Intervista a Sergio Manna sulla visione del corpo nella teologia valdese

Un altro dei relatori alla giornata teologica della fondazione culturale valdese giornata teologica che si interrogava sulla corpo è il pastore Sergio manda pastorali dove
Io sono Pastore della chiesa di Po Maretto nelle valli valdesi vale Germana ska allo stesso tempo mi occupo dei corsi di Pastorale clinica per conto della nostra Facoltà di Teologia
Il pastore Sergio Manna ha tenuto una relazione dal titolo il corpo tra sofferenza e cura
Un corpo che nel momento della sofferenza della malattia si segnala alla persona
Che lo abita in qualche misura
Questo rischia di cogliere impreparati coloro i quali vivono in un mondo che da una parte
Tenga occultarlo nasconderlo dall'altra tende a esibirlo a imporlo
Cosa accade invece in una visione come quella dei valdesi che tiene conto del corpo
Come componente naturale della propria esistenza
Ecco innanzitutto noi non siamo per la demonizzazione del corpo la divisione tra corpo e anima io non possiedo un corpo io sono un corpo e la teologia cristiana dell'origine la teologia biblica
Non assolutamente una visione demonizzando e del corpo se già riflettiamo sull'idea dell'incarnazione che vuol dire che si diossine carne
L'incarnazione il segno che il corpo non è qualcosa di demoniaco qualcosa da condannare
Il problema concreto con il quale noi ci confrontiamo oggi e che siamo passati da una visione del corpo persone anche per esempio anche quella contenuta nella Bibbia alla visione del corpo macchina un corpo fatto di pezzi
Che in qualche modo hanno bisogno di essere talvolta ricambiati questa è una riduzione del corpo alla macchina che ha fatto sì che si siano sviluppate nella nostra società anche delle tendenze abbastanza discutibili
Pensiamo per esempio al commercio clandestino degli organi l'idea che si possano utilizzare altri esseri umani
Come strumenti per in cambio dei nostri pezzi che non vanno più qui c'è l'idea dell'unicità del corpo di ciascuno di noi ecco l'unicità del corpo del corpo in quanto persona
Oggi non solo nei Paesi asiatici ma anche avevo un Paese europeo come la Moldavia che il Paese più povero dell'Europa avviene che dei giovani si rechino ad esempio in altri Paesi come la Turchia
Per farsi prelevare un rene per venderlo e questo è frutto dell'idea del corpo macchina qualcuno ha bisogno di un rene lo acquista da qualcuno che è povero e la cosa tragica e questa idea è stata in qualche modo anche supportata sostenuta
Anche da persone di una certa rilevanza culturale ad esempio il premio Nobel
Per l'economia
Gary Becker a insieme ad altri sostenuto la legittimità di legalizzare il commercio di organi
Ecco questo è un problema che è legato a questa visione del Corpo per cui alcuni possono permettersi di prendere pezzi di ricambio da altre
La nostra visione del corpo non è questa e del corpo persona un corpo che qualche volta può essere anche utilizzato per aiutare gli altri io posso tornare ore né a qualcuno non compreso il rende da qualcun altro
Questa riduzione del corpo a macchina si riflette in qualche modo anche in quella che la cura che viene esercitata del corpo quando si ammala
Anche spesso accade negli ambiti medici
Che il corto venga trattato non nella sua integrità si parla oggi molto dell'approccio olistico al problema della malattia ma spessissimo accade che la persona venga ridotta la parte malata del suo corpo
Io sono stato cappellano clinico per anni ma anche paziente ho continuato a sentire nei reparti ospedalieri
Chiamare le persone non per nome ma ad esempio il fegato della stanza dodici il pancreas della stanza otto
La persona ridotta alla parte malata del suo corpo la biografia ridotta la biologia ecco questo non va
Non si può curare la malattia senza utilizzare allo stesso tempo la cura della persona e questo per me molto importante che si torni alla cura della persona perché soltanto curando la persona possiamo veramente curare la malattia
Con la cura della persona che anche in qualche modo il compito della persona stessa questa a che vedere con quello che
Appunto il progetto che ciascuno di noi dovrebbe realizzare qual è il punto di vista evangelico sul progetto che ciascuno di noi dovrebbe realizzare
Ma la nostra visione in quanto evangelici e che ci sia un progetto per ogni essere umano cioè quella che noi chiamiamo la vocazione
La chiamata che non è la chiamata a diventare suora o diventare frate a diventare Pastore ma cercare quale
La nostra strada per essere in qualche modo una risposta avvio ma anche al prossimo quali sono gli ambiti in cui io posso farmi fratello sorella delle persone che incontro sul mio cammino
E questo naturalmente mette in gioco tutte le nostre energie e anche il corpo che noi siamo
E quindi diventa importante anche
Il modo nel quale noi utilizziamo il nostro corpo e il modo nel quale noi rispettiamo il corpo altrove
Parlavamo prima del questione delle persone malate un altro dei problemi grandissimi della nostra società e che negli ospedali oggi il paziente ancora letteralmente colui che patisce
Perché il dolore non viene all'interno
Il settantacinque per cento dei pazienti ricoverati negli ospedali non dicevo un trattamento adeguato dei sintomi dolorosi
In uno studio che è stato fatto alcuni anni fa
Sulla somministrazione di morfina ammalati grati
L'Italia figura faccio in Tunisia uno posto subito dopo l'Eritrea
Questo riflette ancora una volta il fatto che non c'è la cura della persona che si lasciano alle persone morire nel dolore nella sofferenza per i nostri pregiudizi
Qualche volta per la nostra incuria o perché qualche volta si crede e non è quello che crede la chiesa valdese
Che il dolore anche fisico possa avere una valenza salvifica
Noi cerchiamo però di prendere esempio dalla prassi Gesù
Gesù ovunque ha trovato il dolore sul suo cammino ha cercato di curarlo di guarirlo
Nel Nuovo Testamento il verbo più usato quando si parla di racconti di miracolo di Gesù è il verbo terapie euro che non significa innanzitutto in greco guarire
Quanto piuttosto prendersi cura curare eccone non sempre possiamo guarire le persone possiamo però sempre prenderci cura delle persone
Prenderci cura questo
Ricordiamo quello che lei ha appena detto a proposito della mancanza di terapia del dolore
Nelle nostre negli ospedali italiani
E questo rimanda in qualche modo al visione che sia del malato persiste in Italia nonostante gli sviluppi anche del Codice deontologico un'idea per la quale
Il medico ritiene di sapere quello che il bene
Per il malato prescindendo dalla parola ed alla volontà del malato stesso
Sbaglio infatti e questo è uno dei grossi problemi c'è ancora un atteggiamento con le dovute eccezioni abbastanza paternalistico io so
Cosa è meglio per te
Ma non si può curare qualcuno se non lo si ascolta
E al centro deve essere misto l'ammalato anch'ecco perché per noi valdesi e fondamentale anche fare una battaglia in favore del testamento biologico
Ricordiamo che l'anno scorso la insinuando qui a Torre pellicce aveva prodotto a proposito della testamento biologico tra l'altro reclamando la necessità che il Parlamento legiferasse sulla materia
Nella quale punto rivendicava ricordando anche la Convenzione di Oviedo la necessità dell'ascolto prima infatti l'ascolto dell'ammalato di benessere
In prima linea i il testamento biologico che viene così criticato da tante realtà è una risposta a molte questioni aperte
Io sono stato cappellano ospedaliero le faccio alcuni esempi
Il testamento biologico innanzitutto tutela l'interesse del paziente il paziente che può decidere quali siano i trattamenti
Che gli si devono riservare quali invece gli respinge ma non solo tutte del malato tutte le in qualche modo anche familiari più assistito in sito a situazioni nelle quali di fronte al da farsi rispetto ad un paziente
Non c'era la concordia fra i familiari ma dirittura si litigava perché non c'era un accordo
Il testamento biologico è uno strumento che può essere posto davanti a questi familiari per dire queste sono le volontà del vostro caro il testamento biologico nel contempo
Tutela anche il medico
Perché qualche volta il medico si trova ostaggio dei familiari vince chi fa la voce più forte il medico stesso è tutelato perché può dire questo è quello che ha scelto questo paziente quindi veramente il testamento biologico non è il cavallo di Troia
Per introdurre l'eutanasia come qualcuno sostiene ammesso e non concesso che l'eutanasia sia poi un male così grave
Il testamento biologico è una conquista di civiltà e per questa battaglia di civiltà dovremmo impegnarci tutti credenti
E non credenti per me valdesi fa parte dell'amore per il prossimo per l'amore per noi stessi che uno dei comandamenti di Gesù
Ringraziamo il pastore Sergio Marianna pastore di Puma retto con lui
Abbiamo affrontato il tema del corpo tra sofferenza e cura uno degli argomenti che avevano fatto parte della discussione delle giornata teologica intitolata a Giovanni medie tenutasi a Torre pellicce venerdì ventidue agosto due mila otto
A cura della Fondazione Centro culturale valdese in collaborazione con la Segreteria del corpo pastorale della Tavola Valdese