Tra gli argomenti discussi: Cannes, Cinema, Criminalita', Cultura, Famiglia, Film, Giappone, Giovani, Minori, Premio, Societa'.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 5 minuti.
15:00, Perugia
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9:06 - Roma
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14:00 - Stresa (VB)
15:00 - Roma
9:20 - Milano
Un saluto agli ascoltatori di radio radicale
Una delle qualità che caratterizzano di solito un racconto di valore artistico ricchi al cinema come del resto altrove si ritrova raramente e l'ambiguità
Rara trovarsi perché firme tendono ad assecondare l'abitudine dell'intelletto
A schematizzare i fatti e personaggi per esempio a distinguere nettamente e immediatamente reazioni giuste e quelle sbagliate e i personaggi buoni e quelli cattivi
Come se questi ultimi fossero costitutivamente cioè per loro natura destinati a essere tali e dunque facilissimi da riconoscere
Il film dell'Autore giapponese Coree da il cui titolo italiano è un affare di famiglia
Per il quale ha vinto la Palma d'Oro all'ultimo Festival di Cannes ecco fa dell'ambiguità il principio costruttivo di tutto il racconto
Lo persegue con tanta convinzione da riuscire a non sciogliere la mai quell'ambiguità da sospendere fino all'ultimo il giudizio sulle azioni anche estreme che sotto raccontate
L'ambiguità e già chiusa in una delle scene introduttive che il film e ambientata all'interno di una casa è una casa fatiscente poco più di una baracca
In una stanza affollata di mobili e soprammobili d'accatto tanto da somigliare al negozio di un rigattiere
Dove un gruppo di persone di diverse età strette strette Lula all'altra accovacciati a terra secondo il costume giapponese consuma la Cina si capisce presto che il polo d'attrazione del tutto il gruppo
è una vecchia signora chiamata la nonna che gli altri sembrano assistere affettuosamente tanto che a un primo colpo d'occhio possiamo scambiarli per un tradizionale gruppo familiare
Di gente povera ma capace di calore umano tanto più che alla fine è fatta partecipare una bambina trovata tutta sola infreddolita per strada
Eppure qualche indizio contraddice questa impressione come quelle bocche avide che sorseggiano il brodo dalle ciotole
O la sporcizia della vecchia che si taglia le unghie dei piedi proprio del luogo e nel momento in cui si mangia
Alcuni insorgono sia pure bonariamente contro la maleducazione della signora ma lei non si cura di quelle proteste
Certa come di avere in pugno tutta quella gente grazie alla pensione che riceve dopo la morte del marito
E che in quella casa si capisce presto è l'unica entrata certa
Saremmo all'ora indotti secondo un'automatica abitudine a contrapporre l'apparenza alla realtà
A concludere che l'affetto familiare è simulato per interesse economico tanto più che la bambina che sembrava ospitata per spirito caritatevole
Beh presto ammaestrata a commettere quei piccoli furti nei negozi nei supermercati con i quali sopravvivono alcuni membri del clan
Ebbene il film di correre da sembra fatto apposta per contraddire questa conclusione non viene fatto alcuno sconto alla descrizione del gruppo
Non è mai una descrizione dunque orata se ne evidenzia il cinismo l'attitudine al calcolo bieco senza scrupoli l'avidità di guadagno
La balordaggine di chi vive in uno stato di emarginazione quindi fuori dalle regole civili senza più averne coscienza
Ma allo stesso tempo il film riesce a farci credere che tra alcune di quelle persone ci sia vero affetto slanci di autentica solidarietà perfino per quella bambina
Strumentalizzata per rubare ma infetti sottratta una famiglia per pene
Ma arida come si dice Alan affettiva dove veniva picchiata
Così che alla fine e arduo decidere se prevalgano i protagonisti l'egoismo con l'amore tanto che ne dubitano loro stessi sradicati dalle loro beni famiglie dalla società
Vorrebbero credere disperatamente di aver trovato un rifugio l'uno dell'altro
Ma in certi momenti la fiducia e la gelata dal sospetto di essere soltanto usati
Forse un affare di famiglia un film dove la descrizione prevale su un racconto perché i fatti narrati sono scarsi ha il difetto della ridondanza
Che cioè si soffermi su ritratto di personaggi già esaurientemente ed eliminati
Ma delineati uno per uno così bene con tale precisione e tale delicatezza
Nel corpo nei gesti e nelle azioni che quella descrizione è sempre di alta qualità
Dunque a mio parere un film da non perdere un altare di famiglia di Corey Daijiro Kato su un saluto da Gianfranco Cercone
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