Con Veltroni, Quercioli, D'alema.
La conferenza stampa è stata organizzata da Partito Comunista Italiano.
Sono stati trattati i seguenti argomenti: Canone, Pci, Rai, Televisione.
La registrazione audio della conferenza stampa dura 43 minuti.
Rubrica
11:03 - CAMERA
16:30 - SENATO
8:30 - Parlamento
11:00 - Parlamento
11:30 - Camera dei Deputati
12:00 - Camera dei Deputati
12:00 - PARLAMENTO
12:30 - Camera dei Deputati
13:15 - Camera dei Deputati
Pensiamo per essere
Venuti a questa nostra conferenza stampa
Conferenza stampa che ne facciamo per illustrare le ragioni del no che esprimiamo che abbiamo espresso già in sede di dichiarazione politica
Ma che domani se sarà confermata la linea della commissione di vigilanza confermeremo relativa commissione vigilanza spessa
Sulla richiesta che viene avanzata da parte dalla maggioranza formalizzata dal ministro delle Poste di un aumento del canone Rai
Con le ragioni del no in questa conferenza stampa vogliamo anche indicare per ragioni di una denuncia e di una critica severa che ne facciamo dello Stato
Del servizio pubblico dell'azienda RAI
Una critica che emerge con tanta più forza e con tanta più evidenza proprio in relazione alla richiesta che è stata avanzata di un ulteriore aumento del canone che i cittadini devono versare per il servizio pubblico
è abbastanza incredibile tra l'altro che tutta questa materia si sia svolta in una sorta di condizione di clandestinità tra riunioni convocate presso abitazioni private con la partecipazione del ministro del presidente della Commissione parlamentare di vigilanza
E che a questa richiesta di aumento del canone da parte dell'azienda non faccia riscontro nessuna contropartita e cioè nessuna ipotesi di rilancio riorganizzazione e ristrutturazione rinnovamento dell'azienda stessa
Da questo punto di vista lo vogliamo dire con forza questa richiesta ci sembra una richiesta immotivata
La RAI infatti a noi sembra che sia chiamata non tanto ad invocare nuove risorse quindi nuovi esborsi da parte dei cittadini quanto a legittimare con i propri comportamenti il canone che già c'è
E cioè quel rapporto che già si è stabilito tra i cittadini e il servizio pubblico
Lo diciamo con preoccupazione perché ci sembra di poter dire con molta serenità anche siamo in presenza di una lacerazione di uno sfilacciamento del rapporto tra il servizio pubblico e i cittadini stessi degli utenti
E che adesso dovrebbe corrispondere a questa lacerazione non già appunto un ulteriore chiede chiesta di aumento quanto un grande profondo rinnovamento dell'azienda per il quale invece fino ad oggi si sono fatte solamente delle parole
Anche in sedi autorevoli come quelle del consiglio d'amministrazione e solo grazie ad un'iniziativa dei nostri consiglieri si è giunti ad una calendarizzazione di impegno del Consiglio per cercare di tramutare queste parole queste affermazioni in fatti concreti
Ciò che appare abbastanza singolare che a viale Mazzini non si vede non si scorda
Il segnale che proprio dalla vicenda del canone appare abbastanza evidente di questa erosione di questa lacerazione sfilacciamento di rapporti tra utenti e servizio pubblico i dati io li vorrei richiamare perché sono
Dati sui quali occorre riflettere il sessantacinque virgola otto delle famiglie che posseggono televisioni fossero televisori paga il canone
Ci sono in Italia sei milioni e cinquanta mila evasori
Di questi sei milioni e cinquanta mila di questi all'incirca tre milioni e mezzo sono evasori a metà cioè utenti che pagano il bianche nero avendo invece il televisore a colori
è una cifra questa dell'evasione più alta rispetto a quella di tutti gli altri Paesi europei ed è una cifra in espansione rispetto invece ad un trend che negli altri Paesi europei alla riduzione alla contrazione dell'evasione stessa
Vorrei anche ricordare secondo dati che ci sono giunti che al ventisei gennaio di questo mese
Ventisei gennaio di quest'anno è stato rinnovato il quarantotto virgola nove degli abbonamenti contro il cinquantaquattro virgola sette che fu rinnovato la stessa data nel del di gennaio
La seconda cifra il cinquantaquattro virgola sette alla stessa data nel mille novecento ottantacinque segno ulteriore questo di una perdita di credibilità di peso e di forza da parte dell'azienda
Il gettito finanziario di questi fenomeni di evasione
Rappresenta due volte
La richiesta che la RAI fa di aumento del canone cioè si tratta all'incirca di trecento miliardi cioè esattamente due volte appunto la richiesta di aumento che viene avanzata in sede di Commissione Parlamento in sede di Commissione parlamentare di vigilanza
Ma c'è ancora qualcosa di più sulla quale noi vogliamo insistere
E cioè il fatto che è in discussione e questa non mettiamo in discussione la sostanza dell'identità del servizio pubblico come siamo in grado stamattina di
Rendere pubblici alcuni dati di un'indagine fatta non da noi
Ma proprio dalla RAI credo dall'ufficio marketing
Secondo il quale in una indagine appunto che tendeva ad appurare le ragioni di questa situazione di contraddittoria del rapporto tra i cittadini stessi e il canone
I cittadini che si dichiarano d'accordo non già con l'aumento ma con il canone spesso sono passati dall'ottantuno per cento del mille novecentosettantasette
Al sessantanove per cento del mille novecentottantadue
Al cinquantasei per cento del mille novecentottantasei
E coloro i quali invece si dichiarano in disaccordo sono passati dal diciotto virgola quattro del settantasette
Al trenta virgola sei dell'ottantadue
Al quarantatré virgola tre del mille novecentottantasei
Dati questi sui quali io credo si debba ragionare riflettere che indicano una tendenza
Una tendenza d'altra parte difficilmente confutabile in quanto oggi appare questo a noi sembra debba essere oggetto di una riflessione di tutte le forze non solo le forze politiche
Sempre più evidente una sorta di omologazione tra servizio pubblico emittenza privata
Questo voglio dire no non è esclusiva responsabilità della RAI
Ma è responsabilità anche di una situazione di Anarchia di caos di assenza legislativa che questo Paese ha ha anche oggi che son passati quattro anni dall'esperienza del governo pentapartito a presidenza socialista
E devo confessare anche di essere rimasto sorpreso del fatto che il Presidente del Consiglio nel discorso che ha tenuto all'inaugurazione dell'Anno europeo del cinema e della televisione abbia anche ai suoi ospiti stranieri taciuto
Di questa condizione che non ha paragoni con quella di altri Paesi europei
E vorrei anche ricordare alla nostra memoria che l'otto ottobre dell'anno scorso
Il ministro delle Poste annunciò in coincidenza con la conclusione dell'accordo per la nomina del consiglio di amministrazione della RAI che entro quindici giorni la bozza della riforma
Del sistema radiotelevisivo sarebbe stata portata a Consiglio dei ministri in Parlamento
Sono passati tre mesi e l'impressione è che Gava il governo abbiano fatto un po'come quei mariti i quali dicono che escono per pendere sigarette poi non si vedono più non si hanno più notizie né della bozza di legge
Ne delle discussioni che si sarebbero svolte su queste in sede di Consiglio dei ministri
Ciò che appunto appare evidente è una difficile distinguibili età del servizio pubblico dalla emittenza privata
Per questo noi ci siamo dichiarati e lo rifaccia lo ripetiamo con questa conferenza stampa
Lo dirà poi l'onorevole Quercioli anche riferimento alle proposte concrete di Indirizzo che noi abbiamo avanzato in sede di Commissione parlamentare di vigilanza
Noi ci dichiariamo contrari alla eccessiva invasione di pubblicità che sta finendo con lo stravolgere non solo la programmazione
Ma anche l'identità del servizio pubblico radiotelevisivo
Anche qui io cito dei dati di un'indagine fatta dalla RAI anche questa non da noi
Secondo la quale chiesti richiesti di una valutazione di merito sulla presenza della pubblicità in Rai
Gli intervistati che nell'ottantadue dichiaravano che la pubblicità occupa troppo spazio erano il ventidue per cento nell'ottantasei nel giro quindi solo di quattro anni sono passati al quarantadue per cento
E coloro i quali rispondono che questa pubblicità e fastidiosa perché interrompe i programmi
Sono passati dall'otto per cento dall'ottantadue al trenta per cento del mille novecentottantasei
E in effetti proprio di questo si tratta
Ormai e devo dire nel silenzio generale
La pubblicità in RAI interrompe sempre più spesso i programmi assunto gli stessi meccanismi e le stesse metodiche che ha assunto la presenza pubblicitaria nell'emittenza privata
E noi ci troviamo di fronte a Strehler forme di presenza pubblicitaria che hanno voi appaiono contraddittorie con i doveri e anche come dire i compiti di istituto
Del servizio pubblico
Mi riferisco alla presenze esorbitante di sponsorizzazioni
Che agiscono all'interno dei programmi il caso più evidente lo abbiamo più volte
Denunciato è stato quello di fantastico ma ce ne sono molti altri di programmi che vengono in qualche modo appunto condizionati fortemente nella loro stessa realizzazione dalla presenza degli sporchi
Secondo ci troviamo di fronte ad un livello anche più come dire impegnato di intervento da pubblicità
Quando come succede per certi telefilm per esempio ne cito uno che si chiama atelier che va in onda sulla seconda rete ci si trova di fronte alla presenza della pubblicità Interna alla sceneggiatura e quindi al contenuto del programma stesso
O ancora giungono che ormai mi pare che si vada verso una interruzione degli stessi telegiornali
Con la pubblicità questa è una prospettiva che per ciò che riguarda il palinsesto della seconda Rete è stata resa nota ufficiale
Il che agisce io credo che questa sia una preoccupazione che deve riguardare non solamente una forza politica ma anche tutti gli operatori del settore informativo la pubblicità avrà non potrà non avere anche un effetto di condizionamento
Della informazione stessi
E vorrei anche dire che non c'è nessun servizio pubblico al mondo che abbia la duplice fonte di entrata pubblicità e canone
Portando la pubblicità a questi livelli di esasperazione
Da questo punto di vista noi ci dichiariamo contrari
Alla presenza delle sponsorizzazioni nella forma che abbiamo detto nel servizio pubblico televisivo siamo quindi dell'idea che il servizio pubblico debba avere dei confini e degli obblighi
Nei confronti della presenza tra pubblicità se vuole avere come a nostro avviso deve continuare ad avere la duplice forma di finanziamento
Si tratta però al tempo stesso di uscire da questa coperta che a tirarla da una parte o dall'altra finisce comunque con l'essere sempre troppo stretta la pubblicità e il canone noi nella convenzione sulle comunicazioni di massa
Che svolgeremo dal dodici al quattordici di marzo di quest'anno che sarà il primo tentativo di un partito politico
Di portare a sistema diciamo così ragionamento su tutto l'universo dei mezzi di comunicazione avanzeremo anche una nuova proposta per ciò che riguarda le fonti di finanziamento del servizio pubblico
Per ora non ci vogliamo vogliamo insistere sul fatto che occorre rompere
Questa omologazione che esiste ormai
Nella programmazione nei contenuti e anche nei modi come abbiamo visto che la presenza pubblicitaria tra servizio pubblico privati questa omologazione molto evidente sul piano nella programmazione
Costantemente rivolta alla ricerca del massimo dell'ascolto
E se oggi si chiede ai cittadini che cosa distingue il servizio pubblico dall'emittenza privata ciò che appare evidente che la distinzione fondata sulla presenza nel servizio pubblico dei telegiornali e dello sport ma non sappiamo che entro Gava permettendo maggioranza permettendo entro un certo lasso di tempo se arriverà anche al fatto che ogni riteniamo questo
Naturale che anche i privati abbiano la diretta l'informazione lo sport a quel punto diventerà così stanti le cose difficilmente distinguibili e riconoscibile il servizio pubblico dal privato
I palinsesti sono sempre più più simile e anche qui io vorrei dare dei dati che confortano le nostre denunce anche le nostre posizioni
Nell'ottantacinque l'ottanta per cento della programmazione RAI è stata di intrattenimento e sport
E per ciò che riguarda l'informazione telegiornali e rubriche
Sono passati dal ventitré virgola otto della programmazione del mille novecentosettantasei al dodici virgola sette della programmazione del mille novecentottantasei
In sostanza un dimezzamento dello spazio dedicato all'informazione sia per ciò che riguarda i notiziari sia per ciò che riguarda gli approfondimenti
Questo in una logica di esasperazione della rincorsa Della sconto che i dati pubblicati anche oggi dal Sole ventiquattro Ore che riguardano per esempio gli ascolti di questa settimana dimostrano tra l'altro non dare i risultati
Sperati perché nelle fasce di massimo ascolto la RAI è ancora in posizione minoritaria rispetto a Berlusconi e in tre fasce orarie su sei e che sono quelli appunto di nelle quali si concentra il massimo di ascolto la RAI si trova in condizioni di inferiorità voi per questo insistiamo sul fatto che la RAI deve tornare a produrre deve fare qualità dal punto di vista della sua programmazione il che non significa io questo voglio dire a scanso di equivoci pensare quando si parla di qualità ad una televisione tra virgolette noiosa
Credo che l'esperienza della programmazione dei palinsesti e dei dati ci abbia dimostrato come programmazioni mi riferisco per esempio la trasmissione sulla i DS ma tanti altri casi si potrebbero fare
Trasmissioni non noiose consentano al tempo stesso però trasmissioni qualità consentano di avere dal punto di vista dell'ascolto dei risultati positivi
Ma ciò che è urgente e necessario e superare la logica della concorrenza interna l'azienda e andare in direzione di quella unificazione e unitarietà della RAI
Sulla quale noi insistiamo da tempo che è stata al centro dei due nostri convegni tenuti all'hotel jolly delle proposte che abbiamo fatto di riorganizzazione perché solo attraverso la possibilità che alla RAI deve essere garantita di governare
I palinsesti delle tre reti e non quindi di essere lacerata dalla concorrenza interna ai tre canali solo attraverso questa via la RAI riuscirà ad essere come noi riteniamo debba essere nel contempo
Competitiva sul piano del mercato ma al tempo stesso capace di garantire la sua identità che è quella che ne motiva l'esistenza in emotiva anche il rapporto con gli utenti che è quella di servizio pubblico
Invece l'esasperazione della concorrenza ha portato ad una ulteriore frammentazione dei palinsesti potenziata la confusione che ancora esiste sulla questione la fascia di approfondimento serale
Della RAI
Noi eravamo dell'idea che la televisione del mattino e anche le fasce di approfondimento potessero essere studiate unificate tra le reti e studiate sinergicamente in questa direzione non si è voluti andare si è voluto continuare lungo una logica di contrapposizione e i risultati credo che siano davanti ai nostri occhi così come basterà stasera per il quarto martedì di seguito accende le televisioni per vedere come si Possa in una stessa azienda mandare in onda tre film in contemporanea
Tre film che hanno più o meno gli stessi targhette di pubblico e come questo sia assolutamente in contraddittorio sia con contraddizione sia con una strategia di mercato sia con i compiti propri di un servizio pubblico
Ecco perché questo naturalmente ha poi degli affetti sulle questioni che riguardano la politica dispensa i bilanci
Ed ecco perché noi ci troviamo di fronte ad una contrapposizione sperare politiche partitiche che pesa fortemente anche sull'informazione e sui telegiornali ai quali sempre di più viene richiesta una sorta di certificato di appartenenza alle due aree politiche i partiti di governo che che si contrappongono nella prima e nell'assecondare
Da questo punto di vista io voglio anche dire rispetto a ciò che viene pubblicato oggi dai giornali che ci sembra di ritornare a scorgere in Rai dopo molti anni
Un'aria di censura che noi questa mattina vogliamo denunciare
Ciò che accade sta accadendo ciò che è accaduto con la presenza di Grillo a Sanremo che non è l'unico episodio altri ve ne sono stati in queste settimane altri invece non se ne parla io
Vorrei tornare a chiedere i dirigenti della rete uno che fine abbia fatto il film fu girato da Benigni nel mille novecentottantatré che si chiamava tutto Benigni e che non è mai andato in onda
Vorrei sapere dirigenti della rete due perché non è ancora andata in onda la registrazione
Della manifestazione del Club Tenco a Sanremo nella quale appunto anche lì c'era un numero di satira di Benigni oltre vorremmo sapere perché Grillo
Non viene ritenuto non è ritenuto giusto utilizzare la presenza di Grillo in uno spettacolo di grande evasione come il Festival di Sanremo insomma abbiamo l'impressione da tutte le cose che abbiamo detto che ci si trovi di fronte a un quadro molto preoccupante
Ad un processo involutivo della RAI e vorremmo usare con una ragione l'espressione anche ad una crisi della RAI
Ad una crisi di direzione
Ad una crisi di strategia
E ad una crisi di identità del servizio pubblico
Per noi che siamo una forza che si è impegnata nel corso di questi anni e che intende impegnarsi nella difesa del servizio pubblico questo è una questione che ne avvertiamo con grande preoccupazione sulla quale vogliamo
Dare il massimo che la battaglia politica possibile perché sia possibile arrestare questa spirale e avviare quel rinnovamento per il quale dentro l'azienda ci sono le forze ed energie professionali e umane necessari
Forze energie professionali umane che vanno invece
Sono state penalizzate nel corso di questi anni da questa sorta di
Spaventosa omologazione della quale l'intero sistema televisivo italiano ci prova sono queste le ragioni per le quali noi
Ad un tempo diciamo no all'aumento del canone vogliamo anche però presentare con molta forza e con molta decisione una denuncia una critica dello stato nel quale si trova oggi il servizio pubblico radiotelevisivo
Io ora darei
La parola Quercioli
Per
Se se mi si dice che alcuni colleghi vorrebbero ripetuti i dati sul gradimento del canone lo farò magari subito dopo l'intervento di Quercioli la parola l'onorevole Quercioli che il capogruppo del nostro gruppo parlamentare la commissione vigilanza
Settimana scorsa
Era convocata come
Sapete il ventinove gennaio mercoledì era convocata la Commissione di vigilanza e non ci accingevamo in quella occasione
A presentare
Delle proposte di decisione
Che rappresentavano gli orientamenti che qui ha esposto Veltroni
Sia per quanto riguarda
Il tetto della pubblicità
Per quanto per quanto riguarda il tetto come sapete la Commissione di vigilanza a il potere di decidere
Partendo da on line
Proposta
Dovuta alla Commissione paritetica tra FIEG i e RAI stessa e UPA
E sia per quanto riguarda il il canone sul quale invece la cucina di vigilanza al potere semplicemente di esprimere un parere che poi tocca il governo decide la Commissione era convocato è stata sconvocata per il prolungarsi dei lavori del seduta congiunta Camera e senato
La seduta congiunta Camera e Senato effettivamente aveva prolungato i propri lavori e obbligava
A sconvocare la riunione della Commissione ma tuttavia non possiamo nasconderci che se questo anche non era un pretesto ad è stato comunque la circostanza che ha
Coperto il fatto che la maggioranza non sarebbe stato in grado in quell'occasione di presentarci delle proposte sia per quanto riguarda il tetto dalla pubblicità sia per quanto riguarda il canone
E qui su sul letto viene da fare una riflessione sulla crisi vera e propria che poi non solo investe la RAI ma che investe la stessa commissione di vigilanza
La quale Commissione di vigilanza
Non e in grado in nessun modo di recitare la funzione e il ruolo che la legge stabilisce
E qui concorrono due ordini di ragioni da un lato c'è un ritardo legislativo la situazione non è più quella nella quale era sorta la Commissione di vigilanza
Vecchia legge di riforma
La stazione cambiata non c'è più il monopolio del servizio pubblico siamo nel suo tono molto diversa evidentemente c'è un problema di andare anche a una legge nuova che regoli la stessa autorità parlamentare che deve occuparsi della televisione della radio radiofonica
Però c'è anche un'altra questione che non eletti tipo legislativo ma che riguarda il comportamento alla maggioranza cioè e la commissione viene anche svuotata dei suoi poteri
Non può assolvere al ruolo che le ha affidato per il comportamento dalla maggioranza
Noi
Tanto il fatto che si va a febbraio a discutere e a decine del canone quando la commissione RAI FIEG già da mesi aveva predisposto una proposta
Secondo il canone e il calo nella in fatto di chiedere e avere un parere della cui sei visionato appunto a febbraio già introduce anche un elemento molto negativo perché noi siamo contrari all'aumento del canone ma anche quando l'aumento del canone fosse stato approvato ma voi capite che un conto è approvarlo prima della fine dell'anno e un conto è approvato a febbraio fino alla fine dell'anno quando
Gli abbonati non hanno ancora pagato il canone un conto è approvato a febbraio con la Putignano già pagato e dovrà essere chiamati non si connota prima ora se la Commissione di vigilanza una retata messi in condizioni di decidere in tempo
Sia per quanto riguarda la pubblicità sia per quanto riguarda il grano e qui il problema tutto intero del fatto che la maggioranza non è stato in grado di esprimono accorto
Ma qui ecco interviene subito un altro ragionamento ma la maggioranza e poi l'obbligatorio che la commissione si unì soltanto quando la maggioranza raggiunto un accordo diciamo di no anziché certe decisioni devono essere prese e proprio sulla base di verifiche di indagini gli approfondimenti che la Commissione di vigilanza deve fare per potere poi giungere a ragion veduta ad assumere le decisioni necessarie
Questo vale in particolar modo per il canone e noi qui nelle rientra in un progetto di decisione per quanto riguarda il tetto pubblicitario due pensavamo che eravamo favorevoli alla da applicare l'accordo Rai che si Eger
Però comprendendo dei settecentotrentuno miliardi anche le sponsorizzazioni quindi di fatto dando un taglio di circa ventidue miliardi rispetto alle
Proposte approvate
E per quanto riguarda appunto il cavallo che dicevamo che l'accusa di vigilanza non è in grado nemmeno di pronunciarsi perché non ne sono dato non è dato di conoscere i dati del bilancio ed su che cosa è basata la richiesta di di aumento da quali esigenze nasce questa richiesta che la direzione della RAI a ha presentato finirà Commissione di vigilanza future
Poteva essere messi in condizione di lavorare conoscendo i problemi
E ambiente essendo dopo fornito di tutte le informazioni necessarie per poi assumere gli orientamenti necessari
Qui una prima questione che noi eccolo qua vogliamo richiamare l'attenzione e proprio questo della crisi anche della Commissione di vigilanza e ripeto e critiche
Nasce da un lato ha un ritardo legislativo ma chi compie puramente lasci da comportamenti della maggioranza che ritengono di dover decidere cominci a Veltroni in una casa privata
Quali sono gli orientamenti le decisioni da adottare e poi portarle lì con colpi di maggioranza farle passare senza che la commissione abbia la possibilità di un reale confronto e approfondimento e questa diciamo una prima questione
Ed è da questa poi nasce appunto la nostra decisione di portare lì delle decisioni in assenza di proposte della della maggioranza e le decisioni che avevamo ci proponevamo di sottoporre alla commissione di vigilanza il ventinove di gennaio le ripresenteremo pari pari domani quando appunto chiederemo per quanto riguarda il tetto dalla pubblicità
Che il tetto sia di settecentotrentuno miliardi comprese le sponsorizzazioni e per quanto riguarda il canone che la commissione non prego decida nulla non esprima nessun parere fintanto che non sono stati forniti alla commissione i dati fondamentale della gestione della della RAI
E qui a questo proposito io vorrei soltanto dire pochissime cose ma per spiegare un po'il nostro comportamento in otto tesori come vi è noto il diretti a direttore generale della RAI ha chiesto attraverso il suo direttore Agnes di a vere
Rispetto all'anno scorso l'ottantasei nell'ottantasette duecentoventi miliardi più
Di entrate
Parte con l'aumento del canone e parte con l'aumento del tetto dalla pubblicità
La colora la maggioranza di cui hanno parlato i giornali
Parlano di un raccordo che prevederebbe
Un aumento un un aumento di entrate col calo di centoquaranta miliardi e di cinquanta miliardi con l'innalzamento del tetto la pubblicità in totale centonovanta miliardi
Trenta in meno di quelle che chiede anch'esso
Ora non tocca a noi evidentemente toccano evidentemente
Contrapporre alle richieste di Iaia su una proposta di bilancio tocca la direzione generale prepararlo Toto così ho ravvisato discuterlo membri della guida di vigilanza possono tutto più chiedere appunto di poter elaborare i propri indirizzi conoscendo tutti i dati di fatto su quali questi diritti devono nascere ora da pochi dati dottor possesso
Che dove troviamo largamente infondata la pretesa tesa di anni di avere duecentoventi miliardi in più di entrate
E pensiamo che si debba e si possa lavorare sia sul versante delle entrate
Equivale turgori diceva Veltroni
In particolare col recupero per evasione ma anche sul versante dell'uscita
A me hanno colpito tornando occuparmi di queste queste della RAI dopo molti anni che non me ne occupavo che mi hanno colpito alcuni dati ad esempio il primo dato che mi ha colpito è stato quello delle consociate collegate RAI
Mi ricordo dieci anni fa con un gruppo di queste cose che il problema i tempi di Paolo Grassi e di Glisenti era stato posto in questi termini che le consociate o si risuonavano o si eliminavano la stessa Chieri
Ci passava gestioni di altri suoi se lo sharing alle vi sarà l'affidamento
Sono passati dieci anni e già ormai da anni questo settore avrebbe dovuto essere risanato a me colpisce un dato che nel settantasei la la RAI aveva crediti verso le consociate le controllate le collegate di nove miliardi
E mezzo
Questi nove miliardi e mezzo invece di sparire dal bilancio della RAI sono saliti saliti saliti validi per arrivare nell'ottantadue a quindici a dista più di diciassette dell'ottantatré a ventidue dall'ottantaquattro ventitré euro nel mille novecentottantacinque
E Fonit Cetra e la stessa facile continuano a pesare sui bilanci RAI ecco qui già tutto un settore su quale si potrebbe utilmente operare per determinare diciamo un risanamento da tempo richiesto che non si capisce perché non sia avvenuto una secondo dato che mi ha colpito molto
Quello
Dei diritti d'autore
Ora come molti di voi è certamente noto l'accordo tra la RAI e lasciare assoluta per i diritti d'autore
Ha un col suo articolo trentadue
Che stabilisce le condizioni di miglior favore cosa vuol dire
Dice questo articolo trentadue che la SIAE si impegna a non concedere a terzi autorizzazione a scopo di diffusione radiofonica televisiva condizioni più favorevoli di quelle convenute con il presente accordo tenuto conto di ogni donna elemento di comparazione eccetera eccetera
La RAI avrà diritto all'immediata applicazione delle tua trattamento di miglior favore che lasciai praticate da altri enti o società e così via
Ora questa se la RAI avesse preteso e non si capisce perché non l'abbia fatto il rispetto della clausola di maggior favore noi avremmo avuto questo situazione
Che nel mille novecentottantatré la RAI avrebbe pagato a lasciare sette miliardi invece ne ha pagati quarantuno
Che nell'ottantaquattro pagato sette miliardi e mezzo invece ne ha pagati quarantasei
Che nell'ottantacinque aveva tratto venti miliardi invece ne ha pagati quarantanove
Se la RAI avesse preteso l'applicazione la causa diviso favore che è quella che
Cioè mettersi condizioni che non applicate più dalla c'era Berlusconi privati
Non ho avuto quindi un risparmio di trentaquattro miliardi e l'ottantatré di trentanove virgola quattro miliardi all'ottantaquattro di ventinove miliardi Nell ottantacinque in totale centododici virgola quattro miliardi in tre anni
Cui vanno aggiunti
Da con non meno di sessanta miliardi Nell ottantasei caro su
E circa cinquanta i miliardi del pregresso dell'ottantatré in totale nel giro di pochi anni si sarebbero risparmiati duecentoventidue virgola quattro biliardi
Mi pare che in questo giro di diciamo parlano sole e noi non abbiamo davvero avuto allo stato dei fatti nessuna spiegazione del perché la RAI non abbia preteso l'applicazione
De questo articolo trentadue appunto la clausola di miglior favore
Quindi
Senza aver la pretesa perché ripeto non è compito nostro di
Disegnare un bilancio un ipotetico bilancio della RAI sia sul versante delle entrate che dell'uscita tuttavia ci sembra che
Nel momento in cui la maggioranza si orienta attraverso l'aumento del canone e attraverso l'incremento da pubblicità dare centonovanta miliardi in più alla RAI
Noi vediamo che non sarebbe molto difficile
Lavorando sia sul versante delle targhe delle uscite trovare una somma di questo ittita
Tanto che noi proponiamo che invece di cinquanta miliardi in più di pubblicità la RAI ne avrà sessantatré più
Nel momento in cui proprio settecentotrentuno miliardi proponiamo una maggiore entrata di oltre i tredici miliardi in più rispetto alla proposta
Si conosce della maggioranza
Per lasciare proponiamo che si pretenda l'applicazione alla causa di maggior favore andando a un risparmio di circa quaranta e quaranta e sessanta miliardi mettiamo pure soltanto le di quaranta miliardi
Per l'ottantasei
Consociate e attività commerciali che qui noi vediamo che senza difficoltà purché si voglia applicare una politica rigorosa in questo campo si potrebbe andare a ridurre di dieci miliardi in uscita incrementare i dieci miliardi l'entrata e qui quindi con una somma più di complessiva di venti miliardi
Recupero dell'evasione
Chi fa di cui parla Veltroni sono sono molto significative persino appunto dei duecento e trecento miliardi
Sarebbe un'ipotesi del tutto astratta velleitarie pensare di poter recuperare tutta questa cifra in un anno però una lotta contro l'evasione prevediamo che potrebbe
Dare
Diciamo quanto venti per cento tre cinquanta miliardi cinquanta miliardi cinquanta miliardi solo l'ipotesi realistica
Purché sì facciamo un'azione ben concordata tra finanza RAI e così via per ciò insieme politica di condizione insieme anche repressiva
Si poteva arrivare recupero di questi cinquanta miliardi
Non solo
Ma noi vediamo che il governo
Ha nei confronti della RAI un debiti per circa centocinquanta miliardi
Tanto si pretura col che l'aumento del canone
Credo che Michel siano tutti voi non va tutto alla RAI ma un trenta per cento viene incamerato dal fisco viene cambiato il fisco e ora non siete perché in una situazione come questa per tutte le ragioni che Veltroni ha portato avete presenti
Non si possono se la RAI ha davvero bisogno di maggiori entrate alleggerire il carico fiscale la percentuale che va al fisco lasciare quindi senza aumentare il canone una maggiore quota
Riscosso alla all'azienda e poi questi debiti che hanno lo Stato nei confronti della RAI che derivano da diverse ragione da diversi servizi che fa la RAI e così via
Centocinquanta mila lire chi vogliamo mettere in conto di recuperarne la metà
Sesto settanta ottanta miliardi che anche questa ipotesi realistica se comprende benissimo in questa cifra anche un alleggerimento della percentuale che va al fisco
Infine
E noi lo vediamo perché per quanto riguarda i il gli investimenti la Rai non debba entrare e nel piano generale delle telecomunicazioni che quindi con fondi di dotazione adeguati per fare investimenti nel momento in cui la RAI i suoi investimenti sono investimenti che concorrano
Non soltanto a migliorare
Le capacità di essere ricevuto le sue
Trasmissioni televisive e radiofoniche ma interviene anche a migliorare il sistema nazionale delle telecomunicazioni
Ora queste cifre questi esempi diciamo io questi voglio dare a queste cifre arrivato punto sul valore di esempi indicativi indicano che esistono i margini
Per risanare il bilancio della Rai senza dare
Sente tale sul terreno al quale invitava Agnes cui sulla sua richiesta di duecento e venti miliardi di aumento delle entrate
Ci sono questi margini
Io
Poi non voglio diciamo entrare nel merito di cifre
Che restano tuttora misteriose e che riguardano il bilancio della RAI pensiamo solo questa questione degli appalti e non si riesce a capire a sapere quanto si spende per gli appalti
Perché che le cifre che si salta la cifra di quattrocento miliardi e ottocento miliardi che sono il sapere qual è la cifra perché nel bilancio poi quello si spende per gli appalti entro sotto varie voci per cui è difficile se non impossibile
Do soltanto per i membri della cultura di vigilanza ma forse per gli stessi membri del consiglio di amministrazione sapere davvero quanto sia la spesa reale che vari reti fanno per per gli a parte che qui si spende in ogni caso troppo è stato detto da più parti è stato detto anche dall'interno dell'azienda e qui anche qui si può basterebbe utilmente intervenire utilmente intervenire
Quindi mi sembra che la nostra linea contro l'aumento del canone abbia come proprio supporto cento ragioni cento motivi validi per essere sostenuta e difesa
Quello che noi diciamo e concludo con queste sono non
Si può andare avanti con questa idea che il bilancio della RAI si fa a piè di lista cioè il direttore si presenta e dice ma io ho bisogno di duecentoventi miliardi più perché ho questo è speso e noi siamo tenuti a darglieli o ma intanto il tetto o soprattutto vantando il canone
E poi qui apro una piccola parentesi tenga conto che poi l'aumento del canone che si configura nel momento in cui si abbassa il tetto concordato da parte della maggioranza tra RAI e fieri e lo si abbassa di circa tre trenta quaranta miliardi credo vada via
Mentre si aumenta il Canone beh
La riduzione del tetto perché la si fa si fa la riduzione del tetto per consentire alle private per
Una maggiore fetta di Spoleto la predisposizione della torta della pubblicità
Ma nel momento in cui si riduce il tetto della RAI la sua possibilità quindi di
Liberi di più
E la si compensa con l'aumento del canone in realtà quell'aumento del canone è un cannone che spara alle private
Sto imparando tutto toccante stanza perché se la RAI potesse stare liberamente sul mercato con la pubblicità di acuire le molto di più del tetto previsto
A quel punto l'avevi sogno del canone il canone interviene per dare la RAI qualche cosa che si vuole dare
Colta abbassando il tetto al sistema delle delle private tele questa anche una ragione in più per dire di no diciamo così all'aumento Roberto Vecchioni ma dicevo non si può andare avanti con una situazione alla quale appunto si
Accede alle richieste della RAI rispondendo sulla base di fatto si fa un elenco
Di esigenze il direttore generale la Commissione di vigilanza esprime un parere favorevole all'aumento il Governo lo approva così così dolci può e non si deve andare andare avanti i bilanci dei ritorna in Italia mi fa più nessuno lo si lega all'IRI questa possibilità e le sue aziende di fare i bilanci e spirito e all'IMI si va verso un suo risanamento anche punto negando questo
Si nega ai comuni la possibilità di fare i bilanci a piè di lista e voi sapete la finanza locale come ormai è regolata
Ed è non è accettabile che quello che non vale più per tutte le aziende perdono viale per gli enti locali Comuni Province Regioni debba continuare a valere per la RAI la RAI sta sul mercato deve stare sul mercato ormai in concorrenza con le private
Devi avere un bilancio in tensione facciamolo cioè un bilancio intenzione sia per quanto riguarda il versante della tale per quanto riguarda il versante delle uscite e avendo un bilancio in tensione la Rai è in grado in condizione di non chiedere appunto quello che oggi invece viene richiesto un aumento del canone così pesante quale quello che sottoposto alla nostra
Approvazione nella riunione di domani sempre che questo finito che la riunione di domani ci sarà perché oggi sto si riunisce ancora una volta la maggioranza e dovrebbe confermare un accordo se non lo confermerà ci troveremo ancora una volta di fronte all'impossibilità di prendere qualunque decisione
Bene allora io non so se conferma richiesta di
La ripetizione di fine
Settantasette l'ottantuno per cento rispondeva Ricci ottantadue del sessantanove per cento
Ottantasei il cinquantasei per cento
Invece in disaccordo sulla rispondevano di no
Nel settantasette diciotto virgola quattro
Nell'ottantadue il trenta virgola sei
Nell'ottantasei il quarantatré virgola tre forse diciamo i due dati che Messi vicini rendono più chiaro il discorso è che nel settantasette l'ottantuno per cento diceva che si il diciotto virgola quattro no nell'ottantasei il cinquantasei dice di sì quarantatré virgola tre no quindi diciamo la forbice si fortemente ridotta quasi dimezzata bene
Allora domande alle quali rispondere modo di rispondere ai compagni Massimo D'Alema della segreteria del partito
Guastalla diaria
No vitali boh contraddittorio da una parte c'è una campagna di massa di disobbedienza civile anche se magari non organizzata visto che dopo la riforma Rai la gente credeva nella necessità di pagare il canone oggi non ci crede quasi più
Quindi una campagna per il recupero dei crediti non potrebbe essere un po'controproducente non potrebbe generare confusione sostanza richiedete alla gente che non paga il calo di pagare il canone per una RAI che sempre più omologata ai grandi network e che non fornisce una dico che diciamo sì un modulo molto differente da quello dei grandi network che si basano solo sulla pubblicità più
Questa chiesto d'Alema
Innanzitutto mi pare l'oggetto fondamentale di questa conferenza stampa sia che noi chiediamo che non si aumenti il canone nonché chiediamo di pagarle
Vediamo che non sementi anch'Carone per tutte le ragioni che sono state dette
è evidente che c'è un problema di equità perché e mi si consenta diciamo siccome questo argomento è stato usato cioè bisogna aumentare il canone perché c'è l'evasione stato autorevolmente usato
è la teorizzazione del massimo dell'iniquità insomma se quei poveretti che parlano devono essere puniti dallo stato
C'è un problema di equità dei cittadini
Non è che il Partito comunista si propone di fare una campagna perché si paghi il canone
Questa campagna deve fare la RAI ce la deve fare soprattutto offrendo ai cittadini un servizio che ricostruisca quel rapporto di fiducia e quella senso di appartenenza del fatto che i cittadini paghino
Nella consapevolezza di ottenere un servizio pubblico noi chiediamo alla RAI di fare questo
E di fare una campagna che investe anche la qualità della sua programmazione questo è il senso della nostra iniziativa ma d'altro canto c'è anche ben presente ci sono ben presenti quelle ragioni di equità che secondo me rendono del tutto insostenibile il ragionamento che siccome ci sono gli evasori bisogna tartassare quelli che pagano credo che uno Stato che si presenta ai cittadini con argomenti di questo genere
Merita di essere considerata come molti italiani purtroppo considerano lo Stato italiano
Altre domande creda a Zico redassero mi pare un'altra contraddizione mi pare di riscattarlo in questo che voi ha detto siamo contrari all'eccessiva proliferazione pubblici pubblicitaria però al tempo stesso mentre siete contrari all'aumento del canone accettate unicamente di altri tredici miliardi del tetto quindi senza così il tetto corrisponda una proliferazione indiscriminata con tredici mila dentro sarà ancora di più il furto quello io su questo vorrei rispondere molto chiaramente perché non mi pare vi sia una contraddizione in questo senso che noi facciamo la seguente proposta che vi sia una rispetto della con dove si era stabilito tra le partenze dei Commissione Parlamento presso la sotto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio tra FIEG che vari diciamo interlocutori al settore informativo
Questo che cosa significa significa che noi pensiamo lo ha detto Quercioli dovevo detto anche un'introduzione che le sponsorizzazioni nella forma impropria debba essere debbano essere abolite e che invece debba esserci una presenza della pubblicità tabellare cioè degli spot il che chiama la RAI ad avere una articolazione della propria presenza nel mercato che tenga conto delle due esigenze che ispirano diciamo la nostra visione del servizio pubblico e cioè competitività e identità di servizio pubblico
Noi crediamo che questa scelta non potrebbe far altro che rafforzare il servizio pubblico
E quindi anche la definizione di sbarramenti a forme di intrusione pubblicitaria diverso dalla pubblicità tabellare potrebbero avere anche come effetto quello di rialzare
Le tariffe che esistono nel sistema televisivo per ciò che riguarda l'offerta pubblicitaria che come voi sapete è un'offerta pubblicitaria che per la logica della concorrenza tra pubblico e privato per l'assenza di ogni forma di norma
IVA si svolge oggi a prezzi stracciati per la logica delle degli sconti delle offerte speciale dei regali degli spazi gratis il mercato televisivo italiano è in una condizione ancora di non totale espansione e quindi ci sono due mercati uno reale e quello che invece si è determinato per affetto il prefetto di questa concorrenza esasperante quindi non c'è alcuna contraddizione e noi vogliamo che la pur mi cita sia pubblicità riconoscibile cioè siano spot pubblicitari vogliamo che non ci siano altre forme di presenza pubblicitaria spuria in un servizio pubblico e vogliamo contribuire anche per questa parte
Ad una regolazione complessiva tra pubblico e privato di un mercato pubblicitario che oggi ancora una condizione di anarchia
Insolita azioni ne chiediamo l'abolizione delle sponsorizzazioni se non quelle che diciamo storicamente sono determinate la nostra delibera dice la Commissione parlamentare per l'indirizzo e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi delibera il tetto massimo gli introiti pubblicitari della RAI per il mio centottantasette nella misura definita dall'accordo figlio cupa RAI eccetera intendendosi il suddetto importo comprensivo degli introiti per sponsorizzazioni non rientrano nel conteggio del tetto indicato gli annunci promozione riguardanti le attività della Società del Gruppo Rai si riserva di emana are in materia messaggi pubblicitari dalla RAI un apposito indirizzo al fine di salvaguardare la specifica natura l'identità e l'immagine di servizio pubblico che la concessionaria
Noi vogliamo in sostanza dire che mentre deve essere consentito che vi siano in apertura e in chiusura di programmi dei messaggi pubblicitari quello tradizionale storico della Kultur
Radiofonica e televisiva e tutti noi gliela stock di Trieste l'invita all'ascolto di tutto il calcio minuto per minuto non siamo dell'idea che un servizio pubblico posso avere la Standa con
Gli assalti degli espropri proletari alla alla conquista della pelliccia perduta ne posso avere Trussardi che
Determina le sceneggiature dei telefilm me ne posso avere le interruzioni pubblicitarie i telegiornali mi sembra una posizione molto chiare mi sembra in sintonia con
Voglio dire non se ne dovrebbe neanche discutere quando si parla di un servizio pubblico dal fatto che ci sono dei limiti ed i confini entro i quali il servizio pubblico si deve arrestare se vuole legittimamente anche aspirare da vere non già l'aumento ma anche il cannone che c'è
Diaconale il giornale non sapere come si pone il Partito comunista nei confronti del problema delle nomine che sembra debba essere sbloccato proprio dal suo varo dell'aumento del tetto pubblicitario del campo D'Alema
Intanto diciamo queste è uno strano collegamento queste
Tra le nomine e queste questioni sono relative al funzionamento dell'azienda dal suo finanziamento ma noi per quanto riguarda le nomine abbiamo una posizione che nota non abbiamo nessuna da giorno di buttarla noi riteniamo che
Sia
Urgente dare all'azienda un assetto che le consenta di funzionare
Riteniamo che si debba nella scelta delle persone chiamate a ricoprire questo incarico e seguire un criterio di professionalità
Di
I qualità siamo contrari lo voglio dire con chiarezza perché si annuncia o comunque c'è il pericolo di qualcosa di questo genere
A che queste nomine vengano fatte sulla base di quei criteri spartitorie diciamo che furono
Che hanno trovato larga applicazione in questi anni
Che ebbero una loro data storica impara nel settembre ottanta diciamo di appartenenza di reti e testate e a determinate aree politiche
Di governo ovviamente un'operazione di questo tipo qualora venisse tentare da sarebbe così grave da mettere in discussione qualcosa di molto serio Porto fra
I cittadini e la RAI e anche nel rapporto fra una grande forza politica di opposizione quale noi siamo e l'azienda pubblica questa nostra preoccupazione deve essere molto chiara la voglio richiamare qui io adesso non voglio annunciare quello che noi potremmo fare ma certo devono sapere i partiti di maggior anzi è in primo luogo
E gli amministratori della RAI il presidente della RAI il direttore generale che noi non siamo disposti a tu
Le rare operazioni di quel tipo che porterebbero a punti di rottura diciamo
Una situazione già
Molto tesa e delicata quale quella che abbiamo esposto qui
Aggiungo anche che sarebbe interessante sentire l'opinione dei partiti che oggi si recheranno alle tre e mezzo per sapere se discutono solamente di calore di pubblicità fosse invece nella tratta di
Sul caro una pubblicità non c'entrino anche cose che non ci devono entrare tanto meno devono entrare in una sede che riguarda i partiti politici parti di emergenza
Altre cose
Ci sono altre domande
Sì
Tre questioni
Allora se non ci sono altre questioni ma
Come nelle riunioni bisogna fare sempre una specie di esita esce in prima sì conclude
è una conferenza stampa comunque
Se non ci sono altre questioni avevano e vi ringraziamo dell'
Partecipazione avete anche inteso che questa conferenza stampa dal punto di vista
Delle nostre posizioni il valore e anche di un'indicazione diciamo che sviluppa in avanti tutto nostro giuramento che contiene anche un'asprezza di denuncia di quella che abbiamo chiamato la crisi della RAI
Che si presenta nei termini che a noi sembrano corrispondere allo stato attuale del servizio pubblico radiotelevisivo comunque vi ringraziamo fare partecipato a questo nostro incontro
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