Presentazione del libro a cura di Andrea Giardina "Storia mondiale dell'Italia" (Ed. Laterza)

Buona sera allora cominciamo
Vi dico subito che al termine di questo incontro avremo un piccolo Brindisi Paolo Gentiloni qualche minuto potrà trattenersi quindi avrà anche occasione di salutare
Le altre persone io vi sono grato prima di tutto sono grato a voi che siete qui
Per un'occasione per noi importante questa storia mondiale dell'Italia di cui parleremo e sono grato a Paolo Gentiloni che ha accettato di venire in casa editrice qui luogo non è importante perché è qui che facciamo i nostri progetti abbiamo i nostri dubbi ci lanciamo in avventure impegnative come queste quindi il fatto che il presidente del consiglio vengano qui è per noi un omaggio particolare di cui gli sono grato
Il libro libro collettaneo di Broca centottanta autori di tanti Paesi diversi
Non solo italiani sono francesi tedeschi
Un americano americani Nana o Trichet tunisina insomma abbiamo cercato di fa scrivere le persone che avevano interessi competenze particolari però ci sono tre persone
Perché hanno particolarmente aiutato Andrea Giardina e che volevo ringraziare Emmanuel Betta Maria Pia Donato e mandiamo Femia nello i ringraziamenti Andrea inutili che li faccia nel senso tutti voi sapete forse o comunque se non le sanno Rosa pittore galvaniche qui e che ha lavorato tanti anni casi Trichet quante importante Andrea perché per la casa editrice quando io sono arrivato qui nell'ottanta insieme ad Alessandro mio cugino che non è qui non è potuto essere qui ma saluta anche lui Paola
E c'era vittoria per esempio e Andrea era già un Autori portante era già un consigliere importante era già una persona che ha fatto molte cose con mio padre
Ed è questo il motivo per cui credo sia logico che sia stato lui a dirige questa impresa perché i suoi interessi sono sempre andati molto al di là di quelle la storia antica perché ha sempre coltivato fortemente le relazioni internazionali ha avuto sempre il senso
Di una storia che si fa attraverso commi del coinvolgimento di tanti autori soprattutto europei
E l'unica cosa che volevo dire prima di passare la parola ad Andrea Giardina stasera sarà molto semplice
Andrea racconterà un po'del libro e Paolo Gentiloni ci dirà le sue impressioni dopodiché appunto faremo un piccolo Brindisi per poter scambiare opinioni tra di noi il l'unica cosa che volevo dire era questa
Questo libro si inserisce in una lunga tradizione ho riscontrato che esattamente trent'anni fa cioè nel mille centottantasette ne abbiamo fatto un libro che si chiamava l'uomo romano
Curato da Jacques le Goff vede scusate lo come medievale quello romano lozione evidentemente mozione quello romagnolo Azimut curato e ben presente curata Jacques le Goff
Chiedemmo Jacques le Goff di fare un libro in cui si raccontasse Medieval presso la sede di profili le figure il Monaco il guerriero il mercante l'artista affidandole a vari storici
Me lo ricordo sempre perché l'andai trovare alle col francese a piazza Navona Luís un attimo la sua pipa con questa cosa fantastica Luigi ripeteva si toglieva gli occhiali li appoggiano sulla pancia perché solo degli ultimi anni ha una pancia di fascia da tavolino
E comincia Schede nome diciamo e ti faccio sapere dopo un paio di settimane dice sì si può fare e mi manda l'elenco di tutti quei un'accettata
Quel libro l'uomo medievale non solo ha avuto un grande successo in Italia ma in tante lingue e divertente perché South prodotta inglese in francese in tedesco accetta tutti traducevano come Home lo Medieval
L'uomo tedesca c'è salvo forse quella che tu hai tra le mani Paolo perché gli inglesi per motivi di politica li corretti ha negato Medieval Collins perché non si quindi in inglese non si poteva dire tormenta
Ci scrisse un ricordo a Chicago e si pensi al se non vi dispiace vorremmo e dopo quello appunto il susciti una serie l'uomo greco di Verna nuova Rocco di Villari l'uomo romano curato da Andrea
Quello fu l'inizio di una serie di progetti con le Tani europei alcuni in coedizione
Altri fatti da noi come la storia delle donne che chiedemmo giusti via Michel Perrot cinque volumi un'impresa impegnativa che anche quella però ebbe un grande successo in Italia fu tradotta e pubblicata in varie lingue
Anche lì era divertente per quando presenta uno storione che uscì nel novantadue novantatré alcune auto erano scettici ormai femminismo una roba vecchia non funziona stregoni in cinque volumi non e invece ebbe un successo straordinario vendute più di cinquecento mila copie in Italia e poi è stato tradotto in tutto il mondo e poi fare l'Europa che la collana che non abbiamo fatto sempre con le cose più impegnativa perché li leader progettarla insieme
A quattro caseifici europee
Cioè sederci intorno a un tavolo con l'agosto e decidere i titoli e lì era molto divertente perché non tutti eravamo d'accordo non tutti gli autori erano la stessa popolarità e Paolo la regola era assolutamente di maggioranza
Cioè i francesi se non erano d'accordo ma gli italiani votavano insieme inglesi e tedeschi
Dopo ubicato no quindi insomma una regola con lo speaker no ospiteremo per il futuro salvo le Goff che non so in questo caso in Europa ci potrebbe essere a poteri di veto cioè sei cinque editori si mette alla corda pubblicare una cosa oscena ma che vendeva molto lego poteva dire no
Non non esce la collana l'ultima impresa di cui andare a parlare con Paolo Gentiloni quando era ministro degli Esteri era è utopia cioè una rivista on line che pensavamo sempre con altri editori per sfruttare la Rete perché in quel caso facendo gli articoli in inglese e nella lingua originaria sui temi europei si potevano far circolare subito dappertutto quindi come dire c'è una tradizione a cui questo libro si lega di cui che per noi è molto importante perché ci sembra visto dal nostro piccolo osservatorio che insomma la futuro di questo Paese
Difficile che sia non può essere disgiunto da una comunità più ampia da quella comunità più ampia
E se è vero come mi sembra che ormai molti dicono gran parte dicono che ci vuole un'Europa politica la
Questione mi sembra che non mi pare possibile fanno politica senza un'Europa della cultura o meglio per essere ancora più chiaro senza una cultura europea
Che non vuol dire necessariamente che tutte le culture si unificò l'in una ma che ci sia un sostrato comune che ci sia qualcosa che ci tiene insieme
Che diciamo ci fa progettare insieme uno scenario diciamo un orizzonte più ampio e quindi questo libro a questo senza un libro che nasce anche da un'esperienza francese di Une histoire Mondial de la France che li ha avuto grande successi a e ha suscitato una grande discussione perché in quel Paese è stata da alcuni interpretate criticata per aver voluto ridimensionare l'identità francese ma come la stemperi in un contesto più ampio allora noi
Che siamo invece portatori di cultura nel mondo in Italia abbia un po'meno per fortuna quest'idea così fortemente diciamo identitaria
Non so se per fortuna per fortuna ce lo spiega forse Andrea Giardina perché
Signor presidente del Consiglio vorrei scaricarle sì però questo libro
Sorte di simbolo del stato di salute della storiografia italiana
Perché nel discorso pubblico prevale lo sappiamo tutti
Naturalmente la la preoccupazione per gli aspetti negativi se il i talenti per la ricerca che si che si perdono le attese
Di Collocamento del sistema universitario che vengono rimandati di anno in anno queste sono cose che sappiamo tutti sono vere che amare c'è un'altra verità che il discorso inevitabilmente insomma il il la preoccupazione per i mari presenti tende a offuscare e questa realtà e illa di livello altissimo della storiografia italiana
Da nei suoi dicendo in campi diversi dalla dal scusate forse questo
Il virtuosismo messo contasecondi tensione però andare Merkel durava un minuto si ribella
Genera sarò sarò breve non fino a questo punto non
Sì dalla storia antica la storia contemporanea non c'è Settore Squadre certa storia con gli italiani non siano ai primi posti
Nel mondo certo ci sono punti forti punti deboli la nostra storiografia questo
Anche questo inevitabile un punto certamente che richiederebbe maggiore equilibrio e il fatto che era stata che si italiana tende forse eccessivamente a lavorare sulla storia italiana
Meno sulla storia di altri paesi anche se le cose stanno cambiando come questo libro il fondo vorrebbe testimoniare volessi io parlo di quest'opera con un trasporto poco trattenuto a cui potrebbe dire poco elegante Lorenzo ma per eccesso di autoreferenzialità ma perché questo libro e davvero l'opera non dico di un gruppo ma di una comunità
Io aggiungerei ai nomi degli amici cari che hanno cooperato con me quest'opera
La casa editrice
Alessandro sesto Giuseppe atteso da Giovanni Carletti e centottanta circa autori che hanno collaborato e tantissime storiche non le abbiamo cercate
Per preoccupazioni di i libri di genere che abbiamo anche anche quando organizziamo i libri e vede giusto non l'abbiamo cercata devo dire la verità non abbiamo mirato a questo obiettivo a un certo punto ci siamo accorti
Queste storie che erano tante
Ma sono arrivate in questo laboratorio sono arrivate semplicemente portate dalla loro competenze si cercava la competenza e ce ne sono venute diciamo a collaborare insieme tantissime donne che hanno scritto da quei tre pagine più belle di questo volume i pezzi che compongono questo opera hanno alle spalle grandi competenze filologiche
Indagini di storia sociale politica economica e di psicologia sociale rapporti con le scienze sociali con Antropologia
Tutti questi saperi
Che insomma la base di un libro come questo non sarebbero serviti a nulla
Non dovrebbero diciamo potuto mai produrre un libro interessante e utile come avrebbe voluto
La casa editrice se non ci fosse stata una motivazione in più cioè la volontà di comunicare
Mi sembra una cosa scontata non lo è nell'dobbiamo riconoscere lo stato solido serenamente che nella tradizione italiana non c'è
Una così forte componente di attenzione per la
Scrittura si che deriva dalla ricerca
Dall'originalità ma che al tempo stesso vuole trasmettere vuole interessare un pubblico largo alla bella scrittura saggistica non è ci sono talmente molti esempi ma non è nel cuore insomma della tradizione direi storiografico ingenerare saggistica
Sì italiana a questi colleghi ma per primi trecento posti noi abbiamo chiesto di descrivere in maniera speciale per un pubblico vogliamo il più largo possibile
E che che fosse incuriosito attratto catturato insomma da questo nuovo modo di raccontare la storia d'Italia
Questo ha richiesto l'impegno particolare una motivazioni civile
Che è stata trasmessa dall'editore i curatori e agli egli autori e che veramente è stata entusiasmante
Ha già detto Giuseppe Laterza del debito che lo per italiana a la l'opera francese
Anche se l'opera italiana e naturalmente un'opera originale originale non soltanto perché le storie si sono molto connesse ma sono anche diverse ma anche perché noi abbiamo con la si nostra sensibilità comune anche con le nostre tradizioni culturali abbiamo ricercato
Altre filoni altri fili conduttori abbiamo insistito su temi particolari che magari non si ritrovano nell'opera francese questi opere però adesso vengono lette parallelamente
Vedo che nelle università si discutono insieme vedo che vengono acquistati insieme anche sui grandi grandi le reti di distribuzione via internet insomma non abbiamo voluto anche avviare con questa ripresa del modello francese
Abbiamo voluto avviare un nucleo di discussione sulle storie mondiali
Europee
Per pur immaginare in futuro una storia dialogante che condivisa sì quindi pensiamo all'Italia pensiamo alla storia mondiale dell'Italia ma pensiamo inevitabilmente all'Europa come come poi è stato esplicito nelle parole che detto che Giuseppe Laterza
Ora la situazione politica sociale italiana era e largamente diversa da quella francese perché gli italiani sono impauriti
Perché ignorano il loro passato questo non vuol dire che gli italiani non conoscono la storia che non abbiano studiato la storia
Che as la scuola la storia non sia stata insegnata ai agli italiani questo
Il Presidente non è vero lo sappiamo tutti non è vero il problema è un altro forse più grave il fatto che la storia che è stata insegnata loro a scuola e sopraffatta da altri messaggi
Credo che sia questo il punto per inventare il passato
Non è indispensabile elaborare una controstoria
Basta inventare il presente questo il punto basta appunto inventare
Il presente la politica della paura
Si fonda sull'affermazione di una identità italiana
Respingente ed esclusiva
Attuale
E in quanto tale cioè in quanto elaborate presente e identitaria presuppone ontologicamente un passato quindi l'invenzione del passato che sta avvenendo strozzino che sotto i nostri occhi
è semplicemente il prodotto dell'invenzione di un presente
E questo complica nei nostri risposte complica le nostre possibilità di creazione merende anche anche diciamo così
Prende anche appassionante questa sfida che ci attende c'è dunque maggiore
Impegno da spendere per cercare di interagire su questa realtà c'è bisogno degli storici
C'è bisogno di discorso cronologicamente molto ampio e questo è difficile come ampia logicamente la storia d'Italia
C'è bisogno di trasmettere un racconto spaesante ma spaesante in modo evolutivo
Poi un cooperazione storica e test in se stessa un'operazione politica e civile ma quella questo tipo di operazioni questo tipo di operazioni e altre che potrebbero farsi in questo momento nel mondo il momento attuale lo sono in modo particolare
Per elaborare questo libro
Abbiamo proceduto primo individuando alcune alcune costanti della storia mondiale dell'Italia e a partire da queste costanti abbiamo aggregato i centottanta Autori centottanta temi per evitare il Tirolo cinismi e automatismi abbiamo evitato di parlare di radici e di eredità
Cosa difficile un paese come il nostro che ha appunto in passato così ricco e così lungo queste due metafore radici e eredità sono
Metafore o pericolose è questo il caso di radici come ha scritto brevissima
Frase George mosco ma detto anzi in un'intervista famoso pubblicata
Intervista sul nazismo recata dalla terza anni fa Isabella detto con poche parole semplici Radice metafora
Già dei nazisti anche quando viene usata in maniera ingenua inconsapevole pericolosa e eredità ha il difetto di essere una una metafora passiva
Passiva inerte io credo lo giuro non so è possibile questo libro testimone possibile skill ottocentocinquanta pagine di storia italiana senza parlare di radici e di eredità questo non vuol dire appunto cancellare il passato vuol dire semplicemente leggere passate in modo libero in modo forse più efficace
Alto una costante di che abbiamo così percorso lungo questo libro e
L'universalismo o molti paesi del mondo e a a cominciare dalla Francia hanno avuto Universalis mi potenti ma nessun Paese del mondo
Non è compiacimento non è un primato questo e una constatazione
Ha avuto ha convissuto per la quasi totalità della sua storia diciamo dal terzo secolo avanti Cristo al ad oggi quindi due mila quattrocento anni di storia
Ha convissuto con due poteri universali due poteri universali costituiti sul suolo del nostro Paese quello dell'Impero romano e quello della Chiesa cattolica
L'universalismo romano che il fascismo ha voluto in maniera irrealistica Farr
Resuscitare
Senza averne né la forza né i valori e poi invalidando le proprio l'essenza con da ultimo con le leggi razziali che sono state cosa che purtroppo gli italiani ignorano
Più dure di quelle naziste
Non ha ovviamente
Alcune effettività militari oggi possiamo dire che non ne avrà mai più pentì invece l'universalismo cattolico
Rappresenta pur nelle sue fortune alterne nelle sue proiezioni diverse una presenza ancora attuale e forte nel nostro Paese
Da qualche decennio il declino somma del papato italiano il la drastica riduzione dei cardinali italiani e anche poi la riduzione anche la componente italiana
Nel clero hanno obbligato impostare mai da diverse rapporto tra l'Italia e la Chiesa cattolica
Non c'è a mio avviso da dolersi per questa perdita di centralità dell'Italia nell'organizzazione della chiesa
Di questi anni c'è anzi l'opportunità per cogliere un modo più autentico e direi
Più sincero per gli italiani
Italiani anche di altre religioni o o anche non credenti di sentirsi cattolici ovvero universali come dice la parola
La circostanza è propizia anche per il fatto che il nostro attuale pontefice affatto del dialogo culturale indipendentemente dalla comunanza di fede il messaggio ispiratore il suo pontificato
Nel maggio del due mila sedici quando gli è stato conferito perverrà Magno
Il Papa ha detto se c'è una parola che dobbiamo ripetere fino a stancarci questa e dialogo
Siamo invitati a promuovere una cultura del dialogo cultore del dialogo e cosa ancor più forte che il dialogo tout court
Cercando con ogni mezzo di appelli istanze affinché affinché questo sia possibile ci permette di ricostruire nel tessuto sociale
E poi una frase
Che fa emozionare tutti coloro che sono che sono ancora capaci di percepire
Possiamo dire l'avevo vista democratica del mestiere di professore
Questa frase è la seguente
La coltura del dialogo che dovrebbe essere inserita in tutti i curricula scolastici la cultura del dialogo inserita in tutti i curricula scolastici come asse trasversale delle delle discipline
Aiuterà ad inculcare nei giovani generazioni il modo di risolvere i conflitti diverso da quello a cui il stiamo abituando
Un altro filo conduttore del nostro libro e il carattere degli italiani un tema che non tutti i colleghi apprezzano ma che è un grande tema storico assente nell'opera francese
Presenti in quell'italiana probabilmente perché nessun popolo della Terra ricevuto tanti aggettivi come gli italiani
L'inventario sei davvero complicato sono aggettivi positivi geniale artista musicista non solo i filoni di questi tempi come si possa intendere quanto ragione era positivo oggi probabilmente non non si può più dire però traditore mafioso e così via possiamo continuare
Allungo
Questo tema questo il karate italiani è presente in questo libro
Ma abbiamo anche voluto ecco l'argomento si collega a caratteri italiani che fosse molto presente il
L'aspetto dei crimini di guerra
Italiani durante il fascismo in Africa nei Balcani
In Grecia
Sono temi studiati dagli storici dei colleghi ha fatto danni ricerche
Meravigliose ma sono temi ancora ignoti ai più e questo è il problema ci sembra of fosse necessario dedicare impegno appunto alla alla
Così
Al e ripensamento critico del tema del del della retorica del bravo italiano appunto tema che ha studiato benissimo tra gli altri Filippo
Focardi la storia corre veloce sotto i nostri occhi
Ed alla fine di luglio quando il libro è stato consegnato all'editore per la stampella per la composizione alla a a quando ha in odio ai giorni d'oro giorni potrà questi giorni
In cui ci troviamo al mese di novembre la nostra intenzione è quella che ho appena detto è stata dominata da avvenimenti
Recenti quindi la saldatura tra immigrazione in dichiarazione
Ius soli e neo fascismo ha messo in luce un fenomeno inquietante
Un mio fascino fascismo rinfrescato
Da una platea più vasta e anche da una versione moderna del culto dell'azione
Ma se se alcune sfumature sono nuove
Altre sono vecchie sono vecchia sempre vitali il fascismo bravi ragazzi ecco il di fronte a un atto di squadrismo violento passano bravi ragazzi
Per proprietà transitiva Quei bravi ragazzi che sono fascismi ricordo nel fascicolo che in fondo non è stato un regime violento il un regime mite insomma tutto l'armamentario
Mai sepolto
Del mito del bravo italiano con la sua inclinazione anche a svolgersi nel mito del buon fascista
Diciamo opposto al cattivo nazista tutto questo fa risorgere sotto i nostri occhi il
Questi movimenti che siamo vedendo e avrà certamente conseguenze politiche non ci siamo impegnati e lo faremo ancora per is mitizzare questa retorica
L'ultimo tre principali fili conduttori devo dell'opera riguarda tuttavia in molti culti Da Rin multiculturalismo
Ora nessun Paese del mondo avuto un rapporto così inversamente proporzionale tra l'estensione del territorio che un territorio piccolo la quantità di culture e di popolazioni che da millenni si sono insediate su di esso ma pensiamo già l'Italia romana cos'era l'Italia romana quella che studiano sui libri ma abbiamo anche pensato che che putiferio forse evitare romana
Latini Sanniti etruschi Galli Cresci
Ho felici
Tutti insomma com'è hanno convissuto in spazi si sono ammazzati naturalmente allegramente mano anche dialogato hanno hanno convissuto in spazi molto ristretti
E questo è stato nulla può rispetto a quello che seguito lì per soli germaniche nel gli arabi le secondo invasioni che hanno dato forma
Generale insomma alla all'Europa del futuro e poi di poi i francesi e gli spagnoli da ultimo di immigrati che arrivano in questi giorni
E d'altra parte all'inverso le presenze straniere del mondo in agenda in antico all'Impero romano i siriani gli ebrei gli africani
Quante ingenti e poi appunto poi i i francesi e gli spagnoli e così via
Ecco
Questi precedenti sono talvolta utilizzati
Anche nel discorso politico per con buoni sentimenti per contrastare la retorica della paura
Lo spettro dell'immigrazione che tutto soffocare ebbe
Tutto stravolgerebbe
Fare questo non è non è sbagliato insomma corrispondeva una realtà perché e evidente la dimostrazione di così
E contrario tutti i periodi non molti ma significativi in cui l'Italia si è chiusa ha serrato proprio il proprio uscio
Hanno coinciso con i miseri menti materiali e culturali e quindi indispensabile ricordare il passato anche in questa chiave ma non basta e qui deve fermarsi il compito dello storico
Direi per senso della misura e per rispetto di un della deontologia
Non c'è dubbio tuttavia che se il dialogo il dialogo
Scusate
Multiculturale
Di cui parla e tanto la la nostra storia la storia d'Italia e anche quindi questo libro
E considerato valore per il nostro futuro
E necessario che il multiculturalismo ampia un habitat e che questo abitati sia costruito dalla politica
Questa storia mondiale dell'Italia
Nella sua aspirazione
Vorrebbe essere un'opera vitale quindi destinata quindi essere superata
In quanto vitale ha dentro di sé una prospettiva e nasce appunto dentro di sé ma che al tempo stesso la trascende
E appunto di cosmopolitismo
Il grande sociologo possiamo dire sono grande pensatore tedesco pur bene
Che come pochi altri ha ha indagato sul cosmopolitismo nelle società contemporanee ha rappresentato in modo magistrale la drammatica contrapposizione
Tra la nostra effettiva condizione Cosmo politica quindi interdipendenza interazione interscambio su scala planetaria e l'assenza di una consapevolezza Cosmo politica quindi l'essere immessi
Tento una fino a essere passati dentro una condizione Cosmo politica ma al tempo stesso avere un deficit spaventoso di consapevolezza cosmopoliti a questo il dramma
Dei nostri tempi
Nel solo ultimo libro bello edito dalla terza Baumann ha dato addirittura questo problema una un'enfasi addirittura apocalittica
Ha chiuso il libro con la parola fossa comune cioè o si va verso questa direzione o prepariamoci alla fossa comune
è lecito chiedersi
Può la conoscenza storica agevolare la formazione di una consapevolezza Cosmo politica
Ora chiaramente gli autori di questa storia mondiale dell'Italia pensano di sì e certamente pensa che sia anche il nostro editore
La sua presenza signor presidente dici incoraggia in questa direzione
La ringraziamo molto anche per questi
Sì grazie io
Non sono non sono uno storico come sapete quindi non
Farò qualche qualche considerazione di natura politica che è il
Il il campo di cui di cui mi occupo
Mi fa molto piacere essere qui comunque
Per il prestigio del luogo e anche
Perché è una occasione per me per farmi perdonare da date per delitti una risposta credibile non so quale arrivare era in una assemblea mi pare di Repubblica a Novara
A Bologna
In cui gli dissi che facendo il lavoro che faccio non non leggevo libri che non era del tutto vero che però era un modo anche per per per rappresentare una condizione
Particolare mia condizione particolare
E
Io credo che il la
La cosa a cui ha fatto riflettere il libro è semplicemente che certamente l'Italia
Ha una storia mondiale c'è una storia mondiale dell'Italia
Non sono tantissimi paesi che potrebbero dire la stessa cosa uno
Fatto che l'Italia abbia da almeno due mila anni una storia mondiale
Vuol dire qualcosa ce lo portiamo
Dentro
E forse dobbiamo anche tirarlo fuori cioè dobbiamo anche domandarci cosa vuol dire in che modo
Questa cosa può influire positivamente o o negativamente
Da fuori lo vedono moltissimo
Tra quelli che lo vedono di più per esempio ci sono i cinesi cinesi hanno un un rispetto straordinario nei confronti dell'Italia che gli deriva in parte da questa cosa cioè che l'Italia è un Paese che da due mila anni una storia mondiale
Non non ci mettono sullo stesso piano naturalmente però comunque
Che
Famoso Matteo Ricci noti che veramente famosissime in Cina alla alla
L'avventura dei gesuiti di cui abbiamo parlato qualche quindici venti giorni fa con Romano Prodi alla presentazione di un volume di de la Civiltà Cattolica Desk dedicato ai gesuiti
In Cina
Ma mi ha anche colpito sempre per parlare vicino a una cosa che fa a che fare con i due mila anni di storia mondiale l'Italia
In un in un libro che ho visto di recente di
Di un professore di Harvard che si chiama Graham Allison forse molti di voi hanno letto
Il libro sulla famosa trappola di Tucidide ma al di là del tema lui racconta
Del
Dell'arrivo
Del primo ambasciatore del Regno d'Inghilterra presso il celeste imperatore in Cina
E il questo Impacciatore inglese
Non sapeva una parola di cinese naturalmente dell'imperatore cinese alza operavano inglese e l'interpretariato fu fatto da un prete cinese che conosceva il latino che l'ambasciatore inglese conosceva il latino quindi si parlarono il primo ambasciatore inglese
Nel Celeste Impero e l'hinterland incontrando malissimo forse anche per via di questa improbabile traduzione si parlano attraverso un prete cinese che parlava latino
Quindi c'è una storia mondiale del dell'Italia
Che fare che arriva molto prima del dell'Italia dell'Italia stessa
E di cui dobbiamo essere credo consapevole
Kissinger diceva ha scritto in uno dei suoi libri
Che la storia è la memoria degli Stati
Durante Kissing guarda le cose dal punto di vista politico dal punto di vista dei dei giochi di influenza tra i Paesi no
La memoria dello del di uno stato e la sua storia
Noi certamente abbiamo Comes come Stato italiano
Siamo uno Stato molto recente
Abbiamo una memoria molto lunga queste due cose insieme producono grandissime opportunità che qualche problema
Uno stato molto recente con una storia molto lunga alle sue spalle
Durante questa storia molto lunga
Come si può ben vedere dal dal libro curato da Andrea Giardina
Le influenze italiane
E le influenze nel territorio italiano sono state innumerevoli straordinari
Da tutti i punti di vista punto di vista politico economico militare religioso culturale artistico
Un crocevia impressionante
Difficile immaginare altri conosce via così secondi così ricchi
Rispetto al nostro
E quindi questa
Questa è la realtà poi la culla della della civiltà romana e la culla del cristianesimo se vogliamo appunto andare molto più in là
Della della nostra storia di di Stato italiano
Sono forse alla base di di questa straordinaria influenza italiana
Io scherzo spesso dicendo che cd
Il
Il il soft power
Più che gli stili invenzione di un di un famoso politologo americano di una quindicina d'anni fa
è un prodotto che l'Italia attraverso le sue città attraverso le sue repubbliche marinare attraverso la sua cultura ha praticato per secoli c'è stato un soft power italiano spettacolare nel mondo per secco
Poi si adesso c'è il soft power delle grandi piattaforme guerre figurarsi però dobbiamo essere consapevoli dei di questa nostra
Storia perché appunto e la memoria dello Stato Italia
Il fatto che noi siamo uno stato recente
Non ci deve
è una realtà non è né un fatto positivo né un fatto negativo
L'Italia è uno Stato precedente anche la famosa
La famosa frase di Metternich che faceva
Molto arrabbiare tutte le nostre giustamente tutti i nostri protagonisti del del Risorgimento no quando Metternich diceva che l'Italia è un'espressione linguistica
è un'espressione geografica dotata di una lingua comune
Insomma tutto sommato capisco perfettamente i i combattenti risorgimentali che che detestavano questa affermazione se la contestualizziamo in quel momento politico
Ma se la guardiamo con un occhio più lungo guardando all'indietro è un punto di forza del nostro Paese no perché noi abbiamo quella cultura quella geografia quella storia da molto molto prima che non si sia
Che non si arrivasse alla costituzione di uno Stato unitaria
E poi quando cito questa frase emette riesce ricordo sempre che nostro ambasciatore a Vienna ha il suo studio nell'ufficio di Metternich quindi la storia c'ha le sue a Palazzo mettere dice e nello studio
Personale dica
Del conte mettermi dice lavora l'ambasciatore italiano a Vienna e quindi la circolarità
è interessante da questo punto di vista
Quindi la
La storia la memoria degli Stati
E la storia così questa memoria
Costituisce un fattore fondamentale della nostra della nostra identità
Io sono abbastanza in disaccordo anzi in disaccordo radicale
Facciamo un po'di con Andrea Giardina
Su le cose che lui ha detto su sulle nostre e sulle radici sull'identità eccetera
Sono affezionatissimo alle nostre radici
Penso che fondamento di una qualsiasi politica
Contemporanea liberale
Democratica
Non possa che essere molto fondato sulle
Nostre radici e a ben vedere ma qui non mi avventuro però essendo stato un un cultore
Sia utile di Ulrich Beck sia di Sigmund Baumann
Penso che nel nel concetto se parliamo di un'erbetta di di uomo cosmopolita di Beck non c'è affatto una negazione delle radici
Il problema è esattamente questo oggi nella sfida con temporali
Cioè come noi
Proiettiamo quello che siamo la nostra storia la nostra identità le nostre radici
In una proiezione aperta verso il mo'
Questa è una delle sfide incredibile ma è così fondamentali della politica contemporanea non stiamo parlando di di filosofia
In che modo
Le tue radici non sono
Il piccolo mondo antico e tanto meno l'ostilità verso il diverso
Ma le tue radici sono il bagaglio
La chiave di lettura attraverso la quale tu sei in grado oggi di stare nella mondo cosmopolita
E il rischio che scusate questo piccolissimo accenno politico e il rischio che la sinistra corre in diverse parti d'Europa esattamente quello di apparire come
Un'élite cosmopolita senza terra senza radici
Distaccata totalmente dal proprio territorio dalla propria storia
E guardate che questo rischio aumenta con il digitale
La Società dei libri detta
L'intelligenza artificiale
Il rischio di un mondo diviso in due da una parte élite cosmopolite senza terra e dall'altra
Persone molto legate alla realtà alla terra
Che però inevitabilmente non vengono arruolati nella categoria dei Forgotten mente
Un rischio molto presente nel nostro futuro naturalmente of ho forzato in modo indecoroso il il pensiero del di Andrea Giardina e me ne scuso ma Ocllo utilizzato per dire una cosa a cui tengo con la quale probabilmente non siamo neanche così così in disaccordo
Uno dei nostri problemi credo sia questo e cioè
In cosa consiste l'identità italiana come ce la giochiamo l'identità italiana
Nel mondo globale
Di oggi
Partendo da il presupposto che
Sia pure in un
In un mix di quello che Amartya Sen chiama il le identità plurali sia pure in un mix di questo genere c'è un'identità italiana
Ed è fondamentale
Viverla rivendicarla possederla
è fondamentale perché perché il mondo va in una direzione ormai molto
Molto chiaramente
Nella quale a me piace moltissimo nella cito spesso una una definizione un'espressione di Mikhail Walzer che dice che siamo in sempre più in un mondo che contemporaneamente posti sovrano e i personali
Che cosa intende dire intende dire che non c'è dubbio che ci sono fenomeni della Compaq della contemporaneità che travalicano il concetto di sovranità
Nella finanza nella tecnologia nell'ambiente
Un po'meno ahi noi nella politica
E contemporaneamente ci sono dei per le spinte revanscista di piccole con grandi Nostalgia di piccoli o grandi imperi che sono sempre più evidenti attorno hanno
Allora in questo mondo che contemporaneamente post sovrano e i persone hanno in cui dopo aver parlato per decenni del superamento degli Stati nazionali adesso ci ritroviamo davanti con degli Stati nazionali
Rimpatrio rinchiusi consigli cioè rimpianti rinvio sì
Ma non a a milioni di chilometri di distanza nella nostra regione
In questa dinamica l'identità italiana in virtù della sua storia mondiale così lunga prolungata ha un ruolo importante
Penso che l'Italia abbia proprio nella sua storia
Alcune
Cose molto semplici ma molto prezioso in questo momento
Le cito alla rinfusa ma le conoscete meglio di me noi siamo certamente un paese
Che ha un un'idea di apertura
Sia nella propria società apertura barra accoglienza
Barra pluralità che come ci dice questo libro Arras ditta origini antichissime
Sia nella nostra economia
Noi anche perché siamo una un'economia orientata alle esportazioni siamo sempre stati un economia molto favorevole al commercio all'apertura contraria ai protezionismo i società aperta economia per non è poco come un portato di una storia
Mondiale dell'Italia
Certamente siamo
Da un altro punto di vista un Paese
Portato al multilateralismo siamo un Paese considerato amico
Questo non significa non sono in disaccordo con Giardina quando dice che ci sono alcuni momenti bui della nostra storia che giusto
Continuare a illuminare o addirittura penso e discorsi sull'Africa
Meglio illuminare che in passato io sono assolutamente d'accordo
Ma contemporaneamente non ci buttiamo giù perché non è casuale il fatto che l'Italia è considerata un Paese amico da i quattro quinti del mondo
Ed è difficile trovarne un altro
Cioè paese rilevante poi certo saranno tutti amici del del Lichtenstein immagino magari no comunque di di Paesi piccolini
Ma un Paese importante uno dei dieci Paesi più importanti del mondo che abbia così tanti amici nelle più varie parti del mondo è difficile da trovare
E perché il soft power di cui parlavo prima non peraltro per il fatto che
Il magari obbligati dalla storia noi tranne qualche disastro nel ventennio non abbiamo esperienza recenti di Artois over particolarmente rilevanti no però il soft power è molto forte molto diffuso
E poi si potrebbe continuare l'importanza che noi diamo la cultura alla creatività
La capaci l'eccellenza dal punto di vista della della innovazione è un'altra cosa che piace tantissimo in giro per
In giro per il mondo
Quindi io penso che e ho avuto il privilegio di fare un bellissimo mestiere lo consiglio a tutti il ministro degli esteri se vi capita
Chiedete di fare il ministro degli esteri che
Perché consente se se uno non non soffre il i viaggi in aereo di di di entrare in contatto con tantissime realtà
Con tantissime realtà diverse e insomma questa
Questo mix italiano c'è c'è poi potremmo aggiungere mille cose la manifattura
C'è c'è un un
Un appeal del nostro Paese
Notevole in giro per il mondo trova qui scattano due domande primo perché da noi c'è meno
Cioè uno dei paesi più ammirati invidiati
Del mondo come noi siamo
Non non si non si auto ammira più di tanto
La spiegazione banale credo no e ha a che fare probabilmente anche qui con la storia
Poi ci sono anche delle vicende contemporanea recenti che possono influire no però fissiamo una sede in cui cerchiamo di guardare lungo e probabilmente a che fare con il fatto che le caratteristiche in cui è nato illo nostro paese in quanto Stato unitario fatto sì alti tutto sia avvenuto in modo così recente perfino per certi versi non completamente compiuto determina questa fragilità alla fine all'origine della fragilità c'è un problema
Irrisolto di fragilità nei rapporti tra i cittadini italiani lo stato e l'Italia ma l'Italia non come entità geografica con una lingua comune che lì mi sembra grandi problemi non ce ne sono le Italia come lo stato italiano la la sua concreta materializzazione
Questo è uno dei motivi a mio parere di una di una
Quindi abbiamo dei punti di debolezza in queste
Bellissima identità italiana avrei potuto citare il nostro rapporto con Mediterraneo tante cose abbiamo dei motivi debolezze motivi debolezza sono un rapporto difficile con lo Stato che deriva anche dalla fragilità dell'efficienza di questo lo Stato
E contemporaneamente da squilibri interni il più grande dei quali resta tuttora incredibilmente lo squilibrio tra il sud che il resto del Paese che resta una questione totalmente aperta davanti hanno
Se la vogliamo però vedere in positivo e di e concludo anche questi punti deboli
Hanno delle chiavi di lettura meno pessimistiche
Perché senza ridiventare tutti dei dei fan di di
Di di Giuseppe De Rita però non c'è dubbio che questa debolezza nel rapporto con lo Stato anche prodotto una vitalità
Una capacità autonoma una forza della società dell'economia dei corpi intermedi del tessuto di questo Paese straordinari
Altrimenti se noi
Paragoniamo lo stato che c'è questo parallelo con la storia mondiale della Francia se paragoniamo lo Stato italiano
E lo Stato francese è abbastanza dura
Se paragoniamo il tessuto economico sociale italiano e il tessuto economico sociale francese qualche non posso dire nulla però penso che
Le cose non ci vanno male
Quindi in questa debolezza c'è questa debolezza è stata compensata da una forza nel nel corso dei decenni che abbiamo alle spalle e perfino lo squilibrio del Mezzogiorno qui
Non c'è una grande forza è comunque una potenzialità perché quando un Paese ancora una una una potenzialità inespressa comunque se mai si riuscisse a metterci mano in un modo più più serio più ordinato invitando l'eterno pendolo italiano per cui
Siccome ci sono stati dei disastri attorno la Cassa del Mezzogiorno le cattedrali nel deserto poi quel punto non si fa più niente si dice che
Bisogna riferirsi al mezzogiorno Italia come ci si riferisce alla provincia di Bergamo e non è esattamente a mio parere l'approccio giusto però anche lì c'è una potenzialità
Conclusione
Se
Noi siamo un Paese
Così chiamato così ammirato da buona parte del mondo
Anche del mondo emergente nell'immaginario del mondo emergente l'Italia è un Paese molto
Ben visto le città italiane ma anche l'idea di Italia
E tuttavia non siamo così
Se ci paragoniamo ad altri paesi vicini adesso non voglio fare
Paragoni sul politicamente complicati ma insomma non siamo così
Entusiasti di questa cosa che molti altri invece guardano favorevolmente addirittura con invidia ammirazione comunque
Già becera serissime Bloomberg che dice che il Paese in cui l'aspettativa di vita è la più lunga e in cui la qualità della vita è la migliore pappe
Cioè qui
Le
Giorgio alleva Sabena statistica come la si è una statistica come le altre però
Non è non è marginale durata e qualità della vita
Essere considerati il paese in cui c'è la maggiore aspettativa di vita è la maggiore qualità della vita
Sì Nuno dicesse una cosa di questo genere in televisione infatti siamo siamo praticamente in televisione Titti ti arrestano quindi la dico come paradosso naturalmente era era era un paradosso perché ovviamente
La situazione molto complicata e per una parte consistente del molto perché il nostro Paese
La condizione difficilissima quindi purtroppo queste statistiche queste medie riflettono un una una statistica un amen
Però c'è un terreno di lavoro per la politica a mio avviso in questa in questo divario
Io penso che un grande italiano lo aveva intuito si chiamava Carlos Ciampi
E c'aveva lavorato moltissimo moltissimo su questo
Sull'idea di Italia l'idea di patria
L'inno nazionale
Il tricolore
Che
Io penso che lavoro che ha fatto Ciampi sia stato un lavoro da questo punto di vista straordinario prezioso
E che c'è ancora molto da fare
Perché se è vero che
L'Italia è uno dei pochi Paesi che può vantare davvero di avere una storia mondiale
Sulla base di questa storia
Credo che debba
Svolgimento un ruolo nel mondo che proprio perché è un ruolo caratterizzato da quelle caratteristiche che dicevo di apertura
Di dialogo di multilateralismo di cultura è un ruolo del quale non si può fare a meno
Grazie
Se
Ce lo permetti
Un minuto sulle radici di Andrea Giardina
No perché è un terno io ringrazio molto Paolo Gentiloni perché il tema che ha trattato è quello su cui giochiamo la partita dei prossimi anni io credo non solo in Europa
Quando parla e glielo dice a me venire di identità mediamente sempre
Una folgorante battuta di Massimo Montanari
Che dice l'identità italiana certo esiste come non gli spaghetti al pomodoro
Dopo di che gli spaghetti sono portati dagli arabi che seccano la pasta al pomodoro Vienna America quindi certamente la nostra un'identità fortissima il tema è qual è questa entità e qualità e come si compongono queste radici però volevo sentire Andrea
No
Certamente
La critica al
La
Alla metafora delle Vichy non vuol dire cancellare la storia
Con non riconoscere la specificità di un passato
è un problema
Perché deriva dall'uso di una parola che ha due difetti uno
Che è quello di avere un'origine
Razzista
Perché le radici sono sono
Appunto la base dell'albero la linfa vitale si trasmette attraverso il tronco virare le foglie non certo punto ci siamo noi
E quindi c'è di biologi Isma'che per queste sedeva stima megafoni a metà fra cara
Ai razzisti Morse diceva addirittura i nazisti ma anche chi la usa qua fa la maggior parte delle persone oggi non linguaggio storico anche nel coraggio colto
Maniera innocua e comunque la metafora per lo storico
Ma non soltanto per lo storico
Pericolosa perché perché Penco concepisce il rapporto con il passato color come un rapporto fondato esclusivamente su ciò che vita che il passato
Ok quello che di vivo di vitale riconoscibile ancora oggi come vivo e vitale si è trasmesso da un tempo immemorabile al presente
Questo vuol dire non deve riconoscere l'importanza delle esperienze fallite delle dissipazione dei fallimenti
Delle catastrofi sociali
Tutte cose preziose per lo storico e tutte cose non meno importanti la costruzione della storia di un Paese complesso
Non meno importanti del
Viene inseguita ali del del del nel sangue diciamo biologico che scorre nella natura come gli uomini
E che si perpetua ecco una storia di successi di acquisizioni poi c'è c'è il fallimento il fallimento e importante e creativo quanto quanto è successo
Nella storia di popoli complessi come ricorda il presidente del Consiglio i popoli che hanno questore così ricca allora
Selettiva gravitava per questo non mi è cara passando da fare una battaglia sul sulle radici mancherebbe altro importante che dici riconosciamo in una cosa che questa storia è una storia unica che è una storia importante
Va valorizzata
Che bisogna trovare il modo di raccontare in maniera diversa per evitare di che si immagina uno Stato nazione e l'operazione viene fatto in maniera piuttosto sottile uno Stato nazione che non è mai esistito
E da qui discenderebbero oggi gli imperativi di escludi
Identità esclusiva una cosa e l'identità una cosa e li che esiste come percezione quindi esiste
Percezione proprie percezioni altrui altra cosa è l'identità esclusiva e un'altra cosa
Bene grazie a tutti e per chi vuole apriamo magicamente una porta e c'è un qualcosa da bere grazie buona serata