"Riforma dello Stato e policentrismo europeo" Forum organizzato dal Ministero degli Affari Esteri e dal Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro

Allora sei gli organi sei più io fotografie riuscissero ad uscire camminava
Adriana senza tanto sono gentili per conto loro
Non siamo cominciare
Non mi fate gesti ecumenici che non
Allora grazie tutti d'esser venuti grazie
Al ministero degli Esteri somministrano Bertolini di aver provocato questo incontro cui non abbiamo dato piena adesione
Convinta valutazione del tema
Il tema come sapete in fondo riforma dello Stato e vede policentrismo europea
In tema di credo poi le relazioni riusciranno a esplicitare molto meglio vanto posso fare io in cinque minuti di introduzione
Del resto tocca a me anche una delle relazioni quindi darei subito Linda
La parola avvenuta dottor Dini che farà una introduzione generale per tutti noi
Grazie presidente
Io vorrei cominciare ricordando che tutto ciò che diciamo dell'Europa in questi giorni è sovente estremamente razionale
Ma più spesso drammaticamente insufficiente tanto più nella prospettiva delle riforme istituzionali affidate alla Bicamerale
Mi era sembrato nel lungo percorso che mi ha preceduto l'apertura dei lavori che fosse singolarmente assente la dimensione europea
Ho pensato di ricordarlo pubblicamente ma soprattutto in una mia comunicazione al presidente onorevole D'Alema
La riforma delle istituzioni è di frequente un'opera di ricognizione di consolidamento del diritto che è già nato intende dare veste giuridica a fatti che si sono già compiuti
E quale fatto più straordinario nella storia recente del nostro concorso alla costruzione dell'Europa
Negli anni trascorsi dall'entrata in vigore della nostra legge fondamentale
L'Italia ha conosciuto una profonda modernizzazione quasi sempre nel segno dell'Europa
Le sue grandi opzioni che coinvolgono l'economia il modo di produrre di organizzare la nostra vita sociale non posso non ha vere fondamenti giuridici nuovi e più adatti ai nostri tempi
La Bicamerale potrà manifestare tutta la sua saggezza valorizzando quello che è accaduto le cose concrete ricavabili dal vissuto italiano
Per nessun altro tema come per l'Europa vale uno slogan che abbiamo sentito ripetere in questi giorni e cioè che il futuro ecco noi ancor prima di accadere
Le limitazioni di sovranità cercate dalla nostra Costituzione all'articolo undici sono dettate dall'esigenza di favorire la coesistenza pacifica fra i popoli e la partecipazione ad organizzazioni internazionali
Motivazioni nobilissima e queste dettate dalla reazione all'isolazionismo della dittatura e ancor più dai valori universali di pace e di legalità condivise da gran parte dello schieramento politico di allora
Il superamento della sovranità era quindi inteso in senso forte come motivo ispiratore dell'intera politica estera
Esso tuttavia appare oggi insufficiente
A fronte delle riduzioni rivoluzionarie trasformazioni della realtà internazionale in primo luogo in Europa alle quali il nostro Paese ha portato un contributo inconfondibile
Ecco allora l'argomento centrale da affidare alla riflessione di questo convegno come iscrivere a chiare lettere l'Europa nella nostra Costituzione
Farne un criterio meglio identificabile per rafforzare l'essenza democratica della Repubblica
Fornire una base più vasta alle libertà dei cittadini legittimare il potere politico in un contesto più vasto di quello nazionale
La nostra sarà la prima Costituzione da riscrivere nel suo aspetti sostanziali alla luce dell'alto grado di integrazione già raggiunte in Oropa
E di quello ancora possibile sul piano delle istituzioni e della moneta in corso di negoziazione o di attuazione
Le istituzioni europee hanno prodotto una cultura dagli effetti molto più vasti del valore giuridico dei loro atti formali
E se creano un sistema complesso che opera direttamente nei nostri Paesi e incide senza soluzione di continuità sul comportamento di persone fisiche e giuridiche
La loro vitale vitalità è direttamente proporzionale alla loro indipendenza dagli Stati
Si schiude dinanzi ai membri della Bicamerale un percorso politico consapevole e complessa
Esso è tanto più impegnativo oggi che gli equilibri politici interni le sorti dei governi forse la stessa unità politica del Paese sono legate a filo doppio con l'Europa
Le indicazioni che potranno uscire dal nostro incontro di oggi mi sembra ancor più utili se penso che il confronto sull'Europa è sovente tronco
Si concentra in modo eccessivo sui e ossessivo quasi sui parametri di Maastricht invece di allargarsi a cosa l'Europa sia a cosa sia diventata a cosa presumibilmente diventerà attraverso gli stessi criteri di Maastricht stiamo conoscendo un recupero di responsabilità dei governi nazionali che va di pari passo col processo di integrazione l'Europa e forse destinata ad avanzare attraverso una geometria variabile intorno a un gruppo più coeso anche se aperti
Di qui una prima lezione da trarre per la nostra opera di riforma interno
E l'Europa ad imporci una cultura della stabilità politica e quindi la scelta di riforme istituzionali che diano continuità e visibilità anche esterna all'azione di governo
Fa parte dell'Europa più avanzata e non è solo questione di conti in ordine
E anche funzione del nostro potere contrattuale che a sua volta dipende dalla affidabilità politica
Non ha senso guardando all'Europa di domani inveire contro i primi potere dei banchieri o contro le presunte congiure di Paesi che vorrebbero escluderci
Essere pienamente partecipi del futuro dell'Europa significa invece irrobustire la nostra Costituzione aumentare il nostro potere contrattuale nel dialogo costante con gli altri
Secondo un parametro non codificato della fiducia e della affidabilità istituzionale
Non Money non meno che dalle riforme del sistema economico e sociale il futuro del nostro Paese forse per le due prossime generazioni dipenderà dalla risposta alle sfide istituzionali
L'ordinaria amministrazione non è più sufficiente solo la Bicamerale possono dotarsi di strumenti pari ai compiti che ci attendono alle ambizioni che possiamo legittimamente nutrire incluse le premesse per svolgere un credibile ruolo esterno
Con la fine della divisione dell'Europa le frontiere atlantiche si sono spostate dal centro al sud
è cresciuto il nostro peso strategico si rivaluta visibilmente la politica estera che mobilita anche il Parlamento l'opinione pubblica impone investimenti in risorse umane e materiali
Per dare uno sbocco più concreta un suo europeismo l'Italia dovrà impegnarsi non solo in ardui obiettivi del risanamento finanziario
Non è la prima volta che essa deve mettere ordine nei suoi conti per stare al passo con le altre nazioni per la prima volta tuttavia si chiede se il suo sistema politico istituzionale le consente di assolvere in modo credibile ai suoi impegni europei
Più cresce il ruolo dell'Europa presso i cittadini più si impone paradossalmente il peso dello Stato nazionale
Come ho ricordato in un'altra occasione non si può essere ambiziosi per l'Europa se non lo sia per il proprio Paese
La sfida europea sempre più concreta diviene una sfida non solo di prezzi e di industrie in competizione fra loro di efficienza del di efficienza paese
Per questo la politica non può restare un soggetto indisciplinato è imprevedibile
Il decentramento delle funzioni dello Stato
E di è il tema per noi così impellente del federalismo vanno anche se affrontati in una prospettiva europea
Lo Stato nazionale e limitato in alto dalle istituzioni europee
Alla quale concede segmenti di sovranità
Ma anche dalla società civile o dalle istituzione più vicina agli elettori che reclamano a loro volta poteri dello Stato
Entro gli stessi parametri della moneta si riconoscono mutazioni nel rapporto fra il cittadino e lo Stato
Che nominalmente esercita tutta la salvavita ma in realtà la sta perdendo a misura che la responsabilità passa ad un livello diverso
Le democrazie europee nel momento in cui cercano di darsi dimensioni continentali in risposta alle sfide globali
Ricevano al loro interno parallelamente alla crescita dell'Unione nuove rivendicazioni di autonomia locale
Nel gergo dell'Unione questo concetto si definisce sussidiarietà
Intorno ad esso è in atto a Bruxelles è un confronto permanente tra gli Stati
Riflesso divisioni non sempre coincidenti ma anche cardine fondamentale degli equilibri fra i vari livelli della costruzione europea
Nell'ambito dell'Unione ogni Stato nazionale seguirà percorsi diversi nella ricerca della sua migliore sussidiarietà interna
Ma l'Unione europea è forte se ne fanno parte Stati forti è giusto che l'Europa diventa diventa anche il referente dei diversi poteri regionali
Anche di questo si discute nel negoziato intergovernativo in corso
Ma proprio il modo di essere dell'Europa tanto più nella prospettiva di ulteriori integrazioni
Indica che quanto più cresce l'integrazione tanto meno le autonomie potranno perseguire obiettivi di rottura all'interno delle nazioni
O cerca o cercare solidarietà per politiche di questo tipo
Potranno invece solo puntare su un federalismo forte e consensuale che è anche un mezzo per essere pienamente partecipi del disegno di integrazione
La nuova costituzione dovrà dunque disegnare alternative federaliste
Non solo per l'Italia travagliata dall'indebolimento del fattore di unità nazionale ma anche per l'Europa della differenziazione secondo un'organizzazione non gerarchica bensì diffusa del potere
Lo ha Novaco sostituzione potrebbe sancire
Da un lato la partecipazione delle Regioni alla formazione della volontà dello Stato per atti comunitari nelle materie di loro competenza
E dall'altro anche la vocazione allo stato di responsabilità di carattere europeo non puntualmente assolte dai poteri locali
Sappiamo ormai che il tempo che per il tempo prevedibile non si può immaginare di giungere agli Stati Uniti d'Europa secondo un modello di federalismo obsoleto di marca ottocentesca
In una struttura complessa cui esisteranno sullo stesso territorio in qualche modo sovranità diverse che non si escludono Massi sopra con si sovrappongono diviene ancor più impellente fornire carattere costituzionale ai meccanismi di recepimento del diritto comunitario che troppe volte vedo nel nostro Paese in difetto e sono fonte non soltanto di ridotta credibilità ma anche di minore certezza del diritto per i nostri concittadini
Carenze del genere sono destinate a pesare sempre più anche indipendenza dissi vere di severe misure sanzionatorie imposte da Bruxelles
Mi sembrerebbe utile decretare il primato del diritto europeo su quello nazionale peraltro accompagnandolo da una serie di garanzie circa il carattere sempre più democratico dell'Unione
Cioè la salvaguardia dei diritti inviolabili della persona umana
Il rispetto del principio di sussidiarietà
Del resto se il governo della moneta ebbene è destinato a restare apolide
Oltre la moneta l'Italia insiste nella Conferenza intergovernativa per accrescere lo spessore istituzionale e il grado di partecipazione del cittadino all'Unione
Sono così giunta il cittadino i suoi diritti
Nei trattati la cittadinanza nel nazionale coesiste con quelle europea
In una simbiosi strettissima che dal lato dell'Unione dovrebbe secondo noi arricchirsi di sempre nuovi contenuti
Mi chiedo se questo concetto della cittadinanza europea che ha sempre costituito uno dei punti di forza del nostro europeismo non debba essere riflesso anche nella nostra legge fondamentale
Le istituzioni e lascia la cittadinanza ma anche la moneta
Ecco un terzo concetto chiave della costruzione europea che non può anche esso non essere senza effetti sull'opera di revisione alla quale si accinge la commissione bicamerale non converrebbe costituzionalizzare la conformità della politica economica e monetaria del nostro Paese ai principi dell'ordinamento dell'Unione Europea
I parametri di Maastricht non sono arrivi artifici contabili
Detto dietro di essi si nasconde in proposito di bloccare eccessi della spesa pubblica di dare spazio alle libertà di mercato
Il successo di quei parametri la loro verità risiedono nel fatto di essere stati accettati dagli Stati europei come regole di condotta economica
La liberalizzazione è stata espressa in questi anni dalla loro educazione fatti i criteri di convergenza dovrebbero garantire il decollo senza traumi della moneta unica ma anche la loro durata nel tempo
Il patto di stabilità da tutti approvata a Dublino che prevede pesanti sanzioni per i trasgressori crea di fatto un nuovo criterio di selezione forse più politico che monetario
Mancando l'obiettivo potrebbero prendere il sopravvento riflessi nazionalistici contro presunti golpe i presunti colpevoli della nostra esclusione diventerebbe più ardua se non impossibile una politica del ricongiungimento frutto di ulteriori sacrifici
Di qui la necessità di norme costituzionali che rendano stabile e duraturo il risanamento dei conti pubblici
La filosofia che sostiene la costruzione europea ritiene che i fallimenti del mercato siano piuttosto l'eccezione che la regola e che il mercato meglio di altri strumenti consenta con gli opportuni correttivi
Di raggiungere quei fili di sicurezza di libertà dignità umana distribuzione proporzionata alla qualità e quantità del lavoro che la Costituzione annuncia
Ma la nostra Costituzione sembra talvolta convinta che la legittimazione del mercato venga dalla sua utilità sociale non dal suo essere manifestazione di libertà
In questo essa in qualche modo si distanzia dalla costituzione economica dell'Unione
Che invoca una e che cito una politica economica condotta conformemente al principio di un di una economia di mercato aperta e di libera concorrenza
Che stabilisce che le azioni degli Stati membri della Comunità implicano il rispetto dei seguenti principi direttivi prezzi stabili finanze pubbliche condizioni monetarie sane nonché bilancia dei pagamenti sostenibile sono questi principi che la nostra con costituzione non contiene anche se non li contraddice
L'articolo ottantuno sembra affermare un principio di bilancio in pareggio e definisce una procedura piuttosto che un risultato mentre il Trattato di Maastricht non posto nel pareggio
E Dosso elementi di flessibilità pur se corredati tali limiti numerici
Ma la nostra rete di protezione si è rivelata insufficiente
Migliori limiti costituzionali indurrebbero il governo a un processo di risanamento anche sul versante della spesa
Contribuendo a ridurre ruolo e dimensioni dello Stato nel sistema economico
Mi chiedo inoltre se non si debba inserire nella Costituzione anche il principio che garantisca l'indipendenza della Banca d'Italia
Che il mercato e la concorrenza sono tutelati da un apposito autorità indipendente con criteri e modalità previsti dalla legge
I risultati della commissione bicamerale per aspetti essenziali che toccano i cittadini alle istituzioni l'economia i rapporti tra centro e periferia dovranno riflettere il nostro essere in Europa
Saranno anche espressione di una cultura politica che scegliendo l'Europa si fa carico di proiettare nel futuro valori quali la solidarietà le frontiere aperti in altri termini di un'economia che pur mantenendo l'intervento pubblico per finalità di ordine sociale Oddi rischia di redistribuzione della ricchezza
Dovrà evitare di scoraggiare l'investimento produttivo
Di accrescere il costo del lavoro di intralciare la mobilità e gli scambi di rendere inadeguato il grado di concorrenza in settori non esposti al commercio internazionale
Se l'Europa venisse meno non sarebbe per noi è solo la sconfitta di una parte pensi di quel modello di civiltà che solo ci consente di essere all'altezza delle sfide del terzo millennio
Sarebbe un cedimento della cultura ancor prima che della politica sarebbe allora più difficile alle nostre istituzioni traghettare nel prossimo secolo i valori della libertà che il diritto e della tolleranza
L'Europa è un orizzonte comune di valori che trascendono gli stessi obiettivi materiali della crescita e della competitività essa resta un processo più che una data
I lavori della commissione bilaterale serviranno in qualche modo a costituzionalizzare anche gli enormi belles benefici che l'Italia trae dall'Europa
E cioè un miglior film funziona mento dell'economia prospettive più ampie sul mercato del lavoro che peraltro sempre più come ricorda Lester Soro esige Brain Paola invece di Mentana
Maggiori garanzie di stabilità del risparmio la fine del rischio di un'emarginazione economica e culturale
Poiché siamo chiamati a rivedere abitudini attese talvolta anche i livelli di vita
Una riscrittura storica della Costituzione chiarirà meglio lì nel Linee luce l'ineluttabilità della posta in gioco il valore di sopravvivenza e di sviluppo che l'Europa comporta
Ci eviterà di indulgere all'appello populista del rifiuto dell'Europa e dei sacrifici che essa pure comporta
Allontanerà da noi tentazioni demagogiche voglia demagogiche di destra o di sinistra fornirà alla politica migliori strumenti di mediazione robuste difese contro gli estremismi sociali
L'Europa è il risultato di pazienti diplomazie internazionali politiche bancarie economiche che lavorano intorno alle istituzioni
Essa ricomincia sempre da ciò che esiste a Maastricht come a Torino nel gergo si definisce Lucky
Le istituzioni vicente non sono in questa visione retaggi del passato da eliminare ad ogni costo sono piuttosto delle risorse dei supporti sui quali basarsi per costruire il nuovo credo che questo possa anche essere il metodo di revisione della nostra Costituzione e che per esso possiamo attingere anche all'esperienza europea
In ultima analisi siamo chiamati ad edificare anche attraverso la nostra Costituzione non solo l'Europa dei banchieri e dei mercanti anche quella dei cittadini perseguendo già in casa nostra un aggiornamento che vuole impedire al Vecchio Continente
Di diventare un continente Vecchio
L'Europa è stata all'origine della modernità ha trovato un equilibrio virtuoso tra le due forze che hanno radici diverse il mercato e la democrazia
Corrispondenti ha due passioni secondo Montesquieu tipicamente europei il profitto e la libertà
L'Europa ha già fatto una doppia esperienza negativa ha visto il capitalismo senza democrazia fallire tragicamente nel fascismo e la stessa Prete e la stessa pretesa
Democrazia senza senza capitalismo l'abbiamo vista naufragare definitivamente senza appello con il comunismo
L'Europa che stiamo costruendo si basa invece sui concetti di incentivi del mercato e della democrazia del profitto e della libertà
L'opera di ridire visione della nostra Costituzione
Non potranno giovarsi della lucida consapevolezza di questi valori che costituiscano anche per noi e per l'Europa l'eredità più preziosa del secolo che sta per estinguersi grazie presidente
La parola per il primo intervento hanno letale
Comuni
Vi ringrazio per l'opportunità evitate di prendere la parola in una discussione
Che certamente
Affronta una delle questioni Nodar del lavoro che abbiamo di fronte
E ciò per due ragioni
Una
Che è stata posta in modo molto opportuno
Dal presidente Dini in una lettera alla commissione bicamerale
Una di queste ragioni e
Diciamo più stringe
Necessità di non perdere l'occasione di una revisione della seconda parte della Costituzione
Per
Dare una veste costituzionale alla integrazione europea per affrontare nella costruzione il tema del rapporto fra lo Stato italiano e il processo dell'Unione Europea
Ora naturalmente noi all'esame della Commissione abbiamo le questioni relative alla seconda parte della Costituzione quindi non possiamo affrontare questa questione
Là dove essa forse anche meriterebbe di essere posta cioè fra i principi
E tuttavia
Appare necessario ed urgente direi che siamo certamente in ritardo da questo punto di vista
Integrare
Le regole previste dalla nostra Costituzione
Che certamente non hanno tenuto conto del
Del processo di cessione di sovranità legato all'integrazione europea
Noi abbiamo proceduto appoggiandoci per così dire all'articolo undici della Costituzione
Norma che fu pensata dai costituenti per favorire la partecipazione dell'Italia alle Nazioni Unite
E che successivamente è stata utilizzata dalla Corte costituzionale per garantire una copertura costituzionale al processo di integrazione
Ma in realtà
La giurisprudenza della Corte Ikea supplito ad una mancanza della carta costituzionale
Ora questa questione poi dirò qualcosa
Qui l'onorevole D'Amico che
Ricevuto l'incarico speciale di essere relatore su questa questione
Nel senso che abbiamo voluto anche così
Isolando questo tema altri temi più generali
Sottolinea unendo speciale rilievo
All'esame della commissione sono diverse proposte che vanno in questo senso
Alcune
Proposte
Sono molto attente alla necessità di stabilire vincoli il carattere sociale democratico al processo di cessione di sovranità
Altre proposte vanno piuttosto nel senso di Confort
Della necessità di stabilire
Il principio costituzionale della conformità
Della politica economica monetaria
Ai vincoli previsti dall'ordinamento dell'Unione Europea
Una sorta di costituzionalizzazione dei vincoli di Maastricht
Ora in un senso o nell'altro comunque noi ci troviamo per la prima volta per la verità non per la prima volta un punto di vista della dibattito che sta questione fu posta anche nel passato fu oggetto di confronto tra me e la commissione De Mita Iotti
E precedentemente venne affrontato anche in una proposta di legge costituzionale di riforma del bicameralismo nel corso della decima legislatura
Ma ci troviamo per la prima volta in modo più stringenti ravvicinato
E comunque qualche possibilità di successo di fronte
Alla opportunità
Di una riforma costituzionale che sul modello di quanto è avvenuto in altri Paesi
Via forza costituzionale
Al processo alla scelta della integrazione europea voi sapete che in altri Paesi questa questione è stata affrontata
Critiche con riforma costituzionale è stato introdotto nella Costituzione tedesca con l'articolo ventitré di quella Costituzione
La scelta dell'Unione Europea come obiettivo dell'azione dello Stato
Anche in Francia questa questione è stata affrontata sia pure in modo diverso
E che noi registriamo un ritardato nell'affrontare questo tema
Io credo che però il rapporto fra processo d'integrazione europea e revisione costituzionale vada in realtà anche molto al di là di questo aspetto
Questo aspetto ha sicuramente una grande rilevanza
La Commissione l'affronterà
Non è in discussione fortunatamente nel nostro Paese tra le forze politiche
Diciamo non c'è un se di fronte alla scelta europea
è una scelta che unisce le forze politiche sia pure contrapposte sul colore
E credo che questa sia una condizione perché questa divenga una regolare un valore comune
Ma a mio giudizio connessione tra il processo di unità europea la riforma visione costituzionale investe in modo più ampio resti più significativo
In realtà non c'è alcun dubbio che se la commissione bicamerale
Conseguirà quegli obiettivi ristabilita istituzionali
Di riforma dello Stato sulla base del principio di sussidiarietà
Di semplificazione del meccanismo delle decisioni
E di maggiore garanzia di stabilità politica
Che ci si propone di raggiungere modi diversi ma largamente convergente intorno alla necessità di avere un esecutivo più forte e più direttamente fondato sulla volontà popolare
Non c'è dubbio che se la Commissione bicamerale conseguirà questi risultati darà un potente contributo
Al processo di integrazione europea nel nostro prego
Si potrebbe persino calcolare dice
In termini di effetti sui mercati
Temi di maggiore stabilità della nostra moneta di maggiore credibilità del nostro Paese una riforma di questa portata
Anche perché come è evidente l'Europa non soltanto la metà dell'azione politica
Di risanamento e di stabilizzazione ma è anche direi in qualche modo la civiltà politica cui si ispirano in modi diversi le proposte di riforma che sono all'esame del Parlamento
Esisteva un esiste un unico modello di democrazia
E tuttavia si può dire che questi diversi modelli di organizzazione democratica hanno in comune alcuni aspetti assai profondo
Le democrazie europee sono in generale aperte ad un'alternanza di un ricambio di classi dirigenti
Sono sistemi democratici nei quali pur essendo in tutti fermo il vincolo parlamentare per i governi cioè non esistono in Europa forme di governo siano collegate ad un mandato fiduciario del Parlamento
E tuttavia in modi diversi in quasi tutte le maggiori democrazie europee questo legame fiduciario tra Governo e Parlamento
Trova anche il suo fondamento in una rapporto più diretto tra governi e volontà dei cittadini
Direi che il modello dominante una sorta di modello neoparlamentare
In cui molto spesso in ragione della tradizione politica
Di quella che si potrebbe definire la costituzione materiale
Tuttavia in quasi tutte le grandi democrazie europee quando i cittadini votano sanno di scegliere con il proprio voto non soltanto un parlamentare alcuna maggioranza un capo del governo contestualmente
Nel quadro di una tradizione di stabilità
Che farsi che difficilmente questi governi possano essere cambiati come troppo spesso è accaduto nella tradizione italiana se non attraverso mutamenti politici profondi che passano al vaglio dei cittadini
Ora io credo dico senza entrare nel merito delle diverse soluzioni tecniche
Che questa è generalmente l'ispirazione
Che attraverso diversi metodi
Tuttavia le forze politiche parlamentari hanno dato la loro proposte le loro ricette
E che quindi più in generale
Il lavoro della Bicamerale volto a collegare l'Italia all'Europa
Anche dal punto di vista della stabilità delle istituzioni
Della stabilità di governo
Di un meccanismo aperto ad un ricambio delle classi dirigenti
Secondo la tradizione europea di democrazia dell'alternanza
Per questo io credo che il lavoro della commissione bicamerale potrà dare un forte impulso
Ad un processo di integrazione
Dell'Italia in Europa
Che dovrebbe costituire anche qui al di là delle università certamente legittime
Circa il modo in cui raggiungere la stabilizzazione risanamento economico tuttavia dovrebbe costituire un obiettivo comune
Cioè credo che tutte le forze politiche dovrebbero sentire come vincolo come un proprio obiettivo quello della stabilità
E con e quello di una integrazione in Europa e di un risanamento finanziario
Già e il presidente Dini
Sottolineava
I rischi per il nostro Paese
Qualora noi perdessimo questo aggancio al processo di integrazione
Tanto più gravi per un Paese nel quale il peso schiacciante del debito pubblico accumulato
Fassi che
Inflazione alti tassi d'interesse
Diventerebbero non soltanto un peso probabilmente insostenibile per una politica di sviluppo e di occupazione
Ma diventerebbero anche un fattore di distruzione delle risorse pubbliche e di autentico annientamento dello stato sociale
Si parla spesso diciamo
Dello stato sociale come se ci dovesse essere una difesa dello Stato sociale contro l'Europa i suoi vincoli
Ma in realtà se nel nostro Paese dovesse ripartire l'inflazione alti tassi di interesse io credo che questo finirebbe per
Schiaccia lo stato sociale
Problema quindi
E quello di come perseguire questo obiettivo attraverso quali politiche siamo di fronte a scelte anche difficili che saranno complesse nelle prossime settimane
Io sono favorevole a che
Le scelte di governo
Competa no alla responsabilità di chi ha la responsabilità di governare
In una dialettica limpida
E tuttavia credo che
Questo non sia affatto ostativo ad un clima positivo di comune assunzione di responsabilità
Non credo alle maggioranze variabili e io credo che nei Paesi democratici di vincere elezioni sei capace governo se non è capace
Si cambia diciamo ma
Finché è capace il governo penso anche che questa chiara distinzione di responsabilità
Non possano e non debba impedire che ci sia
In determinati momenti un concorso positivo non significa affatto riusciamo consociativismo
Nella distinzione dei ruoli significa comune senso di appartenenza e di responsabilità di fronte al Paese
Nei momenti più delicati più difficili io spero che questo spirito prevalga c'è poi un'ultima notazione che voglio fare che riguarda
Un tema che in qualche modo è collegato a quello che noi stiamo affronta
E cioè il giudizio da dare sui caratteri che asta assumendo il processo di integrazione
E sulle difficoltà
Che questo processo sta conoscendo credo che sarebbe miope non vedere questo
Non vedere le difficoltà
Che sono del tutto evidenti non vedere come queste difficoltà
Pongono particolari problemi ad un Paese come il nostro noi ci stiamo rendendo conto che è sufficiente oramai che in Germania si avanzi un dubbio
Sul fatto che ci sia la moneta unica la data prevista per mettere in difficoltà la nostra badate non un dubbio sul fatto che l'Italia possa esserci che non è di questo che si discute in queste ore
è sufficiente che sorga un dubbio sul fatto che ci sia la moneta unica
Alla data prevista indubbio che nasce in Germania per ragioni che non hanno a che fare con il nostro problema
Perché è del tutto evidente che la forza della nostra moneta è legata all'aspettativa del mercato che noi saremo parte della moneta europea e che la lira sarà convertibili euro alla parità definito
Nel momento in cui viene messo in dubbio questa prospettiva
La tendenza del risparmio e quelle ad affluire verso le monete più forti
E quindi la tendenza ad un apprezzamento del marco contro le altre monete europee diventa immediata
Che dimostra dette che l'Europa unita e la moneta unica
Sono al contrario di quanto sostiene qualcuno tutt'altro che un cedimento al predominio tedesco appaiono per molti aspetti come l'unico antidoto di fronte al rischio del crearsi una vasta area del marco
Nel cuore dell'Europa dominante sulle economie
Ma
Sottolineare questo cioè significa anche sapere vedere con chiarezza
La difficoltà del processo di integrazione
Difficoltà
Anche nel rapporto con l'opinione pubblica dei grandi perché si è fatta
Io credo che da questa difficoltà si riesca lo dico con uno slogan
Non rallentando il processo di integrazione europea cioè non con meno Europa ma con più euro
Ma quando io dico più Europa io dico che ci vuole
Più politica
Ci vuole più costituzione europea
Noi cediamo sovranità è giusto che sia così ed è giusto che noi mettiamo anche in Costituzione questo principio regoliamo costituzionalmente
Ma cediamo sovranità ad una istituzione sovranazionale che vogliamo democrazia e nel momento stesso in cui si apre questa discussione in Italia è inevitabile che gli stessi colleghi
All'esigenza di una costituente
Cioè all'esigenza di fare progredire quei meccanismi di codecisione qui meccanismi di partecipazione democratica del Parlamento alle decisioni europee quei meccanismi di allargamento dei settori comunitari e non meramente intergovernativi diciamo
Che fino a questo momento appaiono assai rallentata
Il problema quindi la preoccupazione di un'Europa dei banchieri
A mio giudizio non è volta o non dovrebbe essere volta contro la moneta unica va certamente contro l'idea che l'integrazione europea possa ridursi alla moneta unica questo sì
E che l'unica istituzione europea importante possa essere la banca centrale
Noi abbiamo bisogno di istituzioni politiche europee più forti
Chi una comunitarizzazione della politica di sicurezza della politica estera noi rischiamo in questi giorni riconoscevano la sconfitta dell'ideale europeo parliamoci chiaro perché si
Se l'Europa non appare in grado
Così come è fallito drammaticamente l'Europa politica di fronte alla tragedia dell'ex Jugoslavia se non appare in grado di fronteggiare con azioni comuni
La tragedia albanese
Io credo che questo colpirà nella opinione pubblica dei grandi Paesi europei ideale europeista e sarà poi più difficile
Costruire il consenso intorno a quelle politiche di sacrifici di rigore che appaiono necessarie per sostenere una grande prospettiva politica ideali e di valori
L'ora mi pare che questo sottolineare questo aspetto nasce proprio dalla nostra attenzione europeiste non da una riserva nei confronti dell'Europa ma dalla consapevolezza che questo processo ha bisogno del consenso dei cittadini quindi ha bisogno di essere più forte sotto il profilo politico istituzionale sotto il profilo delle politiche economiche
La moneta è uno strumento di politica economica
Di quali politiche economiche
Quale politica dell'Europa per l'innovazione per l'occupazione
Anche di questo e non soltanto di stabilità e di risanamento finanziario
Fatta la capacità competitiva oggi dell'Europa sui mercati
Io vedete concludo su questo come uomo di sinistra oltre che come presidente della Bicamerale
Io non posso credere che con favore il sorgere di forti e legittimate istituzioni sovranazionali
La preoccupazione per una sinistra che accetta il mercato
è che di fronte alla mondializzazione dell'economia e della finanza
Si avverte una drammatica debolezza della politica e delle istituzioni
E cioè della capacità di regolare su scala sopranazionale
La competizione
E noi sappiamo che non c'è mercato senza regole
Mercato è una istituzione
Che è fatta di libertà e di regole d'altro canto non c'è libertà senza regole
Cioè arbitrio che è un'altra cosa
Quindi la mondializzazione dell'economia ha bisogno di istituzioni sovranazionali
L'Europa è senza dubbio una grande fondamentale istituzione sopra
Pare una scelta non rinunciabile
Ma credo che se noi vogliamo che questa scelta abbia un più forte consenso fra i cittadini questa Europa devi avere un contenuto democratico e un contenuto sociale più evidenti di quello che sia accaduto sino ad oggi
E anche questo è un messaggio che dall'Italia può andare in Europa dove ho la sensazione che ci sia una maggiore coscienza di ciò quanto non forse dieci mesi un anno sei mesi fa
Perché gli statisti democratici dell'Europa cominciano ad avere la consapevolezza chi Home noi indichiamo al processo di integrazione una base più solida in termini di valori ideali comuni di aspirazioni condivise dai cittadini europei
Oppure questo processo di integrazione potrà conoscere nuove difficoltà per tutti
Perché non si prendono grandi decisioni in democrazia senza il consenso dei cittadini grazie
Comunque
Credo che a questo punto mi devo dare la parola perché tocca nell'ordine del dei relatori a me
Che io farò un discorso molto più semplificato è anche molto più vicino treno alle mie preoccupazioni per questo Paese questa realtà italiana all'interno dell'unificazione europea
A me spaventa devo dire una concezione dell'unificazione europea che quasi quasi ricalca
Nella convinzione non esplicita alcune volte il modo in cui fu fatta L'Unità d'Italia
Cioè una costruzione europea fatta da pochi
Fatta dai lettori
Fatta in modo pedagogico
Per controllare i comportamenti devianti di qualcuno
Per organizzare una compattezza unitarie per creare un sistema dall'alto
Noi italiani abbiamo già sofferto tanto di questa dimensione italiana di una compattezza pensata da pochi per tutti
Di uno stato fatto prima della nazione di uno stato fatto prima degli italiani
Di uno Stato che si proclamò soggetto generale di questa società e da lì discesero poi le sue funzioni
La scuola pubblica per fare gli italiani le guerre per fare l'unificazione ulteriore
Le guerre coloniali per fare l'impero
Lei perché no alle Poste e le ferrovie per accorciare l'Italia la Cassa per il Mezzogiorno per riequilibrare il Mezzogiorno
Tutte funzioni venute dopo questa assunzione di responsabilità di un soggetto altro dalla società di allora
Perché in fondo la attenzione politica istituzionale era quella che veniva prima del rapporto con la realtà sociale
Personalmente ritengo che anche la costruzione europea in questo periodo soffra della stessa tentazione
Tentazione di fare a organizzare l'Europa compatta
Su pochi fattori su poche funzioni gestite al centro
L'Europa
E sostanzialmente due cose per due teste diverso
Per un banchiere centrale dell'Europa centrale l'Europa è una realtà compatta da rendere sempre più compatta
Per molti altri penso agli antichi greci l'Europa era ed è un arcipelago e se uno va a vedere cosa l'Europa ad oggi è veramente un arcipelago
Come costruiamo l'unità europea come un discorso compatto oppure rispettando il policentrismo europeo l'Europa come arciprete
Beh diciamoci la verità queste ultime questi ultimi anni
Hanno visto una vittoria qui chi pensa fare l'Europa dall'alto
Da pochi
Con una compattezza sostanzialmente forzata fosse anche forzata dai tratta e non soltanto dalle direttive e dalle normative
E quindi noi abbiamo la convergenza i parametri abbiamo le direttive comunitarie abbiamo le normative comunitarie
Abbiamo cioè una concezione elitaria dell'Europa
Che poi non arriva più
La mia generazione è stata una generazione che ha creduto fortemente nell'euro
Ne generazione di adesso ci credono molto meno forse la vivono anche di più lavoro ma nulla vivono più come processo unificante la vivono come qualcosa che compete ad altri
La domanda che ci possiamo porre e questo tipo di illogica elitaria e pedagogica concentrata
E compatta dell'Europa
Corrisponde voi all'Europa
A mio avviso corrisponde pochissimo alla realtà italiana ma questo sarebbe un aspetto secondario
Ah corrisponde all'Europa
Io ho l'impressione d'Europa si è ancora e sempre un arcipelago
Sì è ancora e sempre una realtà vissuta in termini assolutamente molecolari dei singoli soggetti da milioni di imprenditori da milioni di turisti da milioni di di gli operatori turistici da milioni di operatori professionali avvocati o consulenti che sia dal centinaia e centinaia di regioni e subregioni
Da migliaia di piccoli distretti industriali
Decine di migliaia di comunità di comuni di provincia
Possiamo unificare tutto questo un sistema assolutamente molecolare policentrico in qualche operazione di vertice
Certo c'è
Lo strumento lo strumento era munita
La moneta resta l'unico elemento che unisce collega mette in relazione migliaia di soggetti milioni di soggetti e quindi non è senza ha ragione
Che chi vuole costruirle Europa invece ricostruirla come la costruimmo noi su un esercito su una burocrazia su qualche guerre su qualche scuola e qualche la scuola pubblica la voglia costruire sulla moneta
Ma basta
La moneta i riferimenti monetari i parametri monetari parametri finanziari per costruire l'Europa
Oppure il policentrismo dell'Europa se viene ricondotto a uno strumento unificante solitario
Qual è la moneta rischia di non creare unificazione europea rischia di creare a breve termine anche elementi di non collisione elementi di separazione elementi anche di conflitto
Qui sta il punto fondamentale della nostro ragionamento Dio
E la responsabilità di uno Stato che resta stato nazionale e come diceva Dini prima resta Stato nazionale con Pompili e responsabilità ancora più forti
Perché non si va in Europa senza uno Stato nazionale forte spetta a responsabilità di uno Stato nazionale è proprio quello di capire se la sessione di responsabilità la cessione di sovranità sulla dimensione monetaria deve esserci
L'unico strumento di unificazione o se invece ci sono altri strumenti di unificazione di convergenza
Questo tipo di
Ragionamento credo che porti a capire apporto a tentare di capire com'è oggi
Una realtà europea
Se la realtà europea e la realtà
Italiane in particolare io sono un provinciale quindi dei miei riferimenti sono molto spesso tipicamente italiani ma non credo che siamo molto lontani dalla realtà europea
Se la realtà europee in particolare quelle italiane sono segna da un discorso di responsabilità iniziativa molecolare di milioni di soggetti e sono legati a un policentrismo reale
Di migliaia di centri di potere
Che ha un policentrismo reale di migliaia di centri di dimensione territoriale di copertura e di responsabilità territoriale noi dobbiamo fare niente
Un tipo di ragionamento nella riforma dello Stato nella costruzione istituzionale dell'Europa che corrisponda questo elemento
La verticalizzazione certamente una tentazione
Replica di trazione e tipica di una realtà quale quella odierna perché perché è una realtà troppo molecolare una realtà troppo policentrica una realtà troppo territorializzata
Porta a una crisi profonda di leadership e quindi a un bisogno terribile di leadership
E quindi spinge molti a fare discorsi di verticalizzazione
Perché perché un discorso molecolare troppo accentuato significa in qualche modo un'accondiscendenza a una società della rendita che può esser la rendita dei pensionati come degli impiegati pubblici lume dei possessori di botto
Un policentrismo troppo forte del territorio porta meccanismi se non di deciso di secessione certamente di articolazione di di di a arraffa amento di poteri a livello locale
Un policentrismo troppo forte dei poteri porta una paura di anarchica
E quindi la il meccanismo psichico quello immediato verticalizza
Permetterete che ricordino a tutti io ricordo sempre meno ad esempio come la stessa Chiesa cattolica nel momento in cui si è sentita profondamente innervata da venti trenta quaranta anni di grande soggettività individuale della religiosità la grande forza dei delle Chiese locali e da grande forza dei poteri intermedi
Ebbene ha dovuto porsi il problema non ti una riconferma del potere papale che non c'entra nulla ma di un progetto culturale della Cei in cui si cerca di riprendere leadership
La politica abbiamo anche questo realtà della ripresa di leadership il ritorno a un processo verticalizzato della leadership
E questo lo si vede in tante forme lo stesso la stessa propensione al maggioritario
La stessa propensione ai problemi del del del la cultura verticalizzata del potere ma stessa propensione
Alla personalizzazione se non del potere almeno dei riferimenti politici lo stesso voglia di Europa vista come strumento di leadership
Ma questa verticalizzazione
A mio avviso leghista nella Chiesa cattolica Porta a Porta
Mi sta nella politica certamente vada considerata in modo assolutamente più laico
La verticalizzazione risponde oggi a un'esigenza della gente di dire nel la la molecola Rita e pericolosa
Quindi il policentrismo dei poteri portano archivia il policentrismo del territorio porta alla secessione e quindi il ritorno
Alba appresa
Di possesso sulla società
Ecco io probabilmente perché ho sempre ragionata in controtendenza ho l'impressione che invece il problema non sia quello di tentare di rispondere al policentrismo europeo all'arcipelago europeo alla molecola Rita europea verticalizzare
Non ne sono convinto a livello europeo perché significa
Consegnarsi mani e piedi nell'unico strumento che oggi permette la verticalizzazione cioè la moneta
Perché non permetterà partecipazione politica nulla permette nel nel dibattito politico malati non non permette il meccanismo della difesa della coesione sociale europea per i diritti sociali europee
Su tutto c'è scritto tutto ci si spacca
Sulla Monica non ci si può spaccare ma questo significa una verticalizzazione su un potere solo
Ma mi domando se invece il meccanismo di una riforma istituzionale o il meccanismo di una politica europea non debba esser quella di accettare la sfida dell'arcipelago
Accettare cioè una concezione delle istituzioni che sia sostanzialmente di tipo funzionale e non vi è stato soggetto generale dello sviluppo
Cioè uno Stato che in fondo si qualifichi per il sostegno dei da alle funzioni sociali piuttosto che per le riassunzione della sua dimensione soggetto anche rispetto a tutta la società
Feliciano Benvenuti ha sottolineato molto bene questo aspetto quando ha chiarito per lo Stato soggetto è finito
E c'è oggi soltanto la possibilità di uno Stato funzione servo un sorvolo
Questo naturalmente portare anche fastidio a chi come me del resto
Riveste compiti istituzionali
Dove pensiamo sempre di essere soggetti Kenya avuto referenti rispetto alla realtà circostante
Però ho l'impressione che storicamente ci si pone il problema probabilmente
Non sappiamo neppure chi vincerà
Se l'assetto istituzionale dell'Europa deve corrispondere la sua dimensione di Arcipelago potere ritornare ad essere una dimensione di Stato soggetto
Almeno per altri cinquant'anni poi si vedrà perché molti possono pensare che non si costruisce l'Europa e non si sarebbe costruita l'Italia senza una botta di redini di verticalizzazione
Io posso esprimere l'ho già detto la mia
Relativa angustia nei confronti di una logica di questo gene posso accetterò accettare perché tanti che stimolo lo pensano possano accettare che posso accettare che
Nel processo di costruzione di una nuova entità il momento di verticalizzazione sia essenziale
C'è molto poco democratico del resto lo Stato risorgimentale italiano non era così democratico mondo e pensiamo e molto poco partecipativo
E molto poco fra l'altro politico atti di rappresentanza politica però così è
Qual è la strada invece su cui
Personalmente ritengo sarebbe utile almeno sperimentale
Beh è quella sostanzialmente di
Pensare a quattro Perini
Che vanno salvaguardati nella costruzione europea
Il problema è il tema dell'autonomia delle Autonomie locali
Del tessuto della maniglia di autonomia che vanno dai Comuni dalle Province o le comunità montane le regioni forse le macroregioni ma se non si costruisce non dico dal basso perché retorica ma se non si costruisce una maglia
Di Autonomie locali a vario livello
Il che non significa la Camera delle Regioni qualche cosa in più complesse e più seria è difficile pensare a una società che corrisponda a una cultura dell'arcipelago per non a una cultura della banca centrale
Secondo punto una valorizzazione delle autonomie funzionali perché lo Stato soggetto diventa Stato funzione ma diventa Stato funziona attraverso la sua autonomia
L'autonomia scolastica l'autonomia sanitaria con le ASL ma tutte le altre economie la camere di commercio i porti e gli interporti il sistema delle fiere
Il sistema universitario
Cioè un meccanismo di Autonomie a ricaduta test tipicamente funzionale legittimate dal modo in cui esercitano funzioni sociali non dal modo in cui sono parte di uno Stato soggetto ormai in declino
Dove il cittadino possa esercitare il controllo sulla funzione effettivamente svolte
Uno Stato delle Autonomie uno stato dell'autonomia funzionale
Terzo uno Stato che si dia carico in questo di una dimensione di coesione sociale
Che ricordiamoci sempre è sempre una coesione sociale i territori
Gli studi il Welfare State può essere difeso può essere smantellato ma la coesione sociale si gioca tutto a livello territoriale e l'Europa si gioca sulle Commissioni territoriali di vario tipo
Anche l'ultima albanese è una coesione sociale e territoriale
Se non se non abbiamo alcuna culture alcuna politica della coesione sociale
L'Europa nulla costruita
E un ultimo quarto bene che il bene della rappresentanza
Oggi la la la trasformazione di una società proprio perché e
Ah policentrismo di territorio policentrismo il potere la molecola ritardi soggetti ha bisogno di osmosi di rappresentanza bisogno di istituzioni che Pivano quelle quelle con la società per farla rappresentare se ci irrigidiamo
I meccanismi di rappresentanza o politico sociale parlo anche per questa per questa ora troppo rigidi il Paese non respira più
E quindi non fa coesione non fa responsabilità delle dimensioni Autonomie funzionali o territoriali che simili
è così difficile con i nostri partner europei o è così difficile con le nostre riflessioni italiane tentare
Un pensiero almeno laterale
Di riforma istituzionale che in qualche modo comprenda
Queste quattro realtà di bene collettive
L'autonomia locale autonomia funzionale la rappresentanza i meccanismi di coesione sociale
Certo non dico con questo ho eliminato tutto
Non dico che con questo metto da parte del problema del del decidere
Del del consenso
Della trasformazione organizzativa dello Stato
Del ruolo della giustizia civile e penale non oggi l'unione è un percorso fazioso come sempre per noi ex allievi dei gesuiti insomma cioè indico soltanto una dimensione molto precisi
Che però mi sembra essenziale questo
Il resto naturalmente sta già nel dibattito
E siccome sta già specialmente per quanto riguarda le forme di governo D'Alema ne accennava molto chiaramente il rapporto con il premier la personalizzazione cede c'è già nella logica di verticalizzazione i la doppia il doppio binario la doppia cultura che fa da una parte una democrazia decidente ma d'altra parte una democrazia assolutamente articolata mi sembrerebbe in questo momento un elemento importante è un elemento fondamentale
Ricordiamoci sempre
Lo diceva Wittgenstein una in una nota
Che l'ulivismo è sempre gestione degli insieme sintesi degli enzimi
Non è ontologicamente fin dall'inizio unitaria
Chi vuole fare unità e logica unitaria devi saper mettere insieme gli insiemi scusate il bisticcio
Devi sapere organizzare il senso dell'insieme il significato degli enzimi
Non tentare sempre di ritornare al vertice monarchico intellettualmente monarchico di una piramide
Non tenendo conto che invece c'ha di fronte non sistema compatto ma un arcipelago
Se poi invece dovessimo tiri fra di noi in silenzio che questa cosa qui interessa poco perché in fondo quello che vogliamo e una compattezza a tutti i costi che non un arcipelago in cui ciascuno di noi è ampia
Il il senso del proprio destino anche come popolo allora un altro paio di maniche
Ma se ci fosse la possibilità di andare avanti sulla strada non totalitaria ma e totalizzante che ho indicato ma almeno di difesa e anche di un'identità italiana oggi policentrica e molecolare non sarebbe ma grazie
La parola adesso al professor La Pergola per la relazione intitolata quale Europa archi per per l'Italia
Il
Presidente Dini il presidente D'Alema ci hanno detto che e il tema Europa non può non interessare le grandi scelte del della Bicamerale
Ora
Lo Stato internazionalista e pacifista l'intera sinistra pacifista disegnato nei principi della nostra Costituzione è venuto sempre più largamente impegnandosi nella dura fatica del costruzione dell'Europa
La partecipazione del nostro Paese
Alla
All'edificazione dell'Europa è stata giustificata lo sappiamo tutti sulla base dell'articolo undici della Costituzione non c'era altro punto d'appoggio
E le camere allocco inserito efficace in Terna autorizzato alla ratifica
Dei trattati
Istitutivi della Comunità dell'unione con legge ordinaria
La Corte costituzionale ha poi mandato la soluzione così adottata indenne da censura
Ma per dire la verità alla Corte costituzionale se impegnato in un lungo
E faticoso e accidentato ciclo di decisioni
Scegliendo in odio più spinoso
Del problema del trasferimento
A
Del problema del trasferimento dei problemi alla comunità all'Unione
La Corte intesi i limiti della sovranità prima in un senso poi in un altro procurando di conciliare la sua giurisprudenza
Con quella della corte europea decise sostenitrice del primato del diritto comunitario sul legge interna
E senonché l'integrazione non si compie Conde pronunce dei giudici
Anche quando come questo sul primato del diritto comunitario abbiano l'ardimento delle concezioni federalisti
La limitazione di sovranità è sempre una storica Scelta di ordine costituzionale che passa necessariamente attraverso il vaglio del legislatore è chiamato a dettare testo fondamentale rivederlo
E per ci siamo dunque come il questa matura e e urgente istanze europee districa potrebbe salire sul piano della sul piano della rete nostra revisione costituzionale il disposto dell'articolo undici ma a me pare lasciato fermo
Al posto dove
Nel testo attuale certa dei principi
Si tratterà di dettare le altre regole
Che costituzionalizza no il caso dell'integrazione europea
Il che non significa beninteso invade nella materia dei principi
La materia dei principi sottratta dalla legge istitutiva della Bicamerale l'ambito della revisione in corso vero
Che concerne soltanto l'ordinamento delle Repubblica il fatto è che che i principi siano nati hanno
In tutto il testo fondamentale
E nulla impedisce che a svolgersi e precisa di siano norme dettate
In altra parte della Costituzione nella prima e soprattutto nella seconda
Il principio dell'autonomia locale sancito insieme con quello della unità e indivisibilità della Repubblica tra i principi
Ebbene questo principio dovrà pure essere svolto potrà ricevere molti importanti svolgimento
In sede di riforma
Perché interessa tutta la disciplina del decentramento
Il tema dell'Europa
Ricca
Sull'ordinamento dei poteri sotto vario riguardo
Competenze della carne
Procedure legislative
Istituti dell'autonomia regionale
Perciò non mi sembra che la Bicamerale eccede il suo mandato se si occupa
Per il fenomeno
De disposizioni dettate Aster fine potranno trovare
Nel nuovo testo costituzionale la collocazione più opportuno
Per esempio quella del regime costituzionale di tratta ma ce ne possono essere altri
Del resto anche negli altri paesi comunitari dobbiamo guardare ce lo diceva l'onorevole D'Alema
E le costituzioni vigenti sono state modificate giornate dopo il Trattato di Maastricht
Così è accaduto in Francia in Germania Nista
E d'altra parte il trasferimento dei poteri in sede europea Pertini in tutta Europa come una decisione politica che va regolata dal potere sovrano del costituente
Perché il processo di integrazione spostare frontiere della sovranità nazionale
Non a caso per consentire tale risultato
In alcuni degli Stati membri si ricorre
Alla consultazione del corpo elettorale
E cioè si risale direttamente alla fonte della sovranità popolare e del resto ogni eventuale norma sull'Europa
Dettata dalla Bicamerale sarebbe insieme con le altre sottoposta a referendum
Anche nel nostro ordinamento
Io amo poi uno sguardo al Panorama
Costituzionale dicevo
Degli Stati che ci circondano
La verità è che il comune destino europeo
E divenuto una comune vocazione degli ordinamenti politici della quale
I costituenti non possono non tener conto
Prendiamo il caso dell'Europa Artic
Il famoso articolo ventitré della Costituzione tedesca
Significativamente il nuovo testo sull'Europa ha preso il posto del vecchio
Disposto dell'articolo
Che prevedeva l'estensione della legge fondamentale di bond adottata come legge provvisorio
A tutta la Germania dopo l'unificazione del Paese
C'è uno spartiacque
Agli occhi del costituente tedesco
Prima si guardava alla Germania divisa in due
Oggi si stabilisce come la Germania ricomposto nella sua interezza con idee vivere da federazione partecipa alla realizzazione dell'Europa unita
Da noi c'è un altro spartiacque forse il passaggio dalla prima alla seconda Repubblica
La la prima Repubblica si appagata dell'articolo undici
E Seconda Repubblica dovrebbe darci
Il nostro Europa Artic uno stato in grado di misurarsi con le sfide del integrazione europea detto questo
Il primo dato da considerare come sappiamo tutti
Che il
Integrazione europea è un processo in continuo divenire la fase attuale quella della transizione dalla comunità mercato diciamo alla comunità unione
L'Unione è un nome entrato nel linguaggio corrente ma per la verità è un fatto solo annunziato
Sostanzialmente
Il trattato la figura la configura con un doppio volto
Unione di Stati unione di popoli
E con la doppia destinazione funzionale unione economica e monetaria l'unione politica
Così vi è una
Una doppia coppia di nozioni in gioco ancora da comporre in un disegno coerente
E sappiamo tutti che cosa significa unione monetaria
Banche centrali netta unica sono istituti di schietto stampo sovrannazionale la difficoltà e chiaro sta nel metterli in opera e non solo in Italia
L'unione politica è stata concepita
Non tanto per sviluppare il sistema comunitario
Non tanto per innovare il quadro delle istituzioni comunitarie
Quanto per definire gli obiettivi dell'ulteriore integrazione lasciando che ad attuarli sia in definitiva l'impulso dal vertice del Consiglio europeo
Ed è l'opera del diplomazia multilaterale
Come diceva ci affidano
E mi indica indimenticato presidente della della Commissione europea la soluzione naturale
La soluzione ottimale sarebbe stata quella di fondere le comunità preesistenti non sono alcuni tra politica
Dotata dei poteri e dell'assetto decisionale adeguati al nuovo sì invece seguito il criterio di fare dell'Unione il semplice contenitore
Del integrazione in cui si collocano le comunità
Le politiche comuni la forme di collaborazione stabilite dal Trap perciò
Questa
Unione
Distinta dalla comunità anche sarà comprende nella sua sfera vi è una verità saliente
Ed è la cittadinanza europea
Affiancata se non sotto la posta né cittadinanza nazionale
Se quando si formeranno Unione sulla base di queste cittadinanza comune
Sarà diversa delle confederazioni di tipo settecentesco ottocentesco risalente all'epoca di un costituzionalismo ancora ancora timido incipiente
Che erano mere leghe distacco
Che non concernevano l'individuo che lo lasciamo interamente soggetta al regime politico quale che esso fosse nello Stato nazionale di appartenenza
Fatto sta che oggi le cose sono come sono
Si dirà che comunità Unione sono due Stati
Successivi
Dello stesso ciclo evolutivo anche in quest'ottica però mi integrazione il corpo dell'integrazione
Il mercato
Ed è un corpo ancora da cucire con l'ombra fluttuante dell'unione politica come nella favola di Peter Pan e non sappiamo quale possibile sutura
Si presenti e la realtà
Quale sia la possibile su tu
E il processo potrà
Avanzare ristagnare
Il sistema decisionale potrà potrà semplificare sospettare sul piano inclinato della disfunzione
Il solo punto certo è che l'Unione non avanza
Se
Se non in modo coerente col robusto impianto comunitario dell'integrazione
è stata di integrazione economica
A preparare il mercato è il mercato a preparare la cittadinanza con e l'integrazione
Economica di idea feconda di comunità avuto sempre una capacità espansiva una rilevanza politica che grandi europeisti
Come Vegas come gli altri come Spinelli hanno subito richiesto
Ora mentre si passa
Dalla mercato all'Unione le bicamerali
Le camere si trovano di fronte a due scelte Luna e l'altra
Indispensabili per costituzionalizzare il caso dell'integrazione europea da prima scelta e dettare le norme che regolano il rapporto tra il nostro ordinamento
E l'ordinamento comunitario sulla base dei risultati ti dei risultati già acquisiti la che comunque
Costituzionalizzare perché comunque
La seconda scelta
E dettare le condizioni porre le condizioni
Alle quali si vuole
Che l'Italia si impegni nella realizzazione del
Della comunità europea
Dell'Europa mi come si dice nella costituzione tedesca
Questa nel nucleo essenziale alla disciplina ad adottare questo sarebbe il contenuto del nostro Europa artica altre disposizioni
Potranno opportunamente a coordinarlo consisteva dei poteri sia dello Stato sia delle Regioni
Vediamo dunque il primo punto
Il rapporto tra vecchi come uno sterzo
E il nostro ordinamento
Io credo che ci siano tre regole
Fondamentali che ha sancito
Il trasferimento dei poteri della comunità e all'Unione
L'efficacia diretta e la prevalenza del diritto comunitario
Sulle leggi in termini compatibili
Ed anche e qui è il punto più delicato
L'Espresso e puntuale riconoscimento di ciste categorie dei diritti derivanti dal Trattato spiegano
Subito qua
Alla comunità l'unione sono trasferiti i poteri di sovranità si tratterebbe di regular maiestatis dice nella posizione tedesca che occorrono
Loro secondo i trattati che restituiscono bene questo risultato è già implicito
Nella giurisprudenza della Corte costituzionale sì però si tratta appunto di consacrarlo espressamente
Sia pure il con la riserva formulata la Corte costituzionale secondo la quale l'esercizio dei poteri trasferiti non può vulnerabile principi fondamentali dell'ordinamento costituzionale
O diritti inalienabili
Inalienabili e inviolabili della persona umana
Riserva mi permetto di dire
L'ho sempre detto
Più teorica
Che effettivo perché la comunità domani l'Unione non sono stati
Non sono enti destinati a spiegare leali superbe un superstato però si comporta uno con uno stato di Vietti ed è improbabile che alcun atto delle loro istituzioni offendono i valori di cui l'Italia si vuole riservare la tutela
Piuttosto
Dal momento che l'integrazione in continuo declino divenire sorge il problema tecnico per i costituzionalisti e credo ma per tutti gli interpreti se legittimando il trasferimento dei poteri alla comunità riunione per ciò stesso la Costituzione vuole consentire che anche i trattati successivamente conclusi che intervengono successivamente
Nel corso del processo di unificazione possono essere ratifica dei seguiti in base a una legge ordinario
Questo è stato fin qui un vantaggio per l'Italia quello del nostro legislatore di potere
Disporre dell'integrazione europea mediante del giardino beh la risposta dipenderà dalle condizioni in cui si vogliono stabilire da aggiungere a quelle previste in via generale dell'articolo undici con riguardo al trasferimento dei poteri dalla comunità mio
Se i nuovi trattati
Non soddisfano tale condizione
O se modificano le condizioni che le Camere hanno già consentito sulla base traffico undici facciamo il caso di una modifica nelle condizioni dell'Italia rispetto agli altri membri
Allora
La la ratificò l'esecuzione del trattato dovrebbe comportare il procedimento di revisione il procedimento di revisione perché in quel caso
Il trasferimento dei poteri travalica dallo schema predisposto in Costituzione da da ritenere che debba essere autorizzato nuovamente dal costituente
Veniamo al primato del trattato
Il trattato il diritto derivato
Prevalgono subito se sulle norme del diritto interno
Ogni qual volta la regola comunitaria può operare immediatamente i nostri giudici la nostra amministrazione
Dovranno applicarla senza attendere che le norme incompatibili siano rimosse mediante Bric abrogazione o mediante pronuncia di incostituzionalità
Qual è la conseguenza più importante se si sa sancisce questo principio del primato nella Costituzione
E quella di riconoscere una volta per tutte corsa in genere per la fonte costituzionale
Il riconoscimento di diritti che scaturiscono dal tratta si crea si riconosce una categoria
Protette di diritti paralleli ai diritti costituzionali
E la garanzia opererà nel rispettivo campo di esplicazione di tutela di questi diritti
E sarà una garanzia che discende opere in via di principio automaticamente indiscriminatamente nei confronti di ogni diritto che scaturisce dal Trattato tutti i diritti del mercato tutti i diritti dell'integrazione economica e gli altri che si creeranno il che non toglie però
Che il costituente Possa
Riconoscere puntualmente ad espressamente certe categorie di tale soluzione anzi opportuna io credo quando vi sia il dubbio che il diritto derivante dal trattato e incompatibile col sistema delle libertà garantite costituzionalmente in in Italia faccio
Due esempi il pensiero
Corre subito a due casi
Le libertà di mercato
E la libertà di concorrenza
E i diritti della cittadinanza europea
Ed è
La libertà di concorrenza di mercato
Ci fa riflettere su un fatto che ha messo in luce Tommaso Padoa Schioppa
La nostra costituzione economica
Dobbiamo riconoscerlo francamente
Io ormai divenuto un ordinamento composito
La materia è governata per universo
Dalla fonte comunitaria
Per dalla fonte costituzionale
La posizione del quarantotto riconosce l'iniziativa economica
Come libera
Ma stabilisce che essa non può essere esercitata in contrasto con l'utilità sociale
Bene
Il rispetto di questo valore l'utilità sociale che campeggia nella nostra costituzione di altri interessi
Costituzionalmente tutelati analoghi sicurezza dignità umana e quel retribuzione e garantito in primo luogo
Attraverso l'intervento del potere pubblico che riduce lo spazio del mercato
Invece
Se guardiamo al trattato
La libertà di concorrenza e prima
E centrale
Ai fini dell'integrazione europea
Ancorata al principio secondo cui il mercato soddisfa solo che esso funzioni correttamente anche ai fini di utilità sociale e li assorbe nel suo sistema
Il mercato è la regola
Ce lo ricordava anche il ministro Dini
Connaturata alla libertà di iniziativa il fallimento del mercato d'eccezione il fatto patologico che giustifica l'intervento riparato
Del potere pubblico
Con me può la fonte
Costituzionale la fonte comunitaria
Come possono le due fonti
Conciliarsi e cooperare nel governo dell'economia
E non mancheranno di riflettere sul fatto che il Trattato di Maastricht dal sviluppato
L'aria della Costituzione governante alla fonte sovrannazionale vincoli di bilancio Monet al Comune vincoli di bilancio quanto a livello
Il disavanzo
Allora il sistema doveva trovare il suo equilibrio e così è accaduto
Il trattato
Pone
Un certo regime costituzionale della libertà dell'iniziativa
Non lo potremo
Lasciato l'ordinamento costituzionale di ciascun paese membro di regolarlo però il trattato esige che gli ordinamenti nazionali non ostacolino
L'esenzione la realizzazione degli obiettivi stabiliti ventisette
E perciò la libertà di mercato la libertà di concorrenza non è il iettatore soppressa dal testo del quarantotto e silente diciamo
Se il costituente di oggi vietato e la riconosce espressamente attua un obbligo assunto con i Trattati di Roma rimasta
E la componente Ruppi Istica il questo ordinamento misto formato con il mercato comune
Si allargherà a misure
Che l'integrazione
Proprio
Veniamo ai diritti della cittadinanza
Perché conviene sancire di espressamente nella costituzione
Mi fermo un solo caso questi diritti sono pochi Petta sapere è tassativamente previsti nel
Nel trattato il diritto di il diritto di voto il diritto di candidatura in tutta l'Unione e anche fuori dello Stato nello stato di residenza anche se non si tratta dello stato di origine
La disposizione adottare dovrebbe riconoscere a tutti i cittadini degli altri Stati membri i diritti della cittadinanza dell'Unione alle condizioni previste nel trattato staff e questo vale soprattutto per la copertura costituzionale di di elettorato attivo e passivo che non sono più riservati cittadini vanno estesi e comunitari residenti in Italia rimuovendo nei loro confronti ogni
Libertà di circolazione e di soggiorno che un altro diritto di circa perché la prima scintilla dell'unificazione politica scocca con insegna la storia quando i cittadini di altri stati membri sono accolti nello stato di residenze con gli stessi
Dei nazionali
Salvo
Le eccezioni
Che la legge nazionale abbia espressamente dice
Le prime carte alcunché
Sarebbe suggestivo suggellare in questo modo l'acustico
Dico alla cittadinanza europea
Più un vincolo di parentela prima ancora
Tra i popoli come vuole il Trattato di Maastricht veniamo al secondo aspetto
Quando principi
Devono essere posti a base secondo la formula
Della nostra Costituzione dello sviluppo futuro dell'Unione
Ne parlava l'onorevole dalle ne parla
Il principio democratico
E il principio di sussidiarietà
Ma insieme col principio di sussidiarietà l'uno nell'altro vero principio sono avvertiti come valori fondamentali generalmente in Europa io sono del resto riconosciuti nello stesso Trattato di Maastricht
Il nostro costituente avrà modo di riprenderli nei termini che rispondono al meglio si accorgano meglio con la coscienza europeistico del nostro Paese ma si rende al principio di sussidiarietà
Può essere ripianato il principio di coesione economico e sociale che il trattato dei nastri valorizza riconosce principio di democrazia
Ebbene è chiaro non si forma l'Unione non si giustifica
Sino a quando unione politica non si amplia i poteri del Parlamento europeo alla democrazia parlamentare sta al centro
La civiltà politica di cui l'Unione deve essere espressione che l'Unione deve riflettere
Oggi non è così
I poteri del Parlamento europeo sono stati progressivamente allargato in atto molti versi resto inadeguati al ruolo questo organo con me corpo legittimato dalla diretta investitura popolare
Sarebbe altrettanto importante The Circus si sviluppasse la cittadinanza politica europea mediante diritti partecipativi ruolo di partiti politici a livello dell'Unione
Beh oggi non è così
E c'è un doppio deficit democratico
Questo i nostri parlamentari nostri politici lo conoscono e lo vivono perché non solo il Processo
Decisionale europeo sfugge ancora in larga parte al controllo del Parlamento dell'unico
Dati Istat dal circuito della democrazia interna degli Stati membri però perciò sta sarebbe bene che la riforma in rafforzasse il controllo delle camere e la vigilanza delle Camere suggestione del processo integrativo
Il legislatore ordinario si è preoccupato di dettare in materia norme generali
Senta prevista la legge comunitaria non vale il governo è tenuto e informare le Camere delle posizioni che intende adottare periti periodicamente ad informarne anche delle proposte iniziative in esame
Il ministro Dini espressa da avviso che queste regole di condotta democraticamente a fare l'OPEC passino nella Costituzione sarebbe il miglior modo di fissarle come precetti del nostro costume e regime parlamentare
E veniamo al principio di sussidiarietà il più noto ma anche il più discusso che cosa dice il trattato
E c'è nel definirlo per la prima volta in termini generali col Trattato di Maastricht dice
Fuori dalle sue
Ambito di competenza esclusiva la comunità non lo stesso si può dire dell'Unione
Interviene
Interviene
Solo quando
Per via degli effetti o della dimensione delle misure da adottare gli obiettivi dell'azione prevista possono essere conseguiti con maggiore efficacia a livello comunitario rispetto a livello di singoli sta
Cosa importa in sede di riforma di questo principio importa soprattutto
Il potenziale riflesso sulla forma di Stato
Perché il principio è stato anche riconosciuto colti l'unione la fase istituzionale nelle quali le decisioni saranno adottati il più possibile vicino al cittadino
E perciò il principio di sussidiarietà
Compare anche qui
Compare che qui nel momento in cui
Il trattato sembra implicitamente conferire rilievo operistico
A a una scale ininterrotta ha una sola ininterrotta catena di poteri sussidiario
Io Stato
Enti autonomi formazioni intermedie tra lo stato cittadino
Il fatto è che nonostante questi accenti suggestivi della formula che concerne la sussidiarietà le regioni gli enti locali nell'ordinamento dell'Unione sono stati relegati l'organismo consultivo non si sa quanto influente sul processo decisionale
E perciò occorre che la riforma
Tenga conto della situazione qua commenta
Dettando le norme che concernono i poteri partecipativi delle regioni
Al processo decisionale europeo perché
L'attuazione delle direttive comunitarie
Salvo l'indispensabile potere sostitutivo dello Stato è stato riconosciuto
Nelle materie di loro competenza
Precisamente
La sussidiarietà
E la coesione esigono
Due ordini di norme sulle competenze regionali
La prima è quella dei poteri partecipativi
Se non
Si istituisce una seconda camera come organo di rappresentanza e tutela delle Autonomie territoriali la legge nazionale fu per vedere
Costituzione intanto che le Regioni siano consultate prima che in sede comunitaria si deliberi su materie di loro competenze interesse può anche essere previsto una forma di consultazione collegiale rinviando le norme attuative del precetto costituzionale per regolare le procedure abilitare le Regioni adottare una posizione comune e stabilire quando la posizione comune delle Regioni vincoli
La seconda norma e forse la più importante
Ed è quella che dovrebbe bijou abilitare le regioni a concludere accordi e stabilire consorzi interregionali fra di loro
Anche con Stati esteri o con corpi omologhi con altri soggetti
Dotate di personalità giuridica in altro Stato membro del
In questo modo la Regione può partecipare
Non soltanto
All'attuazione del diritto del principio di sussidiarietà ma anche di quello di coesione non dimentichiamo che è stato il grande disegno della politica regionale ad attivare concretamente la presenza se non
Delle regioni in Europa dell'Europa delle Regioni
Il i fondi strutturali gli analoghi programmi la partnership Stato regione ero comunità
Perché e la Regione un'Europa sussidiaria veramente sussidiaria s'e quella che non manca di promuovere le periferie più neglette le regioni meno avanzate
Ma come si dopano due regioni per lavoro complete
Quelle sono etrusca il che può aprire uno sbocco concreto al policentrismo di cui parla territorio
è importante
Che l'Europa sussidiaria si sviluppi con iniziative dei rilievi su statali che coinvolgono il settore privato mobilitano gli strumenti dell'accordo del consorzio e moltiplicano le occasioni di rapporto tra le Regioni altri potenziali attori del processo integrativo europeo
Università imprese centri di ricerca unione comunità è stato saranno coinvolti nel fenomeno con le loro risorse finanziarie istituzionali come centri appunto del potere sussidiari
Ora
Così si passa dallo Stato
Soggetta allo strappo funzione
O almeno così si diffondono i compiti che prima erano gelosi Monopoli dello Stato della sua burocrazia e che qui si disloca avrebbero secondo i sottostanti i bisogni della collettività in enti funzionali frutto delle libertà pubbliche e private di accordo di associazione di esempi non ma ero porti libero e vie reti di alta formazione professionale sarebbero forme policentrica di un funzionalismo economico che cresce tanto più quanto più l'Europa e integrata
E integrata politicamente guardiamo al Canada cari amici e distrazioni
Vedremo che queste forme di funzione Disney economico si sviluppano pienamente nei sistemi integrati su scala su scala continentale
Questa è l'Europa di domani ci dice il ministro Dini basata sul equilibrio virtuoso tra mercato e democrazia ed è un'ora ed Europa che trovava in via de L'Unità promuovendo lo svecchiamento dello Stato nazione le Autonomie territoriali del Libertad di circolazione
E la circolazione delle libertà della forma dello Stato che va preparata per accoglierla con un nuovo ruolo delle regioni un nuovo riconoscimento di tutti i valori della integrazione europea grazie
Piazziamo al professor La Pergola abbiamo subito la parola al professor Panebianco
Post
E io naturalmente ho il vantaggio di parlare dopo aver ascoltato diverse relazioni molto interessanti e e naturalmente le ascoltare le relazioni a un po'modificato mi ha mi ha spinto a cambiare un po'le cose che volevo dire io credo che una difficoltà nella riflessione sull'Europa una difficoltà che si vede si percepisce e che anche gli addetti ai lavori o molti addetti lavori in Italia giocano con due immagini dell'Europa immagini che in qualche modo si mescolano anche nelle loro analisi dalla situazione una dell'Europa con cui quotidianamente hanno a che fare gli operatori l'Europa con cui si devono confrontare diplomatici l'Europa con cui si confrontano gli imprenditori e così via e poi c'è un'altra Europa che è l'Europa
Un po'retorica di cui trattano i mezzi di comunicazione di massa in Italia i mezzi di comunicazione hanno sempre mandato un'immagine un po'retorica del processo di integrazione europea
Ora spesso gli stessi addetti ai lavori mescolano in qualche modo le due immagini ora io credo che noi dovremmo riuscire dato che l'opinione pubblica e cruciale e decisiva a modificare un po'l'immagine che trasmettiamo dell'Europa al pubblico cioè in qualche modo riuscire a passare una uno euro per Isma'meno di maniera meno infantile nella comunicazione pubblica e quindi più adulto più realistico
Perché solo con un'opinione pubblica o quanto meno un pubblico ristretto pubblico che può seguire che segue queste cose attento e
E capace di cogliere quali sono i veri processi in atto poi i governi possono avere la forza con la riserva di consenso per agire sulla scena europea
Allora il problema di ridurre la forbice tra le due immagini credo che sia il un problema che quanto meno l'Italia forse altri Paesi anche ma certamente noi
Temo che passare nel comunicazione pubblica a un europeismo come dicevo meno di maniera significa purtroppo prendere atto di alcune spiacevoli realtà
Una spiacevole realtà e che sei sono vere le cose che poi cercherò di dire
I problemi che la democrazia in Europa saranno molto gravi negli anni a venire e andranno ad aggravarsi
E questo è un punto che dobbiamo mettere in conto
Perché andranno ad aggravarsi in perché in realtà il processo europeo per come l'abbiamo fin qui conosciuto non ha rispettato nessuna delle aspettative delle previsioni che gli europeisti generosamente formulavano
E hanno formulato nei venti trent'anni passati l'Europa è cresciuta dando vita qualcosa di diverso di nuovo e di non conosciuto nell'età moderna
In fondo quando si pensa all'Europa e quando la visione tradizionale dell'Europa quale un processo che ripercorre grosso modo con qualche differenza il percorso che hanno già seguito gli Stati nazionali in passato
Un processo di integrazione in questo caso in alcuni Stati nazionali si sono sviluppati per conquista ma in altri casi dell'integrazione si va be'senta verso una sempre maggiore integrazione fino allo spigolo ovvero dei funzionari visti dei federalisti fino all'unione politica finale
Tuttavia fin qui le cose non sembrano andare in quella direzione anche se nessuno di noi può ovviamente ipotecare il futuro potrebbero andare in direzione in direzioni diverse ed ecco perché possono sorgere grossi problemi
Proprio in relazione al problema alla alla questione della democrazia su cui giustamente richiamando l'attenzione professor materna e anche l'onorevole D'Alema prima di luce
Non è detto che la moneta unica porti a quella verticalizzazione di cui parlava il professor De Rita
Io credo che le due dimensioni l'Europa arcipelago e l'Europa compatta tenderanno a coesistere anche dopo credo che gli Stati nazionali non perderanno forza ed è questo esattamente il punto che rimette in gioco tutte le nostre visioni precedenti in fondo si pensava che gli Stati nazionali avrebbero perso sovranità a favore di un centro nuovo
Questo non è accaduto però e questo forse non accadrà nemmeno se il Trattato di Maastricht avrà una piena applicazione in tutte le sue parti
Il Trattato di Maastricht in realtà delinea un entità politica che non è né riconducibile al vecchio Stato nazionale a un'unione politica come quelle realizzate dagli Stati nazionali né una confederazione come dire in cui gli attori sono totalmente liberi ma è implica qualcosa di che mescola queste due cose tant'è vero che alcuni parlano usano l'espressione nuova per indicare una cosa nuova di cui non si capiscono bene le e totalmente le implicazioni cioè l'espressione condominio per indicare un assetto nel quale andranno a sovrapporsi funzioni
Nel quale le tensioni i conflitti non solo tra gli Stati
Che quella è una dimensione che sarà presente continua ad essere presente ma le tensioni e i conflitti che attraverseranno gli stati andranno semplicemente crescente pensiamo a come verrà applicato era quello che per lo richiamava prima presso la Pergola il principio di sussidiarietà
Beh il principio di sussidiarietà può essere applicato in mille modi diversi può avere mille interpretazioni diverse
E a seconda delle interpretazioni che andranno di volta in volta prevalere nasceranno o possono nascere contenziosi di di ogni tipo
Pensiamo al fatto che c'è ci sono alcune elementi di tensione che sono destinati a restare non affini lamento di tensione tra il primato della legge europea e la perdurante sovranità degli Stati la tensione tra
Asta
In un processo di integrazione la pensione prodotta da un processo di integrazione che avanza a chiazze di leopardo
Per cui in alcuni ambiti c'è integrazione per cui presento le politiche macroeconomiche devono necessariamente coordinarsi ma in altri ambiti c'è assoluta libertà
Per i singoli attori non è vero che le politiche fiscali verranno necessariamente sottomesse al processo di integrazione anche questo produce tensioni perché un'integrazione a chiazze di leopardo un'integrazione sbilanciata non può che riprodurre tensioni all'interno all'interno degli Stati
Un'europa condominio è una specie di Europa la carta in fondo non prevista da nessuno
E che emerge per effetto di una serie di azioni e reazioni
Emerge come effetto non previsto non voluto forse nemmeno anzi sicuramente non voluto ma questo può essere il prodotto finale se questo è il prodotto finale allora ci sono evidentemente due problemi
Il primo come nella relazione del Ministro Dini come nella nelle osservazioni che faceva dall'onorevole D'Alema sulla Bicamerale il primo è che gli stati che conteranno saranno quelli che avranno istituzioni forti e questo tra parentesi la ragione per cui dobbiamo sperare che il processo di riforma in Italia arrivi a a a un qualche successo
E l'altra conseguenza l'altra conseguenza è che ci sarà un grossissimo problema di relativo alla democrazia
Perché in un'integrazione di questo tipo funzionale confusa in cui le funzioni non andranno a ripartirsi in modo chiaro tra i vari livelli
Ma andranno a sommarsi producendo appunto contenziosi e conflitti in un'Europa di questo tipo noi dobbiamo aspettarci e già in atto e probabilmente crescerà una politicizzazione in senso in senso anti europeo
L'Europa in realtà è stata avvantaggiata dal basso tasso di politicizzazione
Che l'Europa si è avvantaggiata per il fatto che per un lungo periodo di tempo erano delle élite che guidavano il processo di integrazione stando abbastanza attenti a non coinvolgere gli elettorati nazionali nella fase iniziale
Il processo portava benefici a pioggia faceva ricadere benefici tranne qualche settore
Minoritario nei vari Paesi che poteva essere toccato ma in generale faceva ricadere solo benefici
E non produceva sa necessità di sacrifici o divisioni all'interno e quindi era possibile guidarlo in modo illuminato senza sostanzialmente senza democrazia diciamo senza un coinvolgimento degli elettori tranne una delega in bianco alleli per per la guida del processo questo diventerà sempre più difficile perché l'integrazione va a toccare gli interessi di tutti
E in alcuni casi vi tocca
Positivamente cioè produce portando vantaggi ad alcuni colpendo danneggiando altri
Quindi noi ci troviamo di fronte a una te come dire inevitabile politicizzazione cioè l'Europa sarà molto più politicizzata e le scelte europee diventeranno molto più politicizzate di un tempo non saranno solo le hit a controllarle a quel punto perché gli elettori verranno toccati in tutti i Paesi e poi che in un'Europa condominio
Non Unione Europea si si può rafforzare un po'il Parlamento europeo ma poi tanto mille competenze sfuggono da molte altre parti cioè in realtà non si chiude il cerchio
Cioè non si chiude il cerchio della democrazia
E quindi il rischio è che cresca nei vari Paesi europei una politicizzazione in senso anti europeo
Non non è che c'è molto altro da fare se non pensare di a vere come dire di di di contrastare queste tendenze che io temo siano abbastanza
Inevitabili
Rafforzando le istituzioni nazionali
Cioè
All'interno di questo processo ci si sta e si conta se le istituzioni nazionali sono relativamente forti noi abbiamo avuto nella nostra storia la nostra storia unitaria delle fasi in cui la diplomazia riusciva felicemente a surrogare le debolezze delle nostre istituzioni la debolezza della nostra coesione nazionale ma in realtà per quanto la diplomazia possa essere abile non è non è questo il il punto cioè una politica estera e anche una politica europea si può fare solo avendo alle spalle istituzioni forti poi che il processo di democratizzazione mi sembra improbabile
In Europa
Poi che i contenziosi conflitti sono destinati a crescere mano che l'integrazione procede sia pure a chiazze di leopardo e l'unico modo per riequilibrare
Le le per per creare degli equilibri meno precaria per squilibrare meno a favore di certi di certi punti del sistema rispetto ad altri e quello di riuscire a rafforzare le istituzioni e come dire in qualche modo condizionare il processo di contrattazione di più meglio di quanto non si sia fatto in passato per il resto io non credo che sia possibile
Contrapporre come faceva il professor De Rita l'Europa compatta loro partecipe i lavori il policentrismo la verticalizzazione perché sospetto che queste cose staranno insieme
Tutte insieme dentro questa cosa strana che il l'Europa al al all'inizio del ventunesimo secolo e il problema sarà come arrabattarsi dentro questo processo
Senza impedendo che una politicizzazione molto forte in senso anti europeista lo lo distrutti grazie grazie
Il programma prevede adesso senza break per il caffè perché altrimenti non riuscirei via riportare densa la che la parola passi a ma lo scettro del comando della escono discussione Bastia Rossella che coordinerà gli interventi di Rainer Masera e D'Amico e ancora se vorranno di Panebianco la Berto
Dini lascerà la la Sava fra dieci minuti lo salutiamo e lo ringraziamo io passerò Vilardi e quindi un il tavolo dei relatori resta questo critico cammei Rossella
Io vorrei subito sentire sparire del onorevole D'Amico io ritengo che oggi sia stata aperta una porta sull'Europa e che questo sia uno è questo convegno sia uno dei benefici primi benefici affetti
Di questo impegno per tutte le forze politiche hanno ritrovato nella Commissione bicamerale
L'onorevole Intini ci ha detto che l'Europa di imporci una cultura della stabilità politica e onorevole D'Alema presidente la commissione bicamerale ci ha parlato e l'opportunità di una riforma costituzionale che dia forza alla scelta dell'unione europea ci muoviamo
Onorevole D'Amico fra questi due poli nell'operare all'interno della Commissione verrà
Sì a me pare che riguardo alla prima questione quella della piena partecipazione dell'Italia al processo di costruzione dell'Unione dell'Unione Europea la questione della legittimazione della stabilità e della forza del governo democratico sia una questione essenziale
E che intanto l'Italia ecco forse forse val la pena ricostruire questi ultimi anni nella crisi istituzionale italiano nella crisi nella transizione politica istituzionale italiana nell'avvio della fase come dire turbolenta un ruolo importante non ha svolto solo Tangentopoli ne sono
I referendum istituzionali un ruolo importante è stato svolto dal processo di unificazione europea in particolare io credo che tutti noi dovremmo ripensare a quello che ha significato la crisi valutaria del novantadue quella crisi valutarie strettamente legata al processo di di apertura dell'Italia i movimenti di capitale e quindi in qualche modo è legata alla partecipazione dell'Italia all'Unione Europea
Io credo che la conclusione della transizione italiana così come nel suo avvio la transizione italiana è stata legata al processo al processo di unificazione europea la conclusione della transizione italiana debba segnare la piena partecipazione dell'Italia alla costruzione della moneta unica è il fatto che l'Italia possa godere di un governo altrettanto forte altrettanto legittimato altrettanto stabile di quanto siano i governi di Collodi mister mezz'ora o del presidente Chirac non a caso citato tre formule tre forme di governo abbastanza diverse fra loro ma che hanno in comune questo elemento
Poi c'è il problema più specifico relativo alla a alla necessità di aggiornare la nostra Costituzione rispetto al processo al processo di costruzione dell'Unione Europea
Io credo che insomma sulla necessità di procedere non non non non vi siano molti dubbi l'Italia è in ritardo rispetto agli altri Paesi sicuramente l'articolo undici
è stato utilmente impiegato dalla Corte costituzionale ha un muso per non era quello per il quale s'era nato l'articolo undici della nostra Carta il problema è che immediatamente si pone in quello legato
Al alla
Al limite che la commissione bicamerale Alarico lo ricordava il presidente D'Alema questo limite consiste nel fatto che la commissione bicamerale opera sulla seconda parte della Costituzione non sulla prima
A me pare che questo limite possa essere un vantaggio
Proprio per risolvere uno dei problemi sollevati dal professor Panebianco c'è la continua tendenza nel dibattito italiano a sovrapporre due tipi di Europa
Una così ideale e immaginaria è una reale concreta che procede con fatica ma con risultati a me pare come dire di storicamente di grande rilievo
E in particolare a me pare che il fatto che ci sia interdetto di poter operare sui principi
Come dire ci consente ci suggerisce un intervento un po'più chirurgico
Un po'più di carattere organizzativo e quindi compatibile con la flessibilità con la quale sta procedendo il percorso del del di costruzione dell'Europa unita in questo percorso un ruolo importante per esempio hanno
Le sentenze della corte di giustizia
Ora
Immaginare ecco il rischio deve correremmo secondo me se intervenissimo oggi sulla prima parte sarebbe paradossalmente di arrivare ed un per ultimi e di vincolarci a un'eccessiva rigidità rispetto alla spesa flessibilità in qualche misura l'incertezza del percorso futuro dell'Unione
A me pare che anche limitandoci alla seconda parte sia possibile definire il convegno di oggi e di aiuto come un'agenda sulla quale un'agenda di problemi sui quali intervenire certo primo fra tutti è quello della copertura costituzionale
Abbiamo detto che l'articolo undici è stato è stato come dire utilizzato utilmente ma nel modo un po'forzato a me pare che quattro siano le alternative la prima alternativa è quella di una stima disposizione che sancisca la partecipazione dell'Italia all'Unione
E questo sarebbe già una cosa una novità nella nostra Costituzione
E forse è questa si potrebbero legare alcune indicazioni che indichino ma finalità che l'Italia persegue attraverso quindi uno schema simile a quello dell'articolo undici ma più legato
I si potrebbe e alternative inserire una formulazione di principi e mi pare che questa indicazione andasse la preferenza la preferenza del professor La Pergola e questo sta cioè come potrebbe correrebbe il rischio di essere un po'più come dire un po'di vincolarci un po'troppo la formulazione di principio
E poi le soluzioni alternative sono ovviamente predisporre singoli richiami in sede di singole discipline e poi predisporre una scintilla disciplina per l'adattamento alle modifiche pattizia
Il problema della modifica dei Trattati e dei loro limiti è sicuramente una delle questioni in agenda
La soluzione più radicale quella di costituzionale di dare tutto però certo sarebbe una soluzione probabilmente che farebbe di questa nostra Costituzione una specie dimostro perché sarebbe ma una una disciplina costituzionale che comprenderebbe oltre alla carta costituzionale le norme interni adottata con legge costituzionale anche tutte le norme dei trattati in alternativa si può pensare a un procedimento speciale di adesione ai trattati di modifica
Per esempio un procedimento per carato
Si potrebbe seguire il modello adottato in Germania e Francia seppure con alcune differenze per prevedere che ci sia un sindacato preventivo della Corte nei casi di nel nel corso della procedura di trattamento
Poi c'è il problema di dei limiti da porre alle modifiche pattizie questo è un problema delicato
Come ricordava il professor La Pergola già oggi in realtà la corte costituzionale afferma dei limiti impliciti alla alle norme di recepimento alle norme di ratifica dei trattati
Allora bisogna valutare in che modo si inciderebbe sull'attuale disciplina della corte rafforzando questi limiti o se ci si possa accontentare diciamo della del del modo in cui la Corte ha risolto il problema
E poi abbiamo il problema di questa agenda abbiamo il problema del del sistema delle fonti e del primato del diritto comunitario
Il problema mi pare si ponga in due direzioni la prima riguarda la decisione di riconoscere o meno espressamente il primato che la particolare la particolare efficacia del diritto comunitario e poi se sia il caso modi configurare una risoluzione dei conflitti inter normativi
Il problema è delicato e anche in questo caso a me pare che soluzioni rigide rischierebbero come dire di vincolarci troppo per il futuro
Allora si potrebbe forse prevedere una norma che in via generale preveda il rispetto delle competenze degli organi comunitari si gravante su tutti gli organi e cioè su tutti gli enti nazionali
A me pare in generale è necessario affermare che occorre lasciare un certo spazio alla giurisprudenza e all'evoluzione del diritto comunitario per risolvere le questioni interpretative
L'altra questione in agenda è sicuramente quella relativa alle garanzie del diritto comunitario contro le violazioni da parte degli atti interni
Incerto ricordava ricordava il professor La Pergola la diretta applicabilità sancita dalla corte del del delle direttive comunitarie quando sufficientemente specifica dei regolamenti delle norme comunitarie in Generali
Ora questo sicuramente una soluzione per un verso efficace ma per un verso che produce risultati paradossali per esempio la l'Italia viene abbastanza sistematicamente condannate in sede comunitaria perché omette di eliminare dal proprio ordinamento norme incompatibili col diritto comunitario ora lo strumento attraverso il quale normalmente questo dovrebbe avvenire nel nostro Paese è una decisione della Corte costituzionale
Ma la giurisprudenza della Corte di Giustizia esclude che si va dalla Corte Costituzionale nel caso in cui si ponga la il problema dell'applicazione di una norma comunitaria nel diritto interno e dice al giudice pizza applicarlo
Direttamente probabilmente bisognerebbe ristabilire una qualche forma di di di di competenza della code la nostra Corte costituzionale per eliminare le norme in contrasto con le norme comunitarie le norme interne
Poi c'è tutto il problema
Che in qualche modo si riconnette alla questione del deficit democratico più volte richiamata cioè la partecipazione degli organi nazionali alla formazione della volontà comunitaria
Ora anche io credo col professor Panebianco che non non è immaginabile in breve tempo almeno nelle prospettive
Diciamo degli anni di qualche anno che si risolva nella comunità al problema del deficit democratico
Un modo non dico per risolverlo ma per qualche motivo qualche modo per attenuarlo e prevedere attraverso una disciplina interni ai modi attraverso i quali l'Italia concorre alle decisioni comunitarie rispondono un po'di più a criteri democratici
Faccio alcuni esempi piuttosto paradossale il fatto che non sono mai abbiamo un governo legato da un rapporto fiduciario con le Camere
Ma praticamente in tutte le proposte di riforma costituzionale che sono alla nostra attenzione questo legame questo legame questo legame di natura fiduciario col Parlamento rimane
Purtuttavia quasi tutto quello che riguarda la comunità viene fatto dal governo senza che ci sia un ruolo del parlamento
Probabilmente ha visto che andiamo comunque sia che andiamo la soluzione semipresidenziale se cambiamo la soluzione
Più strettamente neo parlamentare immaginiamo che rimanga un rapporto fiduciario fra governo e parlamento io direi che dobbiamo porci il problema di un ruolo più incisivo del Parlamento
Riguardo alla formulazione della posizione dell'Italia nelle sedi comunitarie e quindi sessione annuale di dibattito mozioni di indirizzo un problema più specifico per esempio non si capisce in base a quale principio per esempio gli organi di garanzia della comunità la corte di giustizia i componenti italiani vengono nominati esclusivamente dal Governo
Sulla fase diciamo invece discendente dell'attuazione del diritto comunitario la soluzione
Si trova a questo tavolo il suo inventore e una soluzione molto soddisfacente è quello della legge comunitaria salvo per i tempi forse si potrebbe costituzionalizzare quella soluzione prevedere una scadenza temporale più precisa
Quelli guardo sempre al problema della partecipazione della della forma nella quale si come dire si decide la posizione italiana esiste tutto il problema legato al ruolo delle regioni direi essenzialmente nella formulazione della posizione del Paese in sede comunitaria
Anche questo è un problema che deve trovare soluzione che probabilmente troverebbe una soluzione più facile se il Paese decidesse di andare verso una Camera delle Regioni o soluzioni simili ma che comunque deve trovare soluzione
E si pone il problema al contrario ricordato dal professor la Pergola relativo alla fase discendente cioè in che modo gli enti regionali sono responsabili dell'attuazione in Italia della della della disciplina comunitaria e qui anche con l'archiviazione di poteri di indirizzo
E poi in questa agenda ci sono sicuramente alcune cose per un verso più specifiche ma non meno meno rilevanti
E per esempio dobbiamo su questo palco su questi punti mi pare che il dibattito si è ancora un po'più arretrato esistono dei principi del diritto comunitario che debbono necessariamente essere recepiti in sede di formulazione delle norme generali sull'amministrazione
E poi anche la formazione dell'apparato di governo della pubblica amministrazione non dovrebbe essere un po'uniformato all'articolazione organizzativa della Comunità europea
E poi ancora
Questioni qui ricordate la questione dello Statuto della Banca d'Italia
Del limite alla politica economica e finanziaria
La questione la questione assolutamente decisiva della della della cittadinanza europea
Si tratta di interrogarsi sulla necessità o meno di predisporre una specifica disciplina costituzionale sul punto così come hanno fatto altri ordinamenti per esempio la Spagna e la Francia
A me pare che
Come dire anche tenendo presente i limiti previsti dalla legge istitutiva della commissione Bicamerale quindi la necessità di riferirsi solo alla seconda parte della Costituzione sia del pool sia possibile definire un agenda abbastanza densa
E le risposte che possono essere date questi problemi sono tali da segnare un punto importante dal punto di vista dell'adeguamento della nostra Costituzione principi della comunità
Rimane un problema sullo sfondo molto rilevante che è stato qui ricordato e che non credo possiamo oggi risolvere
Ormai non riesco ad immaginare come ma sarebbe interessante riuscire a risolvere già in questa sede cioè nell'ambito dalla procedura che speciale di revisione della Costituzione che abbiamo inventato
Cioè questo problema del ruolo del mercato
Ora semplificando all'estremo a me pare che la nostra Costituzione risenta di una concezione secondo la quale le regole vengono fatte per limitare il mercato di una concezione secondo la quale il mercato rappresenta una sorta di stato di natura e lo Stato si pone il problema di regolare questo stato di natura ad esempio in ultima analisi della polemica e ancora oggi stranamente riecheggia nella politica italiana fra liberalismo e liberismo di Einaudi e Croce insomma
Ormai dovrebbe essere a tutti chiaro che la ragione in Audi ma nuovo inverno è evidente
Nella politica nella politica nella polemica politica corrente
Invece il trattato i trattati dell'Unione sono costituiti secondo la una concezione diversa per cui le regole sono elementi costitutivi del mercato cioè il mercato non è uno stato di natura ma è una costruzione sociale quindi secondo una concezione più moderna del mercato e questo determina alcuni modi di farle regole ovviamente
E allora il problema di adeguare la nostra Costituzione sotto questo come dire punto di vista piuttosto radicale diciamo io non so se sia possibile risolverlo oggi io credo che sia sia possibile fare alcunché qualche passo indiretto in questa direzione
Ma non credo che possa essere risolto
Possa o no essere risolto oggi questo problema è come risolverlo e quindi la parte diciamo l'ispirazione economica tra la nostra Costituzione come concilia la con con Maastricht con le regole europee quale potrebbe essere un tema interessante
La discutere con il professor Masera che qui rappresenta il lato economico al nostro tavolo
Immagino tuttavia che il motivo per cui sono stato invitato oggi a prendere parte a questa riunione che nella mia precedente esperienza
Avevo ho avuto occasione di sottolineare per la verità inascoltato l'esigenza di dare un contesto istituzionale più solido al Trattato di Maastricht proponendone una costituzionalizzazione illustre personaggio allora ancor più illustre oggi mi aveva risposto in termini molto bruschi sostanzialmente dicendo ma qui si vogliono mettere i numeri nella costituzione oggi ho notato che il segretario del partito che sostiene il governo del personaggio a cui faccio faccio riferimento a mi sembra accertato così come il ministro degli Esteri
Il concetto stesso che poggia su basi fragili sotto il profilo formale il recepimento Vella intera normativa del trattato sull'unione nel contesto italiano
Perché per un non giurista come me indubbiamente appare assai strano utilizzare da un lato l'articolo undici della Costituzione che era stato pensato in tutt'altro contesto
Ovvero dire cosa ovvia che le leggi europee sono come ci ha ricordato la Pergola sono comunque di una durezza costituzionale superiore a quelle del Parlamento italiano e quindi vengono vengono prima
Il punto che facevo allora e che trovo perfettamente confermato da quello che è stato detto oggi che c'è un valore fondamentale la trasparenza del processo attraverso il quale leggi di così grande importanza sono recepite nel contesto istituzionale italiano che richiedeva
Una esplicitazione del processo spesso oggi forse siamo alle porte di questo aspetto
Un altro problema avevo sollevato allora e oggi nessuno ne ha parlato ma continuo a farlo perché sono convinto che sia di fondamentale importanza cioè quella della solidarietà imposta al di fuori del vincolo del Bilancio è imposta dalla stessa Corte costituzionale
Qui abbiamo circa cento oltre ben oltre cento mila miliardi di debito ai giusti aggiuntivo
Metà del quello del metà del quale è già stato recepito l'altra metà ancora da venire che deriva dal fatto che la Corte costituzionale a applicato acriticamente sentenze cosiddette di uguaglianza
Io naturalmente non sono un costituzionalista capisco i travagli di cui si parlava precedentemente ma sotto il profilo economico dico che l'articolo ottantuno e l'articolo quarantasette della Costituzione non sono stati tenuti in sufficiente conto perché evidentemente non si possono applicare delle regole di eguaglianza di trattamento senza tener conto che c'è un vincolo del bilancio altrimenti si viola uno dei principi fondamentali che era ed è alla base della nostra Costituzione la tutela appunto del risparmio
Ma non mi soffermo su questi temi non perché non li trovi attuali ma semplicemente per riprendere alcune delle tematiche sia pure in estrema sintesi vista l'ora che sono state affrontate e sottolineando come dal mio punto di vista nonostante l'amplissimo dibattito continuino a permanere delle confusioni sulle problematiche in oggetto si è parlato molto di Europa delle banche immagino delle banche centrali e si è parlato molto di questo improprio vincolare il disavanzo pubblico
Prima considerazione che vorrei fare molletta avviene tradizionalmente controllo della moneta viene tradizionalmente associato con controllo dell'inflazione e quindi mi sembra logico che nell'idea di costruire una moneta comune si volesse costruire una moneta stabile
E si volesse impedire che le banche centrali
Potessero esplicare i propri gran gradi di libertà nonché per perseguire obiettivi anti inflazionistici
Ma piuttosto per finanziare il disavanzo pubblico perché seconda considerazione esisteva uno
Vincolo di bilancio del settore pubblico che spesso molto viene trascurato che dice semplicemente cosa ovvia che il disavanzo comunque deve esser finanziato e o o è finanziato in moneta
Ancor prima o in base monetaria cioè dalla banca centrale o in moneta o in titoli comunque non si sfugge a questa equazione e allora i nostri amici tedeschi che saranno noiosi e pedanti ma hanno perfettamente ragione ci hanno ricordato signori miei guardate che se volete creare una moneta comune stabile dovete porre sotto controllo i disavanzi pubblici
E noi invece di dare tante lezioni ai nostri amici tedeschi purtroppo avremmo dovuto essere i primi a riconoscere questo punto
Peraltro riconosciuto per primo
Da i nostri padri costituenti e da Luigi Einaudi
Il quale ha avuto tanti meriti ma non quello di riuscire a rendere cogente quel benedetto articolo ottantuno perché lui aveva ben presente il rischio di lasciare libero il vincolo di bilancio aveva ben presente perché la stabilizzazione del quarantasette nasce proprio dal vincolo che egli aveva posto a se stesso il fondo come banca centrale nel finanziare il disavanzo pubblico quindi vincolo di bilancio non un vincolo assoluto ma un vincolo che sia sostanzialmente coerente con una pressione non eccessiva sul mercato del credito sul mercato della moneta ed è questo il punto fondamentale che deve essere recepito dalla Costituzione non si tratta certo di mettere dei numeri che fra l'altro sono numeri che per un economista lascia
Un tempo che non supera certi certi limiti
Io preferirei un disavanzo sostanzialmente corrente cioè l'equilibrio delle partite correnti
Ma ci possono essere anche altri numeri e questo sarà dato ai legislatori e a chi definirà il trattato dell'unione di definire precisamente questi numeri
Prego infine ad alcune considerazioni che ha fatto l'amico De Rita e che non condivido appieno almeno nel modo in cui le ho percepito e per questo siamo in una tavola rotonda non siamo più nelle relazioni mi mi mi propongo di sollevarli come quesiti
Lui ha detto Europa dall'alto io dico no qui il concetto fondamentale che è alla base di tutto il processo che è stato posto in essere è l'Europa del risparmiatore la difesa del risparmiatore perché tutto questo nasce dall'idea di fare con la moneta unica una moneta stabile una moneta che difende al risparmiatore questo ripeto c'è nel nostro articolo quarantasette della Costituzione e voglio vedere chi mi può sostenere che nell'arco dei cinquant'anni della nostra Costituzione questo dettato costituzionale è stato rispettato non è stato rispettato poi si dice Oropa dei banchieri
Io sono un banchiere ovvero dei banchieri centrali sono stato banchiere centrale no anche qui
è è un modo troppo semplicistico di porre il problema oggi l'Europa e il mondo sono governati dal risparmio gestito ci sono oggi nel mondo diversi operatori finanziari che gestiscono qualcosa come un milione di miliardi di attività
Diverso
Altri ci hanno poco cento mila miliardi di attività finanziarie sono questi che governano e non solo degli gnomi cattivi che desiderano il bene o il male di un PAC ce ne sono anche alcuni naturalmente ma se pensate alle dimensioni che hanno questi mercati così larghi queste persone sono occupate a difendere il risparmio che viene affidato e lo difendono in una maniera forse parossistica forse eccessiva
Questo può piacere o non piacere ma questo è il punto fondamentale sul quale occorre discutere è giusto o no che oggi il risparmiatore che prima era sostanzialmente indifeso
Che vedeva le sue ricchezze distrutte dall'imposta da inflazione sempre da quel vincolo di bilancio che non era rispettato sia oggi diventato così potente
Perché l'Europa sostanzialmente poggia su questo su questo principio
Poi Europa compatta vs arcipelago ma io qui non vedo una contraddizione l'Europa può essere un nucleo centrale dell'Europa può essere compatto e avere una moneta unica eppure lasciare pieni gradi di libertà sotto il profilo delle realtà locali in fondo gli stessi Stati Uniti
Vede ma gli Stati Uniti le le le modifiche che sono intervenute che stanno intervenendo con velocità estremamente rapida nelle regioni degli Stati Uniti dimostrano che gli stati e le macro regioni degli Stati Uniti sono in continua evoluzione ciò nonostante i principi fondamentali c'è un solo Paese che risparmi che rispetto a Maastricht
Uno è ora anzi due uno europeo Lussemburgo duecentocinquanta mila abitanti l'altro con duecentocinquanta milioni abitanti sono gli Stati Uniti
Cioè gli Stati Uniti hanno deciso autonomamente di porsi un vincolo di bilancio sostanzialmente dell'ordine anzi vorrebbero addirittura arrivare al pareggio secondo me arriveranno due tre per cento
E hanno anche deciso di a vere tanto tempo fa naturalmente di avere una moneta unica e non lo pongono oggi in discussione quindi far coesistere quello sì che è un problema far coesistere un arcipelago come una moneta unica che sia una moneta che evidentemente risponda a determinati criteri di politica economica perché la fede
Fa politica economica al punto che troveremo in Europa
E che chi farà la politica economica di una banca centrale composita questo sia il vero problema la politica fiscale non viene liberata quindi deficit e non solo di istituzioni che io condivido appieno
E nella mia semplicità nella mia racconta Mika ne abbiamo parlato tante volte in precedenti esperienze io vedo un attore che manca che è il Parlamento europeo
Insomma il concetto fondamentale che manca sotto il profilo istituzionale ma sotto il profilo della politica economica noi avremo una politica monetaria che corre il rischio di essere vincolata da perché diverse persone
Poi opteranno per una politica fin troppo restrittiva cosa che la fede non fa politica fiscale bloccata a livello nazionale professor Panebianco io temo che questo avvenga
E quindi chi vincerà vincerà chi alle CISL aleggi situazione sul mercato del lavoro più io direi avanzata la nostra la considero la più arretrato
Ecco questi sono i problemi che mi sembra gli opposti in estrema sintesi e semplicità
Anche nel modo di trattarli ma questa mi sembra che sono dei problemi di fondo che nel dibattito pur così ampio e articolato che si svolge non vengono a volte completamente colti grazie
Due flash di risposta professor La Pergola il professor Panebianco né io direi che anche il professor De Rita dovrebbe chiede qualcosa e poi Puglia professor alterità che è stato chiamato in causa un attimo fa quindi se vuole rispondere poi una pergola Panebianco
Ma io naturalmente sono molto d'accordo con quello che diceva
Dapprima sia Panebianco sia RAI Med cioè il problema che probabilmente arcipelago e realtà compatta continuerranno ai prossimi dieci quindici anni
Il fatto vero che che mentre una logica cioè il suo soggetto di gestione cioè la logica di compattezza monetaria l'altra logica quella dell'arcipelago non c'ha i soggetti di gestione e non è riconosciuto un in nessun tipo di costituzione pure quella italiana
Le regioni italiane alle Province veniale rispetto agli Stati americani sono una cosa totalmente diversa quindi e l'idea mia istanza quella di tra forza sostanzialmente tutta l'amante delle autonomie locali proprio per garantire che l'arcipelago viva e non veniva soltanto come coesione coatta da parte del centro
Secondo l'elemento io sono convinto di quello che diceva Panebianco che oggi il problema è un problema di difesa del consumatore del due e del risparmio
E certamente la voce che ci muove tutti quindi all'interno dell'euro è quella di una stabilità monetaria che permetta la difesa del del risparmio
In Italia l'impressione che i risparmi dove abbiamo difesi anche troppo perché gli abbiamo tre davo per le rendite su commi i Bot e CCT incredibilmente superiori a qualsiasi rischio di inflazione
Però il problema mio e io vedo e anche quello di una difesa della del del del del soggetto imprenditore
Il discorso della stabilità monetaria certamente importante perché il soggetto risparmiatore diventa fondamentale però nel chi vince in Europa non sarà chi risparmia meglio occhi comanda meglio
Non alcun compenso al risparmio Hachiōji farà sviluppo del nuovo lavoro sviluppo di nuovi prodotti e sviluppo di nuovi servizi e quindi si riprende in mano l'economia reale che guida la barca questa è la mia convinzione ma per fare l'economia reale e primato dall'imprenditore ci vuole una rispetto Ramon regolarità del sistema che invece un meccanismo di accentramento delle decisioni economiche molto spesso permette queste quanto RAI
Professor La Pergola
Direi soprattutto due cose dal dal mio punto di vista cioè dal punto di vista
Della utilità se non delle necessità di festa norma costituzionale che dovrebbe del nuovo testo alcuna riforma concerne nell'euro
Prima di tutto
Come in tutte le cose del mondo è una riforma utile o no
Ascoltando l'onorevole D'Amico
Io vorrei dirgli ebbe i legislatori riflettano io sono profondamente convinto che una norma sull'Europa abbia dal suo utile funzione oggi come oggi noi abbiamo un sistema diciamolo chiaramente in cui
In pratica
Con ci aveva avvertito l'onorevole D'Alema all'inizio per regole del gioco sono possibili
E l'interpretazione del Trap
E cari amici non dimentichiamo la lotta presieduta fare vita per passare in sede giurisdizionale da una prima fase in cui noi ci ritenevamo ribelli contraddire il trattato
No
Alla fase in cui ci siamo messi sulla stessa lunghezza d'onda Della Corte comunitaria di giustizia l'integrazione quanto i principi l'hanno fatto le corti di giustizia perché ma perché si tratta soprattutto di un modo di creazione diritti la legittimazione democratica
Del mondo come come si produce la normativa comunitaria ed in secondo piano e in secondo piano nella logica dell'integrazione economica quello che importa è che si creino diritti che si crei una sfera di cui costo o funzione Dini queste di integrazione e diretti vanno garantiti vanno garantiti dei giudici
E la giurisprudenza della Corte comunitaria di giustizia di entrata in coma
Nessuno degli stati membri figli uscita sottrarre al vincolo di questa interpretazione del
Ci caccia o non ci piaccia si sappia o non si sa dunque o lasciamo le cose come stanno oggi
Oppure diciamo una regola costituzionale ritualmente la regola costituzionale potrà ingabbia dove lo Stato e libero faccio Librino esempio se si scrive in questa regola costituzionale guardate che i nuovi trattati vanno poi ratificati con legge costituzionali se si modificano le condizioni alle quali tali abilità per partecipare
Al processo di costruzione dell'Europa unita ecco che e la candore flessibilità di cui l'Italia goduto nel passare con legge ordinaria tutti i trattati di integrazione europea da Cardia certo perché si finisce il silenzio Bracco
Secondo punto Simone da insomma le scelte costituzionale sono precisamente queste qual è il vantaggio vantaggio è quello di non lasciare il quadro di questi principi
Esclusivamente in mano alle corti
Ma diedero un quadro certo di principi fissati in Costituzione
Poi lo vogliamo o non vogliamo ormai diritti derivanti dal Trattato sono protetti
Io sfido qualsiasi Stato membro oggi a non riconoscere persino e i principi più come dire fastidiosi dal punto di vista del sole nazionale per esempio quello del risarcimento del danno nei confronti di chi è toccato negativamente
Ed era trasposizioni legittima delle direttive comunitarie perciò l'Europa soprattutto un sistema di vincoli prima ancora invece che di poteri democratici che a rispondono a questa logica della garanzia dei diritti e dei vantaggi che scaturiscono dal
Secondo
Per adattarsi all'Europa soprattutto quando del credente
La il quadro ricettività democratiche difficile lo sviluppo di poteri politici del Parlamento giorno soprattutto giorno soprattutto il Poteri nazionali
Cioè giovane esecutivo stabile
Gioca un sistema federale in cui ci sia consenso non si comprometta
L'autorità del governo c'entra questo è chiaro
Perché se trasformiamo ditta imposti l'idea di giorni hanno un potere d'interdizione sulla condotta degli affari
Europea ha condotto a rilevare l'hotel per l'Italia sarà tanto più difficile quando più le regioni hanno un potere di veto perciò bisogna trovare una formula ragionevole come vanno fatti i tedeschi con l'articolo
Ma naturalmente l'esecutivo stabile questo è il tema centrale riforme sarà risolto nella maniera che pare più opportune costituente ma non puoi essere il ministro negoziare
Sul tuo omologo quando il suo omologo sa che dopo cinque mesi teneva ebraica
Sette mesi otto mesi lei stabilità governativa penalizza il paese in cui il governo resta
E siccome l'Europa funzione un meccanismo
Però i soldi promessi abbia multilaterale a questo è un prezzo che pagheremo se non si risolverà il la vera riforma è un
Bontà in un certo senso per la partecipazione costruttiva principi
Ai quali ci subordiniamo meglio vogliamo subordinare lo sviluppo del mio europea guardate nella migliore delle ipotesi
Il Parlamento europeo il principio democratico sarà
Un principio che
Come dire fare
Una espansione del processo europeo perché perché se effettivamente come la Germania e l'Italia e altri paesi scrivono i momenti in cui si vuole negoziare riunione politica o
Unione politica si fa secondo cui i principi saranno Nardo indicazione di massima i rappresentanti di Stati devono conseguire o non si fa
E resta nello stato indiano l'anno in cui oggi il Parlamento europeo si accrescono i poteri del Parlamento europeo saranno sempre cortili interni
Sì
Il potere più avanzato che il Parlamento europeo quello della codecisione consiste nel traduca
Nel caduca dei dieci giorni sempre
Perciò diventa una specie di potere di interdizione evitata il flusso grazie l'integrazione avanza di più quando venne mani dell'esecutivo e avanza di più con nelle mani di un esecutivo irresponsabile
E oggi
Le decisioni vitali sono prese condotti opifici democratico a livello comunitario a livello nazionale quest'e d'integrazione d'altra parte integrazione questo fenomeno della disciplina dello
Degli interessi economici il quando si vuole democratizzare senza creare una struttura politica del tipo quello del tipo che aveva preconizzato Rinaldi che lei ricordare
Nardi lena Olin Carla del federalismo economico parlava dell'opposizione politica
De Gasperi i primi europei italiani chiaro questo concetto perché poi abbiamo dovuto perdere perché era impossibile ultimo punto
Italia
Di cui tanto
D'Amico
Certo l'Europa Arci Pella o come dire arcipelago un nucleo compatto applicazioni in
Condanne
La legge contraria teste bene io dico una cosa io sono d'accordo con continuità quando parla di policentrismo
Mentre è difficile arrivare al tuo policentrismo verità perché ci abbiamo provato la rivolta in sede europea dire
Variamo una direttiva sui Consorzi per le Regioni di università e centri di ricerca abbiamo provato a Bari perché
Area queste strutture tipo luglio forzo forti tipo intero vie come quelle del Canada Stati Uniti passerebbero a forme di funzionalismo policentrico molto importante
Cioè di bloccarlo
In tutta i gli schemi di trattati su e gli accordi tra Regioni al Consiglio d'Europa li hanno bloccati ed erano molto avanzati la nostra costituzione che può fare potare le regioni il potere di concludere accordi consorzi anche investendo la del potere di con fu dei raccordi consorzi anche commenti omologhi Stati esteri salvo il controllo del governo nazionale l'autorizzazione del Senato quello che volete voi però la il la materia esige una disciplina a livello europeo ecco che non ci sia non ci sarà non ci sarà non c'è non arriviamo al federalismo cooperativo in Europa Nadia Riva per federalismo politico d'accordo sulla tesi di fondo May difficile che questo sviluppo che se n'ebbe così importante si possa realizzare nell'immediato futuro comunque oggi ritengo che una norma sull'Europa sia utile mi serra si adotta ho già detto come a mio avviso
Tristemente andrebbe formulata le soluzioni possono perché obbliga bisogna riconoscere quello che già la realtà costituzionale per consacrarlo espressamente nella costituzione arriviamo
Va
Una precisazione che ha fatto il passo Rita mi mi convince nel senso che in effetti anch'io
Avevo forse capito diversamente il suo primo intervento io sono d'accordo con le cose che ha detto nel suo sua nella sua replica
Il problema diciamo molto concreto che Alitalia se ora introdurre rivedere la Costituzione e io credo credo anch'io che alla fine i vantaggi superano gli svantaggi tuttavia bisogna farlo avendo realisticamente davanti della la cosa che ha detto
Il professor La Pergola che anch'io prima avevo detto attenzione che in queste condizioni democratizzare eccessivamente significa accrescere i poteri di veto e fra i dare il processo di integrazione cioè questo questo de di bisogna saperlo si possono dare varie riconoscimenti alle regioni prego
Enrico la la la libertà di fare certe cose ma se si dà anche alle regioni il diritto di decidere
Sulle scelte dei governi
Il rapporto all'integrazione bisogna sapere che in futuro andremo a verso un blocco o un rallentamento del processo di integrazione la verità e purtroppo che l'Europa funziona con un governo sostanzialmente incostituzionale cioè un governo di fatto no un governo non di diritto un Governo di fatto che tiene insieme è stata accollante dietro quell'insieme di comitati in cui si svolge l'attività giornaliera della dell'unione e delle comunità che stanno dentro quel contenitore e e in qualche modo come dire noi dobbiamo fare i conti con questo dilemma da una parte un processo d'integrazione che così come è andato avanti indubbiamente c'è convenuto ha convenuto a noi e a tutti gli altri europei a tutti noi europei in realtà fin qui da una parte e dall'altra un
Un processo di ripensamento costituzionale che se non che potesse prendere strade sbagliate porterà esclusivamente a bloccare a bloccare il processo voglio dire per esempio sterzo si può anche rafforzare il potere del parlamento lo ma quando il Parlamento europeo non ha di fronte a sé un esecutivo quel parlamento appunto svilupperà dei poteri di freno di veto ma non sarà centro propulsore di nulla va benissimo la forza in Parlamento europeo ma che serve se non si completa il processo costituzionale cioè o il processo costituzionale completato tanto vale lasciare le cose come stanno benissimo rendere più responsabili i governi presente il Governo italiano rispetto alla Parlamento ma se gli altri Governi non lo fanno se il processo di come dire il governo D'l'Europa resta non costituzionale questo può anche del dare luogo a un boomerang cioè a resistente a accrescere a suscitare quella politicizzazione in senso anti europeo che dicevo
In realtà io non credo che ci siano soluzioni semplici soprattutto perché non essendo a portata di mano secondo me l'unione politica noi continueremo a viaggiare all'interno in una situazione a stare in una situazione in cui di sovrapposizioni di confusione di poteri questo secondo me è continuerà ad essere il futuro dell'Europa confusione e sovrapposizione di poteri in sostanza io vedo come lo scenario che immagino ed grande lavoro per tutti i tribunali europei con sentenze diverse che si contraddicono continuamente cioè questo a me sembra e il probabile futuro tuttavia se riteniamo e in cui le classi dirigenti d'Europa hanno ritenuto questo che valga comunque lo stesso la pena di starci dentro cercando poi per quel che si riesce di garantire quel policentrismo io sono totalmente d'accordo con con De Rita le Autonomie e le Autonomie locali e così via che in parte si possono garantire nazionalmente in parte in parte no perché purtroppo la cosa sfugge e una serie di poteri europei irresponsabili cioè non tecnicamente irresponsabili continuerà uno a limitarle anche se le carte costituzionali nazionali e infatti Zastrow questo aspetto ecco però se riteniamo che nonostante questo e nonostante tutto convenga all'Europa e convenga a noi allora e è meglio accettare quel tanto di confusione che che che ci aspetta e e allora probabilmente un e ripeto pur essendo d'accordo sulla necessità di di intervenire costituzionalmente però è probabile che ci convenga molta flessibilità in una situazione di questo tipo cioè in un quadro che non va a chiarirsi ma che resta confuso proba in mente una certa flessibilità e ciò che consente quanto meno di limitare i danni e di aggirare le le resistenze pensiamo
Tutti i partecipanti
La discussione a pane chiuso molti fra il pubblico avrebbe voluto intervenire però non ci è possibile arrivederci e grazie a tutti voi