6° Congresso dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane

Benvenuto presidente la parola al Presidente Gattegna attenti saluto Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
Buongiorno a tutti
Rivolgo un cordiale saluto e un ringraziamento a tutte le illustri Autorità religiose e civili e militari
E a tutti gli amici presenti
Illustre e caro Presidente Napolitano
La sua precisa la sua presenza alla cerimonia di inaugurazione del nostro congresso quadriennale
è fonte di orgoglio e di vera gioia
Non voglio usare parole retoriche
Ne voglio rivolgere
All'è un saluto puramente formale
Perché invece sento nel profondo del mio animo
Il grande significato del suo essere oggi qui fra noi
Giunto alla scadenza del mandato quadriennale di Presidenza dell'Unione
Considero
Una grande fortuna aver avuto tante occasioni d'incontro con lei
Nel corso di eventi più o meno solenni
Naturalmente
Tutto ciò non è avvenuto per caso
E io ho percepito fin dalle prime occasione
Da parte sua
Grande disponibilità considerazione e amicizia nei confronti delle comunità ebraiche e di coloro che le rappresentano
Sento di interpretare il sentimento di tutti gli ebrei italiani nel definire memorabili i giorni dalla memoria che si sono ripetuti il ventisette gennaio di ogni anno
E che sono trasformati per suo merito
Ingrandire significative occasioni di diffusione di cultura di conoscenza e di coscienza civile per tutti e in particolare per i giovani e gli studenti
Non c'è è sfuggito il significato della sua accoglienza ogni anno nelle sale del Quirinale
Sono stati momenti nei quali la solennità non è stata fine a se stessa ma è servita per incidere nella memoria
E per creare e consolidare una tradizione che pone i valori fondanti della nostra nazione e della nostra democrazia ai livelli più alti
Queste
E molte altre sono state le occasioni nelle quali
Abbiamo sentito quanto fosse importante che il Presidente della Repubblica tenesse vicino al se i rappresentanti dell'ebraismo italiano
Una vicinanza che aveva il significato di esprimere una considerazione per la partecipazione degli ebrei alla vita nazionale con la loro cultura e le loro tradizioni
Questo si ricollega
Alla bella definizione delle comunità ebraiche che viene data in quel fondamentale documento che è l'intesa con lo Stato italiano formazioni sociali originarie
Come se queste avessero svolto la funzione di cellule embrionali dalle quali la nostra nazione i suoi valori civili e morali sono nati e si sono formate
Non è stato un fatto casuale per noi è stata una scelta spontanea e naturale farle prevede pervenire quell'invito
Che lei ha avuto la cortesia e la sensibilità di accettare
Ora che lei è qui
Posso esplicitare u un intimo sentimento
Speravo ardentemente che lei accettasse
E avevo dentro di me la solida certezza che ha meno di motivi di forza maggiore lei non avrebbe deluso le nostre aspettative
Come mai le ha delusa in tanti anni
Se sorprese abbiamo avuto da lei lustro Presidente sono sempre state eccezionalmente positive
Da questo deriva la nostra ammirazione e la nostra gratitudine per il prestigio che la sua opera assicura al nostro Paese
Concludo riconfermando un impegno che tocca profondamente corde sensibili delle dell'animo degli ebrei italiani
Quando gli è stato consentito gli ebrei hanno profuso impegno entusiasmo e generosità nel fare dono all'Italia
Delle proprie risorse materiali morali culturali e anche delle loro vite
Basti ricordare il grande apporto dato al Risorgimento all'unità della nazione di cui festeggia iniziamo a festeggiare i centocinquanta anni
Alla prima guerra mondiale che ha visto numerosissimi ebrei arruolati nell'esercito in tutti gradi da generali a soldati semplici
Alla Resistenza contro le dittature
Sempre hanno manifestato fedeltà agli ideali senso di appartenenza e spirito di sacrificio
Sappiamo tutti come purtroppo
Gli ebrei furono ricambiati dal fascismo
Che per Petrone atroce tradimento promulga andò le leggi del mille novecentotrentotto e ponendosi al fianco dei nazisti nelle persecuzioni e nella soluzione finale
Ebbene
Anche fortificati da tragiche esperienze del passato per la difesa della libertà dell'uguaglianza della democrazia di tutti i valori solennemente enunciate nella nostra Costituzione
Gli ebrei non hanno mai smesso di lottare e tengono ben alta la vigilanza
Sappia caro e illustre Presidente
Che per difendere questi valori dei quali lei è il sommo custode e tutore gli ebrei italiani saranno sempre al suo fianco grazie
Grazie
Vorrei
Dare la parola alla professoressa amica Anna Foa per la sua prolusione
Sul contributo degli ebrei all'Unità d'Italia Gratian
Grazie
Signor Presidente della Repubblica illustri autorità Presidente Gattegna signore e signori
Che forte e intensa sia stata l'identificazione della minoranza ebraica italiana con il processo di costruzione dello Stato unitario è cosa nota
Consapevoli che ogni speranza di emancipazione negata loro ostinatamente dai Governi dell'antico regime
Poteva venir solo da innovatori gli ebrei italiani partecipano all'attività cospirative a mazziniana
Ai moti del mille ottocentoventi ventuno e del mille ottocento trenta trentuno
Alla Repubblica romana del quarantotto per la cui difesa persa nel loro sangue alle guerre del Risorgimento alla Presa di Roma il venti settembre mille ottocentosettanta
In cui fu com'è noto un ufficiale ebreo piemontese a dare l'ordine di aprire il fuoco
Ma l'emancipazione ottenuta insieme con i valdesi dagli ebrei piemontesi nel mille ottocentoquarantotto e poi dagli ebrei degli altri Stati italiani ma mano che si compiva il processo di unificazione
Non fu soltanto una svolta radicale nel percorso delle comunità ebraiche che popolavano la penisola
Essa fu anche e soprattutto un momento qualificante della costruzione del nuovo Stato italiano e lungi dal rappresentare né una sorta di conseguenza marginale ne segnò profondamente il percorso
Divenendo né con il connesso principio della tolleranza di tutti i culti religiosi e poi con quello dell'uguaglianza dei culti di fronte alla legge uno dei pilastri basilari
Non è un caso che in quei decenni al Risorgimento italiano guardassero gli ebrei d'Europa
Come mostra stress che nel mille ottocentosessantuno dalla Germania nel su Roma e Gerusalemme si ispirava la costruzione nazionale italiana per elaborare il progetto di un Risorgimento ebraico
Nello stesso spirito nel mille novecentodiciotto Dante latte essa avrebbe definito l'irredentismo il sionismo d'Italia e il sionismo l'irredentismo di Israele
L'accento di entrambi e sulla caratterizzazione del processo di emancipazione ebraica come adesione alla patria italiana
Una vera e propria nazionalizzazione parallela degli ebrei e degli altri italiani come dirà Arnaldo Momigliano in una pagina famosa del mille novecentotrentatré cito
La formazione della coscienza nazionale italiana negli ebrei e parallela alla formazione della coscienza nazionale né i piemontesi onere napoletani o nei siciliani
è un momento dello stesso percorso e vale a caratterizzare la
Molteplici e complesse sono le origini di questo stretto intreccio tra i due movimenti e dell'identificazione degli ebrei con lo Stato italiano
Una di esse la più remota e di lungo periodo e certamente il profondo radicamento del mondo ebraico italiano
Il fatto che dall'antichità romane in poi gli ebrei d'Italia o almeno una gran parte di essi restassero Cipressa romani sia pur di seconda categoria
In una notevole parte dell'Italia in sostanza quella che non ricade sotto all'orbita spagnola gli ebrei continuarono ad esser presenti nei secoli della prima età moderna
E questo proprio nel momento in cui erano invece stati cacciati da quasi tutti gli Stati europei
Ansiosi di legittimare con l'uniformità religiosa quella politica e nazionale
Un processo di stabilizzazione questo che si realizza in Italia di cui in questi secoli ancora fino a sei alla secolarizzazione settecentesca la Chiesa lungi dall'essere estranea
E parte promotrice integrante la presenza ebraica non è mai rimessa in discussione sia pur nei limiti di una presenza sminuita indiscriminata
Che a partire dal Cinquecento rinchiusa nello spazio controllato e separato del che
Un'altra motivazione più vicine immediata e risiede nella natura stessa del Risorgimento italiano e della cultura che lo permea
Lontana almeno nei primi decenni dalle chiusure nazionalistiche che caratterizzano a Paesi come la Francia o la Germania aperta una visione più ampia cosmopolita di impronta mazziniana
Ostile alla Chiesa per motivi sia politici il suo essere ostacolo primo al processo unitario che ideologici il rifiuto da parte della Chiesa della tolleranza religiosa della modernità
Della pluralità dei culti su cui invece si costruisce a partire dal quarantotto la giovane Nazione italiana
Per questo l'assimilazione degli ebrei italiani e in questo momento storico
Fu una simile azione cito ad un sistema di valori piuttosto che a un popolo ad una Nazione fisicamente costituita ad una lingua come bene è stato detto da Francesca Sofia
Un sistema di valori che consentiva al mondo ebraico intrisa in questo momento distanze liberali universalistiche di potersi identificare con la nazione
Senza dover rinunciare i propri valori o almeno senza dover cedere troppo di essi nell'incontro con l'esterno
Così un rabbino mantovano di questi anni Marco Mortara poteva nel mille ottocentosettantatré collegare le idee di nazionalità politica e la Dichiarazione dei diritti dell'uomo in cui ne coglieva all'origine
Alle dottrine bibliche conservate dall'ebraismo nei secoli alle aspirazioni messi Haneke del mondo ebraico
Un'intima assonanza culturale ideale insomma cioè ebrei e unità d'Italia
E dopo il mille ottocentosettanta un'integrazione sostanzialmente rapida
Segnata solo da pochi insignificanti episodi di antisemitismo liberale mentre l'antisemitismo politico prendeva chiede negli altri Paesi europei in Francia in Germania in Austria ostacolando l'integrazione del mondo ebraico
Un'assenza di antisemitismo da parte del nuovo Stato uscito dal Risorgimento fondata anche nella nuova ostilità antiebraica della Chiesa dopo la perdita dello stato temporale
Che spinge il mondo politico italiano a stringersi a difesa delle libertà delle sue minoranze e a caratterizzare decisamente in senso liberale la sua politica religiosa
Questa armonia osa integrazione fra valori ebraici e di italiani che caratterizza la storia del nostro Paese fra gli ultimi decenni dell'Ottocento i primi del Novecento
è destinata tuttavia mutare a partire dagli anni della guerra di Libia con l'affermarsi di un nazionalismo sempre più aggressivo
La prima guerra mondiale ancor più l'avvento del fascismo
Trasformano in profondità la natura dello Stato risorgimentale
E rimettono in discussione il senso che gli ebrei italiani conferivano alla loro identificazione nazionale
Per gli ebrei italiani si tratta ora non più di condividere i valori e le idealità del processo di costruzione nazionale ma di compensare con il sangue e il patriottismo la concessione dell'uguaglianza
Di ribadire di fatto l'appartenenza alla nazione dimostrarsi italiani
Di conseguenza nel momento in cui per gli italiani e fra loro anche per gli ebrei italiani l'adesione alla patria e si identifica ormai con quella regime fascista gli ebrei italiani diventano fascisti
Come gli altri italiani nella stessa proporzione degli altri italiani
Certo il quadro del consenso ebraico a regime presente incrinature non da poco
La prima è determinata dal fatto che nel mille novecentotrentuno all'imposizione del giuramento di fedeltà al fascismo stimo
Hai docenti universitari ben sei dei quattordici professori ordinari che rifiutare nel giuramento erano ebrei
Una proporzione norme rispetto al numero degli ebrei italiani anche rispetto alla proporzione di ebrei fra i docenti universitari
Non accada inoltre forte fu la presenza di ebrei nel movimento antifascista
Non a caso il primo attacco del regime agli ebrei in quanto antifascisti
Ma con una notevole enfasi sulle prime città si manifestò dopo i primi arresti di giustizia e libertà nel trentaquattro e poi ancora nel trentacinque
Arresti che colpirono molti ebrei torinesi tutti impegnati nell'attività clandestina antifascista
E ancora non dobbiamo dimenticare che a rendere difficile il rapporto fra il fascismo alle preso ma italiano venne nel mille novecentotrentasette la campagna antisionista iniziata dal regime
Con l'identificazione fra sionismo antifascismo
Che aprire la strada persecuzione vessazioni contro il piccolo gruppo di sionisti italiani ostile in egual misura l'antifascismo al sionismo fu fra l'altro non possiamo tacere fino il gruppo fascista torinese guidato dai terrazza il creatore del giornale ebraico fascista la nostra bandiera
E l'ideatore nel mille novecentotrentotto dell'attacco squadristi con la rivista Israel a Firenze
A rompere drammaticamente l'identificazione ebraica con l'Italia fascista furono le leggi razziste del trentotto
Che non rappresentano soltanto l'inizio della persecuzione della piccola minoranza ebraica uno su mille ma anche e soprattutto una rottura fortissima nella continuità dello Stato italiano
L'introduzione per la prima volta nella sua sia pur breve storia
Di una discriminazione fra cittadini che segnava alla fine dei principi base dello Stato nato nel processo unitario
Le leggi razziste insomma portarono a compimento quello che anche la svolta del mille novecentoventicinque
Con l'abolizione della democrazia parlamentare non aveva portato a termine la distruzione del processo risorgimentale
Il regime scrive Michele Sarfatti incisa sulla cronologia storica dell'Italia unita determinando dopo la cessazione della democrazia la cessazione dell'intera vicenda storico nazionale
Abbiate ASI con il Risorgimento
Una rottura radicale di cui la maggior parte degli ebrei che avevano aderito al fascismo non riuscirono allora
E come avrebbero potuto accogliere l'origine il senso come dimostrano reperto straziante le medaglie al valor militare guadagnate nella prima guerra mondiale ritratti dei caduti
Che molti ebrei deportati portano con sé nei campi ora in mostra nella vetrina dedicate agli ebrei italiani a Yad Vashem a Gerusalemme
Ma se le leggi razziste non rappresentarono alla fine di quel lungo processo iniziato con l'uguaglianza introdotta dall'esercito napoleonico
Gli ebrei italiani infatti furono fortemente presente nella Resistenza
Un'adesione tanto più se significativa se si pensa che essi erano in quel momento alla macchia braccati dai nazisti e fascisti di Salò vittime di un processo di sterminio senza precedenti
Come non fare il nome del più giovane partigiano d'Italia Franco Cesana cadute in combattimento a quattordici anni o quello di Emanuele Artom torturate assassinato a Torino
E come non ricordare il piccolo gruppo di giovani riuniti sia la lotta partigiana in Val d'Aosta e poi deportati ad Auschwitz
Dopo aver deciso di autodenunciarsi e loro carcerieri come ebrei per sfuggire alla fucilazione immediata come partigiani
Un gruppo qui è stata dedicata una mostra e Quirinale da lei Presidente Napolitano recentemente visitata
Tra loro Primo levi colui che più di ogni altro saputo nei suoi scritti ricordare e trasmettere alle generazioni la memoria della Shoah
Quella decisione alla Resistenza aveva forse anche il significato di riannodare legami interrotto con il Risorgimento
Riaffermare la propria appartenenza allo Stato italiano contribuendo però a trasformare quello Stato e riportarlo alle sue radici ideali
Uno spirito in cui il richiamo al Risorgimento è intimo e stretto certo non occasionale
Nella nuova Italia del dopoguerra tuttavia non si ha l'impressione che il senso di questa lotta di questa adesione ad una patria rinnovate trasformata
Sia stato recepito compreso immediatamente che l'appartenenza del nazionale degli ebrei abbia trovato un rapido riconoscimento
Molte troppe testimonianze ci riportano dopo il mille novecento
Fine del mondo ebraico italiano come sostanzialmente estraneo alla Lazio nella sua storia
Mostrando che la propaganda razzista del trentotto aveva agito più in profondità di quanto non pensiamo di quanto con loro stessi che ne erano suggestionati non credessero
Certo il contesto culturale politico ti dico di quegli anni in cui il Paese era ancora percorso dei profughi
Da quelle displaced perso anche si imbarcavano dall'Italia verso la Terra d'Israele
La stessa nascita di una patria degli ebrei diversa da quella italiana a cui non pochi ebrei italiani si volse no e a cui tutti si ispirarono possono aver contribuito a questo fraintendimento
La mancata comprensione cioè
Dello Stretto netto esistente fin dalle origini fra tutti la nascita dell'Italia unita i suoi principi ispiratori liberali e democratici
E la presenza di minoranze e in particolare di una minoranza piccola ma altamente significativa come quella ebraica
Solo dopo molti decenni che dopo l'inizio di una riflessione autentica sulle leggi del trentotto sul loro senso per l'Italia tutta si sarebbe potuto nuovamente riconoscere il ruolo fondante per la patria italiana di quegli ebrei
Che da duemila anni di quella Italia unità o spezzettata che fosse sono stati parte integrante costitutiva al cui patrimonio ideale e culturale hanno dato un apporto essenziale e ininterrotta grazie
Caro Presidente Napolitano
Vorrei
Fare un farle un piccolo omaggio e ricordo della sua presenza qui oggi
Si tratta di un
Libero stampato dalla rassegna mensile di Israele e che contiene gli atti del convegno che si è svolto un anno fa in occasione del ventesimo anniversario dell'intesa
Fra lo Stato italiano e l'Unione delle comunità ebraiche italiane quindi vorrei consegnando
Ve l'ho provveduto a
La seduta è sciolto il Congresso se riconvocare ore quattordici e la
Passo