Colloquio sulle migrazioni - Rifugiati: lottatori di speranza, seminatori di pace

Bene
Grazie grazie a tutti di essere presenti scusate leggero
Ritardo ma insomma qualche minuto siamo in una università quindi l'accademico ci sta sempre il colloquio sulle migrazioni rifugiati dotato di speranza seminatori di pace
Se l'evento pensato dal Centro Astalli e il gesuite Refugee Service
Diciamo la stessa Gregoriana e brevemente dopo i nostri temi vere Sommariva però che amerei subito
Per il saluto al magnifico rettore della Pontificia messa gregoriana padre Mark Lewis
Grazie
Eccellenza refrain disse ma fatta di Ripamonti stime intestine relatori otto a sua volta
Cavallo
Traditi ospiti care vorrei studenti gli amici tutti
Sono molto felice di Poggiolini il mio sentito benvenuto alla giornata mondiale del nel conciato due mele ventiquattro
Organizzato dal Centro Astalli in collaborazione con la facoltà di Scienze sociale della Pontificia Università Gregoriana
Il mio sentito ben tenuto a ognuno di voi
Saluto con viva gratitudine per la sua presenza a sua Eccellenza monsignor Fisichella pro perfetto dal dicastero per l'Evangelizzazione che abbiamo avuto l'onore di hanno Ferraretto ai docenti nella nostra facoltà di teologia
Più volte ci ha onorato con la sua presenza infatti onda impressione chiara ha già ripreso e il lavoro nella nostra facoltà grazie presso ecco noi così spesso di mettere al lavoro questa sera
Saluto molto cordialmente anche padre Carlo Ripamonti presidente dal centro assale e direttore di questa iniziativa
La nostra università e da sempre attenta alla formazione integrale dei suoi studenti
E avendo contrario fortemente Ance nazionale
E per sua natura una realtà into culturale dove le diversità etniche linguistiche e religiose sono una ricchezza è un amento del quale i nostri studenti possono nutrirsi
Nelle aule della nostra università non ci si limita anzi ignare l'incontro e l'integrazione ma ogni giorno di studenti vivono è tattico una questo incontro
Sedendosi sugli stessi banchi e condivide condividendo l'esperienza della formazione universitaria
Questa giornata vuole essere un'occasione per riflettere sulla tutela dei diritti umani le molteplici difficoltà della contraddizione delle persone in fuga non posso andarci al PCI indebitamenti
E chiede no risposte urgenti
Qui entra in gioco la la dottrina sociale della Chiesa che è sempre stata sensibile a questo tema
Già Pio dodicesimo nella costituzione apostolica ex sul famiglia e indicava lì con della Sacra famiglia
E in cerca di un rifugio in Egitto come risanamento e per la materna sulla città utilmente la chiesa verso la linea migranti
Ringrazio per ciò il padre Peter Lante Cano dalla facoltà di Scienze sociale
Per l'impegno della formazione in questi dalle Catti ambiti e per la collaborazione a iniziative come questa che ci denotano il monito Kitchen tenere gli occhi aperti e le mani
Protesi verso il Ciatti
L'Università Gregoriana è affidata alla Compagnia di Gesù e la stessa compagnia ha più volte riaffermato il proprio impegno per i rifugiati
Tanto da fondare dal mille novecentottanta il Servizio dei Gesuiti per ripercorre fuggì attimi fa mosso Cesco ecografie Gissi adesso cioè un'organizzazione cattolica internazionale
Oggi attiva in oltre cinquanta nazioni la cui missione e servire difendere i diritti dei rifugiati ed è sfollati e promuovere la giustizia in dialogo con altre culture Regione e posso aggiungere quindi sempre di più interesse di portare anche l'agitazione a questi rifugiati
Nel discorso indirizzato ai partecipanti all'incontro sui rifugiati promosso dalla nostra università due anni fa papa Francesco ha dichiarato che cito la scuola e le università sono sparsi per la già atti non solo dia insegnamento ma anche Thiene contro e integrazione
Gli atenei cattolici sono chiamati ai giocare i troppi studenti che domani saranno amministratori Tecnè imprenditori artefici di cultura a una lettura attenta del fenomeno migratori no
E in una prospettiva di giustizia e corresponsabilità globale e di comunione nella diversità
E per questo motivo sono lieto che questo evento abbia luogo luogo qui alla Pontificia Università Gregoriana che nella sua missione è profondamente sensibile a questo monito dal Papa
Il rinnovo il mio cordiale benvenuto a tutti e vi ringrazio ancora per la vostra presenza grazie
Grazie rettore
Grazie anche ancora all'università Gregoriana vero ospitare e organizzare piccolo appunto ricordo l'UE citato il padre che nei primi centottanta è nato il già esistere Figisc
E si ricorderà monsignor Fisichella che nel settantanove l'Italia mandò tre navi della Marina militare a salvare i boat people cosiddetti con tutto rispetto che erano i vietnamiti
Che erano al largo delle coste e nasce proprio mi raccontavano prima del centro Astalli che fu nacque proprio in quell'occasione questi anime si quarantadue anni sono passati
Addirittura quindi per l'Italia si sente si sentì parlare per la prima volta di migranti in quell'occasione di quel tipo di migranti lo dico quarantuno anni sono passati come questo tema poi ieri le prospettive sono profondamente cambiate scusate sto piccolo ricordo
Ma e e perché proprio diciamo la storia di questo evento eccitava il padre Lewis che è la giornata mondiale del rifugiato che sarà il venti giugno una giornata mondiale delle Nazioni Unite e quindi noi siamo qui a parlare dopo presenterò gli altri relatori ma nel frattempo chiamo a testimonianza di far Dusan o sbaglio a Meda prego rifugiata della Somalia che ci dà la sua testimonianza prego
Credo sia
Buonasera a tutti
Mettiamo a far russa venga dalla Somalia i miei il mio nome nal mia lingue significa Paradiso ma bar tutta la vita ho conosciuto solo alla guerra viveva vivevamo codice alla capitale insieme alla mia famiglia
I miei genitori lavoravano in una farmacia Anna fatta molta sedere CGIE per farmi studiare nella nella guerra
Mi ha mi ha portata via tutta anche la scuola
In una da Esino guerra nessuna al sicuro
Quando sentivo alla bomba arrivare delegava a occhi chiusi e sperando che credesse lontane ogni giorno usciva di casa con la paura di non potere più tornare
Non potevo più restare decise di partire in cerca di pace il giorno in cui ho salutata per l'ultima volta i miei genitori e Strazzeri giorni più difficile della mia vita
Il viaggio che a quaranta testate durissimo poter Ferzat ha molte Paesi Kenya con quanta sottosegretario Livia
Non aveva soldi con me lavoravo ogni notte al mercato vero potere badare ai trafficanti
Il giorno in cui mi sono entrata no al deserto
Me la ricordo bene abbiano camminato abbiamo camminata per giorni senza fermarci mai il deserta di notte fa paura Helm come il mare pareggio e senza luce
Ce l'ha fatta viaggiare al buio in un avvio o non in un'antica
La mani e i piedi legati si amministrati dichiarati e minacciati barra allora bar loro alla nostra vita non valeva nulla indivia e ci hanno rinchiuse in una tv Balestra essa senza cibo né acqua vari giorni
In attesa di farci partire baratterei versare il mare
Voleva fare voleva farti salire in tanti a una bimba la barca
Aveva va ora mi hanno minacciata mi hanno costretta a salire
Grazie
Dopo un po'occorre il viaggio il motore della barca si è rotto siano rimaste in mezzo al mare per cinque giorni mi diceva assieme orrore o qui che latina alla mia famiglia
Ci hanno soccorso alla Guardia Costiera italiana
Non poteva crederci sembra un sogno
Quando finalmente i miei piedi all'atto a quattro terra o l'Hannover Luigi C I Cesaroni tenterà di me
Lei Luigi ad richiesti ed era di avere ancora una nuova cammino da percorrere
Non è stata facile ricomincerà da zero missione impegnata molto ho fatta mostrasse Peretti IgE e ho continuato a farli c'era ma ce l'ha fatta
Oggi lavora come operatore sociale se nettare
Mi prendo cura delle persone anziane
Sono parla loro un punta di referente né viaggiano né di anche essere di aiuto barriere Alteri queste un garante i Timoria buona serata trattino
Grazie fard USA umana ammette Dosso testimonianza molto ma insomma
Cioè molto più alta commentare rispetto a quello che ha detto chiamo padre Camillo Ripamonti presidente del Centro Astalli
Anch'io saluto tutti tutti voi presenti al colloquio sulle migrazioni organizzato dal Centro Astalli
In collaborazione con la facoltà di scienze sociali della Pontificia Università Gregoriana di cui ringrazio il rettore in occasione appunto della giornata mondiale delle rifugiato due mila il ventiquattro
Saluto in particolare tutti i rifugiati e le rifugiate presenti in modo particolare fard USA che ci ha regalato la sua testimonianza
Saluto e ringrazio il suo Eccellenza Monsignor Rino Fisichella pro prefetto del dicastero per la nuova evangelizzazione grazie di aver trovato un po'di tempo in questa preparazione del del Giubileo da dedicare annui da dedicare ai rifugiati
Saluto e ringrazio il professor Tito Boeri che è in collegamento con noi da da remoto e Carlo Marroni giornalista del Sole ventiquattro ore che ci accompagnerà nella riflessione di questa sera
Non posso non partire questa sera dal dato che ha presentato l'UNHCR
Sui rifugiati nel mondo in questi giorni credo proprio ieri centoventi milioni e il numero dei migranti forzati nel mondo numero allarmante
Una persona su sessantanove
è sfollata lascia la propria casa per motivi forzati contro la propria volontà
E dato ancora più allarmante una persona su due sono minori dei dati che ci devono fare profondamente riflettere
Allora la giornata della rifugiato che abbiamo pensato come centro Astalli rifugiati lottatori di speranza seminatori di pace
Questo il titolo che abbiamo voluto scegliere quest'anno per la Giornata del rifugiato
Nell'operatore di speranza c'è l'eco del Giubileo che si aprirà il ventiquattro di dicembre del due mila ventiquattro di quest'anno
I pellegrini di speranza che attraverseranno le frontiere ci rimandano a quei lottatori di speranza i rifugiati che il Centro Astalli incontra ogni giorno coloro che segno dei confini lo portano sul corpo lo portano nelle loro vite
Ma che nonostante tutto sono animati dalla speranza di un futuro di pace
Voglio rinnovamento interiore che auspica il Giubileo c'è quel futuro di giustizia e di pace che guarda cieli nuovi terreni nuove che non può che cominciare però cui e ora e poi seminatori di pace la pace deve essere quel frutto del camminare insieme che coloro che hanno sperimentato
Ho dolore acre della guerra possono comunicare a tutti noi
E allora l'incontro di oggi vuole tenere insieme piani un po'di doversi quello delle persone rifugiate avanguardia dei popoli come li ha definiti Hannah Arendt
E sempre Hannah Arendt diceva il consesso dei popoli europei e mandato in frantumi quando si è costituito si è consentito che i membri più deboli venissero esclusi e perseguitati
Il piano del Giubileo che rimanda ad un cammino di rinnovamento interiore che sta a guardare lontano perché impara a guardare con gli occhi di Dio
E infine il piano economico che non può essere disumani Zarate e non può più permettersi che gli effetti di un sistema sia e sia faccia sì che milioni di persone siano scartate siano senza patria senza futuro
Gravate
Spesso da un debito da un debito schiavi Zante
Non chiediamo certo ai lettori aiuti ai relatori una risposta su questi temi così fondamentali però chiediamo sì che ci aiutino a riflettere questa sera per non smarrire la strada dell'umano
Ecco buon lavoro a tutti grazie
Azzoppati Ripamonti ricordo per qui due-tre che non lo ricordassero che che già sta lì fu praticamente in una delle prime visite
Di papa Francesco fuori dalle mura Di Canio non mi cita quasi a sorpresa comunque sia molto anche partecipata che fu forse segno l'inizio del punteggio del delle fasi iniziali del pontificato e e e quindi ecco rimane un po'anche qui l'inverno
Da allora avete fatto molto lavoro ma sarà quella resta una un evento particolare i relatori principali come ha detto sono monsignor Fisichella successo se più che alla e l'economista Tito Boeri che subito dopo mi dà la parola vedo collegato voi noma io lo vedo saluto professor Boeri questo monsignor Fisichella pro prefetto ripeto ripetiamo del dicastero per le vigne l'evangelizzazione anche responsabile
Per la Santa Sede del Giubileo anche sì Quinza se non è questo il tema ma comunque è un qualcosa che la vede ingaggiato ha fatto una cifra padre Ripamonti dei centoventi milioni di profughi che fuggono da guerre da povertà da clima
Senti Joni dalla Siria quattro e mezzo dall'Ucraina solo quindi somme cifre più recenti sei milioni di palestinesi cioè sono delle cifre che hanno assunto delle dimensioni bibliche
E quindi qui anche la sua espunto formazioni teologo in qualche modo connettere la storia con con la realtà prego
Grazie innanzitutto vorrei salutare tutti quanti voi perché la posta presenza qui in ogni caso è un segno di solidarietà
è un segno che
La problematica che si trova alle spalle di una parola di un termine come quello di rifugiati non lascia soli soprattutto le persone coinvolte
Ringrazio anche padre Camillo perché mi ha voluto presente questa sera
E direi
Soprattutto perché
Come nell'insegnamento di papa Francesco
La tematica che noi stiamo affrontando non è estranea all'evangelizzazione come potrebbe pensare qualcuno
Pensando che l'evangelizzazione significa portare il Vangelo ma proprio perché significa portare il Vangelo evangelizzazione a dentro di sé contiene all'interno della sua stessa natura
L'attenzione verso i più deboli verso i più indifesi
E quindi questa dimensione sì
Coniuga naturalmente con il compito che la Chiesa
Non è una appendice quindi interessarsi della tematica dei rifugiati dei migranti di di tutto quello che noi conosciamo oggi
La festa di Sant'Antonio da Padova è uscito il messaggio di papa Francesco per la giornata mondiale dei poveri dove dietro questo termine c'è una estensione
Illimitata di situazioni
Per cui direi tutto questo tocca direttamente la credibilità dei credenti e la credibilità della chiesa
Detto questo vorrei soffermarmi un attimo
Su quanto ascoltato nell'azione Simoni Anza di Ford USA perché mi sembra che sia un un inizio fondamentale per ciascuno di noi per riflettere
Nel due mila e sedici io accompagnavo
Era il Giubileo della Misericordia abbiamo accompagnato siamo andati con il Papa in alcuni luoghi appariva va all'improvviso nessuno sapeva dove dove arrivava e una di queste di queste visite venne fatta a delle ragazze
Che erano state riscattate dalla schiavitù
Io ricordo perfettamente
Si accappona va la pelle ricordo papa Francesco quasi alle lacrime reali nell'ascoltare alcuni racconti alcune testimonianze come quelle che io ho ascoltato questa sera
Vorrei dire però per questo una cosa
L'impegno perché
Una volta che si è fuggiti dalla violenza
Non si ampia a cadere all'interno di nuove forme di violenza molto facili
Che è anche il Paese che raccoglie può determinare per la presenza di una delinquenza né di una malavita organizzata
Credo che questo ci debba tenere tutti quanti vigili vigili attenti
Perché temetti rischiamo una doppia situazione
Di delusione
Di mancanza di dignità
Ecco perché mi sembra di esprimere con tanta se qui siamo in un aulo accademica quindi non si fa retorica
Quindi qui qui si parla ci si sostiene
Sorretti dalla forza del della ragione del ragionamento
Ma quindi mi sembra che sia importante dare atto al Centro Astalli in questi quarant'anni di essere un punto di riferimento costante
Permanente
Perché se le persone in cerca
Di speranza possono trovare poi un luogo dove poterla sperimentare come è stato detto quindi dividere e aprirsi a una nuova vita
Credo che sia molto importante in un contesto come il nostro anche accogliere la suggestione che ci viene da papa Francesco sulla capacità di creare una cultura dell'incontro con
E sorge innanzitutto l'interrogativo
Quando noi ci prendiamo cura immediatamente delle situazioni che vediamo che conosciamo che la televisione i mezzi di comunicazione ci mettono dinnanzi
Che
Il primo aiuto è il primo impatto
Siamo poi capaci di continuare a prenderci cura
E quindi di creare quell'autentica cultura dell'incontro per cui permette alle persone rifugiate di trovarsi realmente a casa
Questo vedete mi sembra che debba venire spontaneo in una città come Roma
Oh ma da sempre o ma è sempre stata definita prima ancora che arrivasse il cristianesimo o come è sempre stata definita patria comune Iss patria patria comune x cioè un luogo dove nessuno si sentiva straniero
Dove chiunque veniva qui veniva colto
Ecco perché mi sembra che
Riprendere il valore della nostra storia debba essere esperienza di vita
Cioè debba diventare qualche cosa che non viene dimenticato vedete cari amici c'è una malattia che ci piacciono
Ognuno di noi possiede
Ed è la patologia dell'oblio
Noi siamo portati a dimenticare
E questa è una grave patologia gravissima in alcuni momenti
Ci potrà dimenticare chi sono stati i nostri nonni nel passato
Che hanno dovuto rincorrere e l'esigenza che ha rincorso nel racconto di fatto USA
Vedete che vi parla né poiché rimangono i dieci minuti ma chi vi parla
Da bambino è
Io sono di Codogno che arrivato alle alle corna che internazionali perché è stato il primo caso di corrida che si è trovato io stavo comma non stavo Codogno quindi ma vedete a Codogno ha visto Madre Cabrini
Fosse a qualche lo di voi dice poco ma io sono nato sono cresciuto
Ascoltando ogni giorno il nome di madre Francesca sapere io ho volutamente scelto da lei Caparini
Perché questa è stata una donna che voleva fare la missionaria in Cina
Venne qui da Leone decimo terzo a chiedere l'autorizzazione e quando Leone decimo terzo saggiamente profeticamente la vide
Sapendo quello che voleva riviste caprini caprini
Non ad oriente se ad occidente ma tu vuoi andare in Oriente tu devi andare in Occidente
Tu devi andare là dove ci sono tutti immigrati dove non c'è più dignità non c'è dignità
E i primi che non volevano Madre Cabrini furono quelli che l'avevano chiamata primo fra tutti il cardinale di New York
Ecco perché dico attenzione non possiamo soltanto essere coloro che prestano il primo soccorso ma dobbiamo creare la cultura dell'incontro dobbiamo essere capaci di prenderci cura per tutto il tempo
Finché non è veramente realizzata stata realizzata quella nuova esistenza di cui abbiamo sentito parlare e quindi quella nuova esistenza recupera quel senso di dignità della persona che deve stare a cuore di tutti credenti e non credenti qui semmai successivamente Tokyo a questo tema ma qui noi non siamo qui per farci una scultura o per godere darci da Pizzolla di narcisismo quotidiano di cui abbiamo bisogno
Qui non è che siamo qui a parlare bene Dinoi a parlare bene quanto siamo belli quanto siamo bravi
Quello che noi oggi stiamo dicendo è un impegno di vita
Perché lottare per la speranza e seminare pace un impegno di vita
Non è un sogno
Non è un tema dentro di noi
è qualche cosa che ci impegna direttamente personalmente come credenti ma innanzitutto come uomini e donne che vivono all'interno di una società
Ecco io direi su questo punto in una situazione così
Diversificata ma anche in cui la violenza sembra essere il denominatore comune nel mondo contemporaneo credo che un sapere ascoltare un sapere essere capaci di prendersi cura non per un attimo ma con costanza sia qualcosa che non dobbiamo dimenticare
Grazie al suo Fisichella il prendersi cura e al cuore del tema delle
L'accoglienza perché non solo accoglieva ma integrare andare avanti questo dice sempre anche non si riconosciamo le autorità civili che si occupa di questo tema dice anche il Papa
Piccolo inciso le ha citato mecca Madre Cabrini che voleva andare in Cina e rimasi anche il Papa se non qui siamo in casa dei gesuiti quindi all'epoca la scuola voleva andare in Giappone e dissero di no forse siccome era storie poi cambiato questo non c'entra molto ma ricordava quando certi dinieghi hanno poi una loro storia
Passiamo al professor Boeri che è collegato forse comparirà ecco qua comparso ricordo solo che il professor Boeri economista notissimo che ha avuto anche molti incarichi importanti nel nostro Paese e direttore de la rivista ecco e in uscita sabato il terzo di
Magari visto che parlerà proprio appunto di integrazione dei rifugiati questo è la prima nel diciamo spunto che che lanciamo è potrebbe essere il tema del debito estero il Papa quelli a bolla di indizione proprio dell'Anno Santo ha invocato questo è un tema che le vie ricorso il condono dei debito dei Paesi poveri se qualche modo questo debito che pesa che poi papà ha chiamato anche debito ecologico ecco questo doppio tema economico mondiale che che però bisogna capire quanto fosse essere diciamo in qualche modo perseguita grazie
Non cioè l'audio professore forse delle bisogna
Eccoci qua
Così se se manca innanzitutto vorrei ringraziare il Centro Astalli soprattutto nella nella persona del suo presidente padre Camillo Ripamonti per avermi dato l'opportunità di intervenire in una giornata così
Importante a un convegno di questo rilievo
Il io credo che vi chiamerò del Pontefice alla questione del debito dei Paesi poveri siano richiamo doveroso e importante tra l'altro il fatto che ci sia anche questo
Riferimento al debito ecologico mi sembra un segnale davvero rilevante perché è una cosa che poco hanno tra e che invece io credo debba essere posta all'attenzione di tutti il fatto che i Paesi che oggi hanno un debito molto elevato tra i Paesi opere di tre Paesi in via di sviluppo
Solo Paesi che in realtà subiscono più di tutti gli altri gli effetti negativi dell'inquinamento atmosferico e dell'immissione di gas serra
Mentre dal loro punto di vista le emissioni che provengono da questi Paesi sono
Del tutto di ditate marginali hanno affetti del tutto marginali sull'ambiente
Il i Paesi che vi sono quelli che subiscono di più i due conseguenze invece della lite anidride carbonica che viene emessa dai Paesi più ricchi poi dalle dalle dai due dalle due potenze dagli Stati Uniti dalla e dalla Cina quindi proprio sul piano ambientale noi abbiamo una situazione capovolta in cui il vero
Il video dei debitori e che dovrebbero essere i creditori di condizioni migliori di vita sono i Paesi poveri nei confronti dei Paesi avanzati
Questo tipo di debito che i Paesi avanzati hanno nei confronti dei Paesi più poveri debito che non viene certificato che non viene riconosciuto e che viene dimenticato mentre davvero importante perché questo è il debito sono quello che davvero appesantisce l'abilità che peggiora le condizioni di vita che aumenta la mortalità e malattie collegate all'inquinamento atmosferico ma passiamo alla questione del debito economico per valutare soprattutto credo che il più che un giudizio etico che ovviamente non posso che condividere da me vogliate con giudizio di natura economica sulla fattibilità di una proposta di questo tipo
Beh io ritengo e se dei paesi non sono in grado di ripagare il debito economico Cannes o contratto nei confronti di altri paesi a istituzioni
E i privati bene in una situazione di questo tipo eh sì almeno almeno soltanto per i Paesi debitori ma anche per gli stessi creditori
Che si arrivi ad una soluzione e che la soluzione sia sulla strada di una remissione del debito di un per piovono del debito
Non credo che invece la soluzione del rinvio nel tempo della cosiddetta moratoria cioè un pagamento dilazionato del debito
Possa essere una soluzione perché permanendo le condizioni oggettive che rendono impossibile per quel Paese
E in quel momento pagare il debito difficilmente queste situazioni potranno essere rimosse negli anni negli anni a venire anche perché è un Paese che in queste condizioni
Però trovare può fare fatica a indebitarsi ulteriormente per avviare dei processi virtuosi di crescita che poi successivamente lo mettano in condizione di ripagare il debito
Per cui quando ci si trova di fronte a situazioni di questo tipo la scelta della remissione totale o per il del del del perdono credo che sia la soluzione migliore che possano essere adottata è chiaro che quei fondi sono di questo tipo
Si scontrerà nei Paesi avanzati con non poche resistenze e soprattutto che da parte dei Paesi avanzati ci sia un atteggiamento per cui e più che proporre una remissione generalizzata del debito dei Paesi poveri
Sì voglio operare con una certa selettività guardando alla situazione specifica dei singoli Paesi però ecco e io credo che ci possa essere attenzione ad una scelta intensi miope in questa direzione perché ripeto
Quando si arriva ad uno stato di situate una situazione in cui di fatto quel Paese non è più in condizione di ripagare il proprio debito anche per il creditore conviene che tutto sommato si riparta da zero
Perché questo può creare delle condizioni per cui il Paese
Può accedere al mercato dei capitali può trovare i finanziamenti pochi informare accrescere successivamente alimentare anche dei flussi economici importanti e dei trasferimenti nei confronti dei paesi più avanzati invece lasciare una situazione bloccata in cui paesi sono sommersi da questo debito e si impoveriscono sempre di più è qualcosa che non solo che la mente fa molto male a questi Paesi ma può far male anche ai Paesi che sono che sono creditori quindi io penso che sia molto importante e tempestivo
Il messaggio del del pontefice su questi aspetti penso che sia una proposta tutt'altro che irrealistica chiaramente è più difficile ipotizzare un processo di questo tipo laddove fosse generalizzato a tutti i Paesi lieti del gruppo ma un approccio un po'più selettivo come quello che verrebbe imposto dai Paesi creditori invece credo che potrebbe avvenire
Ha qualche possibilità di
Di di di tradursi in azioni e concrete e questo non può che essere anche il mio personale auspicio perché effettivamente anche le considerazioni che facevo all'inizio mi fanno dire che qui c'è un'iniquità di fondo
Era molto forte e questi Paesi purtroppo sono oggi costretti a pagare costi di attività che vengano fatte altrove che sono qualcosa che danneggia fortemente le condizioni
Di salute impegni compì abitati
Va be'
Tra l'altro professore prima di passare al prossimo argomento sempre su questo
Peraltro domani il Papa ha C sette incontrerà c'avrà dieci bilaterali notizia uscita oggi tra cui il Presidente Baite nel direttore generale del Fondo monetario internazionale e altri quindi chissà che magari in quella sede questo tema del debito estero
Anche se il mondo è preso anche da altri temi però sempre sul debito in passato ci sono stati dei tentativi di ristrutturazione anche importanti parlo da Nietzsche gli anni Novanta
Non hanno funzionato questi tentativi che ci sono stati ci sono stati dei delle ristrutturazioni
Dei cosiddetti disse vent'parziali otto tali di alcuni Paesi ma non è questo credo dalla logica verso la quale bisognava muoversi sia un Paese non riesce a ripagare il debito e quindi gli altri prendono atto del fatto che non è in grado di ripagare devi tornar riesce a narrare degli obblighi e e quindi senza che ci sia alcun gesto da parte dei Paesi creditori nei confronti dei quattro che semplicemente si arriva ad una ad una data in cui debbono essere ripagati dei titoli di debito il Paese non ha i soldi per farlo
A quel punto la situazione per quel Paese diventa effettivamente difficile perché almeno in una fase iniziale quel Paese difficilmente riesce ad accedere al mercato dei capitali quindi si trovi in una situazione di isolamento economico di grande difficoltà poi in questa fase può essere superata in parte oggi per esempio l'Argentina che ha fatto differente sul proprio debito
Pubblico è riuscita a tornare sul mercato dei capitali e riesce ad ottenere dei prestiti anche dall'estero ma per tutta una fase attraversato una crisi molto profonda
Quello che avevo in mente era proprio una scelta invece di perdono di remissione come quella appunto credo auspicata seri
Ho ben interpretato le parole del Pontefice
Nei confronti di questi Paesi allora in quel caso sono i Paesi creditori e unilateralmente decidono di in qualche modo rinunciare all'esigibilità di questo delitto questo è una quindi un fallimento del paese debitore semplicemente un gesto una parte dei Paesi avanzati che prendono atto delle difficoltà della situazione unilateralmente decidono di procedere in questa direzione il chiaramente resta importante che il Paese che beneficia di questo di questa remissione sia un paese che sia ben gestito e che sia un Paese il cui le istituzioni in qualche modo siano in grado di poi con due reale
A a uno a favore una l'ha fatto di di mettere a frutto l'opportunità che viene che viene loro battelli Maggi nocche
I Paesi creditori passerebbe imporrebbero esaminare anche queste condizioni oggettive che ci sono nel Paese prima di procedere unilateralmente
Aperta a mare il debito indebito di questi Paesi
Ecco faccio un'altra domanda su pur l'altro tema che sul sul tavolo e cioè l'accoglienza rappresenta anche un un tema legata la demografia che per cito dati dell'Italia che sono stati da poco dediti all'assemblea dalla Banca d'Italia di qualche giorno fa incrociamo come la demografia in Italia su un tema veramente strutturale grave abbastanza sottovalutata fino a poco tempo fa cure solo valutato ma non ho affrontato quindi possono step successivo ma insomma speriamo comunque sia solo due dati da ora al due mila quaranta ci sarà un calo di cinque milioni e mezzo di persone in età lavorativa
A fronte di centosettanta mila
Migranti calcolati ogni anno
E da negli ultimi dal due mila otto due mila ventidue
Cinquecentoventicinque mila giovani italiani hanno lasciato l'Italia per andare a lavorare all'estero qui stiamo parlando di capitale umano ET perdita di valore del non proprio del Paese Italia quindi qui non non si tratta di nazionalità ma proprio di ambiente professore questo è un tema centrale legato appunto alla anche l'accoglienza
Assolutamente i dati sulla demografia sono dei dati che finalmente sono finiti sotto l'attenzione dell'opinione pubblica e dei mass media per anni hanno ricevuto in molta tocca attenzione anche perché forse c'era chi voleva negare questa l'evidenza
Indubbiamente il per l'Italia e fra i Paesi che soffrirà di più la transizione demografica e che destinato a vedere proprio un vero e proprio spopolamento nei propri nei prossimi decenni hanno no di flussi migratori più consistenti
Noi secondo alcuni scenari demografici della popolazione italiana diminuita di circa dieci milioni da qui al due mila e sessanta saranno soprattutto le regioni del Sud a subirne fortemente di contraccolpi con un invecchiamento progressivo della popolazione la riduzione come lei ricordava della popolazione in età lavorativa
Ora cerchi di però pensare che essere di meno possa essere un vantaggio perché essi N o no a spartirsi del risorse batte ma chi ragiona in questo modo non tiene conto del fatto che ci vuole che ci sia qualcuno che genera queste risorse e ed è evidente che un Paese che si spera polacche perdere soprattutto giovani che forza-lavoro è un paese che si impoverisce è un Paese e che non riesce a innovare che non riesce a progredire che diventa sempre più popolare e poi ci sono dei dati oggettivi
Che avevo anche raccolto e sotto posto all'attenzione di tutti quando era alla guida dell'INPS sul fatto che chiaramente i sistemi i protezione sociale sistema pensionistico lo stesso sistema sanitario hanno bisogno di essere supportati
Da una forza lavoro e che non sia in diminuzione perché altrimenti questa forza qualora non è in grado di pagare questi trasferimenti che vengono fatti a chi in quel momento non lavora o non è in condizioni di lavorare quindi non l'abbiamo drammaticamente bisogno oggi più immigrati in Italia l'Italia è un Paese che ogni anno senza il contributo degli immigrati perderebbe la popolazione
Bene in questa fase poi i numeri sarebbero ancora più alti in futuro diminuire di duecentocinquanta mila trecento mila persone celibe dimensioni di una città come come come Catania
E invece gli immigrati sono una risorsa molto importante per la nostra economia certo l'immigrazione è un processo difficile perché è un processo costo eroso in primo luogo per le persone
Perché sono costrette le testimonianze che oggi abbiamo ascoltato sono delle testimonianze davvero drammatiche per le persone che vivono questi queste queste queste scelte sulla loro sulla loro pelle è un processo difficile anche perché c'è un problema di accoglienza bisogna fasciate nell'usare questo termine con amico investire nell'integrazione di investire l'integrazione delle persone che arrivano perché c'è certamente inizialmente un un problema di integrazione culturale di comprensione delle regole di convivenza e che sono diverse da quelle del paese di provenienza c'è un problema anche chiaramente di di comunicazione di di miglioramento delle conoscenze linguistiche
Io di apprendimento delle istituzioni come funzionano il le le occasioni l'opportunità di impiego ma e devo dire che le persone che arrivano sono persone che sono molto disponibili a imparare queste cose l'abbiamo ho provato a fare in un esperimento svolto presso la Regione Piemonte in cui abbiamo fornito ai rifugiati siriani la possibilità di poter accedere non soltanto dei corsi di perfezionamento linguistico ma anche dei corsi e dei colloqui di orientamento professionale che limitassero nella ricerca di lavoro e i risultati sono stati stupefacenti un incremento molto esperte
Del loro occupazione
Quelle con effetti davvero molto molto molto importanti un altro aspetto molto importante riguarda alla cittadinanza il riconoscimento della cittadinanza italiana è un potente fattore di integrazione se ne parla in Italia da molto tempo ma siamo ancora fermi ad una legge del mille novecentonovantadue
E che teme l'Italia come il Paese che con sempre più condizioni restrittive alla condizione alla concessione della cittadinanza
Mentre Paesi come la Germania hanno ridotto drasticamente il numero di anni io residenza richiesti per avere la cittadinanza l'Italia richiede dieci anni e per tutto una serie di condizioni restrittive
Molto forti che allontanano questo processo l'ottenimento della cittadinanza è qualcosa che stimola moltissimo i nuovi arrivati a integrarsi di più
A chiaramente ottenendo dei diritti civili e dei diritti politici
Sono chiamati chiaramente ad accettare delle regole di convivenza civile ad assimilarsi maggiormente a a integrarsi maggiormente nella società che egli accoglie
Chiudere questo canale a priori vendendo degli ostacoli così forti è qualcosa di molto
Di molto costoso io francamente fatico a vedere quali sono i costi per un Paese nel concedere questi diritti ai nuovi arrivati
Mentre vedo dei grandissimi costi nel mantenere un atteggiamento di ostilità nei confronti dei nuovi arrivati c'è un termine che viene sempre di più utilizzato nella letteratura economica
Sull'immigrazione che è il termine con stilisti cioè vuol dire che c'è un costo nell'ostilità perché il costo di avere un atteggiamento ostile generalizzato come spesso purtroppo noi troviamo in alcuni ambiti di confronto pubblico nel nostro Paese ogni posizione anche di persone che hanno un ruolo pubblico un ruolo politico importante nel nostro Paese
è qualcosa che ha dei costi molto elevati perché alimenta una situazione di tensione tra soprattutto le categorie più deboli del nostro Paese sono queste quelle degli immigrati o siano quelle degli degli italiani
Quindi bisogna a mio giudizio proprio a cambiare registrò tenere conto della delle esigenze che abbiano da un punto di vista economico e tenere conto che una volta che queste persone arrivano danno e a un più rapidamente vengono integrate nel mio per tutti non solo per i nuovi arrivati ma per tutti noto e abbiamo avuto anche degli esempi positivi nel modo con cui l'Europa affrontato questi temi per esempio nel caso dell'arrivo dei rifugiati dal dall'Ucraina
Lei c'è stato un atteggiamento positivo dell'Europa che utilizzando la tempra ritrattare ci andavo retti dal permesso a queste persone di andare dove vogliono maggiori opportunità di impiego purtroppo molte delle altre norme sono più restrittive impediscono alle persone
Di integrarsi perché non permettono loro di andare dove avrebbero maggiore opportunità di ripiego quindi questo è un altro aspetto su cui occorre muoversi cioè più attenzione a livello europeo su questi temi
Però ovviamente paura che certe pulsioni atteggiamenti
Lei che abbiamo anche visto l'occasione delle ultime elezioni europee possono in qualche modo ritardare il il il processo ma è un problema davvero
Ok
Insomma gradualmente almeno si affermi una maggiore consapevolezza del fatto e credo che invocare le ragioni economiche perché ci sia una ci sono maggiori flussi di migrazione regolare che vengano consentiti maggiori flussi di migrazione regolare ci investa maggiormente dell'integrazione sia un fatto molto importante per il nostro per il nostro Paese
Bene grazie
Grazie a voi ha ammesso sul sul tavolo molti elementi economici e sociali che danno la profondità del del fenomeno e monsignor Fisichella quindi qui siamo un po'alla fine a chiusura dei circhi e cioè il tema spesso dell'indifferenza di chi fa le politiche papà l'ha detto più volte non la globalizzazione dell'indifferenza disse a Lampedusa che torna prima uscita che fece e eppure la scelta di costruire ponti e non muri la scelta di che su cui la Chiesa e ma non solo e impegnato direttamente
Sì papà ha parlato anche di cultura dello scarto ha parlato di tante espressioni che
Oggi diventano più che mai forme attraverso le quali ci si accorge delle difficoltà delle discriminazioni generalizzate in cui la nostra società si trova io da questa prospettiva credo che vorrei continuare un po'il discorso del professore perché mi sembra che abbia toccato dei temi che
E sono tutti presenti a partire da quello del debito pubblico in quel documento noi chiamiamo la bolla di indizione del Giubileo spesso non confondete cioè la speranza non delude quel quel testo in cui il Papa ha inserito il suo pensiero i suoi desideri per una celebrazione universale del del Giubileo della speranza
Credo che il Papa abbia avuto un abbia compiuto un atto di grande coraggio perché uno dei primi punti sui quali insiste proprio il tema della denatalità
Affrontandolo però dal punto di vista della cultura
Dicendo che la denatalità cui noi siamo sottoposti una forma di mancanza di speranza è una cultura che non ha fiducia nella vita
Ecco perché c'è bisogno di recuperare fortemente anche questa dimensione non solo per una questione economica che è oggettiva
Ed è stata venne esplicitata ci sono mai gli studi anche in tal senso
Ma prima della dimensione economica c'è la dimensione culturale
Cioè c'è la dimensione attraverso la la la cultura è il modo di vivere è lo stile di vita delle persone
Quindi se non recuperiamo in in un desiderio di vita in un Desio di speranza
A trecentosessanta gradi non soltanto nel generare perché oggi c'è una profonda cultura individualista ci sono segni di cultura profondamente individualista nell'Occidente
E questo ovviamente porta a
Impedire anche di guardare al futuro con uno sguardo
Più sereno con uno sguardo privo anche di paura di quello che potrebbe succedere
Cioè Tendai per ritornare al tema dei profughi nella testimonianza di Ford USA
Per tre volte hanno minato il termine paura
Credo che sia l'espressione che ha più utilizzato nella sua testimonianza paura paura paura
Con la paura amici miei non si vive
Con la paura non si può vivere
La paura genera ansia
Non è un caso che proprio negli Stati Uniti uno psichiatra piuttosto famoso ha appena pubblicato credo un un mese un mese e mezzo fa uno studio sul le giovani generazioni
Il titolo già quello programmatico e significativo è di Schüssel Generation la generazione ansiosa
Noi siamo dinnanzi a una nuova cultura
Di cui ancora non vogliamo prendere consapevolezza
Che è una cultura o veramente questa globalizzata
Che è la cultura digitale all'interno della quale c'è anche di intelligenza artificiale
Con tutto quello che comporta perché vedete amici miei io sono attento quando poi mettono i numeri
Ma prima dei numeri ci sono le persone
Ora l'intelligenza artificiale diminuirà
Le occupazioni delle persone Olé ma il problema non è soltanto questo
Il problema è una volta che interviene l'intelligenza artificiale la dignità della persona che lavora è ancora rispettata
Questo me interessa
Perché queste previo i numeri
Questo premio a qualsiasi situazione perché non dimentichiamo che poi
Appunto per non fare retorica non è che c'è un'accoglienza o c'è una diminuzione del debito o un condono del debito
Che viene fatto non viene fatto troveremo le forme per parlare ancora una volta ai ai governi in in questione
Ma non è che poi da qui si cade ad altre forme di discriminazione o di ricattato forme ricattatorie per cui ti condono ma tu in cambio cosa mi dai
E questa non è cultura
Questo è il ricatto
Allora se non può avvenire a livello interpersonale
Immaginate se posso accettare che avvenga a livello internazionale o delle sedi istituite che poi portano a ulteriori discriminazioni e quindi a ulteriori Paure
E quindi ha un ritardo nel concetto e nella realizzazione di quello che è fondamentale per una persona che la propria libertà
Esso io
Per carità lontano da me dove a polemizzare perché in un aulo accademica non si non non non si polemizza
Io non mi sono mica dimenticato quando un paese del nord Europa accettava
Prima del del del del covi dei via dicendo ma accettava soltanto quelli che avevano una laurea in quello che serviva al Paese
Quindi accettava soltanto quelli che avevano ingegneri che erano e c'è la sfilza o e tutti gli altri cosa sono
E mi state dicendo che questo e accoglienza
Questa è discriminazione bella e buona
Non è accoglienza questa è discriminazione che attenta alla dignità della persona
Allora se vogliamo
Fare un po'di ordine all'interno delle nostre riflessione io credo che
La voce della Chiesa la voce di papa Francesco
Debba essere una voce profetica questa anche è una voce che a volte deve essere più forte perché deve dare voce a chi non ha voce
E i rifugiati profughi emigrati le diverse forme di emarginazione non hanno più voce nella società di oggi
E quindi ci vorrà ben qualcheduno che che dice o
Ci vogliamo ricordare di qualche cosa che esiste ancora la persona
E la persona per sua stessa natura e relazione
Rivelazione
Attualmente i siamo succubi dei numeri no
E a tre metri siamo succubi di una economia dove
Il primo documento di papa Francesco Evangelii Gaudium richiama ancora una volta l'esigenza
I criteri etici che sono fondamentali
Perché teme di di quale economia parliamo
Economia
Non è non è un
Tra e non è neutrale
Non ci credo pure suo e probabilmente non sarà d'accordo non lo so ma comunque
Io debbo esprimere ugualmente il mio pensiero
Ma non è neutrale
Come ci sono algoritmi
Per stabilire e Pia fammi comperare un prodotto ci sono algoritmi che vengono formulati anche per esprimere una una una un'inchiesta o fare una teoria economica
Con tutto il rispetto per la professionalità di tutti che non è messa in discussione
Ma queste sono le situazioni reali con cui ci verremo a a trovare di qui a cinque di qui a dieci anni
E queste queste sono le problematiche con le quali che ci piacciono dobbiamo incontrarci e confrontarci
Perché qui c'è realmente in questione ciò che il punto fondamentale della sopravvivenza dell'umanità
Cioè la dignità di ogni persona
Rete Pellegrini
Pellegrini di speranza
Il motto del Giubileo
Pellegrini una delle delle etimologie di pellegrini e per Hagere per Acerra è quello che attraversa attraverso i campi
E che va oltre i confini va oltre i confini
I confini li abbiamo inventati noi
Non li ha inventati la natura i confini se non quelli naturali
Ma allora
Perché non assumiamo anche i mesi che ci stanno davanti come una opportunità come una provocazione per dire facciamoci tutti persone che superano i confini che vanno al di là di quelle realtà che sono determinate anche da leggi internazionali per carità
Non fraintendetemi Ida da da da pensare che sono anarchico non e a molti versi posso essere anche anarchico ma non in questo caso e non questa sera ma
Ma vedete
Se noi avessimo letto o se noi leggessimo con attenzione la Lettera di Paolo ai Galati e la lettera di Paolo io romaniche la riprende quasi testualmente
Quello che io sto dicendo è frutto di quella lettura non è il mio pensiero
è il frutto di meditare su quello che è la parola di Dio Candy dice realmente come debbo vivere in questa situazione
La legge è propedeutica
Ma chi crede e chi ha conosciuto la novità l'hanno vita cristiana ma che se ne fa più della legge
Non c'è bisogno di legge
Perché va oltre
Perché l'unica dimensione crea e quello dell'amore è quello dell'amore che non pone confini è un amore che da tutto da tutto
E che dura per sempre
Non per qualche momento o non perché il mio tempo i miei concetti non non è questa la vita che viene proposta a chi ha incontrato la speranza cristiana
A chi vuole farsi pellegrino di speranza
A chi in qualche modo vuole essere anche capace di essere portatore lottatore come lo avete chiamato di speranza
E non dimenticando che in in quella in quella bolla il Papa non parla soltanto
Di debito per i Paesi più poveri il Papa
In vita tutti i vescovi a farsi voce forte perché
Sia debellata del tutto la pena di morte nel mondo
Il Papa dice trovate detto proviamo delle forme anche perché ai detenuti venga data una espressione non non dice soltanto il il termine di di dover dare una
Un conto di un una amnistia e via dicendo dice al plurale forme attraverso le quali
E allora qui c'è da rimboccarsi le maniche no amici miei
Vado verso la conclusione ma
La novità secondo il mio modestissimo modo di leggere quel documento ma la novità di quel documento che
Non è soltanto un annuncio di speranza che viene fatto
è che quell'annuncio deve coniugarsi con i segni concreti della speranza
Quello di cui si parlava il condono
Quello dell'accoglienza
Quello dell'attenzione verso i giovani verso gli anziani quello della denatalità quindi l'apertura la vita tutti quei segni quegli appelli che il Papa fa sono niente altro se non la provocazione a dire guardate che la speranza non è una parola vuota
La speranza non è utopia
La speranza non è neanche una Nostalgia nascosta
La speranza e l'annuncio di speranza che siamo chiamati a fare
è quello di realizzare una con dei segni concreti
E questi sono segni permettetemi di dire il Centro Astalli è io non solo gesuita quindi sto tranquillo non so incensa andò non so incensa Ando padre Camillo ma è un segno concreto che
Con il quale si tocca con mano che le persone
Si chiama paradiso di nome ha ritrovato di nuovo il suo paradiso
Questo è l'impegno l'impegno per il Giubileo questo è essere Pellegrini di speranza
Quindi certamente è un cammino non è che abbiamo la soluzione diceva padre Camillo prima non è che chiediamo la soluzione
Non ce l'abbiamo
Per fortuna per fortuna non abbiamo la soluzione perché non avere ancora soluzione ci impegna
A riflettere ci impegna a trovare a rimboccarci le maniche
Ci impegna ritrovati di più insieme perché è solo nella complementarità e nella reciprocità riusciamo a capire qual è realmente la strada che può essere percorsa
Se avessimo già tutte le soluzioni tra le mani sarebbe una noia debbo dire perché non avremo più la capacità critica la capacità anche e di creare autentico progresso e quindi di mettere in moto
Quella capacità tipicamente tipicamente cristiana che è quella di ricercare la verità finché non arriva la pienezza di tutti i tempi
Azionisti e
Abbiamo ancora qualche minuto chiederei sia il professor Boeri che ancora collegato sia lei una cosa proprio abbiamo parlato di accoglienza e d'integrazione
Per questi per da questi Paesi fard USA e testimone vanno via tantissimi giovani Italia
Ciò prima se ne sono andate cinquecentoventicinque mila e un certo numero di anni ma questi Paesi si impoveriscono in maniera drammatica di giovani anche si fanno molti figli rispetto a noi ne siamo a uno virgola due diciamo a tassi di quattro cinque figli
Per famiglia però e comunque è eppure allora il tema è anche accoglienza ma anche aiuto nell'igiene e questo è un tema che comunque scomparso o comunque molto poco trattato cioè far sì che quei Paesi crescano e e tengono i loro giovani migliori in tutti i sensi
Per la cresce di questi Paesi tenente si impoveriscono ancora di più questo però un tema che da per la cooperazione ma non è un poco scomparsa chiedeva presso Bari una una cellula una riflessione su questo perché non c'è solo il condono del debito estero c'è anche altro e poi monsignore
Per quello che quella e menzionare un problema davvero molto importante cioè quello del drenaggio di risorse umane del due maggio di quello che gli economisti chiamano il capitale umano di un Paese cioè e quell'insieme di di conoscenze di e molti e anche di di di nuove attività di di spirito imprenditoriale che i giovani possano avere quando lasciano un paese quel Paese indubbiamente si impoverisce queste sicuramente una preoccupazione delle uno anche e delle ragioni per cui quelle politiche cui gli faceva riferimento precedentemente marginale Fisichella sulla politiche di di immigrazione che siano molto selettive che accolgano soltanto persone molti istruite nei Paesi avanzati
Hanno dall'altro lato l'effetto di impoverire ancora di più i Paesi e di provenienza
C'è una cosa che parzialmente riduce in questi di questo drenaggio di conoscenze
Lorena Jordi cervelli e cioè il fatto che per fortuna l'una e non vengo più globalizzato come quelle in cui noi viviamo
Si vede che anche coloro che lasciano un paese continuano possono continuare ad alimentare forti relazioni con il Paese di provenienza in non pochi casi sono stati capaci con le rimesse degli emigrati
E con anche il fatto di poter intervenire di essere maggiormente in contatto con le persone che rimangono in quel Paese di trasferire parte delle loro conoscenze di trasferire risorse e di aiutare anche così il paese di provenienza e quindi per spero una se questo diciamo immigrazione dice Rubelli relativamente contenuta non supera un certo livello
Può anche avere degli affetti positivi sul paese di provenienza perché sono persone che andando all'estero
Perfezionano le loro conoscenze si espongono a diciamo le possibilità di sviluppare i loro talenti
E possono a quel punto sulla base di queste loro esperienze a essere d'aiuto anche al Paese di di provenienza però bisogna che e questi flussi siano alimentati siano resi costanti il problemi di un Paese come l'Italia sarà un po'diverso in Italia è un Paese che investe tantissimo nell'istruzione
E nell'investire oggi molte persone che poi lasciano il nostro Paese pensiamo per esempio al caso dei medici e del personale sanitario
Parente nel nostro Paese per decenni noi abbiamo avuto una politica da questo punto di vista suicida per cui sì poi procedeva a insomma a fare andare laurea e ai percorsi e quindi costosi per il sistema per il sistema pubblico perché hanno mascheramenti gran parte una forma di istruzione gratuita
E poi si ponevano dei numeri chiusi nell'accesso alle scuole di specializzazione
Tali per cui molte persone poi non potevano che finire per andare all'estero e nel caso dei medici effettivamente qui la possibilità di trasferire le conoscenze i ma è un po'più limitata Samantha è un mestiere che uno svolge sul sul territorio
In altre professioni invece cioè maggiormente questa possibilità per cui chi va all'estero e sviluppa per esempio spirito imprenditoriale conoscenza di questo tipo o alla fine tornare utile anche per il Paese nel Principato evenienza un medico che si mette a lavorare altrove
Non sempre sarà in grado di aiutare il Paese di provenienza comunque molto opportuna quanto lei diceva che è una preoccupazione che deve essere è sempre presente
Sì Graziosi operette alto monsignore la chiesa questo fatta sempre c'è formale per secoli giovanili
In questo caso seminaristi il che poi sono i loro Paesi oppure e poi presente sui territori l'ha chiesta sempre con la missione così la prima forma di cooperazione internazionale che conosciamo però oggi come si pone questo problema
Sì io direi su questo aspetto
O sentimenti differenziati diciamo così mi piacerebbe anche distingue un po'la problematica da una parte amici miei il mondo sta diventando sempre più piccolo cioè non illudiamoci andiamo da una parte all'altra ma essenzialmente è questione di ore
Io sabato dei può essere a Chicago in dieci ore di volo io io sono a Chicago cioè dove che un tempo
Adesso fare
Fra cinque anni probabilmente i tre ore Savoy Chicago
Vuol dire il mondo il mondo sta diventando più piccolo perché cresce la dimensione tecnologica
E quindi che io sia da una parte che sia sia dall'altra
Modifica solo orientativamente la problematica
Perché
Mi preoccuperebbe di più se non avviene lo scambio tra i Paesi tra le università tra le nazioni
Ma non c'è soltanto la manodopera
Perché da tecnica introdurrà sempre di più la macchina e meno l'uomo
Cos'è di qualche giorno fa
Ho letto che
Qui da qui da Roma non so quale professore operato
Non so da quale parte insomma
Cioè che tu sei il PIL che tu sei a se Ulla se da un'altra parte il mondo il mondo è piccolo
Mi dispiace
Se
E
L'andare all'estero che determinato soltanto da questioni economica
Perché questo significa due cose la prima
Che il paese di origine
Non è capace di corrispondere
Alle e qualità alle capacità
Alle professionalità su cui una persona investito nella propria vita
E dall'altra parte perché sembra che l'unico obiettivo debba essere quello della crescita del conto in banca
Cioè se la questione la si pone ancora esclusivamente in termini economici
A mio avviso è ancora troppo limitata
L'altra cosa
A me piace questa dimensione universalistica cioè
Cioè io son cattolico
Cattolico vuol dire universale
Ecco perché prima ho detto andiamo oltre i confini
Perché da qualsiasi parte del mondo io mi trovo io sento di essere a casa
Non un ospite
è vero devo parlare un'altra lingua è vero debbo entrare
Nera Rispetto vivi altre cose
Però spero di trovare una comunità dove vado
E spero di trovare sempre un luogo dove io ho fratelli e sorelle non estranei
E quindi
E questa dimensione universalista
A me a me piace
Non solo perché il mondo diventa più piccolo ma perché questa è stata la nostra storia vedete amici miei sei nuovi studi Asimo
Il
Il così vituperato
Medio Evo
Che è stato invece un periodo bellissimo di crescita culturale di crescere noi vedremmo che i pellegrini erano quelli che si spostavano da un paese all'altro
E imparavano lei tecniche imparavano chi andava in Francia imparava come si magari si tinge Ivano le le le le ivi i tessuti e magari insegnava come si conservavano i prosciutti cioè lo questa questo scambio c'è sempre stato nella storia ma perché è un uomo si è messo in cammino
Non è rimasto fermo
Ecco questa visione così mi piace universalista mi piace se coniugata però con il senso di appartenenza
Cioè non perdere il senso di appartenenza
Da qualunque parte vai però sai che appartieni appartieni a una terra appartieni a una patria appartiene a una famiglia acqua appartieni
E c'è la capacità di non dimenticare le radici ecco questo perché dice identità
Se si dimenticano le radici non sappiamo più chi siamo
E questo allora non ci aiuta nel dare anche il nostro contributo peculiare
Di nelle varie parti del mondo dove noi ci troviamo quindi questo scambio per me soltanto ricchezza che avviene
Perché incontro
Incontro delle persone non è scontato è incontro e quindi da questa prospettiva probabilmente
Abbiamo ancora molto molto da
Da imparare ancora molto per metterci in cammino
Grazie di Reagan siamo arrivati alla conclusione chiederà padre Ripamonti che abbiamo concluso quindi ringrazio tutti voi che siete partecipate in così numerosi monsignor Fisichella professor Boeri che ancora collegato che saluto ringrazio mi sta che Oriana e il rettore padre Macchi Juice che non mi domando ringrazio stesso quale Ripamonti e fard usavo stranamente per la sua testimonianza e ci ho appuntamento a una prossima occasione grazie