Le età della vita. La vita, la malattia e il diritto di morire

Ladies and gentlemen come mai invece c'è no fa io amava il fax entra Sechin fate plastici archivi s'M. cotenne profano Hans e stretti tappeti
Musica per assenza fa io io
Buongiorno a tutti
Paolo Flores d'Arcais mi a notare giustamente la l'estrema puntualità cominciamo questo in primo incontro pomeridiano dell'ultima giornata del Festival delle Scienze
Ma la mia introduzione non è molto importante quindi permetterà agli ultimi arrivati di accomodarsi con calma in platea in galleria
Questo dibattito avete visto porta un titolo molto impegnativo latita la malattia il diritto di morire
E quindi entreremo
Come già abbiamo fatto in parte questa mattina nel vivo di alcune grandi questioni bioetiche
Di qui abbiamo sentito molto parlare nelle scorse settimane anche in Italia legate a casi specifici e di cui molto probabilmente sentiremo parlare nei prossimi mesi
Anche in virtù del fatto che esistono progetti di legge che sono in discussione in questo momento non è né commissioni parlamentari che arriveranno in Parlamento e che verranno quindi discusse pubblicamente io ho pensato di proporre i relatori di questo pomeriggio uno schema di discussione molto semplice
Abbiamo preso l'impegno di lasciare anche uno spazio adeguato alla discussione e alla fine anche se anche per la termine come dire del nostro tempo abbiamo un limite molto rigido qui non possiamo superare le due ore
E cioè come vincolo c'è una discussione ha pensato di usare un testo che ci accomuna tutti quanti e cioè la costituzione del nostro Paese
E in particolare l'articolo che sicuramente conoscete tutti molto bene che l'articolo trentadue
Che riguarda proprio il diritto alla salute
Lo faccio perché abbiamo discusso anche questa mattina è convincimento di molti di Noemi che hanno organizzato questo festival che forse i dibattiti bioetici nel nostro Paese dovrebbero fare un salto di qualità
Evitare forse eccessive polarizzazioni e provare ad entrare nel merito specifico di alcune questioni in modo anche forse un po'più analitico
Come si fa presente in altri Paesi in ambito anglosassone allora per esempio l'articolo trentadue dalla costa italiana
Se ricordate si compone di due parti brevissime distinte l'una dall'altra è molto significativa
Io chiederò al primo relatore di oggi che Paolo Flores d'Arcais di come dire ragionare sui presupposti di questo articolo e poi chiederò i due relatori scienziati di oggi pomeriggio di illustrare la prima la seconda parte di questo articolo lo ricordo la prima parte recita così
La Repubblica italiana tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e come interesse della collettività
E garantisce cure gratuite agli indigenti è questa la prima parte
Quindi la salute come diritto individuale fondamentale e come come dire interesse della collettività
E poi garanzia di cure gratuite agli indigenti
La seconda parte dell'articolo trentadue recita così nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario
Se non per disposizione di legge quindi una libertà negativa nessuno può essere obbligato a un trattamento a meno che non ci siano disposizione specifica
Inoltre la legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana
Articolo brevissimo ma che come ha un contenuto molto impegnativo molto forte
Lo leggo tra l'altro dall'edizione critica appena uscito da UTET molto preziosa in cui per ciascun articolo della Costituzione vengono ricordati anche i dibattiti che ci furono nel quarantasette e che portarono a la scelta di questo testo
E molto significativo per esempio che ho scoperto che questo articolo è stato il primo articola la nostra Costituzione è stata la prima costituzione al mondo nel dopoguerra apre vedere un articolo specifico riguardante la salute
Dei cittadini
E ci furono discussioni molto accese a me ha colpito molto una frase di un costituente peraltro di matrice liberale
Nichetti che era contrario a questo articolo e che nelle discussioni il diciannove aprile del quarantasette notate la data sono praticamente esattamente sessant'anni fa si discuteva di questo per argomentare la sua contrarietà all'introduzione di questo articolo dice la repubblica tutela la salute promuove l'igiene garantisce cure gratuite agli indigenti dice Nitti
Un po'indignato dunque la Repubblica fin da ora assume come obbligo di tutelare la sanità a promuovere l'igiene garantire cure gratuite agli indigenti
Voglio bene a ripeterlo a tutti voi perché non credo ai miei occhi voi sapete qual è la situazione dell'Italia
Voi sapete che cosa sono gli ospedali italiani e noi assumiamo proprio adesso improvvisamente l'impegno di assicurare tutte queste cose che non potremo per parecchi anni assicurare ora credete che sia cosa buona
Buona procedura promettere in nome della Repubblica ciò che non potremo mantenere è una cambiale a vuoto che si vuole mettere a nome della Repubblica
Visto riferimento agli ospedali italiani che c'era già sessanta anni fa una frase che mi ha colpito molto sul fatto che non si possa promettere che si promette ciò che non si può mantenere ma io che naturalmente che sia stato un bene invece come dire stilare un articolo così impegnativo
Per i giuristi a un grossissimo problema questo articolo lo sapete perché è un diritto il cui oggetto è molto complesso che cos'è la salute di un individuo psichica mentale e poi c'è un problema che ci riguarda direttamente come Festival delle Scienze
E cioè che sono passati sessant'anni in questi sessant'anni voi notate un elemento di continuità cioè che tutto sommato il grosso problema che c'è dietro questo articolo lo abbiamo ancora noi oggi
Però c'è una differenza fondamentale che la scienza ha andata avanti in questi sessant'anni e la nostra concezione di salute si è modificata radicalmente
è diventata più eterogenea ci ha spinto oltre i confini che non immaginavamo nemmeno di poter raggiungere oggi si parla di farmaco genomica ed esistono tecnologie che permettono di
Curare in modo radicalmente innovativo e questo sta avverrà anche nei prossimi nei prossimi anni
Quindi ragionare su questo articolo oggi e si problemi bioetici che pone io credo sia lo spunto interessante
Leggendo le discussione che ci fu nella Costituente così passo subito la parola a Paolo Flores d'Arcais
I costituenti quando hanno poi deciso di mettere questo articolo lo hanno fatto perché per rispettare un principio di fondo molto importante che quello di tenere insieme lo dicono diversi costituenti
Il principio di uguaglianza il principio di libertà ovvero quando io scrivo questo questo articolo così innovativo devo tenere presenti gli elementi di uguaglianza quindi garantire un trattamento il più egualitario possibile
Evitando discriminazioni nei confronti di cittadini ma devo anche garantire un sufficiente livello di libertà di Scelta del singolo
Allora su questo spunto della di questa tue parole così forti così a volte difficile a tenere insieme uguaglianza e libertà chiedo per cominciare a Paolo Flores d'Arcais di dirci come la pensa su questi temi naturalmente leggendoli sullo sfondo dei dibattiti diuretici attuali su accanimento terapeutico e eutanasia attiva passiva tutti i problemi di cui si discute oggi si di cui si discuterà in Parlamento come il testamento biologico
Dopodiché chiederò ai nostri due scienziati di illustrare la prima e la seconda parte dell'articolo
Paolo Flores lo conoscete tutti molto bene direttore della rivista MicroMega un filosofo e si è occupato terrà molto tempo per molti anni di temi
Legati al rapporto tra la vita civile l'etica la religione io lo ringrazio di essere venuto qui dico anche con piacere che è una piccola staffetta che facciamo di benvenuto rispetto anche al festival di filosofia che ci sarà a maggio e che Paolo Foresti insieme a già con Mara Magaldi organizza quindi a uno sorta di gemellaggio ideale tra i due festival romani grazie a te la parola per cominciare
Vorrei partire da
Una piccola annotazione di cronaca
I lettori dei quotidiani molto attenti tre o quattro giorni fa hanno trovato un minuscolo trafiletto in una delle pagine interne
Erano otto righe su Repubblica una quindicina sul Corriere della Sera per dire i due maggiori quotidiani italiani e riferivano che una ricerca dell'Eurispes cioè di uno dei due maggiori istituti demoscopici
Italiani che ogni anno pubblicano un rapporto globale su una quantità di temi
Sulle tendenze le opinioni degli italiani dai consumi alle scelte di valore etc
Che con un inchiesta dell'Eurirs spesso fatta con criteri molto rigorosi mi diceva che
Il settanta per cento degli italiani è favorevole all'eutanasia
Se voi pensate che
Nelle ultime settimane
Intorno al caso Welby ma non solo
Nelle prime pagine dei giornali abbiamo in tutti i notiziari televisivi
Abbiamo assistito e sentito
Dichiarazioni di ogni in genere di politici commentatori preti vescovi cardinali papi su questa questione
Che
Una notizia di questo genere cioè il settanta per cento degli italiani favorevole o letta no all'eutanasia in modo così secco non interrompere le cure eccessive ma favorevole lontana Asia sia nascosta
Perché solo queste l'espressione adeguata sia nascosta in poche righe in una pagina interna anziché come sarebbe dovere di un giornalismo giornalismo normale essere evidenziata in prima pagina e dar luogo a un un anche approfondito dibattito
Ci dice già qualche cosa di straordinariamente importante
E cioè che c'è non uno scollamento ma un abisso
Fra il comune sentire etico in questo Paese
E il sentire di quelli che dovrebbero essere i rappresentanti di questo paese cioè il Paese così come si esprime nel Parlamento
In Parlamento si fa fatica a discutere non già una legge sull'eutanasia che non viene neanche presa in considerazione
Ma una legge per porre dei limiti all'accanimento terapeutico
Ignazio Marino che oltre a essere uno dei grandi medici dei trapianti a livello mondiale
Ha fatto la Scelta
Di lavorare in Parlamento e che quindi a capo della Commissione sanità potrà dire qualche cosa di più preciso sullo stato di avanzamento
Della discussione su questo tema certo noi abbiamo uno scollamento incredibile fra comune sentire
Nel Paese
Opinioni
Che non la riforma non lo riflettono in Parlamento
E censura perché di questo si tratta
Da parte non dico dei telegiornali gliela diamo quasi per scontata ahimè ci siamo assuefatti a non avere dell'informazione televisiva il che è male che ci siamo assuefatti dovremmo continuare ad indignarci
Ma neanche da parte dei due
Maggiori quotidiani
E allora io credo che questo sci
Riporta alla domanda cruciale che quando si parla di salute di vita
Malattia cura morte dovremmo dovrebbe essere la prima domande a cui dovrebbe essere data una risposta chiara semplice e inequivoca
La domanda è a chi appartiene la tua vita
Ecco io credo che sulla base della nostra Costituzione la risposta dovrebbe essere assolutamente ovvia semplice e lineare
Ma ci torneremo alla fine perché questa è la domanda che invece non viene posta mai in questi termini così
Secchi e perentori come devono essere anzi quando questa domanda viene formulata si dice è formulata in termini perentori estremisti ICI
Qualcuno una volta ma detto anche terroristici
Invece credo che sia l'unica domanda sensata
E vorrei affrontarla
A partire visto che qui se ne discute con due scienziati
Da un punto di vista che può sembrare troppo medico troppo tecnico ma abbiamo la fortuna delle due scienziati e quindi alloro che chiedo lumi e precisazioni
Il punto di vista medico tecnico può sembrare meno umano
Può sembrare oggettiva ante come si dice ma io credo che in realtà arriveremo a tutti gli stessi problemi
E e dieci e filosofici
Solo che se partiamo dai dati medico tecnici forse ci arriveremo con minor
Ipocrisia
E allora
Punto primo
Oggi tutta la giurisprudenza
Degli ultimi anni riguardo a problemi legati alla salute alla salute alle cure mediche all'interruzione delle cure mediche eccetera
Ha riconosciuto sostanzialmente e in modo sempre più energico e quindi ormai possiamo dire radicato nella giurisprudenza
Il principio del primato del paziente e d'altro canto che questo riconoscimento arrivi
E si sia negli ultimi dieci quindici anni
Affermato sempre di più
Non dovrebbe far meraviglia visto che e appunto già scritto negli articoli della Costituzione che Telmo ci leggeva prima laddove si dice diritto dell'individuo quindi è il diritto dell'individuo è l'individuo
Al centro
Di questo indirizzi di questo diritto e l'interesse della comunità suona come un dove vivere della comunità di riconoscere il diritto dell'individuo
Nessuno può essere obbligato appunto perché è un diritto
E in nessun modo vanno violati i limiti imposti dal rispetto della persona umana e la persona umana eh tu tu tu io ciascuno di noi che ciascuno di noi è un individuali
Quindi la autonomia del paziente è per fortuna e danni
Sempre più riconosciuta almeno dal punto di vista della giurisprudenza ma della giurisprudenza arrivata ormai in Cassazione con ripetute sentenze su casi molto diversi fra di loro
Autonomia
Autonomia significa una cosa molto semplice Autosport no Moss darsi la legge a se stessi quindi l'autonomia del paziente significa che il paziente che decide lo sappiamo benissimo che non era così malgrado la chiarezza della Costituzione fino a diciamo per essere ottimisti due decenni fa
Ma forse anche meno e in molte zone e ospedali d'Italia questo nome nemmeno oggi autonomia del paziente significa appunto che il un paziente può decidere di rifiutare delle cure
Ma non rifiutare delle cure in generale è stato riconosciuto dalla giurisprudenza che un paziente può
Rifiutare delle cure anche quando la mancanza di queste cure
Porta alla certezza di una morte a breve termine
Quindi si riconosce già nella giurisprudenza attuale che l'autonomia del paziente implica anche il diritto del paziente a scegliere di morire
Ma non solo a scegliere di morire in generale di a scegliere di morire Rispetto
Ho a una prospettiva di qualità della vita che non gli sembra adeguata ma non stiamo parlando di vivere una vita tra l'altro cinque sofferenze parliamo di magari vivere una vita per tutto il resto normale ma con un handicap che
Oggi per esempio la mancanza di un arto
E certamente un handicap
Una sofferenza
Qualcosa che nessuno Dinoi si augura ma che
Pesa nella vita degli individui infinitamente meno che vent'anni fa trent'anni fa per non parlare di un periodo precedente alla guerra oggi
Molte persone riescono ad avere una vita largamente soddisfacente anche con un handicap di questo genere eppure perfino di fronte solo a questa una prospettiva di questo genere la giurisprudenza riconosce il diritto di preferire la morte
C'è stato un caso recente una signora di Torino mi se se non sbaglio
Che aveva un arto che stava andando in cancrena e che quindi avrebbe provocato se non non potato la morte in brevissimo tempo l'idea di vivere con un'arte in meno semmai con un arto artificiale per questa signora
Non era accettabile ha preferito morire e si è dovuto rispettare com'è giusto la sua la sua volontà quindi Primo punto da tenere ben fermo
Eh già riconosciuto il diritto di morire
E non di fronte a sofferenze inenarrabili ma di fronte alla prospettiva di una qualità della vita che soggettivamente non viene riconosciuta
Come adeguatamente gratificante
Non solo
Ma la scelta di morire è riconosciuta al paziente anche di fronte a motivazioni
Che per il paziente sono religiose Marche per molti non religiosi o di altre religioni
Sono assoluta e irrazionale superstizione
Per esempio il rifiuto di una trasfusione di sangue
Tutti sapete che c'è una religione i testimoni di Geova che considera peccato mortale la trasfusione di sangue
E che quindi preferisce
Morire piuttosto che accettare una trasfusione di sangue
E la giurisprudenza attuale riconosce questo diritto
Quindi il diritto a scegliere la morte anche di fronte a semplicemente un atto che collide
Con quello che per qualcuno è una religione ma che per altri è semplicemente una ideologia o magari una superstizione
Allora io vorrei che intanto
Tenessimo fermi questo dato di fatto la il riconoscimento dell'autonoma decisione sulla morte
Come preferenza in casi di questo genere
Punto secondo
Il diritto a non soffrire
Anche questo dovrebbe andare da sé
Quando si parla di cura medica
è noto che la medicina non può fare miracoli quindi la medicina può curare nel senso di guarire
In una serie di casi la medicina può curare nel senso di diminuire le sofferenze
In un'altra serie di casi
Curare a questa varietà di significati è prendersi cura del paziente per tutto quello che tecnicamente è possibile per fortuna sempre di più si può guarire
Ma non sempre si può guarire
Ma si può comunque curare nel senso di venire la sofferenza e ovviamente poi curare in entrambi i sensi ha sempre dei costi
Si può guarire essere clinicamente guariti attraverso cure che poi prima o poi diciamo
Chiedono il conto fanno pagare il conto non c'è nessuna neanche l'aspirina non una contro indicazioni anche l'aspirina può far pagare un prezzo alla lunga figuriamoci altre cure pure necessarie senza le quali probabilmente più di uno qui fra i presenti non sarebbe oggi a discutere
E quelle cure però ci presenteranno il conto quindi le cure
In quanto tali per un versante possono abbreviare la vita
A parità di condizioni rispetto invece a godere di una salute che non ha bisogno di cui ora
La cura del dolore
Anche qui dovrebbe andare da sé perché se c'è qualcosa
Che è implicato nel concetto di rispetto della persona umana è il rifiuto della sofferenza
Sofferenza il termine
Esistenziale generale per quello che poi in dosi massicce tecnicamente chiamiamo tortura
Noi sappiamo che a distanza di sessant'anni dalla costituzione solo di recente credo un paio di anni fa finalmente passata una legge che consente
Tra mille difficoltà e mille adempimenti burocratici scoraggianti ma consente un uso un po'meno restrittivo di analgesici seri cioè di oppiacei eccetera nel negli ospedali
Perché negli ospedali per decenni non si è considerato che la il paziente che soffre
Invece dovesse essere curato anche sotto quest'aspetto anzi c'era quasi una sorta implicita e tanto un e talvolta esplicita di filosofia fra virgolette
Per cui
Non si poteva dare se non in casi specialissimi la morfina o derivati dalla morfina al paziente perché poi se no questa cipiglio gusto e finisce tossicodipendente
Io ho fatto un'esperienza
Di questo genere in ospedale ancora ricordo il nome di quella dottoressa del turno di notte che siccome era al secolo la seconda notte che avevo bisogno di un antidolorifico che era stato fantastico la prima notte
Cerco di fregarmi facendomi fare un placebo come se uno poi se i dolori fossero una questione soggettiva ma quella era ripeto fino a pochissimi anni fa la filosofia e ancora oggi
L'uso il consumo di
Morfina e derivati negli ospedali italiani io le statistiche non le so a memoria ma sicuramente
Sicuramente voi le conoscete sono enormemente inferiore a quelle di altri Paesi europea quindi c'è un diritto nel paziente a non soffrì
Diritto oltre lungi dall'essere ancora applicato ma certamente ormai acquisito
Nel caso Welby noi
Abbiamo assistito
A una discussione che ha avuto dei momenti a mio avviso allucinanti
Perché il caso avrebbe dovuto essere di una chiarezza indiscutibile
C'era una persona che sopravviveva solo grazie a una macchina
Che non voleva più dipendere da quella macchina
E quindi quella è una cura aveva diritto a interrompere la cura questa abbiamo visto si ha diritto a rifiutare un'amputazione o addirittura una trasfusione a maggior ragione si avrà diritto a rinunciare all'uso di un polmone artificiale
E che soffriva atrocemente
E che chiedeva semplicemente a di essere innanzitutto sedato
E quindi che non soffrisse più è un suo diritto e poiché gli venisse staccata la spina suo secondo diritto in questo ordine abbiamo assistito ripeto a delle discussioni
Allucinanti da film dell'orrore perché io ho sentito in televisione un ex presidente del Comitato di Bioetica sostenere che essi però prima doveva semmai essere staccata la spina e un attimo dopo la sedazione perché se no la si poteva chiamare eutanasia e cose di questo genere
Cioè roba da azzeccagarbugli mentre c'è qualcuno che sta soffrendo
Sotto tortura e ha preso delle decisioni che non si vogliono rispettare
Ora si dice era un suo diritto
Ma per settimane e settimane
Per oltre per nove settimane mi sembra dalla famosa lettera di Welby al Presidente della Repubblica la prima per nove settimane
Evidentemente non è affatto così chiaro che si trattasse di un diritto di un duplice diritto tant'è vero che abbiamo sentito i pareri più discordi
E poi abbiamo sentito onorevoli nella Repubblica Aime
Mai come in questo caso il nome non ne consequenziale rerum dire che il medico andava arrestato che si era trattato di comici
E allora questo caso e il diritto a non soffrire eccetera è il secondo punto che dobbiamo stabilire come fermo c'è un diritto a non essere torturati
D'altro canto vorrei far notare che in tutti gli ordinamenti civili
Almeno a parole cioè nelle costituzioni nelle leggi il diritto a non essere torturato eh riconosciuto come più fondamentale ancora del diritto alla vita
Tant'è vero che
Molti paesi rappresentati all'ONU hanno ancora la pena di morte
Non so se la maggioranza o no ma certo molti compresi i paesi che noi riteniamo civilissimi come molti Stati degli Stati Uniti non tutti per fortuna
Ma nessun Paese tutela il diritto alla tortura o
Tra le sanzioni previste dal Codice cioè la tortura e anche qui guardate fino a un paio di secoli fa non era così fino a un paio di secoli fa condanna a morte implicava torture efferate
Alle volte lunghe giorni e pubbliche
Pubblica erano grandi riti pubblici erano grandi spettacoli pubblici le esecuzioni torture e alla fine la morta oggi anche i Paesi che io credo almeno la maggioranza delle persone che sono qui riterranno sotto questo profilo incivili perché ammettono la pena di morte ma anche questi Paesi non ammettono la tortura quindi il diritto a non essere torturati viene prima perfino del diritto alla vita o anzi diciamo è parte integrante dei ineliminabile del diritto alla vita di ciascuno perché
Vivere fra virgolette in stato di tortura non è vivere è altra cosa è essere ridotti appunto a cosa
Allora questo è il secondo punto che va sostenuto fare ora io credo che
Se non è semplicemente teniamo fermi questi due punti che a parole sono riconosciuti da tutti e che ovviamente sono impliciti nel testo della costituzione
Le conseguenze dovrebbero essere l'oggi
Chi è in uno stato di tortura ha diritto a essere sedato
Ha diritto a essere sedato in modo profondo e irreversibile
Perché se la sua condizione di tortura certa nessuno verrà in mente l'idea che lo sentiamo per un po'di tempo poi lo facciamo riemergere alla tortura poi di nuovo lo serviamo eccetera
E quello che credo capendo assolutamente male
In un articolo non fra i suoi migliori Eugenio Scalfari
Ha rimproverato a Ignazio Marino che aveva invece scritto una lettera aperta a Welby che io credo aveva un significato
Diverso
Ma appunto se come qualcuno forse ritiene l'idea è di fronte a uno stato vissuto come tortura insopportabile se diamo gli diamo una Paso poi di nuovo cioè capite che entriamo davvero
In
Nel museo degli orrori
E io credo con persone che sostenessero cose di questo genere non c'è non c'è possibilità di discussione saremmo a livello di sadismo
Credo patologico quindi chi considera il suo stato ormai una tortura insopportabile ha diritto
A una sedazione profonda e irreversibile
E allora mi domando
Che differenza c'è
Una volta che e assodato il diritto a una situazione profonda e irreversibile che detto altrimenti e coma farmacologico indotto
Che differenza c'è che poi manteniamo questa persona in questo stato di comma cioè di sedazione profonda e irreversibile
Per minuti ore giorni mesi
Dov'è la differenza una persona in uno stato di sedazione profonda irreversibile la sua vita in quanto essere umano
Cioè che ha possibilità
Anche di un barlume di coscienza è già chiusa
Questa mi sembra evidente
Tutto il resto ha a che fare non più con vita umana vita della persona umana esistenza umana a che fare
Come Dios nel senso materiale biologico più elementare del termine
Esattamente come Bios quello di qualsiasi cellula quella di qualsiasi batterio
Quella di qualsiasi Vita fra virgolette che noi stermini amo continuamente perché l'antibiotico si chiama così esattamente perché stermina del Dios
Una volta che ci sia zero coscienza per sempre in modo irreversibile non c'è più vita umana
E allora mi domando perché se questa vita è attaccata a una macchina la si può staccare dalla macchina
Se questa vita invece che ormai solo tortura dà diritto a una sedazione profonda e irreversibile ma non si vede perché quel corpo che non è più una persona eh nero Bios nel senso materiale del termine
Non deve seguire la volontà autonoma
Di chi fino a quel momento prima è stato persone che vuole che anche il suo corpo cessi di Avvenire le funzioni Desio logico
Cioè poste le premesse che abbiamo poste prima e su cui tutti a parole sono concordi se ne deduce
A rigore di logica e quindi anche di umanità sia il diritto a nessuna forma di accanimento terapeutico sia il diritto alla eutanasia attiva cioè al fatto che se io non voglio più vivere qualcuno mi aiuta se io non sono in grado e magari anche se sono in grado ma non lo voglio fare nell'orrore della solitudine
Dove la differenza
Anche qui noi assistiamo a dei dibattiti da azzeccagarbugli
Soprattutto guardate da parte cattolica il che a me ha sempre stupito
Perché
Quando andavo come credo la maggior parte delle persone quasi tutti
Quelli che hanno almeno la mia età
Andavamo a catechismo
E c'era il catechismo di Pio dodicesimo all'epoca
E credo che ci siamo sentiti risuonare contrastante mente nella testa il fatto che si può peccare per atti Oddo omissioni e che atti Oddo omissioni hanno lo stesso valore non è che gli atti sono più gravi delle omissioni o le mie e quindi anche qui che Sion metta una cura senza la quale si muore
Oh sì agisca
Per procurare la morte di un Pio Schiano e più persone che differenza fa
O è male o non è male ma in entrambi i casi che allo stesso e allo stesso Tito
Ecco io credo che tutto questo ora ci riporta poi alla domanda
Iniziale alla quale io credo avremmo potuto già rispondere d'emblée a chi appartiene la tua vita attenti il diritto di farmi quello che vuoi e nessuno ha diritto di decidere al tuo posto perché se qualcuno ha diritto di decidere al tuo posto sulla questione fondamentale
Ha diritto di decidere al tuo posto su tutte le altre questioni
Perché nessuno negherà che la scelta del lavoro di una professione di un tipo di studi di un partito di una chiesa
Di un marito di una moglie siano tutte cose importanti ma meno importanti del diritto sulla vita e sulla morte quindi se si toglie il diritto di scegliere sulla cosa fondamentale implicitamente si toglie il diritto di scegliere su tutte le altre
Se qualcuno si può arrogare il diritto di decidere Luís sulla tua vita logicamente può arrogarsi tutti i diritti sulla tua
E in effetti questo storicamente è noto tecnicamente come schiavitù
Quindi avremmo potuto rispondere d'emblée però io credo che ripercorrendo
In momenti su cui a parole siamo tutti d'accordo su quelli che sono i diritti dell'individuo in campo medico ormai riconosciuti dalla perfino dalla giurisprudenza noi possiamo ora
Arrivare a questa conclusione con una maggiore consapevolezza ho si riconosce fino in fondo e quindi con tutte
Le modifiche legislative necessarie che forse in alcuni casi sono solo abrogative
Oggi assistenza al suicidio è punito con fino a quindici anni di carcere
Ma non è ipotetica e per l'assistenza al suicidio non si intende solo Chitty inietta il farmaco che pone fine alla tua tortura una signora di recente ha dovuto patteggiare perché se non patteggia la pena era molto più alta dovuto patteggiare
Una pena di un anno e due mesi per il semplice fatto di aver accompagnato nel viaggio in aereo in treno
Che il suo congiunto il suo caro che non ne poteva più di essere torturato e quindi era andato in un Paese civile dove si può porre fine alla tortura in Olanda
Per il semplice fatto di aver accompagnato questa persona nella consapevolezza di qual era lo scopo di quel viaggio
Non nell'averlo orgasmi anche aver organizzato quel viaggio badate solo per questo è stata condannata nella Repubblica italiana che scrive nella sua costituzione le cose che abbiamo sentito prima a patteggiare un anno e due mesi di carcere
Anche questa notizia credo di pochi righe una notizia che dovrebbe farci vergognare perché evidentemente non siamo ancora un paese civile ecco allora ci sono alcune leggi da abrogare
Ci sono alcune leggi forse da formulare ma devono essere ispirate a quello che è già nella Costituzione a chi appartiene la tua vita
Attenti perché se non appartiene a te non è vero che appartiene qualcuno dice appartiene addio questo naturalmente vale per chi crede
Ma non può valere per tutti i cittadini e anche per chi crede
Ciascuno poi interpreta Dio a suo modo
E anche chi professa lo stesso Dio per esempio
Il dio del Nuovo Testamento
Morto è resuscitato il terzo giorno
Io sull'ultimo numero della mia rivista pubblico quattro interventi di quattro preti
Che difendono il diritto di ciascuno a scegliere liberamente anche l'eutanasia
Per non parlare dei cristiani valdesi che danni sono su questa chi ecco io credo quindi che sia venuto il momento per questo settanta per cento del Paese che vuole vivere
In un Paese civile
Di farsi sentire di fare in modo che diventi legge è prassi comune quello che ha già nella costituzione dovrebbe essere nella coscienza di chiunque non voglia sopraffare gli altri
A chi appartiene la tua vita a te che la vivi
Sempre e comunque grazie
Grazie Paolo Flores
Che ha sollevato grandi questioni che sono dietro quell'articolo adesso io chiedo ha posto Silvio Garattini usando proprio la domanda che ci ha posto Paolo Flores d'Arcais a chi appartiene la nostra vita
Di portarci la sua esperienza riguardo alla possibilità di attuare effettivamente quel diritto individuale
Che è contenuto nella prima parte di questo articolo compreso
La garanzia delle cure gratuite agli indigenti perché forse sui condizionamenti ideologici e religiosi che rendono difficile l'attuazione di questo diritto forse torneremo dopo forse esistono anche condizionamenti di altro tipo di tipo economico fondamentalmente allora mi fa particolare piacere coinvolge Silvio Garattini perché qualche mese fa mi è capitato di ascoltare una sua conferenza in un'altra occasione
Con una platea numerosa come questa ma composta quasi prevalentemente da ragazzi del liceo e lui a raccontato
Che cosa significa essere un ricercatore indipendente e che cosa invece rende spesso il diritto alla salute
Come dire relativo a volontà economiche come sia difficile fare ricerca su medicinali che vanno a persone che non li possono pagare
Come sia difficile fare ricerca biomedica su medicinali per malattie rare cioè su malattie che non hanno mercato
E quindi chiedo di esplorare anche questo aspetto problematico che anche questo un grande tema bioetico
Silvio Garattini è un altro e l'attore di quest'oggi che non ha certo bisogno di presentazioni
Insegno da molto tempo chine terapia che è un farmacologo di livello internazionale ha fondato e dirige l'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri
Di Milano che uno dei nostri istituti di punta nella ricerca farmacologica avuto sapete molti incarichi anche amministrativi politici diversi consigli il Consiglio nazionale il farmaco per esempio
Consiglio superiore di sanità e molto recentemente alla fine l'anno scorso è stato anche nominato membro del nuovo comitato nazionale di bioetica e quindi anche questo aggiunge
Ulteriore valore alla sua presenza qui oggi pomeriggio e di ceto molto volentieri la parola grazie
Buon pomeriggio grazie per questi gentile presentazione grazie per l'invito mi rifaccio quindi alla prima parte dell'articolo trentadue della Costituzione che garantisce a tutti il diritto alla salute e non soltanto il diritto ma anche la gratuità di questo diritto
Avvertendo che per salute secondo la definizione dell'Organizzazione mondiale della sanità
Non intendiamo soltanto la cura della malattia ma il raggiungimento di quello che si può definire un equilibrio fisico psicologico e sociale per ciascun individuo
Ci sono voluti molti anni bisogna dire dal mille novecentoquarantasette per poter arrivare a garantire questo diritto perché e soltanto nel mille novecentosettantotto che con l'istituzione del servizio sanitario nazionale abbiamo stabilito definitivamente anche nelle strutture questo diritto tant'è vero che nella nell'atto costitutivo del servizio sanitario nazionale si garantiscono caratteristiche di universalità quindi per tutti
Di equità quindi in modo uguale per tutti e di solidarietà ce n'è anche per coloro che hanno che poi che rappresentano in qualche modo la parte minò efficiente della comunità ed io a dire che questo che l'avvento di questo servizio sanitario nazionale che l'anno venturo compirà il tre a i trent'anni
Non è ancora avvertito a mio parere da parte del pubblico come un atto estremamente importante perché in generale nel nostro Paese c'è poca memoria storica e quindi abbiamo dimenticato la situazione che esisteva fra il quarantasette e il mille novecentosettantotto siccome sono più o meno giovane degli altri relatori qui presenti
Io posso ricordare cosa voleva dire la presenza allora di un sistema assicurativo come era Lina Istituto nazionale per l'assicurazione delle malattie un istituto che garantiva l'assistenza soltanto chi era in grado di pagare i contributi
E che garantiva l'assistenza soltanto per periodi limitati per periodi massimi di sei mesi quindi certamente questo
L'avvento del servizio sanitario nazionale è un bene che dobbiamo cercare di difendere tutti insieme
Contro i numerosi attacchi che avvengono da molte parti e che tendono a diminuire il significato e il valore di questo atto che possiamo certamente definire a buona ragione rivoluzionario
Quali sono questi quali sono i problemi che tendono in qualche modo a diminuire il valore di questo servizio sanitario nazionale
Sono i problemi a cui ha accennato il nostro moderatore cioè che con il tempo il servizio sanitario nazionale e diventato un grande affare è diventato un grande business perché crescita la quantità di danaro che viene impiegata e nessuno si lamenta che si è cresciuta la quantità ma molto spesso questa crescita non è poi seguito una adeguata crescita dei servizi tant'è vero che oggi mille nel due mila e sette spenderemo una cifra per il servizio sanitario nazionale che è vicina ai cento miliardi di euro
Una cifra che rappresenta una parte importante del prodotto interno lordo cioè di tutta la produzione del nostro Paese si avvicina al sette per cento
E quindi è una delle spesi fondamentali
Della nostro Paese
è chiaro che di fronte a questa possibilità a questa grande struttura organizzativa
Ci sia stato e ci sia tuttora replica nonostante il tentativo di far sì che il servizio pubblico deve servizio sanità nazionale è concepito come un servizio pubblico venga fortemente influenzato invece dalle attività private
Nessuna niente contro l'attività private ma dobbiamo riconoscere che le attività private hanno uno scopo diverso da quello delle attività pubbliche
O per lo meno vanno distinte fra le attività private quelle che non hanno scopo di profitto da quelle che invece hanno come scopo fondamentale la loro attività di realizzare un profitto
E così il privato è intervenuto sempre di più in modo diverso a seconda delle regioni ma in alcune regioni raggiunto delle quote importanti
Stravolgendo un po'secondo me il servizio sanitario nazionale perché rispetto al raggiungimento del fine che è quello di garantire la salute è diventata invece importante garantire amplificare aumentare il più possibile le prestazioni che non sono sempre un sinonimo di salute
Qualche volta non hanno nulla a che fare con la salute e addirittura il sardi il diciamo l'attività privata è entrata direttamente nell'attività pubblica
E oggi abbiamo un sistema non soltanto che ha un'attività privata e più diciamo convenzionata con il servizio sanitario nazionale ma all'interno dell'attività pubblica abbiamo la presenza di un'attività privata
Questa presenza ha un nome latino intramoenia che l'attività che viene svolta come dice il termine all'interno dell'ospedale e come avviene questa attività avviene fondamentalmente in questo modo che se con tutte le eccezioni ma in molti casi se uno va a farsi visitare riceve delle prescrizioni ha bisogno di un intervento ha bisogno di un esame diagnostico
Supponiamo che abbia bisogno di una TAC va in ospedale o nelle sedi adatte e
Quando fa la sua richiesta viene data una scadenza sevizie sì benissimo facciamo la TAC ma te lo facciamo fra tre mesi quattro mesi cinque mesi sei mesi a secondo dei casi
Tant'è vero che in molti casi il tempo può richiedere arrivare addirittura un anno cioè uno che ha bisogno di avere un intervento deve aspettare anche un anno prima che avvenga questo intervento ma c'è sempre qualcuno lì vicino che sussurra che questa è una regola generale si possono fare eccezioni non si può cambiare la lista d'attesa però se lei vuole e possibile accelerare come pagando se si paga si può avere una forte accelerazione
Del momento in cui si può fare un esame e così
Nello stesso ambiente
Cogni stesse attrezzature con le stesse apparecchiature se si paga sia l'intervento o l'esame diagnostico in pochi giorni se non si paga si deve seguire la lista d'attesa e questo naturalmente
E contro il principio che abbiamo detto di cui vi ho parlato all'inizio dell'equità perché in questo modo non tutti i cittadini sono eguali stabiliamo due serie di cittadini e cittadine di serie A che pagando possono avere quello di cui ha bisogno in tempi brevi e i cittadini di serie B che invece debbono seguire delle regole che sono contrarie fondamentalmente a al diritto alla salute
E questo non rappresenta un'eccezione perché alcune statistiche che sono uscite recentemente ci dicono
Per esempio che
I cittadini
Per avere queste prestazioni a appagamento hanno sborsato qualcosa come un miliardo di euro durante un anno e che questa spesa è in aumento attraverso gli anni ma un miliardo di euro solo una piccola parte perché questa non comprende la spesa che viene effettuata in tutte le grandi istituzioni che sono quelle dove questa attività diventa molte volte predominante
Contemporaneamente a queste statistiche sono usciti anche dei dati che ci indicano perché uno ha bisogno spesso di ricorrere con gravi sacrifici magari a pagare perché se qualcuno ha bisogno di avere un esame
Radiografico del della diciamo dalla testa
Come tempo necessario il tempo necessario è tale per cui soltanto il nove per cento può avere questo esame in novanta giorni
Quindi vuol dire che siamo statisticamente parlando ancora molto lontani dalla vedere questo diritto e io mi auguro che la diciamo la presa di coscienza di questo problema affacciarsi che il servizio sanitario nazionale Possa ritornare ad essere pubblico almeno all'interno delle strutture pubbliche perché quello che poi viene e che questo è importante non soltanto per quanto riguarda lei prestazioni ma anche per quanto riguarda le visite siamo giunti al punto che lo studio privato di alcuni medici è diventata parte estensione dell'intramoenia cioè anche se non è all'interno dell'ospedale ma è in un altro edificio diventa automaticamente parte dell'ospedale e quindi il medico può a far pagare la sua visita
Versando poi all'ospedale se non problemi sono complesse ma comunque questa è la situazione qui stiamo arrivati ma non è il solo condizionamento e quindi vorrei intrattenersi brevemente anche su altri tipi di condizionamenti e per esempio i condizionamenti che sono rappresentati dalla crescita e dell'industria farmaceutica
Che oggi a delle multinazionali con fatturati che sono simili al fatturato dell'intero servizio sanitario nazionale del nostro Paese e che quindi possono esercitare una influenza molto importante sull'andamento dello stesso servizio sanitario nazionale
Pensate che nel mille novecento novantaquattro
Spendevamo circa quattro virgola cinque miliardi di euro come servizio pubblico per acquistare medicinali
Oggi spendiamo dodici miliardi ogni giorno nel nostro Paese il Servizio sanitario nazionale spende quarantadue milioni di euro per acquistare farmaci e il privato cioè tutti noi ogni giorno spendiamo altri diciassette milioni di euro per la stessa ragione quindi una cifra molto importante una cifra che
Veramente deve far pensare
Perché non abbiamo qui il tempo ma potremmo porci il problema se tutto quello per cui spendiamo soldi in realtà vale la pena oppure no ma a a me
Preme sottolineare il fatto che esiste un forte condizionamento da parte dell'industria farmaceutica almeno a tre livelli
Con questo dobbiamo certamente riconoscere che i farmaci sono un aspetto molto importante della medicina che i farmaci hanno dato hanno permesso di fare molti passi avanti
Non abbiamo bisogno di celebrare questo perché voglio concentrare invece l'attenzione sull'altro aspetto diciamo sull'altro l'atto dalla medaglia i condizionamenti avvengono almeno a tre livelli a livello legislativo a livello dell'informazione e a livello della ricerca brevemente a livello della legislazione c'è un forte condizionamento sulla ligi stazione che stabilisce per esempio quali sono le modalità attraverso cui approvare un nuovo farmaco
Forse non tutti sanno che oggi i farmaci i nuovi farmaci non si approvano più a livello nazionale ma si approvano fondamentalmente a livello europeo c'è un organismo che si chiama Emilia che sta a Londra il quale ha il compito di esaminare eventualmente di approvare i nuovi farmaci
E questi nuovi farmaci quando vengono approvati hanno il diritto automatico
Di essere posti in commercio in tutti i Paesi dell'Unione europea cioè non c'è nessun
Paese che possano rifiutare la possibilità di mettere sul mercato un farmaco quando questo farmaco è stato approvato dall'Enea
Per la sapiente a chi risponde le mia nell'ambito della della struttura europea
L'Emea risponde al direttorato generale dell'industria
Cioè e l'industria quella che governa le funzioni di chi deve approvare farmaci prodotti dalla stessa industria il che anomalo rispetto a quello che invece su e succedeva in tutti i paesi europei in cui e l'agenzia o comunque l'organizzazione che approvava i farmaci rispondeva ovviamente al Ministero della Salute col Ministero Affari sociali o qualcosa dei prevalente a livello europeo rispondiamo l'Emea risponde
A alla direzione generale dell'industria
E il che significa che in realtà nel concetto attuale tendiamo a considerare il farmaci molto più un bene di consumo piuttosto che uno strumento di salute
Perché se diamo alla parte industriale
Il compito di in qualche modo organizzare il sistema evidentemente abbiamo un concetto che non è certamente di tipo medico nel concepire la funzione del bar farmaco ma non soltanto questo
La legislazione stabilisce un altro aspetto che è obbligatorio per l'Emea nella approvare un nuovo farmaco
E che è il concetto in apparenza molto buono perché si vince dette nuovo farmaco avere caratteristiche di qualità di efficacia
E di sicurezza qui tutti credo che siamo d'accordo sulla utilità di questi tre concetti ma non dice una cosa molto importante
Cioè che questo dovrebbe essere fatto in confronto con ciò che esiste già perché nessuno di noi vuole avere un altro farmaco se non ha la possibilità di avere qualche valore aggiunto cioè se non ha la possibilità di aprire qualcosa che sia o più efficace o meno tossico o no meglio tollerato
Eccetera invece non c'è questo obbligo per cui tutti i nuovi farmaci che escono esco senza adeguati confronti con ciò che ciò che già esiste
E quindi non sappiamo alla fine se sono peggio o se sono meglio
E rischiamo naturalmente siccome sono in ogni caso sempre più costosi di quelli di prima rischiamo di pagare di più per qualcosa che in realtà a meno efficacia di quello che già esisteva
Ancora tutta l'azione dell'Enea è
E in qualche modo all'interno di un sistema di segretezza
Cioè non sono note se non per comunicati ma insomma comunque non sono accessibili i dati attraverso cui l'Enea approva un nuovo farmaco e questo per ragioni
In qualche modo diritto dall'industria non divulgare i suoi dati
Ma ci possiamo chiedere qual è la ragione per cui non possiamo sapere quali sono i dati farmacologici tossicologici o i dati clinici su cui si basa un provvedimento così importante dopotutto
Sono i pazienti che si prestano gratuitamente e non senza qualche rischio alla sperimentazione clinica se non ci fossero questi pazienti non ci sarebbe sperimentazione clinica perché non possono riavere i dati a cui che loro stessi hanno realizzato ecco un aspetto su cui dovremmo certamente operare delle correzioni
Ma di siero è importante anche per l'influsso dell'industria farmaceutica importante per l'informazione perché oggi l'informazione sui farmaci è una informazione assolutamente assi in metrica cioè beh è rappresentato dal novanta per cento forse dal novantanove per cento dall'informazione che nascono dall'industria e l'informazione indipendente
Estremamente scarsa pensate che l'industria sul prezzo del farmaco grado nell'industria grava circa il trenta per cento del prezzo per la promozione cioè per far conoscere
Il farmaco e naturalmente per far conoscere le virtù del farmaco ogni giorno nel nostro Paese
Ci sono circa trenta mila informatori farmaceutici che partono ogni mattino per visitare otto dieci medici e quindi pensate a circa trecento mila contatti che ogni giorno avvengono per fare che cosa
Non certo per dire i medici state attenti a usare questo farmaco guardate questo farmaco a delle indicazioni molto precise
Attenzione la tossicità perché non esistono farmaci innocui tutti i farmaci possono dare dei benefici ma certamente pongono anche dei rischi
Questo evidentemente avviene per promuovere per aumentare la utilizzazione dei farmaci tenendo anche conto del fatto che questi informatori non sono pagati per la loro capacità di dare buone informazioni ma sono pagati per la loro capacità di aumentare le prescrizioni
E poi abbiamo diciamo un influsso chiederei valida o un po'da da da da tutti i mass media da da tutte le modalità attraverso cui si creano in qualche modo le convinzioni che tendono a cosa
Tendono fondamentalmente a farci credere che siamo tutti ammalati tendono a farci credere che anche se siamo sani noi non lo sappiamo ma abbiamo bisogno di qualche farmaco
E naturalmente questa qua quello che avviene perché che cosa avviene che in Italia sembra che tutte le donne siano osteoporotica
E che quindi devono prevale prendere farmaci contro l'osteoporosi sembra che tutti gli italiani siano antidepressivi siano depressi se guardiamo all'impiego degli antidepressivi
Milioni di confezioni ogni anni o che vengono utilizzate da tutto questo perché si crea in qualche modo la l'informazione che il anche ripeto se noi non ne siamo edotti però stiamo attenti perché potremmo avere determinate malattie e infine forse la diciamo l'influsso più importante e termino
Sulla ricerca
Perché soprattutto e nei paesi come il nostro in cui la ricerca scientifica Cenerentola di cui nessuno si occupa
Per cui continuano a diminuire i finanziamenti evidentemente l'industria farmaceutica che spende ore circa l'otto per cento del suo fatturato per fare ricerca
Naturalmente questa ricerca diventa importante ed è quella che condizionerà quello che poi si può fare nell'ambito della della ricerca scientifica e ciò avere gravi conseguenze perché evidentemente si spende
Si utilizzano fondi per la ricerca soltanto per quelle aree che possono dare un ritorno economico
E quindi sempre di più si crea un divario
Fra quelli che potranno definire i bisogni degli ammalati e quelle che sono invece le aree in cui si ricerca cioè si allarga un'area della medicina che potremmo definire orfana perché nessuno
Se ne occupa perché appunto non c'è la possibilità di recuperare gli investimenti i due estremi sono noti a tutti abbiamo sei mila malattie rare di cui nessuno si occupa
Eppure sono malattie che rappresentano una grande parte della patologia
Sono pochi pazienti delle singole malattie ma mettendoli tutti insieme rappresentano una grande quantità di sofferenza e di problemi e dall'altro abbiamo paesi nel nostro mondo in cui ancora esistono milioni di persone che hanno gravi malattie dalla malaria alla lebbra alla scritto Sonni asini a alla tubercolosi e che non hanno la possibilità di curarsi ma avranno anche la possibilità di sperare di avere nuovi farmaci risolutivi di queste malattie perché nei pazienti sono tanti ma non hanno soldi per pagare i farmaci e quindi nessuno si occupa di realizzare questi farmaci di studiarli visto che il costo diciamo oggi per la realizzazione di un nuovo farmaco è un costo molto elevato quindi io credo che siamo nonostante siamo la rivoluzione portata dal servizio sanitario nazionale siamo ancora molto lontani dalle garantire la gratuità ma soprattutto l'equità nelle prestazioni
Del servizio sanitario nazionale
E questa è una percezione che dobbiamo avere tutti e soltanto se tutti ci renderemo conto di questi aspetti che potremmo fare
Qualcosa di più innovativo perché in altre parole si tratta di mettere il paziente al centro del servizio sanitario nazionale purtroppo
Abbiamo costruito un servizio sanitario nazionale in cui sono presenti
I diritti di tutti i diritti dei medesimi diritti degli infermieri limiti dei farmacisti diritti delle industrie i diritti degli amministratori ci siamo dimenticati che in realtà il vero diritto è quello del paziente
Ringrazio davvero di cuore posso garantire questo intervento così chiaro e ricordo anche a suo merito che le sue posizioni non sono soltanto come dire scientifiche teoriche ma Luís ha promosso anche un importante centro proprio di ricerca sulle malattie rare ha distrutto Mario Negri quindi anche questo merito effettivo concreto ora passo la parola nostro terzo ed ultimo relatore Ignazio Marino che ringrazio di aver accettato di essere qui oggi
A Ignazio Marino spetta il compito di esplorare la seconda parte
Dell'articolo trentadue abbiamo visto che l'articolo trentadue
Che dice non c'è l'obbligo determinato trattamento sanitario e la legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto dalla persona umana
è basato sul principio di minima interferenza quindi come ha spiegato molto bene anche Paolo Flores all'inizio e anche nel primo intervento di Paolo Flores d'Arcais avete visto
Che questi diritti individuali sono differenti sono sfaccettati cioè il diritto al consenso informato c'è il rifiuto dell'accanimento terapeutico
C'è il tema del testamento biologico cioè poter lasciare le proprie volontà prima dell'eventualità di non poterlo fare perché non coscienti e poi c'è l'eutanasia attiva e passiva
Io chiedo a posso Manieri intervenire su questi temi dirci
Come la pensa
Di capire quali sono le differenze tra queste tra questi diritti e se ritiene che ci siano dei condizionamenti abbiamo visto economici all'inizio abbiamo visto ideologici su questi diritti
Insomma io non a bisogni presentazioni ci tengo però ricordare che è stato eletto da poco senatore della Repubblica del presidente la Commissione salute come si ricordava l'inizio ma la sua carriera è quella di un
Grande scienziato è stato uno dei nostri è uno dei nostri massimi e Sperti medico chirurgo Sperto di trapianti ha partecipato anche lui a grandi imprese nella realizzazione di nuovi centri di ricerca all'avanguardia a livello internazionale
Mi piace ricordare che se volete leggere poi più approfonditamente come la pensa su queste questioni è uscito da Einaudi qualche tempo fa un libriccino
Che si intitola credere e curare nella collana delle file io lo ringrazio di essere qui Deliceto volentieri la parola
Grazie
Un buon pomeriggio io
Cercherò così di
E contenere il mio intervento su
Su alcuni punti che credo possano chiarire
In che in che momento storico ci troviamo rispetto a questioni così importanti nel
Nel nostro nel nostro Paese
Inizierei proprio dal
Dal progresso della scienza e il progresso della scienza
A indubbiamente determinato una un cambiamento del modo in cui viene concepita la la sanità in cui viene concepita la cura in cui viene concepito il rapporto tra il medico e il il paziente oggi noi disponiamo di una tecnologia che indubbiamente superiore a quella di soltanto trent'anni trent'anni fa e le differenze sono davvero impressionanti
Io ero ero ancora uno studente di medicina quando il professor Garattini era già molto molto noto nell'ambiente scientifico nazionale internazionale però non anche se sono passati tutto sommato pochi anni non mi rimane sempre un senso di grande stupore quando penso che semplicemente venticinque trent'anni fa
Il modo forse più comune nelle nelle nostre sale operatorie per fare la diagnosi di una malattia tumorale che avesse colpito un organo dell'addome era un intervento che veniva chiamato con un termine che deriva dal greco quindi suona in maniera abbastanza sofisticata laparotomia esplorativa ma che in pratica significava aprire la pancia e guardarci dentro insomma ecco ora questo non accadeva
Due secoli fa accadeva nel normalmente era forse l'intervento io mi ricordo più comune
Nelle sale operatorie della struttura dove studiavo in altre strutture questo parliamo del mille novecentosettantacinque settantotto settantanove insomma anni anni recenti perché non esisteva
Non esisteva l'ecografia non esisteva l'attacco non esisteva la risonanza strumentazioni diagnostiche che oggi sono davvero considerate assolutamente indispensabile pure tutto questo non esisteva e non esistevano neanche
Approcci terapeutici
Il davvero che potessero cambiare radicalmente in poche ore malattie mortali come come l'infarto io insomma
Mi ricordo che quando studiavo negli anni Settanta medicina un paziente che arrivava all'ospedale con l'infarto insomma si c'era tutta questa a Orano intorno alla cardiologia alla cardiochirurgia ma di fatto veniva messa una flebo e controllato le trocar ideogramma e lasciato in un letto a riposo questo era quello che che si faceva oggi in molte strutture attraverso l'emodinamica è possibile introdurre nei nei nei vasi del del paziente dei dei liquidi che permettono di vedere attraverso dei raggi la malattia vedere dove le coronarie sono chiuse o parzialmente chiuse addirittura rapidamente nel giro di cento venti minuti o meno introdurre dei tubicini di materiale plastico simile che che addirittura curano la malattia e il paziente può tornare
In meno di tre giorni anche a fare la vita che faceva prima insomma quindi tutto cambiato è cambiato radicalmente
E
E questo però deve anche farci approfondire il il pensiero su su per quale motivo sul sul ragionamento
Che cosa ha condotto scienziati medici ricercatori a studiare tutto questo apportare questo progresso io credo che non voglio davvero fare del del sarcasmo no ma se noi prendiamo un qualunque ricercatore che ha approfondito tutte queste tecniche apportata questo io cambio direi davvero epocale e anche così rapido che è avvenuto davanti agli occhi di una di una sola generazione nel campo della medicina nessuno dirà
Che ha studiato approfondito ha speso notti giorni per arrivare non so a definire delle tecniche che poi possano servire per mantenere un corpo ossigenato una vita spesso soltanto biologica senza nessuna possibilità di ritorno un'integrità intellettiva
E che quello è stato lo scopo nocchiere intere cronica una condizione
Di vita biologica lo lo scopo è chiaro è stato un altro lo scopo è quello che se io esco di qua e vado sotto un camion e posso essere salvato
Con un intervento di neurochirurgia
Ci saranno delle apparecchiature che mi terranno invita che sosterranno l'ossigenazione dei miei gli organi la mia respirazione il mio battito cardiaco per quelle ore per quei giorni per quelle settimane che servono poi per restituirmi
Hanno integrità intellettiva una vita come la intendiamo tutti noi ed è chiaro quindi che pensare come abbiamo ascoltato un po'tutti anche con personalmente con grande disagio frustrazione
A volte anche con un po'di insofferenza
Che i progressi della scienza devono essere utilizzati per prolungare in qualunque condizione la vita
E che comunque anche un attimo di vita un cuore che batte per un'ora di più
è una vittoria è qualcosa che dobbiamo assolutamente perseguire beh penso che questo sia davvero aberrante è sbagliato
E questo è un dibattito che nel nostro Paese avviene adesso avviene perché ci sono stati anche dei casi dei drammatici che hanno portato davanti agli occhi di tutti
Questo tipo di problematica ma insomma questo non è una vergogna perché un avviene un comun poco così in tutto in tutti i Paesi del mondo
Soprattutto in tutti i Paesi del mondo occidentale dove ormai di media hanno questa possibilità di rendere pubbliche delle problematiche soltanto che noi abbiamo un ritardo straordinario su questi su questi temi perché questo tipo di dibattito
In altri Paesi è avvenuto oltre trent'anni fa il un dibattito così accesso come quello che noi abbiamo vissuto prima di Di Natale per la situazione
Di Piergiorgio Welby ad esempio negli Stati Uniti è avvenuto nel mille novecento settantasei
Nel giugno del settantasei
E quindi insomma trentuno anni fa io credo trentuno anni sono un terzo di secolo non possiamo dire che è un ritardo irrilevante no terzo di secolo penso che tutti lo consideriamo un periodo di tempo abbastanza
Abbastanza lungo e lì una una ragazza che si chiamava carenti Lanna
Ebbe un incidente automobilistico entrò in una condizione che definita stato vegetativo permanente una condizione
Che tutti ritengono tale da non poter ritornare a un'integrità intellettiva e la famiglia i medici tutti erano assolutamente convinti che la cosa giusta da fare nell'interesse della di questa povera ragazza è anche per rispettare la sua dignità di questo corpo ogni giorno manipolato per mille
Procedure manovre che devono essere fatte in un in un reparto di rianimazione fosse appunto quello di detto brutalmente staccare la spina ma questo non si poteva fare perché allora nel settantasei
Gli Stati Uniti si trovavano esattamente nella stessa condizione in nella quale ci troviamo noi oggi nel due mila e sette in Italia cioè per un vuoto legislativo non è possibile intervenire in una situazione del genere e chi lo facesse Necchi in di fronte a una malattia terminale in un in un paziente che non può esprimere poi entrerò anche in questa importante
Distinzione che non può esprimere ciò che vuole perché se può chiaramente differente non è possibile procedere appunto con la sospensione
Delle terapie perché non esiste in Italia la possibilità di indicare quello che si vuole o quello che non si vuole come livello di terapie nel momento in cui non si è più in grado di comunicare questo che viene tanto dibattuto in realtà è un concetto molto semplice che se non ci pensiamo è un concetto che ormai entrato nel nostro vivere comune si tratta quello di quello che viene chiamato il consenso informato nessuno si sognerebbe no
Di prendere un paziente in ospedale sottoporlo a una gastroscopia o un altro esame anche molto semplice senza chiedere la autorizzazione al paziente e dovrebbe anche se questo purtroppo non avviene
Non avviene sempre con con con tutti i dettagli i con i quali dovrebbe avvenire
Però dovrebbe essere spiegato al paziente anche quali sono i rischi le potenziali complicanze di una procedura diagnostica o di una terapia comuni intervento chirurgico e allora quello che si chiede
E semplicemente di colpi colmare questo divario
Che esiste tra il una persona che può dare il proprio consenso perché lo può esprimere una persona che invece pensa di poterlo esprimere di volerlo esprimere in un momento di serenità per iscritto e che poi questo valga anche nel momento in cui non può più comunicare
Questo processo comunque ha avuto è stato molto lungo anche in altri Paesi se ritorniamo appunto negli Stati Uniti
Il quel quella situazione di quella ragazza di Karen Killian avvenne venne risolta da essendo un un paese federale viene risolta nello stato dove viveva nel New Jersey
Con un decreto della corte del New Jersey che disse che appunto poteva essere sospese potevano essere sospese le terapie e nessuno avrebbe potuto essere
Processato né dal punto di vista civile né dal punto di vista penale però poi occorsero altri drammatiche situazioni come quella prima una nell'Wisconsin-Madison in altri Paesi finché si arrivò appunto a una legge federale che permette ormai da oltre diciassette anni
Di esprimere il la proprio opinione sul tipo di terapia e che si vogliono ricevere e quelle che invece si ritiene che si ritengono inopportuno io credo che questo sia un punto importantissimo e credo anche che vada distinto con tra tre concetti che secondo me sono spesso confusi e forse da qualcuno anche confusi ADarte no perché per qualche motivo che in realtà mi sfugge
Cecchi crea un un ostacolo a procedere in questa direzione con una legislazione anche nel nostro nel nostro paese allora crea confusione tra termini come accanimento terapeutico rinuncia all'accanimento terapeutico eutanasia e diritto alla Scelta delle terapie io penso che il il diritto di Scelta delle terapie sia già chiaramente scritto
Nel nell'articolo trentadue della Costituzione
E insomma
Noi abbiamo visto che durante le fasi finali della vita di Piergiorgio Welby c'è stata un'interpretazione
Di un magistrato che ha detto che occorreva in qualche modo interpretare con un'altra norma all'articolo trentadue della Costituzione per dare a ciascuno di noi il diritto di scegliere
Di scegliere le cure a cui sottoporsi a quella cui non sottoporsi io credo che questo lo dico con molto rispetto sia una interpretazione sbagliata certamente non sono un esperto di giurisprudenza perché il mio percorso è ovviamente diverso sono un chirurgo di formazione mi sono sempre occupato di trapianti quindi non conosco
Nei dettagli tanti aspetti la giurisprudenza però mi sono fatto spiegare
Da chi se ne occupa da chi si occupa di diritto costituzionale
E mi hanno detto che il la Costituzione in effetti ha già subìto attacchi di questo tipo in particolare nel negli anni cinquanta in cui alcuni sostenevano che quello che è scritto nella Costituzione non è norma per i cittadini man norma per il legislatore e che chi ci fu allora quindi parliamo di mezzo secolo fa un grande dibattito furono scritti libri articoli e che in effetti si giunse con chiarezza la conclusione che non è così la Costituzione è norma è un è una legge è una legge alla quale ci dobbiamo attenere allora se una legge che è scritta in maniera così chiara
Che indica che ciascuno di noi può scegliere a quali terapie sottoposti a quali non sottoporsi tra l'altro io sono molto colpito perché l'articolo della Costituzione scritto con una lungimiranza
è un veramente straordinaria io ora non so com'è che si sia potuto arrivare a essere così sintetici
E così precisi perché l'articolo dice che nessuno può essere obbligato a meno che non vi siano delle condizioni di sicurezza per tutti i cittadini questo significa che se qualcuno contraesse una morbo
Pericolosissimo infettivo e che si trasmette non so con la tosse o con gli starnuti va in giro a starnutire infettare con la malattia potenzialmente mortale
Un gran numero della di di cittadini quel in solo in quel caso quindi in un caso che non riguarda se stesso ma riguarda la salute
Degli altri può lo Stato in qualche modo intervenire altrimenti il cittadino è assolutamente libero di scegliere quali terapie vuole per sé stesse quale non vuole
Per se stesso d'altra parte il consenso informato a prima Paolo Flores ma usato termini molto forte ma che che però rendono con chiarezza
Alcune situazioni estreme termini tortura di schiavitù insomma Dom dobbiamo dimenticarci anche che storicamente questa idea del consenso informato questa idea di poter scegliere quello che vogliamo è quello che non vogliamo
Deriva proprio da quella grande discussione drammatica discussione che venne fatta Norimberga e e dopo i Crimi CPT Rimini
Nazisti e appunto venne sottolineato con grande forza da tutta l'umanità l'idea che una terapia potesse essere soltanto scelte accettata da chi poi la doveva ricevere e quindi questo credo che sia qualcosa che ne non possiamo mettere in discussione e che va distinto radicalmente
Da dal concetto di Ottana sia ora il chi vuole fare confusione tra questi due concetti chiaramente vuole semplicemente creare una confusione artificiosa che non è nei fatti perché è chiaro che non vi è nessuna differenza tra la sospensione
Di una terapia o che è in atto oppure il fatto come al quale è stato accennato prima
Di rinunciare rifiutare l'amputazione di un arto anche se quell'amputazione necessaria per continuare a vivere e nessuno quando questa è caduto nel nostro Paese ha pensato che dovevano essere accusati di omicidio arrestati medici che non prendevano questa paziente contro la sua volontà alle amputa Avant un arto non è successo niente la paziente e decedute anche se io credo che il il pensiero religioso di chi è credente non abbiano nulla a che vedere con il dovere che sia all'interno di un Parlamento di disegnare e approvare delle leggi nell'interesse della maggioranza dei cittadini però c'è un fatto che forse e poco noto e vale la pena
Di riassumere brevemente che a me ha colpito molto perché comunque un ragionamento etico ne in ambito religioso ma penso che abbia una sua una sua valenza che ci possa aiutare a a riflettere su questi temi proprio negli ultimi mesi dell'anno scorso quando si è sviluppato in maniera più accesa del dibattito su questi temi
Un sacerdote di Como chiese al suo vescovo che si chiamano signor Maggiolini il vescovo una una domanda abbastanza secondo me è complessa e cioè gli disse
Io sono in una situazione di difficoltà
Perché non riesco più a vivere in questo in questo modo
Vivo perché faccio l'emodialisi la faccio da tantissimi anni non sono un candidato ne sarò candidabile a un trapianto e per me è effettivamente è diventato inopportuno nella mia visione utilizzare un mezzo che tecnicamente straordinario perché è una macchina che dalla quale devo sottopormi tre volte alla settimana per vivere e vorrei accettare la fine naturale della mia vita beh insomma
Questo vescovo appunto non ha nulla a che fare con la legge però ragionamento etico ha detto che secondo lui era eticamente accettabile che Luís
Rinunciasse all'emodialisi e quindi accettasse la fine naturale della vita è così è stato io credo che questo sia un punto importantissimo come si fa a dire e no io non credo che l'etica non credo nessuno di noi
Possa dire che l'etica passa per il numero di minuti o di ore che che intercorrono tra la sospensione di una terapia e poi la fine naturale
Della vita che avviene perché non ci sono più quelle quelle tecniche che possono mantenere quella vita particolare allora penso che se da un lato si dice che è un'accettazione naturale della vita rinunciare a una strumentazione come l'emodialisi
E i appunto e poi morire
E non credo che possa dirsi che e diverso il lo sospinge sospendere sospendere una un respiratore artificiale semplicemente perché la morte interviene in quaranta cinquanta minuti invece che in settantadue ore ecco non credo che l'etica si possa misurare sul numero di minuti o di o di ore credo anche che il cui tutto questo dibattito che si è sviluppato e che in buona parte no è stato attribuito al alla visione del mondo
Del mondo cattolico penso che anche su questo vada riflettuto perché io penso che bisogna distinguere i soggetti chi gli esponenti di anche all'interno della Chiesa cattolica da quello che poi la stessa chiesa dice e io ho portato qui una frase che vorrei che vorrei leggere che scritta proprio da un da un po'dice chiamiamolo pensatore della Chiesa cattolica
E dice l'interruzione di procedure mediche pericolose straordinarie o sproporzionate rispetto ai risultati attesi
Può essere legittima
In tal caso sia la rinuncia all'accanimento terapeutico non si vuole così procurare la morte si accetta di non poterla impedire le decisioni devono essere prese dal paziente se ne ha la competenza e la capacità o altrimenti da coloro che ne hanno legalmente il diritto rispettando sempre la ragionevole volontà del paziente
Insomma queste parole sono state scritte da Ratzinger
De il Catechismo della Chiesa cattolica io ora chiedo appunto a quei cattolici che si pongono in l'imposizione così antagonista rispetto alla sviluppo di una legislazione sul testamento biologico che per quanto mi riguarda per me se fosse un articolo unico e si attenesse semplicemente queste parole io sarei più che soddisfatto perché riconosce assolutamente il diritto del paziente a scegliere
Le cure nel caso in cui non possa esprimere a poterlo indicare o a poterlo esprimere attraverso la la sua famiglia le persone care
E comunque a poter interrompere delle terapie che non si ritengono più appropriate e qui vengo anche al concetto di accanimento terapeuti fa anche lì secondo me è stata fatta un po'di confusione
Chiedere a qualcuno di definire l'accanimento terapeutico credo che sia almeno dal mio punto di vista un un errore perché l'accanimento terapeutico non può essere secondo me è definito in una legge accanimento terapeutico
E proprio perché non si vuole non si vuole fare una legge che sia una legge per staccare la spina una legge per terminare la vita ma semplicemente una legge che consenta a ciascuno di poter scegliere quello che ciascuno ritiene sia meglio ossia più indicato più appropriato per se stesso
E allora ecco io credo che e proprio per questo l'accanimento terapeutico può essere definito solo dal paziente se ne se e in nelle condizioni di farlo assieme ai suoi medici semplicemente sapendo conoscendo quali sono le possibilità di successo le possibilità di insuccesso di una terapia quello che accanimento terapeutico per me può non essere accanimento terapeuti Koper un altro ed è giusto che chi ritiene di dover andare avanti con alcune terapie
Possa potere andare avanti è giusto che se qualcuno ritiene di poter usare utilizzare tutte le risorse che la scienza e la medicina e la tecnica mettono a disposizione questo possa avvenire ma è anche giusto che se qualcuno ritiene di non utilizzare tutte le risorse che la scienza e la tecnica mettono a disposizione e le le terapie quando e quando egli o ella ritenga possano essere interrotta io ieri ho partecipato a un a un incontro a Milano
Dove ho incontrato non era la prima volta ma ogni volta mi mi turba molto ascoltarne le parole la sofferenza mi riferisco al papà di Eluana Englaro insomma una ragazza che molti voi ne conosceranno la vicenda che ha avuto un incidente automobilistico oltre quindici anni fa ormai sono più di quindici anni e che è mantenuta da allora i nostri in uno stato vegetativo permanente non ha nessun contatto con la realtà Esterna da oltre quindici anni
E viene nutrita idratata artificialmente il suo intestino viene svuotato artificialmente almeno tre volte alla settimana riceve farmaci per l'epilessia perché avendo avuto un trauma cranico deve essere protetta da crisi epilettiche farmaci per anti coagulare il suo sangue altrimenti avrebbe delle embolie polmonari legate al fatto di essere immobile in un in un letto ha ricevuto più volte terapie per infezioni e delle vie urinarie infezioni delle vie respiratorie che sono assolutamente normali immaginati un corpo ha messo in un letto per quindici anni
Ecco io credo che il fatto che che noi non riusciamo a dare risposte a situazioni di questo genere sia gravissimo e e sia anche grave no che si dica
Bene insomma è un caso non è non no io credo che una società sì Deva si debba occupare di tutte di tutte le situazioni anzi farsi carico particolarmente delle situazioni più difficili
Delle persone più debole chi è più debole di chi in questo momento pur avendo Espresso perché Eluana aveva espresso ha diversi amici ci sono testimonianze che sono state riconosciute da tutti i tribunali tutelava i genitori
Hanno ricorso sette volte ai tribunali e nessuno nessun tribunale nessun giudice ha detto che non è vero
Che lei non avesse indicato perché purtroppo per i casi strani
Della vita lei aveva avuto un amico
Che si era trovato nella stessa situazione alcuni anni prima aveva detto a più persone ma diverse persone che hanno testimoniato in tutti questi quindici anni che lei non avrebbe mai voluto essere mantenuta in quelle in quelle condizioni e benché tutti riconoscono che questo è quello che ha detto che assolutamente nessuno autorizza proprio perché in Italia nel nostro Paese non abbiamo una legge che colmi questo
Questo divario è vero anche io credo che questo bisogna prenderne a insomma bisogna riconoscere che alcune delle parole di Paolo Flores sono vere il il l'indagine dell'Eurirs spesso e che è stata fatta
E che certamente e caduta in un momento particolarmente di alta sensibilità degli italiani su questi temi perché è stata distribuita su un campione rappresentativo dei cittadini italiani proprio durante le ultime settimane di vita di Piergiorgio Welby beh quest'indagine
Dimostra due cose ed è vero
Che i nostri principali quotidiani non lo non non l'hanno riportata e il nostro principale telegiornale il TG uno nel riportarla non ha neanche detto che questa indagine è stata presentata al Senato non ha neanche detto che c'è in corso una discussione o che si o che si vuole fare una legge insomma questo strano quanto meno curioso insomma
E e questa indagine al di là dei dati sull'eutanasia aveva però dei dati molto chiari sul fatto che il una parte estremamente elevata della popolazione tra italiana l'ottantasei per cento ottantasei per cento dei cittadini ha risposto con chiarezza
Alla De dando una definizione di testamento biologico molto accurata e ha detto che vuole una legislazione che permetta in un momento di serenità
Di esprimere quello che si vuole quello che non si vuole quando non si sarà più in grado di esprimere la propria opinione beh io credo che se il Parlamento sarà sordo a questo tipo di richiesta sarà davvero davvero molto
Molto grave comunque penso che riusciremo e realtà ad avere una legge in questo momento abbiamo otto disegni di legge in commissione credo che nel mese di febbraio inizieremo il lavoro su tutti i singoli articoli certamente ci sarà da discutere ci sono persone che ritengono che debba essere ostacolata però ecco queste persone non non non sono necessariamente direi uniformi anche all'interno del della STET dello stesso mondo mondo cattolico oggi c'è è un articolo sull'avvenire
Dove viene viene detto con chiari i termini che una legge sul testamento biologico è pericolosa
C'è un articolo in prima pagina sul Sole ventiquattro Ore del cardinal Martini che insomma credo che sia difficile non definire un cattolico
S
Che dice con chiarezza che invece la scienza e la la legge necessaria
E vi leggo un un brevissimo passo la crescente capacità terapeutica della medicina consente di Protaso e la vita pure in condizioni un tempo impensabili senz'altro il progresso medico è assai positivo
Ma nello stesso tempo le nuove tecnologie che permettono interventi sempre più efficaci sul corpo umano richiedono un supplemento di saggezza per non prolungare i trattamenti quando ormai non giovano più alla persona quindi credo che insomma sia assolutamente assolutamente chiaro volevo con devo concludere perché immagino che il nostro tempo sia un po'esaurito lo stia per esaurirsi volevo soltanto dire ecco perché poi al a volte magari si fanno delle cose non si riesce neanche a comunicarle proprio per lo stesso motivo che diceva Paolo per per le leggi che regolano i media in realtà in due temi che ha citato il professore Garattini che sono molto importanti quello della ricerca e quello delle malattie rare sono temi nei quali stiamo lavorando per la ricerca rendendo conto che non è è una cosa straordinaria però ho personalmente sono riuscito a inserire in finanziaria una norma che vincola il cinque per cento di tutte le somme italiane destinate alla ricerca ai giovani ricercatori sotto i quarant'anni
Il loro progetti di ricerca potranno essere selezionati soltanto da ricercatori anch'essi al di sotto dei quarant'anni per la metà italiani per la metà stranieri e scelti con criteri che escludono assolutamente il mondo diciamo chiamiamolo così insomma il mondo dei baroni universitari
E credo che se noi i nostri giovani soprattutto sapranno dimostrare che attraverso questa norma utilizzeranno queste somme che per adesso appunto sono solo il cinque per cento quindi una ci una cifra che intorno ai trentacinque quaranta miliardi
Di vecchie lire però siccome la norma è indicata come norma sperimentale l'anno prossimo potrà essere significativamente aumentata nello stesso tempo ci stiamo occupando di una legge
Io alla presenterò la settimana prossima sulle malattie rare sui farmaci orfani e in modo tale che appunto queste persone queste famiglie che si trovano a confrontarsi con delle malattie
Che sono davvero devastanti che ricevono poca attenzione Poro proprio perché c'è poco profitto da dal punto di vista delle case farmaceutiche invece abbiano l'attenzione dello Stato proprio per quei principi che sono stati enunciati sia nella Costituzione sia dal professor Garattini nella nella definizione del servizio sanitario nazionale che deve essere appunto un servizio sanitario basato sull'equità e sulla solidarietà grazie
Grazie a Ignazio Marino
Mi pare è stata la discussione di estremo interesse ora io vivo un conflitto che risolverò in questo modo dobbiamo lasciare la stava in prima possibile ma tutti i relatori presenti ci tengono che ci sia un dibattito immagino che anche voi ci teniate allora di chiedo iper o tardi subitissimo e di fare delle domande veramente brevissimo in modo che ci sia un dibattito rapito c'è la signora qua in seconda fila prego
Mi raccomando davvero molto Mandel molto brevi quaranta guardi io ho seguito una trasmissione reporter in cui la giornalista Milena Gabanelli denunciava oppure va be non voglio usare questo termine che nella regione Sicilia
Praticamente mancavano nelle strutture pubbliche le cose elementari e questo l'ha detto un primario mentre fioriva no mille ottocento case di cura private che mancavano del pronto soccorso per cui si andava lì solo per quello che voi gentilmente avete sottolineato cioè tac e risonanze esame e quant'altro io non so che cosa è successo dopo in un Paese civile e ci sarebbe dovuta essere una sollevazione invece il presidente Cuffaro come al solito deride quadri quelli che interferiscono sulle decisioni sua e del Consiglio regionale
Lascio a voi non so commenta se ritenete opportuno farlo grazie
Ma io
Insomma è un discorso molto lungo purtroppo abbiamo poco tempo una posizione espressa molti la conoscono molto radicale su questi su questi aspetti io credo che
Noi ci troviamo in situazioni di federalismo sanitario dove le regioni possono decidere autonomamente come utilizzare i soldi della sanità
Credo che questo sinceramente pressoché dispiace a molte regioni che invece sono virtuose che hanno saputo utilizzare bene le risorse a disposizione ma io credo che
Lo Stato debba esercitare dei poteri sostitutivi nei confronti di quelle regioni che non riescono a fare il loro dovere nei confronti delle dei cittadini perché questo e davvero gravissimo io credo che pure non c'è solo questo dato delle mille ottocento ma
Se lei forse non sa che il laboratori d'analisi privati in Italia sono circa sei mila più di due mila stanno solo in una regione e quella regione e la Regione Siciliana per io credo
Io credo che questo sia un fatto nel quale dobbiamo intervenire perché evidente che per qualche motivo che probabilmente conosciamo bene
La popolazione non riesce da sola al momento delle elezioni a cambiare questo sistema io credo che noi abbiamo un dovere
Anche perché poi a queste persone si trovano in e sono cittadini italiani
Si trovano in condizioni di grande difficoltà
Perché il numero di le persone che si spostano dalle regioni del Sud alle regioni del Nord alla ricerca di terapie ma a volte anche semplicemente per eseguire un è una un intervento semplice come una cataratta un'ernia inguinale
Sono un milione l'anno un milione di cittadini che si spostano questo è assolutamente inaccettabile
Grazie un'ultimissima domanda decisiva qua sarò veloce professore le chiedo se qualcuno ha pensato al suicida il vero suicida che vuole veramente morire viene salvato e deve di nuovo risolto forse quel passaggio
Qual è il professore a Kuala professor Marinetti allora il professore che ha parlato Marino chiedevo se se qualcuno ha preso in esame anche ha pensato a questa eventualità
Chiaramente un problema io non sono sicuramente io penso che sia un problema in più etico filosofico che sanitario non credo
Io cerco sempre di non dare risposte a quello ai campi Ari cui non sia preparato forse Paolo Fior esporrà rispondere meglio posso dire però che effettivamente anche in situazioni
Ecco le faccio un esempio pratico così ci capiamo il modo più comune
Anni in un Paese come gli Stati Uniti per una giovane donna di tentare il suicidio e prendere un farmaco molto noto in Italia la Tachipirina
Che contiene il paracetamolo se ne prendono quaranta cinquanta sessanta compresse si va in coma epatico in genere si muore se una persona in quelle condizioni viene portato in ospedale
Viene messa urgentemente in lista per un trapianto di fegato anche io
Neo trapiantate DiVersi
E e e quindi torna a a vivere
La mia esperienza e e io oppure questa esperienza che nessuna di queste persone che io trapiantato ad esempio quindi con un intervento che non è neanche ordinario costa tantissimi soldi alla società
Poi ha ritentato il suicidio quindi insomma credo che la che questo vada anche preso in considerazione il suicidio una situazione credo diverso dall'interruzione delle terapie o dal eutanasia sono insomma conditio è chiaro che non non si possono confondere una situazione come quella di Piergiorgio Welby che io ho conosciuto personalmente Piergiorgio Welby era assolutamente lucido non era depresso
E voleva veramente terminare la sua vita Perrino rinunciando a qualcosa che era Esterno
Il suicida io immagino insomma non non non mi non voglio qui giocare a fare lo psichiatra un filo solo perché non lo sono ma immagino che abbia anche un elemento di depressione insomma e quindi le cose vanno distinte
Beh grazie tutti i relatori grazie a voi dei tecnici