Tra gli argomenti discussi: Assad, Canada, Democrazia, Dimissioni, Elezioni, Esteri, Francia, Germania, Macron, Politica, Rassegna Stampa, Scholz, Siria, Totalitarismo, Trudeau.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 15 minuti.
Rubrica
14:01 - CAMERA
17:01 - SENATO
9:00 - Camera dei Deputati
10:45 - Parlamento
10:45 - Camera dei Deputati
11:00 - Senato della Repubblica
11:20 - Camera dei Deputati
11:30 - Senato della Repubblica
11:45 - Senato della Repubblica
Buongiorno agli ascoltatori di radio radicale mercoledì diciotto dicembre questo l'appuntamento con la rassegna della stampa internazionale a cura di David Carretta tra i temi di cui ci occuperemo quest'oggi
Innanzitutto la Siria l'editoriale di le mondo secondo il quale questo Paese ha bisogno di un forte sostegno internazionale dopo la caduta
Del regime di Bashar al-Assad occorre anche dialogare con agli atti Tahrir
Al Jean ma la la forza composta da ex jihadisti
Che ha portato per l'appunto alla caduta di Assad
Poi parleremo della situazione politica in Germania in Francia lo faremo con un editoriale di El Pais che commenta la sfiducia
Chiesta e ottenuta da OLAF Scholz a Berlino per andare lezioni anticipate il ventitré febbraio e un altro editoriale dal Guardian crisi a Parigi e Berlino una fine d'anno inquietante i due Stati membri più potenti dell'Unione Europea
Sono immersi nell'introspezione mentre Donal Trump sì prepara a rientrare alla Casa Bianca
Infine il Canada anche anche lì c'è una crisi politica in corso quella del Primo Ministro Justin trovando che rischia di doversi dimettere dopo un conflitto con il suo ministro degli esteri che ha dato le dimissioni il Wall Street giornalieri avevano editoriale dal titolo Tundo vicino alla fine in Canada il governo dei liberali
Sotto assistenza artificiale già da tempo i canadesi meritano nuove elezioni partiamo però dalla Siria e dall'editoriale di oggi di le monde all'Assiria bisogno di sostegno internazionale è il titolo
Scrive il quotidiano francese a poco più di una settimana dal crollo della dittatura di Bashar al-Assad l'otto dicembre
Ovviamente nessuno può dire cosa accadrà alla Siria i contorni della coalizione di ribelli che ha portato alla caduta di un regime vecchio di più di mezzo secolo e a allora smascheramento del suo spaventoso sistema repressivo quei contorni restano indefiniti anche se la milizia
Più consistente composta da ex jihadisti Agliata sparirà lasciando appare per il momento in una posizione di forza proprio come il suo leader ACME dal Ciara conosciuto con il nome di battaglia di Al John Landis
Il destino della Siria resta tanto più incerto per il fatto che la sua sovranità viene calpestata dai paesi vicini
Che sono i principali beneficiari di questa accelerazione
Della storia la Turchia nord e Israele a sud
Entrambi secondo le mondo devono resistere a quello che viene definito l'effetto Manna
Cioè la tentazione della Turchia di ritagliare una zona di sicurezza sul territorio siriano volta respingere le forze curde presenti nel nord del Paese
E la tentazione del di Israele di rompere l'equilibrio che era emerso dalla situazione di debolezza dell'esercito siriano dopo tredici anni di guerra
Civile cosa che aveva notevolmente ridotto la minaccia Siria per lo Stato ebraico
Procedere
In questo modo cioè accedendo alle tentazioni sarebbe un calcolo mio per scrive le Monde nessun Paese della Regione certamente non i due interessati a alcun interesse che la Siria vada in rovina e diventi definitivamente uno stato fallito favorevole a una rinascita dello jihadismo l'annuncio prematuro del rafforzamento della colonizzazione israeliana sulle alture
Del Golan
Alture occupate ammesse unilateralmente è una provocazione del tutto inutile da parte di Israele
I rischi di una transizione incerta rendono secondo le Monde ancora più necessari
I passi compiuti negli ultimi giorni da molti Paesi che intendono svolgere un ruolo nella transizione
Stati Uniti Francia Unione Europea Regno Unito hanno annunciato di aver preso contatti o di aver inviato una delegazione per incontrare le forze presenti e Damasco tra cui
Tra cui agli atti Tahrir Al Jean anche se quest'ultima figura ancora nelle liste Ucci dentali delle organizzazioni considerate terroristiche queste iniziative sono tanto più necessaria
Che questi paesi non hanno una rappresentanza diplomatica in loco da più di un decennio
In pochi giorni la diffidenza iniziale dei paesi occidentali ha lasciato il posto al pragmatismo e per le mondo questo è positivo
L'accoglienza generalmente calorosa riservate ribelli
Da parte dei civili e gli sforzi compiuti con successo per ristabilire l'ordine a Damasco in altre città siriane costituiscono segnali ancora molto fragili ma incoraggianti
I benefici derivanti dalla stabilizzazione della Siria sarebbero considerevoli la stabilizzazione permetterebbe una ricostruzione
Ricostruzione
Di cui la dittatura si è rivelata incapace cosa che ha contribuito il suo declino e consentirebbe anche il ritorno di centinaia di migliaia di siriani cacciati dal loro Paese dal cause che vi era in mite vi ha regnato per lungo tempo
Per fare questo però dovranno essere mobilitate risorse considerevoli il che richiede la revoca delle devastanti sanzioni internazionali adottate contro il regime Assad durante la guerra civile o la rimozione di Agli atti a Tahrir al Shammah dalle liste nere
I precedenti catastrofici dell'Iraq e dell'Afghanistan a seguito dell'intervento
Degli Stati Uniti potrebbero indurre ad un atteggiamento di appesa sarebbe un errore la Siria ha bisogno di un rinnovato impegno conclude
Le mondo nel suo editoriale di oggi
Oggi noi vogliamo dedicare un po'di tempo anche alle crisi politiche che vivono due Paesi dell'unione europea
Particolarmente importanti
La Germania da un lato che va a elezioni anticipate la Francia dall'altro che ha avuto quattro primi ministri in in un anno meno di un anno in realtà l'ultimo dei quali François Baidu
Si ritrova più o meno nella stessa situazione del suo predecessore Michel Barnier
Partiamo dalla Germania con un editoriale di El Pais dal titolo Scholz mette in gioco il futuro dell'Unione Europea nelle elezioni
Anticipate il cancelliere OLAF Scholz è riuscito a far partire il calendario elettorale in modo che la Germania riesca a recarsi alle urne
In anticipo il ventitré febbraio Berlino sblocca così una situazione di paralisi insostenibile
Per l'anno che mancava alla fine naturale della legislatura l'ambizione della parte progressista della coalizione di governo cioè socialdemocratici e verdi
è di maggiori Investimenti rendere più flessibili che i limiti costituzionali all'indebitamento
Ma quella quell'ambizione si è scontrata con un ministro dell'economia liberale Christian Lindner per il quale l'austerità
Un principio assoluto scrivere El Pais
Quello stallo disperante per la Germania e per l'intera Unione europea alla fine si è concluso con la destituzione di Lindner e alla fine l'indizione di elezioni anticipate
Presentare perdere la mozione di fiducia al Bundestag era un passo obbligatorio per poter chiedere al Presidente della Repubblica lo scioglimento
Delle camere nella seduta di lunedì Scholz ha perso la mozione di fiducia trecentonovantaquattro voti
Contro di lui duecentosette a favore solo il suo partito la sostenuto sciolto diventato capo del governo dopo essere stato ministro dell'economia vice cancelliere della conservatrice Angela Merkel
Dopo tre mandati l'esperienza della grande coalizione tedesca tra servitù spende si era esaurita
I socialdemocratici avevano vinto le elezioni del due mila ventuno la quali cosiddetta coalizione semaforo tra Spd e Verdi liberali
Aveva promesso una leadership progressista e acconsentito alla richiesta dei liberali di affidare a loro l'economia la ricetta non è stata fortunata la realtà è stata di mesi di scontri sul bilancio in un Paese che sta attraversando una profonda crisi in parte dovuto alla mancanza di riforme e di Investimenti
Questa per El Pais su ora è la principale leva elettorale di Scholes chiedere agli elettori una maggioranza in Parlamento più ampia per una politica di bilancio espansiva
Che superi le rigidità fiscali della destra e del centro liberale e faccio uscire la Germania dalla stagnazione
Finanziare industriale con investimenti massicci nelle infrastrutture in un appassionato discorso Scholes a dato un assaggio dei toni che userà in campagna elettorale
Quando in termini
Che negli anni ha invitato i tedeschi a investire nel loro futuro di fronte la destra guidata da Frédéric Sommers farà campagna elettorale accusando il governo di essere incompetente e di voler spendere senza controllo
Trasmettendo il debito alle generazioni future nonostante questo discorso però Merckx
Inizia ad accettare il fatto che occorre allentare l'avversione culturale nei confronti del deficit pubblico e del debito pubblico in Germania
In definitiva scrive El Pais
Il dibattito sulla spesa pubblica è diventato una questione esistenziale
In Germania che naturalmente si estende anche all'unione europea
Due anni fa Scholes giustificò la spesa di cento miliardi di Euro per la difesa il più grande riarmo dalla seconda guerra mondiale con dal momento che la guerra in Ucraina rappresentava l'inizio di una dei Ten vende un cambiamento radicale d epoca
Tutta l'Europa capito quel messaggio è ora di verificare nelle urne se il messaggio è stato compreso anche dai tedeschi così
Così tra l'altro El Pais il Guardian invece associava la crisi tedesca a quella francese in un editoriale dal titolo
Una fine dall'inquietante i due Stati membri più potenti dell'Unione Europea sono immersi nell'introspezione nel momento in cui Donal Trump si prepara a rientrare alla Casa Bianca
Dopo una breve pausa nel fine settimana il sette della cinematografia politica si sono rimessi in moto nelle due capitali più importanti dell'Unione Europea
Lunedì al Bundestag un voto di sfiducia al mal contro governo di coalizione del cancelliere OLAF Scholz ha aperto la strada elezioni anticipate
A Parigi dove la censura ha fatto crollare il governo di breve durata di Michel Barnier due settimane fa il suo sostituto come primo ministro si è messo a lavorare dopo essere stato nominato venerdì da un Emanuel macro sempre più disperato
Mentre l'Europa affronta grandi decisioni dilemmi sull'Ucraina su come affrontare Donald Trump sulla sfida della Cina questo non è il momento per che nel leggendario motore franco tedesco si fermi temporaneamente il problema è che però non ci sono soluzioni facili in vista
In nessuna delle due sponde del Reno sia in Francia sia in Germania l'ascesa dell'estrema destra e una concomitante crisi di fiducia nella politica tradizionale hanno fatto emergere un profondo malessere politico
Il Guardian spiega che Scholz ha deciso di porre fine alla sua travagliata coalizione
Licenziando il ministro delle Finanze Christian lender mentre la Germania cerca di riavviare un modello economico che non può più contare sull'energia russa a basso costo e sulla crescita delle esportazioni verso la Cina
Il leader della spende a deliberatamente forzato elezioni anticipate per tentare di ottenere un nuovo mandato per maggiori prestiti e e Investimenti il problema è che è improbabile che Scholz ottenga questo mandato
Il favorito per diventare prossimo cancelliere e leader della sede Ukraine griffes Merckx che ha promesso di mantenere il cordone sanitario per escludere l'estrema destra dal potere ma anche di
Frenare la spesa
Pubblica i problemi della Francia sono iniziati con la decisione disastrosa di macro onde indire elezioni anticipate la scorsa estate per rispondere alla vittoria dell'estrema destra di Marine le penne alle elezioni europee
La strategia ha portato solo un Parlamento ingovernabile diviso in tre blocchi nessuno dei quali vanta una
Una
Maggioranza quel che è seguito e un dannoso fiasco democratico
Insomma la conclusione del Guardian il di funzionamento politico nei due Stati membri più potenti dell'Unione Europea
Sembra un modo un po'inquietante per chiudere l'anno
Da gennaio Trump cercherà senza dubbio di intimidire gli alleati occidentali su questioni di politica economica ed estera in questo momento con Parigi e Berlino immerso nell'introspezione sarebbe
Giusto dire che l'Europa non sembra proprio pronta alla sfida ci fermiamo a David Carretta una buona giornata con Radio Radicale
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