Esperienza Italia: il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, incontra il Comitato Italia 150

Signore e signori il Presidente della Repubblica
Come sanità
Io credo di essere
Per conoscenza
Si parla
Premi
Io
Farlo lo stesso
Sono
Interviene ora il Presidente della Provincia di Torino del vicepresidente del Comitato Italia centocinquanta
Antonio salita
Signor presidente
Siamo lieti del sua presenza
E cogliamo questa occasione anche a nome del Comitato centocinquantatré avuto
L'onore di presiedere fino alla fine dello scorso anno adesso tocca al Presidente della Regione cotta
Cogliamo questa occasione per esprimere
In modo chiaro il nostro impegno per le celebrazioni dell'Unità d'Italia
Anzi cogliamo questa occasione per rassicurarla che
Il nostro impegno si sta intensificando e sta crescendo anche la passione popolare per l'appuntamento del due mila undici
Lo scorso anno in aprile in occasione della sua visita a Torino a Palazzo Cisterna se della Provincia
Avevo esposto vorrei a nome del Comitato
Le difficoltà che dovevamo superare per raggiungere gli obiettivi che ci eravamo prefissati
Nell'anno trascorso siamo stati confortati dalla sua attenzione per questo lo ringraziamo
Lo ringraziamo anche per l'aiuto che ci ha dato
Per i suggerimenti che ci ha fornito per l'incoraggiamento che non è mai mancato
Rispetto a un anno fa
In tutta Italia il tema delle celebrazioni del due mila undici finalmente diventato centrale
E questo grazie a lei Presidente grazie veramente
In questi mesi abbiamo ascoltato
I suoi interventi a proposito delle celebrazioni dei centocinquanta militari italiani
Abbiamo ascoltato il suo ripetuto invito a una riflessione storica stenta per evitare come lei ha detto giudizi sommari e bilanci approssimativi e contenziosi del lungo cammino che ha fatto l'Italia noi abbiamo raccolto questo suggerimento nell'organizzare le manifestazioni per i centocinquanta anni
Condivido totalmente la sua sollecitazione anche questa ripetuta
Perché il nostro paese si doti di strumenti politici nuovi per ridurre la divaricazione tra nord e sud Italia e condivido la sua determinazione nell'affermare
Con forza che non c'è alternativa crescere assieme
Nord-sud soprattutto il momento in cui le prospettive in un contesto di carattere più generale europeo le prospettive
O separatista o indipendentista e non hanno molto senso
Signor presidente pilota filo conduttore delle nostre iniziative abbiamo già avuto modo di
Indicarlo nei precedenti incontri
Ma è un filo molto semplice
Io però vi assumerlo mi riferisco a un
A un discorso che ho sentito leggere il due giugno doppio della festa Repubblica
La pista pubblica il fine
A Torino a casa Castello di Masino che un castello qui e in molte altre sedi compresa Valle dei Templi ha detto quel famoso discorso di Piero Calamandrei agli studenti di Milano
Del mille novecentocinquantacinque bellissimo discorso
A un certo punto Calamandrei
Disse
In questa Costituzione c'è dentro tutta la nostra storia tutto il nostro passato tutti i nostri dolori tutte le nostre sciagure le nostre gloria sono tutti sfociati nella Costituzione
E aggiunge e quando leggo nell'articolo due dell'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica economica e sociale o quanto leggo che l'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa libertà dice fra mentre lì vedo Mazzini
E aggiunge ancora quanto leggo l'articolo otto che tutte le confessioni religiose sono ugualmente libere davanti alla legge li leggo Cavour o quanto l'articolo cinque sempre che la madre
Dice che la Repubblica uniti visibile ma riconosce e promuove le autonomie lì leggo Cattaneo
O quanto nell'articolo cinquantatré si dice che l'ordinamento le Forze armate si forma lo spirito democratico lì dice parametri leggo
Garibaldi o quanto l'articolo ventisette non è ammessa la pena di morte di
Leggo Beccarini ecco
Per voi e questa celebrazione il collegamento tra il passato quello che è capitato
E le fasi successive questi legami sono il filo conduttore delle nostre manifestazioni
Sappiamo
Che parlando da Torino dall'Unità qui dell'Unità d'Italia sappiamo di avere avuto un ruolo fondamentale
E forse contiamo corriamo il rischio di cadere nella retorica però e certo che questa città seppe diventare un punto di riferimento importante per i propri voti dalla futura Italia cerchi di trovare qui un luogo per garantire la libertà e fare l'Italia del nostro Paese e di questo ne siamo certi
Torino è orgogliosa di questo ruolo che la storia gli assegna
E tutti i torinesi lo sono lo sono oggi come lo furono in passato come lo furono ante del centesimo anniversario quello d'Italia sessantuno allora Torino era diversa da oggi industrie contava molto
Ma era anche
Mille novecentosettantuno una Torino Nuova
Perché nuovi erano di arrivati su questo territorio tanti immigrati una migrazione biblica io sono figlio di quegli emigrati anni difficili
Però questa trasformazione che c'è stata e ci consente di dire che la vecchia Torino dei torinesi diventata alla nuova a Torino degli italiani e nuovo Torino italiani una comunità nazionale per cui sentiamo con determinazione il valore il significato delle celebrazioni dell'Unità d'Italia
Questo spirito ancora esista il forte glielo posso assicurare
Sapere che fra un anno a Torino e del territorio daremo il via alle celebrazioni per centocinque Teresa seguita in Italia
Cynar concepisce
E le chiediamo finto ora Presidente di essere con noi all'inaugurazione sono certo che così come avvenuto nel mille novecentoundici e nel mille novecentosessantuno Torino al Piemonte daranno un contributo importante alle celebrazioni dall'Italia
Per questo noi stiamo vanto da tre anni con impegno con determinazione e posso garantirle anche con sobrietà Presidente potrà sempre contare su di noi grazie
Prende ora la parola il Sindaco della Città di Torino il vice Presidente del Comitato Italia centocinquanta Sergio Chiamparino
Caro signor Presidente
Cara signora Clio
Permettetemi di dare un vendendo il più caloroso e affettuoso benvenuto a Torino
La voglio ringraziare il signor Presidente per essere ancora fra noi poco più di un anno se non ricordo male dopo
La sua
Lectio magistralis con cui inaugurò
Biennale Democrazia
Sono ancora vivi il ricordo e l'insegnamento di quello
Che lei disse in quell'occasione
Noi
Non erano ancora spenti nell'ormai lontano due mila sei
Non era ancora spento imbarazzi all'olimpico che questa città
A
Ricominciato a lavorare in vista del due mila undici
Non solo per organizzare un evento capace di tornare a portare a Torino milioni di persone
Ma anche
E io mi permetto di dire soprattutto
Per costruire un'occasione che sia
Di crescita e di arricchimento culturale dell'intera comunità nazionale
Ma questo
Vi parlerà il
Filmato che il Comitato
I tagli c'è per i centocinquant'anni ha predisposto tra poco io colgo solo l'occasione per ringraziare
In vice presidente dottor Alberto Vanelli e direttore dottor Paolo Verri che lavorano con grande impegno e passione a questo diciamo per questo appuntamento
In un'intervista di
Ormai parecchi anni fa un
Un importante grande torinese l'avvocato Gianni Agnelli
Che ricordo ricordiamo sempre con grande affetto e riconoscenza in questa città disse che a Torino è una terra di frontiera
In cui fa freddo si lavora
Si va a dormire presto la sera che ci si alza presto il Mattino
Io non voglio
Voglio solo dire che questa collocazione che
Forse tanto identitaria quanto geografica di terra di frontiera cinque si permette di guardare con un'ottica particolare al nostro Paese
Se non tenesse di esser retorico direi che dall'alto delle montagne che circondano Torino al Piemonte
è possibile infatti in mente immaginabile di vedere l'intera estensione del nostro stivali di cogliere
I profondi legami unitari che si sono rafforzati nel corso di quella storia che è iniziata cui
E il tempo possibile cogliere
Alcuni momenti decisivi di crescita di questi tessuti unitario ne aveva già ricordato il Presidente Saitta come in cui Torino ha avuto un ruolo particolarmente significativo ricordo ira il miracolo economico
Quando
Grazie all'immigrazione da molte Regioni d'Italia in particolare dal sud
Questa città è riuscita diventare un'importante città europea il rischio se non fosse stata capace di accogliere era di diventare una piccola città della provincia italiana
E
Questa nostra collocazione di frontiera ci consente di capire
Come in quest'epoca complessa difficile in questa sfida che la nuova globalizzazione ci pone
Complessa difficile ma anche densa di potenzialità
Solo questa d'Italia
Questa Italia frutta di questi centocinquanta anni di storia unitaria è in grado
Di dare e di vincere le sfide che ci viene posto è posta dalla nuova fase nel quale nella quale viviamo
Al tempo stesso
Questa nostra collocazione ci permette anche forse proprio
Di avere quel tanto di distanza
Come terra di frontiera per vedere anche forse con più nitidezza di quanto si possa vedere
Altrove i problemi i nodi da sciogliere per liberare tutte le energie le risorse che possediamo
E fra questi io voglio dire certo signor Presidente io credo non sia secondario lo dico un momento critico da questo punto di vista certo non è secondario creare le condizioni
O perlomeno non creare condizioni ostative
Perché
Tutte le potenzialità culturali economiche sociali che ci sono nelle nostre città nei nostri territori si possano dispiegare atti
Quelle città in quei territori che in tutta Europa sempre di più e non solo in tutta Europa sono gli elementi di punta della competitività economica e della coesione sociale
Questo credo sia
Una grande sfida
All'interno una turno da ballo la
Creare le condizioni perché si valorizzino le città e chiarito certamente all'interno
Di quel patto unitario
Sancito dalla nostra Costituzione chiarezze la Repubblica italiana
Questi dati ho proposto con questa
Metafora se vogliamo e sia ridondanti presa a prestito da quell'intervista che ho ricordato è una delle angolatura con cui
Leggerei compressi percorsi che saranno rappresentati nelle iniziative nell'anno che verrà
Al centro ci sarà l'identità italiani l'identità forte della storia risorsa del presente per investire sul futuro l'identità che si forma Traverso
A né taniche sfida affrontate nei diversi campi del sapere del vivere quotidiano
L'identità che si sviluppa in una continua e proficua tensione tra le radici
Dei mille campanili italiani
E ne cosmopolitismo l'apertura che da sempre da sempre hanno caratterizzato
La cultura e il modo di essere italiani
In conclusione mi permetto di dire questo io credo
Signor Presidente signore e signorine saper coniugare
La forza che viene dalla sicurezza delle proprie radici
Con l'apertura ai mondi che sono fuori di noi e dai mondi che avvengono dentro di noi per migliorare la loro condizione ecco questo
Quel saper
Coniugare questi
Termini bene non solo la sfida principale che abbiamo davanti
Ma forse
Anche la principale fonte di energia a cui attingere per la crescita del nostro Paese
Sono certo signor Presidente che
Prossimo anno Torino saprà contribuire a far comprendere chiede ragioni che abbiamo io credo siano tanti e di guardare con fiducia e speranza al nostro futuro risiedono prima di tutto proprio nella esperienze
E nella passione degli italiani di essere italiano
Interviene ora il senatore Enzo Ghigo delegato del Governo italiano nel comitato esecutivo del Comitato Italia centocinquanta
Signor Presidente della Repubblica autorità
Signori e signori
Sono onorato di rivolgerle in qualità di rappresentante del Governo nel Comitato Italia centocinquanta un caloroso saluto è un particolare ringraziamento
In primo luogo grazie Presidente perché ha deciso di tornare a Torino per incontrare il Comitato incaricato di allestire le celebrazioni dei centocinquant'anni dell'Unità d'Italia
Nella città da cui il movimento di unificazione ha preso avvio
Avrà modo di vedere è una città che ha vissuto nell'ultimo decennio un profondo cambiamento
E oggi sta affrontando le sfide poste dalla situazione internazionale
Confermando la sua missione di centro propulsivo dell'industria italiana e dell'innovazione tecnologica senza rinunciare alla prospettiva della diversificazione in ambito culturale
Turistico e del terziario avanzati
A tale proposito come già avvenne in occasione delle olimpiadi invernali anche in questo caso vorrei sottolineare l'importanza del ruolo dei privati che scelgono di investire sul nostro Paese e sulla nostra identità
Ancora grazie Presidente per aver sostenuto le iniziative del Comitato non solo con la sua alta adesione
Ma anche con la sollecitazione rivolta a ogni livello affinché le necessarie politiche di contenimento della spesa pubblica
In ragione dell'attuale crisi finanziaria non mettessero a rischio il ricordo e la memoria di un evento così importante per l'intero Paese
Ritengo di esprimere non solo l'opinione personale nel confermarle che fin dall'origine l'intenzione del Comitato per il centocinquantenario TAR Lecce centocinquantenario
è stata quella di orientare il programma celebrativo a iniziative strettamente collegate senza utilizzare pretesti per ampliare il raggio d'azione
E con eventi in grado di coinvolgere davvero la comunità regionale e nazionale nel modo più ampio possibile
In tal senso desidero sottolineare la presenza nel calendario delle manifestazioni delle significative adunate nazionali dell'associazione dell'Arma dei Carabinieri diamo qua sotto c'è tra Rio corretto che spero si faccia garante perché questo avvenga proprio nella città nella quale l'abbiamo ricordato questa mattina l'Arma dei Carabinieri è stata fondata
Dei Bersaglieri entrambi appunto nati in Piemonte e degli alpini che tanta parte della storia lega la nostra Regione
Ma anche dell'attualità considerato il ruolo svolto dalle donne dagli uomini della Brigata Tauro immense per la missione di pace in Afghanistan
Con il tributo di sangue ancora recentemente versato nella difesa e consolidamento delle istituzioni democratiche di quel Paese
Il modo patriottico che ha portato a realizzare l'unità d'Italia è stato originato prima che da esigenze politiche o economiche
Da un comune sentimento che agli albori dell'iniziativa risorgimentale vera e propria alimentato le élites intellettuali del Paese per vivi allargarsi alla borghesia e alle classi più atti
Questo sentimento italiano
Di appartenenza una patria culturale letterarie linguistica anche se non ancora politica
Ha trovato fertile terreno in Piemonte come nelle altre realtà più avanzate degli Stati preunitari portando con sé il desiderio di dare forma istituzionale compiuta al nostro essere nazione
Credo che l'obiettivo prima delle celebrazioni del centocinquantenario sia quello di rinnovare o meglio ancora di fare memoria
Per completare diffondere il più possibile il senso di appartenenza che secondo molti commentatori e maggiori in nazioni compio antica formazione
Questa esigenza di rafforzare lo spirito nazionale in nulla confligge con l'appartenenza dell'Italia fin dalle origini alla comunità e poi all'Unione europea
Nell'aspirazione a una patria più grande che ho fatto prospettiva di crescita e sviluppo comune
Senza più lo spettro delle divisioni ideologiche delle guerre che hanno caratterizzato il secolo scorso
Anzi tra Risorgimento nazionale
E costruzione europea corre un filo comune
Costituito dalla volontà di uscire dalle certezze forse rassicuranti delle piccole patrie per acquisire una consapevolezza più ampia guardando prioritari amente a ciò che unisce la lingua la cultura per l'Italia le radici cristiane e le comuni tradizioni di conquiste civili per i popoli europea
Sì dalle iniziative del centocinquantenario nascerà una maggiore consapevolezza dell'essere Nazione
Anche in Piemonte dove pure il senso delle istituzioni è ancora profondamente radicato nei comportamenti dei cittadini degli amministratori dei politici
Si potrà dire di aver conseguito il più importante risultato di fare gli italiani secondo il tetto di Massimo D'Azeglio
Proprio mentre
Facciamogli europee grazie
Signore e signori
E con voi stimato di presentazione di esperienza Italia
Vorrei parlargli del nostro compleanno o meglio del compleanno dell'Italia
Vorrei parlarvi di cosa ci accomuna e di cosa ci rende così orgogliosamente italiani
Certo in centocinquanta anni di cosa sono accadute
E non è solo la storia quella con la S maiuscola che ci unisce a volte divide
Ma è l'altra storia quella fatta quotidianamente dalla vita di tutti noi con le piccole e grandi imprese che ci hanno aiutato a Ca'
Uscire diventare il grande partenze che sia la nostra generazione per quelle che ci hanno preceduto hanno dato al mondo
Scoperte scientifiche e mediche primati tecnologici e sportive grande letteratura musica pittura subcultura ma anche l'olio d'oliva il vino
CBE ricette che non hanno pari e ancora l'artigianato il Desailly la moda
E l'elenco potrebbe continuare all'infinito in fondo ognuno di noi conosce i motivi per sentirsi orgoglioso di essere italiano è il bello di questa compleanno
E poterlo raccontare anzi
Sono centocinquanta che con la quantità viva l'Italia
Eravamo un'espressione geografica ci un bimbo diventammo l'Italia era il mille ottocentosessantuno cinquant'anni dopo
Del mille novecento invece i successi del decollo industriale reso evidente che eravamo finalmente una nazione uno Stato e potevamo affacciarci
Sul ventesimo secolo alla pari con tutti gli altri
Nel mille novecentosessantuno al compimento dei primi cento anni vivremo
Con orgoglio ottimismo di incredibili risultati del boom economico in pochi anni eravamo diventati la quinta potenza industriale del mondo
A quel punto la nostra storia unitaria era diventata adulta il nostro passato non era più quello di Tato dal Risorgimento
Avevamo alle spalle cento anni di storia due guerre mondiali venti anni di dittatura la grande stagione della riscoperto da democrazia
E della libertà attraverso l'esperienza della Resistenza e della fase costituente
Io sto ibride attivismo che ci aveva portato a completare il soli tre anni dal quarantacinque al quarantotto la ricostruzione macerie della guerra
Avevamo pagato un prezzo molto alto la durezza del ventesimo secolo ma alla fine eravamo usciti tuffo
Oggi
Nel due mila undici possiamo affrontare questo anniversario come l'occasione per una riflessione un bilancio
Da consegnare alle giovani generazioni e con un patrimonio di storia collettiva e come una risorsa per le motivazioni del futuro
Questo è il significato profondo dei festeggiamenti
Per il centocinquantesimo anniversario festeggiamenti razionali ripercorre vanno da Quarto a Teano il percorso degli di pochi mesi saranno più di duecento i luoghi coinvolto in tutta Italia ma un ruolo speciale lo avrà fatto il
La scelta di festeggiare l'Italia soprattutto qui in Piemonte a Torino ci rende molto orgogliosi Torino è stata la prima capitale e naturale luogo dove si sono festeggiati primi cinquanta e cento anni della storia d'Italia
Domani saremo nuovamente vetrine palcoscenico per la festa di tutti noi
Un'altra grande obiettivo ma quindi non vorremmo celebrazioni ma i luoghi e momenti per imparare a conoscere da Marino gli stessi la nostra storia i nostri nella DDA e perché no il nostro futuro
Un compleanno così è un po'che non lo facciamo almeno cinquant'anni no per cui era giusto prepararsi bene organizzare tutto come si vede ed essere pronti ad accogliervi tutti nel migliore dei modi
Come ogni padroni di casa che si rispetti abbiamo lavorato stiamo lavorando ancora tanto per essere all'altezza di un anniversario così significativo ITT ospiti Cosint per tanti come siete voi anzi come siamo noi tutti e non a caso abbiamo scelto per le quattro principali mostre due luoghi davvero undici
Le Officine Grandi riparazioni e la Menarini reale le Officine Grandi riparazioni se non l'ha donato due volte prima come centro del lavoro dell'allora regge ferrovie è oggi come sito dimostrerà dello straordinario un posto speciale che sarete voi a visitare per primi perché la ristrutturazione in corso proprio per questo evento
Bene qui di pendolari chiederemo la nostra storia fare italiani e il titolo di un appassionante straordinaria interattiva e spettacolare esposizione dove si parlerà
E si deciderà tutto quello che dà risarcimento ad oggi
Ha formato la nostra identità e ci ha fatto crescere nella buona nella cattiva sorte
Ma visto che italiani lo eravamo non siamo Piro saremo negli spazi delle agenzie ci sarà anche un affascinante percorso nel futuro stazione futuro
Per scoprire ciò che di bello interessante inaspettato al futuro del nostro Paese ci risulta la nostra laboratorio notazioni sperare nel mese nel futuro prossimo
Ma qui agli AGR avrà luogo anche Artieri domani esposizione dei nuovi capolavori dell'artigianato metropolitano made in Italy tra lavoro manuale e anche di tipo
La seconda sede è una reggia anche questa nata due ponti la prima nel mille seicento e la seconda pochi anni fa grazie le determinazioni di tutti dei piemontesi di
Del mondo intero
Uniti per fare nascere un luogo come si mangi con storico soprattutto benissimo
In questa legge operativo potrete evitare l'esperienza della
Ispirate
Infatti
Con un amministrativo
Recente cinquanta calcolatori
Che raccontano la nostra storia dall'Italia tagli
Raffaello al G otto da Tiziano ha minato
Per il percorrere lo stivale attraverso le interpretazioni più straordinarie che ogni tanto
E quanto rete vivere la bellezza dei nuovi giardini nella reggia
Immergendosi in un'esperienza che non potrebbe svolgersi
In nessun'altra parte al mondo
Una mossa laboratorio se buste e la cucina dica
Ma il nostro impegno per rendere davvero unico indimenticabile questo compleanno non finisce certo qui in nove mesi di attività ci saranno tantissime cose da qua
Ascoltare annusare multilaterale dati
Tuttavia ancora una volta si rinnova per accoglierli tutti nel migliore dei modi
Vogliamo festeggia ci così tutti si è nata nove mesi insieme a tutti quelli che sono italiani che si sentono italiani che sono orgogliosi di questa grande identità
Senza di voi ha di noi la testa non sarebbe la stessa
Vi aspettiamo tutti perché
Esserci è un dato storico
Prende ora la parola Walter Barberis curatore scientifico della mostra fare gli italiani
Signor Presidente della Repubblica autorità signore signori
Le celebrazioni del centocinquantesimo anniversario dell'Unità nazionale
Di cui la mostra storica fare gli italiani
E parte sono un'occasione per una riflessione
In modo particolare pare a me
Che di aspetti su cui valga la pena di soffermarsi siano tre
Il primo consiste nella pluralità dei soggetti
Che concorsi euro alla unificazione nazionale
Una molteplicità di luoghi
Di persone di idee
Occorre prendere atto che alla data fatidica dell'unità le capitali italiane erano otto
Torino naturalmente ma anche a Milano Venezia Genova
Firenze
Romana Napoli Palermo
Ciascuno di questi luoghi ha portato un contributo alla fisionomia della Italia unitaria
E al tempo stesso ha mantenuto vivo il bisogno di un'attenzione specifica
Al tema delle autonomie locali
A loro volta furono molteplici e diverse le personalità dei protagonisti del nostro Risorgimento
Cavour Garibaldi Mazzini Gioberti
Io nonno Vittorio Emanuele II Cattaneo
Ciascuno di loro
Fece confluire nel discorso unitario
Gli umori
Delle tradizioni liberali
Monarchica
Repubblicane democratiche e federaliste
La ricchezza e la attualità
Di questi pensieri si verifica quotidianamente nell'agenda del discorso pubblico nazionale
Il secondo aspetto della traiettoria dei centocinquanta anni di storia italiana riguarda il rapporto fra inclusione ed esclusione
Cioè fra ciò che è stato fonte di aggregazione e ciò che ha
Giocato in direzione contraria all'unità
La nostra esperienza storica
Ci evidenzia alcune istituzioni pubbliche dichiaro segno inclusivo
Ad esempio la scuola ad esempio le Forze armate
Oppure mette in rilievo fenomeni di modernizzazione
Che hanno favorito l'amalgama degli italiani lo sviluppo delle infrastrutture in particolare
Il sistema viario e ferroviario
Ma anche la grande industria
Che dilata ogni possibile dubbio
Ha messo in posizione sinergica le tradizioni scientifiche e tecnologiche poli tecniche del nord del Paese con la gigantesca risorsa umana del Mezzogiorno
Dando luogo ha una produzione industriale è un sistema di fabbrica
Che hanno portato come è già stato ricordato d'Italia al quinto posto fra le potenze industriali del mondo
A questi fattori inclusivi altri se ne potrebbero aggiungere
Prevalentemente novecenteschi la diffusione dei consumi di massa cioè la standardizzazione degli stili di vita
Il ruolo dei partiti politici
Nella promozione di pratiche di partecipazione democratica
Il consumo di informazione e di formazione legati alla crescente affermazione della radio e della televisione
Una comunità nazionale non può tuttavia
Dimenticare quali siano state anche
Le zone d'ombra i momenti critici della propria storia
Non c'è dubbio che vi siano state resistenze all'affermazione dello Stato unitario e diseguaglianze sociali che hanno segnato diversamente larghe aree del nostro Paese
Fra le pieghe di queste contraddizioni si sono inserite organizzazioni criminali che ancora oggi zavorrano l'Italia di pesanti ipoteche anti statuali
D'altro canto possiamo dimenticare che fra il mille ottocentosettanta e il mille novecentosettanta il nostro Paese ha ceduto alla immigrazione ventinove milioni di persone
Che hanno scoperto in terra straniera
La loro italianità d'origine
La storia di quelle migrazioni può farci riflettere oggi
Nelle nostre contingenze attuali sui limiti e sulle modalità di un aggiornato concetto di cittadinanza
Il terzo aspetto incidenti implica la dimensione internazionale
La storia dell'Unità italiana
Non sarebbe stata possibile né compiuta senza il concerto europeo
La generosa attività cospira attiva e combattente
Di molti patriottico non sarebbe stata sufficiente
Senza l'intensa attività diplomatica che mise d'Italia nelle condizioni di rendere concreto il disegno unitario
Senza frontiere senza la Francia di Napoleone terzo e la vigile partecipazione dell'Inghilterra di Parma sto né di Blackstone
Senza la cosiddetta tessitura cavouriana
Forse in Italia non avrebbe trovato negli stessi termini la sua strada verso l'unificazione
Questa riflessione ci induce a credere che il ruolo dell'Italia oggi non possa prescindere dalla sua collocazione in Europa e nel quadro più generale degli scambi e delle relazioni internazionali
In questa articolata prospettiva lo scopo
E forse ancora
Quello enunciato va Ugo Foscolo esattamente esattamente due secoli possono
Vale a dire il centocinquantesimo anniversario dell'Unità nazionale è un'occasione per riflettere diceva Foscolo per i suoi tempi sugli errori da evitare e sulle virtù da imitare
è un'occasione per conoscerci meglio fra italiani
E sulla base di una lettura comune
Della nostra storia
Per riprendere le parole del Foscolo trovare il coraggio della concordia grazie signor Presidente grazie
Interviene ora Andrea Beltratti presidente del consiglio di gestione Intesa San Paolo
Signor Presidente della Repubblica autorità signore e signori il cinque maggio scorso a Genova signor Presidente e l'ha ricordato a che non è retorica recuperare motivi di fierezza e di orgoglio nazionale
Si è necessaria una più matura consapevolezza storica comune anche per affrontare con l'indispensabile fiducia le sfide che attendono e già metterla trova il nostro Paese
Per tenere con dignità al nostro posto in un mondo che è cambiato e che cambia e ancora che anche celebrando il centocinquantesimo anniversario guardiamo avanti
Trento delle nostre radici fresca linfa per rinnovare tutto quel che c'è da rinnovare nella società nello Stato
Dunque un invito il suo signor Presidente a recuperare il passato come strumento per guardare al futuro andare alle radici per rinnovare il presente
Sappiamo bene che è un ritardo secolare separata Alitalia dagli Stati preunitari dalle potenze europee ed è facile comprendere lo smontaggio competitivo di una penisola divisa rispetto a nazioni ove lo Stato aveva già una lunga tradizione
I sistemi di dazi e le barriere doganali che ostacolavano in quel tempo il commercio furono duri a cedere il passo nel nuovo Stato tanto che
Ancora agli albori del secolo scorso il professor Luigi Einaudi allora ventiseienne editorialista della Stampa
Si batteva per l'abolizione del dato sul grano e per la riduzione di quello sul caffè sul petrolio e sullo zucchero
Egli prevedeva che di conseguenza i consumi sarebbero aumentati
Per modo che l'erario si sarebbe trovato in qua da ignoti non interdetta egli sosteneva che l'abilità degli uomini di Stato italiani dell'in questo momento essere appunto quella di adottare dei provvedimenti quali audacemente segni in una nuova via
E siano fecondi di grandi benefici in un futuro che sarà molto prossimo
Detto in una parola il giovane in Aula si batteva per il rinnovamento per quel rinnovamento che ancora ci necessità e che lei signor Presidente c'è esortato a introdurre nello Stato nella società
E dunque importante chiederci quali siano le conseguenze del nostro essere italiani ed europei oggi
In una fase di crisi economica che ha un duplice impatto sul rinnovamento da un lato ne mette in luce la necessità le persone si chiedono come difendere il proprio tenore di vita il proprio ruolo riesaminando loro modo di essere di lavorare
Da qui l'ispirazione a introdurre quei cambiamenti che possono essere utili per voltar pagina
Ma dall'altro lato proprio la crisi rende più difficile innovare cambiare le cose come l'ispirazione vorrebbe queste particolarmente vero per la crisi del due mila otto due mila nove che ha lasciato un segno profondo in molti Paesi europei
La politica economica dovuti intervenire in maniera pesante per evitare che la crisi diventasse depressione
In molti Paesi il debito pubblico è cresciuto rispetto al prodotto aumentandolo fardello che già prima della crisi gravava sulle spalle delle generazioni future
Un fardello che può essere alleggerito con un calibrato il bieco contenimento di spesa assieme ad un aumento degli investimenti necessari per far ripartire la crescita economica
Certo è sempre attuale l'insegnamento del giovane inaudita quale nell'articolo che ricordavo poco fa ammoniva che le classi dirigenti italiane devono per sua terza e della necessità di fare qualche rinuncia se vogliono evitare in futuro guai peggiori
Tale compito è meno doloroso in una grande economia tipo sfruttare le economie di scala
Anche l'utilità immediata degli investimenti più percepibile e qui basti pensare alle esigenze italiana di investire in progetti infrastrutturali che possono collegare in modo sempre più efficiente le nostre splendide regioni infine
Una grande economia può meglio crescere anche in un sistema internazionale che rende più difficile la circolazione delle merci del capitale
L'importante contributo dato da Intesa San Paolo al Comitato Italia centocinquanta espressione delle istituzioni locali e centrali testimonia la sua identità di banca per il Paese
E l'attenzione verso la cultura identitarie segno della sua responsabilità sociale volta a favorire la coesione
Il capitale sociale ritenuto ha ragione uno dei fattori principali dello sviluppo
Promuovere cultura per favorire l'incremento del capitale sociale quindi non significa solo essere attenti alle esigenze della collettività
Ma significa anche contribuire allo sviluppo economico del Paese
Secondo le previsioni esperienza Italia dovrebbe attirare oltre cinque milioni di visitatori dall'Italia dall'estero un obiettivo che si è realizzato potrebbe dare un contributo significativo all'economia piemontese
Signor presidente autorità signore e signori le crisi economiche sono dolorose ma aprono prospettive
Perché questa non suoni come frase fatta il progetto esperienza Italia organizzato dal Comitato Italia centocinquanta
Deve aiutarci a riflettere senza alcun preconcetto su come rinnovare un Paese aperto alla solidarietà che si appresta a celebrare i suoi primi centocinquant'anni con una testimonianza concreta di progresso e di ottimismo grazie
Prende la parola il Presidente della Regione Piemonte e Presidente del Comitato Italia centocinquanta Roberto Cota
Signor presidente
Signora Clio
Anche da parte mia benvenuti in Piemonte
Sono molto contento Presidente che
La sua visita
Coincida sostanzialmente
Con l'inizio del mio mandato di Presidente della Regione e questa da parte mia è l'occasione
Per esprimerle da Presidente della Regione tutta la mia stima e anche l'apprezzamento per il suo lavoro
Il due mila undici mi sono chiesto quale chiave di lettura dare
A queste
Celebrazioni o meglio quali aspetti mettere in luce secondo la mia sensibilità ma anche e soprattutto
Secondo la sensibilità e le aspettative dei piemontesi
E a mio avviso ci sono due modi per affrontare l'evento
Il primo
Un po'vecchio diciamo
Fatto
Di retorica di autocelebrazione di pensiero unico
Dove in buona sostanza si recita sempre lo stesso copione
Il secondo invece
Che cerca di proiettarsi verso il futuro
Che tiene conto per esempio delle aspettative della gente e soprattutto dei giovani
Come vedono i giovani lo Stato la Regione le istituzioni
Che tipo di risposte si aspettano da loro
E io sono molto contento del fatto che
Nell'ambito delle programmate celebrazioni
Sì è stato inserito
Questo aspetto nel senso che faremo un'analisi approfondita
Su come si vedono i giovani queste istituzioni evidentemente perché anche in base a queste risposte
Si possa tarare la nostra azione io lo dico con umiltà
Da Presidente della Regione
E
Quindi
Vedo questo due mila undici non come un punto di arrivo
Semmai come un punto di partenza per attualizzare l'organizzazione dello Stato
E migliorare i rapporti con i cittadini per resto anche
Nel mille nel periodo che ha
Preceduto il mille ottocentosessantuno c'erano diverse opzioni in campo
E magari non sono state
Sempre messi in luce tutte
Però l'opzione federalista era un'opzione già allora presente
E io proprio in questi
Giorni in questi mesi ho ritrovato tanti interventi di Cavour orientati in questo senso
Non solo gli iscritti legati agli accordi diplomi Pierre ma anche interventi durante i dibattiti parlamentari
Per esempio il ministro Minghetti allora si chiedeva ma che tipo di organizzazione dobbiamo dare a questo stato
E spingeva
Per una visione evidentemente federalista e non centralista come poi
Staccato
E quindi io
Doppiamente apprezzo molto i suoi richiami signor Presidente alla necessità delle riforme anche l'ultimo richiamo che ha fatto
In occasione del messaggio di fine hanno ecco il federalismo è assolutamente necessario perché
Serve per avere uno Stato più moderno uno Stato più vicino alla gente uno Stato dove
Si riesca a mettere insieme quelle che sono le aspirazioni di autogoverno dei territori
La necessità che gli amministratori siano responsabilizzati
E si possa mettere insieme l'altro principio che i territori in difficoltà vanno sia aiutati ma non possono essere finanziati in maniera perenne di sprechi
Che
Uno Stato più moderno e uno Stato federale è uno Stato anche chi è riforma
La pubblica amministrazione
E io devo dire che
Penso di dover fare insieme alla Giunta alla maggioranza ma anche a tutti i consiglieri regionali spero proprio che
Su questi temi
Si possa realizzare quel confronto
E anche quell'accordo sui temi concreti no
Riforme vuol dire anche incidere profondamente sulla macchina regionale
Io
Vorrei farle due esempi
Vorrei farvi due esempi un esempio legato alla sburocratizzazione e un altro esempio legato al taglio delle inefficienze
Noi
Abbiamo un grosso problema di impresa che sono andate via dal Piemonte
Ecco dobbiamo farle ritornare ma se un'impresa
Si appresta a tornare in Piemonte e poi quando decide di insediarsi viene stroncata dalla burocrazia
Magari anche una burocrazia regionale fatta di lacci e lacciuoli di
Duemila delibere
E che ritardano tutti i tempi per la operatività degli insediamenti produttivi ecco noi
Non diamo quell'esempio di modernità che invece è necessario per affrontare le grandi sfide e quindi sburocratizzazione e semplificazione
Altra cosa gli sprechi va be ne abbiamo tagliati subito tanti alcune cose erano diffidenti ma non voglio star qui a parlarne far polemica però la sanità
La sanità è molto delicata perché noi dobbiamo dare dei servizi e cittadini e se possibile dobbiamo dare dei servizi sempre migliori
Anche perché l'età delle persone
Ovviamente si alza
Però noi non possiamo tutti gli anni ratificare
Una spesa
Storica
Che è fatta sicuramente di sprechi ed inefficienze che si sono stratificate negli anni consolidate negli anni dobbiamo entrare
In questa spesa storica e vedere
Se le richieste che ogni anno i dirigenti ci fanno sono richieste giuste o sbagliate questa la riforma
Fondamentale che va fatta
Per quanto riguarda la macchina regionale quindi riforme
Anche da fare all'interno Vella struttura della Regione che nell'avviare nei
Alla
In conclusione vorrei
Mettere in luce altri due aspetti legati a queste celebrazioni
Quello
Dei costi
Perché è giusto fare il
Le cose
E giusto farle bene
Ed è giusto non sprecare soprattutto in un momento come questo dove la priorità
Dei cittadini e dei giovani quella del lavoro esempio fra una settimana noi vareremo un piano lavoro
Perché abbiamo ritenuto di mettere tutte le risorse a disposizione proprio su questo fronte per combattere questa battaglia per creare nuovi posti di lavoro sul territorio e allora non possiamo
Sprecare i soldi e sprecare le risorse
Ma
Lo dico sapendo che c'è una
Grande convergenza all'interno del Comitato Presidente non abbiamo assolutamente
Avuto il minimo
Il problema con il Presidente della Provincia e con il sindaco di Torino quindi io le posso dire che l'invito che lei ha fatto
Perché
Abbiamo tutti assistito al dibattito verrà accolto e cioè
Iniziative che serva no
Per quanto riguarda le infrastrutture durevoli sappiamo quali sono per quanto riguarda le iniziative
Che siano belle iniziative e che non comportino sprechi
Perché non può più funzionare il malvezzo per cui si utilizza l'evento come un grande calderone per mettere dentro di tutto e poi diciamo disperdere le risorse pubbliche in mille rivoli
E l'ultima considerazione invece vorrei
Affidarla
Ai presenti legata alle potenzialità per il nostro territorio delle celebrazione del due mila undici come lei sa come tutti sapete
E io qui
Ne ho parlato anche diverse volte con il Sindaco di Torino
Noi diamo grande potenzialità ormai dal punto di vista turistico con
L'ostensione della Sindone con investimenti che sono stati fatti abbiamo visto questo filmato sulla Reggia di Venaria e quindi per noi
Il due mila e undici deve essere l'occasione per far venire
Tanta gente a Torino tanta gente in Piemonte e quindi per promuovere il nostro territorio
E
Posso dire che
Gli accoglieremo bene
Grazie Presidente benvenuto ancora in Piemonte