Dazi Usa. Intervista a Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura

Radio radicale parliamo di politiche commerciali di dazi in particolare lo facciamo con Massimiliano Giansanti che è presidente di Confagricoltura benvenuto radio radicale ora Trebbo pomeriggio tutti presidente parliamo dei dazi non abbiamo ancora notizie certe si rincorrono diciamo indiscrezione minacce come quella del duecento per cento sul vino somma la prendiamo una provocazione quella
Ma speriamo che resti una provocazione presidente Trump
Ormai c'è ci ha fatto vedere che a volte fa delle provocazioni a volte sono delle proposte a volte poiché sono preposizioni definitive
Io mi auguro e spero che sia solamente una provocazione perché ovviamente Dutch chiama dato sia ma io credo nella fase come quella in cui stiamo vivendo i consumatori italiani europei piuttosto che i consumatori americani
Decideranno tutto purché che pagargli più ciò che acquistano soprattutto dovendo pagare molto di più a causa dei dati anche perché i nostri prodotti sono molto apprezzati
Negli Stati Uniti insomma ma è un mercato fondamentale
Ma per noi italiani è un mercato importantissimo per tutto il sistema Paese soprattutto nel settore agricolo è il secondo mercato di sbocco
In termini di export tra l'altro l'Italia negli ultimi anni ha avuto un trend di crescita nell'agroalimentare impressionante
Dice anni fa nell'anno di Expo eravamo a ventotto miliardi di fatturato in export oggi sono arrivati a quasi settanta miliardi e quindi questo dà la dimensione di quanto sono cresciute molto sono cresciuti proprio negli Stati Uniti
Dove viene riconosciuto
Un valore enorme sì un valore che in quantità e quindi è un mercato importante pensiamo che facciamo otto miliardi di export dovessero essere applicati i dazi FIGC perché sono andremo a pagare una somma esorbitante sui nostri prodotti
Potrebbe esistere un piano Bice rivolgersi verso altri mercati
Ma io non voglio pensarci ad altri mercati stiamo parlando degli Stati Uniti non sto parlando di un Paese minore
è evidente che le ripercussioni di una rottura tra Stati Uniti ed Europa farebbe effetti globali nell'ambito della dimensione dei trattati proprio dei rapporti commerciali a livello mondiale
Non è un mercato dove dobbiamo spostare piccole quantità avrebbe un effetto significativo per tutte la per tutta l'economia europea e per l'economia
Americana dei se io ripenso a qualche anno fa
La trattativa lunghissima estenuante sulla soglia tra Stati Uniti e Cina di fatto portò gli americani e vendere il la la soglia che non davano piscine che noi europei il Lazoi che evoca l'amore brasiliane nera in Cina ecco quindi immaginate
E che cosa è di che numeri stiamo parlando
Cosa può fare il governo europeo e poi il governo italiano in questa lei dice non il muro contro muro se non ho capito male
Ma io credo che questo sia il momento del dialogo dev'essere necessariamente momento del dialogo del confronto
Dove ovviamente non deve prevalere la logica esclusivamente di chi è più forte o di chi si sente più forte dobbiamo ragionare
In una Patto di stabilità che da sempre caratterizza i rapporti pacifici tra Stati Uniti e aria europea in un quadro molto instabile politico dopo ovviamente gli effetti della guerra russo Krajina
Comunque le instabilità nel Medioriente comunque anche in generale quelle che sono poi i rapporti tra Cina richieste Taiwan a tutto questo ovviamente
Non giova a nessuno di noi mi auguro e spero che una volta tanto possa prevalere l'interesse dei cittadini interesse della pace
Piuttosto che continuare a fare delle guerre che ormai sono o guerre commerciali o guerre tecnologiche ancora una cosa ha fatto un quadro preciso diciamo geopolitico
C'è anche il cambiamento climatico che influisce che momento è per l'agricoltura italiana
Ma ovvio all'Akab parlare di cambiamento climatico ormai in agricoltura quasi non ha più senso in senso ad una stagione ormai diverso dall'altra non c'è più un modello stagionale che credo che che che segue anno dopo anno quest'anno stiamo avendo degli andamenti meteorologici
Ecco perché diversi rispetto all'anno scorso se guardiamo le piogge di questi giorni
Abbiamo Firenze sott'acqua quindi ormai stiamo conoscendo un modello imprevedibile e tutto questo mentre degli affetti sulle produzioni sulla qualità dei prodotti e di conseguenza sui prezzi
Guardiamo pro capite sta succedendo nei negli Stati Uniti soppresso delle uova causa ovviamente cambiamento climatico
Si diffonde questa influenza aviaria
Tutte le parti del mondo e dove fa più danni dove ne fa a meno ma negli Stati Uniti creando danni enormi ma anche in Italia non è da meno quindi abbiamo conosciuto la peste suina mandiamo la situazione nell'ambito dell'allevamento
Degni del nostro settore suinicolo nazionale ne ho tanti allevamenti chiusi che non riescono per ripartire la zona della Lombardia allevatori in crisi ecco io credo che mai come oggi il cambiamento di Marino sicuramente per le difficoltà settore primario
Grazie presidente per aspetteremo quindi notizie più precise su questi dazi pensiamo un po'insomma tipiche di che fenomeno di chi in Tita stiamo parlando grazie grazie a voi