Presentazione della 4^ edizione del Rapporto Annuale dell'ISTAT sulla situazione del Paese

Autorità signore e signori nel mille nove centonovantasei l'Istituto nazionale di statistica compie settant'anni
L'anniversario ci induce a riflettere sul cammino che è stato fatto e su quello che resta da fare
Le statistiche italiane per qualità e tempestività hanno ormai raggiunto standard europei
L'istituto in fase di profondo cambiamento attraverso l'immissione di esperti e giovani ricercatori
La crescita professionale di tutto il personale e l'introduzione di innovazioni tecnologiche ed organizzative
è stata ampliata la disponibilità di statistiche demografiche sociali economiche sull'ambiente sulla pubblica amministrazione sulla qualità della vita
L'autonomia e l'autorevolezza del nostro lavoro sono riconosciute ed apprezzate
Il flusso di informazioni verso l'opinione pubblica è pressoché quotidiano grazie anche all'attenzione con la quale i mezzi di comunicazione ci seguono
Il mondo della statistica ufficiale attraverso una fase di importante in rapida evoluzione
Mutano i fenomeni economici con una crescente importanza delle produzioni immateriali più difficili da rilevare e analizzare
Si articola e si diversifica la società aumenta corrispondentemente la domanda di analisi riferita specifiche aree territoriali e gruppi sociali
Si moltiplicano le potenzialità Duso dell'informazione statistica
La telematica consente un agevole accesso da i dati da parte di milioni di utenti in tutto il mondo
L'Istat e vive questo processo con grande impegno ed è attore rilevante dei cambiamenti in corso anche nelle sedi internazionali
A Bologna nel febbraio scorso nell'ambito del semestre di presidenza italiana dell'Unione Europea insieme a studiosi di tutto il mondo abbiamo discusso il futuro della statistica ufficiale per prepararci alle sfide degli anni Duemila
Il rapporto annuale è giunto alla quarta edizione
E desidero ringraziare tutto il personale dell'istituto che vi ha contribuito ed in particolare il dottor Barbieri il dottor Lugaresi nello specifico gruppo di lavoro che vi hanno corre contribuito con un'operazione un'azione di coordinamento
Il rapporto è un appuntamento per riflettere sulla situazione del Paese sugli aspetti demografici economici e sociali l'Italia di oggi è sotto molto aspetti diversa da quella che si descriveva tre anni fa in occasione del primo rapporto
La società sta vivendo un profondo cambiamento attraverso tensioni e disagi ma con risultati importanti avviato il processo di avvicinamento ai Paesi leader dell'Unione Europea
Rimane tuttavia ancora divisa alla necessità di scelte chiare e rapide di modernizzazione e di risanamento la preoccupazione sulla capacità di sostenere assorbire gli effetti sociali occupazionali e istituzionali di tale processo la sostenibilità del mutamento e dunque il tema centrale di questo quarto rapporto
L'anno che si è chiuso è stato caratterizzato a livello mondiale da una crescita economica diffusa che ha interessato la maggior parte dei Paesi industrializzati con ripercussioni positive anche per le aree favorite
La ripresa si è manifestata con maggior vigore in Asia in Africa dove per la prima volta si è verificato un aumento del reddito pro capite
Caratteristica comune alle economie più industrializzate con la rilevante eccezione degli Stati Uniti è stata l'incapacità di tradurre la ripresa produttiva in nuove occasioni di lavoro
Nei Paesi europei il risanamento dei bilanci pubblici anche in vista dell'unificazione monetaria e la scarsa dinamicità dei consumi si accompagna una difficoltà del sistema a creare nuova occupazione
In Italia si è registrato un aumento particolarmente elevato del prodotto interno lordo più tre per cento in termini reali
Superiore a quello dei principali paesi industrializzati
La crescita è stata sostenuta dagli investimenti e dalle esportazioni e accompagnata da un significativo aumento dell'inflazione
Evidente è stato il miglioramento del deficit pubblico il quale per la prima volta nella storia recente della nostra economia risultata in diminuzione in rapporto al PIL dal nove per cento nel novantaquattro al sette e uno per cento
I buoni risultati registrati dagli indicatori reali non hanno condotto a un aumento di occupazione
Questa nel complesso ha subito un'ulteriore flessione meno zero quattro per cento in termini di unità di lavoro più netta per la componente dipendente
La distribuzione del reddito ha privilegiato ancora i redditi diversi da quelli derivanti dal lavoro dipendente è aumentata significativamente la redditività dell'impresa il reddito disponibile delle famiglie si è stabilizzato in termini reali dopo le consistenti diminuzioni del biennio novantatré novantaquattro
La dinamica infrannuale del PIL è stata caratterizzata da una sequenza di accelerazioni e di rallentamenti
Derivante dal rilievo assunto dalle componenti più volatili della domanda ovvero investimenti ed esportazioni e da oscillazioni delle aspettative degli operatori le quali si sono espresse i movimenti fortemente irregolari delle scorte
L'andamento degli indicatori congiunturali nei primi mesi di quest'anno conferma le tendenze riflessive emersa nell'ultima parte del novantacinque
Segnalando il rischio che il rallentamento non sia dovuto a fattori accidentali ma che sussista qualche pericolo di regresso
I consumi delle famiglie sono aumentati in termini reali dell'uno e sette per cento in misura più contenuta rispetto alle altre componenti della domanda
Allo stesso tempo è cresciuta ulteriormente la propensione media al consumo dall'ottantadue sette per cento nel novantaquattro all'ottantatré e tre per cento
I consumi collettivi hanno conosciuto per la prima volta dal settantuno una contrazione in termini reali meno zero cinque per cento
La ripresa degli investimenti è stata vigorosa più cinque nove ed ha riguardato anche le costruzioni ma soltanto per la componente dei fabbricati non residenziali
La domanda estera di prodotti italiani ha risentito in maniera particolarmente favorevole della svaluta azione della lira e della positiva congiuntura internazionale
Dal punto di vista settoriale l'apporto più consistente al miglioramento del saldo commerciale è venuto ancora una volta dai comparti tradizionali del sistema produttivo
Tessile abbigliamento legno e mobilio a cui si aggiunge la buona performances nel settore delle macchine agricole industriali e di quello dei prodotti in metallo
Il contributo maggiore alla crescita del PIL è venuto dall'industria in senso stretto che ha potuto beneficiare di significativi guadagni di competitività sui mercati
Nel terziario sono risultati in forte ripresa l'attività alberghiera che ha goduto del massiccio afflusso di turisti stranieri i trasporti grazie allo sviluppo dell'interscambio di merci e i servizi forniti alle imprese
La pubblica amministrazione ha ridotto considerevolmente il deficit sia in termini assoluti sia in rapporto al PIL
Il processo di risanamento finanziario ha inciso in maniera favorevole sulle principali voci di bilancio determinando anche una riduzione del rapporto fra stock di debito e PIL
E se ho rimane comunque uno dei più elevati fra i Paesi dell'Unione europea
Il conto delle amministrazioni pubbliche ha registrato per il quarto anno consecutivo un avanzo primario al netto degli interessi passivi che ha raggiunto il livello record del quattro uno per cento del PIL
Per questa via il bilancio pubblico trasferisce risorse dai contribuenti soprattutto dai redditi da lavoro e d'impresa ai detentori di titoli del debito pubblico ciò produce da un lato un sostegno del reddito disponibile delle famiglie
In presenza di una flessione dei redditi da lavoro
Dall'altro un impatto sulla distribuzione territoriale del reddito determinato dalla circostanza che oltre il settanta per cento degli interessi sui titoli di Stato detenuti dalle famiglie affluisce nel nord del Paese
Nell'anno vi è stata una ripresa dell'inflazione
Che si è manifestata con intensità superiore nel primo semestre
La dinamica risentito in modo particolare dell'ulteriore svalutazione della nostra divisa iniziata alla fine del novantaquattro e degli effetti della manovra correttiva di marzo che ha inciso soprattutto sulle imposte indirette moderazione salariale e guadagni di produttività hanno svolto un ruolo di contenimento dell'inflazione ma il progressivo ampliamento dei margini di profitto lordo delle imprese ha sottoposto il sistema dei prezzi a forti tensioni
La tendenza dei prezzi al consumo è stata anche caratterizzata dall'annullamento immediato annua del divario di crescita fra prezzi dei beni e prezzi dei servizi
Per questi ultimi il rallentamento si era manifestato già nel novantatré e nel novantaquattro contribuendo al processo di disintegrazione di quegli anni
La convergenza interrotto vanno necessariamente in modo irreversibile dinamiche di più lungo periodo che avevano visto fin dall'inizio della recessione un aumento sistematicamente più elevato dei prezzi dei servizi
Fra il mille novecentonovantadue e il mille novecentonovantacinque la quota dei profitti lordi sul valore aggiunto è aumentata per il complesso dei settori che producono per il mercato dal trentasei per cento al quarantuno per cento
La redistribuzione del valore del valore aggiunto a favore dei redditi di impresa è avvenuta in presenza di una caduta del livello del salario reale dei lavoratori dipendenti la quota del costo del lavoro dipendente sul valore aggiunto nei principali settori economici mostra nello stesso periodo una chiara tendenza alla diminuzione passando dal quattro al quarantadue al trentanove per cento
Il recupero dei profitti lordi si è manifestato anche durante la fase più acuta della recessione
Ciò ha peraltro contribuito alla crescita degli investimenti nel periodo novantaquattro novantacinque sostenendo la ripresa economica innescata dall'espansione delle esportazioni
Nel novantacinque le famiglie italiane nel loro complesso sono state avvantaggiate soltanto marginalmente dagli effetti della ripresa economica il reddito lordo disponibile è cresciuto del sei per cento in termini mondo Minali
E dello zero due per cento in termini reali con una forte disomogeneità per le diverse categorie
Sono aumentati in misura maggiore i redditi da lavoro autonomo otto per cento in termini nominali mentre la crescita dei redditi da lavoro dipendente quattro cinque per cento si è mantenuta ancora al di sotto del tasso di inflazione
Alla diminuzione in termini reali dei redditi da lavoro dipendente delle prestazioni sociali si è accompagnato un aumento dei redditi da capitale affluiti alle famiglie
Quest'ultima dinamica è stata indotta sia dal rialzo dei tassi di interesse sia dallo spostamento delle preferenze delle famiglie verso attività finanziarie meno liquide e quindi più remunerative
La pressione fiscale da imposte dirette è rimasta sostanzialmente invariata intorno al tredici per cento del reddito primario
E proseguita l'acqua la contrazione della propensione al risparmio delle famiglie confermando non soltanto la tendenza negativa che ha caratterizzato gli ultimi quindici anni ma anche l'accelerazione del fenomeno registrato a partire dal mille novecentonovanta
Negli ultimi cinque anni il rapporto fra risparmio il reddito disponibile è sceso dal ventuno al diciassette per cento
In tutto il periodo novanta novantacinque la ricchezza finanziaria netta delle famiglie valutata ai prezzi di mercato è cresciuta a ritmo sostenuto con un tasso medio annuo dell'undici per cento
Essa rappresenta poco meno del sessanta per cento del patrimonio totale delle famiglie quindi superiore in valore alla ricchezza reale costituita principalmente da abitazioni e terreni
Di conseguenza anche il rapporto fra ricchezza finanziaria netta il reddito disponibile è aumentato passando dal centonovanta per cento nel novanta al duecentoquaranta per cento del novantacinque
Le disuguaglianze economiche in Italia rispetto agli altri principali paesi europei sono maggiori e caratterizzate dal più elevato divario fra condizioni delle famiglie più povere e più ricca il dieci per cento di famiglie più ricche a un livello di spesa otto volte superiore a quello del dieci per cento di famiglie più povere
La quota dei redditi da lavoro dipendente sul valore aggiunto è in continua diminuzione tuttavia nel corso degli ultimi anni le differenze valutate sulla base della spesa per consumi risultano tendenzialmente in calo
Ciò rappresenta un elemento di convergenza rispetto al resto d'Europa
Le modificazioni della struttura demografica e la situazione del mercato del lavoro determinano processi di omologazione dei comportamenti di consumo delle famiglie
E si dipendono sempre meno dalle variazioni annuali del reddito e sempre più dalle aspettative sui redditi futuri e sulla ricchezza
Le misure di risanamento della finanza pubblica avviate nel novantadue non hanno inciso su questa tendenza alla diminuzione delle disuguaglianze
Le famiglie benestanti hanno corretto verso il basso i livelli di consumo comprimendo le spese voluttuarie rimane rimandando l'acquisto di beni durevoli
E hanno aumentato il risparmio per compensare le aspettative di riduzione delle prestazioni sociali al contrario le famiglie più povere hanno continuato a consumare gran parte del proprio reddito ed anche i risparmi per l'acquisto di beni di prima necessità
Nel Complesso la spesa delle famiglie più povere si è avvicinata la spesa media e la propensione al risparmio diminuita
Durante i due anni di ripresa
Le disuguaglianze nelle classi di reddito intermedie sono ancora diminuite è invece andata peggiorando la posizione relativa delle famiglie più povere in particolare una quota significativa circa il dieci per cento
è rimasta completamente esclusa dalla ripresa economica si tratta di famiglie numerose che vivono nel Mezzogiorno principalmente nel mille novecentonovantacinque nonostante il buon andamento dell'economia si è aggiunto qualche segnale di preoccupazione
La percentuale di famiglie che ritiene soggettivamente peggiorata la propria condizione economica rispetto all'anno precedente è aumentata dal trentuno al trentacinque per cento circa il quattro per cento giudica le proprie risorse economiche assolutamente insufficiente
La fase di sostenuta crescita dell'attività produttiva ha avuto finora modeste ripercussioni sul mercato del lavoro
Il lento recupero della domanda iniziato nella primavera del novantacinque con un ritardo di quasi due anni rispetto al punto di inversione ciclica non ha consentito di chiudere l'anno con un saldo occupazionale positivo
Anche a causa della pesante eredità negativa dell'anno precedente nella media del novantacinque la consistenza totale degli occupati è diminuita di centodieci mila unità meno zero cinque per cento
Segnali positivi sono venuti per la componente indipendente per alcune qualifiche professionali e zone geografiche tipicamente le regioni ai elevata propensione all'esportazione sono emersi per contro una significativa riduzione del ricorso alla cassa integrazione guadagni e un aumento del numero di ore lavorate pro capite
Alla forte riduzione della base occupazionale nella fase recessiva ha dunque fatto seguito un notevole incremento dell'intensità di utilizzo della forza lavoro già occupata con un conseguente aumento di produttività e senza recupero di occupazione
I problemi sono perciò rimasti irrisolti
Le persone in cerca di lavoro erano nella metà del novantacinque due milioni settecentoventiquattro mila il profilo del tasso di disoccupazione passato dall'undici e tre del novantaquattro al dodici del novantacinque si è mantenuto al netto della stagionalità sostanzialmente piatto per tutto l'anno scorso
è risultato in aumento la disoccupazione di lunga durata il sessantacinque per cento delle persone in cerca di lavoro e disoccupato da almeno un anno e la proporzione sale a tre quarti del sud
è un ventata anche la disoccupazione giovanile mentre il numero di persone che entrano nel mercato del lavoro è rimasto sostanzialmente stabile
A livello territoriale la situazione occupazionale del Mezzogiorno e tuttora caratterizzata da un tasso di partecipazione molto inferiore alla media nazionale ed a tassi specifici di disoccupazione generalmente do
è disoccupato oltre il cinquantacinque per cento dei giovani del Mezzogiorno presenti sul mercato del lavoro
Il diciannove per cento di coloro che sono privi di lavoro sono capi famiglia cioè persona di riferimento nella definizione dell'indagine sulle forze di lavoro
Il diciassette per cento sono coniugi e oltre il cinque e il sessanta per cento figli della persona di riferimento
L'incremento della disoccupazione fra il novantatré e il novantacinque sia distribuito in modo disuguale su queste diverse figure familiari
L'incidenza dei disoccupati sulla popolazione in età lavorativa in Complesso dai quindici ai sessantaquattro anni
è passata dal tre al sei per cento al quattro e due per cento per i coniugi dall'undici al nove per cento al tredici e uno per cento per i figli dal due otto per cento al tre sette per cento per i capi famiglia
Benché il capo famiglia sia di gran lunga il soggetto meno coinvolto dal fenomeno della disoccupazione
Il problema assume una certa gravità nel Mezzogiorno dove il sei e otto per cento di essi è alla ricerca di un impiego contro il due e uno per cento rilevato nel Centro-Nord
I problemi di inserimento nel mondo del lavoro inducono i figli a permanere all'interno della famiglia d'origine ben al di là dell'età giovanile
Quasi il quaranta per cento dei figli che cercano un lavoro a più di venticinque anni quarantun per cento dei maschi e trentasette per cento delle femmine
E si richiedono sostegno economico da parte delle famiglie di origine ciò consente loro di rimanere ai margini del mondo del lavoro anche per periodi prolungati in attesa di un'occupazione adeguata alle aspettative
La progressiva caratterizzazione della disoccupazione come condizione non transitoria può provocare un deterioramento delle capacità professionali e una crescente demotivazione alla ricerca di lavoro
Rischiano così l'esclusione permanente le fasce di popolazione che non riescono a trovare in tempi contenuti un inserimento nel mondo produttivo
Va sottolineato che l'interpretazione della disoccupazione giovanile esclusivamente come fenomeno volontario cosiddetta disoccupazione di attesa è in realtà molto riduttiva
Infatti la crescita della Civil disoccupazione di lunga durata è un fenomeno generalizzato che non riguarda soltanto i giovani lo sua incidenza sul complesso delle persone senza lavoro è molto elevata è in rapida crescita anche per i membri adulti del nucleo familiare
Nel mille novecentonovantacinque ha raggiunto il sessantatré per cento per i coniugi e il sessanta per cento per i capi famiglia disoccupati
La carenza di occasioni di lavoro a rilievo importante nella spiegazione della disoccupazione
Cioè emerge in modo evidente dai tassi di inoccupazione calcolati come rapporto fra la somma dei disoccupati e degli inattivi sul totale della popolazione in età lavorativa
Tale indicatore segnala le difficoltà di ordine strutturale che ha un sistema economico nel raggiungere l'obiettivo della piena utilizzazione delle risorse umane
Nel novantacinque il tasso di occupazione risultato pari al quarantasette per cento valore sensibilmente superiore a quello medio dei Paesi aderenti all'OCSE
In Italia quindi soltanto la metà delle persone in età lavorative è coinvolta nel processo produttivo
Lo spreco di risorse e più evidente per i giovani e per le donne coniugate il cui tasso di inoccupazione è pari rispettivamente al sessantadue e al sessantaquattro per cento mentre non supera il ventisette per cento per i capi famiglia
L'aumento della scolarizzazione spiega soltanto parzialmente la rapida crescita dei tassi di occupazione giovanile
Da dieci anni a questa parte la quota inoccupati è cresciuta sensibilmente anche se depurata della popolazione studentesca
Per quanto riguarda i maschi il tasso di occupazione al netto degli studenti fra il mille novecento e ottantaquattro del mille novecentonovantaquattro è passato dal quaranta al quarantotto per cento per i giovani fra quindici e diciannove anni
Dal venticinque al trentasette per cento per quelli fra i venti e ventiquattro anni dal sette al quindici per cento fra i venticinque e i trentacinque anni
La crescente volontà delle donne di immettersi nel mondo del lavoro si scontra con notevoli ostacoli derivanti sia delle difficoltà dell'attuale fase economica sia dal permanere
Dal permanere dal persistente peso delle responsabilità familiari che continuano a gravare in modo quasi esclusivo sulla donna
Il tasso di disoccupazione femminile è superiore al sedici per cento cioè doppio di quello maschile le difficoltà più gravi si presentano nel Mezzogiorno e dove del Mezzogiorno dove il tasso è prossimo al trenta per cento
Fra il mille novecentottantatré e il mille novecentonovantacinque il modello tradizionale di casalinga moglie e madre è diventato meno frequente in tutte le classi di età
Diminuisce fra le giovani il modello multiruolo di lavoratrice in coppia con figli scelto prevalentemente dalle donne con istruzione superiore
Il fenomeno trova spiegazione per le donne tra i venti e ventiquattro anni nella consistente crescita della figura delle studentesse figlie
Nel periodo considerato al nord come al sud il numero di donne che in questa età continuano a studiare raddoppia
Fra i venticinque e ventinove anni si registra un cambiamento profondo
Perdono peso sia il modello tradizionale sia quello multiruolo e aumenta corrispondentemente la frequenza delle disoccupate figlie delle occupate figlie delle occupato in coppia senza figli
è un sintomo chiaro della volontà delle giovani donne di immettersi nel mercato del lavoro e costruirsi l'autonomia economica prima di uscire dalla famiglia di origine mostra anche i forti problemi che si incontrano in tale processo la difficoltà a mantenere la molteplicità dei ruoli dipende anche dal carico di lavoro che ciò comporta in tutte le fasce d'età
Sia sotto i trentacinque anni sia fra i trentacinque cinquantaquattro circa il quaranta per cento delle donne multiruolo lavora complessivamente incluso cioè il lavoro familiare
Settanta Oro più per settimana e circa il sessanta per cento comunque più di sessanta ore
Di converso il trentasette per cento degli omini occupati dedica meno di un'ora a settimana lavoro familiare
La condizione di donna multiruolo e quindi particolarmente pesante per la simmetria delle mansioni che permane la coppia per le carenze dello stato sociale
Infatti una parte significativa delle attività di cura e di assistenza e oggi delegata la famiglia e al suo interno spesso alla donna si è quindi lontani dall'attuazione di uno degli obiettivi strategici enunciati dalla Conferenza internazionale di Pechino permetterà a uomini e donne di conciliare responsabilità familiari e professionali
è in atto un processo di semplificazione delle strutture familiari che ha condotto a un incremento del numero delle famiglie e ad una contemporanea diminuzione del numero medio di componenti le strutture familiari mutano per effetto dell'invecchiamento della popolazione
Aumentano i single anziani e le coppie anziane senza figli ma anche delle scelte di forme familiari differenti da quelle tradizionali operate da segmenti sempre più numerosi di popolazione giovane e adulta
La situazione è assai articolata diminuisce il numero di figli nelle coppie e meno e non aumentano di molto le coppie senza figli
Forme familiari nuove come le coppie non coniugate rimangono poco diffuse duecentotrenta mila copie di cui sessanta mila di celibi e nubili
Ma il numero complessivo di famiglia non ricca non tradizionali è ragguardevole tre milioni e mezzo di famiglia il diciassette per cento del totale
Di queste ultime fanno parte anche se essa seicento mila famiglie ricostituite in seguito alla rottura di una precedente unione per separazione divorzio vedovanza
Due milioni duecento mila single non vero Vitte seicentocinquanta mila nuclei con un solo genitore non vedono
Lo sviluppo delle potenzialità offerte dalle risorse umane e la rimozione degli ostacoli sul mercato del lavoro
Passano anche attraverso la crescita culturale intesa nel senso più ampio del termine in questo campo invece la situazione è allarmante
Segnali negativi provengono dal mondo della formazione nella scuola secondaria sono ancora numerosi gli abbandoni all'università si laurea circa un terzo degli immatricolati
Per ambedue i livelli di studio e specialmente per quello universitario il collegamento fra iter formativo inserimento professionale e alquanto difficoltoso
La formazione continua in ambito lavorativo investe ancora una minoranza delle imprese e dei lavoratori
Con accezioni e funzioni diverse il livello culturale della popolazione emerge non soltanto come chiave di interpretazione di alcuni dei fenomeni descritti
Ma anche come elemento strategico per far fronte alle sfide poste dall'evoluzione sociale ed economica
Una parte consistente della popolazione non mostra interesse per alcune attività culturale del tempo libero e si concentra sul mezzo televisivo
Il quaranta per cento non affluito nell'ultimo anno di alcun tipo di intrattenimento cinema teatro concerti discoteche spettacoli sportivi musei e mostre
Mentre un altro sedici per cento ha fruito di un solo tipo di spettacolo e ben oltre la metà non ha letto neppure un libro nel tempo libero
Quest'aria di quest'di passività indifferenziata si concentra soprattutto nell'età anziana delle regioni del Mezzogiorno nelle persone con basso titolo di studio e in quelle escluse dal mercato del lavoro
Fra coloro che mostrano maggiori interessi culturali il quadro delle modalità di fruizione segmentato e si collega alle diverse fasi della vita più variegato fra i giovani progressivamente meno articolate su livelli inferiore fra gli anziani
Tuttavia l'immagine degli anziano escluso dalla società inattivo e concentrato sul ridotti spazi vitali non testimonia la totalità dei comportamenti e della vita sociale relazionale di questi soggetti
Vi sono segnali di novità particolarmente evidenti qualora si considerino
Congiuntamente l'istruzione l'età i nuovi anziani i più giovani più colti della media hanno forti stimoli culturali assistono a spettacoli e concerti incontrano gli amici leggono e si tengono informati con libri e quotidiani
Vanno in vacanza e dimostrano un interesse per la politica e l'attività sociali non molto inferiore a quello delle generazioni più giovani
In generale si distinguono comportamenti di massa ed elitari da un lato i giovani si orientano prevalentemente verso forme culturali socializzanti
Discoteche spettacoli sportivi e cinema dall'altro i soggetti con titolo di studio più alto si orientano verso modelli di tipo individuale lettura di libri frequentazione di musei
D'altronde l'orientamento della componente giovanile verso offerte caratterizzate da elevata socializzazione
E non soltanto comprensibile ma rappresenta un fatto positivo il problema se mai nasce dalla constatazione che alcuni segmenti di giovani escludono altre forme di fruizione culturale
Ad esempio fra i tre mila tre milioni seicento mila giovani che non leggono libri nel tempo libero più di un milione e mezzo invece frequentatore assiduo di biglie di discoteche
Permangono numerosi problemi che a tutt'oggi non facilitano le giovani generazioni in the dal punto di vista della formazione culturale né da quello dell'inserimento nel mondo del lavoro
I giovani che interrompono gli studi entrano nel mercato del lavoro senza alcun riconoscimento della formazione comunque raggiunta e quindi in una posizione di particolare debolezza
Gli abbandoni scolastici nelle scuole superiori sono ogni anno circa duecentoventicinque mila il fenomeno si concentra al primo anno è successivamente decrescente all'aumentare degli anni di corso frequentati ed è il maggiore fra i maschi rispetto alle femmine per quanto riguarda l'università l'Italia a uno dei più bassi tassi di successo laureati su cento immatricolati dei Paesi europei le informazioni statistiche più recenti offrono un quadro che desta preoccupazione
Il numero di immatricolazioni ai corsi universitari ha fatto registrare a partire da due anni accademici fa un'inversione rispetto alla tendenza all'aumento che perdurava dal dopoguerra fra il novantatré novantaquattro e il novantacinque per novantaquattro novantacinque le immatricolazioni sono passate da trecentocinquantacinque mila a trecentotrentasei mila con una variazione negativa del cinque due per cento fra il novantaquattro novantacinque novantacinque novantasei sono diminuite di un ulteriore zero tre per cento
Un regresso così consistente repentino non può essere ascritto soltanto a cause demografiche e alla diminuzione del numero di diplomati di scuola media superiore
D'altronde regredisce anche il tasso di passaggio fra la scuola superiore e l'università che scende fra il novantaquattro novantacinque novantacinque novantasei per la prima volta da cinque anni dal settantuno al sei per cento al Sessantotto e sette per cento nemmeno l'aumento del costo degli studi e i provvedimenti di limitazione dell'accesso ad alcune facoltà spiega l'interamente la dimensione della riduzione delle immatricolazioni
Un fattore decisivo rappresentato dalla crisi del mercato del lavoro giovanile che non ha risparmiato il personale ai elevata qualificazione
Dall'indagine sugli sbocchi professionali emerge che a tre anni di distanza dalla laurea soltanto il sessantasette per cento dei laureati del novantadue ha trovato un'occupazione
E solo il quarantadue per cento un'occupazione stabile con un netto peggioramento rispetto all'indagine di quattro anni prima
Il sistema dell'istruzione universitaria è stato al centro di importanti cambiamenti organizzativi
L'autonomia finanziaria degli atenei ha consentito a un aumento delle capacità di autofinanziamento delle università in linea con l'obiettivo di lungo periodo di responsabilizzazione dei centri di spesa
Il rapporto fra tasse e contributi e spese correnti è cresciuto fra il novantadue e il novantaquattro dall'undici al diciannove per cento i trasferimenti correnti dello Stato rispetto al PIL sono rimasti stabili
Le spese per il diritto allo studio universitario sono diminuite costantemente negli ultimi anni
La formazione del personale
Un aspetto fondamentale per la crescita delle risorse umane e quindi per lo sviluppo economico investe circa un terzo delle imprese in particolare nel novantatré il quindici per cento di quelle con almeno dieci addetti ha svolto iniziative di formazione continua
La formazione iniziale contratti di formazione lavoro e rapporti di apprendistato riguarda un ulteriore dieci per cento delle imprese
Infine una quota pari all'undici per cento ha dichiarato di non aver effettuato interventi nel novantatré ma di avere svolto attività formative nel Creek nel biennio precedente
La tipologia prevalente di formazione continua è costituita da corsi strutturati ma è diffusa anche la formazione effettuata in situazione di lavoro training on the job
Nell'industria i settori che effettuano più intensa attività di formazione continua sono quelli rappresentati da caratterizzati dalla presenza di imprese pubbliche e quelli che effettuano attività di ricerca e innovazione
Inoltre i diversi indicatori quantitativi della formazione continua Spesal numero dei partecipanti tempo dedicato ai corsi mettono in luce l'importanza di tale attività nei settori del terziario l'attività formativa coinvolge la maggior parte del personale
Appartenenti ai ruoli chiave delle imprese circa la metà oltre la metà dei manager e dei quadri rispettivamente cinquantacinque cinquantun per cento al contrario soltanto il trentasei per cento degli impiegati
E il ventidue per cento degli operai qualificati partecipano ad attività di formazione
I mutamenti in atto nel sistema produttivo comportano notevoli modificazioni nei fabbisogni di lavoro qualificato in molti settori manifatturieri di posti di lavoro caratterizzati da bassa tecnologia bassa qualifica e bassi salari si sono ridotti
Il numero di operai qualificati e diminuito in misura assai consistente
Quello dei non qualificati i minori misura meno significativa
L'occupazione sia invece ha cresciuta decisamente per le qualifiche impiegatizia
Complessivamente nel corso degli anni ottanta il livello di qualificazione del fattore lavoro si è spostato verso l'alto ciò nonostante il numero di occupati con qualifiche basse rimane molto elevato vicino ai tre quarti del totale
Ciò trova conferma nelle caratteristiche del sistemi innovativi italiano che manifesta l'intensità tecnologica sostanzialmente inferiore a quella dei maggiori paesi avanzati
In termini di ammontare della spesa totale per ricerca e sviluppo in rapporto al PIL l'Italia si pone soltanto in sedicesima posizione tra i Paesi OCSE la caratteristica principale del sistema innovativo italiano risiede nella divaricazione fa la parte del sistema che partecipi in qualche modo ai processi di ricerca innovazione e la parte che ne rimane fuori
In complesso circa un terzo delle imprese coinvolte in processi innovativi ma tale attività si concentra nelle grandi imprese del centro nord e soprattutto in alcuni settori avanzati
Dalle indagini svolte trova conferma l'ipotesi che coesistano in Italia due sistemi innovativi piuttosto diverso in quanto organizzazione e ha capacità tecnologiche
Uno è rappresentato dalle grandi imprese dove si concentra la maggior parte delle attività di ricerca e sviluppo e dove sussistono legami con l'università e altre istituzioni di ricerca adesso partecipano integralmente anche alcune piccole d'impresa hi-tech
L'altro sistema è rappresentato delle imprese di minori dimensioni operanti soprattutto nei settori tradizionali che innovano in modo graduale e specialmente nei processi
Durante la crisi del novantatré le imprese hanno ridotto drasticamente i loro investimenti e ricerca preoccupa il fatto che la riduzione dell'impegno innovativo in termini reali si sia prolungata per tutto il novantaquattro e novantacinque anni di ripresa
Ripresa produttiva di questi anni non è stata quindi accompagnata da un rafforzamento delle capacità tecnologiche innovative
Il declino della ricerca industriale in parte imputabile alla riduzione dei contributi pubblici fra il novanta e il novantatré la quota di finanziamento pubblico sulla spesa per ricerca e sviluppo alle prede le imprese si è ridotta dal venti al tredici per cento
Per effetto dell'esaurirsi alcuni fondi ricerca applicata innovazione tecnologica in parallelo alla diminuzione del sostegno pubblico anche le imprese hanno diminuito il loro impegno in particolare nel novantatré la spesa per ricerca e sviluppo effettuata dalle imprese dagli enti pubblici allori interno e con proprio personale ha avuto una flessione dell'uno e nove per cento rispetto al novantadue
I dati provvisori del novantaquattro mostra l'ulteriore declino a maggiore pressione è stata registrata dalle imprese in particolare da quelle private meno sette due per cento la tendenza appare ancora più significativa perché accompagnata da una riduzione del personale Espresso in unità equivalenti a tempo pieno del due per cento
Tale diminuzione si è registrata esclusivamente nelle imprese
Dopo un periodo di forte crescita fa l'ottantotto e il novanta queste hanno operato un sensibile ridimensionamento degli addetti in ricerca e sviluppo il cui numero è passato da sessantasette mila unità nel novanta a sessantadue mila nel novantatré
L'Italia è l'unico Paese industrializzato a fare distrarre un regresso di tali proporzioni
Rispetto al PIL la quota di spesa per ricerca e sviluppo è cresciuta lentamente lungo tutti gli anni Ottanta fino a toccare il massimo nel novantuno con l'una e trentadue per cento per poi decrescere vistosamente negli anni più recenti nel novantaquattro e stata soltanto dell'uno e due per cento la tendenza alla riduzione iniziata con la recessione del novantadue novantatré e ha caratterizzato molti ma non tutti i Paesi OCSE nel caso italiano la diminuzione risulta particolarmente seria in ragione del già deboli impegno complessivo rispetto agli altri Paesi
Pur con i limiti appena rilevati
Nei settori produttivi i processi di sviluppo tecnologico e di innovazione organizzativa sono stimolati dalla concorrenza interna e internazionale
Tali stimoli non sono invece presenti nel comparto della pubblica amministrazione che pure riveste un'importanza strategica sia nel determinare la performance complessiva del sistema Paese sia nel condizionare la qualità della vita dei cittadini
Durante il novantacinque sono stati fatti soltanto alcuni passi nella direzione tracciata dei numerosi atti legislativi emanati negli ultimi anni
In concomitanza con questo processo è aumentato l'apprezzamento dei cittadini e servizi pubblici quali quelli di sportello e in alcune realtà urbane ed i trasporti
Nelle regioni meridionali per i principali servizi si mantengono livelli di insoddisfazione più elevati rispetto al resto del Paese
Nel novantacinque si è consolidato il processo di decentramento fiscale a favore delle amministrazioni comunali le entrate tributarie proprie sono passate dal ventidue al trentasette per cento delle entrate correnti
Dal novantadue al novantacinque l'aumento della capacità di autofinanziamento da parte degli enti locali ha favorito il risanamento finanziario ma ha messo in luce i limiti e le differenze nella loro capacità amministrativa ad esempio dell'accertamento e della riscossione dei tributi
Il decentramento ha indotto significative modifiche dei flussi di redistribuzione
Erariale territoriale operati dallo Stato i quali si stanno indirizzando alla perequazione delle situazioni finanziariamente più deboli
I trasferimenti erariali pro-capite verso le regioni meridionali nelle quali si concentrano i Comuni con minore capacità di autofinanziamento sono risultati nel novantacinque superiori del trenta per cento rispetto alla media nazionale
Non è ancora possibile valutare invece l'impatto che il decentramento avuto sulla rotazione dei servizi soprattutto in materia assistenziale
Il quadro territoriale di lungo periodo che emerge dal confronto fra i due ultimi censimenti disegna direttrici di non agevole interpretazione la crescente similarità alla struttura produttiva nazionale e le sue varianti regionali mette in risalto la tendenza a una crescita economica più equilibrata integrata dell'intero Paese
All'interno di questo quadro si staglia un gruppo di regioni quelle della ripartizione nordorientale del versante adriatico oltre a Toscana e Umbria caratterizzato da una forte omogeneità sotto il profilo settoriale e dimensionale
Questo modello un tempo definito la terza Italia è ormai il modello prevalente nel Paese
Le altre regioni risentono o della forte specifica specializzazione settoriale nel caso del Nord Ovest o della debolezza del sistema produttivo come avviene nella restanti regioni meridionali e nelle isole
La produttività misurata dal rapporto fra valore aggiunto al costo dei fattori a prezzi costanti e numero di unità di lavoro totali mette in luce un forte divario fra le due grandi ripartizioni del Paese
Nel novantatré il valore del rapporto nel Centro-Nord era del ventotto per cento più elevato che nel Mezzogiorno
Il costo del lavoro per dipendente come pure la retribuzione unitaria sono però inferiori nelle regioni meridionali il reddito da lavoro dipendente pro capite nel Mezzogiorno è inferiore di circa il quindici per cento a quello del Centro Nord
Per tutti questi indicatori il divario è andato ampliandosi nel tempo soprattutto nel settore industriale
Accanto alla diversa struttura economica che caratterizza ciascuna Area specialmente riguardo ai settori produttivi alla dimensione delle imprese media concorrono a determinare il divario del costo del lavoro fra centro nord a mezzogiorno due altri fattori
Il peso della componente non regolare dell'occupazione la differenti in sigla differenti incidenza degli sgravi contributivi ed in particolare della fiscalizzazione degli oneri sociali
Il lavoro non regolare rappresenta nel Mezzogiorno circa il trentaquattro per cento dell'occupazione trentatré per cento nel mille novecentottanta contro il diciotto per cento del centro nord sedici per cento nell'ottanta
La presenza di regolari risulta nel Sud particolarmente elevata nei settori delle costruzioni e dell'agricoltura nel novantatré il peso degli oneri sociali sul totale dei redditi da lavoro dipendenti
Dipendente è stato del trentun per cento nel Centro-Nord e del ventisei per cento nel Mezzogiorno con una riduzione del divario che all'inizio degli anni ottanta era di sette punti percentuali
Con riferimento ai primi anni novanta e all'industria manifatturiera l'effetto netto dei differenziali del costo del lavoro e della produttività fra centro nord del Mezzogiorno
Sembra aver determinato condizioni di redditività lorda misurata dalla quota dei profitti lordi sul valore aggiunto favorevoli alle imprese che operano nel Sud
Il risultato è stabile per classe dimensionale e particolarmente evidente nei settori caratterizzati da produzioni tradizionali
Ciò offre qualche elemento di riflessione circa il modello d'impresa che si è venuta affermando nel Mezzogiorno e sulla possibilità della sua sopravvivenza in un contesto di contemperi divida globale
Occorre d'altra parte considerare che per effetto della decisione comunitaria nel marzo novantacinque gli sgravi contributivi a favore delle imprese localizzate nel Mezzogiorno sono destinati a venir meno entro la fine del novantasette
E differenziali di fiscalizzazione degli oneri sociali entro la fine del novantanove
La complessità dell'articolazione territoriale del sistema produttivo italiano in realtà molto più ricca di quanto consenta l'analisi tradizionale del dualismo tra Centro-Nord e Mezzogiorno
Il riferimento ai distretti industriali e più in generale ai sistemi locali del lavoro permette di superare i limiti di un'analisi legata alle grandi ripartizioni territoriali
E di lustra are la varietà dei modelli di sviluppo la zona nordorientale presenta la maggiore concentrazione dei distretti un terzo del totale con il trentotto per cento degli addetti
Seguita dal centro e dal nord ovest entrambe intorno al trenta per cento mentre nel sud è presente soltanto il sette cinque per cento dei distretti complessivi e il tre per cento dell'occupazione
Nei distretti nord occidentali sono prevalenti le imprese di media dimensione fra cinquanta e duecentocinquanta addetti
Quelli del centro sono qualificati dalla presenza di unità di piccole dimensioni fino a cinquanta addetti mentre quelli nordorientali mostrano una distribuzione del classe dimensionale molto più equilibrata
Il confronto fra disponibilità di infrastrutture il grado di sviluppo
Mette in luce come nel come al problema di sottodotazione assoluta delle regioni del Mezzogiorno si aggiungano quelli di sottodotazione relativa in alcune aree particolarmente dinamiche
Soprattutto nel Nord Est e nel centro e di sovrabbondanza invece dell'offerta in altre situazioni territoriali
Gli squilibri infrastrutturali incidono anche sulla qualità della vita nelle grandi città
Nei centri delle arene varia urbanizzazione nonostante l'insoddisfazione per la ricettività dei parcheggi disponibili oltre un occupato su due utilizza Luca l'auto per recarsi al lavoro come con duecento come passeggero
Negli stessi centri l'uso del mezzo di trasporto collettivo è più frequente che nei comuni di minore ampiezza demografica
Tuttavia e sono raggiunge ancora un'intensità tale da limitare misura importante l'uso del mezzo privato
La congestione del traffico e d'altra parte all'origine della diffusa preoccupazione per i rischi legati all'altra concentrazione nell'aria di sostanze tossiche
I problemi di organizzazione del territorio nelle zone del Mezzogiorno emergono fortemente in base a una serie di indicatori di disagio a Pola abitativo
Sovraffollamento delle abitazioni assenza di telefono irregolarità nell'erogazione dell'acqua cattive condizioni dell'abitazione difficoltà nell'accesso ad alcuni servizi di pubblica utilità
L'indice di affollamento che esprime il rapporto tra numero dei componenti della famiglia numero delle stanze dell'abitazione è rimasto sostanzialmente stabile per il complesso del Paese nel corso degli ultimi cinque anni attestandosi sul valore di Gero settantatré persone per stanza
Si rileva una preoccupazione diffusa da parte delle famiglie per la qualità dell'acqua per usi domestici oltre il sessanta per cento non beve acqua di rubinetto
Più della metà delle famiglie ha difficoltà a raggiungere le postazioni di pronto soccorso più di un terzo gli uffici di polizia dei carabinieri
Quasi un quarto le farmacie in questo quadro risulta comunque preoccupante che la spesa in conto capitale delle amministrazioni pubbliche sia diminuita nell'area meridionale più rapidamente rispetto alla restante parte del paese
La recessione economica dei primi anni novanta
E la successiva fase di ripresa hanno avuto implicazioni ambientali significativamente diverse da quelle sperimentate in precedenti cicli
La recessione degli anni settanta e ottanta infatti aveva stimolato innovazioni tecnologiche tese a risparmio nell'uso di materie prime soprattutto energetica
Nelle fasi di ripresa successive a quelle due crisi l'incremento congiunturale dei consumi intermedi era stato contenuto da modificazioni strutturali che avevano ridotto la dipendenza dello sviluppo economico delle risorse materiali
Il periodo più recente invece sono venuti meno i fattori che in passato avevano incentivato a comportamenti rispettosi dell'ambiente
Nel novantacinque la domanda lorda di Energia ha mostrato una marcata tendenza alla crescita con un incremento annuo superiore al quattro per cento e un'inversione rispetto alla flessione dei due anni precedenti inoltre intensità energetica rapporto fra domanda di energia e PIL è risultata costante un lieve aumento negli ultimi anni
In contrasto con la diminuzione degli anni ottanta
E proseguita seppure in modo ancora insufficiente
Lo sviluppo di attività economiche finalizzata alla salvaguardia dell'ambiente come la raccolta il riciclaggio di rifiuti e la depurazione dei reflui urbani tuttavia i depuratori in esercizio a fine novantatré riescono a soddisfare a stento il settanta per cento dalla domanda
Nel novantaquattro e novantacinque si sono estese le attività di recupero grazie al crescente interesse delle aziende al coinvolgimento di Comuni e cittadini
I Comuni interessati alla raccolta differenziata sono ormai due mila cinquantasei per le lattine di alluminio due mila centotrentatré per i contenitori di plastica cinque mila cento per il vetro con una popolazione rispettivamente di tredici ventuno e quarantacinque milioni di residenti
Vocalmente e popolazione dei consumi serviti risulta superiore a ventitré chilogrammi per abitante per il vetro intorno al cinquecento grammi per l'alluminio e di circa uno virgola cinque kg nel caso dalla plastica
Nonostante i progressi nell'attività di recupero e riciclaggio il problema della gestione dei rifiuti e tuttavia lontano dall'aver trovato soluzione
L'analisi delle politiche ambientali cosciali in un campo in cui il mercato non riesce a fornire segnali corretti non offre un quadro soddisfacente
Fra il mille novecentottantasei data di istituzione del ministero dell'ambiente nel mille novecentonovantuno risorse finanziarie disponibili a livello statale per la protezione dell'ambiente avevano mostrato un incremento reale del settanta per cento circa
Tuttavia la maggior parte degli impegni di spesa non sono stati presi nell'ambito di programmi di medio lungo periodo ma sono frequentemente serviti a fronteggiare situazioni di emergenza
Date le difficoltà di bilancio pubblico le risorse destinate all'ambiente hanno subito una riduzione di circa il venti per cento fra il novantuno e il novantaquattro
Nel corso degli anni è mutata la distribuzione delle disponibilità finanziarie fra i diversi settori di intervento
Mentre è rimasta prevalente stabile intorno alla metà del totale la quota destinata alla tutela del suolo
è cresciuta sensibilmente quella per la salvaguardia dell'acqua passando dal due e mezzo al ventuno per cento ed è diminuita quella per la salvaguardia dell'aria scesa dal Quaranta al tredici per cento
Se le risorse disponibili sono aumentate gli indicatori di utilizzazione sono insoddisfacenti
Il flusso di pagamenti è rappresentato soltanto il ventidue per cento della massa spendibile nella media del periodo tanta sei novantaquattro con un valore massimo del ventinove per cento del novantuno
Si tratta di valori molto più bassi di quelli registrati per il complesso degli investimenti statali
Le cause del fenomeno sono numerose e complesse Maimeri con in primo piano la centralizzazione delle decisioni di spesa rispetto a responsabilità operative prevalentemente affidate a organi locali
E la forte resistenza all'innovazione e funzionale organizzativa
Le risorse finanziarie gestite dalle Regioni per la protezione dell'ambiente presentano un incremento reale prossima al cinquanta per cento fra l'ottantasei e novantadue
Anche in questo caso sono prevalsi provvedimenti dettati dall'emergenza soprattutto in materia di inquinamento delle acque di smaltimento dei rifiuti
Nel complesso regioni si sono dimostrate incapaci di predisporre progetti e piani di intervento nei tempi previsti così che nel medesimo periodo i residui passivi sono cresciuti del settantotto per cento
Gli interventi di politica ambientale hanno privilegiato la regolamentazione normativa con scarso ricorso a strumenti complementari quali gli incentivi di controlli e le sanzioni
Per quanto riguarda il controllo il Paese non dispone ancora di adeguati strumenti di monitoraggio per verificare la conformità delle condizioni ambientali alle norme stabilite
Anche in questo caso l'operatività delle regioni e disomogenea in tema di monitoraggio permanente della qualità dell'area ad esempio in molte regioni dell'Italia meridionale e insulare l'informazione carente le notizie che si possono ricavare dai controlli effettuati dal Nucleo operativo ecologico sulla conformità ai livelli di inquinamento fissati dalla normativa offrono anche se un quadro negativo
In tutti i settori in cui sono stati operati controlli inquinamento atmosferico acustico depuratori fonti inquinanti delle acque e tutela del paesaggio rifiuti solidi e discariche
Sono state rilevate infrazioni percentuali che variano fra la metà e due terzi delle ispezioni
Ancora marginale risulta il ruolo della tassazione orientata a stimolare comportamenti rispettosi dell'ambiente in Italia le tasse ambientali costituivano nel novantaquattro soltanto l'uno e sei per cento circa del gettito fiscale complessivo
La popolazione italiana residente alla fine del novantacinque e pari a circa cinquantasette milioni trecentotrentuno mila unità
Il tasso medio l'incremento rispetto al novantaquattro dell'uno e uno per mille e risulta dimezzato rispetto a quello registrato fra il novantatré e il novantaquattro allorché fu del due tre per mille
Al centro e soprattutto al Nord la crescita demografica è stata molto debole queste tendenze sono state in parte compensate dall'incremento di popolazione nelle regioni del Mezzogiorno uno e nove per mille
Nel mille novecentonovantacinque si è registrato un saldo negativo fra nati vivi e morti di circa trentadue mila unità maggiore rispetto all'anno precedente quando i decessi avevano superato le nascite per circa venti mila unità
Cioè legato essenzialmente al declino delle nascite in atto dalla seconda metà degli anni Settanta
In particolare nel novantacinque i nati vivi sono stati cinquecentoquindici mila cinquecentotrentasette mila nel novantaquattro
Il numero medio di figli per donna che già nel novanta si colloca o livello fra i più bassi del mondo ha continuato a diminuire ed è oggi pari a uno e sedici
La modesta crescita della popolazione italiana si deve quindi attribuire al movimento migratorio che ha bilanciato la dinamica naturale negativa
Il saldo migratorio con l'estero ha raggiunto nel novantacinque un valore positivo pari a sessantuno mila unità contro le quarantacinque mila del novantaquattro i cittadini stranieri in regola con le norme di soggiorno alla fine del novantacinque erano oltre settecento mila rispetto al novantaquattro si registra un tasso di incremento del sei e quattro per cento due punti percentuali in più rispetto alla variazione dell'anno precedente il motivo principale della presenza straniera e lo svolgimento di un'attività lavorativa i permessi di l'occhio di soggiorno rilasciati per motivi di lavoro rappresentano circa il sessanta per cento del totale
I lavoratori stranieri si di riscontro si dirigono di preferenza verso le aree del paese dove il mercato offre maggiori prospettive di inserimento regolare nel mondo del lavoro
Infatti la maggior parte concentrata nelle regioni settentrionali dove alla fine del novantacinque risulta rilasciato più del cinquantacinque per cento del totale dei permessi
Gran parte della futura evoluzione della popolazione è scritta nell'attuale struttura demografica
I bassi livelli di fecondità che caratterizzano l'Italia da diversi anni hanno dato luogo a generazioni sempre meno numerose da più di un milione di nati vivi nel sessantaquattro a cinquecentoquindici mila nel novantacinque
Che a parità di comportamenti riproduttivi daranno a loro volta luogo a contingenti più ridotti di nascita negli anni a venire
Allo stesso tempo è in atto un processo di invecchiamento della popolazione causato tanto dalla bassa fecondità quanto dalla diminuzione della mortalità
La struttura della popolazione si modificherà in misura notevole del due mila e venti gli anziani dovrebbero costituire circa un quarto del totale
Nonostante il prevedibile apporto dell'immigrazione le persone in età attiva che costituiscono un contingente di importanza cruciale
Per lo sviluppo economico del Paese dovrebbero diminuire progressivamente a causa dell'ingresso delle generazioni meno numerose nate negli anni ottanta e novanta
Nel corso degli ultimi anni è stato avviato un processo di riorganizzazione del sistema di welfare che ha determinato una significativa riduzione della crescita delle spese
Restano aperti numerosi problemi legati alla sostenibilità sociale ed economica delle trasformazioni in atto
Vi sono preoccupazioni soprattutto sulla capacità di dare una risposta efficace ai bisogni delle categorie più deboli
Il novantacinque è stato completato il processo di riforma del sistema pensionistico con l'introduzione di un metodo di calcolo le prestazioni completamente nuovo e con un passaggio dal sistema retributivo a quello contributivo seppure all'interno di uno schema gestito con il meccanismo finanziario della ripartizione
Il valore delle prestazioni pensionistiche diventerà che diventerà funzione dell'ammontare complessivo della mutare i contributi versati durante la vita lavorativa progressivamente a partire dal mille novecentonovantasei fino a pervenire alla situazione a regime dopo il due mila e tre
L'effettiva capacità del nuovo sistema di mantenere l'equilibrio finanziario senza dover tagliare ulteriormente il valore reale delle pensioni Omen tare i livelli di contribuzione dipende fortemente dall'evoluzione demografica ferme le caratteristiche in atto intorno al due mila trenta inizieranno ad andare in pensione per generazioni numerose degli anni sessanta le quali dovranno essere sostenute dagli attivi delle generazioni meno numerose degli anni novanta
Il periodo compreso fra il novantadue e novantaquattro ci sono stati altri mutamenti del quadro normativo della previdenza con un impatto importante sull'evoluzione congiunturale delle prestazioni pensionistiche pensionistica di tipo d'invalidità vecchiaia e superstiti
Gli effetti complessivi dei provvedimenti normativi di blocco della liquidazione delle pensioni di anzianità sull'andamento del numero delle prestazioni e della relativa spesa hanno inciso soprattutto nel settore pubblico
Il tasso di crescita delle pensioni IVS diminuiti in compresso dal due al sei per cento all'uno e quattro per cento fra il novantuno e il novantaquattro
Uno dei problemi affrontati dalla riforma pensionistica è stato quello del cumulo di fu pensioni
L'assegno di invalidità erogato dall'INPS sarà ridotto fino al cinquanta per cento dell'importo in caso di cumulo corretti da lavoro dipendente o autonomo
Nel novantaquattro il numero di pensioni di invalidità è stato pari a circa sette milioni un terzo del totale delle prestazioni pensionistiche dall'inizio degli anni ottanta tuttavia e se continuamente diminuito con una velocità sempre maggiore ancora oggi nelle regioni meridionali ogni due poli pensioni una e di invalidità
Dall'inizio degli anni Novanta alla riduzione del numero delle pensioni di invalidità previdenziali si è uniti rallentamento del tasso di crescita di quelle assistenziali
I processi di invecchiamento in atto impongono di dedicare un'attenzione particolare alla qualità della vita della popolazione anziana
Un problema sociale di notevole importanza rappresentato da una quota significativa di anziani molti cronici il cinquantadue per cento degli uomini del sessantasette per cento delle donne ultrasessantacinquenni sono in questa condizione
E spesso vivono da soli o in piccoli nuclei
La situazione delle donne anziane per questo aspetto peggiore di quella degli uomini e donne sperimentano più frequentemente la solitudine l'anziana perfetto della loro più elevata speranza di vita e della differenza media di età nella coppia
Un secondo aspetto importante dello stato di salute è rappresentato dal grado di autonomia posseduto nello svolgimento delle funzioni della vita quotidiana
La disabilità coinvolge oltre due milioni seicento mila individui riguarda soprattutto le persone anziane e da una maggiore incidenza fra le donne
Un dato allarmante rappresentato dal seicentodiciotto mila disabili che vivono soli e che costituiscono il ventiquattro per cento del totale
Il livello di istruzione dei disabili e dei malati cronici e significativamente inferiore a quello del resto della popolazione nelle stesse classi di età
Tali condizioni delineano un quadro particolarmente sfavorevole per una quota significativa di soggetti deboli
Da un lato il basso livello di istruzione contribuisce a determinare percorsi di vite professionali che favoriscono l'insorgere di disabilità
Dall'altra i disabili specialmente in età giovanili incontrano barriere di vario genere all'accesso all'istruzione e alle risorse culturali
Anche nel settore sanitario e proseguito nel novantacinque il processo di riorganizzazione iniziato con la riforma del novantadue la trasformazione delle USL di alcune strutture ospedaliere in aziende non ancora determinato forti modificazioni nei comportamenti della domanda
Mentre dal punto di vista dell'offerta non c'è ancora ridotto l'eccesso di posti letto per degenti acuti presente in molte regioni circa settanta mila in più rispetto agli standard definiti dalla legge
D'altra parte invecchiamento della popolazione determinerà al contrario nei prossimi anni l'esigenza di un aumento del numero di posti letto dedicati a pazienti lungodegenti
Per i quali il fabbisogno aggiuntivo è stimato in circa ventiquattro mila posti letto
La riforma appuntato alla razionalizzazione della struttura organizzativa e al miglioramento della qualità dei servizi finanziari tuttavia i tempi di attuazione e le modalità di realizzazione di tale progetto sono molto differenziati per tipologia di strutture sanitarie per territorio
Nel settore dell'assistenza è stato toccato indirettamente dalle modifiche normative introdotto nel sistema di sicurezza sociale la riforma elevato l'importo delle per
Suoni sociali erogate ad anziani indigenti e da abolito l'integrazione al minimo delle pensioni previdenziali il peso delle pensioni sociali di circa settantotto pensioni per il mille anziani ultrasessantacinquenni la distribuzione territoriale mostra un po'una forte concentrazione il fenomeno nelle regioni meridionali centocinque per mille la riduzione dell'intervento pubblico diretto per l'assistenza in presenza di una domanda crescente affatto aumentare l'attenzione per l'associazione del settore non profit del volontariato intervento assistenziale pubblico si concentra le regioni meridionali il volontariato localizzato prevalentemente nelle regioni settentrionali i livelli di efficienza di a volte dei dei molti dei servizi erogati non sono in generale adeguati ai bisogni in particolare le strutture assistenziali sono numerose ma
Una dimensione spesso insufficiente a raggiungere economie di scala la produzione di servizi
Mi avvio alle conclusioni il processo di costruzione
L'unione economica e monetaria europea procede con determinazione e la sua conclusione positiva appare oggi più vicina di quanto fosse un anno fa abbia a metà aprile novantasei il Consiglio informale dei ministri economico-finanziari nato un primo accordo sulle principali questioni connesse all'avvio della fase finale dell'unificazione monetaria nei tempi previsti dal Trattato di Maastricht è prevalso un clima di cooperazione tra i Paesi candidati a parteciparvi fin dall'prima fase e gli altri sulla base di tre punti la realizzazione di un nuovo sistema monetario europeo il rafforzamento dalla Banca centrale europea la definizione di programmi accelerati di convergenza per consentire tratta dei ritardatari nell'UE m entro il primo gennaio due mila due l'euro OPA sarà dunque il punto di riferimento delle scelte del paese e porrà una sfida importante alle sue capacità di risanamento di MOT inizio azione
La maggiore stabilità del quadro politico con la prospettiva di allungamento dell'orizzonte temporale dell'attività di con no rappresenta di per sé un'opportunità per compiere i passi necessari verso gli appuntamenti europei è importante garantire un quadro sufficiente di solidarietà e di coesione tale da sostenere il paese di fronte difficili impegni che il cambiamento prospetta l'accordo fra le parti sociali intervenuta nel corso del novantatré ha dimostrato la sua solidità pur in presenza di andamenti imprevisti di alcune variabili chiare Esopo rappresenta are ancora un riferimento importa ante per iniziative capaci di unire la società e di valorizzare le potenzialità dell'economia con riferimento a questo quadro alle scelte vatti a quelle da farsi si può analizzare la sostenibilità retrocessa il ciclo economico sembra aver esaurito nel corso del novantacinque la fase di spinta tratti di un mutuo cosa che ha caratterizzato la crescita italiana a partire dalla fine novantatré le incertezze sul futuro sviluppo delle economie industrializzate in particolare di quell'Europa si sono fatte più evidenti negli ultimi a negli ultimi mesi del novantacinque e all'inizio di quest'anno le previsioni per il novantasei anche quelle riferite al nostro Paese sono state riviste al ribasso
Valutare se la fase attuale rappresenti una pausa dello sviluppo o l'avvio di un periodo di stagnazione estremamente difficile dal momento che gli indicatori congiuntura ali appaiono particolarmente volatili per il gioco delle aspettative peraltro l'incertezza incide di per sé sulle decisioni di investimento e di consumo il contenimento dell'INPS azione è una condizione importante per la sostenibilità del processo di sviluppo e per la convergenza europea anche in questo caso i segnali finora disponibili non sono univoci qualora l'attrice l'azione dell'inflazione dovesse arrestarsi ciò potrebbe condizionare in senso restrittivo la politica monetaria e rendere più difficile il perseguimento di Napoli gli aderenti sarebbe comunque riduttivo interpretare la sostenibilità con riferimento alle sole condizioni necessarie ad alimentare un corruzione virtuosa dell'economia nel breve periodo la convergenza reale dell'economia europea implica la scelta di puntare a una competitività basata non soltanto sul prezzo ma sulla qualità dei prodotti e dei servizi d'altra parte le trasformazioni dello stato sociale non vanno riferite soltanto alle esigenze di contenimento della spesa pubblica ma devono essere anche se ripensate nella prospettiva dell'integrazione europea come del resto emerso nel recente vertice di Torino ingenera appare oggi necessario e possibile impostare azioni in un orizzonte di più lungo termine prendendo in considerazione anche gli aspetti condizionanti per le future generazioni sul piano produttivo si richiede rapidità di reazione a stimoli esterni ma anche capacità di visione prospettica e di innovazione tecnologica organizzativa la polarizzazione fra piccola impresa familiare grande impresa può esser trasforma età da fattore di debolezza in un punto di forza soprattutto se crescerà la realtà delle medie imprese innovative ciò approvata potrà giovare anche sul terreno dell'occupazione allargando ulteriormente l'orizzonte temporale è necessario che il Paese comincia ad interrogarsi sulla sostenibilità delle attuali tendenze demografiche non solo sotto l'aspetto previdenziale già ampiamente esplorato ma anche per i mutamenti culturali e sociali che inevitabilmente ne deriveranno già oggi disabilità e multicolori cita impongono una riprogettazione delle forme di sostegno e di assistenza da offrire ad anziani che ne soffrono in tema di immigrazione seppure per ora la situazione rimanga Distant anche da quella degli altri maggiori Paesi europei dovrà essere sciolto il nodo sul grado e sui tempi di accettazione di una forte presenza extracomunitaria e quindi di un tipo di società molto diversa dall'attuale di novantacinque ha consentito al Paese di dimostrare le proprie capacità di crescita sfruttare do le occasioni offerte dalla particolare fase congiunturale ora le prospettive a breve termine si sono fatte più incerte e richiedono perciò un maggiore impegno ad aggredire un problema occorre includervi quelli che potrebbero condiziona fare nel medio termine lo sviluppo complessivo della società italiana affrontare il tema della sostenibilità dei processi di mutamento significa dunque acquisire consapevolezza piena degli hobby ivi e delle priorità strategiche da assumere per guidare l'evoluzione della società e dell'economia del Paese il problema più urgente rimane quello dell'occupazione risoluzioni prospettabili debole conto dei vincoli della finanza pubblica nel contesto del processo di convergenza europea ma fin d'ora e con nuova determinazione dovrebbero essere affrontati impegni di respiro più lungo in tema di formazione adeguamenti infrastrutturale innovazione
Politiche sociali ambiente riforma della pubblica amministrazione si impone l'urgenza delle città grazie
Ringrazio molto l'attenzione e sia l'appuntamento per il prossimo anno arrivederci a tutti