I democratici per il NO al referendum per la riduzione dei parlamentari. Intervista a Luca Rizzo Nervo

Radio radicale siamo con l'onorevole Rizzo Nervo del Partito Democratico bolognese
Per parlare del diciamo di quella parte del Pd che si oppone al al sì che non vuole far passare questa riforma sulla riduzione del numero dei parlamentari
Allora come stanno andando le cose nel nel partito democratico su questo che il sette di settembre
Prenderà una decisione nella direzione nazionale allora si è aspettato troppo per prendere una decisione era giusto riflettere considerando gli schieramenti che si sono formati all'interno del Pd
Intanto finalmente se ne parlerà in una direzione nazionale perché quello luogo in cui fare una discussione piena su un tema così importante con una modifica costituzionale che lì si potranno portare le ragioni ovviamente delle diverse parti io credo che nella storia nel DNA del centro sinistra del partito democratico ci sia una revisione costituzionale che mi era un milione efficientamento del lavoro parlamentare a una coinvolgimento in termini quindi anche di rappresentanza
Del sistema degli enti locali delle Autonomie questa è sempre stata la nostra stella polare tutto ciò non c'è nella riforma cosiddetta del taglio dei parlamentari ma vi è appunto un taglio lineare dei numeri in dando spalmando una volta di più la famelica bestia della dell'antipolitica e per questa ragione io credo che sia giusto come Partito Democratico si
Assuma una posizione di contrarietà so che questa posizione che
E la mia di altri ma forse non sarà prevalente all'interno della gruppo del partito democratico in quella sede però faremo per una discussione piena certamente che avviene tredici giorni prima del referendum quindi a quel punto lì dovrà essere poi diciamo ci dovremmo affrettare rispetto alle conseguenze di quel
Di quel percorso e comunque sia in un quadro in cui su una modifica costituzionale penso sia legittimo che vi siano anche una pluralità di posizioni di sul sul campo
Vi ha spiazzato parecchio diciamo tutta questa vicenda i terreni i tre no a nelle votazioni durante la riforma l'ultimo sì e poi tutto questo tempo perso verrà non non prendere una una una una posizione con con le critiche che si porta dietro tutto questo dibattito sulla mancata legge elettorale
No non realtà non ci ha spiazzato realtà c'è una percorso molto chiaro c'era un accordo politico che dopo tre voti contrari da parte del Partito Democratico che erano stati fortemente motivati con contrarietà
Molto nette ripeto argomentate proprio intorno alla mancanza di una serie di correttivi costituzionali e di un quadro di un sistema che l'impianto di riforma complessivo
Si era deciso per il sì a fronte di una Della promessa ricordo perfettamente che l'accordo di governo c'è scritto contrapporre il l'avverbio contestualmente quindi dell'avvio
Contestualmente di una processo appunto di riforma più complessiva che accompagnasse il taglio semplicemente dopo un anno questo processo complessivo questi elementi questi correttivi costituzionali non vi sono non ve n'è traccia e quindi a mio avviso valgono tutte le
Le remore le contrarietà che il Pd aveva espresso così nettamente nei tre voti precedenti allora voi rischiate
Secondo lei c'è il rischio che il Partito Democratico resti danneggiato da diciamo da tutte queste cambiali in bianco aperte con il Movimento cinque Stelle per cui il sì al referendum
Il non aver incassato alleanze credibili per le elezioni regionali e le conseguenze che potrebbe portarsi dietro non so se lei oggi ha visto questo sondaggio di D'Alimonte sul Sole ventiquattro Ore che dà in bilico anche la Toscana
Ma io so che quando si fanno un governo di coalizione a maggior ragione in un quadro come quello da cui è nato questo governo quindi un quadro un governo un'alleanza necessitata da situazioni particolari si pagano dei prezzi alla responsabilità e alla necessita di mediare rispetto posizione altrove io credo però che si ponga si pone anche rispetto a questo passaggio relativo al referendum l'esigenza di rimarcare con più forza l'identità del partito democratico alcune questioni che per noi sono irrinunciabili non negoziabili in qualche modo all'interno anche della della dell'esperienza di governo che su questo credo che in alcuni passaggi siano perse l'occasione che sia necessario quindi rafforzare molto di più il culla il profilo riformista del del governo attraverso alcune scelte
Che chiaramente identificano il Partito Democratico in altri casi su alcune cose questa venuto con onestà ad esempio cito la trattativa con l'Europa sicuramente un esempio positivo in questo senso ma credo che il rischio di pagare un prezzo molto molto alto non solo in termini elettorali Mentana identitari di sia
Bonaccini ha messo in difficoltà Zingaretti con il suo sia referendum secondo lei no no credo che
Presidente Bonaccini abbia espresso una posizione che peraltro sul tema era nota da tempo credo che anche il presidente Bonaccini pensi anche da presidente le ragioni che il collo diciamo un profilo di riforma più complessivo che coinvolga anche una ridefinizione del ruolo delle Autonomie all'interno del processo legislativo sarebbe preferibile però dal suo punto di vista comunque questo è un passo su cui Espresso un si è io credo che sia normale a poche ormai giorni dal dal referendum ma tribune politiche aperte quant'altre
Avere una pluralità di posizioni che si esprimano ecco in mancanza di un luogo di condivisione sarà più chiaro di King e reti Borraccetti perché ha deciso prima del sette settembre
Fano compiti diversi
Il ruolo del segretario ha una sua complessità che io non sottovaluto cioè dover mettere insieme in un grande partito a vocazione maggioritaria una pluralità
E di di posizioni secondo me quando il Pd discute anche dividendo sì ma discutendo e confrontandosi su idee diverse non fa mai male
Ringrazio ringrazio l'onorevole dico Rizzo Nervo del Partito Democratico grazie grazie