La Commissione europea la scorsa settimana ha illustrato le previsioni di primavera dell'economia Ue: riviste al rialzo le prospettive di crescita del Pil nel 2024 (+1%) nell'Unione europea e dello 0,8% nella zona euro.
L'economia Ue mostra segni di resilienza, con una più decisa crescita di alcuni Paesi del Sud come Grecia (+2% nel 2024) e Spagna (+2,1%).
Buone notizie arrivano dal calo dell'inflazione, tanto da rendere ipotizzabile il raggiungimento dell'obiettivo del 2 per cento che le banche centrali considerano imprescindibile per un taglio dei … tassi.
Ma la crescita dell'economia europea resta debole, rispetto a quella di grandi player come Usa, Cina o India.
E continua ad essere trainata dalle esportazioni.
Manca quello sviluppo sostenuto da aumenti produttività, efficienza e capacità tecnologica: manca il motore della ripresa, ovvero quegli investimenti comuni che nell'Ue contribuirebbero ad un vero decollo dell'economia del continente Ue.
Per l'Italia previsioni di crescita nel 2024 al +0,9% , ovvero meglio dello 0,7% previsto.
Buoni i dati sul calo dell'inflazione in Italia, ma resta il peso del debito pubblico, che nel 2025 potrebbe attestarsi al 140%.
E il Def varato rinvia al 2027 ogni manovra per riportare sotto controllo il debito.
Come nel caso di Spagna o Grecia, solo una crescita sostenuta può ammortizzare il peso del debito.
Da Pnrr e investimenti una leva indispensabile per una crescita sostanziale, che non può poggiare solo sull'aumento dei consumi.
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