Un dato del tutto inattendibile.
In sei settimane il neopresidente ha demolito il vecchio ordine mondiale liberale e sconvolto le regole del commercio internazionale, travolgendo persino gli accordi che lui stesso aveva negoziato, come quelli con Messico e Canada.
Cosa può fare l'Unione europea? È certamente utile un approccio transattivo, una dura risposta ai dazi di Trump, che possa funzionare come deterrenza.
Ma allo stesso tempo è giusto … perseguire la strada della diversificazione dei mercati, come ha iniziato a fare la Commissione Von Der Leyen II, recandosi in India e preannunciando un accordo di libero scambio con questo Paese.
È la strada dell'accordo Mercosur, che va assolutamente ratificato.
Necessario anche riprendere una relazione consapevole con la Cina e la regione dell'Indo-Pacifico.
Fondamentale è poi liberarsi di dazi e tariffe interne al mercato europeo: l'Fmi e il rapporto Draghi equiparano il valore delle barriere interne al continente europeo ad una tariffa del 44-45 per cento sulle produzioni.
Per il Fmi il livello del commercio interno all'Ue rappresenta meno della metà di quello che c'è tra gli Stati Us: barriere interne, regolamentazioni diverse, carenza di infrastrutture che ostacola gli scambi interni.
Sui servizi, secondo il Fmi e il rapporto Draghi, le barriere interne rappresentano l'equivalente di un dazio del 110 per cento.
Servono una liberalizzazione e un rafforzamento del mercato interno che ci affranchi da un modello di crescita trainata dal commercio estero.
Ed è fondamentale che l'Ue si presenti unita al confronto con l'Amministrazione Trump.
leggi tutto
riduci