"La compettività al nord: una sfida per la qualità" organizzato dalla Cgil (presso la sede della Camera del Lavoro)

Ho questo convegno organizzato dalla CGIL
Rappresenta la prima tappa
Dione impegno dalla Confederazione attorno ai problemi dal nord
Come sapete da diverso tempo e particolarmente dopo le elezioni regionali è stata riproposta
Spesso e volentieri la questione settentrionale
Questione vera
E che deve essere affrontata non come fatto ideologico ma con ipotesi di lavoro concrete
Pensiamo nel fare questo che sia assolutamente sbagliata lo diciamo subito l'idea di porre la questione
Del nord in una sorta di contrapposizione con un'altrettanta corposa questione meridionale
Tra l'altro questa contrapposizione sarebbe fuorviante e non contro i rebbi alla crescita
Di uno sviluppo economico e sociale che deve essere dell'intero Paese
Tuttavia occorre a nostro modo di vedere avere piena consapevolezza che i problemi che attanagliano questa parte dell'Italia hanno una loro particolarità e riguardano il tema della qualità
Questa realtà rappresenta la parte più tecnologicamente ed economicamente avanzata la più aperta alle sfide della competizione della globalizzazione
Qui più che altrove si verificano profonde trasformazioni e grandi cambiamenti che piazzavano contaminando di fatto il resto del Paese qui vi sono le risorse e le potenzialità perché possano delinearsi prospettive di un equilibrato sviluppo economico e sociale utile all'Italia
Ma perché queste potenzialità siano effettivamente spendibili
è indispensabile e lo discuteremo stamattina che si producano alcune precondizioni senza le quali il disagio oggi presente rischierà di allargarsi mi riferisco in particolar modo l'esigenza di avere un adeguato livello infrastrutturale materiale e immateriale che sia di supporto alle politiche economiche territoriali industriali di ammodernamento dell'apparato produttivo dalla pubblica amministrazione
In sostanza porremo la domanda che riguarda il fatto di come si porrà il nord del paese nel mercato aperto come affronterà la sfida della new economy quanto della old economy e della qualità del produrre
E come saprà collocare i comportamenti sociali così intrisi di darwinismo da opulenza e da contraddittori insicurezze in un progetto complessivo di sviluppo sono alcuni interrogativi che devono trovare risposte sia sul terreno economico e sociale sia sul terreno politico istituzionale
Affrontando con serietà il tema di un federalismo responsabile e solidale
Oggi affrontiamo qui a Milano i problemi legati allo sviluppo infrastrutturale e i temi della competizione
A noi sembra questo più di tante parole sul nord un modo molto concreto di contribuire a fornire risposte ai bisogni e alle aspettative che abbiano di fronte aperti com'è giusto alle valutazioni di altri soggetti
Abbiamo invitato questo nostro incontro uomini di governo presidenti di regione di importanti dirigenti di imprese di associazione che ringraziamo per la loro presenza e per il contributo di merito che vorranno fornire a questo nostro convegno e aprire immediatamente dato la parola per la relazione introduttiva Walter Cerfeda segretario nazionale della CGIL
Venti gli ospiti
Cari compagni e compagni l'economia del nostro Paese e in forte crescita da quasi un anno i dati con lo confermo lo sono molteplici e tutti gli indicatori prevedono la tendenza espansiva anche per il futuro almeno quello prossimo
Nel due mila il disavanzo pubblico sarà inferiore all'uno virgola cinque per cento del prodotto lordo
E del Governo prevede di poterlo ricondurre sotto l'uno per cento in tempi preti disavanzo che solo cinque anni fa solo per avere chiaro il cammino fatto era ancora al sette virgola sei per cento
Poi l'OCSE il governo prevedono che l'Italia raggiunga un tasso di crescita del prodotto interno lordo intorno al tre per cento e segnalano che anche di Investimenti
Sono tornati a crescere a un ritmo del cinque per cento all'anno
Sono dati confortanti
Dati che non ci ha regalato nessuno perché sono il frutto di un fortissimo sforzo di risanamento su cui abbiamo scommesso come sindacato con comportamenti coerenti e con le regole convenute
Nel patto della politica dei redditi
Ma sono risultati che non ci possono o non possono acquietare nessuno
E questo per tre motivi
Primo
Perché il veleno della dinamica dei prezzi e delle tariffe
Quindi l'incremento dei tassi d'inflazione rappresenta una malattia pericolosa e ancora troppo sottovalutata
Ci sono fattori esterni che hanno riacceso questa dinamica il costo dei prodotti petroliferi e ci sono fattori interni che invece di essere combattuti hanno trovato comportamenti di cartello
Ormai acclarati che l'hanno consolidata e robusti
Ma vi sono anche comportamenti anomali più diffusi che riguardano in genere le politiche tariffarie che a livello centrale ma ancora di più a livello locale
Hanno goduto di margini di crescita spesso ingiustificati
Penso alle ferite e dei servizi penso all'acqua a rifiuti solidi urbani a trasporto locale
Ma penso anche alle tariffe sempre più care sempre più esosa dei servizi alla persona
A partire dagli asili nido che essendo pertanto in servizio obbligato rappresenta un insieme una spinta all'inflazione e un taglio spesso pesante al reddito delle famiglie
L'inflazione è una malattia pericolosa
Perché alla fine incrementa il servizio al debito e con questo drena risorse vitali che andrebbero invece utilizzate per la crescita del Paese
Secondo c'è un andamento virtuoso per le entrate
Ma non altrettanto per uscite per le spese
Su questo punto il dibattito e noto e le verifiche sugli scostamenti dal dal patto di stabilità interno sono verifiche in corso
Ciò che è innegabile e che la spesa corrente nazionale e contenuta negli ambiti convenuti con l'Europa
Su questo punto non serve la polemica serve semmai una riflessione seria in più che è la seguente
L'andamento fisiologico dell'economia a livello centrale è anche la conseguenza di quel patto sulla politica dei redditi che prima ricordavo
Il cui comportamenti poi contribuiscono a generare risultati sia di controllo della dinamica dei prezzi delle tariffe che processi redistributivi
L'anomalia di questo Paese e che alla crescita dei poteri di responsabilità istituzionale a livello territoriale non ha corrisposto come era previsto dal Patto per lo sviluppo del novantotto
La diffusione a tutti i livelli di un identico modello di comportamento
Qui bisogna essere chiari
Parlo di modelli la politica dei redditi e non di metodo la concertazione
La concertazione è una conseguenza procedurale che assenso solo se si realizza un patto sull'obiettivi e non viceversa
E questa è una riflessione che va discussa in esplicito e va fatta ora proprio nel momento in cui si apre la stagione di inizio legislatura per i governi regionali
E per i loro programmi e ancora di più
Per quella fase di straordinario significato istituzionale come sono quelli che serviranno a definire gli statuti e quindi le regole di ruoli a partire da quelli delle parti sociali che ciascuno sarà chiamato a giocare
Terzo
Perché vi è una crescita economica in atto ma essa non corrisponde a una crescita di competitività
I dati li conosciamo tutti
Sempre l'OCSE registrate tra il novantacinque novantanove siamo scesi al trentaseiesimo posto nell'innovazione di prodotto dal dodicesimo che occupavamo solo quattro anni prima
Decresce diminuisce la spesa in ricerca che esattamente la metà di quella francese spagnola mentre la Germania e Paesi scandinavi marciano intorno a un tre per cento all'anno
Ancora l'esportazione di Hi tech rappresenta il quindici per cento del fatturato dell'intero settore manifatturiero in Italia mentre e al trentuno per cento in Francia a quaranta in Inghilterra quarantaquattro gli Stati Uniti al trentotto interna
E si potrebbe continuare
Il punto decisivo quindi è questo
Come riuscire accoglierei impositivo alla crescita che è in atto e quindi come riuscire a consolidarla e a renderla stabile non più reversibile
Su ciò vogliamo discutere
Dopo l'entrata in Europa nel mercato aperto ma vi sono più zone franche
I fattori che avevano o non ci sono che avevamo non ci sono più
Per fortuna ma anche per questo i margini si sono fatti più stretti e più difficili per tutti
Noi non siamo interessati né alla propaganda Nea soluzioni che assomigliano soltanto delle scorciatoie
C'è un dibattito e perché non dirlo qualche volta qualche soluzione spessa grossolana
Cui non non intendiamo partecipare anche al costo di pagare il prezzo di qualche polemica
Ciò non vuol dire sottrarsi ai problemi veri che ci sono davanti anzi all'opposto
L'Italia secondo noi davanti a un bivio a un bivio competitivo e tempi del mercato aperto della new economy non consentono né ritardi né pigrizia
Nel mondo anche la scienza quella industriale ci dice che una competizione per nicchie e ancora di più una competizione per costi che è una competizione di resistenza
Un'agonia
Che ci fa solo scivolare lentamente all'indietro
Il mercato chiede qualità
Chiede specializzazione efficienza
Il mercato chiede capacità di Rete di sistema e su questo impietosamente selezione
Noi siamo per una sfida per la qualità oggi qualità vuol dire innovazione ricerca formazione nelle per il prodotto
Vuol dire riorganizzazione profonda che interconnette alle new economy nel sistema dell'impresa
Vuol dire servizi all'impresa vuol dire efficienza della macchina burocratica riforma radicale dalla pubblica amministrazione
Nel Nord tutti questi problemi se non risolti rischiano di rappresentare la zavorra per lo sviluppo
Noi non possiamo illuderci e a volte forse inconsapevolmente lo abbiamo fatto
E cioè che le aree più avanzate del Paese queste siano in grado da sole di risolvere automaticamente i problemi che si pongono la crescita straordinaria dell'economia del Nord Est
La crescita solida di quelle emiliana la trasformazione e l'interazione tra merci e finanza in Lombardia i nuovi punti di traino in Piemonte sono ora chiamati ad affrontare altri passaggi decisivi per il loro futuro
Il mercato aperto le sue dinamiche non mettono dunque in bilico solo i problemi di coesione del Paese mettono in bilico anche la stessa crescita
Delle aree forti
Il presidente di Assolombarda dottor Benedini che qui che ringraziamo la sua ultima Assemblea insistito sull'esigenza di questo cambiamento
E in particolare sul bisogno di riorganizzare il sistema dell'impresa per sfruttare al meglio le opportunità dell'economia digitale
Questo è un aspetto decisivo ma che comporta percorsi difficili specie dal punto riorganizzativo dell'impresa
Che ciò sia vero in eccessi di cambiamenti offro profondi che non si ferma no semplicemente all'organizzazione del lavoro ma giungono fino agli assetti proprietari dall'impresa lo conferma ciò che ha detto recentemente presidente dell'Unione industriale di vicenza e dottor zitte
Quando sottolineava come l'economia digitale determina anche il bisogno di rivedere l'assetto dell'impresa familiare perché quella dimensione rende quasi impossibile la competizione in un mercato aperto
La struttura pervasiva avuto sicuramente una funzione straordinaria per accompagnare una fase della crescita la nostra economia
Quando si sono riusciti accogliere spazi di mercato giocando insieme sul prodotto e sul cambio ma oggi una frantumazione proprietaria così elevata è in grado di reggere il confronto in un mercato globale
In una in cui la dimensione competitive quella finanziaria giocano un peso decisivo
Per questo siamo da una fase di passaggio peraltro lo sappiamo bene come sindacato
La stagione della deve artica legislazione dell'esternalizzazione degli appalti a volte delle delocalizzazioni è stata ampiamente sfruttata
Oggi rischia di non passare più struttura proprietaria struttura finanziaria e qui solo per un per inciso mi domando se in Confindustria
Si sia dibattuto a sufficienza
Su quale conseguenze comporti continuare a ritardare l'ingresso massiccio dei fondi pensione per stabilizzare dare prospettive a tanta parte del mondo delle piccole imprese con questo mio per il braccio di ferro sul destino del che fare e riorganizzazione informatica
Insieme la struttura proprietaria e quella finanziaria sono le tre componenti decisive
Il commercio elettronico non solo quella tra imprese cliente ma ancora di più quello tra impresa e impresa
Comporta un processo ristruttura tipo ossia dell'impresa acquirente che delle imprese fornitrici
E davvero oggi non è più sufficiente pensare che per essere competitivi basta aprire un portale un sito in internet
Il commercio elettronico fa saltare l'intermediazione dell'offerto rivoluzione a tutto il canale distributivo a valle e di fornitura a monte del prodotto
I canali di fidelizzazione del cliente saltano il prodotto viene scelto per comparazione immediata con altri prodotti viene scelto in modo impietoso
Per questo le scorciatoie solo sui costi rischiano di voler svuotare il mare
Con le stecche
Le imprese più avveduti oggi tornano a interrogarsi sulla qualità e sulla specializzazione della gamma
Ma questa sfida non può essere lasciata impresa per impresa
La ricerca i trasferimenti tecnologici e vanno organizzati per sostenere l'impresa minore
Ma anche va colmato un ritardo enorme
Oggi i grandi centri di ricerca sono tutti in via di smantellamento
Penso solo per un attimo a quel patrimonio straordinario di ricercatori ormai abbandonati dell'ISMETT di Bergamo o di Milano di Torino
Al futuro gramo dello sette di Torino alla crescente marginalizzazione della ricerche Montedison è una catena di Marconi soltanto per fare qualche esempio
Ormai resta soltanto l'università fare ricerca e ricerca applicata
Con grande difficoltà però ad entrare in relazione con l'universo dell'impresa
Che spesso specie quelle piccole non hanno la percezione precisa della domanda d'innovazione fanno fatica entrare in contatto con l'innovazione tecnologica
In più anche perché penso che tra le tante forme di aiuto quello della defiscalizzazione degli utili reinvestiti ricerca non c'è e quindi Helene prese hanno avuto fin qui scarsa propensione a investire in tecnologia industriale e l'innovazione di prodotto preferendo farlo nella commercializzazione e nei centri finanziari ma ora che siamo chiamati a passare da Just in Time verticale ha un Just in Time orizzontale cioè di capacità complessiva di competitività questo buco rischia di fare reiterare tutto il processo
Per questo occorre un salto di qualità
L'economia reti ha bisogno di essere rilanciata sulla base di una logica di sistema
Se le leve sono innanzitutto quelle della ricerca dell'innovazione della formazione esse vanno organizzate in un'azione coordinata di tutti i soggetti per questo mi augurerei che proprio da qui
Dalla definizione di un accordo di programma su queste materie parte nei nuovi piani regionali di sviluppo
Penso solo al valore della formazione se la risorsa centrale come è stato detto dalla new economy e l'uomo della sua valorizzazione continua è possibile contrapporre ad essa
Gli attuali tassi davvero da previdenti di evasione scolastica che abbiamo in tante aree del nord a partire dal Veneto
E ancora se è vero che i fabbisogni delle imprese richiedono un flusso di settanta ottanta mila laboratori informatici di alto livello all'anno
Nella realtà del Veneto tra Lombardia del limite del Piemonte mi domando
Sì dovremo rassegnarci ad utilizzare queste professionalità soltanto quelle che provengono dall'India dal pachistano dalla Polonia
Come avviene oggi o se sia possibile realizzare un piano davvero straordinario di formazione per queste professionalità formazione scolastica formazione professionale e mercato del lavoro università imprese Politecnici devono ritrovare il loro rilancio in una logica di rete di sistema su questo chiarita
Se guardo ai programmi di sviluppo regionale di queste regioni
Ma anche alle stesse intese istituzionali a partire dalla prima che fu realizzata tra la Lombardia lo Stato centrale su questo punto vi sono ritardi pesanti
I piani regionali di sviluppo sono prevalentemente piani settoriali piani Pertica Lica verticali e danno scarsissimi rapporti con la dimensione territoriale
Certo non tutto è negativo
Se si pensa recentissimo Patto per lo Sviluppo convenuto tra le parti sociali e Comune di Torino lì vi sono scelte coerenti sorride
Così come penso che tutta l'esperienza delle politiche di sostegno alla tecnologia l'innovazione fino alla promozione la promozione organizzata in distretti in Emilia
Segna una dialettica positiva tra i produttori e le istituzioni in altre aree invece c'è ritardo
E vistoso e i buoni modelli che prima ricordavo
Corre il rischio di rimanere soltanto degli esempi per questo serve anche al Nord pur con tutti i contenuti dissimili differenti rispetto a quelle del Mezzogiorno che sono destinate allo start-up per l'impresa e l'attrazione Investimenti il rilancio della programmazione negoziata
Valori rilanciati regionalmente i patti territoriali
O forme analoghe ad esse come i contratti di sviluppo basati su un forte nesso tra programmazione regionale programmazione negoziata gli stessi fondi della quattrocentottantotto quegli europei non devono correre il rischio di finire con una distribuzione a pioggia
Ma devono essere collocati in un orizzonte programmatorio regionale
Coniugando lì con i fondi regionali ad hoc per i sistemi territoriali e anche con strumenti incentivanti e non più in modo indifferenziato come avviene oggi
Ma quanto detto fin qui è solo una parte dei problemi da risolvere
I prodotti ed i sistemi sono decisivi alla sola condizione che poi le merci i manufatti abbia una mobilità coerente con il bidone del mercato oltre ovviamente nel rispetto dell'ambiente
Ciò è tanto più vitali in aree come quelle del Nord dove transitano o si fermano i tre quarti delle merci prodotte in Italia
Peraltro quando parliamo di mobilità sappiamo che il trasporto cresce a un ritmo del sei per cento annuo in termini fisici ovvero di oltre il doppio della crescita del prodotto interno lordo
Se guardiamo i tassi buoni positivi della congiuntura e quindi ulteriori bisogni di mobilità evidente che stiamo giungendo a ritmi vicini al collasso per la rete esistente in queste regioni
I sovrapposto per le merci per non parlare quelle sociali ambientali con questa intelaiatura logistica e di mobilità e calcolato in un range che va tra il quindici e il venti per cento cioè il valore aggiunto conquistato dentro i cancelli inizia a disperdersi appena varcato i confini dell'impresa
Qui non esito a dirlo visto anche l'interlocutore di questo convegno noi siamo giunti nel nord a un punto limite
Il Nord e insieme dal punto di vista delle reti di mobilità starà atto e otturato
Stanato perché i centri logistici e di mobilità sono tarati essenzialmente sui centri di produzione che oggi non ci sono più
Sì osservate come in un plastico i nodi ferroviari e quelli diari essi sono connessi alla grande fabbrica fordista che era situata quasi sempre a ridosso dei grandi centri metropolitani
Torino la sua cintura Milano Genova Porto Marghera
Ma oggi i punti di eccellenza di traino non sono più lì
Quelli non ci sono quasi più qui più un punti dell'impresa fordista ed altri sono i punti di traino dell'economia del Nord oggi questi punti sono a Cuneo
Sono in Brianza sono a vicenza sono a Treviso sono a Belluno sono a Pordenone a tutti questi centri sono sconnessi dalle reti principali e intasati ormai fino alla saturazione fisica
Ma il Nord e anche otturato
Pensate per un secondo blocco del Monte Bianco
L'uso limitato di Malpensa
Il ritardo dalla ferrovia leone Trieste quella in trasversale
Dell'alta capacità Bologna Milano quella in verticale
Il blocco sul passante di Mestre l'isolamento di Genova il ritardo se grandi trafori le chiacchiere sulle pedemontane sulla direttissima Brescia Milano configurano un sistema affogato e senza sbocchi
Il Nord non produce merci solo per il consumo interno e anche una grande area di produzione una grande area di transito
Se la produzione non è in sintonia con la logistica i danni per la ricevimento della merce nei tempi programmati sono enormi
Ma di più in questo modo la Pianura Padana riduce le proprie potenzialità dell'intercettamento del traffico delle merci a livello internazionale
Solo un cieco non vedrebbe che già oggi i nostri ritardi stanno dirottando i flussi di traffico sopra e sotto l'area padana
Gli assi alternativi ormai sono note noti e vanno consolidandosi lungo la leone ma figlia sotto la cappa danno in giù
E lungo l'asse Parigi Monaco di Baviera Prato Budapest in su entrambi ormai scavalcano l'Italia
Qui davvero occorre una svolta straordinaria su tutti gli assi vettoriali possibili senza contrapporre gli uni agli altri
Anche perché che serva a non avere soltanto la rete viaria come unico vettore mi sembra evidente già oggi le merci solo in Lombardia
Viaggiano per l'ottantaquattro per cento su gomma e solo per il quattordici per cento su rotaia
La via navigabile copra solo lo zero virgola sei per cento
Un assetto così distorto a prezzi pesanti quando l'alimentazione delle merci e solo su gomma la fragilità e la vulnerabilità del sistema per le fabbrica senza scorte
Sono apparse evidenti con il blocco di qualche giorno fa degli autotrasportatori
Un sistema così rischia di essere messo in ginocchio in poco tempo e in ogni caso poi la gomma tiene fermata al valico con la Svizzera o con l'Austria
Sappiamo inoltre che capiti francesi per la parte loro il tunnel del Monte Bianco
Sono anche in conseguenza per bloccare la congestione ad norme dell'Alta Savoia così come oggi è congestionata fino all'insopportabilità la Val di Susa verso il Frejus come linea provvisoria alternativo al Monte Bianco
Occorrono per questo scelte precise
Primo chiedo l'ingegner Cimoli che qui e poi ministro Bersani anche esso che qui che ringraziamo
Sì ora che tutte le procedure burocratiche sono conclusivamente definiti
Per la tratta Bologna Milano di alta capacità sia ragionevole sia motivato
Quella conclusione che per fare quell'opera di centottanta chilometri in pianura senza trafori senza particolari ostacoli naturali le ferrovie abbiano programmato tempi di realizzazione pari a sei anni
Qui davvero pare che i tempi delle Ferrovie non corrispondono i tempi del Paese
Questi tempi preventivati corrispondono a due chilometri e mezzo al mese ovvero a ottanta metri al giorno non si può fare davvero qualcosa di meglio
Davvero non serve a niente che noi confermiamo la disponibilità a lavorare nel rispetto di norme di sicurezza e di contratto fino a ventuno turni pur di trovare soluzioni più veloci più rapide
E che dire dalla Padova Mestre dove per fare ventiquattro chilometri le ferrovie hanno programmato sette anni di lavori
A partire dal due mila e tre
Su questi interrogativi aspettiamo la risposta aspettiamo l'impegno Secondo
Noi abbiamo condiviso senza tentennamenti la scelta del ministro Bersani di rivedere le procedure di affidamento che l'alta velocità la tavola aveva realizzato con una serie di general contractor
Peraltro la gara vinta dagli spagnoli prenoto ferroviario di Bologna conferma come ha certificato l'Ital Fer
Che a parità di qualità di lavoro si sono abbattuto verticalmente i costi è stata una decisione secondo noi buona è opportuno mora che contratti sono azzerati e che occorre sottoporre a gara le tratte per opere decisive come la Torino-Milano il ministero in grado di garantire tempi rapidissimi e certezze per la realizzazione dell'opera
Altrimenti le preoccupazione Presidente dico sarebbero oltre che legittime anche condivisibili
Certo ciascuno deve fare la propria parte e a nessuno sfugge che ritardi fin qui sono dovuti ai tempi della conferenza dei servizi che agli ostacoli intervenuti il tratto lombardo delle opere
Ma anche su questo può oggi Presidente Formigoni che qui che ringraziamo garantire la conclusione rapidissima di questo aspetto burocratico
La Transpadana come tratto italiano del corridoio Ovest Est è un'opera decisiva
Se vogliamo riaprire una pena al flusso delle merci punti sono gli assi dei trafori Moncenisio per la trattazione Torino i due svizzere Gottardo delle ci Berti quello del Brennero il Tarvisio oltre l'apertura e Sempione fra pochi mesi
Queste opere non sono solo opere di alta ingegneria sono opere che richiedono la predisposizione di quelle scelte in grado poi di ottimizzarle
Le ferrovie devono essere in grado di operare da subito un piano di investimenti di cui ancora però non si vede traccia
Sulla Rete per utilizzare al massimo il trasporto merci e in particolare quello combinato
Ciò di per sé non basta l'incremento del traffico delle merci mette ancora più a nudo la grande insufficienza terminalisti Ca'la Pianura Padana
Sistema ferroviario che ovviamente non può raggiungere ogni distretto ogni azienda
Può però dare risposte anche significative sebbene rafforzato e definito il sistema degli interporti come dimostrano gli esempi positivi di Verona di Bologna e di Padova
Come è noto queste sono materia di competenza regionale
L'esperienza dell'interporto di Lacchiarella però è emblematica
La domanda la risposta sono chiare da tempo ma non si è trovato il modo di convincere poi un altro territorio ad ospitare la relativa struttura concrete sono ritardi
Che rischia di farci pagare prezzi salati perché il sistema di interporti e dei centri di interscambio per fare in modo che la Padania si configuri come una grande area logistica deve essere in grado di dare il massimo di efficienza e grandi terminali traffico che esistono il porto di Genova di Ravenna di Venezia Trieste
Nell'atto di Malpensa
La vicenda e Malpensa un capolavoro di masochismo nostrano
Sì è riuscito a scambiare un luogo strategico per la competizione logistica mondiale con gli interessi da pollaio da pollaio un po'locale si è contrapposto prima Fiumicino Malpensa
E vedo che dopo le istituzioni capitoline il Comune di Roma ora la punteggi amante per questa guerra suicida e brandita valorosamente vanno a presidente l'Associazione Industriali di Roma il professor Valori professor Valori che quando mette la giacca di presidente dell'autostrada e quelle europee oppure dell'atto linee venete
Sottolinea fantastico sul ruolo decisivo dell'aria del Nord quando infila quella romana diventa l'alfiere più indomito della contrapposizione tra Fiumicino e Malpensa
Noi abbiamo sempre sostenuto che un'area come quella pianura padana aveva ed ha bisogno di un grande aeroporto intercontinentale presto Taran meglio la sua posizione geografica e non soggiacere alla concorrenza esce al décolleté Cotena Zurigo o di Francoforte
Ma una Ferrari come quella di Malpensa non merita di camminare come se avesse il motore di una macchina di piccola cilindrata
Imbrigliare Malpensa significa che tutti perdono una parte di sviluppo
La guerra localistica che poi ha fatto il Sindaco di Milano è stato un altro esempio di cattiva demagogia a nostro avviso guerra che di fatto ha costituito l'alibi per il gioco pesante che le compagnie europee hanno fatto qui si in chiave lobbistica per frenare lo sviluppo di Malpensa
Ora che cocci sono rotti
Che la stessa cappelle ne ha strumentalizzato questo argomento per recidere il rapporto con la nostra compagnia di bandiera siamo davvero giunti a un punto limite
Ci sono questioni ambientali che andavano previste prima e non dopo e che tuttavia quando queste questioni non sono strumentali devono essere risolte conclusivamente su questo punto l'opera ministro Bersani ci sembra puntuali attenta ma non basta occorre fare di più fare un'operazione ancora di qualità
Se al Nord dia un grande rapporto intercontinentale di valenza mondiale tutta la Rete degli altri rapporti ottimizzata per evitare sprechi e per evitare sovrapposizioni
Ci domandiamo che senso ha
Che da Torino a Venezia da Linate a Bergamo da Bologna Genova da Verona fino a Montichiari tutti gli aeroporti operino come se fossero della Malpensa in miniatura
Ovvero invece di costruire una rete ragionata degli scali specializzando lì e faccende costruendo le sinergie necessarie per fare in modo che vi sia una struttura complessiva di carattere coordinato riteniamo che i presidenti delle Regioni allo su questo un compito davvero di orientamento transregionale fatto di scelte di intese precise per abbattere diseconomie accrescere l'attrattività generale di queste aree
Ad essa va connessa alla rete viaria anche su questo punto vi sono scelte di competenza nazionale e comportamenti coerenti a livello regionale è evidente che non si può portare ogni autostrada A Bocca d'impresa come si dice
è quindi necessario costruire una interconnessione tra le reti lunghe quelle di carattere nazionale con quelle corte territoriali regionali
Per realizzare con i piani regionali dei trasporti un intreccio arterioso capace di Rita rare tutta l'infrastrutturazione viaria in queste aree
Le scelte di livello nazionale sono
La conclusione della decisione del tracciato il passante di Mestre
E le decisioni che riguardano tracciate procedure Pelé pedemontane venete lombarde
Quelle di livello regionale sono in connessione a queste scelte generali il riassetto Della viabilità perché l'Anas eccetera le regioni e sia pure su un altro versante la stessa realizzazione della Brescia Bergamo Milano
Le relazioni sono evidenti lo devono essere anche le decisioni non è possibile
Che il consorzio dei comuni intorno a Mestre impedisca dopo quattordici anni è incredibile la definizione del tracciato per fare trenta chilometri che connettono la Venezia Trieste alla Padova mila il disegno di legge depositati in parlamento per la riforma della conferenza dei servizi prevede che in caso di blocco intervengo un potere sostitutivo
Bene noi oggi chiediamo che si sperimenti in anticipo questo potere sostitutivo
Visto che quella norma è stato licenziata all'unanimità
Lo si faccia subito
E si decida anche convenendo fra Stato e regioni
Se il potere sostitutivo debba essere esercitato dal Presidente del Consiglio a Palazzo Chigi operò opere territorialmente definite come quella che prima ricordavo di Mestre
Questo potere possa essere delegato allo stesso presidente della regione interessata
Così come non è più tollerabile che per definire i centoquattordici chilometri dalla Pedemontana lombarda ci sia ancora tre Progetto e quella veneta sia appena stata consegnata vado pazzo
Erano opere ricordo che nell'accordo in a tale del patto dello sviluppo del novantotto furono definite essenziali e per questo bisognava ricorrere a procedure speciali per realizzare ora i tempi vengono annunciati come indefinibile
è un po'la storia come quella Salerno Reggio Calabria che procede a venticinque metri al giorno
Nel frattempo però ha raddoppiato in tre anni suo costo del sei mila dodici mila miliardi e tempi di consegna sono stati anche lì detti indefinibile indecifrabili
Il ministro Nesi resterà con noi oggi pomeriggio dopo la nostra denuncia della CGIL si è attivato si è messo in pullman fatti sopralluoghi ed è finito in un ingorgo esattamente come avevamo detto
Mente metta ora ministro Nesi lo stesso impegno in faccia gli stessi sopralluoghi qui ci domandiamo perché slitta al due mila uno l'apertura del Monte Bianco
Perché il anche qui i costi sono saliti alle stelle
Se diede l'ostruzionismo francese lo si ponga in sede bilaterale fra Stati
Ma si chiariscono conclusivamente i tempi e i modi dell'apertura di quella vena di traffico
In più e in grado il governo
Di definire di concerto con le regioni venete lombarda
Prima che finisca la legislatura il tracciato le procedure speciali per le due pedemontane
Occorre rispetto delle regole ma anche capacità decisionali come per la Brescia Bergamo Milano noi pensiamo che sia corretto
Che un'autostrada anche si autofinanziata totalmente come questa e nel rispetto dell'ambiente sia inserita venga inserito in un quadro di scelte di carattere programmatorio
Si è detto che per questo la BreBeMi come si dice deve essere inserita nel piano gira i trasporti bene ma quel piano allora deve essere presentato si era detto giugno Maggiulli è passato
Poi è necessario e finora non lo è costruire il disegno l'assetto viario secondario di allaccio con i piani di sviluppo regionale
A poco gioverebbero grandi vie di scorrimento se poi esse non vengono interconnesse con i centri di produzione con i distretti
Torna il grande tormento dei ritardi decisionali cinque anni e ventitré passaggi
Legislativi per aprire uno stabilimento infiniti quelli per realizzare un'opera infrastrutturale
Ricordo solo che per raddoppiare la linea ferroviaria Verona Bologna i lavori sono incominciati nel mille novecentottantuno e termineranno nel due mila e sette
E questo è un terreno insieme decisivo e minato
è un terreno che non sopporta
La scorciatoia dei facili annunci
Che risolvono con la bacchetta magica farà con la bacchetta magica e problemi poi magari si constaterà che vincoli costituzionali cosiddetti interessi deboli quell'ambientali e culturali non sono sormontabile con la semplice azione volontaristica
Noi ci accontenteremmo di passi in avanti pur di uscire dalla palude
L'Osservatorio sulla semplificazione ha varato la riforma della conferenza dei servizi
Noi chiediamo che essa possa avere in questo arco di pochi mesi di di fine legislatura la certezza della sua approvazione
Che ciò possa far parte questo procedimento di quei pochissimi disegni di legge che vengono individuati dal governo come essenziali per il bene del Paese
Accanto alla riforma della conferenza è necessaria la diffusione degli sportelli unici
Sappiamo i limiti ancora presenti dell'efficace lo sportello
Sappiamo che esso è ancora più un contenitore di domande più quel luogo di risposte
Ovvero che dietro lo sportello che raccoglie occorre poi mettere in Rete tutta la pubblica amministrazione peraltro quello che sembra la brutta parola La Rupa ovvero la rete dalla pubblica amministrazione si può dire ormai in grado di essere utilizzata perché decollata
Per questo non capisco davvero le critiche presente allo sportello che vengono avanzate dalla Confindustria
Criticare è facile occorre però dare delle risposte qual è quella che si propone e quelle tornare indietro all'intermediazione dei faccendieri oppure canali privilegiati dalla politica come strada maestra per avere le soluzioni no no non bisogna fare passi indietro ma bisogna andare in avanti la riforma Bassanini con i ritardi resistenze contraddizioni non alternative credibili una scorciatoia
La pubblica amministrazione e riformabile e ad essa è possibile dare obiettivi di qualità
Noi abbiamo su questa pubblica amministrazione e sul suo arrivo sulla sua riforma investito senza pentimenti
Dalla privatizzazione rapporti di lavoro la distribuzione dei poteri alla scelta di passare dalla delega alla responsabilità dal cento al territorio
Abbiamo su questo rivendicato realizzato soluzioni contrattuali e costituita una rete di terminali con le elezioni un anno e mezzo fa dei delegati
Il servizio ai cittadini e alle imprese
Nella pubblica amministrazione intermediato sicuramente dall'evoluzione informatica
Ma ricordiamocelo sempre nella professionalità nella responsabilità nel valore del lavoro il punto decisivo per chi eroga un servizio ai cittadini all'impresa
Frantumare la pubblica amministrazione deve frantumare la Rete perché la si giudica i riformabile rischia di creare non solo un disservizio ma anche di dividere il diritto dei cittadini a fruire di benessere si Ali non per il loro bisogno
Ma per i loro censo la sussidiarietà orizzontale quando non risponde ad un processo aggiuntivo di offerta di servizio ma sostitutivo ha in sé i segni di questa contraddizione
Noi abbiamo bisogno e servizi efficienti di semplificazione di abbattimento delle barriere di accesso ma la scommessa e farlo remando tutti nella stessa direzione nel penalizzare chi chi lo fa in ritardo non nell'abbandonare la barca
Per costruire delle altre
La sfida per la qualità non è sfida per segmenti e non non è sfida solo per ciascuno e sfida per tutti
Nessuno può chiamarsi fuori o semplicemente assegnarsi il ruolo di fischiare i falli
Per l'innovazione per lo sviluppo di sistema
Per la politica moderna che ci milizia al meglio tutta la Rete che cene progetti la sua evoluzione per rendere efficienti i servizi pubblici e c'è un compito specifico per ciascuno degli attori che sono qui in questo convegno noi come CGIL continueremo a camminare per questa strada
E continueremo a camminare senza fermarci
Questo convegno avvia per noi un lavoro che proseguirà per sviluppi successivi nelle regioni e tra le regioni già a partire da settembre a cominciare dal Veneto e poi dal Piemonte Valle d'Aosta
Camminare
Comunque lo faremo con l'unica speranza di non essere da soli a ciò serve il confronto di oggi in questo compito
Solo un'informazione organizzativa noi prevediamo il convegno che duri tutta la giornata dando la parola intorno alle sedici e trenta per le conclusioni a Sergio Cofferati
Chiudiamo questa mattina all'una con l'intervento del ministro dei Trasporti Bersani
Entrerei subito nel vivo delle cose posta dalla relazione di Walter Cerfeda dando la parola Benito Benedini presidente
Di Assolombarda
Bene io
Ringrazio prima di tutto
Antonio Panzeri per
Invitato oggi questo convegno
Devo dire che ho accolto con particolare piacere questo invito della CGIL
E l'ho apprezzato per la scelta sul tema
Scelta che
Vorrei coinvolge vorrei dire si riferisce a due temi principali
Prima di tutto è positivo
Il fatto che il sindacato parli in prima persona di competitività
E credo che su un tema come la modernizzazione del Paese
Il dialogo
Il confronto
E la collaborazione Possa e debba essere un metodo da seguire
Dove modernizzazione vuol dire molte cose
Dalle questioni di più stretto interesse delle parti sociali
Come la struttura del costo del lavoro o la modernizzazione del Welfare alla pubblica amministrazione ai nodi strutturali da scegliere
Walter Cerfeda a
Prima ha detto che
Confindustria fa una battaglia mio presunti afferma va qui c'è una persona che sette anni fa ha inventato Fonchim
Proprio il fondo
Per c'era con il sindacato con le parti sociali
La questione del TFR non vedersi appioppare per legge
Comunque sia lo potremmo lo vorremmo vedere una discussione diciamo così quei coinvolge un po'tutto quanto e non soltanto ti afferma anche gli altri problemi quindi non direi che proprio la battaglia mio almeno non certamente da parte nostra
Io credo che problemi così rilevanti vadano affrontati con un modello di relazioni industriali non antagonistico e conflittuale ma collaborativo
E spero che il sindacato nel suo insieme
Accetti un confronto serio
Su questi temi perché tutti
In Italia e all'estero hanno capito che bisogna intervenire su di essi
La seconda ragione del mio apprezzamento e che finalmente si riconosce come ha ben detto
Antonio Panzeri che esiste
Accanto alla questione meridionale estremamente seria e complessa anche un insieme di problematiche settentrionali certamente non in contrapposizione sono pienamente d'accordo
Anche perché ai fenomeni
E processi di portata e poca Ale come la globalizzazione
L'accelerazione dello sviluppo tecnologico la diffusione della net economy
E la delocalizzazione delle produzioni hanno fatto del territorio
Un nuovo fondamentale soggetto della competizione
Si tratta
Di un passaggio cruciale per tutti
Che obbliga tutti gli ambiti territoriali a riorganizzarsi per accedere a questo nuovo spazio della competitività perché è chiaro che cadute le barriere del mercato
Ogni azienda decide dove insediarsi
In base alle dotazioni del territorio e al loro livello qualitativo
E allora
Se è pur vero che il Nord all'interno del Paese continua a essere competitivo ed ero anche
Che tutti gli studi economici degli ultimi anni evidenziano una progressiva perdita di competitività del nostro territorio
Di fatto
E questa è la realtà
Un numero decrescente di impresa Esteve decide di localizzarsi in quest'area
Mentre un numero crescente di imprese già insediate
Qui nel nostro territorio decide di andare altrove
Del resto sono proprio le pressioni che le nuove esigenze concorrenziali esercitano sul territorio a fare emergere con sempre maggiore evidenza una sofferenza una sofferenza complessiva del nostro sistema
Dovuto soprattutto all'inadeguatezza di fattori territoriali divenuti decisivi
Mi riferisco
Ad esempio gli sportelli unici
Uno strumento strategico per il processo di semplificazione ammodernamento amministrativo
Che però fatica a realizzarsi per l'incompiutezza del percorso legislativo e a funzionare perché non c'è sufficiente chiarezza di ruoli tra i vari soggetti
Io non so dove Walter Cerfeda ha preso la notizia che la Confindustria contro sportelli unici no noi critichiamo il fatto che questi poteri undici tardano ai suoi insediati signori sette anni fa abbiamo iniziato la battaglia sul
Sulla semplificazione
Del processo le pubbliche amministrazioni
A Milano alla dimostrazione ottanta in prese hanno lavorano da due anni per la realizzazione dello sportello unico insieme al Comune di Milano questo per dimostrare che non siamo contro ma vorremmo vederlo realizzato
Sempre meno allora possiamo permetterci di pensare che lo sviluppo di un territorio di questo nostro territorio segua percorsi spontanei
Invece anche considerando la peculiarità di Milano dalla sua tradizione industriale alla forza dalla sua componente nel terziario dalle sue università al suo sistema della ricerca dobbiamo progettare
Strategie che ci consentono di porre le condizioni per lo sviluppo di tutto l'aria del Nord
Per un rilancio vero
Della competitività delle nostre imprese soprattutto in un mercato ormai completamente appena
Strategie dunque
Anche per uno sviluppo occupazionale più moderno e più mirato alle esigenze del territorio basato su una formazione di eccellenza incentrata sui fabbisogni reali
Le imprese infatti possono esprimere sviluppare la propria capacità operativa solo se queste se sono inserite in un sistema territoriale e locale efficiente
Ed è proprio questa la discriminante per attrarre nuovi investimenti nel nord ma anche e direi anzitutto per rafforzare il nostro tessuto produttivo caratterizzato da imprese di piccole e medie dimensioni che devono poter operare in un contesto favorevole per poter affrontare anche il mercato
I nodi da sciogliere per quanto ci riguarda sono molto
Ci sono da completare le riforme Bassanini e il decentramento delle pubbliche amministrazioni e necessario rivedere alcuni meccanismi decisionali come quello della conferenza dei servizi ma vorrei soffermarmi in particolare sulla situazione infrastrutturale
In questa sfera noi continuiamo a scontare un ritardo grave
Che peraltro anche considerando avvenenti avvenimenti recenti come ad esempio le ultime vicende legate al Progetto della BreBeMi parlo della direttissima Milano-Brescia sembra preoccupare ancora poche persone
Eppure avere reti infrastrutturali di trasporto competitive creerebbe un reale vantaggio per tutto il territorio per le imprese naturalmente ma anche per il benessere dei cittadini
Cittadini che vi abitano che vi lavorano
Dove per dare competitività la rete di trasporto bisogna pensare in modo integrato infrastrutture e servizi
E per questo che noi guardiamo con sempre maggiore attenzione alla logistica come componente strategica della competitività in quanto rappresenta uno strumento di pianificazione infrastrutturale
Sia per l'ottima azione dei flussi delle merci sia per la razionalizzazione dei traffici con ricadute positive evidente anche sul rapporto trasporti ambiente
Ed è per questo
Che continuiamo
Il nostro impegno
Perché si va finalmente realizzato alcune opere infrastrutturali di cui ha accennato in modo dettagliato e dei ebbene Walter Cerfeda
Che pur riguardante il territorio milanese hanno una valenza prioritaria per lo sviluppo di tutto il nord del Paese
Mi riferisco anzitutto al tormentato percorso del Progetto di raccordo autostradale Milano Brescia presentato dalla Società preoccuperei beni di cui noi siamo partner secondo quanto è stato approvato dal senato la sua realizzazione rischia di essere subordinata all'approvazione del piano generale dei trasporti
Non siamo detto cervello lo dico anch'io possiamo contro questa idea
Non siamo assolutamente ministro Bersani
Però
è una scelta che come abbiamo ribadito anche giovedì scorso incontrando a Roma i presidenti dei gruppi parlamentari
Dei maggiori partiti auspichiamo venga modificata nella discussione alla Camera previste in questi giorni
Perché è perché la BreBeMi è un'opera prioritaria
Che
Se inserita nel piano già i trasporti rischia di coristi
Di far slittare ulteriormente i tempi della sua realizzazione
Credo che a questo proposito ci sia da fare una riflessione generale
Mi chiedo cioè se siamo sicuri che valga la pena di sottoporre interventi rilevanti e urgenti come questo
Ai ter complessi come quelli legati al piano generale dei trasporti
Se proprio non si può rinunciare a questo orientamento si identificano quanto meno strumenti programmatori flessibili
Se vogliamo evitare di arrivare al collasso di interi sistemi territoriali
Almeno nelle situazioni di forte criticità la tempestività di intervento deve essere garantita senza contare che i tempi lunghi come quelli implicati dall'inserimento nel piano generale dei trasporti impediscono
Di fatto
Di fare il decoro programmazioni temporali necessari per utilizzare strumenti come il project financing come voi sapete questa autostrada mille direttissima Milano Brescia è tutta finanziata privatamente
Quindi è inutile ospitare utilizzo di questi meccanismi se poi le decisioni di rendono inerte
Per questo credo che quella della BreBeMi sia una scommessa da vincere ministro Bersani non solo per la Lombardia ma per tutto il Paese
Per dimostrare che anche da noi è possibile fare grandi opere utilizzando appunto lo strumento del project finance
Ricordo solo una cosa
In Lombardia transita
Quasi il cinquanta per cento delle merci italiane
E abbiamo soltanto il quindici per cento delle reti stradali
Abbiamo una situazione
Che dove ogni anno una piccola media impresa perde per code ingorghi centocinquanta milioni
Calcolato come ore lavoro
E secondo le ultime stime si registra una perdita di mille duecento miliardi per tutte le aziende per trasportare le proprie merci quotidianamente sulla Milano cresce
Ecco queste non aggiungo altri dati che voi conoscete sono stati pubblicati dal Corriere della Sera cento cinquecentoquarantotto incidenti quattrocentosessantatré feriti quindici morti
Un altro progetto che mi preme ricordare in questa sede è quello dell'alta capacità ferroviaria di cui ha già accennato Walter Cerfeda
In particolare di quel corridoio est-ovest della Transpadana
Credo che anche su questo importantissimo progetto si è ora di stringere i tempi e necessario conclude la conferenza dei servizi per la tratta Torino-Milano
So che la convocazione a breve
E aprire quanto prima quello per la tratta Milano-Verona
Ho parlato di Brad MD Transpadana non solo perché ritengo che siano fondamentali per la competitività del nord ma anche perché
Sono convinto che il valore aggiunto delle due opere stia nella loro complementarietà solo
Se riusciamo a realizzarle entrambe
Avremo così un adeguato corridoio infrastrutturale Est Ovest al servizio di tutto il Nord del Paese
E riusciremo così a connette ci significativamente con la rete infrastrutturale europea e avremmo cominciato a operare nella direzione del riequilibrio
Modale e di un modo moderno di concepire la logistica signori che sarà veramente il fattore sempre più critico di competitività
Ecco non dimentichiamo che specie nel nuovo contesto generato dal commercio elettronico occorre garantire alle aziende e consumatori
E al mercato
La massima efficienza del ciclo ordine produzione consegna
La rapidità di negoziazione vale niente vale poco se poi a questo non segue un efficiente rapidità di consegno
E porrei due vorrei riprendere anch'io come ha fatto
Walter Cerfeda la questione a Matrix
La basta avendo ottimi risultati ma si può fare ancora molto per migliorare la sua ci si diritta in piena integrazione con il sistema aeroportuale del Nord Italia collegamenti fondamentali in questo caso sono stati fatti
Anche se non è solo completate le ultime opere per ignorare migliorare ulteriormente il servizio ferroviario già offerto state infatti dicevo passo importante manca per esempio la Pedemontana Presidente Formigoni
La cui realizzazione fa parte del suo programma
Prendevo mattana che permetterebbe che permette anzi la Cis un'accessibilità più agevole per labbra di Malpensa e per tutta la congestionata are a Bergamo Varese è che qui
Scusatemi con molta realtà l'ho fatto all'assemblea son vado faccio oggi io vorrei invitare i signori verdi a venire con me e camminare da Cinisello Balsamo a Milano sull'autostrada e vedere come il patrimonio ambientale venga degenerato
Da lì dalla quota mattutina di quasi venti chilometri per la congestione che c'è su quell'autostrada perché appunto mancando la Pedemontana tutto il traffico del nord est deve passare attraverso il nodo di Fiorenza
Per andare verso il Nord Ovest
Alla pace di tutti se quello non è deterioramento ambientale non sono non so non so cosa cos'altro potevo
Gli hanno e infatti con queste simbolici fermare la direttissima Milano Brescia che serve appunto per quello ma come ho già detto in un'altra intervista questo viene fatto semplicemente non per una questione ambientale ma viene fatto
Diciamo fattori politici di sopravvivenza da gruppuscoli di quel genere
Infine voglio chiedere voglio chiedervi di riflettere su un punto
Gli studi economici più recenti stanno rilevando
Come il costo sopportato dal sistema economico e sociale nel tempo di attesa di un'opera infrastrutturale
Considerata necessaria è superiore agli eventuali costi dovuti alla correzione di quegli errori derivanti dalla realizzazione e dunque dalla disponibilità in tempi brevi di un'opera infrastrutturale
Di cui si è emerso il bisogno in breve se un'opera serve
Aspettare a farla costa di più costa di più per tutti noi per la comunità
Costa di più che renderla disponibile poi riparare eventuali errori di fabbricazione
Mi sembra che questa valutazioni indichi con estrema chiarezza quale direzione possa e debba assumere nostro impegno comune
Non solo perché le aziende italiane possono partecipare in modo competitivo al mercato aperto ma perché
Tutti
Prese e lavoratori
Tutta la completi vita possa sentirsi davvero parte dell'Europa ed è questo la nostra battaglia che dobbiamo vincere tutti insieme perché questo è quello che riterrà a questo Paese veramente le possibilità per continuare per il futuro e soprattutto per le giovani generazioni grazie
Grazie presidente Benedini anche perché ritengo che le cose che sono state poste pur nei rispettivi ruoli possono essere motivo di lavoro comune per raggiungere gli obiettivi di miglioramento dell'infrastrutturazione darei la parola adesso al presidente della Regione veneta Giancarlo Galan
Che ringrazio ovviamente dalla presenza
Ringrazio intanto per l'ospitalità
E per lo spirito dei questa iniziativa che la CGIL si accomodi che esiste una questione settentrionale
Che lo sottolinei con una serie di convegni come questa è un fattore indiscutibilmente positivo che va sottolineato con lato con il dovuto rilievo avevamo lo confesso per tanti anni ha avuto la sensazione nel nostro Veneto che la questione settentrionale la questione veneta all'interno di quella settentrionale forse lo soltanto l'occasione di un confronto sul temi come l'evasione fiscale e nulla più
In realtà già nel settembre del novantasei io ricordo che iniziamo
A sottolineare come la questione veneta per quanto mi riguarda forse all'interno della questione settentrionale probabilmente quella con le caratteristiche di maggior virulenza di maggiore necessità da essere affrontate sono passati alcuni anni e forse oggi è il caso di fare un bilancio lasciatemi che percorra storicamente
I motivi del successo di questo nostro Paese dell'Italia in campo internazionale partendo da un dato
Non saremmo mai arrivati ad essere quello che siamo oggi usciti sconfitti da una guerra che ci ha visti distrutti se il Nord non fosse stato all'altezza del compito come sia dimostra diciamocelo con sincerità non è una rivendicazione nei confronti di nessuno non è neppure un un atto di ostilità tanto meno nei confronti di nessuno
Anzi è qualcosa di più perché l'Italia non sarebbe dove oggi se il verdetto fosse rimasto la Calabria dal
Trent'anni fa la mia regione era quella con i tassi di tutti gli sviluppo più bassi con gli indici di benessere di produzione di ricchezza più bassi del nord Italia ecco l'Italia non sarebbe diventata quello che è diventata
Se avesse avuto oltre al Sud un'altra regione in gravi difficoltà da dove tre
E allora se questa storia di successo c'è stata e c'è stata se il nostro Paese può vantare oggi quei quei risultati che al di là di tante preoccupazioni sono indiscutibilmente positivi visti nell'arco di questi decenni bello deve proprio perché è cresciuto il Bardo
Lo deve proprio perché il Veneto non è rimasto indietro anzi il Nord-Est che era dimenticato lo ricorderete nei sussidiari si studiava il grande triangolo industriale Genova Milano Torino
Il Veneto nelle città del Veneto erano marginata evidenti città
Affacciate sul corso del poco al che attività del genere beh cambiata tali è diventato ciò che è diventato proprio perché si ha modifiche a cambiare quel segno perché Belluno che era l'economia più dura Ale più sinistrata probabilmente d'Italia è oggi diventato un centro di eccellenza mondiale
Ecco se tutto questo è successo oggi occorre domandarci che cosa dobbiamo fare perché possa continuare ad essa
E accanto a una questione meridionale che va indiscutibilmente risolto non potremmo permetterci di trascinare oltre una zona che fa da freno nella competizione internazionale beh occorre chiedersi di che cosa ha bisogno il Nord che cosa è necessario fare perché possa continuare questo nostro sviluppo e questa creazione di Beatrix
Se è così ben venga quindi è un tema come quello sul come essere competitivi negli anni due mila certo la compatibilità delle regioni del Nord dipende da mille fattori dipende da molti fattori che sono diretta conseguenza anche delle azioni che come giunte e Consigli regionali dovremo porre in essere certo dipende da un processo federalista non più rinviabile da una
Convinzione che ormai si fa strada con sempre maggior forza per cui una stessa norma non può necessariamente per quanto buona intelligente sia valere da Vetta d'Italia capo passa certo passa per una per un miglioramento notevole
Dei servizi che sapeva offrire ai cittadini e alle imprese passa per una sempre maggiore efficienza della pubblica amministrazione passa per tante cose
Ma passa soprattutto e bene ha fatto la CGIL appongo all'ordine del giorno con grande attenzione
E come il tema dei temi passa attraverso una rete infrastrutturale degna di questo se il nove diventato quello che è diventato se il Veneto e adesso parlo un po'più della mia regione non perché siano questioni regionali ma perché per quello che si è cercato di dire sono questioni nazionali addirittura europea e per certi versi
Lo deve a mille fatto
Non starò qui elencati e neppure ricordando i sono conosciuti da decine e decine di convegni dedicati al cosiddetto miracolo per la protesta ma sono dei Beastie ma sono motivati anche da una collocazione geografica assolutamente strategica
Collocazione che ancora quella strategiche lo è ancora anche nei nuovi equilibri internazionali in un'Europa che è diventata molto più grande di quella che conoscevamo fino a qualche hanno fatto
Senta tutto questo è vero vecchi noi siamo di fronte davvero vivi ed uno spedizioniere di rione di Barcellona
è indifferente passate al di sotto delle Alpi o passare al di sotto
Per uno spedizioniere qualsiasi che viene dal mare dai grandi mercati orientali dai mercati emergenti
Dell'Africa è indifferente scegliere l'Adriatico scegliere Ravenna scegliere Trieste scegliere Venezia Oro scegliere maxi
E assolutamente indifferente
Sceglierà Venezia in questo i riguarda certamente uno spedizioniere di di qualsiasi ma bene materiale ma riguarda anche persone idee
Fibre ottiche
Telecomunicazioni beh se noi sapremo offrire
Quelle strade e quelle grandi strade continueremo ad essere al centro dello sviluppo europeo continueremo ad essere una di quelle regioni trainanti che hanno fatto che hanno contribuito a creare in Italia nel nostro Paese il benessere
Dio senta imiti questa convinzione non verrà fuori e allora saremo destinati all'emarginazione saranno destinati ad essere la Provincia ma con noi anche la Lombardia
Con noi anche l'Emilia con noi in Friuli con lui tutto il Nord e quindi tutto il Paese saremo destinati ad essere l'area mediterranea l'area meridionale l'area emarginata dei grandi traffici e della grande creazione di permesso l'euro
Eppure sembra che questa concessione non si faccia sta certi segnali che riceviamo sono drammaticamente di segno opposte
Nel agosto del mille novecentonovantasette
Tre anni fa
Io ricordo l'allora presidente del Consiglio Romano Prodi
Insieme ad altri ministri che sottoscrissero con la regione del Veneto un impegno riguardava cinque punti sono Sempre e spesso sono quelli che voi citate
C'era per la verità anche il sistema metropolitano regionale ferroviario ma in quello è stato completato
Dipendeva esclusivamente dalla regione è andato avanti con grande soddisfazione ma c'erano i quattro grandi nomi il passante di Mestre la Pedemontana veneta tanto per citare cose conosciute la Romea commerciale classe quindi nord-sud
Il allora si chiamava quadruplicamento veloce della tratta ferroviaria Verona Venezia
Oggi forse occorre cambiare il nome l'abbiamo cambiato ma si intendeva partire almeno con il quadruplicamento della Padova Mestre la linea ferroviaria più intasata di
Facciamo il reso conto e siamo esattamente nelle stesse condizioni del primo agosto mille novecentonovantasette anzi c'è di peggio e c'è qualcosa di peggio che io devo segnalare una assemblea una convegno come questo
Cioè che non solo non si è fatto nulla ma addirittura dal punto di vista ferroviario si è tornati indietro
La recente declassamento trenta di amarlo Alberto le della
Linea Torino-Milano
Ho il posto posticipo
La non priorità assoluta o lo slittamento dei termini B deve lanciare tutti noi una grande segno di inquiete
Perché se non faremo e non faremo rapidamente quelle tratte che motivo avranno i francesi di fare dall'io ho letto di
Faranno la Dione qualcos'altro più a nord
Ma allora allora per davvero noi usciremo dallo grande dal grande scenario internazionale
Voglio spendere paradossalmente una parola a favore dei sindaci ho sentito parole
Come non è possibile che i sindaci del comprensorio di Mestre impediscano la realizzazione della di un del passante di Mestre vero
Ma i sindaci fanno il loro lavoro difendono il loro territorio difendono la loro popolazione
Probabilmente Cofferati oblio
O chiunque altro al posto del sindaco di Mogliano Veneto si ci opporremo
Alla realizzazione del passante autostradale nessuno credo fa grande soddisfazione nel vedere una striscia d'asfalto larga cento metri passare sul suo territorio nessuno queste idee
Quello che è colpevole non è questo atteggiamento quello che è colpevole semmai sono le leggi italiane e hanno delegato soltanto il potere di veto quello che è inammissibile probabilmente il comportamento scoordinato di qualche componente del governo
Parlo di un sottosegretario Veneto nella fattispecie che per ricercare un consenso che non ha mai avuto essendo stato eletto con l'altra parte alimentato le posizioni di qualche sindaco senza che qualche piovuto Devole esponente lo stesso governo avesse il coraggio di intervenire là dove la Regione per una volta a larghissima maggioranza sessanta
Voti su sessantaquattro aveva individuato la soluzione capace di risolvere non solo il grande problema che ripete voi perdendolo di attraversamento ma anche quello del traffico locale ecco quello che è criminale
Non sei l'atteggiamento di qualche Sindaco droga criminale sono le leggi eppure parliamo di questo quando della riforma della conferenza di servizi ci si augura che possa avvenire prima di dicembre quando però una legge come quella Berlusconi posso impatto del mattone era stato chiamato maschietti poteva risolvere andando nel senso di dichiarare urgenti alcune opere è stata con grande tranquillità
Bocciati
Ecco questo è il panorama questo è lo scenario nel quale con grande preoccupazione io vedo come nota positiva questo interessa da parte di una grande organizzazione sindacale
Qualche segno di consapevolezza che è la partita decisiva che non è il Veneto non la Lombardia ma l'Italia tutta si giocano in questo momento
Questo vedo fra le cose positive anche un certo senso di interventismo di necessità di Intel di di di fare da parte del ministro Nesi
Certo se le incassi ora dopo le cose positive che pure ha voluto fare quelle negative probabilmente non ci basterebbe l'intera giornata
E cito soltanto l'episodio scandalosa indecente
Umiliante
Che è quello della Pedemontana della Sacile Pordenone della Pordenone Sacile pomeridiana un'autostrada che cioè alla quale mancano cinque chilometri e ottocento
La quale periodicamente ogni tre mesi c'è qualche ministro che viene a giurare che verrà fatta e un mese dopo qualche altro ministro che non firma o addirittura firmati in senso contrario
Il Veneto è stufo ma credo che sia scusa all'Italia credo che sia stufo senz'altro il no
Ecco termino qui questo intervento dedicandolo soltanto a questo grande bivio che ci troviamo di fronte e dandovi appuntamento per verificare se qualcosa s'è mosso da oggi a quando ci ritroveremo a Venezia visto che mi pare d'aver capito che questa iniziativa non è destinata a consumarsi guancia
Ma credo che sia destinata a proseguire nel tempo ecco sarà anche l'occasione lo dico apertamente per verificare se gli intendimenti sono quelli che oggi con cui oggi ci siamo ritrovati se l'effetto sarà quello positivo
O se invece non sarà come cioè certo dubbio chirurgico per onestà chi mi conosce sa che non sono abituato a tacere delle cose o se invece dopo le grandi calate dei ministri del governo della sinistra
Così sfortunate nella mia regione non sia invece un mezzo succedaneo per parlare di temi di cui finalmente ci si è
Si è sottolineata l'importanza ecco io spero che l'intendimento della CGIL non sia questo
Cioè quello di supplire dove le forze politiche al governo in questo momento hanno clamorosamente fallito sia quello di aiutarci a fare le cose e aiutare a sviluppare veneto il nord e insieme al Veneto e al nord tutta l'Italia
Vi ringrazio e vi saluto
Grazie al Presidente Galan vedremo nell'iniziativa che noi faremo per i nobili smentire ovviamente questa
Supposizione del
Del presidente Galan noi faremo svolgeremo fino in fondo il nostro compito la parola al presidente la regione Lombardia Roberto Formigoni
Ringrazio la CGIL per questo invito e la ringrazio per
Averci per aver costruito l'occasione
Di una riflessione su un tema che ritengo di assoluta importanza strategica
Vuoi cominciare osservando che quando parliamo del Nord e parliamo della Lombardia in particolare ci riferiamo certamente
Ad un complesso di regioni e in particolare ad una regione la nostra molto avanzata
Indiscutibile la nostra leadership nella gerarchia dello sviluppo a livello italiano ma anche a livello europeo
Se è vero come è vero che siamo tra le prime regioni in Europa per lo sviluppo di PIL pro-capite molto al di sopra quasi il venticinque per cento della media comunitaria
L'ultima rilevazione Istat ancora segnala un aumento degli occupati della nostra regione un tasso di disoccupazione a quattro e otto rispetto al sette quattro di cinque anni fa
Cioè meno della metà di quello nazionale siamo ancora la regione che traina la crescita dell'export italiano
Con un valore di circa trentadue mila cinquecento miliardi pari a un terzo dei flussi nazionale
Nella nostra regione si concentra la metà delle produzioni ad alta tecnologia e si potrebbe possibili tuttavia ed ecco la prima osservazione
Questo è avvenuto in condizioni per così dire ambientali
Difficilissimo quando non ostile
In un contesto paese che finora non ha capito
La questione settentrionale
O ha pensato di esorcizzare la con giochini
O l'ha vissuta in termini di contrapposizione politica
Ma
Gli è sfuggito che la questione settentrionale è innanzitutto una questione di richiesta di qualità di condizioni ambientali appunto per poter lavorare per l'eccellenza
Il primo problema che abbiamo tra le mani e dunque quello di non perdere in termini di competitività
Quello che il lavoro di tanti e l'intelligenza di tanti ha prodotto in questi anni in questi decenni
Dico non perdere non per un atteggiamento difensivo che non mi appartiene ma perché le rischio e la realtà in alcuni settori è che stiamo perdente le condizioni che c'eravamo guadagnano
è cresciuto il dinamismo concorrenziale dell'Europa
Tutte le altre regioni italiani ed europei soprattutto
Si apprezzano per crescere nel grado di attrattività economica e sociale
Come l'attivamente a questo
Il secondo aspetto della nostra strategia
Deve essere quella di consolidare e di aumentare le condizioni per offrire ai nostri cittadini l'opportunità di competere a livello qualitativamente più alto con gli altri cittadini europei
Io credo che i fattori che possono contribuire a consolidare e rafforzare la competitività lombarda
Sono raggruppabili in tre diverse categorie e di questi vorrei parlare
Ci sono dei fattori che attengono al modo di governare la Regione Lombardia
Ci sono dei fattori che attengono le cose da fare
Da parte di diversi soggetti
E ci sono infine quelli che riguardano le condizioni da creare perché la società lombarda possa essere sempre più artefice del suo sviluppo
La super ultimi fattori che attengono al modo di governare per evidenti motivi
Parto dall'agenda delle cose da fare che evidentemente molto ricca per accrescere la competitività lombarda mi limito a toccare qualcuno dei punti che io vedo tempo questa agenda
Il primo fattore per accrescere la competitività lombarda riguarda a mio modo di vedere il lavoro e la formazione delle risorse umane
E sottolineo che questa priorità non è suggerito solo dal luogo in cui viene promesso promosso questo incontro
Chi lavora prima che essere una risorsa per lo sviluppo
E una persona un soggetto umano carico di desideri Yancy di voglia di esprimersi di realizzarsi
Soprattutto con una varietà di bisogni che devono trovare risposta o almeno la strada della risposta
E che devono trovare nel lavoro la possibilità di esprimere ciascuno le proprie capacità il proprio contributo alla società
La Lombardia una regione abbiamo visto con problemi occupazionali almeno in termini di mancanza di lavoro assai minori di quelli di altre regioni
Però abbiamo dei problemi si tratta di problemi di natura qualitativa ad esempio collegati alla stabilità del lavoro non necessariamente del posto di lavoro ma della possibilità di lavorare per esprimere se stessi
Sono temi legati da una parte al tema della solidarietà nei confronti delle categorie più deboli delle aree più fortunate del paese del mondo
E dall'altra la necessità di accompagnare con normative e politiche adeguate le nuove forme di lavoro dipendenti e quelle crescenti di lavoro autonomo
E qui sta la risorsa fondamentale costituita dall'ampio campo della formazione anticipo
Un aspetto della responsabilità che la Regione si è assunta noi abbiamo deciso strategicamente di dare Cantet crescente attenzione al tema della formazione
Anche dal punto di vista degli investimenti
Ci siamo attrezzati nella scorsa legislatura per recuperare l'enorme ritardo che era stato accumulato prima di noi questo ci dà la possibilità di spendere nei prossimi cinque anni risorse ingenti di provenienza europea a questi aggiungeremo risorse ingenti di provenienza regionale
Io ho anche proposto di andare verso la realizzazione di un sistema integrato di formazione
Con l'introduzione di metodologie nuove come quella del buono formativo
Non per virgolette spendere la formazione a chicchessia privato pubblico non mi interessa questo ma per aumentare la qualità dell'Offerta formativa
è vero che il problema come ha detto recentemente qualcuno è l'Offerta di formazioni nulla domani ma io credo che sia ancora più vero che il problema è che l'offerta deve essere di qualità
E non è detto che la concorrenza faccia male alla qualità
Se è una concorrenza che si svolge all'interno di un quadro definito con un organo la regione in questo caso che si assume la responsabilità del controllo io penso che la concorrenza possa fare bene alla qualità certo insisto compito della Regione sarà quello di monitorare qualsiasi azione di accreditamento attraverso la certificazione della qualità dell'offerta
E l'esito che ci attendiamo e quello di permettere conti Petit condizioni di competitività
Tra una pluralità di soggetti rimane comunque in me la convinzione profonda
Che lo sforzo nei confronti del mondo del lavoro e del mondo dei giovani che al lavoro debbono essere prepagati
Abbia una priorità assoluta per la sua valenza di sostegno alla dignità della persone a quel desiderio di protagonismo che di molti
Il secondo fattore che vorrei elencare in questo elenco delle cose da fare riguarda né Anna ne hanno parlato moltissimo coloro che mi hanno preceduti il sistema infrastrutturale
Dobbiamo parlare di lentamente di sistema e non soltanto di infrastrutture puntuali
Sempre più la competitività di un territorio e determinata dalla sua partecipazione a reti di mobilità di comunicazioni di relazioni sociali
Questo comporta la necessità che una politica strategica di sviluppo rafforzi le reti interne al sistema ferrovie strade autostrade telecomunicazioni per mettere in relazione tutti i nodi della regione
La Lombardia una regione caratterizzata da una forte multi polarità del suo sistema urbano ma anche per mettere in relazione le reti verso l'estero
Per fare un esempio Malpensa con la Fiera di Milano il polo esterno svolgono innanzitutto la funzione di mettere la Lombardia al centro dell'economia globale per questo sono strategiche così come lo sono i collegamenti dall'alta capacità ferroviaria
Gli interventi che queste strutture possono creare non devono mai a mio modo di vedere far rimettere in discussione laddove esistenza proprio perché la loro esistenza è strategica
Inconvenienti vanno monitorati ridotti se possibile eliminati
Ma ogni politica rivolta rafforzamento infrastrutturale e di un ordine prioritario diverso da quello della sua realizzazione
Qualche considerazione puntuale sulle infrastrutture ma già molti di coloro che mi hanno preceduto le hanno fatte
Devo una risposta a Cerfeda che mi chiede la posizione della Lombardia sul tratto lombardo della Torino-Milano
La Giunta approverà questa settimana venerdì sette luglio questa tratta ad alta velocità ad alta capacità
E dunque noi la settimana successiva Salini in condizioni di presentare la conferenza dei servizi a Roma questa nostra forte posizione
Il corposo progetto tecnico allegato alla delibera con le varianti di miglioramento dell'impatto ambientale
è il risultato di un'attività di coordinamento che la Regione ha svolto con tutti gli enti locali
Che abbiamo condotto per anni con molto dialogo e molta competenza un'opera importante necessaria come questa dove le infatti avere il consenso di tutti e abbiamo fatto il possibile perché così fosse mi auguro che di fronte a questo atteggiamento della Regione il governo sappia agire di conseguenza promuovendo la tempestiva realizzazione dell'opera
Ed eventualmente esercitando i suoi poteri sostitutivi nei confronti di quegli enti territoriali che prendesse una decisione negativa
E su questo punto dei poteri sostitutivi non posso che applaudire alla posizione espressa ancora da Cerveteri
Domando e la presenza del ministro Bersani è una lieta coincidenza da questo punto di vista se il Governo è pronto ad esercitare i poteri sostitutivi ribadisco che la Regione è pronta a chiedere questo intervento
Ma in questi cinque anni
Quel paio di volte che mi è toccato di chiedere al Governo l'intervento sostitutivo la risposta da Roma è sempre mancato non mi è arrivato né un sì né un no dal punto di vista formale dal punto di vista sostanziale penso all'ultimo caso l'interporto di Montello non se n'è fatto nulla e il progetto è saltato
Sul tema della direttissima Brescia Bergamo Milano già si è parlato la posizione della Regione assolutamente favorevole per i motivi che sa benissimo chiunque sia costretto a frequentare anche soltanto un giorno alla settimana quella disgrazia attivissima tratto autostradale
Da Brescia Bergamo Milano è necessaria anche quando sarà completata la quarta corsia dell'autostrada A quattro così come è nota la posizione fortissima della Regione di sostegni anzi di promozione
Della Pedemontana della Pedemontana stradale ferroviaria
Due opere sulle quali ho firmato con il governo
L'anno scorso e nei mesi scorsi accordi di programma che mi auguro poiché sono contenuti all'interno dell'intesa programmatica siano carta assolutamente vincolante
E non mi capiti di vedere che anche per quanto riguarda la le pedemontane succeda qualcosa di analogo alla BreBeMi e cioè che il governo non si opponga alla volontà emendata dice di qualche ramo del Parlamento che ha rimesso in discussione la BreBeMi stesso
Per completare l'elenco almeno parziale delle cose da fare voglio ricordare che anche la difesa della sostenibilità ambientale fattore strategico per la competitività di una regione
La nostra attrattività crollerebbe se nel medio periodo la qualità ambientale non venisse perseguita e migliorata
Potendo scegliere di vivere meglio in altre regioni nessuno accetterebbe di vivere e lavorare in una regione ambientalmente poco appetibile
L'approccio all'ambiente deve perciò essere strategico sinergico con lo sviluppo e non meramente difensivo vincolistico l'alta qualità ambientale
Infatti determinata da condizioni di lavoro di salute di bellezza di relazioni sociali è l'accezione di sostenibilità che mi preme diffondere e affermare
Ancora meriterebbe di essere approfondito in questo elenco strategico di cose da fare
Tutti gli interventi che concernono il miglioramento del sistema produttivo
La Regione Lombardia ha bisogno di rafforzare alcune specializzazioni da promuovere come fattori emblematici quelli che qualcuno chiami prodotti civetta della propria qualità produttiva è un tema lungo mi limito
A metterlo in nota eventualmente per una prossima riflessione
Seconda parte sarò più prudente
I fattori che riguardano le condizioni da creare perché la società lombarda possa essere sempre più artefice del suo sviluppo i fattori per la competitività
La prima parola che evoca i citare è quella cui ho cercato di spiegare tutta la mia
Ma il moderno sia quello di valorizzare i diversi soggetti sociali presenti all'interno del Paese
Parlo di sussidiarietà orizzontale di sussidiarietà verticale
Chiedo e mi batto perché ci sia un trasferimento forte di competenze e di poteri dal governo centrale i governi regionali
Ma il mio impegno è analogo perché siano trasferite alle comunità locali tutti i poteri che le comunità locali possono esercitare
Chiedo che ci sia un riequilibrio tra i livelli istituzionali ma non dimentico che la vera questione è un trasferimento di poteri al vero sovrano a colui che detiene il potere il cittadino le famiglie
Il mondo del lavoro inteso nelle sue diverse articolazioni le impresa
Il terreno della società lombarda mi sembra molto fertile in questa direzione
E già pronto da tempo per recepire i segni che vi vengano gettati
La creatività e l'operosità lombarda sono poveri viali e per queste Olivato il momento di allentare le briglie perché l'iniziativa dei nostri cittadini e dei nostri operatori esplichi tutto il suo potenziale nella nella gestione di servizi di opere di iniziative è in questa direzione che la mia Giunta si è mossa in questi anni sul versante sanitario sul versante scolastico ma certamente molto possiamo e dobbiamo ancora fare
Liberare le capacità progettuali dei lombardi è un fattore strategico di alta competitività premiare sostenere che chi propone e realizza progetti avanzati stimola il potenziale in prenditi Colombare do e consentirebbe adesso di andarsi ad esprimere ed affermare anche fuori del territorio regionale in campo internazionale
E infine vorrei citare un ultima dimensione di competitività che spesso viene trascurata ma che a mio modo di vedere è cruciale
Ed è la dimensione cultura Milano e la Lombardia tempo tempo no debbono diventare di più capitali d'Europa
Di più di quanto lo siano attualmente e quindi intendo impegnarmi il mio governo regionale su questo versante più ancora di quanto abbiamo fatto negli anni precedenti
Ma certamente anche questo perché appena venire pienamente ha bisogno di un forte sostegno a livello nazionale
Credo che sia un bene per il Paese scegliere di puntare sulla regione più vincente del Paese spesso come testimonial del del mondo del peso internazionale dell'Italia
Penso alla ricerca che in una regione che sa e può permetterselo è certamente un settore da promuovere in modo forte e determinato con particolare attenzione alle condizioni di trasferimento tecnologico dalla ricerca all'impresa soprattutto quelle di piccole e medie dimensione penso al tema della net economy
Io preferisco chiamarla così è economia dirette piuttosto che nuova economia
Perché allora diventa più chiaro che l'economia di rete non è in contrasto ma in integrazione con l'economia tradizionale può fornire all'economia tradizionale strumenti di sviluppo e di espansione
E vengo all'ultimo punto del mio intervento
Quello che riguarda
Le questioni che attengono al modo di governare la regione lombardi ho già accennato qualcosa toccando gli altri punti noi abbiamo cercato in questi anni di avviare nuovo rapporto tra pubblica amministrazione i cittadini
Centrato su una pubblica amministrazione che comprendesse che la propria missione quello di dare soddisfazione al proprio cliente il cliente della pubblica amministrazione la totalità dei cittadini
Centrato sulla aumento e l'esaltazione in prospettiva della libertà di scelta e di espressione da parte dei cittadini stesso in ogni questione che riguardi la loro vita concreta questa mi sembra la scelta strategica su cui può seguire concretamente anche in questi anni sviluppando quel metodo della sussidiarietà di cui parlavo prima ma vorrei aggiungere e completo con questo il mio intervento tre ulteriori fattori che attengono al modo di governare la Regione Lombardia che mi sembrano essere elementi strategici da consolidare il primo
Abbiamo bisogno ne abbiamo bisogno tutti ma quanto più la Regione sviluppata tanto più l'abbiamo bisogno di un'accresciuta tempestività
Nelle decisioni attuative delle scelte e delle politiche sia per quanto riguarda l'ambito nazionale sia per quanto riguarda l'ambito regionale mai come di questi tempi è importante il Time to market così tetro cioè la capacità di decidere in tempo in tempo breve per battere la concorrenza di competitori sempre più agguerriti
L'esempio delle infrastrutture di stamattina è chiarissimo da questo punto di vista ogni ritardo nella realizzazione di infrastrutture di trasporto informatiche può vanificare grandi sforzi ed investimenti
Altrettanto strategico io ritengo il fattore che chiamo del partenariato sociale istituzionale
Al di là di ogni differenza ideologico divisione politica
La tempestività delle decisioni comporta la necessità che ogni componente economica sociale e civile faccia la sua parte
E intendo per fare la sua parte stimolare un atteggiamento positivo propositivo di collaborazione leale all'individuazione degli obiettivi e poi al raggiungimento degli obiettivi prefissati
E questo in una serie molteplice di campi nella lotta contro la disoccupazione o l'emarginazione sociale
Come nella realizzazione delle infrastrutture nelle politiche di sostenibilità ambientale sono tutti i campi nei quali non è pensabile che sia solo la politica a farsi carico dei risultati
Occorre l'impegno la partecipazione al dibattito dei cittadini degli investitori degli ambientalisti del mondo del lavoro del mondo del sindacato
Con io credo la coscienza che le priorità da perseguire sono quegli obiettivi di bene comune di interesse per tutti e non le divisioni sul modo in cui raggiunge la collaborazione evidentemente ha una grande rilevanza anche tra le Regioni che condividono gli stessi problemi nonché con lo Stato per polemiche equilibrio di stabilità nazionale
Ho visto con un certo fastidio in queste settimane
Una polemica assolutamente infondata e un pochetto su una presunta contrapposizione tra il nord e il sud del Paese
Una grande regione come la Lombardia ma direi una grande area d'Europa come il nord Italia
Sa bene sa bene io lo so da decenni che per vivere abbiamo bisogno di respirare con due polmoni
E se un polmone è il polmone della Mitteleuropa è il polmone dei nostri partner e competitori europei l'alto polmone di cui abbiamo bisogno è il Mediterraneo
è la vastissima area di quei Paesi dei quali si sta realizzando finalmente dobbiamo contribuire a realizzare un processo di pace
E il nostro avamposto per il Mediterraneo sono certamente le regioni del Mezzogiorno d'Italia il loro sviluppo ci sta a cuore e ci interessa perché parte del nostro sviluppo il terzo e ultimo fattore su cui vogliamo andare avanti con grande forza la qualità del management pubblico
La responsabilità della Lombardia nei confronti del paese ma la responsabilità della Regione dell'istituzione regionale nei confronti dei suoi cittadini
E anche quella di innovare nella pubblica amministrazione
E nel segnare un percorso di ulteriore qualificazione del suo management abbiamo iniziato alcune realizzazioni che non sto a divi per brevità dei tempi ma sappiate che su questo siamo pronti ad accogliere suggerimenti e indicazione
è questo il quadro e termino in cui la Regione ha scelto di impegnarsi e di battersi con un'azione energica per recuperare i ritardi che abbiamo accumulato sul versante internazionale che rappresentano elementi di debolezza ben venga dunque la sfida lanciata in questo convegno e ben venga il fatto che su questi temi si parli ci si confronti tesi ad un obiettivo che mi auguro comune lo sviluppo l'eccellenza che è dentro le possibilità
Della nostra gente e che dobbiamo riuscire a mettere in grado di raggiungere veramente grazie per l'attenzione
Grazie presidente Formigoni
Io darei la parola del suo argent Carlo Cimoli amministratore delegato per le Ferrovie dello Stato successivamente darei la parola Domenico Cempella
Grazie
Cerfeda per avermi invitato grazie alla CGIL
Io vorrei entrare nel tema che oggi si è stato posto ovviamente parlando dei trasporti e poi in particolare delle Ferrovie dello Stato
Parlare di competitività nel mercato aperto significa necessariamente parlare di trasporti
Il sistema dei trasporti infatti sicuramente il primo elemento di apertura dei mercati
Il sistema dei trasporti però è diventato anche elemento essenziale di competitività
Nel momento in cui il problema principale non è solo produrre
Ma è raggiungere conquistare consolidare la penetrazione dei mercati
Nel villaggio globale si vince
Se ci si muove rapidamente ed efficacemente
Se questo è il quadro l'elemento distintivo delle aree settentrionali rispetto al mare la maggior parte dell'Italia
Come è già stato detto è quello della congestione
Un elemento distintivo
Diffuso a quasi tutto il territorio settentrionale italiano
E che rischia di incidere pesantemente sulla competitività
Il fenomeno della congestione riguarda tutte le modalità purtroppo sia quella stradale che quella ferroviaria
Questo significa che sono mancate gli investimenti è mancata la pianificazione è mancato una politica dei trasporti
Nel Settentrione le Ferrovie hanno circa il quarantacinque per cento della propria Rete il che vuol dire circa sette mila chilometri di linee di queste oltre il settanta per cento sono elettrificate quindi sono linee buone
Sono linee dotate gli elementi di sicurezza tra i più elevati nel sistema italiano lo sviluppo della rete capillare
Le possiamo dire che raggiungiamo quasi tutti i centri di maggiore interessa industriale
Non appare insomma una rete insufficiente
Non lo è sotto il profilo dell'estensione molare purtroppo dal punto di vista della capacità
Oggi le merci hanno sempre più problemi sia dal punto di vista quantitativo a vere tracce per poter raggiungere i luoghi di destinazione
Sia dal punto di vista della qualitativo della velocità commerciale
Oggi non abbiamo dinari a sufficienza soprattutto sulle linee principali le due grandi dorsali
Sono il venti venticinque per cento della Rete hanno il settantacinque per cento del carico
La stessa cosa vale per i passeggeri a media e lunga percorrenza dove in certe ore ne potremmo trasportare e avere molti più treni ma non possiamo
Carità né di più sulla Milano Bologna abbiamo duecentoquaranta treni al giorno un treno ogni quattro minuti ogni quattro minuti i treni che hanno velocità diverse voi capite quanto c'è bisogno di infrastrutture in questo Paese
E noi la stiamo realizzando per dare qualche risposta inizia
Detto che dobbiamo investire di più Cerfeda noi siamo passati dal novantasei quando investì ramo circa poco più di quattro mila miliardi peraltro quasi senza gare
Oggi investiamo circa otto mila miliardi e la maggior parte con gare internazionali
Io sono convinto che le ferrovie giocheranno la loro parte nel prossimo futuro anche perché questa la il percorso che sta avendo tutta l'Europa non credo che non sia fatta anche dall'Italia la scelta del ferro questo perché lo spingono anche le politiche degli altri paesi
Noi non vogliamo diventare come gli altri Paesi non vogliono diventare delle piste di transito dei TIR
Quindi dobbiamo da un lato accelerare gli investimenti in corso e poi tornerò su questo tema dall'altro dobbiamo riprogettare o progettare in modo diverso quello che abbiamo in corso in modo tale da poter avere una Rete che produca di più
Dovremmo quindi fare investimenti tecnologici investimenti organizzativi quindi lavorare sull'organizzazione
Fare soprattutto investimenti infrastrutturali
Dobbiamo creare corridoi temporale sulle diverse direttrice sui diversi nodi in modo da farci stare più transistor
L'applicazione di questa logica impone nuove strutturate GE di utilizzo della Rete e potenzialmente mirati dell'infrastruttura esistente e di quella futura quella già pianificata
Questo l'ha valso per l'alta capacità i cui progetti sono notevolmente cambiati in particolare quelli per il cui stiamo andando apprendo adesso i cantieri parlo della Milano Bologna per la rete quelli dalla tratto orizzontale
è inutile parlare del tempo perduto pensate che quanto a novanta novantotto quando lui
Parlavamo solo voti discutevamo di come chiudere le conferenze dei servizi
In Spagna sono entrate in esercizio quattrocentosettanta chilometri di alta velocità in Francia cinquecentosettanta e in Germania trecentotrenta
Cerfeda chiede di accelerare l'impegno delle ferrovie
Ora che si usa sono aperti finalmente i cantieri di tutta la dorsale almeno fino a Milano
Questo è quello che vogliamo fare anche se
Ancora ci manca un'autorizzazione a Parma
E comunque il grande problema nostro non è tanto realizzare le opere mediamente richiedono cinque sei anni
Quanto quella di avere le autorizzazioni del prezzo a chiusura della conferenza di servizi pensate che quelle di cui stiamo parlando la Milano Bologna Milano Torino sono state aperte per oltre sei anni
Questo vuol dire non avere la certezza dei tempi di avvio e spesso com'è avvenuto nel caso della Firenze e Bologna Modena Milano Napoli secondo
Della Milano Napoli quando si è partiti ma non si sono chiuse le ultime conferenze servizi sono state chiuse lo scorso anno e quindi ancora
Stiamo progettando vedendo avendo difficoltà per l'entrata in Napoli dopo aver speso già sei mila miliardi
E abbiamo chiuso solo pochi mesi fa l'ultimo tratto su Firenze
Su Bologna questo non è avvenuto la Milano Bologna di fatto ho detto tutto approvata salvo una piccolo ingresso a Parma
Stiamo già attuando gli espropri contiamo di chiudere il quindici luglio coniglio al general contractor il contratto conclusivo e quindi i lavori dovrebbero essere poi ultimati i circa sessantanove misi
Noi vogliamo
Dicevo stiamo rivedendo i criteri con cui progettare questa ferrovia nuova
E criteri riguardano intanto tutto lo smistamento del sistema merci le merci non devono più entrare nelle città
Questo lo stiamo vedendo nodo per nodo città per città
Neanche le merci destinati alla città stessa devono attraversare il i binari che doveva viaggiano i treni a media e lunga percorrenza del trasporto regionale
Quindi dobbiamo sforzarci di trovare itinerari Esterni così come l'abbiamo fatto per la Vincenzo vicenza Portogruaro in questo modo abbiamo saltato il nodo di Mestre ormai in tantissimo
La stessa cosa facciamo stiamo facendo a Bologna dove vogliamo utilizzare delle ferrovie secondarie che esistono per quel nodo viene by passato e attraverso la Poggio Rusco
Rimini Ravenna si riesce ad arrivare sul Brennero
Su Milano stiamo Rizzo Nervo studiando tutte le cinque direttrici poi fondamentali
Sul Genova
Il nodo è ormai studiato da un punto di vista generale non ancora come studio esecutivo ma la città verrà a cambiare il suo modo di vivere tutta la litoranea sarà dedicata ai treni regionali
E quindi sarà quasi una metropolitana mentre ci sarà uno shunt all'interno del nodo dove passeranno i treni a media e lunga percorrenza i treni merci
Un altro problema è quello della separazione tra i flussi dei treni a lunga percorrenza i treni dei pendolari sono esigenze completamente diverse con i pendolari noi dovremmo avere treni a orario fisso cadenzato mentre la media e lunga percorrenza Boveri treni in orario
Dovremmo avere schemi organizzativi che consentano la non intersezione di questi treni pensate che oggi a Roma il treno che va a Fiumicino taglia quattro linee che arrivano a Roma il che vuol dire che se c'è un treno un Eurostar piuttosto che un merci piuttosto che un treno regionale
Questo deve aspettare reciprocamente si devono aspettare null'altro
Quindi vuol dire essere nuovi binari nuova progettazione
Investimenti notevoli
C'è poi il problema delle stazioni di come unire in con quale criterio unire queste stazioni che spedì pendolari e per il
E i treni a lunga percorrenza
Il Torino a Milano abbiamo stiamo completando il passante con l'idea poi di a vere un unico punto di grande scambio che è la stazione a media-lunga percorrenza dove i pendolari possono
Scambiare entrare nel circuito del trasporto regionale
Parlavo di Investimenti
Dobbiamo e ho sentito più parlare della tratta orizzontale
Noi stiamo aspettando lavorando e aspettando affinché si chiuda la conferenza di servizi della Torino Milano
è un errore quello che ha detto il Presidente Galan non ci sono ritardi da parte dell'azienda
Il ritardo è nella chiusura della conferenza che abbiamo sentito oggi dovrebbe avvenire il quattordici di luglio ripeto sono più di sei anni che questa conferenza dei servizi aperti al
Lasciare aperta per così tanto tempo la conferenza di servizi oltre che uno spreco
Spesso concedere
Ai localismi
Delle varianti che non sono propriamente ferroviarie
Di qui i ritardi di qui i costi di qui la non certezza dei costi la difficoltà di fare il project financing
Noi ci auguriamo avendo fino adesso usato un sistema che assegnato a trattativa privata nel novantuno a tra il general contractor ieri ieri
E FIAT
Questa questa opera queste grandi opere non ci auguriamo per il futuro e poter andare a gare europee là dove siamo andati a gare abbiamo tenuto sconti di almeno il venticinque per cento
Riusciamo a produrre meglio in tempi brevi e con una qualità certamente diversa
Qualcuno ha parlato di settanta mesi verrà Padova Mestre
Non è vero mesi sono cinquantasette sono circa ventiquattro chilometri tra i più antropizzati d'Italia ci sono due grandi nodi quello di Padova che abbiamo già iniziato quello di Nesta che tutto da fare
Però voglio dire che laddove gli enti locali e le ferrovie riesco a lavorare bene riescono a produrre parecchi una tratta come la Padova Mestre a Roma
L'abbiamo realizzata in trenta mesi integrità mese abbiamo fatto un circa venti venticinque che il ventidue chilometri sedici chilometri interrati con quattordici stazioni di interscambio
Quindi è possibile Cerfeda fare le cose però bisogna avviarle con i partner giusti
Che mirino come noi a terminare i lavori nei tempi di predefiniti noi oggi abbiamo dei contratti fatti nel novantuno dove direttore dei lavori è delle impresa e non è nostro
Il che vuol dire che abbiamo contenziosi continui
Arbitrati continui non è questo il modo per fare project financing non è questo il modo per fare opere di grande dimensione in tempi brevi
Pensate che la Firenze e Bologna è l'opera più importante costruita in Italia negli ultimi cento anni
Più importante ma la più difficile di grande complessità quasi ottanta chilometri dove lavoriamo peraltro ventiquattro ore su ventiquattro
Fatte tutte in galleria
Poi quando arriviamo vicino ai paesi non possiamo più lavorare ventiquattro ore su ventiquattro e qui rispondo anche la richiesta di Cerfeda che faceva in apertura di questo convegno ma non è possibile lavorare su più turni e metterci di meno
Questo sarebbe l'interesse di tutti perché soltanto di oneri finanziari risparmieremmo
Cifre enormi non solo ma l'opera entrerebbe in esercizio prima quindi ricavi arriverebbero prima è interesse di tutti farlo ma purtroppo le difficoltà sono enormi il tema di questo convegno è anche la sfida per la qualità per le ferrovie non sono solo infrastruttura non sono solo locomotori sono anche organizzazione uomini noi abbiamo lasciatemelo toccare questo tema abbiamo un contratto che deve essere chiuso un contratto che però non deve essere chiuso come i precedenti
Noi dobbiamo modificarlo questo contratto c'è una liberalizzazione in atto
E forse pochi hanno capito quanto veloce va alla liberalizzazione messe in moto
In moto negli ultimi mesi
Sicuramente ci saranno altri operatori che vorranno entrare
In Italia oltre ai tre che già hanno avuto la licenza
E credo che questo sia anche un bene un modo per poter vedere più chiaramente quelli che sono gli elementi di spreco di poca efficienza ritiene poi tutto sommato riversiamo sul sistema produttivo
E allora se questo è quello che abbiamo davanti e siccome la prova in discesa e quindi non potremo tornare indietro da questa strada
Io confido che il contratto dei ferrovieri posso essere fatto non credo in tempi brevissimi perché deve essere un contratto che a parte
Il problema legato al costo del lavoro ha in sé anche il grande problema della flessibilità
Per dare un servizio a un Paese a un sistema le merci e passeggeri e ne abbiamo avere una flessibilità del tutto diversa da quella che abbiamo oggi in questo modo io credo che saremo capaci di costruire un sistema ferroviario migliore
Un sistema degno di un Paese civile perché è un Paese civile si teme si valuta dei servizi che da dalla sanità dalla scuola
Ed ai trasporti oggi abbiamo sentito quanto sono importanti per le imprese ma lo sono per i cittadini per i singoli cittadini i costi delle esternalità ormai sono noti che sono enormi
La ferrovia può giocare un ruolo molto importante per ridurli grazie
Ringrazio il tiro del invito raccolgo anche l'invito ad essere breve invitate a nozze e quindi sarò breve
Dando modo di recuperare un po'di tempo a chi miseria
Non c'è dubbio che un'azienda e lo sportello come l'Alitalia a seconda del piano che fa può certamente essere
Molto funzionale rispetto al tema di questo convegno e aumentare la competitività del paese non importa se l'area del nord del centro del sud
Tra le tante cose condivisibili ho sentito stamane da Walter Cerfeda ce ne sono alcune che perché sono delle verità sono voi delle cose che ci hanno guidato in questi quattro anni di Gambino di Alitalia Cerfeda detto
Tra l'altro parlando della verità e cioè che non necessariamente la crescita economica colpire crescere la competitività e quindi il problema è come avere una crescita costante non una crescita che sia fase di un ciclo solamente ha detto e lo condivido che la competizione per nicchia
Ho solamente per costringere la ristrutturazione
è una politica di pura resistenza cioè un'agonia
Che allunga magari la fine bella la vita ma che preclude certamente
Ad una fine
Poi ha detto un'altra cosa
Il mercato chiede capacità di Rete di sistema se non si fa così progressivamente prima o poi si viene escluse
Dalla competizione
E ha aggiunto che la sfida della qualità intesa come
Offerta di sistema
Non la può fare uno solo non è una scelta di segmento o la facciamo tutti
O la cosa non funzioni
Io ritrovo il cammino che abbiamo fatto in questi quattro anni di Alitalia il queste
Verità che ha detto certe da questa mattina
Eravamo alla fine dell'ultimo baluardo di monopolio quindi con l'ultimo pacchetto di liberalizzazione fine novantacinque quindi novantasei dovevamo decidere operando in un mercato completamente diverso da prima dove la liberalizzazione e la competizione
Spingevano e davano una pressione violenta sui ricavi
Le aziende di trasporto ero come voi sapete non riescono a controllare quasi i due terzi dei propri costi perché sono fattori esogeni è un'azienda come l'Alitalia poteva fare due scelte o la politica di resistenza come dice Cerfeda
O la politica di sviluppo come abbiamo fatto e se riusciremo a portarla avanti allora saremo uno degli elementi che contribuiranno a documentare anche la competitività del Paese o delle zone del Paese
Potevamo certissimamente fare una politica di resistenza
Dimensione piccola
Un'azienda focalizzata sul domestico per domestico intendo Italia ed Europa
Avevamo comunque fatto una ristrutturazione dei costi avevamo una Rete che serviva due punti e non guarite che serviva i punti del mondo
E saremmo Stati ampiamente accolti come servitori di un vettore grosso in Europa è una scelta che essa sicuramente avrebbe messo l'azienda in grado di produrre redditività nel breve termine
Ma certamente avrebbe portato l'Alitalia ad una progressiva emarginazione rispetto al settore industriale in cui opera con delle ricadute che certamente non sono questo il prova nell'Alitalia ma con delle ricadute certamente negative sul sistema economico del Paese perché un'azienda come la nostra crea un indotto tale e se riesce a sviluppare una rete come l'azienda ha sviluppato
Crea veramente
Uno sviluppo economico interessante un'azienda di trasporti ero come l'Alitalia come le altre imprese in Europa hanno due valenze una quella di industriale di azienda la seconda come volano di sviluppo economico
La seconda scelta è una scelta che
Era molto più difficile ma
Che riterremo obbligata
E cioè la scelta della qualità come dice Cerfeda di un sistema completamente diverso di aziende significava fare dividere il periodo in due fasi una prima fase fondamentalmente virata
A rendere i costi competitivi con il mercato con cui l'azienda doveva misurarsi
E quindi una fase se volete di profonda ristrutturazione di organizzazione interna e la messa in opera di alcuni elementi che potessero dare all'azienda la capacità di puntare allo sviluppo
Questo avveniva veramente bene perché eravamo era deciso alla vigilia della realizzazione di un'infrastruttura tesa da tutti per molti decenni in questo Paese parlo di Milano
E qui ricostruimmo
Nel novantotto una rete completamente diversa non più basata al servizio di due punti Roma New York ma Chattanooga Helsinki quindi occorreva una gol un AB geograficamente posizionato dove i flussi di traffico Est e Ovest possono andare
Serviva come
A chiusura di questo disegno industriale innovativo una partnership e non solo in Europa ma anche in Nordamerica perché nel nostro settori industriale ormai la competizione più tra aziende ma tu Lupi industriali e quindi scegliemmo questo secondo strada che ci sembrava obbligato
Le cose non sono andate bene per i motivi che voi sapete
E il motivo scatenante fondamentale che ha fatto perdere anche parecchia credibilità a livello di relazioni con gli altri
Oltre che
Ha influito negativamente sulla gestione economica dell'azienda è stato quello che c'è fare da ha chiamato come un
Più visibile atto di masochismo industriale la distruzione di una cosa che poteva creare sviluppo
Ora noi siamo arrivati alla fine di questo ciclo certamente non in una situazione eccellente
Nel senso che abbiamo perso la partnership
Ma
Se effettivamente credo che questo sia ormai un fatto ampiamente condiviso da tutti
Sì si può si pensa a quell'aeroporto non più come a un mezzo ab che non serve né a noi né al mercato e non serve al Paese ma un sistema infrastruttura lo moderno che può competere con l'Europa
L'Alitalia è ancora nella condizione di riscrivere una storia di successo
A un sistema una struttura di costi coerente con l'industria in cui deve competere
è presente e dominante in un mercato importante e in crescita come l'Italia
Non ritiene che ci sia contraddizione fra Roma e Milano perché qualcuno già pensa di fare addirittura sinergie con Roma e questa è una politica illuminata quindi ci sono possibilità di espansione anche in prospettiva
Occorre che finalmente credo e anche questo è stato richiamato stamattina
Si passi da un
Lasciatemelo dire litigi fra comari e localismi che hanno portato alla non realizzazione di un progetto a qualche cosa di più coerente credibile e certo dove l'azienda possa costruire il suo futuro
Io credo che la nuova realtà istituzione delle Regioni possa anche contribuire non a rimettersi intorno a un tavolo per riscrivere il progetto ma per capire che quello è il progetto che può portare sviluppo altrimenti è inutile che parliamo di incremento dalla competitività se poi non siamo coerenti e sei nel perseguirla
Noi rispetto a questo disegno vogliamo essere della partita e lo faremo grazie
Grazie dottor Cempella darei la parola a Angelo Burzi assessore al Bilancio la Regione Piemonte poi per l'intervento conclusivo dalla mattinata al ministro Bersani
Buongiorno a tutti un grazie sincero
Alla CGIL per l'ospitalità
Un sincero apprezzamento per il tema del convegno che definire strategico credo che sia riduttivo è un apprezzamento anche per la modalità che Sabin sentito le parole del presidente Panzeri
è inizio di un percorso una tappa di un percorso che coinvolgerà quanto prima anche se non sbaglio in ordine il Veneto il Piemonte che quindi consentirà l'approfondimento di un tema e consentirà anche al presidente dico che oggi è impossibilitato a essere qui di voler dare anche in questa sede
Il proprio contributo di approfondimento e di commento in tal senso è anche per lasciare giusta attenzione alla relazione che credo sia la parte conclusiva
Nella mattinata del ministro Bersani che mi permettono di leggere velocemente l'ossatura di quello che avrebbe costituito l'intervento del presidente Ghigo lo faccio anche con particolare piacere come assessore uscente alla programmazione della scorsa legislatura e quindi come padre putativo di un documento che per la Regione Piemonte è particolarmente importante quello che si chiama programma regionale di sviluppo
Lo faccio con altrettanta attenzione umiltà all'inizio di questa legislatura come assessore al Bilancio e alle risorse che sono temi certamente non ininfluenti
Sia come limite che come leva
Degli elementi della competitività del nord con un di cui della competitività del Paese e anche come assessore al personale perché credo che a nessuno sfugga l'immediata reazione che fra i temi eh direttamente connessa quando si parla dinamiche regionali noi che molte molto spesso non credo presuntuosamente parliamo di sistema Piemonte questo perché non tanto ripeto perché ci sia della presunzione ma perché in una regione che pur omogenea
Ha peraltro parti che sono relazionati in modo non così strettamente Semplice Complesso e proprio per questo ci piace chiamarlo sistema Piemonte lo si può considerare sistema perché composto da numerosi distretti industriali
Casalinghe che caratterizzano prevalentemente Cuneo Asti loro i gioielli i tessuti abbigliamento belle Torino la componentistica auto semestralmente la provincia di Torino elettrodomestici per la conservazione tutto l'astigiano l'edilizia gli accessori Asti Alessandria tutta l'economia eccolo e con vitivinicola ASPI e tutta la Bassa parte del Piemonte quattro milioni di abitanti
Duecentosettanta mila imprese un milione da detti
Duecento gruppi stranieri che oggi occupano circa settanta mila addetti in questo arriviamo buoni secondi subito dopo la Regione Lombardia che ne ha circa settecento e trenta con circa settecento mila
Attenti con circa duecentosettanta mila addetti quindi attività produttive che spaziano dall'agricoltura
Al terziario dall'industria alla manifattura all'informatica quindi da questo punto di vista una regione fortemente orientata alla globalizzazione meriti di questo orientamento sono certamente da tribù io sì al lavoro svolto nel tempo dalla popolazione piemontese a una favorevolissima posizione geografica
Che ha sempre collocato nella storia del Piemonte in una posizione strategica si apre il flusso di capitali che delle merci a una fitta rete di infrastrutture di comunicazione e a un'attenta attività di quella che viene chiamata programmazione sostenibile
Nell'ambito alla quale ogni settore regionale ha voluto indirizzare il cammino anche soprattutto negli ultimi anni questo è motivo d'orgoglio
Ma le sfide che provengono dalla globalizzazione dell'appuntamento con i partners europei spingono sempre più obbligano oserei dire la Regione a migliorare il grado di competitività non occorrono soltanto politiche di intervento e di Rizzo programmatico si rendono indispensabile politiche specifiche ad hoc
Che assumono con obiettiva raggiungimento di standard ancora più elevati sotto il profilo appunto della qualità e della competitività le sfide per il miglioramento della competitività del nostro Paese devono certamente tener conto di alcune situazioni privilegiate
Il Nord si attesta in questo senso come la parte più sviluppata sotto il profilo economico infrastrutturale il Piemonte e il sempre stato uno dei motori di questa dinamica
Inoltre la radio contesa il vantaggio di essere inserita nel dibattito in più importante bacino di ricchezza e consumo d'Europa e di comunicazione costituendo un punto nevralgico come gli è stato detto prima verso il Mediterraneo
Posizione strategica che consenso collocata all'intersezione dell'asse mediterraneo che congiunge Prison liberi Europa dell'est asse che congiunge il nord Europa con il Mediterraneo
Su che cosa si fonda quindi la necessità su quale sistema di risorse per sostenere il confronto con le sfide non soltanto proveniente d'Oltralpe prima fra tutte le risorse umane
Che devono essere costantemente potenziate con investimento nelle qualificazioni professionali nella formazione dell'istruzione si in ambito tecnologico che umanistico il tutto possibilmente con costi contenuti
In Piemonte la spesa di ricerca e sviluppo e questo non me ne vorrà il presidente Formigoni è uno dei pochi primati che tuttora il Piemonte vantare vorrebbe continuare a cantare tra l'altro essendo elementi strategia la spesa in ricerca e sviluppo è pari al trenta per cento del valore nazionale il valore pro capite
Basato su dati Eurostat del novantasette circa il doppio di quello della Lombardia
E circa tre volte quello della Liguria vicente ricerca sviluppo in Piemonte son novantuno sedici CNR dodici Politecnico il Torino trentuno privati con oltre nove mila dipendenti
Tre quali principale ci piace citare Centro Ricerche FIAT lo CELTA e cento ricerche RAI
Queste dimensioni credo possano rendere bene l'idea dell'importanza del Piemonte anche come nodo fondamentale della relazione del sistema di relazioni tecnico-scientifiche
Tra Italia e al resto del mondo altra risorsa ampiamente sfruttata
A me è piaciuto molto una delle definizioni narrazione di Cerfeda di sistema sparato
E otturato
Allora quando si dice il sistema un'altra risorsa ampiamente sfruttata
è costituita dalla fitta vie di comunicazione che poi senza gli scambi commerciali trasporti logistica non che favoriscono l'accesso non solo il Piemonte ma anche all'intero Paese
Allora da un lato si può pensarla in senso positivo che il Piemonte attraversato da più di mille chilometri di strade
Che congiungono la regione con le principali città italiane e straniere con importi di sapone Zeman
Altrettanto importante a Rete ferroviaria
Il tema è stato appena trattato
Ampiamente sfruttata sia per il trasporto merci che interessò che persone e in questo settore sarà poco poco serve dirla prioritari la redazione del progetto Alta velocità che così congiungerà di nuovo Torino-Milano in quarantacinque minuti elisione in un'ora trentotto e solo tramite queste modalità che il Piemonte si troverà di nuovo in una posizione centrale per i flussi e le comunicazioni non dimenticando
E lo dice un palese che il Piemonte ha sempre fatto della centralità l'origine prima del suo sviluppo dall'epoca del Medioevo della catena delle scienza e oggi che il tema il tema della centralità è posto e rende mila ragioni sotto critica questo è uno delle componenti di più difficile Risoluzione la pace l'accessibilità da più parte con più mezzi favorisce quindi anche ingresso turistico straniero attratto da qualità e ricchezza dell'offerta turistica piemontese
Ho detto prima del settore delle partecipazioni straniere e quindi non ci ritorno
D'altra parte il sistema delle imprese quindi un irrinunciabile risorsa e si presenta come fortemente orientato lingotti d'innovazione grazie ai forti investimenti ricerca e sviluppo pelle necessità della globalizzazione
Solide basi economiche infrastrutturali che hanno migliorato tassi di sviluppo di crescita in questo ultimo recente passato finalmente modificando la curva della disoccupazione portandola sotto il dieci per cento
D'altra parte ci sono anche chi di solide basi finanziarie sistema bancario piemontese e uno dei più efficienti contando trentuno istituti bancari diversi tra cui il maggior gruppo bancario italiano
La maggior banca popolare europea è una tra le maggiori casse di risparmio
Un sistema bancario di simile fattura dovrebbe permettere alle aziende di operare con tranquillità e facilità di accesso al credito
E ciò si rende ancor più evidente necessario pensando che il nove per cento del risparmio italiano e poi gettati in Piemonte dove tra l'altro si concentra anche il dieci per cento dell'intero giro d'affari del sistema assicurativo
Queste condizioni di stabilità di sicurezza devono poi permetterà amministrazione pubblica Regione di poter godere di una solida stabilità sui mercati finanziari il Piemonte non è certamente l'unica regione con simili risultati Lombardia Veneto Emilia insieme a noi sono infatti quattro regioni totalmente autosufficienti sotto il profilo finanziario questo dato conferma
Che oltre un certo livello di ricchezza potenziale del regione si può riscontrare si deve riscontrare anche duro di protagonista nell'economia italiana che non può prescindere quindi dalla competitività del nord e conseguentemente da quella del Piemonte
La stabilità del presente con nuove potenzialità conferite alle amministrazioni regionali tutte dovranno permetterà Piemonte a nord di poter di produrre con più sicurezza nuovi innovativi progetti per il futuro economico sociale in contesti altamente competitivi
Tra altre tradizionali caratteristiche ci si può vantare disporre in Piemonte di una delle migliori infrastrutture europee per le reti telematiche la densità di connessioni telefoniche in Piemonte infatti superiore alla media nazionale ed è una delle eccellenti a livello europeo
La collaborazione tra imprese istituti di ricerca sia privati sia di università che di Politecnico ha permesso a Torino di esser la prima città italiana cablata per una rete integrata di comunicazione fibre ottiche
In Piemonte hanno qui sede le maggiori aziende della telefonia mobile quali Omnitel Tele continui
Le diffusi retti mamma Atm ITA pacche ISDN pongono poi la città di Torino a un'avanguardia possibile per quella che viene chiamata diffusione a banda larga
Tali notevoli primati e tali eccellenti risultati non sarebbero stati possibile non sarebbero Mantellidae sviluppabile come ho detto prima se non si vestisse adeguatamente informazione del personale dedicato ad alta professionalità
Per questo double The Park ed operatori tra i quali l'ente Regione l'attenzione dedicata alla formazione è costante e deve essere sempre più mantenuta elevata il Politecnico e la tenevo proprio provi mese sono tra i migliori poli culturali d'Italia
E manterrò numerose prestigiose collaborazioni a livelli internazionali mille quattrocento ingegneri mille architetti mille cinquecento economisti e mille fisici e matematici sono la produzione annua di tale capacità scientifica il Politecnico conta dodici mila iscritti l'ateneo torinese ne vanta sessantasette mila molti dei quali da quest'anno frequentano anche le sedi distaccate di quelle che ne chiamata Piemonte orientale
Numerosi corsi post-laurea i master realizzati nella scuola in Israele dentale prego
è stato non facile costruire sui quali credo si debba fondare anche all'interno di un'analisi di sistema la strategia terrà qualità per la competitività del Nord
Lavoro comune la competitività di un Paese o di un territorio non si misura solo a partire dalle sue potenzialità in campo economico vanno prese in considerazione anche tutti quegli aspetti che possono portare al miglioramento delle condizioni di vita
Nella società come attività politica e programmatica che capitalizzando le risorse minimizzando i costi
Se capace di condurre a tassi di sviluppo sempre migliori standard di qualità della vita possibilmente sempre più elevata
Nel complesso sistema di fattori su cui bisogna insiste per migliorarla per forma socioeconomica di una raggio grafiche du contesto di competitività che superi i confini locali nazionali occorre tener conto di altre componenti
Quali la vivibilità delle città l'opportunità di impiego la disponibilità di infrastrutture e servizi sia pubblici che privati
Che tendano a migliorare o lo smaltimento del traffico burocratico l'interfaccia con gli amministrati la valorizzazione del territorio infatti Zardo quindi al fine le vocazioni locali e la difesa effettiva dell'ambiente
Il Piemonte poi come credo tutte le regioni fortemente industrializzate convive ancora con problemi e contraddizioni di vecchia data ma che negli ultimi anni ha saputo cogliere speriamo con spirito europeo la necessità di miglioramento in questi ambiti
Torino che copre il venticinque per cento della popolazione regionale ad esempio tre poche città alle realizzato un nuovo piano regolatore con cui oggi offre un quadro certo di opportunità e regole per trasformazioni si urbanistiche che immobiliari
Prezzi degli immobili livelli gli affitti sono sensibilmente inferiore rispetto i valori di altre città del Nord di medesime dimensioni
Significa quindi che le occasioni
A Torino oggi possono essere appare competitività nettamente favorevoli nell'ambito di una accettabile composizione socio economica
Il Piemonte pur con la sua identità sociale economica e culturale non è d'altra parte staccato dal contesto italiano e soprattutto del nord Italia per questo le politiche per lo sviluppo e la competitità
Non possono prescindere da quelle di altre regioni come Lombardi alla ligure il Veneto l'Emilia Romagna
La cooperazione nella prospettiva dello sviluppo e della competitività non deve avere soltanto carattere territoriale ma anche e soprattutto istituzionale senta che possiamo definire in poche parole il concetto di competitività come quel grado con cui nell'ambito di condizioni di libero mercato sia possibile produrre beni e servizi che superi i test dei confronti internazionali
E al tempo stesso espandono le condizioni di benessere sociale nel lungo periodo e allora è richiesta e necessarie la collaborazione congiunta di più istituzioni ognuna mantenendo le proprie vocazioni e tradizioni culturali
Università mondo dell'impresa sindacati e pubblica amministrazione devono trovare momenti di sinergie di partecipazione alla vita sociale economica della popolazione
Che rimane ed è già stato detto sempre indiscutibilmente l'attore privilegiato e il soggetto attivo dei programmi di intervento grazie e buon lavoro
Grazie assessore la parola al ministro Pier Luigi Bersani mezzo di trasporto
Comincerei col dire che mentre giustamente ne parlerò anche io discutiamo di competitività
Ieri sta ristrutturando i stiamo chiede chiudendo trimestre con un per cento in più sul trimestre precedente in termini di sviluppo
Stiamo prevedendo crescita con un po'di ritardo rispetto alle previsioni internazionali quelle dell'OCSE per esempio che dando il tre per cento e quindi siamo in una fase di ripreso non dissimile la quale sull'euro
Sappiamo anche da dove deriva questa ripresa abbiamo dentro i fattori classici i nostri cominciato l'export sarà forse la piccola media impresa
Se la competitività di settori qui a forte specializzazione in particolar nel nord del Paese
Se è una elasticità nell'andamento domando internazionale che in questo momento riusciamo ad incrociare meglio siamo i primi a flettere i primi anche a rialzarsi però voglio dire abbiamo dentro in questa ripresa anche qualche elemento nuovo
Ad esempio io sottolinea il fatto che laddove abbiamo dei deficit nella specializzazione dei settori nove quale siamo diciamo come stock più arretrati
Tipo i servizi tipo telecomunicazioni noi in quest'ultimo tempo abbiamo dei ritmi di crescita più alti che nel resto d'Europa
E quindi noi in qualche modo ci stiamo allineando a standard europei seppure ripeto in questi campi ancora con dei ritardi se così come la cosa si vede anche i soldi sul profilo dell'occupazione
Anche qui c'è un accostamento a degli standard europei sia in termini dei ritmi di crescita dell'occupazione
Sia per le quote di lavoro di lavoratori che lavoro a tempo determinato e part-time io ricordo su questo punto che noi abbiamo una dinamica molto più alta di altri paesi europei in proporzione ma abbiamo anche qui uno stop diverso abbiamo percentuali molto più basso in senso assoluto
Anche la quota dei lavoratori che sono nel settore dei servizi là dove abbiamo una distanza col resto d'Europa anche qui il ritmo di crescita più alto il resto d'Europa
Questo che cosa ci dice su non c'è tempo e modo approfondire questa cosa ma io son convinto che nel profondo stanno avvenendo fenomeni che possiamo definire di convergenza europea
E che interessano l'Italia interesso ma anche il nord in particolare del Paese
Totalmente questo avviene in presenza di elementi di tecnici succhiando la competitività
Che si propone quale dobbiamo mettere mano ma comunque tutto questo sta venendo e quanto la discussione sulla competitività fa benissimo io
Come tutti sommando sentiamo con discussione vera non sempre discussione benissimo impostata
Io ricordo un passaggio della relazioni Damato in Confindustria là dove in modo chiaro si diceva adesso dobbiamo solo fare il confronto con gli altri non dobbiamo più fare il confronto su come eravamo si capisce la buona intenzione però e questo ragionamento c'è qualcosa che non quadra
Perché noi siamo costretti a riflettere sul come eravamo dal fatto ad esempio che noi e questo sia un deficit di competitività anche la prossima Finanziaria dovrà ometta da parte settanta mila miliardi per sostare il servizio del debito pubblico pura tassi più bassi che peraltro da esso crescono un po'cosa che gli altri non hanno e quindi noi questa famosa Gardella competitività è bene che si ricordiamo che la facciamo con dei sassi nello zaino che altri non hanno
E che a ragione del fatto per cui noi spendiamo meno in tutti i settori interni fisico
E che anche ragione dell'esigenza che noi ci ricordiamo di questo dato perché non è vero che fatta la festa gabbato lo santo ormai siamo in Europa eccetera e si ricomincia da capo e tutto è possibile e arriva a chi promette di le le le le no perché noi siamo ancora in una fase nella quale dobbiamo fare i conti coi guai che abbiamo incrociato il passato dei guai nei quali ci siamo messi
Detto questo certamente dobbiamo affrontare i nostri Thesis minuti Larry elencarle
Il dualismo non sono
Il rapporto finanza impresa ricerca e sviluppo
La formazione e il lavoro
E il disassamento rispetto a punto di sostituto produttivo rispetta aree assetto i sistemi infrastrutturale chiuso ovviamente dal sulla mobilità come falsariga di questo discorso sulla competitività perdute ma anche mi riguarda però discorso avvenuta dei connotati che poi valgono per tanti settori
Le infrastrutture e la mobilità al tema ha ha il pregio di far vedere fisicamente come tutte queste rigidità possono essere un limite allo sviluppo
E cioè portarsi al punto nel quale la ripresa molto sostenuta può diventare non sostenibile per il nostro sistema
Senta discusso in Consiglio dei ministri io con una battuta Visco portavi dati io dicevo ma la tua ripresa è il mio Vietnam perché nel settore della mobilità
A questo punto lo si vede sulla pelle si sente lo si percepisce perfino la tensione che c'è di settore
Perché voi capite lo dicevano anche ieri ha detto che azione quando tu hai di ritmi per cui ogni punto del PIL fai almeno due punti di di Crazy della mobilità almeno e sei abituato crescerà l'un per cento all'anno improvvisamente cresce a due e mezzo e forse il tre per cento ti ritrovi con una tensione sulla mobilità e con delle strozzature
Micidiale e quindi Cisco tutto questo si scarica sulle rigidità strutturali che abbiamo nel sistema ma quali sono queste rigidità strutturale tensione alcune sono talmente strutturali che non è anche desiderabile forse rimuove ad esempio quella che emerge di più in questo periodo è il fatto che la frammentazione e la domanda di mobilità pensiamo le merci in particolare
Cioè la situazione strutturale geografiche sistema le piccole vedi impresa
Produce una domande a raffica una domanda frammentari
Di mobilità se aggiungiamo che tutto questo sistema industriale in profonda riorganizzazione impetuose riorganizzazione cosa sia Just in Time abbiamo imparato almeno io l'ho imparato nei due giorni del dell'autotrasporto
Perché al terzo giorno era in cassintegrazione mezzi tale assetti alle telefonate che ma arrivava quindi lo capisci bene che cos'è cos'è la fabbrica diffusa che organizza delle componentistiche e poi dei luoghi di di di assemblaggio
Cosa si annuncia dal podista di UE come dice ma risparmi mobilità impropri si risparmierà immobilità antropico tutti questi marchingegni Trolls informatici telematici e così via
Ma siccome non in sogno l'obiettivo di quell'economia è di avvicinare produzione consumo
E tu improvvisamente avrai come moltiplicata l'esigenza d'arrivare a caso la fabbrica sempre più tempestivamente
E se non succederà questo
Sarà un problema per tutti quelli che stanno facendo new economy
Non sarà un problema di Cimoli sarà un problema di tutti quei soldi a noi come stanno chiedendo risorse per arrivare lì ha qualcosa di fisico perché se stiamo solo nell'i materiali stiamo raccontando almeno in parte un sacco di storie bisogna arrivare al fatto fisico
Questo vuol dire mobilità
Ora tutto questo
Sa porta cresce il fatto che non abbiamo il settantacinque per cento delle viaggi che sono sotto i duecento chilometri
Che sono il sessanta per cento della mobilità extra urbana concentrato sul due per cento delle reti stradali autostradali
Che il cinquanta per cento domanda complessiva direi di mobilità e su cinque regioni
Aggiungiamo questo dato la debolezza del sistema logistico dall'ATO l'Offerta noi non abbiamo in presi in questo momento sapete che noi praticamente non sistema di presi logistiche non ci abbia neanche uno dei primi venticinque euro sostanzialmente noi italiani
E siamo quella al al top siamo al venti per cento del fatturato i principali gruppi europee
Ora c'è da stupirsi che in questo Cisco questa dinamica accelerata del fatti la ripresa in tutta Europa in particolare Italia ci sia una sostanziale rivincita della gomma
Non è che questo sia un dato quando sei sotto i duecento chilotoni poi via qualche vuoto verso deceduti dopo quando la ripresa il tre per cento dei subito portarla Robert cosa più semplice ma che un cambio sulla strada c'è poco da fare
Il che non significa non cresca anche il resto perché le Ferrovie Portoghesi pazienti in più dice dimettersi ma la il segno va in questa in questa direzione
Abbiamo poi nei nostri problemi di frantumazione sono le lenti sommi sostanza alla fine
Per per l'Italia c'è un deficit di produttività nel settore
Che che Luca se calcolato sul valore aggiunto per addetto siamo almeno meno sotto il cinquanta per cento in me ecco però come vedete io queste cose le ho dette e lo ancora citato il termine infrastrutture perché adesso dirò bisogna fare infrastrutture accelerare in tutti i campi e vi prego di considerare non di credere di valutare carte alla mano che noi in questi anni stiamo costruendo un panorama mutato perché poi vediamo anno più anno meno
Ma in questo momento se svolta e campi di cui mi occupo io e quindi ferrovie alta capacità nodi eccetera creare o porti
Non solo del Nord ma anche nel Sud e porti eccetera noi siamo in una situazione di Investimenti piuttosto ratto perfino alle metropolitane stiamo rimontando un po'poi sono cose che si vedono di tre quattro anni fa tre quattro cinque anni o da un panorama buttato
Su questo profilo bisogna far di più lo di
Però il punto è che se consideriamo il fenomeno che dicevo dice aggiungiamo un piccolo particolare che si chiama territorio
Territorio
Cioè noi abbiamo meno strade di Germania e Francia di gran lunga meno ma se le compariamo il numero di strade con il territorio disponibile noi ne abbiamo di più
E io credo che sia ora di cominciare a fare questo calcolo non per arrendersi
Ma per cercare di capire che il problema numero uno per noi sembra che si fa sul pura è come si usano le infrastrutture
Cioè come noi utilizziamo al meglio le possibilità che abbiamo perché abbiamo dei limiti fisici
Non raccontiamo sì che io sento il Presidente Regione quale rivolgo un saluto fraterno ex colleghi se ma non ricordava il verde Bioparco
Oggi oggi Sonic comunità si chiamano comitati quelle cose lì non si chiamano verdi e non sono né verdi né rossi dei bianchi e dei blu
Significa che quando noi da vent'anni parliamo di infrastrutture ci sembra che non arrivi mai esibendo vorrei per il fatto che siano penso detenne d'accordo su quel tanto poi noi naturalmente dobbiamo prendere procedure modificare fare accelerare tuttavia dobbiamo sapere almeno come metodo che noi abbiamo una questione molto seria dal punto di vista la struttura fisica
Ora questo ci porta a dire che noi dovremmo essere specialisti mondiali del software del sistema
E sotto del sistema vuol dir naturalmente tecnologia ma secondo me prima di tutto vuol dire impresse
Impresa
Ora
Dire che fare logistico utilizzare al meglio l'interconnessione utilizzarle meglio quello che abbiamo e poi naturalmente prendere sul nuovi futuro che siano infrastrutture è un Obiettivo industria
Io credo che sia dirlo cose che dubbi cui dobbiamo prenderà e e cominciare a a capire che vuol dire tante cose
Allora il future la logistica io vedo che il punto numero uno delle riunioni dell'industria
Nazionale regionali cosa eccetera è l'individuazione del tema nuovo si chiama logistico tormentone poi si aggancia quello più e come avete condomini Technology Center
Benissimo non c'è dubbio
E questo è un grande che ne avete manovrati che non sarà un ministero di Sondalo e io ve lo dico subito cioè non non sarà un ministero a risolverlo
Qui bisogna che si si si intraveda un business
E bisogna che pochi processi avvengono anche sulle spalle o perché deve mista azioni retorico no
E qui lo diciamo a no
Ne abbiamo bisogno che tutti gli attori della mobilità crescano
Si diano massa critica gli autotrasportatori le ferrovie abbiamo bisogno che si incrocino che faccia delle cose assieme per l'intermodalità le cose eccetera poi abbiamo bisogno che entrino nuovi attori io dico quelli della new economy cosiddetta quelli che hanno sistemi a rete e le poste e telecomunicazioni te tutti questi bisogna che si occupa di logistica non bussando per avere una risposta
Ma entrando in campo e dicendo qui devo occuparmene se no se non funziona mi anima sulla testa a me
Noi abbiamo bisogno di questo come possiamo incoraggiarlo questi intanto dicendolo
E dicendo che qui c'è un fronte per l'imprenditoria del Nord
Di sé ma cosa pensi io penso come ho sempre pensato e cioè ad discute poi io sono anche affezionato un'idea che al nord ci sono degli imprenditori che hanno un certo grado di siamo stare che ha
Andiamo in un discorso e che di simpatie o antipatie che non c'entra niente ma siccome è quello che abbiamo in questo Paese o questi imprenditori
Associandoci andando fuori un attimo da sé mettendosi in business nuovi dà una mano i processi innovazione possano noi non è che abbiamo tantissimi attori
Allora qui c'è un business quale cominciare occuparsi intervenire noi come possiamo favorirlo ripeto
Per amor di dio abbiamo leggi abbiamo sostegni abbiamo tutto poco ma qualcosa qualcosa faremo ancora sulle tecnologie per esempio
Sull'uso associati tecnologia avanza per favore intermodalità eccetera però sostanzialmente io penso che quello che possiamo fare di più è una politica industriale che si chiama liberalizzazione
E lo dico in caso della CGIL che so che sindacato più attento questo tipo di problema
Più attento
A me è sembrato anche batte supplizio più consapevoli Stiffi
Che non è questione di liberismo non è questione di di dico è questione di creare una tre torna prospettiva industriale ad alcuni settore che è il contrario della deregolazione è il contrario
Perché anzi induce lo Stato a liberarsi dal valzer troppo stretto con il monopolista e farsi quindi le proprie regole
Che è uno stimolo all'efficienza dell'ex monopolista
C'è la possibilità di avere protagonisti investimenti nuovi per il massimo utilizzo delle risorse sopra al territoriali eccetera che abbiamo chi è l'occasione per non cancellare riformulare in chiave moderna
Ma con radici solide
Le relazioni sociali la relazione industriale insiste
Io lo dico una serie che so che è sensibile al fatto a questo fatto
Cioè modernizzare facendo il proprio mestiere non so se in questo riassumo quarti fascicoli del vostro cane
Morì da facendo il proprio mestiere perché qui c'è l'occasione
Io non l'ho ancora guardato il nuovo contatto il ferimento dei dei dei dei disarmo delle telecomunicazioni ho solo letto qualcosa
Ma mezza come concetto mi sembra un passo avanti notevolissimo poi guarda non lo so che si detassare mi sembra un passo avanti francamente Maurice
E se non riuscissimo a fa premio attiva che quindi a dire va bene questi settori si aprono però per Bacoli presidiamo
E bisogna farlo perché se no e così battiamo anche consentiti un'idea io non dovrei essere io Piero mentre la però un'idea corporativa rivisitato per porsi in altre culture alte cose posso o può ancora esistere
Può ancora esistere
E io credo che questo sia allora se facciamo quest'operazione badate e io credo che anche sul ferro l'intermodalità Selis leghiamo le le mani o combattere no
Ora cosa volete facciamo pure la
Tutte Investimenti però uno va al Brennero se abbiamo i mali che ormai pieni nostri fan che passa niente c'entra poi scopre che ci sono delle tracce di ferrovie ecco per i mezzi disponibili che non vengono usate ma non si può caricare in massa in crisi l'infrastruttura a una società ferroviarie che c'ha poi i pidocchi nobile popolo se non le usa uno visone che rivisita che viaggerà con gli stessi standard di sicurezza che dovrà avere in mente locale un quadro di relazioni sociali eccetera
Però se ne occupò continuiamo noi a fare adesso quanti prendono fra il due mila e tre sarà raddoppiata la capacità raddoppiato o triplicato a capitali puntare merci abbiamo sempre da Cimoli affari portato può darsi che non ce la faccia
Allora noi dobbiamo muovere questa cosa e cercare di ecco allora quale dette
Che qui è curiosità continua abbiam fatto già abbia fatto l'operazione gli ha consegnato primi tutto il sindacato documento liberalizzazione abbiamo fatto Stendhal cose se precettati amministrativa che ho dato le prime licenze quali compatibili con la con l'attuale quadro normativo
E adesso abbiamo ulteriori norme per poterne dare
Altre di altro tipo S tre abbiamo quattro righe in Parlamento che contengono quattro righe o della liberalizzazione altre tre righe che contiene il passato dalla concessione alla gara per quel che riguarda l'alta capacità
Benissimo
Lorenzetti ha forse anche voi sui giornali se occupate cosa dobbiamo adesso in Parlamento l'opposizione che si dice
Altri
Prima se la fa sotto olio dal decreto Bersani ostruzionismo poi si dice
Qui noi ritiriamo Conte le firme una certa procedura i sommi sostanza si minaccia l'ostruzionismo
Ci dicono perché vogliono discutere benissimo io lo dico qua
Discutersi discute sente io sono pronto a discutere
Perché mi interessa il risultato
E sono aperto a valutazioni a tutto quello che si vuole scuso dispute però
Non più non non butto via questo spunto però tanto che discuto
E che riguarda il caso italiano riguardi il nord di questo Paesi il Nord di questo Paese
E la famosa questione settentrionale
Cioè che se in Italia si vuol liberalizzare
Qualcosa che non sia il mercato del lavoro
Bisogna affrontare coloro che si definiscono liberali
Trattare al ribasso
Trattare al ribasso
Tranquillizza
Ora questo badate è stato tra i due estati io son pronto testimoniarlo è stata ed è vero in ogni in ogni caso si fa di professione si parli Penazzi elettriche si parli Commerce
Perché questo non è un paradosso
Questa cosa illogica
Questa cosa illogica
E chi si occupa nessuno tempo Dario Mazzi son pronto dimostrano che la cosa logica e chi si occupa oggi di scenari politici
Per l'Italia e per il Nord eccetera dovrà accorgersi che queste è un punto cruciali Issime molto profondo
Perché da questo dipende anche la possibilità nel confronto politico tib delimitare delineare diversamente i campi del confronto politico se cioè come sostiene qualcuno qui il campo è fra libertà e solidarismo burocratico
O se piuttosto non sia fra populismo
E libertà solita
Proviamo a riflettere su questo punto
E anche sulla questione del federalismo badate e del vento del Nord
Anche qui bisogna chieder conto
Perché di quanto federalismo poco per dire quanto Federico Contin e quale federalismo sul quanto federalismo più o meno io son d'accordo col Pubblico glielo dico subito io penso per esempio in forme meno cooperò che su temi tipo quelli della sicurezza su temi tipo quelli della scuola sembrò un certo coinvolgimento poi vediamo le forme prenotato per esempio dei livelli sia necessario e su una serie di cose ad esempio la Camera delle Regioni è assolutamente indispensabile per l'unità del Paese ci vuole quindi sul quanto non senso e sul quale e sul come che bisogno di che discutiamo perché
Per me per esempio la Regione non è un popolo
Non è un po'la Regione è uno snodo funzionale fra il locale e il globale
è una cosa che toglie il Confidi non li mette
Che aiuta a togliere i consigli
è una cosa che aiuta a creare coesione sociale portando tinca sul mercato globale non tenendolo fuori dalla porta perché era dunque se non si è fatto fuori
Allora
Questi idea di Regione che dico io c'ha una bassa carica simbolica e un'alta carica funzionale
Ma voi pensate veramente che in Europa ci si stia preoccupando di dare alle Regioni l'alta carica simbolica se veramente vogliamo credere a questo che veramente vogliamo credere che nord abbia bisogno di questo
Di inventarsi le culture
Io non ci credo
Io conosco gente che ha di Modena si ritiene un italiano dell'Emilia Romagna un Europeo prestammo denaro vorrebbe decidere meglio le cose che risulta esperita se capisce che il federalismo può dare una mano io conosco questo tipo di servizio e anche questo tipo di imprenditori
Allora la Raggio la Regione statuale la Regione muscolare
La Regione ideologica che diventa necessariamente centralistica non può essere la Regione futuro
Pur con tutti questi schema dei poteri che diciamo
Perché finisce per stringere i mercati perché finisce per interpretare in chiave monopolistica e a controllo pubblico tutto quello che gli viene devoluto se volete una serie di esempi ve ne porto e finisce per prendere i diritti sociali anche quelli del lavoro in una chiave
Diciamo paternalistica
A volte di scambio fra diritto e denaro perché tanto è la cultura del vicinato no siamo tutti qua noi no
Questo non può e
Compone io per l'amor di adesso non sto dicendo che o di qua o di là che tutto quello che ho detto del Polo punto qualche del centro sinistra non voglio essere onesto e qui
Se n'è voglio dire ecco non molto l'applauso sto buttando così strettamente in politica sto alludendo la politica ma non la butto così seccamente i cori perché capisco che quel dibattito l'avesse fatto fondo compreso anche dentro centosedici
Però questo è
E se il sequestro se quest'ottica ai poteri devono venire in quest'ottica in questo
Posto e questo lascia da parte
Sulla sulla parte che certamente a me capita di farla mole mica tempo fa poi qualche esegeta ha detto che ho usato la parola Topolino il vessillo un esatto il Rosato e parole però non lo usate esagerata perché se poi si arrivasse al punto che le istituzioni
Regionali
Laddove decidono cose amministrative vengono portate in sede di partito io questo lo chiamo una forma eversiva sì non trovo un'altra parola
Per fortuna mi pare che il tema sia a tenuta consapevolezza che ci sia una cosa perché scusate ho fatto un esempio dico io adesso devo riceve alle Regioni per farla Pontremolese ma se si riuniscono primo quelle rosse e poi quelle bianche la ferroviarie così
è chiaro il fisco non e e se non c'è questa questa cosa funzionale le regioni in senso non ce l'hanno
Allora
Vogliamo comparazioni queste logiche funzionali resti solista tutti il no cosa dice su questi statuti cosa di per esempio Camera delle Regioni secco Camera delle Regioni sacrosante e sulle Autonomie locali cosa vogliamo dire
Io ho sempre pensato per esempio che nei luoghi prossimi al Consiglio regionale debba esserci un'istanza
Anche le Autonomie tanto come tali
Poi vediamo le forme e cose e i meccanismi di sussidiarietà e di chierici e condonate poniamo in esame le cose che sono successe le riforme l'elettricità al commercio e da come come è avvenuta
Io penso per le più questo che
Tempio in Lombardia per le mete abitato già di dire eccetera a me e questo fa promette cultura c'è nessuna polemica in queste proprio fatto così di di di impressione
Non lo so a me è capitato di occuparmi della Fiera di Milano
Della riforma sistema elettrico di Malpensa della storia no
Grandi cose rinnovo
Benissimo
Mi sono chiesto perché ce l'ho messa tutta per dare la fiera ai milanesi e lombarde per fare una riforma che valorizzasse le municipalizzate municipalità e lasciasse spazio anche stringendo quello dell'ENEL
Perché ci fosse un equilibrio fra la struttura di Malpensa e Linate perché poi unica gestione se perché perché uno pensa disse beh l'apporto a Milano
Dove se c'è da trovare degli investitori che investono cioè dei dei degli imprenditori
Della gente sensibile a non fare dei mini Monopoli ma fare subito delle liberalizzazioni delegare e così via se c'è da privatizzare come è giusto eccetera saremo
Perbacco all'avanguardia
Io ho l'impressione che i vertici si una sorta di rito lombardo ambrosiano
Per cui siccome son tutti imprenditori il sindaco presenterà sei eccetera eccetera dice apriva
Aprirà
Eh già privato Elsa mercato è già mercato è già tutto no io invito mica dicendo sino a ripararle miglia se mai parlare più per amor di Dio però se deve venire un segno di no no
Beh sono Tobia un trenta per cento uno spettacolo a metà gara no
Per sapere se molto franco Soda solo un oggetto che queste priorità
Lo credette
C'è un posto dove dove gli imprenditori perbacco devono esserci la fierezza di mettono
Non sostengo neanche gli operai se un imprenditore va nei posti dove deve andare sul tuo colpito in questo
Son contento di questo
Quindi però ecco diciamo che su questo spero che si discute compra e poi a proposito di norme
E sommarie rivediamo al Nord ragazzi cosa vuol chiarimenti telefonarsi no no
E qui siamo alle questioni Malpensa Talese
Magari io
Ho avuto
Contatti positivi con le amministrazioni io queste cose le dico guardate senza
Nessuno da perché abbiamo costruito assieme che ho visto da soluzioni percorso benissimo
Ecco adesso quello che dicevo ora il cubo di Rubik se è un po'e siamo forse ha una sua ci sono problemi territoriali sopra ed impatto ci vuole andare via perché per conto no ma io non son qua negare che ci sia disagi problemi se travisati sede i soli sul versante lombardo di ST sono santi piemontese così vi ormai siamo arrivate queste no
Ecco un tema di federalismo per eccellenza scusa
Io non so perché mi invitano singolarmente ministro andare in Piemonte così usati molto discutere dell'impatto sull'ovale poi magari singolarmente da discutere in una volta posto che Malpensa di te sottolineo tese
Poter funzionare a Standa europee e deve poter crescere con tutti i meccanismi di parte si è posto questo
Sul resto le rocce discutiamo
Piemonte Lombardia
Perché bisogna poi assumersi anche diciamo così insieme non da soli sia nel governo c'è la responsabilità di questa di di questo personaggio vediamo ora questo no
Bisogna andare avanti appunto e qui dico che abbiamo trovato
Quindi concepire siccome nord in senso unitario io dico subito che
Se avessimo mai un luogo nel quale io farò la proposta da fine sto conclude
Discute diciamo di sì sempre per i quello ferroviario dell'intermodalità noi vedremmo che il Nord a questa questione i nodi perché inutile che noi potenziamo Isetta dopodiché se non gira sul nome non ce la fa ci stiamo lavorando intendiamoci
Bologna Milano Torino Genova Padova Mestre da concepire sì questo modo qui c'è un rapporto anche qui e là molto fattivo cuore mi stazioni locali con isole giornali locali benissimo gioca andiamo avanti
Secondo la questione della separazione dei tratti
Mersi passeggeri taxi grande i nobili no dei ritardi che stanno fuori questo dobbiamo guardarlo anche Ford rimesso regionale nel sistema del Nord terzo questo dei varchi
Che sta diventando un problema nostro statura ore qui non ho certo il modo e il tempo per possibilità di
Di andare
Diciamo vent'anni questi posta facendo però ci si sta occupando problema per problema di queste cose introducendo che le novità
Questa cosa della Torino-Milano cioè io voglio che sia chiaro il santo che sento delle cose francamente
Cioè noi
Riteniamo che su tutto il Progetto alte capacità da adesso in poi ci sia il problema di non poter più dalle ante concessione ma di dover andare antica
Badate per motivi alcuni
E quel cose ma perfino per motivi a rischio il due mila dieci di esserne l'archeologia
Dei industria delle concessioni percorsa in coro la concessione non c'è più concessionari
Perché dal fumo mia richiesta a ma cioè bisogna anche darsi una cosa regola lo possiamo presentarsi al due mila dieci due mila dodici euro ancora la che raccolgo a parte i tempi i modi di queste concessioni siamo stati
Ma naturalmente mi siamo preoccupatissimi anche noi di dei tempi tant'è vero che abbiamo calcolato le interno delegare anche sotto il profilo dei tempi
Perché le concessioni dei loro meccanismi che sono defatiganti e ti Fante faticare poi magari la figurina che risulta di poter fare il famoso prezzo giusto
Detto questo noi siamo per guardare
Come fare le cose al meglio dar l'accelerazione cessare questo processo la conferenza dei servizi l'abbiamo convocata per il quindici io prendo atto quello che ha detto qui Formigoni che adesso il governo internet istituti
Per l'amor di Dio vediamo
Vediamo che non riusciamo più dalla conferenza di servizi perché le ultime due volte non l'abbiamo chiusa
Perché la Regione Lombardia c'ha invitato a non chiudere che non rispetta questo poi vediamo se c'ha evitato a non chiuderla perché in assenza di un avvicinamento da parte degli enti locali
Non era il caso io rispetto profondamente questa scelta però diciamo poi come no
Sanno come allora a questo punto io sono per dire
Bene facciamo al quindici troviamo il modo di chiudere questa conferenza di servizi poteri così dei ministri vediamo cosa e cose si decide perché bisogna che noi diamo avanzo queste persone così come altre
Adesso sono immagino che Simone aveva illustrato nei dettagli problemi tecnici ritirammo Milano-Bologna tutto quello che può accelerare l'operazione non siam pronti a discutere l'ultima cosa dico è un album possibile appuntamenti
Qui si è parlato in relazione soprattutto le opere stradali oggi Nesi tira
La questione piangerà di trasporti io voglio dire che al netto di questo problemino sopraggiunto cioè del Parlamento che ritiene di fare del del piantone trasporti esaurimento che definitorio nove delle priorità autostradali do il piazzale trasporti è pronto quindi se adesso siamo lì un attimo e per vedere come ospitare se come svitare questa cosa perché se no lo mandiamo il sito lo mandiamo la commissione parlamentare quindi non siamo siamo pronti a questo punto vediamo come affrontare questo tema ecco io non vorrei che imbarazza sgradevole ma vorrei che però se dal dottor tifoso servizio di questa di questa esigenza del PD di accelerazione
Fatto questo diciamo così almeno esposto pianse dai trasporti io credo per esempio che sarebbe una buona cosa alla luce di questo scenario generale che fare sul nord sulle sì o del no così come andrà fatto sul sul no
Diciamo un punto di sintesi strategico sulla questione infrastrutturale per vedere se gli stati d'avanzamento in un quadro unitario meglio documentato che potrebbe essere diciamo la prima uscita del piano generale dei trasporti Greengrass
Ci vediamo alle quattordici e trenta grazie
Oggi pomeriggio iniziare con un
Paio di comunicazioni
Una relativa alla ricerca innovazione formazione l'altra relativo alla riforma e al decentramento la pubblica amministrazione
Proprio partendo dalla prima sulla ricerca innovazione formazione dare immediatamente la parola ad Andrea Ranieri segretario
Generale
Ci dispiace
Trenta riceve
Se
Se mi date una mano prendendo posto cedendo vi forse riesco a
A fare meglio ma il presidente Formigoni oggi un intervento
A mio parere carico di stimoli e di suggestioni
Ha detto una cosa importante ha detto che la qualità delle risorse umane la formazione sono in questa fase per il nord del Paese la principale delle condizioni competitive
Pensando alla diversamente Daloui su molte cose
E sul modo di intendere questa priorità della formazione devo dire che su questo punto sono d'accordo
Vorrei fare all'inizio un'affermazione ancora più generale se mi permettete e che in realtà questo nel nord è sempre stato vero
Anzi
Che il Nord forse nord perché questo c'è stato
Certo con problemi e con differenze
Ma la capacità di collegare formazione ricerca clima industriale competitivo della città anch'è stata una cosa fondamentale che ha differenziato questa parte del Paese
Da altre parti del Paese che l'ha fatto da questo punto di vista sempre più europea di altri
Siamo a Milano e io vorrei ricordare la Società d'incoraggiamento Arti e mestieri che dal mille ottocentotrentotto e la costruzione del Politecnico del mille ottocentosessantatré cioè la costruzione favorevole allo sviluppo dell'industria diamo utilizzazione nell'industria dei frutti della ricerca della cultura della formazione è stato da sempre un punto di forza di questa città
Che è andata avanti e del nord in generale che andate avanti per tutto il periodo della prima industrializzazione e che si allenta la fine degli anni sessanta degli anni Sessanta succedono due cose
Che le aziende specialmente quelle grandi tendono a portare al proprio interno la ricerca e la formazione
La ricerca nella grande fabbrica fordista si fa firmo specifiche ciò ogni azienda vuole la propria ricerca tende a non servirsi più dell'università la formazione di venti gran parte addestramento aziendale
L'altro fattore e la crescita della piccola e media impresa la piccola media impresa e la sua de de industrie nuove che nascono dalla fine degli anni sessanta in poi non son più grandi o medie sono piccole e la piccola impresa grandi difficoltà
A confrontarsi col sistema formativo col sistema della ricerca universitaria
Gli anni Ottanta sono stati poi gialli dell'economia di carta che con la ricerca non vanno granché bene gli anni della finanziarizzazione dell'economia
Ora ci troviamo in una fase nuova in cui il rapporto fra produzione sapere fra sviluppo e sapere e reso obbligatorio passa se mi permettete in termini ancora più pregnanti e importanti che nel passato
Cioè sapere nome più oggi una cosa che accompagna percorsi di industrializzazione di sviluppo ma diventa la condizione dello sviluppo di sapere per la nuova economia
Quella che era la siderurgia per il triangolo industriale ai tempi della della della industria territori mistica e la nuova industria di base è la condizione perché su certi terreni si possa competere ed andare avanti
Ma nel momento in cui il sapere diventa la variabile fondamentale ci troviamo in una soluzione resa complicata dai ritardi degli hanno tanta gente d'anni passati la ricerca e sempre più ritirata in se stessa
C'è un'accentuazione per esempio dalla differenza tra ricerca pura ricerca applicata
La Rete informatica mette in crisi la ricerca iper finalizzata a quella specifica di ogni impresa i titoli industriali lei mi prese tendono rapidamente a farne a meno e nel Nord succedono alcuni fatti di grande rilievo la privatizzazione per esempio fa saltare molti centri di ricerca storica dell'impresa dall'ENEL alla Telecom
Il nuovo credo è quello della privatizzazione quello dei realizzi apprese avrete che ha in qualche contraddizione con la progettualità sul tempi medio-lunghi necessari a costruire sul sapere un'idea di sviluppo industriale
La grande impresa tende a presentarsi come una conglomerata intersettoriale con le singole divisioni specializzate nel core business e la ricerca molto spesso avviene rapidamente messa da parte
Negli Stati Uniti d'America questo stesso fenomeno porta a una gemmazione di impresa di ricerca una costruzione di vere e proprie imprese di ricerca
Le le divisioni si concentrano sul core business ma i ricercatori sono in grado di mettere su impresa improprio
Di costruire un mercato della ricerca che sta diventando negli Stati Uniti la vera zero punto trainante dello sviluppo industriale di questo Paese
Qui non è possibile non esiste un mercato della ricerca eppure guardate che solo in questa direzione possiamo affrontare il problema delle grandi divisioni di ricerca delle grandi industrie oggi in crisi
Cioè su come creare un credito un finanziamento un settore specifico del sistema creditizio in grado di sostenere queste cose e ricostruito a questo livello nuove sinergie tra pubblico e privato
L'Italia è debole sulla ricerca anche perché la piccola e media impresa e più forte in Italia che in altri paesi europei e la difficoltà della piccola e media impresa la portavoce ricercano che solo un fenomeno italiano
E allora anche qua bisogna dare delle risposte innovative uno la defiscalizzazione degli investimenti in ricerca
Senza sapere è la virtù di base e e sempre più assurdo
Che siano diciamo così defiscalizzati gli investimenti in cose ed e non siano defiscalizzati gli investimenti saperi sia di ricerca che di formazione
Bisogna seconda cosa premiare il rapporto tra università centri di ricerca e consorzi di imprese concentrandoli l'incentivazione pubblica
Negli ultimi tempi si è andato verso un sistema di incentivazione anche della ricerca quasi tutto automatico la giustificazione raccolte che così si fa più in fretta attenzione se vogliamo vincere questa sfida abbiamo la necessità di collegare la rapidità che consentono legge incentivo automatico sportello come la quattro otto otto alla verifica la valutazione dei progetti di ricerca e da questo punto di vista mi sembra che rapporto tra l'università e le piccole imprese sia la garanzia più forte e significativa
E bisogna da un lato del dal lato dell'Università incentivare le università che lo fanno incentivare le università che si spendono nei percorsi di sviluppo del Paese
Incentivare le università che si prendono cura del sistema delle piccole e medie imprese del proprio territorio e questa università lo può fare anche in un altro modo che sta diventando il più moderno università può essere il sistema che crea impresa l'incubatore d'impresa
Intorno al netto al Massachusetts Institute of Technology
E il cinquantasette per cento vedi imprenditori dell'impresa e della nuova economia e gente che ha fatto per corsi di formazione universitaria posto vale
Cioè insomma la possibilità di parlare tra università e piccole e medie imprese anche collegata alla capacità la possibilità che diamo all'università al sistema di ricerca di diventare esso stesso creature di nuove imprese
Certo che questo non si fa mantenendo una distinzione rigira tra ricerca pura e applicata continuando un dibattito davvero metterò su questo tema
Oggi nelle Biotecnologia come nell'informatica stabilire quale ricerche pura quale applicata è sempre più difficile
La capacità di utilizzare in tempo reale anche i risultati più alti della ricerca più pura sì denota come una ragione di successo del sistema delle imprese piccole medie e grande ma guardate questa distinzione vale sempre Bienno anche per le materie e per le facoltà più tradizionali vorrei che rifletteste cosa è stato per una città come come Milano
La ricerca pura di Bruno Munari sui sedili sulle forme che è stata l'originale è stata all'origine di un elemento di successo fondamentale di questa città cioè la capacità di diventare capitale del design industriale e di costruire per nuova figlia nuovi prodotti nuove filiere di prodotto che sono stati un punto specifico del modo italiano di stare nell'economia nell'economia del sapere
La scuola
è caduta la corrispondenza tradizionale fra titoli e mestieri non sarebbe più possibile oggi fare la Società per l'incoraggiamento delle arti e dei mestieri
I mestieri della del processo produttivo non sono più fissi come una volta non ci sono mestieri che durano quanto una vita delle persone che li fanno e che si tramandano di di padre in figlio c'è la necessità di inventare nuove professioni le professioni della net economy
Professioni badate bene che non possono essere più fatte attraverso addestramento un mestiere in cui è decisivo ruolo pubblico dalla scuola idee da università
Vedete i nuovi professionisti della net economy sono persone che devono essere insieme molto specialisti ma in tecnologie che sono assolutamente aspecifica cioè proprio perché sono capaci di un'estrema versatilità nell'utilizzazione e nei prodotti a cui vanno a cui fanno a parlare specialisti di questo tipo non si creano tutti l'impresa si creano solo se l'università la scuola fanno suo ruolo ma tensione
è vero che in Italia ci mancano tanti professionisti della new economy e che sarebbe assurdo che pensassimo di importanti come l'Inghilterra e come la Germania dall'India lo stanno facendo in questi giorni
La Germania in porta informatici Technology indiani
E però attenzione questo è un problema ma non è tutto il problema l'altro problema che abbiamo e come facciamo sì che va oltre con un'idea vecchia economia quella materiale si impossessi faccia diventare una propria ricchezza le conquiste della ricerca tecnologica
E questo è il problema più pressante che abbiamo in questa fase perché se la new economy resta un corpo separato se si costruisce una specie di Nas TAC della formazione della new economy cui formo di specialisti senza guardare in contesto beh non succederà la cosa che diceva Bersani cioè il passaggio Da Rin materiale al materiale
Dai dati sul computer alla produzione di cose di servizi ed i servizi per la gente paghiamo abbiamo un grande problema generale in Italia e al nord cioè quello di avere i lavoratori meno scolarizzati d'euro
Cioè i lavoratori dell'industria dei servizi italiani sono più del cinquanta per cento lavoratori che hanno al massimo la licenza dell'opera
E a difficilissimo chiedere di essere flessibile di cambiare mestiere tante volte nella vita impadronirsi delle nuove tecnologie a questi livelli di scolarità e di sapere è in grado di cambiare solo chi sa di più di quel che fa
E allora la battaglia sulla formazione si combatte sul terreno delle nuove professionalità specialistiche ma si combatte anche sul terreno della diffusione del sapere per tutti
Per sapere per tutti della crescita della capacità della gente che aveva anche un livello alto non solo di produzione ma di consumi culturale
Abbiamo fatto da questo punto di vista delle cose importanti l'obbligo formativo a diciotto anni è una conquista di cui forse non abbiamo ancora bene valutato la portata e mi dispiace che Formigoni di questo non le pare
Perché interroga lo Stato interroga anche le regioni perché due dei canali fondamentali del nuovo obbligo formativa diciott'anni si chiamano formazione professionale si chiama l'apprendistato
E da questo punto di vista forse c'è dei ritardi centrali dalla vestire percolamenti ma le regioni che hanno fatto davvero diventare una priorità della propria programmazione dell'offerta formativa il nuovo apprendistato e i corsi per portare fino a diciott'anni informazione la gente che per vari motivi abbandonato la scuola
Sono davvero poche e l'azione è stata insufficiente
C'è stata la riforma dei cicli c'è stata l'autonomia scolastica o e universitaria ci sono le nuove lauree triennali c'è la nuova formazione tecnica superiore
C'è una serie di riforme che noi abbiamo prefigurato nel Patto di Natale
Qualcuno come D'Antoni di questi tempi se ne è scordato per piegare l'applauso del Polo
Ma che l'obbligo formativo finisce a diciott'anni e che la la riforma dei cicli andasse tra guardata con l'obiettivo era una cosa che è stata scritta nel Patto di Natale del mille novecentonovantotto non un'intenzione
Della CGIL
Della CGIL
Ed è il governo
Come se ci sono obiettivi che si raggiungono tenendo insieme in una logica concertata a tutti i soggetti dotati di potere di decisione
L'Europa lo Stato la Regioni le parti sociali da questo punto di vista non siamo più interessati più che ai litigi per definire le competenze
A cosa si costruisce sul terreno della concertazione
Il cui tutti metropoli un po'del proprio potere per raggiungere tutti insieme gli obiettivi che vogliamo raggiungere non più un giovane senza scrive diciott'anni che non sia in un percorso formativo
La formazione continua l'educazione degli adulti come un diritto generalizzato
Queste sono le scommesse e queste cose non le fa nella regione da sola dello Stato da solo dalle parti sociali da sole ci vuole il concorso per la concertazione
Certo la Regione ha un ruolo importante
La programmazione dall'offerta formativa l'individuazione del territorio di quali sono le priorità il nodo funzionale fra locale e globale anche su questo terreno di cui parlava stamattina di cui parlava stamattina Bersani
Ma attenzione
Questo ruolo si deve esercitare pensando che la scuola che va programmata all'università che fa programmata sono oggi i soggetti dotati di autonomia
E che quindi il problema fondamentale non è stabilire il confine del potere statuale del potere delle Regioni ma è come costruire le condizioni per cui tutti Stato e regioni sostengono l'autonomia della scuola
Noi come parte sociale diamo detto con chiarezza che vogliamo standard formativi nazionali e se possibile europee
Le qualifiche i titoli che la scuola e la formazione professionale che l'università deve dare e devono essere leggibili in Italia
Un giovane che si sposta dal Sud alla Brianza deve sapere cosa vale in Brianza
La qualifica che ha raggiunto che ha raggiunto la Giunta e viceversa quello Charlie cammin inverso se possibile deve avere la certezza che vale anche a Bruxelles e non solo in Brianza
Alla Regione spetta collegare al territorio
Questa domanda costruire agenzia formativa in grado in grado di svolgere noi come parte sociale abbiamo fatto la nostra parte importante l'Organismo bilaterale per la rilevazione dei fabbisogni formativi e abbiamo dato alle scuole alle università alla formazione professionale
Quelle figure professionali che oggi insieme industria e organizzazione dei lavoratori ritengono essere figure critiche su cui evolverà al sistema industriale italiano
Sono poche le regioni che hanno assunto questi dati come elemento di programmazione dell'offerta formativa un era questa mattina al Piemonte
Chiamato su questo un ottimo lavoro nel patto che abbiamo firmato per lo sviluppo del Piemonte e poi ha costruito una clausola importante
Che è
Requisito per accedere ai fondi regionali dei corsi di formazione professionale la rispondenza o meno dei corsi alle figure professionali indicate dalle parti sociali
Io attendo una grande conquista e si è stata raggiunta con la ragione che ha del popolo non mi sembra meno grande importante lo suggerisco anche alle regioni di sinistra perché questa cosa vuol dire due cose
Che le parti sociali assumono in modo proprio il senso di essere gli organizzatori della domanda
E non cercano di avere il monopolio dall'Offerta che un'altra questione secondo che si riduce il potere discrezionale
A volte biecamente clientelare degli associati assumendo dei dati oggettivi come critica per scegliere un corso anziché un altro
Su questo ci piacerebbe cominciare un confronto serrato con tutti i presidenti con tutti i presidenti della Regione per costruire cioè le regole della concertazione regionale su questo ancora una cosa poi un'altra e ho finito vedete
Io non so se la concertazione va da scritta negli statuti so una cosa che su questo terreno della formazione della scuola della ricerca la concertazione è ineludibile
Cioè se è una volta fare formazione continue educazione degli adulti vuol costruire nuovi percorsi formativi adeguati alle dinamiche del mercato del lavoro non può farlo senza concentrarsi senza confrontarsi con le parti sociali
Però è successo che non abbiamo conquistato terreni amplissimi di concertazione a livello nazionale persino comunitario
E sono poche le regioni che fanno stabilmente concertazione su questo terreno la progettazione loro politiche il Piemonte sì ma Lombardia al Veneto no e non in maniera così compiuto non è come vedete una scelta di campo è la scelta di un metodo non fare la concertazione a livello regionale può costruire un centralismo brutto
Cioè se noi come sindacato ma vale anche per la Confindustria abbiamo come unico terreno di concertazione per le politiche formative ai tavoli nazionali si può costruire un centralismo da concertazione
Che è una cosa assolutamente da evitare ma si avvita in avanti non pretendendo Poteri ma costruendo anche a questo livello le modalità giuste per decidere e programmare l'offerta formativa
Vorrei fare un'ultima considerazione
Sulla ricerca e sul lavoratore della ricerca vedette
All'inaugurazione del Politecnico di Torino Street il rettore annunciato il raddoppio del Politecnico che avverrà nell'area dell'ex torneria
Va Bicocca e sub sereno di una grande
Gradi una grande impresa c'era università e intorno stanno sorgendo tante impresa di terziario avanzato di quella netta economie di cui parlavamo e che diventano i centri nevralgici per la produzione del del valore in una città
Il Politecnico di Milano pensa ancora ad espandersi e le aree di riferimento se ci pensi avrà da tutti i vecchi nomi gloriosi di aziende milanesi
Io dica il centro per la l'impresa innovativa e più importante esistente al nord e a Sesto San Giovanni Dell'Aria ex falco
E lì c'è gente che lavora
Con grande impegno ed è gente decisiva per il futuro di questa città e di questa regione
Noi molto spesso sono i sindacati
Siamo stati presenti solo allo start-up come si dice al decollo di queste iniziative con grande merito sono scritte nei nostri accordati
Quando si è chiusa la falcata quando beh in quegli accordi c'è stato un idea generosa di questo sindacato di fare di quelle aree un punto nevralgico dello sviluppo qualificato è alto della città della città delle regioni
Anche a Genova di fatto abbiamo fatto delle cose tre cose tre cose simili
Qual è il problema compagni
è problema che molto spesso noi in quelle aree appena arriva a quel nuovo lavoro tendiamo a non esserci più
Ci sono nuovi lavoratori dicono abbiamo forse ancora capito quali sono le regole che la modalità della prima presenta anzi
Io dico due cose
Per quei lavoratori la cosa decisiva
E assicurarti la formazione e l'aggiornamento continuo della propria professionalità perché l'obsolescenza dei saperi e tanto più rapida quanto il sapere che si esercita del lavoro è alto
E impegnarsi perché ci sia una costruzione organizzazione del lavoro che diventa in grado di crescere professionalmente di apprendere per tutta la loro vita
E allora
E allora se riusciremo a fare questo quei luoghi oltre a essere i centri del nuovo sviluppo e dalla nuova produzione di valore per il Nord
Potranno essere anche i luoghi più nuovo sviluppo l'organizzazioni sindacali della rappresentanza dei lavoratori grazie
Grazie Andrea Faronato animerà Armuzzi segretario generale dalla funzione pubblica
Che l'amministrazione pubblica abbia Rapp abbia rappresentato e rappresenti in parte ancora oggi un vincolo per lo sviluppo e sin troppo noto
E che la sua inefficienza rappresenti una zavorra che può rivelarsi fatale
Nella nuova prospettiva della globalizzazione in cui sono gli interi sistemi Paese ad essere in competizione fra di loro è una consapevolezza anch'essa ormai sufficientemente acquisito da tutti
Inoltre
E non di meno nella prospettiva dell'Unione Europea un'amministrazione pubblica efficiente ed efficace è condizione fondamentale per il godimento del diritto di cittadinanza europea
Lo stesso Trattato di Maastricht in più punti infatti fa riferimento a tale condizione come imprescindibile per il concreto esplicarsi dell'esercizio di questo diritto
Essere cittadini europei significa infatti godere delle stesse opportunità e dei medesimi diritti su tutto il territorio dell'Unione a prescindere dal paese di appartenenza e di residenza
Un forte squilibrio della qualità delle pubbliche amministrazioni tra i diversi stati membri metterebbe perciò in crisi l'idea stessa di cittadinanza europea
Tali preoccupazione consapevole se sono state al centro del complesso processo di riforma della pubblica amministrazione abbiate portato avanti dai governi di centrosinistra degli ultimi anni
In effetti a partire dal governo Prodi con le leggi Bassanini si è posto mano ad un ampio ed organica riforma che ha investito e sta investendo tuttora tutte le amministrazioni pubbliche
Una riforma che peraltro va sottolineato è stata finalizzate esplicitamente ad agevolare ad agevolare consentire lo sviluppo
Non a caso infatti va ricordato è stata assunta tra gli impegni strategici prioritari del patto sociale per lo sviluppo e l'occupazione
Una riforma che ha come obiettivo cioè quello di trasformare l'amministrazione pubblica da vincolo involano e risorsa per lo sviluppo del Paese
Una riforma che si pone come obiettivo ambizioso non semplicemente di evitare che l'amministrazione sia un vincolo una zavorra
Ma di tramutare in motore essa stessa ed elemento essenziale della competitività del sistema Paese
L'impostazione di fondo della riforma degli ultimi anni è quindi che non è sufficiente che l'amministrazione non intralci non ostacoli ma è necessario che l'amministrazione si faccia volano delle esigenze della società
Che Sacchi interpretare agevolare sostenere e addirittura anticipare le esigenze della società stessa
Che sia quindi un fattore di sviluppo che sia cioè in grado di creare attraverso la propria azione valore aggiunto
è evidente per ciò che la riforma delineata negli ultimi anni rappresenta una vera e propria rivoluzione che sta interessando l'intero apparato pubblico
Ed oggi con un disegno riformatore ormai praticamente definito siamo nella fase più delicata
Nella fase in cui bisogna tramutare le disposizioni scritte nelle norme e gli impegni presi in azioni e strategie concrete per ottenere un reale cambiamento dell'azione pubblica
Non c'è da illudersi la riforma delineata negli ultimi anni e soprattutto il cambiamento a cui essa mira non è non può essere indolore non sono ritocchi ma è appunto una rivoluzione
Modernizzare realmente il sistema di azione pubblica significa né più né meno che scardinare un assetto sociale e quindi assetti di potere che va sottolineato non riguardano soltanto la platea dei burocrati
Questa consapevolezza va assunte fortemente va assunta fortemente tenuta bene a mente
A tal fine io credo sia necessario superare alcuni stereotipi e quasi mitologie che possono confondere ostacolare il cammino del processo di riforma
Un esempio può servire a chiarire meglio
è diventato un refrain comune quello per cui gli imprenditori vogliono invocano un'amministrazione più efficiente
Ma questo non è aprioristicamente indiscutibilmente vero
Il potere economico ha avuto ed ancora le sue posizioni di rendita dall'esistenza di una pubblica amministrazione debole in cui è riuscito e riesce meglio far penetrare gli interessi di parti a Conte di parte a condizionarne l'azione a fini particolari
è evidente per ciò che le resistenze ad un radicale cambiamento dei metodi di azione pubblica possono essere ben più ampia e diffusa di quanto possa sembrare
L'implementazione delle riforme implica una fase di transizione proprio quelle in cui ci troviamo oggi in cui si gioca la possibilità che queste abbiano successo o meno
Su questo terreno si gioca allora la questione del rapporto fra riforme cambiamento
La questione cioè del rapporto tra il disegno e la definizione di un percorso di riforma e la mobilitazione delle energie propulsive che siano effettivamente in grado di determinare il cambiamento
Vanno ricercati dentro e fuori dell'amministrazione gli alleati del cambiamento e vanno ricercate le vie di strumenti che possono sostenere ed aiutare lo stesso
L'attuazione delle riforme non è solo questione di applicazione di nuovi profili organizzativi e procedurali è questione culturale
è questione cioè di costruire una nuova cultura amministrativa che davvero può produrre il salto di qualità dell'azione pubblica
Un esempio concreto che con forza può rendere chiaro quanto sia questione di cambiamento culturale quello della conferenza dei servizi a cui precedentemente ha fatto riferimento Cerfeda
Questo strumento è stato introdotto proprio per abbattere i tempi delle procedure amministrative per velocizzare l'azione pubblica
Al contrario si è rivelato spesso ulteriore elemento di brocche di ritardo ciò perché l'approccio culturale dell'amministrazione ancora orientato al rispetto formale dei passaggi burocratici e non al perseguimento di obiettivi al raggiungimento del risultato
Questo esempio ci dice come il problema sia certo quello della polverizzazione delle sedi decisionali e quindi quello di ridurre all'essenziale il numero di chi ha voce in capitolo
Ma ci dice soprattutto che il problema vero è quello di un approccio culturale amministrativo diverso
Un approccio culturale che dal rispetto della zia della legittimità degli atti stessi
Passi al raggiungimento del risultato che porti ad elaborare l'attitudine a cooperare a lavorare per obiettivi
è questione cioè di costruire un modello culturale che passi dall'autoreferenzialità alla collaborazione ed è questo un problema di tutti i livelli amministrativi
Il trasferimento di compiti a Regioni ed enti locali non prescinde dalla necessità che anche questi livelli elaborano i elaborino nuovi metodi di azione semmai la rende più urgente
Siamo convinti che una potente spinta al cambiamento può venire solo dalla contaminazione tra le amministrazioni e le energie vitali dei cittadini dell'impresa e degli utenti dei servizi delle comunità presenti nella società civile
E quindi dalla pratica di relazioni non convenzionali basate sulla sperimentazione sull'evoluzione competitiva e sull'assunzione di rischio per questo ad esempio crediamo che vadano valorizzate strumenti come quelli della programmazione negoziata che ancora non l'azione amministrativa continuo confronto e la continua interazione con gli attori sociali con il tessuto produttivo del territorio con altre amministrazioni
Che portano quindi a superare l'autoreferenzialità delle amministrazioni nel decidere nel programmare che aiutano quindi le amministrazioni a conoscere di interpretare le esigenze del tessuto produttivo e sociale
C'è oggi la necessità di nuovi programmi di sviluppo territoriale regionali che sappiano seguire sostenere il nuovo modello di sviluppo che si è andato e che si sta affermando negli ultimi anni
Prima fra tutte sarà necessità come sottolineava Cerfeda di ripensare le reti della mobilità territoriale oggi effettivamente sparate rispetto al nuovo sistema fordista
Ma per procedere a questa programmazione indispensabile appunto un'apertura al confronto e alla cooperazione serate continua con il tessuto produttivo e sociale con le altre amministrazioni
Pilastro dalla riforma amministrativa è stato lo spostamento del baricentro delle responsabilità di azione dal centro alla periferia
Il nuovo sistema amministrativo poggia così essenzialmente sulle Regioni e sull'autonomia locali
Ma questo non risolve di per sé ai problemi di un'amministrazione efficiente ed efficace
Il modo verso il decentramento ed autonomia è frutto di una riflessione su come la società italiana vuole può essere organizzata ai fini dell'amministrazione
è una risposta alle aspirazioni delle persone delle formazioni
Chi amministra
Poco tecnica che risiede nella potenzialità che la vicinanza agli interessi consente all'amministrazione di fare meglio sia perché possono conoscere meglio sia perché possono essere controllate meglio in maniera più ravvicinata dagli attori sociali
Questo però lascia impregiudicata la questione
Dalla possibilità di questi livelli amministrativi di essere all'altezza dei compiti a loro attribuiti
Insomma è necessario è necessario avere chiaro che non è sulla base della registrazione di livelli ottimali di performances delle amministrazioni regionali e locali che si fonda la seta del decentramento
Ciò per dire che il processo di ammodernamento di cambiamento di innalzamento dalla qualità dell'azione amministrativa riguarda anche e se possibile in virtù proprio del decentramento soprattutto questi livelli amministrativi
Resta cioè per le regioni e le amministrazioni locali da dimostrare in concreto che il passaggio delle funzioni dalla gestione statale alla gestione regionale locale coincide con un miglioramento sotto il profilo dell'efficacia dell'azione pubblica
Decentramento vuol dire perciò più poteri ma soprattutto più responsabilità
E per le regioni soprattutto vuol dire in primo luogo responsabilità di riformare le proprie strutture e i propri metodi d'azione e quindi di rendere efficiente ed efficace la propria azione amministrativa e quindi responsabilità di innovare realmente le prassi comportamenti amministrativi regionali
E in secondo luogo responsabilità verso gli enti locali nei confronti dei quali le Regioni Anil dovere di trasferimento di compiti e soprattutto la responsabilità e il dovere del loro coinvolgimento nell'espletamento degli obiettivi istituzionali a partire dall'elaborazione degli Statuti regionali e con i quali hanno quindi la responsabilità di stabilire procedure
E prassi di forte reale cooperazione collaborazione per evitare nuovi centralismi
Infine vuol dire responsabilità di elaborare sperimentare un nuovo modo di rapportarsi al centro fondato anche qui sulla collaborazione e la cooperazione il decentramento realizza un nuovo sistema che per le sue caratteristiche di responsabilità molteplici e multilivello può in partenza risultare più difficile da gestire
è necessario quindi con umiltà capire che c'è un percorso di apprendimento istituzionale a cui i vari gradi debbono predisporsi specie nei loro rapporti reciproci
Più autonomia non vuol dire più indipendenza ma più responsabilità più capacità di cooperare e di collaborare
Il processo di decentramento rappresenta quindi in primo luogo una grande occasione per compiere un cammino comune
Per superare radicata ostilità tra Regioni e Comuni e regioni e Stato e per costruire rapporti di collaborazione indispensabili per un esercizio efficacia dell'azione amministrativa
Specie su questioni di grande interesse strategico per l'intero Paese come ad esempio quella delle grandi reti e nodi infrastrutturali
Su questioni come queste vi sono scelte che competono a livello statale altra livello regionale da tra gli enti locali è evidente che se queste scelte non sono coerenti tra di loro difficilmente potranno determinare l'innalzamento della competitività del sistema
Il punto
è che su questioni come queste non ci sono e non ci possono essere interessi contrapposti ma al contrario l'interesse comune diverse sono le responsabilità che devono saper cooperare tra di loro
Certamente una decisa appropriato dei rispettivi compiti infatti non è rappresentato dalla guerra di competenze
Di veti incrociati e rimpalli di responsabilità finalizzata ad espandere la propria sfera di azione e quindi soprattutto la sfera delle aste delle risorse controllate e del potere associato alla gestione delle stesse che purtroppo invece troppo spesso accompagna l'azione pubblica
Ma colto invece appunto l'occasione del processo di decentramento per la costruzione comune di un nuovo modo di agire dei diversi livelli di governo nei rapporti tra di loro improntato alla collaborazione e spesso l'esercizio congiunto delle competenze
La priorità è la costruzione di rapporti di collaborazione e non invece la rivendicazione di maggiori competenze da esercitare separatamente indipendentemente dagli altri livelli di potere
In tale prospettiva ad esempio vanno valorizzate sfruttati appieno e utilizzati correttamente
E non invece come arene di rivendicazioni e lotte esteri di strumenti di raccordo come la Conferenza Stato Regioni e la conferenza unificata e come l'intesa istituzionale di programma
E certamente vanno costruite d individuate rapidamente come prevede la Bassanini anche ulteriori apposite procedure e a pochi strumenti di raccordo che consentono la collaborazione e l'azione coordinata tra enti locali regioni e tra i diversi livelli di governo e di amministrazione
La Conferenza Stato Regioni e la conferenza unificata rappresentano nel nuovo assetto dei poteri pubblici lo snodo dei rapporti proficui procedimentali tra Stato e regioni
E peraltro verso una sede di negoziato una camera di compensazione fra interessi statali e interessi regionali
E quindi una sede unitaria di raccordo e cooperazione in taluni casi dico deliberazione fra governo e sistema delle regioni dell'autonomia
L'intesa istituzionale dovrebbe configurarsi come il luogo della costruzione di un nuovo rapporto fra centro e periferia basato sulla composizione dei dissensi e la fissazione congiunto agli obiettivi comuni e di reciproci impegni è vero
Le esperienze registrate fino ad oggi non sono esaltanti non basta fare un'intesa né partecipare ad una conferenza
Ma punta necessario assumere finalmente la consapevolezza dell'importanza di utilizzare tali strumenti valorizzandone la loro funzione innovativa i nuovi compiti amministrativi Evani parati al centro in periferia la nuova cultura amministrativa la formate costruita al centro come in periferia
C'è la necessità di nuovi comportamenti chiuso orali amministrativi
Che nella previsione normativa delle riforme né nuove forme di investitura elettorale possono di per sé a garantire
Ma bisogna dire di più la competitività è questione di nuovi comportamenti anche per il mondo privato
è questione di un nuovo modo di rapportarsi del mondo privato con quello pubblico
Non solo fatto di rivendicazioni accuse ma comportamenti trasparenti da entrambi le parti e collaborazione sostegno reciproco al cambiamento
Oggi dicevo siamo in fase di transizione in cui rischio di fallimento delle riforme più alto
Diventare volano delle esigenze della società motore dello sviluppo non è cosa da poco per un amministrazione che nel ritardo persino rispetto ad un modello di sviluppo meno dinamico
La riforma camminano sulle gambe degli uomini e delle donne che lavorano all'interno dall'amministrazione ma cammina anche sulle gambe del consenso e del sostegno alla riforma degli altri attori sociali
Comportamenti virtuosi che vanno ricercati e costruiti assieme sono una delle questioni nodali per i risultati che la riforma può dare come funzione pubblica abbiamo danni lanciato la sfida per l'ammodernamento della pubblica amministrazione e parla e per la valorizzazione del lavoro pubblico credo che sarà questo il nostro terreno d'impegno anche per il prossimo futuro
Transilvania darei la parola ma l'assessore Guido Tampieri
L'Emilia Romagna in sostituzione di del presidente Errani che assieme al presidente Ghigo è stato convocato stamattina a Palazzo Chigi si prepari poi se si determinano
Un saluto anzitutto
Il tema che avete posto c'è tutto nel momento attuale
Io credo che
Percepirne come si è spostata nel fare la relazione la complessità negli disegnarlo natura sistemica degli interventi che sono necessari per coglierlo
La presente già di per sé è un fatto politico molto importante
L'impegno rigoroso di questi anni ci inconsistente
Di innestarsi nel corso espansivo dell'economia internazionale
Da posizioni più forti ieri come ci ha ricordato Bersani nel suo intervento dalla mattinata
Si può discutere fino all'estremo azione sull'incidente sui limiti delle politiche a partire dalla politica dei redditi
Che hanno accompagnato la fase che oggi stiamo superando
Verosimilmente quelle politiche non sono estranee alla condizione che abbiamo raggiunto
E altrettanto legittimamente si può sostenere guardando le molte cose che ancora restano da fare che si poteva fare di più e meglio
Resta il fatto che l'economia del paese è in crescita costante
Che il disavanzo pubblica sotto controllo e che questo ci consente a dedicarsi di dedicarsi all'obiettivo di fase
Cioè quello di governare la crescita di renderla stabile e solida operando come fa il Documento di programmazione economica e finanziaria io condivido questa operazione anche dal versante dalla domanda
Contrastare il corredo di rischio che questo momento espansivo porta con sei a partire da quell'inflattivo
E creare le condizioni per l'appunto di sistema
Perché sì una crescita di alta qualità
Sia sotto il profilo della competitività e dell'innovazione sia sul versante del benessere sociale di medio periodo
Cioè a tutela di primari diritti come quello dell'occupazione la dignità del lavoro
Per farlo per rendere c'è questa fase di espansione di sviluppo
Come diceva Bersani sostenibile
Noi dovremo recuperare alcuni di vari
Ed operare perché si affermi o nuove forme di coesione sociale
Vedete io penso che al di là della dimensione tecnologiche organizzativa
è proprio nell'interconnessione tra dinamiche dello sviluppo e dimensione sociale che risiede il punto di qualificazione la garanzia di tenuta della crescita
Abbiamo discusso a lungo stamattina di infrastrutture materiali bene io penso che la capacità di mettere la persona al centro dei processi non sia meno importante di un collegamento viario
Anche in Emilia Romagna e cresce l'economia
Cresce l'occupazione non abbiamo alcuni punti disoccupazione inferiori a quella Lombardia ma non ditelo Formigoni
Con carattere che alimenta uno flussi migratori strutturali
Mettono in evidenza anche da noi l'espansione dei nuovi lavori
In sostanza ci siamo di fronte siamo di fronte se ne parlava proprio due giorni fa a Bologna anche con Cofferati ad una trasformazione della composizione dalla forza lavoro
è uno sviluppo se posso dirlo così che abbiamo vissuto con sobrietà
Senza traumi ma non senza contraddizioni
Uno sviluppo ricco di opportunità ma carico anche di problemi di nuova generazione che non eravamo ancora affrontato uno sviluppo che ridefinisce ricollocare seguendo delle traiettorie sociali totalmente asimmetriche e che dunque vanno equilibrate governate così come va equilibrate governata la cifra ambientale dei processi di sviluppo che stiamo conosce
Convivono in questa fase forti aspettative di realizzazione individuale ma anche inediti elementi di insicurezza sociale
Stanoje fare in modo che non si alzino i rivali di scontro sociale che sono possibili in questa fase la qualità non è per noi una scelta la qualità dello sviluppo è il fondamento stesso della nostra capacità competitiva
Altrimenti i risultati che stiamo conseguendo non si spiegherebbero in Emilia Romagna non ci sono sconti di Guelfa né sul versante ambientale né sul versante sociale
La nostra idea quindi e che lo sviluppo di qualità debba essere arricchito di qualità sociale perché a sua volta posso nutrirsi di qualità sociale
Anche il tema della sicurezza ma viste assunti in questa chiave
Non solo sotto la veste pure importantissima della tutela dei diritti di tutti ma come fattore fondamentale di coesione sociale
Governare il processo di immigrazione partendo dal riconoscimento dei diritti
Non se ne è parlato stamattina non ne ha fatto cenno Formigoni noi abbiamo chiesto al governo di partecipare alla definizione delle quote d'ingresso dai paesi fuori dell'Unione europea lo abbiamo fatto per poter organizzare l'accoglienza i servizi le politiche dalla casa la formazione ma anche per contrastare processi di immigrazione clandestina che vanno contrastate attraverso processi di cooperazione internazionale
Sto parlando dunque di un governo di questi processi all'interno di un sistema regionale comunicante
E quindi negando che le barriere regionali oggi siano lo strumento per poter governare una risorsa così importante
C'è dunque una questione settentrionale o se volete un insieme di problematiche specifiche
La Regione Emilia-Romagna pensa di poter poter offrire un contributo alla soluzione di questi problemi
Sono grandi sfide che il Nord deve affrontare e che sono questioni di carattere nazionale
Noi siamo fortemente interessati al confronto e allo sviluppo di azioni comuni alcune a mio avviso necessariamente comuni che i nervi non lo sviluppo di quest'area del Paese
Lo Stato deve fare ho sentito da molti presidenti stamattina ma anche le regioni possono e debbono fare a loro volta fuori da uno schema contro appositi Ivo che non trova oggi riscontro nella reale distribuzione dei poteri tra stato e regioni
Dunque per ripetere una cosa detta stamattina anche da parte regioni meno cariche simboliche più efficace di carattere e più efficace di carattere funzionale il principio di cooperazione tra le regioni non è secondo al principio di distinzione che connota una setta di chiave federale
Noi abbiamo almeno tre grandi questioni comunità leale del no
La prima che noi segnaliamo è quella del risanamento di tutto il sistema porticati
Un grande tema ambientale è un grande tema economico per l'interconnessione con lo sviluppo dei settori economici che esprime non occorrono poteri sostitutivi vorrei dire al presidente Formigoni se ci fosse basta fare i depuratori o approvare e applicare la direttiva nitrati anche in Lombardia e nelle regioni del Nord per affrontare e risolvere questi problemi
Il secondo è quello delle grandi infrastrutture il terzo di cui ho sentito parlare un attimo fa il grande tema della ricerca nella sua dimensione sovraregionale
Sono tutti temi questi che rinviano alla questione istituzionale vedete per noi l'autogoverno non è un'acquisizione recente ed estemporanea ha radici nel sistema di città che caratterizza la nostra regione nel tipo di sviluppo che caratterista la nostra regione
La natura dei problemi che attraversano la economia e la società oggi spingono a mettere in valore la nostra cultura la nostra tradizione la nostra coesione sociale tempo scenari ed istituzioni nuove pena lo fu scarso e delle ragioni per le quali è meglio stare assieme
Si è aperto oggi una fase costituente della nuova Regione noi siamo chiamati ad un esercito di altissima responsabilità
Con la carta fondamentale che ci accingiamo a redigere in piena autonomia noi dovremo dimostrare di saper utilizzare i poteri che abbiamo per dar vita ad un governo efficiente vicino ai bisogni dei cittadini dei territori e delle imprese
Vedete
Questo è per me il modo migliore che io conosca per aprire nuovi spazi che ci portino a conclusione di questa problematica fasi di transizione alla costruzione di un assetto federale coeso e duttile a tutto il Paese
Con ciò le Regioni assumono subite è un ruolo nazionale di primo piano
Sono il punto di riferimento pivot dell'opera decisione costituzionale
E contribuiscono a costruire sul campo i caratteri nuovi dell'unità del Paese che viene a rimotivare attento ed ai grandi processi di trasformazione tecnologica economica e sociale
Abbiamo dunque due piani di iniziativa
Fortemente correlato il primo su questo tutte le Regioni sono d'accordo e chi stringe il confronto sulla riforma costituzionale in primo luogo sulla distinzione di competenze esclusive fra Stato e regioni
In subordine abbiamo chiesto una riforma stralcio della Costituzione che consenta comunque l'ha messo in campo di progetti autonomi attraverso un patto tra Regioni e Governo e Parlamento
Un percorso in questo caso a differenti velocità
Ma il secondo piano l'iniziativa è quello dell'applicazione della Bassanini perduta altri esponenti di autogoverno importante
A me pare in termini giudizio che confronto stia producendo risultati
Fare Regione c'è una volontà nuova di ascoltarsi
Stiamo entrando nel merito dei problemi per nacque anche il tempo delle percentuale dei tributi di spettanza delle regioni e dei comuni e dello Stato centrale
Ho sentito stamattina compiacere che parliamo tutti anche i presidenti delle Regioni del Polo di federalismo solidale e con ciò io mi auguro che ci leghiamo ad una ricerca che faccia corrisponderà in termini la sostanza delle cose
Costruendo cioè le condizioni per garantire l'eguaglianza dei cittadini e per non far saltare i sistemi coercitivi del Paese
Badate su questo punto e sono su di esso che c'è per noi dell'Emilia Romagna una questione assolutamente dirimente
Il resto ricerca e sperimentazione ben venga la differenziazione delle esperienze all'emulazione che migliora la prestazione della pubblica amministrazione
Ma su questo punto no prendiamo la sanità
Anche noi rivendichiamo come la Lombardia piena autonomia nell'organizzare il sistema sanitario regionale
Ma non siamo contemporaneamente per la rottura del sistema se il servizio sanitario nazionale
A tutti i cittadini vanno garantiti gli stessi livelli essenziali di assistenza
Noi siamo già oltre badate la riforma Bindi nella promozione della salute nella programmazione sanitaria nel coinvolgimento degli enti locali e siamo anche pronti a costruire con le nostre comunità nuove occasioni qualificazione
Di integrazione socio sanitaria
Di politiche di prevenzione e di ampliamento del sistema del welfare
Ma nella preservazione del servizio nazionale
Sì la pubblica amministrazione riformabile Cerfeda
E dopo non incontra ostacoli normativi per esempio in materia di appalti se ne è parlato lungo tanto stamattina sta migliorando
I problemi e realtà che abbiamo e come diceva quel grande pensatore che i mulini non ma ci sono farina talmente adagio che nel frattempo la gente muore di fame
Questa è la questione che rete posta e che richiede risposte urgenti perché corrisponde a un'esigenza reale del Paese
La riorganizzazione pubblica amministrazione dunque dovrà spingersi più avanti ma sto parlando della riorganizzazione di tutti i livelli della pubblica amministrazione in modo interconnesso
Nel campo delle politiche di sviluppo per stare al concreto
Le Regioni possiedono già nuove leve importanti
Non c'è da trincerarsi dietro i profili dei livelli di responsabilità di alti livelli istituzionali le regioni dunque debbono acconciarsi a leggere corrispondenti responsabilità
Con la Bassanini le politiche per l'India l'intero l'innovazione l'internazionalizzazione e la ricerca sono state trasferite alle Regioni
Questa dato noi l'occasione per redigere un piano triennale
Un fondo unico con quattro direttrici
Lo sportello per l'internazionalizzazione il trasferimento dell'innovazione piccola e media impresa e contestualmente una legge sulla ricerca che sia fondamento di questi trasferimenti e dell'innovazione i nuovi lavori la capitalizzazione dell'impresa
è la stessa cosa badate per quanto riguarda gli sportelli unici
L'azione della Bassanini è stata positiva
Quasi tutti i Comuni in Emilia Romagna e se ne sono dotati
Occorre fare l'altra parte del lavoro cioè occorre che tutta la pubblica amministrazione si organizzi in funzione di quel terminale
Se i vigili del fuoco viaggiano per conto loro non può funzionare evidentemente il meccanismo dello sportello unico questo secondo me è il problema
Alla portata dell'amministratori locali e delle Regioni prima ancora di pensare a correttivi di carattere normativo
Formazione e sapere
Noi dobbiamo rendere l'intero sistema più aderente ai processi economici
Oggi come recita la relazione ci sono competenze frammentate il nostro primo obiettivo dunque deve essere quello dell'integrazione della scuola dell'università della formazione e del lavoro
Il federalismo può aiutarci a fare passi importanti in questa direzione
Però già oggi su questo volevo richiamare la vostra attenzione già oggi con l'autonomia degli istituti è previsto che le regioni abbiano un ruolo sulla riforma dei cicli sui programmi
Noi vogliamo anche qui sviluppare al massimo questa potestà innestata però a sua volta su una base comune di profilo nazionale
La dimensione competitiva chiami in causa impresa di sistema tutti gli attori diceva Cerfeda devono fare sistema
Dobbiamo dunque passare da un approccio verticale settoriale ad una dimensione orizzontale territoriale degli interventi questo è l'obiettivo che ci siamo posti in questa fase badate un problema di tecnica legislativa è un problema di rimodulazione organizzativa che è difficile ma in primo luogo una scelta di carattere politico
Presuppone la pratica del confronto per concertare le politiche del territorio assieme ai protagonisti sociali istituzionali dello sviluppo dei sistemi locali
Noi abbiamo avviato un'esperienza molto ricche interessante quei programmi speciali dare da esperienze alla sperimentazione diventeranno presto metodo perché andremo ad un trasferimenti integrale dei nostri interventi dal profilo settoriale e verticale a doppio filo territoriale ed orizzontale
Da questo punto di vista lo Statuto saranno strumento molto importante
Perché lo Statuto sancirà il rigetto di un impianto che riproduca forme di regionalismo regionale che vanno assolutamente respinte
L'identità della Regione vuole essere quella di una federazione delle città e dei territori
Che si fonda su processi di partecipazione diffusa e su una pratica di confronto sistematico il contrario quindi di una logica di comando e l'organizzazione amministrativa dovrà essere coerente con questi impianti
Faccio un ultima notazione umido solo sul tema delle infrastrutture di
Ma delle infrastrutture materiali e immateriali rappresenta una questione decisiva per lo sviluppo
Lory Del Santo e dei trasporti stiamo chiedendo tutti al governo di andare rapidamente alla definizione dei programmi attuativi dalle intese istituzionali che sono state da poco sottoscritta individuando modalità risorse e tempi di realizzazione
Potremmo fermarci qui e salvarci l'anima ma non è così
L'Emilia Romagna una regione perché per come è fatta ma solo per questo somigli in qualche modo come ricordava la relazione alla Svizzera all'altra sulla dorsale nord-sud e paga dei prezzi altissimi dal punto di vista ambientali
Il fatto vero però come si diceva stamattina e che si ebbe il nominato un accumulo di bisogni
Non manca secondo me è la percezione del problema
La statura dei centri logistici l'intasamento Lino dei funzionari Strategy sono un fatto già rilevato forse fa difetto la possibilità di contestualizzare le soluzioni e questo è il vero tema di fase che secondo me abbiamo di fronte è ascoltato stamattina l'elenco delle opere
Potrei aggiungere quelle della regione Emilia Romagna beninteso questo rilievo rafforza l'esigenza che avete posto di procedere rapidamente quando si è scelto e quando ci sono le risorse
Ma forse la situazione invita anche qui a compiere scelte di selezione a ricercare formule nuove anche dal punto di vista del finanziamento il ruolo per le Regioni nella funzione di orientamento e di selezione e di grande rilievo ed è un ruolo di compartecipazione non di contrapposizione alle scelte che altri in questo caso lo Stato deve portare avanti
Questo è il taglio con cui come Emilia Romagna ci raccontiamo anche di fronte a questo problema
Priorità procedure snelle un programma di investimento concordato tra governo regioni enti locali i quali si facciano globalmente carico della definizione delle priorità e dei modi di intervento su questo versante
Queste non le cose che volevo dire vi ringrazio per avendo ascoltato resterà un solo elemento da chiarire ed è quello relativo alla ripartizione delle risorse tra Regione fa Regione è stato sono anch'io convinto che il principio di sussidiarietà in questo caso che distinzione debba e possa portare alla fine di questo processo di questo percorso ad un'autonomia impositiva da parte delle regioni
Credo però che nel momento in cui abbiamo assunto mi pare ormai definitivamente a riferimento
Il modello tedesco anche dal punto di vista dei meccanismi elettorali credo sia opportuno assumerà il ferimento piuttosto il profilo e il livello di compartecipazione all'esazione dei tributi che si realizza all'interno di questo Paese
Questo è a sua volta un meccanismo responsabilizzante perché non è assolutamente in contrasto con la possibilità di stivare dei fatti fa regioni che popolazioni attraverso il quale si chiede anche un di più contributivo
Che tenga alto il profilo dei servizi a misura delle sensibilità dell'esistente e delle domande di quelle popolazioni ma queste l'altro tema che chiami in causa direttamente la questione fondamentale sulla quale ho cercato di chiamare la vostra attenzione
Cioè la nuova fase nelle quali ormai a pieno titolo le regioni possono esercitare dunque assumersi contestualmente
Le responsabilità per portare avanti i processi di cui stiamo parlando
Grazie all'assessore Tampieri si determinano
I compagni che intervengono a chiedere il nono di avere interventi di carattere europeo
Sui sette minuti in modo che sia possibile completamente
Grazie
Va bene vedrò di fare un un intervento europeo in sette minuti
Quindi voglio dire questo mi pare che
Mettere all'ordine del giorno il tema della qualità
Sia un fatto fondamentale anche perché io credo che nella sfida per la competitività
Noi abbiamo due strade
Una strada quella antica che gli imprenditori hanno sempre seguito
Abbattere i costi magari abbattere il modello contrattuale diminuire i diritti
Oppure l'altra strada è quella della qualità
Però quando si dice qualità
Io credo che noi oltre alla qualità dei prodotti e delle produzioni
L'abbiamo anche assumere l'idea che o i diritti e le regole la concertazione diventano un fattore di competitività o se non limitarsi ad un problema di qualità legata alle produzioni prodotti non è sufficiente in Veneto di recente gli industriali
Hanno cominciato a parlare del territorio come con testo utile per sviluppare le imprese io credo che questo sia un fatto positivo vuol dire parlare di servizi all'impresa e di logistica di infrastrutture di pubblica amministrazione di servizi finanziari che assumono un ruolo fondamentale però anche in questo caso io credo che se noi vediamo un mercato del lavoro sempre più frammentato ad esempio nel Veneto
Il peso del lavoro atipico è mediamente superiore a quello delle altre regioni
Noi dobbiamo porci in una logica di competitività che immagina nuovi percorsi di uguaglianza per i lavoratori in un mercato del lavoro diseguale questo non vuol solo dire diritti e tutele penso alla legge Smuraglia che giace in Parlamento
Penso anche a un welfare integrativo i fondi pensione nazionali fondi sanitari integrativi territoriali
Assumere il fattore immigrazione come risorsa strategica per lo sviluppo
Pensare alla formazione come elemento che accompagna nel corso della vita di lavoro i lavoratori anche quando si trovano di fronte a lavori intermittente nella relazione Cerfeda ha molto insistito su un punto che io ritengo molto importante quello delle infrastrutture è evidente che noi siamo di fronte ad una crescita tumultuosa e e abbastanza disordinata pensate che in Veneto su quattro milioni e mezzo di abitanti sono quattrocentocinquanta mila imprenditori e soltanto trecentocinquanta imprese superano una dimensione di duecento cinquanta addetti
In una situazione di questa natura evidente che noi dobbiamo intervenire per far sì che le infrastrutture immateriali e in materia io penso anche alle reti logistiche assumono un ruolo importante per la qualità dello sviluppo e la competitività del sistema
Io penso ad esempio che per quanto riguarda il Veneto ne abbiamo contempera la nostra attenzione su alcuni problemi che qui sono state richiamate ad esempio fare avviare in tempi brevi i lavori per il quadruplicamento della linea ferroviaria Mestre Padova perché vuol dire dare priorità all'asse per gli orfani ad alta capacità
Che parte da Torino arriva fino a Trieste è sicuramente un punto prioritario così come la rapida conclusione degli interventi per il potenziamento delle linee ferroviarie del valico del Brennero e del Tarvisio e infine il famosissimo nodo che riguarda il passante di Mestre
Per il quale esiste oggi una proposta che va sicuramente quella del Tour
Sottoposta a esame di impatto ambientale ora per concludere io ho sentito qui il Presidente della regione Galland
Io voglio solo dire queste cose
Io non vorrei che fossimo di fronte ad una vistosa contraddizione
Da una parte si sente ingiustamente parlare di nuovi Poteri alle regioni
E si sente la necessità di fare assumere i governatori regionali un ruolo sempre più importante per il funzionamento della macchina e per lo sviluppo dell'economia
Però io non penso che questo debba avere dall'altra parte della medaglia semplicemente lo scaricabarile delle responsabilità
Governo e il garantiamo incalza il governo
Ma dove era Galan nel novantasette quando il Governo è venuto in Veneto c'era Di Pietro all'epoca c'era Prodi
Gli ha chiesto alla Regione e i Comuni di avere una proposta per il passante e questo non è stato possibile avverte la commissione
Nel novantanove la Regione ha dovuto abdicare ed assegnare il governo il compito di prendere una decisione dico questo perché non basta semplicemente scaricare su altre le proprie responsabilità soprattutto se le Regioni i governatori dovranno assumere sempre maggiori porterei all'interno di una logica di federalismo non che non ricostruisca una centralizzazione regionale la seconda questione è questa
Naturalmente Galan accettato con molto favore l'invito a questo convegno ha chiesto alla CGIL di continuare a discutere
Noi torneremo in Veneto la veto Cerfeda con questo convegno che riproporrà le stesse tematiche però noi non vogliamo un confronto nei convegni noi vogliamo chiedere a Galan di fare la concertazione vogliamo sapere qual è il suo atteggiamento sul problema della concerto CGIL CISL e UIL del Veneto stanno troppo proponendo procura discutendo un documento regionale da sottoporre alla Regione agli industriali che abbia gli elementi della programmazione ai fini dello sviluppo credo che su questo noi misureremo ovviamente la volontà reale delle nostre controparti
Credo che poi sia giusta la proposta che veniva fatta nella relazione
Sperimentare delle norme c'è un disegno di legge al proposito
Che dicano che nel caso di opere territoriali si dia potere al Presidente della Regione di intervento diretto nel caso di una situazione di stallo per poter prendere delle decisioni credo che questo sia comunicazione efficace quindi ho concluso credo di essere stato nel tempo che gli è stato assegnato ben venga da parte della CGIL una riflessione strategica di questa natura
Credo che questo sia necessario perché io penso davvero che noi dobbiamo batterci per la strada della qualità se questa qualità e ovviamente abbinata alla difesa dei diritti e delle tutele per i lavoratori
Mario Agostinelli e poi si prepari Titti Di Salvo
Sono in questo convegno uno doppia opportunità
Una di un accordo insomma svolto con le nostre controparte gli attori del confronto mi sembra da questo punto di vista rilevantissimo il convegno di oggi
L'altro riguarda anche l'evoluzione della strategia della CGIL di fronte alla grande novità
Che non tanto le elezioni regionale quanto piuttosto del profonde modifica in senso territoriale dell'economia e della società stanno mettendo davanti a noi
Allora io provo a tenere insieme insieme dieci in questi pochi minuti
Le due cose fa partire anche da una discontinuità che a mio giudizio la CGIL Lombardia in buona parte ho cercato già di introdurre ma che non ha trovato finora sistemazione anche nel confronto se volete al di fuori della Lombardia ed altro conto vorrei rispondere brevemente
Alcune annotazioni già portato qui il presidente della giunta lombarda perché sono parte strutturale del programma con cui lui si confronterà anche con il sindacato
Io trovo saltare quello che è stato l'aspetto più rilevante fin qui del convegno cioè l'aspetto legato all'infrastruttura la parte già esaurita
Dalla relazione del confronto il mio sì immutabile tornare su questo aspetto volevo invece affrontare sul piano della qualità
Un modo che da tempo poniamo in particolare alle associazioni degli imprenditori e al tavolo triangolare che è stato definito da un autentico accordo da un patto per lo sviluppo dell'Olanda
Perché finora ascolto
Noi da tempo ripetiamo che nella struttura produttiva lombarda in gli artigli
Continuo indebolimento oggi per la prima volta di tutti Formigoni accusa Mina sorprende
Sono
A azzera Tito della necessità di mettere discontinuità rispetto al modello e la sua preoccupazione che ai dati macroeconomici positivi possono corrispondere dati invece qualitativamente preoccupanti
è un fatto assolutamente da apprezzare
Noi ripetiamo da più tempo
Che la crescita del prodotto interno lordo in Lombardia assolutamente inadeguata rispetto all'accelerazione che c'è nelle aree in competizione in tutta Europa
Rileviamo da tempo come la bilancia commerciale delle alte tecnologie sia tutta a detrimento di uno sviluppo locale
è un dato questo molto rilevante
E vorrei dire anche perché
Oggi non d'ardesia credo Assolombarda ne debba tenere conto siamo di fronte a una divaricazione sul piano della qualità del lavoro impiegato c'è una insistente domanda di basse qualifiche
Spesso reperite
Attraversò immigrati o attraverso comunque forze lavoro che addirittura nell'ipotesi di Formigoni dovrebbero essere convincente date cioè credo che sia uno degli aspetti di dirigismo più alti che io abbia mai sentito e dall'altra il rilievo di una quantità di professioni che sulla base del rapporto tra domanda e offerta non possono essere soddisfatte qui non drastica
Questo aspetto di discrepanza di dicotomia della forza lavoro e non per via è affrontabile solo se essi innova profondamente la politica industriale e la politica dello sviluppo
Oggi non dar via non c'è un cenno nel programma della settima legislatura di Formigoni che vada in questa direzione gara equestre rilevantissima
Cioè sembra che l'interesse dell'istituzione Regione debba traguardare tutta una serie di aspetti a valle e mai quello a monte quello che sostanzia la caratteristica dello sviluppo produttivo il suo allontanamento dei modelli europei
Questo insisto è un elemento di primaria grandezza la Lombardia tuttora alla struttura manifatturiera per composizione rispetto alle altre regioni d'Europa
Più rilevante al trentadue sette per cento di occupati nell'industria manifatturiera
Il fatto che si stia frammentando nelle direzioni della piccola impresa
Quello che era il tessuto produttivo anche di nicchia della Lombardia non lascia bene sperare
Guardate che due aspetti noi da tempo stiamo rilevando sono
Al di fuori belle possibilità della struttura produttiva lombarda
Da una parte un consolidamento della struttura finanziaria non c'è con un eccesso così grande di piccola e media impresa e la possibilità se non forse affrontando l'uovo listino di ISPA possa per le piccole e medie imprese e noi pensiamo di introdurre questa cosa nella contrattazione territoriale
Non c'è la possibilità di reggere la portata della competizione e del nuovo assetto finanziario per le piccole e medie imprese
La seconda cosa che ripetiamo da da più tempo
Riguarda il fatto che senza una formazione pubblica
Non delegata all'impresa che quindi agisce sulla domanda
E non solo sull'offerta non siamo in grado di creare quel tessuto di nuova professionalità che quella che Formigoni chiama la netta economista mettendo di fronte a voi
Però l'osservazione rapidissimo
Io credo è uso un'iperbole se volete
Che noi siamo di fronte a una pervasività delle nuove tecnologie che assomiglia alla fase secondo approccio con cui l'elettricità era entrata nel sistema produttivo taylorista
Cioè tutti prima guardavano gli effetti che so sull'illuminazione sulle macchine elettriche poi ci si è reso conto di come veniva trasformato il processo produttivo qui siamo lo stesso
Non dobbiamo più osservare quanta Rete quanta tecnologia quanto ardua ripiena di fisco dobbiamo invece osservare quanto software e quanto aspetto logistico organizzativo strategico può essere messo io trovo da questo punto di vista esemplare l'intervento di di Bersani esemplare cioè noi possiamo per ristrutturare gli aspetti ormai strutturalmente insostenibile della Lombardia innovare creare occupazione qualificata e nuova occupazione
Senza essere costretti come lo siamo agire invece in maniera squilibrata continuamente sulla bilancia dei pagamenti e in particolare su questo squilibrio sulle alte tecnologie
Noi stiamo osservando da tempo la riorganizzazione delle strutture di sorto in Lombardia ormai ho raccolto
Microsoft
La Netscape introducono qui un modello di come dire clonazione delle loro strutture che non impatta né con l'Università badate non è con i nuovi giovani né con la netta economiche si dice di volere costruire e qui gli finisca
Io credo che l'idea di Formigoni che ha cercato di Riva dire qui ad esempio di annullare l'elmetto pubblico un ruolo pubblico della formazione professionale si ha un'idea assolutamente inadeguata l'idea di creare crediti formativi da affidare alle singole persone e di accreditare gli enti erogatori ha a che fare con un'acquiescenza quello che già succede no con una trasformazione
E io credo che soltanto mettendo in rete le università le grandi imprese la struttura della formazione lombarda riqualificata si possa affrontare questo terreno siamo invece da tutt'altra parte
Siamo addirittura al trucco davvero inquietante di trasferire una quota rilevante di
Finanziamento un utile alla formazione al diritto allo studio per il finanziamento diretto per l'istruzione privata l'ultima cosa
Volevo affrontare quindi mi rendo conto che molto stretto anche il trenta io non credo che noi poi si possa trascurare la necessità di innovare a livelli regionali di modelli di partecipazione di democrazia e di cooperazione l'accennata nella introduzione di certo Breda noi stiamo cercando di capitalizzare un confronto serratissima tutto sommato non abbastanza produttivo con questa giunta
Che però e questo lo vorrei segnalare quindi introduce nelle programma di Settima Legislatura un netto cambiamento per quanto riguarda gli accordi di programma e la contrattazione territoriale
Il programma di Formigoni se è un pregio c'è la c'è la proprio nell'avere acquisito sulla base del confronto con sindacato una serie di strumenti molto innovativi e molto avanzati per il confronto territoriale
Aggiungo una chiosa anche la cosiddetta seconda camera è un prodotto del confronto col sindacato c'era l'idea di decentrare allea autonomia funzionale agli enti locali un livello
Di trasferimento delle competenze di compartecipazione la programmazione regionale viene da un confronto serrato con il sindacato
Devo dire però che non c'è il segnale nel programma e nelle proposte che Formigoni avanzata fino adesso che poi vadano nella direzione ha anche dell'accreditamento che li ho cercato di darsi qui
L'idea d'esempio di un programma che è una forma di contrattualizzazione verso la porta con i cittadini tende a escludere sindacato il sindacato invece cercherà di guadagnarsi anche dopo le questioni di rilevante poste da questo ponga il mio anche oggi il tessuto l'agibilità e la rappresentanza che richiesta dalla riqualificazione della forza lavoro e non guardino
Titti Di Salvo poi si prepari Gianni Rinaldini
Poi un quadro
Sufficientemente interessante primo punto il Piemonte nel mezzo di un processo di trasformazione non ancora assestato
La mia opinione dirò coi quali sono i punti la mia opinione la seguente io non credo che il processo di trasformazione in corso abbia degli esiti automatici
Le scelte che più soggetti faranno determineranno la qualità agli esiti di questo processo di trasformazione intendo dire annunciando qual è il mio metro di misura curda CGIL ovviamente
Che il processo di trasformazione in corso può dar luogo a assestare uno sviluppo che si porta complessivamente un alto livello di coesione sociale o viceversa il suo contrario
Perché quali sono le contraddizioni e le opportunità che il processo che il rapporto riveste evidenzia che riguardano il Piemonte il primo una regione molto differenziata al suo interno il secondo un sistema produttivo che attraversa una grande fase di trasformazione sia dal punto di vista delle imprese private che dal punto di vista riprese pubblico
Dal punto di vista delle imprese private con una rapporto completamente diverso rispetto al passato tra piccola media impresa e tra grande impresa e territorio
Cessa di forte internazionalizzazione anche dell'impresa e con anche in questo caso luci e ombre
Alleanze FIAT e General Motors ma vendita di brevetti anche che uscita dal Piemonte di brevetti penso a cura del Pendolino per esempio venduto ai francesi
Terzo elemento di questa fotografia interessante che da conto di luci e ombre il terzo elemento è dal punto di vista sociale del lavoro e vero quanto dice l'assessore Burzi quanto l'assessore Burzi adesso al bilancio ha detto qui stamattina è vero che che cresce il PIL del Piemonte che cresce l'occupazione diminuisce la disoccupazione non è stato detto a mio avviso va detto che la disoccupazione a Torino e nell'area metropolitana e intorno al nove più al dieci che al nove per cento che la disoccupazione è fatta di giovani prevalentemente donne che i tassi di scolarità di quelle persone
Sono tassi di scolarità al di sotto dalla mente dell'obbligo
Equivalente al tasso di scolarità di tutta la popolazione netta da lavoro del Piemonte
Quarto elemento dal punto di vista sociale dice l'IRES dice Di Resta un libello di insicurezza
Della popolazione piemontese un livello di sicurezza che può evolvere in diseguaglianze che si accentuano
Quinto elemento un sistema infrastrutturale inadeguato alla alla bisogna sesto elemento un livello di ricerca certamente significativa come veniva detto ma con assenze significative punti di eccellenza complicazioni penso ruota istituti che non ci sono più può al destino gramo diceva relazione tra CELTA
Quindi può più frastagliato
Detto questo insieme al fatto che che Piemonte un po'l'azione che sta invecchiando rapidissimamente per questo sostengo che il processo di trasformazione che dà luogo a contraddizione opportunità ha bisogno di scelte perché automaticamente non si determina da questa situazione quello che a mio avviso deve essere il nostro riferimento e cioè un innalzamento del livello di coesione sociale di questa di questa Regione per questa RAI parafrasa il titolo della relazione abbia fatto bene a scegliere questo titolo lo traduco in piemontese il Piemonte oggi può pensate di ipotesi di sviluppo del Piemonte di qualità un'ipotesi concreta se il Piemonte fa delle scelte sulla base anche della sua vocazione diciamo della sua cultura storica
Seconda ragionamento
Il territorio ormai insieme conclamato dice Cerfeda nelle relazioni d'autorità scientifiche lo dicono il territorio e le sue risorse su un elemento strategico fondamentale oggi nella competizione che competizione tra sistemi lo sono le infrastrutture dove la pubblica amministrazione lo è sicuramente il lavoro e la sua qualità formazione istruzione
Non è la ricerca lo è l'innovazione
Sono politiche che non è possibile che di cui non è possibile dotarsi da parte di ciascun impresa e necessario
Per politiche di sistema di questo genere che esista una cooperazione tra più soggetti
Volti a questi obiettivi ora di questa abbiam parlato nel patto per lo sviluppo del Piemonte firmato nella primavera del novantanove da qui bisogna ripartire e per via dell'intervento Rope io cito solo un punto
Il tema delle infrastrutture ora ed era la cosa che qui è stata detta e cioè è vero che l'Italia settentrionale al crocevia di due vi è di crescita dell'Europa continentale quella storica del Reno e quella più recente che dalla costiera spagnola e francese arriva fino alla l'Europa in Centrale che orientale
E vero ed è vero che il Piemonte in virtù dell'integrazione europea e dell'apertura del mercato dell'Unione Europea alla alle e Paesi dell'Est si trova insomma diventa una cerniera di questo di questa via di sviluppo ma ciò che è dato dalla geografia non è consentito oggi dalla realtà sia dei collegamenti internazionali interregionali e interregionali
Sia dalla dallo stato diciamo al sistema dei trasporti di merci dalla mobilità delle persone ora su questo sito responsabilità molto grandi
Anche della Regione dettaglio brevissimamente molto si è parlato tra Torino e Milano
Io ho assunto come notizia significativa può in quanto detto qui Presidente Formigoni immagino a questo punto avendo la Lombardia ha sciolto le sue riserve che la conferenza di servizi di metà luglio ossa diciamo barare da Torino a Milano dal Bocola Torino-Milano
Ada localmente l'Asti Cuneo io sono convinta che il governo ha diciamo fatto bene a sostenere l'appalto attraverso gare internazionali delle grandi opere i tempi diventano sicuramente un punto fondamentale ma c'è un punto su cui le responsabilità non possono essere scaricate
La Torino Lione e diciamo una scelta fondamentale per consentire di spostare su ferrovia al trasporto di merci oggi prevalentemente su gomma
Su questo la Regione mi stupisco che l'assessore oggi non abbia parlato su questo la Regione deve far delle scelte
Se siamo d'accordo che in merci non dovrà passare da Torino bisogna capire però sulle vie alternative che cosa Regione dice a ottobre cioè in conto che i francesi la Regione deve dire che cosa che fine fa l'interporto di Orbassano per esempio se a questo punto ad alta capacità passa in mezzo a una mandria Locchi è un parco lo credo poco credibile o se corre lungo la
Parallelamente la tangenziale metropolitana voglio dire terzo punto e concludo che affronterà oggi di una situazione per cui da un lato il territorio e le sue risorse si propongono come centrali nello sviluppo dall'altro
Il decentramento di poteri offre agli enti locali all'istituzione di nuovi compiti io credo che rispetto a obiettivo qualità modernizzazione esistano spazi nuovi terreni nuovi percorribile utili se esistono tre condizioni la prima
Non è possibile che gli statuti delle regioni preveda no diritti federati
E cioè il federalismo non può essere una via attraverso cui si arriva diciamo alla rottura costituzionale dei vincoli quindi a diritti federati da questo punto di vista non è tema del convegno ma lo voglio dire il contatto razionale da vent'diventa il punto centrale di tutela anche di una solidarietà interna
Tra le persone i lavoratori e lavoratrici secondo punto seconda condizione a mio avviso perché decentramento dei poteri possa essere utile a
Percorrono la via verso la modernizzazione di qualità
La Regione non può diciamo deve svolgeva un ruolo molto importante di regia capo filo di politica pubblica e nuove se sul primo punto il Presidente Ghigo ha detto sul secondo punto la Regione non ha ancora detto io penso sia fondamentale non solo quindi no a un neo centralismo regionale al ruolo di autonomie locali ben veniva detto stamattina
E ancora oggi pomeriggio ma no a una regione tiro la Suma su di sé la responsabilità che arrivano dalla nuova struttura anche riforma istituzionale terzo e ultimo punto sussidiarietà al federalismo come allargamento della democrazia sono convinta che sia diciamo la questione fondamentale e di utilità di un processo di riforme istituzionali in senso federale
Ma voglio dire l'ultima cosa sulla concertazione io penso questo ho detto prima come a mio avviso oggi il territorio e le sue risorse sono centrali nello sviluppo
Ma quelle politiche non si realizzano se non attraverso la concertazione tra più soggetti a livello locale non sto parlando di concertazione tra impresa e sindacato
Regione
Penso a un'altra cosa penso a un nuovo modo di fare politiche sul livello locale attraverso il coinvolgimento di tutti gli attori di tutti quelli che possono decidere per l'impresa e la convenienza dell'ottimizzazione delle risorse di un sistema organizzato per noi la possibilità di politica attiva del lavoro finalizzata a rafforzare l'autonomia delle persone
L'occupabilità
E anche la prevenzione della disoccupazione questo io penso un argine diciamo da descrivere da questo punto di vista
Grazie Gianni Rinaldini mentre
Prende la parola io volevo ringraziare il ministro e lavori pubblici Nerio Nesi per la sua presenza e per il fatto che ha voluto essere presente proprio la conclusione di questi lavori grazie ministro
Rocco Gianni Rinaldini diamo la parola per le conclusioni a Sergio Cofferati
Cosa tre o quattro minuti
Va be'allora io taglio serie di cose che intendevo affrontare
Per soffermarmi
Su due elementi due aspetti
Il primo è questo che credo che
In modo diverso e forme diverse
Tutte le regioni del Nord
Sono dentro una fase
Tutto il paese ma in particolare tutte le regioni del Nord in una fase di crescita consistente
In forme e modi diversi
Nella realtà regionale dell'Emilia Romagna ci sono territori che oramai hanno tassi di disoccupazione che sono sul tre per cento
In una media regionale
Del quattro virgola sei
Ora il problema la domanda vera
Che sta al centro della nostra riflessione della riflessione come CGIL
E a partire da quegli elementi che anche Bersani ci diceva all'inizio del suo intervento
Crescita consistente del prodotto interno lordo primi risultati
Termini dell'occupazione eccetera e di capire
Se noi siamo di fronte
Ad una crescita del nostro Paese
Che si incrocia con la ripresa internazionale
Che presenta sostanzialmente gli aspetti che nel passato hanno segnato le fasi di crescita
In una situazione nuova e diversa determinata dalla globalizzazione le nuove tecnologie la nuova divisione che si determina anche all'interno dell'economia internazionale
Oppure se noi siamo di fronte ad una fase dove c'è un salto di qualità del nostro sistema produttivo
Questo è l'elemento che sta dietro ogni nostro ragionamento
Sapendo che viene in mente che abbiamo a disposizione oggi
Per certi aspetti gli stessi dati che ha fornito il governatore della Banca d'Italia ci sta ad indicare che noi non siamo di fronte ad un salto di qualità
Del nostro sistema produttivo
Con il rischio che gli elementi prevalenti il rischio che gli elementi con prevalenti continuano ad essere da una parte
La situazione della moneta in questo caso dell'Euro dall'altra la compressione sul costo del lavoro e sulle retribuzioni e le condizioni di tutela dei lavoratori dipendenti
Ora in questo io colloco la discussione le scelte che noi siamo chiamati a compiere
Perché l'opzione che noi andiamo a compiere e seccamente l'opzione che individua nell'innovazione di prodotto nella qualità la scelta strategica
Questo contemporaneamente
Implica due questioni penso anche alle infrastrutture che sono uno degli aspetti di questo processo oppure pensa ciò che rappresenta oggi tutto il versante della logistica
Che è stato ampiamente richiamato
Implica e qui vorrei richiamare un attimo l'attenzione anche il rapporto tra la nuova dimensione che assume il territorio
Dentro la competizione le caratteristiche della competizione attuale
E il coordinamento con le scelte di carattere regionale e direi anche di carattere nazionale
Cioè rispetto anche alle scelte gli elementi di programmazione di carattere generale che tu introduce all'interno dello sviluppo
Le infrastrutture da questo punto di vista ne sono un esempio esemplari la Malpensa
Ognuno di noi sa quali sono le discussioni dove ogni Comune ogni citavo le fa il suo era un po'
Il problema di come si va a coniugare
Dentro un nuovo ragionamento sulla competitività e quindi tra
Il ruolo nuovo che assumono i territori anche a partire dalle scelte positive compiute sul terreno dei patti territoriali della programmazione negoziata e il coordinamento
Con le scelte di carattere generale che tu compi a livello regionale ma io dico anche a livello nazionale diventa un elemento decisivo perché questo non sia elemento di disarticolazione
Ma che tenga assieme nello stesso tempo la valorizzazione dei sistemi locali con un progetto più complessivo di programmazione generale
Ora è queste è chiaro che in questo è chiaro che c'è un pezzo che inerisce direttamente anche tutte le questioni rispetto ai Poteri
Ragionamenti fatti stamattina sul federalismo che affronteremo in un convegno specifico credo previsto a settembre però mi limito a sottolineare un aspetto che diventa essenziale anche a partire dal ragionamento dell'infrastruttura
Secondo elemento e vado alla chiusura
Formigoni stamattina
Ha fatto un intervento e credo che sia un problema cito Formigoni perché credo che in forme diverso ovviamente anche molto diverse
E il tipo di sfida che abbiamo di fronte
Formigoni stamattina prospettato a partire dall'infrastruttura
Un ragionamento sulla competitività
Che è comprensivo delle infrastrutture di modello sociale stato sociale che si vuole costruire
Cioè ha prospettato un'idea di competitività intesa come modello sociale complessivo
Ci ha proposto un ragionamento ad esempio sulla sussidiarietà e sul welfare
Che non è il rapporto pubblico privato
C'ha proposto un ragionamento che è quello dello smantellamento della funzione pubblica e cioè di un'idea della sussidiarietà dove il pubblico interviene laddove non arriva al private esattamente la cosa che ha fatto alcuni giorni fa
Anche con la legge regionale per quanto riguarda il diritto allo studio sulla scuola
Ora io lo richiamo però per dire che queste la dimensione complessiva dello Della partita che oggi aperta quando ragioniamo sui problemi della qualità e della competizione
Dei cui il terreno delle infrastrutture con tutte le cose che diceva Cerfeda qui io non non le voglio riprende
C'è un problema evidente anche per quanto riguarda i tempi delle decisioni e i tempi sopportabile nel nostro Paese tra quando si assume una decisione quando vengono completate le opere
Però è evidente che nell'affrontare un terreno di confronto
E di proposte
Che è quello della qualità
Come sfida rispetto ai sistemi competitivi da parte nostra da parte della nostra organizzazione
Nei confronti che si dovranno sviluppare in tutte le regioni non è fuori da questo la stessa situazione la stessa situazione in Emilia-Romagna per noi diventa essenziale e decisivo tenere assieme i diversi elementi che carattere che caratterizzano una nostra idea
Sulla competizione che lega le questioni e le scelte da compiere sul tema delle infrastrutture sul terreno della ricerca sul terreno della formazione con tipo di ipotesi di modello sociale di poterli sociale che è propria della nostra della nostra organizzazione questo era il tipo di sfida che a mio avviso stamattina Formigoni ci ha proposto a tutto campo credo che sia l'elemento su cui noi giochiamo la stessa iniziativa della nostra organizzazione
Ringrazio Balbo polline Mauro Cruz un atto che erano previsti interventi per la la rinuncia ovviamente chiediamo loro di far pervenire il loro contributo in modo che possa aggiungersi a quello lì a quelli di chi è intervenuto
Do la parola sul
Anche qui come adesso
Vi descrive
Aveva presentato
Tanto a voi non sarà sfuggito alla caduta di qualità
A proposito del tema dalla discussione di oggi pomeriggio non del data dei contributi che sono stati portati ma dal peggioramento secco delle condizioni ambientali
Un tempo Milano passava per essere città particolarmente accogliente mi pare faccia il possibile qualcosa in più per dimostrare che non è così questo però un piccolo vantaggio
Che costringe anche il sottoscritto a non abusare
Della vostra pazienza non infliggere di un supplemento di sofferenza
Stante queste condizioni davvero difficile da sopportare
D'altro canto sono aiutato dal fatto che avremo circostanze
Ulteriori ravvicinate per ritornare sui temi che abbiamo cominciato ad affrontare questa mattina con la relazione di Walter sono argomenti al di là della sorpresa di alcuni dei nostri ospiti
Che in verità la CGIL prova discutere d'arte
Che ci saremmo trovati di fronte ad un problema di capacità competitiva del sistema produttivo sia quello legato alla produzione dei beni sia quello che si occupa di servizi piuttosto robusto lo avevamo detto per tempo
Il processo di risanamento con l'ingresso in Europa cambiava alcuni dei parametri di fondo che hanno aiutato l'economia italiana a vivere
Con vicende non sempre lineari non sempre positive nei decenni passati
Il cambio fisso la mancanza degli affetti sul sistema produttivo dall'asportazione andavamo netta avrebbe costretto abbiamo detto per tempo le imprese a riorientare
Se stesse la loro attività per cercare di definire un modello di competizione che non avesse più né poteva d'altro canto averli i connotati del passato e cominciasse a prendere coscienza del fatto che la qualità e decisiva
Che la qualità ha margini a volte addirittura inesplorati di crescita per il sistema che invece la competizione basata sui costi non potrà mai dare per la banalissima ragione che poi le condizioni materiali delle persone che lavorano che sono le prime destinatarie delle politiche di ridimensionamento dei costi finiscono col determinare c'è una compressione del lavoro umano che neanche
Gli imprenditori più
Azzardati possono mettere il Budget in preventivo senza arrivare a momenti di rottura e a conflitti che sono nocivi per la loro impresa così come per il sistema
Dunque che questa discussione saremmo arrivati era forti di dubbio per noi anzi in una prima fase con scontando come capita a volte una certa solitudine abbiamo cominciato ad insistere sui temi della qualità chiave interpretativa di molti processi addirittura trasversale
E
L'argomento
è diventato per noi di attenzione quotidiana soprattutto dopo l'ingresso nel sistema della moneta unica oggi siamo di fronte ad un apparente paradosso la crescita consistente dalla nostra economia aumento ai problemi anche se ne cambia radicalmente il carattere il profilo introduce alcuni contraddizioni che bisogna provare per la parte che ci riguarda ovviamente senza aver la pretesa di far tutto
A risolvere devo dire che è meglio avere queste contraddizioni da gestire che non quelle del periodo precedente
Però son problemi nuovi non meno non meno insidiosi perché dalla loro soluzione poi ne passa la possibilità di questi condomini di continuare a crescere contarsi consistenti nel tempo e di consolidare una struttura che risenta meno di quanto capitava in passato dell'andamento ciclico dell'economia degli altri paesi mancando di una tenuta strutturale siamo sempre stati fortemente condizionati al di là del delle caratteristiche storiche del paese dell'anno mancanza di alcune materie prime che dei vincoli che per questa ragione ai con l'importazione siamo sempre stati condizionati oltre ogni modo da quel che capitava fuori di noi lontano da noi
Ecco alcuni aspetti di questa debolezza strutturale del sistema produttivo italiano sono stati affrontati per tempo e anche in parte risolto
Senza dubbio alcuno il processo di risanamento che larga parte ci si è messi alle spalle comincia a dare vantaggi consistenti
Con una qualche contraddizione io penso che sia in parte legata anche alle caratteristiche oltre che alle dinamiche della crescita
E si basa questa capacità di competere sulla qualità e sull'innovazione era giusto tornare a discutere
Con un'attenzione in più rispetto a prima anche questa per noi non nuova
Però oggi definita in forma più organica con la relazione che Walter ha fatto
E con gli approfondimenti che poi sono seguiti anche quelli di carattere specifica situazione settoriale
La cosa in più che abbiamo aggiunto è una riflessione sulla specificità settentrionali
Non perché siamo influenzati per il mestiere che facciamo
Non è questo il il problema dagli orientamenti elettorali che in molte regioni del Nord
Hanno verificato nelle ultime consultazioni ma se questo fosse perché non interrogarsi anche su quello che è capitato similmente nelle regioni del centro in quelle del Mezzogiorno non è questo la ragione che ci ci muove
Ma davvero la costruzione di una nostra ipotesi che poi si articoli momenti rivendica attivi secondo prassi sindacale
Di quello che è diventato uno dei punti di esposizione maggiore
Dei fondamentali storici del valore competitivo che le industrie
Di beni e di servizi avevano no
Lo facciamo cioè per ragioni che riguardano noi la nostra attività quotidiana e il bisogno di confrontare le nostre politiche con elementi e dinamiche oggettive in una visione che sia un pochino prospettica
Lo dico perché ho sentito questa mattina sollevare con garbo un sospetto da parte del presidente Galan ha usato anche un termine curioso ha ha parlato di di
Pratica succedanei il termine ad un'elegantissima centri il succedaneo sono dei falsi sostituiscono la materia prima
Nella produzione di alimentare addirittura qualche volte succedanei contengono
Materie che andrebbero escluse
No noi non siamo succedanei di alcunché anzi abbiamo l'orgoglio di essere vere nel nostro piccolo che non abbiamo che non abbiamo neanche intenzione di svolge funzioni di supplenza del sistema politico e costituzionale si interrogheranno se stanno interrogando e anche ospiti abile che arrivino qualche conclusione perché non basta interrogarsi bisogna provare ad azzardare qualche risposta
Se poi gli approfondimenti degli altri entrano in parallelo con i nostri se ci saranno occasioni di interscambio va benissimo d'altro canto non casualmente questa mattina abbiamo chiesto che abbiamo
Ho ricevuto attenzioni
Non solo cordiali ma importanti di poter discutere con i nostri interlocutori tradizionali e con quelli che tradizionali non sono ma ugualmente importanti il governo da un lato presenza dei ministri le imprese dall'altro e poi i presidenti delle Regioni
Con gli assessori che qui sono sono intervenuti io sono soddisfatto per la discussione che c'è stata se posso esprimere una pareva una valutazione soggettiva
E mi fa piacere che le osservazioni che la CGIL ha fatto siano state prese per quel che sono come elementi di valutazione ai quali noi crediamo siamo convinti anche quelli più
Più vecchi né del nostro dibattito pur qui riproposti ebbene che hanno trovato l'attenzione rispetto che meritano
C'è un sistema produttivo di beni e servizi al nord che rischia come diceva un po'paradossalmente di subire effetti distorsivi dalla crescita la nostra economia sta crescendo in misura rilevante
Più di quanto fosse stato previsto addirittura con la finanziaria dell'anno passato non a caso alcuni aggiustamenti nella DPEF di quest'anno rispondono alla presa d'atto di questo fenomeno positivo
Indotto da ragioni esterne ma anche dal fatto che quando un processo di risanamento per quanto non completato
E ancora pesa su di noi il fatto che una quota di debito sia lì sulle spalle degli italiani ma quando processo di risanamento
E in e in parte stato affrontato e risolto è del tutto ovvio che mette in movimento processi di accumulazione che possono dare i risultati positivi sono di fronte a noi
Discuteremo poi con il governo di come utilizzare i vantaggi che la crescita sta determinando però da sindacalista non posso
Non registrare positivamente il fatto che per la prima volta dopo tanto tempo se aspetto settembre dove non dovremo discutere dell'equità dei tagli e dei sacrifici
Ma dell'equità delle dei vantaggi che da questo quadro nuovo finalmente vengono per dei soggetti che hanno in virtù di quei sacrifici legittimità pretendere di vedere risolte alcuni dei loro bisogni e di trovare una risposta positiva da alcune delle loro esigenze senza enfasi senza demagogia perché non si risolverà tutto in una volta ma in una direzione profondamente diversa rispetto a quella del passato
Non so che questo cosa possa produrre in altri io so che per il il compito che mi avete affidato arriva a settembre un po'più disteso di quanto non fosse stato in circostanze anche anche recenti poi ma aspetto anche una discussione tra di noi accalorata come sempre capita
Anche qui ci sono dei paradossi possibili
Quando si tratta di rinunciare a qualcosa la casa che brucia genera immediatamente più consenso una uniformità maggiore quando invece c'è da acquisire stabilire la gerarchia dei bisogni un po'più complessa meglio così però
Meglio discutere in queste condizioni sono condizioni positive non ci sono state negati sono il frutto di un lavoro che
Anche noi abbiamo stimolato nei governi che si sono succeduti soprattutto negli ultimi anni e finalmente abbiamo questo quadro questo quadro però non è lineare come non è lineare la crescita e lo sviluppo
E contiene ugualmente dei problemi che se non risolti ora e dovrebbe essere oggettivamente più facile affrontarli e risolverli in una fase di crescita
Possono restare una sorta di fardello che condiziona lo sviluppo futuro perché che le coppie italiane cresca importante noi abbiamo bisogno di far sì che questa crescita rimanga consistente che duri nel tempo
Cioè che una quota di risorse venga generata per poter
Rafforzare la crescita stesse
E poi come ovvio dare risposte a dei bisogni
Abbiamo insistito molto nei mesi passati addirittura da qualche anno
Walter fece una relazione sul tema delle infrastrutture nel Mezzogiorno tre anni orsono a Catania
Alcuni degli interlocutori di questa mattina erano presenti anche all'epoca devo dire anche nel rapporto con loro alcune cose sono cambiate cambiato in meglio rispetto a quel momento
Siamo qui a parlarne di nuovo sia pure con questa specificità settentrionale davanti agli occhi perché siamo convinti da quel dì che sul sistema economico italiano pesano delle diseconomie esterne
Che sono la vera ragione delle difficoltà ad avere una crescita costante e uniforme
Diseconomie esterne di conseguenze non problemi di dinamiche di costo del lavoro come pure era qualche hanno lo sono quel problema quelle distorsioni sono in larghissima parte risolte
Il costo per unità di prodotto delle imprese italiane e tra i più bassi d'Europa
Il corollario Allo sviluppo se intendiamo per tale le politiche di diversificazione dei rapporti di lavoro
I temi della flessibilità quelli col come ovvio
Dal Abdallah nostro punto di vista dalla nostra accezione sempre rispettosi dei diritti e definiti con soluzioni legislative o contrattuali è cresciuto e ha dato vantaggi
Questi vantaggi sono importanti ma senza la soluzione di queste diseconomie esterne che gravano sul sistema non bastano
Insistere ancora su quella strada può diventare controproducente per un verso o inefficace per l'altro
Diseconomie esterne che penalizzano il Mezzogiorno in primo luogo ma non solo a mezzogiorno
Occorre avere anche nell'analisi questa capacità di discernere quando parliamo di reti di infrastrutture nel Mezzogiorno il problema principale è la costruzione di infrastrutture fondamentali quelle pesanti che non ci sono
Senza le quali poi una parte degli insediamenti produttivi attuali rischiano di non riuscire a competere con mercati che sono lontani ma c'è addirittura l'eventualità che una parte
Dei possibili investimenti futuri vengano disincentivati
Non perché mancano risorse che aiutano gli investimenti
Di vantaggi fiscali contributivi e contrattuali per chi decide di investire nel Mezzogiorno sono tra i più alti in Europa
Se si fa la banalissima somma dei vantaggi che si hanno in alcune aree
Quelle più deboli che abbiamo indicato come are per per i contratti specifici contratti d'area se arriva la conclusione che qui vantaggi sommati sono più consistenti di quelli che offre l'Irlando il Galles
Non è sufficiente ad attirare investimenti rilevanti
Di imprese italiane o straniere in attività private diverse da quelle infrastrutturali perché ancora una parte di queste diseconomie non è risolto
Non per questo continuiamo a pensare al Mezzogiorno come ad uno degli ambiti prioritari dell'iniziativa del sindacato
Guardando a questa tipologia di intervento quello che manca al sud c'è hanno ma non è scontato che sia sufficiente che sia efficace o che sia moderno alcune delle ragioni che hanno fatto forti i territori e le regioni del Nord stanno venendo meno se pensate al periodo oramai lontano della prima industrializzazione della trasformazione del passaggio tale attività economica legata l'agricoltura a quelle più strettamente industriale
Beh i vantaggi per quel sistema di impresa intesa di grandi dimensioni e in linea di massima ma poi un tessuto successivo differente di piccola media azienda non erano legati semplicemente alla flessibilità insita nella struttura medio piccola
Oppure alla dimensione di massa della grande azienda c'era un rapporto con alcune materie prime penso soprattutto a quelle energivore
Le produzioni di base nascono i loro primi si dementi nascono al nord per questa ragione l'energia elettrica
Che la disponibilità Della stessa favoriscono le produzioni di base dell'inizio del secolo
E poi le grandi vie di trasporto che commettevano quel sistema quello del triangolo di cui si è lamentato questa mattina Gala si parlava di triangolo industriale perché l'industria non li oggettivamente anche se Porto Marghera
Nella sua ispirazione originaria doveva essere Polo complementare e non alternativo ma complementare
A quello che stava collocato prevalentemente nella pianura padana avevano vie di comunicazione che rendevano competitive quelle merci sui mercati internazionali
Quelle produzioni erano produzioni qualitativamente alte perché la qualità del prodotto del processo non aveva da invidiare nulla ai grandi produttori europee
Ci sarà pure qualche ragione se poi per un certo periodo
Questo Paese ha avuto l'attenzione dalla comunità internazionale riconoscimento delle sue capacità nella ricerca dell'innovazione ripetono con dei premi Nobel poi sono continuati ma in altre sfere dell'attività umana non più in quelle che erano connesse con la ricerca e con che con la produzione
Dunque i vantaggi di quel tempo lontano sono durati molto perché per un periodo lungo l'innovazione anche nelle reti nell'infrastruttura è stata consistente può ad un certo punto questa innovazione cessa rallenta in alcuni settori addirittura scompare
è evidente che si corre qui un rischio assai rilevanti quello di a vere una perdita difficile poi da recuperare
Perché Chimenti i mercati sono influenzati anche dalla rapidità con la quale se è in grado di affrontare la loro domanda si riscrivere qui una perdita che è dato dall'obsolescenza di una parte del valore precedenti
Abbiamo scelto di affrontare il tema dalla competitività nel suo insieme ma poi dovendo partire da un punto invece di riproporre un approccio generale abbia scelto non a caso le reti e le infrastrutture
Le cose che ha detto
Walter sono sono
Opinione del fuso dalla Confederazione le avete sentite poi riprese pare sostanziale condivisione da parte anche di molte strutture territoriali e di categoria per questa ragione eviterò di tornare sugli aspetti specifici
Mi premeva soltanto dire che l'approfondimento che abbiamo iniziato può e deve continuare
San partiti dalle reti e nello specifico dei trasporti perché il tema dalla mobilità è un tema trasversale con effetti pervasivi sul resto della struttura dei servizi ma anche su quella de la produzione e poi passeremo tutto il resto
Affrontando di volta in volta tutti i temi che sono stati poi già in parte oggetto anche di far di approfondimento che riguardano feriti in primo in prima istanza le risorse materiali
Questa preesistenza di reti ed infrastrutture al nord
Porta anche ad una implicazione aggiuntiva
Nella loro trasformazione legacy innovazione
Ed efficientamento
Implicano questi cambiamenti dei rapporti più complessi tra il centro tra lo stato il governo nazionale e le periferie e nelle loro varie forme istituzionali
Anche questo non è tendenza che vale soltanto
Per
Il rapporto dato tra lo stato e la Regione
Le Province e Comuni
In fondo non è altro che uno spaccato degli effetti dei processi di globalizzazione
La globalizzazione di cui abbiamo parlato tante volte esalta gli estremi il mercato di riferimento è il mondo
I soggetti che competono in quel mercato tendenzialmente diventano soggetti sovrannazionali non sono più nemmeno soltanto le economie forti
Dall'altra parte il complemento è il territorio
Ecco io vorrei rubarvi però un secondo su questo aspetto specifico le dinamiche economiche liquido stiamo discutendo sono in larghissima parte legate al territorio
Abbiamo polemicamente anche con l'idea di altri sostenuti la tesi della dell'efficacia della programmazione negoziata che ha il suo fondamento nel territorio piccolo stretto
Come alternativa ad un'idea onnicomprensiva quella sì statalista
Tipica di un di un ipotesi di pianificazione centralizzata della della della programmazione che ogni tanto viene riproposta
No il territorio come luogo nel quale si sono e non soltanto per la tipologia italiana di una parte consistente dalla struttura produttiva fenomeno che riguarda tutto tutto il mondo industrializzato si sono radicate culture capacità produttive che hanno bisogno di essere di volta in volta conosciute orientate ed utilizzati per i valori che Conte
Ecco io credo però che valga la pena come è apparso chiaro che dalla discussione questa mattina riflettere un attimo sul fatto che il territorio di cui parliamo non è mai riconducibile esattamente o di esclusivamente in una sola dimensione istituzionale
Non è mai solo il comune solo la Provincia possono la Regione
Il territorio è una dimensione
Diversa qualche volta addirittura elastica assecondo dalla tipologia della dinamica economica che stai affrontando che della quale sta e dispute
Appare chiaro che se dovessimo accettare
L'idea della competenza esclusiva dei singoli soggetti istituzionali molte delle cose delle quali siamo a metà di questa mattina sarebbe risolvibile
C'è un problema delicatissimo di coordinamento tra le varie dimensioni istituzionali
Nelle quali il territorio suddiviso
Ma poi bisogna davvero arrivare a quella che il ministro Bersani chiamava efficacemente la dimensione funzionale parlava delle regioni mi permetto di aggiungere anche degli altri livelli istituzionali
L'idea la dimensione funzionale e non ideologica
Che consenta di misurare di volta in volta sulla base dei bisogni anche le modalità di coordinamento più efficaci
Che devono andare al di là e devono essere immaginate fuori dai carattere politico della direzione di quel segmento istituzionale perché se è così non sarà finiremo col colo scontare pesantemente le contraddizioni che sono state denunciate la più vistosa è quella di una sorta di centralismo regionale che dovrebbe sostituire il tanto deprecato centralismo nazionale
Mi pare che sia è emersa implicitamente anche in una parte della discussione di questa mattina
Che una regione pensi occhietti amministra la Regione pensi di essere autoreferenziale e autosufficiente rispetto al resto del territorio e in sé è preoccupante
C'è una chiave interpretativa del federalismo che porta a questi non è la nostra
Faccio presente che per quanto riguarda noi un'idea di quella natura intanto avrebbe un primo effetto cancella qualsiasi dimensione solidale
Perché
Ognuno pensa a sé non soltanto perché lo sceglie soggettivamente ma perché vincolato dalla dimensione istituzionale
In aggiunta a questo c'è una limitazione una dimensione verso il piccolo pericolosa per qualsiasi idea di assetto produttivo
Guardate che poi queste idee stravagante non è che riguardano soltanto le istituzioni
Un'ipotesi che corsa anche nel dibattito sindacale che abbiamo più volte commenta Rauso a mo'di esempio senza intenti polemici
In questa circostanza ad esempio di dare una dimensione territoriale
Ai fondi per la previdenza complementare che era figlia di questi atti non di tenere le risorse vicino alle persone che le accantonato
O consentire alle persone che la canto molti aver le forme più efficaci di controllo delle proprie risorse no Marilia di a vere chissà perché uno sviluppo basato su un uso autarchico delle proprie delle proprie risorse quando invece l'aria degli investimenti dovrebbe essere la più larga possibile per avere da questa ampiezza i vantaggi che potenzialmente la stessa cosa
Dunque bisognerà fare molta attenzione a non assecondare inconsapevolmente tendenze che portano ad un modello
Di assetto
Federale che abbia
O elementi di rottura al suo interno oppure questa riproposizione sistematica di forme di centralismo che sono la negazione dell'esigenza dalla quale si è partito
Noi abbiamo provato a farlo non casualmente con la relazione di Walter introducendo anche nei singoli casi
Non soltanto le nostre valutazioni di merito sulla mobilità sui ritardi che ci sono sulle contraddizioni che abbiamo incontrato che hanno incontrato gli gli amministratori ma anche di dire che come secondo noi si può arrivare a stimolare un processo positivo misurando di volta in volta la qualità necessaria nei processi di mobilità
Condivido molte delle osservazioni che voi sono state aggiunte alla relazione di Walter
Il primo problema che ha sottolineato questa mattina ministri trasporti quello del degli attori nel sistema della mobilità alle imprese
Noi perché non siamo mai stati contrari anzi abbiamo propugnato per un periodo
Nel quale non era facilissimo farlo
Un'idea di liberalizzazione e di superamento dei monopoli
Ma perché chi fa il mestiere del sindacalista da un mercato regolato non ha nulla da temere
Anzi
Indica leggasi miglioramento delle condizioni delle persone che lavorano che sono tipiche dei sistemi regolati nei quali la competizione efficace
Il monopolio pubblico
Solo in apparenza protegge
Il monopolio pubblico è stato per tanto tempo anche l'area della consociazione che ha coinvolto le stesse rappresentanze sindacali in funzioni che non ci sono proprio
Ovviamente la stessa cosa capita laddove il monopolio pubblico sostituito monopolio privato
Con qualche aggravante
Che non c'è più nemmeno la possibilità di condizionarlo attraverso una dialettica una polemica rivolta verso gli assetti istituzionali che controllano il il monopolio
Ora noi
Quando dico noi penso ai sindacati confederali
Nello specifico aggiungo la CGIL da quel sistema non hanno mai tratto vantaggi di nessuna natura
Non avendo nessuna vocazione corporativa abbiam detto per tempo è importante avere processi di liberalizzazione e soggetti che controllano e governo hanno i processi
A partire dall'autorità
Con efficacia nei loro comportamenti e con regole che permettono che questa efficacia sia concrete non semplicemente auspicata
Quando la competizione avviene in un sistema regolato
Il nostro lavoro
è oggettivamente più semplice
E i vantaggi potenziali non sono irrilevanti
Quello che un sindacato deve sempre temere la palude
Dove le decisioni non si prendono ma vengono rinviate
Fino a quando non c'è
Il disfacimento dell'oggetto dalla contesa dopo non si litiga più perché non c'è più la ragion la ragion d'essere del del confronto
Così come deve temere un sistema nel quale o l'autoreferenzialità o la consociazione dettata da ragioni politiche porta a farsi che non ci sia mai niente conflitto fisiologico tra rappresentanti interessi diverso
E quando ti trovi in condizioni nelle quali ti si offre di più di quello che chiedi non è che se avvantaggiati
Capita
Io credo che nessuno di noi possa e debba avere nessuna
Nessuna nostalgia per condizioni di quella natura
Abbiamo fatto notare qualche volta che i processi di privatizzazione venivano anteposti alla liberalizzazione e che questo creava delle distonie nella migliore delle ipotesi se non delle contraddizioni violente
Per cui se c'è i settori di servizio
Un processo ovviamente quelle distinzioni l'abbiamo sempre fatto e non non sto qui a ripetere tra attività di servizio che non possono essere altro che dell'arte dalla mano pubblica che altre che invece per loro natura crescono e si sviluppano se sono consegnate le dinamiche di mercato
Se c'è una crescita degli attori
Cioè delle imprese che in tutta l'area vasta della mobilità si confrontano in un sistema di regole esista ci sono soggetti il potere politico da un lato delle autorità dall'altro che governo e tracciano gli indirizzi
I vantaggi verranno che saranno rilevanti
C'è un secondo aspetto delicato
Che riguarda la collaborazione tra questi soggetti perché nel settore della mobilità è fondamentale l'intermodalità
Perché l'intermodalità esista in natura occorre una funzione di indirizzo forte
Sia istituzionale che politica
E occorre una disponibilità concepirlo come sistema che aiuta la competizione anche da parte dei soggetti privati o pubblici che sono perché possono per volare collaborare tra di loro che si muovono nell'area della mobilità
Poi resto convinto di mio che il tema principale al nord che non soltanto al Nord si si prefigura in qualche misura anche nel Mezzogiorno sia quello Complesso difficile delicatissimo dei noti e le aree metropolitane sono il luogo nel quale i nodi sono più stretti e più difficili da dipanare perché i il processo di trasferimento delle cose come delle persone
Soffre dei limiti che sono stati detti dalla relazioni in avanti ma poi
Alla sua
Strettoie più più più dura più pesante proprio nella impossibilità di attraversare quelli che sono diventati nel corso dei decenni i gangli vitali del sistema dei trasporti stesso
Concepiti per un modello di società e per un modello produttivo nell'uno e nell'altro ci sono più si tratta di cambiarli
Il cambiamento è molto difficile perché impone qualche volta addirittura di riprogettare non il nodo ma il territorio i suoi assetti a partire da quelli urbanistici
Una delle cose apparentemente banali ma con perché complicatissime da fare è cambiare la struttura delle stazioni ferroviarie
E le stazioni ferroviarie italiane sono quelle quelle che sapete
Qualche volta rappresento dagli ingorghi terribili spesso sono stazioni di testa
I luoghi dove invece sarebbe stato opportuno transitare ma nella società italiana di cent'anni fa il problema non si poneva come si pone adesso
è evidente che nella loro complessità questi nodi hanno bisogno di interventi coordinati non soltanto da parte dei singoli ministeri che hanno competenza
Ma ancora una volta da parte degli amministratori e non ce la caviamo noi nel chiedere queste modifiche se non convinciamo loro che c'è un problema davvero di riprogettazione a volte del territorio
Difficile perché là dove gli insediamenti ci sono a partire da quelli abitativi trovare alternative e trovare il consenso per praticare le alternative non è facile
Ho lasciato da ultimo non perché lo consideri minore sul piano dall'importanza perché lo domina la distesa di nostra che poi
Uno dei tratti di qualità anzi tratto fondamentale fu e resta quello della qualità del servizio che viene erogato
Perché non basta cambiare gli assetti
Trovare le soluzioni ottimali per quanto concerne la fluidità
Del del trasporto
E che delle persone ma bisogna che la qualità del servizio sia una parità adeguata
Io penso che laddove ci sono stati processi di liberalizzazione gestiti correttamente in alcuni settori con alcuni segmenti dell'area vasta della mobilità qualche vantaggio service
L'esempio più banale se volete forse anche meno efficace stante il numero ridotto poi di persone che utilizzano quel mezzo di tipo di trasporto SIAN nel settore aereo
La competizione ha prodotto un contenimento delle dinamiche delle tariffe indubbio e non mi pare francamente che abbia peggiorato la qualità del servizio poi c'è ancora molto da fare però rispetto al contributo all'inflazione che alcune tariffe generavano negli anni passati siamo un bel passo avanti
Per quanto concerne poi Investimenti
In questi settori io confesso di non vedere problemi particolari per quanto riguarda la quantità di risorse
Non so se il ministro può confermare o smentire e neanche di strumenti
Nel senso che la dotazione per alcuni investimenti infrastrutturali antica e anche robusta
La strumentazione si è arricchita
Project financing è uno degli ultimi ma mi pare che le modalità con le quali si possono gestire questi investimenti
Siano molteplici
Sufficientemente efficaci qui il vero problema non risolto è quello dette
Mi rendo anche conto del tempo il problema più difficile da da affrontare sono non abbiamo insistito fin da quel convegno di Catania
Poi diventato norma di legge dello Stato sull'idea di poteri sostitutivi che non abbiamo mai concepito come alternativa la costruzione del consenso
Ci mancherebbe io credo che un amministratore abbia il dovere per noi evitare ma per lo è per chiunque anche se le modalità con le quali poi consenso si registra sono diverse datata da funziona funzione ma un amministratore ha il dovere di cercare le soluzioni migliori per il territorio che amministra avendo il consenso dei cittadini e degli elettori però ci sono interessi generali
Che non possono essere condizionati oltre ogni limite da ragioni di consenso locale
Il punto di equilibrio mi pare che sia stato adeguatamente risolto dalla legge si tratta semplicemente di provare a cominciare a sperimentare sono stati fatti qui esempi di per sé chiarificatori di quel che abbiamo inteso dire ma anche di come molte delle cose che si potevano fare sono rimaste bloccate proprio per ragioni che ineriscono alla mancanza di una volontà di utilizzo di strumenti sostituti
La semplificazione amministrativa poi
E l'altro aspetto importante
Noi
Verità quando parliamo di sportello unico non pensiamo solo ad un luogo fisico
Che riduca quelli precedenti per avere le autorizzazioni del caso ma anche una semplificazione le procedure che stanno dietro lo sportello unico in una prima fase si è prodotto solo il primo sforzo adesso bisogna fare anche il secondo
Presidente di Assolombarda
C'ha detto picche Confindustria in verità è del tutto d'accordo con noi non ha mai avuto ostilità a noi non risultava anche perché quando discutemmo del Patto di Natale del mille novecentonovantotto uno degli ultimi problemi rimasti in sospeso e risolto soltanto proprio nelle ultime nelle ultime ore della trattativa fu questo per la verità erano due le modalità dello sportello unico e le modalità per
Le gare di appalto
Cioè il vincolo a rispettare leggi contratti veniva considerato da Confindustria come eccessivo
Inaccettabile quello dell'enzima curioso quelle sui contratti visto che poi loro sono i soggetti che insieme a noi promuove ogni firmano contratti
Ma l'ostilità allo sportello unico nell'accezione nostra palla che poi larga parte è stata recepita dall'accordo veniva da persone influenti autorevoli mi ricordo in quelle ore ne parlavamo prima combatterci uno dei più
Accaniti
Oppositori dell'idea di sportello unico che l'attuale presidente di Confindustria allora responsabile del Mezzogiorno se le cose sono cambiate registriamo con favore questo cambiamento
Si tratta però se le cose davvero son cambiate sul piano concettuale da parte di tutti di insistere perché si possa arrivare rapidamente ad una semplificazione che rende efficace di dire che avevamo iscritto devo dire che ho apprezzato molto un contributo come quello di Paolo Sylos Labini ha proposto di un'ipotesi di merito sul come realizzare lo sportello unico che i giornali hanno riportato qualche settimana fa
Il resto del modello competitivo
Abbiamo parlato poco del valore del lavoro
Che e dei diritti nell'idea di lavoro di lavoro alto di qualità
Che che dobbiamo sempre avere a riferimento
Non perché non ne siamo convinti ma perché lo davamo per scontato in virtù di tante discussioni che abbiamo fatto tra di noi anche in un recentissimo passato c'è anche qui qualche elemento intimorita e qualche e qualche integrazione
Alla all'ipotesi che pure abbiamo mi scuso con il Governo che sono nella nell'accordo del novantotto
Vorrei citarne soltanto uno si parla
Qualche volta con un'enfasi eccessiva di economia dirette noi qui abbiamo chiesto al governo vedremo poi sempre dopo il DPEF nella legge finanziaria diventerà un'ipotesi concreta di procedere a quella che abbiamo chiamato la riconversione di venti mila laureati del Mezzogiorno
Nella direzione dell'uso di queste conoscenze
E della della loro formazione già acquisita verso l'economia dirette
Gli Stati Uniti e i paesi europei che hanno utilizzato meglio i vantaggi della Rete lo hanno fatto investendo sulla cultura la scuola da un lato e le conoscenze in essere dall'altro
A tal punto che non avendo loro dell'Aurès alti
Hanno importato percuote contingentate in qualche caso anche con polemiche politiche vivaci come nel caso della Germania laureati da lontani Paesi dell'est asiatico
Laureati già in possesso di una cultura informatica che mancava il loro gli immigrati indiani e cinesi negli Stati Uniti nel decennio passato sono stati moltissimi io penso che sarebbe cosa ragionevole oltre che utile
Uno produrre uno sforzo da parte del governo perché ci sia una conversione di una risorsa che noi abbiamo già il numero di laureati in materia umanistiche del nostro Mezzogiorno e molto altro
Lì c'è un'offerta ampiamente superiore alla domanda si tratta semplicemente
è semplicemente questa volta non è un eufemismo di trasformare e lo si può fare con un investimento contenuto ma rapidamente quelle conoscenze in vantaggi per l'economia per l'economia dirette condivido le cose che sono state dette a proposito della ricerca mi permetto soltanto un'osservazione l'innovazione la ricerca non sono soltanto Investimenti e cultura è orientamento delle imprese
Io spero che vengono fatte alcune delle cose che le imprese italiane annunciano
Faccia registrare però che quando si parla di una caduta degli investimenti a proposito della ricerca
E e quel poco che è rimasto per tutta ricerca pubblica
La ricerca fatta dalle imprese
La ricerca applicata soprattutto è vicino allo zero
Ora io non mi aspetto miracoli
Mi accontenterei di uno sforzo di una tendenza diversa rispetto al passato perché se si comincia ad investire adesso i vantaggi arriveranno nel medio periodo
E bisognerà scontare in questo arco di tempo comunque una dipendenza per brevetti e licenze
Dall'estero inevitabile
Ma converrete con me che se la dipendenza è temporanea
Le prospettive del medio periodo possono essere no se se la dipendenza diventa strutturale
Non resta che prendere atto di progressivo ma inevitabile arretramento dalla qualità del sistema nel suo insieme
Poi credo che meriterà un approfondimento specifico un tema che era stato qui introdotto quello che Colletti e l'ambiente mi permetto di aggiungere io con la qualità del vivere delle persone
I modelli competitivi soprattutto quelli territoriali parliamo del nord non possono mai essere scissi dar l'offerta culturale che quei territori sono in grado di produrre perché la cultura è di per sé l'occasione economica
Ma è anche una delle condizioni che migliorano la qualità del vivere
E che permette di dare massa critica ad un sistema non si compete semplicemente per come si può e si sa investire che produrre ma anche per come si costruisce parallelamente una condizione di vivere sociale
Chi guardate per molti Investimenti soprattutto per figure professionali alte e per imprese che hanno le loro allocazioni nel mondo a volte valgono tantissimo
Se posso dire di un'esperienza ormai lontana tutta privata in una delle mie esperienze precedenti di sindacalista mi riuscì di convincere un interlocutore inglese piuttosto riottoso
A fare un investimento che poi diede lavoro a quattrocento tra diplomati e laureati in Italia perché per loro e per la loro committenza Venezia non aveva riscontro con nessun altro
Dei luoghi nei quali avevano insediamenti preesistenti
Ma non Venezia come dimensione astratta la città la bellezza della città e la qualità del vivere a Venezia che all'epoca forse era un pochino più accentuata di quanto non sia adesso
L'ultima cosa che volevo dire riguarda la sussidiarietà io confesso una certa prevenzione verso l'uso un po'disinvolto di questo terzo poi quando sento parlare di sussidiarietà verticale orizzontale a a volte stento anch'io a capire di che cosa si tratta ma questo limite soggettivo non le voglio far carico nessuno il sospetto che mi viene che quando si parla di sussidiarietà in verità si intendono tante cose diverse tra di loro alcune legittime altre non convincenti
C'è un'idea diffusa di sussidiarietà come deve lega del pubblico al privato
Abbiamo detto credo
Di non essere sospettabile visto le cose che ho appena finito di dire ha proposto dei processi di liberalizzazione delle privatizzazioni di tante attività economica
Ma quando sento parlare di sussidiarietà
Senza che venga precisato di che cosa si tratta di quali sono le politiche che deve investire questo processo e di quali sono le funzioni che si vorrebbero delegare
Mi sorge il sospetto di una visione non condivisibile dal mio punto di vista di trasferimento di funzioni da
Dallo Stato poi diciamo in genere dall'amministrazione che poi ce lo Stato centrale ossia quello dei territori poco importa verso altri
Prescindendo da qualsiasi riflessione sull'opportunità o meno di questi trasferimenti di competenze che sulla funzione dei soggetti che ricevono queste competenze
Cos'è che mi preoccupa dietro un uso indistinto del termine sussidiarietà la gestione di prerogative di funzione
Non soltanto l'idea di prevalenza come pure diceva prima Gianni Rinaldini che Lombardia è stata resa esplicita di compiti
Pubblici verso i privati nel campo della sanità per fare l'esempio classico no ma anche di snaturamento delle funzioni dei soggetti di rappresentanza collettiva perché se la sussidiarietà diventa sostituzione di attività economiche prima gestite dall'amministrazione e poi gestite da soggetti dall'entità non definita
Come in qualche circostanza sono agli scudi dei soggetti di terzo settore o peggio ancora se diventa la cessione di gestione di attività economiche
Verso soggetti di rappresentanza sociale faccio notare che cambia la natura dei soggetti di rappresentanza sociale perché se un'associazione imprenditoriale
Ho
Un'organizzazione sindacale gestiscono in proprio con fini di lucro delle attività poi potete raccontarla chi volete io non mi convinco non rimangono la cosa di prima
Nella migliore delle ipotesi diventano controparti di se stesso ed è già una certa contorsione di ruolo difficile da praticare però ci sono anche quelli
Che scegliendo un tavolo rotondo ruotano la seconda della circostanza che possono interloquire con se stessi e trovare la soluzione del caso alla lunga però si rompe il rapporto fiduciario con i propri soggetti rappresenta
Io preferirei lo dico serenamente
Che ad un'idea indistinta
Ho a ipotesi che snatura la funzione
Si è invece
Preferita la strada poveri c'è un po'banale del confronto preventivo tra le parti con definizione esatta di ruolo fin dall'inizio
Anch'io non ho capito esattamente qual era l'intenzione qui esplicitata perché hanno parlato entrambi di attenzione verso i loro interlocutori
Si dichiara anche di Formigoni
Cioè un rapporto con i soggetti di rappresentanza sociale credo che sia nell'ordine delle cose spero venga considerato fisiologico non ho capito se questo rapporto si basa sulla comunicazione o su una discussione di merito
Intendiamoci la comunicazione è sempre ben accetto
Sapere una cosa in più è sempre utile
Però per mestiere non facciamo quelli che registrano le comunicazioni degli altri su temi che riguardano le persone che rappresentiamo pensionati con lavoratori dipendenti abbiamo
La vocazione perché senza quella non vivremmo di negoziare quando sono argomenti di ordine generale
è importante il confronto preventivo per vedere se c'è la possibilità della ricerca di un obiettivo comune poi la pratica in ogni caso senza snaturare il ruolo e la funzione negoziale dei soggetti di rappresentanza sociale vale per il sindacato io penso debba valere anche per l'impresa confesso di non aver capito qui quale
L'idea che prediligono gli altri so che apprezzo le modalità con le quali abbiamo costruito nel corso di questi anni un sistema di relazioni a volte dialettico positivo come è capitato
In più di una circostanza con altre con altre regioni ecco mi ha incuriosito non non non voglio anticipare né interpretare cose che sono state lasciate nel nella
In una dimensione vaga
Le formulazioni che sono state verbalmente adottate sia dal presidente Galan che dal presidente Formigoni d'altro canto poi l'occasione per vedere di che cosa si tratta la prego perché
Avanzeremo delle richieste chiederemo una discussione di merito ci sarà l'occasione dei regolamenti che e te degli statuti
Guardate io non penso che il modello del confronto preventivo quello che viene chiamato dalla concertazione debba vere
Nessun rilievo istituzionale per carità
L'ho considerato una stravaganza quando è stato proposto nazionalmente
Figuratevi se posso apprezzarlo la dimensione locale no il confronto preventivo però il metodo chieda legittimazione alle parti che essi che lo adottano
Questa legittimazione ha consentito di fare cose impegnative e anche un po'difficile negli anni passati esattamente come si è fatto a livello nazionale credo che sia opportuno e utile farlo a livello territoriale
Però il confronto preventivo a delle regole e delle dinamiche
Non è fatto semplicemente di un soggetto che comunica e di un soggetto che registra
Quando il soggetto che registra non è d'accordo fa valere in quella sede la sua opinione con le modalità che gli sono proprie non per impedire
L'assunzione di responsabilità o la decisione legislativa
O la pratica istituzionale no nessun diritto di veto né a Roma e a Venezia
Però
Per le materie soprattutto che riguardano la sfera sociale che quella economica che ha connessioni con il lavoro il confronto preventivo non la gestione della sussidiarietà intesa come
Di norma la gestione unilaterale preclude
Terrazza di magari banalizza ineriscono alla negazione nella rappresentanza dei tuoi interlocutori un consenso ampio siccome noi siamo interessati al consenso poca Parliament con l'ostinazione di sempre vorremmo conclusi in quei territori
Una una pratica che di per sé metodo ma un metodo che ha un valore quello del riconoscimento delle funzioni di rappresentanza delle parti con le quali le notizie