XX Congresso del PCI-PDS

Etò lettura di alcuni messaggi pervenuti alle presidenza
Donne dure innanzitutto del messaggio della diretta
Gli oneri
Del e spedire inviato da perdere
Docs capo della delegazione della esperti
Da parte della dirigenza della Spd porgo i saluti più cordiali al con al congresso del Partito democratico della sinistra
La sinistra europea si trova innanzi a una grande Perosa
è il nostro desiderio comune superare questa prova e superare al più presto i pericoli che alla guerra del Golfo comporta per tutta l'umanità
L'Spd ha sempre condannato all'annessione del convento da parte dell'Iraq considerandola una violazione del diritto dei popoli ma è stata anche decisamente dell'opinione che è un proseguimento avevo un irrigidimento dell'embargo
Avrebbe potuto affermare meglio gli scopi delle Nazioni Unite che no all'uso dei mezzi militari
L'andamento della guerra conferma questa nostra idea
C'è il rischio che le vittime che questa guerra richiede in tutta la regione
No non rientrino più in alcuna logica ragionevole rispetto allo scopo limitato che la guerra si prefigge cioè la liberazione del Kuwait
Per questo chiediamo le immediate c'è un immediato cessate il fuoco in modo da poter nuovamente ricercare
Tutte le possibilità per porle fine al confronto militare
Auguriamo al Partito democratico della sinistra
Che si va formando che nel sua process solo di riforma riesca a coniugare elementi irrinunciabili del patrimonio del movimento operaio e dell'Illuminismo con le nuove idee della identità europea
E con democrazia sociale adeguata ai tempi
Con l'elaborazione del programma di Godesberg bel mille novecentocinquantanove ed è il programma di Berlino del mille novecentottantanove noi socialdemocratici tedeschi abbiamo già vissuto simili processi riformatori
Sappiamo quanto sia importante e adeguare i simboli del nostro lavoro politico alla coscienza della grande massa dell'eletto risiede gli elettori ma sappiamo anche che non si può trattare solo di simboli perché al centro del confronto debbono stare i contenuti politici
La sinistra italiana ad Antonio Gramsci a Norberto Bobbio a un'importante tradizioni di Filosofia originali
Sulle cui elaborazioni può passare il proprio lavoro politico
Noi ci auguriamo un confronto ideale secondo fra i nostri partiti
Con lo scopo di conquistare alla sinistra europea ciò che Gramsci chiamava l'egemonia culturale
La nostra la metà è un'Europa unita abbastanza forte abbastanza unita per evitare guerre e per bloccare il cammino verso alla Società dei due terzi e per poter affrontare positivamente
Quelle sfide che a noi tutte vengono imposte dal crollo dei confini sistemici terrestri e Ovest
In nome da parte della direzione delle adesso pizza vedere
Esprimo la speranza che a breve scadenza alle dirigenze dei due partiti come già avvenuto più volte in passato possono avere uno scambio di opinioni
Sui problemi attuali della politica europea
A questo congresso importante non solo per la cultura politica italiana ma anche europea auguriamo buon lavoro
Ringraziamo il l'Spd e la direzione dell'Spd per il messaggio che ci sia inviato e ci auguriamo anche noi che sia possibile
Il più
Frequentemente possibile il più rapidamente possibile arrivare a incontri comuni che possono portare luce e impulso all'azione della sinistra in Europa
Adesso dove è andato a finire ha avuto
Non c'è più
Ecco
Vi è un secondo messaggio indirizzato a personalmente al segretario del Partito Comunista Italiano compagno Achille Occhetto
Ed è un messaggio inviato da Mikhail Gorbaciov
Nel giorno de all'apertura del ventesimo Congresso del Partito Comunista Italiano
Accetta un messaggio amichevole io ai miei compagni della direzione del partito comunista dell'Unione Sovietica rendiamo omaggio
Alle pittura e persistenti instancabili ricerche per le nuove prospettive dello sviluppo delle forze di sinistra democratiche in Italia e in Europa
Spero che queste ricerche
Aiutino a Como in mischia democratici del vostro loda il tuo bellissimo Paese a trovare le strade originali e fruttuose per la soluzione dei compiti storicamente maturati
In questo momento così complesse responsabile per tutta la comunità mondiale
è molto importante che le forze di sinistra democratiche
Siano all'altezza degli imperativi del tempo collaborino strettamente tra di loro e sviluppino un dialogo costruttivo con altre forze politiche
Ti auguro buona salute e pienezza di forze nell'interesse di quella causa alla quale ti sei dedicato ringrazio
Ringraziamo il compagno Gorbaciov
Anche e soprattutto a nome del compagno Occhetto e credo che non commettiamo nessuna arbitrio nel considerare questo augurio diretto a tutto il nostro congresso
Ricordo passiamo ora agli interventi ricordo che nella seduta di ieri
è stato stabilito che stamane parleranno
Per trenta minuti ciascuno i rappresentanti della mozione Rifondazione comunista e della mozione per un moderno partito antagonista e riformatori
Dopo quindi la parola al compagno Aldo Tortorella al nome della mozione per la rifondazione comunista
Care compagne e compagni
Un compito alto è difficile sta davanti a questo congresso
Noi non siamo solo chiamati a constatare una scelta già avvenuta nei congressi
Delle sezioni ma guardare avanti aprendo qui una riflessione sulla situazione nuova che la guerra ammesso includa evidenza
Ed è significativo e importante
Che la relazione presentata qui ieri dal compagno Occhetto
Abbia potuto muovere dalla ritrovata unità contro la guerra e dalla elaborazione collettiva compiuta senza cancellare le nostre intende diversità sulla drammatica lealtà di oggi
Più rapidamente di quanto fosse possibile immaginare gli avvenimenti sono venuti testimoniando che lo straordinario mille novecentottantanove non apriva solo grandi speranze ma nuovi integrati dei vincoli non fu di alcuno Dinoi e non certo della minoranza la Nostalgia per l'assetto mondiale fondato sul dominio delle due superpotenze militari
Ma non era pessimismo di ritenere che la crisi e per molti aspetti il crollo di uno dei due contendenti non avrebbe poi da tornei in breve periodo né senza confusioni profonde a un nuovo ordine fondato su un governo mondiale dell'insieme delle nazioni
E non fu poi ostinazione il ritenere che fin dall'inizio di questa crisi le Nazioni Unite siano venuti accettando o seguendo e non certo determinando le scelte e le mosse della maggiore potenza mondiale
Noi tutti siamo oggi duramente attaccati per la scelta contro la guerra insieme compiuta
L'attacco riguarda la minoranza che si sarebbe contraddetta sull'embargo ma anche e ancora di più chi ha le responsabilità esecutive del partito che avrebbe ceduto alla minoranza
Io rivendico qui certamente le ragioni e il ruolo svolto dalla minoranza
Noi lo dicemmo ripetutamente non avevano costruito un fronte del no ma una proposta ideale e politica una proposta che ha cercato di dimostrare la sua serietà e la sua funzione costruttiva
Credo che tutti possiamo oggi constatare la giustezza della decisione comune di dare vita a un dibattito più franco ed esplicito e dunque ad un pluralismo interno l'aperta dialettica delle posizioni non è certo senza prezzi ma essa dimostra la sua possibile utilità
Noi non saremo oggi più forti ma più deboli se sulla crisi del Golfo tra le nostre fila vi fosse stata una sola analisi una sola posizione in campo
Abbiamo discusso con passione anche con accanimento ci siamo divisi ma non come dire detto abitualmente la divisione fra noi non fu sulla condanna di Saddam o sull'embargo
Tutti insieme votammo in Parlamento l'ordine del giorno del nostro gruppo parlamentare contro Saddam per il dittico dal curai ed embargo dell'ONU
La divisione fu sull'ordine del giorno della maggioranza di pentapartito che approvava l'opera del governo
E sul fatto che l'Europa come ancor prima gli USA gli Stati Uniti mettevano le Nazioni Unite di vanti ai fatti compiuti fatti che parlavano di guerra più che di embargo
Anche se credo di comprendere le opinioni diverse dalla mia voi mi permetterete di dire che non ho smesso di pensare che quel gesto fu giusto e utile
Ma proprio perciò dalla posizione che rappresento
Ma proprio perciò dalla posizione che rappresento posso con tanta più forza respingere l'insieme di quell'attacco noi tutti
No qui non c'è stato un cedimento di nessuno verso nessuno
Qui c'è stato dinnanzi alla tragedia un principio è un sentimento comune il manifestarsi di un legame tra di noi l'affondo che ci accomuna tanta parte del popolo
Una solidale assunzione di responsabilità democratica nazionale e d'accordo lo sottolineo anch'io di governo abbiamo avvertito che senza nulla rinunciare delle nostre intende differenze questo nel momento della unità dei comunisti italiani per una più ampia unità volta alla pace
Democratica nazionale di governo ripeto queste qualificazioni della nostra scelta contro la guerra non solo per ricordare che non vi fu nella nostra interno una differenziazione una polemica sulla esigenza di assolvere a questo triplice ruolo ma per discutere a sinistra e anche nel nostro partito
Che cosa possa e debba significare voleva essere per l'appunto responsabilmente e democraticamente forza di governo alternativa
Il primo dovere anche se non certo l'unico è quello di sforzarsi di non mentire a se stessi via Colombo a cui ci si rivolge
Proprio i Comunisti italiani al lodo specie hanno imparato da tempo che nessuna causa può giustificare il disprezzo della verità
E sarebbe stato un ben misero rinnovamento quello che non fosse ripartito e non ripartisse dal ripudio di ogni sorta di camuffamento dei fatti lo ha detto la relazione e lo sottolineo
Non è vero che la ultima risoluzione dell'ONU obbligava la guerra non è vero che per l'Italia fosse un dovere partecipate
Non è vero che il solo mezzo per ripristinare il diritto internazionale violato fosse il ricorso alla guerra non è vero che si può superare il divieto imposto dalla nostra Costituzione chiamando la guerra con un altro nome
Non si può sapere
Non si può sapere ora dopo tanti orrori già visti fin dove possono spingersi la logica aberrante di chi non ha più nulla da perdere e innanzitutto bisogna provvedere a impedire che l'umanità venga trascinata in una tragedia più grande
Certamente non è dubbio chi vincerà questa guerra anche se gli in cella si rivela più difficile del previsto la vittoria militare però non è la prova di una buona ragione come una sorta di medievale giudizio di Dio
Quei governanti che decisero e condussero la guerra contro il Vietnam non ebbe l'appalto perché furono sconfitti
Il problema vero non fu allora che i militari non vinsero perché libero una mano legata dietro la schiena
Ora che hanno le mani slegate che i bombardamenti più intensi sono avvenuti sin dalla prima notte ora che si annuncia l'annientamento totale del nemico il risultato non garantita una venire meno carico di pericoli e di angoscia
La capacità che doveva essere dimostrata e quella di intendere di affrontare i motivi per cui tante regioni del mondo erano e sono delle per vedere
E il Medio Oriente lo era e lo è in particolare modo
Ieri il nostro fu Khomeini e ora è Saddam ma a parte il fatto che Saddam è stato sostenuto dall'Occidente l'integralismo islamico o il nazionalismo fanatico sono il risultato e non la causa di un irrisolto dramma che ha ragioni che non possono essere ignorato
Ignorate
è comodo ma è un inganno fatto a se stessi
Dimenticare che i guasti vengono da lontano dai tempi del razzismo del colonialismo dell'oppressione
Da una spartizione del territorio di tagliata sui bisogni dell'Occidente
Da una politica di laute mance per qualche sceicco e di miseria per i più se altri o dimentica no tocca alla sinistra ricordarlo sempre i guasti vengono dalla sufficienza
O dalla versione mostrati dall'Occidente verso temi le ragioni del nazionalismo arabo
Per l'occhio da parte di quel mondo occidentale che ha esaltato per parte sua tutti i propri nazionalismi egli ha vissuto tutte le tragedie tutte le guerre
Ogni nazione dell'Occidente è il risultato di fusioni annessioni con queste soppressioni di antiche entità statali
Si discute si muore ancora oggi per l'Irlanda del Nord o per il Paese basco
E quando si parla del fanatismo islamico non dimentichiamo che la storia dell'Occidente e anche una vicenda di massacri spaventosi il nome delle diverse interpretazione di una medesima fede
Ma proprio perché il tema è così complesso vi è stato come ha ricordato il relatore uno scontro di opinioni anche negli Stati Uniti d'America
Non è vero che i governi europei come si dice stanno dalla parte degli Stati Uniti genericamente intesi
E si hanno accettato la decisione di quella parte delle forze dirigenti degli Stati Uniti che prelevava sa nella lunga disputa qui ricordata che aveva come sfondo implicito l'antico dilemma tra dominio ed egemonia
Il fatto grave e che dinanzi al dibattito degli Stati Uniti l'Europa proprio nei mesi in cui la presidenza spettava all'Italia assistita passiva
Attendendo ogni mossa dell'amministrazione americana e poi accettandola mostrandosi incapace di un proprio disegno e persino di un proprio condizionamento un tale atteggiamento poteva essere compreso se non giustificato in un mondo in cui a causa del bipolarismo la fedeltà anche alle mosse più contraddittorie della maggiore potenza veniva argomentata dalla necessità dell'equilibrio
In verità un tale atteggiamento di delega era andato oltre i limiti già prima di questa crisi
I Comunisti italiani insieme con tutti i democratici sette volevate dalla voce per la Cecoslovacchia la Polonia l'Afghanistan oggi per la Lituania e la Lettonia
Ma il mondo sarebbe diverso se tutte le forze democratiche occidentali avessero saputo allevare da la loro voce anche suo Granada sul Panaro su Panama sul Nicaragua ma particolarmente ora
Con la fine del Patto di Varsavia e la crisi profondissima dell'Unione Sovietica spettava all'Europa di esercitare una funzione di contrappeso dinnanzi ad un passo così popoloso e terribile
Noi esprimiamo oggi giustamente la solidarietà al popolo israeliano
Colpito da un attacco che tende alla estensione della guerra e sottolineiamo la giustezza di una moderazione israeliana di fronte all'attacco ma non aiuteremo Israele tacendo sulle responsabilità gravi dei suoi governanti per non avere voluto alcuna trattativa con l'OLP neppure quando l'OLP decise di riconoscere tutte le risoluzioni dell'ONU e dunque di riconoscere lo Stato di Israele
Noi spegniamo Libezzo ed orrore
Per quei missili che cercano di seminare la morte in Israele e per la minaccia dei gas tossici e consideriamo giusto che si forniscano i rimedi per una sicura difesa ma in quale modo il mondo si manifesta nel mondo si è manifestato in Libia solo dove i rimedi della comunità internazionale per la tragedia dell'intifada che è già costata quattro mila malati perciò appare necessario
Non l'abbandono ma la continuazione della politica ed è la proposta così come chiede quel grande movimento di pace che ha segnato di sé in questa fase quel movimento in cui abbiamo ritrovato le giovani generazioni da tanto aspettate
E sarà molto importante se avete richieste che ci hanno visto pienamente uniti saranno come è stato nella relazione dell'inchiesta del Congresso una tregua subito perché subito cessi l'odore delle armi
La conferenza sul Medio Oriente un gesto esemplare dell'Italia con il ritiro di navi aerei dalla guerra che è fuori
Dal controllo delle Nazioni Unite che non è condotta dall'edizione lite che è diventata un massacro che come è evidente e come ormai denunciato apertamente dei tanti parti e completamente uscita dai limiti chieste dall'ONU
Le Nazioni Unite come governo mondiale
Non era no
E non vedasi il governo mondiali delle Nazioni Unite non era e non è dietro l'angolo
Ma un obiettivo difficile che chiederà molta fatica e molta lotta come aveva già detto chi per primo sollevato questo tema e cioè il compagno Enrico Berlinguer
Dentro la guerra in atto
Attraverso e al di là dei suoi odori si intravede oggi meglio la situazione internazionale e l'ordine internazionale che si tende a costruire questa guerra non è un incidente ma mini cioè ma manifesta una realtà e segna una svolta
Dietro la di va idea giusta
Di una cooperazione di una interdipendenza tra eguali
Veniva maturando la più cruda verità dei nuovi rapporti di forza ed egoista posti di scambio tra i provocato tra i protagonisti maggiori della guerra fredda
La potenza vincitrice giungeva al traguardo non senza costi enormi e non poteva non presentare i suoi conti
La supposta generosità dei vincitori arriva dunque ben precisi limiti e il potere di condizionamento degli sconfitti aveva confini inevitabili
Nei confronti di Gorbaciov dopo la Lituania e la Lettonia si rivolgono o da critiche e diffidenze ma sarebbe meglio che l'Europa e la sinistra e noi stessi
Ci interroga Simo tutti per sapere che cosa sia stato fatto realmente per appoggiare il grande e nobile sforzo riformatore
E per aiutarlo ad avere successo al di là di elogi più o meno sinceri o del malcelato giubilo della destra per lo sfascio che si veniva manifestando certo
Come è stato del tutto sbagliato pensare ad una intuitivo a una interdipendenza
Da da pari Summonte nell'ordine internazionale un'interdipendenza già raggiunta sarebbe oggi sbagliato ritenere già stabilito il dominio assoluto di una sola potenza per quanto sorgano o si creino mostra di e demoni la paura dell'impero del male come si diceva che determinava solidarietà e Unione Giacosa del passato
E tanti Paesi tra cui innanzitutto la Germania il Giappone sempre più chiamati a pagare non accetteranno per sempre un ruolo subalterno
E tuttavia il rischio di un dominio a senso unico e vero e reale
Ma proprio perciò bisogna superare i vincoli di dipendenza e costruire un sistema internazionale più libero il patto di Varsavia non c'è più e dunque non ha più senso la NATO
Proprio per tutto questo
è grave e il ruolo della sinistra europea sia tanto fragile
Le divisioni profonde degli ombrelli negli orientamenti contribuiscono a determinare la incapacità di concepire una proposta unitaria della sinistra europea
Per un'Europa
Che eserciti un ruolo proprio e progressivo nei confronti dei drammi che sconvolgono il mondo
L'aria politica cui autorità la mozione cui ha aderito per il congresso non ha fatto questioni di principio sull'adesione alla Internazionale socialista
Ma lei insignificanza di questa organizzazione in una circostanza come questa è significativa ma allora non è sbagliato il dire che avrebbe un senso avrà un senso un eventuale ingresso in questa organizzazione
Portando via a testa alta il contributo di una storia diversa e di una riparazione non ripetitiva e anche sesso è necessario polemica
Non si può vagheggiare una ristrutturazione ecologica della economia
L'annullamento dei debiti del Terzo mondo vive qui Riva tra nord e sud
Come la sinistra europea chiede senza cercare di dire come tutto questo può essere realizzabile e dunque senza ripensare i motivi stessi che hanno fatto forte l'Occidente e per cui esso ha vinto il suo modello di sviluppo medesimo
La crisi dello stato sociale
Non testimoniamo unitamente della limitatezza di una soluzione che generava troppa burocrazia rispetto ai servizi reali
Ma provava anche l'angustia di una prospettiva l'esplodere della questione femminile il disastro nel rapporto con la natura la tragedia del terzo mondo non ci fu grande tema che non trova il ritardo una sinistra largamente i meschinità e corporativi Zatta
Non sono dinanzi ai comunisti italiani dunque ma davanti a tutte le sinistre europee stava un problema di le definizione e sta un problema di ridefinizione di proposte di prospettive che la guerra oggi mette brutalmente a nudo
Dalla rivoluzione conservatrici conservatrice sì oggi passati ad una stretta dura come quella che interviene quando c'è di mezzo la guerra e avanza la recessione
L'attacco che oggi si leva Conso di chi come noi
Rifiuta di accettare come un dogma alla inevitabilità della guerra e certo un indizio di scarsa democraticità
Ma più al fondo è il segnale di una regressione di una situazione che si fa chiusa e più aspra questo ritorno all'indietro può servire tra l'altro anche all'intensità della memoria di molti sulla realtà della nostra storia e sulle vicende della democrazia incompiuta
Noi siamo stati in Italia per decenni l'opposizione democratica una opposizione consapevole dei suoi doveri verso la nazione dotata di cultura di governo e di un senso di responsabilità nazionale che c'è stato persino vinto e governato come eccessivo
Siamo stati una forza non solo capace di intendere la necessità ma di operare per rendere proposte dalla società cercando di perseguire obiettivi sociali in una economia di mercato
Eppure non fu risparmiato alcun mezzo contro di noi ivi comprese trame e complotti che hanno lasciato quello visibile traccia di sangue da cui è segnata la nostra storia
D'accordo non si deve riscrivere la storia come se la DC dovesse il suo permanere al governo a trame e complotti ma neppure si può e si deve riscrivere varrà come settimane e complotti e tentativi reazionarie persino golpisti fossero giustificati dalla esistenza medesima del Partito Comunista Italiano
Andreotti
Ha detto che la DC non si deve giustificare
Per avere salvato l'Italia dal comunismo
Dalle idee del comunismo inteso come dittatura burocratica l'Italia è stata salvata innanzi tutto dal modo stesso di essere del PC come forza pienamente democratica
Era DC
è la DC
Che viene a giustificare se ci riesce
Se stessa per le ingiustizie profonde
E per la crisi di legalità democratica dopo oltre quarantacinque anni di suo ininterrotto governo
Gladio nato da un accordo tra due servizi segreti non legittimato neppure da un atto di governo oltre che non legittimato mai ovviamente dal Parlamento
E solo uno degli aspetti delle forme di illegalità del potere
La permanenza di questo esercito clandestino illegale innanzitutto perché esplicitamente discriminatorio
E la prova del modo con cui è stato concepito dalla Democrazia cristiana non solo il funzionamento dei servizi segreti ma dell'intero apparato pubblico
Andreotti vuole le prove del rapporto tra Gladio e complotto del sessantaquattro
Non gli basta che gli omissis provino scandalosamente nascosti provino che il capo del servizio segreto della epoca e cioè il capo diretto di Gladio quindi non solo De Lorenzo è la parte di una congiura eversiva
Ha disposto il reclutamento di Avanzi
Della repubblica fascista di Salò non gli basta
Che all'interno di quel servizio che lo ripeto inglobava Gladio si stabilì dall'ora un gruppo di comando che durerà fino all'assassinio di Moro certo modo venne assassinato dalle Brigate dalle Brigate Rosse
Ma la testa dei servizi segreti del mille novecentosettantotto
Cioè erano quegli uomini ormai della P due che erano stati salvati anche dal modo quando dieci anni prima erano emerse ed erano state soffocate le prove della congiura anti democratica
C'è da chiedersi se queste vicende terribili uniche al mondo siano veramente finite penso care compagne e compagni che occorra la più grande attenzione e vigilanza
Oggi
è certo che il cambiamento di nome non è bastato a impedire che scattasse ancora una volta quello che si può chiamare una sorta di vincolo di sistema la criminalizzazione del dissenso
L'alternativa non si allontana e non si avvicina per le virtù di una sigla
Neanche il nome di basterà dicemmo dopo dicemmo ci chiederanno il resto oggi si vede che cosa si intenda per l'affidabilità di governo secondo la versione di molti compresi i repubblicani e socialisti
I compagni della maggioranza possono giustamente risponde
Ma vedete nome o da un nome noi abbiamo desistito benissimo ne siamo fieri tutti insieme cari compagni e siamo fieri di avere al aiutato a desistere
Ma dunque era esatto dire che l'alternativa in Italia è stata resa più difficile che alta dove per ragioni di sostanza oltre che per i pregiudizi che effettivamente si avevano verso il Partito comunista
L'alternativa fu più difficile perché una parte della sinistra
Il nostro partito ha voluto sempre sottolineare che un'alternativa è tale se cambia realmente indirizzi e politiche se colpisce taluni interessi e ne favorisce alti questo è ancora il problema
Lo sblocco del sistema politico non era a portata di mano e non ci sarà alcuna alternativa particolarmente nella sua situazione di oggi senza un esercizio severo irresponsabile del dovere della opposizione dani c'è compagni in questo anno e ancora alla vigilia di questo congresso ci siamo sentiti ripetere quasi ossessivamente programmi concreti capacità pragmatica a morte gli ideologismi
E si aggiunge ci accontentiamo di poco eliminare la pubblica corruzione fa funzionare correttamente il fisco la pubblica amministrazione stroncare mafia e camorra già questo si dice in Italia sarebbe una rivoluzione e lo si dice come una scoperta nuovissima ma vorrei ricordare che lo abbiamo capito è detto e scritto nei nostri documenti da qualche decennio non siamo all'anno zero
Il problema è perché in Italia queste cose che sono chiamate elementari rappresentano un problema enorme
Il fatto è che tutto questo pubblica corruzione evasione fiscale uso di parte del danaro pubblico favoritismi e persino criminalità organizzata tutto questo Enza nella composizione stessa del consenso
Determina potere politico e dentro lo Stato
Certo l'alternanza al governo può essere sollecitata dei meccanismi elettorali
E dunque giusto e utile avanzare proposte come abbiamo cercato di fare anche sia con le riflettere sulla vicenda dei referendum elettorali mancati
Ma una forza di sinistra non deve smarrire l'elemento essenziale della realtà e cioè che i limiti posti alla democrazia stanno innanzitutto nei condizionamenti sociali e culturali
Nelle forme di dominio che pesano sull'esercizio e sulla distribuzione reali dei diritti fondamentali a partire dal diritto alla informazione e determinano la formazione stessa del consenso
Le disfunzioni le deformazioni e la crisi dello Stato democratico nelle sue diverse manifestazioni dipendono anche da difetti nel sistema politico ma non solo da questo
Dobbiamo porre più attenzione a non favorire noi stessi la pericolosa illusione ma anche il perverso orientamento culturale che tende sempre di più a porre l'accento sul potere sugli esecutivi sui dati addirittura sul campo
Non solo è una tendenza rischiosa e illusoria rispetto ai quesiti da risolvere ed è contraria presupposto di un maggiore potere ai cittadini che dice di volere perseguire la delega ad un uomo solo non è mai un bene e giusto per ciò
Essere immeritatamente critici come siamo stati anche nella relazione verso il presidenzialismo e proporre invece meccanismi elettorali nuovi
Perché di questi meccanismi elettorali nuovi non desidera parlare anche il partito socialista italiano quando ci accusa di non volerne parlare del presidenzialismo
Cosa che invece non abbiamo più volte fatte ma dobbiamo dire anche con franchezza che i meccanismi che possono favorire l'alternanza non implicano di necessità reali alternative di programmi e di indirizzi
Ma come provano tanti studi e soprattutto l'esperienza incoraggiano una tendenza verso il centro
Il punto di partenza è essenziale da cui muovere per l'alternativa e dunque quello della costruzione paziente
Del lavoro concreto sui programmi ecco il punto giusto della difesa degli interessi reali delle classi in cui ci si vuole riferire e innanzitutto dei lavoratori
Ed è l'aspirazione irrinunciabile all'eguaglianza intesa come abbiamo imparato a fare come reale eguaglianza delle opportunità e come riconoscimento delle diversità
E di quella specifica differenza che impronta ogni aspetto della vita associata che la differenza di sesso
La nuova composizione di classe della società
Le nuove difficoltà di comunicazione e persino di linguaggio non possono nascondere che sui temi del lavoro e della condizione operaia gli è stata una disattenzione assai grave
Fino all'Attica scorrettezza di tutti noi e dunque anche della mozione per cui parlo verso un avvicendarsi occupante e molto preoccupante come è stata quella dei metallurgici
L'autonomia del sindacato non può significare disinteresse per la questione sociale
Ma perfettamente all'opposto sforzo per esprimere il conflitto ineliminabili e degli interessi scegliendo la protocolli appannate e interpretando neri aspirazione i visoni a livello di soluzioni politiche
Ed è vero di Conso che se il sindacato in crisi o si burocratizzata e tutto il movimento progressivo che si viene affievolendo
Non è vero che viviamo in una società entro la cui complessità non sia più possibile riconoscere la trama generale di un pesante potere classista
Il pieno fallimento del metodo della pianificazione centralizzata e del dominio burocrati come modello sovietico
Non dice affatto che con esso siano fallite le idee socialiste
I lo conosci mento della funzione dell'empolese del profitto
Come misuratore della efficienza non significa elevare il profitto a valore supremo o accettare la trasformazione del ruolo del capitale presentato come funzione tecnica in un dominio incondizionato
Non esiste alcuna possibilità di alternativa senza uno schieramento sociale che vi corrisponda e senza le necessarie alleanze politiche
Ha potuto esservi lontano nel tempo un integralismo comunista e lo abbiamo tutti insieme combattuto
Sarebbe sbagliato che vi fosse oggi la tentazione di un integralismo diversamente nominato
Diversi partiti si chiama si dichiarano di sinistra non un partito solo e l'unità a sinistra assai difficile bisogna saperlo non può che essere una intesa tra diversi
Dobbiamo dirlo a noi stessi anche per poterlo dire con ogni chiarezza al segretario del PSI a proposito dell'unità socialista
è vero le differenze profonde e gravi sulla guerra non debbono nascondere possibilità di convergenza su altri temi e anche su questo
E tuttavia sarebbe ipocrita negare che molte delle più vera rilevanti affinità anche politiche sulla pace innanzitutto ma non solo sono con un vasto mondo di organizzazioni cristiane e cattoliche e con profondi sentimenti di questa parte questo pone un problema che non possiamo eludere e che non si risolve solo con un appello ad entrare nel partito che sta per nascere
è stato un anno duro e difficile per tutti
Un'ampia maggioranza si è pronunciata
Non avrei militato per tanto tempo in un partito di opposizione se pensassi che le maggioranze hanno la ragione dalla loro fatte per essere per il fatto stesso di essere maggioranza senza nulla togliere
Senza nulla togliere al significato profondo e serio
Della tesi che è prevalsa continua a ritenere che i compagni della minoranza hanno sostenuto una causa giusta
La prova che i contributi politici che sono stati dati alle battaglie di questo anno dal Golfo a Gladio le riforme istituzionali ma anche nella discussione sulla nostra storia a giudizio nostro quello ricordate il dovere di criticare una troppo lunga bis ambiguità sul sistema sovietico indizi incrinata prima con Longo è superata poi con Berlinguer
Non avrebbe dovuto favorire una confusione ingiusta tra i pc e i partiti dell'Est e portare a una sottovalutazione non accettabile della originalità della politica del percorso e del ruolo effettivo svolto dal nostro partito
Le idee dei Comunisti italiani non sono stati una variante provinciale di un modello fabbricato al terrore
E Gramsci è stato certo il critico dello stalinismo ma anche e soprattutto in maggiore pensatore rivoluzionario propositivo dell'Occidente nel tempo suo
Abbiamo dovuto sostenere
Polemiche assurde levate contro di mondo Conso Dinoi come se dovessimo ancora compiere quelle scelte tali forme di rivoluzione tra gradualismo e ora Yeats che avevamo compiuto in anni lontanissimi conto gli atti
Ci siamo trovati ad avere come se vedi pedagogico di riforme e di riformismo carissimi amici
Più o meno anziani che ci avevano duramente fustigato in anni non tanto lontani il nome di rivoluzioni immaginarie
Comunque questa discussione sul passato non è stata inutile o puramente Interna
Oggi rispetto a un anno fa più largo il convincimento della necessità di salvare come è stato giustamente detto il meglio di questa tradizione e questo è un bene perché ci ha consentito di costruire una importante è unita di fronte ad attacchi che hanno peso
Perché che hanno come scopo non non già la ricerca della verità storica ma hanno teso addirittura a delegittimare la resistenza e le origini della Repubblica
Ma anche e soprattutto perché una falsa chiese una lisca il senso della propria storia non è destinata a vendere più credibile il proprio avvenire
E poi che anche il segretario del partito
Esponente più autorevole alla maggioranza ha voluto ha voluto ricordare il contributo di quest'aria di minoranza del partito consentite anche a me di ringraziare queste compagnie questi compagni che si sono prodigati
In condizioni talora difficili per le idee in cui credono
Ma io comprendo bene
Che la scelta di una così larga maggioranza
Ha un significato per me fosse doloroso ma di una importanza e un significato che non mi può e non mi deve sfuggire
Posso e debbo criticare anche come ho fatto qualche metodo usato ma non posso e non debbo ignorate in alcun modo che questa scelta è stata fatta dalla maggioranza delle compagnie e dei compagni della mia vita
Un dirigente nostro estimo per la sua coerenza il compagno Napolitano ha detto che gli si sente comunista italiano fino alla nascita del nuovo partito ed essere poi un democratico di sinistra io rispetto il suo modo di pensare
Ma debbo confessare che essendomi sempre sentito democratico in quanto comunista non cesserò di sentirmi comunista italiano e di battermi pervenire idee
Ma proprio
Ma proprio come comunista italiano ho firmato una mozione che fin dall'inizio ha combattuto contro la scissione silenziosa
Riuscendovi purtroppo solo in parte e si è quindi pronunciata Consonni scissione a questo impegno resterò pienamente fedele
Il partito
Il Partito Comunista Italiano è stata una forza grande e composita e come tale ha elaborato la sua politica non come un gruppo e le idee per la per la rifondazione di una teoria e di una identità comunista per cui non cesserò di battermi non possono vivere se non in un confronto di massa
Ma ciò non significa che per me e per noi tutti qui
Non vi sia un compito grande perché sia realmente possibile raccogliere o come si dice recuperare il massimo delle forze per una battaglia che vuole essere se non ha inteso male ispirata agli ideali del socialismo e alla posizione di una sinistra di alternativa
Un tale partito che da né che nasce da tante diverse aggregazioni culturalmente diverse che già esistevano o che potranno forse ancora venire sebbene fino a questo momento siano piuttosto relativamente pochi deve consentire a ognuna di poter dare il contributo più alto che ciascuna di esse posso esprimere per la formulazione di una linea politica e per un rapporto diretto è una espressione diretta della società un tale partito in tal modo
Sarà forte e rappresentativo per la validità della sua politica complessiva e per la capacità delle aree che lo compongono
Ho sentito nella relazione parole impegnative ma penso che occorra tra noi la più grande chiarezza
Noi non abbiamo proposto quella struttura che preveda anche autonomia per le aree di cui si compiono il partito per l'esigenza di fazione o pensare partiti nel partito
Ma affinché si possa davvero creare qualcosa di nuovo nel monolitico né correntizio ciò implica però che non si ricorda genericamente al principio di maggioranza
Sappiamo bene per una vasta letteratura e per la nostra esperienza i limiti di di questo principio che può diventare ostile esso fondatore delle minoranze
Ecco perché bisogna specificare equanime Giovanni se e per fare che cosa quando semplice quando qualificate perché senza una tale specificazione è più difficile e non più facile diventerà L'Unità interno io penso che un punto di vista comunista
Anti dogmatico e critico sia essenziale per capire la realtà e le sue contraddizioni
Essenziale dico non unico poiché considero importante così come è stato anche nel passato in altre forme la presenza di quelle aree che si sono venute costituendo ora alla alla luce del sole quella riformista quella liberaldemocratica quella che definirei del radicalismo democratico
Non vorrei in verità che proprio per un il rinnovato punto di vista comunista si manifestassero le maggiori resistenze e difficoltà a partire dall'idea in fondo siamo tutti comunisti le cose non stanno più così e lo dobbiamo riconoscere io non dubito però care compagne e compagni che quello che vi è stato di buono e di grande nel PC non sarà presente soltanto in una parte del simbolo che è stato scelto
La decisione che qui si compie e ardua per tutti per molte compagnie cosa lacerante dobbiamo saperlo e tutti dobbiamo capirlo
Perché questa scelta abbia un avvenire facciamo che non vada in frantumi ciò che è di grande e di nobile è stato il partito comunista italiano
Compagni e compagne
Do ora lettura del messaggio inviato dalla Presidenza del trenta del ventesimo congresso al Capo dello Stato
Signor presidente il ventesimo Congresso del Partito Comunista Italiano riunito in un momento drammatico della vita internazionale mentre è in atto un conflitto che ha già provocato garantisti minuti e devastazioni e che può prolungarsi ed estendersi ulteriormente
Il congresso colloca al primo posto tra i suoi obiettivi quello della cessazione immediata dei combattimenti
Essenziale dopo i grandi cambiamenti dell'ottantanove
E la costruzione di un nuovo ordine mondiale fondato sul rispetto della legalità sulla cooperazione tra gli Stati e le regioni del mondo in particolare tra il nord e il sud sul ripudio della guerra è nostra intenzione contribuire secondo questi principi all'impegno dell'Italia per un avvenire di pace
Il ventesimo congresso del PC a all'ordine del giorno alla costruzione di una nuova formazione politica il Partito democratico della sinistra
Questo atto costituisce un evento importante non solo per noi ma per la vita politica nazionali
Siamo infatti convinti che alla nascita di una nuova forza della sinistra possa contribuire ancor più ad aprire la strada a quella riforma dello Stato delle istituzioni e della politica
Che sono esigenze indilazionabile del nostro Paese
Con questi propositi la presidenza del ventesimo Congresso del Partito comunista rivolge a lei rappresentante dell'unità nazionale il suo deferente saluto
Do lettura ora della risposta del capo dello Stato
Ringrazio cordialmente per il saluto che il ventesimo Congresso del Partito Comunista Italiano ha voluto rivolgermi nel momento in cui esso si accinge a Dini INPS a iniziare i suoi impegnativi lavori
In via dei delegati un servito augurio di bene e fruttuosamente operare per il progresso democratico politico-sociale e civile della nazione italiana
Il compito a cui le assisi di Rimini è chiamata
Reso storicamente più significativo dalla ricorrenza del ventesimo anniversario della fondazione del PC e del centenario della nascita di Antonio Gramsci
Pensatore nazionale altissima ET intrepido uomo politico che pagò duramente per il suo impegno al servizio dei suoi ideali di libertà di democrazia
E chi sofferto progresso civile
Più ancora
Il compito del ventesimo Congresso risulterà saltato dalla grande rilevanza del tema che esso si trova ad affrontare in una prospettiva di rinnovate nuova presenza politica nel nostro Paese
E ciò nella linea di impegno civile con il patrimonio ideale
Degli uomini delle donne e dei giovani degli intellettuali degli operai dei contadini
Dei ceti medi che ricercare non è il Partito Comunista Italiano lo strumento politico della loro battaglia per una società più giusta ed il progetto di rinnovamento e novità che vi sia venuto elaborando nei dibattiti e nelle decisioni che hanno preparato il ventesimo congresso
Assume ancora una particolare importanza non solo politica
Ma anche ideale nella linea di una ricerca di specificità nazionale e di autonomia internazionale propria di una parte rilevante della vostra tradizione quando la si colbacchi nell'ambito degli epocali mutamenti avvenuti nel mille novecentottantanove e nel novanta
Sulla scena del mondo nel segno della liberazione della libertà degli uomini e delle nazioni e del rifiorire di regimi liberi e democratici
Nel passato il movimento dei cittadini che trova o punto di riferimento e struttura di espressione politica
Nel Partito Comunista Italiano
Concorso alla formazione all'espansione del consenso democratico per la formazione la fondazione e la difesa il rafforzamento delle istituzioni repubblicane
Nella consapevolezza della vocazione democratica la libertà e l'indipendenza che è stata proprio dell'Italia uscita sconfitta dalla seconda guerra mondiale
Da questo ha distrutto da questa distrutta tanto materialmente quanto moralmente con i frutti amari di una dolorosa contrapposizione interna
Riscattata dalla lotta di liberazione e dall'impegno della ricostruzione democratica
Esso contribuì a collocare stabilmente definitivamente l'Italia nell'ambito delle strutture associative dell'Occidente la comunità europea all'Alleanza atlantica il Consiglio d'Europa
Formulo pertanto l'augurio della nazione che in quella stessa sta consapevolezza i cittadini che si ritroveranno in rinnova peggio nuove strutture
Contribuiranno Ignis spirito di servizio alla patria all'edificazione di una moderna democrazia
Con tutte le altre forze politiche sociali civili e culturali in una feconda dialettica che mantenga salde le ragioni essenziali dell'unità nazionale
Di questa consapevolezza come istituisce importante testimonianza
La solidarietà manifestata nelle scorse settimane pur nel mantenimento di una propria autonoma decisione di politica internazionale
Alle forze armate della Repubblica impegnate con dignità fedeltà e coraggio nella complessa missione
Volta a ristabilire la pace turbata dall'aggressione
E la legalità internazionale violata dalla prevaricazione nel Golfo Persico e ciò in applicazione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell'Organizzazione delle Nazioni Unite dinnanzi alle attese dalle aspirazioni di libertà
Di democrazia di pluralismo che provengono dai Paesi che compraci ficcare evoluzioni hanno abbattuto appunto il nome di questi valori regimi autoritari e liberali
Emerge si riafferma il proposito di ognuno di valorizzare energie morali dell'intellettuale di varia ispirazione
Rivolta ad attuare completamente i principi fondamentali del nostro ordinamento libertà uguaglianza solidarietà concreta giustizia sociali principi che possono essere considerati strutturali al concetto stesso di nazione e di moderna democrazia
A questo compito con la rinnovata e nuova struttura politica che potrà emergere dal ventesimo Congresso del Partito comunista si accingerà interpretando le trasformazioni della società italiana
Ad indirizzare ed indirizzando nelle attese per avviare nel Paese un rapido ed efficace parroco accesso di modernizzazione attraverso l'ormai indispensabile rinnovamento delle istituzioni
Che palle da mantenere e a sviluppare quella targa caratteristica che all'Italia compete per la sua storia passata e presente di componente significativa Dio d'Europa libera e civile
Con questi sentimenti rinnova tutti il mio saluto e il mio augurio
Francesco Cossiga presidente della Repubblica ringrazio al Presidente della Repubblica già il lungo messaggio di auguri inviato al ventesimo Congresso del Partito comunista e al primo congresso di fondazione del partito democratico della sinistra
Do ora la parola ad ad Antonio Bassolino che interviene per la mozione per un moderno partita partito antagonista e riformatore ricordo del tempo trenta minuti
La relazione del compagno Occhetto compagne e compagni offre un terreno di confronto che in parte diverso da quello dei mesi scorsi
Tiene conto di ragioni e di temi posti dalle minoranze e questo può consentire senza cancellare le differenze di permangono una discussione più ravvicinata
In queste settimane è successo davvero qualcosa di profondo che obbliga tutti ogni emozione a rifare i conti con la realtà a rivedere a riformulare un'analisi d'una strategia è come quando un filo si spezza e bisogna ricominciare a tessere sostenere invece da parte di chiunque di voi che la realtà di oggi e la conferma di quello che aveva scritto e detto ieri e la cosa più sbagliata è vecchia che si potrebbe fare
La guerra rappresenta una rottura questa guerra per i caratteri per i suoi sviluppi segna una svolta radicale un mutamento di scenario dalle conseguenze enormi niente e più come prima
Ciò vale per noi e dovrebbe valere per tutta la sinistra per la politica in generale per il suo rapporto con le cose con gli uomini per il modo di pensarla e di praticarlo un conto infatti e la politica senza la guerra e tutt'altro conto è la politica con la guerra l'irruzione della violenza bellica nella politica di ogni giorno mi sui ritmi nelle sue forme tante volte si abusato PIL piccoli movimenti fatti di termini forti come passaggio di fase novità sconvolgente
E invece oggi che questi termini acquistano un senso che parole come queste corrispondono ad una sostanza alla guerra a questa guerra che illumina di allarmanti bagliori l'arma l'alba di due mila noi abbiamo dato una prima risposta con la ferma presa di posizione unitaria contro la guerra e contro il coinvolgimento dell'Italia nella guerra è una risposta importante dimostra che non era illusoria la testarda convinzione che si potesse su una questione così decisive dirimente fare un passo in avanti unitario tutti quanti assieme e questo è ora la condizione per un ruolo attivo e autonomo per una funzione propulsiva del partito nella costruzione di un grande movimento per la pace
La nettezza e la giustezza della posizioni unitarie che abbiamo assunto solo un punto di forza e devono essere al tempo stesso un punto di partenza per lo sviluppo della nostra iniziativa adesso è decisivo muoverci con coerenza il saper trarre tutti le conseguenze necessaria sul piano dell'analisi della linea e dei principi fondativi del partito democratico della sinistra
Non si tratta di partiti da noi da nostre esigenze interne ma di partire dalla realtà e dalle ulteriori risposte da dare ha problemi immediati e di prospettiva
Firmare le distruzioni massacri in corso
Decide la convocazione di una Conferenza di pace per il Medio Oriente
Ottenere il ritiro dell'Iraq dal cupa it sono tutti obiettivi essenziali qui ed ora dell'azione nostra e di tutto un arco di forze pacifiste
Sono obiettivi legati intrecciati fra di loro la conferenza che già prima dello scoppio della guerra
Era uno strumento di grande rilievo per dare un colpo vero a Saddam Hussein e per togliere dalle sue mani di aggressore l'arma della nobile causa dei palestinesi è sempre di più la strada
Per una soluzione in un'effimera
E non contingente il conflitto in questo contesto l'uscita dell'Italia dalla guerra
E il ritiro degli Erie delle navi non sono affatto un obiettivo Onnis superato né secondario come è stato sostenuto nei giorni scorsi da più di un compagno della maggioranza ma costituiscono anzi un punto essenziale su cui concentrare la mobilitazione le nostre forze
E il dialogo con la ricarica del pacifismo con i cattolici con i giovani con tante donne che partono dalla propria esperienza quotidiana da propri valori dalla loro estraneità alla storia i ai poteri costituiti
Proprio perché non bisogna confondere la politica con l'ideologia fare uscire l'Italia dalla guerra
E lo strumento più concreto nelle nostre mani per contribuire a fermare la guerra per dire da parte di un paese come il nostro anche con un suo atto unilaterale che la spirale di questa inaudita violenza
Che tocca anziani e bambini kuwaitiani iracheni palestinesi israeliani deve essere arrestata ed invertita
Certo fermare la guerra non dipende soltanto dall'Italia Daloui
E per questo sono da crescere tutti gli sforzi perché si allarghi uno schieramento internazionale per la pace per una tregua immediata e dunque perché riprendano le iniziative politiche e diplomatiche che sono state interrotto
Ma ritirare i soldati italiani dipende dall'Italia ed a interlocutori più ravvicinate il Governo il Parlamento a differenza di altri compagni Occhetto ha detto che su questo punto la nostra posizione rimane ferma e la confermiamo
Ma quali iniziative mettiamo in campo
Un'occasione di mobilitazione e fornito dall'appello dell'associazione per la pace a raccogliere adesioni firme per il ritiro dell'Italia dalla guerra mettiamo allora a disposizione tutto il nostro impegno e tutte le nostre forze
Il fatto che il Parlamento italiano abbia già deciso non significa che non può cambiare decisione e poi cosa approvato il Parlamento la maggioranza a ipocritamente approvato la partecipazione ad un'azione di polizia internazionale
Ma oggi stamane chi osa parlare più in questi termini la guerra è già un'altra cosa ha già conosciuta un salto di qualità il rischia di sfuggire a ogni controllo e ogni limite
Bisogna dunque agire e la più grande forza di opposizione non può non fare vivere nell'azione concreta un obiettivo ritenuto giusto da tanti giovani e da tanta parte del Paese
Questo obiettivo e più attuale di prima e la mia opinione è che se non lo avessimo già posto di fronte agli sviluppi della guerra dovremmo porlo ora per queste ragioni è molto importante che il congresso al di là delle mozioni dica con chiarezza le navi e gli aerei si ritirino dal Golfo
è di una posizione limpida
Compagne e compagni in tutti i sei punti che c'è oggi bisogna per aiutare lo sviluppo di una fase due del movimento per la pace
Per stare in sintonia con processi che investono le sensibilità dei giovani
Di ragazze e di ragazzi che scoprono la politica attraverso il sito della guerra
Giovani che vedono le più sofisticate tecnologie al cui culto sono stati abituati molto di più delle precedenti generazioni messi al servizio della morte
Giovani che si fanno la domanda opposta a quella che una parte del ceto politico di governo rivolge Annoni e cioè non come è stato possibile il nostro rifiuto della guerra ma come ha potuto essere che il Parlamento italiano abbia approvato la partecipazione dell'Italia alla guerra c'è una nuova generazione che come accade in certi bruschi passaggi della storia
Può dare vita nuove culture e sensibilità
Al bisogno di una non violenza vissuta non solo come dovere etico ma come modo di essere necessario della politica oggi
Specie di fronte a una guerra come questa
Una guerra che ha violato lo statuto dell'ONU e la Costituzione italiana ripudia gli è scritto
E che dunque non è una guerra legale ma è invece una guerra illegittima e questo è giusto dirlo proprio da parte di chi come noi crede lavora in un possibile nuovo ruolo dell'ONU
Un ruolo che è però tutto da conquistare superando l'anacronistico composizione del Consiglio di sicurezza
Rivedendo il diritto di veto potenziando i poteri dell'Assemblea il riformulando il patto costitutivo dell'ONU
Il mondo di oggi ha infatti bisogno non di un qualsiasi ordine internazionale
Non dell'ordine che decide l'amministrazione americana
Quasi che Bush avesse una delega una delega dei popoli del mondo che nessuno gli ha dato ma bisogna il mondo di oggi di un nuovo ordine effettivamente democratico è un abbaglio un errore la semplicistico conclusione chiede ai fatti dell'ottantanove dovesse automaticamente sorgere un mondo nuovo e pacificato
Gli anni Novanta ci presentano un mondo pieno di contraddizioni di contrasti perfino più di prima
L'ottantanove assegnato non la fine dei blocchi
Come spesso si dice ma la fine di un blocco una fine che non è affatto da rimpiangere e il rafforzamento e l'estinzione dell'altro blocco
Ecco perché per tutti anche per noi si tratta di tornare a riflettere sull'ottantanove alla luce del novantuno sul dopo Yalta alla luce di questa guerra
Guardare in faccia la realtà
Non significa certo immaginarsi un mondo sottoposto ad un unico super imperialismo nell'accedere apposizione diventerò antiamericanismo dato agli atti il cui impianto culturale
Appartiene sicuramente ad un'epoca ormai superata
Abbiamo tuttavia presso la capacità e l'arte dell'analisi differenziata
E noi tutti sappiamo distinguere nella stessa America e conosciamo la lotta politica che lì si stressa e continua ad esprimersi tra ipotesi diverse sul ruolo di chiusa e sugli assetti del mondo intero
Ma saremmo usciti compagne e compagni a non vedere che per ora ha vinto una ipotesi
Il tentativo di mantenere comunque un primato americano sul mondo a ogni costo
Anche al costo di spostarne il contenuto dall'ambito economico dove non regge più come una volta al terreno più ecologico militare
Ecco perché tante cose vengono messi in discussione io acquistano un valore nuovo e diverso dal passato
E lo stesso reale pericolo che questa guerra travalichi gonfi attuale ripropone l'attualità del superamento dell'alleanza atlantica obiettivo da porre politicamente con forza oggi che la NATO può essere solo strumento di guerra dei conflitti tra nord e sud così come compagne e compagni Dobri con ripensare alle prospettive di un ex grande impero come quello sovietico e al ruolo dell'Europa e della sinistra europea gravida di incognite per il futuro di tutti e in particolare lo stato dell'URSS
E proprio chi non è stato ammalato di Gorbaciov istmo eccessivo perché consapevole della portata arduo dell'impresa
Deve oggi stare attento a non commettere l'errore opposto
A non pensare che sia indifferente all'esito di quella grande partita ciò che serve e un'analisi seria e severa fatta con modestia ma capace di intendere i limiti e gli errori
Quelli enormi di prima ci hanno pensato tanto su Gorbaciov far
I più lontani dall'epoca staliniana in voi il cinquantasei quando anche noi comunisti italiani non riusciamo ad assolvere signor fondo un ruolo ai di adeguate ai problemi che si aprono all'ora
Il Sessantotto quando i carri armati a Praga chiudono l'ultima possibilità di una riforma del movimento comunista internazionale
Un movimento che ha conosciuto tragedie grandi e che pur tuttavia in varie circostanze
Era stato un tramite un veicolo di idee progressive verso i dannati della terra e le masse povere del terzo mondo
La fine di quel tramite ha aperto un vuoto che via via viene riempito da ideologia fondamentaliste e da spinte di ogni tipo ma i limiti e gli errori però compagne e compagni anche di Gorbaciov far dall'accettazione io credo dell'ultimatum contenuto nell'ultima risoluzione dell'ONU all'assenza di un progetto sociale
Di una proposta di riforma sociale oltre che dei votati constatare in grado di far muovere pesare i protagonisti reali soggetti forze vive della società
E anche con questo con tutti i problemi giganteschi che sono sul tappeto che si misurano oggi l'Europa e la sinistra europea la verità è che si è squarciato
Un vero di retorica europei Istica dei vari governi nazionali
Ed emerge invece la realtà di una vera costruzione dell'Europa che è tutta o almeno in gran parte da fare
La verità è che siamo di fronte non a qualche difficoltà ma una crisi molto grave e seria della sinistra europea
Di questa crisi vorrei dirlo con schiettezza
Si parla con troppa reticenza anche in mezzo allori
Quasi che affrontare questo tema
Volesse dire metterlo sullo stesso piano di crollo dirigibili all'estate
Nessun equivoco e nessuna equiparazione un crollo è un crollo e una crisi è una crisi ma questa crisi c'è ed è molto seria
Le due sconfitte degli ultimi tempi sulla Germania prima e sulla guerra ora possano incidere pensare a lungo se non ci attrezziamo tutti
Se non ci è chiaro
Che la nostra giusta divisione all'Internazionale socialista non è all'approdo di un PC PDS spiazzato dalla storia
In un luogo tranquillo che ha invece risolto tanti problemi di elaborazione e di comprensione della realtà
E invece compagne e compagni la partecipazione con la nostra autonomia ed esperienze con i nostri difetti
A un impegnativo lavoro di revisione politica e culturale che ci riguarda tutti l'intera sinistra europea
In questo senso forse è tempo di cominciare a lavorare
Senza nascondere differenze e divergenze a un programma comune della sinistra europea i ai contenuti all'idealità i caratteri di un nuovo socialismo europeo
Più un orizzonte più larga e più ricco deve solo socialismo occidentale in senso stretto
Che fuoriesca d'ogni ottica euro cento dica e che invece si fondi sulla base di un diverso rapporto con il sud del mondo
Via dunque compagne e compagni tutto un campo da esplorare politico e culturale
E categoria intere da rivedere e tutta un'apertura culturale da mettere in campo
La cultura europea
Già ritenuta la cultura per definizione
Ha portato con sé il disco il disprezzo di altre culture e perfino il rifiuto a capire
Dal moderna a ricordarci che quando si vedono dilagare in Medioriente la guerra il fanatismo i massacri alcuni credono che ci si trovi di fronte ad una particolarità islamica ed araba
Dimenticando che i campi di sterminio e le uccisioni di massa erano messe in pratica quarant'anni fa da europei su altri europei moderna ha ragione
E la stessa cultura europea di sinistra a tanta strada da fare
Basti pensare anche quando non scattano tentazioni razziste alterni Minetti nel migliore dei casi anche a sinistra si usa verso le donne e gli uomini del terzo mondo che vendono delle città e nelle metropoli europee si dice integrare e cioè adeguare al nove luglio ai costumi nostri alle culture nostre alle nostre visioni del mondo integrazione
E non invece convivenza rispetto delle identità valorizzazione delle differenze alieni da dire e da impara
Sono dunque rilevanti compagni e compagne
Le innovazioni e le scelte che la guerra ci induce a perseguire
Per quanto riguarda la nostra funzione internazionale
E anche per le conseguenze che ne derivano per la politica interna per la nostra collocazione nella lotta politica nazionale
Il quadro italiano nelle sue varie facce è denso di significati
Noi siamo il Paese dove più forte è stata ed è la protesta pacifista
E con il principale partito della sinistra che ha assunto una posizione ferma contro la guerra al tempo stesso siamo il Paese nel quale nessun dubbio nessun dissenso nessun travaglio si è manifestato almeno finora nell'altro partito della sinistra
Mentre invece qualcosa si è mosso nella DC ma troppo poco ancora rispetto al travaglio che ha scosso larghe fasce dei cattolici
Siamo anche il Paese
Dove più si respira in tanta parte della stampa e di media e senza confronto con altri paesi con gli stessi Stati Uniti un prima favorevole alla guerra e una cultura militarista
Compagne e compagni guai da parte di chiunque di noi a fare di ogni erba un fascio
Anche perché il primo compito nostro e agire con l'ambizione di spostare forze ed orientamenti
Però doveroso farci un discorso di verità
Gli atteggiamenti gli atti le fasi molto pesanti
Dinamo fa di De Michelis di Andreotti e di tutta una parte della DC non solo una sorpresa
è che il nesso internazionale e nazionale è sempre stato determinante nel nostro Paese
Un certo rapporto subalterno con le amministrazioni americane
è sempre stato vissuto con è una fonte di legittimazione non l'unica certamente ma una fonte importante per governare in Italia
Come un titolo di riconoscimento un'abilitazione a governare il discorso esplicito e bisogna riconoscerlo non viene in alcun modo edulcorato in sostanza si dice
Potete anche cambiare nome ma se volete porvi come forza di governo essere forza di governo dovete fare fino in fondo una scelta di campo una scelta di sistema
Di sistema sociale manchi politico-militare con le sue gerarchia il suo ordine riconosciuto e accettato le sue compatibilità
E adesso dopo l'ottantanove Lester nei discorsi ancora più stringente questo è l'unico blocco oggi e domani
L'unico sistema che può esistere
E che addirittura si può pensare l'unico ordine
è l'ordine scrittori la storia nella natura delle persone e delle cose compagne e compagni questa logica e da contrastare e in modo non difensivo dobbiamo noi pone con grande forza
Un problema di autonomia di sovranità nazionale a tutte le forze politiche italiane
Perché oggi la sfida riguarda un nuovo nesso nazionale internazionale
Il riguarda la capacità di ogni forza politica di contribuire a un processo nuovo e ha un ruolo autonomo dell'Italia e dell'Europa
è questo il nodo che ha spinto ieri sera tratte sì la Malfa a reazioni così aspre contro la redazione di Occhetto
A reazioni che è solo contro tutti noi contro la giusta scelta di fare della pace e del no alla guerra una ragione fondativa del nuovo partito
Ed è questo
Il nodo vero e di fondo da sciogliere perché ci vuole rifondare davvero il patto costituzionale e la democrazia repubblicana se è così compagne e compagni solo dai giornali da ripensare
L'analisi stessa della situazione italiana e la strategia dell'alternativa
Il nostro cambiamento non rende di per sé in quanto tale più se invece lo sbocco del sistema
E la prospettiva dell'alternativa non è dietro l'angolo il nostro cambiamento invece può rendere più efficace si avrà un giusto segno
L'opposizione per l'alternativa
Una lotta che diretta di ostacoli che ha di fronte un cammino astro è difficile e che per vincere reclama uno spostamento dei grandi rapporti di forza sociali politici e di potere
Il richiede una nostra incalzante iniziativa per rinnovare tutta la sinistra italiano
C'è da chiedersi
Quale concretezza possa avere nei tempi brevi l'alternativa con una sinistra così divisa sulla guerra
E così divisa in quando ha collocazione un partito al governo e l'altro all'opposizione
C'è da chiedersi se il confronto a sinistra
Non debba diventare molto più vero senza oscillare tra i poli opposti della contrapposizione e della democrazia
E c'è dunque da vedere se lavorando a superare le divergenze più profonde non si debba cominciare a pensare
Per avere una sinistra tutta al governo ad una sinistra tutta l'opposizione
Che sappia fine a forze cattoliche a gruppi a movimenti che fanno pienamente parte di una moderna sinistra aggregare lo schieramento sociale politico e tutto un arco di speranze e di soggetti
In questo senso compagne e compagni costruire una nuova cultura della trasformazione della realtà
è un ramificato radicamento sociale Pernorio l'obiettivo ineludibile
Vi sono più difetti seri
Che non attengono soltanto a questi mesi c'è molto di più
Una concezione della politica del rapporto politica e conflitti c'è una lunga disabitudine che dura a morire
E che ci porta ad avere spesso scarsa attenzione sia per i problemi materiali di vita delle masse popolari sia per i termini nuovi in cui si pone la questione sociale oggi
Le stesse differenze di classe che permangono infatti si pongono sempre di più come differenze di libertà e di potere perché riducono gli spazi percorsi di libertà e di autorealizzazione
C'è insomma un problema di cultura gli anche di formazione nostra dei quadri di gusto di sensibilità e di passione verso i temi sociali della classe operaia e del mondo del lavoro in tutte le sue articolazione
Un nuovo radicamento è possibile
Se si interviene con pazienza e convinzione dal basso e dall'alto con le lotte di masse con idee forza e con proposte riformatrici in grado di fare emergere i protagonisti reali IG avversarie
La questione sociale è infatti strettamente intrecciata con la questione democratica l'Italia vive oggi una crisi senza precedenti la sua democrazia radio prima
E la partecipazione poi dell'Italia alla guerra rappresentano due ferite gravi sul corpo della Repubblica
In discussione allora non è soltanto la riforma elettorale ed istituzionale ma in discussione è quale Repubblica quale democrazia quale nuovo patto tali grandi forze sociali e politiche
Perché l'Italia esca sul serio dalla sua crisi democratica
Per i medici si vagliare una riforma intellettuale e morale del Paese
E dunque che il mondo del lavoro
Gli acquisti un peso sociale e politico torni ad essere in modi rinnovati un grande soggetto politico e democratico altrimenti compagne e compagni non ce la faremo
Ed è per questo che il partito tutti voi
Non possiamo mai separare istituzioni e dicono Emilia politica e società democrazia e soggetti poteri e mass è per questo che si deve sembra ricercare fare emergere tutti i mesi tra crisi democratica e questione sociale
Al punto in cui è la crisi della Repubblica
Dobbiamo lucidamente sapere che una nuova fase della democrazia italiana può nascere in modi diversi anche opposti senza e contro il mondo del lavoro oppure con il segno positivo della classe operaia e del mondo del lavoro è su questo legame tra mondo del lavoro e Repubblica in tutti i suoi aspetti
Anche su quelli più semplici e diretti che è bene ragionare e agire fare politica al di là di ogni sbagliata separazione compagne e compagni si discute molto in questo paese nostro
Se è giusto che il lavoratore cittadino
Possa eleggere direttamente il Presidente della Repubblica
E si risponde così poco quasi niente se è giusto oppure no che il lavoratore cittadino possa decidere sul suo contratto di lavoro e su ciò che riguarda le sue condizioni di lavoro e di
Che il grande paradosso
Ma se tutti voi
Il sindacato la sinistra il nostro partito non intendiamo le riforme istituzionali nel modo più ricco e la democrazia in tutti i suoi versanti allora molti discorsi saranno monchi e si rischierà di dare uno spazio sempre più grande sembra più grande all'erede politicamente ma anche socialmente e sindacalmente
Problemi di portata analoga
Che attengono a poi ai soggetti che l'alternativa si pongono e l'aria è più caldi appunto della crisi italiana
In quel mezzogiorno che è stato più volte è un motore della storia italiane della civiltà europea
E che rischia oggi di essere estromesso ed emarginato dalle correnti più vive e vitale di un mondo di oggi
Un segno allarmante di questo rischio è perfino nella difficoltà di auto la presentasse questo giudizio
Cioè non sottovaluta affatto Risorse umane di matematiche del Mezzogiorno è esagerato non è così e anzi forse non sempre noi siamo stati fino in fondo schietti
Il vaste zone illegalità non è più l'eccezione ma spesso è la norma
La camorra e la mafia non sono un anti-Stato come spesso si dice ma la camorra e la mafia solo poteri sempre più forti perché stando dentro lo Stato intendo il potere politico attuale
E lo stesso print e lirismo badiamo non è più quello di una volta ed esposto a volte deve fino al di là delle volontà individuali alla contiguità con camorra ecomafia
Per questo c'è un rapporto difficile tra politica unitarie delle alleanze e politica della verità a questa difficoltà
Non possiamo rispondere ritraendo ci dalla politica
Ma rispondiamo impegnandoci Anna impostare una politica unitaria guardando al di là dei rapporti tra i partiti così come sono oggi ai rapporti tra la politica e la società
E prestando molta più attenzione a forme canali a soggetti nuovi della politica attuale compagne e compagni
è tutta una cultura e una pratica dell'emergenza che ha fatto il suo tempo
Se non si abbandona questo orizzonte questo ricatto dell'emergenza i temi che la qualità dello sviluppo della democrazia non diventeranno mai prioritari
Per la manovra e il distacco dei giovani della politica e lo scarto tra i processi di consapevolezza di sé e delle donne e le loro condizioni storiche di vita
è di apertura e di curiosità verso la società e concludo che deve essere animato il partito nuovo
Senza oppure mitica visione della società civile
La quale non è un tranquillo luogo di sviluppo delle coscienze della libertà
Ma è essa stessa attraversata da conflitti di interessi di valori ed è continuamente trasformate plasmata dall'intervento dello Stato dei grandi potentati economico finanziari dei mass media
E però solo ricollocando sì nella società
Nelle sue zone di sofferenza e di emarginazione
E nei punti più alti delle contraddizioni indotte da questa fase di modernizzazione capitalistica che noi possiamo rilanciare un ruolo una funzione una prospettiva sociale e politica è così che si può costruire un partito che cambia senza perdere l'anima
Un nuovo partito che rinnova i suoi singoli ma rinnova ed estende la sua capacità rappresentare bisogna e le aspirazioni di tanta parte del nostro popolo
Un partito autenticamente di sinistra e che sappia valorizzare il meglio dell'originale esperienza dei Comunisti italiani
Per costruire un partito con caratteri di questo tipo e per aprire dopo questo congresso una fase costituente a abbiamo bisogno L'Unità di tutte le nostre forze
Ognuno di noi in questo senso deve fare la sua parte
Noi la seconda mozione e innanzitutto la maggioranza ma dovrebbe riflettere anche di forse ha già deciso di mantenere in vita un partito comunista sia pure piccole condannato una funzione di testimonianza
è una scelta da rispettare
Ma che sottrae Virginia questo soggetto nel quale possono e debbono continuare a vivere idealità comuniste che hanno però bisogno di un movimento reale di una politica non dell'Italia ma di massa
Per questo noi siamo e saremo fino all'ultimo minuto del congresso contro la scissione e per questo cerchiamo di dare fiducia e di contrastare ogni abbandoni ogni ritorno a casa
Le compagne e compagni della terza mozione sono pronti a costruire
Con compagne e compagni la seconda mozione e con le compagne e compagni della prima mozione che possono essere interessati una forte componente di sinistra del PDS su un terreno nuovo diverso da quello dell'ultimo anno
In ogni caso compagne e compagni spetta a tutti quanti noi di finire idealità un modo di essere e regole interne che garantiscano tutti e mantengono al massimo unito le nostre forze
E questo perché pur con il travaglio di questo ultimo anno il pur con le difficoltà che vengo da molto più lontano il corpo del partito e ancora un corpo vivo
è un grande patrimonio di risorse e intelligenze di rapporti umani a volte lacerati ma che si possono e si devono ricostruire noi siamo stati siamo storicamente molto più di un partito politico in senso stretto
Siamo una parte grande della vicenda di questo Paese
Del cammino sociale politico e civile delle classi subalterne
Proprio perché rappresentiamo questa storia che possiamo rinnovandosi profondamente presentarci con una forza che ha una civile come una forza che non si rassegna
Chi non vuole limitarsi ad aggiustare un po'maschile a cambiare profondamente lo stato di cose che c'è oggi come una forza che riprende e rilancia la nostra per la lotta dei nostri viale di libertà di democrazia e di socialismo
Sono presenti al nostro congresso
Rappresentanti e delegati di oltre cento partiti movimenti riorganizzazioni di Paesi di tutti i continenti
A nome della presidenza e di tutti voi delegati saluto questi no aspetta un attimo abbiate pazienza no adesso
Compagne e compagni vorrei fare venti
Sì ma io questo lo dico
Compagni e compagne io comprendo l'entusiasmo
Che ogni compagno ad era terza mozione può volere dimostrare nei confronti della compagno Bassolino
Ma vorrei ricordarvi compagni che il compagno Bassolino non ho parlato trenta minuti
Ma senza
Ululare neppure urlate pure ma ne ha parlato a ben quarantacinque
Allora se io non approfittò un po'dei vostri applausi che prolungano ancora il tempo per leggere anche le comunicazioni
Che bisogna leggere mi sapete dire quanti compagni non saranno in grado di parlare proprio per queste cose
Alla
Dell'età il saluto questi nostri amici li ringrazio per l'attenzione che ci hanno voluto manifestare
Assicurandogli che proprio sulla base dell'autonomo al ruolo svolto per decenni dai Comunisti italiani nella scena interna giornale anche il nuovo partito che nascerà da questo congresso vuole mantenere intensificare il più a i rapporti di confronto per collaborazione con tutte le forze che in ogni parte del mondo
Si battono per la democrazia la giustizia e la pace
Alcune comunicazioni il comitato ristretto della commissione Statuto si riunisce adesso immediatamente nella sala blu
Seconda comunicazione della Commissione Statuto si riunisce nella sala blu alle ore diciassette e trenta per tra comunicazione ai delegati della mozione del partito democratico della sinistra membri della Commissione Statuto si riuniscono alle ore quindici e trenta nella sala blu dichiaro adesso aperta la discussione
Ricordo compagne e compagni che il tempo stabilito per giorni intervento è di dieci minuti do ora la parola alla compagna Maria Regina colui responsabile del coordinamento immigrati della CGIL
Care compagne
E cari compagni
Sono molto felice è profondamente emozionata di essere qui in questa occasione che non esiterei chiamare storica
Credo che sia un momento significativo non solo per voi
Non solo per il popolo italiano
Ma per tutti coloro che lottano per la pace la giustizia e la libertà
è un momento in cui gli occhi di tutto il mondo sono spuntati su di voi
E io sono qua per portarvi il caldo augurio di quel piccolo mondo internazionale che il coordinamento immigrati della CGIL
Avrei voluto portarvi un saluto pieno di gioia e di speranze
Ma l'idea che mentre parlo altre vite saranno sacrificate nella carneficina del Golfo mi rende il colpo il compito molto più difficile
Dal fronte arriva non a notizie su tutto tranne chiesto il numero dei morti che a quest'ora saranno soli centinaia di migliaia nonostante il fatto che noi immigrati dal sud del mondo siamo più abituati a convivere con la morte
Causata dalla fame dalla povertà dal da disastri ecologici da regimi dittatoriali da guerre vere e proprie
In origine ammonti fronte a tanta violenza e tanto spargimento di sangue
Eppure noi lo avevamo detto e lo avevamo denunciato mille volte senza che nessuno ci ascoltasse che Saddam Hussein era ed è un dittatore un sanguinario
Non fosse altro che per il G non si c'è il genocidio perpetrato nei confronti degli inermi Curti che in un solo giorno cinque mille vittime sono state per via delle armi chimiche fornite dai paesi europei hope l'atroce guerra sempre provocata da Saddam contro l'Iran anche assai stanza utilizzata dall'Occidente
Oggi a pagare sono sempre gli stessi
Il cuore d'Italia con vere attiene ed ora per le bombe aliante
I palestinesi che si trovano tante due fuochi di arricchire di iracheni stessi che dopo tantissimi anni di feroce dittatura
Di incredibili repressioni e di guerra si trovano sotto i bombardamenti a tappeto dei famigerati di cinquantadue
Ma questo è solo un macroscopico esempio di come si affrontano i problemi nell'ottica di parte del cosiddetto nord del mondo
Perché è inutile meritarselo sono secoli che c'è una guerra mondiale in atto che non ha mai trovato un momento di tregua capo e la guerra fra i Paesi industrializzati e i Paesi Sottil sviluppati o meglio dire i paesi in via di sottosviluppo
Una guerra che no che ogni anno provoca milioni di morti per fame sa se anti immigrazione di intere popolazioni
Guerre guerreggiate per il controllo delle materie prime delle quali alcuni Paesi poveri sono ricchi
L'atroce macchina del profitto non è non si ferma davanti a niente Miai Dulcinea colonizzare schiavizzare scatenare guerre civili o guerre fra poveri neppure in casa propria
Vedi ad esempio il caso degli immigrati e dei loro compagni italiani
Se non riusciremo a tutti ad uscire dall'angusto ambito nazionale è davvero e un respiro globale non potremo riuscire a capire neppure le contraddizioni locali
Prendete l'esempio della Pantanella che si che si è visto in un'ottica localistica o anche europeista porta in abete del me cioè a dire che cosa vengono a fare qui gli immigrati a rubarci il lavoro perché non si è tornano non se ne tornano a casa loro
Ma se invece cerchiamo di capire meglio cosa succede che cosa è successo nel mondo e perché alcuni Paesi ricchi di materie prime son così poveri
Capiremo perché comunque è meglio la Pantanella e che capiremo così quali sono le responsabilità dei Paesi ricchi e probabilmente capiremmo anche come hanno fatto ad arricchirsi e assistenza di chi
Il vostro partito sta cambiando nome sta riformulando ai programmi si è fatto degli interrogativi e e ha voglia di dare nuove risposte chi esprimono i sentimenti reali e profondi della gente
Io vorrei ringraziare il Partito Comunista Italiano per quanto ha fatto ho accertato di aree in direzione di una maggiore giustizia sociale e un esercizio reale della democrazia
Il vostro passato le vostre esperienze i valori fondamentale che vi ha sempre caratterizzato sono stati e continuano ad essere fonte di ricchezza per tutti noi
Oggi alle serie del due mila andiamo verso un nuovo ordine mondiale come dice il compagno Occhetto ci troviamo ad un picchio il nostro gioco destino comune e mi le nostre mani possiamo scegliere tra un mondo violente piena di rabbia di terrore e di in giù stizzita o un mondo dove esiste la pacifica convivenza e il rispetto della dignità umana
Il nuovo partito può fare molto per ridare la speranza alla gente compresa di uomini e donne che pur non pensando la con e poi aspirano d'un mondo mondi migliori un mondo di pace di libertà di democrazia che tutti noi vogliamo compagne e compagni in bocca al lupo grazie
Grazie alla compagnia Maria Regina Orioli ha ora la parola Roberto Malucelli delegato del centro
Quello che ci dicono polemizzando con le nostre posizioni sul Golfo La Malfa De Michelis e non a caso fuori con la Confindustria
Perché l'accesso all'area di governo comporta sulla politica internazionale l'accettazione di una disciplina per cui ogni partito deve subordinare la propria autonomia rispetto al grande alleato americano
Il messaggio e vecchie strumentale ma è chiaro
Non ci sono scorciatoie
La strada della vera alternanza la strada dell'alternativa
Passa da uno spostamento dell'equilibrio elettorale che obblighi la sinistra il Partito socialista in primo luogo ad assumere come proprio obiettivo programmatico l'ipotesi dell'alternativa
Si tratta allora per noi di imboccare una via non prevede che comporta un grande dinamismo una nettissima identità di opposizione
Che sola può consentire di raccogliere quanto emerge nei gruppi sociali e di fare emergere i contenuti programmatici e le condizioni politiche
Per un governo imperniato sull'insieme della sinistra
Per questo era indispensabile la svolta per questo è indispensabile il nuovo partito che può essere davvero l'elemento di sblocca del sistema politico italiano a condizione che esso sappia resistere alle tendenze disgregata Ricci e si fondi su una maggioranza la più larga possibile ma omogenea e ben riconoscibile sui punti essenziali del programma politico
Su questa via la relazione di Occhetto offre un contributo di analisi e di programma assolutamente importante che tutti i delegati di tutte le mozioni dovranno apprezzare e spero vorranno apprezzare per rinsaldare l'unità del partito e dare slancio ed entusiasmo a questo nuovo inizio
D'altra parte l'esperienza di quest'anno pur condizionata da una discussione interna logorante ha dimostrato al di là di ogni evidenza l'autonomia e la capacità di incidere della nuova forza politica che ha messo alle strette in più occasioni la maggioranza del suo blocco sociale ciò è avvenuto su grandi questioni la pace il pluralismo dell'informazione la riforma della politica e delle istituzioni
A me preme sottolineare la novità del nostro approccio ai problemi dalla riforma istituzionale riforma della politica e dello Stato
Rifondazione come ha detto il compagno Occhetto per assicurare insieme una maggiore rappresentanza e una superiore capacità di decisione degli esecutivi dunque una vera governabilità
Si illude avrebbe invece chi pensasse di continuare così o come sembra fare la Confindustria al suo presidente pensasse di avere maggiore governabilità attraverso il solo rafforzamento dell'esecutivo in assenza della necessaria revisione della bilancia di potere e di un sostanziale allargamento della democrazia economica
C'è stato infatti a seguito della ristrutturazione del capitalismo occidentale
Negli ultimi vent'anni un sostanziale ridimensionamento del ruolo sindacale come momento autonomo di regolamentate donne dell'uso del fattore lavoro è insieme la riaffermazione di una struttura di autorità forte a livello dell'impresa
Certo è stata una risposta esigenze oggettive quelle cioè di far fronte ai processi di innovazione e di internazionalizzazione tuttavia il prevalere dei processi spontanei sulla capacità del sistema politico di comporre liti in politica in programmi acconti ha comportato non l'affermarsi di nuovi modelli di relazioni industriali ma semplicemente una destrutturazione del sistema
E il venir meno di ogni regola e quindi quel tessuto un minimo di garanzie essenziali individuali e collettive che qualifica un Paese avanzato
Si tratta dunque di si pone dunque un problema di democrazia economica di ristabilire cioè principi regole diritti che disciplinino chiaramente ruoli doveri e diritti dei diversi attori del processo economico i poteri pubblici le impresa i cittadini
Ciò significa in primo luogo ed è una grande opzione programmatica per il nuovo partito la modernizzazione e la ridefinizione del ruolo dello Stato nell'economia porre il problema solo in termini di riduzione del disavanzo pubblico come fa la Confindustria è chiaramente insufficiente
E copre l'illusione ma è una illusione che la sola vitalità del sistema economico possa sopperire al degrado del sì sembra poco pubblico questa riforma dello Stato passa anche attraverso una riduzione della gestione diretta nell'economia ma per questo sono possibile due vie
Quella di smantellare privatizzando le cioè regalandole come avvenuto avviene ai grandi gruppi parti importanti dell'accumulazione pubblica
L'altra quella che noi indichiamo può raccogliere in primo luogo la volontà estesa di autogestione sociale che esiste nella società volontà estese che attivate soste tutte potrebbero permettere di combinare le esigenze di riqualificazione della spesa pubblica e del suo contenimento ed esigenze di efficienza e di personalizzazione dei servizi
Ritorna l'ora di attualità la nostra Costituzione incompiuta che prevede la gestione mutualistica e cooperativa
Da parte di comunità di cittadini da parte di comunità di lavoratori di utenti di impresa e nei servizi pubblici essenziale ecco un'altra idea programmatica per il nuovo partito quella della cooperazione un'alternativa possibile
Se ricollocata in un programma riformatore al burocratismo e alle inefficienza attraverso la partecipazione dei cittadini
Questa idea programmatica e confermata dalle esperienze anche in primo luogo dei Comunisti italiani
E sino al posto di cinquant'anni hanno espresso non solo i bisogni e le aspirazioni del lavoro dipendente
Sono stati i protagonisti della costruzione di una rete diffusa di impresa cooperative associate che hanno in molti settori economici e un peso da cui non si può prescindere è questa una delle radici che innerva la cultura del PDS la cultura di governo del partito democratico della sinistra
I comunisti non sono stati nel mercato come dire impartì Poussin fidelium sono stati in primo piano protagonisti dall'interno dello sviluppo economico
E impegnati come sono ancora impegnati in prima persona a coniugare è difficile ma possibile ed è comunque una delle ragioni di fondo del nostro impegno efficienza economica ed efficienza sociale
Grazie al compagno Malucelli ha ora la parola Lucio Libertini delegato di Torino
Rifiuto l'idea
Nettamente
Che da qualche parte si affaccia che da un anno i comunisti siano impegnati in una battaglia di simboli e di nomi o peggio in uno scontro interno di potere
Non è così
In forme anche tormentate
Talora aspre
Ma nel rispetto reciproco
Ci siamo confrontati su di un tema grande ed elevato che impegna scuote la sinistra internazionale un tema che per brevità posso indicare con due interrogativi
E forse è vero
Che il crollo e la crisi dei regimi dell'Est
Che coronano una vicenda iniziata in questo secolo con la Rivoluzione d'ottobre significa la fine del socialismo del comunismo una vittoria definitiva del capitalismo la sua identificazione con la democrazia
Oppure nella nostra epoca le contraddizioni di fondo dell'organizzazione capitalistica del mondo sono nuove crescenti e il socialismo e il più lo all'orizzonte comunista liberati finalmente da degenerazioni tiranni che che ne contraddicevano i principi sono alla fine la speranza della umanità
Nello spettro aperto da questi due quesiti sono emersi tra noi diverse risposte e dunque diverse identità vi è stata una risposta socialista riformista assai chiara e coerenti
Vi è stata una più confusa risposta che non saprei chiamare appunto se non democratica di sinistra vi sono state anche e le abbiamo lette sentite risposte liberaldemocratica
Molti di noi invece cari compagni e compagne
Hanno risposto hanno risposto nel senso del secondo interrogativo e perciò si sono rifiutati di chiudere la questione comunista
Siamo e vogliamo rimanere comunisti con un profondo rinnovamento della teoria della pratica di questi ideali
Gli avvenimenti di questi mesi sembrano confermare questa posizione
L'emergere di un muro popolarismo Imperiale che si manifesta chiaramente della crisi del Medioriente ben aldilà della necessità indiscussa di opporsi all'aggressione del tiranno di Baghdad
La continuazione dello scontro sociale di classe la crisi della Repubblica il valore del socialismo del comunismo come unica serie SpaceX espressa espansione della democrazia
Sono crollati alcuni facili miti del mille novecentottantanove e a me sembra anche i presupposti stessi sui quali era stato proposto il PDS
Comunque la scomparsa del Partito comunista italiano che abbiamo conosciuto ed amato ha messo in campo diverse identità politiche
Ecco perché compagne e compagni sono una sciocchezza strumentale tutte le chiacchiere sulla scissione ossido di una ripetizione caricaturale del ventuno
Una separazione compagne e compagni
E già avvenuta perché gli sono più identità e perché tanti compagni abbandonandoci hanno rifiutato con i fatti la svolta
La mia questione oggi non è la separazione ma la ricerca di nuove possibili forme di unità
Una unità che in un'epoca nella quale ciascuno pensa con la propria testa non è quella di Generali senza soldati e che eviti di consigli chiare all'abbandono all'astensione o a forme varie di estremismo milioni di donne e di uomini che hanno creduto e credono dei nostri ideali comunisti
Questa è la nostra comune responsabilità
Di qui nasce la proposta del patto federativo che ripropongo ancora con forza da questa tribuna e non confondo con la pratica avvilente delle correnti
Patto federativo e prima di tutto l'intesa tra identità e aree politiche diverse su talune grandi discriminanti
La prima di essi è la questione della pace e della guerra un discrimine essenziale che non possiamo ridurre ad elemento di tattica congressuale
Da questo punto di vista la relazione di Occhetto può costituire un passo in avanti
E lo conferma l'attacco isterico che viene da destra di tutti coloro che hanno sempre visto lo scioglimento del PC come una omologazione all'esistente
Può esserlo
Se questa parte della relazione di Occhetto significa non significa solo che è stato giusto nelle scorse settimane aveva chiesto il ritiro di navi ed aerei ma invece che oggi a sostegno a integrazione del cessate il fuoco occorre chiedere quel ritiro
E per chiarire definitivamente questo punto
Propongo che il congresso impegni con un ordine del giorno specifico i gruppi parlamentari a presentare subito lunedì
Una mozione che richiede insieme il cessate il fuoco di cui ha parlato Occhetto e l'immediata dissociazione dell'Italia dalla guerra con il ritiro delle forze armate talvolta
Una guerra lo ricordo che non è mai stata dichiarata e alla quale siamo stati trascinati con un miserabile sotterfugio che calpesta i principi costituzionali e gli articoli undici settantotto ottantasette della nostra carta costituzionale
Dissociare L'Italia della guerra vuol dire rientrare nella legalità Repubblica
Il chiarimento di principi essenziali come questo
Può consentire la coesistenza di entità di identità politiche diverse in una struttura di tipo federativo certo compagni un partito deve reggersi sul principio di maggioranza
Ma come può questo principio adattarsi a identità politiche diverse
Non guardate vi prego compagni e compagne al patto federativo come a una richiesta della minoranza
Sarebbe il peggiore degli errori
E adesso è un'esigenza comune è un modo nuovo dell'organizzazione politica è lo sottolineo un'idea offerta all'intera sinistra così articolata è l'inizio di un vero processo costituente della sinistra
Io spero ardentemente che in questo senso il congresso abbia una svolta
Perché ritengo preziosa l'unità che in forme nuove e oggi possibile perché sarebbe terribile imperdonabile disperdere l'enorme patrimonio umano sociale ideale del partito comunista italiano
Vedete vedete io rispetto il diritto di Napolitano del compagno Napolitano e di altri di dirsi socialista riformista riformisti e circo nel dissenso di cogliere il valore dell'esperienza che vuole con ma credo sia giusto che altri riconoscano il nostro diritto il nostro dovere di lavorare senza chiuderci nella pratica odiosa delle corrente per la rifondazione comunista per una teoria è una pratica della democrazia della libertà dell'emancipazione umana cui io credo più di ieri appartenga il futuro
So che siamo controcorrente
In una fase storica negativa
Ma anche nella seconda parte degli anni Venti la fase storica era tremendamente negativa
E tuttavia compagni e compagne
Se un dito indica la luna solo gli sciocchi vedono il dito e non la luna
E la forza delle grandi idee e delle lotte sociali che muove la storia del mondo
Ringrazio il compagno Lucio Libertini ridò la parola alla compagna Chiara Ingrao
C'è una domanda ossessivamente rivolte in questi giorni i pacifisti ma voi non violenti in tal modo pensavate di fermare la violenza di Saddam Hussein
Più passano i giorni più questa domanda ci suona macabra e grottesca
Ogni sera aspettiamo paralizzati dall'angoscia di sapere se questa volta su Israele o altrove si abbatterà l'orrore dell'arma chimica
Vediamo il petrolio il tremendo feticcio di questa guerra che imprigiona le arriva il cormorano e uccide un intero mare sappiamo la sorte dei prigionieri di guerra
E ci chiediamo con che coraggio si possa definire fermare Saddam l'aver messo in moto questa rincorsa folle verso l'ignoto
Ad alcuni di noi è capitata la sorte di incontrarlo questo dittatore di dover subire la sua stretta di mano
Siamo fra quei pacifisti oggi vituperati da Saddam Hussein allora vi dobbiate dal ministro De Michelis che si sono impegnati nel difficile compito di sottrarre alcune migliaia di persone a ruolo di scudi umani
Ripenso a quella vicenda con grande amarezza ma anche con un'ostinata voglia di capire
Fatti e parole hanno dimostrato che la scelta fatta allora da Saddam Hussein con la liberazione di tutti gli ostaggi non era certo frutto di un improvviso scatto di umanità
Era una scelta politica un segnale come lo erano molte parole che allora sentimmo pronunciare nei colloqui di Baghdad
Io non so se si trattasse di segnali veri di apertura oppure no
So solo che allora non furono colti che il dialogo sia aperto solo dopo aver lanciato un ultimatum
Cioè dopo aver imposto su ogni possibile ripiegamento il segno pesante inaccettabile per un dittatore dell'umiliazione e della disfatta
Sarò che anziché costringere questo dittatore sul nostro terreno
Quello del diritto della giustizia dell'uso pacifico dell'embargo si è voluto affrontarlo sul suo quello della sfida infernale e siamo piombati nell'inferno
In questo inferno diviene senso comune che per punire un macellaio si debba macellare il suo popolo le sue vittime
E poiché questo macello e portato avanti con raffinatissimi strumenti di morte lo si chiama operazione chirurgica
Non sappiamo quale sia la proporzione aritmetica quanti esseri umani annientati per ogni rampa missilistica distrutta per ogni obiettivo strategico colpito se centinaia o migliaia o decine di migliaia
Non è questo conto che ci interessa
Quando è stata colpita Israele non abbiamo atteso di sapere quanti erano morti o feriti per esprimere solidarietà per sentirci noi in prima persona colpiti dalla sofferenza di chi era sotto le bombe
è vero lune un Paese aggressore l'altro aggredito ma forse per timore non fa poi tanta differenza
Ci rendiamo conto che le nostre posizioni sono difficili da comprendere per chi vede la politica solo come a fare dei potenti per costoro o si sta con Bush o con Saddam o con Shamir o con Arafat
Solo se si sceglie come noi scegliamo
Di guardare il mondo con gli occhi dei deboli e dei popoli si può stare contemporaneamente con gli iracheni e coi kuwaitiani con gli israeliani e con i palestinesi con i soldati di buste con quelli di Saddam
Gli uni e gli altri mandati a uccidere e a morire
è questa la nostra scelta di campo una scelta chiara è un obiettivo chiaro cessate il fuoco subito ovunque senza condizioni far tacere le armi e ridare la parola alla ragione
Quella ragione che un anno fa ci ha portati a circondare di una catena umana le mura di Gerusalemme per chiedere due Stati per due popoli è una conferenza internazionale di pace
Non ce l'aveva chiesto Saddam Hussein lo chiedevamo insieme mano nella mano con israeliani e palestinesi
Oggi sono entrambi gli uni agli altri prigionieri nelle loro case
Gli uni con le maschere antigas sul comodino gli altri i palestinesi senza né maschere né patriota difendermi senza nemmeno cibo assediati imprigionati dal coprifuoco
è con loro e per loro non per Saddam Hussein che dobbiamo chiedere oggi una conferenza internazionale di pace
Per loro e per tutti gli altri popoli disperati aggrediti del Medioriente i kuwaitiani i libanesi tutti puliti
è una responsabilità che dobbiamo assumerci tutti e in primo luogo l'ONU
Consci fatta oggi del suo ruolo dagli Stati Uniti e l'Europa così tanta parte in causa e finora così pavida la responsabilità di fermare la guerra non ce l'assumiamo in prima persona con le nostre azioni e le nostre obiezioni l'obiezione di coscienza al servizio militare alla partenza per il Golfo l'obiezione fiscale la disubbidienza civile
L'obiezione alla guerra dovrebbe caratterizzare tutta la comunità nazionale in un Paese che ha scritto nella propria Costituzione l'Italia ripudia la guerra
Di fronte a questo principio di fronte alla tragedia che si sta consumando come si può considerare irrevocabile una semplice decisione parlamentare a maggioranza quale scelta più alta per ottenere il cessate il fuoco per tutti che spezzare noi per primi il circolo vizioso della guerra
Quale maggiore solidarietà verso i nostri soldati nel Golfo di quella di chi li vuole riportare a casa
Non solo per salvargli la vita ma per salvarne anche la dignità di cittadini e di esseri umani
Perché nostro paese possa cominciare a liberarsi del ruolo assurdo che ci ha portati in piena distensione in Europa a costruire nuove basi militari a Taranto e a Crotone
Noi il fianco sud della NATO quella NATO che da tempo si sarebbe dovuta sciogliere di fronte al crollo dell'estate e oggi invece si rianima esili motiva per rispondere con la forza ai drammi del sud del mondo
Con questi obiettivi abbiamo lanciato in questi giorni la raccolta di firme su due petizioni popolari
Due petizioni per ridare la parola la gente quella che ha manifestato in questi giorni e anche quella che non ha manifestato e non ha avuto nemmeno lo strumento di massa non violento dello sciopero generale per dire no a questa guerra
Ma anche forse soprattutto per parlare alla gente che oggi non è con noi che sempre di più consente alla guerra è questa gente che dobbiamo andare a cercare oggi
Con le parole non con gli slogan a volte persino con il silenzio
Alcune di noi lo hanno scelto in questi mesi come forma di lotta manifestiamo in silenzio vestite di nero questo nero ci pesa sempre di più di fronte a un lutto sempre più reale anche se invisibile alla televisione
Questo pesa stiamo cercando di tramutarlo in forza in un'assemblea nazionale delle donne il nove e dieci febbraio a Roma
Ma sappiamo anche che dobbiamo entrarci dentro a questo lutto lasciare che entri dentro di noi
Che non sapremo rendere credibile la possibilità di fermare la guerra se non ci diciamo fino in fondo il lutto per non averla fermata finora per il danno irreparabile che ha prodotto nel mondo e nella nostra società
Se la nostra coscienza non ne afferra e non ne vive il dolore
C'è un libro che meglio di ogni altro esprime questo dolore della coscienza Cassandra di Christa Wolff
Racconta la graduale scoperta di una donna della menzogna di fondo che c'è in ogni guerra
In quell'antico Medioriente la menzogna si chiama Elena causa ufficiale della guerra macchia tra varie realtà non c'è e non c'è mai stata poiché è sfuggita Paride prima di arrivarci
Rileggendo la storia di questo inganno ho pensato a tutti coloro che si sono schierati per la guerra non per bellicismo
Ma perché anche loro hanno creduto e credono ancora al simulacro di bellezza la legalità internazionale il Governo mondiale
Che in questa guerra è sempre nominato ma in realtà non c'è stato che fuggevolmente senza mai arrivare a destinazione
Le parole di Cassandra vorrei dedicarle a loro
In seguito abbiamo dimenticato tutti la causa che originò la guerra dopo la crisi del terzo anno anche la gente darne non chiese più di vedere la bella Elena
Ci sarebbe voluta una costanza maggiore di quella di un essere umano per continuare ad avere sulle labbra un nome che sapeva sempre di più di cenere di fuoco di putrefazione
Ma per poter plaudire alla guerra si erano serviti di quel nome
Ringraziamo la compagna Chiara Ingrao ha ora la parola Cesare Salvi delegato di Palermo
è stata data una versione caricaturale deformante della nostra svolta come se qualcuno abbia davvero pensato che l'alternativa fosse lì dietro l'angolo che bastasse cambiare il nome e simbolo e vero l'esatto contrario
Il partito democratico della sinistra nasce dal rifiuto di accettare le è stato di cose esistenti anche il sistema politico e dei partiti così come è oggi
Nasce dal rifiuto di accomodarsi per un tempo indefinito nella nicchia residua di consociativismo che poteva essere garantita una forza di opposizione che avesse accettato la logica del pentapartito
La logica dell'esclusione dell'alternativa
Nascita del Partito democratico della sinistra battaglia per la riforma delle istituzioni e della politica obiettivo strategico dell'alternativa di governo sono strettamente legate
Un nesso che c'era nella svolta e che il tempo che passa rende sempre più giusto evidente e ineludibile
La situazione di guerra se infatti ha determinato un'apparente congelamento del sistema politico non ha tolto il fatto che dietro rimangono e anzi si approfondiscono tutti i dati della crisi
Una crisi che non è di formule politiche ma di sistema
L'esaurirsi della democrazia consociativa con il fallimento della solidarietà nazionale non ha condotto al pieno dispiegamento della democrazia dell'alternanza e neppure come si era temuto a torsioni autoritarie
Ha portato invece a un sistema ibrido un sistema caratterizzato dal permanere del modello consociativo ma in un ambito ristretto ai partiti di governo la vera anomalia italiana e la consociazione che c'è oggi nelle forze di governo e nel pentapartito
Che si è venuto costruendo come sistema di potere autonomo e chiuso del quale tratto costitutivo e premessa fondante è stata l'esclusione dell'alternativa
La funzione del sistema dei partiti in è stata deformata e snaturata il sistema dei partiti di governo ha cresciuto il suo potere in settori impropri nel momento stesso in cui l'ha perso nei settori propri della politica
Il sistema dei partiti di governo ha infatti perso autonomia rispetto al potere economico e alle organizzazioni di interesse
Una perdita di autonomia anche ha raggiunto in vaste zone del Mezzogiorno le sue punte più gravi ed estreme e purtroppo non più solo marginali nei riguardi del potere illegale e criminale
Una perdita di autonomia che si traduce nella caduta della capacità di regolare indirizzare i processi sostituita da una contrattazione continua con i centri di potere presenti nella società
E l'altra faccia del processo di ristrutturazione senza regole e senza vincoli che ha caratterizzato gli anni Ottanta questione sociale questione istituzionale sono strettamente legate e non comprendo davvero di questi legami non vede
Dall'altro lato però il sistema dei partiti di governo ha operato un'acquisizione crescente del controllo di risorse improprie e di poteri che ai partiti non appartengono
A cominciare dall'espropriazione del potere dei cittadini di decidere con il voto sul governo su chi deve governare a livello nazionale ma anche le regioni e i comuni
E l'espropriazione degli spazi di autonomia nella società e nelle istituzioni con le pratiche spartitorie di lottizzazione con l'intreccio perverso tra politica e amministrazione
Con una partiti esazione che si diffonde ovunque e arriva a lambire in questi giorni persino la Corte costituzionale
E tuttavia la costituzione del pentapartito come sistema mostra la corda
Crescita per la perdita di fiducia dei cittadini e la crisi di legittimazione del sistema il consenso alle leghe nella manifestazione più clamorosa ma non l'unica
Sempre meno lo Stato appare uno strumento credibile per la tutela dei diritti pensiamo al dissesto della giustizia in genere della pubblica mi Simone sempre meno lo Stato appare uno strumento credibile anche per l'adempimento dei doveri di solidarietà a cominciare da quello fiscale
La caduta della legalità raggiunge punte estreme nel Mezzogiorno fino a porre in discussione gli elementi basilari dello stato di diritto
Per la prima volta nella storia in unitaria come il fenomeno delle leghe mostra e messa in discussione la coesione nazionale tra nord e sud tra centro e periferia
Il problema della statualità e insomma una grande questione nazionale aperta e dolente
E a questo livello di problema che si pongono il tema dell'alternativa il tema della rifondazione democratica dello Stato
I due temi si pongono insieme perché l'alternativa è un processo di riforma della politica di questa politica e perché la riforma della politica chiede istituzioni nuove che consentano di pieno dispiegamento della democrazia dell'alternanza
Questo è il senso in questo quadro si pone il disegno di riforma istituzionale per la rifondazione democratica dello Stato che la relazione del compagno Occhetto ricordato
Ho letto che secondo l'onorevole Craxi nella relazione di Occhetto manca l'approfondimento dalla grande riforma
Ebbene il vero il contrario ma il punto è un altro e inaccettabile che per grande riforma si debba intendere sempre solo ciò che ha in mente il gruppo dirigente del partito socialista
Fra l'altro vorrei far notare ai compagni socialisti che seguendo questo criterio dopo più di un decennio che parlano di grande riforma nessuna riforma è stata fatta è grande e piccola
La verità è che il partito socialista oscilla tra la volontà di conservare il sistema esistente che ha garantito a quel partito largo spazio negli assetti di potere
E l'esigenza di cambiamento che è sentita perché ha avvertito il vento della crisi
Ma il cambiamento di sistema non è pensabile se non nella logica dell'alternativa da qui vengono le incoerenze i limiti dalla proposta istituzionale del Partito socialista
Basta pensare a questa singolare insistenza sullo strumento il referendum consultivo più che sul progetto mi sembra davvero un voler mettere il carro davanti ai buoi
Che senso ha insistere sull'idea di interrogare il corpo elettorale su un punto solo l'elezione diretta del capo dello Stato senza neppure dire prima che disegno sia in mente quale Parlamento quale legge elettorale quali contrappesi
Insistenza sulla proposta del referendum consultivo nasconde la volontà di sfuggire al nodo che però nelle cose non aggirabile la connessione che esiste nei fatti fra riforma istituzionale e progetto politico all'alternativa
L'alternativa vera
Non come semplice ricambio di ceto politico anche se il ricambio del personale politico di governo in Italia sarebbe di per sé è un elemento di rigenerazione
La vicenda Gladio ha mostrato che nel nostro sistema l'ininterrotta continuità del personale politico il fattore di degrado morale della politica
Ma di un'alternativa come confronto tra schieramenti politico programmatici appunto alternativi rispetto ai quali l'elettorato posso pronunciarsi che scegliere
Come superamento vero della costituzione materiale che costruisce il sistema dei partiti di governo come solo immobile come unico centro di attrazione del sistema questo è il nodo che il Partito socialista deve sciogliere
La scelta vera non è tra conservazione dell'esistente presidenzialismo la scelta vera e tra conservazione dell'esistente e moderne istituzioni dell'alternanza
Dico questo non perché vedo nelle proposte dell'onorevole Craxi qualcosa che richiami Hitler come ha detto peraltro il principale alleato di Craxi l'onorevole Forlani
Nessuno di noi ha mai usato questo tipo di argomenti nel dibattito e nella polemica sulle riforme istituzionali
Piuttosto i giudizi dell'onorevole Forlani ma in genere l'atteggiamento di larga parte del gruppo dirigente della Democrazia Cristiana dovrebbero far riflettere i compagni socialisti
Farli riflettere sull'illusione di fare le riforme con trattativa ai vertici del pentapartito nelle verifiche di governo tagliando fuori la sinistra i movimenti che operano nella società per la riforma della politica
Farli riflettere sull'illusione di cambiare attraverso un patto di ferro conti a cambiare non è affatto interessato
E può essere indotto a farlo solo sulla base di un movimento ampio lo schieramento riformatore che da sinistra chieda riforme per allargare la democrazia non per restringerla
Per dare più potere ai cittadini non al sistema dei partiti e neppure a singole persone
Bisogna rendere chiaro che l'obiettivo di fondo delle riforme istituzionali che rigenerare la politica ricollocare i partiti nell'ambito lo ma proprio abbandonando gli spazi indebitamente occupati e restituendo potere alle istituzioni alla società ai cittadini
A tal fine occorre anzitutto rilanciare tra i partiti una competizione politica e programmatica vera
Da qui viene la centralità della riforma elettorale
La resistenza che all'iniziativa sui referendum elettorali è stata opposta dal blocco di governo e la conferma di quanto giusta sia la nostra iniziativa sulle riforme elettorali e di quanto aspre siano le resistenze a questa battaglia
Il volto ma ha chiesto ai cittadini non per acquisire quote di potere da utilizzare i pugni sui tavoli delle spartizioni
Ma l'ha chiesto sulla base di un confronto di una competizione fra progetti e programmi alternativi portati apertamente chiaramente in modo trasparente al giudizio e alla scelta degli elettori
Chiamati così a decidere sul programma sulla maggioranza che dovrà sostenere quel programma sugli uomini che dovranno realizzare quel programma da posizioni di governo questa è la svolta di sistema si rende necessaria qua gli strumenti per attuarla la nostra proposta intanto legge elettorale rinnovamento del governo parlamentare Sado delle regioni attendiamo risposte nel merito non editti sommari le prime potranno forse convincerci i secondi certamente no
Avvertiamo che alle ore quattordici nella sala a oltre il tunnel si riuniscono le delegate della mozione per il Partito democratico della sinistra
Sono invitate anche le compagne degli organismi dirigenti uscenti delegate di diritto
Secondo avviso la mozione di Rifondazione Comunista si riunirà alle ore tredici nella sala a la riunione delle delegate si terrà alle ore quattordici nella sala di
Lei sale a e b sono situate nell'ingresso delegati zona mensa
Sentite
Ha ora la parola Umberto Ranieri delegata di Napoli si prepari Gianmario Cazzaniga
Un interrogativo è stato posto in questi giorni
La guerra del Golfo
Vanifica le ragioni posti a base della svolta
Credo che occorra misurarsi con tale domanda
La mia opinione è che sarebbe disarmante Inter penetrare le novità di questi mesi attraverso le lenti deformanti degli schemi del passato
Nessuna categoria del vecchio pensiero riuscirebbe a darci la straordinaria complessità di questo mondo
Davvero non è giusto allora
Quest'
Quanto
Qui
Quanto
Qui
Qui
Qui
Quindi
Qui
Quindi
Qui
Qui
Quindi
Qua
Quindi qui
Qui
Qui
Quanto
Quindi
Quella
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Qui
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Quindi
Quindi
Quattro
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Quindi
Qui
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Quindi
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Quanto
Quanto
Qui
Qui
Qui
Quattro
Quindi
Quest'
Quella
Quanto
La
Quindi
Quest'
Quindi
Questo
Quindi
Quindi
Senza che di rischi
Che imponeva la sinistra europea e mondiale
L'abbandono di ogni residuo pietismo conservatore che richiedeva coraggio innovatore
Poteva il comunismo italiano sottrarsi alla sfida del cambiamento
Fossimo rimasti fermi saremmo stati annichiliti dal travolgente mutamento
Dal ritmo di un cambiamento che non lascia indenni neanche chi sia comincia ad una funzione di pura speranza e testimonianze
Avere coraggiosamente collocato le forze che noi rappresentiamo
Nella corrente di un cambiamento radicale e profondo è stato un atto secondo
La condizione per arrestare un declino altrimenti irreversibile
La base per fronteggiare sfide inedite da protagonisti e non da spettatori passivi
Ma se è così abbiamo il dovere di ragionare per davvero fuori dagli schemi
Di liberarci definitivamente da ogni descrizione consunte superficiale dei problemi dell'oggi
Non illudiamoci
Siamo dinanzi a sfidare problemi che nessuna vecchia lettura del mondo riesce a padroneggiare
I temi della pace e della guerra del nord e del sud del mondo delle relazioni internazionali dopo la fine del bipolarismo
Nessuno può seriamente pensare che i termini teorici e politici di tali questioni possano essere quelli del mille novecentoquattordici o del mille novecentoventinove
Ben altre sfide deve fronteggiare la sinistra che non la riproposizione di un logoro dibattito sull'imperialismo o sulla guerra come esito delle contraddizioni del capitalismo
E neanche la complessità e l'articolazione dello scenario americano può essere interpretato con le categorie degli anni cinquanta e sessanta
Io ho la preoccupazione che una regressione si possa produrre nelle nostre analisi
Che nuove mitologie autoconsolatorie possano deviare cita la sfida vera che oggi dinanzi alle forze della pace
La sfida dell'internazionalismo democratico
L'unica vera Utopia per la quale valga la pena di battersi il grande obiettivo di uno Stato di diritto internazionale che detti regole e sanzioni per una civilizzazione dei rapporti internazionali
Ecco il nostro ancoraggio la bussola che ci ha guidato nelle scelte di queste settimane difficili e tormentate
Noi abbiamo indicato un'alternativa al ricorso alla forza allineare il Golfo sulla base di valutazioni razionalmente è moralmente fondate che sentiamo ancora vere alla luce di quanto sta accadendo
Ma tutti deve essere chiaro che nella nostra posizione non c'era né può esserci alcun sentimento di estraneità rispetto alle sorti del conflitto in atto
Necci equidistanza tra i due contendenti siamo lo ricordi l'onorevole la Malfa dalla parte dell'ONU e sappiamo che il presupposto di ogni pace giusta era un ritiro di Saddam Hussein dal uguali
Edotto con questo animo quindi che io penso che dovremmo rivolgerci al parlamento italiano alle forze politiche e morali di questo Paese per valutare la possibilità di una iniziativa di cui anche Alitalia sia protagonista per una tregua
Ah mi permetto di osservare che sarebbe contraddittorio con una tale iniziativa compiere atti unilaterali da parte del nostro Paese o indulgere nella nuova situazione a posizioni che abbiamo espresso e fondatamente in un'altra fase
Compagne e compagni tante sono le domande che ci siamo posti in questi mesi di ricerca e di confronto
Ma soprattutto una ritorna incalzante secco alla fine irreversibile dei regimi comunisti venga meno la possibilità di una risposta socialista alle sfide di oggi
Guardiamo in faccia la realtà Vietti nella sinistra e tentata da una risposta affermativa tale domanda quasi che il fiume carsico del tracollo del comunismo avesse travolto gli argini di ogni idealità socialista
E non manca neanche chi rimpiange con Nostalgia le consolatorie certezze del mondo bipolare ma di ciò la sinistra può morire
Noi abbiamo un senso e un futuro se collochiamo saldamente il PDS nel campo delle forze e dei movimenti che rappresentano una risposta socialista le sfide nuove
Di quel socialismo democratico liberale dei diritti
Che nacque intorno all'Utopia di una società mondiale regolata dal diritto
Quel socialismo può ritrovare il suo senso originario di Progetto che continuano a rivoluzioni liberali e democratiche
E che oggi dopo aver democratizzare allo Stato nazionale si volge al compito storico di costruire uno Stato di diritto internazionale
è un nuovo patto sociale tra i ricchi e i poveri della terra
Collocandosi senza complessi nel solco del socialismo democratico potremmo davvero offrire un contributo originale al rinnovamento della sinistra europea e mondiale ma io credo che daremo anche una spinta significativa la realizzazione dell'obiettivo storico che motiva la nostra funzione la nostra esistenza in Italia realizzare una svolta nel governo del paese
Portare le sinistre al governo dell'Italia
In questi giorni abbiamo ricordato i settant'anni del PC
Una storia ricca e drammatica
Ma questa grande forza dell'opposizione democratica non è riuscita a realizzare l'obiettivo per il quale assenso l'esistenza di un partito l'assunzione in piena autonomia di responsabilità di governo
Io non credo che debba menare scandalo sostenere che il processo di trasformazione può contribuire a costruire le condizioni di un ricambio di classi dirigenti alla guida del Paese e a costruire una sinistra di governo ecco perché io considero incomprensibile la sottovalutazione da parte dei Socialisti italiani della portata straordinaria dell'operazione politica che stiamo determinando con il nostro congresso
A me pare che per quanto riguarda il problema della sinistra ci sia nella relazione uno sforzo teso a rimuovere diffidenze chiusure nelle parole di Occhetto torna il tema della prospettiva unitaria delle forze di sinistra di ispirazione socialista
Il partito democratico della sinistra nasce assumendo l'obiettivo di un graduale processo di ricomposizione della sinistra italiana non era questo un tema sollevato è posto dal Partito Socialista Italiano so bene che si sono determinate con la guerra del Golfo divergenze a sinistra
Ma in ogni caso la sinistra italiana dovrebbe ora più che amplificare il dissenso ritrovare un impegno comune nell'azione che può scongiurare l'estensione del conflitto e riannodare i fili di una iniziativa diplomatica compagni e compagne
L'ampio consenso che registra la scelta di dare vita al partito democratico della sinistra non si spiega solo né tanto con lo stato di necessità
Con la costrizione oggettiva del fallimento del comunismo la spiegazione nella lunga irreale sedimentazione culturale che ha fatto da tempo dal nostro partito una forza non riducibile a una variante nazionale del comunismo adesso ci attende però il compito più impegnativo
Ora davvero non possiamo tirarci più indietro occorre portare la svolta le sue conseguenze
Il gioco non sarebbe valso la candela vorrei dirlo ai sostenitori di un partito democratico della sinistra antagonista se questo grandioso mutamento si arrestasse ai singoli e alle denominazioni
La svolta un senso se fa del partito democratico della sinistra una coerente affidabile forza di governo per collocazione internazionale per linea politica da perseguire per i programmi che propone a collocazione internazionale non può essere che quella di forza autonoma ma organica la sinistra democratica dell'Occidente
La linea politica non può che essere quella di una forza che si batta con coerenza e linearità per l'alternativa di sinistra per unire il campo del socialismo italiano e schiudere Alitalia la prospettiva dell'alternanza
A cultura politica di tale forza non può che essere quella riformista
Capace di selezionare organizzare gli obiettivi in un credibile programma di cambiamento dotato di internet coerenze non retorico o declamatorio
Fatta la svolta occorre ora costruire il partito della svolta la sfida è ora quella della coerenza innovatrice a ciò verrà un contributo dalle forze esterne a ciò intendono dare il proprio contributo ai compagni che nel partito democratico della sinistra intendono richiamarsi senza imbarazzi ai contenuti del riformismo ai valori del socialismo democratico
Tra poche settimane un'enciclica papale ricorderà agenti hanno concluso che la politica sociale della Chiesa cattolica mai Brema eticamente un'altra centenario sta per compiersi per noi ben più significativo è stringente quella della nascita del socialismo italiano
Vale la pena di coltivare un sogno non venne altri che questo dare con la nostra svolta un contributo decisivo a celebrare nel modo giusto il secolo del socialismo e della sinistra italiana
Superando le divisioni del passato escludendo i lavoratori dal nostro Paese finalmente la via dell'unità
Ringraziando compagna Ranieri
I delegati della mozione Rifondazione Comunista si riuniscono al termine della seduta
In sala a oltre il tunnel a destra sono invitati anche i delegati esterni interessati
Secondo avviso
Lei delegate della mozione per il Partito democratico della sinistra si riuniscono alle quattordici nella sala di oltre il termine a destra
Terzo avviso i delegati esterni della Liguria e dell'Umbria alle ore quindici e trenta si riuniscono in sala cinque
Ha ora la parola Gianmario Cazzaniga delegato di Forlì
Si prepari Paola Cagnotti De Biase
La questione Gladio ha unificato elementi di informazione sulla storia della nostra Repubblica finora sparse nei procedimenti giudiziari su trame eversive azioni terroristiche
Agevolando da riflessione sulle ragioni di un sistema politico bloccato e sui limiti della nostra democrazia repubblicana
La scelta del Patto Atlantico e quindi dell'adesione alla NATO informe tuttora oscure imposero limiti gravi alla sovranità nazionale dell'Italia
In quanto nazione sconfitta dominante dei servizi degli Stati vincitori
E imposero la continuità dell'apparato statale fascista mentre iniziava depurazione di partigiani antifascisti
Solo la pubblicizzazione dei protocolli segreti del quarantanove al trattato d'adesione in atto
Ma i comunicati al Parlamento e ignoti alla maggioranza dei nostri ministri
Potrebbe far luce su vincoli meccanismi apparati dello Stato parallelo che ha finora condizionato il Governo del nostro Paese
In questo quadro Gladio si configura come versione nazionale di un'operazione NATO europea Stay Behind
Mirante a costituire nell'intreccio fra servizi apparati di sicurezza i centri di potere finanziarie
Una organizzazione finalizzata alla conservazione Informest allegati dei gruppi dominanti non a caso operante anche in Paesi esterni alla NATO quali Svezia Svizzera España
Il Piano Solo come progetto di risposta autoritario le potenzialità riformatrici del centro sinistra
L'uso a fini conservazione sociale dei gruppi eversivi negli anni settanta
I finanziamenti confindustriali e massonici contro unità sindacale
Gli episodi d'attacco all'autonomia della Banca d'Italia la questione P due sono ulteriori momenti della storia di governo del paese da parte dello Stato parallelo e del partito trasversale
Ad esso collegato su cui l'ha fatta luce
Come la scelta dell'irreale l'iniziativa in difesa strategica una ratifica posteriori degli accordi tra compenso Mita industriale italiano e statunitense
Come l'esplodere dello scandalo BNL Atlanta è stato frutto di conflitti fra settori filo arabi e settori filo israeliani dei servizi statunitensi e italiani così la stessa dizione nostra la guerra prima violazione articolo undici della Costituzione o informe militari sottratte al controllo parlamentare attende tuttora sulla storia
Nel solo di fenomeno italiano si tratta la guerra nel Golfo tesa distrugge il potenziale bellico iracheno e a far recuperare gli Stati Uniti sul terreno politico militare un'egemonia in crisi sul terreno economico
Ha coinvolto i Paesi occidentali con largo utilizzo dello Stato parallelo sovranazionale
Tutto ciò ha messo in crisi la sinistra europea
Che vede nella ripresa dei vincoli nato e l'egemonia finanziaria dal Grande Germania allontanarsi prospettive di una unificazione politica comunitaria all'interno di una strategia di pace di democrazia sociale di cooperazione internazionale
Si propone dunque nelle forme tragica della guerra la questione irrisolta della democrazia del binomio democrazia pace che attraverso la smilitarizzazione dello sviluppo costituisce la sola strategia credibile per una forza politica che intende restare fedele alla coalizione degli ideali socialisti
Tutto ciò impone come elemento fondante di una strategia politica lo scioglimento dell'alleanza militare tanto più urgente di fronte alla dissoluzione del Patto di Varsavia
In una strategia che mirando lo scioglimento della NATO
Individuino ritiri italiano dal comando militare integrato nella pubblicizzazione dei protocolli aggiuntivi le quarantanove e la chiusura delle basi straniere
Il recupero della sovranità nazionale gli obiettivi su cui sviluppare in questa fase la nostra iniziativa politica
E tentare veramente dislocare il sistema politico
Necessario risvolto interno di questa politica di pace Isère no deve essere la lotta contro la criminalità organizzata
Che minaccia la nostra democrazia con intreccio fra controllo degli appalti pubblici traffico di droga traffico d'armi e tangenti sul grande commercio estero a partire dal petrolio intreccia malavitoso in cui lo Stato parallelo non solo condizioni poteri pubblici ma trovate in questa diffusa una sua base di massa
La battaglia per la realizzazione della democrazia e per la fine dello Stato parallelo dal recupero della sovranità nazionale alla glasnost istituzionale e alla conseguente ricostruzione di uno Stato di diritto
Si ripropone a mezzo secolo dalla Resistenza antifascista come unica possibile cultura di governo delle forze democratiche e come grande obiettivo il risotto
Come nel quarantatré tocca ai comunisti a tutte le forze democratiche ma in primo luogo ai comunisti salvare Italia dato prima
Questo hanno capito le nuove generazioni questo hanno capito le donne e gli uomini che in questi giorni riempiono le scuole fabbriche le piazze della loro protesta contro la guerra
La loro volontà di giustizia e di pace
Ed è in questa nuova situazione che va misurata la validità della proposta che ha retto la svolta operare per sbloccare il sistema politico italiano facendo della realizzazione della democrazia
Considerata via del socialismo Patrizia fondante del nuovo partito
Ma se la fine dello Stato parallelo alla lotta contro la guerra lo scioglimento della NATO la smilitarizzazione dello sviluppo
Sono tappe difficili certo non Brady
Ma necessarie per ricostruire un nuovo ITA delle forze democratiche cattoliche e laiche
Conta il complesso militare industriale contro lo Stato parallelo allora non si vede che rapporto abbia tutto ciò con la rimozione di un nome di un simbolo gloriosi che dava dispensa oggi hanno rappresentato il baluardo della democrazia nel nostro Paese
Non di questa discontinuità omologante abbiamo bisogno segnata simbolicamente da questa Presidenza dove per la prima volta nella storia del partito non siedono né operaia né operai
La riflessione sulla necessità
La riflessione sulla inserita dislocare il sistema politico italiano e sulla realizzazione della democrazia come elemento fondante della nostra strategia giusta
E in questo senso ma solo in questo senso è giusta la proposta il nostro segretario
Ma se quando siamo venuti dicendo come analisi storica è come giudizio politico è fondato
Allora possiamo dire atea il ciò che Dante fa dire da Spezia Virgilio
Tu Festi come quelli che va di notte che porta il nome di Etro e se non giova ma dopo se fa le persone dotte quando dicesti secco si rinnova torna giustizia e primo tempo umano e progenie discende dal CER Nova
Ringraziamo il compagno Cazzaniga
E diamo lettura di un telegramma che ci è pervenuto
Al ventesimo Congresso del Partito comunista i miei migliori auguri
Per forti e chiari ficcanti deliberazioni favorevoli positivo sviluppo sistema politico italiano senatore Leopoldo Elia
Ha ora la parola Paola Gaia ottimi De Biase delegata Esterna si prepari Isaia Sales
In questo inizio
Nella solennità di questa nascita
Chi viene almeno apparentemente da più lontano vorrebbe potervi dire le ragioni le idee le valutazioni del momento presente ciò che di non rinunciare a Billè intende portare con sé
Il tempo concesso non lo consente d'altra parte ci siamo dette queste cose molte volte in questi mesi e ancora su di esse siamo chiamati a lavorare a lungo perché un partito nuovo nasce con una data precisa ma si costruisce nel tempo e dentro le sfide del tempo
E del resto l'accordo pieno con la relazione di Occhetto mi consente di richiamare solo il nucleo essenziale di tutto ciò
Sono qui perché credo che la questione politica capitale del nostro paese ma anche del mondo è la questione della crisi e dell'arresto della democrazia
Nel nostro Paese è sempre più tale crisi si manifesta come crisi di regime
Governata come da un intreccio crescente fra l'inefficacia dell'azione pubblica il ripiegamento delle strutture istituzionali in una funzione di procura difesa corporativa l'inadeguatezza delle forme e delle regole della rappresentanza il potere della corruzione
Sono così destinati a vestali disattesi tutti i problemi di contenuto
Tutti gli obiettivi di efficienza e di giustizia a degradarsi il tessuto etico del paese a essere tradite le domande di solidarietà e il rispetto della dignità umana sul piano interno e su quello internazionale
è l'unica democrazia che conosco
Da una crisi politica non si esce che attraverso lo strumento dell'opposizione
Sono qui perché voglio poter esercitare una tale opposizione politica e perché una tale opposizione possa diventare il governo per questo ho bisogno di un partito di un partito nuovo che Brasca come risposta a una situazione nuova
Davvero non credo che chi ha la responsabilità del degrado italiano possa pensare di esorcizzare questo bisogno diffuso con la sufficienza è la presunzione con cui è stata accolta l'apertura di questo convegno la relazione del segretario del PC e la linea che viene proposta
Il con che
Dell'alternativa ruota innegabili inevitabilmente lo sappiamo intorno alle aree sociali interessate intorno ai soggetti politici esistenti
La tradizione socialista con le sue attuali contraddizioni in cattolicesimo democratico svincolato dalla convivenza entro la DC la residua liberaldemocrazia ma in quanto ne assumano questo e non altro obiettivo programmatico
è nostro compito mutare i termini del quadro il costituirsi di un soggetto nuovo ha il suo pieno senso dello sconvolgimento già generale da operare nel costringere anche altri a cambiare e di questo compito sarà un momento fondamentale tenere alto l'obiettivo della riforma elettorale sostenendo che in fino in fondo attraverso una mobilitazione popolare anche il referendum residuo che consente chiedo rappresenterà uno dei primi appuntamenti
Così intenso il compito del nuovo partito esso non si appanna per il drammatico evento della crisi del Golfo
Questa crisi che segnò anche l'impotenza della politica europea
Per la debolezza progettuale della sinistra europea
Per la difficoltà di governare il nuovo ordine internazionale messo col dopo gli alta
Non consente a nessuno di attestarsi pacificamente senza problemi sulla propria compiutezza ideale e tanto meno ai partiti di governo tanto meno alla tradizione socialista
Tanto meno al cattolicesimo democratico attraversati da contraddizioni crescenti
è vero però che anche lavori non possiamo evitare e dobbiamo misurare con molto senso di responsabilità
Il fatto che la posizione assunta sulla guerra del Golfo diviene segno cifra del partito che ci accingiamo a ricostruire
Chiave di lettura di ciò che intendiamo per partito riformista per partito dell'alternativa per partito di governo di quali che saranno le categorie interpretative di come concepisce la sua funzione di partito
è giusto dire che il PDS nasce contro la guerra ma resta molto da dire e da elaborare sul come un partito politico agisce contro la guerra
E nel calore di questa vicenda che siamo chiamati a rispondere alla domanda inquieta e delusa di tanti ma che serve un partito bisognerà dimostrare che un partito capaci di calare con coerenza il senso dei grandi principi di riferimento nel sentiero stretto delle possibilità praticabili
Senza né chiamarsi fuori quando tutto è difficile né smentito di fatto il nome di un equivoco realismo le ragioni che ne giustificano l'esistenza
E ha avuto ragione Occhetto nel collocare qui in una delle pagine più felici nella sua relazione della verifica della coerenza fra valori e programmi il luogo in cui il partito nuovo si accredita presso i cattolici bisogna saper essere referente dei grandi movimenti ideali senza né competere con essi né appiattirsi sulla loro funzione di testimonianze di protesta
Non c'è più una società civile in forme muta da animare organizzare che attende da un partito le parole d'ordine sulla pace questa società civile e pienamente capace di dire di rivendicare di criticare un partito che si limitasse a competere con tali domande qua ripeto a Rieti altamente è francamente inutile e sanzione rende la superiorità dei movimenti ciò di cui la domanda civile ha bisogno di un referente politico
Di giudizi politici su ciò che è avvenuto
Nel nostro caso un giudizio in termini puntuali esporci PC non manichei che ideologici sull'operato del governo prima e durante i cinque mesi della crisi un giudizio negativo sull'impotente attivismo del responsabili politici italiani come italiani come europea
La discriminante che sembra dividere questo congresso sul ritiro delle nostre forze come proposta politica su cui attestarsi mi pare abbia davvero il carattere di un esempio di scuola
Non mi scandalizza la centralità sproporzionata che assunto la richiesta del ritiro delle forze italiane dal teatro di guerra esprime una legittima e sacrosanta domanda spontanea e naturale della società civile e non può essere demonizzato da nessuno
Ma non può costituire e non costituisce una linea politica di uscita dalla crisi e dalla guerra
Perché privilegia un'ottica nazionale di soluzione nazionale in un mondo in cui tutto si gioca sull'interdipendenza
Perché non consente di costruire una strategia comune della sinistra europea ma nel migliore dei casi non va oltre la somma slegata di proteste nazionali perché esprime di fatto una rinuncia a intervenire sui processi mondiali che hanno portato alla guerra e inibisce il recupero attivo di un il recupero di un ruolo attivo perché non solo non ha possibilità di essere accolta ma nemmeno mette in difficoltà lo schieramento che ha votato alla guerra e lo ricompatta difesa dell'onore nazionale
Ciò che va perseguito è invece una linea che metta in evidenza le contraddizioni della maggioranza di governo ne riempie i vuoti di analisi d'iniziativa politica
Ricostruendo una possibile sintonia della sinistra europea intorno alla azione diplomatica per il cessate il fuoco
Un partito che si concentra sul problema della propria identità e della propria immagine della testimonianza del suo essere contro della protesta più che della proposta fu anche privilegiare il tema del ritiro delle truppe
Un partito che nasca per determinare gli avvenimenti futuri per essere protagonista per dare una risposta positiva alla crisi che il mondo si trova ad affrontare non può che puntare ad altro e più in alto
Siamo per questo dunque qui come attori di questo nuovo inizio ci siamo in uno portando con sé come una ricchezza tutto ciò per cui è andato alla passione politica
Ciò per cui non accettato di essere espresse spinto in una differenze rinuncia che sarebbe pagata da troppi
Ciò per cui ha lottato in passato anche se su trincee opposte e vuole voltare ore insieme per la democrazia
è giusto
E la stessa chiarezza accomuni ora quelli quella storia sembra aver dato ragione e quelli quella storia ha dato torto
Se per gli uni agli altri ciò non è una fuga dalla criticità del pensare il passato nel pensare il nuovo e dirò c'è qualcosa di troppo semplicistico e rapido mi è parso di leggere nella lettura del passato fatta questa mattina dottor Torre
Voglio dire che non mi spaventa affatto però entro la radicale discontinuità che la nascita di un nuovo partito poi deve significare quel tanto di continuità che i comunisti italiani portano inevitabilmente entro questa esperienza
Ciò che mi spaventerebbe sarebbe la pretesa di irrigidire questa continuità in una contesa interna ufficializza i confini che invece la riflessione comune deve sottoporre a continua verifica e confronto
Non ci si faccia illusioni un tale irrigidimento non rappresenterebbe nemmeno una condizione di vitalità e forza per quanto resta possibile di un'analisi marxista
Ma solo la distruzione di uno dei grandi patrimoni della cultura politica comunista e cioè il riconoscimento di un partito come un soggetto collettivo
Le correnti nascono e crescono così e diventano le padrone del fare politica
Ora che avete dichiarato compiuta compiuta non cancellata la storia del PC vorrei esprimere una gratitudine ai comunisti italiani
Vorrei ringraziarvi per essere rimasti un partito una grande forza collettiva un soggetto politico inseparabile nelle sue stesse ragioni materiali dall'espansione della democrazia
E dunque è una risorsa politica chiave e vorrei dire ormai l'unica risorsa politica spendibile dopo che anche altre minori speranze d'innovazione politica sembrano appannarsi e penso alla Rete di Orlando per chiunque voglia far vivere la libertà in questo Paese
Vorrei ringraziarvi per aver avuto il coraggio di rimettere in discussione di avere sfidato le convenienze di una continuità a oltranza
Per sicurezza di un patrimonio consolidato rinunciato ai vantaggi lesivi della partitocrazia e delle appartenenze vantaggi che d'ora in poi non potranno essere più Locrati
Aprendo anche per voi stessi la fase costituente che riguarda tutto il nostro sistema politico avete reso evidente il mutamento delle discriminanti ideali che hanno segnato la storia di questo Paese l'irrazionalità e l'insostenibilità delle vecchie aggregazioni politiche nate da quella logica
Ma una gratitudine speciale vorrei esprimere alle donne comuniste
E non solo alle donne di ieri le mie coetanee per ciò che hanno rappresentato in una storia della Repubblica che ci ha visto divisi ma in cui siamo in grado di leggere sempre più ciò per cui è stata una storia comune ma le donne dell'oggi
E la loro determinazione a fare di questo partito un partito di donne e di uomini
La loro assunzione della soggettività femminile come una forza e un valore una dimensione chiave della democrazia con ciò che comporta di dilatazione dell'agenda politica e di innovazione della forma partito
E la promessa implicita in questa emergente presenza anche se ancora non tutta dispiegata già costituito per me la spinta decisiva che ha reso possibile una scelta non facile non più facile della vostra che ha costruito una consuetudine di solidarietà in cui importante dissensi
E le differenze che ancora ci dividono e su questioni radicali a incandescenti e che non devono essere nascoste possano essere affrontati entro e non fuori la domanda che abbiamo in comune che cos'è la libertà femminile
Perché la loro battaglia ha dato un segnale forte e chiaro per collocarsi di questo partito in un progetto di espansione della democrazia
Senza di loro non sarei qui
Ringraziamo Paola Carlotti ha ora la parola Isaia Sales delegato di Salerno
Dopo una battaglia difficile Astra di questi mesi dopo aver sentito la relazione del compagno Occhetto mi sento di dire in tranquillità che è stato utile il nostro contributo e quello dell'altra minoranza si è prodotto un fatto nuovo
Il partito democratico della sinistra nasce un po'più spostato a sinistra di quando lasciasse intravedere fino a qualche mese fa
Un risultato ancora da consolidare certo ma un primo risultato
Certo c'è stata la guerra che ha imposto a tutti ma radicale rilettura delle proprie posizioni
Ma siamo riusciti insieme compagna non compromettere storicamente sulla guerra il nostro partito il nuovo che nasce e a non farlo nascere con un atto sbagliato questo è straordinariamente più importante di qualsiasi legittimazione di governo è stato giusto dare battaglia ma bisogna riconoscere che c'è stato chi ha voluto ascoltare le ragioni e le motivazioni degli altri
La battaglia della nostra mozione è stata ispirata da questo assillo uscire dalla rigida lacerante contrapposizione di Bologna e resta ancora oggi l'obiettivo nostro irrinunciabile
Con la nostra mozione abbiamo voluto determinare un fatto nuovo senza il quale questo congresso bisogna ammetterlo sarebbe stato una semplice Q così con un'altra posizione in campo abbiamo voluto dare il nostro contributo per una difficile ricerca di livelli possibili l'unità del partito
Provando a sostituire alla contrapposizione frontale alla dialettica del pregiudiziale rifiuto la dialettica dei programmi delle idee dei valori fondamentali del nuovo partito
Vogliamo essere una sinistra del programma nel nuovo partito non da soli ci mancherebbe altro che fosse così esigua la sinistra di programma
Perché siamo convinti che sulle grandi opzioni che attendono il nuovo partito c'è ancora una maggioranza di sinistra dentro questo partito e noi lo chiamo della nostra autonomia per fallimento
Ecco compagni io ritengo che è un altro punto sul quale fare emergere fino in fondo la differenza che c'è in mezzo a noi a non diplomati Zahar la e sulle questioni del Mezzogiorno
Che è uno dei punti d'identità del nuovo partito anzi uno dei punti d'identità storica dei Comunisti Italiani e uno dei punti su cui maggiormente ci siamo divisi nel corso di questi mesi
Ho sentito la relazione del compagno Occhetto affermazioni che condivido affermazioni riprese da un'elaborazione comune dei segretari regionali del Mezzogiorno
Ora compagni bisogna andare più a fondo e trarne le conseguenze
Non si accompagni l'esatta percezione di quanto sta avvenendo nel Mezzogiorno questa percezione il nostro partito non la fino in fondo
Nel Sud d'Italia stiamo assistendo ad una moderna tragedia civile
Che non si manifesta più nelle forme della miseria né con l'enciclica esplosioni a cui eravamo abituati
Pensate al fatto che dal mille novecentosettanta dopo i fatti di Reggio Calabria che il tutto non esplode
Nel tutto e questo è un piccolo miracolo un grande miracolo a seconda delle convenienze c'è una grande tenuta sociale
Si è raggiunto il massimo di consenso e di tenuta sociale senza cicliche esplosioni con il minimo o addirittura senza nessuno sviluppo economico e produttivo
Il Mezzogiorno non si presenta più come arretratezza tradizionale oggi i livelli di benessere di circolazione monetaria sono abbastanza alti riprodotto per abitanti e nel Mezzogiorno triplicato negli ultimi quarant'anni anche se è ancora quello che si realizzava nel centro nord già negli anni Sessanta il prodotto lordo per pro-capite del Centro-Nord sopravanza la media nazionale di tutti i grandi Paesi europei
Ma il Mezzogiorno si trova invece vicino alla Spagna meridionale e al Portogallo
Quindi questo è il dato pur non essendo più un'aria completamente arretrate sotto sviluppata non si riduce anzi si accentua il divario con le parti sviluppate del Paese dell'Europa
Il mezzogiorno della società industriale ha mutuato i modelli di consumo i valori sociali della mobilità e del successo ma non la struttura e l'organizzazione economica siamo di fronte compagna ad una modernizzazione in un deserto di attività produttive
E dobbiamo collocare la situazione di oggi all'inizio degli anni settanta
Dopo la crisi petrolifera e dopo l'inizio degli anni Ottanta della ristrutturazione che avvenuta nel nord del Paese
Al sud la spesa pubblica è servita come diceva il compagno Occhetto
Ad ammodernare l'apparato produttivo industriale la rete dei servizi al sud la stessa spesa pubblica per creare un mercato di consumo un consenso alimentando un'economia assistite dipendente
E dobbiamo riflettere al fatto compagni che nel mille novecentosettanta che non siamo in grado di mettere in piedi un movimento per il Mezzogiorno perché proprio l'inizio di quegli anni dopo la sconfitta del movimento operaio in Italia è caduto un ruolo nazionale del Mezzogiorno
Ecco perché non c'è possibilità di ripresa di un'attenzione verso il Mezzogiorno se non riprende un protagonismo operaio se non riprende un protagonismo nazionale della classe operaia
E allora compagni chiediamoci dopo esplode questo malessere nel Mezzogiorno
Il malessere del Mezzogiorno oggi esplode attraverso revenge e attraverso la criminalità questa è la novità
Io ritengo che questi sono i comitati che non abbiamo ancora letto fino in fondo sia le leghe sia la criminalità solo una crisi sono la spia di una crisi profonda della democrazia dello stato di diritto
La tragedia civile del Mezzogiorno e che mai nessun altro periodo così in basso è stata la solidarietà del Paese verso il Mezzogiorno
E c'è un senso comune che tutto ciò che si fa per il Mezzogiorno lo si fa soltanto per alimentare un sistema perverso è un sistema criminale
Ma è un dato compagni che fa opinione sul Mezzogiorno movimento reazionario ma non fa opinione non è in campo un movimento democratico e progressista
Ci sono volute le leghe compagni paradossalmente per far ricordare a tutti noi l'esistenza di una questione meridionale non risolto
Lei che era criminalità sono l'apparato l'esito di quarant'anni di politica meridionale e sono la testimonianza di un fallimento piuttosto che è stato fatto nel Mezzogiorno
E da questo punto di vista compagno ritengo che lo dobbiamo dire con forza che basti e Pomicino sono le due facce della stessa medaglia e si tengono reciprocamente
Bossi deve ringraziare Gava e Pomicino e Misasi sono loro che l'hanno inventato con le politiche fatte nel Mezzogiorno
Maggi Polesine Misasi debbono ringraziare Bossi perché essi si presentano come i difensori del Sud e hanno spazia udienza perché per il tutto oltre la spesa pubblica non c'è nessun'altra prospettiva in campo
E allora compagni lei che non si combattono solo a Brescia e a Milano viene che si combattono soprattutto lottando per un tutte Cirino è produttivo e per risolvere la questione meridionale
E risolvere la questione meridionale come Comunisti italiani non sono come comunisti meridionali
E da questo punto di vista la vicenda del terremoto dovrebbe essere emblematica per tutti quanti noi
Non dobbiamo fare più niente di quello che abbiamo fatto e non permettere più che si faccia quello che si è fatto sul terremoto e voglio dare atto qui al gruppo parlamentare nostro di essersi battuto a Brera sul terremoto ed aver avuto i risultati
Eppure compagni io vedo ancora
Che noi rispondiamo alle leghe soltanto accentuando la nostra proposta regionalista io sono d'accordo ritengo che il regionalismo è una strada ma attenzione compagni noi siamo una nazione divisa
Non c'è bisogno di un qualsiasi regionalismo noi abbiamo bisogno di un regionalismo solidale perché noi altrimenti facciamo solo la sanzione degli squilibri in atto nel Paese
Cosa vuol dire una campagna più autonoma una Lombardia più autonoma se non c'è uno sforzo che lo Stato verso il Mezzogiorno vuol dire soltanto che la Lombardia Campania continuano ad essere diverso
Ecco allora compagni io ritengo che non dobbiamo essere giustamente preoccupati di non fare identificare la questione meridionale la questione criminale però compagni parecchie dobbiamo aggiungere semplicemente la questione criminale la questione meridionale
Noi dobbiamo dire con forza e senza timori che la criminalità nel Mezzogiorno non è una variabile indipendente dalle politiche nazionali messe in atto nel Mezzogiorno in questi anni
Non è il prodotto la criminalità di una tradizione ma questa tradizione che c'è stata portata avanti è stata esasperata dal modo in cui lo Stato intervenuto nel Mezzogiorno
Non vorrei essere frainteso ma ritengo che noi possiamo parlare di una criminalità come un esito dell'intervento dello Stato nel Mezzogiorno
Ecco allora compagni perché io ritengo che dobbiamo non aver paura di sembrare come qualche compagno ci qualifica dei catastrofisti
Io ritengo di dire quale catastrofismo il Mezzogiorno e oggi l'elemento di maggiore crisi del sistema politico italiano è qui che si vince la partita tra Stato Damo democratico è stato degenerato
Io ritengo che da questo punto di vista due compagni dobbiamo ritenere che sarebbe un suicidio nel Mezzogiorno ritenere che hanno importanza prima i rapporti politici e istituzionali e poi il resto
Dobbiamo renderci conto che se nel Mezzogiorno non si costruisce una società civile autonoma dalla politica dalle istituzioni non c'è speranza per lui
Ecco perché io ritengo che il nuovo partito nel Mezzogiorno debba farsi società civile deve mettersi a disposizione della società civile perché nel Mezzogiorno alla società civile immagina di questo sistema o può essere una società civile di contropotere a questo sistema
E allora compagni per essere chiari espliciti del Mezzogiorno sia di sinistra se si contesta il dominio politico istituzionale sulla società civile e si è di destra se si ritiene che le istituzioni e i rapporti politici solo giudici possibili ho terminato
Compagni un'ultima cosa io vorrei dire dico ai compagni dell'Emilia Romagna
Ho letto il loro documento ritengo che ci sono spunti molto interessanti
E c'è una rivendicazione
Si deve contare nel nuovo partito secondo i numeri alle tessere
Dovrebbe essere questa una cosa ovvia dei partiti ma se così non è stato nel nostro partito non è per cattiveria perché il nostro è un Paese diviso e il nostro non è voluto essere un partito all'insediamento regionale ma una grande forza nazionale
I cui problemi venivano assunti al di là del peso che i comunisti avevano in quell'aria o in quell'altra
Senza una solidarietà di fondo non si è una grande forza nazionale
Mi auguro che siano consapevoli compagni emiliani che sono un terzo di questa materia
Ma mi auguro che sia consapevole il Partito Democratico dalla sinistra che potrà essere una grande forza politica civile nazionale se saprà essere una forza civile nazionale nel mezzogiorno e per il Mezzogiorno
Ringraziamo il compagno assale serviamo la parola al compagno Pietro Folena delegato di Agrigento si prepari per l'ultimo intervento Sergio Garavini delegata di Firenze
Faccio una scelta netta in questa discussione voglio intervenire solo sulla questione del partito
Ed è la nuova politica
E questo perché l'impianto generale della relazione di Occhetto specialmente su tre punti
Sulla questione fondamentale della pace e della guerra
Sulla questione meridionale come questione nazionale fondante del PDS
E sull'asse politico chiaro della nostra proposta
Mi pare una base positiva non solo tanto per una maggioranza e per un improponibile logica blindata di maggioranza ma insieme per tutti noi e per coloro che vorranno aggiungersi e partecipare alla nostra comune impresa
Interventi di Tortorella e di Bassolino mi pare che siano una prova significativa
Ma io voglio parlare del partito anche per un'altra ragione
Perché ritengo che noi stessi tutti noi siamo stati talvolta in questi sofferti quattordici mesi
I nostri principali nemici nel dare concreta credibilità alla svolta
Intendiamoci io non dico questo con la spocchia aristocratica di chi pensa che è un grande partito popolare e di massa possa cambiare con un colpo di bacchetta magica in qualche settimana
Ma invece con la consapevolezza che fuori di qui nella vita reale della gente la sfiducia e multa
E che a noi proprio perché è partito critico e riformatore di lotta e di governo si chiede un di più di coerenza e di determinazione
Allora nel dover nel novembre dell'anno scorso si determinare un entusiasmo e partecipazione anche perché un diffuso bisogno di politica
Per molti di tornare a fare politica e per altri di scoprire la dimensione sociale collettiva della politica
Sembrava poter trovare forse con un eccesso volontaristico una forma una sponda con cui liberarsi ed esprimersi
Forse alcuni di noi io fra questi hanno letto in modo troppo lineare quella spinta assumendo acriticamente una nuova manifestazione di un vecchio assunto liberaldemocratico e cioè l'esistenza
Di una soggettiva e autonoma società civile contrapposta al sistema dei partiti senza vedere classi ingiustizie conflitti
E però è particolarmente vero come ieri ha detto Occhetto che chi non ha potere che chi è solo o subalterno di più indica la strada magari senza averne piena coscienza di uno strumento moderno della propria emancipazione e della propria lotta e tuttavia ognuno di noi lo sente credo come un peso nel corso di questi mesi questo tema quello della riforma della politica e di noi stessi
è rimasto malgrado gli sforzi in secondo piano non è diventato discriminante
A tratti è sembrato essere un nostro astratto riformismo antagonismo a tavolino a dividerci o a contrapporci e in altri momenti la sensibilità rapporto coi socialisti o quell'al mondo cattolico o ancora il giudizio sugli attuali rapporti di forza del mondo tutti i temi fondamentali che non sottovalutano
Ma che si scontrano con quello che quotidianamente noi siamo nella società
E cioè con una caduta di rapporti sociali e civili da almeno un quindicennio
Da parte nostra e in modo particolare con la nostra fisionomia in quelle aree del Paese pensa al Mezzogiorno alla Sicilia dove di più ci sarebbe bisogno di un partito dei bisogni di un partito popolare di un partito di riscatto e di alternativa
Io vorrei che ci scontrarsi mo'se necessario comunque discutessimo davvero non a mezza bocca o in qualche battuta sul giornale su quanto per esempio in questo partito davvero conta nei pesa non le donne e i giovani
O su come sconfiggere nel Mezzogiorno tendenze consociative o speculari subalternità moralistiche essere partite all'anno in
I non pochi c'è il partito degli ospedali che funzionano delle scuole dei servizi il Partito del lavoro ed è la libertà d'impresa il partito della sicurezza fisica della gente
Il nostro partito ancora straordinarie Riserve popolari democratiche anche in queste zone
E a noi già guardano in questi mesi l'abbiamo visto con mano settori pure ancora limitati ma significativi distratti nuovi ma certamente si è offuscata nel corso del decennio passato la nostra funzione l'essere c'è uno strumento utile spendibile per una proposta è un progetto
E per molte donne per molti uomini che vogliono affermare il proprio punto di vista io non voglio ritornare sul perché questo tema si sia offuscato
Le responsabilità le portiamo un po'tutti siamo stati travolti specie dopo Bologna in una dinamica tutta interno e un po'avvitata su se stessa
Ma dobbiamo essere franchi onesti proprio cura giunti finalmente al momento del nuovo inizio
Talvolta da più parti si è constatato il fallimento del processo costituente
Col senno di poi certamente dobbiamo rilevare le difficoltà incontrate nel dar vita a una costituente di un partito che ancora non era stato compiutamente definito ma io mi domando
Quelle grandi difficoltà io non parlerei di fallimento perché sono state decine di migliaia di persone che con la Costituente hanno guardato annulli non sono da associare alle difficoltà più generali che il Partito comunista in tutti questi anni ha avuto nel rapporto con la società
Parlo di difficoltà coi movimenti dei radicali ai Verdi ai nuovi movimenti religiosi ai giovani della pantera della scuola ma parlo anche proprio perché non sono un movimentista delle dinamiche della società l'ultima giovane classe operaia entrato nelle fabbriche le nuove professioni i ceti urbani di lavoro impiegatizio e dite e dipendente lì l'intero mondo della scuola
E quindi con poca soddisfazione
E con consapevolezza se possibile umile che noi dobbiamo registrare questa difficoltà
Con la coscienza che se c'è un grande patrimonio del nostro passato da salvaguardare e da ricollocare nell'epoca che sia aperta è proprio quello del partito di massa
Che cioè il proprio ancoraggio democratico lo fa discendere prima che da compiuta affermazioni teoriche e queste forse sono giunte in modo tardivo da concreti comportamenti quotidiani e allora non c'è non facciamo le difficoltà e anche il disagio che oggi attraversa tanti militanti di volontari elettori del nostro partito
Un disagio che però non nasce nel novembre del mille novecentottantanove ma ben prima perché se no sarebbero venute in campo le donne con la loro carta e altre spinte anche interna al partito alla riforma della politica
Un disagio che ora va tradotto passati questi mesi in proposta in opera positiva di edificazione di costruzione erano la relazione di Occhetto a mio giudizio ci offre questa impresa
Altrimenti correremmo un serio rischio quello di passare da un partito retto quel centralismo democratico e quindi nazionalmente da un gruppo dirigente molto autorevole ma anche molto ristretto
E poco modificabile a un partito retto dalla mediazione fra tanti centralismi
Correnti esasperate meno democratici ma non meno ristretti e modificabili
E perfino di più a rischio che per usare una parola brutta ma che non a caso entra nel nostro linguaggio un ceto politico riorganizzi la propria dialettica attraverso strumenti di corrente
In me non c'è nessuna riserva morale astratta sulle correnti
Anzi sulla moralità di un certo unanimismo di facciata ci sarebbe molto da discutere
Ma la considerazione che sono alle porte e talvolta le hanno pericolosamente passate forme no aspetti degenerativi di e che potremo battere tutto ciò non limitando la dialettica ma dando agli iscritti ai cittadini aderenti al nostro partito l'effettiva sovranità sul partito
Occhetto si è soffermato sul valore dei partiti e della e della loro riforma io sono del tutto d'accordo c'è invece chi dice che i partiti sono il riformabile che andrebbe in senso contrapposto riformata alla politica
Io sento qui montare anche a sinistra l'illusione di poter scavalcare questo nodo rispetta al sistema democratico tramitate tramite la pratica dell'affidamento a un leader io invece sono per scegliere la fatica quotidiana
Meno appariscente ma ben ben più democratica di cambiare un partito la politica e la società
Ma ecco che il tema diviene diventerà nei prossimi mesi e anni quello contro ogni residuo organici Isma'e contro ogni professionismo della politica il tema delle forme di interazione partito società istituzioni io voglio concludere dicendo che sono convinto che poi sulle scelte concrete sullo statuto e sul nuovo partito ci confronteremo che malgrado difficoltà e resistenze tanti guardino a noi come concreta speranza
Lo sentiamo in questi giorni drammatici di guerra l'abbiamo sentito a Roma anche a novembre quando abbiamo chiesto in tanti verità e giustizia o lo avvertiamo ogni giorno nel Mezzogiorno ovunque si combatte il dominio affaristico mafioso
Non dobbiamo deludere quella speranza
è in gioco la possibilità per molti di rimanere a fare politica o di ricominciare o di scoprire la politica la più grande conquista di questi mesi difficili è la laicità dei gruppi dirigenti non dobbiamo perderla
Ora nessuno può rimanere sulla riva inattesa di vedere ciò che porta la corrente o tanto meno ciò che portano le correnti
Solo se porteremo nel PDS i temi e i conflitti di questa società e di questo tempo e i soggetti che più sentono lontana una vecchia politica
Questi soggetti entreranno in campo a viso aperto solo così saremo in grado di risultare credibili come forza della pace del progresso come partito dell'alternativa politica della giustizia sociale ed è la libertà degli uomini delle donne
Le delegate ai delegati sono invitati a rispondere al questionario che nella loro cartella che a consegnarlo
I deleganti
Del partito democratico della sinistra del Lazio si riuniscono nella stalla di alla fine di questa seduta
La commissione politica è convocata per le ore diciannove di questa sera
Diamo ora la parola per l'ultimo intervento al compagno Sergio Garavini delegato di Firenze
Compagne e compagni
La guerra cambiato il quadro di riferimento in tutti i sensi non solo
La guerra l'effetto di una situazione che non corrisponde alle analisi e alle valutazioni portate a sostegno della svolta che scioglie il Partito comunista per fare un partito non comunista
E la relazione l'ha dovuto riconoscere si è sostenuto che la crisi del socialismo reale e la fine della guerra fredda avrebbero aperto una fase di interdipendenza pacifica
Una via verso un governo mondiale di pace da un lato e dall'altro lato che la ricetta mercato e democrazia parlamentare era quella giusta per superare la crisi a oriente questa visione pacifica ante delle cose del mondo non ha retto nemmeno un anno
Si è sostenuto che non vi erano più ragioni di distinzione e di autonomia nostre rispetto alla socialdemocrazia
Che il divario con il Partito Socialista Italiano era su scala internazionale una sorta di anomalia per cui si dava per scontata quasi come automatica la nostra adesione all'Internazionale socialista
Ma oggi ragioni di distinzione di autonomia attraversano le stesse socialdemocrazie davanti alla questione decisiva di come porsi nei confronti della quale
La verità perché la situazione impone non l'abbandono ma il rinnovamento di un'analisi che provenga dalla nostra cultura di comunisti
Dell'attuale divisione del mondo del ruolo delle grandi potenze capitalistiche che hanno vinto la guerra fredda
E che nella divisione nell'arretratezza del Sud del mondo hanno sviluppato un'egemonia crescente ma precaria
Forte ma contraddittori
Tanto che queste potenze sono la guerra oggi contro un dittatore che è stato un loro uomo un agente di guerra per loro conto fino a ieri
Da questo punto di vista la cancellazione dell'identità e connessa di una cultura propriamente comunista appare un assurdo
è questa
Una rinuncia della quale si può per misurare il peso anche guardando alle cose di casa nostra
Si è sostenuto che la fine della guerra fredda e quindi dell'anticomunismo tradizionale avrebbe aperto la via allo sblocco del sistema politico all'accesso di tutta la sinistra al governo in una alternanza di maggioranze e ora
Fin troppo facile constatare che proprio non vi sono i segni di un tale del blocco del sistema politico
Non solo
Ma mentre si esaltano la democrazia e i diritti come fondamento e completa realizzazione dei nostri figli in realtà non si contrasta
E per certi aspetti si favorisce una involuzione autoritaria del sistema politico e un arretramento dei suoi valori sociali
Questo è quando l'accento a proposito delle questioni istituzionali e posto nonno sulla partecipazione democratica ma sulla forza dell'esecutivo e della maggioranza che lo sostiene
Quando avanzano incontrastati un liberismo e una privatizzazione tanto più incalzanti quante più spudorata la lottizzazione e quindi l'inefficienza dei settori pubblici
Quando il sindacato
Assume sempre di più
Il carattere di una istanza economico istituzionale che tutela i lavoratori in un quadro il cui carattere è sostanzialmente sempre più corporativo
Dove le classi lavoratrici sono e devono restare tutelate ma subordinata
Prive di fondamentali diritti democratici perfino nelle loro stesse organizzazioni dunque
Non c'è lo sblocco del sistema politico ma un'involuzione che porta segni autoritari e corporative
E bisogna quindi rinnovare un'analisi che guardi alle connessioni fra l'economia e la società e il sistema politico e le istituzioni
E collochi in questo contesto una lotta attuale per la democrazia e per la libertà
Altrimenti l'affermazione enfaticamente ripetuta sulla democrazia e sui diritti resta quello che è stata già una declamazione fuori dalla realtà
La relazione di Occhetto riconosce
Questo scarto fra le ragioni della svolta verso il Partito Democratico della Sinistra e la realtà
Ma non ne trae le conseguenze
Non rinnova a fondo la sua linea e la sua proposta
Ma allora il pericolo bene evidente che l'autonomia del partito democratico della sinistra resti una velleità propagandistica
Al di là della quale c'è il rischio della omologazione nel sistema politico fra gli altri come gli altri
Si pone un problema a questo punto
Che bisogno di un progetto di riforma e di rinnovamento democratico che venga dalla cultura comunista ma che non si è incontrato con le ragioni del partito democratico della sinistra
Eppure questa è un'esigenza reale alla quale credo sia indispensabile trovare una soluzione
In primo luogo mi pare essenziale portare ad un impegno di lotta contro la guerra
E corrisponda alla realtà della situazione
La relazione ha compiuto un passo importante in questo senso ma lo sviluppo deve essere pienamente conseguente
Si è detto giustamente bisogna rinunciare la quei l'apparato Tare misure politiche ed economiche che obblighino Saddam a rispettare la sovranità del conguaglio bisogna connettere questa soluzione a quella degli altri problemi avvertire il Medioriente Libano se Palestina
E a questo punto della guerra è giusto rivendicare la cessazione del conflitto sollecitando una decisione in tal senso dall'ONU e dagli Stati Uniti ma il contributo a questo fine non
Strofe dell'Italia
E tanto importante in linea di principio quanto praticamente inevitabilmente modesto e indiretto invece
Ritira
Ma le navi e gli aerei dal Golfo dipende dal nostro governo quindi questo spetta a noi in primo luogo di rivendicare sì vogliamo in questo caso esprimere dall'opposizione una vera cultura di governo rivendicando ciò che è alla nostra portata
Entro circolare un'interpretazione lo ascolta tante da questa tribuna poco fa per cui vi sarebbe su questo punto una reticenza nella relazione e spero che le conclusioni del congresso invece siano chiare
E questa questione si lega a quella della nostra presenza militare in Turchia l'automatismo del coinvolgimento delle nostre forze armate dislocati in Turchia con la NATO in caso di reazioni
Anche in all'uso delle basi aeree presente in quell'area per bombardamenti mirati
E oggi escluso anche dal governo ma il coinvolgimento può essere chiesto come decisione del Parlamento e a
Allora il decisivo che il Parlamento che il Governo non chiede al Parlamento di autorizzare le nostre forze armate intervenire come invece ha
Fatto per le navi dettagli ed Enrico e c'è anche compagni l'esigenza di una nuova Gran anche iniziativa per questi obiettivi di pace
E io forse anche per ragioni biografiche
Allungabili
Anzi sta nel sindacato di classe non riesco a considerare che a questo fine sia una bestemmia estremistica lo sciopero generale per la
è un aspetto enorme tuttavia non il solo della situazione
E sono convinto che su ogni aspetto debba essere ricercata nella chiarezza ogni possibilità di iniziativa comune
Tuttavia
Emerso fra di noi e si è consolidato un divario di Anna ali si e di proposte negarlo non è possibile quando questo divario è cresciuto di pari passo con la precarietà e l'inattendibilità delle ragioni del partito democratico della sinistra
è una differenza politica
Che in altre occasioni è stata definita come divergenza di cultura
Questa è la verità
E io penso che il quadro di principio organizzativo che è stato pro sto per il Partito democratico della sinistra non consenta l'impegno per un nuovo progetto comunista di analisi proposte e iniziative
Impegno al quale credo ci si debba dedicare in un processo di la orazione di azione che guardi avanti che filtri e contesti criticamente la stessa storia del Partito comunista ma per rifondare non cancellare la cultura e la politica dei com'ho visto ritengo quindi
Sia ben difficile e problematica da parte mia l'adesione al Partito democratico della sinistra ma naturalmente mi sento impegnato nel congresso nel dovrò valutare nelle conclusioni era stata proposta la soluzione di una federazione che non è stata accettata ma che ritengo resti una prospettiva valida perché la proposta di un rapporto unitario
Nel quale sia pienamente autonoma la forza che si impegna alla rifondazione comunista ma che proprio come tale deve mirare all'unità anche rifacendo dominio al senso di questa proposta federativa vorrei sottolineare che pure l'asprezza del confronto della polemica
Non deve tradursi in un male tradizionale della sinistra per cui il vero nemico pentiti sta più vicino sento più che mai che l'affermazione di un'autonomia organizzativa e politica comunista assenso seppure capace di tradursi in una dialettica in una linea di proposta comunitaria
Inizia quindici
Lì però
Venti sino alle enti
è una costante
Sì
E segue l'acqua Séguier Luisa Salemme la compagna Luisa Salemme
Senta
Allora dicevo che ricopra un incarico amministrativo in un comune di media dimensione del Veneto Vittorio Veneto
Sulla base della mia esperienza posso dire di concordare in pieno con quella parte della relazione di Occhetto che ogni tra i punti Nodari della proposta politica del nuovo partito
Rifondazione democratica dello Stato
Il nuovo partito certamente dovrà esprimere la sua forza di cambiamento anche nel modo di stare nelle amministrazioni
L'amministrazione dei comuni è infatti un determinante banco di prova della nostra capacità di costruire un rapporto nuovo con i cittadini
E di tradurre in progetti operativi le scelte di principio
Il comune eh inesistenti la cerniera che unisce la gestione del potere e cittadino
è l'istituzione più vicina cui ci si rivolge direttamente per chiedere soluzione ai propri bisogni
Una gestione corretta trasparente in grado di dare risposte serie
è essenziali a mio avviso per consolidare la fiducia nelle istituzioni democratiche e quindi per contribuire a frenare quella degli densa alla disaffezione per la politica
Che è uno dei rischi forse fra i più gravi che corre la nostra democrazia
Il PDS dovrà trovare in sé l'Energia e la forza inventiva non solo per realizzare con coerenza e chiarezza i programmi di intervento
Ma anche per creare un legame stretto con la società civile che si sente sempre meno rappresentata questo è vero in particolar modo per il Veneto
Dove dovrà essere particolarmente intenso lo sforzo del nuovo partito per farsi tramite fra le esigenze di base e le soluzioni politiche e amministrative
Nell'ambito delle problematiche che investono la comunità
Io penso che vada riservato un particolare impegno per la difesa dello Stato sociale
Contro il quale è in atto da tempo un progetto d'attacco volto a ottenere lo sfaldamento delle conquiste sociali ottenute dai lavoratori
La risposta autoritaria al problema della droga le inadempienze riguardo alla legge di riforma sanitaria e psichiatrica
I tentativi di risparmiare sulla pelle dei portatori di handicap
L'ultima ineffabile legge sui ticket tutto questo è l'indice di una scelta politica che considera la sicurezza sociale
Come un accessorio di lusso una specie di opzionali
Noi dobbiamo ribadire che invece è undic'rom indicatore del livello di civiltà raggiunto da una qualsiasi società
Uno a uno strumento efficace anche se potremmo definirlo trasversale messo in atto dal Governo per raggiungere il suo obiettivo è il progressivo strangolamento della finanza comunale
A fronte di un continuo accrescersi delle competenze dei comuni e disservizi dei servizi che devono erogare assistiamo a un altrettanto progressivo restringimento dei trasferimenti da parte dello Stato e almeno per quanto riguarda il Veneto da parte della Regione
Questa questo considerata la non elasticità dei bilanci comunali porta a una inevitabile compressione dei servizi sociali
Il nodo il nuovo partito dovrà dare una risposta chiara
Non solo in linea di principio ma anche sul piano delle scelte concrete
Importante sarà a questo proposito il ruolo di trascinamento e di proposta che dovranno avere le donne
E non solo per la loro particolare sensibilità su questo argomento
Ma anche perché su di loro grava ancora interamente il lavoro di cura della famiglia
Un lavoro che è sempre pesante ma che può diventare addirittura insopportabile qualora nel nucleo familiare sia presente un qualsiasi una qualsiasi forma di handicap
è necessario inoltre attivare un'azione che miri a coinvolgere su obiettivi precisi tutti coloro che assumono come discriminante delle loro scelte
Il valore della solidarietà e del rispetto della persona
Valori questi che sono propri della nostra tradizione ma nei quali si riconoscono anche altre forze molti altre forze
La mia esperienza diretta mi ha portato a verificare che da parte del volontariato e dell'associazionismo di prevalente ispirazione cattolica
Vi è una forte disponibilità a costruire Progetti comuni
Purché questi progetti abbiamo la concretezza delle cose da fare
E quindi possibile che in una regione come il Veneto così ricca sul piano del volontariato i dove le esperienze dell'area cattolica sono importanti
Possa diventare un laboratorio per verificare la possibilità per il PDS
Di aprire un confronto con quei settori cattolici che vivono un profondo disagio nei riguardi di una democrazia cristiana sempre più e solo partito di potere
E non è un caso che proprio nel Veneto
Sia in questi giorni in ambito una mobilitazione straordinaria per la pace
Una mobilitazione che ha portato all'organizzazioni di manifestazioni unitarie molto significative come quella che ha avuto luogo a Verona domenica scorsa
è certo un lavoro duro quello che ci aspetta
E per avere un buon esito avrà bisogno di aggregare tutte le forze di tutti gli orientamenti di tutte le sensibilità che si riconoscono in comuni valori importanti
Come donna mi sento quindi di raccogliere e rilanciare ai compagni l'appello all'unità
Proprio perché come donne abbiamo riaffermato il valore della differenza della tolleranza del dialogo dell'ascolto reciproco
Veniamo da un anno troppo lungo
Di dibattito
Che ha dal volto ha portato sullo slancio della passione e dell'emotività a scontri lacerazioni ossificazione
Che forse ha creato capienti parole da cui non è facile uscire io sono però convinta che nonostante le differenziazioni
Davanti al lavoro che ci aspetta a casa nelle nostre realtà
Davanti alla fatica quotidiana che viene dall'affrontare sul campo i problemi e le scelte concrete che le realtà ci impone tutti i giorni
Davanti a tutto questo noi non potremo che essere insieme l'uno affianco dell'altro come finora è stato concludo con l'augurio che nel lungo sforzo che ci aspetta per tentare di costruire una società che sia migliore
Possiamo essere in tanti in molti di più
E vorremmo che non mancasse nessuno
Bravissima nove minuti
Allora la parola Luisa Salemme seguire nel Rubini
Quanto conta in questo atto di fondazione del nuovo partito la valutazione sul contratto dei metalmeccanici la lotta straordinaria messa in campo e nello stesso tempo però la distanza del sindacato dall'autonomia espressa dei lavoratori
Occorre una critica serrata del nostro recente passato per disegnare un futuro ed un programma dove risulti centrale il rapporto tra partito e mondo del lavoro
Non posso che apprezzare che nella relazione ieri si riconosce la legittimità dell'antagonismo
A patto che viva nelle contraddizioni reali
Quando invece nelle conclusioni alla conferenza programmatica FIAT il segretario parlava ancora dell'impresa come luogo in cui vi è un confronto fra soggetti diversi no no riducibile ad antagonismo
Non possiamo più accontentarci però di far derivare una nostra valutazione su un documento o su un discorso solo dal fatto che un termine sia nominato o meno
Questo infatti spesso produce oscillazioni ambiguità la nostra linea politica
Quello che si afferma a valore se ancorato ad un'analisi che a partire dalla realtà individui cause e i soggetti delle contraddizioni quali sono gli interessi entrano in conflitto
Non si demonizza certo all'impresa quando si fa uno sforzo di analisi su cosa è stata e dell'impresa in questi anni
L'impresa riuscita a divenire luogo di produzione di valori culturali e di senso sociale esercitando una forte egemonia culturale dentro ma anche fuori dalla fabbrica
Conserva e difende un'organizzazione del lavoro gerarchica e parcellizzata perché le garantisce controllo sociale e produzione di organizzazione sociale
Mettiamo in campo un nostro autonomo punto di vista per analizzare quali sono gli ostacoli ai nostri obiettivi
Altrimenti non riusciamo a comprendere le difficoltà che ci sono di fronte non riusciamo a capire neanche perché allora nel Progetto di qualità totale il nostro obiettivo
Di un coinvolgimento reale che porti alla valorizzazione del lavoro non emerge di fronte all'intenzione dell'impresa di farne solo un ulteriore strumento di ricerca di un consenso intelligente ma subalterno
Di una identificazione ideologica e culturale completa ai valori e ha degli obiettivi decisi unilateralmente dall'impresa e accettati anch'atleticamente dai lavoratori
Di fatto l'impresa sa che la riappropriazione del sapere e del lavoro da parte del lavoratore comporta necessariamente la riappropriazione di una propria autonomia ed una propria identità sociale
Che entra inevitabilmente come accaduto alla FIAT di Cassino
Entra in conflitto con quella identità sociale che l'impresa vuole produrre e qui a mio avviso l'attualità di una visione moderna del conflitto
Mi sembra che debba essere netta nell'identità del nuovo partito l'assunzione della parzialità della rappresentanza del lavoro rispetto all'impresa al capitale e il suo carattere antagonista così il grande obiettivo di democratizzazione dell'impresa non si pone come una semplice questione di regole o procedure di punti di equilibrio fissati in una volta per tutte ma come un terreno entusiasmante di conquiste di potere oggi strategicamente negati nel disegno della ristrutturazione capitalist dica ma la portata dell'evoluzione della società e degli interessi generali di cui il mondo del lavoro e consapevolmente portatore
E chiaro noi lavoratrici e hanno i lavoratori come la redistribuzione di poteri verso il lavoro dipendente crede nell'impresa moderna innovata una una resistenza senza precedenti Fante di conflitto
E infatti in corso l'attacco più insistito e più organico di questi ultimi vent'anni al mondo del lavoro soprattutto dell'industria
La condizione del lavoratore non migliora mai come risultato di un'azione collettiva ed è spesso scambiata con me una caduta del potere collettivo del sindacato
Ma allora però non si può non criticare come partito lo scarto tra ciò che diciamo sia i nostri obiettivi e ciò che nella realtà completamente avviene nelle grandi contrattazioni nazionali e nelle vertenze aziendali
Siamo un sindacato che non sembra reagire alla al Progetto che lo vuole integrato nel sistema di governo dell'impresa imposizione subacute
Subordinata e un sindacato attardato in una ricerca di omologazione poco attento ai bisogni di emancipazione cieco di di emancipazione così nuovi presenti anche nel lavoro e prigioniero di regole e di equilibri interni e si vanno irrigidendo proprio nel governo del sindacato che si separa sempre di più beh lavoratori e dei Telegatti di base
La clausola di di armonizzazione per il contratto dei metalmeccanici non è un puro che espediente contrattuale e l'accettazione consapevole di una gerarchia dove il livello più alto potrebbe fissare le compatibilità senza i lavoratori
La relazione dice correttamente che ci viene che negata la contrattazione articolata dall'impresa ma come è possibile far vivere una contrattazione articolata con un sì con un sindacato che ci separa sempre di più dai lavoratori che cerca una sua legittimazione sempre più nelle istituzioni e sempre meno
Dai soggetti che dovrebbe rappresentare ricordiamo che i lavoratori non si sono potuti esprimere nel prima sulla piattaforma contrattuale nel dopo sulle sue conclusioni ma questo deve dirlo il partito
E poi voglio sentirlo dire non solo a Bassolino ma dalla maggioranza ad una maggioranza che a Milano ancora votato contro un documento che chiedeva che il referendum dei lavoratori sul contratto dei metalmeccanici non si tratta di chiedersi se e quanto sia riformabile l'impresa ma quanto sia possibile attraverso il sindacato costruire condizioni di controllo e di diffusione del potere al suo interno
Tale da mettere in discussione il suo potenziale autoritario
Non vi può essere democrazia nell'impresa con un sindacato nell'attuale crisi di burocratizzazione e di democrazia
Un esempio è l'ultimo accordo FIAT e assurdo parlare di coinvolgimento del sindacato al Progetto dalla qualità totale come ha fatto anche la nostra stampa
In un accordo che contratta incentivi alla produzione di idee idea che valuta però l'impresa questo non n controllo né appropriazione del proprio lavoro e supporto all'azienda nell'obiettivo di allargamento del consenso
Credo che solo creando spazi di democrazia e di potere nei luoghi di lavoro si creino le condizioni per una maggiore democrazia nel Paese nello Stato e non viceversa
Non è possibile neanche parlare di un nuovo modello di sviluppo come auspico Occhetto nell'azione con un sindacato è un mondo del lavoro che non maturano un loro punto di vista autonomo sulle scelte dell'impresa
Affrontare il problema della democrazia significa anche pensare alla rappresentanza dei conflitti definendo una priorità Déco fritti dieci conflitto tra i sessi che non solo è precedente a quello capitale e lavoro ma che attraversa trasversalmente tutti gli altri
Oggi le forme di rappresentazione del conflitto capitale che lavoro non tengono conto e non risolvono la giustizia sociale delle donne infatti gli stessi accordi sindacali l'ultimo in FIAT la SGS la Imperial
Dimostrano come l'interesse generale finisce addirittura per sacrificare la giustizia e riscatto della debolezza femminile o Raia il documento congressuale in questo senso di una sezione delle donne del PC a Milano è stato un tentativo nell'affrontare questo problema
Il mio percorso politico come donne come lavoratrice mi ha insegnato che i contenuti non sono separabili dal mondo
Dal modo e dalle forme tra politica che contribuiscono a costruirli le comunista e i comunisti che impegnati nel mondo del lavoro imbrigliato in una logica di rigide consolidate maggioranze e minoranze
Non abbiamo più comunicato fra noi e la nostra analisi si è impoverita la nostra visibilità in fabbrica si è affievolita
Non possiamo permetterci questo liberiamo ognuno di noi con uno scatto di orgoglio liberiamo forse energie di intelligenze Carime e chiamo l'in comunicazione a disposizione dei lavoratori per costruire sintesi più alte visto che nessuna posizione e autosufficiente
Solo così potremo vivere che la politica fatta da donne e da uomini e Nonda ceti politici separati e autoreferenziali solo così potremmo dire che la politica con una grande scommessa e speranza collettiva
Allora la parola Irene Rubini delegata di Bologna segue Toni Muzi Falcone
Io considero molto importante partecipare a questo congresso che dà avvio al nuovo partito della sinistra in Italia
Ritengo che questo posso determinare davvero condizione nuove nel Paese possano sbloccare la situazione politica che vede il perpetuarsi del potere per ben quarantacinque anni da parte della democrazia cristiana
Però affinché questo avvenga non è sufficiente come tutti ben sappiamo cambiare nome simbolo dobbiamo cambiare il modo di fare politica rispetto a come è venuto consolidandosi e perpetuando sì in questi ultimi dieci quindici anni nel nostro partito
Io voglio portare un esempio piccolo Mamet pare significativo che ho raccontato anche al congresso di Bologna che quello della mia sezione una sezione di un'ora normale quartiere di Bologna
Dove la popolazione prevalentemente anziana
E una sezione che aveva una vita molto demotivata
Partecipazione a prevalenza di anziani molto scarsa e tesa solo o a dibattiti generali o ad organizzare la diffusione dell'unità
Partecipare alla vita della sezione dava il senso della decadenza quante sono le sezioni così
Al diciannovesimo congresso si è trovato un nuovo gruppo dirigente motivato che ha creduto nel nuovo partito
E in un anno e in modo del tutto nuovo stando tra i cittadini e facendo scaturire da loro esigenze e problemi e facendo politiche in modo del tutto diverso ha creato un interesse
Al punto che a questo congresso accanto a sessanta compagni iscritti ne hanno partecipato quaranta esteri se questo è stato possibile in un normalissimo quartiere di Bologna io credo che è possibile nella società ma questo in questo anno non è sostanzialmente avvenuto nel corpo largo del partito
In quanto più che discutere con le altre partire dall'esigenza dei problemi che Palumbo di cittadino abbiamo continuato a discutere tra di noi e a me pare quello che prevalentemente facciamo anche qui
Mi auguro che davvero questo lungo anno sia finito e che con l'avvento del nuovo partito si cominci a fare politica nella società
Io sento Company particolarmente un problema quello di un partito che abbia una politiche abbia una politica capace di essere punto di riferimento non solo per la classe operaia
Occhetto si è richiamata grazie io credo giustamente
Grandi si avuto fin d'allora l'attenzione il problema accanto a quello della classe operaia dei contadini del Meridione come condizione affinché la classe operaia potesse vincere avesse tutte le alleanze per vincere
Oggi la società è cambiata è molto più complessa lo diciamo tutti
Rimane però un elemento imprescindibile cioè che ho per cambiare il sistema di potere per cambiare regole e istituzioni per ottenere la riforma fiscale per risanare l'ambiente è necessario che ci sia un consenso molto vasto nel Paese
Anche perché le forze che si oppongono sono molto potenti
Questo tema dell'alleanza tra riprese rimesso al centro ma non nel modo vecchio e ormai superato va cambiato avendo come obiettivo un partito capace di una vasta rappresentanza per lavoro nell'insieme della sua articolazione dei dipendenti operai autonomi lavoro autonomo lavoro imprenditoriale
Queste Company compagni significa cambiare molte cose del partito del suo programma ed è il modo di stare e di considerare la Società e anche anch'io sono d'accordo dei sindacati bisogna partire dai problemi porci veramente come partito di governo è sapere proporre soluzioni governare significa saper scegliere questo per noi è diventato sempre più difficile anche dove siamo forza di governo
Occhetto a trattati in più di un'occasione il tema dell'appropriazione del proprio lavoro da parte di chi lavora nel dare l'approccio giusto per affrontare il tema del rapporto fra imprenditori e lavoratori per costruire alleanze in modo del tutto nuovo
Penso però sia necessaria ancora discutere parecchio elaborare anche definire bene cosa significa questo tema appropriarsi del lavoro e con quali sbocchi
A me pare indispensabile mettere al centro l'uomo e sapere e impostare il nei luoghi di lavoro strategia incapace di valorizzare cioè significa essere disponibile alla partecipazione e collaborazione deserti imprenditoriali da parte di chi lavora nell'impresa
Significa puntare decisamente alla democrazia industriale ed economica elaborare leggi capaci di fissare regole diritti e doveri leggi che regolino in modo nuovo anche economicamente questo rapporto
E incentivino le forme di partecipazione
Tutto questo è decisivo anche per poter competere in una società ove il bene fondamentale e l'inventiva e il sapere umano
Fondamentale in una società ove la stragrande maggioranza del tessuto produttivo e dei servizi e fatto da piccola impresa
Tutto questo non fa sosta scomparire il conflitto di interessi dentro le imprese che ampli potrà esserlo tornare ad essere uno stimolo per lo sviluppo questo mi pare il modo per risolvere anche i problemi che di cui parlava la compagnia che ha parlato prima di me
Tutto questo può introdurre in un sistema capitalistico rigare tipo come quell'italiano forme di democrazia economica capaci se ben orientate di modificare la mappa del potere a me pare questo un tema di grande interesse per un partito nuovo della sinistra anche per le donne
La società è profondamente cambiata anche nelle professioni femminili vi è stato l'ingresso massiccio nel terziario nelle libere professioni nel lavoro autonomo di impresa di moltissime donne
Il venticinque per cento delle imprese artigiane in Italia sono dirette da donne sono trecentocinquanta mila donne che fanno le imprenditrici
Il ritmo artistico tessuto di piccole imprese trova nelle donne un punto di riferimento fondamentale se pensiamo a tutte le figure di collaboratrici e la storia economica presente dell'Emilia Romagna sono milioni le donne in Italia che vivono con questa esperienza imprenditoriale
Un mondo poco conosciuto al movimento femminile e anche al Partito Comunista un mondo fatto di molte donne giovani le quali hanno molti problemi diversi da quelli delle dipendenti spesso una maternità una malattia provocano problemi grossi all'impresa
Che in quel momento la tana dirige
O che partecipa dirigere dobbiamo pensare ad una società ove anche questi tipi di lavoro Autonomie territoriali accanto ai doveri
Al rispetto dei diritti dei lavoratori vedano riconosciuti anche i propri diritti e questo purtroppo non avviene e come sempre chi vive il carico maggiore di contraddizioni sono le donne
Compagne e compagni io voglio concludere prima però consentitemi ancora una riflessione la pace e come tutti sappiamo il bene supremo
Il nuovo partito nasce in un momento difficilissimo la guerra sta facendo un genocidio e questo nuovo partito voluto per cambiare gli schieramenti e lo scenario politico come il primo banco di prova quello di dimostrare la capacità di contribuire a ricreare condizioni di pace
Dimostrando grande cultura di governo avanzando proposte che riescano a trovare molti alleati anche in campo internazionale
E che riescano ad isolare chi pensa di poter risolvere i problemi
Del rispetto delle regole internazionali solo con la guerra io mi auguro che le divisioni avvengono altrove ma non su questo punto perché è necessario guardare avanti e davvero contribuire a costruire la pace
E con questa utilità ospizio che io vi ringrazio
Allora la parola Toni Muzi Falcone che delegato Esterno come sapete
E se due Nicola Badaloni
Buongiorno buon pomeriggio sono Toni Muzi Falconi delegato esterno non iscritto della sinistra vecchio
In questi giorni rappresentano la conclusione di sedici mesi molto travagliati travagliati in primo luogo per tutti gli iscritti al partito comunista ma lasciatemelo dire anche travagliati per noi
Che fin dall'inizio abbiamo accolto con entusiasmo la proposta di Occhetto di costituire una nuova formazione politica della sinistra troppi entusiasmi molti errori anche da parte nostra ma tantissime delusione
Sono arrivato a Rimini
Comunque deciso a entrare nel Partito democratico della sinistra oggi tuttavia confesso che siamo al punto più basso della mia fiducia
Ed è la mia speranza al punto più basso della speranza di costituire davvero insieme un partito laico un partito riformista un partito capace di interpretare un partito aperto
Di interpretare il bisogno di riforma della politica delle istituzioni di candidarsi con autorevolezza e con credibilità alla gestione di questo Paese
Siamo al punto più basso non solo e non tanto l'intervento introduttivo di ieri dal segretario del partito un intervento certamente assai condizionato dalla questione del Golfo tuttavia io comunque personalmente non condivido la sua posizione sul Golfo nella richiesta di cessate il fuoco unilaterale né tanto meno per aperitivo per contingente italiano ma non vorrei non vorrei che il Golfo fosse anche un alibi una lady per distrarre dalla carenza di un
Programma concreto iniziativa politica da qui al prossimo alle prossime elezioni
Ma la cosa che più mi turba e che mi preoccupa è la Carta fondamentale del nuovo partito che andiamo a costituire circola da ieri molti di voi l'avranno vista una bozza di statuto che è in discussione nella commissione Statuto
è lo statuto di un partito più chiuso di quello che andiamo
A lasciare dietro le spalle
Dov'è finito il partito aperto il partito meno partito il partito dell'ascolto il partito dello scorrimento come diceva ieri felicemente il segretario noi della sinistra dei club da fin da gennaio abbiamo cominciato a lavorare su questa carta fondamentale cercando di sviluppare elaborare anche portando delle competenze non politica
Perché non siamo professionisti della politica per elaborare la forma partito uno statuto appunto che fosse capace di interpretare un po'il bisogno di un partito che nasce oggi nel mille novecento novantuno
E nessuno di questi punti che noi diamo ritenute essenziali condiviso da questa bozza di Statuto nella questione delle adesioni individuali o deboli nella questione della separatezza
Di principio fra l'angolo di funzionare ruolo di dirigente
Nella questione della formazione delle liste attraverso le primarie deliberanti nell'esito nella questione delle elezioni degli organi dirigenti non solo del Consiglio generale ma se dal compagno Occhetto dice che bisogna democratizzare integrale creare una democrazia integrale nel Paese votando direttamente anche il premier e o il la coalizione di governo altrettanto si dovrebbe fare qui domani domenica come come se non non possiamo andare a dire fuori di fare una cosa e poi farne una diversa noi e infine la questione la questione del finanziamento che è molto scuro di questa parte dello Statuto questa sera alle diciannove e trenta nella sala dei la sinistra dei club si riunisce per discutere su questo e su che tipo di atteggiamento assumere nel senso di vedere che cosa si può fare per salvare il salvabile di queste nostre proposte
Per quel che mi riguarda e concludo io dichiaro che sarà la qualità nella nuova Statuto a determinare la mia decisione personale definitiva di aderire al PDS grazie
Grazie
Un
Muzzi un anno un'informazione i compagni della mozione uno che fanno parte della Commissione Statuto devono riunirsi subito nella sala blu mentre la riunione plenaria della commissione Statuto eh alle ore diciassette e trenta sempre nella sala blu
Allora la parola Nicola Badaloni segue Walter Veltroni
Ho preso
Atto con soddisfazione
La riunione di ieri
Lo sforzo fatto Valcomp ogni oggetto
Volto a ricostruire un'unità teorica e pratica
E dentro il nostro partito
Ancora profondamente lacerato
Almeno sulla base di una cultura della pace
Non posso però non esprimere i miei timori
Circa il richiamo ricorrente
Anche se è implicito il misurato ma da altri amplificato
A una nuova cultura politica nuova cioè tavole da abbandonare
Le radici
Non che ci sia non che non ci sia bisogno di novità
Basterebbe pensare ai nuovi inediti problemi che sorgono nell'ambito della produzione della scienza
Dell'impatto della tecnica con l'ambiente dei giovani e della loro emarginazione
Le mie paure sono gli abortì eclettici
Le riscoperte liberisti che perché magari a questo o a quello perché magari questo o quell'autore
Ha scoperto che una certa dose di conflittualità giovare il capitalismo
Giova il capitalismo
Quando si sa che capitalismo senza conflittualità e un concerto insensato è una realtà insensata
E soprattutto si mitigato se mitigato dalla qualità totale
Ovvero li traduce i nostri problemi individuali e comunitari in semplici diritti anziché ai nuovi bisogni dalla nostra coscienza storicamente determinata dall'ambito della modernità
Bisogna lavorare
Noi aggiornare il nostro approccio teorico alla realtà
Democrazia e socialismo dicevano
Molto bene anche ieri Occhetto non si contraddicono
Ho diciamo oggi dopo la caduta del muro di Berlino
Enrico Berlinguer lo ha detto prima
E Togliatti ancora prima
Entrambi criticando i desiderati i partiti comunisti al potere e lo spessore reazionari io delle classi dirigenti borghesi del nostro Paese
Si pensi da un lato al Memoriale di Yalta e al saggio su Giolitti
E ancor prima di loro lo ha detto a Gramsci nel mille novecentoventisei
Quando puntò il dito contro le lotte autodistruttive delle fazioni dei comunisti russi
E come ancor prima lo aveva intravisto Marx negli anni cinquanta del secolo scorso
Quando aveva colto la possibilità di passare dalla democrazia al socialismo
E parlando di diritti aveva fatto notare quanto essi dovessero essere ben lungi dall'essere formalmente essi stessi uguali per tutti diseguali
In una società come quella del suo tempo ma anche del nostro tempo se si voleva venire incontro agli oppressi ai poveri ai sofferenti
Il no alla guerra nelle presenti condizioni è una di quelle novità che imposta dagli inediti caratteri distruttivi di questo fenomeno
Il germe di questa negazione è nella tradizione socialista il maggiore ucciso alla vigilia della guerra mondiale per le sue idee pacifiste ed è di grandissimo valore che questa impostazione di pensiero rinnovata nelle sue motivazioni continui essi raccordi alla modernità come ci ha suggerito come ci hanno suggerito Ingrao e oggi tanto bene anche la sua figlia
Tutti noi ciascuno suggerito a tutti noi
Ecco carica di minaccia per l'umanità quell'analisi approfondita si è approfondita
Dell'attuale situazione mondiale
Discussione già nella direzione del nostro partito
Per cui una sola tra le grandi potenze capitalistiche mira al monopolio dalla tecnologia militare
Mentre essa e altre potenze Armano fino ai denti i Saddam Hussein una volta avremmo detto che il capitalismo a le sue contraddizioni
E certo questa per usare le parole divenendo non sarebbe un'analisi specifica di una situazione specifica
E certamente non lo è se si resta la formule alla formuletta tuttavia il termine aiuta insieme a quello tante volte ripetitivi perduto dei Carrisi negata dai classici dell'economia politica
Aiuta a farci intravedere quale immensi disastri possano profilarsi sul piano mondiale sia la guerra non si pone fine e non si riapre il processo di disarmo
C'è oggi chi crede di potere in perpetrare la Rivoluzione d'ottobre negli anni che furono aperti alla speranza quelli precedenti alla profetica lettera di Gramsci del mille novecentoventisei come un fenomeno residuale
Della prima guerra mondiale
Non sono d'accordo
All'interrelazione tra questi due grandi eventi storici Carasco ampliata una grande crisi d'irrefrenabile
Mi auguro che non siano della stessa natura
Le crisi che si vanno profilando sia all'interno delle società sviluppate sia tra queste è il terzo e il quarto mondo di cui la guerra è oggi il segno più vistoso
Concetti come quelli di rivoluzione passiva che comprendono in sé tanti aspetti importanti ivi compreso il fordismo analizzato da Gramsci keynesismo mai applicato in Italia
In sé tanti aspetti importanti fra le due guerre e nella rivoluzione tecnologica degli anni ottanta
Che sono oggi e strumenti essenziali per creare una nostra moderna comunità nostra modernità comunista e democratica
Vorrei concludere questo mio intervento affermando con Energia
Che noi possediamo
Ancora semi
Distrutta
Tai colpi che le abbiamo inferto
E dall'oblio
Forse
La più alta cultura politica che l'umanità abbia saputo esprimere e che comprende in sé i profondi bisogni di comunità e di libertà degli uomini del nostro tempo
Di fronte al facile realismo
Al suo primo speciale utilitarismo
Riferiamoci contrarie con fierezza a questi spunti teorici aggiornandoli rinnovando le come Teoria critica e moderna della società in cui viviamo mentre ciò accade in tanti Paesi è in tanti continenti anche da noi la questione dell'aggiornamento
E del rinnovamento della rispondenza dell'azione alla concezione di fronte ai mutamenti epocali in corso va messa all'ordine del giorno
Il nostro materialismo
Pur diarrea se vogliamo dovrà filtrare i grandi valori della ragione della scienza lei sensibilità religiose
Affrontare i problemi moderni dell'eguaglianza e insieme i limiti e le articolazioni di questi temi così come di tanti altri problemi
Sarà il nuovo di risvegliare nei giovani una concezione laica la Teoria della e della prassi e della loro vita
Mai fino ad oggi presentata Sisto storicamente e capace di salvare il pianeta
Il cammino campani
Non è il comunismo compagni non è un ideale è la critica spregiudicata radicale umanamente vera non ideologica del mondo in cui viviamo
E sarà Terenzo
Una soluzione storica se sapremo pensare agire informarci in conformità a questo vero umano e laico
La parola Walter Veltroni si prepari Giovanna Melandri
Vorrei rispondere
Osservazione Tarchi sobborgo di insulti
Più ci sono svolte risolvo altri
Questa mattina da qualche uomo politico
è in particolare sulla guerra che si sono concentrati i giudizi più drastici e ultimativi
Bisognerebbe prendere i quotidiani del diciotto gennaio una data che ora ci sembra un secolo fa
La guerra sembrava già finita
Non è così
Non è stata e non è una guerra lampo
E le armi di Saddam Hussein e non sono state distrutte in un battibaleno ma continuano a sparare
Non è stata neanche un'operazione chirurgica come veniva detto giorno dopo giorno sono cresciute le vittime i civili bombardati i soldati uccisi e crescono le minacce di uso di armi chimiche batteriologiche nucleari non è neanche un'operazione di polizia internazionale e aumentano i rischi di coinvolgimento di quei paesi arabi i cui equilibri politici sono sconvolti ora dal riaccendersi di fondamentalismi religiosi
è riemerso il terrorismo
Con il suo carico di minacce di sangue i suoi effetti di destabilizzazione
I cittadini di Israele soffrono attendendo la nazione notturna di bombe e si consuma il tentativo di cancellare la questione palestinese emergono già drammatiche conseguenze ecologiche e quelle economiche seguiranno spara oggi pagherai domani ha titolato il tango
Il rinvio del vertice Bush Gorbaciov non è certo un buon segno per la distensione specie in questa fase delicata di vita interna dell'Unione Sovietica come non lo è la smentita da parte della Casa Bianca del comunicato Baker best me affini
Ecco le conseguenze politiche di questa guerra
Temevamo ciò che purtroppo è successo
La guerra si gonfia fino al rischio di dilatarsi esplodendo possibile che non vi sia mi riferisco ai commenti di oggi alle cose dette nei giorni passati l'ombra del dubbio o anche non chiediamo tanto ma il rispetto per chi ha motivato il suo no non con ragioni di appartenenza ideologica ma con il giudizio dei rischi catastrofici nascosti nell'accendersi di questo conflitto
Io invidio le certezze assolute che detengono in materia molto apprezzo invece Bobbio che ha detto pur sostenendo la teoria della guerra necessaria il criterio della giustizia non mi tranquillizza la riparazione di un torto non deve diventare un massacro
Ma la più odiosa delle falsificazioni è dire che il pacifismo e noi con esso saremmo schierati con Saddam Hussein
Ma vogliamo che il Gauleiter torni libero e sovrano vogliamo che Saddam Hussein è si è isolato e sconfitto ma non da oggi vedete qui in questo congresso non ci sono gli amministratori lottizzati della Banca Nazionale del lavoro che hanno foraggiato il dittatore iracheno ma i rappresentanti del Partito comunista iracheno gli altri movimenti di opposizione a Saddam e gli esponenti del popolo curdo a loro va la nostra solidarietà e il saluto del congresso
Ma c'è un altro capo di accusa
Si sostiene che per ragion di Stato noi dovremmo appoggiare comunque il governo e che pur avendo versato la guerra oggi dovremmo sostenere non è bastata la convinta e sincera solidarietà che abbiamo espresso e rinnoviamo qui ai giovani italiani nel Golfo a placare i furori propagandistici
Poco occorre riflettere su questo argomento
E so che a me in causa come appare evidente un principio non un'opportunità politica è un principio che in quanto tale dovrebbe valere non per questa guerra ma per tutte le guerre dal Vietnam al Golfo Persico
è concesso dunque essere contro prima non durante pena l'accusa di disfattismo ma allora sono stati molti i disfattisti nella storia recente
Proprio mentre decine di migliaia di ragazzi americani combattevano nel Vietnam un giovane senatore democratico si candidava la presidenza degli Stati Uniti pronunciando queste parole ho posto la mia candidatura alla presidenza perché voglio che il Partito democratico gli Stati Uniti d'America sostengano la causa della speranza e non quella della disperazione la causa della riconciliazione degli uomini e non quella che porta la guerra è ormai definitivamente chiaro aggiungeva che noi possiamo cambiare questa politica disastrose bellicista cambiando semplicemente gli uomini che la fanno dunque onorevole Giorgio la Malfa anche Robert Kennedy era un disfattista proprio come noi
Con i settori del mondo politico italiano noi rispettiamo e sul serio il travaglio di quegli uomini politici che hanno sentito aprirsi dentro di sé un contrasto tra l'etica della convinzione quella della responsabilità
Ho usato qui parole di Mino Martinazzoli
Che ha aggiunto a parte l'orrore di quello che già succede credo che sia la nazionalità della pace di fronte a chi la nega appare Palagi re anche la nazionalità della guerra per chi la ferma usando termini quali operazione chirurgica guerra limitato intervento di polizia
Mi appare altrettanto fragile
Devo dire sinceramente che mi pare assai più responsabile questa posizione di quella del ministro degli esteri di questa Repubblica che ha sostenuto che annichilirà il Partito democratico della sinistra Comes annichilendo Saddam Hussein
Perché questa esasperazione demagogica
Questa voglia di scavare solchi di negare ad un partito a movimenti a conoscenze la possibilità di esprimere posizioni politiche e di rappresentarle responsabilmente all'opinione pubblica
Emerge una cultura norma rinvenire normalizzati dice
Sostanzialmente autoritaria che sembra sopportare con fastidio il dissenso persino il dubbio
E non solo sul Golfo Persico
A questo proposito voglio ribadire qui che giudico la campagna promossa dall'onorevole Intini contro la televisione che egli non gradisce un fatto politico grave la campagna contro RAI tre TG tre che ha lo stesso segno delle campagne che furono portate contro Enzo Biagi o della cacciata di Andrea Barbato di Italo Moretti dal TG due è l'espressione di una cultura intollerante di una concezione dell'autonomia dell'informazione di stampo neo staliniano non si può pensare
Piatti gesti
Posizioni come quelle di De Michelis Intini non pesi non i rapporti politici
Sono colpi di maglio
Assestati allo scopo di esasperare lacerazioni di provocare divisioni è questa la linea del PSI nei confronti del nuovo partito della sinistra che nasce ed è più in generale questo l'atteggiamento verso la prospettiva dell'alternativa
Dovremo giudicare proprio di sì nel valutare le stizzite parole che il segretario socialista usato commentando la relazione di Occhetto
Tra i temi usati come capi di accusa compare nuovamente l'unità socialista
Ma volevo la Grassi vogliamo chiedere cos'è unità socialista
Lei a Bologna un anno fa ne parlò come di una prospettiva di arrivo di storie tradizioni e culture della sinistra che restavano autonome noi apprezziamo con le spiegazioni
Un mese dopo qui arringa la convenzione programmatica socialista questa definizione è sparito
Poi un bel giorno L'Unità Socialista diventò il nome proprio del suo partito si comprenderà se stentiamo a diradare le nubi di tanta ambiguità
E ci muoviamo con rispettosa prudenza noi stiamo cambiando sul serio
La nuova forza politica che nascerà sarà un partito della sinistra riformatrice
Che concepisce la democrazia come via del socialismo che chieda di contribuire con l'originalità delle proprie idee all'Internazionale socialista
Ma il PSI finge di considerare tutto questo ininfluente
Ormai però il tempo si consuma da quindici anni il gruppo dirigente di questo partito si sottrae alla prospettiva di costruzione di nuovi rapporti di nuove convergenze a sinistra è un dato e guardando al coesistere della fraseologia sulla unità socialista e alla concreta solida alleanza subalterna la DC si può parlare se l'onorevole Intini non si abbassa di doppiezza
Quindici anni di doppiezza sono però davvero troppi per tutti
Specie se si deve assistere a costanti involuzioni programmatiche alla rinuncia politiche e obiettivi riformatori
Occhetto a cui detto che il primo passo verso la prospettiva storica di nuovi rapporti tra i partiti di ispirazione socialista è l'avvio di una politica di alternative Craxi ha risposto di no
Ancora una volta dispiace dirlo ma la sensazione è che più per nostra parte ci mostriamo disponibile all'alternativa più rifiutiamo ipotesi altre più ci sottraiamo la tentazione di scavalcare il partito socialista più i socialisti si allontanano
Stringendosi in un abbraccio ai conservatori di questo Paese onorevole Giuliano Amato con rispetto
Non è il nostro congresso ma è la vostra subalternità che rischia di consenta di consentirà democrazia cristiana di governare per altri vent'anni non abbiamo mai pensato c'è un ricambio di classe gruppi dirigenti fosse dietro l'angolo
Il nostro mutamento per la sua parte avvicina questa prospettiva la rende credibile possibile nel Paese cresciuto il bisogno di un ricambio non solo di schieramenti ma di programmi di modo di governare sia chiaro una volta per tutte
La nostra idea dell'alternativa non è quella del Fronte popolare
E non è neanche la sommatoria preda di due sigle lessicale non bastano più a definire il carattere dei programmi e delle idee che si sostengono destra e sinistra non sono più definiti dagli schieramenti ma dalle scelte programmatiche politiche
Ieri nel mondo dei blocchi ideologici separati le appartenenze determinavano comportamenti contraddittori ora non più ora tutti siamo definiti solo dai valori dalla politica dai programmi che responsabilmente sosteniamo per questo oggi prontissimo non è la nostra di l'alternativa per morire in primo luogo la riforma del sistema politico dei meccanismi elettorali degli strumenti e del Governo ora che i pochi della d'artificio dagli anni ottanta si stanno dilatando
Il paesaggio della Società italiana ci appare per quello che potrò sbagliare ma se guardo la periferia delle città ho tanta parte del sud e io non vedo un'equità sociale la Giunta potrà sbagliare ma se guardo le istituzioni della Repubblica ne ha parlato Tortorella vedo troppe ombre troppo passato che riemerge
Potrà sbagliare ma se guardo a Napoli a Taranto a Reggio Calabria ho l'impressione che anche noi abbiamo una guerra in casa poteva sbagliare ma sarebbe una perdita di fiducia di valori di convinzione nelle possibilità morali politiche economiche di questa Italia un partito nuovo nasce per rispondere a un'esigenza per corrispondere una funzione nazionale
Oggi la sinistra nuova deve assumere la priorità di un mutamento istituzionale profondo capace non solo di produrre un meccanismo di alternanza ma di mutare i rapporti tra cittadini potere di decisione politica
Il tempo dell'alternativa per come noi la concepiamo non è dunque scandito dagli umori di via del Corso
Siamo senza riserve per l'alternativa
Auspichiamo una disponibilità nuova e nuovi rapporti a sinistra ci sforziamo di costruirli ma non deleghiamo ad altri la possibilità di decidere la nostra politica
Vuole il PSI come si dice assicurarsi la guida di un pentapartito per la prossima legislatura e questo motiverà ebbe il suo nuovo moderatismo programmatico
è questa l'unica alternanza quella sulla poltrona di Palazzo Chigi che l'attuale gruppo dirigente socialista intende praticare è una scelta essa però mi pare quasi grottesca se riferita ai problemi ai bisogni del Paese contro di essa non mancheranno le forze capaci di opporsi ma il problema non è più questo il problema e voltare pagina
Attualmente bandiere di propaganda e voci grosse bloccano la riforma del sistema politico i venti si incrociano e producono effetti paralizzanti d'altra parte la prospettiva che l'alternativa è legata al mutamento di regole e metodi di formazione dei governi il passaggio decisivo e l'apertura di una nuova stagione costituente della democrazia italiana nuove regole per favorire l'alternanza che appare oggi una decina una assoluta necessità per le istituzioni
Saranno i programmi a definire alleanze non altro poteva essere ancora più schietto non riesco a considerare naturale
E come me credo alcuni milioni italiani che secondo uno schema fisso si debba collocare tra gli avversari della nostra politica il presidente delle ACLI Giovanni Bianchi o Tina Anselmi e invece tra gli alleati naturali dell'alternativa all'onorevole Intini
Proponiamo
Il ritorno a vecchie politiche
Bisogna dirlo ogni volta per assicurare i più preoccupati e indignati
Che sono proprio quelli che con la DC governano e spartiscono il potere da quasi trent'anni
Sto parlando del tempo futuro quello in cui le persone i partiti potranno formarsi ed esprimersi per il libero convergere delle convinzioni chiedo scusa finisco subito le alleanze politiche saranno il prodotto di questa nuova realtà
Qui a Rimini e nasce un partito nuovo non abbiamo compiuto furbizie né cercato mediazioni passive
E se non sarebbero state rispettoso delle ragioni dei compagni che hanno versato la nostra posizione e avrebbero tradito le intenzioni della svolta noi non siamo venuti fin qui per tornare indietro
Così come è sbagliato un anno fa chi immaginava una deriva di destra sbaglia oggi chi prevede uno slittamento minoritario non c'era l'uno non ci sarà l'altro
Per tutti noi compagni e poi compagni che portiamo con voi la parte più viva de la grande storia e della originalità politica dei comunisti e per voi compagni amici esterni che recate nuove culture e competenze e ora davvero un nuovo inizio
Nella vecchia politica italiana possiamo rappresentare la vera novità ci sarà da lottare da faticare da avere coraggio e pazienza voi andremo avanti insieme lo faremo per i lavoratori per la sinistra per l'Italia
Allora la parola la parola Giovanna Melandri dove calcoli sperma di sui cui Michele Magno
Siamo trenta legate
Che fanno parte del movimento ambientalista e abbiamo preparato questo breve intervento insieme quindi questo Conte questa un contributo collettivo mio di Mercedes Bresso di Fulvia fax
Intanto vorrei
Segnalare e sottolineare un interesse che il movimento ambientalista avuto per la svolta che già dire il vero dal diciottesimo congresso del Ricci noi abbiamo individuato una svolta che ha fatto ha incrinato
Una cultura sviluppi sta in seno al al Partito Comunista Italiano
E anche nella relazione di Occhetto di ieri abbiamo sentito parlare di ecologia parlare di ambiente non più come un settore come un tema parziale ma come una concezione fondante di uno sviluppo sostenibile di uno sviluppo ecologicamente sostenibile
E riteniamo che questo sia uno dei segnali più interessanti della svolta del Partito Comunista Italiano
Che legittima tra l'altro anche la comparsa dell'albero sul simbolo
Riconosciamo
Quindi anche di aver alla al PDS di aver assunto la cultura ambientale come componente fondamentale e del nuovo partito e ci sembra che sia collocata in una giusta dimensione questa questione evidenziandone il rapporto con con le forme dell'organizzazione sociale
Con le forme delle della strumentazione economica e anche soprattutto in questi giorni drammatici con le con rapporto tra il nord e il sud del mondo
Ci sembra però che ci sia una domanda di fondo che rimane ancora parzialmente Luisa e che ci sta e che si ci si dovrà porre in futuro che è la domanda e che si dovrà porre anche questo nuovo partito e che la domanda relativa alle motivazioni profonde che avvicinano la gente ad una volontà di cambiamento in una società del benessere
Un benessere materiale e spesso
Solo apparente contraddetto
Dalla nascita di nuove povertà povertà ambientali innanzitutto relative alla all'uso dissennato delle risorse e anche povertà relazionali che riguardano le relazioni sociali e umane
E quindi proponiamo come nodo centrale
Una riflessione
è una ridefinizione di questi bisogni e anche dei nuovi soggetti che possono essere portatori sociali di questi bisogni ecco noi crediamo che il nuovo partito della sinistra debba occuparsi di questo
Il problema però è che spesso la gente non percepisce questa perdita secca di qualità della vita e non percepisce la la perdita di qualità delle risorse naturali
E quindi un partito un partito nuovo un partito della sinistra deve porsi il problema problema di rendere manifeste queste nuove povertà
Che solo ossee rese manifeste se solo solo se assunte come condizione di un rinnovamento sociale possono anche mettere in movimento questo oggetti sociali necessari a compiere il cambiamento in un certo senso da questo punto di vista noi riteniamo che occorre passare così come si è passato
In in tempi passati dal dalla concezione del sottoproletariato alla definizione della classe operaia così è necessario in in introdurre un passaggio tra chi è incosciente o poco consapevoli dell'Impero d'impoverimento della qualità della vita a un cittadino che invece è consapevole del proprio diritto all'ambiente del proprio diritto alla qualità della vita
Il nuovo partito della sinistra si deve dunque porre il problema di sollecitare questa domanda di costruire soggetti sociali che siano capaci di portare questa domanda ma non ma non è sufficiente
Il nuovo partito della sinistra deve anche porsi il problema che ci sembra ancora insufficientemente sviluppato sia nella relazione
Di Occhetto che nella conferenza programmatica si debba porre dicevo il problema degli strumenti istituzionali ed economici che si ci si deve dare per realizzare questo sviluppo ecologicamente sostenibile
E qui naturalmente nono non bisogna confondere il ruolo di un partito con i movimenti un partito come il PDS
Deve fare per assumere le sollecitazioni e le istanze che vengono al movimento ambientalista ma soprattutto deve farne oggetto di riforma forte di riforma alta traducendo la in concrete proposte
E qui
C'è un esempio di cui noi che facciamo parte della lega per l'ambiente abbiamo fatto una abbiamo lanciato una campagna nazionale sull'effetto serra perfetto sarà un esempio
Che è un ottimo banco di prova per questa traduzione della domanda di qualità ambientale alla definizione e alla capacità di elaborare riforma
Un partito che si candida al ruolo di governo deve fare questo deve cogliere le sollecitazioni dei movimenti e sviluppare una capacità di riforma
è importante sottolineare che il concetto di sviluppo sostenibile come per esempio nel caso dell'effetto serra significa una quantità di a atti di gesti di politiche che vanno dalle politiche industriali alle politiche agricole e politiche dei trasporti
Che definiscono una cultura di governo
La signora Brundtland ha voluto qualche tempo fa
Dare un orientamento a tutti i propri ministri un orientamento chiaro preciso per assumere il concetto di sviluppo sostenibile nella in atti concreti di governo che non si limitava non erano esclude competenza esclusiva del ministero del dicastero per l'ambiente
E allora di nuovo l'effetto serra i cambiamenti climatici che a tutti gli affetti oggi costituiscono un problema di sicurezza internazionale
Tra l'altro fenomeno che deriva dall'uso sproporzionato di quei combustibili fossili per cui in questi giorni sta combattendo una guerra
Questo su questo fenomeno che pone per la sua soluzione un rapporto stretto tra i cittadini tre desideri e bisogni dei cittadini
I provvedimenti dei partiti l'intera definizione di politiche e anche un livello di concertazione internazionale noi pensiamo che possa essere uno dei banchi di prova di un partito democratico della sinistra che voglia assumere pienamente la questione
Ambientale
Abbiamo apprezzato infine nella nella relazione di Occhetto il riferimento ai limiti e alla della risposta tecnologica un nuovo partito non si può adagiare su una cultura dell'ottimismo tecnologico ma deve invece integrare appieno uno deportati nella propria cultura uno deportati più fecondi della cultura ecologista e anche della cultura delle donne
La cultura del limite di cui si ha estremo bisogno in alcune questioni spinose che stanno di fronte all'umanità in questi in questi anni penso per esempio alla questione delle nuove sfide dell'ingegneria genetica e delle tecnologie per la riproduzione artificiale
Infine l'ottimismo tecnologico che tanti guasti ha portato nel passato non ultimo il guasto alla guerra e la nefasta illusione di poter ridurre problemi a uni a unicità unite cause uniche affetti
Nella cultura dello sviluppo sostenibile devono lasciare il passo a una cultura della complessità più difficile ma più affascinante
Alla parola Michele Magno
Seguirà Livia Turco
Sono tra quei compagni
Che ha apprezzato sinceramente il carattere aperto
Della relazione di Occhetto
E in particolare la ragionevolezza e il realismo
Delle proposte che ha formulato
Per una immediata cessazione del conflitto militare nel Golfo Persico
E ho soprattutto apprezzato voglio dirlo con estrema chiarezza
Nel ribadimento
Delle posizioni fondamentali del nostro partito espresse in Parlamento l'equilibrio
Con cui questo ribadimento è stato formulato la gerarchia di Parione ITA in cui oggi la nostra posizione si deve articolare
Sul punto principale
Compiere ogni sforzo per una ripresa del dialogo
Per la ricerca di una via negoziale e diplomatica della soluzione della crisi del Golfo e punto secondario
Che comunque naturalmente va confermato concernente il ritiro del contingente militare italiano del Golfo
E tuttavia care compagne cari compagni noi non possiamo sottovalutare e questo il punto
Che voglio solo sollevare non possiamo sottovalutare dicevo il fatto che la guerra ha riaperto un conflitto serio a sinistra
Che complica oggettivamente la prospettiva dell'alternativa
E che la Democrazia Cristiana tenta di utilizzare per un congelamento della situazione politica italiana
Ma voglio anche dire che è proprio il rapporto della Democrazia cristiana con il mondo cattolico a dirci che questo tentativo può essere contrastato efficacemente
E infatti la prima volta che le posizioni della DC
E della Santa Sede si divaricano così profondamente
Ed è la prima volta forse che la coscienza religiosa di tanti cattolici e animata non soltanto dal rifiuto etico della guerra ma anche da una concreta nani si politica che motiva tale il pubblico
Sono dati che ripropongono il tema del ruolo del cattolicesimo democratico
In una strategia dell'alternativa per la riforma della politica per la sperimentazione di nuove pratiche democratiche nella società civile
è un punto su cui giustamente il compagno Occhetto ha sollevato un'attenzione nuova e che è stato sviluppato a mio giudizio con estrema chiarezza
Io sono convinto ad esempio che le esperienze di volontariato cattolico diffusi oramai capillarmente nella mia regione rappresenta un positivo punto di riferimento è una risorsa importante
Per una linea di trasformazione democratica del Mezzogiorno
Sono esperienze che hanno già travalicato il solidarismo tradizionale della dottrina sociale della Chiesa
E che sollecitano una consapevolezza nuova della necessità di una riforma della politica basata sul pieno riconoscimento dei diritti di cittadinanza nell'edificazione di un nuovo ordinamento sociale
Noi non possiamo continuare nel Mezzogiorno arrestare estranei o un muti di fronte a questi orientamenti non possiamo continuare a valutarli con snobismo intellettuale distico con sufficienza culturale ci aggregheremmo la simpatia e la fiducia di tanti uomini e donne di tanti giovani che sono disponibili a lottare per una riforma della politica e della società
Tanti uomini e tante donne e tanti giovani che intendono tale obiettivo nel suo significato più semplice e più vero creare cioè le condizioni di un'alternanza nella direzione del Paese attraverso cui far passare alcune riforme cruciali da quella delle istituzioni e della pubblica amministrazione a quella del sistema fiscale pensionistico e sanitario
Dalla radicale reimpostazione della politica meridionalistica alla conquista di una reale unità normativa e morale insisto normativa immorale del lavoro tra lavoro pubblico e lavoro privando
Qui a mio giudizio riemerge la centralità del programma del confronto sul programma nella strategia e nella stessa forma partito del PDS
Settare centralità infatti venisse assunta laicamente
Come il principale metro di misura della funzione storica politica di un nuovo partito
Io credo che molte questioni attinenti al tema della sua identità gli a quello delle stesse regole della sua vita interno della dialettica tra maggioranza e in olandese perderebbero gran parte dell'impasse del senso drammatico con cui almeno fino ad oggi sono state spesso discusse per fare un solo esempio
Quanti lacciuoli ideologici hanno frenato fino ad ora la nostra iniziativa è la nostra capacità di risposta alla crisi dello stato sociale in Italia
Non è forse vero che ci siamo impantanati nelle secche di una contrapposizione astratta se bisognava sposare una cultura universalistica oppure rimanere abbarbicati a quella che Massimo Paci chiama la cultura lavoristico previdenziale eppure proprio Paci ha dimostrato che si può far progredire la cultura della cittadinanza sociale attraverso criteri selettivi che tengano conto anche del reddito dei cittadini
Ho voluto fare solo un esempio ma voglio insistere sulla centralità del programma per l'identificazione della fisionomia riformatrice del PDS un programma che presuppone e insieme consenta la ripresa di una riflessione critica sul capitalismo
La guerra fredda è terminata ma noi continuiamo ad essere immersa in una cappa plumbea di conformismo culturale che essa ha prodotto la sinistra reagisce ancora con difficoltà all'enorme pressione intellettuale cui è sottoposta
A sinistra ancora troppo si pensa al mercato come a setti colloca allocatori di risorse troppo poco la struttura di potere alle gerarchie sociali che attraverso di esso si esprimono
La conclusione cui voglio arrivare e che se c'è un orizzonte che merita di essere salvaguardato non è a mio avviso quello del comunismo ma quello della critica del capitalismo
A cosa serve so che potrebbero obiettare alcuni compagni cosa serve mantenere questo orizzonte critico se al suo interno non trova spazio la fuoriuscita da ciò che viene criticato
La mia risposta è serve a orientare l'azione riformatrice la quale avrà caratteristiche assai diverse a seconda che si collochi o no in quello Rizzo
La difficoltà di conciliare la radicalità del punto di vista con la concretezza e il realismo della proposta non è lo so bene non è una difficoltà personale o episodica è una seria difficoltà politica e culturale
Ma non è una difficoltà insormontabile in un partito che non concepisce non pratica il pluralismo interno come un meccanismo burocratico che disperde ed estende ma le sue energie migliori
Ma che le concepisce le pratica come una grande risorsa intellettuale e politica al servizio delle lavoratrici e dei lavoratori e non di correnti cristallizzate
Che perpetuano il loro potere che la maggioranza o nelle minoranze in quanto detentrici di una presunta scienza della linea che poi finirà inevitabilmente col fungere da giustificazioni
Di piccoli avvilenti centralismi democratici di componenti
Qui c'è la vera e grande responsabilità
Nazionale e unitaria dell'attuale maggioranza e dell'attuale minoranza che domani potrebbero essere diverse
Se ripeto l'ideologia cessasse di fare aggio sull'impegno comune per la definizione di un partito davvero aperto e moderno per la definizione di un progetto riformatore all'altezza dei bisogni e una rinnovata forza internazionalista della sinistra italiana europea
Deve saper tradurre i nuovi diritti e i nuovi poteri delle masse popolari e dei cittadini
Forse compagni e compagne e concludo la vera sinistra sommersa non poteva emergere in un processo costituente perennemente sabotato e che ha inconsapevolmente finito per rivolgersi
A pochi compagni di strada già di per politicizzato
La vera sinistra sommersa
Quella composta da tanta gente semplice che vuole cambiare le cose
Emergerà abbondantemente non appena il Partito democratico della sinistra i computi comincerà a fare politica forte a tirare fuori proposte e idee e le tante persone oneste di questo paese possono trovare corrispondenti non solo il prima ancora che ai loro interessi materiali ai loro ideali di libertà uguaglianza di giustizia di valorizzazione delle differenze di rispetto per l'ambiente
L'informazione e la riunione plenaria della commissione Statuto
Convocata alle diciassette e trenta nella sala blu la parola alla compagnia di via segue il compagno Claudio Montalto
Ho molto apprezzato fa parte della relazione svolta del segretario relativa alla situazione internazionale e alla realtà della guerra
Ne condivido l'analisi e le proposte
S ci consentono di sviluppare una iniziativa di pace non dentro un generico pacifismo ma in coerenza con la nostra funzione di partito nazionale e di governo
La guerra in corso dimostra che la costruzione della pace coincide con una forte azione di trasformazione essa chiama in causa i caratteri della convivenza umana le relazioni tra gli Stati il modo di produrre di consumare gli stili di vita i valori condivisi
Una strategia tesa a costruire la pace come giustizia e come trasformazione della convivenza umana
Incontra in modo né marginale né aggiuntivo la cultura politica e i progetti delle donne
Oggi in ogni parte del mondo sono proprio le donne a proporre il più impegnativo programma di trasformazione e dunque di pace
Virginia avulso nel suo libro le treccine alla domanda che le rivolgeva un amico come possiamo prevenire la guerra rispondeva come possiamo noi donne comprendere un problema che sono vostro e dunque come possiamo rispondere in che modo prevenire la guerra oggi muovendoci lungo la sua linea ideale e politica e guardando la realtà dei fatti alla loro potenzialità possiamo affermare senza imbarazzo che si può prevenire la guerra anche attraverso il dispiegamento in termini politici e culturali del discorso critico che le donne hanno compiuto sulle forme del pensiero della convivenza umana e dello sviluppo propri della nostra civiltà
Per questo occorre costruire nostro discorso un nostro programma a partire dalle sfide attente anche perché questa guerra non lascia indenne il nostro progetto di emancipazione e liberazione ma lo disloca entro nuove coordinate lo colloca su un diverso piano
Come tentare concretamente questa ambizione credo occorra partire dal nostro lavoro compiuto in questi anni
Esso ha prodotto nuove categorie politiche e principi etici che si rivelano particolarmente utili a capire a governare il mondo di oggi
E allora c'è una sfida che sta di fronte a noi elaborare questa nostra cultura politica in programmi in battaglie concrete
Assumendo davvero la centralità del rapporto nord-sud
Il che significa costruire una politica dei bisogni essenziali ispirata dal principio etico proprio anche della cultura ecologista della comunità con il futuro della giustizia estesa al futuro
Problema che aveva già posto Enrico Berlinguer
Proprio in questi giorni proprio in relazione alla guerra abbiamo sentito donne e uomini porre l'interrogativo chi decide come si può incidere nelle scelte e nelle decisioni politiche quali sono i poteri della sovranità popolare
Insomma si è riproposto il nodo della democrazia e dei suoi poteri
Si è riproposta una delle ragioni fondamentali della nostra svolta da Rifondazione della democrazia e dello Stato il rinnovamento della politica
Rinnovare la politica significa modificare le regole di funzionamento dello Stato le istituzioni i partiti
Ma se poi la questione più di fondo cosa è oggi la politica cosa può ancora essere e quali ambizioni e sa proporsi
C'è una crisi della politica come agire collettivo come pratica quotidiana della trasformazione un aspetto questo su cui con efficacia riflettuto più volte compagna Pietro Ingrao e di questo io lo ringrazio
Mi chiedo care compagne e soprattutto cari compagni se questo aspetto del rinnovamento della politica non sia rimasto troppo sullo sfondo del nostro dibattito e soprattutto della nostra ricerca e sperimentazione
Lo ha sottolineato questa mattina e Pietro Folena e io sono d'accordo con lui
Noi vogliamo costruire un nuovo partito ebbene il PDS sostituirà una vera novità nel panorama politico italiano ed europeo se sarà concretamente capace di combattere la politica come scambio come clientele come gioco di potere come pratica della illegalità
Ciò richiede che cambino le regole del gioco ma richiede anche che tante donne e tanti uomini possano avere fiducia della politica costruita da loro stessi insieme con gli altri perché tale pratica politica riconosciuta esordisce dei risultati
Se noi tenteremo questa battaglia cadremo nella trappola del trasformismo nella riedizione del cambiare tutto per cambiare nulla
Ma ciò richiede che davvero la questione di quali sono gli strumenti le pratiche le modalità entro cui fare agire quotidianamente un'azione di trasformazione occupi il primo posto della nostra agenda politica
Dovremo spostare nettamente l'asse della nostra attenzione delle nostre risorse del nostro tempo dal partito macchina al partito società rompendo le tanto inveterata e radicate logiche autori produttive è questo non è il movimentismo ma una condizione fondamentale per essere davvero a partito di governo
Ed è qui è solo qui che può trovare spazio l'ambizione di fare del PDS un partito di donne e uomini
Le donne nella società italiana hanno fatto agire in forme diverse una forte critica la politica data
Le donne hanno chiamato in causa è chiamato in causa la sinistra lei dicono che i suoi strumenti le sue pratiche di trasformazione sono povere inadeguate
Dicono alla sinistra che non basta più concepire e praticare l'azione collettiva come generica protesta e mobilitazione non basta più solo a costruire leggi piattaforme mozioni battersi per far approvare non basta più intendere e praticare la solidarietà come esclusivo riferimento alla classe operaia come organizzazione di una mobilitazione collettiva per ottenere un obiettivo un'azione quotidiana di trasformazione deve proporsi come azione di servizio come costruzione concreta della solidarietà riconoscendo e facendo agire il sentimento per gli ultimi deve sollecitare l'autorganizzazione deve sempre più basarsi sul momento della gestione del controllo
Deve non solo conquistare una legge ma poi applicarla e farla applicare nei suoi contenuti innovatori
Ho parlato dell'esperienza delle donne ma molte cose PDS potrà e dovrà imparare dall'esperienza dei giovani delle ragazze
In particolare l'esperienza compiuta volto in solitudine dai giovani e dalle ragazze della ex DC oggi Sinistra giovanile
Sul rinnovamento della politica Enrico Berlinguer ci ha lasciato una lungimirante rigorosa riflessione
Etica qui che nuovi soggetti si affacciano sull'arena politica e pongono un problema di allargamento dei suoi confini dei suoi orizzonti
Chiedo alla democrazia di coinvolgere nel processo decisionale nuovi attori e soggetti
Berlinguer scrisse nel suo saggio il rinnovamento della politica rinnovamento del PC nel mille novecentottantuno partendo da fatti molto concreti e tuttora aperti la vittoria del referendum sull'aborto il disagio e la critica delle donne da sulla politica la nascita impetuoso dei movimenti pacifisti lo sviluppo di movimenti come il volontariato
Io care compagne e compagni misura chiesta molte volte
Perché mai questa sua lezione così concreta rigorosa e lungimirante sia stata da noi disattesa le ragioni sono molte sono complesse sono dentro la discussione che stiamo facendo per me sono dentro la svolta
Però credo che ci sia anche il fatto che fino in fondo non siamo mai riusciti a liberarci di un certo economicismo per cui contano solo alcuni luoghi alcune cose alcuni soggetti credo che anche noi abbiamo troppe volte confinato la politica in ambiti angusti i rapporti di forza anzi credo che anche noi abbiamo ridotto le nostre ambizioni le nostre pretese nei confronti della politica
Facendola diventare troppo piccola e rattrappita
Credo che anche noi abbiamo perso un po'il gusto del fare politica partendo dai bisogni della gente
E da qui che dobbiamo ripartire se vogliamo che il PDS sia davvero un fatto nuovo nella società italiana
Care compagne tutte le compagnie nonostante un anno difficile questa platea congressuale gli stessi dati relativi alle iscritte le molte nuove compagne che hanno scelto di scommettere con moglie e con cui abbiamo una lunga esperienza di lavoro comune come ha confermato con grande autorevolezza questa mattina Paola Caglio
Inoltre
Questi l'insieme di questi dati confermano che siamo forti siamo forti con le nostre diversità abbiamo imparato attraverso diverse esperienze il valore della nostra autonomia politica
E allora lasciatemi esprimere con con nettezza e anche compassione una mia convinzione
L'autonomia politica si costruisce solo attraverso la pratica del principio di libertà e responsabilità individuale attraverso il riconoscimento reciproco delle donne tra di loro
Pertanto l'autonomia delle donne è radicalmente incompatibile con una forma partito che si basi sulle correnti sugli schieramenti sul primato del ceto politico sulla giornalismo dunque e concludo la nostra battaglia contro queste idee deve essere vigorosa è coerente
Veniamo da un anno difficile ci siamo divise ma siamo anche cresciute abbiamo capito che la nostra forza o ai collettiva o non è che essa per costruirsi delle basarsi su un reciproco riconoscimento sulla comunicazione delle nostre differenze ciascuno apposta su un piano di pari dignità
Le donne italiane hanno bisogno di una sinistra forte e combattiva per questo dobbiamo ritrovare il gusto dello stare insieme però allargare le nostre forze
Per queste o ciascuna di noi è utile e nessuna risorsa deve andare dispersa
Sono sicura di interpretare un sentimento collettivo affermando che per noi donne il PDS significa tornare a scommettere che la politica può essere una responsabilità che può appartenere a tutti a tutti la politica può essere utile pulita sobria la politica può contribuire a dare senso alle nostre esistenze e può contribuire a farci sperare che questo mondo possa essere migliore
Vediamo dunque in campo tutta la nostra responsabilità politica
Per amore con forza così siamo state donne comuniste così tutte insieme con le nuove compagnie possiamo costruire il PDS
Grazie all'Area Claudio Montaldo
Si prepari Ersilia Salvato
Compagne e compagni con questo congresso concludiamo una lunga discussione
Che dopo fasi alterne dalle aspettative dal calore dell'annuncio della svolta alle incertezze i ritardi la fase costituente
Giungiamo infine alla costituzione del nuovo partito
è un momento cruciale che richiede affermazioni precise scelte politiche chiare
E confermino ai compagni
E a chi l'esterno ha condiviso in questi mesi il nostro lavoro al Paese e agli interlocutori internazionali che ciò che nasce qui oggi è una forza nuova certo non compiuta non sarebbe né possibile nel giusto
Ma certa nei suoi segni innovatori nel superamento dell'esperienza comunista che pure ne costituisce l'origine
Tutto ciò che è accaduto in questo anno e ancora accade in Italia e nel mondo conferma il valore la necessità l'utilità della svolta proposta al compagno Occhetto e sancita dal diciannovesimo congresso
Non c'è di fronte a noi un errore da correggere
Ciò
Che dobbiamo costruire da oggi è un partito capace di attrarre e convincere per le sue idee i principi fondativi
Che gli daremo per i programmi di riforma che saprai lavorare per la nettezza della proposta politica per la capacità di esprimere interessi e bisogni sociali a partire da quanto emerge dalla complessa realtà del lavoro
Ma anche capace di raccogliere tensioni e passioni come quella dei giovani che oggi si battono per la pace
Un partito e perciò potatore divisione cultura di governo risposte programmatiche proprio e politiche ai problemi
Abbiamo sottolineato con forza sin dall'inizio la necessità che il pluralismo culturale di esperienze politiche né segnasse la genesi e lo definisse
Il travaglio interno e troppe incertezze hanno consentito un'espressione sono parziale delle tante potenzialità sia della possibilità di coinvolgere nuove forze sia di far procedere più speditamente elaborazione
E questo resta un problema aperto sul quale congresso dando il via alla costruzione del nuovo partito crede debba definire le forme di transitorietà
Perché da oggi si possa dispiegare appieno questo processo di allargamento e di crescita
è un partito pluralista vide considera una ricchezza la differenza
Le differenze interne può essere davvero il partito in cui tutti i Comunisti Italiani proseguano l'impegno politico e civile investano le proprie risorse a partire dall'adesione ai principi fondatori
Il partito democratico della sinistra dovrà scegliere con chiarezza già con questo congresso
Di essere un partito unico unitario di prevedere l'adesione individuale perciò da scelte la responsabilità del singolo senza fondi ambigue surrettizi di articolazione che ne minerebbe o dalla nascita l'unitarietà
Inoltre il principio di maggioranza di cui vanno certamente definite sedi livelli forme di esplicazione
Non può che essere il riferimento che garantisca la responsabilità dei gruppi dirigenti l'unitarietà dell'azione e della rappresentanza del partito
Se questo congresso non sapesse scegliere in modo cento attorno ad alcuni di questi caratteri del partito attorno a questi caratteri del partito la fase transitoria che da Rimini deve partire
Per costruire il partito democratico della sinistra sarebbe inficiata dalle ombre permanenti
Del riemergere di una discussione di ieri che invece a oggi conclusa
Il compagno che L'Espresso in modo chiaro nella sua relazione la scelta politica dell'alternativa e ha necessità di confronto è battaglia politica a sinistra per costruire i programmi le idee di fondo crearne le condizioni politiche
Le reazioni del Partito Socialista dimostrano un'ostinata volontà di non cogliere il bisogno del Paese di una sinistra capace di esprimere una riforma della politica di misurarsi con idee programmi di rinnovamento per cambiare segno al governo
Il nostro Regolamento è una carta giocata per il paese di Spagna no coloro che non ne vogliono raccogliere l'opportunità agli stimoli e pensa di gestire la vendita di fare gli steccati del pentapartito
Il PDS dovrà seguire con pazienza e fermezza la strada è l'alternativa
Della Conf del completamento del compimento della democrazia come dando delle forze di governo e insieme la rifondazione democratica il rinnovamento istituzionale per ritessere il filo il rapporto fra i cittadini
E la rappresentanza politica
L'esperienza locale come quella che ci vede ormai da quasi da più di metà di un anno governare con la sinistra gli enti locali genovesi dimostra e la sinistra può esprimere capacità di governo innovazione nella elaborazione nell'assunzione delle scelte programmatiche dei comportamenti politici
Alla chiara visione politica si impone di accompagnare un rinnovamento delle relazioni e del radicamento sociale del partito
Grigi ricercare e valorizzare competenze interessi bisogni e domande sociali creare un rapporto fertile fra il partito la politica e la società
E ciò non vuol dire seguire soltanto l'onda del momento ma raccoglie le pulsioni offrire riferimenti di una donna autonoma capacità di elaborazione programmatica
Perciò un partito ricco nella sua composizione nella sua relazione con la società
E perciò un partito capace di una grande apertura
E la consapevolezza dura da acquisire anche per noi della parzialità della politica della nostra stessa parzialità
Ed è in questo quadro che credo non doveva avere incertezze nel darsi forme regole statutarie che diano segno a un accordo voce e peso agli elettori
Stato di questo impegno comune e una proposta di riflessione aperta ad ulteriori contributi la manifestazione di oggi primo febbraio alle diciassette e trenta Firenze alla quale hanno comunicato di aderire simultanea con iniziative delle rose il donne delle seguenti città Palermo Napoli Milano Berlino va in curva fighetta San Francisco Los Angeles io io donne di altre città d'Italia ed Europa ci hanno comunicato che stanno lavorando per analoghe iniziative nei prossimi giorni il documento sul quale si è organizzata la manifestazione di questo pomeriggio disponibile presso la segreteria del congresso per lo volesse conoscere
La parola ausilio Silvia stampato si prepari Alfredo Reichlin
Tra le tante cose che ho letto in questi giorni per tentare di capire di più e di ragionare su questa drammatica vicenda della guerra una mi ha colpito in modo particolare mi ha colpito per la sua semplicità
Per essere immediatamente comprensibile per il messaggio è chiaro che manda è una frase scritta in un volantino distribuito dal movimento pacifista stabiese e dice così ci viene detto continuamente che il diritto è la ragione di questa guerra chissà perché ci ricordiamo del diritto solo quando sono in ballo gli interessi dei Paesi ricchi
E il Libano la Palestina al Kurdistan nessuno dimostrano
Ai ragazzi italiani inglesi francesi americani viene ordinato di uccidere per far sì che i ragazzi arabi continua a desiderare le nostre briciole e i nostri scarti certo forse una frase unilaterale
Quella bilateralità e quella radicalità che c'è sempre nella coscienza dei sentimenti dei giovani ma io credo che colga anche qualcosa di più e su questo voglio ragionare
Perché al di là della ritrovata unità che abbiamo Espresso con il no alla guerra io penso sia necessario nel congresso nazionale
Non soltanto interrogarci su alcune questioni di fondo ma tentare in mezzo a noi di capire di più di ragionare di più capire di più sui perché di questa guerra
Certo non mi convincono posizioni unilaterali non mi convince però cari compagni anche il fatto che non deve esserci nessuna equidistanza non mi convince il fatto che questa guerra venga ancora una volta assunta e vissuta almeno da una parte soltanto come una guerra per diritti violati c'è un diritto violato una ferita insanabile
Ma c'è anche e soprattutto altro e io credo che il movimento pacifista soprattutto le giovani generazioni su quest'auto si stanno interrogando in modo molto forte e non soltanto vogliono capire di più
Esprimono un'ansia
A chiamare così una ribellione una volontà di riscatto ma anche un desiderio forte di altro ordine internazionale
E altro ordine internazionale che non può essere soltanto geneticamente diritto internazionale ma dentro questa parola diritto internazionale c'è loro in maniera forse ancora rozza in maniera troppo superficiale ma c'è e a me interessa fortemente e con questo voglio ragionare
C'è una scelta né ma ed una critica radicale contro il capitalismo
E c'è una lettura di questa guerra che non può essere né semplice né facile che è una lettura che dice a loro e deve dire a mio avviso anche a noi almeno a me dice questo
Che non soltanto in quella tormentata parte del mondo i guasti erano profondi da tempo
E tanti di quei guasti erano stati costruiti da così dal mondo occidentale da questo mondo moderno ma ci dice anche che la crisi del bipolarismo
Ha reso tutti quanti noi meno liberi ci ha dato più difficoltà
E i ragazzi dei giovani generazioni le donne con le quali mi sono incontrata
Dispetto ad un nuovo ordine mondiale fondato sul molo porrà ritmo e fondato anche su una volontà di portare avanti non soltanto domini militari ma questo sistema di vita questo modello non soltanto vogliono dire no vogliono capire in che modo si può cambiare allora io credo che questi sono gli interrogativi
Ai quali bisogna saper rispondere per costruire cultura tra cultura realmente
Alternativa ai antagonista la crisi del bipolarismo è qualcosa che abbiamo salutato anche in maniera forte come un dato positivo perché vedevamo finalmente pensavamo che le cose potessero andare via più facilmente
E potessero essere più facilmente affrontati nodi drammatici che riguardavano democrazia e libertà
Forse c'eravamo illusi non è stato così e non è così in quella parte del mondo si sa esportando un modello c'è una subalternità
C'è una difficoltà di quella parte del mondo perché è venuta meno qui in Europa una sinistra una cultura di sinistra
E c'è ancora da capire
Quali sono gli interessi materiali in campo io penso che non si possa fare un'analisi delle ragioni di questa guerra o di altre guerre se si vuole essere realmente concreti
Senza tener conto degli interessi materiali in campo e degli interessi di potere
E su questo credo che la relazione del segretario non sia stata sufficientemente chiara ed esplicita certo c'è un'analisi che corregge in parte il tiglio
Ma non ci siamo ancora a mio avviso perché questa analisi qui questa lettura di classe dei conflitti sulla scena internazionale è qualche cosa che ormai non è più dentro di noi di cui pensiamo di poter fare a meno
E invece io compagne e compagni sono convinta che quanto sta accadendo sullo scenario internazionale
Ma quando accade nel nostro Paese e penso ad esempio al Mezzogiorno a questa parte di questo Paese così tormentato
E così privo non soltanto di diritti quotidiani così privo di autonomia così dipendente così privo di poteri tutto questo mi fa dire che si riapre oggi con forza
E diventa più attuale più stringente una questione comunista a dico proprio così una questione comunista certo lo so compagne e compagni che noi abbiamo avuto usando un lungo anno di dibattito di riflessione e di ricerca
E so che sta nascendo un partito non più comunista che sta nascendo un partito nel quale ci sono più cultura che non voglio qui definite che hanno non soltanto contenuti e differenze tra di loro abbastanza profondi a mio avviso un partito nel quale noi che ci siamo battuti per la rifondazione comunista abbiamo detto che bisognava e bisogna e voglio qui insistere in maniera molto forte
Non soltanto rendere possibile perché non di questo si tratta non è un problema di tolleranza e di rispetto no
Si trattava e si tratta di altro riconoscere la cittadinanza piena dell'essere comunisti e io su questo insisto riprendendo per un attimo
Il ragionamento sulla struttura federata
Riprendendo in maniera forse schematica ma per dire ai compagni e le compagne di che cosa si tratta e di come io lo intendo
Nel momento in cui viene chiesto ad ognuno di voi a chi non è più comunista e le cose sono più semplice più facile
Ma che ancora comunista e vuole continuare ad agire politicamente in maniera collettiva da comunista di entrare in questo partito ebbene la cittadinanza deve essere piena ne sono convinta ma ne sono convinta per una ragione più profonda perché non soltanto si riapre questa questione comunista ma perché la rifondazione non è un processo che deve vedere protagonista gente in carne e ossa uomini e donne con un lavoro difficilissimo di ricerca teorica innanzitutto di innovazione di ricerca culturale
Con un lavoro su più piani su più terreni a partire da quello della democrazia e quello avremmo Grazia significa anche non accettazione in maniera acritica delle regole del sistema anche di questo sistema significa o altro significa possibilità di pensare a percorsi a processi di liberazione significa critica radicale a quel nodo di alienazione che c'è nella vita quotidiana di tutti quanti noi
Patto federativo poteva e a mio avviso deve dovrebbe essere questo riconoscimento esplicito che ci sono differenze che questa differenza non soltanto vanno valorizzate
Ma che è portatore di questa differenza deve poter agire non soltanto sul piano teorico e culturale ma con una piena cittadinanza politica
Io insisto ancora su questo compagni
Vedremo la Commissione Statuto che cosa si deciderà vedremo una commissione politica quale sarà il discrimine sulla questione guerra se l'assunzione del ritiro delle navi che le ieri dal Golfo sarà fatta in maniera esplicita dal Congresso
E se insieme a questo si metterà Avanti in campo un ragionamento che permetta questa lettura di classe e che permette a questa scelta di poter continuare ad agire da comunisti
Non so se ci riusciremo ho intenzione di continuare questa battaglia fino alla fine di questo congresso
Lo dico con sofferenza perché credo che sia chiaro che ognuno di noi che c'è rispetto anche a scelte individuale
Un grumo di sentimenti e di ragioni che non soltanto devono essere rispettate io rispetto le scelte degli altri compagni
Ma credo che siano quel tessuto concreto un vivo vitale per il quale ognuno di noi ha scelto anni addietro una militanza io la dico così semplicemente chiudo io ho scelto di diventare comunista e comunista o si diventa giorno dopo giorno in modo anche difficile
Per un'istanza radicale di democrazia che sentivo il Mei e per quanto vedevo intorno a me e per poter continuare poter lavorare lottare insieme a tanti e tanti per un cambiamento profondo di questa società
Di questa società che così com'è non soltanto mi sta stretta non mi sta bene ma che voglio cambiare profondamente seguiti sarà dato nel senso che c'è un riconoscimento pieno di queste va bene potrò decidere se questo non sarà io credo che l'autonomia del punto di vista comunista
A non soltanto diritto di cittadinanza la nostra società sullo scenario internazionale firmati bisognerà trovare forme e modi possibilità di percorsi anche alternativi in una scelta vera di rinnovamento della politica perché possa non soltanto esserci perché possano fondarsi e agire politicamente
La parola Alfredo Reichlin si prepari Alberto Asor Rosa
E compagni la cosa che mi più mi colpisce e che la nascita del nuovo partito avviene nel vivo della tempesta
Quindi il un duro vero banco di prova
I fatti sono molto grossi
In Italia la sorte della Repubblica che è in gioco il che apre rischi gravi
Ma rende anche molto più chiara a mio parere la base forte oggettiva materiale vorrei dire
Della nostra Rifondazione
Rifondiamo noi stessi non solo perché è crollato il comunismo reale sia
Ma per imparare forse per spingere l'insieme della sinistra a misurarsi con il tema vero che l'alternativa che è quello di dare una soluzione positiva alla crisi della democrazia italiana
Il che non è poco
Perché dopo tutto da questo dipende il rapporto di lungo periodo tra governanti e governare
Al tempo stesso una guerra con quelle implicazioni catastrofiche che effettuiamo
Che mondo e che Italia e quale Europa uscirà
Dopo tutto è da questo che dipende la natura e l'identità delle forze in campo
Non dal loro nome ma dal loro ruolo
In pratica da chi immette oggi disegno su un passaggio storico di questa porta
Compagni dicendo questo io non mi nascondo i rischi per nulla
Aggravati da un logorante immobilismo di questi mesi ma finalmente mi pare questo voglio dire
Io vedo l'uscita dal tunnel delle dispute astratte su quale dovrebbe essere la nostra identità
Vedo cioè la possibilità il che mi sembra decisivo
E anche la sola forte garanzia per il futuro
Di mettere con i piedi per terra il nuovo stadio
Un partito
Non una somma di voti congressuali e di correnti un partito pluralista certo ma con una
Questo è il punto su cui uno come me
Si è arrovellato in questi mezzi
Sapendo che quell'anima non può più derivare da disegni finalisti ICI e dalle certezze della storia ma nemmeno dalla svendita di un Grande Fratello
E quindi
Solo dalla consapevolezza orgogliosa orgogliosa
Di tornare ad essere in qualche modo una necessità per il Paese
A fronte di sfide nuove
E del fatto che dalla rottura del vecchio ordine bipolare non emerge un mondo pacificato
Sotto il segno di una stabilizzazione capitalistica di lungo periodo
Una fondazione quindi politica
Nel senso più alto di questa parola storico-politica
Tutto il contrario di una scelta subalterna e movimentista
La novità della relazione di Occhetto sta a mio parere nello sforzo
Di ridefinire la funzione di governo del nuovo partito misurandosi
Con il grande problema inedito da cui dipende la sorte delle forze di pace di progresso e prima di tutto
La sorte della sinistra
Questo non hanno compreso certi nostri critici
Parlo delle persone serie anche vicini hanno
Quale problema
Non cedere nemmeno un pollice sul fatto che nelle note condizioni del mondo le guerre per la potenza distruttiva delle armi hanno effetti sempre più catastrofici e quindi non si può più fare ricorso a Pizzo
è un errore tragico pensare che da ciò possa uscire un nuovo ordine mondiale
Ma di qui non arrivare alla conclusione che allora ogni Saddam Hussein può fare quello che vuole col rischio che vediamo
E cioè che a fronte di un'anarchia internazionale
Qualcuno si arrocchi il ruolo di gendarme del mondo
In questo caso dobbiamo saperlo il pacifismo si ridurrebbe a testimoniare
Qui sta la forza politica della nostra posizione
Sta nel fatto che a questo punto noi riteniamo più che mai necessario sviluppare una iniziativa politica è una lotta politica aperta
Volta a fare emergere i bisogni le contraddizioni la realtà di un mondo che di fatto è sempre più multipolare
Più Europa quindi
Perché questo è il nostro terreno
Ma quale Europa
Più stare all'interno della sinistra europea
Ma con quali con quale autonomia
Quindi non soltanto auspicare un nuovo ordine mondiale ma costruire una strada lottare per s'
Compagni non congresso come questo che pone fine alla lunga e gloriosa storia del PC
è dovere di chi vi ha lungo meditato a fare un discorso di verità
Anch'io come il compagno Tortorella sento tutto il peso dell'atto che stiamo compiendo
Non mi interessa quindi fare un po'di propaganda per riscaldare i cuori dico anzi
Che solo un compito storico molto grande e nuove
Ho giustificato il nostro atto
Perché non siamo stati solo un grumo di ideali e di utopie rivelatesi fallaci
Ma una grande storia reale
Storia delle classi subalterne del loro cammino storia della democrazia
Si tratta quindi di mettere dei limiti libertà
Fondando un nuovo partito
E quindi ridefinire con grande chiarezza la sua funzione storica nazionale
Come
Prima di tutto tornando a fare un'esatta ricognizione del terreno nazionale come ci ha insegnato crea
Perché anche qui i fatti sono molto grossi
Il problema compagni che in sostanza io pongo è questo
Che contenuto deve avere un riformismo italiano
Perché i rapporti a sinistra sono così difficili
Per gli opposti settarismo
Opel la natura stessa del regime italiano
Il lungo periodo
Intendendo con ciò non soltanto i governi ma il potere il complicato rapporto tra le forze sociali
Lo scarso senso dello stato delle classi dirigenti
Perciò io dico che non scommetterei molto sull'avvenire del PDS
Se si trattasse soltanto di cambiare nome perché il comunismo è crollato
Non vedo perché la gente dovrebbe seguirci
I partiti non si inventa
E tuttavia la fondazione di una nuova forza politica Brasson cesso io credo in quanto si presenta come necessaria
Il rapporto è una crisi dello Stato e alla necessità quindi non soltanto di rappresentare masse subalterne ma di cambiare la mappa dei poteri
Il rapporto tra i cittadini e lo Stato del resto compagni perché noi siamo stati un'eccezione
Perché è su questa base che Togliatti ha fatto il partito nuovo
Riuscirci perché portò le masse nello Stato e fondò una costituzione democratica al posto delle vecchie oligarchie
Altrimenti non si spiega la nostra forza
Per la nostra lunga durata
Ebbene compagni il problema di oggi non è questo
Io penso che lo è
Che siamo davvero a un passaggio storico finisce una costituzione materiale
Non si tratta solo di istituzioni invecchiato inefficienti per cui basta all'uomo forte il presidente
Si tratta della crisi di un sistema non soltanto politico ma di regolazione dei rapporti sociali che sta rimettendo nei fatti in discussione la tenuta dello Stato non soltanto come armatura materiale servizi sovrastrutture efficienza ma come coesione sociale
Università universalità delle leggi e dei diritti legittimità delle istituzioni
Ma questo significa allora una cosa su cui dobbiamo venire bene in chiaro significa che l'alternativa è un problema molto grosso
Non può che essere l'alternativa quel corposo nodo politico economico istituzionale che si è aggrovigliato in questi lunghi anni e che noi non siamo riusciti a sciogliere nemmeno quando arrivammo al trentaquattro per cento
Non possiamo spiegare tutto con la cattiveria dei padroni e con il doppio Stato
Questo appesa
Ma pesato soprattutto la storia politica anche di questi
Questo sistema non regge più concludo Presidente
Per tante ragioni che non sto a dire
Ma se è così a me non pare che basti ridurre tutto alla partitocrazia nel proporre solo una strategia di diritti
Occorrono riforme forti
Senza di che il Paese andrà a destra ancora una volta il costo della crisi sarà gettata essenzialmente sulle spalle del lavoro operaio mentre si accentuerà la spaccatura tra il nord del Mezzogiorno
Per concludere allora
Torno al punto di partenza
Possiamo allora noi continuare a dire che non abbiamo programmi di governi e che soltanto di questo si tratta
A me pare che ciò che finora è mancato non sono i programmi è il programma cioè una proposta politica all'altezza di questo passaggio storico e della corposità di questo Ricci perciò a me è sembrato importante
Che dopo mesi di travaglio di dibattiti noi siamo riusciti a indicare in questo congresso ipnotico di quest'operazione in sintesi come ho detto rifondare degli stessi per rifondare lo Stato democratico non soltanto con le istituzioni formali ma come costituzione di fatto
Come concreto modo di essere se volete del capitalismo reale a me sembra questa la sola scelta capace di unire questione sociale questione politica perché se non ci collochiamo su questo terreno che è poi anche il più avanzato perché è quello su cui si condensa dei rapporti di classe noi non incidiamo sugli niente non difendiamo nessuno tantomeno il mondo del lavoro
Questi io credo dovrebbe essere l'anima e l'ispirazione di fondo del nuovo partito
Prevedeva un preannuncio lette le carte della mozione per un moderno partito antagonista riformatore si riuniscono subito nei locali della mozione al primo piano la parola Alberto Asor Rosa si prepari Marina Sereni
Care compagne e cari compagni
La relazione del compagno Occhetto
In ragione della sua complessità e vastità
Contiene molte affermazioni condivisibili
Altre
Discutibili altre degne di essere approfondite e chiarite e altri ancora come è ovvio non condivisibili
Per esempio io credo che non si dovrebbe uscire da questo congresso segnalando al tempo stesso la giustezza della sottolineatura che il compagno Occhetto affatto
In modo nuovo alla questione dei cattolici
E al carattere discutibile a mio giudizio così come essa è stata posta nella sua relazione non c'è tempo di approfondire questo punto però credo che esso costituisca uno dei temi più importanti della nostra riflessione future
La relazione di Occhetto però merita di essere giudicata nel suo complesso
E nel suo complesso essa mi ha suggerito la seguente riflessione
Ogni qual volta un dirigente comunista italiano
Ha dovuto riflettere nel corso degli ultimi venti venticinque anni
E penso a Berlinguer da una parte o a Ingrao in forma diversa dall'altra
Sui caratteri di una moderna democrazia riformatrice di massa in Italia in Italia in una prospettiva europea non ha potuto non imboccare
Il percorso di una terza via
Terza via tra socialismo realizzato il capitalismo
Fra la socialdemocrazia e comunismo
Fra pratiche della democrazia rappresentativa e quelle della democrazia diretta non delegata fra democrazia formale e democrazia sostanziale
Io credo che nel corso di questi venti venticinque anni
La spinta polemica maggiore nei nostri confronti da parte dei nostri critici ed avversari
Sì è andata nella direzione di persuadere sci che la impossibilità di praticare uno dei due corni del dilemma
Non ci lasciava altra possibilità che ricadere nell'altro
Ora quello che noi possiamo constatare credo proprio nel corso negli ultimi due anni
Farò l'ottantanove e il novantuno
è che la crisi verticale del socialismo realizzando ha messo in luce con una evidenza più forte che in passato proprio perché non più illuminata
Da una possibile contrapposizione ed alternativa Esterna
I limiti di espansione del modello democratico occidentale
Ora il punto è questo
La relazione di Occhetto significa che il Partito democratico della sinistra nasce con la vocazione di battere questa strada
Se così fosse ne deriverebbero due conseguenze
Innanzitutto un diverso posizionamento del nuovo partito rispetto alle altre forze politiche anche di sinistra
Ma anche e forse soprattutto rispetto al sistema politico italiano nel suo Complesso
Posizionamento
Che richiederebbe e dibattere una strada diversa
Più lunga ma io credo anche più feconda in confronto a quella suggerita dagli apologeti di un sistema ormai ad una sola dimensione
Una strada che comporta di per sé
Io credo
Un certo necessario anche se provvisorio isolamento
Indipendentemente dalle circostanze eccezionali in cui in questo congresso si svolge e in cui la relazione Occhetto è stata pensata etichetta
Io sono dell'opinione forse controcorrente
Che non bisogna infatti Zare troppo nei solare dalla storia e dal presente
Gli effetti della guerra del Golfo sulla cultura politica e sul mondo politico italiani
La guerra certo è sempre una grande rivelatrice
Ma di veramente nuovo non ci dice mai nulla
Non è che il compagno Giolitti
Siccome voluta per l'intervento italiano nel golfo diventa un sostenitore della democrazia capitalistica
Il compagno Giolitti vota a favore dell'intervento italiano nel golfo perché persuaso e si tratta di una persuasione non non accusati di totale infondatezza che non esiste nessuna democrazia possibile al di fuori del sistema capitalistico
L'importanza della reazione
Che il popolo comunista dimostrato sulla questione del Golfo
E gli atti concreti di scelte che il gruppo dirigente del partito ha compiuto su questo terreno dimostrano io credo una cosa molto importante
E cioè che noi abbiamo fatto corrispondere un giudizio politico è una linea di condotta giusta ad un dato
Oggi attuale effettivo a un fenomeno storico in atto
Che a mio giudizio la divaricazione crescente
Sarà la democrazia come sistema della partecipazione e della rappresentanza e il sistema capitalistico in quanto tale nel momento in cui si chiarisse
Il nostro punto di vista democratico
E rivoluzione io in questo senso lo definisco in questo modo molte in atteso interessate molte altre attese interessate andrebbero del guscio
Vale la pena di osservare compagni e compagne
Che ha questo parziale e provvisorio isolamento nei confronti del mondo politico e culturale corrispondono però grandi possibilità nuove nel campo del lavoro di massa
E nella costruzione di nuovi fronti di alleanze per esempio presso le masse cattoliche
Da qui l'importanza di questo punto di una migliore definizione di questo punto per la costruzione di un discorso sull'alternativa che non sia ancora una volta un discorso di semplici alleanze sul piano politico però secondo punto
Se noi votiamo questa strada
Allora compagni bisogna rimboccarsi le maniche molto più che per battere l'altra
Noi infatti non vogliamo che il nuovo partito ossia un mero riflesso dei movimenti
Manzi un partito che indica i movimenti un adeguato sbocco a livello istituzione né un partito di governo dobbiamo dirlo con estrema chiarezza che però non si accontenta dell'amministrazione ma concepisce
La riforma della politica e della democrazia come orizzonte del farsi concreto di una nuova società e di un nuovo Stato io personalmente mi rifiuto di lasciare il termine riformismo a quanti ne fanno sinonimo di moderatismo
E il contesto
Senza dubbio Lim volgari mento che viene fatto dell'obiettivo e del termine di socialismo ma al tempo stesso scarto e suggerisco di scartare la sterrata delle reciproche accuse e degli anatemi
E mi pongo il problema di come esso possa diventare concretamente non a parole il punto d'incontro diverso da tutti i modelli del passato farà ragioni del benessere e ragioni dei diritti
E su questo terreno
Fuori delle schematiche contrapposizioni che abbiamo vissuto nel corso dell'anno che ci sta alle spalle mi pongo anche il problema consentitemi di dire una parola su questo punto di non lasciare insoddisfatti come finora è stato le domande legittime
O quelle che sono legittime fra le domande di quegli Esterni che saranno i nostri compagni di domani se non siamo dei parola il problema di un nuovo riformismo
Che veda insieme il problema del diritto è quello del potere il problema del bisogno e quello della norma sarà centrale nel nuovo partito
Concludendo
Con grande cautela
Ma anche con grande attenzione
Con grande disponibilità
Ma anche con l'atteggiamento serio e responsabile
Di chi sa che ci sono stati dissensi non marginali farà nuovi che non vale la pena di oscurare con un semplice gesto risanatore io vorrei dire due corse
La prima è che io ho avvertito
Per la prima volta dopo un anno e mezzo di confusione di stravolgimenti un filo di continuità per quanto esile fra l'elaborazione del diciottesimo congresso e il dibattito di questo congresso
La seconda e che io mi auguro sinceramente che questo sia l'inizio di un nuovo inizio
Se così fosse i prossimi tre anni non sarebbero troppi per tener ferma finalmente questa vigna
E per darle fisionomia identità contenuti e concretezza
Hanno arrivasse
Si prepari grava acconti
Credo sia molto importante che questo congresso sia davvero il primo appuntamento del partito democratico della sinistra
Che qui ci diciamo cosa faremo da lunedì per realizzare la sfida che con questo congresso portiamo a compimento
La relazione del segretario ci ha offerto una griglia di riferimento seria e impegnativa dalla quale dobbiamo tutti trarre conseguenze coerenti già dai primi mesi di vita del partito democratico della sinistra
Questo nostro partito nasce in un momento drammatico la guerra in atto nel Golfo Persico ci propone nodi di fondo che del resto avevamo già individuato al precedente congresso
Con i quali una forza politica di sinistra deve saper fare i conti sia sul terreno dell'analisi che su quello della proposta e dell'iniziativa politica
Sulla moderna contraddizione pace guerra si stabilisce uno dei fondamenti del PDS e della sinistra in Europa e nel mondo
Condivido moltissimo l'analisi che il compagno Occhetto ha proposto nella relazione circa il contesto internazionale nel quale questa guerra sta avvenendo
Dopo gli anni ottantanove novanta avevamo tutti visto l'apertura di una nuova fase di transizione assai delicata
La guerra di oggi l'atteggiamento di tante forze in campo ci dicono che non servono davvero letture semplificate ed estremizzato e serve piuttosto che da sinistra si sappia vedere le diverse tendenze che si confrontano su scala planetaria ledere poste in gioco di questo conflitto le complesse contraddizioni a partire da quella nord sud
Scusate io mi sento poco bene ho visto che desidero
Per
Malines
Lasciava Marina Sereni tempo di riflettersi io pregherei terzo Laura Conti di prendere atto stava conti delegata del centro
Venti giorni fa chi avesse chiesto
Come si intende garantire che nel nuovo partito la forza elettorale dei comunisti e il loro prestigio sociale
Non vengano usati per fini politici contraria i loro intendimenti
Sarebbe stato accusato di coltivare la nostalgica del centralismo democratico ma il sedici gennaio è accaduto qualcosa di quei tutti dobbiamo tener conto infatti quel giorno dei dodici senatori della Sinistra indipendente presenti in aula al voto per il gol sul Golfo cinque hanno votato per la partecipazione italiana alla guerra due si sono astenuti e solo cinque hanno portato come il Partito comunista non che questo fosse il loro dovere proprio su quel problema sul quale stava sanando assieme al partito
La divisione che ci aveva fatti soffrire proprio su quel problema alcuni senatori eletti dai comunisti si schieravano contro il proprio elettorato
Contro l'impegno che esso assume verso i popoli del mondo che alcuni parlamentari dichiarati si disponibili entrare nel Partito democratico della sinistra adottino i voti dei cittadini contrari alla guerra
Per sostenere la partecipazione alla guerra non limitare lei molto democratico man molto di sinistra dopo il sedici gennaio un problema di garanzia si pone dunque in maniera non eludibile
è chiaro che è una garanzia assoluta non è possibile ma cinque defezioni su dodici solo una questione che è letteralmente di vita o di morte sarebbero per il nuovo partito
Un fallimento così grave da comprometterne l'affidabilità il senza affidabilità non si fa politica considerazione che forse qualcuno trova banale la per un partito politico e decisiva
Come si è ottenuta per tanto tempo l'omogeneità di comportamento dei comunisti e quindi l'affidabilità del PC
Questo risultato è stato ottenuto con diversi strumenti ma intanto inserto effetto di una situazione non certo voluta da noi
La guerra fredda che internazionalmente fu equilibrio del terrore e in Italia fu persecuzione intreccio di oscuri complotti violenza omicida che insanguinano le piazze
Così come spiega anche se non giustifica il silenzio su certe realtà dei Paesi governati dei comunisti
Altrettanto spiega l'omogeneità dei comportamenti dei Comunisti italiani nelle sedi istituzionali e nel Paese molto più di quanto la possano le pratiche del centralismo democratico
Contribuì
Ad assicurare l'omogeneità dei comportamenti funzionariato cioè l'affidamento di responsabilità politiche anche importanti a funzionari stipendiati dal partito
Questo impianto era ereditata dai tempi del fascismo durante i quali Elisa è possibile continuare la lotta antifascista dopo la guerra rese possibile l'autonomia politica della classe lavoratrice evitando il rischio che potesse diventare la base elettorale di un notabilato benestante
Queste cose vanno ricordate anche se oggi l'impianto funziona Ra funzionari alle tradizionale presenta aspetti negativi che ne rendono quanto meno problematico l'immutata prosecuzione
Se i cinque senatori non venissero ripresentati alle prossime elezioni
Questo sarebbe un modo efficace per segnalare ai futuri aderenti al PDS la serietà delle responsabilità che assumeranno
Comunque
Soprattutto se si volesse seguire questa via magari discutibile
Ma del resto in ogni caso occorre essere molto attenti nel regolamentare le modalità della scelta dei candidati perché occorre essere certi che concordino tra loro e con l'insieme del partito sulle scelte di fondo
Sono problemi che per ragioni intuibili possono dirottare parte dell'elettorato se si adotta il sistema del collegio uninominale ma interferiscono anche con l'acquisizione del numero delle preferenze
L'unicità del voto preferenziale non favorisce l'intesa politica fra soggetti di diversa provenienza politico-culturale ma tende a cristallizzare una giustapposizione
Meramente formale e d'altronde vi sono anche altri modi diversi morti per rendere impossibile il controllo sul volto e il voto di scambio che sono l'obiettivo della unicità del porto preferenziale credo che le riforme elettorali proposte
Dal segretario e dai giuristi del PC e mai discusse collettivamente nel partito
Detta no essere ripensate per diversi motivi ma anche ai fini di una maggiore congruenza con le caratteristiche del PDS in questo quadro mi sembra che l'unico modo per ottenere omogeneità di comportamenti almeno sui problemi più gravi sia l'assiduo approfondimento culturale farò un esempio
Nelle pagine della dichiarazione di intenti del segretario dedicate al Golfo non erano nominati nemmeno una volta né il petrolio nei Israele lei di palestinesi
Il fatto di non nominare il petrolio è una rottura con la cultura dei comunisti che cerca sistematicamente il significato economico degli avvenimenti politici il fatto
Vigna dominare la questione palestinese anzi araba riducendo così tutto il problema alla legalità violata manifestazione di Euro centrismo persino di un pensiero influenzato dalla cultura dell'imperialismo il nostro concetto del diritto
In continua conflittuale evoluzione così come i concetti di guerra giusta di democrazia
Concerto al quale noi stessi occidentali transfuga vediamo ogni giorno con cinica doppiezza di pesi misure
Abbiamo preteso di imporlo come valore assoluto ed eterno
A centinaia di milioni di uomini che appartengono a una cultura profondamente diversa dalla nostra e a una società molto risentita verso l'Occidente Hendon senza ragioni
è così che è un despota sanguinario e diventato il simbolo dell'orgoglio di un grande popolo che vuole decidere il proprio destino
Ma il rilievo e si è ridotta a tutta la questione ha un problema di legalità affidando interamente la definizione della legalità e la scelta del modo di difenderla ha una struttura così poco democratica e così contrastante con se stessa come l'ONU è una critica che muovo no non tanto Achille Occhetto per quel documento di elaborazione esclusivamente personale
Quanto a molti faranno voi che da tempo non ci sforziamo più di approfondire il nostro dibattito collettivo così abbiamo lasciato cadere nel più indifferente silenzio quella dichiarazione d'intenti che non era il costo
Anziani per congresso la compagna Marina Sereni si è completamente ripresa dal DR malore da stress
Che ha avuto appena sarà possibile detrarre vi daremo la parola
Intanto mi si prega di annunciare che la Commissione Statuto si riunisce immediatamente
La parola adesso a Biagio De Giovanni
Delegato di Napoli tra l'altro mi si è fatto osservare che io non ho annunciato ti dovevano Telegatti precedenti oratori me ne scuso col loro voto e me ne scuso con tutti voi Biagio De Giovanni delegato di Napoli si prepari
Dopo di lui Enzo credo dei Telegatto di Arezzo
Io credo che il senso della svolta
Avviata nel novembre del mille novecentottantanove
Sia da vedere nello sforzo di costruire
Il partito democratico della sinistra come parte della sinistra democratica il socialista dell'Occidente
E l'importanza della svolta sta
Nella del posto
La necessità del cambiamento
Come la condizione
Per saldare ricostruire una parte essenziale del nostro patrimonio storico
Solo una grande forza politica
Evidentemente in grado di diventare
Ma muovendo da dove la necessità di quella svolta
Occhetto lo ha ripetuto anche in questo congresso
Da una valutazione del mille novecentottantanove interpretato come enorme processo storico-politico che segnava e assegnato alcuni elementi essenziali della storia del mondo
L'esaurimento del progetto storico del comunismo
La caduta di un totalitarismo senza sbocco
L'apertura di un processo democratico
Difficile complicato contraddittorio come si va dimostrando sia all'esterno sia nell'Unione Sovietica di Gorbaciov
Tutto questo ci fece dire si amplia letta dei diritti si ampliano i confini di una democrazia possibile
Si rinuncia a ogni visione ultra democratica del processo politico
E questo il senso della svolta
Che comprendeva in sei come elemento essenziale comprende in sei come elemento essenziale
Il recupero pieno delle radici democratiche del movimento socialista e ancora di più il rapporto fra cultura socialista e cultura liberale
Questo incontro sul quale tanta attenzione in quest'ultimo anno sia poggiata
Dobbiamo dire che tutto è in pezzi dopo un anno
Tra il mille novecentonovanta e il mille novecentonovantuno sono semplicemente una clamorosa smentita del mille novecentottantanove
Io sento che questo motivo pesa sul congresso
In certi momenti il congresso mi sembra perfino dominato da questo motivo io voglio dire con molta franchezza che un se è un'analisi di questo tipo dovesse prevalere e se sarebbe destinata a riportarci indietro
Con un forte rischio di regressione
Il mille novecentonove ottantanove in queste analisi aggiornate
Diventa semplicemente la vittoria di un blocco sull'altro
Dentro la vittoria di un blocco sull'altro le formulazioni estreme nell'imperialismo neo dominio mondiale di un'unica potenza ma chi ha mai immaginato che la vicenda che nasceva dal mille novecentottantanove dovesse essere una vicenda pacificatrice
Nessuno
Nessuno ha immaginato questo si rompevano tetti equilibri finiva un mondo nella storia si aprivano enormi vuoti e dunque estrema mobilità
Forse enormi si rimettevano in movimento dopo quarant'anni di equilibrio relativamente statico e allora il problema che abbiamo adesso
Non è quello di rinunciare all'idea che nel mille novecentottantanove si sono aperti i grandi processi di innovazione democratica nel mondo
Ma la domanda ulteriore è che cosa riempirà questo vuoto
Che si è sicuramente creato nel campo sulla scena della storia
Certo se esaminiamo le grandi linee di tendenza o in termini suggestivi che fosse però non sono in quanto tali proposta politica
Possiamo dire questo vuoto sarà riempito o dalla libertà o dalla forza
E credo che noi potremmo anche avere qualche sfiducia sull'idea e a muovendo dal mille novecentottantanove le direzioni della libertà e della molti polarità possono danzare
Ma se vogliamo entrare più concretamente nella concretezza dei riferimenti storici e delle forze in campo la domanda è
Prevalenza di un'egemonia Smoke o tendenze prime tendenze per un governo mondiale io credo che in questo quadro lo dobbiamo guardare il problema del Golfo che tanto si angoscia in queste ore
Una egemonia in americana o contraddizioni profonde nel quadro di un primo tentativo di governo mondiale
Credo che non possiamo operare e nessuna semplificazione nessun meccanico ricordi vecchi motivi
Ecco perché questa è la ragione
Per una grande forza politica nazionale non basta accentuare gli elementi del tirarsi fuori dobbiamo essere critici della guerra ma nello stesso tempo dobbiamo essere capaci di analisi differenziata della realtà
Di proposte reali e questo significa essere forza di governo
E allora via e che da qui dobbiamo muovere qui chiederci quale contributo al nostro in questo quadro badate compagni secondo me non è solo questione di immediate scelte politiche
Stiamo fondando una nuova forza politica e allora il compito che ci poniamo i problemi che abbiamo davanti non possono non essere anche quelli di definire gli elementi di un impianto culturale nuovo
E qui io voglio dire molto brevemente con il tempo che ci è consentito qualcosa di molto più di molto netto di molto preciso per come io vedo il problema
Noi siamo nati sullo sfondo di un grande antagonismo questa è una radice essenziale dei grandi cuochi dei partiti comunisti lo si riconosca o no ognuno con le proprie specificità ma nell'ambito di un grande antagonismo
Io penso che sia un rischio effettivo davanti a noi quello di una nuova drammatica semplificazione di un altro antagonismo generale nord-sud che diventi metafora della necessità del comunismo oltre le differenze del sud oltre le i problemi di nazionalità di storia di oppure oltre ogni oltre la necessità di andare al di là di ogni economicismo
Ebbene questo che io considero un tema di grande peso implica a mio avviso personale una pericolosa sottovalutazione delle potenzialità degli Stati democratici
Tutto è quasi vissuto con una sorta di senso di colpa
Io credo che noi dobbiamo guardare con molta attenzione al rischio del prevalere di una tendenza di cultura politica terzomondista
Quando il vero problema è come creare alcuni paesi del Sud peraltro fra loro estremamente differenziati un rapporto tali da favorire lo sviluppo della democrazia e della modernità secondo le intuizioni del rapporto Brant Estero rimane un punto di riferimento essenziale della sinistra europea
E da questa consapevolezza che dobbiamo muovere io credo noi abbiamo detto lo abbiamo detto già nei congressi passati Europa democrazia sinistra quale potenzialità a questo trinomio
Io direi che anzitutto il loro intreccio esclude ogni a zione amento della storia ogni Teoria dei due fallimenti speculari comunismo e socialdemocrazia ogni catastrofismo analitico
Ogni enfasi sulle prospettive cosmiche che spesso finisce con il collocarci fuori della storia reale
Ed invece ci spinge alla necessità di un'analisi differenziata delle forze in campo della loro realtà della della loro capacità di proposta e noi questo lavoro lo dobbiamo fare compagni e mi avvio a concludere
A partire dall'Europa
Io credo che il messaggio dell'Europa non figlia ingenerare nella sua storia l'Olocausto il messaggio dell'Europa e la democrazia
L'Europa è connotata dalla lotta ascolta vitalismo questa Europa che anche multata che si è allargata chieste i suoi sui confini all'estero e in questa Europa in questa potenzialità di democrazia la sinistra dove altro
P nessun appunto del mondo ecco il senso di questo rapporto di questa possibilità di una sinistra europea anche se non euro Centrica
Ci sono debolezze ci sono difficoltà ci sono diversità e dialettiche interne certe e direi che la vicenda di questi ultime settimane ne ha dimostrato tutta l'evidenza e tuttavia noi dobbiamo lottare dentro questa sinistra per un'Europa politica per l'unità dell'Europa politica
La sinistra deve costituire ho finito la forza centrale dell'unificazione politica dell'Europa e quel senso del rapporto con l'Internazionale socialista noi siamo parte di quest'Europa senza complessi di colpa e senza imperialismo culturali ma dobbiamo provare come Gramsci si insegnava a fare la misura della misura della coscienza europea la misura della nostra capacità politica questa è la strada sulla quale noi possiamo individuare la proposta per un nuovo ordine economico e mondiale con fiducia nonostante gli abissi che si stanno aprendo davanti a lui con la fiducia nella storia come il faticoso cammino della libertà umana
La parola Enzo Grilli delegato di Arezzo si prepari Massimo Paci Telegatto esterna
Scrisse e anche un po'in vigna la reazione degli altri partiti PSI EPR i soprattutto alla relazione con cui Occhetto aperto questo congresso
In pratica ci dicono o venite totalmente sulle nostre posizioni o siete esclusi
La verità e che per ragioni diverse questi partiti non vogliono l'alternativa
Essa infatti non può dipendere soltanto da noi ma anche da una vera disponibilità degli altri
Oggi come oggi questa disponibilità non c'è
E non per questo noi dobbiamo diminuire l'impegno per la costruzione delle condizioni dell'alternativa la quale però è un processo che si costruisce tenendo insieme l'iniziativa nella società il confronto con gli altri partiti
Il PDS deve essere prima di tutto il partito dunque dell'alternativa partendo dai diritti dei cittadini facendo propria in modo essenziale la riforma della politica
Da questo punto di vista noi abbiamo il seguente problema
Come combattere il sistema degenerato dei partiti rendendo visibile la nostra estraneità tale degenerazione salvaguardando al tempo stesso la democrazia senza estraniarsi da questa società che anche la nostra società
Il modo come il PDS si organizzerà e lavorerà deve costituire una prima risposta a questo interrogativo
Innanzitutto devono essere chiari i tratti del vecchio Pci che non vogliamo smarrire per gli elementi di radicale innovazione
E che invece dobbiamo introdurre
Le cose da tenere sono l'idea del partito come intellettuale collettivo il valore del partito di massa e di militanti il partito come organizzazione non ideologica che lavora per il cambiamento
Le innovazioni devono essere invece rappresentate dalla concezione del limite la politica verso gli iscritti e verso le istituzioni dall'assunzione piena della cultura delle differenze della coscienza delle parzialità
Qui davvero compagne e compagni c'è un grande una grande rottura con il passato la cultura comunista anche la nostra cultura ha spesso cercato di riassorbire le differenze quando non le addirittura considerate un danno oggi così come insegna l'esperienza di molte forze politiche europee le differenze possono essere una ricchezza e comunque nella società moderna nessun partito serio può organizzarsi senza prevedere la convivenza di culture diverse
Il PDS deve poi saper riconoscere il valore della società civile e fondarsi sul pieno riconoscimento delle della dualità di genere
Sul piano organizzativo prima di preoccuparci di come organizzare dentro di noi le varie aree dobbiamo a mio avviso compagni compagni preoccuparci tutti di come rendiamo la nostra struttura la più reattiva possibile verso la società civile
Non vorrei che realizzassimo un'organizzazione che tutela Sire differenze al suo interno ma sostanzialmente poi si chiude al rapporto con l'esterno
Insomma il PDS deve avere una struttura organizzativa fortemente orientata verso la società
Articolata e decentrata capace di cambiare in tempo reale e di apprendere dalla società cose queste che il PC da tempo non era più in grado di fare tutto ciò vuol dire avere come interlocutori non solo gli iscritti ma anche gli elettori i quali vanno coinvolti in determinate occasioni ad esempio le elezioni o alcune grandi scelte strategiche
Così come occorre saper e stabilire patti politici ed elettorali non solo con la Sinistra giovanile ma anche con associazioni movimenti presenti nella società
Sul piano interno il PDS deve dotarsi di un adeguato sistema di informazione di circolazione delle idee norme di rotazione degli incarichi per accrescere la possibilità di dirigere e di militari i congressi devono eleggere dirigenti con un preciso mandato temporale e con funzioni precise
Chi è chiamato a dirigere deve avere la piena legittimità per farlo rispetto al passato ciò che deve cambiare sono i meccanismi di verifica e di revoca del mandato ma non ci può essere nessuna forma di paralisi del sistema decisionale del partito
In tal senso è fondamentale che le sedi delle decisioni siano rimangano gli organismi dirigenti eletti e non gli apparati delle mozioni o delle aree ma esclusa a mio avviso anche qualsiasi sorta di camera di compensazione tra gli stati maggiori come oggettivamente potrebbe diventare il ventilato ufficio politico
L'unitarietà del voto nelle istituzioni e nel rapporto con gli altri secondo gli orientamenti emersi a maggioranza è cosa essenziale altrimenti nessuno ci prenderebbe in considerazione ne potrebbe fidarsi Dinoi per stabilire alleanze
Insomma bisogna stabilire i tratti indispensabili per realizzare un partito unitario per consentire poi il massimo di autonomia culturale politica e anche organizzativa delle varie aree che formeranno il PDS
Un partito unitario se oltre a rispettare il principio di maggioranza nelle istituzioni si dà un bilancio finanziario unico e proibisce ad esempio forme di finanziamento da parte di fonti esterne direttamente alle aree se stabilisse per l'iscrizione al partito è individuale anche se essa può venire non solo attraverso le sezioni ma anche tramite centri d'iniziativa che possono questi sì essere promossi dalle aree stessi
Dentro questo quadro si può si deve riconoscere il diritto delle iscritte degli iscritti già organizzare anche collettivamente per aree di orientamento politiche culturali e per piattaforme programmatiche e la ricerca di lavorazione il confronto anche promuovendo associazioni pubblicazioni attività di studio ed iniziativa nella società
Anche se le iniziative e le atrocità mi compagni devono avere alcuni limiti non avrebbe senso infatti sia a livello nazionale che locali
Esprimere nelle istituzioni voti formalmente unitari e subito dopo il giorno dopo gambizzare manifestazioni con piattaforme contrapposte sugli stessi temi
è giustissimo che la minoranza possa far conoscere nel modo più ampio le proprie opinioni e abbia tutte le garanzie di poter divenire maggioranza
Ma se vogliamo essere presi in considerazione da cittadini dobbiamo presentarci con una linea e una impostazione che impegni tutto il partito
E poi indispensabile che le attività delle aree vengano sostenute riservando ad esse parte delle risorse finanziarie del bilancio del partito il quale però deve rimanere unico e non lottizzato
E opportuno inoltre a mio avviso introdurre nello statuto anche il principio della maggioranza qualificata se si stabilisse bene su quali questioni essa deve prevalere mi viene in mente ad esempio le modifiche allo statuto oppure alcune grandi scelte l'impostazione strategica
Il bene più prezioso e concludo da tutelare in ogni caso quello della libertà individuale di ciascun iscritto è scritta che nessuna gabbia deve violare
Ciò lo si fa innanzitutto se insieme svilupperemo un'adeguata lotta contro ogni degenerazione correntizia se rispetteremo oltre le regole scritte anche quelle non scritte del rispetto della tolleranza della solidarietà fra compagni
Se i compagni compagna il manuale Cencelli dovesse essere utilizzato anche dal PDS sarebbe la fine per tutti
Sulle singole questioni si possono e si debbono formare liberamente di volta in volta maggioranze e minoranze uscendo tutti dalle gabbie delle aree spero che perda senso definirsi aprioristicamente destra o sinistra del PDS e le posizioni si definiscano in campo aperto
Un'ultima cosa infine sullo Statuto esso dovrà fissare con sufficiente chiarezza alcuni principi cardine ma necessariamente dovrà contenere una parte diciamo così sperimentali che sarà definita successivamente
Ciò è fondamentale innanzitutto perché non potrà esserci un modello organizzativo unico
Del PDS sia perché il PDS oggi nasce qui a Rimini ma dovrà essere costruito nelle varie realtà locali coinvolgendo prima di non poter Esterni che sono disponibili a lavorare insieme
In tal senso credo che dovremo prestare più attenzione alle proposte su sul partito che vengono avanzate anche qui dalla sinistra dei club basata sul superamento basare sul superamento tra forma partito tradizionale e sulla costruzione di nuovi rapporti con la società civile sono proposte preziose
La costituente del PDS non si chiude con questo congresso
Al contrario si apre ora e i prossimi congressi di federazione regionali devono divenire non già sedi stanche di ratifiche ma momenti di confronto vero per definire i contenuti le modalità con le quali in ogni realtà andare al confronto con gli altri
Il patrimonio di fiducia e di speranza che avevamo costruito intorno a noi è in parte deluso dall'esperienza di questo ultimo terribile hanno ma non è scomparso
Gli esterni non ci sono se non si cercano a partire da qui da Rimini impegniamoci in ogni realtà per costruire questo Partito democratico che la sinistra guardando dentro di noi ma soprattutto fuori di noi
Alle ore diciannove si riunisce la commissione politica nella sala vip la parola ora compagno Massimo Paci e delegato Esterno dopo letizia Paolozzi
Compagni e compagne
Siamo tutti consapevoli dell'importanza di questo congresso
De la grande innovazione politica e culturale che si sta qui compiendo i clamori della guerra che con la loro tragica attualità tanto ci coinvolgono non possono e non devono far passare in secondo piano la straordinaria importanza dell'evento che si svolge in questa sala sotto i nostri occhi
Permettetemi di sottolinearlo portando il punto di vista di un esterno
Che per molti anni ha seguito da vicino le vicende del PC
Ciò che avviene in questo congresso è un fatto straordinario
Che non ha precedenti storici certo ci sono stati in passato partiti della sinistra che hanno cambiato nome ma che non hanno poi cambiato veramente se stessi
Certo ci sono stati i partiti della sinistra che sono nati per scissione da altri partiti ma mai prima di oggi si era visto un grande partito di sinistra impegnarsi in un processo corale ragionato e consapevole di auto ridefinizione totale
Di mutazione genetica coinvolgente la propria linea politica la propria visione culturale la propria identità
Di fronte la portata di questo cambiamento era inevitabile che sorgessero problemi si creassero difficoltà crisi soggettive di singoli compagni di intere componenti del partito
Era inevitabile che i tempi si allungassero la stessa natura democratica del dibattito interno ha comportato un rallentamento dei ritmi della transizione ma ora siamo alla fine di questa fase
Ora bisogna chiudere questa fase lunga e sofferta e chiuderà non solo formalmente dando vita a nuove strutture di partito col nuovo simbolo nuovo nome ma anche sostanzialmente
Cominciando a fare politica e proiettando la nostra azione verso l'esterno verso la società italiana
Qualificando il nuovo partito agli occhi della gente con una serie di iniziative politiche di proposte concrete
Da questo punto di vista importante che accanto ai temi di grande attualità
Come quello della pace o quello della rifondazione democratica delle istituzioni repubblicane si riprenda con forza quello che forse è il tema centrale di ogni grande forza democratica socialista il tema della giustizia sociale
Noi viviamo in un Paese del quale si consumano continue ingiustizie sopraffazioni
Un Paese caratterizzato da una crescente iniquità nella distribuzione del reddito e della ricchezza da gravi sperequazioni nell'accesso ai consumi ai servizi alle stesse possibilità di vita
La persistenti forme di autoritarismo e pre potere nei luoghi di lavoro e nella pubblica amministrazione
Gli anni Ottanta hanno visto una gigantesca operazione di trasferimento di ricchezza a danno dei salari e a vantaggio dei profitti e dei redditi di intermediazione
In qualunque modo si misuri oggi l'uguaglianza della distribuzione del reddito Fiditalia si situa assai in basso nelle statistiche internazionali
Uno studio recente ed accurato piazza il nostro Paese al sedicesimo posto tra i diciotto maggiori Paesi occidentali appena sopra l'Australia e la Nuova Zelanda
D'altra parte le sopraffazioni e le ingiustizie in Italia sono spesso legate a fenomeni di uso distorto delle risorse pubbliche da parte delle forze politiche
L'occupazione da parte dei partiti delle istituzioni e di vasti settori dell'economia pensiamo solo lo spettacolo che si ripete in questi giorni per le nomine bancarie
Ha dato origine ad un vasto mercato politico clientelare non solo di sussidi e dei trasferimenti monetari ma spesso anche dire licenze commerciali dei permessi di edificabilità
Degli appalti degli stessi posti di lavoro con fenomeni di corruzione diffusa dai livelli periferici fino a quelli centrali della pubblica amministrazione
Richiamo l'attenzione su questi aspetti con qualche esitazione perché so di correre il rischio di cadere nella denuncia generica
Nella critica qualunquisti Ca'contro lo stato del sistema dei partiti ma non posso fare a meno di correre questo rischio compagna l'esperienza fatta in questi mesi nella realtà dei circoli dei club sorti in Italia in particolare l'esperienza fatta
Nelle Marche alla quale ho partecipato attivamente mi ha convinto che tocchiamo qui un tasto profondamente sentito dalla gente
Fin dall'inizio le attese suscitate dalla svolta di Occhetto si sono collegate tra gli esterni all'ansia di giustizia contro la corruzione e la sopraffazione dilagante del Paese
è in questa diffusa reazione morale prima ancora che politica che dobbiamo cercare la possibilità di un'affermazione del PDS presso strati sociali più vasti al di là dell'aria fino ad oggi coperta dal pc
In realtà c'è una chiesa del paese sbagliano coloro che vedono i segni della rinuncia e del cedimento
Ci sono forze sane Intel letti liberi istanze morali e politiche al di fuori dei partiti tradizionali che sono in attesa di una proposta alternativa
Di una possibilità concreta di riforma di un governo diverso per il Paese la gente è stufa di veder compresse vilipesa la propria professionalità a vantaggio delle tessere di partito delle amicizie clientelari
Quanti lavoratori quanti impiegati quanti professionisti son venuti dei nostri circoli dei nostri club in questi mesi mossi da un desiderio di giustizia stanchi di assistere della loro città
Ad una sistematica coartazione delle capacità professionali e al prevalere di canali preferenziali nascosti nella vita economica
La gente è stufa di vedere andare in malora i servizi pubblici il settore pubblico in Italia è come un grande ospizio di carità
Serve principalmente come luogo di beneficenza del quale si offrono posti per sistemare un certo numero di cittadini che vengono così graziosamente beneficati ma del servizio in sede la prestazione offerta all'utente ben pochi si preoccupano
Del resto se ancora dovessimo convincerci diciotto basta leggere la relazione del procuratore generale della corte dei conti presentata martedì scorso
Scrive il procuratore la struttura e il funzionamento dell'intero apparato amministrativo italiano
Vanno sottoposte una vigorosa e radicale opera di revisione che consenta finalmente di restringere la forbice esistente tra organizzazione pubblica e istanze dei cittadini
Dall'atto di accusa della corte dei conti come hanno rilevato tutti i giornali emerge lo stato italiano lottizzato pieno di debiti disavanzi incapaci di governare il proprio bilancio non più in grado di arginare la penetrazione di attività malavitose al proprio interno
Questa situazione come ognuno può capire si traduce in pesanti ingiustizie sopraffazioni nei confronti dei cittadini in particolare di quelli più deboli degli anziani e i minori degli immigrati che più avrebbe bisogno di servizi pubblici moderni ed efficienti
Il PDS non può lasciare questo terrena in mano alle leghe
La protesta dei cittadini per il modo in cui sono gestite le risorse pubbliche i servizi deve essere fatta nostra fino in fondo non certo per cavalcare lo scontento generico e qualunquista
Ma per costruire insieme con la gente una politica di riforme economiche e sociali
D'altra parte molti segnali da molti segnali appare oggi che lo Stato italiano è giunto alla fine delle sue possibilità di indebitamento
E questo si scontra con la rilevanza quantitativa che hanno assunto i ceti intermediari e improduttivi se non parassitari nella nostra società cresciuti all'ombra dei privilegi economici e fiscali loro accordati
Presi nel loro insieme questi ceti occupano ormai quasi un quarto della popolazione attiva italiana
Pensiamo qui non solo ad alcune sacche del pubblico impiego ma anche alla pletora di servizi privati nati a seguito dell'espansione inflazionare a dei consumi di questi anni e caratterizzati da una delle produttività più bassa in Europa
Pensiamo al settore finanziario e borsistico che ha conosciuto anche su una forte espansione ma che è composto in gran parte da attività di pura intermediazione per non parlare poi dei ceti e non sono pochi nel nostro Paese che legano le loro fortune all'economia illegale e malavitosa
C'è qui un nodo da sciogliere per il nuovo partito della sinistra sul piano del consenso sociale sul piano delle alleanze
Non è più possibile cercare indiscriminatamente in alleanza con i ceti medi
Occorre saper distinguere a questo punto tra coloro che contribuiscono effettivamente allo sviluppo economico e sociale del Paese e coloro che prosperano all'ombra di meccanismi protettivi più o meno leciti e si riproducono passivamente
La riforma della pubblica amministrazione la privatizzazione del rapporto di pubblico impiego
Una incisiva riforma fiscale una legislazione che metta ordine nel settore finanziario sono tutte misure che se portate fino in fondo non sono indolori sul piano del consenso e delle alleanze con i ceti medi
D'altra parte non è possibile non prendere posizione di fronte a questi privilegi economici e fiscali quando la paga mensile di un operaio metalmeccanico resta schiacciata attorno al milione di lire o poco più
Anche qui non possiamo permetterci che sia il sindacato delle leghe a farsi interprete di questa giusta esigenza di equità distributiva di questa protesta che tiene dei ceti produttivi e dalle regioni più avanzate del Paese
è importante che il PDS sviluppi un suo disegno complessivo di equità distributiva un suo modello di giustizia sociale in cui sia garantito certamente un reddito minimo a tutti i cittadini
E in cui sia valorizzato anche il merito professionale e la produttività dei lavoratori
A ben vedere è qui in questa affermazione di un modello di equità distributiva e di giustizia sociale che riposa il nucleo centrale della proposta socialista in Occidente
Si tratta di costruire un programma di politica economica e sociale
Non come fatto meramente tecnico ma come progetto fortemente caratterizzate in termini politici in cui le singole proposte acquistano un significato unitario di giustizia sociale
Io so certo che ci sono oggi sul tappeto i grandi temi della pace dei rapporti nord sud della rifondazione democratica della nostra Repubblica ma ho voluto ugualmente riportare la vostra attenzione sul tema della giustizia sociale in questo Paese
Io credo che anche su questo terreno esista della Società italiana una capacità di mobilitazione è una tesa
Per questo dobbiamo essere capaci di sviluppare presto un progetto di ampio respiro sul piano delle politiche economiche sociali che comprenda una serie di proposte organiche di riforma
Occorre lavorare a questo progetto coordinando il patrimonio già esistente di proposte elaborate dal pc della Sinistra indipendente dalla CGIL penso qui a riportanti elaborazioni già effettuate sul piano la riforma fiscale
Del rapporto di pubblico impiego delle pensioni penso anche ovviamente alla trattativa sindacale sul costo del lavoro che si apre a giugno
In ogni caso non si tratta di raccogliere la protesta è discriminata di questa o quella categoria perseguendo un inutile movimentismo di opposizione per l'opposizione si tratta di presentarsi sulla scena nazionale come una grande e moderna forza riformista
Con un pacchetto organico di misure credibili e coordinate per un'alternativa di governo qui ed ora si tratta in definitiva di impegnarsi in un lavoro tenace di lunga lena
Volto a ristabilire un rapporto di fiducia tra il cittadino e le istituzioni all'interno di un ideale largamente condiviso di giustizia sociale
Ricordo ancora che alle ore diciannove e quindi ho adesso si riunisce la commissione politica nella sala dei il compagno Gino Morellato della federazione di Losanna ha sottoscritto un milione per il PDS ci attendiamo tutti
Che il suo esempio dia dei buoni frutti ancora altre comunicazioni la delegazione del Comitato promotore della Sinistra giovanile si riunisce alla fine di questa seduta
Nella Sala Verde all'altro al primo piano
Nella sala a destra dopo il tunnel si riuniscono tutte le delegate e lette tutte le delegati di diritto alle ore venti e trenta
Ultima comunicazione alle ore ventuno presso la Sala Italia di Rimini via Cairoli si tiene una manifestazione per la pace indetta dalle donne in nero la parola ora letizia Paolozzi delegata di Milano poi si prepari Domenico Carpanini
Politica ha subito Sallabi
Ma compagni e compagne io credo di poter dire che il Partito Comunista Italiano è morto
Non è stata la guerra ucciderlo
Non è stato il fallimento dei regimi dell'Est
Da molti anni il Partito Comunista era in crisi
Le ragioni di questa crisi fanno parte della divisione che ci ha attraversato tutti e tutte
E non è qui il caso di affrontarle certo una crisi esisteva oggettiva dura ma una crisi richiede sempre di mettere in campo un di più di soggettività per intervenire per cercare di risolverla
Non è opportuno tornare sulla natura di quella soggettività che pure è stata messa in campo
Resta il fatto che le ragioni della crisi sono a me pare ancora di fronte a noi
Innanzitutto la crisi del comunismo parlo di crisi non di fallimento poiché per me che sono stata comunista e che tale intendo restare è necessario interrogarmi insieme ad altri e ad altre sul dove come perché il comunismo da grande formazione politico ideale
Da principio di emancipazione degli uomini e delle donne
Incardinato in quell'assunto a ciascuno secondo i suoi bisogni si sia tradotto poi anzi io direi tradito in regimi autoritari e disposti chip ma sta anche di fronte a noi la difficoltà di esercitare una politica di opposizione
La nostra proposta per far cessare la guerra nel Golfo immediatamente c'è stata rinfacciata come mancanza di una cultura di governo
Avviene questo perché la Malfa è cattivo o perché Craxi è un interventista
Io non lo credo
Questo avviene perché il nostro paese fa parte di un patto già un militare e geopolitico Gladio lo ha confermato
Non è semplice accedere al governo del paese mantenendo un Progetto di trasformazione sociale
Io direi che guerra calda guerra tecnologica guerra intelligente e prima guerra fredda hanno sempre in comune una cosa bisogna stare da una parte da quella parte della barricata
C'è poi tra le ragioni della crisi quella del partito della sua forma del suo modo di essere della sua pratica politica
Su ciò il mio gruppo il gruppo di donne la nostra libertà e solo nelle nostre mani ha intensamente appassionatamente lavorato
Abbiamo lavorato appunto a partire dalla crisi del partito comunista sancita peraltro da un voto espressa dal settanta per cento degli iscritti e delle iscritte oggi occorre produrre politica
Si tratta di una necessità non soltanto esterna noi poiché il Paese lo richiede ma di una necessità sentita al nostro interno dalle maggioranze e dalle minoranze mi ha parlato prima la compagna Livia Turco
Tutte tutti dobbiamo ridare senso alla politica
La politica direi nelle nostre mani
Non è le nelle mani di Bush non è in quelle di Craxi né della Democrazia Cristiana
Io intendo per politica la produzione di un punto di vista critico sulla realtà
Queste alle donne hanno chiamato mettersi al centro
Con un'antica battuta del segretario del partito la definirei se riuscissimo a farla una rivoluzione copernicana
Cosa significa mettersi al centro significa non ricercare legittimazione della propria politica significa che l'autonomia di soggetto politico non è esclusivamente fuori di noi
Significa produrre una politica metterle a disposizione verificabile da tutti e da tutte la proposta del segretario del partito sulla tregua unilaterale secondo me va in questa direzione è politica questa proposta ascoltato è raccolto ragioni presenti nel Paese il luogo di ricercare una legittimazione valida e avvalorate solo agli occhi degli altri partiti
è una proposta che equivale a non di smettere quel ruolo nazionale di massa di pace che il nostro partito ha sempre avuto è una proposta che rimette in movimento delle cose
Tutti certo possono attribuirsi una cultura di governo ma il problema è l'efficacia delle posizioni espresse in questo massacro del diritto
Dimentica che si attribuisce una cultura di governo
Che gli Stati non entrano in guerra a migliaia di chilometri di distanza dai propri confini per il diritto o per un principio almeno questo credo non succede più dai tempi di se è giusta
Entrano in guerra in virtù di un'idea che si fanno dei loro interessi per mire espansionistiche e per obiettivi geo politici o economici
Nello stesso ordine di ragionamento io pongo il rapporto con il Partito Socialista mettersi al centro deve significare non guardarci da una posizione distante immobile sulle due rive del fiume
I contanti socialisti aspettare che noi ci dichiariamo disponibili alla unità socialista noi che offriamo all'alternativa senza indicare cosa siamo disponibili a scambiare appunto tra DiVersi
Porsi al centro per il contratto dei metalmeccanici avrebbe significato io credo dare un giudizio su quel contratto laddove conquiste fondamentali di lavoratori e lavoratrici sono state negate
Quando al segretario parla di conflitto delle donne per rivendicare i tempi di vita
Controlla divisione sessuale del lavoro avrebbe dovuto io ritengo ricordare la deroga per i turni di notte accettati dai sindacati a Bessie e Avellino
Si era preconizzato da parte di uno studioso giapponese la fine della storia
Si era tracciata la strada per una democrazia trionfante il mio giornale il Giornale dove lavoro L'Unità aveva titolato nell'ottantanove non chiamiamolo più estere
La fine della storia è stata una ingenuità io non so se posso definirla una ingenuità poste reaganiana sono contenta di aver sentito una smentita da parte di Biagio De Giovanni sulla lettura di quell'anno dell'ottantanove
Ma mi chiedo se non ricordo male se non fu lui a scrivere che di non conoscere democrazia senza capitalismo certo una ingenuità di comodo questo è stato alla fine della storia
Sofferenza sfruttamento ineguaglianze ci sono ancora nei tre quarti del mondo io penso che la storia non finisca
Ma su di essa occorre produrre un punto di vista critico se no la storia ci scivola dalle mani
Produrre un punto di vista critico io cominciata farlo con alcune donne liberamente non in modo costretto gli amici esterni hanno parlato di disarticolazione di una forma partito che si era fatta troppo pesante molte compagnie hanno accusato quella forma di essere soffocante inglobando
Mettersi al centro permetterà altre donne non ha mai significato alla costruzione di una forma piramidale basata su belle che esso rappresentanza su come si ama dire issues
Questa forma forse avrebbe il vantaggio di distribuire tra di noi tra di noi donne dico un potere che però non è necessariamente costruzione di forza femminile
Noi abbiamo sempre agito forza femminile dentro al partito il rapporto con quella forza che altre donne producono fuori dal partito
Questa esperienza ci permette di stare nel partito senza essere né parallele né subalterno è una pratica delle contraddizioni che si apre surreale perché queste contraddizioni non abbiamo mai voluto espungerla e da noi
La pratica delle contraddizioni è una delle forme possibili compagne e compagni del lutto lutto per una cosa che finisce ed è il Partito comunista
Ma anche possibilità se noi riusciamo a elaborare quel lutto di riprendere la politica nelle nostre mani
Domenico Carpanini delegato di Torino si prepari Pier Sandro Scano
Compagne e compagni
Gli eventi straordinari
Che investirono il mondo del mille novecentottantanove il crollo dei regimi comunisti dell'Europa orientale la fine del bipolarismo est-ovest della guerra fredda
E di nuovo assetto del mondo che ne derivava hanno avuto un ruolo determinante anche se non esclusivo fra le ragioni della svolta sancita dal nostro congresso di Bologna
Considero quindi naturale che l'evoluzione che i processi mondiali hanno avuto negli ultimi mesi
Sino al tragico scoppio della guerra del Golfo
Non soltanto abbiano assunto nei lavori del nostro congresso il ruolo rilevantissimo che la loro drammaticità impone ma costituiscano per molti versi un metro di misura della validità delle premesse della svolta stesse
Se così è voglio dire allora che non condivido la posizione di quei compagni
Che dalle vicende di queste settimane che arrivano alla conclusione che esse smentì avrebbero le ragioni della svolta ovvero nella migliore delle ipotesi imporrebbero di Ovi motivarla
Ciò sulla base di una presunta contrapposizione fra gli sviluppi negativi della situazione internazionale ed una visione ottimistica ed edulcorata del mondo che sarebbe stata alla base della svolta stesse
Io ritengo al contrario che i fatti del mille novecentonovanta e di queste prime settimane del novantuno confermino le ragioni della svolta del mille novecentottantanove il rafforzino l'esigenza di attuarla con determinazione e con coerenza
Alla sua base infatti non stava una visione a tinte rosa di un mondo pacificato
Ma stava la consapevolezza oltre che delle potenzialità nuove anche dei nuovi rischi e delle nuove esigenze cui si trovavano di fronte il mondo e la sinistra
è sufficiente leggere i documenti del congresso di Bologna per trovarne conferma
Il rischio che il fallimento del comunismo realizzato trascina se con sé non soltanto ogni forza di sinistra che non sapesse anche sul piano nominalistico esplicitare pienamente la propria alterità rispetto a quell'esperienza
Ma l'idea stessa di sinistra e di trasformazione io rischio che il vuoto lasciato dalla fine del bipolarismo Est-Ovest aprisse il campo in assenza di un principio di governo mondiale all'esplosione di conflitti regionali e dalla loro internazionalizzazione
La centralità decisiva assunta dal confronto fra nord e sud del mondo e la conseguente centralità della battaglia per il disarmo e riequilibrio delle risorse
Per questo compagni ritengo che le premesse della svolta escano confermati dagli sviluppi della situazione internazionale
E soprattutto escano confermate le caratteristiche e gli approdi che da esse a Bologna fare facemmo di arrivare e che sarebbe gravissimo offuscata
Prima fra tutte l'esigenza di costruire quell'internazionalismo democratico cui stamane ha fatto efficacemente riferimento il compagno Daniele
E quindi l'angustia di risposte a scala nazionale nell'epoca dell'interdipendenza e la centralità della questione europea della sua integrazione politica è è il caso di dirlo del suo sistema di sicurezza
E l'esigenza di sedi di confronto e di iniziativa comune fra le forze di sinistra a scala internazionale
Di qui il ruolo di quell'Internazionale socialista
Di cui certo la crisi del Golfo evidenziato limiti insufficienze ma che sul tema cruciale del rapporto fra nord e sud del mondo Julia vi giustamente la redazione dedicato tanto spazio ha prodotto in particolare con Olof Palme vibrante elaborazioni e proposte operative tuttora insuperate
Da ciò deriva anche secondo me l'importanza che il PDS per il PDS di sapersi caratterizzare comunque a Tito che anche sui temi della pace delle relazioni internazionali sa esercitare un ruolo di sinistra di governo quando dico di governo non propongo evidentemente l'obiettivo di compiacere dell'onorevole la Malfa bensì quello di avanzare proposte anche graduali ma praticabili e convincenti
Di saper essere punto di riferimento anche per altre forze di agire in reciproca autonomia con i movimenti
Di misurarsi con un'opinione pubblica che soltanto una forte efficacia delle nostre argomentazioni
Abbiamo concittadini elettori sconcertati di fronte ai fatti del Golfo e ci rendiamo conto che ben più Teo ragionamenti sulla improponibilità comunque sembra anche sotto l'egida dell'ONU di azioni di forza ragionamenti che considero discutibili
Funziona efficace e persuasivo ragionare invece dell'efficacia concreta di questo conflitto del tragico sbilancio fra costi umani ambientali economici e benefici in termini di giustizia ripristinata
Dello sbilancio fra problemi che aveste vanno aperti e problemi che forse si riusciva a risolvere ecco perché ritengo che la premessa le premesse della svolta escano confermate dalla drammatica evoluzione della situazione mondiale
E che su questo tema si debba insieme cercava di il massimo di unità di tutto il partito e salvaguardare la piena coerenza fra le ragioni della svolta e le piattaforme politico programmatiche che ne derivano
Più in generale dal ponte la posta in gioco di quest'ultima fase congressuale sta proprio nella ricerca Attilio Regolo e statutarie valori fondativi
Che consentano di stare insieme nel PDS a tutti quanti militavano nel PC e ritengo sia possibile per tutti nessuno escluso e al tempo stesso la salvaguardia della nitidezza
Delle piattaforme politico-culturali che in questi quattordici mesi si sono confrontate
Mobilitando senza tatticismi sulle diverse posizioni le passioni che le intelligenze di tanti compagni e l'attenzione di non poche energie STEA
E che sia una logica tattici Istica e autoreferenziale portarsi in alcun modo ad offuscare finirebbero per pregiudicare il successo del PDS della sua costituzione ciò vale compagni però tutti i temi
Stamane il compagno Tortorella ci ha chiesto di riflettere sul fallimento dell'iniziativa referendaria
L'iniziativa dei referendum elettorali ha avuto innanzitutto un risultato almeno quello di indurre il PC per la prima volta ad una forte uscita sul tema delle riforme del sistema elettorale
Ora il problema è come riempire questo vuoto come fare sì che la parola d'ordine lanciata dal congresso della rifondazione democratica della Repubblica si concretizzi in proposte mobili tanti e una forte iniziativa del PDS
O si pone mano alla riforma del sistema istituzionale delle regole elettorali
O le polemiche contro la partitocrazia restano parole vuote
O si pone mano a ciò o il distacco dei cittadini dalla politica o rischia di aumentare la disfunzione delle istituzioni anche l'alternativa rischia di allontanarsi carte solo ad esempio un diverso sistema elettorale può indurre una modifica del personale politico di altri partiti della sinistra alla ricerca di candidature comuni e davvero un percorso unitario
Lo stesso ragionamento e concludo o ritengo valga sul piano delle iniziative per contrastare le leghe e il loro successo
Nella nostra piattaforma congressuale forte in riferimento allo stato delle regioni è lecito chiedersi se non sarebbe più efficace
Per salvaguardare l'unità del Paese sconfiggere le spinte disgregato ICI delle leggi delle leghe fare un passo in più e fare nostra la proposta
Di un federalismo democratico che contrasti queste spinte discrete attrici e determini un nuovo patto davvero solidale fra Stato e cittadini
La proposta di federalismo democratico che abitava il ragionevole lanciata dagli organismi dirigenti del nostro partito poco in qualche capoluogo del Sud dal motivare con me spiegare come dallo Stato centralistico attuava vanta già non sono state le possibilità di riscossa e di crescita civile del Mezzogiorno ma enormi sacche di potere parassitario di intermediazione delle risorse che sono un ostacolo alla democrazia e alla crescita civile del Sud come dell'intero Paese
Pier Sandro Scano delegato di Cagliari e poi Michele Salvati
Craxi boccia Occhetto alternativa più lontana passo indietro
I titoli dei giornali oggi insistono per lo più con toni non obiettivi sulla questione la cultura di governo che il tema centrale della nostra discussione non avete cultura di governo dove più acquisire una cultura di governo ci dicono
Ma cos'è la cultura di governo cosa in concreto sul Golfo sulla pace e sulla guerra cose sulle riforme istituzionali cose sul conflitto sociale
Ora i più chiaro rispetto a un anno fa che per passare l'esame di cultura di governo non chiedono a te il comunista di cambiare nome ti chiedono di cambiare valori ti chiedono di cambiare referente sociale ti chiedono di cambiare politica
Al Governo poi andare in due modi vai al governo si assumi la cultura di governo degli altri
Oppure vai al Governo con la tua cultura di governo perché ha ragione Occhetto non esiste una sola cultura di governo se cambi i rapporti di forza sociali e politici
Questo è il problema che avevamo mutare i rapporti di forza nella società nella cultura nella politica questo è il problema che abbiamo una innovazione una ridefinizione di identità può favorire una modifica dei rapporti di forza accerto e di questo parliamo dunque di quale identità di quale sinistra di quale partito
Sono fra le compagne e i compagni che hanno combattuto la svolta
Ma non mi sono mai sentito né mai sono stato contro il cambiamento contro il coraggio contro il produrre novità
Quale strategia di cambiamento quale innovazione di questo abbiamo discusso su questo ci siamo divisi
Noi ci siamo battuti contro la scomparsa del Partito comunista
Ora i compagni si sono pronunciati nasce un nuovo partito
Ma che cosa abbia da essere tale partito e tuttavia in grandissima parte da vedere e da decidere
Che cosa vuol dire idealità vuol dire interessi sociali da rappresentare vuol dire piattaforma politica vuol dire regole e strutture
La definizione e la costruzione del partito cominciano in larga misura OLAF
Discutiamo e lavoriamo allora la costruzione del partito senza pigrizia di mozione
Senza rendite di posizione senza bene che noi che ci siamo opposti alla svolta dobbiamo vedere e vediamo tanti di noi almeno lo vedono le aree di interesse verso il Partito democratico della sinistra il consenso possibile la possibilità di futuro
Voi chi avete sostenuto la proposta del segretario d'altra parte non potete non vedere che oltre al problema di conquistare nuove forze cioè il problema grande del riconquistare le nostre forze chi c'era e oggi non c'è
Chi dice non ci sto
Chi si sente defraudato di una militanza e di una vita non solo politica
Chi ha detto che l'ultima volta che sono tra di voi queste il primo compito del partito starei per dire queste il primo compito della costituente senza di ciò l'alternativa Iselle ITA
E illusioni
Condivido la parte della relazione dedicata alla guerra del Golfo
C'è un clima pesante una campagna martellante
Ma noi non possiamo una sinistra dico all'altezza della sua funzione non può non prendere una posizione chiara e netta contro l'interventismo subalterno alla De Michelis ma anche contro la tesi della dolorosa necessità
Il pacifismo assoluto lo stesso principio dalla non violenza da noi spesso denunciato senza una rigorosa riflessione sono posizioni da meditare seriamente nell'epoca delle armi atomiche ma qui si tratta d'altro
Non la testimonianza morale bensì il realismo non l'utopia bensì la politica spingono sull'altra strada rispetto a quella scelta che chi ha in mano il comando del mondo ai Fetouaki
La priorità e ora togliere la parola alle armi cessare il fuoco e tuttavia un grande significato che noi ci attestiamo sul no alla partecipazione italiana alle operazioni militari e sulla richiesta di ritirare
Navi aerei dal Golfo questo atto politico segna il PDS
Più di molte parole segna il PDS più di molti articoli e commi dello Statuto
Sul tema dei valori e delle idealità
Va detto con chiarezza che ci sono fra noi posizione diverso anche quando usiamo le stesse parole uguaglianza socialismo differenze profonde che superate la fase congressuale si esprimeranno ne sono convinto con ancora maggiore chiarezza
Il punto è tener fermo un pensiero critico sull'assetto e un modello che appare trionfante e però non si può estendere al mondo pena la distruzione delle condizioni di vita del pianeta
Lavorare al cambiamento possibile dicono i compagni riformisti ma il cambiamento possibile dipende anche dal pensiero e dall'azione organizzata degli uomini il cambiamento possibile non è una variabile indipendente il possibile dipende anche da ciò che si ritiene possibile
I compagni Occhetto ha detto porteremo Antonio Gramsci con noi nel partito democratico della sinistra
Che è un'affermazione
Importante è certo non scontata perché il pensiero di grave c'è un pensiero anti dogmatico anti stalinista
è un pensiero eretti quel revisionista
Ma è senza ombra di dubbio un pensiero della trasformazione sociale
Un pensiero dell'Ordine Nuovo un pensiero rivoluzionario io domando al compagno Occhetto quando dici porteremo Gramsci con noi nel partito democratico della sinistra intendi questo
La questione comunista
Non è chiusa diceva stamane libertini ha ripetuto la compagna salvato questo pomeriggio anch'io la penso così
Sento però nelle parole e nelle proposte di libertini e di Ersilia e di altri compagni lo dico con molto rispetto una tentazione di chiusura e al fondo una profonda sfiducia nel fatto che sia aperta sul serio la questione comunista
Io sono talmente convinto che la questione comunista non è chiuso che sostengo che i comunisti sono assai di più di quanti ne contenga un e possa contenere una mozione o anche due
Non saremmo nel partito nel partito democratico della sinistra più tutti i comunisti ciò è chiaro nello sono tutti coloro pochi o molti che siano che si incontrano oggi con noi per un cammino comune ci sono però tante compagnie tanti compagni che sono il vogliono rimanere comunisti
E hanno votato per mozioni diverse da quelle alla quale ho votato io
Mi sento di dire a questi compagni a me stesso siamo stati su due trincee diverse per due a spread a tagli e congressuale ma domandiamoci e poi davvero così
Se poi davvero così o se non siamo forse nella stessa trincea
Se non vogliamo forse le stesse cose
Anche se le chiamiamo con un nome diverso o se le chiamiamo forse perfino con lo stesso nome
Compagne e compagni della seconda mozione della terza noi dobbiamo essere ambiziosi non rinunciatari non dobbiamo tracciare attorno a noi un confine si chiami partito si chiami corrente si chiami parc federativo che lasci fuori di energie comuniste di identità comuniste dico più di quel che contenga questo il motivo per cui dissento dalla proposta di patto federativo
Il patto federativo lo vedo più come un limite che come lo strumento non voglio essere tutelato io comunista
Non sono una specie in estinzione o un punto di vista autonomo una parola da dire o una battaglia da fare o una fu un non è un futuro e voglio poter incidere voglio parlare a tutto il partito voglio lavorare con tutto il partito
è questa la via per aggregare idee ed energie comuniste e di sinistra
E il partito deve essere uno non può essere la somma di più partiti il partito federativo può essere una interessante ipotesi di lavoro di sperimentazione ma dicendo questo non penso al federare aree politico culturali nazionali
Penso piuttosto al partito avrete penso al rapporto con i movimenti alla ricerca sulle forme dell'adesione penso alle autonomie territoriali
Ci sono nella relazione affermazioni importanti sul pluralismo
E questo il tema delle regole delle garanzie
Ma questo partito questa nuova forma partito che non deve essere né il partito del cappone il partito delle correnti non è infatti la corrente l'alternativa al partito federativo
Questa nuova forma partito ancora non la vedo non la vedo nella relazione ma nemmeno nelle tre mozioni
Questa forma partito dobbiamo pensare e costruire insieme e si tratta di una grande sfida forse perfino la più grande che sta innanzi
A tutti no in Sardegna abbiamo lavorato in questi anni sulla base di una ricerca di un'esperienza di decenni sul tema dell'autonomia oggi punti anche qui parliamo finalmente di regioni e di autonomia
Noi compio forza di ieri diciamo bisogna spezzare il centralismo nello Stato e nel partito
Nelle istituzioni e nella politica occorre andare ad una rifondazione regionalistica dello Stato ha detto bene Occhetto e occorre che il partito assuma pienamente la dimensione regionalistica e autonomistica noi sardi su questa strada pensiamo di dover andare oltre
Di dover prendere piena coscienza dalla nostra soggettività di popolo e di dover aprire con altre forze politiche e culturali sarde la fase costituente della nuova autonomia
Regionale per le comunità regionali che hanno un carattere tono culturale inoltre chiediamo nel partito la facoltà di dar vita organizzazioni regionali autonome o anche federa lo statuto del partito dia la facoltà i congresso regionale decida la forma dell'autonomia e del rapporto io concludo
Con una con un cenno sul tema rapidissimo per l'identità comunista ricordo del dibattito del novembre ottantanove una riflessione di Lettieri
Il PC ha compiuto scelte importanti ma non è andato oltre noi non siamo disposti a venire nel vostro partito
Voi potreste entrare con noi in un partito laico più grande io non so se questo partito sarà più grande lo auspico
Certo a noi è chiaro che noi comunisti non possiamo fare da soli ma anche che non si può fare senza vino a te pacifista progressista ecologista socialista
Per lavorare con te non chiedo che tu rinunci alla tua identità al contrario il può essere socialista pacifista ecologista è una risorsa e così per te il mio essere comunista
Voglio che tu porti te stesso nell'impresa comune Cosimi arricchisci non se rinunci e così io voglio portare me stesso la mia voce il mio progetto nel cammino comune così ti arricchisco non se rinuncio
Ho molto apprezzato senza condividerlo l'intervento di Sergio Garavini penso lo dico con assoluta modestia spiega la quindi sbagli
A forza e le idee del comunismo italiano non solo così fragilità disperdersi ci si misura non è il PDS con altre culture e con altre identità
E se fossero così deboli non reggerebbe lo comunque né dentro né fuori io sono convinto del contrario sento tuttavia al dovere di dire che l'adesione a un partito non si dà per la fitta
La si rinnova ogni giorno per le scelte che fa per le battaglie che da ma questo non vale solamente per una parte di noi penso valga per tutti quanto a me la Forêt Lotta comunista del PDS
Con lo stesso impegno con cui ho lavorato nel partito comunista
Mi sono battuto contro la proposta di Occhetto per una causa che ritengo tuttora giusta
Non di meno spero che il PDS una volta nato cresca è finita ma per crescere per vincere deve sia aprirsi di più ad altre culture
Ma deve in primo luogo raccogliere ciò che vivo del comunismo italiano perché del pensiero e del e della lotta comunista e socialista hanno bisogno il nostro Paese le donne e gli uomini dal mondo
Alcune comunicazioni che avevano già dato ma che ripeto una delegazione del comitato promotore della Sinistra giovanile si riunisce la fine di questa seduta nella sala verde al nell'atrio del primo piano
Nella sala a a destra dopo il Tour lei si riuniscono tutte le delegate lette tutte le delegati di diritto alle ore venti e trenta
Alle ore ventuno presso la sanitarie di Rimini qui via Cairoli si tiene una manifestazione per la pace indette dalle donne in nero ora la parola Michele Salvati delegata esterno e poi Bruno Accarino
Vorrei iniziare
Dove Paola Caglioti De Biase ha finito
Nell'intervento insieme più commovente e più lucido
Che abbia sinora ascoltato in questo congresso
Vorrei iniziare ringraziando il Partito comunista per esserci stato ed essersi
Per avere radicato grandi masse d'italiani nella democrazia in condizioni straordinariamente difficile
Ringraziarlo per aver prodotto insieme la Democrazia Cristiana
Quella forma di democrazia imperfetta
Quella democrazia consociativa
Che oggi tutti insieme cerchiamo di superare
Quanto più
Passa il tempo quanto più gli anni Cinquanta e Sessanta ci riguardano solo in una prospettiva storica
Tanto più ci appare nella sua grandezza il disegno strategico di Palmiro Togliatti il partito nuovo
Ma vorrei soprattutto e credo di interpretare il pensiero di sentimenti di gran parte degli esterni ringraziare il partito comunista che in questo congresso muore si trasfigura
E ringraziare per tutti
Il segretario del partito Achille Occhetto
Occhetto aveva di fronte a sé la strada per tanti versi più comoda
Sicuramente meno traumatica della continuità una continuità di cui non doveva vergognarsi una continuità che avrebbe consentito aggiustamenti e modificazioni parziali
Una continuità che l'avrebbe rafforzato nella sua leadership una continuità però che avrebbe condannato il partito a un decoroso declino ma questo è già un giudizio opinabile
Nel luglio del mille novecentottantanove Salvatore Veca addio scrivendo un articolo che conteneva e argomentava la proposta del nome che poi il partito ha assunto partito democratico della sinistra
Devo confessare parlo per me solo che se fossi stato il segretario del partito dubito avrei trovato il coraggio di lanciare il partito in questa grande impresa in ciò sta la differenza tra un leader è un intellettuale
Poi è successo tutto quello che conosciamo
è fallita allora la fase costituente
A questa domanda si possono legittimamente dare due risposte
Una risposta positiva la fase costituente è fallito
Se si contano le forze esterne che vi hanno partecipato uno sparuto drappello se confrontato alla gran massa degli scritti al pc ma già meno sparuto credo se lo si confronta agli MTV ai partecipanti ai congressi di sezione
Rimane il fatto che parlare dico Fondazione in queste circostanze e quasi irrisorio
E però anche possibilità che una risposta negativa quella domanda la fase costituente non è fallita
Non è fallita se la si considera come una strada
Una strada certamente tortuosa ma l'unica giudicata allora percorribile per arrivare a rimuovere a incrinare il nucleo stesso dell'identità del partito il nome grande tragico di partito comunista
Per costringere migliaia di militanti a fare i conti in modo spietato con un'eredità storica teorica ideologica che li proteggeva dal confronto con la realtà
Per costringerli a guardarsi a vedersi come gli altri si guardano e ci credono
Certo la sinistra sommersa non è emersa ma era anche evidente che non sarebbe emersa davanti a un grande partito della sinistra che mette in discussione la propria identità
E proprio per questo si spacca in un lacerante dibattito interno e proprio per questo smette di far politica all'esterno chi volevate che ha corresse potevano accorrere solo poche migliaia di persone iper politicizzate
Di orfani della sinistra
Che non potevano militare nel Partito Socialista un'ala sinistra laico democristiana per ragioni diciamo così di decoro
Ma che non potevano neppure iscriversi a un partito comunista
Ieri sera ci siamo visti i delegati esterni tutti insieme e per la prima volta quanti vecchi compagni dei compagni militanti degli anni Sessanta nella sinistra lombardi AVEPA sia
Nelle comunità cattoliche di base è stato bello rincontrarci costatare che non eravamo passati dall'altra parte
Ma è stato anche un po'triste
Un fatto però ci consola
Che noi non siamo la sinistra sommersa
Ma che la sinistra sommersa esiste ed è grandissimo esiste un gran numero di donne e di uomini normali di ragazzi e di ragazze
Non iter politicizzati
Poco a tratti anzi allontanati da un partito che si dibatte su questioni di identità e però sensibili alle ingiustizie alle inefficienze alle illibertà della società in cui vivono
Persone i cui interessi possono essere usati in una politica di sinistra ma persone ragazze e ragazzi soprattutto i cui ideali e i cui giudizi disinteressati via vicino non oggi
Ma questa sinistra sommersa non ci si può avvicinare contorti cento sì sull'identità
A queste persone a questi ragazzi e ragazze normali ci si avvicina parlando ai loro interessi ai loro ideali alla loro ragione ci si avvicina facendo politica non intendo micro politica o politica d'affari ci si avvicina anche proponendo analisi credibili della realtà proposte credibili di riforma dal fisco la pubblica amministrazione dal Mezzogiorno alla sanità dalla scuola l'economia
Che anche parlando di guerra e di pace il tema drammatico di questi giorni
Che ci ha impedito di toccare l'intera gamma dei problemi sui quali si deve costruire la fisionomia di un partito
Ci si avvicina dunque con un programma non intendo una sfilza senz'ordini di proposte nei campi più disparati
Ma un nucleo centrale di priorità
Che seducono i cuori e conquistino le menti dei cittadini e delle cittadine normale
Che cosa prodotto il Partito comunista in questi mesi
Con quale programma ci si presenta questo congresso così importante
Abbiamo la bozza di agosto di Antonio Bassolino documento che non è stato fatto proprio neppure dall'area politica che l'ha promosso
Abbiamo la dichiarazione d'intenti di Achille Occhetto
E abbiamo le tre mozioni si tratta di testi tra loro incoerenti insufficientemente elaborati disperatamente inadeguati per contraddizioni interne e mancanza di approfondimento a dare un'idea chiara di che cos'è e di che cosa sarà il Partito democratico della sinistra
E qui vengo al punto centrale dell'intervento
C'è un dilemma di base
Che la dirigenza del partito deve sciogliere per fare un programma e per fare politica
Per apparire all'esterno con una forza chiara nella sua analisi e nelle sue finalità
E il dilemma e tra queste due esigenze entrambi comprensibili anzi rispettato da una parte l'esigenza che ho appena descritto di proporre un'analisi chiara dalla realtà finalità intellegibile insomma un'identità ben definita
Che spiega agli interni e agli esterni che così sia quella di male che il Partito democratico della sinistra
Dall'altra l'esigenza di tenere assieme le varie anime del partito che sono molte di più delle tre che si sono espresse nelle mozioni queste sono una ricchezza come è stato detto e sono d'accordo non una voce negativa nel conto patrimoniale della nostra comune impresa
Ma una ricchezza difficile da esplorare
La prova suprema della dirigenza politica che designa remi in questo congresso saga nella sua capacità di trovare un punto di sintesi tra queste esigenze
E se un punto di sintesi non potrà essere trovato se si tratta di un vero dilemma se l'esigenza di tenere tutti insieme può andare solo a discapito di una linea politica chiara
Che risveglia faccia emergere l'enorme sinistra sommersa di questo Paese allora la dirigenza politica che leggeremo dovrà scegliere da che parte sta
La scelta è tragica
Ed è inutile nascondersi dietro formalismi dietro maggioranze e minoranze
C'è solo da sperare che coloro i quali accetteranno di vivere l'avventura del partito democratico dalla sinistra capiscano che il bene supremo ciò che ci avvicina la società alla politica la sinistra sommersa e la chiarezza dell'immagine che riuscì a votare nel nostro partito
E per questo che la relazione del segretario non mi ha del tutto persuaso anche se ho apprezzato la ricchissima DS a mio modo di vedere il tentativo di tenere tutti insieme è andato un poco a discapito della nettezza dell'immagine non tanto
Tanto perché in alcuni punti cruciali ha già colto posizioni difficilmente compatibili con altre ma soprattutto perché ha sorvolato la realtà troppo dall'alto
Mentre se avesse Polato rasoterra
Rasoterra si fa politica sarebbero emersi tensioni e contrasti tra i quali egli avrebbe dovuto prendere posizione
Mi avvio a concludere
Gran parte di noi delegati esterni e una parte minore di chi ci ha eletto ci scriveremo al Partito democratico della sinistra
Personalmente sono onorato riunirli al più grande partito della sinistra italiana
Per come è andata la fase costituente saremo costretti ad associarsi a una delle tre mozioni che il Partito Comunista prodotto
E che si ripartiranno le cariche di dirigenza secondo i rigidi criteri di proporzionalità ci sono stati letti all'inizio di questo congresso
Inutile dire che questa soluzione inevitabile perché noi non siamo una quarta mozione era accogliamo persone molto ma molto diverse come forse avrete potuto constatare
Questa posizione non ci va bene
Noi non veniamo da questa storia e molti di noi specie di quelli che hanno una storia di socialisti conoscono abbastanza bene le correnti per sapere quanto possano essere disastrosa
In particolare
A me capita di essere sovente vicino alle posizioni di Napolitano a volte a quelle di Occhetto e di D'Alema di avere una profonda simpatia per la spiegazione di Antonio Bassolino
E persino di apprezzare la rettitudine di rigore di persone come Dario Cossutta o Gianmario Cazzaniga lecito casa perché sono amici miei
Perché allora infilarci in una corrente
Ma cos'altro possiamo fare
Ieri nella riunione di cui vi ho detto è emerso un profondo disagio
Parteciperemo certamente
Decideremo però di rispettare il nostro disagio i nostri ingenui tentativi per superare il gioco correntizio
La nostra domanda di partecipazione tirando ci appresso un pezzettino di società
La nostra richiesta
Anche di coloro che avranno cariche di dirigenza di non diventare politici di professione grazie
Bruno Accarino delegato esterno e poi per l'ultimo intervento Renato Nicolini
Parlo a nome della associazione socialismo in libertà che è nata a Firenze dopo la proposta di svolta di Achille Occhetto e dei comitati per la Costituente che si sono formati a Firenze hanno lavorato nel corso del dell'ultimo anno del dell'anno che ci separa dal dall'ultimo congresso
Io credo come Salvati che oggi gli esterni siano legittimati ad esprimere delusione
Sulla fase costituente e a considerare in larga parte inevasa insoddisfatta
La domanda di confondersi con le della nuova formazione politica una domanda che originariamente non dimentichiamolo è venuta a dal pc agli esterni non viceversa
Scusa un attimo invita i compagni delegati venerdì uscire anche chi vuole uscire ma con silenzio perché c'è mormorio che disturba di sicuro l'intervento
Non starò a ricostruire le ragioni di questa parziale sconfitta non è tempo né di piccole vertenze storiografiche né di recriminazioni sul passato
Oggi è necessario esprimere un apporto fondamentale di lealtà nei confronti dello sforzo nel quale impegnato questo congresso
E se mai è necessario ridisegnare la mappa delle esigenze la scala di priorità delle domande di cui gli esterni hanno voluto farsi veicolo vorrei solo ricordare qualche sentiero di questa ma fa
La dimensione totalizzante la dimensione travolgente la logica travolgente della guerra ha sospinto sullo sfondo l'idea del limite della politica era una delle idee trainanti della relazione di Occhetto all'ultimo congresso
Ha relegato l'idea del limite della politica nel ruolo di un fungo Inter intellettuale improvvisamente cresciuto magari per ragioni solo strumentali e precocemente morto cancellato dal rumore delle armi
Dal ritorno di un protagonismo assoluto del binomio politica guerra
Come è possibile si dice o si sussurra oggi parlare del limite della politica quando la sua naturale longa manus la guerra ci restituisce invece la sua inevitabile tracotanza la sua immanente carica di aggressività
Eppure nell'idea del limite della politica c'era un nodo irrisolto della teoria della pratica dei Comunisti italiani il nodo delle istituzioni
Una delle scommesse che a mio avviso erano in gioco nella svolta della fine dell'ottantanove era questa
Capire che sovraccaricare la politica di finalità ad essa estranea e trentuno con il permanere di un deficit di teoria e di padroneggia amento operativo delle istituzioni l'Italia non è stato negli scorsi decenni un Paese povero di conflittualità sociale
Ma è stato un paese dove è più tenace si è rivelata l'ingessatura politico istituzionale di qualsiasi prospettiva di riforma
è probabile che questo sia un dato comune a tutti i Paesi ad alta complessità sociale ad avanzato sviluppo capitalistico
Da dove si registra l'aggravante di un immobilismo istituzionale che arriva fino all'espressione fisica di un ceto politico auto riproduttivo inossidabile e l'aggravante di una pluridecennale conventio ad excludendum nei confronti del partito comunista
Ma il quadro complessivo che ci veniva dettate che ci viene oggi dettato è quello di una crescente integrazione europea
Entro la quale vengono assottigliandosi per fortuna i margini di quella che una volta veniva definita è oggi sempre meno la anomalia del caso italiano
Ciò significa che ogni prospettiva strategica va pensata e discussa nel quadro dei grandi punti di riferimento della cultura politica europea non tutti naturalmente e cerchio non quelli che oggi si schierano rispetto al Golfo con una sensibilità interventista
Ma noi dobbiamo pensare che questo respiro europeo sia stato oggetto di un'appropriazione abusiva da parte del interventista ed è un'appropriazione destinata a dissolversi e a mostrare la corda
Io credo che in questo contesto sia stata vissuta con grande intensità dagli esterni l'alternativa tra un organici Isma'più o meno residuo o più o meno ancora pesantemente operante
Il cosiddetto formalismo liberaldemocratico ed è stata vissuta in direzione di una rottura degli argini di una valorizzazione senza doppi Nietzsche della trama formale che sottende e deve sottendere ogni assetto democratico
Possiamo dire che a questo livello è cambiata l'immagine del nemico
Si è allontanata da quella che si identificava nell'astratta ingannevole parità di diritti a copertura di ogni ingiustizia sociale che si è avvicinata a quella che vede nella ricostituzione della legalità un momento potenziale di alta combattività della sinistra
La linea di demarcazione tra conservatori e innovatori non coincide più seppure lecito pensare che sempre abbia coinciso in passato
Con la linea divisoria tramandata dallo scontro ideologico della guerra fredda
Il mancato incontro della tradizione teorica del movimento operaio con la scala di valori che oggi identifica ma sotto il titolo della cittadinanza ha prodotto e spesso una concezione strumentale della democrazia
Ma oggi sappiamo che la struttura formalistica del potere ha ceduto da tempo il passo al determinarsi di realtà magmatica informali
All'Haute nomi trarsi di poteri occulti e incontrollati alla possibilità permanente di cancellare conquiste sociali e garanzie formali o la forza di aggregazioni oligarchica
Che cosa avevano chiesto agli esterni alla svolta un intervento radicale sulla forma partito e non solo questo ma intanto la forma partito e certamente lo spartiacque di ogni rinnovamento presente e futuro
Il congresso dovrà fornire segni tangibili in questa direzione come hanno chiesto tutti gli esterni la sinistra dei pezzi i numerosi
Invitati e i numerosi comitati per la Costituente
In particolare credo che forse era emerso due esigenze che gli organismi di partito di che gli organismi di base del partito democratico della sinistra territoriali tematici o di autonomia fossero concepiti come luoghi fondamentali nel quale si svolge la produzione politica diffusa
E che il processo di costruzione del partito democratico della sinistra imponesse che gli organismi di base fossero sotto diverse accezioni luoghi aperti
Che in sostanza è necessario prendere atto che esistono disponibilità all'impegno civile che non si tradurranno immediatamente in un'adesione al programma generale del partito democratico della sinistra
Ma non era solo la forma partito al centro del nostro intervento
Gli esterni non chiedevano un'abiura nei confronti dello schieramento politico internazionale di oltre cortina finché esso è esistito a una dichiarazione ideologica di intenti di ripudio del comunismo la diffidenza nei confronti della tradizione comunista era stata non dimentichiamolo spesso superata sul piano elettorale
In realtà gli esterni che devono qualcosa di meno clamorose di più ambizioso la fine dell'intreccio perverso tra ideologismo in moderatismo la fine dell'oscillazione tra fa sia e innamoramento nei confronti dei centri di potere istituzionale
è apparso ad un certo punto chiaro nella seconda metà degli anni Settanta che non esistevano margini di coscienza patrimoni storici e identità forti che fossero in grado di impedire a sinistra una deriva moderata
Si è consumata così una duplice sconfitta da un lato rinuncia preventiva al padroneggia mento delle istituzioni dall'altro accettazione acritica del loro potere intoccabile
Era poi questa dato che sollecitavano sguardo anche retrospettivo sulla tradizione comunista
Perché in quella tradizione si coglieva un residuo di Teoria finalistica della storia che consentiva di assumere atteggiamenti indifferenti istrici nei confronti delle istituzioni
Il che può significare anche come talvolta è accaduto nella pratica del Partito socialista propensione all'occupazione senza trasformazione delle istituzioni stesse
E che consentiva anche bisogna dirlo di racimolare consociativa mente piccole briciole di potere oppure di moltiplicare in momenti personali di deresponsabilizzazione
Se proprio bisogna andare a toccare il nodo della moralità individuale bisogna chiedersi quante volte la gestione parassitaria di un ed entità a forte compattezza ideologica è stata in certi settori amministrativi o in certi momenti istituzionali molto rilevanti
Una sine cura uno scudo protettivo che ha coperto fenomeni di moderatismo e di conservatorismo
All'altezza dei quali si sono dati spesso la mano estremismo boria di partito e una logica subalterna
Essere pacifisti significa anche sforzarsi di non cedere alla regressione di mentalità e di cultura che ci viene imposta dalla guerra tentare di salvaguardare gli spazi visivi di razionalità
Bisogna pensare allora ad un rapporto tra partiti e movimenti che non sia di colonizzazione dell'uno nei confronti degli altri e tanto meno di ricatto dal basso
Di richiesta imperativa di copertura di rappresentanza dei movimenti nei confronti del partito
Un partito di sinistra che disponga di una fisionomia di cover di governo e di credibilità democratica ha il dovere vorrei dire l'interesse a dare per scontata l'impotenza della società politica ecco l'idea del limite della politica a tradurre in termini politico parlamentari tutti i sommovimenti e tutte le istanze della società civile
Un partito democratico e allora abilitato a selezionare respinte rivendicativa e promuovendo le ha diritti ed è poi obbligato
In termini programmatici a fare di questi diritti una soglia invalicabile un punto di non ritorno
Spetta a noi trovare in futuro le forme in cui i movimenti privi di diretta rappresentanza politica possano dare forza e potere alla loro esigenze
Ma questa richiesta di ricerca non può prescindere dalla consapevolezza che esiste uno scarto permanente e strutturale ho finito
Tra la ricchezza anche disordinata e confusa che può venire dal basso e la capacità di reazione che in dotazione alla società politica
La condizione di attrito e anzi la condizione di conflitto tra cittadino e istituzioni è una condizione incancellabile ha il dovere di prenderne atto chi abbia veramente respinto ogni suggestione integralisti Castellazzi
Allora ricordo che alle ore venti e trenta mila salaci la riunioni di tutte le delegate
La slide e a destra dopo il tunnel poi la seduta del congresso di domani mattina
Avrà inizio alle ore nove sarà tutta dedicata agli interventi sulla relazione del compagno Occhetto la parola per l'ultimo intervento è rinato di Coligny delegato del centro
Compagne e compagni ma sono contento di colto quest'ultima occasione di intervenire a un congresso nazionale vertici dove in questi giorni
Il Partito Comunista Italiano ha compiuto settant'anni e quante cose ci sono Pietro quel simbolo che alla mia sinistra un simbolo che ha finito per diventare anche un simbolo di democrazia strana la storia del Partito comunista italiano nato
Per fare come la Russia e che ha finito per diventare attraverso le dure prove della lotta del contro il fascismo e le prove altrettanto dure
Degli anni della ricostruzione non dimentichiamo Scelba non dimentichiamo Tambroni un simbolo di difesa della democrazia
Un simbolo eloquente soltanto al suo apparire perché dietro si legge un mandato sociali e si vedono le forze degli umili dei deboli
Delle forze che erano oppresse e che volevano attraverso quel simbolo e quel partito diventare più liberi
E io credo che dobbiamo augurare all'altro simbolo al simbolo del partito democratico della sinistra una storia altrettanto lunga e altrettanto feconda voglio dire che io non entro riluttante nel partito democratico della sinistra
Anche nel PC voglio osservare accompagna salvate ci sono persone molto molto diverse tra di loro
E qualcuno di loro non è diventata politico di professione
Ma la sostanza la questione che voglio dire che non entro appunto con la riluttanza nonostante tutte le riserve che un Espresso all'idea della svolta
Al modo con cui questa politica è stata perseguito voglio dire anzi che entrò forse con qualche impazienza
L'impazienza di confrontare ad armi pari il bagaglio politico e teorico di un comunista italiano con il bagaglio delle altre forze e le altre pendenze democratiche di sinistra che esprime la società italiana
E non solo quella italiana
Egli è secreto dovrà confrontarsi con le tendenze e le idee che si esprimono in Europa negli Stati Uniti d'America è perché non con quelle forze che comunque si esprimono in delle società del sud del mondo in Algeria in Tunisia in Sudafrica in polemica lotta con i governi che regolano quelle quelle nazioni ecco di fronte a noi abbiamo un compito complesso e difficile che quale può essere una pratica critica della democrazia dobbiamo essere consapevoli del fatto che questa può essere una grande occasione
Dobbiamo essere consapevoli del fatto che uno storico dell'arte un regista un attore un giornalista non si giudicano dalle propria tessere di partito e quindi in qualche modo una riapertura di discussione di confronto oltre i rifugi dell'ideologia può essere feconda e positiva
Ma dobbiamo anche essere consapevoli del fatto compagne e compagni che la storia del PDS e tutta da scrivere
Che il mandato che chiediamo lo dobbiamo conquistare
E che non è possibile pensare di evitarlo meccanicamente dal partito comunista italiano ecco questa è la scommessa che abbiamo di fronte
E allora
Su che cosa giochiamo le nostre carte
Io ho apprezzato con qualche fatica di cui dirò poi la posizione che è stata in fondo l'asse portante della relazione di Occhetto più che per espresso a proposito del Golfo riaffermando una tesi fondamentale che la logica che scioglie i conflitti e la logica della ragione della politica che non è la logica delle armi ci pensino la Malfa e Craxi comprendano che le forze politiche
Non possono calcolare la loro forza politica scatta decide a qualche esce la loro forza politica inseguendo la logica dei blitz che delle grandi battaglie si fanno in controtendenza
Sconfiggendo la tentazione di compiti raggiungere l'immediato e quindi in qualche modo ecco le ipotesi di alternative ritrasforma Sironi degli equilibri della società italiana allineandosi sulle posizioni del governo ma possono far venire in mente il famoso paradosso di Achille e la tartaruga
Per quanto fosse veloce Nazil diceva l'antico sofista non potrà mai raggiungere la tartaruga perché la tartaruga
Si sposta e appena la raggiunta la tartaruga si è spostata ancora di una frazione infinitesimale e se ragioniamo inseguendo sempre le nuove condizioni che si porranno al nostro partito non usciremo dalla logica di questo sofisma
Abbiamo bisogno di un'altra linea
Abbiamo bisogno della capacità invece di indie di scommettere sul futuro di prevedere le mosse le tendenze della società e qui arriva la ragione della fatica che ha punteggiato il mio ascolto
Voglio dire che la svolta della Bolognina si appoggiava su un'idea forte
Di sbocco possibile anzi imminente del sistema politico come se il nostro cambiamento di nome ed ero aprisse la al nostro partito la porta di uno alternativa politica e se questo era vero io credo non lo è più a giudicare dalle reazioni che ci sono state la nostra posizione sul Golfo non è una polizia una divaricazione che si risolve subito che si risolve subito mi domando però semmai è stata fondata quell'idea
Cioè se indipendentemente dalla posizione che abbiamo assunto oggi sul Golfo e mai stata davvero fondata l'idea che la svolta potesse realizzare di semplicemente col nostro cambiamento di nome e io credo che questo non fosse che questo fosse vero e quindi ci troviamo oggi di fronte in questo congresso in cui il confronto può essere più ravvicinato alla possibilità alla necessità di affrontare i nodi di sostanza della nostra politica però dobbiamo parlare di noi
Certo è vero la nostra politica contrastata da avversarie le vicende del clan della della Gladio le vicende dei discoli discorsi su un altro piano di Romiti sulla qualità totale
Ci dicono che abbiamo avversari politici avversari economici ma credo che dobbiamo parlare di noi nel senso che dobbiamo uscire dalla idea dalla dalla sensazione che qualche volta possiamo dare che il cambiamento di nome di simbolo non sia altro che un esorcismo ma che lascia poi intatti i problemi ci assolve dalla necessità di usare l'arma della critica per risolverlo voglia alludere al fatto voglio parlare del fatto che ne abbiamo bisogno di cambiare l'asse della nostra politica dalla ricerca del consenso di un consenso un po'indifferenziato alla capacità di apprezzare di organizzare il conflitto cosa vuol dire cultura del consenso
E credo che nel nostro declino elettorale subito dopo il picco del mille novecentosettantasei in questi quindici difficili anni
Riconosciamo soprattutto credo dobbiamo riconoscere soprattutto credo il segno della difficoltà di individuare con chiarezza il nostro mandato sociale le forze a cui ci appoggiavamo quelle a cui chiedevamo consenso
Tanto più la ricerca di consenso e stata generica tanto più questa ricerca è stata infruttuosa e abbiamo quindi bisogno di cambiare di muoverci con un'altra ottica nei confronti della società italiana delle forze che questa Espresso attraverso la sua modernizzazione Dio si è lasciato
Della dell'inizio degli anni sessanta forse lo spartiacque lo possiamo individuare in quel grande movimento del sessantotto sessantanove di cui sono state date neppure troppo ideologiche e troppo parziali
Da parte nostra ma anche delle forze del movimento che allora si sono espresse ed organizzate abbiamo bisogno di capire dove quel cambiamento abbia richiesto non diversamente da come avveniva in altre parti sviluppate del mondo occidentale un abbia imposto una trasformazione di abitudine di costumi e di cultura di vita che richiedeva un salto di qualità delle forze politiche che allora non si è compiuto
Ecco forze del conflitto forze politiche forze sociali che oggi non sono rappresenta a te pienamente dai partiti così come si sono organizzate che hanno bisogno di qualche di riconoscere del parquet che possono riconoscere del partito democratico della sinistra
Un momento di rappresentare
Ora ecco in questo modo l'albero potrà crescere potrà crescere se cresce insieme alle forze della società alle forze del conflitto che individua e a cui rivolge proposte precise certo può crescere può crescere può crescere come deve fare come può fare un partito democratico e considera la democrazia il terreno insieme la
Della lotta politica e che insieme però non considera esaurita
Tra storia politica le possibilità politiche attraverso l'attuale modello di sviluppo occidentale
Incerto si parla
Era del Golfo da questo punto di vista ci deve fare riflettere la tecnologia
Le meraviglie della tecnologia a che cosa sono piegate a che cosa sono indirizzate vogliamo pensare cioè della storia dell'uomo
Massimo di possibilità di civiltà che l'umanità può esprimere sia rappresentata da questa cultura dobbiamo pensare che non esistano altre possibilità di organizzazione della vita sociale
Che la società esprimere dei suoi conflitti e non siano la logica esista esprimendo in in questi giorni
Questo sarebbe molto migliore e dobbiamo essere consapevoli del fatto che possiamo praticare delle strade diverso certo possiamo praticare del terza entrando pienamente dentro la logica
Cultura del conflitto
Politica e non si contenta di inseguire gli avvenimenti del presente ma tenta di programmare la propria strada di individuare dei terreni di di di di scontro e insieme di trasformazione di trasformazione della società coi vogliamo chiamare le possibilità che sono aperte di fronte all'
Per l'umanità le vogliamo chiamare socialismo
Credo di sì a patto di Alda
E a una severa
Non formale riflessione critica su quello che questo termine denotare significa noi abbiamo credo la necessità di far capire fino in fondo come questa idea di socialismo di chi possiamo essere portatori oggi ha poco a che vedere con mitologie collettiviste stataliste
Ma si fonda invece su un'altra esigenza sull'esigenza di offrire l'arma della politica come strumento di difesa e di liberazione
Sa di individui sovrani che si esprime nelle grandi metropoli del dell'Occidente capitalistico e insieme sono refrattari alla politica e insieme hanno bisogno della politica come strumento di liberazione
Già del Beaubourg in questi giorni da da da
Tempo sta segnando i secondi che mancano al Duemila resteranno siamo jury
Dati alla fine di un millennio di un altro millennio della storia dell'umanità sarebbe molto strano molto triste se lo scorrere di quei secondi dovesse essere segnato Salt da sentimenti di angoscia e disperazione di rifiuto la politica come Progetto di liberazione dell'umanità la possibilità di individuare nuovi terreni
Per lo sviluppo della società un e la ciò che dobbiamo porre ha una concezione meccanica è stata degli degli equilibri e quindi
Credo
Che davanti a noi abbiamo una
Un difficile cammino segnato non dalla convenzione dalla convinzione meccanica che la necessità della storia lavora per noi ma segnato invece dalla convinzione del atto che la possibile la scelta della possibilità del conflitto e della lotta quella su cui può crescere meglio il nostro partito
I lavori riprenderanno
Alle ore nove
Via