In quell'occasione, il presidente della Commissione dell'Unione Africana, Moussa Faki Mahamat, ha affermato: "Sul Piano Mattei avremmo auspicato di essere consultati".
Tuttavia, a pagina 3 del testo del Piano Mattei per l'Africa, pubblicato il 17 luglio 2024, si legge che il nuovo approccio tra Italia e Africa sarà costruito "su base paritaria", rifiutando "tanto l'approccio paternalistico e caritatevole … quanto quello predatorio, e che sia capace di generare benefici e opportunità per tutti".
Questo convegno nasce dalla necessità condivisa di ascoltare i rappresentanti della società civile africana e comprendere il loro punto di vista sui progetti del Piano Mattei, in particolare quelli legati ai settori agricolo ed energetico.
Esperti, rappresentanti istituzionali e politici discuteranno i principali ostacoli e le opportunità più rilevanti, con l'obiettivo di avviare un autentico dialogo costruttivo tra Italia e Africa.
La produzione agricola all'interno del Piano Mattei, quali sfide per l'Italia? I piccoli produttori di cibo meritano di vivere e lavorare con dignità e i loro diritti devono essere garantiti.
Le comunità locali devono avere il controllo dei loro sistemi alimentari, e i loro diritti devono essere rispettati.
L'agroecologia è il modello di relazione sostenibile dell'umanità con gli ecosistemi.
I piccoli produttori alimentari di tutto il mondo devono essere sostenuti, partendo dalle loro lotte per i diritti collettivi alle risorse, allo stile di vita e ai modi di produzione.
Questa visione è fondamentale da tenere in considerazione quando si parla di cooperazione in termini di sicurezza e sovranità alimentare, e specialmente per quanto riguarda il continente africano.
Questa sessione vuole far parlare chi lavora a stretto contatto quotidianamente con chi produce il cibo per l'alimentazione in Africa e che ha quindi a cuore il tema della sovranità alimentare in Africa.
La transizione energetica in Africa tra interessi fossili e crisi del debito La mancanza di trasparenza, di criteri di selezione e l'assenza di valutazioni ex ante dei progetti inclusi nel Piano rischia di non garantire un monitoraggio sugli impatti ambientali, climatici, sociali ed economici di questi interventi, escludendo le comunità locali africane.
Il Piano Mattei potrebbe inoltre portare all'utilizzo delle risorse del Fondo Italiano per il Clima per la realizzazione di progetti - come quelli sull'energia derivante dai combustibili fossili - non pienamente compatibili con gli obiettivi dell'Accordo di Parigi, dell'UE e dell'Italia in materia di cambiamento climatico.
Un rischio che aumenta esponenzialmente in assenza di un quadro esaustivo degli strumenti finanziari a disposizione del Piano, nonché di linee guida specifiche relative alle modalità di interazione tra quelli nazionali e internazionali, ad esempio il Global Gateway.
Questa sessione approfondirà gli interessi che vi sono dietro agli obiettivi italiani in Africa, partendo dall'analisi dello stretto rapporto tra necessità di investimenti per una transizione ecologica, l'effettivo ruolo del gas nel Piano Mattei e la crisi del debito africana.
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