Pensiero politico del Risorgimento

Torno
La prima comunicazione che devo fare
E che dato lo sciopero tutti abbiamo conosciuto questa mattina
Alcune idee il relatore non saranno presenti
Questo però consente agli altri di poter
Dire quello che ritengono essenziale della loro relazione senza limitazioni di tempo salvo a chiudere il tutto alle ore tredici
Do lettura
Del messaggio
Dell'Onorevole Guibal Gian Franco Fini
Presidente
Della
Camera dei deputati
Deciderò ringraziarla la lettera e intervistato a me come Presidente della Fondazione Matteotti ma è rivolto a tutti ai relatori e ai giovani presenti e anche non giovani
Desidero ringraziarla vivamente gentile Presidente per il garantito invito a partecipare al convegno sul pensiero politico della letteratura del Risorgimento
Promosso dalla Fondazione Giacomo Matteotti nell'ambito delle celebrazioni
Per il centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia che avrà luogo a Roma il sedici dicembre due mila undici
La ricorrenza della nascita dello Stato nazionale è una straordinaria occasione per rafforzare soprattutto nei giovani
I valori e i principi morali di cui si permea la nostra storia comune
E per porre in luce il contributo che i movimenti politici filosofici e letterari del Risorgimento
Hanno offerto al progetto unitario declinando ai nuovi principi di libertà e indipendenza
A questo proposito desidero esprimere il mio apprezzamento per l'iniziativa e per l'impegno profuso
Dalla vostra fondazione nel mantenere vivo il ricordo di Giacomo Matteotti
E degli ideali di giustizia e di legalità che ne ispirano l'azione rivolgendo a voi tutti i miei più cordiali saluti ed un fervido auspicio per il pieno successo dell'evento Gianfranco Fini
Colgo subito l'occasione per
Ringraziare il
Presidente della Camera dei deputati per
L'ospitalità che ci ha fornito mettendo a disposizione questa sala e per il messaggio
Prima di dare la parola I nostri
Amici e relatori di questo incontro
Debbo dire due
Grazie un semplice intervento di presentazione del Progetto che c'è dietro questo incontro e l'altro incontro che si è realizzato il ventinove novembre
L'anno che si chiude dedicato alle celebrazioni dei centocinquanta anni della formazione dell'Unità d'Italia
Ha visto
La costante partecipazione alle manifestazioni commemorative
Delle istituzioni a tutti i livelli dalla Presidenza della Repubblica al Parlamento
Dalle Regione alla Provincia i Comuni e alle università alle scuole e ai centri culturali un complesso di iniziative tendenti a cogliere il significato e il valore
Di un evento così importante per l'Italia tanto importante che da spingere i personaggi che l'anno
Pensato e voluto e il vissuto Air realizzato a identificarlo con un processo di rinascita dell'Italia chiamato Risorgimento
La riflessione si è mosso non solo sul terreno delle celebrazioni
Ma anche su quello più critico del comprenderne le ombre di un processo di unificazione politica e istituzionale
Che agli occhi di alcuni storici si è realizzato con interventi non sempre legittimi
Sì è così riacceso un dibattito che andando oltre il momento
Dell'esaltazione del processo unitario fino a farne un invito si spinge sempre più verso una tendenza
A revisionare l'immagine ormai statuita del Risorgimento
Fino a smontare un l'articolazione unitaria
In questo lavoro di riconsiderazione degli eventi e dei comportamenti
Per gli attori principali nell'azione diplomatica e militare che è alla base nel processo unitario dello Stato italiano
Spesso si fa impropriamente il riferimento alla varietà variegata riflessione che ha segnato il pensiero politico e letterario del
L'otto per cento
Quasi che il dibattito tra repubblicanesimo e monarchia
Tra Stato unitario è stato federale o confederale tra democrazia e liberalismo fosse dirimente per capire gli eccessi nell'azione politico-militare
Che i fondatori dello Stato nazionale furono portati inevitabilmente a realizzare per condurre a termine il processo di unificazione
Tralasciamo di entrare dentro la discussione di problemi connessi a tale dibattito
Molti di essi sono stato oggetto di riflessione in altre occasioni di incontri che la del Presidenza della Camera e la biblioteca della Camera ha realizzato in quest'anno di celebrazione
Le celebrazioni dei centocinquant'anni dell'Unità d'Italia sono state certamente arricchire di riflessioni utili
Per trasferire dalla ricerca storiografica all'attenzione dell'opinione pubblica
La conquista di quell'unità nazionale che è stato il fondamento della realizzazione di una Repubblica inseguito democratica italiano
Ma un excursus sia pure sommario delle molte iniziative svolte entro il Progetto
Delle celebrazioni dei centocinquant'anni è sembrata alla Fondazione Matteotti in sintonia con la Facoltà di lettere e Filosofia dell'Università di Roma Tor Vergata
Carente di una riflessione omogenea e organica
Del ruolo che il pensiero politico e letterario ha svolto nella diffusione dell'istanza realizzare quell'unità politica e istituzionale che la penisola geograficamente possedeva
Sì sono state
Alcune che occasione di riflessione
Ma come dicevo una visione organica di tutto questo settore importante ed è la storia del Risorgimento mi pare che non abbia avuto realizzazione
Nelle considerazioni dei cultori di Storia Patria non manca non meno che
Nelle più
Popolari rievocazioni ad uso del grande pubblico gli eventi le battaglie gli episodi cene per i fatti insomma
Hanno inevitabilmente prevalso sui movimenti di pensiero sulle tensioni ideali sulle riflessioni politiche filosofiche letterarie che sono stato il motore ideale
Dell'evento storico che ha dato all'Italia la sua unità
La ricorrenza dell'anniversario dell'Unità dei centocinquanta anni dell'Unità nazionale costituisce certamente un'utile occasione
Per una riflessione specificamente mirata agli aspetti filosofici e letterari della stagione risorgimentale
Aspetti che anche nel più generale clima celebrativo hanno rischiato di rimanere in secondo piano e sembrano impedire
Di rendere adeguato un tributo a quel monito manipolo di pensatori che ebbe il travaglio nazionale furono pur con diversi accenti ed argomenti
Teorici ispiratori e mento
Il contributo della filosofia politica e letteraria al processo storico che porta a bere un ampio corso dell'ottocento
Alla formazione all'affermazione di nuovi principi di libertà e indipendenza e unità
Esigere un
Maggiore approfondimento che dia conto della ricchezza e dei tratti peculiari di una riflessione che appare ancora più stimolante
Sei considerata e nelle sue diverse articolazioni evidenti ad esempio nelle differenti concezione dello stesso Stato federalista ovvero unitaria
Il Progetto
Di cui stiamo parlando il pensiero politico e letterario del Risorgimento italiano
Ha inteso proporre proprio una riflessione critica e attenta
Alle ragioni al metodo nella storia del pensiero
Su personalità che nel costruire l'Italia hanno portato il loro contributo non vengano dei sovrani dei politici dei conti condottieri
Non esonerando si dal vivere in essi stessi l'impegno politico
E la militanza risorgimentale
Il programma inteso dunque riflettere super serre l'opera di esponenti della letteratura italiana cito fra i tanti Vittorio Alfieri Foscolo leopardi Manzoni rilievo Mameli
Può Erjon pratica Leardi Tommaseo Cavallotti pesantissimo belli e tanti altri minori
Di esponenti del pensiero politico filo rosso
E qui la lista è lunga nel numero alcuni proprio per evidenziare in quanto ricco sia ricca sia la galleria degli autori e la ricchezza di riflessioni che Elia animale
Si tratta di protagonisti del pensiero risorgimentale tra i quali figurano alcuni dei padri della nuova Italia accanto a pensatori minori maestri di una filosofia civile laica e repubblicana
Accanto a filosofiche coniugano gli ideali risorgimentali con la tradizione cristiano piatto
La memoria va a Vincenzo Russo
Gardini
Cuoco Gioia Romagnosi Manzoni Rossi Lambruschini Balbo Rosy Bindi
Valiani Cattaneo Mazzini Ferrari e qui mi limito nei in questa lunga
In questa lunga enumerazione
La riflessione di ognuno
Il dibattito tra di loro e gli eventi che l'anno supportato
Costituiscono un'agorà ricca di idee e proposte
Che tutti insieme sono il teatro ideale per vedere rappresentata l'aspirazione di tutti
A trovarle una patria comune pur nella diversità della composizione istituzionale che avrebbe dovuto sostenne
Per illustrare l'opera il contributo che essi hanno offerto al coagulo di una unità nella diversità al processo unitario
Il programma previsto la realizzazione di un grosso convegno articolato in due giornate di studio la prima delle quali centrato sulla letteratura del Risorgimento
Si è tenuto a Roma il ventinove novembre nella Facoltà di lettere e Filosofia dell'Università degli Studi tormentata
E l'altra è quella cui ora stiamo diamo inizio qui nella sala del Mappamondo della Camera dei deputati con la partecipazione di autorevoli studiosi
Della storia del Risorgimento
In sede di convegno sono stati presi in considerazione perché non si è non è stato possibile occorrerebbe una
Un convegno di almeno sei sette giorni per parlare di tutto questo
Panorama possibile di riflessione e quindi in sede di convegno sono stati presi in considerazioni
Momenti e figure in particolare quello che è meglio esprimano le tematiche di rilievo senza togliere nulla ai
Non citati ma abbiamo comunque reso giustizia adesso
Dando alle stampe un opuscolo ogni loro profili intellettuali privilegiando la loro attenzione alla realizzazione del grande evento Aston info storico del Risorgimento
La Fondazione Matteotti ha provveduto a dare alle stampe una pubblicazione
Della cui utilità essenzialmente indirizzato al lavoro didattico nelle scuole e alla conoscenza più approfondito del travaglio intellettuale di quei letterati e filosofi politici
Colgo l'occasione di ringraziare il quale Presidente della Fondazione Giacomo Matteotti
Il professor Rino Caputo preside della facoltà di lettere e Filosofia che associato la facoltà all'iniziativa della Fondazione
Ospitando come detto i lavori delle ventinove novembre ma un ringraziamento particolare
Ma al dottor Antonio Casu direttore della biblioteca e promotore di una mostra sulla letteratura del Risorgimento
Con un catalogo che l'Ufficio pubblicazioni
Ci ha permesso di acquisire e ritornare agli studenti che erano presenti il
Ventinove novembre e quindi credo voi ragazzi avete avuto questo accordo
Un ringraziamento particolare va alla segreteria generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri
Che attraverso l'Unità tecnica di missione per i centocinquant'anni dell'Unità
Ci ha concesso vincerei nel nostro programma nel nei programmi delle celebrazioni non dimentico i presìdi di insegnanti
E gli studenti dei due licei che hanno partecipato alle due
Giornate
Un ringraziamento asse devo rivolgere a tutti gli amici letterati e storici
Che hanno accolto l'invito a dispensare parte della loro sapienza e scienza esponenti di una
Generazione giovane presente in questa sala del palazzo nel Parlamento
Perché imparino ad apprezzare ciò che esso rappresenta anche in periodo di crisi della politica
Do la parola al
Proseguendo nel programma così come è indicato do la parola al
Professore Rino Caputo che presiede la prima parte di queste troppo come detto ragioni a causa dello sciopero
Alcuni dei gli oratori non possono arrivare
Qualcuno arriva con ritardo e ha già telefonato
Tuttavia il loro contributo non sarà assente diciamo e non utilizzato
Perché abbiamo intenzione di pubblicare gli atti dell'uno l'altro io incontro e quindi il loro contributo sarà comunque presente professore a lei
Grazie
Professor Sabatini che e
è stato come avrete potuto notare anche dalle sue parole il vero corpo catalitico di questa e iniziativa senza ecco il
L'impegno energico
Attivo e qualificato che apportato non sarebbe stato possibile concorrere a costruire questo momento che io sento
E non solo per ragioni
Positivi di calendario come
L'ultimo ma non certo il meno significativo delle celebrazioni del centocinquantenario dall'Unità d'Italia siamo alla fine dell'anno e posso dire che adesso
Non mancheranno magari in contemporanea altri interventi ma io sento
Che questo e un incontro che idealmente e conclude senza chiudere
Senza cioè Han annullare per sempre ma conclude una fase
Della riflessione dell'attenzione nei confronti
Della
Della nostra
Esperienza unitaria io uso dire che sono centocinquanta anni dall'Unità d'Italia e non soltanto dell'Unità d'Italia proprio perché deve essere sempre ben presente che noi siamo anche che una discendenza problematica complessa di quel momento
E addirittura dei momenti che hanno preparato
L'unificazione e poi
Di tutte le esperienze che sono avvenute in questi centocinquanta anni in generale e in particolare
Dico questo perché la
Università di Roma Tor Vergata in particolare la facoltà credo
Onore il piacere di presiedere e non è stata seconda rispetto
Alle iniziative lo ricordo brevemente il dodici marzo del due mila e dieci nell'auditorium della nostra facoltà il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha aperto ufficialmente le celebrazioni
Centocinquantenaria
è stata una mattinata di grande di grande rilievo con l'intervento
Di prestigiosi studiosi e questa sequenza è stata poi chiusa il trentuno ottobre del di quest'anno
Nell'Aula Fleming della Facoltà di Medicina dell'Università di Tor Vergata
Con una
Di giornata
Di interventi di alcune tra le maggiori personalità dei vari campi del sapere della tecnologia della ricerca italiane
Ecco nel mezzo non secondaria
Sono ancora a oggi dietro di di segnalarlo c'è stata una iniziativa delle tre
Facoltà di lettere e filosofia delle università pubbliche di Roma la Sapienza Tor Vergata e Roma Tre lì tre facoltà
Hanno insieme organizzato nel convegno di tre giorni articolato negli si di e articolato con presenze
Vedi dei miei colleghi dei docenti degli studiosi delle tre facoltà su eroi patrioti e letterati del Risorgimento italiano ecco è stato un momento importante lo voglio segnalare
Non per civetteria come avviene per ore per malinteso orgoglio accademico ma perché credo sia stata l'unica occasione in cui
Tre
E espressioni dell'università pubblica della istituzione Universitaria sono riuscite insieme a
Intervenire sull'argomento
E ecco perché dico che che l'iniziativa intrapresa promossa dalla professor Sabatini
Per con la Fondazione Matteotti per ha trovato poiché la nostra facoltà
Immediatamente
Consenziente e quindi insieme abbiamo cercato di fare di organizzare così come la situazione attuale come dire impone a tutti noi quindi non soltanto in economia per ristretta ma sapendo
Che proprio nelle difficoltà
Dell'oggi e necessario quasi raddoppiare gli sforzi
In modo verticale verso una qualità della riflessione dell'attenzione ai problemi che altrimenti vengono sempre più accantonati impero di ieri contingenti
Ragioni intense come superiore ecco io sono convinto invece che nonostante le difficoltà e non lo dico solo
Solo per per così connaturato ottimismo credo che sia importante invece
Insistere intervenire
E guardare avanti e lo dico in particolare in questo momento ringraziando anche da parte mia tutti coloro chi sono intervenuti di studiosi colleghi di indicati ma soprattutto i giovani
I giovani gli studenti che hanno partecipato il ventinove come dicevo Angelo Sabatini in modo attento in modo interessato e che vedo anche oggi qui in
In gran numero credo che allora si possa
Cominciare veramente il nostro convegno la nostra giornata e do la parola per primo
Al
Professor Fulvio Tessitore
Che potrà richiamare con tanti altri nomi perché li ha realizzati Magnifico Rettore senatore
E però io credo che questa qualità sia quella lo dico senza corporativismo sia quella durevole possono passare altre esperienze ma esseri studiosi
E grande studiosi come Fulvio Tessitore rimane la cosa fosse
Come dire più rilevante sul tempo lungo ma allora proprio per questo sono lieto di dare la parola furiosi Tessitore che parlerà di Vincenzo Cuoco per l'Italia unita prego
Grazie
Debbo iniziare con
Ringraziamento è una professor pro o contro il quale
Certamente a colto il segno quando acqua ha detto che il titolo che preferisco di più e quelle del professor anche quando sono stato il Rettore va prima disposizione data alla mia segreteria era quella di chiamarmi
Professore anche se naturalmente con un poco di rammarico perché uno che consegue il titolo di magnifico difficilmente se ne vuole diciamo così illiberale
Debbo però è un altro ringraziamento agli amici della Fondazione Matteotti e per avermi invitato a
Me ne scuso alla professoressa Formica
Ma come fa il professor Sabatini fin da quando mi invito le feci presente la necessità di allontanarmi perché ho un altro impegno inderogabili
Venendo
Al tema
Non leggerò le prime pagine le riassumerò molto rapidamente
Che vorrebbero visitare quelli che a mio giudizio sono due luoghi comuni
Estremamente
Come dire fastidiosi in ordine al problema non soltanto relativo
Diciamo alla fase di preparazione del Risorgimento ma anche alla lettura che in una certa stagione dalla nostra storiografia prestato all'altra
Di questo drammatico ma anche
Esaltante momento nella nostra storia recente
Il primo luogo comune
Debbo dire che è poco più di una sciocchezza giornalistica lo dico con grande rispetto alla
Per il giornale
Ma
Vorrei rivolgermi in modo particolare ai giovani
Mettendo in guardia da un carattere che
Oramai grazie diffondersi del diffuso non so fino a quando durerà sempre di più e cioè quello che
è nata un'altra categoria di studioso e gli studiosi grazie tiri storici filosofi scienziati Gazzettino
Il quale acquisiscono naturalmente né l'una se non ha autorevolezza autoritaria indiscutibili età se riescono a scrivere su alcune il giornale di diffusione nazionale
Peraltro con perseguendo un costume molto tipicamente italiana
Perché è quello diciamo così dell'ENEL come dire delle corporazioni per cui milioni per censiscono usufruire censisce ormai Sabatini era censisce tutte nove di due diciamo così in quattro momento fingiamo persino di litigare
Però poi naturalmente
Tutto si ricompone a maggior gloria dei tagli interlocutore
Per questa sciocchezza è quella secondo la quale cambia il giudizio naturalmente con il mille settecento novantanove definito pressoché tutto in modo particolare nell'Italia meridionale
Cioè il piccolo particolare che
Se questo fosso non si capirebbe
La cosiddetta e non è detta per modo di dire iniziativa democratica meridionale che se non sbaglio è uno dei primi momenti
Determinante della formazione del professor decente sfocerà nella unificazione nazionale con tutti i problemi e con tutte le ambiguità di questa alla formazione
In realtà
Dire questo non è una scoperta
Quando nel mille ottocentonovantasei introduce raccolse un volume per la prima parte per la prima volta
I suoi saggi sull'evoluzione del novantanove mediante promosse una presentazione a mio giudizio è molto importante molto importando sul piano teorico
Perché sia enuncia un principio al quale non sempre lo stesso confermiamo rimasta fedele cioè come dire una dimensione morale della storia del giudizio storico
Proprio lì enuncia un principio che per
Dello con le sue parole capovolto e fa riferimento ad una storia giustizia era non ad una storia giustificatrice leggo una sola frase di
Consentiva abbrustolito di ritrovare nei limiti del novantanove il precursore dell'Italia nuovo contro i conservatori davanti ma consentiva altresì al moralista dissentire
Cito per quelli vinti e contro quei vincitori la ribellione del proprio sentimento etico
E la condanna non è qualcosa di vanno date di superfluo non è un postume ingerire e una di quelle colonne infame che la civiltà deve innalzare per ricordare i limiti che nelle necessario lotta sociale
Non è lecito calpestare i patti non voglia tirarsi fuori dell'umanità e potrei proseguire
Peraltro con leggendo e questo mi sembra
Indispensabile leggere un'altra France decorose quando osservo con accolta x che la
L'evoluzione del novantanove valsa creare una tradizione rivoluzionaria e la tradizione dell'esempio nell'Italia meridionale
Mettendo a nudo le condizioni reale del Paese fece sorgere il bisogno di un movimento rivoluzionario fondato sull'Unione delle classi conto di tutte le parti d'Italia e gettò il primo il germe dell'Unità italiana
Mentre spinse i Borbone ad appoggiarsi sempre più sulla classe che lei aveva meglio sostenuti in quell'anno
Nel novantanove ossia sulla plebe trasformando via Vignoni illuminato monarchia Piercarlo Borbone in quella monarchia lazzarone esco poliziesca dissolta tedesca e dove va a finire nel mille ottocentosessanta
Essa finalmente vecchia liberali italiani moderni i primi rudimenti ma la saggezza politica insegnando a diffidare delle parole dei governi stranieri
Così per effetto di sacrificio delle illusioni le patriottico la Repubblica del novantanove per se stessa non sarebbe stato altro che un aneddoto a sorso alla solenne dignità di avvenimento storico
Qui si ricorso lo sguardo di quanto i ricercatori lì trovare le nostre origini sacre della nuova vitali
Un altro luogo comune se questa volta e a mio giudizio un'autentica falsificazione storiografica
Tanto più pesante in quanto armato ad una vasta documentazione
E quella secondo la quale nel Mezzogiorno d'Italia
Prima per l'avvento dell'idealismo modernizzatore non ci sarebbe stato pressoché nulla soltanto dettano così appunto conservazione soltanto il vuoto
E in questa dimensione si inizia naturalmente
Da Giambattista vico vico viene considerato un platonico in ritardo l'espressione suprema diventa adesso contro innovatore esso tardo secentesca ti settecenteschi
In quanto ignaro della nuova scienza della nuova storia della nuova politica
Venne considerato il capostipite sono tesi storiografiche affermate o pseudo storiografiche molte pubblicazione
Il capostipite del moderatismo conservatore o reazionarie
Che avrebbe costituito un blocco sociale persistente negativamente nella storia dell'Italia contemporanea e che naturalmente sfocia incrocio perché ingenti
Cosa singolare naturalmente più in croce che gentile secondo questa letteratura il perché gentile almeno aveva sostenuto
Che il materialismo storico è
Una delle forme e delle forme più evolute di Filosofia dalla storia
Mentre pronto uno della ragione per cui è stato considerato un cane morto in un certo momento dalla nostra storiografia avrebbe dato all'Inter per trazione
Riduttiva del materialismo storico cioè quello
Dei considerarlo un tra
Strumento una metodologia di interpretazione della storia che a mio giudizio
E
Una grande interpretazione del materialismo storico è quella interpretazione del materialismo storico che impedisce di inserire il materialismo storico tra le filosofie dalla storia nel quale fatalmente
Giustificano anche esiti poi come quelli tragici del del del comunismo
Questo naturalmente significa che
Sì smarrito la svolta umanistica rappresentata dal diritto nel Settecento italiana e non soltanto nel settecento italiane non soltanto
Nel Settecento napoletana il testimone non ho citazione a dirlo
Una della crisi epistemologicamente la cosiddetta rivoluzione scientifica
Ricorre Spencer cioè o il biondo lottizzazione dalla matematica anche quella nascosto nella metafisica dell'universo mattina
Tutto cauti ove tutto calcolabile pone il rischio di perdere diritti rivista quelle che proprio ripetiamo alle a un fax può servite cioè la realtà del mondo storico
E sociale
E
Naturalmente da questa lettura a ovvia conseguenza è quella pubblica ho fatto rapido cenno a questo moderatismo
Che naturalmente trova un altro
Anello forte Vincenzo Cuoco
Anche qui sulla base
A mio giudizio di una serie dei testi
Che nella migliore delle ipotesi
Hanno una dignità ideologica ma non certamente una dignità storiografica
All'indomani del fallimento della riproduzione di Napoli messaggio storico quo quell'autore come tutti sappiamo passaggio storico sulla rivoluzione
Di Napoli
Che io considero il primo grande libro di storia dell'Ottocento italiano e che viene
Pubblicato ci troviamo di fronte ad un uomo dei eccezionale intelligenza premi simile
Viene pubblicato
Nel a Milano mille ottocento uno in tre volumetti anonime in prima edizione
Eccolo qua felice scritto parte per mare parte per le terre di Francia cioè quando
Nella Attardo la primavera del mille ottocento la sua condanna a morte rende derubricate in esilio esigere doveva andare in America e poi anche lui naturalmente
Andò in Francia per poi approdare nella Milano Cisalpina in campo ricordo che mi consenta di dire
Che un altro dei luoghi comuni è quella dell'opposizione di crociata revoca de quo qual è la rivoluzione del novantanove dei partecipo e c'è tutta la documentazione
Che lo attesta in ogni modo all'indomani del fallimento della devoluzione di Napoli
Vincenzo poco scrisse appunto prima una pagina famoso e solenne del saggio storico
La rivoluzione napoletana si poteva considerare divisa la nazione si poteva considerare diviso in due popoli diversi perdono secoli di storia arte per due grandi di clima
E invito a tenere ben presente il perché questa affermazione perché sarà la linea portante delle poche posto del reporter che dirò e vere e proprie pagine che a leggerlo
A questa divisione o frattura riporto la causa del fallimento della rivoluzione più ancora il modo d'essere di quella rivoluzione
Non si tratta per poco ad una visione antropologica di tipo razzistico
Si tratta di cultura nel senso ampio e profondo dà la parola carattere dei popoli condizioni climatiche condotte di vita
Anche perché anticipando Francesco De Santis
Che peraltro a sua volta lo avrebbe rielaborato la rivoluzione come ogni grande movimento mutamento nella vita di un popolo è considerata da poco un fatto di cultura
Con le sue leggi che non è possibile definire seguendo una ragione astratta
Sollecita di uniformità è soddisfatto direi tutte ideale
Anziché seguire il rapporto dialettico tra idee ai fatti nel caso dei co.co.co. secondo i principi di vico
I rivoluzionari del novantanove napoletana il giudizio di Croce de quo non furono colpevole per aver voluto la rivoluzione
Che era necessaria e tutto Sotec tutti sollecitavano e nel saggio e ci sono capitoli di grande lucidità nella descrizione delle condizioni del trend prima della rivoluzione anche un confronto
Con le condizioni del Regno di Francia dove la rivoluzione
Prima ancora per scoppiata
Ma come dicevo di non averlo saputo volere in altre parole i rivoluzionari
Devi Napoli non seppero tradurre lei faccio riferimento a termine filosofici la realtà nel senso tedesco della reality nella effettività nella realtà effettiva l'avvio e fiscale
Solo questo processo l'ICI
L'insieme è logico e storico avrebbe potuto superare la dualità
Quella dei due popoli non in una stima durante l'infelice equazione dell'un popolo nell'altro bensì nell'armonico convivere dell'uno dell'altro
Perché ho qualche vincere un'altra prova per la lucidità della sua interpretazione della realtà meridionale ma io credo che si potrebbe dire di tutta l'Italia
Di quei decenni si trattava di ristrutturare i due popoli particolare ormai consolidati dal prendere di diverse esigenze
Prendendo atto della varietà delle situazioni
E di costume attraverso un'organizzazione costituzionale che riguardasse sono parole di poco
Gli oziose Lazzaroni di Napoli i feroci calabresi i leggeri scelte cinese list oppure gli Stati Uniti lui era San Vito
Insieme con i raffinati aristocratici di nascita di cultura o di professione insomma bisognava
Vince poco guadagnare l'opinione del popolo il che vale a dire perché il vero problema della storia presente come di quella caduta
E di quella avvenire era di carattere sociale
Capace di prendere atto di un secolare dualismo divenuto drammatico dopo la Rivoluzione francese
Erede e interpreterà della conflitti vita del mondo moderno
Derivante dall'affermazione della responsabilità dell'uomo storico capace di concepire quella che può contiamo la filosofia dell'effettività delle leggi parlato prima della traduzione della realtà in virtù di Sky
La storia non può parlare per fare capire tutto ciò che non è
Perché non è
La storia dei geni degli spiriti vedete sembra
Una polemica anticipi nei confronti dell'idealismo anticipate nei confronti dell'idealismo la storia nel genere gli spiriti affidata ancora proprio di cuoco all'astratta e sottile metafisica
E neppure alla storia filosofica
Che fa capolino è ben più che il topolino nella
Parola di cuoco storico della civiltà
Queste sono tutti termini tecnici anche nella letteratura settecentesca
Assai spesso incapace di distinzione perciò di comprensione della molteplicità della realtà effettiva
Per questo la storia civile di ciascun popolo di ciascuna nazione va intesa praticate invasa precisi criteri
Che tengano distintamente però congiuntamente presente il fattore della vita giacché Lecce cuoco tutto Caniggia nella natura e nel mondo morale che l'uomo si forma con le sue idee
Si spenderebbe invano quell'eternità che nel mondo fisico non si trova
Vedete a proposito di quello che sarà poi la distinzione tra
Le due culture notturni Sasha frammentari se deve essere fatto per cui anticipatamente negata neanche nel mondo fisico si trovò una sicurezza e meno che mai si trova del mondo morale
Le leggi di una nazione non sono quelle di un'altra i costumi di un popolo non sono quelli di un'altra
Bisogna superare l'efficienza dalla storia della stilizzazione tenendo conto della necessità dello studio della storia empirica
In un frammento inedito cuoco scrive sia troppo distinta la statistica la storia la statistica nel senso settecentesco quindi potremmo dire di Sociologia politica
Il
Si è ristretta la prima a descrivere ok sia lasciata la seconda la cura dell'avvenimento
Né questo è stato tutto il male gli oggetti stessi si sono rivisti la statistica già parlate di arte di commercio industria di finanza e la storia di legge gli ordini pubblici di rivoluzione di costume di guerra
Quindi due gravi due mali gravissimo l'osservazione economiche che si sono avute da spezzoni e separate dalle operazioni politiche
Era più facile vedere che le leggi gli ordini i costumi le guerre dovevano influire sull'economia civile di un popolo che le sue arte e la sua industria la sua ricchezza dovevano egualmente influire sulla sua politica
Ma ecco che per mancanza di un milione di questa osservazione noi delle nazioni sappiamo più la cronologia che la storia perché sappiamo meglio all'epoca del loro accrescimento della loro caduta chiede cagione
Fino alla citazione di conseguenza
Ritornando al mai dimenticato mondo dalla sua Napoli quella che ha conosciuto il novantanove
Cuoco ritenga di dover a risalire a quando
Si spaccò la sintesi tra
Parole di fuoco popolazione nazione e
Organizzazione politica sta
E nel Platone iniettare il cosiddetto romanzo archeologico
Che solo formalmente segue un gusto letterario di questo tardo settecentesco
Riprese trasformò il suo vinco senza dimenticare le utilizzazioni che non avevano fatto i suoi maestri amici del Settecento riformatore
Di qui la tesi più propriamente la storica alterare la metodologia dei primati italici
Per riconsiderare la storia vera antichissimi d'Italia non già come esclusiva storia di Roma ma di tutta la gente che la abitano come storia di innumerevoli relazioni e di intrecci politici
Da qui il gusto e la necessità di risalire alle scaturigine della civiltà italica ed è la stessa comune civiltà mediterranea inserendola in un diagramma dichiara struttura dichiara
Di qui il sapore di contemporaneità della storiografia e della stessa archeologica contenuto nel Platone
Perché l'antichità la sua storia e le sue opere
Non è più guarda con l'istante deferenza di una concezione Platone Zante parabolica dalla storia
Ma con critica serietà come momento dell'esperienza del mondo degli uomini nell'eterna storia degli uomini in uno schema di atto diacronico in cui permane critica la condizione delle interpretare
Da qui la risentita polemica anti greca e antiromana
Che è più storiografica che storica il cotone in Italia ipotizzato viaggio di Platone nell'Italia pregherei pre romana cioè quella Italia qui nascerebbe
Un altro problema molto importante e cioè
Lampi cesarismo di cuoco
Perché eccetera
Cioè l'imperialismo di Roma che distrugge né le realtà
Tre previa
Pregresse tre romana e dopo l'imperialismo culturale della Grecia l'Aula Magna Grecia con un evidente riferimento al cesarismo Napoleone
Il plotone
Scritto
è pubblicata nel mille ottocentoquattro quando si accinge a lasciare tra il mille ottocentoquattro del mille ottocentosei quando si accinge a lasciare grazie Milano per ritornare a Napoli
Negli stessi anni del Platone questo autentico ripensamento filosofico e storico dell'orizzonte ho scoperto nel saggio
Per capire il fallimento dalla rivoluzione che tutto giustificava e voleva attiva non passiva la focosa distinzione del cuoco tra la rivoluzione attivo a quella francese perché riesce la rivoluzione napoletana prossima perché non riesce
Poco si domandava se non fosse indispensabile la sintesi tra religione filosofia
E legislazione
Che si realizza gli dici in quella città in cui si ottiene Ciocchetti di tutte le istituzioni civile deve essere il fine la massima concordia tra le parti e la massima energia del tutto
Cos'è che quando lei mi pone la drastica alternativa cito uno dei due o conviene che la classe dominante distrugga la servente o conviene che limita con lei tutti i vantaggi della vita civile
Parto dalla fin troppo trasparente allusione hanno per chi si macchia della Machiavelli Anna
Ciò che viene allo scoperto non è un Machiavelli come suggeritore di conservazione sociale fornite alla classe dominante dei proprietari
Piuttosto si definisce un programma politico che mira alla definizione di uno Stato unitario costituzionale
Per cui realizzarsi della rivoluzione non è stata inutile dice cuoco se è vero che per mezzo sua si è ottenuto una forma di governo costituzionale
E quand'anche si volesse credere che questa non sia ancora perfetta sia sempre ottenuto molto avendone una ossia uno Stato che è in grado di scongiurare sia il fallimento della rivoluzione
Sia la sua involuzione in quelle
Che cuoco chiama rivoluzione distruttive che sono il contrario delle utili riforma
Programma politico liberale quest'ultimo che si affida un convincimento ben importante capaci di dare un significato liberale e democratico anche all'esaltazione dell'agricoltura come virtù primigenia
Da tre secoli in qua scrive cuoco tutti gli Stati d'Europa sono cresciuto di forza per l'accrescimento del numero delle industrie dell'attività di quella parte di popolazione che chiamassi in Francia
E si potrebbe chiamare presso ogni nazione terzo stante
E chi sono
Il terzo stato la borghesia stili per i proprietari agricoltori nel quadro interpretativo di cuoco sono gli eredi dei vinti degli sconfitti di tutte le potenze imperialistica assolutistico uniformi Zan
Nega attrici nel passato e nel presente della nuova realtà delle diverse parti e nazionali
Una realtà che cuoco non trovava nella storia effettuale ma rintracciamo della mitica immaginaria storia di tempi antichissimi in cui scrive l'Italia tutta si oliva per legge per agricoltura operarmi e per commercio
Quando tutti gli italiani formavano un popolo solo
L'età la stagione di un'Italia libera e unita dell'imperialismo culturale di Grecia prima
L'imperialismo militare di Roma poi
Avrebbero schiacciato distrutto fino al punto di vantare primogeniture culturali e civili inesistenti
Romantica avverte una pagina dettato nella Repubblica italiana quindi a Milano addirittura la pagina di uno scritto semi ufficiale pubblicato nel giornale italiano che egli dirige per iniziativa del Melzi d'Eril
Romantica consumo tutta la sua forza in conquiste che erano devastazione e quando gli riconquistare si ritrovò come un torrente che aveva sparso tutte le sue acque sopra i campi vicini e che poi si ritrovi assetto
Cotone farei commuovendo con non minore carica polemica
Rimarrà un solo popolo dominatore di tutta la terra innanzi al cui cospetto
Tutto il genere umano tra c'era e i superbi vincitori pieni di vizi e di orgoglio rivolgeranno nelle proprie viscere il pugnale ancora fumante del sangue del genere umano
E quando tutte le idee liberali degli uomini saranno schiacciata distinte sotto l'immenso potere che è necessario a dominare l'universo ed irto di tutte le nazioni prive di vicende vorremmo e molte emulazione
Rimarranno arrugginite e vizi di un solo popolo e talora di un sol uomo saranno divenuti parla comune schiavitù vizi comuni sana consumata loro la vendetta del di lei
I quali si servono delle grandi crisi della natura
Per distruggere dell'ignoranza di stessa degli uomini per emendare la loro Indolfi la cassa
Credo che non mi faccia velo il particolare come dire disinteresse per cuoco addirittura mi laureai con un'attenzione su cuoco di attori
Negli oltre cinquant'anni della mia carriera ho continuato a studiare a ma questo mi sembrano pagine
Di grande utilità scritte nel mille ottocento per quattro
Mi sembra evidente che così si definiva un cane storiografico di Angone di andamento dualistico
Persino al di là della teoria dei due popoli nel senso che investiva l'anomalia italiana che la rivoluzione Napoleone dei regimi napoleonici in Italia e in Europa
Avevano fatto scoppiare in tutta la sua rilevanza fin drammatica il dualismo fra la consistenza di una nazione antichissima e forse diventa da secoli e rafforzata negli secco redatte energie conflittuale
E la inconsistenza delle numerose forme di organizzazione politica statale e questa rivoluzione aveva conosciuto nei secoli dalla sua vita Ferrari
Era l'anomalia che dopo la rivoluzione limitare il più grande rivoluzionare novantasei Napoleone novantanove dopo Napoleone dopo la Restaurazione l'Italia entità geografica si trovava di fronte e io sono convinto
E questo è un tema che attraversa si ritrova in via San Giusto si ritrova invece il
Si ritrova in
Buona parte della storiografia ottocentesco
Allora mi fermo
E non
Non vengono queste altre due pagine
Mi limito
Riassumerle sempre in omaggio al principio
Che ho cercato di annunciare di come sia sbagliata con una
Lettura uniformazione trincee uniforme omogenei Zante
Anche di questo Paese nell'Italia meridionale volevo richiamare come qui richiamo per iscritto
Con fondamentale capitolo abbia il giudizio del saggio storico se non mi sbaglio il capitolo quindicesimo che è il capitolo dedicato alla religione prima a proposito di cattolicesimo liberale per voi
Quella tale storiografia cui facevo riferimento
Ha contestato a De Santis parlando di un
Reazionari sui modi di torno
De Santis e sulla linea diciamo dichiarano quotidiana
Quel capitolo sulla religione del saggio storico a mio giudizio può essere avvicinato a le grandi
Elaborazioni sul tema della religione
Nell'Ottocento non soltanto italiano ma europeo barra ricordare che Manzoni definisce cuoco suo maestro in politica e
è documentata questa grande incidenza che si ritrova poi in alcune basti citare messaggio di Manzoni su alcuni punti della storia Longobardi Trenitalia
Ma il condivisibili riferimento bene quel capitolo
Del saggio storico sulla rivoluzione
A mio giudizio sono le pagine vivi là in fondo un volto di uno scritto del mille
Settecentottantanove novanta liberali Vionnet e badate che un volta era un laico addirittura delle Nizzardo Inter così come
Un laico terra cuoco ancora più
Rilevante la grande opera di costante dell'amore Legion considera il pranzo Source se forma
E se
Devono ottomano te
Un'opera successiva del mille ottocento ventiquattro stessa quesiti chiedo ancora scuso per
Avete sbarcato in tempi erano state segnalate ancora di più per la necessità in cui mi trovo di dovermi allontanare grazie
Grazie al professor Tessitore che è un grande rammarico ho dovuto ricordare
Il il tempo perché davvero era
Anche piacevole ascoltare non solo
Importante e interessante mi par di capire ecco uno dei risultati
Iscritti possono essere lanciati verso
Verso l'avvenire verso il futuro sia proprio questo cioè di visitare
La nostra tradizione risorgimentale tre unitaria
Unitaria
E non solo un
Revisionismo più o meno negazionista come da qualche parte è stato fatto penso soprattutto al livello di chiazze Tyri proprio il termine
Molto Roma che è molto ben non
Previsto noto ben detto dal
Fulvio Tessitore ma mi riferisco proprio al alla necessità che abbiamo di non limitarci alla pura e semplice celebrazione che pure è importante di questo
Grande momento e mi pare che il contributo di Fulvio Tessitore ancora una volta
Ci indichi magistralmente insomma la via da percorrere grazie ancora e di buon proseguimento per la sua
Attività e e ora sono lieto di darei la parola alla professoressa Marina Formica
Che
Professore ordinario di Storia moderna nella Facoltà di lettere fisso fiere di Tor Vergata e anche
La mia vice preside e questo credo
In per me molto importante nove ringrazierò mai abbastanza ma soprattutto
In questa in questo anno centocinquantenario Marina formiche è stata la come delegato la cultura
Dell'Ateneo di Tor Vergata la protagonista più attiva della individuazione progettazione organizzazione appunto dei momenti legati
Mai i centocinquanta anni dell'Unità d'Italia di cui o o solo in parte
Danza così e notizia e anche di questo credo che debba essere ringraziata ma ecco ora le do la parola su pensare la nazione alle origini del Risorgimento mille settecentonovantasei mille settecentonovantanove
Con una preghiera a lei come all'amico certe Cantarana ovvero tra poco di limitare il più possibile il tempo dell'intervento grazie
La religione che unisce tutta l'Italia sotto uno stendardo comune
Gli stessi costumi che danno alla pubblica opinione la Direzione stessa ne costituiscono la forza la stessa lingua che facilita la comunicazione dei sentimenti e ci ricorda la stessa origine
Lo stesso gusto delle arti delle scienze gli stessi male le stesse speranze gli stessi dimori
In una parola e il fisico il morale il politico tuttora ci invita unirci con la massima possibile strette Rizza nel seno di una sola Repubblica indivisibile
Le parole di Melchiorre Gioia formulate nella nota dissertazione presentata al concorso indetto il ventisette settembre del mille settecentonovantasei
Dall'amministrazione generale di Lombardia su quale dei Governi liberi ma io convenga la felicità dell'Italia
Mi sembra che possano costituire il modo migliore o almeno uno dei modi migliori per accostarsi al tema delle origini del pensiero politico del Risorgimento su cui noi oggi ci troviamo a confrontarci
Intanto per il momento in cui furono pubblicate
è ormai un milione unanimemente riconosciuto dagli storici che è proprio al triennio mille settecentonovantasei mille settecentonovantanove
Che bisogna guardare per scorgere l'affiorare di elementi di novità del lungo processo che ha segnato la storia dell'evoluzione
E della matura
Azione di nuovi linguaggi politici ed inediti sentimenti di appartenenza nazionale
Fu infatti in quel breve periodo che sulla spinta dei successi militari dell'Arma e vitali il luogo dei precedenti Governi dichiarati decaduti vennero create istituzioni repubblicane
I ceti dirigenti furono rinnovati
L'amministrazione dei territori subire un diverso assetto
E le popolazioni della penisola per la prima volta nella storia sperimentare uno regimi costituzionali uniformi avviando quelle esperienze parlamentari
Che nel secolo successivo avrebbero costituito un modello da ri attualizzare
Ne i mutamenti si limitarono all'ambito istituzionale
Come stavano a rammentare gli alberi della libertà gli antichi stemmi nobiliari divelti
Sì creare un infatti in quel periodo le condizioni per l'introduzione di nuove gerarchie tra spazi e uomini
L'apertura dei cancelli dei ghetti finalmente aboliti grazie all'equiparazione degli ebrei con gli altri cittadini faceva auspicare l'imminente realizzazione di una società profondamente diversa da quella del passato
Improntata allo stabilimento di nuovi confini dei rapporti tra Stati e chiese da una parte e tra i generi
Uomini e donne dall'altra secondo un processo è bene ribadirlo che si estivi estrinseco attraverso forme e canali uniformi tra il nord del centro e il sud della penisola
Ma non è certo soltanto a causa di valutazioni temporali che le osservazioni di gioia sono funzionali alle nostre riflessioni
Fu infatti grazie a lui e a migliaia di patrioti del triennio che i concetti di Italia e di italianità uscirono dai confini della retorica e della letteratura per approdare a quelli della cultura politica
La nazione risultò essere traguardo più che tre messa dello Stato da costruire
Nazione da fare insomma secondo quanto avrebbe poi stigmatizzato la celebre frase attribuita a Massimo D'Azeglio
E al riguardo o il concorso indetto dall'Amministrazione lombarda rappresenta proprio la ruolo di osservazione privilegiato credo per poter cogliere affermarsi di tematiche questioni su cui ancora oggi ci troviamo a riflettere
Intendo ad esempio riferirmi ai in primo luogo i problemi dell'accentramento unitario del federalismo che in queste stesse aule parlamentari suscitano appunto come sappiamo appassionate discussioni ma non solo
In molti dei problemi di vengono affrontati allora si intrecciare un infatti ha spetti molteplici
Strettamente connessi a quei concetti di nazione e di identità templi che implicano atto una riflessione a tutto campo sul nostro essere italiani cittadini
Il concorso quindi dicevo
Le cinquantasette dissertazioni pervenuteci così come le altre disperse furono esaminati da una commissione giudicatrice e appunto come sappiamo vinse proprio quella richiamata del piacentino Gioia
Che contrassegnata dal motto Omnia ad unum quindi fautrice di una un principio unitario fu premiata con duecento Zecchini
Premesso che è l'unica forma di governo che l'unica forma di governo in cui si o rischia la libertà scriveva e quella repubblicana
A quanti si chiedevano in quei mesi se non fosse meglio dividere la penisola intanto è Repubbliche isolate indipendenti
Come dell'Italia antica ovvero il Repubbliche con federate come nell'America o fissarne una sola ripubblica indivisibile
Gioia risposta rispondeva tracciando di anacronismo la prima soluzione
E ritenendo di non praticabile una confederazione di vari corpi politici che hanno esistenza parti Apa a parte leggi proprie interessi particolari
Per loro infatti l'Italia era naturalmente in predisposta verso l'unità sia per valutazioni di natura geografica
E mi sembra opportuno sottolineare questo aspetto
Sia per motivazioni di ordine religioso culturale e linguistico oltre che per il fermo convincimento come scriveva che l'idea di divisione è congiunta all'idea di debolezza
La sua posizione non era certo isolata
Sulla stessa linea divisoria si fossero la maggior parte delle proposte dei partecipanti al concorso penso a quelle di Aci Lodi Alessi di élite di lancetti di Lattanzi di diversi francesi di altri autori resta dia un Olmi
Minoritario risultano invece il gruppo dei federalisti che in linea generale traevano con la convinzione della bontà di un sistema federale
Partendo proprio dalla spicca dalla considerazione della spiccata frammentazione della penisola
Si legge in una di queste dissertazioni quando io parlo della nostra penisola io parlo di una divisione geografica non già di una nazione
Gli abitanti non sono un popolo sono molti i popoli che non altro hanno in comune fra loro che il clima e la lingua e possibile
Il riferimento all'esperienza francese costituiva ovviamente un motivo di costante raffronto
Valutato però non tanto in qualità di modello amministrativo decentrato quanto per le nati negative conseguenze Baesso determinato sul piano politico e sociale
Potrei citare in proposito i testi a carattere federalista appunto di la crespelle di lancetti di botta o di Ranza che da parte sua bandiva la rivolta dei dipartimenti francesi
Del mille settecentonovantatré per il suo spirito distruttivo perché è pendente e sto citando a distogliere un gran corpo Giove indiviso e non lesinare a critiche ai secolari municipalismi italiani
Forieri di discorde e di rivalità
Erano appunto piuttosto la recente esperienza americana o gli esempi della Svizzera o dell'Olanda e dell'Olanda a essere assunti quali parametri di discussione
Mai accettati però come modello da imitare quindi sicuramente quanto come spunto di confronto nelle diverse soluzioni che si sarebbero potute applicare all'Italia libera
Non è alla lega riguarda indifferente notare come per alcuni autori e penso a Bosisio alla futura confederazioni dai Diana avrebbero potuto prendere parte anche Stati non costituire pubbliche purché Ferretti
Da moderate costituzioni
è dunque in un contesto articolato che vanno ricordate le diverse proposte appunto di del citato Ranza di Rue vedi botta di Fantuzzi che da parte sua auspicava una formazione di dieci Repubbliche
Utili soltanto coordinate da un potere centrale ma mai autoritario
Per alcuni di essi l'organizzazione federalista però avrebbe dovuto rivestire carattere transitorio inattesa della completa liberalizzazione liberazione di tutta la penisola
Il poeta giovani Fantoni ad esempio additando le l'ipotesi di due grandi Repubbliche una democratica è una come la chiamava Aristodemo pratica
Spiegava che queste sarebbero dovute rimanere in vita soltanto un secolo per poi giungere all'unità quindi una carattere transitorio in modo da poter avere la possibilità diffondersi
Più che anticipazioni di posizioni successive pensiamo al citatissimo Catalino tra gli altri
Sembra dunque piuttosto di trovarsi dinanzi a dirlo riaffiorare degli antichi motivi quattro cinquecenteschi della lega italica
Ora improntati a valutazione di natura politico-militare o commerciale ora per reati invece ha vocazioni reni che a cui forse non erano estranei i richiami al federalismo globale
De dell'idea di una storia universale e di per la pace perpetua di campo
è comunque significativo notare che tutti i patrioti del triennio unitarie federalisti comportassero sull'ordinamento democratico che avrebbe consentito avuto contrassegnare la vita dei territori liberati
Di dare vivificante dall'attività delle logge massoniche pro per la propagazione dei diritti dell'uomo
Le correnti tardo settecentesche avevano infatti finito con il far confluire la tradizione del pensiero politico cinque secentesco
Polledri nuove considerazioni letterarie linguistiche che animarono sia gli scritti storici di quegli anni penso Alessandro belli a Carlo Benina
Siamo opere di diverso impianto come quelle di Carlà Antonio Pilati o di Francesco di Galliani nazioni
Unire comunque mai dividere era questo l'intento dei democratici italiani al di là delle loro posizioni ideale
Dall'interesse prioritario verso il processo di liberazione più che verso i suoi esiti richiesti e si tutti i suoi esiti istituzionali
Una linea che sicuramente CONSAP in contesti diversi comunque li emergerà poiché i protagonisti del Risorgimento più maturo
Tasse Romita nuove accezioni semantica del concetto di Italia
In cui la rielaborazione delle meditazioni di Montesquieu di Voltaire di lusso o di green Delon siglo vedi
Di Lisi campi dei nuovi linguaggi e dalle nuove pratiche introdotti dalla rivoluzione americana prima ed a quella francese e poi sino adesso su quella dei più recenti dibattiti sulla lingua italiano
Dico insomma che non fu tanto l'emergere di opposti schieramenti federalisti contro unitari il tratto più significativo della stagione politica del triennio
Quanto la nuova attenzione verso la Nazione vera protagonista di questo primo Risorgimento
Approfondendo le riflessioni di personaggi come muratori o genovesi
Il termine nazione così come quello di patria
Fu oggetto di arricchimenti se ma anticipo e da un referente geografico sul micro Scala villaggio città
Di luogo nazione come luogo natio si passò ha un'accezione sempre più ampia e non necessariamente generica
Hai significa di dilazione come popolo in senso unitario di lusso Iano può mentre identità etnico geografica storicamente determinata
E ancora come sinonimo di popolazione come ha rilevato Erasmo leso si affiancò allora il concetto emergente di Nazione come unità sacrale
Quasi mitizzato era che riepilogando le precedenti accezioni di persone avente in comune la storia del territorio la lingua la cultura
Passò a designare un'organizzazione politica centrata su valori etici democratici democratica repubblicani e libertari
Tanto che ci fu chi come botta giunse ad affermare che l'espressione nazione prima non aveva alcuna significanza reale
In quanto come sottolineava anche il sacerdote Cosentino sai Labbate Cosentino salti sotto un regime dispotico non si può dare alla Sacra parola nessuno valore
In conclusione mi piace dunque ricordare come fu nel triennio insomma che si acquisisce la coscienza per un'impostazione del problema Italia in termini completamente nuovi
E dalla constatazione di un fatto
Creato soprattutto dal passato la nazione appunto si cominciò a trascorrere alla volontà di creare un nuovo fatto vale a dire uno Stato fondato sulla sovranità popolare
Come scrisse Federico Chabod la nazione prima semplicemente sentita da quel momento sarebbe stata anche voluta
E la storia le storie ottocentesche che ci accingiamo in questa giornata a seguire grazie alle ricostruzioni alle analisi dei colleghi che mi seguiranno stanno appunto a ricordarci
Mi sembra quanto importante sia a svincolarsi dai richiami pure allettanti talora della semplificazione
Delle rievocazioni di un passato schiacciato agli interessi del presente e incapace di divincolarsi da visioni onnicomprensive piegate alle logiche dell'ideologia
A fronte delle innumerevoli ricostruzioni di quanti
Ripercorrendo proprio la storia attraverso lo spettro della irriducibili età ad unum delle Italie e reali
Hanno versato fiumi di inchiostro sulle aporie che hanno indebolito e complicato l'incontro fra nazione è stato
Ho ricorrono ancora la massima è fin troppo abusata affermazione perché ricordavo attribuito a Massimo D'Azeglio ora che l'Italia è fatta bisogna fare gli italiani
Mi sembra più importante ricordare che non è tanto in gioco la questione del fare o non fare un popolo quanto il fatto di farlo bene di creare cioè le condizioni per l'emancipazione da secolari processi di asservimento di corruzione
Di degradazione morale e civile
Un problema politico questo dalla cui soluzione dipenderà la costruzione più che il mantenimento mai acquisibile una volta per tutte della nostra identità
Grazie grazie Marina Formica perché ha
Delineato
Il in modo nitido proprio questa parte che che nel convegno è chiamata degli prodromi
E e come sempre ciò che e all'inizio si riverbera forte le ente anche sulla
Sugli esiti e persino come
Appunto le ultime parole di Marina Formica hanno
Chiarito sul nostro presente e quindi non dobbiamo mai dimenticare questo
Perfetto contratto
E proseguiamo ora per definire diciamo questa dal
Per questo primo momento dei prodromi
Con l'intervento di Giuseppe Cantarano che insegna Storia della filosofia
All'Università della Calabria
E che molto spesso è intervenuto su questi temi che ci parlerà
Alle origini della formazione civile dell'Italia unita Pasquale Galluppi ma prego
Grazie
Voglio
Vorrei cercherò di tracciare alcun confido diciamo così
Filosofico politico di
Pasquali Galluppi mi rendo ben ventun turni ma è un filosofo diciamo così che
I nostri manuali con voi ragazzi a scuola dice insomma sia qualora
Mamma nel corso diciamo del
Della storia diciamo il capitolo che dico dedicato a Galluppi insomma
Progressiva nettamente viene ridimensionato naturalmente insomma credo che
A scuola
Voi
Mollo avviati fatto o non lo farete diciamo un vulnus al territorio anch'io quando insegnavo
Ricevo insomma flusso al tavolo Sainp insomma Bindi
Per
Vannucci te purtuttavia insomma questo filosofo consumato importante cercherò di mostrarne mostrare
Un perché
Soprattutto oggi
è un
Pensatore politico acuiti andrebbe
Come dire
De dedicata una una maggiore una particolare attenzione insomma
Per alcuni punti per cui io non
Ecco uno limiterò a tracciare ecco un profilo molto sommario dal contesto dato diciamo i tempi eccetera insomma
Cercando di
Enucleare Buren come dire alcuni tratti peculiare nero che
Che che che secondo che secondo me andrebbero oggi soprattutto oggi in una fase diciamo così caratterizzato
Da una spinta centrifuga al FAS al al
Al
Alla di disunita dell'azione
Perché ho detto che un pensatore come come Galuppi diciamo così non ride conclusive ascoltato il costruttore
Dovremmo
La la la la libertà secondo dall'UPI locale
Quelle imprescindibile l'UDC non soltanto sotto il profilo individuale si singolare soggettivo
La e fondamentalisti imprescindibile
Soprattutto soprattutto sotto il profilo civile e politico oggi
Affermare questo diciamo così sembrare non
Una banalità ecco ma Galluppi lo afferma in un contesto diciamo così no temperie più culturale sociale e politica in sul
In particolare soprattutto un molto particolare
La libertà di pensiero come libertà di coscienza eh
Secondo sempre Galluppi la scoperta che ciascuno sia attraverso lì come l'esperienza percettiva lui diceva insomma
Dissi
E che idee badate questa diciamo
Come dire
Che questo importante non non soltanto sotto il profilo filosofico speculativo teoretico ma anche mi soprattutto sotto il profilo diciamo così teorico politico sotto il profilo diciamo dei diritti civili dei diritti civili
E la libertà e insomma un punto di partenza in deducibile l'undici per in deducibile
In deducibile
E è una scoperta per via sterline in tanti copre per via sperimentale c'è la libertà di coscienza è una scoperta imprescindibile
In deducibile mare una scoperta imprescindibili e in deducibile che noi facciamo attraverso la prassi
Attraverso l'esperienza
Antica antismog o attraverso l'esperienza
Però
Critica
Ad ogni forma di apriorismo trascendentale raro e
E lì
Perché valutazione dell'esperienza
Come momento fondativo della libertà di coscienza la libertà di coscienza l'atletica come dire loro il consumo frutto più che sicuro che fatto cento ad ogni forma di trascendente agli slot come dire
Idealisti quindi agli istituti di artisti
Con questa scoperta e molto simile diceva quelle verità originarie primitive
Da cui
Muove anche l'esperienza logico conoscitiva elargire finora c'è un
Un rovesciamento come dire un rovesciamento di prospettiva
Un rovesciamento di prospettiva cioè rispetto alla
Tradizione perché da allora e per tutto l'Ottocento il per gran parte non solo sarà due mila sarà due mila
Quando nel saggio filosofico
Con degli elementi di filosofia o nelle elezioni di logica in matematica Galluppi sosterrà che inizio da cui indagini filosofica deve partire
E la coscienza immediata di me
Ebbene
Egli non farà che
Come dire trasferire sul piano
Speculativo no la scoperta diciamo che egli fa sul piano della prassi sul piano della prassi
Sul piano della prassi sul piano politico cd
Come
No
Come sappiamo forse l'okay il pensiero
Di Galuppi diciamo è come dire catalogato classificato insoluta distorcere la filosofia come
Come
Un un liberalismo cartoni
Galluppi out un liberale Cappato un cattolico liberale
E e e nonostante questo nonostante il suo cattolicesimo
E gli diciamo
Con forza
Rivendica
La libertà naturale naturali naturali
Di ciascuno nel pensiero
E nell'espressione del pensiero cioè
Scorie mi nella
Pubblicità del pensiero senza la libertà di stampa
Non è sufficiente soltanto esse liberi nel pensa
No ma il pungo pensare sarebbe diciamo così come dire
Non libero
Se nuovo fosse
Immediatamente traducibile nell'espressività pubblici pubblica
Cd
Libertà di stante
Libertà di stampa
E di conseguenza no e la libertà per poter esser tale
Un ultimo essere come dire circoscritta
Alla sfera esclusivamente politico civile oltre che
Individuale morale cioè a cui si riferiva a quale altro Donini di espressività a qualche altro diciamo dominio dell'esercizio delle libertà alla alla alla sera religiosi la sfera religiosa
E a sostenerlo per sostenerlo è un illiberale cattolico un liberale con una
Fortissima impronta religiosa non soltanto religiosa ma religiosa cattolica cattolica
Rivendicando questa
E l'ufficio i limitati e in libertà all'interno dell'esercizio
Come come dire dello dei laghi lì della liturgia
Nella dottrina cioè di la Chiesa della Chiesa
Nel suo esercizio diciamo così non soltanto
Dottrinario ma anche lì liturgie liturgico Torcello intensa
Impensabili
Sulla base di questo diciamo inalienabile diritto di pensare nessuno può costringere un altro cui diceva a conformarsi ad un determinata possessione religiosa
Appalto evidentemente che il non conformista
Moon offende il culto al quale non intende aderire semplicemente questo semplicemente questa come dire clausole
Lo Stato
Secondo Galuppi non può impedire l'esercizio pubblico di un qualche nuovo nuovo punto
Qualora una parte dei cittadini abbia come dire
Deciso di di
Di montare sui
Il pieno
Avviene
Se così non fosse come già veda detto Montesquieu
Gli imperatori romani
Avrebbero potuto legittimamente evidentemente vietare non solo alla nascita ma la diffusione del cristianesimo
Non
Del resto anche
Il matrimonio secondo il cattolicoliberale giuridiche un di diritto naturale
Dei cittadini
Il quale se lo ritiene può considerarlo solo dal punto di vista diciamo dei suoli
In effetti il giuridico
Tengo un e non religioso
Ripeto voi ragazzi a dirlo è un cattolico un leader cattolico
Cioè Lupu a valutare nei termini di un contratto semplici e di un contratto civile di un contratto civile senza
Come dire ritenerlo necessariamente uno
Un UFO un sacramento senza ritenerlo un sacramento
Dovere della filosofia dicendo
Galluppi è quello di ricordare che prima ancora delle convinzioni e delle fedi religiose l'uomo Actis diritto naturale il diritto naturale alla libertà di pensiero
Di espressione
Un diritto naturale che deve tradursi
E deve tradursi in diritto civile te politico
Altrimenti sarebbe un diritto
Come dire di limiti un diritto diciamo limitato e quindi nuovo sarebbe un di dritto se il diritto
Fosse
In qualche modo lì unità non sarebbe
Pur diritto pur quanto tale
Questa idea è di Galluppi è bene ricordarlo maturano nel quadro delle lotte di pensiero
Che stanno da sfoltita guida
Come dire culturale e ideologica al movimento del mille ottocentoventi ventuno
Inserendosi in quel processo come dire di svecchiamento
Della cultura operato da una
Generazione di di di di intellettuali
Che che erano stati come dire progressivamente
Mammano conquistati alla causa borghese
E questa era una
Assoluta novità un'assoluta novità
E che
Questi intellettuali indirizzano orientarli
Terzo esiti illiberali
In sette riflessioni che erano state maturate durante il periodo della
Della restaurazione della restaurazione
Quindi il clima e
E questo insomma
Ecco perché il pensiero filosofico di gruppi non può essere
Separato dalle sue prese di posizioni politico
In favore del movimento costituzionale Napolitano del mille ottocentoventi ventuno
Infatti quando gli organi revocherà la Costituzione in voterà l'intervento delle truppe austriache il pensiero di Galuppi rimase l'unica
Isolato forse via aperta al mantenimento ed allo sviluppo del del costituzionalismo sebbene solo sotto il profilo evidentemente
Teoriche intellettuale e culturale e nuovo il mondo politico evidente
E queste idee un vuoto hanno tutte intorno alcuno ad un concetto fondamentale
Che quello diciamo della libertà di coscienza
E di espressione del pensiero
Questo diciamo
La libertà di coscienza libertà di espressione del pensiero sono è un blocco unico no è una
Come dire insomma e uno unico concetto
Quelle affrontato da due
Due versanti opposti sul ma convergenti pronuncia libertà individuale sia libertà individuale non più
Essere
Espressa in una nel pensiero tutte e quindi nella stanza e quindi manifestata pubblico pubblicizzate no
L'anno
Vado diciamo sì
Vasco Errani terzi sino ad allora
Leggo
Soltanto diciamo nuovo per farvi dice
Allora
Ma per rendere effettiva diciamo questa libertà di di di pensiero per renderla pubblica per rendere e effettivamente operante diceva valuto insomma c'è bisogno
Di
Quelle fornire
Ad essa diciamo una
Come dire
Una politici
Da una politica il fatto che e gli diciamo come
Nella storia della filosofia viene come dire espresso insomma norme sia Marani Stato favorevole
No alle al giacobinismo
Non
Però intravedendo né giacobinismo una forma come dimensione ideologico
Di prassi politica insomma che avrebbe come dire portato tilt movimento costituito costituzionalista insomma al
Allo ska abbinati due impotenza no mi diceva insomma
Per tradurlo in in un lessico contemporaneo che il giacobinismo
Si sarebbe come dire convertito non in una
Prassi politicamente in una oggi si direbbe in una antipolitica che sarebbe stato del tutto ininfluente a cambiare a a mettere in modo la storia ecco il riformismo laghi
Noi il
Riformismo diciamo moderati a cui egli pensa consuma quel riformismo moderato e concludo insomma
Allora
Quel riformismo moderato sono
Che
Che non è di per sé e diciamo una forma di consensi conservatorismo ma è
Direbbe
Se dagli eventi insomma l'unica
Come dire l'unico pensiero politico concretamente eletti che può può mettere concretamente in modo la storia effettuato
Allora realistico realistico insomma qui tra questi due
Poco Hume conservatorismo antiche no
Reazionario ed un giacobinismo diciamo così antipolitico il
La come dire la direzione del su cui si muove il pensiero politico di di di di caduti e appunto la proposizione di una
Riformismo moderato la parola chiave emoderivato insomma norma deve farvi sobbalzare sul
Sulle serie insomma ma il moderatismo è l'unica forma unica formazione così
Compromissorie quindi realisticamente politica insomma di mettere in moto la storia del sulle riforme per sua libertà e la coesione i ragazzi
Grazie grazie a Giuseppe cantando che certamente ha dovuto comprimere l'intervento per
Perché io così il loro ruolo loro lo sosterrò sollecitato ahimè ma ma ci ha dato ecco in modo molto netto acuto le la possibilità di e detenere
Il
Il collegamento tra i vari momenti
Iniziali e anche iniziati ci per così dire il vero il processo risorgimentale appunto il pensiero politico
Risorgimento così come si svolge e non mentre mentre parlava Cantarana Omar anche quando parlavano sia Tessitore che Marina Formica io pensavo sempre più ad una figura
Inespressa sostanzialmente
In conclusa anche per la sua precoce scomparsa da quaranta enne una figura come Ludovico di Breme che appunto proprio sulla analisi critica del giacobinismo degli eccessi della Rivoluzione francese e della sua
Profonda sentita crede religiosa di una religiosità molto complessa diceva ad un certo punto lasciandolo in consegna
Mai ha i suoi colleghi vicini non si tratta dunque di euro nel dire nuove rivoluzioni ma di ordinaria e un progressivo perfezionamento ecco allora forse
Capiamo anche perché
In questo sono diventano poi protagonisti i cattolici illiberali il movimento cattolico liberale che il Risorgimento avrà poi
Un
Un impegno una funzione protagonisti ed ecco proprio per questo che
Allora passo la parola
Nel merito al professor Giorgio Rebuffa
Che ci parlerà appunto delle idea d'Italia di Manzoni prego
Innanzitutto io ringrazio la Fondazione Matteotti professor Sabatini per piacere che merita questa possibilità di conversazione sul tema che essere molto sincero non
Anche nuovo per me quindi lo affronto compiacere quindi vorrei anche rassicurare degli studenti che forse
Essendo un dilettante in queste cose non sarò noiosissimi ma cercherò di non essere ugualmente
L'altra cosa valori di cui volevo ringraziare questo bellissimo opuscolo che spero abbiate visto tutti dalla Fondazione dei Quaderni dalla Fondazione che veramente utile poi sempre un piacevole fanno
Io scegliendo questo tema individuandolo cercando di configurarlo
Ho pensato quanto si è stato importante nella storia della formazione dell'unità nazionale italiana
L'idea stessa del territorio italiano e Manzoni è uno di quelli che di più cioè la voi avete letto probabilmente io non mostrerà
Non Hillary e non gioiose Promessi Sposi e questo è uno dei danni della
Del
Dei percorsi scolastici che fanno leggere belle cose ma sempre dall'atmosfera conventuale che le rende
Almeno nel mio ricordo perché almeno divertenti però forse rileggendo registro dei passi in cui l'idea dell'Italia a dei Promessi Sposi ma appare completi che ha un particolare stava nei nei giorni scorsi pensando a questo tema ne ho ricordato uno che sono andato a rileggere se voi mi permettete ve lo rileggo ed è proprio quello che corrisponde all'idea di un'Italia frammentata e divisa
In mano
Ai giochi della politica europea
E senza possibilità di una soggettività nazionale precisa il passo è un passo noto e io quelli lo leggo solo per
Passare il tempo che descrive il passaggio degli eserciti durante la guerra dei trent'anni di lavoro e voi sapete lo sfondo
Dei Promessi Sposi
Dal punto di illecito
Score Manzone
Non so se scrivere pagine si scriveva di jazz scrivesse di getto bandoneon forse ci pensavo molte volte infatti Promessi Sposi è scritto e riscritto tantissime volte sembra per la sua bellezza scritto di getto
Come si diceva facesse sto andando
Giudice soprattutto si cercava aziende popolo che cerca di avere informazioni si teneva il conto dei reggimenti che passavano
Perché reggimenti che passavano alla fine nella vita normale quotidiana don Abbondio stalli tremante in attesa di qualche soldato che li bussa alla porta
E la popolazione si informa dieresi menti che passano
Dal ponte delle
Perché quelli si potevano considerevole come andati è fuori dalle veramente del Paese passano i cavalli di Wallenstein
Passano i fanti di mero avute tassabilità validi al Falstaff passano infantili Brandeburgo e poi cavalli di Ponte Coccoli e poi quelli di Ferrari
Passa al Touring al passato Furstenberg passa Colloredo passano i croati passa Torquato conti passano altri e altri quando piacque al cielo passo anche Galasso che fu l'ultima
La Squadra Volante dei veneziani infinito allontanarsi anche loro anche le da lontananze anche lei e tutto il Paese a destra a sinistra sta all'uomo libero
E l'idea dell'Italia
Passano i cavalli e l'Italia alla fine quando passano in realtà dissequestro dalle dal
Naturalmente questa idea che io ho preso da un passo a me che a me piace dei Promessi Sposi la ritroviamo poi sempre nel pensiero di Manzoni
Fino a quando
Nei due testi che chiudono la sua vita di scrittore perché sono quelle che prenderò in considerazione in questa breve esposizione
E quelli che hanno fatto scrivere a un commentatore che forse l'Italia se Mangione fosse ancora vissuto avrebbe avuto anche un grande scrittore di cose politica ci sono due testi
Della vecchiaia
Il primo è un tentativo che purtroppo è stato bollato dal giudizio negativo di Benedetto Croce ancora da quello più negativo di Luigi Zanda Tonelli
Che avevano un po'il fastidio l'esercizio giuridico che c'è dietro questa questo temi questo testo primo testo che si chiama la rivoluzione francese del mille sentirvi cento
Ottantanove alla rivoluzione italiana del mille settecentocinquanta ottocentocinquantanove saggio comparativo
Detto questo Zambrella cose all'idea di un saggio comparativo fra questi due processi storici
Salvatore lo chiamò un tardo esercizio legalistico ma aveva torto Salvatore perché in realtà dietro questo scritto di Manzoni
Che ha con i limiti c'è un problema
Importante sia per Mangione cattolico
Sia per il pensiero politico dell'Italia liberale
E cioè
Saggio comparativo significa che non sono i vuole mettere in confronto Lillo ottantanove francese con cinquantanove italiani duramente conclude il confronto a vantaggio a favore del cinquantanove italiano il perché
Noi prendiamo il giudizio per quello che non non ce ne facciamo una Bibbia delle questa opinione ma perché il cinquantanove italiano si svolge
Senza sangue se non con la guerra che però diventa nella idea di Manzoni una guerra giusta
Naturalmente la scrittura di questo saggio e anche di quello successivo che poi si chiamerà invece perché non riuscì dell'in
Dipendenza dell'Italia sito profondo e chiuso nel nell'anno dalla morte stessa di Manzoni c'era il mille ottocentosessantatré
Sto bene
Sì all'anno per la morte
Per il problema è che Manzoni si pone sono innanzitutto vanno visti sullo sfondo tanto il clima politico degli anni Sessanta
Che
è un clima dopo la formazione dell'Italia unita di ostilità
Da parte del del sistema europeo ritagliare riesce a diventare un Paese unitario ma le ostilità per esempio da parte dalla Francia antico e
Costante
Concorrente verità
All'esterno il giudizio di Agosti euro e preciso poi pazzi che hanno fatto l'unificazione italiana e che ora vuole dovrebbero trova trarre ad offrire sottrarre
Illegittimo potere del Papa
Da Roma
Questo giudizio Zoff che ha espresso un giudizio molto diffuso l'Italia
Voi naturalmente non è tema mio mal vicende politiche successive e anche mila e il cambiamento del sistema delle alleanza italiani si spiega anche o con questa atmosfera
Ma già del dieci a questo sono spera spiegando proprio
Come dire agli impettito i francesi come cercato di spiegare agli utensili francese come alla rivoluzione italiana dei cinquantanove sia stata migliore in quanto più rispettosa del principio di legittimità addirittura
Della rivoluzione dall'ottantanove naturalmente
Bazoli qui ha un limite che il suo è anzi è la sua grandezza nel senso che preso dalla ricerca dei documenti e dalla narrazione della Rivoluzione francese non riesce a chiudere la comparazione
E fa una storia Rivoluzione francese i cui protagonisti da rivoluzione diventano dei personaggi letterari e lui sì che fa della storia un'arte
E per cui come dire va lì
O gli stessi o di Luigi sedicesimo diventano grandi personaggi letterari cui un però Manzone ha una cosa che andrebbe apprezzata e cioè
Non dal nulla non vale niente per scontato diventi non solo non necessari non ci sto è assente addirittura la provvidenza
E questo giudizio molto preciso nel senso che descrive la rivoluzione francese magari sbagliando anche
Come il prodotto di una serie di errori politici prendiamo per esempio prendo per esempio ma lo cito soltanto un
Un giudizio su subiti sedicesimo
Eppure era il solo Luigi sedicesimo che potesse dare alla Francia quindi dei vini
Cioè la libertà senza guerre civili senza guerre esterna senza teste portati sulle picche
Senza centuplicato le cartine le e le carceri senza villaggi bruciati e pezzi di città diroccati
Cioè Manzoni vende che Lapo rivoluziona prodotti errori e vede anche un sogno impossibile cioè l'idea di una rivoluzione come transizione regolate
Come sa dare la trasformazione dalla Francia dall'ottantanove nella vigilia dell'ottantanove avesse potuto avvenire con la trasformazione regolata hanno e oggi questo
Giudizio appare controfattuale non storici stico e quindi
Non ci convince il pianto tuttavia ha il pregio di essere
Come dire attaccato agli eventi che potevano essere non va agli eventi come devono essere stati risorse riesco
A spiegarmi quindi questo è un primo pregio di questo scritto
Ed è il problema anche della legittimità quello che ha la transizione regolata cioè è possibile
Arrivare al mondo moderno comunque
Mantenendo i principi della legittimità questo è il problema dei cattolici liberali come erano
Com'era Manzoni anzi a proposito di questo
Vorrei solo segnalare una mia sensazione cioè che i cattolici Manzoni che tutti sappiamo essere così francese così nutrito specchiarsi ministro
è proprio quella si serve propone delle
Come dire dispute teologiche del Seicento perché quelle discutete la logica del Consiglio del Seicento distinti consentono
Distruggi lire di evitare il grande confronto o il grande errore della Chiesa
Promana dopo la rivoluzione c'era il nome ovvero ha voluto affrontare la modernità Manzoni si serve
Quindi è di anzianità proprio perché
O ai simpatia perizia si avvia il ruolo è influente o è in un clima colturali zar seguite anzianità perché quelle discute del Seicento
Consentono troppo
Dove viene la raffinatezza della non affrontare questo problema quello che sarà poi anche dei cattolici francesi fino a fine Ottocento
Da questo punto di vista l'Unità d'Italia
Poi affrontata nel secondo scritto del che il primo non riesce non riuscendo la passione storiografica del Manzoni a contare
A a chiudere perché di interesse per gli eventi per la narrazione per i personaggi di impediscono di chiude
Allora voi alla fine deve ritornare sul tema dell'indipendenza e l'Italia che era la sua
Punto di partenza e quindi
Il giudizio è un giudizio che ancora oggi serve per capire molte zone
La prima cosa è
Il Piemonte il ruolo del Piemonte su questo Manzoni e com'è noto anche dalla sua vinto attorno vecchissimo a Torino
Per votare prima per il Regno d'Italia poi tornò per votare il cambio di capitale da da Torino a Firenze c'è invece questo atto proprio di testimonianza
Ma
Sul luogo del Piemonte qui
Potremmo dire qua Rizzi negando quelle metri quell'impostazione di meglio di cui parlavo prima Manzoni vede che il ruolo del Piemonte un ruolo necessario
è un ruolo necessarie perché via Conte l'unico
Fra gli Stati italiani avere un regime non era forse del tutto vero perché ce n'era almeno un altro che aveva la tentazione
Aveva un regime illiberale
Ma è comunque l'unico
Sì la Toscana ma forse chi lo sa infatti la terza però l'altra scardinare la consideravo liberare perché aveva abolito la pena di parte quindi e il codice penale toscano era un Codice moderna Mazza però
Però c'è un'altra cosa che a Bazoli dice al che impediva la Toscana
Di essere
Il
Di protagonista dell'unificazione e cioè non era lì non era indipendente perché non era una dinastia non soggetta all'influenza straniera questa è la l'altra cosa quindi liberale
Nella sua però faccio
Ma non indipendente e quindi non è in grado di fare le sue grazie all'italiana e
Solo un'emigrazione italiana solo in via Ponte poi
Manzoni Conservatoire poiché sono diffuso dalla cultura del suo tempo cioè non su
La
Della messa
Dopo Novara
Nell'aver mantenuto
Lo Statuto che CRUL cosa fondamentale per tutta la storia degli anni la numero trecentoquarantanove all'unificazione si svolgano avendo il riferimento allo Statuto Albertino cioè una Costituzione mantenuta
E avvera chiesto ed era l'elemento chiave
L'amnistia
L'amnistia per quelli che avevano collaborato poli Piemonte durante la Prima Guerra di Indipendenza
Questo fu un elemento chiave che per esempio a monte io una posizione di nella possibilità di essere alla guida del processo di unificazione
Questore
Diciamo l'impostazione del Manzoni Einaudi di questa ultima fase
In questa impostazione c'è la stessa cosa che cercato di attribuirli nella descrizione del passaggi del ponte di lecco cioè l'idea di una nazione
Che si deve formare e che deve avere un ruolo nell'Europa
Questo il punto centrali mangio nel ruolo per questo Bazoli e poi in altre cose che io non esamino perché c'è un'altra valutazione dello questo si mostra così contrario e al federalismo
All'idea del federalismo perché l'idea del federalismo che per la verità boy io non voglio entrare su un tema che
Nun non mi riguarda ma l'idea del federalismo non avevamo in realtà molto a che fare con le cose di cui si parla successivamente il federalismo del Risorgimento fu quello di Ferrari con lo stesso Catania
Loro del federalismo in cui il termine lo stesso ma le cose di cui sopra caso son delle altre presenza sarà il federalismo umano come dire fuorché statale quelle cosa
Un però lo dico a fà a Manzoni questo non va assolutamente bene nel senso che il ruolo dell'Italia un ruolo nell'Europa e quel loro luogo può essere costitutivo su
Perseguito soltanto da una nazione al con una forte struttura unitaria
E gli LSU va e il problema del suo rapporto con la Chiesa cattolica romana per questo era stato anche
Molto contrario alla blu cattolicissimo verbo che
Alla
L'idea della Federazione con a capo il Papa non tutte e quando a Roma viene finalmente unificata Mazzone non mise mai piede a Roma undici mesi e mesi mai andare a Roma interessano Romo forse
Per evitare
Un'imbarazzante al problema non credo credo che non ci vorrebbe non ci mise mai piene perché non gli successe non aveva enfasi no
Dei primi romantici verso Roma
Non aveva il non sentiva il fascino per poi sentire all'Italia
Di di Roma Rick operata come simbolo di una nuova e identità nazionale sentivo piuttosto che la sua identità nazionale passava vorrei dirlo
Proprio attraverso il passaggio dei cavalli dal ponte di lecco le passava per il tradizionale la ricostituzione della nazione quando sono andati via tutti gli altri credo di aver detto tutto quello che avevo da dire grazie
Grazie davvero doppiamente Giorgio Rebuffa insomma liberi non sapendo se non servono anni e uni significa una darmene lingua dal fare dei memoria di sangue di cordone ci ha insegnato
Don Lisander e allora concludiamo con non solo la prima parte della mattinata ma
Concludiamo
Questo tema ecco approfondendolo integrandolo con lo sguardo su altri protagonisti di questo mondo
Che quello del liberalismo altra tra Regione politica letteratura tanto si potrebbe aggiungere ma questo lo farà mirabilmente come sappiamo il professor Carlo Visalberghi per l'ultimo intervento di questa prima parte relativa ai prodromi
Che il liberalismo moderato di Balbo e D'Azeglio grazie
Grazie
Grazie Presidente
Per le tue parole grazie all'amico Sabatini a coloro che hanno collaborato alla nostra riunione di questa mattina per avermi invitato invitato
Con Angelo Sabatini mi lega un'antichissima amicizia che si è aperta ed i secondi perdere i secoli è un piacere vederlo qui di fronte a me poterlo ringraziare di tutto
E vengo al punto io ho scritto una relazione troppo lunga secondo me sono stato invitato a essere breve e cercherò di esserlo comunque
Non contesterò al presidente se mi toglierà la parola ma cercherò di essere più breve possibile pareri ripeto al testo scritto che ho già dato peraltro D'Angelo
Due personaggi abbiamo messo insieme nel titolo
Esattamente
Cesare Balbo e Massimo D'Azeglio che sono stati da Angelo e io qui del cloro un po'debbo dirlo pure detto
Detto loro qualificati come i cattolici liberali ora liberali inferto solo i liberali i moderati ma
Cattolico certamente ove Baldo Baldon grande cattolico ma
Quanto
Massimo D'Azeglio
L'uomo che quando si è seduto sulla sedia occupata dal cardinale grato a Ferrara
Perché era stato inviato colata Cavour ha detto che la più grande soddisfazione la sua vita al sesto si è ritenuto sul posto indegnamente tenuto per anni dal Cardin allegato che è l'uomo delle leggi Siccardi
Che è l'uomo che aveva cercato di introdurre il matrimonio civile in Piemonte e poi invece non lo hanno potuto fare per ragioni diverse
Dell'uomo che ha fatto arrestare due resto riammessi Fortezza perché dicevano predicava una contro le leggi Siccardi farla passare parlo per fattori non direi Antonio imbattuto
Ad un cattolico adulto d'accordo cabale caduta però
Io non lo farei passare dal territorio comunque veniamo al punto
Veniamo al punto veniamo al punto abbiano ammesso vicini Balbo era seria
Che hanno un punto il Comune
Desiderio dell'unità e dell'indipendenza e la parte italiana questo lo hanno tutti e due
è veramente lavoro di patria il punto centrale che lui unisce qui non piove su questo discorso poi dobbiamo dire un'altra cosa però l'esperienza dell'uno e diversissima all'esperienza dell'altro
Quest'
Pensa di Balbo è l'esperienza di un uomo che si è formato dopo la Rivoluzione francese quando il Piemonte è stato ammesso alla Francia e quando lui si è trovato addirittura farli funzionario francese
Inviato a Parigi era uditore del Consiglio di Stato è stato usato come funzionario francese in Toscana per favorire è stato inviato per favorire la ricostruzione diciamo napoleonica della Toscana è stato inviato a Roma al momento che Roma si accingeva a diventare la seconda capitale dell'impero
è stato poi inviato in molte circostanze tra cui quella importantissima per lui inviato a Lubiana nelle Province liriche quando si decise di far finire il proprio il Dipartimento dei lirico e passare ad altra
Ad altra struttura per le Province liriche come è noto comprendono il nord-est italiano il Tirolo la Dalmazia e via dicendo
Quindi è un uomo che ha tutta questa esperienza alla base è un'esperienza di cui trarrà molto
Della sua formazione culturale molto nella sua approccio politico
E
Balbo in questo per un personaggio che potremmo definire atipico per l'esperienza allora fatta non sono molti gli italiani che ebbero l'esperienza di fare i funzionari imperiali a Parigi e
Nel vasto impero francese
Comunque
Quando ritorna la restaurazione noto che la famiglia Balbo il podio pressa e
Emarginati a da tutto e lui viene inviato in altre circostanze perizie a seguito della famiglia in Spagna
E in Spagna e lui trae
Materiale per riflettere sulla guerra spagnola sulla guerra peninsulari sulla grande che rinvia che si scatena Elitos De Maio e che porta la sconfitta della Francia
Porta la sconfitta da Francia e all'introduzione in Spagna della famosa Costituzione richiama dice che costituisce un elemento centrale della vicenda non solo spagnola ma anche italiana del periodo successivo
Lui scrive
A proposito di queste cose se noi prendiamo il bel libro di
Il bel libro che è stato scritto sulla giovinezza di Cesare Balbo di passare intanto le noi proviamo a molti dati sulla formazione di Cesare Balbo
E
Da questi dati noi ricaviamo come l'esperienza spagnola sia stata molto importante per Balbo molto importante che l'ha confermato nell'immagine che un popolo che lotta per la sua indipendenza costituisce un modello domani anche per l'Italia
Donde l'idea che l'indipendenza sia il porro unum ma necessario
Di più che questa indipendenza deve accompagnarsi al secolo anche con la ricerca di stima istituzioni ordinamenti liberali e la costruzione del dodici
Però c'è anche un altro punto che è noto come
La costituzione del dodici venga poi abrogata dal sovrano della restaurazione spagnole venga messa in non cale e che la Spagna in certo senso ritorni all'assolutismo e qui
Se in certo senso l'immagine che Balbo ha
Di un popolo che deve lottare per la sua indipendenza e per la sua libertà libertà che si realizza solo e soltanto con una Costituzione
Ma vi è anche un altro momento Balbo guarda la vicenda greca sono gli anni quelli alla restaurazione in cui abbiamo un popolo il popolo Greco che lotta per la sua indipendenza
E l'IVA altre esaltazione di Balbo perché l'indipendenza greca è un modello in certo senso di lotta di un intero popolo per la libertà e l'indipendenza e che si traduce anche lì nella libertario indipendenza tutelata da una Costituzione
E anche qui noi abbiamo la
Delusione che Balbo prova nel fatto che i greci questa Costituzione la vedranno pretermessa o abrogata Uri introdotta sempre attraverso vicende molto molto poco brillanti dal punto di vista della storia di Berlino
Comunque resta punto centrale del pensiero di Balbo quello che l'indipendenza la libertà devono essere garantite sul piano politico dalla nascita del liberalismo costituzionale e questo è un punto centrale del pensiero di Balbo
Su questo la logica su questa premessa Baldo per l'uomo che
Quando sia al nel mille ottocentoquarantotto la pubblicazione dello Statuto Albertino
E
La formazione di un Governo liberale costituzionale viene chiamato da Carlo Alberto come Presidente del Consiglio
E il Presidente del Consiglio che si trova anche durante la guerra all'Austria e Presidente del Consiglio che avrà dei meriti comunque per la sua attività anche se la guerra l'Auser noto che va benissimo
Allora in merito in quanto è l'uomo che
Crea
Il il sistema elettorale
Italiano dell'avvenire le detto Galvo che crea il collegio uninominale a doppio turno l'elezione a suffragio ristretto per i tempi erano quelli e un po'a patto che si porrà sì deve collocare tra i meriti di Cesare Balbo
Poi
La vicenda e su due lo mettono in certo senso al margine della vita pubblica non è più Presidente del Consiglio è noto il resto e quindi non va alla fine però importante dal punto di vista del pensiero politico soffermarci su due
Libri
Fondamentali del Baldo il primo che esce negli anni Quaranta le speranze l'Italia le speranze Italia il noto per essere un libro che favorevole indipendenza nazionale favoriva la libertà nazionale favorevole al principio costituzionale dicendo che
La monarchia
Amministrativa prima la monarchia consultiva poi sono destinate a essere superate dalla monarchia rappresentativa
Cioè una monarchia costituzionale ma c'è un'altra cosa nelle speranza in Italia
Nelle speranze in Italia c'è quest'idea
Che è tipica del pensiero Albiano che il l'Italia potrà ottenere la sua indipendenza non con una guerra all'Austria che non potrà mai fare perché la potenza militare diverso costiero
La potenza dell'impero nausee tale che avrebbe schiacciato chiunque peraltro
L'esperienza del quarantotto quarantanove lo dimostra ma attraverso un compenso che debba essere dato all'interrogavo stile poiché l'impero l'Austria
Per la sua antica tradizione ha sempre guardato verso il Sud-Est
Questa compenso può essere visto soltanto con la orienta Rizza azione progressiva dell'impero austriaco e questo è il data fondamentale del pensiero politico di Balbo
Il leader cioè che si Lino riempimento come dice lui dell'Impero d'Austria potrebbe favorire per così dire
L'indipendenza italiana nel senso che l'Austria si prenda la penisola balcanica all'attentato in Italia
Questo discorso è un discorso fortemente antistorico perché Lulli che pure dovrebbe avere una certa esperienza del desiderio indipendentisti dei popoli
Non si rende conto che gli Stati del Sud stavano maturando lentamente alcuni più velocemente gli altri della loro indipendenza e specie la Serbia che aveva votato
Per secoli contro i turchi per ricercare la propria indipendenza non poteva accettare mai essere soggetta all'Austria una volta che si stava rivelando dei turchi
Difficile il discorso su sloveni e croati in quanto sloveni e croati erano incerto senso
Lui aveva riscontrato nell'esperienza vissuta in Slovenia nelle province di dire che quando nel mille ottocento di undici dodici tredici fu a Lubiana
Aveva riscontrato come questi popoli non fossero popoli molto sviluppati sul piano civile culturale né peraltro avessero un minimo di coscienza politica tale da favorire l'immagine di una loro indipendenza
Così fu che Balbo Camden grosso errore da questo punto di vista
In quanto forse si poteva essere vero che allo sviluppo culturale e civile e politico gli sloveni croati al più lento ma che si trovava di fronte a una Serbia che invece era proiettata già verso la richiesta di un'indipendenza di una libertà costituzionale
Comunque Lipari prende quest'idea è chiaro che l'infelice esperienza da lui fatta di Province liriche non sappiamo dalla sua corrispondenza chi si trovava malissimo Rubbia
Che riteneva che fossero di buzzurri scusate il termine buzzurro un termine forse subalpino che donna si trovava bene a Lubiana e forse da questo prevaricato questa immagine
Quando conclude la sua esperienza politica di Presidente del Consiglio quando conclude le sue esperienza politica e per le delusioni che avvengono nel Piemonte dopo la fatal Novaro la bruma Novara dite voi che volete
E allora
Abbiamo però una riflessione compiuta politica sua ed è il libro della monarchia rappresentative in Italia che costituisce un certo senso il CRU l'essenza più importante del pensiero politico di Balbo
è un libro in cui si dichiara favorevole alla monarchia costituzionale in cui lui
Apre
Delle pagine spiegando suo sviscerato amore per il costituzionalismo inglese questa Inghilterra che ha dato a se stessa ordinamenti liberali di primo piano questa Inghilterra che si erge quel modello ha però
Un punto di debolezza che quello che
Il modello politico inglese ancorché celebrato esaltato non riesce mai essere introdotto altrove e lui fa degli esempi questo è in certo senso
Il ruolo che Balbo svolge nella storia della filosofia politica o del pensiero politico anche l'azione politica del Risorgimento italiano
Da Zevio
Da Zevio tutt'altra esperienza tanto D'Azeglio nasce dieci anni dopo Baldo
Da Zevio durante il periodo francese un ragazzo un adolescente
Che si sente orecchie un po'di cose ma non si occupa sfatto di problemi politici non è che vive come Balbo l'esperienza che ha soltanto che
Alla restaurazione si rende conto che il regime restaurato in Piemonte in genere in Italia forse anche in Europa
è un regime che è più arretrato del regime che avevano importato i francesi con la forza del loro armi e quindi try reso invincibile convincimenti ma D'Azeglio non ha interessi politici dominanti allora
Lui è un pittore è un letterato scrive romanzi
Uno dei quali è un grande successo un'altra minore successo
Scrivi Piepoli dipinge dipinge il concerto successo io mi ricordo da questo punto di vista di una volta andai via Trento e mi trovai un'esposizione a Trento della più graditi capolavori della pittura romantica dell'ottocento
Tra i cento quadri dipinti ce n'erano due o tre di Massimo D'Azeglio Karan considerati veramente espressione del pittura romantica che D'Azeglio fu subito del romantico io non lo so non credo
Di solito viene chiamato come vedutista
Come paesaggista ma non come pittore romantico lì lo qualificano pittore romantico offerto e che lui è un artista un artista anche di successo questo suo
Interesse per la pittura lo porta
A rifiutare ogni altra attività concreta per lungo periodo non solo ma lo porta anche gli han fatto senza un urto con la famiglia
Ha un mutuo con la famiglia talché anzi ha dovuto per via di casa Stone senza litigare ferocemente probabile di casa e va via girando per l'Italia e soprattutto viene a Roma
Viene a Roma dove dipinge a Roma D'Anna godendo delle Grazie si dice delle molte modelle che aveva rubato non era un casto e puro era un uomo abbastanza disinvolto dal punto di vista dei sentimenti diciamo così e a Roma però
Contrae
Il livello un senso di
Avversione fortissima per lo Stato pontificio per il governo dei preti per questa Roma corrotta che è in mano
Valli ai papi veramente la sentina di tutti malori di una società civile e
Da questo punto di vista è molto importante questa sua presenza come importante per la sua qualità di pittore che vengono affidate è importante anche per il suo modo di vedere le cose folli
Si trova ad un degrado dello Stato romano quando fa un viaggio un viaggio in Romagna Un viaggio Romagna che lo trova ad assistere alle spietata repressione che gli austriaci chiamati cova dal
Piero dal Papa
Compiono contro i rivoltosi i rivoltosi e da lì tra e alcuni convincimenti primo punto è quello che queste rivolte puramente
Attive ma in realtà senza prospettive politiche sono perfettamente inutili e di qui nasce l'idea che
I popoli debbono sì prepararsi alla loro libertà ma inutile scatenare Ruanda
Suscitare rivolte che provocano soltanto reazioni repressioni anche sanguinosa
E questo è un fatto che lo porta a scrivere quel libro sui casi di Romagna che avrà un seguito enorme perché costituisce una condanna però cioè e del Governo austriaco che è intervenuto in Romania e del Pontefice che ha chiamato gli austriaci poi poco dopo
Fa un'altra opera abbastanza simile sulle quello che succede Ferrara durante questa depressione e quindi
Fa un altro scritto ancora di più tardivo che alla vigilia delle guerre quarantotto che quello sui lutti da Lombardia
Inutile Lombardia sulle repressioni degli uffici in Lombardia
Questi testi sono testi che hanno una grande diffusione che in certo senso contribuiscono a creare quell'opinione
Indipendentista reazione resistente all'occupazione degli osti riesci ai comportamenti negativi statiche preparerà il quarantotto
Nel frattempo esce quell'opera che è un'opera fondamentale cioè quella che sul programma per il
Sul programma per l'opinione Caliandro opinione
Italiana copione moderata italiana che è un programma che è stato variamente valutato da coloro che se ne sono occupati ma che è un programma che era un significato notevole perché in realtà e il manifesto del partito moderato italiano che nascerà nel tempo
Da questo punto di vista questo manifesto ha un significato importantissimo importantissima perché
Diciamo l'ala Marciante del Risorgimento italiano diventerà le mento moderato e quel pezzo di scritto da D'Azeglio costituisce uno degli antefatti di questo dell'ideologia di questo movimento moderato
Mille ottocentoquarantotto guerra all'Austria
Si forma il primo ministero Balboni Balbo che era amico di Caselli o in quel momento più che mai
Si rivolge D'Azeglio che venga a fare il ministro nel suo Governo D'Azeglio rifiuta quindi come un uomo d'azione chiede di andare a combattere va a combattere con l'esercito Subalpina e verrà ferito in combattimento alla battaglia per vicenza
Nel vicino Monteberico alcuna ferita alla gamba che li porterà dolore per tutta la vita
C'è stata bisogna combattere quindi ritorna e il Piemonte viene utilizzato per varie missioni e
Si trova ad assistere lettera la tragedia del Piemonte dopo la sconfitta di Novara
Dopo la sconfitta di Novara però
Rientra ufficialmente in politica e accettata Vittorio Emanuele II la carica di Presidente del Consiglio in cui lui effettivamente l'uomo che ricostruisce il Piemonte dopo la disfatta tragica ricostruisce attraverso tutta una serie di azioni
Che portano all'reinserire
Gli esuli
Che era strappati dalle varie regioni italiane il Piemonte
Che lo porta a chiedere all'Austria di farvi dare un'amnistia coloro che stanno rivoltati però porta a ricostruire le fortezze l'esercito piemontese e le finanze piemontesi
Che lo porta a riprendere i rapporti culturali e civili e politici e diplomatici soprattutto con Francia Inghilterra che era rimasta un po'Socrate
L'altro lo piemontese preparando quindi quello che sarà l'avvento di lavoro
Ma più grosso ancora il fatto che
Dall'inizio
Con le leggi Siccardi Liguria ha parlato prima
Alla
Grande operazione
Risorgimentale di Rifondazione dei rapporti tra lo Stato e la Chiesa
Le leggi Siccardi sono delle leggi laici stime delle leggi separatiste nel fondo nella legge che
Portano avanti tutto un tipo di visione dei rapporti Stato Chiesa che è perfettamente all'antitesi di quella che si è imposta
Con la rete nel passato che era determinata con la restaurazione questa fu una grande operai D'Azeglio si cardine del suo ministro della giustizia che è risentimenti laici pari a quelli della sveglio
E
I Siccardi all'uomo anche che aveva fatto il primo ordine amento tendenzialmente liberale dalla magistratura piemontese
Tenerne in opere in sintonia con la gente leggi Siccardi però provocano un dolore a Zevio quale quello che
Balbo che era suo amico deplora l'intervento di D'Azeglio nei rapporti Stato Chiesa Balbo cattolico si sentiva offeso dalle incisori D'Azeglio e quindi
E quindi
Contesta D'Azeglio per cui se lo contestano ancor di più quando D'Azeglio per un momento
Pensare all'introdurre il matrimonio civile in Piemonte che neanche Cavour riuscirà a ritornare introdurre che anzi entrambi dovranno prima al d'Azeglio poi Cavour rinunciare introdurlo
Ma D'Azeglio a un certo momento
Si deve ritirare dalla politica perché la pressione del Conte di Cavour
Personaggio emergente di altissimo livello di cui tutti sapete tutto è inutile che mi dica lei dica io qualche parola ricavo dico solo che i rapporti tra Cavour Donzelli ancorché D'Azeglio Amira Hass Cavour
E accettasse talvolta
Di fare missioni per Cavour all'estero accettasse talvolta di
Partecipare a cariche che gli vengono sperperati e molti due non si amavano meno che meno D'Azeglio amava Cavour verso il quale doveva nutrire un po'di invidia
Poc'anzi ho ricordato al Guido Pescosolido mio carissimo amico notturna come D'Azeglio nel periodo che vede le tappe successive l'unificazione italiana per esempio il trasferimento della capitale da Torino a Firenze
Avesse un'idea
Diversa non dico da Cavour che non c'era più preciso pur mora sessantuno trasferimento capitale viene con la convenzione settembre sessantaquattro sessantacinque
Comunque D'Azeglio contro il trasferimento della capitale l'accetta ma bofonchia un po'non solo ma D'Azeglio
Non è favorevole del sessantanove era favorevole settanta la liberazione mezzogiorno non tanto perché fosse contraria a liberare il Mezzogiorno annettere al Paese quanto perché temeva le conseguenze di queste regioni da un punto di vista civile culturale economico
Fossero una palla al piede poi domani per un'Italia unita e poi
Conserva nel fondo un odio per quella che si chiama la Romano mania di quella casa Risorgimento c'è la lista per evitare di andare a Roma perché lui avevo un ricordo di Roma e quello che io prima ho descritto punto e basta ringrazio
Si è affermato sul più bello il senso di dire ma
Ma
Ma non mancheranno occasioni grazie fare l'ho vista Alberti
Lara evocazione di Guido Pescosolido mi permette appunto di confermare che la prima parte della mattinata
Da me condotta si conclude qui si riprenderanno i lavori appunto con la Presidenza di Guido Pescosolido ma nel frattempo e guardo interrogativa mentre Angelo Sabatini credo che si possa dire
Che un intervallo diciamo dei pochi minuti va bene grazie
I relatori di prendere posto e ovviamente anche il gentile pubblico
Una io ho detto giardino
Ispirandoci
C'è un responsabile
Ho detto
Prego il gentile pubblico di accomodarsi
Diamo inizio ai lavori in modo da poter finire
Entro il tempo previsto
Delle tredici e venti
Allora momento io
Quando mancano cinque minuti
Indiano faccio qui vi mostro sta cosa venti va bene
D'accordo
Quando il giro del programma non è così
Allora
Abbiamo avuto una
Prima parte della giornata
Molto intende intensa
E debbo dire
Sono sicuro che condiviso dal pubblico
Molto chiara e lineare nello sviluppo analitico siamo appunto partiti da due
Relazioni relative al periodo giacobino
Che
Nella storiografia corrente oramai e viene unanimemente riconosciuto come il periodo di inizio vero del Risorgimento
Quando sono posti con chiarezza i programmi politici di una Italia unita
Nella forma repubblicana
E oppure nella forma repubblicana federale
Con poi i successivi sviluppi ottocenteschi
Del pensiero politico di personaggi come Manzoni come Balbo come come D'Azeglio ma anche di figure che non hanno occupato per molto tempo una posizione di primissimo piano nello sviluppo del pensiero ideologico politico del Risorgimento ma che invece
Hanno una loro forte valenza come è stato giustamente richiamato dalla relazione di Giuseppe Cantarano
Riprendiamo ora
Dopo che abbiamo appunto ascoltato ghisa Alberti sottolineare
Rebuffa sottolineare la valenza unitaria del pensiero
Di Manzoni
Fortemente unitaria centrata dopo avere precisa Alberti accennato a due personalità come i moderati Balbo che Dal Ziglio
Riprendiamo il discorso ri annotando ci a quel filone federalista che era stato già
Abbastanza lumeggiato per il periodo giacobino dalla relazione di Marina Formica e che ora invece ai suoi sviluppi più pieni e maturi nel Risorgimento
Do quindi volentieri la parola al professor Lucio Villari
Che terra e il suo intervento tu federalismo tra verità storica e malintesi prego grazie Presidente duro ringraziamenti
Naturalmente Angelo Sabatini che mi ha invitato a questo incontro che mi pare molto
Vivace molto interessante mi fa molto piacere che vi siano
Degli studenti
Perché è importante che quest'anno
Gli studenti siano coinvolti in questa riflessione
Che la della nazione sta facendo intorno
Alla propria storia e al momento della fondazione
Di un'Italia unita
Che
Era il sogno voi di tutti coloro che hanno combattuto nel Risorgimento compresi coloro che
Una certa pubblicistica una certa storiografia lievemente disorientata
Definisce come avversari del pur essendo compattati patrioti e combattenti del Risorgimento può versare delle di unità nazionale il nome
Di un principio di un'ipotesi di federalismo
L'ipotesi di un Italia federale
Che avrebbe dovuto essere il risultato ottimale della notte risorgimentali
Il titolo del mio breve intervento contiene questa parola malintesi perché io ritengo che questo sia un malinteso che
La seduta Fietta Liliana si trascina da tempo che confluirà confluito in questi ultimi anni anche
In
Diciamo operazioni politiche abbastanza equivoche come quelle rappresentate dalla lega
Dal partito della lega del nord che essi arrogate il
Diciamo come dire il il piacere di considerarsi erede delle idee
Per esempio di un Carlo Cattaneo rivendicando così forme di
Non solo di autonomismo regionale accentuato qua forme per così dire anche di separatismo
Qualcosa che nega in un'idea
Nega in principio politico in principio morale in principio storico tutto quello che
Noi
Rivendichiamo a centocinquanta all'ITEA Italia come il più grande successo della storia del nostro Paese
Nella storia secolare diciamo di un'Italia
Così ricca poi di eventi di drammi
I avvenimenti di personaggi e che nel Risorgimento invece raggiunge ricevente nell'Unità d'Italia
Raggiunge credo la vetta più alta di un
Di un processo e di un progetto di vita trasformazione modernizzazione del nostro Paese
Quindi mi permetto di
Di per così dire di dissentire da un richiamo costante che sento fare anche in ambienti sta biografici
Al federalismo
Di Cattaneo di Ferrari come all'opzione alternativa possibile a processi di unificazione nazionale
Devo dire che
Cattaneo non ho mai non c'è uno scritto non c'è una lettera non c'è un saggio di ottanta mila abbia
Contestato L'Unità della nazione questo è bene saperlo e lo dico sono tra gli studenti vecchie stesso
Diciamo anche i manuali fanno infiltrare quest'idea che un personaggio come Cattaneo potesse rappresentare avesse voluto rappresentare un'alternativa
Almeno culturalpolitica
All'inizio al la alla visione unitaria che era una visione condivisa man mano che il processo risorgimentale davanti condivise soprattutto a coloro che il Risorgimento l'hanno fatto
E che
Accentuato e si è accentuata ancor più
Nel decennio
Cosiddetto di preparazione e poi ha avuto l'accelerata finale
Dopo la Seconda Guerra di Indipendenza e con che quella grande evento di
Di
UNI di spirito unitario unificante che è stata
Alla
Liberazione
Garibaldina del Mezzogiorno che consigli che va considerato che sta evento
Al di là della straordinaria importanza e straordinaria bellezza fra virgolette ma in senso diciamo non solo estetica ma anche
Politico
Che la si dice al limite costituisce la storia del nostro Paese ha considerato come il punto diciamo decisivo e culminante
Della
Il punto nei fatti e con i fatti dei tutto questo ansia di unità e al e desiderio di unità
Che a attraversato il pensiero politico italiano
Diciamo dalla fine del Settecento fino
A
Mille ottocentosessantuno
Giustamente bufale citato Manzoni
Va ricordato che non solo come
Colui che ha rappresentato diciamo a livello
Altissimo dal punto di vista culturale
L'importanza dell'unità della pratica
Il suo alla sua
Credo che la prima questione politica nella letteratura risorgimentale italiana si è propria
Sia il proclama di rinuncia
Mille ottocentoquindici questa poesia che a questo titolo che si richiama a provare a quella
A quelle ipotesi
Dicevo che inaugura di porsi in alla testa di un processo di unificazione nazionale quindi il famoso verso Bruttomesso come dicono molti ma molto chiaro liberi non sarei se non si hanno i Comuni che
La prima il primo diagramma ideologico diciamo netto e chiaro sul piano della visione risorgimentale quando ancora del Risorgimento non si parlava
Che
E identificazione fra
La libertà e l'Unità d'Italia di veri è uno di questo è un concetto fondamentale perché se la si capisce
Il fatto
Che l'Unità d'Italia veniva considerata come diciamo non su un punto di arrivo
Per vie traverse va negoziata come
L'Assise il secondo diciamo elemento del diagramma libertà è unita che conteneva la parola libertà
Qui si aggiungeva poi la parola l'indipendenza naturalmente
E a cui si aggiungeva e qui richiamo Manzoni va fatto mentre sono lieto che Buffon abbia fatti
Che è stato il più grande scrittore italiana dell'Ottocento che ha posto come centro della sua ricerca letteraria poetica drammaturgica il tema della giustizia
Tutta l'opera di Manzoni è costruita su questo ansia e bisogno di giustizia e quindi direi che si completa diciamo il diagramma
E diventa pluri gamma e c'è libertà unità indipendenza e quindi anche sovranità nazionale e giustizia come
Elemento fondante
O comunque collante fondamentale
Di questi alti principi
Ora naturalmente progressi che credono che Cattaneo fossero un
Veramente un
Un portavoce di una di una opzione alternativa insomma
A questi che credono così lo credono ancora oggi io vorrei leggere solo alcune righe della sto all'Italia di Croce dal mille ottocentosettantuno
Almeno centoquattordici
Che è un libro con
Voi sapete pubblicato
Scritto male il ventisette mille novecentoventisette mila centoventotto Croce poi tra l'altro nipote degli spaventa nato al sessantasei per così dire vissuto in prima persona
E maturato attraverso le discussioni su questi temi
E
Questo brano delle autorità molto esplicita
Dice chiaramente
Che dunque su Italia uno dei talloni all'alba del siamo agli inizi degli anni Settanta e quindi l'Unità d'Italia è stata compiuta eccetera lì c'era definitivamente sepolto il disegno neo Guelfo
Di una federazione sepolto il piano culturale con le denunce non se ne parlava più questo vuole dire croce di una federazione italiana è venuto da papà ma
Il federalismo e di alcuni solitari come il Cattaneo il Ferrari
Di rendendoli scienza comunale medio vale
Aveva origine tendenza repubblicano repubblicana in altri pubblica né come Alberto Mario si appoggiava gli esempi della Svizzera degli Stati Uniti e ad ogni modo conclude croce
Restava nella cerchia delle dottrine privo di efficacia pratica e senza neppure molto ricco molta eco terroristica
Questa
Ho
Vogliate definirlo un giudizio storico voglia definirlo un'opinione personale
Io logica di croci convogliare definirlo come io ritengo fra l'altro una testimonianza diciamo di uno che queste cose le ha sentite le ha vissute personalmente ritengo che questo
Avrebbe dovuto tagliare la testa al toro ore seppellire definitivamente l'idea che il pensiero di Cattaneo sia identificabile come
Una
Ipotesi alternativa all'unificazione italiana erano appunto delle reminiscenze che si rifacevano
A
Non solo l'esperienza dei comuni italiani delle libertà comunali cose che non avevano più senso
Diciamo a metà dell'Ottocento ma si rifaceva anche ai
A modelli di autonomismo locale
Sì quelli potevano avere anche una certa consistenza che e stessi apprezzavano
Diventa di Cattaneo soprattutto nella Confederazione elvetica negli Stati Uniti d'America
Ma Catania resterà pure testimoni di utenza negli Stati Uniti
E quindi pensando appunto con lo Stato federale era stato testimone di un fatto molto singolare
Che in questo Stato federale appena alcuni Stati cercare di distaccarsi siamo nel mille ottocentosessantuno è scoppiata quella guerra civile americana
Che tutti sappiamo proprio per evitare che gli Stati Uniti prenatalizio scendessero
Io innestati opposti fra loro allora un federalismo
Diciamo
Che difende l'unità dell'azione dello Stato dove sono gli Stati Uniti d'America non a caso siamo tenuti ecco e lo si chiamano separati allora questa unità degli Stati Uniti
Avvenuta sotto gli occhi e confermata sotto gli occhi di Cattaneo
E la prova
Che Catania e presidente reggente cambio avvenisse la prova che qualunque ipotesi di un'Italia federale intendendo l'Italia diciamo separata sostanzialmente nelle sue varie parti
Questa ipotesi era assolutamente fallimentare se non li avente antistorica
Essere noi gli elementi anche paradossalmente paradossale e ridicola
Allora il richiamo di di Manzoni alla in quel saggio sulla comparativo sulla Rivoluzione francese la rivoluzione cinquantanove è importante che l'udienza che Manzoni proprio
Saggia poi incompleto fu pubblicato dopo la morte di consumo nel mille ottocentottantatré ma lui già aveva un'idea chiara su queste quando si riferisce al cinquantanove cioè da quel momento in cui si immaginò possibile
Una confederazione di Stati del centro nord con la
Presidenza del Papa
Ecco Manzoni dice ma Parma allora che valeva allora che
Prevale utili fosse una prevalenza sensibile e l'opinione astratta si intende di una confederazione perpetua fargli satellitari del centro nord
Confederazione ascoltate la quale quando si fosse potuto a condurre l'effetto
Non avrebbe potuto essere mai altro più una nuova formula della nefasta divisione dell'Italia questo e il giudizio Manzoni gridare ineccepibile anche sul piano nella riflessione
La riflessione storica
E quindi il cattolico ma bisogna importava niente che si immaginava che il Papa poterci assolutamente nulla perché il cattolicesimo liberale
Lo ricordava prima venissero Visalberghi cattolicesimo liberale
O il liberalismo cattolico che poteva essere in Italia allora un movimento idee sostanzialmente laico e moderno
Aveva nulla a che vedere infatti la Chiesa non ha mai amato Manzone continua credano normarlo neanche oggi
Ne Manzone negli altri cattolici libera
E anche giocare sempre maggiore Geppetto poesie aveva accettato quell'idea
Se l'unità d'Italia eccetera quindi non c'è nulla
Che possa essere attribuito perché anche quando si parla di federalismo Circelli accennante Muchetti che erano molto serio un politico molto serio carenza internazionale poi il Presidente del Consiglio d'unità d'Italia eccetera
Non indetti quando pensava a forme di
Quando dice la parola federalismo da usava nel senso come l'esame di federati gli americani federati della Rivoluzione francese cioè garantire delle forme di autonomia locale
Cosa che poi
La nostra Costituzione ha recepito poi fondando le Regioni naturalmente degli anni che c'erano pure allora ma che non avevano alcuna
Diciamo
Non è un punto di riferimento come un principio di separazione
Di parti d'Italia contro il centralismo unitario una cosa era
Attaccare o criticare la burocrazia centralizzate esistente ha fatto la facciamo ancora oggi eccetera buona cosa e negare il principio dell'unità nazionale che li principio fondante
Nella storia della Nazione italiana e soprattutto nel nostro Risorgimento
Ora quando perfino interrompermi quando ritiene quando perfino
Diciamo nel nel panorama della culture del pensiero politico del Risorgimento si inserì una un'opera di straordinaria importanza
Culturale e politica agli esordi diciamo Gianni nel periodo della
Della
Della restaurazione ma insomma
Diventa un punto di riferimento importante del discorso politico quando apparvero fa
Il mille ottocentosette e si conclusero appunto in piena restaurazione mila centodiciotto le famose i famosi volumi della storia della Repubblica italiane i Sigismondi
Ecco quest'idea che
Sigismondi lì si rifacesse alla tradizione delle autonomie locali medievali comuni le Signorie eccetera come appunto di riferimento
Importanti
Per rivendicare il valore della nazione italiana è costituita dalle il proprio dall'esistenza delle ma diversità delle sue parti
Beh noi
Quando
Diciamo posti questo problema si preoccupò però di precisare una cosa
Dicendo che
Se queste comuni e queste Signorie avevano dato gettato il seme della mordi patria negli italiani divisi separati eccetera
Questa mordi patria non può non coincidere come diceva lui uso al fine di settembre con una forza sociale che unisce questa mole di pace di tutti gli italiani questa forse non ci ha le e quell'elemento collante che permette voi ridiventare diciamo
L'idea dell'unità sempre più condivisa e poi un amor di patria nella libertà questo è importante che si mondiale disse sottolineato ecco che giustamente
L'uno e commentatore di grande livello culturale come
Stato richiamato credo da Rino Caputo Ludovico di Breme un esponente della cultura romantica si vedrà definiti
L'opera di Disease mondi capolavoro più quel capolavoro
Perché c'è un altro Sigismondi accusava la Chiesa e la morale cattolica le viene trasformato un'ipocrisia e esteriorità alla religione
Nazionale italiana degradando il carattere degli italiani quindi rivendicava nella laicità
Quel collante anche unitario dello spirito nazionale italiana sono le radici non ci possiamo soffermare oltre io vorrei concludere quindi perché il Presidente giustamente mi richiama a questa al tempo collega alcune dicendo che
Si assistiamo ancora oggi a un fiorire di pubblicistico i giornalisti che si improvvisano storici di giornali che fanno articoli strani di televisione che intervistato personaggi singolari e gli elementi economici che
Che attaccano l'Unità d'Italia
Io preferisco magari il brigantaggio o i Borboni o altri o autori di film che pure hanno avuto successo e non sto a citare quello a cui mi riferisco io vorrei dire invitare i giovani a riflettere su questa cosa
Che questi questa pubblicistica a furia di dire cosa il Risorgimento non è stato si è dimenticato di dire che cosa il Risorgimento è stato
Ed è stato quello che noi oggi ricordiamo anche nell'incontro di oggi una grande rivoluzione nazionale una grande volontà degli italiani di unirsi di Stati Uniti un grande bisogno di unità nazionale
Perché questa e la base e poi non solo dell'evoluzione dei sistemi liberali
Ma anche dell'evoluzione dell'attuale sistema politico
Profondamente democratico che noi rivendichiamo che la nostra Costituzione diciamo elegge come punto di riferimento alto e come guida morale e politica del nostro apprezzo ingrati
Ringrazio il professor Villari per questa lucidissima analisi
Delle radici delle caratteristiche e della valenza storica del pensiero federalista risorgimentale
E soprattutto sottolineo il richiamo ultimo conclusivo della sua relazione a forza di sottolineare ciò che l'Italia non è stata
Si finisce per dimenticare che cosa è stata l'Italia unita e che cosa è stato il Risorgimento che quell'Italia unita creato è stata una grande rivoluzione
Perché ma perché anche i moderati il moderatismo risorgimentale in realtà proponeva una grandissima rivoluzione poi rispetto al pensiero democratico di cui adesso
Il professor Monza gradi ci illustrerà i caratteri ovviamente proponeva dell'esito delle soluzioni moderate liberal moderate
Meno avanzate sul piano della democratizzazione dell'ordinamento politico
Ma nel contempo proponeva che cosa e questo non va dimenticato proponeva una rivoluzione della storia d'Italia dal Novecento dal cinquecentosessantanove dopo Cristo in poi perché
Allora era per l'ultima volta esistito uno Stato come voi
Ben sapete
Unito in tutta la penisola da allora non c'era stato più un unico Stato che comprendesse
Tutta la penisola e se questo era avvenuto era avvenuto perché c'era stata una serie di ragioni interni alla penisola ma internazionali che avevano mantenuto la situazione
Nelle condizioni in cui la troviamo nel mille ottocentocinquantanove
E cioè una situazione in cui
Esisteva una superpotenza europea in Italia che non se ne sarebbe andata semplicemente offrendole un mazzo di fiori insomma questo è il punto
E quindi il federalismo alla fine non doveva condurre solo una battaglia sul governo migliore lì si trattava anche di fare i conti con una superpotenza la quale non avrebbe lasciato senza la prova delle armi
La penisola e
Dei prove delle armi ce ne furono almeno tre prima seconda e terza guerra d'indipendenza
Senza voler considerare la sella prima guerra mondiale come l'ultima guerra del Risorgimento
Procediamo a questo punto
Subito con il professor Giuseppe Monza grati che appunto a Prontera
Il discorso sulla democrazia nell'Italia preunitarie ossia il pensiero democratico risorgimentale grazie buongiorno a tutti grazie particolare anche da parte mia
Ad Angelo Sabatini per questa
Bella iniziativa alla quale ho aderito senza esitazioni
E un grazie particolare agli studenti che ci stanno seguendo con tanta attenzione spero escano in qualche modo spero e
Quanto meno interessati e quanto meno arricchiti diciamo da quello che
Oggi ci hanno sentito dire e ci sentiranno dire
Dunque si la componente i democratici o i repubblicani poi la stessa cosa insomma la democrazia repubblicana la Repubblica democratica nel periodo pre unitario
Dunque anche diviso tra periodo pre pre unitario periodo post unitario
Il tema storiografico della democrazia repubblicana è un tema reale
Dato vita a una letteratura straripante stato studi attivissimo
A partire dalla seconda quota la fine della seconda guerra mondiale da quei giovani studiosi soprattutto che non si sentivano appagati dalle classiche ricostruzioni
Della storia d'Italia alla Romeo alla croce e tanto meno alla Gioacchino Volpe insomma nomini c'era c'era c'è stato un interessa un risveglio l'interesse soprattutto
Per nel
Momento in cui l'Italia appunto è diventata Repubblica ed evitare pubbliche virtù uscita
Riuscito a darle da cento anni dirò ottant'anni di Governo monarchico ed è diventata Repubblica
Molti di quegli argomenti oggi sono decisamente di quegli argomenti di quella storiografia sono input trascurati interessa molto meno di quanto sia avvenuto dopo la Seconda guerra mondiale
Ad esempio chi sente più parlare di federalismo ne sentiamo parlare poco fa nel senso da parte degli stessi storici che ne parlavano cinquant'anni fa quando il federalismo
Inteso come Cattani Anna teorica della libertà e dell'autogoverno rappresentava uno degli argomenti di punta contro il centralismo monarchico
E di riflesso anche contro l'Unità ritmo mazziniano
E chi si occupa più di prodotti e dell'influsso che questo campione dell'antimilitarismo avrebbe avuto in certi ambienti della democrazia italiana dell'Ottocento ci sono stati dei temi
Reputo che sono un po'che sono stati molto trattati negli anni cinquanta sessanta settanta del Novecento e finora sono stati un polo lasciati
Andare nel Veneto nel dimenticatoio
E comunque a voler tentare di definire cosa caratterizza e qualifica i democratici fornendo un dato unificante a un movimento che risente di una collocazione geografica molto varia
E la cui ideologia si materializza in più di una diramazione dobbiamo pensare a questa democrazia ottocentesca un grande albero dalle molte radice Benuzzi rammento
Va a mio modo di vedere sottolineato per primo il fatto che essi i repubblicani sono i portatori di un nuovo modello politico ereditata in gran parte dal settecento illuminista
E poi passato in maniera decisiva attraverso la rude temperie dell'epoca rivoluzionaria e del giacobinismo che ne è stata la massima espressione
Di lì
Egli cioè di da questo settecento
E dal romanticismo progressista Fiorito in tutta l'Europa a ridosso della Rivoluzione francese discende appunto il pensiero politico ottocentesco anche quello che poi porta alla costituzione della dello Stato unitario
E ne discende recando con sei l'adesione programmatica all'ideale repubblicano con riferimenti che incontri in un continente tutto monarchico imperiale
Tendono a valorizzare esperienze antiche e moderne di modelli classici l'antica Roma come dire del realtà statuali presenti sulla scena internazionale in particolare la Svizzera e gli Stati Uniti
Per i democratici l'idea di nazione che è quanto dire l'idea della sovranità popolare che solo a collegi legittimare qualunque aggregazione statale
Non può che coniugarsi con l'idea di un Governo in cui la virtù civica faccia premio sul privilegio la nascita il sangue il possesso la proprietà
Quello su cui si può discutere
E il tipo di assetto cui questo Governo pur dar vita mantenendosi
Nell'alveo di un tradizione regionale ovvero con puntando su una soluzione unitaria
In quanto meglio rispondente alla necessità di tenere insieme una compagine statale appena creata e perciò esposta forti tensioni interne in grado di destabilizzare la rovinosamente su questo si può discutere
Ma che ci debba essere una soluzione appunto del di quello che è il travaglio dell'Italia punta cinquecentosessantanove come ricordava poco fa Guido Pescosolido
Su questo dopo la Rivoluzione francese
Molti sono ben comincia a non essere d'accordo
Quindi dovendo fare i conti con il secolare spezzettamento della penisola e con la sua arretratezza il tema dalla democrazia risorgimentale e per prima cosa un tema prevalentemente culturale
Visto e considerato che non c'è l'organizzazione politica non c'è un'organizzazione politica nel momento in cui
Ad opera di taluni pensatori si affaccia per la prima volta nella storia d'Italia all'ipotesi di una costruzione dell'Istat dello Stato unitario
è un'ipotesi che in alcuni uomini di fine settecento penetra con una rapida sorprendente si pensi a quel famoso
Il Congresso no che ricordava stamattina di chi ha parlato stamattina Marina Formica
E sul complesso del del novantasei in Lombardia in cui si propone agli intellettuali di ogni parte d'Italia di rispondere al quesito quale dei Governi liberi meglio convenga alla felicità di Italia
Dove compare il termine felicità
Per questo ma riguardi guardato perché appunto strutture è un nesso con una realtà apparentemente molto lontana un termine felicità che la Costituzione americana reso popolare additando in esso uno dei fini dell'agire pubblico
Molti dei partecipanti a questo congresso non esitano ad affermare il concetto della superiorità del principio repubblicano su quello monarchico e questo è quasi scontato
E comunque otto no dunque poi per una Repubblica una e indivisibile ecco quando si pronunzia intanto sul regime sulla scelta repubblicana ma quando poi devono definire le forme di questa seduta repubblicana sono in gran parte
Favorevoli all'unità da dove sia venuto fuori in quelle Italia così arretrata improvvisamente questa conserve sta questa
Cultura repubblicana
E questa visione unitaria sex sembrerebbe quasi un mistero se non si pensasse appunto a un mare alla realtà di un Paese in cui c'è una classe intellettuale
Che ha da tempo stretto dei gridarmi dei rapporti dei collegamenti con la realtà ed intellettuale europea
Questa prima formazione della coscienza civile precedente quella politica e qualcosa che riguarda alcuni nuclei di popolazione soprattutto nelle città e soprattutto a certi livelli
E il vecchio problema che Gramsci ha posto per primo all'attenzione degli studiosi
Vale a dire il problema dello Jato esistente tra la città dove la circolazione delle idee presenta meno complicazioni e le campagne
Da cui discende l'altro paradigma interpretativo del Risorgimento come rivoluzione agraria mancata a partire dalla manca mancata realizzazione di detta saldatura città campagna il tema di Gramsci
Della sua interpretazione sono davvero essenziali per la comprensione del Risorgimento
Anche se la storiografia da un po'di tempo li considera
Non tanto superati quanto leggermente strumentali ed ideologici
Però questo problema della spaccatura del Paese tra la realtà urbana e lo sterminato mondo rurale è un problema reale
Non c'è solo la spaccatura nord-sud ci sono anche una spaccatura intorno al interna al nord è un'altra interna al sud tra le grandi città le grandi capitali
Di questi Stati preunitari e le campagne appunto i borghi le periferie le piccole città di provincia
Quello che chiamiamo Risorgimento e quindi un processo storico che si avvia quando sul terreno già in parte errato dal riformismo settecentesco si innesta l'apporto diretto delle idee rivoluzionarie entrate in Italia a seguito delle armate napoleoniche
Credo che sia da questo momento che all'interno del Movimento repubblicano parte la biforcazione tra la linea federalista
Il Riformista risalente all'età dei lumi
E quella rivoluzionaria e unitaria legata più direttamente al movimento giacobino e alle sue propaggini italiane d'altronde riflette delle dinamiche che sono presenti nella stessa Francia rivoluzionaria avrebbe dinamiche Girondini giacobini
Appunto e poi a una un come dire unico si rispecchia un po'finirà per rispecchia assi anche in questa divisione tra le forze politiche italiane
Accennavo poco fa alla circolazione delle idee come prerequisito decisivo per la formazione di un ceto politico di orientamento repubblicano
In tempi di controllo assiduo su ciò che si stampa e nelle città portuali che arrivano assieme agli uomini alle merci anche i libri fogli incendiari gli opuscoli e volantini
Tutto ciò che insomma è clandestino ho stampato alla macchia
Già alla fine del Settecento città come Livorno Genova Napoli Ancona sono le quelle in cui il traffico di questo materiale più intenso
Di chi si dirama verso l'interno e così avviene in genere che dappertutto dalle Regioni al fino alla Sicilia si possa entrare in contatto con la prosa dei nove attori non più Montesquieu
Mar Rosso
Il contratto sociale il concetto di volontà generale la Dichiarazione dei diritti dell'uomo ancora più a monte le memorie classiche Machiavelli e poi la relativa opzione americana e la storia gloriosa di Venezia leggendo ma due repubbliche
Ecco da dove viene la Repubblica questa creatura per molti sconosciuti che spunta fuori nel mille settecentonovantasei
Dal passato viene fuori e poi dalla Francia e prima ancora che dalla Francia dall'Illuminismo e anche francese ma non è soltanto francese ed a città come Milano ma non soltanto da lì
Molti di quelli che partecipano al concorso indetto da Napoleone Napoli Barbora parte sono napoletani sono salernitani sono piemontesi
Evidentemente
Sono appunto le città di mare che con le loro tradizioni di grandi crocevia culturali hanno favorito tali aperture in cui entra qualcosa che ha a che fare con la Regione
Ovvero con il bisogno di scrollarsi di dosso una presenza così capillare
E politicamente così strategica appunto quella della religione da costituire tradizionalmente un punto d'appoggio per le potenze straniere più che la religione in verità è in ballo la presenza della Chiesa come istituzione
Appunto Machiavelli sarebbe rimasto
Assai fermo nella memoria del viale degli intellettuali italiani Lele l'anatema finale del principe no controllare la Chiesa che
Abbastanza formali abbastanza debole
Debole forte allo stesso tempo troppo forte per per impedire
Che altri si impadroniscono in Italia ma è debole per farlo per intanto resta nelle
Più tardi si diffonderà anche tre pensatori cattolici più conservatori la tesi secondo la quale l'origine delle ideologie rivoluzionarie repubblicane ci possa essere stato
Il libro esami propagandato dal protestantesimo questo è uno dei de L'attimo e leit motiv della della pubblicistica reazionaria no al protestantesimo come origine di tutti i mali e di tutte le pulizie può anche essere che ci sia un legame con l'alcol protestantesimo
E però certe aspirazioni cominciano ad essere universali per cui Parigi vale più o meno quanto la protestante Washington la Cattolica per rigido la Cattolica a Vienna a questo punto valgono quanto la protestante Washington
Allo stesso modo da Torino si raggiunge con una certa facilità rinnovabile non a caso Grazia Filippo Buonarroti il Piemonte ospiterà i primi insediamenti repubblicani e Napoli col suo entroterra non le sarà da meno
Tutto questo lavorìo ha un obiettivo che si precisa man mano che i Gruppi repubblicani prendono coscienza della loro forza
Il principio della sovranità assoluta il concetto di Stato feudale il criterio del privilegio di nascita il sistema delle giurisdizioni particolari
La divisione delle società in ordini l'alleanza tra il trono e l'altare sono questi i cardini su cui si regge il mondo feudale
Che l'Italia ancora non si è lasciata alle spalle sono allo stesso tempo anche i bersagli polemici della propaganda repubblicana
Ed è proprio questa la prima germinazione dell'ATO interessi spirituale di file settecento
E qui si sente ancora l'influsso dell'illuminismo del razionalismo anche di una visione laica della vita si comincia a scoprirlo a ritornare dopo secoli il bisogno di affermare la libertà anche in campo religioso magari a partire
Da una riforma della Chiesa dall'interno e sarà uno dei temi che si accompagna a voi
Alla diffusione repubblicanesimo poggia il servilismo quindi con la tentare con l'aspirazione a una democratizzazione della vita della Chiesa no che si regge sul dopo ma che si legge sulla autorizzato vale quindi portare in primo piano
L'autorità del Consiglio rispetto del Concilio in quanto riunione di tutti i vescovi rispetto all'autorità del Pontefice
E qui viene fuori appunto anche il patriottismo no incomincia se si comincia a parlare nella Napoli di fine Settecento l'abbiamo sentito stamattina ricordare anche da Tessitore di patriottismo che consenta il patriottismo
La prima risposta che viene in mente dice che il patriottismo è la prima affermazione del complesso legame che c'è tra il cittadino e il suo luogo d'origine
Nell'Italia del tempo militare ad inizio Tosi filotto settecento inizio Ottocento non si hanno idee molto chiare in proposito si è anzitutto piemontesi sia Lombardi napoletane romani siciliani
Poi ci ha una vaga idea in genere di matrice culturale di essere italiani ma molto dopo si dice sì quando si va fuori sede di Torino e da dove viene dall'Italia
Ma poi Lella la vera il vero legame quello appunto con lo Stato regionale diciamo così a cui si appartiene anzi addirittura con la città
All'indomani della sistemazione data dall'Italia all'Italia dal Congresso di Vienna
A concepire la possibilità di costruire uno Stato nazionale italiano si arriva soltanto con un'utopia
Con quella che è alla base dell'input con quell'utopia che alla base dell'intuizione di Mazzini e significativo che nell'Italia del primo Ottocento nasca un personaggio come Mazzini anche con lui la riflessione sull'Italia e sulle condizioni in cui versa
Non si affaccia come riflessione politica ma con una comincia con appassionata rilettura che di Dante in chiave nazionale e identitaria
E prosegue con gli interventi nel dibattito coevo sul classicismo sul romanticismo quindi sostegni che riguardano la lettura letteratura chi sia questo giovane avvocato genovese che avvocato non sarà mai
Non lo farà mai l'avvocato lo si capisce dal piglio con cui un tema di critica letteraria diviene nelle sue mani un modo per veicolare un ragionamento politico a favore dell'uso dell'arte a fini di impegno civile
Non a caso periodici come l'indicatore Genovese e poi l'indicatore Labour livornese che ospitano i suoi primi scritti avranno molti problemi con la censura fino a scomparire molto rapidamente ad essere soppressi molto rapidamente
Perché il discorso mazziniano dell'esordio si converta in un discorso politico è necessario attendere che egli è costretto dall'esilio
Costretto all'esilio fondi la Giovane Italia e arduo si del sintetizzare in poche righe gli elementi basilari di tale discorso
Vale comunque la pena di dire qualcosa sulle basi teorica del maxi tenerissimo al di là delle formule note a tutti note a tutti di un popolo bensì reazione la vita ma in missione la sua legge il dovere non oltre
Sono i contenuti a fare di questa de dottrina nell'Europa del tempo un congegno incendiario
E ciò spiega l'accanimento con cui le organizzazioni mazziniana furono perseguitate e si tentò di scardinare due dall'interno ricorrendo aspri e della delatori provocatori intercettazioni postali in Italia e all'estero
Vero è che ad animare il pensiero politico di Mazzini c'è un forte convincimento religioso perché come ricorda Adolfo Omodeo
Per Mazzini tutta la storia dell'umanità presto una situazione di Amodeo tutta la storia dell'umanità e la progressiva rivelazione della provvidenza divina
Ma insistere più del dovuto sull'elemento della fede trascurando il fatto che essa sia si credenza profondamente sentita ma anche spinta alla giro sulla realtà
Teo operazione tendenziosa che mira a trasferirlo una dottrina una forma mentis che più politici non potrebbero essere
Dalla terra al cielo alcun plumbeo del misticismo e del dogmatismo quasi che l'obiettivo di fondo di Mazzini fosse stato quello di imporre una propria visione del mondo
Basata sul trascendente sulle razionale invece che sul concetto della libera e democratica ed egualitaria associazione tra tutti gli esseri umani a prescindere
Da ogni distinzione di sabato di sesso Strazzacappes Regione
E dunque qui comincia l'analisi che poi troverete nel testo scritto di questo pensiero mazziniano che è un pensiero che conosce una immediata fortuna e che si traduce subito in
Ora più che in una petizione di principio dobbiamo combattere la divisione interna di tale dobbiamo combattere le monarchie
Dobbiamo eliminare la frase raggiungere indipendenza o serio si traduce subito un'organizzazione politica immediata attraverso la Giovine Italia
E attraverso
I quadri
I quadri politici che questa Giovine Italia incomincia a formare l e li informa in maniera talmente talmente come dire diffusa se vogliamo
Per il tram un po'in tutte le parti d'Italia sono state fatte ricerche che parlano di sessanta mila iscritti alla Giovine Italia settanta mila iscritti comunque questi quando vengono formati in maniera talmente diffusa che molti degli uomini della classe dirigente dell'Italia unita
Anche schierati supposizioni
Liberali o per di ribadire Tura di di di destra hanno alle loro spalle una formazione mazziniana pensata Visconti Venosta pensate
A me legare il Ministro degli esteri del dell'Italia della sinistra pensata Depretis Presidente del Consiglio Cairoli sono tutti uomini che vengono Dalmazia emessi
E questo per spiegare come questa Teoria pur così rivoluzionaria puntata rende perché cambia quello deve proiettata a cambiare tutto il quadro dell'Italia a invece
Nel nel nell'Italia del tempo
Il c'è un limite a questa ci anzi più di un limite se vogliamo uno che viene individuato subito dargli
Avversari normazione insieme oppositori ammazzi ennesimo all'interno della democrazia stesse e quello che viene definito il formalismo rivoluzionario
Cioè il fatto che Mazzini punto Tupputi tutto sulla creazione appunto di uno Stato repubblicano
Non preoccupandosi di dare un contributo effettivamente rivoluzionario in campo sociale in campo economico a questa sua a questa sua
Cioè creatura
A questo suo stato nazionale unitario l'altro limite che è un limite operativo è dato dal fatto cioè una qualcosa che penalizza fortemente
Le possibilità mazziniana e
Di di di direzione diciamo così del movimento risorgimentale il fatto che Mazzini passa praticamente tutta la sua vita in esilio
Dal mille ottocentotrentuno quando va in Francia per cassa in Svizzera poi nel trentasette arriva in Inghilterra e dalle Totò potrà tornare ed in Italia soltanto in alcuni momenti critici nel quarantotto quarantanove
Nel cinquantanove sessanta ma per il resto Mazzini sarà sempre l'esilio
E questo diciamo è utile sia un elemento che soprattutto sarà Garibaldi anche lui mazziniano
Martignano poi pentito o perlomeno critico
Le sarà Garibaldi ai indicare questo questo questo limite Mazzini e non conosce le masse non conosce l'Italia che dice di conoscere perché da troppo tempo sta fuori dell'Italia e non serve non si rende conto che l'Italia sta arrivando e non ha preso un'altra direzione
Che appunto la direzione dell'adesione a che cosa ha una visione moderata del Risorgimento una visione
Cricca che contenga il processo risorgimentale entro dei limiti ben precisi ecco questa
è un po'
La situazione in cui si viene a trovare e mansioni si il le cui origini però non bisogna dimenticarlo sono anch'esse anche se in maniera temperata rispetto all'originale sono anche se giacobino
La visione giacobina dello Stato forte accentrato cioè la Mazzini come ce l'hanno appunto i giacobini francesi perché lo Stato porta centrato perché l'unico modo per tenere insieme una realtà che si sta formando
Ex novo e che altrimenti non farebbe altro che subire spinte centrifughe da tutte le parti
Bisogna creare qualcosa che sia costretta a stare insieme anche con un come dire una politica di forza
Proprio per evitare che si ripropongano i mali secolari dell'Italia questi uomini sapevano bene da quale test tassato venivano
E sapevano bene quale pericolo avrebbero potuto ancora corre se non si fossero staccati decisamente da quel passato con un atto
Di forza reale leggo questa è un polla zone Djebbi Real come dire il clima delle idee il clima dei mezzi ed è ideologico in cui si muove
Questa generazione pensate che sono tutti uomini che nascono all'inizio dell'ottocento e che quindi diventano mature accompagnano un po'tutto il processo risorgimentale
A quelli che ce la fanno qualcuno un uomo come Pisacane amore prima ma insomma il quarantotto
Come dire fa una falcidia abbastanza le forze moderate repubblicane proprio perché si espongono in prima persona e perché avendo predicato il Risorgimento fin dall'inizio lei portano un po'la responsabilità e quindi sono costretti a figurare sempre
In primo piano in qualunque situazione ci sia effettivamente da sporcarsi le mani Repubblica Romana moti
Insurrezioni e i repubblicani devono essere sempre un po'hanno un po'presto questo peso si portano addosso nodi doveva essere sempre
Sulla sulla breccia se vogliamo usare questo termine
E credo che comunque
Anche a costo della loro vita sacrificando se stessi se saranno terranno abbastanza Fede diciamo a questo proposito anche poi con quei con quegli orientamenti diversi diciamo a Italia già unificata delle porteranno poi attestarsi
Supposizioni completamente diverse da quelle della giovinezza ma questo è un percorso fatale
Per cui una volta si diceva che si nasce pompieri si nasce incendiari si muore pompieri è pervenuto apparecchi italiani dell'ottocento
Grazie
Ringrazio
Questo è il professor Giuseppe non sa grati per questa relazione veramente impeccabile sulle caratteristiche fondamentali
Del pensiero democratico e democratico mazziniano poi giustamente
Che non era semplice contenere entro entro i venti minuti e anche per questo lo ringrazio e mi sento diciamo così di sottolineare in particolare all'interno della sua esposizione un dato fondamentale che
Giuseppe a ha messo in evidenza
Il fatto che le adesioni alla Giovine Italia siano state sessanta settanta mila cioè il movimento nazionale italiano non è stato un movimento unitario debole come come
Come si dice in realtà è stato uno dei più forti movimenti nazionali dell'Europa dell'ottocento
Il discorso sulle masse che sono rimaste strane sulle masse contadine che sono rimasta estranea un suo fondamento di realtà perché i contadini parteciparono poco a parte che al seguito di Garibaldi poi sai partito con mille arrivato
Con trenta mila sul Volturno
Una certa mobilitazione
Anche ci fu
Ma quel discorso sulle stranita delle masse contadine affatto passare un'idea del movimento nazionale italiano tutto sommato debole
E di una unificazione italiana frutto solo del genio politico diplomatico di Cavour
Non è così
Come viene fuori dall'analisi che ha fatto poco fa Monza grati
C'è una spinta fortissima dal basso una minaccia ri rivoluzionaria costantemente riproposta da Mazzini finanche durante la spedizione di Garibaldi in Sicilia
Senza questa forte spinta dal basso Cavour non avrebbe potuto portare davanti all'Europa
La pericolosità rivoluzionaria della situazione italiana
E convincere
Il concerto delle potenze europee ad accettare una soluzione unitaria nel segno di casa Savoia
E del principio moderato ma se non ci fosse stata la rivoluzione questa minaccia rivoluzionaria poi se non ci fosse stata questa operazione di formazione della coscienza nazionale
Degli italiani da parte di Mazzini l'abilità diplomatica di Cavour geniale lì si sarebbe infranta nelle mani non avrebbe avuto materia sulla quale esercitare
Le sue acrobazie e i suoi giochi giochi diciamo così ad altissimo rischio e geniali e poi conclusivi Harrison e risolutivi quindi grazie doppiamente
A Giuseppe
Ovviamente il la sua
La relazione richiama immediatamente e si collega
Con l'altro polo che del binomio che portò poi a termine
Il Risorgimento e che è il polo liberal cavouriano se non vogliamo dire moderato ma lì perché il moderatismo poi era stato superato dallo stesso Cavour
Ecco per questo per la natura diciamo del pensiero libera moderato avrebbe
Dovuto parlare
Cotroneo il quale però sta poco bene ed ha mandato una sintesi che io mi permetto di leggerli
La sintesi porta il titolo le radici e di Ariane del liberalismo del Risorgimento
Il neo quel FISM modi Gioberti e Balbo le idee democratiche di Mazzini il federalismo di Cattaneo il radicalismo di Ferrari il socialismo di ticket di Pisacane
A prevalere tra queste ideologia e che nel corso dell'Ottocento animarono il dibattito politico italiano fu per così dire né i fatti il liberalismo di Cavour
Di conseguenza l'assetto politico dello Stato nato nel mille ottocentosessantuno fu certamente liberale ma non avendo avuto il supporto politico e culturale di Mazzini e Cattaneo non food democratico
E anche se come ha scritto Benedetto Croce il liberalismo e la democrazia si sarebbero poi uniti in dia dei indissolubile
In Italia questo avvenne in maniera compiuta forse soltanto dopo la Seconda guerra mondiale negli anni Quaranta e Cinquanta del Novecento
Tutto ciò discende dal particolare carattere del liberalismo
Che presiedette all'assetto legislativo del nuovo Stato
I suoi riferimenti ideali non erano nel trattato teologico politico di Spinoza nei secondo Trattato del Governo di lotta
E nemmeno lo spirito delle leggi di Montesquieu sarebbe a dire i testi fondamentali del liberalismo europeo quanto invece i lineamenti della di Filosofia del diritto di Hegel
Della quale del Ruggiero diceva che per intendere né il valore storico occorreva tenere presente che l'idea dello Stato come un che di divino si forma nella sua mente
In contrasto con tutte le correnti politiche del suo tempo che degradano lo Stato ha un gendarme
Ho a un empirico prodotto della tradizione o a un'esistenza privata e patrimoniale
I filosofi liberali italiani dell'Ottocento che erano soprattutto i celebri e che gli anni di Napoli
Avevano un'immagine affatto positiva della dottrina italiana dello Stato
Di quello Stato che è la realtà dell'idea etica lo spirito etico inteso come la volontà sostanziale manifesta evidente a se stessa
E questo comportava che il loro liberalismo finiva con l'essere incompatibili con Partipilo e con le idee di Mazzini e di Cattaneo che dello Stato avevano altra meno alta idea
E al quale non accordavano certo il privilegio che si accordavano ad esempio
Che gli è accordavano ad esempio Bertrand dove Silvio Spaventa Angelo Camillo del mese furto Francesco Fiorentino
Nel corso di un suo intervento alla Camera dei deputati nel mille ottocentosettantasei
Silvio Spaventa indicava le diverse forme i diversi fini assunti dallo Stato nel corso della storia
Dallo Stato guerriero a quello ieratico da quello commerciale a quello di diritto fino allo Stato moderno che spaventa chiamava lo stato civile
In ognuna di queste forme proseguiva lo Stato e la coscienza direttiva per cui una nazione sardi essere guidata nelle sue ville
La società si sente sicura nelle sue istituzioni i cittadini vengano tutelati negli averi e nelle persone
Nello stato dunque abbi giustizia difesa direzione e concludeva che lo Stato moderno è quello che dirige un popolo verso la civiltà
E lo Stato che non si debba restringere solamente a distribuire la giustizia ed a difendere la società
Ma vuole dirigerla per quelle vie che conducono Ai fini più alti dell'umanità
In un discorso tenuto a Bergamo il sette maggio mille ottocentottanta noto con il titolo la giustizia nell'amministrazione
Ancora spaventa interrogandosi sul rapporto tra il nuovo Stato i cittadini scriveva il governo parlamentare non è possibile se non per mezzo di partiti
I quali si succedono alla direzione dello Stato secondo che ottengono la fiducia della maggioranza del Paese ora
Data questa nostra egoistiche la natura umana le cui leggi sono immutabili come è possibile che un partito al governo non abusi del potere
Che hanno nelle mani in danno e ad offesa degli altri
Eppure lo Stato deve esservi e vi è appunto per questo che l'interesse di un partito di una classe o di un individuo non predominio ingiustamente sopra l'interesse degli altri
Per tracciare un primo quadro del liberalismo italiano è bene ricordare anche le parole del filosofo calabrese Francesco Fiorentino
Anche lì deputato liberale il quale riflettendo sulle parole di Silvio Spaventa manifestava alle proprie idee politiche
Se nella tradizione europea il liberalismo era nato come una dottrina intesa indicare i limiti del potere dello Stato
Gli spazi adesso riservati oltre i quali non aveva diritto di intervento
Nella visione politica di Francesco Fiorentino all'intervento dello Stato non venivano assegnati i confini la scuola scriveva la Chiesa l'università
La corporazione il Comune la società industriale la banca solo come cerchi di vari est di varie estensioni
Di variare estensione dentro una speranza massima che tutti ritiene racchiusi
Richiusi beninteso ma non distrutti
Sebbene impotenti tribale Stramare oltre all'orbita designata ciascuno muovendosi per la loro via egli sono obbligati a equilibrare i movimenti intorno al centro comune
E concludeva che oggi lo Stato poiché riassume ogni forma di attività a un organismo si ricco essi vario da non lasciare nulla fuori della sua sfera
Nel per questo è da credere che il movimento del
Sue parti ne debba rimanere intralciato
Come degli organi tanto più è da stimare che siano liberi quanto più consapevoli sono della loro funzione
Che non l'essere disciolti e senza freno Major cooperare ordinati e concordi costituisce la loro libertà
Queste sommarie indicazioni sono sufficienti a dimostrare che il liberalismo italiano sia irrigidiva in una visione sempre più statalista
Insistendo sul diritto dello Stato di intervenire in tutti i settori della vita civile
Di questo c'era però una ragione
Di questo
C'era però una ragione
è senz'altro valida
Non a caso Silvio Spaventa scriveva che lo Stato italiano era stato costruito in mezzo a innumerevoli nemici ostinatamente fuori dell'ordine costituzionale dei principi della nostra vita nazionale
Borbonici clericali Austria canti granduca cisti simili
Per cui non c'era da meravigliarsi che la sua prima classe dirigente quella appunto liberale fosse stata non sempre giusta non sempre imparziale
Tutto ciò non significa che gli è che li anni
Non abbiano dato un grande contributo alla cultura liberale in senso proprio alla costruzione di strutture istituzioni idonee a garantire la libertà
Alcune libertà pur riconoscendo sempre allo Stato quelle che erano le sue prerogative
Questo
Si facciamo un applauso a Girolamo Cotroneo
E un augurio di pronta di pronta guarigione
Aggiungerei alle alle condizioni eccezionali interne
Borbonici clericali austriaca anti Grand urtisti e simili ricordate da Spaventa e quelle internazionali
Quelle internazionali che non ci stavano di essere ostili all'Italia che non cessavano di non credere nella tenuta dello Stato italiano
Nella tenuta dello Stato israeliano nella tenuta finanziaria dello Stato italiano
C'erano potenze europee che di fronte al deficit di bilancio dell'Italia spesso Napoleone terzo all'indomani dell'unità erano convinte che lo Stato italiano sarebbe andato al fallimento
Ci fu poi la grande operazione di risanamento del bilancio della destra storica anche evocata
In questi nostri giorni che oggettivamente
Risolse una situazione molto più pericolosa di quella nella quale
Oggi noi viviamo e che indusse lo Stato liberale attenere una certa linea una certa linea nella mantenimento dell'ordine pubblico interno una certa politica anche nella dialettica
E nella tenuta della
Della dialettica politica rispetto
Alle altre potenze europee un certo atteggiamento soprattutto in materia di politica economica
Con un interventismo dello Stato che sicuramente non rispondeva all'ortodossia dei canoni e della server di di Adam Smith
Ma qui entriamo appunto nella vita dello Stato unitario cioè
Diamo uno sguardo a cosa fu
La dialettica politica all'indomani dell'unità e da questo punto di vista abbiamo la relazione conclusiva di Fulvio Conti prima della quale però
Il nostro grande anfitrione desidera
Può fare una comunicazione si è una semplice comunicazione è stata lo smarrito un orologio
E non si sa se nel bagno quale semmai se qualcuno se l'è trovato tra i piedi e l'ha depositato in qualche modo
Ce lo dica quindi volevo
A annunziare questa compost sperando che si ritrovi
Presto ma per
In modo che non può
è stato trovare il valore dei beni partiamo le maniche quella
No e
è nascondersi
Noi invece né deve due una osservazione il tipografo
Erroneamente ammesso
A
Proposito di Vincenzo Russo invece di mettere la foto del Vincenzo Russo di cui si parla
Adesso la foto del cantante Vincenzo Russo cantante napoletana
Eppure risvolti quindi è c'è stato questa cosa bellissime e sette centesimi e poi si chiamava Vincenzi o
Ma questo è un altro problema
Invece approfitto per non puoi riprenderò dopo la parola perché
In ultimo ma non perché e ultimo come valore importanza debbo ringraziare
Il Presidente della Repubblica che ci ha concesso l'alto suo patronato aperturista iniziativa la
L'UNESCO che ugualmente ci ha dato il patronato e
La Fondazione Roma il terzo settore che ha collaborato con lui per la realizzazione di questo
Ed è bene che si chiuda con la Rea relazione del nord in sedi del professor Fulvio Conti repubblicani e democratici dopo l'Unità
Bene grazie Presidente grazie anche da parte mia la Fondazione Matteotti ad Angelo Sabatini che ha organizzato
Questa iniziativa nonostante la sovraesposizione costretto molti di noi a partecipare a un'infinità di convegni quest'anno su questo tema anch'io ho accettato ben volentieri
Questo invito che chiude un po'per quanto mi riguarda le iniziative del centocinquantesimo
Ha detto Giuseppe Monserrato in chiusura del suo intervento molti per molti di questi mazziniani nati come incendiari c'è stata poi una fine come pompieri e questo indubbiamente destino di una di una larga parte Dio di
Vede
Ma di cui su cui io soffermerò poi principalmente alla mia attenzione che resta in qualche modo incendiaria legata a quella a quella a quell'idea quella tradizione ha ricordato anche Mon Sacrati che
Lo sottolineo io che nella recente fioritura di studi che c'è stata sul Risorgimento lo spazio dedicato al movimento democratico posto unitario è stato veramente esiguo
Restiamo quindi fermi in sostanza ai risultati acquisiti durante quella lunga e feconda stagione storiografica
Che sia qui verso la metà degli anni Cinquanta dopo che Carlo Morandi nel mille novecentoquarantacinque aveva delineato le prime coordinate di una moderna storia dei partiti politici italiani
Una stagione che si è protratto protratta fino a cadere del secolo scorso
è significativamente del mille novecentocinquantacinque la pubblicazione sul movimento operaio sulla rivista movimento operaio
Del saggio di Stefano verdi né sulla democrazia radicale in Italia dal mille ottocentosessantasei mila ottocentonovantotto allungo considerato il punto di vista più organico della storiografia marxista su questo tema
In quello stesso mille novecentocinquantacinque uscì sul ponte di Calamandrei un articolo di Raffaele con la pietra sulla storia dei radicali italiani primo di una serie di studi che poi avrebbe visto la luce sulla rivista itinerari
Ebbene l'interesse per questa tematica era giustificato anche dalle sollecitazioni della cronaca politica contemporanea
Proprio sul finire del mille novecentocinquantacinque giunse infatti a maturazione la scissione di alcuni esponenti delle correnti di sinistra di centro nel Partito Liberale Italiano che dettero vita al partito radicale
Più in generale l'interesse per la storia delle correnti democratiche risorgimentali e posto unitarie
Nasceva da un'istanza di legittimazione delle forze politiche che erano Linate dopo il fascismo tra le quali figurava ovviamente oltre al partito radicale anche quello repubblicano
è appena il caso di ricordare che tra quei primi studi
Vi furono i volumi di Giovanni Spadolini sui radicale su repubblicani pubblicati entrambi nel mille novecentosessanta ma anticipati sulle colonne del mondo di Mario Pannunzio nella primavera del cinquantuno
Ad essi seguirono moltissimi straordinari contributi divi Salvatore Massimo Carlucci Scirocco Sandro Galante Garrone per Carlo Masini Luigi Lotti
Galasso Ridolfi e tanti altri di cui è impossibile dar conto in dettaglio
Ebbene questi lavori fanno sì che la sulla storia del movimento democratico posto unitario nelle sue grandi linee sia sufficientemente nota
Mi richiamo qui brevemente le tappe principali tentando di delineare il percorso che portò sulla fine del diciannovesimo secolo alla nascita dei due partiti
Che raccolsero l'eredità della democrazia risorgimentale quello radicale e quello repubblicano
Intanto occorre distinguere un primo periodo
è quello che va dall'Unità fino al mille ottocentosettanta la breccia di Porta Pia
Il venti settembre sancire l'atto conclusivo del Risorgimento e pose fine a quel perenne stato di mobilitazione lo ha ricordato anche questo poco fa termosaldati che aveva assorbito buona parte delle energie delle risorse politiche intellettuali del movimento democratico
è questa la periodizzazione suggerita da scirocco nel suo libro i Democratici Italiani tassate a Porta Pia ma anche da Spadolini che faceva partire la sua storia dei repubblicani dopo l'Unità dal mille ottocentosettantuno
Altri individuano una cesura più significativa nel mille ottocentosettantadue l'anno della morte di Mazzini di colui cioè che aveva rappresentato la stella polare del repubblicanesimo italiano
è la cesura suggerita da nello Rosselli nel suo Mazzini e Bakunin e ripresa da ultimo anche era Maurizio Ridolfi la cui ricostruzione delle origini del partito della Repubblica parte per l'appunto dal mille ottocentosettantadue
Mazzini scrisse Rosselli sta I Repubblicani come Marx ai socialisti e forse più ancora che un revisionismo mazziniano paragonabile sia pure alla lontana con quello marxista non se mai avuto
Nel che sta per me annotava Nello Rosselli la massima prova di insufficienza del mazziniani
In effetti il periodo mille ottocentosessanta mille ottocentosettantadue per quanto riguarda il mondo democratico si pose in linea di sostanziale continuità con gli anni precedenti
Fu caratterizzato cioè più dall'azione che dal pensiero
Mazzini e i suoi restano concentrati sull'obiettivo del completamento dell'unificazione nazionale della liberazione dei territori che ancora restavano sotto il dominio austriaco o della Chiesa cattolica
Ma il Fronte democratico repubblicano era ormai molto sfrangiato e diversi personaggi di spicco non si riconoscevano più nelle posizioni di Mazzini
L'ala più moderata per esempio quella capeggiata da Francesco Crispi Antonio Mordini aveva ormai accettato la monarchia e rifiutava la pregiudiziale istituzionale dei repubblicani puri
Per loro perché visti Mordini Barboni e tanti altri come accadeva in tutti i sistemi liberal costituzionali la principale arena della competizione politica doveva essere il Parlamento era lì
Che occorreva battersi per riformare lo Stato dal suo interno
Christie sintetizzo questo a suo questa linea nel celebre aforisma pronunciato alla Camera nel mille ottocentosessantaquattro la monarchia ci unisce la Repubblica ci dividere
Anche farà i repubblicani tutti d'un pezzo per così dire non mancava chi contestava le tesi di Mazzini uno di questi
Fu Alberto Mario il discepolo di Cattaneo che all'indomani di Aspromonte si rese protagonista di una clamorosa polemica dottrinaria per l'appunto con Mazzini
Nel mille ottocentosessantatré Mario pubblico alcuni articoli su John Stewart Mill
Presentando ai lettori ed era la prima volta il recente saggio di Neil
Ho Liberti e teorizzando la necessità di innervare la cultura democratica italiana con i principi del liberalismo e dell'utilitarismo inglesi
Contro la teorica del dovere di Mazzini sostenne la necessità di impegnarsi per una progressiva estensione dei diritti civili e politici a cominciare da quello di voto e dall'idea che lui aveva appunto della nazione armata
E affermò la necessità quindi di rovesciare la formula mazziniana prima L'Unità e poi la libertà Lucio Villari poco fa mi ha ricordato le lontane origini
Rovesciare questa formula subordinando la lotta per il compimento dell'indipendenza nazionale a quella per l'allargamento delle libertà
In sostanza Mario diceva prima la libertà prima partiamo sì per l'esenzione delle libertà e poi e mettiamo in secondo piano il completamento dell'unità
In assoluta incoerenza e contraddizione con queste sue idee che postula vano la necessità di una chiara opzione riformisti che all'interno delle istituzioni
Mario restò però fedele all'intransigenza repubblicana e rifiutò sempre l'elezione a deputato
Quando fu eletto rinuncio di prestare giuramento rinuncia al mandato
Tornerò tra poco sulle conseguenze di lungo periodo di queste rigidità ideologiche dei repubblicani dagli anni dopo l'Unità
Per il momento vorrei soffermarmi sulla situazione della democrazia repubblicana dopo la morte di Mazzini e riprenderei la celebre
Descrizione che ne dette Nello Rosselli quando parla di una divisione sostanzialmente in quattro gruppi
I mazziniani puri dice Rosselli giornalismo un po'educativo un po'barricadero comizi e comizi sindacalismo operaio antiparlamentarismo
I repubblicani transige enti alla Bertani Agostino Bertani
Partecipazione alla politica rinvio sine die dell'attuazione del programma integrale il terzo gruppo erano i repubblicani alla Roberto Mario voto di castità
Ma interessamento vivissimo alla politica ottimi giornali e idee chiare in testa il quarto repubblicane alla Garibaldi filo socialismo confusione
Cioè se erano le parole di Nello Rosselli
Potevano allora già individuarsi a mio avviso in luce le tre correnti che venti anni dopo avrebbero dato vita I tre primi partiti politici italiani
Quello radicale fondato nel mille ottocentonovanta con il patto di Roma punto di approdo del di quello che Rosselli chiamava il repubblicanesimo pranzi gente di Agostino Bertani e poi di Felice Cavallotti
Quello socialista costituito a Genova nel mille ottocentonovantadue le cui prime leve si formarono in seno al democratici dislocati Balbinot intriso di internazionalismo umanitario
E infine il Partito Repubblicano nato nel mille ottocentonovantacinque erede sia della tradizione mazziniana che di quella carta Meana incarnata prima ad Alberto Mario e poi
D'Arcangelo Bisleri Gabriele Rosa fra gli altri
Il periodo fra il mille ottocentosettantadue il mille ottocentonovanta fu caratterizzato dalla faticosa ricerca da parte di queste forze politiche indistinto profilo identitario
Per vari anni tuttavia questo percorso verso la costruzione di partiti autonomi e separati
Dovette fare i conti con spinte e pulsioni di segno completamente opposto
Disegno completamente diverso questa fase impatti fu a lungo segnata
Dal tentativo di ricomporre in un quadro unitario tutte le componenti del mondo democratico parlamentari ed extraparlamentari che non si riconoscevano nella cosiddetta sinistra costituzionale quella dei Depretis Crispi Zanardelli eccetera
L'ondata emotiva seguita la morte di Mazzini parve sul momento facilitare questo disegno d'altronde in questa direzione spingeva l'altro nume tutelare della democrazia italiana rimasto ancora in vita vale a dire Giuseppe Garibaldi
L'idea di un'aggregazione di tutti i segmenti del mondo democratico in un'unica struttura organizzativa rappresento all'ultimo grande progetto politico di Garibaldi
Che si fece promotore nel mille ottocentosettantadue qui a Roma del congresso al Teatro Argentina e poi nel mille ottocentosettantanove di quello che il porto alla nascita della lega dalla democrazia dalle cui ceneri nel mille otto do tante altre risorse il fascio della democrazia sentite anche lo dico a beneficio degli studenti l'uso di questi termini
Che hanno una certa hanno preso accezione media appartengono a tradizioni politiche diverse lega far sorgere
Qui siamo in una tradizione democratica
Tutti questi tentativi furono destinati al fallimento nonostante l'afflato unitario suscitato dalla figura carismatica come quella di Garibaldi
Le differenze ideologiche programmatiche fra le varie correnti dell'estrema sinistra si erano ormai approfondite e la conseguenza come ho detto fu la nascita negli anni Novanta di tre distinti i partiti radicale socialista repubblicana
è opportuno ricordare che nel mille ottocentosettantadue l'anno della morte di Mazzini e del Congresso democratico di Roma si verificò anche la scissione dell'ala internazionalista e anarchica che a bandi no abbandonò definitivamente il Movimento repubblicano
E con il congresso di Rimini fondò la Federazione italiana dell'Associazione Internazionale dei lavoratori
Peraltro i mazziniani almeno per qualche tempo continuarono a guardare con più simpatia all'insurrezionalisti monarchico che non gradualismo riformista dei radicali
E il coinvolgimento di alcuni capi repubblicani nel tentativo insurrezionale di villa rutti del mille ottocentosettantaquattro tutto sommato la dice lunga
E ancora una volta Nello Rosselli a farci capire le ragioni profonde di queste reciproche simpatie
Ieri scrive Rosselli che i socialisti rivoluzionari erano in gran parte ex mazziniani i quali dal del Mazzini ennesimo avevano ereditato la frenesia per la cospirazione e per il tentativo
Nonché i metodi di lotta
Gli è anche che i mazziniani pur condannando fermissimamente le loro interpellanze teorico di socialisti anarchici
Li consideravano come preziosi alleati per quell'eventuale colpo di forza che avrebbero pur tentato un giorno all'altro al fine di rovesciare il regime monarchico
E qui veniamo
Vengo ad alcune considerazioni più generali sul ruolo della democrazia repubblicana nell'Italia unita con le quali vorrei chiudere questo mio intervento
Ebbene la democrazia repubblicana ebbe indiscutibilmente grandi meriti come lievito della società civile
Come strumento di educazione alla democrazia di allargamento della partecipazione politica come il luogo di incontro fra le istanze del ceto medio delle classi popolari specie di quelle urbane
Come baluardo a difesa della laicità dello Stato
Ma nei suoi settori più intransigenti restò troppo a lungo arroccata su posizioni ideologiche e aprioristica sulla difesa di ortodossie e di utopica e prospettive di sovvertimento della forma monarchica dello Stato
Per esempio fu soltanto con grave ritardo fra il mille ottocentottantasei mila ottocentonovanta che i repubblicani misero da parte la cosiddetta pregiudiziale istituzionale
E accettarono finalmente di cimentarsi nelle elezioni politiche e nella dialettica parlamentare
Con ciò condannandosi per quasi tutto il primo trentenni opposto unitario all'autodistruzione dal Parlamento qualche autore a a usato a modo secondo me improprio un'idea di una conventio ad excludendum anticipato io insisto sul concetto esattamente opposto
Quello di autoesclusione dal Parlamento
E quindi condannandosi anche alla possibilità di
Recitare unitamente il ruolo di opposizione antisistema
Sulle conseguenze di lungo periodo per la sinistra italiana di questo atteggiamento massimalista
Che si può rinvenire fin dagli anni immediatamente posto unitari nella condotta delle componenti mazziniana internazionalista ho già detto e scritto in altra sede e più autorevolmente di me lo hanno sostenuto fra gli altri Massimo Salvatore Giovanni Sabbatucci
è doveroso soltanto ricordare che nel mondo democratico italiano dopo l'Unità cento amareggiato per la soluzione monarchica e centralista del processo risorgimentale le correnti rivoluzionarie ebbero a lungo un peso egemone
E se si rifiutano di accettare il quadro politico istituzionale vigente adoperandosi per una sua graduale
Riforma dal e coltivato invece di adoperarsi per la sua graduale riforma dall'interno coltivato con la prospettiva di un rovesciamento dello Stato sabaudo e del suo superamento in chiave repubblicana e o socialista
Con ciò ripeto riducendo notevolmente l'area delle forze politiche legittimate a governare si tenga conto anche dell'altrettanto autoesclusione dei cattolici protratta protrattasi fino all'inizio del Novecento
E favorendo una competizione politica di tipo centripeta
Incapace sia di dar vita a un moderno sistema di partiti la destra e la sinistra liberali restano sempre delegazioni di tipo note nota di lariano dentro mai vita ad un partito moderno strutturato
E incapace di dar vita a un meccanismo democratico basato sull'alternanza di governo
Sia ben chiaro alcune costanti di lungo periodo del sistema politico italiano il trasformismo l'antiparlamentarismo la presenza di partiti massimalisti ANDI e antisistema hanno cause diverse e sono il frutto di molteplici variabili sociali e politico culturale
Fra queste però al mio modesto avviso come una sorta di imprinting originario rientrano anche certe rigidità ideologiche del Marsiglia medesimo posto unitario
Imponendo si sulle correnti evoluzionista
Come si chiamavano allora democratici e riformisti
Il repubblicanesimo mazziniano in premio la sinistra italiana di un culto per l'ortodossia e di un radicalismo rivoluzionario con la quale essa avrebbe dovuto fare i conti per buona parte della sua storia
Ringrazio Fulvio Conti per questa lucidissima disamina
Non mi resta a questo punto che ringraziare la Fondazione Giacomo Matteotti e il suo animatore Angelo Sabatini
Per questa interessantissima e spero per tutti feconda
Iniziativa
Aggiungo con l'augurio di rivederci tutti a
Festeggiare il duecentesimo anniversario dell'unità