Giornate Nazionali dei Servizi Pubblici FP CGIL 2019 - Futuro prossimo. Potremmo permetterci il benessere?

Allora se se ci accomodiamo sì compresi cominciamo grazie
Cominciamo bravo puntualissimi a diciassette zero trenta
Va bene
Va bene buon pomeriggio buon pomeriggio per i relatori sono già tutti sul palco grazie grazie per l'invito
Diamo tale Lucarelli sono un giornalista e ringrazio esigere per avermi invitato a moderare questo dibattito prima di cominciare il dibattito il tema lo vedete futuro prossimo potremo permetterci il benessere un bel tema e quindi svilupperemo un bel dibattito do la parola a Nicola Moliterno che qui che qui vicino a me che un po'di anni fa
Lavorava in una ditta di famiglia
Avuto avuto l'incidente però grazie all'INAIL grazie allo sport ha vissuto e continua a vivere una bellissima esperienza è stato anche alle pare a Olimpia di campi più volte campione italiano i tennisti tavolo e tanto altro e ce lo racconta Luigi grazie
Buonasera a tutti
Cade una improvvisata molto piacere partecipare
Ambone anzi era sono Nicola Moliterno invalido INAIL da tanti anni dalla Min novecentottantacinque ho provato questa esperienza sì ho avuto un danno non da poco però presa molto bene grazie anche all'INAIL sono arrivato al punto agonistico del tennis tavolo a un livello mondiale tra i primi al mondo
Grazie allinei il io ho avuto l'incidente nel mille novecentottantacinque e l'ho presa bene dall'inizio
Ho ho fatto dei passi da gigante proprio con la mia forza di volontà e con l'aiuto dell'INAIL campano che mi ha dato una mano
Ad affrontare tante spese per qualificarmi per lei ho partecipato alle parole in piedi di Pechino due mila otto e mondiali in Corea due mila dieci
Sembro con la però qualificandomi con l'aiuto dell'INAIL le come sponsor ufficiale perché non è se essendo campione per dieci anni consecutivi Italian ti dei qualificare e con l'aiuto del livelli campano io ho potuto affrontare cure queste specie
E arrivare a quella punto che sono arrivato con grande soddisfazione per me
Perline il campano Codato questo
Questo valore che che io a e queste soddisfazioni che sto avendo ancora adesso che io oltre allenare i ragazzi gioco ancora contro i normodotati Omo
Contro i normodotati e passa una Vidal Serena pure essendo in carrozzina è l'affondo con molta serenità e tranquillità
Va bene va bene ed è sentita anche dall'accento che delle osservazioni di Aversa giusto esattamente va bene va bene lo sta qua con noi allora diamo a cominciare va bene
Grazie
Allora buonasera Lalla dicevo il tema del dibattito lo futuro prossimo potremo permetterci il benessere qualcosa che ci sta sfuggendo insomma che siamo po'perdendo di vista negli ultimi anni quindi tema su un dibattito molto molto interessante naturalmente
Benessere che siamo siamo perdendo che abbiamo in parte perso negli ultimi anni innanzitutto per una crisi
Mondiale dell'economia che vede l'Italia
Tra i paesi più colpiti da questa crisi
Con con negli ultimi dieci anni una crescita della ricchezza le mani di pochissimi soltanto l'un per cento della popolazione italiana negli ultimi dieci anni ha visto crescere la propria ricchezza e poi tema fondamentale siamo a Napoli il divario nord-sud di di cui parleranno anche alcuni dei relatori che vado subito a a introdurre
Abbiamo due abbiamo due economisti
Sono Maurizio Franzini
E felice picciotti io leggo anche quello che dovrebbe essere più o meno poi l'ordine l'ordine degli interventi che abbiamo circa un orrore un quarto quindi si ci conteniamo nei dieci minuti dieci dodici Massimo quindici quindici minuti
Da me poi
Presidente dell'INPS
E qui
è arrivato adesso
Che saluto può abbiamo i sindacalisti
Florindo livelli o e Tana Scacchetti sono rispettivamente segretario nazionale
Della funzione pubblica CGIL segretaria nazionale della della della CGIL allora io comincerei con
Con Colle economisti comincerei
Con con Franzini
Chiedendogli in particolare ecco parliamo di un benessere che ci sta via via diciamo sfuggendo che questo lo vediamo in particole in particolare abbiamo in tanti abbiamo tanti esempi tanti campi ma soprattutto in quello che il settore dell'Uefa sì servizi delle delle delle amministrazioni pubbliche
Vediamo continuamente difficoltà servizi che diciamo il peggiore anno che che vengono a mancare entra in tanti campi vediamola settori del della scuola del della sanità
E così via ecco in che modo diciamo si può invertire in particolare la rotta se si può fare in che modo in questo settore dei servizi e del welfare
Abbiamo da questo
Ciò si
Buonasera grazie
Dunque la domanda che ci viene posta e possiamo permetterci due il benessere quindi la successiva domanda è ma noi ci siamo cioè nel senso che
Per una grande quota di persone è stato appena detto benessere e ampiamente permesso
E quindi la questione riguarda coloro che dobbiamo individuare che quando invece qualche problema a questo riguardo qui vorrei ricordarvi soltanto alcuni dati che servono inquadrare anche la risposta alla domanda che mi è stata posta e cioè se ne guardiamo quello che è successo in Italia negli ultimi venticinque trent'anni vediamo per esempio che l'un per cento che percepisce i redditi più alti avviso aumentarle il proprio reddito di oltre il cinquanta per cento mentre il cinquanta per cento
La popolazione più povera quindi la metà degli italiani più poveri in qualche modo visto diminuire del venti per cento la quota dei Verdi quindi capite che le distanze si sono notevolmente ampliate
Ed è importante sottolineare che questo è avvenuto in modo particolare negli anni in cui il reddito nazionale il famoso PIL cresceva di più
Questo lo dico perché normalmente e ci ritornerò si dice che il problema si risolve sempre con la crescita del PIL avvisa o il problema di che si risolve con la crescita del PIL regresso che il che cresce si distribuisce in modo molto molto diseguale
Teniamo anche presente un altro aspetto che caratterizza la realtà italiana e cioè che coloro i quali sono i avvantaggiati quell'un per cento ma non soltanto l'un per cento il dieci per cento
è in generale figlio di chi faceva parte del dieci per cento più ricco dell'un per cento più ricco anche nella generazione precedente e quelli che stanno in basso fanno parte di famiglie che stavano in basso anche della loro generazione cioè siamo di fronte a un sistema che a poca mobilità sociale e trasmette molto la disuguaglianza da un anno all'altro da dire in maniera brutale per capire chi si può permettere benessere bisogna avere chiaro che viviamo in un sistema in cui i ricchi tendono ad essere ma abbastanza più ricchi dei poveri e tendono ad essere sempre gli stessi che è una brutta notizia nel senso che sarebbe molto meglio se avendo comunque un sistema di disuguaglianze di redditi diversificati i ricchi di una generazione non fossero quelli che scaturiscono vuol dire che hanno avuto dei meriti maggiori di quelli che se noi siamo l'esenzione di questo genere allora i poveri figli dei poveri ma perché non si devono permettere il benessere questa è la domanda che mi facciano siamo di fronte a situazioni di disagio e di difficoltà che riguardano grosse fette della popolazione e per di più a causa spesso delle loro origini familiari
E non per responsabilità direttamente personale
Immaginare che un Paese che ha un reddito pro capite medio che non è tra i primi dieci del mondo ma comunque molto elevato
Non si passerà in mente di fare di più
Per questa categoria di persone secondo me come ammette questo non è un Paese civile e moderno quindi la domanda ce lo possiamo permettere risposta prima che dove ce lo dobbiamo permettere in qualche modo perché altrimenti non ci configuriamo
Come un Paese moderno però questa frase questa affermazione ci possiamo permettere fa venire in mente una specie di mantra che circolava che circola ancora che avvertivo ci possiamo permettere il Welfare State
No come se fosse un bene di lusso che non ci si può o consentire cronica che e cosa c'è dietro questa domanda quando uno fa questa trama c'è l'idea che il Welfare State sia uno spreco
Lo dico brutalmente c'è un'idea che queste sedi sia un freno a le meravigliosi e progressive sorti dell'economia cioè freni l'andamento progressivo dell'economia
Entrambe le cose sono prive di fondamento nel senso che è vero che ci sono degli sprechi nessuno potrebbe negare ma se voi andate a vedere la quota e l'ammontare di spesa per il welfare e viene fatta nel nostro Paese
In quasi tutti i comparti siamo al di sotto di paesi comparabili con il nostro dal punto di vista del livello di sviluppo questo vale la spesa pro capite per la sanità fare la spesa pro capite per la scuola in particolare per l'università
Vale per la sua vale relativamente ai alla complessiva spesa in termini dipendenti pubblici lo sapete benissimo che abbiamo un deficit nei confronti degli altri paesi in termini di dipendenti pubblici
Che se venisse colmato secondo alcune stime farebbe scendere il tasso di disoccupazione nel nostro Paese al cinque per cento
Dal dieci per cento in cui siamo adesso qui siamo di fronte a se ci sono degli sprechi bisogna evitarli e reinvestire quelle risorse per colmare questa lacuna non si può pensare che gli sprechi debbano essere tagliati riducendo riducendo la spesa
E allora anche sotto questo aspetto è evidente che non si può concordare con l'idea che non ce lo possiamo permettere e tanto più non si può concordare se ragioniamo su un fenomeno di cui in questi giorni si sta discutendo più o meno
A proposito che è quello dell'evasione e dell'elusione fiscale
Cioè se voi guardate lo sviluppo del welfare italiano che comincia su scala significativa negli anni settanta vede nel momento in cui queste Doriano partiva non partivano le entrate tributarie
C'è cominciata un deficit in quell'epoca che ha riguardato
Alcuni tipi di imposta in particolare ma che ha generato una distanza enorme tra le spese e le entrate perché mancavano i soldi che andavano a finire può evasione o a illusione
Noi abbiamo una sapete benissimo quali sono le cifre dell'evasione ma immaginate che VF noi potremmo avere se una parte di quell'evasione dico e delusione venisse recuperata cara guardare quanti sono coloro che in Italia dichiara un reddito superiore a cento mila
Euro trovare che non sono più di centoquaranta mila centocinquanta mila persone qui stiamo parlando di una cosa
Molto ridicola e abbiamo milioni e milioni che dichiarano redditi intorno inferiori ai quindici mila euro
Per di più tanto per dare un'idea di quello che potrebbe che Tele due sole operazioni recenti di recupero dell'elusione fiscale
Quindi non è evasione ed elusione del senso tentativi con furbizia di pagare di meno fatti da grandi Soggetti hanno portato al recupero di una cifra che supera il miliardo di euro
Quindi bastano poche operazioni per portare il bilancio dello Stato cifra che sono in grado di cambiare completamente
Il senso
Del dell'incidenza del welfare se si vogliono usare in quel modo quindi anche guardando alle cose da questo punto di vista la risposta è e abbiamo Marchini amplissime per permettere a coloro che stanno nella posizione di pensioni o sanità di migliorare
Il loro la donò il loro status grazie a interventi mirati sia di welfare sia di rafforzamento dei loro posizione del mercato cioè permettere loro di guadagnare venti di più elevati anche nel mercato
Attraverso opportuni investimenti
E allora che cosa che di fatto porta a dire che forse non ce lo possiamo permettere no quali sono
Ovviamente ci sono interessi cioè c'è qualcuno no no no non vuole questa cosa perché fa parte di coloro che probabilmente verrebbero danneggiati ma ci sono anche una serie di idee abbastanza sbagliata che vengono condivise da coloro che poi sono danneggiati da quelle stesse idee no ed è appunto
Che sostenere la spesa per il welfare intervenire a ridurre le disuguaglianze significa fa scappare i ricchi se diretti un po'più di tasse esseri che scappano soffriamo tutti e abbiamo una perdita in termini di crescita di cui tutti ci potremmo Vantaggiato
Ora
I dati che noi abbiamo le analisi che noi abbiamo dimostrato primo che la fuga dei ricchi quando gli aventi un po'nel darsi avviene su una scala molto ridotta secondo lo dico
Ed era molto brutale segni che se ne vanno e comunque la crescita continua chi se ne importa che i ricchi se ne vanno
E i nostri e i nostri e i nostri analisi ci dicono che laddove il sistema redistributivo
è più efficace non diminuisce la crescita sia alcuni casi tende ad aumentare quindi se questa si accompagnasse anche a qualche fuga di chi non genererebbe un danno per la collettività se per danno si intende la perdita di PIL che è una roba su cui qualcuno potrebbe dire
Che non è il solo modo
Per intendere le cose
Per di più riagganciandomi a una questione di questi giorni abbiamo moltissimi studi che dimostrano che altre dimensioni del benessere soprattutto dei poveri
Possono essere oltre quelle economiche possono essere migliorate da una riduzione delle disuguaglianze mi riferisco anche alle questioni ambientali
Molti studi dimostrano che laddove la disuguaglianza dei redditi è minore
La qualità dell'ambiente migliore cioè c'è un rapporto negativo tra disuguaglianze e qualità dell'ambiente questo è un aspetto che non viene a mio modo di vedere adeguatamente valutato pro capite
Essendo riuscissimo a intervenire sulla diseguaglianza economica miglioreremo il benessere non solo della dimensione economica ma anche in altre dimensioni è stata estremamente importanti per la vita delle persone
Quindi conclusione che aveva esaurito il mio tempo la risposta alla domanda essi sì possiamo permettere per farlo dobbiamo farlo con giudizio non c'è tempo per entrare nei dettagli magari se ne può riparlare
Questo procedere con giudizio dedica rompere la tendenza di questi sistemi contemporanei a generare una continua e crescente disuguaglianza dei redditi un peggioramento dove con i vari servizi da cui dipende la vita di molte persone
E a dare ragione
A Edward osserva Napoli e quindi voglio citare Eduardo De Filippo il quadrato si invita anche a fare degli studi linguistici perché e concludo in questa sua meravigliosa commedia che si chiamava la Fortuna con la effe maiuscola a un certo punto c'è un monologo di Eduardo in cui Eduardo dice
Il danaro vado essa l'altro danaro sentiti a me c'è la calamità è un mistero
Lei mi deve dire si uniscono le mille lire i milioni si uniscono ai migliori
Si attirano tra di loro si chiamano noi non capiamo questa lingua ma dolosi parlano c'è la lingua dei milioni e si parlano da un paese all'altro azione all'altra
E allora concludendo forse dobbiamo studiare la lingua dei milioni per disturbare la comunicazione tra i milioni aiutare venire a dire aggiungersi I milioni così riduciamo le disuguaglianze grazie
Grazie grazie anche per per questa bellissima citazione
E direi adesso professor Pizzuti continuando sul tema
Dell'UE il farmaco anche diciamo parlare poteri due for pubblico ma anche dell'UE il fare privato diciamo e e anche in prospettiva in che modo il welfare privato può dare una mano sul sull'altro tema diciamo molto complesso è quello delle pensioni
Grazie buonasera grazie per l'invito
Allora la prima cosa che volevo dire e che se questo dibattito non l'avessimo fatto negli anni Sessanta V settanta sarebbe stato molto più facile e ottimistico rispondere perché a quell'epoca era opinione addirittura corrente che i figli sarebbero stati meglio dei padri era convinzione comune
Se oggi ci domandiamo come stanno o staranno i figli rispetto ai padri
Le cose diciamo non non possiamo rispondere in maniera altrettanto ottimistica ma perché
Ma in quel periodo
Il sistema economico sociale era molto stabile gli equilibri erano certi la precarietà era un concetto che non esisteva
Oggi invece siamo in tutt'altra situazione e non solo è più difficile prevedere perché quando il futuro è incerto per definizione diventa più difficile ma anche la previsione che si può fare proprio perché la situazione incerta none positiva
Ora e proprio in queste circostanze specialmente quando i mercati funzionano in modo incerto che i sistemi di welfare dovrebbero aiutare
Sono nati anche per questo e come diceva prima
Maurizio Franzini non sono affatto un costo non sono affatto un lusso ma sono uno strumento che lo sviluppo economico capitalistico si è dato per svilupparsi meglio
Beh stanno funzionando un po'meno bene di come funzionavano
Un tempo
Allora io vorrei dire due cose su come visto che siamo anche
A casa della funzione pubblica del sindacato della funzione pubblica vorrei anche cercare di capire un po'meglio qual è il rapporto tra pubblico e privato nel settore dell'UE far e poi specificamente nel settore delle pensioni
Nel rapporto sullo stato sociale che io curo da diversi anni alla Sapienza quest'anno ci siamo occupati parecchio dell'Uefa occupazionale o aziendale cioè di quell'insieme di beni e servizi sociali di tipo privato che nascono dagli accordi tra datore di lavoro
E lavoratori questi questi beni e servizi vengono finanziati con un notevole sostegno del Pubblico
E in genere
Molti casi la cosa funziona così che le imprese anziché dare degli aumenti monetari in busta paga danno dei beni e servizi
Sanitari ai lavoratori e per questo ricevano le aziende uno sgravio uno sgravio fiscale
Questo sistema di welfare dagli anni novanta ad oggi in Italia è cresciuto dell'ottantacinque per cento quindi una cifra considerevole per la verità non solo l'Italia anche in altri paesi ma anche da noi è cresciuto
Abbastanza ora l'idea che spesso sia di questo welfare occupazionale è che sia una cosa che sembra favorire tutti quindi come dire una cosa estremamente positiva ecco però se guardiamo un po'più da vicino come funzione del welfare occupazionale e i suoi rapporti con il verso al pubblico
Qualche contraddizione merce e allora sarà il caso di richiamare l'attenzione e intanto quando un'impresa anziché dare cento euro in busta paga da ai lavoratori un assicurazione sanitaria o un contributo per la previdenza integrativa di cento euro
Sembrerebbe
Che non c'è nessuna differenza né per l'uno né per l'altro
E invece la differenza c'è ed è importante primo perché quella cento euro quei cento euro che vengono pagati dalle imprese all'impresa costano circa la metà perché la metà è un agevolazione fiscale che paga lo Stato
I cento euro i beni e servizi che valgono cento euro che vengono ricevuti dai lavoratori
In realtà devono fare i conti con il fatto che poiché sono dati come beni e servizi e non come moneta in busta paga il lavoratore non ricevere i contributi per le pensioni e non riceve il contributo per il TFR
Quindi significa che riceve un servizio che vale cento ma non riceva quello che altrimenti avrebbe ricevuto come pensione pubblica eccome che afferra
Quindi diciamo il lavoratore in questa in questa transazione in qualche modo ci rimette due volte in maniera diretta perché riceve meno di quanto avrebbe ricevuto se avesse avuto la
L'aumento in busta paga
In modo indiretto ci rimette perché il dando per il bilancio pubblico e in qualche misura riguarda pure lui perché prima o poi lo stato quando farà i conti egli sta per fare
Come ogni anno proprio in questi giorni
Ed ora a tener conto che ci sono delle uscite e queste uscite significherà che non potrà lo Stato dare altre prestazioni magari lavoratori e magari dovrà chiedere altri contributi o altre
Tassa
Ma a mio avviso se guardiamo le cose con un po'più di prospettiva anche le imprese se non guardassero solo al bilancio immediato si renderebbero conto che sostituire beni e servizi pubblici che come tutte le teorie economiche ci insegnano sono tramite il pubblico
Prodotte in modo più efficiente e meno costose se invece le produciamo in modo privato di fatto uno stesso bene
Uno stesso servizio della stessa qualità viene a costare di più e siccome questo fa parte dei bisogni del dei lavoratori beh quello che di fatto stiamo facendo e aumentare paradossalmente il costo del lavoro
Anche il Governo sempre dei vari governi sembrerebbero guadagnarci da farà occupazionale perché si sentano visto che ci sono questi beni e servizi privati possono offrirne di meno
Di tipo Pubblico
Però abbiamo appena visto che non è così
Perché anche quando non offrono beni pubblici ma da questi beni vengono offerti dai privati poi questi beni vengono in una buona misura finanziati sempre dal pubblico in termini di sgravi
Fiscali e allora tanto per dire due due cifre
Il contributo che dallo Stato riguarda fare occupazionale nella sanità sono due miliardi l'anno che hanno non loro rilevanza ma quello che
è un po'più preoccupante e che questi contributi non è che vengono distribuiti in maniera equa perché chi si avvale di questi
Contributi sono soprattutto le persone corretti più elevati quindi mentre in Val fa Pubblico per definizione cerca di essere qua il mantra privato
Funziona con sgravi fiscali che aiutano prevalentemente i
Le persone con redditi più elevati
E questo dalle analisi che abbiamo fatto su chi usufruisce del welfare occupazionale gli alta sono sempre i più avvantaggiati quelli che se ne avvantaggiano di più
Verso l'occupazionale viene utilizzato di più ai residenti del centro nord rispetto a quelli del Meridione
Dagli uomini rispetto alle donne dagli occupati con contratti più garantiti e in settori più forti e in imprese più grandi rispetto a quelli in settori più deboli nelle piccole imprese e con retribuzioni più precarie
I lavoratori dipendenti rispetto a quelli autonomi vengono favoriti di più e i dirigenti rispetta gli operai quindi come vedete rimarcano occupazionale non è che va dove più servirebbe mamma dove è più come dire c'è capienza
E non solo come azionare anche un problema che in parte ho accennato cioè quello che indebolisce il sistema diverso
Anche qui due dati se rimaniamo ancora nella sanità la spesa sanitaria pubblica
E privata italiana è pari all'otto virgola nove per cento del PIL stiamo sotto alla media europea che è del nove virgola sei se poi il confronto lo facciamo in termini di spesa pro capite la differenza italiana rispetto alla media europea
E ancora maggiore
Ma quello che è successo negli ultimi anni
E che il rapporto tra spesa sanitaria pubblica e spesa sanitaria privata in Italia diminuite cioè è aumentata la quota di spesa sanitaria privata e è diminuita una quota di spesa più nel resto dell'Europa succede il contrario solo da noi c'è questa tendenza a favore della sanità
Tuttavia contemporaneamente aumentano i finanziamenti pubblici alla sanità privata
Oltre i due miliardi che dicevo prima
Altri tre di altri tre miliardi e mezzo vengono pagati dallo Stato in termini di sgravi fiscali per le spese sanitarie che vengono fatte dai cittadini
Gli altri circa trecento milioni come contributi alle assicurazioni
Sanitarie private in totale serviva ad una cifra di quasi sei miliardi e cominciare a essere di tutto
Rispetto
Siccome contemporaneamente lo Stato dà soldi alla sanità privata ma rivolti al pubblico e siccome la sanità pubblica e quella che va in tutte le case mentre la sanità privata ma solo nelle case dei cittadini
Più abbienti e allora in questo spostamento qualche problema c'è
A me pare che se noi vogliamo guardare al benessere futuro
Del nostro paese forse un discorso su come si e a volte il sistema diverso al pubblico e quello privato dovremo farlo perché la strada che si sta percorrendo forse non è la migliore
Un'altra questione è quella più specifica e quella delle pensioni
Nel campo delle pensioni San molto ma non sa parlare o altro che di quota cento negli ultimi mesi ora io francamente non ne voglio parlare di quota cento perché secondo me il problema principale del sistema pensionistico italiano è che
Io della metà delle persone che hanno iniziato a lavorare negli anni novanta
Andranno in pensione da poveri
Il sistema pensionistico nell'assetto attuale con i contributi versati
Dai lavori a favore dei lavoratori che hanno iniziato negli anni novanta sono contributi che vuoi perché sono bassi voi perché illude
I salari sono bassi vuoi perché i salari non sono continui la famosa precarietà che dicevo prima quello che è ormai scontato riceveranno con il sistema contributivo una pensione del tutto inadeguata avremo una categoria dei pensionati poveri ma quello che è peggio è che le persone che saranno pensionate povere sono anche le stesse che oggi che oggi trovano difficoltà a lavorare provano difficoltà a radere un salario adeguato e
Continuo
Ora queste persone che oggi lavorano in queste condizioni di precarietà
Non ci pensano molto
Al fatto che la pensione sarà passa annunci ma insomma perché hanno problemi più immediati non riescono a mettere in piedi una famiglia non riescono a fare figli non riescono a mettere a casa figuriamoci se hanno il tempo di pensare a quale sarà lavoro pensione
Tuttavia mano mano che s'avvicinano all'età della pensione si renderanno conto che dopo una vita da lavoratori passata in condizioni del tutto inadeguata e insoddisfacenti anche da anziani verranno riprodurre questa situazione
Ho il sospetto e questo non migliorerà il benessere
Del nostro paese io la chiamo bomba sociale nel senso che quando improvvisamente ci si renderà conto di questo qualche cosa o il sospetto che
Succederà
Cosa si può fare oggi per contrastare perché il futuro non è una cosa che sta in mano ad un libro del destino scritto da qualcuno sta in mano alle cose e alle scelte che facciamo noi e il futuro dipende dalle scelte che facciamo oggi
Bene allora a me pare che bisogna mettere mano all'assetto attuale del sistema pensionistico
E la prima cosa che bisogna fare
è riconoscere a tutti i lavoratori anche per i periodi di disoccupazione una contribuzione figurativa perché sono persone che stanno nel mondo del lavoro vogliono lavorare non riescono a lavorare non possiamo oltretutto direi che per questo avranno anche una pensione più bassa
Badate che questa non è semplicemente solidarietà non è semplicemente equità fare una cosa del genere
Oggi servirebbe a migliorare il sistema economico produttivo già oggi perché se noi oggi diciamo alle persone
Guarda che tra i tuoi tanti problemi cominciamo a toglierci quello della tua precarietà da anziano beh la precarietà si ridurrà
L'ottimismo per il futuro migliorerà
E questo significa riprodurre nel sistema economico una situazione più idonea alla crescita e allo sviluppo perché badate che alle imprese non gliene importa mica fino a un certo punto
L'Emporio o di quant'è il costo del lavoro
Perché è un'impresa possiamo anche ridurre il costo del lavoro di tantissimo ma se poi quello che producono non riescono a venderlo a nessuno non gliene frega poi tanto alle imprese ma perché le imprese tendono a qualcuno
Le persone devono avere un po'di ottimismo e devono avere anche dei salari già nell'immediato più più adeguato purtroppo anche in questo campo fra previdenza privata non aiuta molto la previdenza privata perché è una cosa che sicuramente utile per migliorare la pensione di chi può permettersi
La previdenza privata il puntuale che la previdenza privata che ripeto è cosa utile e buona ma
Se la può permettere solo chi ha già una vita lavorativa una storia contrattuale e salariale che gli darà una pensione pubblica adeguata
Il problema è per quelli che non ce l'avranno una sistema più una pensione pubblica adeguata per quelli che non ce l'avranno non si possono nemmeno permettere oggi la previdenza privata
E allora non possiamo puntare su questo dobbiamo puntare sulla previdenza pubblica permettere su un piano di adeguatezza il reddito dei pensionati
Future
Tralascio poi il fatto che la
Previdenza privata
Che è gestita capitalizzazione implica degli investimenti che vanno all'estero per cui di centosettanta miliardi gestiti dalla previdenza privata il settanta per cento se ne va all'estero e solo l'un per cento del trenta che rimane in Italia va alle imprese private
Quindi il risparmio
Dei lavoratori italiani
Che aderiscono alla previdenza privata se ne va all'estero
E finalmente si ricongiunge con quei lavoratori giovani italiani che non trovano posto in Italia il risparmio italiano e i giovani lavoratori italiani che abbiamo istruito a fatica dalle nostre università si ricongiungono all'estero
Non nel nostro paese un'ultima considerazione volevo farla è perché non solo siamo alla funzione pubblica ma siamo anche a Napoli e non possiamo non tener conto di queste
Di queste proposte che stanno circolando cioè il Progetto delle autonomie regionali ora è sotto gli occhi di tutti sappiamo come il il dualismo storico è un problema per l'appunto storico del nostro Paese che però negli ultimi anni è peggiorato e molto peggiorato e
Questo sicuramente non favorirà il benessere dell'Italia futura faccio una notazione polacca molto semplice quando negli anni novantadue Germania S. Germania Ovest sì unirono
Sapete come fecero l'unificazione dissero che il marco della Germania Est valeva come il marco della Germania a ovest cioè in largo della Germania Est cara carta straccia i tedeschi della Germania Ovest dissero un tuo Marco vale come il mio
Questa qui non era solo una visione lungimirante in termini storici
Non era solo un discorso di ricostruzione della Grande Germania dal punto di vista della grandeur di quel Paese
In quel modo i tedeschi ricostituirono la Grande Germania anche dal punto di vista economico la crisi il fatto che la Germania oggi sia quello che è dipende anche dal fatto che è un paese di ottanta milioni di abitanti e che mette insieme tutte
Le popolazioni tedesca
Noi non riusciamo a capire che migliorare le condizioni del nostro Mezzogiorno non sono solo un elementare
Obiettivo di equità e di solidarietà nazionale ma questo è uno degli elementi che potrebbe scatenare i tassi di crescita più elevati per tutto il paese purtroppo siamo vittime di una stupidità
Che ci impedisce di capire cose che sono veramente ottiche poi ce la prendiamo con i tedeschi quando non vogliono fare
Un discorso equo in Europa ma quando noi italiani che critichiamo i tedeschi in Europa parliamo dell'Italia facciamo lo stesso discorso che i tedeschi fanno in Europa e non lo facciamo nel nostro Paese resta veramente
La stupidità degli egoismi
Grazie grazie al nuovo polo può passare grazie al professor Pizzuti quadro che c'ha stracciato nove non è non è rossa ci auguriamo che il nuovo governo possano eseguire alcuni dei suggerimenti
Che di cui lei ha parlato le ha detto appunto siamo ospiti della CGIL Funzione pubblica allora
Dopo la parola Florindo Oliverio segretario nazionale Funzione pubblica CGIL
Professore di tutti ha detto giustamente che abbiamo dato alla alla generazione successiva la nostra un paese peggiore
Allora cocomeri come invertire come riprendere il trend che dei decenni precedenti se ci sono le condizioni soprattutto come recuperare questo
Diminuire le questo capo di disuguaglianza che ha cresciuto poi nelle negli anni della crisi
Ma io penso che innanzitutto bisognerebbe partire facendo una domanda
Al quadro politico diciamo così che abbiamo nel nostro Paese la domanda che dovremmo farci è fare
E se riteniamo ancora tutti che l'utilità
Della carta costituzionale soprattutto nell'articolo tre sta nel fatto che attraverso l'azione dello Stato per rimuovere le condizioni soggettive che determinò diseguaglianze un obiettivo finalizzato a una maggiore coesione sociale all'interno di questo Paese
Parto da qui perché è del tutto evidente lo diceva anche il professor Franzini che se noi non ripartiamo dal considerare quanto è accaduto in questi ultimi anni soprattutto negli ultimi almeno due decenni relativamente all'assenso che si attribuisce all'interno del tosto paese al funzionamento dello Stato
E noi probabilmente facciamo più fatica a capire se ci possiamo permettere il welfare o se dobbiamo permetterci Guelfa
Veniamo da almeno due decenni in cui le politiche pubbliche
Hanno virato a individuare nelle pubbliche amministrazioni appunto soggetti di spreco
Si è perso il senso e lo si è fatto perdere anche alla collettività complessivamente intesa di che cos'è la macchina dello Stato
Siamo passati da una condizione in cui l'organizzazione dello Stato in senso lato dai Comuni ai servizi sanitari ai servizi delle amministrazioni centrali dello Stato avevano la finalità di rendere qualcosa di concreto i diritti di cittadinanza
E quindi bisognava in qualche modo a vere una strumentazione un'architettura dello Stato che rendesse quei diritti qualcosa di esigibile anche da parte dei cittadini
E quindi anche come dire dare valore senso all'organizzazione statale come qualcosa di utile ed importante per la realizzazione di quella come dire collettività coesa che appunto veniva da una situazione di grande frammentazione che invece va ricondotta unità
Noi abbiamo conosciuto indipendentemente dai colori di governi un'azione finalizzata semmai a screditare l'intervento pubblico
A screditare il lavoro pubblico a screditare il senso di appartenenza dei cittadini all'interno di un mondo che attraverso l'organizzazione statale fa riconoscere ciascuno di noi come appartenente a una comunità
Se non si riparte da qui diventa tutto più complicato
Se non si riparte da qui oggettivamente il costo del personale piuttosto che il costo di funzionamento di un'amministrazione vissuto appunto soltanto comunque posto non comuni investimento e soprattutto non come qualcosa di utile a rendere concreti quei diritti di cittadinanza
E allora qui bisognerebbe ripartire anche sulle politiche di investimento sulle politiche finanziarie del Paese bisognerebbe considerare per esempio come le leggi di bilancio servano a rafforzare questo elemento che appunto attraverso l'organizzazione statale permette una superamento degli elementi di soggettiva condizione che porta diseguaglianza perché dico questo perché il primo intervento che c'è stato appunto mette a fuoco l'elemento dell'evasione e dell'elusione sul fronte delle luci né fiscale
Noi oggi siamo in presenza di un'attività per esempio se guardo alle agenzie fiscali e l'Agenzia delle entrate che è fortemente depotenziata nei suoi principi fondamentali
L'abbiamo conosciuto la fase della trasformazione del vecchio ministero le finanze alle agenzie fiscali come uno strumento
Di ammodernamento di quell'amministrazione molto burocratica autoreferenziale per farla diventare qualcosa di efficace appunto nel reperimento di risorse che devono essere messe a disposizione del superamento del concetto di diseguaglianza delle condizioni diseguaglianza
Poi a un certo punto si è interrotto questo cammino
Abbiamo avuto sempre minore risorse e soprattutto ci siamo permessi il lusso di disperdere professionalità e di soprattutto non curare anche il lavoro pubblico di non curare le professionalità
Laddove abbiamo servizi che ancora si permettono come dire di avere un'interlocuzione positiva con la cittadinanza esclusivamente oggi per effetto della capacità degli operatori di mettersi al servizio di chi ha un problema e di chi ha un bisogno a volte anche inespresso
Noi oggi abbiamo assistito abbiamo assistito negli ultimi anni ha un depotenziamento della visione del soggetto pubblico nei confronti della cittadinanza c'è una separazione netta
Della cittadinanza dalla considerazione del vedere il servizio pubblico qualcosa di utile alla condizione di ciascuno bisognerebbe innanzitutto ripartire d'acqua come riqualifichiamo nel rapporto tra cittadinanza è stata è stato appunto quelli che sono i soggetti di intermediazione dello Stato con la collettività per fare questo evidentemente bisogna un po'cambiare paradigma no noi veniamo da anni in cui si è parlato della macchina statale esclusivamente in termini di spending review
Piuttosto che di efficientamento e di rendere efficace l'efficientamento ovviamente per cercare di evitare gli sprechi ma l'efficacia anche in termini di misurazione reale della qualità dei servizi nell'ottica di renderli inutili
Al superamento delle condizioni di diseguaglianza
Ovviamente per fare tutto questo c'è bisogno di una visione io credo che uno dei problemi con cui ci troviamo a fare i conti ci siamo trovati a fare i conti e che la politica complessivamente intesa perso una visione si è parlato di amministrazioni pubbliche di lavoro pubblico esclusivamente come di una cosa come dire su cui bisogna fare i conti per cercare di ridurle i costi
Non si è ragionato in termini di qualità per esempio dei servizi non siete aggiornati per esempio sugli affetti dell'organizzazione di un buon servizio in termini di riduzione di costi
Perché quando un servizio non funziona o mentono anche i costi per la collettività se uno nel servizio sanitario non ha un livello di eccellenza
Se è una pratica necessita di lavorazioni aggiuntive perché magari non è svolta
Nel massimo della sua efficacia è del tutto evidente che moltiplichiamo anche dei costi che se invece fosse il tutto organizzato secondo una visione di efficacia potrebbero essere ridotti diciamo così non perché c'è un taglio di finanziamenti ma perché oggettivamente una migliore qualità dell'organizzazione dei servizi del lavoro può produrre anche risparmi
Senza per forza andare a ridurre come dire sul versante degli investimenti e sul versante anche della qualità dei servizi e poi per brevità un'altra riflessione
Noi oggi abbiamo necessità di ricostruire un rapporto positivo tra la cittadinanza il sistema pubblico dei servizi e il sistema delle pubbliche amministrazioni anche perché probabilmente tutta la vulgata sui furbetti del cartellino il fannulloni Isma'probabilmente era strumentale
A una certa visione no di ridurre il perimetro pubblico di ridurre i servizi pubblici perché questo da un lato permetteva di ridurre i costi e dall'altro però favoriva diciamo così chi invece quei servizi se li può permettere anche appagamento
E quindi come dire se noi capissimo che oggi c'è bisogno invece di fare fronte a una realtà nella quale si è compreso che in quest'ottica sono sempre meno quelli che si possono avvantaggiare di servizi di pubblica utilità noi dovremmo ricominciare a parlare di investimenti nell'ambito pubblico investire per esempio in risorse e non parlo banalmente solo di risorse umane ma anche di risorse strumentali di una maggiore capacità anche di fare innovazione nell'organizzazione dei servizi nell'organizzazione del lavoro
Può portare come dire maggiore efficacia maggiore disponibilità anche della collettività a superare quegli elementi che determinano diseguaglianza e dall'altro anche risparmi sul piano economico finanziario
E ora bisogna ripartire da ricostruire un senso di appartenenza e un senso di riconoscibilità delle amministrazioni pubbliche o come qualcosa di utile alla cittadinanza per fare questo bisognerebbe che ricostruì Issime innanzitutto su due versanti questo senso di appartenenza sicuramente sul versante della cittadinanza
Che ha bisogno di essere in qualche modo maggiormente coinvolta anche con una maggiore partecipazione il coinvolgimento di di chi rappresenta la cittadinanza
Le parti sociali l'associazionismo democratico deve essere chiamato a prendere parte anche delle decisioni che riguardano gli assetti organizzativi dello Stato ma dall'altro lato l'altro grande tema e come noi in qualche modo non dimentichiamo che i migliori progetti di riorganizzazione o camminano sulle gambe degli operatori che sono all'interno del servizio pure falliscono
Questo è un Paese dove tutti i ministri si presentano dicendo e dichiarando che non vogliono fare l'ennesima risorge riforma della pubblica amministrazione poi puntualmente come dire il vi il vizio incombe
E però tutte le riforme diventano delle incompiute
E fondamentalmente diventano innanzitutto delle incompiute perché probabilmente le analisi prescindono da quella che è la situazione di fatto della realtà che oggi vivono le amministrazioni pubbliche ma anche perché sono spesso delle riforme fatte sulla carta e che poco vengono condivise anche con chi oggettivamente per far funzionare quei cambiamenti
E allora e la partecipazione probabilmente lo strumento che ci mette nelle condizioni di provare a migliorare la qualità dell'attività delle amministrazioni pubbliche la partecipazione dal punto di vista di cittadini la partecipazione dal punto di vista delle lavoratrici e dei lavoratori
E l'altro grande tema è
Noi siamo stati sempre contrari all'idea del lavoro pubblico come assistenzialismo
Noi siamo fortemente convinti che il lavoro pubblico un lavoro di grande specializzazione di grande specialità e di grande qualità per fare questo bisogna crederci tutti
E per crederci tutti abbiamo bisogno di investire sulle risorse che abbiamo e soprattutto abbiamo bisogno che anche per chi oggi non fa parte delle amministrazioni pubbliche possano ledere le amministrazioni pubbliche come una prospettiva di lavoro di alta qualità e di alto opportunità di professionalizzazione per fare questo servono risorse
Servono risorse in termini economici per questo che per esempio ripartiamo dicendo
Che bisogna recuperare il gatto che abbiamo costruito negli ultimo decennio in cui abbiamo perso almeno il dieci per cento della forza lavoro nel sistema pubblico dei servizi
Abbiamo bisogno però di non soltanto recuperare lo scarto tra i dipendenti che avevamo dieci anni fa e quelli che siamo oggi abbiamo bisogno di recuperare in termini di qualità
Ed è per questo che per esempio insistiamo nel porre al governo l'esigenza di parlare del nove di contrattuali ovviamente
Di nuove assunzioni di un piano di investimenti e di un piano straordinario di assunzione nell'ambito pubblico ma la cosa fondamentale che se non vogliamo fare assistenzialismo attraverso le assunzioni nel pubblico impiego dobbiamo porci l'aria l'altro grande tema di come qualifichiamo e reclutiamo personale di alta specializzazione
Perché se vogliamo combattere per esempio l'evasione e l'elusione fu scale non possiamo combatterla con come dire servizi inadeguati a misurarsi anche con l'alta specializzazione di chi evade ed elude il fisco noi siamo in presenza in questi ultimi giorni di alcuni progetti di riorganizzazione abbiamo il presidente dell'INPS e colgo l'occasione me ne scuso ma è del tutto evidente che non possiamo essere sempre continuamente messi lavoratori e cittadinanze
Nei confronti di progetti di riorganizzazione che magari si moltiplicano anche a distanza di pochissimo tempo senza verificare se le i progetti di riorganizzazione i precedenti potevano oppure no ottenere dei risultati
Il cambiamento così repentino senza fare e opportune analisi e verifica dei risultati attesi è un cambiamento che genera soltanto caos organizzativo e confusione e allontana sempre più
Il decisore pubblico da quella che è la prospettiva dei cittadini per sentire quelle decisioni come qualcosa di utile anche per la condizione soggettiva
Per fare tutto questo allora bisogna magari perdere anche qualche giorno in più ma provare a condividere
E a ragionare soprattutto su chi può dare qualche elemento di informazione ulteriore per capire se le scelte che facciamo vanno nella direzione giusta oppure no
Per questo ci sono le dall'organismo di rappresentanza delle lavoratrici e dei lavoratori e quelle della società civile il sindacato nell'uno e nell'altro caso è un soggetto fondamentale
Grazie grazie al il segretario Oliviero allora io chiamerei a questo punto in causa presidente dell'INPS
Pasquale Critical sia per le per per rispondere appunto a quest'ultima sollecitazione ma anche per parlare di regime produttivo organizzazione del lavoro e politica fiscale
Sì grazie grazie l'invito è un piacere essere qui
Vedete la domanda che avete posto oggi come diciamo noi noi professori all'università quando interroghiamo qualcuno è una domanda piacere sostanzialmente una domanda aperta possiamo alla di tutto
Come dissi
E siccome poi Co due maestri Co due miei maestri Pizzuti Franzini era difficile scegliere un argomento che potesse essere anche complementare o comunque diverso
Ho visto un po'nella mia libreria ho trovato in cerca diede attuato un libro
Il gruppo di Lisbona i limiti della competitività e quindi da lì ho cominciato un ragionamento per raccontarvi oggi quello che voleva Contardi
La riorganizzazione lasciamolo da parte non penso che sia un una un elemento che interessi qui e soprattutto non è non può essere un elemento di dibattito
E allora fate in per favore fare un attimo il professore perché le questi le le le prove i problemi sono un po'vengono un po'da lontano visto che questo libro e del mille novecentonovantacinque
E vedete si parla vi dico soltanto i titoli di questi autorevoli autori un libro edito da Rossana Rossanda Riccardo Petrella perché se lo fosse dimenticato la formazione di un mondo globale
L'affermarsi di una società civile mondiale i tre motori della mondializzazione privatizzazione deregolamentazione liberalizzazione lo smantellamento del Welfare State sto leggendo titoli e che in chiave critica vengono analizzati nel mille novecentonovantacinque
La disoccupazione la crisi sociale più grave dei prossimi vent'anni lo dicevano appunto nel novantacinque
Lo sviluppo bloccato dalla deflazione
Il bisogno di identità
Tra localismi intolleranza ed esclusioni sociali
E ancora
La trasformazione della competizione e l'ideologia della competitività e ancora la competizione non può governare il pianeta lo distrugge
E ancora bisogna avere in chiave positiva invece un contratto per rimuovere la disuguaglianza
Un contratto per favorire tolleranza e dialogo sociale
Un contratto per favorire la terra ieri si sono avute questi manifestazione ambientalista in tutto il mondo lo sviluppo sostenibile ecco erano questi temi del mille novecentonovantacinque
Io li ho studio questo libro mi ricordo era al primo anno dell'università
Lo comprai
E quello fu un può anche questo Pupo la mia ideologia in tutto il percorso perché però io ho testimoniato da studente ho testimoniato questo declino un su un piano del nostro Paese è un piano inclinato su qui si ha avuto un declino e allora in chiave critica con secche
Da da dove si può ripartire ecco che se che bisognerebbe realizzare partendo proprio da questi suggerimenti
Tre aspetti che vorrebbero cemento e perché questi aspetti si toccano molto approfonditamente oppure a volo d'uccello a volo d'uccello in dieci minuti tre aspetti molto velocemente il regime di produzione appunto
L'organizzazione del lavoro e il paradigma della politica economica queste tre questioni corre velocemente toccare Ranzini quante centottanta ore all'università
Allora il regime di produzione
Noi oggi lasciamo il mercato decidere tutto come quando i dove produrre
Come quando e dove produrre
Usare la quantità di capitale di progresso tecnico di innovazione o di lavoro intenso oppure no che il mercato preferisce ci affidiamo alla mano invisibile
Ci affidiamo alla mano invisibile quando vuole utilizzare lavori lavoratori precari ci affidiamo la mano invisibile si può utilizzare progresso tecnico più intensamente per risparmiare lavoro
Ci ha visti ci affidiamo alla mano invisibile per tagliare i costi corsi necessariamente molto spesso sono risorse lo diceva prima Pizzuti perché vediamo il guasto al comunque Osto piuttosto come una risorsa in questo schema Guelfa è un costo Roberto in questo schema il welfare è un costo dobbiamo farci pace col cervello in questo schema il welfare è un costo
E va smantellato lo dicevano nel novantacinque allora cambiare il paradigma il welfare è una risorsa e non possiamo permettere che lo dica soltanto il Papa
Il Welfare
Un mezzo per lo sviluppo la detto qualche giorno fa al a un discorso alleati no il welfare è una risorsa per lo sviluppo ma veramente perché se è vero come è vero che mancano un milioni di posti di lavoro nel settore pubblico
Secondo l'indagine
Di alcuni colleghi dell'onestà di Torino e quindi se si potrebbe effettivamente ridurre di quattro punti e mezzo il tasso di disoccupazione rispetto all'attuale nove virgola nove attraverso appunto un investimento pubblico che assorba
Questo milione di lavoratori rispetto ai due mezzo oggi disoccupati perché non lo si fa
Perché il regime produttivo vigente
Non da oggi da quando già Petrelli ha Rossanda scrivevano questi libri questo libro è un regime produttivo basato sulla scelta
Unicamente al mercato di come e quanto e dove produrre
Non solo tre parole a case ovviamente non posso squeeze piegare cosa vuol dire come quando e dove ma immaginate soprattutto il dove nei flussi di capitale appunto nelle scelte
E nella libertà di scegliere il rapporto con il lavoro
Il rapporto con il sindacato
Il la il confronto tra capitale e lavoro non è deciso su una riorganizzazione e deciso di rispetto a quanto tu vali rispetto al capitale di un mondo canta Lisato e globalizzato in cui con un clic può spostare capitali da una parte all'altra
E questo abbiamo osservato negli ultimi Enti cinque anni il rapporto con il sindacato il potere contrattuale il sindacato risposto rispetto a questo capitale volatile
Non è da zero ma è poco più di zero
Ed è qui che si misura la forza del sindacato non rispetto ad altre questioni e qui che si misura il potere sindacato e oggi abbiamo osservato appunto questo potere in declino così come appunto il potere d'acquisto poi alla fine anche dei lavoratori sempre velocemente la questione sta non è esaustivo tutto quello che dico sul regime di produzione
Non potrebbe esserlo in dieci minuti quindi passo velocemente all'altro argomento l'organizzazione del lavoro
Vedete
Anche qui come l'impresa di decide di organizzare il lavoro utilizzando capitale e tempo libero tempo di lavoro noi siamo fermi rispetto al tempo di lavoro al mille novecentosettanta
Quando si introdusse il weekend l'orario di lavoro è fissato in otto ore lavorative dal mille novecentoventidue da un regio decreto corpi di qualche settimana fa ha lanciato la settimana lavorativa di trentadue ore
In Inghilterra il Regno Unito chiedo scusa
Una innovazione dovuta semplicemente al fatto che ha osservato che in alcuni settori soprattutto il settore metalmeccanico ma anche nei servizi c'è un'intensità tale di capitale
Che non c'è di che non permette quell'utilizzo intensivo dica di lavoro pensate in alcune imprese anche del servizio dei servizio di fina o della finanza il venerdì pensate il venerdì la produttività secondo alcune ricerche fatte in Australia Regno Unito la produttività in settori del servizio
E della finanza e vicino allo zero il venerdì
Allora Ida Di Cordigliera quell'appunto di ridurre a trentadue ore settimanali la giornata lavorativa perché appunto la produttività e zero nel venerdì e il salario non non ne risente
Parliamo appunto di ridurne il burro ora di lavoro a parità di salario siccome la produttività non diminuisce non c'è bisogno di ridurre nemmeno e sarà l'altro tema che vorrei velocemente toccare
E la politica economica
Ecco lei siamo sostanzialmente bloccati in termini di politica economica da un regime da un regime che qualsiasi governo negli ultimi venticinque anni dal novantacinque in poi se volete insomma poco prima
Implementa sempre le stesse politiche contrattando un po'di più un po'di meno di questa famosa parolina che si chiama flessibilità rispetto all'Unione Europea è questo il punto abbiamo deciso di imbarcare un modello abbiamo deciso di imbarcare un modello deflattivo come direbbero vecchi economisti che Christian a fianco in passato si usava questa parola è un modello deflattivo chiedo scusa per il vecchio e soltanto non
Un modello deflattivo che non sostiene la domanda aggregata è un modello che ha in mente l'idea che tutto ciò che Guelfi far tutto ciò che è lavoro è un costo e quindi va soppresso e allora nella competizione nella competizione mondiale bisogna essere competitivi
è una delle leve principali su cui agire per essere competitivi e il costo del lavoro
Ecco queste è stata la polizia che economica che ha governato negli ultimi Enti cinque trent'anni il paese e l'Unione europea una politica economica appunto non solo perché la carta là c'
La Germania cattiva perché non è questo il punto non c'è una cattiveria c'è un modello alla base non c'è un egoismo nazionale c'è un modello alla base e il modello alla base è un modello
Innanzitutto sbagliato economicamente come di nuovo questi due colleghi che a fianco mi il segno in un modello sbagliato
è un modello l'euro zone che non prevede l'aria valutare ottimale è un modello che se prevede al contrario che se la Germania continua a fare surplus se la non non non rivaluta la sua moneta così come se la Grecia continua a fare deficit non svaluta la sua moneta quindi implicitamente la Germania continua essere più competitiva della Grecia ma non è colpa della Germania è colpa del modello i tedeschi su brani a fare progresso tecnico innovazione
E non c'è nessun meccanismo redistributivo a little all'interno degli europea in un semplice meccanismo potrebbe essere un sussidio europeo di disoccupazione che riequilibri a automaticamente questi sciocca simmetrici come dicono di nuovo questi colleghi che mi stanno a fianco quando appunto la Germania deve rivalutato dovrebbe rivalutare non lo fa e quando la la Grecia dovrebbe svalutare non lo fa
Uno choc asimmetrico che potrebbe semplicemente essere riequilibrato e lo dico da euro piste convinto lo dico da uno che sostiene la necessità di stare in tutti i modi in Europa ma con l'esigenza di cambiare questi questi sbagli che sono insito in un modello teorico e due la necessità
Di evitare politiche deflattivi e per sostenere la politica
Per sostenere la poi la domanda aggregata
Non mi soffermo in più di tanto sui problemi disuguaglianza Franzini ha parlato abbastanza
E nemmeno sui problemi del welfare integrativo anzi sulle prospettive del welfare integrativo pubblico di nuovo Pizzuto è un maestro qui a fianco la proposta di cui tanto si discute
E ispirata al lavoro patto negli anni da Roberto proprio sulla sull'idea di integra inteso comunque su un meccanismo che consentirebbe all'accumulazione di un fondo di previdenza pubblico non privato che forse che sia chiedo scusa anticiclico perché oggi la pensione previdenziale private ciclica
Permette come spiegano appunto Pizzuti ai ricchi di avere una o comunque a chi sta bene e oggi a chi ha un lavoro buono oggi di avere una pensione ancora migliore domani perché soltanto io soltanto qualcuno di voi magari può farsi la pensione complementare privata
Ma chi ha un salario basso non pensa alla pensione si complementare privata e quindi la pensione complementare semmai deve esistere deve essere pubblica
Ed è qui l'idea di questo fondo negativo pubblico ripeto che Roberto negli anni ha coltivato vi ringrazio molto e lo sto tensione
Grazie grazie al Presidente critico allodola parola
Tania Scacchetti segretario nazionale CGIL da parlato un po'di tutto quelle Enti locali all'Europa guelfo al pubblico o privato ora non so se sono le proprio dalle prime per le conclusioni perché solo lei sono le diciotto e zero sette guidate ma con una ventina di minuti insomma però no no avvocato Pecorella distare emittenti con cui sono stati
Gli altri e quindi selezionerà o naturalmente alcune cose da dire
Allora io partirei insomma dal titolo effettivamente affascinante con cui siamo stati invitati a fare questo dibattito oggi tanto da questo luogo bellissimo Piazza del Plebiscito è usato anche da questo luogo luogo bellissimo e lo assocerei
Diciamo così a a ciò che la funzione pubblica ha deciso di dedicare questa festa questi questi giorni cioè e di chiamarsi orientati costituzionalmente no quindi c'è già una scelta di paradigma
Nella scelta di che cos'è per noi di che cosa per la funzione pubblica per la CGIL il benessere ora mettersi d'accordo su quali sono gli indicatori che misurano il benessere
è una delle questioni da cui forse varrebbe la pena a partire perché se giustamente decidiamo che l'unica condizione con cui noi misuriamo il nostro benessere e la crescita del PIL
Forse non facciamo l'interesse diciamo così di quelli che vogliono affrontare il tema delle disuguaglianze e di una società che è stato descritto prima profondamente diseguale soprattutto a questo questo peso lo dico o per i decisori cioè di non offrire opportunità migliori a chi verrà dopo di noi insomma che è una grande insomma è una grande questione una grande questione anche per il sindacato cioè contrattare sempre in difensiva
E mai in forma acquisitiva per cambiare e migliorare le condizioni di chi proviamo a rappresentare è una delle cose che nessun sindacalista vorrebbe mai con cui vorrebbe mai misurarsi
Allora andando a rileggere
Alcuni testi mi è venuta sott'occhio una definizione delle all'ex ministro Giovannini oggi all'Asa visse rispetto a che cosa il benessere
E che quindi non è solo la crescita del PIL o la crescita della ricchezza perché con anche quando cresce la ricchezza conta tanto quanto
Conta tanto come questa ricchezza viene redistribuita perché se cresce il PIL ma questa ricchezza va solo a favore di qualcuno che è quello che è successo quando è cresciuto il PD in questi anni
Noi non stiamo facendo un favore diciamo così a favore appunto del contrasto alle disuguaglianze che credo tutti mettiamo al centro delle scelte delle politiche pubbliche
E Giovannini dice tre cose per indicare la misurazione del benessere dice avere buona salute a bere buoni amici e avere un buon lavoro
Ora questi tre grandi temi secondo me sono secondo me e secondo anche la CGIL che ci ha peraltro costruito tutta l'elaborazione di questi ultimi anni penso al piano per il lavoro penso alla Carta dei diritti universali e penso alla considerazioni del Welfare State come mi come motore di sviluppo e non come costo e come Spesal ma che è un tratto distintivo delle elaborazioni e noi abbiamo fatto in questi anni sono i fattori decisivi su cui costruire un orientamento diverso delle politiche pubblica
Non solo costruire un orientamento diverso delle politiche pubbliche delle politiche economiche ma credo anche costruire un orientamento diverso dei processi culturali delle persone che noi rappresentiamo
Prima Florindo giustamente ricordava la necessità di costruire un'alleanza no con i cittadini con i lavoratori
Costruire una la un'alleanza significa anche punire fare educazione rispetto alla necessità di un cambio di paradigma
Cioè rovesciare quell'idea che sia solo il mercato che determina la creazione di ricchezza perché quella idea cioè il lavoro lo creano le imprese private punto quindi bisogna favorire la competitività delle imprese private punto
Quindi in secondo questo mantra
La condizione del lavoro è una variabile che dipende dalla competitività delle imprese e non è un fattore invece essa stessa di crescita e di rafforzamento della condizione
Ecco questo è un mantra che però si è molto stratificato nella concezione culturale del Paese
E molto stratificato nella concessione delle politiche economiche delle politiche pubbliche
Perché se diciamo così fosse se noi tutti con benissimo noi qui seduti di direi che tutti conveniamo ma se i decisori politici tutti con benissimo sulla mix come dissero sulla necessità di un cambio di paradigma noi non avremmo vissuto questi vent'anni
Di politiche pubbliche diciamo così no
E e quindi cambiare anche il paradigma dal punto di vista culturale è una sezione a cui sto diciamo credo la classe dirigente del Paese è chiamata a maggior ragione in un'epoca di così grande smarrimento dissenso politico di così grande smarrimenti toh della concezione programmatoria della società noi siamo una società che consuma tutto nell'immediato
Abbiamo una classe politica che rischia di misurare tutte le misure nell'immediato rispetto al consenso che producono oggi per domani ricostruire invece un senso
Di un cambio di paradigma dell'economia nel quale il ruolo del pubblico sia come attivatore di nuovo occupazione come generatore di sviluppo e di crescita anche come il soggetto che fa crescere il privato supportandolo penso al ruolo straordinario che può svolgere la ricerca penso all'orientamento che il pubblico dovrebbe avere nelle politiche industriali del nostro paese penso al tema dell'orientamento che il pubblico dovrebbe dare rispetto alla ricostruzione di un rapporto
Del rapporto costituzionalmente orientato rispetto ai servizi pubblici rispetto ai beni pubblici istruzione sanità previdenza sono quelli citati principalmente in questo è in questo dibattito allora questo non lo facciamo
E e poi vengo ad alcuni contenuti
Uno se smettiamo la strada della disintermediazione che tutta la politica scelto in questi quindici o vent'anni senza distinzione da destra e da sinistra
Cioè noi possiamo ricostruire un senso di comunità
E un senso di cambiamento del paradigma che presuppone per forza che le persone non solo lo condividono ma lo accompagnino e che i lavoratori dentro i sistemi pubblici e privati lo condividono lo accompagnino
Solo se superiamo la fase della disintermediazione
Delle relazioni uno a uno il potere politico con il cittadino e se superiamo anche la logica del consenso a breve termine come purtroppo molte delle scelte che abbiamo visto in questi ultimi anni erano oggettivamente orientate
La seconda questione che è stata molto dibattuta noi siamo molto d'accordo poi magari potremmo trovarci a discutere sulle misure però è la questione redistributiva
E su questo ci sono due fattori straordinari uno la politica fiscale del nostro Paese e il contrasto all'evasione
Ne sentiamo parlare poco male e in un qualche modo somma lo dico invece un tema che merita una profonda riflessione perché ormai andiamo nei dibattiti lo dico perché è un giornalista una settimana fa una giornalista la proposta esattamente così ha detto a va be'c'è sempre mettete sempre nelle piattaforme il tema recupero di risorse dall'evasione fiscale ma non ci crede più nessuno che cos'è questo recupero dell'evasione fiscale
E invece non è solo una questione di redistribuzione ma è proprio una questione di equità e di giustizia perché se noi non aggrediamo quel tema lì
In un paese ad esempio in cui i cittadini lavoratori e pensionati che pagano l'IRPEF Bersano l'ottantacinque per cento della Irpef totale che viene versata dallo Stato
è quella ricostruzione di quel rapporto Stato cittadino non la possiamo non la possiamo fare quindi il tema della redistribuzione fiscale e di una redistribuzione fiscale che vada e verso due direzioni uno aumentare la progressività e far pagare di più a chi ha di più
Che anche questo sembra diciamo così a volte una bestemmia proprio perché i capitali scappano non possiamo chiedere a a chi Polibio ma è un tema decisivo in un Paese che ha allargato così tanto la forbice della distribuzione del reddito in una in un Paese che aveva già una distribuzione ineguale
Del reddito insomma
Noi delle volte facciamo dei conti per dire perché è sarebbe giusto calare la pressione fiscale sui lavoratori cittadini dei quindici milioni di lavoratori dipendenti del nostro Paese dodici milioni prendono meno di trenta mila euro lordi
Di questi dodici milioni quattro milioni e mezzo prendono meno di dieci mila euro lordi
Quindi uno la questione fiscale è una questione che non può più essere inevasa diciamo così nel dibattito pubblico e magari usciamo dalla logica delle Flat Tax della diminuzione indifferenziata
E anche recuperiamo il valore della tassazione quando è e qua e quando è progressivamente orientata perché noi sulla tassazione costruiamo diciamo così la tenuta dello stato sociale e quindi la tenuta
Della possibilità di orientare costituzionalmente i diritti che sono nella nostra costituzione cioè di dargli effettiva agibilità a questi diritti che sono scritti benissimo ma e sono poco esigibili in funzione della disuguaglianza che c'è nel Paese
Il secondo punto è la questione salariale
Ok in parte legata naturalmente alla questione fin e fiscale Man non per forza del tutto legata solo ed esclusivamente alla questione fiscale ora e c'è una grande questione salariale nel nostro Paese anche qui il decisore pubblico e politico deve fare delle scelte le scelte che ha fatto negli ultimi anni hanno orientato anche scelte di natura contrattuale
Perché se tu decidi che la politica pubblica di sostegno alle retribuzioni è la totale defiscalizzazione
Delle secondo livello di contrattazione e in particolare la totale di defiscalizzazione del welfare to orienti la politica salariale di questo Paese fai una scelta politica
Che chiaramente chiama in causa anche le responsabilità di chi contratta
Ma diciamo così che i contratti in una maniera diseguale difforme se hai quel tipo di orientamento pubblico e quindi anche qui c'è un grande tema uno il rinnovo dei contratti collettivi nazionali oltre nove milioni
Nel nostro Paese di lavoratori aspettano rinnovo del contratto collettivo nazionale nel prossimo anno tre milioni di lavoratori pubblici
è e quindi diciamo così il tema della questione salariale di come lo affrontiamo nel rinnovo dei contratti pubblici è un'altra grande leva di cambiamento di quella disuguaglianze di orientamento
Differente e poi c'è il tema del cioè diciamo che lo mettiamo nel grande capitolo del Welfare State
Ma che in realtà è anche tante cose tante cose differenti e che chiama in causa la riforma della pubblica amministrazione cioè il decidere se vogliamo che la nostra pubblica amministrazione torni ad essere una leva generatore di occupazione
Ricordo che quando presentammo il piano per il lavoro
Diciamo così lo lo facemmo con un orientamento economico molto netto e molto
Anche contrastante con le teorie economiche dominanti cioè la logica di e non guardare più all'Offerta che c'è ma provare a a orientare la domanda e orientare la domanda in senso pubblico perché lì nel pubblico
Non nel non solo nel lavoro pubblico ma nel lavoro che si svolge in ambito pubblico dei beni pubblici tu costruisci una società che ha caratteristiche diverse rispetto a quella neoliberista che in un qualche modo vede il lavoro solo come emerso come funzionale a all'arricchimento dei profitti diciamo così del capitale all'allargamento di quella di quella forbice allora pochi giorni fa noi abbiamo dedicato una nostra riflessione al tema del ruolo dei servizi pubblici del lavoro pubblico
Nel rispetto del dettato costituzionale cioè di quanto sia decisivo il pubblico non solo per affermare il valore dei dei diritti che nella Costituzione sono scritti ma per rendere esigibili e fattibili quei diritti che oggi è il tema con il quale noi ci scontriamo oggettivamente noi abbiamo una buona Costituzione abbiamo dei buoni livelli
Disservizi
C'abbiamo una buona riconoscibilità nella nostra Costituzione del valore del pubblico il sistema previdenziale la sanità universale il Welfare State appunto come motore c'è Giotto scritto
Quello che manca è la possibilità di renderli agibili e perché manca la possibilità di renderli agibili uno perché abbiamo piegato anche noi nella logica diciamo così
Del privato che è meglio e più efficiente che risponde di più alle ai bisogni alle condizioni del paese
Abbiamo piegato alla logica che era necessario ridurre il perimetro del pubblico sia in termini di finanziamenti ma anche in termini di persone dedicate al lavoro pubblico perché quella era la strada per far riprendere competitività al sistema
Privato e abbiamo soprattutto veniva detto svilito la missione del pubblico allora su questo è sì importante investire risorse ma è anche importante orientare le scelte pubbliche che vadano in un'altra direzione
E per farlo nella pubblica amministrazione bisogna uscire dalla retorica Chavo così della sola efficienza e della sola misurazione dell'efficacia dei servizi
Cioè uscire da quella retorica significa
Rendere la pubblica amministrazione adattabile ai cambiamenti alle grandi trasformazioni sociali che investono i nostri territori investono le nostre comunità
Investo nei nostri territori e investono classi particolari di persone veniva ricordato io faccio solo un accenno ma il tema della crescita senza lavoro
Cioè del fatto che noi misureremo una distanza crescente tra l'obiettivo della piena occupazione e la possibilità di arrivarci per mille ragioni una la globalizzazione ma anche le trasformazioni tecnologiche impongono a tutti una riflessione su come noi manteniamo diciamo così
Una una connessione forte fra il sistema pubblico gli ha la sostenibilità del sistema di Welfare e appunto le risposte che possiamo che possiamo dare e e quindi se dovessi decidere fra le prime cose che chiederei alla nuova ministra della pubblica amministrazione
Che auspichiamo non faccia l'ennesima riforma della pubblica amministrazione volta a controllare la presenza dei dipendenti misurare nella presenza fisica no in un qualche modo ecco io direi questo liberate la contrattazione del rapporto di lavoro pubblico perché se c'è qualcosa che può cambiare
è accompagna e che i lavoratori accompagnino le trasformazioni
E che siano loro i protagonisti della trasformazione della pubblica amministrazione valorizzando le straordinarie competenze ricchezze e intelligenze che ci sono nella pubblica amministrazione e che venivano descritte anche nel piccolo ma grande esempio della persona che prima la rappresentato qui di una sanità che ancora una straordinaria possibilità di eccellenza
E che possano accompagnarle
L'ultima cosa il sistema previdenziale
Allora discutere di sistema previdenziale è complicato nel nostro Paese
Uno perché è sulla previdenza c'è stato uno dei più grandi attacchi al mondo del lavoro degli ultimi anni
E i lavoratori e sottolineo le lavoratrici rispetto alla riforma Fornero sono ancora arrabbiate nere lo dico così cioè tutte le volte che andiamo a fare un'assemblea e parliamo di previdenza
Vediamo che lì si è misurato una rottura fra il popolo le persone che lavorano che per vivere hanno bisogno di lavorare e le scelte della politica ed è una rottura che va recuperata quindi cosa ci succede anche a noi che parlare di previdenza significa nove volte su dieci parlare di chi sta per andare in pensione e di chi vorrebbe andare in pensione ha un'età giusta e quindi parlare diciamo di con quanti anni di contributi andiamo in pensione eccetera eccetera
Neanche io voglio parlare di quota cento diciamo così che è una misura parziale però voglio dire che quella misura parzialissime a eccetera eccetera è stata al centro del dibattito proprio perché lì si è generato una rottura profonda
Ora parlare di previdenza significherebbe invece parlare soprattutto della previdenza dei lavoratori che oggi entrano nel sistema lavorativo perché è indubbio che la discontinuità dei rapporti di lavoro la frammentarietà
E anche la pubertà del nuovo lavoro che si sta generando oggi che è una costante
Diciamo così purtroppo con la quale noi ci misuriamo da un po'di anni
è rendono incerto anche il loro futuro previdenziale quindi abbiamo giovani poveri che faticano a costruirsi una prospettiva di vita autonoma e che sappiamo già saranno essere pensionati poveri
Allora io qui lo dico al presidente dell'INPS perché questo sarà oggetto spero del dibattito del confronto anche che ci sarà con il Governo che noi auspichiamo decida per la strada non della disintermediazione ma del confronto con le parti sociali
Noi abbiamo fatto una proposta danni che è la proposta di Gardella pensioni di Garanzia per i giovani costruita nel sistema pubblico e non alternativa al sistema della previdenza complementare
Negoziale che è uno strumento importante per le persone che lavorano ed è uno strumento importante e da promozionare soprattutto alle giovani generazioni perché negoziato e quindi è anche garantito nella come dire nella tutela del sistema ma anche nella possibilità di degli investimenti che si possono fare
Però se cioè decidere di proporre quel tema all'attenzione pubblica cioè le pensioni dei giovani e in generale la condizione dei giovani
è una delle decisioni che il sistema politico deve decidere di prendere con le parti sociali se invece decide di misurarsi sempre con il consenso a Brive
Temo continueremo a fare una stagione di provvedimenti parziali quindi non di cose che vengono chiamate riforme ma che riforme non sono e che soprattutto non orientano in cambio di paradigma che invece mi pare anche qui oggi tutti giustamente rivendichiamo
Grazie
Grazie
Sì ci auguriamo davvero che il Governo a cominciare dalla finanziaria non si misuri con il consenso a breve con i sondaggi diciamo quotidiani e comma che avendo potenzialmente la possibile lavorare per tre anni tre anni e mezzo insomma
Lavori con un maggiore respiro alla siete stati straordinari perché dovevamo chiudere alle diciotto e trenta sono le diciotto e ventotto
Clima se essere bravissimi per i tempi e per i contenuti sembrava quasi cronometrare la prima volta che mi capita di diciamo di sì di rispettare i tempi
Accedere efficienza reticenza grazie c'è anche il tempo per ringraziare tutti i relatori tutti bravissimi e il pubblico e ci ha seguito con grande attenzione grazie alla sua celebrazione