Quale memoria per quale società? I musei della Shoah nel terzo millennio

Prego
Buongiorno
Buongiorno a tutte a tutti saluto il Presidente Renzo Gattegna
Saluto e ringrazio gli organizzatori di questo incontro in particolare l'architetto Zeevi e tutti i relatori che interverranno durante i lavori di questa mattinata ecco io sono rimasta colpita
Dal titolo
Formulato opportunamente in forma di domanda quale memoria per quale società
Sono sicura che
Che a questa domanda
Saranno andate oggi delle risposte
Interessanti delle risposte esaurienti da parte dei numerosi specialisti e degli studiosi che prenderanno qui la parola
Per quanto mi riguarda io farò solo alcune considerazioni e anche alcune
Riflessione su questo titolo ecco fino a oggi in Italia il ricordo della Shoah è vissuto
Essenzialmente nel tempo anche attraverso la giornata della memoria noi no così
Lo ricordiamo attraverso la giornata della memoria ma
Ma è mancato
Contrariamente ad altri Paesi uno spazio fisico uno spazio centrale simbolico per
Per rendere vivo il ricordo e alcun luogo dove si potesse andare a livello centrale nazionale
Certo anche in Italia ci sono luoghi simbolo questo sicuramente però
Manca appunto una centralità nazionale quando pensa luoghi simbolo penso certamente alle Fosse Ardeatine
Penso
Alla risiera di San Sabba
Ma quel che manca dicevo non è la testimonianza locale è la testimonianza nazionale
E questo
Perché
è importante che ci sia un posto nel quale la nazione tutta la nazione possa confrontarsi con il proprio passato
Ecco a Berlino
A Berlino in tutta la Germania la progettazione l'edificazione del memoriale alle vittime ebree in Europa è stato questa costruzione è stata accompagnata
Da un dibattito pubblico che è stato anche stimolato da una
Risoluzione che venne approvata dal Bundestag
è stato un dibattito molto lungo un dibattito molto sofferto profondo
Che a oltre quarant'anni dagli accadimenti ha indotto i tedeschi ad un esame ad un esame di coscienza
Anche contrastato ma
Anche
Molto sincero proprio perché sofferto e proprio perché
Vissuto ecco con
Con questa intensità
Io mi auguro che che questa occasione di incontro qui a Palazzo Montecitorio possa suscitare appunto un dibattito analogo anche in Italia
Un dibattito analogo anche da noi ora che sono trascorsi settant'anni da dall'apertura dei cancelli di Auschwitz se il fatto che
Appunto si passi per questo è importante perché non si può non soffermarsi sul passato in modo
Approfondito ecco non si volta pagina facilmente
E costruire un museo dedicato a lasciarsi unifica infatti lo ha detto Jürgen Habermas
Creare una connessione tra persecutori vittime e loro discendenti
Ora che
I persecutori e le vittime sono quasi tutti morti
Il museo chiama in causa i loro discendenti e deve guardare certamente al passato ma
Per proiettarsi verso il futuro
Passato il passato e
è indubbiamente pesante
A fronte dei tanti giusti ne parlerà
Gabriele Nissim ed è presente anche Piero Angela che ha visto il padre Carlo riconosciuto giusto tra le nazioni
Vi è stato non solo il ruolo decisivo del regime
Basti pensare
Alla indelebile Macchia delle leggi razziali ma
E questo va detto va detto c'è stata la complicità di una fetta
Nella popolazione
Ecco la casa di
Portico d'Ottavia tredici
Raccontata da Anna Foa
Mette magistralmente luce la rete di conoscenze il vicinato che avviluppa aveva insieme ebrei e non ebrei
E che poteva significare dell'azione possa altezza
Delazione o staffe o salvezza
è infatti molti furono denunciati dai vicini di casa furono arrestati dai fascisti stessi dai fascisti italiani ma
Molti furono anche salvati grazie
Ad una solidarietà semplice
Tanto più semplice quanto più coraggiosa
Il presente
è un mondo reso
Sempre più piccolo lo dicevamo prima con il Presidente sempre più piccolo dalla velocità dalla Rete
Costellato però da conflitti interezza dici interreligiosa sì e che vede Società nazionali sempre più articolate al loro interno il mondo
Nelle nostre società è già insieme
è insieme
Nonostante questo non piace a molti
Ecco
E noi con questo mondo che ha già insieme dobbiamo rapportarci
L'unico futuro possibile vede le mille culture presenti nel mondo in costante dialogo
Consapevole certo del passato ma
Culture mature a stare insieme a condividere ad affrontare la sfida dell'oggi e la sfida che verrà
E a questa consapevolezza del museo della Shoah potrà dare veramente un grande contributo un enorme contributo
Mi auguro che
Anche grazie al museo
Al costante sforzo di educazione alla convivenza pacifica
E a rispetto tra culture si renda sempre meno necessaria la doverosa repressione di reati odiosi come quello fondati come quelli fondati sul negazionismo ecco
In una società ideale non ci sarebbe bisogno di queste
Ma
A questo riguardo lo dicevo prima mi fa piacere sottolineare che proprio giovedì prossimo il sedici aprile che è la data in cui il calendario Braico si ricorda la Shoah
Ecco in quella data la Commissione giustizia della Camera inizierà l'esame della proposta di legge proprio
In materia di negazionismo quella approvata al dissi a maggioranza dal Senato
è uno strumento necessario ma mi auguro che quello della legge voglio dire ma mi auguro che soprattutto con altri strumenti riusciremo ad affrontare
La nostra grande e bella sfida del futuro ecco mi auguro che
Presto non ci sia più bisogno di uno strumento come questo
E oggi le due sessioni in cui articolato il convegno mostrano quali siano le sfide quali siano le sfide a cui
Noi siamo chiamati a rispondere da una parte
Far convivere sempre di più spazi fisici e spazi virtuali
Sfruttando certo al meglio le opportunità che
Ci sono offerte dalle nuove tecnologie anche per attirare l'interesse delle nuove generazioni
Ma
Con la precauzione che il web sia un grande spazio di libertà
Con
Come vede voglio dire la consapevolezza che questo spazio è costantemente invece minacciato
Da chi ha intenzione di
Spargere oggi io
Imporre
Violenza per questo
Mi permetto di ricordare a tutti voi che
Proprio per mettere i diritti al centro del web in questa legislatura noi abbiamo voluto istituire una Commissione una Commissione
Per internet e cioè che abbia come obiettivo la costituzione di internet una
Una dichiarazione di principi perché sappiamo che internet è un grande spazio di libertà che offre vastissime opportunità ma è anche uno spazio
Dove
Molti tentano di toglierci la quella libertà
E allora è giusto lavorare il che il Parlamento lavori su questo ambito perché quella di internet sarà una grande opportunità anche di democrazia
E dunque il legislatore non può
Disinteressarsi di questo ambito sarebbe irresponsabile da parte nostra
E l'altro ambito punto su cui
Si concentrerà oggi il l'attenzione è quello di coltivare memoria storia perché soltanto così possiamo educare le nuove generazioni alla democrazia
Sì perché noi dobbiamo ricordare i nostri giovani
Da dove finiamo chi siamo da cosa ci siamo liberati
E che
La democrazia non è un dono dato per sempre
Ah va difeso ogni giorno ogni giorno fatti finito perché le minacce sono sempre presenti
Quindi mi fa piacere vedere che
Oggi essi affronterà anche questo tema e si affronteranno e si valorizza un anno le differenze
Perché
è solo su una linea condivisa di diritti per tutti
Che noi possiamo
Portare il progresso alle nostre società specialmente in un tempo come questo in cui c'è una grande minaccia la minaccia del terrorismo una minaccia che
Che non guarda in faccia nessuno una minaccia che
Sì scaglia contro
Persone di varie religioni contro persone di religione musulmana
In Regione ebraica che religione cristiana una minaccia globale che mira a creare il caos
E
Quindi a imporre la legge della forza e contro una minaccia come queste tutti noi dobbiamo
Essere uniti compatti
Ma
Dobbiamo vincere questa battaglia rispettando sempre la nostra Costituzione
E
Nell'ambito
Dobbiamo rimanere nell'ambito delle nostre garanzie costituzionali e delle nostre tutele perché se non usciremo da quel recinto
Avremo sicuramente perso quella battaglia
Quindi
Concludo
Il museo
Dovrà essere un luogo in grado di
Hillary la voglia di imparare dal passato ecco
Questo credo che sarebbe un grande risultato instillare la voglia di imparare dal passato e questo
Per proiettarsi in un futuro nel quale l'identità di ciascuno potrà convivere
L'identità di ciascuno potrà rafforzarsi
Nel rapporto
Con gli altri diversi da noi
E ringrazio
Buongiorno a tutti
Abbiamo avuto con l'apertura di questi lavori molto di più di un saluto formale io vorrei ringraziare la Presidente
Della Camera dei deputati sia per l'ospitalità l'accoglienza e l'attenzione data con questo suo contributo all'avvio dei nostri lavori
Sapendo che ciò che seguirà sarà una riflessione ulteriore sugli spunti che ci sono stati forniti
Saluto anche ministro Giannini
Che temevamo di non avere per una convocazione della
Presidenza del Consiglio io darei immediatamente a lei la parola per conseguire questo avvio dei nostri lavori
Conservata
Gentile Presidente cari colleghi autorità
Cari amici sono molto lieta e onorata di presenziare
Questo importante convegno su un tema che è caro al nostro Ministero che cada il mondo della scuola che caro al mondo dell'istruzione nella sua complessità
Abbiamo avuto già un'occasione solenne in questa stessa sede nell'Aula della Camera la Presidenza alla presenza della Presidente Polverini e delle altre autorità istituzionali di
Focalizzare l'attenzione degli studenti italiani del mondo della scuola sul tema della memoria sull'importanza di questo valore che ha un valore che ci riporta al passato ma che ha una forte
Propulsiva carica di proiezione verso il futuro
E io credo che noi tutti qui sappiamo loro ben sanno come tutte le scuole italiane siano impegnate non solo da nel momento in cui è stata istituita nel nostro Paese una giornata dedicata alla memoria
In un'opera e in una attività che
Suddividere suddividere in due livelli su due livelli il primo è l'insegnamento
L'insegnamento della storia della persecuzione razziale
E dello sterminio senza alcun infingimento e senza alcuna
Direi falsa coscienza cioè senza veli in modo chiaro in modo storico graficamente onesto e oggettivo
Ad una generazione che sta vedendo passare gli ultimi testimoni oculari fisici pateticamente presenti a
Quel
Momento dei settanta anni fa e tutto quello che l'aveva preceduto
E questa una prima fondamentali missione che la scuola svolge con continuità anche in maniera silente anche
Senza manifestarlo necessariamente sotto i riflettori
E e questo è
Principio che
Sicuramente ci garantisce che le nuove generazioni anche quando questa testimonianza fisica percettiva
E e visiva potrà fatalmente sarà scomparsa da loro esperienza diretta potranno distinguere tra la cultura della tolleranza del rispetto
E della democrazia plurale aperta la discriminazione e quello che ha portato
A
Forse il periodo più buio della storia europea
Il secondo compito quello di coltivare una memoria
Che ritrovi non sono i luoghi lontani che pure noi
Manteniamo vivi nell'agenda delle scuole italiane con il viaggio ad Auschwitz che quest'anno proprio in occasione del settantesimo abbiamo celebrato più solennemente
E che per gli studenti vi posso garantire avendovi partecipato personalmente è un'esperienza unica
è un'esperienza veramente
Direi emotiva oltre che conoscitiva ma anche dei luoghi più vicini anche i voti che sono disseminati nelle nostre città e allora in questo senso la memoria
Che può essere data accesa e tenuta
In vita da i musei per esempio e da
I luoghi deputati a ricordo è una è morta una memoria altrettanto importanti o non motoria che si accompagna all'insegnamento
Che
Che hanno un partito nelle scassi nelle scuole nella nel corso dell'anno
Quindi è uno sforzo convergente uno sforzo tra
La didattica
Insegnamento il recupero della nostra traccia storica
Ma c'è un altro livello che voglio citare che meno facilmente emerge quando si parla di questo tema
Ed è un livello che abbiamo particolarmente attivato quest'anno anche e soprattutto grazie
Allo sforzo congiunto del mondo della ricerca scientifica italiano della Unione delle Comunità ebraiche ringrazio qui Presidente Gattegna per
A costante
Collaborazione che avviene su tutti questi temi con noi e quindi io questo lo definirei come uno sforzo costante di ricerca storica
Che passa attraverso varie istituzioni che quest'anno avuto due elementi molto significativi la costituzione di un'infrastruttura
Di ricerca per le scienze religiose in cui è stato attivato un dottorato di ricerca sull'ebraismo voglio ricordare che il nostro Paese è sede di autorevole scuola di studi sul liberalismo che però nel corso degli anni per ragioni
Diciamo di priorità assegnate ad altri settori si era un po'persa se non nel nello sforzo individuale nell'autorevole lavoro di alcuni studiosi oggi abbiamo
Nel panorama europeo delle infrastrutture della ricerca
La più importante infrastruttura su questi temi in Europa e questo mi sembra un segnale veramente molto importante perché
La possibilità di dare non solo ai piccoli non solo i ragazzi non solo nella quotidianità dell'insegnamento scolastico ma anche a coloro che
Intendono nella
Nella loro professione fare della ricerca scientifica in questo settore un mestiere una passione di dare gli strumenti esegeti si teologici ma anche
Studio grafici di lavoro
E in questo impegno
In questo terzo settore ma forse mi permetto di dire nell'interazione di questi tre settori stai la la il valore del museo della Shoah
E io credo che
Questo possa essere veramente un segno tangibile di come il nostro Paese non solo non voglio dimenticare ma voglia affidare
A
Alla
Percezione fisica ma anche alla alla capacità di
Di elaborazione per le generazioni future questo tema
Abbiamo delle risorse molto precisa in questo settore abbiamo quegli strumenti che la modernità ci ha consegnato dal dieci al compiuti incalliti che ce ne architecture
Alla Paleografia delle fonti
Del secolo ventenne stimola linguistica la storia dell'assoluta storiografia tutte queste discipline si concentreranno in un'interazione tra
La ricerca scientifica sul tema della memoria e la
Costituzione di un luogo deputato a questo tipo di attività
E questo guardate un'innovazione molto importante fosse un'innovazione che non richiama l'attenzione dei grandi mezzi di comunicazione ma è un'innovazione che fertilizzare anni siamo certi la comunità non solo scientifica ma la società civile italiana
E c'è un altro punto su cui concludo che
Mi piacerebbe ci piacerebbe poter lasciare come il segno di un settantesimo che non è passato invano ed è il recupero del padiglione diamoci pizza
Riservato al nostro Paese che oggi è chiuso nel corso della visita che abbiamo fatto anche con gli studenti quest'anno ne abbiamo misurato lo dico con molta onestà anche
La
La diciamo la la così senso di vuoto rispetto
Alla
Alla attivismo di altri padiglioni adiacenti è un padiglione che oggi contiene una grande opera un'opera degli anni Settanta dedicata ai progressi del movimento operaio che è in corso di trasferimento in una sede adeguata già stabilita
In Toscana
E poi diventerà però una uno spazio a disposizioni per il real estate invento della memoria storica della Shoah
Del nostro Paese e allora io vorrei approfittare Presidente Polverini di questa straordinaria occasione per
Dare
Questo spunto questo anche appello a far sì che tutte le forze che convergono qui oggi possano diventare protagoniste di un recupero di questo padiglione di un
Ripensamento di quali contenuti di quali strumenti poter far convergere lì perché sarebbe veramente un modo straordinario per chiudere questo settantesimo questo anno del del in cui si celebra l'apertura
Del campo di Birkenau Auschwitz e sarebbe
Forse ancor più un modo straordinario per far sì che quelle visite che tutti gli studenti fanno
Ogni anno abbiano un momento di inizio ed forse un momento di conclusione in cui c'è la sintesi del grande sforzo che il Paese ha fatto e sta facendo sul tema della memoria delle brevissimo quindi questo
Penso che possa essere
Un obiettivo realistico sicuramente il nostro ministero naturalmente affidando alla Presidenza del Consiglio che ha questa funzione
Farà
Il suo la sua parte darà il proprio contributo se si vorrà andare in questa direzione grazie
Ringraziamo
L'onorevole il ministro per questo sua ulteriore contributi anche per le proposte innovative fino adesso non note rispetta iniziative future
Io volevo comunicare una piccola modifica di programma sentiremmo leggeremo i saluti del
Che ci sono stati mandati subito dopo due ulteriori interventi quello del l'avvocato Gattegna del professor Flores D'Arcais
Purtroppo l'onorevole Boldrini ci dovrà lasciare ma ha espresso il desiderio di accompagnarci fino al limite del possibile rispetto ai suoi superiori impegno sì ascoltando questo avvio dei lavori
E lasciandoci dopo esclusa Ambrosi di questo ma immagino che ci accompagnerà con lo spirito dello sviluppo del lavoro prego questo
Presidente Cardia
Sì prego
Illustri autoritari cari amici
Ringrazio tutti voi per la partecipazione a questo convegno
E in particolare ringrazio la Presidente della Camera
Dei deputati
Laura Boldrini che dopo aver ospitato il ventisette gennaio la celebrazione del Giorno della memoria
Offre nuovamente questa sede prestigiosa
Il Ministro dell'istruzione università e ricerca Stefania Giannini
Una grande amica
Che con generosità e con grande impegno
Sostiene tutte le iniziative dedicate alla formazione in senso democratico
Dei nostri giovani
Anche accompagnando né insieme a Novi alcune centinaia ogni anno ad Auschwitz
Il Sindaco di Roma Ignazio Marino ha rappresentato dal dottor Silvio Di Francia
Che ha offerto il proprio patrocinio a questo evento
E che fa parte del Consiglio della fondazione costituita per la costruzione del museo della Shoah romani villa Torlonia
Ringrazio infine
I dirigenti dell'associazione anzi Ionas
Che hanno promosso e organizzato questo convegno
Dal titolo giusto e stimolante
Quale memoria per quale società
è un quesito che deve essere posto con grande determinazione
Per non dimenticare
Che l'Italia fascista nel secolo scorso
Ha avuto una storia drammaticamente intrecciata con quella della Germania nazista
E insieme hanno diffuso i virus dell'intolleranza etnica della xenofobia del razzismo e dell'antisemitismo
Virus che una volta in oculati è difficile debellare del tutto
E infatti serpeggiano ancora nel nostro continente
Spesso mascherati
Ma sempre ispirate agli stessi principi
Principi abietti aberranti
Che il regime fascista introdusse nelle leggi razziste del mille novecentotrentotto
Allorché
Riunito in questo stesso palazzo
Il Parlamento di allora
Si coprì di vergogna votando le all'unanimità
Per la società attuale fondamentale trasmettere ai giovani la cultura
La conoscenza storica
E la memoria dei tremendi fatti che sono accaduti
Solo pochi decenni fa nel cuore dell'Europa
Cultura memoria sono le parole chiave
E gli antidoti da usare se vogliamo che la nostra società
Nel presente nel futuro sia consapevole dalla propria indennità e dei propri valori fondamentale e irrinunciabile
Primo fra tutti il fermo rifiuto di ogni deriva fanatica integralista e fondamentalista
Che è sempre finisce per diventare assassina di chiunque sia diverso
E che trasforma gli uomini
In robot omicidi e suicidi
Senza sentimenti senza pietà
Il nostro no
A tutto ciò deve elevarsi alto
Forte
E instancabile
Fino alla vittoria
Voglio
Concludere questo mio saluto
Rivolgendo un pensiero commosso solidale
E straziato dal dolore
Anche alla alle comunità musulmane e cristiana
Che solo perché vede nella propria religione sono vittime di atroci sofferenze in Asia e in Africa
E subiscono delle vere e proprie strage di innocenti
Il mondo civile
Non può più rimanere fermo
Parola Lizzano approvarle proprio divisione
Deve creare
Una grande alleanza
Che protegga gli innocenti agli indifesi
E che sconfitta
I vigili e barbari portatori e predicatori di morte grazie
Io
Vorrei dare il prima di passare la parola al professor fra le stacca su una brevissima comunicazione
E che riguarda gli insegnanti che possono richiedere l'attestato di partecipazione a questo incontro
Alla seguente Mei dirsi fax chiocciola libero appunto di tutti
E con l'occasione vorrei associare al ringraziamento che il Presidente Gattegna nessuno
Lucido intervento ha fatto ringraziando l'associazione azione us anche lire si fa spesso e l'Associazione a buon diritto che sono compartecipi nella realizzazione di questo incontro
Do senz'altro la parola al presso la propria staccare sapeva la sua l'episodio per la sua lezione sì
Grazie
Benissimo
Grazie signora presidente grazie autorità
E a tutti gli intervenuti e
Ovviamente per me un grande onore
Parlare o su un tema così rilevante come quello
Della memoria che per gli storici particolarmente
Cominciare in questa
Occasione
Anche perché come sappiamo è proprio recentemente che dopo quindici anni dall'introduzione della giornata della memoria
Sono venute fuori una serie di osservazioni critiche di riflessioni di valutazioni su quello che è stato su quello che si può migliorare su quello che si
Doveva forse non fare e così via
Tutta una riflessione che a maggior ragione rende particolarmente cruciale
Capire che cosa può essere oggi dopo portanti anni di memoria presente con grande continuità
Nel discorso pubblico un museo della Shoah
Il dibattito sulla memoria è divenuto centrale negli ultimi quindici anni del Novecento
Tanto da far parlare studiosi e osservatori di punti della memoria di una sua io Luzio né nella vita pubblica senza precedenti
Esso in questo secolo è stato a sua volta affiancato da uno sviluppo ugualmente senza precedenti quello delle neuroscienze e della psicologia cognitiva
Che ci hanno offerto una visione della memoria nuova e diversa rispetto al passato
La memoria non sarebbe più come abbiamo spesso creduto tempo addietro un archivio un deposito da cui trarre in modo ovviamente selettivo i ricordi
Ma piuttosto una ricostruzione elimini scienza del passato che si rinnova e a volte anche profondamente ogni volta
Non abbiamo dunque una memoria
Ma abbiamo insieme ricordi e attività di ricordare
Che si intrecciano e che sono modellati assieme dall'esperienza individuale e dalle circostanze sociali e psicologiche in cui si situano
La memoria ci ammoniscono licenziati è sempre situata non è mai neutra e per sempre
Il punto è la memoria avuto alcuna delle sue principali ragion d'essere dalla grandiosità della violenza che nel ventesimo secolo ha raggiunto una scala senza precedenti
Il prevalere della memoria sulla storia proprio a cavallo tra il ventesimo il ventunesimo secolo è stato il risultato di una volontà di commemorare queste enormi perdite di massa
Di ridare dignità alle vittime di ascoltare gli ultimi sempre meno numerosi i sopravvissuti
Di superare i traumi prodotti non più solo a livello individuale ma collettivo di cercare di portare in giudizio i responsabili e più in generale di rispondere al bisogno di fare i conti
Con la propria identità che la nuova società globalizzata si temeva potesse incrinare
L'irruzione della memoria che all'interno degli studi storici era avvenuta prima tra gli anni Settanta e Ottanta
Aveva fatto superare quella dicotomia
La realtà oggettiva realtà soggettiva legittimando come verità storica da ricostruire anche i punti di vista soggettivi le mozioni e le credenze risentimenti dei giudizi
E contribuendo così ad abbandonare definitivamente un'idea positivi Istica della storia
Per questo che ha reso la narrazione storica un momento sempre più
Importante
Che ci ha permesso di ricostruire la storia di gruppi e individui della loro soggettività e delle dinamiche psicologiche ed emotive
Che nel caso di vittime di una violenza di massa diventava sempre più urgente recuperare e descrivere
Se come primo risultato si è dato davvero per la prima volta la parola alle vittime non solo attraverso
Il racconto indiretto è neutro che ne aveva lasciato il potere
è altrettanto vero che anche la soggettività dei carnefici dei complici degli osservatori e dei testimoni
Ha permesso di comprendere molto più a fondo le dinamiche della storia
Il ruolo avuto in questo percorso dalla storia orale dagli olocausto indigeno Said Studies
Dalla voce concessa e ascoltata con attenzione I testimoni
Che troverà per esempio un momento nuovo e originale nella metà degli anni Novanta nell'esperienza della Commissione sudafricana per la verità la riconciliazione
Si è alimentato
Con lo sviluppo crescente enorme e quasi smisurato di una memoria collettiva visiva
Che ha plasmato l'immagine e la visione del passato e che ha influenzato profondamente anche le memorie personali o di gruppo
Lo studio di uno dei maggiori storici della Shoah Christopher Browning ha mostrato come i ricordi di molti sopravvissuti
Si fossero adattati più alle immagini alle narrazioni che si erano ripetuto nel tempo nei decenni successivi alla fine della guerra
Rendendo difficile identificare la memoria originale dei fatti
Vissuti dai protagonisti
Chi sono oggi di costruttori della memoria
Il titolo di questo incontro ammesso giustamente credo l'accento sul tipo di memoria che c'è bisogno per la società di oggi
E solo in questo quadro
Invitare a discutere e proporre come poter riconfigurare la memoria della Shoah attorno ai suoi musei
Un tempo i costruttori di memoria erano le élite politiche
Attraverso l'educazione che creava un nesso e una visione specifica del passato nazionale
E attraverso i monumenti le cerimonie mausolei le feste nazionali e così via tutto era finalizzato
A rafforzare l'identità
Ma oggi per quale identità dobbiamo contribuire a costruire una memoria
Qualcuno anche fra gli storici sembra avere nostalgia di quelle identità che hanno accompagnato la nostra storia collettiva del Novecento
Dimenticando che sono state loro la causa di quella violenza distruttrice commessa nel nome della nazione e della razza dello Stato e della classe
Eppure non possiamo
Saltare o tralasciare il tema dell'identità
Anche se dovremmo accettare positivamente la compresenza di identità molteplici ed i soggetti plurimi che le vanno a costruire
I costruttori di memoria sono certamente gli storici anche se il loro ruolo sociale si estremamente ridotto indebolito negli ultimi anni
Lo sono sempre ancora i monumenti e le celebrazioni pubbliche
Ma è sempre maggiore la presenza anche di testimonianze opere d'arte immagini racconti che sfuggono a un disegno coerente di costruzione della memoria della di entità
Oggi possiamo dire che sono gli racconti dei media nel loro proliferare e accavallarsi sempre maggiore
A costituire lo strumento principale di creazione di memoria e di suggerimento di interpretazione della storia
Perfino i processi sono stati e sono un elemento importante e spesso nuovo nel ripensare la memoria e la storia
Gli storici italiani per troppo tempo hanno evitato di sporcarsi le mani con i grandi media il nome di profondità e scientificità che rischiava certamente di andare perduta
Ora mi pare
Che le cose stiano cambiando e che ci sia consapevolezza che un importante ricerca che sarà letta da poche migliaia o centinaia di persone non è in contraddizione con la CIA necessità
Di trovare formule semplificate riassuntive
Per fare avvicinare alla storia al grande pubblico ed evitare così che ogni gruppo od ogni individuo rimanga intrappolato in una propria memoria incapace di dialogare con le altre
Molte tra le frasi più note e diffuse rispetto alla memoria
Si pensi solo a quella di Santa Jana chi non ricorda il passato è condannato a ripeterlo
Non sappiamo più quanto siano vere
O quanto mai lo siano state
Per non parlare dell'idea della storia magistrali te che tutti gli storici sanno bene quanto sia falsa e ipocrita
Non è conoscendo il passato purtroppo che si evita di ripete hard degli orrori
Come proprio gli ultimi decenni del Novecento hanno mostrato dopo la solenne promessa all'indomani della seconda guerra mondiale di non ripeterli mai più
Nel passato del resto
Si trova di tutto e la memoria è uno strumento che può servire a fini nobili ma anche i nobili
Come avvenne nel mille novecentottantanove quando Milosevic volle ricordare i seicento anni della battaglia del Kosovo e che dette il via
A quei rigurgiti nazionalisti che sfociare nodi lì a poco nelle guerre jugoslave dentro il cuore di un'Europa incapace di fermare
Il boom della memoria è stato legato a riflessi identitari che si sono moltiplicati di fronte a una globalizzazione che non si riusciva a capire a gestire
Anche se il ritorno all'identità
Fa necessariamente tutt'uno come è sempre accaduto con strumentalizzazioni politiche tanto della memoria che della storia
Quando la fedeltà è maggiore nei confronti dell'identità
Che della verità
La distorsione della memoria rischia di fare danni incalcolabili
Pensiamo
Alla memoria alla polemica scusate che ci fu in Francia nell'immediato dopoguerra
Sulla richiesta
Fatta da David russe un sopravvissuto di Buchenwald che aveva combattuto in Spagna e nella Resistenza per la libertà
Colui a cui si deve l'invenzione del termine universo concentrazionario
Di farsi carico per dovere di memoria anche del problema dei deportati nel gulag staliniano
Che molti troppi suoi compagni di prigionia
Si fossero rifiutati di seguirlo
In nome della prevalenza della propria identità politica
Sarà uno dei motivi perché ci vorrà tanto tempo poi per far accogliere come verità storica la memoria dei sopravvissuti del gulag e per capirne la storia e la logica
è stato detto più volte e due sono i rischi maggiori della memoria
Quello della sacralizzazione
E cioè di rifiutare in qualsiasi modo di contestualizzare e quindi di spiegare e comprendere
è sul piano della morale che la Shoah non può trovare spiegazione
Ma sul piano storico lo ha fortunatamente trovato li abbiamo ormai la possibilità di comprenderla e spiegarla e a raccontarla come mai era successo in passato
L'altro è quello della banalizzazione di dei storicizzare dimettere ogni violenza sullo stesso piano
E di utilizzare il passato per condannare e giudicare il prodotto il presente
Quante volte negli ultimi anni abbiamo sentito parlare di nuovi di Hitler o di fascismi sempre Rin
Scelti nelle più diverse latitudini
Il passato deve servire a illuminare il presente
Non ha offuscato lo con facili analogie semplicistiche e le lezioni del passato debbono riuscire però a essere universali Pisapia
Sapendo che tuttavia non esiste alcun Tribunale della storia e che la storia non è un regolamento dei conti cosa che la memoria invece a volte può e vuole fare
Ciò che riguarda la nostra identità identità ci fa reagire più con il cuore
Nel caso peggiore con le budella che con la testa
E questo è tanto più vero quanto sono in gioco le identità forti quelle familiari
Di gruppo nazionali etniche e religiose
Mentre appare molto più labile il nostro coinvolgimento quando siamo coinvolti in quanto umanità più generale
Basta pensare per restare a questi ultimi mesi alla diversa reazione di fronte al massacro di Parigi e di fronte a quello di Tunisi
Se quindi occorre superare le reazioni di difesa identitaria
Che spingono a sottomettere il passato alle passioni clock all'argomentazione gli al pubblico dibattito
Bisogna anche incrementare il tasso di adesioni identitaria ai valori universali che costituiscono il cuore della cultura dei diritti umani
E che non permette distinzione tra violenze violazioni crimini commessi verso i nostri vicini o verso chi sta più lontano
Bisognerebbe anche evitare di fissare ognuno indelebilmente al suo passato e alla sua identità
Che spesso
è stata l'identità di un momento o di una parte sola del passato dal momento che l'esperienza che arresta individuale
Cambia continuamente in ognuno di noi
La memoria è per sua natura ambigua a doppio taglio
Può essere ossessiva o può vedove voler Peter prevalere a volte il desiderio dell'oblio
Spesso i sopravvissuti o abbiamo visto nelle diverse tappe con cui
La Shoah per esempio è stata ricostruite ricordata non hanno voluto parlare subito
Della loro tragedia
Anche se ovviamente alcuni lo hanno fatto fin da subito e sono stati benemeriti
Molti di loro hanno atteso anni decenni addirittura di arrivare quasi alla fine della loro vita prima di voler parlare
E spesso e questa è una cosa che è capitata anche per altri genocidi
Più che parlare ai propri figli è stato parlando ai propri nipoti che è stato possibile per molti dei sopravvissuti riuscire a ricostruire la propria memoria individuale e collettiva
Lo stesso è accaduto
Per quello che riguarda
Un genocidio di cui si discute molto in questi giorni genocidio degli armeni
Una delle sopravvissute raccontava al nipote a cui non aveva voluto dir nulla fino a tarda età
Di quello che era successi scusa
Ripeteva una frase
Che era astratta da
Una citazione letteraria
Non dobbiamo caricarci sulle spalle il cimitero dei nostri morti
Ora questa sopravvissuta che erano studiosa di letteratura francese e italiana usava questa frase ovviamente
Per giustificare la necessità dell'oblio ma la frase che utilizzava è una frase
Detta
Da Filippo Marinetti in tutt'altro contesto e che voleva dire esattamente freghiamo ce ne dei nostri morti
Perché la guerra igiene del mondo e l'aveva detta nel corso della prima guerra mondiale come vedete quindi è questa continua ambiguità e ambivalenza di cui dobbiamo tener
Presente per riuscire a comprendere quello
Che dobbiamo e possiamo fare
I due verbi che latino identificavano l'azione della memoria
Erano record Oro e cioè tornare indietro nel tempo con il proprio cuore ristabilire
Una relazione col passato attraverso il proprio cuore
E remi Visco
E cioè tornare tramite la mente o una sua facoltà a ristabilire un contatto con un'informazione che riguarda il passato
La memoria così per gli antichi era insieme registrazione di informazioni e gli eventi e spazio a carico di emozioni
Credo che questo in sostanza sì anche il compito che dovrebbe porsi ogni museo
Parlare oggi di museo della Shoah dopo che sono stati costruiti e inaugurati anche negli ultimi anni numerosi spesso assai belli e innovativi non è certamente facile
Io vorrei limitarmi lasciando poiché a parlarne con maggior dovizia di informazioni e di suggerimenti siano i veri specialisti a una considerazione di carattere più generale
Credo che tutti siate consapevoli di come il dibattito sui musei in Italia
Abbia preso negli ultimi tempi
Una nuova deriva che a me pare ideologica in cui l'astratta contrapposizione tra pubblico e privato tra rispetto della Costituzione e reperimento delle risorse necessarie
Tra prevalenza del sistema delle Sovrintendenze e necessita di una nuova managerialità
Non riesce quasi mai a far fare passi concreti alla discussione e rischia invece di irrigidire le posizioni
Cosa si fa
Si può fare cosa deve essere oggi un museo della Shoah
Il sottotitolo parla di museo della Shoah del terzo millennio e quindi è ovvio che
Non c'è fin dalla partenza nessuna volontà di ripetere o di ripensare a musei come quelli che abbiamo visto nel passato alcuni ancora
Belli e funzionanti ma che comunque
Hanno fatto la loro storia
Quest'anno
L'incontro dell'Associazione nazionale degli studiosi di genocidi che si terrà a ieri Vanna tra qualche mese
Avrà come argomento non come si poteva sembrare il genocidio degli armeni ma la comparazione dei genocidi
Io credo che
Se si pone
Un eccesso di attenzione se si dà l'assoluta priorità
Alla conservazione
Su ogni altra considerazione
Di tipo museale
Si rischia
Un pericolo di ritornare al passato e di non riuscire
A misurarsi con le sfide del presente
E del futuro
Innanzitutto perché quando
Si pone la conservazione al primo posto è inevitabile
Che le venga sottomessa e quindi accantonata
La funzione educativa e io credo sia oggi particolarmente commerciale non solo per tutti i musei ma in particolar modo per i musei di storia e per quelli della Shoah in particolare
è ovvio che
Pensare alla fruizione di un pubblico sempre più vasto
Che è un pubblico spesso basta guardare alle nostre città che viene dall'Asia e che quindi non conosce
La storia dell'Occidente non può essere fatto con gli stessi criteri con cui quando noi eravamo ragazzi ci si cercava di inserire in una consapevolezza storica di un certo tipo
Se il centro di ogni discorso ma userà museale e la conservazione è ovvio
Che saranno i conservatori a dettare le regole e a stabilire i criteri
Da seguire e ci ritroveremmo più a ripetere delle ottime regole museali che andavano bene nell'Ottocento in gran parte del Novecento ma non certamente adesso
Spesso in gran parte del mondo avviene invece per fortuna
Che accanto alla conservazione ci sia una collaborazione vera con manager educatori innovatori tecnologici artisti
E che quindi
L'equilibrio tra una conservazione necessaria e un uso pubblico del museo che è la sua ragione d'essere principale vada avanti
Del resto cosa se ne facciamo di beni
Se li conserviamo ma non gli facciamo vedere a nessuno
Purtroppo in Italia la contrapposizione tra conservazione e marketing dei beni culturali
Ha evitato di affrontare fino in fondo la questione di come superare
Una tendenza una falsa alternativa a quella tra conservazione e mercato
Che
Deve essere alla base di qualsiasi nuova progettualità museale soprattutto sia di tipo storico
A questo proposito ma ha fatto piacere che il ministro Giannini abbia fatto riferimento al padiglione di Auschwitz su cui come sapete c'è ancora in corso una polemica in cui una appello
Di tanti studiosi è stato discusso io non sono d'accordo con quell'appello perché intanto e solo una parte della verità che la Polonia abbia chiesto di chiudere il il nostro padiglione per motivi simboli politici certi c'è anche quell'elemento
Che però fa parte
Delle stratificazioni delle memorie che non possono essere dimenticate perché in un Paese come
La Polonia la falce e martello costituisce il simbolo di tragedie che hanno colpito centinaia di migliaia
Di uomini ma soprattutto perché
E questo è quello che mi raccontano tutti gli studenti che vanno ogni anno Auschwitz nella
Viaggio che come sapete dalla Toscana sono particolarmente in poi organizzati
In tutti i padiglioni ormai la ricostruzione dell'attenzione educativa ha preso il sopravvento e allora
Il fatto che il padiglione italiano fosse un'opera d'arte rimaneva in qualche modo
Separato un po'distante da questo
Ecco la volontà di conservare a tutti i costi in nome della conservazione di un'opera d'arte bella che ha avuto il suo significato e di volerla riproporre credo che sia sbagliato e la scelta che è stata fatta invece
Di riportarla in Italia di permettere quindi che possa essere vista come momento di una storia che c'è stata
Ma di capire anche che non è più quello il modello più adatto per parlare ad Auschwitz credo che sia stato giusto
La base di nuovi musei più innovativi
Alcuni di quelli sulla sua e in molti a carattere scientifico e oggi quello della condivisione
Di rendere gli spazi museali il terreno di incontro di esperienze diverse
Sia in termini di contenuti storici o scientifici per esempio che di utilizzo e di partecipazione dal pubblico soprattutto di un pubblico giovane
Per quanto riguarda la Shoah un museo oggi accanto e dopo quelli che si sono già costruiti
Credo non possa essere la semplice conservazione della memoria della Shoah la sua valorizzazione
Ma debba essere un faro che illumina la violenza più generale del Novecento che colga in quella rottura di civiltà che la sua ha rappresentato nell'esperienza europea
Il momento di una consapevolezza nuova
Che ha permesso di comprendere non solo la distruzione degli ebrei
Ma le dinamiche di annientamento che si sono accumulate nella maternità e che ancora non siamo riusciti ad allontanare per sempre dalla nostra esperienza collettiva
Il dovere di non dimenticare non deve impedire
Di guardare a ciò che succede oggi proprio perché è il passato che può meglio illuminarci il presente aiutarci a comprenderlo grazie
Ringraziamo il professor Flores D'Arcais salutiamo onorevole Boldrini che come accennato ci lascia
Anche
Stessa
Prima di avviare la tavola rotonda abbiamo due comunicazioni
La prima del dottor Silvio Di Francia da parte del Sindaco Marino e poi il saluto
Il
Professor passa comanda Presidente del museo che non è potuto essere qui presente oggi per l'emigrazione
Lustri ospiti io leggerò proprio per non portare via tempo al dibattito il saluto del sindaco anche per problemi di sintesi ma darò anche all'infine infine in seguito una piccola informazione perché ha stamattina letto i quotidiani
Di nuovo non è la prima volta
I tempi di realizzazione del museo della Shoah la possibilità appunto di realizzarlo in tempi che non fosse siamo poi biblici delle nostre amministrazioni
E al TAR è un
C'è un grido d'allarme che viene di nuovo lanciato una preoccupazione però dunque qualche brevissima informazione anche sullo Stato
Dell'arte di questi dell'iter di realizzazione Museo Nazionale della sua qui a Roma
Ora il Sindaco Marino invece che parla sono molto dispiaciuto non poter partecipare al convegno
Ma impegni istituzionali mi impediscono di essere con voi desidero comunque portarvi il mio saluto è quello di Roma orgoglioso che sia proprio la nostra città nella sede prestigiosa dalla Camera dei deputati ospitare
Questo convegno
C'è molta attesa città per la realizzazione del nostro museo della Shoah previsto all'interno del parco di villa Torlonia sarà un momento molto importante per la ricostruzione di una memoria giusta dalla più grande sconvolgente tragedia del ventesimo secolo
Come scriveva
Il premio Nobel per la pace Eli Wiesel nel suo libro forse più famoso la notte nel descrivere l'arrivo nel campo di sterminio di altri mai dimenticherò quella notte ma è dimenticherò quel fumo mai dimenticherò
I piccoli volti dei bambini mai dimenticherò quegli istanti che assassinarono il mio di volermi anima i miei sogni e che preso il Po il volto del deserto
Mai dimenticare come imperativo della coscienza come necessità morale ma anche come esigenza delle persone per continuare a sperare la memoria è materia molto delicata che va trattata con grande competenza scientifica e con grande forza del cuore
Oggi il problema con cui ci dobbiamo misurare come comunità civile è quello proprio te la continuità
I testimoni via via ci lasciano coloro scompaiono i voti le espressioni le parole che ci hanno accompagnato in questi anni questo doloroso viaggio nella nostra coscienza e allora
Non bastano più i libri con le parole scritte i film e documentari diffide sul tema dell'Olocausto e della sua non basteranno più i nostri personali ricordi
L'idea di un museo della Shoah
Nasce anche da questa necessità un luogo fisico che abbia un valore non soltanto simbolico seppur fondamentale ma serva come presidio dalla nostra storia e della nostra memoria un luogo dove poter assicurare
E nostri cittadini ma anche i cittadini del mondo
La certezza che quel grido appassionati di Eli Wiesel non rimanga inascoltato mai dimenticare oggi poi con nuove tecnologie ha parlato il professor
Marcello Flores D'Arcais
A disposizioni riusciamo a fare di più riusciamo ad esempio a mettere in rete la conoscenza l'istituzione di una sorta di museo diffuso in cui tutto si è condivisi condiviso e consultabili in cui la materia fisica di cui ha fatta la memoria
Oggetti pagine scritte testimonianze orali diventa le materia memoria immateriale può essere dunque ovunque è l'ubiquità della memoria
La triste ed inevitabile scomparsa di stimoli diretti della Shoah deve essere quindi di grande stimolo per la realizzazione di un futuro museo basato sulla precisione
Storico scientifica nessuna rinnovata capacità narrativa molti dei danni alla nostra coscienza sono provocati proprio da queste imprecisioni dall'approssimazione
Nella ricostruzione dei fatti a cui non possiamo arrenderci dobbiamo noi stessi
Ma principalmente nostri figli
A loro dobbiamo dedicare
Questo importante convegno perché come scriveva
L'autore di suo atto due l'ansimante il male assoluto perpetrato cons consapevolmente sul popolo ebraico del nazisti è compreso oggi meglio dei giovani
Una voce di speranza la sua che cita grande energia e forza per il futuro per realizzare al meglio nostro Museo Nazionale della Shoah
Ecco
Questa brevissima informazione qui presente progetti non so se se vorrà intervenire
L'Assessore architetto Maurizio Pucci Assessore ai lavori pubblici che ha preso in mano anche l'accelerazione dei tempi ed è la notizia proprio di ieri ieri sera che finalmente
è stata approvata la determinazione dirigenziale che approva l'appalto per l'inizio dei lavori del Museo Nazionale del
Nazionale della Shoah ovviamente con anche corredato Consorzio qualche cronista vuole
Poi faremo in modo insomma di farlo a vere anche corredato con la cosiddetta copertura finanziaria
Io posso soltanto dire invece o qui sostituito il Sindaco perché facevo parte dell'Amministrazione che per prima folle accogliere un appello che era l'appello a realizzare a Roma
Un grande museo controlli intolleranze e le persecuzioni che poi diventò per volontà dell'Amministrazione
La
Istituzione della Fondazione museo nazionale della Shoah appunto come come ricordavo poc'anzi situato in villa Torlonia ecco nell'idea
Di accogliere quell'appello e impegnarsi amministrazione allora il Sindaco Walter Veltroni c'era un elemento che
Meglio di me raccontato processo Darcais cioè vale a dire che come ha detto recentemente ho letto di un grande storico estremista
Forse la storia la più pericolosa delle discipline la manipolazione le manipolazioni e non so qualcosa del passato non c'è il pericolo che la memoria lentamente si disperda e parte arrivi insomma consegnata
A luoghi polverosi in realtà c'è la manipolazione
Quello che accade nelle nostre città nelle nostre vie nelle scritte nelle offese ma quello che sta accadendo
Che accada che accade ad esempio rilettura della storia dell'Islam
Da parte del Dash sono una manipolazione continua perché le manipolazioni l'odio l'intolleranza i conflitti si nutrono appunto
Di parole che vengono distorte dunque l'idea allora era appunto in villa Torlonia che stava rinascendo c'è qui
Piero Angela che ha contribuito a una parte di rinascita e villa Torlonia con un museo dedicato alla scienza e bambine la Tecnopan né di villa Torlonia
Era il momento in cui si si scavava e si scoprirà forse
Il più antico le più antiche catacombe ebraiche proprio lì villa Torlonia vicino dove sorgerà il museo ecco in quell'elemento museo non come un luogo appunto polveroso retorico
Ma come un luogo anche di confine di confronto di convivenza civile e di rilettura continua in fondo quello che sta accadendo nella rilettura
Del genocidio del popolo armeno di questi giorni a testimonianza cioè una continua battaglia civile
Contro l'intolleranza contro le persecuzioni nel ridare il giusto peso alle parole perché le parole forse non sono del tutto come pietre ma possono avere conseguenze letali grazie
Grazie do lettura del saluto
Del
Adesso dal leone Paserman che purtroppo non è potuto essere qui presente Presidente della Fondazione Museo della Shoah mi scuso anzitutto per non essere presente personalmente a questo importante convegno
Ma un contrattempo mentre ottenuto più del previsto in Israele
Dopo l'ANCI si era pensato che il razzismo l'antisemitismo sarebbero definitivamente scomparse la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo proclamata nel mille novecentoquarantotto scaturì proprio dall'esperienza della Shoah
Invece nuove forme di razzismo di xenofobia di antisemitismo sono riemerse in modo inquietante in Europa Italia completa
Non più solo graffiti sulle mura cittadine striscioni negli Stati
Ma l'utilizzo ben più penetrante pericoloso delinquente dei social network
Allora a parte la sanzione penale lo strumento di contrasto più efficace e duraturo deve essere la formazione delle nuove generazioni oggi conflitti sono diversi diverso eppure il razzismo e diverse sono le vittime la risposta però
Resta la stessa la risposta all'ignoranza all'odio la violenza l'intolleranza al pregiudizio razzista
E soprattutto l'educazione la riflessione la centralità della solidarietà della cultura della vita del rispetto dei diritti umani da qui
La cosciente presa di coscienza dell'universalità dalla memoria della Shoah che non riguarda solo gli ebrei dai quali viene stroppo spesso delegata ma parte integrante della storia d'Europa
Il museo della Shoah di Roma il cui spero potrà essere avviata breve l'effettiva realizzazione dopo tanti anni occorsi per superare gli ostacoli della farraginosa legislazione sugli appalti pubblici
Non solo sa non sarà solo un percorso espositivo permanente bensì anzitutto un centro culturale aperto verso l'esterno in continua crescita rinnovamento con il contributo di storici e ricercatori insegnanti e studenti
Un luogo di lavoro con attività e laboratori didattici di ricerca diversificate per competenze per ogni ordine e grado di studi
Il settore educativo curerà ogni aspetto riguardante la didattica per i corsi di aggiornamento per insegnanti all'attività per studenti
Dei viaggi della memoria alla conoscenza nella Shoah in Italia all'estero
Mostre temporanee permetteranno altresì de profondere focalizzare l'attenzione su particolari argomenti quali genocidio distribuiti perpetrati dopo la fine del secondo conflitto mondiale
La biblioteca la videoteca elettivi o costituiranno il più fornite aggiornato punto di riferimento nazionale sulla Shoah con materiale proveniente da tutto il mondo in parte anche in merito
Il nostro obiettive di raccontare lo stato della Shoah con l'auspicio che l'emozione la commozione pur inevitabili lascino spazio alla conoscenza una più profonda metabolizzazione
Perché si è evidente come e dove il pregiudizio di intolleranza e la xenofobia possono condurre l'uomo contro ogni speculazione revisionista ancor più negazionista
Io lo ringrazio
Questo Gattegna che ancora qui con noi il dottor Di Francia il professor Flores D'Arcais per questo avvio dei lavori che continuano con la tavola rotonda mi permetto di pregati di accomodarsi invito qui
I relatori della seconda parte del nostro lavoro
Sì prego
Questa
Questa seconda parte
Per la Provincia
Ha come titolo spazi fisici e spazi virtuali
Il
Il percorso che stiamo seguendo trae spunto dal ricco contributo di questa mattinata in particolare
Può valere la pena riprendere alcuni dei punti toccati dal professor sulla destra Canalis i rischi della memoria
Ragazza cavitazione banalizzazione
Il fatto che l'esperienza vasto ormai di musei che lascia
Ha messo in evidenza
Che la conservazione non è sufficiente
Anche sottolineato un aspetto che non so se i nostri relatori vorranno toccare della falsa alternativa tra conservazione mercato
Io
Sì io
Do senz'altro la parola a Corrado Augias scala uno vigenza legata al giornale e andiamo in questo modo questa parte dei nostri lavori
Quanto la
Buongiorno
Bene tempo di parola dieci minuti e mi pare
Mi ha fatto piacere ascoltare la relazione di del professor Darcais
Perché ha toccato un punto che per combinazione proprio ieri che era stato toccato da
Papa Francesco quando
Cioè
C'è stata e c'è tuttora in corso la querelle con la Turchia a proposito degli armeni
Il Papa ha detto
La coscienza maturata dopo la Seconda guerra mondiale va scomparendo
Il professor D'Arcais ha detto
La memoria immobile la memoria e situata tra virgolette la memoria cambia
Non è un dato fisso
E poi di questo su questo piccolo testo questo grande tema vorrei fare un piccolo intervento
Che parte da alcune considerazioni personali ma per cercare di trarne un significato
Meno personale e più vasto
Durante i mesi dell'occupazione di Roma io ero bambino i miei genitori la famiglia si era dispersa ne avevano trovato rifugio in un collegio cattolico che si chiamava e si chiama Santa Maria
Il muro di cinta del col ostile dove facevamo la ricreazione confinava con il carcere della Gestapo Aprilia tasso
Nel silenzio agitato del dormitorio
Sentivamo a volte arrivare attutite dei
Grida
Gli ordini secchi lecco dei colpi
Un giorno poi mio padre emersa dal buio e mi porto avvia tasso erano arrivati gli americani
Un prassi con tassi di quelli che c'erano allora venerdì neri ebrei e negli alberghi
Aveva sfondato la porta sulle scale dell'androne via Tasso c'erano tracce di sangue
Queste sono le mie memorie di bambino
Ho cercato
Un paio di volte a trasmetterlo ai miei nipoti e anche di questo mi ha fatto piacere che abbiamo accennato anche a questo tema della trasmissione orale il professor D'Arcais
E
Che sono ormai ventenni questo succedeva quando erano ancora bambini
E vedevo che coglievano il lato storico familiare di queste memorie il bisnonno che qualche volta rincasava in piena notte Magarò da far paura uscito da chissà quale buco
Non coglievano però nonostante fossero i miei nipoti il lato emotivo
Nel racconto che poi quello che incinte si incide più profondamente nella
Memoria
Io personalmente per molto tempo dopo la guerra ho avuto paura sentendo parlare tedesco che per me era la lingua non di campo e di petto offrendo ma di Kappler
Ra URSS Acton Youdem
Snello
Fra volte
Queste parole
Ci sono incise così profondamente nella memoria
Che anche adesso
Mentre in questa sala rassicuranti le pronuncio mi danno
Con un certo senso di disagio
La memoria è un sentimento da condividere
Ma a una condizione
Che sia partecipe e non di fatti ma di emozioni non di informazione di emozioni anche questo devo dire con una straordinaria coincidenza
Di sentimento e quello che ha detto è una frase che ho preso da quello che ha detto che cento adesso pocanzi il professor Barca
Ora
L'emozione
Che
Lascio a Porta suscitare
è la sua unicità
E la sua unicità
Tra i tanti eccidi crudeltà di cui il genere umano si è macchiato
Mai prima era stato pianificato a tavolino freddamente calcolando se posso dire così costi e ricavi lo sterminio di un popolo
Non nel caso degli armeni guardate un argomento di cui si parla adesso oggi nel caso degli armeni la Turchia un banale
Evanescente strumentale motivo di persecuzione l'aveva trovato
Ed era che gli armeni
Alcuni reparti Armeni erano inquadrati nell'esercito russo la Russia è
è stata in passato ed anche ai tempi della guerra fredda il nemico tradizionale della Turchia
E gli armeni erano visti come una possibile quinta colonna Russo all'interno dell'Impero ottomano collante che fosse questo è un pretesto fragile ma è un pretesto
Le cito degli armeni
Non è
Stato calcolato affretto è stato calcolato sulla base di un di un
Pretesto politico potrei dire lo stesso della delle persecuzioni contro i cristiani
Quando Diocleziano lancia la grande persecuzione contro i cristiani
Lo fa
Con un solido pretesto politico
Perché quella nuova setta religiosa che stava che si stava affermando a Roma e nelle province dell'impero
Era fatta da persone che
Rifiutavano di prelevare l'imperatore
Rifiutavano
Rifiutavano di sacrificarsi
Rifiutavano il giuramento rifiutavano il servizio militare
Ed erano visti come un possibile germe di disgregazione dell'impero come poi
Una solo una cosa una solida tesi storica firma vedi Gibo
Sempre i tiranni hanno cercato un pretesto politico militare patriottico di si sono nascosti dietro non
Nel caso della Shoah
Non ci sono pretesti a parte l'evanescente pericolo giù dai Comuni viale non ci sono pretesti è un freddo calcolo assassino
Scaturito da una mente malata
E che ha fatto purtroppo ha soggiogato i sentimenti nella coscienza quasi l'intera di un popolo posso richiamare il titolo di quel bel libro di colpa grave
I volenterosi carnefici di ritirarlo esattamente questa il problema della memoria cari amici colleghi
Gentile che persone che mi ascolta cioè trasmettere non solo i fatti ma l'emozione che li accompagna
E che ne scaturisce
La scrittrice israeliana Lisi d'Oro
Parlando di memoria ha raccontato la follia di una sua vicina che si chiama fatela perché si chiama adduceva
Che raccontava al suo cane di come si fosse costretta sorridere mentre uccidevano sua madre pensando povera bambina che così non si sarebbero accorti che era ebreo
I silenzi e di sua madre ad ogni domanda rispondeva io penso ai morti tu pensi ai dieci
Sono parole che rimangono fino ad oggi come perno della domanda su che cosa bisogna costruire la memoria allora
Per rispettare i tempi anzi addirittura risparmio un paio di minuti alla vostra pazienza
E allora
Su che cosa costruisca la giornata della memoria il museo della Shoah necessari i tanti libri le memorie dei sopravvissuti che si dicono le fanno sempre di più
Sono tutto quanto è possibile fare cerimonie pubbliche rievocazione in tv i ragazzi delle scuole che vanno ad Auschwitz un grande misto di cose positive costruttive e necessarie vorrei dire insieme ad altre banali elettori
La verità amici miei è arrivato alla mia veneranda età
La mia sensazione è che sono i vecchi sanno davvero pensare ai morti possiamo trasmettere il più a lungo possibile i fatti ed è giusto che lo facciamo
Ma senza troppe illusioni perché la loro eco intima il dolore lo struggimento la paura la nausea
Di quei fatti del corredo emotivo
Che li rende vivi diventerà sempre più evanescente fino a quando la Shoah rientrerà anch'essa nel grande libro nero della ferocia umana allora
Che fare
Guardate
La
La cosa è difficile semplici e nello stesso tempo la risposta caro Presidente Gattegna
La risposta è difficile è semplice
C'è stato prima
Il Ministro Gelmini ha detto unire culture memoria ecco questo e fare qualche cosa
Unire la cultura cioè il più grande alto grado di informazione possibile al più alto grande forte e diffuso sentimento della memoria
Lo salveremmo tutto con questo
Ma forse
Salveremo l'essenziale grazie
Credo che avremmo molto di riprendere nel corso della mattinata anche quest'ultimo interrogativo io riprenderei seguendo l'ordine dei lavori la parola Pierangela lo salutato ricordando
Il mio maestro Aldo Visalberghi che citava Pierangela come un maestro della pedagogia e realtà mi viene in mente Visalberghi anche perché è uno dei suoi libri più importanti si chiamano educare per quale società
Non sono io ad aver proposto questo titolo ma la coincidenza
è molto interessante prego
Sì effettivamente io
Sono noto soprattutto per fare dalla divulgazione persone della comunicazione e in questa veste chiesto lo stato invitato concreto coesione in particolare per quanto riguarda
La nuovo il Progetto del museo dalla Shoah chiare
Come dire l'architetto zero progettista
Allora
Io penso che in occasione di questo museo sia bene porsi un problema generale
Ed è quello di dire ma lascio alla dobbiamo vedere semplicemente come un fatto storico una rievocazione di una tragedia di uno sterminio
Per cui ogni volta poi nel giorno dalla memoria oppure portando alle scolaresche si dice vedete cose successe non deve più succedere
Questo è importante totalmente
Però secondo me non basta
Museo della Shoah deve essere un'occasione per colpire al cuore
Le persone che vanno a vedere
Non so se alcuni di voi sono stato io a Gerusalemme al museo privo gli adolescenti della cosa che a me ha colpito molto sento dire da tutti quelli che lo hanno visitato è questa
Senso di oppressione di cui
Cerchiaia entrando in questi tumori queste
Strutture e quindi si esce veramente molto colpiti
Rimane però sempre una cosa un po'lontana neanche secco prende il cuore delle persone
è io credo che in occasione di questo museo bisogna cercare di
Fare immedesimarmi alle persone in quello che è successo perché non debba succedere più quanta che potrebbe succedere a te
Io faccio un esempio
Sommando Aldo sarà ricordato da mio padre
Che ha avuto questa onorificenza dei giusti proprio da una presa d'atto dei treni ma io a Roma in quel periodo io sono molto vecchio e
Art nel quarantaquattro per i costi sedici anni quindi però
Buongiorno troppo
Seguivo vera ricorda economato benissimo tutti queste pratiche sotto falso nome o fingendo di essere dei malati riesci a trovare un'intesa già frequentati tutti i giorni
E la cosa che non capivo dicevo ma Cristicchi sono persone come me
Hanno un cognome diverso ma non vedo nessuna differenza
Perché devono essere perseguitati e come dire tutti quelli che hanno il cognome scenico elimini vanno in capo agli controesame insomma più volte guardate che non è una battuta
Io recentemente quindici giorni fa ero a Parigi mi sondato cella con un vecchio amico ebreo con la moglie che ha avuto tutta la famiglia sterminata
E ogni tanto ci ritroviamo
Perché il piacere di rendersi e marito sei che sono diventato bisnonno a complimenti cioè il figlio di mio figlio ha voluto un figlio Findim Trimarchi nere
Ma sei devo dire una cosa
Io ho chiesto al mio nipote di dare a questo suo violato non è il suo nome che ebreo chiaramente ma in nome della madre
Per evitare che abbia problemi e poi in seguito e questo mi ha colpito molto valide settant'anni dopo la fine delle persecuzioni almeno sul calendario
Cercherò una cosa del genere da una persona che ricettore di questo cognome per chiarire giudice
E mi dicevano per in Francia Paesi civilissimo ma
E ogni anno cinque mila persone vanno in Israele
Allora al dirà insomma è un è un seme una serpe che continua
Bill hanno secondo me fare in modo che le persone capiscano
Che è qualcosa che potrebbe capitare a loro che andasse verso una cena a casa arrivano due signori
Coi baffi dicono prego si attui venga con noi e lo spediscono sul balcone da qualche parte amore questo euro deve capire che è una cosa che riguarda tutti non gli altri
Abbiamo avuto povertà sensazione in questi giorni con questi massacri dei cristiani che lui era proprio il cognome per così dire
Tu sei cristiano allora tutto girato attorno dall'altra parte cioè tutti uguali però uno che aveva una targhetta diverso Abate
Ecco questo credo che la gente lo dovrebbe capire bene quindi è un'esposizione
Del maison quanto abbastanza di musei allestimenti museali
Solitamente sono molto noioso e queste cose qui son belle prediche sono delle cose che passano sopra
Naturalmente il contesto storico importante quello che capire le cose ma poi deve essere colpito dalla sua capacità di immedesimarsi perché noi siamo degli esseri sociali
C'è una ricerca italiano è molto interessante professor desolate di Parma che ha scoperto quelli che si chiama i famosi neuroni specchio Peroni specchio sono il fatto per esempio si è
Voi vedete qualcuno che fa
Lo sforzo anche voi virilmente stimate se qualcuno ride cominciata di terreno anche senza sapere perché perché c'è una specie di ecco
Lo specchio attraverso proprio neurologico che è la base dalla socialità del rapporto con gli altri dall'amicizia l'affetto dei sentimenti per cui ci si riconosce degli altri ma noi abbiamo questa polarità
Altro risvolto e egoismo ci accusano degli altri ma molto di noi stessi
Quindi bisogna attivare quel tipo di sensibilità
Questo è un lavoro naturalmente che devono essere prese d'esser fatta dagli esperti ma io vorrei mettere molto in guardia su questo e l'architetto Zevi a
Come nello Yad Vashem ma in modo diverso
Giacché reato nella struttura il messaggio
Messaggio è dentro quella scatola nera con tutti i nomi sollevata da Pirone che già di per sé racconta monto
Però l'allestimento interno deve poter far parlare di oggetti non soltanto vederli ma capirli
E
Colpire il visitatore questo credo che sia molto importante altrimenti i discorsi sono delle commemorazioni dove poi
Finito tutto la gente non a caso pensa più a niente
Un'ultima cosa che mi ha colpito che non c'entra niente ma che in un certo senso centra
è che
A proposito di passacarte che stanno venendo stati evocati qui IED Armeni industrie di scippi
Il tutto si eccetera tutte questi queste cose che avvengono continuamente nel mondo
Bene Antezza ma molti mentre una volta in un modo un po'curioso
Io avevo seguito tutto il progetto poi alloggi cioè dello sbarco sulla Luna
E Molteno solo ricordano mai il primo volo chi è andato solo l'una la prima missione era quella della Polo otto non troppo lunghi sei mesi prima sette mesi prima
Più o meno la missione semplicemente ad andare sulla luna girare intorno e tornare indietro senza atterrare questi poveracci quindi ha fatto tutto questo
Vuolo molto rischioso senza diventare Cerri paghiamo le ricorda più nessuno
Allora io erano Houston è stavo facendo la telecronaca diretta di questa missione
E per la prima volta a metà strada quindi a duecento mila chilometri dalla Terra
Hanno attivato una telecamera in bianco e nero facciano la carnagione diretta dallo spazio ed era la prima volta che si vedevano a terra dallo spazio perché fino all'ora erano semplicemente queste
Queste missioni di in orbita terrestre si vedeva la curvatura terrestre vanno all'attacco a duecento mila chilometri
E io quando ho visto mi ricordo che ero indirette stavo parlando al microfono per commentare le immagini mi ha preso pronto allo stomaco questa cosa qui perché
Si vedeva questa panchina bianca in mezzo al nero del Kosovo con l'Estero LTF il tono racconta insignificante inversa otto dove sto diverso
E io ricordo che il proprio commentato in questo modo a pensare che qui c'è gente che fiscale la rete succedere che sembra deteriore che fa i massacri
Passiamo al signor Moratti questo
Da
Piccolo pianeta con l'ora ora ad un settore
Sottilissima che viaggia a cento mila chilometri intorno a una stella ma figuriamoci
Ecco
Per dire che
Questo tipo di sensazione è importante ma non basta perché è una cosa comunque astratta di un momento io credo che veramente per far capire
Quello che è successa a ciel potrebbe succedere che continua a succedere
Occorre che le persone capiscano che è una cosa che riguarda anche loro o che potrebbe
Riguardare archeologo
Quindi mistero che sia in questa linea crede la comunicazione in generale ma in particolare il museo della Shoah possa restare realizzato grazie
E credo che le sfide trovino un'interlocutrice interessante da questo punto di vista che dottoressa procace si occupa di conservazione ma su questo tema
Affrontata anche la riflessione non modo pianti Azzi prego
Bene non solo mi occupo di conservazione ma di conservazione di archivi quindi un conservatore dei più biechi fu costituita però insomma mi auguro anche con
Qualche apertura
Io vorrei provare a declinare alcune delle cose importanti che sono state dette e in particolare i due interventi che mi hanno preceduto proprio dal punto di vista
Di
Come potrebbe di quali ragionamenti possono essere fatti
Immaginando un museo della Shoah sulla scorta dell'esperienza che nell'ultimo degli ultimi decenni sono state fatte nella costruzione
Direi non solo di musei della Shoah ma in generale di musei storici e di musei dedicati alla storia contemporanea
Perché e una delle prime riflessioni che mi sono venute in mente è che se noi vogliamo metterci
Dal punto di vista di un giovane visitatore che guarda alla Shoah diciamo con una lontananza nel tempo notevolissima con una assenza di memoria come spesso accade
La prima domanda cui Museeuw deve dispone deve rispondere necessariamente eh perché è opportuno perché è giusto perché è utile attesi
Conoscere questa questa storia e rifletterci sopra quindi il museo della Shoah beve anche rispondere a questa domanda
Rispetto al visitatore che immaginiamo una classe che viene portata lì
Deve quindi anche
Parlare della relazione col presente
E non solo e non tanto come spesso è stato detto e
E necessario naturalmente rispetto ai problemi del presente alle concrete
Realtà presenti massacri di genocidi le discriminazioni razzismi ma anche rispetto al problema
Della responsabilità individuale del cittadino chiamato a scegliere quale posizione prendere o se non prendere posizione
Rispetto a questi eventi quindi questo e uno a mio avviso dei nodi che comunque il museo narrando fatti e suscitando emozioni dovrà affrontare
Qualunque sia poi il mezzo che viene scelto in un certo senso deve essere un museo che non si realizza più di tanto
Un museo storico è un museo della Shoah in particolare
A anche una serie di caratteristiche assolutamente particolari che lo accomunano ad altri musei dello stesso tipo ma che in quello della Shoah sono particolarmente importanti
Non è un museo come gli Uffizi per capirsi che si è raccolto intorno a una collezione sedimentata nel tempo ben individuata prodotta dai medici o che
O chi altro
è un museo che deve costruire la sua collezione collezione che non necessariamente è fatta di begli oggetti
Lo starò oggetto quello che si chiama in gergo insomma Lello già la Gioconda nella sala dell'usura
Che di un museo della Shoah scusate io lavoro silenziatore
Solo
Nascere
Scusatemi e si vede che non ho fatto bene
Dicevo che l'oggetto centrale può essere un oggetto non bello
Per esempio mi sono venuti immediatamente in mente i bidoni dell'arte dei diari dealing Brummel Museo del sociale ghetto di Varsavia oggetto banale di uso comune tutt'altro che bello che però focalizza l'attenzione del visitatore
Quindi
Il museo della gli oggetti esposti in un museo della Shoah hanno assoluta necessità di contestualizzazione
Di una contestualizzazione che ne spieghi il senso
Andando a quello che il il mio mestiere più specifico
Cioè i documenti d'archivio un museo della Shoah che necessariamente per non essere un museo Musil realizzato come ho detto comporta o col bisticcio usato prima
Deve essere un centro di studi un centro di ricerca deve essere un centro di stimolo di studio e ricerca e un centro educativo
A assoluta necessità come del resto tutti i musei storici dei documenti d'archivio allora
Tralasciando l'aspetto del conservatore cioè che i documenti d'archivio tendenzialmente non vanno esposti se non a rotazione e vanno e semmai se devono essere esposti permanentemente meglio la copia digitale se non si rovinano
Resta il fatto che il documento d'archivio è un elemento che racconta una storia se contestualizzato quindi il ricercatore che lo trova nell'archivio perché
Fa parte diciamo del museo è un ricercatore che lo vede all'interno del suo contesto il visitatore del museo hanno necessità di vedere a quale
Contesto archivistico storico appartiene quel documento mi spiego con un esempio perché sennò credo proprio di non essere stata chiara
Nel museo storico Galli nell'archivio del Museo Storico e la liberazione di via Tasso sono conservate le due due pezzi della lista delle persone trucidati alle Ardeatine
Non si comprende
Molto di queste due lì di questi due brandelli di lista
Se non si sa che uno è quello prodotto all'interno degli uffici che avevano sede in via Tasso di nazisti quegli uffici dei
Delle della polizia
Tedesca
Quindi ed è l'aiuto in liste
L'altro e quello prodotto dalla polizia italiana ed è una lista di svariati cittadini perché come è noto a via Tasso furono trucidati ogni genere di cittadini romani
Allora il fatto che l'aiuto in liste sia stata prodotta negli uffici di via Tasso che la lista e che l'altro pezzo di lista sia prodotto negli uffici della polizia non è privo di significato ci dice tanto e quindi se noi esponiamo lo dobbiamo spiegare
In qualche modo
Questo per dire che una delle necessità fondamentali di un museo della Shoah anche raccontando la storia è quella di
Contestualizzare tutto quello che fa parte del percorso espositivo
E un'altra delle cose importanti e quella di raccogliere una delle esperienze di
Positive del delle e la creazione di musei de storici e di storia contemporanea gli uni diniani cioè quello di porci in dialettica con i luoghi della memoria presente nel tessuto cittadino
Museo diffuso della resistenza di Torino per fare un un di questo uno degli esempi più classici di questa cosa ed infine
Quello di produrre
Da una parte sto STU produrre o collegarsi da una parte a strumenti di ricerche vengo agli spazi virtuali che hanno il grande pregio di essere praticabile anche quando il museo ancora non c'è
Perché basta un website tra
Sia atti consentire il collegamento a tutto quanto a tutte le banche dati create dal museo non create siano state prodotte rispetto a questo sia di
Produrre
Una fruizione di informazioni
Tipicamente di documenti ma non solo che sia invece con un impianto educativo divulgativo
Che è un'esperienza che in questo momento si sta facendo in musei e non solo di ogni genere tipo penso al percorso virtuale di visita al rifugio segreto di Anna franca sul sito del museo della casa di Anna franca
Penso a una serie di portali a un portale in particolare che abbiamo realizzato che è quello del portale degli attivi per non dimenticare
Che un portale dedicato agli anni del terrorismo e delle stragi in Italia e quindi e che ha una funzione prevalentemente educativa e didattica quindi deve muoversi su un duplice
Livello
Che non prescinderne dalle mozioni né dai fatti perché nei documenti a cui penso per l'esposizione c'è sicuramente un spazio per le fonti orali
Anche se
Anche se contestualizzate e con
E ovviamente adeguatamente spiegate
Penso di potermi fermare con i tempi credo che parafrasando una domanda che chi ebreo conosce bene
Alla a l'inizio di qualunque Progetto di allestimento di un museo della Shoah va posta anche la domanda perché questo museo diverso dagli altri musei
Grazie interessato la caccia credo che l'Umbria si è più comodo se qui perché hai
Sì
Con l'architetto Tamburini che è qui presente con il quale abbiamo condiviso l'intero percorso di questo progetto abbiamo instaurato costantemente
Un dialogo con
I fratelli maggiori dimensioni e probabilmente anche per qualità che venivano realizzati nel corso degli anni
In giro per il mondo
Non c'è spazio non c'è tempo oggi per parlare diffusamente di questi altri musei e quindi
Ho pensato di raccontare fondamentalmente questo dialogo che abbiamo instaurato nel corso della progettazione un dialogo che ha
Cercato di toccare i vari
Aspetti nei quali si articola un progetto di architettura a cominciare dal contesto urbano è stato detto il museo della Shoah sorge a villa Torlonia questa bellissima
Villa eclettica popolata da edifici i più strani
E dominata dalla palazzina reale dove come sapete abitato Mussolini nel corso degli anni trenta quaranta e dove si trovano nel sottosuolo due importanti catacombe che bravi
Il museo dalla sua sorgerà sul lato opposto che spetta la catacombe lungo via Alessandro Torlonia
In un lotto inedificato che l'Amministrazione D'Antoni ha permutato con i proprietari proprio per realizzare in questo luogo così significativo Illy museo nazionale le lascio
Come si sono comportati i fratelli maggiori rispetto al contesto urbano
Qui siamo a Washington il primo museo nazionale della Shoah importante
In America
E come vedete la scelta è stata trovandosi nell'aria del molti Washington cioè che la grande edilizia rappresentativa
Di assumere un atteggiamento di emulazione in qualche modo del carattere aulico della dicitura presente così come all'opposto a Berlino un museo che tutti conoscete Tia
Dimostrato come pochi altri la grande importanza dell'architettura che veniva citata da Piero Angela né il messaggio proprio di un museo
Vedete che il il nuovo edificio che nasce come espansione di questo edificio storico in realtà rappresenta un terremoto totale che travolge edificio preesistente al punto d inglobarla poi
Rapidamente perché anche questo edificio è diventato parte oggi del museo
Di storia ebraica perché il Museo di Berlino è un museo di storia ebraica anche se la la sua architettura parla talmente tanto di Shoah che a un certo punto è stato proposto una volta finito
Di lasciarlo vuote dedicarlo a memoria ed era fra cosa che non è successa ma che racconta qualcosa dell'architettura
Gerusalemme Yad Vashem ne parlava
Piero Angela ci troviamo in questa meravigliosa collina di Gerusalemme dedicata fin dagli anni Cinquanta alla Shoah la sommità di questa collina viene offerta a un architetto che potrebbe poggia al di sopra un magnifico e tranquillo edificio e invece questo architetto generalmente
Per fortuna questa collina con un siluro al cui interno è ospitato il museo della Shoah
E qui siamo a villa Torlonia nella zona di villa Torlonia qui siamo
Allora questa è la casa delle civette il museo della Shoah e in una posizione
Molto più ribassata e come vedete il sì colloca nel suo contesto in maniera
Molto discreta da un lato vedete che è più bassa degli edifici circostanti
è molto più basso come quota rispetto a villa Torlonia nello stesso tempo però non rifiuta di parlare un linguaggio architettonico squisitamente contemporaneo e neanche come vedremo
Di rappresentare compiutamente la funzione che
Chiamato rappresentare
Questo è la visti della visione del museo da villa Torlonia quindi questa scatola nera di cui parlava Piero Angela su cui torneremo brevemente
Come me un altro corpo edilizio di carattere fa di mattoni laterizio che costituisce un porno snodo dei percorsi
Un volume trasparente che contiene anche essi contiene i percorsi verticali su cui tornerò fra poco perché è un tema importante e la caffetteria affacciata sul piano
E questo è l'ingresso da villa Torlonia
Che tende a spiegare quello che dicevo prima che con l'architetto Tamburini abbiamo cercato di rappresentare cioè una presenza discreta
Che non
Che peraltro entra molto bene dentro una villa che come ho detto è che etica e a e chi la conosce le presenze più strane dalla sera modesta
Al
Palazzina medievale eccetera quindi è una villa che esalta la diversità architettonica e quindi diciamo non preoccupa da questo punto di vista
E iniziamo il percorso con il percorso dei giusti questa è una questione molto importante che ha dato luogo
A molte discussioni perché il mettere
Così in primo piano attraverso il percorso una lì un importante percorso di accesso al museo questo percorso che vedete che supera il dislivello fra
Villa Torlonia e l'ingresso del museo è un qualcosa che
Può fare apparire è stato sollevato questo tema e non è peregrino può fare apparire
La presenza dei giusti come un qualcosa dimensionalmente più importante di quello
Che
Purtroppo che è stato è vero
Ma è anche vero e poi Gabriele Nissim spiegherà meglio diciamo il senso di queste cose è altresì vero che
Le vittime certamente vanno ricordate i Giusti sono quelli che danno l'esempio cioè mostrano qual è il punto delicatissimo in cui l'osservanza la dovuto osservanza delle leggi
Cara Cima nella complicità nei confronti di un crimine che sta compiendo un regime e quindi del contante atti attivare come minimo come il minimo come nel caso dei giusti la disobbedienza civile
E quindi attraverso questo percorso dei giusti si accede al all'ingresso del museo
Attraverso
Una scelta architettonica una scelta che tonica che ancora con un breve confronto con
Con
I fratelli maggiori si vede come a Washington sia
Praticamente un museo con due anime se lo guardiamo da questa parte e poi vedremo brevemente all'interno è un museo duro che usa
Un linguaggio metallico capace di rappresentare la tragedia che è chiamata a rappresentare ma nello stesso tempo si presenta in facciata con un'effigie di carattere
Diciamo tradizionali quasi monumentale Piera ambientale anzi
Molto all'interno del contesto scelta che come abbiamo visto è opposta a quella che viene fatta a Berlino dove invece viene rappresentata diciamo una sorta di
Enorme frattura di deflagrazione che lascio a
Dico la Shoah anche se ripeto Museo di storia ebraica ma l'edificio parla di Shoah molte più che di storia ebraica la deflagrazione che lascio rappresenta all'interno della storia europea
Ancora a Gerusalemme ne abbiamo parlato questo siluro questo tunnel è che era presente in maniera straordinariamente eloquente quello che la visione
Israeliana della Shoah ovvero abbiamo attraversato un inferno rappresentato da quel tunnel ma alla fine le facce di questo tunnel faccio inclinate si sono aperte
Per affacciarsi su questa splendida valle di Gerusalemme che rappresenta in qualche modo la ricostituzione di un'altra Uto nomina del popolo ebraico un'autonomia nazionale dopo duemila
La scatola nera che citava Piero Angela perché la scatola nera perché
Una visione diciamo in qualche modo
Improntata a una riparazione a una compensazione che lo Stato che la nascita dello Stato di Israele da questa tragedia in Europa non ce la possiamo permettere
Io credo che la Shoah sia stata un suicidio culturale del nostro continente
Allora un suicidio culturale eh una scatola nera
I cui mattoni sono costituiti dai nomi dei deportati
E questa scatola nera e sollevata sulle nostre teste ad indicare che quando ci passiamo sotto il senso di stabilità che ci comunica un senso di stabilità che deriva
Danni di stabilità
Continua anche la nostra civiltà permanente che la nostra civiltà europea non può non avviene avendo perpetrato utili un crimine come lascio
Questa scatola nera si affaccia diciamo sulla strada
è la vedete diciamo tagliata per capire come per ritenere pensare di realizzare un volume diciamo di dimensioni ridotte di altezza ridotta abbiamo dovuto fortemente scavare
Nel sottosuolo per dal museo lo spazio il mini lo spazio minimo necessarie
Ed è quel percorso museale il percorso museale lo confrontiamo con gli altri ecco Washington all'interno dei dette questa doppia anima
Di di fronte a quell'ingresso così aulico abbiamo poi invece
Questa architettura molto di forte suggestione che introduceva una serie di ambienti che attraverso le fotografie le parole i reperti
Dei campi di sterminio comunica fortemente
Anche sul piano emotivo
Berlino
Altrettanto vedete questi corridoi continuamente spezzati lacerati
Tanto diciamo sulle da dai tagli che abbiamo visto sulle sulle pareti e che sono che sostituisco dell'est lacerazioni che sostituiscono
Le finestre degli ambienti molto suggestivi
Attore
Il nostro percorso MOSE e qui scusate siamo ancora a Gerusalemme ecco quel tunnel che vi raccontavo che vedete continuamente interrotto in maniera tale che si possa penetrare all'interno delle sale che
Circondano il tunnel stesso e in cui raccontata la vicenda storica della Shoah
Il percorso museale del Museo di Roma e un percorso che ha una caratteristica importante
è completamente privo di barriere architettoniche e continua
Questo per due motivi una banalmente museale essendo un edificio che ha sviluppato soprattutto in verticale qualunque cosa diversa avrebbe comportato la necessità di interrompere continuamente il percorso di visita per prendere le scale un ascensore passare a livelli feriti
Il secondo è di natura forse più culturale per dire che così come il nazismo una sottolineatura delle differenze fra gli uomini per
Cercare di imporre la prevalenza di una componente su tutte le altre
Il museo della Shoah esalta le diversità in funzione dell'incontro del dialogo e quindi esalta le diversità volendo però dare a tutte la stessa opportunità del cammino e quindi qui
Vedete contemporaneamente il percorso dei giusti che si sviluppa sempre con una pendenza possibile e le sale rampa che caratterizzano il
Museo della Shoah
In cui diciamo si sviluppa il rapporto in continuo
Attraverso appunto una lieve pendenza che si raggiunga Congedo aggiungendo subito alla sommità attraverso questo scalone che è una lama di lusso che percorre dalla sommità fino molto in profondità nella terra
Taglia diciamo questo volume e contemporaneamente è un avvicinamento
Faticoso all'inizio del percorso di visita che evidentemente possono percorrere dei giovani che sono la maggior parte tiri dei visitatori mentre
Tutti gli altri avranno due comodi ascensori che li portano all'inizio della vista
Che poi diventa continua e la stessa per tutti
E questo è il percorso di visita che incontra
Queste sale queste sale rampa di cui vi ho parlato e che sono quelle per le quali
Il convegno di oggi vuole aprire in primo luogo ad
Volutamente le ho lasciate così nude perché sono quelle su cui
Il convegno di oggi in qualche modo dovrebbe rappresentare l'apertura della discussione con degli interventi
Della rilevanza dell'importanza di quelli che avete già sentito che sentirete
Nel corso della mattinata
Questi percorsi a un certo punto verticali si proiettano all'esterno in quel volume di cristallo che abbiamo visto all'inizio nel visione da villa Torlonia
Attraverso questo
Contenitore di
Percorsi verticali cioè quello che consente di raggiungere il livello più basso
E che un volume in piena luce che lavora in dialettica con la scatola nera cioè la dialettica fare luce e ombra e quella
Su cui
Ognuna delle nostre vite
Come dire attuata la propria sfida e quindi è rappresentata
A questo contrasto che si ripete tre volte fra
Luce e dunque fino ad arrivare nelle
La sala più ampia che è anche quella diciamo più bassa rappresentanti in qualche modo purtroppo un percorso verso il baratro
Dove in questo ambiente un po'opprimente
Sarà contenuto ivi un plastico ricostruttivo
Del campo di sterminio di Auschwitz che la Fondazione il gruppo di lavoro della Fondazione Museo della Shoah ha ricostruito con la maggiore esattezza filologica che sia manifestata
Raggiunte
Il percorso di vista è finito si risale
Attraverso un piano di servizi cioè amministrazione biblioteca al Consiglio
Sala conferenze affacciato su
Un una Corte aperta che si trova immediatamente di fronte per risalire poi infine al
A livello superiore
Dove
Si trova una una sala consultazione e sala computer e si continua infine
Con una
Con la caffetteria proiettata all'esterno dell'edificio che
Sì
Apre diciamo Argentina ci è costato un giardino che
è tutto costellato le pareti dai
Dai nomi dei deputati
Italiani
E che rappresenta un momento evidentemente di relax prima di prendere la via dell'uscita dove
Il fumo lo spazio aperti o importante una specie di
Piazza
Si passa sotto questo volume
Del
Della scatola nera
Che non ha oggi e quindi da questo senso di instabilità che potrebbe
A rovesciarsi di nuovo che vuole essere il messaggio inquietante
Che il museo della Shoah s'intende comunicare e che oltretutto diventa sempre più basso mano mano che si guadagna l'uscita per avere poi diciamo dalla strada la questa visione del museo
Questo il museo un museo concepito
Alla mette mille due mila cinque per la prima volta e che ha
Diciamo subito comunista una trafila molto lunga che per fortuna oggi sembra è fatto un altro passo avanti per quello che ci è stato
Riferita da Silvio Di Francia
A cui l'aveva riferito l'Assessore Pucci che è diciamo la figura
Politica responsabile di questa allora questo
è
L'incontro di oggi è chiamato a dire cosa mettiamo dentro quegli spazi
è stato fatto un lavoro e voi sapete che gli ultimi trent'anni che sono stati quelli che hanno prodotto gli altri musei che vi ho fatto vedere purtroppo velocemente in parte anche questo
Sono stati gli anni che da una parte hanno conosciuto la ricostruzione
Filologica della Shoah era molto importante fare questa ricostruzione
Perché
Desiderio di di vedere
Lo sterminio degli ebrei dimenticato come purtroppo è stato a lungo ed è ancora conteso lo sterminio degli enti
Degli armeni questo desiderio non avesse ad attuarsi a a realizzarsi
E contemporaneamente
Sono stati trent'anni che sono stati richiamati
Ove a me appropriatamente l'era del testimone cioè in cui
Dopo i primissimi casi che si ricordavano e come diceva Marcello
I
I sub i sopravvissuti hanno parlato ai loro i punti ora
Questo
Queste queste poca a come emblema
I viaggi a Davos nei quali si sono incontrate le scolaresche e con chi i testimoni i superstiti
Dei momenti assolutamente grandiosi
Che hanno
Come dire portato a conclusione queste poca di contemporaneamente ricostruzione filologica e
Sorge civilizzazione del ricordo della Shoah attraverso i testimoni ora
Questa
Periodo in qualche modo va a concludersi va a concludersi perché
Speriamo più lentamente possibile ma
I testimoni danno scomparendo
E perché
L'aspetto filo logico che è stato così importante in qualche modo
è
Non è concluso perché la ricerca storica non è non si conclude mai ma certamente
A
Svolto la sua funzione ora la fondazione Museo della Shoah
Ha fatto un lavoro straordinario nel corso dei suoi anni di vita nella ricostruzione figlio nella raccolta di documentazione straordinaria
Nell'organizzazione nella guida di viaggi nei campi di sterminio altrettanto straordinari
Oggi però come è stato detto da Marcello ma da tutti gli altri siamo entrati in un'epoca diversa in un'epoca in cui
Siamo dopo l'era del testimone il quindi
Accanto a tutto questo patrimonio che comunque c'è va diffuso il museo della Shoah e anche il figlio dell'era del testimone però
Per il momento storico in cui sito in cui nasce deve anche proiettarsi verso un'epoca successiva un'epoca successiva
Nella quale
è indispensabile inventare una nuova narrazione della Shoah una narrazione che cito da Marcello
Stimoli un'adesione i danni identitaria I valori universali questa è
La scommessa
Cioè
Far capire attraverso la memoria dei termini che vivere una società pluralista una società basata sul confronto basata sulla giustizia sociale e molto più bello che ridere
Una
Società basata sull'intolleranza e quindi
Il confronto che si è voluto oggi come tante voci diverse pochissimi specialisti della Shoah eh mirato soprattutto acquisto
è un conto aperto dal presidente Mugerli per la fondazione Museo lascia che non è c'ha potuto raggiungere ma ha mandato un messaggio e che verrà concluso dal Presidente onorario
Della Fondazione Museo della Shoah poi suffisso ma nello stesso tempo l'incontro di apertura per cercare
Negli anni che speriamo cominceranno presto di costruzione del museo
Dimettere appunto una narrazione
Che
Possa rispondere alla domanda che ci siamo posti oggi quale memoria vogliamo per
Quale società ecco questo convegno vuole essere anche e nell'interesse degli architetti degli storici di tutti un'apertura diciamo di elaborazione collettiva su questo tema importante grazie
Io ringrazio Lucca che
Egregiamente
è offerto un panorama del museo neanche una sintesi dei quesiti
Ne riprendo solo uno perché poco fa mi è stato confermato che la professoressa zucchero maggio non sarà qui con noi perché
Interna
Salute estremo a suo padre quindi
E
Prima di passare la parola
Ad Anna Foa per coordinare la seconda fase faccio quello che mi è stato chiesto di in qualche modo di richiamare tre o quattro principi
Di quella disciplina che è anche professor Barca essa richiamato Shennan Neuroscienze la psicologia
Dell'apprendimento rispetto a questo tema quando ne abbiamo discusso con cui sino al dunque maggior prima di questo incontro abbiamo faccio riferimento ad alcune delle cose una delle quali
E quella che ha ricordato adesso Luca cioè che
C'è un passaggio generazionale di estrema importanza abbiamo ricordato un autore che ha scritto un libro importante che si chiama Nice e il libro e memoria Observer come membro in cui è nato dal contesto
Ma qui ci sono due principi che può essere importante
Richiamare in questa sede mi auguro che poi avremo modo di recuperarli direttamente dalla delle lo zucchero ma le hostess
Il primo e che
Il contesto naturale è un contesto di oggetti è un contesto di luoghi è un contesto di memoria ma è un contesto di vita e di esperienza delle persone attraverso le quali
Si realizza un filtro rispetto a ciò che esso serve a ciò che si sente
Ed è un filtro che consente di considerare le cose a essere in uno dei capitoli di questo libro che ha fatto storia nella ricerca sul sulla memoria
Parla di istantanee di incisioni c'è constata come osservatori di uno stesso fenomeno possano vederlo com'è una semplice istantanee un passaggio momentaneo qualcosa di cui
Prima possibile
Si cercherà di non vera alcun ricordo
E nello stesso tempo di come lo stesso evento possa essere un'incisione rispetto a ciò
Che si farà Fox si dirà in futuro ecco a me sembra che quello che è stato
Richiamata adesso nello sforzo di Lucca nel dire il tentativo fatto vedere che i tetti c'è in qualche modo di rendere il più possibile
Un'incisione la permanenza ed ha visto in questo luogo rispetto al fatto che non si tratta di un museo qualunque ma di qualcosa che va ricordata tra l'altro
Michela ricordato
Che ciò che si osserverà non sarà piacevole rispetto ad altri musei in cui obiettive di darci una condizione di ciò che è bello
Ecco questa idea della situa Ital noleggio e quindi di una conoscenza contestualizzata come dicono altre rispetto a ciò che si osserva è uno degli obiettivi importanti che
Fa parte della riflessione sui processi di apprendimento legata alla Shoah
D'altro lato anche promotori di questo incontro richiamando sanzione us hanno fatto proprio l'interrogativo che lo stesso violasse davanti ai cancelli di hashish dove la madre era stata trucidata
Si è posto un interrogativo che non riguardava più i carnefici e assassinati e il quesito era come faremo a trasmettere alle generazioni future
La
Fiducia nelle altre persone la fiducia nella
Democrazia il suo libro si chiama più importante principio responsabilità e credo che il lavoro che stiamo conducendo oggi è lo sforzo di studiosi di discipline diverso ecco
Niente di professionisti di varia formazione sia proprio quello come assumerci la responsabilità rispetto alle generazioni future per un processo che non è soltanto di salvaguardia
Giusta della memoria ma
Di assunzione di questa memoria come strumento per una trasmissione di vedi fiducia rispetto agli altri malgrado ciò che gli uomini sono stati capaci di fare
Io ringrazio il Pubblico ringrazio tutti gli oratori e passo la parola ad Anna fuorché coordinerà questa seconda fase di lavoro
Buongiorno eccoci qui sono no all'incarico di coordinare questa ultima fase del convegno di stamattina
Il titolo di questa
Terza seconda fase è memorie storia per un'educazione alla democrazia quindi entriamo nel vivo del rapporto tra storie memorie di quello che sono la storia e la memoria in questo contesto
E di quello che lo scopo della storia della memoria c'è un'educazione alla democrazia e di nuovo
Giriamo intorno a questo interrogativo che sta aleggiando su tutto questo convegno
Anzi duplice interrogativo da una parte che cosa serve la memoria ed a stare della Shoah ed
E come trasmetterà dall'altra come possiamo in questa fase
Della storia in questo momento in cui le domande anche se non ho altre rispetto a venti trenta anni fa
I
Avrei inventare un modo di trasmettere quello che successe quindi
Approfittare di questo ritardo che c'è stato per fare qualche cosa che risponda a quelle che sono palesi le necessità di oggi
Per prima cosa do la parola al senatore Manconi che inoltre essere Presidente della Commissione straordinaria per la tutela e promozione dei diritti umani per senato della Repubblica si è anche occupato del mille novecentonovantotto ha seguito politico mentre il percorso l'itinerario appunto del museo della Shoah prego
Buongiorno grazie di questo invito di questa importantissima occasione
Sì
Questo riferimento storico per me non è indifferente perché appunto
Era nel lontano mille novecentonovantotto quando
Colotti pompe Corvo Annabella Gioia Anna Rossi Doria Claudio Pavone Luca Zevi mi coinvolto in questa iniziativa
Che muovevo allora i suoi primi passi coinvolge il progetto di quello che si
Chiamato all'epoca Museo degli stermini sono passati dall'ora
Più di tre lustri sono passati due Presidenti della Repubblica richiamo la cosa perché entrambi
Ci ricevette ero come delegazione che promuoveva quell'iniziativa è questo
Lunghissimo tempo trascorso è il primo elemento che voglio sottolineare per evidenziare
Quella che io
Vorrei definire tutta la fatica della mi Muglia
Io proprio perché ho avuto la fortuna di conoscere il progetto in questione sin dai suoi primi passi e poi anche con un altro motivo che sembra
Estraneo ma che invece oggi è calato con la forza
Della relazione di Marcello Flores nel nostro discorso collettivo il fatto che c'è uno studioso come Marcello che lavora su questa tematica del genocidio con quella
Ha contezza di sguardo ma insieme con quella capacità
Di essere pietoso
Cioè
Quell'atteggiamento di condivisione insiemi di sollecitudine
Ecco
Tutto ciò mi rende per un verso estremamente fiducioso in ciò che facciamo ma per altro verso terribilmente pessimista quindi il ruolo che mi ritaglio qui
è un ruolo diciamo così di evidenziazione di alcune contraddizioni cioè di sottolineatura
Della complessità del lavoro sulla memoria
Del quale stiamo qui parlando esattamente una settimana fa
Con Anna Foa
Abbiamo avuto occasione di
Discutere affrontando una delle questioni più in trattabili
Che oggi si presentano nella scena pubblica italiana la questione rom
Era l'otto aprile giornata internazionale dedicata ai popoli rompe silenti
Come sapete questo tema non è estraneo
Alla discussione odierna e non semplicemente per una sorta di parallelismo
Persino immaginabile tra le vicende di persecuzione di due popoli ma per un motivo assai più
Strettamente correlato nella dimensione storica il fatto cioè
Che
Circa cinquecento mila
Esseri umani appartenenti ai popoli rom e sinti sono finiti vittima della macchina dello sterminio a opera del nazismo
Questa
Strage
Che appunto vorrei collocare dentro il discorso complessivo sulla memoria nei termini in cui adesso sinteticamente farò
Propone appunto calata nell'attualità proprio nell'oggi nel qui e ora quegli elementi di contraddizione e di complessità e di fatica che vi sento di dover residenziale
Utilizzando alcune
Categorie della delle quali chiedo scusa anticipatamente per la sinteticità con cui le esporrò ma appunto non voglio abusare del tempo concessomi
La convinzione che mi sono fatto e che appunto la memoria la memoria storica la memoria costruita sulla
Vicenda delle vittime sia una memoria attento
Cioè sia una memoria che sostanzialmente
Abbia nel suo orizzonte una possibile scadenza
La scadenza per un verso e potentemente determinata da quello che ha appena detto Luca Zeni ovvero la scomparsa di testimoni diretti ma
Quella scadenza e anche assegnata proprio dalla fragilità
Della mente umana concepire l'orrore accolti farlo nel tempo a farne pedagogica
Dunque la memoria è a mio avviso un bene detto
Qualcosa che tende a evaporare se
Ecco il punto ovviamente se
Non si adottano strategie adeguate
Che riescano coltivare quella memoria a farla diventare materia viva
Dolente è allo stesso tempo vitale
Nella trasmissione tra le generazioni ancora una volta faccio riferimento a quello che prima è stato detto
Il
Viaggi delle scolaresche ad Auschwitz sono stato un fondamentale strumento educativo degli ultimi decenni
Ora
Qui si tratta di vedere se tratti in questo conflitto che un conflitto all'ultimo sangue che un confronto all'arma bianca che un fumetto temibile terribile
Tra memoriali sua cancellazione
Le armi di cui disponiamo
Sono armi sufficienti affinché non prevalga Lubich io io pongo questo problema l'oblio non è detto che non finisca col prevalere
E ciò mi induce
A
Introdurre
Un altro elemento
Sei la memoria e una memoria che fatalmente tende ad avere una scadenza
Tende
A misurarsi su un tempo determinato qualora non siamo in grado di poterne prolungare la sua vita dentro un lavoro collettivo
Ecco se questo è vero
Un altro insegnamento che noi possiamo trarre dalle vicende abituali e ancora una volta da questo
Capacità di
Teli neri insieme
Diverso il discende igienici
E dunque tornando alla questione a mio avviso cruciale
Del destino del Popolo a Roma estinti ecco qui io introduco ancora una volta delle piccole categorie
Con estrema sintesi
Ma
Credo possano comunque essere utili per almeno avviare un discorso la memoria non è
Un salvacondotto
Cioè la memoria non costituisce
Un capitale inesauribile di risarcimento non è un'assicurazione sulla vita
In altre parole
Morì Annone
Un
Gioco a somma zero è piuttosto un gioco aritmetico dove le benemerenze acquisite come vittima
Non valgono come salvacondotto per
Lei successive mosse
Della storia
Possiamo
Fare qui nomi e cognomi
La storia di quei cinquecento mila individui
Uccisi nell'hangar nazisti appartenenti al popolo rom e sinti non valgono in alcun modo oggi a
Salvare in qualche misura a tutelare a proteggere da forme uso un termine forte
Di programmi culturale
I discendenti di qualcuno
Sicuramente non sono sufficienti a impedire la stigmatizzazione e la costruzione di un capro espiatorio
Che
Assume oggi la stesse la fisionomia appunto di appartenente al popolo rom e sinti rispetto alla quale la vicenda storica
Della strage nei lager nazisti non garantisce alcuna tutela
Ma se ci pensate
Quindi qui
Faccio un'operazione ardimentosa di cui sono consapevole
Anche
L'enorme capitale di risarcimento
Acquisito dal popolo ebraico non è valso rispetta una parte significativa dell'opinione pubblica per impedire che a quel popolo ebraico venisse chiesto ho vinto
Iniqua avente dice ciò che la storia successiva e soprattutto alla storia statuale cioè di Israele poteva attribuire loro come responsabilità
Addirittura come sapete
Si è attivato una sorta di meccanismo perverso che rovesciava
Il ruolo di vittima
Facendolo slittare in ragione proprio
Del sofferenze patite in una sorta di ruolo di rivendicazione
Di
Una funzione di carnefice ecco
Dico questo e lo dico con la brutalità della descrizione di un meccanismo infame
Perché mi preme davvero evidenziare quanto ossia precaria
La pedagogia della memoria e come essa sia costantemente instabile costantemente cioè
Debitrice di un'attività di rivitalizzazione
Mi sembra questo PP il cuore fondamentale della questione
I musei di cui abbiamo parlato
Ma più in generale tutta questa attività così importante così straordinaria
Così fare rettile anche di
Acquisizioni e culturali di consapevolezza maturata
Di intelligenza acquisita nel rapporto col dolore questione fondamentale per le giovani generazioni che
Vivono drammaticamente a mio avviso
La fattibilità di conoscere di
Mettere in conto la sofferenza ecco questo lavoro pedagogico chi acconsentito a
Segmenti importanti delle giovani generazioni di confrontarsi con quella sofferenza
Con la quale hanno un problema quotidiano di rimozione di chiusura
Deve
Partire
Dalla consapevolezza
Che questo lavoro e davvero attività quotidiana costante paziente e umile non un dato acquisito per sempre
Ma qualcosa appunto di terribilmente dette i visibile
L'esempio
Delle vicissitudine drammatiche
Del popolo rom come estremo punto di arrivo di processi di stigmatizzazione di costruzione sociale del capro espiatorio
A mio avviso ci ammoniscono appunto su quanto questo lavoro sia indispensabile e prezioso ma quanto questo lavoro debba anche conoscere
La fatica quotidiana la pazienza quotidiana e ripeto un termine già utilizzato ma alla quale
Tengo molto l'umiltà quotidiana grazie
Ringrazio moltissimo il senatore Manconi che ha messo potrà più il dito su sulla fiancata deperibilità della memoria
E bisogna contino di stimolare nuove strategie tese mantenerla ma anche per orientare la e per farne non stimolo verso qualcosa di positivo anche questo richiamo al convegno
Sui nome e alla memoria di non mi sembra molto importante nel contesto via oggi tenendo anche presente quelli che sono state
Le indicazioni e del professor fra l'est Darcais
Passo adesso ha la parola a Franco Lorenzoni che a coordinato andato e coordinato dal mille novecentottanta ad Amelia la casa laboratorio di c'è invece un centro di sperimentazione educativa e che quindi
Porla i problemi collegati a quello che è nostro perbene principale quello della trasmissione
Allora
Io sono verso elementare quindi diciamo il mio punto di PIL si fosse
E quindi il mio punto di riferimento è diciamo il lavoro con i bambini con i ragazzi
Mi fa piacere che Luigi Manconi ha parlato della fatica della memoria io ho preso un appunto scritto a Francavilla memoria dalla fatica molto pericoloso
Perché effettivamente la corsa a memoria un lavoro difficile faticoso
Io realtà più che di
Di spazi poi magari ci ritorno alla fine se la faccio vorrei parlarvi di tempi cioè di quando nella scuola noi
E possiamo lavorare
Su un tema così
Difficile profondo come quello
Nella sua bravo
E in generale di di genocidi
Parto ma con la commemorazione
è una parola che mi sta a cuore perché ci sarà con
Memoria e azione cioè tre cose che per un educatore sono fondamentali tutte e tre
Il lavoro sulla memoria e lavoro sulla
Diciamo il
Che cos'è azione della memoria Che cosa può attivare
Perché il punto fondamentale
Lavorando con i bambini quei ragazzi
è sempre quello della immedesimazione pagato qua anche Piero Angela
Perché non c'è nessuna possibilità
Diciamo di toccare un tema tassi toccare da un tema
Se non c'è in qualche modo un processo di immedesimazione tranne per esempio della nostra scuola Giove c'erano state fallimentari tutti gli anni ragioniamo che cosa fare per il ventisette gennaio
La mia idea e che bisogna lavorarci
Non sempre non tutti gli anni
Allora sì magari una volta
Sto parlando della scuola elementare e media ma lavorarci veramente a fondo
Perché è molto importante
Io per tanti anni ho convissuto con una nota giacobini cara maestra del Movimento di cooperazione educativa la quale dopo la guerra lei suonava il pianoforte smise di suonare e di stima che voglio dedicare l'educazione
Perché il suo tema fondamentale era perché non ritorni questo perché non accada un'altra volta
Lei fin quando è morta continuava a leggere i libri su come si diventa razzisti come può succedere questa è una domanda che l'assillava fortissimamente
E
Per provare ad avvicinare perché il problema dell'immedesimazione
Per un ragazzo per un bambino ma credo per tutti noi rispetto a un dramma così
Potente come quello che è accaduto diciamo negli anni quaranta in Europa
è possibile per noi immedesimarsi con una vittima
E così via avvicinarsi a quel tipo di sofferenza
Forse no e possibile avvicinarsi alla diciamo all'ultima lucidità la freddezza del carnefice di colui che ha perpetrato questo
è veramente molto difficile una sfida molto difficile
E quindi il tema è capire quali sono immateriali il tempo necessario per poterci avvicinare a qualcosa di così il CUP così
Così profondo così in qualche modo irraggiungibile
Venendo qua pensavo forse dovremo ragionare un po'anche su perché Primo levi ha avuto costante difficoltà a pubblicare il suo libro fosse ci aiuta quella difficoltà sua iniziale
A a trovare chi
Chi risponde sì al suo bisogno di
Di scrivere di fare memoria
E allora
Penso che bisogna partire dei materiali
Cioè su quali materiali si può lavorare
Sul tempo quanto tempo dedicare a questo
E sulla capacità di condivisione
Questi tre elementi sono fondamentali tutti e tre
I materiali per esempio a me è capitato un anno intero lavorato ho letto il diario di tali trovino vice
è stato interessante lavorarci con i bambini sempre su suggerimento di Novara perché chiaramente entrare dentro una storia
Un racconto permette quell'aspetto di di immaginazione diciamo di avvicinamento a una persona singola che fa scattare il meccanismo di
Interesse per tutto quel testo che è successo
Ho letto su suggerimento di Luca Zeni alcune cose molto interessante di un museo invariate dagli avente in
In Israele che è il primo es credo unico museo che
Documenta la
Diciamo l'olocausto visto al punto di vista di bambini subito dai bambini
E dedicato ai bambini
Nella presentazione di quel museo che tratta molto bello esteticamente
Si dice una cosa importante si dice un bambino l'Auditel sofferenze di un bambino
Di un altro bambino oggi di un bambino singolo questo è molto importante addirittura si racconta la storia di un ragazzo che durante il periodo
Peggiore di fame nel ghetto di Varsavia
Chiedeva di
Imparare a suonare il violino
è importante questo sono i dettagli sono importanti critica attraverso i dettagli che un bambino può un ragazzo può capire cosa provava una un altro ragazzo prima della catastrofe
E per me questa una cosa sconfesserebbero lavorare fosse con quest'ultimo ciclo ci proverò
Per me in qualche modo c'è un mistero attorno al corteo di corsa di quanto Cocciante porto i suoi accompagnano i suoi ragazzi sul treno che partiva perché vinca
Cantavano
E quel canto è stato raccontato da molti testimoni
Quel canto quando Luigi Manconi discende la pedagogia della
C'è un atto di leggere la memoria della sofferenza in quel caso ci fu un paradosso storico perché corsa perché è un grandissimo educatori veramente grandissimo sottovalutato
Si trovò a nel paradosso di dover educare non alla vita al futuro ma alla morte
Ed io coi bambini a affrontare la morte
Pensate che cosa è questo contrasto per uno che oggi è dove i bambini pensare un educatore che sta
Sta cercando di lavorare su come arrivare alla morte no eppure lo ha fatto con una potenza enorme almeno a quanto
Dicono i testimoni
E c'è un altro aspetto che vorrei sottolineare
è chiaro che
Quando si affronta il tema del dell'Olocausto non
è importante affrontarlo con profondità perché in qualche modo ci aiuta a fare luce
Su altre altri genocidi aveva molto colpito un po'di anni fa
Ascoltare Yolande Luca cassanata fosse qualcuno li voglia sentire nominare una
Donna tutti che ha vissuto la persecuzione in Ruanda si è salvata perché nascosta sotto il lavandino di una donna hutu quella salvo
Che ha ricevuto il Premio Alexander Langer ceduta raccontare per questo in Italia
E
Perché lei diciamo l'assidua cosa che più che stava a cuore e dire bisogna chiama
Capire distonici denunci datati diciamo sia troppo coniato una parola perché è molto importante perché sono fra noi e questa cosa si può ripetere
E questo importantissimo è importantissimo grazie
Bisogna farlo con sua memoria con i ragazzi sulla sua e vero che un unicum nella storia è stato detto tante volte
Neanche vero che una
Possibilità di andare al cuore di una qualcosa che si ripete
Sempre
Che ha ricevuto il Premio Alexander Langer serio sono straordinari che l'hanno ricevuto in questi anni decapitato anni fa all'India fino agli anni Novanta di incontrare tali da me saluti una donna algerina
La quale
Si
Furiosa rabbiosa
Perché comprendeva quanto in Europa non si capisce se quello che stava succedendo in Algeria
Furiosa perché diceva voi non capite che cos'è
Quello che distaccati in sé i duecento mila morti no
E in qualche modo adesso mi mi tornano con le sue parole
Perché rispetto a quello che sta succedendo diciamo a Lisi disse tutto quello SIC anche se n'è parlato questa mattina è impressionante come
Siamo ciechi rispetto a quello che accade non sa come dire abbiamo un un tempo di reazione
Molto ritardato
Che poi in fondo è la domanda che sempre
Almeno io mi ricordo con mio padre i genitori insomma che facevo sempre dire ma poi cosa facevate che cosa sapevate che cosa capitate quello che sto succedeva
E qui veniamo un altro punto purché molto delicato perché
Qua si è parlato del boom della memoria no Marcello Flores ha parlato
Io ho la sensazione o
Da diciamo lavorando bambini in classe opposta
Cioè io ho la sensazione che sia molto alla fine di un trentennio dell'oblio
Mi spiego
A proposito di date i bambini ragazzi non sanno assolutamente così il venticinque aprile
Cosa sia il primo maggio
Cosa sia il due giugno
No non lo sanno sono che cosa sanno si fa a scuola vacanza a scuola ma non sanno minimamente cose tant'è vero che la nostra scuola presenta qualche anno fa
Abbiamo fatto un diario adesso ci sono scuole che fanno il loro Diario
E io ho desiderato fare questo diario tutto sulle feste su che cosa sono queste feste
Perché anche rispetto al Natale a Pasqua ci sono abbastanza problemino stante il catechismo le ore di religione certo non si sa bene che cosa
No Ferragosto
L'unica festa di cui veramente sanno perfettamente tutto Halloween
Halloween sì perché i ragazzi il deserto in inglese ne parlano molto è una cosa che il mercato sta come intanto sono tutta una cosa nuova quindi le cose nuove in genere non molto
Allora mi domando la la
Il ventisette gennaio è stato sicuramente importante sicuramente importante possiamo dare un giudizio positivo dopo quindici anni
Perché comunque provoca nelle scuole degli insegnanti un una possibilità di ripensare alla cosa
Però è anche vero
Che molte scuole
Succede questo che la mattina del sette gennaio si proietta la vita è bella
Di Benigni o il
Il bambino con il pigiama cariche
Diciamo si fa un'operazione al ribasso per me fortemente al ribasso perché una platea vociante di ragazzini che vedrete bella
Non c'entra quasi nulla
Con
è riduzioni si muova proprio forte
Allora il tema di dire facciamo poche cose ma quando le facciamo facciamo le bene è fondamentale
Dedichiamo appunto magari un anno solo in tutta la scuola del diciamo file quattordici anni ma quell'anno ci lavoriamo a fondo
Per esempio sempre dei movimenti cooperazione educativa un lavoro che fu fatto anni fa si chiamava Pollicino nella storia
Cosa voglia dire pollice la storia era era l'idea di dire qual è il punto di vista dei bambini rispetto ad un avvenimento e c'era no ora che
Faceva questa cosa
Presente ha lavorato per un anno su quella fotografia del bambino con le mani in alto una fotografia famosissima diciamo del dei campi di concentramento qui perché questo bambino con le mani in alto guardare quella fotografia cercare di entrare negli occhi quel ragazzino capire il contesto
Perché aveva quella faccia quel folto permette di costruire un'immaginazione che sia personale
Perché il problema è che noi non possiamo fare della retorica o provare a
A insegnare le cose che noi sappiamo le dobbiamo dare dei materiali e far sì che ogni bambino ogni ragazzo faccia il suo percorso
Questo importantissimo
Solo se lui trasforma le cose e ci entra dentro con la sua particolare sensibilità adiamo forse la speranza che rimanga qualcosa
Altrimenti diventa un insegnamento come un altro c'è qualcosa che non può agganciarsi perché è molto difficile si aggancia la propria storia personale e si perde scivola via
L'Iran due anni fa io ho letto abbiamo letto tutto l'anno un libro che di un ragazzo afgano racconto del di un ragazzo afgano diciamo tutta la sua odissea fino fino arrivare in Italia a Torino
Male non ci sono poteri tra un libro che è diventato famoso una testimonianza cos'era importante in questa lettura per me con il per i ragazzi che piano piano ciascuno di loro ognuno a modo suo fascino amicizia con quel personaggio
Questo è importante la
Penso che si bisogna lavorare su un museo della Shoah a Roma o o
Un luogo di memoria deve essere un luogo in cui
Non insegnanti educatori genitori chiunque ci lavora trovi anche degli strumenti per dire su questo si può lavorare questo materiale utile
Questo materiale che io ho sperimentato c'è un posto di cooperazione in cui cerchiamo di capire tutti quali sono le forme migliori per capitale a memoria
E l'ultima cosa che voglio dire questa
Alexander Langer
Dottor mio carissimo amico e
A cui penso tanto quando ragioniamo su queste cose ormai son vent'anni che è morto
Diceva parlava dei pericoli di ogni processo di recupero di identità fondato sulla separazione etnica
Sulla stazione mica
All'attenzione perché la memoria su cui si è molto lavorato diciamo in questi anni purtroppo sono state tutte memorie fondate sul separazioni etniche
E questo è un punto chiave
Dobbiamo
Capire come si lavora alla memoria non fondata sulla stazione elettrica
Perché altrimenti quelle due memorie non si incontrano mai
Questo è il nodo perché quelle memori si incontrino deve essere
Parti di un discorso
Come dice Panikkar c'è una bellissima immagini tradisce
Qui parla di religioni
Lo dice la Regione come un grande piatto che stava incerti caduti in terra e caduti interesse rotte mille pezzi in tanti pezzi ognuno sta solo un pezzo di verità se non si congiunge con quelle altre la verità nessun altro grazie
Ringrazio molto franco Lorenzoni e vorrei ricordare due delle sue preziose suggestioni la prima in questo sulla memoria etnica che è molto importante
E si ricongiunge a quanto detto dal professor Flores l'altra cosa è questa attenzione ai bambini badate io credo che sia importante guardare anche i bambini troppo spesso ce lo dimentichiamo quando parliamo di memorie di musei ma questa esperienza che Lorenzo Necci appartato del suo lavoro con i bambini piccoli o che i bambini delle elementari delle medie credo che sia un'esperienza fondamentale per introdurci proprio al punto di vista della pedagogia della Shoah e della
In genere di queste vicende passo adesso la parola a Gabriele Nissim
è il fondatore di Gaia Rivola Foresta dei Giusti autori di tutta una serie importante di libri che io non so accettare però siccome ne è uscito uno proprio stamattina il suo ultimo l'accetto la lettera a Hitler proprio perché fresco di stampa e merita di essere citato prego grazie
Grazie mille io
Così partirei un po'così come una specie di appello o no che
Così ai parlamentari che sono presenti no anche appunto a tutte le associazioni che è quello un po'
Poi di sostenere un po'con più forza questa
Questa giornata europea dei giusti no perché noi in Italia abbiamo fede dall'Italia dal Monte Stella di Milano abbiamo creato un'Europa un grande miracolo no perché da da Kigali in Ruanda
A. R. vanno in Armenia se si parla anche in Cambogia a Varsavia e il diritto
E e anche a Praga
Abbiamo creato tutte queste istituzioni
Che ricordano i giusti no sono nati questi giardini voi sapete che è stata votata nel Parlamento europeo
La giornata dei giusti no e anche nel Parlamento italiano rene attraverso la deputata Santerini è
E in presentazione una legge in Italia
Per ricordare la giornata europea dei giusti no ecco però da voi vi chiederete perché i giusti ecco io penso
Che
Dobbiamo un po'riferite significa a questo problema ieri avete sentito il discorso delle domeniche del Papa no e tutti hanno detto ma la cosa più importante del Papa il riconoscimento del genocidio armeno in realtà
Io consideravo che nel discorso del Papa
La cosa fondamentale era
Il il fallimento delle memorie rispetto alla prevenzione dei genocidi cioè ricordando i genocidi del Novecento oggi si accorge
Che i genocidi continuano no
Allora io credo
Che questo sia
Il problema fondamentale fra l'altro poche alternative io eravamo è stato invitato
All'università l'open University e ce ne professori aiutava ora no che ha posto questo problema ha detto qui
Noi dove dobbiamo a vere la capacità di trovare degli strumenti per aver
Le per attinente alla prevenzione dell'atrocità di massa perdite
Se questo non accade
Questa memoria dove va a finire ecco il problema è come negare la memoria alla prevenzione dei genocidi ed è questo uno dei punti io credo
Fondanti no
Delle di il discorso sui giusti perché i giusti sono un esempio morale di persone che lottano per
Salvare delle vite nel luogo piccolo cercano di prevenire un genocidio allora questo secondo me
Il punto il punto chiave allora io
Così come dire penso ce qui si è parlato
Giustamente da parte di Marcello Flores uno che la memoria non è statica no io ricordo quello che diceva Franz Kafka diceva la verità è che sempre evidente quindi una memoria deve essere vivente se la memoria non è evidente
E quindi non ecco in grado di collegare il passato con il presente anche la più bella memoria poiché
Diventa evanescente ne possiamo fare i più bei film sulla Shoah possiamo fare i più bei musei possiamo
Però
Se poi non c'è questo intreccio tra passato e presente allora la memoria rischia rischia molto
Allora
Io volevo un popolo e questo problema che
Su cui sono arrivato devo dire copio i attraverso tutte queste esperienze nelle scuole no di
Di discussione sui giusti su questi lavori che si faceva
Allora qual è il problema per i giovani
Molto spesso accade che i giovani sono bombardati sul problema della colpa no cioè nel senso che si dice appunto
La colpa di quello che è successo io penso che è fondamentale ovviamente che tutti i Paesi che sono stati
Quota agonisti nodi collaborazionismo con
Con i nazisti devono elaborare la colpa la Germania prima l'Italia aveva diversa ancora tanto lavoro in Ungheria immaginiamo quanto c'è da fare e
Oppure INU in Ucraina in altri Paesi del centro ecco
Però io credo
Che c'è il rischio sei giovani viene dato solo questo tipo di pestaggio che quasi quasi l'idea che tutto si risolvere nella misura in cui c'è una sorta di auto colpevolizzazione
Ecco questa idea di auto colpevolizzazione può portare poi ha degli effetti io credo che sono che sono negativi nel senso che
Il messaggio bene io c'era un questo bellissimo libro di Simona forti suonargli hanno anche faccia o queste osservazioni
Dico una parte della Chiesa cattolica cosa dice
Gli uomini sono colpevoli io ti porto la salvezza ma cosa succede con un messaggio solo di colpevolezza
Che si perde il ruolo di de dell'uomo come arbitro del proprio destino perché la chiesa che ti risolve cioè ti fa uscire dalla colpa allora
Io credo
Che invece il de discorso dei sui giusti no diciamo capovolge questa cosa perché pone questo problema tu giovane cosa puoi fare cosa a cui fare nel tempo presente come ti puoi comportare cioè nella misura in cui
Noi trasmettiamo
Una memoria dire e di elementi positivi della storia e giusti sono storie di uomini decenti non sono Santini errori ma sono persone che hanno fatto delle cose per prevenire o o o per aiutare
Per aiutare le vittime se noi trasmettiamo questo messaggio ai giovani noi insegniamo ai giovani che possono essere ambiti e del proprio destino cioè
Che non è che Ayte presenti fin de slide income sono può prenderà molto Politano andare da una parte ed andare dall'altra cioè noi
Facendo un lavoro sulle sulle biografie dei dei dei de de dei Giustino
Facendo un lavoro educativo filosofico noi spieghiamo il concetto della scelta cioè la scelta e delle mie
Tutto determinante cioè c'è la possibilità di
Come dire di andare da una parte di andare dall'altra
Allora il problema
Che tu insegna ai giovani al gusto di pensare da soli perché il grande problema di tutte queste tragedie no dei di tutti questi
Totalitarismi no e come dicevo un po'all'Aran avente che i costumi morali sono come delle modi al tavolo il cambio dal mattino alla sera
Ciò che salda e la persona che pensa da solo che ha la capacità di empatia nei confronti dell'altro che si mette nei panni dell'alto
Che la capacità di andare controcorrente allora io credo
E se tutta la smetti questo messaggio trasmette un messaggio di speranza perché dimostri ai giovani guardate
Che quello che e è successo non era determinato ma tu ad un certo punto come dire poi sempre fare qualche cosa che
Il grande problema e questo che sollevava un po'Yehuda Bauer ma c'è un bellissimo libro di Moshe Albert tali sacrifici uscito dell'aggiuntiva
Dove
Come ecco cosa Po Co.Re.Com cosa dice insomma che la memoria e di carattere psicologico nel senso che la memoria si modifica sempre a partire
Dara accolto con con la con la realtà quindi a un certo punto come dire tu
Nella misura in cui
Ti comporti bene ha il gusto degli altri
Sai sei capace di comprendere il male tu a un certo punto fai la vera opera di memoria perché
Niente può ridare dignità alle persone del che sono morte ma noi dobbiamo impedire che tutto ciò
Accade allora la vera sfida della memoria e quando quella memoria è servita a fare sì
Che ci sia un'educazione alla responsabilità e un'educazione alla prevenzione dei genocidi io credo che questo si la
Copio il punto il punto chiave dove noi ci dobbiamo interrogare cioè noi ci dobbiamo interrogare su come
Un luogo di memoria può determinare un'educazione e postale a un certo tipo di comportamenti io credo che su questo c'è molto da fare no perché e molto interessante lo diceva bene anche Flores
Vedere
Le biografie
Dei carnefici perché la cosa interessante no è che chi affatto poi del male e lo diceva ancora molto bene Alberta a e aveva cita indiano dice
Noi tedeschi Chiocchetti e stiamo facendo fuori gli ebrei
Per il bene della Germania sacrifichiamo la nostra umanità cioè è questo il punto cioè questo era diventato un valore
No ecco noi dobbiamo insegnare invece che il valore e quello come dire del pensare quello della compassione e qui e è un'altra cosa nota io penso che mettere cioè metterei così nella scuola e nell'educazione in comparazione
Queste figure Bodini in sé insegnare ai giovani alle possibilità alla scelta e quindi ha poi a sapere guardare
Il mondo
Attraverso nella situazione presente io io ho sempre dico un po'questo che lascio a
è una sorta di lente di ingrandimento che dobbiamo usare cosa vuol dire che dobbiamo usare
Ci deve servire no per riconoscere tutti i genocidi certi lascio a dice Yehuda Bauer come dire
è stato lo spot diciamo lo sterminio tra virgolette più perché ha avuto una sua unicità u una sua specificità
Utah vale non usano approva l'unicità è stato un non precedente nella storia
Notte ecco
E chi ha avuto queste caratteristiche universali perché i librai dovevano essere
Sterminati nel mondo intero però attraverso questa lenti di ingrandimento
Noi andiamo a vedere il mare che si ripete gli altri genocidi andiamo vedere quello armeno quello cambogiano quello quand'esse fino ad arrivare
Ai nostri giovani andiamo velieri rom come è stato sottolineato prima allora secondo me e questo un meccanismo di memoria perché io mi sono reso conto di una cosa no perché sono partito scrivendo libri sulla Shoah
Cioè che i giovani nella misura in cui
A un certo punto I se ai I cioè ha creato una relazione tra la memoria della Shoah
Con la memoria degli altri genocidi e si è arrivato al tempo presenti il giovane ha capito molto di più lo meglio la Shoah si parlava prima di della unità Casale a un perché asana
è venuta col mille studenti a Milano ad un'iniziativa che noi abbiamo fatto insieme alla sua salvate dice da Salvati ci ha raccontato come ha salvato mucca che asana
Piangevano tutte e due ecco i giovani attraverso questo incontro tra una salvata e una saldatrice hanno capito
E come dire così
I i stato quasi in un lampo hanno capito cos'erano i giusti non era una una categoria astratta li hanno visti e quindi hanno collegato la storie le storie del Ruanda con le storie della Shoah
Ecco io credo che
Finisco qui vi ringrazio che
Questa sfida sui giusti con molti mi hanno detto ma tutti o alcuni dei giusti non degli ingiusti impatto
Nella misura in cui si parla dei giusti si fa con l'approvazione con tutto il CONI ingiustizie il giusto la storia della memoria del bene e una memoria induca educativa
No che deve essere perché deve essere affrontata ecco io io vi ringrazio
Gabriele Nissim ha messo il punto s'ha messo il dito su due punti molto importanti che e credo che dovremmo dovranno essere al centro della nostra riflessione successiva questo convegno
Uno è quello del rapporto fra la specificità della Shoah e gli altri genocidi cioè il fatto della fa come lente di ingrandimento
E l'altra è la funzione pedagogica del discorso sui giusti queste educazione alla libertà che è qualche cosa di molto importante
Perché o dell'ultimo intervento di questa parte e quello di Giovanni Maria Flick che è stato Ministro della Giustizia Presidente accorte costi c'è un male che parla qui oggi in qualità di Presidente onorario della Fondazione del Museo della Shoah chiudendo quindi questo circolo
Prego
Grazie io
Se non le dispiace vorrei parlare
Seduto per
Una testimonianza più semplice più guardandoci
Credo che mi sono piaciute molto le riflessioni precedenti volevo potuto ascoltare
Adesso della mattinata ho dovuto essere assente
Il mobile e bambini
Devo dire come contrapposizione giunti ingiusti
Memoria come espressione di libertà
Perché io credo che uno
Dei
Problemi più forti
Delle moderne democrazie pluraliste
E
Come conciliare quindi vedete il tema delle memorie entra subito la libertà di manifestare il pensiero con la dignità altrui
Ogni ordinamento predispone gli anticorpi giuridici che ritiene necessario di cui è capace
In ragione della propria storia del livello di
Protezione che ritiene di accordare alla democrazia
Tant'è vero che ormai parliamo comunemente di democrazia protette o militanti
Che si difendono e democrazie tolleranti che lasciano più spazio
Alla manifestazione del pensiero
In quest'ottica
Per difendere la memoria molti ordinamenti contengono legislazioni leggi norme sanzioni di contrasto ai reati d'opinione come l'Apologia e l'istigazione all'odio razziale
è un discorso che proposto con molta fermezza dalla convenzione europea dei diritti dell'uomo
è un discorso che come
Certamente sapete è stato ripreso dalla decisione quadro del due mila e otto dell'Unione europea
Che ha individuato alcuni comportamenti chiedendo agli Stati di punirli
Come
L'istigazione alla violenza e all'odio nei confronti di un gruppo di persone o di un appartenente al gruppo
Per ragioni di razza
L'Apologia la negazione la minimizzazione grossolana dei crimini di genocidio primo fra tutti la Shoah dei crimini contro l'umanità e dei crimini di guerra
Molte legislazioni europee si sono adeguate subito a questa indicazione che proveniva dall'Unione europea
Penso ad esempio
Al Codice Penale tedesco con la legge che ha visto in Francia
Oscilla tra la protezione accordata dalla legge
Ha un'astratta nozione di dignità umana o di ordine pubblico e la tutela
Della libertà di espressione
Ma a pensarci bene non è poi tanto astratta
Quella concezione di dignità umana che è sottesa alla Shoah
Ho
Atta alla Scala al porrà in mostra alla persecuzione dei rom che ricordava manco
Come ci siamo regolati noi in Italia tardi e con un po'
Di ambiguità da un lato
Di buonsenso dall'altro lato
Il quindici febbraio di quest'anno
Il Senato a approvato
Una modifica legislativa la cosiddetta legge Mancino
Che poi
Introduce il negazionismo della Shoah come circostanza aggravante di una condotta
Di
Istigazione
All'odio e alla violenza razziale
Originariamente si pensava si progettava di introdurre un reato di apologia negazione minima azione dei crimini di genocidio di guerra o contro l'umanità
Cammin facendo questa proposta sia trasformata in un'aggravante
Tecnicamente tutto un discorso complesso nella sostanza
Al di là delle parole si punisce non il negazionismo in sé ma si punisce il negazionismo come modalità
Di istigazione all'odio o alla violenza razziale
Che comunque è sempre un modo per introdurre il negazionismo nel Codice penale
Per
Superare quella per presentare quell'ostacolo che per lungo tempo visto i giuristi da un lato
E
Gli storici dall'altro lato schierati su fronti contrapposti
Chi difende la dignità delle vittime
Chi deve difendere il giudice penale con la spada
O li deve difendere l'uomo di cultura lo storico con un insegnamento
Il problema
Di fondo che
La
Approvazione al Senato perché già molto a risolto in questo modo
E guardate le ragioni per punire con la spada o al contrario con la spada della giustizia naturalmente
Non con quella dell'ITIS
O al contrario per convincere con la cultura con lo studio con la storia
Solo divise a metà l'una dall'altra tant'è vero che nel due mila sette molti storici d'Italia firmarono un manifesto per
La libertà della ricerca storica
Cercando di avvertire della pericolosità di una verità di Stato in fatto di passato
Di sostenendo che la società civile
Attraverso una costante battaglia culturale etica e politica e L'Unità che può creare gli anticorpi
Capaci di estirpare o almeno di ridimensionare le posizioni
Negazioniste
Qualcuno ha detto che
Tutto questo è bellissimo ma non basta
E che di fronte alle manifestazioni di violenza verbale occorre un intervento ancora più forte
Occorre cioè spezzare il circuito perverso che ad esempio con riferimento alla Shoah e cominciato con il censimento per il nostro Paese dirlo subito dopo perché con il censimento degli
Poi
Con la loro riduzione di capacità
Le infami leggi razziste
Poi con la loro chiusura nei ghetti
Poi con il loro sterminio per approdare
Alla negazione del diritto stesso la memoria e all'esistenza di questo popolo
Un ciclo che chiude il percorso del passaggio dall'antigiudaismo fondo religioso
All'antisemitismo a sfondo razziale apparentemente più moderno all'antisionismo affondo geopolitico che oggi accompagna negazionismo
E guardate potremmo stare a discutere fino a domani per vedere che cosa e giusto prevalsa
Credo quindi che obiettivamente la scelta italiana
Per quanto scelta di compromesso per quanto con un margine di ambiguità perché nella sostanza non dice niente di nuovo ma lo dice nel momento in cui il negazionismo trova una sede in quella che era sua sede
Per certi aspetti giusta il Codice penale
Ma
Che cosa e qui mi ha colpito quello che estratto che ho sentito che è stato detto
E che riprende un discorso Di Vittorio fuori introduzione a quello straordinario commento della Costituzione che libro di Primo levi se questo è un uomo
Perché dobbiamo ricordare e che cosa bisogna ricordare
Tutti sapete che il ventisette gennaio di quindici anni fa se è stato istituito in Italia come in altri Paesi europei il Giorno della memoria
Il giorno della Shoah per legge
Che tra l'altro mi ha colpito ad esempio quest'anno il vedere
Il rischio di scivolare in un'operazione commerciale
L'uscita in sincronia di tutti i libri
Di tutti i generi di tutti tipica sulla Shoah andavo in libreria ogni giorno trovavo tre quattro edizioni nuove di libri sulla Shoah che si vendono in quel periodo
Meno male ma qualche perplessità dello Stato
Allora abbiamo istituito il Giorno della memoria così come abbiamo istituito molti altri giorni della memoria
Ma rimane la domanda di fondo perché ricordiamo
E a queste abbastanza facile
Rispondere dal punto di vista giuridico
Ricordiamo perché una legge può aiutarci a creare un'identità condivisa a mettere insieme memorie diverse
Delle quali ciascuno di noi è portatore diverse quando non opposte che però devono convivere
La ragione per cui io considero venticinque aprile
La festa della Liberazione
La festa più significativa per la nostra identità nazionale
E mi indigno di fronte a chi vuole ridurlo
Ha una commemorazione più o meno folcloristica ho di fronte ai tanti giudici che discetta non se la Brigata Ebraica possa o debba o abbia il diritto di partecipare o meno
Allora perché ricordiamo sul piano giuridico è facile dirlo
Che cosa ricordiamo e come ricordiamo e meno facile
Meno facile perché noi ricordiamo il ventisette gennaio
Tutta l'Europa lo ricorda il giorno in cui vennero aperti i cancelli di Auschwitz
Ma non dovremmo forse ricordare il giorno in cui i cancelli di Auschwitz cominciarono a chiudersi
O il giorno in cui ad esempio
Gli ebrei italiani furono sottoposti al censimento come atto preparatorio di ciò che poi arrivo alla Shoah
O quel sedici ottobre mille novecentoquarantatré che Vibe la deportazione degli ebrei romani come emblema di tutto ciò che hanno sofferto gli ebrei italiani cioè
Vorrei con questo
Sottolineare e metterci tutti sull'avviso rispetto al fatto che stiamo cercando di elaborare una memoria condivisa che è fondamentale per la nostra identità nazionale
è fondamentale perché lo avete detto tutti loro
Registro anche io quello che sta scritto da Frau no coloro che dimentichiamo passato sono condannati a ripetere
Però attenzione
Dobbiamo stare attenti alle trappole della memoria le quali sono tante sono numerose sono pericolose la memoria come alibi per dimenticare il passato
La memoria come rifugio di comodo per guardare al futuro punto dimenticando il passato la memoria burocratica c'è anche la memoria sulle targhe delle strade che ha una memoria tipicamente burocratica
La memoria rancorosa
La memoria come eccesso moltiplicare le occasioni formali di ricordo
E le formalità di celebrazione
Per ricordare Accomando
Ecco perché che sono onorato
Vic
Collaborare in qualche modo al Museo della Shoah la Fondazione del Museo della Shoah e mi auguro
Che i ritardi burocratici delle lentezze che anche qui hanno colpito spietatamente come tutto ciò
Che riguarda la nostra democrazia si superino
Perché sono convinto che ricordare e rintracciare i nomi e i volti delle vittime e un modo per riconoscerne tardi la dignità
Ricordare il gran numero dei campi di sterminio la loro rete la loro organizzazione nella quotidianità della vita
La geografia di morte dell'Europa alla quale l'Italia non è certamente estranea
O un modo per trarre fiducia per il futuro pensate ad Auschwitz
L'Europa e morta ad Auschwitz
Ma sulle ceneri dell'Europa morta ad Auschwitz l'Europa ha cercato di risorgere
Mettendo al primo posto dei suoi obiettivi e del percorso verso l'Unione
Nonché
Il mercato che era un mezzo uno strumento
Non quindi l'euro lo spread la moneta e tutte le cose con cui dobbiamo confrontarci adesso ma i diritti fondamentali
I diritti umani
Creando una carta dei diritti fondamentali e un giudice non a Berlino ma a Strasburgo che si occupava dei diritti fondamentali quel giudice
Manconi bene lo sa abbiamo lavorato insieme che ci ha ricordato che il sovraffollamento delle carceri è una forma di tortura
E che l'altro ieri ci ha ricordato che siamo gravemente in fallo perché non abbiamo nel nostro Codice una norma che punisca la tortura
Ecco l'importanza
Della memorie qui concludo scatta l'ultimo profilo che
Penso sia importante stato qualche volta dal fisco gli studenti
E sono rimasto colpito come tutti
Dal passare del tempo
Baracche che si distruggono le valigie le scarpe gli occhiali i capelli
Acquistarlo sapore discorsi e morte
Quando lo diceva mare Calter in occasione della celebrazione del sessantesimo anniversario dell'apertura dei cancelli
Quando saranno scomparsi gli ultimi testimoni oculari rischiamo di consegnare alla storia ciò che per ora appartiene ancora la memoria
Cioè di passarlo dal cuore che è la sede della memoria al cervello alla testa
Che la sede della storia ma che è un'operazione solo intellettuale e io vorrei qui credo sia stato detto stamattina con riferimento al tema delle neuroscienze
Capovolgere proprio a proposito di questo a proposito della memoria come fatto neurologico fisico vorrei capovolgere il discorso di Cartesio cogito ergo sum
E trasformarlo in un discorso più umano più umile sum Ruocco cito
Fare i conti con la nostra realtà ecco perché io credo che
La memoria e una Casa della memoria come il museo della Shoah come i musei della Shoah come il memoriale del binario ventuno a Milano
Sì a qualcosa di essenziale
Perché come ricorda
Primo levi in quello splendido commento alla nostra Costituzione che nessuno voleva pubblicare
Come ricorderà laguzzi no delle SS Di diceva
è inutile che invidiate da fare per sopravvivere perché tanto nessuno vi crederà
Crederanno ed è ciò che ci si propone col negazionismo ed è ciò che dobbiamo evitare mantenendo la memoria ed evitando che la Shoah
Gli altri genocidi che vi sono stati perché purtroppo io temo che saranno ancora pensate a Parigi pensate all'ingresso
Possano
A questo punto ripetersi perché è stato detto da molti mi associo anch'io lascio ai certamente unica
Ma come dice levi le condizioni per la Shoah si ripetono
è sufficiente che si comincia a guardare l'altro come un diverso come un nemico per imboccare la strada del campo di concentramento e forse del campo di sterminio grazie
Grazie anche a Giovanni Maria Flick che ci ha ricco ricordato la complessità
Della memoria e del dei problemi e qui ci troviamo di fronte nel voler sollecitare mantenere e ricostruire la memoria ogni momento
E vorrei sottolineare nel suo intervento una parola straordinaria dignità che fra l'altro
L'oggetto di un suo ultimo libro molto bello elogio della dignità perché mi sembra una parola che
Vale la pena di riprendere e di rimettere nella discussione su questi temi e perché è una parola che molto spesso non viene usata
Ho sentito dignità è diventato un oggetto perduto
A cominciare da noi dal nostro Paese dove troppi
Per diventare dignitari
Come studioso il biglietto
Grazie grazie mi sembra molto condivisibile ma invito a e mettere nell'essi Cordella memorie anche questa parola dignità credo che con questo abbiamo terminato vorrei solo dire una brevissima cosa abbiamo tante iniziative
E ci sono tante iniziative sulla memoria tante istituzioni tanto lavoro cito per esempio il Progetto memoria che pertanto i testimoni nella scuola così a lungo
è
Forse potremmo approfittare del fatto che essi stessi stiamo lavorando alla a a questa idea di museo e di a
Che che rappresenta un'innovazione e senz'altro la trasformazione per cercare anche di immaginarci che questo possa estendersi su tutta la nostra attività in qualche modo determinandone una trasformazione un cambiamento una una
Un rinnovamento ecco e io credo che le cose che sono venute in questo convegno vadano proprio in questa direzione cioè sono ci sono una serie di spunti
Che attesto ma dà un'immagine di memoria fossilizzare da per dare e collegato alla storia e per dare anche un'indagine di trasformazione con questo chiudo e ringrazio tutti
Ricordo che nella sala accanto è pronto il pranzo e e vi invito tutti ad approfittarne buongiorno