XXIX Salone Internazionale del Libro - Intervista a Maurizio Molinari sul suo ultimo libro "Jihad. Guerra all'Occidente" (Rizzoli)

Ecco sì ritornati nuovamente qua dallo spazio e di Radio Radicale al Salone internazionale del Libro di Torino abbiamo con noi un
Un ospite gradito ricorrente dei nostri microfoni Maurizio Molinari che era investe sedi direttore della stampa con una presenza insomma capillare all'interno del Salone del Libro vale anche in veste di autorità
Insomma nuovo libro girato guerra all'occidente di dotare il solito
Diciamo questo libro si apre con delle domande insomma
Principalmente chi guida l'assalto alle nostre città chi si nasconde dietro gli attentati e cosa può fare l'Europa per difendersi è un libro che esce anche in un momento particolare momento complesso anche
Sia per la tenuta democratica dell'Europa che si trova sempre a fare i conti con
Una minaccia che
In un Paese ricordiamo come Israele prassi quotidiana da molti anni insomma quello del terrorismo strisciante degli altri queste mezzi di trasporto presi come obiettivo
Innanzitutto perché questo libro
Perché il mondo arabo musulmano
In
Decomposizione gli Stati nazionali si indeboliscono
E questa fase di indebolimento povertà alla merce e all'affermazione di criticità distinte
La cui intenzione e quella di
Lei deve minacciare ferire la nostra sicurezza al fine di rafforzare il sì i loro Paesi
Il Medioriente in nord Africa
I gruppi jihadisti
I cui
Più i
I cui più e
Efferati sono sicuramente lo Stato islamico di Al Qaeda hanno un progetto politico
Il progetto politico e abbattere i Governi nazionali e avrebbe
Smantellare gli Stati arabi
Sostituire all'opposto un califfato
è un progetto ideologico totalitario
Con venature apocalittiche ma quando si tratta di un'ideologia che si basa sullo snaturamento di messaggio religioso bisogna prenderlo sul serio
Al fine di vincere questa battaglia all'interno del mondo arabo musulmano per dominare gli arabe e musulmane
Questi gruppi jihadisti si identificano con la violenza uccidono anzitutto mussulmani ritardi in questi Paesi ma
Attaccano anche l'Occidente in particolare l'Europa perché
Perché è una forma ed è un metodo per dimostrare nel loro mondo che sono i più forti
La tattica di guerre di conflitto
Di questi gruppi jihadisti viene dalle guerre del deserto
Dove fondamentalmente si uccide il proprio avversario
Non soltanto per
Conquistare dei grandi appezzamenti di terreno ma per testimoniare di essere
I più potenti Iddio feroci i più spietati nella misura in cui
Insiste Buback Al Baghdadi riesce a colpire
A Bruxelles a Parigi a minacciare Berlino a Roma può affermare all'interno del suo mondo di essere la forza più potente più emergente e più legittimata
Addominali quindi essenzialmente a loro combatto in Europa attaccano l'Europa per riuscire a dominare il loro mondo
Ecco
Questo libro tra i tanti pregi anche quello di fornire in una sorta di mappa di tutto quanto quello che si muove all'interno del mondo arabo in questo senso perché è vero che
è un fenomeno di terrore globale però ha una regionalizzazione una peculiarità molto forte in ogni singolo contesto perché quadro emerge da questa frammentazione
Policentrica il terrorismo cemento e con Al Qaeda in qualche modo
Eravamo abituati a immaginare unico unico quasi televisivo no qua quasi e spettacolare invece
Diciamogli la guerriglia in atto i gruppi in atto che si insegnava ci dicono che
è in atto con qualcosa di più strutturato il più variegato qui con i quali dobbiamo fare i conti in maniera anche differente base da regione a regione perché sono differenti anche
Diciamo la provenienza etnica e strutturale
Dei gruppi terroristici è vero che il libro è strutturato come una mappa ristrutturato come una mappa del campo di battaglia
Dove c'è un fronte occidentale un fronte orientale il fronte orientale e il Medio Oriente in fronte occidentale e il nord Africa
Su questi due campi di battaglia si svolgono
Due conflitti che si sovrappongono l'uno all'altro
Il primo conflitto
All'interno del mondo sunnita i sunniti come noi sappiamo compongono circa l'ottanta per cento della popolazione di un miliardo e duecento milioni i musulmani mentre la minoranza circa il venti per cento sono usciti
All'interno del mondo sunnita c'è un conflitto per il dominio del mondo sunnita che vede come dicevamo prima contrapposti i gruppi rivoluzione diceva distinti contro gli Stati nazionali questo il primo conflitto
Il secondo conflitto e invece un conflitto etnico religioso
Fratelli blocco degli Stati sunniti e l'Iran cita ovvero un confronto etnico fra la maggioranza dell'Islam e la minoranza questo confronto questo conflitto etnico
è quello che vede protagonista da un lato l'Arabia Saudita il Paese capofila del fronte sunnita e dell'alta all'Iran
Il Paese che più di altri rappresenta gli scippi la percezione
Dei dei sunniti in questo momento e che siano gli sciiti sebbene in minoranza la forza emergente nella regione
Perché Iran e illecito a proteggere un proprio alleato in Siria i regimi di essa
è riuscito ad aprire un fronte di combattimento con la guerra civile il niente è riuscito di fatto a controllare in Libano con la presenza di hezbollah e riuscito di fatto
Cavalcare la maggioranza degli sciiti che controlla politicamente l'Iraq e dunque dispone di un controllo geografico che assomiglia a una mezzaluna sciita
Nel cuore del Medioriente al quale bisogna sommare il fatto che l'Iran dispone di un programma nucleare legittimato
Dalle potenze straniere dell'occidente in ragione dell'accordo siglato avviene tutto questo ha dato la percezione dei sunniti
Di essere in questo momento di difficoltà perdente
Lo sconto fra sunniti e sciiti per l'egemonia del Medioriente si sovrappone
Al conflitto dentro i sunniti fra i ciclisti e gli Stati sono questi due conflitti che libero descrive
Ecco delle faccio la domanda da direttore di un giornale non
Come sta affrontando il mondo dell'informazione questa complessità perché è un conflitto complesse però spesso diciamo
Quel tre le tribune di approfondimento così come troviamo sulla stampa così come
Anche noi nel nostro piccolo con Radio Radicale cerchiamo di fare in uno spazio transnazionale
E con altre trasmesso la percezione che il grande pubblico la la grande
Diciamo
Provate a reati telespettatori di lettori di fruitori del mondo anche dell'informazione digitale che crea ovviamente un altro campo di battaglia in cui va ASM diciamola smantellata la notizia pace la menzogna il sensazionalismo
Si ha l'impressione di che agiamo diciamo sia con paura per quello che accade ma soprattutto con tanta disinformazione
A livello e dico anche
Cosa a suo avviso deve fare un giornalista cosa deve fare una testata per riuscire a raccontare questa complessità
Il processo di decomposizione
Degli Stati arabi o musulmani frutto della conclusione della prima e della seconda guerra mondiale
Si estende su un arco di territorio di nove mila chilometri
Dallo stretto di Gibilterra ai confini dell'invio
è un processo epocale
Ci sono stati che noi siamo stati abituati a conoscere che non esistono più
La Libia non esiste più la Siria non esiste più lo Yemen non esiste più l'Iraq secondo lo abbiamo conosciuto non esiste più
è un processo che minaccia anche gli altri grandi stati come l'Egitto comune se sarebbe stato di
E tutto ciò indica un'accelerazione della storia
Che non ci troviamo di fronte a un processo che segna un momento spartita
Dal mille novecentosedici quando vennero firmati gli accordi di Sex spigolo fra le potenze coloniali vincitrici dell'Impero ottomano
Per un secolo
In questi nove mila chilometri non abbiamo avuto degli Stati nazionali dove stanno sparendo sano lasciando imposta conflitti guerre
Povertà
Terrorismo e la rivoluzione jihadista
è un processo epocale
Quando la storia accelera e noi siamo in una fase di accelerazione della storia
La scelta più opportuna non solamente da parte di chi fa il mio lavoro ma di tutti
E di studiare
Di fermarsi riflettere e tentare di conoscere meglio fenomeni nuovi lei vuole da non commettere
E in tentare di interpretare un fenomeno nuovo con cognizioni che hanno a che vedere con il nostro passato se noi tentasse in modo di leggere spiegare il ciclismo
Con gli strumenti intellettuali del Novecento commetteremmo un grave errore è vero che le democrazie nel Novecento sono state sfidate da due grandi totalitarismi il nazifascismo e il comunismo sovietico
Ed è vero che l'ICE Disma è una forma di totalitarismo ma c'è una differenza
Che il nazifascismo in toto e il comunismo sovietico era non laici erano antireligioso
In questo caso il totalitarismo nasce
Da una visione attraversa maturate sbagliato dell'Islam ma comunque si assume di una veste religiosa
La sovrapposizione sopra
Tutta l'idealismo violenza in matrice religiosa descrive un nuovo nemico
Per affrontarlo
Combatterlo sperando di poterlo sconfiggere dobbiamo essere prudenti studiare
Capire meglio che abbiamo di fronte e tentare di elaborare prima la nostra conoscenza sull'avversario e poi le possibili soluzioni e non dobbiamo
L'avere fretta neanche di tracciare i giudizi dobbiamo conoscere il nuovo nemico che abbiamo davanti
Bene RAI ringraziarla Maurizio Molinari ricordiamoci adeguare all'Occidente Rizzoni grazie di essere stato con noi buon lavoro e buon proseguimento degli salone grazie io saluto agli ascoltatori di Radio Radicale grazie mille grazie