Meeting di Rimini 2017 - Mediterraneo: costruire ponti, abbattere muri

Bene buona sera
Grazie e benvenuti a questo incontro del meeting
Due mila diciassette dal tema mediterraneo
Costruire ponti abbattere muri
Il tema del Meeting di quest'anno
Quello che tu e redditi dai due padri riguadagna te lo per possederlo
Riecheggia in questo tema
Il giudizio che papa Benedetto sedicesimo ha dato nella Spesal di dinanzi al mondo in cui viviamo
Cosa possiamo sperare
Da dove possiamo ripartire
Dice il Papa innanzitutto dobbiamo constatare che un progresso addio non aprire e possibile solo in campo materiale
Nell'ambito invece della consapevolezza etica e della decisione morale non c'è una simile possibilità di addizione
Per il semplice motivo che la libertà dell'uomo è sempre nuova e deve sempre nuovamente prendere le sue decisioni
Non sono mai semplicemente già prese per noi da altri
In tal caso infatti non saremo più liberi
La libertà presuppone che nelle decisioni fondamentali ogni uomo ogni generazione sia un nuovo inizio
Certamente le nuove generazioni possono costruire sulle conoscenze e sulle esperienze di coloro che le hanno precedute come possono attingere al Tesoro morale dell'intera umanità
Ma possono anche rifiutarlo perché esso non può avere la stessa evidenza delle invenzioni materiale
è questo il terribile
Brivido che corre sulla schiena di ogni generazione
Il tesoro della tradizione non si conserva mai automaticamente di per sé
Un valore non lo si preserva nascondendolo sotto terra per citare la parabola dei talenti
Ho per usare un'immagine più comune affidandolo ad un gestore finanziario
Occorre che ciascuno liberamente lo guadagni di nuovo lo rischi nella sua vita
Per vedere se vale solo così potrà conto conquistarlo solo così ognuno di noi diventerà un erede e non un clone o un custode
Bene l'incontro di oggi l'incontro che qui proponiamo nasce proprio da un esempio di questa grande eredità che noi abbiamo ricevuto il cinque novembre mille novecentosettantasette moriva a Firenze e Giorgio la Pira
Dunque quest'anno ricorre il quarantesimo anniversario dalla sua scomparsa e questo incontro è un tributo alla persona di Giorgio la Pira
Giorgio la Pira lo dico per i giovani questo è
Le generazioni le generazioni più giovani possono non non aver mai sentito neanche il nome Giorgio la Pira è stato un professore all'Università di Firenze è stato un membro dell'Assemblea Costituente italiana è stato un fondatore del partito della Democrazia cristiana ma soprattutto è stato il sindaco di Firenze durante gli anni della ricostruzione
Abbiamo avuto modo di ricordarlo tante volte La Pira per ovvi motivi non può essere considerato un fondatore del meeting perché è morto tre anni prima della prima edizione
Ma sicuramente rappresenta una delle personalità allo stesso tempo culturali politiche e religiose ricordo che è in corso la sua causa di beatificazione per tutti a Firenze la Pira il sindaco santo
Ebbene dicevo La Pira è sicuramente uno dei protagonisti della nostra storia recente che più ha colpito ha ispirato ha indirizzato l'idea dei primi fondatori del Meeting di Rimini
Come dicevo l'anno scorso nella prima edizione del Meeting di Rimini agosto mille novecentottanta
Trentasette anni fa nel programma c'era un incontro da questo titolo Europa Italia Mediterraneo un contributo per la pace
Potremmo sovrapporlo al titolo di oggi
In trentasette anni in trentasette anni c'è stata la fedeltà a questa intuizione a questo patrimonio di origine
Qual è dunque questa eredità di cui parliamo pervenire all'incontro di oggi soprattutto oggi chi è chiamato a riguadagnare questa eredità a me sembra che due siano i punti focali il primo il primo punto di questa eredità di la Pira che vogliamo riprendere oggi non è tanto un principio un valore una dottrina quanto un luogo o meglio uno spazio o per essere più precisi un mare il mar Mediterraneo
Provate a pensare cose oggi mediterraneo lo sfondo la scenografia muta in cui quasi ogni giorno vediamo accadere una tragedia continua è sconvolgente
Oggi il Mediterraneo e uno sconfinato cimitero
Ma non è sempre stato così
Non è l'eredità che ci è stata consegnata nel pensiero di la Pira questo è chiarissimo lui nel mille novecentocinquantotto convoca a Firenze il primo il primo colloquio mediterraneo
Per la Pirelli mar Mediterraneo ha sempre avuto un valore storico e profetico come luogo generativo della nostra civiltà attenzione non come luogo generativo di una civiltà occidentale o coloniale
Ma come natura plurale di un luogo di incontro
Dice la fiera in questo primo colloquio me mediterraneo del cinquantotto il Mediterraneo è prezioso perché il luogo in cui avviene l'incontro tra le tre componenti fondative della nostra civiltà
La componente religiosa della rivelazione divina che Troma in Abramo patriarca dei credenti la comune radice soprannaturale il tempio ebraico la cattedrale cristiana
La moschea
Islamica costituiscono precisamente l'asse attorno al quale si costruiscono i popoli e le nazioni e le civiltà che coprono l'intero spazio di Abramo
Due la componente metafisica elaborata dai greci e dagli arabi e ad essa che dobbiamo l'immensa ricchezza di idee che sostengono una visione ordinata del mondo
Terzo la componente giuridica e politica lavoratore romani e a questa che si deve la strutturazione di un ordine giuridico e politico i cui elementi maggiori costituiscono il tessuto dove si articola ogni ordine sociale
Papa Benedetto al discorso al Bundestag riprenderà letteralmente questi tre contributi
E da e dall'incontro tra Atene Roma e Gerusalemme che nasce la nostra stessa civiltà bene primo punto di eredità il Mediterraneo a questo luogo e lo spazio che ha favorito un incontro unico nella storia
Oggi le cose
La prima domanda
Oggi cosa vediamo
Seconda eredità
Sempre di derivazione Lapi Rihanna
Il cuore del destino del mondo l'anima della società sono le città il secondo punto di eredità e il ruolo che hanno le città nella costruzione della pace nella costruzione di questo spazio di dialogo sappiamo già i dati ce lo dicono che il futuro del mondo è
Ormai nelle mani delle aree urbane c'è più popolazione nelle aree urbane che nelle aree rurali
Ma soprattutto la città è lo spazio creativo dove vive la persona dove l'incontro è possibile e l'ambiente in cui Dio cresce e incontra il tu incontra l'altro
Di qui il ruolo unico delle città nella costruzione del dialogo queste sole due grandi eredità
Che in qualche modo oggi vogliamo riguadagnare con questo incontro Mediterraneo luogo di pace e di dialogo ruolo delle città
E per questo abbiamo invitato sindaci che adesso presenterò perché proprio le città e i sindaci sono come l'aspetto e il il livello più in prima linea in questa spinta ma proprio per questo io vorrei ricordare proprio per dimostrare quanto i sindaci siano in prima linea che l'anno scorso da questo palco
Insieme a me e anche al sindaco Nardella
Ha partecipato al Meeting la sindaco sindaca di Diyarbakir
Gül tanti sana che l'anno scorso era con noi e che adesso è in galera condannata paga duecento trent'anni di galera in Turchia e io vorrei un applauso per la sindaca chi sarà per esprimere tutta la nostra vicinanza
Bene
Dicevo allora per affrontare questo tema abbiamo invitato sindaci ma non solo
Innanzitutto e lo ringrazio di cuore per la sua presenza che ha già avuto modo di testimoniare nell'incontro col premier Gentiloni
Il primo invitato al nostro tavolo e sua Eccellenza Nasir Abdul Aziz Al Nasser alto rappresentante delle Nazioni Unite per l'alleanza di civiltà
Assieme ascolteremo il sindaco di Tunisi il signor Sy falla la serranda
Chiuderà l'intervento e il sindaco di Firenze e Dario Nardella che ben conosciuto almeno
Ma per iniziare il nostro dialogo abbiamo avuto anche un un ulteriore regalo diciamo così
Da parte di sua eccellenza Marcelo Sanchez Sorondo che il cancelliere della Pontificia Accademia delle scienze sociali
E il quale sta come ascolteremo
Non è potuto venire mare ci strato un breve video con il quale vogliamo cominciare l'incontro di oggi proprio sottolineando la posizione della Santa Sede su questi temi e il ruolo speciale che hanno le città prego il video di monsignor Sorondo
Saluti a tutti
In particolare emersi altri livelli andasse assai alla nostra
A Dario Nardella sindaco di dire
Andrea Simoncini a Marco Brigitte
Sono molto grato questo invito su un argomento così importante centrale comunque lo della globalizzazione
Coi suoi effetti positivi negativi che il Papa ha chiamato questi negativi la globalizzazione delle notizie
Naturalmente ci sono due grandi emergenze comunque impensabile
La prima e quella degli stilisti il quale il Mediterraneo Davies più che mai essere consapevoli di apportare soluzioni passata sull'energia
Per esempio i pronostici sono che inserti
Possono estendersi fino al lavoro accentra
Credo quest'estate così calda secca ritorno va bene
Ne sia già una missione
L'altra grande emergenza voglio mettere all'traduzione
Delegata
è questa clima
In maniera sotterranea e quella dell'energia
Si parla di sessanta milioni di persone sono
Tel rifugiati approfittano i diversi trafficanti perciò
Utilizzando per la tra sotto la forma di prostituzione
Del lavoro schiavo
Come sapete papa Francesco
E molto quattro di questi
E ha espresso il suo magistero il problema ripetute volte
In particolare dal suo certifica
L'artrosi
La Pontificia Accademia delle Scienze della Pontificia Accademia delle scienze sociali
In cui ci sono
Cancelliere seguendo il desiderio del Papa l'aiuto dei sindaci del mondo
Però particolarmente quelli italiani detenuti Ferrania hanno cercato di individuare dei modelli ora pratiche per radicare Cristina
Che resto sono nuove uomini morali per tutte le nazioni con l'approvazione del obiettivi dello sviluppo sostenibile in particolare l'otto ottocento
Guardo la tratta delle persone farla breve pensiamo la prostituzione si potrebbe vanificare sì tutti Paesi adottasse il modello nordico
Come ha fatto l'anno scorso anche l'acqua
Un modello per la prima volta nel rissa non le vittime comma fatto fino adesso la storia
Ma i clienti
Riguarda invece l'altro dramma che la vendita di organi siamo appena tornati da un viaggio Cina i cinesi gas definitivo forzato di organi prigionieri giustizia
Hanno finalmente deciso di presentare un modello di molto suggestivo
Perché ricompensa di famiglia detonatore
Come ricompensa morali capisce
O ai donatori stessi mostrando loro come i loro organi siano serviti
Estendere a Nizza
Che altrimenti sarei finito sarebbero buone
In questo modo
Entusiasta attori che sono da unica soluzione
Non ci sarebbero traspiranti
Forzati
Schiavi ci fossero tornato
Infine riguardo al lavoro schiavo mi trovo in questo momento alta no stia dove siamo esaminando come dire internazionale dovrebbero autoregolarsi per favorire un lavoro ma l'assistente il mio e libero però dico
Saluti aggiunge voi e in particolare al sindaco differenza
Col quale stiamo organizzando per novembre un'importante del sud mi dedicato a Giorgio la Pira
Proprio sul verità
Che questo grande sindaco anticipava questi proprio i aspirava
A trovare delle soluzioni tramite il dialogo anche interreligioso molto tardi dire lo stesso sì
Io vorrei in breve concludere che tutti voi studiati e queste cose dovette più che mai essere pienamente consapevoli di questi drammi e cercare soprattutto non solo di scriverne estensione del problema ma anche l'eventuale soluzioni quelle che chiamiamo nuovi modelli pone tratti
Che veramente l'essere umano possa vivere come essere umano
E rispettando la sua dignità del personale is la sua piena libertà e finalmente
Grazie
Prego ora sull'eccellenza Al Nasser di prendere la parola
Pago da se non
Segreti
Un grande piacere essere di nuovo qui in mezzo a voi
Per trattare in più il tema in del mite tema del Mediterraneo costruire ponti abbattere muri
Un tema di grande attualità
Nel clima politico in cui viviamo oggi
L'espressione
A sbattere un muro
A origine in un contesto politico molto ben preciso legato al discorso dell'ex presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan
Che fece alla Porta di Brandeburgo nel giugno del mille novecentottantasette
In questo discorso
Reagan sentisse che il muro di Berlino
Non avrebbe potuto opporre resistenza alla libertà
Ecco
Questo
è vero il muro non può resisterà libertatis regole Reagan e questo vale per tutti i muri siano costruiti essi per impedire alla gente di entrare in un paese o di andarsene
I muri che dividono i popoli che dividere i Paesi o all'interno delle città rappresentano un fallimento
Alcuni di voi probabilmente penseranno ora alla situazione internazionale attuale
Dove vediamo
Nazioni che costruiscono muri alle proprie frontiere
Possono essere veri e propri muri infatti di cemento ma possono essere anche muri invisibili che nascono dal pregiudizio
Sono questi i muri che chiudono le frontiere ai rifugiati
In fuga dal pericolo sono i muri
Che generano razzismo
E xenofobia
In questo contesto
Il ruolo dell'Alleanza delle civiltà delle Nazioni Unite risulta davvero chiaro
La nostra missione è abbattere questi muri e costruire ponti tra i popoli
La nostra missione
Quindi è proprio questa battere immuni costruire ponti tra i popoli promuovendo lo il dialogo interreligioso Enti interculturale e lavorando per favorire la diversità e l'inclusione poiché oggi tutte le nostre società sono multietniche etniche multi religiosa e multiculturali
E quindi
Un dovere imprescindibile investire nella coesione sociale di queste società
Promuovere la diversità come fonte di ricchezza e non come minaccia
Ed è per questo che il dialogo interculturale diventa una necessità
Intorno a noi ci sono molti ottimi esempi di a cui trarre ispirazione uno di questi esempi è la regione del Mediterraneo
Dopo i nostri progetti possono avere un impatto maggiore se vengono sviluppati a livello regionale
Per secoli
Il mar Mediterraneo
è stato la culla di molte civiltà
Da sempre esso è stato il punto d'incontro culturale economico e religioso tra Asia Africa ed Europa
Un punto di incontro economico perché era la zona di passaggio per il commercio tra i tre continenti
Ma anche un punto di incontro religioso
Tra le tre grandi religioni monoteistiche monoteiste il cristianesimo l'Islam e l'ebraismo il tutte nate in seno ai popoli dell'area mediterranea
L'esempio del Mediterraneo
Dimostra che abbattere i muri
è la chiave per il successo
Poiché crea sviluppo economico
Ricchezza culturale
Conoscenza e saggezza
Fin dalla sua creazione l'alleanza tra le civiltà ha voluto evidenziare
I benefici della diversità
Per esempio l'impatto dell'indicazione
Che può essere molto negativo se gli immigrati
Non si integrano nelle comunità che li accolgono di fronte a questo simbolo dell'albero
Sotto il quale siamo oggi riuniti
Non possiamo dare per scontato questo esempio di successo
C'è ancora molto lavoro da fare nell'area del Mediterraneo
Ripa Dandalo per possederlo
Come abbiamo detto all'inizio di questo incontro dobbiamo preservare
Ciò che è stato conquistato in passato
Citerò alcuni esempi del lavoro dell'alleanza delle civiltà che abbiamo svolto nella regione mediterranea
Noi riconosciamo il ruolo dei social media e quindi abbiamo creato l'iniziativa a Stato e sky etnea Ultimates
Un'iniziativa che ha lo scopo
Di opporsi agli appelli e razzisti contro le minoranze culturali religiosi ed etniche
L'iniziativa è sfociata in un simposio che si è tenuto a Bruxelles lo scorso gennaio in collaborazione con l'Unione europea il progetto è ancora in corso di realizzazione
E diviene sempre più interessante e speriamo di poter lanciare la prossima edizione l'anno prossimo nell'area Medioriente Nordafrica
L'alleanza inoltre
Sponsorizza organizza e partecipati incontri internazionali
Incentrati sull'area del Mediterraneo
Appena un anno fa in occasione della prima conferenza internazionale sulla diplomazia prevedendo preventiva nel Mediterraneo tenutasi in Spagna
Ho sottolineato come la regione del Mediterraneo
Sia campione di pace
Tuttavia
Quando riusciamo ad individuare un esempio di successo dovremo puoi esportarlo in altre realtà ed è questa una delle missioni dell'Alleanza delle civiltà
Lo di il diciotto di luglio di quest'anno
Abbiamo organizzato un incontro di grande Successo presso il quartier generale dell'ONU sul ruolo dei leader religiosi e la realizzazione della pace nel Medio Oriente
Incontro poneva l'accento non solo sulla regione del Medioriente appunto che richiede la nostra massima attenzione ma anche sul ruolo della partecipe della collaborazione tra i leader religiose
Consentitemi di sottolineare
L'importanza della partnership con la nostra rete di leader religiosi Rete sempre più ampia che è fondamentale per aprire nuovi orizzonti
Di azioni umanitarie
I leader religiosi sono in grado di dialogare con le comunità locali
E divulgare il messaggio di inclusione e comprensione
Si possono creare così dei ponti tra le comunità che sono afflitte da emergenze umanitarie
I leader religiosi possono contribuire a ridurre la pura l'inserzione e sviluppare società inclusive in cui la diversità
Dire vista come una ricchezza
E torno a parlare della partnership perché oggi ci sono moltissimi sindaci e amministrazioni locali che collaborano con noi
Il loro ruolo è fondamentale
Perché agiscono a livello di società civile intervenendo sulle reali necessità delle persone le autorità locali
Hanno svolto un ruolo primario nello sviluppo di queste partnership
L'ONU crede fermamente nell'importanza del lavoro svolto dai sindaci e dalle amministrazioni locali
L'agenzia delle Nazioni Unite habitat che si occupa di sviluppo urbano sostenibile
A il compito di aiutare e sostenere i sindaci a promuovere città socialmente ed ecologicamente sostenibili
Inoltre il segretario generale delle Nazioni Unite nomina degli inviati speciali per le città proprio per perseguire obiettivi più ambiziosi di mitigazioni di cambiamenti cambiamenti climatici
Per tornare al tema che affronta Moggi costruire ponti abbattere muri vorrei concludere dicendo
Che si tratta di un tema fondamentale per il lavoro dell'Alleanza delle civiltà
Quest'anno in occasione della Settimana delle diversità l'alleanza ha firmato un memorandum d'intesa con il ministero degli Affari esteri cinese
Che ha come obiettivo il rafforzamento della cooperazione
Da persona a persona e dello scambio tra i popoli nell'ambito dell'iniziativa Belts intenti lodo Folon cool null'altro
Siamo tutti consapevoli del fatto che l'antica Rete di vie commerciali tra l'Est e l'Ovest
Ha contribuito enormemente
Allo sviluppo mondiale culture e religioni diverse sono arrivate fino a noi
Ad esempio attraverso la via della seta
La ripresa di questo progetto rappresenta un altro importante passo verso il nostro obiettivo
Di costruzione di ponti tra le civiltà
L'alleanza delle civiltà è stata creata per promuovere la comprensione tra i popoli e le nazioni
Divulgare la convenzione che tra le differenze culturali e religiosi non costituiscono una debolezza ma piuttosto che un punto di forza nel mio ruolo di Alto rappresentante della Alleanza delle Civiltà delle Nazioni Unite intendo combattere la xenofobia e l'odio anche se purtroppo gli eventi recenti dimostrano che c'è ancora molto lavoro da fare
L'alleanza delle civiltà si impegna a promuovere il rispetto e la tolleranza
Tra popoli di culture e religioni diverse
Vogliamo coinvolgere tutti dai leader politici alle organizzazioni della società civile uomini e donne
Giovani anziani
Nella perseguimento del nostro obiettivo di un mondo fatto di inclusione e di pace grazie
Ringrazio particolarmente sua Eccellenza Al Nasser per questo intervento
Che ci ha aiutato a conoscere questa parte delle attività delle Nazioni Unite a conoscere questo ufficio che Luís guida e a sapere che esiste questa questa parte della nostra organizzazione internazionale del della consapevolezza del mondo che è orientata a costruire un'alleanza tra le civiltà
Forse forse da questo livello internazionale possiamo aspettarci un po'più di quello che stiamo ottenendo dai livelli sovranazionali ad esempio europei e quindi è una buona notizia sapere che le Nazioni Unite hanno una una organizzazione hanno un'attenzione soprattutto sull'assegno sul segnalare gli esempi positivi come Luigi ha detto mettendo in evidenza i risultati e su questa spinta ad abbattere muri che spesso non trova analoga audience in altre organizzazioni internazionali
Ora la parola al dottor Sy falla la trama sindaco di Tunisi grazie
Buongiorno signore e signori
Innanzitutto grazie di avere militato qui oggi a presenziare a questo scambio questo dibattito
Grazie anche ai colleghi precedenti
E voglio confermare vent'di essere molto felice di essere qui in qualità di sindaco sindaco di una città della riva sud del Mediterraneo
E sono qui
Con un sindaco il sindaco di Firenze che rappresenta invece una città del nord della costa nord del Mediterraneo
Sì Jimmy sul green
Oggi siamo qui per parlare della costruzione di ponti tra le due rive del Mediterraneo
E vorrei ricordare quindi l'incontro e l'importanza dell'incontro tra quei sindaci e tra due città i motivi per cui siamo qui per incontrarci
Sì Tunisi Florenzi e Firenze hanno firmato da due anni una corda di collaborazione e di amicizia
Con la firma di questa convenzione
Tunisi
In precedenza è stata teatro di un attacco terroristico che ci ha colpito molto e chi ha avuto un'eco fino a forense
E abbiamo visto quindi l'arrivo del sindaco di Firenze a Tunisi che prima di tutto ha voluto aiutarci
E poi ha voluto anche informarsi sul al processo democratico iniziato in Tunisia dopo la rivoluzione del due mila undici
Il due mila undici come sapete
è stato un anno di rottura per Batoni sia un anno di rottura con l'antico sistema politico centralizzato un sistema politico che in precedenza era dittatoriale e il popolo ha messo fine a questa situazione
Con una rivoluzione pacifica
Con una a a rivoluzione dove non c'è stato spargimento di sangue e con una rivoluzione dove non c'è stata nessuna Regolamento di contorno
Ed è così che abbiamo voluto ricostruire il nostro Paese
Il nostro obiettivo era quello di favorire creare la democrazia dare libertà di parola
E istituire un rispetto reciproco a livello politico economico e sociale
Il Paese
In questo modo ha preso una nuova via ha preso una nuova direzione che grazie
A a ed elezioni libere abbiamo eletto una nuova assemblea costituente che ha scritto e promulgato una nuova costituzione e cioè la costituzione della Seconda Repubblica tunisina
La Costituzione Point a a spinto e favorito il sistema democratico che ha promosso delle elezioni libere chiare e trasparenti
Con la creazione di un'Assemblea eletta democraticamente dal popolo e un presidente eletto dal popolo
La Costituzione tunisina inoltre prevede
L'organizzazione di elezioni comunali
In futuro
Con le quali i consigli comunali potranno partecipare liberamente al processo democratico
Questo darà agli enti ai poteri locali una libertà decisionale che permetterà loro di rispondere alle aspettative dei cittadini
E proprio in base a questo e proprio grazie a questo che
Tunisi e Firenze hanno creato un ponte di collaborazione proprio per usufruire dell'esperienza di Firenze è un ente l'esperienza italiana che troviamo anche nelle altre città d'Italia
In maniera tale che questa esperienza fiorentina ci potesse aiutare a creare la il decentramento del potere centrale
Secondo alcuni la Tunisia è un caso unico abbiamo conosciuto la primavera arabo forse la primavera araba scusate forse sia un caso unico è un caso esempio e la storia giudicherà e e valuterà sì il genio tunisino
Riuscito veramente a creare la situazione che oggi abbiamo nel Paese
Oggi si parla di costruire ponti e abbattere i muri
Per costruire ponti
Bisogna essere in tanti
Bisogna essere almeno in due
Il caso della cooperazione decentrata appunto tra Tunisi e Firenze lo dimostra sono due città sono due sindaci che hanno voluto collaborare e che hanno voluto stringersi le mani per costruire qualcosa insieme
Oggi però tra la riva nord e la riva sud del del Mediterraneo bisogna favorire le relazioni bisogna semplificare le relazioni soprattutto e soprattutto non bisogna avere paura
Questo perché il Mediterraneo una storia
Il Mediterraneo è sempre stato e sempre sarà una culla delle civiltà
Il Mediterraneo un mare che rappresenta non un ostacolo non un freno bensì una forma di cooperazione e la storia ce l'insegna questo
Dobbiamo rileggere la storia del mediterraneo per potere
Costruire le relazioni future
Oggi fondamentalmente ci sono due problemi che preoccupano la riva nord della riva sud del Mediterraneo
Cioè l'immigrazione
E il terrorismo
Terrorismo che vediamo svilupparsi dappertutto nel mondo e che non appartiene solamente a Mediterraneo
Per quanto riguarda l'immigrazione sono convinto di una cosa
Non sono i muri che dobbiamo costruire per regolarizzare gli ha l'immigrazione
Anche se sicuramente ci sono ancora Paesi e persone che vogliano costruire nuovi muri
Come se il muro di Berlino non fosse sufficiente a darci una lezione storica
Oggi l'immigrazione deve essere guardata
E vista ricordandosi che l'immigrazione è un fenomeno che da sempre esiste dall'inizio dell'umanità non è qualcosa di nuovo non è un fenomeno nuovo
Oggi
Questa emigrazione chiaro non deve essere un'emigrazione selvaggia non deve essere una immigrazione contro gli altri
E soprattutto l'immigrazione
Non deve diventare una forma di coperte di commercio è una forma di tratta degli esseri umani ed è quello che viviamo oggi purtroppo purtroppo oggi viviamo questo fenomeno
Quindi io molto onestamente posso dire che Italia e Tunisia
Quando c'era immigrazione clandestina illegale gli dicevo l'Italia e la Tunisia si sono avvicinate
è stato una scusa per avvicinarsi e grazie a una cooperazione a livello di sicurezza a livello di immigrazione controllata
I nostri due Paesi hanno
Potuto risolvere i problemi dell'immigrazione
Oggi purtroppo alcuni Paesi della costa sud del mediterraneo
A hanno grossi problemi a livello nazionale hanno grossi problemi per controllare le loro frontiere e da qui nasce il problema
Ed è così che talvolta il Mediterraneo e diventato una vero e proprio cimitero degli immigrati persone avide di soldi persone avete di guadagno
Sfruttano la situazione
Non dobbiamo vedere l'immigrazione come pericolo
Non dobbiamo a vere la paura non dobbiamo avere paura di questo fenomeno
Dobbiamo riuscire a trattarlo nella maniera giusta capire dove stai male e sapere controllare il fenomeno
Nessuno sbaglia quando vuole controllare le proprie frontiere e questo è un dato di fatto
Se parliamo poi di terrorismo
E qui vorrei salutare cordialmente il nostro collega sindaco di Barcellona
Barcellona
Ancora una volta è stata attaccata con un attentato terroristico
Quindi dicevo per quanto riguarda il terrorismo è un fenomeno che ha toccato sia il paese del Sud che i paesi del nord del Mediterraneo così come il mondo intero
è un fenomeno che non conosce nazionalità
Non conosce riferimenti religiosi
Si tratta di
Movimenti
Si tratta di qualcosa di un fenomeno che bisogna studiare che bisogna analizzare
Dobbiamo studiare qual è la modalità di finanziamento di queste organizzazioni pericolose che terroristiche che sfidano la sicurezza dei Paesi e che sfidano la sicurezza del mondo intero
No
E anche qui c'è una forte collaborazione tra Italia Tunisia che collaborano anche con altri paesi
Dell'Europa
Questa collaborazione
Oggi ci permette non solo di combattere il terrorismo bensì anche di prevederne le azioni prevederne gli attacchi per cercare di mettere fine a questo fenomeno
Nei paesi e nelle città del Mediterraneo della costa sud del Mediterraneo siamo assolutamente contro queste attrazioni azionisti faziose che attaccano la sicurezza dei paesi la minacciano e che combattono contro la vita umana
Nel mondo in tutti i Paesi e in tutte le città
Sì
Aggiungerò
Dicendo che non dobbiamo occuparci di queste tematiche con paura dobbiamo avere il coraggio di affrontare queste tematiche e avere il coraggio di puntare il dito contro l'origine di questi mali
Di questo male che purtroppo toccato tutti i nostri paesi e tutti i nostri popoli
Sono felice signore e signori di avere avuto la possibilità di parlare qui di fronte a voi via avere partecipato a questo Pannella e e sono anche felice di a salutare con calore la collaborazione e l'amicizia tra Italia e Tunisia tra tunisini Firenze e grazie per la vostra attenzione
Ringrazio il sindaco di Tunisi dottor la trama ci ha dato ci ha fatto vedere concretamente un esempio
Di cosa voglia dire costruire dei ponti
Mi ha molto colpito nel suo intervento questa insistenza sulla parola che più aleggia e che costituisce il il vero deterrente di qualsiasi azione in questo mondo che la parola paura
Mi ha molto colpito questa insistenza sul non ha non avere paura c'è uno nella storia che è entrato dicendo non abbiate paura
E noi in qualche modo siamo qui perché questo invito questa spinta non è razionale non è un'apertura a qualsiasi cosa senza nessun raziocinio senza nessuna regola abbiamo visto cosa vuol dire l'importanza in Tunisia di costruire uno Stato democratico uno Stato democratico
E in grado di controllare i suoi confini abbiamo visto qual è l'importanza che questi processi vadano avanti e si solidifica vuol dire costruire vuol dire contribuire a costruire un interlocutore per poter fare un accordo anche su questi temi
Abbiamo visto cosa succede là dove invece questi processi non riescono ad arrivare a conclusione
Lui ha già il sindaco di Tunisi in qualche maniera già introdotto il nostro ultimo relatore che il sindaco di Firenze Dario Nardella rispetto al quale come si dice sempre non c'era bisogno di presentazioni perché è veramente ormai un ospite stabile del meeting però vorrei dire una cosa introducendo lo e dandogli la parola dobbiamo a loro i come avrete capito dallo sviluppo di questo incontro dobbiamo all'UE alla sua azione soprattutto del suo staff dei suoi uffici dalla parte della gente nazionali l'aiuto fondamentale alla realizzazione di questo incontro e questo è un aspetto nuovo del mitico un aspetto positivo noi vogliamo essere lo strumento nello spazio per esempi positivi perché esempi positivi di dialogo di costruzione
Possano aver aver luogo e svilupparsi per questo nel dargli la parola lo ringrazio in particolare di aver partecipato e di prendere parola tra le
Cari amici cari relatori grazie per questo invito grazie Andrea per aver ricordato come è nato questo incontro come è nato anche l'incontro e l'anno scorso
Io sono sempre molto felice e davvero
Emozionato stimolato dall'idea di partecipare agli incontri del mitico ormai da molti anni e sono anche soddisfatto anche incuriosito dal modo con cui sta crescendo questa iniziativa che abbiamo cominciato a condividere con voi da un po'di tempo ovvero quello di portare la voce dei sindaci al Meeting di Rimini non solo dei sindaci italiani ma dei sindaci di tutto il mondo
Hai ricordato benissimo mi associo a te alla tua tristezza anche di tutta la platea che ha applaudito oltre che alla vicinanza incontro dell'anno scorso con la sindaco di Diyarbakir
Una città che ha vissuto e continua a vivere da un lato e dall'altro incudine e martello le persecuzioni contro i curdi che le persecuzioni dell'Isis contro cittadini con più di novanta mila sfollati immaginate
Una città grandissima ma piegata in due dal dolore e dalla guerra e vedere il sindaco di quella città in galera ci dà davvero il segno dell'urgenza del dramma che stiamo vivendo che stanno vivendo tante città come l'anno scorso anche quest'anno torniamo sulla tema di fondo
Quanto le città e i sindaci che sono nient'altro che dei rappresentanti portavoce di quelle comunità possano giocare un ruolo nelle grandi questioni internazionali nelle grandi sfide
Lo dirò alla fine
Ma già ora mi piace ricordare quello che ha già sottolineato il cancelliere dell'Accademia pontificia monsignor Sorondo
E cioè che il Papa ha sentito l'esigenza di invitare i sindaci di tutto il mondo sulle grandi sfide dell'umanità
Due anni fa nel due mila e quindici in Vaticano per parlare della
Enciclica lauda Tosi non ha invitato i ministri dell'ambiente non ha invitato i capi di Stato e di governo dei Paesi annidato le città e ha chiesto a settanta sindaci da Berlino a New York a Palermo ditemi cosa possiamo fare insieme cambiare le nostre comunità e affrontare di petto un tema gigantesco e drammatico come quello del cambiamento climatico
L'anno scorso con altri sindaci altre città
Apposto le stesse domande su un tema altrettanto drammatico come quello dei migranti
E sono uscito da questi incontri così arricchito da chiedermi perché perché solo il Papa
Chiama i sindaci del mondo ad affrontare queste questioni perché il presidente della Commissione europea non chiama i sindaci delle grandi città europee
Perché il leader politici internazionali no chiamano le città
è qui mi permetto di approfittare della presenza dell'illustre
Sua Eminenza Al Nasser perché possa portare al segretario generale l'idea di condividere anche grazie alla attività che le organizzazioni nazioni svolgono sulla cooperazione decentrata di condividere con le città del mondo i loro sindaci scelte strategiche
Perché le città perché come Giorgio la Pira
Si è ricordato ci ha insegnato i governi passano le città restano perché nelle città che si affrontano le sfide più difficili e si trovano le soluzioni pensate a qualunque grande questione di inquinamento l'integrazione sociale le diseguaglianze la i nuovi modelli di convivenza sociale ecco ciascuna di queste grandi questione trova spesso la manifestazione più e club tante nelle città ma è nelle città che si trovano soluzioni del resto chiediamoci come mai sono le città bersaglio di guerre di scontri di attentati terroristici ma le città non hanno eserciti
Mi avevano in passato quando erano appunto città-stato oggi le città non hanno eserciti hanno solo gli strumenti della pace
E le città non hanno bisogno di teorizzare la convivenza sociale perché la vivono da sempre
Dentro le proprie mura dentro i propri confini
Questo vale
Per Tunisi può valere per Aleppo può valere per Firenze può valere per Parigi può valere per tutte le città del mondo
Ed è ciò che aveva intuito Giorgio La Pira il quale
Il dodici aprile del cinquantaquattro
In un incontro della Croce Rossa internazionale di Genova
Cominciò a teorizzare quella suo pensiero che poi si tradusse in un'azione continuata per dieci anni che oggi ancora noi ricordiamo alla quale dalla quale attingiamo per trovare risposte
Allora disse la Pira la mia dolce armoniosa Firenze creata in un certo senso sia per l'uomo come per Dio per essere come la città sulla montagna luce confronto sul cammino degli uomini non vorrei essere distrutta
Questa stessa volontà di vita viene affermata insieme con Firenze da tutte le città della terra città ripeto capitali e non capitali grandi e piccole storiche o di recente tradizioni artistiche no tutte indistintamente sì perché lei cita cadono sotto le bombe sotto mortai ma si rialzano sempre a seguito di questo discorso
Il mio predecessore La Pira cominciò così a organizzare incontri con i suoi colleghi mai fatti prima d'allora pensate che sessanta anni fa
Era molto più difficile muoversi e dunque sicuramente di grande importanza e di grande impegno mettere insieme sindaci provenienti da molto lontano
Avvenne ad esempio nell'ottobre del cinquantacinque quando a Palazzo Vecchio La Pira in invitò Sindaci delle principali città del mondo lì in un clima di piena guerra fredda dove le cancellerie degli stati d'Occidente ed Oriente non si parlavano il vice sindaco di Washington abbracciò il segretario del partito comunista di Mosca più importante persino del sindaco di Mosca
Lo stesso segretario abbracciò il cardinale Elia Dalla Costa
Quelli
Erano simboli ma erano anche gesti concreti che da allora in poi hanno fatto capire come le città hanno una missione che deriva forse anche dalla loro libertà di essere i simboli universali di umanità non vincolati dalle ragioni di Stato
Questo insegnamento lo ritroviamo di nuovo nelle parole di la Pira quando scrisse le città non possono essere destinati alla morte
Una morte peraltro che provocherebbe la morte della civiltà intera S non sono cose nostre di cui si possa disporre a nostro piacimento sono cose altrui delle generazioni venture delle quali nessuno può violare il diritto e l'attesa a seguito di quella esperienza La Pira come ha ricordato Andrea Simoncini promosse in poi i dialoghi sul Mediterraneo pensate sessanta anni fa nulla è cambiato certo abbiamo emergenze diverse ma la matrice è sempre la stessa e per questo abbiamo voluto promuovere negli ultimi anni a Firenze incontri con i sindaci d'Europa e di altri continenti per riprendere quell'insegnamento
In qualche modo vedo una sintonia un asso alcuna assonanza
Tra questo lavoro è il titolo che avete scelto per il Meeting di quest'anno
Che ci richiama all'eredità come può una generazione coltivare l'eredità delle generazioni che l'hanno preceduta soprattutto farla vivere nel tempo presente credo che questa domanda riguardi anche le città e chi li governa
Per questo ho sentito il dovere di riprendere il messaggio di Giorgio la Pira e di continuare la strada che Firenze ha scelto ma che tante altre città come la mia in Italia e nel mondo hanno percorso
Per questo abbiamo avviato un dialogo soprattutto tra le città del Mediterraneo riprendendo proprio quella riflessione di cui ha parlato Andrea Simoncini a proposito delle tre componenti
è incredibile se pensiamo a quant'era dice abbiamo in comune il mar Mediterraneo ci appare piuttosto come un laghetto tanto vicini siamo
La componente religiosa quella che ci accomuna perché abbiamo una stessa radice che trova in Abramo
Il punto di riferimento il patto di alleanza con il Dio vivente come l'ha chiamato
Giorgio La Pira Dio di Abramo d'Isacco di Ismaele di Giacobbe ma come è possibile che in nome di Dio cisti attacchi lesivo tesi rivolga violenza da un po'eh sì all'altro se quel sito Dio la radice di tutti noi una bestemmia
E allora con i sindaci abbiamo detto cominciamo
Ad avere consapevolezza di questa radice seconda componente quella metafisica dei Greci e degli arabi che ancora una volta mette al centro la cultura e la scienza noi abbiamo le stesse radici che hanno dato vita a quel patrimonio di cultura e di
Scienza sulla quale si sono formati generazioni e generazioni
E allora con i sindaci ci siamo detti facciamo della cultura la chiave
Di una soluzione
Perché non è un caso pensateci che il terrorismo
Abbiamo sempre due obiettivi le vite umane e i simboli culturali
A Palmira come al museo del Bardo di Tunisi l'obiettivo preciso
Consapevole dei terroristi era quello non solo di terrorizzare il mondo ma di cancellare quel patrimonio culturale comune fatto di identità diverse eppure di comuni tredici e allora ci siamo impegnati tra sindaci a preservare e tutelare quel patrimonio
Perché le città che nove curano il proprio patrimonio culturale diventano più fragili più deboli e dunque attaccabili da qualunque terrorismo infine
Infine la componente giuridica e politica elaborata dai romani
è vero questo lago di Tiberiade come lo chiamava Giorgio la Pira
A sempre respirato gli stessi modelli di regole sono quelli che la civiltà romana del diritto moderno ha dato a Stati e città
Per questo cari amici
Quando quel diciotto marzo due mila quindici vidi come tutti voi alla televisione lo straccio dei terroristi islamici al Museo del Bardo dove morirono ventidue persone tra cui quattro nostri connazionali
Mi chiesi ma noi possiamo solo stare qui a indignarci
O a piangere davanti alla televisione cosa possiamo fare
Per questo siamo andati dal Sindaco la Strama Tunisi e dai cittadini tunisini
E abbiamo cominciato a scrivere a fare qualcosa di concreto
Abbiamo cominciato a dire riprendiamo quel lavoro delle città e abbiamo fatto delle cose semplici ma incisive che credo avranno un grande sviluppo lo ha ricordato il sindaco di Tunisi
Abbiamo collaborato con l'Università di Siena di Firenze per scrivere la legge
Sui comuni e sulle gli ordinamenti locali legata alla nuova Costituzione tunisina
Perché la Tunisia sta facendo grandi passi in avanti
La Tunisia come ha ricordato il sindaco di Tunisi è riuscita a dare vita ad una rivoluzione pacifica
Evitando l'illusione che si possa democratizzare un Paese con la mano violenta della guerra scatenata da altri Paesi terrore che è stato fatto in altri Paesi del Maghreb
Grazie ma questo processo di democrazia ancora fragile come un fiorellino perché appena sei anni di vita oggi i partiti islamici non stanno fuori dal Parlamento tunisino perché esclusi stando dentro e dunque non possono usare quell'alibi di chi essendo escluso giustifica qualunque azione anche violenta contro il potere costituito sono tenuti a confrontarsi e a dialogare in un contesto democratico
Io credo spero fortemente che la Tunisia non sia solo una eccezione isolata e che questo modello di una democrazia che lentamente si formano prende forma a partire dal livello centrale fino alle città possano essere
Ugualmente applicato negli altri paesi soprattutto nei paesi che oggi vivono una condizione difficile
Per questo con la città di Firenze abbiamo voluto costruire questo legame che oltre alla collaborazione con le università riguarda anche il settori della cultura e dell'economia
Io cari amici mi avvio a concludere mi sono reso conto di questo dovere quando entrai con il direttore del Bardo qualche mese dopo l'attentato nelle sale di quel museo
C'erano ancora i segni delle pallottole sparate un po'ovunque forse saranno ancora rimasti a futura memoria di chi entra
Quando sono entrato in quel museo visto i grandi mosaici romani
Ho detto
Ma questo
Che cos'è
E allora il nostro patrimonio quando sono entrato in uso del Bardo che è il più grande museo del continente africano sull'arte la civiltà romana mi sono detto ma queste sono le mie radici
Mi sono detto ma la Tunisia e Cosa nostra il futuro di questa città riguarda anche il mio futuro
La vita di Tunisi ci riguarda questa è la base dei ponti e della cooperazione non è un dovere istituzionale e basta
è il partire da un dato è che condividiamo per forza di cosa che lo vogliamo o no e non abbiamo bisogno che ce lo insegni qualcuno da fuori condividiamo uno stesso destino è il destino e torniamo all'eredità che due mila anni di storia donne e uomini ci hanno consegnato
S abbiamo uno stesso destino solo insieme possiamo dare un futuro a questo destino solo insieme possiamo affrontare le sfide
E nel nostro piccolo cooperando comicità non abbiamo fatto nient'altro che questo
Chiudo davvero sul fatto che ancora oggi si dà poca attenzione alle città ai loro Sindaci alle comunità locali quando invece dalle cooperazioni che nascono tra queste comunità si possono dare grandi risposte
In questi mesi
Ricorrente il refrain lo slogan aiutiamoli a casa loro
Però i ventotto Paesi europei spendono in cooperazione allo sviluppo meno della metà di quello che spendono in armamenti militari ci vorrebbe un po'più di coerenza in questo nel nostro piccolo ad esempio abbiamo cominciato a lavorare con la città di Fez in Marocco
Grazie all'Università di Firenze abbiamo creato un piccolo Dipartimento di Architettura
E credo che non ci sia niente di meglio e di più duraturo che insegnare ai giovani marocchini a Faenza un mestiere quello di architetti che un domani potranno utilizzarlo per lo sviluppo per il progresso del loro Paese
Credo che ancora una volta la formazione e la cultura anche in chiave di sviluppo siano lo strumento giusto con cui le città gli Stati possano cooperare questa credo è l'eredità più grande che ci lascia un grande sindaco che ci lasciano generazione del passato
Ed è l'eredità che papa Francesco ha raccolto con grande intelligenza come sempre più spesso accade più velocemente di altri non a caso riprendendo la frase costruiamo ponti abbattiamo Moore
Non è un caso vi racconto questo mio esperienze questa mia esperienza personale che quando il Papa convocò i sindaci delle grandi città italiane a Roma volle che grande cardinale
Ora non più tra noi cardinale Piovanelli parlasse proprio di Giorgio la Pira all'inizio di questo incontro
Perché La Pira c'è insegnato che
Le strade difficili alla fine sono quelle che portano più lontane
George Bernard Shaw diceva per ogni problema complesso c'è una soluzione semplice bene quella sempre sbagliate
Sappiamo dunque che ci vuole pazienza costanza e soprattutto fiducia nelle nuove generazioni in tanti dei ragazzi che sono qui
E a voi tutti voglio dire voi che siete cittadini di tante città diverse chiedete ai vostri sindaci di non essere solo dei buoni amministratori di condominio
Giorgio la Pira diceva sempre il sindaco di Firenze deve cambiare le lampadine promuovere la pace nel mondo
Perché è vero lecita non hanno ministeri degli esteri non hanno Ministeri della difesa ma hanno quella grande carica e quella potenza che deriva dal patrimonio di civiltà
Dalle quali sono nati quindi siate esigenti
Chiedete strade fatte bene giardini puliti meno sì meno criminalità ma chiedete ai capi delle vostre comunità di portare forte alto il messaggio di cooperazione e di pace di fratellanza
Perché non è dall'alto che arriveranno tutte le soluzioni mai dalle comunità locali che dobbiamo far crescere germogliare quel grande spirito di fratellanza e di civiltà per il nostro Mediterraneo e per le future generazioni grazie
Ringrazio
Ringrazio
State facendo voi ringrazio il sindaco di Firenze
Sua Eccellenza caserme ha chiesto la parola per un minuto per un una sua puntualizzazione che voleva fare
Cioè che before I li Frau Dwight Tour prima di andare via
Vorrei aggiungere qualcosa a quello che è già stato detto
Uno degli strumenti più potenti
Il potere della musica
Come linguaggio universale
Le arti rappresenta no uno strumento molto importante per promuovere la diversità e la tolleranza
L'alleanza delle civiltà delle Nazioni Unite organizza concerti
E ogni anno al quartier generale dell'ONU a Ginevra
La estate scorsa dama organizzato il concerto del Mediterraneo con sedici artisti provenienti dalle arriva a nord della riva sud del Mediterraneo
Ed il messaggio era che questa Regione la Regione del Mediterraneo ricca di storia e ricca di diversità
E che non è una Regione di violenza e migranti
Benché
Io ringrazio anche per questa questa precisazione che
Ha ricondotto un po'all'origine nostro incontro cioè
A ruolo che ha nella costruzione della pace
Nella barca nell'abbattere i muri che alla bellezza la bellezza è la forza trainante del desiderio dell'uomo e della capacità di superare qualsiasi difficoltà di superare qualsiasi differenza
Un po'come raccontava
Il sindaco Nardella del fascino che i mosaici romani hanno immediatamente ha avuto su di lui nel Museo del Bardo e questa è questo il punto io i tempi sono i tempi sono passati tutti qui al Meeting voi sapete abbiamo da rispettare un ritmo abbastanza ferreo la discussione
Poteva andare avanti e e spero possa proseguire perché quello che si è capito che si può discutere di questo cioè c'è la base per una discussione
E mi pare che due siano i punti che la che emergendo come fattore come fil rouge dagli interventi che abbiamo ascoltato compreso il saluto
Di sua eccellenza monsignor Sorondo
Mi pare il primo avere chiarezza della dimensione del problema
Mediterraneo costruire ponti abbattere i muri è un problema
Complesso è un problema grande il pericolo maggiore è la semplificazione pensare di trovare una scorciatoia per un problema complesso e l'unico modo per non risolverlo
E il problema dunque a dimensione a una dimensione che sicuramente globale
La la parola presa qui dal rappresentante dall'alto rappresentante delle Nazioni Unite per l'alleanza solo cibi delle civiltà ci fa capire qual è la dimensione internazionale che ha non è possibile un dialogo settoriale il dialogo è globale
E l'altro dimensione quella che è la Pira aveva intuito e che viveva come dice come diceva Dario prima
Occupandosi delle lampadine e della pace nel mondo e il livello locale
Livello globale e il livello locale livello più vicino il livello che non può non guardare in faccia l'interlocutore la fortuna che hanno i sindaci la fortuna che hanno lecita
E che c'è ancora lo sguardo c'è ancora la distanza siamo ancora a distanza di sguardo quella e la distanza alla quale l'incontro avviene quella è la distanza che ancora produce cambiamento e dunque il metodo il metodo è imparare da questa esperienza io vi invito qui al meeting ci sono
Decine di esempi di come questa integrazione di come di questo dialogo
Di come questa possibilità di costruire ponti non sia un'utopia non sia un futuro che deve accadere ma sia una cosa che già c'è vedo qui in prima fila il mio amico
Professor Why Farouk bandi se la la mostra sulle nuove generazioni è una è uno dei quei casi qui nel nel meeting di Rimini in cui che questa che tutto quello che abbiamo ascoltato accade e quindi può essere prima ancora che progettato può essere riconosciuto e dunque seguito ecco il metodo il metodo è favorire seguire e costruire politicamente
Sugli esempi che ci sono
Questo mi pare che sia il terzo
Conclusivo punto
Non nessuno noi men che meno nella nostra piccolezza potremmo presumere di avere o di prendere l'eredità di Giorgio la Pira
Troppo grande troppo importante destinato al sopra al sopravanza arcigni ogni in ogni in ogni generazione però un pezzettino di quello spirito mi sembra che oggi e di quella
E di quella passione mi sembra che oggi a abbia risuonato in qualche modo in questa stanza
E questo secondo me fa ben sperare perché sono uomini così quelli che comunque hanno cambiato la storia sono uomini così quelli che hanno creato strade laddove penseranno solo
Macerie e rovine che hanno aperto orizzonti là dove c'erano soltanto finestre chiuse
Se questa è una possibilità una speranza che parte dal meeting c'è una speranza per tutti e io vi ringrazio ancora per la presenza questo incontro e ringrazio i relatori che ci hanno fatto il graditissimo regalo di partecipare a questa a questa nostra riunione
Attenzione però il mio compito non è finito anzi ora viene un punto m'particolarmente rilevante
Perché per costruire dei ponti bisogna mettere tanti mattoncini uno sopra l'altro può emettere quello ecco anche quest'anno è possibile contribuire alla costruzione dei mattoncini del meeting attraverso donazioni
C'è questa
Spinta verso l'idea del fundraising che da un po'di anni stiamo cominciando a a coltivare nel meeting a questo scopo all'interno di numerosi padiglioni troverete le postazioni dona ora le donazioni dovranno avvenire unicamente presso i desk dedicati
Dove sarete accolti da volontari che indossano la maglietta verde dona ora invito tutti alla generosità grazie ancora per la partecipazione a questo incontro buon miti