"I nuovi rapporti tra Stato e Regioni: cosa cambia nel diritto del lavoro e nelle relazioni industriali?" - organizzato dalla Federmeccanica (presso l'Hotel Plaza)

O quanto meno l'attenuazione dei dei su richiamati limiti a carico della vegetazione regionale
Il che certamente costituisce un traguardo di non trascurabile rilievo severo
Che quella che con un terminologie imprecisa io definirei la legislazione economica nel nostro Paese ha sempre presentato delle rigidità vero veramente eccessive
L'Italia è ben noto
è un Paese caratterizzato fin dal suo costituirsi col quale Stato nazionale da profondi squilibri territoriali
Tale considerazione avrebbe in astratto dovuto sollecitare una legislazione diversificato ed aderente alle esigenze diverse realtà territoriali
All'acquisizione di un risultato siffatto sia però sempre frapposta l'esigenza di rispettare il principio dell'uguaglianza formale esigenza questa che non è stato possibile superare neanche sulla base del principio di uguaglianza sostanziale che come si dice sarebbe pur sempre al legislatore la potestà
Di non riservare un uguale trattamento a situazione che si caratterizzano per essere sostanzialmente diciamo
La riforma costituzionale
Recentemente introdotta con ogni probabilità consente di superare questa strozzatura
Che da sempre impedito al nostro sistema economico di evolversi svilupparsi secondo regole più consone alle diversità di queste di quelle che sono le realtà locali nel nostro Paese e vengo così al problema Keita più vicino si tocca da fin troppo tempo si parla di riforma
Dello statuto dei lavoratori dell'esigenza di introdurre mai cure idonee a rendere più flessibile il mercato del lavoro e su queste tematiche come è noto si registrano opinione caratterizzate da contrapposizioni radicale
Se si analizzano però le diverse opinioni non si tarda capire cari amici che il nostro mercato del lavoro
A una fondamentale e imprescindibile esigenza vale a dire quella di essere colato in sintonia con le diverse esigenze che presentano le diversità
Soprattutto le dive quelle che sono le diverse realtà territoriale
Io ho sempre ripetuto che impensabile ritenere che la legislazione che primo definito economica abbia lo stesso contenuto
E contenga soluzioni analoghe sia quando essa è chiamata a incidere nel nord del nostro Paese sia quando essa è chiamata ai incidere nel Mezzogiorno ora il sunto
Per scendere più nel concreto un piano un credo un primo problema
Come accennavo prima potrebbe sorgere l'attuale controversia sullo Statuto dei lavoratori
Qualora si ritenesse che esso esprima una legislazione di principio
La competenza in materia delle regioni sarebbe indiscussa e avesse spetterebbe il compito di decidere se modificarlo o meno con tutte le implicazioni che ci può comportare
La risoluzione di problematiche di questo tipo consentirebbe al mercato del lavoro di agire in un clima di maggiore tranquillità e di maggiore certezza
Non posso non sottolineare il fenomeno di cambiamento che il mercato del lavoro in sé
Sta attraversando un cambiamento di cui una modifica legislativa deve arrendersi come voi ben capite in tanti cari amici
Un mercato del lavoro che vede persistere il divario tra domanda ed offerta e che vede le aziende né chiedere la forza lavoro più flessibile
Più competente specializzata in grado di adeguarsi alla trasformazione in atto ad un'offerta convinta e di poter utilizzare l'impresa le sole le sole qualifiche acquisite dalla scuola e dall'università
Crede che il crescente divario tra competenze possedute professionista richieste vede crescere contemporaneamente la domando di lavoratori che siano in grado di assumersi compiti più creativi
Più professionalizzati e di maggiore responsabilità
Se da un lato questi lavoratori saranno maggiormente responsabilizzati né sul posto di lavoro rispetto ai loro predecessori e dovranno dimostrare un Baggioli coinvolgimento delle loro mansioni l'altro
Loro stessi dovranno dare prova di maggiore mobilità di maggiore flessibilità attenzione alla specializzazione capacità di generare soprattutto in iniziative innovative
Maggiori livelli di istruzione
Formazione di sviluppo del personale saranno essenziali se i lavoratori vorranno essere preparati a partecipare a pieno al mercato del lavoro il domani
In tempi in cui tutti i giorni che da più parti cari amici si sente parlare di flessibilità cresce il rischio che i lavoratori si ponga nella posizione di dover desiderare con maggior forza rispetto ai tempi passati il posto fisso
Si rischia che il concetto di flessibilità venga associato alla condizione lavorativa di preti di precarietà per eccellenza
Per evitare che tutto ciò accada serve un preciso impegno dalle parti sociali e dai legislatori
Lo strumento dell'istruzione e della formazione torna ad essere anche qui fondamentale per mantenere anzi per aumentare i livelli di occupabilità dei lavoratori evitando ore soprattutto trappole di esclusione che altrimenti la segmentazione del mercato del lavoro e la sua specializzazione potrebbero determinare la conoscenza
Come condizione per la flessibilità
Assicurato dei moderni strumenti contrattuali che visti in questa ottica certamente costituiscono il metro per competere quello che a livello globale
E noto a tutti come dal secondo dopoguerra fin dagli anni Settanta il compromesso tradizionale vedesse protagonisti i lavoratori e management
Lì incrementi di produttività si basavano sull'autorizzazione sulla nazionali razionalizzazione del lavoro
Oggi tali incrementi si basano sulla gestione della conoscenza e sulla formazione del personale traducendosi in un menti di salario reale riduzione dell'orario di lavoro e crescita della domanda finale
La dimensione locale dello sviluppo della competitività della creazione di posti di lavoro acquista sempre maggiore importanza e dunque richiede un sempre maggiore coinvolgimento degli attori locali ivi comprese soprattutto le parti sociali
I processi di ristrutturazione le reti innovative
La tutela ambientale e le mutate condizioni di vita di lavoro come la gestione dell'orario e la conciliazione tra vita familiare e vita professionale necessitano ditta partnership decisivi con le autorità locali
Io mi trovo pienamente d'accordo cari amici con il professor Biagi
Quando afferma come in occasione del recente convegno di Torino del ventidue del ventitré febbraio in queste situazioni le relazioni industriali devono valorizzare la capacità delle autorità locali rendendoli soprattutto capaci di fornire servizi
Di varia natura dal trasporto l'assistenza Iman in maniera che si possono adottare con efficaci soluzioni integra
Occorre ribadire inoltre che gli enti locali possono avere la capacità di comprimere indebitamenti costi lavoro se in parità di retribuzione salariale
Coro soprattutto collaborano a ridurre la penosità del lavoro stesso per esempio ad esempio attraverso la Costituzione di infrastrutture capaci addirittura i tempi di percorrenza fra l'abitazione e luogo di lavoro
Ovvero riducendo o contenendo i prezzi dei principi beni e servizi dei quali abbisogni lavoratore e anzi sta organizzando servizi per la famiglia per la persona soprattutto efficaci e flessibili
In questo modo vada però sottolineato che l'ente locale alla capacità di intervenire sul mercato del lavoro solo per via indiretta attraverso le politiche dei servizi quell'edilizia e soprattutto quelle abitative
Le politiche attive del lavoro quelle volte accresce la flessibilità e la mobilità e la cui azione consente l'abbattimento del costo della forza lavoro di un'azienda
E del sistema del suo complesso rimangono di fatto sostanzialmente ed esclusivamente ancora di competenza dello Stato
In questa impostazione l'intermediazione l'avviamento è l'orientamento possono certamente allora essere visti quali strumenti di una politica attiva lasciata la competenza amministrativa degli enti locali
Va anche osservato che queste politiche in Italia fino ad oggi non sono state realizzati e mi disse mi riferisco alla via mento
E all'orientamento o se sono state attuate sono rimaste costretti modelli superati storicamente e ideologicamente stridenti col regista del mondo contemporaneo
In particolare con riferimento agli istituti del collocamento
Va sollevato subito e con forza una preoccupazione affinché questi strumenti possono essere di tale e di reale utilità per chi offre lavoro per le imprese che lo richiedono e per la comunità nel suo complesso l'intermediazione il collocamento l'orientamento devono essere strettamente uniti
Nelle stesse strutture nelle stesse per persone ma soprattutto all'interno di quelle che sono le stesse professionalità l'intermediazione tra impresa e lavoratori deve essere affiancato da un'azione di orientamento e questa diviene un'esigenza cari amici assolutamente imprescindibile quando allo sportello del collocamento si presenta un giovane con popoli sull'esperienza del mondo del lavoro
L'orientamento inoltre non deve limitarsi a indicare i possibili sbocchi lavorativi ma deve indicare anche improbabili percorsi formativi scolastici
Che siano Conte puramente adeguati alcun ricco del giovane in grado di soddisfare quelle che sono alle sue ambizioni l'orientamento non deve operare solo dal lato dell'offerta
Ma anche dal lato della domanda quindi dal lato delle imprese che spesso hanno difficoltà a mettere a fuoco le proprie necessità di fronte alle cosce alla crescente complessità delle esigenze aziendali
Per l'ente locale si aprono invece nuove prospettive nell'ambito della formazione professionale è possibile riscontrare che nonostante i finanziamenti fino ad ora la formazione professionale non ha dato quei frutti che tutti in particolare il sistema delle imprese si attendevano probabilmente la più decisiva criticità che potremmo attribuirle e quella di essere rimasta lontana dalla scuola ed è compito di imprese forse per una carenza di organicità nel definire gli obiettivi
Credo che assicurare un efficiente collegamento tra risorse umane e mondo del lavoro rappresenta la priorità per il settore della formazione professionali e quindi per gli enti locali
La formazione professionale l'attività distruzione teorica e pratica impreparazione lavoro credo che resta lo strumento più importante per avvicinare i giovani del mondo del lavoro
Ma soprattutto per ridurre i tempi di attesa come disoccupati e credo che sarà proprio nel campo della formazione professionale
Che si misurerà gran parte della capacità delle istituzioni locali di rispondere alle diverse esigenze del territorio
E credo che nell'ottica di decentramento di competenza del governo gli enti locali il processo di trasformazione sta invece in soprattutto investendo inoltre in pieno il sistema del collocamento pubblico
Innegabili materia la concorrenza delle agenzie per il lavoro temporaneo che ancora oggi risultano per efficienti dei centri per l'impiego di pubblici
Credo che l'impegno delle regioni delle province dovrà essere quello di interagire con la base imprenditoriale e soprattutto l'intero territorio per poter accorciare le distanze esistenti tra domanda e offerta del lavoro
Gli intenti dei cambiamenti funzionali che si a fianco non riassetto organizzativo demandato agli enti locali sembrò andare credo questa giusta direzione
L'utilizzo di banche dati on line i curriculum vitae degli scritti alle liste di collocamento quale base conoscitiva messa a disposizione dell'impresa sembra rappresentare credo
Il giusto passo verso quella modernizzazione che ficchi finora visto in prima linea le agenzie per il il lavoro interinale
Purtroppo cari amici lentezze burocratiche la carenza di personale e di risorse in rapporto all'enorme mole di lavoro che si è progressivamente accumulato nel tempo
Fanno sì che i centri per l'impiego no offrono accoglienza
Informazione orientamento pre selezione selezione e certamente avviamento solo eccezionalmente anche se lo spirito della riforma li vorrebbe impegnati nel perseguimento di questi ospiti cari amici io vorrei chiudere questo mio intervento introduttivo e ringrazio ancora presidente Bombassei e l'amico Biglieri più quest'incontro qui stessi riallacciandomi a quanto affermava in precedenza in temi di grandi mutamenti
Sociali economici che oggi sono in atto
La globalizzazione che l'allargamento dell'Unione Europea
Rinnovazione tecnologica e la transizione verso un'economia basata sulla conoscenza il mutamento del mercato del lavoro il cambiamento demografico e nuovi equilibri tra famiglia
Lavoro istruzioni impongono una sfida in un compito importantissimi a tutti gli attori a tutte le istituzioni europee nazionali e locali
Che interagiscono che ma reagiscono realmente nel dialogo sociale e che pongono le basi a quelle che sono le nuove relazioni industriali
Questa sfida e questi compiti dovranno essere affrontati con una maggiore partecipazione
Ma soprattutto con una rinnovata e Parco del Ticino e quello che noi stiamo facendo all'Unione industriali di Roma e del Lazio perché noi stiamo faticando sistema sistema industriale confindustriale
Stamattina ho dimenticato ma c'è una lettera ancora molto importante che io voglio ribadire scritta da un grande capo del la Confindustria che si chiama grande parla Confindustria che si chiama Angelo Costa è stata pubblicata negli annali delle lettere di Franco Mattei la potete trovare proprio ancora nel mille novecento
Sessantasette una lettera che mi manda parla di questi problemi a questo bisogna fare sistema questo è il punto centrale i sistemi dei rappresentanti imprenditoriali e le organizzazioni sindacali
Dovranno lavora insieme per rendere realmente le imprese più dinamiche
Più competitive evitando ricorso cari amici a quelle antiche ma ancora attuali impostazioni osti
E si dovranno sempre saper prefigurare insieme
Con la giusta attenzione ad un approccio più decentralizzata
Che offre maggiori gradi di azione anche il territorio e le aziende credo che le tendenze effettive dell'economia nel suo complesso
Senta dicono innovazione ma anzi anticipandone concimi danzanti nato natura e tendenze come siete voi della grazie per l'attenzione
Allora
Prima io sono mi sono spostato perché
Il professor Antonio Baldassare non c'è
E non c'è perché sapete che come ha detto Elia Valori è assurto a ragni
Quindi questo oggi luci scusa nella sua della sua assenza ma oggi c'è l'insediamento del Consiglio di amministrazione della RAI due è chiamato a presidiare altri luoghi
E lo ringraziamo ci ha inviato una relazione che io però il compito di leggerla quindi sono modestamente e il trasferito di un del messaggio di Antonio Baldassarre prima di cominciare a leggere questa relazione vorrei dire che
Grazie a Elia Valori per il suo ampio e diffuso affresco noi questa mattina ci poniamo purtroppo un obiettivo molto più modesto che è quello di ovviamente non non vi aspettate ricette perché non ne abbiamo da darmene volevamo solamente esaminare da più punti di vista l'argomento in oggetto dandoci l'obiettivo di fare un po'di approfondimento sul tema visto che il tema è molto critico è molto parlato molto discusso volevamo mettere con la con con l'aiuto dei professori e dei sapienti su questo argomento qualche qualche riflessione con l'obiettivo magari di far venire qualche dubbio in più a coloro che vengono sentire i discorsi dei nostri questo perlomeno potrebbe essere un qualche cosa che ci data l'argomento riteniamo di qualche utilità
Allora Antonio Baldassarre ci dice
L'interpretazione del nuovo Titolo quinto dalla seconda parte della Costituzione approvato con legge costituzionale diciotto ottobre due mila e uno numero tre si rivela estremamente difficoltosa quanto meno in conseguenza di due fattori
A
L'oscura delineazione dei limiti alle competenze riservate allo Stato e alle regioni con conseguente mancanza di chiarezza sulla linea di confine tra materie assegnato allo stato è materia affidate alle Regioni di l'assenza di un consapevole e chiaro coordinamento fra la prima parte della Costituzione relativa ai principi supremi ai diritti civili politici e sociali
E la seconda parte della stessa relativo all'organizzazione pubbliche al decentramento politico e amministrativo delle regioni delle Province e dei Comuni
Questi elementi danno oggettivamente ampio spazio all'interprete tanto più che per la novità delle norme manca una giurisprudenza costituzionale in grado di fornire sicuri orientamenti
L'unico limite capace di fornire una relativa con una relativa sicurezza e data e dato dalla non logica con gli ordinamenti federali stia Rinieri i quali al di là delle diversa ampiezza del decentramento mostrano caratteri comuni difficilmente eludibili anche nel nostro modello di decentramento i criteri di attribuzione delle competenze fra Stato e regioni riguardo ai rapporti di lavoro
Nelle prime discussioni sull'attribuzione delle competenze fra Stato e regioni
Si è dato un valore quasi assorbente alla divisione delle varie materie fra la potestà legislativa esclusiva dello Stato e quelle coerenti o esclusive
Concorrenti o esclusive delle regioni
In realtà la ripartizione della materia è soltanto uno dei criteri se si vuole il criterio base fra quelli utilizzati da legislatore costituzionale al fine di definire l'attribuzione delle competenze allo Stato o alle regioni
Al Criterion materiale si affiancano infatti gli ulteriori criteri derivanti dal rispetto del principio di adeguatezza e dalla tutela dell'interesse nazionale
Il criterio della ripartizione delle materie
Il criterio da cui occorre partire indubbiamente quello della ripartizione delle materie tuttavia va tenuto presente che oltre a non essere esaustivo tale criterio presenta margini di incertezza molto elevati
Dovuti a un cattivo e poco consapevole ritaglio
Delle materie stesse
Al di là del caso dell'ambiente che segna il limite estremo della confusione per essere assegnato come tale alla competenza esclusiva dello Stato e nelle singole componenti il governo del territorio
Valorizzazione dei beni culturali tutela della salute eccetera alla competenza concorrente delle Regioni
Anche in tema di lavoro si registrano significativi scompensi e non lievi difficoltà di comprensione
Ai sensi dell'articolo centodiciassette terzo comma
Della Costituzione infatti importanti settori afferenti alla materia del lavoro sono affidati alla competenza legislativa concorrente delle Regioni
La tutela e la sicurezza del lavoro le professioni la previdenza complementare integrativa
Nello stesso tempo però lo stesso articolo centodiciassette al comma precedente assegna alla competenza esclusiva dello Stato non solo la previdenza sociale lettera o ma soprattutto la lettera M la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti
Sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale
Quest'ultima formula è di particolare interesse anche se è tale da rendere molto problematica la ripartizione di materia fra Stato e regioni in tema di lavoro
Quest'ultima formula di parte la formula rispetto all'articolo la formula ripresa all'articolo centodiciassette secondo comma lettera m proviene dalla giurisprudenza costituzionale adottata sotto il vecchio Titolo quinto
Essa comporta che le linee essenziali volte ad assicurare l'uniformità delle prestazioni relativi diritti sociali oltre che i diritti civili debbano essere posti in essere soltanto dallo Stato
E ciò al fine di assicurare un principio supremo dell'ordinamento costituzionale il principio di eguaglianza riferito al godimento da parte di tutti i cittadini dei diritti fondamentali
Dalla formula appena citata sorge un grave problema di interpretazione dovuto al fatto che nell'ambito dei diritti sociali rientra gran parte del diritto del lavoro
Dal fondamentalismo dal fondamentalissimo diritto al lavoro articolo quattro al diritto di riunione i luoghi di lavoro diciassette
Dal diritto alla salute negli ambienti di lavoro trentadue al diritto di libera associazione sindacale diciotto trentanove
Dal diritto di sciopero quaranta al diritto di contrattazione collettiva trentanove dal diritto alla tutela del lavoro in ogni sua forma applicazioni il trentacinque primo comma a quello relativo alla formazione
E alle leve e le elevamento professionali trentacinque secondo comma
Dal diritto di avere una retribuzione quei dignitosa il trentasei a quello di vedersi riconosciuti i diritti come riposo settimanale e le ferie retribuite la parità di condizione fra lavoratori e lavoratrici
Il divieto del lavoro minorile il diritto alla previdenza e all'assistenza sociale
Ebbene su tutte queste materie che coprono gran parte del tema del lavoro lo Stato ha una competenza legislativa esclusiva volta stabili su ciascuna di esse la determinazioni le determinazioni necessarie a garantirne l'uniformità di disciplina su tutto il territorio nazionale
Ciò non significa che
La parte sostanziale e il cosiddetto contenuto essenziale delle attività appena menzionate resta lo Stato che può disciplinare non è come meglio crede
E nel rispetto dei diritti costituzionali delle parti sociali contrattazione collettiva eccetera
In sintesi finale dall'articolo centodiciassette secondo comma lettera m deriva un evidente conseguenza per la quale si deduce una ripartizione di materia riguardo al lavoro del seguente tipo
A Allo stato spetta in esclusiva la disciplina delle attività lavorative che essendo espressione dei diritti sociali debbono essere assicurate in modo uniforme a tutti i cittadini su tutto il territorio nazionale
Di alle regioni spetta invece dettare la disciplina delle attività lavorative che non esigendo un trattamento uniforme in tutto il territorio nazionale possono essere sottoposte a normative differenziate regione per regione
Principio dell'interesse nazionale
La conclusione appena raggiunta attraverso un'analisi la ripartizione delle materie assegnate dallo Stato alle Regioni risulta confermata dalla rilevanza che riguardo alla distribuzione delle competenze fra Stato e regioni riveste l'interesse nazionale
Non appena il nuovo Titolo quinto è stato approvato sa discusso fra i giuristi se l'interesse nazionale costituisse tuttora un limite alla potestà legislativa regionale
Un limite alle competenze regionali in Effetti mentre il centodiciassette prevedeva che la potestà legislativa legislativa regionale non potesse esercitato laddove emergeva un interesse nazionale rispetta una determinata disciplina
In Breve per la prego predetta per potestà l'interesse nazionale si ergeva come una barriera insuperabile da parte delle regioni
Al contrario il nuovo centodiciassette non menziona più l'interesse nazionale come limite alla potestà legislativa regionale
Di qui è sorta una prima interpretazione secondo la quale le regioni avrebbero campo aperto anche in materia sulle quali insiste un interesse nazionale questa interpretazione per quanto enunciate argomentata e tuttavia errata
Poiché il fatto che l'articolo centodiciassette non menzioni più l'interesse nazionale come il limite alla potestà legislativa regionale non significa affatto che tale interesse sia stato espunto dalla Costituzione italiana
La realtà è che l'interesse nazionale deriva funzionalmente dal riconoscimento dell'unitarietà della Repubblica
Quando l'articolo cinque stabilisce che per sé perché pur se riconosce e promuove le attività locali la Repubblica è una e indivisibile
Pone con ciò spesso l'esigenza che lo Stato possa far valere la superiori istanza dell'interesse nazionale come salvaguardia dell'uniformità di disciplina normativa su tutto il territorio nazionale riguardo a beni e valori che non ammette la difformità o divisioni nel godimento
Ciò significa che il riconoscimento dell'interesse nazionale e radicato in un principio supremo dell'ordinamento costituzionale
In base al quale a fronte dell'ampio decentramento politico-amministrativo permane l'esigenza fondamentale dell'unitarietà e dell'indivisibilità della Nazione
Un'esigenza alla quale comporta che lo Stato intero sogni un interesse superiore a quelli localizzabili nelle singole regioni del resto sotto forma di clausola di supremazia l'interesse nazionale entrare la ripartizione delle competenze di qualsiasi Stato decentrato Fossa anche lo Stato federale più spinto in tutti gli ordinamenti ad ampio decentramento l'interesse nazionale
Rappresenta un'istanza di retta e a compensare la frammentazione dei vari interessi locali e regionali facendo valere l'unitarietà di determinati interessi collettivi
Secondo l'esperienza di tutti gli Stati federali le forme attraverso le quali si esprime un interesse nazionale sono sostanzialmente due una e quella consistente nel superamento della ripartizione costituzionale
Dalle materia attraverso l'assegnazione delle materia attraverso le assegnazioni al potere normativo statale della questioni che uguale dunque sia la materia cui in ineriscono riveli in una valenza talmente elevata per la nazione intera da esigere un trattamento uniforme su tutto il territorio dello Stato
L'altra forma consiste invece nell'attribuzione allo stato di un potere sostitutivo nel caso che le Regioni e gli enti locali rimanessero inerti nell'attivare le funzioni della propria pertinenza tale potere sostitutivo e diretto a salvaguardare l'unitarietà delazioni amministrativa riguardo all'intero territorio nazionale in definitiva tanto L'Espresso a tutela dell'unitarietà della Repubblica contenuta all'articolo cinque quanto la comparazione con gli stati politicamente decentrati inclusi quelli federali portano concludere
Che pur non essendo menzionato nel vigente articolo centodiciassette l'interesse nazionale conserva integra
La propria validità anche nel nuovo Titolo quinto
Riferito al lavoro l'interesse nazionale comporta che tutte le espressioni del lavoro che hanno una valenza tale da coinvolgere valori di interesse nazionale non possono essere lasciate la disciplina delle singole regioni
Ma esigono l'adozione di norme da parte dell'ente esponenziale dell'intera collettività nazionale vale a dire da parte dello Stato
Da qui consegue che l'assegnazione alla competenza legislativa concorrente delle Regioni della tutela e sicurezza del lavoro
Delle professioni della previdenza complementare integrativa ai sensi dell'articolo e cento ricette prevedono terzo comma va interpretata come affidamento alle regioni
Di una competenza relativa al lavoro di nero interessa regionale
Sono solo interpretando l'articolo di centodiciassette terzo comma nel modo detto gli articoli sui diretti su diritti sociali prima citati conservano un significato conforme al loro contenuto normativo
E l'interpretazione dell'articolo centodiciassette specialmente con riguardo il COMU ai commi secondo e terzo assume un significato ragionevole e non contraddittorio
Il principio di adeguatezza nella scarsa consapevolezza del legislatore costituzionale nell'opera di costruzione del nuovo Titolo quinto il principio di adeguatezza viene collegato al principio di sussidiarietà
A quest'ultimo e qui e quest'ultimo a sua volta viene configurato dall'articolo centodiciotto primo comma come regola generale della distribuzione delle funzioni amministrative fra i vari soggetti costituenti l'ordinamento repubblicano
Questa infelice e restrittiva collocazione del principio di adeguatezza probabilmente le sue origini nel fatto che quattro anni prima la legge quindici marzo novantasette nomi cinquantanove detta legge Bassanini aveva stabilito l'articolo tre di stessi principi come criteri per la ripartizione delle funzioni amministrative fra i vari enti pubblici territoriali
Con molta probabilità il legislatore costituente ha ripreso queste le quelle norme mutando le da una legge approvata per la riforma
Della pubblica amministrazione e per la semplificazione amministrativa e non avvertendo minimamente che si trattava di principi di più ampia portata anzi di applicazione generale
La riformulazione in costituzione del principio di calato dalla cosiddetta legge Pasolini ha fatto dire però che il principio di sussidiarietà e quello connesso di adeguatezza si applicano soltanto alle funzioni amministrative
Non già alle potestà legislative
In realtà queste interpretazioni che si basa sui dati meramente letterali in non ha alcun fondamento ove si proceda un'interpretazione logica e sistematica delle norme costituzionali occorre tenere presente infatti che il principio di sussidiarietà attualmente un significato generale
In base al Trattato intuiti
Istituti Ivo dell'Unione Europea come modificato dal Trattato di Maastricht
Il principio di sussidiarietà al governo i rapporti fra l'unione europea negli stati membri dell'unione stessa inoltre a norma del centodiciotto quarto comma lo stesso principio così presiede il rapporti fra l'autonomia individuale e collettiva
Da un lato e la complessivo organizzazione pubblica dall'altro lato la cosiddetta sussidiarietà orizzontale
Infine ai sensi del già ricordato articolo centodiciotto primo comma il principio di sussidiarietà sta alla base della ripartizione delle funzioni amministrative fra i soggetti pubblici la cosiddetta sussidiarietà verticale
Da questa semplice descrizione appare chiaro che il principio di sussidiarietà tende ad avere un'applicazione di carattere universale
Tuttavia secondo i sostenitori dell'interpretazione letterale
L'universalità e la generalità del principio di sussidiarietà subirebbero una sola deroga lo spazio sostituito dei rapporti fra legislazione esclusiva dello Stato e la legislazione concorrente ed esclusiva delle Regioni
Insomma il principio di sussidiarietà mentre a un'applicazione estesa a ogni ambito degli Internazionali e comunitario
Si arresterebbe secondo l'opinione criticata di fronte all'unico settore costitutivo della legislazione statale nei suoi rapporti con la legislazione regionale
Questo particolare settore costituirebbe perciò una sorta di isola immune dall'applicazione del generale principio di sussidiarietà
In realtà siffatta configurazione non ha alcuna giustificazione razionale
Non si capisce affatto perché i rapporti tra legislazione statale e legislazione regionale dovrebbero essere esentati dall'applicazione di un principio quello della sussidiarietà
Che informa non soltanto i rapporti fra potere pubblico sociale civile sta civile ma anche i rapporti interni fra i vari soggetti componenti l'organizzazione pubblica in breve non si vede quale possa essere la ratio che induca a dire che sono nel campo della legislazione statale e regionale non devi avere applicazioni il principio di sussidiarietà
Alla mancanza di qualsivoglia ragione ipotizza all'ipotizzata esenzione dall'applicazione del principio di sussidiarietà
Si deve aggiungere il rilievo secondo il quale appare del tutto incongrua la configurazione di un ordinamento giuridico completamente informato al principio di sussidiarietà che per i rapporti fra legislazione statale e legislazione nazionale
In effetti il principio di sussidiarietà e tale che o viene circoscritto a un singolo rapporto tra poteri e fonti normativi il così detto potere sostitutivo oppure ha una valenza generale estesa al complessivo ordinamento giuridico
Una via di mezzo fra queste due posizioni opposte configurazioni non può ragionevolmente darsi e poiché nel caso esaminato si deve assolutamente escludere chi si sia nell'ambito delle ipotesi minimale si deve presumere che si versi piuttosto nell'ipotesi comportante l'applicazione generale del principio spesso
Il principio di adeguatezza e cioè il principio
Che ciascuna competenza può essere svolta soltanto nei limiti in cui la stessa competenza abbia la padronanza degli interessi coinvolti dall'esercizio unitario della TIA funzione è sicuramente un corollario derivante dall'applicazione generale del principio di sussidiarietà
Tuttavia il principio di adeguatezza anche una volta ha anche un valore che si impone di per sé nel senso che pur se non fosse previsto come corollario del principio di sussidiarietà avrebbe non di meno un'autonoma valenza la Corte costituzionale nella vigenza del vecchio Titolo quinto ha più volte affermato che le competenze e le funzioni delle singole regioni sono naturalmente circoscritte alla cura degli interessi e dei fini ad essi imputati in quanto enti esponenziali della collettivi delle collettività sociali rappresentate
Questo
Ancoraggio alla collettività ragionare ha spiegato la stessa corte si esprime in una duplice direzione
Da un lato sul versante dell'esercizio delle autonomia politica si manifesta nella capacità di disciplinare in modo adeguato attività coinvolgenti
Di norma gli interessi delle popolazioni rappresentate dall'altro sul versante dei soggetti governati si esprime nella capacità dia adattarsi ai bisogni e alla caratteristiche delle collettività territoriali di riferimento
Orbene
Questa duplice esigenza da tempo presente nella giurisprudenza costituzionale come corollario dell'autonomia regionale in quanto autonomia politica e della territorialità della stessa autonomia vale ancora oggi poi che discende dalla natura stessa della regione come ente politico territoriale
Di qui deriva che anche secondo il principio di adeguatezza le competenze in materia di lavoro sono ripartite fra Stato e regioni indipendenza della dimensione degli interessi coinvolti
Infatti
La Regione grazie al predetto principio non può regolare integralmente
Attività o materie che per loro natura sfuggono alla capacità istituzionale e amministrativa dello Stato di stabilire una disciplina unitaria delle materie medesime
Per concludere con un esempio su questo punto non si può ragionevolmente pensare che l'affidamento alle competenza legislativa concorrente delle Regioni delle grandi reti di trasporto e di navigazione
Comporti nonostante la roboante forma utilizzata che la disciplina delle autostrade di interesse nazionale e della rete Ferrando il collega l'intero territorio nazionale spetti oggi alle regioni
Cioè infatti impedito tanto dalla perdurante vigenza dell'interesse nazionale quanto del ricordato principio di adeguatezza
Conclusioni
In conclusione poiché a leggere alla materia
La legge nelle materie che nel campo del lavoro sono attribuite dallo Stato alle Regioni c'è un sostanziale c'è una sostanziale sovrapposizione
In gran parte dovuta all'ampia formula adottata dal centodiciassette secondo comma lettera m riguarda i diritti sociali si deve dire che la ripartizione delle competenze nel campo considerato segue in sostanza le dimensioni degli interessi coinvolti
Ove ovini insista un interesse nazionale le regioni non possono pretendere alcun potere di regolazione legislativa
Le conclusioni appena raggiunto e sono il frutto di un'interpretazione logica e sistematica diretto a comporre le non poche contraddizioni deficienze presenti nel testo del nuovo Titolo quinto
Tenendo ben in mente ciò che accade in tutti gli Stati federali del mondo
Ciò non toglie tuttavia che se non si vuole incoraggiare un'ampia e confusa conflittualità fra Stato e regioni non è possibile lasciare il titolo quinto nell'infelice attuale edizione ad uno sguardo sereno non possono sfuggire Lesmo sgrammaticato pure presenti nel testo del titolo quinto dovute probabilmente a un'affrettata approvazione del testo e a un carente confronto parlamentare
Due esempi possono essere fatte in proposito
L'articolo centodiciassette sottopone anche la potestà legislativa dello Stato all'osservanza degli obblighi internazionali così come avviene in Spagna o in Francia
La copiatura infatti è apparsa macroscopicamente lacunosa e imprecisa
In quei Paesi infatti questa norma è accompagnata dal controllo preventivo di costituzionalità dei trattati internazionali da parte della Corte costituzionale
In mancanza di ciò
E ciò manca nella Costituzione italiana attuale l'ordinamento occorre seriamente il pericolo di introdurre attraverso i trattati internazionali norme super legislative contraria alla costituzione si tratta sicuramente di un'assurdità e di una irrazionalità che debbono essere superate
Un secondo esempio
Nello riscrive l'articolo centoventi il legislatore costituzionale ha copiato il testo della Costituzione federale tedesca
Ma anche in questo caso ha copiato male si è rifatto al vecchio testo che è stato modificato nel novantaquattro dopo che la corte federale tedesca l'aveva considerato come di difficile se non impossibile applicazione
Un tempo si diceva carità
Il testo del nuovo Titolo quinto dimostra esattamente il contrario
Perciò oltre a una legge ordinaria di attuazione del Titolo quinto che in via interpretativa corregga certe storture in esso presenti
Legge che attualmente in casa corso di predisposizione occorre anche un restyling del titolo quinto che pur lasciando intatta l'ispirazione di fondo su apporti sapienti correzioni qua e là in modo da evitare le maggiori incongruenze e contraddizioni
Oltre che la saggezza civile lo impone la decenza giuridica queste il pensiero di Antonio Baldassarre
Carlo
Trasferirò questo applauso perché io ho solamente le scorretta
Come vedete in qualche modo cominciamo a garantire vin qualche dubbio in più
Rispetto a certezze che in genere ci aspettiamo da questi convegni
Nella filone di approfondire e fare delle consumate argomento sull'argomento ovviamente gli argomenti giuslavoristi sì che ci stanno a cuore sentiamo che ci racconta il professor Mattia Persiani
Poi tariffe qua come preferite
Buongiorno e grazie
Il tema sul quale mi intratterrò è quello della previdenza
Avete sentito già le parole del professore Baldassarre
Rispetto alle osservazioni da lui formulate sembra che a prima vista il tema della previdenza non ponga complessi problemi
La dizione dell'uovo centodiciassette sembra meno oscuri
Perché da un lato attribuisce la previdenza sociale alla legislazione statale e dall'altra la previdenza complementare integrativa
Alla legislazione regionale concorrente
Che cosa significa previdenza sociale e che cosa significa previdenza complementare integrativa lo sapeva un po'tutti
La previdenza sociale si richiama al secondo comma e al quarto comma dell'articolo trentotto la previdenza complementare al quinto comma dell'articolo tre
E aggiungerei che in questo schema
Si coglie anche una razionalità dell'articolo centodiciassette
Perché attribuisce alla competenza esclusiva dello Stato
La materia della previdenza sociale
Laddove
Il questa tutela riguarda interessi che essendo Generali
Sono il frazionabili non sono suscettibili di frazionamento orti localizzazioni
Mentre invece attribuisce alla legislazione complementare regionale
La nella previdenza complementare perché questa si aggiunge
Alla tutela di basse e aggiungendo sì
Non soffre se è localizzata
Procedendo però nell'esame della disposizione
Si incontrano problema certo non si incontra per l'assistenza sociale
Assistenza sociale che non è nominata dal nuovo legislatore
Costituente
Io non ricordo qui l'antico problema tutti noto di sapete la differenza fra assistenza e previdenza sociale con le due letture quelle dei tecnici diritti ed interessi qui il invece del mondo sindacale dove la predica l'assistenza sarebbe quella finanziata dallo Stato e la previdenza quella finanziata con la contribuzione tutto questo dove il problema non si pone non si pone anche perché una legge del due mila la trecentoventotto del due mila ha radicalmente riformato il sistema dell'assistenza sociale
E soprattutto affidato agli interventi costitutivi non solo alle peggiori ma anche ai comuni alle province quindi il fatto che il legislatore costituzionale non abbia previsto l'assistenza sociale non ci pone nessun problema
Sicuramente la previdenza sociale non comprende più oramai la tutela della salute
Tutela della salute che materia della legislazione concorrente
Regionale
è vero che l'articolo trentadue della Costituzione dice che la tutela della salute è un interesse della Colli
Ma questo interesse ben può essere frazionato e localizzato tenendo presente per esempio
La diversità di strutture della sanità la diversità di composizione delle popolazioni delle singole regioni e anche qui un complesso di leggi che vanno dal mille novecentonovantotto
Al due mila hanno di fatto già decentrato la tutela della salute alle regioni affidando ad essi le funzioni sanitarie e soprattutto gravando le anche dell'onere di autofinanziare la tutela della della salute
Problemi li cominciamo a trovare quando ci poniamo il problema la che la questione della disoccupazione involontaria
E il problema
Non si pone per la vera e propria assicurazione contro la disoccupazione involontaria la classica
Perché è chiaro che questa tutela alla stessa struttura delle altre assicurazione sociali estesa a tutti i lavoratori tende a soddisfare un interesse nazionale
E cioè
Quell'interesse che nel disegno costituzionale espresso dal secondo comma dell'articolo tre
Rimuovere gli ostacoli di ordine economico che come dice il secondo comma del trentotto richiede un intervento di mezzi adeguati alle esigenze di di quindi il problema non si pone per la l'assicurazione contro la disoccupazione involontaria che sicuramente resta di competenza esclusiva dello Stato
Il problema si pone invece per gli ammortizzatori sociali
E con particolare riguardo
Alla cassa integrazione
Il problema e anche Complesso
E delicato perché perché se gli ammortizzatori sociali non rientrerebbero nella competenza esclusiva dello Stato
Non rientrò però nemmeno nella legislazione concorrente delle Regioni
Per cui per effetto del quarto comma dell'articolo centodiciassette
Sarebbero oggetto di competenza esclusiva del del senza che lo Stato possa nemmeno indicare i principi fondamentali ai quali di legislatori regionali debbono for
Gli argomenti a favore della competenza regionale in materia di organizzazione di né arma utilizzatori sociali
Sono due uno e teorico se volete
Gli ammortizzatori sociali e la cassa integrazione sociale non sono un'assicurazione dei lavoratori
Sono un'assicurazione dei datori di
L'altro invece e quello che dice siccome un complesso di leggi
Del mille novecentonovantasette in poi alloggia attribuito alle Regioni competenze sul mercato del lavoro
Gestione delle varie forme del Collocamento la formazione e addirittura interventi nelle procedure di cassa integrazione guadagni di mobilità allora quasi per attrazione
Gli ammortizzatori sociali sarebbero ricondotti alla legislazione regionale
Tutte e due gli argomenti a mio avviso personale non hanno pregio il primo è perché è vero che qualcuno disse che la cassa integrazione e assicurazione dei datori di lavoro ma lo disse quando c'era solo la cassa integrazione ordinaria
Che prevedeva un intelligente vento salariale soltanto quando si verificano eventi oggettivi
E allora in quei casi si poteva sospettare che l'integrazione salariale evitasse la dispersione delle professionalità dell'impresa e magari che venissero attivati dalla concorrenza
Ma da quando c'è la cassa integrazione straordinaria quest'idea è completamente tramontata nessuno più la condivide perché perché la cassa integrazione straordinaria
Prevede eventi che sono determinate da scelte del datore di riorganizzare ristrutturare eccetera
Ed è vero che c'è una valutazione politica a monte dell'intervento ma questa valutazione attiene solo al sì perché poi le modalità e i termini della tutela sono quelle previste dalla legge
Ed allora la cassa integrazione guadagni è vera e propria forma di tutela
Previdenziale a favore dei lavoratori
è diverso dalla disoccupazione che presuppone la perdita dell'impiego la cassa integrazione guadagni presuppone soltanto una situazione di inattività
Durante la quale non ci sarebbe il diritto alla retribuzione e poi nell'esperienza
Se non è in ritardo e non ritarda il licenziamento
Soprattutto non c'è nessuna connessione tra nessun collegamento funzionale tra il mercato del lavoro e la cassa integrazione guadagni c'è solo contiguità di materia il mercato del lavoro riguarda i disoccupati
La cassa integrazione guadagni riguarda gli occupati forse disoccupati da la speranza è l'ultima a morire
Per il mercato del lavoro rilevano gli interessi locali
La situazione economica e sociale della regione del territorio
Mentre invece per la tutela della Sicurpol dalla disoccupazione non rileva l'interesse
Il rilevano soltanto interessi generali
E quindi il il principio fondamentale
Della
Dell'uguaglianza
Impedisce che ci sia una disciplina frazionata
Del gli ammortizzatori sociali
Perché perché è una disciplina frazionata intanto introdurrebbe
Discriminazione ingiustificate per gli stessi lavoratori
Un lavoratore che lavora in una regione avrebbe un sistema di ammortizzatori sociali diverso dall'altro e bisogna capire perché
E si avrebbe anche una discriminazione fra datori di lavoro
Senza contare che poi il latte già arsi del fenomeno dalla produzione difficilmente forse lo vedranno meglio i colleghi che parleranno dal diritto del lavoro
Del diritto del lavoro difficilmente si inserisce nel territorio
Il la verità e che il conflitto industriale ha come territorio l'impresa e nel luogo dell'impresa che si realizza il conflitto industriale
Il territorio nel quale questo conflitto si esprime rimane indifferente a quello che accade all'interno delle mura dell'impresa
E allora siccome la cassa integrazione guadagni è un altro strumento
Che realizza all'equo contemperamento fra gli interessi opposti di chi lavora PD che detiene i mezzi di produzione gli interessi che questo strumento è destinato a realizzare sono sempre gli stessi
Previdenza complementare
Qui già abbiamo un problema alla prima lettura del testo
Perché
L'uovo centodiciassette dice previdenza complementare e integrativa
Il che non è privo di significato
Perché
Nella tradizione del nostro legislatore il degli studiosi
Previdenza complementare non è la stessa cosa di previdenza integrativa quindi non è un'invidia di
Dove integrativa rafforza il concetto di complementarità sono cose diverse
La previdenza complementare e tipicamente un fenomeno ascrivibile all'autonomia collettiva così nasce da noi nasce figure ai tempi del regime corporativo come intervento
Vede sul l'intervento deciso dalla contrattazione collettiva
La previdenza integrativa che conosciamo volendo leggere questa espressione nel senso rigoroso e la previdenza integrativa prevista dalla legge pensate all'Enasarco a Sarko è un tipico caso di previdenza integrativa
E allora due sono le possibili interpretazioni
Ho il legislatore costituzionale
Mischiando
Ma cosa con l'altra ha voluto dire
Di una cosa
Tutte le regioni anche quelle a statuto ordinario possono oramai prevedete come una legge del quarantotto aveva previsto per le Regioni a Statuto speciale
Posso istituire regimi previdenziali obbligatori Regione
Provvedendo al loro finanziamento
E risulta le regioni sono state molto timide
Quella a statuto speciale nel realizzare questa competenza però ci sono leggi della sanità e la Sicilia la Sardegna del Trentino Alto Adige
Che hanno istituito forme di tutela previdenziali integrative di quelle generale
Oppure questa disposizione vuole dire che
Le regioni hanno legislazione concorrente hanno il Quebec la previdenza complementare istituita ero veicolata dall'autonomia privata
Qui cominciano i problemi
Perché se la lettura fosse la priva cioè possono istituire regimi pubblici integrativi le regioni allora non ci sarebbe nessun problema con l'abbiamo visto non c'è per il collocamento perché c'è il principio di uguaglianza soddisfatto dalla tutela di base nazionale e poi in base alla specificità degli interessi locali un regime integrativo oltretutto uno potrebbe dire se lo fanno e se lo pagano per cui il discorso rimane chiuso nell'ambito regionale
Ma se invece la soluzione fosse la seconda e cioè la competenza legislativa concorrente riguarderebbe anche la previdenza complementare vera cioè quella prevista dai contratti collettivi
Problemi si può certe la previsione del legislatore costituente
Consente di superare
Quell'ostacolo alla legislazione regionale individuato da una giurisprudenza costante della Corte costituzionale
La quale ha sempre detto che le Regioni non possono legiferare in materia di rapporti tra privati
Perché i rapporti tra privati sono ispirati al principio supremo dell'uguaglianza
E quindi le legioni le regioni possono legiferare in materia di rapporti tra privati solo se esistesse una ragionevole giustificazione
E allora oggi però potremmo dire che la corte ha fatto questi discorsi sulla base del vecchio articolo centodiciassette
Il nuovo centro articolo diciassette conferisce questo potere alla Regione e bisogna accettare quello che
Allo stesso modo uno il nuovo articolo centodiciassette sconfessa la corte in un'altra maniera
Tutti conoscete la sentenza numero trecentonovantatré del due mila che ha stabilito l'esistenza di un maestro strutturale e funzionale tra previdenza privata previdenza punti
La previdenza privata e l'ancella della previdenza pubblica
E allora questo principio balzi contrasta Marzi si si coniuga con una legislazione concorrente che va per la sua strada rispetto alla legislazione nazionale
Si potrebbe dire però che questo non sarebbe un guaio perché restano sempre i principi fondamentali di competenza delle ci stupratore nazionale e questi principi fondamentali sarebbero l'architrave
Della permanenza del nesso strutturale e funzionale
Però allora uno si domandava quale sarà lo spazio dei legislatori grazie regionale
Perché da un lato avranno la legge nazionale che detta i principi fondamentali
E d'altro lato avranno necessariamente l'autonomia collettiva che istituisce il regola le forme di previdenza complementare
E soprattutto quali sono i principi fondamentali
Qui c'è una
Ci sono due testi
Che io non posso esaminare affondò
Ma c'è chi sostiene che i principi fondamentali
Ai quali deve soggiacere la legislazione regionale
Possono essere
Individuati nella legislazione vigente
E ce ne sono altri invece i quali dicono che questi principi fondamentali devono essere dettati
Ad hoc dal legislatore
Per cui le regioni dovrebbero attendere la determinazione dei principi generali del politico
Una qualunque delle due soluzioni scegliamo
Proviamo a calarla nel problema della previdenza complementare
Quindi noi abbiamo
Una legislazione
Che certo non è di Brindisi
La centoventiquattro del novantatré e la legislazione successiva
Colpevole dettare una disciplina che non solo e rigidità ed analitica
Ma probabilmente manifesta anche uno ci fu un eccesso di regolamentazione
Non si capisce se è una legge o un regolamento
E allora come si fa a tirar fuori da questo complesso legislativo i principi fondamentali che dovranno ispirare la legislazione regionale c'è scritto tutto
E se dovessimo aspettare che il legislatore abolisce queste leggi analitiche per fare per dettare con una legge di principi generali
Ci sarebbe un vuoto legislativo
Fra la l'abrogazione della disciplina vigente
La legislazione e l'emanazione della legge nel legislazione regionale
E comunque si impedirebbe alle regioni di esercitare il loro delitto finché
Non
Il legislatore nazionale non ha dettato i principi
Però c'è il problema
Questi che di accennando sono importanti ma ce n'è uno di fondo
La tutela previdenziale complementari
Libera sebbene libera ed eventi
Non è destinata a soddisfare interessi locali frammenti Zac
è destinata a realizzare un interesse tipico che si manifesta in modo costante dalle altri alla Sicilia
Ed è l'interesse a garantirsi livelli di copertura previdenziale più elevati di quelli realizzati dal sistemo
Questo è l'interesse tipico
Che Espresso dalla previdenza contro interesse che non si atteggia in modo diverso in funzione
E soprattutto interessa è la questo distrazione
Dipende da una scelta individuale
C'è la libertà di adesione cioè significa io posso scegliere se destinare l'eventuale risparmio ai consumi attuali oppure destinarlo alla previdenza futura
E soprattutto questo interesse non solo dipende dai singoli se realizzarlo o no ma non può essere realizzato da una legge
Né nazionale nei regionale
Questi interessi si realizza proprio con l'adesione alle forme di previdenza già istituite dall'autonomia sindacale o dagli operatori del mercato finanziario a ciò abilità e allora sarebbe ragionevole una disciplina differenziata per territorio di questa materia
Soprattutto quando questi sono strumenti rimessi all'autonomia individuale e collettiva e allora se l'articolo centodiciassette al rimorso come vi dicevo il limite della disciplina degli interessi dei rapporti tra privati e certo che non ha rimosso il supremo principio dell'uguaglianza
E allora senza adeguata giustificazione non si porrebbe per vedere una disciplina differenziata
Ma in che si troverebbe in questa ragionevole
E pensate soltanto d'una circostanza
E vedo che la previdenza complementare è nata come previdenza aziendale
Ma già molte aziende che arrivano alla previdenza complementare avevano anche stabilimenti distribuite nel territorio
Ma oggi a fronte del fenomeno del dei fondi pensione sindacali nazionali
Istituiti dai contratti collettivi nazionali che senso avrebbe una legislazione regionale
Provate a pensare quale disciplina applichiamo
Quella dell'uovo versi del fondo
Quella del luogo ove è stato stipulato il contratto collettivo quella istituito
Quello del luogo in cui risiede l'iscritto
Quello del luogo in cui riceve risiede il beneficiario delle prestazioni
Ed è possibile pensare ad una disciplina differenziata per gli iscritti allo stesso fondo in ragione del territorio
E si aggiunga infine con questo te meno che una disciplina differenziata della regione finirebbe pure per violare la libertà sindacale
Perché impedirebbe ai sindacati di istituire un fondo di pensione nazionale
Dovendo domandarsi quale sarà la disciplina applicata
Che le stesse considerazioni
Valgono ovviamente per i fondi pensioni aperti i quali anche hanno una irripetibile vocazione nazionale
E allora qual è la conclusione la conclusione che la bolla soluzioni più saggia sarebbe quella di ritenere che proprio perché la formula adottata e previdenza complementare integrativa
La legislazione regionale possa prevedere forme di previdenza pubblica regionali integrative
Di quelle nazionali
Oppure nei confronti della previdenza integrativa privata e soprattutto sindacale limitarsi a interventi di sostegno finanziari o addirittura fiscali grazie
Dopo lo squarcio la zoomata dipende dai modi di vedere queste cose sulla previdenza sentiamo cosa ci racconta per farci venire altri dubbi ecco perché poi l'obiettivo e poi queste no perché di dubbio indubbio costruiamo le nostre limitate certezze
E allora davo Mattia Persiani sentiamo il professor Paolo Tosi che ci parla
Sì direi sostanzialmente
Il rapporto di lavoro coi questi temi
C'è un po'di over lapidi sui confronti però diciamo che il il la il tema a lui assegnato il rapporto di lavoro e quindi Paolo
Grazie Roberto
Dico credo che non sarebbe forse necessario ricordare in premessa dopo le relazioni che mi hanno preceduto che sul versante anche sul versante bella disciplina dei rapporti di lavoro
Sul nuovo Titolo quinto della Costituzione sì agitano tre opzioni di fondo
Quella secondo cui questa disciplina rientra nell'ordinamento civile e quindi nella legislazione esclusiva dello Stato
Tutela del lavoro e della sicurezza
Concernere ebbe riguarderebbe solo la gestione amministrativa del lavoro e della sicurezza
L'opzione secondo cui invece tutela del lavoro
Indicherebbe
Proprio per la legislazione concorrente
Della regione la disciplina dei rapporti di lavoro
E terza opzione quella secondo cui la disciplina dei rapporti non rientra né nella esclusiva dello Stato né in quella concorrente e quindi in quella residuale ed è esclusiva delle Regioni
Ognuno ognuna di queste opzioni
Assoggettata critiche incrociate
A della prima si dice
Ma è possibile che un legislatore che fa una riforma regionalistica anche se poi sui suoi equilibri interni c'è una nota polemica politica
Lascia le regioni le briciole
Qualcuno ha detto ma si può pensare che il diritto del lavoro che ha conquistato la sua autonomia
Si rassegna di tradimento ad essere parte dell'ordinamento civile forse dimenticando che il diritto del lavoro nella sua specialità a semper fidelis rivendicato il collegamento con la coscienza e la matrice civilistica proprio per restare diritto europee e per non diventare giungla
Sociologica e di conflitto
La seconda nei confronti della seconda opzione si dice ma possibile mai che si usi
Il il tutto il lavoro come insieme dei rapporti di lavoro dentro uno in via di che anche una parte quella la sicurezza
E
Si può ancora pensare di che che si sia voluto espungere dall'ordinamento civile
L'ordinamento dei rapporti di lavoro e lasciarci dentro per esempio l'orlo di una l'ordinamento delle servitù Previati
Per l'ultima opzione si è detto ma possibile che si ritenga che lo stato dei Bardi abdicare alla sua funzione di regolatore delle dei rapporti di lavoro e poi è stato forse abrogato il trentacinque della Costituzione non non è stato abrogato
In realtà poi cosa succede che
I sostenitori della seconda e la terza opzione
Sono costretti a fare tutta una serie di arte di puntualizzazioni e qui abbiamo una articolazione pro pressoché infinita di posizioni
Dovendo confrontarsi con la residua sicura competenza dello Stato per la fissazione dei livelli essenziali dei diritti sociali
Con
La residua competenza dello Stato almeno nella legislazione concorrente secondari opzione per la determinazione dei principi generali
Ingenti in generale dovendo mettere in collegamento lo avete sentito bene benissimo dalla relazione Baldassare il centodiciassette con i centoventi che lascia compiti di intervento per l'unità
Allo Stato e allora noi abbiamo praticamente una serie di posizioni che non finisce mai
Permettetemi di dire qual è la mia tesi e poi di chiamare a base di questa tesi
La considerazione di quel che sta avvenendo cioè di quel che sta faccia dicendo di voler fare e cominciando a fare il legislatore dello Stato
La mia tesi è che quanto alla disciplina dei rapporti di lavoro
Il dettaglio esprime indissolubilmente i principi generali non c'è possibilità nella disciplina dei rapporti di lavoro di distaccare dissociare i principi del re generali dalla disciplina di dettaglio
E nella disciplina dei rapporti di lavoro la quantità e qualità
E la qualità e quantità dei livelli essenziali
Cosa
Questo significa che non può essere messa in dubbio la centralità del Governo della disciplina dei rapporti in capo alla legislazione statale
E che
Fuori dal mondo e anche dalla cornice costituzionale immaginare una libertà derogatoria
Della legislazione regionale nei riguardi non dei principi ma della legislazione di dettaglio che esprime quei principi
Il nostro legislatore si avvia dichiara di andare in via diversa o si avvia a fare cose diverse
Se noi prendiamo il testo
Che indica la filosofia e lo scenario
Noi abbiamo l'opzione per la dichiarata per l'asset la scelta dichiarata per la seconda opzione e a più riprese profferta di Simpatia e propensione dei comitiva
Però
Se guardiamo poi gli sviluppi già a livello di scelte di principio di scelte fondamentali
Per noi abbiamo un legislatore
Diciamo un libro bianco per ora che
Molto puntualmente a livello sempre di principi indica percorsi per la legislazione statale
Decisivi e centrali almeno due
Che secondo me sono quelli qualifica la un ripensamento dei rapporti tra le fonti di disciplina del rapporto di lavoro
In particolare tra fonte di legge autonomia collettiva e autonomia individuale
La legge soft
L'autonomia individuale che trova spazi maggiori concessi dall'autonomia dalla legge dall'autonomia collettiva
E questo è un terreno sul quale si giocherà la riforma che questo governo ci promette
Il secondo punto chiave e quello della flessibilizzazione
Che parte anche qui da proclami la destrutturazione del tipo la articolazione
Poi fa però delle operazioni molto concrete
Programma dell'operazione molto concreto
Una arricchimento delle tipologie
All'insegna di una maggiore flessibilità di attenuazioni alla ricerca di un equilibrio dedicato che l'equilibrio sul quale
Il libro bianco e questo governo sembrano voler giocare gli i destini della riforma tra esigenze se aziendali questa espressione ricorre il libro bianco a ogni piè sospinto e esigenze di tutte
Esigenze seria aziendali dietro il lavoro a tempo determinato il lavoro temporaneo la nel part-time la Scelta la elasticità delle clausole nella interposizione
Tutto questo noi lo troviamo affidato nel libro bianco ad un intervento puntuale programmato di dettaglio
Che la legge delega si è avviata da attuare e io quindi diversamente dalla polemica che c'è
Non vedo dissociazione tra libro bianco e legge-delega solo perché nel libro bianco ci sono alcuni proclami e nella legge-delega che invece non si occupa di filosofia non ci sono ma io vedo continuità poi naturalmente i decreti delegati
Daranno il senso delle svolte dei percorsi e li discuteremo quando verranno rispetto a molte scelte oggi non è possibile farlo perché sono ancora scelte appena programma
Ma certo sono scelte destinate a concretarsi in una legislazione di dettaglio puntuale al punto che
è auspicato un testo un della legislazione statale
D'altra parte proprio nel momento di
Quindi la scelta del libro bianco mi sembra sia nei riguardi you governo centrale della legislazione statale della disciplina del rapporto di lavoro
Nessuno spazio per percorsi evolutivi
Io credo che questi spazi ci siano e dipendono dagli scenari in cui ci collochiamo
Dalle nuove idee che sono nell'ambiente sociale
E che però non possono che svolgersi con questa premessa e quindi come percorsi di deregolazione da parte dello Stato così come legge soft nei confronti d'autonomia in alcuni casi eventualmente anche nei confronti della legislazione regionale
D'altra parte il libro bianco dice con
Chiarezza ad un certo punto
Pur immaginando delle
Discipline territoriali diversificate
Pur immaginando le le immagina nel contesto di un nucleo di disciplina centrale e al servizio di una idea fondamentale bella sussidiarietà
E se ricordate quello che ci ha detto Baldassarri per bocca di bicchieri capite come fondamentale il momento della sussidiarietà che promozione delle diversità così sul terreno sovranazionale rispetto alle Autonomie ma è promozione dentro il quadro e il contesto
A questo punto io vorrei fare per scendere da questi discorsi generali e finora su centodiciassette io purtroppo proprio al a livello di
Di di di dibattito o o ho letto e sentito troppo di generale cioè troppo sulle sulla Teoria generale e pochi agganci a
Istituti via possibili percorsi allora permettetemi di fare
Due svolgimenti particolare uno mi costringe a tornare sul tema trattato in modo chiarissimo dall'amico Mattia Persiani quello della previdenza complementare
Solo due esempi
In cui su un versante all'attuale rigidità di disciplina statale
Si può pensare che si verifichino delle prudenti
Delegazioni dei regolazioni anche a favore della risoluzione relazionale da parte della legge statale
L'altra area che è quella
Di un istituto del rapporto di lavoro che prendo a caso ce ne potrebbero essere altri quello del disciplina del trasferimento di azienda e dell'articolo quarantasette
Della legge comunitaria nel novanta
Che è un esempio di quel che anche l'interprete può fare collocandosi in una cornice che pur presupponendo la centralità
Della ricezione dello Stato tuttavia coglie i potenziali aspetti di prudente deregolazione anche territoriale
Questa prudente deregolazione anche territoriale all'interprete secondo me non è consentita nell'ambito della previdenza complementare
Perché qui in realtà
Noi abbiamo una legislazione statale che
Assorbente e che per così dire in bottiglia la eventuale legislazione regionale proprio sul terreno dei principi
Qui non si potrebbe neanche fare una discussione discussione
Dall'angolazione della concorrenza
I principi che informano la legislazione statale
Della previdenza complementare che sono come è noto la centralità dell'autonomia collettiva della fonte collettiva
La coerenza tra ambito dei viste Nastari dei beneficiari della previdenza complementare e il potere contrattuale collettivo della fonte collettiva
La prevalenza netta la valorizzazione
Squilibrata dei fondi chiusi proprio perché governati dalla fonte collettiva
Il collegamento un bivi cale ombelicale tra TFR e previdenza complementare per cui non c'è previdenza complementare sostenuta dallo stato quanto meno se non c'è
Devoluzione
Parziale anche per i vecchi totale del TFR
Questi sono principi generali poi c'è tutta la disciplina di dettaglio ma sono principi generali prima che di dettaglio
Questi principi sul terreno della previdenza complementare così vanno a sposare con alcuni principi generali sull'assetto del sistema contrattuale nel lavoro pubblico
Che sono fondamentalmente nel lavoro pubblico quello della etero regolazione del sistema contrattuale regolazione da parte della legge dello Stato della gerarchia dei livelli a favore del
Contratto di comparto
E della competenza di questo livello con riguardo alle scelte di istituti generali come in particolare il TFR
Se noi incrociamo questi principi generali noi vediamo che non c'è spazio residuale per una legislazione regionale sulla previdenza complementare neppure nell'ambito dei propri dipendenti
E di questo si sono dovute addirittura rendere conto le regioni a statuto speciale che potrebbero a vere delle aperture perché recentemente è stata loro attribuita la competenza sul TFR la transizione dall'indennità
Di buonuscita al TFR su base volontaria che è la radice poiché la previdenza complementare nel pubblico e quindi
Da questa angolazione spiragli
Però se ne sono rese conto e
La maggior parte di quel campo fatto finora le Regioni a statuto speciale sì svolge
Serenamente nell'alveo indicato correttamente molto acutamente la persona persiane cioè quello di una legislazione di sostegno della previdenza complementare
Regolata dallo Stato e dall'autonomia collettiva
Questo significa che ogni percorso evolutivo è precluso
Io penso che un legislatore
Attento negli anni due mila può fare delle modifiche che aprano degli spazi per esempio può ridere la fondamentale primazia dei fondi chiusi che riposava su sulla sul massetto degli anni metà novanta del sistema concertativo
Assetto che è andato in crisi come è noto manda c'è andato no da un anno c'è andato dal mille novecentonovantotto il patto di Natale del lavoro del novantotto era scriminante dagli comincia la crisi della concertazione
Negli atteggiamenti diversi
Dei ministri del lavoro
E dell'Oriente e del ruolo che essi sono andati assumendo nei rapporti fra le parti sociali
Allora un legislatore degli anni Duemila può ripensare i rapporti fra fondi chiusi fondi aperti anche l'articolazione
E sempre su base volontaria che quella finora Scelta
Salvo che poi vengano profili di quarti vita con le nuove discipline ipotizzate sul TFR
Sempre su base volontarietà anche anche
Diversi chiusi
Che oggi non è possibile ma che non è un ho una bestemmia nello nell'ordinamento della previdenza complementare vero si dice più il bacino è ampio più il fondo può avere margini di redditività
Però io credo che queste immagini siano possibili e appetibili anche nella concorrenza fra i fondi ma questa è materia di scelta del legislatore dello Stato
Se vorrà potrà e questo legislatore date le premesse le propensioni dovrebbe volete
Fare degli interventi di allentamento
Vediamo se ho ancora cinque minuti un esempio di quel che può invece fare l'interprete
Già oggi
Che poi è un un un un canovaccio di di di atteggiamento di di orientamento che io vi propongo
La legge noi abbiamo avuto nel mille novecento novantotto mi pare
Nel mille centonovantotto un decreto delegato in attuazione di una legge delega il decreto delegato numero novantatré del novantotto
Che ha previsto e disciplinato la il trasferimento di funzioni pubbliche dallo Stato alle regioni e agli enti locali
In particolare traverse la formazione che presidente valore all'inizio a
Così giustamente
Valorizzato nel suo intervento
La
Il decreto delegato a previsto una disciplina speciale
Derogatoria rispetto al due mila e centododici all'articolo quarantasette per il trasferimento di queste funzioni
Le regioni si sono trovate e si stanno trovando a loro volta nella situazione di realizzare scelte di trasferimento a loro volta di talune funzioni e in particolare proprio quella della formazione
Agli enti locali
La domanda è le Regioni potevano possono derogare all'articolo due mila centododici all'articolo quarantasette della legge comunitaria come ha fatto lo Stato o no
Teniamo presente che
Nel disciplina del lavoro pubblico
Privatizzato
E non a caso ha portato l'attenzione su questo profilo perché quello di maggiore interesse di possibili concorrenze di disciplina a livello regionale la prima è l'interesse a regolare in modo particolare il proprio da apporti rapporti territori degli enti locali cioè nel territorio poi verrà quella di regolare i rapporti nel settore privato
Allora
Nel nella disciplina del rapporto di lavoro pubblico privatizzato nella privatizzazione in un primo momento il decreto delegato ventinove del novantatré e prevedeva l'applicabilità del l'articolo due mila centododici dell'articolo quarantasette nel caso di trasferimento di funzioni dalla pubblica amministrazione ai private
Nel mille novecento novantotto
Con l'ultimo dei decreti delegati
Quella norma è stata modificata
E nel testo unico del due mila e uno appare modificata e dice che si applica nel due mila e centododici e l'articolo quarantasette
Al trasferimento di attività non si parla più di funzione di attività
Dalla pubblica amministrazione da Enti ed enti pubblici all'interno della pubblica amministrazione cioè altri enti pubblici e a privati
Come si deve porre allora l'interprete di fronte a questa norma
Io credo che l'interprete tenendo anche conto che la scelta dello Stato ha poi avuto una significativa
Conferma e avvaloramento dall'ultima direttiva sul trasferimento d'azienda quella del due mila e uno che ha escluso dalla propria applicazione le riorganizzazioni trasferimento di funzioni all'interno della pubblica amministrazione
Io credo che l'interprete Possa ritenere che
La legislazione dello Stato abbia messo in evidenza la propria considerazione della peculiarità del fenomeno trasferimento di funzioni rispetto al trasferimento dell'azienda
E che abbia adottato per questo uno schema particolare e che quindi nell'ambito dei principi e nell'ordinamento l'interprete posta ritenere che anche la legislazione regionale
Possano
Adottare schemi diversi in particolare se fa la scelta adottare lo schema tenuta lo stato adottato per i trasferimenti tasse alle regioni
Perché sarebbe incoerente pensare che invece ci sia una diversità di soluzioni e quindi una soggezione della legislazione regionale alla inderogabilità della disciplina statale due mila centododici articolo quarantasette quando lo Stato ha dato delle chiarissime indicazione
Questo è un esempio ce ne possono essere altri in cui l'interprete con prudenza partendo dalla premessa della centralità del ruolo fondamentale della lista nello Stato possa seguire interprete tanto in sul piano ermeneutico i percorsi evolutivi
E quindi dare il conto che gli ordinamenti non sono immobili camminano camminano in situazioni diverse gli anni Duemila non sono gli anni fine Bettini gli anni novanta come li chiamavamo prima e quindi è possibile che ci siano percorsi di specificazione di attuazione
Di evoluzione però nel contesto di un quadro che non credo
Sia necessariamente solo figlio di questo testo del titolo quinto io credo che e lo dimostra ancora una volta questo libro bianco che parte da una forte ispirazione evolutiva e e poi però la inserisce in un in un una scelta generale da questo punto di vista corretto è un limite che secondo me incontrerebbe e di cui dovrebbe necessariamente tener conto qualunque legislatore costituente che dovesse cimentarsi ancora su un restyling come vorrebbe il professore il presidente Baldassarre
Del titolo quinto
Grazie
Grazie professor Tosi sempre avidi di sapere cosa ci racconta Marco Biagi
Desidero innanzitutto ringraziare sentitamente gli amici di Federmeccanica per quest'invito
Complimentarmi molto con loro presidente Bombassei direttore di ieri perché
Non è da tutti
Avventurarsi su una materia così difficile e impervia come la riforma costituzionale e i rapporti di lavoro
Come ha ricordato l'amico Paolo Tosi poco fa
Il libro bianco nell'autunno scorso
è stato uno dei primi documenti a da per fra l'altro additato all'attenzione pubblica
La necessità di riflettere sulla riforma del titolo quinto
Anzi ci sono parti del libro bianco che poi si occupano ex professo di questo argomento che sono già state oggetto di
Furibonde polemiche
Ma io credo che il merito meccaniche sia stato soprattutto di aver raccolto l'invito
Che in quel documento si faceva e a bere allestito questa preziosa sede di riflessione di discussione alla quale vorrei dare un un contributo
Cominciando col dire che il quadro immateriale normativi che noi ci troviamo oggi di fronte sono dei materiali normativi che sicuramente puntano ad una modernizzazione
Dal nostro assetto costituzionale
Contenendo però delle criticità interpretative
Note
Credo che dobbiamo riconoscere umilmente di trovarci di fronte ad un testo che
Che riserva
Indicazioni difficili
Perché sicuramente coniugare la
Indicazione del centodiciassette terzo comma tutela e sicurezza del lavoro ma anche professioni ma anche previdenza complementare ed integrativa affidate alla potestà legislativa concorrente delle Regioni
Con
La mozione di ordinamento civile
Di cui allo stesso centodiciassette riservata alla potestà legislativa esclusiva dello Stato non è faccia
Devo dire che ascoltato con molto interesse osservazioni che faceva Paolo Tosi mi scuso col professor Persiani di essere arrivati in ritardo nel suo le ho ascoltate
Troppo affrettatamente per addentrarmi
Per certo alcune riflessione che faceva
Collega Tosi sono sicuramente da condividersi però io ho l'impressione che effettivamente non siamo di fronte a materiali
Che probabilmente sono stati varati
Nella consapevolezza di introdurre elementi anche di
Divaricazione nella concezione tradizionale delle
Potestà legislativa dello Stato e delle regioni io ricordo che quando vidi per la prima volta comparire nei testi l'espressione tutela e sicurezza del lavoro come forse sarà caduto ad alcuni di voi
Mi affrettai a contattare qualche parlamentare amico
E a segnalare tutto l'equivoco di questa espressione
Raccogliendo devo dire
Risposte
Non del tutto convincenti della serie che il procedimento di revisione costituzionale blindato lo stesso testo deve partire e arrivare all'arrivo nella doppia lettura e che non c'era più nessuna possibilità di tornare su questo
Però ricordiamoci che dibattito parlamentare dell'otto preoccupazione a riguardo
Non a caso ho anche votato un ordine del giorno in qualche modo proposto dalla stessa maggioranza
Che fece passare questo testo che dava una interpretazione come dire correttiva di questa formula niente affatto chiara tutela e sicurezza del lavoro
Tra l'altro
Si erano anche
Manifestati orientamenti non del tutto approfonditi all'indomani di questa riforma
Si è sentito anche qualche
Esponente politico dire ma tanto le Regioni non potranno iniziare a legiferare prima che ci sia una legislazione quadro dello Stato
Commettendo un errore tecnico a mio modo di vedere
Nelle materie vere o supposte di
Competenza concorrente le regioni possono sicuramente inizia
Da oggi da ieri
Da quando è entrata in vigore questa riforma costituzionale a dire la loro
Non è affatto detto che occorrano i principi fondamentali dell'ordinamento delineati dallo Stato perché possa dispiegarsi la potestà legislativa in regime di concorrenza
E come ben sappiamo fra l'altro l'articolo centoventisette primo comma prevede il ricorso al racket alla Corte Costituzionale per dirimere controversie
Ma senza che rimanga sospesa nel frattempo va esecutività di eventuali e legge regionale
Non solo ma il sistema è stato a mio modo di vedere profondamente rivisitato perché l'articolo centodiciassette quarto comma dice che spetta alle Regioni la potestà legislativa in riferimento ad ogni materia
Non espressamente riservata alla legislazione dello Stato
Dobbiamo ammettere quindi che c'è stata una inversione nel sistema delle distribuzione delle competenze
La competenza è delle ragioni a meno che non si
Affidata in maniera concorrente alle regioni e allo Stato a meno che non sia di competenza esclusiva dello Stato
Tant'è che non si sono manifestate ancora oggi qui
Ma nella dottrina anche giuslavoristica
Circolano alcune interpretazioni che vorrei definire radicali che assegnare ebbero alla competenza esclusiva delle Regioni la maggior parte delle materne
Per esempio la materia sulla quale io sono stato chiamato a riflettere mercato del lavoro
Esistono autori
Che sostengono la tesi secondo la quale poi che l'espressione mercato del lavoro non è richiamata espressamente ma si parla di tutela e sicurezza del lavoro il mercato del lavoro sarebbe da considerarsi e consegnarsi alla tutela esclusiva alla potestà legislativa esclusiva delle Regioni
Non condivido questa impostazione
Perché io penso che nell'espressione
Tutela e sicurezza del lavoro debba leggersi sicuramente debba annoverarsi sicuramente la mozione di mercato del lavoro
Quando si parla di tutela del lavoro
Non credo che si possa espungere la dimensione del mercato richiamando implicitamente soltanto quello del rapporto
Credo che tutela del lavoro è questo un impostazione direi universalmente accolta
Sia non soltanto quella del rapporto ma anche crescente mente quello del mercato
Comunque a mio modo di vedere il nuovo centodiciassette conferma le
Attribuzioni che sono state consegnate alle regioni in virtù del processo di decentramento amministrativo
è una conferma
E si tratta di funzioni di intervento sul mercato del lavoro delle quali le Regioni sono diventati oggi pienamente titolare
E lo stato non potrà più invertire questo processo devoluti
Questa è una conseguenza non da poco ciò che ieri era oggetto di un decentramento amministrativo e quindi come tale suscettibile eventualmente di ripensamento da parte dello Stato oggi non è più così
Oggi le regioni ne sono diventate pienamente titolare
E quindi
In questa mozione di mercato del lavoro
Da ricomprendere sì nella formula tutela del lavoro devono essere ricomprese funzioni ed attività quali i servizi per l'impiego
Le agenzie di mediazione lavoro interinale interventi a tutela delle fasce deboli integrazione della manodopera comunitaria mobilità territoriale
Almeno in parte gli ammortizzatori sociali sui quali ovviamente c'è un polo d'attrazione da parte dell'articolo trentotto dalla Costituzione
Ma non credo che si possa unicamente consegnare la il dinamismo degli ammortizzatori sociali e nell'area l'ambito applicativo del trentotto
Incentivi all'occupazione composizione di controversie individuali e collettive e gestione di licenziamenti collettivi
Certo la formula ordinamento civile è una formula molto impegnativa e non c'è dubbio che il diritto del lavoro nel suo complesso derivi
Origini dalla ordinamento civile
Si può fare al riguardo però un'osservazione spero non troppo noioso da un punto di vista giuridico
L'espressione ordinamento civile eh
Abbastanza allatta in questo elenco del secondo comma nel centodiciassette compaiono espressioni molto più nitide tipo immigrazione
Quando si è voluto dire che una certa materia era consegnata assolutamente alla competenza esclusiva dello Stato il legislatore costituente del due mila e uno si è anche incaricato di essere più preciso immigrazione
Sull'ordinamento civile
Il legislatore è stato sicuramente meno precisi qualcuno ha osservato potrebbe essere il Codice civile non credo che questa sia una interpretazione accettabile
Ritenere che nell'ordinamento civile ci stia soltanto ciò che espressamente il
Regolato nel Codice civile anche come ben sappiamo ormai la nostra materia a una collegamento molto intenso fra ciò che stabilito nel codice civile e nella legislazione speciale che col Codice Civile interagisce moltissimo
Dobbiamo anche tener presente altro elemento che è stato già evocato in dottrina e che secondo me è convincente
Che il processo di revisione costituzionale avvenuto ex articolo centotrentotto non si è dato luogo come tutti ben sappiamo ad un'assemblea costituente che abbia ripensato rivisto rivisitato tutto il testo costituzionale quindi esistono norme che sono già state qui richiamate soprattutto gli articoli due e tre della Costituzione che ancora impongono reclamano
Uniformità di discipline e trattamento con riguardo ai rapporti intercorrenti
Tra i soggetti privati
Tuttavia io credo che se si concentrasse soltanto l'attenzione son la secondo e terzo comma dell'articolo centodiciassette in questa diatriba farà ordinamento civile e tutela e sicurezza del lavoro
Potremmo ancora riempire una bella sala come questa
Per molti convegni negli anni a venire
L'opzione interpretativa secondo me deve allargarsi ad altre norme e privilegiare quella che secondo me è una è un disposto chiave che è l'articolo centodiciassette secondo comma lettera M laddove si riconosce la potestà legislativa esclusiva dello Stato la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale
Questa è una norma di chiusura la definirei tale che consente allo stato di intervenire
Anche perché è ribadita poi dall'articolo centoventi che disciplina i poteri sostitutivi e che usa la stessa espressione parola più parola nei
Quindi
Questo e due norme questi due disposti che in fondo recitano in maniera identica autorizzano comunque lo Stato ed in qualunque momento ad intervenire ex ante
O ex post in virtù di poteri sostitutivi
Per garantire quelli che sono i livelli essenziali e la coesione sociale insomma del Paese che deve essere assicurata su tutto il territorio nazionale
Del resto ricostruzione di questo genere hanno anche riscontri
Sono anche confortata da riscontri comparatista ICI
Per non affaticarvi troppo considerano solo il caso tedesco
Il caso tedesco di fronte ad un federalismo sul lavoro che è un federalismo storico
La giurisprudenza della corte federale del lavoro a fatto leva sull'articolo settantadue della carta fondamentale di bon che riconosce la tutela dell'uniformità delle condizioni di vita
Attribuendone la garanzia allo Stato federale
Ed è proprio sull'articolo settantadue della corte della carta fondamentale di bon che ha lavorato la giurisprudenza tedesca per riportare fortemente in una dimensione
Serale nazionale la legislazione sui rapporti di lavoro
Credo che una linea interpretativa del genere possa essere sostenuta anche in Italia facendo leva come dicevo sui livelli essenziali
Sul centodiciassette secondo comma lettera m e sul centoventi
Primo comma
D'altra parte
Una impostazione di questo genere che consente un dialogo che consente una interazione una sinergia funzionale fra interventi regionali e interventi statali è necessaria perché la nostra materia è sempre più oggetto di interventi
Di trasposizione di direttive comunitarie la comunitarizzazione del diritto del lavoro impone secondo me di scegliere una strada che sia
Come dire molto rispettosa del principio di fondo
Che assegna alla responsabilità degli stati membri le responsabilità in ordine alla trasposizione delle direttive comunitarie e anche in ordine all'assolvimento di tutti gli obblighi che derivano dall'appartenenza all'Unione Europea
è lo Stato
Lo stato membro in quanto tale che è responsabile di tutto a prescindere da quella che è la sua effettiva articolazione di competenze interne
La Corte di Lussemburgo la corte di giustizia delle Comunità europea a una giurisprudenza che estremamente rigorosa in materia al punto da richiamare gli stati membri a questa loro responsabilità anche al prezzo di alterare il riparto costituzionale interno delle competenze
Vale a dire la corte di giustizia delle Comunità europea non accetta che sulla tempestività regolarità e correttezza della trasposizione delle direttive comunitarie si possa discutere sol perché è in oggetto di confronto se debbano provvedere lo Stato o la Regione o le Regioni
La Corte non ha dubbi è lo Stato
Anche se questo dovesse comprimere
Competenze interne
Derivanti dalla setto costituzionale
Ecco perché occorre puntare occorre
Valorizzare molto la prospettiva che in sintesi chiamerò dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociale
Tra l'altro credo sia utile per tutti riflettere su una disposizione che compare nella legge comunitaria per il due mila e uno che è stato recentemente approvata dal Parlamento
Mentre noi discutiamo
Alcune scelte sono già state fatte e non so se di questo c'è una consapevolezza diffusa
Perché la legge comunitaria l'ultima legge comunitaria dice
All'articolo uno quinto comma riferendosi alle novità del nuovo centodiciassette
I decreti legislativi eventualmente adottati nelle materie di competenza legislativa regionale e provinciale
Entrano in vigore nelle Regioni nelle Province alla data di scadenza del termine stabilito per l'attuazione della rispettiva normativa comunitaria
E perdono comunque efficacia a decorrere dalla data di entrata in vigore della normativa di attuazione di ciascuna regione e Provincia otto
Il legislatore italiano adatto una risposta ad una delle questioni poi più urgenti e assillanti per noi giuristi e cioè come avviene da oggi in poi il meccanismo di trasposizione
Nelle materie di competenza concorrente
La direttiva
Viene trasposta non prima che scada il termine di trasposizione certe in Italia non è un grande pericolo visto che normalmente le direttive vengono trasposta abbondantemente dopo sotto questo punto di vista non ci sarebbe da angosciarsi troppo
Ma nel presupposto che uno stato un governo particolarmente efficiente ed efficace volesse dare una trasposizione ante tempus ci dice oggi il legislatore Della comunitaria
Non possono entrare in vigore prima della scadenza del termine trasposizione cioè questo poi ci riconduce al problema originario cosa sia oggetto di
Legislazione concorrente cosa sia oggetto di legislazione
Esclusiva da parte dello Stato
Ma direi che anche molto importante è l'ultima parte di questo disposto dove dice questi decreti
Questi atti attuativi trasposizioni perdono comunque efficacia decorre dalla data di entrata in vigore della normativa di attuazione di ciascuna Regione Provincia autonoma
Qui io ho qualche perplessità
Perdono efficacia sempre ho dipende da come lo Stato abbia denominato la propria legislazione trasposizioni
Perché se lo Stato si limita a quei principi generali che ci richiama al centodiciassette terzo comma ai soli fini della legge competenza con concorrente delle Regioni questo potrebbe essere considerato ragionevole ma se lo Stato intervenisse delineando e nominando
La legislazione trasposizioni da come livelli essenziali
Allora secondo me le regioni e province autonome non potrebbero più invocare questa clausola chiamiamola così di uscita dalla legislazione nazionale
Ecco la questione delle clausole di uscite questi opting Hauts che sono che si affacciano diabolica mente all'orizzonte e effettivamente una questione un po'inquietanti dopo che lo Stato in parole semplici abbia trasposto una direttiva comunitaria può la Regione qualche Regione
Entrare nuovamente sull'argomento e dire un momento
Io adesso faccio una legge mi
Ripeto
Dipende questa è la mia riflessione dipende da come lo Stato avrà impostato la propria legislazione trasposizioni
Se si richiamerà soltanto a dei semplici principi fondamentali centodiciassette terzo comma rischia che la Regione possa fare Nottingham
All'insù
Ma forse anche all'in giù per attrarre investimenti
Per esempio abbiamo già esempi preclari in altri stati membri il Galles la Scozia alcune
Province autonome spagnole dove
Opting auto all'in giù e cioè meno favorevoli per i lavoratori sono stati utilizzati per attrarre investimenti stranieri
E quindi questa è una prospettiva che tra l'altro anche nel Libro Bianca era stata secondo me giustamente evocata piuttosto
Inquietante
Io dico che è necessario
Su questo punto
Impostare con estrema accuratezza ogni nuova atto legislativo che verrà compiuto da oggi in avanti nel nostro Paese Paolo Tosi faceva riferimento alla otto quattro otto la delega sul mercato del lavoro ma anche altri provvedimenti
Il Parlamento sta discutendo una delega sul testo unico salute sicurezza
Il governo sta per emanare un nuovo decreto in materia di collocamento ordinari
Il governo ha detto che seppure dopo aver atteso un certo periodo per il dialogo sociale vuole intervenire in materia di orario di lavoro
Come vedete sono diverse le materie che sono di fronte a noi sulle quali questi problemi troveranno immediata applicazione
Tra l'altro che il tema della sicurezza è un tema ancora più difficile
Non c'è dubbio che il centodiciassette terzo comma usi questo termine
Mentre sul termine lavoro possiamo anche dibattere a lungo sulla mozione di rapporto di mercato cosa stanno ordinamento civile cosa sta alle Regioni
è certo che il termine sicurezza
Non credo possa prestarsi a tante interpretazioni sicurezza comprende sicuramente salute sui luoghi di lavoro
E quindi tutto una serie di disposizioni
Non solo attuative probabilmente della legislazione nazionale dovranno essere discusse approfonditamente con le regioni
Certo si potrebbe dire ma il due mila ottantasette è codice civile la responsabilità del datore di lavoro ad assicurare condizioni di sicurezza è nel codice civile come si fa a non considerarlo potestà esclusiva dello Stato
Certo vero
Ma il il termine sicurezza del centodiciassette terzo comma pesa come un macigno ed è difficile
Negare che abbia una sua pregnanza anche dal punto di vista ermeneutico ecco perché
Anche sulla base di questo esempio per superare questi incassi interpretativi nei quali fatalmente sì sì metterebbe occorre fare riferimento come dicevo alle responsabilità comunque statali ai fini della trasposizione
Auspicando che questa trasposizione avvenga
E venga chiaramente individuate nel primo articolo di tutte le future leggi come sotto forma sub specie di prestazioni essenziali perché se non viene impostata in questo modo e lo ripeto ancora una volta perdonatemi ma semplicemente come principi di carattere generale io credo che la discussione con le regioni posso legittimamente continuare a lungo ecco perché
Io credo sia scuserete la
Parziale autocitazione saggia l'impostazione del libro bianco dove si dice occorre pervenire comunque ad una ridefinizione dell'intera legislazione sul lavoro e non soltanto dedicarsi alle nuove leggi
Che
Sfoci auspicabilmente nell'arco della legislatura in un testo unico
In un'iniziativa che il libro bianco chiama statuto dei lavori proprio perché è necessaria
Una rivisitazione generale che dia luogo ad un impianto federalista unitario solidale cooperativo ma che sia tecnicamente ineccepibile
Concludo dicendo che una materia così
Difficile da un punto di vista interpretativo credo
Reclami atteggiamenti molto responsabili da tutti gli attori istituzionali non a caso nel centoventi secondo comma ultimo inciso si parla di sussidiarietà ma si parla anche di principio di leale collaborazione
Gli stessi poteri sostitutivi dello stato si dice in questa norma devono essere esercitati nel rispetto del principio di sussidiarietà e di leale collaborazione
E leale collaborazione non è certamente una flatus vocis non è semplicemente un auspicio è un principio giuridicamente vincolante che credo debba indurre stato regioni Province per le loro competenza collaborare strettamente
A evitare per quanto possibile di
Devolvere la questione semplicemente ed unicamente nelle mani pur autorevolissima della corte costituzionale
Credo quindi che sia molto necessiti molto utile nostro contributo di studiosi
Di cultori della materia ma che sia altrettanto indispensabile che lo Stato e le Regioni collaborino strettamente e offrono una risposta moderna è convincente a questa grande sfida grazie
Grazie professor Biagi e dopo aver tanto evocato le regioni credo che si è svolto il sentire la loro voce
Regione Emilia Romagna il presidente chiamato da altri luoghi non ha potuto essere presente abbiamo però presente l'assessore Campagnoli che invito al tavolo per dire c'è un po'cosa ne pensa la regione Emilia Romagna
Voglio naturalmente innanzitutto
Ringraziare molto a parte nostro presidente della nostra Regione per l'invito a partecipare
A questo incontro
Certamente di grande interesse se posso svolgere già questa prima osservazione indice del fatto che io all'opera un'espressione assai semplificata
Ci si comincia ad accorgere che effettivamente occorre misurarsi con un processo di
Grosso profilo come quello che
è stato messi in campo dalla riforma costituzionale
E oltre a questo debbo anche molto sinceramente
Dir vidi un certo quali imbarazzo che diciamo un rappresentante nelle regioni può o sentire è quello che io sento
Io ho una discussione così dota ed impegnata nella quale in fondo giustamente
E quindi la mia non è una considerazione affatto critica ricordando tutte le problematiche che si propongono rispetto all'attuazione del Titolo quinto si potrebbe concluderà insomma che queste regioni si propongono o appaiono un po'come diciamo strani soldati quali sito intercetta quasi loro malgrado diciamo
Questioni di così ampio valore e significato
Io vorrei dire che per questo è molto importante
Che si sviluppi un confronto un approfondimento un'attenzione
Che non riguardi appunto soltanto la pur certo
Molto significative autorevole sede che anche per impegno delle regioni assieme al Governo
è stata istituita con il con la riaffermazione nella sede della Conferenza Stato Regioni e poi con la idea di costituzione come voi sapete della cosiddetta cabina di regia
Che tuttavia corre molti rischi uno di questi è quello di rappresentare come dire una piccola camera di confronto istituzionale tra il Governo e le Regioni
Ma senza poter
Farsi che su questioni di così forte significato e valore posta aprirsi un confronto ben più ampio
Che riguardi appunto l'insieme del Paese l'attenzione la discussione iniziativa dello stesso Parlamento
Fra i tanti limiti che sono stati ricordati
Io credo che oggi da parte delle regioni appaia ancor più fortemente il limite nella possibilità necessità di far procedere la riforma costituzionale
Della assenza
In una sede anche nella dimensione parlamentare
Che abbia riconosciuto o posso riconoscere diciamo la dimensione complessiva di riforma dell'ordinamento e di dimensione nel processo che si deve portare avanti con anche la responsabilità del parlamento
Da questo punto di vista esprimo questo opinione non c'è dubbio che appare tutta l'importanza di dover considerare anche questo aspetto
Della processo da dovere sviluppa
Detto questo io vorrei anche testimoniare diciamo
In questo approccio del fatto che effettivamente noi siamo di fronte già
Ad una a condizione di conflittualità
Come quella che è stata ricordata anche negli interventi di questa mattina
E credo che quindi sia giusto cogliere diciamo allarme e preoccupazione per questa conflittualità
Certo non sono le Regioni diciamo così
A essere
A parte
Da una idea diciamo di conflittualità permanente si potrebbe dire tra iniziativa statuale o iniziativa legislativa del governo e rapporto con il processo di attuazione del Titolo quinto
Ma non c'è dubbio questa è la testimonianza così è
Pensiamo al fatto come a tutti voi e noto che già si sono proposte si sono affrontate anche in parte risolte le questioni di dubbio di costituzionalità
Nell'ambito della impostazione discussione definizione della legge finanziaria
Sono note le discussioni Jai dubbi di costituzionalità su altri importanti provvedimenti che sono stati presi in questi mesi settimana
La nostra regione assieme ad altri ad esempio ha ritenuto di dover sollevare obiezioni di costituzionalità sulla cosiddetta legge Lunardi dalle infrastrutture
è di questi giorni una discussione
Molto
Impegnata tra Governo e Regioni attorno al tema del decreto
Che è stato adottato da parte del Governo in materia di insediamenti autorizzazioni delle centrali elettriche
Rispetto al quale per diciamo così esprimere un'opinione della nostra regione delle altre Regioni che tutte assieme hanno espresso questa posizione non è che si sia di fronte al Governo che vuole fare le centrali alle regioni che si occupa diciamo così le loro problemi di competenza
Ma si è di fronte al problema serio
Di come poter sviluppare il sistema energetico del paese cioè realizzare di impianti che sono utili e necessari
Ma nell'ambito di un quadro nel quale ciò che è in ballo non è soltanto la competenza delle regioni
Ma invece tutta la tematica di che cosa significa produrre più Energia ma anche migliore Energia in un rapporto di sinergia e di intesa e di qualità con il territorio con il sistema ambientale e così via dicendo
C'è quindi questo emergere di
Problematicità
Forte destinato a crescere
Non debbo qui naturalmente difendere in modo particolare la posizione delle Regioni se non con la battuta che dice ma in fondo ci sentiamo un po'più aggrediti che aggressori
Sì in queste settimane
Più che portare avanti un confronto attorno a quella idea che in fondo la cabina di regia aveva rappresentato cioè guardiamo il Titolo quinto come un processo da realizzare
Guardiamo bene che cosa significa appunto un profilo del nuovo ordinamento
Su cui adesso dirò
Qualche opinione
E facciamo in modo che intanto dal punto di vista del metodo si possa procedere con una operazione istituzionale che faccia sì che ci possa essere innanzitutto una discussione su ciò che costruzione di nuovi impianti legislativi anche nella dimensione governativa e statuale
Leggi di principio ad esempio per ciò che riguarda tutta la materie legislazione concorrente il rapporto con la legislazione regionale
Se questo non accade certamente i problemi come dire
Sono destinati a riproporsi anche nel corso della iniziativa legislativa
Ho infatti naturalmente ricordate anche il fatto che sullo stesso disegno di legge delega
Sulle materie del lavoro le regioni hanno dovuto sostanzialmente nel riconoscere direi senza
Problemi
La mente quella che riguarda la competenza sull'ordinamento civile
Da parte dello Stato
E una certa interpretazione che abbiamo sentito anche qui
Attorno al fatto che anche tutta la materia relativa a tutela e sicurezza del lavoro va interpretata in vista diciamo nell'ambito della continuità costituzionale che c'è ben nota
Contemporaneamente però ecco sul dice il mio di legge delega le regioni hanno dovuto diciamo così affermare la considerazione che non vi è stato quel confronto preliminare
Che abbia potuto diciamo così istituire questo mentolo della cooperazione istituzionale
C'è quindi certamente diciamo così innanzitutto questo
Problema di metodo
O se volete di clima
Nella costruzione difficile e impegnativa appunto dell'attuazione del titolo qui
E io credo che su questo punto occorre che tutti riflettano perché credo che non sarebbe possibile credo che non sarebbe neppure utile ritenere che
Oggi si tratti puramente e semplicemente diciamo così di revocare in dubbio
La previsione fondamentale di riforma della Costituzione che si è affermata e collocarci tutti inattesa
Di revisioni o di ridefinizioni del titolo quinto
Credo che questo non sarebbe auspicabile credo che non sarebbe possibile credo che non coglierebbe
Questa è la considerazione che vorrei sottolineare
Il fatto che se c'è un punto essenziale
Che la riforma della Costituzione con il Titolo quinto ha affermato
Tra l'altro con quel recupero di sobrietà che certamente ad esempio dall'Emilia Romagna non abbiamo visto certamente preclusivo nei confronti delle regioni cioè
Non Manto la riforma costituzionale modifiche del Titolo quinto e non nel nuovo ordinamento federale
Però se c'è un nucleo essenziale di questa riforma e l'affermazione che la Repubblica una e indivisibile
Con tutto il senso che questa affermazione ha anche dal punto di vista del rapporto con l'impianto costituzionale con i principi fondamentali dell'impianto costituzionale
Questa Repubblica una e indivisibile è costituita da Stato regioni Province COMU
Con un'idea cioè della riforma costituzionale che guarda innanzitutto al nuovo ordinamento come costruzione di un nuovo ordinamento delle istituzioni
Nel quale oltre che misurare naturalmente con tutta la precisione dell'interpretazione giuridica e normativo funzioni competenza in materia
Il grande tema è innanzitutto quello di come si costruisce una nuova forma dello Stato idealisti
Che Dio avesse più efficienza
Ma che dia avesse poi soprattutto e contemporaneamente
Maggiore capacità di rapporto con la società civile con la Società economiche maggiore capacità di rappresentanza maggiore capacità di Progetto
E quindi la messa in campo di una riforma certamente da custodi
E da costruire con quella idea per l'appunto qui si intorno evocare il termine federalismo di federalismo cooperativo e solidale inteso come consapevole
Di una riforma che debba rendere
Più forte un sistema paese
E contemporaneamente che debba essere sviluppata appunto con il principio di cooperazione di leale collaborazione tra i diversi livelli
Io quindi direi che occorre diciamo così partire da qui
E decidere che occorre sviluppare un confronto reale aperto progettuale propositivo su che cosa significa dar corso a questa idea di nuovo ordinamento dello Stato benissimo
Prima ancora che interpretare il nostro compito come quello naturalmente necessario della definizione delle specificità di competenze e di funzione
Io
Per concludere rapidamente
Debbo dire che allora da questo punto di vista esprimo un'opinione molto schematica naturalmente
Non posso che condividere ciò che a me è sembrato è stato detto qui con tanta autorevolezza
Il Titolo quinto della Costituzione mai e poi mai può evocare in campo una sorta di regionalizzazione del diritto del lavoro perdonato Sinoussi in pista
E neppure può chiamare in campo una interpretazione del tema della funzione
Sulla a tutela e sicurezza del lavoro effettivamente un po'diciamo così problematica
Chi ci va benissimo da ultimo il professor Biagi
Separata dal principio fondamentale scritto nella Costituzione certamente non revocato in dubbio il titolo quinto e l'affermazione dei diritti sociali e civili e delle prestazioni essenziali come benissimo alle
Quindi francamente io credo almeno dal nostro punto di vista il problema non è questo e anzi sarebbe un problema
Se da parte di qualcuno si volessero si volesse farlo diventare questo
Io credo invece noi crediamo invece che nel riaffermare questi principi
Che collega noi in cardine non lo stesso titolo quinto dei principi fondamentali della Costituzione ad esempio
Non voglio fare il botto che non sono ma insomma in quell'articolo cinque della Costituzione che dice che la Repubblica una e indivisibile si incardina sulla valorizzazione delle autonomie locali
E che quindi dall'idea appunto della costruzione in realizzazioni ulteriori che il processo di riforma deve poter realizza
E quindi una idea che
Guardando all'aspetto della attuazione delle più solo quinto
Nel profilo dello sviluppo delle questioni
Che collegano sviluppo in condizioni sociali e vede fortemente tutta la importanza del fatto che l'attuazione del Titolo quinto
Delle funzioni e delle competenze delle Regioni possa dar corso ad una idea di riforma costituzionale di federalismo che significhi accrescere le capacità e le possibilità
Di sviluppo
Nei territori
Il gruppo economico di sviluppo sociale quella nozione insomma mi permetto di citarlo molto importante che veniva individuata nella relazione del professor Baldassare questa delle letta questa mattina che giustissima mente a me così è sembrato richiamava innanzitutto il valore e il significato dell'ente regione dell'ente
Degli enti delle locali come enti esponenziali del territorio
Che quindi debbono vedere lo svolgere lo svolgersi della loro funzione nella costruzione della qualità
Del territorio
Della qualità
Della comunità anche collocata nel territorio e che quindi deve fare in modo che si realizzi attraverso la propria iniziativa la propria competenza quel nesso appunto
Tra possibilità di sviluppo e qualità sociale che rappresentano più direttamente gli interessi del territorio e della
Qui sta incardinato il senso della riforma costituzionale come a noi si propone e quindi il senso
Per il quale nell'attuazione della riforma del titolo quinto le questioni a cui intendiamo guardare con più immediate più forte attenzione sono quelle che possono dar vita ad un consolidamento delle istituzioni di un sistema Regione rivolte ad esempio a tutte le tematiche dello sviluppo
Con una nozione ad esempio che consiglieri il tema diciamo
Dello sviluppo infrastrutturale come coniugato ancor più fortemente ad una idea di reti sul territorio regionale territoriale
Le reti della ricerca dell'innovazione della conoscenza le reti delle nuove infrastrutture necessarie per l'innovazione e le reti dei sistemi energetici e ambientali
Le reti della qualificazione del lavoro della formazione
E contemporaneamente a promuovere una idea di Società regionale
Nella quale appunto si tratta di arricchire opportunità e coniugare le opportunità delle persone con nelle possibilità e le ragioni dello insomma ancora una volta e concludo il punto essenziale è quello di guardare alla riforma costituzionale
Come la possibilità di costruire maggiori opportunità delle istituzioni
Di rapportarsi di rappresentare di
Valorizzare qualità e possibilità presenti nei territori e questo io credo e innanzitutto il tema di un confronto culturale politico di partenza che occorre fare
Perché se così nullo impostiamo io credo che possiamo vedere non solo i tanti problemi interpretativi
Della riforma del Titolo quinto ma anche io credo noi crediamo le tante opportunità per la qualità della condizione dei territori ma anche per le ragioni dello sviluppo dell'insieme del Paese
Allora per la serie che qui l'efficienza adesso
Presidente di Bindi del Piemonte non ha potuto venire allora io vi leggerò quindi
Non essendo in possesso di attori
Abbiamo queste Vasta quindi
Vi leggeva la le le nell'intervento che il il presidente Ghigo ci invia su questo tema dopo anni di immobilismo e di stagnazione l'assetto istituzionale normativo in materia di lavoro e formazione in Italia sia andato profondamente modificando con un iter di cambiamento avviato nella seconda metà degli anni novanta e che continua a svilupparsi con vigore inalterato
Da un lato il processo di decentramento a cascata secondo i principi di sussidiarietà differenziazione adeguatezza con riferimenti conferimenti di competenze e compiti e funzioni del governo centrale a quello regionale e direttamente o compassati successivi a quello provinciale comunale seconda degli ambiti di esercizio dell'attività dall'altro
Le spinte alla moderazione alla modernizzazione impressi dalla comunità Rapper attraverso i regolamenti da programmazione dei fondi strutturali il confronto con i partner più avanzati del trasferimento delle buone prassi come si suole dire
Ma questi stimoli di natura istituzionale si accompagna con un ulteriore elemento di innovazione che interagisce con il sistema pubblico il dinamismo degli attori
Operanti su di un mercato del lavoro che assume sempre più dimensioni globali e impone la messa a punto di strategie volte a mantenere adeguati livelli di competitività
Penso dice Ghigo comunque ciò non soltanto alle impresa in ma in ambito più locale anche l'istituzione scolastica licenzia formative che si muovono ormai a tutto campo svincolate dalle rigidità di sistema che prima ne soffocava lo Perosi di Rita l'operato l'opera
Di vita così come alle famiglie ai lavoratori e alle organizzazioni tasselli che hanno perso la loro staticità e prevedibilità e contribuiscono a disegnare scenari nuovi ed inediti
Insomma il terreno su cui ci muoviamo come operatore del lavoro della formazione appare perennemente mutevole e c'è da pensare che questa instabilità non sia da considerare come transitoria ma come una caratteristica intrinseca del nostro di stemma sociale
Le recenti modifiche Titolo quinto dalla Papa secondo la Costituzione rappresentano un po'il lo sfondo generale entro cui il processo di cambiamento cui prima si faceva cenno viene oggi collocarsi si tratta di innovazioni la cui portata operativa non si riesce ancora compiutamente a prefigurare e a cui non potrà che seguire certamente un laborioso percorso di revisione delle prassi amministrative e legislative correnti
Sì è in ragione della nuova distribuzione della competenza recidiva fra Stato e Regioni previsti dal centodiciassette sia perché le nuove disposizioni non sono leggibili semplicemente in una chiave classica di devolution
Regionalista ma tendono una sostanziale rivalutazione del ruolo di Comuni Province Città metropolitane
Ad un riequilibrio ed una riposi riposizionamento delle Autonomie territoriale verso un federalismo originale
Di particolare spessore complessità sono due aspetti che implicano un confronto serrato tra i vari livelli di governo con una probabile crescita del contenzioso e che non sono richiederà una fase di adeguamento strutturale nuova situazione ma che sollecitano ulteriori steppe di modifica delle regole generali
Già espressamente richiamata all'articolo undici della legge costituzionale numero tre
Quando si per espletare la necessità di rivedere la norma del Titolo primo della parte seconda della Costituzione relativo composizione ed organizzazione del Parlamento prefigurando prefigurando un coinvolgimento diretto delle regioni o delle autonomie territoriali nel massimo organo legislativo dobbiamo prepararci quindi restano a lungo a metà del guado ma occorre anche a rimboccarci le maniche per lavorare insieme a Rio nel rispetto delle proprie competenze la propria la d'intervento
Il confronto fra Regioni e governo centrale in materia di lavoro si è concentrato in ultimo periodo proprio nelle tematiche di metodo
Connesse all'attuazione del nuovo Foro formulazione dell'articolo centodiciassette uno dei più innovativi dove si distingue per competenza legislativa e concorrenza di Stato Regione più in dettaglio il nuovo testo del centodiciassette profilata distintive profila tre distinti regimi complete competenziale
Una competenza legislativa esclusiva dello Stato nelle materie elencate asseconda Como una competenza concorrente nella materie elencate al terzo comma per cui si riprende l'originario centodiciassette rispettando riservando alle leggi dello Stato la determinazione dei soli principi fondamentali mentre spetta alle Regioni la potestà legislativa vera e propria e quindi la competenza esclusiva delle Regioni nelle materie compare non espressamente richiamate nelle comicità
In particolare per quanto attiene al lavoro alla formazione Istruzione si pongono vari problemi di natura interpretativa per individuare correttamente i ruoli e le competenze istituzionali
Tra le materie di legislazione corrente troviamo infatti la tutela e la sicurezza lavoro distruzione salvo autonomia delle istituzioni scolastiche un'esclusione dell'istituzione la formazione professionale
Ma anche correlate a queste le attività in materia di professioni ricerca scientifica rapporti internazionali eccetera
Giova inoltre richiamare testualmente quanto argomentato al proposito dal ministero del lavoro e delle politici produce sociali nel recente libro bianco
Si affermi dove al punto uno uno tre lavoro e federalismo si afferma
Con una posizione di grande apertura nei confronti del ruolo delle istituzioni regionali che la potestà legislativa concorrente delle Regioni riguarda non soltanto il mercato del lavoro in una logica di ulteriore rafforzamento decentramento del decentramento amministrativo in atto
Bensì anche la regolazione dei rapporti di lavoro quindi l'interno ordinamento del lavoro
E più avanti
Il riconoscimento della potestà legislativa concorrente alle Regioni in materia di mercato i rapporti di lavoro
Costituisce un elemento che occorre pienamente valorizzare respingendo interpretazioni riduttive che la limiterebbero ad una funzione meramente implementativa delle politiche nazionali
Sarà il principio della sussidiarietà a guidare un processo di riassetto istituzionale dell'ampio Rep dell'impianto regolatorio così come avvenuto e Statuto ora venendo nel dialogo tra diritto comunitario e diritto nazionale
Sarà così possibile realizzare differenziazioni regionali che collegano la diversità dei mercati del lavoro locali superando una stratificazione dell'ordinamento giuridico inadeguata rispetto ai mutamenti intervenuti nell'organizzazione del lavoro
Un'occasione di modernizzazione che non può essere persa
In questo contesto va a collocarsi la tematica oggi di scottante attualità delle relazioni industriali e del ruolo che le istituzioni pubbliche possono giocare in questa partita
è innanzitutto un problema di metodo e credo che come tale vada approfondito in questa sede
In questo contesto va a collocarsi la tematica oggi l'argomento è stato oggetto scusati l'argomento è stato oggetto di analisi en
Nel libro bianco del ministero del Mar del ministro Maroni che approfondisce questo tema in uno specifico capitolo sia in sede comunitaria nel marzo due mila e la Commissione ha presentato il primo rapporto sulle relazioni industriali in Europa
La linea strategica che ispira le riflessioni condotti in materia richiama l'importanza della partecipazione dei vari delle varie componenti sociali alla vita economica
Un approccio che si è progressivamente esteso in ambito comunitario sottolineando però che vanno superate le rigidità finora presenti che tendono talvolta di cambiare l'operato dei vari attori in ruoli prestabiliti
E producono condizionamenti reciproci che si fanno ostacolo
Che di fatto ostacolano la ricerca di soluzioni pratica
E questi una linea generale di comportamento che si può dire largamente acquisita nel dibattito in corso
Si pensi nel caso del mercato del lavoro la spinta alla trasformazione in un assetto regolatorio tutto incentrato sulla tutela dei singoli posti di lavoro verso la prospettiva di proiezione del mercato imperniata sul concetto di occupabilità
Dove predominano le così dette soft law provenienti da di dei provvedimenti che delineano linee di indirizzo non strettamente vincolanti ragionevolmente flessibili e dove la contrattazione fra le parti eh improntata ad una elevata elasticità articolati in ambito territoriale sulla base di una cornice generale stabilità a livello nazionale
Un'applicazione concreta di questi principi in coerenza con gli assunti di base si scontra tuttavia comprarsi e posizioni consolidate che vanno spesso in altre direzioni
In ultimo il recente disegno di legge governativo per emanare decreti legislativi in materia di occupazione
E mercato del lavoro ha suscitato alcune perplessità proprio in ordine al rispetto dei limiti posti dalle competenza legislativa concorrente entro cui si dovrebbero muovere il provvedimento
Al di là dei rilievi specifici però quello che qui più importa sottolineare l'importanza di un approccio messo in luce efficacemente nell'estratto del libro bianco prima citato
Mirante a domanda a demandare alle regioni la definizione delle regole da applicare a livello locale per dare attuazione alla normativa di cornice nazionale
La disparità territoriale disparità territoriali del nostro Paese reclamavano da tempo una soluzione siffatta
I problemi esistenti nel Settentrione legati innanzitutto alla scarsità dell'offerta di lavoro sono ben diversi da quelli del Mezzogiorno
Dove debolezza dov'è la debolezza di sufficienza dalla domanda alla presentare il nodo principale da affrontare
La possibilità di valorizzare le specificità locali di operare nelle scelte delle scelte differenti sempre all'interno di un minimo quadro regolatore generale vincolante è senza dubbio un passo in avanti importante
Dal punto di vista regionale al confronto con le istituzioni centrali fa da contraltare un confronto altrettanto serrato con gli enti locali
Soprattutto con le amministrazioni provinciali in Piemonte si è assistito ad una vivace dialettica soprattutto in relazione alla modalità di trasferimento delle competenze
In materia di formazione professionale e alla riorganizzazione dei servizi per l'impiego che però mi pare di poter dire ha sempre mantenuto la caratteristica di dialogo costruttivo e ha prodotto fatti concreti
La definizione di un crollo di un cronoprogramma per il passaggio
Della gestione dell'attività formative in capo alla Provincia lasciando alle Regioni comprati primari di indirizzo e controllo è un risultato significativo che sta impegnando gli uffici competenti delle due amministrazioni in un lavoro comune i trasferimenti e di ho qui si insieme di conoscenze e di prassi operative
Per garantire una piena continuità degli standard di efficienza e di efficacia che si sono consolidati nel tempo
Più complessa la questione del riordino dei servizi per l'impiego
Anche per la carenza e per le carenze rilevabili a livello centrale di cui si è prima riferito ma pure su questo fronte si sono registrati dei passi in avanti sia contro la popolazione
Delle delibere di indirizzo nella gestione di fondi strutturali dedicati al potenziamento delle strutture dei servizi
Di incontro fra domanda ed offerta sia nel confronto tecnico di relazione in relazione alla configurazione dei sistemi e delle reti informatiche che non si può dire ancora risolutivo ma che sta procedendo a tappe forzate
Insomma
Con la revisione delle norme costituzionali e i provvedimenti conseguenti le istruzioni istituzioni cercano di rispondere al dinamismo delle forze sociali ed economiche inventandosi nuovi strumenti e modalità di funzionamento della macchina amministrativa
Spesso in ritardo e in affanno per l'oggettiva complessità dei problemi per lo spessore degli interessi delle posizioni consolidati da scalfire per la vischiosità che da sempre caratterizza l'apparato burocratico
La volontà e la disponibilità alla collaborazione che anima gli operatori pubblici locali e la perseveranza e la determinazione con cui il governo dimostra di sapersi muovere ci fanno sperare tuttavia in un positivo sviluppo di un processo di cambiamento che come si è detto in premessa sta diventando una componente intrinseca della nostra vita sociale
Questo è quello che ci dice per nome del presidente Ghigo la Regione Piemonte sul tema
Allora adesso vi invitiamo tutti a a un buffet a destra a sinistra ci rivediamo puntuali secondo le ore previste per la seconda parte del nostro in per la seconda sessione che si aprirà con il professor Arturo Maresca e dopodiché ci farà qualche osservazione particolarmente stimolante io penso e con una tavola rotonda di particolare interesse buona perdite arrivederci
Completiamo la carrellata di sessioni tematiche come il tema delle relazioni industriali che è curato dal professor Arturo Maresca a cui cedo senz'altro la parola poi seguirà la tavola rotonda
Allora io ringrazio prima cosa la Federmeccanica dell'invito che mi è stato fatto a
Parlare di questo tema che come abbiamo visto stamattina è un tema di grande complessità
Dico subito che non darò una risposta alla domanda che nel titolo del nostro seminario cosa cambia nelle relazioni industriali veri che ritengo che questo debba avvenire dagli attori
Che animeranno la tavola rotonda da uno come me che fa lo spettatore delle relazioni industriali
Può invece venire un contributo molto più modesto che quello di raccordare il dibattito che c'è stato stamattina con la tavola rotonda che invece fornirà la risposta alla domanda
Il tema però è ha per l'appunto questo come cambiano come potrebbero cambiare come si ipotizzi che cambieranno le relazioni industriali a seguito della modifica costituzionale
Quindi il tema è più ristretto di quello che pochi giorni fa è stato assemblati a fronte dato a Torino dove si guardava al futuro
Delle relazioni industriali qua si tratta di guardare alle relazioni industriali all'interno del quadro di riferimento costituito dal nuovo Titolo quinto della Costituzione
E l'aspetto più rilevante che mi sembra emerso anche dal dibattito di questa mattina è il clima di notevole incertezza che caratterizza l'avvio del nuovo Titolo quinto della Costituzione
Un clima di incertezza che indubbiamente non favorisce lo sviluppo delle relazioni industriali e crea una difficoltà alla all'interesse che nutrono tutti gli attori alla funzionalità delle relazioni industriale
La funzionalità delle relazioni industriali importante sotto mille profili e non occorre qui ricordarli ma c'è forse un aspetto che vale la pena di accennare ed è il fatto che ci stiamo muovendo sia pure con lentezza
In un processo evolutivo che dovrebbe portare il diritto del lavoro a ad acquisire regole di tutela che tutela hanno il lavoratore non in quanto parte del rapporto di lavoro ma in quanto soggetto che si muove sul mercato del lavoro
Quindi una tutela che si sposterebbero gradualmente si dovrebbe spostare
Dal dal rapporto e quindi dalle tecniche della norma legale inderogabile che penetrano il contratto di lavoro individuale impediscono al contratto di lavoro
Quelle flessibilità da più parti ospitante verso una tecnica di protezione che opera
All'interno del mercato del lavoro questo che cosa vuol dire vuol dire che questo processo può essere aiutato da molte cose
In primo luogo da una funzionalità delle relazioni industriali che corrobora in questo portato di tutte le che rafforzano il mercato e il lavoratore nel mercato del lavoro
Se questo è il problema non c'è dubbio che il potenziamento lo sviluppo la funzionalità l'effettività delle relazioni industriali è forte Mash esce fortemente appesantito dai problemi che abbiamo sentito evocare stamattina
Problemi di notevole complessità non c'è dubbio perché abbiamo cambiato il sistema delle fonti ci dobbiamo rendere conto che siamo di fronte a una situazione di straordinaria importanza per
Tutti gli operatori del diritto del lavoro
Perché il sistema delle fonti è mutato a livello generale quando cambia così radicalmente il sistema delle fonti le ricadute sono ricadute che prima che trovino un assestamento richiedono un notevole periodo di tempo
Il sistema delle fonti è mutato e del mutato in modo così radicale che come diceva Marco Biagi prima l'aspetto centrale sul quale bisogna riflettere
E il fatto che abbiamo un capovolgimento per il quale la potestà legislativa spetta alle Regioni in senso generale salvo la previsione esclusiva per la potestà legislativa dello Stato
Che l'articolo centodiciassette secondo comma individua in determinate materie quindi esattamente l'opposto di quello che avveniva precedentemente la potestà legislativa
è appartiene allo stato per quelle materie tutto il resto appartiene alle Regioni tranne poi l'aspetto che riguarda la legislazione concorrente
Non solo ma quando andiamo poi a scandagliare come è stato fatto stamattina così approfonditamente quali sono le materie di legislazione
Esclusiva dello Stato e abbiamo quei dubbi che si sono posti e che si riflettono nelle relazioni industriali
Dubbi importanti e dubbi addirittura che riguardano aspetti che pure sembrerebbero all'apparenza molto chiare Marco Biagi diceva ad esempio beh abbiamo un dato che sembra non equivoco
Il centodiciassette lettera b parla di immigrazione quindi possiamo dire con sicurezza che la legislazione statale riguarda l'immigrazione ma poi abbiamo sentito quella bellissima relazione di Baldassare che ci indica una serie di percorsi interpretativi
In relazione ai quali non bisogna arrestarsi al riparto di materia e quale nella assetto formale dell'articolo centodiciassette
Ma che guarda più lontano e vede nello sfondo l'interesse nazionale il principio di adeguatezza principi entrambi che consentono all'interprete di leggere il riparto di competenza legislativa in modo più ampio e allora utilizzando quei parametri che ci sono stati indicati nella relazione Baldassarre e bisogna chiedersi se questo concetto per esempio di immigrazione che sembra nitido poi diventi meno nitido per le influenze che l'immigrazione può avere sul mercato del lavoro sul mercato del lavoro locale
Sui flussi di accesso dei lavoratori
Che extra comunitari
è un problema quindi che anche in quell'aspetto che sembra più chiaro nasconde una serie di problematiche sulle quali occorre un approfondimento
Anche le sensibilità diverse degli interpreti come crede vedete incidono fortemente sul tema che stiamo trattando quello che mi ha colpito molto della relazione Baldassarre che l'UE ha utilizzato una chiave tutta costituzionalistica per risolvere il nostro problema
Lui non tocca per esempio il tema che invece ha visto Paolo Tosio Mattia Persiani così impegnati come tutti noi lavoristi che quello di chiederci se il diritto del lavoro se le relazioni industriali appartengono meno all'ordinamento civile perché lui non lo tocca ma perché non risolve il problema in base a una lettura costituzionale che potenzia quei diritti sociali
Che devono essere garantiti dalla legislazione dello Stato in base alla lettera M dell'articolo centodiciassette secondo comma
Una parola però vorrei dirla su quel concetto di ordinamento civile al quale io per formazione sono particolarmente legato perché cosa vuol dire ordinamento civile lo diceva molto bene Paolo Dosi stamattina ordinamento civile
Una
Una parte molto ampia dell'ordinamento giuridico che si riferisce rapporti civili
Quello che interessante nodale peraltro che l'ordinamento civile
Fa pendant con ordinamento penale la norma del centodiciassette parla di ordinamento civile e penale
Questo che cosa vuol dire che la materia civilistica non è quella che è scritta nel codice ma che è scritta in tutti i principi legali che disciplinano i rapporti di diritto privato i rapporti civili
Altrimenti una lettura più restrittiva porterebbe all'assurdo
Di sottrarre anche all'ordinamento penale competenze che per la nostra materia addirittura dovrebbero rifluire in quel concetto di tutela e sicurezza del lavoro
Che dovrebbe quindi disciplinare non soltanto gli aspetti civilistici del rapporto di lavoro ma anche addirittura gli aspetti penalistici cosa che
Nessuno
Finora mi sembra abbia detto e che quindi rassicura sul fatto che
La casa del diritto del lavoro e ancora nell'ordinamento civile che rimane alla competenza dello Stato
Devo dire poiché questa complessità dei problemi viene ulteriormente aggravata rende ancora più complessa la materia che trattiamo
Perché siamo di fronte a un processo che veniva anche stamattina molto ben descritto
Che è quello di un diritto comunitario di una politica comunitaria che si muove nella direzione e persegue l'esigenza di uniformare le regole che vigono nei Paesi dell'Unione
Quindi un'uniformazione delle regole a livello comunitario e a fronte di questo abbiamo una situazione determinata è accentuata dal titolo Thing Titolo quinto dello statuto che porta invece raccogliere le specialità
Sul piano normativo delli dei del livello locale non solo regionale ma anche infraregionale
Con la necessità quindi di raccordare questo aspetto della Polo polarizzazione verso l'ordinamento comunitario è verso la le realtà locali
E quindi si tratta di trovare un equilibrio tra un'esigenza di uniformità delle regole a livello comunitario e un'esigenza di a vere nel nostro ordinamento le specificità che oggi la Costituzione ci impone
Perché tutti noi siamo spinti probabilmente da quella
Vischiosità che abbiamo nel momento in cui affrontiamo una legge così nuova a cercare di spiegare la legge
Riconducendo la novità alla disciplina preesistente e quindi cercando di attenuare l'impatto delle novità che ripeto quando riguardano le fonti spaventano
Però bisogna dire che questa è
Una iniziativa che è stata tradotta dal costituente in una norma che all'interno dalla Costituzione rispetto alla quale
E un riconoscimento della delocalizzazione del potere legislativo dalla sede nazionale alla sede ragion regionale non può essere messa in discussione
Devo dire anche che la necessità che abbiamo di far funzionale relazioni industriali
è quella necessità alla quale accennavo prima che passa proprio attraverso un esatto raccordo tra
Disciplina comunitaria legislazione nazionale o per quella parte che andrà alle Regioni regionale attraverso una tecnica che non sovrappone i principi di tutela del lavoratore esistenti secondo le metodologie comunitarie con le tecniche di tutela
Che abbiamo nel diritto nazionale
Cioè in effetti non si dovrebbe ripetere quello che è avvenuto nella trasposizione in legge
Della direttiva sui licenziamenti collettivi ma anche quella sul trasferimento dell'azienda dove un robusto sistema di informazione e consultazione sindacale preventiva
Si accoppia poi con un sistema di garanzie che riguardano la tutela inderogabile del lavoratore nel rapporto individuale
Questa sovrapposizione non è quella che porta secondo me al corretto equilibrio tra
Le esigenze di uniformità delle regole a livello comunitario e la specificità del diritto nazionale o del diritto regionale secondo la ripartizione del nuovo Titolo quinto
Detto questo un secondo accenno è quello che riguarda il tema più da vicino delle relazioni industriali relazioni industriali
Si inizi compongono di regole e si compongono di comportamenti io penso che per quanto riguarda la cornice normativa delle relazioni industriali
Non dobbiamo attenderci particolare modificazioni non dobbiamo attenderci particolari modificazioni perché il pregio la debolezza del diritto sindacale e delle relazioni industriali è quella di essere un diritto che si radica
Non dico si esaurisce ma si radica nei principi della Costituzione nell'articolo trentanove nell'articolo quaranta norme quindi sottratte proprio per il loro rango di norme costituzionali a un intervento modificativo della Costituzione
Quindi almeno sul piano dell'autonomia collettiva almeno sul piano dello sciopero
Dobbiamo ritenere che siamo di fronte a principi che non possono non appartenere al diritto costituzionale e all'ordinamento civile
In quanto i principi del diritto costituzionale sindacale sciopero il contratto collettivo sono stati poi implementati nel diritto vivente attraverso le regole dei contratti in generale e quindi tutto ciò preserva
La materia del diritto sindacale da possibili interpretazioni avanzate del terzo comma dell'articolo centodiciassette che tengono allargare quei confini della tutela e sicurezza del lavoro
Quindi direi che su questo piano del la cornice del quadro di riferimento i problemi possono ritenersi attenuanti
Resta pone un problema sempre sul piano della cornice legale dei diritti sindacali che riguarda i diritti sindacali l'esercizio dei diritti sindacali che potremmo ricondurre grosso modo a quelli del titolo terzo dello Statuto dei lavoratori
E i diritti di consultazione informazione sindacale che nascono in quelle lei dal diritto comunitario vengono trasposti all'interno delle nostre del Nord delle nostre regole dalle direttive comunitarie dalle leggi sui trasferimenti d'azienda
E sui licenziamenti collettivi
Per i quali si potrebbe in realtà apporre un problema di riparto di competenze legislative qui però mi sembra che l'indicazione della relazione Baldassarre rassicurante
Nella lettera m del centodiciassette sono individuate i livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti sociali all'interno dei quali i diritti sindacali di informazione e consultazione possono essere racchiuso peraltro su questa materia come voi sapete bene siamo di fronte a una scenario probabilmente che si apre un'altra volta sul versante del diritto comunitario
Due direttive sono state recepite nella legge comunitaria
Recentemente approvate quella sui comitati
Sui Cahiers e quella sulla Società europea
Dove si apre una prospettiva di interlocuzione sindacale del tutto nuova tipica del diritto comunitario
E rispetto alla quale il nostro ordinamento dovrà attrezzarsi per quell'opera di trasposizione di cui vi dicevo prima
Quindi la prospettiva non c'è dubbio che vede l'insieme dei diritti sindacali muoversi
Più sul piano comunitario che sul piano della legislazione nazionale ottanta e tanto meno di quella regionale
Terza e ultima considerazione
E quella che riguarda i comportamenti il presidente valori stamattina
Diceva che non c'è dubbio che a prescindere dal Titolo quinto a prescindere da altri aspetti di carattere formale siamo di fronte a uno spostamento a livello locale di risorse di Poteri legislativi
Amministrativi e così via tutto questo implica anche il dialogo sociale
Lo si voglia chiamare concertazione lo so voglia chiamare dialogo sociale ma le relazioni industriali che si fondano nel confronto tra le parti contrattuali e il potere esecutivo locale nazionale
Si sposta necessariamente anche a livello sotto locale a livello regionale dove potrà appendere sicuramente maggiore prenderà sicuramente maggiore ampiezza questo dialogo delle parti perché le materie trattate a questo livello saranno materia sempre più interessante
E anche qui ritorna un'altra volta il problema del diritto comunitario della trasposizione delle direttive come è avvenuto in quest'ultimo periodo attraverso gli avvisi comuni delle parti
Una prospettiva di sicuro interesse e che viene ulteriormente accentuata dalla dalla dal dall'impostazione del nuovo Titolo quinto di cui parliamo
Marco Biagi peraltro stamattina richiamava quel meccanismo particolarmente interessante
E anch'io condivido quello che lui diceva della legge comunitaria di quest'anno attraverso il quale il legislatore ha voluto dare attuazione al centodiciassette quinto comma
Il meccanismo in sostanza vuole nel contempo preservare le prerogative delle legislative delle Regioni nell'attuazione delle direttive europee che riguardano le materie di competenza delle regioni
Preservare queste competenze ma nel contempo esercitare quel potere sostitutivo che in caso di inadempienza lo stesso articolo centodiciassette quinto comma prevede
Quindi non è del tutto
Diciamo non non deve destare una eccessiva meraviglia il fatto che il legislatore nazionale
Provveda al recepimento di quella direttiva
Che non faccia entrare in vigore quella quell'atto di recepimento finché non si esaurisce il termine
Per la trasposizione nel diritto nazionale nel rispetto delle prerogative regionali
E poi invece aggiunga che quell'atto di trasposizione viene meno nel momento in cui le regioni si appropriano della loro competenza regionale e legiferano in materia
Ma il problema è sempre quello come riconosceva anche Biaggi di quali sono le competenze delle regioni e di quali sono le competenze in delle gite latore nazionali in questa materia problema sul quale ci sono gli aspetti controversi ai quali anch'io ho fatto riferimento
Ultimissima considerazione da parte mia è quella che riguarda le relazioni contrattuali
Sì in quelle due aspetti le relazioni contrattuali
Direi indotto
Dagli interventi legislativi cioè laddove interviene il legislatore non esaurisce la materia e rinvia alla contrattazione collettiva
Ci sarà quindi un rinvio che sarà fatto alle parti dei contratti nazionali o alle parti a livello locale se gli affetti passerà quella interpretazione dell'articolo centodiciassette che assegna uno spazio legislativo alle regioni superiori
E quindi non avremmo una serie di rinvii che finora sono stati quei rinvii fatti alle parti nazionali in alcuni casi erano anche le parti locali
Ma nella legge regionale è evidente che se ci sarà un rinvio all'autonomia contrattuale non potrà essere che all'autonomia contrattuale
Di tipo territoriale o di tipo aziendale e qui naturalmente sarà interessante vedere il legislatore come si muoverà
E sarà anche interessante vedere ma questo è un tema di carattere più generale che accenni abbandono subito quali saranno i meccanismi che legislatore
Barrera per individuare i soggetti designati a completare la norma legale
Perché abbiamo avuto nel disegno di legge delega sul mercato del lavoro un mutamento significativo perché abbiamo avuto un mutamento significativo che abbandona il concetto delle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative e
Inserzioni comparativamente rappresentative la materia che deve essere regolata questo è un mutamento di scenario che va segnalato perché potrebbe essere un modello che poi potrebbe essere anche ripreso successivamente
Io tutto sommato mi sento di condividere questo modello perché perché qua si tratta il primo luogo di creare un esatto equilibrio tra una norma legale che in qualche modo seleziona i soggetti ai quali la legge rinvia però senza eccessivamente circoscrivere i soggetti ai quali quel demando viene riservato e questo naturalmente impedisce che alcuni soggetti essendo i soli deputati a assolvere a quel rinvio possano a vere una sorta di diritto di veto su un'implementazione della norma legale che invece deve essere aperta al portato delle né o del dell'autonomia dell'autonomia collettiva qui probabilmente si potrà riproporre il tema delle regole della rappresentanza sindacale ma io penso che questo tema delle regole della rappresentanza sindacale
Che è stato pure nella scorsa registrato legislatura tema di intervento del del Parlamento dibattuto ma non portata a compimento possa trovare in quella formula in quella che c'è nel disegno di legge delega sul mercato del lavoro che ha un equilibrio tra selezione dei soggetti che integrano il dato normativo e integrazione del dato normativo rispettoso dell'autonomia collettiva sufficiente da non porre un problema di regolamentazione della rappresentanza sindacale
Il tema che affrontiamo oggi non pone direttamente una questione che incide sui livelli contrattuali e quindi su questo io non dirò nulla
Salvo però osservare che non c'è dubbio che nel momento in cui si discute su una influenza della Costituzione sulle fonti di sulle fonti legali che sposta dal centro a livello territoriale
La fonte legislativa non sappiamo ancora bene in che misura e non c'è dubbio che questo spostamento probabilmente inciderà anche sulla contrattazione collettiva non c'è dubbio quindi che anche nella contrattazione collettiva bisogna attenderci qualche cosa che porti a un livello diverso le regole la gestione dei rapporti contrattuali e qui probabilmente le parti dovranno misurarsi per cercare di identificare qualche strumento nuovo per gestire il rapporto i rapporti contrattuali immaginare una struttura della contrattazione collettiva all'interno della quale il contratto collettivo nazionale potrebbe essere
Potrebbe essere
A geometria varata viabile cioè potrebbe avere un contenuto che poi si adatta nella secondo livello di contrattazione attraverso scelte che vengono fatte di volta in volta per catturare le migliori opportunità
La considerazione finale quindi quella che siamo di fronte a un quadro notevolmente incerto che questo può influire negativamente sulle relazioni industriali ma mi domando forze se invece le relazioni industriali non possano supportato questa difficoltà
Essere invece promotori di un chiarimento se invece non possano attraverso lo strumento della
Dell'avviso comune non possano fare qualche cosa salterà Juha aiutare il diritto del lavoro da uscire quest'da ad uscire da queste incertezze e mi domando mi domando anche se una lettura dell'articolo quattro dell'articolo centodiciotto quarto comma che nella relazione Baldassarre viene richiamato molto opportunamente non possano aiutare questa prospettiva
Perché sì enuncia il principio della sussidiarietà orizzontale dicendo che è stato regioni e città metropolitane favoriscono l'autonoma iniziativa dei cittadini
Come singoli o come associati per lo svolgimento di attività di interesse generale sulla base del principio di sussidiarietà
E mi domando come vada letto queste articolo centodiciotto quarto comma
Se questo principio del riconoscimento dell'autonomia dei gruppi
Per lo svolgimento di attività di interesse generale non attribuisca questi gruppi un ruolo che possa aiutare a superare le difficoltà che vi ho rappresentato grazie
Grazie professor Maresca
Quindi amo inizio alla nostra tavola rotonda
E questa è la tavola rotonda di chi si trova a dover fare l'applicatore evidentemente delle innovazioni e delle novità giuridiche nelle novità legislative
Da chi si trova ad essere non so se dire vittima inconsapevole dei Giochi del legislatore ma quasi
Perché se devo dire la verità da divulgatore forse da cronista insomma con poco bon ton istituzionale se volete questo sì in questo in questa fase
Dopo una giornata e mezzo di relazione di giuristi il vero filo conduttore l'ho trovato tra i diversi contributi che c'è una grande incertezza
E che sostanzialmente nessuno ha una chiave di lettura unificante
è sicura per quello che potrebbe accadere
E dico subito quindi che
Chi si trova a gestire un'azienda o chi si trova a fare il protagonista del dialogo sociale a tutti i livelli avrà il suo bel daffare evidentemente a
Dove congegnare nuovi meccanismi nuove modalità di approccio di dialogo e di regole del gioco con questo impianto normativo che si preannuncia così confuso vogliamo dire
Quindi resto però ai contributi che sono emersi in questa mattinata sei cortesemente i relatori avranno la pazienza di sta dietro le mie provocazioni diciamo credo che riusciremo a dare organicità alla nostra chiacchierata
Abbiamo novità abbiamo detto né nel rapporto di lavoro ma anche nel lavoro regolato all'interno del mercato
Nel rapporto di lavoro abbiamo detto che lo allo Stato resterà una tutela su sostanzialmente una serie di zoccoli minimi nei vari argomenti
Ma non ho capito se per esempio avremo la possibilità di veder graduati anche questi minimi
Perché saranno frutto di interazioni di dialogo di conflitto di dialettica tra Stato centrale e le Regioni
Per esempio su alcune materie molto delicate anche qui lasciatemi essere provocatore non ho capito ma temo di sì
Se avremo un articolo diciotto che so modello padano o una via Adriatica al Modena all'articolo diciotto o una normativa calabrese sull'articolo diciotto in contrasto magari con una non motiva piemontese
Questo non non non è chiaro
Io credo che sarebbe utile capire che tipo di affetti potrebbe avere questo tipo di conseguenza dell'applicazione del federalismo nel campo del lavoro
Visto che il tema come dire caldo
Un secondo una seconda pista di il discussione su cui potremmo cimentarci e questa per l'appunto delle tutele nel mercato tutele del mercato la forma moderna oramai di con cui si affrontano ma mentre l'anno nuovo la nuova bardatura di garanzie che copre il mondo del lavoro tutele mercato non vuol dire solo servizi all'impiego efficienti e quindi devolution di competenza squisitamente amministrativa di regolatori del mercato del flusso domanda e risposta ma credo e questo è vero perché accade anche oggi via Nazionale la tutela nel mercato vuole anche dire garantire miglior trade-off tra salari e occupazione e disoccupazione sono tre variabili che non sono per nulla scommesse comici segno agli economisti
Qui ci sono stati tanti giuristi che di questo argomento hanno preferito non parlare perché poi non è come dire loro pane quotidiano ma se ci fosse stato un economista probabilmente e avrebbe accennato subito
E quindi va da sé che anche l'impatto del federalismo è chiamato il lavoro non potrà non tener conto di questa come dire default devolution me informale che ci sarà anche la gestione come la vogliamo come vogliamo chiamarla di una specie di politica dei redditi dal basso
Perché se c'è
Da considerare tra i nostra salari è stato ottimale dell'occupazione bisogna anche considerare quale sarà l'impatto della devolution fiscale
Perché nella concertazione così come l'abbiamo conosciuta fino adesso gli scambi sono false dei tre attori perché uno ci mette la rappresentanza del lavoro l'altro ci mette il lavoro
Nel mezzo c'è la definizione del salario e il terzo attore che è poi il Governo l'amministratore regola le tariffe o la pressione fiscale
Siccome la pressione fiscale sta andando in parte verso la periferia non è da escludere che possa diventare un ulteriore elemento di compensazione di forme di dialogo sociale
Che non abbiamo conosciuto fino adesso di questo vorrei
Vorrei sentire se se possiamo parlare se è un'intuizione sbagliato se può diventare un percorso credibile
Infine un terzo punto e con questo do subito la parola al dottor fattori responsabili sorse umane della FIAT
Terzo punto è
Cosa devono fare le imprese ripeto gli attori del dialogo sociale per regolare
Questa questo abisso che sta creando tra le normative di tipo europeo
Continentale che non sono leggere
Su tematiche come per per per esempio penso a tematiche della della partecipazioni
E questo invece questo atteso questa attesa proliferazione di normative
Locali e regionali che possono prendere direzioni diverse spesso compatibili ma spesso anche non compatibile
Quindi questo mi sembra possesso un buon punto di attacco dell'intervento dottor fattori a cui chiediamo evidentemente che di spiegarci che tipo di impatto ci potrà essere da su un'azienda che compete a livello mondiale quindi che ha a che fare con un'enormità di variabile che impatto ci sarà ad avere anche questa variabile in più
Grazie
Ma c'era Bill ieri che stamattina tra un passaggio e l'altro diceva di dubbio indubbio costituiamo le nostre limitate certezze io devo dire che ho assistito con molto interesse ma anche con molta preoccupazione alle relazioni di indubbio livello che sono state svolte però l'elevato livello di dibattito
A ha mostrato come veramente su questo
Ter Reno del della tutela e sicurezza sul lavoro della previdenza integrativa c'è veramente uno spazio enorme di di interventi e di frammentazione dell'ordinamento che sicuramente ci preoccupa
Ci preoccupa perché oggi quella che è la fondamentale esigenza di un'azienda
E quella dia vere livelli di certezza e elevata flessibilità la risposta alle sfide dell'economia sono certamente incompatibili oggi con le incertezze e le ritualità con cui ci siamo abituati a convivere a convivere nel tempo
Oggi si facciamo riferimento all'azienda che rappresento è un'azienda sicuramente globalizzata dei quindi a interessi in sessanta in sessanta paesi nel mondo
Ma che non ha dimenticato le sue origini tanto è vero che il quarantasette per cento dei dipendenti localizzata in Italia ed è molti localizzata sul territorio
E e ha problematiche di confronto competitivo sia in termini di efficienza sia in termini di efficacia sicuramente con i competitor sicuramente con l'esterno ma anche indubbiamente al suo interno questo lo dico perché è un'azienda vitale ma che può rimanere tale deve confrontarsi continuamente col proprio livello di competitività e allora se trasferiamo questa questa breve premessa su quella che e oggi no la nostra realtà la realtà italiana ed è qui emergono già oggi indipendentemente dal dibattito che abbiamo affrontato oggi delle storture dei condizionamenti che di cui sicuramente soffriamo
Sicuramente già nel nostro Paese si sovrappongono oneri e prassi che per esempio derivano dalla nostra storia il doppio livello di contrattazione che sicuramente nella situazione precedente se andiamo indietro di molti anni era compatibile con un alto livello di
Con un alto livello di inflazione e con un elevato livello di
Di flessibilità cambia aria oggi non esistono più contabilmente gli spazi per prospettare una simile situazione
Allora a maggior ragione se a questa situazione già di fondo con cui noi ci dobbiamo confrontare si vanno a sovrapporre
Del dei balzelli degli oneri comunque delle procedure che nascono dalla legiferazione regionale
Io non voglio non voglio
Con questo creare voglio dire dei dei delle cose sottinteso il però su queste materie che sono materie sensibili no e che fanno anche premio politico
Vi è poi il rischio che le varie coloriture comunque politiche regionali
Di fronte a queste materie abbiano comunque la tentazione no di divaricare fortemente e allora si sa che poi nel tempo vi è la tendenza ad allinearsi su quelle posizioni più più avanzate quelle che a torto o a ragione possono essere indifesi e identificate come le condizioni più favorevoli per i lavoratori ma che senza dubbio in molti casi non sono le più favorevoli per le aziende
E allora se da un lato vi è l'esigenza in qualche maniera di proteggere e di standardizzare
Le condizioni dei lavoratori i livelli di protezione in una logica di uniformità delle condizioni di vita dal lavoro dall'altro però sarebbe delittuose disastroso dimenticare quella che è l'arena competitiva nel quale comunque si muove l'azienda
E allora la domanda che viene implicite quale futuro di relazioni industriali e di industrializzazione
In un contesto di elevata differenziazione del diritto dico di industrializzazione perché vorrei solo rammentare che il Paese italiano l'Italia è caratterizzata dal punti di più basso tasso di investimenti stranieri in Italia e questo probabilmente è un elemento che è un portato di alcune condizioni che già che già convivono sul territorio
Allora facendo sempre riferimento a quella che la nostra azienda la nostra azienda si è è localizzata sul sul territorio nel passato anche in zone a basso livello di industrializzazione
Cercando di superare problemi connessi e collegati alla mancanza di infrastrutture alla mancanza di professionalità degli addetti alla mancanza alla alla non presenza di strutture di fornitori
Sicuramente l'ha fatto perché vi erano in quel momento delle condizioni che comunque favorivano questi aspri
Ecco però quello che voglio dire e che le scelte del passato
Vanno comunque sempre verificate rispetto a quelle che sono le condizioni e le strategie del presente non possiamo rimanere fermi il mondo va avanti e e e dobbiamo confrontarci con questa evoluzione
Allora già oggi noi vediamo che nel sistema nostro di relazioni industriali che è diventato via via più difficile in questi anni il dibattito che c'è nel Paese lo dimostra con Dante mente
Vediamo che interi che il governo del territorio e delle individualità spiccate a livello territoriale
Da parte sindacale rende rende spesso problematica la gestione di intese sindacali che per loro natura non possono inseguire personalismi che non possono inseguire esigenze locali ma che devono confrontarsi con un sistema territoriale visto nella sua nella sua ampiezza allora io dico quali possibilità di
Superare le condizioni attuali e di migliorare il sistema di contrattazione quali costi dovrebbe sopportare un'azienda se dovesse confrontarsi
Con un sistema che già di per sé oneroso ma che sarebbe ancora più oneroso e complicato con una risposta a regole e interessi locali
Allora cosa cosa sarebbero il superamento delle procedure per la ricerca di trovare intese sugli ammortizzatori locali stamattina sugli ammortizzatori sociali stamattina è stato fatto un cenno
Per esempio quando parliamo di cassa integrazione quando parliamo di mobilità
Quali quali livelli di difficoltà maggiori si dovrebbero poter incontrare o superare nelle regole e nelle pratiche per i trasferimenti d'azienda
Le problematiche relative ai permessi di lavoro per i lavoratori extracomunitari che oggi nelle logiche di interscambio soprattutto in un'azienda globalizzata stanno diventando sempre più frequenti ecco io dico attenzione perché già la problematicità di queste cose credo che sia una risposta a rischio che corriamo
Oggi le aziende sono costrette a confrontarsi continuamente e le aziende dirottano i loro investimenti là dove esistono le condizioni
Più favorevoli e sicuramente oggi in Italia già nella situazione odierna
Queste condizioni sono particolarmente difficili la fisco unità il costo del lavoro il basso livello di flessibilità
La difficoltà sulle relazioni industriali l'elevato livello di burocrazia
Ecco sono già tutti dei vincoli che oggi condizionano l'attività dell'impresa a maggior ragione se dovessimo sovrapporre
Della
Un rischio di ulteriore burocratizzazione
Del di tutti i processi di tutte le procedure legate alla legiferazione regionale perché io poi non ho sentito tra i principi ispiratori di questa legge
La tendenza snellire a di burocratizzare a velocizzare a rispondere cioè a quella che è un'esigenza fondamentale del sistema industriale
E allora ci troveremo ad operare in un campo di competenza regionale
Con delle situazioni diverse nella speranza che almeno non siano fra di loro fortemente contraddittori e temo il nascere di un oneroso è faticoso contenzioso
Allora in assenza di qualsiasi controllo della sulla legittimità della legislazione regionale
Perché questa mi sembra la materia che ancora non siamo riusciti a dipanare c'è il forte rischio che le aziende debbano attivare delle forme di tutela particolarmente onerose
Chi proporrà ricorsi
Su questioni di legittimità tra la la legislazione regionale e quella statale
Poi la delega non attaccato gli aspetti di diritto penale non so se probabilmente non ho ancora approfondito sufficientemente la materia
Ma nel momento in cui si di manda alle regioni la materia di tutela di sicurezza del lavoro come possiamo essere sicuri che la visita di un qualsiasi ispettore del lavoro che in una verifica aziendale
Verifica una inottemperanza a una a una legge regionale non si trasferisca immediatamente in un rischio penale
Per le aziende
Allora e qui c'è tutto il problema di come la Confindustria e le aziende si devono organizzare con quali costi
Dobbiamo confrontarci per organizzarci a rispondere a queste problematiche che possono che possono nascere dovremo ricorrere a consulenze specializzate regione per regione nella necessità di sviluppare delle delle capacità di risposta a quelle che sono le influenze regionali
Per un'azienda che opera su tutto il territorio vi saranno dei delle opzioni delle possibilità di scelta se ricorrere a una legge statale e ottemperare sola quella oppure dovrà per forza a confrontarsi con tutte le diversità e i regionali ismi
Ecco io credo che oggi le aziende che si confrontano proprio con un sistema competitivo
Feroce e che devono rispondere in tempi brevi alle condizioni di competitività
Non abbiano la possibilità di correre dietro a dei personalismi settori come faceva riferimento Arioli
Addirittura il dibattito si sposta sul fatto che le regioni abbiano la possibilità o meno di intervenire
Nel dibattito sull'articolo diciotto io dico ecco quale futuro di relazioni industriali avremo nel Paese
Grazie
Ora la parola dottor per un Coni
Cosa risorse umane organizzazione anche per l'Italia
A lui che rappresenta un'azienda con un cuore che ha un cuore oltreconfine diciamo
Volevo chiedere se il federalismo
Sembra un motivo che possa creare perplessità o possa indurre addirittura disinvestimento in Italia come lo vedete
Ma la la risposta questa prima domanda sempre più semplice nel senso che noi stiamo costruendo una società globale basata su tre regioni
Che sono gli Stati Uniti
L'Europa la l'Asia PAC come nelle città rase pacifico venne tendenzialmente come prima risposta credo a questo concetto di posto in questa stamattina sulla possibilità di decentrare e di considerare il decentramento è che venisse noi stiamo andando verso un accentramento nel senso che noi consideriamo i nostri mercati
Nei confini appunto di un mercato statunitense dal Sudamerica quindi le Americas come lo chiamiamo una confine che ha determinato dall'Europa da tutti i Paesi dell'Africa collegati questioni storiche
Alla vecchio diciamo confine sistema francese e poi invece quello che il nuovo business il Nuovo Mercato che il mercato Farris quindi la prima risposta che sicuramente per noi decentramento è un problema se non viene considerato non viene assolutamente preso in considerazione a livello francesi poi ne parlerò ma direi che questo vale per ogni società beh credo che se ho capito bene nell'ambito del mio Wiesner se nell'ambito della logica l'approccio ne aziende multinazionale
Quello che era il principio di Barnevik quando pane che reca inventato il concetto che la pensa in grande reagisci in piccolo credo che stia un po'per quello che colgo io sparendo
Peraltro Barnevik che è stato ingegno come voi sapete alla generazione della BDI è stato credo allontanato pochi poche settimane fa e non credo anche in un mondo piacevole
Io oggi vorrei parlare appunto di quello che è un quadro di riferimento dal punto di vista proprio del dalla gestione più che dalla punto di vista delle relazioni industriali e attraverso appunto quello che sono i punti critici gestionali vorrei poi fare alcune considerazioni che appunto Orioli poi mi sintetizzano la domanda che ha fatto
Fatto il presente o tenete presente che in Italia operano circa mille seicento aziende multinazionali che occupano circa cinquecento mila addetti e hanno un fatturato di duecentodieci mila miliardi
Italica
Hanno una ricerca di quattro mila miliardi in Italia circa
Da quello che colgo io stanno progressivamente allontanandosi dall'Italia
Nel senso che se guardiamo le cifre
Degli investimenti italiani dal novanta ad oggi non vediamo tant'altro che un progressivo decremento di queste cifre del gli investimenti fatti da imprese straniere in Italia
Io poi appartengo a un settore che viene chiamato a Issy chi ma poi nello specifico sono parte nuove telecomunicazioni sono settore che è caratterizzato da tre elementi centrali una la velocità del cambiamento che dal principio di base che partito tantissimi anni fa che era quello di ogni diciotto mesi bisogna cambiare tecnologia con un incremento del doppio la performance e un abbassamento dei costi del cinquanta per cento
Si basa praticamente su come dire sulla generazione di nuove tecnologie tipo immobile nel telefonino che ha portato praticamente alla o un nuovo modo di vita
Alla vita con internet costante
E che quindi genera praticamente ogni in tempi brutalmente velocissimi cambiamenti di tecnologie anche sono vissuto da voi quotidianamente
Secondo aspetto di questo settore all'incertezza
E praticamente la discontinuità del quadro di riferimento
Io l'anno scorso nei primi tre mesi dell'anno ho assunto trecento persone
Nella secondo semestre dell'anno o allontanato le trecento persone e ho perso mille interinali
Nel senso che non è l'ipotesi di boom che c'era nei primi mesi dell'anno praticamente siamo
Calati in una situazione di fortissima crisi
Tanto che questo concetto di incertezza discontinuità sta presto trasformato in un concetto di volatilità del business quindi usano concetto vivi e vivibili azione invidie di azioni oggi si parla anche di concetto di volatilità del business oggi c'è Roma rinuncia
Ultimo punto che caratterizza il mio settore nel mio business e la flessibilità nel senso che proprio per le ragioni che si diceva prima una delle caratteristiche fondamentali la mio mercato la possibilità di
Fare tanto un giornale fare poco il giorno dopo per quindi la generazione tutta quella che è la strumentazione necessaria per gestire questa flessibilità assolutamente fondamentale
Dal punto vista gestionale qual è il quadro del mio settore
Posso dire una cosa la corsa del loro è finita l'anno scorso
C'erano praticamente in Italia centoventi centotrenta nuovi operatori
Quindi si erano generati start-up al di là degli incumbent
A se non generati c'è stata perché avevano generato dalla partenza di centoventi centotrenta operatori Sistina che arriveranno a venti o trenta
Si stima quelli che conteranno probabilmente saranno quattro cinque che sono poi quelle che hanno fatto gli investimenti sull'UMTS
E che quindi praticamente hanno speso
Credo una quantità incredibile di soldi per l'avvio di questa nuova generazione di telefonini è sicuramente interessante sicuramente è la nuova generazione che permetterà agli affrontare il tema della velocità del del mobile
Ma che ha scatenato le imprese
E che quindi oggi si trovano in una insista mostruosa di ridurre gli investimenti e di ridurre i costi perché è questo il problema
Non hanno mai proveniente guardato perché le le mercatura Brüning o all'agguato al problema i costi oggi si trovano assolutamente nella necessità di recupera tutti gli investimenti che hanno fatto per acquisire le licenze dell'UMTS
Allora conseguenza cosa sono semplici per prima cosa stanno svelando i fornitori
Nel senso che la prima conseguenza naturale credo che siete voi tutti voi in azienda stanno chiedono di ridurre i prezzi
E quindi per quanto mi riguarda e per quanto riguarda via Appia azienda partito non banale
Costretta c'è un piano plan che non vi chiamo inutili come viene chiamato perché poi i titoli l'ingresso su anche folcloristici ma che ha un un semplice il punto di riferimento ci dice ricevete dovete ridurre del venti per cento i costi
Punto
Come problemi vostri
E questo ha quindi determinato dal punto di vista gestionale e ritorno domandargli Orioli una centralizzazione
Che io definisco assoluta in termini di peraltro vivi come voi sapete il modello francese e di tipo napoleonico
Ha determinato una centralizzazione della gestione
A livello parigino in nel controllo di tutti quelli sognati di gestione per cui noi abbiamo una riunione più o meno mensile in cucina e non controllati da quattro angoli visuale quelli che sono i nostri processi i nostri progressi in questo piano
Di riduzione costi in questo quadro le relazioni industriali come si collocano allora noi abbiamo tre livelli di contrattazione
Ho tre livelli di relazione
Abbiamo un livello centrale parigino
In cui praticamente il presidente della società chiama il così detto sindacato europeo e in forma cioè data l'informazione a livello globale su quello che sta succedendo nella società
Il livello informativo ma sicuramente io lo chiamo informativo condizionante perché a questi aspetti uno un secondo dopo che il presidente ha parlato diffonde tutto quello che ha detto su internet
O su intranet messe sul nostro sistema per cui io come direttore personale
Diciamo della dell'Unità demone novità più grosse so uno stesso secondo in cui lo sanno i sindacati il Sole stesso informazioni che ricevono
E
Quello che praticamente dice il presidente dalla mia società chiaramente generale una relazione in termini formativi estremamente condizionante
La seconda commissione è che forse sanno di più i sindacati rispetto a quello che io avrei voglia di dire
In una rapporto di cultura decentrato di cultura italiana e quindi questo già Jenner una serie di piccoli problemi che non sono sempre facili da risolvere
Secondo livello a livello nazionale
Dove a livello centrale nazionale io genero quello che chiamo il punto di decisione politica o di accordo o di raccordo all'interno di perché son le problematiche che appunto io devo risolvere ritardi unità italiana
E questo concetto di coordinamento io risolvo i miei problemi senso che politicamente e gestionalmente con i sindacati nazionale io trovo i miei raccordo che poi faccio discende a livello operativo al terzo livello Fernet Trains piuttosto che a livello di unità operative
Dopo una delega operativa per risolvere i problemi per l'applicazione dei problemi ma senza assolutamente la possibilità di uscire dal campo che è stato deciso in questo punto d'incontro tra quello che mi hanno detto a livello internazionale e quello che io devo prendere agibile a livello nazionale
Questa la situazione quindi alcune considerazioni che nascono da questo quadro per fargli capire quali sono i miei problemi ai problemi credo di una qualsiasi società internazionali
Ono è sicuramente quella di essere e di rendere coerenti l'esigenza del mercato
E tra virgolette come esigenza fondamentale io dichiaro che è quella di non perdere le opportunità
E la tasso la iniziative legislative che nascono a livello di paurose
Se non esiste questa coerenza esiste inagibilità del Paese
E quindi è fondamentale assolutamente tener conto di quello che secondo me sta diventando sempre di più un diritto europeo
La seconda seconda considerazione
La necessità di armonizzare i diversi livelli ci si legislativi nel senso che diventa fondamentale assolutamente non generare confusione tra i confini dei diversi livelli di applicazione legislativa
Allora qui ripeto come diceva fattori la provocazione che anche a me viene li fa scendere leggermente un po'il sudore è che aggiungere
Un ulteriore livello di contrattazione o di ponti fonte legislativa è estremamente a mio avviso preoccupante
Il problema terza considerazione è che oggi non è ammissibile come dire
Per un'azienda aviere dai condizionamenti o dei vincoli che possano rallentare il suo processo decisionale e aumentarne il costo
Quindi se oggi l'azienda è vincente nel mio business vincente perché è veloce ed è vincente perché ha dei costi competitivi tutto quello che va contro questo tipo di ipotesi di lavoro è assolutamente negativo e genera quello che secondo me è il problema di fondo delle aziende italiane
A livello internazionale render meno attrattivo
Il territorio italiano e il sistema italiano
E qui chiudo dicendo che mi pare che esistano tanti livelli di discussione tanti linguaggi visto il quadro giuridico di questa mattina abbiamo vissuto credo uno dei massimi esempi esiste un un angelo
Politico esiste un linguaggio aziendale
E e qui il problema di fondo che probabilmente io non ho sentito perché non era sul tema durante la giornata perché oggi in azienda si parla di Mendes mentale diversità
E quindi si parla Previti di modelli che io non ritrovo in tutte quelle che sono le problematiche di natura giuridica che stamattina sono sono state esposte si parla di società virtuale
Si parla di società dalla Consob della conoscenza si parla di società del tempo libero
Nel senso che si parla di società in cui si tiene conto anche dell'interesse di lavoratori e del bilanciamento tra interessi interni interessi esterni
Se questo tra virgolette non viene tenuto conto non viene come dire considerato l'andamento ipotesi giuridiche ho la vaga sensazione che probabilmente la nostra società avrà solo da perdere delle opportunità di insegnamento di aziende internazionale grazie
Grazie Totaro cori va devo dire che già con le due relazioni avvio della nostra tavola rotonda siamo entrati
In tema in modo quanto mai efficace dire quasi crudo a dire il vero come è necessario che sia in una fase discussione franca importante come quella nostra di oggi
Evidentemente grandi colossi abbiamo visto vivono questa duplicazione di livelli decisionali o di livelli di negoziazione o di dialogo che così del si voglia o di costi o di rallentamento come un impedimento
E il rischio è che appunto la l'Italia all'azienda Italia venga sempre più penalizzata è cancellata dal taccuino per l'investitore estero e questo naturalmente sarebbe una ben tragica conseguenza del dell'ipotesi federalistica Editalia
Comunque si potrà dire qui c'erano due grandi aziende chissà che ne pensano le piccole e questo volo chiediamo dottor Guidi Guidalberto Guidi consigliere incaricato relazione musa di Confindustria che dovrà fare la sintesi istituzionale poi laddove laddove si dovrà come dicevo prima attuare nelle forme e nei modi del dialogo sociale
La vita vissuta del federalismo del lavoro diciamo e quindi allo rilancio oltre a questa piccola provocazione diciamo così sul fatto che possono pensano alle piccole prese
Se magari sono entusiaste dell'ipotesi federalista così come è stata tratteggiata nelle giornate torno a dire che forse importante ragionare anche su l'eventuale impatto che l'esperimento federalista può avere sui modelli della contrattazione o sulle diverse articolazione della rappresentanza sia essa datoriale ossia se sindacale
E ancora una volta forse bene anche mentre appunto quali sono i divari metri dopo che ci possono essere tra i movimenti del
Nelle le tematiche
Della normazione del lavoro e quelli che invece sono i momenti di decentramento del federalismo del lavoro che sembrano
Offrirci francamente una divaricazione piuttosto netta
Grazie ma io ho ascoltato con molta attenzione interrogazioni dell'amico fattori del di Perù comuni Alcatel
Grandi aziende una grande azienda internazionale forse una delle poche grandi aziende grandissime aziende italiana
Devo dire che non ho ascoltato cose nuove
Raccontato cosa che sento già da dieci o quindici anni
Ma io credo mi sia doveroso fare una premessa io sono tra coloro che pensano che questo Paese sia cambiato che hanno iniziato un processo di cambiamento
Insito nel concetto di cambiamento cioè quello di miglioramento io nella mia testa ho anche la data
Cavallo fare novantadue novantatré questo paese ha cominciato abbia qui c'è Tiziano Treu io mai non lo ripeto più non lo dico oggi dico che la poca flessibilità di cui godiamo lo dobbiamo ai decreti Treu non lo dico più Tiziano Ferro mai tante volte che credo che a noi una volta lo ripetiamo benissimo
Quindi vorrei che valutaste quello che sto per dire in questa chiave io sono convinto che questo Paese ha capito con altrettanta chiarezza vi dico che da due anni un anno e mezzo o due anni ho la sensazione che questo Paese abbia ritenuto di aver fatto il massimo del cambiamento che poteva per mettersi
Noi ci stiamo massacrando da un po'di mesi se una di quelle cose che in un Paese civile senza dubbio
Che non soffre di un delta di attenzione ai problemi sociali come le imprese ormai la Francia non si sarebbero mai di riproporre
Hanno parlato un grandissimo gruppo internazionale un grandissimo gruppo nazionale e internazionale
Permettetemi anche perché sono fra i metalmeccanici io ho cominciato in una fonderia
Come vede il mondo un'azienda che fa circa duecento miliardi di fatturato che ha un delittuoso quattordici per cento di ebbe da tre punti in meno rispetto a sei anni fa
E che negli ultimi due anni ha lavorato per l'ottanta per cento su un punto solo come ridurre il punto di pareggio come ridurre i costi come ridurre il personale come comprare cose costano meno
Come rispondere a tutti i clienti che dicono benissimo meno cinque meno cinque virgola cinque io va in cielo fissato in testa meno cinque meno cinque meno cinque profili in tre anni meno quindici
Se poi meno cinque meno cinque non viene fatto il primo anno molto facilmente uno esce io esporta il sessanta per cento del mio fatturato ho una progressione che ormai che aritmetica
Geometrica non per mettete ormai île venti trenta per cento il mio fatturato che mi gioco swaption telematiche che durano mezz'ora giorno secondo le circostanze
Combatto con tutti gli altri del mondo non so contro questo combattendo in venti minuti mi gioco il fatturato di un anno nei confronti di un grande gruppo mondiale questa è la realtà
Allora dato che io credo che in quella famosa Dante novantadue novantatré non ci siamo resi conto che le ho detto di essere un Paese capitalistico parole ma non nei fatti
E abbiamo iniziato un percorso sono altrettanto preoccupato del fatto che forse oggi riteniamo tutti che
Per riempire le sale per fare convegni su uno due tre quattro cinque livelli di contrattazione poi quello regionale poi ci mettiamo quello aziendale poi vediamo come la sua proposizione forse non possiamo più permetterci può anche darsi che non ce lo possiamo più permettere
Perché cari signori mentre noi stiamo facendo il primo il secondo il terzo livello il quarto libro giornale non è regionale io sono dell'idea di un mio vecchio amico che diceva che se fosse questione di vita o di morte preferisce essere giudicato da un ministro che da un Consigliere comunale io sono molto d'accordo con questa affermazione
Noi stiamo perdendo di competitività minuto per minuto il giorno per giorno
Poi saremo
Non avremo grandi spazi grandi orizzonti nel terziario avanzato però io mi ricordo i primi corsi che facevo di Menem
Per avere il terziario avanzato quorum primaria o secondaria
Io credo che quando smetteremo di avere gente che prende i pezzi di ferro ed Elettronica scusatemi la stessa Roma o di plastica li trasforma ci mette Desailly
Intelligenza e cerca andarli a prendere in giro per il mondo ecco quando questi signori si renderanno conto che non vale più la pena di fatto questo Paese
Diventerà molto più povero
Non questo Paese ha due milioni e cinquecentoquaranta mila miliardi di debito parlo ancora in lire perché fa perfetto di stock di debito pubblico
Questi soldi non se li sono portati via i politici in questi soldi abbiamo inzuppato il biscotto tutti
Questo è un Paese dove si diceva dalle mie parti si arrivi a vere mille persone e mille miliardi di debiti come si diceva un tempo non vai più fallito
Hai due strade o va in tribunale o va in Borsa non esiste più questo non c'è più la Gepi non c'è più liberi non ci sono più le banche pubbliche
Questa è la realtà che abbiamo di fronte
Allora io dico
Che pensare di aggiungere a tre o quattro contrattazioni che nelle aziende abbiamo nell'arco di quattro anni anche una contrattazione a livello regionale sia forse qualcosa che non ci possiamo permettere
Credo che dovremmo tutti valutare
Che cosa fare da grande
E se abbiamo ancora spazio per fare proprio davanti perché e lo dico
Con molta modestia in modo molto sommesso agli amici sindacalisti io però delle grandissime difficoltà se scompare il sindacato
Devo stringere i denti dovrò cercare di resistere e non lo so
Ma se il compagno io il sindacato non so che cosa faccio
Signori bisogna ci diamo una regolata a un certo punto non possiamo continuare a pensare che noi dobbiamo fare innovazioni di processo innovazione di prodotto andare all'estero combattere contro i mercati internazionali
A vere e una gestione della legge che riguarda la sicurezza sul lavoro che è fatta da e
Trento e continuiamo e poi noi andiamo fuori combattiamo contro i giapponesi con poche perché devono andar falliti ma sono sempre lì
Sul mercato internazionale io la prima cosa che guarda al mattino e come è messo lo yen e con esso il dollaro io vorrei che si verificasse per caso quello che tutti auspichiamo per cui l'euro si rafforza del dieci per cento dove andiamo a vendere Signori
C'è qualcuno che può andare a vendere c'è qualcuno che si sente forte per poter andare a vendere sui mercati internazionali
Che cosa com'era il circuito una volta lo accennava prima l'amico fattori inflazione valutazione debito pubblico debito pubblico numerato tre quattro cinque dieci punti sopra quelli che erano i tassi normali
La famiglia aveva questo tipo di reddito anonimo e aggiuntivo al reddito veniva immesso dei consumi consono aumentarla
Questo è il circuito perverso purtroppo c'è un piccolo particolare che il debito pubblico andava ai livelli a cui è andato non ce lo possiamo permettere quando sentiamo che forse alcuni Paesi come la Germania la Francia non hanno comportamenti virtuosi come quelli che per fortuna non ci siamo imposti e non ci dimentichiamo che i Paesi lo stock di debito pubblico il cinquanta cinquantacinque per cento
Sul prodotto interno lordo
Mi sembra che ancora oggi se non mi sbaglio non ci siamo vicino al centosette o centootto per cento il che significa a casa mia che l'azienda che ha uno stock di debito superiore al fatturato per me è tecnicamente fallita
Non ce lo dimentichiamo
Quando noi diciamo che certe cose bisogna farle bisogna farlo in fretta
Non è che io sia innamorato del fatto che la gente vada in pensione a cinquant'anni
Per me si potesse andare in pensione a quarantadue sarebbe molto meglio
Io voglio che si riduca la spesa pubblica corrente e non è colpa mia se la spesa pubblica corrente al netto degli interessi pagati sullo stock di debito esatto da pensioni stipendi nel pubblico impiego età ed alla sanità
Non vogliono fare la riforma delle pensioni mettete caro milioni impiegati pubblici a me va benissimo
Non ho nessun problema
Volete giocare sul fronte la sanità fatto allora
Ma fate qualcosa noi non possiamo continuare ad essere considerati una razza con una forte propensione a delinquere perché diciamo le cose che servono per il Paese non per le nostre aziende
Perché ultima considerazione
Non so chi l'ha toccato prima credo fattori
Non la Fia non dimentica le sue origini ed è giusto
Credo che questo che ha detto potrebbe essere importante moltiplicato per cento
Per la miglia le migliaia di piccoli e medi imprenditori che hanno una casa dentro al al al recinto dell'azienda ma signori mia figlia può vivere bene ha un conto a New York lasciato non io io forse ho delle difficoltà portando mia figlia no
Io mi auguro che mia figlia continui a fare questo mestiere qui quindi quando tocchiamo il discorso dei livelli della devolution di settori che sono determinanti di materie che sono sensibili
Pensiamo bene a qual è la capacità di tenuta del sistema industriale e di chi fa il nostro mestiere
Poi facciamo tutto
Però non te non pensiamo che certi esperimenti possono essere fatti senza sapere a quale conseguenza andiamo intorno grazie
Tre se
Scusi dottor Guidi
Una curiosità
Devolution può anche voler dire che domani Formigoni richiama e dice facciamo un contratto
Della Lombardia e l'articolo diciotto sparisce per tutti senza neanche le sperimentazioni o può voler dire che vi chiama Storace dice
Dovete passare di là perché io l'articolo diciotto lo voglio estendere a tutti i lavoratori voi che fate
Io la risposta è molto semplice a me va bene tutto quello che prende dei pacchi di leggi e di regolamenti di liturgie li prende li butta via
Ma è tutto qua
Meglio finiremmo chiedevano mi chiedevano debbono essere che niente hanno Mike Santandrea
Io mi chiedevo per gli analisti come valutata la posizione del governo io non valuto la posizione del governo su quell'articolo dicevo l'altro giorno che sta per diciassette diciannove non mi non pronuncio più
Vietato quell'articolo che è stata al diciassette il diciannove
Ecco io non lo pronuncia neanche più che fa fate quello che volete
Fate quello che volete che emette solo conto che tutto quello che il fatto che non fatti ha un impatto nella vita dell'azienda e i signori tonali ha dato che il cecchino ha imparato a farlo tutti io sto innestano andando il nove a Shanghai è una fiera non si trova più un posto sapere chi sono i novanta per cento Italia
Non lo so forse hanno tutti preso il morbo di Shanghai erano tutela per fare un po'di a fare un po'di di di turismo non lo so forse c'hanno hanno voglia di mangiare il il gattino il cammino insomma io credo che abbiano io credo che abbia un'altra intenzione
Io dico
La risposta è tutto quello che serve per semplificare le cose tutto quello che serve a fare riforme vere
No riforme false
Non il fatto di poter dire ai giornali abbiamo fatto riforme le riforme Verre
E la stessa cosa e su questo discorso la devolution tutto quello che semplifica che serve a rendere più flessibile le cose che serve a facilitare permettetemi il nostro mestiere
Ecco tutto questo mi va bene tutto quello per così non mi va bene
Proprio mentre vi devo dire che sottosegretario Sacconi ammalato e non può venire
Devo dare la parola a Tiziano Treu cioè che su questo su questo tavolo irresponsabile Negri questo di cui stiamo dibattendo
Quindi faccio presto diciamo
Ma presso altre o cosa avete combinato
Ma qui siamo più Sibillini che mai
Dico nella devolution essendo un altorilievo sapere del project no Prince dove stavamo parlando dell'articolo che è stata la diciassette il diciannove pensavo cosa abbiamo combinato su quello sì molto piaciuta mi ha dato un'idea per i prossimi quindici giorni così riusciamo a reggere passivi tredici giorni almeno grazie chiedo scusa sono arrivato così un po'nel mezzo ma insomma conoscendo un po'la la tavola può anche l'uditorio spero di interloquire
Adeguatamente anzitutto devo dire che mi trovo molto d'accordo con con l'amico Guidi mi capita non sempre ma insomma ogni tanto mi capita sono che in questi anni sono stati molto
Intensi diciamo gli ultimi dieci almeno
E sono pure d'accordo nel senso che si è avviato un processo di modernizzazione non un compiuto ma insomma vero e neanche sono d'accordo sul fatto che negli ultimi due anni ci siamo un po'incartati
Compresi gli ultimi sei mesi viene o sette
Letto compresi gli ultimi sei sette mesi
E quindi quelli precedenti
Però le urla solo sono anche d'accordo sulla sulla tua prima parte della risposta Orioli ci fate quello che volete dopodiché sei sei entrato un po'sul genere Sibilla Cumana perché ha detto quello che viene per la Repubblica e allora è come Ibis le vibrisse eccetera
Io penso che la risposta la prima risposta sia quella giusta cioè su su quell'articolo lì che sta tra il diciassette e il diciannove fate quello che volete non fate né niente lasciateci in pace perché ci sono problemi più seri
Fine della battuta sul su quell'articolo lì
Invece la tema della devolution per favore
Il tema del decentra mento federalismo organizzazione federale del della governance lasciamo stare la devolution che oltretutto la pronunciano pure male normalmente gli inventori
Credo che possa essere un'occasione
Disincantati una delle delle non l'unica
E qualcuno diceva cosa cosa cambiare ma io io vi dirò quello che vorrei che cambiasse io
Intanto la prima cosa ho sentito parlare prima da Orioli di federalismo del lavoro credo che le le imprese tutti dovremmo anzitutto vede la coscienza che il federalismo del lavoro comunque lo costruiamo è parte di un federalismo più ampio
E che quindi
Il il primo punto di chiarire
La ripartizioni la ripartizione delle competenze e delle responsabilità nei vari centri della attività pubblica che è tutta investita dalla questo cambiamento di livelli di governo lo dico perché com'è ovvio ma credo che sia bene ripeterlo e le imprese si troveranno
Abituati a vivere in un contesto socio economico pieno di pubblico inteso pubblico statale
Anche un eccesso il pubblico statale lo riconosco ora si troveranno a vivere in un contesto in cui e il pubblico è dislocato in modo che vedremo su sul territorio
Ma tutto il pubblico tutta l'azione pubblica quindi fisco perché prima poi sto federalismo fiscale sentieri già e non ditemi che il fisco il fisco non è importante
La previdenza perché la previdenza complementare e chiarissimamente una Area dislocata quanto a competenze no
Dice testualmente e se pensate che in futuro il peso della previdenza potrebbe essere fifty-fifty
Metà pubblica e metà complementare né insomma cambia poi in tutta l'area del del dei sostegni o comunque delle regole sul sistema produttivo anche questo è quasi tutto dislocato su si può discuterne dettagli in sede
Territoriale regionale in particolare quindi voglio dire che ma ma anche ancora molta parte del sistema della formazione quindi l'impresa si troverà immersa nei prossimi anni in una contesto conto regolazione pubblica sempre più di tipo regionale per quanto riguarda le regole e poi per quanto riguarda la gestione anche a livello subregionali guardate che questo è un cambiamento di proprio di comunque vada io spero che vada bene ci sono anche degli accorgimenti per farlo andare bene ma è comunque un cambio io ho provato a fare dei test con molti
Degli operatori nel nell'impresa e con cui ho avuto occasioni soprattutto di aziende per esempio grandi e dispera e sparse sul territorio evidente ma vi rendete conto che fra poco avete davanti ho usato la formula più spaventate questo più spaventosa venti legislatori
Regionali scatenati appunto Storace che vuole estendere a tutti il diciotto il Pardo diciassette diciannove insomma e e e Formigoni che invece lo vuole abolire e ma vi troverete davanti venti legislatori Candy regoleranno gli appalti di regoleranno le tasse via della lega regoleranno
Vedi la il il contesto economico del delle in cui voi agite insomma e questi sono attori pubblici che non non sanno legiferare non hanno mai fatto perché il decentramento o lo ha fatto in in modo molto interstiziale dice adesso devono regolare
Potenzialmente tutta l'economia o quasi tutta l'economia e la società come come orientamento
Quindi
Ecco per spaventare un po'
O quel o meglio per mettere nella giusta
E ottica prepariamoci nei prossimi anni a fare una azione di e due di educazione anche reciproca perché questo processo e sia un processo
Almeno razionalmente imposta
Perché tutto
Credo
Bisogna bisogna evitare assolutamente che sia otto un un un sistema allo sbando per cui il venti legislatori regionali fanno quello che li che gli viene in mente
E l'altro che ci sia una guerriglia
Tra i sì iscrivibili legislatori regionali e il direttore è stata lasciamo per adesso impara da parte quello europeo che pure insomma anzi il quale no ma mentre quello europeo se se noi che arriviamo comincia a mandarci le procedure di infrazione le multe eccetera nelle se ci fossero pensioni non in risolto comunque avviato a soluzione tra quello statale e quello e quelli regionali il la conseguenza sarebbe un disordine istituzionale
Che può durare molto tempo e che sicuramente negativo per tutti quindi
Il contesto è un contesto che a me pare o intere importante e dico subito qual è l'occasione positiva ma a questi rischi quindi io dico in è bene che l'impresa esiti
Mettano nell'ordine delle idee di avere a che fare con interlocutori nuovi quindi cominciate a pensarci istruiti istruiamo cinque sta cosa nuova perché non non era mai successa danno
Seconda
Io perché dico potrebbe essere un'occasione può mi auguro che sia un'occasione perché noi potremmo avere i appunto l'opportunità in questo rimescolamento di carte di ripensare effettivamente il ruolo e la dimensione e il peso delle regole pubbliche cioè per migliorare la la produttività la performance dei dei legislatori certo che si andiamo alla nelle due direzioni che dicevo prima di ognuno per sé oppure contrasti rischiamo di avere quello che permette una sovrapposizione cioè invece di aver un un peso ne ne avete due o tre di dei legislatori che interferiscono magari a sproposito quindi l'occasione è quella di ripensare e di io dico alleggerire
Il quadro normativo rendendolo più flessibile più vicino alle esigenze per questo il senso del federalismo
Io credo che per fare questo occorre a una preventiva azione di ricognizione dei confini
Avete sentito i miei colleghi io il polo posso immagino cosa hanno detto un po'visto le sintesi
Ci sono margini adesso veniamo al lavoro preciso nel federalismo del lavoro ci sono margini di opinabilità su cosa vuol dire centodiciassette cosa vuol dire tutte le sicurezze cioè ci sono in questi casi non possiamo permettere che i giuristi si esercitino per quindici anni rinvio i loro libri
Su questa materia io credo che l'unica strada sia quella siccome e una cosa nuova e nessuno ha la verità in tasca né Storace né nel Formigoni
Bisogna sperimentare delle formule di definizione dei confini proprio per non aver sovrapposizione perché l'unica va evitato
Per far questo non c'è alcun modo mettersi d'accordo fare delle forme di definizione consensuale di confine come quando gli stati entrano tra di loro in in potenziale collisione questo bisogna fare
Inattesa che ci sia la Camera delle Autonomie quando verrà
Questo è va fatto io devo io rinnovo qui l'appello mi spiace che non sia Maurizio Sacconi ma l'abbiamo fatto in in Senato sulla sulla delega nel mercato del lavoro noi abbiamo molti di noi tra io stesso abbiamo proposto degli emendamenti in cui si dice caro legislatore statale
Prima di legiferare in materia di servizi all'impiego formazione professionale incentivi all'occupazione apprendistato contratto di formazione lavoro e magari anche ammortizzatori sociali ma mettiamo un attimo da parte
Tu prima di legiferare teli mettiti d'accordo sulle piccole regioni su cosa su che cosa legiferi tu
E se qualcosa legiferano loro perché altrimenti ci saranno cento ricorsi alla Corte costituzionale ce ne sono già dieci che io sappia
Ma come volete che si vada avanti questo ma la facciamo vecchi e felici solo gli avvocati io sono avvocato ma la cosa non mi interessa
Almeno questo tipo di di di cosa non mente allora questa è la prima cosa mi dispiace noi l'abbiamo detto l'abbiamo scritto non so cosa venuto qualcuno delle regioni immagini stamattina qui cosa hanno detto ma bisogna che si faccia questo
Perché altrimenti non c'è che l'armistizio sperimentale atto inizia la guerra
Costituzionale istituzionale così prima condizione
Sì e
Ma non c'eravamo messi d'accordo
Ma ma tutte le Regioni non solo quelle governata dal centrosinistra magari anche quelle governate dal centro
Seconda cosa e questo è più difficile da prima c'è come roba da buon senso buonsenso
Sempre a bordo finora io ho avuto poche avvisaglie di spirito
Concertativo ma non della concertazione sociale che non gli piace della concertazione interistituzionale in questo caso seconda cosa più difficile perché dicevano l'opportunità questo è veramente il nucleo siccome incerto su
Quale lire il le compri quali sono le competenze dello Stato della Regione in materia di di lavoro
Però si può dire che lo Stato dovrebbe
Concentrarsi supposto sul molto in questa materia del lavoro o sui principi quelle del mercato del lavoro che interessano particolarmente o si principi generali no secondo la distinzione
Per la competenza convegni oppure dice Marco Biagi e qualcun altro o sui minimi essenziali
Adesso non è il caso di discutere se una sull'altra con me potremmo discutere a lungo se fossimo in altra sede però in ogni caso questa è l'occasione che lo Stato cioè il legislatore statale quello che tutti noi abbiamo visto all'azione per un secolo e mezzo si concentri sul lo zoccolo
E essenziale e minimo delle regole cioè una specie di minimo
Di diritto
Inderogabile base e il resto lo abbandoni progressivamente questa è ipotesi mi rendo conto molto ottimista
Se è così lieve attenzione se così è soprattutto in materia di mercato del lavoro non non parlo in altre materie ma anche in materia di relazioni anzi di redazione sino a carico di più perché io sono sempre stato a favore dell'astensionismo legislativo in materia di
Zio industriali quindi figuriamoci e e fosse più facile perché mentre nel rapporto di lavoro il nostro Stato ha legiferato moltissimo allora il il il ritirarsi sui principi generali sui minimi è un bel ritirarsi
Sulle relazioni industriali magistrato quasi niente perché per fortuna non ha legiferato sull'Rsu dico io per fortuna così siamo d'accordo di nuovo e e non hanno cinque era vero certe
Quindi sulle azioni se all'epoca dei fatti a questo punto le regioni che fanno non è che si mettono ringalluzziti
A legiferare loro per così recupera un secolo di ritardo no perché noi siamo i rifiuti una epoca in cui si può cominciare a dire che i minimi questi principi generali sono fardello come si dice e il resto è soft lo oppure tanto per usare un un termine cioè una roba meno rigida
Che piace di più a voi perché avete bisogno di cose più Soffici
Oppure addirittura faccio un esempio meno legge tout-court cioè sopra questi minimi o principi generali lasciare di più spazio all'attività gestionale amministrativa
E alla contrattazione collettiva
Non a quelle individuale per io sono un sono allevato in questo ambiente quindi questa non ve la vendo
Quindi
Quindi
L'occasione sta in questo e non è così realistica perché i umbre mescolamento della delle carte e questo potrebbe potrebbe avvenire almeno in alcune regioni potrebbero aprire lo spazio di Renault e non interessa legiferare
Facciamo punto qualche attività opportuna di gestione positiva politiche attive eccetera incentivi ma niente leggi più pezzi bastano i minimi
Oppure appunto facciamo contrattazione
Questo punto è chiaro che la contrattazione potrebbe essere una contrattazione per questi aspetti una specie di contrattazione regionale ma non perché a me
Vengano discute il premio di produzione da voi no ovviamente parliamo di concertazione per discutere se la Regione volesse fare qualche operazione su su qualche aspetto
Di diritto del lavoro ma lo lasciamo così
Allora
Un esempio nell'articolo uno della delega del mercato del lavoro io l'ho detto in aula cent Marina ricomincerà al Senato Sacconi c'è se la voi l'avete presente una lunga sfilza di norme che il legislatore statale
Avrebbe dovuto
Fare sui servizi all'impiego tutte inutili e potenzialmente dannose secondo noi
è infatti si è un pochettino pentito anche il Governo perché avendo dispiegate in questa materia minimo c'è già forse anche più del Mib
Ed era inutile metterci di più bastava lasciare le cose come stavano
O o se vogliamo semplificare ulteriormente privatizzando meglio il servizio e l'impiego eccetera e se c'era bisogno di fare qualcosa a livello regionale
Non
Lasciare che si facesse qualcosa sulla base di tipo più organizzativo cioè organizzare meglio i servizi pubblici rapporto quelli privati eccetera eccetera questa è stato un atto un esempio concreto di quello che io immagino possa essere un'occasione positiva di ritrarsi del legislatore statale senza avere un legislatore regionale che ci mette del suo mi pare in qualcosa è visto perché
Qualche emendamento della maggioranza ha detto beh tutto sommato forse in questo caso la minoranza ma anche altri le regioni non hanno torto e quindi l'articolo uno è stato praticamente svuotato quindi abbiamo risparmiato una decina
Di commi
Di legge statale che non è male
Quindi questo io adesso la lascio lì ma in sostanza spille occasione positiva potrebbe essere ripeto queste
Un accordo sperimentale sui confini per evitare litigi istituzionali gravi essendo una cosa sperimentale se non va bene sia giusta secondo soprattutto concentrare la legislazione statale
Su uno zoccolo e progressivamente sbollire fare sbollire
Con un po'di soft law la normativa regione di questo caso regionale perché la regione che ha dei che ha compiti regolati
Ultima cosa sulle relazioni industriali che Effetto questo può avere beh anche qui gli altri effetti possono essere DiVersi però io ritengo che qui e più facile se volete perché il legislatore
Non ha interferito molto con le relazioni industriale ed io dico è bene che non continui
A che continua a non interferire più di tanto e su questo libro bianco
E persino troppo generoso perché dice che non vuole intervenire sulle sulle rappresentanze sindacali anche se facendo con riferimento alla Società europea probabilmente un po'bisognerà farlo ma insomma non c'è gran pericolo dipende dalle parti cari
Rimettete vi a discutere sulla struttura contrattuale che mi pare che sia uno dei temi
In discussione ormai da tanto tempo io penso che
Da da da molto molto tempo sono convinto che considerato che ci sono
Accordi quadro europei che si stanno
Accodi leggeri e perché se voi leggi vedete l'accordo sul part-time l'accordo sul contratto a termine
Adesso si parla di un accordo su sul telelavoro sono tutte robe un po'sulla carta velina sono insomma grandi principi che non potrebbe essere diversamente essendo europei
E va be e quelli ci sono sono aspetti di orientamento
Dall'altra parte è inevitabile che questo federalismo questo decentramento può in tutta l'economia rafforzi il livello aziendale per forza perché anche se non lo vuole
Cofferati nessuno la vuole Domine Dio è una tendenza inarrestabile
Quindi il livello del contratto nazionale che è sempre stato
Molto sovraccarico è dico io inevitabile che venga
Per ridotto smagrito
Se non se non abolito come vuole qualche estremista
Io credo che
Chiesti diventi un contratto un po'come la legge statale una specie di contratto di minima sì con qualche minimo qualche minimo
Retributivo e qualche minimo no ma non so che siamo d'accordo è un
Ormai oggi pomeriggio è un disastro guarda diretti abbiamo già fatto un accordo un patto sociale essi
In sostanza anche sul sul versante delle relazioni industriali e io credo che e ripeto qui forse più facilmente se c'è buona volontà delle parti potremmo andare verso una struttura più
I livelli ce ne sono comunque tanti ma non è colpa mia questo non si sta complessa come pensate di governare ma certo è complessa senza avere quello che dicono smalti level governance ci vuole una una roba più livelli importante che siano livelli
Ordinati ieri che non si prestino ai piedi in uno con l'altro ma qui un livello europeo molto in questo caso molto Gene general generico io non non condivido mi pare aver colto qualche accenno in quello che scrive dice Maresca che teme un una recrudescenza di legislazione europea pesante non credo solo Bossi che la tenne
Quindi quella mi pare una cosa molto molto soft il contratto nazionale
Progressivamente dovrebbe ridursi almeno così io auspico che tutti auspichiamo qui mi pare a un a un contratto di minime e un maggiore spazio a una contrattazione aziendale eccetto che non dobbiamo sovrapporre quell'azienda Ale con quella territoriale mi pare evidente si tratterà di
Di discutere i particolari ma insomma allora se se questo funzionario mi rendo conto che ho fatto un quadro molto ottimista per i questo federalismo può essere una buona occasione
Grazie
Il mio compito finisce qui per le conclusioni lo passo la parola Presidente Bombassei
Mentre meccanica che invito a salire su podio
Sì
Allora trarre le conclusioni di una giornata di lavoro complessa ed intensa come quella odierna penso che sia un compito assai difficile per non dire impossibile la ricchezza del dibattito ampiamente dimostrato come ci troviamo di fronte ad una fase di cambiamento di riequilibrio nei rapporti fra Stato e regioni
Di cui non è facile non solo pre definire gli esiti ma anche individuare indirizzi e percorsi
Per certi aspetti sono siamo solo agli inizi della discussione
Che si è aperta sulla reale portata del nuovo articolo centodiciassette della Costituzione articolo che vede in campo posizioni assai diverse quando addirittura contrapposte
D'altra parte l'intenzione con la quale abbiamo promosso l'iniziativa odierna non era tanto quella di pervenire ad indicazioni certe ed univoche
Avremmo forse usato troppo bensì di mettere a fuoco una serie di criticità e problemi che dall'applicazione della legge potrebbero derivare all'impresa ma anche le potenzialità positive che potrebbero scaturire
Infatti molte ed importanti sono le questioni che si pongono per il sistema delle imprese
Sicuramente la considerazione di ordine generale su cui costruire ogni ragionamento
è che il conferimento alle Regioni di poteri legislativi su materie economiche rilevanti potrebbero determinare Effetti sugli equilibri concorrenziali tra imprese nazionali
Montando sistemi di convenienza ed assetti di mercato
La considerazione ovvia che ne consegue è che questo processo dovrà essere necessariamente governato in funzione di un equilibrato disegno di sviluppo che investa l'intero territorio nazionale
Tuttavia come recita il titolo del convegno proprio per il ruolo svolto da Federmeccanica la nostra attenzione senza entrata su un'area più ristretta e specialistica che attiene alla materia del lavoro e delle relazioni industriali
Rispetto alle quali come abbiamo già constatato la riforma appena varata sconta problemi interpretativi di difficile e controversa soluzione
Come già accennato il dato che mi pare centrale che sulla portata reale di questa riforma costituzionale si confrontano posizioni interpretative assai articolate
Schematizzando ed estremizzando per chiarezza espositiva si può dire che siamo di fronte ad una prima tesi definita minimalista secondo la quale tutto continuerebbe come prima
Ritenendo assegnata alle Regioni una competenza legislativa circoscritta alle regole ed agli strumenti di gestione del mercato del lavoro più o meno le attuali Bassanini
La seconda tesi giunge invece riconoscere piena potestà legislativa delle Regioni su tutti gli aspetti dell'ordinamento del lavoro
Seppure nel rispetto dei principi fondamentali dettati dalla prima parte della Costituzione e dal legislatore ordinario
In tal modo si delineerà e della possibilità di arrivare ad un articolo articolazione territoriale della normativa inerenti al rapporto di lavoro in funzione delle esigenze peculiari dei contesti locali
La realtà è che siamo di fronte ad una situazione nuova e ad un quadro in divenire
Del resto come è stato più volte sottolineato si può prevedere
Che i giudici di merito e la Corte costituzionale saranno presto chiamati a risolvere il nodo della ripartizione fra Stato e regioni delle competenze legislative demandate dalla riforma mi sembra che si possa dire che dopo un primo momento diciamo così di euforia
Sia ora subentrata una maggiore consapevolezza e cautela da parte di tutti i protagonisti della vicenda
La costituzione di una cabina di regia così come è stata denominata atta a gestire in modo non traumatico il riequilibrio dei poteri è senz'altro un'iniziativa utile e metodologicamente corretta
Tuttavia questa non risolta la questione di merito circa la definizione del delle materie oggetto di trasferimento di competenze e dall'ampiezza di tale trasferimento per certi aspetti a complicare ulteriormente un quadro già oggi Complesso potrebbe subentrare l'intervento di riforma della riforma
Come non c'ha dato dal ministro per gli Affari regionali che mira ad una completa riscrittura della recente legge
Se questo è il quadro gli studi insidie incertezze come Federmeccanica abbiamo ritenuto doveroso riportare la discussione per le materie che ci competono su un terreno di concretezza
Per questo abbiamo oggi voluto richiamare l'attenzione su alcune questioni che riteniamo cruciali per le imprese e sulle quali deve essere misurata la concreta praticabilità di una scelta federalista in materia di lavoro
Il rischio che potremmo correre questo è il nostro timore e che in ossequio modelli astratti e da birre posizioni di principio si pervenga in modo quasi casuale manda setting desiderati e no sufficientemente indagati
Provo allora dal punto di vista dell'impresa e a focalizzare alcune questioni emerse anche nel dibattito odierno
In primo luogo ci chiediamo in quale modo e misura è possibile conciliare una diversificazione di trattamenti normativi tra Regioni
Con la salvaguardia con la salvaguardia del principio di parità delle condizioni di concorrenza
E del libero dispiegarsi dell'attività di impresa sull'intero territorio nazionale
Da un lato dobbiamo considerare ed è stato anche oggi sostenuto che la dimensione regionale della legislazione coniugata con quella sovranazionale può costituire la sua dizione più idonea a far resistere prosperare in un mercato globalizzato aree produttive e distretti industriali
Caratterizzati da elementi di forte omogeneità
D'altro canto dobbiamo chiederci se in un Paese come il nostro che conosce condizioni socio economiche profondamente differenti tra le aree territoriali
Una concorrenza fra discipline del lavoro regionali potrebbe essere considerata tale da alterare la concorrenza fra i soggetti imprenditoriali presenti del medesimo territorio nazionale
In quale modo ampliando gli ambiti di potestà regionale si potrebbe riproporre nel contesto nazionale il medesimo problema che ormai da tempo si sta sperimentando in sede comunitaria
Come favorire la crescita delle aree dei territori più arretrati evitando sollecitazioni di dumping sociale
E dunque in quale modo ed a quale livello
Dovrebbero essere poste le tutte le mine vere da parte dello Stato
Dobbiamo anche chiederci fino a quel punto sarebbe utile per riprese un sistema di tutela del rapporto di lavoro un sindacalista direbbe di diritti differenziato sul territorio nazionale
è utile ad esempio un sistema che preveda una disciplina legale differenziata per territorio su orario di lavoro contratti atipici risoluzione del rapporto eccetera
E come sarebbe applicabile dipendente di una stessa azienda con stabilimenti in diverse regioni
è evidente che io una tale eventualità produrrebbe inevitabilmente un appesantimento della gestione amministrativa e forse anche una duplicazione di strutture a livello dei singoli impianti
Che è l'esatto opposto per percorso perché le imprese stanno compiendo o hanno compiuto in un ottica di forte spinta al contenimento dei costi
Alla stessa stregua
Va tenuto in considerazione il fatto che oggi è sempre più praticato il modello dell'azienda rette
Non necessariamente distribuita nel medesimo territorio ovvero l'integrazione funzionale fra Bin presi autonome che operano in una logica di filiera o di complementarietà
In tal caso il disturbo arrecato da un eccesso di differenziazione normativa alla necessaria per evitare rapporti potrebbe risultare estremamente dannoso
Dobbiamo inoltre chiederci se poi proprio certo che in una tale ipotesi e come sarebbe lecito attendersi le aree più deboli del Paese affievolire del sistema delle delle tutele e quello più forte lo accrescerebbero lo dico perché il dibattito al quale abbiamo recentemente assistito ad esempio in tema dell'articolo che non si può dire non sembrerebbe garantire tale certezza
Ma questo potrebbe essere solo apparentemente un paradosso perché come è facile argomentare nelle situazioni dove c'è carenza di manodopera le tutele sono offerte dal mercato mente in situazioni di eccesso di offerta di lavoro le tutele vengono richieste dalla legge
E se il registratore quello locale è possibile che si dimostri più sensibile alle richieste che provengono da un corpo elettorale assai prossimo
Non possiamo da ultimo esimersi da rilevare le difficoltà che su una materia delicata e socialmente cruciale come quella tenente al rapporto di lavoro
Potrebbero insorgere nel trovarci a gestire contemporaneamente un processo di omogeneizzazione delle regole a livello comunitario
Tenuto conto anche decrescenti attivismo di Bruxelles su questa materia
E dall'una diversificazione delle medesime a livello regionale
I rischi quindi di strabismo legislativo potrebbero essere veramente notevoli
Ecco questi sono alcuni degli interrogativi che sono stati posti
E che come sistema delle imprese riteniamo utile e legittimo rivolgere hanno gli stessi ancora prima di che al legislatore nazionale o regionale
Rispetto a questa situazione l'impresa è non possono non manifestare estrema preoccupazione in termini di incertezza di costi e di vincoli
Qualche maggiore fiducia mi sembra si possa invece riporre sul ruolo che le Regioni possano giocare nella disciplina delle politiche della tutela sul mercato del lavoro
Così come nella messa in campo di strumenti di gestione più efficienti ed efficaci
Perché costruiti per realtà vicine e meglio conosciute di quanto non abbia saputo fare l'autorità statuale e anche perché sia detto per inciso fare peggio sarebbe estremamente difficile
Il primo terreno di intervento credo vada individuato nella costituzione di enti ed Agenzie regionali non necessariamente pubbliche
Che intervengono sul mercato del lavoro con modalità peculiari rispetto alle rispettive realtà locali
è plausibile pensare infatti che le politiche attive del lavoro debbano essere esercitate con strumenti in modalità e finalità diverse in regioni dove il tasso di disoccupazione inferiore al cinque per cento piuttosto che in regioni dove invece superiore al venti per cento
Così come è plausibile pensare che in certe zone d'Italia l'emersione del sommerso ovviamente in condizioni di sostenibilità economica
Potrebbe sostituire un costituire un volano per lo sviluppo economico locale mentre in altre zone risulterebbe assai più urgente promuove l'avviamento dell'offerta di lavoro con azioni mirate su segmenti di popolazione
L'attualissima questione della gestione delle quote di lavoratori extracomunitari immigrati è un esempio emblematico di quali potenzialità potrebbero essere espresse da un effettivo e ragionato decentramento di poteri in materia di mercato del lavoro
L'altro aspetto che nel corso di questa intensa giornata abbiamo voluto affrontare e quello inerente le conseguenze che potrebbero prodursi sul sistema di relazioni industriali
Per estrema sintesi mi sembra di poter affermare che il quadro legislativo attinenti al lavoro così come si è andato delineando nel corso del tempo
Si è prodotto attraverso un continuo rimpallo tra la legge d'autonomia collettiva tra legislatore che ha recepito i contenuti derivanti dalla contrattazione tra le parti e la contrattazione tra le parti che state incentivata da eventi del legislatore
Se questo è vero è evidente che la locazione a livello territoriale della potestà legislativa sul lavoro non può non produrre conseguenze sull'assetto delle relazioni industriali
Ciò con l'instaurarsi di un nuovo equilibrio fra centro e periferia e con una conseguente necessaria revisione degli assetti organizzativi e delle forme di rappresentanza dei soggetti sociali
Il punto e che queste modifiche sarebbero condizionate dall'evoluzione del quadro esterno e non frutto di autonome scelte compiute dalle parti e questo ci preoccupa
E ci preoccupa ancor di più nel momento in cui per noi
Il piano intendiamo il sistema imprenditoriale stiamo sostenendo la necessità di una revisione degli assetti contrattuali che vada in direzione di una semplificazione del modello attuale e non d'una sua ulteriore articolazione
Il tema ben noto e sul quale sarebbe improprio soffermarsi in questa sede è quella più volte denunciato della sommatoria dei costi derivanti dalla molteplicità della pay dei livelli di contrattazione
Lo dico in chiaro noi non siamo oggi nelle condizioni di auspicare o negare l'instaurazione di un livello contrattuale territoriale
Ma certamente non possiamo accettare che quale che sia la soluzione questa venga assunta non per nostra libera determinazione ma per un puro trascinamento di scelte altrui
Anche per questo motivo ritengo opportuno ed urgente che sugli assetti contrattuali il sistema confederale ultimata la fase di riflessione avvio un'iniziativa specifica affinché su questo come su altri temi del necessario cambiamento Lane prese possano essere protagoniste che non spettatrici grazie