"La riforma delle politiche sociali: le proposte degli enti locali del volontariato, del no-profit" org. dall' Ufficio del Ministero per la Soladarieta' Sociale

Se prendiamo posto voi
Cominciamo io innanzitutto voglio darvi il benvenuto ringraziarvi per aver accettato l'invito del ministro del Dipartimento degli Affari sociali
Per questa giornata di lavoro io credo che
Voi avete visto dall'invito come le abbiamo organizzato i nostri lavori
Pensiamo che debba essere Perrault soprattutto questa una giornata di ascolto
Soprattutto perché vorremmo che nella discussione il ministro che prenderà la parola
Che arriva questo punto che il punto politico della nostra discussione
Che forse settori sociali che normalmente vengono tenuti ai margini della discussione sulla riforma dello Stato sociale o abbiamo la possibilità di parlare in un momento in cui la riforma riguardare innanzitutto soprattutto anche loro
Giù
So che dopo il ministro avremmo quattro relazioni tematiche ogni relazione sarà tenuta mantenuto entro i quindici minuti
Se poi inizieranno gli interventi
Sono costretto a essere piuttosto rigido con interventi nessun gruppo superare i dieci minuti
Vorrei vogliamo che in queste cinque o sei ore di discussione che abbiamo tutti possono prendere la parola
E quindi è evidente che saremo costretti resta il piuttosto precisi negli interventi
Sì siamo d'accordo nel organizzare il nostro lavoro in questa maniera io chiedere ministro Livia Turco di prendere la parola di aprirlo Stromboli
Ma detto adesso pranzi questo incontro nove soprattutto una occasioni di ascolto io quindi sarò brevissima
Abbiamo voluto questo momento di ascolto di confronto
Proprio all'apertura della trattativa sulla riforma dello Stato sociale
Perché pensiamo che i soggetti qui coinvolti gli enti locali volontariato e no-profit le associazioni dei disabili
Che hanno già accumulato un patrimonio di esperienze indice novazione dello stato sociale
Prendendo la parola siano ascoltati e pesi no nella trattativa
Perché non c'è dubbio che questa la valutazione da cui partiamo sulla base dell'esperienza
Che proprio Enti Locali volontariato non profit sono i soggetti che hanno già cambiato le politiche sociali del nostro Paese rendendone più adeguate alla realtà e più efficaci
E noi qui vogliamo proporre una alleanza
Per cambiare insieme le politiche sociali lo stato sociale per cambiare insieme lo stato sociale facendo in modo che le politiche sociali contino e pesi no nel modo adeguato
Noi pensiamo sia importante partire dal patrimonio di esperienze
Che appunto enti locali no profit volontariato hanno sedimentato nel nostro Paese perché questo patrimonio di esperienze offre anche una chiave di lettura della riforma dello stato sociale
Che a me pare la seguente la riforma del welfare deve puntare a creare pari opportunità tra le persone
Dunque superare le disuguaglianze ma anche a creare una qualità più umana del benessere e del contesto sociale in cui viviamo
E questo è possibile valorizzando appieno le capacità tutte le capacità della singola persona
Anche la sofferenza della singola persona
E valorizzando attenersi il suo bisogno dell'altro e dunque le reti comunitarie e relazionali a me pare che questa sia la chiave di lettura importante che viene da questo vostro patrimonio di esperienza
Per questo la riforma dello Stato sociale non può avere come destinatari soltanto i ceti più deboli che sono sicuramente il punto di partenza obbligato ma deve riguardare deve parlare a tutta la società
Partire dall'esperienza degli enti locali del volontariato e no-profit significa altresì vedere che di fronte a noi non stanno soltanto dei problemi che devono essere risolti ma ci sono anche molte risorse cui attingere per realizzare questa riforma
E tali risorse sono le capacità progettuali le strategie organizzative le reti comunitarie le esperienze già realizzate che hanno sortito dei risultati positivi
A noi pare importante ecco mette in risalto questo aspetto che nel momento in cui si apre la riforma dello Stato sociale non ci dobbiamo misurare soltanto il problema della compatibilità delle risorse ma che c'è un problema patrimonio appunto di capacità progettuale di strategie organizzative di esperienze e di risultati
A cui guardare e da cui attingere
Per avere delle indicazioni
Per questo ne pensiamo che gli enti locali no profit associazioni dei disabili siano soggetti che debbano essere coinvolti nella trattativa per la riforma dello Stato sociale
E quello di oggi è uno di questi momenti no e poi pensiamo di crederlo calendarizzare incontri con i comuni con le regioni con le associazioni proprio per entrare poi nel merito più dettagliato delle proposte
Il senso di questo incontro il seguente ne vogliamo che le politiche sociali non siano più le cenerentole nell'agenda politica e nella redistribuzione delle risorse
Perché esse costituiscono quell'investimento prezioso è cruciale sul capitale umano che è la base per prevenire le varie forme di disagio e anche per realizzare risparmi
Cento bisogna cambiare il segno delle politiche sociali nel nostro Paese accoglierà le innovazioni realizzate
Già da parte di molti soggetti nel nostro Paese bisogna puntare su politiche sociali che valorizzino tutte le capacità progettuali di ciascuna persona a partire da chi è più fragile
Politiche sociali attive preventive non mi pare attive
Politiche sociali che valorizzino la soggettività e l'individualità di ciascuno ma che valorizzino anche le reti relazionali comunitarie in cui il singolo vive a partire dalle reti familiari
Politiche sociali che utilizzino in modo sinergico tutte le risorse presenti sul territorio
Che assumano come riferimento l'ambito locale e con e territoriale
Politiche sociali che siano capaci di costruire sinergie di mettere in circolo la pluralità di opportunità
Di costruire un circolo virtuoso tra sociale e sanitario formazione e lavoro
Diventa allora molto importante le risorse che si hanno a disposizione ma soprattutto diventano importanti
Le capacità di utilizzare queste risorse e la qualità dei risultati
Dunque un aspetto cruciale delle politiche sociali e la capacità di progettazione sono le strategie organizzative è la verifica dei risultati
Noi pensiamo che l'intervento pubblico più elargire risorse
Dovrà porsi come sostegno alla progettazione mirando in particolare a favorire l'auto impresa e la capacità imprenditore e le capacità imprenditoriali presenti nella società
Dovrà proporsi una promozione di standard per definire regole monitorare e verificare i risultati
Sappiamo che nel nostro Paese sono mancate sia le risorse adeguate che la indicazione degli standard perché l'iniziativa di verifica e di monitoraggio voi conoscete la situazione in cui noi ci troviamo
Faccio soltanto riferimento ad alcune cifre
La spesa per l'assistenza nel nostro Paese
è passata dal cinque quattro per cento sul prodotto interno lordo del mille novecentottantacinque al tre virgola cinque per cento sul prodotto interno lordo del mille novecentonovantasei dunque abbiamo avuto una costante diminuzione di investimento di risorse per la spesa assistenziale
Il problema più più più significativo però è se noi andiamo a scomporre questa spesa assistenziale dove vediamo che solo il dieci per cento
Di questa spesa assistenziale battere interventi alle politiche sociali e i servizi sono spese per i servizi
Per quanto riguarda la tutela dei rischi
Se facciamo un confronto tra realtà italiana e quella europea e vediamo che il c'è una quota molto consistente
Se gira secondo gli ultimi dati dell'Eurostat attorno al sessanta per cento
Di spesa sociale che è assorbita nella tutela dei rischi da vecchiaia mentre invece è scarsissima la tutela dei rischi quali la disoccupazione
Oppure l'intervento per la maternità per la famiglia per la casa per questo noi pensiamo ci debba essere appunto
Una revisione anche della composizione della spesa assistenziale della spesa sociale cioè che si debba redistribuire si devono redistribuire le risorse per coprire quei rischi che oggi sono hanno appunto una copertura così ridotte così insignificante ma questi sono dati che conoscete bene perché fanno parte del dibattito politico anche se penso che su alcuni la sudata attenzione non sia sufficientemente precisa
Per esempio su questo specifico citato ora cioè sul fatto che la spesa assistenziale del nostro Paese diminuita e sulla composizione anche della spesa assistenziale stesse
Citare questi dati significa mettere in risalto quanto sia complessa l'azione di riforma
Dello stato sociale ma indica anche la direzione di questa riforma
Vorrei poi dire sempre per parlare del punto qui siamo che uno delle un problema cruciale delle politiche sociali nel nostro Paese è come sappiamo l'assenza di una legge quadro nazionale
Che facesse seguito al DPR seicentosedici del mille novecentosettantasette che trasferiti alle Regioni Comuni e le competenze in materia di beneficenza pubblica
E che fissasse a livello nazionale la determinazione dei diritti sociali minimi sappiamo che ne è derivata una situazione caratterizzata da legislazioni regionali interventi comunali tra loro molto difforme non coordinati
Che ha portato al consolidarsi di un sistema di cittadinanza sociale molto differenziato in cui cittadini fruiscono di pacchetti di diritti molto diversi tra di loro che non dipendono dalla polizia di bisogno come mettere in risalto uno studio la commissione povertà
Ma dal luogo in cui il bisogno sorge e dal particolare assetto che in quel particolare luogo al i sistemi di tutela per questo ci sembra molto importante che si vada a una riordino appunto della che si vada a una legge quadro
Alla legge quadro sull'assistenza per definire questi sul piano nazionale questi come dire livelli minimi di prestazioni sociali e si definiscano standard omogenei per quanto riguarda i servizi e le prestazioni sociali
Nella cartellina ed è questo un po'al centro anche della nostra discussione troverete il testo del DPEF che la base su cui il governo intende lavorare era portare avanti la trattativa per la riforma dello Stato sociale
Oltre DPF c'è stato il discorso del presidente del Consiglio diciotto giugno che aperto formalmente la trattativa discorso che costituisce un punto di riferimento ovviamente aperto
Ai contributi che verranno da parte delle forze sociali
Nel DPF si dice che
Il compito che ci sta di fronte quello di compiere l'azione di risanamento e di avviare al contempo la riforma delle politiche sociali
Compiere l'azione di risanamento significa per il mille novecentonovantasette contenere ripete lenti di indebitamento entro il tre per cento del prodotto interno lordo
Contenere l'aumento della spesa sociale
Stabilizzando l'incidenza delle prestazioni sociali sul prodotto interno lordo al valore medio del biennio novantasei novantasette calcolando e prevedendo poiché a partire dal due mila si e quindi a risanamento del debito avvenuto possano esserci una crescita della spesa sociale nel nostro Paese perché è doveroso qui richiamare che noi abbiamo una spesa sociale che come dire tra le più basse o comunque nell'ambito della media europea e sicuramente una media per difetto
Per quanto riguarda l'assistenza nel Documento di programmazione economica e finanziaria del governo che è stato discusso arricchito e vagliato dal parlamento
Syndicat uno dei punti di riforma che noi pensiamo siano molto impegnativi
E che debbo nove terre un confronto ravvicinato tra le parti sociali compresi i soggetti qui presenti io penso che quello che sta mattina debba essere una prima occasione
Intanto si parla di separazione tra assistenza e previdenza
Si pone la necessità io richiedo richiamo molto rapidamente di individuare criteri certi di accertamento del reddito criteri di accertamento del reddito che siano più efficaci quindi facciano riferimento
Al contesto anche familiare in cui il simbolo vivente
Si pone fortemente l'accento sullo sviluppo dei servizi alla persona
Si parla di decentramento in correlazione alla legge Bassanini che testé approvata e di sviluppo di riconoscimento del ruolo del no profit voglio del volontariato
Si parla di riforma dei trasferimenti economici
Sì pone con forza il tema della non-autosufficienza
Distinguendo tra quella che è la Poli e io penso che questa sia la distinzione molto importante tra chi è disabile e gli anziani non autosufficienti
E prevedendo interventi sul per la non autosufficienza
Che punti fortemente sui servizi sull'inserimento lavorativo perché il valore che ci sta a cuore
E che anche recentemente hanno richiamato con forza in una grande manifestazioni le associazioni storiche dei disabili
Il valore che ci sta a cuore e quello dell'autonomia della persona e l'integrazione della persona e quindi della tradizione coerente della legge centoquattro e per tradurre coerentemente la legge centoquattro del nostro Paese bisogna puntare fortemente
Sui servizi sull'inserimento lavorativo
E si porrà necessaria anche una riforma dei trasferimenti economici ma io qui ribadisco un punto che ho detto in tutte le sedi che quello che una di queste di questi trasferimenti economici cioè l'indennità di accompagnamento dovrà mantenere
L'intento per cui è nato per cui dovrà essere continuare ad essere un intervento a riconoscimento della minorazione e quindi in quanto tale indipendente indipendente dal reddito della persona che ha acquisito questa minorazione
Si parla inoltre nella riforma dell'assistenza di politiche familiari veemente son due cose distinte scusate nel DPEF si pare note di politica a sostegno delle famiglie
Riteniamo che le politiche a sostegno delle famiglie non possono rientrare nel capitolo dell'assistenza debbano essere un grande capitolo asset e mi sembra importante che in questo capitolo si metà appunto la pluralità di strumenti con cui sostenere le famiglie nella cura e nella crescita dei figli che sono i trasferimenti monetari
L'investimento sui servizi a partire dall'infanzia e le politiche che flessibilità del ciclo di vita
Per consentire appunto una armonizzazione tra il tempo del lavoro il tempo della vita familiare
Sempre nel DPEF si Parma si propongono dei nuovi istituti il fondo per le politiche sociali il fondo per i non autosufficienti il reddito minimo di inserimento
Senta nel DPEF si parla di due fasi dell'azione di riforma questa più precisato del discorso del Presidente del Consiglio diciotto di giugno
Due fasi dell'azione di riforma la fase che va dal novantotto al due mila in cui si propone la sperimentazione di nuovi istituti e dell'avvio delle riforme e dal due mila in poi la messa a regime dei nuovi istituti o un aumento della spesa assistenziale
Io in conclusione voglio perché poi ho voluto semplicemente richiamare e lo spirito il contesto in cui collochiamo le politiche sociali
E i punti di riferimento delle DPF è
Rinviando poi alle comunicazioni successive
Un approfondimento dei singoli temi io però vorrei
Richiamare uno un punto che è contenuto nel DPEF che è stato precisato messo con forza del discorso del Presidente del Consiglio che ha aperto la trattativa perché vorrei che su questo davvero cominciassimo discuterne oggi
Perché credo costituisca una novità molto significativa
E cioè il fondo per le politiche sociali
è una novità
Perché ed è una novità che origina dalla perché la conseguenza
Dalla volontà di dare il giusto rilievo era giusta centralità alle politiche sociali
Che cosa che cosa intende cosa intendiamo fare perché questo fondo sociale che che cosa dovrebbe servire intanto promuovere quei livelli essenziali
E gli standard delle prestazioni sociali che devono essere poi indicati nella legge quadro di riordino dell'assistenza e quindi essere quello strumento
Che promuove quei come dire qui i livelli minimi di condizioni
Di prestazioni quei livelli minimi e uguali sul territorio nazionale di prestazioni e che procede alla utilizzazione degli standard dei servizi per superare quella situazione di difformità e anche di diseguaglianza che esistono oggi nel nostro Paese
Però nel fondo sociale dovrebbe essere poi lo strumento concreto con cui realizzare una concertazione
Tra in fondo sociale europeo risorse nazionali risorse capacità progettuale del no profit e degli enti locali per realizzare sul territorio le politiche sociali
E quindi dovrebbe essere lo strumento appunto di questa azione concertata tra pluralità di soggetti che ha come riferimento il territorio quindi un fondo sociale che però non vuole avere assolutamente nulla di centralistico anzi vuole essere appunto sostegno alle iniziative che cresceranno che devono avere come punto di riferimento il territorio
Deve lo scopo del fondo sociale della nostra riflessione deve essere quello di assegnare risorse in ed agli interventi innovativi di concerto con l'autonomia e locali avendo come punto di riferimento alcune priorità come intervento sull'infanzia sostenere famiglie
I sostegni ai non autosufficienti gli anziani ed essere lo strumento con cui integrare le politiche sociali e politiche sanitarie deve fornire supporti e incentivi alla presentazione di progetti sociali in sede europea e deve essere di supporto alla progettazione
Inoltre lo strumento in fondo sociale deve servire molto alla promozione di quei servizi alle persone
Che appunto come dicevo prima dovrebbe essere un questori equilibrio trasferimenti monetari e servizi alle persone riequilibrare
Essere un punto qualificante della azione tinta riforma sappiamo che dovremmo entrare poi nel merito discutendo
In tavoli anche separati con sulla sulle caratteristiche sulla articolazione concreta appunto di questo fondo sociale a me pare però è giusto segnalarlo come una delle novità più importanti anche più impegnative
Del dell'azione di riforma che vogliamo avviare per questo mi sembra importante già cominciare a discuterne qui concludo con una annotazione politica no io vogliamo appunto lo scopo di questo incontro è quello oltre che avvierà una discussione di merito
Sancire che nel riforma dello stato sociale devono prendere la parola ed essere parte della trattativa una pluralità di soggetti e non soltanto il tavolo
Che ha portato all'accordo importante del luglio del novantatré sul posto del lavoro sulla politica dei redditi di quindi il senso di questo incontro è affermare la necessità di una presa di parola di un ascolto e di una presa in considerazione forte di soggetti come appunto i locali no-profit associazioni mi pare però importante constatare che su questi temi diciamo the così
Del del sociale più innovativo delle politiche sociali della riforma dell'assistenza mi sembra importante segnalare lo spazio nuovo che queste tematiche hanno nei documenti del sindacato io sono stata favorevolmente colpita dal constatare che nel documento che il sindacato
Confederale ha presentato al governo per l'apertura della trattativa
Questa c'è una sintonia ecco c'è una convergenza di impostazione ma soprattutto vedo da parte del sindacato una un riconoscimento dell'importanza di questi temi non è non era scontato non era scontato e la conferma di un sindacato che vuole portare avanti una politica innovatrice e mi auguro davvero
Che non soltanto sindaci Enti Locali Lino pro-capite ma davvero le forze sindacali siano parte attiva importante
Durante la trattativa affinché questa parte della trattativa c'è la riforma dell'assistenza della politiche sociali di sostenere famiglie abbia il giusto rilievo
Mi auguro che analoga attenzione ai temi sociali a questa parte delle riforme della riforma assistenziale ci sia anche da altri soggetti economici mi alto per esempio che da parte delle forze imprenditoriali a partire dalla Confindustria
Ci sia una volontà di misurarsi con questi temi appunto del sociale questi temi della riforma dell'assistenza e che quindi non ci sia un un insistenza esclusiva sul tema delle pensioni ma si guardi complessivamente alla riforma dello Stato sociale
Perché questo segnerebbe un salto di qualità in avanti
Da parte di tutti gli attori sociali e credo che è la condizione perché la trattativa sulla riforma dello stato sociale sia una trattativa che davvero si concluda con una riforma dello stato sociale e noi siamo qui a dire che questa riforma ci sarà se i temi della delle politiche sociali della riforma dell'assistenza avranno il risalto che meritano per il posto S hanno nella vita delle persone
Allora
Cominciamo con la prima del quarantuno
Proprio sintomatico parole rapporti strumenti proprio ufficio quarto del dipartimento la sua relazione sull'assetto istituzionale il rapporto pubblico-privato il ruolo del no profit
Per la relazione che mi Centin per svolgere vuole essere un contributo uno scenario di sfondo per la discussione odierna per evidenziare il ruolo e le prospettive del terzo settore alla luce dei mutamenti in atto nella società italiana attraverso l'individuazione di alcune tematiche chiari e di specifici nodi problematici che sembrano caratterizzare l'attuale fase di trasformazione dello stato sociale
Parlare di terzo settore o vuol dire anche individuare la trasversalità di questo aria all'interno di alcuni dilemmi e che alcuni paradossi che connotano lo sviluppo sociale ed economico del nostro Paese
Individuabili in una crisi fiscale dello Stato esigenza di uno sviluppo e sostegno di sistemi di modernizzazione sociale
In un aumento delle disuguaglianze sociali determinato dal modello di sviluppo economico neoliberista e la necessità di un ridisegno del paradigma di cittadinanza fondato sull'equità e sulla solidarietà
Una crisi dello stato assistenziale e la necessità di una riprogettazione del suo assetto istituzionale gestionale che comporta tra l'altro come abbiamo sentito e conseguente ridisegno di una nuova rete di relazioni tra pubblico e privato trecento e comunità locali
Uno sviluppo senza occupazione e la contemporanea ricerche individuazione di finzione i nuovi mercati di nuove regole per il rilancio di incremento di occupazione giovanile ma non solo di quella
Una carenza delle risorse disponibili ma contemporanea esigenza dell'innovazione sociale come strumento si è visto disfacimento di nuovi bisogni che di crescita economica
Una transizione verso la società dell'informazione ed è necessaria una complessa nuova quotazione della vasta arena di produzione sociale
Una riduzione infine del tempo di lavoro e l'ampliamento dei tempi di vita ma la Contemporary difficoltà di intreccio tra i diversi mondi di lavoro il non lavoro
In questo complesso sistema e problemi io vedo vada visto il ruolo estremamente diciamo innovativo del del terzo settore
Un un ruolo che aumentato negli ultimi anni che andate espandendosi un terzo settore che ha posto le sue basi per emergere come possibile nuovo settore grazie lo sviluppo a livello locale di modalità innovative nell'erogazione di servizi che hanno consentito all'associazione in generale e soggetti no profit di svolge un ruolo importante creando un nuovo rapporto collaborativo tra enti locali invitassero carie
Locali soggetti pubblici organizzazioni si è trattato spesso di una crescita disorganica e differenziata avvenute in un rapporto di muto adattamento che si è sviluppata soprattutto in quelle aree dove maggiore è la presenza del pubblico ed una giù le sono state innovazioni di tipo sociale
E dunque in questa ottica di relazione tra processi di modernizzazione e sviluppo del no profit tra innovazione sociale e nuove modalità di interscambio i diritti nel settore del mercato sociale tra i diversi attori che vanno sorprendente collocate le strategie d'intervento per lo sviluppo del terzo settore come risposta alla crescita e alla diversificazione Dinoi bisogni soggettivi
Si tratta di un settore estremamente e differenziato il Complesso
In cui tradizionalmente si sono definite alcune vocazioni specifiche c'è un'aria di no profit originario o in senso lato di volontariato come strumento di risposta ai bisogni della comunità strumento di tutela di bisogni organizzazioni di consumatori
Un ruolo estremamente importante di antenna di nuovi bisogni di richieste che provengono dall'area comunitaria
Che può tradursi oggi in una funzione di superamento ed asimmetrie informative tra produttori e consumatori nonché di ascolto di proposte di nuovi modelli di consumo
Si tratta di un'aria questa tradizionale di alimentazione di sensibilizzazione di richieste di iniziative che provengono dalla società civile
Che bisogna tra l'altro oggi i sostegni per innovazione qualitativa delle iniziative così come dello sviluppo di attività di formazione delle professionalità presenti
Un soggetto che può divenire importanti interlocutore forse anche critico delatori
Dall'altra abbiamo un'area dell'associazionismo mutualistico dall'altro rare dell'anno professori dell'istituto ecco in realtà queste tipologie per missioni siano attualmente essere sempre meno distintive visto l'ampliamento in atto tra i confini e la tipologia di organizzazioni che si vanno formando
Testualmente si fa riferimento a te settore come aree di sviluppo i servizi assistenziali in realtà al suo interno si è sviluppata una gamma articolata di servizi che oltre a quei prezzi talmente ricordati comprende anche nuove aree tipologie da tempo libero la socializzazione informazione alla cultura all'ambiente le nuove tecnologie dell'informazione
La cooperazione e lo sviluppo inoltre oltre a questo io vedo anche in quest'area un'aria come sede di formazione di nuove competenze aria di transizione giovanile e dunque un potenziale partner per un nuovo sistema di formazione continua
Visto diciamo la complessità e l'articolazione è chiaro che occorre una serie di modalità di interventi in parte diversificati per tipologia ma non sola
Che ridisegna il sistema complessivo sulla base di iniezione
Relative sia l'informazione e l'analisi conoscitiva del sistema un'aria decisamente carente attualmente e che dipartimento sta cercando di superare grazie anche ad un accordo con con lista su questa su questa materia
Una regolazione dei confini modalità e regole di rapporti tra i soggetti modalità di azione di intervento reciproco in questo senso una nuova regolamentazione di rapporti contrattuali in una nuova regolamentazione degli appalti
A quali ho sentito necessita di standard di qualità dei servizi e dei livelli professionali
Riqualificazione interne professionale ma anche modalità organizzative e gestionali interni a salvaguardia dei soggetti messi operanti ma anche soprattutto incentiva l'occupazione visto che quest'aria e comunque un'aria a forte sviluppo occupazionale
Ma per far questo occorre anche una serie di regole di flussi di finanziamento e una struttura complessiva di recitazione
Desirée dunque di questi mi iniziative hanno se sicuramente la dimensione locale anche se è evidente che le potenzialità locali si sviluppano mediante politiche nazionali che ne favoriscono la crescita mediante una strategia d'azione innovativa e coerente
Occorre dunque da un lato sviluppare reti di servizi intervento sul territorio
Dall'altro risponde in modo diversificato i bisogni dei cittadini attuando risposte flessibili fisico notino però possibilità di continua di progettazione sulla base dei risultati ottenuti e delle nuove esigenze locali
Una rete dunque questa formata di molteplici nodi strategici che si fondi su concessioni non turistico maniche
Che sposi nozioni in cui il pubblico venga scomparire a favore del privato che a quest'ultimo vengono lasciati interventi residuali
Ma che sia fondata su strategie complessive di tipo cooperativo fondate su un modello di Rieti in cui noto pubblico sia elemento di erogazione di alcuni servizi essenziali ma insieme soggetto di innovazione di regolamentazione di Indirizzo e specificazione del sistema nel suo insieme
E allora si può parlare di interventi diretti direttamente dal settore pubblico
Di un settore pubblico come agente di sviluppo di forme di cooperazione tra pubblico e non profit per interventi sociali attraverso appalti per servizi collettivi di utilità sociale
Sostegno mediante forme di certificazione di servizi che non sono offerti Nino né dello Stato né dal mercato e che sono addossate piegati alle famiglie o del tutto trascurate
Forme di finanziamento parziale per associazioni organizzazioni che abbiano svolto attività ritenute socialmente rilevanti evitando contributi a fondo perduto e denunciando a finanziare interventi non innovativi attivazione di strumenti per lo sviluppo del privato sociale incentivando tra l'altro forme di partnership tra imprese profit e non profit
Al centro dunque di questa analisi interventi tra posti il problema di la convergenza di sinergia tra apporti diversi pubblico profit e non profit in cui le hanno riconosciute le specificità e nove separazioni
Si tratta di mettere a sistema le risorse finanziarie organizzative domani rilevabili a livello territoriale valorizzando l'esistente le qualità presenti a livello locale
Programmando sistemi o partite esistenziali diversificati
In cui i cittadini possano avere accesso gratuito convenzionato con servizi acquistati niente Italfer scudetto tre azioni Tiscali con imposta negativa o acquistandoli dal mercato ma con garanzie di certificazione di qualità
Il tema è infatti della qualità che la qualità sociale uno dei punti card si tratta infatti di
Introdurre alcuni elementi di efficienza del sistema effettiva qualità sociale che vanno sostenuti ed incentivati
Attraverso la professionalizzazione degli addetti la regolamentazione dei criteri di qualità la rivisitazione di regole organizzative e gestionali la messa a punto di normative per i soggetti che operano nel settore
Infatti nel settore esistono una molteplicità di figure esistenti che vanno dalla dal soggetto che pone diciamo che poche soltanto il suo tempo di lavoro il volontari puro
A a una serie di volontari stabili volontario Partanna obiezione di coscienza ma anche altre figure presso sono presenti i suoi soci lavoratori i volontari dipendenti i collaboratori a progetto eccetera tutta una serie di figure professionali
Per i quali probabilmente va affrontato il problema contrattuale tenendo conto della specificità del contesto del terzo settore
Nuove modalità contrattuali che consentano di fare emergere una vasta area di lavori i lavori atipici anche ma che consentono effettivamente uno sviluppo occupazionale
Il tema infatti della occupazione dello sviluppo occupazione di questo settore è un tema centrale
Questo settore effettivamente un settore ha grandi potenzialità occupazionali
E si è probabile che in una società attuale lo sviluppo occupazionale si giochi anche soprattutto sulla crescita della produttività dei servizi in particolare dell'area della riproduzione sociale sviluppata dal settore no profit non profit
Occorre avere presente che questa opportunità si sviluppano entro una dimensione locale e che d'altra parte le potenzialità locali vengono attivate incentivate sia a livello nazionale vengono attivate politiche fiscali di sostegno allo sviluppo e ne sostengono favoriscono la crescita dunque occorre da un lato incentivare l'innovazione organizzativa e professionale interna rivisitare la formula delle convenzioni passare per alcuni servizi da forme di rapporto contrattuale di ordine totalmente azioni pubblica un'estensione altri tipi di sistemi attirare lo sviluppo tra domanda privata i servizi
Sviluppare il mercato sociale
Utilizzare anche questa è un po'una mia idea i diversi segmenti del non profit come aree tra transizione formativa in cui spendere eventuali bonus formativi che fossero rappresenti la nuova legge svolge l'apprendistato un'aria di riconversione e di mobilità professionale un'opzione che potrebbe avere tra l'altro due vantaggi parentela il terzo settore nel costituendo sistema di formazione continua valorizzando le competenze presenti ed aumentando la qualificazione interna degli atti
Dunque nuove regole delle nuove regole contrattuali e di qui l'importanza di definire modelli di gestione delegare per la scelta dei produttori servizio uscendo dalle tre del Sinai regole dell'appalto fondata sul minimo costo e prendendo in considerazione anche indiretto indicatori ex economici
Quali le professionalità sociali coinvolte la capacità di attivazione di risorse volontari esperienza maturata la qualità e la congruità del progetto
Utilizzando anche lo strumento della certificazione dei soggetti ammessi ma soprattutto valorizzando i sistemi di accreditamento delle qualità dei servizi e ricatti
Si tratta in questa ottica di sviluppare a livello regionale nuove regole che trovi in sede nazionale un punto di raccordo per lo scambio di saperi e delle tecniche collaudate un livello nazionale che valorizzi la cultura delle valutazione quel momento fa qualificante di una funzione
è chiaro che per questo sistema così complesso e così innovativo
Occorrono sicuramente forme e risorse finanziarie
Con le risorse finanziarie che possono essere estremamente varie che vanno da normative viti di fiscalizzazione abbia in questo momento la delega riceveva sulle Onlus
Politiche che favoriscano la di Civita fiscale di alcune spese per alcune tipologie di servizi sociali
Attivazione di nuove forme di convenzionamento di prestazione di servizi finanziamenti abbiamo sentito tramite il fondo sociale che siano in raccordo di implementazione
Con il fondo sociale europeo normative incentivanti per lo sviluppo delle nazioni come forma di finanziamento ma anche ampliamento di istituzioni di raccolta ed investimenti risparmi disponibili un ruolo strategico in questo senso
Potranno svolgere anche i centri di servizio il cui decreto emanato dal ministro per la solidarietà e in corso di perfezionamento suture territoriale di supporto gestite dal volontariato e finalizzata al volontariato
Che potranno essere in grado di sostenere azioni di formazione di consulenza e sostegno progettuale
Per tutto questo con un sentito occorre sicuramente sia un sistema diciamo di legislazione complessiva sia un riassetto istituzionale
L'arcipelago del non profit è un sistema in continua formazione e richiede una particolare attenzione di tipo legislativo che consente di uscire dalla situazione attuale in parte di disorganicità normativa oltre al varo di atti normativi interventi registrati in corso come la legge delega sulle Onlus per la sua fondazioni bancarie sul servizio civile o suo vizio di coscienza
Oppure appunto predisporre una legge quadro sull'associazionismo dando vita ad una struttura di norme unitarie flessibili e in coerenza con i poteri più ampi delle regioni degli enti locali esaltino l'autonomia consente lo sviluppo di una pluralità di forme associative
Regolamenti poteri responsabilità tra Stato Regioni ed enti locali imita mano ai libri une quinto del Codice civile
Infine la trasformazione gestionale organizzativa normativa in atto nel terzo settore lo rende trasversale rispetto al al nuovo assetto istituzionale definito dalla legge Bassanini ed è questa registri sociali
In cui
Il si mantiene alcune competenze di indirizzo e regolamentazione valutazione a livello centrale affidando a livello regionale e locale la programmazione per le regioni e la regia di interventi per i Comuni
Strutture capaci di fornire strumenti di programmazione strumenti di risposte bisogni sociali
Inoltre nel quadro delle riforme strutturali tipo sociale riforma sull'assistenza provvedimenti della tossicodipendenza legge-quadro per i giovani
Sembra prefigurarsi lo scenario in cui no profit nel suo complesso ricopre un ruolo centrale sia come fattore di sviluppo economico e sociale del Paese sia come soggetto di rappresentanza dei nuovi bisogni soggettivi
Sia come strumento di inclusione sociale capace di trasformare alcune arie di cittadini assistiti marginali in produttori di servizi e promotore di sviluppo economico sia infine come aree di sperimentazione realizzazione i nuovi modelli di produzione sociale
L'affermarsi della società dell'informazione
Muta radicalmente i paradigmi di riferimento di antiche processi di sviluppo sociale ed economico ai contenuti e modalità di lavoro agli itinerari di costruzione del vinta personali lavorative agli intrecci tra i tempi di formazione i tempi di lavoro i tempi di vita
E l'aria gradi produzioni con i suoi nuovi bisogni regole valori diviene la vera sfida dell'innovazione sociale e in questo contesto il terzo settore appare uno dei protagonisti di questo terreno di confronto di sfida per la realizzazione di una nuova cittadinanza sociale grazie
Molto bene da noto attraverso riflettessero sto sotto il quindici minuti prendeva Conservatoire qualcun altro soprattutto di darci la possibilità di salutare il ministro Anna Finocchiaro perciò raggiunto
Credo religioso Alfonso il ritardo prendere la parola Badalotti perché in fondo per ridurre non si vede io allora siccome non vedendo spesso volti attenzione si perde il meglio funziona tocca avendo cura del
La relazione di D'Alfonso il ritardo del servizio alla persona opportunità per autonomia locazione per nuovi lavori
Le prestazioni socio assistenziali non possono più essere considerate solo in termini dispensa ma debbono essere considerate come un investimento sociale
Intendo affermare che un sistema economico non può essere competitivo se non crea quel circuito virtuoso con l'ambiente di vita
Se non valorizza la risorsa umana se non assume gli obiettivi della integrazione e della coesione sociale
Un maggiore sviluppo può crearsi nel nostro Paese sia in ragione della conquista di nuovi mercati ma sia in ragione della organizzazione sociale
Queste due aspetti sono per me complementari procedono di pari passo e l'intervento sui cosiddetti fattori Fini di tipo culturale ambientale comportamentali e sociale non possono essere considerati una variabile indipendente dello sviluppo
è diffusa sta crescendo la consapevolezza che per conseguire livelli di qualità in produzioni complesse
Nodo cruciale è rappresentato dagli investimenti nel sistema formativo ivi compresa la sua componente di base
Più scarsa secondo me è l'attenzione la consapevolezza ed anche il peso attribuiti
Alla disponibilità dei servizi sociali alla presenza di fattori di identificazione collettiva e a livello di sicurezza e di coesione sociale
Credo invece che debba passare in questo Paese che l'eguaglianza di opportunità e i diritti di cittadinanza incidono in modo determinante sui risultati delle imprese
In un quadro generale di Stato della fiducia
In questo quadro si possono ridurre i costi della transazione fra gli operatori aumentano le disponibilità al cambiamento nella società
Persino favoriscono le propensioni all'impiego dei lavori insomma si tratta di vere e proprie risorse strutturali o sistemiche
Questi riferimenti che io vi ho solo richiamato si riferiscono a un'esperienza molto forte studiati approfondita che io ho solo richiamato rispetto l'esperienza dei distretti industriali nel nostro Paese
E richiamo solo per dovuta conoscenza i materiali preziosi dei gruppi di lavoro sul mercato sociale istituiti presso il nel quello che intendo affermare ad apertura insomma che in una economia che punta all'innovazione tecnologica all'automazione
Ha un'economia che deve essere sempre più aperti e competitiva dove mutano i moti di produrre e la ripartizione della ricchezza
Ci sono certamente opportunità inedite offerte da questo tipo di sviluppo
Ma sono richieste anche sarde assicurazioni contro i rischi di aumento delle disuguaglianze di emarginati nazione e anche di rottura di legami consolidati
Affinché quindi le opportunità di sviluppo si realizzino in questo Paese nella nuova competizione internazionale
Occorre è indispensabile una politica che accompagni che assecondi insomma una nuova stagione di politiche sociali
I servizi alla persona praticati nei contesti locali sulla base di standard definiti a livello nazionale
Possono produrre un'alta intensità di lavoro
Se si attuano nei vari territori funzioni di assistenza attiva processi di adattamento reti di relazioni concrete
Noi possiamo avviene un risultato decisivo che la solidarietà sotto sociale da Cenerentola
Può diventare non sono un elemento per la integrazione per la solidarietà e l'eguaglianza ma può diventare anche una delle principali fonti di occupazione in questo momento nel nostro nel nostro Paese
Le politiche sociali debbono ovviamente a essere impostate nell'azione pubblica per perseguire l'equità solidarietà redistribuzione
Oggi i parametri di equità in larga parte sono saltati
E debbono a vere le politiche dell'azione pubblica debbono avere una particolare attenzione alle situazioni di svantaggio e di marginalità
Io credo però che non in un dobbiamo esaurire qui la nostra riflessione nello spettro delle politiche sociali anche se oggi il dibattito più incentrato sulla prima parte dei ricavi generali che ho fatto intendo riferirmi
Al fatto che credo che dobbiamo e possiamo proporci anche il tema dello sviluppo dei servizi alla persona le famiglie
Tesi far fronte alle necessità della vita quotidiana di tutti di tutte le famiglie non sono quelli che sono in difficoltà altri presentano particolari problemi
E dobbiamo altresì proporci un tema di come l'attuale una parte dell'attuale ricchezza di questo Paese non solo attraverso i finanziamenti pubblici quindi può andare a riversarsi verso i servizi alla persona
Io credo che questo tema sia già legittimato in questo in questo Paese
Perché mentre da una parte assistiamo alle analisi dei processi di trasformazione che sono già iniziati nell'attività produttiva intendo riferirmi
Ai processi di automazione ai servizi di massimi intensità tecnologica sui quali bisognerà investire molto crescono anche le esigenze di massima intensità di relazioni e di lavoro e quindi secondo me è già iniziato unna una profonda trasformazione nella evoluzione dei bisogni che va accompagnata credo che si hanno maggiori oggi le sensibilità in questo Paese da parte delle famiglie
Molte di queste per una cura alla persona più ampia che posso andare oltre anche i servizi che vengono dati da un un welfare riformato
Ma anche un'attenzione maggiore sull'uso del tempo a delle esigenze diversificate di carattere culturale ambientale rispetto alla socializzazione
Insomma io credo che vada posta attenzione di come anche si stimoli si incoraggi una nuova qualità della domanda del benessere sociale
Le preferenze collettive in una parola dodici accompagni anche il grande tema di stimolare accompagnare una nuova stagione di consumi delle famiglie delle famiglie italiane e delle persone
Per l'istituzione del fondo sociale proposto dal Governo nel DPF novantotto due mila consente di cominciare a ragionare per avviare una trasformazione degli interventi socio assistenziali
Fra le più rilevanti trasformazioni sono state è stato richiamato anche dalla ministra
Turbo mi pare sufficientemente condivisa l'esigenza prioritaria di ricollocare gradualmente ma nettamente una parte di risorse destinate alla concessione di emolumenti economici verso i servizi
Ministro richiamava che su novanta mila miliardi circa di spesa pubblica annua solo il dieci per cento di questa spesa è destinata ai servizi mentre il novanta per cento a dei mutamenti economici
L'intervento riformatore in direzione dei servizi non può che essere secondo me contestuale hanno ridisegno dei Circuiti istituzionali finanziari e organizzativi della macchina e la macchina pubblica
Se questo non avverrà non ha possibilità del successo questo intervento riformatore
Oggi infatti gli interventi socio assistenziali sono attuati per segmenti separati congestioni che non comunicano fra di loro
Con grave detrimento ovviamente dell'efficacia delle prestazioni e dei servizi che vengono forniti
I ministri titolari di funzioni sono sette
Il comuni che erogano servizi in gran parte i servizi quel dieci per cento viene dai Comuni
Non sono posti in grado di conoscere fra virgolette o comunque di intervenire sui beneficiari degli emolumenti concessi a vario titolo dello Stato sono appunto interventi che non comunicano
Fra di loro
Se si aggiunge l'assenza della legge quadro che veniva già richiamata con gli aspetti negativi indicati dal ministro
Se si aggiunge che la gran parte degli attuali interventi socio assistenziali sono preconfezionati e rigidi
Mentre in rapida trasformazione le condizioni di lavoro degli assetti democratici e di convivenza familiare
Ecco abbiamo chiuso abbiamo fatto la chiusa appare in tutta la sua evidenza l'esigenza non più rinviabile della riforma degli interventi socio assistenziali
Come una condizione per attuare equità solidarietà Sicurezza e Coesione sociale
In questo quadro l'importanza di spostare le risorse dagli emolumenti economici corretto seppure gradualmente ai servizi secondo me è evidenziata da due aspetti di fondo il primo non possiamo continuare a ratificare gli stati di esclusione sociale
E molto forte questa affermazione ma secondo me è reale
Dobbiamo proporci di includere di integrare le persone le famiglie in difficoltà
Sia per le difficoltà temporanee che quelle di lungo periodo e soprattutto dobbiamo accompagnare le trasformazioni prevenire le esclusioni
Sia in rapporto alla trasformazione che sta avvenendo nel lavoro ossia attraverso i vari cicli di vita che investono le famiglie e gli uomini e e le donne
Insomma è posta alla nostra attenzione il tema di come affrontare il fenomeno della dipendenza o in altri termini come tutti gli interventi sono finalizzati e si propongono di offrire opportunità alle persone per l'autonomia delle stesse
E badate che penso ai giovani agli anziani alle donne e agli uomini per i lavori vecchi e nuovi per gli inoccupati e disoccupati e anche alle persone ovviamente che avrei dovuto mettere per prime portatrici di handicap psico fisiche
Il secondo aspetto che abbiamo di fronte come si investono gli interventi socio assistenziali per affermare equità e solidarietà per promuovere lo sviluppo e fornire nuove occasioni di lavoro
Esclusione e ratificazione includere integrare ora ti ficcare uno stato di dipendenza
In questa platea dei semplice Terme affermare che l'esclusione non è solo povertà bensì una compagnia una combinazione di diverso i svantaggi la mancanza di istruzione
Il deterioramento della salute la mancata partecipazione alla vita della comunità l'assenza di opportunità di lavoro ed è questo un circolo virtuoso o vizioso entrato nel quale è molto difficile uscire la protezione sociale deve quindi svolgerà un ruolo non solo per fornire agli esclusi un reddito minimo cosa importantissima
Ma anche per il reinserimento nella società e non ci possono essere due fasi distinte in questa direzione
Va considerato inoltre che l'aumento esponenziale dei beneficiari di un reddito minimo se non si attuano strategie attive di integrazione può portare a un vero e proprio collasso sociale
E quindi in discussione la nostra capacità di produrre politiche per affermare la prevenzione la rimozione dell'esclusione sociale sono in poche parole di proporsi l'obiettivo di costruire una società solidale
Puntare sulla risorse autonomia io vorrei brevemente ragionare sul petrolio inutile funzione
Mi hanno detto di dir la più parlata perché altrimenti mi seguiranno meno allora io Rosanna e io voglio rispettare i tempi
Voglio rispettare i tempi è io l'ho scritta costretta e quindi
Quando è finito il mio tempo mi dicono che è finito vi saluto chi li consegnava alla relazione scritta allora vorrei vorrei volevo proporre alcune riflessioni sul presente perché sono a metà una cosa vergognosa proposito di capacità di stabilire il tema di vorrei proporre che alcune riflessioni sulla dipendenza e autonomia portatori di handicap psicofisico sì sono le esplosioni più ingiuste o di usare diverse esperienze molto bene significative purtroppo ancora isolate presenti nel nostro Paese c'hanno appunto dimostrato che non ci può essere l'integrazione se non ci si limiti se ci si limita a erogare a concedere gli assegni
E ha richiesto un intervento che offre che offra e presti servizi il concetto che mi interessa qui riaffermare con molta forza e che tali servizi penso per esempio a quelli della mobilità di una città dalle barriere architettoniche alla fruizione dei mezzi di trasporto
Non sono soli interventi dovuti a chi soffre una condizione di disagio handicap ma rappresentano un aspetto rilevantissimo della qualità sociale di un'intera città
E con questo taglio con questa visione
Di elevazione della qualità complessiva di una città che secondo me va affrontato impostato il problema
Anziani
L'aspettativa di vita è aumentata io voglio sottolineare anche per me si tratta di una grande conquista di civiltà perché spesso discutendo dei problemi che avvengono in ordine a questo problema ci si dimentica di questo dato che è una conquista di civiltà una parte della popolazione anziana ha bisogno di interventi sociali per i problemi di autosufficienza è un problema molto grave in aumento esponenziale la richiesta dei servizi è crescente si è stimato che la spesa privata oltre quella pubblica delle famiglie ed è una sottostima raggiungono ogni anno i dieci mila miliardi all'anno ed è in crescita
Va evitata la rincorsa alla istituzionalizzazione generalizzata va creata l'integrazione socio sanitaria in molte regioni ancora deficitaria
Ma va evitata distrutti l'istituzionalizzazione dell'anziano perché ha dei costi innanzitutto di sofferenza umana e poi anche di risorse finanziari insostenibile
Ma la terza ettari questo mi interessa ribadire non è solo un sinonimo di difficoltà gran parte degli anziani sono una risorsa purtroppo questo bello sblocca l'anziano come risorsa è rimasto ancora in grande parte in questo Paese come uno slogan e invece è una risorsa reale e allora bisogna vedere se riusciamo con un lavoro a Rete a sviluppare quelle iniziative di volontariato di autorganizzazione di interventi di economia sociale che pure sono presenti in questo Paese
E se riusciamo a mettere in Rete con un sistema di servizi per determinare da una parte dei processi di inclusione e di valorizzazione dell'esperienza degli anziani
E dall'altra parte perché possiamo arrivare in questo modo la qualità sociale delle nostre città immettendo questa
Questa risorsa
Sì dipendente autonomia ci rechiamo noncurante concludo su questo punto al nuovo equilibrio fra uomo e donna
Che ormai ha reso
Grandemente solito il concetto tradizionale di protezione sociale basato sul nucleo familiare in cui l'uomo il capo famiglia e la donna l'intera responsabilità del lavoro
Di cura per i figli e le persone anziane mi accorgo mentre vi leggo
Queste righe di quanto sia vera che questa situazione sia buttata nella cultura nella cultura diffusa ma di quanto invece ancora l'intervento sia fermo Rispetto questi processi
E allora ci vuole una riforma dello stato sociale che sia equo fra i due sessi e che debba tenerne nella sfatti specie io dovevo parlare dei servizi
Dell'esistenza del lavoro di riproduzione di cura
Che riconosca le responsabilità familiari promuova dei servizi che possano consentire di conciliare queste responsabilità familiare con il lavoro sia per l'uomo che per la donna
Infine circa mi vorrei richiamare la riflessione sull'autonomia dei giovani dei giovani
Letta dell'autonomia dei giovani dal nucleo familiare d'origine si è levata in termini consistenti ventinove trent'anni è corretto accettarla così com'è sconfitto cura e solo un frutto di un maggior periodo di studio spesso e anche per mancanza di opportunità di lavoro che ciò avviene come ben sappiamo in larghe parti del Paese
Ma anche quando è frutto di studio bisognerebbe ragionare sull'autonomia e sulla cultura diffusa rispetto all'autonomia dei giovani e su questo chiudo facendo lì dandosi una piccola informazione che non so se voi avete io l'ho avuta leggendo gli atti
Delle audizioni che si stanno facendo alla Camera sulla nuova legge quadro per la l'assistenza una di queste audizioni presidente
Nazionale delle assicurazioni in Italia rilevava che lo sviluppo delle assicurazioni per ragioni di studio quelli che è contrario alle famiglie per accompagnare i giovani no nelle molteplicità degli studi universitari e post universitari
è rilevava che si è diffusa in una parte del Paese in una parte del Paese solo quando hanno cambiato il modello assicurativo solo quando cioè i beneficiari di questa assicurazione contratta non erano i giornali
Che via via dovevano studiare mai erano un componente della famiglia
E solo allora sono riusciti a sfondare sul mercato e contrarre le assicurazioni
Vi porto comportato questo piccolo esempio perché mi ha colpito rispetto a una cultura diffusa ancora familistica forse va discusso Rispetto l'orientamento dell'autonomia dei giovani e sul concetto dell'autonomia secondo me che bisogna costruire una serie di interventi di riforma in parte gli ha detto il ministro che non ha fatto bene il mio compito per
Che dovevo richiamare un mio non ce l'ho fatta gliela darò scritta grazie
Ora sono ciò che non
La relazione verso l'istituzione del minimo vitale
Reddito minimo di inserimento e vi spiego poi anche per preferisco chiamarlo così ma anche la ministra dal corto commette meglio chiamarla così può sembrare paradossale che dopo che abbiamo sentito sia il ministro sia le due relazioni presidente parlare della necessità di spostare parte delle risorse dalla dalle erogazioni monetarie i servizi siamo qui sono qui a proporvi invece l'introduzione di una nuova misura di erogazione monetaria
è una cosa apparentemente paradossale ma spero di riuscire a spiegare perché non è in contraddizione ma i conti continuità con quanto è stato detto prima
Innanzitutto perché il nostro Paese pure essendo ricchissimo di le più svariate fantasiose erogazioni monetarie e anche di definizione di categorie bisognose
Non c'è tempo di fare un lunghissimo elenco ma sia come studiosa che come componente della commissione povertà mi sono dilettato a si fa per dire di queste cose ogni giorno ne scopro una diversa
Via manca totalmente di una misura universalistica che non vuol dire che tutti noi alla si pensa abbiano addotte ma vuol dire che tutti noi sì abbiamo bisogno Prestine dove si hanno di che colore di capelli abbiamo di quale o riceva migliaia abbiamo un diritto il sesso eccetera
Abbiamo diritto a a qualche cosa abbiamo diritto a una garanzia minima di risorse e
Questo produce fenomeni di grandissimi iniquità e io per me mi permetto dato che non ho nessuna responsabilità politica dire anche di inciviltà
Abbiamo una situazione da questo punto di vista di grandissima disuguaglianza categoria a prescindere dal bisogno tra appartenenze territoriali per cui si configura una situazione di cuius regio io sempre ligio scendi dove sei ti capita una cosa piuttosto che un'altra ricordo che l'Italia insieme ad altri paesi approvo
Una raccomandazione la raccomandazione della
Della unità europea del ventiquattro giugno del novantadue che dice
Che
Si raccomanda agli Stati membri di riconoscere il diritto di base di una persona
A risorse sufficienti e all'assistenza sociale per vivere in una maniera compatibile con la dignità umana come parte di una tendenza comprensiva e sistematica per combattere sull'esclusione sociale
E impegna gli stati membri ad adattare i loro sistemi di protezione sociale così come necessario con in base a questi principi e dice che questo a garanzia minima deve essere un diritto non una discrezionalità un diritto basato sul rispetto della dignità umana
Deve essere un diritto individuale e quindi non basato sua appartenenza di gruppo familiari
Deve essere dato a chiunque non ha accesso a a risorse per avere appunto una vita degna della dignità umana quindi è un diritto umano
Che noi come Paese ci siamo impegnati allora
Si può facilmente dire accusare una misura come questa
Di essere una misura assistenziale questa parola che oggi è diventata una brutta parola assistenziale io non ha mai bene esattamente capito che cosa significhi usare da questa o cioè so bene
Cosa vuol dire sì usare questa parola in termini come un bruco una brutta parola assistenziale tuttavia diciamo che non potrebbe essere passi di Zante ma questo dipende da come viene
Viene usata non è la misura in secchi e passi Rizzante
E
Direi che in realtà il rischio di una misura di questo genere è che venga dati in sostituzione di altro quindi non è tanto la passi di trazione quanto questa è una riflessione che c'è netta è in alcuni dei Paesi che l'hanno da più tempo cioè una misura universale vibranti di minimo
Di inserimento minimo vitale a seconda di come viene chiamato di che venga data per tener buoni no
Per tenere immagini come soddisfazione di tutto ciò che deve essere fatto per situazioni di bisogno
Tant'è vero che tutti i Paesi oggi non solo per motivi di bilancio tutti i Paesi che hanno una più lunga esperienza in questo campo stanno muovendo verso un ridefinì un
Rimessa appunto perché non è che è nata così in questo in questi paesi ma una rimessa a punto della misura di sostegno al reddito di base
Come in in chiave più che io chiamerei di abilitazione perché la parola che viene usata e attivazione ma polvere di nuovo dei connotati non sempre positivi di abilitazione delle persone
E in aggiunta io sotto il per aerei anche di riconoscimento della dignità prima ancora delle persone e quindi di riconoscimento dei soggetti che fruiscono di questa misura sia come cittadini dotati di diritti in primis di avere questo diritto sia come spot cittadini dotati di abilità di competenza compresa la competenza di dire e di intervenire su ciò che viene loro proposto di fare da questo punto di vista quasi tutti in quasi tutti i Paesi ed anche nella proposta che qui
Sommessamente faccio di reddito minimo di inserimento e per questo mi di non vitale cioè non è una questione solo di garantire la sopravvivenza ma di garantire di impegnarsi a
L'integrazione sociale impegnare collettivamente la Società agli individui all'integrazione nell'inserimento
Di quasi tutti in tutti i Paesi va verso l'idea che questo è una misura di base
Che non sostituisce servizi che non sostituisce altre cose ma che ha senso soltanto se inseriti in un pacchetto complessivo di misure di servizi che vanno dalla
Formazione a seconda del caso
Alla inserimento lavorativo ai disservizi di cura per la mamma che da sola con i bambini e quindi è inutile che sta già facendo un lavoro ma che è meglio che non faccio solo quel lavoro lì in prospettiva ma che quindi abbia
A la che per la possibilità di fare anche altro e così via
Allora il la l'equilibrio tra l'universalismo e l'individualizzazione che diversa dal categoria lirismo che caratterizza invece le nostre politiche
Sta proprio nel rapporto tra il diritto di base alla misura di sostegno economico in diritto di base ad avere delle integrazioni ma che queste integrazioni devono essere tagliate su misura
Cioè non su misura per l'appartenenza categoriale ma su misura delle circostanze della persona
Cioè sulla misura quindi se il giovane non dovesse apparse ostruzione serve eccetera cioè se a seconda delle circostanze specifiche
Le misure e quindi anche il requisito del loro che può essere cioè della disponibilità a lavorare che è e c'è anche nella raccomandazione dell'unità europea
Che deve essere peso a questo però rimane un'astrazione fino a quando non diventa verificata nelle circostanze particolari
Un esempio che io faccio sempre che un giovane a bassa istruzione forse non è il caso di mandare indica di mandarlo a a scaricare
Le casse al mercato non perché non sia in cambio per gli impegni del mio reddito minimo d'inserimento non perché sia indecoroso scaricare le casse al mercato
Ma perché se non siamo questa misura
Additare questo soggetto per consentirgli di sviluppare le sue capacità forse meglio dargli un po'di formazione in cambio perché cioè
Infatti un tirocinio lavorativo cioè non un lavoro qualsivoglia purché sia senza pensare che alla lunga questa cosa può essere
Degradante le sue capacità no o non metterlo in grado di sviluppare appieno le sue capacità il è sottile il confine tra tra una giusta richiesta del nulla in cambio di nulla perché è un riconoscimento della dignità della persona che ha davanti a noi
E invece l'imposizione di una cosa senza la tradizione
Di ciò che può produrre nel lungo termine e non solo nel breve termine questo senso dico che l'equilibrio tra l'universalismo individualizzazione che salti l'approccio puramente categoriale
è un equilibrio che viene giocato nel rapporto
Tra il beneficiario e chi offrendo offrendogli una misura contemporaneamente gli deve offrire un progetto mi rendo conto benissimo e credo che dobbiamo essere molto espliciti in questo sui rischi di una cosa di questo genere
Rischi che di solito vengono sottolineati e sul versante dei potenziali beneficiari come i rischi di imbroglio
Rischio di ricerche l'epigino quelli che non dovrebbero no
Devo dire che questo è una cosa molto evidenziate nel dibattito italiano e i come studioso di queste cose sono molto colpite sempre nel dibattito italiano di quanto poco invece ci stia sensibilità per il rischio speculare a quello dell'imbroglio e a quello dell'abuso che è il rischio che in inglese convenzione ingiustizie del non te cara cioè del fatto che ci siano persone
Che vengono così spaventa
Ho così messi in crisi dal così
Represse ora dalla
Dare il da eccessi di controllo dal Chelsea di intrusione sulla loro vita in cambio dei servizi che preferiscono non prendono cioè accanto ai poveri al no non i poveri imbroglione agli imbrogli ai finti poveri ci sono i poveri veri
Quelli che un tempo di chiamare i poveri dignitosi
Che c'è un limite a quanto possono accettare su in cambio delle misure di sostegno allora questo è un altro conto è un altro rischio
Cioè dobbiamo guardarli tutti e due quando mentre mettiamo in campo delle misure giuste e di controllo del reddito di controllo della disponibilità a partecipare ai progetti eccetera eccetera
Dobbiamo anche essere consapevoli che dobbiamo
Me dobbiamo definire equilibri molto delicati in cui la dignità della persona
Può essere
Non solo danneggiata seriamente ma può essere messa in gioco e una persona può estroversi alternativa tra salvaguardare la propria dignità
E o essere invece sostenuta e questo è un una una cosa che va assunta come come come il peso e l'altro rischio e io sono voglio onestamente dire che ci sono questi rischi è quello il crinale sottile che c'è tra la richiesta di contropartite cioè di attivazione di abilitazione quindi di inserimento lavorativo di essere disponibili comunque a
Far qualcosa in cambio ma non perché è un Daughters ma perché è un partito che si stabilisce tra l'individuo e la collettività
E trasformare questo in una cosa che almeno nel linguaggio statunitense non è una cosa bella che la workfare cioè che
E sussidio in cambio di lavoro quarto
In cambio di lavoro qua
Dove sta la coazione buona crostata alla correzione Cottica attiva di nuovo non è chiarissimo io credo che questo rischio lo dobbiamo correre perché altrimenti c'è l'altro rischio quello di dare i soldi e basta e questo scarica sia la coscienza che che
La le responsabilità di AST di di prese in carico di tassi coinvolgere
Perché c'è un aspetto della reddito minimo di inserimento che non va sottovalutato soprattutto nel cala cioè non tutte le persone che potrebbero fruire del reddito minimo di inserimento sono nella stessa situazione cioè per alcune in questura l'esperienza dei paesi che ce l'hanno lo stile testimonia
Una misura tampone cioè una bisogna soltanto di fra i dei soldi mentre sta
E in un percorso da un lavoro all'altro si deve rimettere in sesto velocemente ed è proprio l'impedimento al degrado delle risorse
E alla disperazione quindi quello che occorre a volte son quasi soltanto i soldi no quasi sul prende i soldi per impedire il degrado in altre circostanze invece la misura del di inserimento ella cose stremato in mezzo ci sono tante altre variazioni
C'è il
E lì e l'occasione di riagganciare una persona che
Ad è ha già fatto un Grungo per consulti sganciamento dalla collettività allora in questo caso forse non bisogna subito chiede immediatamente qualcosa in cambio già il fatto che sia venuto
è questo il caso décolleté di tossicodipendenti ma anche di persone che per traumi biografici molto grossi sono talmente
Squilibrati che hanno bisogno solo di un periodo di best di di di semplice rapporto
Sulla base del quale poi si può anche cominciare a costruire un progetto in mezzo naturalmente c'è la varietà e per tutte le diverse persone
Una un caso classico di minimo vitale dimmi reddito minimo di inserimento che contemporaneamente
Un cuscinetto né in una transizione difficile e la possibilità di elaborare un diverso progetto di vita è quello delle delle donne che si separano e di cose non tutte le donne che si si fanno i divorzi maggiormente quelle che arrivano la separazione e specialmente se hanno figli piccoli
Da una situazione di forte debolezza economica no per cui quella che noi in un lessico un po'
Pesante e un po'troppo astratto chiameremmo cadere nell'assistenza e nella dipendenza può essere invece l'occasione di acquisizione dell'autonomia
E e e presentarle consentirla come tale è esattamente la sfida di una misura di questo genere finisco solo per dire che questa misura che dovrebbe essere nazionale dal punto di vista degli standard dei criteri e del finanziamento naturalmente eminentemente locali dal punto di vista dell'implementazione ma non solo sul versante dell'accertamento del
Delle cose del delle condizioni di diritto
Ma anche sul versante proprio di tutte queste misure di accompagnamento cioè non può essere altro che non solo locale
Ma anche di fortissima collaborazione voglio di collocare non intendo solo l'ente pubblico locale che naturalmente regista ma intendo tutte le forze del locale tutti gli attori locali
E non sono il terzo settore non solo il volontariato non solo la cooperazione ma anche l'impresa
L'anche intese il modello francese delle missioni locale esattamente il luogo in cui più soggetti
Si mettono assieme per definire progetti che significa anche che si controllano l'un l'altro si si verificano l'un l'altro ma anche assumono una responsabilità collettiva né e recita reciproca tra di loro e nei confronti dei soggetti beneficiari
Caprioli si prepara per l'ultima comunicazione Dole benvenuto il ministro Rosy Bindi diceva
Allora la relazione la ricevette a fine mattina spero di alleggerite
Invece in queste ore quarto d'ora cercherà di dire molto velocemente di di dare delle risposte convincenti e due domande di fondo che rapporto ministeriale Livia Turco perché è un fondo sociale fondo per le politiche sociali è necessaria una riforma del Welfare e perché le politiche di sostegno alle responsabilità familiari devono essere separate dal capitano dell'assistenza queste sono le due domande risponde
Le risposte stanno grosso Maddoli in due prima di tutto perché noi dobbiamo colpire ricco colmare più fratture
Uno è la frattura tra un'altissima omogeneità nazionale a livello di comunità di associazioni soprattutto di famiglie nel riconoscimento degli obblighi morali delle generazioni
Con continuità del sostegno economico al di là della famiglia della convivenza
Stendhal molto alti di cure infantile il prolungamento della cura dei figli oltre l'età l'età adulta
Cura degli anziani all'interno della rete parentale allora famiglie comunità enti locali sono alcune regioni
In realtà rappresentano un modello forte di questo cioè del fatto
Che si sono fatte fuori politiche sociali di responsabilità familiari a partire dalla responsabilità primaria che la famiglia si è accollata e da un'altra parte un'assenza dello Stato di gran parte delle regioni
Che appena durato sostanzialmente dal mille novecentosettantuno al mille novecentosettantuno nuova legge sui congedi della maternità legge sui minimi e l'ultimo anno in cui si sono fatte delle politiche a sostegno delle responsabilità familiari che poi non si sono mai più implementata sostanzialmente
E quindi noi dobbiamo con colmare una frattura a livello statale fortissimo
Il Welfare locale in realtà ha sempre agito dove è sito in una in un in uno sviluppo della cittadinanza sociale come integrazione dello stesso ideale di cittadinanza tracciati medi urbani e poveri emarginati quindi dover Welfare
C'è stato dove c'è stato si è sviluppato positivamente non è stato un Welfare della povertà è stato un Welfare della cittadinanza sociale
Da qui nasce la domanda di federalismo delle città
Che è una domanda che nasce da questa da questo fatto nella qualità della vita delle città si regge su questo modello di integrazione sociale che invece è stato assolutamente disatteso a livello di politica nazionale
Naturalmente oggi c'è la consapevolezza di un'attenzione io parto dal centro del problema dell'attenzione c'è un rapporto tra declino dell'anzianità
Costanza della procreazione nel matrimonio detrimento del decremento persistente della natalità che mettono in luce una tensione tra la propensione forte a valorizzare illegali le responsabilità familiari da parte delle famiglie
Tendenza all'individualizzazione delle scelte di vita e domande di maggior reciprocità di genere qui c'è una tensione sostanzialmente a posto
Delle domande anche a livello nazionale che domande che si sono coagulata e nel dibattito degli anni Ottanta sulla famiglia le famiglie ma che cominciano ora a trovare un terreno di risposta e quindi la sfida del futuro è la sfida del futuro anche perché con Chiara Saraceno siamo stati nella commissiona nastri abbiamo
Contribuito alla riflessione sul fatto che la transizione va bene alla riforma di Welfare va a regime nel prossimo nel corso dei prossimi venti anni il che vuol dire che attraversa la vita di tre generazioni coloro che stanno uscendo dal mercato del lavoro quelli che vi resteranno ancora nei prossimi venti anni spero anch'io con loro entrano nel frattempo che cosa significa significa sostanzialmente che siccome in Italia protegge pochissimo una maternità la disoccupazione giovanile promuove pochissimo la famiglia
E l'entrata dei giovani specialmente delle donne nel mercato del lavoro
Non possiamo continuare a intendere il principio di sussidiarietà come autosufficienza naturale del gruppo familiare e non possiamo pensare che delle misure
Di tipo economico già chiare ha parlato dei problemi legati alle sostegno minimo
Siano la risposta alla domanda di benessere come sottolineare prima anche Alfonsina Rinaldi che vengono dalle famiglie dalle comunità dalle associazioni della città che già in qualche modo ci gestiamo
E quindi e penso che sia veramente la la la sfida più grossa per la qualità della vita e dell'integrazione sociale soprattutto di di questo Paese non a caso nei prossimi venti anni se noi pensiamo invece di lasciare in difficoltà
I rapporti di genere le relazioni familiari
Questo significa che avremo crescenti difficoltà nei processi di trasmissione dei capitali sociali tra le generazioni con effetti negativi prima sui bambini progressivamente sui giovani e quindi non possiamo abbandonare a se stesse le responsabilità
Familiare e poi meravigliarci dei massi dalla Polstrada quindi un problema è un problema economico sociale e culturale
Complessivo io ora
Ce ne son già due minuti due virgola
Allora
Allora io cercherò brevissimamente ritoccare tre novembre in maniera problematica del sono nelle misure proposte e discusse fino il primo atto è il primo nodo il nodo dei tempi della cura
E sostanzialmente de dei congelati del della implementazione miglioramento flessibilizzazione dei congedi parentali
Parto dal versante del tempo della maternità
E non è emerge la necessità di sostenere la scelta di maternità all'interno del sostegno al diritto del lavoro al lavoro professionale da parte delle donne se noi manteniamo una prospettiva di due leader Leuzzi opzioni
Qui dietro c'è spesso una pressione culturale considerare il tempo naturale della Caselli in vita da una parte e la scarsa probabilità del lavoro professione in realtà bisogna conciliare scelte con diritti quindi tutte le misure di pari opportunità per le donne
A mio avviso persino una parificazione dell'età pensionabile
A cui corrisponda un sistema di congedi per cure formazioni più estese flessibili nell'arco della vita lavorativa sono una una sviluppo nel tempo della maternità
Mi chiedo anche se oggi il congedo obbligatorio mentre resta imprescindibile per tutte le navi al di là del tipo di rapporto di lavoro
Tuttavia va ad Atene così frazionato tra prima e dopo il parto se non venisse non sia possibile cominciare a chiedersi
Che sia ha scelto e la donna ovviamente sotto certe condizioni di determinati tipica di lavoro anche il periodo di congedo obbligatorio
D'altra parte le proposte presentate presentano finalmente un congedo paterno nel tempo successivo al parto
Qui c'è una domanda che non è assolutamente oziosa nel senso per un verso certe alla morte della madre un abbandono Materno
Tua deve avere configurare legittimamente un diritto per il padre o il congedo dopo la nascita del bambino
Naturalmente per simmetria con la madre ne potremmo configurare un obbligo paterno oppure solo per la madre l'obbligo per il padre un'opzione
In a determinate condizioni qui ci sono dei nodi culturali non indifferenti
Sul Congedo
Sul congedo facoltativo di nuovo questo tema parità formale intercambiabilità assoluta di madri e padri
A mio avviso viene un po'al pettine perché noi dovremmo contemperare tre aspetti la specificità della maternità come esperienza sociale ma che parte da un corpo sessuato che non si distingue momento del parto
Successivamente il diritto dei padri a sviluppare un'esperienza di paternalista
Che perché essere padre non vuol dire aver sviluppato un'esperienza di paternità ancora mancano forse le condizioni culturali
E l'intercambiabilità delle figure genitoriali rispetto al bambino
Sopra a me pare soprattutto che non si può che bisogna creare delle corsie preferenziali per incentivare una cultura del tempo per la paternità
E quindi queste o non può essere fatto rendendo il congedo facoltativo io i fondi Congedo materno e paterno reciprocamente incompatibili
Perché sei reciprocamente incompatibili quel tanto che potrà prendere la madre tenderà a continuare a prendere la madre il padre non lo prenderanno affatto bisogna sostanzialmente dare degli incentivi non solo mediamente simbolici ma anche di tipo economico sistemico Aliano
Al congedo facoltativo per i padri
D'altra parte il congedo i conti il tema dei congedi ci richiama tutta la possibili discontinuità nell'arco della vita
E e quindi non sono Rispetto alle famiglie con figli piccoli ma a con ma anche ai figli parenti portatori di handicap e anziani non noto autosufficienti e le varie fasi del lavoro dell'adozione
Quindi il tema dei delle dei congedi parentali diventa un tema che riguarda il riconoscimento del tempo della cura nell'arco della vita
E che belve in qualche modo uscire dal dibattito simboli dal dibattito sul di di sugli aspetti simbolico culturali perdite per diventare strutturare il congedo obbligatorio strutturare i congedi facoltativi
Ma anche più ampia struttura dei congedi nell'arco della vita
è chiaro che il tema dei congedi è legato è cruciale all'interno
Del la cambia il vento della rigidità del mercato del lavoro mancano opportunità di part-time ne mancano opportunità di rientro
E anche legato al fatto che manca un sistema di reddito minimo d'investire di di di inserimento è vero non manca in tutto il Paese
Ma il tema dei congedi deve recarsi a questo altrimenti si possono creare delle discontinuità che alla fine che all'interno dell'attuale squilibrio dei tempi di cura aumenta l'attenzione tra responsabilità familiari e scelte individuali e quindi aumenterebbe la fra lì fragilità delle forme familiari
Crea diciamo il il tema di fondo con cui ci misuriamo
Secondo tema il costo dei figli su un tema posso definirmi pare siamo arrivati
Io credo che siamo arrivati alla fine di una cultura spero delle assegna al nucleo come cultura della dipendenza dal capofamiglia e e in questo senso nonostante lo sforzo fatto in questi ultimi anni del di un modello di redistribuzione
Verticale attraverso l'assegno al nucleo l'assegno al nucleo continua a premiare l'inoccupazione femminile a discapito del sostegno al posto dei figli
E non riconosce i figli maggiorenni come possibili percettori dirette degli assegni quindi resta in un modello molto tradizionale che non corrisponde alla vita di famiglia
Essendo se dovessi poter scegliere io in qualche modo preferirei la detrazione fiscale cioè se dovessi scegliere tra le due misure comincerei a pensare seriamente c'è nel
Documento e programmazione economica ma non c'è come alternativa io comincerei a pensare seriamente
A come combinata come combinare lasso di il il minimo vitale con detrazioni fiscali e quindi anche con
Imposta negativa ovviamente questo richiama alla riforma del sistema fiscale
Mi pare molto importante che si sia previsto un fondo per i familiari non autosufficienti perché questo va nella prospettiva di sostenere il costo della cura in una prospettiva di il sostegno alle famiglie ma anche dei sanitarizzazione dissennate registrazione dei familiari non autosufficienti o comunque un modo diverso di intendere l'integrazione sociale e sanitario
Qui
Questi due temi tempi ma sui tempi della cura del costo degli affitti
Sono orientati positivamente a che cosa implementare il ma il migliore interesso del bambino io ora sottolineo breve brevissimamente
è già stato detto che in realtà quello che viene proposto a livello nazionale e poi trova la propria vita
A livello locale e allora io penso che a livello nazionale gli devono esser molto chiari a mio avviso tre tipi di orientamenti relativi ai diritti dei bambini una la tematizzazione del tema genere molto spesso quando si parla del bambino
Sì il SIL non si non si valorizza la figura paterna si mette nello sfondo
La donna madre non si parla delle differenze di genere dei bambini e non si rimuove il linguaggio anche stigmatizzare ante rispetto proprio al genere rispetta i diritti dei bambini io credo che questo invece sia centrale anche nell'organizzazione di servizi il secondo punto è lo sviluppo di forme di servizi centrati sull'auto-aiuto all'esperienza delle famiglie e l'autonomia gestionale delle comunità questo è un tema che sta sparendo dalla gestione dello stato sociale un terzo appunto riguarda il il fatto di evitare il rischio di interventi di istituzionalizzazione
E qui e a mio avviso è necessario qui c'è anche il ministro della Sanità
Una fortissima de sanitarizzazione delle forme di integrazione sociosanitaria perché l'impegno interpretazione dell'integrazione sociosanitaria
Tende a essere sempre più interpretata su come riparazione sul versante sanitario indebolimento del sociale non a caso c'è da parte dei sindaci una domanda di riprendere in mano il governo del settore diciamo
Sociale
Delle delle aziende sanitarie nelle ULSS perché il il modello di integrazione tende a funzionare soprattutto come ripara attivo dal punto di vista di una sanitarizzazione del sociale
Questi sono a mio avviso e questo infatti le esperienze per esempio di integrazione familiarizzazione dei bambini nell'ospedale tentano un recupero di questo ma restano ancora in quest'ottica che nell'integrazione sociale e sanitaria il sanitario istituzionale
Che fa la parte del leone
Finisco per dire molto brevemente che noi non dobbiamo sottovalutare dei bisogni di conoscenza che Berti che devono servire per gestire il processo di riforma cioè per fare monitoraggio sperimentazione implementazione delle politiche secondo me questi bisogni in conoscenza
Che io ho visto sono almeno su tre livelli uno è proprio riguarda i modelli locali di Welfare Rispetto a responsabilità familiari e definizione del migliore interesse del bambino e integrazione tra sostegni
Le alcuni modelli di welfare fine che si sono mossi in una in ogni modo in modo più universali zampe sul versante della cittadinanza
Per uscire anche dalla frammentazione dicemmo però non conosciamo quasi nulla in Italia sulla concreta gestione delle responsabilità familiari
Nelle famiglie in cui uno dei genitori assente le scritte il ciclo i ragazzi e ragazze vivono sempre di più esperienze assolutamente diverso e non omologate nel modello separazione divorzio ma molto più complicata
Una pensare agli c'entra con le responsabilità familiari secondo me è quella della violenza della famiglia nella famiglia di noi non conosciamo affatto quanto le forme di violenza della famiglia siano legate a debolezza di una socializzazione per recarsi al rapporto tra cura disse responsabilità verso l'altro dipendente tasse queste queste sono le mie notazioni io spero di aver dato questa idea della della centralità della sfida tra il rapporto tra riforma dello stato sociale sostegno le responsabilità familiari grazie frazionata
Toccano riascoltare quindi
Cominciamo con
Gli interventi il primo monsignor Giovanni Nervo presidente della fondazione Zancan
Io
Che ero con il primo intervento
Il rigoroso rispetto ai dieci minuti la seconda iscritti a parlare e l'assessore Maria Fortuna Incostante del comune di Napoli
Io ringrazio anzitutto il signor ministro di questa occasione che cita opportunità quindi espressione
Nei dieci minuti che mi sono consentiti
Io vorrei presentare quattro riflessioni che ricavo un potere costruito le ricette della fondazione Zancan ci abbiamo cercato di tradurre di trasferire in quella proposta di legge che commissioni in mano fornito da Caritas e mise in mano
Al parlamento che ha proprio come il titolo legge quattro sui servizi Albert persone non soltanto ipotesi
Anche se se si può arrivare a tutti bisogna partire non dei primi ma per gli ultimi allora si avrà garanzie derivare tutti
E anzitutto dapprima riflessione la centralità della persona e della famiglia assunte il tridente
Ma se non si sostanzia di contenuti rimane ideologia e anche se si porrebbe volte demagogia
Cosa vuol dire vuol dire che la per la globalità della persona deve essere prese in considerazione per esempio nell'integrazione fra tutti i servizi credo la comunità offre in particolare sull'integrazione dei servizi di assistenza sociale e sanitaria e sulle gestioni di conseguenze per questo avvenga attraverso un'unica azienda che dipende dai Comuni
Questo è esattamente l'opposto della linea seguita da alcune regioni in questo momento che io credo debba contrastare con forza
Secondo riflessioni
La garanzia di diritti dei cittadini in ordine ai servizi essenziali
Le nostre proposte di legge ha titolo criticato proprio a questo gli strumenti per garantire bici semplificati ritiri
Perché perché il terzo settore non profit certamente costituiscono una miniera di risorse che finalmente abbiamo capito che bisogna valorizzare
Il terzo settore non profit e volontariato non hanno niente a funzioni
Nella possibilità di garantire i diritti dei cittadini
Tanto meno il mercato
O meglio il mercato può garantire
Per chi può pagare
E la società nel suo insieme cioè delle prima lo Stato
Che può e deve garantire i diritti per tutti i cittadini anche per quelli che hanno pochi soldi
E necessario perciò definire Bini e ruoli le responsabilità
Mi pare che sia urgente anche stabilire regole precise è già stato detto più le deviazioni che garantiscano i diritti dei cittadini
Che utilizzano i servizi del terzo settore e io aggiungerei anche degli operatori che gli attorno
E che il sistema per esempio derapata ribasso senza garantire qualità dei servizi
Porta ad un inevitabile descrive scadimento delle prestazioni a danno degli utenti e ad uno sfruttamento incontrollato degli operatori
Oggi in molti casi siamo i livelli che lo sfruttamento operaio del primo periodo del capitalismo industriale
Con la differenza che lo sfruttamento
Con la da differenze che lo sfruttamento oggi avviene proprio dalle istituzioni democratiche della società contattato
Anche sul volontariato mi pare occorre chiarezza
Che volontariato perse significa lavoro gratuito
Allora il suo valore primario non può essere quello economico che pure esiste
Perché lei lavora anche le ore di lavoro non pagato hanno un un po'adoro un prezzo economico
Ma costituisce nell'insieme di valori culturali e tecnici che il volontariato può mettere in circolazione dell'organismo sociale
Ti gratuita di rispetto delle persone di conti più divisioni di partecipazione eccetera
Qui mi pare di dover segnalare approfitto dell'occasione anche per mettere in guardia i compiti ora che mi pare si intravvede alcune grandi organizzazioni di Althusser per categoria
Che hanno carattere più di tutte nel sindacato e tre di servizio
Come pure alcuni grandi organizzazioni
Miste dove c'è dentro volontariato cooperazione sociale del soggetto vivissimo sociali gestioni non profit eccetera rischiano di monopolizzare il burocratizzare
Parti consistenti del terzo settore
Adoperando Rocco come strumento politico e di potere e rischiano di soffocare le corde più semplici e disinteressate di volontariato utenti con sul territorio io credo che
Signor ministro
Credo che il signor ministro saper certamente essere molto cauto di pronte ad alcune proposte di legge che stanno avanzando in Parlamento sulle quali mi pare la Federazione italiana deve indicare può dare anche qualche utile suggerimento
Terza riflessioni
La valorizzazione dei comuni
Come titolari di tutti i servizi alla persona
E delle comunità locali la nostre proposte di legge applicando il principio di sussidiarietà non parte dalle competenze del ministero
Ma da quelle del Comune
Salendo poi a quelle delle regioni del ministero
Riconosce il comune fra titoli varietà della gestione dei servizi alla persone attraverso l'azienda del DPR cinquecentodue e cinquecentodiciassette però come azienda dei comuni
Non della Regione
E gestisce unitariamente i servizi sociali e sanitari capisco che è una provocazione molto forti ma credo che il problema valorizza poi tutte le risorse del territorio pubbliche il terzo settore del mercato attraverso i piani di zona che sono analoghi al piano regolatore di quei Comuni hanno una targa esperienze
Nella proposta sono previsti anche di strumenti per prevenire e superare due pericoli la differente nelle stesse regioni di qualità e quantità di servizi da una zona all'altra
E la prevedibili difficoltà di piccoli comuni Tim Wind tardi assumere e operare efficacemente la gestione dei servizi
Le proposte di legge che prevede una fascia obbligatorio di servizi essenziali uguali per tutti e se i comuni non funzionano subentra temporaneamente le regioni nominando un sogno coming commissario attacca che garantisca però l'attuazione del funzionamento del sistema dei servizi e che rende i comuni capaci e maturi per poter assumere pienamente la responsabilità che sento quarantadue lo riconosce
La condizione ultima osservazione tra condizione però essenziali per attuazione detti questa legge come del resto di tutela e la formazione
Meglio negli operatori però occorre includere anche i dirigenti e gli amministratori di servizi alla persona perché stranamente questo nemmeno ma il tetto
Non solo delle istituzioni pubbliche però ma anche di quelle private del privato sociale
E ciò vincolando risorse a questo scopo perché se no rimangono parole vuote contenuto ma occorre anche aggiungere alcun'altra cosa
Controllare che le risorse vincolate siano spesi realmente ed efficacemente nella promozione nella formazione anche da ottocentotrentatré aveva previsto negli USA risorse vincolate per formazione ma poi nessuno pochissimi cioè nessuna controllato se quelle risorse sono stati spesi eccome e questa è avverrà dice il tradimento degli ottocentottantatré
Bisogna introdurre la destinazione di risorse per progetti di formazione seriamente controllati e valutati
Anche nelle convenzioni con le cooperative sociali e con le istituzioni non profit è necessario inserire Capucci obbligatoria per la formazione e prevedere risorse a questo scopo
La cultura coerente corrente non favorisce questa linea che noi riteniamo essenziale
La gran parte e delle aziende ULSS cinque sono in questi tre anni dovendo far tornare i conti del bilancio per prima cosa hanno tagliato sulla formazione
Se l'avessero fatto sul turismo culturale di una certa classe alta dei servizi soprattutto sanitari averlo fatto no per doverosa e socialmente meritoria
Ma è soprattutto sulla formazione degli operatori che hanno tagliato
E questo mi pare il segno di grande miopia acculturate e politica
Un assessore regionale alle politiche sociali me diceva quasi come un vanto la nostra Giunta regionale quest'anno novantasei ha deciso di non spende una lira nella formazione grazie a Dio abbiamo anche esperienza diverso e più luce comuni che nonostante la sordità in qualche regione hanno avuto il coraggio di investire risorse pure scarsi margini di vestire su due punti chiave detto turni di servizio
I piani di zona e la formazione dei responsabili di distretto ecco io mi auguro che questo coraggio radianti sterile Dusi etnico ma
Maria Fortuna Incostante
Io con lei devono essere molto più severo perché con monsignor sarà investito sul mio futuro invece conferito so essere non è troppo una parola
Si prepara Nuccio Iovene
Dunque io vorrei soprattutto ringraziare il ministro per questa occasione penso che un'occasione non soltanto di ascolto reciproco ma sia un'occasione quanto mai opportuno in questa circostanza per fare dei passi avanti credo insieme in un momento abbastanza cruciale appunto in cui sono in discussione dei temi fondamentali dire per lo sviluppo del nostro Paese
Io vorrei puntare l'attenzione soprattutto su una questione un po'evidenziata nell'intervento di Lea Battistoni
Io credo che il punto politico veramente sul quale forse tutti dovremmo concordare ed è questo diciamo che può dare sicuramente uno scatto di qualità in termini di proposta e di innovazioni poi anche legislativa
E quello veramente di misurarci sul modello di economia e di sviluppo del nostro Paese
Modello di economia e di sviluppo lo diceva anche la Rinaldi nella quale i costi sociali quello che potrebbe che potremmo chiamarsi appunto le regole di convivenza di sicurezza i diritti di cittadinanza
Sono una parte essenziali dell'economia stessa e dello sviluppo e della possibilità dico esistere diciamo di una società di una comunità di una collettività
Questo non è un costo altro o un costo aggiuntivo e ha un costo che dentro un modello di sviluppo che si tenga rispetto all'evoluzione dello stato sociale rispetto all'evoluzione dei bisogni rispetta i cambiamenti che abbiamo davanti
Io credo che questo sia un elemento molto importante altrimenti la stessa discussione non dico in questa sede nella quale devo dire la verità c'è una grande uniformità diciamo di ragionamenti a partire dalle dalle relazioni che ci sono state ma credo che il rischio possa essere quello di vedere la riforma del Welfare come aggiustamenti legislativi o un po'di ragione di aggiustamenti sulla previdenza sulla riforma sanitaria sul sul sul reddito mi e non avere come sfondo questo ragionamento
Katy consti consente poi di affrontare in termini legislativi in termini di redistribuzione di risorse in termini di strumenti innovativi di gestione quello che il modello di un nuovo per il fatto sta mentre noi siamo all'inizio questo percorso sarà sicuramente lungo
Riformare il welfare in un paese non è una cosa che si compie in pochi anni
Ma credo che questa debba essere il come dire l'altezza la sfida a cui in qualche modo dobbiamo anche convincere chiamare i diversi interlocutori appunto a ragionare allora partire da questo credo che sicuramente sia necessario qui sono stati individuati alcuni elementi siano necessari incroci poi di politica ecco di normative di legislazioni
Locali e nazionali che ci aiuterà appunto a ridefinire un quadro si è parlato del fondo sociale di tante altre cose che io qui non voglio riprendere credo che su questa strada e in quell'ottica dobbiamo andare avanti cioè comunque un problema molto grosso ed è quello che a cui si riferiva anche lei ha nel suo intervento quello di considerare questo settore questo ambito diciamo di sviluppo come un ambito ad alta potenzialità o comunque è possibile potenzialità di sviluppo dell'occupazione
Ecco fare i conti anche in modo innovativo con lo sviluppo dell'occupazione con il lavoro non più come l'abbiamo immaginato nel corso di questi anni ma con lavori anche diversi con professionalità e quindi con formazioni che anche in questo settore
Si può sviluppare molto fortemente secondo me è un altro degli elementi innovativi del ragionamento sul quale dobbiamo puntare quindi non una riforma dell'assistenza ma una riforma del modello di sviluppo anche una riforma di modelli occupazionali e di modelli di formazione e di professionalità
Su questo io devo dire che dal punto di vista diciamo della esperienza in particolare
Della nostra città abbiamo cominciato a ragionare in termini di innovazione dal punto di vista della concertazione del rapporto col privato sociale con il terzo settore
Abbiamo costituito un comitato di lotta all'esclusione sociale col quale lavoriamo in termini non soltanto diciamo di messa a punto di modelli operativi ma direi veramente di strategie di intervento e quindi di possibilità appunto di metter insieme appunto non partire dal deficit
Ma mettere insieme le risorse cercando di implementarle cercando appunto di intervenire nei vari settori abbiamo addirittura fatto insieme la proposta di bilancio per quest'anno per quanto riguarda il bilancio comunale mettendo delle voci di spesa nuove dal punto di vista della delle politiche sociali
Tuttavia io credo che questo sforzo anche degli enti locali alcuni molto più avanti di noi in termini proprio concreti di gestioni servizi di qualità
Non basta anche se può essere questa anche una sede per individuare determinati modelli come si diceva da premiare in qualche modo è da trasferire dal punto di vista anche l'innovazione legislativa
Ma io credo che questo non basta soltanto c'è necessità di individuare naturalmente delle politiche nazionali che innovi no molto dal punto di vista degli strumenti operativi ecco un punto sul quale noi poi alla fine nonostante diciamo la concertazione il rapporto il l'iniziativa all'andare avanti su una sei settori ci fermiamo sempre sono i modelli gestionali cioè quelli con i quali poi intervieni
Che per quanto possano essere già innovati ci sono esperienze le gare fatte non più al massimo ribasso
Contratti fatti di un certo tipo e va bene sappiamo che c'è una possibilità diciamo ecco di non avere un'interpretazione rigida delle norme attuali
Pur tuttavia questi modelli gestionali ancora una volta si confrontano con una burocrazia direi proprio classica che quella del Comune e dell'azienda sanitaria
E credo che su questo avremo fare uno sforzo per una gestione inventare un modello un terzo qual qual che altra cosa un modello gestionale
Che ci dia la possibilità di uscire da questa da queste ristrettezze e di adottare invece grande flessibilità grande capacità di gestione a livello territoriale e anche grande innovazione per l'afflusso di risorse che possono essere anche del privato oltre che del privato sociale
E naturalmente quelle di trasferimenti diciamo degli enti
Può essere l'agenzia che è stata prefigurata nella proposta
Della Caritas e della zanzara io non so se può essere quello un modello innovativo è senz'altro un tentativo di sistemare e di innovare da questo punto di vista però forse occorre riflettere per non creare diciamo una terza struttura che sia altrettanto rigida
Elefantiaca e in qualche modo diciamo che in Jesse in un terzo luogo quello che oggi diciamo noi ci troviamo ingessata da Bari da vari punti di vista
Credo che lo sforzo proprio che oggi siamo chiamati a fare
Sia questo raccogliere le esperienze e soprattutto approfondire ce ne saranno altre sedi proprio all'analisi dei modelli gestionali e operativi e delle riforme diciamo dal punto di vista degli strumenti
Delle riforme di innovazione che sono necessari per impostare questo discorso con lo sfondo e con ragionamento di cui dicevo grazie
Grazie
Nuccio Iovene si prepara le avvisaglie della CISL
Anch'io ringrazio in questo appuntamento della opportunità che ci è stato offerto di entrare nel merito della discussione
Sulla riforma del welfare
E la domanda che mi ponevo ascoltando le parole del ministro le relazioni che
Le hanno seguite
Era sostanzialmente questa ma riusciremo tutti insieme a dare piena cittadinanza questi temi e a questa platea nel dibattito che si è aperto sul welfare del nostro Paese
L'uscire ma compiere uno sforzo di invertire la tendenza che invece si è pesantemente determinate che vede diciamo in un'ottica
Almeno agli occhi della maggioranza delle dei cittadini e dei cittadini in questo Paese
Di qualche tagli alla previdenza e la sanità un ottica di compatibilità dei conti pubblici diciamo la riduzione del dibattito che invece qui stiamo affrontando credo che questa sia la sfida fondamentale io sono devo dire preoccupato lo sono mi sembra tutte le le realtà che hanno aderito al Forum del terzo settore che hanno deciso di proseguire questa strada diciannove giugno scorso
Quando appunto hanno ribadito la la necessità di andare oltre il cordino nell'esperienza di coordinamento che raccoglie oramai oltre settanta tali principali associazioni volontariato all'associazionismo della cooperazione sociale di solidarietà internazionale
Della mutualità nel nostro Paese
E hanno cominciato a costruire una proprio un proprio strumento o di rappresentanza sul quale occorrerà ancora diciamo lavorare verificare proprio perché complessa e complicata diciamo l'origine
Di un organismo che tiene insieme così tante esperienze peculiarità diverso
Ma appunto il tema del welfare certamente in questa quadro decisivo poteva essere l'occasione per indicare al Paese una grande prospettiva riformatrice dare piena cittadinanza tanti soggetti oggi esclusi mettere mano alle tante storture corporative che hanno contrassegnato il concreto modello di protezione sociale del nostro Paese e ridare senso a parole come equità e giustizia sociale
E attraverso tutto questo chiamare alla partecipazione all'impegno le forze migliori della nostra società
Ecco eppure questo messaggio che sarebbe stato diciamo un messaggio forte in grado di fare assumerà anche su di sé responsabilità da parte dei cittadini
Anche eventuali sacrifici non è riuscito ad M
Lo stesso modo con cui si è sviluppato diciamo l'avvio di questa discussione
Io qui devo dirlo insomma
L'opposizione formale al fatto che Terzo Settore se se avesse al quel tavolo di confronto dicendo
Al tavolo la concertazione debbano sedersi necessariamente trentuno firmatari dell'accordo sul lavoro novantatré sembra abbastanza discutibile noi abbiamo detto anche in quella nell'Assemblea del appunto il diciannove giugno abbiamo ribadito che non hanno interessa più la sostanza che la forma non siamo mossi da un'ansia di legittimazione Sterne severa quel tavolo può essere ininfluente se si creano le condizioni
Per ascoltare Falco parte solo per la nostra esperienza delle nostre proposte come realtà del terzo settore
E però insomma
Riteniamo che sia Bertram un Paese che riconosce in ritardo le dinamiche sociali e le novità che si presenterà che affronta il tema della rappresentanza sociale in forma statica
Ed immutabile certamente più statica e più immutabile di quanto non si faccia in altre sedi e con altre esperienze ecco io credo che
Se si riesce se riuscì siamo un grande sforzo collettivo tutti insieme a
Rimettere invece al centro della discussione sulla riforma del welfare i soggetti e i temi che in questa sede in questa sala oggi sono riuniti e che si affrontano credo che potremmo riuscire a fare un salto di qualità un passo in avanti significativa a partire dalla necessità di pone una questione è una questione di fondo sul rispetto alla quale poi mi avvio alla conclusione
Il punto è che ci troviamo di fronte ad una società che richiede oggi più politiche sociali e non meno politiche sociali a guardate noi conosciamo la situazione del nostro paese in una situazione nella quale appunto i livelli di disoccupazione e quindi per i processi di povertà ed esclusione sociale sono molto forti ma anche la la tanto decanta
Tata America i tanto decantati Stati Uniti d'America che sono alla minimo o storico degli ultimi anni della disoccupazione come come dicono
Ebbene vedono una polarizzazione della ricchezza della povertà che impressionante
Gli ultimi dati ci dicono che nel mille novecentosettanta il cinque per cento della popolazione americana aveva il quindici virgola sei per cento della ricchezza di quel Paese e venti per cento più popolo della popolazione avendo il cinque virgola quattro per cento del re nel novantaquattro
Il venti per cento più povero era sceso quattro virgola due per cento del della ricchezza il cinque per cento più ricco era salito al venti virgola quattro per cento della ricchezza
Questo processo è un processo che viviamo anche nella nostra società in tutte le società sviluppate e deve essere al centro dei nostri ragionamenti rispetto alle politiche sociali rispetto alla riforma le due
Ora il terzo settore credo che sia oramai diciamo riconosciuto da molti
Con una ricchezza una ricchezza nascosta da fare emergere e da cogliere senza nascondersi pericoli che ricordava pure qui monsignor Nervo e rispetto ai quali dobbiamo fare tutti insieme io credo delle azioni e delle iniziative efficace certo che se non si ha nuove sedi nelle quali poter affrontare il problema delle gare al massimo ribasso
Il problema delle delle politiche di rapporto nei confronti del terzo settore certo questo è più difficile più complicato costruire occasioni invece di iniziativa
Di lavoro comune di riflessione che consentano a pieno titolo a queste realtà queste esperienze di dire la propria di offrire riflessione elaborazione che vogliono mettere a disposizione di una riforma
Delle politiche sociali del nostro paese di una riforma più profonda della spesso modo di intendere la politica credo che sia assolutamente decisivo per questo è nato il forno del terzo settore noi come associazioni realtà di base volontariato cooperazione sociale abbiamo fatto il primo passo crea aspettiamo che gli altri facciano i loro passi grazie
Grazie Iovene gratis anche
Ufficio sociale della CISL e si preparava Felice Scalvini
Ma anche mi sembra di dover sottolineare la positività dell'iniziativa che amministrativo consunto
Offrendo ad un ampio specchio di soggetti sociali l'opportunità di confrontarci con questa tematica di rilancio delle politiche sociali e specificatamente di quella che tradizionalmente si chiamava assistenza
Mi sembra che il tentativo importante da da perseguire sia quello di far uscire dalla dalla serie B una serie di tematiche che sono sempre stati affrontati in modo categoriale su un tavolino minori che invece attengono di fatto oggi a una uno spettro centrali di elementi della protezione sociale di portarli in una seria
Cioè di portarle alla ribalta
Ora la ministra sottolineava la convergenza
Significativa di alcuni aspetti del presenti fra alcuni aspetti del documento presentato dal Governo e il documento presentato dalle organizzazioni sindacali in merito a queste tematiche
Credo che sia un punto di partenza molto importante su altri
Argomenti abbiamo più difficoltà rispetto al confronto col governo su questi come per esempio sulla sanità abbiamo registrato una maggiore comunanza di valutazioni e di o prospettive
è un punto di partenza importanti però io qui vorrei sottolineare tre cose molto brevemente i tempi sono questi avremo altre opportunità di ragionare
Primo punto
Cerchiamo di capire bene qual è il punto di passaggio fra il dibattito sulle strategie generali legate ad una nuova politica noi la chiamiamo di sostegno agli individui alle famiglie e la vertenza che sia aperta a la vertenza che si è aperta è una vertenza pesantemente segnata dalla problematica economica
Non nascondiamoci dietro un dito il professor De Rita l'ha ricordato in un celebre articolo forse con un po'di pessimismo ma c'ha detto a tutti stiamo parlando di alcuni tanti ad alcune cose sulla sanità e sulla previdenza non contro bandiamo questa come la riforma del sistema di protezione sociale
Ora è un approccio un po'pessimistico diciamo che forse non è del tutto così forse noi insieme vogliamo rilanciare da questa da questo punto di partenza
Una prospettiva di uno di un sistema di protezione sociale ancorato sul territorio che cosa che ai nuovi bisogni ma il dato di partenza è quello e quindi non bisogna nel negarlo né sottovalutarlo
Perché nel documento di programmazione economica si dice che quest'anno bisogna risparmiare dai sei sette otto non si capisce bene ma insomma andiamo dai cinque agli otto mila miliardi
Di spesa sociale che questo dovrà succedere anche l'anno prossimo e forse l'anno dopo ancora
E che ricominceremo ad avere risorse quando distribuiremo il dividendo a Maastricht questo è il concetto allora significa che non abbiamo tre anni di tempo
Per darci approfondire i nostri confronti e per darci un assetto istituzionale forse che ci consenta poi di far decollare quindi abbiamo davanti una fase di riordino più che di perché sì altrimenti se parliamo d'altro parliamo di cose che poi non succederanno
Parla di riordino e di razionalizzazione non solo sulla spesa previdenziale ma anche sulla spesa assistenziale quindi
Noi tutti insieme dei ministri eccetera dovranno discutere anche dalla razionalizzazione della spesa assistenziale perché come nella parte previdenziale anche in qualità assistenziale ci sono categoria lirismo i corporativismi eccetera eccetera
Secondo seconda notazione se questo se questa è la fase in cui dobbiamo darci un assetto nuovo anche di tipo istituzionale io mi permetto di insistere
Sulla necessità del coordinamento interistituzionale editare chiarezza ai ruoli e alle fusioni tra centro e periferia e territorio
Da un lato dall'altro al rapporto interistituzionale tra i ministeri questo elemento di organicità di prospettiva è determinante viceversa continueremo ad avere un dibattito sul federalismo sul decentramento dei poteri con una grandissima confusione se la competenza delle Regioni o la competenza dei Comuni e dibattiti incrociati durissimi che attraversa sono anche compagini
Politiche da una parte e dall'altra su quali sono i soggetti da privilegiare
Dopodiché non abbiamo neanche i soggetti ai quali buttare il compito di fare questo cengia nelle politiche sociali il che non mi sembra di poco rilievo
Terzo punto è in discussione in Parlamento una proporci tante proposte di legge sulla riforma dell'assistenza
Che io preferisco sempre chiamare politiche di sostegno agli individui alle famiglie come si incrocia l'iniziativa del governo con l'iniziativa parlamentare anche questo è un passaggio non rilevanti
Tre notazioni invece più specifiche e di merito
Io Chiara sono molto convinta che il passaggio sia quello è dalla superamento delle politiche e corporative verso politiche universali se questo è un nodo ineludibile è quello della prova dei mezzi non ne ho sentito abbastanza parlare stamattina
Perché se noi dobbiamo passa superare le logiche categoriali e invece occuparci di un sistema che protegge tutti a prescindere se è lavoratore se l'invalido
Ma tutti coloro che hanno bisogno un elemento come quello della prova dei mezzi è un elemento centrale io credo che anche su questo terreno
Siccome la parola dei mezzi qual è la prova che non è solo un problema di reddito e di ricchezza sono un problema fiscale o è anche un problema di bisogni credo che su questo terreno amministra il tuo ministero
Possa avviare un approfondimento per non lasciarla soltanto ad una definizione come dire telegenico tecnico finanziaria
Secondo argomento ho sentito qui riproporre cioè questo tema delle del reddito di inserimento ma chi è contrario
Cioè se ragioniamo in termini di reddito di inserimento
Siccome il passaggio è proprio quello di un superare le logiche passi di Zante di trasferimenti monetari per offrire opportunità di rientrare dentro il sistema della cittadinanza
No come dire no non è che sul merito si possa essere di si possono avere dei dubbi c'è solo un problema di fattibilità economica
Di fattibilità organizzativa e allora il lavoro del ministero cioè io credo che non sia tanto qui il problema di affermare se sia d'accordo se non si è d'accordo moltissimi Comuni stanno già distribuiscono forme di minimo vitale fu allora diamo ordine a quello mettiamo un lavoro di approfondimento serio non è tanto il dibattito sul principio
Ma la verifica della fattibilità in termini di risorse in termini di struttura organizzativa dello Stato
In termini di controlli in termini di possibilità cos'hanno le autonomia che potevi hanno le Autonomie locali
Per gestire una reddito di inserimento credibile che non vada a finire aggiusto appunto ai lavoratori dal sommerso e di alcune aree
Abbiamo chiesto lavoriamo su questo studiamo secondo me noi elementi di verifica e di proposte adeguate non li abbiamo però forse insieme a qualche un passo in più in questi su questa in questa direzione si può fare
Ultimo punto ho sentito comò seguito con molta attenzione il di lui dalla relazione della Bindi relativamente alle politiche di sostegno alle famiglie
Il dibattito com'è ovvio è aperto e anche qui siccome dobbiamo partire da quello che c'è
E prima di lanciare tanti messaggi dobbiamo capire le condizioni fattibili
Di fattibilità le condizioni di fattibilità sono che i lavoratori dipendenti si pagano loro ai loro datori di lavoro il due virgola sei per cento della loro retribuzione
Perché è il modo mutualistico e solidaristico si distribuiscono degli assegni per le famiglie comma in proporzione al reddito alla alla rendita in proporzione ai figli
Questa è il dato di realtà e questo siccome riguarda il cinquantacinque per cento della pratica dei lavoratori dipendenti perché percepiscono assegna al nucleo il cinquantacinque per cento della platea dei lavoratori dipendenti
Prima di dire che questo non va bene e ne ne inventiamo un altro stiamo parlando di reddito
Dei trasferimenti di reddito per lei perché famiglie con i redditi di cinquanta sessanta milioni all'anno contro i figli la vera l'assegno al nucleo vuol dire che ha moltiplica il suo reddito dal tre al quattro per cento cambiamolo pure non abbia non ho problemi
Però mi dovete ci dovete dire che spostandolo sulle detrazioni fiscali questi lavoratori hanno gli stessi soldi viceversa la cosa diventa un po'complicata allora
Io sono per la prima perdita discutere su tutto però siccome dobbiamo Totò qualcuno propone di togliere qualche cosa a qualcuno per come dire per trovare altre soluzioni bisogna che acché settori mi si spieghi perché e in funzione di che cosa posto che non credo che i lavoratori dipendenti
Con redditi sul cinquanta milioni siano da considerare lavoratori privilegiati grazie
Grazie Andrea
Capisce Maldini
Così si prepara Giuseppe De Rita presidente il tuo
Ma signora ministra mi sembra una buona giornata quanto sentito nella sua relazione introduttiva in quella delle esperte che si sono succedute
Perché è suonato bene rispetto alle considerazioni e ragionamenti che come me e tanti altri hanno fatto in questi anni
Sottolineo solo tre tre elementi ma ebbe sette neanche molti ma non siamo qui per ripetere cose già dette
Lei in fasi dell'individuazione sul capitale umano come la risorsa fondamentale per il nuovo welfare non è solo il Beale bilancio dello Stato il punto di riferimento per la riforma del Welfare mai la capacità d'argento e di autorganizzarsi capitale umano la risorsa fondamentale secondo quest'idea che bisogna passare dai laboratori al ingegnerizzazione del dei nuovi prodotti sociale
Esiste una ricchezza straordinaria in giro per Mimmo per il nostro Paese lei l'ha detto
Circa nuove forme di innovazione di intervento sociale
Questi i laboratori ci sono invidiati in tutta Europa
Chi gira per l'Europa sa che c'è una sorta di invidia per questa fantasia creatrice delle comunità locali italiane bisogna riuscire a passare dal laboratorio allo stabilimento come dicono la mia terra bresciana passare dal prototipo al prodotto abbiamo molti prototipi dobbiamo farli diventare prodotti diffusi e credo che ci siano le condizioni per farlo
Terza questione
Di sociale come giacimento occupazionale principale
Però tutti i giacimenti occuparsi di giacimenti hanno bisogno di minatori che vadano scavare i giacimenti perché se ormai minatori che vanno a scavare giacimenti i giacimenti rimangono dove sono e la ricchezza che possono produrre non viene prodotta da questo punto di vista le imprese sociali le nuove forme di organizzazione del lavoro e di attività economiche che stanno sviluppando il terzo settore come è già stato detto qui sono i minatori per andare a scavare questo questi giacimenti che sono tra i pochi che possono produrre nuova occupazione
Allora mi sembra che incomincia a essere chiaro cosa bisogna fare
Mi sembra quindi però che si apre a questo punto il problema di come farlo io farò un breve elenco di alcune questioni che mi sembra si aprano sul come farlo perché credo che sul come farlo si giochi gran parte del problema
E su questo di avere molta fantasia istituzionale e avere come riferimento io credo due questioni fondamentali una è stata citata
Come realizzare queste innovazioni sul Welfare coniugando due ipotesi di lavoro che sono già state dette che io li sottolineo
Bisogna puntare su un sistema di welfare locale c'è chi parla di quel fornici pale si può parlare di quel far locale ed a contare sulle politiche sociali attive
Cioè non politica di erogazioni ma politiche sociali svolte stimolare tutta la capacità di autoproduzione di auto tutela sociale presente nella nostra nella nostra società
Seconda questione secondo punto di riferimento costruire un adeguato sistema operativo e di questo mi sembra se ne sia parlato solo un po'a spezzoni
Io credo che su questo dobbiamo avere davvero creare uno sforzo di fantasia e mi sentirei di proporre una metafora cioè il sistema operativo che dobbiamo costruire stiamo attenti che non sia il solito spie questo sistema operativo tradizionale della pubblica amministrazione che pensa al decentramento ne dobbiamo pensare a una formula tipo internet per il sistema della protezione sociale una formula dove non si sa più dove il centro
Dove se anche Sco cadesse come ci dicono gli esperti Inter la bomba atomica su qualche pezzetto internet continuerebbe aggirare
Perché credo che questa sia la formula in grado davvero di mettere in collegamento le risorse del territorio
E allora se questo ovviamente sono una metafora usata modo molto semplificatorio ci sono alcune cose da fare
Sia sul fronte delle linee interne direi dell'azione del ministro sia sul fronte delle linee di collegamento con gli altri ministeri come aveva già accennato le Ghisani prima di me
Sulla linea interna c'è questa questione del fondo nazionale io credo che debba essere fatto credo che però qui ci sia un grande consulente in materia di fondi nazionali che sia il ministro Bindi
Che si trova ad affrontare i problemi di un fondo nazionale fatto vent'anni fa
Che ha risolto alcuni problemi ma credo ne abbia creati anche molto molti altri
Facciamo tesoro dell'esperienza del fondo sanitario nazionale per non costruire un fondo nazionale che con la con obiettivi so che alcuni problemi finisca per creare anche rigidità meccanismi di spesa
Deduttivi decenni frutto solo di un'ipotesi entrambi di trasferimenti progressivamente decentrati quale Stato che che è stato credo uno dei problemi fondamentali
Del fondo sanitario nazionale facciamo tesoro delle esperienze fatte perché questo è fondamentale
Pensiamo a un fondo nazionale che destini buona parte delle risorse non solo in termini trasferimenti alle regioni e poi ai comuni ma anche ad agenzie in grado di diventare moltiplicatori di altre risorse presenti sul territorio e attivabile anche su altri seconda questione la già posto monsignor Nervo io sono assolutamente d'accordo se si vuole sviluppare una linea interna riformatrice il problema formazioni ineludibile
Io non so se sia arrivato il momento di creare un istituto superiore per le politiche sociale nel nostro Paese stavolta istituti superiori finiscono per diventare cose quasi inutili però un qualche luogo dove si crea il coagulo di conoscenza la rielaborazione poi si riesce a riesplodere questa conoscenza raccoglie l'aria ridistribuirle all'interno di tutti i processi di sviluppo delle risorse umane
Per per renderle adeguate a creare il a adeguati livelli di gestione per se sul fronte degli amministratori locali dei funzionari delle organizzazioni terzo settore dell'imprenditoria sociale dobbiamo fare innanzitutto un enorme investimento sul capitale umano interno a questa realtà
E su questo bisogna che ci si inventi qualcosa non si può andare avanti e fare la formazione alle assistenti sociali come la si faceva trenta quarant'anni fa rispetto a un modello ormai in larga misura superato
Sul fronte esterno intendo dire intrecciato con le altre politiche faccio anch'qui semplicemente un elenco per non dilungarmi credo si debba dialogare col ministro alle Finanze
Speriamo che andato in porto sott'in modo soddisfacente la legge
Per il trattamento fiscale delle Onlus però nella prossima Finanziaria qualcosa sulla deducibilità fiscale in capo alle famiglie per i pagamenti per prestazioni sociali in senso lato non solo quelle assistenziali bisogna incominciare a metterlo abbiamo quest'anno italiane han potuto avere due milioni per cambiare l'auto
L'anno prossimo cerchiamo di fare in modo che gli italiani abbiano le famiglie italiane abbiano due milioni per mandare i figli all'asilo nido per mancarle
Per assistere l'anziano
O l'handicappato il malato di mente che hanno mancanza grazie che hanno in casa scusa
La seconda seconda questione riforma del Codice civile
A fianco della legge sulla della della legge che sta venendo avanti sulla sull'associazionismo bisogna mettere mano alla riforma del Codice civile abbiamo esperienza europea interessanti molti sanno che io continuo a sostenere che l'esperienza bellica
Semmai comincia avere tre anni incomincia a dare anche risultati soddisfacenti
Mettiamo mano al Codice civile perché altrimenti non ce la facciamo a creare i soggetti per gestire il futuro
Terza
Questione col ministero del lavoro affrontiamo il problema delle nuove modo di lavorare affrontiamo anche coi sindacati cerchiamo di avere i sindacati ma il problema del socio lavoratore nelle cooperative
E più in generale delle nuove forme di autogestione del lavoro in queste strutture dove la forma alto gestionali è una forma fisiologica deve essere affrontata bisogna riuscire a introdurre questo terzo genere di lavoratore
Tra il lavoratore e dipendente il lavoratore autonomo che per una serie di ne spicca inspiegabili
Difficoltà fa fatica ad emergere ultima questione se già detto dell'utilizzo delle risorse del fondo sociale europeo io aggiungerei un'altra fonte di
Un altro la questione relativa ad altre risorse proprio per alcune esperienze concreti di questi ultimi giorni mi son reso conto non riusciamo a canalizzare
I servizi alla persone le imprese che gestiscono servizi alle persone non sono considerate nel in Europa e nel nostro Paese piccole e medie imprese
Per cui tutte le linee di finanziamento per la piccola media impresa che straccio sono i finanziamento che si stanno sviluppando a livello europeo non possono andare a spiovente sul
Quando queste si occupino di
Di di problematiche di intervento d'intervento sociale piccola media impresa può solo fare
Manufatti può gestire servizi ma non può gestire servizi alla persona credo che questo anche questo possa essere un tavolo da aprire sedersi al Colle ministro dell'industria per vedere di estendere anche a queste nuove forme di imprenditoria sociale la possibilità di entrare al pacchetto è piccola media impresa grazie grazie
Giuseppe De Rita si prepari Betty leone
Credo che contributo che posso dare io
A una riflessione qual è quella che è stata avviata stamattina
Molto limitato
Limitato nella sua generalità così largo che probabilmente non vi se
Ed è legata a questo aspetto perché le politiche sociali non riescono ad andare a un tavolo alto
L'ustione parlamentare governativa
Interconfederale
Come sarebbe giusto
Perché in fondo tanta gente tante energie tra i bisogni reali
Escono nei nostri convegni da quarant'anni da quarantacinque anni a questa parte stanno nei forum e nelle associazioni
I comitati di coordinamento che non arrivano alla discussione politica
C'è una ragione
E per e e la regione dove e nella esclusione che altri protagonisti fanno al nostro mondo quello delle politiche sociali io
Perché non ci vogliono in sala verde perché non ci vogliono la trattativa perché preferiscono una trattativa quasi sindacali a me o una trattativa da tagliatori di di costi oppure c'è anche qualche nostra ragione c'è anche qualche nostro modo di essere
Che ostacola questo rapporto con la grande politica perché lo dice uno che ha fatto la scuola di servizio sociale fra il cinquanta e il cinquantatré figura perché il nostro mondo perché noi
Siamo così fuori dalla porta
Rispetto alla grande discussione tra l'altro ambigua sulla riforma del cuore
Perché non sappiamo discutere su un quanto vale un anno di contributivo Rispetto a opera quanto vale la sostituzione di un ticket
Perché è una cosa da specialisti della trattativa sindacale
O perché c'è qualche cosa nel nostro mondo quindi anche in me che darci dal cinquantadue cinquantatré il lavoro in questo settore
Che non ha fatto sfondare politica
Vedete raccontato una volta la prima volta che l'ho vista nella sua responsabilità di ministro al ministro Turco come era nata la delega
Della formazione del ministro delle politiche sociali
Dieci anni fa presidenza storiche
Doria decide di fare un ministro degli affari sociali Michele mi chiede di la il dei cani ma attribuzione della
Io faccio un decreto che riguarda ottava allora riguarda ancora la mia testa
Cioè il ministro degli affari sociali conquistò politico che entra nella quasi dicevo all'ora con un po'di illusione
Quasi il vice primo ministro di coordinamento degli interventi di politica sociale dovunque si svolga in centro in periferia nel lavoro come nella sanità nella nel nei meccanismi automatici previdenziali come volontarie
Quella delega che
Eccoli a firmo diciassette storia poteva andar bene a vedere qui invece interpretata dai successivi ministri mania totalmente deve
Non come delega politica ma come nega settoria
Come i delegati raffronto il collegamento con i popoli i singoli coprire popoli delle politiche sociali prima il volontariato il gruppo del del volontariato fuori
Le persone che facevano handicap voi ministri successivi le persone che si occupavano di politiche migratorie di migrazioni interne con un affastellarsi via via delle competenze del ministro fra handicap che le politiche assistenziali fra del volontariato veri e non profit fra va fra immigrazione e minori tra minori e adolescenti che alla fine alla fine si può dire sono politiche sociali ma non è politica sociale
Sono politiche sociali di settore incontro le confesso probabilmente anche io se avessi fatto il ministro degli affari sociali nel mille novecentottantasette probabilmente sarei caduto nella stessa tentazione
Perché una cosa è restare soli nel bar nemmeno nelle stanze del palazzo e una cosa è riunire come riunimmo con sempre con Gori ad Assisi il popolo del volontariato
E magari dopo sei mesi il popolo di coloro che si occupano di handicap il popolo si occupa di immigrazione dà il senso di esseri vivi di a vere Vianini un seguito
Di avere dei popoli o un popolo dietro e non di aprire un compito politico di andare a ragionare sul format
La mia impressione ludico con una certa stanchezza in fondo tetto che sono quasi quarantacinque anni no come quest'la mia impressione e che questo rapporto fra politica sociale e interventi sociali specifici non riesce a saltare
Non riesce a salvarsi perché perché ognuno vuole in qualche modo stabilire una sul proprio Rita
Rispetto agli atti
Sia all'interno dei grandi protagonisti il governo dice roba mia la riforma del due il sindacato dice rottami politiche del welfare i partiti dicono e rottami la politica del welfare e a quel punto la politica del welfare e nei fatti un problema che esclude tutti quanti
Io devo scrivere un articolo sul Corriere per dire quello che penso perché altrimenti il presidente del club che dice le stesse cose
Viene stoppato da qualche forza interni Confindustria CGIL mi interessa meno che dice no Mattucci lei nel tappare la bocca ma la trattativa dobbiamo andar far noi con gli schemi verte iniziali
Gli schemi per potenziali sono quell'importo
Talmente schema vertenze alle che a Palazzo Chigi si dice meno male abbiamo raggiunto il grande obiettivo che la vertenza la si fa con i sindacati e non con Bertinotti perché Bertinotti se schierato con i sindacati almeno una vertenza vera
Non inquinata politicamente bombole stravaganti
Per chi la vita dall'esterno ma è vero è è così che si farà la trattativa
Si farà in modo perché anziani a livelli di ma meccanismi di spesa perché si può urlare che si discute solo Italia respinse ma poi si sa discute si sa discutere solo di quello
E quindi c'è una specie di simbiosi perversa fra i fra chi tratta
Per cui perché perché dovrebbe intervenire anche Confindustria in una cosa di questo genere che interessa sostanzialmente poco
Ma perché quando si fa una vertenza a soli trentuno che hanno firmato evinco protocollo del luglio novantatré e quindi c'è una sorta di legittimazione costituzionale
E dico vertenze
Però per carità questo è un tipo di logica che naturalmente attiene al modo in cui il potere negli ultimi dieci anni ha interpretato il suo rapporto con il sociale
Del sociale viene in qualche misura ghettizzato nelle politiche sociali beni che va nell'assistenza e nella realtà locale mentre le grandi decisioni sono decisioni che si spendono più un'altra un'altra
Su un altro settore su un altro tavolo
Mi va bene
I va bene nel senso che essendo uno che ha vissuto tutto il più tutti tutto il dopoguerra su questi argomenti non mi metto solo raramente
In controvento
Perché altrimenti non non si ottiene nulla ogni tanto si danno dei segnali di fumo per vedere se il vento va in una direzione di un altro
Io sono convinto ancora convinto da molti anni a questa parte che la responsabilità di trasformazione del welfare e con tutta la carica politica dice nella trasformazione del welfare cioè il Pitti la difesa della coesione sociale italiana come difesa anche della nostra competitività perché comma coesione confida sono state nate insieme in Italia
Sono convinto che ci vuole una cultura politica a tutto tondo
Ne è una politica ne è una cultura aperta insieme né una cultura di moltiplicazione dei dei segmenti delle politiche sociali CIGO vocaboli a tutto tondo
E INCE in questo momento una politica di stampo vertenze anni la Sala Verde deputata a trasformare il Welfare State
Vedremo si faranno compromessi su uno due cose si saranno venduti a ragione la dizione ci saranno venduti come una grande riforma del Coni sarà compromesso tutto potrebbe uscire
Ma da una parte Stalin ormai il potere ed è giusto che i poteri si eserciti fruibili dove si è perché esiste dall'altra parte invece c'è una dimensione no spera Dinoi che abbia in qualche modo per anni coltivando le politiche sociali si Chimenti politica sociale che dobbiamo in qualche modo ragionare
Perché c'è anche qualche ragione che toccano qualche colpa nostra
Per cui oggi il mondo delle politiche sociali si è in qualche e in qual modo marginalizzato rispetto se i trentuno che hanno firmato il il protocollo del del novantatré se ce ne sono quindici che possono discutere seriamente di politiche sociali sono troppi
E perché noi che abbiamo fatto politiche sociali dall'Inter dalle scuole di servizio sociale i primi centri di Caritas romani non dobbiamo starci
Dove sta è un fatto di esclusione o è anche un fatto di leggere autoescluso
è solo la cattiveria degli altri il riordino
Ma c'è anche qualche cosa che dobbiamo riguardarci dentro
Ma io direi anche il sì se noi guardiamo se ci guardiamo dentro noi che abbiamo fatto politica e sociale
Dobbiamo dire sostanzialmente che ci sono stati tre elementi fondamento
Il primo è la settorializzazione degli interventi
Che eta una parte di un elemento essenziale perché ebbe un elemento di serietà mi occupo solo di antica o mi occupo solo di minori
O mi occupo solo di immigrati
Ma l'insieme di tanti settori l'abbiamo visto in questi dieci anni dal Rosetta Jervolino alla alla Turco insieme in tanti settori non fa una politica sociale
La settorializzazione
E il nostro nemico
è il nostro nemico nella nella direzione di contare politicamente
E io non vedo non vedo ogni volta che entra in un cumulo dei vostri mondi non vedo mai questa volontà di allargarsi all'altro settore contiguo
Guardate gli anche le vostre rappresentanze guardati i nostri mobili di agili rimosso i modi di esser presenti sul set sul sentimento
Guardate anche la difficoltà per voi per voi per nuovi per tanti anni di fare anche quelle poche attività congiunte tipo Forum che soltanto gli ultimi nodi anni comincerà le rese
Quindi un problema di settorializzazione va superato
Altrimenti gli schemi saranno altri perché l'ischemia oggi sono orizzontali anche la parola tagliare i costi è uno schema orizzontale non è uno schema verticale
Se non si sa stare in orizzontale e non si contano
Secondo cui
Il problema di legare il sì a una dimensione volutamente assistenzialisti
E come se le politiche sociali fossero il nuovo nome dell'assistente
Dicendo in fondo tutti padroni previdenza parlano di scuola parlano di sanità parlo ambigua sottostante in mare nocivi tendiamo a una logica che era quella tradizionale della sinistra
Anche qui cosa seria
Perché tutto sommato chi ragiona in termini di accettazioni io faccio un nuovo modo di fare assistenza tradizionale nuovo faro come lo facevano
Gli istituti più o meno istituzionalizzati dell'immediato dopoguerra lo faccio in maniera nuova faccio un forte carica umana la volontaria non profit ma faccio assist
Beh signori a quel punto arrivano dei meccanismi di anticorpo nel riconoscimento
Di questo ruolo perché alla fine l'assistenza e anche la curiosità per alcuni il
Il salario garantito per altri la prosecuzione della cassa integrazione nell'assistenza diventa una cosa che sfugge ha una competenza hanno
Se non è legata determinati settori
E quando si dice legge di testi si dice dividere l'assistenza dalla previdenza secondo me non si pensa di valorizzare
Il mondo a del
Dei settori delle politiche sociali ma di fare altre cose legate al mondo del lavoro legato le vertenze sindacali legate magari si considererà assistenza probabilmente anche il prepensionamento dei bancari poco ci manca
Stiamoci attenti questo rapporto con la per con l'assistenza è un è un processo vero forte anche un processo che va su cui va riflettuto terzo processo di appiattimento e l'appiattimento alla realtà anche qui grande Rea dimostrazione di serietà specialmente per un localista come me
Però il rapporto con la realtà locale che fatto serio perché è legato ai bisogni di una comunità la coesione di una comunità ai grammi di una comunità però alla fine riduce la capacità di trasformare in termini politici genera da Palazzo Chigi da Sala Verde un i temi nostri perché sono un insieme di temi
Locale allora guardiamoci un momentino negli occhi con un settore che è cresciuto moltissimo che accanto all'incirca un quarantacinque anni uno una trasformazione totale al nostro modo di pensare sociale
Perché non va a Palazzo Chigi a parte al fatto che a me non me frega dei beni da Palazzo Chigi nono alcuna voglia di fare la quarantunesima gamba di un tavolo di Palazzo da sanare
Ma perché non c'era ma perché da una parte c'è una
Un'esclusione
Voluta probabilmente e dall'altra parte invece nulla tentativo
No però di restare chiusi in questi tre appiattimenti appiattimenti settoriali che non arrivano mai a un discorso generale appiattimenti assistenziali che non arrivano mai a ragionare di tutto il sistema ma solo del segmento assistenziale in cui ci siamo collocati e atteggiamenti gli appiattimenti localistici e perché si diventiamo quelli che stanno sul territorio tre appiattimenti nobilissimi materie appiattimento che ci riducono la capacità di fare il ragionamento politico generale
Allora il massimo che possiamo chiedere è una politica per questo settore il fondo processi di formazione processi di sgravio fiscale
La politica per questo sport al limite perché no sì ce li daranno pure
Non solo ci daranno i soldi delle fondazioni bancarie
Ci daranno l'Authority brevi presieduta da un membro del sì e del terzo settore però fuori di una logica di revisione dello Stato sociale
Quasi un affidamento della parte localistica settoriale assistenziale delle politiche sociali
La domanda cinese naturalmente che mi faccio è
Questa specie di divaricazione
Fra un discorso di politica sociale
Che resta sostanzialmente politica
E degli agenti politici
Governo partiti sindacale grandi confederazioni neppure i sindacati
I sottoscrittori del
Questo le in realtà di di fare politica sociale politica del del di di riforma dell'UE
I sunnita e al tempo stesso invece fare politiche sociali assistenziali settoriali e localistiche su un'altra
è una maledizione che ci dobbiamo tener per tutto il tempo in cui vivevano
Oppure è giunto il momento di fare questa santa
E chi l'ha fatto questo sabato
Perché potremmo anche dire continuiamo su questa strada
E certo che oggi le politiche sociali in ragione della crisi delle spese previdenziali delle spese sanitarie politiche sociali altri hanno un maggior peso di quanto l'avessero dieci anni fa potrebbero anche aspettare di crescere ulteriormente
Invece viene di chiedere l'ammissione a a alla Sala Nervi
Personalmente ritengo che pare invece tentato il più rapidamente possibile una saldatura non fa comodo a nessuno non fa comodo certamente alla coesione sociale italiana questa distante natura fra la politica sociale generale
Il la logica del welfare generale della politica e le politiche settoriali assistenziale e localistiche non fa comodo a nessuno
Ma per far questo ci vuole una doppia una doppia anima un accordo implicito un patto sociale implicito
Che da una parte che qualche forza politica qualche ministro qualche governo della Repubblica ammetta che questo è il problema e non riduca se stesso soltanto a una logica di vertenze abilità nel sociale
E dall'altra parte occorre chi fa politiche sociali settoriali assistenziali localistiche maturi una sua a un una sua cultura politica generale non attua politiche le localistica assistenziale e settoriale perché se restiamo lì consigliere
Che sia restiamo nella segmentazione delle rappresentanze finisco l'ultima parola per parlar vittime non per parlargli di storico del nel sociale in Italia
Ah se ci se restiamo nell'assoluta
Assolute quasi violento
Divisione delle rappresenta per cui io come credo ogni volta che ho cercati mette intorno al tavolo illudere i rappresentanti del sociale ho sempre fallito mette insieme tutti tra quelli che si occupa di project financing a quelli che si occupano i treni
Ma io con la mia storia sociale ho sempre fallito nel mette insieme sociale qualche cosa ci deve essere maledizione o il mette il proprio nome vogliono vede dicendo questo uno che porta jella da quarantacinque anni o c'ha rotto le scatole quarantacinque anni capo perché effettivamente il meccanismo di rappresentanza del meccanismo di separazione
Solo su alcune cose magari di bandiera vogliamo vogliamo contare di più ci si riunisce ma il lavoro comune non è di questo nostro mondo
è veramente una una maledizione
Ma per fare quello che dico io cioè andare incontro a qualcuno che da Palazzo Chigi o o dintorni ci venga incontro nel dire di offro un tavolo non vertenza e ci vuole una maturazione anche della presenta Enza più alta di quella del che possano venire saranno i forum sarà nelle associazioni sarà nel nelle confederazioni di volontariato non in non importa
Quello che sotto e che si riduca questa segmentazione e poi ci lascia comunque prigionieri della settorializzazione dell'assistenzialismo del del localismo di questo settore
Per diventare era vere forza politica bisogna avere anzitutto cordoglio politico il che vale anche Chia l'orgoglio della professione o del volontariato dell'impegno civile che tutti gli riconoscono
Presso la foce del fiume per cui più sociale della CGIL Paul per l'ultimo intervento della mattinata il ministro Finocchiaro ricordo poi a tutti i più
C'è una pausa pranzo che si consuma qui non so quanto sarà buona
Qualcuno ha lasciato gli occhiali io vorrei provare a dare alla domanda che faceva il professor De Rita un'altra risposta
Perché le politiche sociali nella storia del nostro Paese sono esse ma non solo del nostro sono state sempre politiche secondarie o comunque politiche che in qualche modo riguardano i periodi in cui è possibile redistribuire qualche cosa e invece sono politiche se che si relegano alla discussione della riduzione di spesa nei periodi chiamiamoli così di vacche magre io credo che questo abbia ben altre origini il problema vero è che esiste una disparità di valori nella nostra cultura tra il lavoro produttivo e lavoro riproduttivo
Che noi non abbiamo mai considerato il lavoro sociale lavoro riproduttiva come il lavoro che accresce la ricchezza di un Paese che noi non abbiamo mai saputo contrapporre al modello quantitativo di Maastricht
Il modello che pure l'economista e di Pechino ci avevano proposto che era un modello qualitativo un modello in cui nel Pd un paese si potesse conteggiare anche il lavoro riproduttivo
Cioè il lavoro di cura delle persone delle cose la riproduzione il punto vero poiché crea anche disvalori empi sportelli per cui
Alcuni soggetti sono politicamente forti e altri scusami secondo siamo al per l'ultimo intervento che è stata una mattinata esemplare pregherei di mantenere il silenzio fino alla fine
Sono politicamente in qualche modo ci c'è una adesso perso un perfido
C'è una disparità appunto di poteri perché c'è una disparità di valori
E quindi chi rappresenta il potere economico oggi in un modello tutto quantitativo qua le quello che per esempio ci propone Maastricht in cui l'unica misura è la quantità e nonostante le pressioni le discussioni ne possiamo soltanto ah beh avere un impegno a discutere il il ma in fondo rimangono dei parametri che sono parametri quantitativi se il parametro è solo quello chi propone un'altra discussione
A delle serie difficoltà e a un disvalore perché non entra dentro questo modello di sviluppo la priorità e stare dentro i numeri di Maastricht
Ora io non voglio contestare oggi questa priorità nel senso che ormai mi pare
Sarebbe molto tardi ed è difficile sottrarsi certo sarebbe utile per tutti noi che discutiamo di politiche e di politiche sociali dentro un modello di sviluppo anche farci l'autocritica
Del perché come sindacato e come sinistra
Non abbiamo capito bene cosa stava succedendo allora a Maastricht forse un po'di autocritica per barare al futuro a andrebbe fatta
Ma detto questo oggi la preoccupazione di Libia che diceva qui ma vale la pena oggi parlare di questo di questo di cui stiamo parlando non cioè di modificare e di discutere i valori su cui rifondare la convivenza civile di una società moderna
Ha senso se poi nel ci si propongono solo tagli questo è il nodo questo il nocciolo duro allora la risposta che ne abbiamo tentato di dare come sindacato è stata assenso ha senso perché se è chiaro che esiste questo nocciole che esiste anche questa discussione di incompatibilità
E per avvedo che esistono delle distorsioni nella spesa attuale e che è possibile lavorare su questi per aprire una strada ed aprire un'inversione culturale che ci permette di fare un altro bambino altrimenti la discussione diventa solo scontro verbale
Noi abbiamo scelto col nostro documento questa strada
Naturalmente non è una strada semplice ed è una strada molto molto difficile è una strada che mette certe in discussione per noi poteri consolidati
Però io vorrei anche su questo riportati ad una discussione più serena su quello che ha il ruolo del sindacato
Il Milan riorganizzazione la CGIL ha sempre sostenuto come sapete che per discutere di stato sociale era improprio lo schema della del ventitré luglio
Noi rivendichiamo una parzialità dentro la discussione sullo Stato sociale ma riconosciamo una parzialità appunto
Riconosciamo che altri soggetti altri attori hanno diritto a parlare di questioni che muteranno la loro vita e la loro organizzazione sociale quindi non ci consideriamo gli unici soggetti di un tavolo di contrattazione
Tuttavia noi non possiamo cancellare la storia non possiamo non avere presente che la storia dello stato sociale è stare di compromesso
Tra il capitale il lavoro e stare di compromesso tra impresa e i lavoratori
E che oggi una modificazione di questa idea il passaggio da il cosiddetto stato sociale lavoristico allo stato sociale
Di dei diritti di cittadinanza deve tenere conto di questa storia e deve passare attraverso la contrattazioni con gli attori di questa storia naturalmente ridefinendo la questione principale che sono oggi gli attori del patto
Se non sono più solo le imprese e i i rappresentanti dei lavoratori come sono stati nella costruzione dello Stato sociale europeo non italiano europeo perché è nato così oggi chi sono i nuovi che siedono al patto chi sono i contraenti del patto
Come si fa a contrarre un nuovo patto tra i cittadini e tra i cittadini e le cittadine come sipari inserire dentro questa discussione anche la discussione dell'equità tra i sassi che è completamente scomparsa dal dibattito su quali fa che nessuno fa più
Allora io credo che bisogna ripartire da questi queste neri partiamo da questo non serve più a bere competizione
Tra il sindacato i soggetti sociali dove ognuno ha la sua parzialità il suo ruolo la storia ha consegnato un volo noi dobbiamo traghettare un passaggio sicuramente noi sappiamo di dover
Rappresentare
Quelli i nostri iscritti ma non solo la storia del sindacato italiano penso ce ne darete atto tutti non è stata Sempre soltanto una storia
Il sindacato corporativo non lo a differenza del sindacato di altri paesi quindi credo che ci vada almeno riconosciuto una non solo la titolarità a trattare per i nostri iscritti cioè per i lavoratori e le lavoratrici
Ma l'idea che è possibile anche per noi senza voler togliere parola gli altri parlare di come in questo Paese si può riorganizzare un sistema di valori della convivenza
E dentro questi valori della convivenza che scopo ammette lo ha lo ha il lavoro perché questo naturalmente quello che a me interessa
è il lavoro il fondamento sul quale costruiamo i diritti di cittadinanza non nel senso negativo che abbiamo conosciuto per cui si accede a diritti solo se si è lavoratori
Maschio capofamiglia eccetera ma il lavoro
Fa parte dei diritti di cittadinanza il lavoro è una delle identità costitutiva della natura umana se per lavorare si intende il fare trasformare è uno degli elementi che star dentro tutta la politica anche di inclusione sociale
Questo è il punto che per esempio andrebbe di più chiarito sulla discussione del minimo vitale è vero che c'ha un sospetto nel sindacato forte sulle politiche di minimo vitale anzi forse il nodo più duro di sospetto ma il sospetto
Certo nessuno lo nega naturalmente sospetto anche quello di perde un po'di potere ma questo lo diamo per scontato uno gli ho detto riconosco la mia storia li conosce bene anche voi però c'è un'altra cosa dietro c'è sempre la paura
Che questo targa illa valore del lavoro in quanto tale e che tende in qualche modo a disincentivare e ad accettare come strutturalmente inamovibile una condizione in cui la disoccupazione diventa sempre maggiore sempre maggiore per certi strati e che l'unica politica possibile
Se ha una politica di sostegno al reddito per chi non possiamo dare un lavoro a per quelli a cui non possiamo dar lavoro questo è il sospetto grosso che c'è nel sindacato
Io credo che sia un sospetto ingiustificato perché sono ricco una di quelle che dentro il sindacato invece difende l'idea di mettere insieme politica del lavoro e e minimo vitale ora titoli inserimento ampio preferisco parlare di reddito di inserimento
E quindi credo che sia possibile trovare una mediazione su questo mi sembra che anche la discussione che tu facevi qual è la controprestazione del nostro documento come vedi Sante parliamo di controprestazione
Perché questo è il nostro sospetto cioè perché ci sembra che comunque per dare dignità e valore alle persone innanzitutto bisogna pensare ad una fase transitoria ad una fase che tiri inserisca ma che poi l'obiettivo deve essere darti atte i tuoi strumenti per scegliere per
Ora è possibile fare questa cosa di mediazione anch'io sono convinta che è possibile solo se pensiamo uno stato sociale molto diretto dagli enti locali che ci permetta questo passaggio da
Il diritti categoria i diritti individuali senza una mediazione di un soggetto forte locale questo passaggio è molto difficile e Abbio che prima era più semplice un passaggio per categoria
C'è un altro problema che si apre in questo schema qual è la responsabilità che rimane l'impresa la responsabilità sociale dell'impresa perché nel nostro schema
Esisteva la responsabilità dell'impresa il costo del lavoro sul nella qualità della vita dei lavoratori e delle lavoratrici
In uno schema che trasforma quale responsabilità rimane all'impresa a me rimane sempre sospetto
Che la Confindustria non stia pensando tanto ad una riforma dello stato sociale in generale ma che stia pensando a ridurre il costo del lavoro attraverso la e la riduzione della contribuzione ed aumentare l'idea di uno stato sociale aziendalistico
Cioè interni alla Confindustria di aumentare la contribuzione per le pensioni e per i fondi sanitari integrativi riducendo la forma di pensionamento e sani e di finanziamento della sanità pubblica mi porta a pensare che dietro c'ha un altro modello che è quello della deresponsabilizzazione sociale dell'impresa
E dell'utilizzo dello stato sociale aziendale come elemento di legame tra l'impresa e il lavoratore
Non a caso il convegno che Confindustria ha fatto sui fondi sanitari integrativi si chiamava appunto fondi sanitari integrativi politiche perché politiche del personale che mi sembra un titolo abbastanza
Abbastanza
Chiarificatore di quello che c'è dietro allora i nodi che ci sono da risolvere sono tanti ecco sono anche ridefinire in questo stato sociale universalistico che io condivido come modello di diritti di cittadinanza quali sono le responsabilità dell'impresa
E quali sono le responsabilità della contrattazione dentro questo
Perché che non sono neanche discorsi tanto nuovi per il sindacato italiano io credo che qui tutte le compagnie si ricordino di quanto abbiamo contrattato
Con il cosiddetto salario integrativo care il costo dei nidi e quando abbiamo discusso con le grandi imprese se il nido doveva essere unito territoriale unico aziendale
E quante battaglie abbiamo fatto per avere i nidi territoriali noi del sindacato lavoratrici quindi
Sono cioè non non è mediante così nuovo si può lavorare perché c'è una storia anche dentro questo e dentro questo rapporto tra contrattazione impresa
Ricchezza per tutto il territorio non solo per una categoria credo che questo dobbiamo tenere tenere presente ultimo nodo la questione delle politiche di sostegno alla famiglia
Noi nel nostro documento appunto parliamo di politiche di sostegno all'individuo la famiglia e anche noi individuiamo come politiche per la famiglia delle politiche che non sono solo politiche economiche
Che sono politiche di integrazione perché siamo convinti tra l'altro che oggi c'è bisogno di una politica complessiva che faciliti la relazione
E la famiglia il logo di eccellenza delle relazioni lo vediamo così e dunque le politiche dei tempi le politiche della flessibilità ricco già sono politiche molto importanti
Quello che io vedo come rischio però a partecipando a mille discussioni è che in realtà quest'idea de una politica per il nucleo della relazione una politica di sostegno alle responsabilità familiari spesso
Porta ad una riorganizzazione dell'idea dello stato sociale
Il tipo familistico paradossalmente perché è come se costruisse la responsabilità sociale sull'idea che la solidarietà sta dentro quel nucleo questo è un rischio molto forte
Perché io vedo per esempio il fatto che senza grandi dibattiti di fronte alle emergenze di che noi gli abbiamo economiche oggi si tenda a cancellare qualunque discussione
Il rapporto tra reddito individuale il reddito familiare che sembra naturale che sia il reddito familiare il reddito di riferimento per la prova dei mezzi di cui parlava via
Senza più discutere di quanto di autonomia dei soggetti scegliesse possiamo distinguere almeno delle misure al reddito individuale al reddito familiare
Mi sembra uno degli elementi che rischiano di riportarci ad uno Stato sociale familistico
Cioè che si costruisce su una solidarietà tutti in terra è un rischio ma corso io non non non credo che bisogna tornare al punto in cui non c'era nessuna politica
Pongo in Abi critici di discussione su quale bisogna riflettere di più insomma io credo che noi però oggi abbiamo molte energie stiamo discutendo da molto tempo in questa discussione tra di noi che siamo qui soggetti non è inutile
Credo che sia possibile scommettere appunto su una riforma dello Stato sociale
Che non è solo tagli questo è possibile non è soltanto per tattica che noi scriviamo nel nostro documento diciamo sempre che vogliamo discutere di pensioni per ultimo non è solo una questione tattica
Ne siamo convinti che in questo Paese le politiche sociali sono fatte in maniera indiscriminata soltanto con le pensioni dai prepensionamenti alle trasformazioni sociali industria
Siamo convinti per ciò che si può riparlare di pensioni solo se abbiamo presenti quali sono le tutele sociali altre che questa società si vuole dare con quale patto tra i cittadini con quale prospettiva grazie
Della mattinata il ministro Anna Finocchiaro pronuncia
Ma io credo che
Il ragionamento è che si è dipanato stamattina qui
è un ragionamento che pone
La discussione su un piano che io ritengo sia l'unico possibile
Quello cioè di guardare la riforma dello Stato sociale
Ritenendo
Che il nuovo modello beve
Essere uno strumento di coesione sociale di nuovo senso di cittadinanza
Di fronte a un contesto nel quale io credo la coesione sociale diventa sempre più prassi come dire realtà verificabile
E le cittadinanze
Soffrono
Di
Povertà visibilissimo
Io faccio un esempio per capirci
Credo che una delle uno dei sintomi più gravi e più allarmanti del fatto che lo stato sociale
Non sia oggi questo stato sociale non sia oggi in più in grado di assolvere la sua funzione di essere strumento di coesione sociale sociale sta nel difetto di autorità grave che questo sistema di stato sociale nei confronti dei giovani delle donne
Io come direbbe potrei fare un riferimento ad una cosa che mi ha molto colpito l'altro giorno uno sciopero generale in Sicilia dei sindacati per uno è una delle regioni d'Italia unitevi per Italia in quanto esempio il
La disoccupazione l'assenza di servizi e via dicendo ha le sue punte più drammatiche a questa manifestazione sociologia ma non c'è un ragazzo un giorno Giovanni non ce n'erano
Perché evidentemente non riconosceva un'autorità ma non ai rappresentanti o i promotori dello sciopero al sistema come in grado di essere sollecitato per fornire risposte in questo assetto ma almeno così come non ne ha ragione Betty leone
Abbiamo avuto poca per quanto riguarda le cose
Io per questo ho trovato in questo modo rispondo anche un'osservazione molto giusto che faceva il vecchio trovato molto importante abbiamo trovato devo dire con Livia
Molto importante che è il documento di programmazione economica e finanziaria al di là delle cose che lei ha detto stamattina a cui ha fatto riferimento per esempio per la prima volta si dice
Che accingersi alla riforma dello Stato sociale significa guardare che oggi ci sono due soggetti emergenti nella società italiana che sono i giovani e le donne
E che non c'è una riforma dello Stato sociale che può prescindere da un'analisi della realtà del Paese così come adesso così come per la prima volta nella riforma dello Stato sociale viene evidenziata la necessità di dare valore al lavoro di cura il lavoro di cura viene considerato appunto un lavoro quindi produttore di reddito degno di essere riconosciuto e contabilizzato se non nelle forme diciamo sofisticate nelle quali riteniamo le molto Economist ritengono debba essere contabilizzato certamente sotto il profilo della sua valutazione
A Fini di riconoscerli un valore economico e sociale
L'altro
Perché ricevo che oggi e qui e mi pare che la discussione si sia squadernati tra secondo un piano su un piano che io ritengo condivisibile perché io non penso non ho mai pensato e apprezzato molto per questo la proposta del sindacato e discutere della riforma delle pensioni alla fine della discussione sullo Stato sociale
Che ne possiamo ragionare di riforma dello stato sociale pensando non soltanto
Come dire da attraverso una griglia di compatibilità economica e finanziaria ferita che ne abbiamo ricomincia daccapo e che il mare che c'abbiamo davanti al mare per
Nel quale molte sono le suggestioni le esperienze le competenze le culture che possono essere utilizzate non mi rendo anche conto che è un mare aperto
E che c'è una sensazione di spaesamento se volete che al limite potrebbe ricondurre a un'ambizione che non è quell'altezza è la situazione
Di ragionare di questo modello cercando di ritagliarmi di aggiustarlo così come non è possibile
Non è possibile perché sarebbe già vecchio per quello che il Paese adesso non è possibile perché fra cinque anni avremo uno strumento assolutamente inutile faccio un ulteriore esempio che spiegando così segreto operato
Durante un Consiglio dei ministri le potete anche pensare oggi
Che i servizi che svolgono lavoro di cure quindi assistenza e cura le persone potete anche non considerarli e quindi potete anche non guardare al complesso degli strumenti che assolvono a questo
Ma sapete e pensare che tutto possa ancora essere caricato sulle spalle consueta comincia da quello delle donne
Fra cinque anni le donne di questo Paese fra dieci anni vi diranno che non è possibile più perché non reggono più la fatica non reggono più la fatica di fronte ad una ingresso nel mondo del lavoro ormai talmente come dire dilagante
Che non consente più di sopportare la fatica tragica del doppio dopo
C'è poi un punto che io credo non abbiamo ancora esplorato nella discussione che pure si va facendo ai tavoli di ai vertici tavoli del governo mille tavoli che sono disseminati
Nel paese e nelle istituzioni nella cosiddetta società civile
Ed è quello che noi siamo in una fase nella quale come dire abbiamo assistito alla rottura del rapporto tra Stato e mercato
Per cui come dire lo Stato faceva alcune cose lì dove lo Stato non arrivava a chiave il mercato
Il mercato induce in ragione della globalizzazione soprattutto nuovi bisogni
Nello stato nel mercato riescono a rispondere più
Fino in fondo a nuovi bisogno fortunatamente c'è il volontariato e c'è il lavoro delle donne
Ma questo valore
Che è l'indicibile e il non contabilizzati
A cui rispondo il lavoro che viene fatta dentro le famiglie dalle donne nella società dal volontariato
Glielo vogliamo dare un valore o meglio come dice Livia Turco vogliamo utilizzare come risorsa oppure no se è vero che l'obiettivo è quello della qualità sociale
Io credo che quindi e il momento
è il momento di rendersi conto che ci troviamo di fronte ad altri attori che non quelli tradizionali Stato mercato e occultato il lavoro familiare dell'otto
Io credo che
E questo il quadro rispetto al quale dobbiamo ragionare per condivido moltissime delle cose che sono state dette oggi
La necessità di interventi flessibili e non più rigidi che ovviamente erano strettamente determinati anche da uno stato sociale costruito dal riconoscimento di corporazioni piuttosto che da un modello altro quale oggi è stato illustrata comincia dalla relazione degli certamente
Funzionale alla flessibilità e l'istituzione di un fondo sociale nazionale certamente parlare di flessibilità in un quadro di competenze accentrate a livello nazionale e ridicolo
E certamente dunque dobbiamo ragionare di strumenti flessibili che siano agibili dagli enti locali e dalle regioni rispetto a situazioni a contesti che sono quelli che in quei territori sì ma riferisca
Ancora una cosa alla quale io credo davvero
E lo credo ci credo come dire
In un quadro che adesso cercherò di illustrare fino in fondo di promozione delle individualità e delle soggettività
Quindi pensando allo stato sociale non come luogo delle attività di riparazione come diceva l'idea di conservazione ma al contrario come luogo di promozione ed innovazioni fuori dalla trappola dell'essere consegnati al proprio destino non so come
Beh in questo quadro io credo al reddito di inserimento credo che sia uno strumento che dobbiamo sperimentale
E lo credo con guardate perché lo trovo oggi così come l'ha illustrato Chiara Saraceno per esempio oggi uno strumento di promozione di soggetti
Io vorrei fare un esempio per anche e come dire rompere lo stereotipo
Che non era certamente nell'intervento di Betty leoni ma che potrebbe affiorare qualche volta sfiorato una discussione nel Paese che regge l'inserimento uguale cancellazioni degno ammortizzatore sociale
E ancora una volta mi fondo su un esempio
Io vivo in una realtà che la Sicilia orientale nella quale provincia in capo a Catania nella provincia opera un'azienda leader nel settore dell'innovazione tecnologica dei microprocessori la SGS Thompson valide a livello mondiale
La SGS Thompson a centodieci persone in mobilità lunga dal mille novecentosettantanove che non riassorbita mai più perché il suo assunta con qualifica medio bassa perché ad un livello di scolarizzazione tax
Restano lì resteranno lì
Sono lì dal mille novecentosettantanove beh io penso che quei centodieci lavoratori quelle cento di dalla so Cossutta lavoratrici avrebbero preferito in questi
Quasi venti anni avere opportunità di formazione professionale qualificazione professionale ricco sperimentazioni ricollocazione promozione di auto imprenditorialità e via dicendo
Piuttosto che trovarsi oggi a quarantacinque quarantotto anni della impossibilità di un'altra collocazione lavorativa
E con una sistema di assistenza che do prima o poi dovrà finire
Prima o poi dovrà Fini
Abbiano conservato una povertà abbiamo rinunciato a mettere in moto una risorsa
Ora quando dico che lo stato sociale deve essere il luogo dell'innovazione che il Mezzogiorno queste lo quell'innovazione io guardo proprio a questo
C'è guarda tutte quelle situazioni nelle quali lo strumentario attuale dello stato sociale che conservazione di ciò che conservazione della povertà della situazione
E e come dire assolutamente antitetica rispetta l'ambizione di un pezzo del Paese che quella di uscire da una condizione di difficoltà economico-finanziaria sociale di relazioni di coesione sociale
Ovviamente
Bisogna come dire
Naturalmente pescare altrove
Che non è la ricognizione tradizionale politica degli strumenti
Quindi ci vuole ambizione e coraggio
E guardare al mare aperto che c'è dinanzi al no sapendo che c'è una sala pregiudiziale che dobbiamo mettere avanti e la pregiudiziale che non possiamo diminuire non il livello della spesa questo già assodato dire il livello delle garanzie
Individuali
Ma una volta che il livello delle garanzie diciamo è fra di noi il patto condiviso io penso che la sperimentazione dei mille prototipi
Che sono come dire presenti nel Paese è un fatto d'obbligo d'obbligo
Perché noi abbiamo la necessità non soltanto di rientrare nei parametri di Maastricht ragione Betty leone ma di pensare che domani in questo Paese si sentirà ancora legato nella sua cittadinanza nuove e vecchie generazioni nord e sud del Paese
E questo è il punto
Al quale non possiamo rinunciare e come tutte le grandi questioni come dire
Difficile da da affrontare mi rendo anche conto perché questa è una questione non piccola non piccola
Mi riferisco a quella che ha posto il professore De Rita poc'anzi
Che c'è ancora una separatezza
Sì devo guardare l'esperienza che ho fatto nel mio ministero all'esperienza di quest'anno dico che tutte le politiche separate quel rischio all'autoreferenzialità
E la difficoltà di mettersi in rapporto con anche di essere in qualche modo autorevoli dalla consegna la politica si fa per le nuove spesso Della sua incapacità poi di essere autorevole nella sede della decisione
Però da questo come dire inghippo dobbiamo dobbiamo uscire dobbiamo venire fuori perché le parole che sono state dette qua anche le presenze diciamo e la qualità degli interventi che sono state è anche stata sviluppata qui non è ricchezza comune del dibattito sulla riforma dell'UE
Non lo
E il fatto che ci sia un moli un ministro per le politiche sociali come Livia Turco come dire sottolinea esattamente questo che c'è la possibilità di avere una rappresentanza istituzionale che ha una qualità d'ascolto di percezione di traduzioni in politiche altissima
Ma che bisogna fare in modo che che come dire l'interlocuzione con la sede complessa poiché la decisione avvenga su un piano di grande come dire autorevolezza di grande peso politico
Io aiuterò ovviamente Livia Turco in questo etnico questa questa mezza giornata si doveva finire di convincermi ma ovviamente finito di convince e credo anche che ci servire tutte tutti perché appunto nessuno può pensare che altrimenti la navigazione in questo mare aperto fosse avvenire
In maniera diciamo così
Tranquille che l'approdo al vecchio quindi
Allora noi abbiamo il pranzo è servito inquilino sono accanto lui riprendiamo alle due mezza
Siete d'accordo iniziamo
Nel mondo
Allora cominciamo bisogna saperne del FAS ci sono molti interventi
Possiamo iniziare si allora carenze tra parola signora Miniati per i sindacati dei pensionati
Si prepari Emanuele tredici
Finale
Io anche
A nome delle segreterie
Dello Ski del venne qui vorrei esprimere prima di tutto un apprezzamento per questa iniziativa
E anche per per come è stata organizzata per il clima
Che ci è stato terribile fino dall'inizio
Che non è una cosa una cosa secondaria
Siamo abituati troppo spesso a convegni
Dei quali non sempre facile un confronto e un sentirsi ognuno a proprio agio
Le considerazioni che vorrei fare molto rapide
Partiamo dall'esperienza che tre sindacati dei pensionati hanno fatto in questi anni
Verificando sul campo
Alcuni obiettivi
E la bontà anche delle proposte che sono in discussione
Siamo partiti a suo tempo
Dalla raccolta di firme per una legge di iniziativa popolare per la riforma dell'assistenza
E ci siamo molto impegnati poi per quanto riguarda lo sviluppo dell'economia sociale
E soprattutto la vertenze alita territoriale
Ormai sono migliaia e migliaia i comuni con i quali i tre sindacati dei pensionati intrattengono un rapporto vertenze alle
Che sta dando risultati molto positivi
Va detto con gravi difficoltà
A discutere a discutere seriamente con i grandi comuni
Dove invece incontriamo delle delle difficoltà serie di interlocuzione
E soprattutto poi anche di attuazione pratica degli accordi che si vanno che si vanno a fare
Credo che
Una prima contraddizione immerge nel nostro lavoro
E ebbene siccome è una contraddizione che che emerge all'interno del sindacato ma che non ha responsabilità solo nel sindacato
Ma la posta come elemento di riflessione
All'attenzione di tutti noi molte volte realizziamo degli accordi molto avanzati per quanto riguarda i servizi territorio
Con regioni con Comuni importanti con amministrazioni
Provinciali
E soprattutto quando si tratta di accordi che riguardano l'assistenza domiciliare sociosanitaria integrata
L'ostacolo più grosso
E quello della mancanza molto spesso di figure professionali adeguate a realizzarli poi questi accordi a tradurli a tradurli in Prati
C'è una resistenza
Da parte dei dipendenti della sanità e da parte dei dipendenti dei comuni
A trasferirsi dalle sedi abituali di lavoro al territorio
Che però non è solo frutto di egoismo che pure c'è
E anche il fatto che comunemente nel senso comune della sanità italiana
Lavorare sul territorio vuol dire essere un operatore di serie B rispetto a chi lavora
In ospedale
E quindi ripeto
Alla resistenza diciamo così quasi naturale di chi è affezionato acque il posto di lavoro
Sì somma poi la resistenza di chi non vuole andare a fare un lavoro che lo carica di maggiori responsabilità perché non c'è dubbio che un infermiere che lavora sul territorio se lo fa con coscienza
Ha più responsabilità di uno che lavora all'interno della struttura ospedaliera
E per di più dovendo sci anche molte volte rimettere non solo nella considerazione della struttura ma anche qualcosa sul piano sul piano finanziario quindi questo è un problema serio
Senza risolvere il quale
Qualcuno potrà anche molte volte legarsi le mani come da qualche porta capita perché i sindacati dei pensionati sono costretti a litigare con i sindacati degli enti locali e della sanità delle medesime confederazione alle quali apparteniamo noi ma il dato vero è che poi non si va da nessuna parte non si fanno passi in avanti concreti
Altri dati che emergono e che in generale c'è un divario notevolissimo ancora oggi salvo eccezioni
Fra l'ammontare della spesa sociale
E
I risultati in termini di produttività sociale della spesso cioè in termini di aggressione reale
Agli ostacoli che impediscono una qualità della vita decente alle popolazioni alle popolazioni anziane
E la mancanza quasi ovunque
Di distretti socio sanitari
Degni di questo nome perché abbiamo situazioni dove non esistono affatto abbiamo situazioni dove sono sulla carta
Impedisce
Di mettere in rete tutta una serie di servizi e di esperienze
E condanna in qualche modo a una sorta di bricolage molte volte dove
Qualche anziano e destinatario di più interventi e qualche altro magari anche più bisognoso non è destinatario di nessun di nessun intervento
Abbiamo un problema che riguarda la famiglia che anche qui segnalo
Io sono d'accordo sull'esigenza di una grande attenzione al ruolo della famiglia i problemi della famiglia
Non dimentichiamo mai quando parliamo d'anziani
E parlo degli anziani che stanno peggio molte volte perché sono i più vecchi e e anche i più cagionevoli di salute parliamo di persone sole che la famiglia non ce l'hanno
E parliamo di anziani che molte volte quando hanno una famiglia
Anche dicono in un nucleo familiare dopo dove quelli che vengono dopo sono altrettanto anziani e bisognosi di cura quindi una realtà complessa sulla quale le ideologie e l'enfatizzazione non portano non portano da nessuna
Terza indicazione il problema dei sindaci
Io non credo che sia possibile
Realizzare davvero una politica sociosanitaria assoluta sul territorio davvero efficace ed efficiente e rispondente ai bisogni della gente
Se non rivediamo il ruolo dei sindaci rispetto ai poteri dei sindaci rispetto alla sanità
In realtà noi abbiamo un sindaco oggi in molte parti d'Italia perché poi da altre parti
Quello che non è diritto che non ti dalla legge magari l'orlo lo costruisce lo eserciti attraverso forme di collaborazione
Ma in realtà noi abbiamo un sindaco che è responsabile per quanto riguarda la sanità del suo Comune
E che però non ha nessun potere
Di interloquire con il manager della dell'azienda sanitaria locale
E i risultati anche quindi vediamo in maniera concreta noi abbiamo dei manager che ormai utilizzano il PRC
Per quanto riguarda le giornate di degenza in ospedale come se fosse tagliandino della FIAT
Per cui ci sono tanti giorni per una un determinato intervento quello deve essere fatto se andiamo a vedere io credo che il ministero della Sanità dovrebbe fare questa indagine in tempi rapidi
Noi abbiamo una moltiplicazione delle giornate
Vecchie cioè dei ricoveri in ospedale
Che una moltiplicazione fasulla perché in molti casi ormai non si tratta più di un caso si tratta di una percentuale rilevantissima
Si dimette uno dall'ospedale perché si capisce che ha finito le ore del DRG si rimette all'una e lo fa si fa rientrare alle tre perché comunque non è guarito perché soprattutto le persone anziane
Hanno tempi di di avvio di una convalescenza decente molto più lunghi rispetto alle persone alle persone per rispetto a una situazione come questa pensare che il Sindaco non abbia un potere reale sulla gestione dell'azienda e sulle scelte dell'azienda sanitaria e locale vuol dire veramente
Non mettersi
Sulla strada sulla strada un'ultima considerazione vorrei farla su un problema che è sicuramente delicato che è quello del rapporto tra il movimento sindacale
E il terzo sistema
Dicendo con tutta con tutta modestia ma la colpa è sicuramente mia
Che a me è sfuggita quasi del tutto la logica dell'intervento del professor De Rita di questa mattina
E sarebbe ipocrita se non lo se non lo dice
Perché secondo me non è una logica che non contribuisce a superare anche una serie di equivoci che ci sono nel rapporto
Tra il terzo sistema e il movimento sindacale
E quando ci che nascono
Da pretese a volte
Ingiustificate intanto da parte del movimento sindacale perché non riconoscerlo
Di essere insieme al movimento sindacale ma insomma in qualche modo volere anche gestire
Vasco no
Dalla settore non profit molte in molte occasioni
Perché si confonde un ruolo che di erogazione di servizi
Con un ruolo che a volte dà l'impressione di volersi sostituire a quello del sindacato nella nella contrattazione generale
E sicuramente non è facile per il movimento sindacale superare i propri errori
E rendersi disponibile a un rapporto
Più collaborativo che servirebbe a tutti se non si fa anche chiarezza sulle differenze che ci sono all'interno di
Un mondo
Che quando abbiamo definito terzo sistema o terzo settore non abbiamo
Assolutamente detto niente perché c'è una bella differenza
Tra il volontariato la cooperazione sociale le
Aziende le aziende non profit
E questo è un problema sul quale dobbiamo dobbiamo riflettere e riflettere allora e credo che comunque
Chi si interessa
Più direttamente del non profit chi agisce in quel settore
Non debba escludere una riflessione sul fatto
Che molte volte
La mancanza di formazione
Da un lato
E
Retribuzioni o compensi del tutto inadeguati
Fanno passare rapidamente gli operatori
Di molte realtà da una situazione di grande entusiasmo a una situazione di gravissima demotivazione
Che poi finisce
Per determinare situazioni nelle quali agli anziani più che l'assistenza
Socio sanitaria
Integrata si finisce per fornire magari una visita ogni tanto una chiacchiera Tina e cioè anche meno dell'assistenza domestica per il
Quindi sono problemi che dobbiamo
Che dobbiamo affrontare affrontare e affrontare seriamente
Perché altrimenti ripeto non
Tutta una serie di problemi non riusciremo ha reso
Un'ultima considerazione vorrei fare
Non è sicuramente
Il ministero della solidarietà sociale che ha bisogno d'un richiamo in questa direzione ma probabilmente in questo Paese qualcuno anche del governo che ha bisogno di questo richiamo cioè e quindi non credo che la mia preoccupazione sia soltanto l'avvio vede i io sono assolutamente d'accordo sul fatto che bisogna soprattutto aumentare il ruolo delle comunità locali soprattutto quello dei comuni per quanto riguarda tutte le politiche
Di e assistenziali di ricerca della coesione sociale
A me sembra che insistiamo poco sul limite che già oggi esiste che è sotto gli occhi di tutti
E noi diciamo giustamente che le politiche sociali nel nostro Paese
Sono a livelli non soddisfacenti
E tuttavia sappiamo che c'è una bella differenza
Fra alcune regioni dove sono poco soddisfacenti e alcune regioni dove non ci sono affatto
Be
La responsabilizzazione dei Comuni che ripeto è l'unica via per dare davvero efficienza per portare il servizio l'intervento alla portata del cittadino
Se non ancorata
A meccanismi che stabiliscano a livello nazionale in maniera molto rigida
Dei parametri
Di qualità e di quantità al di sotto dei quali nessuno
Può andare
Ci fa trovare rapidamente nella nell'arco di pochi anni con una
Con l'amicizia azione di una situazione nella quale nelle regioni più ricche si avranno
Garantiti
Magari non al cento per cento diritti di cittadinanza essenziali in altre regioni si rischia di non parlarne di non parlarne pure questo è una delle delle sfide grosse per quanto riguarda la riforma dello stato sociale perché se dovesse venir meno questo principio sicuramente avremmo fatto avremmo fatto una brutta cosa
Per il prosieguo dei lavori è ovvio che le tre segreterie nazionali dei pensionati sono disponibili a continuare questi iniziative di confronto un rapporto di collaborazione che possa aiutare tutti a fare meglio la propria parte grazie
Allora io non ho Alecci presidente del mondo istituzioni si prepara Gianpiero sinergia
Apprezziamo sinceramente gli interventi di questa mattina
Che danno finalmente un'idea di un percorso nuovo
C'era una domanda che ci siamo posti questa mattina insistentemente che era la domanda come riusciremo a far uscire dalle periferie
Della del dibattito politico la questione sociale
Ecco io credo che culturalmente questa mattina ci uscito seriamente dalle periferie io credo che bisogna dire fortemente che queste cose devono essere messi al centro
Ecco quindi apprezzo sinceramente
L'impegno anche e la ministra su queste tematiche c'è un bisogno forte di percorso nuovo
Qui
Che ha dato anche già degli ultimi degli degli ottimi risultati in quest'ultimo periodo io penso al piano d'azione per l'infanzia degli adolescenti che è un segno nuovo diverso anche di porterà avanti le cose sentiamo il bisogno di nuovo dopo anni via all'estetizzazione
Che non possiamo più accettare
Noi abbiamo visto in questi in quest'ultimo periodo penso soltanto per esempio con l'esperienza del volontariato che gli attuazioni della stessa legge a livello regionale e inaccettabile
Bisogna in qualche modo di prendere c'è un provincia è un problema proprio di allestiti dazione che molte organizzazioni di volontariato l'ho vissuto in questi in questi anni
Ma penso anche al dopo il DPR seicentosedici alla grande confusione che a livello regionale quando dobbiamo parlare
Di leggi quadro sull'assistenza stiamo stiamo verificando
In questo senso il volontariato italiano e e mosso si è mosso negli ultimi vent'anni avviando insieme a tutto il no profit nazionale una serie di progettualità innovative
Che hanno
Fatto in modo di avviare delle nuove politiche sociali nazionali
E ora allora io credo che bisogna dire fortemente che nel documento di poker di cooperazione economica e finanziaria anche se in alcuni casi ci sono delle ombre la parte riguardante le politiche sociali è molto apprezzabile
E sinceramente ci piazze sperare che importanti affermazioni di principio diventino Progetto e di intervento nei prossimi mesi da parte del volontariato emerge la consapevolezza di dover fare la propria parte
E prendendo frutto anche dell'esperienza di queste innovativi ultimi vent'anni del volontariato a me sembra che bisogna cominciare a fare un po'di fatica atti che in questo momento
Che si ridisegnano le politiche sociali
Non si arrivi alla scorciatoia della legislazione settoriale questa è una delle questioni che abbiamo vissuto in questi ultimi anni
Io credo che dobbiamo dire fortemente che dobbiamo rifiutare la scorciatoia delle politiche di legislazione settoriale che abbiamo assistito in questi ultimi anni
Io credo che sia importante che dire che da parte della Fisher che una delle più grandi organizzazioni dell'handicap presenti del nostro paese in cui morì uno dei i fondatori dopo parleranno loro direttamente e emerge chiaramente fortemente proprio dal mondo dell'handicap il fatto di rifiutare fortemente una logica settorializzato
E qualora importante prima di tutto fare una questione ancora di nuovo sulle politiche sociali sulla riforma della sinistra il movimento di volta ed Diana come come altri hanno siamo promosso delle i progetti
Di progetti di legge sulla riforma dell'assistenza il nostro è certamente un progetto diciamo provocatorio
Ma era era hanno provocazione anche legata al fatto che bisogna cominciare a discutere io vedo con apprezzamento che oggi chiaramente questa è una delle questioni principali l'obiettivo allora in particolare dovrebbe essere quello di ordinare di strutturare
E di promuovere in maniera sistematica il diritto della cittadinanza ai servizi sociali questa è la questione di fronte alla e che abbiamo di fronte alla legge di riforma di assistenza non è una una un una legislazione ingegneristica
Ma e proprio sancire chiaramente i diritti di cittadinanza i servizi sociali nel superamento di una concezione residuale o semplicemente riparatoria anche a favore di una logica di azione preventiva e allora se dobbiamo discutere di questo e qui credo che emerga fortemente la voglia di discutere di questo e anche la capacità culturale da parte del no profit tutto intero primo fra tutti il Forum del terzo settore che che si è dato finalmente anche una uno una logica di lavoro comune
Costituendo appunto un'associazione seria io credo che di fronte anche alla delega Bassanini
La riforma dell'assistente sociale deve tenere tre deve svilupparsi secondo alcuni criteri io ne vedo particolarmente quattro molto velocemente
Il primo è il trasferimento delle residue funzioni statali
Gli enti locali risultano destinatari in maniera diversificata di funzioni nel settore
Dell'assistente sociale prevista da un una pluralità di normative statali e regionali e che non sono coordinate fra loro
In sede di riforma dunque si rende necessario semplificare pare realtà mediante l'organizzazione sistematica delle predette funzioni ed il trasferimento di quelle residuali statale credo penso che sia importante qui c'è un compito forte delle regioni ma c'è un compito fortissimo perché la riforma del welfare si gioca nei comuni c'è un forte impegno anche di dare uno spazio sincero e serio al ai comuni il secondo punto è la razionalizzazione dei flussi finanziari derivazione statale
Con ripartizione degli stessi in conformità alla alle programmazioni
Io credo che questo sia un punto importantissimo cui dobbiamo dare risposte non si costruisce la riforma da assistito se non diamo una risposta a questo la spesa sociale
Le risulta attualmente disciplinata oltre che da schierate leggi di settore anche da singole norme per lo più inserite in provvedimenti legislativi contenitori
Quali le leggi finanziarie altri con la conseguenza di un'impostazione esistenzialisti Ca'ed emergenziale degli interventi e allora io credo che dobbiamo riqualificare la spesa pubblica e occorre distribuire sulla base di obiettivi programmati precisi a livello locale le risorse ecco qui è uno delle cose cui dobbiamo dare assolutamente una risposta adeguata e precisa il terzo punto che che deve essere cui dobbiamo trovare una risposta
è il tema della definizione dei servizi ad elevata integrazione socio sanitaria per l'individuazione dei soggetti gestori ecco a me pare che anche su questo punto noi dobbiamo fare un attimo di chiarezza
In un'ottica di concretizzazione di un modello globale dei servizi socio sanitarie necessario crea legge di riforma individui servizi ad elevata integrazione socio sanitaria al fine di una migliore gestione anche qualitativa degli stessi
Allora l'esigenza prioritaria di tutta quella di superare i concetti negativi di sanitario e di sociali impropriamente associati e spesso confusi con servizi settoriali e poco diventati al collaborare in vista di obiettivi comuni è un passaggio importantissimo a un passaggio che certo crea anche un po'di come dire conflitto fosse fra di noi ma dobbiamo assolutamente fermarci
L'ultimo punto ma non per questo è un punto meno importante ed è il tema Dale ruolo appunto del volontariato dell'associazionismo della della cooperazione sociale di tutto non proprio io credo che su questo dobbiamo veramente tentare di di fare grande chiarezza
Io credo che sta questi soggetti che sono soggetti anche diversi come è stato detto però che hanno un fine comune
Che hanno un fine comune che quindi possono anche lavorare seriamente insieme bisogna chiaramente dire in una revisione dello Stato sociale bisogna cercare di trovare aprì una discussione sul grado di responsabilizzazione di investimento che questi soggetti hanno in maniera diversificata
E cioè bisogna fare chiarezza
E questo anche molto difficili ma chiarezza per dire fino a che punto può arrivare volontariato anche nella gestione di servizi sociali
Ed è un problema grosso è il problema che investe anche conflitto all'interno del volontariato ma qui bisogna fare chiarezza su queste questioni allo nel momento in cui andiamo a fare una legge di riforma della sede Rosales finalmente io credo che su questo punto dobbiamo trovare una un lavoro comune anche perché tutte le cose che sono accadute in questi ultimi anni penso battesimo al tema degli appalti
E dei e dei contratti
Questi sono frutto di una grande confusione che se nel Paese
Allora io credo che se riusciremo a dare delle risposte su questi punti e molti altri che ci sono ma questi ritengo siano di più importanti
Forse sono sicuro che il tema anche del della revisione dello Stato sociale non sarà più un tema legato ai temi pensionistici e previdenziali ma un tema legato alla era la grande qualità della vita di tutti i cittadini particolarmente di quelli più difficoltà
Grazie oggi verniciatura darci
Si prepara Mengozzi Federsanità
Anch'io non posso sentirmi contento del tutto soddisfatto
Del tono del merito
Di quanto abbiamo sentito stamattina in particolare degli interventi della ministra Turco della dottoressa
Batistuta
Sono prodotti
Talmente contento che vorrei ricordare questo nel nell'ottobre novantaquattro
La gran parte delle associazioni delle cooperative sociali e del volontariato italiano dettero luogo
Ad una manifestazione che si intitolò la solidarietà hanno non è un lusso
E che tentò di rispondere ad uno dei momenti di più grave attacco allo stato sociale c'è stato del nostro Paese cercando di far avanzare anche dei contenuti innovativi
O comunque non detti prima così forse
Ci mettiamo tutti più d'accordo
Nell'ambito più generale dell'iniziativa del movimento sindacale dei lavoratori italiani dico sebbene trovo gran parte di quella cultura di quella piattaforma oggi espresso direttamente dalle parole la ministra Turco e dalla relazione dottoressa Battiston
Mi pare che sia un fatto da ricordare da valutare da sottolinea c'è un percorso che è stato fatto
Un percorso di interlocuzione d'ascolto positivo che è cresciuto da condizioni estremamente difficili
Ad una condizione nella quale oggi si può operare ma per operare
Se bisogna necessariamente della determinazione della franchezza costantemente
E allora va detto che insieme alle cose che abbiamo sentito questa mattina abbiamo potuto valutare nei giorni scorsi
Alcuni punti di innovazione importanti nel Documento di politica economica e finanziaria presentato dal Governo
Dove viene presentato appunto la questione del fondo per le politiche sociali del fondo per i non autosufficienti viene disegnato uno scenario generale di stato sociale nel quale il non profit
Ha un ruolo riconosciuto di proseguire ma vengono dette anche molte altre cose sulle politiche del lavoro sulla politica sanitaria
Effettivamente è vero io sono d'accordo con i sindacalisti che l'hanno detto il documento che è stato presentato invece al tavolo
Al al tavolo
Della riforma dello stato sociale quello per cui appunto la gran parte delle organizzazioni che sono qui presenti sono escluse per un documento assolutamente insufficienti squilibrato rispetto a quello stesso testo del Documento di politica economica e finanziaria che è stato che è stato proposto
E allora me mi viene da fare un'altra riflessione
E la riflessione che in quel novantaquattro noi avevamo un Governo che ne ha fatto della scure l'unica l'unica chiave di interpretazione possibile attorno ai problemi reali che si riforma dello stato sociale
Abbiamo dall'altra parte un sindacato dei lavoratori fortemente in campo Villotta
Che diceva riforma uniformiamo ma difendiamo le caratteristiche dello dello stato sociale
Ecco al governo io credo che oggi
Va chiesta
Più chiarezza nel momento in cui noi ci troviamo nei confronti di un interlocutore istituzionale che proclama
La necessità diciamo di mantenere le garanzie fondamentali dello stato sociale un nell'ambito di un percorso riformatore serio profondo rigoroso e posso far fronte a quegli squilibri interni
Allo stato sociale sono stati tante volte ricordate questa mattina e come dire assiduamente proposti alla nostra attenzione negli ultimi mesi da tante fonti in primo luogo quella del governo
Per l'interrogativo che dobbiamo proporre
E quello appunto di agire su una carriera coordinata perché non può che essere vastità
Io non vorrei che ancora una volta al mese tornassimo settorializzare la nostra riflessione sulle questioni riguardanti diciamo il non profit e e e il non profit inteso come settore strumenti in tempi di intervento soltanto della politica di assistenza sociale qualcuno l'ha detto stamattina
Ma dobbiamo essere interessate al quadro evolutivo complessivo dello stato sociale
Delle politiche di due e noi dobbiamo essere fortemente attenti a tutto quello che muta e alle proposte che avanzano soprattutto sul terreno del lavoro e sul terreno della formazione che sono colonne portanti della riorganizzazione dello stato sociale e sono i binari lungo di consumo in quali deve necessariamente svilupparsi la crescita del terzo settore del non profit
Che noi siamo qui ad interpretare oggi nella sua realtà così come si è storicamente costruito dobbiamo avere uno sguardo complessivo dobbiamo avere uno sguardo complessivo anche le politiche di equilibrio che non posso che non possono essere fatte sia pure con buone intenzioni anche qui con la scure non può cambiare la situazione
Dei trasferimenti monetari delle politiche fede previdenziali nel giro di una giornata o di una stagione c'è bisogno di avviare una manovra larga una manovra larga che abbia le sue scadenze determinate ma che sia credibile da credibile come impatto sociale
Ma allora da questo però da tutto questo io ne deriva un'altra considerazione
Questo problema che noi poniamo con la nostra presenza con la nostra attività i soggetti terzo settore non profit non può essere soltanto evocati
Oppure
E
Beh io rivendico questa questa questa azione questa caratteristica del nostro agire non può essere soltanto considerato come sostegno
Ad una politica istituzionale diciamo di innovazione
Del quadro generale dell'articolazione delle politiche sociali come si delinea nel presente nel documento di politica economica e finanziaria
Io credo che bisogna dice una cosa piuttosto chiare
Se in questione è e lo dico al Governo Prodi e al sindacato
Se in questione
Lo sforzo in un processo radicale di riorganizzazione rinnovamento dello stato sociale
Il mantenimento del carattere universalistico delle politiche di welfare
La politica di programmazione di sostegno allo sviluppo del non profit del terzo settore nel nostro paese non può essere una politica aggiuntiva
Deve essere una politica grida della riorganizzazione della riforma dello stato sociale
Perché altrimenti come dire c'è qualcosa che non funziona a me non interessa chi sta seduto a quel tavolo di io l'ho detto anche in sedi pubbliche al sindacato
Secondo me è un errore del sindacato non avere un soggetto che può sostenere incerto profilo di ridisegno dell'UE ma il problema è che senza una politica di crescita e di qualificazione del terzo settore del non profit nel nostro Paese quel carattere universalistico delle prestazioni di welfare non potrà essere mantenuto
E noi rischiamo di avere una politica che a seconda che che asseconda anche inconsapevolmente una crescita distorta del mercato sociale nel quale anche il non profit si misurerà nel prossimo qui si è detto poco della legge che fase di discussione sulle fondazioni bancarie
Noi rischiamo di avere una concentrazione di questo enorme flusso di risorse finanziarie nel nord del Paese e in mano a soggetti che in tutta discrezionalità interverranno sul mercato socia
Magari arrivando come dire a accontentare alcune delle nostre attività delle nostre iniziative delle nostre strutture all'interno di un certo ambito dall'interno di un certo ambito di Polito
Abbiamo parlato ad esempio troppo poco
Del fatto che se non c'è una qualificazione della politica verso l'offerta di servizi quindi la riorganizzazione del pubblico in tanti casi anche la istituzionalizzazione
Ma soprattutto con un'attenzione alla costruzione dei nuovi soggetti l'Offerta cioè il terzo settore cioè il non profit no voi questa capacità di trasferimento da diciamo trasferimenti monetari a nuova offerta di servizi questa capacità di qualificazione articolazione del welfare non riusciremo a costruire e questa si può costruire secondo me credibilmente e vado a concludere
Soltanto in un rapporto stretto tra una politica globale di programmazione che abbia anche questo riferimento con
Quadro di programmazione generale della riforma dello stato sociale
La politica del governo la politica del sindacato
E la politica del terzo settore delle amministrazioni locali sul territorio qui l'amministrazione appena fatto un accenno importante insistito ad un forte lancio di una concertazione territoriale attorno alle politiche di un qui si parla di cose molto più niente ho finito si parla di cose molto concrete e si parla di decisioni concrete che dobbiamo prendere che molti di noi che sono qui debbono prende
Io penso anche che il governo dovrebbe dare impulso ad una stagione che non può essere semplicemente risolta nei patti territoriali così come sono partiti così come sono definiti
Ad una stazione di appuntamenti istituzionali sul territorio per farla lì la verifica delle politiche di welfare e dei soggetti delle politiche di costruzione dell'autogestione dell'auto impresa che possono essere affiancate ulteriormente sollecitato inutilmente sollecitate dalle dall'intervento pubblico
Io credo che se non faremo questo noi perderemo un'occasione non c'è bisogno di nessuna ansia la riforma dello Stato sociale sarà un percorso lungo
E necessariamente il dibattito deve ancora crescere lo schieramento diciamo delle forze del Paese deve ancora articolarsi però io penso che dobbiamo avere molto chiaro e molto netto che se noi non riusciremo ad organizzare questa coralità di presenza e queste giuste alleanze
Mi verrebbe da dire democratiche e costituzionali nel nostro Paese io credo che noi difficilmente riusciremo ad assicurare quel profilo che nelle intenzioni di noi tutti allo stato sociale del dopo grazie
La parola bisogno di Gozzi del presidente del salita si prepari Marzocchi
Saluto il presidente della Commissione affari costituzionali del della Camera Rosa Russo Jervolino per comprendere
Buona sera questa mattina la ministra Turco nella sua introduzione parlava di questa giornata come giornata di da un lato di ascolto e da un lato di trattativa
Ma le cose abbastanza stimolante e nel senso che si aprono probabilmente uno strato una stagione con tutti i soggetti interessati alla riforma di politica di guai per fare comunque una riforma di politiche sociali questo Paese
Che segna un'inversione di tendenza rispetto a momenti anche qui ripetuti da molti degli interventi l'uso di abbandono
O meglio più di un esercizio intellettuale rispetta le cose e di cui si discute ma meno l'esercizio programmatorio per dove si vuole andare a finire
Io credo che noi dobbiamo utilizzava tratta di oggi le altre ci saranno e con queste indicazioni è finito il tempo degli studi anche se ancora servono gli studi per approfondire bisogna cominciare introdurre il tempo delle scelte
E siccome l'occasione Cenni ed è quella di necessità generale del Paese io credo che su questo piano quelle scelte si possa procedere se noi contemporaneamente
Abbiamo la chiarezza necessaria
Abbiamo anche come si può dire l'onestà intellettuale di farlo
Di capire bene quali sono i soggetti vari delle scelte e in capo chi a quali soggetti le stesse scelte si vanno ad appoggiare e quali sono le responsabilità perché io parlando a nome dei comuni
Di conseguenza in quelli tacchi non c'è nessuno difficoltà da parte dei Comuni
Di sedersi a un tavolo comune
Nel quale si discute però bisogna sia chiaro un fatto
Che la titolarità dei servizi è in capo ai comuni
E allora la programmazione è di livello nazionale e regionale e territoriale comunale
I soggetti altri della programmazione
Programmano propongono all'interno delle scelte programmatiche che si fanno a livello dei cingoli territorio perché se questo non c'è diventa difficile poi gestire qui questa mattina in maniera ricorrenti separato di gestioni io o meglio di soggetti gestori io vorrei parlare più di soggetti attuatori dei programmi
Che noi mettiamo in campo perché parto da questo riferimento perché secondo me solo abbiamo certezza e chiarezza rispetto al titolarità
Probabilmente intrecciamo i nostri ragionamenti con quello che è il percorso di di un circuito virtuoso che è necessario fare ora faccio quattro affermazioni
Credo abbastanza veloci poi casomai di tagliate dei cioè con questo di chiudere la mia formazione è questa a noi serve un ministero forte
Cosa vuol dire ministero forte la lettura può essere diversa
Io credo un ministero forte in questo caso la destro ministero capacità di coordinare correlare non soltanto le risorse ma le politiche si stanno sviluppando anche degli altri ministeri
Questa cosa non è sempre così
Non avendo questa possibilità mi ci troviamo troppo spesso a dover affrontare
Costruttore di leggi o comunque risposte molto settoriali che poi si calano
A livello territoriale a quei soggetti che attuatori devono essere in maniera anche diversificata non sufficientemente posso dire concreta da fare in modo che ciò che viene decisa dalla centrale ci stia in una logica di programmazione unitaria ed omogenea divari territoriali
Allora se il primo momento quella procuratore generale
Fosse consegnato ad un ministero questa capacità cioè la e questi poteri ce l'ha probabilmente lavoreremo meglio tutti in base Sinestro ragionamenti intorno da risorse io non rifaccio la la storia della dispersione vostra conosciamo a memoria
Voglio fare un ragionamento intorno a questo ormai pare accertato il DPEF loro lo dice anche a questo fondo sociale nazionale
A me pare su questo palco chiarezza ci vuole
Ci vuole perché io ho sentito in varie sedi e in anche dal presidente del Governo
Opinione un po'diversa
Bisogna capire bene cos'è il fondo sociale nazionale a cosa deve servire bisogna capire bene se nel fondo noi vogliamo garantire qualcuno questa mattina Chiara Saraceno diceva Fondo di inserimento
Si può dire il fondo che garantisce i diritti di cittadinanza minimi
Il problema è provarli quali sono i diritti minimi fra noi prima di stabilire il fondo cosa sarà dobbiamo stabilire cos'è il minimo che vogliamo dare tipici dell'Italia
Questo è il punto
Qual è il minimo da dare perché una volta che l'abbiamo deciso qual è il minimo che va dato e abbiamo detto che questo minimo in qualche modo è garantito dal livello centrale
E in questo si raccoglie anche la raccomandazione a fatta intorno a non ripercorrere le cose peggiori del fondo sanitario nazionale ma raccoglie il caso mai soltanto quelle migliori
Se noi sappiamo questo probabilmente abbiamo anche una possibilità vera Biadene può in momenti successivi la programmazione territoriale quella regionale e quella proprio locale
Che implementano che fanno un qualcosa di più leggendo il proprio territorio individuando quali sono le risposte che vanno date alle casistiche si presenta in quel territorio sapendo però che la certezza del minimo garantito cioè davvero per tutti
Allora in questo secondo nello stare attenti a non fare in modo che in questo fondo sociale nazionale ci sia qualcuno o qualcosa che ne rimane fuori
Perché se non ricominciamo a introdurre concetti di separazione per cui qualcosa tiriamo fuori e ha un percorso assai ha una copertura a sé stante
Corriamo il rischio di fare un fondo che copre sì diritti minimi ma soltanto a quelli che sono un mini minimi escluso quelli che copiano in altra maniera e non sarebbe secondo me molto molto pericoloso voglia essere ancora più chiaro
Bisogna azzerare il probabile in tutto quello che c'è
E ricostruire un percorso di indicazioni del livello di intervento minima garantita a tutti alquanto ci stand poi vedere cadere al cadrebbero diverse cosa costruiamo di
Fosse diverso recentemente c'era necessità di confrontarsi
Questo anche perché serve per far scattare e questo oltre che riguardano lui per far scattare interventi e ricerca di risorse finanziare da parte degli enti locali diverso dall'attuale
Noi abbiamo una realtà nazionale estremamente diversificata abbiamo il cuneo regioni dove i comuni hanno dando una risposta forte
Con quote capitarie chiamiamole così ci capiamo meglio per il sociale molto importanti altre regioni italiane dove praticamente non esiste nulla da parte dei Comuni di molti comuni
Esiste forse qualcosa da parte delle regioni ma esisti in modo tale che non c'è certezza del diritto e che cioè l'elargizione extra mette frastagliata chiudo se avete frastagliata e ovviamente
Come si può dire non sufficientemente democratica perché lasciata molto all'arbitrio alla decisione del momento
Per fare questo perché ho due minuti mi richiamano io credo che noi dobbiamo leggere la riforma delle politiche sociali
Strettamente correlata
A ciò che deve essere adeguato per quanto riguarda i difese silicio centodue cinquecentodiciassette
Arrivato anche ministro Bindi
Lei sa che noi questo prima abbiamo posto più riprese noi siamo convinti che una lettura diversa dei ruoli del potere dei comuni all'interno delle questioni sanitarie
è veicoli percorsi importante per garantire una risposta sociale organizzazione sociale da parte dei Comuni altrettanto rilevante siamo ancora di più convinti che probabilmente se c'è questo potere non ovviamente di gestione che non ci interessa perché non ci interessa ma di controllo e di indirizzo ci sono le condizioni perché il saldo fra le spese del fondo sanitario nazionale quello del fondo sociale che verrà e quelli del del sociale che ci mettono comuni siano comunque sospese complessivamente più armonizzate probabilmente anche con qualche spazio di maggior recupero troppo spesso ci troviamo a dover gestire del doppioni che son forzatamente doppioni anche se noi non li vuole non di vorremmo come doppioni
Chiudo con l'ultima battuta dicendo che i bisogni si leggono nel territorio
Io credo che chi ha fatto l'amministratore pubblico a livello di singolo comune lo sa
La richiesta è lì probabilmente nel territorio ci sono le condizioni perché la lettura delle richiesta lettura dei bisogni possa essere rimessa insieme a quella grande ricchezza che rappresenta il terzo settore curato sociale vogliamo chiamarlo che ha la capacità di stimolare di essere davvero risorsa presente e che a livello territoriale la si può utilizzare meglio
Organizzare meglio che in un termine troppo largo
Addirittura anche di quello che potrebbe essere non sono a firma nazionale ma anche a livello regionale secondo me la centralità quindi del Comune da questo punto di vista dovrebbe essere una centralità che sta tutta dentro la nuova legge di riforma si deve fare
Che dovrebbe e noi l'abbiamo detto anche in audizione alla commissione competente alla Camera
Che dovrebbe essere non una legge di riforma delle della Seat dell'assistenza sociale ma una legge di riordino generale delle politiche di assistenza e quindi promozione e di protezione sociale che ci piace molto di più
Nel sentiero del diritto di cittadinanza degli utenti italiani grazie grazie
La parola Mazzocchi se federsolidarietà sì per fare l'onorevole signorina
Grazie
Anch'io inizio con una apprezzamento
Per la decisione di questa di organizzare questa giornata sicuramente opportuna e necessarie che mi pare tra l'altro per come è condotta anche testimoni che quelle parole che ho trovato nella bozza di intervento
Della ministra sono fedeli effettivamente parole sentite quando pensa alle alle nostre esperienze quelli che sono qui presenti come delle risorse di cui disponiamo per realizzare le riforme non soltanto come degli interlocutori con i quali fare delle mediazioni
E questo anche perché credo che
E condivido quanti l'hanno già detto che si è sempre più necessario un ministero
Come questo forte capace di fare colazione di coordinamento indispensabile per armonizzare le varie politiche che comunque hanno come perno il problema delle politiche sociali
Ma il tempo è poco quindi cercherò di andare un po'per nel flesso
Mi pare che sia molto importante
Che il tema che non ho sentito riprendere almeno esplicitamente nei vari interventi che il documento di programmazione economico finanziari inizi partendo dalla il principio di sussidiarietà
Perché credo che questo il tema il principio della solidarietà c'è un po'il concetto chiave per la riforma delle politiche sociali che poi il nostro tema
E perché questo concetto si sta attualizzando sta prendendo forma comunque all'interno di due spinte contrapposte che credo sia ancora molto forte nel nostro Paese
Una spinta che qui è sempre nella direzione di di uno statalismo Dean vecchie e nuove forme e una spinta che è verso una mercificazione anche dei bisogni
Se questo come credo è vero allora il problema è pensare a quale sussidiarietà e ha come attuarla
Io credo che questo significhi pensare
A uno sviluppo compatibile che si realizza solo se ogni persona viene valorizzata attraverso una partecipazione responsabile alla vita economica e sociale quindi significa pensare anche a un nuovo modo di fare economia
Una partecipazione diceva ecco responsabile che mette deve mettere per realizzarsi stretta correlazione solidarietà e responsabilità
Perché questa correlazione che questa retti reciprocità
Che costituisce quella che credo sia la differenza autentica
Fra solidarietà e assistenzialismo
Ed è credo allora questa sussidiarietà e questa reciprocità che può assumere il il nome di sussidiarietà
Reciprocità tra solidarietà e responsabilità
E credo che vada ribadito un concetto sussidiarietà non solo in tre istituzionale
Tra i vari livelli dello dell'articolazione dello Stato
Ma anche orizzontale ascendente cioè che parte dalla Società dei cittadini
Che è poi quello che credo stiamo ancora una volta testimoniano che con i lavori di questa giornata cioè della capacità di essere risorse in termini di autorganizzazione di di saper produrre come soggetti attivi e responsabili
Nelle varie espressioni organizzative sociali nelle imprese sociali
Quella quella capacità di produrre risposte ai bisogni e in e quindi di non essere considerate come propaggini operativi di una struttura burocratica
Ma come interlocutori con i quali costruire su un piano di pari dignità e di corresponsabilità strategie di intervento modelli operativi anche regole di comportamento
E allora se questo è il concetto di sussidiarietà che condividiamo
Occorre porsi il problema di come attuarlo e qui entrano in gioco due grandi questioni che sono il quadro delle coerenze Esterne e interni
A appunto ai soggetti della sussidiarietà
Si diceva
Politiche sociali attive
Promuovere sussidiarietà credo significhi promuovere politiche sociali attive
Ma anche in ordine ai cambiamenti che già sono in atto e che sono stati rilevati anche da alcune delle comunicazioni questa mattina
Che portavano l'attenzione su una nuova stagione di consumi delle famiglie dei beni e servizi sulla necessità di spostare le risorse dagli emolumenti sociali servizi sul favorì l'indipendenza delle persone mettono queste queste riflessioni in campo un tema che è quello della necessità per stare per costruire una nuova economia fondata sulla solidarietà e sulla sussidiarietà
E necessario costruire e far nascere fare emergere un mercato sociale
E in questo senso occorre quindi pensare a sostegno della domanda e dell'offerta
Il tempo non mi consente di entrare nel merito ma parlavo di quadro di coerenze
Allora per esempio
Per fare così alcune sottolineatura dei problemi che mi sembrano tra i più importanti io credo che occorra a lavorare per il
Orientare l'interpretazione in termini poi applicativi dalla legge cinquantanove cioè della Bassanini
Che introduce il principio della sussidiarietà come sappiamo ma per esempio non è ha avuto il coraggio di essere abbastanza esplicita
E di citare che direttamente che tra i soggetti della sussidiarietà ci sono quelli che per esempio la delega del Governo per le Onlus ha identificato come in automatico e qualificazione cioè soggetti del volontariato della duecentosei
L'ONG e le cooperative sociali di una tre otto uno
Occorre orientare questa interpretazione perché se vogliamo mettere mano e costruire un nuovo sistema di rapporti nuovo schema giuridico di rapporti tra pubblica amministrazione e questi soggetti occorre partire da nuovi presupposti giuridici
Per i problemi annosi deleteri come quello delle gare al massimo ribasso di cui si è già parlato non sono risolvibili se non con interventi strutturali
E allora occorre sperimentare anche nuove forme penso all'accreditamento nell'aria del sociale penso
Alle società miste miste penso anche a patti sociali territoriali che vivono supporto giuridico per costruire un nuovo modello di rapporto tra soggetti della sussidiarietà e amministrazioni locali
Per scansarsi
Drasticamente dalla logica degli appalti per esempio vi sono fondati su una normativa una prassi giuridica che e concepita sullo scambio di beni e non sullo scambio di beni relazionali ma di beni materiali
Allora chiudo e allora occorre anche credo pensi ripensare per esempio
Al principio dell'integrazione sociosanitaria ripartendo dalla centralità dell'intervento sul territorio dalla centralità della cura della cura domiciliare che previene l'istituzionalizzazione
E in questo senso cito velocemente due esperienze che anche la cooperazione sociale sta sviluppando l'esperienza della cooperazione sociale fatta da medici di base i nostri medici di famiglia che in modo progettualmente integrato con le cooperative
Di dei servizi sociosanitari stanno cercando di proporre un nuovo modello di prese in carico completa della salute in senso ampio la nostra salute e dando delle risposte di tipo preventivo
Penso per esempio all'inserimento lavorativo come strumento per prevenire anche il bisogno di intervento sanitario
E allora occorre sostenere l'attività riabilitative formativa svolta dalle cooperative sociali di inserimento lavorativo per citare velocemente è il caso della rete ritenete nell'aria delle tossicodipendenze dei minori dei malati di mente
In questo quadro credo assume moltissimi importanza anche la riforma della quattro otto due a cui occorre dare una certa attenzione
E chiudo le coerenze interne riesca statunitensi
Vado per flash velocissimi
è indispensabile su questo lavoreremo come fonte del settore io personalmente
Mi impegno a lavorare su questo per costruire sempre maggiore distinzione per avere maggiore complementarietà
Perché bisogna sicuramente dire presenta agli Enti locali che non è lecito indurre varie e strane forme di volontariato a gestire servizi a
Corrispettivi forfettari
Altro non sono
Una forma di di retribuzione
Di fatto in queste cose bisogna dirle bisogna cominciare la cambia così come occorre che tutti i soggetti del terzo settore e noi ci stiamo sforzando in questo si dia un codice dei comportamenti imprenditoriali nostro che mia sorella adottato recentemente per garantire qualità per garantire trasparenza
Per garantire democraticità e partecipazione di tutte le persone tra Partito dei soci delle cooperative
E per garantire un reale e stretto rapporto con la comunità locale per la quale occorre dimostrare coi fatti di essere realmente della quale occorre dimostrare coi fatti di essere realmente al servizio grazie
Io ricordo la parola se la relatrice la targa della legge quattro dell'assistenza si prepari poi il ministro Rosi Bindi
è stato ripetutamente evocato nel dibattito lo dico con un sorriso il fantasma della legge quadro di riforma dell'assistenza
E poi chi appunto nessuno nell'era la relatrice alla Camera dei deputati voglio cogliere quest'occasione per fare assieme a voi
Il punto sullo stato dei lavori
Alla Camera dei deputati sono depositati una decina di progetti di legge di iniziativa parlamentare in materia abbiamo svolto e concluso la discussione generale
Abbiamo realizzato un'ampia consultazione dei soggetti istituzionali e degli attori della solidarietà sociale che si è anch'essa conclusa
A giorni intendo depositare nel comitato ristretto una prima ipotesi di testo unificato
Sul testo unificato come ben comprendete sarà particolarmente intensa di interlocuzioni col Governo com'è ovvio
Tale posta parlamentare come pure è ovvio ma anche con molti di voi se possibile con tutti voi
Già che la il Parlamento è ben consapevole che un progetto di riforma lungamente atteso come quello dell'assistenza non può essere partorito nel chiuso delle stanze parlamentari
Detto questo si potrebbe dire Vegas ma è in corso un importantissimo strategico confronto tra governo e parti sociali in ordine alla riprogettazione complessiva dei sistemi di protezione sociale
Che rapporto intercorre tra l'iniziativa parlamentare e il confronto attento
Io ritengo che di poter dire che non vi si è assolutamente consapevoli di un dato se è vero che il tavolo aperto in sede nazionale non esaurisce tutta la concertazione possibile e necessaria come ben testimonia anche questo incontro che ha promosso il ministro Turco io consiglio a pieno titolo nel uno degli elementi del percorso di concertazione se è vero che quel tavolo non esaurisce interi tutta la concertazione possibile necessari è anche vero che gli esiti di quel tavolo e dei mille momenti come questi devono poter avere un punto di ricaduta nel lavoro parlamentare
Dunque noi stiamo predisponendo una Progetto di legge con la consapevolezza che ad un certo punto del nostro percorso dovremo innestare le ricadute gli esiti della concertazione
Non abbiamo ritenuto di doversi fermare perché in tempi diventano un discrimine in questa materia
E perché è opportuno che al momento in cui la concertazione dà i suoi frutti ci sia già come dire un'intelaiatura uno strumento nel quale innestare la produttivamente con tempi parlamentari ragionevoli
Questo è l'intento che stiamo perseguendo io credo del processo di concertazione che sia avviata di dover apprezzare qui un dato al di là delle considerazioni che venivano svolte questa mattina
Mi occupo di riforma della legge il quadro della cosiddetta assistenza passatemi questo termine per esigenze di sintesi ma vogliamo tutti che sia altra cosa ebbene a me pare che non ci sia possibilità al di riforma davvero efficace dell'assistenza o della cosiddetta assistenza fuori da un ridisegno complessivo del sistema di protezione sociale
Da questo punto di vista il tavolo di concertazione aperto va apprezzato perché ci offre un'occasione inedita che appunto la riprogettazione complessiva del sistema di protezione sociale
Questo occasione sarà colta fino in fondo punto interrogativo noi siamo qui per chiedere sappiamo di avere un prezioso alleato nei due ministri che sono qui
Perché così Silvia appunto un'occasione inedita di riprogettazione dell'intero sistema di protezione sociale
L'assistenza uomo partecipare a quel disegno se mette le sue carte in regola perché le carte dell'assistenza sono particolarmente non in regola dal punto di vista dell'equità e dell'efficienza
Voglio aggiungere che io ho apprezzato particolarmente l'istituzione per il tramite del documento di volerla istituendo e per il tramite del Documento di programmazione economica l'istituzione del fondo sociale perché lo apprezzo perché corrisponde credo
Ha una cultura pragmatica che mentre guarda ad ipotesi di ridisegno mentre essa che per attuare le riforme ci vuole una legge quadro
Intanto comincia a mettere in cantiere gli strumenti lo fa con un'apertura che di sperimentazione anticipazione della riforma prossima ventura io al ministro Turco saremo minimalista in questo momento mi permetto di dire che sarebbe già uno straordinario risultato
Se per il tramite di quel fondo noi riuscissimo ad attivare pienamente
E le risorse comunitarie già questo sarebbe naturalmente capisco che le ambizioni sono molto più consistenti ed è giusto che siano così quindi possiamo dire a questo punto dopo lunghi silenti che pesa hanno li ho sentiti oggi nel dibattito che stiamo muovendoci su tre terreni
La riforma la legge quadro in Parlamento la concertazione governo parti sociali i ministeri competenti che mettono in opera degli strumenti per i quali il processo di riforma possa risultare più velocemente implementato tutto questo mi fa dire che stiamo operando come dire
Produttivamente poi naturalmente noi ci stiamo proponendo degli obiettivi che hanno un contenuto di azzardo quindi pur a tutti i livelli quindi dobbiamo sapere che la tardo lo stiamo correndo lo stiamo correndo consapevolmente cercheremo di ottenere risultati all'atteso che le aspettative vorrei fare due battute invece sulla legge alla quale stiamo lavorando
Noi pensiamo che una legge quadro di riforma debba affrontare alcuni passaggi il primo lo dico in estrema sintesi dobbiamo riuscirà a fare una legge che segna il passaggio nelle politiche sociali dall'appartenenza alla cittadinanza
E dobbiamo fare una legge che proponga un'idea di cittadinanza consapevole in primo luogo del fatto che la moderna cittadinanza sociale è un elemento costitutivo
Della ricostruzione del senso di appartenenza ad una comunità
E quindi si intreccia fortissimamente con il dibattito sulle riforme istituzionali e con gli esiti che tutti auspichiamo del difficile processo di transizione che il nostro Paese attraversa oltre che essere come è stato detto ripetutamente in maniera molto più ricca di quello che posso fare io uno straordinario motore di nuovo sviluppo economico dobbiamo realizzare emerge un altro passaggio dagli emolumenti ai servizi ovvero un riequilibrio fra emolumenti e servizi perché io non sono fra quelli che demonizza modi emolumenti ma di equilibrio dobbiamo ragionare
Dobbiamo fare ancora un terzo passaggio dal sistema di prestazioni fortemente segmentati parcellizzate ad un'idea di percorsi socio assistenziali di politiche sociali costruiti sulla centralità della persona
E fortemente integrati
Da questo punto di vista di come disciplinare la no culturale alta della cittadinanza e anche questa idea di percorsi integrati mi pare che fra le proposte di legge depositate siano venuti forti sollecitazioni dal Progetto di legge che monsignor Nervo illustrava e che è stato assunto da alcuni colleghi ed è appunto oggetto della nostra discussione
Per fare questo i passanti ne dobbiamo affrontare tuo Tremonti il primo nodo da sciogliere vogliamo parlare nelle politiche sociali linguaggio della cittadinanza quindici misuriamo immediatamente col nodo del dell'universalismo perché questo evoca la cittadinanza quale universalismo un moderno universalismo selettivo noi siamo chiamati a delineare un sistema di prestazioni essenziali
Accessibili a tutti in particolare i fragili sociali finanziato per il tramite della fiscalità e compartecipato nei costi da chi ha la possibilità di farlo
Detto questo però tutti noi sappiamo perché siamo tutti in prima linea anzi voi molto più di me
Che un moderno sistema di welfare oggi si costruisce la nuova stagione delle politiche sociali si costruisce su un equilibrio più avanzato fra diritti e responsabilità
Il tema delle responsabilità lo dico in modo accorato perché difficilissimo dobbiamo declinano tutto c'è un aspetto che chiama in causa la fiscalità e la lotta all'evasione fiscale
C'è un aspetto che chiama in causa la partecipazione al costo dei servizi fruiti ma qui c'è il noto grande come una casa dell'accertamento dei mezzi
Mi sembra che né Betty leone introducesse il tema sì misuriamoci con questo tema ma attenti ai confini tra libertà individuale e solidarietà familiari questo è uno dei temi su cui aveva bisogno di sviluppare una riflessione di inedite ricchezza
La legge potrà come dire fare alcune cose mi piacerebbe pensare che il ministro Turco il ministro Bindi su questo tema dell'accertamento dei mezzi che è un un discrimine per fare politiche di equità ci aiutassero a costruire una proposta che ha un pendant nelle affermazioni di legge ma ha bisogno di una riflessione che va oltre la legge anche per affrontare le cose che diceva bene posto che non possiamo più scindere in tema di accertamento dei mezzi le possibilità del singolo dalle possibilità del suo contesto familiare ma dobbiamo trovare un punto di equilibrio che non i nidi e le soggettività o che non traduca quelle solidarietà familiari di livello alto in familismo come dire sostitutivo e questo è un tema temo di essere già fuori credo che noi dovremo declinare il tema delle responsabilità con grande attenzione lo diceva questa mattina qualcuno nel dibattito al nodo delle mille forme di autorganizzazione dei cittadini
Perché anche questo è una nuova frontiera delle responsabilità e non dico sommessamente dicendo una cosa sulla quale dovremmo discutere una giornata intera
C'è una fetta di spesa privata in questo settore mi sembra però ricordarsi Alfonsina Rinaldi dieci mila miliardi di spesa privata a fronte di questa specie in nome dei valori nell'universalismo
Dobbiamo prendere atto che consiglia o possiamo cominciare a disciplinare
Dal punto di vista di una socialità ricca e sia chiaro il tema della mutualità integrativa
Io vorrei poterlo fare nella proposta di legge però molti interrogativi che adesso per ragioni di tempo non riesco a ad enucleare che però ritengo debba essere affrontata
Bisogna elegge sciogliere il nodo chi a che cosa moltissime cose sono state dette sugli assetti istituzionali io mi permetto di ricordare che ciò che a me interessa che rilegge emerga con grande nettezza è il ruolo regolativo dei pubblici poteri
Perché io vorrei poter delineare un sistema di prestazioni anche con gradi di Scelta in capo alle persone fra le prestazioni
Ne potrebbe derivare anche una Sanna corretta competizione fra gli attori
Del sociale questo è possibile seguono regolativo dei pubblici poteri forti autorevoli se il mercato sociale è un mercato regolato caso contrario saremo ad altri gli esiti chiudo subito
Dico questo per dire che dobbiamo esaminare attentamente e questo nodo anche in relazione con le recenti acquisizioni della Bicamerale
Per evitare di non dire con la legislazione ordinaria una cosa
Salvo non riuscirà a portarla fino in fondo con le modifiche costituzionali con le nel rispetto alle quali invece il processo di riforma dovrà opportunamente inserirsi e misurarsi
Vorrei dire una cosa vuole sul modello istituzionale
Benissimo la centralità dei comuni venne a livello nazionale che impedisca una declinazione dei diritti di cittadinanza fruite secondo criteri di disparità secondo dell'appartenenza territoriale ma su questo siamo d'accordo tutti
Vorrei dire sempre sul versante istituzionale che non ci arrabattiamo soprattutto i ministri si era fatto ma una ricerca disperata di risorse io vi segnalo che non ne abbia parlato oggi
Che c'è un giacimento di risorse in ordine al sociale che è fatto dalle IPAB
Io lo voglio affrontare quel tema nella legge perché non si sa bene quanto e come siano utilizzati sull'integrazione tra sociale e sanitario c'è il ministro che interviene dopo di me che potrà dire meglio di me io io mi permetto solo di dire ministro e prenderò sono già fuori tempo mi permetto solo di dire una cosa noi abbiamo bisogno di individuare come diceva Mengozzi Izzo e altri che sono intervenuti i servizi ad alta integrazione socio sanitaria in legge
Dobbiamo disciplinare con la massima puntualità i rapporti che intervengono tra sociale e sanitario
Ma per far salva l'integrità della persona di cui ci parla sempre monsignor Nervo ed assolutamente ragione di questo dobbiamo preoccuparci
è necessario che sociale sanitario abbiano un'unica titolarità di gestione e di governo oppure possiamo pensare a un modello in cui i comuni svolgono un ruolo nel governo
Ma la titolarità di gestione passa anche attraverso strumenti differenziati abbiamo leggi di grande interesse
Nella definizione dei rapporti di relazione che devono intercorrere tra strumenti gestionali e titolarità di verza
Poi troveremo un luogo dove operative distretto sociosanitario luogo dove operativamente si incontrano ma per fare questa operazione dobbiamo a vere il comune che ha in mano tutta la sanità e tutto il sociale
Io ho qualche dubbio
Però adesso ci aiuterà che il ministro Bindi ha risolto
Sugli emolumenti economici concludo con una battuta queste davvero dobbiamo riordinarli la prospettiva che ci propone la professoressa Saraceno e di grandissima suggestione io
La intendo anche come una prospettiva in progress come una prospettiva in progress
Se noi decidiamo e io sono fra quelli che dicono che bisogna andare in quella direzione poi troveremo iterati di attuazione realistici perché dobbiamo misurarci con le compatibilità sì andiamo in quella direzione
Possiamo lasciar fuori qualcosa possiamo ritagliare nuove specificità
Io lo so che ci sono degli emolumenti che sono stati tradizionalmente vissute concepiti con funzioni risarcitorie
Ma è importante ai fini del risarcimento dovuto che noi si garantiscano prestazioni in danaro perché non pacchetti disservizi
Badate che attraverso questa modulazione anche di margini di scelta
Noi diamo un potente sviluppo al terzo settore che potrà svilupparsi in questo Paese se potrà far riferimento pieno alle risorse pubbliche ma anche se potrà far riferimento nuovi processi di mobilitazione di risorse private di solidarietà
Di nuovo investimento nel sociale del risparmio privato vi ringrazio
Proporre il ministro Rosi Bindi
Si prepari Gigi Bhopal a Crema
Ci sono molti interventi quindi invito alla
Santa pazienza riuniti in fondo con tutto il fango prego
Ma io incominciare con una battuta dicendo che non so se lo ha fatto apposta Lidia ma questa è una sala verde Apogeo
Siccome
Dunque il tempo che sono stata con voi questa mattina ho sempre sentito così una certa vena di di pessimismo che aleggiava
Sul fatto che
Appunto
Quanti sono in questa sala oggi quanti si interessano
Di questo problema non riescono mai ad accedere alla sala verde
Io non sapendo di quale sarà si trattasse bisogna queste queste alle quindi insomma io ritengo che intanto è un po'è un po'chiaro ma insomma
Sembrerebbe sempreverde ma io volevo cioè questa battuta non era non era il caso nell'Upper
Sì per sottolineare
In mezzo a mille motivi d'insoddisfazione che magari ciascuno di noi può avere avrà per sottolineare non solo l'importanza di questo incontro ma
L'importanza dell'avvio di
Di un processo di una riflessione
Molto seria che
è iniziata e che è iniziata credo attraverso il coinvolgimento di tutti in un clima di coesione di pace sociale che io ritengo un elemento di grande importanza
Chirac ha provato a sciogliere il Parlamento che per vedere se riusciva a parlare di riforma dello stato sociale prima di minore conflittualità adesso si è trovato a dovere assistere al suo presidente il suo capo del governo che ha imposto una piccolissima svolta nel comunque un piccolissima svolta alla costruzione dell'Europa certamente in senso opposto a quella che lui avrebbe desiderato
Ecco io credo che
Questo governo ha invece iniziato in maniera molto seria e attraverso il coinvolgimento di tutti la repressione
Sulla riforma dello stato sociale dando prova io credo di non ritenerlo nel un aspetto residuale rispetto a ora ai temi fondamentali e importanti come quelle risanamento pubbliche delle riforme istituzionali ma dando alla riforma dello stato sociale la l'auto la dignità e l'autorevolezza della
Terzo grande processo riformatore in atto nel nostro Paese accanto a quello delle politiche economiche quello delle delle riforme istituzionali cioè appunto la riforma dello Stato sociale
E credo anche che
Non si debba come dire
Fare dell'ironia sul fatto che tutto questo è avvenuto
A partire da un tavolo
Nel quale sono stati chiamati
Tutti coloro che avevano siglato nel mille novecentonovantatré
Il cosiddetto patto che ha rappresentato una svolta fondamentale nella vita del nostro paese che è stato indicato
Da altri Paesi europei ed altri Paesi del mondo come un punto qualificante dell'avvio del processo di riforma delle politiche del lavoro e delle politiche economiche e delle politiche sociali nel nel nel nella vita dei paesi dei Paesi industrializzati
Perché dico questo per due motivi fondamentali primo perché credo che questa è la prova
Che qui non non stiamo parlando di di di aspetti residuali
Noi dobbiamo come dire essere
Soddisfatti del di aver costretto Confindustria a parlare di queste cose
E
Il sindacato
Che certamente
Rappresenta l'interlocutore
Di uno stato sociale che
è stato sicuramente costruito non in maniera residuale nel nostro Paese
E che sicuramente rappresenta insieme ad altri attori un interlocutore inevitabile nel processo di trasformazione non si può pensare di fare una riforma proprio perché non si vogliono solo tagliare le pensioni io che si tali la salita neanche lo prende in considerazione il proprio c'è una cosa che non neanche ci già all'abbinata te ma la la riforma che iniziata non è non sono i tagli alle pensioni
E proprio perché non sono i tagli alle pensioni inviterei a rileggere della relazione con la quale Prodi ha dato appuntamento a tutti
Ci ha dato la dimostrazione chiara ed evidente che per mettere in atto un processo di questo genere non si possono fare a meno di avere come interlocutori tutti i soggetti che a questo sono interessanti
è contraddittorio dire che non sia residuali e spaventarsi del fatto che parta un tavolo con trentacinque interlocutori a dimostrazione è la dimostrazione chiara ed evidente che si sta parlando di un qualcosa che interessa tutti
Non solo io aggiungo
Aggiungo con una
Noi dobbiamo continuare su questa strada con molta forza e lo dico proprio a quanti sono qui
Quest'oggi
Lascio
Per un attimo da parte i differenti istituzionali ma il volontariato non profit il terzo settore le cooperative o
Il futuro a mio avviso passa dalla capacità che avremo tutti e che avrete tutti
Di partecipare al dibattito più ampio della riforma dello Stato sociale dalla consapevolezza lo stato sociale che vogliamo costruire
Sicuramente deve prevedere
Una chiamata in causa di responsabilità ed una possibilità di inclusione delle parti più deboli oggi sicuramente dimenticato in uno stato sociale così come organizza ma perché questo possa avvenire è strettamente legato alla concezione di uno stato sociale che è stato capace nel nostro Paese di tenere insieme
Le parti più forti le parti più debole
Non c'è futuro per Stato sociale
Se noi pensiamo di
Fare la battaglia del minimo vitale e di non trovare al tempo stesso le strategie per dare risposte ai cosiddetti ceti medi e di tenere unite le parti forti del paese
Perché l'immigrato non si tutela se non si se non si consente la secessione l'autorganizzazione delle parti forti nella società
Allora che questi si chiamano quelli che sono organizzati sindacalmente che questi si chiamano Confindustria che questi si chiama in un altro modo devono partecipare a pieno titolo e dobbiamo partecipare al pentito la discussione generale della parte
Questo io credo che sia un punto sul quale a mio avviso dobbiamo metterci subito ecco io non lo dico subito non vedo futuro
In uno stato sociale che si ci si incanta caricarsi di di stabilire la sede del minimo vitale o che trovasse politiche più raffinate come deve trovare come la precedente per tenere conto delle parti più deboli e
Rinunciasse a quel grande patto civile sociale che ha rappresentato in Europa proprio dal fatto che è riuscito a tenere unito tutte le componenti della società
Io vedo qui il futuro ed è su questo punto che io inviterei ad una piena e attiva partecipazione di quanti sono in questa sala
Detto questo
Detto questo due-tre sottolineature non non voglio farla troppo lunga la prima
A me pare che sia innanzitutto necessario fare
Una
Una come dire io inviterei ad una ricerca di soggettività economica
Scusate anche qui sono un po'
A mio avviso
Il passo avanti è possibile solo in quanto si riconosce che qui c'è un settore economico portante della vita del Paese
E questo deve essere fatto
A prescindere dalla forza di trascinamento che avranno le fondazioni bancarie
Perché anche su questo voglio essere altrettanto realista
Secondo me la legge sul non profit ha finalmente la possibilità la delega di essere attuata perché qualcuno il non profit non sono sul non sono coloro che da quattrocento anni fa nel non profit
Sono altri che hanno scoperto questo tipo di allora a me pare che si debba con molta fare una battaglia forte per dimostrare che qui c'è un investimento sociale un investimento economico
C'è c'è un settore economico di una sua importanza che è giusto che deve essere regolato
Per ciò che rappresenta come economia civile tutto il Paese
Dico questo
Perché a mio avviso è preferibile questa strada rispetto ma il grosso rischio quale questa mattina faceva riferimento monsignor né
Cioè se non c'è una dignità piena
E puntale
Di questo settore
A lungo andare il rischio che diventi in qualche modo strumentalizzato da chi è disposto a pagare la piccola solidarietà pur di non pagare prezzi tra grande solidarietà il percorso è facile io di cartelli di valori finanziati dal mondo degli interessi ne vedo anche troppi
E sinceramente non credo che questi possano essere la nostra strada allora per uscire dalle ambiguità per uscire la vendita che sono sempre le cose più pericolose nelle fasi di transizione
Perché questi sono i trasformismi più pericolosi dentro la società
è giusto che
Si chiami per nome ogni realtà ma si dimostri anche che dentro questa realtà
C'è una potenzialità economiche enorme per questo Paese soprattutto in una prospettiva di una società sempre più senza lavoro credo che qui vi sia una risposta chiara di possibilità anche di natura economica che deve essere
Deve avere la sua piena dignità al suo statuto in un certo senso all'interno all'interno della società
Il rispetto profondo delle differenze
E questo credo che sia la l'altra battaglia che bisogna fare bisogna ottenerne cioè il volontariato il volontariato le cooperative sono cooperative
Le le le realtà miste sono realtà miste hanno ragione le mise ricordi quando dicono che loro sono un po'volontariato sono un po'anche attività economiche
Le fondazioni bancarie sono fondazioni bancarie cioè tutti questi soggetti hanno la necessità di ribadire di rivendicare la propria specificità
Perché ciascuno ha a mio avviso pur all'interno del settore più ampio una propria natura che deve essere profondamente rispettate che non può essere minimamente risucchiata Delia
Questo io ritengo che sia una strada di di una certa importanza di una certa delicatezza il secondo aspetto che che riguarda il
Il tema di cui stiamo parlando questa mattina sono i rapporti istituzionale
Io immagino che i i come dire
Gli enti locali siano qui stati convocati in in quanto oggi
Forti riferimenti quasi maniera esclusiva riferimenti delle dell'attuale concezione delle politiche sociali nella nella vita del nostro Paese
Bene io
Credo che
Approfittando della riflessione
Su su questo tema si debba fare ordine complessivo
Sui rapporti sui nuovi rapporti tra i livelli istituzionali
Perché se questo non c'è per quanto mi riguarda è molto difficile riuscire ad ottenere per esempio l'integrazione socio sanitaria
Occorre un riequilibrio generale tra le funzioni dei livelli centrale quello delle regioni e quella della del del dell'autonomie locali in maniera particolare del com'
La storia della sanità mio avviso insegna
La espropriazione
Pressoché totale che in molte realtà regionali è stata fatta del la responsabilità del sistema delle Autonomie locali
Non ha aiutato neanche
I processi di integrazione socio sanitaria ed una chiarezza intorno ai percorsi delle politiche sociali
Senza ripercorrere le strade del passato io ritengo però che questo sia un cammino da compiere così come quando sento giustamente parlare della necessità di un coordinamento di un ministero per le politiche sociali
Io non posso non denunciare qui la necessità che per esempio in salita ci sia un ruolo autorevole politico più forte del livello centrale
Rispetto a inadempienze diversi comportamenti diversa utilizzazione dei fondi io non so che strada si percorreva per il fondo sociale che c'è una forte sostenitrice del fondo sociale
Ritengo che
La politica dei trasferimenti si è fatta in maniera intelligente e non fa perdere la responsabilità a chi fa il primo trasferimento credo che non sia da demonizzare totalmente stiamo attenti a chiederlo e poi a pretendere che non venga gestito con precisi e continui riferimenti dei livelli istituzionali
L'altra riflessione che che dobbiamo fare è il contenuto delle politiche sociali che cosa vogliamo intendo
Ecco io dico subito che
La posizione un po'massimalista di questa mattina di verità
Non mi convince
Non mi convince perché è solo la strada del riformismo che ci farà fare qualche passo non quella del massimario piacerebbe non piacerebbe anche a me è un esecutivo fatto di dieci ministri
E presumo che il ministro delle Politiche sociali dovrebbero mettere insieme il lavoro
La sanità
E l'assistenza
E la formazione
Se vogliamo essere sarebbe bello un un un governo di dieci ministri perché no poi un bel ministro per le Attività produttive
Ministro dell'economia Tesoro e Bilancio INCE insieme poi tutto il resto sassoni ministeri istituzionali ovviamente pro delle politiche sociali delle pendici parte dei delle competenze attualmente degli interni
E della giustizia mi pare che sarebbe una cosa bella
Assolutamente
A queste strade qua non portano da nessuna parte nel momento in cui si incomincia a fare una riflessione come queste non portano da nessuna parte
Allora io credo che serva
A dare un nome nuovo alle alle politiche sociali e alla cosiddetta assistenza per esempio portando in porto la riforma i cui si sta parlando in Parlamento di cui la la la
L'onorevole Signorino ci ha dato un non ha precedentemente un assaggio a mio avviso molto molto interessante del lavoro Christie si sta svolgendo
Al quale il Governo quando finisce e si articola il dibattito ulteriormente sullo stato sociale darà il suo contributo farà la sua proposta ma io credo che la strada verso la quale ci si deve muovere è quella perfettamente inutile pensare in questo momento io anzi ritengo che questo settore abbia la possibilità di avere la sua piena dignità di netto le carte in regola perfettamente proprio sentire se segue questa strada e credo sia assoli in questo momento ci sono tutte le condizioni perché vada in porto non sarebbe successo lo scorso anno di avere scritto nel DPEF che c'è un fondo sociale non a caso si si sta arrivando a un testo unificato per la riforma sull'assistenza
C'è un rapporto per quanto riguarda credo di poterlo dire tutto il settore dell'integrazione sociosanitaria che ha le condizioni quanto meno delle reciproche collaborazioni sia tra gli assessori regionali che trae che tra i rispettivi ministeri
Allora questa mi sembra la strada dal percorso
Poi i confini possono e
Quale è possibile io credo trovare un'alleanza per esempio con il sindacato
Trova possibile trovare un'alleanza anche con l'altra parte sociale e su questo punto io penso che valga la pena insistere procede
Per quanto riguarda l'integrazione socio sanitaria io credo che vadano non a caso abbiamo insediato si insedierà apre una Regione una Commissione Ministero della Sanità
Per l'integrazione sociosanitaria per la revisione delle in tutti i settori a forte integrazione socio sanitaria il famoso decreto Craxi che va assolutamente rivisto
Io accolgo l'appello che ho sentito della mia doppia corregionale la Bindi che è una Toscana che è vissuta in Veneto
Che
La la la sanitarizzazione non non è in mo'per molte sfide per molte povertà per molti bisogni una risposta
Sono assolutamente d'accordo da questo punto di vista
Dico però attenti e questo ho avuto modo di dirlo in sede Caritas c'era anche monsignor Nervo anche qui attenti bisogna darsi obiettivi realistici
Vogliamo puntare ad una forte integrazione vogliamo attenti riuscirà a capovolgere il percorso che la stragrande maggioranza delle regioni ha seguito in questi anni
E che ha finito per far fare la Cenerentola a tutti i settori dell'integrazione socio sanitaria
Perché non arrivano finanziamenti proprio perché sono stati servizi tagliati dalle regioni perché erano a carico del Fondo sanitario e basta il quale eh compresso come noi ben sappiamo vogliamo creare una unità dei servizi alla persona io sono perfettamente d'accordo non pensiamo però che questo lo si possa fare in presenza di un sistema sanitario nazionale ormai così forti così radicato
Intorno al quale si muovono anche una serie di interessi che vanno comunque regolati non pensiamo che la strada fasce sia quella di creare un altro sistema
Perché è impensabile che poi il più forte sia disponibile
Mi pare che la strada sia quella di concepire il sanitario come il luogo dell'integrazione socio sanitaria
Recuperando il piano
Rapporto integrazioni col sistema delle autonomie locali
Fatemi finire un attimo perché vedete che la cosa non non non è non è poi così diversa perché anche far paese come il discorso di è come da da Berna fatemi finire ai fini Fante minimi perché se vuole se vogliamo creare un altro sistema un altro livello istituzionale un altro modello organizzativo lo si può anche fare
Ci può benissimo anche farlo bisogna vedere se dove porta questo
E che tipi di conseguenze a attenti nell'interlocutore principale perché non vorrei che alla fine finisce che questo riproduce
Ancora una volta una divisione tra i centrali tra la tra lo spezzone sanitario e quello sociale con il rischio che quello sanitario si medicalizzata sempre di più allora davvero non si sa destano e teorizza mai a bisogna ragionare con con percorsi adeguati c'è una una ma una una via obbligata da questo punto di vista che il riconoscimento di professione adeguate
Qua l'integrazione sociosanitaria non è stata possibile in questi anni in maniera adeguata anche perché non abbiamo a che fare con riferimenti di figure professionali che sono altrettanto forti da una parte e dall'altra
E quindi da una poi se volete l'educatore ma non è sufficiente non basta ci sono molte altre figure professionali sui quali è necessario definire e investire
E poi bisogna passare al sistema degli accrediti
E bisogna passare al sistema del rigore dei protocolli anche il settore sociale perché non si può pensare ad un'integrazione socio sanitaria che vede il sanitario marciare con un determinato il criterio che dovrebbe integrarsi con un sociale dove dove pare che è un certo tipo di insomma quando sento dire da alcune componenti politiche che va be'sì certo sanitario richiede di certe regole ma il sociale
No
Esistono oggi possibilità e lo voi lo sapete meglio di me di dimostrare e c'è un fondamento scientifico ben chiaro di fronte a determinati percorsi che hanno determinati esiti alati che non li hanno
Ed è doveroso che tutto questo venga in qualche modo verificato nella qualità
Proprio perché io credo che un pubblico potere regolatore di tutto questo debba non posso non ha vere come succede in quasi tutti i paesi europei dove c'è una forte integrazione socio sanitaria non debba avere la possibilità di verificare la qualità
Dei servizi
Proprio per la integrazione che deve verificarsi realizzarsi questo è il punto cioè poi si può pensare di creare un altro sistema proviamoci a me non mi non non troverete certamente una resistenza in me
Credo che sarà difficile pensare che ci possa essere un altro livello organizzativo
Un'altra struttura di personale che si crea un fondo che anziché servire a finanziare i progetti finirà per finanziare l'organizzazione di se stesso e avanti di questo passo la mia è un tipo di messa in guardia
è e questo è stato l'unico punto io condivido dalla alla Z della della proposta Caritas Zanca
Parla alla Z
Dico che non è pensabile che di fronte a un sistema sanitario nazionale si crei un altro sistema nel quale la sanità dovrebbe integrarsi
è è è è è quasi massimalista come l'altra postazione di De Rita questa mattina c'è la quale io invito da parte mia riflettere
Ultimissima battuta il famoso problema dell'integrativo
Beh io qua o la mia
Ho le mie la mia mio principio molto elementare ci sono dei diritti che si tutelano a prescindere dal reddito
E se si tutelano a prescindere dal reddito di una persona in questo sul diritto alla salute non ho non ho nessun tipo la differenza di reddito viene emerge nel momento in cui si ricercano i finanziamenti non può venire nel momento in cui si pagano le prestazioni
Perché su questo riproduce automaticamente la differenza tra chi se la può pagare chi non se la può portare qui c'è tutto il problema
Tempo la compartecipazione c'è tutto il problema delle esenzioni se noi introduciamo la mutualità integrativa
Tanto più nel sociale
Io fortissimi dubbi nel sanitario se non appunto per sostenere eventualmente forme di compartecipazione alle prestazioni a più basso costo
Ma certamente nel sociale per nell'impostazione che stiamo dando specifica questo capitolo introdurre forme integrative di Muti mutualità integrativa credo che produca forse l'Effetto di chiamare in causa anche le compagnie di assicurazione in questa riflessione forse di fargli avere dei vantaggi ma non certamente quello di trovare finanziamenti chiari
Del del del del de dell'Est delle politiche sociali che non possono no rispettare fino in fondo tutto questo
Certi diritti vanno tutelati a prescindere dal reddito se noi introduciamo una mutualità integrativa vuol dire che abbiamo deciso che ci sono gradazioni diverse di tutelare questi diritti
Allora siccome io credo che noi dobbiamo andare verso una educazione della domanda
Sia sanitaria che anche di socialità
Una educazione che stabilisca che qui cosa davvero in salita e molte più chiaro questo essenziale appropriato di efficace questo si ponga carico del fondo sanitario nazionale tutto ciò che non è efficaci appropriati ed essenziale per quanto mi riguarda
Non non non credo che ritrovi chieda il ricorso a a a finanziamenti integrativi
Perché delle due l'una o i livelli che abbiamo individuato non sono adeguati lo stiamo in qualche modo incentivando un consumismo sanitario e sociale che potrebbe anche risultati indurre comunque comportamenti non corretti nel sistema complessivo
Questo perché nel momento in cui io invito con molta chiarezza a a a a a porsi come interlocutori
Anche dei processi economici di questo Paese perché io credo che lo Stato sociale sia un fatto di investimento e di risorse
Il imiti miliardi con i quali si finanzia lo stato sociale inducono un settore di crescita economica enorme
Quali a dire che qui c'è una spessa che non ha ritorni e che non ha e che non rappresenta un investimento sociale ma al tempo stesso al tempo stesso credo che non si possa mai e comunque dimenticare che cosa è all'origine di tutto questo processo e la assoluta originalità del prodotto che comunque questo sistema
è chiamato ad offrire alla società
Questo è
Forse molto più chiaro nel settore propriamente sanitario non può che essere o per quanto mi riguarda nel settore d'integrazione socio sanitaria
Per la socialità alta alla quale la la signorina faceva riferimento forse dovremmo intenderci
Dovremmo dovremmo capire
Che tipo di rapporto poi si stabilirà all'interno tre dei vari soggetti economici anche per quella chiarezza alla quale prima facevo riferimento sul ruolo di ciascun settore in questo momento nella vita della società
Credo che ci sono le condizioni perché tutti i soggetti partecipino insieme alla riflessione
E che ciascuno venga aiutato a crescere e in qualche modo a fare la parte di tutti perché questa è l'unica possibilità
Se creiamo steccati tra gli attori che stanno discutendo
E che sono chiamati in causa in questo momento credo che il risultato sarà la vittoria culturale di chi ritiene che noi siamo vivessi duali e i marginali in un sistema che invece deve correre libero rispetto ai problemi che noi poniamo che non sappiamo invece rappresentare
Un grado alto di civiltà di democrazia nel nostro Paese
Allora gipponi delle ACLI prepara don Vinicio Albanesi
Molte cose sono già state dette mi vorrei attirare la vostra attenzione
Attorno a quattro punti
Il primo volo riprendo da un dispaccio dall'Agenzia Asca di pochi giorni fa
Riferisce diurna
Un passaggio dei lavori della Bicamerale
Quelli che riguardano l'articolo uno della seconda parte il primo articolo dalla seconda parte della Costituzione
E che contiene un principio che di fatto viene per la prima volta costituzionalizzare il cosiddetto principio di sussidiarietà
L'italiano dei nostri bicameralismo che non è proprio dei migliori però dice l'articolo secondo comma dell'articolo così approvato
Le funzioni che non possono essere più adeguatamente svolte
Dall'autonomia dei privati sono ripartite tra le comunità locali organizzate in Comuni Province le regioni e lo Stato questi ultimi arriso oggetti richiamati dal primo comma dell'articolo
è evidente che con questa formulazione
Per la prima volta appunto a livello costituzionale
Il principio di sussidiarietà viene esteso fuori dal tradizionale ambito
Istituzionale per coinvolgere pienamente la società civile
Naturalmente riguardo a quelle attività che sono di pubblico interesse e nonché per quelle materie che sono espressamente riservate allo Stato
Credo che questo passaggio se verrà poi approvato dal Parlamento e diventerà costituzione dello Stato italiano dalla Repubblica italiana
Segni in qualche modo una svolta nella
Non sono nella riflessione culturale ma direi poi anche nella dimensione giuridico costituzionale perché mi sembra che in molte delle discussioni che sono avvenuti in questi anni in fondo lo dicevano che stamattina Gigi scusa un attimo io vi pregherei
Sono molti interventi stiamo andando standard di ribelli fino adesso intervento il ministro Bindi ha sollevato discussioni li facciamo alla fine prego boh sì dicevo queste all'approvazione di questo comma indica sì uno uso uno in qualche modo un crinale una svolta la svolta è che quel ruolo accessorio strumentale integratori o marginale emergenziale
Delle organizzazioni non profit delle formazioni sociali intermedie delle organizzazioni sociali e di volontariato associative o cooperative
Diventa invece un principio fondativo con una propria costituzionalità
è una differenza non da poco
Considerando che l'insieme delle procedure
Direi dell'insieme della dell'armamentario giuridico legislativo di questo paese antitetico a questo principio se verrà approvato dalla dalla Bicamerale nella sua formulazione finale
E poi dal Parlamento
Perché dico questo perché in fondo immagino che la nostra direzione di marcia vorrei dire la nostra stella polare non possa essere quella che di un bel parquet sia allo stesso tempo municipale comunitario
Specie dunque qualche parte appunto dalle dimensioni delle organizzazioni delle formazioni sociali intermedie quelle indicate anche all'articolo due della Costituzione e dalle comunità locali come gli elementi di soggetti principi delle risposte ai bisogni sociali
E solo se questo principio sempre procederà solo in via in qualche modo sussidiaria interverranno i livelli superiori delle amministrazioni pubbliche
Ciò significa in qualche modo rovesciare quella che è oggi la piramide consolidata e anche l'insieme delle argomentazioni che vengono utilizzate che di fatto hanno dato luogo a tutte quelle degenerazioni che sono state qui indicate
Il secondo punto è il tema della fiscalità ha già ricordato qui Scalvini che insomma questa delega al Governo
Sono due anni che si discute se uno va a leggere gli ultimi paragrafi della delega che il Parlamento ha dato vede che quante all'intimità complessiva del possibile minore gettito che questa norma deriverà e legge duecento miliardi per il novantasette
Trecento per il novantotto e il novantanove
Ci sono voluti credo meno di duo ore ad approvare la il le la la la decisione sulla rottamazione che ha un valore simile a quanto va vale diciamo questa l'applicazione potenziale di questa delega
Ma c'è di più che se sono se si daranno seguito alle indicazioni che qui la dottoressa Battistoni ha evidenziato
E certamente l'insieme delle misure che hanno che fare proprio con la leva della fiscalità
Deve vedere un riorientamento delle decisioni delle istituzioni pubbliche a privilegiare non tanto interessi di natura privata ma interessi e quindi i beni e servizi di natura sociale
Perché il ministro Bindi adesso se ne è andato a a afferma ha detto delle cose che non condivido ma se la sua opposizione ben dovesse essere portata fino alle estreme conseguenze
Bisognerebbe intanto cominciare a togliere le detrazioni fiscali delle spese di carattere privato
Non si capisce perché lo Stato non dovrebbe incentivare per esempio d'una mutualità integrativa di tipo sanitario e sostiene invece le spese diciamo parzialmente attraverso appunto la leva fiscale di carattere privato
Valgono più gli uni o gli altri vale più un principio di autorganizzazione dalla società in vista dell'abitazione di un bene socialmente rilevante come la salute
O semplicemente vale il principio di assicurare in qualche modo un minor costo dei cittadini peraltro delle fasce medio alte che son quelle che possono diciamo spendere materialmente dei soldi presso degli operatori privati privato mercantili dalla dalla sanità
Cioè non capisco questa per esempio concezione che vede ci sono altri Paesi non molto lontani da noi come la Francia il Belgio dove la mutualità integrativa sanitaria una lunghissima tradizione fortemente radicata nel Paese nelle organizzazioni sociali e copre i bisogni di una parte rilevante la popolazione non sicuramente la parte più privilegiata
Il problema quindi è di vedere come abbiamo le assicurazioni sulla vita se non sbaglio sono quattro mila miliardi di minor gettito da parte dello Stato che cos'è se non una forma di risparmio finanziario di fatto per le classi sociali medio-alte
Allora se dobbiamo mettere mano al capitolo della fiscalità e perché non si devono diciamo mettere in in regime fiscale favorevole lei attività socio assistenziali o la formazione non sono beni meritori più socialmente pittori più di questi altri
Se dobbiamo cominciare a fare una scala allora bisogna cominciare a farlo sul serio questa scala
Perché non si possono dare i soldi per la rottamazione per l'assicurazione private sulla vita per le spedì che medico specialistico e dentistiche e non si dà una sola lira per tutti quei beni che hanno una rilevanza sociale una meritorietà sociale
E certo che questa graduazione poi dovrà essere differenziata tra anche diverse classi di reddito andando a coprire prevalentemente i bisogni delle dei dei ceti sociali più deboli
Questo credo che sia un principio che nessuno qui in questa sala vuole mettere in discussione ma il vero criterio e quelle in un certo senso di restituire lo scettro al principe c'è restituirlo al cittadino
Perché in un mercato anche di beni sociali regolato sarà lui stesso in qualche modo che andrà a scegliere attorno a quei beni che rappresentano la maggiore qualità la maggiore personalizzazione maggiore copertura al suo bisogno
Questo dice il discorso sarebbe lungo e non qui ho poco tempo però quello che voleva indicare che se dobbiamo mettere mano a questo capito la fiscalità anche con la stessa prossima finanziaria
Certamente questo è un punto decisivo il terzo punto e concludo è il tema della rappresentanza devo dire che questa mattina ho sentito De Rita non sapevo se sorridere forse arrabbiarmi
E sorridere perché mi sembra strano che un interlocutore così attento come lui non abbia colto un processo che si è realizzato che comincia a dare i suoi primi frutti
Il diciannove giugno sono quarantasette organizzazioni del volontariato e dell'associazionismo alla cooperazione sociale che hanno deciso di costituirsi in un soggetto che vuole interloquire con gli altri sapendo di non essere tutto del mo'di questo mondo come non sono neanche tutte alcune grandi organizzazioni sindacali
Sapendo che questo sociale molto vasto che il terzo settore si dà solo al plurale
Ma che intanto ha posto un principio di autorganizzazione e non siamo più disposti a dare a nessuno delega della nostra rappresentanza
A nessuno vogliamo dare delega della nostra rappresentanza né le organizzazioni di volontariato né quelle di cooperazione sociale nelle associazioni
E siamo ben conoscevo molto convinti che questo processo va fatto con gradualità pazienza
Tenendo insieme grandi reti nazionali e un grande reticolo di piccole organizzazioni locali che svolgono un compito fondamentale
E che non bisogna avere un'eccessiva fretta forse possiamo dire anche che non abbiamo neanche un'eccessiva fretta anche se lo diciamo garbatamente fermamente di interloquire disco discutere con il governo
Primo per una fedeltà le promesse fatte dal presidente del Consiglio Prodi ben quasi un anno fa secondo perché non è che noi ce l'abbiamo col sindacato con le trentuno limitazioni e si sono incontrate al primo round con il governo però tutti affermano che ormai lo stato sociale del futuro non sarà più lo Stato sociale che promana esclusivamente o prendi me preminentemente dal lavoro
Il sistema assicurativo previdenziale e sanitario formativo non avrà più un collegamento stringente ed esclusivo solo con il lavoro
La stessa presentazione del del reddito mille minimo di cittadinanza fatta qui ne è un'indicazione chiara
Allora se è vero questo siamo convinti abbiamo la pazienza sufficiente per attendere che prima o poi riconosceranno che questo ruolo e indispensabile che questo sul questi soggetti sono indispensabili per costruire lo Stato sociale del futuro
Se le cose che tutti vanno dicendo hanno un qualche senso è come se i comportamenti oggi non avessero a che fare con l'elaborazione che si dicono sono ancora tutti in qualche modo rivolti al passato
In questo senso concludo veramente che questo il senso della propria autonomia del non voler delegare una rappresentanza di avere la pazienza di costruire una Rete anche di comunicazione in fra tutte queste organizzazioni terzo settore
Non sapendo che nessuna identità e differenza può e deve essere ha cancellato e sapendo che solo se queste organizzazioni potranno dire la loro in pienezza questo stato sociale potrà prendere una formula una forma che si è sicuramente quella che diceva monsignor Nervo della garanzie inviolabili dei diritti della persona che sia uno Stato sociale equo che sia spie sia una forma di integrazione e collaborazione con il le istituzioni pubbliche mi sembra qualche tempo fa concludo proprio Giuliano Cazzola utilizzo un'immagine che mi colpì per indicare il rapporto fra Stato amministrazione pubblica e terzo settore
E paragono a quello che avvenne ad anche mille novecentoquaranta quando l'esercito tedesco con un blitz sta potrebbe fare una vera e propria carneficina dei soldati inglesi francesi e belgi
E c'era circa oltre a mandare i grandi bastimenti dalla Marina reale fa un grande appello alla nazione
E si mobilita la cosiddetta flotta delle zanzare
Pessimo mese migliaia e migliaia di piccole imbarcazioni che diventano essenziali per evitare quella carneficina perché sono le uniche che riescono ad accostarsi alla spiaggia a caricare i soldati a portare i suoi grandi bastimenti della Marina Reale
E allora metafora per metafora il ruolo del terzo settore questo di essere uno
Una rete organizzativa diffusa i soggetti che sono più capaci di adattarsi al territorio ai bisogni che sono capaci di risposte personalizzate
In tempo reale efficaci in grado effettivamente di ridurre la sofferenza di prevenirla di organizzare le risposte
Ma senza i grandi bastimenti dello stato sociale
Non ce la potrebbero fare anche lavorazione sarebbe inutile quindi diamoci la mano perché solo insieme possiamo effettivamente costruire lo stato sociale del futuro grazie giudice roba Vinicio Albanesi per sbaglio Bruno Tescari
Proprio
Esseri rimasti in pochi
C'era la possibilità di essere più sinceri perché davo i generali colonnelli tocca adesso
Ai marescialli i sergenti caporali
Sono trascorsi cinque mesi da quando fu concepito il cosiddetto fondo sociale
è stato concepito per la storia
Non dialogo tra la la Turco e il sottoscritto perché si parlava di tossicodipendenze
Allora non si sapeva chi dovesse pagare perché la Bindi riceva mai la malattia vera non è malattia Latour corrispondeva non ho i soldi
E quindi era facile concludere si costruisca il fondo sociale
Questo fondo sociale realtà
Rischia di aprire un mercato io non so se Leo multimediale o di bovini
Certamente molti di noi sono già i mercanti
Detta né italiano né mercantili sono questi mercanti
Mettiamoci prima noi così non offendiamo nessuno il cosiddetto non profit
Il quale non è affatto non profit
Profilo
E di gran lunga pro
Per sé per la propria tutela per l'occupazione per il potere per tutto quello che voi potete immaginare
Poi c'è il profit ridefinizione il quale lo dichiara anzi possibilmente
Alla poi ci sono i comuni dei quali stanno fuori dal mercato e quindi tendono a rientrare nel mercato
In questo mercato
Ci sono poi i cosiddetti
Interessati
Tutto questo mercato che cosa creerà la lunga peraltro che noi abbiamo assistito nella sanità nell'istruzione
E nella previdenza quello che noi con parola brutta ma vera chiamiamo il la burocrazia uno grazie all'interesse di sé a prescindere dall'utente
Questo il cuore del problema
Se questo mercato viene così lasciato a se stesso atterrate noi
Entreremo in questo mercato e la morte tua saranno no la mia vita ho la mia morte sarà attualmente
Da quando ha preso avanti ieri dell'accordo tra la lega delle cooperative e la Compagnia delle opere ho detto che non c'è più né religione nel mercato e nel partito
Perché le due organizzazioni hanno in comune solo un pezzo di mercato non altro per storia per prospettive per futuro
Hanno solo ed esclusivamente il mercato
Naturalmente lo strano di questo nostro dialogo e che noi non sappiamo nei confini di questo mercato
Perché non sappiamo che cosa con voliera
Stamattina le relazioni alcune relazioni erano in anticipo e altre erano in ritardo
In anticipo perché per alcuni segmenti si esige si esigeva la particolarità il dettaglio si era in ritardo perché non sappiamo poi nel disegno complessivo quale spazio sarà per i minori qualora quale per per gli immigrati quali quali per i disabili eccetera insomma
Quindi promettiamo oggi e probabilmente domani dovremmo arretrare
Non sappiamo nemmeno i contorni
L'onorevole prima diceva che e c'era fretta viva Dio dopo centoquattro anni siamo arrivati alla fretta
Dio ce ne guardi dalle dal dal
Dove si mise a ritardare questo tipo di di riforma che aspettiamo donato cinquanta mentre cinquant'anni fa che qualcuno è morto e non l'ha visto
Che venga io credo però che dietro questa fretta non ci sia questa questa sostanza di di di di far presto ci siano altre sostanze
Ci siano le sostanze di fare una riforma e qui mercati terza caratteristica di un mercato che sarà deboli
Perché questi richiami all'efficientismo
Perché questi richiami all'economicità
Da persone da istituzioni che hanno sperperato per anni e per decenni e possiamo metterci tutti
Ci possiamo mettere la sanità qua ci vediamo la giustizia ci mettiamo in me il ministero degli Interni ci mettiamo le forze armate mettiamoci tutti i colleghi quelle tutti quelli che noi vogliamo
Quindi quando si parla di mercato debole si comincia a dire ma deve essere go economico deve essere efficiente perché capito nella burocrazia nei servizi invece l'efficienza c'è esce dalle orecchie
Nell'attesa sanità
è strano che questi discorsi si appellino oggi in un mercato che è è rimarrà attivo qualcuno dice ci sia la prospettiva di un'occupazione
Certo perché attraverso l'occupazione poi ci dimentichiamo perché siamo occupati e semplice no
Perché quando tu ti organizzi fino all'infinito poiché dimentichi del malato è tanto semplice è già successo la giustizia si occupa talmente risse che alla fine di di dimentica l'imputato
Attraverso ma è evidente è logico e lineare e consequenziale
Allora tutto questo che cosa mirava profonda tristezza
Oltre che a rapina
Una tristezza che deriva da che cosa deriva da Nonda la nostra incapacità io non sono disponibile a mettermi la cenere sopra i capelli
Già ho come si dice ordine leggende che c'è la la cenere a tutta la vita
Quindi non sono affatto disponibili
Però contesto ferocemente questo stile
Perché attraverso questo mercato si ridurranno ad essere delle nullità
Ci ridurranno a rinunciare alle nostre culture
Alle nostre idealità qualunque esse siano
Sì conducono a diventare schiavi di un mercato di cui non controlliamo le regole tutto questo non c'ha nulla a che spartire
Né con la Turco
Che stimo pubblicamente fortemente decorre il Parlamento che rispetto con nessuno ce l'ho con questo sistema con questo meccanismo in cui noi del terzo settore stiamo cadendo a piedi pari senza accorgercene
Sperando di ottenere un risultato
Che alla lunga non verrà perché sarà nostra morte perché verranno le impresse si chiameranno io so e termina con un esempio sono stato chiamato dall'azienda di di informatica va detto questa azienda ma il titolare mi ha detto
Il nostro consulente ha deciso che è meglio non tenere dipendenti ma di fare una cooperativa
Possibilmente sociale possibilmente di categoria di tasse ebbi ha il sei disabilità prestarmi
Bruno giusto
Bruno discariche negli altri sul abbiamo
Abbiamo fatto lavorare vola
Ma una piccola correzione all'amico Bolaffi è questa io non intervengo
In quanto esponente della finisce perché so che qui c'è Pietro Barbieri tiene il presidente quindi penso che parlerà Luís invece io sono scusate alle spalle devo rivolgere per forza Franco
Ha fra l'altro prima parlavo con un amico Nocera diceva guarda che strano Cologno taglia ma dei convegni il bipede parla dal palco e quindi si vede solo il viso comunica con la testa
Le carrozze volati esponiamo il corpo e quindi cerchiamo di comunicare anche con il cuore abbia qualche vantaggio insomma
Ritornando alla questione di prima
Io sono inserito in quella riga degli anonimi del biglietto de invito stampate una una ventina di nomi e dei cognomi
C'è una ricetta esponenti della Consulta io sono uno degli esponenti alla Consulta ed io sto in quegli anonimi
Bene dobbiamo nella cosa invece centrale o
Io sono molto preoccupato
Quando sento parlare di riforma dello stato sociale in questo senso mi sembra quasi che si voleva dello stato sociale come un compartimento a sé stante
Diverso è distaccato lo dico fra da altri compartimenti giustizia scuola lavoro economia io ritengo che stato sociale sia invece la situazione
In cui organizzato uno stato in un dato momento storico
Cioè lo stato sociale è una risultante di ciò che si fa o di ciò che non si fa
Non è un compartimento c'è uno su musica
E l'intera collettività che forma poi la qualità finale del prodotto Stato quindi lo stato sociale
Se non discorso teorico no questo CIPE mi porta ad alcune conseguenze
Io dico che
Più che riforma dello stato sociale dovremmo invece parlare di riforma degli strumenti di intervento sui bisogni
Che è altra cosa
Significa mettere al centro i bisogni e quindi certo fare una scala di priorità dei bisogni
Beh io qua non ho alcuna remora
A dire che fra i bisogni
Di persone
Disoccupate
Ho carcerate però alcolisti esorta se mettiamo nel sociale fate tutto l'elenco io dico che il bisogno primario più profondo più ineludibile sia quelle il cui verso le persone in stato di gravissima disabilità
O psichica o fisica o mistiche Osio mistica o mista del scusate nelle parole va bene
Sono tennistica non c'entra niente
E quindi ovviamente anche delle famiglie che scelgono
Di farli vivere in seno alla famiglia piuttosto che negli istituti o comunque altro
Allora nella riforma degli strumenti
Di intervento sui bisogni
Personalmente metto al centro anzi al primo posto gli strumenti per intervenire là perché simile cambiare tutta la strategia dello stato sociale
Questo una scelta coraggiosa
Significa ancora
Che non è possibile
Attuare gli strumenti d'intervento
Se insistete realizzano e non si tiene conto che se anche queste persone con gravissima disabilità stanno all'interno del diritto di cittadinanza e quindi quando si parla di servizi io sono sempre preoccupato perché mi sembra quasi di sentire dentro
Da queste parole i servizi mettere qualche parola in più
Per i disabili Pechino no io parlo i servizi per per la cittadinanza in quanto tale e semplifico
Come è possibile parlare di riforma di quegli strumenti vedete io seguito a parlare non di riforma dello stato sociale
Se per esempio non parliamo di una Bobby Rita per tutti il diritto alla mobilità è un diritto civile è un diritto naturale con tutte le conseguenze che qui non è il tempo di illustrare è un diritto naturale a mio avviso una mobilità per tutti accessibili a tutti fa parte della rete dei servizi di cui vogliamo parlare
O il lavoro per chi può
Anche seguita da certi strumenti lavorare ricordiamoci poi di queste persone di doppio parlato prima che non possono comunque lavorare
Allora quando parliamo di servizi o noi riforniamo
L'intera Rete e per la cittadinanza oppure lavoreremo sempre per compartimenti stagni in cui saremo sempre costretti a passare le persone dal compartimento all'altro dal compartimento scuola compartimento lavoro al compartimento assistenza o altro
è un modo cioè vecchio vetusto di vedere il problema e cercheremo allora solamente mettere delle toppe
Ma non di risolvere alla radice la questione
E allora la centralità e qui io ascoltando l'intervento del ministro Bindi mi sono reso conto che se prima avevo dieci motivi per esibirsi accordo volemmo ce l'undici
Perché
Come o uno dei facenti parte della Consulta noi venerdì prossimo tra tre giorni ci riuniremo gli anticipò qua quello la proposta che farò lì ufficialmente
Cioè quell'ente con quello che ho detto adesso io sono convinto che la Consulta
Vede sostenere presso la Presidenza del Consiglio l'assoluta necessità
Che il ministero presso l'Italia sociale diventi il ministero con portafoglio ma questo non ha ovviamente che di soldi eccetera ma per il significato politico nella strategia dei diritti di cittadinanza
è cioè una proposta forte politicamente
Diceva che l'intervento era come dicevo le masse massimalista l'intervento fatta da De Rita
Io credo deriva questa mattina abbia fatto l'intervento
Lucido in termini analisi a mio avviso io non condivido in termini di conclusioni
L'uso di analisi perché è vero
Che tuttora c'è una incapacità di per ciascun settore
Della socialità di vedere i problemi collegati con altri settori della socialità io ricordo che nel passato dicevo il mio sogno di vedere una grande manifestazione per persone con disabilità
Che lottano con quella manifestazione non per la disabilità o contro le indica ma chiedo i senza tetto
L'acido cioè il concetto era quello
è la conclusione io non condivido
Ecco io metto in causa tutti i governi questi cinquant'anni Cagnati sono porta avanti una la strategia del voler separare volutamente
I settori della socialità per batterli meglio
Voglio dire
Non è possibile
O almeno è difficilissimo lavorare insieme in una prospettiva anche culturali unitaria
Della cittadinanza quando all'interno dei settori si danno privilegi e finanziamenti
A qualcuno
E quindi è difficile poi dialogare assieme
Troppo spesso ma sto parlando da dagli inizi dal dopoguerra insomma non è non è una questione di oggi
Quando in alcuni settori della socialità
Vi sono state fatte leggi o dei crediti e privilegiano alcuni spezzoni di quei settori e questo rimane tuttora rende tutto ciò difficile un dialogo unitario perché poi tutto si scontra con gli interessi del particulare
E allora qui l'invito al governo
A cambiare strategia se vuole veramente a vivere una voce unitaria
Qualche altra cosa
Che fa difficile parlare avendo
Se lo Stato attaccante relazioni tante cose dette difficile poi riportare il tutto in pochi minuti tra l'altro solo adesso sentiamo breve otto una qualche voce sul problema disabilità
Io
Chiedo alla ministro Turco di convocare la Consulta sui temi della disabilità
Entro possibilmente la prima decade di luglio
Per affrontare il lo specifico rapporto fra handicap e riforma dello stato sociale
Non è
Come dice
No no no parlavo prendendo
Tanti altri tira assassini sì genericamente dello stato sociale no no specificatamente nella rapporto handicap è stato sociale per i posti questo problema possibilmente insomma in questi tempi
Perché
Rischiamo da un lato è giusto parlare dello stato sociale le in tutte le sue articolazioni però poi rischiamo di non trattare di argomenti che non sono del particulare ma sono specifici
Perché quando parliamo dell'assistenza diverso parlare dell'assistenza
Bruno va benissimo alla resa c'erano è diverso del problema dell'assistenza che adesso una fa le ha una famiglia numerosa con dei figli magari ecco hanno problemi caratteriali e sociali ha problemi di un calcio al tipo di assistenza diversa certamente dalle persone con gravissima disabilità e all'interno si addebita psichiche o meno cioè parliamo dell'assistenza bisogna poi calarsi nello specifico
Io termino veramente spero di aver messo la socialmente l'accento su due punti che mi interessano molto uno
E che
La riforma dello stato sociale
La otteniamo se riformiamo lasci la il diritto di cittadinanza il come lo stare insieme e quindi e di conseguenza che quando parliamo di servizi si parla dei servizi della collettività di cui ho fatto l'esempio la mobilità per tutti non la mobilità per i disabili
Così il lavoro reale
Queste è una cosa molto difficile Massolo quando possiamo teneri e servizi
Generalizzati della collettività fruibili da tutti i sedimenti della collettività solo allora si può parlare di indennità di accompagnamento slegata cambiata tutto quello che vi pare
Ma puntiamo su quello
La scelta strategica e come investire il denaro
Ci vuole coraggio perché questo significa rompere molti schermi e molti privilegi non riesca a dire altro i nomi dieci minuti grazie Bruno
Alla fine adesso Maria eletta Martini
Si prepara Bruno bene
Nella lega delle Autonomie
Prego
Intanto credo tutti voglio associarmi al all'apprezzamento per l'iniziativa
Che mi pare del tutto opportuna che fa un po'giustizia di questi operatori di fatto molto inseriti nell'attività del te del la riforma del servizi alle persone che poi hanno così rari momenti di ascolto
Mi pare che col andando avanti c'è una differenza tra la interventi di stamani per le del pomeriggio questi nel pomeriggio hanno evidenziato anche di più le difficoltà anche di approccio a questo problema perché è Complesso nella sua realtà e perché
Certamente la soluzione dei problemi che abbiamo di fronte non sarà semplicissima di qui la necessità nonché vorrei associarmi alla richiesta fatta da più parti ne ripetuta dall'ultimo che è intervenuto di un ministero per gli Affari per la affari sociali come si usa definire o comunque ministero che fa capo alla Turco con pienezza di poteri perché un ministero che abbia a che sia una sorta di per i ministeri senza portafoglio sono sempre ritenuti parziali ma non solo perché si chiamano così ma perché hanno anche meno Struth
Imponga diventando davvero insostenibili per cui vorrei associarmi a questa richiesta
E allora non ci sarebbe bisogno anche neanche di a di avervi proporrete alle che alcune perché il delegato più forte in questo caso sarebbe ancora di più personalità del ministro che ha d'arresto sensibilità e competenze per affrontare questi per io vorrei riprendere un discorso che è stato un po'articolato in modo diverso in questa seconda parte dei nostri interventi
E me ne faccio alla necessità
Di una
Titolari età
Del dallo Stato in quanto tale a garantire i servizi dei ai diritti dei cittadini
Ecco perché io sono d'accordo con questa riproposizione che fa capo in fondo ad una autorevolezza e a un riconoscimento del dello Stato a garantire questi diritti anche se questo non significa che lo Stato arrivi e sia all'Onnipotente in questa situazione ma certamente quello che fa le leggi quello che regola i servizi quello che fa la programmazione perché noi siamo passati da momenti così oscillanti nonostante l'equilibrio della Costituzione
Equilibrata autorevolezza e nello stesso tempo libertà delle di quelle che sono stati chiamati gli enti intermedi che adesso si potrebbero mi pare l'intervento di globale dicevi Ali ha riferito
Non tanto il no profit quanto l'annosa questione del pubblico privato e dei rapporti pubblico-privato ambedue Terna
Ma senza la titolarità
Della struttura dello Stato che coordina e garantisce questi diritti
Io sono molto d'accordo con chi dice che questi diritti non possono essere garantiti dal privato neanche dal privato sociale tanto scaltri oggi invece siamo in questa situazione
Questo discorso di fondo va tenuto presente anche nel momento in cui
Certamente con legittimità si articola il discorso della presenza del privato che ha la sua non solo legittimità ma dovere a desistere quando si vuol passare ce ne parla un po'poco ma mi sembra che invece il discorso andrebbe ripreso
Da una politica del tutela dello Stato ad una assunzione della comunità
Nella realizzare il si dice mille cauto ditte l'autorevolezza e che in questo senso si chiedono al servizio
Ora ecco perché io sono d'accordo per esempio su quell'orientamento
Finalmente della legge sui servizi alla persona che fa capo ai comuni ma perché io leggo un sindaco non eleggono un presidente del e perché secondo me si è andato invece distorcendo una questione per consentire io fu il presidente della commissione Sanità Antonio si fece la riforma sanitaria sono sempre molto affezionato a questo schema
Che in fondo erano i sindaci a delegare l'esercizio e di fatti e c'era quella consorzio obbligatorio tra i sindaci che poi individuato rustico
Non è possibile che nei consigli comunali che sono l'espressione più diretta ed immediata della volontà popolare
Si parli di tutto si parli chessò delle strade dei ponti tutte cose importanti non si parli mai i problemi sociali e poi ci lamentiamo perché non sono al centro delle politiche nazionali
Ma non solo perché non lo sono al centro delle politiche dell'entrata Luca
E allora se questo errore si è compiuto per cui ora c'è solo questa parvenza di conferenza dei sindaci l
Le unità sanitarie sono diventati aziende ecco non si può dire che allora perché c'è questo che è una stortura nasconde delle posizioni iniziali il discorso che riconduce alle realtà locali
Ivi compresi parlo della di quel della proposta dei servizi di cui ha parlato non se ne possa maniche la signorina ripreso non debba essere preposto certo non sarà facilissimo
Ma questa è identità di pubbliche di privati di sociale sanitario questa identità della persona che deve essere al centro credo che come siamo tutti d'accordo che deve far premio sulle visioni economiche pure importanti deve anche se per prendersi le questioni organizzative di questa società
Io quello che su questo noi non possiamo essere tiepidi
Proprio perché concettualmente non andremmo incontro a questo a cui ci ha chiamato l'ultimo intervento che il garantire comunque intanto le da le libertà e i diritti di tutti i cittadini oppure a quello a cui ci ha chiamato
Don Albanesi prima quando vedeva con qualche sospetto questa eccessiva enfatizzazione di una cosa che ancora c'è perché che questa potenzialità economica del terzo settore possa esistere me va anche bene tanto voglio vedere come esiste voglio vedere se allora tutti quelli che oggi operano in questo settore ne sono legittimamente i gestori posseduto non sono l'ultima ruota del carro di una politica che è fatta da altri perché allora non mi interessa più
Allora prima di essere così esatti drastici in queste situazioni credo che e anche l'intervento di oggi pomeriggio dicevo agli interventi lo dimostrano che c'è bisogno di una riflessione attenta che non sposa divenne così le mode del tempo prima tutto pubblico poi tutto privato
Ma semmai garantisce degli strumenti ho molto apprezzato
Nella relazione della Battistoni tutto quel riferimento alle convenzioni agli appalti perché oggi senza una cultura sufficiente
Ha ragione vintage in quello che è intervenuto a nome delle cooperative si intestano per esempio al volontariato così colgono tracce niente a che fare
Anche legittimando in questo senso da parte delle istituzioni che è gravissimo che è gravissimo un certo ruolo di partecipazione che non si è avuta la capacità la forza o anche la disponibilità di identificare e se c'è qualche associazione che ha ruoli diversi clienti rientra io ricordo quando nel novantuno facemmo quello che volevamo chiamare il pacchetto di leggi sul solidarietà non a caso dopo aver fatto la legge sul volontariato si fece quella sulle cooperative sociali perché ognuno scegliesse senza rivendicazioni ritmi di sorta qual era la struttura migliore ma per far cosa
Per fare il servizio migliora le persone certo se io posso avere una persona che sta in ospedale e mi fa l'assistenza ospedaliera la faccio bene come associazioni con tanto forse una ecco una assistenza ai tossicodipendenti avrà bisogna che trovi una struttura diversa ed ecco le cooperative allora senza ideologizzare
Queste cose che non hanno bisogno di un ideologizzazione insorta ma che sono soltanto la ricerca dello strumento migliore allora ecco perché inoltre d'accordo che si sia la specificità di ogni singola organi una e ah bene la specificità non significa erigere steccati significa riconoscere che nella varietà delle situazioni poi si trovino soluzioni migliori
Perché allora uno va alla ricerca non detta più prestigio
Non del proprio organismo queste cose esistono anche tra quelli che appunto si unificano nell'approfitta almeno un po'di prestigio e Gargani ma una banda ricerca dello strumento più idoneo per realizzare questi corsi
Che poi tutto questo si debba realizzare intorno a chi rappresenta le istituzioni dicevo leggo il sindaco no
E lecco ho bisogno di un riferimento istituzionale che mi dia la garanzia che i miei diritti come i diritti di tutti gli sono garantiti e quello non può che essere la istituzione certo quello poi avrà la capacità l'intuizione direi anche la abilità di chiamare coloro che nella società fanno queste cose spesso mi pare se noi realizziamo in fondo tra di noi una chiarezza di posizioni allora le conclusioni sono anche minori se invece ho io ero esigiamo tutto una volta il nome dell'economia una volta il nome in nome delle strutture un'altra volta il nome dell'efficienza meno male ora non lo facciamo più i numeri delle vecchie ideologie non realizziamo
Cioè ripetiamo con vecchi schemi una distinzione una valutazione che ci consente di che non ci consente di realizzare scomposizione ultimissima cosa potrei dire
Quando io sono tra quelli che che hanno sempre creduto che fosse stato un errore che lo Stato gestisse il tutto ogni battaglia sul volontariato risalgono legge su quel servizio sanitario nazionale quando questa affermazione passò per un soffio nella prima articolo e nel quale da partecipazione delle associazioni di volontariato però quando le indicazioni perciò credo che non ho così non ho da cambiare opinioni da questo punto di vista ma mi spaventa il momento in cui la qualità dei servizi se noi insistiamo troppo su un discorso di non controllo uso una parola che lo so che è antipatica ma così ci capiamo bene da parte delle istituzioni mi garantisce magari una migliore professionalità sì mica ventila più servizi sul territorio
Nei servizi sul territorio si sono di qualità inferiore ho davvero fatto un servizio anche perché quelli che andranno in marmo alle persone del terzo settore saranno quelli che non hanno più possibilità improprio di realizzare e allora come è vero che la struttura deve garantirsi nel modo migliore per i servizi alle persone questo c'è anche la distinzione tra struttura pubblica in strutture private
E la qualità e insieme alla qualità di servizio per rifare porre anche un altro
Stiamo attenti che questo gran favore
Per tutto quello che oggi si identifica con un termine molto lato che poi vuol dire tante cose insieme alcune una o alcune omologabili e altre meno del terzo settore non significhi poi un lavoro così precario
Così ridotto così a poco costo che non è rispettoso della dignità verso io quando penso a queste cose
Ebbene Docherty propagandisti che non sono quelli qui dentro anch'entusiasti di questa situazione mi domando se per caso un lavoro poco tutelato
Un lavoro per il quale certamente il il sindacato deve avere più flessibilità di ieri ma non può rinunciare alla su tela degli organi dispensario inizia il passaggio
Attraverso il quale poi se si fa in questo settore il lavoro non tutelato si possono fare anche da un'altra parte io dico sempre
Miei amici volontari che il nome della solidarietà non si possono fare ingiustizie e questo sarebbe stato grazie
Proprio un obbligo della lega delle autonomie si prepari Luisa Santolini del Forum delle famiglie
Potremmo dire con cautela ma anche con decisione finalmente si comincia finalmente siamo sulla buona strada
Credo che questa occasione vada colta pere andare fino in fondo
Perché credo tutti siamo consapevoli che se non lo facciamo ora non si sa quando sarà possibile riprendere in mano la questione come quella della riforma dello stato sociale
Andare in fondo vuol dire anche non accontentarsi di suo
Ustioni minimali
Di provvedimenti ma parziali i piccoli aggiustamenti per non cambiare troppo la situazione e non creare magari tensione
Credo che ci sia l'esigenza di una risposta complessiva di riforma dello stato sociale di un nuovo patto come stabilito di solidarietà tra gli italiani
Tra tutti gli italiani
Però appunto detto questo credo che avendo ad ispirazione alcune coordinate fondamentali che sono quelli dell'equità della solidarietà
E quindi della della risposta positiva alla differenziazione dei bisogni del nostro Paese credo che noi dobbiamo cominciare a vedere in che modo il nuovo che vogliamo costruire fa i conti con il vecchio che esce
Che in una
Allora io credo che bisogna cominciare anche a capire da dove si parte quali sono i punti di attacco un convegno come previsto un incontro cui questo al fondamentalmente il valore di creare un orientamento comune
Per delineare alcuni obiettivi che aiutano ad uscire dallo Stato può
E io credo che i punti fondamentali su cui occorre ragionare sono tantissime le questioni che sono che riguardano la condizione sociale degli italiani e le politiche poi necessari per affrontarli però in questo momento si pone si pone alcune questioni su cui occorre sviluppare la riflessione anche forse l'approfondimento
Il primo problema è che lo dobbiamo fare uscire l'oste la la condizione sociali e le politiche sociali in Italia dallo stato di marginalità
Chi di noi ha vissuto per tanti anni in questo campo si è sentito non solo solo
Lo sono solo
Ma avvertito come dire la precarietà delle anche le cose positive che si faceva o si sono fatti questo è un punto fanno uscire dalla dalla separatezza dall'isolamento dalla dalla pochezza delle risposte che i neonati e a volte anche dalla dalla distorsione delle risposte che vengono dati come si fa a far questo
Il punto è questo io credo che intanto uno dei punti è quello di fare uscire il sociali ATO con questo termine per intendersi dalla separatezza della disperazione che raggiunge un livello più alto di unitarietà del sociale
Questo è il primo punto che potesse limitato rispetto compresso ma è un punto su cui bisogna lavorare cosa vuol dire unitarietà del sociale
E cominciamo dal vertice dall'alto
è stato detto dal ministro stamattina che le competenze del sociale sono distribuite in sette ministeri interviste ovviamente a questo non rispondo e fondi di bilancio e corrispondono quindi anche attività e servizi strumentazione
Per quanti sforzi noi abbiamo fatto in questi anni non siamo riusciti mai a individuare i capitoli tutti questi ministeri
E quasi un rebus sic sapere quanto chi e come si spende
Allora il problema della ricomposizione delle competenze a livello nazionale
E queste alla luce del federalismo e non alla alla un nuovo centralismo dell'assistenza
Ricomporre le competenze nazionali e costituire il fondo è un punto centrale
Di della unitarietà per la ricomposizione diciotto euro è scomposto disseminato e disperso
Fare fare questa operazione può sembrare semplice è scritto dei progetti di legge dal mille novecentosettantanove e non da oggi
Dico che fondo sociale e nazionali voi è una cosa importante ma era cosa nota detta
Il il la difficoltà sta nel farla scorporare risorse dai ministeri includerlo in una in una soluzione a fondo è cosa che farà tremare le vene ai polsi voglio
Quando
Ecco allora ma tutto questo allora occorre una ricognizione esatta delle risorse delle competenze perché è evidente quando si portano il fondo le risorse si trasferiscono anche le competenze e anzi forse il modo più giusto per avere le competenze portarmi alle risorse
Può darsi che in che è evidente che questa fonte è importante che e che si costituisca perché li possiamo attestare i fondi dispersi
Possiamo attestare le risorse europee
No e possiamo attestare anche risorse aggiuntive là dove fosse possibile inserirle
Visto che appunto la la l'assistenza volo o le politiche sociali hanno un livello più basso rispetto ad altri Paesi europei quindi a un punto di certezza di qualità e di qualificazione
Caso mai si può quindi ha bisogno di uno studio approfondimento e forza del e importante comincerà ad avanzare delle proposte in questo campo
Precisi o quanto meno che vanno verso la definizione di usi e di un sistema di composizione
Il secondo punto per ricomporre le politiche sociali
è quello di superare la giungla istituzione del nostro Paese la giungla flottanti che decidono e tanti che era con loro prestazione soprattutto monetarie è stato detto
A cui occorre un punto di chiarezza e bisogna coniugare coniugare il l'esigenza che il riordino con la la fase che stiamo attraversando per quello del federalismo
Federalismo istituzionale e Tiscali
Allora io ho sentito parlare di di un ministro ministero forti io non so cosa voglia dire ministero foto perché
Non so io credo che c'è poco da comuni un mistero
Ecco all'altezza del federalismo dico così cioè un mi dicono un mistero autorevole
Che di cui che abbia le competenze di indirizzo di coordinamento e di valutazione
Che no of anziché sia attiva titolato ai lavorare a proporre gli standard delle prestazioni
Ad avere criteri di valutazioni strumenti di osservazione di lettura
Questi Torda autorevolezza ad una ad un sistema che riesce ad a conoscere a governarsi a valutarsi a correggersi
In un mistero che non della dell'apparati amministrativi che non so se non il portafoglio qualcuno il portafoglio i per avere le competenze gli strumenti aderenti alla novità che si sta delineando e quella del presidente federalismo
Il secondo punto dire composizione è quella del territorio è stato già detto ma è bene tornarci perché anche questo non è e un fatto scontato quelli essenziali
In un territorio del Comune qui ci sono le politiche sanitarie che appartengono ad un'altra istituzioni che ha ragione azienda ci sono le politiche della formazione che appartengono alla Provincia ci sono le politiche la casa che appartengono alla regione parte forse anche al Comune ci sono le politiche del tempo l'Italia c'è una somma di competenze a cui corrisponde un soggetto istituzionale che vanno a cadere nello stesso nel bando vero del comune
Questo è inconcepibile
Questo va cambiato allora la riforma federalista di raccogliere il provvedimento l'erede legislativo previsto dalla legge cinquantanove bene prevedere la ricomposizione in capo al Comune di tutte le competenze sociali del territorio tutti nessuno escluso compresa la sanità diceva Maria eletta Martini è inconcepibile che un consiglio comunale di tutto possa parlare meno che di salute
Niente assurdo
Però anche qui si tratta di di tener conto delle novità
Non si tratta di tornare ai comitati di gestione di infausta memoria
Si tratta di Paglieri raccoglie la distinzione tra programmazione e gestione tra governo delle scelte e amministrazione attiva il governo del delle la gestione e in in rapporto a questo avere una programmazione territoriale del Comune che sanitaria e sociale e per la salute e benessere complessivo delle popolazioni età come strumento quella dell'azienda comunale
L'azienda dei comuni che può svolgere legati da ovviamente sanitarie ma anche con un accordo a quelle comunali
Quindi è un punto importante secondo me terzo punto e di e finisco sul quale mi pare nove sentito ancora
Interventi e approfondimenti
è quello della di una risorsa che c'è e di cui parliamo poco che la risorsa del personale
è una risorsa del personale ci son tante risorse delle quelli che vengono dal dal dal bilancio dello Stato dal bilancio delle priorità di altri comuni cioè la risorsa che viene dal dal dall'autogoverno dei cittadini rivelato dal sociale c'è una risorsa che in campo
Che è quella del personale il personale e sociale ha bisogno di una riforma profonda perché è una risorsa e non possiamo accettare il che il volontariato all'anima la struttura pubblica invece senza anima
E burocratica lenta inaccessibile tutto quello che si vuole occorre invece esigere che questa risorsa sia a servizio dei cittadini
E all'apice non era un grande lavoro perché riguarda i profili professionali
Riguarda la dirigenza riguarda gli inquadramenti riguarda gli ordinamenti riguarda i trattamenti rimangono Magenta per fare unicità
Si sa benissimo che il terzo lo stesso personale che sta nella sanità a trattamenti inquadramenti diversi spetta quello che sta lì comuni come volete che possa lavorare insieme fianco a fianco del personale
Quando uno arriva all'ottavo livello un arriva sì e no al settimo livello Lost la sesta a se non si fonda quando questo prime operazioni di elementari di unificazione il sistema rimane dispersivo e improduttivo alla fin fine a come si fa a fare una riforma del personale che è complessa perché processi con l'arrivo di due scuole di formazione io credo che questo sarebbe un compito da affrontare attraverso la galleria la tecnica
Attraverso la quale riuscire a far corrispondere le scelte di politica istituzionale le scelte di politica finanziaria le le scelte di politica il programma di attuazione con una una dote fondamentale che è quella del personale che funzionali a obiettivi a risorse e sta in campo non perché riscuote uno stipendio ma perché anche se vuoi ha la stessa motivazione sociale umana che è propria del del del del volontariato del no profit perché il pubblico scusate
E non per far distinzioni il pubblico deve essere per definizione no profit
E non ne vennero cioè appartenere a coloro che ci lavorano ma da parte dei cittadini grazie molto bene
Fornito il coniglio mentre tutto il fronte del prendere la parola si prepari come sul cerchi io volevo far presente
Alle sei noi concludiamo i nostri interventi ci sono ancora altri scritti credo che riusciamo se il chi parla molto stringato fa parlare il quasi tutti quindi quello consulti
Sì io ringrazio mi associo al plauso per questa iniziativa quindi non spenderò altre parole parole d'intervento anche piuttosto bene perché le cose
Detto in questa giornata molto intensa sono tutte ugualmente importanti io le condivido in massima parte
Però mi sembra che quasi quasi di andare fuori tema perché dopo ore in cui si parla del terzo settore e si parla della riforma dello Stato sociale io richiamo l'attenzione a un argomento che qui è stato trattato
Abbastanza poco che è quello della famiglia
Sarò breve e appunto tralascio alcune considerazioni che mi riporterebbero a parlare del terzo settore perché invece voglio sottolineare alcuni aspetti che mi interessano di questa di della famiglia di e di questa realtà che considerata dice la stampa tre giorni fa la Cenerentola delle politiche sociali
Allora famiglia deve Cenerentola delle politiche sociali e dice sempre la stampa è destinata ad essere più tutelata
In apertura del la ministra Turco questa mattina ha detto che sì augura cioè nelle scritto che le politiche a sostegno della famiglia devono essere un grande capitolo a sé Elio
Me lo sono segnato perché è importante evidentemente questo dibattito di oggi me lo conferma la politica della famiglia e e deve diventare un grande capitolo asse
Allora mi pare che ci siano tutti i presupposti per aprire una nuova stagione
Per chiarire che in effetti cosa deve diventare che cosa è e cosa può essere la famiglia in uno stato e allora forse è bene mettere in chiaro alcuni considerazioni permettere in chiaro alcune precondizioni perché questo avvenga la famiglia e diceva sempre la stampa maxi dice sempre molto diffusa queste dei alla famiglia deve essere più tutelata ecco allora una prima considerazione che io faccio e che la faccio in tutte le occasioni in cui posso parlare che
La famiglia e non va più tutelata la famiglia va promossa che non è un problema di così di lana caprina mai un problema fondamentale la famiglia in Italia va promossa cosa che e non e va sostenuto e va promossa e cosa che è una cosa abbastanza non è successa fino ad ora
Detto questo volevo chiarire alcuni punti che sono stati tirati fuori in ballo oggi ma e c'è il rischio di una grossa confusione
La la politica fiscale del governo della Repubblica deve riconoscere valore ai compiti di mantenimento istruzione e formazione svolti dalle famiglie
Che in effetti lo sanno tutti la famiglia un ammortizzatore sociale nuovo di ridistribuzione del reddito e compie servizi che allo stato costerebbero certamente molto di più
Se lo facesse lo stato e si sì lo Stato si accollasse tutte le funzioni che la famiglia svolge allora ne segna una famiglia assiste e un inabile un figli o genitori anziani eccetera e quindi eroga un servizio non si può non riconoscere i costi che questa famiglia a
Allora lo Stato deve riconoscere questo e lo Stato quindi non può adottare regole di comportamento diversa secondo le aspettative che lui ha nei confronti dei cittadini nel senso che fasce alte individua liste quando premeva e invece fa scelte invece di responsabilità familiare quando chiede questo significa che il dettato costituzionale articolo trentuno della Costituzione ma realizzato
Coerentemente va realizzato nella sua pienezza il che significa che non si tratta di attivare politiche demografiche ci vuole ben altro come è stato fatto in Italia e all'estero in Europa per attivare politiche demografiche ci vollero ben altri incentivi ma si tratta di attuare una politica sociale intesa a contrastare disparità economiche e sono esistenti da cinquant'anni in Italia
No non misure che devono agire comune fattore di riequilibrio di redistribuzione a posteriori
Questo è un discorso che mi pare possa essere condiviso allora le scelte che sono state fatte finora dallo Stato italiano negli ultimi cinquant'anni intimo di politica fiscale possono essere
Considerate cominci sive ai fini e di una politica sociale voglio dire lo Stato non si è comportato in maniera neutra
Quando ha fatto determinate scelte di politica fiscale e ha inciso fortemente sulla alla fine sulla composizione e sulle politiche e familiari
Allora queste politiche le politiche del Governo non hanno tenuto assolutamente in considerazione e gli oneri che la famiglia sostiene ripeto per il mantenimento e l'educazione e l'istruzione dei figli
Detto questo è chiaro che non si può chiedere al Governo di riparare in un anno assenze e un missioni che durano da cinquant'anni quindi siamo perfettamente consapevoli che sarà un cammino lungo e faticoso però alcuni paletti vanno messi subito se non altro paletti concettuali
Allora noi chiediamo come Forum delle famiglie sono trentadue associazioni tre milioni di famiglie rappresentate non è un numero piccolo e quindi questo foro delle famiglie esiste e chiede di essere ascoltato nel Nord opportuni e io do atto al ministro che ci ascolta e ci sta a sentire noi chiediamo al governo di dare un bel segnale di inversione di tendenza
Perché è un segnale importante per le famiglie allora mi viene da chiarire questo vengo al punto
Che qui ho sentito parlare di detrazioni fiscali di minimo vitale il cosiddetto minimo vitale di assegni familiari eccetera e ho avuto l'impressione che è stata fatta una certa confusione su questi aspetti della questione
Noi riteniamo che questi strumenti sono così diverse e non sono alternative o o o
Io non vorrei che si instaurasse su questo tema una guerra tra poveri ed è importante chiarirlo fin da adesso questo discorso
Gli assegni familiari gli sgravi il minimo vitale eccetera nascono da esigenze diverse
E vanno visti complessivamente anche si affrontano problemi diversi non sono uno o l'altro uno sopra l'altro alternativo all'altro
La perequazione verticale si gioca sul fronte delle risorse che fanno richiesta allo Stato invece la perequazione orizzontale vede in un certo senso riconoscere che c'è chi deve pagare di più e c'è chi deve pagare di meno
è un discorso che fa rizzare i capelli in testa qualcuno che mi sente però è un discorso di perequazione e la perequazione orizzontale richiede semplicemente uno spostamento di risorse non chiede teoricamente delle spesi in più allora niente incontrario al minimo vitale che non che va benissimo basta trovare le risorse
Gli assegni familiari hanno ruoli e compiti sono andate in maniera diversa svolgono un'azione diversa gli sgravi hanno un altro significato ancora
Allora si tratta di trovare la figlia per queste in varie forme di riconoscimento del soggetto famiglia e risorsa
Qui non visti tratta di dare prende i soldi qua e là si tratta di chiedere al governo il coraggio politico di affermare che è necessaria oltre per la perequazione verticale una perequazione orizzontali
No no misure temporanee nel tempo non c'è bisogno di affrettare bisogna ragionarci bene a fondo però è un affermazioni Tech prima culturale e politica e poi di tipo economico
Il tutto per cercare di
Non penalizzare necessariamente le famiglie che vento no al mondo dei figli perché nell'Italia di oggi chi mette al mondo dei figli a priori ancora prima di cominciare a parlare e Potito
Sistematicamente punito
Tutte le famiglie sono risorse tutte le famiglie sono punite poiché esistono le famiglie che sono al di sotto di un certo reddito e perché hanno bisogno di altri tipi di sostegno che quella è un'altra cosa che nessuno nega e che ovviamente dobbiamo portare avanti
Un piccolo a una piccola appunto sul principio di sussidiarietà che nei confronti delle famiglie non significa assisterle necessariamente
Non significa andare incontro alle famiglie numerose e e di basso reddito perché abbiamo detto che ci sono altri strumenti principio di sussidiarietà significa riconosce il ruolo sociale che svolge la famiglia in Italia e quindi si tratta che le istituzioni si mettano in un certo senso al servizio delle famiglie si cominci a parlare di lavoro delle famiglie di sanità per le famiglie
Di istruzioni per le famiglie e quindi di ripartire mettendo al centro la famiglia come una realtà che è stata definita non da noi il vero welfare dell'Italia questo i giornali l'anno riportato pochi giorni fa
Per quel che riguarda l'associazionismo familiare ovviamente ci starebbe moltissimo da dire perché inserito a pieno titolo nel terzo settore e quindi
Io non posso che approvare molte cose che sono state dette ma non voglio e far perdere ulteriore tempo chiudo con l'auspicio anch'io che faccio che questo ministero effettivamente l'abbiamo sempre detto anche al primo incontro che abbiamo avuto con la ministra Turco che diventi effettivamente un ministero a tutti gli effetti con portafoglio che sia un interlocutore importante che sia il crocevia
Di tutte le e leggi e di tutte le iniziative che in qualche modo impattano la famiglia grazie grazie
Dopo il futuro più ricchi
C'è il professor Calvaruso
Ma c'è ancora il nostro
Proprio per Milano
E se c'è ancora luce
E allora io sono Tommaso Daniele
Parlò
A nome dell'unione italiana
Dei ciechi e quindi rispetto a questo problema
Mi limiterò a riferirmi
Alla al problema resta relativamente alle nostre problematiche e questo perché c'è qui presente in sala l'amico al dito la Brilli che è presidente
Della federazione
Delle associazioni storiche e di promozione un'associazione una federazione che rappresenta oltre quattro mila invalidi e quindi affronterà lui il problema dal punto di vista villa federazione un po'di propaganda non guasta mai
Allora ordina
Sì dicevo abbiamo fatto una manifestazione recentemente per far sapere che c'eravamo
Dico subito che l'uomo un uomo di governo inglese
Ha detto che la democrazia che la forma di governo che fa perdere
Moltissimo tempo
Mi pare che fosse Churchill
Ma poi aggiunse
Che era il tempo meglio spezzo e io credo che oggi presto
Il tempo che abbiamo impegnato in questo incontro sia stato veramente speso bene abbiamo fatto
Un bagno di democrazia che credo abbia giovato un po'a tutti qua
Ho solo sposo dire anche alla agli umili alle persone di governo che erano qui
Detto questo quindi mi associo anche io al coro dei consensi mi sembrava doveroso
Detto questo desidero dire subito che noi
Salutiamo con soddisfazione questo tentativo
Di riforma
Dei suoi diversi Asperti poco importa se si chiama riforma
Dello stato sociale o si chiama riforma degli strumenti
Per la soddisfazione dei bisogni
Salutiamo con gioia questo tentativo
Quindi abbiamo visto con piacere l'ingresso del dal terzo settore
Nel negli interventi del sociale e furbo fra quelli che salutammo con soddisfazione l'approvazione della legge sul volontariato e sulle cooperative sociali convinti che i più risorse si mettono in campo e più si possano risolvere i problemi naturalmente
Sempre che peste risorse non vadano a sostituire completamente allo Stato che deve avere la responsabilità
Centrale deve avere la responsabilità della del controllo e della legittimità degli interventi
Salutiamo
Con interesse
La la tentativo di portare i servizi
Alla persona
Per esperienza sappiamo che nel nostro mondo ci sono anziani che non non essendo più aiutati dalla famiglia sono condannati spesso all'emarginazione e alla esclusione vediamo con piacere il sostegno alle famiglie
Sappiamo cosa vuol dire
Quando nasce un bambino cieco in una famiglia questo evento viene distrutto generalmente come un lutto perché la famiglia non sa se eccome un bambino può continuare a vivere da Cechov non sa come si può istruire non sa come pura lavorare non non sa come deve relazionarsi e quindi ha bisogno di particolari sostegni per per andare per andare avanti
Ci trova consenziente consenzienti il il fondo superminimo vitale ci trova consenziente il fondo speciale che naturalmente le auspichiamo sia gestito dal ministero della solidarietà anche noi
Vorremmo che questo ministero fosse forte nel senso che avesse le risorse per far decollare questa politica sociale se la proposta viene da pescare i doveri l'approveremo e credo che questa sia una delle poche occasioni in cui lui avrà l'unanimità dei consensi
Si interessa
Ci interessa ma il federalismo ci interessa il decentramento perché riteniamo
Che dare alla responsabilità
Alle autorità locali SIAM la strada dalla strada giusta per affrontare per la soddisfazione dei bisogni
Di cui parlava anche in maniera intelligente
Bruno fiscali
Naturalmente sappiamo che una
Un'iniziativa di questo genere
Non si può attuare nel tempo Brehme
Sappiamo che rappresenta una rivoluzione culturale e organizzativa richiederà tempi lunghissimi
E questo ci preoccupa non poco
Perché sappiamo che spesso passano decenni passano ventenni prima che certe riforme vengono attuate
E se non si non si prendono le misure per prevenire questi ritardi certi servizi che attualmente vengono serviti sia vengono effettuati sia pure in maniera precaria
Finiscono poi per non essere più erogati e quindi come diceva Cartesio prima di distruggere la vecchia casa cerchiamo di costruire ma nuova sono preoccupazioni che avvengano da chi vive quotidianamente l'esperienza dalla mancanza dei servizi nel settore assistenziale dalla scuola nel settore dalla formazione diversa attorno al settore
Dell'assistenza agli anziani di con me bene come gli altri presidenti di associazione
è stata sul campo riceve tutti i giorni telefonate segnalazioni di di bisogni non soddisfatti io voglio corso portare solo qualche esempio quando alle tre nel nel Novecento ottantacinque fu varata la legge per il trasferimento dell'assistenza dallo Stato agli enti locali l'ho salutato questa riforma
Con grande gioia e si immaginava che subito dopo ci sarebbe stata una con la legge quadro sull'assistenza sono passati più di vent'anni sappiamo che per la riforma è stata soltanto parzialmente attuata
Il da qualcuno non è stata neanche ancora compresa
Ancora un altro esempio spinga quando è stata approvata la legge cento quarantadue del domanda sulle autonomie
Dei comuni fu trasferita l'assistenza scolastica dei ciechi e dei sordomuti ai comuni ebbene signor ministro per due anni i ciechi e i sordomuti sono stati assolutamente senza assistenza scolastica
Diciamo queste cose da non per amore di catastrofismo le diciamo soltanto affinché in questa circostanza non si ripeterà gli errori che sono stati commessi nel passato ci sono verificati più volte questi errori
Anche quando furono chiusi gli istituti per ciechi e i cechi furono ammessi alla scuola comune non li salutammo questa con gioia questa filosofia questo principio però constatiamo ancora oggi per il diritto allo studio dei ciechi non è attuato perché i Jedi mancano del pane e dell'acqua dell'istruzione mancano ancora dei libri e del materiale
Didattico solo questi episodi spia che devono far riflettere
Chi ha la responsabilità di governo io non voglio entrare nel merito di delle proposte che ci sono state qui esposte non sono un tecnico aspetto di vedere quando queste norme di principio saranno riempite di contenuti allora li esamineremo con più calma e daremo la nostra opinione volevo fare una domanda prima di chiudere volevo chiedere volevo dire che ero più che una domanda è una riflessione non ho ancora ben capito qual è l'opinione del Governo sul ruolo delle associazioni di autotutela le associazioni di categoria in questo progetto per la riforma dello Stato mi auguro che non sia soltanto di contro consultazione
Mi auguro che venga chiesto andò a voi
Non soltanto di partecipare all'asta solo dalla riforma ma pettine capace anche di gestire i servizi sì Gomorra e se ne sarà e se ne sarà capace un'ultima parola
Su alcuni accende il e sono stati fatti al settoriali che sono io credo che qui nessuno di noi diciamo una volta per tutte il voglia indulgere al settoriali non siamo così così minorati nella mente da non capire che gli Sisley provvedimenti organici quelli globali sono sempre i benvenuti perché ogni mosaico deve essere sempre completo
Naturalmente quando lei provvedimenti globale
Mancano i pezzetti giusti e allora c'è qualcuno che si deve occupare di sette realismo
Benedetto Croce ha detto credulità dello spirito si realizza attraverso la dialettica dei distinti
Caro Bruno
Sono contento quando sostiene che che non bisognerebbe
Parlare di barriere architettoniche quando si parla di mobilità
Non bisognerebbe parlare di barriere sensoriali cioè dei semafori sonori oppure le delle voci acustiche su sui mezzi di trasporto cioè se la società se l'autorità di governo
A tutti i livelli
Avessero la la la responsabilità e la capacità di pensare a tutti ma noi non saremo costretti a fare interventi settoriali saremo felicissimi se ci fosse qualcuno a pensare per noi
E a provvedere per noi lo saremo felicissimi di non pensare a niente e forse sarebbe proprio il caso di sciogliendo le nostre associazioni non avremmo niente da fare c'è chi pensa
Ai nostri bisogni e c'è chi pensa ai nostri problemi ma credo che questo purtroppo nella realtà non accada
E che per motivi di di no per mancanza di cultura dell'handicap per mancanza di risorse economiche per una serie di fattori compressi
E non sembra addebitabili a cattiva volontà
Tutto questo non accade e allora vengono costruiti costruite strade ed edifici che non tengono conto degli anziani che non tengono conto dei delle persone disabili ecco allora che si rendono necessari gli interventi settoriali tu per le due barriere architettoniche io per le via barriere sensoriale
Siamo sicuramente su di un sintonia sul piano filosofiche sul piano dei principi ma fino a quando noi
Dobbiamo constatare che i bisogni di Quito speriamo non sono soddisfatti siamo
Siamo abbiamo il dovere di intervenire e lo facciamo dal ruolo di cui abbiamo la responsabilità LBO come presidente dell'Unione Italiana Ciechi altri come presidenti di altre associazioni
Di altre associazioni
Mi hanno bussato Marsili Grazioli io obbedisco
E concludo Gran Prix razziando ancora una volta il chi ha organizzato questo incontro e soprattutto questa pattuglia di Asti spettatori che sono ancora qui dopo tante ore
Allora calcio inclusi presenti si prepari Valentina Valentino
Ecco più che come il Presidente della Fondazione va a boss come sono stato annunciato nell'invito
Mi sembra che è opportuno parlare a nome del volontariato
Come presidente del Comitato italiano del luglio fu dell'Unione internazionale da venire familiari come presidente della conferenza delle associazioni dei presidenti delle assunzioni nazionali di volontariato
Ed è in qualità di presenti questi organismi che vorrei esprimere anche se un po'tardi mio apprezzamento per questa bella giornata di intenso dibattito in cui credo che sia stato fatto veramente il diciamo una grossa riflessione sulla riforma dello Stato sociale
Vorrei dire che l'apprezzamento e soprattutto chi ferito al carattere che se ho ben capito la ministra Turco ha dato questa iniziativa che un carattere costituente cioè l'inizio di un percorso cioè una iniziativa di largo respiro si è parlato di calendarizzazione di prossimi appuntamenti
E su questo siamo perfettamente d'accordo con lui offre come conferenze presenti una soluzione azione di volontariato
Perché siamo convinti che solo in funzione di un percorso costituente e di un percorso di riflessione di ampio respiro oggi possiamo parlare come si sta facendo di riforma dello stato sociale
Perché diamo tanta attenzione questo percorso costituente abbiamo preso una posizione come lui o affettivo consegnato ufficialmente al ministro
Centrato sulla ruolo della famiglia un documento gli composta di ridefinizione delle politiche sociali fondato sulla centralità della famiglia
Stiamo preparando come Conferenza dei presidenti una non c'è alcun documento che accentua ugualmente questo aspetto del percosso prostitute ma un percorso costituente perché l'attuale dibattito sulla riforma dello Stato sociale ci sembra che non recepisca nulla di quello che è successo di nuovo nelle negli ultimi dieci anni di politica sociale
Di quello che è successo in termini di emergenza i nuovi bisogni
Di quello che è successo in termini di nuove strategie di approccio ai bisogni sociali
Non recepisce nulla poco recepisce molto poco
Al punto tale se se si fosse dovuto programmare un appuntamento storico di riflessione del Paese sulle politiche sociali probabilmente non avremmo chiamato con il nome di riforma dello stato sociale ma dovremmo trovato qualche altra cosa
Perché nuovo che è emerso in questi ultimi anni c'è anche una caduta della cultura e dello stato sociale
Comunque di una esigenza di rivede il modello dello stato sociale in funzione appunto di una risposta nuovi bisogna nuove emergenze ed allora io credo che molto sinteticamente
Nell'affrontare un percorso costituente di riflessione sulle politiche sociali
Noi dobbiamo e per questo abbiamo bisogno di largo respiro superare almeno tre nodi problematici sono oggi presenti nell'approccio alle politiche sociali
Il primo nodo problematico sul quale ci si deve impegnare e quello di capire
E di fare capire fino in fondo che il welfare non significa pensioni e sanità
In un certo qual senso non significa nemmeno attenzione soltanto le fasce deboli
Welfare Benessere Qualità della vita significa quello che succede complessivamente all'interno di una società quelli sono cioè dei rapporti che regolano le generazioni il ruolo che hanno di famiglia i comportamenti personali
Cosa succede all'interno della società in termini di processi di esclusione sociale
è molto strano che uno sfruttamento storico come questo non si sia parlato nella riforma lo stato sociale dei processi di esclusione sociale
Di tutti i disagi che oggi sono presenti nella società e rispetto ai quali si pone l'esigenza di rivedere il nostro welfare
Pensiamo anche solo la famiglia e alla costellazione di aree di crisi che investe oggi la famiglia da una questione infanzia sulla quale giustamente il ministro amministra a legiferato a una questione giovani che ci portiamo dietro da trent'anni alle questioni anziani
E ancora
Alla fase di avvio ed è già così grave ma una questione don una questione maternità sono tutte aree di disagio sono tutte en situazioni in cui sono presenti i processi di esclusione sociale e sono queste le ragioni per le quali oggi ci si propone io ci si dovrebbe proporre di rivedere il nostro sistema due
Pensiamo ancora altro senso che a questa definizione di esclusione sociale
Che ha avuto cittadinanza tono molto tempo nelle politiche sociali
Ma lei di esprimersi sociale significa dare per scontato che esiste un soggetto che esclude
Questi processi di esclusione sociale hanno hanno nome e cognome
Hanno sostanzialmente una dinamica che è presente intendono societarie che regola i rapporti tra centro e ma ci i margini non sono casuali
I margini sono prodotti dai comportamenti del centro di una società Suma prodotti dal modello di organizzazione del centro Rosita sono prodotti da una caduta dei valori della solidarietà della coesione sociale
Della strumentalizzazione dell'emarginazione di certe fasce deboli
E allora ripensare un sistema di welfare significa quanto meno preoccuparsi di questo centro che produceva legislazione sociale
E questo appuntamento storico non possiamo perderlo non rimettendo in questione vecchio approccio delle politiche sociali approccio assistenzialistico
Un approccio che si preoccupa dei margini ma che lascia completamente inalterato il centro nella sua capacità purtroppo di produrre forti esclusioni sociali e fatti i processi di emarginazione
Un secondo nodo che dobbiamo l'avviso prima di aprire questa stagione costituente dopo esser e la considerazione delle risorse umane che sono presenti all'interno dell'UE
Noi qui continuiamo a parlare di investimenti economici
Oggi abbiamo fatto una serie di inchini alla all'esigenza delle lo sviluppo economico di ciò che porta di Colonia ma nessuna riflette abbastanza su quante risorse umane sono investite nella produzione di welfare
A quanto il nostro welfare e quanto nostre qualità della vita
Diminuirebbe
Come qualità come potenzialità se noi tagliarsi mo'le risorse umane che naturalmente oggi attraverso le famiglie attraverso i comportamenti sociali individuali e tre sulle soluzioni di volontariato e del non profit che oggi sono qui presenti
Si avvia non le risorse che si avviano naturalmente nel mi alla miglioramento della qualità della nostra vita quindi può essere fatto soprattutto di risorse umane mi spiace che Franca Bimbi sia andato in via mai lei fa IT scusami ti avevo ti avevo visto uscire ma ti ricorderai che avevi divulgato tu una in un articolo tanti anni fa una ricerca fatta nel Regno Unito no in cui contabilizzando va speso che le famiglie affrontano autonomamente gratuitamente ovviamente per soggetti aiutare i propri anziani soltanto per aiutare i propri anziani si arrivava un bilancio te era superiore a quello di tutto della del bilancio della sanità del Regno Unito e parliamo soltanto di quello che fanno le famiglie per gli anziani
Quindi se è una produzione di risorse umane che la parte più importante del nostro Paese facciamo attenzione quando parliamo di tagli della spesa sociale
Facciamo attenzione a a non tagliare anche le risorse umane
Perché quelle sono importanti e se noi non moderiamo Higueras in funzione di potenziare non solo di salvaguardare
Ma di potenziare le queste risorse umane che naturalmente fruiscono e migliorano nostro qualità della vita ecco perché stiamo di compromettere il nostro modello di Quercia e infine e concludo
Un altro nodo che dobbiamo risolvere qui è stato anche accennato
E quello di rivedere il nostro nostre filosofie di intervento per questo dicevo appunto un appuntamento storico e si definisce in tema di riforme lo stato sociale e riduttivo non tiene conto appunto di ciò che è avvenuto
Disagi cui abbiamo accennato questo processo di esclusione sociale che parte dal centro e che determina dei mangimi e diciamo l'elemento su cui bisogna agire e il modello dello stato sociale e un modello di garanzia è un modello di prestazioni che certamente va salvaguardato ma che non è sufficiente
Ad assumere anche delle risposte per questo tipo di disagio ad un welfare delle prestazioni e dobbiamo fare seguire un welfare dei processi
Perché l'esclusione sociale si combatte attraverso dei processi stanziali attraverso i processi di inclusione che coinvolgano il centro diurno società che partano dal centro insomma
Ecco allora vedete questi tre punti
I nuovi bisogni le risorse umane impiegate nel welfare
E l'esigenza di un guelfe di processi e costano tre nodi strutturali importanti io parlo a nome del volontariato oggi perché il volontariato a delle risposte
Ha fatto la storia di questo cambiamento ha fatto la storia delle disposti possibili volontariato una parte del centro della società che già sensibilizzato che blocca i possessi esclusione che mette in atto altri grossisti che sono quelli dell'inclusione
E allora io credo che un elemento irrinunciabile di questo percorso costituente di un nuovo modello di welfare sia la partecipazione sistematica del volontariato il commesso del non profit al tavolo costituenti di questo guaio
E sta credo che sia la rivendicazione
Che noi dobbiamo tutti presentare che questo tavolo abbia più soggetti che abbia una collocazione forte nei prossimi informa il nostro Paese che soprattutto abbia una presenza sistematica che decisionale delle volontariato del terzo settore grazie
La parola Valentina Valentino voi l'onorevole Battaglia
Faccio prego diciamo Valentina Valenti parenti ho sbagliato saper istrione no no no assolutamente all'oscuro
Anche le facciamo parte anche io faccio parte con l'associazione Valentina della presidenza del consiglio dalla Consulta volevamo solamente fare un appunto appunto al disco ce l'ha fatto prima Bruno ecco Bruno prima ha parlato di specificità
Perfetto perché quello che la citazione si propone proprio un discorso che si mirato al discorso dei gravissimi purtroppo
Di quindi di quelle persone che non hanno quell'autonomia per poter svolge di famosi atti quotidiani della vita qui parliamo sia dei psichici di cui abbiamo l'appoggio come delle associazioni che fanno sempre parte la Consulta e dei fisici
Di coloro che non hanno l'uso dei quattro arti ecco mi dispiace del fatto che non ci sia la Bindi però mi sembra che nel suo intervento l'abbia fatta abbia fatto appunto riferimento al discorso dei gravissimi
La cosa a cui però bisogna stare attenti purtroppo il discorso che in questa specificità se non si riconosce io lo torno sempre a ripetere perché questo è uno delle motivazioni che ha dato vita alla nostra associazione lo status di grande invalido oggi al giorno in questa data purtroppo
Nel cento per cento di invalidità sono inseriti gli anziani i ciechi i sordi i tetraplegici cioè coloro che sono paralizzati accedere interiori i paraplegici coloro che sono paralizzati solo negli arti inferiori che i malati mentali
Chiaramente le necessità non solo per tutti uguali bisogna differenziare questo non vuol dire creare delle categorie creare delle necessità delle priorità che la centoquattro prevede che noi continuiamo a sottoporre al ministro
Sempre con la stessa determinatezza non perché sappiamo che il Ministro non recepisca ma perché probabilmente sarà molto difficile farlo capire anche agli altri magari gli altri rappresentanze non vivendo non sentendo proprio giorno per giorno queste necessità magari non si rendono conto però è fondamentale
Fare capire non solo il ministro della solidarietà al ministro della Sanità al ministro le pari opportunità
Ecco questo discorso ma anche agli altri ministri competenti come il tesoro come nel ministero della del lavoro cioè tutti quelli che sono i ministeri che si occupano della della disabilità
Che se vogliamo andare a guardare in fondo sono tutto e tutto il governo perché il ministero dell'agricoltura si può interessare del territorio sì c'è un discorso di eliminazione del l'abbattimento delle barriere dei lavori pubblici
Per l'abbattimento le barriere architettoniche il ministero dell'agricoltura si interessa se c'è da costruire un edificio e magari non è possibile costruire sì e c'è il discorso del ministero della difesa per l'utilizzo degli obiettori di coscienza quindi c'è un discorso interministeriale non è un discorso riservate al singolo Ministero e questo è un discorso che speriamo che la Livia Turco
Riesca a essere determinata per farlo capire magari gli altri ministeri comunque lo collaboreremo con la ministra rifarlo capirà che non agli altri ministeri
Ecco la cosa importante questo discorso dell'assistenza perché purtroppo questi gravissimi hanno delle necessità vitali che l'assistenza oggi come oggi come pensava non tutela in nessun modo perché purtroppo l'assistenza ecco io oggi sono qui grazie alla mia famiglia perché lo Stato fornisce solo un tot numero di assist di ore e quindi se io posseduta stare qui per le necessità dello Stato acquisto era già devo essere a casa
Il discorso dei gravissimi ecco ci sono c'è il discorso della reversibilità delle pensioni una volta la reversibilità dei familiari o del novanta per senta adesso tra riduzione roba varia sono ridotte al sessanta per cento c'è il discorso della casa allora anche il disabile gravissima deve pagare la percentuale sulla casa
Allora qual è il rischio che già una persona disabile un familiare magari gli lascia la possibilità di una casa per il futuro e deve pagarci anche con quel minimo di pensione trecentosessantacinque mila lire di pensione quindi è chiaro che il discorso dei gravi si deve essere estrapolato dal discorso dell'handicap e questo è un discorso molto chiaro che bisogna fare a tutti i livelli
E qui non è un discorso delle associazioni storiche possono non posso rappresentare perché non abbiamo avuto anche un discorso non conflittuale però chiaramente di dialogo con i sindacati stessi
Un paio di settimane fa nel convegno nazionale a Napoli su con la CGIL appunto è uscito fuori il discorso che il sindacato purtroppo non è che non si è mai voluto interessare problema assistenza e che è nato per la tutela del lavoro ora il ministro ha detto creiamo posti di lavoro non sono molto d'accordo su tre scali quando dice del fatto che il lavoro un lavoro cioè noi chiediamo posti di lavoro si bisogna stare attenti una piccola sottigliezza
Questi nuovi corsi professionali che si creano non si deroghi dal nell'interesse del lavoratore ma nell'interesse del disabile
Cioè è una piccola sottigliezza che è molto importante la fare capire oggi come oggi le cooperative tutte erano purtroppo solo l'interesse del lavoratore e non del disabile
Questo perché perché non esiste una figura professionale per i gravissimi di chiaramente questi operatori sono addette ad andare a lavorare per esempio da un gravissimo meno necessità della pulizia della casa quella secondaria ma necessari gli atti quotidiani andare al bagno cioè problema della respirazione io sono reduce dalla Sicilia proprio questa notte perché il Presidente Dellai siciliana avuto un collasso cardiaco respiratorio perché è un tetraplegico quindi alla compromissione respiratoria
Per colpa del caldo sta in ospedale quindi è chiaro che le necessità dei gravissimi devono essere recepite e qui è chiaro che il ministro della Sanità devi prendere delle decisioni proprio perché spettano solo al ministro della Sanità questo disco secco
E poi c'è il discorso chiaramente del delle associazioni ecco abbiamo sentito parlare della possibilità di associazioni storiche di poter far parte della dei dei di rapporti col governo
Per me che iniziative di questo tipo però io non direi che sia questa o quell'altra associazione ma in base a quelli che sono forse i meriti
Delle associazioni di quel sole tematiche soprattutto perché è chiaro che se non ci riduciamo appare il discorso dei sindacati il sindacato tutela i tesserati non tutela cioè cerchiamo di tutelare anche i non iscritti a nessuna associazione perché c'è tanta gente che non è scritta nessuna citazione perché in cari non crede o perché magari non conosce della sua azione non non sa esattamente magari però vuole essere tutelata comunque ecco anche per coloro che non sono iscritto a nessuna citazione sì da questa possibilità nelle trattazioni col governo proprio di essere parte e i cibi perché sarò il governo non sarà mai informato in maniera corretta cioè quando si parli dei ciechi si interpelli era si accede c'è di qua si parla di gravissima per pelle non si faccia un discorso generalizzato perché magari le associazioni storiche o le associazioni nate da tanto tempo ecco magari saranno inserite per tante altre cose possono essere utili magari per dare i censimenti per dare dei numeri però magari non saranno esperti su un del determinate materie specifiche grazie
Battaglia poi si propaga Costanzo fanno il gioco non le battaglie non abbiamo altri tre interventi se tutti sono Luciana
Proprio stringati e parlo a tutti i livelli ministro può concludere in cinque minuti
Parlando allora cerco di essere anch'io rapido
Partendo dalla considerazione io credo che le cose che abbiamo sentito oggi sono ancora a dimostrazione che molte analisi che spesso leggiamo sulla riforma dello Stato sociale che tendono a fondamentalmente a ridurre la questione a una ridistribuzione delle risorse come se il problema fosse soltanto il rapporto tra ciò che spendiamo per previdenza sanità e assistenza
E invece diciamo il dibattito di oggi dimostra che bisogna andare molto più a fondo se vogliamo dare delle risposte no certo il problema della ridistribuzione delle risorse c'è
Perché indubbiamente il sistema attuale non è in grado di rispondere ai bisogni nuovi bisogni della società di oggi essendo un sistema che è stato pensato anni anni fa quando la società era diverso il sistema produttivo era diverso le condizioni di vita dei cittadini erano diversi
Ma la vera riforma oltre a una ridistribuzione delle risorse e soprattutto quella di riorganizzare la spesa
Per attuare degli interventi più rispondente ai bisogni e soprattutto per creare le condizioni
Che consentano a livello del territorio a livello dei comuni delle frazioni di comuni laddove ci troviamo nelle grandi metropoli delle direzioni dei comuni
Di gestire in maniera più intelligente in maniera più organica e più finalizzata l'insieme delle risorse e delle possibilità di intervento che in un territorio esistono
Cioè di integrare tutto ciò che si fa
E tutto ciò che oggi è frantumato lo si diceva lo diceva qualche intervento fa qualcuno adesso non ricordo tutto ciò che è frantumato nei diversi nelle diverse istituzioni che oggi gestiscono assistenza socialità dei vari ministeri le regioni comuni
Ente di varia natura pubblici e privati
Ma anche qui io credo che noi dobbiamo essere consapevoli che non si tratta soltanto di ricomporre un mosaico il nuovo stato sociale non dovrà soltanto rimettere insieme in maniera organica e diversi pezzi dello Stato sociale
Credo che ci voglia qualcosa di più
Qualche settimana fa ventunenni non articolo sul Sole ventiquattro Ore diceva
Che l'Europa avrebbe potuto risolvere la questione dello Stato sociale avrebbe potuto risolvere quindi i suoi problemi se riusciva a introdurre qualcosa in più
Qualcosa che riuscisse a innovare lo stato sociale cioè lo Stato sociale ha bisogno di qualcosa di nuovo non soltanto di una redistribuzione delle risorse e dei prezzi
Io credo che nel nostro Paese questa innovazione sia stanca
Forse perché siamo stati un Paese siamo stati siamo in un Paese dove abbiamo lavorato in carenza di una legge sulla sicurezza sociale forse perché diciamo la necessità aguzza l'ingegno ma noi oggi disponiamo di una varietà di esperienze innovative sia nel campo del volontariato della cooperazione sociale ci siamo inventati e le cooperative sociali integrate di Livori
C'è una rilancio della mutualità
Io credo che c'è molto di positivo in tutto ciò è che la carta in più che noi dobbiamo giocare nella riforma del welfare sia tutto ciò che immette nel sistema una componente di partecipazione una componente di socialità naturalmente però se queste vere se questa indubbiamente la novità e nel sistema italiano questa è la novità
Però non dobbiamo nemmeno pensare che pronunciare le parole Terzo Settore Volontariato di perse costituisca la soluzione dei problemi non è che ci fossero delle parole magiche
E in qualche modo da sole e esprimendo si esprimendo tutta questa realtà innovativa diciamo alle questioni poi troveranno una soluzione
Purtroppo non è così c'è un problema di risorse perché anche il terzo settore anche il volontariato anche non proprio dove c'era
Qui a Maria Eletta Martini non è che noi sotto l'etichetta no profit e possiamo poi far lavorare la gente senza pagarla
Oppure diciamo sviluppare dei servizi in cui la gente opere in condizioni non non idonee dei c'è un problema di risorse che un problema reale e soprattutto c'è un problema di capacità di organizzare le risorse e qui io vorrei rivela risottolineare la questione che poco fa quando Benigni sottolineava e che per me e la questione centrale cioè chi è che poi nel territorio organizza queste risorse il problema del personale è un problema decisivo
Soprattutto nel personale nell'area sociale
Quando parliamo di integrazione tra sociale e sanitario ad esempio non abbiamo un senso una sanità dove tutto è organizzato definito della dirigenza dovrebbe venite dove per fare una puntura bisogna andare all'università tanto per sintetizzare
Poi abbiamo un sociale invece dove ci sono alcune figure professionali definiti
L'assistente sociale ma ci sono anche tante altre figure professionali che o non vengono definite o diciamo non per le quali non si richiedono nemmeno titoli di accesso diciamo che garantiscano l'utenza
Facciamo l'esempio per esempio dell'educatore no l'educatore oggi si può fare l'educatore sia se sia la il diploma universitario se sia se si è seguita la scuola diretta a fini speciali ma sì anche se si è una persona che ha una certa sensibilità sia entrato in contatto con l'organizzazione un minimo di capacità e quello diventa un obbligo un educatore così come se pare un'endovena o misurare la pressione sia un'operazione molto più delicata e complicata rispetto che seguire la vicenda per esempio di un giocare con disagio sociale che ha lasciato la famiglia che ha vissuto esperienze di tossico dipendenza
E non c'è soltanto un problema di aggiornamento e di formazione del personale
C'è anche un problema di individuare quali sono queste figure professionali cioè il percorso per esempio formativo dell'attuale assistente sociale
E adeguandola gestire il nuovo sistema di welfare nel territorio ritengo di no elaborati che la presa non è l'assistente sociale e il sociologo probabilmente nemmeno il sociologo
Dall'educatore professionale abbiamo parlato e allora noi dobbiamo fare una riflessione a tutto campo su questa questione individuare quali sono le figure professionali che intervengono i percorsi formativi e questo è un passaggio importante altrimenti non ci sarà nessuno che nel territorio riuscirà a mettere in sinergia la la l'intervento economico l'organizzazione volontaria e costruire nel se nel territorio quelle reti di relazioni forti solidali
Dove intervenendo non più soltanto i vari pezzi dello Stato sociale ma di intervengono una molteplicità di soggetti perché il segreto diciamo del nove per forza proprio qui nella capacità di utilizzare ciò che il territorio offre il territorio non offre soltanto volontariato o professioni sociali offre anche impresa offre anche anche diciamo relazioni comuni familiari sociali
Aree tutto ciò diciamo alla capacità e quello di ricondurli costruire utilizzando tutto ciò che vedo che offre una condizione favorevole e nell'ambito di questa condizione onorevole riuscirà a costruire dei percorsi di inclusione sociale dei percorsi che facciano uscire i soggetti deboli da condizioni che comportano rischi di emarginazione o addirittura da condizioni di di e Maggi dire marginazione
E non è un'operazione semplice questa perché quando noi diciamo dobbiamo costruire uno Stato sociale in cui ci siano meno trasferimenti economici e più servizi M a dirlo è facile a realizzarlo è un perché Tino più difficile perché non è automaticamente magari riducendo i costi per esempio per le indennità di accompagnamento che poi si producono per si può fare un'operazione in cui togliamo da una parte per realizzare servizi dall'alto l'operazione molto più complessa
E a proposito di indennità d'accompagnamento anche qui molto spesso negli anni passati ci siamo trovati di fronte a situazioni per fortuna non è la situazione di oggi per del decreto di programmazione economica dei documento erogazione di avere finanziari diciamo ha fatto una scelta diverso stamattina
La ministra Livia Turco diciamo la la ne ne faceva cenno nel suo intervento anche lì diciamo nei sedici mila miliardi per le pensioni e indennità di accompagnamento bisogna andare a vedere cosa c'è dentro
E non c'è una realtà omogenea perché abbiamo dall'intervento che sita su un sordo per aiutarlo a costruirsi un sistema di comunicazioni all'indennità di accompagnamento che non è la stessa cosa se riguarda un handicappato grave che vive una condizione di handicap per la sua famiglia che la de de se ne fa carico nel corso di tutta una vita
Dalla non autosufficienza in terza età
Perché lei nega per qualcosa di difficilmente prevedibile il fatto che tutti noi una società in cui si tende a campare cent'anni nell'ultima parte della nostra vita non siamo autosufficienti è un rischio che quantificabile che misurabile e che è prevedibile e del quale ci dobbiamo preoccupare non quando avremo novant'anni ma quando siamo giovani produttivi quando diciamo e siamo in condizioni di poterci pensare quindi è allora qual è il problema
E quello di differenziare di capire che rispondiamo con questi strumenti a bisogni diversi e capire che riportando poi questi strumenti in ambito territoriale è possibile diciamo stabilire un dialogo attraverso i servizi con l'utente
Il quale utente poi sarà lui non il servizio che deciderà se le renderebbe accompagnamento usufruire dell'assistenza domiciliare o di tutte e due ma l'utente deve essere messi in condizione anche di scegliere fra più opzioni sulla base delle sue necessità e sulla base di ciò che la collettività il sociale chi può
Offrire
Così come credo che abbiamo you una esigenza di trasformare una parte delle pensioni e degli assegni di invalidità in qualcosa che non siano più un intervento assistenziale ma che servano al reinserimento quindi collegare questi interventi attuali a quello che la tematica del minimo di Reddito minimo di di inserimento un ultimo secondo suo le risorse e qui noi andiamo alla realizzazione del fondo sociale io credo che a questa discussione su come realizziamo il fondo sociale prima accorpando le risorse già di finanziamento delle diverse leggi poi aggiungendoci del futuro qualcosa di più io credo che non dobbiamo sottovalutare la la la delega compresa nella nella legge finanziaria la delega del mite il ministro Visco ma sul terzo settore
Anche lui è chiaro che noi dovremmo riuscire a trovare delle soluzioni nel decreto legislativo che consenta che queste risorse
Che vengono in sostanza sottratta al Fisco perché se non diamo delle agevolazioni in qualche modo riduce hanno il gettito fiscale
Siano ricondotte a una si traducano in servizi reali e quindi un collegamento tra la delega nella Finanziaria sul terzo settore
E la costituzione del fondo sociale ci deve essere perché se noi non realizziamo questo collegamento del rischio qual è
Che si determinano delle scelte genere generiche
Le quali magari dando diciamo agevolazioni in qualche modo generalizzati a pioggia poi si riducano a produrre niente sul piano dei servizi e quindi non portare nessun beneficio al all'utente nessun beneficio
Diciamo alla collettività
Grazie Costanzo a pagare
Raccomandava
Solo a ma
Prima di tutto ringraziamento alla ministra per aver consentito questo confronto a trecentosessanta gradi
Ricomponendo anche un dialogo tra soggetti che pure esistono incontrati hanno elaborato delle cose hanno costruito delle cose insieme ma credo che questa discussione di oggi abbia servito a tutti anche per ricomporre il testo del percorso di questi mezzi nel terzo settore nel mondo cooperativo tra le istituzioni a livello locale
E
La questo credo che sia poi quindi il senso anche importante no quello di capire che noi ci troviamo di fronte ad un ad un percorso anche da costruire oltre che ha degli obiettivi da definire
E allora io vorrei dire che quaestor discussione che oggi è venuto avvenuta è stata anche come dire un mondo un grande contributo a questa a questo problema che è stato io credo enunciato e chi deve essere assunto in in maniera seri dagli editori
E cioè questa esigenza di affermare in creare le condizioni perché linea fortezza di politiche sociali
Assumendo una centralità cioè che siano percepite siano effettivamente dentro ai processi decisionali economici sociali civili dello sviluppo del Paese io vorrei dire su questo questa è una grande affermazione è una grande affermazione che non può essere solo un'affermazione teorica non basta dire dei problemi sociali vanno affrontati insieme ai problemi dello sviluppo la storia di separatezza delle politiche sociali della cultura sociale del nostro Paese è tale che ci deve far sapere con grande pazienza
Che il portavoce di porre veramente al centro delle politiche sociali intermedi con cui abbiamo parlato è un percorso di molto complesso e molto impegno
E che ne dobbiamo anche studiare delle strategie di medio periodo
Per poter veramente arrivare
Voglio dire che se non è stato possibile per il terzo settore o per altri soggetti stare al tavolo delle trattative del welfare credo che ha è stato certamente significativo no questo scatto
Io credo che noi dobbiamo assumerci questa cosa sapendo che effettivamente dobbiamo quindi costruire un percorso che renda possibile un'altra volta una percezione che non può che non non in una discussione come questa esserci distrugge e allora ci dobbiamo assumere anche dei percorsi interne io qui mi rivolgo la mia
Io credo che a noi ci troviamo di fronte a dover forse e qui anche con un percorso che coinvolge via via livelli istituzionali
E poi parti di soggetti che si assume ne sono chiamati io credo che si tratta da una parte ancora di costruire delle coerenze i maggiori tra politiche sociali e altre politiche e quindi costruire un percorso all'interno dello stesso governo intanto comincia a costruire dei percorsi di coerenza fino da cui poi potremo vedere
Belle come l'integrazione vedo già sarebbe un passo in avanti e credo che qui la ministra suo tempo all'inizio si era assunta questa questo compito però di costruire il mega ministero
Ma di essere un soggetto autorevole di coerenza e di cui e credo che questo sia un grande pubblico
Credo che ci sia un secondo video grande poi dietro acquisto cioè io credo uno una un dato profondamente grosso di cultura della concessione del sociale io credo che quando noi stiamo parlando come è stato detto giustamente che noi dobbiamo come dire veramente affermare un principio che la spesa sociale una spesa produttiva ha delle implicazioni grossissime
Perché significa da una parte io credo non solo affermare che la spesa sociale corrisponde dei diritti
Ma noi dobbiamo io credo costruire anche la percezione sociale quindi in un nuovo patto sociale
Che questa spesa sociale avverse ottiene dei risultati punti e quindi io credo che dai ventinove dobbiamo passare di una pratica di obiettivi e di valutazione effettiva della come io credo che la spesa sociale è una grande spesa produttiva tutto questo io credo che richiede per esempio tutta una uno studio degli indicatori
Che di cui noi non lo stato italiano non è attrezzato neppure per iniziare a fare
Seconda cosa hai qui vedo che c'è stato anche all'interno del terzo settore come dire qualche problematica io credo un secondo passaggio di cui dobbiamo assumerci tutti il terzo settore è stato eccetera che questo significa anche assumersi fino in fondo che la spillatura sociale cioè dicevamo subirà un problema di produttività azione è un passaggio inevitabile non possiamo come dire rivisti
Abbiamo bisogno che il mercato assuma certe categorie che il Terzo settore ne assume cioè noi abbiamo per raggiungere questo elemento di maggiore produttività della spesa sociale e mettere in campo tutte le risorse e pratiche regole e questo io credo è una grande è una grande parte anche del terzo settore
Da questo punto di vista credo che sia molto importante che una parte del terzo settore si assuma con ancora più forza la questione di essere soggetto che non sono mete nuove risorse miti rischio attiva nuove risorse
Un e quindi come dire interviene interni classicamente diciamo in un contesto diverso anche di lede anche intende
Io vorrei dire questo credo che anche la discussione sul terzo settore ha bisogno di un contesto molto antico
In cui su questa questione anche della costruzione di nuove responsabilità sociali ci sia il pubblico ci sia il privato ci sia il privato sociale ci sia il terzo sito ci dobbiamo essere tutti e quanto più il contesto di assunzione di nuove responsabilità ed ampio quanto io credo assegneremo ingiustamente al terzo settore
E da questo punto di vista e chiudo veramente io mi ritrovo moltissimo anche me alcune affermazioni della comunicazione del Lea Battistoni perché io credo qui che all'ad una sviluppo della pratica di concertazione si vede aumentare e sviluppare una casa una capacità come dire ancora più forti di strategia di utilizzazione quindi specializzazione quindi di utilizzazione vere specializzazioni per competenze per ricchezza del terzo settore
Cioè quanto più noi vogliamo andare una concertazione quanto noi dobbiamo sapere che dobbiamo rileggere le diverse risorse impegnare in nuovi campi darci delle regole più avanza dice costruire una un percorso molto ancora più chiare più qualche fare assumere nuove responsabilità e quindi di pensando
Non è obiettivi ciò che si chiede ciò che ciascuno deve dare in questo
Grazie grazie
Per cortesia Tonio Borg
Allora cercherò di essere molto breve per non rubare il tempo a nessuno riuscì a concludere questa iniziativa che credo che sia stata comunque
Un
Molto positiva un un inizio per discutere concretamente delle perché la riforma è stato sociale
Per quanto riguarda la Federazione della per il superamento dell'handicap
Devo dire che è stato già detto sul già è stato ha parlato
Da parte di alcuni se mettete mitico e prese con intervenuti come presidente del modi o Bruno Tescari
Poco poco fa
E ovviamente ci mi ritrovo completamente in quello che hanno detto quindi cerco solamente di fare un intervento su un paio di punti che credo che vadano approfonditi
Ho sentito dire e sento spesso dire che dobbiamo passare da una fase in cui lassiste il l'assistenzialismo in istituto è morto e quindi bisogna riuscire a mettere al centro di interventi
Di servizi e quindi di politiche la persona con disabilità
Ora su questo punto credo che noi abbiamo una visione leggermente diverso
Perché per noi il problema è l'inverso
Non è quello di mettere la persona all'Inter al centro di politiche o di servizi mai di dare modo alla persona di e avere raggiungere il massimo da libertà
Cosa intendo dire con questo intendo dire che non è l'operatore
Che deve essere al centro della politica che altrimenti ripercorriamo le stesse identiche stesse etici errori che sotto i fatti nel passato con istituzioni esazione sono sempre gli operatori che sono al centro
Mentre invece dovresti essere la persona la persona con tutti i suoi problemi
La persona deve avere anche la libertà di scelta
Soprattutto rivolta recente questo per questo sì parliamo da tempo ad anni di vita indipendente
è un concetto che ancora sfugge evidentemente ma per noi è centrale
In questo
è fondamentale
Che non vi sia nel
Il istituzioni l'impossibilità dell'auto rappresenta noi siamo assolutamente contrari a delegare chiunque a rappresentare gli stessi se un disabile che fa parte dell'associazione di che io in qualche modo dirigo
Decide di muoversi autonomamente lo deve poter fare non deve subito deve sentirsi da nessuna parte
Tutelato in alcun modo di avere la possibilità parlo del disabile o della sua famiglia
Questo è il primo punto per noi importante secondo punto
E che torna troppo spesso si sente parlare di di legare servizi o emolumenti di vario tipo
Tra cui il minimo vitale acquisiamo nonché credo siamo tutti d'accordo
Di legarlo al reddito ma familiare e lì ovviamente
Scatta un una considerazione se parliamo di vita indipendente se parliamo di persone al centro evidentemente il reddito familiare
Non può essere preso in considerazione
Il reddito familiare è del nucleo che già ha sulle sue spalle l'assistenza già ha sulle sue spalle una serie altre cose per di più magari si va a pagare anche i servizi perché non rientra in quella fascia reddituale
Che generalmente quella povertà House quasi povertà quindi oltre sei disabile anche diversi servizi
Altra cosa e la questione degli accordi di programma
Perché è una questione di libertà è un segno di libertà perché oggi sono
A mera discrezione degli enti locali
Fino a che sarà nella descrizione gli enti locali evidentemente non si realizzeranno quei servizi previsti dalla centoquattro ed evidentemente non ci sarà la possibilità di avere la la libertà di cui sopra
Ultime due cose brevissime nomenclatori tariffari le protesi chiusi è possibile che oggi una carrozzina per una persona disabile sia passata ogni sette anni
E possibile che è un paio di scarpe una volta orario è possibile che non ci siano nel nomenclatore tariffario gli ausili tecnologici
Che permettono a una persona con grave di gravissima disabilità quindi conti per legge come diceva Valentina
Di poter scrivere su un computer e quindi lavorare comunicare e via discorrendo ultima cosa la questione dell'interdizione a me sembra che qui in questa sera chiuda un po'tutto quello che dicevo fino adesso se ma che non è ancora vediamo un po'
Nell'epoca dell'interdizione finché non sarà cancellata questa norma evidentemente continueremo ad avere qualcuno che ci dovrà tutelare qualcuno che ci potrà interdire via discorrendo
E questo deve essere i il probabilmente il punto di partenza per rifare lo Stato sociale per le persone con disabilità grazie grazie Salento
è stato come la fa parte del presidente l'amico del quale ci scusiamo perché si era iscritto alle crea e mezza ma nell'elenco degli degli iscritti
Solo per dare un saluto ai più bravi perché dopo tante ore credo che siano stati diligenti e bravi ed aspetta da sorbirsi
Un dialettica che è durata ore e ore ma io credo che senza entrare nel merito dei problemi che sono tanti
Basta prendere in esame spero presto le quattro colonne che delle delle azioni fatte proprio al supporto dell'introduzione che ci ha fatto la ministra
Poterci fare un'idea chiara e precisa di quello che noi dovremmo elaborare e quindi anche nelle sedi opportuno consigliare d'altra parte anch'io faccio parte della Consulta insieme a Barbieri a Tescari ed altri e quindi in quella sede il giorno ventisette avremo modo proprio di tirarci Cappellini
Di sciorinare tutte le nostre cose per vedere che cosa possiamo suggerire di meglio non in direzione delle associazioni che ognuno di noi
Praticamente dirige ma in direzione di interi dei giusti dei sacrosanti i problemi dei disabili grazie
Presidente questo favola concluso di non tanto mi scuso sono andrebbe ma io davvero mi scuso per no no no no avrebbero messo deve essere no perché c'era io qui quindi mi assumo la responsabilità mi spiace moltissimo
Senza che le società
Al ma avrebbe
Appuntamenti della quattro alza la coppa di Morabito arrivata in ritardo diciamo la verità perché riassunto io la responsabilità
Dunque no io ringrazio
Caratteristiche chi ha partecipato con un contributo e chi ha seguito i lavori anche senza intervenire
Nella giornata di oggi io vorrei semplicemente concludendo ribadire questo che si è trattato
Di una dell'avvio di una discussione mi pare
E questo non era scontato che sia stato importante mettere insieme i vari pezzi del sociale ecco e quindi con sede consentirà una interlocuzione tra i vari pezzi del sociale
Mi pare che questa sia una delle cose più importanti per cui mi impegno a far sì che questo non sia un episodio ma che appunto ci possano essere ulteriori momenti di incontro diciamo così trasversali
Adesso mi pare però che nel mese di luglio noi dobbiamo procedere per tavoli distinti e procedere sulla base dei testi che la discussione sullo Stato sociale che saranno i testi
Che il il governo elaborerà sui singoli capitoli perché appunto mi pare che questo sia il modo più corretto per avere posti a confronto quindi faremo la riunione la Consulta dei disabili in cui le associazioni presenteranno i loro materiale non ricordo né documenti
Ma noi verremmo e vi faremo avere prima appunto le varie schede che si stanno elaborando sui temi della riforma dell'assistenza delle politiche sociali
Così come avremo l'incontro con di enti locali Forum del terzo settore si tratterà poi di vedere se strada facendo altre sono appunto i soggetti cui dovremmo sentire ecco però
Sarete a procedere in questo modo all'incontro di oggi procederà statale distintisi valutare se è utile fare con l'incontro tutti insieme eccetera tavoli distinti sulla base e dei contributi che ci vengono portate dall'associazione degli enti locali ecco le schede tecniche che aprono affronta APRAN tra Governo c'è così come si confronta con i sindacati la base di schede tecniche
Credetemi che vuol dire proposte precise proposte che possono essere anche diverse tra di loro perché si tratta di una trattativa e quindi bisogna capire quali possono essere le ipotesi valutazione dei costi
Trattativa significa che il il Governo mette le carte in tavola e dice quali possono essere le ipotesi ascolta le parti in causa e sulla base dell'ascolto modificherà poi le sue opinioni
L'altro
Il vorrei io penso che non voglio entrare nel merito ovviamente di interventi che ci sono stati a c'era molto fatto riflettere colpito credo che l'intervento del professor De Rita
Come provocazione sulla come dire il suo io io penso che sia stata un'utile provocazione questa del rapporto tra punto come mai queste politiche sociali questi vari popoli del sociale che sono così radicate nella società poi non riescano a incidere nel modo adeguato all'interno dell'agenda politica cui c'era stata una serie di spunti io penso che sia utile riflettere per parte mia ci rifletterò mi sembra però giusto segnalare anche i passi in avanti che si stanno facendo alcuni sono stati detti per esempio il fatto che forme del terzo settore si costituisca l'associazione il fatto che e associazioni del Linda disabilità decida di stare insieme
E decidendo anche di fare una manifestazione importante come è stata fatta proprio per segnalare la volontà di stare nell'agenda politica
Io vorrei anche segnalare che mi sembra molto importante che il ministro della solidarietà Sociale partecipa al tavolo della trattativa perché questa è una novità nel senso che e questo non è non è per merito mio questo perché nella riforma dello Stato sociale si richiede dal porre giusta la rilievo
Ai temi dell'assistenza è perché si vuole andare e con la presenza del ministero società sociale tavole trattativa si vuole segnalare che si vuole andare in una direzione da parte del governo peraltro detto anche l'intervento del presidente del Consiglio che quello di ricomporre le competenze
E di ricomporre nel all'interno del ministero per gli Affari sociali che si chiama per la solidarietà sociale quindi sempre giusto sterminare questo passo in avanti
Che sicuramente frutto del lavoro che insieme è stato fatto
L'ultima cosa che volevo annotare io penso che certo molto importante quanto ci ha detto qui l'onorevole Signorino per la funzione che rappresenta in quanto relatrice
E la legge quadro sull'assistenza ci ha posto un terreno che mi pare significativo di rapporto tra iniziativa parlamentare e trattativa del governo credo che sia molto importante che il Parlamento non si fermi nell'elaborazione della legge quadro per carità ad assolutamente avanti proceda e che però ad un certo punto cioè quando la trattativa sarà conclusa sia disponibile a recepire ovviamente l'esito della trattativa che quindi ad un certo punto si realizzi un intreccio ma credo che abbia ragione lei a dire che nel prosieguo dell'iter parlamentare può essere offrire anche come dire un tempo offrire quella intelaiatura
Può anticipare ecco però che potranno essere possibili punti di caduta della della trattativa d'altra parte mi pare che ormai sul tema della riforma l'assistenza ci siano molte convergenze molte convergenze le abbiamo realizzate a si sono viste anche qui
In ultimo è vero diceva
è stato reso Santolini che nella discussione di oggi si è molto concentrata la discussione l'attenzione sui temi della riforma delle politiche sociali meno sulle politiche familiari
Ribadisco che si tratta questo di un punto importantissimo della trattativa della riforma dello Stato sociale quindi credo che sia necessario su questo vere
Mantenere quella giusta attenzione la giusta vigilanza perché non è che sono poi così popolare le politiche a sostegno del responsabilità familiare e che quindi si debba poi anche su questo o stabilire una interlocuzione con i soggetti che hanno cuore che lavorano su questi temi per fornire famiglia ma spero che gli alleati siano più anti insomma ribadisco anche a questo proposito che mi pare molto importante che nel documento dei sindacati insieme l'attenzione alle politiche sociali ci sia l'attenzione alle politiche familiari mi pare una novità importante giusto riconoscerlo se siete d'accordo con sei per concludere qui i nostri lavori per ringraziarvi per dare appuntamenti tavoli successivi perché avremo mese di luglio piuttosto intensa
Cioè