L'Ordinanza della Consulta n. 207/2018 sul caso Cappato: dignità e autodeterminazione nel morire

Robot Buongiorno a tutti
Grazie di essere intervenuti
Così numerosi a questo incontro
Che ci organizzati Siena Politeia dal Dipartimento di Scienze giuridiche Beccaria
E da Politeia appunto sull'ordinanza duecento sette del due mila e diciotto della corte costituzionale a proposito del caso caso Cappato dignità e autodeterminazione nel morire questo è il titolo della nostra in conto tavola rotonda di oggi in occasione della presentazione di un volume di un libro
Che potete vedere appunto qui sul tavolo alla mia destra
Curato dai professori Francesco Saverio Marini e cristiano Copelli quindi un costituzionalista e un penalista
Dell'Università di Roma Tor Vergata
Con la prefazione del professor Francesco Viganò
Oggi giudice costituzionale un libro che raccoglie una serie
Di contributi molto stimolanti che si interrogano appunto sotto diversi punti di vista in particolare quello dei tra gli altri quelle dei costituzionalisti e dei penalisti ma non solo ecco su appunto questa questo caso che un caso che ha preso il nome appunto da Marco Cappato ma che evidentemente
Coinvolge in prima linea la vicenda la drammatica vicenda umana di Fabiano Antoniani dj dj Fabio ecco che tutti noi ci ci ricordiamo
Diciamo un caso che pone evidentemente il tema della del fine vita
Un tema che di rilevante interesse per svariati implicazioni dal punto di vista bioetico filosofico religioso di naturalmente da quello da quello giuridico dal punto di vista giuridico
Noi l'incontro di oggi sarà organizzato in questo in nel seguente modo abbiamo intanto il professor Cristiano Copelli presente quindi uno dei curatori del del volume appunto
Collega dell'unica specialista di USA di Roma Tor Vergata che si è punto specificamente occupato tra gli altri anche di questo di questo tema delle questioni connesse e poi ci sono una serie di
Di dare la brevi relazioni introduttive
Che abbiamo affidato a gli altri colleghi che sono qui sul tavolo dei dei dei relatori e cioè la professoressa Irene Pellizzon che insegna diritto costituzionale in questa università la professoressa Francesca Poggi che insegna filosofia del diritto e che si occupa di questioni di in particolare di bioetica insegna un corso di di di diritto e bioetica in questa università e poi ci sarebbe dovuto essere prevenuto essere presente il dottor Guglielmo Leo vicepresidente della scuola superiore della magistratura
Che è intervenuto tra l'altro su questo tema con una nota all'ordinanza della Corte Costituzionale pubblicata sulla Rivista italiana di diritto e procedura penale che però per diciamo ragioni mi impedimento dovuto
Ragioni di salute non è potuto intervenire quest'oggi e allora abbiamo chiesto la cortesia al professor Stefano Canestrari che tutti voi e conoscete di che anche autore diciamo di un contributo pubblicato nel nel nel volume
Oltre che componente del comitato nazionale di di bioetica e ordinare diritto penale resta di Bologna di diciamo intervenire non solo ecco nella parte relativa al dibattito nel quale magari potrà tornare volete tenere ma di diciamo assumere le vesti del penalista in questa prima parte del dell'incontro al quale appunto seguirà un un dibattito che si snoderà anzitutto con interventi da parte degli autori che sono presenti oggi
In sala
Che sono il professor Luciano Eusebio di dell'Università Cattolica di Milano il professor Giampaolo Fontana dell'onestà di Roma Tre
Il dottor Francesco Lazzeri
Di questa università che appunto il nostro dottorando di ricerca che si occupa di questo tema e ha partecipato anche lui a questo a questo volume la professoressa Antonella Massaro dell'Università di Roma Tre il professor Domenico Politanò
Emerito diritto penale saliranno Bicocca e è in arrivo anche la professoressa Lucia risicato dell'università di Messina e naturalmente io direi invito già sin d'ora
Tutti i presenti vedo appunto molti visi notti anche magari non noti ma tutte persone che se sono qui evidentemente sono interessate a vario modo e a vario titolo a questo tema
A poi intervenire nella parte finale sul dibattito senza e questo lo dico in particolare per i più giovani
Senza timori di sorta senza essere intimoriti dalla presenza di autorevoli professori studiosi del tema e senza essere intimoriti anche dalla presenza di una telecamera che è quella di radio radicale che incidentalmente ringraziamo per essere diciamo presente a registrare quel potere diffondere i contenuti di questo incontro che solo indubbiamente di rilevante interesse non solo per la nostra evidentemente più piccola comunità di quelli che sono presenti
In questa sala e per la comunità scientifica per le comunità scientifiche che rappresentiamo come professori e come studiosi ma evidentemente per l'intera società civile e questo è un tema quello di cui trattiamo oggi che trattiamo oggi non a caso perché come sapete settimana prossima martedì
E mercoledì con il come riporta la Corte costituzionale sul suo sito ci sarà un hub l'udienza pubblica di rinvio diciamo da da successiva all'ordinanza
Duecentosette del due mila diciotto quindi la Corte Costituzionale tornerà a occuparsi di questo di questo caso
E il Parlamento colpevolmente
Sostanzialmente non se n'è occupato ci sono stati c'è stato qualche tentativo di occuparsene con alcuni disegni di legge
Credo cinque che sono stati presentati conto discussioni che sono appena iniziate ma che non sono arrivate
Assolutamente vicine ecco a sfociare in un in un testo normativo in una in una
Regolamentazione nelle scelte di fine vita che invece sia ci si attendeva ci sarebbe attesi dopo questa dopo questa ordinanza questo di lei è appunto Ugo un tema poi cercherò di non abusare del mio ruolo di di di presidente della della sessione anzi tenderò a scomparire gradualmente ma adesso lo dico già che ci sono secondo me questa è un tema politico sul quale riflette perché tutto passa velocemente quindi anche poi di questo caso magari non si parlerà più
Speriamo che ne rimangono i frutti ecco che ne rimanga qualcosa nella nostra società però fa pensare il fatto che una decisione così storica della Corte costituzionale che rinvia diciamo di un anno la decisione
Non pronuncia una diciamo non si prolunga un pronunciato illegittimi non afferma l'illegittimità costituzionale della norma incriminatrice aspetta appunto per diciamo senso di collaborazione istituzionale con il Parlamento aspetta una auspicata regolamentazione e disciplina
Del del fine vita anche per diciamo come si legge nell'ordinanza non lasciare di vuoti di tutela ecco invece il Parlamento non riesce diciamo a ad arrivare
Neanche diciamo ad imbastire ecco un un disegno di legge
Che che e soprattutto una legge ecco che Possa in qualche modo evitare quello che la Corte costituzionale ha detto che si verificherebbe e si verificherà punto di domanda qualora venisse dichiarata l'illegittimità costituzionale quindi c'è una responsabilità politica da parte del Parlamento che secondo me è molto grave cioè il fatto che di fronte a una sentenza storica di questa portata della corte che su un piano di collaborazione istituzionale dice al Parlamento è necessario che interveniamo e con una legge
Entro un anno per evitare che ecco che il parlamento non sia arrivato
A questo risultato
è un fatto diciamo che che grave e che pone Pupone evidentemente
Non so se imbarazzo è la parola giusta però pone delle difficoltà adesso verosimilmente ai alla alla Corte costituzionale
La quale sarà chiamata a pronunciarsi e dire che il dibattito soprattutto forse nella nella parte finale nostro
Ruoterà attorno alla domanda su che cosa è verosimile che la Coop quali sono le possibili opzioni che solo perché si trova di fronte
La corte e che cosa succederà poi
A fronte della di un'eventuale decisione della corte di legittimità costituzionale ad esempio ecco che cosa doveva succedere poi come dovrebbe come dovrà
A reagire ecco il legislatore sperando che reagisca devo dire che essendo il nostro Paese un Paese abituato più che alla logica della leale collaborazione tra le istituzioni alla logica dell'emergenza
è forse più probabile che a fronte di una pronuncia di legittimità costituzionale quindi di un vuoto di tutela
E del o spauracchio per esempio no che possano esserci
Persone istituti e enti e associazioni che comincerà magari a a a a offrire se non a praticare no ai i agevolazioni appunto al suicidio e eutanasia possiamo usare anche questa parola ecco questo punto magari di fronte a questa emergenza allora a quel punto il legislatore se la sentirà di di di intervenire
Magari potendo anche scaricare no la responsabilità dell'emergenza su chi l'ha creata facendo credere all'opinione pubblica che l'abbia creata la Corte costituzionale non lui stesso senza senza intervenire scusate se mi sono mi sono preso la libertà ecco di fare questo commento che evidentemente più di tipo politico che il tipo di tipo giuridico ma sul sulla diciamo sulla sui restanti profili potremo tornare ampiamente da adesso
Una breve con mente sulla ti do una comunicazione scritta alla dottoressa Galluccio
Se può andare adesso a prenderla professoressa risicato che è arrivata ecco grazie che non è facile arrivare in questa sala per chi non conosce la strada ecco una brevissima una brevissima blu ancora pochi minuti per fare o richiamare alla nostra attenzione
Lo stato della della situazione ciò di cui parliamo oggi poi lascerò la parola al professor Copelli per un'introduzione più da vicino intanto anche per una diciamo dare alcuni spunti e riferimenti al libro che oggi presentiamo e poi per introdurre la discussione successiva allora noi parliamo oggi di questioni di fine vita
Alle di all'esito direi di un Grungo Periodo di un di un decennio forse anche più in cui ci siamo interrogati attorno ad alcuni casi che
Che
Hanno
Interessato l'opinione pubblica
I penso al caso Welby peso penso al caso di Eluana Englaro è oggi presente Iringa si essere qui il papà di di di Eluana nette pilota Beppino Englaro
Penso appunto a tutti i casi sui quali ci siamo interrogati la giurisprudenza si è cimentata arrivando a elaborare una serie di soluzioni ecco di di prospettazioni alcune delle quali poi sono confluite in una legge che abbiamo una legge quella sul consenso informato e sulle sulle DAT
Che la legge duecentodiciannove del del due mila e diciassette
Quindi abbiamo poi avuto il caso appunto di di dj favori caso Cappato appunto e abbiamo avuto la l'ordinanza della Corte costituzionale di dell'anno dell'anno scorso e oggi ci troviamo a punta una settimana
Dall'udienza di rinvio della della Corte costituzionale che è chiamata come sappiamo ha diritto a decidere su una questione di legittimità costituzionale che interessa una norma del Codice Rocco l'articolo cinquecentottanta del Codice
Penale e quindi l'istigazione l'aiuto al al suicidio una norma che
Punisce impartiscono pene molto severe
Con una pena con la reclusione da cinque a dodici anni quando avviene il suicidio e da uno a cinque anni solo in caso di tentato suicidio da cui consegue o lesioni gravi o gravissime
Chi determina o rafforza in altri di proposito a suicidarsi ovvero e questo è il punto diciamo più delicato chi agevola cioè aiuta
Una persona a suicidarsi quindi senza determinarne o rafforzarne il proposito quindi senza una condotta diciamo che incida sulla volontà ecco sulla sulla sul proposito suicida che è già presente
Nella nella persona ma appunto ne aiuta materialmente l'aiutano attivamente a realizzare questo propone quindi un reato particolarmente grave
Che consiste in un nel concorso in un fatto che non costituisce reato perché il suicidio appunto è un fatto che non è penalmente rilevante e quindi pone il problema sullo sfondo della del bene giuridico tutelato della del disvalore della della condotta dell'oggetto di di di tutela
Chiamando in causa essenzialmente ma non solo beni quali la vita la libertà di autodeterminazione la dignità umana la tutela della sfera privata la tutela dei soggetti deboli e vulnerabili e finanche la pietà e e la solidarietà umana quindi veramente
Un un fascio di beni particolarmente rilevanti attinenti alla sfera personale che sono coinvolti
Dalla da questa questione e in particolare la questione come sappiamo è quella della legittimità costituzionale di questa incriminazione la questione sollevata dalla corte d'assise di Mila no
Nella parte in cui incrimina anche condotte di aiuto al suicidio che non abbiano contribuito a determinare o rafforzare il proposito della vittima questo è il punto
Diciamo oggetto di di discussione l'asse in che limiti si possa punire l'aiuto al suicidio prestato a una persona
Che si trova in una situazione qui poi ci dirà in particolare col professor Canestrari interverrà su questo punto che diciamo libere di autodeterminarsi ecco libera di pre e che ha e si è determinata nel senso di prendere la Scelta appunto di porre fine alla sua alla sua esistenza
Un problema ulteriore che in questo momento è in secondo piano perché presuppone la Colli diciamo l'accoglimento della questione da parte della Corte eventualmente e quello poi del trattamento sanzionatorio e quindi della ragionevolezza della proporzione
Di diciamo un trattamento così severo equipara le condotte che incidono sulla libertà di da autodeterminazione di istigazione qui di determinazione e le condotte che invece non incidono sul bene
Sul bene stesso
Ebbene la Corte come
Sacchi a a letto ha letto l'ordinanza e non si è limitato alle alle cronache giornalistiche magari a quelli più superficiali
Non ha semplicemente rinviato il problema a a settimana prossima la Corte ha detto molto in quest'ordinanza la corte
Ha detto molto
E quindici e quindi queste possono considerazioni più dei costituzionalisti ma in qualche modo e anche lì vincolata a quello che ha già detto a quello che ha anticipato nell'ordinanza
Ed è dice che l'incriminazione dell'aiuto al suicidio non può essere ritenuta incompatibile con la Costituzione quindi dice
Che
L'esistenza di una norma incriminatrice dell'aiuto al sì CD o di per sé non è incompatibile Coni con i principi costituzionali
Dice anche e questo sembrerebbe no far pendere
Il pendolo verso diciamo una pronuncia che salvi la norma incriminatrice poi dirò che non è così dice anche che non esiste un diritto di rinunciare a vivere in termini di diritto
Positivo come invece aveva sostenuto l'ordinanza di rimessione dice e cito testualmente dall'articolo due della Costituzione non diversamente che dell'articolo due della CEDU
Discende il dovere dello Stato di tutelare la vita di ogni individuo non quello diametralmente opposto di riconoscere all'individuo la possibilità di ottenere dallo Stato da terzi un aiuto a morire quindi non non ci diciamo non non arriviamo al punto di dire che esiste un diritto
Di rinunciare a viverlo di lascia o di o di farsi di farsi praticare l'eutanasia
Dice però la Corte che l'articolo cinquecentottanta punto l'incriminazione dell'aiuto al suicidio a una sua ragion d'essere anche nel piano dei principi
Costituzionali che ne segna però anche il limite quanto meno per le condotte di aiuto al suicidio e che è quello di tutelare le persone anche qui cito testualmente malate depresse psicologicamente fragili ovvero anziani in solitudine le quali potrebbero essere facilmente indotti a congedarsi prematuramente dalla vita
Qualora l'ordinamento consentisse a chiunque di cooperare anche solo all'esecuzione di una loro scelta suicida magari per ragioni di personale tornaconto
Quindi la corte in particolare
Individua delle situazioni particolari che sono quelle oggetto del giudizio a scuola sono qui e la situazione di Fabiano a Antoniani cioè di persone che si trovano nella possibilità di determinarsi a una scelta di fine vita ma che per ragioni di malattia e comunque di appunto disagio
Psicofisico in particolare fisico si trovano nell'impossibilità di praticare da solo di attuare da soli la propria la propria volontà hanno quindi bisogno dell'assistenza di terzi per porre fine alla propria ditta
E e quindi per esercitare il proprio diritto di autodeterminazione
Di qui il problema quindi la corte individua diciamo una una ma profilo di legittimità costituzionale
Nell'articolo cinquecentottanta nella parte in cui appunto punisce chi aiuta a suicidarsi una persona che troppi si trova in questa particolare situazione e non ha la possibilità di
Praticare la Scelta da sola ecco ma appunto dall'altro lato si pone il problema del vuoto di tutela che una dichiarazione di legittimità costituzionale
Della norma comporterebbe in assenza di una regolamentazione
Dell'aiuto al suicidio in queste situazioni che appunto e la situazione esatti esattamente abbiamo nel nostro del nostro sistema pur dopo la legge del due mila e diciassette che ho che ho prima ricordato
Questo è diciamo in in forse non in brevissimo sotto un po'lungo ma diciamo in sintesi ecco in sintesi perché evidentemente l'incontro verso due la diverso tempo e quindi la complessa questione che ho diciamo un po'semplificato a comporlo Zaha mente ci sono c'è in particolare tralascio perché se no qui andrei veramente lungo la parte che pure interessantissima sulla quale torneremo delle ragioni che hanno portato a questa particolarissima
Diciamo inedita soluzione tecnica da parte della Costituzione della Corte Costituzionale del rinvio
Del dell'udienza preceduto da un'ordinanza che anticipa in qualche modo quello che sarebbe stato credo che sarebbe stato l'esito io direi
Adesso che e poi le sentenze sono fatte anche quelle per essere lette e interpretate un po'come le norme però direi che se non leggo male poi me lo lo direte voi ed ordina lo voi che avete studiato meglio di me il tema l'ordinanza è un'ordinanza che in assenza di questa scelta
Del rinvio si sarebbe conclusa con una dichiarazione di illegittimità costituzionale della norma nella parte in cui direi no ecco e adesso appunto si apre lo scenario su che cosa succederà settimana prossima a un anno a un anno di distanza i in un contesto che che è cambiato perché poi con il tempo cambierà le le situazioni cambiano
Cambia diciamo
Il background che nella società civile sta attorno
Alle alle decisioni anche a queste i giudici la Corte costituzionale e chiamata veramente a un compito e chiamata per la prima volta ecco ha un perché il carattere inedito della decisione porta a trovarsi per la prima volta in una situazione altrettanto inedita cioè che quella di decidere in assenza di una legge certo che con una legge approvata sarebbe stato dipende poi dei contenuti della legge ma sarebbe stato più semplice prendere una decisione in questo modo
La situazione è ben più complessa
Bene a questo punto
Chiedendo appunto venia se mi sono dilungato troppo
Ma non ho resistito al al alla al fascino di potere dire qualcosa a posto che prima come intanto con il professor Canestrari io da direttore di dipartimento ma praticamente passo la maggior parte delle mie ore occuparmi di questioni che oramai col diritto penale hanno poco a che fare quindi adesso e quel diritto in generale se non con quella amministrativo della pubblica amministrazione
Non potevo non cogliere questo momento
Per per dare sfogo ecco
Alle cose che ho detto spero sia esattamente passo la parola al professor Cupellini per chiedendogli in particolare diciamo di
Rese dirci qualcosa sul libro
E appunto introdurre anche il successivo il successivo dibattito prego scusi
Sto
Grazie Gianluigi grazie a tutti
Per essere
Per essere intervenuti e ringraziamenti sono particolarmente sentiti sia a Gianluigi Gatta che oltre a essere un amico collega della lista è anche il direttore del dipartimento di scienze giuridiche Cesare Beccaria che ha organizzato insieme a Emilio D'Orazio e a Poli Tay a questo questo incontro che ci offre l'occasione e in particolare mi dà l'opportunità di confrontarmi davanti a una platea così ampia e qualificata presenza di molti autorevoli colleghi di alcuni degli autori del volume
Di parlare appunto del del nostro del nostro lavoro del lavoro che ho curato insieme al collega costituzionalista di Tor Vergata Francesco Saverio Marini che avrebbe dovuto essere presente qui oggi macchie dovuto rinunciare per alcuni impegni di carattere istituzionale che peraltro mi mi ha pregato di portare i suoi saluti suoi ringraziamenti per per l'iniziativa evidentemente oggi
Direi che partiremo dal dal volume attraverso questa mia breve ricostruzione introduttiva ma parleremo credo anche molto della questione
Nella sua stretta impellente attualità vale a dire degli scenari che si prospettano alla vigilia dell'udienza della Corte Costituzionale del prossimo ventiquattro settembre in questa prospettiva io credo che assumerò
La duplice veste da una parte introdurre il volume e quindi cercare di dare una una sintesi dei contributi più
In una sintesi evidentemente approssimativa dei contributi apparsi nel volume e dall'altro lato poi se sarà possibile parteciperò
Con altra veste alla alla tavola rotonda tornando tornando al volume coerentemente con con la tematica affrontata che come ha ben detto Gianluigi coinvolge questioni di resteremo e varie interessa morale filosofico religioso più etico medico di ontologico e anche giuridico alla fine si è
Puntato nel nel volume offrire uno spaccato il più ampio possibile non soltanto delle
Molte aree giuridiche coinvolte e a partire dal diritto costituzionale del diritto penale ma anche direi soprattutto delle diverse sensibilità che su un tema così dedicato si ravvisano in in letteratura e subito mi preme ricordare l'elenco dei collaboratori al dal volume di coloro che hanno contribuito in maniera decisiva a prendere questo quest'opera la lista nel senso che al termine
Roberto Bartoli Marco Bignami
Stefano Canestrari che qui con noi Ulisse Korea Davide lungo Massimo Donini Luciano serbi Giampaolo Fontana Concetta giunta Francesco Lazzeri
Antonella Massaro Donatella Moran Aldo Natalini Luca Pirozzi Domenico Politanò Lucia risicato Sergio Seminara che Antonino Sessa penalisti costituzionalisti magistrati tutti in realtà portatori di visioni e prospettive
Diverse che ovviamente in maniera non concordata hanno offerto un panorama completo del delle posizioni che si sono come dire poste sul sul tappeto nell'affrontare la tematica perché in realtà l'ordinanza duecentosette
Come ha sottolineato Gianluigi chi realtà
Ha offerto il pretesto per discutere di tanti
Argomenti non soltanto della legittimità costituzionale articolo cinquecentottanta della possibilità di licenziare dedito al suicidio ma anche
Della possibilità di ravvisare ed eventualmente legittimare un diritto a morire o soltanto un diritto a non soffrire in punti improntato sulla valorizzazione della dignità umana chi del principio di uguaglianza
Si è discusso e si è potuto discutere grazie a questa ordinanza di confini e delle differenze per tenersi attiva cautela sia
Vera e propria aiuta a morire che rifiuto di cure del ruolo da poter riconoscere anche nella tematica dell'agevolazione al suicidio al
Alle acquisizioni maturati insieme alla giurisprudenza costituzionale manca la giurisprudenza di legittimità
Sul del diritto alla salute sul diritto di rifiutare i trattamenti medici sul ruolo e il peso del consenso informato e la Corte costituzionale ha molto insistito nel collegamento con la legge duecentodiciannove del due mila diciassette
Utilizzando addirittura spero di non sconfinare
Con termini impropri nel diritto costituzionale come un parametro interposto ma si è discusso anche che molto di potere limiti e tecniche decisori della corte costituzionale e dei rapporti non sempre è così
Agevoli tra potere legislativo e giudici costituzionali che devo dire che in qualche modo si anche paventato ma non era molto difficile
Il possibile rischio che poi si è concretizzato di un alati Tanza da parte del legislatore e della possibilità che si aprissero scenari
Che vedevano che vedranno tra pochi giorni di nuovo la Corte costituzionale al centro del
Dell'attenzione
In quest'ottica
Quindi l'obiettivo del volume
Devo di conoscere molto ambiziosa sono quello di o il cercare di orientale il lettore nel labirinto di questioni costituzionalisti che e penalistiche
Aperte da una pronuncia così fortemente innovativa e devo dire che non è sfuggito come nel corpo della motivazione dell'ordinanza della Corte sia emerso credo di poter dire un grande travaglio umano prima ancora che giuridico e come l'ha discussa che devo dire
Molto discussa scelta tecnica della Corte costituzionale c'è un'ordinanza incostituzionalità prospettata
Abbia il fondo rappresentato un punto di apprezzabile almeno dal mio punto di vista compromesso fra istanze diverse
E non sempre agevolmente conciliabile sono particolarmente orgoglioso di poter dire come questa partecipazione umana di giudici costituzionali alla tematica emerga che in maniera nitida dalle parole introduttive di Francesco Viganò
Nella sua breve ma molto densa prefazione che fra l'altro a il pregio di restituire uno spaccato fedele del clima in cui l'ordinanza è maturata dando conto degli obiettivi perseguiti dalla corte
A mezzo di questa nuova tecnica decisoria e soprattutto dire nel senso di responsabilità che i giudici costituzionali hanno vissuto sulla loro
Sulla loro pelle della tensione emotiva e delle difficoltà che hanno accompagnato la gestazione dell'ordinanza e che credo accompagneranno anche
La prossima settimana la corte nella
Soluzione
Della della questione come dicevo
Nel volume sono raccolte
Osservazioni formulati esponenti dell'Accademia della magistratura che indagano sul versante costituzionalisti Co.
Soprattutto le caratteristiche di questo non l'ordinanza incostituzionalità prospettata la tenuta di questo strumento e anche i possibili vulnera
Che questo nuovo strumento può arrecare al delicato equilibrio dei rapporti istituzionali fra Parlamento e corte costituzionale sul versante penalistico sia indagato soprattutto il senso i limiti della per della perdurante previsione del nostro Codice Penale di una fattispecie come ricordava Gianluigi
Evidentemente debitrice di una visione del bene vita da più parti ritenuta inconciliabile con l'impronta personalistica della Costituzione
Con riguarda in particolare a quelle che potremmo definire approssimativamente questioni di carattere processuali ma che in realtà poi si chiudono rilevanti
Problemi collegati alla sostanza della motivazione della corte costituzionale
E quindi l'ampliamento del catalogo delle tecniche deciso a disposizione della corte mi ha colpito anche il diverso approccio che ha accompagnato nell'affrontare la questione i costituzionalisti e i penalisti costituzionalisti che muovono soprattutto da connotati di questa pronuncia bifronte per interrogarsi sull'ammissibilità innanzitutto tout-court ti questo nuovo di questa nuova tecnica e decisoria e addirittura di una possibile eccedenza che questa tecnica può avere rispetto ai fini perseguiti evidenziando anche il rischio
Che sia in qualche misura estremizzato da una tendenza evolutiva della giurisprudenza costituzionale
E i penalisti invece che si sono concentrati più che altro si problemi di compatibilità dell'ordinanza e dei suoi
Diciamo effetti
Sull'equilibrio di poteri e con il principio di legalità in materia penale paventando uno sconfinamento possibile della corte negli spazi descrive discrezionalità esclusiva del del legislatore
Senza dimenticare come peraltro c'è sarà anche prospettato un interessante parallelismo rispetto allo schema della delega legislativa in cui a essere a farsi promotore di principi e criteri direttivi pronunzia il Parlamento nei confronti del governo ma sia la Corte costituzionale nei confronti del
Nei confronti del Parlamento sottolineando sì peraltro una possibile
Possibile paradosso nel fatto che la Corte costituzionale che ha avuto questa questa questo atteggiamento che assunto questa posizione nei confronti del legislatore in questa sede è la stessa che in un'altra vicenda
Quella relativa al caso al caso Cappato con l'ordinanza ventiquattro del due mila diciassette invece aveva strenuamente difeso le prerogative del del Parlamento da possibili ingerenze esterne seppure
Di auto di altro tipo quindi
Di dialogo a più voci che si è arricchito oltretutto anche di un ulteriore parallelismo tra potremmo dire quote factum tracciato sul piano del diritto processuale civile fra l'ordinanza e una sentenza non definitiva c'erano stati parallelismo che ho trovato particolarmente istruttivo
Tra gli l'incostituzionalità prospettata e la non definitività della sentenza della sentenza civile oltre che un un un arricchimento credo possa essere stoffe Artaud anche dalla dall'indagine sulla degli derivazione più o meno esplicita di questa inedita tecnica decisoria ad alcune esperienze giuridiche stranieri e sul versante dei profili diciamo così di carattere definitorio si è molto insistito e credo anche in maniera
Pertinente sulla necessità di distinguere eutanasia
Suicidio assistito rifiuto di cure confine non sempre agevolmente tracciato e che peraltro anche il Comitato nazionale per la bioetica a ritenuto nel nella Albert parere depositata a fine luglio di dover sforzarsi di precisare in maniera il più possibile chiara
Ci si è poi anche interrogati su un aspetto che molto ha dato da da pensare cioè la difficile compatibilità tra
L'agevolazione al suicidio e l'articolo trentadue secondo comma della Costituzione che sappiamo è il cardine del l'ormai riconosciuto diritto di rifiutare interrompere il tutte le cure sino al punto di lasciarsi morire
Ma che secondo taluno non può arrivare a ricomprendere anche condotte di agevolazione alla morte da parte del medico e quindi lo si è fatto sia nella prospettiva costituzionalisti e di carattere generale anche in ragione del fatto che la Corte costituzionale ha introdotto un parametro appunto l'articolo trentadue che non è revocato nell'ordinanza di rimessione sia in una prospettiva penalistica laddove la legge duecentodiciannove del due mila diciassette altro punto di riferimento importante l'ordinanza della Corte Costituzionale limita la non responsabilità penale del medico soltanto all'ipotesi in cui il medico in qualche modo
Rispetti la volontà del paziente di lasciarsi morire rifiutando i trattamenti medici e non agevolandone agevolandone la morte
Molti contributi in chiave penalistica sottolineano l'importanza di bilanciamento in gioco compiuto dalla Corte costituzionale che in particolare con riferimento all'articolo cinquecentottanta da una parte mi ha riconosciuto
La perdurante attualità in termini generali rigettando la richiesta di una dichiarazione di legittimità costituzionale tout-court dello stesso articolo ma al tempo stesso ha evidenziato la drammaticità di quelle situazioni che non erano certamente immaginabili nel mio novecentotrenta al al momento in cui è stato inserito l'articolo cinquecentottanta all'interno del Codice Penale nella nella nella fase della codificazione e che oggi individuano quelle quelle situazioni quelle condizioni in cui non è facile stabilire il confine tra la vita e la morte e
Siamo al cospetto di sofferenze alle volte
Inaccettabili create pago dello sviluppo della tecnica
Ecco
è stato da molte parti sottolineato nel volume sicuramente il merito della corte di avere rimesso al centro del dibattito parlamentare la necessità di regolare la materia del fine vita anche in queste situazioni
Estremamente drammatiche e problematiche che il tema non è ovviamente nuovo
Ma ormai abbiamo una certa esperienza che ci porta a ritenere che se non c'è uno strappo evidentemente compiuto dalla giurisprudenza il Parlamento è piuttosto restio nell'affrontare determinate minate tematiche quindi se
Da un lato la alla corte costituzionale è stato indubbiamente riconosciuto il merito di aver messo al centro del dibattito parlamentare senza che poi questo purtroppo abbia sortito alcun effetto il tema del fine vita dall'altro lato
Si è anche sottolineata l'importanza di avere in qualche modo prefigurato una uno uno sempre in nome di questo bilanciamento di interessi uno strumento quella scriminante procedurale di cui comunque nel dibattito penalistico si
Discuteva in maniera
Sì cominciamo a discutere in maniera abbastanza approfondita ritenendolo evidentemente in grado di soddisfare questa pretesa da un certo punto di vista di
Neutralità dell'ordinamento rispetto a determinate scelte di carattere assiologica o ma al tempo stesso di poter garantire il rispetto di di alcuni diritti fondamentali in quest'ottica
In i più di un contributo si analizza appunto l'istituto della scriminante procedurale soffermandosi sulla natura sulle potenzialità proprio in rapporto a queste
Situazioni diciamo così eticamente eticamente sensibili ma
Non è
Mancato anche chi ha obiettato come in realtà la Corte costituzionale richiamando più volte la legge duecentodiciannove del due mila diciassette abbia
In qualche modo ritenuto che che legislatore in questa legge abbia compiuto un passo che appunto quello dell'ammissibilità del contribuire all'induzione della morte altrui che invece il legislatore non avrebbe inteso compiere la legge del due mila diciassette
Ecco da questo punto di vista
Non è non è neanche mancato chi ha ritenuto che fosse e che sia riduttivo
Continuare a vedere a problematica dal punto di vista del solo diritto penale venendo in gioco una questione di diritti fondamentali del malato la cui evoluzione storica sul piano applicativo giudiziale ma anche su quello legislativo
E piuttosto nota e si ripete cioè in questi casi
Nasce sul piano giurisprudenziale un tema che poi viene ripreso sul piano legislativo in definitiva e concludo
Direi che nel volume si è tentato non soltanto di analizzare ragioni scoppi sottesi allocuzione prescelta dalla Corte costituzionale sottolineando i anche i possibili rischi e possibili insidie si è diciamo da un certo punto di vista cercato di affiancare la corte
Nel cammino inedito verso un'udienza che ormai siamo che ormai è alle porte e addirittura in quest'ottica la più parti ci si è sforzati addirittura di prefigurare tipologie di sentenze
Quindi modelli di decisione della Corte Costituzionale addirittura proposte di dispositivo da parte della stessa corte l'auspicio diciamo che posso nome
Dei anche del mio Cook curatore ma anche dire a nome degli autori è stato sicuramente quello di far sentire la Corte Costituzionale meno sola e quello e aver letto diciamo nella nella prefazione di Francesco Viviano
Di aver in qualche modo raggiunto questo obiettivo cioè di aver fatto sentire la Corte Costituzionale meno sola rappresenta credo un una
Raggiungimento di un obiettivo e quindi alcuna una soddisfazione per tutti noi credo che l'ambizione a questo punto è che
Il volume proprio per la profondità dei dei contributi possa rappresentare anche uno strumento necessario dopo il ventiquattro settembre del due mila diciannove
Per potersi orientare quale che sia poi la decisione della Corte costituzionale
Nello scenario futuro che in qualche modo credo inevitabilmente tornerà
Alle disegnatore che dovrà sicuramente credo limare le degli affetti e delle decisioni della Corte costituzionale
E in quest'ottica credo che l'incontro di oggi una tavola rotonda che accompagnerà l'incontro di oggi posso offrire anche ulteriori spunti grazie
Grazie belli
Adesso do la parola alla professoresse Irene delle zone che associato di diritto costituzionale in questo universo nel nostro diversità
Buongiorno tutti
Anch'io mi unisco ai ringraziamenti Politeia e agli organizzatori di guasto incontrò per mano opportunità essere qui a discutere di questo interessante volume
Per trasparenza aggiungo alla presentazione del professore la gatta che io ho avuto modo di guardare molto da vicino questa questione
In quanto membro del collegio di studio che assiste la difesa di Marco Cappato davanti alla Corte costituzionale questo
Ovviamente mi ha consentito di guardare in questo caso con un punto di vista se vogliamo da una parte il privilegiato perché ho potuto beneficiare di tutti gli spunti di riflessione che sono stati offerti dal caso concreto dalle sue specificità
Così come dalla vicinanza al giudizio davanti alla Corte costituzionale allo stesso tempo ovviamente questa vicinanza al caso concreto e hanno particolare punto di vista può limitarmi nella lettura diciamo così da studiosa di questo caso
Ciò detto proprio per Ryan riallacciarmi alla preziosa come dire vicinanza al giudizio dinanzi alla Corte Costituzionale tengo a premettere che quando assistetti l'anno nell'ottobre scorso all'udienza davanti alla Corte costituzionale e questo si ricollega anche alla introduzione del giudice costituzionale dicano ho potuto assistere ad una presa in carico da parte dei giudici costituzionali di questa questione nel senso che in realtà l'ordinanza di rimessione come è già stato sottolineato presentava alcune sbavature o forse anche più di qualche sbavatura e la Corte costituzionale avrebbe potuto quindi trovare e dei pertugi per dichiarare la questione inammissibile tuttavia ha rimodulato il thema decidendum e anche fatto emergere dei parametri di legittimità costituzionale per così dire impliciti nell'ordinanza di rimessione l'articolo trentadue della Costituzione quindi diritto alla salute e il principio della dignità umana di cui all'articolo tre della Costituzione come ha già accennato anche il professor Cupellini nella sua
Relazione di poco fa
E questo non era non era non solamente scontato
Ciò detto questo volume mi pare particolarmente utile per alla qualità dei contributi che raccoglie e in modo particolare segnalo che accolgo la visione dei contributi più vicini al terreno del diritto costituzionale di Bignami e poi anche il contributo di Copelli che leggo non questa ore dinanzi Santini edita per certi versi a mio avviso definibile storica come una ordinanza che accerta incostituzionalità ma non la dichiara
Rifacendosi seppure con qualche differenza non non trascurabile al modello tedesco
Ciò detto era alta l'ordinanza duecento sette ha suscitato tra i costituzionalisti un dibattito immenso sia per un volume sia per varietà di opinioni in particolare non sono mancati molte voci anch'critiche della modo con cui soprattutto la Corte costituzionale ha gestito il suo processo
Ecco questo dibattito per volume appunto a mio avviso del tutto paragonabile solo un altro caso che ha visto sempre costituzionalisti penalisti anche comunitari si seduti allo stesso tavolo che il caso Taricco
Che anche queste spezzato già menzionato poco fa ora il mio personale punto di vista che era alta ci sia una convergenza nell'anima profonda della del caso Taricco e di quello che io leggo nella nell'ordinanza duecentosette del due mila e diciotto della sì a me sembra che era alta in entrambi i casi
La Corte costituzionale abbia cercato di restituire centralità al Parlamento ovviamente poi nel caso dell'ordinanza duecentosette questa dal punto di vista molto dibattuto perché si cerca la Corte costituzionale
Non sono era realistico che potesse ipotizzare che in undici mesi il Parlamento riuscisse ad adottare una legge su questo delicatissimo tema ecco però siccome poi ci sono anche altre decisioni abbastanza recenti degli ultimi anni la Corte costituzionale che la vedono impegnata nel rapporto tra la corte costituzionale corti sovranazionali che mi sembra che cerchino
Di mettere a nudo i pregi di un giudizio di legittimità costituzionale
Accentrato che consenta allo stesso tempo in qualche modo di di ridurre la possibilità di interpretazione da parte dei giudici comuni e in questo senso io vedo un thread ogni altra tutte queste decisioni che tentano di mettere un pochino di ordine e in questo caso in particolare come dire investendo il parlamento del compito di intervenire con una legge organica che poi che possano disciplinare questa delicata materia ovviamente
Come come sappiamo questa legge dello lontana va a vedere la luce quindi abbiamo davanti a noi il problema
Cui assisteremo la settimana prossima di una decisione della Corte costituzionale che si pronuncerà con un quadro legislativo identico a quello a cui in presenza del quale era stata sollecitata a pronunciarsi
Lo scorso anno ecco sta come dire il mio intervento vorrei occuparmi da un lato dell'ipotesi del di un ulteriore rinvio della questione di legittimità costituzionale che sta parte prendendo piede in modo particolare e poi vorrei come dire sottoporre anche agli illustri autori di questo libro oltre che relatore di questo tavolo una idea di di di intervento da parte della Corte costituzionale in modo da pervenire ad una decisione della questione di accoglimento
A questo tipo quindi per quanto riguarda il primo punto alcuna notizia tra l'altro proprio di queste ultime ore
Crescita su alcuni quotidiani che la Presidente del Senato
Insomma non è chiarissimo ma sembra su sollecitazione di tutti i capigruppo potrebbe farsi carico di una telefonata informale alla Corte costituzionale
Per sollecitare un rinvio della questione dell'alta pari io non ho fatto a tempo a leggere
Tutti i quotidiani ma mi sembra di capire che era alta
Alcuni alcuni gruppi parlamentari del Senato insomma era alta non siano a favore di questo tipo
Di richiesta però insomma la voce del rinvio anche da in altre sedi sta aumentando ancora a questo punto di vista
Alla appunto io
Come vi dicevo vi offro una lente divisione del caso orientata però ecco mi sembra che la la possibilità di dare coerenza alla ordinanza duecentosette quindi renderla uno strumento suscettivo sulla questa gestione del prospetto processo costituzionale attraverso rinvia legislatore replicabile
Così se la Corte costituzionale dovesse adottare un altro rinvio in questa situazione si rischierebbe di rischierebbe di venire infranto questo strumento
Perde autorevolezza in quanto insomma allo Stato assistiamo a ad un'inerzia legislativa molto significativa nel senso che si sono stati presentati dei disegni di legge ma ma non si è arrivati neanche al dibattito in aula non è stato neanche possibile
Unificare questi progetti di legge e quindi diciamo che lavori parlamentari sono ancora piuttosto piuttosto arretrati
Inoltre la Corte costituzionale nell'ordinanza duecento sette
Ha ha sottolineato l'importanza di trattenere assente la questione di legittimità costituzionale per potersi pronunciare punto ad una data certa in modo da potersi pronunciare già diceva la Corte Costituzionale valutando come la normativa adottata medio tempore dal Parlamento potesse incidere sulla questione di costituzionalità
Ora posto che la normativa non è strano sopravvenuta non c'è quindi il quadro legislativo è identico
E posto che mi sembra che la Corte costituzionale abbia esplicitamente individuato nell'articolo cinquecentottanta un vulnus costituzionale
La strada coerente che la Corte costituzionale dovrebbe adottare quella di un accoglimento sono comunque perfettamente d'accordo e insisto su questo che la Corte costituzionale
Questo mi sembra olio ritenga che l'articolo cinquecentottanta del codice penale
Abbia una sua se posso usare questo termine un suo significato costituzionale nel senso che offre tutela alle persone vulnerabili l'articolo cinquecentottanta insieme
è problematico per la sua assolutezza tant'è vero che la Corte costituzionale nell'ordinanza duecentosette mi pare che avesse suggerito al Parlamento di intervenire al di fuori dell'articolo cinquecentottanta ipotizza la corte come costituzionale come sedersi materie la legge duecentodiciannove del due mila diciassette ma poi questa strada è stata da più parti criticata
Perché la Corte costituzionale in un certo senso rivitalizza Lazio nell'articolo cinquecentottanta ovvero sia l'attualizzare spettro a quella diciamo del Codice Rocco tutelare le persone
Vulnerabili
Ora così non è stato nel senso che non c'è stato un intervento legislativo che cosa
Che cosa potrebbe fare la corte costituzionale realtà la corte costituzionale dell'ordinanza duecentosette già scolpito
E quella parte di perimetro dell'articolo cinquecentottanta del codice penale che è incostituzionale individuando quattro condizioni
Che per ragioni di tempo non sto nuovamente numerare che immagino siano conosciute da tutti mi sembra che queste quattro condizioni in presenza delle quali la dignità umana della persona anche intende porre fine alla propria vita violata siano parte della ratio decidenti dell'ordinanza duecentosette quindi a mio avviso la Corte costituzionale ha già in qualche modo esposto parecchio sul punto di vista e la Corte costituzionale potrebbe partire proprio da queste quattro condizioni per una decisione manipolativo a che escluda la punibilità in presenza di queste quattro condizioni nel frattempo tra l'altro diversamente dal legislatore il Comitato nazionale di bioetica qua rappresentato in modo illustre a emanato un parere molto significativo su su questa tematica che ha eppure essendo diviso nel senso che ci sono diversi punti di vista che che che vengono espresse mi limito a dire mi sembra che abbia preso in esame tutte queste condizioni a parte una anche a ritenuto per certi versi discriminatoria abbia comunque sottolineato che un conto è escludere la punibilità per il suicidio assistito incerti in certi casi attraverso un procedimento medicalizzato su cui poi tornerò un conto è aprire all'eutanasia e quindi a in qualche modo mi pare di capire
Ammesso la possibilità di distinguere il suicidio assistito l'eutanasia anche questo mi sembra molto importante e immagino che la Corte costituzionale terrà conto ovviamente e questa è la seconda parte del mio intervento
Rimangono aperti moltissimi problemi legati alla apertura al suicidio assistito in presenza di queste condizioni la Corte costituzionale molto chiara nell'ordinanza duecentosette nell'esprimere la preoccupazione di una autogestione del suicidio assistito al di fuori di un procedimento medicalizzato in qualsiasi luogo senza alcun tipo di controllo quindi la Corte costituzionale insiste sull'esigenza di un controllo preventivo di queste quattro condizioni ecco questo è il problema per cui una un dispositivo della Corte costituzionale che non al legislatore dovrebbe essere davvero molto molto articolato e la Corte costituzionale dovrebbe optare per delle scelte su come accertare preventivamente la sussistenza di queste quattro condizioni quindi cercando di ragionare su questo problema o
Ho trovato un precedente realtà molto risalente ma altrettanto storico che è costituito dalla sentenza ventisette del settantacinque in tema di interruzione volontaria di gravidanza
Infatti in questa sentenza la Corte Costituzionale grata aggiunge immediatamente ad accogliere la questione ma erano altri tempi rapporti
Diciamo così il seguito delle sentenze della Corte costituzionale in Parlamento era recepito in modo diverso
In quel caso la Corte costituzionale a adottato un dispositivo molto in molto elaborato che vi leggo la Corte costituzionale ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'articolo cinquecentosette quarantasei del codice penale
Nella parte in cui non prevede che la gravidanza possa venire interrotta quando l'ulteriore gestazione implichi danno o pericolo
Grave medicalmente accertato nei sensi di cui motivazione per la salute della madre quindi un pericolo medicalmente accertato nei sensi di cui Monti va azione fin qua all'interno di questo dispositivo quindi si trovano degli elementi molto importanti sia
All'interno della motivazione
Già offerto dalla Corte costituzionale dell'ordinanza duecentosette
Sia del parere del Comitato nazionale di bioetica in quanto la Corte costituzionale richiede che determinate condizioni siano state medicalmente accertate nei sensi di cui motivazioni quindi la corte costituzionale poi impegna impegnato con questo dispositivo i giudici che avessero si fossero trovati davanti l'interruzione volontaria di gravidanza
A leggere l'intera motivazione della sentenza questo uno strumento tecnico che consenta alla Corte costituzionale di articolare il procedimento di accertamento
Da parte del medico di queste condizioni in maniera più in maniera maggiore rispetto che con un dispositivo che
In quanto tale deve incidere solo sulla norma penale per attraverso un rinvio alla al corpo della motivazione la Corte costituzionale penso che abbiano strumento interessante e oltretutto la Corte costituzionale insisto aggiunge proprio l'esigenza dell'accertamento medico
Ecco questo non risolve tutti i problemi ovviamente quand'anche ci fosse concordanza sulla utilità delle di Cuasso precedente
E da questo punto di vista entra in gioco però o la legge duecentodiciannove del due mila diciassette la quale fornisce alcuni appigli ora è una sede una un argomento diverso tratta della punto delle disposizioni anticipate di trattamento che sono ben distinte dalla dall'assistenza dall'aiuto al suicidio però
Diciamo che contiene alcuni elementi che lo stesso Comitato nazionale di bioetica oltre alla Corte costituzionale hanno messo in luce e quindi mi riferisco in modo particolare all'articolo uno comma cinque della legge duecentodiciannove infatti questa norma per quanto rileva prevede che sia un medico il soggetto chiamato intervenire in caso di rinuncia o di rifiuto delle cure con salvavita quindi la medicalizzazione del procedimento
Che il medico debba acquisire documentare la decisione per iscritto e a notarla nella cartella clinica del paziente
Il medico deve anche prospettare al paziente cioè se questi acconsente assai familiari le conseguenze della decisione e le possibili alternative e promuove ogni azione di sostegno al paziente medesimo anche avvalendosi dei servizi di assistenza psicologica e quindi la stessa Corte costituzionale nell'ordinanza duecentosette ha sottolineato l'importanza di una prospettazione al malato
Della possibilità di ricorrere alle cure palliative e mi sembra che attraverso questo ultimo requisito in modo particolare
La legge duecentodiciannove passa feriale alla Corte costituzionale un appiglio interessante
Fermo restando che ci muoviamo in un terreno molto molto delicato ma mi sembra che il riferimento alla precedente in tema di interruzione volontaria di gravidanza e alla legge duecentodiciannove del due mila diciassette possano essere forse secondi per alla Corte costituzionale
Ciò detto insomma fare previsioni in questi casi sembra sempre difficilissimo in modo particolare l'anno scorso io non avrei mai immaginato ad un rinvio da parte della Corte costituzionale
A undici mesi di distanza in modo che il Parlamento potesse potessi intervenire però ecco un concludo con un ultimo un ultimo osservazione non non ha cronometrato il tempo quindi non fosse
Ok allora tentando di conclude anche per non tediarvi eccessivamente
Copai ora ha ragionato sulla ipotesi di una sentenza interpretativa di rigetto
Che non non mi pare completamente esclusa
Dall'ordinanza duecentosette la quale infatti si era confrontata con l'interpretazione offerta dell'articolo cinquecentottanta dal dalla corte d'assise di Milano che non interpretazione
Piuttosto netta diversa da quella che comunque si potrebbe ipotizzare in modo da escludere in via interpretativa che l'agevolazione al suicidio possa essere punita certe condizioni
In presenza di una accertamento preventivo di tali di tali condizioni però passa il mio il mio punto di vista penso che proprio questa
Decisione potrebbe porre il problema poi non avendo Effetto erga omnes di una suo recepimento
Diverso caso per caso dei giudici mentre forse una sentenza di accoglimento manipolativo ancorché somma in materia penale però ce ne sono non sarebbe in Bonham parte Emma potrebbe offrire maggiore chiarezza campali coloro che dovranno applicare questa norma e quindi mi sembra anche in base poi al ragionamento iniziale che ho ho cercato di condurre in apertura che la decisione della Corte sia coerente con l'ordinanza duecentosette che individua nell'articolo due cinquecentottanta comunque un vulnus costituzionale mi sembra preferibile una decisione di accoglimento
In ogni caso non mi azzardo a fare pronostici ma il mio tentativo è semplicemente quello di porre sul sulla tappeto insomma elementi eventuali per un dibattito passo che comunque su questo caso già è stato detto tutto il contrario di tutto e quindi sto molto curioso anche di sentire cosa diranno anche loro che mi seguiranno
Grazie grazie professoressa delle zone per gli spunti che ci ha offerto effettivamente fare previsioni è particolarmente difficile c'è perché effettivamente la notizia che mi era sfuggita anche della telefonata
Nella telefonata del Presidente del Senato per quanto autorevole
Ha preso mascellari
Che mi sembra abbastanza irrealistici ecco insomma ecco però Intini in epoca di Twitter simili ecco insomma sor prossima volta avremmo allora lascio adesso la parola alla alla professoressa
Francesca
Poggi
Prima di arrivare poi ad aprire la serie degli interventi tornando diciamo sul sul penale ecco nella nella parte finale che appunto è associato di filosofia del diritto nella nostra università è un componente del comitato etico dell'ateneo sta statale
Di Milano e appunto insegna agli studenti del corso di laurea in giurisprudenza diritte diuretica ed è presente nel nostro dipartimento
Grazie anche ringrazio il mio direttore di dipartimento e l'associazione Politeia in particolare mi vedo ratio i curatori marine Copelli di questo volume gli autori soprattutto quelli qui presenti
Questo nome rappresentato per me è una lettura davvero piacevole benché si tratti di un testo monotematico perché diretto tutto all'analisi che dell'ordinanza duecentosette è però un tasso Ravello denso e ricco di contenuti
Non c'era stupirsene probabilmente visto che come scrive il giudice dica no nell'introduzione si tratta di un'ordinanza inedita cito nella forma e nella sostanza
E proprio la particolare forma e sostanza di questo provvedimento è dedicata all'analisi accurata condotta nei saggi qui raccolti quindi la peculiare forma cioè il fatto che con le parole di Korea qui ci troviamo di fronte a un provvedimento che a forma di sentenza quattro forma di ordinanza e contenuto di sentenza
O per citare con pelli un provvedimento di costituzionalità cercata ma non dichiarata
I saggi si concentrano anche sulla tipologia degli argomenti impiegati ricorda ad esempio il saggio di del lungo sull'uso dell'argomento comparatistico che è centrale anche in questa motivazione
Sulla loro struttura Natalini parla ad esempio di ordinanza per il fronte e ovviamente sul contenuto degli argomenti impiegati interrogandosi come è stato fatto anche dal relatore a questo tavolo sugli scenari futuri che si aprono ma anche in una prospettiva critica sulle strade alternative che la Corte avrebbe potuto percorrere diversi autori ad esempio anche se non proprio sempre nel tuo senso propongono come strada alternativa una sentenza interpretativa io la vedo un po'difficile perché una norma una disposizione che mi dici chiunque in qualunque modo oggi vola questo qualunque modo toglierlo devi fare almeno una manipolativo avvertiva perché con un interpretativa è un po'difficile arco però questa è la strada esplorata anche qui o se esso diverso da da quello che hai proposto tu
Accodato a questa ricchezza di contenuti io qua invece vorrei concentrarmi soltanto su un aspetto non potendo trattarli tutti ovviamente e cioè sui limiti di questa incostituzionalità prospettata appunto ma non dichiarata
Come già a marzo la corte ha stabilito che l'ordinanza per centosette che gli attesi dell'incostituzionalità dell'articolo cinquecentottanta Codice Penale
Nella parte in cui incrimina l'agevolazione materiale al suicidio non può e si è raccolta nella sua assolutezza
Come ha ricordato professor Gatta secondo la Corte non esiste nel nostro ordinamento un diritto morire un diritto a rinunciare a vivere espressione locuzioni che la corte considera sinonimi
Non solo ma cinquecentottanta protegge interessi meritevoli di tutela anche se diversi da quelli che qui probabilmente era diretto nel quarantadue cioè interessi di e protezione delle persone deboli e vulnerabili
Secondo la Corte vi sono però delle situazioni in cui questo divieto assoluto
Entra in crisi c'è diciamo lede diritti umani libertà di rango costituzionale senza che questa lesione sia cito la corte
Preordinata la tutela di altro interesse costituzionalmente apprezzabile quindi si ha una violazione di libertà costi costituzionali che non è bilanciata da nessun altro interesse e quindi alla contestuale lesione del principio penale di offensività
In simili casi cito la corte a quali sono questi casi ricordava e rene sono i casi in cui sussistono quattro condizioni
E già e cito i casi in cui is getto agevolato si identifica una persona a affetta da una patologia diversi bile e di fonte di sofferenze fisiche o psicologiche che trova assolutamente intollerabile la quale cinque
E questa è la condizione su cui mi soffermerò si è tenuta in vita mezzo di trattamenti di sostegno vitale ma di testi capaci di prendere decisioni libere e consapevoli
Ecco in simili casi costi continua la corte la decisione di lasciarsi morire
Potrebbe essere già appresa dal malato sulla base della legislazione vigente con effetti vincolante nei confronti dei terzi amati della richiesta di interruzione dei trattamenti di sostegno vitale in atto di contestuale
Sottoposizione a sedazione profonda continuativa tuttavia secondo la Corte può cadere che ciò non gli assicuri una morte immediata bensì un decorso più lento apprezzato come contrario la propria idea di morte dignitosa
E qui punto questo Ottolina soprattutto Fontana c'è una concessione chiaramente soggettiva di dignità personale
Insomma in questo passaggio il parametro centrale sembra l'articolo tra il principio di ragionevolezza
Secondo la Corte irragionevole e cito di nuovo che il diritto imponga un'unica modalità di congedarsi e la vita
Che causa una lesione del principio di Togni di dignità da intendersi in termini soggettivi e che non ha giustificata dare nessun altro appunto quella protezione nessun'altro interesse quindi con contestuale violazione del principio di offensività
Restano quindi fuori dall'aria della prospettata incostituzionalità tutta una serie di casi che sono i casi in cui di norma si ricorre al suicidio assistito nei paesi in cui questa pratica è lecita
Quindi diciamo qui elogiato Hermine riflessione S queste quattro condizioni individuate dalla corte come le uniche condizioni in cui si può procedere cioè in cui è prospettabile
Una incostituzionalità dell'articolo cinquecentottanta siano giustificate e ragionevoli
La dottrina in particolare come accennavo si è concentrata sulla condizione ICI cioè si è chiesto se è ragionevole ritenere che cinquecentottanta sia incostituzionale se e solo se c'è in atto un trattamento di sostegno vitale
Qualche premessa prima premessa in questo contributo non mi occuperò di quelle che Canestrari chiama le richieste di suicidio per tormenti per ferite dell'anima
Ma solo di quelle che lo stesso autore qualifica come richieste di suicidio per le sofferenze per i tormenti del corpo
E questo perché è proprio la sentenza a fare sempre riferimento a casi a un contesto medicalizzato
All'esistenza quindi di una patologia accertabile secondo canoni scientifici
Anziché anche se devo dire io non sono del tutto convinta di questa distinzione
Se penso a casa ad esempio come la depressione clinica detta anche depressione maggiore che sicuramente è una patologia psichiatrica sicuramente una base fisica benché noi non ne sappiamo molto al riguardo
Ma che somiglia moltissimo le richieste di suicidio per i tormenti le ferite dell'anima e che tra l'altro è una delle principali cause di richiesta di suicidio assistito nei paesi in cui questa pratica consentita
In secondo luogo quello che voglio chiedere mi e se queste condizioni in particolare appunto il fatto che se in corso trattamento di sostegno vitale siano giustificate alla luce delle premesse assunte dalla corte cioè non metterò in discussione le premesse stesse
Al contrario alcuni Autori ad esempio il museo di e Morana sviluppano delle critiche effettivamente diciamo valide proprio alle premesse io invece adotterà una strategia distinta su quello che voglio fare Belvedere si ad otto quelle premesse sono giustificate queste limitazioni
Ecco ebbene a me pare che ci siano che bisogna OPA distinguere diversi casi ci sono casi in cui effettivamente la richiesta del requisito in esame Cecchi sia in corso un trattamento di sostegno vitale
Sembra las assolutamente ragionevole almeno tu quel secondo me
Innanzitutto pensiamo ai casi in cui il trattamento non è ancora in corso ma deve essere iniziato si prospetta un'insufficienza respiratoria
Questa situazione e il paziente ha diritto ai senza legge duecentodiciannove hanno un accettare di trattamento non iniziarlo
Il requisito che sia in corso un trattamento sembra in questo caso era vero ingiustificato anche se il paziente rifiuto un trattamento che non è ancora iniziato non sembra sussistere nessuna
Differenza rilevante
Il secondo gruppo di casi per cui mi sembra irragionevole richiedere questo requisito solo casi che sono i casi che rientra nella previsione dell'articolo due secondo comma della legge duecentodiciannove si tratta ci sono anche dei casi in cui sia ci sia un paziente con prognosi infausta a breve termine
Ho imminenza di morte quei casi in cui il medico deve astenersi da ogni ostinazione terapeutica e in presenza di sofferenze farle saltare i trattamenti sanitari può su richiesta del paziente ricorrere alla sedazione palliativa profonda continua in associazione con terapia del dolore
Cioè anche questi casi l'imminenza di morte un cane un caso in cui il trattamento sanitario
E interrotto perché costituirebbe ostinazione terapeuta terapeutica e in cui è possibile ricorre a una sedazione palliativa profonda continuata sono sempre il ragionevole iscriverli
Parlare della prospettata incostituzionalità pesa ma i casi non rarissimi di e malati oncologici terminali nei quali non sia sopravvenuta
Un'insufficienza respiratoria in questa ecco persone la citazione palliativa profonda continuata dura settimane non giorni in alcuni casi
Quindi perché la corte esclude questi casi quali sono le ragioni per cui richiede il requisito
Per cui il trattamento sanitario deve essere in atto
Nella motivazione non troviamo ragioni espresse anche se diciamo ci sono alcuni passaggi da cui queste ragioni possono essere ricostruite
Ad esempio secondo Bartolini e cito mentre per i posteggi interruzione delle cure il comportamento richiesto e mutuato dalla cura in essere e consiste nella sua interruzione non necessariamente consistente una condotta attiva per i pochi suicidio
Squadre di aiuto al suicidio occorre un faccia venti su ben più significativo
E insomma quella differenza costituì sarebbe dare da vedere nella tipo di apporto causale rispetto alla vento all'evento morte ritorna qui sotto altri Carmine a me pare la distinzione tra lasciar morire il far morire che la distinzione ben nota in queste questioni
Va be'però questa soluzione di Bartoli francamente non mi convince e non convince almeno per due ragioni
In primo luogo non ve n'è traccia dell'ordinanza la Corte avrebbe potuto intraprendere la strada che intrapresa moltissime giurisprudenza internazionali
Di parole distinzione dal comportamento che consiste nel lasciare che la malattia faccia il suo corso e nel causare la morte ma non lo fa fettine lontana
Il profilo secondo profilo per quello mi convince un profilo più
Generale
Attinente alla causalità penale qui vorrei citare Donini
Che scrive il killer commettesse stacca il respiratore il medico commette egualmente c'è come sottolinea questa otto ore in un caso come nell'altro e distacco del respiratore la causa delle ventuno a Orte
Il comportamento del medico non è punito perché ha scriminato perché ai sensi della legge duecentodiciannove ma anche dell'Artico trentadue secondo comma costituzione costituisce l'adempimento di un dovere
Io credo quindi che la prospettiva di Bartoli in qualche modo debba essere invertita cioè a me pare che la ragione
Per cui la corte richiede che il trattamento di sostegno vitale sia in atto è perché solo in questa ipotesi solo quando ciò accade
La punizione del soggetto attivo è ragionevole intendo dire che il medico quando c'è un trattamento sanitario salvavita in corso ha il dovere
Di sospendere il trattamento a richiesta del paziente cosa che come il fatto causa può causare la morte
Ma
Se invece sempre con un comportamento analogo cioè naturalisticamente attivo e causalmente efficiente
Somministra appunto un farmaco letale provocando lo stesso evento allora commette un illecito
C'è l'irragionevolezza va apprezzata non presenti siamo giudizio di costituzionalità di una norma penale dal punto di vista del soggetto attivo è irragionevole che lo stesso soggetto attivo nella stessa condizione
Nella stessa situazione in un caso venga punito
Mentre nel altro compia un atto dovuto
Lo dico esprime lo stesso concetto con le parole di Lazzeri che sì su speciali accoglie anche lui questa tesi
E che se lo scrivi appunto il divieto d'aiuto al suicidio illegittimo
Nei soli casi in cui la sopravvivenza dipenda da un apporto è stato determinante perché in queste situazioni essendo il medico tenuta d'astenersi da ulteriori attività di sostegno vitale a richiesta del paziente
Sarebbe ragionevole punire lo stesso medico che si limiti ad accelerare la morte
Che comunque seguirebbe dall'interruzione del trattamento
Se questa ricostruzione delle ragioni per cui la corte attribuisce centralità al fatto che il trattamento sanitario se in in alto se questa ricostruzione corretta a me pare che comunque si aprono tre problemi non da poco
Il primo problema perché non vedo come tutto questo c'entri col caso Cappato Cappato non è un medico non è un medico che avesse il dovere di interrompere il trattamento sanitario
è un privato cittadino che certa agevolato al suicidio medicalizzato all'estero in un Paese in cui è permesso e questo come sottolinea pulita no è un punto importante a cui avrebbe dovuto essere attribuita rilevanza ma così non è stato ma certamente appunto non è un medico su cui grava su un dovere di interruzione di trattamento a richiesta di su cento il secondo punto un po'più complesse o è che se portiamo fino in fondo queste premesse della corte
Allora si apre a mio giudizio alcune conseguenze contro intuitive e in particolare saltano in qualche modo vengono messi in crisi anche due condizioni che sembrano pacifiche
E cioè che la persona si affetta da una patologia irreversibile fonte di sofferenze fisiche o psicologiche che trova assolutamente intollerabili due requisiti che ci paiono pacifisti su cui né dottrina dottrina se interrogata nella corte ha sentito bisogno di motivare perché entrano in crisi quindi collego sopra tutte le considerazioni svolte da Eusebio
E quale giustamente sarda come del nostro diritto il nel nostro ordinamento il diritto a interrompere o rifiutare il trattamento prescinde totalmente dei multipli di questa richiesta prescinde totalmente anche dal fatto che la condizione di soggette sia una condizione che causa sofferenza che il trattamento abbia o non abbia efficacia terapeutica
La categoria i trattamenti salvavita non coincide con la tratta di quella categoria dei trattamenti di sostegno vitale e tutti e due possono essere rifiutati senza che i motivi assumano una qualche rilevanza
Ora se una persona può chiedere di interrompere la dialisi all'insufficienza renale di interrompere una trasfusione di sangue di interrompere le sedute periodiche di iniezione di
Insulina nel caso di persone Gabetti Camp
Causando di fatto come fatto appunto ingrato la propria morte
Se spingiamo alle estreme conseguenze ragionamento Della Corte dovremmo dire che anche in questo caso ha diritto di chiedere
I soci da assistito
In entrambi i casi la morte l'esatto che segue dall'interruzione il trattamento in cambi casa l'interruzione esattamente un diritto a richiesta del cittadino
Se notiamo queste premesse secondo me entrano in crisi anche queste ulteriori condizioni
Ultima considerazione come dicevo a mio giudizio nell'ottica del soggetto attivo sì da una situazione di uguaglianza
Stati di irragionevolezza disuguaglianza ragionevole solo quando in atto don con cui bisogna fattivo che sia un medico la mente solo quando un atto un trattamento salvavita
Perché solo in questo caso da un lato soggette al dovere di interrompere il trattamento comprando la morte ma dall'altro se causa allo stesso evento accelerando mentre l'evento letale scommette un reato
Questo nella prospettiva del soggetto attivo però passi sedotta invece la per Spina della persona agevolata cede a persona che chiede l'agevolazione al suicidio beh le cose stanno un po'diversamente
Difficile che per tenere giustificata una disuguaglianza dei casi come quelli che sto considerando cioè i casi in cui comunque il trattamento venga rifiutato ab initio e quindi non ci siano trattamenti le interrompere coi casi in cui proprio per la imminenza della morte né a Panis infausta brevettare nella persona possa richiedere il e la sera azioni appunto continuata e profonda
Cioè anche in questo caso si può dire che ai irragionevole che il diritto imponga al soggette un'unica modalità di congedarsi dalla vita modalità che sicuramente può ritenere contraria alla propria concezione soggettiva di dignità umana
E il punto è che nella motivazione della corte e proprio l'ottica del soggetto agevolato
A diventare prevalente più questo soggetto attivo tutte le motivazioni della Corte si concentra invece su soap getto che chiede l'agevolazione
Forse più difficile invece estendere queste considerazioni a quei casi che sono esenti i casi di cui parla Seminara
Di patologie croniche o connotate ristabilì evoluzione trasmisi d'infausta pensiamo le malattie Mewtwo neurodegenerative incurabili risanare Alzheimer che colpisce il quattro per cento degli over sessantacinque in Italia
Qui diciamo qual è la differenza che la morte è allo stato attuale delle conoscenze almeno inevitabile ma non è imminente per quanto sarà preceduta da una degenerazione delle capacità cognitive e fisiche che ha molte persone pare contrario
Al proprio senso soggettivo di dignità l'estensione di questi casi e più difficile tra è anche vero che se passa questo principio affermato dalla Corte per cui in certe circostanze si può in certe circostanze l'aiuto al suicidio non è legale ma incostituzionale e quindi si può chiedere un aiuto al suicidio
Anche qui si apre un diciamo quanto meno degli spiragli anche se dicevo il fatto che qui non ci troviamo nella imminenza della morte può rendere più difficile in base alle premesse assunte dalla corte abbracciare anche questi casi il punto è che secondo me per concludere come ridevamo ossia inseriti Donini
Attualmente l'ordinamento che pure partono da sfondi ideologici contrapposti
Attualmente l'ordinamento offre alternative infatti conduco una vita di sofferenze a cui vuole porre termine anzi tre a dirla tutta la prima alternativa all'interruzione o rifiuto di trattamenti ammesso che ci siano la seconda appunto e la palliazione lacerazione continuativa e profonda se siamo in presenza di gravi sofferenze la terza ovviamente suicidarsi con mezzi propri
Buttarsi dalla finanza all'ospedale piuttosto che sotto una metropolitana
Il punto però è che una volta che questa rigida appunto
Ripartizione di alternative per incassi scardinata cosa che appunto pare stia per succedere
è difficile poi non estendere le facoltà così riconosciute ad altri casi che sono in modo rilevante simili da cui i casi che ho considerato io quindi tutto sommato per quanto possa apparire strano sono d'accordo con le usi Piquadro scrive che
Se viene meno il limite assoluto della non ammissibilità della cooperazione della morte di un altro allora e la china scivolosa e per qualche ragione inevitabile il punto è che nel mio personale diciamo della secondo la mia personale etica medica
Non è un male questa china scivolosa nel senso che io credo che il paternalismo statale nei confronti di soggetti capaci decisioni autonome non sia mai sorte innanzitutto e non sia mai giustificabile
Incerto e qui ha ragione Canestrari il grosso no alla mia posizione accertare quando c'è questa autonomia decisionale e sicuramente io credo che questo problema potrebbe essere risolto soltanto da un intervento legislativo come auspicava la corte
Detti dei parametri che certo non ci porteranno mai ha una certezza assoluta ma d'altra parte esigere diciamo una certezza assoluta e come non riconoscere questo diritto
A questo punto invece appunto dubito che cioè a questo punto chiaramente l'intervento legislativo non ci sarà mai e se come diceva bene la corte non deciderà di India e di rinviare credo che sia molto probabile una sentenza appunto
Una sentenza manipola tira di accoglimento parziale che però come dicevo a mio giudizio aprirà poi tutta una serie di procedimenti di in questi di richieste di incolti incostituzionalità
Rispetto a casi che sono simili talvolta in modo da fare uno rilevante
Vi ringrazio per l'attenzione
Grazie alla professoressa Poggi per questo intervento ricco di spunti e anche particolarmente felice per la parte dialogante ecco con gli autori del libro alcuni presenti che appunto potranno può intervenire dopo e anche poi quelli quelli non non presenti
E a questo punto chiudiamo questa prima parte del dell'incontro con l'intervento del professor Stefano Canestrari al quale lascia subito la parola
Ringraziandolo anche per essersi diciamo assunto il compito di sostituire
Il il il dottor Leo
Grazie allora io ringrazio molto naturalmente
Chi ha
Ha avuto l'idea di organizzare questo bellissimo incontro in cui tra l'altro si sono già toccati temi molto importanti mi voglio concentrare su un punto perché i punti sono tanti
E come Francesca diceva prima io ho affrontato il padano del mio intervento perché non non ho alcun Fini parla relitti tutti essendo uno dei degli autori del libro vorrò parlare delle requisito di vale a dire quello della capacità di prendere decisioni libere e consapevoli
La Corte giustifica l'incriminazione dell'aiuto al suicidio sulla base di uno paternalismo indiretto definibile debole vale a dire un intervento dell'ordinamento compatibile con un diritto penale di orientamento liberaldemocratico
In quanto interviene a proibire condotte auto lesive ovvero condotte offensive in presenza del consenso dell'interessato
Quando non siano sorrette da una scelta realmente libera e responsabile e qui non appare necessario neppure ricorrere alla categoria dei paternalismo in realtà oppure vi è un dubbio fondato e ragionevole credo siano sorrette da una scelta autenticamente liberale in questo caso si parla di soft paternalismo insomma
La Corte reinterpreta all'incriminazione dell'aiuto al suicidio non in funzione di una tutela del diritto alla vita
Come bene assolutamente indisponibile bensì come volta a garantire la condotta su che la condotta sui ci Daria
Non si è assunta quale affetto di una volontà viziata e matura ovvero manifestata in circostanze che non consentono adeguate opportunità di ripensamento
Ed eccoci ad una questione alla questione chi avete cruciale
E su cui vorrei introdurre le mie riflessioni in sintesi l'individuazione dei criteri in base ai quali considerare la scelta e la conseguente condotta societaria realmente autonoma e libera
Scelta non di uccidersi Scelta di chiedere un aiuto a essere uccisi un aiuto al sul ciglio
Il problema è decisivo come è stato più volte ribadito anche da moltissimi autori di questo testo in questo pregevole testo
In un'ottica laica e liberale l'accertamento della volontarietà delle scelte deve porsi come priorità assoluta
Con l'avvertenza che più l'ha condotta attenzione blu la condotta e auto dannosa
E rischiosa più in questo caso auto dannosa più elevati debbono esserlo standard della volontarietà e lo standard dell'accertamento
Dobbiamo limitarci a dire questo e siamo tranquilli come giuristi penalisti come studiosi come cittadini o dobbiamo indagare quali sia hanno le modalità di verifica e di accertamento io non intendo quindi concludere cui vede scorto primo discorso parto da qui
Parto da qui ma non intendo concluderlo qui e infatti ho provato a cimentarmi a misurarmi anche con la psicanalisi per la prima volta adesso non so con che gli esiti non sta a me dirlo
Non intendo quindi concludere qui il mio discorso provo abbia assumere il compito che ritengo essenziale nell'ambito di una scienza penale integrata di dialogare con quei campi disciplinari che più direttamente si occupano del suicidio
E da cui sarebbe lecito attendersi indicazioni utili ai nostri fini
Gli studiosi più rigorosi siano essi medici psichiatri psicologi sociologi giuristi filosofi teologi bivio e ti cisti muovono dalla elaborazione di una tassonomia
Di una classificazione dei tipi di sul ciglio a titolo esemplifica esemplificativo
Sul ciglio patologico a nomino a nomi condono intenzionato intenzionato subito azionato panico altruistico collettivo egoistico passivo cronico religioso
Politico liberatorio espiatorio intellettuale
Umanitario emotivo razionale ludico sentimentale simbolico e l'elenco potrebbe continuare così come potrebbero essere riviste alcune denominazioni a seconda della prospettiva dei diversi autori
Attenzione però una approfondita analisi di queste indagini ci consente pur di fronte alla varietà delle posizioni e alla molteplicità
Dei punti di osservazione di formulare alcune considerazioni
Dagli angoli visuali delle diverse discipline la prevenzione del suicidio è una finalità centrale la prevenzione del suicidio è una finalità centrale
La maggioranza degli studi sono stati svolti allo scopo di raccogliere informazioni utili apprese ndr
La condotta sui citabile non ha accertare la libertà di auto determinazione dell'aspirante Suicide
Shock nonostante queste indagini rimangono sostanzialmente all'esterno
E la loro efficacia eh relativa in quanto anche le disamine più raffinate non riescono a dar conto del coinvolgimento della psiche nella condotta Succi Daria
Occorre sottolineare che nella maggioranza dei casi il suicidio ricorre in situazioni umane comuni e non come sarebbe tranquillizzante pensare negli psicotici ospedalizzati
Ogni suicidio al suo particolare individuale l'atto d'ombra
La conoscenza che abbiamo del suicidio è sempre incompleta
Ogni definizione netta è prematura
La comprensione del suicidio è un problema ma è e rimarrà soprattutto un mistero
Ciò trova conferma questo è un punto interessante anche dei contributi della disciplina che ha maggiori risorse per potere
In qualche misura liberamente ascoltarle sofferenza dell'anima dell'aspirante suicida cioè la psicanalisi
La psicologia dei profondo
Un'indagine svolta dalla prospettiva psicanalitica si differenzia da altri tipi di ricerca in quanto non si propone medi condanne di condannare
Ma è di condonare il sul CID anzi neppure di esprimere un giudizio ma semplicemente di comprenderlo
Come un evento della realtà psichica tuttavia anche la psicanalisi
Quando ha l'Effetto di prevenire il sui cd o come il per fortuna talvolta accade
Non può contribuire a formulare una serie di regole per stabilire se una scelta Succi Daria sia realmente libera
A causa della unicità e della il Repetti irripetibilità della relazione analitica se il suicidio letteralmente uccisione di se stesso è un attacco alla vita del proprio corpo
L'unicità della tragedia non può essere sottoposta a verifica gli psicanalisti indoor si impegnano e non intendono stabilire regole
Per definire libera o meno una decisione di uccidersi e tanto meno di essere aiutati a
Anche la psicanalisi non può né peraltro intende elaborare regole per stabilire quando il suicidio oppure il suicidio
O quel suicidio sia una chiamata giunse il libero e autonomo
Io so che in insomma ritengo non solo difficilmente ipotizzabile una un accertamento di una volontà suicida libera ed autonoma di fronte le ferite dell'anima poi vedremo tormenti del corpo
Ma neppure che esista la figura di un valutatore di un perito di un esperto che sappia valutare l'intensità e la cumulabilità delle ferite della nostra anima qui se volete a seguito occasione di vedere proprio per merito di radio arrabbi via radio radicale che ringraziamo sempre in un dibattito alla Senato
C'è stato uno scambio interessante tra Tullio Padovani M. incute padovani diceva ma insomma un soggetto che è è stufo di vivere
Può un medico psicologo notifica la lista accertare se
E c'era anche uno psicanalista presentare al dibattito e io
Dicevo guarda che non si prendono a questo compito
Tendono a cercare di in qualche misura capire comprendere con delle strategie prevenire suicidio ma non di verificarlo attraverso dei test se ci sia una decisione libera e autonomia
Questa riflessione mi porta a ritenere che nessuno Giudici psichiatri
Sì colà analisti religiosi amici parenti abbia la facoltà di autorizzare proibire e nemmeno di facilitare la condotta Sulci Daria
Alla luce di queste osservazioni ritengo che la prevenzione del suicidio sia una fine una finalità assolutamente legittima e del tutto condivisibile
Ad esempio il Comitato nazionale per la bioetica ha redatto un importante documento sul succede in carcere
Con l'obiettivo di enucleare raccomandazioni per prevenire e ridurre il fenomeno ricorrendo anche all'uso io delle diverse discipline giuridiche
E criminologiche come dovrebbe risultare evidente il comitato non curato l'astronave per abiti da non ha neppure preso in considerazione l'idea che sia consentito agevolare da parte di chiunque una scelta Succi Daria consapevole del detenuto ma la voce di un giurista penalisti Musardo in un ordinamento laico e liberale deve esprimersi con forza ed energia anche nella direzione di definire i limiti insuperabili
Di un opera di prevenzione ancora oggi sono numerosi casi in cui si ricorre violenze psichiche e fisiche nell'ambito di istituzioni mediche e psichiatriche nonché di residenze per anziani
Quando si profila anche un rischio remoto o una mera minaccia di San ciglio praticando non di rado forme di contenzione meccanica cioè si leggano Alletto le persone quando non c'è il personale adeguato perché c'è una remoto rischio di suicidio questo non si può fare perché la finalità preventiva del del di suicidio non può consentire pratiche che siano invasive della intangibilità della inviolabilità della propria sfera corporea se non nel l'attimo in cui c'è uno stato di necessità c'è un pericolo imminente grave e attuale nell'ambito delle coordinate qui sin qui delineato esprimo pertanto la mia opinione sulla prima parte
Della ordinanza ritengo corretta la presa di posizione della corte che non ha colto la tesi del giudice a quota laddove denunciava il contrasto desunto dagli articoli due tredici e centodiciassette della costruzione quest'ultima versione articoli due otto CEDU
Tra incriminazione dell'aiuto al suicidio priva di influenze sulla decisione di uccidersi e la libertà di scegliere quando è come morire
L'impossibilità di identificare adeguati strumenti di accertamento per verificare in concreto
Se la condotta Succi Daria si fondi su una decisione libera autonoma e responsabile mi conduce a condividere il pensiero Della Corte
Sulla perdurante attualità dell'incriminazione dell'aiuto al Suicide certo in una cornice sanzionatoria in una revisione della norma radicale
In cui non ci siano pene
Draconiane afflittive severe come quelle attualmente previste
Per ciò che riguarda e qui poi chiude la prima parte la seconda sarà amava come tempo alla prima quindici e stop
Per ciò che riguarda gli destinatari di tale tutela la corte precisa che il divieto conserva una propria evidente ragion d'essere anche se non soprattutto nei confronti delle persone malate depresse psicologicamente fragile ovvero anziane e in solitudine le quali potrebbero essere facilmente indotte a congedarsi prematuramente dalla vita
Quello che l'ordinamento consentisse a chiunque di cooperare anche soltanto all'esecuzione di una loro scelta suicida magari per ragione di personale tornaconto
Sulla base delle considerazioni svolte
Ritengo non di meno preferibile un atteggiamento di maggiore cautela
Mi veniva
Nel procedere ad una classificazione delle categorie più a rischio poiché la scelta suicida e per molti aspetti ambivalente
è per molti aspetti ambivalente e poiché la conoscenza che ne abbiamo è comunque assai limitata ogni classificazione appare parziale la psiche di ciascuno di noi
Può contenere un'eterna primavera di crescita e un inverno senza fine di depressione e di disperazione in questa sede mi limito a riportare un dato o dell'Onlus
Secondo cui nei Paesi euro europei il suicidio tra la prima causa di morte dei giovani fino a venticinque anni di tutt'altro che persone anziane e malate dei giovani fino a venticinque anni
Poi oggi con il web l'idea che l'aiuto al Succi dieci una condotta lei cita non mi convince e qui attualizzo però io lo dico con grande chiarezza non mi convince l'idea che un situazione come quella di Lucio Magri sia una situazione proprio perché si tratta di ferite dell'anima di ambivalenza di difficoltà di verificare accertare come dicevi tu
Una malattia molto seria depressione maggiore che forse una base organica anche infatti questa distinzione anima e corpo non è naturalmente un distinzione sappiamo tutti che ci sono interferenze però non mi convince
Non mi convince l'idea che un soggetto che andato in Svizzera per due volte ed è tornato ed è tornato indietro
Debba essere non aiutato a trovare una terapia psicanalitica farmacologica di sostegno ma aiutato a morire non mi convince
Tormenti del corpo
Adesso però la Corte dice
Ci sono alcune situazioni specifiche in cui il discorso cambia effettivamente il discorso cambia
Secondo me
Qui siamo di fronte a adesso le ripeto per un'altra volta ma sono sono sono note a tutti affetto da una patologia irreversibile
Fonte di sofferenze psichiche o psicologiche trova assolutamente intollerabili
Tenuto in vita mezzo di trattamenti di sostegno vitale capace di prendere decisioni libere e consapevoli mi concentro sembra soltanto sub sulla Punto perché sul il requisito ci come ha detto o come avete detto benissimo voi
Tutti siamo di fronte a una peculiarità dalla sentenza della Della ordinanza che vale sentenza come Domenico dice Della Corte c'è è un punto Cini che consente alla corte di non affrontare tantissimi temi e che un un nella diciamo così
La dibattito mondiale sul suicidio medicalmente ha assistito una situazione che si presenta solo da noi ecco voglio dire
Ma io voglio seguire questo film l'uso del Gianluigi scusami se mi mi concedo prima
Lecco da dire sarebbero tante
In questi casi eccezionali
La Corte abbandona il ragionamento prospettato sua libertà di detti decidere e
Io mi pongo anche qui mi ripongo lo stesso problema fino alla fine mi pongo questo problema dall'inizio alla fine del mio intervento ce ne sono tanti coi problemi il pongo questo per affrontarlo in profondità e possibile accertare la capacità di prendere decisioni libere consapevole di autodeterminarsi nel richiedere la somministrazione di un farmaco atto a provocare rapidamente la boa la morte da parte di pazienti affetti dalla patologia irreversibile fonte di sofferenze fisiche o psicologiche che trovano sui tormenti di tollerabili i quali intollerabili quali sono tenuti in vita
A mezzo di trattamenti di sostegno vitale non posso neppure accennare alla questione profonda e ramificata della reciproca relazione tra anima e corpo
Tutti voi comunque sappiamo che esiste un legame tra la sofferenza dell'anima
E le sofferenze del corpo ma l'esperienza concreta l'esperienza concreta non stanno mai in un rapporto di esclusione assoluta nelle condizioni delineate dalla corte a differenza di quelle che caratterizzano le tipologie di suicidio classiche esaminate in precedenza quelle fra di quelle tradizionali
Il corpo assume peraltro indubbiamente il ruolo di protagonista ma tutto il con con lui i suoi diritti
Il principio della intangibilità della sfera corporea il diritto a vivere tutte le fasi della propria esistenza senza subire trattamenti sanitari contro la propria volontà
Che è il fondamento della legge della ottima legge duecentodiciannove del due mila e diciassette e i suoi tormenti
Tale centralità della sofferenza della condizione del corpo del morente mi conduce ad effettuare una duplice riflessione innanzitutto ripropongo la questione su cui mi sono soffermato nella relazione al seminario preventivo alla sentenza della Corte sul caso Cappato il suicidio uccisione di se stesso
è un attacco letale alla vita del corpo
Nei casi delineati dalla corte e che sono quelli modellate sul caso dj Fabio non si vuole uccidere un corpo che insieme e sesso e me
Ma liberarsi da una prigione evadere da un corpo fattosi galera la bella la bella
La bella espressione è di Andrea Pugiotto quel seminario che si è svolto Bologna in questi ipotesi si dovrebbe innanzitutto secondo me riflettere sulla opportunista di superarle trappole semantiche e concettuali legate alla Pelligra ripetizione del termine sul ciglio
E qui siamo di fronte a una persona che ha cercato in tutti i modi di vivere facendo terapie sperimentali andando all'estero qui Isla
L'antica terminologia
Suicidio non appare devo dire del tutto appropriata ma qui dal punto di vista giuridico qui siamo e su questo concetto dobbiamo a restare
In realtà siamo di fronte a una richiesta di assistenza nel morire in condizioni esistenziali che risultano assolutamente disomogenea rispetto a quelle che contraddistinguono il suicidio indotto dal male dell'anima
L'appiattimento della richiesta di un'assistenza nel morire con l'aiuto al suicidio non mi convince in questo scritto e anche di fronte a voi in questo mio dire utilizzò il termine suicidio nella piena consapevolezza della difficoltà di ricondurre le situazioni indicate dalla corte relative a malati che sono sottoposti talvolta per anni a trattamenti sanitari e terapie sperimentali motivati da un tenace impulso a vivere anziché a morire
Alla categoria del suicidio la seconda considerazione che faccio non manca ancora molto
Si incentra sulla libertà di auto determinazione e giunge a conclusioni diverse rispetto a quelle relative alle tradizionali tipologie di suicidio in queste situazioni siamo infatti di fronte a una condizione del corpo che può essere oggetto di verifica
A mio parere naturalmente la sussistenza di un presupposto oggettivo l'esistenza di una patologia irreversibile fonte di sofferenze fisiche o psichiche intollerabili al paziente tenuto in vita mezzo di trattamenti di sostegno vitale
Depone per la possibilità di verificare la libertà di autodeterminazione del malato morente
Io qui capovolto un po'alcuni assunti della bioetica
Classica che dicono che le persone gravemente malate sono meno in grado di autodeterminarsi rispetto a quelle invece che non lo sono su questi sul termine invece del
Suicide vedo più complessa questa la la veridicità di questa affermazione se e qui soprattutto siamo in presenza di criteri di accertamento di una figura in grado di svolgerle il procedimento di verifica che non può che essere il medico
Magari con l'ausilio di uno psicologo clinico nel nel caso in cui Mincato vicino dubbi sul piano possesso da la facoltà ma mentali del malato morente qui malato chiede di essere se c'è il requisito ci chiede la posizione di un diritto alla intangibilità la inviolabilità della propria sfera corporea non chiede un diritto a morire perché depresso
Corso è ben diverso
Ciò detto è necessario sottolineare che l'introduzione del diritto a richiedere l'assistenza sul ciglio pone questioni drammatiche e di difficile risoluzione alla classe medica
Il medico dovrebbe contribuire alla realizzazione della scelta del paziente di accelerare la propria morte
Pur disponendo di un trattamento sanitario la sedazione palliativa profonda che non abbrevia la vita e consente di morire senza dolore
La cui attivazione però eh rifiutata da parte del paziente cosciente e in grado di autodeterminarsi si deve prendere atto che si pone il medico in una situazione di conflitto profondo rispetto ai fini tradizionali della sua professione
A mio avviso pertanto nell'ipotesi in cui il legislatore prevedesse un obbligo e non una scelta da parte del medico del personale sanitario di ottica di utilizzare le proprie competenze per un aiuto a morire del malato
Si dovrebbe riconoscere il diritto all'obiezione di coscienza come prospetta la stessa corte obiezione di coscienza che giustamente non è stata prevista nella legge duecento diciannove perché non c'è un conflitto
Di questo tipo tra diversi valori
Alla luce di queste considerazioni non appare agevole innestare il diritto del malato terminale a richiedere l'aiuto a morire nell'ambito de la legge numero duecento dicendo duecento diciannove il cui obiettivo faticosamente perseguito
Lo sanno i colleghi che hanno lavorato su questo tema lo sa Domenico pulita no lo saluta Moseby Cossato nullo Bokassa
Lucia risicato lo sa questo Copelli o San quanto abbiamo quanto ci siamo impegnati da più parti per una legge equilibrata e nelle e un'ottima legge
Un'ottima legge sul fine vita
Il cui obiettivo faticosamente perseguito e che oggi viene attaccata da sinistra e da destra
E va difesa e va applicata
In tutti i suoi in tutti i suoi istituti poi dirò una cosa alla fine o ancora cinque Nunzio Luigi sì
Cioè grazie
Non potevi dirglielo questa è stato quello di valorizzare l'incontro
Tra l'autonomia decisionale del paziente l'autonomia professionale del medico promuovendo dunque la relazione di cure di fiducia tra paziente e medico basata sul consenso informato con l'obiettivo di superare una visione paternalistica
Pervicace
Senza mettere in discussione l'immagine tradizionale del medico costruttiva dello sfondo archetipico della sua professione ed ecco il terzo punto
Perché non dobbiamo
Fare finta di niente fino abbiam parlato dei casi di richiesta di assistenza al Suicide per le ferite dell'anima poi abbiamo parlato dei casi delineati dalla corte mai casi di Suicide medicalmente assistito non sono il caso di del tipico il caso paradigmatico non è il caso di J. sabot quindi qui si apre il tema e di problema e la diviene ancora più complesso il tema cioè
Occorre chiedersi nel caso in cui
Siamo di fronte a persone affette da patologie irreversibili inguaribili o degenerative fisicamente parzialmente o totalmente invalidanti
Connotate da sofferenze fisiche o psichiche costanti refrattari e trattamenti sanitari e percepite come intollerabili ma non
Nella condizione di rinunciare al proseguimento di trattamenti sanitari salvavita quindi senza il requisito dici e sono poi Calì che sono presenti nei report del dibattito mondiale
Cosa si può dire o cosa io dico rispetto alla libertà di essere consapevoli di decidere liberamente su qui io fra o molti dubbi ho molte perplessità dico soltanto
Mi limito a dire
Nella vasta gamma di ipotesi nelle quali invece la richiesta di assistenza al suicidio proviene da un malato gravemente sofferente per le vie di patologie che non richiedono trattamenti sanitari salvavita suscettibili di essere interrotti
E dunque da un paziente anche non mondo morente
Perché il requisito sub C circoscrive a soggetti che rischi
Stando trattamenti di sostegno vitale sono in realtà pazienti terminali
Allora in questo caso
Per me la questione si presenta estremamente complessa io ho soltanto dubbi
Mi spiace sarò deludente rispetto a questo Mossul tanto dubbi gli ho anche di realtà esternati all'interno del Comitato nazionale per la Vietti che non ha Posillipo
Contribuito scrivere un documento mio parere molto bello ma una posizione di dubbio
In questa sede mi limito a a ribadire con tutto con forza che tutti dovremmo concordare con questo assunto di partenza nell'impostare un confronto tra le diverse posizioni relative all'assistenza al suicidio è l'ha validità della richiesta
Non solo l'intensità della sofferenza a costituire il presupposto assolutamente imprescindibile
Nel dibattito tra discipline scientifiche nel confronto tra le forze politiche nel discorso pubblico si deve riconoscere in questo elemento il baricentro e indagare con competenza
E senza pregiudizio forzature ideologiche
Le diverse costellazioni di casi su queste tematiche delicate e tragiche non devono essere tollerate
Detta tour re o dittature di incompetenti
Ci sia un dibattito lungo nel Paese e nel Parlamento tra medici tra studiosi specialisti e si indagini magari per anni
Chiudo dicendo che leggendo poi danni lo sanno i miei colleghi sono sono anni che mi ha un po'di questo tema
E ho avuto anche un po'di diciamo disagio all'interno del Comitato nazionale per la di retica perché si è sonde inviate due posizioni di maggioranza sommano una contro l'altra
Con toni non diciamo aspri quinto tubo un bel momento di confronto però Luna che esponeva soltanto alle ragioni a favore di una depenalizzazione o di una legalizzazione del suicidio medicalmente assistito e delle condotte e delle pratiche eutanasia che e l'altra che esponeva sono gli elementi
A contro una contro è una a favore io credo che non ci siano su questo terreno mi son fatto questa convenzione che ci sono argomenti a favore che ci sono argomenti contro
Io non non credo alle posizioni ho cercato di argomentarlo all'interno del parere del Comitato nazionale per la di etica insieme a un collega quindi in assoluta minoranza credo che dobbiamo prendere atto in maniera pragmatica che esistono ragioni a favore ed esistono ragioni contro e concludo sempre nel mio figlio e luci capacità di prendere decisioni e libere
Che questa capacità di prendere decisioni e libere presuppone
Che sia un sistema sanitario
Nel Paese che su tutto il territorio nazionale su tutto il territorio nazionale garantisca cure palliative terapia del dolore attuazione della legge duecento diciannove in tutti i suoi istituti sedazione palliativa profonda programmazione condivisa delle cure
Tutti suoi istituti chiudo dicendo
Due righe nel nostro paese è assolutamente indispensabile allora per garantire scelte libere e autonomia attenzione sono pienamente consapevole del fatto che una come dire un potenzialmente un incremento delle cure palliative non può eliminare tutte le richieste di suicidi medicalmente assistita son perché non sono perfettamente consapevole ma può eliminarne molte come l'applicazione la conoscenza della legge duecento diciannove può ridurre di molto le richieste di sussidi medicalmente assistito può essere potente in questo termine
Nel nostro Paese è a mio parere assolutamente indispensabile
Un rafforzamento delle strutture destinate alle cure dei pazienti anche nell'ultima stagione de la loro esistenza in particolare degli hospice
Deve essere pienamente consapevoli della necessità di una politica sociale che blu preveda di investire risorse economiche al fine di attuare un costante miglioramento dei modelli assistenziali e organizzativi
è imprescindibile quindi quali che siano le scelte dei legislatore o della Corte costituzionale assicurare una maggiore diffusione e un potenziamento della terapia del dolore
E delle cure quadri delle cure palliative una applicazione della legge duecento diciannove in tutto il territorio nazionale in modo da escludere che la richiesta di assistenza a morire sia dettata da cause evitabili come quelle legate da una sofferenza alle viabile
Nel mese di febbraio del due mila e diciannove quando o licenziato questo contributo il ministero della Salute ha rinviato il report al Parlamento sullo stato di attuazione della legge numero trentotto del quindici marzo due mila dieci l'esclusione per garantire l'accesso alle cure palliative che la terapia del dolore come si legge nel documento
La qualità e l'offerta assistenziale per le cure palliative un documento che è sul sito
Www punto salute punto gov punto it
Come si legge nel documento la qualità e l'offerta assistenziale per le cure palliative in regime residenziale ed un e domiciliare presenta forti disomogeneità sul territorio nazionale
Ciò si traduce nel fatto che in alcune regioni italiane oggi non viene garantito un diritto umano fondamentale
Quello del paziente di ricevere nella fase finale della propria esistenza un adeguato supporto finalizzato al controllo dalla sofferenza nel rispetto della sua dignità grazie
Grazie professor Canestrari
Per questo
Intervento dal quale emersa tutta la complessità del del tema del quale stiamo parlando
Ed effettivamente i dubbi che già avevo nutrivo sono aumentate
L'esito di questo di questo tuo
Di questo intervento
Certo che la la i giudici della Corte costituzionale che immagino condivideranno almeno politico alcuni di loro possibilmente questi dubbi alcuni o tutti questi dubbi sono però chiamati a a una decisione
A una decisione in quel contesto appunto del contesto istituzionale che è quello proprio della della della corte e sicuramente invece il dibattito parlamentare o comunque il dibattito pubblico anche con l'apporto degli scienziati evidentemente di di avrebbe avrebbe
Avrebbe in qualche modo sali sarà la sede più opportuna ecco è certo che immateriali compresi quelli raccolti in questo libro dei quali si può avvalere chi decide ecco possono sicuramente come ha ricordato Cristiano Copelli citando una una la parte finale della prefazione del professor Viganò aiutare i giudici ad essere meno soli in questo difficile
Difficile compito intanto invito alle invito gli autori presenti a sedersi qui al tavolo per i loro interventi tanto dovremmo starci proviamo
Prego qui possono puritano
L'accusa è anche autore voglio no ma se ci si ora ci stiamo tutti proviamo via
Prego prego
E magari chi facciamo facciamo sedere chi parla qui
No tra
Lilli gli diciamo i dubbi
Tra i tanti dubbi ecco una questo cioè in una lo dico in una prospicienza vere diciamo una essere avere una soluzione evidentemente a questo problema
E in una prospettiva
Evidentemente laica come quella da cui dobbiamo affrontare il tema mi viene da domandare se partendo dal caso circoscritto dal caso che ha davanti agli occhi la Corte costituzionale
Che è quello di una persona che è capace di autodeterminarsi poi con i problemi enormi ai quali faceva riferimento
Il professor Canestrari e io questa persona che ingabbiata in un coro che vive il dramma ecco della propria malattia della propria sofferenza ingabbiate in un corpo e che vorrebbe porre fine alla propria esistenza è una persona che diciamo non può farla senza che la condotta di chi l'aiuta integri un fatto oggi penalmente rilevante e viceversa la legge la legge del due mila e diciassette novecentodiciannove consente a una persona che si trovi appunto in in una condizione analoga di rifiutare la nutrizione e l'idratazione artificiale quindi trattamenti
Necessari alla sopravvivenza così dice la legge e lo può fare addirittura lo si può fare tritura con a disposizione
Teniamola testamentaria ecco no quindi va a disposizione anticipata ecco io lo dico da giurista qui senza aver la soluzione al quesito però qui vedo qualcosa che non mi Dorra insomma c'è vedo questa persona ingabbiata chiedete un dramma uno una situazione
Profondamente inquietante cioè pensare pensate di trovarvi voi stessi i dentro un corpo con una volontà che non riuscite a realizzare ecco qui mi può mi mi pone ecco in prima persona dei problemi
Non solo il etici che promette un attimo da parte ma giuridici anche a fronte di quella norma che ho citato
Ecco a questo punto
Io di darei la parola seguirei un ordine
Un ordine di anzianità accademica quanto meno e quindi dare la parola per primo al professor Domenico puritano
Sì Agrati andate selvagge
Grazie professore grazie a voi per l'invito e per la bella occasione di rinnovate pressioni ho ascoltato con estremo interesse i tre interventi la professoressa prescrizione professoressa Poggi
E Di Stefano Canestrari con il quale mi sento particolarmente in sintonia vorrei dire poche parole per non ripetere cose già scritte legandoli alla situazione attuale all'altezza la decisione della Corte costituzionale
Io mi auguro che sono convinto che una decisione ci sarà che non sarà rinviata il rinvio della decisione sarebbe la scelta peggiore a mio avviso che la Corte costituzionale potrebbe fare sarebbe un segno di debolezza direi di subalternità rispetto al potere politico al quale la Corte
Nonna rivolto formalmente un invito a decidere entro un anno
Ha lasciato lo spazio di un anno perché il legislatore valutasse se e che cosa fare
Questa è l'interpretazione che io credo debba essere data nel rispetto delle competenze sia della corte sia del legislatore
Il legislatore che non provveda che non ha provveduto non è inadempiente a un invito è un legislatore che si è assunto bene o male io credo non bene ma forse meno peggio
Si è assunto la responsabilità di non decidere in questo scenario se la corte rinviasse ulteriormente mostrerebbe una estrema debolezza Lacey una inadempienza al sua dote
Sono convinto che non lo farà
Azzardando una previsione
Io ipotizzo che la Corte costituzionale trasformerà in un dispositivo di accoglimento manipolativo ciò che ha scritto nella ordinanza è una previsione che mi auguro venga accolta
Con tutti i limiti che possano essere riconosciuti nella decisione della Corte costituzionale
Restano aperti dai problemi rilevanti li ha messi ottimamente a fuoco Francesca appoggi ho molto apprezzato il suo intervento
Credo sia bene che restino aperti sul piano politico perché mi pare che le soluzioni siano più compresso più complesse meno univoche
Più discutibili di quanto non sia l'accoglimento della questione di legittimità nei termini in cui la Corte costituzionale la prospettata
La Corte sostanzialmente a Espresso unta compiuto giudizio di fondatezza della questione relativamente al caso Cappato Fabio a sollevato una questione fotografando i termini della stessa sulle peculiarità del Carso Fabio Antoniani quello portato a contatto handicappato e che ha posto il problema Cappato come il problema relativo a colui che presta aiuto il problema della rilevanza penale di chi resti in aiuto al suicidio
In quelle condizioni fotografate
Sul caso K
Anche il presupposto dell'accertamento medicalizzato non avvenuto in Italia ma avvenuto altrove
è rimasto fuori dalla possibilità di risposta da parte della Corte costituzionale il caso o meglio la pluralità degli eventuali casi futuri relativi a richiedenti aiuto
è quello il problema rispetto al quale la Corte costituzionale a prospettato esigenze di tutela alle quali la Corte
Non era in grado di rispondere perché non ne aveva il potere perché richiedono un intervento legislativo
Anche la indicazione leggibile nella sentenza di cercare una soluzione
Integrando il discorso svolto nella legge duecentodiciannove questo significa l'attenzione al problema dai richiedenti aiuto
Delle esigenze di aprirà delle possibilità e di essere Gencer forti di tutela rispetto ad abusi di delimitazione dello spazio nel quale un aiuto al suicidio possa trovare legittimazione ed eventuali spazi di doverosità circondati da cautele particolarmente accentuate come il riconoscimento dell'obiezione di coscienza
Tutto questo riguarda un ipotetico nuovo caso Falbo Antoniani non il caso Cappato nei termini fotografati dall'ordinanza
Rispetto a quel caso legata presupposti molto stringenti di sofferenza fisica
Credo che l'accoglimento della questione
Il portare il caso K fuori dall'area di illiceità penale
Possano essere condiviso anche da chi
Ragioni sul problema da posizioni idealmente diverse
Diverse dalla mia diverse da quelle della corte d'assise di Milano che ha proposto la questione in termini vorrei dire
Fine per gli anni di contrasto frontale rispetto a qualsiasi paternalismo penale
La Corte costituzionale non l'ha seguita in quei termini
E io credo che abbia fatto bene per le ragioni illustrate da Stefano tra gli extra che ha integrerei con una considerazione relativa Allo stato complessivo dalla discussione
Siamo su un terreno sul quale si confrontano concezioni comprensive diverso
Anche contrapposte almeno agli estremi concezioni comprensive diverse che dovrebbero trovare un terreno di confronto di possibili mediazioni
Di possibili consensi quanto più possibile larghi all'interno di un orizzonte di liberalismo politico che non abbia la pretesa di imporsi come liberalismo comprensivo che altri non possano accettare cui ho visto alla difficoltà del discorso politico la paralisi della politica rispetta alla ricerca di soluzioni legislative la cerca Lita di trovare una mediazione in termini di liberalismo politico che non sia un laicismo comprensivo lo si condivida o non lo si condivide il problema che seguirà alla pronuncia della Corte costituzionale
Che mi auguro venga venga in quei termini sarà quello di dare svolgimento a un confronto che vada oltre i termini della questione di legittimità costituzionale sollevata dalla corte
Che richieda un confronto e Tyco politico dispiegato su tutti gli altri problemi quelli messi in luce in modo molto corretta impegnato Francesca Pozzi quello mi auguro sia il terreno di confronto del prossimo futuro quali che siano le decisioni a cui si debba pervenire di fronte a situazioni complesse su cui sono concepibili approcci agli ideali diversi e su cui credo sia concepibile anche una discussione
Sui termini di fatto della situazione
Su problemi del tipo di quelli indicati prima da Stefano Canestrari
Grazie a questo puritano allora passo collaborava professor Luciano e uso dedicherà ordinario di diritto penale sta cattolica di Milano grazie grazie per l'invito per partecipare a questa discussione come
Al volume
Ecco bene
Io vi prego di non sparare sulla diligenza in quanto credo di essere l'unico tra i pochi che si esprime nel senso di non di una non opportunità
Delle passaggio dell'ammissibilità della cooperazione alla morte altrui e sono tra quelli che non ritiene che la Corte costituzionale sia obbligata in questo momento a fare questo passaggio probabilmente lo farà
E ritengo che
Tra l'altro
La colpevolizzazione del Parlamento può essere anche un poco eccessiva perché il Parlamento sull'intera problematica non era stato inerte in quanto solo un anno prima rispetto la decisione della Corte
La sua il suo punto di equilibrio lo aveva trovato considerando anche con molta chiarezza da parte della relatrice di maggioranza la scelta di non operare quello ulteriore
Quell'ulteriore passaggio
Detto questo chi mi conosce sa bene che questa posizione non riflette un conservatorismo politico non sono certo di quelli orientamenti ma riflette una preoccupazione rispetto alla tutela dei soggetti deboli ben sapendo qual è la condizione tanti di noi e anch'io l'abbiamo sperimentata rispetto a persone a noi vicine nelle situazioni di malattia avanzata e allora vorrei andare
Oltre la riflessione
Che ha fatto Stefano Canestrari nella sua prima parte con Stefano ci sentiamo un giorno sì e un giorno no che sta su questi temi ecco perché riguarda le situazioni di problematicità psichica perché la problematica va oltre va oltre e ci obbliga
A non concludere semplicemente che nel momento in in cui viene riconosciuta una capacità di intendere e di volere una volontà libera e consapevole il problema il problema è risolto nessuno si sogna di dire che il malato perché è malato non non sia capace di intendere e di volere
Ma non possiamo non tenere conto da giuristi pratici
Di una considerazione che finora non è stata evocata
Ma è grande come un grattacielo cioè che dietro tutto questo ci sta un problema di carattere economico
E il fatto che anche rispetto a persone perfettamente libere c'è la possibilità molto consistente io non rientra mento dei comportamenti della famosa spinta della NATO che ci del sì si racconta una stella dei presenti così e ci sono dei diritti che diventano obbligando
Con la colpevolizzazione di chi non li utilizza
Perché nel momento in cui il diritto della cooperazione alla propria morte o quanto meno l'ammissibilità di questo sì prospetta noi abbiamo che in certe situazioni di malattia avanzata dove certamente la prosecuzione della vita
Richiede impegno di accoglienza e di assistenza ecco questa prosecuzione di terapie d'assistenza non diventa più la normalità ma diventa una scelta e quindi diventa una pretesa e quindi con molta facilità si assiste a un processo di colpevolizzazione di chi chiede ancora utilizzazioni di risorse nella sua situazione di precarietà esistenziale
E capitato tra il due mila e tredici e due mila quindici deve essere per due anni nella commissione ministeriale per gli stati di minima coscienza e stati vegetativi avevamo con la continua pressione delle famiglie no per rivendicare il desiderio di decidere sulla morte dei loro cari magari ricostruendo
Qualche cosa della loro non espressa
Volontà ma la grande preoccupazione di non continuare ad avere le risorse per assistere io credo che questo sia un tema del quale il giurista che si occupano soltanto di una teorizzazione a tavolino ma di una situazione politica di una situazione sociale del fatto che sappiamo che andiamo verso una società composta di un numero di anziani di un numero di persone in precarietà esistenziale molto rilevante deve tener presente
Si è detto che il paternalismo non è mai soft in effetti la spinta è sempre soft
Ma quando il messaggio a colazione pranzo merenda e cena è che in certe situazioni la scelta dignitosa e quella di farsi da parte capite che questo che questo a una incidenza come ha un'incidenza il fatto che mi capitava nei giorni scorsi di constatare parlando con alcuni con con alcuni notai
Che hanno incarichi a livello nazionale
Dove si diceva sì in un tema completamente diverso nel quale non parliamo ecco cos'è quello delle date dice ma sa la motivazione la motivazione che ci viene data a voce quasi sempre è non voglio essere di peso
E questa non può essere una motivazione che ci soddisfa il non voglio essere di peso ci sta dietro tutto uno orientamento alla sì a rischio di rottamazione dei soggetti deboli
E questo mi preoccupa molto e credo che i giuristi e se ne debbano occupare e la Corte costituzionale nella sua argomentazione si è resa consapevole di questo il Parlamento aveva cercato il punto di equilibrio che era quello dell'habeas corpus non posso intervenire sul corpo di una persona
Contro la sua volontà il medico non ha la possibilità di procedere in una terapia contro la sua volontà certo poi se quella prescelta sarà una scelto uno uno umanamente densa
Oppure sarà una scelta dovuta ad abbandono a solitudine al fatto che qualcuno ti ha detto che ormai la vita non conta più nulla questo fa parte
Del modo in cui il malato si è seguito è stato seguito ma certamente il diritto dice nel momento in cui il malato non mi consente di andare di proseguire con un un iter terapeutico qualità vero
In tante case e inopportuno ecco così e nello stesso tempo la legge aveva assicurato
La
Non sofferenza che dovrebbe essere garantita e qui non sono mai sufficientemente spese le parole per chiedere un'adeguata presenza sul tutto il territorio nazionale della medicina la medicina palliativa
E questo era il punto di equilibrio che il Parlamento aveva cercato di realizzare e rispetto a questo punto di equilibrio emersa anche nella discussione di oggi perché dobbiamo essere consapevoli come hanno fatto tutte le relazioni dei problemi in Ciocco ecco che non sono davvero semplici il fatto è che rispetto a questo tipo di preoccupazioni che mi sono permesso di mettere nelle vostre mani i requisiti i famosi quattro requisiti non limitano assolutamente nulla
E la patologia non reversibile adesso per carità posso fare anche la battuta che è la vita stessa in quanto tale una patologia non reversibile il concetto delle intollerabili sofferenze fisiche e psichiche e lo dico con estremo
Rispetto di chi le vive visto che io non le ho finora vissute è un concetto totalmente soggetti Rizzato
Mi si consenta si è fatto prima riferimento alla alla legge sulla porto al pericolo medicalmente accertato per la salute ecco mi chiedo per carità eh non pensate che io sia quelle che voglio risolve il problema porto come Sant'vecchie sanzioni penali eccolo vorrei prevenire però ditemi a che cosa è andato a parare l'accertamento della del pericolo per la salute nei primi novanta giorni e vediamo
Quanto queste limitazioni possono attenere e la donna che lo dichiarasse detto secondo me è un'interpretazione alquanto discutibile ma capite come queste limitazioni tengono poco
E si esportata tutta un'argomentazione e sul l'unico elemento che potrebbe avere una portata limitativa che è quello delle terapie di sostegno di sostegno vitale in atto ecco quindi a mio avviso il problema
C'è il problema
Pesante molto delicato
E come dicevo
Non è che non è che il Parlamento non avesse assunto una decisione
E aveva assunto una decisione del tipo di quello che ho riassunto poc'anzi scusate fanno secondo ecco che ho riassunto poc'anzi la Corte fa dire al Parlamento qualche cosa che il Parlamento francamente non ha fatto
La corte fa dire al Parlamento che ormai il Parlamento aveva come dire sdoganato la la possibilità di aprire una collaborazione alla propria morte
E il Parlamento in realtà aveva seguito la logica dell'habeas corpus nel momento in cui non hai più l'autorizzazione ad agire sul corpo tu medico non lo puoi fare
E invece qui il passaggio c'è e il passaggio è rilevantissimo perché diventa la collaborazione con limiti la cui tenuta assolutamente labile
All'altro in morte
E che questo sia riconosciuto dalla corte emerge dal fatto che la corte spessa
Che
Non ha mai ipotizzato nella stessa ordinanza che ci fosse una necessità di obiezione di coscienza nell'ambito della legge duecentodiciannove invece dice se questo passaggio viene fatto occorre l'obiezione di coscienza che vuol dire che il passaggio anche agli occhi della della corteccia
Ecco
In questo quadro
A me sembra che
Differenziando mi
Professor pulita no meno perdonerai tu sai benissimo quali tipo perché io vi si avvicinò non solo dal molto meno al più scientificamente ma anche umanamente
Io penso che un passaggio di questo genere anche alla luce di quanto ha detto Stefano Canestrari
Possa avverte bisogno di uno spazio di riflessione parlamentare ulteriore non possiamo il Parlamento non è stato precedentemente inerte su questo tema per arrivarci se impiegato molto tempo però non è stato inerte
E non possiamo dimenticare che quest'anno in sede parlamentare sono accadute cose abbastanza complesse e in parte anche abbastanza inconsuete che hanno tolto negli ultimi mesi la possibilità reale di assumere e quindi non lo vedrei come una débâcle da parte della corte costituzionale ma come una valorizzazione di quelle legame di quel rapporto leale e rispetto al quale la Corte fin dall'inizio a forse le tutto nel senso che un passaggio di questo genere senza il Parlamento parecchio difficile da sostenere nell'ambito dei rapporti tra i poteri dello Stato del resto
A livello internazionale non è avvenuto pressoché da nessuna parte qualcuno dice il Canada ma anche il Canada andando bene a vedere a una complessità di vicenda che in questo senso io credo peraltro che si tratti di andare avanti con amicizia dialogo così intorno alla complessità di questi problemi
Perché ce ne sono tanti e ve ne segnalo uno ve ne segnalo uno che magari forse potrebbe anche appassionare ecco così oltre questo
E la legge duecentodiciannove giustamente valorizzato il consenso l'espressione della volontà eccetera
Però stiamo andando verso
Il prospettarsi
Di valutazioni di proporzionalità senza consenso
Perché quando la legge comincia a dire il medico diete
Il medico diete
Il medico non deve per esempio quando dice non deve fare un trattamento sproporzionato e d'accordo ci mancherebbe altro in urgenza quando è chiaro che un trattamento sproporzionato no non lo si fa
Ma se il trattamento sproporzionato ma non temerario
Forse l'unica chance di possibile salvezza ho in mente un caso che avevo commentato sulla rivista di medicina legale quattro anni fa
In caso discusso in Cassazione
Una donna che rispetto a un intervento chirurgico
Non proporzionato ma non temerario
Rivendica la possibilità di mettere in gioco la sua speranza di vita che non andava oltre il mese dicendo fatemi rischiare questo mese di vita perché se si realizza quel venti per cento di probabilità dell'intervento non temerario ma sproporzionata me ma sproporzionato
Beh io voglio provare perché questo intervento mi darebbe una chance dedita coi miei bambini piccoli forse anche di un anno e mezzo ancora in cui possono succedere molte cose
E il problema delle valutazioni di proporzioni di proporzionalità senza consenso è alquanto delicato anche rispetto alla faccenda dell'idratazione ed alimentazione
Perché la preoccupazione che non è una provocazione ideologica è che Daudet l'alimentazione e l'idratazione riguarda i persone portatrici di handicap
Di menomazioni rilevanti ma che non sono né terminali
Ne tenuti in vita da terapie intensive qualcuno venga a dire che dare quell'alimentazione che in quel caso francamente è solo un sostegno vitale
Che dare quell'alimentazione sia sproporzionata per sapere che in tanti di quei casi si potrebbe alimentare col cucchiaino ma non lo si fa perché altrimenti si provoca una polmonite ab ingestis della persona muore
Allora se è questo problema ci può essere un giudizio di proporzionalità che prescinda dal consenso
Dalla volontà del malato qui c'è anche qualche cosa che ci ha detto di interessante in senso negativo la corte europea dei diritti dell'uomo ecco sono argomenti che a me piace mettere nelle vostre mani per proseguire questa riflessione e vi ringrazia tanto
Grazie
Grazie presso il Museo di e sulla prova professoressa Lucia risicato prego tirar diritto penale sta di Messina
Ringrazio anch'io Gianluigi Gatta per avermi voluto oggi pomeriggio Pera coloro che partecipano a questa bellissima tavola rotonda ma soprattutto Cristiano Copelli per avermi coinvolto in questa avventura in modo quasi casuale per una serie di felici coincidenze
Vorrei partire da un angolo prospettico
Leggermente diverso eppure è strettamente collegato quest'anno si celebrano i trent'anni della sentenza costituzionale numero duecentotré del mille duecentottantanove
Una sentenza che ha dei riflessi anche nella materia che stiamo trattando oggi pomeriggio perché la sentenza che per la prima volta definito la laicità come Carrà pene il principio fondante nella nostra formalista
Ora il prossimo ventiquattro settembre sarà probabilmente possibili almeno ce lo auguriamo
Trarre un bilancio inviare un bilancio sul rapporto tra laicità legislazione giurisdizione penale negli ultimi trent'anni nel nostro Paese
E io ho nato bilancio che si preannuncia alquanto controverso
E oggi pomeriggio sono state fatte delle riflessioni che mi piace riprendere sulla il significato di alcune parole
Ora spin diede il difetto di laicità soprattutto nella nostra legislazione penale ma non so poco
Sono proprio le parole del divo diritto
Qualche esempio spasso perché ho solo pochi minuti a mia disposizione nomi a Bussero
La legge quaranta del due mila quattro intitolata norme sulla procreazione medicalmente assistita il lemma di derivazione teologica procreazione sostituisce quello scientifico fecondazione
Si parla di dignità
Un poco temo una vox media
In grado in rapporto alla Weltanschauung di partenza illegittima qualunque sito qualunque soluzione anche giuridica in merito a problemi delicatissimi
Cosa significa morire con dignità o di contiguità a questa domanda è possibile fornire risposte diametralmente opposte il rapporto all'approccio adottato dalla singola sensibilità individuale
Ma venendo al tema di oggi pomeriggio ecco abbiamo parlato
Di diritto di morire di autodeterminazione responsabile di eutanasia di suicidio
Ed è e chiarire qualcosa e qui intanto cosa sia l'autodeterminazione responsabile in dibattiti su questo stesso argomento a volte sono stata accusati di avere tramite l'articolo trentadue secondo comma della costituzione legittimato un diritto al suicidio
Nulla di tutto questo è plausibile
Semmai dall'articolo trentadue secondo comma della Costituzione come scrisse anni fa Mimmo Politanò
A proposito dello sciopero della fame dei detenuti si può dedurre il principio ben diverso delli coercitivi cade il vivere
Principi alla cui stregua l'affermazione formulata dal presidente della Cei la scorsa settimana secondo cui vivere è un dovere
Appare dal punto di vista laico francamente mostruosa
Ma anche parlare in rapporto alla vicenda Antoniani alla vicenda Englaro alla vicenda quelli di eutanasia
E un equivoco fuorviante eutanasia è un concetto che ha un retaggio ideologico anch'esso mostruoso e che va depurato in questa materia di tutti i suoi precedenti storici agghiaccia
Rispetta la vicenda Antoniani anche parlare di suicidio come ha detto bene poco fa Stefano Canestrari e per alcuni versi azzardato
E lui quello di Fabiano Antoniani è un un suicidio apparente e un e e e il caso di una persona che fugge dalla sua prigione di carne
Che ha tentato in tutti i modi una terapia anche tra quelle non avallate dalla scienza medica ufficiale
E la Corte costituzionale ha rimarcato nell'ordinanza de duecentosette del due mila diciotto linea peculiarità inequivocabile di Cuesta e di questa tipologia soltanto dica sì
Non est che non vale infatti Zanotto si sotto questo punto di vista il pericolo di una china scivolosa d'altronde l'argomentazione della china scivolosa nel campo del mio diritto in particolare
Limiti del diritto di morire è stato sempre richiamato a proposito e a sproposito anche in rapporto a vicende
Meno drammatiche
Ma non meno problematiche di quella di cui oggi discutiamo
Sono d'accordo con Stefano Canestrari anche nella necessità di valorizzare le peculiarità della vicenda Antonia abbiamo parlato poco fa del caso di Lucio Magri c'è una vicenda che è stata trattata da una una sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo quella la signora Alda Drops te
Chiese in Svizzera di poter morire semplicemente perché aveva paura della vecchiaia non era neanche depressi non non non se la sentiva di darsi la morte da sé aveva più paura della vecchiaia che non della morte
E con questi casi che sono stati impropriamente assimilati alla vicenda Antoniani non hanno nulla a che vedere con la situazione
Di in grave sofferenza di parziale autosufficienza di dipendenza alle terapie di sostegno vitale di capacità di autodeterminazione pienamente sussistente delineate dalla Corte costituzionale
La luce delle peculiarità della vicenda dice dj fa Bocca Pato
Penso che un nuovo rinvio sarebbe una beffa certo ancora una volta la Corte Costituzionale come è accaduto con la legge quaranta del due mila quattro
Debra dovrà assumersi la responsabilità di sostituire o integrare un legislatore distratto latitante o manifestamente ostile in questo caso intenzionalmente latita
Vedremo la prossima settimana se anche questa volta avrà il coraggio come tutti ci auspichiamo di farlo vi ringrazio
Era una questione medica per forza
Non così grave come Previti stiamo parlando
Grazie Lucia risicato per il suo intervento ancor più apprezzato perché rientra da lontano sei arrivata con con l'aereo
E
Proseguiamo adesso nella nelle con i nostri interventi Edo
La parola al professor Giampaolo Fontana che associato diritto costituzionale l'università di Roma Tre
Sì molte grazie
Ancor prima di di fare un paio di considerazioni ebbero telegrafiche
Sul rapporto tra autodeterminazione terapeutica
Dignità della persona consentiti ringrazia pubblicamente il l'amico e collega Copelli anche il collega Marini per avermi coinvolto in questa
Diciamo affascinante
Esperienza avventura
Editoriale che riguarda un tema di così grande fascinazione intellettuale ora avevo in mente davvero di fare due considerazioni sul rapporto tra dignità della persona e tutela del diritto alla vita perché come come è noto si tra il tema più generale della dignità della vita
Della dignità alla persona accento di un plurisecolare potremmo dire dibattito prima ancora che giuridico filosofico nella giurisprudenza costituzionale ma anche Gesù mensa comune
Senso si è fatto un uso sempre estremamente enfatico retorico un poco preciso alla al tema della dignità della persona
Basti considerare che ben oltre quelle che sono le poche di tre disposizioni costituzionali in cui ricorre il sintagma dignità
La Corte Costituzionale Thabo talvolta considerato la dignità come fondamento di diritti inviolabili della persona qualche altra volta invece come il limite dei diritti fondamentali della persona
E più e più in generale alcune volte c'è il richiamo ad un concerto in vita come prestazione altre volte invece come dote c'è un richiamo talvolta la vita in senso dinamico altre volte la dignità in senso invece statico mi sembrava interessante nell'ordinanza duecentosette un punto un passaggio la parte emotiva dell'ordinanza nel quella costituzionale almeno relativamente alle questioni di fine vita mi sembrava il facesse considerazioni piuttosto ni The forse non suscettibili di essere generalizzate al tema generale dato dai veti fondamentali ma mi sembrava che la Corte Costituzionale con parole chiare inequivocabili
Accedesse ad un concetto divinità in senso soggettivo Della persona consentitemi di leggere Sinatra periferiche è il punto
Otto
E nove dell'ordinanza si tratta infatti di ipotesi nelle quali l'assistenza di terzi nel porre fine alla sua vita può presentarsi al malato come l'unica via d'uscita per sottrarsi nel rispetto del proprio concetto
Di dignità della persona a un mantenimento affitta artificiali invito non più volute che gli al diritto rifiutare in base al signor Antonio secondo comma Costituzione ancora
Il divieto assoluto di aiuto al suicidio finisce quindi per limitare la libertà di autodeterminazione del malato
Nella scelta delle terapie comprese quelle finalizzate a liberarlo dalle sofferenze scaturenti dagli articoli due tre e trentadue secondo comma della Costituzione
Imponendo ed in ultima analisi un'unica modalità per congedarsi alla vita
Senza che tale limitazione posso ritenersi preordinata alla tutela di altro interesse costituzionalmente apprezzabile con conseguente lesione al Pincio della dignità umana Huppertz oltre che dei principi ragionevolezza c'era e c'è quindi mi sembrava che insomma la Corte facesse proprio questo concetto di dignità non in senso ontologico
Non è possibile ravvisare ricostruibile dignità S uguale per tutti i consociati e che quindi coincide con il principio di indisponibilità e dire rinuncia abilità la vita ma ripeto nelle questioni del fine vita dove non ci sono in gioco la tutela costituzionale di altri
Di di interessi di diritti di altri
Occorre lasciare la diciamo il più ampio spazio alle scelte di autodeterminazione il singolo
Peccato che a distanza di sei sette di sei sette mesi
Questa mia ricostruzione c'è stata diciamo così bellamente così
Sconfessata ad opera dello stesso collegio
E dello stesso redattore dell'ordinanza del due mila diciotto
Il riferimento va in parte la sentenza centoquarantuno due mila diciannove che si pronuncia sulla legittimità costituzionale dell'erede delle fattispecie implicazione di agevolazione e sfruttamento della prostituzione qui
La Corte mi faccende all'udienza c'oggettivo della dignità anche qui consentire rileggere velocemente le le le due Americhe
è incontestabile che nella cornice della visione articolo quarantuno secondo comma cost il concetto di dignità ma le intese in senso oggettivo
Non si tratta di certo della dignità soggettiva
Quale la concepisce il singolo imprenditore al singolo lavoratore
E dunque legislatore che facendosi interprete il comune sentimento sociale Pinter minato momento storico ravvisa nella prostituzione anche volontaria un'attività che degrada svilisce l'individuo in quanto riduce la sfera più intima della corporeità a livello di Merce
A disposizione del cliente ecco allora è chiaro che l'argomento della dignità un argomento un po'Bonato fermo da solo non può essere sufficiente a legittimare in un senso o nell'altro delle decisioni tanto più che la giurisprudenza comune
Faceva riferimento all'esperienza delle corsi terrete negli scorsi territoriali corte
D'appello di Mila no al tribunale di lecco sulla dignità umana noto accedevo ad una ad un senso rinuncia ad un concetto evidenza in soggettivo conta la mente poi alla Cassazione di successione Tour due mila sette come come come nota bocciò un coach attività in senso soggettivo
Allora detto tutto questo mi pare che la l'ordinanza della corte costituzionale
E la possibilità in qualche modo di giustificare seppur nei limiti abbastanza stringenti
Che già sono annunciati sono preannunciate in un'ordinanza di positivo assistenza suicidio posso trovare conforto giustificazione anche in altri disposizioni costituzionali in altre regole costituzionali qualcun altro vorrebbe dire anche in altri valori costituzionali
E cioè io credo che o o o grande o grande non solo Rispetto mamma comprensione per l'argomentazione di e che ho sentito anche oggi pomeriggio che riguarda una il pericolo di intraprendere quella china scivolosa i rischi che ci sia un una una mercificazione del del corpo da la vita delle persone
E che che che i malati stessi diventino in preda solitudine troppo facile preda appunto di di questo sentimento di lasciarsi andare per non gravare eccessivamente
Sulla propria famiglia credo che sono argomentazioni tanto più apprezzabile in quanto giustificate in maniera laica con argomenti di tipo giuridico sociale e morale e non con motivazioni carattere cognitivista che mi sembrerebbero
Poco poco diciamo accettabili e qui ho grande rispetto per tutto come trazioni
E e tuttavia rimane rimane un interrogativo non rimane interrogativo di fondo e cioè limitandosi al caso di specie limitandosi a a al dalle condizioni in cui si trovava il Polo dj Fabro cioè mi viene in mente la la massima di Sirti no cerchi sulle decisioni che riguarda il proprio corpo
Il soggetto è sovrano assoluto
Ora noi possiamo fare qui fare un bel parlare no del dove come pure sono fatto regola i costituzionalisti che devo dire autorevolissimi che che hanno destato in me insomma un posto per si può parlare di dovere della vita della indisponibilità della vita in alcuni casi persino al fatto che il dolore e la sofferenza siano tali da sublimare esaltare il valore della dignità della persona
Ora fare un bel parlare di queste situazioni così nei convegni anche le relazioni in a iscritti
Quando poi signora no e le condizioni che son costrette vi erano le persone sono quelle quelle soltanto ecco che credo che francamente sia sia un modo di procedere un argomentare che sia rispettoso
Di una serie di disposizioni costituzione di principi costruzione come dicevo prima perché sebbene intesi il principio solidaristica
Perché andare incontro raccogliere alcune inchieste di coloro che si sono rinchiusi particolare afflizione
Psico fisica e anche quello a mio modo di vedere espressione Peccioli solidarietà il principio pluralista la distinzione tra diritto e morale per cui non non è non esiste tanto più nelle nelle questioni del fine vita per l'inizio Vitaggio discosto posso è più complicato perché possono essere in gioco interessi anche di terzi ma nessun fine vita
Sopra la sovrapposizione fra oggettivizza azione contro le il consenso l'interesse del del del titolare del dedicazione del corpo di presunti beni che sono normativizzate oggettivizza insomma mi sembra francamente una prospettiva a difficile accettare
è una prospettiva anche che mette in crisi il principio di laicità dello Stato anche se per fortuna attuali dibattimentale che abbia registrato dei notevoli passi avanti ultimi tempi non non non ho sentito diciamo avvolta cento con popoli Galiano dibattito come che se coloro che fossero favorevoli sporco di Venza con diversa misura al riconoscimento di forme di suicidio assistito
Fosco aderissero ad una concezione di nichilismo terapeutico di Tura fu sono portatori di una cultura della morte per furto almeno per ora poi magari verrà smentito nel dibattito del prossimo giugno fosse settimane
Va ancora il principio personalista all'articolo tre la seguo del secondo come la Costituzione laddove allude al libero sviluppo la persona umana ecco allora di di di queste prospettive di questi principi e questi valori non si può non tener conto
Ma ancora l'articolo ventisette della Costituzione laddove si parte pur in contesti del tutto diversi ma che in qualche misura ci danno anche delle coordinate interpretative nel caso che ci riguarda
Do Lord là dove si parla del senso di umanità delle pene e l'articolo tredici là dove si parla di il divieto di pene fisiche morali nei confronti di persone che sono sottoposte a misure di restrizione di libertà personale mi pare che appunto principio solidaristica principio personalista principio di laicità dello Stato
Più in generale il principio liberaldemocratico
Sono tutti argomenti nono ovviamente tenuto in considerazione la Corte costituzionale sull'ordinanza per le note strettoie che governa no il diciamo così l'incardinarsi delle delle delle decisioni il processo quello di processo costituzionale però mi paiono tutti argomenti che concorrono che mirano a favore seppur diciamo con grandi cautele con le cautele che ben ha avuto la corte funziona su ordinanza nel riconoscimento appunto di Fournier
Susciti assistito grazie
Grazie al professor Fontana e appunto la per si interviene la professoressa Antonella Massaro che associato di diritto penale russa di Roma tre grazie mille buonasera a tutti
Mi unisco ai ringraziamenti agli organizzatori di questo incontro e ai curatori del volume in modo particolare ringrazio il professor Copelli per avermi dato la possibilità di unire anche la mia opinione anche ad un coro di voci ben più autorevoli della mia io vorrei tentare sviluppando quel filo conduttore che in parte è stato anticipato dal collega Giampaolo Fontana
Una lettura parallela sia pur molto onorati da quindi semplificata tra l'ordinanza Cappato e per l'appunto la sentenza relativa al caso Tarantini la sentenza numero centoquarantuno del due mila diciannove che come già ricordato ha dichiarato il fondate le questioni di legittimità costituzionale relative alle condotte di favoreggiamento e di reclutamento la prostituzione previste dall'articolo tre della cosiddetta legge Merlin
Interessante perché
Ovviamente l'accostamento tra prostituzione e tematiche di fine vita per quanto ma i non addetti ai lavori possano Paride eccentrico ideata risponde ad una classificazione etica e tradizionale
Sì aggiungessimo anche le questioni relative alle sostanze stupefacenti avremo i tasselli principali di quel mosaico che siamo ricondotta siamo soliti ricondurre entro la cornice più o meno definita del paternalismo penale ma si tratta di un'altura ancora più interessante perché si tratta della stessa corte costituzionale che ha reso questa sentenza tra l'altro attraverso la penna della medesimo estensore
E in effetti entrambe le questioni di legittimità costituzionale
Caso Cappato e caso Tarantini votavano attorno ad un baricentro comune e c'è una pretesa ridescrizione una pretesa riformulazione del bene giuridico tutelato
Con una enfatizzazione posta sulla libertà di autodeterminazione sulla autodeterminazione tout-court la libertà di scelta sia pur in contesti molto differenti tra di loro
In un caso articolo cinquecentottanta del Codice penale si poneva ed è stato ricordato già più volte
Come ipotesi quello di transitare dall'idea di una tutela del bene giuridico vita
Alla tutela di una libertà di autodeterminazione l'oggetto non è così definito diciamo così di accedere a più opzioni terapeutiche anche se qui la libertà l'oggetto della libertà di scelta forse andrebbe meglio precisato
Sul versante invece di la legge Merlin si proponeva la transizione da un bene colorato da venature collettivistiche buoncostume moralità pubblica o dignità oggettiva secondo le letture più recenti
Alla libertà di autodeterminazione questa volta chiaramente riferita alla sfera sessuale del soggetto
Questa rimodulazione questa ridescrizione Bari giuridico tutelato in entrambi i casi indubbiamente non è un'operazione né agevole né scontata non è un caso che il professor pulita noi in uno dei primi commenti registrati si riferimento al caso Cappato avesse scritto che assumere l'autodeterminazione del singolo come oggetto di tutela
Volesse
Indicare una intera rimodulazione dell'impianto di tutela e non una mera interpretazione della normativa vigente perché utilizzo ancora una volta le parole professor puritano si tratterebbe di una scelta che milita a favore di un anti paternalismo radicale
E che in quanto tra lei e dovrebbe fondarsi su bassi argomentativi giustificative sufficientemente solide
Tra l'altro il volume c'è il contributo in particolar modo del professor Seminara che da un quadro piuttosto completo in larga parte condivisibile delle prospettive problematiche che questa transizione verso la libertà di autodeterminazione comporterebbe e come si dice in questi casi non posso che rinviare alle considerazioni di questo pomeriggio del professor Canestrari
Sulla labilità sulla difficoltà di individuare con chiarezza al confine tra una volontà che sia libera in una volontà che non lo è in queste soprattutto in situazioni di questo tipo ma ragioniamo per ipotesi
Mettiamo che sia possibile sgombra il campo da queste criticità e quindi mettiamo che sia possibile individuare delle bassi giustificative sufficientemente solide su cui fondare questa ridescrizione del bene giuridico tutelato
A me sembrava che questo non significasse di Percy andare verso l'accoglimento delle questioni di legittimità costituzionale prospettate tanto riferimento all'istigazione al suicidio tanto riferimento alle condotte con lati
Tali alla costituzione di cui alla legge Merlin perché perché in tutti e due i casi è stato ricordato più volte l'accento è posto in maniera significativa sulle condizioni di vulnerabilità
Nelle quali si verrebbe a trovare o il soggetto che decide di darsi la morte quindi sceglierebbe in maniera apparentemente contro intuitiva
Quanto del soggetto che deciderebbe di vendere le proprie prestazioni sessuali
C'è un modo per trovare un equilibrio tra l'esigenza di tutelare la libertà di autodeterminazione del singolo e la esigenza di tutelare le condizioni di debolezza in questo già tu questo ne siano a trovare a me era sembrato di poterlo rinvenire nello schema del reato di pericolo presunto che abbiamo sia pure a fatica ricondotto entro i principi costituzionali
E che potrebbe essere ulteriormente filtrato attraverso quella dimensione complessa del principio di offensività a cui ormai la Corte costituzionale ci ha abituato offensività in astratto offensività in concreto
E cioè per esempio riferimento l'articolo cinquecentottanta semplifico anche se mi rendo conto che si tratta di considerazioni molto complesse per essere semplificate ma potrebbe da ritenersi che si tratti di un reato di pericolo presunto posta a tutela della libertà dell'aspirante suicida
Che potrebbe poi essere vinto dalla prova nel processo che in realtà si trattava per esempio perito fa al caso Cappato di un aiuto meramente materiale fornito un soggetto che si era già lì veramente autodeterminati mi rendo conto che la dimensione complessa di principio di offensività fin troppo spesso abbia rappresentato un comodo espediente per salvare delle fattispecie che presentavano fin troppi dubbi come ha scritto qualcuno un po'di tempo fa con un po'di ingegno di fantasia l'oggettività giuridica tutelate passato si riesce a trovare in ogni modo così come tra l'altro aprendo una parentesi so perfettamente quali critiche siano stati mosse da i penalisti soprattutto all'uso in settori diversi dell'interpretativi di rigetto delle sentenze imperativi di rigetto da parte la Corte costituzionale
Si tratta però di una soluzione che ripeto tecnicamente non mi sembrano impraticabili fatte la soluzione che la Corte costituzionale ha accolto nel caso Tarantini
è vero che in quella sentenza il nodo relativo al bene giuridico tutelato non risulta del tutto sciolto perché si lascia un po'nel vago la dimensione prettamente individualisti o collettivistica del danni però è anche vero che attraverso questa distinzione la Corte dice salvo l'articolo tre come disposizione che ha con Ford a principi di offensività in astratto fermo restando poi l'obbligo per i giudici comuni di verificare se effettivamente l'offesa al bene giuridico tutelato sussista in concreto
Per quanto riguarda l'ordinanza Cappato non solo questo passo non è stato compiuto ma c'è una passaggio della motivazione che mi sembra particolarmente significativa leggo
Molto velocemente l'incriminazione dell'istigazione degli otto al di là di lo suicidio è in effetti funzionale alla tutela del diritto alla vita soprattutto delle persone più deboli e poi prosegue dicendo che bisogna evitare indebite difetti interferenze quindi durerà abilità necessità di di evitare per interferenze ma funzionali alla tutela del diritto alla vita la Corte costituzionale non raccoglie nemmeno indirettamente quel mutamento di prospettiva Nibali giuridico tutelato che pure era stato prospettato giudice a quo
Quello che si andrebbe quasi asse un obiter dictum all'interno la motivazione invece a me sembra particolarmente significativo perché perché ci sarebbero delle implicazioni disse ma che non si possono trascurare
Nella sentenza Tarantini continuando il parallelo la Corte si preoccupa della visse X passiva che potrebbe avere un'interpretazione in chiave di apposite applicazione delle fattispecie in materia di prostituzione la realtà di a me sembra che il problema possa essere stramazzato
Se invece ci spostassimo sulle fattispecie posti attualmente a tutela del la vita all'interno del codice penale il problema forse e sottolineo forse con mille sottolineature sussisterebbe non tanto per la tenuta della costituzionali dell'articolo cinquecentottantanove l'articolo cinquecentosettantanove quindi l'omicidio del consenziente
Perché l'omicidio del consenziente per definizione si fonda su consenso il consenso giuridicamente tale settoriali da persona libera e consapevole
Tant'è vero che pace a quel terzo comma che secondo me almeno in parte potrebbe tranquillamente considerarsi superfluo che non fa che ribadire la necessità di una scelta libera quindi se aderissimo questo mutamento di prospettiva a quel punto arriveremo ad una descrizione radicale
Uno potenziare i descrizioni radicale dei delitti in materia di omicidio anche e soprattutto per quanto riguarda l'omicidio del consenziente
Tre considerazioni molto rapide la prima io ragionato di Bari giuridico come se il bene giuridico potesse funzionare effettivamente una prospettiva critica ovviamente in un periodo storico in cui il diritto penale liberale e dei bei tempi andati che forse non sono mai esistiti dice qualcuno è in crisi
In crisi tutto la legge la sovranità al Parlamento persino le sentenze perché
Vito mai giurisprudenziale ma se parliamo con i giudici dicono non riusciamo più a scrivere le sentenze
Parlare di bene giuridico quando appunto molti auspicano un superamento di quella teoria potrebbe sembra anacronistico io non voglio rispolverare
Concessioni personalistiche come quelle della Scuola di Francoforte ma mi sembra che quando il bene giuridico attenga a una dimensione individuale possa ancora vere una sua valenza sistematica il problema è a monte il problema è capire se e fino a che punto siamo disposti ad ammettere
Una virata da una dimensione anche solidaristica collettivistica chiamiamola come vogliamo ha una dimensione che ha solo individuale seconda conclusi da Sirigu di conclusiva ragionare i Percassi su le pratiche di fine vita sulle questioni di fine vita non c'è
Giurisprudenza non ci sono orientamenti perché si tratta di pratiche che non c'era un contenzioso questo però non vuol dire che non esistano nella realtà dei fatti
E allora ragioniamo Percassi il caso Welby da una parte e il caso di J. favore all'altra
La parte che Giorgio Welby assolutamente impossibilitato a muoversi e chi ha bisogno quindi di un anestesista che pratichi il distacco del respiratore artificiale che lo tiene in vita scrive lettere appesantirà ripubblica scrive libri che vengono anche usati dai giudici che devono valutare la sua posizione
L'altra parte di J. fa buona che conserva una minima possibilità di muovere la bocca e al quale un distacco del respiratore artificiale provocherebbe la morte solo dopo qualche giorno
Una differenza naturalistica che sembrerebbe minimale e chi pure comporta una differenza di risposta dell'ordinamento significativa a me sembra che uno dei sensi dell'ordinanza Cappato sia tutto qui è ragionevole
A mettere una risposta cost distante l'ordinamento Percassi che naturalisticamente non giuridicamente ma naturalisticamente sembrano così vicini forse ragionando per analogia potremo anche se formalizzare il ragionamento per differenza
Ultima conclusione qui abbandonò i panni del giurista mi rendo conto che sovrapporlo al piano prescrittivo e quello descrittivo ma lo faccio consapevolmente ammetto la mia colpa
Forse risulta un po'anacronistico o ipocrita invocare un paternalismo penale affronti lo si è detto che il sistema sanitario nazionale che non funziona uno funziona sempre come dovrebbe
Lo sa perfettamente il comune cittadino che magari non custodisce gelosamente libreria né un libro di fine barche minuti Dworkin ma che non ha neanche un conto in banca sufficientemente attrezzato per aggirare liste d'attesa
Per avere un ricovero dignitoso anti in una fase che non si possa considerare in senso stretto terminale perché è difficile definire la dignità ma chiunque abbia messo piede in certe corsie di ospedale
Incerti camere di ricovero di alcune strutture nel nostro territorio nazionale certo soprattutto in certe regioni d'Italia sa perfettamente distinguere qual è una condizione degna da una condizione che tengano né questo per dire che cosa perché come diceva Giampaolo io mi auguro che la riflessione su questo tema non venga più stigmatizzata come una potenziale alimento una potenziale linfa vitale a una cultura della morte ma che invece serve ad alimentare una cultura della vita una riflessione sulle cure palliative una riflessione su una sistema sanitario che ripeto raggiunga dei livelli di dignità come era forse in un passato non troppo
Lontano un'assistenza psicologica per i malati anche per i familiari perché quando la malattia Pagliani rintanato a nelle quattro mura domestiche rischia di risultare qualche cosa che sfugge agli occhi degli addetti ai lavori ma che in realtà ripeto il fatto che non ne parliamo che non arrivi in un'aula di tribunale non vuol dire che non esista
Tutto questo per dire ben venga che i riflettori su questi temi vengano accese rimangano uccisi la luce può risultare abbagliante e disorientati ci perché anche i dati che lavori fatichiamo a trovare delle soluzioni io personalmente non lo so dove sia la giustizia molto a fatica riesco a dire dovete passare il diritto in questi termini ma mi appello a una speranza forse vana ma che ancora non intende arrendersi alla disillusione
Ma il valore il bagliore splendente e di un riflettore che era successo anziché il buio assordanti di un cupo silenzio o peggio di una tetra indifferenza elica sopra attenzione
Grazie lo stesso Massaro e quindi
L'ultimo intervento gli autori
Del dottor Francesco Lazzeri al quale sono particolarmente lieto di cedere la parola quanto è il più giovane evidentemente ed è dottorando di ricerca in diritto penale
Nella nostra università che appunto affronterà nel nel lavoro di tesi dottorato tematiche relative appunto al al al fine vita e quindi ha avuto l'occasione di contribuì partecipare a questo libro è a questo dibattito pre
Grazie buona sera a tutti
Ringrazio anch'io i curatori del volume gli organizzatori dell'incontro e tutti coloro che sono qui oggi a quest'ora soprattutto in questi minuti che promettono essere pochi
Vorrei soffermarmi sulle condizioni sostanziali di ricitate l'aiuto al suicidio
Indicati dalla Corte in particolare sul presupposto più volte nominato di cui alla lettera c che chiede che il paziente sia sottoposto a un trattamento di sostegno vitale
Ora una brevissima premessa gli strumenti di cui la corte si avvale il ridisegnare in prospettiva rare del penalmente illecito sono essenzialmente due il primo il principio di autodeterminazione autodeterminazione e in particolare terapeutica riferimento quindi articolo trentadue secondo comma della Costituzione
Che se da un lato consente alla corte di evocare una categoria ben più accessibile a giurista contemporaneo anche socialmente accettabile rispetto un preteso diritto a morire
Diritto a morire che anzi la corte Nica dall'altro può suscitare alcune perplessità come Stato ma messo anche l'usciere in uso nel dibattito seguente alla luce della della eccessiva forse torsione a cui sottopone la nozione di salute
Sembra quasi che alla morte come strumento di liberazione delle sofferenze si attribuita una funzione terapeutica il che indubbiamente può suonare come un ossimoro
Sono comunque perplessità superabili tenendo conto che a mio avviso nell'economia complessiva del ragionamento Della Corte un rilievo primario assume invece il parametro di cui articolo tre della Costituzione anche qui forse una precisazione
Non si tratta di fare operare il principio di uguaglianza rispetto alla posizione di coloro che per le proprie condizioni fisiche sarebbero in grado di procurarsi autonomamente la morte la corte intende far sì che la persona posso ottenere una morte dignitosa una morte quale che sia il suicidio solitario quando trova la propria motivazioni una condizione patologica di tipo fisico probabilmente non può ritenersi la scelta autenticamente libera né tanto meno un atto di dignità per le modalità ordinariamente brutali anche cruente a volte con cui viene realizzato la logica quindi non è quella del suicidio diritto dei sani da estendere anche ai malati
Piuttosto che probabilmente l'articolo tre opera come canoni di ragionevolezza rispetto la disciplina di cui alla legge duecentodiciannove del due mila diciassette con riferimento a una particolare classe di pazienti coloro che potrebbero determinarsi possono già terminasse la morte
Attraverso il rifiuto o l'interruzione delle terapie ovviamente di quelle terapie da cui dipende la loro sopravvivenza
In questi casi se già si ammette che il medico possa intervenire interrompere il trattamento integrando quello che ormai si riconosce essere qui gli estremi di un fatto tipico di omicidio del consenziente non c'è ragione
Afferma la Corte per cui debba continuare ritenersi illecita anche la condotta di agevolazione da qui appunto la previsione questa simmetria del requisito di qui la lettera c che alla luce della sua origine deve probabilmente essere inteso in modo rigoroso trattamento di sostegno vitale come trattamento di sostegno alle funzioni vitali fusione respiratorie funzione cardiocircolatoria ma si può pensare anche alla funzione renale come un paziente che richiede una dialisi continua
Ecco così inteso a me pare che il requisito di quella lettera C si presti ad alcune considerazioni critiche
Proprio in base agli stessi argomenti spesi dalla Corte costituzionale andando sinteticamente e schematicamente
Delle due l'una se la morte fosse una conseguenza tendenzialmente immediata di l'interruzione delle terapie
Un problema di vuoto di tutela neppure si porrebbe il paziente potrebbe ottenere quanto desidera esercitando quei diritti che già la legge duecentodiciannove gli riconosce
Interruzione delle terapie eventualmente accompagnata da una terapia del dolore di una sedazione profonda per quell'asso di tempo breve opprimente brevissimo che lo separa dalla morte
Il vero vulnus ai diritti del paziente autodeterminarsi suo nella dignità si verifica come riconosce la corte
La Corte stessa lo lo lo afferma modo piuttosto esplicito quando una volta interrotto il trattamento la morte sopraggiunge non immediata ma dopo un periodo di apprezzabile durata e infatti in quei casi che il paziente per sottrarsi a un'agonia più o meno lunga che dirà potrà contraria alla propria dignità chiede un intervento esterno che posso aiutarlo ad anticipare la fine
E d'altra parte anche nel caso all'attenzione della Corte anche nel caso il DG fa Abodi Antoniani
La morte sarebbe sopraggiunta dopo un periodo di tempo non particolarmente lungo certo ma comunque misurabili in termini di giorni e una buona verifica empirica a mio avviso del del fatto che questa sia l'esigenza più avvertita sul piano concreto
La si trova guardando all'esperienza di ordinamenti che c'ammettono forme di suicidio assistito e oltre
Così il caso dell'Olanda si scoprirà che la stragrande maggioranza delle richieste provengono da pazienti come i malati oncologici terminali che non dipendono da alcun trattamento di sostegno vitale in senso proprio
Ma comunque patiscono sofferenze intollerabili causa di patologie per le quali ormai non c'è più speranza di guarigione e chiedono che il medico intervenga per aiutarli ad accelerare la morte
In effetti una volta che si ammetta
Che il nuovo spazio di libertà e quindi prospettiva di liceità penale
Debba essere riconosciuto in quei casi in cui la morte non sopra giunga immediata non si vede perché imporre la limitazione la sottoposizione a un trattamento di sostegno vitale che avrebbe nient'altro che la funzione di vanificare quest'istanza di tutela
Ora un tentativo mantenendo fermo il requisito di quella lettera C per superare quella che a me pare una contraddizione potrebbe essere quello di dare un'interpretazione estensiva della nozione di sostegno vitale ricorrendo o meglio valorizzando quel che sono i consueti criteri di cui disponiamo per accertare la causalità rispetto alle venti che dunque assumendo ovviamente in questo caso come evento la morte
Così come è letale la condotta del medico che dovendo e potendo non interviene invece per ritardare la morte così potrebbe ritenersi vitale quel trattamento che potenzialmente assicura al paziente un'aspettativa di vita superiore rispetto a quella che sarebbe lecito attendersi sulla base del decorso naturale della malattia
In questo modo potrebbero ricomprenda sì la nostra sperare di tutela
Anche i pazienti oncologici
A cui la chemioterapia un intervento chirurgico
Lungi ovviamente dall'essere risolutivi garantiscono comunque offrono qualche mese di vita in più anche coloro potrebbero ritenersi da questo punto di vista sottoposti a un trattamento di sostegno vitale almeno in senso lato
E dunque accedere a suicidio assistito
Più alta a me anche questa interpretazione possibile
Non sembra comunque del tutto appagante
Il motivo è che anche in questa prospettiva si continua a richiedere che il paziente sia sottoposto a un trattamento di sostegno vitale
Quando in realtà proprio in forza della legge duecentodiciannove il paziente potrebbe aver rifiutato qualsiasi trattamento anche di sostegno vitale in senso stretto o in senso lato
E a al tempo stesso si si potrebbe immaginare per convincersi anche di questo una sorta una situazione in cui il paziente
Che avesse da sempre rifiutato qualsiasi terapia per accedere al suicidio assistito sarebbe costretto a chiedere di essere sottoposto a un trattamento per poi subito dopo domandarle la disattivazione evidentemente un paradosso
Il vero equivoco di fondo che avviso si nasconde dietro la previsione del requisito di quelle tracci
Sta nel fatto che il trattamento di per sé considerato è un elemento del tutto eterogeneo vuoi rispetto le ragioni dell'incriminazione voi rispetto ai diritti fondamentali del paziente
Credo che una volta assunto come termine di paragone come terzo un comparazioni se vogliamo all'ICI duecentodiciannove il contesto di riferimento un contesto medico-sanitario
Ma ciò non toglie che elemento a mi avviso decisivo sul piano sostanziale dovrebbe essere la malattia e non il trattamento che essa riceve sapendo che potrebbe avere al più si avere un valore indiziario sintomatico rispetto a gravità della patologia ma non pare dotato di una reale capacità selettiva almeno ai nostri fini
Quindi ipotizzando di invece di eliminare il requisito di quella tracci certo si potrebbe porre il problema di un eccessivo arretramento dalla soglia di tutela penale mi pare che sia comunque emerso anche oggi
Un punto di equilibrio possibile potrebbe essere raggiunto introducendo un diverso requisito che dia rilievo ha una duplice circostanza in primo luogo che la patologia sia di per sé in grado di condurre alla morte
Sia quindi non soltanto inguaribile comincia previsto la Corte costituzionale ma anche potenzialmente letale in secondo luogo che a causa di questa malattia il paziente versi in una condizione di sostanziale di con un di prossimità cronologica alla morte a un'esigenza del genere curioso notare ha dato voce proprio legislatore canadese quando intervenendo a disciplinare la materia dopo la sentenza Carter ha previsto come requisito in quel caso peraltro requisito limitativo rispetto allo scenario previsto dalla Corte costituzionale
La condizione che la morte per cause naturali sia ragionevolmente prevedibile nel momento in cui paziente chiede l'accesso al suicidio assistito
E che si tratti di requisiti non superflui lo dimostra con una volta lo sguardo all'esperienza estera perché là dove non sono previsti nessuno di questi due limiti né il limite della natura potenzialmente letale della malattia né il limite del dell'aspettativa di vita del paziente e così via in Olanda possono accedere al suicidio assistito
E forme similari anche i pazienti affetti da patologie psichiatriche gravi o da forme di demenza quindi introducendo questi requisiti probabilmente sì escluderebbero fattispecie del genere rispetto ai quali il dibattito più che mai aperto anche a livello internazionale anche gli stessi paesi in cui sono state ormai anche da tempo messe sì sarebbe invece lecito il l'aiuto al suicidio prestato quei pazienti pazienti oncologici almeno quelle lo stadio terminale che abbiamo visto rappresentano probabilmente dal punto di vista empirico anche l'ipotesi più frequente a una modifica del genere perché bisogna confrontarsi comunque con la corte costituzionale e con ciò che ha previsto e questo ci in questa prospettiva rimarrebbe invece a una modifica sostitutiva potrebbe procedere legislatore ovviamente una volta che decidesse di intervenire a corte ha previsto uno standard minimo di tutela al di sotto del quale si verifica indubbiamente una compressione illegittima dei diritti del paziente
Ma sì legislatori intervenisse in senso ampliativo a mi avviso almeno in questi termini non si incorrerebbe in censure di legittimità costituzionale una volta che fosse rispettata la procedura per accertare l'autenticità del volere venti ammesso che questo possa c'è una procedura del genere possa essere effettiva non si porrebbe una ragione il contrasto tra questo nuovo assetto e quelli che sono i valori costituzionali antagonistiche poi a leggere le motivazioni della Corte sembra che si sa o si riassumono e anche si esauriscono nelle ragioni fondanti incriminazione
Peraltro i legislatori intervenendo potrebbe anzi cogliere l'occasione per stabilire espressamente in omaggio al principio di precisione determinatezza una soglia temporale oltre la quale l'aiuto al suicidio sarebbe lecito
Ad esempio individuando un termine a ritroso rispetto al momento del prevedibile decesso
Ed è peraltro quanto mi sembra che sia previsto dalla proposta di legge da ultimo depositata in Parlamento quella firma dell'onorevole Cecconi laddove si fa riferimento tra le condizioni per accedere al suicidio assistito a una prognosi infausta non superiore a diciotto mesi
Peraltro è interessante notare e con questo concludo
Che in quella stessa proposta di legge il requisito che appena menzionato la prognosi infausta non superiore a diciotto mesi e posto in alternativa rispetto all'inguaribilità della malattia invece la Corte Costituzionale come sappiamo ha individuato come requisito autonomo
Il che probabilmente apre ulteriori scenario comunque ci invita ulteriori riflessioni riconferma anche la questione del consenso stanziali di ricitare aiuto al suicidio è tutt'altro che chiusa vi ringrazio per l'attenzione
Grazie dottor Lazzeri
E a questo punto l'ora è veramente molto tarda ci sarebbe sarebbe stato previsto un dibattito io mi scuso perché credo al a nome di tutti che a questo punto le esigenze sia quella di chiudere anche perché abbiamo sentito
Un invito in tal senso provenire da una voce al di fuori del della sala di persone che hanno il diritto richiudere di andare a casa propria
E quindi devo dire no devo ringraziare per tutti tutti voi e anche in particolare voti vi siete rimasti qui fino a quest'ora
I relatori naturalmente tutti che sono intervenuti è stato un dibattito veramente interessante plurale dal punto di vista delle posizioni rappresentate
Di alto livello perché così non poteva non essere considerato che sono tutte intervenute
Sono tutti intervenuti studiosi che si sono cimentati con questo tema in alcuni casi del da da da tantissimi anni ecco da tanti anni con tanta con una visione particolarmente ampia che va degli oltre naturalmente i confini del del diritto penale e del diritto costituzionale del della del del della bioetica per arrivare appunto a una una comprensione diciamo una rappresentazione di una realtà davvero complessa quindi diciamo che tutti ne avevamo la consapevolezza della complessità di questo tema e di che questa consapevolezze ancora oggi ancora più forte
A questo punto sicuramente questo di questo ne siamo tutti consapevoli questo
Temo una questione che si svilupperà ulteriormente ci attendiamo settimana prossima una decisione poi avremo il deposito di un provvedimento che aprirà un nuovo capitolo e che richiederà sicuramente nuovi passaggi ecco vedremo quali probabilmente non so se legislativi o meno
La certezza che appunto le persone riunite a questo tavolo saranno tra quelle che auspicabilmente continueranno a intervenire
E a rendere diciamo vivo questo dibattito possibilmente fornendo e questo è l'auspicio di quest'incontro
Anche grazie e ringrazio ancora ripresa di radio radicale che consente la diffusione di questo di questo nostro dibattito dicevo incontri come questo servono a comprendere meglio i problemi le questioni ad approfondirle e magari a fornire spunti di riflessione utili
Auspicabilmente per il legislatore perché no anche per la Corte costituzionale quindi grazie a tutti ancora dico ancora buona serata