23º Congresso Nazionale della Fiom - Cgil (Federazione italiana operai metallurgici) (Presso il Palazzetto dello sport, dal 3 al 5 giugno 2004)

No venti anni esitava e a si prepari ad Asmara Barona dalla Francia poniamo
Spero di poter dare un contributo a questo congresso nazionale della FIOM con un intervento che sia degno della mozione che ho rappresentato nelle assemblee che ottenuto
Credo personalmente né che si sia avviato un percorso di reversibile per la FIOM
Assieme alla FIOM per la nostra Confederazione generale italiana del lavoro
Un percorso che porta con sé quei geni che abbiamo
Un partica con impegno
Trasmesso
Nelle nostre assemblee congressuali
Autonomia indipendenza
Democrazia
Valori che si rivelano sempre più necessari per l'attività sindacale
E per ricordare le parole che utilizzava Claudio Sabattini
Sindacato significa per come la vedeva lui per come la vedo anch'io
Significa con giustizia
E questo è ciò che cerchiamo di fare giorno per giorno
I superare i soprusi di vincere le ingiustizie
Di conquistare nuove e migliori condizioni per i lavoratori
In una fase come quella attuale
Con un grande sforzo un grande impegno stiamo difendendo ciò che un valore
Per tutti noi
Il valore del contratto della contrattazione che stiamo lentamente riconquistando
La stagione della concertazione sia tolto
Dalle mani
Una parte di quello che è il nostro mestiere
E il nostro mestiere ci tengo a ribadirlo non è il conflitto nostro mestiere anzi la nostra missione
Credo che sia quella appunto di migliorare le condizioni dei lavoratori per migliorare le condizioni di una lui bisogna costruire innanzitutto la possibilità di contrattare
E questa possibilità ce la stiamo ricostruendo con tante esperienze che proprio in questi giorni trovano testimonianza
Credo che dobbiamo un grande debito di gratitudine
Ai lavoratori di metri
Che per tanti anni hanno subito
Nel silenzio
Condizioni atroci di lavoro
E Dina agibilità sindacale
Comunque i delegati
Che si impegnavano e che venivano licenziati e cacciati fuori dalla
Credo che dobbiamo ringraziare i lavoratori di Fincantieri che ci hanno portato un grande contributo è un'esperienza in più da trasmettere anche nelle nostre vertenze ne dovremo aprire
Per la contrattazione di secondo livello
E che portino con sé i contenuti del pre contratto perché questo è ciò che dobbiamo fare
Far sì che la legge trenta non faccia il proprio ingresso nei luoghi di lavoro
Far sì che il salario corrente torni nelle tasche dei lavoratori
E da troppo tempo vedono erosa la loro busta paga
Credo che questo cammino
E ha trovato il suo avvio nell'ultimo congresso
Del della nostra FIOM
Debba continuare
Debba continuare
Per ridare appunto valore al lavoro valore e dignità al lavoro
C'è una filosofia che ormai Imperia nella nostra società e che ormai è permeata anche in gran parte di quelle forze politiche che intenderebbero rappresentare
A questo punto non so più a che titolo il mondo dei lavoratori
La filosofia che vede la centralità dell'impresa ormai come elemento di sviluppo e non più la centralità del lavoro come imprese riconosciuto all'articolo uno della nostra Costituzione
Dobbiamo vincere
Questa battaglia che è una battaglia mediatica
Che è una battaglia culturale
Dobbiamo vincere la logica dell'opportunità
Così come qualcuno invece continua a propinare
Per ritornare alla filosofia dei diritti dove le opportunità
Sono rappresentate da una condizione di pochi
E dove i diritti sono rappresentate appunto dalle esigibilità per tutti
Di condizioni di vita e di lavoro per quanto ci riguarda
Credo che se si volesse fare un parallelismo
Questo modello di contrattazione decentrata che ci viene proposto anche con il modello
In qualche modo artigiano che è passato
Pochi mesi orsono rappresenti
Rappresenti appunto una logica che non ci appartiene
La logica dei diritti è rappresentata invece da dalla contrattazione nazionale dal suo rafforzamento
Ed è questa la traccia che noi dobbiamo seguire
Dobbiamo evitare che si scatenino nuovi conflitti tra l'esercito dei lavoratori di riserva
E quello dei lavoratori stabilmente occupati
Dobbiamo impedire che si apra uno scontro interno al mondo del lavoro perché questo è il rischio che abbiamo di fronte
Per impedire questo bisogna che ognuno reciti la propria parte
La FIOM e la CGIL vedo lo stiamo facendo
Credo che noi lo abbiamo fatto in modo dignitoso andando a rappresentare appunto nelle assemblee
Anche se ciò di cui il sindacato e la FIOM ha bisogno una legge sulla rappresentanza che qualcuno ha dimenticato nel cassetto
Nel governo precedente a quello di Berlusconi
L'abrogazione della legge trenta
Che appunto rappresenta lo scempio per il mondo del lavoro per i lavoratori
E per la loro condizione
Credo che debba essere chiaro
Che noi non teniamo ad essere riferimento politico di questo o di quel partito
Domando però
E questa è una domanda che credo in molti ci cominciamo a porre se qualche partito vuole essere riferimento dei lavoratori
Perché questo
è un problema credo
Che si fonda
è un problema che si pone soprattutto per noi che con le la nostra vita con la nostra attività
Cerchiamo di migliorare le condizioni dei lavoratori
Credo che ciò che abbiamo compiuto i passi che abbiamo compiuto
Da un po'di tempo a questa parte vadano nella giusta direzione
Ma il nostro cammino
Trova molti ostacoli di fronte a sé
Con delle particolarità che vanno poste al centro della nostra attenzione
Abbiamo di fronte a noi
La continuità dell'azione della privatizzazione di tutto ciò che è rimasto di proprietà
Se non dello Stato di partecipazione è stata
La frammentazione cui si sta andando incontro anche per ciò che riguarda Finmeccanica
Con la nascita di Finmeccanica due con lo spezzatino che ormai eh già in atto con la messa in vendita
Di alcune delle aziende che a nostro avviso sono strategiche per lo sviluppo del Paese
Credo che rappresenti di fatto
Uno dei nuovi problemi che noi ci dobbiamo porre
Credo che interi settori di lavoratori che storicamente hanno contribuito alla vita
E al lavoro della FIOM
Sia siano oggi messi nuovamente in discussione
E quando parliamo di lavoratori io voglio fare un cenno
A a quei lavoratori del settore delle stalle azioni telefoniche
Che vivono una crisi del loro settore
Che è dovuta hai fatto che tele come sia stata privatizzata
E la privatizzazione di Telecom ha generato di fatto una partita di giro e farsi che l'utilizzo della cassa integrazione l'utilizzo del lavoro nero l'utilizzo della mobilità per quelle impresa le quali sono stati tagliati
Sono stati tagliati di appalti sono stati tagliati i volumi economici degli appalti
Trovino una crisi profonda di fronte
Di fronte a sì
Questo provoca un fatto è un dato
Che Telecom oggi sta lavorando con i quattrini dell'INPS
E questo credo che sia scandaloso
Vince sta pagando di fatto Telecom e questo deve finire
Perché
è una situazione questa indegna di un Paese
Il compagno Tronchetti Provera sarebbe bene che cominciasse a mettere in conto anche questo tra i suoi prossimi problemi
Credo che le indicazioni date nella relazione rispetto alla casa di resistenza siano utili
Ad un percorso che deve essere rinnovato
Debba essere rinnovato e debba trovare un contributo che viene direttamente dalla delega dei lavoratori iscritti alla FIOM
Credo infine
Che non è non debba sfuggire un elemento per ciò che riguarda le trattenute lavoratori vengono fatte per il fondo Cometa
Commenta così come fondati così come ecco per lavoro
Sono fondi di previdenza complementare per i lavoratori
A cui
Grazie al silenzio assenso probabilmente saranno conferiti nuove risorse
Nei prossimi anni la domanda che ci dobbiamo porre una domanda di natura etica
Questi quattrini come vanno a essere investiti
Ci sono banche che sappiamo bene
Utilizzano utilizzano questi quattrini
Utilizzano questi quattrini
Per commerciare in armi e di fatto poi favorire i conflitti nel mondo
Compiti che poi ci toccano da vicino
Credo che debba essere un'indicazione che viene da questo congresso
Il fatto che i quattrini dei lavoratori versano non servano a speculazioni di natura finanziaria che poi mettono sulla strada gli stessi lavoratori
E che questi quattrini non debbano servire a finanziare conflitti qua e là per il mondo
Credo che ci aspetti un lungo cammino
Un cammino difficile
Un cammino che con valore e dignità
Faremo insieme veniamo da lontano lo sappiamo andremo e andiamo lontano grazie
Grazie
Adesso Verona Waldemar
Della Fiamma di Cuneo si prepari Santa mai si Roberta
Ma questo congresso aveva un compito era quello di misurare la condivisione della nostra strategia
Da parte dei nostri iscritti
Ma e il risultato matematico credo non lascia dubbi di interpretazione
Tuttavia io resto convinto che la nostra discussione
Doveva e poteva essere migliore
No abbiamo scavato a fondo del malessere che serpeggia nelle nostre fabbriche
Le due mozioni si sono confrontate su di un piano organizzativo imparai
Il collegamento tra la mozione i gruppi dirigenti
Non ha liberato a mio modo di vedere a sufficienza la discussione
Credo infatti
Che sei tiara la condivisione direi unanime da parte dei nostri iscritti
Sull'analisi dei problemi
Che abbiamo da affrontare
In particolare quello che riguarda la politica industriale
La lotta alla precarietà la difesa dei diritti il miglioramento delle condizioni economiche sei chiaro tutto questo i nostri iscritti mi pare che sia meno esplicita la strategia
Ero raggiungere gli obiettivi
Nel senso che la discussione dei congressi di base si è un po'a Renata sul fatto che noi avevamo abbiamo ragione e questo è un fatto importante ma io credo non sufficiente a meno che qualcuno pensi che la lotta sia un fine e non un mezzo
I lavoratori sono disposti a lottare
Ma chiedono obiettivi chiari e praticabili
E possibilmente obiettivi unitari
Per questo io ho apprezzato le proposte che noto segretario avanzato sulla questione della democrazia
La porta è stata aperta e auspico che sapremo arrivare ad un risultato positivo
Io provengo da un'azienda dove da mesi
In atto una lotta dura una lotta unitaria
Per impedire
Che è una multinazionale francese l'altro comma privi la ferroviaria
Di Savigliano mai meglio dire privi il Paese
Di una tecnologia importante l'archeologia
Ferroviaria tra le migliori al mondo
Parlo del Pendolino un treno nato progettato costruito Affari Viaro
Che rischiamo in futuro di dov'era acquistare all'estero
Ora noi dobbiamo dire che questa logica
Non può più andava bene
Il governo non può stare alla finestra
Occorre una politica che arresti il declino industriale del nostro Paese e per quel che riguarda il settore del materiale rotabile lo ricaviamo devo occorra rimettere in piedi una proposta
Unifichi e dia valore al sistema del nostro Paese che fa perno sicuramente sulla ferrovia aria sul gruppo Breda
Ai suoi altre aziende del del polo ferroviario
E credo che su questa questione sia importante ecco capire il ruolo della Finmeccanica su questa su questo importante settore io considero strategico per il Paese
Per quel che riguarda la questione contrattuale è sicuramente quella che ha avuto maggior peso nella discussione dei nostri congressi di base
è forte la volontà di un riscatto dopo gli accordi separati
è forte la convenzione che il peso del contratto nazionale vada mantenuto e rafforzato
E forte l'aspettativa nelle fabbriche la risposta salariale alta e concreta
Ma dalle assemblee di Fabre che è venuto fuori in modo altrettanto chiaro secondo il mio punto di vista che il sindacato deve agire su tutte quelle questioni che riguardano la vita dei lavoratori e che vanno ben oltre il contratto nazionale
La questione del fisco i prezzi lo stato sociale i lavoratori ci chiedono di avere una politica e non di rincorrere di volta in volta uno di questi problemi mi appassiona poco sapere se chiamiamo a reo Cuesta politica dei redditi o altrove
Mi interessa sapere che i lavoratori si chiedono di rappresentarli e di tutelarli anche su questo versante il contratto nazionale e importante ma non basta
Nessuno di noi pensa
Ad una ripetizione automatica del ventitré luglio
Ma penso sia utile
Necessario ricostruire un nuovo sistema di regole che ci permetta di tutelare i lavoratori al meglio anche rispetto ai problemi che va be'i riguardano al di fuori della fabbrica grazie
Allora adesso c'è Roberto Zanni Tomasi
Si prepari Sabina Petrucci
Compagni
Un saluto a tutti voi da parte di Padova del Veneto
Un ringraziamento per questa partecipazione volevo dire una cosa non ho nulla di preparato la prima volta che partecipò a questa a questa riunione nazionale a questo congresso ai congressi della FIOM
Tre anni fa non conoscevo neppure l'organizzazione sindacale mi son trovato qua
Vi voglio portare soltanto un esperienza di carattere locale che ha a che fare non solo con mezzi anche a fare di più di metri da noi c'era un lager tedesco provengo da un'azienda del Veneto da quel triangolo bianco
Dell'esperienza imprenditoriale all'avanguardia che oggi sta fallendo
Sta fallendo la sua realtà produttiva proprio perché compagni
Il sindacato non aveva nessuna possibilità di contrattare cose certe di contrattare quindi l'abilità del lavoratore nel luogo
Di lavoro nella stazione di lavoro nelle catene di montaggio ma bensì passava obbligati a un obbligatoriamente il pensiero unico degli industriali
Un bel giorno ci siamo incalzati grazie anche e forse dico grazie anche alla contrattazione concertativa di quei famosi Diop famigerati dieci anni in cui i lavoratori e lo dico esplicitamente i lavoratori entravano delle assemblee
A mezzi addormentati neo Silvana tormentati dieci anni in cura i lavoratori e i sindacalisti non sapendo più fare il Robespierre e questa è la verità
Dopo di quei dieci anni gli imprenditori veneti hanno triplicato il fatturato nel caso della mia azienda
E non tiravano fuori una lira dalle loro tasche per i lavoratori
Eravamo tutti i più deboli tutti più precari
Tutti di merito lavoratori eravamo più merci implicati
Un bel giorno dopo tanto mobbing
Dopo tante lettere di richiamo dopo tanti licenziamenti dopo tanti umiliazioni siamo passati a un'assemblea permanente nella quale
Io non ero neppure delegato sono salito sopra una tavola immensa e ho detto da qui non ci si muove più
Ho chiesto la testa del direttore
E sulla provocazione dello Scià però ho chiesto lo sciacallo retribuito
Abbiamo fatto otto giorni di sciopero eleganti visto compagni ce l'hanno pagato tutta o tutta
Diretta è andato a casa
Licenziato
Abbiamo sorpassato per alcuni aspetti lo dico però poi abbiamo recuperato il terreno in termini di rapporti abbiamo sorpassato anche le sigle sindacali
Questo per dire compagni
Che ascoltando le tesi di Rinaldini
La fiaba c'è
Se era ma era legata prima oggi viziare
Ed è una grande soddisfazione
Perché spalla appieno le persi
Perché per la prima volta compagni
Possiamo dire
Qualcosa in piazza
La teoria della concertazione ha permesso agli imprenditori
Di investire nelle vendite finanziarie è impoverire le famiglie
Io
Prendo mille cento e cinquanta euro moglie casalinga e due figli
Quest'anno ma l'ha fregato l'assegno familiare
Perché ha compiuto diciotto anni
E nello stesso tempo a mia figlia si iscrive all'università quindi i problemi sono tanti sono di più e si moltiplicano
Ma dove vado nel Veneto con mille centocinquanta euro quattro persone da mantenere dove vado
è questa una domanda
Quindi più salario sicuramente ma non è sufficiente
Correranno il rapporto tra il sindacato in fabbrica la politica è importante senza trascurare il fatto che non si può fare sindacato solo attraverso l'idea che sia un mestiere
La mia grande idea e non è un'idea sta nel DNA
Anche il sindacato
Il sindacalista il funzionario
E sicuramente e sicuramente la base la base del funzionario c'è c'è la
Deve averne nel DNA
Quel carico quella responsabilità quella volontà di tutelare gli altri
Di vedere condividere la vita con gli altri
Ma non solo perché sono lavoratori perché sono gli altri e gli altri siamo noi
E quell'elemento di disturbo della società che poi quell'imprenditore vessato orale
Bisogna tagliato fuori bisogna tagliarla uguali
Noi abbiamo il diritto di rivendicare la Società diverso
Contro la guerra
E per un lavoro di riposo
Pensate che volevo nella mia fabbrica un albero per linee di montaggio a voi vi viene arriverà a meno
Per le linee di montaggio
Una contrattazione hanno chiesto può capitare
Compagni
Non ho scritto nulla son cose che mi vengono spontanee perché nel mio DNA aldilà ve lo dico al di là della FIOM credo che ogni singola cellula della società se stamperia funziona un Papa biliare
Funzione Remo meglio tutti
Pensavo di trovare chissà quale Livorno è invece scopro che siamo tutti uguali
Pensavo di vedere un congresso là dove ci sono i grandi cervelloni ed essere scopro che ad ogni intervento dentro qua
Abbiamo più o meno tutti gli stessi problemi spieghiamo tutte le stesse cose siamo tutti uguali
E allora dico
Forza nella contrattazione aziendale
Combattente ai compagni e tenete duro perché se è vero che alla nega di Padova abbiamo cacciato il direttore del personale e delle risorse umane perché vessare i lavoratori licenziare i lavoratori
E siamo nel Veneto c'è un angolo all'avanguardia
Vuol dire che non ci siamo ancora da una parte ma abbiamo capito dall'altra che la concertazione ha frantumato la volontà di fare battaglia
Il nostro compagno precedente a Rinaldini l'aveva capito l'aveva capito bene di questa cosa ne ha sofferto per dieci anni salatini
Il grande Sanotint
E allora dico compagni
L'idea della contrattazione aziendale non solo è necessaria ma va rafforzata
Ma quello che in questo momento chiedo l'ho capito
E che ha il contratto nazionale
Del resto è un contratto al più forte europeo
La necessità di un handicap grave sì a molti iniziano a molti ne siamo narrata disuguale la ruota di scorta in Europa
Abbiamo bassi salari brutti servizi
Praticamente noi siamo tra virgolette ma cercando di comprendere e non in maniera distorta siamo il Mezzogiorno d'Europa facciamo prima
Abbiamo i metalmeccanici di altri paesi sono ben più all'avanguardia Dinoi certi nostri salari sono al di sotto dal venti al quaranta per cento sicuramente di quello che apre non gli altri ma su quel treno il treno per l'Europa
Carella medico Berlusconi l'amico nemico Berlusconi è un treno che bisogna salire per affrontare soltanto le regole del gioco sulla flessibilità suo maggiore flessibilità
Precarietà
E quindi sofferenza compagni non mi allungo nome a lungo di più gli faccio un grande augurio medico
Voi dolori perché non apriamo al di là di ciò che si dice Elmer c'è per eccellenza e qualcun altro guida della cinquecento grazie
Allora una comunicazione la commissione elettorale si entrava subitissimo in sala ci adesso la parola a Sabina Petrucci della che hanno anche analessi prepari Martino Signori
Ma intanto
Vorrei cominciare quest'intervento
Esprimendo
Il mio totale apprezzamento chi mi conosce sa che difficilmente arrivo alla parola totale
Ma veramente questa volta nel totale apprezzamento sulla relazione di Gianni
Che ho trovato una relazione chiara una relazione trasparente è una relazione che ha messo
I problemi uno in fila all'altro
E che ha dato anche delle prospettive un percorso
Sul quale io credo usciti da qua come diceva qualcuno domani
Dobbiamo lavorare
Quindi diventa difficile ovviamente inserirsi dentro a una discussione in cui come dire una relazione così esaustiva
Io vorrei toccare i due argomenti che mi prendono in particolar modo e che credo possano in qualche modo determinare anche
Quello che si farà domani
Sono crisi industriale modello contrattuale
Io ho ascoltato qua
Moltissimi interventi parlare della crisi industriale compreso l'intervento del compagno di San
Ora io penso perlomeno dal punto di osservazione in cui io sono
Ma non credo di essere la sola penso che noi siamo oltre il declino e penso che la CGIL debba abbandonare la parola declino
Noi siamo al disastro industrie
Noi siamo in una situazione in cui alla competizione globale i nostri padroni i nostri imprenditori
Con una totale perdita del lume della ragione del minimo del buonsenso
Hanno puntato a tagliare i diritti e il costo del lavoro con una deresponsabilizzazione totale da un punto di vista sociale
Secondo modello contrattuale
La nostra analisi oggi ci dice
Che il famoso ritorno al core business
E il decentramento l'esternalizzazione di tutto quello che non era core business ha portato a una frantumazione industriale come mai
E accaduto anche in altri paesi industrializzati dell'euro basta vedere Trenitalia ora Cimoli Valla l'Italia a fare la stessa operazione
Esternalizzare tutto
Privatizzare tutto
E lo credo che si risparmiano sui conti e sui bilanci
Trenitalia fa degli appalti sottocosto
Non arrivo a dire al nero perché non è così ma sotto costo
Abbiamo difficoltà nelle aziende
A prendere gli apparati di Trenitalia
Perché quegli appalti lì sono tutti a patire missione
Quindi non solo scopriamo che il piccolo non è bello
Scopriamo anche nel privato buono e bello
E in questa logica
Chi ha preso i nostri industriali abbiamo assistito a quello che
Già dagli anni Settanta che avevamo un capitalismo straccione un capitalismo ora prendi i soldi e scappa la Cirio alla Parmalat
Tutti i profitti dal novantatré al novantasette aumenti di produttività che hanno superato persino quelli dell'industria giapponese
Non c'è un tavolo di trattativa dove ci si chiede e dove non c'è un convitato di pietra che il sistema bancario
Non c'è più un'azienda in mano a una famiglia di imprenditori
Non c'è il tavolo dove ci si siede non ci si trova davanti una classe imprenditoriale incompetente
Che non ha un'idea che non ha un progetto industriale
Che non ha un subito dopo obiettivo
E io credo badate bene Orsini Monte Zamora anche frutto della nostra lotta
Ma a monte d'amore debole per questo perché il risultato di quel fallimento lì la ciambella di salvataggio che questi padroni oggi tentano di darsi
E allora noi dobbiamo produrre un'inversione di tendenza
E io credo che noi abbiamo due obiettivi
E qui arrivo al sistema contrattuale
Perché è vero il sistema contrattuale ha bisogno come dire di essere riposizionato lo diceva qua gipponi ieri
La redistribuzione dei poteri
Ma la redistribuzione dei poteri si fa anche nella pratica si fa con quello che ha già abbiamo davanti
Le aziende le fabbriche le piattaforme
Lei ha dimostrato che anche in presenza di una crisi di è possibile lottare ed ottenere dei risultati guardando alle condizioni di lavoro e non ai bilanci delle imprese
E il secondo dobbiamo decidere
Fare il nuovo noi la nostra parte sud dove si spendono i soldi
Sud dove si programma un intervento industriale avete ricevuto qui credo l'abbiate avuto tutti quel volantino dei compagni di questo comitato contro lo stretto di Messina
Ma allora possiamo pensare che i soldi di Fintecna è
Cioè della casta fatta dall'ex IRI vengano spesi tutti quei soldi su un progetto che si chiama il ponte e non vengono utilizzati dentro a una programmazione di settori industriali a grande impatto sociale andando impatto sociale
Ora io credo
Che questo Valesini per questi per come dire
Per questo governo
Ma credo che noi dobbiamo nelle cose e nella nostra pratica mettere in crisi
Questo modello contrattuale
Sul secondo livello ha superato al centrismo del premio di risultato
Un centrismo che ha indebolito indebolito il controllo beh lavoratori sulla loro condizione di lavoro
E sul controllo sulle decisioni sulle politiche industriali noi dobbiamo inchiodare le aziende
A una loro responsabilità
E a questo proposito
Chiedo che il Congresso saluti così come abbiamo fatto ieri per altri compagni compagni dell'i mesi di Palermo che insieme ai lavoratori sono da quarantacinque giorni inoccupazione non sono qui perché solo lei
E perché Baglione impedire che Ansaldo Breda a Vienna pubblica Bennato allo stabilimento e di netta quello stabilimento
E qui vengo a un problema enorme più nominato Ansaldo Breda azienda pubblica Finmeccanica
E quando parliamo di Finmeccanica
Vorrei ricordare ai compagni che parliamo di decine di migliaia del destino di decine di migliaia di lavoratori e di lavoratrici
Ora abbiamo assistito a tutti questi balletti uno due sera veste zero
Prima c'era l'uno e poi due agreste zero
Zero nel senso
E dalle ultime dichiarazioni
Abbiamo capito che non c'è più
La divisione tra civile e militare
Cioè la dismissione del Civile
Cioè lo smembramento e la privatizzazione
Di interi pezzi industriali di questo Paese a grande impatto sociale perché quando si parla di trasporti si parla di un settore industriale a grande impatto sociale
E allora
Dobbiamo no ripensare all'intervento pubblico
Lo dobbiamo fare solo noi o anche a questa sinistra che si vuole candidare a governare ci deve spiegare cosa pensa di guerresca
Shell era
Ora oggetto di Finmeccanica
Badate questa storia dell'aiuti di Stato non regge più
Gli aiuti di Stato lo fanno persino i governi conservatori come quello della Francia e i governi di centrosinistra come quello della Germania
Non farà più grande economia mondiale gli americani hanno prodotto norme di protezionismo e definanziamento della loro industria che la nostra statalizzazione gli fa un baffo un baffo
E l'Europa reagisce col massimo di liberismo
E quindi indebolendo ancora di più l'industria europea
E di fronte a queste no non basta al potenziamento dei cani
Di fronte alla politica super liberista della Commissione europea della Banca centrale europea abbiamo bisogno di vedere tutta la parte
Inoltre possiamo accettare il fatto
Che determiniamo che l'unico investimento del futuro
è quello delle armi
E quindi è una produzione di guerra e quindi la guerra diventa obiettivo non soltanto politico ma economica d'investimento quasi simili
Rendendo peraltro le nostre aziende militari sudditanza
Cioè la ricchezza di un Paese
Ha determinato nell'investimento in apre una nazione industriale
Dalle guerre che si faranno dalle armi che si produrranno abbandonando privatizzando interi settori a impatto sociale parlo dei trasporti ma parlo anche delle energie
E allora bisogna fermarli aveva ragione Sandro Bianchi
Son proprio d'accordo con la fiamma di deve fermare la CGIL lei deve firmare
Noi abbiamo bisogno di dire a FIM UILM che va aperta una vertenza con Finmeccanica abbiamo bisogno della mobilitazione per aprire quella vertenza abbiamo bisogno di un Progetto
Di politica industriale su uno dei pezzi che ci sono rimasti
Ultima questione
Io sono meno ottimista
Sia di quanto hanno riportato i giornali
Che magari anche di qualche pensiero di qualche compagno
Sulla questione del rapporto unitario con la firma con lui
Non solo perché parto sempre parto sempre da me e dal luogo in cui sono in Ansaldo Breda c'era una discussione per aprire una vertenza unitaria
è vero molto lunga non molto lunga perché non si trovava la quadra sul percorso democratico
Perché la FIM e la UILM al fino alla scorsa settimana hanno detto di no al voto dei lavoratori
Poi cosa è accaduto è accaduto che la FIM la UILM hanno tirato fuori una piattaforma
Non lascio
La FIM e la UILM hanno tirato fuori una piattaforma
Poi certo l'ha tirata fuori anche la fiamma l'avevamo pronta
Però non avevamo tirato fuori pensando che quella discussione un'Italia potesse portare qualche risultato
Quindi se io devo in qualche modo a valutare dal luogo in cui sono io onestamente
Penso che
Avremo ancora moltissimo lavoro da fare
L'ultimissima questione la voglio dire alla CGIL
Io
Come tanti compagni crede in questa sala ho sentito il peso dei mesi bastardi di questo di qualche problema che qualcuno ieri diceva crisi di risultato lo sento ancora nella mia pratica quotidiana
Io ero consapevole che la nostra resistenza ci avrebbe portato dei risultati e Melfi Termini cantieri hanno detto tanti compagni però io credo che questo vale per tutti
Il problema del rapporto tra l'iniziativa e l'efficacia dell'iniziativa e risultato vale per tutti io penso una cosa la mancata coerenza contrattuale
Una di quelle cose che indebolisce la CGIL non lasciò Marillac CGIL
E l'efficacia non deriva da
Come dire
Dal grado di unitarietà
Se non ci uniscono le iniziative alle iniziative confederali l'efficacia e la coerenza delle scelte la partecipazione la mobilitazione dei lavoratori neanche l'Unità come abbiamo visto è capace di darci risultati
Sulle pensioni siamo messi come siamo messi ho finito
Il famoso progetto unitario firmato con Confindustria badate l'alzo dorsista sconquassato
Quindi credo che a quel percorso ci va unito un altro pezzo
Se c'è una cosa che oggi la FIOM può mettere a disposizione proprio questo
Melfi Terni cantieri
Che stabiliscono che ce la possiamo fare e io son convinta che ce la possiamo fare
Prima di dare la parola a Signori
Do adesso la parola ai compagni della commissione verifica poteri per la loro comunicazione
Comparirà come sua verifica poteri Ando per prima cosa ho dovuto esaminare hanno potuto l'esame della comunicazione che la Commissione di garanzia nazionale c'è inviato relativamente ai risultati conclusivi dei congressi regionali
E delle istanze territoriali
Tale comunicazione io di cui io procederò a leggerla a leggere il testo integrale elemento importante decisivo poiché a seguito di questa comunicazione abbiamo dovuto prendere atto di una modifica
Tra i deliberati congressuali dei deliberati dal dio del congresso che prevedevano settecentotrentatré delegati e la conclusione che invece prevede l'attribuzione di settecentotrentaquattro deleghe
Primo quinto primo quindi primo atto la Commissione di garanzia Silhouette mercoledì due giugno e ha deliberato all'unanimità
Unificati i verbali dei congressi regionali preso atto che non vi sono ricorsi pendenti sui congressi regionali o stanze inferiore la commissione nazionali garanzia certifica
Che il congresso le diverse istanze si è svolto nel rispetto del Regolamento dei deliberati della Commissione stessa
Il risultato del voto delle assemblee congressuali
Segnalando un'agevole dato difficoltà rispetto alla norma antidiscriminatorie un'adeguata rappresentanza dei migranti nelle diverse stanze organizzazione il seguente valore dignità del lavoro voti centosessantanove mila quattrocentottanta
Documento peccato punti trentasette mila seicentonove pare il diciotto virgola sedici per cento quindi al congresso nazionale sono stati espressi duecentosette mila euro e novantasette voti validi sui trecentosessantasette mila zero undici scritti al trentuno dicembre due mila e The pari al cinquantasei virgola quarantadue per cento
I delegati eletti al Congresso nazionale delle stanze congressuali regionali o in assenza territoriali sono cinquecentonovantanove per il documento valore dignità del lavoro al lavoro e centotrentacinque per il documento le ragioni del sindacato
La Commissione di garanzia nel prenderà atto che sono state lette dalle istanze regionali e dove mancante delle istanze territoriali settecentotrentaquattro
Delegati al congresso nazionale che la platea votata argomento centrale di settecentotrentatré l'uso di garanzie delibera l'ampliamento della platea del congresso nazionale di un delegato confermando i settecentotrentaquattro delegati eletti dalle istanze congressuale fermi restando i risultati dei voti ed era porti espressi dei congressi di base
Sempre per dovere di completezza dell'informazione a questa delibera unanimità è opportuno che da parte mia Silvia lettura anche della comunicazione sottoscritta da due componenti della commissione garanzia nazionale Ernesto lotti Gianni Ferrante elettivamente la quale dicono che Ferrante nella condivisione del parere espresso dalla Commissione di garanzia nazionali sottoscritti io mi levo la necessità di adeguare le norme regolamentari percorsi congressuali ha la massima garanzia del pluralismo
La nostra condivisione del verbale della Commissione di garanzia non oscura la problematicità che si è manifestata e a cui la risoluzione dalla corretta risposta tecnico regolamentare
Siamo partiti da questi due a e quindi come garanzia come verbale da come se la verifica poteri per verificare alla luce delle sostituzioni che sono state chiuse alle quattordici di ieri
E il verbale che noi abbiamo sottoscritto all'unanimità il seguente la commissione verifica potere
Del ventitresimo Congresso nazionale la FIOM riunito rivolo dal tre al cinque giugno due mila e quattro certifica che il numero dei delegati eletti al Congresso pare settecentotrentaquattro i delegati presenti aventi diritto al voto sono settecentotrenta
I delegati assenti sono quindi quattro sono state effettuate trentotto sostituzioni e per amore della statistica le sostituzioni sono la metà di quelle che sono avvenute nel corso dell'ultimo congresso
Nazionale del ventiduesimo Congresso nazionale le delegata al congresso sono centoquarantatré pari al diciannove e quarantotto per cento del numero complessivo dei delegati eletti qualche decimale in più di percentuale rispetto al precedente contratto il congresso nazionale la commissione verifica poteri dichiara pertanto valido il ventitresimo Congresso nazionale della FIOM-CGIL grazie
Grazie adesso la parola a Martino Signori segretario generale della FIOM di Bergamo si prepari Giovanna Marano segretaria FIAMM Sicilia
Allora chiaro che intervenire oggi a quest'ora credo che molte delle cose sono state dette c'è rischia di ripetere però alcune questioni volevo
Quanto meno sottolinearlo
Si è detto che la biondina pronte a una politica liberista
Che stava avanzando al Paese
Si oppone
Con tutta la sua forza gli ha dato fiducia alla CGIL affinché facesse lo verso
Gli accordi separati dei meccanici e quelli confederali
Che avevano l'obiettivo di scaricare la competitività sui costi del lavoro e sui diritti minimi dei lavoratori
Quel programma di governo e Confindustria
In parte realizzato esigeva una cornice sindacale adeguata esigeva la rottura dell'unità sindacale
E diceva di isolamento della piombo e della CGIL
E aveva bisogno di un'operazione politica ed anche mediatica che segnasse una svolta
Il Patto per l'Italia
Che conteneva emblematicamente anche la previsione concordata della modifica dell'articolo diciotto lo Statuto dei lavoratori e che vedeva insieme il governo il patronato la CISL UIL con l'opposizione la CGIL rispondeva il Patto per l'Italia
Opportunamente
E anche con un po'di retorica a questo scopo generale
Per qualcuno poteva diventare l'ancoraggio sociale delle politiche dal Governo
Che contava sull'orgoglio di organizzazioni sindacali motivate dalla occasione storica che si presentava
Di poter mostrare al Paese la possibilità di contare
Di negoziare di ottenere risultati di condizionare le scelte del governo
E di convincere gli italiani che la CGIL rispondeva invece solo a logiche politiche
Più che a logiche sindacali
Le cose come sapete sono andate diversamente
Oggi possiamo dire che non ce l'hanno fatta
A trasformare il sindacato in associazione che accompagna le politiche liberiste nel nostro Paese
Penso però che su questo punto la nostra analisi deve essere ancora più puntuale ancora più precisa
Quella politica è stata condivisa dalla Chiesa e dalla UIL
Non perché sono organizzazioni
Pragmatiche
Ma perché volevano sancire e far vincere un nuovo modello sindacale
La vicenda non è chiusa
Sabina diceva prima che non è ottimista io sono forse un po'più ottimista ma altrettanto preoccupato
Sul mio territorio la Federmeccanica non è una novità però adesso sta facendo in modo strutturale
Lavora affinché nelle aziende
Vengano eletti i delegati della fine lavori e lo fa in modo sfacciato
Lo fa in modo organizzato
Noi in queste settimane abbiamo organizzato con il congresso un importante momento di dibattito con i lavoratori metalmeccanici
Abbiamo discusso del ruolo del sindacato e soprattutto abbiamo posto al centro e ce ne era sicuramente molto bisogno nel nostro Paese
Al centro della discussione il valore del lavoro della sua dignità
Permettetemi un passaggio non polemico ma solo per discutere tra di noi abbiamo iniziato questa vicenda congressuale
Con le solite polemiche con i soliti mal di pancia
Dividiamo la CGIL stiamo facendo un'operazione sbagliata vogliamo diventare la quarta confederazione e giù ad andare con le stupidaggini
Credo
Che come è andato il congresso come è andato il dibattito abbia quanto meno patto presente debba comunque servire per il futuro
Che quando la FIOM si trova a discutere e l'OPA magari anche in modo così formale
Non disturba nessuno anzi
è un contributo profitti
Di questa discussione dicevo
Ce n'era bisogno e c'è bisogno in molti hanno dovuto fare i conti
Non credo dobbiamo lavorare per organizzare un partito che rappresenta le istanze del lavoro
Dobbiamo chiedere alla sinistra di farsi carico affinché il Parlamento la precarietà previste dalla legge trenta sia cancellata
E si rivela la stessa afflittività del patto prego
Nessuna cinghia di trasmissione naturalmente
Autonomia e indipendenza senza indifferenza
Tra qualche giorno andremo alle le elezioni europee
Naturalmente
è inutile che diciamo che noi auspichiamo che Berlusconi vada a casa
Anche perché siamo stati i primi artefici di questa cosa
Quando nel due mila e uno
Non firmammo il contratto
Del biennio
E dicemmo questo governo è un Governo che
Fa male ai lavoratori e va abbattuto e contrastato
Per cui nessuna indifferenza ma chiarezza dei ruoli
Le lavoratrici penso però i lavoratori italiani pensionati devono poter contare su forze politiche che mutino completamente le controriforme sullo stato sociale operate dalla destra
La crisi attuale declino industriale fanno pensare a molti
Che non è questo il momento di rivendicare l'aumento del salario
L'abbiamo sentito anche la nostra cooperazione
Fanno pensare
Che il nuovo presidente di Confindustria
Con Luís si possa concertare una sorta di Lippi quindi del ventitré luglio e passata la nottata berlusconiana si possa tornare al modello precedente
Si sbagliano
Io ho apprezzato molto il discorso ieri di intervento
Per compagno Epifani credo che anche lui nel suo intervento ha detto che quei compagni si sbagliano
Questo movimento
Non lo si accende come si accende l'interruttore della luce a secondo della necessità
La nostra politica per lo sviluppo deve essere impostata sull'innovazione come si ci ha detto nella relazione in tanti interventi la ricerca la qualità
Naturalmente ne consegue un potere d'acquisto rapportato alla vera inflazione e una ridistribuzione della ricchezza prodotta verso i salari e le pensioni questa credo che una strada
Che esige conflitto
Su questo punto
Anche piene UILM possono concordare
L'impoverimento dei lavoratori e pensionati lo vivono anche loro
E senza naturalmente nessuna prevaricazione ma con un confronto serio su questo punto
Penso che si possa fare perché sta
Nelle richieste negligenze dei lavoratori
Non è vero e nelle aziende dove le condizioni di lavoro sono precarie e i salari minimi c'è occupazione e sviluppo
I dati dicono che è vero esattamente il contrario
Dove i lavoratori hanno diritti salario e condizioni di lavoro migliori le imprese investono
E competono attraverso innovazione la qualità loro prodotti questo ci dice che la nostra contrattazione dimora molto anche divertimenti sei quelle aziende si può competere
Io penso che su questo tema
Lotta al declino industriali e sviluppo necessiti dub
No e non ci siano alternative a un'imponente di Locatelli risorse pubbliche
Verso questi aspetti già del resto
Concordato con la stessa Confindustria la storia della piano dice di un sindacato contrattuale che rivendica il lavoro in migliori condizioni salariali e normative in modo solidale
E questa parola che dobbiamo sottolinearla lo fa in modo solidale fra tutti i lavoratori e noi a questo non possiamo assolutamente venir meno
Sembra una banalità ma quando si parla di contratto nazionale si parla di questo
La scadenza del biennio contrattuale
Gli iscritti e i lavoratori che abbiamo incontrato nelle assemblee congressuali
Sia quelli che hanno posto in modo esplicito
Sia quelli che lo che facevano capire idee direttamente
O lo si leggeva negli interventi la la domanda principale centrale che han fatto è stata cosa facciamo
Noi della FIOM a fine anno per il contratto nazionale
Io ho risposto così tra questi compagni e questi scritti lo scorso anno si è fatto un accordo che ha preso atto di ciò che a Federmeccanica o priva
Sì è programmata la riduzione del salario reale dei metalmeccanici e questo è un dato non è un'opinione
Le trattative sono iniziate con il presidente di Federmeccanica che dopo averti detto che i nostri i salari sono aumentati del dieci per cento più dell'inflazione
Ha offerto un adeguamento economico noi un aumento salariale un aumento un adeguamento economico
Ho finito pari al quattro virgola tre per cento Argo sessantotto euro
Dopo quattro mesi di incontri PMV in mano concordato sessantanove euro
Con il trucchetto che porta a novanta l'accordo è stato ritenuto positivo da FIM UILM perché fatto senza scioperi
Abbiamo visto tutti le comunicazioni di queste due organizzazioni
Io penso che la FIOM non poteva e non può fare un accordo simile
Perché mi domanderei a cosa serve e mi domando a cosa serve un sindacato fatto così
Che firmò un accordo come questo
Quell'accordo è stato possibile perché i lavoratori non hanno potuto esprimersi
Una settimana fa ho sentito il direttore di Federmeccanica
Dire che la FIOM sindacato importante
è un grande sindacato ma che il contratto nazionale di fine anno dice di ieri
Si rinnova con chi non rivendica
Ha usato questo termine
Ergo con chi prende ciò che passa il convento si direbbe
Evidente che senso lo sciopero non riusciamo a fare un buon contratto
Questa vicenda penso che non debba più ripetersi dobbiamo fare una proposta che aumenti di salario
La piattaforma deve essere unitaria
Le regole democratiche non possono consentire a nessuno accordi con chi ci sta senza che i lavoratori possono esprimersi attraverso il voto referendario
Si è parlato qui
Nella relazione
E anche dei due segretari
FIM e UILM
I futuri ragionamenti appunto sulla democrazia in modo particolare sul voto di mandato bisogna essere precisi su questi argomenti
Perché dipende cosa significa il mandato e dipende chi deve decidere
Il referendum io credo che il referendum finale non non lo debba recidere nessuno ma debbano essere un meccanismo automatico perché è un diritto dei lavoratori
Epifani ieri ci ha chiesto di fare per tutti due cose
Uno
Di come si dice di impostare
La struttura contrattuale del nostro Paese attraverso la rete il rinnovo del contratto nazionale l'altro ci ha chiesto
Di fare un accordo
Sulla democrazia
Questo a proposito di chi sosteneva che noi con la CGIL avevamo dei brutti rapporti
Noi dovremmo fare tutto il possibile per portare a casa questi risultati perché l'unità sindacale deve affermarsi attraverso l'unità dei lavoratori
è una strada faticosa
Alterna momenti di sfiducia corso di stazioni richiede impegno e coerenza ma ritengo che sia la sola strada che consente all'organizzazione sindacale come la nostra riempirsi completamente il sindacato delle lavoratrici e dei lavoratori grazie
Una comunicazione le compagne e i compagni che hanno smarrito la delega possono ottenere il duplicato ma solo dalle ore undici alle ore dodici presso l'ufficio organizzazione
Dopo le ore dodici non ci potranno essere più variazioni all'elenco dei delegati per poter permettere lo svolgimento regolare delle votazioni
Adesso la parola a Giovanna Marano segretario generale della FIOM siciliana si prepari Pina Moro
Compagne e compagni già il dieci ottobre del due mila e due primo sciopero generale di Termini Imerese io vi sposta al piano presentato dalla FIAT che escludeva
Destinava per Termini Imerese un processo di chiusura Claudio Sabatini immaginava una linea è un percorso con una fortissima capacità di previsione degli eventi degli eventi futuri
Anche di quelli che successivamente alla sua scomparsa hanno dato luogo alla vertenza di Melfi
E non è difficile ricordarsi quanti già allora
Durante la vertenza di Termini si sperticato mano spiegarci che proprio lì il clima era quello della grande sconfitta degli anni ottanta
E ancora una volta il fantasma della FIAT aleggiava con aria di sconfitta sulla figlia un uomo nello stesso momento il compagno Sabatini non curandosi di quella propaganda
Dirigeva la vertenza di Termini e tornano a spiegarci della strategicità di Melfi e della forza di Melfi dentro il sistema FIAT ecco a termini quindi come a Melfi la forza di obiettivi chiari ha prevalso ed infatti ce l'abbiamo fatta in tutti è due i casi
Già a Termini
Proprio compagna Sabattini
Rivelò in tutta la sua drammaticità
Il primo il rischio di desertificazione industriale per buona parte del sud a partire da quella vicenda proprio per la Sicilia
Diceva
Gianni nella relazione anche l'assenza di un piano strategico di carattere industriale del governo Berlusconi avuto per il Mezzogiorno nel petto più violento
E queste in ragione del tipo di struttura industriale
Io so bene che il Mezzogiorno non è tutto uguale
Ma per la Sicilia gli effetti di questa della scelta del governo vi assicuro che sono davvero nefasti
Ci misuriamo oltre che con la crisi strutturale dell'industria del Paese con tutte le fragilità presenti che aggravano da noi questo processo di crisi
Ovvero le vecchie
E irrisolte questioni del gap economico tra Nord e Sud e mentre il Nord ha il problema di come a riorientare
Una produzione in crisi ma che ha alle spalle solidità a tutti note noi con questo scenario di disastro ci troviamo dinnanzi il problema di come riorientare
Lo sviluppo nel senso più ampio è Complesso del
Inoltre le politiche di sviluppo che ci hanno portato ad essere più ottimisti al traguardo del terzo millennio sono state fermate e congelate per ben due anni
Da questo governo alterando gli effetti forse gli effetti positivi già prodotti penso ai patti territoriali e contratti Daria a tutta quella strumentazione di promozione di sviluppo dal basso
Che oltre alla quattro otto otto ha dato qualche impulso qualche impulso di crescita nell'ultimo decennio al Mezzogiorno
Vedete i posti di lavoro persi nell'industria metalmeccanica siciliana nell'ultimo anno sono tre mila e altri tre mila Ceruti ci accingiamo a perderli con le vertenze che sono in corsa
Ne cito una per tutte la più recente quella di Priolo a Siracusa
Li vedete legni sempre sfuggente ad una logica di responsabilità sociale dell'impresa e questa non è una novità ma visto anche lo scempio prodotto in quei territori
Decide di chiudere con la produzione del Polo non so da invece di riconvertire il ciclo da celle a mercurio in uno più sostenibile dice agli a membrana
Dismette difatti una parte tra le più qualificanti di produzione di quel territorio
La ricaduta per l'indotto metalmeccanico sono cinquecento posti di lavoro
Si è ottenuto con la lotta con uno sciopero generale un tavolo da letta
E poi farsi è poi anche un pre-accordo che sembrerebbe aver tracciato l'opportunità di qualche ridefinizione da parte di ENI delle scelte operate ma ancora non abbiamo contezza
Perché la trattativa deve di fatti partire e ci auguriamo che non siano al momento solo gli echi della propaganda elettorale ad avere costretto ENI a questa a questa apertura
Questo il contesto attorno a noi un contesto pesante da Enzo di dati e situazioni preoccupanti nel quale a tenere i in piedi le ragioni di poter guardare al futuro o guardare alla prospettiva a volte ci si deve aiutare con la fantasia ve lo assicuro
Eppure e proprio da situazioni così pesanti che abbiamo tratto le energie e le motivazioni per invertire una carica tendenza alla rassegnazione
Prima con la FIAT di Termini Imerese e poi con tutte le altre vertenze via via in corso la capacità di mobilitazione spezza dall'ampia un risultato trainante
Il Sud e terra di grandi lotte e resistenza
Vertenze che testimoniano
Proprio anche a partire dall'ultima di Melfi che siamo terra di disoccupazione a due cifre ma che stiamo spesso terra investimenti a basso valore aggiunto ma anche terra di risposte porti corale e decisive
E su questa
E su queste vertenze il protagonismo e il ruolo della nostra figlia ma è stato determinante ed è riconosciuto ormai da tutti
E penso che
A non aggravare le condizioni di differenza in tema di diritti e di contrattazione la nostra scelta concorso congressuale abbia concorso in maniera decisiva quando si rilancia il valore l'importanza del primo livello della contrattazione come quello che intanto fornisce lo strumento atto a uniformare e non a dividere come qualcuno vorrebbe lavoratori del Nord con quelli del Sud o quando si afferma che il secondo livello della contrattazione deve tendere a ricomporre l'unificazione del ciclo produttivo
E o di filiera
Sì di difatti si respinge anche qui il tentativo in atto di penalizzare ancora e sempre le realtà più fragili dove il Paese dove
La sola pratica della contrattazione aziendale sicuramente non ci aiuterà
Penso che sul fronte i diritti e su tutte le questioni che presentano la persistenza di di vari nord-sud l'abbiamo ma dia imparagonabili
Risposte di capacità di intervento
Resta importante però a mio parere accompagnare questa capacità
Nelle questioni del Mezzogiorno anche in presenza delle vertenze aperte nei grandi gruppi
Voglio dire che ad esempio sul disimpegno di Ansaldo Breda da Palermo
E uso la vicenda immessi sono a pretesto sarebbe stato opportuno registrare la solidarietà in termini di qualche ora di sciopero degli altri siti produttivi più fortunati
Mi riferisco senza che i compagni abbiano a male a Napoli o a Pistoia ma lo stesso potrei dire per la fuga di reggiano Fantuzzi da Siracusa in un momento così problematico
Ora sottolineo questo problema
C'è quello di una solidarietà espresse in termini di mobilitazione dei siti delle realtà territoriali più forti perché nel processo di in crisi che investe così pesantemente l'industria
Siciliana a un pezzo decisivo la fuga o il disimpegno dei grandi gruppi
Grandi gruppi che sono ancora convinti che la scelta assistenziale
In tempi di crisi sia ancora la scelta più valida
Un po'di ammortizzatori sociali e via queste l'allora logica per per i nostri territori
E l'Aiab
Ma ho dimostrato con le risposte porti che metalmeccanici hanno saputo dare che non ci arrenderemo nella ricerca di uno sbocco produttivo alla crisi così dura che cimbra F questo è venuto fuori da tutto il nostro percorso congressuale dove il tema dello sviluppo e delle politiche industriali Toni sono comunque i temi che hanno riscosso l'attenzione più alta
Vedete tentativi di disimpegno in fuga come dicevo prima che creano il diserta industriale non solo dopo aver devastato l'ambiente come nel caso di Priolo
Ma che mettono fuori campo importanti settori dell'economia italiana dalla competizione internazionale
Come avviene per la chimica o delle rotabile
In questo senso è importante sottolineare che tipo di rapporto hanno avuto sin qui questi gruppi nazionali con i nostri territori
Diciamocelo con chiarezza
La FIAT ad esempio e la più grande industria meridionale
Ed è massimamente dislocata nel Mezzogiorno ormai mai appare estranea al suo tessuto sia dal punto di vista dell'indotto sia nel rapporto con i gruppi dirigenti
Delle Unioni Industriali sembra quasi un tacito accordo tra una grande presenza sotto traccia
Che non influenza e non si fa influenzare la stessa considerazione vale per gli altri
Perenni per le aziende di Finmeccanica
Tutti quelli che sono presenti nei nostri territori un'estraneità voluttà che anche sul piano della legalità non ha prodotto comportamenti eticamente corretti
Moglie e dire che questa estraneità formale
Molte volte invece ha fatto o è stata utile per pari pari patti con i poteri per esempio criminali nel territorio così come ha dimostrato la vicenda Fincantieri a Palermo
Non a caso invece noi pensiamo che sia giunta l'ora che un'azione di politica industriale dello Stato e delle regioni
Debbo rientrare Investimenti e comportamenti virtuosi dalla dell'impresa italiana a partire dalle aziende con quote di capitale pubblico
Sinora abbiamo assistito a un disegno di smantellamento dell'industria
Ieri sapientemente richiama in piedi sapientemente delineato nella relazione di Gianni Rinaldini oggi davanti a questo scenario disastrato ci si profila sulla scena la possibilità di un cambiamento
Cambiamento che però richiede soluzioni inedite
La soluzione non è certamente invocare la concertazione si tratta invece di capire quali interventi per fare ripartire lo sviluppo e al contempo di dare diritti alle lavoratrici ai lavoratori e soprattutto per il tessuto più importante capire quali investimenti selettivi
E mai più riesumare ricette dove meno diritti gli ai in cambio di investimenti
Quindi nuove politiche industriali coniugate a scelte che restituiscano stabilita al nostro mercato del lavoro e diritti alla contrattazione
E infine voglio consegnare a questa platea una questione quella della legalità
Che per me è una questione straordinariamente importante
Legalità che fra tutti i problemi frenanti lo sviluppo e quello che pesantemente si incunea nel pessimo stato della nostra economia ma ormai non solo di quella siciliana
Le ultime inchieste giudiziarie dimostrano non solo che la macchina non è invisibile
Come hanno affermato
Recentemente autorevoli componenti di questo governo ma che è sempre più presente nella gestione dell'auto degli appalti
Nelle intimidazioni condotte contro gli amministratori che rifiutano procedure illegali massicciamente nella gestione di servizi in cui è facile
Avere garantite rendite di posizione come nella sanità o non lo smaltimento dei rifiuti
Settori dove la penetrazione della mafia è consentita dalla politica che in tal modo sottrai tali servizi ad una corretta gestione del libero mercato
Lo stesso meccanismo che abbiamo conosciuto nel sistema di alcune grandi impresse
Presenti nella nostra isola
Ed è per questo oggi
Più che mai utile ribadire alle grandi impresse innanzitutto la necessità di rompere quel vecchio Filippo i libri o che ha acconsentito il rafforzamento dell'illegalità a discapito della legalità
Della perversa evita economico mafiosa a discapito di un regolare funzionamento del mercato
E in materia di appalti per Telecom Italia nelle installazioni colleghi nell'indotto come quello già elette con tutti gli altri
Nell'indotto della cantieristica navale media e piccola occorre conquistare una strumentazione di legalità
Per la colonizzazione del lavoro e delle condizioni del lavoro e per impedire alle incursioni dell'economia mafiosa negli hard nel terreno del produttivo
Impedire l'infiltrazione mafiosa nella realtà produttiva non può essere il solo compito di chi è più esposto in questi processi come avviene
Nel nella nostra regione la lotta contro la mafia la battaglia sul fronte antimafia deve tornare ad essere intanto per il nostro sindacato per la nostra milioni oggetto di nuova attenzione
E concludo infine con una considerazione
Questo congresso c'ha rinvigorito tutti e sicuramente c'ha riposizionato in un momento così difficile per l'intero Paese e tutti i più forti
Anche chi come me i siciliani viva una condizione di grande difficoltà vedete no ai adesso facciamo i conti
Da qualche anno con il fatto che non passa settimana in cui non dobbiamo registrare la chiusura di una nuova fabbrica e questo sentirsi più forti come questo congresso c'ha permesso e sicuramente un'opportunità in più grazie
Fino a muro ressero della FIAT Mirafiori si prepari Maurizio Mascoli
Buongiorno a tutti
Allora io lavora Mirafiori lo stabilimento FIAT a che è stato fino a pochi anni fa la fabbrica che occupava migliaia di lavoratori
Adesso questa fabbrica si sta svuotando o meglio è quasi vuota
Mi faccio qualche esempio lo stabilimento delle presse è dotato di quarantatré millimetri tra medie e piccole grandi ne lavorano solo dieci e sono saturate massimo cinquanta per cinquanta sessanta per cento
Le meccaniche poi hanno da un anno e mezzo circa duecento lavoratori lavoratori in CIG e l'unico motore che si produce su un unico turno
Entro l'anno potrebbe finire finire la produzione e questo vorrebbe dire ulteriori esuberi la carrozzeria poi al posto dove dove io lavoro è messa in maniera tragica
Abbiamo quattro linee di produzione
Tre su un unico turno coproduzione tutta coproduzioni vastissime
è una che ruota su tre turni coproduzione promiscua
Di punto idea e Musa musa sarebbe la fotocopia dell'idea mo'dagli allestimenti lancia facciamo una media di ottocento vetture giornaliere
La Fia tracce ha sempre detto tutti i modi e in tutte le maniere
Che mille vetture al giorno sono la soglia minima sotto la quale non si può scendere
Altrimenti le perdite economiche diventano recupera irrecuperabili
Quindi Mirafiori non abbiamo queste mille vetture Mirafiori destinata a chiudere non è detto a chiare lettere me è implicito che così se non ci vengono date altre produzione
Con le varie iniziative dalla FIOM Pedemontano Piemonte ed in particolare della FIOM di Torino siamo riusciti a intraprendere un percorso unitario con le altre organizzazioni per Torino per Mirafiori
Ed è nata una piattaforma in cui si chiede all'azienda nuove si chiedono all'azienda nuove produzioni
Un motore è un cambio per le meccaniche
Un nuovo modello per le carrozzerie per mantenere il manto e per garantire il mantenimento dell'IVA e dei livelli occupazionali attuali
Tutto questo è scaturito con una iniziativa l'iniziativa del dieci giugno le venti le ventiquattr'ore per Torino per Mirafiori
Il ritorno per Serra con una fiaccolata
Abbiamo l'ambizione o meglio vorremmo
L'inizio della della manifeste tra ma manifestazione alle ventiquattro ore per Torino sia l'inizio di una battaglia sindacale vera
Per aprire
Una vertenza nazionale sulla FIAT
Affrontando le prospettive del settore auto
Dell'organizzazione del lavoro
L'aumento l'aumento dei salari rifiuto netta delle gabbie salariali
Per quanto riguarda l'organizzazione del lavoro noi a Mirafiori qualcosa abbiamo cercato di fare il diciotto marzo aveva fiore c'è stato l'ennesimo accordo separato
Hanno introdotto anche a danno del famoso TMC due che porta
Del delle malattie professionali tendinite tu un'altra appare e quant'altro
Abbiamo fatto delle lotte anche in maniera dura e Astra abbia bloccato la fabbrica il montaggio per ventuno giorni ventun giorni consecutivi
Ottenne ottenendo abbiamo tenutosi dei risultati
Ma non non corrispondono non corrispondevano allo sport e alla mobilitazione effettuata
Perciò io penso noi pensiamo servirebbero delle nuove regole di carattere contrattuale rendano possibile all'intervento preventivo delle RSU
E che cosa è che effettivamente consente a una delle sue alle avere su queste stessa di contrattare
Poi per quanto riguarda il salario è impensabile inconcepibile è vergognoso aggiungo che mille euro mensili possano essere sufficienti per vivere
Perché questo è lo stipendio medio di un metalmeccanico di terzo livello
Quindi la nostra battaglia deve concentrarsi in maniera forte e decisa per gli aumenti salariali
Poi per quanto riguarda le gabbie salariali
I lavoratori di Melfi hanno dimostrato che non sono accettabili le differenze salariali
Loro l'hanno vissuta sulla pelle
In questi due anni in questi ultimi due anni lavoratori son tornati protagonisti
All'inizio hanno iniziato i lavoratori di Termini Imerese con le loro lotte per come coinvolgimento dell'opinione pubblica sono riuscita che a far cambiare idea alla FIAT
Sono riusciti a salvare lo stabilimento a salvare il posto di lavoro almeno per adesso
La stessa cosa è successa per
Ed infine anche lavoratori di Melfi
Dopo dieci anni di differenza di di deferenza salariale di diritti negati di sfruttamento dei era menti era la fabbrica simbolo della figlia
La fabbrica della produttività della flessibilità il prato verde
Lavoratori si sono ribellati
E hanno vinto hanno sconfitto anche no alla mafia
I lavoratori vogliono un sindacato che faccia battaglia sulla battaglia sulle cose concrete
E l'hanno dimostrato
L'abbiamo lo sai e al sindacato dei lavoratori entra aprendo la strada giusta dei diritti ed è la democrazia ciao
Allora la parola a Maurizio Mascoli segretario generale della FIOM campagna dopo Mascoli ci sarà un contributi ogni intervento al nostro congresso di Gino Strada
Io credo che il nostro congresso qualcuno ha detto che non lo straordinario progresso
Sì è un congresso eccezionale soprattutto per i metalmeccanici dal Mezzogiorno
Lo dico a partire da
Le proposte contenute nella relazione dal compagno Gianni Rinaldini
Lo dico soprattutto a partire dal significato di quello che è stato
Un congresso dal vivo che si è tenuto a Melfi palla grande lotta dei lavoratori e delle lavoratrici dalla FIAT
Dalla Sata dell'indotto dall'azzardo
Io voglio sottolinearlo
Sia è possibile dare molti significati a quella lotta
Come tutte le vicende sociali che lasciano il segno
C'è un intreccio di significati un crocevia di significati sicuramente andrebbe sottolineato di più il fatto
Che è una lotta radicale allo stesso tempo con una nuova generazione di operare si caratterizza in forme pacifiche e non violente allargandosi anche alle battaglie che stiamo conducendo insieme a tutte le forze pacifiste
Contro la guerra c'è un nesso
Come potrebbe
Sarà necessario approfondire il fatto che
L'obiezione dei loro esperienze
Porto un significato particolare un esper
Do
Alla questione della democrazia come partecipazione democratica
In tutti i suoi passaggi
Così come probabilmente bisognerebbe riflettere ancora su un fatto
Che
Non è un caso che quella vertenza ci siamo a Melfi
è il il segno che si è spostato anche il baricentro delle attività industriali del più grande del gruppo
L'industriale del nostro Paese
Potrei continuare Mario voglio sottolineare un significato di quella vertenza perché credo che abbia un valore generale in particolare per il Mezzogiorno
Poi i lavoratori quelle lavoratrici
Con la lotta che hanno condotto con l'accordo che è stato raggiunto
Hanno probabilmente
Dato il segno che i giovani lavoratori meridionali una nuova generazione di operai
Che era destinata
A
Un percorso di precarietà appena Jolie condizioni di lavoro alla differenziazioni salariali dalla compressione dei diritti nei luoghi di lavoro non ci sta
Quell'equazione
Che per molti anni si era tentato di far passare in particolare nel Mezzogiorno
Che era possibile allo sviluppo gli investimenti per avere nuova occupazione solo a condizione pesava possono mandare tutti al di sotto dell'inflazione che fossero degli ma ridimensionati i diritti dei lavoratori
E che quindi la competizione avvenisse sui costi bene quell'equazione che si è dimostrata completamente sbagliata che si è infranta
Con la crisi industriale che investe il nostro Paese
Poi la lotta dei lavoratori ribelli che quell'equazione viene
Viene sconfitta
Perché non è compatibile socialmente all'hanno detto il giovane operaio
E le giovani operai di Melfi con la lotta che hanno condotto io credo che questo
Vada sottolineato
Perché
Diventa un punto rispetto al quale
Non solo i metalmeccanici della FIOM ma soprattutto la CGIL e soprattutto alla CGIL nel Mezzogiorno dovrà riflettere nel prossimo futuro perché quella lotta mettere filiera
Zittisce
Non solo a Maroni Sacconi
Damato
Ormai
Un reduce o poco più
Ma molte sirene dal centrosinistra anche molte voci nel sindacato
Per cui sarebbe stato necessario
Rimettere in discussione
La contrattazione così come l'abbiamo conosciuta nel nostro Paese
Sarebbe stato necessario valorizzare la contrattazione a livello territoriale piano alla versione confindustriale di D'Amato significa che la contrattazione seguendo la linea dalla devolution istituzionale
Riportandola
Sul percorso contrattuale deve determinare la competitività sui costi anche tra i territori
Fra le zone più deboli della zona più forti del paese e quindi pone conseguenze che questo comporta per il Mezzogiorno perché la richiesta che è avvenuta tra lavoratore dalla lavoratrice di Melfi
Di pari diritti e pari salario con i lavoratori dal gruppo FIAT implicitamente ripropone
Un punto fondamentale
Rilancia il contratto nazionale di lavoro anche se in questione non è dichiarato in quella notte nella conclusione del raggiungiamo con l'accordo ma è così
E da questo punto di vista
Proprio perché il contratto rappresenta il punto di riferimento essenziale solidale
Per garantire pari salario appariva diritti
A livello nazionale a tutti i lavoratori della categoria io credo che la scelta di rilanciare il contratto nazionale di lavoro
Quindi al nostro congresso
Una scelta meridionalista e credo che per la prima volta da molto tempo
La FIOM fa una scelta dal profilo meridionalista lo propone alla CGIL
Una nuova un nuovo sindacato nel Mezzogiorno per parte dalle condizioni dei lavoratori e soprattutto dei giovani lavoratori
Non c'è solo per il figlio tra l'altro voglio ricordarlo
A volte si sottovaluta quello che c'è dietro anche questi momenti neri di grande rilevanza sociale
Probabilmente ci sono stati tanti anni di sacrifici l'impegno sindacale da parte dei delegati prediligendo la pioggia voglio ricordare al congresso che c'è anche
Un altro episodio che probabilmente
Ha determinato poi nel tempo le condizioni per cui anche ammette ci fosse quella grande lotta prima di Melfi
Scioperano i lavoratori di Pratola Serra sessanta ore di sciopero
Sono gli stessi obiettivi eravamo nel pieno la contrattazione di secondo livello nel gruppo FIAT forse facemmo un errore allora quello di non tentare una contrattazione a livello locale per sfondare in quello stabilimento
Venti
Quella vertenza quella battaglia poi si tramutò in una sconfitta perché la vertenza integrativa non ebbe sbocco precipitò nella crisi della FIAT ci furono licenziamenti a Pratola Serra
Ma oggi probabilmente anche al fatto che a Pratola Serra abbiamo raggiunto senso accordo divelti
Ha dimostrato a quei delegati che avevano vissuto drammaticamente
La sconfitta per la battaglia che avevano condotto ad Avellino
Ha dimostrato che era possibile rimettere in discussione anche a Pratola Serra quel sistema consociativo di relazioni sindacali che si era consolidato in quello stabilimento così come a Main Street
E voglio dirlo guardate non c'è solo venti ci sono tante vertente gli hanno meno rilievo Pagliano allo spareggio senza il giovane operaio
Non sarebbe stato possibile a Pomigliano come a Mirafiori
Rilancia la battaglia contro il pm C due e per condizioni di lavoro migliori e costringerà la bionda come sta avvenendo in questi giorni a trattare con la RSU e su questi temi
Così come non sarebbe stato possibile anche se non abbiamo fatto Ibra e contratti
Per quello che sono anche le caratteristiche dalla nostra struttura industriale non abbiamo aziende media locali
Dove è stato possibile a sfondare come i renitenti no alcuna zona Toscana dal Veneto alla Lombardia ci sono i grandi gruppi industriali
E poi loro indotto
Tutto più difficile nel Mezzogiorno da questo punto di vista ma senza una strategia Debray contrari le tante vertenze dagli accordi che ballano al Palladio dal gomma la Lear ma la Merloni hanno permesso in Tanzania di raggiungere accordi per l'assunzione a tempo indeterminato di centinaia di migliaia di giovani metalmeccanici che percorrevano i percorsi Della per della precarietà non sarebbero stati possibili io lo voglio sottolineare abbiamo nel Mezzogiorno una nuova generazione di lavoratori operai di lavoratrici operare metalmeccaniche
Che rappresentano non solo il futuro all'Appio ma indicano una strada era cultura dalla CGIL nel Mezzogiorno
E questo tanto più perché appunto perché è stata sconfitta quell'equazione
Richiedere più salario
Parità di Dini
Rivendicare il contratto nazionale di lavoro rimettendo in discussione anche le scelte che sono state compiute in questi anni e che hanno portato a spostare
La ricchezza del Paese dai dai salari dei lavoratori ai propri galenica percolazione finanziaria è la stessa faccia dalla stessa medaglia dalla battaglia nel conduciamo per uno sviluppo diverso nel Mezzogiorno grande acquario in un segno per la CGIL del Mezzogiorno per lei CGIL dal Mezzogiorno
Senza l'industria non c'è sviluppo nel Mezzogiorno in questi anni sono state bendata dal strade del turismo dalla piccola azienda
Non reggono alla lunga non reggono una parte di crisi economica come quella che sta attraversando il Paese
Ci vogliono delle scelte mette anche a dispetto non solo al governo ma anche alle stesse regioni meridionali e all'utilizzo dei finanziamenti comunitari rappresenta un punto di riferimento assente dalla dall'intervento pubblico nel Mezzogiorno
E bisogna io credo partire dal due grandi questioni Finmeccanica
Noi dobbiamo arrivare a una grande iniziativa sulle questioni dei settori tecnologicamente avanzati ed è la presenza pubblica caccia ancora oggi attraverso le aziende ma a partecipazione statale nel Mezzogiorno
Val proprio Finmeccanica due al proprio scorpori e privatizzazioni l'azione insieme alla CGIL
E se possibile unitariamente e io credo che sia possibile dobbiamo arrivare a una grande iniziativa su queste questioni per impedire che si proceda con lo smantellamento dell'industria tecnologicamente più avanzata perché il bilancio per la presenza pubblica parte braccio
Così come per la FIAT
Guardate io credo che il nuovo presidente di Confindustria si giudica a partire dalle scelte che verranno fatte in FIAT
Non è ancora chiaro ma Montezemolo il nuovo amministratore delegato alla FIAT intende continuare nella gestione del piano Morchio o viene rimesso in discussione quel piano questo riguarda tutti superiamo anche alle nostre divisioni
In Campania certo c'è l'accordo per la nuova Pomigliano quegli investimenti e quella nuova occupazione saranno possibili solo se ci sarà un nuovo progetto industriale è una nuova strategia con un intervento pubblico mirato
Perché in caso contrario abbiamo
Il rischio che anche quegli impegni vengano rimessi in discussione e credo che
Montezemolo è il nuovo amministratore delegato debbano dare anche un'altra risposta
Supera la logica per cui e dalla logica del piano Morchio si interviene solo sui costi si interviene solo peggiorando le condizioni di lavoro si interviene quindi perché la conseguenza è questa peggiorando la qualità delle produzioni
Si fa una scelta diversa si apre un tavolo negoziale con il sindacato questo riguarda il Mezzogiorno innanzitutto riguarda tutto il gruppo affiliato riguarda l'obiettivo che abbiamo che sia salvaguardata l'attività industriale e rilanciata in tutti gli stabilimenti dalla FIAT del nord e del sud
Un'ultima parola o no e concludo anche perché per me
Anche una mozione sentire dopo gravano concluso l'intervento di Gino Strada lo voglio ricordare al congresso perché abbiamo avuto un'occasione straordinaria al Napoli
Su questi temi con il compagno Pietro Ingrao
In quell'occasione
A volte le cose o ci scivolano addosso neanche ci rendiamo conto che ci portano a dimenticare quelle che sono le cose essenziali avvolta ce ne dimentichiamo anche lui Pietro Ingrao a Napoli in un'iniziativa per il congresso la FIOM ha ricordato a tutti nulli
E poi ha chiesto anche a i dirigenti politici che erano lì
A quella iniziativa di chiedere al Presidente della Repubblica se c'è ancora l'articolo undici dalla costituzione del nostro Paese
Io credo che
Il Congresso dalla FIOM debba riproporre quella domanda perché credo che come
Appunto ha sostenuto il compagno Ingrao in ogni caso un anche sotto l'egida dell'ONU l'Italia può continuare una guerra
Qualsiasi essa sia
Ad essa stiano al davvero apparentamenti dibatteranno mangiare interamente anatra connessa bikini a sperare
Grazie
Care compagne e compagni della FIOM
Voglio dirvi innanzitutto grazie
Per tante cose
Grazie all'amico Gianni per avermi fatto l'onore perché per me è un onore quali intervenire al vostro congresso
Grazie a voi per le vostre lotte per i diritti di tutti
Grazie alla FIOM di esistere e di resistere
Grazie perché per me voi rappresentate uno dei pezzi più importanti di quel che è rimasto di democrazia in questo Paese
Nello stesso tempo rappresentati anche una delle speranze più importanti che in futuro si possa finalmente dare un senso a questa parola democrazia che appare sempre più vuota
Io credo che oggi i cittadini del mondo si trovano di fronte a una sfida
Estremamente complesse
Ma è una sfida che non si può rimandare perché in gioco non c'è soltanto il destino dei cittadini
Che potrebbero ritornare indietro la storia ridiventare schiavi sudditi
Credo che in gioco ci sia anche la possibilità di futuro spesso per il pianeta
Albert Einstein diceva non so se ci sarà una terza guerra mondiale so che la quarta la combattere te con la clava
L'anno scorso
Nel loro rapporto annuale licenziati atomici
Ci hanno detto che mai come oggi il rischio di conflitto nucleare elevato
Uno dei più grandi intellettuali viventi Noam Chomsky ritiene che un eventuale conflitto in cui si usassero ordigni atomici potrebbe addirittura porre fine all'esperimento umano questa l'espressione che ha usato
Siamo in una situazione così pericolosa eppure non se ne parla dal mondo della politica
Non viene se non qualche bisbiglio
E a me questo preoccupa perché credo che dovrebbero essere
Proprio loro i politici per primi
A dare l'allarme
A invitare i cittadini a partecipare di nuovo alla vita politica a riscoprire vecchie parole perché oggi non si sente più da nessuna parte parlare di disarmo
Il mondo si militari da sempre di più si va a rischio sempre più elevato e nessuno dice niente
Allora io credo che in questa situazione sia estremamente importante cercare di capire davvero la natura della guerra le ragioni della guerra
Per uscire da questa da questa impasse
In cui ci troviamo
E vorrei citare ancora Albert Einstein
Perché nel mille novecentotrentadue luci provato a Ginevra una conferenza internazionale sul disarmo
In cui si discuteva quali armi è lecito usare e quali no con quali strumenti l'uccidere è lecito con quali altri strumenti invece debba essere considerato un crimine
Bene a Ginevra i sta invece una cosa straordinaria fu la prima
E l'ultima volta che lo feci in vita sua
Convoca una conferenza stampa
Disse ai giornalisti la guerra non la si può umanizzare
La guerra si può solo abolire
Io credo che la storia dei decenni successivi
Gli abbia dato ragione anche se hai vista non è stato preso sul serio
Dalla classe politica
Di fatto ogni tentativo di rendere la guerra più umana è fallito
Ogni trattato ogni convenzione sono stati firmati e poi regolarmente calpestati
Mentre nel trentadue a Ginevra si discute
Sulle regole di condotta per la guerra
In Germania Hitler ha già vinto le elezioni in un modo che oggi nessuno
Ho pochi presenterebbero definire
Non democratiche erano elezioni sostanzialmente come se ne vedono ai tempi nostri
Era in corso il processo di una tipica azione del paese della corsa al riarmo della preparazione della guerra
E intanto si discuteva delle regole per la guerra
Ma chi poi di quelli che parteciparono queste conferenze internazionali chi poi si ricordò di queste regole
Al momento della guerra
Assolutamente nessuno
Anzi proprio in quegli anni abbiamo visto e assistito al trionfo della disumanità della barbarie della guerra
Ci sono stati l'Olocausto c'è stata l'atomica sui civili
E ci sono stati bombardamenti a tappeto sulle città
Con moltitudini CD di cittadini inermi che sparivano sotto le bombe di questo e di quello vorrei ricordare che il presidente americano Roosevelt definì una barbarie disumana
I bombardamenti tedeschi che fecero migliaia di morti civili nella città inglese di Covent prego
Poco dopo invio i suoi aerei a massacrare centotrentacinque mila civili tedeschi a Dresda
Alla fine ci si è trovati con milioni di morti
Sono spariti Hitler e Mussolini è vero
Ma con loro sono anche spariti lo spirito del fascismo e del nazismo
Sono spariti la logica del razzismo del militarismo dall'espansionismo per rapinare risorse la logica della guerra
Io credo di no
Dopo il secondo conflitto mondiale ancora altre tentativi patetici le convenzioni di Ginevra di definire regole per la guerra
Anche quelle fallite miseramente
Nei decenni successivi abbiamo sì visto milioni e milioni di persone ogni anno morire per la guerra
Nell'assoluta indifferenza verso qualsiasi regola e io non credo che questo debba stupire anche non si riesce a definire regole per un umanizzare la guerra
Il problema è che la guerra è un fenomeno contro natura è contro natura umana
Al punto che la guerra esiste solo quando si è deciso di sopprimere la vita umana
Ed è per questo che non si riesce a umanità
Adesso se tirata giù la maschera non si parla più di regole
Per la guerra
Credo che dopo Guantanamo e Abu Ghraib sì anche difficile farlo
Oggi si preferisce discutere invece delle condizioni per fare la guerra quando è bella quando è brutta quando è giusto quando no con Loguercio tutto all'ONU con la NATO senza la NATO chirurgia preventiva facendo due Maroni così a tutti
Senta permetterci di capire mai
L'ONU sembra essere diventata la nuova parola magica
C'è l'ONU pasta siamo a posto
Ignorando alcune cose primo ignorando il fatto che i cinque Paesi membri del Consiglio di sicurezza dell'ONU sono i principali armaioli del mondo che da soli esportano l'ottantacinque per cento delle armi
Secondo ignorando che l'ONU di fatto non esiste più da tempo l'ONU è morta e sepolta
L'ONU non ha più neanche la dignità di convocare un'assemblea generale straordinaria e proporre l'espulsione di Stati Uniti Inghilterra e tutti coloro che hanno aggredito occupato l'Iraq
E allora che senso all'ONU
Quando nessuno la rispetta quando gli Stati Uniti non la finanza non è anche ma la controllano che senso all'ONU quando
I membri del Consiglio di sicurezza sono quelli che mettono a repentaglio la sicurezza dei cittadini del pianeta
Vogliamo continuare con le illusioni con le bugie
Per continuare a giustificare la guerra
Dopo Dio R
Dopo l'impero e la patria vogliamo che sia l'ONU la prossimo scusa per la guerra
Per trascinarci sempre più verso quel baratro di cui parlava Noam Chomsky
Magari con la benedizione di Kofi Annan o di qualche altro inetto burocrate che gli Stati Uniti decideranno di mettere al suo posto
Io credo proprio che avesse ragione Einstein la guerra non si può umanizzare
La guerra si può solo abolire
Eppure appena prima della fine del millennio passato
C'è capitata addosso la nuova forma di guerra sulla quale io vorrei invitarvi a riflettere la cosiddetta guerra umanitaria
Io credo sia un non senso logico
Perché la guerra non può mai essere uno strumento per imporre ripristinare o garantire i diritti umani
Per i diritti degli esseri umani adesso è diventata lecita la soppressione degli esseri umani
Ma per i diritti di chi
Per i diritti dei sopravvissuti o per i diritti dei più forti o dei più ricchi per i diritti di chi perché la parola diritto
Ha un contenuto dentro
Che non le si può togliere o valgono per tutti o sono privilegi
Vedete
Forse per nascondere questa realtà è stata coniata un'espressione una delle più infami razziste che abbia mai sentito
Cioè l'espressione effetti collaterali
Cioè a dire che la guerra a maggior ragione le guerre umanitario cioè quelle combattute del Paese militarmente più forti
E dotati degli abiti devastanti
Queste guerre fanno Effetti collaterali
Tre milioni di bambini ogni anno
Lasciano la vita
Sono mutilati o feriti o hanno la loro vita devastata dalla guerra tre milioni di bambini ogni hanno
Effetti collaterali
Noi crediamo invece che quelle siano delle persone
Esattamente uguali a noi in dignità e diritti come dice la Carta da dichiarazioni per sale
Dei diritti dell'uomo
Non crediamo che quello possa essere ridotto il prezzo da pagare
Io non ho mai sentito chiamare le tre mila vittime
Delle torri gemelle Effetti collaterali della guerra santa
Non l'ho mai sentito e sarebbe stato infame
Quelle vittime come giusto e umano che sia sono state piante
Basta andare a Ground Zero
E ci si commuove immediatamente perché si vede si percepisce fisicamente l'affetto intorno a quei tre mila morti
Ma almeno dieci mila civili afgani sono morti sotto le bombe statunitense inglesi
Più di tredici mila civili iracheni sono già morti per questa guerra
Abbiamo visto le loro foto sentiti i loro nomi
Conoscitore loro storie capito il dolore dei loro familiari no Effetti collaterali
Io credo sia esattamente questa
La follia razzista e neonazista che sta per battendo il mondo
Il credere che esistono cittadini di serie A ai quali i diritti sono dovuti e invece masse sterminate di persone che sono spendibili esuberi dispose vola non sono più esseri umani
Questa è una logica razzista e neonazista
Questa logica potuto a fermarsi perché esso incominciato da fermare quella infame teoria della guerra umanitaria
E qui non possiamo nasconderci
E ignorare il fatto che questa teoria
è stata portata avanti anzi inventata
Non soltanto da esponenti di quella che politicamente si chiama la destra
Il Presidente del Consiglio dei ministri italiano ai tempi della guerra in Kosovo
Ebbe a scrivere
Che ci prese in considerazione anche l'ipotesi di invio di truppe di terra ma poi e qui apro le virgolette
Si decise di continuare con l'azione aerea integrata dall'intervento umanitario
Io mi rifiuto di pensare
Non solo che il mio lavoro che il lavoro di è velocissima che lavoro di tutti quelli che cercano di salvare una vita umana sia qualcosa che possa essere un'integrazione dei bombardamenti
Questa cosa ha avuto delle conseguenze devastanti
Innanzitutto nel mondo umanitario
Perché le organizzazioni umanitarie sono state in buona misura inglobati all'interno del Progetto della guerra
Nel due mila e uno in Afghanistan tutte le organizzazioni a partire dalla Croce Rossa hanno lasciato l'Afghanistan immediatamente dopo l'undici settembre
L'ordine era fuori tutti adesso è il tempo delle bombe quando arriverà il tempo degli aiuti e ve lo faremo sapere e vi daremo anche i soldi
In Iraq questa cosa è stata ulteriormente perfezionata questa integrazione
Tra le bombe e gli aiuti umanitari o i cosiddetti aiuti umanitari
Nell'aprile dell'anno scorso sotto le bombe a Baghdad ogni giorno si tenevano le riunioni di coordinamento degli aiuti
Presiedute da militari americani
Emergency
Si è sempre rifiutata di partecipare a quelle riunioni
Qual è stato il risultato finale per il mondo umanitario è stato che oggi nei Paesi in guerra la gente le popolazioni non capiscono più chi e lì a fare cosa
Non lo capiscono più
Perché i militari ormai dicono che sono lì a fare lavoro umanitario
Perché chi è lì a far la guerra dice che lì in missione di pace
Perché tutto tende a confondersi
Vorrei farvi notare una cosa
Recentemente ed è stata denunciata questa cosa l'organizzazione umanitaria
In Afghanistan
Sono stati buttati da aerei elicotteri volantini
Con su una fotografia di una bambina accanto a un sacco di farina
E dicendo se volete continuare a ricevere gli aiuti dati l'informazione sui talebani
Condizionare
La distribuzione di cibo le popolazioni rispetto a quanto o chi è disposto a fare la spia
Siamo arrivati a questo punto
Il risultato finale di questo processo è stato una drastica riduzione degli aiuti umanitari proprio nelle situazioni in cui sono più disordine necessari proprio dove c'è bisogno davvero
E non si può più portare aiuto non si arriva a portare aiuto perché ormai si è diventati un bersaglio
Chiunque
Occidentale oggi è un bersaglio in Iraq
Lei lo stiamo sperimentando abbiamo avuto
Dei seri problemi di sicurezza
Con il nostro personali in Iraq proprio per questa ragione perché ormai nessuno capisce più niente
E quindi si diventa tutti i nemici
Vedete
La scelta della guerra umanitaria
La teoria della guerra umanitaria ha cambiato il mondo umanitario ma ha cambiato anche la guerra
La resa più disponibile più più giustificabile meno rivoltante un po'più Bellina
Si accetta che in nome dei diritti umani gli esseri umani
Possano e debbano venire uccisi
Varcato questo confine
A mio parere sia fuori dal campo della ragione umana e certamente al di fuori di ogni forma di civiltà
Passato questo confine non mi stupisce più lo sviluppo della guerra umanitaria
Nella teoria successiva cioè la guerra preventiva
Perché se è giusto uccidere per i diritti umani perché aspettare
Facciamolo subito
La guerra umanitaria e la guerra preventiva su una rottura con la nostra cultura un tentativo di azzerare il pensiero etico e politico
Degli ultimi secoli
è andata così
Si sono infrante quelle speranze nate con la fine del secondo conflitto mondiale cioè le speranze di costruire un mondo basato su delle regole che fossero delle regole di convivenza civile
La nascita delle Nazioni Unite la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo solo questo solo il tentativo di dare regole
Perché quei massacri quei disastri non dovessero più a a cadere
Invece oggi ci ritroviamo
Esattamente in una situazione opposta in cui tutte le regole sono saltate
E andiamo precipitosamente verso un terzo conflitto mondiale
Perché è successo questo
Io credo sia successo perché i più ricchi più potenti
Hanno deciso di continuare a comportarsi esattamente come facevano prima
Per loro non c'è mai stata la liberazione dal nazifascismo
Per loro non c'è mai stata la dichiarazione dei diritti dell'uomo non ce n'è stata la Carta delle Nazioni Unite hanno continuato come facevano prima cioè a porsi un solo problema quanto cioè da guadagnarci
Quanto c'è da guadagnarci perché ogni volta che si nomina la parola guerra basta nominarla che c'è qualcuno che guadagna cifre da capogiro
Io voglio fare un esempio
La General Motors nel mille novecentoventinove
Comprò la ditta tedesca di automobili Opel
Sei anni dopo i gerarchi nazisti che già si preparavano alla guerra
Chiese ero alla Opel di progettare un camion per uso militare
Così nell'anno della famosa capitolazione di Monaco nel mille novecentotrentotto le armate di Hitler sono equipaggiate con motori prodotti da una multinazionale USA
Durante la seconda guerra mondiale anche dopo l'entrata in guerra degli Stati Uniti la General Motors ha continuato a produrre veicoli carri armati e propulsori aerei per le armate di Hitler
Sembra fantapolitica invece cronaca vera
Perché in virtù del loro essere multinazionali queste aziende possono anche diversificare
Quello che producono
Così la General Motors divide i compiti l'opera e Stati Uniti fornisce
Motori per l'aviazione
Americana e la o quel Germania quelli per l'aviazione tedesca
E i nostri padri lì sotto a beccarsi le bombe degli uni e degli altri
Quando l'unico valore il profitto
Non ci sono più amici ci sono solo clienti
E l'unica cosa che conta
Si è perfino arrivati al grottesco della General Motors dopo la guerra ha chiesto e ottenuto un risarcimento dal governo americano per i bombardamenti dei propri stabilimenti sul suolo tedesco
Vedete il problema e qual è il principio su cui si basa questo mondo
Se non sono i tre
Articoli la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo ma un principio molto più semplice uno solo
è lecito arricchirsi sempre comunque dovunque senza limiti senza ostacoli senza badare ai mezzi
Se questo è l'unico principio io credo che questo mondo non starà in piedi
Nove milioni di essere umani ogni anno
Muoiono di fame
Sono ventiquattro mila persone al giorno
Di queste undici mila sono bambini
Muoiono di fame di malattie curabili di povertà di guerra reazioni a catena che si alimento la vicenda perché la povertà non consente di curare banali malattie
E allora diventano mortali la povertà conduce la malnutrizione poi alla fame e la guerra che oltre a uccidere produce nuove povertà nuove carestie
Nel due mila e due settecentottantaquattro miliardi di dollari sono finiti i spese militari
Settecento ottantaquattro miliardi di dollari
Quest'anno saranno molti di più
I Paesi più ricchi e potenti fabbricano sempre più armi per la sicurezza dei cittadini
Mentre milioni di cittadini muoiono a causa di quelle armi
I governi fabbricano devastanti ordini per la difesa
Mentre i cittadini soffrono perché quei soldi non sono spesi per difendere la loro salute il loro lavoro la loro istruzione l'ambiente la ricerca
I nostri governi hanno speso quei soldi i nostri governi e allora la domanda dobbiamo porterà stanno governando per noi o contro di noi
Fame povertà malnutrizione malattie prevenibili potrebbero sparire la questo pianeta potrebbero sparire soltanto sparisse la guerra la logica della guerra
Davvero credo avesse ragione Einstein la guerra si può solo abolire
Credo che sia anche il senso del nostro lavoro
Quello di cercare di
Andare nella direzione opposta ricostruire
Piccoli frammenti di pace
Immaginare e disegnare le condizioni che facciano diminuire fino a scomparire il ricorso all'uso dalla forza e della violenza io credo sia la scommessa più grande che i cittadini dovranno affrontare e presto
Se ci vuole un futuro per questo pianeta
Quali sono queste condizioni per poter porre fine alla guerra
La prima condizione per un mondo senza guerre io credo sia quella di raggiungere la giustizia sociale
Cioè di eliminare quella forma di guerra quotidiana che è lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo
Vorrei qui ricordare
L'undici settembre
A Santiago del Cile nel settantatré
Quando la CIA con i soldi della multinazionale delle comunicazioni ai Titti
Organizzò un colpo di Stato
E il massacro un popolo che stava cercando una delle più interessanti esperienze di democrazia
Anche per questo non soltanto per il numero dei morti credetemi quell'undici settembre è una tragedia di proporzioni molto più catastrofiche di quella dell'undici settembre due mila e uno
Sono convinto che dovremmo riflettere molto sull'esperienza cilena di Unidad Popular
Perché trent'anni dopo ancora ci troviamo oggi anche nel nostro Paese in un gravissimo deficit di democrazia e senza democrazia non ci può essere giustizia sociale né pace
Credo che la democrazia sia un valore importante che non sia riducibile alla conta dei voti
Credo ad esempio che una democrazia non fittizia imponga a tutti a cominciare dai rappresentanti del popolo il rispetto della Costituzione che è la prima legge del popolo
Invece no non succede non succede neanche in Italia
Noi viviamo in un Paese dove la grande maggioranza dei cittadini cioè dei governati e contro la guerra mentre la maggioranza dei governanti sceglie la guerra
Io vivo in un Paese in cui il Parlamento nel due mila e due ha deciso col novantadue per cento di parlamentari favorevoli di aggredire l'Afghanistan
Non è questa
Care compagne e compagni della FIOM la mia idea di democrazia
La mia idea di democrazia non contempla
Anzi esclude a priori l'uso dalla guerra
Per almeno due buoni motivi
Innanzitutto perché sono convinto che le vittime
Siano la sola verità della guerra
Milioni di esseri umani morti per fare miliardari qualche migliaio di cannibali
E in quanto cittadino italiano crede di avere diritto di pretendere che la costituzione del mio Paese venga rispettata
Io ad esempio me ne andrei immediatamente dall'Italia
Il giorno in cui fosse abolito l'articolo undici che ripudia la guerra e che da anni invece viene regolarmente calpestato spesso in modo bipartisan come si usa dire oggi
E noiosi ha depositato in Parlamento l'anno scorso una proposta di legge di iniziativa popolare per definire le norme applicative dell'articolo undici perché l'articolo undici smetta di essere una specie di consiglio per gli acquisti dopodiché ciascuno fa quello che vuole
Saremo orgogliosi di avere la FIOM al nostro fianco in questa battaglia per far sì che questa legge
Sia discussa e approvata in modo che l'articolo undici possa finalmente avere delle norme che consentono di rispettarlo
E poi care compagne e compagni devo dirvi che la mia idea di democrazia non include la guerra anche perché c'è ogni volta nella guerra
Una specie di di falso in bilancio di contabilità truccata
Non c'è mai un popolo che vince
Anche se spesso ce n'è uno che perde
I popoli cittadini non vincono mai
Perché la guerra è un gioco truccato
Il prezzo delle guerre l'hanno sempre pagato e oggi più che mai
I ceti sociali più poveri
Anche nei Paesi più ricchi aggressori non sono i Paesi che vengono bombardati
Il presidente Bush ha chiesto ottanta miliardi di dollari aggiuntivi al Congresso americano per la guerre ovviamente gli ottenuti in modo bipartisan
Contemporaneamente sono stati tagliati settantaquattro miliardi di dollari i servizi sociali il che vuol dire che quella guerra la stanno pagando al suolo di sei miliardi di dollari al mese impoverì dagli Stati Uniti
Le famiglie povere dagli Stati Uniti
Non solo la pagano
Perché poi non si trovano più dei servizi la pago un anche perché sono i figli loro e vengono mandati a morire oltre che ad ammazzare torturare
Ogni volta che si parla di queste cose vedete è diventato un rito si scatena l'attacco al movimento per la pace dicendo che a volte la guerra giusta
A volte una dolorosa necessità
Tutte queste espressioni
Io trovo anche un po'nauseanti
E ogni volta si dice sembra parlare di Hitler
Forse per voi pacifisti Hitler sarebbe ancora al potere
Io credo che Hitler non sia stato un prodotto del pacifismo
Ma il risultato del persistere della logica di guerra anche dopo la fine la prima guerra mondiale
Hitler
Non avrebbe mai potuto andare al potere se non fossero stati massacrati gli oppositori
Se il movimento operaio tedesco non fosse stato decimato dai macellai al servizio dalla carta militari
Dei latifondisti né dei grandi magnati industriali
Loro hanno costruito iter e gli hanno consegnato la Germania
Ma lasciatemi dire
Anche che Hitler non avrebbe mai potuto scatenare quell'orrenda carneficina
è stata la seconda guerra mondiale se non gli fosse riuscito prima in Germania di ridurre i lavoratori tedeschi in schiavitù con salari da fame privandoli dei sindacati dei contratti collettivi di lavoro e del diritto di sciopero
Dette prima
Dell'inizio dalla seconda guerra mondiale prima dell'inizio della seconda guerra mondiale
Bertolt Brecht scriveva
La guerra che verranno nella prima prima ci sono state altre guerre
Alla fine dell'ultima c'erano vincitori e vinti tra i vinti la povera gente faceva la fame
Tra i vincitori faceva la fame la povera gente ugualmente
La guerra che verrà poi è arrivata
La seconda guerra mondiale
Aveva visto giusto Brecht
Io credo di sì
Dopo i quarantacinque a fare la fame non sono stati ancora una volta
I più poveri e i più deboli sia tra i vinti che tra i vincitori
è andata così
E chi paga oggi il presto della guerra in Iraq
Dittatori e terroristi
No ancora una volta sono i cittadini iracheni costretti a vivere in un inferno tra un ratto è una mina tra una bomba un'autobomba
A volere la guerra preparare la guerra a decidere la guerre a goderne i frutti sono sempre state le classi dominanti attraverso i propri rappresentanti sempre
E non importa se quei loro rappresentanti fossero di volta in volta chiamati dittatori o presidenti è andata così
Noi di Emergency crediamo che la scelta della guerra rappresenti sempre la più grave forma di violazione dei diritti umani
Perché sia incompatibile con la democrazia che là sotto occhi fino ad annullarla
Abbiamo bisogno credo di riflettere
Su forme e contenuti della democrazia e soprattutto di discutere tra cittadini per definire i di nuovo i principi su cui vogliamo si fondi la nostra società
Ottenere la giustizia sociale senza ricorrere alla violenza io credo sia questa la sfida più grande che ci sta davanti ma ci sta davanti ed è urgente affrontarla
Credo che abbiamo bisogno per costruire una strategia di pace
Di una grande unità popolare tra milioni di cittadini
Che definiscono insieme le condizioni minime cioè i principi di fondo da rispettare per poterci chiamare un paese civile
La democrazia e la civiltà non ho nulla a che fare né con la guerra né con la logica della guerra
Non hanno a che fare con la rapina economica né con la sanità privata non hanno a che fare con la scuola privata né con l'informazione privata tutto questo non ha niente a che fare con la civiltà la democrazia
Quando i cittadini che lavorano
Sono costretti a scioperare manifestare nel proprio Paese
Per difendere il diritto a una vita dignitosa
Per loro e per le proprie famiglie
Io non credo si possa parlare di civiltà e democrazia
E non è tollerabile nel terzo millennio che vi siano ogni anno migliaia di morti sul lavoro per i quali questi si andrebbe fatto un funerale di Stato
Dobbiamo ridefinire i principi può irrinunciabile di una società civile
Aggregare i milioni di persone
Per una sorta di manifesto del cittadino come vogliamo in che società vogliamo vivere su quali principi
Pace lavoro sanità scuola casa in formazione e ricerca che cosa vogliamo non è difficile
Non è difficile dirlo
Ma dobbiamo riaffermare le condizioni irrinunciabili
Per soddisfare il principio dell'uguaglianza dei diritti per gli esseri umani
E queste condizioni irrinunciabili io credo non possono prescindere dalla giustizia economica
Come si distribuisce oggi la ricchezza
Ha senso secondo voi che tra le attività umane peggio pagate ci siano o infermieri insegnanti
E ci siete voi amici della FIOM
Ah se il suo modo dopo un lavoratore meccanico guadagna molto molto meno dal truccatore del Presidente del Consiglio
A me pare più logico una società
In cui vengono retribuiti di più quelli che svolgono funzioni socialmente più utili anzi essenziali per la vita di una comunità
E io credo che se in una società non stanno bene i lavoratori se la ricchezza sociale non è redistribuire sta in modo equo non c'è uguaglianza né giustizia economica
Perché lo Stato spende i nostri soldi nuovamente
Negli ultimi dieci anni l'Italia ha speso mediamente venti miliardi di euro all'anno per gli armamenti
Sono d'accordo i cittadini su questo
Io credo di no
Sta di fatto che non gli viene neanche chiesto
Così ci troviamo in una situazione assurda
Ma vi sembra razionale intelligente umana una società in cui i cittadini debbono pagare di tasca propria per la casa e per la sanità per la scuola e per i servizi mentre la Repubblica spende i soldi dei cittadini per gli armamenti
Contro il volere dei cittadini tra l'altro
Vedete pace
Diritti umani e democrazia sono inseparabili o coesistono o non esiste
E non ci sarà pace
Non un diritto sarà rispettato
E la democrazia resterà un'illusione un imbroglio
Finché non avremo ottenuto in modo non violento la giustizia economica e sociale
Inseparabili come inseparabili sono violenza guerra terrorismo
Non si alimentano a vicenda sono la stessa cosa
Producono gli stessi effetti
Potessimo chiedere i cittadini italiani salì a favore del terrorismo
Nessuno risponderebbe sì sono a favore
Credo proprio nessuno
Ma se chiedessimo sei a favore della guerra li comincerebbero i distinguo
Con l'ONU con la NATO
Il terrorismo e la guerra ci vengono presentate oggi come due cose distinte e quindi noi tendiamo a percepirla come due cose distinte
Quando un leader politico non importa di quale schieramento usa la parola terrorismo potete stare sicuri che non non intende mai l'operato del presidente degli Stati Uniti
La parola terrorista riservatagli affidarmi olio la chemio il palestinese di turno
Mai viene usata per indicare invece chi ha scatenato voluto finanziato diretto quasi tutti i massacri degli ultimi decenni
Il sei agosto del mille novecentoquarantacinque
I satelliti sganciare una prima bomba atomica sui cittadini del Giappone
Centoquaranta mila persone morirono Hiroshima immediatamente altre centotrenta mila morirono nei cinque anni successivi altre centinaia di migliaia
Restarono ammalate gravemente un mutilato
Il giorno dopo lo sgancio della bomba il presidente Truman dichiarò il mondo dovrà ammettere e la prima bomba atomica è stata sganciata su Hiroshima una base militare
Le stesse bugie sono quelle che ci vengono raccontate oggi
Io credo
Che la bomba atomica
Sia stato uno dei più atroci atti di terrorismo della storia
E credo che non ci potrà mai essere una guerra al terrorismo perché la guerra è terrorismo come il terrorismo e guerra
E credo che non sia in fondo così importante se un essere umano muore per un razzo per una mina per una bomba
L'importante è che un essere umano
Dire e di accettare di assimilare
Che quell'essere umano ritiene morto chiunque egli sia è uno Dinoi Dinoi
Finché non saremo capaci di far questo il razzismo e la logica della guerra continueranno imperversare
Perché non saremo capaci di fare questo passaggio culturale continueranno i massacri più orrendi perpetrati da questo dittatore o da quel presidente ciascuno per le sue ragioni che poi sono la stessa
Prendere i ricchi sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri
Marino mujaheddin terroristica Al Qaeda terroristi della CIA non fa una gran differenza
La guerra al terrorismo il razzismo e la violenza l'ingiustizia sociale e quella economica sono soltanto modi diversi di esistere del vero mostro
Del vero mostro che va bien davanti dell'unica guerra che val la pena di combattere la guerra per sconfiggere in modo non violento lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo
Lo so care compagne e compagni questo è un sogno antico
Un sogno che
Importanti i sapori di questa città in qualche modo ma è un problema di oggi se vogliamo garantire e garantirci un futuro
è un ospite urgente non più procrastinabile
Non sarà facile
In questo cammino
E non ci sarà sempre al vostro fianco cari amici compagni della FIOM grazie
Grazie Gino e la FIOM davvero sarà sempre al tuo fianco scritto al nostro fianco adesso do la parola a Emanuele De Nicola
RSU della Sata di Melfi
Sì prepara Laura Spezia
Compagni e compagne
Dopo l'intervento di Gino Strada
Sono ancora più emozionato
Allo stesso tempo però se non lo voglio uso di stare in quest'organizzazione
Perché insieme al al ai movimenti all'interno del movimento anime scusami scusate un attimo io chiedo alle compagne e compagni di rimanere in sala
C'è il compagno della Rsu
Della Sata di Melfi e io credo che sia importante che rimane a fianco Apolloni
Dicevo perché
Questa organizzazione all'interno dei movimenti si batte
Per la pace e per dire che un altro mondo è possibile davvero
Quindi sono orgoglioso di stare in questo realizzazione
Ringrazio tutti
Tutti quelli che hanno creduto in noi di metri
Durante tutta la nostra lotta
Nonostante i tentennamenti
La male informazione
Grazie anche alla presenza della compagnia candore John McCain affatto dire che anche la CGIL alla fine appoggiato la lotta di metri non non ci hanno lasciati soli
Qualcuno aspettava
La nostra sconfitta per poter chiudere al congresso
E la FIOM in maniera diversa
Invece non è stato così
Si è affermato finalmente un principio che quello che dice
Che la politica dei redditi l'accordo di luglio del novantatré è fallito è un capitolo chiuso
Da questo momento viene rimesso al centro come metodo il conflitto che l'unica arma
Per ottenere dei risultati per affermare i diritti
Io mi auspico che anche la vicenda della porti avrei voluto abbracciare il compagno Della Porta Micheli era intervenuto si chiuda in maniera positiva
Perché è l'ennesima dimostrazione
Che il padronato non abbandonato la strada
Che ha utilizzato in questi anni per reprimere i lavoratori
La storia di Melfi nasce da dieci anni l'isolamento di duro scontro con la FIAT con gravi conseguenze anche per i delegati della FIOM molti sono stati delegate licenziati negli ultimi dieci anni ammessi
La lotta di Melfi
Si è riusciti a vincerla grazie
Alla presenza sin dal primo momento del nostro segretario generale Rinaldini e del compagno Raffo che da subito hanno credo di noi
Da subito hanno pensato veramente si potesse ripartire per avviare una fase nuova
In questi dieci anni è avvenuto di tutto
E negli ultimi ventuno giorni tutto si è ribaltato
CISL e UIL hanno tentato di dividerci hanno tentato
Di dire che eravamo insieme al governo e al nostro Presidente operaio
Che noi eravamo un gruppo di eversivi un gruppo di di sovversivi che cercavamo di impedire l'accesso allo stabilimento di migliaia di lavoratori
Hanno organizzato la contromanifestazione
Perché questa è l'unità sindacale
Fare la contro manifestazione contro i lavoratori
Contro un altro sindacato
Non ci sono riusciti hanno tentato poi con la polizia
Di farci sgomberare
Cioè la FIAT ha pensato che anche fuori dallo stabilimento potesse reprimere lavoratori
Con la polizia ecco le denunce alla magistratura
Ma la nostra determinazione
è stata è stata forte la nostra radicalità la nostra la nostra resistenza passiva affatto così che non può non succedessero episodi tipo Genova
La strategia della FIOM degli ultimi anni ha pagato la strategia dei tre contatti dal quale è nata tutta la la lotta di Melfi ha dimostrato che quella è la strada giusta che non si possono fare gli accordi separati
Negli ultimi anni partendo da Cassino
Dove anche lì c'è stato una dura lotta per abbiamo seguito quando ancora c'era il nostro compagno Sabbadini quella è stata l'inizio della divisione all'interno della FIAT
La rivolta di Melfi nasce dopo Scanzano
Dopo Rapolla
Dove noi siamo sempre stati presenti perché sapevamo che quella è la strada giusta non si poteva pensare non si può pensare che il Mezzogiorno d'Italia sia una zona franca dove i diritti non devono esistere dove l'ambiente
E i danni ambientali possono essere scambiati con quattro soldi a qualche politico medicea abbiamo detto e diciamo no non è questa la strada
Ne siamo contro le gabbie salariali siamo contro la precarizzazione
E questo credo che sia la solo l'inizio di una nuova fase che deve far riflettere anche la Confindustria e la FIAT a ritornare a discutere a rimettere al centro tutta la vertenza nazionale perché la crisi FIAT come è stata fondata e come si cerca di concluderla con la chiusura degli stabilimenti
Tipo Termini Imerese
E dopo una lunga lotta è riuscito
è riuscito ad evitare il peggio però non è finita la FIAT sembra dietro l'angolo
Con questo modello di relazioni espulsione dei lavoratori per creare competitività abbassamento dei diritti per creare competitività
Lei invece diciamo di no a questo
Io ho molti ricordi di quei giorni ristoranti emozionato
Quando penso
A quello che è successo
Noi abbiamo fatto un semplice
Un semplice diciamo assedio molto pacifico
E siamo riusciti dopo ventuno giorni a piegare la figlia siamo riusciti a far dire
è la democrazia deve essere al centro di tutte le trattative
Il referendum
La il nostro il nostro metodo fondamentale per fare esprimere i lavoratori e da qui si può fare l'unità sindacale unità sindacale si fa con i lavoratori non con le organizzazioni sindacali si fa quei lavoratori e decidono
Eppure fanno le proposte e sindacato ostacoli lavoratori oppure sta con dei lavoratori questa per me l'unità sindacale questo permette e quello che Melfi vuole dire
Sulla legge sulla rappresentanza sulla legge trenta non ci non ci sono grosse cose da dire vanno apro la prima l'ha fatta la seconda va abrogata
Non si può continuare a dire di fare cose diverse da questa ci segue lo devono dire chiaramente se parlo di unità sindacale non si può fare una legge che con dei lavoratori
Io mi auspico
è a chi diceva che
Il modello Melfi andava esportato
Adesso credo che va despota dalla lotta di Melfi
Perché al centro
Mi deve essere la lotta alla precarizzazione
E giusti salari
E in questa fase io credo che la FIOM con questo congresso sancisce definitivamente che al centro delle relazioni industriali debba essere il lavoro e lavoratori grazie
Alla parola Laura Spezia segretario della FIOM Piemonte
E si prepara Giorgio Cremaschi
Bene io credo che
Dopo Gino Strada
Come dire complicato per tutti scusami Laura io davvero invito i compagni e le compagnie
A permettere al dibattito di continuare di concludersi
Allora è davvero complicato per tutti
Intervenire
Affrontare le varie questioni io credo che una cosa anche questi giorni che abbiamo vissuto qua
Sia assolutamente dimostrata e noi abbiamo fatto bene a fare il congresso
La relazione di Gianni questa relazione che davvero riassume
Non solo le scelte che sono state costruite coi lavoratore con le lavoratrici Maria assume anche la grande vitalità che in questo congresso si è espressa
E la forte identità che si è rafforzata la nostra organizzazione è un esempio di come questo congresso abbia costruito un percorso importante
Anche da noi in Piemonte il coinvolgimento degli iscritti delle scritte è un mancato rispetto al congresso precedente aumentato del venti per cento
E questo è davvero un successo è un successo della FIOM ed è un successo della FIOM tutta di tutte le mozioni le due mozioni della FIOM la discussione Ida che si è sviluppata i dati qui come nei vari congressi territoriali ci consegnano comunque una grande responsabilità
E la responsabilità è questa
Che le lavoratrici e i lavoratori le nostre iscritte ai nostri iscritti
Ci chiedono una cosa
Ci chiedono di continuare a ad essere coerenti
Nel nostro agire quotidiano con le linee con le scelte che il congresso insieme ai nostri scritte i nostri iscritti ha scelto che ha scelto attraverso questo percorso di profonda democrazia
Ieri Epifani
Nei suoi traeva sui vari passaggi ha detto che senza la FIOM la CGIL starebbe più debole
Ero
Perché democrazia la nostra scelta fondante nella democrazia del rigore del merito
è una scelta che noi stiamo portando avanti abbiamo portato avanti con determinazione
E questa nostra determinazione è una determinazione
Con la quale vogliamo esplicare la nostra coerenza e credo che questa nostra determinazione questa nostra coerenza
Devono come dire mi verrebbe un termine un po'crudo costringere tutta la confederazione a muoversi su questo terreno
Venti la lotta di Fincantieri
Sono stati vissuti non solo da noi ma dalle lavoratrici e ai lavoratori in tutte le fabbriche
Come la concreta espressione non solo della giustezza della nostra impostazione ma come il fatto che con Creta mente si può realizzare quanto sosteniamo queste lotte le lotte che stanno sorgendo in questi giorni e che sorgeranno prossimamente non sono nate dal nulla
Melfi Fincantieri Termini Imerese Mirafiori sono il frutto del lavoro quotidiano costante della nostra determinazione nel corso di questi anni
E io credo che queste cose siano importanti
E oggi
In ogni realtà quello che sta capitando e che
Si stanno mettendo in atto
Per contrastare le scelte che vengono portati avanti per impedire che le fabbriche vengano chiuse per rivendicare migliori condizioni di lavoro si stanno portando avanti ed esprimendo
Conflitti perché perché credo che un messaggio non è l'abbiamo dato è il messaggio che noi abbiamo dato e che come dire la loro tappata questo è quello che è successo padana e porta a casa degli obiettivi
Allora io credo che si è indubbia la dama eticità del momento nel quale viviamo è indubbio la drammaticità
La guerra
Le cose che stanno capitando credo che dopo Gino Strada sia
Non non non sia il caso che su questo io certi disse soffermarmi la drammaticità della situazione del nostro Paese dal punto di vista dell'industria della crisi industriale allora guardate
Il nostro Paese il declino che c'è dal punto di vista industriale nostro Paese è un declino che è in tutto l'Italia
Il Piemonte il Piemonte non esiste più ed è il nordico non esiste più alcun territorio in Piemonte alcun settore industriale che non sia in crisi o di mercato in crisi finanziari
E qui ci sono tutti i dati sui milioni di ore di cassa integrazione la FIAT Mirafiori la FIAT Mirafiori è un esempio è evidente che la crisi della Mirafiori dalla FIAT ha trascinato con sé la crisi del Piemonte
E il problema è che la scelta che noi abbiamo fatto che abbiamo fatto in tutta la realtà della FIAT è stata quella di non assecondare il processo di lento declino
Lo dicevano le compagne quei compagni che sono intervenuti stamattina ieri rispetto a questa iniziativa e si mette in piedi il intorno al nove e il dieci di giugno
Per sollevare un problema ieri lo diceva Epifani che insieme alla CISL e alla UIL
Hanno colto
La richiesta di riaprire la partita FIAT come una partita che non è una partita
Che si gioca in questo quello stabilimento che è una partita una partita nazionale che deve essere affrontata con queste caratteristiche è indubbiamente questo è il banco di prova è il banco di prova del presidente della Confindustria ed è il banco di prova del presidente della FIAT è il banco di prova perché vogliamo vedere come risponde
Su Mirafiori con me risponde sulla FIAT e ovviamente come sempre della nostra discussione c'è anche un altro aspetto fondamentale
Noi continuiamo a pensare
Che il governo italiano debba comportarsi come non in modo strano come fanno Francia Germania
è un Governo che come dire deve salvaguardare i settori strategici e entrare nel capitale dell'industria che intende strategiche invece purtroppo
Sappiamo che questa è la condizione che il governo entra nel capitale
Delle industrie straccetti che è la condizione per costruire delle alleanze che siano delle vere alleanze
Ma questo vale per la FIAT come può valere per l'Alitalia perché non si trova nessuno che compra un'azienda se questa azienda è un'azienda
è distrutta e che non è in grado di competere dal punto di vista della dell'internazionalizzazione dal punto di vista delle scelte dell'alleanza guardate noi nel nostro Paese ne abbiamo già viste
Io ne cito una è sempre piemontese perché poi se ne possono citare da Finmeccanica tante altre però guardate noi avevamo un'industria abbiamo un'industria che si chiama l'alto anche una volta era la ferroviaria della FIAT
Queste industrie industrie anche come dire a un fiore all'occhiello perché costruiva il così detto Pendolino qui è il Pendolino che a
è in grado di girare no di fare girare rispetto alle
Alle
Che fa curvare era una tecnologia è una tecnologia unita al mondo con elevate professionalità
Oggi cosa sta capitando i lavoratori sono in lotta perché
L'alto mi sta decidendo ovviamente questa azienda è stata comprata da una multinazionale francese e sta decidendo di trasferire le produzioni più qualificate
Esattamente in Francia
E di lasciare certo ancora una parte di questi industria ma quando ci domandiamo il tentativo sarà quello di appropriarsi anche di questa tecnologia e quando si rischia di chiudere l'azienda in Italia faccio questo esempio per dire
Che le scelte che sono state condotte in questo in questo periodo in questa fase sono delle scelte che stanno producendo la distruzione del del settore industriale
Anche se devo dire
Che
La scelta di questo governo ma non è solo la scelta di questo governo perché anche il governo precedente di centrosinistra
Dal punto di vista delle scelte di politiche industriali non ha affatto delle grandissime come dire sostegno all'industria pensiamo ovviamente venendo dal Piemonte non posso non dire di pensare lo le venti
E che è un esempio di quanto sta capitando nel settore informatico oppure a quanto sta capitando nel settore delle telecomunicazioni a quanto sta capitando con le scelte di privatizzare
Per cui oggi ci troviamo dei monopoli che decidono
E che decidono senza costruire come dire una funzione pubblica decidono una politica di compressione di costi condizioni tutta la filiera delle committenze
E pensiamo che cosa sta capitando nel settore degli appalti telefonici
Ovviamente dicevo
E la questione
Del nostro territorio la questione piemontese è una questione che dal punto di vista industriale sorta è fondamentalmente intrisi come vi dicevo non c'è settore
Che non sia toccato da questo punto di vista oggi noi abbiamo messo in atto la costruzione e l'abbiamo scelto l'abbiamo deciso lo stiamo costruendo come si è fatto Torino sulla FIAT
Coagulativa con la UILM un percorso per aprire una vera e propria vertenza Piemonte credo che noi abbiamo bisogno di aprirne tante
Perché ha ragione Rinaldini noi dobbiamo fare una vertenza nazionale per impedire il declino del nostro Paese
Allora guardate noi abbiamo scelto una via abbiamo scelto la via di non assecondare i processi di non assecondare il processo del declino industriale abbiamo scelto la via di dare dignità al lavoro
Abbiamo scelto una via anche quella di essere coerenti
Rispetto ai diritti al mantenimento dei diritti del lavoro e delle prospettive una via che combatte la legge trenta una via che si afferma tra verso la democrazia dei lavoratori una via che pensa
Che la strada
è quella di ricomporre quello che viene frammentato dalle leggi di questo governo
E che la strada per ricomporre e la strada della costruzione di del del sindacato dell'industria del valore della catena del prodotto e guardate
Questa strada è anche una strada che ha costruito e sta costruendo identità tra i lavoratori e lavoratrici
Guardate in questi due giorni io ho ricevuto dieci sms da dieci RSU di Omnitel e Infostrada
I ragazzi che voi sapete erano le nostre RSU e che oggi per una scelta che giudichiamo tutti mio per non sono più metalmeccanici ebbene questi ragazzi hanno mandato degli sms
Dicendo un'unica cosa noi siamo con voi vorremmo essere al vostro congresso noi vogliamo ritornare metalmeccanici questo ci hanno detto a questi giovani mi hanno detto
E allora anche questo devo dire
Una cosa importante ed è una cosa importante che sta all'interno della battaglia che noi vogliamo dare
E della discussione ed è ruolo che noi vogliamo giocare anche rispetto alla Confederazione e alle scelte della Confederazione
Io credo che sia una strada complessa quello che abbiamo scelto lo sappiamo benissimo è una strada complessa ma sono convinta che la nostra determinazione vincerà e d'altro canto lo credo io credo che abbia ragione Gianni quando dice
La riflessione che si è aperta in Confindustria
E che e la riflessione che si è aperta anche rispetto al percorso
Di democrazia di rapporto democratico che i lavoratori con la Fime con la UIL ma ed è si è aperta anche grazie a noi e poi come sempre bisogna Ramiro forare sul campo se alle parole corrispondono atti e fatti e fatti concreti
Allora guardate siccome il mio tempo è scaduto e i tempi sono contingentati ho fatto fino adesso il contingentamento dei tempi non posso essere io
A sforare volevo solo fare un passaggio un passaggio che credo sia importante sia utile fare in questo congresso
Noi oggi abbiamo registrato che in questo congresso il numero delle donne presenti all'interno del congresso aumentato rispetto ai congressi precedenti
Allora io dico questo che le donne sono ancora troppo poche ma il problema guardate che non è e lo dico io facendo tutte le necessaria autocritica legate anche al ruolo che ricopro il problema non è la rivendicazione tout-court delle quote della presenza delle donne io credo che un'organizzazione come la nostra che ha scelto il percorso che ha scelto
Che ha scelto il percorso di dare valore al lavoro dignità e diritti ai lavoratori e lavoratrici debba vedere la capacità di dare valore alla passione alla militanza la capacità delle donne
Dare lavoro a lavoro vuol dire riconoscere come lo sappiamo bene le diversità e le soggettività e le differenze e credo che in questa nostra scelta il punto di vista delle donne deve permeare le nostre politiche
Con
Paglia e compagni ci stiamo avvicinando alla fine del nostro dibattito congressuale
Noi abbiamo ancora tre interventi gli ultimi tre e poi le conclusioni di Gianni Rinaldini
Alla parola Giorgio Cremaschi
E si prepara Fausto Durante
Compagnie compagni in primo luogo
Vorrei fare un'affermazione che
Spesso si fa ai congressi
Ma che in questo caso non è ampi per me almeno diritto voglio esprimere la condivisione profonda della relazione qui presentata dal compagno Rinaldi
Noi
L'abbiamo sentito poco tempo fa nell'intervento di Gino Strada
Siamo un'organizzazione che ogni tanto
Viene presentata come un'organizzazione che
è isolata
Saremo soli
Altri invece sarebbero piene di alleanze in compagnia
E allora voglio dire qui come prima considerazione anche rispetto all'andamento di questo congresso
L'intervento oggi che abbiamo sentito qui di Gino Strada
Ma anche
Gli interventi che abbiamo sentito ieri
Di entrambi i genitori
Di Carlo Giuliani
E poi
Interventi che ci sono stati sono qui stati raccontati di altri
Amici compagni qualche volta si non si sa bene come definirli pensò all'ex Zanotelli che ho sempre avuto il modo e la fortuna di sentire al congresso di Bari
Penso ci veniva raccontato prima
Il rapporto fraterno che c'è stato in un dibattito con Pietro Ingrao
Ecco io voglio dire a me non pare che noi siamo tanto isolati a me pare che noi siamo in un'ottima compagnia in questo momento per movimento con persone perbene con persone che lottano per i diritti
Con persone che lottano per la Pace per la democrazia
Siamo in un ottico ma compagnia altri che ci accusano di isolamento qualche volta si trovano in compagnia dell'onorevole Sacconi e io credo che la nostra compagnia sia infinitamente migliore
Ma c'è una ragione
Per cui noi stiamo lasciatemelo dire
In questa ottima compagnia
Per una ragione Stalin una piccola parola
Una parola dura difficile
Una parola che spesso dà origine
Ha difficoltà e a polemiche
Una parola pesante
Però una parola che credo possa
Ben spiegare quello che abbiamo fatto in questi anni
Questa parola si chiama coerenza
Io credo che noi abbiamo queste compagnie
Siamo in questi movimenti
Ci viene anche io credo riconosciuta
Questo ruolo questa posizione perché in questi anni noi abbiamo speso usato praticato coerenza
E io credo che questo sia
Lasciatemelo dire
Il più grosso insegnamento che ci è venuto
Sia insegnamento politico sia insegnamento di comportamenti personali da parte di Claudio Sabattini queste la querela
Coerenza non vuol vuol dire
Non aggiungo parole abbiamo avuto una lezione intensa su cosa vuol dire essere pacifisti
E cosa vuol dire davvero battersi per la pace
E quindi non aggiungo altre cose se non questo che coerenza sulla pace sulla guerra vuol dire quello che noi abbiamo tentato di fare cioè di dire no alla guerra per l'Iraq
Ma anche no l'abbiamo detto alla guerra per il Kosovo no alla guerra per l'Afghanistan perché le guerre non diventano più o meno giuste a secondo dei governi che le fanno le guerre sono sempre giusta
Coerenza vuol dire anche un'altra cosa
E quello che ci chiedono oggi
I lavoratori
Nelle fabbriche
Quando assieme
L'abbiamo sentito
In tutte le assemblee di fabbrica che abbiamo fatto
Quando nelle assemblee
Abbiamo parlato e criticato
Il governo Berlusconi i disastri che sta combinando l'attacco ai diritti la politica sbagliata
C'è profonda condivisione dai lavoratori c'è una speranza che questo governo se ne vada
C'è una speranza che questo governo tolga l'incomodo su questo non c'è dubbio c'è la speranza che quella faccia sorridente che vediamo in tutti i manifesti cominci come si dice a mettere qualche lacrimuccia dopo i risultati delle elezioni
C'è un ma
C'è un ma che i lavoratori ci hanno detto
Ci hanno chiesto ci hanno proposto qualche volta esplicitamente qualche volta silenziosamente qualche volta dicendo altre cose
Il male molto semplice
Oggi i lavoratori ci dicono lo dicono alla FIOM lo dicono alla CGIL
Certo è giusto lottare contro la politica economica di questo governo è giusto contrastare in fondo a fondo la politica economica di questo governo
Nel documento che presenteremo alla fine
Di questo congresso documento condiviso unitariamente da tutta la Commissione politica noi chiediamo lo sciopero generale contro la politica di questo governo
Ma
Ma
La domanda che ci dicono i lavoratori bene
Via questo governo
Ha fatto anche troppi danni
Ma
Non è che poi
Tornate ad essere buoni e disponibili perché è cambiato il Governo
Non è che ritornate
Ad essere
Diciamo così più disse più disponibili ad alta alle a politiche comunque ingiuste se cambia la maggioranza di governo
Io credo che la definizione fatta dalla relazione di Rinaldini
Che il sindacato può c'è l'altro questo momento governi avversari ma non ha non può a vere non deve avere governi amici è la questione di fondo che ci chiedono di lavoratori
Noi
Non abbiamo governi amici
Abbiamo una battaglia sulle politiche economiche sulle politiche sociali
E vogliamo che le politica cambino
Vogliamo e quando diciamo che cambino è chiaro che non possiamo dire come pensa qualcuno
Cosa fatta capo ha
E chiaro che cambiare le politiche economiche significa anche cambiare rivedere cancellare alcune delle leggi di questo governo è chiaro che con la legge trenta
Quorum la legge Moratti piani privatizzato la scuola con il federalismo che pure i padroni non va bene quando si parla dei loro affari va meno bene ma più bene invece quando si parla di gabbie salariali
Ecco con questo modello di legislazione per non parlare dell'attacco ai diritti dell'attacco alla RAI TV delle leggi sul conflitto degli interessi c'è una legislazione da rifare e noi questo chiediamo alle nuove maggioranze
C'è da cambiare radicalmente la legislazione berlusconiana e c'è da aggiungere e questo lo voglio dire lo chiediamo con forza
Un allargamento della democrazia e non c'è dubbio
Per noi il giudizio sulle maggioranze e anche dal fatto lo ricordava più di ieri anche Epifani riprendendo la relazione
Anche il fatto che si decida finalmente una legge sulla rappresentanza e sulla democrazia sindacale che se il centrosinistra avesse approvato cinque anni fa non ci sarebbero gli accordi separati
Infine cambiare dunque
Ma non si può tornare indietro
Non si può quindi
E qui c'è la grande questione
La concertazione
Montezemolo
C'è un'improvvisa ventata d'amore per Montezemolo
Ora
Che la Confindustria abbia dovuto cambiare linea lo hanno visto anche voglio dire quelli che non sa non frequentano nulla del nostro mondo ma per forza ve lo ricordate cosa successe
Solo tre anni fa a Parma
Proprio in questi giorni
Il duetto d'amore tra Berlusconi e D'Amato il mio programma il tuo il tuo programma il mio vogliamoci bene
Bene si sono voluti bene hanno duettato hanno fatto il loro programma d'amore l impresa e non sono mai andate così male come in questo periodo
Ed è evidente che quando le cose vanno male gli industriali che guardano come di tutto prima di tutto al portafoglio
Hanno deciso che forse quell'amore con il governo Berlusconi era un po'troppo costoso anche perché noi seconda ragione la FIOM e la CGIL abbiamo lotta ci è stato giustamente assieme ma non è un riconoscimento è un elemento divi sentir comune
Senza il ventitré marzo del due mila e due
Senza di lei nostre lotte contro il contratto nazionale senza il nostro rifiuto intransigente anche se dura difficile da leggere degli accordi separati la linea di D'Amato sarebbe ancora lì questa bella dobbiamo dire
Ci hanno provato e non ce l'hanno fatta
Però
Però
Appunto adesso vogliono cambiare e dicono che c'è la concertazione e tutti sono entusiasti
Io capisco gli entusiasti
Anche se alcuni mi paiono esagerati
Siccome in politica e bene come si dice guardare avanti ma è bene anche non dimenticare mai niente ricordo che quando ci fu la relazione D'Amato
Il segretario della CISL Savino Pezzotta la definì come una reazione stimolante
Che stimoli sono venuti non lo so
Ma adesso
Ho l'impressione che anche lui abbia capito che questa linea non porta da nessuna parte
Però quella linea aveva un punto
Avevo una frase una parola d'ordine
Perché anche i padroni usano gli slogan
E io lo voglio anche qui ricordare
Quella frase di quella quella parola d'ordine da ricordato bene la relazione era il succo della posizione della scelta politica della Confindustria
La parola d'ordine dell'assemblea di Parma e l'accordo si rifà acconti si sta quella parola d'ordine che ha portato agli accordi separati è quella che devono oggi ritirare
Non c'è dubbio se la Confindustria vuole dare segni concreti di cambiamento la prima cosa è quella che propone la relazione dicano basta agli accordi separati allora come in cambiamento
E visto che
Luca di Montezemolo dice che ci sono degli estremismi e sono sicuro che non si riferiva a noi
Di consiglio di guardare vicino a Luino al suo vice presidente
Il quale è stato uno dei principali fautori di questa politica quindi se il rimprovero sugli estremismi di Montezemolo vuol dire che Montezemolo considera il presidente di cadere di Federmeccanica e vicepresidente della Confindustria un estremista siamo d'accordo e quindi moderi suo estremismo
Ma
C'è una questione più di fondo
No e non diciamo
No
A questa ripresa di spiriti sul ventitré luglio spiriti concertativi per via delle parole
Perché guardate non è una questione di parole sappiamo che oggi le parole cambiano
La parola riforme per tanti anni ha voluto dire lotte del lavoro negli anni settanta
Le riforme volevano dire cambiamento positivo oggi se è un lavoratore in assemblea gli parli di riforma delle pensioni mette la mano al portafoglio va subito a chiedere cosa mi succede per la via pressione purtroppo le parole cambiano significato
E anche la parola concertazione oggi a delle cose ambigue perché da un lato può dire una cosa giusta politicamente
Vuol dire
Via questo governo perché molti la interpretano così questa la verità via Maroni via Sacconi può dire via questi prepotenti un po'inutili
E poi vuol dire anche probabilmente una maggiore disponibilità alla discussione non è questo il punto non siamo innamorati dei signori no alle parole guardiamo
Ma cosa ci viene proposto in sostanza e qui mi dispiace non ci stiamo perché il punto centrale della relazione di Montezemolo su cui non siamo d'accordo
è il fatto che lui ci ripropone la politica dello scambio
Noi lo dico con chiarezza non abbiamo più niente da scambiare abbiamo da riconquistare diritti salari condizioni di lavoro non abbiamo più niente da scambiare
Secondo
Montezemolo ci dice che si fa la concertazione a partire dalle leggi esistenti no
Noi non siamo d'accordo di una concertazione che dica fatta la legge trenta adesso l'applicate no
Noi queste leggi le vogliamo contrastare la con la contrattazione perché distruggono i diritti e vogliamo lavorare nell'ipotesi che una prossima maggioranza le cancelli questo il punto
Ma
Se
Un'altra considerazione più di fondo guarda
E l'altra considerazione ci tocca proprio nel concreto
C'è questa questione di fondo del declino industriale
E noi qui abbiamo sentito gli interventi disastri alcuni da vicino alcuni da lontano
Le lotte che stiamo costruendo quelle che ci sono state le lotte di Terni la lotta che si prepara a Torino sono lotte centrali su cui noi abbiamo l'impegno di tutta la categoria bene
Questo declino industriale come si affronta come dice la Banca d'Italia con una nuova stagione di gabbie salariali e di riduzione dei diritti
Separando un'altra volta il declino industriale dal degrado della condizione di lavoro e spiegando i lavoratori che prima risolviamo il declino industriale e poi forse dopo vi daremo qualche cosa
No non siamo d'accordo noi sosteniamo che il declino industriale e il degrado del lavoro e delle sue condizioni sono due facce della stessa medaglia
E per questo ha ragione Epifani non possiamo più fare la moderazione salariale
La crescita dei salari la crescita del diritti è un modo per far crescere l'impresa
Per costringerlo a innovarsi per costringerlo a fare quello che non è stato fatto in questi anni la competizione sulla qualità e non la competizione sullo sfruttamento per noi la cresta dei diritti è una leva di politica economica e sociale
E allora se è così
è evidente
Che dobbiamo andare
A un cambiamento sul terreno contrattuale perché noi non possiamo rassegnarci alla situazione che c'è oggi salvaguardare il potere d'acquisto oggi
Che non arriviamo alla fine del mese noi vogliamo recuperare aumentare il potere d'acquisto perché non ce la facciamo
Salvaguardare le condizioni di fabbrica come sono oggi
Ci hanno raccontato di le compagnie di Mirafiori e degli altri settori cosa vuol dire il TMC due un tempo che distrugge le condizioni di lavoro
Che distruggere pausa Canistro zero la condizione fisica dei lavoratori non ci rassegniamo a questo o la precarietà del lavoro
Che stiamo cercando di contrastare con i contratti con i pre contratti che distrugge qualsiasi futuro per i figli non ci rassegniamo a questa situazione
Il segretario della FIM ci ha detto
Ci ha fatto un quadro spiegando sì che le imprese non ce la fanno
Che è vero che sarebbe giusto redistribuire però anche l'impresa denunciano i soldi
Anche l'impresa non ce li sordi perché i soldi sono finiti alle banche le banche le ha finite le speculazioni speculatori hanno finiti a Bruxelles e cosa ieri ci veniva raccontato appunto di come sono partiti gli investimenti da Torino
Ecco a me fa venire in mente questa storia una vecchia canzone la fiera dell'Est qualcuno di voi se la raccontano cioè alla nessuno una lunga catena di Sant'Antonio in cui nessuno fa il suo dovere perché ovviamente la finanza internazionale dice no non si può io voglio questa rete queste RAI redditività
E allora le banche dicono e non si può perché non si può fare questa redditività anche nell'impresa allora le banche vanno all'impresa e dicono non si può concedere
Perché l'impresa devono fluttuare cerchiati profitti per pagare le banche varcare la finanza internazionale per pagare la speculazione per costruire la ricchezza
E in fondo a tutta questa catena ci siamo noi
Che non possiamo niente
E allora come nella canzone a un certo punto l'ultima ruota del carro dice basta allora noi diciamo sì si può nelle fabbriche nei luoghi di lavoro si può aumentare e migliorare la condizione di lavoro così il padrone
Insieme si provata seguire la ricchezza con la grande tema della contrattazione della data del valore per lavoro questo è quello che stiamo provando a fare
Con difficoltà
Ma anche con qualche speranza in più
Da Terni
Da Terni
A prima ancora Termini Imerese e poi le grandi lotte di Melfi e poi le note che ci meno conosciute quelle che qui ogni tanto qualche compagnia ci ricorda portico teorica non a Siena
Scioperi e lotte comuni dei compagni che decidono all'improvviso basta rimettono in discussione cominciano a venire fuori gli accordi
E io credo che è un grande segnale il fatto
Non sempre questo lo viene considerata a sufficienza
Che queste lotte spesso partono dal Mezzogiorno
Non in altri posti sì ma partono dal Mezzogiorno
Io credo che dobbiamo dire questo ringraziamento ai lavoratori di Melfi
A tutti i lavoratori di mezzogiorno che lottano ci hanno fatto un grande regalo questi lavoratori dispiegare in concreto che non ci vogliono le gabbie salariali di spiegare in concreto che non si possono separare i diritti Bella vola dal diritto al lavoro non ci stiamo più a questi vera che per avere il diritto al lavoro belli rinunciare ai diritti del lavoro e lo dicono i lavoratori nelle donne con minore occupazione e quindi aprono la strada per tutti noi
Ma rivendicare assieme lavoro i diritti questo è quello che stiamo facendo
E facendo questo naturalmente
La strada e difficile noi abbiamo una cosa nel cuore qua compagni sappiamo bene Raffo
Bianchi ci hanno raccontato cosa sono state le vertenze di cui oggi noi parliamo l'hanno fatto anche altri compagni
Queste vertenze sono state vertenze di cui abbiamo provato a forzare
Perché se stavamo al minuetto delle regole
Che dovremmo rispettare solo lui e che gli altri non rispettano mai
Non ce l'avremmo fatta abbiamo provato a dire risultati sì ma i risultati non si conquistano a tavolino si conquistano con la lotta quella mobilitazione dei lavoratori e col profondo consenso democratico alle lotte
Ma fare questo naturalmente
Implica un percorso
E io dicevo prima abbiamo una cosa del cuore lo voglio dire
Io condivido le proposte mi pare che c'è una grande unità su questi
Provare a estendere la contrattazione articolata
Darci un obiettivo di conquistare un contratto nazionale nel secondo biennio che abbia
Una riga che abbia un risultato e dia un risultato vero i lavoratori
Però non c'è dubbio Company
Non siamo ancora alla fine c'è un percorso cominciamo a vedere come dicono le canzoni la luce in fondo al tunnel ma dobbiamo andare avanti perché noi avremo la vera svolta
Quando avremo firmato
Un altro contratto nazionale di lavoro normativo che cancelli la vergogna i disastri del contratto dell'anno scorso fino a lì andiamo avanti non possiamo fermarci
Perché quell'obiettivo resta qualcuno dice che facciamo politica facciamo politica della contrattazione facciamo fuori politica se nessuno pensi che noi abbiamo rinunciato a fare avere metalmeccanici un contratto nazionale vero
Ecco allora questo il punto
Cambiare quindi e nello stesso tempo costruire la contrattazione
E proporre la democrazia abbiamo sentito qui
Dapprima quei Maccianti nuovi andremo a vedere
Qualcuno nei giornali
Ha scoperto che siamo diventati morbidi perché abbiamo magari indurito il linguaggio quei padroni e abbiamo ammorbidito quella confido Guido ma guardate che non ce l'abbiamo con FIM UIL non ce l'abbiamo con la nostra controparte
Poi se qualche volta FIM e UILM si mette in mezzo e ci impedisce o ci rende più difficile replicare con il padrone non è colpa nostra ma stiano tranquilli la noi abbiamo un altro riferimento la nostra controparte
Ecco allora il punto cambiare con la democrazia
Perché è questo il punto senza democrazia non solo non è giusto è sbagliato ma non si riescono a fare le cose che noi abbiamo fatto se non ci fosse stata una profonda democrazia nelle vertenze che abbiamo fatto
Questa democrazia senta questa democrazia non ce l'avremmo fatta ottenere quei risultati
Ma la democrazia vuol dire
Una anche un allargamento cambiamento dell'organizzazione sindacale
Qui forse c'è una differenza non lo so
Compagni Epifani qui ci ha fatto un ragionamento molto intimo apprezzabile con condividiamo su molte delle cose che abbiamo fatto
Però non ha risposto e forse anche lo comprendiamo sui problemi che noi abbiamo sollevato rispetto a tutta la vita tutto quello che avviene in CGIL
A noi ci pare di averlo votato tutti in tutti sia nei congressi sia nelle altre scelte il fatto che i lavoratori devono decidere sui contratti
E quando lo votiamo non pensiamo che vale solo per i metalmeccanici non vale per i testi di non vale per gli autoferrotranvieri
Il voto per i contratti è un diritto per tutti i lavoratori e noi non rivendichiamo per tutti i lavoratori perché sappiamo che se ce l'hanno tutti i lavoratori siamo più forti anche noi
E quando critichiamo qualche contratto non violiamo l'autonomia delle categorie
Se c'è l'autonomia di contrattare c'è anche l'autonomia di criticare
Ed è evidente che nell'autonomia di criticare c'è il fatto che se decidiamo tutti di fronteggiare la legge trenta ad impedire che passi poi non si possono fare accordi che allargano permettono giustificano questa legislazione bisogna contrastarli
E bisogna provare a contrastarli anche con quella cosa stranissima che ogni tanto sembra che non si possa mai fare che la lotta
Questo è il punto la lotta abbiamo imparato e questo congresso dove ci sono tante compagnie tanti compagni
Che vengono qui per la prima volta a tal punto che vengono qui e ci rivolgono contro la parola con lei come avete sentito anche dal lavoratore della Polti
Questo fatto che
Usiamo tra di noi lei ci dice che c'è una nuova generazione nelle fabbriche che sta imparando quello che ci avevano tolto dall'insediamento degli ultimi vent'anni
Non è vero che con la lotta si perde sempre con la lotta qualche cosa si porta a casa sempre bisogna sembra trovarsi questo è il messaggio di fondo
E infine Company la FIOM noi abbiamo fatto un percorso un congresso
Su due posizioni
Ma con grande spirito unitario Nencini ieri ha detto che è stato tante volte in maggioranza
Io sono stato più volte di Luís minoranza vende capisco l'importanza capisco l'importanza del rispetto della diversità delle posizioni guai se non facessimo questo nel momento in cui chiediamo agli altri democrazia nel rispetto delle differenze
Guai ma il congresso ha dato un segnale
Ha dato un segnale io credo su uno spirito nuovo su uno spirito di solidarietà e di fraternità che per quanto mi riguarda
Mi lega anche lo voglio dire qui personalmente al segretario generale Rinaldini perché vedete compagni quando si sta a Melfi
Davanti a quel pulmino per alcuni giorni e si rischia tutto
E quando ci si dice al mattino adesso facciamo l'Assemblea Lula ricordato con un po'di pudore la voglio dire di più così perché questa è la FIOM che io credo stiamo costruendo
Quando ci andiamo in Assemblea andiamo a chiedere ai lavoratori di togliere i blocchi e ci troviamo prima tra di noi e diciamo tra di noi
Faremo una battaglia fino alla morte perché i lavoratori totali blocchi perché in quel momento è giusto così ma se i lavoratori ci mettono sotto noi stiamo con i lavoratori perché non l'abbiamo mai con i lavoratori e quando il segretario generale della Biondi è questo
Qui costruiamo più cantanti convergere nuova FIOM
Perché la democrazia
Accettare quello che decidono i lavoratori non rompere mai Now con i lavoratori e se qualcuno ci dice fate L'Unità per rompere con i lavoratori noi diciamo questo tipo di unità noi non la facciamo perché non è unita
L'unità si fa con i lavoratori della vadano Grazia
E se qualcuno la rimprovera
Il segretario della FIOM perché in quei momenti quando c'è la carica della polizia invece che stare a qualche tavola rotonda
A qualche convegno qualche conferenza sulla partecipazione stacco il megafono con la scritta Cobas baby magari se ci compriamo qualche megafono è meglio
Però
Sta col megafono volatilità Cobas a spiegare ai lavoratori che bisogna mantenere la lotta io credo questa è la nuova FIOM
E questa Piotta è una FIOM che non ha paura distare vera lotta nel movimento nella sua capacità di iniziativa è una FIOM che ha tante problemi tante difficoltà ma si butta alle spalle la paura della lotta del conflitto della capacità di iniziativa
E questa grande insediamento di questa fase
Ed è per questo compagno
Che noi ieri pomeriggio ieri abbiamo fatto una riunione qualche compagno mi ha chiesto ma convocati la riunione dei compagni di lavoro Società cambiare rotta ricominciamo erano preoccupazione ma io credo che nella pratica democratica della FIOM cioè il fatto che tutte le scelte che noi facciamo
Le facciamo alla luce del sole non nei corridoi
E allora abbiamo convocato sì pubblicamente
La riunione delle compagnie dei compagni che a livello confederale si riuniscono in lavoro Società cambiare rotta per prendere una decisione
Noi non Greek costituiremo dentro la FIOM l'aria di cambiare rotta perché siamo parte integrante e ci sentiamo parte integrante
Di questo processo di rinnovamento della FIOM continueremo la nostra lotta dentro alla TGR perché pensiamo a piedi lasciatecelo dire Tiziano un po'di cosette da cambiare
E francamente non credo che lo quel siamo solo noi credo che su questo in questa sala non ci siano differenze di congressuali sulla necessità che il nostro cambiamento se si estende se si allarga
Come si dice fa bene alla FIOM e fa bene alla CGIL
Avanti compagni verso per rafforzare la nuova fioca e con l'ambizione di costruire una nuova CGIL
Compagni
Compagne e compagni una comunicazione importante
Perché ovviamente subito dopo
Le conclusioni di Gianni Rinaldini senza interruzioni
Noi passeremo alle votazioni
I capi delegazione devono urgentemente a ritirare le deleghe sostitutive richieste
E queste deleghe si ritirano negli uffici dell'organizzazione che si trovano dietro il nostro palco
Abbiamo gli ultimi due interventi
Io do la parola Fausto Durante
Della FIOM nazionale e si prepara Maurizio Landini
Vi rubo due minuti compagne e compagni
Per un ragionamento rapido essenziale su un paio di questioni che a me sembrano di particolare rilevanza
Diceva poco fa nel suo appassionato intervento Gino Strada
Chi guadagna
Quando si scatenano le guerre scusa Fausto io davvero chiedo alle delegate ai delegati di permettere che il congresso si concluda
Con la stessa attenzione la stessa partecipazione che abbiamo avuto finora
Grazie
Ci diceva quindi Gino Strada chi guadagna quando si scatenano le guerre questa considerazione m'ha fatto venire in mente la risposta che il capo del personale
Responsabile finanziario di uno dei più grandi gruppi multinazionali del pianeta
Ha dato alla domanda di un giornalista che chiedeva quali sono i criteri di quella multinazionale
Quando si tratta di decidere tagli e riduzioni di occupazionali chiusure di stabilimenti
Negli innumerevoli processi di ristrutturazione che oggi le multinazionali vivono in modo permanente
La risposta di quel manager era che la scelta cadeva
Sui paesi in cui licenziare più agevole dal punto di vista tecnico normativo e ovviamente anche dal punto di vista economico
E quando gli si chiedeva quali sono i criteri con cui quella multinazionale individua i paesi in cui delocalizzare attività
Oppure costruire nuovi stabilimenti la risposta era i paesi in cui il sindacato o è debole o non c'è
E i paesi in cui il diritto di sciopero non c'è oppure regolato in maniera molto limitativa
In Europa
Nella nostra grande Europa spazio di pace di democrazia di cui parlava ieri il segretario generale dell'appello Reinhart
Uhlman
Dobbiamo esserne tutti consapevoli sta aumentando pericolosamente il numero di paesi che presentano queste caratteristiche
E io credo che noi dobbiamo avere presente
Il rischio che dentro questo processo corre quella peculiare forma di organizzazione delle società e dei sistemi economici che va sotto il nome di modello sociale europeo
Un modello del quale
La presenza del sindacato
La contrattazione delle condizioni di lavoro
E di pagare le persone la presenza di servizi pubblici universali e di qualità di cui sia garantito l'accesso a tutti i cittadini indipendentemente dalle loro condizioni
Sono e arrestano pietre angolari
Allora non gli va davanti a questo scenario abbiamo due strade possibili
Abbiamo la possibilità di insistere
Come la FIOM ha cominciato a fare eccome e secondo me deve continuare a fare del duro
Di insistere sul processo di costruzione di un effettivo sindacato europeo
Che abbia la capacità di superare
Le mere funzioni di rappresentanza e di coordinamento che oggi svolgono la Confederazione europea dei sindacati e dentro la confederazione europea dei sindacati la ferme le altre organizzazioni di categoria
Con l'obiettivo di assumere veri e propri poteri negoziali anche attraverso la formula della cessione di quote di sovranità dei sindacati nazionali
Il secondo punto che io vedo
E quello di accentuare
La efficacia dei diritti di informazione di consultazione
E io dico anche di partecipazione nelle aziende multinazionali e nei grandi gruppi industriali di dimensione globale
Credo che passi anche da qui dall'accentuazione dalla difesa di questi tratti
La possibilità di mantenere quanto più possibile al riparo il modello sociale europeo dagli attacchi di oggi sta correndo
E se non riusciamo a difenderlo questo modello noi corriamo il rischio di non poter più riproporre l'Europa
Sempre quell'Europa di cui
Si parlava ieri nell'intervento di Cool Man come modello alternativo a quello degli Stati Uniti d'America che oggi tenta di estendere la sua egemonia anche nella nuova Europa dei venticinque
E un modello sotto attacco per pressioni
Che vengono dalla
Ma i settori nei partiti conservatori in Europa
Ed è anche per questo io credo che assumono particolare rilievo le elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo che si terranno la prossima settimana
Noi vedete
Abbiamo già il dispiegarsi di una offensiva da parte dell'Unicef nella associazione europea dei datori di lavoro dentro cui svolge un ruolo fondamentale
La Confindustria italiana per rivedere peggiorando le
Tutte le direttive europee sui diritti di informazione e consultazione partecipazione
E di rivedere peggiorando la la direttiva sui comitati aziendali europei
Del resto non è un caso
Non è un caso
Che mentre il governo francese tenta con successo
Di salvare le sue aziende di tipo strategico e riesce a contrattare con l'Unione europea particolari e vantaggiose condizioni per non definire aiuti di Stato
Gli investimenti del governo francese nel caso della boule
Nel caso della Bombardier più recentemente nel caso della Alstom
Ciò è possibile perché quel governo il governo francese al pari del governo tedesco del governo belga o di altri Paesi dell'Unione europea e un governo credibile di fronte alle istituzioni europee
L'Italia non potrà mai fare una cosa del genere un po'perché non la vuole
E qui andrebbe rifatto tutto il discorso sulla ripresa diciamo di un intervento pubblico in economia che io non faccio è un po'perché l'Italia non ha più la credibilità di presentarsi con occhi
Di particolare favore alle istituzioni europee
Perché se l'Italia è quella in cui c'è una definizione dell'Europa come Forcola Anglia
O se l'Italia è quella in cui il Presidente del Consiglio
Per nascondere il suo fallimento scarica tutto sull'introduzione dell'Euro noi saremo inevitabilmente l'ultima ruota del carro euro oppure non riusciremo mai ad aggregarci al novero delle nazioni più avanzate
E guardate io lo dico perché mi è sembrato un elemento su cui accentuare la repressione noi abbiamo potuto condurre con successo
Arrivando a primi parziali risultati che vanno ancora monitorati la battaglia per la difesa dell'acciaio magnetico a Terni
Anche e soprattutto perché
Vi è stata una presenza dei lavoratori nei comitati di sorveglianza sia della Thyssenkrupp acciaio magnetico sia della Thyssenkrupp capogruppo della holding
Credo che sia un fatto che non vada sottovalutato e non penso
In un'accentuazione della dimensione europea del nostro sindacato
E del fatto che noi dobbiamo intervenire con ancora maggiore determinazione
E anche con l'uso di maggiori risorse la nostra battaglia per la costruzione di un vero sindacato europeo non non possiamo non avviare
Una riflessione più profonda su questo ruolo di partecipazione che la direttiva sui Cahiers e anche quella sulla società per azioni europea assegna ai rappresentanti dei lavoratori nei comitati di sorveglianza
Mi sembra per concludere che questo punto
Sullo sviluppo e sull'accentuazione del tratto europeo del nostro sindacato
Sull'iniziativa che lo dobbiamo mettere in campo per arrivare alla effettiva costruzione di un soggetto sindacale autonomo è forte
Che a livello europeo non sia più solo di rappresentanza ma che abbia veri ed effettivi poteri contrattuali sia una delle leve con le quali contribuiamo a combattere il declino dell'Italia
Infine
Ed è la seconda considerazione che brevemente voglio sviluppare il nostro congresso
Io ho l'impressione lo dico sommessamente con tutta l'umiltà del caso
Ma aprendo come dire un
Un ragionamento
Che
Gli eventi degli ultimi mesi che abbiamo visto
Succedersi in rapida concatenazione
Abbiano come dire in parte fatto superare
Alcuni elementi di analisi sulla situazione italiana di entrambe le mozioni
E cioè voglio dire che noi abbiamo sviluppato la nostra discussione congressuale il nostro dibattito nelle fabbriche nei congressi
Mentre avvenivano erano in corso d'opera fatti che io credo avranno una rilevanza profonda del futuro dei prossimi dei prossimi anni in Italia
Ora
è indubbio
Che alcuni di questi fatti sono sicuramente la ripresa di un processo unitario a cui si guarda anche la parte dalla nostra organizzazione
Con maggiore attenzione
Il riemergere diciamo di questo dibattito su una nuova politica dei redditi
E
Sulle scelte più generali che questo Paese chiamato a fare in tema di redistribuzione più equa più giusta più solidale della ricchezza
A me pare
Che noi su questi due elementi dovremo continuare a misurarci e credo
Che sia dal punto di vista delle regole
Le affermazioni che abbiamo sentito al nostro congresso da parte dei segretari generali della fine della UIL non fossero così scontati alcuni mesi da alcune settimane fa
E il contributo che è venuto dalla dall'intervento ieri di Guglielmo Epifani mi sembra che aggiunga ulteriori elementi di valutazione che contribuiscono ad arricchire anche la nostra discussione su quella che dovrà essere
La riflessione autonoma dalla FIOM sulla nuova politica di redistribuzione dei redditi e su come tutto questo incide nelle nostre capacità di aumentare incrementare il potere d'acquisto dei salari attraverso il contratto nazionale
E la contrattazione aziendale
Io penso che come ha detto più volte il segretario generale della FIOM il congresso è stato anche una grande occasione di democrazia e di partecipazione dei lavoratori
Con qualche asprezza con qualche tono talvolta al di sopra delle righe
Il risultato del congresso è chiaro ma proprio la chiarezza di quel risultato delle cose che abbiamo ascoltato in questi tre giorni di dibattito l'attenzione unitaria che c'è fra di noi che abbiamo percepito tutti anche nel percorso congressuale ci impongono secondo me di cambiare passo
Ma se dobbiamo cambiare passo e farlo tutti insieme
Io vorrei dire che è bene che ci abituiamo tutti dentro la FIOM a considerare il fatto che per ogni iscritto a questa organizzazione
Scegliere di aver aderite di aver sostenuto una o l'altra mozione
Non deve essere considerato da nessuno come un atto di disubbidienza o di insubordinazione
Penso che non sia più tempo fra di noi
E dobbiamo lavorare tutti a partire da chi ha la massima responsabilità ed a sgombrare il campo dai pericoli che ancora vi sono e non si ha tempo di pensare al vendette una resa dei conti nei gruppi dirigenti soprattutto se
Come tutti quanti noi auspichiamo il congresso si concluderà in modo unitario
Nessuno neon delegato di fabbrica né un iscritto alla FIOM né un dirigente provinciale regionale nazionale nessuno deve pagare un prezzo e ad avere scelto questo o quella mozione
Se noi vogliamo che la FIOM come io l'ho sentita nelle parole di Giorgio Cremaschi vada avanti e si affermi ancora di più abbiamo bisogno di una più ampia non sia né conformista né segnata dall'omologazione
Abbiamo bisogno cioè di praticare concretamente il fatto che per noi la democrazia e il libero dispiegarsi delle opinioni e delle differenze
Rimanga e si confermi del futuro come nostro elemento costitutivo io penso che anche così andrà avanti la FIOM e anche così noi contribuiamo a fare meglio il nostro dovere
Per l'ultimo intervento alla parola Maurizio Landini segretario della FIOM di Bologna
Ma io penso che
Le proposte che la relazione del segretario generale ha avanzato a questo congresso
E lo stesso congresso che noi abbiamo fatto si permettono di fare o di provare a fare un passo avanti
C'era chi diceva che a volte anche le forme con cui si fa il congresso rischiano di non essere adeguate alla velocità dei cambiamenti alle necessità dei problemi chiedo con cui siamo chiamati a fare i conti io credo che ripetere qui
Le cose che ci siamo detti nei congressi territoriali regionali o nelle assemblee
Sarebbe sbagliato
E da questo punto di vista il tentativo che io farò
E quello di misurarmi con le proposte che sono state contenute e cercare di ragionare su quello che noi dovremmo fare a partire da domani da quando questo congresso lo abbiamo concluso e quindi cosa comportano quelle proposte come utilizziamo ciò che abbiamo realizzato e ottenuto in questo periodo un primo ragionamento che vorrei fare e questo
In questi giorni indubbiamente c'è stata una grande attenzione alle cose che abbiamo discusso attorno alla FIOM abbiamo sentito i segretari della FIM e della UILM abbiamo sentito il segretario generale della nostra confederazione
Io credo che ci sia un punto
Che deve essere chiaro anche al nostro interno io credo con chiarezza
Che è questo
Si viene detto e ne siamo convinti che siamo stati bravi
Che se la FIOM i metalmeccanici non avessero fatto quello che hanno fatto non si sarebbero modificate delle situazioni
E che da questo punto di vista è assolutamente un elemento decisivo la resistenza con la quale abbiamo fatto i conti con un'offensiva che non ha precedenti da parte del governo della Confindustria
Io qui vedo però che dobbiamo essere consapevoli di una cosa e cioè io non credo
Che si possa pensare
Che siamo alla fine e cioè che la nostra iniziativa è la nostra lotta si è conclusa
E che quindi possiamo tranquillamente tra qualche tempo
Tornare a fare le cose che abbiamo fatto qualche tempo fa
E che anche nei rapporti con FIM UILM e lo dico con chiarezza io penso che le proposte che qui sono state avanzate siano proposte importanti e debbono anche provare nel prossimo periodo il tentativo di vedere realizzate ma credo che noi dobbiamo avere la consapevolezza profonda che in realtà la situazione che si è determinata a quello che è successo in questi anni ha una profondità tale che era necessità e credo chieda a noi il patto di introdurre degli elementi di modifica sostanziale del nostro a dire della nostra strategia
E che pone il problema di avere la consapevolezza che la conclusione di questo approccio
Sono né dietro all'angolo faccio alcuni esempi per cercare di farmi capire
Il problema della democrazia
Io non credo e non penso
Che il problema della democrazia sia per le cose che ha detto qui Gino Strada sia per le cose che ho sentito da dire da FIM UILM sia semplicemente riconducibile
Al problema del referendum cosa per noi necessarie decisiva e punto fondamentale a cui non rinunciare ma credo che anche le lotte che sono state fatte a partire da me Finney pre contratti in giro per l'Italia si pongano un problema in più
E cioè la domanda che oggi arriva dalle lavoratrice dai lavoratori dai giovani che entrò nelle fabbriche dalle persone uomini e donne che vivono dentro le fabbriche
E quello di essere protagonisti non solo nelle decisioni che qualcun altro prende al loro posto ma di essere protagonisti
Della loro vita dell'ora dire per questa ragione si pone un problema oggi non solo di democrazia dentro i luoghi di lavoro ma anche di partecipazione di democrazia
Nella costruzione delle decisioni e della vita delle persone in senso generale
E questo se vogliamo essere onesti e sinceri è un problema di novità per tutti non è un problema di novità solo per le altre organizzazioni non è un problema di novità solo per chi è fuori dalla FIOM
è un problema di novità che riguarda anche la FIOM in quanto tale il modo con cui si lavora e il modo con cui s'assumono sostanzialmente le decisioni perché vuol dire e lo dice in modo molto preciso che pensare che le persone che lavorano imparzialità e che sono cittadini nella società
Debbono essere in ogni modo persone che possono decidere delle cose che riguardano la loro vita vuol dire una cosa molto importante vuol dire sapere che non ci potrà mai più essere di qui in avanti nessuno né di altro organizzazioni ma nemmeno della FIOM e della TPL
Che dice che può decidere in nome del bene di qualcun altro senza che queste persone possano finì in fondo decidere loro qual è il loro bene
Perché non considerare le persone capaci di decidere con la loro testa e quindi di poter decidere qual è il loro bene vuol dire sminuire le persone nel loro essere e la domanda che ci arriva anche più profonda dalla lotta dei giovani
Del sud e del nord del nostro paese proprio di una domanda di partecipazione ma ce lo siamo chiesti io no quale livello può far praticabile odio di partecipazione non solo nelle fabbriche ma anche nella società
Proviamo a vedere la domanda che ci arriva dalla politica e questa domanda di partecipazione non è una domanda che parla solo il sindacato ma parla anche alla politica
Ma ci rendiamo conto no che il massimo di possibilità che un cittadino ha di partecipare oggi è quello di decidere se può spegnere la televisione se non gli piace il politico che sta parlando perché siamo a un livello di gestione sociale che in realtà non è solo violenta perché c'è la guerra mai violente autoritaria perché ogni spazio di democrazia
Nel Paese strozzare nella fabbrica oggi viene radicalmente negato e allora io credo che il valore della nostra lotta
E il valore della seta che abbiamo fatto sulla democrazia non è semplicemente perché noi vogliamo il referendum
Vorrei che questo diventasse un patrimonio chiaro per noi ma credo anche per le altre organizzazioni perché la discussione che anche Giorgio Caprioli ha fatto qui da noi dicendo che c'è una diversità perché noi diciamo che la titolarità e dei lavoratori e loro dicono che dell'organizzazione
è vero che è una diversità che c'è ma io credo che ciò che è avvenuto in questi anni dovrebbe portare tutti a fare un passo in avanti e a capire che siamo di fronte al fatto che nella Blair messo al centro la democrazia
Per difendere i diritti noi abbiamo posto anche un problema di cambiamento nella partecipazione
Della vita delle persone e abbiamo posto un problema di fondo che riguarda la costruzione e la ricostruzione di nuovi percorsi democratici anche nella composizione della politica parliamo anche alla politica
Perché il punto di fondo che noi abbiamo e che se nel nostro Paese oggi siamo qui a discutere dei disastri che il governo Berlusconi ha fatto credo che le forze politiche si dovrebbero chiedere perché
Democraticamente Berlusconi ha vinto le elezioni nel nostro Paese e allora il punto di fondo è che se le persone che lavorano
Pensano che nella politica non c'è più differenza tra destra e sinistra il risultato è questo
E la forca io credo della lotta che la FIOM ha fatto una lotta accerto sindacale noi non abbiamo alcuna ambizione di sostituire i partiti ma allo stesso tempo abbiamo l'ambizione di pensare che nessuno può parlare per noi e può rappresentare il punto di vista del lavoro che non siano sostanzialmente fondato anche su proposta che avanziamo io credo che qui c'è un punto di fondo
Da qui il patto oggi di fare delle proposte
E il patto di potere dire qui che noi non solo rivendichiamo il diritto delle lavoratrici e dei lavoratori di votare con referendum sulle piattaforme sugli accordi e credo che abbiamo dimostrato una cosa molto precisa
Perché quello che è avvenuto in questi anni è una cosa molto chiara qual è l'elemento di novità che si è determinato anche nei rapporti con prime
Che per molti anni anche nella nostra pratica e vorrei che fosse chiaro
Pure noi ci siamo posti il problema
Che era necessario trovare una mediazione per arrivare ai lavoratori e che la mediazione veniva ritrovata sempre dentro ai gruppi dirigenti e i lavoratori potevano dire di sì o di no dopo che la mediazione era stata approvata tra PPI Amorim se no non decidevano
La cosa nuova che abbiamo introdotto ma non è nuova semplicemente perché eravamo di fronte accordi separati e nuova perché abbiamo scelto un altro terreno
è stato quello che quando ci sono punti di vista diversi la mediazione non si parte fra i gruppi dirigenti ma si fa con il coinvolgimento diretto delle lavoratrici e dei lavoratori
E cioè noi oggi siamo qui
Dopo due anni di lotta e di si operi con dei risultati e dopo l'atto di questa natura siamo di fronte al fatto che la primera Win vengono a discutere con noi delle proposte
Che l'insieme del movimento sindacale si pone questo problema
E perché noi possiamo tranquillamente dire che la democrazia e la partecipazione dei lavoratori non è una forza contro l'unità sindacale ma è la condizione per la costruzione dell'unità sindacale
Ed è proprio su questo terreno io credo che c'è un elemento di fondo perché il diritto all'Unità il diritto alla contrattazione innanzitutto un diritto delle lavoratrici e dei lavoratori e la democrazia e l'unico elemento che può tenere insieme diversi punti di vista
Io credo che oggi questo un elemento di valore di fondo
E dentro questo fare una discussione che riguarda le assemblee che riguarda le Rsu che riguarda anche forme di rappresentanza pone un problema tutti anche a quelle lavoratrice quei lavoratori che sono delegati e che si debbono sapere che si assumono una responsabilità perché vengono eletti ma allo stesso punto tutti assieme dobbiamo essere in grado di porsi il problema di come far partecipare di più i lavoratori e di farli decidere
Io credo che questo sia un punto di fondo che ha un valore un significato sindacale ma che è anche un valore più generale che riguarda l'insieme della società e che parla l'insieme delle organizzazioni sindacali e io credo che sia davvero importante su questo terreno fino in fondo provare a misurarsi ma penso
E vado a un altro punto che c'è un altro elemento che con cui noi dobbiamo fare i conti
E che riguarda
Alcune affermazioni che qui sono state fatte io faccio due ragionamenti molto precisi penso c'è chi c'è anche chi l'ha detto qui
Il ventitré di luglio è saltato mi pare che ormai su questo punto si è tutti d'accordo poi c'è chi dice che in realtà è saltato perché non abbiamo più niente da scambiare saltato perché i padroni e il Governo hanno fatto altre politiche tutto vero
Io penso però che oggi non siamo di fronte anche a un altro punto e cioè penso che in realtà quel patto è saltato perché non solo
Noi non abbiamo più nulla da scambiare ma se la ragione o dall'altro punto di vista sinceramente vedo anche poco cos'hanno da scambiare i padroni nella nostra situazione
E lo dico a partire dalla crisi del sistema industriale
Perché può apparire un paradosso che un'organizzazione come la FIOM nel momento più alto della crisi del sistema industriale del nostro Paese proponga al limite l'idea della costruzione di un sindacato dell'industria
Ma qui c'è un punto nella relazione
Il segretario generale proponeva fra le cose da proporre a FIM e UILM anche quella di un'iniziativa di mobilitazione di si operò da pare contro le crisi contro le lotte entro l'estate io qui vorrei fare un ragionamento io penso che sia un punto importante
Però abbiamo bisogno e lo dico proprio per ragionare su quello che deve essere fatto nel futuro di essere in grado di tenere assieme di costruire una proposta lo dico perché io vengo da una regione
E da una città Bologna in questo caso dove non ci sono grandi grandi gruppi e grandi aziende
O per lo meno certo un pezzo della PA ma generalmente come si sa l'Emilia Romagna o qualche altra regione famosa per le piccole e medie imprese
Ma non è che oggi siamo in una situazione in cui vanno morto vanno male soli grandi gruppi non siamo in una situazione dove c'è chi può insegnare a qualcun altro che cosa succede
Siamo di fronte a un rischio concreto di deindustrializzazione di questo Paese e siamo di fronte al fatto che la stessa piccola dimensione che quella che in realtà riguarda il nostro paese non è più in grado di reggere questo tipo di situazione
E proprio nel momento che uno si pone il problema di riconquistare un contratto nazionale di lavoro di riconquistare la contrattazione alla necessità di dire molto chiaramente come riesce a tenere assieme queste due iniziative
E le lotte che noi dobbiamo mettere in campo in questo periodo che rimettano al centro le questioni del lavoro e dei diritti e che avanzino anche proposte tese a rafforzare il ruolo dell'industria
Debbono anche approntare certo a partire dalla questione della Fia da un ruolo pubblico in questa direzione ma pongono anche un altro problema o almeno altri due problemi la dico così per cercare di sintetizzare
Nel dire questa cosa noi poniamo uno un problema che riguarda anche il ruolo dell'impresa
Qui Gino Strada tela raccontata molto bene c'ha detto in realtà che quando il profitto a una centralità assoluta a questo a spesa anti conseguenze su molti punti di vista
Noi nel dire che bisogna rimettere al centro il lavoro che bisogna rilanciare il sistema industriale secondo me in realtà noi dobbiamo dire anche un'altra cosa e cioè non semplicemente che
Pretendiamo che cambino gli imprenditori che diventino più bravi noi dobbiamo porci il problema che lo stesso ruolo dell'impresa assume una funzione sociale che oggi non ha più e di voglio fare degli esempi
Quando nella nostra regione o nella nostra città noi abbiamo i giovani del Sud tenendo buono a lavorare al Nord e che non hanno le case in cui poter lavorare o che debbono dormire sulle macchine o siamo di fronte al fatto che aumentano il numero di persone
Che anche sul piano dell'assistenza non solo gli immigrati ma gli anziani non autosufficienti
Determino questo elemento quando vediamo che la possibilità della formazione della scuola diventa una cosa solo perché ha certi diritti e non per altri noi abbiamo un problema non solo di riprendere i diritti dentro la fabbrica
Ma di essere in grado di collegare dalla lotta che facciamo dentro la fabbrica un'idea di società e di chiedere che le imprese non solo Dio hanno più soldi a quelli che lavorano ma che diventano soggetti che pure loro investono per rafforzare il territorio su cui lavoro né per garantire dei servizi sociali
Che abbiano caratteristiche diverse io credo che questo sia un altro punto che abbiamo non lontano ma da mettere in campo nel prossimo periodo
E in questo senso io trovo un elemento che riguarda anche il contratto nazionale lo voglio dire
In termini molto precisi
Non meriti mi è sembrato di capire in un intervento che si usava il termine che è necessario
Costruire un nuovo contratto nazionale guardate io su questo punto proprio perché a volte le parole si possono capire male ma io non l'ho capita benissimo e dico con precisione ciò che penso
Noi non abbiamo da fare nessun nuovo contratto nazionale
Noi abbiamo dar riconquistare il contratto nazionale di lavoro che colla senta che la Confindustria patto di cancellare il contratto attraverso le lenti con l'intesa separata si è determinata e riconquistare quel contratto li sapete cosa vuol dire io Besta l'esperienza che ho fatto dei tre contratti che abbiamo fatto in Emilia Romagna Bologna dalla lotta che ha fatto menti qual è l'elemento che ci arriva
Che tu un nuovo contratto e nuove relazioni sindacali non le costruiti perché a Roma ci sono dei gruppi dirigenti illuminati che si mettono d'accordo
Le ha ricostruite sì se a partire dai luoghi di lavoro se è in grado di ricostruire una capacità di contrattazione delle condizioni ed in diritto in senso generale dell'iniziativa della lotta ed è in queste io vedo la vera proposta del sindacato dell'industria
Ed è il problema che abbiamo di fronte
Io non credo che il sindacato dell'indulto e mettere assieme i sei o sette segretari generali delle categorie e poi dire che decidono che dal giorno dopo quando il sindacato dell'industria
Così stipa una cosa che può parchi azzera le burocrazie sindacali ma che non risolve neanche un problema il vero punto che abbiamo di fronte è che la costituzione di un sindacato dell'indulto e lo stipati a partire dai luoghi di lavoro tu puoi una contrattazione diversa
Succede solo a Bologna
Ho succede anche nelle altre fabbriche in giro per l'Italia che quando proventi in un'azienda Prodi i dipendenti che sono il centralino che non sono dipendenti di quell'azienda Lima applicano un altro contratto
Vai a vedere quelli che sono i magazzini la logistica di applicano il commercio vai a vedere qualcun altro
Che lavoro alle catene di montaggio o lavoro addirittura le lavorazioni meccaniche non è più dipendente ma è dipendente di una società o hai la cooperativa dei pattini o agli coordinati coordinatori continuativi e via di questo passo
Succede solo a Bologna o sta succedendo in giro per l'Italia
E allora dire contrattazione di sito produttivo o contrattazione di filiera vuol dire che per ognuno di noi anche per la FIOM non solo per gli altri anche per noi c'è il bisogno di misurarsi con un problema diverso
Perché un sindacato dell'industria e i diritti d'uso ingrato di difenderli ed impedire che venga applicata la legge trenta c'è su sei in grado di coinvolgere tutti quei lavoratori facendo una piattaforma unica facendo dei coordinamenti anche tra categorie
Costruendo cioè la condizione concreta dove la solidarietà non diventa una cosa
Dell'anima ma diventa una cosa perché le persone capiscono che in questo modo possono migliorare la loro condizione io l'ambizione di per
Usare e lo dico e vado verso la conclusione ad un punto
è indubbio che la lotta prima di Termini Imerese e un po'di tempo palla tirate poi la lotta ultima di Melfi hanno avuto un significato anche simbolico molto alte hanno indicato un elemento ma mi permetto di pensare e credo che Tobaldo vado verso la conclusione valga anche per la stessa menti
Quelle situazioni lì
Se noi nel due mila e uno a luglio
Adesso il modesto dissi al contratto separato sulle diciotto mila lire antica a dire di no
E se mi pronta al contratto separato ultimo noi avessimo detto di sì antica e dire di no e aprire i preti contratti in tutto il nostro Paese quell'elemento Lino si sarebbe determinato
Perché se è vero che Melfi nel dire
Quello che ha detto di aver fatto quello che ha fatto dice con chiarezza il valore del contratto nazionale di lavoro e dice anche che alle gabbie salariali non si deve tornare è altrettanto vero che la lotta fatti in altri territori del nostro Paese
Dove al limite la tradizione sindacale anche più avanzata
è la condizione non per dipendere solo i diritti di quei lavoratori lei ma per poter dire anche a tutti gli altri lavoratori che non si deve arretrare chi sta peggio alla condizione per modificare la propria situazione del resto questo è il senso nuovo del sindacato
Che noi dobbiamo dare ed è l'elemento io credo che noi dobbiamo introdurre e debba e concludo davvero io vedo un punto io non credo lo dico forse con troppa enfasi ma vorrei essere chiaro io penso che proprio per queste ragioni qui noi abbiamo bisogno di un profondo cambiamento e di un profondo rinnovamento
Perché tutti quei giovani dentro alle fabbriche tutte quelle donne o anche quelli impiegati e quei tecnici che noi con le nostre lotte e ridando un'identità e una porta alla FIOM abbiamo costruito in questo periodo se noi continuiamo a lavorare a funzionare come abbiamo funzionato
In questo periodo rischiano in realtà di perderli tutti la proposta che nella relazione il segretario generale faceva
Di una scuola di formazione di una consulta giuridica in realtà non possono essere semplicemente delle cose che servono a qualcuno a livello nazionale per capire cosa sta succedendo noi abbiamo bisogno di ricostruire una dire collettivo ma di produrre anche un rinnovamento è un cambiamento di fare entrare queste soggettività e questi bisogni dentro la FIOM in ogni luogo e in ogni territorio e di essere in grado di aprirsi a questa prospettiva
Ma il modo per poter cambiare la situazione
E questo è il modo anche per misurare fino in fondo quello che alla fine farà il nuovo presidente Montezemolo lo dico con molta chiarezza perché è indubbio che quello che è avvenuto è avvenuto anche grazie alle nostre iniziative
E alla crisi generale che si è determinato ma oggi la continuità della nostra azione deve essere in grado non di rallentare perché siamo riusciti a reggere
Ma io credo noi abbiamo la necessità ancor di più di innalzare il nostro livello di analisi strategica e di proposta ma per proseguire fu un'azione sapendo che in realtà la contrattazione collettiva
La bionda
Deve appunto non guardare all'unità della FIOM come un elemento burocratico di salvaguardia di questo o di quel posto
Ma deve guardare all'unità della FIOM come un processo che apre e si rinnova e permette anche a una nuova generazione di usare la forza e l'intelligenza che ha per fare più forte la FIOM ma anche per un diverso sviluppo di questo Paese
Grazie a Landini
Ora diamo la parola Tino Magni che presenterà i lavori della commissione elettorale dopo la predazione ora così elettorale del pino interverrà per le conclusioni segretario generale del
Nella FIOM
Uscente danni Rinaldini
Allora
Ancora una comunicazione
La delegazione della FIOM della Piemonte
Si trova in sala a dopo le conclusioni di Gianni Rinaldini
Allora io relaziono Roma dalla commissione elettorale
La quale ovviamente ha lavorato in questi giorni è come sempre
Per quanto riguarda la composizione dell'organismo dirigente l'ha proposto per la composizione locali del dirigente come voi sapete sempre
Un lavoro
Molto compresso molto compresso perché deve tener conto ovviamente
Delle sensibilità che sono uscite da queste il congresso e quindi della presenza delle mozioni
Che però al quale diversi è molto più facile perché sono definite dal punto di vista dei voti che i lavoratori hanno espresso
Diciamo nelle fabbriche
Una capacità di tenere insieme la pluralità di questa organizzazione che è molto più ricca delle semplici mozioni e quindi che ha un suo al suo interno una
Diciamo una larga una pluralità Dio di e di soggettività molto ampia
La questione di tenere insieme le strutture
Del nord e del sud le fabbriche le rappresentanze di genere
La rappresentanza di genere in particolare la questione del femminile e nello stesso tempo
Uno sforzo abbiamo lavorato per dare una visibilità in questo Comitato centrale anche a differenza del passato in particolare alla questione degli emigrati
Quindi abbiamo lavorato su questi do e quindi proponiamo che il comitato centrale sia di cento ottanta componenti
Quindi
Io chiedo c'è alla presidenza che prima bisogna ovviamente prima che io proponga
Al comitato centrale l'elenco dei nomi di votare su il numero comitato centrale che è leggermente sopra a quello precedente in cui era centosettantuno centosettantadue adesso
Non vorrei
Due due
Centosettantadue scusate
Allora il numero la sua faccia la votazioni il numero proposto è di cento e ottanta e passiamo alla votazione
Chi è favorevole alzi la delega
Grazie
Tissi
Hans astiene
Cinque
Cinque astenuti
E contrari
Uno se non sbagliamo alle due
E due contrari
Provato il numero di centottanta per il prossimo
Comitato centrale
Altra cosa e che la Commissione elettorale ad una limita propone che
Il voto avvenga su lista unica bloccata a scrutinio segreto quindi dopo conclusione di Gianni dopo i lavori decideremo quando e come votare
è previsto dal Regolamento
Allora chi è d'accordo con la proposta
Alzi la delega
Gio
Contrari
Sette o undici
Dodici contrari astenuti
Cinque
Sette
Sette astenuti ovviamente proposta approvata
è chiaro quindi che adesso la lista che io leggerò
è una lista nella quale
Successivamente si può intervenire per essere chiaro solo in sostituzione
Di un'altra persona cioè questo è il dato ho detto prima è una composizione fatta
Con strutture territoriali regionali quindi la proposta dei nomi è la seguente
Vado per ragioni Piemonte
Oliviero Antonio Morabito Giuseppe secchi Mamadou
Arci Arcidiacono altri Goldmark Giambruno Minello Paolo Airaudo Giorgio Tacchini Claudio Fiorito Dario
La Mendola Lino per me era giù Julia muro Giuseppina primo Antonello vigna Lidia vi passa Rino Pietro Bellomo dell'ONU Federico Adam mobili
Spezia Laura Pibiri Giovanni Nardini Claudio Valle d'Aosta
Bruno Albertinelli
La Liguria Grondona Francesco Manganaro Bruno Cavanda e Corrado Stella Giulia Natale Fabrizio Firth formando a Lombardia
Signori Martino Guerini Paola Carrari Marina Severgnini Giuseppe spera Michela Arrigoni Pierfranco balletti Damiano Bertolo Francesco
El arabi bene a Urbino adulti
Guerra Sergio Prandelli Wilma Girelli Oliviero signori Umberto Lattuada aerea nel campo sto ridarglielo Orsini Rita Venini Mario Frigerio dolore dati Gianni Mamadou Mustafà
C'è anche alti Elvira
Carta Manfredi
Sì pioni Marcello Riboni altri Barbieri Maria Teresa Cappelletti Valentina
Stampini Maurizio stadio Cinzia ballerini branco Pagani Mario Menna Giampaolo Canepari Maurizio Giglio Salvatore villa Livio volati Renato calligrafia della riva Ermes Veneto Renato pressante Mazzotta Leonardo Nai
Abdullah
Un briciolo candido Zanchetta Eaton Molin Giorgio Facci Stefano Cissé filava Gloria Berto
Zanni
Giampaolo noi Dante Luciano Gallino Trento de'Mozzi Milena Bolzano Rabichi Romolo
Privo di Marzatico Massimo Basaglia e tram Val Ballan Flavio Emilia-Romagna Landini Maurizio
Porto Lotti Renata Papiniani Bruno rigo Giuliana Negrini Alessandria Santolini Sandra Ruggeri Ruggerini Stefano Alessandri Maurizio le mani Paolo
Doris debbano Fortore torto Nesi in Sabina
Però Anpi Giordano Pellicani Daniela Dana diritta sì due di Philippe Philippe
Brini Brini Paolo Giuffredi va ora Pistolesi Giannini lo vuoti Lino Scalisi Marco marchi Giancarlo Morabito gelosi nie Vanna
L'autolinea Sergio di Appiani Annibali Bellavita Sergio Bennati Roberto ponti Simone
Toscana continua Domenico Martinelli Graziano De Santis Cesa refuso Mauro Saponaro Luca Strazzullo Maurizio Mazzoni Piero Castelli Alessio arriva Nicola lei Mirella fa di cantieri Mauro Masini entro Marche ora accorati Giorgio Ciarrocchi Giuseppe Giuliana Cretu
Umbria Piergentili Alessandro Rampi cloni Alessandro fattorini Gianfranco Bettoni Michele
Lazio Antonio lanciano Saleri Laura Lionetti Gianni Compagnoni Arcangelo De Mattia Fabio Poletti Fabrizio Marcelli Maurizio
Abruzzo Massa Maria di Ventura Nicola Di né vinicola
Di Matteo ricorda Abruzzo
Molise da quando Giovanni
Campagna Moretti Raffaele Guglielmi Massimo Mangano Andrea Brancato Massimo Bruno
Franco conti viviamo farai Ferrigno Giuseppe Mascoli Maurizio cerca liberata
Puglia Stefanelli Donato Penny Silvano Di Pietro Patrizio Bianchi Pasquale Fiusco Francesco la Cava Francesco
Metri Basilicata Emanuele vinicola
Chi dice Giuseppe Calabria Sinopoli Mario
Sicilia scalda maglia Vincenzo cala Maurizio ci quali Angelo Marani Giovanna Sardegna Jannacci Stefania Vargiu Piero Corona Marco
Struttura nazionale
Gianni Rinaldini segretario uscente
Cremaschi Giorgio Nencini Riccardo Magni Tino re dai Francesca me cotti Alessandra brevi Agustin Petrucci Sabina
Bianchi Alessandro Spagna ricco per approdare io Calitri cani durante Fausto Raffo Lello Camposano Luigi Scaltriti
Scaltriti Gianni
La composizione il giorno prima è
Se non ho sbagliato a fare i conti
Sette migrati pari al tre virgola nove per cento quindi quattro per cento la presenza degli immigrati che poi troveranno anche dentro il
Sindaci revisori e le commissioni diciamo la una presenza e quindi rispetto a prima
Ovviamente sempre molto limitata ma significativamente è più che raddoppiata visto così i dati che ne avevamo due
La produzione la presente di cinquanta in produzione quindi il ventotto per cento
Le donne sono rimaste sostanzialmente inalterate e quindi sono il ventuno e undici per cento
è una presenza certamente non soddisfacente è vero che lo diciamo sempre però come con l'ho cercato di leggere poi
Come si dice
Visto che l'ho letto per regioni ognuno ha che si è assunto ovviamente la propria responsabilità poi nel comporre il mosaico complessivo questo è la lista quindi ho finito
Chiedo se ci sono osservazioni
Però
No cavalli e valutata la lista
Fallito avutasi sono solo azioni no
Chi è favorevole
è una lista
Sì aggeggio
Contrari
Ok
Tenuti
Ok
Questa è la voto della lista adesso ci sarà poi per il Comitato centrale il voto segreto che conferma ovviamente per la
Lista bloccata ma rappresentata
Ora
Abbiamo la parola a Gianni Rinaldini per le conclusioni
Ricordiamo a tutti che subito dopo le conclusioni di Gianni Rinaldini ci saranno tutto una serie di Aprilia dovremo più OMPI alle compreso le votazioni dal comitato centrale Bocciofilo secreto e Albiate quindi
Tutto
Il tutti i delegati al congresso sono pregati finché non è finito su beni di tutti i lavori di fermarsi capiamo la necessità di tutti di rientrare ma a questo congresso bisogna come si dice come ogni congresso rimanere fino alla fine di tutti i lavori grazie
Ma compagni e compagne
Siamo
Arrivati alla conclusione di questo congresso
E credo che
Lo svolgimento
Anche del dibattito di queste tre giornate
E i documenti che voteremo
Eccessivamente
Ci stiano ad indicare a confermare che abbiamo compiuto un operazione
Veritiera e trasparente della nostra discussione
Nella necessità di assumere delle decisioni
E compiere delle scelte connessione
In una fase che più volte è stata richiamato un poi da tutti gli interventi
Assolutamente pesante assolutamente drammatica
Che può ulteriormente peggiorare nei prossimi mesi
Sia dal versante occupazionali
Sia dal versante che
Il governo con gli atti legislativi che continua a compiere
Poco ulteriormente proseguire nell'attacco a tutte le forme dice sicurezza di sistema di sicurezza sociale
Ma siamo partiti tutti da un elemento
Elemento è che noi oggi possiamo
Guardare
Ragionare sul futuro
Sul presente
A partire da un elemento
Di valutazione precisa
L'elemento di valutazione
E che in questi anni difficili complicate
Con un tentativo esplicito
Che è stato quello ed è quello di ridefinire l'assetto sociale del nostro Paese
E contemporaneamente di ridefinire l'assetto delle relazioni sindacali
Riducendo il lavoro
A un puro elemento
Funzionale alle esigenze dell'impresa
Al profitto
Hanno tentato in questo modo
Di fare fuori
Come ho già avuto modo di dire
Non soltanto la FIOM la nostra organizzazione
Ma attraverso l'attacco alla FIOM hanno tentato
Mi pare fuori i metalmeccanici
E cioè l'espressione della soggettività autonoma del lavoro
Dentro un'idea precisa
Che è nazionale
E nello stesso tempo internazionale poi dirò alcune cose
Sull'intervento di Gino Strada
Dentro un'idea
In cui il lavoro è assunto
Come dire come uno degli strumenti
Uso e jazz
A secondo di quelle che sono le esigenze che le
Logiche le leggi neutrali del mercato
Determinano a livello internazionale e nazionale la cosiddetta competizione globale
Lo sconvolgimento sociale in atto quello che noi avevamo in qualche modo individuato uno sconvolgimento sociale profonda
Perché non è problema solo di una legge o di un'altra legge
Negativa
Perché non ci piace per questo quest'altra cosa l'operazione in atto
Che hanno perseguito e che stanno perseguendo
In Italia ma non solo nel nostro Paese
E la ridefinizione di un assetto generale dalla società
Dove scompare
Lo stesso ruolo e funzione così come l'abbiamo tradizionalmente conosciuta delle organizzazioni sindacali del soggetto sindacale
Badate che tutto questo era scritto
In quello che era il piano di legislatura sul lavoro
Che erano le duecento pagine circa del libro bianco
Dove ci spiegava in che quella che sarebbe stata la funzione del sindacato del futuro
Nel senso che dentro quel progetto legislativo c'era anche scritto
Che la logica dell'accordo con chi ci sta
Faceva parte dell'idea
Che mutava il ruolo del sindacato
Sempre di più il sindacato è diventato uno strumento di servizio rispetto a quel processo
Attraverso la struttura degli enti bilaterali
E quindi non più come soggetto collettivo autonomo
Perché in quanto soggetto collettivo autonomo faceva parte dell'esperienza del Novecento che era un'esperienza finito e chi si richiamava l'esperienza del Novecento faceva un atto di pura conservazione
Ora di quelle duecento pagine ebbene che ce lo diciamo
Tutto ciò che era previsto nel piano di legislatura sul lavoro è stato fatto
è stato fatto tutto l'unico pezzo che manca è l'ultimo capitolo le ultime due pagine dove c'è il superamento del contratto nazionale con i contratti regionale di andare tutto il piano generale
Di ridefinizione dell'insieme dei rapporti di lavoro subordinato pezzo per pezzo è stata attuato legislativamente da parte di questo governo
Compreso in questo modo la ridefinizione del rapporto tra la legislazione la contrattazione
Perché ciò che è avvenuto
E che la contrattazione diventa puramente applicativa dice di quello che viene deciso dal versante istituzione
Provate a pensare proviamo a pensare un attimo al lavoro a chiamata noi l'avevamo già conosciuta la vicenda e lavora chiamati era in un accordo sindacale quello della Zanussi
Accordo separato
Allora era ancora possibile fare il referendum unitariamente
E quell'accordo fu bocciato dal settanta per cento dei lavoratori
Noi però adesso il rapporto di lavoro a chiamata Ceroni ritroviamo per legge
Per legge non più
Per via contrattuale
Che con quel voto ha indicato che per via contrattuale non era percorribile
E oggi ce lo ritroviamo come il nuovo rapporto di lavoro definito attraverso la legge e i contratti dovrebbero semplicemente applicare quello che la legge definisce
Noi siamo dentro un quadro
I cui effetti conosceremo nei prossimi mesi e nei prossimi anni in cui in questo Paese
è possibile che
Un padrone
Sia proprietario degli immobili e dei macchinari
E che tutti i dipendenti Sion assunti da un'agenzia al in affitto a tempo indeterminato
Così come se volete
Per quanto riguarda la condizione dei lavoratori stranieri
La logica del lavoro come merce
E portata come dire nella sua espressione massima
Quando il lavoratore straniero che al rapporto di lavoro sempre Ade tempo determinato e scade il rapporto di lavoro a tempo determinato e non ha immediatamente un altro rapporto di lavoro diventa un clandestino
Era laggiù è che io compro la tua forza lavoro contro le tue braccia finché mi fermo no nel momento in cui non mi servono tu sei un clandestino ritornarsene da dove sei venuto
Questa è la logica del quadro che noi abbiamo di fronte voi immaginate quel lavoratore che potere contrattuale a
Quando nel suo rapporto di lavoro c'è la sua condizione di vita generali
Compreso il possibile passaggio alla clandestinità
E allora i dentro questo quadro
Proprio per non farci illusioni
Che noi oggi possiamo guardare pure in una situazione
Così devastata
Sul piano del lavoro
E sul piano del sistema delle imprese
Con un elemento che due anni fa non aveva
Che siamo riusciti pur tra mille difficoltà
A reggere uno scontro di queste dimensioni
E nello stesso tempo
Perché non dirlo
Anche non prevista
Abbiamo verificato negli ultimi mesi una crescita delle iniziative di lotta
Della partecipazione
E l'espressione di una nuova soggettività
Che più volte qui è stata richiamata a partire dai giovani
Ora non si tratta soltanto di dire Melfi Fincantieri
C'è una molteplicità di esperienze che sono state fatte quella di Terni prima ancora
E prima ancora quella di Termini Imerese io mi ricordo
Quando con i mille cinquecento lavoratori di Termini Imerese andammo a bloccare per quattro giorni nel
E mi ricordo il pullman che era allora erano pieni non erano vuoti
E che avevamo il problema di come evitare uno scontro tra una parte dei lavoratori di Melfi e i lavoratori di Termini Imerese che per quattro giorni e per quattro notti bloccammo lo stabilimento
Quegli stessi giovani molti dei quali allora non capirono qual era quell'iniziativa dirò
Perché si era andata a produrre quel tipo di iniziativa con i lavoratori di Termini Imerese
Che per due o tre mesi
Avevano tenuto in piedi la battaglia che conosciamo acquisendo
Poi quei risultati no quelli sono gli stessi
Che invece due mesi fa hanno dato vita ad una iniziativa Bilotta così radicale anche nei suoi
Aspetti
Gestionali delle no
Determinando una vera e propria come dire io l'ho definita così un moto di rivolta rispetto alle condizioni lavorative rispetto all'arbitrio in quel caso della Fia
E quando partono spesso perché non pensiamo che l'organizzazione sempre in grado di definire dall'inizio alla fine come si fa tutto le lotte fanno tutti i percorsi eccetera
Perché forme Bilotta così radicali come sono state fatte
E attuate si fanno non perché le decide alla FIOM o le propone la FIOM
Quando le forme di lotta sono così radicali e e pesanti lo decidono i lavoratori con l'unità dei lavoratori stessi altrimenti quelle lotte non funzionerà correlato non stanno in piedi
Quando andammo a Termini Imerese
Claudio mi chiamò perché c'era un'Assemblea Mastrosimone la Giovanna compagni se lo ricordano dove che probabilmente si sarebbe proceduto all'occupazione dello stabilimento
Chi era al secondo mese
E nell'assemblea che si faceva sempre alle ore diciassette diciotto con migliaia di lavoratori davanti allo stabilimento
Appena si è capito che il passaggio all'occupazione divideva i lavoratori divideva i lavoratori
Che non era una cosa che teneva uniti i lavoratori
Dentro quel passaggio di lotta ci si è messo un attimo a decidere che si continuava a tutti assieme l'Assemblea permanente il presidio davanti ai cancelli e non si procedeva
Ad ulteriori iniziative di altro genere che sono possibili non perché lo decide un'organizzazione
Ma sono possibili in un rapporto positivo con l'organizzazione quando si determina
Una volontà ed una sola espressione di soggettività come abbiamo verificato come abbiamo verificato in questa fase
Questo io ritengo l'elemento
Nuovo che abbiamo di fronte
Perché il fatto che
Nel nel nel Mezzogiorno
In diversi stabilimenti in diverse realtà
I giovani dice ieri abbiamo avuto il collegamento
Con i compagni e gli amici di Cosenza età media sono ventitré ventiquattro anni quei duecento duecentoventi lavoratori che presidiano lo stabilimento
E sono alla loro prima esperienza di lotta anche lì in un momento di esplosione collettiva perché badate bene che lì non c'era neanche le RSU
Appena state lette le RSU appena eletta alle RSU è stato licenziato il delegato altri due iscritti alla nostra alla nostra organizzazione improvvisamente improvvisamente la reazione dell'insieme di tutti i lavoratori
Di fronte a quest'ulteriore atto mentre casomai dieci giorni fa
Lo sciopero era molto complicate da costruito questi lavoratori ha letto parte sono andati davanti ai cancelli
Tutti e duecento e giorno e notte è da una settimana ora mai chiama otto nove giorni che presidiano lo stabilimento con la solidarietà generale
Ora io qual è la questione vera
La questione vera è che le scelte che noi abbiamo compiuto
Nel corso di questi anni
Insisto pur tra mille difficoltà e mille problemi
Hanno respinto
Un tipo di offensiva che aveva gli obiettivi che prima richiamavo ma che soprattutto è stata in grado di incrociare
Incrociare
Con una nuova situazione sociale che si sta determinando per una ragione molto semplice che le condizioni lavorative e le condizioni retributive in questo Paese sono peggiorate
E in primo luogo per quanto riguarda la situazione delle giovani generazioni oltre che il peggioramento delle condizioni lavorative retributiva c'è anche una situazione di precarizzazione che non è considerata non più tollerabile
è questo l'elemento che esploso quando si dice TMC due
A tutti quelli che parlano senza sapere di che cosa parlano quando ragionano sul sul lavoro nel corso di questi anni quando si parla del PM C due si parla di quell'organizzazione del lavoro quella metrica del lavoro
Che si sta diffondendo non solo nell'auto mai tantissimi stabilimenti gli aumenti dei ritmi di lavoro del seguiti al sette per cento
Del sedici diciassette per cento
E gara in delle condizioni di lavoro assolutamente non tollerabile
E quando
Si continua a chiacchierare su quello che succede nel mondo del lavoro e quello che concretamente successo nel corso di questi anni questo scompare non esiste
Si parla d'altro
Allora se non
Comprendiamo
Che non è stata solo per l'iniziativa di un'organizzazione che si è determinata questa situazione ma per l'analisi che abbiamo prodotto su quello che concretamente stava succedendo negli stabilimenti
E la capacità in questo modo di incrociare con le aspettative dei lavoratori con le esigenze dei lavoratori e delle lavoratrici
Ora lo dico
Per
Sostenere
Che questo non è scindibile dalla politica industriale
Io non riesco a concepire
Per un sindacato
Ragionare sulla politica industriale senza ragionare sulle politiche del lavoro le politiche per quanto riguarda la redistribuzione Berretta
Come va al sindacato a discutere di politica industriale se contemporaneamente non discutere condizioni concrete
Di lavoro di chi rappresenta
Non sono elementi tra loro inscindibili
Non esiste l'idea prima discutiamo dalla politica industriale poi discutiamo del lavoro e della politica redistributiva
Perché quello che è successo nel corso di questi anni
è un insieme di operazioni che messe attiene compongono la politica industriale
Fondata sulla destrutturazione del lavoro
Fondata sulle basse retribuzioni
Corrispondente ad una politica industriale
Che non è finalizzata all'innovazione alla ricerca la qualità ma è finalizzata ad una competizione giocata essenzialmente sui costi
Allora
Se le cose stanno così
è evidente che le scelte che stiamo compiendo
Intervengono e non possono che intervenire coerentemente su tutti e tre di aspetto
Su tutti e tre gli aspetti non voglio qui stare a riprendere ripetere
Le cose che ho già avuto modo di dire nella relazione io dico semplicemente
Però non ribadire concetti che tutti hanno richiamato che sulla politica industriale si impone un problema anche di ridefinizione dell'intervento pubblico
Oramai sistemi industriali in questo Paese e messo in modo tale che l'Alitalia non fa nessuna alleanza internazionale
Può essere soltanto acquisita
La FIAT per come meta oggi
Per come è messa oggi se uno mi dice la FIAT fa l'alleanza con la voce vaghe racconta una palla perché al per fare un'alleanza ci vogliono due soggetti in grado di parlare di alleanze
Oggi viene potrebbe essere
Se uno mi dice che fare l'alleanza con la compagnia potrebbe essere semplicemente acquisita dalla Compaq
Come ricostruire le condizioni a partire dai settori strategici anche per ragionare delle alleanze internazionali
Che permettono al settore industriale del nostro Paese
Che permettono come dire
Di non essere ridotti ad un'area produttiva di subfornitura
In questo rispetto a Montezemolo in questo caso nella sua versione di presidente della FIAT problema è molto semplice
è molto semplice
Se le cose rimangono ferme
Con la scadenza del due mila e cinque
Se le banche convertono come già
Uscito in alcuni giornali
Ecco e e fanno e convertono
Il debito nei confronti dalla FIAT in azioni le banche prendono il ventotto per cento della Fiera
E la proprietà passa al venti per era proprietà nel senso la famiglia passa al venti per cento
Se il percorso è che il sistema creditizio prende in mano
Il più grande gruppo industriale del nostro Paese
Mi pare persino banale pensare a che cosa faranno
Successivamente
E cioè di rientrare
Con un'operazione di spezzettamento di scorporo degli stabilimenti
Alcuni chiusi qualcuno casomai sopravvive eccetera
Per quaestor Mirafiori con sedici mila dipendenti
Dentro un quadro di questo genere va alla chiusura
Perché con ottocento auto i sedici mila dipendenti uno stabilimento non esiste
Va alla chiusura
E l'iniziativa prevista per i prossimi giorni
E cioè per giovedì prossimo e qui vedo un importante appello di duecento
Intellettuali che lanciano un appello nazionale a sostegno
Di Mirafiori edera lotta dei lavoratori dei lavoratori della FIAT perché queste diventa una questione di natura nazional tendevano in grado di fare un'altra proposta
Montezemolo ci dice no
Io sono in grado di formulare di un'altra proposta che non sia quella che va in mano alle banche
Che non è neanche quella che pesa l'intervento pubblico ma vi faccio una proposta che rende credibile lo sviluppo del settore e così discutiamo
Se però la proposta dovesse essere il polo di lusso delle auto di lusso tra la Ferrari Maserati
E a fare
Quella non è una proposta migliore di quella rimorchi
Perché se fosse quella lì
Che ogni tanto compare il cui scompare pure ricompare chiedete non mi pare una proposta
Che dia credibilità
Al rilancio del settore dell'auto
Nel nostro Paese ma ho citato la FIAT potrei citare altre situazioni per dire che in sostanza
Che non dobbiamo avere paura
Dopo la follia per come è stato per come sono state gestite le privatizzazioni in questo Paese
Non dobbiamo avere paura di riaprire anche un ragionamento sull'intervento pubblico tanto più in una fase transitoria come quella che stiamo attraversando
In questo
Cioè il rapporto
Con la contrattazione
Le scelte contrattuali che qui sono state richiamate sono state ribadite
Io dico una sola cosa per le cose dette in precedenza
è evidente che gli atti legislativi compiuti che ride finiscono
L'insieme del lavoro subordinato
Ci pongono un problema immediato nell'abbiamo rifiutato nel contratto nazionale
Abbiamo rifiutato nel contratto nazionale una dicitura
Che è esattamente diceva che se ci sono tante commissioni una qua una RAI eccetera eccetera che si devono riunire
Per l'applicazione delle misure legislative
Della legge trenta
Abbiamo detto di no noi ha detto di no alla CGIL
Ora cosa succede negli stabilimenti
Quale coerentemente la nostra posizione
Certo che abbiamo detto chiediamo alle forze politiche
Un impegno
Che è quello dell'abrogazione delle leggi che sono state fatte sul lavoro acque peggiorano le condizioni lavorative ma un sindacato non se la cava così
Perché se noi continuiamo a dire e fare solo la petizione rispetto alle forze politiche voi contrattualmente passa tutto
Quella diventa soltanto una petizione che a quel punto non ha più alcun valore perché si è determinata di fatto una situazione all'interno degli stabilimenti
E allora coerentemente
La nostra iniziativa contrattuale non può che essere un'iniziativa contrattuale
Che tenga fermo il punto che non è quello della riduzione del danno
Ma che coerentemente compie delle scelte dica
Dove è possibile intervenire per contrattare dove diciamo dei no
Sul lavoro a chiamata sul lavoro in affitto a tempo indeterminato
Noi non possiamo recepire per quanto riguarda l'azione in nessun accordo aziendale non possiamo in accordi aziendali recepire quello che abbiamo rifiutato ad altri livelli
Così come dobbiamo praticare l'obiettivo della trasformazione
Entro tempi definiti a tempo indeterminato
Ora qui io
L'ho detto e lo ribadisco
Non voglio fare riferimento a questo contratto quell'altro contratto eccetera però
Credo che sia necessario fare una verifica complessiva anche
Come CGIL su quello che succede
Personalmente ho letto delle formulazioni
Che credo che per quello che abbiamo detto non come occhio ma come CGIL sono formulazioni non accettabili non riguardano l'autonomia di ogni singola categoria riguarda un orientamento di carattere generale
Perché non è un problema di autonomia di questo o quell'altro pezzo sei minuti i diciamo mi ritrovo una formulazione in qualche contratto che dice che si recepisce lavora chiamata firmato anche dagli organi dalle nostre organizzazioni
Oppure se si arriva a fare delle formulazioni dove sulla legge trenta Silva persino alla differenziazione dall'applicazione della legge trenta tra i lavoratori del Nord ai lavoratori del Sud mentre diciamo che le gabbie salariali non le vogliamo e c'è un problema per tutti
In questo
Non è esente la nostra categoria
Non si tratta di dare delle lezioni ad altri
Perché è una discussione che ci coinvolge direttamente anche nella nostra pratica contrattuali
Va fatta chiediamo che vada fatta rapidamente
Che apriamo una discussione che abbia questa natura e questo significato
Insisto perché dare coerenza le scelte che abbiamo
Compiuto e praticato nel corso di questi anni
Mi si permetta una battuta
Sulla politica dei redditi e sulla concertazione
Io ho letto il i commenti dei giornali
Montezemolo ha parlato di estremismi io non ho capito se si riferiva al governo noi ma questo
Ma diciamo lasciamo stare
Però sta di fatto che è una serie di commenti
Beh la stampa
Partivano da questo presupposto
Che a questo punto
Ha coinvolto anche il giudizio
Sulle cose dette da epifanie
Essendo la FIOM per aumenti retributivi reali dei contratti nazionali vuole dire che la FIOM e contro la politica dei redditi della concertazione
Così
Molta stampa ha descritto la posizione
Della FIOM
Allora io la dico così
Allora è chiaro
Che questi osservatori quando parlano di politica dei redditi
E di concertazione parlano come dice Fassino di un'operazione fondata sulla moderazione salariale e vero quel tipo di politica dei redditi quel tipo di concertazione per quanto ci riguarda non ci interessa
Non ci interessa perché come sospettavamo
Come sospettavamo è meglio essere chiari ed esplicite
E che oggi un ragionamento di rilancio di politica industriale e politica del lavoro deve contemplare nello stesso tempo un ragionamento che è quella di invertire la tendenza di questi anni sulla redistribuzione del reddito
Detta in altri termini in questi anni c'è stato lo spostamento di reddito dal lavoro a rendite e profitti invertire significa che dà lavoro è un ente si passa alle retribuzioni
Questo è il punto
Questo il punto
Dopodiché è ovvio che questo non lo fai soltanto attraverso la politica contrattuale l'ho già detto ma questo è sempre stato così nella storia del movimento sindacale
Chi è che mai ha mai pensato che il problema della retribuzione e del potere d'acquisto lo risolvi solo dentro un ambito contrattuale però per non fare le finzioni c'è anche un ambito contrattuale
E l'ambito contrattuale insisto è un aumento retributivo reale
Che sta dentro il ruolo e la funzione del contrario
Se qualcuno invece pensa ad altre cose
Credo che il fatto che noi abbiamo sempre non a caso per non creare confusione
Di dire che noi siamo per una nuova politica di redistribuzione del reddito proprio per sancire la nostra idea diverso di questo processo
Rispetto a ipotesi di altra natura e che hanno un altro significato
Ora compagni e compagne
Non c'è dubbio che la situazione
Di fallimento che le scelte compiute dal governo della Confindustria
Ci hanno portato
Hanno anche aperto
Nei rapporti con le altre organizzazioni
Come dire la dinamica di qualche segnale diverso
Io la dico così la dinamica di qualche segnale diverso
A partire dalla scelta
Che noi abbiamo compiuto con identità della nostra organizzazione
Che era la scelta della democrazia
E del voto dei lavoratori
è una scelta
Assolutamente
Radicali e di identità al punto tale
Che noi proporremo di assumerla
Anche come il vincolo nella vita della nostra organizzazione
Guardate io non vorrei che questo elemento forse sottovalutato
Perché noi in questo modo introduciamo come abbiamo introdotto nella nostra pratica un elemento di rottura anche nella storia del movimento operaio
Non il referente
Nella tradizione del movimento operaio
L'elemento dalla democrazia
Ed è una soluzione radicale della democrazia come vincolo per l'agire dell'organizzazione
è un elemento di novità
Ed è un elemento che anche noi abbiamo
Contribuito ad introdurre nella vita sociale nella vita politica nella vita sindacale di questo Paese
E per noi è l'elemento di discrimine
Di qualsiasi ragionamento e di qualsiasi porta
Che si possa anche portare a definire regole democratiche complessive con le altre organizzazioni
Da questo punto di vista
Noi abbiamo avuto da parte della FIM e da parte della UILM
Delle risposte interlocutorie o faccio una parentesi
Per essere chiari ed espliciti tra di noi
è evidente che un percorso difficile complicato ci sono stati questi anni
E anche attualmente
Differenze profonde molto profondo
E anche situazioni
Di tensione non irrilevante
Però come dicevano altri compagni
Lo stesso Giorgio nel suo intervento noi sappiamo benissimo che la pratica degli accordi separati e della divisione è possibile
Perché le controparti decidono di farlo
Perché altrimenti uno può firmare quello che gli pare ma se non è la controparte che lo assumerlo legittimo su tutte le aziende non valgono niente
Non valgono assolutamente niente
In secondo luogo e che la FIOM ha subito
L'elemento della divisione
Rispetto alle altre organizzazioni
Ma la per la FIOM L'Unità era la democrazia sono due aspetti fondanti ed identitaria della nostra organizzazione anche nei momenti di polemica e nei momenti di divisione più profonda
Io sono rimasto
All'affermazione di Di Vittorio alla fine degli anni quaranta quando di fronte alla scissione alla scissione della CGIL
In periodi in cui la divisione era profondissimo ed è andata avanti per tantissimi anni disse e da domani proviamo a lavorare per l'unità io la dichiarazione vive Vittorio in anni dove le divisioni erano anche più profonde di queste
Ce l'ho sempre presente come elemento identitario dell'organizzazione
Ma unita e democrazia non sono inscindibili
Non sono due elementi inscindibili
Qui nessuno l'ha detto
E non è né presente né le due nozioni ma quell'anno ho sentito anche ragionamenti un po'strani
Perché se l'unità fosse considerata elemento a prescindere dalla democrazia
E come dire un valore assoluto indipendentemente dagli altri fattori deve dire chiaramente che noi avremmo dovuto firmare l'accordo due anni fa e anche quattro anni fa se considerassimo così L'Unità
Con le altre organizzazioni sindacali sono due elementi tra loro non ci indebite
Ora noi abbiamo formulato una proposta
Che badate io voglio riassumerla così
Perché sento referendum di mandato ma adesso non facciamo confusione tra di noi quando quattro anni fa
Ci fu l'accordo separato sul biennio l'accordo su Quarato separato sul biennio avvenne a partire dal fatto che la FIOM chiesi un referendum di mandato
Visto che la Cynthia Palestina e lui si apprestavano a sottoscrivere quella l'accordo delle diciotto mila lire fu rifiutato referendum di mandato non era quello con cui
Quello che è successo a Melfi quello che è successo a a Fincantieri
è referendum sull'ipotesi conclusiva
Allora io dico così se la FIM
E la UIL
Dicono che quello che hanno affermato al tavolo con la FIAT
La domenica mattina alle sette
Quando la FIAT ci ha letto
L'ultimo testo che era quella del raccordo è improvvisamente Larkin
Ha fatto una dichiarazione
Noi non firmiamo perché prima ci deve essere referendum dei lavoratori firmiamo dopo il referendum secco si
Noi un'ipotesi di regole democratiche la costruiamo unitariamente sequela causali
E dato che è stato detto
Dato che è stato detto
Il seduta plenaria e conclusiva
Di una trattativa no con una piccola azienda ma con un'azienda che si chiami FIAT
E poi successivamente alla Fincantieri lo stesso percorso
è stato praticato unitariamente e allora questo e non altro
E il senso
Del tipo di proposta che noi gli abbiamo formulato
Andare ad un Rsu
Eletta proporzionalmente superando il patto di solidarietà di un terzo
Definendo rispetto a questo le regole
Per quanto riguarda la contrattazione
Aziendale
E per il contratto nazionale
Accogliendo perché questa è la verità accogliendo la proposta che la film aveva formulato di un'Assemblea nazionale dei delegati tutta proporzionalmente
Tutta eletta proporzionalmente
Senza patti di solidarietà o spartizioni tra le organizzazioni
Che abbia il compito di seguire
L'andamento della trattativa
Che esprima un giudizio sull'ipotesi
Conclusiva che si può delineare ma a quel punto prima di firmare si va al referendum consultivo
Vincolante di tutti i lavoratori e di tutte le lavoratrici io ho sentito delle risposte qui
Alcune più confusi alcune meno ho sentito anche dichiarazioni interessanti che non c'è più ventitré luglio detto anche dalle altre organizzazioni
Credo che abbiano inciso le lotte degli avvenimenti di questi mesi è di queste settimane se su questo c'è un'interlocuzione positiva noi andiamo a vedere perché noi non
Noi
Non abbiamo voluto la divisione non è vero che ci sono le abbiamo fatto le piattaforme separate a prescindere da non è vero noi avevamo detto allora prima ci mettiamo d'accordo sulle regole democratiche
Perché quando c'è stato il rinnovo del biennio economico
La piattaforma era unitaria
Poi ad un certo punto allora detto stavolta non è che possiamo ripetere la storia di due anni fa che facciamo una piattaforma unitaria facciamo le mediazioni poi ad un certo punto della trattativa qualcuno firma senza consultare i lavoratori e allora allora dicemmo abbiamo delle differenze profonde
C'era in arrivo la legge trenta
Mettiamoci d'accordo sulle regole
Sul voto dei lavoratori se definiamo delle procedure democratiche a quel punto tentiamo di costruire una piattaforma unitaria
Non è stato possibile ragionare sulla piattaforma unitaria perché c'han detto di no al voto dei lavoratori e delle lavoratrici sull'eventuale accordo questo è quello che è successo
Se oggi siamo in grado di ripartire da lì
Io credo veramente
Che si può aprire un percorso diverso che vada esplorato fino in fondo e non c'è dubbio che questa nostra proposta è una proposta che rivolgiamo anche alle confederazioni
Anche qui io non richiamo nessuna categoria
Però insomma non mi pare che si sia molto estesa questa pratica di votare
Ho questa strana sensazione
Credo che invece la questione della democrazia
Assieme all'indipendenza ma per stare alla questione della democrazia sia uno degli elementi decisivi e costitutivi dei sindacati e del futuro del sindacato che sia in grado anche di interloquire
E parlare con il nuovo protagonismo da parte dei giovani dei ragazzi e delle ragazze che non sono quelli della nostra generazione
Badate che Amelio sono rimasto sorpreso quando c'era la polizia che stava per partire
Quando improvvisamente
Sì no forse non fa parte del mio costume ma oltre a Bella ciao hanno attaccato Fratelli d'Italia io ho avuto un un momento
Io ero abituato che al ad altre
Ad altre canzoni ad altre tanto più in momenti di lotta anche quei giardini invece
La passavano da Bella ciao a Fratelli d'Italia ad altre che erano i diversi rispetto mi ricordo quando ero giovane a quello che era il nostro approccio rispetto al ora rispetta questo nuovo protagonismo
E presidente dei giovani che hanno per l'elemento della democrazia è decisivo perché non c'è nessuno che capisca per quale ragione tu possa fare un accordo senza chiedergli se lui è d'accordo non è d'accordo lo considera giustamente un sopruso
Lo considera una negazione della democrazia
In questo
Vado rapidamente in questo caso a spese a due considerazioni una prima
E che tutto il nostro aggiornare tutto il nostro operare
Sta dentro uno scenario internazionale e le scelte che abbiamo compiuto come il più ampio
Che qui abbiamo peraltro anche con grande emozione tensione ascoltato
Nelle parole di Gino Strada
Io non ho nulla da aggiungere alle cose dette da Gino Strada
Perché la guerra
Strumento permanente oramai del processo attuale di globalizzazione così come la crisi degli organismi internazionali tutti gli organismi internazionali e così evidente c'era anche l'altro giorno sui giornali che gli Stati Uniti rifiuto non la Corte penale
Internazionale cui sapete
Che adesso c'è un processo a Milosevic eccetera però voi sapete che gli Stati Uniti non hanno mai aderito a quella cosa lì perché per quanto riguarda i soldati degli Stati Uniti come loro dicono li possono giudicare solo loro
E quindi la corte penale internazionale non può giudicare l'operato dell'agire degli stati come dire fanno quello che gli pare possiamo accusare un termine
Rispetto a quelli che sono i vincoli e a quelli che sono i trattati internazionali ora io credo che nell'era attuale noi dobbiamo dichiarare esplicitamente che la guerra è un tabù
Che non è possibile
Accettare una situazione nel mondo che assieme alle diseguaglianze sociali con le diseguaglianze sociali deve crescere
Tutti gli strumenti
Di guerre di barbarie
Che per assurdo mette assieme contemporaneamente gente che muore
Perché
Non riesce ad acquisire le necessità come dire
Più immediati materiale della loro condizione e nel frattempo l'unico settore internazionale che tira e che fa soldi e il settore militare
Che è in esplosione in tutti i Paesi
Quindi su questo la nostra scelta fin dall'inizio è stato una scelta netta e precisa che noi riconfermiamo
Ricorda amiamo il nostro interesse anche rispetto all'iniziativa che è stata intrapresa
Da Emergency e non solo per quanto riguarda l'applicazione di che cosa significa l'articolo undici
Nel nostro nel nostro Paese
Io la dico così a Gino
Che proprio per le relazioni che abbiamo costruito nel corso di questi anni dei rapporti che ci legano profondamente
Credo che la FIOM
Oltre alla tessera onoraria
Che abbiamo dato al compagno Pietro Ingrao
Che non è presente ai nostri lavori perché sapete che non è un giovanotto
Non è esattamente come dire un giovanotto
Lo sforzo che ha fatto pervenire a questo dibattito
Sulle tesi dalla FIOM che abbiamo svolto a Napoli è stato già come dire uno sforzo uno sforzo non leggero quindi ci ha fatto sapere che non era nelle condizioni di venire fino a Livorno ora
La tessera onoraria
Che abbiamo dato
A Pietro Ingrao che continua sempre tutte le volte a dire che lui è un iscritto alla FIOM vuole sapere tutto quello che succede in Asia
Credo che
Noi come FIOM proprio per segnare questo tipo di rapporto
E questo tipo di riconoscimento reciproco la tessera onoraria oltre a Pietro Ingrao dobbiamo pensare di darla anche Gino Strada per ciò che rappresenta
Ai nostri
Contemporaneamente
Vorrei fare anch'
Che Gino e a tutti noi credo un augurio è un un auspicio
Che indica in che con gli atti cosa significa compiere delle scelte che siano legate
Alla non violenza
Ne approfitto che dire che ieri l'atteggiamento delle forze di polizia
A Roma da quello che mi hanno detto i compagni al di là delle cifre ridicole che hanno dato sulla manifestazione ma ha contribuito ad evitare ad evitare situazioni situazioni di incidenti e non appartengono a noi
Poi ne fanno l'uso strumentale che ne stanno facendo i giornali perché dato che non ci sono stati gli incidenti devono ingigantire altre cose
Gli slogan eccetera ma certamente non appartengono a noi alla Fiom alla nostra tradizione ai nostri valori
E anche alla nostra morale che si possa dire
Uno dieci cento Nassiriya
In manifestazioni
Manifestazioni che sono manifestazioni per la pace e contro e contro la guerra l'augurio a Gino è presto grado che sappiamo che con molta discrezione
Sta tentando di
Contribuire
A portare a casa i tre ostaggi
Con molta discrezione
E il fatto che sia uscito anche sulla stampa pubblicamente eccetera non ha aiutato
Le operazioni in corso loculi o che non facciamo tanto Gino Strada ma ce lo facciamo a tutti noi perché sia possibile che i tre ostaggi
Possano essere in questo modo
Salvati per riportati in Italia perché Emergency e Gino Strada all'autorità politica e morale del movimento per la pace vorrei chiedere la restituzione
Fine compagne e compagni
Noi usciamo da questo congresso l'abbiamo sentito tutti
Contemporaneamente
Con le due mozioni
E
Un documento che
Alla fine dovrebbe essere un documento unitario su questioni rilevanti ed importante
Nello stesso tempo
L'intervento
Di Giorgio
Che
Si riferisce alla mozione
Che ho presentato che abbiamo presentato in diversi compagni
L'intervento del compagno Nencini che ha presentato un'altra mozione
Hanno qui annunciato che noi usciamo da questo congresso senza nessuna reale organizzato
Io ritengo che questo
Un fatto di straordinaria importanza della nostra vita interni
Tiene assieme
La democrazia
Il confronto anche vivaci
Tra posizioni diverso
Ma anche tra sensibilità diverse che non si riassumono soltanto dentro le mozioni con un'organizzazione che decide continua la sua discussione che in quanto discussione democratica non è una discussione preconfezionata prima e preceduto da prima da riunioni organizzate di are che alla fine po'corro il rischio di limitare la discussione interna dove ognuno parla assumendosi personalmente le responsabilità di quello che dice
Ma quel aumenta la responsabilità hanno i turchi da tutto il gruppo dirigente
Perché è chiaro che questo è possibile
è una pratica di questa natura è possibile
Perché
Tutti assumiamo
A partire dal segretario generale
Che deve essere garantito il pluralismo interno
Deve essere garantito il pluralismo interno
Nelle sue diverse espressioni sensibilità e pluralismo che ci sono nella nostra organizzazione perché questi elementi vanno vissuti come elemento di rafforzamento
E no non come elemento di indebolimento dell'organizzazione
A partire dal fatto però che tutti e qui lo dico francamente le cose non sono sempre così semplici a partire dal fatto che tutti dobbiamo favorire un processo di rinnovamento dei gruppi dirigenti a partire dai massimi livelli
Non possiamo
Continuare sempre a parlare del nuovo protagonismo dei giovani delle forze che emergono eccetera lo diciamo tutti poi quanto riguarda noi stessi quando poi si
Parla di noi stessi come dire uno spiega sempre chi sta parlando di a quello di fianco che non riguarda mai direttamente le burocrazie sono sempre così le burocrazie si autodifende sempre parlano sempre pensante di cui faccio parte le burocrazie si difendono sempre quando parlo di rinnovamento pensano sempre che Rinnovamento debba toccare a quello che gli sta di fianco allora il problema
Il problema
Di come tenere assieme uscendo da da questo congresso
Un'organizzazione che funziona ed esprime livelli di democrazia sia interna che nel rapporto con i lavoratori come elemento identitario del proprio agire
Che ecco nello stesso tempo proprio per questo considero i diversi pluralismo un elemento di forza e non di indebolimento
Perché altrimenti non funzionerebbe come organizzazione democratica e si ripristinerebbe dello situazioni che vogliamo che vogliamo assieme superare deve essere in grado di coniugare questo con la ferma volontà di andare a for ma di rinnovamento della nostra organizzazione che permettono alle soggettività di cui tanto parliamo di esprimersi realmente anche nei ruoli di direzione grazie