La riforma sul Premierato: intervista a Giovanni Guzzetta

Radio radicale siamo con Giovanni Guzzetta professore di diritto pubblico all'Università Tor Vergata di Roma per parlare della riforma costituzionale per l'elezione diretta del Presidente del Consiglio
Ho detta anche del premierato che ha ricevuto il primo voto favorevole del Senato il diciassette giugno
E ora passerà alla Camera dei deputati
Il dibattito politico si è concentrato sulla dicotomia rappresentanza Cunto governabilità e quindi le chiedo secondo lei professore questa riforma risponde a un'esigenza di maggiore governabilità senza togliere la rappresentatività soprattutto alle minoranze
Ma
La la l'obiettivo del governo e molto chiaro
Ed obiettivo che ovviamente ciascuno giudica secondo le proprie opinioni politiche e che e l'obiettivo è quello di rafforzare la stabilità politica e quindi la governabilità da questo punto di vista me sembra lei l'obiettivo i mezzi che sono stati messi in campo per realizzare quell'obiettivo siano siano con con incongruenti rispetto all'obiettivo
Per quanto riguarda il tema della rappresentatività quello sarà sciolto soprattutto una volta che verrà definita la legge elettorale
Ma anche sul concetto di rappresentatività bisogna essere come dire consapevoli che ci sono vari modi di interpretare la rete stesa
Che vanno da un modello di tipo proporzionale fino a un modello in cui c'è il cosiddetto diritto di tribuna per le minoranze all'interno di questa gamma vedremo quale sarà la proposta politica verrà fatte ciascuno liberamente giudicherà se sufficiente come peraltro l'avere scelto di non costituzionalizzare del tutto i criteri di di disciplina elettorale
E quindi di lasciare alle di una legge ordinaria la scelta su molti elementi importanti del meccanismo elettorale secondo me
Rappresenta una garanzia soprattutto per le minoranze per l'opposizione perché una legge ordinaria una legge elettorale ordinaria
E certamente senza alcun dubbio suscettibile di quel sindacato per la corte costituzionale a me che in passato ha aiutato a correggere leggi elettorali che erano sbilanciate in una direzione o nell'altra
E quindi questo lo considero un fatto che ha degli elementi di di positività la maggioranza avrebbe dopotutto se avesse voluto anche perché mi pare ormai ci sia la convinzione che in quell'accordo con l'opposizione non è realizzabile e che quindi si andrà al referendum una maggioranza avrebbe potuto a colpi di maggioranza anche costituzionalizzare il sistema elettorale questo avrebbe reso più difficile ovviamente un sindacato della corte perché un sindacato sulla legge costituzionale non è la stessa cosa che un sindacato su una legge ordinaria
Non lo ha fatto la maggioranza questo lascia spazio sia per una scelta
Politica diciamo più ponderata nei prossimi mesi su quale debba essere reggere interrare sia sulla sull'intervento diciamo così pieno della Corte Costituzionale per sindacare la Lilt intimità di una della legge elettorale che verrà varata
Ecco appunto
Una delle critiche che vengono mosse a a questa riforma e che si comprime il ruolo del parlamento e del Presidente della Repubblica che non avrà più il potere di scioglimento delle Camere né anche il potere di incaricare appunto il il capo del del governo che cosa ne pensa su questo
Ma la sulla compressione del ruolo del parlamento a me sembra che se noi guardiamo la situazione attuale c'è ante riforma
Il Parlamento diciamo è già ampiamente
Come dire mortificato
In un Paese in cui la decretazione d'urgenza è lo strumento ordinario di legislazione
Lo strumento che hanno utilizzato i governi di tutti i colori politici da
Da sempre
Perché addirittura in Assemblea costituente i dibattiti sul decreto legge restituiscono come dire una la convinzione dei costituenti che quello fosse già un problema all'epoca
Direi che insomma parlare a attribuire a questa riforma questa responsabilità del mi pare eccessivo la verità perché non dobbiamo ragionare
In termini Diversi e cioè in un sistema fondato sulla fiducia parlamentare
Il tema non è il rapporto tra Parlamento e governo ma il tema è il rapporto tra la maggioranza cioè fa a cui fa capo il Governo e l'Opposizione questo dicono diciamo così gli studiosi e e la letteratura più furono come dire più
Acuta sulla sul sistema sui sistemi parlamentari o comunque ha fiducia parlamentare quindi questa contrapposizione tra governo e parlamento è un po'un un una una finzione rispetto alla realtà Maranta che bisogna perché un sistema ha fiducia parlamentare funzioni avere un meccanismo in cui è chiara la maggioranza
La maggioranza ha il tempo di di spiegare egli proprio otto o il programma di governo l'opposizione ha gli strumenti per controllare che non significa col decidere insieme la maggioranza ma significa rappresentare al Paese come mi pare stia facendo
I motivi di divergenza è finita la legislatura al momento del voto i cittadini
Valuteranno se la maggioranza ha operato bene e la confermeranno oppure riterranno che ha comprato Mario e la cacceranno e lo sostituiranno con l'opposizione così funzionano le democrazie come dire
Mature
Ma purtroppo siamo condizionate da una storia in cui tutto questo non è avvenuto siamo condizionati da una storia in cui in una legislatura c'erano tre quattro Governi
Di colore politico diverso i cittadini al momento del voto non erano poco materialmente in condizione di dare una valutazione sugli indirizzi politici per il semplice fatto che avevano assistito a al succedersi di tre quattro indirizzi politici nella stessa nella stessa legislatura vedi cambia il paradigma
Una cosa è la forma di governo di tipo ottocentesca in cui appunto
Tutto si forma in Parlamento i governi nascono e muoiono in Parlamento una cosa diversa e sono le forme vedi governo contemporanei in cui il decisioni del corpo elettorale sono appunto decisive determina una maggioranza la maggioranza governa per un certo numero di anni
Con tutto il sistema di garanzie che il nostro ordinamento
Prevede che da soli che alle elezioni successive i cittadini che sono gli arbitri dalla democrazia stabiliscono se confermare o meno la maggioranza uscente dal dal dalla legislatura
Cioè per poter
I pesi e i intercorreva del Presidente della Repubblica qui c'è un equivoco cioè il e e i poteri del Presidente della Repubblica sono sotto il sole i principali potrebbe essere uno solo poteri di garanzia
E di
Controllo
Presenta Repubblica rinvia la legge alle Camere il prendere pubblica nomina un quinto dei componenti della della corte costituzionale presiede il Consiglio superata la magistratura il Consiglio supremo di difesa
Insomma tutta una serie di competenze che sono competenza appunto di
Garanzia
Accanto a queste competenze si è sviluppato un ruolo che è figlio della patologia del nostro sistema politico che il ruolo di risolutore delle crisi
Crisi che come sappiamo sono frequentissime perché sono mediamente una volta ogni dunque o una volta ogni hanno e tre mesi
E il fatto che la formula la proposta del governo voglia risolvere in radice il problema delle crisi non è che toglie poteri al Presidente dalla Repubblica perché sarebbe come dire che prevenire una malattia significhi
Delegittimare il medico che la cura se non la malattia la riusciamo a debellare
Non c'è più bisogno del ruolo del medico rispetto alla malattia il medico continuerà
Uscendo dalla metafora c'è il presidente Repubblica continuerà invece esercitare tutti quei poteri di conti di controllo e di garanzia che esercita anche quando non ci sono crisi di governo c'è anche nella normalità nella fisiologica del funzionamento
Della forma di governo
Bene allora ringraziamo il professore Giovanni Guzzetta professore di diritto pubblico all'Università Tor Vergata di Roma con cui abbiamo parlato della riforma costituzionale per l'elezione diretta del Presidente del Consiglio
Detta anche insomma una riforma costituzionale del premierato grazie professore
Grazie a voi