La situazione del paese nel 2005 - Presentazione del Rapporto annuale dell'ISTAT

Quando proprio per oligopolio
Buongiorno
Inoltre presidente illustri ministri autorità signore e signori permettetemi innanzitutto di ringraziare il nuovo presidente della Camera onorevole Fausto Bertinotti per l'attenzione che ha voluto dimostrare partecipando a questa presentazione è un riconoscimento del lavoro del personale dell'istituto del servizio dell'Istat per il Paese
In particolare permettetemi di leggervi un telegramma e il Presidente Napolitano ci ha inviato in occasione della presentazione del rapporto annuale dell'Istat sulla situazione del Paese rivolgo al suo presidente professor Luigi Biggeri
Ai membri del consiglio a tutti i convenuti il mio caloroso saluto
Come ogni anno l'Istat offre all'opinione pubblica l'immagine della realtà complessiva dell'Italia che partendo dalla descrizione puntuale dei fenomeni oggi fornisce importanti chiavi di lettura per orientare le scelte per il domani
L'informazione statistica rappresenta uno dei pilastri fondamentali con il funzionamento della società moderna
Di essa devono essere assicurate la qualità
L'imparzialità
E la completezza proprie di un servizio essenziale pubblico
In questo contesto l'Istituto nazionale di statistica deve poter svolgere la sua missione istituzionale in piena autonomia
L'indiscussa professionalità di quanti vi prestano la propria opera con impegno e rigore scientifico costituisce la migliore garanzia per il corretto esercizio viola così delicata funzione
Che rappresenta un servizio reso nell'interesse di tutti
Con questi sentimenti rinvio a tutti i partecipanti gli auguri di buon lavoro Erminio saluto cordiale
Credo che questo messaggio augurale del Presidente Napolitano ci debba rendere orgogliosi per l'alta considerazione del lavoro Clelia degli statistici ufficiali e per l'importanza che gli attribuisce alla nostra missione istituzionale
Infatti le statistiche ufficiali come sapete sono un bene pubblico indispensabile per la conoscenza e quale supporto alle decisioni di tutta la collettività
Dei governi delle istituzioni degli operatori economici delle parti sociali di tutti i cittadini
Offrono gli elementi necessari soltanto gli elementi necessari per la valutazione dei possibili interventi e per la verifica sociale cioè per la verifica partecipata delle politiche attuate
Contribuendo così allo sviluppo della democrazia
Proprio per questo
Devono rappresentare un servizio per il dibattito con documentato non le armi della contesa politica
L'appuntamento con il rapporto annuale dell'Istat l'occasione offerta al Paese per riflettere sulla situazione e sulle trasformazioni che interessano l'economia e la società
Il succedersi nel tempo
Di questi appuntamenti permette di cogliere volta per volta i problemi più attuali in un contesto di continuità dell'analisi
Ciò consente di comprendere la direzione complessiva dei cambiamenti e la natura strutturale dei problemi che affondano spesso le radici nelle caratteristiche storiche territoriali del nostro Paese
Come vedete seguito la sintesi che si trova nel volume ma cambio anche qualche cosa permettetemi di dirlo
I rapporti degli anni più recenti avevano messo in luce proprio in questa continuità l'esigenza di progettare nuove linee di sviluppo del Paese nella prospettiva europea
Fornendo risposte chiare in termini di politiche pubbliche di comportamenti individuali
Ai cambiamenti prodotti dalle trasformazioni strutturali in atto da oltre dieci anni in ambito economico e sociale
Nei rapporti si indicava in particolare che l'Italia pur essendo una delle più avanzate economie mondiali presenta prospettive di sviluppo fortemente condizionate da vincoli strutturali per essere allentati richiedono questi interventi di ampio respiro
Se richiamava come prioritario il rilancio della competitività per consentire un aumento del potenziale di sviluppo dell'economia e favorirne un più agevole adattamento al cambiamento
Si aggiungeva poiché le capacità competitive dipendono in misura rilevante e crescente dalle conoscenze incorporate nel sistema produttivo e soprattutto nel capitale umano
Cooperazione informazione organizzazione sono dunque risorse da porre al centro dei processi produttivi
Questi segnali
Sono emersi più volte dalle analisi effettuate in passato negli ultimi dieci anni ma pubblici amministratori imprenditori cittadini hanno avuto difficoltà nell'individuare interventi tesi ad eliminare pontili di Porlezza e a valorizzare quelle di forza
Complessivamente l'Italia sembrava ancora oggi è così non saper guardare oltre versare individuali
E avere una scarsa propensione a fare sistema
In un clima di incertezze sul futuro appariva indispensabile saper governare cambiamenti dando risposte non limitata la dinamica della congiuntura economica sociale istituzionale
Un elemento centrale veniva individuato nella capacità di incidere sul rapporto tra costi e benefici delle scelte individuali
Così in una linea di continuità con le ricerche già presentate il rapporto di quest'anno offre oggi nuova documentazione è un'analisi su questi temi
Siamo ben consapevoli non vorrei dare adito a discussione siamo ben consapevoli che nel nostro Paese esistono realtà economiche sociali solide e avanzate
In alcuni casi di eccellenza
Però abbiamo ritenuto opportuno approfondire le analisi della vulnerabilità degli oggetti
Della crescente complessità del fenomeno e dei riflessi che questa sulle risposte individuale di pollici
è infatti indispensabile conoscere nel dettaglio le aree di vulnerabilità
Dei contesti settoriale e contesti territoriale delle imprese delle famiglie degli individui anche quando interessano gruppo limitati non sempre così ma anche quando interessano gruppi limitati non è escluso che queste possono estendersi a livello di sistema impedendo così come la coesione sociale indispensabile per lo sviluppo sostenibile e duraturo
L'aumento delle interdipendenze economiche finanziarie culturali comporta un parallelo incremento della complessità
Per gestire questi richiede perciò necessario rendere il sistema più residente ovvero capace di assorbire a livello sistemico sciocca non previsti riducendo così quella vulnerabilità che si manifesta in presenza di equilibri precari
Occorre però tener conto che l'eterogeneità dei contesti e dei comportamenti producono segnali diversi e a volte contraddittori non sempre segnali sono facili da interno gli attori
Sociali trovano Aldo operare scelte e prendere decisioni cioè vero per le imprese che esistono a investire per modernizzarsi
è vero che le famiglie che ritardano i dieci giorni di spesa e soprattutto è vero per i giovani e pospongono le scelte di vita e la transizione ad una piena autonomia sociale ed economica
O invitando limitarsi all'esame dei valori medi e delle tendenze dominanti nella società ma effettuare analisi più approfondite proprio per capire quanto questa eterogeneità sono un valore e quando invece richiedono interventi differenziati
Il contributo all'analisi di questi fenomeni che la statistica pubblica offre oggi cercando di ridurre il rumore informativo spesso associato a dinamiche complesse e fornendo gli strumenti di informazione adeguati per le valutazioni e le scelte
Gli argomenti trattati nel rapporto sono molti
Ciò fermo alla mia attenzione brevemente sul quadro macroeconomico congiunturale
Sui punti di forza alle aree di rischio del sistema produttivo sulla flessibilità e sulle aree di vulnerabilità degli individui e delle famiglie e infine sono di varie sulla fragilità dei servizi e interventi sociali sul territorio
Nel due mila cinque l'economia italiana è stata nuovamente contraddistinta dal ristagno della domanda e dell'attività il prodotto interno lordo è registrato in termini reali una variazione nulla
Nonostante la ripresa registrata nel due mila quattro con un incremento l'uno per cento all'uno per cento nell'arco dell'ultimo quadriennio l'economia italiana ha segnato un tasso di sviluppo medio pari ad appena lo zero quattro per cento
La deludente per morto formaggio italiana va inserito in un contesto che ha visto l'Europa crescere molto più lentamente di altre aree geografiche mentre lo sviluppo dell'economia mondiale si è mantenuto un rigoroso più tre virgola quattro per cento
L'economia italiana non agganciato la ripresa mondiale nel due mila cinque perché esprime un potenziale di crescita inferiore pari a circa la metà dell'area dell'euro
Nonostante abbia visto l'aumento dell'occupazione soprattutto dipendente insieme ad una riduzione della disoccupazione
Il due mila sei è iniziato per nostra fortuna con forti segnali di ripresa
E un rafforzamento dell'espansione dell'attività economica tanto in Europa quanto un'Italia più zero sei per cento e non c'è verso trainato dall'aumento della produzione industriale della crescita dei comparti dei beni strumentali dell'offerta specializzata
Infatti nel primo trimestre sono aumentati consistentemente gli indici della produzione industriale quelli del fatturato e degli ordinativi nonché l'esportazione
Tuttavia tuttavia rimane ancora relativamente debole contributo dei consumi delle famiglie il reddito disponibile è cresciuto debolmente negli anni per effetto di una contenuta dinamica delle retribuzioni reali
Per molti anni al di sotto dei modesti incrementi della produttività ed eventuale intervento della crescita dell'occupazione inoltre la produttività e la competitività delle nostre imprese sono ancora e compresso molto modeste
Ciò testimonia la perdurante fragilità della nostra economia e potrebbe dico potrebbe condizionare in presenza dei cambiamenti del contesto internazionale la dimensione e la durata della crescerà
A questi elementi di debolezza si aggiungano fattori di vulnerabilità più specifici
Quali l'esposizione dissi di ulteriore perdita di competitività elevata dimensione del debito pubblico
Che ci portiamo dietro come ben sappiamo da decenni
Lo scorso anno è stato caratterizzato da un peggioramento della situazione della finanza pubblica
Con lo stock di debito pubblico in rapporto al PIL che ha segnato nel due mila cinque l'inversione di tendenza interrompendo la discesa degli anni precedenti
Il rapporto è risalito centosei quattro per cento da centotré otto per cento nel due mila quattro
L'avanzo primario si è gradualmente ridotto nel tempo a partire da un massimo del sei al sei per cento del prodotto interno lordo nel mille novecentonovantasette fino a quasi ad annullarsi nel due mila cinque per effetto di un consistente aumento della spesa pubblica primaria
Ciò pone limiti molto forti e alla possibilità di contribuire alla crescita attraverso la leva della spesa pubblica e rende necessarie misure strutturali per riportare il debito pubblico entro un sentiero di sostenibilità
L'impatto sull'inflazione dei forti aumenti del prezzo del petrolio è stato finora modesto in Italia il tasso di inflazione medio hanno scelto dal due due per cento nel due mila quattro all'uno e nove per cento ed è risalito di nuovo al due due per cento in questi ultimi mesi
In effetti diretti e indiretti dell'aumento dei costi energetici si sono già trasferiti in parte sui prezzi alla produzione ma non hanno al momento generato aumenti dei prezzi al consumo grazie al contenimento dei margini di profitto indotto dai bassi livelli della domanda
Nel medio periodo però prezzi del petrolio consistentemente elevati possono avere forti affetti sui prezzi del l'autoporto circa lo zero sei per cento ai punti percentuali
Per l'aumento del quaranta per cento del prezzo del petrolio e ridurre ulteriormente la crescita economica infine il possibile rafforzamento dell'euro rispetto al dollaro costituisce un ulteriore elemento di vulnerabilità per l'esportazione potrebbe rappresentare un freno alla crescita
Vediamo ora punti di forza e le aree di rischio del sistema produttivo italiano
Caratteristiche del modello produttivo italiano non sono favorevole alla crescita lo sappiamo infatti le difficoltà a fronteggiare mutamento profondo dello scenario competitivo ruotano attorno agli aspetti di dimensione e di specializzazione
La grande diffusione delle microimprese proprio nel tratto più caratteristico della struttura economica del nostro Paese che denotano certamente una impegno di varietà elevata
E la specializzazione dei settori manifatturieri della meccanica strumentale delle filiere dei beni per la persona e la per la casa costituiscono il fondamento della crescita italiana non ce lo possiamo dimenticare ma al tempo stesso sono in questo momento il principale elemento di vulnerabilità
Nel contesto europeo le prese le imprese italiane sono il ventidue per cento del totale ma pesano soltanto per l'undici per cento in termini di occupazione la loro dimensione pari a circa la metà di quella media europea e la produttività è del dieci per cento inferiore
Sulla media non sui singoli paesi
Rispondo come risulta dall'analisi vari settori e molte tipologie di imprese più presenti sui mercati internazionali situazioni di eccellenza e che hanno livelli di competitività e redditività maggiori l'analisi delle caratteristiche dei sistemi locali del lavoro che presentiamo nel capitolo tre del rapporto ha messo chiaramente in evidenza varie tipologie di distretti
Con dinamiche e sviluppi molto differenziati non sono tuttora attenzione quando cocchiere sposare le prenderà le decisioni di interventi poi ottenuto molto differenziate sia in termini di negare che che di sviluppo che devono essere attentamente valutate
Anche perché i rischi e la vulnerabilità possono essere maggiori nelle aree in cui si incrociano le debolezze settoriali
Con quelle di contesto
Infatti la specializzazione delle imprese reale soprattutto nei settori terziario manifattura tradizionale una parte dei servizi alle imprese in cui innovazione e produttività sono comparativamente più basse
Ma alle imprese la tensione ma le imprese pur in una situazione di minore produttività sono riuscite a conseguire almeno fino agli anni più recenti una redditività pari a quella delle imprese dei principali paesi europei
Soltanto in virtù dei più bassi i livelli del costo del lavoro
La specializzazione italiana continua a essere debole nei settori ad alta tecnologia ed elevata intensità riconoscenza al che nel terziario al cui interno prevalgono le attività bassa produttività pesano di meno i servizi di mercato ad alta intensità di conoscenza
Non c'è l'intesa è specializzazione sono strettamente associate alla produttività
Nel due mila tre in Italia
Per l'insieme dell'industria dei servizi avvenimenti al due mila tre per comparazione con gli altri Paesi europei siamo molto al di sotto siamo più o meno uguale alla Spagna appena superiori e molto al di sotto in termini di valore aggiunto per addetto a livello della Francia della Germania
E bara occorre osservare che l'aspetto dimensionale da solo spiega circa la metà della differenza di questo differenziale
Quasi il trenta per cento ritiene però dall'interazione tra composizione settoriale e composizione e dimensione delle imprese e quindi anche di questo bisogna tenere conto
Per converso il sistema delle imprese italiane sopporta un costo del lavoro per dipendente nettamente più basso di quello delle altre maggiori economie europee
In particolare nella manifattura la differenza con la Francia e la Germania rispettivamente di nove mila e quattordici mila euro per addetto nove mila quattordici mila euro per addetto
Il risultato è che nelle imprese italiane la redditività resta in linea come detto con quella degli altri Paesi compensando il minor valore aggiunto per addetto con il basso costo del lavoro
Niente al tempo stesso il costo del lavoro per unità di prodotto è più alto e quindi difficoltà per le imprese per competere con gli altri Paesi
Perciò il nostro sistema produttivo preservò giovedì primo caccia un equilibrio al sistema produttivo ma si tratta come è facile comprendere di un equilibrio vulnerabile
Le analisi poi mettono in evidenza i fattori che hanno influenzato la modesta crescita produttiva osservata tra il novantanove e il due mila quattro
Mai divenisse evidenziano anche che dietro una variazione della produttività media professore nulla
Si nasconde una eterogeneità di performances cassa volte rivela la complessità del nostro sistema produttivo i fattori che maggiormente influenze la produttività del lavoro li conosciamo bene e quindi non c'è bisogno di aggiungerne molte occorre però rilevare una cosa nuova che abbiamo verificato negli ultimi tempi che di fronte ad un elevato rapporto di indebitamento le imprese hanno forti rapporti di indebitamento si associa anche questo
A performances produttive peggiori come avendo performance peggiori poi c'è l'indebitamento e in un circolo sì hanno sempre risultati peggiori
I livelli medi e gli andamenti aggregati della produttività d'altro canto nascondano anche questi ampi differenziali e verità di comportamenti tra singole imprese fra settori tra sette
E imprese che innovano e invece queste fanno registrare più alti livelli di valore aggiunto per addetto e hanno anche una più elevata probabilità di passare nel corso del tempo in classi di produttività superiore
Da notare che dal punto di vista territoriale nel Mezzogiorno la quota di imprese che passano a classi di produttività superiore è maggiore di quelle che scendono dall'oratoria e questa è una novità più importante nella quale si deve tener conto le imprese d'eccellenza sono circa venticinque mila con riferimento al periodo mille novecentonovantanove su due mila quattro come ha detto prima che sono quattro milioni tre mila imprese quindi venticinque mila comunque venticinque mila imprese d'eccellenza
Cioccolato per tutto nelle regioni del Nord Ovest che hanno dimensioni medie più consistenti
Anche l'intensità delle spese per servizi è più elevata in questa impresa
Importante anche che la variazione del costo del lavoro per dipendente che tutto sommato approssima la parità dell'impronta di lavoro cioè il costo del lavoro per dipendente se elevato vuol dire che c'è un vuoto la buona qualità dell'importo di lavoro
In queste imprese le variazioni sono sempre positive vuol dire che assumono personale con alta qualificazione proprio perché innova per contro le piccole imprese a più bassa produttività hanno difficoltà a rinnovare
Occorre dunque favorire la cooperazione tra imprese con interventi mirati che l'hanno chiamata analisi dei sistemi locali del lavoro e dei distretti contribuisce a rettificare Ca'forniamo le informazioni a coloro che devono decidere
Rimangono forti spazi di rendita nei settori più protetti della completa la competitività internazionale specialmente tra i servizi sono presenti posizioni dominanti con ampia discrezionalità sulla fissazione dei prezzi
In particolare nel settore energetico le imprese
Mantengono livelli più elevati di redditività questo risultato riflette sia una maggiore integrazione delle imprese a controllo pubblico sia un più ampio potere discrezionale nella determinazione dei prezzi dell'altura
Con effetti negativi sui costi del servizio anche in confronto agli altri Paesi europei
L'apertura dell'economia italiana gli investimenti stranieri può rappresentare un altro importante stimola la crescita all'innovazione
Infatti gli effetti positivi del controllo estero di imprese italiane vanno oltre il semplice investimento finanziario
In quanto le multinazionali realizzano anche un significativo trasferimento di qualificate competenze manageriali
E di conoscenze tecnologiche a favore delle loro affidate residenti in Italia più investimenti esteri comportano inoltre un aumento della concorrenzialità dei mercati
In conclusione il sistema produttivo italiano mostra segnali importanti di vitalità nonostante la presenza viale vulnerabili
Da rilevare però che le imprese ovviamente si rinnovano nel senso che nascono e muoiono ma quattro anni dalla nascita e quaranta per cento delle imprese e quaranta per cento delle imprese ha cessato l'attività con elevati costi economici e sociale
Non sempre la selezione delle imprese avviene in modo efficiente perché non è che si pensa stato ed economici ha così ci insegna avviene in modo efficiente non sempre in alcuni casi in particolare ai settori del terziario dove la concorrenza ridotta la selezione indotta dal movimento demografico delle imprese avviene in modo inefficiente
Dalle imprese passiamo ora alle individua le famiglie
Negli ultimi anni si è verificato un interrotto ciclo di sviluppo dell'occupazione cui hanno contribuito la crescita dei servizi e l'aumento della componente femminile essenzialmente come vi ricorderete era la componente femminile che faremo faceva sviluppare l'occupazione
Nonostante la dinamica positiva del fenomeno si sono negli anni manifestate profonde modificazioni strutturali del mercato del lavoro che hanno inciso anche sugli orari di lavoro e sui tempi direi
Inoltre persistono aspetti critici legate alla complessiva carenza della domanda di lavoro c'è poca domanda di lavoro nel nostro Paese le imprese ne Bettona in evidenza porta e quindi è ovvio che c'è una bassa partecipazione al mercato del lavoro
Ai forti divari territoriali e alla presenza di aree di disagio per alcuni gruppi di individui di famiglie
Sostanzialmente il modello occupazionale italiano e ancora di tipo tradizionale caratterizzato da tassi di occupazione nettamente inferiori a quelli medi europei ma soprattutto fondato sulla centralità dell'occupazione maschile adulta a tempo indeterminato
E con alti livelli di esclusione e a livelli di esclusione dei giovani delle donne e degli anziani
La settimana lavorativa media è differente ma non molto nei vari Paesi europei e riflette le differenti se composizione della sul piano dell'occupazione
Ma mi sono elevate elevatissime differenze a seconda della Potì Bologna dei lavoratori dei lavori e dei settori di attività economica
Ad esempio e questo è ovvio l'orario Disetti lavoro settimanale molto più lungo per gli autonomi rispetto ai lavoratori dipendenti
A livello europeo si possono individuare modelli occupazionale Diversi che coniugano alti tassi di occupazione e maggiore diffusione di forme di lavoro flessibile in Italia nonostante la di fusione del part-time inferiore alla media europea nell'ambito del lavoro standard la flessibilità degli orari di lavoro è forte
Specialmente tra gli autonomi per le donne ciò implica una compressione dei tempi di vita ricevo prima tempi di lavoro e tempi di vita comprensione dei tempi di vita
Da rilevare che solo un terzo le dipendenti solo un terzo uno pensa che siano una cifra la percezione a volte molto diversa dall'altare una cifra molto elevata solo un terzo dipendenti il gol di una prestazione lavorativa
Col Time da lunedì al venerdì indole sostanzialmente di urne e senza turnazioni tutti gli altri o lavorare il sabato lavora la domenica fanno turni di notte e così via
Quindi sebbene il modello italiano abbia finora garantito un equilibrio questo si prospetta però difficilmente sostenibile per il futuro sia dal punto di vista economico
A causa del processo di invecchiamento della popolazione e dei relativi costi per la finanza pubblica sia dal punto di vista sociale a motivo delle trasformazioni familiari
E con le difficoltà di conciliazione tra lavoro e famiglia che rendono più difficile per le donne la partecipazione al mercato del lavoro
Il sofferenza proprio negli ultimi due anni
Questo modello di Gilles uguale partecipazione al mercato contribuisce anche la disparità dei rituali ovviamente
La disponibilità di nuovi risultati ed una importante indagine condotta dall'Istat e sui redditi e le condizioni di vita delle famiglie condotta insieme agli altri Paesi europei Protti stanno conducendo questa indagine abbiamo già i primi risultati
Permette di analizzare più in profondità le caratteristiche della distribuzione dei redditi familiari individuali finora l'Istat non aveva questa formazione
E si basava sui dati relativi ai bilanci dei consumi delle famiglie mentre invece ora c'è questa nuova formazione che è molto importante molto dettagliata rilevata sul ventiquattro mila famiglie e quindi un dati molto amici
La disuguaglianza dei redditi la conclusione è molto sintetica dico di non parlare dei valori medi ma di varare di parlare delle differenze ovviamente in questo caso abbiamo qualche valore medio
La disuguaglianza dei redditi in Italia maggiore che nei principali Paesi europei assolo inferiore a quella degli Stati Uniti e del Regno Unito
L'indice di concentrazione dei redditi al netto dei fitti imputati cioè non tenendo conto di coloro che hanno la casa in proprietà colloca l'Italia insieme a Portogallo Spagna e Irlanda e Grecia nel gruppo dei Paesi con la più alta disuguaglianza zero trenta indice zero tre
A livello di ripartizione geografica poi Mezzogiorno mossa al suo interno attenzione ripeto al suo interno la più alta sperequazione dei redditi questo significa che le differenze media a volte non sono rilevanti marciano rilevante differenza all'interno di gruppi di famiglie alle differenze all'interno di gruppi individui
E infatti dipende la disuguaglianza più dalle differenze interne gruppi di famiglie alle ripartizioni in particolare da quelle che caratterizzano Sud e isole che dal divario tra redditi medi
La disuguaglianza eredità ovviamente come tutte le disuguaglianze testimonia della competenza di condizioni delicatezza non è che non ci siano condizioni delicatezza ma anche di condizioni di povertà ed ovviamente a queste ultime che si rivolge il maggiore interesse anche dell'analisi
La combinazione della dimensione lavorativa reddituale consente di individuare gruppi di soggetti più esposti a condizioni di vulnerabilità lavoratori a basso reddito gli anziani i giovani che hanno difficoltà di accesso di stabilizzazione sul mercato del lavoro
I gruppi di lavoratori con bassi livelli di istruzione o che non possono valorizzare il loro capitale umano
Quando queste condizioni individuali si combinano con particolare Ali di Laglio familiare di contesto territoriale danno spesso luogo a condizioni di deprivazione materiale e di povertà
I giovani hanno difficoltà di accesso al mercato del lavoro e presentano rischi di disoccupazione più elevati degli altri gruppi demografici
Soltanto in Italia
Se hanno tassi di occupazione più bassi per i giovani e tassi di disoccupazione più elevate per i giovani laureate Solone italiano nel nostro Paese rispetto ai corrispondenti valori europei
Questo ovviamente avviene anche per affetto della maggiore età alla quale si consegue il titolo
Soltanto dopo trent'anni e abbondanti i livelli italiani convergono verso quelli meglio europei
Sono però i giovani che vivono in contesti familiari disagiati a sperimentare le forme di precarietà più forti
In Italia l'incidenza del lavoro a termine e al di sotto della media europea lo sappiamo tutti sia per i giovani che per gli adulti
Non di meno il nostro Paese è l'unico tre principali bersagli dell'unione in cui tra i giovani sussistono significative differenze di genere forti differenze di genere
Nella classe d'età venti ventinove l'incidenza del lavoro a termine per la componente femminile e infatti di cinque virgola cinque punti percentuali di quella maschile
Il part-time vedute relativamente diffuso tra i giovani italiani ma rispetto agli adulti e più spesso involontario
Il sessanta per cento di questi giovani vorrebbe avere un lavoro a tempo pieno è invece i viene offerto solo un lavoro part-time
Le forme di flessibilità sono prevalenti e spesso associata a condizioni di precarietà quando i livelli del capitale umano sono bassi e il sostegno familiare insufficiente come dicevo all'inizio ancora giovane si vadano sul sostegno della famiglia
Oltre quaranta per cento dei giovani con contratto a termine quelli con collaborazione professionali prestazioni occasionali circa quattrocento mila unità vive in famiglie dove nessun altro membro è occupato dove nessun altro membro occupato
Popoloso copiato anch'egli un contratto a termine o di basso livello
Di questi solo il tredici per cento ha una laurea
Tra i giovani con l'occupazione a termine condiscono dunque due tipologie quelli con alti livelli di capitale umano
Che tutto sommato hanno potenzialità occupazionali e tutte le maggiori per il futuro dove le famiglie sostanzialmente li sostengono e poi in futuro avranno e quelli invece che hanno livelli discussione esperienze lavorative meno spendibile sul mercato
Titoli meno spendibile sul mercato vivono in contesti familiari vulnerabili e sono dunque più precari
Un ulteriore elemento di vulnerabilità dell'individuo è rappresentato dalla scarsa valorizzazione del capitale umano che sanitaria
Sembra quasi che ci siamo dimenticati ora ultimamente se ne riparla più frequentemente però per tanti anni sembrava che capitale umano e non da ora e da molti anni da quando l'università abbiamo cercato di cambiarla ma tutto il sistema formativo
Poco valorizzato diffusi fenomeni di sotto in Parlamento riguardano quasi quattro milioni di individui
Rifletto se la debolezza del sistema formativo come dicevo prima sia le scelte degli studenti e delle loro famiglie anche recente risente dei fari era un essere razionale non si può pensare che non sistema complessivo solo il sistema formativo aiuta IPSEMA formativo ad aiutare ma le scelte degli studenti e delle famiglie devono essere razionali soprattutto nell'azione richiesta del mercato sia una previa domanda di lavoro qualificato per effetto della struttura produttiva prevalente
Sono soprattutto le imprese che adottano modelli tradizionali a utilizzare la flessibilità senza valorizzare capitale umano
Nella media complessiva redditi pro-capite possono risultare anche elevati e molte famiglie con due o più percettori di reddito godono di una situazione soddisfacente
Con due oppio percettori di reddito nel Mezzogiorno in altre zone molte famiglie abbia un solo percettore di reddito
E un numero consistente di famiglie circa seicentocinquanta mila di cui più illudersi nel Mezzogiorno e come suol dirsi senza occupati sono già a Bresso trecentocinquanta mila famiglie
Ci sono oltre quattro milioni di lavoratori a basso reddito di cui un milione e mezzo vive in famiglie in condizioni di disagio economico si tratta in prevalenza di giovani con redditi da lavoro autonomo ma anche con dipendenti con orari standard a tempo determinato
Il fenomeno dei basilari del lavoro più frequente nelle donne il ventotto per cento contro il dodici per cento degli uomini tra i giovani sotto i venticinque anni addirittura trentasei per cento fra le persone con un grado di istruzione
Inferiore alla licenza media e così via
In verità pensione costituiscono una fonte importante non alcolica di prevalente per molte famiglie
Però i livelli medi sono però diversi nelle aree del Paese nel nord delle famiglie beneficiano di importi maggiori per pensioni anzianità e vecchiaia che permettono anche trasferimenti intra familiari a beneficio dei più giovani soprattutto se precaria
Nell'Unione invece i redditi da pensione
Solo l'integrazione di quelli da lavoro nei casi più favorevoli nelle famiglie in cui questi rappresentano invece la principale fonte di reddito osservano situazioni di povertà
Per le famiglie di anziani insieme ai trasferimenti pubblici anche il possesso dell'abitazione rappresenta di fatto un forte elemento di protezione sociale
Infatti se si tiene conto del possesso della casa nel calcolo del reddito la disuguaglianza si riduce ma attenzione
Pensiamo ai giovani il costo dell'abitazione incide in misura maggiore per le famiglie dei giovani e soprattutto per le famiglie dello che lo dove tutto queste famiglie a vivere in affitto dice solo il diciotto per cento delle famiglie italiane vive in affitto ma la maggior parte sono giovane quelli che hanno meno di trentacinque anni varie famiglia con meno di trentacinque anni
Che devono ovviamente proprio perché sono in affitto pagare in media nel due mila quattro oltre cinquecento euro al mese
Tra le famiglie proprietarie di abitazioni voi sapete che ci sono le famiglie che parlano molto e allora redazione intraveda ma parla del muto queste sono circa tredici per cento ancora una volta solo sulle famiglie di giovani quelli che hanno meno di trentacinque anni
è che più frequentemente oltre il trenta per cento devono sopportare questo posto indubbiamente rilevante per il bilancio familiare
In questo contesto e ci sono molti giovani ebrei ma ce ne saranno molti più fuori in questo contesto appaiono evidenti le difficoltà dei giovani e la loro esitazione a formare nuove famiglie eh evidentemente è ovvia
Il dolore delle famiglie di questo relativamente povere
Consente di individuare alterare di vulnerabilità in particolare possiamo individuare quattro gruppi caratteristici di famiglie povere le coppie anziane circa trentatré per cento del totale delle famiglie povere
Le donne anziane sole circa il venti per cento le famiglie con persone in cerca di occupazione nel Mezzogiorno circa l'otto per cento e le famiglie con lavoratori a basso profilo professionale quasi il quaranta per cento
E di taglio economico si traduce anche in situazioni di deprivazione materiale e di insicurezza
Fra le famiglie in condizioni economiche meno favorite ci sono ancora una volta quelli dei giovani che hanno prevalentemente i redditi da lavoro autonomo le famiglie numerose e quelle residenti nel Mezzogiorno
Come detto la presenza di dure detti riduce fortemente riferì disagio e sembra quasi che il modello perché ho cui tende il nostro paese è quello in cui entrambi i coniugi lavorano
Ma ciò mette sotto pressione è evidente i tempi di vita in assenza di una forte rete di servizi sociali in particolare nel Mezzogiorno
E vediamo l'ultimo aspetto e di varie la fragilità dei servizi e degli interventi sociali del territorio
Queste condizioni di difficoltà e disagio che ho appena menzionato unitamente alle trasformazioni demografiche in particolare per quanto riguarda l'invecchiamento della popolazione e all'emergere di nuovi equilibri tra famiglia e lavoro accrescono e qualificano la domanda di protezione sociale
Alcuni soddisfacimento è preposto il sistema riguarda tra i bisogni
Non vanno sottovalutati quelli espressi dall'aumento della popolazione immigrata acquistate in un recente convegno ad educato ha dedicato analisi approfondite
Il ruolo dei servizi sociale importante nel votare tutti i cittadini di livelli minimi uniformi mi di accesso a sanità di accesso all'istruzione di assistenza sociale
Il processo di decentramento in corso deve avvicinare l'offerta di servizi ai bisogni dei cittadini salvaguardando la coesione
Inoltre la spesa sociale può contribuire a determinare le condizioni per attivare processi virtuosi di sviluppo anche attraverso investimenti in infrastrutture sociali
I forti squilibri territoriali nel nostro Paese da questo punto di vista sono fatti uno stava lo sviluppo una nuova fonte statistica consente di analizzare nel dettaglio rivale di spesa
A fronte di un valore medio di spesa per abitante di poco superiore a tre mila euro l'anno cioè in Italia si fanno tre mila euro l'anno nella spesa sociale permangono ampi divari territoriali
Con ovviamente valori maggiori nelle regioni centro settentrionale Moioli quelle meridionali la differenza di tesoreria per abitante tra religione che spende di più e quella che spende di meno e pari quasi a due mila euro abbiamo detto che la media è tre mila lo scarto è due mila euro tra la Regione che ha spedito due
Sono le regioni più ricche e a spendere di più per queste funzioni indicando che la spesa sociale al solo modeste funzioni di riequilibrio derivare tra le Regioni
Comunque dobbiamo dire che dal mille novecentonovantasei al due mila tre si riscontra una graduale convergenza prima la situazione era peggiore
Le regioni con i livelli di spesa minori hanno mostrato la crescita più sostenuta anche modelli tradizionali offerta sono in evoluzione attraverso razionalizzazione per le spese di personale attraverso lo diverte differente offesa per la sanità e così via
Nella sanità per esempio emergono Morelli differenziati che hanno migliorato e razionalizzare l'offerta per l'istruzione di vari sono concentrati sugli aspetti qualitativi ci sono più di vari sotto l'aspetto qualitativo che non quantitativo perché l'offerta di servizi l'istruzione primaria e secondaria sostanzialmente omogenea
Però chiude per mano una minore offerta di servizi extra scolastici in presenza di livelli di spesa differenziati nel territorio e soprattutto dei risultati scolastici risultati scolastici che penalizzano le regioni centro-meridionali con ne testimonia l'indagine Pisa condotta dall'OCSE negli ultimi anni per quanto riguarda l'università seguito della riforma degli ordinamenti didattici se osservata osservata una forte crescita del numero dei corsi di laurea di primo e secondo livello nonché dell'offerta formativa delle università
La spinta a decentrare l'offerta tutti capoluogo di provincia nel territorio aumentano gli iscritti agli studenti in corteo diminuiscono quelli che non supera con esame
Anche se però anche c'è sempre un anche anche se gli abbandoni continua a rappresentare un problema circa uno studente su cinque non si scrive al secondo anno che scrive solo al primo anno
Il numero delle rate stava intanto e altri indicatori di efficienza anche gestionale delle singolarità sono migliorati ma è ancora difficile valutare gli effetti di una riforma che presenta risultati contrastanti
Si è diffusa la valutazione dell'attività negli atenei e in alcuni casi il risultato è stato di correggere comportamenti distorti tuttavia si è puntato troppo sull'attività didattica
Che come abbiamo detto prima non sempre corrisponde alla richiesta del mercato
Occorre tra l'altro valutare ancora più attentamente e la validità e la qualità dell'offerta formativa e soprattutto lo sviluppo del capitale umano che i corsi di laurea e la laurea specialistica caratteristica concentro questo ovviamente a garanzia degli studenti delle famiglie e di coloro che impiegano investono soldi in questa attività
Infine è fondamentale puntare sulla ricerca mi sembra che sia la Cenerentola del nostro Paese motore dello sviluppo delle conoscenze e dell'economia
L'assistenza sociale il settore più arretrato addirittura in termini di riqualificazione crescita dei servizi e quello dove emergono i maggiori rivali territoriale in termini di offerto interventi assistenziali sono decisamente inferiore alla media nelle regioni meridionali
In conclusione sintetizzando il sistema di welfare rimane caratterizzato da una forte incidenza delle spese per prestazioni monetarie tra queste in particolare quella per le pensioni a scapito della componente dei servizi alla persona
Negli ultimi anni si possono apprezzare alcune leggeri segnali di cambiamento associati al decentramento l'autonomia finanziaria dei soggetti erogatori di servizi che non hanno però ancora intaccato sostanzialmente il modello incentrato su trasferimenti monetari e non hanno realizzato rilevanti risultati in termini di efficienza efficacia qualità ed equilibrio dei rivali
E arrivo alle conclusioni
Il proprio di quest'anno individuando aree specifiche di vulnerabilità del Paese consente di precisare ulteriormente rispetto a quanto già indicata negli anni passati gli ambiti e gli ostacoli allo sviluppo che però potrebbero essere trasformati che un'opportunità
Si tratta di fare emergere potenziale dinamismo implicito è una ricchezza de differenti comportamenti osservati
L'Italia è caratterizzata da una forte tecnica dei soggetti dei comportamenti e delle situazioni sia sul piano economico sia su quello sociale
In alcuni casi si osservano le ho detto comportamenti virtuosi e favorevole del gruppo in altri casi aree di disagio è di ostacolo alla crescita
Alla luce di questa analisi ad esempio possiamo sostenere che la flessibilità lavorativa e precarietà non sono sempre Silone
Che spesso non si riferiscono al suo gruppo di sabbia
Per quanto riguarda la flessibilità e un mercato del lavoro italiano sia in questi anni avvicinata a quello degli altri Paesi europei quote crescenti di lavoro flessibile con godeva prevalentemente giovane le donne
Tale flessibilità non necessariamente ripeto non necessariamente implica precarietà specialmente situazioni in cui il sostegno familiare attenua il disagio lavorativo residuale quando invece queste condizioni persistono nel tempo il giovane che entra che per dieci anni e undici anni continua ad avere un contratto a tempo determinato quarta quando queste esercitazioni dicevo persistono nel tempo coinvolgono segmenti deboli del mercato del lavoro e si coniugano con aria di disagio familiare territoriali e si generano preoccupanti fenomeni di precarietà
Questa precarietà e a contatto magari non diffusissima ma conta tuttavia in assenza di un quadro adeguato di interventi pubblici per minare la coesione sociale indebolire la sua serenità sostenibilità della ripresa economica e intaccare la fiducia dei giovani e dei consumatori
Ancora
L'inferiorità dei segnali che pervengono agli attori economici deriva in primo luogo dal cattivo funzionamento di alcuni mercati in particolare per assenza di concorrenza
Si riscontra la presenza di posizioni di rendita che riducono l'efficienza del sistema economico con alti costi per le famiglie e le imprese
Inoltre anche nei settori dove è più forte controllo pubblico diretto indiretto alla produzione questo spesso non si trasforma in benefici per i consumatori
Lo stesso accade per il comportamento delle istituzioni pubbliche il proliferare di normative complesse anche se molto è stato fatto per la semplificazione fornisce messaggi contraddittori
Altrettanto intricato e il sistema di incentivi in maniera in materia economica che non sempre individuano con chiarezza gli obiettivi prioritari
Per essere efficaci le misure orientate alla promozione della crescita devono a tener conto delle caratteristiche e della segmentazione del sistema produttivo
In questo quadro ad esempio le misure in discussione ovviamente non compete all'Istat entrare sulle misure in discussione credo che alcuni dei ministri
E sottosegretari sorride non compete all'Istat però compete di dare all'informazione nell'informazione a base delle decisione in questo quadro ad esempio le misure in discussione sulla riduzione del cuneo contributivo forniscono segnali solo parzialmente coerenti con le esigenze di trasformazione del sistema delle imprese
Riduzione proposta rappresenterebbe uno sciocco positivo in termini di competitività ancorché una tantum
Questa misura rischia però di fornire un disincentivo all'innovazione di prodotto e di processo ed essere edito da solo deve essere complessiva complessa non può essere un'evasione banale è solo di prodotto
E al passaggio verso tecnologie più capital intensive in assenza di meccanismi di selezione di sposa premerebbe sostanzialmente le imprese meno produttive
Se una parte dei benefici fosse poi trasferite lavoratori come se leggerete nei Laender interventi l'impatto sui redditi disponibili delle famiglie sarebbe comunque modesto
Senza concentrarsi su quelle con in condizioni di disagio a meno che non si limiti provvedimento a gruppi targhette più selezionati
Quello che voglio dire e che le informazioni disponibili le informazioni statistiche disponibili consentono di svolgerlo analisi più puntuale ed eletto questo l'abbiamo già messo in evidenza nell'audizione alla commissione della bilancio
L'abbiamo fatto al termine dello scorso anno ci sono tutti i dati
A disposizione
Difficilmente un pavimento del genere quindi può avere contemporaneamente a nostro avviso ma un modesto avviso effetti positivi sia sul versante della redditività dell'impresa sia sul reddito delle famiglie sarebbe allora più efficace diversificare gli strumenti in funzione degli obiettivi
Anche sul versante delle politiche per l'occupazione e lo sviluppo della produttività la selezione degli interventi è fondamentale occorre non dimenticare che il mercato del lavoro è segmentato molto segmentato l'abbiamo già detto
Vista la continuità delle aree di flessibilità con il lavoro sommerso si parla di flessibilità sì sì dimenticate lavoro sommerso il lavoro sommerso e molto vicino
Al lavoro precario e lavoro flessibile dal tessile si scivola le precarie perché si va nel sommerso o viceversa o viceversa
Quindi bisogna stare attenti e allora occorre prendere anche le informazioni statistiche non solo sul lavoro ufficiale ma anche quelle sul sommerso che l'Istat ha fornito sempre alle Commissioni Bilancio della Camera e del Senato lo scorso anno alla fine dell'anno
Sia a livello settoriale ripeto sia a livello provinciale ci sono delle cartine dove si vede dove son Merkel più di fondo Dalla Riva sessanta per cento
Dove invece è molto meno diffuso e a valori bassi con riferimento alle singole settori l'attività economica
E dall'altra parte queste informazioni sono indispensabili per individuare le aree potenziali di evasione fiscale visto che anche questo è uno degli obiettivi principali
Comunque l'ampliamento del part-time la diffusione di orari durati flessibile e l'aumento del tasso di occupazione portando puntando soprattutto alla partecipazione di coloro che rimangono fuori dal mercato del lavoro
Sembrano essere gli obiettivi più efficaci per stimolare consolidare un modello cupa serale a più ampia partecipazione e compiuto elevati livelli di produttività e di reddito
Occorre certamente una maggiore attenzione all'investimento in capitale umano
In questo quadro essenziale fornire sei ignari chiari
C'è una sostanziale convergenza sui nodi strutturali da affrontare non è dunque importante discutere e definire solamente il contenuto delle politiche ma anche e soprattutto le modalità con cui queste vengono progettate con cui vengono comunicate con cui vengono concertata
Tra gli interventi importanti oltre a quelli con impatto sociale economico più mirato non devono essere trascurati quelli che riguardano lo sviluppo sostenibile e di lungo periodo
Tra questi sono di particolare importanza all'equilibrio dei divari territoriali per colmare il gap infrastrutturale
La crescita delle infrastrutture sociali per assicurare l'uguaglianza delle opportunità e favorire la mobilità sociale
Vedrete dal rapporto che la mobilità sociale non c'è praticamente c'è una immobilità sociale i figli dei diciamo così delle persone che hanno le valli socio la data non me la mente continuano avere un livello di se lo vedete rapporto non posso racconta Vito Tanzi visto anche tirando troppo
C'entra deve occorre portare al centro dell'attenzione è la centralità dei beni comuni quali l'aria
Appalti risulta di tutti i cittadini e soprattutto delle future generazioni
La tempistica la sequenza delle riforme devono però tener conto dei vincoli
Esistono sia di tipo economico sia di tipo sociale su questi non ritorno
Però occorre offrire questo che credo sia importante il rapporto annuale come sempre fornisce al Paese informazioni e analisi che possono aiutare soltanto al aiutare nel disegno delle politiche necessarie per dare risposte adeguate ai problemi sul tappeto cure per offrire un quadro di soldi individuali sufficientemente certi occorre abbassare i costi del cambiamento il rapporto costi benefici del Novara occorre fornire prospettive di crescita valido e credibili per tutti per le ragazze per i ragazzi per le giovani coppie per le donne per le madri lavoratrici per i lavoratori extracomunitari per gli imprenditori
All'esecuzione
All'impresa alle parti sociali alla società civile ai singoli cittadini il compito di operare responsabilmente le proprie scelte
Tutti devono fare correttamente la loro parte
Dal canto suo anche la statistica ufficiale è impegnata come vedete da tempo potenziare gli strumenti di misurazione di valutazione
Sistemi informativi sempre più validi efficaci e tempestive integrati sono necessari per rappresentare adeguatamente la complessità della nostra società e per fornire strumenti per fare politica di intervento adeguate
Questo processo richiede come ampiamente noto adeguate risorse umane e finanziarie
Comparabile a quello dei nostri partner opaco e certe in un quadro di programmazione pluriennale
Ma la condizione essenziale permettetemelo ridurlo ancora una volta
Affinché questo compito così impegnativo possa continuare a essere svolto ad adeguati livelli di qualità e la con la piena fiducia dei cittadini e l'indipendenza e l'autonomia scientifica dell'Istat che ha sempre avuto ma che deve essere sempre salvaguardata
Ora più che mai dunque è indispensabile che principi fondamentali della statistica ufficiale e delle sue situazioni trovino un riconoscimento costituzionale grazie