cambiamento strutturale profondissimo che hanno vissuto le donne italiane dal dopoguerra ad oggi
Di questo cambiamento sono state prima di tutto artefici le donne stesse
Ma il Partito comunista italiano è stato il soggetto politico che più e meglio e più quaranta mentre gli altri nonostante tutte le sue contraddizioni a cos'lui dalle condizioni di quelle mangi fazione di massa che negli anni settanta ha permesso un grande processo di soggettività e libertà femminile libertà
E sono state le donne comuniste in un fecondo incontro col femminismo a partire da sette negli anni ottanta hanno scelto il Partito Comunista unico tra tutti i partiti
Come una scena possibile in cui affrontare il conflitto spesso tra i sessi un luogo da quindi chiare la riforma della politica a partire dall'esercizio di autonomia e forza femminile ed è per questo non perché ci mise proposto dalla storia dell'Estoril comuni movimento comunista che appunto ci siamo dichiarate donne comuniste nella carta ed è per questo che io e tante compagne ci siamo ritrovati della mozione Rifondazione Comunista
Perché noi consapevoli della crisi del PC e critiche nei confronti della forma partito pensavamo che ci fosse un'altra strada per affrontarla la svolta è la storia di quest'anno hanno deciso diversamente
Ma quei problemi quella crisi della forma partito non sono alle nostre spalle sono tutte di fronte a noi anche per le donne per quelle che sono state come dice Livia Turco ed evidentemente non si ritengono più delle comuniste per le tante che comuniste non sono mai state io che sono una donna comunista e sono stata parte di questo processo e sono per prendere molto sul serio tutte le diverse culture politiche anche tra le donne perché questa è la condizione perché venga presa sul serio la mia e che oggi il rischio maggiore nel momento in cui nasce un nuovo partito per le donne per tutti non è un rischio di eccesso di innovazione o di riforme nel senso di dare nuova forma e regole nuove a un partito inedito
Ma di continuismo e anche di gattopardi Isma'e per le donne di subalternità mascherata le donne possono avere potere non avere forza lo sappiamo tutte essere tante non contare nulla sto finendo
Un anno fa eravamo all'ipotesi del soggetto fondante lo ricordate dopo un anno siamo morti indebolite e le prime ipotesi che vengono compresa quella dell'elezione diretta del segretario per cui a Roma ho presentato come compagni un ordine del giorno le supposizioni di cultura politica delle donne non comunista rifiuta quest'ipotesi o le prime soluzioni prospettate per lo statuto rischiano di peggiorare tutta questa situazione
Perché tutti e in particolare le donne diciamo di non valere un partito per correnti sono state avanzate anche delle proposte per quanto ci riguarda
Ma a me pare francamente che se tutti vogliamo costruire un partito unitario forte capace di rapporto con la società e allo stesso tempo capace di rispettare le Autonomie per lo compongono
Bene e certo che le correnti non sono la risposta ma inesorabilmente le correnti saranno il risultato se tutti non affronteremo risolveremo diversamente quel principio di maggioranza
Quello così rigide così astratto che ci viene proposto e che provoca inevitabilmente meccanismi di autotutela per identità culturali diverse e possiede per possibilità di azione politica
Siamo in condizioni in questo congresso di affrontare questo nodo io non lo so è una sfida evidentemente aperta ed è una grande sfida
Ma d'altra parte un partito nuovo che nasce e che si vuole porre contro la tradizione
Comunista e che però pone un problema di Gramsci nel suo bagaglio culturale e quindi del consenso non può porsi oltre che il problema del consenso esterno anche il problema del consenso interno
Vorrei ricordare che dovrebbero intervenire ancora nella seduta di oggi diciannove conta per cui occorre fare uno sforzo grande da parte di tutti per rimanere all'interno del tempo prestabilito dieci minuti devo correggere un annuncio che ho dato prima riguardo alla riunione dei segretari di federazione dei segretari regionali anziché alle otto e trenta di domani mattina convocata alle ore quattordici ripeto alle ore quattordici nella stalla blu segretari di federazione e segretari regionali
Gianni Cervetti interviene ora delegato di Milano seguirà Sergio Turone delegato esterno vite erano
Caro e compagnie e cari compagni
Non è vero non è assolutamente vero che non sia possibile da parte nostra
Esporre una posizione da avanzare una come proposta che sulla questione della guerra nel Golfo sia forte realistica volta ad incidere negli avvenimenti e a parlare alle forze che sono possono essere mobilitate
Capace di abbattere ogni steccato di costruire alleanze e di recare un contributo effettivo anche modesto se si vuole alla soluzione del conflitto
No non è vero naturalmente ad alcune condizioni e tra le altre a condizioni che concernono gli stessi e il nostro modo di agire
Occorre infatti da un lato liberarsi di una logica che è stata per molti di noi forse per tutti una logica da disputa prevalentemente in Terna
E dall'altro è necessario sciogliere quelle ambiguità e contraddizioni che dobbiamo riconoscerlo ci hanno troppo spesso avvolti
D'altra parte è vero ciò che è stato detto da vari osservatori e che è stato ripetuto molte volte in questa stessa sala e cioè che la guerra del Golfo rappresenta la cartina di tornasole per misurare caratteri e natura del nuovo partito e la questione fondamentale su cui nasce e si configura la nuova formazione della sinistra italiana
E questo non solo per una Gerra jeune storica e di principio vale a dire perché sulla politica e gli assetti internazionali in una parola sulle questioni della pace e sulle questioni della pace piuttosto che come amano dire altri su quelle della guerra ci sono spesso decise le sorti delle forze di sinistra ma per motivi anche più ravvicinati
E cioè perché c'è un tale cruciale questione si sono definiti nelle settimane scorse e ancor più si definiranno nelle settimane future i nostri rapporti con i cosiddetti esterni con tutti coloro che Ester mi rimane dicono con forze politiche ideali italiani ed europei con la coscienza pubblica e con i movimenti i quali sia detto tra parentesi sono tra loro diversi movimenti studenteschi e giovanili
Movimenti di lavoratori e sindacali che si sono manifestati sulla base della piattaforma della CGIL e delle altre confederazioni e si definirà la nostra stessa capacità di fare politica
Per usare una frase antica di conio togliattiano
Di quel fare politica che è l'esatto opposto della politica come era autorità magari alta o come immagini magari bene
E allora anche in questo ultimissimo scorcio di dibattito congressuale
Johnston ritornare sulla piattaforma e sulla proposta per un impegno di pace da riproporre ribadire di fronte al Paese e cui assolvere assieme ad altre forze democratiche di sinistra
Non sto a dire di questioni jet nera Ali o se si vuole dottrinali pure importanti e rilevantissime
Ieri Norberto Bobbio metteva in luce l'intreccio tra i concetti di giustizia di efficacia di responsabilità e il suo discorrere testimoniavano un solo un travaglio da rispettare come è ovvio ma una complessità di materie di concetti pace o guerra mutamenti del loro carattere sui quali è necessario insistere in un di battito serrato e aperto evitando ogni frettolosa sentenza e approfondendo invece la ricerca il confronto
Ne voglio ricordare il travaglio vissuti da molti di noi in questi mesi nei mesi che ci dividono dal due agosto dall'inizio di Rehhagel dell'aggressione irachena e della guerra
Molto è già stato ricordato da questa tribuna
E a questo proposito desidero soltanto rammentare in pacata polemica con alcuni compagni delle altre mozioni che non è esatto è vero che noi tutti ci siamo finalmente trovati uniti per la pace e contro la guerra soltanto con la risoluzione della direzione del quindici gennaio
No noi siamo stati per una via di pace e di soluzione politica lavorando per porre limiti all'uso della forza fin là dall'inizio cioè fin dal due di agosto
Se mai abbiamo discusso e ci siamo anche divisi sulla credibilità surrealismo sulla pretesa pratica di Vita sulla efficacia politica per usare una sua espressione usata stamani da Paolo Flores d Arcais di questa o di quella piattaforma iniziativa
Ed è appunto della piattaforma concreta ed attuare ora che voglio dire
A me pare che noi dobbiamo insistere per una linea che muova dalla sospensione temporanea delle ostilità annunciata unilateralmente
Ripeto annunciata unilateralmente perché qualsiasi tregua di qualsiasi guerra per essere tale deve trovare un riscontro in un analogo atto dell'avversario
Ciò determina non un accordo ma una convergenza la quale sarebbe molto importante anzi decisiva per qualsivoglia altro passo verso la soluzione del conflitto
Del resto ciò corrisponde all'esigenza del momento prioritaria è fondamentale di scongiurare l'allargamento l'intensificazione l'escalation della guerra
Unilateralmente autonomamente banche annunciato che verrà convocato che verranno convocate la conferenza sul Medio Oriente la questione par le Spinesi e la questione e la Conferenza sulla sicurezza e la cooperazione nell'area del Mediterraneo poiché i due progetti non si escludono l'un l'altro
Gli altri passi dovranno essere annunciati dall'altra parte e in primo luogo dovrà essere annunciato alla disponibilità al ritiro iracheno palco quali
Affinché la tregua possa diventare una durevole cessazione delle ostilità altri passi ancora vanno concordati bilateralmente unilateralmente come la sottoscrizione nel quale delle forze irachene d'occupazione con forze intera arabi o come il ritiro e la riduzione delle forze che si fronteggiano e che permangono nell'area
Ecco una linea che mi pare graduale ed organica
Ieri il compagno Garavini ha sostenuto che il ritiro italiano dal Golfo è alla nostra portata viaggiare no gli hanno già risposto le compagnie Izzo e dagli occhi De Biase
Ricordando il valore delle iniziative sovranazionali multilaterali e interdipendenti e ricordando come non si possa contraddire ad esse
A me pare che proprio il solo queste iniziative s'siano per ripetere la frase di Garavini alla nostra portata a condizione naturalmente che si sappia formarmi attorno a uno schieramento ampio e vasto di forze politiche sociali e di ideali
Di Stati tra cui il nostro e di comunità internazionali tra cui la comunità europea
Ma se c'è una speranza
Magari tenue di fermare il conflitto di eliminare le conseguenze dell'aggressione di aprire in quell'area una prospettiva hanno uova e più in generale di Venere la strada aperta un ordine internazionale giusto e democratico
Se c'è una tale speranza essa si fonda su proposte iniziative che da più parti con diversi sostegni e fortune si sono venute moltiplicando e hanno visto l'apporto dei ministri degli esteri americani sovietico di Paesi arabi di India Jugoslavia e di altri Paesi non allineati
La nostra proposta si può distinguere e si distingue da altre ma non collide e non contraddice ad esse
Per esempio si distingue da quelle di partiti socialisti come la Spd e da quella esposta proprio ieri dal Praesidium dell'Internazionale socialista ma non è in contrasto con esse
E questa condizione a me pare fondamentale se si vuole sia lavorare efficacemente rapidamente alla costruzione di uno schieramento atto a porre fine al conflitto sia per non percorrere la strada della trasformazione delle differenze innanzitutto tra forze di sinistra in lacerazioni e rotture che peserebbero anche in futuro nel Campo principe della pace e in tutti gli altri campi dell'impegno di cooperazione di sviluppo di progresso
Care compagne e cari compagni
Nel richiamare la drammaticità del momento e il possibile ancor più tragico preti ci fa precipitare degli eventi sono state spesso qui evocate l'esperienza del passato
E in particolare la vigilia delle guerre europee e mondiali quando assieme alle tragedie si consumarono le divisioni del movimento operaio e della sinistra completo
Perché con ripercussioni gravi durate decenni oggi tutto ciò non è inevitabile anche a noi tocca impedirlo e lo possiamo fare con l'arma nobile ed efficace
Dell'agire politico in nome della pace della giustizia delle libertà della libertà per il presente e per l'avvenire
Alla parola ora Sergio Turone delegato esterno di Teramo seguirà Giulia Rodano
La partecipazione al congresso Dinoi non iscritti al pc è una contraddizione felice da cui emerge lo sforzo di eresia che sta dando vita al PDS
Però noi non è iscritti al pc
Saremmo una sorta di esercitazione simulata
Se non fossimo pienamente consapevoli di rappresentare solo una piccola parte
Di quella sinistra non comunista alla quale il PDS ha rivolto e rivolge una appello al confronto costruttivo nella fase iniziale di questa svolta politica
Vedevamo per oggi una traguardo più ambizioso
Quello di una grande costituente in cui con la nerbo del vecchio Pci contribuissero al disegno comune altre forze organizzate della sinistra
Viceversa per ora queste forze organizzate non ci sono
Ma la partecipazione nostra ossia degli esterni che si sono già impegnati ad aderire al PDS testimoni anche la porta del nuovo partito rimane aperta a nuovi arrivi
Io credo che il PDS debba in primo luogo trovare forme di collegamento operativo con le altre forze della sinistra di opposizione
Per esempio il partito radicale i Verdi
La rette di Orlando e del nostro compagno Novelli
Chi vi parla a sovente condiviso le battaglie politiche dei radicali
Si tratta di campagne in cui scorgiamo i limiti di una elaborazione troppo accentrata sulla fantasia capricciosa di un leader e Croce egocentrico ma nelle quali ci sono state sovente idee lungimiranti
Per esempio quella di creare radio radicale che sta trasmettendo in diretta i nostri lavori
Io compagni vivo in Abruzzo dove da molto tempo gruppi di non comunisti collaborano in piena sintonia con i dirigenti e i militanti del PC
Di questa sintonia è prova fra l'altro il fatto che la delegazione Apruzzese abbia designato me
Un ex Esterno ad intervenire in Congresso quale unico a Bruzzese mi pare sia una prova di grande apertura mentale del cosiddetto apparato ebbene noi in Abruzzo
Viviamo sulla nostra pelle l'eccentricità
Spesso ambigua dei radicali perché è noto che Pannella cerca di fare dell'Abruzzo un suo laboratorio politico in chiave di lega regionale sulla modello l'ombra lombarde esco e la polemica di Pannella è non di rado velenosa proprio verso il PDS e noi doverosamente gli rispondiamo con altrettanta durezza tuttavia se io sostengo la necessità politica di riprendere il dialogo con i radicali lo faccio non per esorcizzare gli attacchi di Pannella questa sarebbe una posizione gretta mente miope ma piuttosto perché i radicali pur con le loro macroscopiche contraddizioni sono gli eredi di una tradizione culturale
Quella radical democratica che costituisce uno dei punti di riferimento necessari a fare del PDS una partito più incisivo e nuovo
L'attenzione del PDS alla cultura politica radicale democratica costituita a mio giudizio una sorta di polizza assicurativa contro due possibili rischi
Primo
Quello che i galiziani alle intese col mondo cattolico si traducano in rimasti azioni magari inconsapevoli di logiche consociative o in un un rimescolamento di ideologie
E secondo il rischio che l'evoluzione da cui sta nascendo il PDS si riduca alla nascita di uno spartito socialdemocratico onesto
Certo rispetto alle esperienze di socialdemocrazia oggi presenti in Italia il PS di e il PSI l'onesta sarebbe già un bel fatto nuovo
Ma una preponderanza della fisionomia socialdemocratica farebbe a mio giudizio del PDS una partito in ritardo
Se altri filoni culturali non concorressero ad arricchirlo
Compagni vi ricordate o almeno quelli non giovanissimi di voi si ricordano del Partito d'Azione
Era un partito di intransigente sinistra
Naufrago nel mille novecentoquarantasette perché l'opinione pubblica italiana uscita di fresco dalla dittatura non era pronta a sostenere una sinistra combattiva ma anti dogmatica
Oggi l'opinione pubblica italiana è sicuramente più matura e il vigile e il PDS fuoriuscire dove il Partito d'Azione fallì
Questo accenno al Partito d'Azione mi consente di citare in sintonia con quanto ha detto stamattina la compagna Gramaglia il nome di Vittorio Foa
Che in questo congresso è il grande assente
Questa assenza che io spero non definitiva mi dà grande amarezza
Così come mi amareggia l'essermi trovato per la prima volta in disaccordo
Da Vittorio Foa ho letto le argomentazioni con cui ha motivato il suo voto sulla partecipazione italiana alla guerra e mantengo in proposito il mio dissenso ma il PDS ha bisogno di Vittorio Foa
La spiegazione di tale necessità sta nella vita stessa di quest'uomo che avendo militato durante la Resistenza nel Partito d'Azione
E poi essendo stato a lungo un combattivo e lucido dirigente del movimento operaio nella CGIL è l'esempio lampante di come sia possibile dare alla matrice originaria culturale radical democratica sbocchi operativi di impegno sociale in difesa dei lavoratori
Il disegno ambizioso del Partito d'Azione non riuscì ma coloro che come Vittorio Foa
Portarono poi le istanze ideali di quel partito dentro al sindacato per dare maggiore incisività alle lotte sociali
Sono sicuramente Stati i precursori del partito al quale stiamo dando vita
Credo che senza ideologismi l'esperienza del Partito d'Azione e quella della CGIL costituiscano su piani ovviamente diversi
Una coordinata essenziale per la fisionomia del PDS
Assumendo anche questi punti di riferimento penso che il nascituro consiglio nazionale potrà correggere per esempio alcune pesantezze presenti nella bozza di Statuto
A me sembra che questa proposta di Statuto istituzionali anzi in qualche modo le correnti interne non come strumenti agili duttili di confronto democratico ma come schieramenti rigidi e Sclero ti Zatti
Che rappresentano un pericolo da evitare invece vedo in questa bozza di Statuto anche altre bardature soffocanti
Che ritengo vadano sottoposte a riedizione se non nel corso di questo congresso nel futuro consiglio nazionale perché assumano invece maggiore evidenza
Di apprezzabili sforzi di propulsi vita innovativa che lo statuto contiene
In ogni caso e concludo il PDS è una scommessa sull'intelligenza degli italiani e sulla loro onestà la relazione di giovedì a me è piaciuta meno di altri interventi di Occhetto e non rinuncio ad essere critico verso le resistenze opposte al nuovo tuttavia al partito che ha reso possibile questa scommessa al pc io da non comunista dico grazie e compagni sono lieto di stare con voi spero con tutti voi
La parola ora Giulia Rodano delegata di Pesaro seguirà Luciana Castellina delegata di Livorno
Le vicende dure e drammatiche di queste settimane ci lasciano dentro un'angoscia ci lasciano un interrogativo
Sentiamo di vivere una contraddizione tra le grandi speranze dell'ottantanove e la gelata di questi giorni
Ed è difficile sfuggire a una domanda
Questi terribili e contraddittori anni novanta e novantuno segnano una battuta d'arresto è un colpo di freno alle speranze e alle concrete possibilità della sinistra
Abbiamo insomma sbagliato a vedere nell'ottantanove della caduta del muro di Berlino l'apertura di una nuova fase della storia mondiale una fase ricca di potenzialità e di prospettive
Nessuno più di noi era consapevole della profonda ambivalenza degli eventi di questi anni
Sapevamo bene che convivevano e convivono ipotesi diverse e profondamente in contrasto tra loro
Da un lato il faticoso complesso contraddittorio emergere di nuove soluzioni ai tanti conflitti alle tante ingiustizie di questo dopoguerra
Ma dall'altro l'emergere anche prepotente di forze Adeste come ad Ovest al nord come del sud del mondo
Di falsi che hanno ritenuto di poter uscire dalla guerra fredda ribadendo il dominio del più forte
Oggi è prevalsa la scelta di guerra ma questo non vuol dire io credo che venga meno la scelta dell'interdipendenza vuol dire solo che questo processo questo modo di concepire la politica ha subito una battuta d'arresto
Per questo per le stesse ragioni per le quali abbiamo sostenuto l'embargo abbiamo combattuto la scelta di guerra
Io sento che questa decisione quella di stare con le forze che in ogni campo si battono contro la guerra è profondamente organica l'obiettivo di lottare perché dalla guerra fredda si esca con un nuovo inizio
Potranno esserci altre battute d'arresto possiamo anche subire delle sconfitte
Ma a me sembra che una battaglia tenace e coerente per la costruzione dell'interdipendenza rimanga oggi l'unica prospettiva per offrire una sponda una speranza per i deboli del mondo sono propri movimenti per la pace che hanno animato le piazze di tutto il mondo a dirci che ha questa concezione a questa ispirazione non vi è alternativa
Questo modo pacifista non si possa ridurre a un atteggiamento nobilmente etico ma politicamente astratto o peggio a massa di manovra più o meno inconsapevole di posizioni filo irachene come ha scritto recentemente il New York Times molti dei crinali ideologici che col notavano negli USA il movimento contro la guerra negli anni Sessanta oggi sono irrilevanti
La divisione chiave negli USA non è oggi tra patrioti consapevoli e aspiranti rivoluzionari sta tra coloro che ritengono la guerra consigliabile e coloro che la ritengono non necessarie potenzialmente catastrofica
Quello osservazioni non valgono solo degli Stati Uniti gran parte dei giovani delle ragazze che da un continente all'altro danno vita a quel moto non fanno scelte di campo
La loro motivazione più profonda e combatté nella guerra in quanto tale e perciò si oppongono a coloro che in ogni campo compiono scelte di guerra
Sta qui il vero realismo di chi vuole la pace sta qui il realismo di chi vuole una tregua subito
Per questo oggi è giusto sono d'accordo con Paola Caglioti
Scegliere il terreno che ci permetta di incidere di spostare di contare io vorrei dire ai compagni che pongono in questo momento l'accento sulla questione del ritiro delle navi su cui noi abbiamo avuto una posizione chiara e abbiamo sviluppato unitariamente la nostra battaglia
Qual è in questo momento la questione su cui con più evidenza si manifestano le difficoltà politiche di chi vuole la guerra
Cos'è che agiva le cancellerie di tutto il mondo che mette in movimento sopra il fragore delle armi la politica la ricerca del dialogo la via della trattativa
è l'obiettivo del cessate il fuoco noi dobbiamo saper compiere come in altre circostanze ha saputo fare Enrico Berlinguer atti di nuovo internazionalismo
Il contributo che noi oggi possiamo dare adesso per far cessare la guerra e allargare il fronte dei Paesi che vogliono proporre una tregua
Ma più in generale il mondo del dopo guerra fredda impone a tutti di spogliarsi divisioni ideologiche di non assumere come membro dell'azione impostazioni proprie di altre fasi della nostra storia
è proprio nella tempesta nella drammaticità di queste ore che si misurano fino in fondo le idee e i valori le proposte della sinistra i vecchi punti di riferimento l'imperialismo la scelta di campo la necessità di scegliere l'Occidente dall'altra parte di non escludersi di accreditarsi come forza di governo non sono sufficienti non ci convincono
E soprattutto non parlano a milioni di donne e di uomini che sento che no che non si possono più semplificare torti e ragioni dividere in modo netto chi è dalla parte giusta e chi è dalla parte sbagliata
Ma anche qui la crisi e la difficoltà che tutta la sinistra europea ha vissuto proprio nella crisi del bulbo la difficoltà a scegliere fino in fondo l'interdipendenza la via della difesa della pace insieme a quella del diritto internazionale
Nello stesso tempo però perché non vederlo proprio in questa temperie si è manifestata con grande forza la possibilità per la sinistra di allargare i suoi orizzonti di entrare in un rapporto in un incontro fecondo con altre forze altre ispirazioni altre culture
Ed è da questo incontro da questo reciproco contaminarsi che sia determinato una nuova capacità di attrazione una nuova forza
Non credo che siano che sia casuale che si siano determinati proprio attorno alle scelte così dure che avevo dovuto compiere in questi giorni una sintonia un comune sentire un comune agire con tanta parte del mondo cattolico
Ho persino con movimenti con i quali spesso ci siamo trovati in contrasto e addirittura con forze così diverse interno o da noi per storia cultura politica esperienza come i democratici americani
Prendono dunque edita nel fuoco di un immane battaglia politica le motivazioni le ragioni di fondo che sono alla base della scelta di dare vita a un nuovo inizio
Ad una sinistra capace di rinnovarsi per rinnovare le idee e i valori le scelte per ricostruire una nuova capacità di attrazione di battaglia
La pace e l'esperienza nostra lo dimostra come d'altra parte la questione ambientale la nuova soggettività femminile la battaglia per una nuova padronanza dei lavoratori e delle lavoratrici sul loro lavoro
Chiede questi impegno di unificazione di crescita comune delle esperienze di una sinistra variegata tutte queste forze tutte queste culture politiche sito Rahmani infatti di fronte alla guerra contemporaneamente alle prese con l'insufficienza delle proprie tradizioni dei bravi tradizionali punti di riferimento
Rimane io credo l'imperativo fondamentale che ci ha condotto fino fino a questo congresso crescere o modificarsi o rischiare di essere subalterni o travolti non credo che si possano liquidare da questo punto di vista con sufficienza come è stato fatto da tanti commentatori che pure amano definirsi laici o anche da qualche dirigente socialista le voci non solo di giovani ma di associazioni di gruppi importanti di espressioni autorevoli del variegato universo cristiano che hanno assunto posizioni di principio dirimenti contro la guerra né valgono io credo le contorsioni e i distinguo di Forlani
Sappiamo tutti che il cristianesimo e il quale
E questo si è mescolato nella storia ne è stato chiarito di civiltà ne ha però condiviso anche i limiti è stato anche nella cornice di terribili vicende trascorse motivo giustificazioni di guerre che si sono dette di religione
Ma il punto è un altro in un mondo così profondamente mutato nel quale non a caso molti cristiani e non cristiani credenti e non credenti parlando in termini di comune umanità e già vivono l'interdipendenza come l'orizzonte possibile di una nuova storia il ripudio della guerra da parte della Chiesa cattolica pone la pace non più solo come meta ideale un pre mondana comune aspirazione del cuore o come ideologia ma lo pone come obiettivo storicamente possibile e attuale mi pare qui che si riconosca il vero segno dei tempi come avrebbe detto Giovanni ventitreesimo di un'era pur così travagliata e chiami gli uomini di buona volontà a impegnarsi concretamente quei io vedo schiudersi una potenzialità nuova che ci riguarda che interessa il nostro modo di essere
Quella nostra ricerca che ha investito così duramente il pensiero il patrimonio teorico della sinistra e le sue manifestazioni statuali e politiche
è stato doloroso e doloroso il cammino che ha condotto il pensiero dei comunisti
Dalla in abitabilità della guerra ripudio dell'affrontamento autoironico e poi alle prospettive dell'interdipendenza che implica il rifiuto degli scusi di Smith ecologici e religiosi nel confronto politico
Misuriamo sulla nostra cameriera lacerazioni che ha comportato e comporta questo cammino i rischi di ridurre la vita politica una rassegnata mediazione degli interessi e delle forze esistenti
Conosciamo le divisioni che incidono anche fra noi nello sforzo di definire di vivere una laicità che non sia rinuncia inerte alle idee un'attuazione per un Baggio ordinò l'ideale e un più di opportunità per tutti gli uomini e per tutte le donne
Ebbene noi constatiamo proprio in questo doloroso frangente della guerra come l'uscita dallo schematismo dalle appartenenze ideologiche può diventare secondo come diverse culture che hanno radici lontane ma intendono servire gli uomini e le donne concreti storici possono contribuire a fermare un patrimonio comune di valori che sorprende all'iniziativa politica ho finito non credo che si possa interpretare questo come l'antica tattica della mano tesa o la rimasti ricatti o letali masticazione di cui parlava adesso Turone
Io credo che noi siamo Vital mente interessati a questa ricerca questo scambio questa contaminazione noi vogliamo condividerla con quanti avendo intravisto nella fine della guerra fredda l'addio ad un cammino pacifico e più ricco per l'umanità non si rassegnano alla prima dolorosa battuta d'arresto ma vogliono restare in campo tenere aperta una prospettiva di giustizia la possibilità di pace
Interviene ora Luciana Castellina seguirà Adalberto Minucci delegato di Ferrara
C'è un non detto compagni che percorrere questa Assemblea
Risulta evidente anche fuori di qui
Questo è un congresso che scioglie il più grande partito di sinistra dell'Occidente e fonda una nuova forza politica che ha l'ambizione di aprire una fase nuova nella storia del Paese
E tuttavia non c'è quindi dramma entusiasmo adeguati a tutto questo
Il nuovo partito rischia di nascere non tra gradi tensioni contrasti ma quasi per inerzia
A cosa si deve a un errore originario nella svolta del dodici novembre e a come la si è gestita oppure alle testardaggine ai limiti di chili si è opposto
Ciascuno di noi può dare una risposta diversa e persino riconoscere qualche verità in entrambe
Ma ciò che merita riflessione è un altro elemento quello determinato dalla novità con cui questo congresso si confronta
La guerra ma direi proprio la posizione che abbiamo alla fine unitariamente assunto sulla guerra dopo tanti e forse non risolti travagliato e che ha messo in crisi profonda l'analisi e la prospettiva politica su cui la svolta era nata
E cioè il governo mondiale il mondo multipolare la nuova e più seconda unità e la sinistra europea alla nuova stagione riformista e perciò lo sblocco del sistema politico e l'alternanza come premessa realistica
Di una vera alternativa
Tra le parti che non funziona più e che per cui tuttavia è per ora difficile e infatti Occhetto nulla propone opporre un'ipotesi alternativa praticabile e convincente
Questa contraddizione questa sostanziale afasia evidente nella relazione di Occhetto
Proprio perché li tiene fede ma la scelta sulla guerra che abbiamo insieme compiuto il quindici di giugno e però non ne trae conseguenze adeguate e convincente
In effetti direi che stiamo davvero più che mai in mezzo al guado io non ho certo la pretesa di tentare qui una risposta a un problema di tanto peso
E anzi assumendo il metodo per molti versi positivo dei congressi socialdemocratici intende però solo su un punto preciso su una scelta immediata da definire con chiarezza da quel però mi pare vengano illuminate scelte ben più ampia mi riferisco alla specifica questione del ritiro delle navi dal golf appena vista la discussione su questo punto che attraversa ora come sapete il concreto la stessa maggioranza può apparire incomprensibile o seppure solo di natura tattica
E infatti a chi la propone o ripropone già si obietta anche l'altro giorno in occasione del dibattito alla commissione Difesa alla Camera è avvenuto che proprio perché oramai il ritiro è stato già chiesto non è opportuno continuare a richiederlo ogni giorno così rischiando di incrinare il fronte che trovano potrebbe trovare la sua unità nella richiesta del cessate il fuoco
In realtà non si tratta affatto compagni di un dissenso inerente la valutazione su quale sia la tattica migliore per giungere a un risultato che ci accomuna
Attorno al ritiro delle navi torna ad emergere il medesimo nodo che ci portò ad agosto a scelte tanto diverso
Anche allora eravamo d'accordo sulla necessità dell'embargo e anche ora lo siamo sul cessate il fuoco
Ma queste aspirazioni ecco il punto sono destinate a rimanere pura velleità buoni sentimenti proprio quelli tanto spesso rimproverati a torto ai pacifisti
Se si prescinde da ciò che accade dal fatto che gli americani hanno puntato fin dall'inizio alla guerra e oggi la conducono con l'obiettivo dello smantellamento Dellisanti avendo totalmente marginalizzato l'ONU e così pure quasi tutti gli europei
E perciò hanno bruciato otto mesi prima del tempo in cui sarebbe stato efficace l'embargo così come ogni possibilità di compromesso
Ma è possibile che compagno Napolitano pur così realista non ritrovi nell'esperienza di questi mesi passato
Materia per riflettere sulla ingenuità di chi credeva che nel Golfo ci sarebbero stati l'ONU e l'embargo l'obiettivo del cessate il fuoco non è perseguibile se al tempo stesso non si producono a Id dissociazione politica pratica concreti Eliseo Lino e battano quella Livia
Adesso c'è l'azione in nome dell'orrore della guerra innanzitutto ma anche badate per via degli obiettivi che quella linea si prefigge giacché la guerra non è il prodotto della particolare aggressività con leggerezza degli americani solo un antiamericano incallito potrebbe dire questo e checché ne pensi il professor Colletti io non sono anti americana
E per me la manata e questo è il risultato delle pressioni dell'apparato militare industriale quella linea americana risponda ipotesi senza e razionali ben illustrate del resto da Kissinger qualche giorno fa e se parte dalla con diversi dalla considerazione che stanti gli attuali rapporti di forza non cioè soluzione del problema mediorientale che possa soddisfare Washington dunque Israele
Lo Stato quando altronde non regge più e perciò prima o dopo una conferenza sul Medio Oriente a palco nuova al setto più stabile si dovrà pure arrivare
Ma avendo prima modificato i tratti diffondono del quadro di quella regione avendo indebolito e ulteriormente screditato le rappresentanze arabe moderate sì da renderle totalmente dipendenti dall'appoggio americano l'Egitto e lì a dirci come si fa
Avendo distrutto il potenziale militare di quei governi arabi che potrebbero ambire ad un ruolo guida avendo tolto all'OLP l'univocità della rappresentanza del popolo palestinese
E avendo marginalizzato l'Europa e perciò ridimensionato le sue velleità di rapporto autonomo con il mondo arabo insomma
Una soluzione fondata sulla pax americana forse per questo che vogliono dare a Bush il premio Nobel
Una soluzione cui Saddam con l'invasione del cupa ha naturalmente offerto la provvidenziale occasione
Forse nemmeno tanto casuale se ha ragione Piero Schlesinger il cui libro consiglierei a tutti di leggere
è per tutte queste ragioni che il no alla guerra il cessate il fuoco implicano per avere qualche possibilità di successo la messa in campo di una diversa strategia politica globale e per questo non può passare senza mettere in discussione l'unità fittizia del fronte occidentale dove non c'è come si pretende uno unità missili ma un dissenso nei mezzi
La richiesta di ritiro della forza italiano operante nel Golfo la dissociazione pratica dunque dalla guerra e una battaglia politica contro la pax americana cioè contro il dopo
Che si intende preparare insomma la premessa per rendere credibile il cessate il vuoto poco che si invoca
E solo così può essere data efficacia luce anche badate alle contraddizioni che si aprono e che tutte muovono dal dissenso sulla strategia di fondo penso le dimissioni dice Penniman qua la vicenda del comunicato sovietico americano
Capisco compagne e compagni che andare al fondo del problema mettere in discussione il cioè non solo i mezzi usati dalla coalizione anti-Saddam le armi bombardamenti micidiale a tappeto ma anche il suo il film I globali è una scelta non facile come dicevo all'inizio resa in
Dica la rimessa in discussione dell'ipotesi blocco del sistema politico delle alleanze a breve con forze attualmente al governo l'adesione acritica ad una Internazionale socialista considerata soggetta a forti lui lungo della sinistra europea di cui proprio il Golfo ha invece mostrato tutta la fragilità le divisioni l'assenza di autonomia
Il Partito socialista francese propone addirittura di togliere le all'olio lo status di osservatore in questo momento nell'internazionale e lo si è visto ieri a Vienna dove l'internazionale si è riunita per discutere del Golfo se e senza poter giungere ad alcuna conclusione dopo ben sei metri dallo scoppio della crisi
Proprio perché mi rendo conto dicevo Della Porta e dell'asprezza di una svolta di questo tipo e dei suoi riflessi sugli schieramenti politici ne abbiamo avuto qualche avvisaglia in questi giorni
Mi domando e so che questa è l'obiezione di tanti
Se da tali scelta non derivi per il PDS una condanna arrestare forza ministri minoritaria di pura testimonianza esclusa da ogni speranza di alternativa è una preoccupazione che non può essere ignorata
E tuttavia penso che così non sia anche se non ho una certa il tempo di fornire almeno qualche elementi in questo senso
Dico solo che la guerra non è solo espressione e la volontà di dominio degli Stati Uniti ma anche spina nella crisi della loro egemonia
In realtà sia sul piano internazionale che su quello interno
Gli eventi gravi che si sviluppano la guerra ma anche la ricezione incipiente con tutte le sue conseguenze
Se certo restringono lo spazio di un riformismo facile moderato offrono però l'occasione di un'opposizione non isolata non velleitaria
Le cose insomma acconsentono una prospettiva anche ambiziosa
A condizione però che vi sia il coraggio da parte della maggioranza
Di rendere l'analisi oggi tracciata sulla situazione internazionale coerente con il progetto rivedendo dunque le illusioni ai moderati su cui la svolta e nato finito
Senza questa correzione il nuovo partito rischia davvero di rimanere allo sbando e senza questa correzione compagni sarà difficile tenere uniti in una sola forza politica quanti si sono divisi restano divisi su più generali questioni identità la questione della richiesta del ritiro delle navi per riproporre in Parlamento e su cui costruire una mobilitazione di massa e una iniziativa politica costante per il significato che ha può essere da questo punto di vista un segnale importante
Interviene ora Alberto Adalberto Minucci delegato di Ferrara seguirà Gianni Cuperlo coordinatore del comitato promotore della Sinistra giovanile
Questo congresso per un verso sta portando a conseguenze estreme
Un limite originario della svolta
La logica della contrapposizione su cui non intendo tornare ma che implicava implica
Rischi di rottura come abbiamo potuto constatare con profondo rammarico anche da questa tribuna
Nello stesso tempo però il Congresso ha fatto emergere qualcosa di nuovo nella direzione opposta
Nella faticosa ricerca di una ricomposizione unitaria
Ne prendiamo atto volentieri
Avendo noi scelto come compagni dalla terza mozione
La via non facile di dar vita a un'iniziativa politica
Per il superamento della contrapposizione
Le differenze rimangono ancora notevoli ovviamente
Ma è molto importante
Che il punto su cui con più chiarezza si è concentrato l'impegno all'unità
Sia proprio quello oggi cruciale della guerra del Golfo ed è la posizione che si è venuta assumendo che vi è venuta assumendo l'Italia
Qui confluiscono secondo me è una novità di analisi e il legame con una grande tradizione nostra
La novità sta nel cogliere la situazione di pericolo apertasi con la fine dell'equilibrio bipolare com'è stato detto
In un momento aggiungo caratterizzato non soltanto dal tracollo dell'est ma anche dalla crisi di egemonia degli Stati Uniti sul piano economico e politico soprattutto rispetto a Giappone e Germania la fretta
Quasi la frenesia con cui gli Stati Uniti hanno trasferito sul Golfo un'armata di cinquecento mila uomini e ricercato lo scontro bellico senza dare tempo e credibilità all'operazione di embargo
Non è spiegabile solo con la paura del despota iracheno cioè dietro la volontà di sancire subito la nuova situazione di dominio mono polare Monica molecolare sia sul terreno su cui gli americani possono esercitarlo oggi quello militare sia sul terreno della ricostituzione di un'alleanza dell'Occidente
E di rallentare in questo modo l'affermarsi di un equilibrio multipolare che è poi non illudiamoci il solo che possa out dare autonomia all'ONU per rendere possibile un effettivo governo democratico dei processi mondiali
Il richiamo a un tratto originale forte della nostra tradizione sta nella decisione cito parole della relazione di respingere l'idea che la guerra possa essere un mezzo accettabile per la risoluzione delle questioni internazionali
Il Corriere della Sera ha polemizzato ieri con questa affermazione asserendo che si tratterebbe di una teorica buona per pacifisti e sacerdoti e non per dirigenti politici che aspirano ad andare al governo
Per la verità questa teoria le spose Togliatti quarant'anni fa se non sbaglio attirandosi le ire della Pravda quando i pacifisti costituivano una categoria poco diffusa e i sacerdoti erano ancora largamente impegnati nelle crociate
Il punto di partenza era il cambiamento di natura della guerra spessa che con le nuove armi di sterminio non risolve niente aggrava tutto sino a mettere in forse la provvede la sopravvivenza stessa del genere umano
Qualche compagna sostenuto nelle settimane scorse che per otto gli atti si riferiva all'arma atomica che non è prevista nel conflitto del Golfo
Ma nel Golfo è già in atto la guerra Elettronica e all'ordine del giorno la guerra chimica e pochi giorni fa si è fatta esplicita la minaccia di una guerra nucleare ecco perché è importante chiedere come ha fatto Occhetto come hanno fatto Tortorella Bassolino altri compagni che l'Italia si tiri fuori da un'avventura senza ritorno ritiri aerei e navi
Compiendo un gesto emblematico incisivo ai fini di sollecitare la tregua e la ripresa della trattativa
La nostra richiesta rappresenta oltretutto un rifiuto senza riserve dell'imbroglio compiuto dal governo Andreotti per scavalcare la Costituzione
Scambiando la guerra per un'operazione di polizia non possiamo accettare che sotterfugi di questo genere costituiscano un precedente pericoloso
Non credo che questa posizione sia soltanto propagandistica come teme il compagno Napolitano
è un punto di chiarezza sia sul piano della pace sia su quello che la democrazia
Un punto irrinunciabile di una piattaforma di contenuto
Senza eccessive concessioni alla diplomazia politica
All'arte di ridurre tutto ai rapporti con questo o quel partito in un periodo fra l'altro in cui non sembrano all'ordine alla dietro l'angolo diciamo nuove alleanze politiche generali ma un lavoro di lunga lena per imporre l'alternativa facendo leva sul contenuto sui problemi sui programmi e qui vorrei sottoporre alla ricerca comune un altro punto cruciale dell'analisi su cui deve basarsi la svolta si tratta di individuare meglio le le connotazioni le tendenze attuali di quelle che chiamavamo e possiamo continuare a chiamare credo le classi dominanti e i cambiamenti che stanno intervenendo nei loro rapporti con le altre classi e con lo Stato
Compagne studiosi che stimo
Tendono da qualche tempo a mettere in discussione un postulato dalla nostra analisi classica che risale a Gramsci
Che punta a mettere in rilievo un limite storico strutturale della borghesia industriale italiana che la rende incapace di egemonia e di direzione unitaria che genera squilibri crescenti anche nei momenti di grande espansione a cominciare dal permanente dualismo dell'economia nazionale
Di qui dalla critica il corporativismo endemico delle vecchie classi dirigenti discende come è noto la concezione della necessità di una funzione nazionale della classe operaia e di un terreno di finale per l'affermazione della sua egemonia
Ora appunto si sostiene che questo impianto analitico non ha più valore
Perché con l'ultima grande ristrutturazione i gruppi dominanti capitalistici hanno dimostrato di essere loro i veri protagonisti della modernizzazione e gli artefici del processo di internazionalizzazione dell'economia italiana anche se c'è del vero in questa tesi un dato è certo
Una borghesia industriale finanziaria cui né Gramsci né noi abbiamo mai negato capacità di sviluppo e modernizzazione
Conferma oggi più che mai la vocazione a trasformare ogni ristrutturazione in squilibri crescenti nuove diseguaglianze
In scelte sostanzialmente asfittiche aziendalistiche per ciò che riguarda la stessa innovazione tecnologica
Sì è vero che dal ciclo tecnologico dell'ultimo decennio il nostro Paese esce con nuovi vincoli di inferiorità di fronte ai Paesi maggiori gli elementi degenerativi del sistema politico e della partitocrazia che pure si sono aggravati ma che voi stessi talvolta abbiamo dato l'impressione di isolare da tutto il resto non sarebbero spiegabili in sé senza questa attitudine delle classi dominanti
La crisi della Repubblica del regime democratico l'abbandono della politica da parte di grandi masse di cittadini
Il discredito dei partiti non potrebbero essere comprese appieno se non si tenesse conto che nel corso degli anni ottanta
Proprio nel decennio della grande modernizzazione c'è stato una sorta di ritorno indietro sotto forma di un accentuarsi degli squilibri e delle distanze sociali c'è stata soprattutto un'inversione di tendenza netta nella distribuzione del reddito a danno del lavoro dipendente della classe operaia in primo luogo come ieri sera ricordava qui Massimo Paci c'è stato un distacco ha cresciuto
Fra il Centro-Nord e Mezzogiorno
Insieme a un tentativo di influenzare in senso regressivo i modelli culturali diffusi sono questi i dati di una restaurazione sociale troppo a lungo sottovalutata anche dal nostro partito qui sta intervenendo una nuova rottura fra grandi masse popolari nello Stato democratico per rovesciare queste tendenze negative non basta rendere omaggio come cura affatto la relazione di Occhetto e questa mattina il compagno D'Alema al carattere progressivo del conflitto sociale è necessario ripensare la funzione nazionale il ruolo di classe generale come si diceva un tempo di un grande moderno movimento dei lavoratori
Un ruolo non affidato una qualche missione metafisica della storia ma come aveva avevano chiarissimo Marx e Gramsci alla collocazione materiale concreta di una classe di produttori del processo complessivo dell'accumulazione
Senza questa idea forza viene a mancare un riferimento rigoroso anche all'iniziativa quotidiana si è molto discusso in questi mesi dei vuoti e delle debolezze del partito nei confronti delle lotte contrattuali ma attenzione il vuoto è innanzitutto di analisi e di strategia sono fra i più severi critici del movimento sindacale soprattutto del suo deficit di democrazia interna ma non si può collocare correttamente una lotta contrattuale sindacale
In un quadro di riferimento politico valorizzarla come fatto nazionale se troppo a lungo è stata messa in dubbio anche fra di noi l'esistenza stessa in una società cosiddetta post industriale
Di una classe o di uno schieramento sociale in grado di superare il limite della frantumazione corporativa e di assumere su nuove basi una funzione nazionale
Che cosa significhi oggi dico a conclusione
Restituire fisionomia sociale politica una moderna classe di produttori non è certo facile definirlo con qualche formula
Si tratta non solo di studiare ma di costruire giorno per giorno un movimento reale ti offra nuovo spazio ai tecnici ai quadri agli impiegati a una professionalizzazione moderna delle donne al mondo della formazione dalla ricerca settori larghissime di lavoro autonomo ma un partito nuovo che voglia misurarsi con un tale progetto di costruzione sociale politica culturale
Di un nuovo blocco storico si potrebbe dire abbisogna in primo luogo di superare la crisi della vecchia militanza lavorando con grande fantasia e fatica a formare una nuova militanza
Altre strade più facili
Non ve ne sono né di tipo liederistico né di mera ingegneria organizzativa bisogna fare in modo che nelle riferimento in correnti
Nel formule statutarie troppo in rete di prescrizioni e divieti un po'come cioè nel primo testo che ci è stato presentato dallo Statuto ci impediscano di avviare a soluzione il più immediato problema di oggi
Quello di stabilire un rapporto più diretto più ravvicinato più intimamente democratico fra dirigenti e militanti fra organismi di vertice organismi di base e questa è una necessità
Non solo per rivitalizzare il partito dei comunisti della sinistra ma anche per intervenire nel modo più giusto nella crisi della Repubblica
Dandole la linfa di una nuova fiducia di massa nella politica la forza insopprimibile dell'impegno democratico dei lavoratori e dei cittadini
Alla parola ora Gianni Cuperlo seguirà V Bruno Trentin
Da due settimane le cronache parlano un linguaggio sconosciuto a questa generazione
Riscopriamo la guerra fatta di azioni reali di sofferenza vi è stata la mobilitazione sincera e di massa questo moto di protesta ed ogni voce discorde sono stati aggrediti accusati di essere utopia o peggio alleati colpevoli di Saddam
Noi cerchiamo una falsa dialettica tra utopisti e realisti perché vediamo giorno dopo giorno di affetti che questa guerra sta producendo
Si parla di guerra giusta
Noi diciamo che oggi come ieri alla domanda è giusto è legittimo abbattere il tiranno la nostra risposta chiara essi abbattere il tiranno non solo legittimo ma necessario
Le vere domande però sono come è possibile ottenere quel risultato di cosa c'è bisogno per impedire che i guasti prodotti da quella lotta siano maggiori dei benefici ottenuti
Ed allora dobbiamo riuscire a spiegare perché questa guerra non serve non potrà servire perché anche la più bruciante sconfitta militare dell'Iraq non porterà a soluzione le radici del conflitto aperto il Medioriente
Ecco l'ambiguità che dobbiamo sciogliere
Abbiamo di fronte un contrasto sempre più acuto dalla dimensione sovranazionale del mercato della tecnica dell'industria militare
Ed il carattere nazionale degli ordinamenti politici un mondo nessuno questo orizzonte chiede un governo delle cause che stanno alla base di crisi come quella attuale o di altre che potrebbero prodursi nel futuro
Ecco la forza nazionale di un pacifismo che propone delle alternative a partire dal cessate il fuoco e da una nuova trattativa lo strumento delle petizioni all'ONU dal governo italiano con la richiesta di ritiro delle nostre forze è giusto e necessario
Ma insieme a ciò è giusto interrogarsi sulla natura ideologica e violenta del confronto al quale stiamo assistendo nel nostro Paese
Un intero Governo intellettuali giornalisti hanno accusato chiunque non appoggiasse la loro politica
Lo hanno fatto in nome della coerenza necessaria per abbattere un dittatore spietato e sanguinario
Tanti hanno già spiegato l'ipocrisia di omicidio non si vende che ha armato Saddam Hussein Italietta questi ma non un'Italia generiche traffico una un'Italia che si chiama BNL Augusta e se lei niente eretta un'Italia fatta di ministri compiacente consigli di amministrazione cose note si dirà
Perché quindi ripeterle
Perché se la guerra irrompe come un ciclone nel nostro dibattito è anche vero che la politica deve trarne delle conseguenze
E la prima deve essere un recupero della ragione insieme al recupero della coerenza davanti alla gente davanti ai cittadini ai giovani Sempre in ogni momento
Tanti i cannoni non hanno per ovvie ragioni una memoria storica che arriva molto lontano eppure ricordiamo perché si tratta di un ricordo che ancora duole i giorni tragici del giugno di due anni fa
I giovani cinesi sulla piazza Tienanmen massacrati dal regime di intendere i suoi carri armati
E ricordiamo giornali e commenti di quei giorni l'attacco il piccino la ribellione delle coscienze civili la condanna inappellabile verso quel totalitarismo sanguinario
Parole dure allo spareggio un sistema pochi giorni fa quella leggina processato alcuni dei leader di quella protesta
E però vedete pochi giorni fa un'agenzia ha dato notizia che un autorevole delegazione del Partito socialista italiano si è recata in Cina
Ospite di quella regina degli incontri e visite dedicati in particolare Allo sviluppo di proficui scambi commerciali
Ho sentito esponenti di quello stesso partito al pari di altri criticare la relazione di Occhetto perché estranea alla coerenza del fronte anti iracheno voi capite compagni coerenza è stato detto
E però senza idealismo e senza utopie ma solo sulla base della mia della nostra memoria
Io mi chiedo quale coerenza esprime una classe politica di governo che oggi urla contro i dittatori e domani stringe loro le mani nel nome degli affari e dei commerci
Se la coerenza dei giudizi che si esprimono diviene centrale non è di un angolo di testimonianza che sentiamo il bisogno ma di un profondo ripensamento e di una rifondazione della politica
Dove i diritti della coscienza individuale l'adesione ad una ricerca nuova che ad un progetto diverso della società possono animale per filati maggioritari della società civile
Uscire all'esterno per affermare un legame tra gli individui i loro valori di riferimento e l'unità di soggetti diversi capaci di tradurre quei valori nella politica
Questo significa rispettarsi reciprocamente e guardare con attenzione ai percorsi di molti e molte che potremmo incontrare
Per noi significa in queste settimane affrontare con coraggio il capitolo della non violenza
Ecco lo spirito con il quale affermiamo oggi il diritto dei giovani ad esprimere non certo con la diserzione ma con l'obiezione di coscienza la loro contrarietà alla guerra e la loro volontà di vedere rispettata la nostra Costituzione per noi il problema non è sapere se e in quale misura il PDS condivide questa azione ma il problema è capire tutti insieme come anche ciò serve a restituire a molti il diritto alla politica viva in prima persona
Capire che questa guerra riapre soprattutto a sinistra nel sindacato nel mondo cattolico le norme capitolo delle obiezioni le obiezioni alla produzione costruzione di ordigni di morte
Se capiamo questo faremo anche meno fatica a comprendere da dove arrivano le decine di migliaia di giovani che hanno riempito piazze e strade in questi giorni
Se leghiamo la loro presenza solo l'impatto emotivo della guerra non facciamo un'operazione di verità
Non capiamo che è cresciuto in questi anni una società civile capace di pensare e di agire nella politica
Politica utile abbiamo detto al nostro congresso quella di milioni di cittadini impegnati nel volontariato nelle associazioni per i diritti negati
Non sono un patrimonio in libera uscita pronto a rispondere a qualsiasi richiamo sono un pezzo grande significativo di questa Italia mutata più moderna certo ma anche più ineguale
Questa parte del Paese guarda a sinistra con la delusione di chi sente la politica farsi giorno dopo giorno Maneggio di quattrini ma anche con la speranza di un'altra prospettiva
E questa prospettiva non è non può essere la vecchia forma partito specchio portavoce e depositario di mille bisogni diversi fuori da qui non c'è una società civile immobile che attende il PDS
No forse qui dentro che deve nascere una nuova sinistra capace di capire e di rispettare quella società civile forte e meno frantumata di ciò che si pensa
La sinistra giovanile che abbiamo iniziato a costruire un pezzo di quella società civile e il tentativo di aggregare un'aria di giovani che forse non ha mai incontrato nella politica nella sinistra
è quella società civile giovanile che esiste che vive Angelo dentro la FIAT ma pure a Modena o nei corridoi della Bocconi
E quella società civile che non ha bene capito forse dove approdare ma bene capito da cosa fuggire da foodie tangenti da ricatti e servizi fasulli tacco delle mense TG lottizzati
Ecco a questi dovete cercare di arrivare a quei giovani che mi diranno magari si voi siete onesti ma che non andranno poi a sostenere un concorso pubblico perché tanto tutto è già stato deciso tutto è già stato lottizzato
Voi dovete sapere che il vostro ruolo è la vostra forza più grande chiamatela riformista o chiamate la rivoluzionaria sa restituire a quei giovani da Bologna e la possibilità di andare a quel concorso
Convinti che non è così e che c'è qualcuno anzi loro in prima persona capace di impedire che tutto sia già deciso c'è una generazione che se trova una sponda può combattere con coraggio nessun due le nostre battaglie di emancipazione e di libertà di crescita umana di solidarietà
Sta al nuovo che si vuole costruire stabilire se questa sponda concretamente potrà apparire credibile su questa base abbiamo superato con convinzione la nostra esperienza
Abbiamo l'ambizione di mettere in campo il progetto di una parte della società giovanile che o si organizza rivendica diritti aggredisce la vecchia politica e la cambia giorno dopo giorno nessun vecchio collateralismo
Ma la consapevolezza che la società italiana e altra cosa da quella di dieci o vent'anni fa e critica autonoma e in altre sue parti ancora troppo sola ricattata debole sfruttata
Dovete conquistarla con la coerenza certe con il vostro modo di essere sapendo che oltre le pareti di questa sala non c'è nessuna cambiali in bianco pronta ad essere sottoscritta
E che quindi saremo noi i primi a difendere le coerenze che qui sono state richiamate
Sulla pace e sul ruolo della NATO sulla militarizzazione del Mezzogiorno e sulla rottura effettiva del consociativismo sulla scuola sull'università sugli immigrati o sulla costruzione di un'autostrada della quale non c'è bisogno
Lavoreremo ad un patto nazionale tra la sinistra giovanile PDS ma anche a patti locali
Per verificare che i principi corrispondano le azioni è innanzitutto per noi questo è un altro modo di concepire l'apporto con la sinistra
Questo patto potrà esistere laddove esso diverrà politica Progetto iniziativa di massa dove costruì a quella gente nei quartieri non sono le ragioni ma la pratica quotidiana di una società che si autorganizzati che agisce oggi più che mai la vera sfida restituire ai cittadini un potere effettivo di governo e di controllo
Per questo nel costruire la sinistra giovanile scegliamo la strada di un volontariato e dell'associazionismo di massa
Perché non crediamo ad un doppio livello che separa tutto ciò dalla politica alta o dal Palazzo
Oggi è politica alta compagni quella chiavi motiva milioni di persone ad una pratica del cambiamento solo questa spinta dal basso
Questa spallata di chi è stanco indignato offeso imbavagliato o liberare energie essenziali per cambiare le regole del gioco e la classe dirigente di questo Paese
E mi azzardo a dire che forse proprio questa possibilità che allarma i nostri avversari pensare che la gente possa riacquistare fiducia in se stessa e in una nuova sinistra ma infine se tutto ciò è vero e concludo
Dobbiamo sapere che ci attendono lavoro faticoso e lungo
Attende la Sinistra giovanile che dovrà dimostrare con i fatti la forza di queste parole ma pende anche il nuovo partito che nasce da qui
Io penso solo che se tutto ciò ha un senso
Dovete sapere compagne e compagni almeno io lo credono penso che non saranno molti i ragazzi e le ragazze che entusiasti aderiranno ad una mozione o ad una corrente
Potranno essere tanti invece coloro che accetteranno di incontrarsi con un Progetto con una politica contrapposte con obiettivi forti
Ma questi giovani chiedevano garanzie non certo di potere anzi chiederanno però di pesare in una grande esperienza collettiva democratica
Diverso dallo spettacolo avvilente che incontrano ogni giorno chiederanno di confrontarsi con tendenze culture diverse ma nella convinzione profonda di partecipare alle scelte che verranno assunte di non delegare queste scelte a nessuna corrente
Non ci sarà politica nuova se i soggetti di questa politica non si sentiranno ciascuno utili vivi necessari questa scommessa inizia una da qui ed il giudizio su di essa per fortuna non stava più nella delega di nessuno ma spetterà alla cioè in tre a quel bisogno di politica al quale tutti insieme dovremmo sapere rispondere se crediamo in una sinistra che torni a vincere
Alla allora il compagno Bruno Trentin delegata di Mila no si prepari narrata in una delegata di Torino
Compagni e compagne
Mi sento di condividere con forza e con grande consapevolezza
La scelta di campo di valore dalla quale Occhetto è partito
Per indicare gli obiettivi e le ragioni
Di una forza politica che si batte per fare cessare la guerra nel Golfo
E la scelta di campo assai nuova
Rispetto alla tradizione del movimento comunista e socialista si pensi alla recente tragedia somala e ai suoi tour insegnamenti per tutta la sinistra italiana
Si tratta di una scelta di campo che afferma l'impossibilità
E il rifiuto anche di separare o addirittura di contrapporre la pace e la democrazia
Persino di anteporre lo sviluppo
L'emancipazione economica e sociale di interi popoli
Alla autodeterminazione
Alla democrazia senza aggettivi
E alla conquista delle più fondamentali libertà individuali siano esse politiche che sociale
Tradurre queste concezioni
Che vanno ben al di là della giusta riscoperta
La nostra grande tradizione pacifiste
Tradurre queste concezioni una lotta politica e morale efficacia e la conquista della pace comporta la capacità nostra innanzitutto
Di costruire con una proposta di soluzione politica negoziato le condizioni tutte le condizioni per fermare la guerra prima che essa diventi del tutto ingovernabile
Governabile anche per quanti danno pervicacemente voluttà sottovalutando le conseguenze oggi imprevedibili
Per loro l'equilibrio ecologico e per il destino e la vita di grandi masse di donne e di uomini che essi avrebbero scatenato
Per noi
E questa è stata la convinzione sofferto
Di una parte grande del sindacato unitario in Italia in tutti questi lunghi e terribili mesi
Tali iniziative infatti inseparabile
Dal conseguimento di due obiettivi imprescindibile
E inseparabili fra loro
Prima
Costruire le premesse e le garanzie e le prime Garanzini condivise per l'affermazione al diritto all'autodeterminazione
Dei popoli del Medio Oriente cominciando dal fai ma giungendo alla Palestina Libano e al popolo curdo al diritto all'integrità territoriale e alla sovranità della nazione iracheni
Questo è illegale
Che noi abbiamo affermato senza esitazione
Fra il ritiro dell'Iraq dal martoriato curva ex e la promozione di una conferenza internazionale che affronti la questione della Palestina del Libano battendo superando
Le tenace opposizione che vanno sempre più crescente a questa soluzione
Il secondo obiettivo
è stato la costruzione di una unità
Non solo di principio ma di progetto e di iniziativa fra tutte le forze della sinistra e nel movimento sindacale in Italia come in Europa
Nella convinzione
Che mancando questo secondo obiettivo
La sinistra italiana o parte di essa sarebbe stata in Remedy abilmente ricondotto ad un atto di testimonianza
Nobile ma impotente
Questa nostra profonda convinzione ha trovato anche troppe confermi
Nel momento in cui si è giunti al conflitto militare generalizzati nell'area del Golfo
Bruciando accantonando concrete ipotesi di soluzione corsia
Come quella avanzata sin dal settembre scorso dal Presidente della Repubblica francese
E quando sono emerse clamorosamente la dimissione patetica dell'Europa comunitaria e della stessa sinistra europea in un frangente così drammatica
Ma tutto ciò non ci ha spinto alla rassegnazione
Né alla conclusione davvero perversa secondo la quale occorre ormai pensare al dopoguerra
Alla pace fondata sulla vittoria del più forte
Questi fallimenti e questi omissioni c'erano dati invece nuove ragioni per ritenere che esistano la necessità l'urgenza e la praticabilità
L'iniziativa politica la sinistra europea capace di fermare la guerra al più presto sulla base di una soluzione politica fondata sui principi della democrazia e dell'autodeterminazione
L'importante dichiarazione comune dei ministri degli esteri degli Stati Uniti e dell'Unione Sovietica costituisce un incitamento a proseguire in questa direzione
Questa volontà
Di costruire un'iniziativa politica
Che fuoriesca dall'ambito della sola pur importante dimensione della denuncia della testimonianza l'abbiamo avvertita con un nostro dovere
Nostro dovere come grande organizzazione dei lavoratori
Nostro dovere come interlocutore unitario della sinistra italiana nostro dovere nei confronti dei lavoratori di tutti i lavoratori che cerchiamo di rappresentare
E nei confronti dei cittadini dei milioni di cittadini e ci chiedono e ci chiederanno in questo come in altri campi di dimostrare l'unitarietà l'efficacia
E quindi la credibilità la nostra lotta per la pace
Nostro dovere anche nei confronti di tutti i popoli del Medio Oriente
Compreso il popolo lo Stato di Israele che ha il diritto di vedere garantita la propria sicurezza
Ma perché non dirlo francamente
Un nostro dovere soprattutto nei confronti del popolo palestinese e dell'organizzazione che ha rappresentato in tutti questi anni la speranza di questo popolo lo L. P. noi non abbiamo cambiato interlocutori quando lo è lettiera perseguitato i vini era anche in Giordania
O quando la Siria certo di dividerlo distruggerlo nel Libano e non cambiamo interlocutore oggi quando si tratta di sottrarre l'OLP anche attraverso un franco confronto con i suoi dirigenti al ricatto e alla volontà di dominio di Saddam Hussein
E questo
Con una proposta politica che riaffermi l'attualità e l'urgenza la conferenza internazionale la quale sancisca con il diritto alla sicurezza dello Stato di Israele il diritto dei palestinesi ad uno Stato sovrano e il diritto all'indipendenza e la sovranità del popolo dell'Iva
Per questo sentiamo oggi di dover esprimere pubblicamente la nostra condanna e la nostra dissociazione da quanti anche nel governo italiano si affrettano a buttare a mare i loro rapporti camaleonte ci con l'OLP assumendosi in perfetta simmetria con il delirante disegno del dittatore dell'Iraq la grave responsabilità di compromettere il destino e il diritto all'indipendenza del popolo palestinese
Che rischia così di diventare la vittima sacrificale della continuazione della guerra
L'unità della sinistra per una soluzione di pace nel Medio Oriente deve determinare la sconfitta di queste posizioni in Italia Comini euro ecco compagni
E questo l'iniziativa che abbiamo cercato di costruire anche con momenti di lotta di mobilitazioni con molti compagni della CGIL con i dirigenti della CISL e la UIL
Con i sindacati arabi del Dubai del Libano della Cisgiordania occupata con lo è le pinne
Come vedete non Stott accendono sul comportamento dei sindacati in questa vicenda
Non su tutto abbiamo raggiunto un'intesa
Abbiamo dovuto scontare malgrado un accordo prezioso sull'iniziativa per una tregua negoziata dissenso differenze sulle forme di lotta da adottare in alcune circostanze
E anche sulla dimensione di uno sciopero
Che volevamo noi per primi chiaro nei suoi obiettivi forte e unitario nessuna adesione noi crediamo però di avere fatto il nostro dovere mi permette il mio grande amico Pietro Ingrao di dirlo con pacatezza ma anch'
Orlando agli amici della pace nel Golfo primari nel migliore dipendenza dei palestinesi l'annuncio una frattura del movimento sindacale giullari inevitabile divisione fra lavoratori
Non lo puoi sociale tale da compromettere la necessaria cerca di umiltà delle forze politiche la sinistra in Italia e in Europa
Perché questi compagni divisione la rottura su una questione come quella pace questa sarebbe stata la notizia in Italia e nel mondo cari compagni non le adesioni di una parte dei lavoratori ad uno sciopero generale di proteste questa unità nella lotta per una soluzione pacifica della crisi del Golfo
La dovevamo e la dobbiamo ai popoli che soffrono al meglio gli ai nostri fratelli palestinesi
Eh sì non ci chiedono ne è testimonianza né scarico di coscienza
Ma fatti introduttivi di unità nella lotta per la loro indipendenza
E questo dovevamo se permettete anche al Partito Comunista Italiano e alla sua battaglia per la pace
Alla sua proposta di iniziative unitarie rivolta anche da questa tribune nei confronti di chi gli ha preso sulla guerra una posizione diversa dalla nostra
Nella relazione introduttiva di questo congresso
Come nella bozza programmatiche elaborato a suo tempo dal compagno Bassolino è stato posto come questione centrale del conflitto sociale
Della lotta di classe nell'epoca contemporanea
E come cardine di una rifondazione democratica dello Stato la conquista all'interno dell'impresa di un sistema dei diritti individuali e collettivi che conduca alla costruzione di una moderna democrazia economica e industriale
E Occhetto ha parlato della padronanza dei lavoratori sulle loro attività
E quindi sulle loro condizioni di lavoro sulla struttura loro retribuzione sulla loro salute sul loro tempo di lavoro e di vite sul loro percorsi culturali e professionali come di una nuova frontiera nella lotta sociale
In realtà
Questa questione cruciale
Che misura oggi le sue possibilità di soluzione per quanto graduali nella conquista di un potere di contrattazione collettiva di controllo Edipo determinazioni nei luoghi di lavoro
è da tempo il terreno sul quale si decide in Italia
Non solo del potere contrattuale ma della stessa natura e della rappresentatività del sindacato
Come ha dimostrato la straordinaria è difficile lotta dei metalmeccanici per battere il disegno restauratore di una parte del padronato
Attenti compagni
Nella gara fra chi si appropria della critica dei numerosi errori che sono stati indubbiamente commessi
Nel corso di questa battaglia attenti a oscurare il grande valore di questo conflitto e del suo esito attenti a non lavorare per il re di Prussia
Trasformando una necessaria riflessione critica sulle lotte sociali di una meschina lotta interna al partito o al sindacato
Noi dobbiamo essere consapevoli in ogni caso che vincere questa grande battaglia per la democrazia nei luoghi di lavoro nell'impresa
O per lo meno tenere aperto la strada per nuovi progressi futuri in questa direzione pone al movimento sindacale che ha le stesse forze politiche della sinistra problemi inediti
Di capacità progettuale di selezione degli obiettivi e di organizzazione una partecipazione consapevole dei lavoratori ai processi decisionali prima di tutto all'interno del sindacato
Molti errori sono stati commessi come ho detto in questi mesi e in questi anni
Nell'illusione di alcuni che è una battaglia di questa portata potesse essere vinta da un tipo di sindacato che decideva sulla base del mandato fiduciario e non verificata di una minoranza di lavoratori tesserati
Ricorrendo magari a secondo delle opportunità a verifiche referendari nelle quali lavoratori restavano però sostanzialmente privi di una capacità di decisione informata e consapevole ed è la possibilità di scegliere realmente fra opzioni politiche rivendica attive posti in alternativa trasparente fra loro
Credo per questa ragione
Che il limite più grande che abbiamo scontato in questi anni
Più grande ancora delle consultazioni di massa non effettuate alle quali si risponde con un sì o con un no credo che il limite più grande che abbiamo scontato in questi anni e anche nel corso dalla vertenza dei metalmeccanici è stata la rinuncia di investire i lavoratori in tutte le fasi delle vertenze contrattuali e non solo a cose fatte
Delle scelte anche dolorose che devono sempre essere compiuti quando un movimento riformatore e un soggetto politico autonomo qual è il sindacato non intende delegare ad altro si tratta nel migliore dei casi delle forze politiche dello Stato o nel peggiore dei casi del padronato non intende delegare ad altri la selezione fra le proprie richieste
Le proprie priorità un la gestione delle ricadute economiche politiche sociali delle sue rivendicazioni e delle sue conquiste
La solidarietà di classe fra diversi ha ragione Minucci
L'affermazione del primato dei diritti e le libertà di tutti in tutti i luoghi di lavoro
Comporta una democrazia adulta nel sindacato nel rapporto fra sindacati e lavoratori
Una democrazia adulta capaci di misurarsi con i costi e i vincoli della solidarietà di classe con i costi e i vincoli della lotta e dei rapporti di forza con i posti e i vincoli un progetto fondato su scelte prioritarie
Non fungibili Poma sull'affermazione di Riggio uomo non scambiabili e non monetizzabili
E questa la grande battaglia democrazia che si attua del movimento operaio nel momento in cui si assume la padronanza dei lavoratori sulla loro attività e la conquista di nuovi diritti di nuovo il potere come la frontiera del conflitto sociale per il governo dei processi di trasformazione di ristrutturazione o di riconversione ecologica
Ed è qui e si compie la rottura con un vecchio rapporto sostanzialmente autoritari fra un partito che detiene il primato nella politica e un sindacato corporativo e subalterno magari forte qualche volta di un consenso plebiscitario nella raccolta indiscriminata della protesta o dal malcontento ma soltanto capaci di delegare ad altri le scelte vere quello cioè che sono destinate a incidere nella condizione quotidiana di lavoro di vita di libertà di ogni singola lavoratrice di ogni singolo lavoratore
Per questa ragione compagni ritengo che il riconoscimento del sindacato come soggetto politico autonomo
E la battaglia necessaria per garantire una sua autonomia culturale politica che dia legittimità ha una sua autentica democrazia decisionale non siano questioni marginali
Nella costruzione di una strategia dell'alternativa del partito democratico della sinistra l'alternativa a chi intenda fondarsi sul primato dei programmi rispetto ai vecchi schieramenti
E anche per questo mi sembra davvero che senza un progetto è un'azione decisa per una riforma istituzionale della società civile tale da riconciliare la con uno Stato che vogliamo trasformare senza che ciò anche le nostre proposte di riforma elettorale di regionalizzazione dello Stato sono destinate a rimanere nell'ambito angusto di un confronto se non di una rissa come sembra volere il Partito Socialista Italiano fra partiti e gruppi di potere
Nuova legislazione dei diritti individuali e collettivi
La riforma della pubblica amministrazione dello stato sociale che partì finisco subito dalla rottura dei ghetti garantiti i quali iniziarono i lavoratori pubblici dal resto del mondo del lavoro
E conferendo nuovi spazi decentrati il controllo di autogoverno ai lavoratori agli utenti
La conquista di nuovi spazi di democrazia dello stato nel mercato del lavoro nelle amministrazioni locali in tutte le regioni meridionali
Quale condizione prima della sconfitto dalla criminalità organizzata ed è lo stesso sviluppo di queste regioni
Una nuova legislazione che definisca le regole la rappresentanza la democrazia di mandato delle organizzazioni sindacali questi mi sembrano alcuni fronti di iniziativa di lotta capaci di dare una trasparente legittimazione sociale alla nostra battaglia per la democrazia
All'affermazione cioè con la nascita del Partito democratico della sinistra di una nuova concezione della politica
Che ridia alle donne e agli uomini che lavoro una fetta di potere ed uno spazio decisione cominciando a modificare qui e ora e non in un domani in un domani luminoso la divisione fra governanti e governati dell'impresa come nello Stato
La parola ora la compagna Laura Pennacchi delegata di Torino si prepari Gianfranco Borghini
La commissione Statuto si riunisce alle ore ventuno nella sala blu si riunisce le ore ventuno anziché alle ore venti Laura Pennacchi
Io non voglio riprendere molti temi che sono stati già discussi
Perché correrei il rischio di ripetermi
Di ripetere questi temi e di annoiarvi più di quanto non lo si atteggia
L'urgenza che sento di più
è la definizione di una forte strategia politica del partito democratico della sinistra una strategia al tempo stesso alta e concreta
Fra pochi giorni nessuno potrà più coprirsi dietro esercizi declamatorio
Giochi verbali schermaglie retoriche più o meno riuscite che appassionano sempre di meno e anzi spesso una Tristano e deprimono
Fra pochi giorni non solo il venti mattutino cui saremo nudi
Infatti l'esigenza di una strategia complessa e articolata nei contenuti è io credo
Generalmente sentita fra di noi ma al tempo stesso ciascuno di noi stenta a portare un vero contributo al decollo di tale strategia
Di è qui la spia di una contraddizione più di fondo su cui vorrei interrogarmi se voi me lo permettete se fatte un po'meno chiasso
Gli eventi drammatici della guerra che si sta svolgendo sotto i nostri occhi confermano di quale radicalità del nostro rinnovamento ci fosse bisogno
Confermano quali problemi di ridefinizione e avessimo di tutte le nostre culture politiche
Chi giustamente si compiace oggi della possibilità di innervare istanze pacifiste anche sull'ipotesi di Rifondazione Comunista
Non devi sottacere di quali componenti bellicista e fosse carica originariamente la cultura comunista
Una cultura che ha predicato il passaggio dalla guerra rivoluzionaria alla guerra civile
Gli eventi del Golfo riportano drammaticamente alla ribalta la questione del rapporto fra etica e politica e fra etica ed economia
Con una pregnanza che non mi sembra
Sia stata adeguatamente raccolta dalle polemiche di questi giorni sulla guerra giusta o ingiusta
E con queste questioni torna alla ribalta la questione di una ridefinizione radicale dei nostri valori anche i più apparentemente a se stanti le elementari quali libertà e giustizia
Sul cui significato e sulla cui congiunzione ieri si sono soffermate parla degli otto e Livia Turco
A meno di non ritenere risolti gli interrogativi connessi a tali questioni
Con l'accettazione di quell'espulsione della morale e dell'etica dall'ambito del razionalmente indagabili di razionalmente intelligibile che gran parte del pensiero moderno e specialmente l'economia compie da più di due secoli
Espulsione condivisa dall'approccio comunista e da gran parte del pensiero marxista che in ciò svela la sua comune comune intendo al pensiero liberale matrice positivista
A maggior ragione se non sia religiosi e non si ha dunque la possibilità del ricorso alla morale dettata dalla religione
E proprio quando viene meno la possibilità di rifugiarsi negli in ideologia e laiche consolidate bisogna impegnarsi a ritrovare anche per le questioni morali ed etiche fondamenta nazionali altrimenti si riprodurrà continuamente quella scissione tra sentimenti e ragione di cui parlava Mariella Gramaglia
è necessario avere consapevolezza che queste fondamenta nazionali sono trovabile solo se si modifica la nozione di razionalità oggi in uso anche a livello di senso comune e che molti credono a torto a mio parere come il risultato più significativo dell'affermarsi del capitalismo
Una nozione di razionalità fondate esclusivamente sull'efficienza sul migliore uso dei mezzi rispetto ai fini ma con esclusione dei fini dall'ambito del razionalmente intellegibile
Qualcuno accuserà il mio parlare di astrattezza
E si chiederà quale rapporto vi sia tra la mia invocazioni iniziale di una strategia alta e concreta per il PDS
E questa sottolineatura della rilevanza del rapporto fra etica e politica il problema dei valori il punto è che in questione per tutti oggi in Italia in Europa in particolare la legittimità dell'idea stessa di sinistra cioè i fondamenti della nostra ipotesi di coesione sociale di vivere civile
Questa legittimità va ricostruita ex novo noi dobbiamo ricostruirla ma come
In primo luogo dobbiamo muovere io penso da quel quadro di democratizzazione dinamica dell'economia e della società italiana che era tracciato nella relazione di Achille Occhetto dal rifiuto della scissione tra formale e sostanziale nella concezione della democrazia
Dalla visione della democrazia e al tempo stesso come mezzo e come fine dall'istituto di una concezione dei processi sociali basati sulla dicotomia amico nemico che porta all'annullamento dell'altro come detto nella Carta delle donne per il PDS
O sulla presupposizione di una armonicità intrinseca all'ordine sociale vigente
Sotto questa luce
Cose che a molti sono sembrate scontate generiche come libertà eguaglianza
E preferiscono ritornare suddivisione con cui spesso si è parlato di un presunto democratici Isma'acritico dell'ipotesi politica da cui la svolta è partita
Appaiono in realtà tremendamente ardue è possibile per esempio che la promozione economica di un gruppo svantaggiato non coincida con una riduzione delle diseguaglianze
Se neghiamo l'esistenza di un trade-off tra efficienza ed equità cioè di una relazione di incompatibilità tra quei termini
E ne diamo l'esistenza di un trade-off tra libertà ed uguaglianza e dobbiamo sapere che componenti importanti del pensiero economico e sociale democratico contemporaneo negano la legittimità stessa del ricorso per certe sfere alla nozione di trade-off
Allora la nostra attenzione dovrebbe spostarsi sulle declinazioni che dovremo dare di questi concetti adottando una nozione di libertà che sottolinea l'autonomia è una nozione di eguaglianza che sottolinea la non discriminazione
Ma tutto ciò ci rende già evidente che le strategie possibili del riformismo sono molteplici e che da nozioni di riformismo non è affatto univoca
In secondo luogo dobbiamo ripartire dalla consapevolezza che la modernizzazione degli anni ottanta che non era affatto deterministica mente necessitata nei suoi esiti noi l'abbiamo sostanzialmente subita quella modernizzazione ci lasci in eredità problemi enormi in termini Dini efficienza allocativa
E penso soprattutto al Mezzogiorno alla crescita della disoccupazione specialmente femminile e giovanile è in termini di iniquità distributiva su cui ieri si è soffermato Paci
Un enorme redistribuzione del reddito e della ricchezza a partire innanzitutto dal terreno primario della distribuzione tra salari e profitti è avvenuta con l'assecondamento attivo dello Stato e grazie ad enormi trasferimenti pubblici
In modi e contenuti dell'iniziativa politica di noi comunisti e l'assetto delle relazioni industriali come poco fa segnalava trentini si sono rivelati inadeguati innanzitutto ad impedire che tale redistribuzione avvenisse in sede in secondo luogo
A far sì che essa
Fosse almeno condizionata a poteri di indirizzo che non ci sono stati
Le ragioni della democrazia economica sono tutte qui
Nella necessità di battere questo Pino binomio perverso e di imporre un binomio virtuoso tra equità distributiva ed efficienza allocativa
E le ragioni della democrazia economica sono tali da spingere alcuni vedere anche il tabù della proprietà come ricordava Rodotà oggi queste ragioni si alimentano della possibilità di fuoriuscire da una dicotomia che spesso ci paralizza tra chi nel nostro Serino considera le imprese soggetti di razionalità necessitata in quanto tali indiscutibili
E chi è considera endemicamente destinate all'esercizio di una coercizione e di una manipolazione anche coscienza diale devastante
E le due posizioni si incontrano nel considerare le imprese entità strutturalmente autoritarie il riformabile e per dopo tale cioè da imporre la loro da ricevere da loro definizione definì solo da un'entità esterna il mercato
Le imprese sono invece istituzioni aggregazioni di persone coalizioni di gruppi che competono nella definizione di obiettivi di Fini che non sono dati le ragioni di un'estensione della democrazia ad ambiti fino ad oggi preclusi stanno anche nell'avanzare di nuove domande sociali
Domande talora non immediatamente a produttive e distributive che hanno però grandi implicazioni sull'assetto di produzione redistribuzione le domande relative all'ambiente le domande che avanzano le donne pensiamo per un attimo alle tante questioni aperte e su cui siamo stati poco presenti in quest'anno tutti presi dal nostro dibattito interno spesso lacerante
Riorganizzazione delle grandi imprese ridefinizione dei rapporti pubblico-privato con l'avanzare di discutibili progetti di privatizzazione riforma del sistema pensionistico nel sistema sanitario su cui minacciano di affermarsi autentici tentativi di controriforma sistema fiscale con le sue norme implicazioni sul problema degli dell'equità riassetto del territorio delle grandi aree urbane
Mercato del lavoro esplosione dei problemi dell'immigrazione
Queste questioni definiscono altrettanti punti di un'agenda fittissima di impegni per il futuro sui quali si misurerà la capacità reale di incisioni di trasformazione del nuovo partito
Le risposte che esso saprà dare agli interrogativi che la guerra ci ripropone come un monito terribile sul senso della modernità e della modernizzazione
Ha la parola al compagno Gianfranco Borghini delegato di Forlì devo dare una comunicazione le delegate e delegati Esterni interessati alle posizioni della mozione Rifondazione Comunista sì vedo si vedono domattina alle ore nove nella sala di e inoltre do comunicazione della riunione di questa sera delle commissioni la commissione politica si riunisce alle ore ventuno nella sala bingo
La commissione elettorale si riunisce alle ore ventuno e trenta la Sala Rossa a commissione Statuto si riunisce alle ore ventuno nella sua sede la parola Gianfranco Borghini compagnia compagni dopo Turandot
Di dibattito congressuale praticamente ininterrotto
Se vogliamo evitare il tracollo della nostra forza noi abbiamo il dovere di concludere la discussione e di compiere delle scelte chiare è un dovere che abbiamo innanzitutto verso i lavoratori ma è un dovere che abbiamo anche verso il Paese verso la democrazia italiana
Noi parliamo tanto e giustamente di crisi della democrazia italiana del pericolo di un suo collasso ma stiamo attenti però
Noi stessi con le nostre incertezze possiamo diventare sia pure senza volerlo un elemento dell'aggravamento della crisi democratica se il principale partito della sinistra
La forza fondamentale dello schieramento riformatore è fuori gioco e chiusa in se stessa è incapace di sviluppare un'iniziativa positiva di movimento di lotta allora si crea a sinistra un vuoto politico pericoloso che aggrava la crisi della democrazia ecco perché dobbiamo compiere delle scelte chiudere un processo
Innanzitutto dobbiamo compiere delle scelte sul terreno del rinnovamento della nostra democrazia e io a questo proposito vorrei sottolineare l'esigenza che il nuovo partito
Non si accodi acriticamente ad una campagna generica ed indiscriminata contro i partiti e contro la partitocrazia stiamo attenti
Questa campagna non ci aiuterebbe a comprendere i problemi veri della riforma della politica e soprattutto questa campagna finirebbe per ritorcersi contro di noi perché noi siamo e restiamo per definizione il partito un partito all'agitazione indiscriminata contro il sistema dei partiti noi dobbiamo invece contrapporre la capacità di distinguere ad ogni livello
Fra le funzioni di indirizzo di controllo che sono le funzioni proprie dei partiti che noi vogliamo arresti non nelle mani dei partiti e la gestione che invece spetta ad altri
Dobbiamo cioè qualificarci sul terreno della definizione
Di nuove regole nella gestione della cosa pubblica così come dobbiamo qualificarci come la forza capace di indicare vie nuove per l'intervento dello Stato nell'economia nel rispetto della libertà del mercato nel rispetto dell'autonomia dell'impresa
Ma l'intervento dello Stato come garanzia dell'orientamento dello sviluppo verso finalità di giustizia e di progresso e del resto è stato proprio su questo terreno
Che la sinistra subito in Italia in Europa le sue più pesanti sconfitte ed età questo terreno che la sinistra deve ripartire se vuole riguadagnare la propria funzione ma il punto sul quale a mio avviso ne dobbiamo compiere la scelta più chiare più inequivoca
E il carattere democratico popolare di massa di ispirazione socialista della nuova formazione e cioè il carattere di una formazione che vuole essere una credibile affidabile forza di governo
Un equivoco su questo punto sarebbe rovinoso
Perché condannerebbe il PDS ha una funzione minoritaria e marginale si dice da parte di molti compagni
Che in realtà quello che oggi ma anche in Italia
E soprattutto una sinistra di opposizione una sinistra antagonista una sinistra alternativa e che dunque noi dovremmo dedicare soprattutto a questo le nostre Energia
Ma è davvero così io personalmente non lo credo certi toni
L'Italia ha bisogno di una sinistra combattiva impegnate nella promozione di un movimento riformatore
Perché sappiamo tutti molto bene che senza lotte unitarie senza iniziativa politica di massa
Non si spostano i rapporti di forza non si costruisce l'alternativa ma a me non pare che quello che manca alla sinistra italiana sia la combattività
E neppure mi pare che in Italia scarseggia i lo spirito antagonista guardiamo bene al Paese
Di antagonismo in Italia ce n'è anche troppo e traligna molto spesso nel corporativismo nel particolarismo nel localismo
Quello che è mancato a sinistra quello che manca alla sinistra e la credibilità come forza alternativa di governo cioè mancato una sinistra come è stato detto la quale se viene condannata all'opposizione perché l'opposizione non è una libera scelta
è una condizione nella quale gli elettori ci pongono con il loro voto però se la sinistra l'opposizione conduce l'opposizione in modo tale da conquista da contribuire a risolvere i problemi del Paese
E quindi in modo positivo e costruttivo proponendosi di conquistare il consenso della maggioranza degli italiani
Una sinistra dunque che ha senso dello Stato una sinistra che ha il senso della propria funzione nazionale e di governo
Una sinistra che ha a cuore l'interesse generale del Paese noi non abbiamo bisogno di una qualsiasi sinistra che fa l'opposizione
Ma di una sinistra che stando all'opposizione
è capace di coniugare la difesa degli interessi dei lavoratori dei più deboli degli umili con la promozione di un più generale rinnovamento della società
Ed è lo Stato italiano queste la sinistra che ma anche in Italia queste la ragione fondamentale per la quale non si è costruita un'alternativa nel nostro Paese
Io so che vi sono dei compagni i quali ritengono che costruire una sinistra di governo sia un obiettivo da poco uno di quegli obiettivi che non scaldano l'animo della gente
Eppure se si riflette bene su questo punto
Si vede che questo è uno dei nodi irrisolti della storia italiana
L'Italia è uno dei pochi Paesi democratici nei quali la sinistra in quanto tale non ha mai governato
E non perché non era combattiva o perché i nostri avversari erano cattivi ma perché come ci ha insegnato Gramsci
La sinistra italiana non aveva mai saputo elevarsi al livello dei problemi dello Stato
Uscire dal corporativismo dall'angustia classista assurgerà una visione generale della società e dello Stato diventare classe dirigente io penso che il PDS debba contribuire a costruire una sinistra di governo in Italia
E dico chiaramente cari compagni contribuire
Non pare da solo
Perché sono convinto che lo voglio dire con chiarezza al congresso anche se so che dire questo non è molto popolare io sono convinto che il PSI da solo
E il PDS da solo non saranno in grado di costruire una sinistra di governo nel nostro Paese una sinistra di governo può nascere soltanto ci piaccia o no dal confronto dalla convergenza dalla collaborazione positiva costruttiva
Da una leale competizione sui programmi fra le principali forze dalla sinistra italiana noi e il Partito socialista e vorrei dire su questo punto consentitemi la franchezza
Al compagno Flores d'Arcais che ha fatto un ottimo intervento
Che io penso che per quanto grandi siano i contrasti che ci separano dal partito socialista e per quanto sia giusto non tacere questi contrasti pur tuttavia noi non dobbiamo mai dimenticare che il perno fondamentale
Dello schieramento moderato nel nostro Paese è la democrazia cristiana e che noi dobbiamo battere la Democrazia cristiana rompendo la innaturale alleanza tra il Partito socialista e la Democrazia cristiana e al compagno D'Alema che ha fatto un ottimo intervento con cui io largamente consento
Vorrei dire che non sono così sicuro
Che le chiavi della politica italiana le abbia in tasca il compagno tra io resto convinto può darsi che mi sbagli che le chiavi le ha in mano la Democrazia Cristiana
La quale sia il vero ha dato una copia di queste chiavi anche al Partito socialista forse le chiavi della porta di servizio
E le cose non cambierebbero company sì anziché danno al Partito socialista la democrazia cristiana desse le chiavi al PDS
Le cose in Italia cambiano soltanto se la sinistra unità cresce al punto da conquistarsi il diritto di a vere nelle proprie mani le chiavi di casa
Ecco perché il nuovo partito che nasce non può non essere un partito profondamente unitario l'unità consentitemi di ricordarlo
Non è soltanto una politica come ci ha insegnato Togliatti L'Unità è un metodo e una ispirazione è un modo di concepire la lotta politica la battaglia emancipata Alice delle classi lavoratrici non a caso mentre proponiamo di cambiare il nome del partito e i simboli del partito nessuno di noi ha proposto di cambiare la testata del nostro giornale L'Unità
E l'unità non è soltanto la testata voluta da Gramsci lo sappiamo bene L'Unità è una parola d'ordine è un programma politico proprio perché noi siamo cambiati così profondamente lo ha detto Occhetto nella sua relazione
Noi oggi possiamo porci l'obiettivo di una nuova unità a sinistra ha detto Occhetto di una ricomposizione unitaria delle forze del socialismo italiano a me dispiace
E voi credo mi crederete mi dispiace forse più che agli altri
Che il Partito socialista di ha ritenuto di potere rispondere a questa apertura con una chiusura sbagliata ma gli errori del Partito socialista non giustificherà hanno mai i nostri terrori ho concluso certo
L'unità è un processo lungo e a lunga scadenza perché può incontrare degli ostacoli non sono né i problemi oggettivi in ciò che realmente ci divide ma lasciatemelo dire può incontrare ostacoli anche nella miopia
Nella mancanza negli egoismi dire talvolta nella meschinità
Che caratterizza la sinistra italiana in tutte le sue componenti e chiediamo impedito di trovare la via dell'unità sino ad oggi
E del resto proprio perché Gramsci come Occhetto ha ricordato noi vogliamo continuare ad ispirarci al suo pensiero ci ha insegnato due cose fondamentali
La prima è che il movimento operaio diventerà classe dirigente nazionale soltanto se compatibilità conquisterà una visione generale dello Stato dei suoi problemi delle grandi questioni nazionali e la seconda e che diventerà classe dirigente se troverà la via dell'unità io mi auguro che questi due insegnamenti fondamentali di Gramsci
Vengano davvero nel nuovo partito che stiamo per fondare
Alla parola la compagna Maria Luisa Boccia delegata di Venezia si prepari Anna Serafini delegata di Siena devo leggere una comunicazione e da lì i compagni di Rifondazione comunista della Liguria
Siria si riunisce immediatamente davanti alla sala di
è vero
La guerra non porta con sé solo un cumulo indescrivibile di violenza ma anche un inganno
Questo vale per tutte le guerre
E anche questa guerra insomma
Ma tanta di mai tanta razionalità tanto pensiero democratico si sono mobilitati per argomentare la giustizia o li inediti inedite dite abilità di questa guerra
Mai tanti valori
Convivenza planetaria giustizia diritto sono stati evocati a giustificare un modo di fermare Saddam che costerà centinaia di migliaia di morti e ci consegnerà un mondo più giusto e insicuro
Certo la novità sconvolgente di questa guerra è in primo luogo nella potenza tecnologica dispiegata
Ma è anche nella composizione va variegata e non tutta di segno conservatore del pensiero che si è mobilitato per dare un senso al conflitto che esploso nel Golfo
Questo coinvolge anche alla sinistra e quindi ci pone un problema serio dobbiamo riflettere su cosa è avvenuto nelle diverse tradizioni di pensiero democratico e di sinistra nel decennio che abbiamo alle spalle perché alla sinistra in Italia e in Europa a tutte le sue componenti che dobbiamo rivolgerci verso la quale possiamo e dobbiamo agire vi sono differenze di giudizio tra noi a questo riguardo per alcuni il problema è quello di essere ammessi nella sinistra che conta
Da parte di altri ci si limita a constatare le divisioni a registrare la debolezza della sinistra europea
Ma anche questo non ci aiuta anzi ci pone in una prospettiva sbagliata io credo che il bar il problema vada piuttosto rovesciato sapendo comunque che il processo di riaggregazione a sinistra non è né semplice nel rapido
Io credo che a partire da noi dalla messa in campo di una nostra autonoma strategia che possiamo contribuire a risolvere la crisi della sinistra europea
Solo così vorrei dire al compagno Napolitano penso che si possa contare in Europa e in Italia
Certo senza alcun autosufficienza
Ma sapendo che solo partendo da quello che questo partito accumulato nella sua esperienza storica
Da quello che saprà produrre in politica di opposizione di movimento di autorevolezza solo a partire da qui potremmo spostare forze determinare nuovi orientamenti potremmo anche lavorare a un programma comune della sinistra europea così come ha proposto qui Antonio Bassolino
Un programma che si fondi in primo luogo sull'idea della politica davvero altra da quella che prevede il ricorso alla guerra è possibile che da questa guerra una parte della sinistra europea tragga la convinzione cioè Mary ed emanciparsi dagli USA si debba avere un riarmo autonomo dell'Europa
Che la crisi del PC forse a una svolta era chiaro da tempo
Certo l'ottantanove questo inizio terribile del novantuno l'hanno resa improrogabile
Io sono state del resto convinta che la dia Scelta per la svolta non fosse quella giusta
Oggi quella scelta mostra tutta la sua fragilità e impone a tutti noi al di là e oltre le mozioni alle arie di ripensare la prospettiva politica
Quella dello sblocco del sistema politico con cui fu motivata la svolta si è rivelata inconsistente
D'Alema al congresso di Bologna disse se cambieremo noi anche il PSI cantierati facilmente
Le cose si sono poi dimostrate più complicate
La divisione i colletti essi si conferma essere determinata delle differenze politiche su punti di fondo sulle riforme istituzionali sulla guerra
Ed è anche l'uso Orio pensare che l'abbandono dell'identità comunista rendesse più a portata di mano l'ingresso nel governo i fatti di questi giorni dimostrano al contrario che in primo luogo nel radicamento sociale che dobbiamo ricercare la nostra e legittimazione al governo
Quali siano le scelte che si pongono a discrimine che possono costituire un discrimine tra diverse culture di governo ce lo insegna questa guerra
Stamani abbiamo tutti ascoltato l'intervento di Ingrao non c'è bisogno che riprenda quelle ragioni non c'è bisogno che che io dia firmi qui perché è importante chiedere ancora oggi il ritiro delle navi e delle armi dal Golfo
Se davvero facciamo della pace una scelta strategica questo può aiutarci anche ad affrontare altri conflitti a tradurre in atti e proposte l'assunzione delle novità profonde che questa fase presenta andare oltre la svolta è possibile è necessario è già stato possibile sul Golfo non pensa solo alla posizione unitaria del partito ma rapporto nuova con la società con i movimenti con tanta parte del mondo cattolico con i giovani che in questi giorni abbiamo costruito abbiamo dimostrato che si può sapere si può assumere una posizione autonoma e non essere minoritari
Si è parlato molto in quest'anno di pluralismo ma di quali pluralismo vibra il nuovo partito
è un pluralismo povero quello che si ferma al riconoscimento della pari dignità delle posizioni senza chiedersi e proporsi di farle vivere concretamente io ho scelto la rifondazione comunista e continuerò a lavorare per questo progetto
E penso così di contribuire all'elaborazione all'iniziativa del nuovo partito
Non si tratta infatti di definire alcune regole di convivenza tra due o più correnti si tratta di riconoscere l'esistenza il valore il ruolo politico di identità di pratiche di esperienze politiche diverse
Mi chiedo sesta per fare un partito strutturato a cinque livelli in cui regionalismo e centralismo si sovrappongono in cui molti dei caratteri delle strutture più tradizionali abiti e burocratiche permangono che abbiamo scelto di mettere in questione la forma partito
Mi chiedo se per ritrovarsi oggi in una struttura così pesante che tanti esterni hanno polemizzato in questi mesi con il vecchio partito
In questi anni le donne abbiamo svuotato in larga parte le forme organizzative tradizionali quindi abbiamo inventate di nove io con altre ho dato vita a un gruppo la nostra libertà e solo nelle nostre mani dal c.t. l'attracco parola e forza politica non è vero come alcuni sostengono che la politica delle donne abbia prodotto in questi anni solo informalità
E vero piuttosto che regole forme vengono definite a nella politica femminista a partire dall'esperienza per questo il nostro gruppo ha scelto la via della sperimentazione ed è così che pratiche Remo le sedi comuni delle donne
Stare nel PDS a che condizioni tanti se lo chiedono
Molti vivono con sofferenza questa scelta molti hanno già scelto di restare fuori
Voglio dire a questi compagni annichilendo le il siriano che io sono che noi sappiamo noi compagna perché lo abbiamo vissuto nei gruppi femministi quanto possa essere lacerante separarsi
Sappiamo anche però che si può continuare a lavorare insieme
Sappiamo e abbiamo praticato che l'adesione a un partito non segna un confine nelle relazioni politiche
Ma la risposta a chi chiede a quali condizioni io penso che sia affidata in primo luogo alla politica
Se non la cerchiamo lì se non cerchiamo lì la verifica di una scelta anche le migliori garanzie di un partito pluralista saranno poca cosa
A alla compagna Anna Serafini delegata di Siena Sipra si prepari Giovanni Berlinguer
Quando si fa riferimento ai tratti dei forti
Si ricorda il modo in cui essi sanno accettare la sconfitta
è tuttavia altrettanto importante per essi essere all'altezza di una conferma delle loro idee
Ciò non ha nulla a che vedere con l'arroganza significa piuttosto assumere fino in fondo la responsabilità che da tale conferma deriva la svolta esce confermata nella sua necessità
Nell'ultimo anno ha cambiato il mondo dall'Unione Sovietica agli Stati Uniti alla Germania alle uova alle forze di sinistra ogni giorno registriamo mutamenti d'equilibrio
Non possiamo fermare la realtà ne possiamo agire solo quando il nuovo quadro è perfettamente interpretato in una tensione continua di aggiornamento della nostra analisi l'unica ancora salda da ricercare nella dimensione della politica
Nel nostro atteggiamento sulla guerra del Golfo
Non dobbiamo chiederci esclusivamente quale posizioni Cheese solidi meno o solamente quale sia la più giusta in assoluto
Bensì quale posizione consenta oggi di incidere di più al fine di fermare la guerra e contribuire a pervenire domani a un assetto giusto nel Medioriente
Se il nostro assiduo e questo allora potremo incontrare la nostra strada altre forze in Italia e fuori di essa
Se il bisogno che rappresentiamo e questo allora diventa prioritario inserire la nostra azione in quella di altre forze politiche culturali religiose in quelle di altri stati
Il pericolo maggiore è quello di continuare a dissipare in dispute interne la nostra capacità d'azione
A mantenere inalterata la sproporzione tra sempre meno sopportabile tra le energie che dedichiamo nel prendere una deposizione e quelli appena balbettanti che dedichiamo all'iniziativa politica
Non è prova di vitalità
E le questioni non sono mai più grandi di noi se noi cerchiamo di essere grandi il risultato magari sarà limitato ma noi comunque avremmo tentato comunque tentiamo
Come gruppo comunista come parlamentari abbiamo cercato in queste settimane di non farci imprigionare dal risultato dell'esito del voto sul coinvolgimento
Dell'Italia e della guerra
Abbiamo reagito fin dai giorni seguenti appelli comuni con donne di altri partiti per fermare la guerra una lettera aperta ai vescovi la visita le donne della comunità ebraica
L'incontro a Tunisi con è un gigante ed Unione delle donne palestinesi iniziativa insieme ai parlamentari europee per il mese di febbraio di un incontro dei parlamentari di sinistra ruota per una conferenza internazionale di pace
Siamo uscite come parlamentari da un dibattito difficile sul ruolo del gruppo interparlamentare
La creazione di un organismo autonomo delle parlamentari non è stata una scelta delle comuniste
Come nel partito socialdemocratico tedesco dove l'introduzione delle quote è stata voluta dalla direzione con resistenze da parte delle donne socialdemocratiche
Nel nostro caso la costituzione del gruppo venne caldeggiata dal compagno Enrico Berlinguer
Il nostro gruppo ha conosciuto diverse fasi nella prima esprimeva bene il vento di cambiamento degli anni settanta basti citare l'impegno su leggi come l'interruzione volontaria della gravidanza o quella sul divorzio
Dall'ultima legislatura le parlamentari hanno simboleggiato riequilibra la rappresentanza così come essa è stata proposta nella carta
Quindi sono state risultato di una forte richiesta soggettiva delle donne comuniste è un fatto rilevante
è il gruppo di parlamentari più forte forse al mondo ed è comunque l'unico gruppo che possiede l'autonomia organizzativa politica finanziaria con diritto di proposta legislativa
Tuttavia il contesto in cui tale riequilibrio avvenuto sconfitta del PC
Crimi del PD del sistema democratico
Bassissimo numero di parlamentari negli altri gruppi a forza di Mentana tantino stesse il dubbio che un così grande numero di donne elette in Parlamento fosse un lusso che la situazione il partito non potevano permettersi
Al di là di questioni anche importanti hanno determinato da
Ha la parola al compagno Giovanni Berlinguer delegato di Parma si prepari Magda Negri
Compagne e compagni
Oltre al fallimento d'un'esperienza politica per cui ha parlato con molto realismo il compagno D'Alema
Esperienza politica non fallimento per gli ideali del comunismo
Che affondano le radici lontane nella storia umana e che riemergono
Dovunque nasce una spinta alla solidarietà
Oltre a questo fallimento vedo anche le possibilità malgrado la guerra rischia di travolgere e di militarizzare la realtà i sentimenti i pensieri oggi la questione ha avuto scarso rilievo ma di grande interesse storico e politico
In Sudafrica finalmente si avviano alla fine le tre leggi che hanno sostenuto l'apartheid
Vuol dire che la lotta e la pazienza vincono e vuol dire anche che le sanzioni non la guerra serbo
Ma anche qui in Europa e particolarmente in Italia
L'isteria che si sta scatenando
E alla quale dobbiamo rispondere con ragionamenti sereni
E con obiettivi che abbiano il massimo di consenso la maggiore possibilità di spostare forze e di ottenere risultati
Questa isteria non può nascondere a lungo che molte rendite di posizione si sono logorate
Che i tentativi di affrontare la crisi del sistema politico e dei partiti di tutti i partiti
Tema stando allo Stato restringendo l'informazione provocano danni al Paese ma aggravano il solco che divide la gente dalle istituzioni dai partiti e perfino dalla politica
Aprono la via assoluzioni reazionarie forse perfino eversive
Qui si colloca la nostra sfida e la sfida hanno gli stessi trasformare Unire la Sinistra riformare la politica dimostrando coerenza
Il punto da cui vorrei partire Saro forse unilaterale
Che molte conquiste democratiche degli ultimi decenni e perfino conquiste democratiche presta assistenza
Si sono erose e sono state perfino capovolte
Una delle ragioni e che si è creato un ceto politico
Invasivo pervasivo
Una polizia archivia
Calcoli commentatori stranieri acuti
Per esempio la Palombara Joseph la Palombara hanno giudicato una fertile invenzione della politica italiana chiamata partitocrazia nella quale scrive la Palombara il Partito Comunista portato serietà nella gestione della cosa pubblica offerto ottimi esempi di come far funzionare il Parlamento ha mostrato come si può fare opposizione senza mettere in pericolo il sistema democratico
Ma siamo giunti a un punto limite e io vorrei citare qualche esempio
Uno è l'immunità parlamentare la quale ha aperto la strada a una diffusa impunità si è arrivati al punto che vengono candidate ed elette persone condannate per reati contro la pubblica amministrazione solo per consentire loro di sfuggire dalla galera l'immunità deve essere non corretta ma soppressa
Un'altra conquista democratica che permise ai figli del popolo di essere eletti in Parlamento la retribuzione delle cariche elettive
Si è trasformata spesso in privilegi non dalla funzione che è utile ma della persona
Il voto di preferenza è stato veicolo non solo di clientele ma di lobbies e perfino di penetrazione di retta del crimine nelle istituzioni e non basta passare da quattro una preferenza che mi sembra una idea molto riduttiva va bisogna sostituirlo con un altro sistema
Il distacco sindacale anch'esso conquista democratica dei lavoratori è divenuto a volte soprattutto nella pubblica amministrazione nelle aziende dello stacco distacco dai lavoratori
E a volte
Si è unito a presenze ambigue compromettenti
Come la presenza sindacale delle commissioni di concorso assunzione promozione del personale sarebbe ora di separare le funzioni di controllo da quelle di selezione
E si è passati infine dalla rappresentanza dei cittadini a una crescente lontananza dai cittadini nei pensieri nei linguaggi nell'interesse certo tutto questo è avvenuto in modo diverso secondo i partiti dobbiamo riconoscerlo e valorizzarlo per la funzione che non abbiamo avuto diverso l'orientamento diversi molti altri concreti molti atti concreti diverso livello di responsabilità e di moralità ma si è creata anche una tacita cointeressenza che costituisce permettetemi di dirlo linguaggio Paleo marxista
La base oggettiva il materialistica della consociazione e costituisce soprattutto un impedimento alla visibilità e alla praticabilità dell'alternativa
Si parla di riforme istituzionali giusto
Condivido le proposte che ha compreso il dato il compagno Occhetto ma non sono sufficienti
Sento che esse vengono dall'alto e riguardano soprattutto l'alto della piramide politica le camere il Governo la presidenza dalla Repubblica va bene i sistemi elettorali ma occorre anche puntare alla restrizione degli spazi del ceto politico e del suo numero dei partiti e in qualche caso delle funzioni stesse delle istituzioni
Soprattutto nel campo dalla gestione economica
E per contro ha sull'espansione delle presenze politiche e sindacali più dirette e più immediate
Questo implica la riforma dei partiti alla riforma di noi stessi per coerenza
Io sono preoccupato e per qualche aspetto perfino sbagliato per l'orientamento e che stanno emergendo per il numero dalle regole che ci stiamo dando
Per il numero ricordo che in una fase di tumultuosa espansione del partito al quinto congresso mille novecentoquarantacinque il Comitato centrale del partito aveva cinquantasette membri l'anno scorso in una fase di difficoltà ne abbiamo letto trecentocinquantotto in gran parte funzionari
Per il Consiglio nazionale si parla oggi di quattrocentocinquanta o dei cinquecento come si può definire questo processo
In termini fisici si chiama entropia dispersione di energie in termini storici
Ci si può richiamare a una delle famose leggi del di Parkinson che l'ha dimostrata sulla base dei dati dalla marina inglese secondo cui quanti più numerose sono le ammiraglie meno numerosi sono i marinai e le navi
E oltre che nel numero delle regole ben vengano cento idee iniziative di gruppi associazioni e riviste
Che raggruppano iscritti e non iscritti e che moltiplicano le antenne riceventi e le antenne trasmittenti ma tutto rischia di essere poi ricondotto ad alcune correnti è stato a correnti già domani nella formazione dell'organismi dirigenti si proporrà agli esterni di essere candidati all'interno di quote ipotecarie del nuovo partito stabilite dall'emozione io apprezzo naturalmente ci sono dei passaggi che forse difficile evitare apprezza molto la loro disponibilità ma è una gabbia dalla quale dobbiamo liberarci al più presto non solo per gli esterni di oggi ma soprattutto per quelli ai quali vogliamo puntare cioè gli esterni dagli esterni dobbiamo aprire le porte alla gente a costo di sacrificare qualcosa in ciascuno di noi stessi e proporre scelte coerenti con le nostre parole
Ha ora la parola l'accompagna Magda Negri
Ha ora la parola la compagna Magda Negri delegata di Torino si prepari Lino Malerba delegato di Ivrea
Sì ma siamo in una fase ormai avanzata del nostro dibattito che da queste ultime battute ci sentiamo tutti impegnati a proporre al partito ormai i cittadini
Un'immagine definita coerente politicamente spendibile del travaglio di questi anni
Le donne pressioni in questo congresso le tante altre che l'hanno preparato pure su opposte sponde anni in prima persona verificato come l'iniziativa di dar vita a questa nuova forza politica avviare insieme subito
Rimesso in radicale discussione tutte le culture del femminismo italiano e abbia proposto al nostro nuovo partito un compito impegnativo quanto fu quello del quarantacinque per il partito nuovo di Togliatti
Cioè aprire in termini notati una strategia di emancipazione e di liberazione di affermazione dell'identità femminile che andava è andata ridefinendo sì nel decennio che ci sta davanti
E io sono convinta che abbia fatto bene il compagno Occhetto ma anche nella discussione che c'è stata ieri tra i delegati a cui ho partecipato della mozione di maggioranza finora che sia cresciuta un ampio consenso sul mettere al centro la centralità della superamento della divisione sessuale del lavoro sull'estensione dei diritti di cittadinanza su linee dal socialismo dei diritti
Per aprire nel nostro paese alle donne del nostro Paese un'estinzione di diritti veri a quelle centinaia di migliaia di donne per cui le pari opportunità non sono mai impensate né in famiglia né sul lavoro
A quelle centinaia di migliaia di ragazze che nel nostro modernissimo paese ancora non vedo una legge contro la violenza sessuale non vede una legge a scuola sull'educazione sessuale e sono ancora non di rado vittime dell'aborto clandestino
Noi abbiamo la consapevolezza che non di non avere più nell'Etienne recentissime
Sicurezza
E quindi come donne abbiamo percorso un tragitto che ha portato che io chiamerei dall'identità o dalla iper identità di genere alla ricerca di un programma politicamente spendibile aperto laico aperto alle Miglio
Mi di donne di giovani generazioni femminile per il quale il PDS è un'occasione una speranza
Si tratta io credo di metter mano al più presto a un programma femminista e riformista che possa segnare disse
Segnare disse i caratteri e l'efficace spendibilità politica del nuovo partito
Io volevo parlare di questo essenzialmente di queste in primo luogo di questo perché tra le donne la discussione è stata particolarmente densa sia dal punto di vista teorico culturale sia per le implicazioni pratiche operative sia per i profili che potevano essere alternativi dal nuovo partito
E mi è parso che questa discussione in un qualche modo fosse emblematica della discussione anche che c'è stata nel partito per il partito dal punto di vista più generale
Vale a dire come concludere questa fase di discussione sull'identità che noi abbiamo patito particolarmente negli ultimi due anni ma che di tutto questo decennio del decennio che si è aperto con la crisi della solidarietà nazionale
E arrivare ora all'esito di oggi che a me pare essere pare politicamente giusto e in un qualche senso inevitabile ore sta di fronte a noi e quindi a tutta la maggioranza quali maggioranza che certo come diceva il compagno Folena non deve essere ingessata
Ma certe un'alta di fronte alla maggioranza un compito di una proposta sempre più stringente di un'esplicitazione di proposte di coerenze
E quindi è chiaro che il nostro programma il nostro Progetto con le nostre discussioni sono già avanti
Più avanti di quanto lo fossero rispetto ad esempio le discussioni che ci siamo lasciati alle spalle con i congressi delle federazioni
Il convoglio Tortorella e il compagno Asor Rosa con accenti diversi ma con lo stesso intento politico mi pare di poter dire ci chiedevano ieri se non dovessimo metterà radicale ridiscussione quelli che erano stati i due punti fondamentali alcuni punti fondamentali che avevano motivato la svolta al giudizio sulla situazione internazionale
Il giudizio sulla spendibilità delle riforme istituzionali ed elettorali per il sistema delle alternative ed esplicitamente il compagno suor Rosa ci chiedeva se non si dovesse riproporre una qualche terza via permettere questa fase politica del partito al riparo da troppe a prepararci tentazioni e ipotesi di governo ecco perché io sento che anche fra di noi fra i compagni che hanno scelto di militare nel PDS pur avendo prima osteggiato l'operazione e fra i compagni che hanno sinora retto evoluto lavorato per questa soluzione
Occorre una dei una necessaria chiarezza politica
Perché a questo partito che nasce pluri culturale e che resterà pluri culturale per molto tempo
Questo partito che anche una comunità come è stato detto uno comunità di uomini e di donne che sulla reciproca fiducia e comune lavoro può reggere ecco in questo tipo di Park Fitto sarà esattamente solo il consenso sul progetto paralitico a fare da collante per garantirne la spendibilità operative politica
Ecco noi da oggi ma e non da ieri ma da oggi noi discutiamo discutiamo come ci indicava discutere Tortorella
Se non si debba ripensare cerotto dando vita al PDS ma non se non si debba ripensare in altro modo in altro modo rispetto al quale abbiamo proposto finora
La funzione nazionale di governo e democratica del nuovo partito se nella si debba ripensare quindi rivedendo alcuni di quelli che sono stati i capisaldi della svolta
Io voglio fare soltanto tre considerazioni rapidamente chiudere perché
Quando
Oggi voluti mi sembra dell'orologio bloccato allora su questo punto io voglio semplicemente ricordare tre punti ma tre punti sui quali mi pare debba esserci fra di noi esplicita chiarezza anche nella maggioranza anche nella maggioranza
Ora noi abbiamo scelto di essere il partito dall'Internazionale socialista
E l'aggettivo socialista viene speso con grande abbondanza interventi anche di compagni che hanno culture politiche molto diverso
E io stessa ho usato pochi minuti fa il termine di un femminismo riformista e socialista
Per poter mettere in campo un riformismo e un femminismo che operi profondamente nelle strutture dello Stato sociale nell'evoluzione dell'istituto familiare nell'assetto materiale della società e per aprire in questo modo prospettive più vaste di liberazione
Ma cosa vuol dire essere partito dell'Internazionale socialista
Vuole essere forse una scelta di cedimento o di opportunità in un qualche modo necessitata e quindi residuale
Quando vuoi dire invece come diceva la esplicitamente la prima mozione e come io credo continui a dover dire almeno la maggioranza di questo partito
O non vuol dire invece una vera e propria scelta di Clapham poi scelta di campo non collocazioni in un luogo dove variamente interloquire con altre forze progressiste socialiste
Scelta di campo che esattamente motivata dall'esigenza di ricollocazione in uno scenario internazionale dove come ha dimostrato la conferenza di Stoccolma
La contraddizione Heston resta ha perso peso rispetto alla contraddizione nord-sud ed è appunto le considerazioni della contrizione nord-sud chiavi segnato la rimotivazione la nuova carta d'intenti
La nuova definizione del ruolo interna all'Internazionale socialista anche se di fronte certo alle prime as prove abbiamo misurato difficoltà inadeguatezze divergenze strategiche anche profonde
E la ragione della svolta che almeno la maggioranza io mi auguro debba conservare intatte sono ragioni imprescindibili di carattere nazionale di carattere nazionale
Noi abbiamo scelto un partito di ispirazione socialista per l'alternativa
Che sviluppando le peculiari originalità del comunismo italiano trovasse del metodo riformista di conciliazione tra antagonismo di classe nuovi movimenti di liberazione di Mo Croazia politica
Una sintesi capace di produrre trasformazione sociale politica
Noi non possiamo arretrare
Io ritengo da questo livello
E quando abbiamo detto
Che queste ispirazione trae forza dalla necessità di costruire un'alternativa riformista e di governo
Io credo che noi abbiamo detto è dato la risposta più adeguata ai problemi della democrazia italiana
E che se in qualche modo non riesuma assi volantini equazione partito di governo uguale partito moderato
Ne faceva cenno il per prima il compagno Borghini
Noi faremo pagare un grave prezzo alla democrazia italiana e non riusciremo ad essere agente di sbarco di riforma di innovazione di guida di fuoriuscita dall'ormai marcescente processo consociativo
E possiamo forse offuscare consentitemi di dire forse in questo congresso non abbiamo avuto il tempo modo perché c'è cinque umbra addosso il dramma della guerra
Possiamo forse offuscare la considerazione che noi diamo vita al nuovo partito democratico della sinistra
Insieme quando si sta consumando la Prima Repubblica si sta consumando la Prima Repubblica
E ciò che ci dicono le questioni di Gladio del palo solo che le vicende del Golfo sembrano avere scagliato nella lontananza di spazi politici lontanissimi
Mentre sono soltanto di pochi decenni fa ed erano la materia politica su cui il rimeditare l'intera storia repubblicana soltanto pochi giorni fa
Ecco noi abbiamo forse non possiamo certo dimenticare che la nascita della Seconda Repubblica
O sarà assegnata ora sarà segnata
Dalle proposte dal ruolo dalla presenza del nuovo partito maggioritario della sinistra italiana o se nascerà senza di noi o contro di noi dopo la fase consociativa
Nascerà una fase che ben peggiore dell'attuale opposizione ma rischieremmo cerotto un'emarginazione storica di lungo profilo
Io ho voluto ricordare questo ho voluto ricordare nella sostanza soltanto l'esigenza che questo
Io stesso questa siamo qui che ci interveniamo in questo modo tradizionale ma che questo congresso incominci a mettere punti fermi per il partito che esce
O se si deve cambiare si espliciti su cosa cambiare e chi vuol cambiare Chino ho sentito ad esempio riesumare in modo indiretto
Una equazione che io consideravo sepolta almeno da tre congressi almeno dal Congresso di Firenze che potesse essere alternativa potesse essere un processo pensato su programmi progressisti fatti con chiunque comunque
E non invece un sistema politico alternativo non contro ma senza la DC che portasse come dire a compimento il processo di fuoriuscita da una lunga fase sull'alternanza di consociazione
Ecco allora che si aprono in questo congresso problemi che io credo non dobbiamo celare e dobbiamo essere fra di noi chiari nell'esporre gerarchia delle urgenze delle scelte
Poter dire davanti al partito al Paese che cosa siamo e per fare che cosa
Perché io condivido quello che ha dato il compagno Pietro ed è ovvio ed è ovvio lo sappiamo tutti noi ed è saggiamente ovvio le carte dell'alternativa non stanno solo nelle nostre mani
Ma quella che sono nelle nostre mani dobbiamo tenerle tutte
Perché dopo e a conclusione di questo faticoso lungo importante processo di dialogo e di confronto fra di noi noi sappiamo che avremo fra pochissimo sei mesi un anno
Le prova grande che daremo al popolo italiano se possiamo essere il partito della sinistra sarà una prova elettorale una prova elettorale se possiamo essere il partito della sinistra che dai lavori italiani
Ai lavoratori italiani un elemento di fiducia e di garanzia
Dunque
Io prego di
Sono riesco ad essere poco severa nel far rispettare i tempi quindi chiede ai compagni di autoregolarsi
Dei testi stare dieci minuti Lino Malerba delegato di Preah e si prepara e Luigi Marinucci delegato Esterno
Care compagne e cari compagni
è indiscutibile oggi la questione della guerra è un tema fondamentale della nostra discussione lo scoppio della guerra ci porta oggi a trovare una maggiore unità
Sul punto forse che più ci ha divisi in questa campagna congressuale io apprezzo in questa parte la relazione del compagno Occhetto perché una maggiore chiarezza nella proposta nostra
Una maggiore unità innanzitutto Suessa costituisce la base per una dialettica è un rapporto per una sperimentazione di lavoro comune
Con le forze democratiche esterni a noi che nella sinistra si battono per la pace quale bene supremo è condizione per noi per lo sviluppo democratico del gas socialisti
Io vorrei però perdonatemi portare un'opinione la vicenda particolare quella dell'Olivetti di questi mesi
Emblematica a mio parere e penso possa servire a una riflessione sulle questioni del lavoro e della democrazia industriale quali temi nodali per un partito almeno per come lo vedo io
Che a questo partito mi sono iscritto per la mia condizioni materiali di vita
E di lavoro per la mia collocazione sociale aperti dal mio bisogno di emancipazione
Negli anni passati i dirigenti di questa seconda azienda nazionale
Inserita sì in un mercato tanto complesso quanto strategico quale quello dell'informatica
Ci hanno detto
Che o si affrontava la competizione globale
O si riduceva l'azienda un'impresa poco più che regionale
Questa era è una necessità reale
Questa sfida raccolta
La sfida che chiedeva efficienza produttività partecipazione
Ma nel cogliere questa sfida come partito insieme hanno il sindacato non coglievano i rischi di scollamento con i lavoratori su temi tanto complessi
Mettemmo a fuoco in una conferenza del PC sull'Olivetti una serie di problemi sul nelle scelte di politica industriale dell'impresa
Ma su questo non costruimmo consapevolezza tra lavoratori
Non comprendendo che la salvezza lo sviluppo dell'impresa
Era un interesse non solo dell'impresa che pendeva sulla guadagni a breve termine ma dei lavoratori interessati a non disperdere la propria competenza le proprie relazioni il proprio posto di lavoro
Abbiamo confidato in fondo in fondo a criticamente
E la capacità di e nella lungimiranza del capitalista illuminato e capiste del capitalista democratico
Abbiamo sbagliato io lo voglio dire con forza
I fatti dei mesi scorsi avete seguiti sulla stampa e in televisione la minaccia di quattro mila licenziamenti di cui per la prima volta molti impiegati che parevano essere garantiti dalla tecnologia
Il ricatto da quattro cinque mila prepensionamenti a cinquant'anni ho quattro mila cassintegrati a zero ore accanto a questo la promessa di Mila assunzioni al Sud per foraggiare la rete clientelare di Cirino Pomicino che era un po'restino e poi un lungo braccio di ferro con i lavoratori uno scontro duro che ha visto giovani anziani tecnici progettisti impiegati operai impegnati in una lotta su una questione di fondo questo padrone anche questo padrone non può mettere i suoi interessi finanziari davanti agli interessi industriali strategici del Paese
E davanti all'economia l'intera zona motivo mettere sopra migliaia di posti di lavoro questo non glielo concediamo neanche se si chiama Carlo De Benedetti
Si è giunti dopo questa lotta un dignitoso accordo io credo sulla questione degli esuberi con il prepensionamento e con la cassa integrazione comunque anche se a rotazione c'è stato questa vicenda
Un apprezzabile
Ruolo del sindacato
Che diciamo dopo incapacità dimostrate le grande la grande difficoltà degli anni scorsi ha dimostrato
Uno scatto d'orgoglio perché è stato fondamentale però
Non sono in non sono sono intatte rimangono in sanate tutte tutti i problemi che hanno portato a questa situazione difficile hanno colto il sindacato a muoversi una situazione tanto complessa per quei lavoratori hanno pagato allora permettetemi qualche riflessione è o no cultura di governo dotati della capacità di programmazione economica dentro le contraddizioni dell'impresa per indirizzarli uno sviluppo non neutro ma nell'interesse dei lavoratori
è compito nostro del sindacato del nostro governo ombra costruire una proposta autonoma davvero in grado di intervenire per tempo in situazioni di questo tipo
Io penso di sì
Ma la sfida vera la vera correzione di rotta a cui non possiamo abdicare la nostra capacità di costruire un percorso costante fecondo di rapporto con i lavoratori
Quei tecnici che i progettisti quegli impiegati e quegli operai che oggi all'Olivetti si sono impossessati con la loro lotta di un po'di più della loro impresa lasciando sul campo residui della subalternità alimentata dalla yuppismo degli anni ottanta
Un rapporto democratico quindi sfide più alte che la sola gestione degli esuberi che brutto termine
Con i lavoratori che oggi sono vittime la contraddizione di un capitalismo italiano che lancia sfide alle quali non sa rispondere che evoca scenari nei quali si perde e rifugge poiché non è sempre semplice chiusura autoritaria verso i lavoratori sì anche all'Olivetti da noi all'Olivetti sono andati in tre mila in cassa integrazione
Il trenta per cento
Dei lavoratori il settanta per cento di questi che sono andati in cassa integrazione però sono delegati della FIOM CGIL il cinquanta per cento sono delegati della FIM CISL quasi nessuno della UIL repubblicana che si è dimostrata subalterno Alamprese l'impresa in questo in questa trattativa
Voi potete capire
Il perché di questo squilibrio sono fuori dai cancelli che ha costruito il movimento e chiesto poteva dare obiettivi nuovi adesso sono fuori insieme a me tanti compagni comunisti dovremmo che di quel movimento sono state parte di parte con i lavoratori come lavoratore
In uno scenario in cui lo sindacato lo si vuole subalterno o si cerca di cancellarlo in particolare che cerca di cancellare con estro il protagonismo dei lavoratori quell'innanzitutto che le acquista una coscienza comune
Che scoprono una solidarietà tra diversi una solidarietà solidarietà profonda nella critica alla impresa come canta con la lotta all'Olivetti tra oggi impiegati tecnici operai quale vera qualità totale su queste basi compagni possiamo pensare di costruire quest'idea dell'impresa è lontana alto anni luce dalla nostra idea di partecipazione
In questo scenario possiamo noi negare quel conflitto e quell'antagonismo che sono parte della vita quotidiana di milioni di lavoratori possiamo farlo solo in maniera ideologica
Non possiamo neanche ideologizzato però credo abbiamo invece metterci le mani dentro dagli strumenti perché si esprima e su di esso si costruisca concretamente e quando penso a questo penso subito al fatto che oggi poche persone possono decidere di bloccare la democrazia fuori dei cancelli
Per quel che riguarda il sindacato pensa al fatto che all'Olivetti qua in buona parte delle grandi imprese non si rinnovano i consigli dei delegati da un decennio facendo mancare così quella democrazia sindacale che è la base Della ogni democrazia industriale la CGIL su questo non può chiamarsi indietro
Penso al fatto che oggi non si possa non solo approvare con un sì o con un no una piattaforma un accordo ma che non si possa contare davvero nel livello delle decisioni nella definizione delle piattaforme nella costituzione dei gruppi dirigenti e sindacati che devono queste potere essere sottoposti a verifica da chi li legittima da chi sostiene da chi li finanzia da quei lavoratori
Che devono poter decidere se il sindacato si divide
Poter decidere anche se è giusto no scioperare per la pace io come lavoratore qui oggi voglio dire subito di sì io lavoro e costruisco e sono contro ogni logica di distruzione
Quindi dicevo l'estensore della democrazia anche al sindacato anche i luoghi di lavoro deve essere un nostro obiettivo perché agisce nelle coscienze di ognuno
Più di ogni campagna culturale la democrazia e cultura nel dire del dialogo e del conflitto sicuramente colpa della partecipazione
Mio parere sarebbe mia per un ulteriore nostra assenza di proposta ed iniziativa su questi terreni
Due incalzare il sindacato questo è un compito a cui assolvere e per queste riguardano io confido nella costruzione di un partito due posto a trovare spazio anzi nuova linfa e nuove idee quella parte del partito che qui non si è sentita o che non è presente ha fatto fatta di operai tecnici e gli impiegati
Quella parte che non vorrei più silenziosa non più ideologica stima non più non rinunciataria ad essere parte fondamentale o se nervi di questo partito
Quella parte di questo corpo
Di quel corpo che insieme ad altre mi ostino a chiamare classe perché ciò sia possibile non ci serve una federazione non ci servono neanche le correnti cristallizzate io sicuramente
Non so che cosa una cosa soltanto soprattutto che ci servono scelte concrete e coraggioso
Io confido che il partito nuovo possa farle con la serietà e la profondità d'analisi che ci ha insegnato tanti decenni addietro il primo una iscritto di questo partito nostro compagno Antonio Gramsci
Sono ancora previsti due interventi Luigi Marinucci delegato esterno e poi Giuseppe Lumia delegato esterno lei con la comunicazione le delegate e delegati della mozione per un moderno partito antagonista riformatore si riuniranno domani mattina alle ore otto nella sala rossa al primo piano
Luigi Marinucci poi Giuseppe Lumia vi chiedo ovviamente un po'di attenzione
Grave comprende e compagni tocca a a me
Tom tardi ancora con uno degli ultimi interventi di questo congresso
Io ho solo fatto quanti non iscritti al Pci
Partecipano a questo congresso non per costituire un'altra corrente
O dessert e assimilati agli schieramenti attuali ma per essere parte di una nuova impresa politica
Non siamo come è stato già detto un'area omogenea non rappresentiamo una mozione
Siamo qualcosa di meno è qualcosa di più
Di meno perché non può moriamo qui una piattaforma politica omogenea
Di più perché nella modestia delle nostre forze riflettiamo una volontà di impegno e di cambiamento diffusi nella società italiana ben al di là di noi
Se non fossimo convinti di questo
Non varrebbe eccetto la pena di essere qui
Sono dunque tra quanti non iscritti al Partito Comunista Italiano vogliono un partito nuovo
Non ho mai pensato tuttavia che il nuovo partito potesse nascere attraverso una liquidazione del Partito comunista italiano e del suo patrimonio
E quindi anch'io sento il bisogno di ringraziare le compagne e i compagni del Partito Comunista Italiano e che ha avuto il coraggio di avviare questa nuova difficile impresa il segretario del PC Achille Occhetto
Care compagne e compagni abbiamo passato un anno i più di travaglio e di passione tutti a volte penso che in questo periodo abbiamo disperso tempo energie
Altre volte penso invece che questo non è vero che in questi mesi sia pure con molti errori tutti abbiamo attraversato un processo reale i cui esiti non possono essere quindi di pura facciata sta a noi dimostrare ora che questo lungo travaglio non è stato inutile compiendo un atto politicamente creativo
Ci sta davanti una battaglia terribilmente difficile
Il partito democratico della sinistra sta appena nascendo e già deve affrontare la prova più dura promuovere azione politica per la pace durante la guerra
Si tratta di un battesimo di fuoco basti ricordare le volte in cui nel corso dell'ultimo secolo la sinistra si è divisa ed è stata quindi sconfitta sui temi della pace e della guerra
Superare questa prova significa attrezzarsi ad un'analisi del mondo contemporaneo attraverso strumenti adeguati alla portata delle nuove e contraddizioni rinunciando all'uso di categorie ideologiche che avrebbero il solo effetto di Facci percuote della storia di Tolosa
E necessario uscire quindi da questo congresso con una posizione nitida sul problema della guerra e della politica per la pace che non si di Duilio Viduka ad una disputa sul ritiro delle navi italiane
Questa non è una guerra giusta perché nell'era nucleare non ci sono guerre giuste perché questa guerra poteva essere evitata ora occorre fermare la guerra con una politica per la pace
Infine noi vediamo già che la guerra produce effetti nefasti non solo in termini di morti e distruzioni ma di modificazioni delle culture e dei comportamenti
Occorre quindi contrastare la guerra anche attraverso condotte da azioni che si oppongono alla diffusione di ogni forma di intolleranza nella vita politica e civile io in questo vedo un compito essenziale del nuovo partito occorre tenere aperte le vie del dialogo su tutti i piani rifiutare le contrapposizioni maniche promuovere ad ogni livello la tolleranza per le posizioni diverse impedire la divisione del Paese e delle coscienze sulla polarizzazione ignobile tra bellicistica e disfattisti
E a chi in questi giorni si compiace di rimarcare l'isolamento del PDS
Dobbiamo rispondere che non è isolato e non sarà isolato un partito che cerca le ragioni del dialogo nella chiarezza delle posizioni con i movimenti e con le forze politiche democratiche
Questo a me pare compagni un passaggio essenziale
Definire una politica per la pace significa infatti mettersi nella condizioni di impedire a una classe dirigente colpevole di non essere riuscita a fare dell'Italia una vera e forte democrazia
Di usare la guerra come strumento di autoassoluzione
La tragedia che si sta consumando sulla scena mondiale non deve cancellare ma anzi stimolati l'impegno a riformare la democrazia italiana per portare questo Paese all'altezza delle terribili sfide che ci stanno di fronte
In questo senso il Partito democratico della sinistra deve essere un partito di programma e di governo perché fa suo un programma di riforma della democrazia italiana e si costituisce come soggetto promotore di questa riforma
Ma per rendere credibile questo programma occorre ecco il punto è un partito nuovo fondato su saldi principi sul corpo dei valori migliori della tradizione del movimento operaio democratico su una etica la vita in Terna con una struttura adeguata al suo programma e alla sua funzione un partito aperto laico tollerante libero non correntizio pluralista ma anche capace di decidere
Di questo discuteremo e abbiamo già cominciato a discutere a proposito di forma partito di modelli di partito di regole della vita in Terna io direi che da qui dovremmo lanciare un segno direi un modo di decidere le forme organizzative del nuovo partito di eleggere i suoi organismi dirigenti
Di dar vita a un insieme di regole a carattere sperimentale transitorio che ci consenta di dire qui abbiamo compiuto un vero atto fondativo e al tempo stesso a hanno aperto un nuovo processo costituente qui abbiamo cominciato in un chiuso un processo fondativo a cui domani possiamo partecipare possono partecipare altre forze
Cari compagni siamo rimasti in pochi e siamo stanchi lasciatemi dire però un'ultima cosa comunque vadano le cose io una scelta l'ho già fatta sono un democratico di sinistra voi siete i miei compagni questo il mio partito
Ringrazio molto e compagna Mariuccia e che ha preso la parola in questa situazione propongo che questo sia l'ultimo intervento vista la stanchezza della sala e vi chiedo un minimo di attenzione per quanto riguarda delle comunicazioni che devo fare
Le delegate ai delegati che avendo fatto regolare richiesta di parola entro le ore dieci di sabato due febbraio e non sono potuti intervenire
Sono pregati di consegnare i loro interventi scritti alla segreteria del congresso entro le ore dieci di domani e domenica tre febbraio
Domani mattina alle ore otto e trenta è convocata la commissione verifica poteri in assemblea plenaria Sala gialla primo piano
Questa sera le riunioni delle commissioni sono le seguenti commissione politica ore ventuno sanabili
Commissione elettorale ore ventuno e trenta sala rossa commissione Statuto ore ventuno nella sua sede
E infine vi comunico il programma di domani domenica tre febbraio
Ore nove e trenta riprende e si conclude il dibattito sul primo punto all'ordine del giorno
Alla fine del dibattito prenderà prenderà la parola il compagno Achille Occhetto vi ringrazio e arrivederci a domani mattina puntuali alle ore nove e trenta