"La cultura italiana in Europa" dibattito organizzato nell'ambito della Festa nazionale de l'Unità c/o Palaconad

Hanno male
Ecco
Adoperata abbiamo
Avvocato letti autoconvocati
Buonasera scusate questo lieve ritardo
Nell'inizio di queste lo dibattito
C'è ancora una poltrona vuota che per il presidente della Rai Roberto Zaccaria
Che ha detto che ci raggiungerà tra venti minuti perché in viaggio da sinistra a destra probabilmente riconoscete già tutti
Comunque sono Nicola Piovani Ottavio piccolo Giovanna Melandri
Ettore Scola
Il tema che ci è stato assegnato di una tale vastità per cui potremo giocarci dentro come vogliamo perché la cultura in Europa è una sorta di brevi cenni sull'universo
Io non sono capace di fare il mediatore non sono neanche capace di parlare in pubblico a dire la verità
Non sono capace di fare il moderatore di fare il mediatore di fare tutte queste cose qui perché non mi appartengono so malamente forse fare un unico mestiere che è quello del cronista
E quindi l'unica cosa che posso fare per voi e per noi questa sera è fare delle domande
Alle varie persone che sono qui perché forse così diventa ancora un po'meno noioso delle solite tavole rotonde
In cui ciascuno c'ha un compitino c'è una frase detta pronta e roba di questo genere
Siamo qui per parlare di cultura io non so molto bene come vadano le cose della cultura in Europa e credo che nessuno di noi in realtà lo sappia
So qualcosa di come vanno le cose della cultura in Italia
è l'unico settore del nostro Paese
Che registri incrementi anche di cose tangibili cioè di entrate
A due cifre
L'unico settore dove si continuano assumere anche momenti di difficoltà molte persone e a dare da lavoro soprattutto molte persone
La cultura è forse l'unico settore la cultura genericamente intesa
Per cui siamo comunque conosciuti nel mondo
Abbiamo qui qualcuno che ha preso uno spera abbiamo qui qualcuno che ha avuto grandissimi successi abbiamo qui qualcuno che ne ha preso che ogni sera abbiamo qui un ministro che ha un compito ingrato ed è giusto dirlo qui stasera
Perché secondo me che mi occupo di queste cose da una ventina d'anni Walter Veltroni è stato il più bravo ministro dei Beni culturali che ci sia stata un'Italia
E quindi il compito di Giovanna Melandri è particolarmente difficile ingrato
Devo anche dire che secondo me lo sta facendo bene ma questo non conta
E perché non conta che lo dico io non conta che glielo dico io quando lei qui di fianco è invece vorrei chiedere qualcosa a Giovanna Melandri giusto per cominciare così da cosine tranquille e leggera com'è che una volta il cinema e la letteratura italiana
Erano molto vendute nel mondo cioè il cinema italiano lasciamo stare il grande successo di Piovani ma di Benigni Cerami anch'il cinema italiano ha avuto una delle sue grandi stagioni è ora parte alcune cose molto importanti e molto belle forse una grande stagione non lamentare che a Venezia fossero stati selezionati un paio di film e non di più
La letteratura italiana sicuramente si traduceva più qualche anno fa che non oggi in compenso i beni culturali italiani si cominciano a vendere tra virgolette cioè a spendere forse all'estero appena adesso
Ma la struttura dei beni culturali non possiede ancora manager eccetera eccetera ecco il ministro dei Beni e delle Attività culturali cosa dice di fronte a questo scenario che il nostro scenario d'oggi
Dire subito che
No fai da te si sente
Che io condivido il mio predecessore è stato il miglior ministro dalla cultura che questo Paese ha avuto in molti anni
Walter ha infranto molti record ha avviato una politica che ha finalmente messo al centro dell'attenzione del Governo Prodi all'epoca
Questo settore importantissimo per la vita del nostro Paese per lo sviluppo civile del nostro Paese per la crescita economica del nostro Paese
Io credo che il governo D'Alema sta continuando con convinzione
Su questa su queste tracce
Abbiamo spalancato le porte dei nostri musei abbiamo investito molte risorse pensate che negli ultimi tre anni
Quindi come dire davvero credo che ci sia una soluzione di continuità che va sottolineata il bilancio dei beni culturali il bilancio del ministero dei Beni e delle Attività culturali è triplicato
Abbiamo trovato nuove risorse per la cultura
Questa ordinamento estremamente questa scommessa che abbiamo fatto sull'abbinamento tra la scommessa degli italiani le scommesse degli italiani attraverso il gioco dell'otto e la scommessa del centrosinistra sulla cultura che usa e utilizza le risorse dell'otto per restaurare i monumenti per restituire all'Italia al mondo capolavori della nostra storia nella nostra cultura che erano
Dimenticati
Ecco questa è la nostra politica
è una politica che continuiamo con passione con impegno
Certamente ci sono delle differenze ci sono delle differenze tra ciò che è successo negli ultimi nove mesi pensate che negli ultimi nove mesi abbiamo restituito al mondo il capolavoro di Leonardo da vinci il Cenacolo vinciano di Mila no restauro lunghissimo che è durato più di vent'anni
Abbiamo aperto la Domus Aurea Roma questa
Questa reggia di Nerone nascosta nel ventre di Roma poche decine di metri dal Colosseo una un luogo straordinario poco conosciuto nel mondo
Abbiamo inaugurato nuovi musei adesso non voglio fare la lista ma insomma tanti interventi diffusi in tutta Italia
Che hanno impegnato
Le nostre che hanno che ci hanno impegnato molto negli ultimi mesi il cinema
Intanto io vorrei sentire
Una grande maestro del cinema italiano che peraltro io voglio ricordarlo reduce da uno straordinario successo al Festival di Montreal dove il suo film nel suo ultimo film la scena è stato acclamato e apprezzato
Io non credo ecco sinceramente che si possa dire che il cinema italiano è in crisi
Non tutti gli anni si possono raccogliere lo stesso lo stesso raccolto
Il cinema anche quest'andamento ciclico io l'anno scorso ricordo che ci i principali registi italiani stavano lavorando confezionando loro firma quest'anno indubbiamente c'è stato un momento di come posso dire di
Di pausa di pausa
Sono all'opera e al lavoro tanti registi in questo momento anche tanti giovani registi io credo che noi dobbiamo guardare con attenzione soprattutto a questo anche alla crescita di nuovi autori di nuovi registi di nuovi talenti
Il cinema italiano è stato grandissimo
Non dimentichiamoci però che questo è stato l'anno dall'Oscar Nicola Piovani e qui oggi con noi un successo importantissimo per il cinema italiano
Io non credo ecco se posso dire una cosa nel rapporto tra cinematografia italiana è
E cinema americano o anzi meglio diciamo mercato americano io non credo cioè io credo che il cinema e la cultura italiana deve uscire un po'da questa da una sindrome da una sindrome dell'assedio che l'ha colpita negli anni ha negli anni passati
Noi abbiamo tutte le possibilità abbiamo i talenti abbiamo le capacità creative abbiamo le forze industriali per produrre cinema che sia competitivo e che sia apprezzato internazionalmente naturalmente il film di Benigni ed è stato un esempio io credo che può non è essere può non essere un eccezione
E noi stiamo lavorando per questo noi vogliamo sostenere e promuovere il nostro cinema non vogliamo proteggerlo non vogliamo non vogliamo protegge lo vogliamo promuoverlo credo che ci sia una differenza fondamentale in questa concezione anche della politica culturale che vale per tutti gli altri settori vale anche per l'arte contemporanea un settore nuovo a cui stiamo dedicando un'attenzione nuova anche nella costruzione e nella riorganizzazione del ministero dei Beni e delle Attività Culturali ecco quindi per rispondere io direi non non sono d'accordo non credo che si possa parlare di crisi del cinema italiano potrebbe dargli anche qualche cifra tre anni fa sì producevano in Italia circa settanta film l'anno scorso se ne sono prodotti ottantacinque quest'anno se ne sono prodotti novanta l'anno prossimo sono già previsti
Sono insomma è prevista una produzione di una città un centinaio di film in Italia c'è un problema in Italia ed è un problema che vogliamo affrontare con un disegno di legge che io porterò in Consiglio dei ministri nelle prossime settimane il problema è questo che il cinema italiano fa fatica a raggiungere il pubblico italiano direi il cinema europeo non solo il cinema italiano e siccome io credo che noi dobbiamo promuovere ma non proteggere il cinema italiano vogliamo che il cinema italiano ed europeo si misuri con il gusto del pubblico abbia la possibilità di misurarsi con il gusto del pubblico che poi è l'unico insindacabile arbitro
Ma c'è un collo di bottiglia nella nel nel nel sistema diciamo diciamo nel mercato cinematografico italiano questo collo di bottiglia è dato dalla impossibilità di vedere distribuiti in e quindi di veder circolare il prodotto cinematografico nelle sale italiane è un problema di regolazione del mercato è un problema di antitrust è un problema di eccessiva occupazione di alcune sale cinematografiche da parte di alcuni distributori
Noi vogliamo aprire il mercato vogliamo sbloccarlo vogliamo che sia il pubblico l'unico insindacabile arbitro del cinema italiano europeo americano e anche diciamo del cinema internazionale
Adesso passerei a Nicola Piovani
Sei a Nicola Piovani giusto giusto dar batte gli elementi è bravissimo perché è una delle poche persone che conosco che riesce a fare tantissime cose diverse l'una dall'altra
Da uno Stabat Mater in Palestina uno spettacolo peraltro con ceramiche tira le musiche di un film ma è un po'a tutto ecco io vorrei chiedergli se fosse possibile questa sera di lasciare per un attimo da parte l'esperienza strettamente di musica per il cinema e quindi di cinema e vorrei chiedere a lui questo in Italia ci sono tredici grandi enti lirici e va benissimo
Con dei problemi con dei problemi di quattrini con dei problemi di bilancio
E poi cioè esiste ancora in Italia e se non esiste abbastanza cosa bisognerebbe fare perché possa esistere
Quella vecchia patria non dico del belcanto ma quanto meno dalla bella musica della grande musica chi scrive musica chi fa musica a modo poi
Di di farla conoscere di farla sentire anche lui di misurarsi con il pubblico oppure i i luoghi i casi sono troppo pochi sono troppi rétro porri doti
La musica alla televisione si sente di solito verso mezzanotte l'una se va bene e cose di questo tipo ecco vorrei che Piovani ci dicesse questo
Ebbene toccato un tasto dolorosissimo perché
Ha cominciato parlando degli enti lirici
Che sono una cosa sulla quale
Si dibatte da tempo e si batte il chiodo da tanto tempo che
Qui abbiamo ministro che è un grande ministro ma che deve a a che fare con gli enti lirici non lo invidio proprio
Perché crede dei che
Si possa difendere la multa
Dov'era rimasto
No credere che veramente gli enti lirici possano proteggere la musica la tradizione del teatro musicale che c'è in Italia è un enorme
Equivoco
Gli enti lirici sono strutturati come dei musei per conservare il repertorio
Che
Un intento nube un compito nobilissimo Musei sono importantissima la cultura arriva al museo
Anni dopo che è nata la cultura non nasce nei musei quindi per definizione non sono adatti a produrre
Opere di teatro musicale quindi quella grande tradizione italiana di cui si parlava quella per la quale io vado mi son trovato in un festival delle Fiandre in mezzo alle nebbie e c'era la folla che corre a vedere Gianni Schicchi
E già italiani e Gianni Schicchi
Scopro che addirittura più conosciuti che in cui quella grande tradizione lì quando è nato a danno del Gianni Schicchi non esistevano gli enti lirici
Esisteva un teatro vivo che aveva come arbitro insindacabile io rubo i termini ministro il pubblico che andava vedere delle opere di teatro musicale che abbiamo inventato noi italiani dal la grande opera musicale nasce nella fine del seicento e del settecento in Italia abbiamo diffuso in tutto il mondo
Adesso è in mano a de delle organizzazioni burocratiche che da un lato per pedoni in repertorio e questo potrebbe essere già l'aspetto nobile ma dall'altra fondamentalmente perpetuano se stessi se stessi come strutture sono belle Grandi baracche nelle quali un'opera nuova non può entrare se c'entra c'entra per dovere di firma
Perché è un ente di ricerca abbiamo fatto un'opera contemporanea
Scegliendo ma non si sa con quale criterio selettivo dandogli o una replica
In competizione fra di loro per cui se per caso anche nascesse una bellissima opera musicale e teatrale mettiamo che nascano a Bologna quello non si traballa stile Zuzzurro ma si guardi la voce ormai rubò
Perché guai se un ente lirico riprende sull'opera prodotta da un altro entri anzi s'arrabbia che gli è venuta bene all'orologio accidenti avuta bene e è morta quindi soldi delle specie di tombe
Della musica va be'allora la così è una scelta dove nasce un teatro musicale questa e questa cosa per cui siamo famosi nel mondo per cui ancora adesso delle Fiandre o avete Gianni Schicchi dove nasce adesso
Non nasce da nessuna parte perché non abbiamo da un lato una produzione commerciale
Di musica
Commerciali significa di produzione discografica e di
Diciamo
Concerti per intenderci Rocco
Che è un settore che non ha bisogno di essere incrementata perché settore campa benissimo da solo perché
Ha un rapporto fra spese incassi
Eccellenti ma dove il luogo dove noi possiamo far nascere un teatro musicale italiano che si riallaccia alla tradizione faccia un teatro d'oggi
Quindi la domanda era se c'era questa ecco la risposta è no non c'è però noi siccome
Grazie a dio
Abbiamo detto prima che qualche cosa è cambiato
Da quando abbiamo cambiato ministri la cultura primo ministro Veltroni adesso il ministro Melandri di di cui le insomma il cambio il salto di qualità non lo diamo per scontato quindi se andiamo a parlare o a fare qualche critica a fare qualche proposta è per capire per individuare
Per dirla dove dove uno che si occupi della normativa della gestione la contro la la cultura perché la cultura è un musicista lì è una musica maschi un attore rese ma gestire è difficile dalla strada l'aspetto normativo mi son reso conto che spaventoso riuscire a scrivere un una circolare una normativa che faccia funzionare meglio il teatro beh una cosa che richiede secondo me anni di lavoro per questo Dinoi ci siamo pure permessi di di di dire la nostra di dare qualche consiglio di dati qualche indicazione al ministro Veltroni
Al ministro Melandri e qui io però vorrei chiudere
Un'altra cosa che mi sta a cuore la cultura teatrale lo stiamo parlando da cultura italiane in Europa quindi automaticamente si pensa cinema audiovisivi in televisione dischi perché perché noi ci portiamo dietro un grande equivoco e il teatro
è un succedaneo dalla cultura il teatro è un'attività quotidiana che si brucia nel momento che non lascia testimonianza quindi non fa esportazione non dà testimonianza
Ecco non esiste e non può esistere non esisterà mai una grande cultura cinematografica musicale di qualsiasi tipo
In un Paese che non abbia una grande
Cultura teatrali
Grandi abitudini teatrali
Cioè quell'uovo
Quel do dove ancora quel linguaggio carnale tête à tête non è riproducibile
Meccanicamente e che per questo conserva un fascino inalterato e che per questo resterà vivo quanto quando tante forme di comunicazione audio visuale saranno sorpassa l'abbiamo visto con quale rapidità si bruciano invece siamo ancora qui a fare
Eschilo e Sofocle un motivo ci sarà
Ecco
Un'attenzione alla vitalità del teatro
A
Tenerlo vivo a tenerlo legato al quotidiano perché noi purtroppo abbiamo veniamo da una cultura che è allegato alloggi allegata al quotidiano in Italia una grandissima cultura cinematografica e ha lasciato il teatro una situazione museale
In teatro si fanno i classici interno si va a vedere cultura e si cerca un tipo di pubblico che è disposta anche ad annoiarsi però uscendo dice beh accidenti che bella cosa che ho visto perché gli hanno detto che avvalora ecco
Liberarsi di questo tipo di scippi e fa capire che il teatro la lingua modernissima attualissima che altri paesi di grandi culturale che l'Italia muovere e quindi confidiamo molto
Nelle attività del ministero dei beni culturali perché si possa comincia ad andare in questa direzione grazie
Allora nel frattempo come avete visto tutti c'era giunto il presidente della Roberto Zaccaria gli diamo atto che in anticipo sul ritardo che aveva annunciato che è già una buona cosa
Ho sentito che quando arrivato c'è stato anche un fischio ma mi sembra giusto legittimo oltre che pluralista che in un'assemblea di persone così grande ci sia anche qualcuno che tifi Mediaset non mi dà fastidio ha fatto tanto poi era uno solo
E invece direi chiederei a Ottavia Piccolo alcune cose approfittando anche del fatto appunto che è arrivato anche Roberto Zaccaria
E chiedere questo a lei
Essere attrice fare l'attrice
In teatro per il cinema all'attivo solo tre cose credo completamente diverso io non lo so perché non ho mai fatto per nessuna delle tre evidentemente quello che che ti chiedo non è il tecnicismo logicamente della tua professione ma
Che differenza c'è cosa c'è di diverso in questo Paese tra questi tre sistemi che poi alla fine sono
Il luogo dove l'attore si può realizzare esibire
Ma prima di tutto volevo ringraziare Nicola Piovani e Didier anche che mi ha rubato praticamente tutto quello che volevo dire
Sul teatro perché per fortuna la pensiamo allo stesso modo spero in vista mi è sembrato di capire anche c'è stato piccolo applauso che in fondo il teatro
Non è così lontano come alle volte
Sembra a noi che lo facciamo perché di lontano dalla gente perché perché per fortuna il fatto di fare una cosa a tutte le sere che è sempre diversa perché il pubblico è sempre diverso
Colpisce il cinema è una cosa fondamentale importantissima la musica riprodotta importante ma la musica fatta in teatro il teatro fatto tutte le sere hanno una valenza che cioè mi sembra inutile quasi sottolineare
Non stona entrare anch'io nei particolari di strutture di come forse si potrebbe fare meglio o chi lo sa i teatri stabili il rapporto pubblico privato sono discorsi tecnici che non forse non sono così interessanti per un pubblico vasto alla domanda di Fabio Isman invece posso rispondere molto facilmente
E proprio attraverso il teatro che uno riesce a fare poi anche le altre cose cioè il cinema e la televisione
Non c'è un meglio è un peggio non è che il teatro sia meglio della televisione però sicuramente la maggior parte degli attori
Che sono in Italia ma nel mondo che sono bravi e conosciuti hanno avuto una preparazione teatrale il che non vuol dire poi che siano bravi sul palcoscenico magari sul palcoscenico sono meno bravi di un cinema però sicuramente il mestiere quello in Italia non è così facile
Per fare cinema teatro e televisione perché per strani meccanismi che forse risalgono al nostro alla nostra epoca più
Come dire più più
Riccardo il cinema Cerri al neorealismo a un certo punto gli attori sono stati abbandonati si è preferito prendere
Perché era giusto perché si raccontava un momento dell'Italia
Importante si è preferito prendere la gente per dalla strada e far recitare
Alla alla gente di le proprie storie
Poi però questa esigenza secondo me ovviamente è un po'venuta meno
Ma invece in cinema si è continuato a usare
Personaggi che non avevano la struttura e la forza e la forma degli attori tanto è vero che in Italia per moltissimi anni come sapete
è stato fondamentale il doppiaggio lo è ancora per i film stranieri ma lo è stato per i film italiani ovviamente non faccio nomi di colleghi e colleghe
Che non sa non avrebbero neanche cominciato a fare dei film e se non li avessero doppiati
Questo ha fatto sì che ci ci ci fosse una specie di distacco fra gli attori che facevano il teatro e quegli altri che facevano solo il cinema
Di quali come abbiamo visto non avrebbero fatto niente se non ci fossero stati quelli del teatro che gli davano la luce comunque non non non ne faccio una difesa di categoria per carità dico solo che è successo e e questo forse anche un po'allontanato
Il modo di recitare degli attori del teatro dal cinema perché poi è vero che ci sono che gli attori di teatro certe volte recitano in modo un po'diverso perché non li hanno abituati a fare il cinema se uno non lo fanno sa come non sa come si fa ecco ma per la televisione e il discorso è ovviamente diverso
Io credo che un attore quando sa fare una cosa poi deve saper fare anche l'altra se non la sa fare vuol dire che non è un attore completo sono degli altri paesi queste differenze non si sentono non ci sono
Le cose per fortuna sono cambiate stanno cambiando in Italia si fa la Presa diretta il più delle volte il che vuol dire che l'attore parla con la sua voce
Mentre gira perché poi il pubblico spesso non lo sa come funziona però ecco un attore completo quando parlava lui zero parla un altro è come se uno andasse in giro con la testa di un altro insomma vale per ma ci tengo molto a questa cosa perché o negli anni ho avuto tantissimi discussioni con tantissimi registi coi quali ho lavorato che dicevano che gli attori italiani sono meno bravi degli attori degli altri paesi non è vero
Semplicemente spesso non sono messi in condizione di fare bene il loro lavoro questo succede anche con il teatro e poi chiudo perché del via di San mi rendo conto che sta parlando soltanto di una piccolissima scheggia delle non solo della cultura ma anche su delle decise il discorso che si sta facendo questa sera
Gli attori stranieri negli altri obiettori di teatro stranieri negli altri Paesi
Fanno mediamente diciamo dieci spettacoli l'anno in Italia se va bene
Quando uno lavora fa uno spettacolo uno solo e se li va proprio bene bene bene lo ripete due o tre anni allora se uno comincia e per il primo anno come succede a chi comincia dice una sola battuta non impara molto in tre anni continuando a dire una sola battuta per tutte le stagioni e quindi è anche per questo che gli attori italiani sono meno
Meno messi alla prova quindi forse
Meno bravi
Quando ho fatto tutto un discorso lunghissimo ma certe volte in queste occasioni uno ha voglia di dire tantissimo verrebbe riaprire una specie pericolosa Pasque
Non è affatto non è affatto una piccola scheggia quello che ci ha detto invece è molto importante ed è molto importante perché di tante schegge più o meno piccole fatto un panorama globale che è quello della cultura e da una scheggia che tu dici piccola una che certamente più grossa è che il cinema
Ne abbiamo già parlato un attimo fa ce ne parlava Giovanna Melandri se c'è crisi o non c'è crisi io chiaramente su questo vorrei sentire Ettore Scola io credo che il cinema in lingua italiana sia penalizzato sul piano dell'esportazione abbia un problema anche banalmente di bacino d'utenza cioè più che l'Italia l'Argentina forse non so questo è un problema
Però credo che i problemi che abbia il cinema italiano sino tantissimo
Non so ne dico uno qualunque
Il cinema che una cosa è il calcio che oramai per cinque sere la settimana invade gli schermi televisivi tra coppe micro coppe anticipi posticipi una volta si giocava a calcio la domenica reso non deve essere più così
è certamente porta via o comunque condiziona il pubblico delle sale
E mi pare che ci fosse non è comma ventidue ma ecco ma centoventidue ci fosse una legge che in qualche modo prevedeva che parte del canone parte della pubblicità che la televisione incassò rastrella quella pubblica quella non pubblicato resti dovesse anche affluire
Così per al cinema per le sue esigenze di produzione ecco così uno che è stato maestro di tutti noi perché i suoi film ce li abbiamo tutti addosso come Scola cosa dice di tutto questo
Io credo che
L'ottimismo
Sulla saluto della cultura in Italia soppresso da dal ministro Melandri
Credo che vada condiviso per un paio di motivi uno e che intanto il pessimismo è facile banale e non ha mai portato nulla di buono esso spesso lo il pessimismo è un alibi per non fare
Quindi questo è un buon motivo invece per crede nell'ottimismo e poi c'è un dato reale cioè che da almeno tre anni i problemi della cultura sono oggetto di una attenzione particolare prima con quando nera al governo era vicepresidente l'attuale segretario del nostro partito
E poi per una continuità fortunata perché ci poteva capitare di molto peggio potevamo anche tornare indietro a governi precedenti invece con una continuità culturale
Mi pare che certe iniziative che erano già state studiate sono state portate avanti ad altre mi sono venute grazie al nuovo governo al nuovo ministro quindi anche questo è un secondo motivo di soddisfazione per chi più o meno bazzica in questi in settori ma soprattutto direi per il pubblico perché la cultura poi non è tanto importante solo per alcuni per quelli che sede occorra ma è soprattutto importanti per il cittadino
Questo però non può far negare che la domanda che poneva Isman la prima e cioè ma è vero che il cinema italiano letteratura italiana alla musica italiana
Forse negli anni sessanta settanta aveva una maggiore diffusione una maggiore conoscenza una maggiore socializzazione Harry si può negare però e sono eredità che si pagano cioè nulla passa senza
E in modo neutro abbiamo avuto trenta quarant'anni di disattenzione pubblica ai problemi molto grave
Alla quale si faceva fronte solo grazie alla grandezza di certe di certi scrittori di certi registi che hanno fatto la storia del cinema hanno fatto la storia della letteratura
Ma la disattenzione era totale anzi parlerei di avversione alla cultura
è questo a assegnato qualcosa
Uno degli esempi di questa di questo atteggiamento
A parte gli interessi privati e le miopie pubbliche ma è stato proprio il sistema televisivo italiano che è stato il più selvaggio
Che ci sia stato in Europa perché se si è dato l'avvio a centinaia e centinaia di emittenti televisive
Che trasmettevano migliaia di film al giorno
Non sono cifre dette a caso suo erano migliaia di film al giorno che venivano trasmessi nel modo peggiore senza nessuna presentazione critica senza nessun rispetto per l'opera tagliata frantumata interrotta
E tutto questo ha portato naturalmente a una giusta
Disaffezione da parte del pubblico di andare al cinema ce l'aveva a casa e salta beccando tra questi mille si costruiva un suo film senza uscire molte sale hanno chiuso il l'assedio del cinema americano è diventato sempre più forte e più potente
E quindi il cinema italiano è a poco a poco ha cominciato ad avere un processo di evanescenza diventava sempre meno visibile aveva sempre meno una sua autonoma identità quell'identità che ha fatto nascere tutta la cinematografia mondiale anche quella americana è figlia del neorealismo è figlia di De Sica di Rossellini lo dicono gli americani quindi questo grande cinema
Invece se tendeva a a perdere a perdersi come il nonno di Fellini in Amarcord nella nebbia e quindi in onda in un cinema che non apparse non attirava più ma poi forse non valeva neanche più la pena andarlo a vedere perché anche i giovani dei giovani che devono nascere che devono sostituire i vecchi maestri
Hanno avuto difficoltà non hanno avuto punti di riferimento hanno avuto soltanto dei modelli di altre culture modelli vincenti di cinematografia forti e allora ai giovani autori hanno pensato anche di imitare
Forse imitando Tarantino imitando Lince forse si poteva vincere il botteghino e questo è stato un errore peggiore perché
Sì il Pubblico poi stupido non lo è mai e capisce qual è il prodotto di BT azione alla preferisce andare a vedere quell'originale quello originale che poi era sempre più vincente
Perché aveva una grande capacità di investimento per la promozione dei loro figli
Quindi anche in quei film italiani che cercavano di non rifarsi a modelli stranieri ma di rappresentare ancora la nostra cultura
Non avevano certo capacità di imporsi sul mercato non avevano investimenti da fare per la promozione anche quando le sale hanno cominciato a riaprire e adesso abbiamo migliaia di sale nuove aperti in tutti Italia quindi il fenomeno della chiusura delle sale è finito il pubblico più giovane è tornato al cinema ma la disaffezione al cinema italiano continua
Quando Veltroni ha pensato
Anche per un un amore il suo
Primigenio lui voleva fare il regista come sapete ha anche fatto due orribili file metti di dieci minuti che verrà invitato a proiettare qui ma non credo che lo farà
Perché voleva fare il regista aveva fatto anche il Centro sperimentale e questi problemi per la prima volta li conosceva e quindi le affrontati
E allora ha pensato che tra gli altri interventi fosse giusta una legge la famosa centoventidue
Che
Disponesse
Che le televisioni che in fondo avevano creato questa situazione nuova al cinema italiano collaborassero
Con delle quote di intervento e di investimento sulla loro sugli introiti della pubblicità e dei cannoni collaborasse alla rinascita dell'industria cinematografica italiana
Quindi quello da capire di questa legge
E perciò son contento che ci sia il presidente della RAI non è tanto la quota da rispettare
Che per le private il quaranta per cento del venti per cento il quaranta per venti per cento dell'asse pubblicitaria di Cannone
Di cui quaranta va be è una su Bogotà equa destinata al cinema
Che ancora non M. rispettata né debbo dire neanche chiaramente indicata dalla legge perché c'è la Commissione ottava commissione del Senato credo se ne sta occupando per le norme di interpretazione di questa legge ma quello che vorrei dire
è lo spirito di questa legge che va capita dalle televisioni e le va sentito quasi l'orgoglio direi di applicarla qui non si tratta di spingere RAI e Mediaset ad applicare questa legge poi una legge dello Stato quindi l'andrà pur rispettata ma che trovino in questo l'orgoglio di far di contribuire al rafforzamento di una settore della cultura importantissimo quale che è stato quello del cinema
Che era era anche oltretutto una risorsa economica che poi non lo è più stato anche per le economia nazionale ecco avere l'orgoglio di partecipare di contribuire a questa rinascita
E di questo credo che no
Al la nuova attenzione chiamiamola così del ministro a questi problemi della cultura credo che possa aiutare a suggerire
Questo orgoglio alle televisioni grazie
Ettore Scola è decisamente un grandissimo regista perché
L'entrata in scena di Roberto Zaccaria probabilmente non poteva vedere un modo migliore
Così la provocazione che lui ha fatto
No io intanto vorrei ringraziare il presidente della RAI visto che non c'è nessuno
E della direzione delle feste vari in questo momento sul palcoscenico per essere qui stasera perché io so quanto i presidenti della Rai normalmente conoscendo un pochino Zaccaria nel particolare hanno nelle loro agende che sono più o meno dei cimiteri
Quindi essere riuscito a essere qui è una cosa per cui mi sembra vada ringrazia
Che le cose che io posso chiedere a Roberto Zaccaria sono sono tante
Perché rappresenta presiede rappresenta un'azienda di cui notiziari per esempio stanno distaccando sempre di maggiori punti di un numero maggiore di punti quelli delle televisioni cosiddette commerciali questo una cosa secondo me molto buona molto importante anche molto significativa
Ma si trova di fianco un ministro cioè cui ritagli c'è e non è un segreto perché lo si è visto
Un articolo di giornale intitolato la televisione senza qualità che non è firmato da Roberto Musil
E che ha chiesto pubblicamente mi pare più spazio in prima serata per esempio per la cultura del nostro Paese ma e qui a parlare con noi in giorni in cui i giornali dicono che forse anche la televisione pubblica
Sta seguendo i criteri dell'audience a tutti i costi e quindi appunto con problemi di qualità
In più c'è Scola che ci ha messo questo come dicono a briscola questo carico da undici e quindi mi sembra che ascoltare cosa vera dice Roberto Zaccaria su tutto questo è già un esercizio che se lui lo svolgesse fino in fondo si potrebbe tenere qui fino al cornetto e cappuccino di domani mattina
No va be'io credo di cioè non non avere meriti particolari io sono venuto anche l'anno scorso al teste la gravità che stanno soltanto tardato perché eravamo sino alle cinque e mezzo dal presidente del consiglio quindi non poteva assentarmi perché comunque sarà il mancato da una parte e dall'altra devo dire che insomma i temi compresi in una domanda di Ismail sono Diversi per
Io vorrei cominciare dicendo ma cosa poi naturalmente sarò breve perché credo che sia meglio magari risponde alla domanda specifica però prima di tutto
Diciamo dobbiamo sempre ricordare perché io sento parlare qui teatro di cinema ecco che la televisione ha delle regole diverse cioè nel senso è un mezzo specifico
Che evidentemente deve rispettare i suoi criteri cioè perché la televisione si confronta in Italia e in Europa con le televisioni evidentemente a determinate regole e deve offrire certi prodotti che la gente chiede alla televisione del resto
Insomma proprio Scola ricorda che anni fa il cinema prima di quella famosa crisi di cui si parlava vedeva anche con un certo sospetto la televisione perché la riteneva proprio un mezzo diverso specifico quindi da tanti punti di vista questo discorso non va dimenticato ad esempio noi in Europa ci affacciamo prevalentemente facendo che cosa grandi accordi con le televisioni europee con le televisioni pubbliche con le televisioni private l'accordo che il più importante che ha fatto la RAI in questi ultimi mesi è stato un accordo col gruppo francese di Canal Plus attraverso il quale noi Fazio facciamo la televisione a pagamento e la televisione tematica e quelli sono prodotti nuovi di straordinaria importanza che vanno su mercati internazionale
La televisione e il cinema dicevo
Io ho sentito in questo periodo spesso
Fare questa affermazione cioè che la televisione io non parlo da televisione privata tenente parlo della Repubblica
Non rispetterebbe le quote poste dalla quel legge centoventidue sul diciamo sugli obblighi di produzione de odio visivo ecco io voglio qui dire in maniera assoluta che naturalmente questo discorso sul non rispetto delle quote e privo di fondamento
Cioè noi in base alla legge
Alla legge che è stata qui ricordata
Nel mille novecentonovantanove
Dobbiamo fare quattrocento quaranta miliardi di audiovisivo italiano europeo di produzione del risiko italiano europeo
Ne facciamo quattrocentottantasette e se mettiamo dentro la voce dell'equo compenso arriviamo oltre cinquecento miliardi
Noi dovremmo fare centottanta miliardi di quota cinema e noi facciamo duecento settanta miliardi in base alla regola che ha dato l'Authority che ha detto sostanzialmente che accanto al cinema si può calcolare anche le serie tv inferiore ai duecento minuti
Se noi consideriamo la sola produzione cinematografica
Possiamo dire che quest'anno abbiamo investito nel cinema settanta miliardi mentre lo scorso anno ne abbiamo investiti trentacinque
Quindi abbiamo raddoppiato quindi allora dal punto di vista del rispetto delle quote noi ci siamo e siamo pronti a confrontare queste cifre in ogni sede ovviamente naturalmente la prima sede nella quale dobbiamo confrontare la sede governativa perché la legge è una legge del Governo e naturalmente questo adempimento noi lo intendiamo verificare in quella sede quindi
Non ci sono problemi
Ma vediamo naturalmente cosa facciamo nel rispettare queste quote perché voglio dire quest'anno noi al mese di settembre presenteremo un programma che sarà di grande promozione del cinema italiano fatto Dallara io naturalmente non voglio citarvi trentacinque titoli al quale la RAI ha partecipato
Voglio ricordare soltanto che c'è un film di Piccioni fuori del mondo che ha vinto Donatello ed ha avuto il premio dalla giuria Montreal
Voglio ricordarvi che la RAI è andata accanto con la balia di Bellocchio ottenendo apprezzamenti e consenso internazionale voglio ricordare che il film di Campiotti avuto a Locarno un grande apprezzamento
Voglio dire che il film di Gabriele Muccino
Come te nessuno mai che abbiamo visto insieme al ministro Melandri è un film italiano per i giovani e anche per i i meno giovani
Che di straordinaria comunicativa di straordinario interesse certamente nel filone del film d'Autore giovane come lo è anche il film di Zanasi presentato in concorso ma che naturalmente si confronta con altri tempo un'altra cinematografia di grande importanza ma a Venezia la RAI alla presente col progetto Fabbrica
Per sostenere il film cinese che è stato riconosciuto come uno dei vincitori
A Gerusalemme il cinque di ottobre presenteremo il film di Faenza
Che e ritenuto uno dei migliori film di questa stagione ecco allora
Poi estone lavorazione c'è una serie di finti Moretti Olmi e altre cose abbiano acquistato
Quest'anno proprio anche in un pacchetto anche preso attraverso Mediaset perché non abbiamo difficoltà anche a fare rapporti di questo genere quando può essere per valorizzare il film italiano tra l'altro il film di Scola che ha sempre lavorato con la RAI come hanno lavorato i grandi registi da Taviani a Lizzani Olmi a Bertolucci e fra ecco allora quello che voglio dire che per far sì che la televisione che deve fare il suo mestiere principalmente possa aiutare il cinema e l'industria cinematografica ci vuole progressione e tempo la televisione come dice Vasco l'ha fatto dei danni al cinema ma non la televisione era il sistema televisivo impazzito di cui ha parlato prima scorre la RAI se mai arrivata in ritardo da questo punto di vista oggi la RAI sta impostando
Raddoppiando di anno in anno i suoi valori di investimento il sostegno di un cinema giovane di autore oltre al sostegno di alcuni grandi maestri a Venezia eravamo presenti sostenendo il finti documentario di di Lizzani su Visconti ecco io quando si parla e chiudo su questo dei televisione senza qualità
Permettetemi che abbia qualche dubbio non perché questo terreno sia un terreno di certezze perché la qualità voglio dire e il più scivoloso dei terreni ognuno giudica la qualità
Coi propri parametri e naturalmente con i propri criteri quindi io credo che sia legittimo fare questo dibattito
Però è sospettoso il fatto che al momento in cui la televisione pubblica in Italia
Conosce una strada di grandi riforme rilancia al prodotto su tutti i piani la televisione tematica i canali digitali in chiaro
O il Music lo sport educational quando praticamente partiamo con tutta una linea nuova di prodotti per la musica
Quando vinciamo sul piano dell'ascolto perché praticamente la televisione pubblica batte largamente la televisione privata anche nel rapporto col pubblico che non è tutto ma è certamente una parte importante
Be'se a quel momento qualcuno che non altro da dire
Appellandosi a un titolo che non gli piace
Perché l'esempio fatto in quell'articolo a cui faceva riferimento Isman
è il fatto che noi abbiamo trasmesso su RAI tre un programma un documentario bellissimo della di visti
Che l'abbiamo fatto presentare da Andrea Purgatori e l'abbiamo inserito in un ciclo che si chiama la storia in prima serata
Ecco questo credo che noi non possiamo accettare uno sbrigativo giudizio di liquidazione
Col quale praticamente si sostituiscono i gusti personali e rispettabili
A un impegno produttivo che copre trecentosessantacinque giorni
Io ringrazio Roberto Zaccaria di quello che ci ha detto
Io sono uno pignolo e rompiscatole famoso poniamo per ciascuno magari
Per esempio c'era un bellissimo canaletti di TV satellitare dedicato alla musica classica che era fantastico
A un certo punto per carità né Gambero Rosso piazze ma insomma c'è arrivato il Gambero Rosso in vece sua e imposto di musica classica è rimasto su un altro canale che si chiama show dove però devo dire io sono uno i miei figli piacciono molte cose che a me non piacciono evidentemente dove la mia musica classica c'è ogni tanto e questo per esempio una cosa che a me spiace perché ce ne sono tanti di canali
Di tv sapere insomma pare come
Io credo che
A quello che ci diceva adesso Roberto Zaccaria che è abbastanza interessante assolutamente interessante sarebbe forse il caso che rispondesse proprio Giovanna Melandri
Sia chiaro non per amore di polemica anche se poi in queste serate così diciamo tra virgolette un po'tra noi un po'di polemica non fa nemmeno male magari almeno io credo che il senso critico sia una delle maggiori virtù che ancora ci restino comunque soprattutto perché Giovanna Melandri è quella persona che appunto ha rivendicato non già il gusto personale di Alberto sei e che era l'autore del titolo a cui si riferiva
Zaccaria ma rivendicato il genere più cultura in prima serata
E e c'è stata anche una discussione mi pare anche una polemica o comunque un accenno di polemica su questo continuarla qui forse caro ministro non fa assolutamente male
Volentieri
Dunque io
Intanto voglio in premessa dire subito che
Apprezzo e prendo atto anche dei
Dei dati che il presidente Zaccaria ci ha appena illustrato sono sinceramente
Molto felice del fatto che
Adesso la RAI i militari come fiore all'occhiello della sua politica
Il fatto di investire quattrocentocinquanta quattrocentottanta
Altro centottantasei miliardi nella
Fiction nell'audiovisivo e nella produzione sono sinceramente molto felice di questo perché quando io all'epoca ero responsabile delle politiche della comunicazione nel partito quando discutevamo
In parlamento di quella legge Della centoventidue
Indubbiamente l'idea
Il
Come dire la l'idea strategica che la animava era proprio quella di affidare al servizio pubblico italiano e anche all'emittenza commerciale un ruolo produttivo
Di traino del settore dell'audiovisivo in Italia devo dire a onor del vero e anche per
Come dire verità storica seppure della storia che ci sta alle spalle degli ultimi anni che
Come dire furono moglie ricordo che a suo tempo i vertici della RAI criticarono questo provvedimento criticarono lì l'idea dell'obbligo al reinvestimento
E quindi mi fa molto piacere sinceramente molto piacere che oggi quell'obbligo viene reinterpretato e interpretato anche come un'opportunità un'occasione produttiva anche per il servizio pubblico
Non entro pone la discussione sulla sulla quota parte diciamo di quella percentuale sul cinema qui conosco la polemica ci sono le sedi istituzionali in cui come dire
Verificheremo anche l'interpretazione di quella norma ma indubbiamente bisogna dare atto che RAI ha investito molte risorse nella produzione nel e nel dell'audiovisivo
Io io credo che questa funzione è una delle funzioni che giustifica e legittima
Gli oltre due mila miliardi di canone che vengono riversati al servizio pubblico italiano cioè io credo che noi dobbiamo partire da qui ce ne dobbiamo partire da una da un interrogativo di fondo cioè che cosa differenzia oggi alle soglie del terzo millennio il servizio pubblico radiotelevisivo dalla televisione commerciale
E forse dobbiamo anche serenamente interrogarci se nella mondo delle comunicazioni
Nella nell'era digitale in cui si moltiplicano i canali televisivi in cui la televisione tematica fa irruzione nelle case anche se lentamente e appagamento e questo è un dato nomi rilevante nelle case degli italiani
Se ha ancora senso parlare di servizio pubblico e soprattutto di un servizio pubblico sostenuto da più di due mila miliardi di canone
Io credo io dà una risposta la risposta prima ancora che politica culturale io credo che ci sia una funzione fondamentale del servizio pubblico nei sistemi della comunicazione globale una funzione è quella di ancorare la televisione in chiaro generalista alla qualità naturalmente il termine qualità un termine difficile scivoloso nessuno alla qualità in tasca
Ma io non voglio affidare la qualità solo all'offerta appagamento anche per un motivo appunto culturale politico sociale c'è la televisione a pagamento non è oggi diciamo ancora accessibile da parte di tutti c'è una
Insomma questo elettrodomestico catodico che sta nelle case nel nel novanta per cento delle case degli italiani continua a essere un grande formatore di coscienza di
Opinioni e quindi io credo che ci sia una funzione del servizio pubblico molto importante che giustifica insieme a quella funzione produttiva di traino dell'industria audiovisiva che dicevamo prima che giustifica il cane
Io diciamo così polemizzato con la RAI con il servizio fu
Prego perché a me sembra che questa ricerca di qualità
Non si è ancora sufficiente lo dico apertamente mi piacerebbe poterne discutere anche serenamente senza che questa affermazione sia sentita come una critica irreversibile
Faccio due esempi lo fatti già in altre occasioni citavo prima due momenti molto importanti molto significativi della vita culturale del nostro Paese la riapertura del Cenacolo di Leonardo da Vinci a Milano il
Il di là e a conclusione del grande restauro della Domus Aurea Roma faccio questi due esempi bene in queste due occasioni noi siamo stati sotto i riflettori
Dei delle televisioni del mondo
La BBC in prima serata a organizza in prima serata sottolineo in prima serata ha organizzato delle approva prodotto ha mandato in onda dei programmi di approfondimento su queste due appunto straordinari momenti della vita cultura italiana ma europea e mondiale
Il servizio pubblico italiano non ha fatto altrettanto
Allora io mi chiedo e chiedo perché non si può immaginare che in fondo questo questa ricchezza che una nostra ricchezza
Potrei fare anche altri esempi
Tratti dal dal cinema dalla musica dal teatro c'era rimango questi due esempi perché altrimenti il discorso si farebbe lungo perché
Non investire su questo tipo di produzione televisiva io capisco che la RAI deve gareggiare sul mercato degli ascolti
E io capisco che il mercato degli ascolti dell'audience che poiché il mercato delle risorse pubblicitarie è un mercato su cui il servizio pubblico italiano deve restare
Capisco che vuole vincere ecco consentitemi di dirlo così non condivido l'idea che debba stravincere vorrei vedere una differenza netta visibile tra RAI e Mediaset nell'idea di palinsesto
E infine
C'è un'altra riflessione di fondo
Prima il nostro moderatore Cejas moderatore circa ricorre ci accennava all'ho sporto
A dire il vero questa non è certo colpa della RAI se mai l'Effetto diciamo di scelte che derivano dall'organizzazione sportiva questo calendario calcistico che ormai ha spalmato su tutta la settimana e che ha fatto saltare il rito della domenica
E che quindi poi occupa i palinsesti televisivi anche tutta la settimana ecco io però
Vedo poco la televisione purtroppo perché la sera sono a fare dibattiti e quindi non vedo la televisione
Ho avuto modo di vedere di più con la televisione come tutti gli italiani questa è stata la mancanza avevo qualche giorno di
Di riposo e ho potuto vedere di più la televisione ecco
Presidente Zaccaria io credo che il palinsesto della RAI d'estate
è un palinsesto che non rende
Non è all'altezza quello che deve essere servizio pubblico in questo Paese
Il canone pagato per dodici mesi l'anno non per undici medievale
La produzione la produzione di nuovi programmi di nuove c'è anche di un'offerta lasciamo lasciamo stare diciamo il settore culturale inteso in in senso stretto i palinsesti della RAI questa è stata sono stati fatti con
Repliche
Vecchi film mandate in onda
Esporta di solito minore perché d'estate non ci sono diciamo c'è c'è stata la l'atletica leggera
Ecco io apprezzo la riforma interna dell'azienda apprezzo la razionalizzazione allestisce gli elementi di efficienza che sono stati introdotti ma chiedo per integrare lo sforzo che il Governo sta facendo di promozione della cultura e delle politiche o culturali intese non solo come politiche di restauro e recupero dei beni culturali ma intese anche come politiche di promozione delle attività culturali del talento io credo che l'Italia nella società
Della comunicazione nell'era digitale a una vocazione una vocazione principale è la vocazione della creazione della produzione dei contenuti diciamo che circolerà sull'autostrada dell'informazione e nel sistema della comunicazione se non investiamo su questo tutti del governo lo sta facendo con impegno in tanti settori io credo che ci sia un ruolo del servizio pubblico che deve essere interpretato con maggior vigore e convinzione io voglio supposto visto con la parola ne approfitto
Dire due cose in relazione
Sì al teatro che è la musica
Perché non le consti non considero il teatro affatto
La Cenerentola della politica culturale di questo Paese anzi posso dire credo che negli ultimi mesi io
Abbiamo abbiamo invertito umana
Una tradizione non nobile del nostro paese la tradizione della del dei finanziamenti a pioggia cosiddetti alla sistema teatrale italiano finalmente per la prima volta abbiamo superato questo sistema io firmato poche settimane fa un regolamento che finalmente Das stabilità e respiro al sistema che ha tra italiani io credo
Siamo in attesa di una legge che il parla la Camera ha approvato a luglio sotto nostra
Pressione una legge che finalmente darà Alcatel parliamo una normativa quadro sono cinquant'anni che l'Italia spetta una legge di
Disciplina generale dell'attività teatrale c'è un aspetto però
Che in particolare è stato dimenticato dalle politiche culturali del nostro Paese ed è proprio quello della formazione di una cultura drammaturgica anche contemporanea anche di una drammatica Drammaturgia Contemporanea
Che anch'io come diceva Piovani prima considero il come posso dire il l'alimento anche per il cinema
Holy Wood si avvale della grande tradizione teatrale americana
Ed è per questo che abbiamo da qualche mese ha istituito un nuovo strumento in fondo che sostiene non il Teatro Stabile non il sistema trattare Paliano ma la scrittura teatrale quindi io spero anche
Le vuole la crescita di una cultura di una nuova cultura drammaturgica in questo Paese così come abbiamo costituito un fondo tre mesi fa in fondo queste feste sono anche l'occasione per dare qualche informazione sulle cose che stiamo facendo
è abbiamo costituito un fondo per sostenere la scrittura musicale la composizione Nicola Piovani sa molto bene quanta fatica può fare
Un giovane ragazzo o ragazza in Italia che
Al di al di fuori delle categorie musica colta leggera alta bassa
Fa ricerca iscrive musica compone musica ecco io credo che sostenere la creazione di una drammaturgia contemporanea anche di una composizione musicale contemporanea sia fondamentale per dare
Basi solide alla cultura italiana
Allora io adesso evidentemente non chiederò in questo momento Roberto Zaccaria di rispondere a quanto diceva Giovanna Melandri perché sono diventa una sorta di mi sembrerebbe ingiusto e ingeneroso non dovuto non preavvertito
Processo a Zaccaria la RAI anche con altri applausi la indicavano che quindi mi sembra fuori luogo
Tra un attimo chiederò invece prima Ottavia Piccolo e poi Nicola Piovani saranno loro delle cose da chiedere perché spesso le domande valgono più ancora delle risposte a qualcuna delle persone che sono qui con noi
Prima di questo siccome ho detto che sono un rompiscatole che ne ho per tutti
Una piccolissima cosa che mi pare anche questa sera stia dimostrando che sta diventando un mio pallino di splendido minoritario
Io sono abbastanza critico e Giovanna Melandri lo sa sull'avvenuta unificazione che considero l'unico atto sbagliato forse di Walter Veltroni quando era ministro dei beni culturali tra i beni e le attività culturali
I beni culturali sono stati resi noti resi ministro autonomiste rotondo omone settantacinque si ritrovano ora accorpati con altri settori forse più forti di loro
Prova ne sia che da questa parte con noi stasera non c'è un architetto non c'è uno storico dell'arte non c'è un soprintendente e che stiamo parlando soprattutto di teatro cinema e tv
Forse se c'era qualche calciatore si battevano le mani di più ma magari parlavamo ancora più del carcere
Il la venuta di unificazione di questo mister Bean isterie nel ministero di queste diverse
Parti oltretutto è abbastanza problematica anche sotto l'aspetto più banale più volgare che quello degli stipendi perché è bene che voi sappiate se qualcuno di voi non lo sapesse che i dipendenti del ministero dei Beni culturali sono i dipendenti pubblici in assoluto meno pagati nel nostro Paese
Ce lo dici dopo perché tanto conclude tanto che forse anche per questo l'ho scritto recentemente il soprintendente che a Sassari si trova a difendere l'ambiente
Di metà dell'isola più bella forse che possediamo la metà superiore
è sprovvisto di qualunque dei sette funzionari a cui avrebbe diritto sulla carta tra architetti e storici dell'arte ed è uno splendido miles Florio sul soprattutto solo perché altri non era e forse anche per questo per la carenza di personale di oggi sarà andato molto volentieri a vedere la Galleria Estense che però di pomeriggi alla settimana ne apre solo tre e il mercoledì siccome sono sfigato logicamente non era uno dei tre allora detto questo perché viene che ciascuno abbia la sua parte procedere così sentiamo prima Ottavia Piccolo Nicola Piovani poi direi logicamente Scola ci dice qualcosa
E più sì cioè allora mi fai rispondere inseguono fuori se vuole rispondere in seconda serata no non ti faccio risponde siamo già in seconda serata
Tanto ci sia qui la differenza è che prima non c'è canale da cambiare pagate secondo vedrai che non se ne va via nessuno voleva imitare arrestare perché credo che applaudire dopodiché dopodiché vai precaria provincia propria le persone importanti in questi casi lasciamo andare
No non ci lasciate vediamo insieme al TG no anche perché in questi casi le persone importanti si fanno venire in fondo si usa così me l'ha insegnato la mia mamma da piccola mangia anzi da Ottavia Piccolo
Erano Sellano avrei tantissime domande va ovviamente qui siamo andati tra l'altro su argomenti molto interessanti troppo interessanti per lasciar perdere quindi il tempo della mia domanda lo lo regalo
A al dottor Zaccaria vennero in Consiglio entità listone TV risponda ama perché ovviamente le cose che sono state lanciate s'riguardano anche me interessano anche me col mestiere che faccio
Abbia visto che devo fare una domanda una
La domanda è quasi un invito qualche anno fa siamo stati richiamati a viale Mazzini perché partiva un'iniziativa della te vai della televisione di Stato in difesa del teatro per il teatro
Applauditissima palcoscenico altro e questo sicuramente
Può far bene qualsiasi cosa vada ad aiutare il teatro però non si è mai detto in quella sede non è mai stato detto dopo non sono mai riuscita dello lo dico ora che più che l'aspetto diciamo di redistribuzione
Di uno spettacolo teatrale
E la televisione io non me ne intendo insomma la grande potenza è nella testimonianza della informazione allora
Se veramente si vuol prendere l'iniziativa deve avvenire per aiutare il teatro e sembro dei programmi informativi alle sono dico degli spot perché risposi non ci piace Roma devi cartelloni semmai il televisore in uso regionale
Accanto all'informazione dettagliatissima di quante partite si gioca in Serie A servizi Ricci se ci fosse da bardature riceve un'informazione di cosa succede nella propria regione nella propria capitale a teatro cosa debutta quale prime
Questo aiuterebbe più
Diciamo il ritrasmettere alla fine di una folle nulla
Uno spettacolo perché noi sappiamo anche quale retroscena c'è dietro questo ci sono alcuni produttori che assicurandosi la ripresa televisiva alla fine della tournée partono con una certa coperture sit interessano meno
Del far girare il teatro ecco quindi questo aspetto di testimonianza che c'è su tante cose mi piacerebbe
Se prima o poi la la RAI lo rivolgersi anche le attività teatrale
Non dico niente Scola
Nadal non a caso si diventa ministri
Avete visto con quanto garbo e quanta diplomazia
Giovanna Melandri ha detto le cose giuste dal presidente della RAI
Ma io non sarò mai ministro
Non ho nessun garbo nessuna diplomazia
E certo anch'io mi compiaccio delle cifre che ha detto il presidente è che Mico precede però ancora di più se fossero vere cioè quelle la valutazione che la RAI da ma per esempio altre associazioni del settore dello spettacolo Lanark degli autori va Pretty dei produttori la apri non sono d'accordo tanto che hanno avvilito le vie legali
Però per fortuna c'è in Italia un'autorità cioè una un'istanza terza che non è nelle associazioni nella RAI che deciderà con un monitoraggio se quelle cifre sul dovere sono rispettate
Anche se voglio ripetere quello già detto nulla è tanto le quote e quanto la volontà che si esprime nei confronti di questa legge
E i feste dell'Unità sono bravi perché chiamano sempre
I migliori e ora il presidente Zaccaria
Però assicuro il migliore della RAI a parte che è presidente
Solo che non è solo e ci sono altri altri funzionari altri operatori nella televisione pubblica che poi danno interviste che poi parlano che scrivono che decidono e in uno di questi articoli io ho letto certe una firma del presidente Zaccaria che è un intellettuale vero lo era anche prima di arrivare alla RAI e quindi lo sarà anche dopo ho letto dice ma la televisione non deve fare le sue programmazioni e qui parliamo dalla qualità
Non più della legge centoventidue non deve fare su programmazione pensando Umberto Eco ma deve pensare alla massaia
A parte l'evidente razzismo verso Umberto Eco e verso la massaia di questa affermazione
Che poi è invece del tutto sciocca del tutto stupida anche perché gli interessi di Umberto Eco
E sono gli stessi di quella dalla massaia cioè che assistendo passando delle ore davanti al televisore
Si vuole anche certe o divertirsi ma si vuole per lo meno da quella pubblica
Migliorare se stesso Umberto Eco vi assicuro che vuole migliorarsi la massaia vuole migliorarsi quindi rifugiarsi dietro il consenso e dietro il numero del consenso altra frase che ho letto non del presidente Zaccaria ma bisogna i collaboratori
La qualità in un'azienda pubblica è fatta dalla qualità la qualità è fatta dalla quantità beh questo non è vero la qualità non è fatta dalla quantità del consenso ma anche perché lo stesso pubblico lo stesso pubblico che stalli da in milioni di presenze
Certo vede quello perché quello cioè ma preferirebbe sicuramente migliorare assi
Dicevo ha alla Melandri che apre leggendo in questi giorni
Non un
Dei testi sulla vita di Cervantes l'Autore don Chisciotte si chiede Cervantes ma perché siamo lettori e spettatori di cento mila sciocchezze questo nel mille cinquecentoquaranta
è l'undici si rispondeva anche perché siamo lettori e spettatori di cento mila sciocchezze perché i miei colleghi autori
Danno al pubblico quello che il pubblico si domanda ma non vuole
E in quel momento il pubblico domandava soltanto romanzi cavallereschi
Perché erano quelli i romanzi che andavano erano quelli che facevano audience l'Auditel dell'epoca per i romanzi cavallereschi i più tronfi e i più avventurosi erano quelli che andavano per la maggiore
E Cervantes si è rifiutato e ha fatto una cosa contro il romanzo cavalleresco
Ora noi ci accontentiamo di Zaccaria non possiamo augurarci che Cervantes diventasse presidente della RAI però credo che questo stimolo dovrebbe far parte degli intellettuali che dirigono l'azienda pubblica e sono sicuro che a parte le cifre che legge il presidente Zaccaria dentro di sé ce l'ha questo stimolo essa che dietro quelle cifre le cose non stanno così
Sa che l'Auditel non deve decidere sacche si è vero che la televisione si deve confrontare con le tutte le televisioni europee ma prima di tutto si deve confrontare
Con il pubblico al quale si rivolge prima di tutto si deve confrontare con Umberto Eco e con le massaie
Grazie a scuola
Tra un po'divento novazione
Capito prima sezione
No grazie a scuola che a proposito di Zaccaria parlava del migliore che a me parlarne al Festival dell'Unità da sempre qualche imbarazzo devo essere sincero però io credo che così come è vero che non si diventa ministri per caso
Tra un secondo Roberto Zaccaria ci spieghi si ci dimostrerà che non si diventa nemmeno per caso presidenti della RAI io avrei un'unica piccolissima domanda per lui ma so già che non mi risponderà
Vorrei chiedergli se c'è una trasmissione degli altri degli altri canali delle altre televisioni per il quale per la quale Luís presidente della RAI prove invidia cioè che vorrebbe poter trasmettere sui propri canali presidente della RAI
Dunque io nostrano destino ma non so forse sarà non soltanto mio ma anche di altri quando facevo politica ed ero democristiano
Dopo qualche notizia per qualcuno che magari non lo sapesse mi dicevano la democrazia cristiana è una pessima cosa ma tu sei un interlocutore credibile
Adesso mi trovo a fare il presidente era Escola
Con minor garbo rispetto alla Melandri
Gli dice ma insomma lì alla RAI
Sono tutti un po'pasticcioni diciamo statico però insomma tutti i saldi ecco io vorrei in qualche modo evitare questa questa salvezza personale anche se evidentemente
Può fa sempre piacere ma non più di una serata
Per dire che ecco io vi invito ho sentito i vostri applausi e li sento frequentemente quando si va in giro però devo dire
è veramente una cosa complessa giudicare una televisione
Io penso qualcuno anzi molti vanno spesso all'estero
Guardano le televisioni
E spesso
Ritornano Italia e dicono Dio mio abbiamo ancora una buona televisione
Noi la settimana prossima facciamo il Premio Italia che il premio della qualità televisiva
Che la Rai organizzata cinquant'anni
Per riconoscimento degli altri paesi ecco
Vi assicuro che sentir parlare
I responsabili delle televisione di questi altri Paesi la BBC France televisione la televisione tedesca pubblica la televisione spagnola
Ecco si hanno sulla programmazione della RAI giudizi un poco più confortanti di quelli che si ascoltano
A volte in alcuni dibattiti io capisco capisco benissimo perché evidentemente sono spettatore anch'io e oggi più di più impegnato di altri su questo fronte
Cioè che ciascuno di noi in qualche modo vorrebbe di più
Non solo perché c'è con lo slogan che accompagna i programmi televisivi
Ma vi dico realmente e questo lo dico al ministro
Che credo sia tenuto a sapere questo fatto
Che quando si fa riferimento al Canone e si dice c'è il canone quindi devi fare anche questo è io vi dico sinceramente che questo non è consentito ad un ministro della Repubblica che deve conoscere quali sono gli obblighi che il Governo attraverso un atto che si chiama contratto di servizio da alla RAI cioè quei due mila cinquecento miliardi che sembrano tanti perché ciascuno di noi se pensa una cifra così impazzisce
Ma sono esattamente la metà
Di quelli che alla televisione tedesca sono molto meno di quello che la televisione inglese e questi due mila cinquecento miliardi
Signor ministro sono a fronte di una serie di cose che lo Stato chiede alla RAI e che la RAI fa io non accetto il fatto che le cifre che io posso aver dato possono essere cifre inesatte
E cifre sono scritte cui io domani mattina sono pronto a confrontarmi con chiunque
Ma evidentemente è chiaro che noi non possiamo ciascuno di noi chiedere che la RAI col canone faccia la cosa che piace a noi
E perché diventa una coperta che ciascuno tende attirando la sua parte cioè se noi col cannone
Dobbiamo fare cinquecento miliardi di produzione audiovisiva italiana ed europea
Se noi col cannone dobbiamo praticamente supportare la minore pubblicità che noi facciamo rispetto ai nostri concorrenti e questo vale signor ministro mille e duecento miliardi cioè se noi prendessimo tutta la pubblicità
Che corrisponde al nostro ascolto noi avremmo mille e duecento miliardi in più questi mille duecento miliardi
Il canone Cheney indennizzato per fare un favore giusto ai cittadini noi manteniamo una struttura decentrata della televisione con il mille e seicento cinquanta giornalisti la più grande azienda di informazione del Paese
Diffusa in tutte le regioni italiane il Mediaset se lo sogna di avere una struttura così articolata
Noi sostanzialmente realizziamo attraverso l'informazione una copertura che nessun soggetto dell'ordinamento italiano è straniero realizza
La televisione italiana è impegnata a fare non soltanto la televisione la pay TV
Ma ho detto prima
Che nel giro di sei mesi abbiamo realizzato un canale all news ventiquattro ore
Che trasmette per tutti in chiaro via satellite digitale e il futuro noi trasmettiamo lo sport trasmettiamo da cultura eternal mettiamo praticamente la domanda per tutti i cittadini cioè io credo che non si possa dire alla RAI devi vincere ma non deve stravincere
Cioè io credo che sostanzialmente cosa vuol dire stravincere ce n'è una nozione che per uno imprenditore non ha senso
Se io faccio programmi devo farli vedere dal pubblico più ampio possibile
Devo farli vedere dal pubblico più ampio possibile è una questione di democrazia cioè non è un fatto la televisione pubblica americana e vista dal cinque per cento degli americani
La televisione pubblica italiana è vista dalla metà dei cittadini italiani vogliamo fare con quei due mila cinquecento miliardi una televisione di nicchia vogliamo fare una televisione che va incontro agli interessi solo di alcuni signor ministro
Lei dice che vede la televisione una settimana all'anno una settimana all'anno
Allora
Guardiamoci in faccia pensiamo noi di poter fare una trasmissione ricca e abbondante tutti i mesi dell'anno cioè se come lei altri non vedono sempre la televisione
Fare durante l'estate
Alcune repliche di programmi di successo significa noi abbiamo sei otto reti televisive
Ma come giustificate il fatto che Hu una fiction di successo durante l'inverno è vista ancora da venti venticinque per cento alla popolazione ci sono persone che non l'hanno vista non tutti guardiamo sempre lo stesso programma tutte le sere allora non possiamo pensare che la televisione debba spendere all'inverno all'estate i soldi cioè se noi che spendiamo all'estate non li possiamo spendere durante la programmazione in cui c'era gente a guardare la televisione
Durante inverno ci sono venticinque milioni di persone a guardare la televisione durante l'estate
C'è la metà delle persone noi facciamo una programmazione ma come tutte le televisioni del mondo facciamo una programmazione più leggera ma voglio dire abbiamo un conto economico da rispettare non possiamo pensare di fare programmazione perché con gli stessi soldi se facciamo programmazione buona all'estate quando la gente fuori è in vacanza
Vuol dire che all'inverno noi perdiamo e facciamo programmazione più scadente
E questo significa un vantaggio enorme per per la concorrenza
Allora la programmazione di prima serata
Io qui ciò venti titoli di prima serata che non vi leggerò tutti
Ma io non credo che si possa dire voi non avete fatto il Cenacolo di Leonardo in prima serata e quindi la qualità non c'è
Ma abbiamo fatto il Cenacolo di Leonardo con una lezione di teatro di Dario Fo
Che ha avuto un grande successo e che è stata ambientata in questo scenario da un anno abbiamo una truppa ad Assisi che sta girando il restauro della basilica di Assisi distrutta dal terremoto nel mese di novembre presenteremo questa grande opera che sarà il restauro della basilica di Assisi
Noi abbiamo in prima serata
Io voglio ricordare perché
Non dimentichiamo che la RAI ha fatto l'informazione con Larry ha fatto l'informazione con Maastricht Italia fatto l'informazione con Porta a Porta affatto Super Quark RAI uno è l'unica grande televisione che fa due serate una sull'informazione e una sulla scienza con Angela con Quark con Superquark
Questo è programma di prima serata per un pubblico di carattere generale ma io vi parlo della grande fiction della RAI
Parlavamo di Umberto Eco abbiam fatto una serata sul buon piani con Umberto Eco è stata una serata straordinaria
Abbiamo fatto totem totem con Baricco in prima serata su RAI due teatro altissimo teatro per un pubblico straordinario ma ha fatto il quattro per cento ma non importa lo si può fare
Ma
Ecco signor ministro i palinsesti non li decide il governo li decide chi fa televisione allora io vorrei che ci rendessimo conto che tra un anno quando andremo via probabilmente ringrazia Rete la Rai per aver portato la televisione pubblica
A tutti e non soltanto ad un'élite guardate che questo è quello che si chieda la televisione pubblica
Allora io non vorrei signor Ministro che
Cavalcando certi argomenti che sono comprensibili comprensibili dal punto di vista dello spettatore e anche comprensibili come stimolo a fare di più io
Ritengo e lo dirò tra qualche giorno al Premio Italia che la strada è la qualità è una strada che non si raggiunge mai cioè nessuno può dire io sono arrivato
Non può mai dire questo noi siamo in direzione però ecco dispiace molto sentire dire in casa nostra che la nostra televisione
è da gettar via quando le grandi televisioni europee si riconoscono grandi titoli in questa direzione e sono persone che fanno tutti i giorni televisione come noi
Da gettare via
Tace da gettar via a onor del vero non l'ha detto nessuno però voi vedete
Certamente Melandri Zaccaria sono due personalità forti interessantissime piene
Di cose da dirci infatti voi vedete che il titolo per cui siamo tutti qui stasera e la cultura e in Europa e siamo beatamente giustamente arrivati alla televisione a Carpi
La parola al ministro delle de non della cultura carte di Matri bene dell'attività culturali
Ma dunque io intanto
Voglio dire che no no assolutamente detto che il servizio pubblico italiano da buttar via
O mi sono permessa di
Esporre qualche valutazione che non riguarda evidentemente questa o quella
Scelta di palinsesto ma che riguarda più complessivamente
Le scelte strategiche del servizio pubblico la intanto cominciamo a liberare il campo da un equivoco mi dispiace ma è un equivoco che io nono in generale
Io proprio perché conosco molto bene il parto diciamo così che lega
Attraverso il contratto di servizio il servizio pubblico radiotelevisivo al governo ma soprattutto ai cittadini italiani
Nel sul loro nel suo tramite
Appunto contribuiscono con due mila e quattrocento miliardi alla mantenimento del servizio pubblico io conosco bene questo patto
So bene che la la RAI è un'azienda
è un'azienda che ha un conto economico in conto economico che deve quadrare
So bene che in questo patto ci sono come dire delle missioni che esplicitamente vengono affidate al servizio pubblico tant'è come giustamente lei presidente ricordava che sostanzialmente per una meccanismo Grassi sarebbe complicato descrive nel dettaglio ma il meccanismo del
Del sistema dell'affollamento
Il tema de
Del degli affollamenti pubblicitari non consente
Raccogliere sul mero
Tutte le risorse che potenzialmente sul mercato potrebbero
Quei mille duecento miliardi che lei ricorda
Di risorse pubblicitari
Diciamo che
Non sono riscuotibili dal servizio pubblico sono proprio il
Che ci dice
Che il servizio pubblico al servizio pubblico sono affidate delle
Joni per cui si ritiene di dove
Sostenere
In qualche modo
Do ecco in questo senso io
Capisco che volete vincere non capisco che volete stravincere ritorno su questo punto
Il cane
E i mancati introiti pubblicitari le due cose in
Fanno schifo che voi siete impara
La la vostra attività che si deve misurare
Con la riscossione delle risorse pubblicitarie
Fanno sì che voi siete in parte libera
Dal da un diktat
Da unendolo che indica
L'idolo Velasco
Se ne libera
Da questo diktat non significa che voi non dovete concorre non significa che dovete fare una televisione di nicchia
Nessuno sta proponendo questo nessuno sta proponendo il servizio pubblico americano
Nel tre virgola cinque quattro per cento delle case per
Altrimenti il modello
Ministro di finanziamento del servizio pubblico italiano
Non avrebbe senso quindi sgombriamo il campo da questi equivoci presidente perché io non ho altre
Conosco il contratto di servizio conosco bene
Quali sono le condizioni che liberano oggi il servizio pubblico da quel diktat
Naturalmente essere libera
Vincolo è un vincolo di per un'azienda essere liberati da questo vincolo non significa
Non porsi il problema di
Di più i cittadini italiani possibili e quindi io ribadisco compra
Il
Sforzo
Formazione dei palinsesti delle tre reti televisive di contenta commedia sette e di non lasciare a
Pubblico televisivo di questo Paese
Io dico però che
Proprio perché potete permettervi
Atto che vi lega con i cittadini italiani vi potete permettere
Una Risceglie di sperimentazione di nuovi lingua
Parte facendo io l'ho voluto riconoscere pubblicamente prima perché riconosco che la l'investimento per esempio nella fiction italiana
Un medico in famiglia
Ma il serial televisivi che sono stati prodotti in questi anni
Che hanno sostituito
In par
Europeo sudamericano
Sostituito insomma questa inversione di tendenza per cui producete e non ha
Questo è già un fatto estremamente positivo io
Cito i due esempi del Senato
Marta Vincenzi era
Non perché come dire
Noto una
E vedo però proprio le televisioni
Al Prix Italia
Alla televisione tedesca
Vedo e mi stupisce
Che c'è
Sì due esempi ne potrei citare
Che Talbot non vedo nella televisione italiana e questo mi sembra oltre che
Peccato
Mi sembrano
Che come dire ci sia una forma di autolesionismo per cui il servizio pubblico italiano
Sulla talento sulle risorse che questo Paese a e che il mondo si riconosce detto questo presidente sono convinta che se noi scorriamo
Tutti tutti noi i titoli
E i program
Tu di una delle tre reti dirà
Ognuno di noi qui ha delle idee diverse su che cosa vuol
Vedere andare in onda in televisione quindi nessuno ha la pretesa
Di produrrebbe
Sì Maddie
Come posso dire declinare il termine qualità
So ancora spingermi su internet
Angelo
Mi tanti anni fa ha poi Zone poteva piacere o non
Gli anni sosteneva
Che
Bisogna avere un'idea di
Poi dentro quell'idea di palinsesto i singoli Program
Pubblico possono non è
Quell'idea di Palizzi è un'idea che la RAI può se sapendo che non sottostare ad
Dell'audience che deve misurarsi con l'audience ma che non deve sotto
Sta in questo senso io dico
Gareggia per vincere ma
Nessuna conclusione gli schemi esime da un compito che Pera sarebbe stato impossibile la seconda e a voi che siete stati bravissimi a restare qui in seconda in terza serata
Ebbe Zaccaria lo
Non avete cambiato canale non avete cambiato padiglione eccetera eccetera
E e questo ci terrei a dirlo forse a riprova che in questa Regione qualunque cosa sia potuta cadere qualunque cosa possa cadere
La partecipazione l'interesse e la forza politica non sono spesso Luta mente parole vuote grazie a voi