"Il futuro della sinistra e le sfide della modernizzazione" organizzato dai Democratici di Sinistra nell'ambito della Festa dell'Unita', presso la località Pian di Massiano

Buonasera buonasera a tutti scusate non pensavo che l'audio fosse così alto
La ringraziamo prima di tutto gli ospiti che abbiamo questa sera la nostra festa il ministro Vincenzo Visco Sergio Cofferati segretario generale la CGIL nella CGIL
Ed al Premio Recanati esiliato da vista economico della stampa
Contemporaneamente non possiamo per ringraziare il pubblico i frequentatori la festa tutti presente a questo dibattito
Che hanno sentito appunto
Quanto importante fosse questo momento che nell'organizzazione la festa comunale di unità di Perugia ci siamo dati
Non intendo ovviamente dilungarmi in parole che sarebbero superflue rispetto alle tematiche
E illustri invitati che abbiamo qui voglio soltanto sottolineare come i democratici di sinistra di Perugia questa sera come quelle che seguono come quelle che hanno preceduto in questa festa de L'Unità
Mantengano un carattere decisivo per le nostre feste per l'identità del nostro partito
I democratici rischia di sinistra di Perugia solo un partito che vuole fare politica in senso alto della parola che vuol discutere che vuole confrontarsi con i cittadini che individua nella sinistra il punto cardine per il futuro della nostra città della nostra nazione dell'Europa
Dobbiamo cogliere ancora una volta l'occasione per ringraziare i cittadini e larga misura
Ci hanno premiato alle recenti elezioni comunali di Perugia e quindi proprio a significare come un partito che si impegna sia a livello progettuale che a livello operativo e anche ricreativo
Come avviene in questa festa cogli ancora quelle senza popolari politica che lo anima sin dalla sua nascita
Quindi vi ringrazio ancora tutti una volta per essere intervenuti
E come dire in giro la palla da questo punto di vista al dottor Recanati il sì a cui compete l'onore e l'onere di intervistare Vincenzo Visco e Sergio Cofferati grazie ancora a tutti
Grazie
Cominciamo la guerra con questi altoparlanti della musica dal vivo spero che non ci disturbino più di tanto
Per questo tema il futuro della sinistra sfida della modernizzazione
La modernizzazione un termine abbastanza ambigua è stato usato per le cose più diverse
Per i progetti politici ed economici più diversi
Se non vado errato è nato nel mille alla fine degli anni settanta in Cina
Caratterizzare la svolta di Deng Xiao Ping dopo dopo la morte di Mao con le quattro modernizzazione
Con le quali fu avviata la nuova epoca dopo la banda dei quattro il fatto che oggi si usi questo termine
Mi lascia alquanto perplesso in ogni caso lo interpreto io spero che i convenuti questa sera le interpreti nello stesso senso
Come l'adeguamento delle nostre strutture dei nostri sistemi della della nostra economia degli assetti finanziari pubblici
Dello stato sociale credo del del quale credo che si parlerà soprattutto questa sera
Alle sfide che di questo del nostro tempo che sono essenzialmente due
Quella più generale della globalizzazione
E quella più specifica europea della moneta unica
Entrambe sono vertono quello che è il recente passato del del nostro della nostra situazione italiana
Nel senso che
Pongono intanto il sistema economico in diretta competizione con sistemi che hanno altre storie altre culture altre religioni altre tradizioni
Che giocano a favore della redditività dell'attività produttiva
La moneta unica peraltro verso ci togliete quello strumento attraverso il quale finora pur competendo più o meno con quei Paesi riuscivamo di tanto in tanto a raddrizzare gli equilibri con la svalutazione
Quindi il problema è competere nel mondo senza più contare nella sulle svalutazioni
Valutazioni che nel sistema economico italiano ancora suscitano qualche richiamo come mi sembra evidente per il fatto che quando si parla di competitività si parla essenzialmente di una competitività di prezzo
Se si parla di una
Competitività di prezzo ritengo che la partita si è chiusa in partenza perché al avviamo essere un Paese che non si confronti con l'India la Malesia la Corea o Taiwan
Peraltro
Il sistema economico non viene neppure lontanamente sollecitato a modificare i suoi cassetti e le sue strategie in funzione di una competitività
Questo me lo dovete dire voi
In funzione di una competitività che rispetti peraltro la storia dell'Europa che è diventata il paese diciamo l'area di maggiore crescita sviluppo reddito ed equità in funzione soprattutto bel primato industriale tecnologico che si è costruita dal Seicento in poi
Ecco quindi temi diciamo di questa sera come e in che misura aggiustare i processi che impedisce che ostacolano la competitività diciamo dell'attività produttiva nel mondo
E come diciamo se e con quali politiche spingere l'intero sistema economico ad uscire da quelli Accetti che gli hanno consentito il successo degli anni sessanta settanta e in parte anche ottanta
Per
Un assetto diciamo basato su grandi imprese con una capacità patrimoniali e respiro strategico tale da poter dare da poter occupare diciamo quelle aree economiche ad alto valore aggiunto che consentano quindi la produzione di risorse che
Permettano di mantenere diciamo uno degli standard di vita che comunque sia è tra i più allenati elevati del mondo
Questo il tema questo su questo è lo sfondo generale sul quale poi vanno calate
Le singole azioni le singole proposte
Delle quali questo periodo ed Enzo per il fatto che il periodo e nella legge finanziaria e delle strategie da formulare per i prossimi due tre anni
E in particolare diciamo la discussione sulla revisione dello Stato sociale
I cui costi ovviamente indirettamente e indirettamente e dal punto di vista finanziario che da un punto di vista sistemico sono di impedimento ad un decollo diciamo più deciso del nostro sistema economico verso quegli standard che tutti tutti quanti riteniamo necessari ai fini per poter risolvere il problema della disoccupazione in primo luogo e anche dell'equità distributiva
I giornali son pieni di diciamo di di questo dibattito il dibattito prosegue questa sera e speriamo che avrà i chiarimenti che ancora deve deve ricevere
Con il segretario della CGIL Sergio Cofferati e il ministro delle finanze
Vincenzo Visco
Nel dibattito ovviamente è presente il futuro della sinistra
Perché il mondo nel quale viviamo della globalizzazione e della rigore monetario imposto dalla moneta unica è un vincolo per tutti ma soprattutto un vincolo per la sinistra
Non essendo certo né una battuta né un paradosso il fatto che viviamo in un mondo nel quale i mercati San hanno guadagnato un potere maggiore delle istituzioni rappresentative che finora ci hanno governato e che esercitano le scelte le scelte le opzioni politiche
Per conto di di tutti noi cittadini
Quindi a questo punto dopo la parola non so chi diciamo per primo intende intervenire diciamo su questo su questa impostazione
Direi non lo so ministro Visco forse
La diciamo autorevolissimo membro del del governo che diciamo nel nel momento in cui il Governo stesso sta definendo le politiche per l'anno prossimo e per i prossimi per il prossimo triennio
Mi riferisco sì a me sembra innanzitutto che l'ambiguità del termine modernizzazione non
Non riguardi soltanto appunto il termine stesso
Quanto fa e il fatto di capire che cosa è modernizzazione in Italia e non vorrei che questo venisse rimosso dal dibattito perché la situazione italiana e molto diversa da quella tedesca o da quella di altri Paesi
Che adesso affrontano problemi apparentemente simili
Per noi modernizzazione significa recuperare venti anni
Di distacco quello di distanza dalla crescita civile dei Paesi più evoluti
Significa recuperare venti anni di non posso dire ma al Governo ma di saccheggio del cosa pubblica da parte di governi che hanno lasciato l'eredità
Di debito pubblico che ha che abbiamo significa fare i conti con un sistema dove c'era una collusione strettissima tra potere politico e potere economico
Dove prevalevano non le leggi del mercato ma leggi
Monopolistiche discrezionali cioè non c'erano regole del gioco applicate e questo valeva in tutti i campi e va e e quindi quando si parla modernizzazione Italia bisogna anzitutto fare i conti con questa passato con la necessità di recuperare questo distacco
Che da noi vuol dire non a caso guardate da nove questa voluto dire anche liberalizzazioni privatizzazioni perché questa è un un aspetto un po'impatto paradossale la sinistra in Italia differenza altri paesi è stata favorevole ad ambedue questi queste scelte per un motivo molto semplice che era il modo migliore per minare o con nove o indebolire
Là sotto il potere tradizionale che quella che poi ha impedito al nostro Paese di fare degli nei decenni passati quello che si doveva fare
E questa e a noi questo lascito cioè fossero portiamo negativo non c'è qualche ancora presso nella ne ha pubblicato in amministrazione nel sistema industriale nel sistema bancario
Nel e anche poi che nello stesso sistema e Gwen
Dopodiché su questo punto discorso si può poi e e innestare l'altro discorso di modernizzazione intesa in relazione ai vincoli che pongo oppongono la globalizzazione macchiati la moneta unica
E cioè
E qui vorrei dire anche qui una cosa molto molto semplice
Per quanto riguarda il problema lo stato sociale
In Italia ed anche qui non dobbiamo dimenticare mai che lo stato sociale italiano non è mai stato uno stato sociale vero
E stato un meccanismo assistenziale corporativo Avedisco distributivo non redistributivo basato su elargizioni monetaria le famiglie che nel modo più semplice con cui i governi del passato acquisivano il consenso
Quindi per lungo periodo
Questo è stato o un welfare basato su pensioni invalida a spasso fa sulle su pensione anzianità su
Tutta una serie di interventi che non guardavano alle esigenze vere e i bisogni veri della gente ma al fatto di tenerla tranquilla dando dei neri
Quindi c'è un problema che e molto più importante dell'entità delle risorse a ciò dedicate che è un problema di di asset e di priorità e di valori
Cui punto il sostegno della sicurezza ai cittadini viene viene affidato
Naturalmente poi esistono anche altri altri problemi che sono essenzialmente in questa fase dei problemi di competitività del sistema
Anche questa competitività in passato è assicurata dalle svalutazioni periodo questo non è più possibile
Ed è un bene
Ah perché costringe
I governi da un lato le imprese all'alto a fare i conti con la realtà e quindi a ad aggiustare i comportamenti
E però oppone pone a tutti noi a tutta la popolazione italiana e non solo al popolo di sinistra necessità di riflettere su no come evitare che il Paese perdendo competitività perda opportunità di lavoro perde la produzione perda occupazione
Eccetera
Tenendo altresì presente che
Un grande Paese industrializzato sviluppato
A a molti meno vincoli di quello che può avere un Paese paesi in via di sviluppo son quelli appunto citati dalle canadesi come soli l'indolenza è una malattia lamenta in Malesia o o altri paesi a bassissimi livelli salariali nostro governo né quello ne possiamo tranquillamente competere che abbiamo altre cose che quindi non hanno però nello stesso tempo dobbiamo stare molto attenti a quello che fanno Stati Uniti Regno Unito Germania Francia e cioè gli altri paesi a noi più confrontabili e quindi vedere la struttura dei costi di quei Paesi vedere
Appunto
Le misure che e si prendono e questo dobbiamo fare in tutta tranquillità e serenità senza una
Diciamo pregiudizi
Senza ideologici
Due osservazioni certo ministro senza
Nessun pregiudizio
C'è qualche però cioè è chiaro che
La moneta unica ci ha dato dei grandissimi vantaggi e e pone dei vincoli è un bene su questo non non può esserci dubbio
Però
Il maggior esponente dell'industria italiana ancora l'altro ieri
Ha segnalato che l'Italia dal novantaquattro ha perso il nove per cento dei competitività ora nel novantaquattro se non ricordo male il marco stava mille duecento lire
Quindi il fatto che si sia persa competitività in questo senso credo che sia un fatto quanto meno positivo insomma cioè e e si è persa competitività in quante è stata risolta una punta anomala speculativa esasperata di competitività che il cambio ci aveva dato lo stesso è il raffronto con altri paesi finché ci raffrontiamo con la Germania e la Francia ovviamente non può esserci dubbio
Con gli Stati Uniti andrei un pochino più cauto nel senso che gli Stati Uniti è vero che hanno avuto questa enorme crescita ma a fronte di questa crescita la maggioranza della popolazione no mobile ha fatto meglio
E quindi qual è lo scopo quello lì di incrementare il PIL purché sia oppure di raggiungere un equilibrio diciamo di crescita economica ed equità sociale questa è la è la palla che do alla segretario Cofferati
Prima di poi andare magari nello specifico ecco delle azioni italiane della previdenza della fiscalità
Anch'io penso che il termine modernizzazione sia sufficientemente ambiguo varrebbe la pena di non utilizzarlo
Un Paese come il nostro ha dei problemi che
Sono diventati un po'più visibili e forse anche un po'più urgenti sul piano della
Della loro soluzione materiale da qualche tempo in qua
Lo spartiacque oggettivamente è stata l'ingresso della nostra moneta nel sistema dell'euro
Anche se
Non vorrei sembrasse paradossale
Ma molti dei problemi che sono stati affrontati in prossimità di quella scadenza sarebbero dovuti
Avrebbero dovuto essere affrontati e e risolti
Anche se Maastricht non ci fosse stato
La perdita di peso specifico dalla nostra economia e di una parte della struttura produttiva avvenuta all'inizio degli anni Novanta
Necessitava in ogni caso di un mutamento profondo di alcuni dei fondamentali dell'economia stesse
Siamo arrivati nella seconda metà del mille novecentonovantadue ad un passo da una crisi finanziaria drammatica
Le terapie d'urto messe in campo all'epoca con un contributo rilevantissimo
Da parte dei pensionati dei lavoratori dipendenti italiani che hanno rinunciato ad alcune dinamiche retributive ad una parte della loro autonomia negoziale aiutarlo il Paese non tra collare
Dal mille novecentonovantatré in avanti con delle regole nuove di avendo definito
A differenza del periodo precedente
Alcuni dei criteri fondamentali dei meccanismi redistributivi superamento definitivo dalla scala mobile e l'assegnazione della difesa della tutela del potere d'acquisto adatti
Definiti congiuntamente tra il Governo le imprese e le ordinazioni sindacali che avevano come fondamento alla moderazione salariale rispetto dell'inflazione programmata sono stato diciamo la sostanza delle politiche successive
Però
Il non ricadere in quella spirale pericolosissima di alta inflazione
Che alimentava il debito e faceva perdere capacità competitiva al sistema economico italiano era l'obbligo la priorità comunque al di là di Maastricht e prima di Maastricht il grande vantaggio di massa che ha costretto molti anche quelli che non erano convinti
Per non perdere il treno dell'Europa ad accelerare alcune scelte a definire con precisione alcuni interventi c'è stato un aiuto oggettivo
A rendere più celere un processo che in ogni caso doveva essere attivate realizzato in tempi brevi pena la difficoltà a competere di una parte consistente del sistema produttivo italiano
Ora le accelerazioni che si son prodotte riguardano tante cose apparentemente diverse tra di loro
Tutte indispensabili le sinergie poi tra l'una e l'altra abbastanza facilmente individuabili di grande efficacia io vorrei ricordarne qualcuna perché alcuni di questi cambiamenti hanno avuto incidenza anche sul sistema di interessi e di di riti che il sindacato rappresenti senza dubbio alcuno il passaggio da una funzione netta e figlia di una storia economica e politica precedente
Di uno Stato gestore dello Stato regolatore passaggio che ancora non è completato e che ha nelle liberalizzazioni nelle privatizzazioni il suo fondamento si imponeva senza questo superamento di monopoli naturali
Ho Monopoli costruiti una parte dalla nostra economia non sarebbe diventata né dinamica né competitiva
Così come è importante che si sia finalmente preso coscienza che una volta che lo Stato è tornato o a definito quali sono i compiti e le funzioni alle quali deve rispondere
E si libera del peso di gestioni dirette addirittura in qualche circostanza di attività manifatturiere come è stato per tanto tempo altro discorso è quello che riguarda alcuni servizi essenziali
Funzioni nelle quali una presenza pubblica
Non solo
Doveva permanere più a lungo ma in qualche circostanza dovrà restare ancora per tempo
è stata però importante una volta definito questo primo aspetto delle trasformazioni necessarie per ridare capacità competitiva l'economia
E a me e successe più di una circostanza di sentirmi dire da alcuni
Interlocutori sindacali di altri paesi
Di quanto erano sorpresi perché il sindacato italiano non si è mai abbandonato nella difesa di forme di protezionismo
O nella richiesta di mantenimento di condizioni che oggettivamente
Sul piano redistributivo che nasce dalla contrattazione collettiva avevano dato vantaggi di una qualche rilevanza come noto i trattamenti nelle aziende pubbliche nelle aziende di servizio sono stati sempre più consistenti che non nelle aziende private
A tal punto che in qualche circostanza hanno addirittura contribuito al superamento del punto di equilibrio nella gestione delle imprese e poi successivamente noi l'abbiamo pagato anche direttamente le conseguenze
Non abbiamo mai avuto contrarietà anni ostacoli a questo processo anzi l'abbiamo seconda non era scontato lo dico perché quando si discute di trasformazione o di modernizzazione del Paese
Si è spesso indotti da parte di alcuni nostri interlocutori a indicare nel sindacato il responsabile primo delle forme di resistenza al cambiamento
Ho citato un caso non piccolo
Sul quale si potrebbe discutere a lungo addirittura di interventi che il sindacato in tempi non sospetti
A stimolato sollecitato convinti come eravamo che dall'allargamento del mercato dal superamento di alcune condizioni monopolio sarebbero venuti dei vantaggi per tutti anche per le persone che lavoro non ci siamo certo noi attardati nella difesa di una presenza pubblica dove questa non doveva esserci
Se è mai stato in qualche circostanza il sistema politico alcuni liberisti improvvisati hanno poi in verità cercato di mantenere condizioni di monopolio e di protezionismo
Ma una volta fissato questo ambito di intervento dello Stato non è stato meno importante vistavo dicendo recuperare anche attenzione su altri aspetti non marginali in verità questa attenzione è stata recuperata ancora non integralmente secondo me
A che cosa mi riferisco in particolare
Diceva prima le canadesi l'ingresso nella moneta unica
Allevato al sistema industriale italiano e all'economia italiana i fondamenti della sua dinamica precedenti
Quando le cose non giravano per il verso giusto
I cambi flessibili ancor di più la svalutazione venivano utilizzati scientemente e qualche volta anche cinicamente per ridare fiato ad una parte consistente della struttura produttiva
Tutto questo ha drogato non soltanto all'economia italiana in alcuni momenti anche per periodi lunghi ma distorto la capacità la fantasia e la voglia imprenditoriale di molti settori produttivi e di tante aziende che hanno fidato sulla loro possibilità di penetrare dei mercati soprattutto quelli stranieri
Puntando tutto sui vantaggi che sul piano dalla competizione derivato dalla svalutazione e agendo sostanzialmente sui costi
Non ci si può meravigliare oggi
Io poi credo che il punto di riferimento assunto dall'avvocato Agnelli sia quanto meno discutibile
Varrebbe la pena di utilizzare un arco di tempo diverso da quello preso in considerazione però credo che la tendenza dall'indicata se la tendenza reale c'è perdita di competitività con la distinzione che ricordava prima recano tesi anche secondo me in una parte del sistema produttivo
Qual è la ragione fondamentale sta nel fatto che molte imprese italiane anche quelle che hanno ancora oggi posizioni importanti e in alcuni settori e e per alcuni mercati hanno affrontato con timidezza a volte mancando anche della cultura necessaria i problemi dell'innovazione dalla qualità
Oramai in un mercato sempre più sofisticato che in qualche caso anche si restringe per gli andamenti ciclici dell'economia produrre a bassi costi è di qualche utilità ma la vera competizione si fa sul piano della qualità
E chi non ha qualità non può immaginare nemmeno lontanamente di essere competitivo con Paesi che in virtù della situazione data
E avendo loro condizioni di partenza enormemente più bassi delle nostre saranno sul terreno dei costi sempre più competitivi
Chi non è stata in grado di innovare assente chi non ha introdotto i cambiamenti necessari
Ha perso competitività o in ogni caso a una capacità di crescita inferiore a quella di altri
è lo specchio di una parte del sistema industriale italiano
Che anche quando cresce stenta più di altri insediamenti produttivi in Paesi europei ovviamente questo problema lo devono affrontare e risolvere prioritariamente le imprese
C'è una funzione dello Stato però secondo me non marginale e può anche essa rappresentare un elemento di cambiamento e di trasformazione rispetto alla situazione precedente e soltanto l'intervento congiunto fra Stato imprese può dare i vantaggi indispensabili per avere non soltanto una crescita ma una crescita che come veniva ricordato prima da un lato di via occupazione
E benessere e dall'altro dei termini e le condizioni di accumulo di accumulazione che poi
Facilitano i meccanismi redistributivi verso alcuni settori della società che più di altri hanno bisogno di essere protetti e tutelati
Che cosa deve fare in sostanza lo Stato e Cosa deve offrire al sistema delle imprese come contributo alle dinamiche di crescita
Poche cose ma efficaci
Pretendendo nel contempo che le imprese affrontino poi il problema della loro competizione con un ottica quell'appunto che guarda la qualità
Opposta a quella di chi invece punta sulle dinamiche soltanto di costo
E questa attenzione dello Stato deve essere molto forte soprattutto nelle aree svantaggiate
Dove i problemi ma anche nelle aree porti oggi riguardano le infrastrutture
Un sistema complesso un sistema Paese come si dice semplificando non può essere competitivo se non a infrastrutture in quantità e qualità alte
Poi la dimensione ed efficace delle infrastrutture non è cosa utile soltanto per le imprese ma è fondamentale anche per le persone che vivono in con la società
Per fare gli esempi più banali se nel Mezzogiorno d'Italia non ci sono ancora strade ferrovie adeguate è evidente che questo rappresenta un limite competitivo per l'impresa ma fa vivere malissimo delle persone che sono impossibilitate ad a vere
Le condizioni di mobilità oggi indispensabili in una società moderna
Servizi insieme le infrastrutture e poi risorse materiali
Penso principalmente agli stimoli al sostegno alla ricerca all'innovazione e ancor di più alla formazione perché per ricerca innovazione c'è un contributo importante delle imprese che non sempre sono culturalmente orientate verso l'innovazione
La formazione dovrebbe essere una risorsa che principalmente quando dico formazione penso alla formazione in senso stretto ma anche a livelli di scolarità che vanno stimolate sollecitati attraverso l'innalzamento qualitativo dell'offerta scolastica io credo che questi siano le funzioni compiti principali dello stato insieme alla riforma dalla pubblica amministrazione
Perché anche questo e ancora una volta contemporaneamente
Una cartina di tornasole della qualità della vita di tante persone
Il servizio pubblico efficace la possibilità di avere un amministrazione che risponde in tempo reale ai disegni dalla cittadinanza ma è anche un contributo alla capacità competitiva del sistema
Io credo che siano questi gli elementi fondamentali
Di quel cambiamento di cui c'è bisogno
C'è una funzione pubblica che deve essere svolta dallo Stato
Di Indirizzo dicevo di controllo e di messa a disposizione di condizioni generali per la competizione dall'altra parte però c'è anche un'idea che ancora secondo me larghissima parte manca delle riprese
Perché non soltanto le imprese che guardano alla alle dinamiche di costi e trascorrono la qualità di quel che producono e di come lo producono finiscono col rinunciarono persone competitiva ma c'è anche secondo me nella cultura imprenditoriale italiano un altro limite
C'è la tendenza a guardare al massimo vantaggio possibile nel minor tempo possibile
C'è un'attenzione per il ritorno all'investimento a breve
Il Presidente della Repubblica attuale quand'era ministro del tesoro qualche mese uno solo anzi grosso modo nell'estate scorsa
Affrontò il tema e disse di una sua opinione assolutamente condivisibile indicando un limite del comportamento delle imprese perché le imprese italiane secondo l'Istat tesoro ma è un'opinione anche mia
Per quanto posso modestamente aggiungere la mia la sua considerazione vedeva in questo sistema di impresa e una un un agglomerato di attività gestite con l'intenzione di avere un ritorno a breve
Con imprenditori che spesso non si pongono il problema dei vantaggi che deriverebbe loro dall'aumentare
La loro quota di mercato dal farà crescere la loro attività il profitto che essi cerca di a vere cosa assolutamente legittima mai comportamenti miope è sempre un profitto di breve
E chi ragiona
Guardando al breve non ha mai la possibilità di intervenire compiutamente su alcuni dei fattori fondamentali della qualità
Io penso che questo problema sia un problema serio voi lo possiamo chiamare di ammodernamento di trasformazione di cambiamento del Paese ma il problema principale poi ci sono le questioni
Dello stato sociale c'è l'incidenza dei costi delle protezioni che vengono offerti ai cittadini e che ovviamente avendo avendo una loro dinamica ma hanno tenuto sotto controllo ma l'idea che si debba concentrare l'attenzione gli interventi soltanto o sui costi di produzione da un lato o sui costi delle protezioni dall'altro
Penso alle protezioni che vengono per di cittadini è un'idea distorta sbagliata
Oggi bisogna scegliere in Europa e per fronteggiare i problemi del mercato globale un modello competitivo questo modello competitivo secondo me non può che avere due criteri di fondo la qualità da un lato e il considerare le protezioni sociali come elemento di coesione che danno valore a quel che si produce e ha come lo si produce
Io non credo che sarebbe né applicabile lo considererei anche un errore per il mestiere che faccio oltre che per essere uomo di sinistra l'idea che si possa prendere in considerazione modello competitivo nel quale i diritti delle persone sono sordo di opzione
Anzi vengono scambiati ho messo in discussione come elemento che dà più o meno competitività così come credo che se scomparisse definitivamente dall'orizzonte della produzione industriale o di quella di servizi un'idea forte di qualità beh non si compete così
Lo sapete voi per primi da consumatori di fronte ad un prodotto che costa poco ma una qualità scadente
I mercati forti e sviluppati come sono quelli dei Paesi industrializzati i consumatori scelgono altro se gli italiani si riducono a produzioni di massa produzioni di nicchia
Sono destinati inevitabilmente ad avere delle ripercussioni negative sulla loro economia mi sono permesso di fare un po'più lungo di quanto mi ero ripromesso ma di insistere su questo aspetto perché poi parliamo di tutto quello che
Il nostro moderatore vorrà affrontare ma che nella discussione di questi giorni
I temi del modello competitivo e della qualità del sistema
Economico vengono in fondo collocati a margine del dibattito
è un triste segno dei tempi do atto al nostro moderatore di essere tra i pochi ma sono le eccezioni che confermano la regola ad avere un'attenzione per questi aspetti specifici se aprite i giornali
Non c'è bisogno di aprile Pasqua dalla prima pagina nella stragrande maggioranza dei casi c'è da restare un po'sconsolato
Perché c'è una sorta di deformazione di strabismo rispetto a quelli che invece dovrebbero essere i temi fondamentali che preoccupa almeno io ne ricavo qualche preoccupazione voi so benissimo che non posso esimermi
Da ragionare e dall'avere qualche idea compiuta anche sulle questioni dello stato sociale o delle pensioni non evito nessuno dei problemi più delicati
Però secondo me andrebbero anche questi problemi delicati collocati in un quadro di riferimento generale non vedo questo interesse si arriva all'assurdo che gran parte degli imprenditori italiani
A cominciare dalla loro associazione principale da Confindustria come noto parlano sempre o nella stragrande maggioranza dei casi il monito dell'avvocato Agnelli una sorta anche di di eccezione alla regola parlano sempre dei problemi che riguardano gli altri che non ci sia più la voglia di riflettere su come di per sé un sistema produttivo può crescere e e e diventare competitivo è un po'triste
Oltre che negativo ora certo discutiamo i cosa devono fare gli Stati di quali sono i compiti e le funzioni dei governi ma l'impresa
è un soggetto marginale oppure un soggetto che ha risolto tutti i suoi problemi secondo meno c'è un problema di cultura industriale in questo paese nel quale valeva la pena ogni tanto di discutere non dico accantoniamo resto ma mettiamo anche questo tema assieme al resto
Diciamo la la questa prima parte del dibattito è coerente con una mia convinzione secondo la quale se le risorse non bastano il problema non è prima del del problema di risparmiare bisogna porsi il problema di aumentare le risorse perché perché mi fa piacere che diciamo si si vada diffondendo non dico solo questa sera l'opinione secondo la quale è il sistema produttivo anche che deve modificare il diciamo di poi i propri assetti e le proprie culture che peraltro sono Squall e maturate nel tempo che ricordava il ministro Visco quando poi di tanto in tanto interveniva la svalutazione a risistemare tutte le cose
Ora la cultura imprenditoriale un po'difficile poterla modificare come si dice per decreto però forse una qualche politica che incentivi la formazione di entità produttive
Più grandi quindi tali da poter
Porsi diciamo obiettivi strategici di medio lungo periodo quelli che mancano diciamo nella
Nella realtà italiana
Oppure che diciamo possano affrontare anche quello sul medio lungo periodo diciamo un un
Una modifica dell'Obiettivo di competitività dal prezzo alla qualità e all'innovazione cioè alla per passare a produzioni ad alto valore aggiunto ecco tutto questo è possibile
Diciamo realizzarlo incentivarlo a ospitarlo eccetera attraverso la politica del governo attraverso diciamo concreti atti diciamo amminico diciamo legislativi non parlo solamente ovviamente del della politica tributario e fiscale ma insomma della politica economica in generale
Può trovare diciamo anche di San negli ultrà gli obiettivi anche questo diciamo di che è per pregiudiziale in un certo senso rispetto a molti altri perché c'è un problema di riqualificare l'impiego di risorse ovviamente anche quello di risparmiare perché nessuna risorsa
è impiegata nel modo diciamo ottimale o comunque il massimo possibile
Tutto questo è presente nel diciamo nell'approccio governativo
A questa finanziaria e alla politica da fare almeno mi dei due anni che rimangono alla legislatura
Ma dunque a me sembra
Che
Ragionamento che Cofferati sia condivisibile diciamo al novantacinque per cento almeno
Quindi non non mi dilungo
A ripetere cose gli ha detto
Però vorrei fare qualche considerazione aggiuntiva soprattutto prendendo spunto dalla domanda finale
Beh qual è stata la politica del governo
In questi tre anni
Beh innanzitutto questi piani sono stati segnati dal processo di risanamento e dall'ingresso in moneta unica questo cosa ha determinato ha determinato
Il fatto che in Italia si sono ricreate condizioni di stabilità macroeconomica che mancavano da oltre venticinque anni
Noi abbiamo avuto una intera generazione di operatori quindi di imprenditori banchieri sindacalisti uomini di governo uomini politici
Che non aveva mai sperimentato
Il periodo
Diciamo in cui il il sistema economico
Mondiale non solo italiano che si era creato nel secondo dopo dopo quella funzionava al meglio cioè gli anni cinquanta sessanta i primi anni Settanta
Questo cosa comporta comporta ovviamente
Una miopia
Nelle scelte cioè quando uno vive in un mondo con alti disavanzi alta inflazione alti tassi di interesse svalutazione
Successive periodiche
A alto indebitamento
E chiaro che portato a fare scelte a Brecht
A cercare massimizzare corpo massimizzare secondo una logica alla Woody Allen no prendi i soldi e scappa
C'è questo
Un male una malattia profonda del nostro sistema non è su tanto abbiamo delle un fatto di cattiveria o cattiva volontà è un fatto di un sistema economico che per venticinque anni ha funzionato in questo modo
Quindi il contributo principale che il Governo ha dato alla risoluzione di problemi
Che poneva adesso moderatore
Esattamente quello che avevo di creato condizioni di stabilità
Manca economica finanziaria adesso le imprese se fanno calcoli economici per massimizzare il profitto si rendono conto e cominciano lentamente rendersi conto che devono investire a lungo termine che devono fare Progetti
Più ambiziosi che possono ampliare gli impianti crea occupazione senza i rischi che c'erano fino a qualche anno fa e e così via
Naturalmente questo passaggio e molto faticoso ed è anche molto doloroso
Perché cambiare non è facile
Implica impegno sofferenza sforzo fatica cede quindi non è un caso che
Una parte rilevante
Del mondo delle imprese
Abbia resistito sia l'ingresso in Europa e sia nella continuerei a chiedere interventi di riduzione dei costi di produzione a breve termine
Senza rendersi conto che i problemi sono quelli appunto di recupero di un ritardo nelle infrastrutture e nei servizi nella ricerca nella formazione
Che appunto data da parecchi parecchi lustri
La cosa più interessante degli ultimi giorni
è stato proprio questo conflitto esplicito che se saluto a Cernobbio domenica
Tra la posizione Agnelli e quella di vomito
E che Agnelli ha fatto un discorso serio c'ha posto un problema del paese no della prospettiva dice facciamo un accordo sulla competitività di questo Paese facciamolo insieme con i sindacati e con quale
E poi naturalmente mi ha forzato i toni perché poi più che perde competitività noi abbiamo assistito in questi ultimi anni ha una perdita del vantaggio competitivo acquisito con le svalutazioni fra novantadue novantacinque cioè quindici Ancova
Non dico c'è ancora grasso ma c'è stato molto grasso per tutti questi anni
Però quello è un ragionamento l'altro ragionamento qual è stata diceva andiamo a ricontattare il patto di stabilità in Europa fateci spende un po'più di soldi ricominciare con la politica di spesa facile di disavanzi eccetera e che una visione non solo miope
Ma profondamente sbagliato e anche autolesionista per per il mondo il mondo dell'industria
Quindi noi quello che abbiamo fatto una cosa fondamentale abbiamo messo un corsetto l'economia italiana abbiamo riportata nell'ambito dei Paesi economia ordinata e questa è la premessa per uno sviluppo a più lungo termine e di fatto le imprese hanno cominciato a investire
Oggi su la Confindustria ha dato i dati
Sulle previsioni di crescita per quest'anno
E Lea elevate da zero sette se non ricordo male di qualche poche settimane fa all'un per cento perché significa che probabilmente faremo dei più il che significa che a fine anno noi ci dovremo su un profilo di crescita decrescita di tutto di tutto rispetto il che però significa anche che le imprese hanno cominciato a fare Investimenti
Ad allargarsi e infatti un'altra richiesta che viene dal mondo dell'impresa adesso instabilità stabilità politica perché stanno cominciando a fare i piani a più lungo termine quindi lo l'ultima cosa che voglio non sono i cambi i cambi di governo
A l'altra cosa volevo sottolineare
Sempre guardando i giornali di oggi
E un'altra notizia fosse sfuggita
E che ci riporta ai problemi ai problemi diciamo
Del welfare
E cioè che negli Stati Uniti
La l'opinione pubblica
Per la prima volta dopo alcuni decenni non chiede più riduzioni di tasse ma aumento di spesa pubblica per l'istruzione la sanità eccetera e cioè si ripropone il sistema delle garanzie delle tutele della sicurezza
E questo non può che far bene
Sul welfare su una un terreno più più corretto cioè noi insomma queste
Pulsioni negative che Cofferati indicava da parte delle imprese POIN cosa ci manifesto si manifestano in in richieste di licenza non di libertà un mondo senza regole senza tasse senza sindacati
In cui sia lecito fare quello che ho ciascuno vuole questo chiaramente non è un mondo possibile a dal nostro punto di vista via ovviamente neanche auspicabile ho allora il fatto si cominci a chiarire no queste queste cose e sicuramente utile io penso e noi siamo in grado adesso di affrontare in modo corretto il problema
Del contributo di tutti alla competitività del Paese quindi al pesce al Paese
E naturalmente Cofferati ha detto il sindacato ha dato tanto nel passato però mi sembra che alla fine il suo intervento non abbia escluso che sindacato continuerà a fare la sua parte
Ma perché avevano fatto un puntiglioso elenco delle cose devono fare lo stato dei governi le imprese e e questo è giusto valido condivido sottolineo però gli attori di questa partita sono almeno tre e probabilmente ne anche qualcuno qualcuno idolo di più e quindi problema è uscire da questa ma ma polemiche di rivendicazioni reciproche
Di recriminazioni reciproche e e vedere appunto che cosa dobbiamo fare le priorità ormai sono sono chiare
Non dobbiamo passare tutti i costi di produzione e per e per questo bisogna fare sia l'ente gli interventi che diceva Cofferati sia andare avanti sul proprio su questione di liberalizzazione
Diciamo modifiche strutturali negli assetti pubblici del nostro Paese ma bisogna per esempio questo e è uno dei compiti che ho io e stare attenti anche a a vedere quello che fanno gli altri sistemi fiscali per quello che riguarda la tassazione delle delle imprese che operano altrove in modo da non creare anche per quella via degli svantaggi competitivi al nostro al nostro sistema è un problema complesso
E che ha poi a che vedere con l'uso di risorse scarse che da noi sono ancora più scherzi perché abbiamo un fardello di debito ereditato dal passato che pesa molto pesava ancora per alcuni lustri
Almeno una decina d'anni noi avremo una difficoltà in più rispetto agli altri però
Quello che dobbiamo fare esattamente affrontare queste difficoltà
Ministro solo solo una battuta su ha fatto accenno alla alle istanze di revisione del Patto di stabilità che peraltro sono state respinte posso dire quasi all'unanimità no
Però c'è un problema
Cioè la realtà è che lì l'Italia cresce poco
Risparmiamo cultura
E col suo risparmio finisce che finanza sta finanziando praticamente l'espansione formidabile giunta al nono anno degli Stati Uniti perché è la fu fondamentalmente che risparmio sta andando
Ora il risanamento il contenimento dell'inflazione bassi tassi d'interesse il cambio fisso sono sono tutte condizioni certamente necessarie ma evidentemente non sufficienti
Quindi c'è un problema di tempi
Ora se il sistema produttivo ecco non non metti approfitto le opportunità che sono implicite in questi dati di risanamento tutto
Perché non sottoporre a critica
Quel vincolo che è stato posto a che siano diciamo le sia al settore pubblico il settore statale
A utilizzare questo risparmio ad esempio per quelle infrastrutture giustamente Cofferati lamentava come fattore di ad arretratezza per ad esempio del Mezzogiorno
Essa è più un fatto sostanziale oppure è un fatto di galateo ecco dire che il patto di stabilità non si tocca non si deve toccare non se ne deve neanche parlare
Dunque sul sul patto di stabilità si è discusso a lungo in Europa si continua a discutere
Perché evidente che dal punto di vista
Economico direi proprio della teoria economica quel tipo di patto di stabilità lascia molto a desiderare
è un approccio diciamo che è stato imposto di fatto da dalla banca centrale tedesca
E che fu inserito in quel modo fra molte critiche
Con un obiettivo neanche tanto dissimulato che da quello che nel fuori Italia dal dal sistema monetario
E quindi
Fa Patto di stabilità oggi e quello dopodiché si può discutere perché per esempio resiste
In Europa uno
E sarebbe anche nazionale e una voce o che dice che il patto di stabilità
Andrebbe interpretato senza tener conto degli investimenti pubblici
Un altro filone che faceva capo a Giscard estende diceva bisogna guardare i disavanzi strutturali e non quelli ma nominale non quelli
Così contingenti
E di queste cose penso che anche la nuova commissione
Non si occuperà perché anche la cultura di questo non ha commissioni diversa da quella da quella precedenti però ci sono
Altri fatti
Da considerare il primo e che i paesi che più avrebbero interesse caddero dal patto di stabilità sono precisamente quelli che sono meno in regola
Con i conti pubblici oggi e in prospettiva cioè sono i grandi paesi
I piccoli paesi
Non hanno alcun interesse e al alcun bisogno di cambia le regole che stanno già in regola
L'alto l'altro aspetto e che a cosa cui bisogna prendere consapevolezza fino in fondo e che lo sviluppo non si fa
Più e comunque non si fa solo con la spesa pubblica
Questo ha dico basta guardare i conti di questi Paesi quando Paesi hanno accumulato
Debiti pubblici che in media europea sono del settanta per cento del reddito nazionale che per l'Italia s'è una via che a centoventicinque adesso è sceso al centodiciotto
Quando questi Paesi hanno pressioni fiscali che in media superano il quaranta per cento
E in un otto casi su quindici
A sono superiori a quelle italiane
Che già non è basso
Beh significa che c'è qualcosa
Che non funziona bene nel modello di sviluppo del passato
E che quindi le vie dello sviluppo possono essere anche altre
E quindi appunto si parla di flessibilità di liberalizzazioni cioè senza fare né un un mito come fa la destra ma senza mettere la testa nella sabbia come gli struzzi se non c'è quindi nell'OPA a questo problema
E allora il motivo per cui del patto di stabilità non si a un certo punto non c'è più parlato
Nel senso di ipotesi di interpretazioni modifica
E precisamente questo
Che i mercati
Vorrebbero delle condizioni macro economiche più stabili e in prospettiva in tutta l'Europa
E quindi non accettano in questa fase altre
Altre soluzioni
E i governi non sono in grado di proporre e non sono meno che mai in grado di imporle a livello a livello comunitario e quindi ci troviamo in questa tasso che andrà che andrà superata è chiaro che nove nel in tutto il decennio passato abbiamo subito
Tutto diciamo un approccio che non è solo tecnico scientifico ma ideologico
Di
Divisione del mondo divisione economica
E da questo punto di vista è chiaro che le critiche uno può fare retrospettivamente alla alla banca centrale tedesca quella filosofia sono sono tante però non servono
Cioè salivo controproducenti adesso aprire una questione su questa cosa sarebbe assolutamente stravagante e infatti non viene fatto poi quando saranno mature cose
Si affronteranno anche
Non è galateo e di opportunità e possibilità politica c'è una cosa non esiste è inutile discutere
Cofferati il contributo che il sindacato ha dato negli anni passati alla Risanamento mi pare fuori discussione il ministro però diceva che
Gli anni a venire pure richiedono un vostro contributo penso si parli di flessibilità di previdenza
Sull'ambulanza
Non so cosa è cosa cosa abbia in mente il ministro da parte mia
Posso dire questo
Nel novantatré abbiamo introdotto nel sistema contrattuale italiano e nei fondamenti vero delle relazioni tra le parti degli elementi di novità straordinarie
Che hanno senza dubbio alcuno aiutato il processo di risanamento dei conti pubblici
La politica dei redditi
Un modello contrattuale che a noi garantisce l'esercizio del
Della pratica rivendicativa in due luoghi distinti il contratto nazionale luogo di lavoro
Ha avuto come corrispettivo come vantaggio per il sistema delle imprese per la nostra economia quello che dicevo prima della moderazione salariale consentendo però moderazione il fatto che i contratti sono sempre stati
Rinnovati avendo come riferimento l'inflazione
E di conseguenza non hanno contribuito in alcun modo a farla crescere anzi ne hanno sistematicamente aiutato la diminuzione mentre invece la contrattazione dei luoghi di lavoro è intervenuta sulle sui vantaggi che la produttività poteva dare anche al lavoro
Questi comportamenti virtuosi sono stati molto importanti
Hanno consentito a noi di avere maggiore uniformità nella difesa delle persone che rappresentiamo hanno avuto un vantaggio straordinario per il sistema economico
Hanno permesso la riduzione dell'inflazione con quell'anche progressivamente la riduzione degli effetti del debito
Io penso che questo sistema questo modello di relazioni e questi dinamiche redistributive debbano essere mantenute non è cessato
L'Effetto
Positivo del loro utilizzo
Forse si dà per scontato la loro ulteriore conferma come peraltro è stato fatto anche di recente
Io credo che si debba apprezzare il fatto che il sindacato ha accettato l'idea di confermare queste mode
Noi avremmo titolo per chiedere un aumento dei salari reali
Se noi fossimo in condizioni di normalità per normalità intendo un Paese che non ha più il peso del debito
Il sindacato dovrebbe legittimamente avanzare richieste di incremento del salario reale avendo questa condizione ancora no ma la credo sia stato giusto porci l'obiettivo della difesa del potere d'acquisto e non del suo incremento poi se l'incremento viene attraverso un uso anche a finire distributivi della produttività non ha effetti inflattivi e comunque come noto non è mai un processo generalizzata
Questo comportamento coerente con gli obiettivi di salvaguardia degli impianti economici complessivi il sindacato lo ha riconfermato con il patto di Natale dell'anno passato
Se questo si chiede questo è nei fatti
Vorrei aggiungere però che questo non può essere semplicemente un elemento di coerenza del sindacato la politica dei redditi si giustifica ed efficace quando sul piano redistributivo la stessa coerenza sia nelle dinamiche salariali
Ma anche nelle politiche fiscali e poi nelle politiche di prezzi e tariffe
Non è sempre stato così
Oggi siamo di fronte a politiche fiscali che generano risultati importanti ad esempio sul piano di una maggiore equità ma anche del recupero di forme di evasione in tempi anche recenti non abbiamo avuto gli stessi risultati
Quello che mi preoccupa di più sul piano redistributivo è il venir meno in una fase di attuazione del diciamo delle dinamiche di mercato regolato
Del controllo
Relativo alle tariffe
C'è qualche problema anche per i prezzi al consumo ma oggi il punto che mi pare più esposto più delicato e quello che riguarda le tariffe soprattutto perché una parte consistente delle aziende che era conoscere
Sì ci sono in via di privatizzazione
E hanno qualche difficoltà
A regolarsi con il mercato
Tant'è che alcune di queste sono indotte a riproporre comportamenti sbagliati il cartello surrettizio che si crea in alcuni settori
E altre hanno un rapporto con le tariffe troppo mirato a mio parere agli bisogni e alle condizioni di gestione interno dell'impresa
Che devono essere tenuti in considerazione ma non possono essere l'unico parametro che cosa sta mancando e può produrre effetti negativi soprattutto per la concatenazione degli incrementi tariffari una governo complessivo di questa politica
Mi pare che ruolo dell'Authority sia un ruolo ancora insufficiente
E mi pare che ci sia bisogno anche di una sorveglianza il termine so che induce qualche sospetto non penso ad atti autoritativi da parte del governo ma una sorveglianza nella attuazione necessariamente differenziata di modifiche tariffarie se voi guardate lenti incrementi che sono stati annunciati una parte di questi non tutti io penso che quelli dell'RC auto siano ingiustificati
Credo che per quanto riguarda la benzina serva qualche attenzione a possibili
Concentrazioni surrettizie che provoca un'alterazione delle dinamiche per una parte degli altri incrementi tariffari annunciati presi ognuno a sé stante hanno una giustificazione
Quello che mi preoccupa sul piano degli effetti redistributivi e l'eventuale concatenazione temporale
Se cose giustificate vengono attuate tutte contestualmente possono innescare dei processi pericolosi perché se dovesse riprendere l'inflazione noi avremo danni noi per quel che rappresentiamo ma la nostra economia nel nel suo insieme
Io penso che la politica dei redditi deve essere difesa vorrei che non ci si scorda semmai che quando si parla di politica dei redditi non ci può essere una sola coerenza
Ognuno è chiamato alla sua coerenza
Per quanto ci riguarda lo dimostriamo con i fatti insomma mi pare che la politica contrattuale rivendicativa del sindacato sia in linea con i criteri che abbiamo assunto dal novantatré e da quel momento ad oggi sostanzialmente sempre rispettati
Poi certo il sindacato deve fare la sua parte come ha fatto anche nello stimolare modifiche di struttura dello stato sociale
Che siano in grado da un lato di dare le protezioni efficace che servono ad una platea che ha bisogni differenti rispetto ad un tempo e dall'altro di far sì che il costo di queste protezioni sia compatibile
Con gli effetti redistributivi generali e con lo stato di solidità di un'economia
D'altro canto proprio per le ragioni che dicevo io che rivendico come un'esigenza di avere protezioni garantite
Queste non possono diventare un elemento di squilibrio competitivo ne possono sottrarre risorse a delle politiche di sviluppo
Io credo che il sindacato anche in questo campo abbia le carte in regola
Nel mille novecentonovantacinque abbiamo promosso la riforma del sistema previdenziale
Riforma che sta dando gli effetti desiderati che ha bisogno di essere controllata
Di fronte all'unica anomalia che permane quella della distorsione della spesa previdenziale che comincia nel due mila e sei due mila sette e che prosegue per un certo numero di anni quella che è stata chiamata la gobba della spesa previdenziale
Mi pare d'aver detto senza scandalo di nessuno anche quale potrebbe essere dal mio punto di vista l'intervento più equo a quel momento e chi dovrebbe riguardare ma la riforma del novantacinque che aveva come obiettivo quello di ridurre la crescita della spesa e poi progressivamente di farla calare sta dando i suoi effetti
Abbiamo messo in discussione di un sistema di protezioni che si era consolidato nel tempo e sia detto per buona pace di tutti non sempre o non esclusivamente sulla base di richieste sindacali
Perché alcune delle distorsioni più clamorose penso ad alcuni trattamenti privilegiati comprese le baby pensioni che riguardavano i lavoratori dipendenti non erano il frutto di richieste sindacali
Ma il retaggio di una gestione del consenso politico che si era basato molto su quelle distorsioni
Si fa sempre il caso delle pensioni di invalidità erogate senza ragione io credo che anche nel restante del sistema quello meno esplorato ci fossero elementi che non avevano come priorità la protezione offerta ma il consenso carpito
Abbiamo messo in discussione quel sistema che non avevamo costruito noi
Ma che comunque generava distorsioni che si riverberava no negativamente anche sulle persone che noi rappresentiamo
Penso si debba tenere sotto controllo l'andamento della spesa previdenziale credo che sia necessario ragionare fin da adesso di come affrontare
L'unica anomalia che rimane e che però se confermata io credo si confermerà non so dire
In quale esatta dimensione ma le ragioni che producono la Copa sono anche ragioni demografiche che nessuno può cancellare
Io credo che il sindacato li avrà tutte le condizioni per chiedere da adesso che vengano messi in campo soluzioni che hanno il carattere dell'equità su alcuni segmenti della previdenza che ancora rimangono
Un po'troppo fuori dalla regola generale penso ad alcune condizioni particolare di privilegio per percettori di previdenza che ci sono e dall'altra parte di avere anche
Il secondo pilastro quello della previdenza complementare non annunciato ma attuato ed efficace per tutti perché oggi solo una parte contenuta dei lavoratori dipendenti può accedere ad un fondo di previdenza complementare
Credo che questo diritto debba essere dato concretamente a tutti e insieme al diritto devono essere messi in campo le risorse per poter alimentare quel diritto ho detto di come a mio parere si potrebbe utilizzare il trattamento di fine rapporto a fini di previdenza complementare
Ma c'è una cosa che bisognerebbe apprezzare anche qui
Tenendo conto del senso di responsabilità che il sindacato italiano ha mostrato
Noi non ci siamo sottratti dal metter mano a una dinamica che diventava pericolosa anche per noi l'ho detto quella della spesa previdenziale che andava fuori controllo
Non bisogna mai scordare però che la spesa sociale
Di questo Paese è tra le più basse d'Europa
Sarebbe stato un errore pretendere un innalzamento della spesa sociale complessiva
Quando non esistevano le condizioni per gli effetti del debito per nemmeno immaginare razionalmente un'ipotesi di questa natura io credo però che una politica riformatrice
Una politica della sinistra detta
Essere in grado di programmare interventi su entrambi gli elementi distorsivi una spesa sociale tra le più basse in Europa che va in un tempo non lontano
Rimesso in discussione per farla crescere gradualmente e portarla i valori medi europei e dall'altra parte come ovvio proseguire sulla strada del ridimensionamento dell'altra anomalia che era una spesa previdenziale assolutamente al di sopra della media europea
L'efficacia delle protezioni sociali e l'equilibrio dei costi sono due obiettivi da realizzare contemporaneamente il sindacato ha fatto anche in questo caso la sua parte
Credo che continuerà a tener conto delle esigenze dei suoi rappresentati sapendo però che il bene prioritarie per essere rappresentati è un sistema che sta in equilibrio
Credo che sia anche legittimo che il sindacato chiede al governo
Quello di oggi così come la richiesta andrebbe avanzata qualunque governo
Di considerare come non bisogna soltanto riportare sotto norme sotto controllo
Quello che in eccesso ma bisogna anche avere un'idea di come far crescere quello che oggi è sotto la soglia degli altri la spesa sociale italiana è tra le più basse d'Europa
Se vogliamo introdurre cambiamenti di cui molto si è parlato bisogna sapere
Che le risorse necessarie devono venire anche da una programmazione non oggi non in tempi ravvicinati ma la programmazione nel medio periodo anche di un incremento dalla spesa sociale
Io trovo che questo comportamento del sindacato sia un comportamento coerente razionale un comportamento del quale non si tratta di avere poi prese d'atto o riconoscimenti ma di avere dall'altra parte un'attenzione equivalente e una voglia di creare le condizioni perché il resto della strada da fare si faccia con il consenso
Penso che anche la riforma migliore
Sì non ha il consenso delle persone le quali viene destinata rischia di essere poca cosa
E il consenso non è soltanto un problema del sindacato
Noi non saremo mai in grado di fare nulla senza la disponibilità dei pensionati e lavoratori dipendenti che rappresentiamo io penso che il consenso debba essere anche un obiettivo concreto
Delle forze politiche dei governi
Se posso dire un'ultima cosa brevissima quando si ragiona di consenso però bisognerebbe evitare di farsi condizionare come fanno le imprese per fenomeni di breve periodo
Perché se il consenso dei cittadini
Di questo o di quella parte della società viene cercato dalle forze politiche avendo come obiettivo quello di consolidare il proprio posizionamento a fronte della scadenza elettorale più vicina guardate che di riforme questo Paese non se ne faranno mai
Si vota con una tale frequenza in un sistema che non ha ancora la stabilità istituzionale necessaria che tutto rischia di diventare troppo strumentale per avere il carattere oggettivo di una riforma dico che e capisco che per una forza politica è molto difficile
Però bisogna avere anche la capacità di dare ai cittadini ai quali si chiede il consenso un'idea delle proprie intenzioni di medio periodo e poi commisurare i passi che si fanno a questa proiezione perché se si pensa sempre
Alla scadenza elettorale più vicina con tutta probabilità si possono fare delle cose che hanno magari anche qualche efficacia sul piano della gestione dei conti media
Dubito che possono avere il carattere riformatore che una forza politica uno schieramento progressista e di sinistra dovrebbe avere nei suoi fondamenti dell'idea di società che propugna e che indica i cittadini
Mi sono permesso questa piccola sottolineatura perché molte delle vicende che abbiamo avuto modo di confrontare anche con il governo in tempi recenti secondo me non avevano sempre
Il profilo riformatore e la voglia di ricercare il consenso che sarebbe necessario avere poi in caso di emergenze necessità se fa anche l'intervento straordinario ma siccome per fortuna siamo fuori dall'emergenza varrebbe la pena di concentrarsi un po'di più sulle riforme sul consenso di quanto non si sia fatto in questi ultimi mesi
La domanda mi disse a questo punto è quasi scontata è coerente questo discorso
Ma diciamo dal punto di vista concettuale
Non c'è molto da dire
E io vorrei anche aggiungere che
Le cose che ha fatto il Governo in questi anni sono coerenti con questo approccio poiché su questo
A si potrà
Magari discutere però
Vorrei far presente alcune cose
Perché una delle mie polemiche
Principali in questi anni con il mondo dell'impresa è un accetti settore mondo dell'impresa
E con la destra politica
è stato quello di richiamare tutti all'attenzione sulla situazione effettiva
Della nostra finanza pubblica
Che la situazione quale e che noi abbiamo una pressione fiscale uguale alla quella media europea
Nel novantasette l'abbiamo portata sopra con l'abbiamo ora ridotta perché il novantotto anche se nessuno se n'è accorto abbiamo ridotto le imposte e contributi per trenta mila miliardi che non sono pochi
E è una
Nello stesso tempo noi abbiamo
Una spesa diverso dagli interessi che di circa tre punti inferiore alla media europea
E questo è stato il modello di risanamento che abbiamo imposto il nostro Paese
Dove le difficoltà vere sono state fra novantadue
E il novanta sette
Quella di poco portare la pressione fiscale a livello e gli altri Paesi
Perché era più bassa
Mentre la spesa la fatica che è stata fatta è quella di mantenere la spesa ai livelli che arriva all'inizio degli anni Novanta
Quindi
Italia hanno riguardato prospettiva di crescita Spesal mano riduzioni di agevolazioni
Effettivo
Il portale il problema dove e che questa differenza di tre punti nella stesa rispetto alla media europea
E esattamente identica al surplus di spesa per interessi che non abbiamo rispetto agli altri Paesi
Questo è il punto si tratta di settanta mila miliardi quando fanno il bilancio in Francia in Germania eccetera e partono
Da zero noi partiamo da almeno settanta mila e poi cominciamo a a ad aggiungere il resto
Allora appunto questa consapevolezza che ovviamente il governo a non potrebbe non averla
In questo Paese e spesso viene rimosso
In modo sfacciato e propagandistico alcuni in alcuni casi in modo inconsapevole in altri perché la gente normale non lo capisce facilmente
No perché dei dei quali sono i suoi bisogni e mentre noi dobbiamo fare i conti con le malversazioni del passato
Cioè il decennio degli anni ottanta è stato micidiale che quello in cui abbiamo accumulato il debito e adesso dobbiamo smaltire
Se le cose stanno così evidente che noi dobbiamo fare sforzi maggiore degli anni e se dobbiamo fare forse maggiore degli altri dobbiamo farli cono non solo col vincolo del patto di stabilità alla moneta unica eccetera eccetera eccetera
Ma anche con un altro vinco
E cioè con un occhio attento alle politiche che fanno negli altri paesi
Per a crescere la loro competitività
E quindi anche in quel caso politiche delle entrate e delle spese pubbliche
Quindi la soluzione a questo a questo dilemma da un lato sta nella consapevolezza e nella prudenza con cui si gestiscono queste cose e dall'alto nell'accelerazione di altri processi che possono ridurre i costi che sono quelle cose qua abbiamo parlato prima
Investimenti infrastrutture formazione ricerca
Liberalizzazioni eccetera eccetera eccetera e su quello noi abbiamo moltissimo da fare
Dopodiché se veniamo alla composizione della spesa
E vediamo quello che è successo negli anni novanta
Che poi punto tutte queste cose
Spesso non sono note comunque
Non vengono sempre dette ma vediamo che la spesa grosso modo rimasta costante la spesa al netto degli interessi
Ma la sua composizione e peggiorata
Dal punto di vista che ci interessa perché non abbiamo avuto una riduzione di spesa di istruzione una riduzione di spesa sanitaria
Penso anche ma non sono certo una riduzione nelle retribuzioni del pubblico impiego
E un aumento la spesa previdenziale quindi la composizione appunto la riforma l'Uefa che cos'è esattamente un riequilibrio e una volta fatte le analisi di priorità dei problemi che abbiamo che abbiamo
Di fronte
Ecco quello che difficilmente sarebbe sostenibile e l'idea che essendo la spesa
Più bassa bisogna aumentarle
Questo non ci sono semplicemente le risorse per farlo
Anzi noi probabilmente
Nei prossimi anni assisteremo a una accresciuta concorrenza fiscale in Europa
Dove tutti i Paesi stanno cercando di ridurre le tasse in particolare quelle sull'impresa
E questo se rappresenterà un altro problema che finora abbiamo gestito in questi tre anni abbastanza
Bene direi
Perché abbiamo recuperato un sacco di soldi di evasione e quindi e questo in tutti e tre gli anni tutti e tre
E speriamo di fare meglio Ancova né prossime nei prossimi anni però e Putin Magini sono abbastanza abbastanza stretto
E allora il compito della sinistra
E proprio qui insomma una e cose che differenza a sinistra e la destra che la sinistra fatta di gente seria gente che lavora di gente che si misura con una con la realtà
E e e quindi e quindi di gente che è in grado di capire ragionare elaborare trovare sintesi che tengono conto di tutti questi vincoli
Che sono che sono che sono per l'alto livello ineludibili
Naturalmente poi si possono fare errori in un vario in vario modo perché è chiaro che il il problema della consenso codice a Cofferati
Che poi il problema
Diciamo
Anche dico di spiegazione no di
In qualche misura didascalico che poi e e la tradizione sinistra soprattutto io in questo Paese
E è un è un problema serio non è detto che sia stato sempre
Diciamo gestito al meglio o però bisogna essere pienamente consapevoli di tutte le difficoltà
Che un governo a in una in una situazione sicuramente sicuramente non non facilissima l'unica diciamo motivo di non dico e consolazione ma di fiducia che noi tutto sommato queste cose le sappiamo gestiva un po'meglio dei nostri a Vichy colleghi e compagni tedeschi insomma mi pare facciano molta più confusione quella che facciamo notte
Nove gradi il dibattito molto più disordinato
E e e e e c'è anche una difficoltà molto maggiore a trovare una non so composizione no ma anche una possibilità di discutere e in modo pacato e razionale come stiamo facendo stasera ma come si sta di nuovo facendo a tutti i livelli tra governo e sindacati dopo un circa un mese di diciamo tensione
Però ecco questa questa e e la situazione io sono abbastanza ottimista sul futuro
Anche se non sono affatto ottimista per carattere
Perché vedo che le cose si stanno muovendo vedo per esempio che cominciano a tornare in Italia impresa in un straniere che vogliono investire vedo appunto che anche le imprese italiane
Nonostante tutto comincia a fare i conti con col nuovo contesto e quindi a porsi problemi che ancora un anno fa non ci sarebbero non si sarebbe opposto cioè che è del tutto ovvio che se io fa nel mi devo comprare
Una penna biro Oria e ce n'è una che scrive un'alta erano scrive io compro quella che scrive insomma non poi se è stata fatta a Taiwan
Anziché a a gallaratese mi interessa poco insomma il problema che scriva e questo vale vale per le automobili e vale vale per tutto
Senza dimenticare che ci sono un sacco di beni che noi non produciamo affatto
E che quindi importiamo cioè quando si parla in queste ma anche in queste settimane di rilanciare i consumi interni
E io credo che non sia la priorità per sentire fatto del conto consumi interni lo scorso anno anche quest'anno crescono molto di più del reddito
Cioè la domanda c'è solo che va a beneficio di produttori di beni i beni consumo stranieri che vengono importati allora il problema nostro è invece investire migliorare la qualità ridurre costi eccetera eccetera eccetera insomma quindi e quindi indirizzarci verso a questo tipo di di politiche che so sono poi quelle che il governo vuole fa
Dino Baggio a quel futuro della sinistra che figurano il tema di questa serata
è utopia pensare che quei settanta mila miliardi vengano esplicitati nel senso che si dica chi li deve pagare quale capi grande capitolo di spesa
Tarare in funzione delle medie europee eccetera affinché tutto poi si chiarisca quello affinché si riduca poi il livello diciamo di contestazione ed anche affinché la politica di sinistra appaia un pochino più di sinistra di quello che appaiono
Penso che settanta mila miliardi sono sono troppi per distribuirle su un solo su un solo aggregato
Quindi il mix sarà inevitabilmente quello di una pressione fiscale adeguata e di una crescita della spesa pubblica compatibilmente con la liberalizzazione di risorse che deriva dalla riduzione del debito il problema
E e questo si può gestire il problema è un altro e che la velocità di riduzione del debito nel nostro Paese e probabilmente inferiore a quella che che sarebbe ottimale quindi abbiamo un problema di accelerazione della crescita
No e allora qui appunto dobbiamo dobbiamo vedere quali sono le scelte l prioritari dove dobbiamo liberare le risorse a favore di cosa destinata su questo un problema che ci riguarda tutti
Cofferati di mobilità non abbiamo parlato
Le le chiedo un'opinione su la General Motor americana
Che ha proposto al sindacato un patto di di assicurare il l'occupazione a quelli ai lavoratori con più di dieci anni di anzianità aziendale
In cambio della mobilità della libertà di mobilità per tutti gli altri
Qual è una sua opinione
Una pessima opinione
No ho detto in qualche circostanza recente che mi sarei rifiutato di partecipare alla discussione sulla mobilità
Scusate sulla flessibilità se non fosse stato chiarito
Poi il ragionamento vale anche per la mobilità fin dall'inizio di che cosa si tratta
Perché secondo me siamo siamo insomma contributo può è stato differenziato riusciti a produrre una sorta di capolavoro ci sono delle parole che hanno perso il loro significato comune e sono diventati nel linguaggio
Parole malate parole che producono timori parole che si sono caricate di un significato negativo
Nel linguaggio comune oramai mobilità e flessibilità hanno assunto questa valenza quando invece sono l'esplicitazione di possibili fenomeni addirittura fisiologici e in qualche caso positivi
Io credo ci possa essere una mobilità
Che ci sia addirittura la mobilità che ha un tratto importante per le persone soprattutto per i più giovani quando è condizione che permette di scegliere tra esperienze diverse
è del tutto evidente che se non c'è la possibilità di scelta per molti la mobilità diventa obbligo a trasferirsi
E diventa un fenomeno negativo
I grandi processi migratori soprattutto dal Sud verso il Nord hanno avuto questo carattere non sono state persone che liberamente hanno scelto dove andava a lavorare
Sono state persone costrette non avendo l'occasione vicina ad accettare sacrifici di percorsi che riportavano lontani
Quando invece c'è la possibilità della scelta anche la mobilità consapevole realizzata liberamente è un'occasione di arricchimento professionale di arricchimento delle conoscenze ed esperienze di vita delle persone
Ma guardate che anche il termine flessibilità sta diventando nel lessico normale cosa della quale molti dubitano tanti hanno paura a questo proposito io vorrei
Entrare terabyte avvicinarci al tema posto
Farvi notare come in verità quando si parla di flessibilità
Oramai ci sia una sorta di polarizzazione dell'attenzione
La flessibilità anche quando si connette con la mobilità riguarda in prevalenza vorrei dire esclusivamente le modalità di accensione di un rapporto di lavoro
Sono le forme di flessibilità all'ingresso quelle che portano a determinare condizioni di minor costo per l'impresa oppure si parla di flessibilità in uscita
è la flessibilità che aiuta le in prese a ridurre i costi
Sono fenomeni e processi
Necessario in un sistema produttivo articolato
Però sorprende come non si discuta a sufficienza anzi secondo me da qualche tempo in qua non si discute più
Di quello che io considero il problema più delicato e risolto del sistema produttivo italiano che la flessibilità nel lavoro
Una parte consistente dell'industria italiana adesso il fenomeno sta riguardando anche i servizi si possono fare dei casi clamorosi le Ferrovie dello Stato per citarne uno hanno approcciato i loro problemi di riorganizzazione quelli indotti dalle crisi
Degli anni Settanta nell'industria e dalle difficoltà nei servizi di questi mesi
Utilizzando nella sostanza per ridurre i costi la flessibilità in entrata e in uscita
E la flessibilità in uscita quella che ha prodotto gli effetti più consistenti
Della riorganizzazione dell'industria insisto adesso dei servizi è stata basata sull'uso indiscriminato di strumenti che hanno portato all'allontanamento dalla dalla produzione di tante persone scelte sulla base di dati anagrafici o contributi
La cassa integrazione straordinaria la mobilità e i prepensionamenti che sono stati il fondamento della riorganizzazione del sistema industriale italiano negli anni settanta e lo sono ancora dei servizi adesso hanno questo carattere che cosa rimane
Rimane un'attività produttiva nella quale c'è pochissima professionalità all'accesso perché sì ci si è concentrati su strumenti che garantivano costi bassi alle imprese nella fase di start-up
E poi una compressione dei saperi delle professionalità nell'impresa
Che ha depotenziato enormemente una parte del sistema produttivi tagliare guardate che si potrebbero fare casi di scuola ci sono aziende che hanno allontanato con i prepensionamenti un numero rilevante di lavoratori privando sì di professionalità indispensabili salvo poi riprendere si in qualità di collaboratori
Una parte di coloro che avevano allontanato e pagandoli di più
Sarebbe curioso fare qualche conto si potrebbe addirittura scoprire che qualche azienda vale della relativizzazione ha di nuovo introitato dei costi che riducono parte consistente gli effetti della riorganizzazione
Peraltro nella flessibilità così come in alcuni processi di mobilità né quello che abbiamo sempre chiesto è che gli strumenti utilizzati siano rispettosi dei diritti fondamentali de la persona
Si possono fare anche qui e sei e che rendono un po'più chiaro un'affermazione di principio che a qualcuno può sembrare nebuloso nell'ordinamento legislativo contrattuale italiano c'è il contratto a termine e non da adesso qual è stata
La
Il vincolo il discrimine che abbiamo sempre richiesto che il contratto a termine la possibilità cioè di utilizzare per un periodo transitorio una persona sia motivato quando un'azienda lo accende da una causa ci deve essere una ragione oggettiva per la quale un'azienda decide non di assumere la persona a tempo indeterminato ma di assumere una persona per rispondere ad un bisogno perché nessuna occasione deve essere terzo
è la stagionalità di un'attività è uno straordinario che si è lo stato di scusate una commessa che non si può risolvere con uno straordinario ed è di particolare importanza perché consente in prospettiva una crescita del mercato qualunque sia la ragione deve essere chiaro la causa e va definita nelle condizioni di attivazione nella norma legislativo di quella contrattuale questo abbiamo sempre chiesto e questo è stato il rapporto che abbiamo instaurato contrattualmente su un uno strumento di flessibilità qual è la cosa che escludiamo che si può sapere da parte delle aziende un contratto a termine attivabile sulla base di una richiesta soggettiva senza una causa per un motivo che ognuno comprende un contratto senza causa a una fine che in introduce oggettivamente l'idea del licenziamento senza causa perché il completamento di quell'attività e la sua cessazione sei discriminata per tutta la platea di occasioni occupazionale che ci sono fa entrare dalla finestra quello che si è sempre detto essere necessario lasciar fuori dall'apporto cioè la possibilità senza un giustificato motivo di un'azienda di interrompere un rapporto di lavoro come vedete via indicata per lo stress lo strumento due eccezioni particolarmente diverse tra di loro è uno strumento di flessibilità comunque nel primo caso rispetta un diritto della persona nel secondo caso a mio parere no ora vorrei che si discute se invece davvero di più di quello che ho detto essere il fenomeno per me è più preoccupante questa sorta di rigidità del sistema pro perché quando le professionalità in campo sono poche e quando queste professionalità non hanno non dinamismo donando sviluppo interno si arriva inevitabilmente ad una sorta di perdita di capacità competitiva dell'impresa perché anche la disponibilità soggettiva del lavoratore viene meno si riduce si impoverisce il valore professionale del lavoro e dell'insieme dei lavori
Ho detto anche di recente
Intervista proprio l'altro giorno che se il governo avesse a disposizione una lire ad aggiungere sul piano degli incentivi gli chiederei di destinarla quelle riprese che han no voglia interesse di cambiare il loro modo di organizzati
E di prefigurare una crescita delle professionalità delle persone che occupano come come ovvio servono non soltanto la lire in più ma l'intenzione dell'impresa e
E anche degli strumenti nuovi lo strumento fondamentale la formazione non si potrà venire un miglioramento delle professionalità sei non si usa in maniera massiccia la formazione
Guardate che oggi il controllo delle no e tecnologie l'utilizzo dei nuovi linguaggi prefigura una formazione costante nell'arco di vita lavorativa di una persona
Senta aggiornamento professionale molte persone finiscono col diventare professionalmente obsolete e a quel punto sono lavoratori deboli rischio di essere messi fuori e quando vengono espulsi inetta avanzata ma non sufficiente per avere accesso alle tutele previdenziali sono un un caso sociale non è molto diffuso ma non è neanche da sottovalutare il fenomeno di persone che perdono un posto di lavoro tre cinquanta cinquantacinque anni sono le persone che spesso hanno più difficoltà a rientrare nel mercato del lavoro soprattutto se non hanno una professionalità consolidata e se non hanno un luogo formativo che gli permetta di aggiornarci ad imparare un altro lavoro
Un sistema produttivo dinamico non può ignorare questo aspetto della vicenda e per questa ragione la domanda era precisa e credo sia pure sinteticamente dei ha risposto qual è la mia opinione ma in tante altre circostanze quando si parla di mobilità la mobilità nell'amore non soltanto quella tra lavoro e e lavoro dovrebbe essere considerata così come la flessibilità nel lavoro e non soltanto quelle d'accesso in uscita meriterebbe un po'più di a tensione quando c'è disponibilità da parte delle imprese sindacato affronta questi temi quando invece si prefigura con una sorta di soluzione
Per tutti i mali l'idea di introdurre forme indistinte o di mobilità corpi di flessibilità c'è una qualche resistenza da parte del sindacato vorrei far notare un'ultima cosa
Si parla di flessibilità si tende ad attribuire a questo
Termine un po'indistinto il valore che ricordavo poc'anzi ma si tende soprattutto a determinare contra mandandolo come elemento di innovazione
Una frattura è una separazione nel mondo del lavoro pericoloso ora siamo di fronte a tanti casi oramai conclamati di tentativo di produrre una sorta di doppio mere dato io credo che sia sbagliato anche l'atteggiamento sindacale di chi di fronte ad un'azienda in crisi sceglie la strada comoda di dire si mantengano le condizioni dei lavoratori che oggi sono occupati e stabiliamo noi che quelli che verranno avranno condizioni sensibilmente più basse di questi
E comodo decidere
Che il prezzo delle diseconomia quali lo pagano anzi lo pagheranno perché non ci sono quelli che non hanno né voce né volto quello che viene contrabbandato penso ad alcuni accordi non firmati dalla mia rabbia l'azione come soluzione di introduzione di flessibilità innovative altro non è che decidere con quelli che ci sono che il prezzo la pagano quelli che arriveranno dopo non mi pare nel un modo convincente sul piano alla solidarietà devo dire che anche un modo efficace per l'impresa qualche impresa che ci ha provato ricordo un caso recente
O non lontanissimo né il tempo dell'azienda di trasporti di Torino poi alla fine si è dovuta ricredere perché quando tu a parità di prestazione pretendi di erogare
Trattamenti diversi dai incontro ad una contraddizione tra quelle persone la contraddizione produce inizialmente divisione tra chi lavora poi conflitto verso l'impresa e una spinta comunque a uniformarsi verso l'altro se un'azienda ha dei problemi questi problemi vanno a far Tati con tutti e il costo deve essere redistribuito su tutti quelli che ci sono e quelli che verranno quando si fanno operazioni di trasformismo o di opportunismo come quello appunto di decidere che chi c'è non paga pegno
E le diseconomie si caricano su quelle che verranno non si va molto lontano lo hanno dimostrato pochi ma significativi fatti come quello che ho ricordato in ogni caso anche se ancora così non fosse trovo che questa sia un'idea un po'lontana dall'ipotesi di solidarietà e l'uniformità nel mondo del lavoro del quale sindacato dovrebbe essere oggettivamente per me
Il tempo che avevamo programmato è già passato chiudo però con due domande lampo quella il ministro è
Il il suo collega del Tesoro
Di diciassette mila al netto di eventuali a
Credo sottinteso l'udienza come stanno le cose come
E come si prospetta lento la fino al
Che oggi ce ne vista il ministro del Tesoro insieme
Il in cui si non si dice questo si dice che
No
Misure previdenziali se non in relazione al
Uniformità mento Roma
O diciamo marginali rispetto al all'obiettivo
Il resto no le dimensioni rimangono quelle stabili
Non mi risulta che ci siano
Sulla previde
No io non credo che ci sia un problema
La domanda che meriterebbe un ragionamento che non non è il caso di infliggere a chi ci sta ascoltando io non credo che ci sia un problema legato ad un singolo aspetto delle tante vicende che abbiamo nel corso di queste ultime settimane affrontato
No io che e ci siano delle difficoltà visibili sul piano dei rapporti unitari tra le grandi confederazioni che hanno un'origine nemmeno recentissima
La disputa sulla previdenza e quella che le ha rese più vis dose ma il problema è nato prima il problema a come fondamento opinioni diverse han di ruolo e di funzione del sindacato tra le confederazioni e sindacali maggiormente tra la CGIL e la CISL ma ci sono opinioni che sono visibilmente diverse
Se posso dire di strategia sindacale e poi ci sono stati dei fatti res enti che hanno messo in sofferenza questo rapporto ma non sono quelli legati alla previdenza perché in materia di previdenza ho detto qual è la mia opinione poi riorganizzazione deciderà formalmente qual è la sua posizione mi aspetto di fronte ad una ipotesi che ho provato anche a dettagliare nei limiti del possibile qualche risposta time il rito
Perché se nel due mila e uno avremo da affrontare un problema oggettivo come quello della distorsione della spesa previdenziale tra il due mila e sei e il due mila e trenta se con nome va affrontato in quel modo non pretendo d'aver ragione ma chi ha un'opinione diversa dica come vuole affrontare il problema a meno che ritenga che il problema non esiste ma non ha il dovere di dire anche questo perché nel rapporto con i pensionati con i lavoratori bisogna essere esplicito e io credo che se questo fosse il problema come le tifose la divisione saremo nel campo di un dibattito tra opinioni diverse
Lamy via l'ho detta quella degli altri ancora non ho capito quale sia
No ma le difficoltà hanno un'altra origine non la disparità di opinione ma la disparità di comportamenti perché se in materia previdenziale abbiamo
Pare opinioni diverse poi appureremo quali sono tutto questo non ha prodotto nulla Allo stato
Di cogente per i lavoratori o per i pensionati quello che invece si è consumata nei mesi passati sono una serie di accordi separati quello è il punto di crisi dei rapporti di Tari accordi separati che hanno avuto una Effetto potenzialmente crescente
L'accordo di Gioia Tauro un accordo separato che due organizzazioni hanno firmato la mia no gli effetti sono sufficientemente contenuti per quanto negativi voglio dire riguardo non territorio l'accordo per l'azienda verrà raccolta delle tramite Sorbana a Roma è un accordo separato riguarda un'impresa anche se l'obiettivo dichiarato di alcuni dei firmatari eccolo di offrirlo come modello alla riorganizzazione di altre imprese di servizio l'accordo di Milano a valenza nazionale perché l'accordo separato di Milano mettendo scusi SIOPE leggi dello Stato e norme dei contratti collettivi nazionali siccome la mia organizzazione non ha firmato quegli accordi non si può imputare alla riorganizzazione un'intenzione polemica nei confronti degli altri io credo che sia di qualche utilità questa distinzione noi abbiamo delle opinioni le facciamo vivere non l'abbiamo fatto
Non l'abbiamo mai fatte diventare atti di separazione negli affetti che poi questi hanno verso i lavoratori così come hanno fatto in circostanze Rachel ti CISL e UIL
Insisto l'accordo di Milano non è un fatto locale perché l'accordo di Milano prevede nella sua ipotetica attuazione la messa in discussione di norme legislative il sindaco di Milano pensa che la sua città sia uno Stato nello Stato e come e di conseguenza si comporta e dall'altra parte c'è la messa in discussione addirittura di regole sancite nei contratti collettivi nazionali
Sono
Scelte che altri hanno compiuto sbagliate addirittura
C'è qualche elemento di preoccupazione
Nelle stesse associazioni imprenditoriali che pure hanno firmato oggi il presidente di Assolombarda a
Esplicitata una sua opinione sul merito di quelle intese che ha senza dubbio alcuno il pregio della pacatezza e dell'attenzione verso la CGIL che apprezza non muta nulla dei dissensi di merito che permangono
Però anche gli imprenditori lombardi mi pare si stiano preoccupando degli effetti che un accordo separato può determinare
La cosa curiosa è che tutto questo è che avendo subito gli accordi separati non avendoli fatti ci troviamo ad esse re accusati di avere volontà antiunitaria restiamo alla sostanza
Se avere opinioni significa essere anti unitari beh si ha un'idea un po'stravagante dell'unità
Sì subire accordi separati significa essere anti unitari densa chi lo afferma mette oggettivamente in campo una opinione che è diverso dalla realtà concreta questo lo stato dell'arte ma per questa ragione le differenze
Non sono irrilevanti e la situazione non è delle più tranquillizzanti io credo che sia importante e sia un valore
L'unità tra i lavoratori ma quando delle organze decidono di firmare degli accordi separati mettono in discussione proprio quel valore
Bene penso che per Cofferati e Visco converrà
Vide l'attenzione sperando gli approfondimenti di questa sera siano stati produttivi e con questa buonanotte a tutti Herat
Lire fino a domenica sera ai prossimi appuntamenti della nostra pesta grazie a tutti di nuovo