"Commercio e sistema camerale. Una nuova legge sulla disciplina del commercio" 2° Incontro Nazionale dei Membri di Giunta delle Camere di Commercio organizzato dall'INDIS (Istituto Nazionale della Distribuzione) e dell'Unioncamere (Unione Italiana delle Camere di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura)

Con cioè
Signori buongiorno
Porgo innanzitutto il saluto dell'ingresso ai partecipanti al secondo incontro nazionale dei membri di giunta delle Camere di commercio
Espressione del settore commerciale
Un saluto particolare
Al presidente della Confcommercio Colucci
Al presidente della Associazione nazionale cooperative Barberini
E dal dottor Gennaro Visconti direttore generale del minimo Duster che ringrazio per la loro presenza
Due anni fa dedicando il primo incontro dei membri di giunta in stretto raccordo con le associazioni di categoria al tema dei servizi camerali a favore delle imprese commerciali
L'incontro odierno ruota intorno ad una questione di grande attualità
La riforma della legislazione commerciale
A ricollocare al centro dell'attenzione la normativa per il commercio ha contribuito soprattutto l'iniziativa referendaria in tema di rilascio delle autorizzazioni comunali e di orari di vendita degli esercizi al dettaglio
I due referendum mirano in sostanza alla liberalizzazione del settore attraverso l'abrogazione di numerosi articoli delle leggi quattrocentoventisei cinque cinquantotto
Che a partire dal mille novecentosettantuno regolamentano l'attività commerciale
Per quanto riguarda la quattrocentoventisei
Con il riff con il referendum se intende abrogare le disposizioni relative alla programmazione comunale
Con particolare riferimento all'ancoraggio delle autorizzazioni ai contingenti di superficie che garantiscono l'equilibrio tra domanda ed offerta
Sul versante della legge cinque cinque otto l'iniziativa referendaria intende affermare il criterio della libera determinazione da parte degli operatori degli orari di apertura
In assenza di interventi legislativi si dovrebbe votare entro il prossimo quindici giugno ma diversi progetti sono stati presentati in Parlamento nel tentativo di dare una risposta legislativa alle istanze referendarie
Un comitato ristretto costituito presso la competente commissione della Camera dei deputati sta inoltre lavorando con intensità per varare due testi unificati in grado di disinnescare la mina referendaria
E grande l'attenzione del sistema camerale per l'esito di questa vicenda ai componenti del comitato ristretto e dal presidente della commissione va il nostro incoraggiamento
Per l'azione che stanno svolgendo nel tentativo di legiferare in tempi ristretti su materie che coinvolgono interessi economici sociali di vasta portata
E vorrei qui
Fare un particolare riferimento all'opera del l'onorevole Silvano Gori relatore appunto della legge sulla disciplina del commercio
Che ha ha recepito
Nelle proprio proposte anche indicazioni che sono state fornite dal nostro Istituto
Vogliamo ribadire anche in questa sede che il Parlamento sta legittimamente svolgendo un compito che ieri istituzionalmente assegnato interpretare gli interessi ricercando la sintesi
Se non si raggiungesse questo obiettivo e qualora il referendum incontrassero un esito favorevole
Si determinerebbero vuoti normativi e situazioni di incertezza giuridica che renderebbero comunque necessario un successivo intervento del Parlamento
Non a caso la necessità di impostare in modo nuovo il rapporto tra la programmazione pubblica il mercato nel settore distributivo è stata inserita nell'agenda parlamentare da circa quindici anni
Risalgono infatti al mille novecentottanta i primi progetti di riforma presentato in Parlamento
A fronte di una convergenza sulla necessità di modificare l'impianto normativo
Si è riscontrata una perdurante difficoltà a varare una legge quadro soprattutto per la contrapposizione fra i fautori della liberalizzazione ed i difensori della programmazione commerciale
Si è riusciti soltanto di introdurre nel corso degli anni Ottanta dolci crescenti di deregulation nella normativa attenuando dei vincoli è mancata invece una coerente rivisitazione delle modalità dell'intervento il pubblico
Da un paio d'anni il dibattito sulle politiche commerciali
E sulle modalità di re regolamentazione del mercato si è fatto più serrato anche a seguito dell'autorevole Presa di posizione dell'autorità antitrust
Che ha evidenziato le distorsioni e le restrizioni alla concorrenza derivanti dalla contraddittoria e confusa normativa vigente
Un dibattito al quale l'Hingis ha contribuito promuovendo due convegni nazionali
A Bologna nel settembre del novantadue avevamo condotto una disamina dal punto di vista dell'evoluzione giuridica sui rapporti tra l'amministrazione pubblica e di operatori economici con particolare riferimento a quelle esigenze di semplificazione amministrativa che hanno trovato uno sbocco nei cosiddetti decreti Cassese dello scorso anno
A Como in insieme alle regioni
Nel marzo mille novecentonovantatré avevamo invece analizzato le esperienze di programmazione commerciale e i rapporti con la strumentazione urbanistica ne era emersa l'esigenza di un ridisegno dell'impianto programmatorio con l'assegnazione alle Regioni di un più marcato ruolo di Indirizzo e coordinamento
Si tratta di argomenti che per la loro complessità meritano un dibattito più approfondito di quello scaturente da un voto referendario
Specie se si considera il combinarsi di questa vicenda squisitamente politica con le particolari difficoltà economiche in cui si trovano ad operare oggi le impresa del commercio
è in atto un processo di profonda trasformazione e ristrutturazione dell'apparato distributivo
Un processo che si è accentuato nel mille novecentonovantatré quando si è registrata per la prima volta dopo venticinque anni una contrazione del livello dei consumi
Dall'osservatorio si reti realizzato dalle Camere di commercio sulla base delle autorizzazioni commerciali rilasciate dai Comuni
Che auspichiamo venga considerato a livello parlamentare non come un retaggio della normativa da cancellare
Ma come un utile strumento di monitoraggio dell'impatto delle nuove norme sull'impresa
Rileviamo una maggiore sensibilità del settore alle diverse fasi del ciclo economico accompagnata da un più elevato turn over imprenditoriale
A causa della crisi del novantatré abbiamo riscontrato una caduta dello stock delle autorizzazioni per il dettaglio in sede fissa di oltre venticinque mila unità imputabili al saldo tra cinquantacinque mila autorizzazioni riconsegnate per chiusura di attività e circa trenta mila nuove autorizzazioni all'apertura
La contrazione del numero degli esercizi si accompagna inoltre ad una sensibile crescita dei trasferimenti di titolarità delle autorizzazioni cosiddetti subingresso i che nel mille novecentonovantatré raggiungono le trentotto mila unità con un incremento di circa il venticinque per cento
Sommando i sub ingressi alle nuove aperture ed alle cessazioni di attività
Si ottiene un volume di movimentazioni in entrata io ed in uscita dal settore pari a quasi il venti per cento dello stock complessivo un dato che torna a riprova dell'elevato tasso di mobilità esistente nel commercio al minuto e della sua accelerazione a fronte della crisi economica e dei fenomeni di trasformazione strutturale dell'offerta
Soprattutto nel settore alimentare si è intensificata la concorrenza si registra un aumento della dimensione media degli esercizi contestualmente ad una diminuzione del loro numero
I sub ingressi sopravanzano le nuove autorizzazioni in misura notevolmente superiore agli altri settori
Proprio nel novantatré e d'altro canto esploso il fenomeno hard discount
Che ha interessato inizialmente le regioni settentrionali e si è largamente sviluppato attraverso l'acquisizione di autorizzazioni preesistenti
Segnali di miglioramento congiunturali sono leggibili dai dati di fonte camerale relativi al mille novecento e novantaquattro
I dati della c'era Beppe evidenziano una diminuzione di circa un quarto rispetto all'anno precedente delle cancellazioni d'impresa e dal Registro ditte delle camere di commercio
Il saldo rimane disegno nella negativo meno tredici mila e settecento unità
Ma la contrazione dello stock di impresa
Dal meno tre virgola due per cento almeno uno virgola sei per cento è esattamente pari alla metà di quella dell'anno precedente
Senza addentrarsi oltre del quadro congiunturale le trasformazioni in atto nel settore attestano che la necessità di un intervento ordinatore di un disegno di sviluppo equilibrato della rete commerciale in questa fase aumenta piuttosto che diminuire
Di conseguenza i poteri pubblici vedono accresciuti piuttosto che ridotti almeno dal punto di vista qualitativo i ruoli e le responsabilità
Ai quali sono chiamati la scadenza referendaria impone al legislatore di varare con urgenza le misure di modifica della legislazione commerciale sollecitate dai quesiti referendari
Ricercando un punto di equilibrio tra le esigenze pubbliche di guida e di indirizzo del mercato e le esigenze delle imprese distributive di certezza e di flessibilità del quadro legislativo
Ascolteremo con grande interesse sia le relazioni di base sia il successivo dibattito incentrato proprio sui testi di legge in discussione alla Camera dei deputati
Con questo
Ringraziando nuovamente sia i relatori per la loro collaborazione e disponibilità
Che tutti loro per l'adesione questo incontro e per l'interesse dimostrato per queste tematiche oggi in discussione
Auguro un buon proseguimento dei lavori
La parola al professore ordinario
Grazie
Il mio tema è quello di una considerazione delle questioni sul tappeto e di come il parlamento alla data odierna sta provvedendo
Ecco partire da una constatazione generale che lo strumento del referendum abrogativo a la straordinaria capacità di mettere a nudo le questioni di fondo
Con un'alternativa secca e non rinviabile
Anche i due referendum e proposti dalla materia del commercio hanno questo carattere cogliendo le due leggi quella sugli orari del commercio e la legge generale sul commercio nel loro cuore
La prima posta in discussione per quanto attiene la limitazione dell'orario di vendita la seconda la legge quattrocentoventisei posta in discussione nell'altro suo cuore che ha rappresentato dalla pianificazione commerciale oltre ad altre disposizioni minori che completano
La volontà di eliminare l'essenza stessa della legge
A fronte di queste richieste dicevo che il Parlamento è posto di fronte ad un dilemma non eludibile non rinviabile o si cambia l'attuale legislazione in modo significativo
Unico modo consentito
Per evitare I l referendum oppure si deve correre il rischio che questa vecchia legislazione possa essere abrogata con il sì con il consenso del corpo elettorale
Come mai questi referendum
Non si può certo dire che la disciplina del commercio sia ancora ferma alla legge quattrocentoventisei alle altre leggi minori
Nel frattempo sono intervenute moltissime leggi particolari
Le Regioni per loro conto hanno arricchito e complicato il quadro normativo
La giurisprudenza amministrativa ha completato per aspetti essenziali il disegno del legislatore
Tuttavia questa la normativa rimane ancora in Centrafrica sui principi generali della quattrocentoventisei come in buona sostanza ha messo in luce la Commissione antitrust in un rapporto criticabile per alcuni aspetti ma che certamente coglieva ancora il carattere limitativo della disciplina vigente
Ancora
Innovazioni sono intervenute
Nel periodo novantatré novantaquattro
In in un quadro di profonda riforma dell'amministrazione conseguente da un lato a la deroga lamentazione del settore spesso dall'altra la sua semplificazione
Sono tendenze generali connesse alla legge sul procedimento amministrativo del novanta connesse alla finanziaria del novantatré che ha avuto importantissime conseguenze per l'amministrazione
Da cui sono scaturiti quegli sviluppi che già il presidente prima citava
Dei cosiddetti regolamenti Cassese che non soltanto hanno semplificato parti del procedimento ma probabilmente hanno anche rimesso in discussione l'assetto degli interessi veri
Che sono sottostanti ai procedimenti amministrativi
Ecco malgrado tutte queste innovazioni dicevo che i due punti centrali della disciplina per gli orari dei negozi i limiti
E per la normativa generale la pianificazione del commercio non sono stati finora posti in discussione e da qui dicevo le due proposte referendaria
Anticipo subito la mia conclusione io sono certamente per un mercato aperto e competitivo per il quale è sicuramente necessario voltare pagina rispetto all'attuale disciplina
Ciò credo sia imposto da una tendenza ineluttabile dell'economia e del commercio anche si è imposto da la politica dell'Unione europea di cui facciamo ineluttabilmente fortunatamente ancora parte
Però allo stesso tempo perché si abbia un vero mercato aperto e competitivo debbono esservi delle regole altrimenti siamo di fronte ad una caricatura di mercato concorrenziale aperto
Da qui la grande opportunità di evitare a mio avviso
Il referendum attraverso una iniziativa legislativa nuova capace di evitare il referendum e allo stesso tempo dare queste regole nuove che portino ad un mercato effettivamente aperto competitivo ma anche regolato anch'disciplina
Quali sono i nodi principali
Della nostra materia a mio avviso ce ne sono sette principali l'assetto istituzionale
La qualificazione degli esercenti la loro professionalità come si dice con voluta parole
Il rapporto con la disciplina urbanistica ed edilizia
La possibile sopravvivenza di criteri direttivi per il rilascio delle autorizzazioni
Il problema del se e in quali eventuali dimensioni far permanere il regime autorizzatorio
Gli orari è ovvio infine l'incidenza dei principi europei per la disciplina del settore
Esamineremo con la massima sinteticità questi aspetti
E il primo la dimensione istituzionale
Ecco io credo che vi sia ormai un larghissimo consenso
Nel ritenere le regioni assolutamente centrali per la nuova disciplina come un conseguente ridimensionamento dei poteri dei comuni ciò discende da due fattori concomitanti uno di carattere generale e l'uno connesso al nostro settore del commercio
Elemento generale è la tendenza per una confusa e che non è al momento ancora sfociata in una riforma costituzionale verso il cosiddetto nuovo regionalismo
Su cui in fondo in fondo tutte le forze politiche sono d'accordo
Che cos'è in breve il nuovo il nuovo regionalismo
Al di là delle definizioni si è l'anticamera del federalismo meno sicuramente ciò comporta il ribaltamento dell'attuale criterio oggi voi sapete che le competenze sono in principio tutte dello stato salve alcune materie che per tengono alla competenza delle Regioni
Domani ove si affermasse e pare ripeto ineluttabile questo esito il criterio sarebbe opposto allo Stato permangono soltanto delle competenze enumerate
Specifiche quelle che sono tipiche della sovranità dello Stato nel suo insieme la politica estera la finanza alla difesa e poco altro tutto il resto e anche il commercio di conseguenza viene demandato alle regioni
Quindi fattore generale
Fattore specifico la cattiva prova data da moltissimi comuni e ovviamente parlando perline generale si fa torto ai comuni che hanno operato bene nell'applicare la quattrocentoventisei
Ma era inevitabile i nostri comuni sono molti
Sono fattori di democrazia partecipativa da un lato ma sono anche fattori di inefficienza amministrativa
Che pianificazione si può fare anche con la massima buona volontà in una dimensione micro
Sono falliti tentativi di pianificazione sovracomunale quasi dappertutto i comuni non sono stati in grado di unire assieme le competenze urbanistiche con quelle del commercio da qui
Mi pare ineluttabile
Dare maggiore spazio alle regioni
Come del resto auspicato anche dalla Corte costituzionale in una importantissima sentenza in cui giudicava la legittimità del cosiddetto decreto Ravaglia
Il ben noto Regolamento del mille novecento ottanta otto
Ma in questo senso si era mosso paradossalmente lo Stato per una volta pienamente regionalista con i suoi vari regolamenti che appunto avevano cercato di esaltare il ruolo delle regioni rispetto alle ruolo dei comuni
Secondo punto qualificazione degli esercenti
Ecco
Anche nella discussione nella stampa
Di questi giorni la stampa sta seguendo con grande interesse e molto opportunamente quanto i nostri parlamentari stanno facendo
Viene spesso posta in discussione il criterio del registro esercenti del commercio o forme equipollenti di qualificazione professionale degli esercenti ecco io credo che sarebbe un gravissimo errore abbandonare questo filtro che certamente non raggiunge tutti i suoi obiettivi ma che almeno un primo tentativo di qualificazione da perfezionare a mio avviso e non certo da abolire
Un registro di questo tipo non ha nulla a che fare voglio essere molto franco con le forme protezionistiche quale l'albo nazionale dei costruttori o altre forme che si hanno in settori diversi questa è una forma di qualificazione per un'attività che ha alcuni caratteri di vera e propria attività professionale e come tale dovrebbe sempre più essere filtrata
Quindi io sono in questo senso per il pieno mantenimento dell'albo naturalmente semplificato nelle procedure
Semplificato nei tempi con esiti sicuri ma già in questo senso voi sapete ha provveduto in buona misura il Parlamento Cassese dell'anno passato e quindi da questo punto di vista il problema appare largamente superato
Né si dica come fanno molti che il registro è incompatibile con la disciplina comunitaria perché se dice altri paesi non hanno il registro che c'entra sale vengono ad esercitare qua persone che nel loro Paese sono abilitati a farlo in base alla normativa dello stato membro
Sono abilitati a farlo direttamente in base al principio del mutuo riconoscimento ma per gli italiani e per chi voglia prendere anche straniero la nostra qualificazione questo registro non è fonte di discriminazioni e quindi anche
In questo senso mi pare perfettamente compatibile con i superiori principi comunitari
Il terzo problema e quello complicatissimo del rapporto tra disciplina del commercio disciplina urbanistica ecco questo punto che era una delle questioni più interessanti imposte dalla legge quattrocentoventisei ha avuto un esito pessimo sino ad oggi in questi venticinque anni il punto base secondo me Della quattrocentoventisei non ha proprio funzionato
I piani che hanno il nome di piani di urbanistica commerciale sono stati piani commerciali talora puramente velleitari ma di urbanistica non avevano pressoché nulla
I comuni a conferma di quanto dicevo prima circa la loro non felice prova non hanno colto gli ottimi spunti che c'erano nella quattrocentoventisei per modificare i propri strumenti urbanistici con considerazioni di carattere commerciale
Quindi
Una esperienza negativa
Laddove invece il punto urbanistico ce lo insegnano l'esperienza di tutti i Paesi più avanzati del nostro contesto europeo va bene deve portare ad una primazia delle scelte un un urbanistica rispetto a quelle di settore come e da qui un rafforzamento della mia precedente proposta per valorizzare il ruolo delle regioni se le Regioni hanno già e avranno ancora di più competenze di tipo urbanistico
è giusto che vi sia il collegamento ulteriormente rafforzato tra urbanistica e commercio
A questo punto poi abbiamo una sottodivisione della problematica tra chi voi sapete ritiene l'urbanistica sufficiente ad essere il solo filtro per l'accesso al mercato o chi afferma che pur nella primazia dell'urbanistica ci debba essere ancora un controllo amministrativo per l'accesso a questa attività
Arrivo subito al punto che è il quarto dei nodi che invio prima esposto per linee generali
In effetti il quesito posto dal comitato promotore sulla quattrocentoventisei si incentra proprio sul permanere o meno della pianificazione di settore senza toccare
Il problema dell'eventuale potere autorizzatorio
Perché perché la stessa Corte costituzionale nel considerare ammissibile questo referendum ha detto ci può essere un'autorizzazione senza un previo piano del commercio
In fondo sarebbe un ritorno a alla normativa del mille novecentoventisei
Ho diciamo l'applicazione al settore di principi che ben si conoscono anche in altre materie di tipo economico imprenditoriale
Naturalmente
Un'autorizzazione che non avesse alle spalle un piano non dovrebbe riacquistare carattere discrezionali sarebbe in questo senso
Del tutto contraria allo spirito referendario dovrebbe essere una autorizzazione con la quale si verificano i presupposti per l'esercizio di quell'attività senza particolari elementi di discrezionalità
D'altra parte lo spazio che rimane all'autorizzazione dopo lei innovazioni dell'anno passato
Ovvero
Quegli automatismi di vario tipo o quella semplificazione che ha portato a ridurre fortemente la necessità del preventivo atto di consenso con lo strumento delle dichiarazioni no che gli interessati inviano ai sindaci le dichiarazioni come si chiama l'in funzione di autorizzazione in fondo lo spazio che residua per lo strumento autorizzatorio non è molto
Ecco la mia posizione a questo riguardo debbo dire non è per
Una disciplina del commercio
Incentrata esclusivamente sul profilo urbanistico questo deve essere primario ma io credo che permanga un fortissimo interesse pubblico come punto di equilibrio fra tantissimi e divergenti interessi pubblici e privati
Filtrare quanto meno l'ingresso delle attività di maggiori dimensioni
Maggiori dimensioni che è difficile definire a priori e per le quali si può ipotizzare un criterio ovviamente Contestabile come tutti i criteri astratti dei seicento metri quadri
Di superficie di vendita per i comuni medio-piccoli e i mille e cinque metri quadri per i comuni gran
Ecco
Per queste attività che hanno un ovvio impatto economico e un ovvio impatto urbanistico io credo che permanga un interesse ad una disciplina amministrativa che sia anche di tipo commerciale e non soltanto urbanistico
Affidato a chi questo potere
Affidato a mio parere alle regioni perché sono queste hanno ormai un ambito di valutazione sufficientemente ampio per apprezzare il problema
Tutto ciò che è sotto a questa soglia può essere iniziato con una mera comunicazione al sindaco in cui quella iniziativa dovrà essere localizzata
è un criterio non certamente rivoluzionario rispetto al sistema attuale dove dico già sono presenti per leggi un Regolamento infiniti automatismi
Ma evita anche quello che sarebbe altrimenti l'esito referendario assai assai probabile di non avere più alcun filtro
E quindi quella che dicevo prima caricatura di mercato aperta e concorrenziale
Che poi in prospettiva anche questa soluzione possa essere superata
Come io credo per un assorbimento di tutta la disciplina del commercio in quella più generale territoriale è sicuramente vero me un problema non a breve ma a medio e lungo periodo
Quinto punto la disciplina degli orari di vendita qui sappiamo benissimo che da sempre si contrappongono due opposte esigenze quelle degli esercizi piccoli medi l'attuale grande distribuzione ma soprattutto quindi è una presenza fortissima e si sente dei consumatori
Dei loro nuovi modi di acquisto delle abitudini sociali che in venticinque anni sono profondamente cambiate
Ecco su questo punto bisogna dire che
Negli ultimi due anni c'è stato un grandissimo equivoco sulla influenza
Del diritto comunitario che avrebbe imposto ho reso possibile aperture indiscriminate
Ormai ecco credo che questo sia stato dimostrato come un falso problema
Utilizzate in modo surrettizio proprio per evitare altre riforme come quella che io auspico la corte di giustizia di Lussemburgo ha detto
Anche pochi mesi fa una volta per tutte che il diritto comunitario con il problema orari non c'entra niente
Trattasi di scelta nazionale lasciata all'Istat per una serie infinita di ragione principio di sussidiarietà
Per cui operano i livelli più prossimi al cittadino
Perché ci sono tradizioni locali da rispettare anche di tipo religioso ragioni sociali
Sindacali e quanta è un problema degli Stati per cui i vari pretori che per un certo periodo nel nostro Paese all'impazzata su questo punto con sentenza eterodosse sono stati riportati all'ordine
Va bene nel senso che il problema orari è problema nostro
Certo è un problema nostro vediamone allora i punti principali bene il referendum e voi sapete ribalta se a buon esito se si terrà e avrà buon esito il principio oggi il principio è quello che l'esercente deve osservare
Una griglia che predisposta dalla legge e dagli atti che la seguono
Il nuovo criterio sarebbe opposto ogni esercente dovrebbe essere libero di scegliere il proprio orario a seconda della struttura propria d'impresa e della prevedibile domanda dei consumatori per il suo esercizio
Un dilemma fortissimo questa volta
Vedremo come la legge attualmente in discussione la proposta di legge da una risposta al problema
L'ultimo dei nodi che volevo esaminare prima di trattare le due proposte di legge in discussione è quello della influenza de la disciplina comunitaria ne abbiamo già visti alcuni aspetti
Abbiamo detto che per quanto attiene la qualificazione degli esercenti non c'è nessun contrasto tra il mantenimento del registro con i principi comunitari
Lo stesso per gli orari dei negozi anche in riferimento agli orari domenicali e festive
E per molti altri aspetti ma in generale si può dire che la disciplina comunitaria su questo tema ha una rilevanza modesta
A differenza di moltissimi altri settori in cui spesso è determinante se non del tutto assorbente ci sono settori in cui ormai il novantacinque per cento delle norme sono totalmente comunitaria
Per il commercio non c'è una competenza diretta della comunità e la comunità a torto o ragione non ha considerato il commercio tale da influire sull'affermazione del mercato unico
Quindi possiamo anche trattarne brevemente voglio però dire che da quello che la comunità fa emergono due linee tendenziali che sono opposte a quella che è stata la nostra disciplina interna sino ad oggi
La comunità sta facendo infatti un tipo di politica del tutto diversa da quella a carattere amministrativo dirigistico che abbiamo seguito in questo Paese
La comunità in altri termini non è per nulla interessata porre filtri di tipo autorizzatorio pianificatorio limitativo pone invece al centro delle sue politiche l'impresa il consumatore
Nel quadro della politica per le piccole e medie imprese anche le imprese del commercio sono considerate
Anzi sempre di più lo sono con una serie di atti degli ultimi anni
E questa politica e tesa a favorire la trasformazione dal vecchio al nuovo sistema a favorire forme di associazione a favorire insomma in una parola la modernizzazione delle imprese dall'altro
L'altro l'altra stella polare della sua politica eh il consumatore
Che impone di conseguenza poi una serie di incombenze anche alle imprese che servono il consumatore stesso ecco due approcci che non si ritrovano in questi termini così chiari e netti nella nostra legislativa nella nostra legislazione
Detto questo per i sette punti che mi sembravano più cuccia Ali nell'attuale dibattito vediamo brevemente il punto odierno delle proposte in Parlamento che tendono ad evitare la prossima scadenza referendaria
Per quanto attiene gli orari di vendita sappiamo che la proposta appare prossima all'approvazione questione di giorni pari più complesso pare l'accordo sulla riforma Della quattrocentoventisei ora per quanto riguarda la disciplina degli orari
Vi debbo dire che siamo di fronte ad una legge
Abbastanza difficile a qualificarsi perché pone un principio al all'articolo uno
Sono rimessi gli orari alla libera determinazione degli operatori
E quindi
Forse strumentalmente per convincere la Cassazione che si cambia davvero al primo articolo si dice il principio che è la base della proposta referendaria ma poi scorrendo la legge
Il principio appare largamente ha smentito perché permangono limiti giornalieri per limiti per i giorni festivi
Distinguerei il fatto il diritto
Il fatto è largamente
Superato grazie a questa nuova legge perché se vi era un'esigenza dei consumatori ad avere maggiori aperture sicuramente questa legge soddisfa la esigenza perché quando si dice tra le sei le ventitré mi Paulet ventidue comunque un orario lunghissimo rimangono le ore della notte piena quando mi si dice che le domeniche di apertura consentite in principio sono quattro di dicembre più otto nel corso dell'anno
Già son dodici
E poi e poi soprattutto c'è il principio per cui i comuni qualificabili come turistici o città d'arte
Vanno in deroga tutto quello che è stato previsto nella legge stessa e considerando che in principio tutta Italia e città d'arte centro storico posto artistico dovremmo dire che questa legge non si applica ecco
Allora se siamo vicinissimi alla liberalizzazione dico perché con coraggio non saltare il fosso e consentire davvero che si applica il principio dell'articolo uno che l'esercente fa quello che gli pare
Anche perché se si voleva porre alcuni limiti può probabilmente le deroghe sono così potenzialmente grandi da
Far diventare il limite inconsistente
Dico quindi una legge che afferma e nega la stessa tempo è la vecchia impostazione delle principi o con deroga forse si poteva fare un passo ancora dico però che di fatto i problemi per questo campo sono di fatto superati
Perché saranno eccezionali casi di esercenti che terranno aperte di notte questa opera solo per i maggiori centri l'esperienza internazionale e ce lo dimostra solo nelle grandi metropoli che abbiamo il cinese l'indiano
Lì immigrati che tengono aperto tutta la notte sono fenomeni anche nelle grandi metropoli di
Estremamente circoscritta portata
Molto più complesso è il caso della legge quattrocentoventisei perché qua ci sono innanzitutto scelte molto diverse anche nella fattura nella dimensione della legge
C'è chi propone ancora io credo assurdamente una legge lunga puntuale
E c'è invece chi cerca di per fare approvare una legge estremamente sintetica di principi seguita poi da leggi successive come si fa oggi secondo le migliori tecniche legislative leggi leggere composta da principi generali che altri poi sviluppano con regolamenti o in altro modo
Già questa impostazione non è facile a ricomporre
Ma è sul criterio di fondo posta in discussione del quesito referendario che ancora pare non è servito quella necessaria maggioranza fu necessario consenso che l'unico modo per superare
Il prossimo appuntamento referendario cioè quello della pianificazione
Io credo che e le ultimissime proposte che proprio oggi abbiamo letto nei giornali e che forse ci verranno esposte qui dai parlamentari nel successivo dibattito siano quelle più idonee perché
Come auspicavo in altra sede
Coniugano assieme i due aspetti chiave della nostra materia quello di evitare quello di superare una pianificazione di settore che ha funzionato molto poco
In alcuni casi importanti non ha funzionato per niente con l'esigenza di non passare ad una opposta sponda in cui non esistono più alcune forme di filtro
Ecco quello che si dice oggi circa la soglia dei seicento metro dei mille cinquecento metri a seconda del tipo di comune
Quello che si dice sui criteri direttivi consente di non fermarsi soltanto l'aspetto urbanistico edilizio di tenere conto anche di alcune linee guida per lo sviluppo del commercio
E in questo senso io credo che sia veramente altra cosa rispetto alla vecchia pianificazione e già come tale capace di evitare il referendum
Consentendo anche alle imprese in fase di trasformazione un periodo sufficiente per completare questa trasformazione eccetto che a quel punto chi non è in grado di trasformarsi è fuori mercato e non c'è nessun santo che passa mantenerlo in vita
A dispetto dei principi dell'economia ai principi di un mercato che è certamente non più di tipo provinciale o nazionale ma come abbiamo visto di tipo europeo quindi concludo
E spero di essere rimasto nei tempi nel senso che
Per quanto attiene una mia valutazione sulla proposta di disciplina degli orari
Probabilmente passerà nella veste che si conosce oggi il vaglio della commissione centrale presso la Cassazione
Però si poteva fare di più consentitemi
Per la quattrocentoventisei discorso è più indietro più aperto auspico che si possa coagulare un largo consenso sull'ultima proposta citata che credo questa volta molto fermamente possa davvero superare il vaglio della Cassazione
Eliminando il referendum e dando anche un'ottima indicazione per i successivi sviluppi vi ringrazio
Grazie al professor Chiti
La parola al professor uomo
Grazie presidente
Come accade
Alcuni concetti fondamentali già sono stati espressi da chi mi ha preceduto
Io avevo impostato la il mio intervento essenzialmente su quali anche leggendo quelle che erano le proposte sul tavolo quali potessero essere i modelli di programmazione anche se il concetto di programmazione usato sbagliarmi lo alla luce proprio per la referendum vuole fare però preliminarmente perché sono coerenti con alcune mie conclusioni delle osservazioni invece a Chiti
Al professor Titti del quale apprezzo molto la la essenzialità dei concetti che Cia Espresso
Non sono perfettamente d'accordo con sono d'accordo
Sul sulla sull'essenza andando al nostro alcune specificazioni ecco al primo punto non so perché va bene legga alla urbanistica debba essere esclusivamente regionale
E poi spiegherò perché innanzitutto in Italia abbiamo dei fenomeni di aree metropolitane che andrebbero andrebbero rese autonome nella pianificazione urbanistica nella pianificazione territoriale
La pianificazione urbanistica ha essenzialmente due contenuti la città da una parte che possono essere BTP piccoli e grandi le medie città tra parti il resto del territorio di una di un ambito comunale che altre implicazioni
Dove probabilmente l'intervento regionale può essere più proprio però l'intervento della promozione urbanistica di quello comunale ancora una rilevanza fondamentale soprattutto per quanto riguarda il commercio come cercherò di dire
Sul sulla tra professione e accesso al mercato sono perfettamente d'accordo sono due due
Due modi di aggredire il problema
Che vanno esaminati separatamente un problema e l'accesso al mercato e questo va sempre più qualificato attraverso alla normativa esistente ogni miglioramento di quello esistente è un altro problema invece l'accesso al mercato che è tutt'altra
Tutt'altra cosa
E per quanto riguarda Dio concluderò lo anticipo già ora anche io che l'unico modello
Di normativa di disciplina del commercio oggi e per il futuro possa essere esclusivamente una normativa ancorata a l'urbanistica e debba essere questo settore a governare l'inseguimento del commercio nell'anni nell'ambito del delle funzioni urbane delle funzioni territoriale
Però
Non vedrei una discriminante
Orizzontale cioè discriminiamo i Comuni in funzione a loro ampiezza demografica meno di dieci mila più di dieci mila ma vede invece una discriminazione trasversale cioè e isoliamo quali sono i contenuti commerciali che hanno una rilevanza urbanistica per la citata in territorio e di DC discipliniamo questi in via urbanistica ai vari livelli
E
Urbanistica come assottigliato PTA trascurato in passato i contenuti del commercio
Se ne deve appropriare in un processo più che normativo in un processo culturale cioè il piano urbanistico deve disciplinare di funzioni urbane e territoriali e non deve disciplinare
Il commercio ma si deve appropriare di quelle che sono le valenze commerciali nella città e sul territorio attraverso la cultura del commercio stesso
Ultimo un ultimo solo appunto al professo Chiti la disciplina comunitaria è vero che non si interessa del commercio però questo è stato rilevato dalla sesta Commissione un un'asma iattura della propria del proprio intervento sul mercato unico tant'è vero che recentemente ha ritenuto il commercio quale elemento integratore
Della possibilità di della vera realizzazione del mercato unico se se non c'è una armonizzazione
A livello di comportamenti di coloro che sono gli intermediari dei processi di produzione i processi di consumo dei beni in un mercato così ampio come quello europeo e cioè il commercio
Ci sono dei vincoli delle delle barriere aveva vera realizzazione del mercato unico
Non sono noi come te nessuno così di flessioni fatti alla luce delle del Ghana relazioni DTT che io condivido pienamente
E partirei per quanto mi riguarda proprio dannoso ultima osservazione dell'afflusso Chiti perché la legge quattrocentoventisei non ha funzionato probabilmente ci diciamo le cose che tutti sappiamo
Non so se il caso
Però di fare un attimo di attenzione per poter proiettarci nuovi chi starà per elaborare le nuove discipline al commercio in una in un verso il futuro e soprattutto verso il futuro
Europeo
Già è stato sottolineato che probabilmente se non ci fosse stata l'iniziativa referendaria
Non si sarebbe giunti ad una nuova disciplina nel commercio perché si era determinato un equilibrio Tacito tra i fautori della programmazione
E una un e tra invece i fautori di un'ampia liberalizzazione del commercio si è raggiunto un equilibrio probabilmente non stabile mai stabile che accontentava le parti c'è stata una un momento di frattura con l'apertura al mercato unico e va pericolo dell'intervento gli stranieri che ha apportato i nostri operatori a richiedere probabilmente una maggiore tutela rispetto a alla alla prospettiva di liberalizzazione contrariamente a quanto a avevano i grandi operatori soprattutto
Sostenuto fino a quel momento
Teneva al suo interno col continente tuttora
I la d'iniziativa referendaria abolirà il principio di programmazione ma alcune culture che venticinque anni si sono create rimarranno
Qua Denna quattro modelli di disciplina il commercio di pianificazione del commercio poi non è importante se si se si esplichi attraverso un piano o attraverso delle direttive otto esso dei criteri
Queste quattro questi quattro modelli di programmazione si sono sovrapposti molto spesso si sono e dissi tra di loro e hanno vanificato quelli che volevano essere gli scopi da quattrocento ventisei cioè quella di disciplinare in una
Armonia tra domanda e offerta il il mercato al dettaglio
E il primo modello della legge quattrocentoventisei è proprio il modello macroeconomico tutti ricordano intendere ad un maggiore equilibrio ad un migliore equilibrio tra la domanda e l'offerta di
Degni e qui c'è la prima contraddizione di questo modello perché mentre
E l'equilibrio economico tra l'offerta e la domanda di beni è un concetto chiaro misurabile nelle sue variabili macroeconomiche non è altrettanto vero che sia possibile misurare la domanda di servizi commerciali in qualcosa di tutto differente dalla domanda di beni dalla offerta di servizi commerciali
Io come consumatore o una domanda di beni alimentari questa domanda può essere misurata e c'è un'offerta che può essere misurata io con il consumatore
Posso avere contestualmente quattro qualità di domanda di servizi commerciali che sono soddisfatte da quattro feste differenti qual è l'equilibrio tra una domanda quantitativamente definita evidenti le quattro qualità di domanda di servizi commerciali
Poi eventualmente se non sono chiare in questi concetti
Aspetto delle vostre osservazione
Un secondo modello di programmazione e qui c'è stato il il primo equivoco allora tutti i Comuni hanno misurato il mercato reale la domanda reale hanno ancorato la quantità di domanda di beni
Con la quantità dito di offerta di servizi commerciali creando delle discrasie che non si sono viso il secondo modello che sia introdotto è stato quello merceologico
Discipliniamo il compatibile il comparto del commercio in base a Gennady Dargaud generale consumo e altri beni perché i primi sono più critici sono più inflazionati
Che cosa significa largo e generale consumo ce l'ha detto un atto amministrativo
Ci ha detto un Regolamento ministeriale l'ha detto che sono i beni alimentari il vestiario e poi ora le calzature la carne a seconda dei periodi e di largo consumo e poi non è di largo consumo
Ma
Cosa significa il pane di largo consumo perché lo mangiamo tutti i giorni
Ma anche il frigorifero di largo consumo anche il televisore di largo consumo perché ormai ce l'hanno tutte le famiglie non l'acquisto brutalmente con la frequenza con la quale acquistano il pane
Allora sono concetti equivoci che hanno creato hanno creato una sostanza due poli merceologiche i merceologici il Polo vincolato tutelato
La parola in questo momento
Il Polo tutelato vincolato e il Polo invece delle merceologie liberalizzate se esaminiamo i dati si vedi vediamo che ittico che il commerciante che alla fine a un'affinità merceologica ma un interesse economico
Ha travasato il suo interesse economico dai generi contingentati vincolati ai generi liberalizzati alla massima inflazione di presenze commerciali o Giotto oggetto
Essenzialmente nata bella quattordici e sembra che la più facile da ottenere non crea problemi
Il terzo modello di programmazione è stato quello e questo star ritornando e io lo ritengo pericoloso il PT e quello strutturale
Cioè di aver voluto presumere di programmare qualitativamente commercio
Definendo le strutture attraverso un parametro di superficie di vendita
Il grande il medio il piccolo i quattrocento e i seicento e mille cinque due mila e cinque
Queste non sono strutture di vendita fisse sono superfici di vendita Kent niente hanno a che vedere con la formula con la struttura il discount del quale si parla oggi tanto l'arte di scale è un un esercizio che sta creando panico in alcune zone del paese
Che ha bisogno di quattrocento quattrocentocinquanta metri quadrati e ed è una formula che può creare delle sue delle sue rilevanti rilevanti impatti sulla struttura distributiva
Non è non è programmando la dimensione della superficie che si programma o si può si può definire un equilibrio tra concorrenziale tra una formula distributiva un'altra forma distributiva Illy
Il grande magazzino il grande magazzino non alimentare di UPIM e Standa sono formule distributive che sono in crisi strutturale hanno una tesi perché non c'erano più identità con il mercato di riferimento
Per cui dare una una opportunità queste formule a mio avviso sbagliato se non nei contenuti commerciali che vanno invece definiti
Definiti con tutt'altra maniera
E anche qui la rincorsa è stata questa famosa tabella ottava da quale a era l'unico modo per poter realizzare grandi strutture di vendita e e creare anche delle delle
Opportunità
Che poi non sono state utilizzate dagli stessi commercianti agli stessi operatori perché non rispondenti alle loro esigenze
In una mi riferisco alcune esperienze personali in un'area metropolitana come di Roma
Nonostante le ampie disponibilità di superfici date dai piani dal primo piano commerciale e tu dal secondo piano commerciale gli operatori non sono interessati
Acque al frazionamento su superfici anche di una certa dimensione perché ormai la la media operativa di un supermercato moderno oggi è di mille cinquecento metri quadrati
Se io io offro seicento metri quadrati non realizza il supermercato
Della grande organizzazione si realizzerà la soubrette dell'Indipendente il quale sarà un attaglia solo Comune negozio modernizzato ma non come una nuova formula distribuiti
Vengo all'ultimo punto che era quello che
E anche qui di lei abbiamo visto come la legge quattrocentoventisei non ha esplicato
Se non negli ultimi anni attraverso la liberalizzazione sommersa
Il raddoppio automatici superfici la liberalizzazione dei trasferimenti ai il nulla osta regionali in deroga tutta una serie di deregolamentazione che hanno permesso l'espansione negli ultimi tre quattro cinque anni
Della così cosiddetta grande distribuzione dico cosiddetta tra virgolette perché mi riferisco all'Italia
E
La il nostro apparato distributivo tra i i meno in meno appetibili anche dalle catene straniere
Sul nostro mercato solamente perché non risponde a quelle che sono le esigenze
Economiche e commerciali dei degli operatori di grande livelli
Il quarto modello è quello urbanistico professor critica sottolineato c'è stata era una io ho scritto letteralmente a encomi abilmente tentato la sorda Turazza programmazione commerciale e programmazione urbanistica la legge quattrocentoventisei ma ciò non è avvenuto
In nessun caso se non in gravissimi
Gravissime realtà e questo è dovuto al fatto che gli strumenti urbanistici hanno continuato appunto a continuare il commercio come uno dei servizi privati date con lamentare sul territorio ma servizi privati sono
Le banche sulle assicurazioni sono gli uffici per gli
Degli i notai Barbieri la lavanderia non possono essere in una in una definizione territoriale regolamentati unitariamente il commercio dovrebbe avvenire dovrà avvenire se lo strumento di discipline quello organistico una sua precisa individuazione non basterà dire commercio bisogna dire commercio
All'ingrosso bisogna dire commercio al dettaglio in sede fissa bisogna dire commercio su aree pubbliche perché sono tre manifestazioni quelli più ad esempio citato che hanno dei delle valenze del tutto differenti sul territorio
E qui arrivo a proprio al caso
Sul quale dobbiamo riflettere
Se ne confrontiamo la nostra disciplina con quella degli altri Paesi
La nostra vincolistica quella degli atti Parisi liberista
Gli altri paesi negli altri Paesi il liberismo ha creato dei grossi problemi territoriali Giordani
Da noi non c'è stato lo sviluppo verso la modernizzazione
A questo punto il più d'Italia con l'Europa si sta incontrando su un piano di disciplina che quello urbanistico tutti gli altri Paesi
La il Belgio la Francia la Germania oggi disciplinano esclusivamente su basi urbanistica l'accesso al mercato
Sono solo i principi urbanistici che va ma perché questo perché lo strumento urbanistico permette di verificare quali sono gli impatti
Delle strutture distributive ed ha rilevanza di queste strutture distributive nell'ambito di quelle che sono le funzioni urbane le funzioni territoriali le funzioni urbane come lui tutti i cittadini sono una piramide
Che essenzialmente costruita sul commercio che è una delle funzioni fondamentali della della dello sviluppo della città
Però la città ha una sua una sua definizione territoriale ben precisa poi c'è il resto del territorio
Che non è non non svolge funzioni urbane non ha funzioni urbani ma funzioni territoriali allora ecco io separerei le competenze ad esempio di intervento
Le città soprattutto le aree metropolitane disciplinate da urbanistica di tipo comunale e il resto del territorio disciplinato dalla Regione la quale ha competenza soprattutto per verificare dei dei dei contraddizioni territoriali limitrofe
E direi
Sì la programmazione della quattrocentoventisei poteva a vedere una sua valida giustificazione creda ai suoi tempi quella di dare una certa tutela al consumatore
Al al all'uomo consumatore oggi la disciplina
Del commercio rilevando quelle che sono le valenze del commercio deve essere una tutela del cittadino e non del consumatore e allora le norme urbanistiche la disciplina ma a mio avviso definita con una delega agli enti preposti alla programmazione urbanistica siano essi le regioni siano essi i Comuni siano essi le aree metropolitane col tutte gli altri
Forme di intervento di programmazione del territorio però contemporaneamente la delega non deve essere una delega in bianco
Ma deve essere una delega con dei contenuti snelli limitati a dei momenti fondamentali di tale rilevanza urbanistica del commercio
Altrimenti avremo venti Stati
Se fossero le regioni venti stanti i conventi comportamenti completamente differenti è un operatore nazionale a delle opportunità di un certo tipo in una regione delle opportunità di tutt'altro tipo in un'altra regione e questo non è un principio di mercato
Valido
Su cosa basare questa delega io direi su pochissimi punti
Il commercio a due valenze principali
Sul territorio e sulla città che sono la gerarchizzazione delle funzioni urbane e significa che i determinati commerci creano l'effetto città nel suo complesso i centri storici le le le aree pedonali le strade commerciali e che che hanno la la la la il cuore della città stessa cuore che a volte viene imitato trasportandolo fuori attraverso i centri pianificati
Un altro elemento fondamentale è quello della della integrazione delle funzioni urbane cosa crede Rapper ancora oggi nei nostri piani regolatori il maggiore difetto al piano regolatore è un piano che disegna in via specializzata
La destinazione delle funzioni urbane qui le residenze
Qui le industrie qui l'artigianato qui glielo porti ville strade davvero porti non potremmo farlo altrimenti se non terminati lo dimenticando che c'è un telequiz tessuto connettivo di queste funzioni urbane che integra le funzioni stesse che e il commercio essenzialmente le funzioni
Del cittadino con o lo stesso cittadino quanto di quando diventa consumatore e cioè integrazione di funzioni residenziali con le funzioni essenzialmente però il commercio anche delle implicazioni negative soprattutto quando si esprima su grandi dimensioni
E queste implicazioni negative sono innanzitutto l'incidenza sulla mobilità dei cittadini
Che ci crea i problemi o contribuisce creati problemi di congestione che vivono i nostri le nostre città ai nostri territori e questo va tenuto ben presente
Un altro un altro elemento negativo e l'uso improprio delle infrastrutture territoriali
Noi crediamo otto strade entriamo strade terra agevolare la mobilità complessiva del cittadino questi infrastrutture vengono utilizzate
A mio avviso non in modo
Conforme alla alla origine delle delle infrastrutture stesse da le grandi strutture di vendita
Ed ora anche qui cercare di disciplinare questo aspetto un altro aspetto molto importante che non riguarda solo l'Italia ma riguarda tutta l'Europa depauperamento dei centri storici delle delle di cuori delle città
Allora dice la grossa contraddizione se del commercio contribuisce a creare il cuore della città lo stesso commercio se si trasferisce fuori
Poi distruggere il centro di una città e il legislatore deve esaltarne le valenze positive del commercio e deve cercare di attenuare le valenze negativa
E e su questo io concluderei grazie
Grazie al professor Cuomo
Pratico dottor Cerroni riprendono
Nel salutare la l'arrivo del presidente della commissione industria non volevano Rubino che c'è un'ora della nostra presenza del della sua presenza
Dunque mi è stata assegnata una relazione sul
Che cercherò soltanto in parte di rispettare quanto al titolo
Vista la
Quella della composizione dei Consigli camerali vista la urgenza come dire la immediatezza attuali l'arma fortissima attualità
Me prova diceva qualcuno il i quotidiani stamattina e su tutto l'impegno per la commissione industria della Camera
E quindi quando si sta in qualche modo
Discutendo di questioni calde come dire
Sono psicologicamente portata doveva dare un certo contributo anche perché parlare di riforma delle camere di commercio di attuazione della riforma dei camini commercio e di revisione della quattrocentoventisei a delle interferenze e delle e delle interconnessione
Cercherò di
Però non rubargli troppo tempo andando per schede perché detto il principio occupandomi da un po'di anni credo Presidente Colucci del problema dei ad distribuzione commerciale
Io sono sempre stato dall'avviso che
Esiste
Che lati ho sempre avuto una teoria che anche con la legge il fare e dopo la legge del fare
La quattrocentoventisei aveva un parlamentare come dire
Relatore che si chiamava così
La di estratta
Una ristrutturazioni in atto nel settore distributivo anche se è sembrata una legge di tipo come dire più portata le barriere di fatto poi la gestione di questa legge il rapporto tra legge e mercato
Ha finito per creare come dire egualmente in Italia e questo anche per merito del mondo rappresentativo degli interessi
Confcommercio Confesercenti e quant'altro ecco ha portato come dire a una a una a una reale a ristrutturazioni in atto
Strisciante non strisciante comunque ecco di fatto non non possiamo dire che ci sia stato come dire un un blocco come dire nella innovazione nel settore distributivo tutt'altro
Sulla base di queste cioè l'innovazione poi come dire in questi ultimi anni ha finito per
Aver bisogno di un aggiustamento normativo io son convinto che le leggi servono sempre a fotografare la realtà
Sono valide quando fotografano realmente qualcuno stadio in cui la realtà dell'offerta distributiva si colloca
Quando sono forse troppo illuministe o troppo poco sollecita anti allora a quel punto probabilmente non serva no nel senso che la realtà supera il momento legislativo
Che ristrutturazione in atto abbiamo in questo momento
Non lo possiamo dire in quanto che non abbia non esprimiamo come Camera di Commercio interessi immediati
Perché siamo istituzioni
Delle imprese
Non sindacato delle imprese
E come istituzioni abbiamo compiti di osservazione come dire studio analisi mettiamo a disposizione e del mondo delle imprese e del che degli operatori pubblici i nostri dati informati comunque
Noi stiamo come dire discutendo in questo momento di riforma della quattrocentoventisei
Doc tre dati
La rilevazione sulle forze di lavoro all'ottobre del novantaquattro
Segna un ulteriore caduta dell'occupazione del commercio due virgola sette
Relativa al mese di ottobre novantaquattro o no novantaquattro chiedo scusa segna una ulteriore caduta dell'occupazione del commercio nell'ordine del due sette
Mentre segna per i pubblici esercizi e per gli alberghi come dire una aumento di occupazione del due virgola sei
Il che significa che i settori che sono
A contatto più con la domanda estera
Ne beneficiano in termini di occupazione quelli che sono più come dire a contatto col mercato interno non beneficiano di questo
E quindi c'è un notevole impatto come dire di ristrutturazione signori
Altro elemento
Medal nel gennaio luglio di quest'anno
Dell'anno scorso chiedo scusa ma gennaio luglio dall'anno scorso
Gli occupati sono diminuiti dicevamo di quella cifra lì
Ma sono diminuiti anche gli indipendenti del tre virgola cinque per cento
E quindi in qualche modo come dire
Diciamo che
Link piccolo imprenditore commerciale è uscito dal mercato di più che non il lavoratore ha detto a le imprese commerciali
Ecco
Negli nello stesso Periodo le imprese commerciali
Con oltre cinquecento addetti hanno aumentato il personale dell'uno virgola cinque
Questo come dire Giappone uno dei primi le premesse di uno dei primi interrogativi è uno dei delle delle prime constatazione che farò dopo
Fatturato
Sempre indagine sul fatturato delle imprese commerciali
Segnala che dal
Novanta al terzo trimestre del novantaquattro
Le vendite sono aumentate del trentasei per cento nella grande distribuzione del diciannove per cento nella piccola e media
Conseguentemente nel triennio novanta novantatré la quota dei consumi commercializzati fatturate dalle grandi unità di vendita è passata dal dodici al sette al quindici e quattro
Per il totale dei consumi e nel comparto alimentare sempre per la grande distribuzione
Dal ventuno e sei al ventisei cinque
Questi sono come dire credo alcuni alcuni dati da cui il legislatore non può prescindere
Inflazione
Voi sapete che Unioncamere d'anni gestisce un osservatore dei prezzi assieme alle categorie economiche
Circa l'allarmismo come dire lei allarmismo le indicazioni dei giorni scorsi
L'Osservatorio Unioncamere che come dire abbastanza che di solito ci azzecca come si dice ma nel senso che per tutta una serie di motivi in maniera su sulle previsioni dice che di fatto il commercio a assorbito
Parte dell'inflazione che si sta scaricando nelle fasi a monte
Nella vendita al dettaglio
E che nei prossimi mesi la molla che era rimasta compressa dovrebbe ancora scaricarsi per due o tre mesi no
E salvo poi a tornare per tutta una serie di ragioni sulle quali evidentemente non mi soffermo a tornare a una come dire a una crescita non così sostenuta come sembra d'altro canto la manovra di finanza pubblica come dire
A se ha quantificato se è possibile quantificare
Gli effetti sull'inflazione intorno allo zero sei per cento è una questa questi effetti dovrebbero essere una tantum
Allora
Questa la tesi è che
Il legislatore sta mettendo come dire sta prendendo in esame una situazione che ha questo tipo di caratteristiche
Diciamo in caratteristiche di forte
Di forte mobilità all'interno del settore
Di forte mobilità
E
E non è che si tratta di fare lo slalom no tra i vari
Tra le varie porte alla tomba no del del meccanismo si tratta probabilmente di nostro compito è di segnalare queste queste
Queste queste situazioni
La
Cioè in sostanza il settore in forte movimento basta vedere l'ampliamento delle superfici i trasferimenti di di sede basta vedere che ci sono stati nel non novantatré trentotto mila subingresso sì
Basta porre mente dare un dato
Che nel novantatré noi abbiamo un sistema che si chiama si redige che è stato messo a punto oltre
Che ci dà
Diciamo in tempo reale l'andamento dell'apertura delle dei dei nuovi esercizi con la con i relativi metri quadri
E quindi possiamo in qualche modo
A me a distanza di a sei mesi a sei mesi a sei mesi fa quindi un un un dato molto aggiornato
Un altro elemento basta basta un mio viso un elemento per vedere quale altro quale altro quale tasso di mobilità quale tasso di ristrutturazione del Doge nasce nel settore
Nel novantatré sono stati
Autorizzati due milioni virgola sei metri quadri nuova superficie
Questo è un ulteriore elemento come dire
Che dimostra come questo settore sia in forte movimento
Mentre i dati di Movimprese Movimprese
L'anagrafe delle camere di commercio dalla quale si
Studia sulla quale si studia la natalità e la mortalità delle imprese e quindi il saldo
Dicevo i dati di Movimprese per il novantaquattro mostrano ecco che
Il settore per per in prese
Perde in prese ma il direi che
Secondo una
Una certa fisiologia che è andata come dire consolidandosi in questi anni salvo che nel settore alimentare
Abbigliamento arredamento questa mortalità eh diventata molto notevole
Raggiunge il meno due e tre per cento dello stock di quel tipo di impresa
C'è un settore alimentare un settore di operatori alimentari come dire
Cioè che
Vengono con una notevole spinta espulsi dal mercato
E allora la tesi
La prima tesi di questa di questa riflessione
La riforma della qualche Antonutti sei ma tesi che vedo così atti parlamentari non non è facile leggeri quando siete in comitato ristretto perché non vengono pubblicati ma comunque il dibattito
Sono convinto che il Parlamento di queste cose sta tenendo conto la tesi è che per
Adeguare la struttura dell'offerta alle nuove esigenze dei consumatori
Da un lato come diceva Kittie si tratta necessariamente di favorire la concorrenza rinnovazione della rete commerciale
Evitando che i processi di concentrazione in atto finiscano per favorire soltanto i grandi concorrenti europei e questo non c'è dubbio cioè la sfida con l'Europa è una sfida da cogliere
è una sfida non è eludibile
Ma dall'altro accanto
A nostro avviso bisogna fare in modo che la liberalizzazione delle licenze non comporti alla fine costi insostenibili no in termini di posti di lavoro
Scritto questi costi diversa avrebbero concentrati nel settore alimentare e sarebbero concentrati in alcune aree in alcune aree che illustrerò più tardi
Quindi siamo dentro una doppia scelta ecco tener presente come che la giustizia è quella che ha dà una mano come dire sulla manovra bilancio l'altra una spada
Il parlamento si trova come dire essere in questo momento molto ben Ember raffigurato come dire nella immagine come dire
A cui siamo legati perché l'immagine anche iconografica dello Stato italiano come dire della giustizia della spada e della bilancia
E questo credo che sia
Il Parlamento è consapevole di questo è anche consapevole delle difficoltà come dire di questo tipo di di posizione nella quale ci troviamo
Scusate se non faccio un ragionamento come dire paludato scientifico ma per fortuna non sono non sono docente universitario
Per quanto riguarda seconda seconda riflessione
Strettamente legata alla prima la principale area su cui si misurerà la concorrenza tra le nostre imprese quelle europee sicuramente quella delle grandi e medie superfici specializzate
Ma
Lo ripeto attenzione come dire
L'aldilà una forma di
Presunta liberalizzazione selvaggia nella quale il commercio italiano a differenza come dire unico paese al mondo dovesse rimanere senza nessuna forma di normativa no porterebbe a parte e non sarebbe un'esperienza riscontrabili in nessun altro Paese europeo ma comunque porterebbe sicuramente
Ha un ai dementi di perdita che una indagine di una confederazione imprenditoriale a del ha in qualche modo indicato con la fuoriuscita di un occupato su tre
Nei piccoli esercizi alimentari e quindi creerebbe alcuni elementi di forte tensione sociale probabilmente del quale il commercio storicamente si è fatto
Si è fatto garante
Partendo dal presupposto che il commercio ha in qualche modo costituito nel bene o nel male io non sono mai stato uno che
Ha voluto giudicare sulla base di testi stranieri il commercio in Italia nel bene o nel male assorbì assolta ruolo di grande ammortizzatore
Si può pure rinunciare tendenzialmente assolvere a questo ruolo di grande ammortizzatore ma tendenzialmente
Ma tendenzialmente
Diverso è il caso dai della distribuzione non alimentare dove di fatto i margini di consolidamento e di specializzazione delle piccole e medie imprese somma più consistente ma su questo non non mi soffermo
Seconda tesi
Sempre una il si rediga il nostro sistema informativo
Ci dice sulla scorta di una di un'analisi fattoriale che abbiamo realizzato con in base a una statistica delle componenti principali e di una cluster analysis
Evidenzia che sul il territorio italiano in termini di organizzazione dell'offerta è profondamente diverso
Ci sono almeno cinque tipologie
Così le abbiamo individuate di territorio italiano che ha una offerta distributiva diverso dall'altra
Perché l'Italia è lunga ed è articolata e localista
Come dire riporta sul territorio tutta la sua storia
Tutta la sua storia tutta la sua tradizione tutta la sua innovazione
Ci sono le aree crescita equilibrata e lì problemi a mio avviso come dire sono Piemonte Lombardia Veneto
Abbiamo visto addirittura che le barriere all'uscita
Nelle aree a crescita equilibrata prendiamo il Veneto
Tendono in qualche modo rallentarsi come tendono come dire a ah rallentarsi anche le barriere entrata cioè esistono delle forme dispendi stabilizzazione della moderna distribuzione anche di piccole dimensioni lì dove LAN il contesto la mia domanda in imprenditoriale
Generale di quella zona di quel territorio e saldo
E questo come dire è un elemento di conforto ma accanto a questo elemento di conforto
Vi sono almeno due aree le aree Urbani ha ritardato a ritardo strutturale
Che da questa cluster analysis noi individuiamo in Venezia Napoli
Venezia per motivi particolari evidentemente Venezia Napoli Bari Taranto Palermo Catania e Siracusa
E vi sono una serie di aree marginali
Con bassi indici di consumo per esercizio a bassa quota
Della superficie totale di vendita per gli esercizi di medio grande dimensione vi sono delle aree marginali che
Di fatto corrispondono se uno vede la cluster analysis che probabilmente vi è stata distribuita
Corrispondono a come dire nel nord c'è Sondrio
No ma diciamo le le Province pace latina foce Frosinone Pocetti Alberto procede bene vento e giù giù per tutto il Mezzogiorno
Fino tutto il nord della Sardegna
Tutta la Sicilia
Sud
Occidentale
E direi come dire
Tutta l'area del basso Lazio
Alla parte dell'Abruzzo passa da parte del il Molise
Parte della Puglia tutta la Calabria eccetera eccetera
Questo significa che la riorganizzazione del settore di del sistema distributivo
Non può essere a nostro avviso non specchio della realtà oggettiva territoriale diversa
Così come si presenta sul territorio nazionale
Non ci può essere una guida dall'alto di tipo come dire una una guida che
Con una norma
Decida che questa norma produrrà
E Setti
E uguali in tutto il territorio perché il territorio dell'offerta è un territorio estremamente difforme
Quindi non ci può essere a nostro avviso il ricorso alle vie omogenee per una realtà così frammentata
Potrebbero esserci e questa è un'ella quarta tesi io ho letto stamattina dai giornali che come dire del che sarebbero in qualche modo col silenzio assenso
Di fatto favorite la libera apertura di esercizi intorno ai seicento metri quadri
Presumo che questo sia un come dire
Sulla scorta anche del
Come dire del delle delle analisi che ci dice che cita questo sistema informativo sulle superfici sia la super sia il taglio giusto in qualche modo sia il taglio giusto
Ma probabilmente l'ideale sarebbe quello di una volta stabilito un taglio
Diversificare le soglie in modo datarle alle tipologie commerciali dominanti sia dal punto di vista merceologico che geografico e probabilmente come dire immaginario delle forbici
Immaginare delle forbici
Quale o meglio quali sono le soglie perché la domanda fondamentale questa qual è o meglio quali sono le soglie più congrue per riorientare efficacemente la struttura dell'offerta
Senza creare come dire
Danni no irreversibili o rendite irreversibili
Le ho finito ultima constatazione
Immagino che le Regioni adotteranno decisione di sviluppo distributivo urbanistico confacenti alle specifiche realtà territoriali che abbiamo di fronte
Che sono poi realtà tipicamente provinciali sono sub provinciali qualche volta o interprovinciali
Ecco noi riteniamo come Camera di Commercio
E una politica di Rete
Per il sistema della distribuzione per essere efficace
E qui entriamo come dire soltanto alla fine nel tema che mi era stato assegnato una politica di Rete per esterno la distribuzione per essere efficace richiede l'autoresponsabilizzazione della base imprenditoriale
E la creazione di strumenti di conoscenza doppie
E e l'intervento
Assieme accanto a quello della soluzione di categorie
Di una istituzione capace di dar voce come dire a queste analisi no a queste come dire a queste diagnosi
Una istituzione che in qualche modo nella quale si sentiti si sintetizzano le esperienze come dire
Anche intersettoriali la Camera di Commercio come dire nell'ambito del consiglio camerale per esempio sono presenti anche i consumatori e quindi abbiamo riteniamo che
Non serva in in modo particolare che questo tipo di istituzione svolga come dire c'è un ruolo di conoscenza
Un ruolo anche di prima confronto tra interessi diversi tra istanze diverse
Ecco per dare voce come dire per dare proposte di sintesi di tipo istituzionale
Perché quando il commerciante siede nel consiglio dalla Camera di Commercio
Come dire in quel momento rappresentante di un'istituzione pubblica
E come tale ha inteso l'autorità
Il dovere e il diritto no che gli viene dall'essere consigliere come dire o membro di giunta di una istituzione pubblica che è riconosciuta dallo Stato italiano e che a cui la riforma della Camera di Commercio ha dato in qualche modo compiti primari di regolazione per esempio di proposta
I lender tedeschi
Legiferano sulla scorta di proposte obbligatorie sfatto e dalla comunità d'affari riunita presso la Camera di Commercio
In sostanza il legislatore come dire legifera sulla scorta di una domanda che assumerà le vesti istituzionali e non di parte
All'interno come dire della Camera di Commercio
E concludo nome
Compito
Nostro evidentemente
Però
Resta aperto il problema
Se la situazione
Così diversificata a livello territoriale
Se la situazione così
Accentuata quanto a mortalità in alcuni settori
Se la situazione
Deve essere in qualche modo sempre più competitiva con l'Europa
Allora probabilmente resta aperto il problema degli strumenti per compensare
Ciò che e la fuoriuscita come dire ciò che rappresenterà la fuoriuscita dal commercio
Perché se è una fuoriuscita fisiologica come dire probabilmente la gente sistema da sola
Se non è una fuoriuscita fisiologica probabilmente almeno su due temi e concludo potremmo in qualche dovremmo in qualche modo interrogarci
Incentivi fiscali per rendere meno stressante diciamo così la pressione concorrenziale
E probabilmente mettere a tema
Qualcosa che rimasto
Diciamo rimasto confinato nella buona volontà però anche nella impossibilità ad agire no dell'amministrazione centrale e mi riferisco al credito
Alla cinquecentodiciassette
Ecco che essendo rimasta lì come un come dire non più operante
Il che non vuol dire che non ci possono essere altre forme per
Per
Far sì che si il comparto commerciale si capita Rizzi vi affluiscono i capitali
Per esempio l'esperienza delle Borse mobiliari
A cui stiamo dando vita per quanto riguarda la piccola industria
Potrebbero essere io sono convinto che il risparmiatore peraltro troverebbe come dire molto più utile un investimento su una media forma distributiva come dire ad alto tasso di valore aggiunto ad alto tasso di fatturato
Che non magari in una impresa soltanto impresa industriale questo tema non è stato mai affrontato
La si sta organizzando questa rete delle Borse immobiliari perché non provare come dire anche a quotare nelle Borse immobiliari anche imprese di media moderna distribuzione io vi chiedo scusa se non no
Come dire affrontato i criteri in base ai quali si sta componendo il decreto e al al Consiglio di Stato si sta componendo il Consiglio camerale
Dove sicuramente il commercio a come dire un peso forte nel senso che all'interno delle camere all'interno del consiglio camerale
Il commercio finisce per essere una delle in senso quantitativo alcuna delle due componenti come dire più solide e più in cui e che saranno più rappresentate
Artigianato commercio e di fatto l'industria
E quindi
Ma ho voluto in qualche modo
Al di là di
Quest'argomento su cui magari potremo tornarci in altre occasioni non volevo perderlo per non volevo perdere il il momento per questo tipo di riflessione e soprattutto non volevo perdere il momento per
Dire che il fondo i nostri membri di giunta delle Camere di commercio hanno la piena titolarità in qualche modo di fare anche loro proposte su quella che la riforma che in atto orchestre si sta studiando in questo momento
Grazie dottor Cerroni un saluto è un particolare pervenuto sottosegretario all'industria dottor Mastrobuono per
Per dati i tempi ristretti per l'impegno dei nostri illustri ospiti il programma proseguiranno un stop il buffet a disposizione di chi intendesse Servio azione
Io prego il Presidente De Longhi che ringrazio dei presiedere questa ulteriore tornata dei nostri lavori di nostri ospiti di prendere posizione su questo tavolo
L'onorevole Silvano Gori in l'onorevole Rubino benissimo
Sulla presidenza
Allora i prendiamo i lavori prego i relatori
Prego di prendere posto
Un saluto particolare la dottor Luigi Mastrobuono sottosegretario al ministero dell'industria per la sua cortese presenta tutti i relatori ai Consiglieri di Giunta prestiti enti camerali presenti questa mattina
Se mi consentite anche un ringraziamento particolare alla collega Marco Detassis presidente dell'inchiesta per questo secondo incontro nazionale dei consiglieri di Giunta camerale del commercio servizi
Delle camere di commercio
Un secondo incontro che fa seguito appunto a quello del mille novecentonovantatré alla vigilia dell'approvazione della legge di riordino delle camere di commercio
E io mi auguro che porti buono quest'incontro anche per la riforma sulla disciplina del commercio
Il primo incontro nazionale dei colleghi di giunta mettere il commercio aveva come tema quello dei servizi camerali dei servizi camerali per il settore specifico del commercio
Sicuramente il tema era quello di consolidare azioni comuni del sistema della rete l'ha definita dottor Cerroni pur nella diversità delle situazioni credo che passi in avanti siano stati fatti che indisse abbia seguito con particolare attenzione ed interesse questo settore nella sua autonomia anche di bilancio all'interno del sistema camerale e per questo ringrazio i consiglieri dell'inglese
Due relatori stamattina sono anche qui intervenuti insieme col dottor Girardi
Che segue il settore dell'indisse oltre a tante altre cose per la verità ma che segue con particolare intelligenza il settore del commercio
Sicuramente la necessità di una riforma della quattro A ventisei
è un tema che torna periodicamente nel dibattito politico
Che le forze politiche hanno riscontrato evidentemente delle difficoltà nel settore pur la trasformazioni di processi di ammodernamento straordinari che sono intervenuti tra il mille novecentosettantuno e i nostri giorni
Sotto questo profilo probabilmente la proposta referendaria
è stata l'occasione o porte Couto scambiata eremi ancora diceva qualcuno del suo latino va anche di moda
Ma sicuramente a stimolato
Il mondo politico le forze politiche il Governo a perché vedere a riordinare questo intero settore
Per questo abbiamo chiamato stamattina degli altri o per le loro parte situazione
Sia i rappresentanti del Parlamento sia rappresentanti delle associazioni proprio per valutare insieme alcuni aspetti della proposta
E particolarmente credo sarà seguito l'intervento del presidente che la commissione Attività produttive della Camera
L'onorevole Alessandro Rubino
Che nella sua qualità di presidente quindi super partes rispetto alle forze politiche è sicuramente in grado di darci una sintesi rapida di quelle delle proposte oggi e in esame
Nella commissione ristretta prego quindi il professor Rubino di prendere la parola
Seguirà poi l'onorevole Gori che relatore alla legge sul desiderio del commercio entra più nel dettaglio della norma stessa
Grazie grazie per il professore che non sono mai stato mai di moda oggi professori ovunque quindi
Ma io più che fare un riassunto di quello del punto a cui si è arrivati ma il quale potrà evidentemente sarà svolto molto meglio da onorevole Gori
Che relatore per quanto riguarda la riforma della quattrocentoventisei vorrei un attimo fare il punto su quello che è lo spirito con il quale la commissione ha approcciato il problema sia della revisione della quattrocentoventisei sia della revisione della cinquecentocinquantotto
Che ha già prodotto un testo unificato che voi tutti avete qui visto noi ci siamo posti di fronte a questo problema
Già all'inizio della legislatura quando evidentemente consci che l'apparato legislativo di questo Paese
In alcuni casi come nel caso delle leggi che riguardano settore del Commercio era composto da una serie di norme e di e di leggi vigenti che rendevano difficile l'interpretazione da parte degli imprenditori ed a chi deve operare sul mercato quindi noi ci siamo posti da subito
L'obiettivo unanime all'interno della commissione di cercare di svolgere una attività di delegificazione che potesse dare certezza di diritto a chi opera nei vari settori per cui ci eravamo posti come obiettivo quello di creare un testo unico in materia di legge sull'industria creare un testo unico in materia di leggi sull'artigianato sul commercio e su tutte quelle che sono le attività produttive
I quesiti referendari sono arrivati a essere da stimolo al Parlamento
In un momento purtroppo di grande confusione politica
Però la commissione Attività Produttive che ho l'onore di presiederà è un'isola felice che non viene investita dalle maree che invece investono il parlamento oggi e quindi noi evidentemente ci siamo sentiti in dovere di accelerare il nostro processo di revisione delle leggi sulla commercio che risalgono al mille novecentosettantuno e che però non è che abbiano funzionato tanto male queste leggi sino ad oggi
Prioritariamente Rispetto evidentemente agli altri agli altri agli altri settori
Che cosa si è posta la commissione come obiettivo è evidente che doveva essere The tenuto presente quello che era il quesito referendario perché altrimenti avremmo certamente lavorato per delle settimane per dei mesi per poi trovarci di fronte a un a un giudizio della Corte costituzionale che avrebbe vanificato il nostro lavoro ma se da un lato abbiamo lavorato tenendo presente il quesito referendario nel nostro lavoro abbiamo sempre impostato la nostra azione non per evitare i referendum ma per fare una buona legge
Perché evitare i referendum attraverso delle leggi malfatte raffazzonate fatte in fretta sarebbe stato certamente peggio
Di qualunque altro risultato allora se da un lato si è tenuto d'occhio il quesito referendario
Dall'altro lato si è anche pensato che però se questo quesito referendario avesse avuto una risposta positiva da parte dei cittadini avrebbe creato una situazione a nostro avviso a senza nessuna colorazione politica all'interno della commissione una situazione unica in tutti i Paesi dell'Europa e forse in quasi tutti i Paesi del mondo avanzato sarebbe creato una totale
Deregulation una totale situazione di giungla in cui ognuno poteva fare quello che voleva in cui soprattutto i piccoli e medi operatori sarebbero stati enormemente penalizzati
Da questa situazione
Come si può pensare di abolire totalmente una regolamentazione sugli orari di lavoro
Senza tener conto che forse a nessuno importa di andare a fare la spesa mezzanotte senza tener conto del fatto che questo avrebbe comportato degli enormi problemi di ordine pubblico
Avrebbe comportato degli enormi problemi di organizzazione dei comuni e degli uffici pubblici e dei servizi pubblici che evidentemente non poteva non essere tenuti d'occhio dalla commissione io penso che per quanto riguarda gli orari di lavoro il testo che la Commissione ha licenziato e per il quale è stata chiesta la sede legislativa ed in modo da poterlo trasmettere con sollecitazione con sollecitudine al Senato sia una giusta mediazione tra quello che era lo spirito referendario e per quello che deve essere l'occhio critico e di buonsenso che il Parlamento deve aver su questa materia
Quindi penso che qui sull'orario di lavoro che peraltro era un Moon
Una argomento molto più semplice da
Risolve rispetto a quello della revisione della quattrocentoventisei la commissione abbia bene ha lavorato ora sulla la revisione della legge quattrocentoventisei ormai di noi abbiamo già prodotto un primo testo unificato e da questo momento anche accogliendo la sollecitazione del l'onorevole Manzini andremo in conclave papale in in maniera tale da non trasmettere all'esterno informazioni che poi vengono modificate nel corso dei lavori l'onorevole Gori ha trovato una giusta mediazione quali sono i punti su cui oggi si sta ancora dibattendo
Si sta dibattendo su quali debbano essere i criteri urbanistici rapportati ai piani commerciali delle varie aree comunali e delle varie aree metropolitane e delle regioni e quali sono invece lei metrature e indicate nel disegno di legge che invece potranno evitare di ricorrere a autorizzazioni comunali o regionali e daranno luogo alla rilascia automatico della licenza o a rilasciò automatico della autorizzazione al trasferimento del esercizio così come oggi allora questo il nodo cruciale e il nodo sul quale noi stiamo lavorando e tiene presente due punti fondamentali tornando a quanto detto prima tiene presente che si deve
Tenere d'occhio una situazione
Del settore commerciale in Italia che è anomala rispetto agli altri paesi d'Europa in cui vi è una grandissima presenza di piccoli e medi imprenditori di piccoli e medi esercizi che non può essere cancellata da una totale deregulation è una situazione
Che esiste
Che va tutelata che va evidentemente tutelata all'interno dei centri storici che invece si stanno sempre più svuotando di esercizi commerciali specialmente quelle alimentari
E che deve essere tenuta presente nel nostro lavoro
L'altra situazione che va tutelata invece che una situazione di mercato tendenziale quella relativa la grande distribuzione la grande distribuzione in Europa ha una presenza molto più massiccia di quanto non accade in Italia
Il mercato come è stato detto nelle relazioni precedenti sta andando anche se più lentamente che negli altri Paesi in quella direzione noi dobbiamo con il nostro lavoro se da un lato si devono tutelare i piccoli e medi
Esercizi dall'altro lato si devono tutelare anche gli esercizi della grande distribuzione da il pericolo che è una totale deregulation e che si attuerebbe in Italia con il sì ai referendum creerebbe alla grande distribuzione italiana per l'arrivo in Italia di tutti quegli esercizi di grande distribuzione estere i che sono dieci volte più grossi i nostri che hanno esperienza maggiore dei nostri che hanno potere contrattuale potere finanziario maggiore dei nostri
Il tutto coordinato con un occhio di attenzione a quella che invece è la realtà italiana che inserita in un contesto europeo il tutto non è facile
Evidentemente è oggetto di grande dibattito all'interno della commissione non siamo sicuri in questo caso che il nostro lavoro possa evitare il referendum perché tutti questi concetti che ho espresso in alcuni casi contrastano con lo spirito referendario
Però noi stiamo lavorando con serietà buonsenso molto spesso togliendoci la nostra giacchetta politica nel mio caso sempre perché così ho impostato il mio lavoro
Dall'inizio per cercare di realizzare qualcosa che debba essere per forza di cose
Integrata in una realtà italiana che esiste e non può essere cancellata né da un referendum né dall'integrazione che noi avremmo in Europa
Quindi questo è il nostro spirito questo il nostro modo di approcciare il problema l'onorevole Gori adesso penso che sarà più preciso perché Luís da lì dall'inizio segue il difficile lavoro di coordinare
Sei proposte di legge del diversi gruppi ci sta riuscendo molto bene e noi contiamo se come fino ad oggi accaduto in commissione prevarrà ancora il buonsenso riusciremo a rimanere un'isola felice isolata dal resto del parlamento contiamo nel giro di dieci quindici giorni di avere ultimato
Una mediazione che ci possa portare a un testo unificato definitivo che possa rispondere
Alla revisione della legge quattrocentoventisei grazie
Grazie onorevole Rubino per la sintesi con cui è esposto il pensiero dal presidente della commissione Attività produttive
Ora la parola l'onorevole Silvano Corniche relatore appunto al disegno di legge che ha sopportato e sta sopportando il difficile ruolo di sintetizzatore di diverse proposta di diverse parti politica
Prego onorevole cori vi ringrazio per l'invito
E naturalmente forze
Sicuramente vi deluderò perché perché io ritengo che proprio il mio ruolo
Di relatore quindi di cucito ore nelle varie proposte di legge
Ritengo eticamente mi imponga di non prendere una posizione personale rispetto a questo provvedimento
Io sono venuto qui stamani mattina soprattutto perché credo sia importante per me ascoltare
Quello che sarà magari dibattito che potrà avvenire fra i presentatori delle proposte di legge che ci sono a questo tavolo non ce ne sono tre che rappresenta no tre delle proposte di legge presentate
Ovviamente voi ritengo che che questo possa costituire sicuramente elemento per la commissione per il comitato ristretto e per me personalmente di potere avere ancora più ampie informazioni
Dico soltanto che condivido ovviamente quello che il presidente Rubino ha detto
Confermo
Che il lavoro che stiamo facendo all'interno il comitato ristretto della commissione è un lavoro direi molto serio questo lavoro ci ha portato sicuramente anche al di là delle singole posizioni a collaborare veramente in tutti modi abbiamo lavorato non soltanto pomeriggio ma molte volte la sera anche dalle nove in poi quindi c'è stato direi una grande collaborazione e partecipazione da parte di tutti
Ritengo che questo possa indubbiamente contribuire alla fine a risolvere questo problema come il presidente Lovino diceva
Forse questa testo che verrà fuori non risolverà il problema referendario noi saremo comunque soddisfatti se riusciremo a fare questa legge questa legge ripeto che risponda alle esigenze che in questo momento tutti avvertiamo e tutti avvertite
Personalmente credo che vorrei porre semplicemente l'accento su un particolare perché non è ancora inserito nel testo unico è una posizione però che credo risponda alle esigenze è nata da quesito che si riferisce c'era un ferito da un capo si diceva vecchie che come sapete non era sottoposto a quesito referendario
Ovviamente all'interno
Di questo
Io credo che sia importante proprio per la vita e lo sviluppo delle attività commerciali cambiare un attimino lo spirito per esempio di quelli che sono i corsi
Professionale allora noi riteniamo che non sia necessario questo corso professionale al fine di ottenere un pezzo di carta e quindi l'iscrizione perché ma io credo che sia importantissimo
Che questi corsi avvengano e prima e magari anche dopo perché debbono costituire la base per il mantenimento di quelli che sono gli esercizi quindi perché debbano essere veramente quella che è la parte diciamo di formazione continua
Imprenditoriale se non vogliamo dire
Anche perché io faccio di professione imprenditore tessile mi ponevo una riflessione
Diciamo la pongo all'attenzione di tutti uno dei problemi nostri
Io produco tessuti vendo quindi alle confezioni le quali vendano i negozi
è chiaro che si negozia non sa comprare siamo stoccaggio di magazzino
Troppo elevato quindi crea una istruzione di risorse poi alla fine il negozio va in difficoltà ma in difficoltà non va soltanto negoziò ma l'intero sistema produttivo perché automaticamente
Il negozio non paga confezionista confezionista non paga l'azienda quindi questo è un problema che va e evidentemente esaminato nel suo
L'ovale nella sua interezza
Credo che se questo spirito sarà quello prevalente cioè quindi non soltanto per il pezzo di carta per l'iscrizione queste sarà uno sforzo che noi tutti credo Robert dovremmo fare
Per quanto riguarda il testo che io ho predisposto ed è stato un lavoro abbastanza complessa debbo dire al di là del difficile direi proprio Complesso perché questo ovviamente si intreccia
Programmazione autorizzazione fra chiaramente programmazione che non è più programmazione dei piani commerciali ma che comunque deve tener conto di tutto una serie di fattori io ho tentato spero di essere in parte riuscito a buttare giù una griglia che serva di lavoro comune
Su cui si può discutere eventuali singole posizioni si può anche pensare
Diciamo fra le varie proposte di legge o le varie di tutti politici chi poco pensare che sia più giusto una metratura un'altra ma che comunque possa dare a livello di impianto una soluzione semplificata e problemi che abbiamo davanti
Quindi ecco io preferirei se mi consentite proprio perché il vostro contributo possa essere di utilità vera e quindi non soltanto per così di scambio formale che magari voi possiate dialogare con i presentatori delle varie proposte di legge perché ovviamente questo
Andrà sicuramente al fine di un miglior lavoro collettivo se poi ci sarà la necessità di avere da me qualche ulteriore informazione io sarò a disposizione grazie
Grazie onorevole cori per
Anche il suo atteggiamento di ascolto con cui si è posto in quest'incontro
E magari vediamo se c'è una seconda possibilità di tornar sull'argomento perché penso che l'interventi prossimi prima di vanno Barberini presidente dell'Associazione nazionale cooperative di consumatori del presidente Francesco Colucci di Confcommercio sicuramente daranno penso delle riflessioni ulteriori quindi occasioni
Di
Precisazione
Prego il Presidente
Ivano Barberini
Di intervenire ringraziandolo per la sua presenza rassegna
Ma ci sono effettivamente molto proposte diverse proposte sul tavolo
E bisogna puntare una proposta unificante questo mi pare l'obiettivo giusto sul quale si sta lavorando c'è chi ha seguito questo settore da danni c'è un po'da disperare sulla possibilità di arrivare veramente in tempi stretti
E tali da evitare il referendum a uno proposto unificante
Le compreremo tutti credo
Quali quanti decenni ormai son passati nei tentativi di arrivare sempre a una hanno proposto unica salvo bloccarsi entro i primi sette otto articoli tutte le commissioni San provato
Devo dire che ho avuto modo di vedere proprio pochi minuti fa questo lavoro fatto da lei mi pare che di per sé già costituisco una buona base di discussione pare che lo sforzo fatto sia interessante al di là dei di talune puntualizzazioni ma come schema mi sembra che ecco un po'di speranza in più
Venga dal da questo da questo esame
Credo che ci sia bisogno di avere una legislazione che stabilisca delle regole che creano migliori condizioni per la libera concorrenza in un'ottica io credo da un punto di vista in un'ottica sia economica sia sociale
Non credo che nordica puramente economicistica non sia la soluzione del problema ci sono aspetti ambientali ci sono costi sociali che vanno calibrati misurati nella consapevolezza che è in atto comunque nella realtà italiana anche se io credo siamo gli inizi non non fase molto avanzata al di là dell'impressione che si possono avere siamo in una fase che potremmo già definire di rivoluzione commerciale
Laddove ci sono esigenze insoddisfatte o volontà di imprenditori di trovare spazio in questa in questo settore
La legislazione può quel tanto tanto che può c'è una situazione italiana che conosciamo tutti che in effetti estremamente squilibrata rispetto agli altri Paesi
Se si considera che in Italia i primi cinque District tanto c'è un prete concentrazione dello dell'impresa e questo non è un elemento non trascurati anche se un elemento trascurabile i fini della qualità dell'offerta fatto che in Italia ci sia una concentrazione che vede le prime cinque impresa vedere un quindici per cento il dieci quindici per cento di quota di mercato mentre in altri Paesi dello svizzero Inghilterra si va dai sessanta fino al settanta per cento
Beh la dice lunga sulla sul processi e sull'iter che che quanto meno come senso di marcia interesserà anche il nostro Paese
C'è un pluralismo delle tipologie di reti di vendita a mio avviso ancora scarso non non espresse che non esprime con compiutamente la vocazione al servizio del consumatore
Questo derivato mio viso sia per il contingentamento di superficie che hanno finito per limitare le possibilità di servizio della del del supermercato o meno che normalmente
Ha bisogno semplicemente di maggiori spazi poco per ampliare il servizio al consumatore privati della quantità
Molto è dovuto probabilmente all'orientamento delle stesse imprese più misurate sul presso ad esempio differenza dell'Inghilterra che non sul servizio in quanto tale c'è un ritardo la debolezza
Che rischia con vengo anch'io su questo pericolo al fondo di tradursi semplicemente nel favorire posizione dominante da parte di multinazionali quindi far pagare duramente questo questo ritardo
C'è un fatto c'è una concentrazione delle tremende perché dal prendere proprio sul piano fisiologico lo diceva cioè con il primo credo che per quanto si possa fare queste fisiologico quindi Johnson più che altro mettere in conto in che modo creare degli ammortizzatori sociali che evitino un impatto troppo duro ma senza metterci in ottica difensiva
Che alla fine non non reggerebbe
Bisogna che ecco io credo poi che al di là di tutto la distribuzione commerciale sia in grado come somma
Fermorestando punto di equilibrare l'impatto sulle diverse categorie sia in grado come somma di produrre occupazione nei prossimi anni tanto più in quanto si sviluppi il bisogno di servizio che il consumatore esprime può esprimere
La dimensione di per sé non rappresento tutto l'hard discount insegna è la struttura più rivoluzionari di questi ultimi tempi pur essendo di piccole dimensioni e quindi ragionare sono i temi dimensione sufficiente
Ecco ci sono come dicevo i problemi del piccolo commercio che però vanno letti sia dal punto di vista delle categorie di cui in cui credo più autorevolmente di me potrà parlare chi ha questo quest'ottica permanente ma io vorrei in questo senso semplicemente richiama l'attenzione su un altro indotto su un altro aspetto il rapporto tra la rete distributiva quando parliamo di costo quando parliamo di servizi e così via
La realtà la realtà è quanto questo tipo di distribuzione produce a monte noi oggi siamo cioè nella produzione dobbiamo non solo la distribuzione pesasse in un rapporto costo-beneficio
Non tanto in assoluto come costo proprio rapporto costo beneficio più costosa di altri paesi credo che i guasti che si sono prodotti nel perdurare di una situazione delle tra terza siano intanto a parte
Proiettate sulla produzione abbiamo una impresa di produzione abituata ad agire a costi alti perché è una distribuzione così fatte le consentiva
Questo mette la impresa di d'impresa che industriale in difficoltà nella competizione europea
Questo elemento è stato d'esempio messo molto in evidenza con l'hard discount
Che comporta altre logiche altri altra logistica altro rapporto fornitore provento di di collaborazione di ricerche di economie che non sono basato sul puramente sulla competenza il discorso sarebbe lungo naturalmente lo lascio qui
Ma questa implicazione laddove essi pensi in un'ottica di sviluppo economico bisonte nella ben presente andiamo oltre l'interesse della SIM del commercio dobbiamo vedere questo aggancio e il bisogno di avere quindi un ottica che in quadri bene questo aspetto
La quattrocentoventisei
Io credo che insomma a tanti anni di distanza con tutti i correttivi che sono stati se posso avere anche dare anche un giudizio equilibrato su questo strumento
Che di per sé aveva un'ispirazione come sappiamo molto più avanzata dalla legge poiché anzi esattamente contrario alla legge poi e che era difensiva quella eppure ha permesso tutto quello che è successo in Francia e qui invece di programmazione
Il discorso si risolse risale ai vecchi al vecchio concetto dantesco che era chi mette mano le leggi e le leggi son ma chi pon mano desse perché il problema è stato proprio questo di a vere una legislazione variamente interpretata e con uno squilibrio scrivo molto forte quindi perse ha consentito nuove imprenditorialità ha consentito un recupero dell'esistente
Fallire è stata avuto dei limiti di collegamento tra l'urbanistica e la la piaga programmazione commerciale credo che se superiamo la quattrocento ventisei ma rimangono talune volontà ce li ritroveremo nell'urbanistica per cui bisogna effettivamente che ci sia molto una volontà politica che vada nell'indirizzo di dire bisogna rinnovare il settore perché attardarsi ulteriormente non serve molto da questo punto di vista io credo che lo Stato pur non interferendo sulle regioni del loro turni e così via dovrebbe dettare dei parametri di presenza minima della distribuzione cioè dovrebbe avere una funzione incentivante da questo punto di vista fissare quindi a monte cappello della del stessa non nuovo normativa dell'indicazione che comunque rappresentino
Un minimo di presenza che sia tale da equilibrare anche da collegare le programmazioni regionali così come sono ecco c'è il fatto della del considerare attentamente l'impatto ambientale
Devo dire che poi non la voglio fare lunga naturalmente ma
E il problema dei cento dei centri commerciali
è un altro problema molto complesse ne abbiamo da una parte l'hard discount non disciplina nata paternità in centri commerciali la logica imprenditoriale presa se è quella di fare dei grandi centri commerciali dei grandissimi centri commerciali
E se la lasciamo questo livello la corsa sarà questo perché è è praticamente impossibile competere con sei mila metri di ipermercato contro dodici mila metri di ipermercato se si lascia tutto libero
è un discorso che finisce per per andare lì può anche darsi che non ci sia niente da fare ma nel momento in cui parliamo di urbanistica sole parliamo di impatto ambientale allora dovrebbe anche ragionare e poi gradualmente vanifica la pena attualmente Dole potrebbe essere disponibile allo scioglimento del genere a considerare che un una certa ecco che certi limiti ha una dimensione di centri commerciali o meno
Urtano contro il costo costo sociale urtano col hanno producono benefici ma anche altri costi di impatto ambientale di traffico e così via cioè sono ragionamenti sui quali secondo me in un ottica anche di urbanistica andrebbero andrebbero sviluppati
Tenendo conto di quelle che sono gli interessi dei consumatori interesse delle imprese l'interesse generali ma contemperando lì
In in base in limiti
Che potrebbero avendo significa da questo punto di vista con la stessa considerazione duecento del raddoppio che pure mi pare di aver visto nella proposta sua contemperato come una possibilità conterebbe più autorizzato che lasciato libero proprio per dare anche una dimensione ecco per evitare che spontaneamente si arrivi a una corsa alla nega dimensione che probabilmente non nell'interesse di nessuno ci sono delle logiche che andrebbero ripresa attentamente basati su una e lo dice chi sta muovendosi su lo su dimensioni di questa natura ma affidando sicuramente alla concorrenza senza un quadro che disciplina il comportamento di tutti evidentemente questo diventa un fatto inevitabile
Ecco devo dire che non abbiamo formulato una serie di proposte che adesso uno story prendere per brevità vuole solo considerare proprio proposto di questa borsa che io considerato in un muto modi vedere molto rapidamente ci sono alcune cose che andrebbero aggiustate
Se ad esempio l'articolo tredici di questo suo Bosa
Che mi pare ancora non proprio chiaro cioè al punto a si fa riferimento alla superficie i seicento metri Paul c'è un punto successivo là dove si definisce la superficie complessiva
In complessiva per superficie destro e superficie si intende quella complessiva ha colore bisogna che nulla osta
Rispetto urbanistico non può essere che così nulla osta bio solo a quel punto capisce perché finora si è parlato dei seicento metri come superficie di vendita tutti più o meno la intendono così quando si dice superficie del punto dove risiede superficie di vendita
E qui si riporta e disco dei seicento metri viene riportato poi noi possiamo essere d'accordo di limitare questa facoltà a dimensioni inferiori intendiamo dispetti seicento metri poiché mi sembra che occupo di avvio di chiarimento fa di aggiustamento di questo tipo per ultima che vorrei fare
Un'osservazione che può apparire di bottega ma non lo è più di tanto perché come Coppi non siamo così direttamente interessati al fatto di confermare la possibilità di fare spazio aziendali così come previste l'attuale disciplina e invece di abolire questo discuterà diversamente come si fa qui non non li stiamo facendo molto tempo però mi pare sbagliato limitare così profondamente questa possibilità vitale duecento metri quadrati al partito nato parliamo di seicento metri in modo libero ma soprattutto perché non dobbiamo mortificare più di tanto la possibilità dell'utenza o dei consumatori di associarsi di darsi dei propri proprio tutto di Forrest metri quindi io sarei non tanto per un interesse se devo guardare cosa fa la Coppa
Da da decenni tutt'altro che fare spacci aziendali quindi non è non è questo però mi pare nello stesso tempo che sia giusto consentire questo tipo di di facoltà
Grazie presidente Barberini anche le proposte che ci ha fatto
E do la parola al presidente Francesco Colucci
Ritorni al microfono prego
Ma consentitemi di ringraziare il presidente di Unioncamere per questa occasione di dibattito
E mi auguro chiarisca meglio più puntualmente da situazione
Che si è prospettata
In seguito alla iniziative referendarie così come ringrazio siamo grati
Ai parlamentari di presente per la responsabilità che si sono assunte di costruire
Provvedimento che
Blocchi
Annulli il l'iniziativa referendaria e comunque consenta
Ministero può essere l'occasione per e cori vedere
Una legislazione che oramai ha fatto il suo tempo e non è più in grado di gestire oggi lo sviluppo dell'attività commerciale in Italia
Questa la vicenda che ci coinvolge oggi certamente è venuta a cadere in una situazione in un momento molto delicato
Che vede tutto il settore del commercio in una fase avanzata di riconversione di ristrutturazione di revisione profonda
Dei metodi anche di condurre le l'impresa dall'impresa commerciale
E e così torsioni che potrebbe essere gravemente
Colpite
Ove il referendum
Avesse via libera
Proprio perché siamo perché siamo stiamo subendo oggi in una una offensiva da parte dei grandi gruppi stranieri molto più dotati
Particolarmente al punto di vista finanziario anche perché spesso sono sostenuti accompagnati a investitori istituzionali che in Italia non ci sono
E quindi con una grande capacità di pressione non vorremmo vivere la vicenda di qualche altro Paese della Comunità la Spagna che è stata colonizzata e non soltanto questa commerciale ma anche dal punto di vista l'industria manifatturiera perché ne è venuto come conseguenza
Sul nostro sistema distributivo molto si è detto in termini negativi ma è un sistema che ha avuto la capacità di compiere dei grandi passi in avanti
Pur nelle difficoltà ripeto perché la caratteristica pone soltanto del del sistema distributivo italiano al nostro sistema economico che vede una sottocapitalizzazione purtroppo molto estesa e che copre tutte le aree e senta voi strumenti di incentivazione chi sostegno parla per il settore del CNEL
Ecco che le che che rappresentiamo
E che ma che potesse dare e che possa dare una una spinta
La questa false dicevo di riconversione di ristrutturazione ma spinte sollecitata anche da una domanda che cambia che si diversifica e quindi Cocoon coinvolge le strutture di tributi che cambiano cambia la domanda necessariamente del cambiarlo
Ora
In in questo particolare ecco ripeto momento
Occorre che sì
Il referendum ci dà l'occasione per rivedere la quattrocentoventisei la proposta che noi abbiamo avanzato poggia su l'urbanistica
Perché si tratta di attività che hanno un impatto forte sul territorio e si tratta anche di attività che poi riceva una serie di subiscono di condizionamenti negativi da parte di debito del territorio e quando il territorio non sia organizzato la debolezza da quattrocentoventisei quale quale è sempre stata il fatto di avere proposto una programmazione del commercio degli insediamenti commerciali senza un collegamento stretto con l'urbanistica
E questo e questo è ha portato poi a tutta una serie di disfunzioni distorsioni nel tempo oggi queste l'occasione io credo per affrontare questo questo tema anche se d'acquisto legislative non è che siamo messi bene
Perché io qualche altre volte ho sottolineato il fatto che ne abbiamo in Italia una giubba mistica che risale a quarantadue del mille novecentoquarantadue
E che non ha mai avuto
Il regolamento no di attuazione del tempo il vizietto italico che quando una legge si rinvia al Regolamento il Regolamento o non sia mai o spesse volte quando lo sia stravolge la ratio della legge stessa forse ha fatto comodo in tutto questo periodo non avere un uragano ed attuazione ma questo ecco crea che ha provocato determinato da una serie di diva alcune che poi ha intuito per penalizzare in modo particolare questo settore
Perché il problema non è soltanto quello di delle grandi superfici problemi anche quello per esempio dei centri urbani
E l'Italia mostra un degrado ecco dei centri urbani che veramente
Preoccupa
Non vogliamo il arrivare agli eccessi chiuso di una di una di una municipalità come quello di Stoccolma che essendo la proprietà di quasi tutto quello che c'è
Proprio in centro storico stabilisce le attività che possono i Starbucks
Ed è una regola ferrea come quando si parla di liberalizzazione e di libertà di mercato in vetta di concorrenza siamo tutti disponibili su questo
Ma gli altri Paesi della Comunità e si fa riferimento ad altri Paesi alla comunità la teneva degli altri paesi ci sono delle regole fra sono sono però di natura urbanistica
Ma con una concezione organica con l'insieme delle funzioni del del territorio che viene che viene coinvolto e che viene e che viene interessato in Italia e tutto questo ripeto e non c'è
E questo può essere l'occasione anche per una profonda revisione noi oggi ospitiamo soltanto che lo si vede dal punto di vista del di quel del problema che abbiamo sulla ecco sul tavolo però su questo bisogna coinvolgere le regioni e comuni
Perché ecco dare dalle Rolo la potestà di decidere quando l'insediamento di una certa rilevanza si può fare si fa in questo giorno in quell'attrazione altrimenti signori miei
La programmazione urbanistica ce la farà la speculazione fondiaria come star bene
Nella regione in cui sono io il primo insediamento un grande insediamento per esempio che a ridosso ma stretto immediato ridosso di una enorme discarica
E nonostante il parere negativi della UE selle e dell'autorità superiore userà le soglie minime blocco qualità e quello che sia tutto questo va avanti si è fatto avanti sì est e si e si e si procede in questo modo come pure non è concepibile che tutti gli stili le le strutture industriali dismesse debbano trasformarsi in centri commerciali
Ecco dobbiamo evitare dobbiamo evitare questo non non è possibile che si va che si procede in questo modo guardate siamo ed era in contatto con i nostri vicini chiamo cugini fra virgolette
Perché morto non sono le virgolette
Da Oltralpe iconici dicono che voi avete una situazione veramente lo dico no originale perché sono molto cortese quando si esprimano da in questi termini e commentano le vicende italiane e quindi questo noi riteniamo che sia fondamentale
Come pure occorre che i poiché ripeto il mercato si va organizzando per i grandi concentrazioni
Che non sono avvalsi di capitale ma sulla base di associazionismo per raggiungere e superare quella soglia critica che consente di avere una posizione forte sul mercato
E e potere superare il rito e affrontare in modo decisivo il problema dei costi proprio della logistica e così via però abbiamo l'altra via che quella vincente che quello della specializzazione
Specializzazioni che naturalmente comporta una un livello di professionalità piuttosto elevata
Per cui discorso ecco delle tabelle io lo affronterei con non cerca elasticità perché è chiaro che anche su nel punto diventa più specializzato del mondo nasce la necessità un certo momento di integrare correggere ampliare la sua offerta
Sempre a questo livello per poter stare sul mercato in maniera atti questo è abbiamo questa occasione e adesso abbiamo la disponibilità del parlamento dei gruppi parlamentari
Agli stessi che noi rivolgiamo oltre l'apprezzamento per l'impegno che stanno dimostrando in questa corsa con il tempo soprattutto e insiste e mi consente no lustri qui e rappresentanti ecco della Camera
Che si passi si proceda in via legislativa e anziché referente perché non ce lo nascondiamo nella situazione che oggi abbiamo in parlamento con venti che soffiano da est Dante dal Sud D'Adamo da Ovest e così via
Portare in aula una un problema così delicato e che richiede un un approfondimento chiede una capacità di di vettura bene della situazione ci porterebbe molto lontano
Questa è la raccomandazioni la sottolineatura che io mi permetto di di fare ecco questo questo mi conforta grazie signor
Grazie al Presidente Colucci per le sue proposte
Mettere la parola alle
Dottor Guido Petrelli presidente di Confesercenti così si completa la voce in qualche modo della domanda
Poi ai parlamentari qualche risposta
La ringrazio se ne Petrelli
Grazie presidente soprattutto l'Unioncamere che
Fin dall'inizio di questa vicenda dei referendum assunto un ruolo attivo e propositivo
Che noi abbiamo apprezzato
E credo che qui noi dobbiamo dare atto di questa di questo interessamento che ha avuto sempre l'Unioncamere la finale sulla riforma
Della quattro ventisei sulla riforma da normativo sugli orari che ci ha investiti
Vedete l'Italia è un curioso Paese
è un paese in cui per molti anni ci si addormenta ci si adagia sui problemi
Si fa finta che i problemi non ci siano o si fa finta di apro di affrontarli e poi non si risolvono poi all'improvviso questo Paese è costretto a rincorrere l'emergenza ecco io ricordo fin dall'inizio dei primi anni Ottanta mi sembra e mille novecentottantuno ottantadue si costituì alla Camera e al Senato una commissione per la riforma dalla quattro ventisei si diceva che entro la fine di quella legislatura dovrà essere riformato la quattro ventisei sono posate gli anni legislature sono e passati ministri dell'industria commercio e passato una classe politica però siamo ancora i qua a discutere sulla riforma dalla quattro ventisei
Però a questo punto non possiamo più rinviare perché i referendum sono alle porte e l'emergenza l'emergenza ci spinge a prendere le decisioni
Io credo che il comitato ristretto presieduto dall'allora volevo Rubino abbia fatto un buon lavoro e una anzi un ottimo lavoro
Per impegno e per per onestà però noi riteniamo che questo lavoro guarda completato e vanno migliorati
Vada completato perché noi fin dall'inizio ci siamo espressi la mia confederazione si espresse in maniera netta e decisa contro i referendum
Diceva ma che questi referendum dove nel se tenuti in ogni caso se i referendum andassero anti verranno tenuti noi abbiamo già dato indicazione subito senza esitazione a votare no
Perché questa decisione così improvviso e così rapida e senza esitazione ma la risposta abbastanza semplice vedete noi
Rappresentiamo esclusivamente le piccole e medie imprese del commercio del turismo e del terziario quindi non abbiamo avuto esitazione perché riteniamo che sì referendum passi faranno e se i referendum saranno daranno ragione a coloro che li ha un proposti lo riteniamo che in Italia da un giorno all'altro si scatenerebbe la giungla nel mondo del commercio del terziario non ci sarebbero più regole non ci sarebbero più tutele non solo per i non solo per i commercianti ma credo anche per i consumatori perché vedete oggi tutti quanti sono
Perché tutti quanti in fondo siamo cinquantasette milioni di consumatore lo riteniamo che la riforma dalla quattro ventisei vada fatta
Vada fatta vado modificato non è vero come da qualche parte è stato detto che la Confesercenti comunque i piccoli imprenditori del commercio sono i paladini tutori i difensori
Fino all'ultimo sangue dalla quattro ventisette di Frosinone
La quattro ventisei nona tutelato le piccole e medie imprese perché io vi posso fornire dei dati molto
Credo molto chiaro d'altra parte dottor Cerroni dalla sua limpidissima relazione che faceva poco fa celato dei numeri molto preoccupante elette degli ultimi vent'anni solamente nel comparto alimentare siamo passati da quattrocentoquaranta mila autorizzazioni esercizi commerciali siamo passati a duecentodieci mila
Quindi c'è stato diciamo che la quattro ventisei non ha tutelato le piccole imprese dall'alimentare perché giustamente il mercato alle sue leggi
Abbiamo dei da alcuni dati in nel Veneto ICI il sessantadue per cento della distribuzione alimentare e in mano la grande distribuzione
Il il questo dato riterrà riferito all'Emilia Romagna è del cinquantadue per cento il quarantotto per cento in Toscana quindi vedete la quattro ventisei non ci ha poi così tutelati
Ma questo non significa comunque che non debba esserci una regolamentazione
Una regolamentazione all'interno della distribuzione perché un Paese civile un paese si regge solamente se c'è una regola ci son delle regole che valgono per tutti delle leggi che valgono per tutti non ci siamo ci deve essere solamente la legge del più forte in questo caso sarebbe la legge del capitale
Chi ha più capitale può imporre la propria volontà sul consumatore
Vedete non è vero poiché e qui bisogna vedere molto tempo bisogna vedere la possibilità poi di esporre ognuno i propri elementi perché il presidente della della Coppa esposto degli elementi io potrei espone degli altri per comunque ognuno poi difenderle proprie le proprie convinzioni ecco voi quindi siamo per quest'per il superamento da quattro ventisei con la riforma molto chiaro io non lo so
Io non lo so e io ho qualche dubbio lo esprimevo poco fa anche l'onorevole Urbino che si possa arrivare a una legge che posso superare il referendum ho qualche dubbio comunque noi riteniamo che questo tentativo vado vado in ogni caso esperito ma a tempi anche abbastanza breve perché i referendum pensiamo che debbano essere mi sembra tenuti entro il il ventitré il venti di giugno comunque entro la fine entro la fine di giugno
Ma io vorrei così brevemente
Fare una piccola riflessione sul la piccola riflessione su quello che è stato in fondo il fallimento della quattro ventisei vedete la quattro ventisei non ha funzionato perché all'interno della sua filosofia e non c'è ricollocamento fra la fra una programmazione commerciale una programmazione urbanistica e questo è stato il grande fallimento dalla quattro ventisette che non sia tenuto conto di questo elemento fondamentale
Il commercio il commercio non è solamente un fattore speculativo è un fattore economico il commercio soprattutto delle città soprattutto nei centri storici anche un fattore di Civita di sviluppo
Vedete noi due anni fa accogliamo un grande dove abbiamo coniato uno slogan servivano i commerci vivono le città Nadia avuto dei centri storici che in cui sono scomparsi gli esercizi commerciali le piccole attività artigiane anche questi centri storici sono praticamente diventate dei deserti
Disabitati dei cittadini e non più e non più vissuti dalle attività commerciali quindi noi riteniamo che commercia bianche questa grande funzione e chiamando che vada comunque anche tutta la in che senso deve essere tutelato sia chiaro che noi non siamo poi non si dica che siamo corporativi che vogliamo difendere solo i piccoli medi preso vogliamo difende l'arretrato vogliamo difendere
Non la modernizzazione questo non è vero però ogni caso mai pensiamo che ci deve essere un mix di possibilità di Offerta sia della grande e della piccola e dalla media distribuzione perché il consumatore
Ha bisogno di tutto questo si citavano e si cita molto spesso l'esempio della Svizzera l'esempio della Germania o l'esempio delle del del della devi Marche perché no anche negli Stati Uniti anche se questi oltre l'oceano
è un è una è un popolo che ha una sua storia anzi direi proprio un popolo che non ha una storia e quindi non si può prendere non si può prendere ad esempio ma insomma in fondo
Si deve pensare che l'Italia è un paese sempre prendo come presupposto servizio ai consumatori
L'Italia è un Paese che è per due terzi montagnoso
è un Paese fronti frantumato otto mila comuni sette mila chilometri di coste
La maggioranza dei la maggioranza di cittadini sono vivono non nelle grandi concentrazioni cittadine nei grandi a la Moratti Urbani ma in piccoli comunità quindi il servizio il servizio signori io mi chiedo glielo dalla piccola mi d'impresa commerciale o di là dalla grande distribuzione ma non può alla grande distribuzione fanno un servizio al consumatore
A altri compiti
Deve fare grande voluta fare grande giro da fare grande consumi se volete anche piccolo ricarico qui e di conseguenza è questo servisse ai consumatori non si può dare se non si è se non si ha riferito alla piccola e media impresa quindi noi chiediamo anche che ci sia una diversificazione una qualificazione dell'imprenditore commerciale va dove vuole Gori nella sua proposta che poi la riconfermata per qui prima nel suo intervento dice che è inutile
Sono inutili corsi di i corsi rec comunque è inutile non serve
Il registro dell'attività commerciale ma su questo non siamo d'accordo e vedete guardi che io ho avuto contatti conosco
Conosco
Operatori commerciali anche di altri Paesi d'Europa della Germania servono addirittura anni di apprendistato per poter averla per l'abilitazione ad essere commerciale non riteniamo che gli esami del Rex fatti in una certa maniera magari più diciamo in una maniera più seria se di permettono i colleghi delle camere di commercio magari anche più severe possono essere possono servire per la qualificazione per introdurre nella rete distributiva dei commercianti che siano più qualificati io non vorrei per essere più non vorrei tediarvi ancora a lungo perché vedo che i tempi sono molto ristretti in ogni caso
Breve molto brevemente un'ultima cosa sul referendum degli orari
Vedete il comitato ristretto a ha costruito una proposta dopo lungo discute discussioni sulla quale noi abbiamo espresso delle riserve in ogni caso a noi sembra tutto buono quello che può servire a evitare i riferendo
Però io faccio sempre un esempio quando così abbiamo chi incontra e ama quei sindacati dei lavoratori dipendenti o se volete anche qui cittadini quei consumatori oggi che vanno tanto di moda tanto di moda i sondaggi d'opinione
Per cui vediamo che dei diritto addirittura siamo arrivati l'eccesso che direttore di di società di sondaggi sono diventate delle star televisive questo proprio siamo all'assurdo alla enormità
Bene se noi chiedessimo ai cittadini facessimo sondaggi dipendono Pignone fra i cittadini di chiedessimo ma viva vista bene sei nei nostri possono tenere aperto ventiquattro ore su ventiquattro noi riteniamo che la maggioranza dei cittadini direbbero sì fossi novanta per cento così cento per cento se poi non gli stessi cittadini chiediamo i lavoratori dipendenti lavoratore Ottone mi hanno gli stessi diritti e questi credo di sì facciamo una terza domanda vi sembra giusto che i lavoratori del commercio possono tenere aperto fino a novanta ore settimanale mente i lavoratori dipendenti lavora quaranta ore settimanali e Nottola per la per averne con trentasette o trentotto presidi diranno che non è giusto allora signori
Il progetto del del comitato ristretto che prevede sedici la possibilità di sedici ore d'apertura obbligatoria tredici comunque consentite tredici
E comunque otto giornata otto domeniche più quattro aperte senza recuperare le otto le otto domeniche di apertura con un giorno di chiusura durante la settimana si perde la mezza giornata di apertura di chiusura dalla vecchia normativa a noi ci sembra abbastanza molto pesante molto pesante il carico per i lavoratori soprattutto per le piccole e medie imprese
Perché la grande distribuzione può armonizzare il lavoro dipendente all'interno all'interno ma voi pensate
Voi pensato la piccola e media impresa che possa temere aperto dieci tredici ore giornaliere quando all'interno ci sono dei titolare quando l'intero suo potuto ci sono delle donne son delle donne che lavorano soprattutto nei negozi alimentari abbigliamento è pensabile che la quanto sia gestibile
è pensabile che ci sia il diritto per i cittadini di avere alla domenica l'esercizio Comercial riaperto ma non c'è il diritto per i lavoratori per la lavoratrici soprattutto degli esercizi Coverciano i di non avere la domenica guarda caso chissà perché gli asili nido aperti perché le nostre donne che lavorano che hanno il Bellini i figli piccoli alla domeniche se devono andare le cose non sanno a chi lasciarli a meno che non abbiano una nonna una zia o qualche duro cioè io sono per i diritti dei cittadini ma i diritti dei cittadini dovrà essere uguali per tutti
Noi siamo disposti a fare anche dei sacrifici però i sacrifici lo dovrà fare anche gli altri le banche gli asili nido lo devono fare
Gli uffici pubblici che hanno gli arabi molto limitato quindi con questo spirito di collaborazione credo che si possa e si debba arrivare comunque a delle soluzioni che possono essere positive per tutti
Grazie presidente Petrelli per le sue considerazioni che concludono la parte relativa alle rappresentanze di categoria
Ma non hanno espresso sicuramente interessi corporativi pur legittimi ma direi proposte concrete che valgono a conciliare interessi diversi dagli operatori sicuramente ma anche con lo sguardo agli operatori Grey e l'intera società italiana
Quindi proposte che saranno sicuramente di stimolo ai due successivi interventi
Lo avevo letto Claudio tratti kora
Il deputato membro delle comitato ristretto sulla quattro ventisei e poi però onorevole Paola Manzini prego onorevole graticola grazie
Grazie agli organizzatori di questo convegno grazie anche le associazioni di categoria che hanno collaborato sempre con noi in questo in questo cammino con proposte
Sempre
Utili anche se a volte divergenti a seconda della da dove provenissero mi impegno personalmente a non superare i cinque minuti
In questo intervento causando ora che
Ci avvicina le mense
Intanto una primissima correzione a a favore dell'onorevole Gori per quanto riguarda il resto non è affatto per il momento è stato ancora abolizione la proposta non onorevole cori anzi rimane
Per cui spesso
Rimangono dei corsi ci viene tolto l'esame però ripeto questa è solo una bozza di lavoro per cui non è affatto a cesso nulla di tutto ciò
Dicevo grazie per averci permesso di uscire dalla nostra
Isola felice della decima Commissione per portarci qua presso di voi in attesa di ritornare
Con il nostro con idilliaco presidente che governerà i nostri lavori comici a volte ci sono anche scontri che ci son battaglie però sempre poi vengono a ricondotti nell'alveo della nella correttezza
Non potrebbe essere diversamente da così del resto non sto
De proposte vorrei sottolineare solo due aspetti che le proposte della lega nord legislative sia quella relativa agli orari che quella relativa la quattrocento ventisei
Sono state piuttosto rapide nella presentazione sono quelle che di fatto hanno permesso di ancorare i lavori alle commissioni parlamentari a cui se ne parlamentare decima della Camera
Appunto abbreviando i dando maggiori possibilità di fermare i referendum questa rapidità non è stata ovviamente casuale ma è stata dovuta ad una particolare sensibilità
Ai problemi del commercio un'altra cosa che voglio sottolinearli brevemente e il punto di vista della lega nord sul commercio in quest'ultimo anno
Questo punto di vista subito una notevole trasformazione
è passato da quello che originariamente era un liberismo assoluto ad un liberismo che io definisco ragionato e graduale perché perché ci siamo resi conto che andiamo ad operare su un sistema vivo cioè portare un discorso di liberismo assoluto in questo momento
Dove
Sappiamo qual è la situazione crisi che economica della domanda interno
Fiscalità pesante
Espansione notevole in in questi ultimi anni della grande distribuzione
Assenza di ammortizzatori sociali per le categorie commerciali
Totale assenza di credito agevolato per gli operatori commerciali
Ecco con conseguente
Caduta degli operatori nelle mani degli usurai ecco la pre la Presa di coscienza di questa realtà sulla quale andiamo ad operare sia ovviamente aiutato in questa trasformazione del punto di vista che è stata massimamente
A soccorsa dalla nel periodo del ministero dell'onorevole Gnutti che è stato tra i maggiori fautori di questa trasformazioni e anche i componenti della decima Commissione dalla Camera
A si sono ben adeguati Accio
Un'altra cosa che io vorrei dire è la posizione della lega nord sui referendum il link cioè entrambi referendum nel caso si dovesse arrivare malauguratamente questi referendum sono due secchi no
Cioè noi siamo a contrari all'abrogazione di quest'innescarsi arrivasse lì siamo arrivati saremmo contrari
Per i motivi che vi ho appena spiegati ovviamente che avete sentito del resto ne sapete oggi dopo le questo incontro con le profonde
E documentate relazioni del professor Titti seguita
Da quella del professor può e anche quell'altra del dottor Cerroni penso che ne sapete in realtà più voi di noi legislatori
Volevo distinguere solo ancora un due parole sono ancora nei cinque minuti il modo di trattare migliorare i che praticamente e la quattrocentoventisei gli orari di fatto oggi mettono di fronte di già ad una testo quasi definitivo è stato approvato in sede referente abbiamo richiesto legislativa se verrà concessa nel giro di pochi giorni potremmo avere il il nuovo testo e praticamente un referendum
Sarebbe
Evitato di già e anche questo porterebbe poi gli elettori a presentarsi con un'ottica completamente diversa quando andiamo a parlare di disciplina commerciale che non gli orari l'elettore molto più coinvolto da un problemi di un problema di orari
Nel quale potrebbe sentirsi di dare un sì che non dà un problema disciplina commerciale o che lo tocca molto meno
Per cui
Vorrei cogliere per parlare della quattro della degli orari la critica costruttiva che era contenuta nell'intervento del professor Titti che ci dice che questo testo che abbiamo elaborato in Commissione in qualche modo un po'afferma un po'nega ci chiede anche a ma visto che stavamo avevamo questo occasione che dataci da dal referendum di poter fare nuove leggi perché non saltare addirittura il fosso
è che intanto vi vorrei dire che in questa legge sugli orari ci sono due punti di vista espressi nel testo finale sulla quale la Lega Nord si è fatta promotrice e si è battuta anche molto forte molto fortemente contro chi non di
Vedeva con favore il primo punto è stato quello dell'introduzione del monte ore massimo giornaliero cioè anche all'interno di questa fascia nella quale si può operare la poi è uscito di tredici ore l'importante che era il principio che andava a seconda al nostro modo di vedere andava messo questo monte ore
Il secondo è quello tra mantenimento dell'obbligo di chiusura domenicale anche seconde rovente questa è un'altra cosa sulla quale la lega Nord ha fatto una grandissima battaglia integra la spia
A ecco allora in risposta al professor tetti vorrei dire appunto perché non saltare il fosso facendo la legge sugli orari
Il fosso abbiam deciso non saltarlo perché in questo momento per tutte le cose che vi ho detto poc'anzi relative al momento particolare che sta attraversando il nostro sistema distributivo
Ci è parso che probabilmente troppa gente nel saltare il fosso probabilmente non sarebbe arrivato dall'altra parte della sponda
Per cui ci sarebbe rimasta dentro sfocia ecco questo dal punto di vista
Teorico so che può essere un peccato soprattutto dal punto di vista è un liberista come mi pare di cogliere essere il professor Titti anche noi siamo liberisti però siamo anche politici sappiamo di dover intervenire sul tessuto vivo
Buttare nel fosso centinaia di migliaia di titoli imprese con i dati che avete sentito stamattina dove vedete che le chiusure si riferiscono prevalentemente agli esercizi di piccola dimensione praticamente
Lasciando senza un lavoro questi operatori ecco non ci è parso la cosa più opportuna ecco perché siamo arrivati a questo di punto di vista molto graduale e molto attento a quella che è la situazione attuale del per quanto riguarda quattrocentoventisei preferiva e non entra dato che abbiamo sulla bozza iniziale di lavoro
E il comitato ristretto non ancora iniziato tutti promotori tutti i relatori i presentatori di lei di proposte di legge non hanno ancora iniziato la discussione allentare questo comitato ristretto
Oltre ad affermare quello che da Sator ribadito qui più volte cioè la normativa urbanistica deve andare a sostituire la pianificazione commerciale questo del resto lo richiede il quesito referendario
Però non mi sembra più di tanto corretto entrare nel merito certo tutte le cose usate quadretto sono state recepite che verranno noi siamo a
Per un'attenta
Molto attenta nelle nostre proposte legge Chan principi molto chiaro a volte un po'provocatorie come quello di salvaguardare un tessuto distributivi dei principi si danno alle regioni come quello di salvaguardare
Un tessuto distributivo formato dalle piccole riprese per evitare la desertificazione dei centri urbani no e questo non lo vogliamo conosciamo le esperienze estere
Faremo del nostro meglio perché ciò non avvenga ecco però non voglio entrare più di tanto nel merito e per la questione di tempo ma i miei cinque minuti mi son presi
E perché
Tutto sommato non lo riteniamo opportuno dal punto di vista la correttezza di discutere nel merito le proposte
Senza prima che il comitato ristretto abbia permesso a tutti di esprimere le proprie opinioni grazie
Grazie a lei nove contratti con la Perrelli il suo impegno per le sue considerazioni
Per l'assicurazione che sia adatto
Conclude la parte
Del mentre il comitato ristretto l'onorevole Paola Manzini prego
Rispettare tempi Brevi ringrazio indisse un non camere per l'opportunità di questo confronto che è utile nel lavoro che stiamo facendo
Ma io per parlar poco vorrei affrontare tre questioni che sono state mi sembrano un po'al centro dell'incontro di oggi
Va be'la prima riguarda il contenuto dei quesiti referendari io qui esprimo un'opinione anche personale molto precisa cioè io ritengo che la pratica referendaria se anche una pratica utile
Personalmente non sono d'accordo quando la pratica referendaria di fatto in bocca comunque l'intervento legislativo
Questo produce un effetto molto spesso distorcente perché poi a seconda dell'esito referendario nel caso specifico anch'io convengo che non potrebbe che essere un no
E però necessariamente l'esito no o sì risposta al quesito referendario poi produce inevitabilmente un effetto sul lavoro legislativo sul legislatore che può essere anche alla fine contrario a quelli che sono gli obiettivi che invece magari la stragrande maggioranza del dei cittadini vorrebbe ottenere
Quindi io penso che per una ragione che le Spice primo in maniera anche molto pacata e che è di carattere anche più generale l'intenzione referendaria sia stata e rata anche perché ed è stato ricordato riferita a una legge
Anzi a due leggi che riguardano le disciplina del commercio una sugli orari e l'altra legge quadro quattrocentoventisei che sono state via via profondamente modificate cioè in realtà noi ci troviamo di fronte una situazione che non è quella cioè se pensiamo al cinque cinque otto è sottoposta quesito referendario e fare andare io
Le quarantaquattro ore settimanali ma non esistono più da Nova Serna nessuna parte le quarantaquattro ore settimanali
Così come la stessa quattrocentoventisei con gli interventi successivi a di folla riforma dell'ottantatré cui ultimamente regolamenti Cassese cioè non e di fatto largamente svuotata quindi noi ci troviamo di fronte a una legislazione che non è più quella un quesito referendario
Che poi invece fa ancora riferimento a quella normativa che invece è stata profondamente modificata e a un esito che produrrebbe imitano inevitabilmente un vuoto che andrebbe colmato
Seconda questione partendo invece dal merito io ritengo che noi ci troviamo di fronte nel fatto specifico a un tipico esempio di
Soluzione di un conflitto fra mercato e regole
Mi sembra che poi gli interventi che mi hanno preceduto in qualche misura l'hanno tutto l'anno tutti evidenziato
Ci sono delle dinamiche di mercato e però è necessario porre delle regole questo è in sostanza il tema quali regole fino a che punto
Quali beni dovrebbero tutelare queste regole è l'oggetto sul quale no in qualche modo ci stiamo impegnando
Io personalmente sono molto convinta che quando parliamo di governo dei processi economici sociali nel territorio il tema debba essere questo cioè di un corretto rapporto fra mercato e regole che comunemente si condivide quindi non ho nessuna difficoltà ad accedere diciamo al principio
Penso che però loro anche nel lavoro che stiamo facendo noi ci troviamo di fronte a una complessità notevole del tema
E voglio cercare di spiegarlo
Io ho sentito questa mattina anche le relazioni del professor Chiti del professor Cuomo che si sono inoltrate su questo tema in riferimento al concetto dell'urbanistica commerciale no perché in sostanza il punto sul quale mi sembra tutti arriviamo a convenire
E che il Criterium
Per definire diciamo così quali sono gli oggetti da tutelare è un concetto che è quello di identificarli ed governarli attraverso un processo di pianificazione urbanistica
Che ha una pratica io sono d'accordo con dottor Colucci purtroppo non sempre positiva nel nostro Paese e in ogni caso con esperienze che sono molto diversificate nel territorio
E in un processo che ha avuto anche laddove io vengo da una regione in cui il forse l'esperienza pianificatorio l'Emilia Romagna è stata anche esercitata molto
Ma
Ha incontrato enormi difficoltà nel arrendere sempre in maniera
Chiara i diversi livelli in cui si esercitava la determinazione del potere pubblico da un lato e dall'altro degli interessi economici e sociali che si dovevano muovere in quel contesto
Quindi parto da un'esperienza che è riconosciuta fra le più avanzate del paese ce ne sono altre in altre regioni
Tuttavia è un processo che diciamo ha fatto riferimento a parametri a criteri di regolazione del territorio in termini generali
Io penso che invece quando noi ci inoltriamo a identificare un contenuto di urbanistica commerciale come il filo che diverse proposte di legge hanno
Credo utilmente presentato e che Gori ha raccolto nel in questa l'onorevole Goria raccolte in questo primo testo unificato
Però noi dobbiamo sapere quali sono le conseguenze
Di questo filo che stiamo tirando perché credo che dopo in qual meno in una sede di confronto come Cuesta e soprattutto per noi che dovremo poiché lavorare alla legge che mi auguro anch'io ritengo sia possibile se si continua a lavorare con lo spirito col quale sin qui si è fatto anche giungere in tempi utili a ad a vere
E tuttavia questo è un tema che presenta delle difficoltà molto serie
Perché è un e il tema è che è urbanistica
No io che il professor Cuomo stamattina hanno in sostanza poi mi sembra che lo dicesse
Dire urbanistica commerciale vorrebbe dire metterci un altro contenuto specifico che riguarderebbe in questo caso in commercio ma che sinceramente nelle proposte di legge presentate né
I contributi che sin qui sono venuti hanno identificato
E quindi inevitabilmente sono parametriche Po debbono necessariamente fare riferimento a
Tutela dei Beni ambientali culturali e artistici ai problemi relativi a un ordinato e organizzato
Sviluppo del territorio all'efficienza quindi complessiva del sistema territoriale al tema della viabilità dei trasporti con la considerazione che anche Colucci prima faceva circa il fatto che questo oltre ad essere un tema rilevante per l'organizzazione di vita dei cittadini è anche un tema rilevante per l'operatore economico che si accinge a produrre un investimento ad avviare un'attività che inevitabilmente sarà penalizzata un non penalizzata dal fatto che questa efficienza ci sia un ci sia questo è
Il punto molto importante
Se questo noi non possiamo continuare però a parlare di programmazione
Ecco io non so se il professor Titti ancora in sala perché sarei interessata a sviluppare questo tema cioè quando lui diceva in una fase transitoria
Bisogna ancora intrecciare il criterio della pianificazione urbanistica come non è un mix di programmazione dal punto di vista commerciale
Bisogna
Capire se è questa la strada ora se è questa la strada necessariamente in si andare su questo versante significa riproporre probabilmente non nella forma della quattrocentoventisei ma in altre forme logiche di intervento strutturale all'interno dei meccanismi di mercato
Ridimensionamento difforme in qualche modo no che intervengono sul rapporto fra le diverse forme distributive io ritengo che questa sia una strada molto pericolosa
Personalmente non solo rispetto al fatto che probabilmente ciò non ci consentirebbe di superare il quesito referendario ma su questo io sono d'accordo con quanto diceva il presidente Rubino che innanzitutto noi ci siamo proposti di fare una buona legge
Che possibilmente super i quesiti referendari ma certamente se dovessimo fare una Ciocchetti dal punto di vista legislativo solo per superare i quesiti referendari certamente non sarebbe una
Occasione utile
Io penso che sarebbe pericoloso perché ci riporterebbe a un'ottica che abbiamo visto non praticabilità di interno dei meccanismi stessi da quattrocentoventisei e non in grado di tutelare quella piccola e media impresa che riteniamo sia una ricchezza fondamentale del nostro Paese e però anche di favorire sollecitare quei processi di ammodernamento di cui anche questa piccola e media impresa vede sapere imboccare
In modo da qualificare e rendere competitiva d'insieme del sistema distributivo nostro rispetto a quello anche degli altri paesi ecco io penso che qui ci ci sarà il problema più grosso da sul quale lavorare rispetto al testo la bozza che abbiamo per addivenire Puglia alla proposta definitiva cioè per cercare di fare una legge che sia Puy in grado di essere operativa sul territorio io penso certo agli interessi degli imprenditori
Commerciali ma penso anche alle Regioni ai Comuni
Che sono i destinatari in qualche modo del testo legislativo
Che dovranno operare dal punto di vista della determinazione dei criteri e dei parametri che sul versante urbanistico poi produrranno la regolazione di queste attività sul territorio e quindi inevitabilmente penso che debba essere un testo che dia con diciamo una struttura di legge quadro e non di legge di dettaglio dia però un'indicazione chiara a regioni e comuni su come si debbono muovere questo nell'interesse credo dei cittadini ma anche degli stessi operatori commerciali se poi si dovesse determinare una situazione appunto a macchia di leopardo inadempienza dal punto di vista della legificazione regionale no e degli interventi dei comuni questo certamente sarebbe una situazione che produrrebbe stante il quadro che andiamo a costituire
Un vuoto normativo ugualmente penso per il settore ma nel complesso anche per l'organizzazione delle attività ecco io ritengo che su questo piano probabilmente sarà opportuno continuare
Noi a riflettere a lavorare e ovviamente l'insieme delle associazioni in Camera di Commercio che si stanno interessando di questo tema contribuire per l'esito migliore possibile siringa
Grazie onorevole Mantini per il suo intervento che conclude la parte della tavola rotonda
Chi frequenta convegni può sicuramente testimoniare lo sforzo di sintesi che è stato compiuto da tutti i i relatori presenti su questo
Tavolo
Credo se con un lo stesso spirito sarà affrontato nel ristretto
Comitato per la duecentoquarantasei sicuramente credo la legge potrà uscire in tempi brevi e sarà anche mi auguro una buona legge
Quest'incontro cade sicuramente il momento top del momento è stato tempestivo sicuramente quest'incontro
Che ha visto la disponibilità delle forze politiche al dialogo ascoltato l'interventi dei portatori delle istanze del mondo del commercio
Ha la fortuna di avere oggi come sottosegretario l'industria quindi come rappresentante del governo non solo con noi ma anche seguendo l'iter della legge
Il dottor Mastrobuono che di problemi le commercio sicuramente essere intende quindi siamo sotto questo profilo sicuramente fortunati
Per quanto riguarda il sistema camerale io confermo qui
E tutto l'impegno delle camere di commercio a seguire non solo l'evoluzione della quattro ventisei ma tutti i temi le questioni legate particolarmente commercio
Nella da camera come ne esce dal riforma così come è stata descritta
Rimane sempre una istituzione quindi Stato che sarà gestita peraltro da operatori economici quindi snodo tra stato e mercato
Quindi istituzione al servizio delli interessa intesi nel senso degli operatori particolarmente questi legati alla piccola impresa che rappresenta sicuramente l'economia reale di questo Paese che non va sulla grande stampa che però sicuramente esprime in termini di ricchezza del Paese
In termini di occupazione per quanto riguarda anche questo settore sicuramente una parte rilevantissima
Il nostro Paese ha delle specificità quindi sicuramente guardiamo sempre ai temi e all'evoluzione all'interno dell'Europa però facendo salvaguardia di quella specificità del nostro territorio
Qui si è accennato delle griglie possibili di una disciplina legata essenzialmente anche acqua essenzialmente legata anche all'urbanistica
E quindi alle norme tecniche di attuazione dei vari piani regolatori che ho sperimentato nella mia camera di come oggi insieme col cellophane di categoria
Una
Una valutazione di questo tipo e siamo riusciti già con un comune a inserirle nelle norme tecniche di attuazione del piano regolatore alcune griglie che attengono al rispetto degli standard urbanistici e siccome questi sono generalizzati nell'interno del Paese tutti conosciamo quanti metri quadri di parcheggio sono necessari per ogni ventiquattro
Di attività commerciale o di uffici o altro che sia sicuramente questo consente insieme con la valutazione dell'impatto ambientale di dare delle griglie possibili e questo non attengono soltanto evidentemente la salvaguardia di un settore ma intendono anche a quello che l'ordinato sviluppo di una comunità particolarmente quelle legate poi ai territori e urbani dove il problema può essere sicuramente più significativo tenendo presente vivente vede anche delle situazione particolare quelle dei centri storici
E nostro paese un insieme di centri storici sotto questo profilo maggiori o minori che siano però con delle caratteristiche particolare abbiamo visto interventi sui centri storici
Di recupero ambientale de de Risio però morire i centri storici proprio perché hanno espulso di fatto le attività commerciali
In tutta la storia della città
La compresenza di attività commerciali insieme con quelle della cultura con quelle della socialità sicuramente è stata l'arricchimento la vita stessa
Delle nostre eccita
Andare contro o questa storia significherebbe di fatto non fare sicuramente un servizio particolarmente in questo caso alle piccole e medie imprese del settore del commercio ma non solo del commercio in senso stretto presenti appunto nelle nostre città mi pare comunque che la legge così come sta prospettando sì abbia particolare attenzione a questi a questi aspetti
Sono le tredici e cinque minuti alle tredici e trenta è previsto il pranzo qui a fianco nella stalla borghese e quindi credo rispetteremo i tempi previsti dalla nostra scaletta diamo la parola con tutto il tempo peraltro che occorre alle sottosegretario alla ministero dell'industria amico Mastrobuono per concludere il nostro incontro di questa mattina prego
Grazie buongiorno a tutti grazie Presidente è vero grande tempestività in questo convegno grazie Unioncamere lindi spera averlo
Promosso e costruito e per aver chiamato intorno al tavolo
Tutti soggetti che stanno lavorando su questi temi
Perché devo dire che il governo una piccola prova la data subito andando a presidiare un'area che rischiava di rimanere scoperta quindi la mia
Nomina recente nasce proprio da una precisa scelta di attenzione verso il settore anche il settore del commercio anche altre cose ma anche il settore del commercio io sono un po'salito su un treno in corsa devo ringraziare il presidente della Commissione della Camera i deputati di aver facilitato questo aggancio a lavori aperti ed ho conferma di quello che il presidente Rubino diceva ho riscontrato un'alta capacità di dialogo e di confronto all'interno della commissione
Senza pregiudizi con desiderio di arrivare a dei risultati non possiamo che affiancare questo lavoro e aiutare perché arrivi a delle a delle soluzioni quindi grazie a loro e vi confermo che il desiderio questo martedì sera insieme al ministro dell'altro sottosegretario siamo stati in Commissione proprio per annunciare quale programma di governo si ponesse sui temi del commercio dell'artigianato
Programma che era rimasto inespresso nella prima parte dello vizio in un mese e mezzo fa e ci siamo dati quattro priorità se riusciremo compatibilmente con i tempi ovviamente
La prima riguarda proprio l'assetto del settore
La seconda non in ordine di importanza ma riguarda il completamento del discorso ore camere di commercio
Non solo per l'attuazione del Ford ma anche della l'avvio di iniziative che la legge prevede una terza riguarda il tema del consumo e qui voglio tranquillizzare il presidente Barberini pro riprenderà questo tema una quarta il tema delle fiere
Abbiamo fatto delle scelte precise sapendo che abbiamo un orizzonte limitato ma su questi punti su questi punti tenteremo di mettere in moto quanto è necessario di portare a compimento colore possibile
Sono priorità nell'ottica di sostenere affianca la ripresa economica quindi di dare gli strumenti perché poi l'imprenditoria di questi settori Possa più celermente mettersi
Al passo con con lo sviluppo economico
Sull'assetto del settore alcune riflessioni
Le ho dovute fare molto di corsa ma
Vedove confrontandomi stanno maturando
Certamente dobbiamo del presente alcuni aspetti che stanno sopra le scelte specifiche che riguardano le leggi che oggi discutiamo una importante che credo non debba mai sfuggire e l'interconnessione tra i vari settori del commercio
Non ci deve sfuggire che poi l'offerta commerciale al consumatore all'utente comunque articolata ecco e intersecata tra il commercio al dettaglio in sede fissa ma c'è tutto il tema del commercio su aree pubbliche su cui ci siamo fermati anche nell'audizione ci son delle cose da fare
Sul sul tema dei pubblici esercizi e così dicendo quindi sullo sfondo abbiamo è sempre presente l'insieme di questi discorsi ero vennero questo andavano proprio dell'impatto sulla città soprattutto il risultato globale ci interessa
Cioè che questo servizio commerciale globalmente offra in servizio che che ci attendiamo e questo viene incontro credo anche l'esigenza del presidente Colucci di tener presente la fase del settore la fase di tutti questi settori in questo momento l'evoluzione un secondo aspetto che mi sembra importante tener presente e che nel momento in cui andiamo a operare così decisamente sulle normative andiamo anche a far maturare diversi ruoli né i soggetti che presidiano i legittimi interessi o le competenze
Amministrative che riguardano e questo è un tema importante Anteo importante per gli enti locali al Centre tante delle camere di commercio è un tema importante delle organizzazioni di categoria
A legislazione matura verso una esaltazione dei regolatori di processo sempre più lo vediamo in tanti campi tutte discorso sulle authorities gli antitrust ma pensa delle conferenze di servizio agli accordi di programma per stare all'erta locale
E allora e sui processi decisionali che si sposta l'attenzione degli strumenti che tutti hanno a disposizione per far parte del processo decisionale che un processo che la normazione mi sembra porta sempre più alla luce sempre più alla difesa dei diritti di chi normativa la deve
Adele che è regolato dalla normativa e anche alla delineazione del dei Poteri ciechi la normativa di mettere in pratica
Credo sia un fatto importante in questo anche l'osservatorio dei prezzi tanto per dirne una o un mentre discutevamo la legge sugli orari la possibilità di inserire una norma per quanto soltanto programmatica che preveda gli accordi parlavamo dei Comuni turistici con con la commissione gli accordi tra categorie consumatori per proporre al sindaco verso decisa dal sindaco l'esercizio del suo potere di coordinamento degli orari della città son cose importanti perché danno un ruolo nuovo tutti questi soggetti
Un terzo tema che voglio affiancare acquisto della nuova registrazione e anche quello degli strumenti sentivo presidente Barberini citare la parola ammortizzatori sociali
Nel clima attuale del del delle casse pubbliche è un termine presidente che penso non troverebbe ascolto ma nessuna parte però però mi sono subito preoccupato di andare a vedere cosa si potesse fare anche perché nel settore del commercio come tutti sapete operando si dentro abbiamo un trascinamento di problemi non indifferente il problema cinque diciassette soprattutto e di come si è chiusa senza dare risposta dopo aver promesso degli interventi su questo stiamo lavorando due indicazioni io vorrei dare vi prego di prenderle come cose non definite ma su cui si sta cercando di di trovare una soluzione una prima riguarda le cosiddette aree depresse termine personalmente non non mi piace ma ormai fa parte nella nostra geografia
La legge quattro otto otto che come sapete ha avuto una difficoltà di attuazione notevole in questi due anni emotivamente è stata però sblocca da Brussel
Non parla soltanto di industria o soltanto di altri settori è una legge che va a sostenere nelle aree depresse tutte le iniziative economiche
In virtù di questo ragionamento
Credo di poter dire che dovremmo riuscire a riservare al commercio una parte degli interventi sì sì anche al turismo al più il turismo è più facile presidente per il commercio che giurisdizioni sorgono sempre molte difficoltà
Ma non sono ottimista sta dicendo stiamo tentando comunque stiamo ragionando su un dieci per cento delle risorse che equivale a una cifra tra i trecento e quattrocento miliardi
Che potrebbe essere attivate allora potrebbe andare a sostenere ovviamente in quei territori il processo di liberalizzazione ne abbiamo due modelli davanti a cinque diciassette la centoventuno per il commercio ecco mi sento di dire che più verso la centoventuno cioè verso più quei processi che innovando l'impresa con Fenton cosa consentono di andare subito sulla competizione
E quindi questo è un primo discorso che potrebbe venire alla luce una certa importanza questo si potrebbe affiancare cinquanta miliardi che la centoventuno già in televisione e che per la quale potranno essere riaperti i termini anche se per un breve periodo non essendo una cifra molto consistente
E un terzo ragionamento qui è soltanto un ragionamento ma lo stiamo facendo con i colleghi delle Finanze e vedere se per quanto riguarda il processo di liberalizzazione che verrà attivato dalla nuova normativa se non si arriva a referendum o comunque andrà un processo per i piccoli ovviamente dei settori contingentati che consenta di valorizzare il patrimonio che hanno nel senso che è chiaro che i due imprenditori di piccole dimensioni si mettono più volentieri insieme se c'è una forfettizzazione fiscale di fronte alla nuova iniziativa
Era giuramento del governo precedente affatto per la legge Tremonti se pensate che valorizzato una forfettizzazione fiscale per un i primi tre anni le nuove iniziative tutto sommato questa logica mutatis mutandis potrebbe essere ripresa
Questa è molto più faticoso da realizzare ovviamente
Io non credo che siano minori entrate per lo Stato però sono me sono comunque maggiori entrate quindi vedremo se riusciremo anche ad affiancare il ministro quindi la strumentazione da affiancare al processo che attive che sarà attivato dalla nuova legislazione è importante su questi tre punti del dado
è chiaro che sarà tanto più importante quanto più agiremo per le piccole imprese soprattutto sui tre fattori che mi sembrano decisivi per la loro evoluzione
La gestione soprattutto l'informatizzazione e la struttura finanziaria dell'impresa
Se voi pensate sono questi problemi che la media la grande al risotto meglio sono questi problemi che la piccola fa sempre fatica a risolvere quindi se riuscissimo a portare gli strumenti su questo sicuramente avremmo un impatto diverso
Da questo quadro di assetto qualcosa nel merito non tanto sulle posizioni ma su alcune riflessioni che ho raccolto questa mattina
Certamente priorità i nodi ho già detto in commissione che per il governo l'importante accelerare la soluzione dei nodi che i quesiti referendari pongono se poi c'è l'accordo sul resto facciamo anche il resto ma priorità ai no di questo è un punto chiaro
E convengo con una cosa che ho sentito ripetere più volte dal relatore l'onorevole Dori che dovremmo cercare di fare una legge che sia comprensibile comprensibile anche agli operatori che siamo
Un processo chiaro che sia un processo che non non solo non rimanda troppo le altre cose ma soprattutto che sia che diate operatore quelle due-tre certezze su che da cui deriva il proprio comportamento imprenditoriale
E questo ha fatto importante è importante anche nel processo di transizione sentivo le riflessioni onorevole Manzini sul problema transizione è un problema delicato perché ovviamente la legge impatterà su realtà regionali molto molto differenti
Non voglio sotto semplificare troppo mo'voi sapete che abbiamo quasi due tipi di regioni sulla legislazione commerciale regioni che
Hanno avanzato una normazione sicuramente che sia inserita nel tessuto e che e che ha prodotto già dei risultati anche sulle fu
Me di competitività eccetera altre regioni in cui questa ancora non è venuto alla luce e la transitorietà dovrà in qualche modo rendersi conto dell'impatto
E altrettanto importante onorevole Manzini e l'impatto sui Comuni certamente nel momento in cui parliamo di urbanistica e quindi vogliamo portare il settore commerciale
Diciamo alla stessa dignità di qualsiasi settore economico che incide quindi sulle scelte urbanistiche diciamo una cosa molto importante
Ma diciamo anche allora che una amministrazione comunale dovrebbe essere in grado a fronte di questo di riorientare
La propria città se una città si vuole riorientare al turismo ecco che allora dovrà fare una scelta urbanistica un certo tipo dando priorità al settore dei servizi probabilmente rispetto ad altri
Questa sarebbe la vera rivoluzione in Italia importante secondo me perché darebbe più equilibrio di struttura economica alle agli enti locali era realtà economiche locali
Prezzo legale di commercio quanto potrebbero su questo incidere collaborare per questo però questo avrà esalta due aspetti della legislazione che dobbiamo fare esalta le griglie
Su cui costruire questi aspetti avete parlato più volte di centri storici non ho sentito ma citare la legge quindici infondono e abbiamo una legge che ha cominciato a dire delle cose
Sui centri storici andiamo a vedere se basta presidente quello che è successo a Stoccolma non dico che siamo nella stessa situazione ma qualcosa qualcosa si è potuto fare anche ricordo per Roma dei casi clamorosi in cui questa Regent ci quindi sicuramente la struttura storico ambientale della città sicuramente gli aspetti igienico sanitari sicuramente gli aspetti della sicurezza che ormai stanno diventando importanti per le imprese commerciali così come per tutte le altre anzi incidono moltissimo quindi
Credo che si esalti la griglia di questo tipo di di attenzioni e norme che regolano la la possibilità di vita dell'esercizio economico e si esalta lo stesso tempo il discorso degli impatti
Cioè
Chi ha il potere decisionale e io auspico un processo decisionale in cui anche di tutela gli interessi categorie possa avere la sua modalità di intervento corretta e chiara
Pensate per esempio le conferenze di servizi che possono inserire nel processo decisionale le associazioni di categoria le associazioni dei consumatori eccetera
Ecco la cosa auspico che chi prende la decisione conosca gli impatti
L'impatto di quello che va a valutare è certo avrà impatto vuol dire tutto però vuol dire sì impatto ambientale che sopra i due mila metri anche una cosa complessa se segue le norme di una legge vuol dire però anche impatto su Offerta deve comunque sapere come cambierà la rete commerciale nel momento in cui da un sì da un no da un parziale sì ecco allora sicuramente questo è un mestiere nuovo
Pro riprendo anche dal discorso del presidente tra Confesercenti questo è un mestiere nuovo anche per le organizzazioni perché su questo allora sì si inserisce in un Mac diversamente nel meccanismo decisionale perché chi decide conosca sappia questi queste cose
Allora presidente Rondi parlava dei centri storici l'intervento su un certo storico diventa un intervento importante è chiaro che il sito del commercio ha tutti i diritti per essere come gli altri settori nel momento in cui si prendono decisioni di importante che se ne possa valutare gli effetti
Quindi spostiamo l'attenzione su questo diventa molto importante secondo me
Conseguenza conseguenza un rafforzamento di alcuni processi sentivo citare prima il processo formativo e processo formativo se è soltanto destinato alle technicalities
Per il settore alimentare non è sufficiente a intestarsi in questo quadro a noi serve un processo formativo che punti all'imprenditorialità probabilmente
Cosa che in alcune regioni viene già fatto ma deve essere un processo molto diffuso quindi
Mi trova d'accordo il discorso sulla formazione collegata arreca so che anche il relatore molto sensibile a questo tema ma sicuramente più sui temi imprenditoriali e gestionali che non sullo specifico come oggi ed esame reca
Si ferma ad ha degli aspetti del tutto qui importanti ma non completi per poter entrare in questo processo in modo chiaro
E l'imprenditore che avesse oltre a questa migliore preparazione la possibilità di alcune certezze per valutare il proprio investimento rispetto ai costi dei tempi sicuramente sarebbe un imprenditore in grado di fare scelte migliori
Allora qualunque legge facciamo dobbiamo consentire questo all'imprenditore quindi anche gli strumenti amministrativi che fisseremo intanto che siano compatibili con i tempi reali dell'amministrazione nel fare le sue verifiche per nelle sue decisioni ma siano tempi che consentono alcun senta l'imprenditore e dalle scelte perché a questo toh il Comune la Regione la Camera di commercio lo Stato diventano partner dell'impresa nelle scelte che deve fare e non più come oggi invece spesso accade
Una sorta di contrapposizione in cui si cerca dì arrivano decisione previa sempre difficile faticosa
Queste sono un po'le mie riflessioni so che non l'hanno risposto su precise sui metri quadri su alcuni passaggi ma credo che sia importante che questo quadro complessivo secondo presente al momento in cui si fanno delle scelte
Quindi io vi ringrazio ancora di questo convegno e vi assicuro l'impegno anche della ministero della direzione c'è quindi via Torre dottor Visconti m'impegno massimo nel seguire questi punti che sono le nostre priorità nella nostra azione
E quindi mi auguro di poter poi dire che il risultato sia un risultato che ha giovato all'economia
Del delle realtà locali ma anche del Paese nel suo complesso grazie
Grazie sottosegretario per le sue interessantissime considerazione di quadro ringrazio nuovamente i relatori di una delle parlamentari qui presenti presidente dell'indisse i colleghi amministra ore delle camere di commercio riconfermando l'impegno dell'intero sistema a seguire tutto ciò che riguarda il settore per Commercio del terziario sia in sede centrale sia in sede periferica
Grazie e buon pranzo