La posizione di tre economisti sull'accordo raggiunto tra Governo e sindacati per la riforma del sistema previdenziale

Radio radicale come i nostri ascoltatori San perno e sindacati hanno raggiunto un accordo per la riforma delle pensioni o per meglio dire per l'accelerazione della riforme Dini un accordo che tra l'altro
Blocco delle pensioni per il primo gennaio novantotto il lavoratore doveva andare in pensione ci andranno infatti tre e mesi dopo le regole per pubblici e privati per dipendenti del settore pubblico e dell'industria privata nel due mila e quattro si dice ci dovranno essere regole uguali per tutti viene mantenuto poi le per così dire la riserva favorevole agli operai i lavoratori equivalenti circa le intenzioni d'anzianità che eran poi il l'architrave dell'accordo politico tra Ulivo e Rifondazione comunista ai tempi della crisi di governo rientrata e inoltre viene bloccata la scala mobile Toto Rina bollita per le pensioni superiori a tre milioni e mezzo al mese viene abolito il divieto di cumulo tra pensione e reddito di lavoro tono quel vengono aumentati i contributi pensionistici dei lavoratori autonomia di amore ai nostri microfoni Giuliano Cazzola già segretario confederale della CGIL studioso proprio dei problemi dell'UE il far e delle pensioni e questo accordo tra il governo i sindacati secondo lei chiude in qualche modo la partita sulla riforma delle pensioni o ci sarà bisogno fra un anno due anni di nuovi interventi strutturali sempre che questo sia un intervento strutturale
Ma guardi io credo che approvata la Finanziaria un minuto dopo quando si vedranno i dati si tornerà a parlare di riforma della previdenza soprattutto allora s'Remo affine dall'anno prossimo soprattutto quando ci si renderà conto che e non abbiamo le condizioni per rimanere in Europa ammesso come sembra che ci entreremo
E per evitare appunto le penalizzazioni previste dal Patto di stabilità bisognerà spira loro riportare la spesa previdenziale sotto controllo vede l'unica misura strutturale di questo accordo
L'unificazione dei vicini fra pubblico e privato però ambedue i regimi sia quello pubblico privato sono martoriati dalla dal diktat di Bertinotti ovvero dall'esclusione del del lavoro operaio del lavoro e impiegatizio equivalente e anche dalla lavoro precoce cioè di quelli che sono andati lavorare priva di diciotto anni quindi questa misura strutturale fortemente vanificata dalle esclusioni
Il resto ci sono le misure che faranno cassa nell'immediato si tratta di provvedimenti transitori
Eccezionale tali e destinati a svanire nel tempo il mini blocco che indubbiamente è una delle entrate più certe va che comunque sostanzialmente Rock cambia le cose ritarda solo gli episodi del mille novecentonovantotto il ripristino della condizione iniziale dell'Avana del blocco del degli insegnanti questa modulazione sulla scala abile che ha un effetto del novantotto poi per i prossimi tre anni c'è un ulteriore rimodulazione per i livelli più alti ma citata tutti di di di questioni linea con la politica questo governo ha fatto cioè quella di
Misure tra littorio misure concentrati in un certo periodo ma con un nulla di strutturale ecco lei ha detto appunto sono mondi misure e transitorie l'unica misura di intervento strutturale riguarda punti Rappo
Forti tra dipendenti pubblici e le condizioni di pensionamento dei coloni dei lavoratori dei settori pubblici e dei settori privati Echema ere
Male perché
Demente e gli esoneri pesanti del privato per incidono poi anche sul pubblico quindi realtà con le nuove regole valgono per pochi ecco ma si potrebbe dire che però
Cambiando un pezzettino alla volta prima Marco Podini ora con queste da ulteriore riforma si riforma il sistema previdenziale hanno se siamo aperti previdenziale continua tranquillamente andare verso un punto grave di squilibrio vista la struttura demografica della società
Ma guardi
Ci sono alcune cose indubbiamente che vanno nella nella direzione giusta in più questo aspetto dell'armonizzazione dei trattamenti a parte citata voglio dire come il come li faranno perché aumento dei trattamenti era già prevista riforma Dini
Hanno fatto credo dieci dodici decreti legislativi adesso sono a dire che non sono andati bene che bisogna armonizzare di più
Ma queste cose indubbiamente hanno una valenza strutturale destinato a durare nel tempo ma e le pensioni di anzianità sono un fenomeno che appartiene a un'epoca della storia del Paese per cui anche se lui discipline nel mi due mila otto abbiamo risolti dal punto di vista normativo il problema delle pensioni d'anzianità non servirà a nessuno perché in realtà in pensionati cinquantenni se vanno in questi anni dunque gli anni che particolari classi lavoratrici hanno le condizioni professionali diretta a di contributi per poter usufruire i giovani di quest'istituto poi chiaro che nel mio figlio all'Unione regala niente del si cambiano aveva piacere attenda perché non aveva mai se non sessantacinque settanta anni e i trentacinque anni di contributi quindi appunto
Comuni e libri da quel dato fondamentale che la gran parte di queste misure sono misure transitorie due traditori peraltro misure che non servono e eredi dicono guardi
Ci sono due strade per andare in quel posto no
Da lei non può passa dare possono passare soltanto gli operai e gli impiegati sono titolare presto la seconda invece lei può passare tranquillamente tenga conto che la via del anzianità contributiva sola indipendente dall'età anagrafica non è stata toccata lei cosa fare pedalata fra ma non analoga obiettivo diciamo alla sede di Radio Radicale ci arriva lo stesso
Senta Laird appura mi sembra che ha posto un problema importantissimo sembra che l'Italia questo punto sia sicura che entra nel gruppo dei primi i Paesi aderenti all'Unione monetaria però dopo appunto vi è un dato che anche i nostri mezzi di informazione si tende a ma non sottolineare cioè che dopo c'è il patto di stabilità monetaria se dovremo continuare con la convergenza sull'arrivare al due per cento nel rapporto disavanzo PIL così via e in queste condizioni l'Italia dovrà continua aree il risanamento è specialmente intervenire più scure
A livello strutturale terzo e l'Italia punta sulla sulla il calo dei tassi pensa che in realtà fino ad Acilia andata ad noi col calo dei tassi abbiamo potuto risparmiare trenta mila miliardi di manovra ma pensa che ci sarà ancora un calo dei tassi
Avremo meno sacrifici da palladiani prossima noi nelle dal novantanove in avanti da da quando saremo dentro le euro faremo le finanziarie per pagare penalità questo mi pare sia scritto del nostro destino
Bene la ringraziamo ringraziamo Giuliano Cazzola la economista studio sui problemi del welfare già segretario già segretario confederale le della CGIL colui come avete sentito abbiamo parlato della poco intervento sulle sistema previdenziale grazie all'accordo governo sindacati con l'ascolto come sempre da Radio RAI abbiamo ai nostri microfoni un altro economista il professor Renato Brunetta professor Brunetta un rapido commenta su questa
A riformare le pensioni uscita partorita dall'accordo tra governo e sindacati ma intanto non è un'area coloro
Non è una semplice accelerazione molto molto limitato
Della riforma Dini
Non produrrà granché in i risparmi di per
Per cui a febbraio marchio ricominceremo a ragionare su come riformare la riforma della riforma ecco quindi si prevede che il
La telenovela delle riforme pensionistiche continui ed è
Però anche quelli per il governo
Porta la capacità
La prosperità
Be'continuerà
E finanziaria erano previsti
Venticinque mila miliardi in crea
Mariella per
Perdite sul prodotto interno lordo
Era anche tra l'altro la Condit
Per la quale
Accettato il nostro piano di di convergenza ecco
L'accordo di ieri Palmieri circa a tre mila miliardi non di più tutto il resto viene da aumenti di vita sostanzialmente ecco
Sottoposte gli altri rispetto a quanto era necessario per il novantotto quindi ora di
Avremmo dodici mila miliardi più altri sei quindi dovremmo fare una manovra propensioni di quindici diciotto mila miliardi del
Altri dieci mila quindi questa sono gli ordini di grandezza c'è il fondato rischio e che non me ne noi non facciamo una manovra a febbraio marzo di quest'anno collettiva nonché padre entrare in Europa con questa riforma non si entra in Europa senza c'è anche un altro rischio mi pare Chianti dove si entrasse in Europa cosa che
Politicamente sarebbe acquisita però poi c'è il patto di stabilità monetaria cioè bisogna starci in Europa e appunto questo allora il Piano di convergenza erano le buone intenzioni
In regola anno dopo anno
è in regola una volta avuta la moneta unica ci sono le sanzioni quindi ovvero facciamo le riforme subito e non paghiamo le pensioni dopo oppure
Forme inganniamo un po'tutti gli europei tra qualche tallone campioni e devo dire
Non è una prospettiva Caltanissetta professor Brunetta rapidamente ma perché la riforma delle pensioni e così importa
Stabilizzare il nostro le nostre finanze pubbliche e del semplicemente perché la voce distesa più rilevante e attualmente fuori controllo
L'altra spesa pubblica ormai
Fatta di salari
Tendi pubblici pochissimo Chimenti Motta spedita un disavanzo per ugual preferite per quanto per cui eccetera gli stipendi più di tanto non si può fare perché come dire e sono carne viva Chimenti purtroppo questi Sanga bloccati fanno male all'economia il blocco parlare all'economia l'unica luogo di caglio di controllo la tregua perché tra l'altro apre a circa il trentotto per cento del nostro prodotto interno lordo quindi come dire era la col rilevante siccome per i meccanismi natiche eticamente entrati in tutti questi anni perpetra e esclusivamente aumenta più velocemente della ricchezza prodotta ne deriva che non solo spendiamo tanto la continuiamo a spendere sempre di più quest'
è un palliativo che è stata definita ieri nota desolatamente al nulla per bloccare questa e scorretta bene la ringraziamo ringraziamo il professor Renato Brunetta economista buon ascolto come sempre da Radio radicale
Abbiamo dei nostri microfoni un altro economista il professor Mario Baldassarri professor Baldassarri Noonan giudizio un commento su questa
A riforma delle pensioni sull'accordo governo sindacati ma in realtà l'accordo
Dove è stato predeterminato dall'accordo tra governo e Rifondazione Comunista che ha messo già dei paletti nel senso che ieri si fa un accordo ma di fatto non si è fatta la riforma del sistema pensionistico in realtà
L'unico punto dopo l'importante è la parificazione dei trattamenti tra settore pubblico settore privato per il resto sulle fu sulle pensioni di anzianità si tratta di un lievissimo slittamento
Dei tempi rispetto alla riforma Dini quindi l'unico intervento strutturale riguarda quella parificazione per il resto al massimo sono manovre congiunturali di cassa di breve periodo madrileno
Neanche molto da
Da questo punto di vista è una piccola celebrazione rispetto ai tempi molto lunghi che erano previsti dalla riforma Dini per arrivare a regime a all'età di
Cinquantasette anni per la pensione diretta di anzianità e e ai quarant'anni contributivi senta professor Baldassarri a questo punto sembra che il prossimo anno
L'Italia entrerà nell'Unione monetaria europea ma
Per rimanerci poi bisognerà osservate le clausole del famoso patto di stabilità e senza riforme strutturali come si fa appunto mi pare che ci sia per l'aria una gigantesca scommessa in termini più
Passa mento dei tassi di interesse e riduzione degli oneri finanziari sul debito pubblico però stiamo un po'attribuendo troppe cose a questa unica fonte di riduzione della spesa cioè la riduzione la spesa per interessi
Anche perché sul sul tema delle pensioni di anzianità in realtà il problema è che
Te da oggi
Fino al due mila tre due mila quattro perché ci sono circa un milione un milione duecento mila persone che sono nelle condizioni di raggiungere la pensione anzianità dopo trentacinque anni di contributi e a cinquantatré cinquantaquattro anni perché come tutti sanno qualche decina di anni fa si entrava lavorare molto giovani
Dopo il due mila tre due mila quattro inutile fare la riforma delle pensioni di anzianità per il semplice motivo che non ci sono più non vanno
Non risultano in quelle condizioni non ce l'ho Giove pronte immediatamente perché le nuove generazioni entra lavorare molto più tardi e quindi trentacinque anni trentasei o il quaranta e non riusciranno mai a maturare lì prima dei sessanta o sessantacinque anni
Quindi se si voleva intervenire bisognava farlo in questi anni cioè da adesso fino al due mila tre due mila quattro invece la transizione arrivato
Parzialmente quando il problema si è il direi alterato per fatto naturale ex Imam professor Baldassarri
Appunto noi probabilmente entro l'Europa sembra di capire a questo punto ma ci riusciremo a stare
Beh questo è questa del il grande dilemma non solo si ci debba stare ma in quali condizioni riusciremo a starci perché in realtà è chiaro che all'inizio l'operazione è stata fatta tutta per contenere il saldo finanziario che noi chiamiamo il deficit pubblico però le con dell'economia a parità di saldo finanziario cioè una volta raggiunto quel tre per cento di rapporto fra deficit e PIL diventerà importante ed emergerà il modo con cui pestato eventualmente raggiunto questo per cento perché tutti possono capire che non è la stessa cosa avere il tre per cento di deficit pubblico contenendo la spesa pubblica e magari in prospettiva riducendo il prelievo fiscale o viceversa
Non tagliando la spesa pubblica e aumentando il prelievo fiscale le condizioni dell'economia in termini prospettive di crescita di sviluppo e di occupazione e quindi di riequilibrio dirà ci pubblici perché se l'economia cresce e l'occupazione aumenta è ovvio che il gettito fiscale aumentar fisiologicamente senza caricare sempre di più sulle tasche dei cittadini e questo è il punto noi stiamo raggiungendo il tre per cento però ancora con un apparato pubblico una spesa dello Stato e di conseguenza un prelievo fiscale e
Trema mente forti estremamente elevati e rischia poi di bloccare le prospettive di investimento e di sviluppo sia della produzione e dell'occupazione quindi una cosa è sicura e risanamento non si fermerà se sicuramente con l'entrata a formare
L'unione monetaria no direi che
E c'è un risanamento finanziario ma soprattutto raggiunto al di là del risanamento finanziario c'è poi il risanamento strutturale reale dell'economia e questo si chiama
Processo di privatizzazione processo di riequilibrio e e riduzione della spesa pubblica e processo alla fine di riduzione del carico fiscale per poter fare del fisco o solo uno strumento di equità nella distribuzione del reddito fra cittadini ma anche lo strumento che incentivi investimenti quindi jet quindi la crescita e quindi incentivi l'occupazione oggi purtroppo il nostro sistema fiscale come tutti sappiamo è una gigantesca tassa sul lavoro
Bene la ringraziamo ringraziamo il professor Mario Baldassarri economista buon ascolto come sempre da Radio radicale