Senza Dignità

Per caso
Prego dice
Perché il ministro giustamente anche tante tanti impegni saluto il professor Giorgio resta prorettore dell'Università Roma trenta di saluti istituzionali grazie professore
Signor ministro autorità cari colleghi studentesse e studenti
Sono particolarmente lieto ed onorato di prendere la parola in apertura di questo seminario per presentare i saluti del magnifico rettore professor Massimiliano Fiorucci e del direttore del dipartimento di Giurisprudenza professor Antonio Carratta
Quali purtroppo non sono potuti intervenire per altri impegni istituzionali precedenti
Come Università degli studi Roma tre e come dipartimento di Giurisprudenza siamo davvero orgogliosi di ospitare un pomeriggio di riflessione dedicato al valore della dignità dei detenuti
E quindi anche i rischi della sua in attuazione alla luce delle concrete condizioni nelle quali si svolge tra vita carceraria
E questo un tema al quale siamo particolarmente attenti in quanto tenevo da sempre impegnato nell'assicurare l'effettivo esercizio del diritto allo studio universitario delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale
Con suo polo universitario penitenziario Roma Tre ha raggiunto il risultato di astrattezza università italiana dopo Milano Statale Torino per numero di detenuti e detenute immatricolati
La prima tre università delle medesime fasce dimensionali
Anno accademico ventitré ventiquattro si registrano centouno iscritti di cui dieci donne distribuiti tra quattordici corsi di laurea in sette diversi dipartimenti e detenuti in tutti i principali istituti penitenziari della regione
Per venire incontro alle esigenze formative dei detenuti stiamo rafforzando la didattica integrativa distanza realizzando progetti importanti terza missione
Come la Risolo kleenex organizzata dal dipartimento di Giurisprudenza insieme l'associazione Antigone i vari sportelli informazioni giuridica istituti presso
Istituiti presso istituti penitenziari romani
Queste altre iniziative come quelle assunte nell'ambito del corso di laurea del Dams sono volte offrire un contributo concreto in vista del reinserimento sociale dei detenuti e delle detenute
Favorito dall'offerta di possibilità di crescita culturale utile peraltro anche l'abbattimento dei tassi decisiva si tratta di un obiettivo che tiene conto del fatto che l'università quale istituzione repubblicana deve dare il suo contributo alla rimozione degli ostacoli si frappongono al pieno sviluppo della persona
In questo caso mettendo a disposizione il proprio proprio patrimonio di conoscenze la ricchezza del suo tessuto sociale intellettuale
Per contribuire a perseguire l'obiettivo costituzionale della rieducazione verso il quale le pene devono attendere
Occasioni riflessioni come quella odierna si inseriscono pertanto con piena coerenza in un progetto educativo di inclusione sociale che ci vede da più parti fortemente impegnati
Non possiamo quindi che rivolge un augurio di buon lavoro a tutti i presenti esprimendo al contempo un sincero ringraziamento professor Marco Ruotolo che di questa come di tante altre meritorie iniziative sul tema è stato uno dei principali artefici ti ringrazio per l'attenzione
Ringrazio il professor Giorgio resta prorettore dell'Università Roma Tre Mauro Palma presidente cento di rito penitenziale Costituzione già grande depressione detenute privata libertà
Buon pomeriggio a tutti grazie ministro per la sua presenza
Che grazie a questa comunità per per dato la possibilità di ospitare un incontro così così importante come centro di ricerca di ieri diritto penitenziario costituzione European tecnologico al Centre lei sa bene che le si si è sempre adoperati per un'altra collaborazione con il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria per risolvere insieme i problemi ci si conosce reciprocamente con l'amministrazione penitenziaria
Ed è una collaborazione che non è soltanto di studio ma è anche di presenza negli istituti che è anche di riflessione su come il sistema penale nel nostro Paese si stia espandendo sempre di più completo mettendo insieme i numeri
Tra coloro che sono in carcere che coloro che sono in misura alternative arriviamo a un'area di intervento penale che incommensurabile mente più ampia
Di quella che avevamo dieci anni fa
Questo pone Problemi che sappiamo bene vengono da lei considerati affrontati con continuità e lei deve sapere che questo sia lo qualità di studio questo luogo di riflessione
è a fianco di tutte le soluzioni che potranno essere insieme trovate per diciamo che era inutile quei beni che c'era sono beni comuni nostri che ci appartengono e che sintetizzo
Nella piena aderenza al dettato costituzionale per l'esecuzione penale e nella totale rispetto della dignità di ogni persona ristretta questo è lo spirito con cui lei n con cui l'Unione camere penali oggi si ritrovano insieme vi sono molto contento che questo centro di ricerca abbia dato abbia l'opportunità oggi di dare un contributo grazie
Grazie grazie a Mauro Palma presidente centri propri vizi ricostruzione che ci ospita già garante nazionale libertà saluto e ringrazio Giovanna Reanda direttrice di riaggregare
Che Nigro
Anche Catania grazie maiale
Allora grazie a tutti diciamo io mi limito a ovviamente a fare una come dire no non ringraziamento che è poi un ringraziamento non di forma perché
Radio radicale da sempre si occupa di carcere non a caso è la casa di Radio Carcere
Che ha sicuramente una delle rubriche più seguite non soltanto dagli ascoltatori tout court della radio ma è molto seguita negli istituti penitenziari
Ed è molto seguita dagli addetti ai lavori degli istituti tipici quanti quindi sì no non funziona più non funziona più funziona da quindi ora il mio ringraziamento non come dire non di forma ma di sostanza soprattutto perché l'iniziativa del della mia emittente dell'emittente che adesso l'onore di di dirigere è un'iniziativa che ha come motto conoscere per deliberare
E la conoscenza
Proprio quando si parla di carcere diventa come dire qualcosa di decisamente aleatorio perché non sappiamo bene che quanto avviene dentro le nostre carceri non è di dominio pubblico il fatto che oggi di norma in modo veramente come dire eccezionale straordinario nel senso etimologico del termine
Camere penali associazione nazionale magistrati siamo entrati insieme in un carcere romano
Ma in un carcere tout-court e abbiano deciso di sedersi intorno ad un tavolo e quindi di di parlare di carcere insieme di trovare una modalità comune
Io trovo che questo sia davvero una cifra di eccezionalità che deve diventare però normalità deve diventare una consuetudine quindi ringrazio tantissimo Riccardo Arena che inutile dire sia speso in maniera incredibile affinché questo a questo appuntamento potesse avere luogo anzi vero chiedo prima di colazione facciamogli un applauso e non è
Animali informare anche perché se la nascita
Io chiudo qui perché non c'è molto da aggiungere se non ma che l'augurio che ci possiamo fare è che appuntamenti come questo di Valentino per l'appunto non anormalità
E poi di insomma ringrazio ma in una maniera ovviamente anche Rino formare il ministro Nordio che ha accettato di essere presente e che insomma immagino che lui abbia valutato anche l'aspetto di positività no che c'è da un incontro come questo anche la nonna retto recita ecco non c'è nessuna retorica grazie Uomini sull'orlo
Beh innanzitutto grazie agli organizzatore radio radicale almeno fino a qualche tempo fa per me era un luogo di casa Arena Lonigro conosco da sempre vorrei ricordare che è una decina d'anni fa forse dodici anni fa ho avuto anche un incontro a radio radicale con Marco Pannella è durato due ore è stato anche lui credo si trovi ancora su YouTube proprio sulla questione delle calze
Un saluto a tutti in particolare ai colleghi dell'Associazione nazionale magistrati
Ovviamente le camere penali i garantire tutte le autorità
Allora io purtroppo e me ne rammarico davvero però fatto vorrei dire ovvio un salto mortale per venire qui perché oggi si sono accavallate tutta una serie di altre riunioni
Però ci tenevo innanzitutto per dare un segnale di grandissima attenzione
Per lo meno per dire poche cose però spero di significative
A l'altro giorno sabato abbiamo inaugurato al carcere della Giudecca carcere femminile di Venezia la Biennale del sede della Santa Sede la Santa Sede al padiglione della Biennale
Alla al carcere femminile di Venezia
Con il Cardinale Mendoza che era per il responsabile dell'area culturale della Santa Sede e il patriarca di Venezia
Sa domenica prossima io avrò l'onore di ricevere il Santo Padre alle otto del mattino al sempre la sua tecnica verrà vedere Carsey poi la messa sarà a San Marco ma verrà proprio a visitare questo luogo
Luogo che tra l'altro
Questa questa mostra ha come esordio estetico un occhio un occhio sbarrato io quando ho visto ho pensato che questo occhio sbarrato
Proprietario due cose l'incapacità di impossibilità da parte di chi è dentro il carcere di vedere il mondo esterno ma anche la difficoltà del mondo esterno di vedere quello che succede dentro il carcere
Perché
Carcere un mondo che si tende che il cittadino comunque picco qualunque tende a isolare tende a non vedere tende a rimuovere e questo non va bene perché dalla struttura carceraria che si vede come diceva un saggio la civiltà di una di un determinato Stato
è aggiungo che quella che appunto monsignor Fisichella l'altro giorno sempre a margine di questi incontri ha chiamato
La cultura dello scarto cioè la cultura di chi tende a emarginare proprio a scartare questa persona deve essere rimossa e deve essere superata
Noi abbiamo un sistema penale che è carcere o centri Flo vorrei ricordare che il nostro Codice Penale benché in parte riformato poco riformato purtroppo
Quello formato da Benito Mussolini e da Vittorio Emanuele terzo è un codice diciamo tra virgolette fascista
Sia pure scritto molto bene da grandissimi giuriste
Oggi Don tra questi pochi giorni sì se verrà la festa della Liberazione
Naturalmente ovviamente ispirata all'antifascismo però noi dobbiamo ricordare che abbiamo un corridore che ancora firmato da Benito Mussolini e Vittorio Emanuele terzo che tra l'altro gode di buona salute
Mentre quello firmato da un eroe della Resistenza come Luigi Giuliano Vassalli è stato demolito è stato male interpretato l'attestato imperterrito pareva un altro paradosso del nostro
Del nostro Stato
Allora
Come come intendiamo agire tanto per arrivare Pisoni concreta allora noi dobbiamo superare il sistema carcere o centri colpiti siamo portati appresso da tempo abbiamo un sovraffollamento carcerario
Questo è questa è la prima criticità che va superata perché poi sappiamo che e il ponte non solo di disagi da parte di chi sta dentro compresa la polizia penitenziaria ma è a cura delle fonti diciamo vicine solamente questo deriva dalla sproporzione tra i mezzi che abbiamo ai fini che ci proponiamo sessantun mila OP dati detenuti a fronte di cinquanta mila più o meno posti a disposizione è una percentuale che va rimossa
Come si può fare
Ci sono varie soluzioni certe tono un'amnistia tout-court delineare svuota carceri l'amnistia è sempre o una manifestazione di fallimento dello Stato è una forma a meno che non venga fatta
Da una posizione di forza quando lo Stato per esempio in occasione di un nuovo Codice Penale
Ricco tende a rimodulare tutto il sistema delle pene ma in un momento attuale penso che sarebbe tratto anche negativamente compreso i cittadini quello che invece dobbiamo fare e non potete immaginare quanto io sia contento di sentire questo approccio e c'è stato centra all'Associazione nazionale magistrati recare penali
Con le quali ovviamente sia con l'una né con l'altra possiamo avere abbiamo abbiamo avuto avremo delle idee differenti ma noi dobbiamo cercare le convergenze almeno su quelle cose
Sulle quali ci va di mezzo come si dice non solo la pelle dei cittadini ma la dignità del cittadino e io credo che questo possa e debba essere un elemento di convergenza e allora come intervenire beh da innanzitutto bisognerà pure intervenire attraverso la limitazione della carcerazione preventiva non sappiamo che ci sono molte persone che vengono vengono incarcerate poi vengono liberate magari dello stesso Tribunale della libertà dopo aver trascorso qualche giorno che per lui sono costituisce qualche secco Lodi sofferenza dentro il dentro il sistema carcerario
Ma sopruso dobbiamo intervenire nei confronti di quelle persone che importante di reati minori sono in via di chiamiamola così estinzione
Dello per no estinzione dell'esecuzione dell'apre e quindi noi stiamo pensando alla possibilità senza fare scarcerazioni lineari
Che potrebbero ripeto sembrare come deve resa dello Stato di fare del rimodulazioni di detenzione di detenzione affievolita che quindi parte dal presupposto della diciamo dalla dal della
Il liberazione tra virgolette dal carcere sostituita però da una forma di controllo soprattutto presso le comunità non abbiamo moltissime comunità che si sono dichiarate disponibili ad accogliere sia queste persone in via di esclude in via di esecuzione centrale della pena sia persone tossicodipendenti che come sappiamo propria essere dei delinquenti sono delle persone malate
Ecco noi su questo stiamo lavorando molto proprio l'altro giorno aveva fatto una un incontro molto importante con i che nel che ha messo se messo proprio a disposizione tutta una serie di di a buona volontà di moltissime aziende anche di livello nazionale di grande importanza per assumersi questi oneri
Un'altra cosa che noi riteniamo estremamente importante il lavoro dentro il carcere ma attenzione non soltanto il lavoro dentro il carcere ma il lavoro dopo scalza
Su una persona che impari un lavoro all'interno del carcere e poi ska senza trovare una posizione dignitosa è destinata quasi quasi inevitabilmente vorrei dire alla recidiva questa che qui le statistiche parlano chiaro
Penso che non ci sia un po'non possono esserci differenze di idee tra le le camere penali dai membri sottoscritto potere politico chiamiamolo così
E noi sappiamo che questa a a contrariis abbiamo degli esempi che già sono stati testati attraverso a altre associazioni di volontariato
A che tengono a quella che noi chiamiamo recidiva zero cioè non soltanto a istruire i detenuti per trovare un lavoro in carcere ma a trovare loro U lavoro una volta restituiti alla libertà
Perché il il saluto liberato che si trascini il marchio di Caio della detenzione
Anche se intende comportarsi onestamente magari in carcere ha trovato un lavoro sempre viene abbandonato a se stesso quasi inevitabilmente ricade se invece viene subito diciamo accolto per non dire assorbito
In una società che lo inserisce con uno stipendio adeguato con un salario adeguato all'opposizione decorosa allora le statistiche ci dimostrano che la recidiva tende a diminuire ad avvicinarsi
E diciamo tendenzialmente proprio allo zero quindi la nostra la nostra attività è e quindi orientata in questo momento per future direzioni la diminuzione della popolazione carceraria attraverso i sistemi che ho detto e la diminuzione della recidiva Attraverso questa benemerita opera di associazioni che che aiutano a imparare un lavoro all'interno del carcere e a trovarlo una volta liberati
Certo ci sarebbe da dire costruiamo nuove carceri ma voi sapete che questo è molto molto difficile costruire un carcere in Italia significa trovare delle difficoltà di ordine burocratico piccoli Grosio nordici vincoli paesaggistici vincoli urbanistici vincoli architettonici noi non siamo come l'Arizona dove si possono trovare dei moduli prefabbricati e fare un carcere in sei mesi
Ci sono varie idee io ne ho Lanzetta e una di usare le vecchie caserme dismesse che hanno una situazione logistica compatibile con quella di un carcere
Adesso stiamo invece studiando una cosa forse ancora e per sempre se l'abbiamo scoperto che ci sono molti padiglioni all'interno delle carceri che non sono utilizzati e che invece potrebbero essere utilizzati sia per la detenzione
Sia per il lavoro purtroppo la cosa che manca estive dovremo trovare lo spazio perché lo spazio serve
A è indispensabile
Per quei due fattori che secondo un'ormai sono indispensabili per la rieducazione del detenuto che sono da una parte ho detto il lavoro e da una parte anche lo sport lo sport all'interno del carcere rileva la tensione
Aumenta la socializzazione aumenta il senso se vogliamo anche di disciplina perché il forte lo ha portato bene è disciplina questo senso abbiamo fatto proprio l'altro giorno su una serie di incontri con le società sportive porteremo lo sport in carcere
Non solo come esibizione da parte di qualche nota personalità ma anche per farlo fare i detenuti fare questo corrono gli spazi non tutte le carceri hanno lo spazio per poter giocare a calcio e rugby a pallavolo altro su questo stiamo facendo una mappatura ripeto è una situazione che si è sedimentata in decenni questo lo sappiamo tutti la la giustizia
è sempre stata ancillare negli investimenti questo credo che anche su questo possiamo trovarci d'accordo
Questo credo sia il momento anche se le risorse sono limitate di cercare di usarle nel miglior modo possibile proprio in questo senso soprattutto non solo per velocizzare come si dice la giustizia i processi la ragionevole durata
Ma per quanto stiamo parlando oggi per rendere le carceri proprio più umana e più civili più moderne e tutto sommato anche
Non dico più adatte ma siamo meno inadatte al reinserimento sociale del detenuto una volta liberato ma grazie a una domanda soltanto visto che deve andare via ne avevamo parlato
Tre minuti in meno all'orchestra il dato di fatto e ci dice che oggi abbiamo oltre sessantuno mila detenuti e quindi abbiamo tredici mila settecento detenuti in più
Rispetto a quelli che potrebbe ospitare tredici mila settecento ma ciò che preoccupa ancora di più e il tasso di incremento del tasso di sovraffollamento contiamo quattro mila quattrocento detenuti in più all'anno ora bisogna chiaramente pensare si potrebbe pensare a Sale gigliati senza le carceri facendo uscire detenuti che non sono pericolosi
A questo proposito in Commissione giustizia della Camera attende disegni di legge sulla liberazione anticipata che già nel due mila tredici è stata adottata nel nostro Paese lei che ne pensa in grandi linee su questa di aveva in grandi viene io pensa l'ho detto prima
Una liberazione anticipata lineare
Posso parlare come una sorta di resa da parte dello stato curato un provvedimento svuota carceri fatto per svuotare le carceri non solo ha un significato anche un come messaggio
No non particolarmente educativo sembra quasi che lo Stato si arrenda una stazione di inevitabilità
Sarebbe molto meglio sarà invece molto meglio se noi presto deflazione anche per numeri maggiori la trovassimo in un altro modo detto prima con una sorta di detenzione alternativa
Che non sia la liberazione tout court tra l'altro liberare persone che non abbiano trovato un lavoro non l'abbiamo imparato non ce l'abbiano già significa come dimostrano hanno dimostrato nei tempi pregressi estive significa un pannicello caldo che dopo entro due o tre o quattro mesi riproporre gli stessi problemi di prima noi dobbiamo avere agire alla radice
Nel senso che il si possono estrarre chiamiamole così brutalmente queste persone dal carcere mano per mettere sulla strada con liberazione incondizionata ma trovando dei posti adatti dove possono espiare e il residuo della pena
In situazione ovviamente molto ma molto meno disagevole di quella del carcere penso dell'esproprio delle comunità
Dove possono anche imparare un lavoro
E guardate che qui le queste comunità non solo esistono si sono dichiarate perfettamente disponibili
Sono in grado di remunerare le persone che entrando dentro iniziano a lavorare e sono anche in grado di trovare loro un lavoro una volta uscite
Quindi però restando che tutte le opzioni sono possibili certo è chiaro che una persona che stia che abbia ancora pochi mesi da scontare
Non ha diciamo non ha nessun interesse a evadere nemmeno se se
Se SSE posto in condizioni di una semi semi detenzione poco controllata quindi è nel suo interesse stare per imporre una comunità dove non si ci sia né il filo spinato le regole nelle nella polizia penitenziaria
Però ripeto la mia idea mai non è un'idea
è anche politica è un'idea giuridiche o diciamo giuridico etica filosofica non entra in quanto di una liberazione lineare che ripeto potrebbe gioca su potrebbe suonare come una resa dello Stato del rispetto a una situazione che sta uscendo di controllo dobbiamo trovare una soluzione alternativa che sia propositiva e la soluzione propositiva secondo me proprio visto che la possibilità l'abbiamo di inserire queste persone in comunità
Queste comunità ripeto ancora una volta sono già state individuate sono disponibili sono in grado di accogliere sono in grado di retribuire un lavoro che viene diciamo così insegnata questi detenuti invia di fine pena
E sono anche in grado di trovare loro il lavoro una volta liberati e quando andando in virtù di queste comunità allora
Beh e adesso il dottor facciamo il provvedimento quando se l'ha fatto il provvedimento che dovrebbe essere questo emendamento esiste è all'esame del Parlamento adesso io non voglio sicuramente anticipare quello fra corrono incontro quello che sarà fatto ma certamente se la legge venisse provata proprio in questo modo la cosa potrebbe essere questione di settimane non è che poi dipende ovviamente dei magistrati di sorveglianza vedere volta per volta quali sono le situazioni perché ogni situazione inversa
Proprio solamente vanno esclusi gli imputati per reati pericolosi anche per reati di Eluana Englaro le centrali per uscire più o meno amaro il fatto dei calcoli che potrebbero essere più della cifra che ha detto lei prima con la liberazione dei reati
Per il ministro grazie del tempo e ce la ridanno chiaramente prima delle europee non succederà nulla inutile illuderci va possiamo lasciare non è detto però non possiamo lasciarci con la promessa appena avrà magari qualcosa di nuovo e di concreto proporre ci possiamo rivedere Andrea ragionare anche contemporaneo domandano vorrei che questa
Accelerazione sembrava volersi sottrarre Edoardo Speranza che per esempio farebbe l'amico Mentana
Che però purtroppo proprio correre grazie comunque grazie stride soprattutto ai colleghi dell'Anm
A casa
Allora allora andiamo avanti quella secondo sia un secondo
Se si fa
Allora
Bene entriamo nel vivo di questa giornata senza dignità che la dignità e il valore minimo dopo la vita ma prima della vita quando capocciata di prima c'era finita per questo si intitola senza dignità perché nelle carceri d'Italia cioè questo incontro ve lo ripeto che ha come obiettivo quello di aprire per la prima volta un dialogo tre nelle camere penali sul fronte carceri giustamente in modo legittimo Nm che prepari son divise su tanti argomenti però su questo che oggettivo la divisione la vedo dura iniziamo quindi a immergersi intanto nella realtà perché dopati è sempre dal dato di realtà come si parte sempre dalla contestazione si parte sempre dal dato di realtà
Io chiederei intanto invito al tavolo il presidente Marcello Bortolato presente di questo quegli Anza di Firenze Giacinto Siciliano direttore il calcio è sempre di Milano Claudia Clementi che c'è il carcere Regina Coeli Roma Tiberio De Fazio segretario generale della UIL della polizia penitenziaria che ci lasceranno delle brevi testimonianze sulla realtà detentiva che loro conoscono ma io inizierei Picaglia ascoltare i nostri i nostri nipoti interlocutori poi ci sarà una tavola rotonda importante prenderne camere penali e ci fa anche Enrico Mentana direttore inizierei con in mezzo ci proprio dentro quelle celle facile istituzionali numeri più difficile capire più difficile capire come si vive dentro quelle scene quelle cifre che abbiamo visto oggi insieme
Nella visita a regia scene hanno lasciato la pelle d'oca sentito nessuna testimonianza di Mario che uscito da poco dal carcere di Udine irriguo perciò da poco dal carcere soluzione di Firenze e Monica che usciva da poco dal carcere
Dal nuovo carcere di Sassari costato centinaia di milioni di euro
Mario nelle celle dei casi di Udine quante persone di tenuti ci dicono ci sono dalle due alle quattro persone affrancasse persone catorci persone ma in cui
Se celle del carcere di Udine le persone detenute hanno almeno tre metri quadri a testa per poter vivere ai novanta avversario varcato per questa proprio no
Perché è una cosa che temevano di tre metri quadri sarebbe un sogno ad ogni persona ma non se non vengono assolutamente rispettate utile ma almeno questi centri di casi di Udine sono ben tenute sono rovinati no sono rovinate fanno schifo mutuate io stato messo una serratura terminai no sulle stime replica Prontera
Sporco per terra beneficato ma nel bagno tra con l'accordo sulla doccia su scala partite siano apparterrebbe al quale sono state anche le denunce valutare vidi io addirittura preso con la forchetta violetto la guardia scuse venga un attimo
Ora lei questi gli ho detto del vitto sempre detto presso la
Almeno nel carcere di Udine c'è qualcuno che degli USA vi siete qui o avete la possibilità di impegnare in maniera utile il quotidiano giorni mesi gli anni delle vostre condanne recarsi alle ore
Sei abbandonato praticamente aperte sono ormai nulla non sono accorsi non c'è lavoro al massimo per fare lo scopino oppure portavitto se abbandonato totalmente spesso setoso Mitchell o parlare con altre persone ma non c'è nulla di nulla di nulla cioè una persona arrivando ad un pensiero suicida appunto perché tutte queste cose qua manca è una vita io non non hanno trovato mio Petrone amico una cosa del genere
Il ricco ci può descrivere la cella dove Eric
Tenuto fino a poco tempo fa del carcere Sollicciano di Firenze cioè il un po'e tre con la plastica dall'epoca nobile piani servizio mentre il persone in una cella quanto grande nove quali tre per sono i nove metri quadri sono venuti qua di quelle scendere dal cielo e da uno stesso questo avviene oggi a Sollicciano continua così nella storia della secondo con uno dettando nulla chi faceva di tutto il giorno in cui l'ascella
Impazzisce
Impossibile pieno d'acqua quando piove fotocopia dopo una settimana e voi come faceva lasciare la cella o da Fazio non lascia passa abbia tenuto in piedi su i pantaloni piedi nell'arco da qui l'idea di via Rossetti alla boutique al Walter del bagno se non lo trova stavo male tanto per l'abbandono dell'abbandono dirà Della Pergola delle cose Mishima qui dove sto vivendo martirizzata sta succedendo nell'ambiguità Monica del nuovo carcere di Sassari quante donne detenute ci vivono in ogni cella farà alla Papania che hanno accontentare qua pali non accenna ma si tratta di celle piccole vero economia legale ecco e voi ci sarà dei è un quattro donne in trentaquattro Marcella due non c'è spazio per muoversi pur su un altro reparto per Marchena animali umana animali
Ma è vero Monica che il nuovo calci Sassari presenta già gravi problemi strutturali come cedimenti crepe umidità
E Anna tanta ad esempio è partita parlare negli anni ottanta sarà dell'unione sono allontanato fa è la farfalla e altre età Maldini linee casi Sassari ci sono
Lavori qualificati per voi donne detenute oppure no a Paolo
Ecco Monica ma nel carcere di Sassari
E visto donne detenute ristretti in carcere con i propri bambini oppure
Bambini con le mamme chiusi in cella e poi mi dicono che alcuni bambini si rendono conto quando si chiude blindo no e Tamara elenco oramai erano tutto fuorché
Naviga rari grazie alle
E la repressione Valcamonica ma è vero che l'incubo del carcere incubo e calce fatto in questo modo degradante e disumano paratie non finisce con la libertà per quella persona anche quando torna in libertà comunque
Devi saper convivere con cui i ricordi di quel terribile esperienza come perché io quella emergono Shepard le reti Farrakhan trentaquattro che avverrà qui
Io mi accorgo quindi ma ancora l'attento all'interno però è qual è il problema intolleranza quello portava anche a lecco permettendo attorno nei tempi c'è avesse antenne
Tre testimonianze ma insomma la maggior parte centottantanove casi italiani aspetto questa se non peggiore da qua partiamo grazie al Presidente detti queste Brianza Marcello Bortolato di di Firenze che ci dà uno spaccato sulla realtà appunto
Delle di Firenze la città dove lavora
Buona sera grazie Riccardo Arena assalto i saluti e ringraziamenti perché Riccardo mi ha segnato sette minuti per cui cercherò di
Contenere il mio intervento nel tempo che mi è stato dato allora sono giudice di sorveglianza
E per questo mi limiterò ad una descrivere una situazione su cui la magistratura dis di sorveglianza esercita il suo potere di vigilanza anch'ancorché le norme dell'ordinamento penitenziario del mille novecentosettantacinque consentano al magistrato di prospettare al ministro della giustizia anche le esigenze dei vari servizi e quindi anche un'indicazione di interventi possibili credo che in questa felice occasione pubblica in cui una magistratura ed una avvocatura congiunte si trovano dalla stessa parte il magistrato di prossimità quale io sono che si occupa di eseguire la pena
Si debba limitare a denunciare lo stato delle cose piuttosto che indicare le soluzioni perché quelle sono compito dell'azione del governo del Parlamento e abbiamo appena sentito
Quali il ministro ha prospettato come soluzioni immediate allora dico subito che la realtà dalla quale provengo mi riferisco al carcere di Sollicciano Firenze di ventuno è divenuta una realtà che non esito di finire intollerabile ma di cosa parliamo parliamo di estremo degrado delle strutture se non di fatiscenza di condizioni igieniche inaccettabili peraltro da tempo notte a tutti e prima di chiunque altro i detenuti che hanno inondato la nostra cancelleria di reclami a tutela dei loro diritti
Istanze alle quali analogamente a quanto succede in altri uffici di sorveglianza non riusciremo a dare tempestiva risposta per la cronica carenza di risorse materiali e umane a causa del persistente oblio in cui i nostri uffici dimenticati da tutti vengono lasciati
Le stesse carenze che ad esempio determinano circostanza poco nota l'aumento del vertiginoso di condanne ineseguite il problema dei così detti liberi sospesi che hanno raggiunto e superato ormai il numero di cento mila ma le condizioni di questo carcere ove pure negli anni si sono verificati drammatici suicidi sono comuni a molti altri istituti italiani
Ove si pratica come lo stesso ministro ha avuto occasione di dire solo pochi giorni fa nel carcere
Femminile della Giudecca ce lo ha ricordato poco fa quelle inaccettabile cultura dello scarto che fa toccare con mano la disperazione e il dolore
L'espressione massima di lacerazione esistenziale
E insieme di fallimento e contraddizione da parte delle istituzioni della società
In molte carceri italiane tranne le poche isolate realtà virtuose che anziché l'eccezione dovrebbero costituire la regola non viene garantito quel minimo grado di civiltà necessario per fare eseguire una pena degna ai condannati
E nemmeno le condizioni minime di lavoro per gli agenti di polizia penitenziaria uniti ai condannati in questa tragica facile fase discendente
Lo stillicidio dei suicidi la sua insopportabile escalation quotidiana la crescita inarrestabile degli ingressi ormai quattro mila all'anno frutto anche di leggi che danno priorità alla punizione piuttosto che alla prevenzione
E il degrado di strutture che ove fossero civili abitazioni sarebbero state chiuse da tempo sono indice del progressivo scollamento tra la rappresentazione ufficiale del carcere
E la realtà di esso
Da tempo il carcere dopo la stagione di riforme per lo più abortite rischia di tornare a chiudersi in se stesso e in esso l'uomo con la sua dignità scompare diventando invisibile
Si rifugge dalle prigioni
Così come si rifugge dal male mentre la questione carceraria dovrebbe essere in cima all'agenda degli interventi di fronte ai suicidi lo stesso presidente Mattarella ha detto che non c'è più tempo nessuno ha la bacchetta magica per risolvere un problema che ha una pluralità di cause il disagio psichico il senso di colpa verso i propri familiari
La mancanza di serie prospettive di reinserimento se pensiamo che buona parte dei suicidi avviene nella fase terminale della pena
Sono tutte concause di un evento tragico ma non si può ignorare che stare per molte ore al giorno costretti a condividere spazi sempre più stretti
In strutture sempre più inadeguate tra persone con culture usi e abitudini di vita così diverse tra loro in celle fatiscenti spesso nemmeno separate dai servizi igienici e magari con cimici
Scarafaggi infiltrazioni di acqua come avviene a Sollicciano non può non avere nella drammatica decisione
Di togliersi la vita un peso decisivo
Il disagio inoltre accresce la conflittualità interna e lo conoscono bene gli agenti di polizia penitenziaria e dell'altro ieri la notizia di un detenuto che nel carcere di Opera
Ha ucciso un compagno di cella per una lite sul telecomando
Non può esserci uno stretto determinismo tra sovraffollamento e questi episodi ma è indubbio che riportarlo a livelli di accetti britanno omerica
Darebbe seppur temporaneamente respiro al sistema una misura immediata seppure a corto raggio e dunque oggi indispensabile
Detto questo vorrei fare una considerazione conclusiva sul problema della pena perché il tema del sovraffollamento non resti un alibi per non affrontare la vera questione sociale che è sottesa al carcere
Il problema certamente Complesso perché
è impossibile individuare una risposta definitiva ed è incerto il futuro su una soluzione alternativa al carcere meno disumana che ancora non si intravvede nel punire c'è l'essenza dello Stato che ha il monopolio della FAO forza legittima e c'è anche una domanda
Di sicurezza ma ciò non toglie che la questione umanitaria in tempi di detenzione in condizioni degradanti abbia posto prepotentemente il problema della fuga dal carcere
A riprova che per venire incontro a ciò che la dignità implica come dice il titolo che si è voluto dare a questo incontro
Bisogna uscire dal carcere
Se la pena soddisfa una reazione emotiva immediata la commissione del reato vista sempre di più solo come un modo per privare la libertà
E infliggere sofferenza reo
E se ha una sua legittimità solamente in una cornice di legalità e ragionevolezza e soprattutto se non si riduce a una semplice catena di sofferenze e di dolore
Dicevo che non sta al gioco dice almeno in questa occasione indicare le soluzioni sia per arginare i costi umani provocati da tale condizione si aprirà evitare di incorrere in una possibile ritengo assai probabile nuova condanna dell'Italia da parte della corte europea
Dei diritti umani ma segnalare quello sì la necessità di approntare risposte tanto di Breve quanto di medio lungo periodo un piano straordinario che affronti seriamente il tema dell'esecuzione penale
Dovrebbe così comprendere tuttavia
Sia un serio incentivo delle misure alternative Lissi si potrà arrivare alla recidiva zero di cui abbiamo sentito parlare
E di tutti gli altri istituti di Protection
Sia un rafforzamento delle detrazioni effettive di uomini e mezzi agli uffici di sorveglianza inspiegabilmente esclusi dagli investimenti del P N RR agli volete e agli Hare trattamentali degli istituti penitenziari
Le misure altre dal carcere come quella ipotizzata dal signor ministro poco fa possono costituire una valida risposta solo se si implementano da un lato gli uffici che le devono concedere
Dotandoli di strumenti adeguati e dall'altro si rinforza il territorio che deve riceverle creando comunità accoglienti e non respingenti
Per rendere la pena come vuole la Costituzione utile per il condannato e anche per la società
Recuperare del resto la funzione utilitaristica della pena sarà pure contrario ai più puri principi liberali
Marie conquisterebbe il senso di una pena umana da un lato e che abilitante dall'altro restituendo l'in treno quel volto costituzionale che le spetta
Grazie grazie davvero al presidente Marcello Bortolato presidente cinque sorveglianza di Firenze do la parola Giacinto Siciliano secondo diseguaglianza direttore del carcere San Vittore di Milano prego dottor Giuliano
Allora buongiorno a tutti grazie dell'invito cercherò di essere anch'io molto breve anche se non mi sono cronometrato però promesso di cercare di rimanere nei tempi
Non è semplice fare il direttore di un carcere in questo momento per i motivi che ci siamo detti quindi magari evito almeno per ora di parlare di numeri centimetri quadrati altro
Anche perché penso che siamo più o meno tutti d'accordo nel fotografare una situazione che è difficile la mia proponesse un po'la testimonianza è una fotografia di quello che il contesto in questo momento di San Vittore che uno dei tre istituti milanesi senza considerare il carcere minorile tre istituti che da soli ospitano oltre quattro mila detenuti
Che vivono in un grande contesto metropolitano
Peraltro ricco ma ricco anche di attenzione rispetto al mondo caccerà ma che in questo momento è in grandissima sofferenza San Vittore dei tre istituti e quello che accoglie tutti gli arrestati
Di fatto siamo diventati un grande centro di accoglienza dove le persone stanno non più di trenta sessanta novanta giorni
Giusto il tempo per provare a conoscerla e cercare di capire quali sono i problemi magari dare una prima identificazione una prima sistemazione dal punto di vista sanitario quei trasferirli perché bisogna fare posto ai nuovi arrestati
Oggi siamo a mille centoquarantotto detenuti per lo meno stamattina alle otto di cui mila sessantotto uomini settantatré donne e sette madri con bambini che quanto meno uso il termine per fortuna vi chiedo scusa so in una struttura che non è il carcere di San Vittore ma è una palazzina comica sempre carcere per una palazzina in piena città Milano che come dire fa fa fa qualcosa e in quanto meno c'ha consentito di chiudere quello che era il vecchio nido presente all'interno del carcere di San Vittore ormai tanti anni fa
Un settanta per cento sono stranieri ed è un dato che sottolineo perché questa cosa incide molto sulla gestione ma soprattutto abbiamo oltre duecentoventi ragazzi sotto i venticinque anni e altri duecento tra i venticinque trenta
Il che vuol dire che il quarantacinque per cento della popolazione di San Vittore non arriva trent'anni e questo è un dato che sta crescendo in modo impressionante che va sottolineato
La media degli ingressi è passata dai centosessantatré del gennaio due mila ventitré ai duecentocinquantotto del marzo due mila ventiquattro
Formalmente la media è di nove persone al giorno ma in realtà è molto di più perché togliamo i sabati e le domeniche che normalmente ci portano meno arresti riusciamo ad arrivare anche al venti venticinque persone che entra in una giornata per più giorni consecutivi
Istituto è passato da ottocentocinquanta detenuti che era il limite massimo in cui sfollato amo con questo brutto termine che vuol dire fare un elenco di nomi che vanno da qualche altra parte
E siamo invece normalmente a mille ottanta uomini che vuol dire che siamo a praticamente duecentocinquanta uomini in più rispetto a quelli che avevamo un anno fa
Questo è il dato quantitativo ma c'è anche un dato qualitativo tantissimi stranieri e questo è un problema perché quando in una realtà metti settecento persone provenienti da culture diverse che comunque cercano di aggregarsi di riproporre i loro schemi culturali noi fanno le loro comunità
Erika noi abbiamo una una presenza che imponente e massiccia che mette veramente in minoranza i pochi italiani che ci stanno ma rispetto ai quali tuber celtici tutta la difficoltà
Del far comprendere quello che il contesto in cui tu sei provando a lavorare lavorante FI trovando inserire e non è facile perché sono persone che molto molto spesso non non conoscono regola vengono dalla strada non accettano e brutto a dirsi ma c'è persino chi materasso te lo restituisce non mette fuori perché non è abituato a dormire su un materasso e non lo vuole no
Tu dici il tavolo che c'è qualche volta c'è qualche volta non c'è ma c'è tanta gente che non ha mai utilizzato il tavolo perché in questo momento e lo dico in carcere come San Vittore non il carcere dei reati ma il cachet della marginalità
Perché si sta arrivando al carcere
Quando i servizi non hanno non sono riusciti ad agganciare fuori per cui il reato è il primo momento in cui c'è un contatto con le istituzioni
Ed è brutto dire ma vedi il primo medico il primo educatore il primo poliziotto senza doversi necessariamente litigare il primo psicologo e diventa tutto un sistema in cui è quasi tutto la prima volta guardate che non è affatto facile perché io lo dico ormai sono trent'anni che sono direttore Istituto penitenziario
Nel carcere degli ultimi anni non c'entra assolutamente nulla con quello a cui eravamo abituati tanti anni fa quando gestivamo detenuti gestivamo criminali oggi ti ti rendi conto che gestisce persone che sono in situazione di grandissima sofferenza rispetto al quale cui fare veramente poco
Sempre rispetto ai dati in questo momento a San Vittore centottantasei detenuti con una diagnosi psichiatrica accertata
Magari molti sono compensati sono seguiti del servizio ma abbiamo sempre centottantasei persone con diagnosi accertata e abbiamo oltre duecentoventi persone con disturbi del comportamento comunque in carico ai servizi di psicologica
Abbiamo seicentottanta tossicodipendenti e quaranta alcoldipendenti e ottanta persone in trattamento metadonica o o sostitutivo
Questi sono i dati che sono i dati che evidenziano appunto quella marginalità ma anche quella difficoltà di cui parlavo prima anche perché voi molti di questi detenuti sono privi di alcun riferimento familiare
Per molti il vero problema non è la sua Betty trazione a me piace tanto e lo ricordo da vecchio direttore delle case di reclusione quando si facevano tanti dei programmi trattamentali università si parla di polo universitario non sia privo di questi poli
Noi se riusciamo a fare il corso di alfabetizzazione e tanto
Ed è anche facile a vedere un'aula dove cioè uno due persone perché non riesce a trovare l'interesse a portare le persone neanche ad andare a fare il corso di alfabetizzazione
Sottolineo queste cose perché io mila sono molto attento alle condizioni igieniche i centimetri quadrati eccetera eccetera però non penso che il carcere o la dignità in carcere c'è una questione di centimetri quadrati no
Prendo atto anche quando la magistratura accoglierei tranne la metratura non la metratura
Io penso che il detenuto sesta bene e se c'è un buon clima di relazioni se c'è attenzione se ci sono attività non va a guardare dieci centimetri quadrati in più o in meno
Il problema è che duecentocinquanta persone in più un istituto non sono soltanto centimetri quadrati almeno duecentocinquanta persone sono tutti i servizi che soffrono
No perché son duecentocinquanta persone in più son duecentocinquanta possibili malati sono visite esterne sono udienze in più quindi questa cosa ma impattare su tutti i servizi su una struttura che già sovraccariche che ovviamente va ancora più in sofferenza
E poi questo rende molto più difficile il lavoro perché voglio dire che il carcere devi conoscere devi gestire ma quando tenentino venticinque al giorno quel colloco di primo ingresso come lo fai
Che pretesa e di conoscere realmente con chi hai a che fare allora si accorge del colloquio di primo ingresso se ti va bene quello vero lo fai un mese dopo perché tra problemi psichiatrici dei problemi di dipendenza e il tempo necessario per fare e nel frattempo tu ce la metti tutta il sistema ce la mette tutta ma oggettivamente siamo molto in difficoltà
Io non come dire non voglio dilungarmi oltre è chiaro che questo crea attenzione
Tutto questo crea tensioni crea tensioni fra i detenuti che litigano c'è poco da fare crea tensioni fra i detenuti del personale anche perché quando i detenuti litigano e tu non hai neanche la possibilità di spostarli di Camerano perché a volte succede anche questo o quando a volte devi fare delle ubicazioni come li chiamiamo noi quando prende la persona la metti una stanza dove sceglie la soluzione come dire
Lo dico in modo improprio meno peggio no nel senso non la migliore assolutamente non puoi pensare alla soluzione migliore ma il danno minore che tu riesce a fare perché è chiaro che questo crea tutta una serie difficoltà inevitabilmente crea tensione non dimentichiamo anche un'altra cosa
Negli ultimi anni ci sono state tantissime assunzioni
C'è un grosso ricambio generazionale perché c'è tanta gente che è andato in pensione e tanti che ne sono entrati
Però questo in termini di esperienza a noi costato tantissimo perché abbiamo tantissimi ragazzi giovanissimi
Che hanno a che fare fra l'altro con quei tantissimi ragazzi di cui parlavo prima che provengono dalla strada e che al pari età non lo riconoscono minimamente per cui non ci sono tante tensioni che derivano proprio da questo tipo di difficoltà e poi non ce lo dimentichiamo
Io questo lo sottolinea
In sezione c'è un agente ogni cinquanta cento detenuti
Quindi usciamo dalla logica di avere la pretesa che siccome poi si sta in carcere è una persona sta in carcere questo garantisca assolutamente la sicurezza che non succede più nulla sia delle persone si è ridotto del resto rendiamoci conto che questo è il contesto in cui noi oggi stiamo lavorando tutti quanti che io personalmente dico questo da direttore di San Vittore
Penso che sia un carcere come San Vittore regge perché complessivamente regge
Questo è perché c'è un grande impegno veramente grande di tutti gli operatori del personale c'è tanta attenzione non si cade in nelle provocazioni si riesce a fare attenzione alle cose importanti
Cioè io penso che veramente sia un orientamento all'Obiettivo poi torniamo al punto di partenza è chiaro che la struttura è de
Per quanto quasi comparsi completamente ristrutturata
Però vecchia sovraffollata sovraccarica e quindi e senza spazi perché l'ultima cosa
San Vito gli spazi sono quasi esclusivamente Shel ma chi sono questi passeggi di cemento di forme strane che è difficile anche giocarci a pallone
Ma se vuol fare qualche attività o altro oggettivamente molto spazio non ce ne è chiaro che più aumento dei detenuti più si comprimono gli spazi più aumentano le tensioni e diventa anche difficile gestire un contesto del genere
Grazie grazie
Grazie direttore degli abbiamo vinto nel carcere San Vittore di Milano
Mamma mia carcere in carcere diverso carceri turche è cambiato ma il vero e quelli cioè lei manca quella politica sociale chiaramente fuori che poi ti intrattenitori dentro caro Claudio Clementi direttrice del carcere Regina Coeli Roma un convento centri di trovarvi un ex convento del Seicento
Posti regolamentari circa seicento oggi più di mille cento detenuti se non ricordo male prego
Buon pomeriggio grazie a Riccardo Arena dell'invito io potrei chiudere il mio intervento qui perché potrei con qualche piccola differenza diciamo di numeri dire le stesse identiche cose che ha detto il mio collega di San Vittore peraltro Regina Coeli a San Vittore sono due strutture molto simili sia come tipologia diciamo di istituto sia proprio come edificio no al centro della città
Non è facile raccontare un carcere e io ho sempre pensato che raccontare un carcere
è un po'come diciamo raccontare la struttura narrativa di una tragedia greca a volte di una tragedia e basta
Però diciamo che la struttura narrativa e quella di una di una tragedia greca nonché prevede un prologo una narrazione di una storia in un epilogo in genere diciamo le narrazioni le storie le strutture narrative delle tragedie sono molto simili
Ed è quello che avviene all'interno di un carcere no in cui una persona arriva e si trova appunto a dover così entrare in contatto con una comunità che ha fatta oggi a Regina Coeli di mille centotrentasei detenuti ma la settimana scorsa erano quasi mille duecento
Con una media di ingressi giornalieri di otto nove persone contrariamente a San Vittore invece noi aumentano nel fine settimana
E e con una diciamo moltitudine di soggetti che non fa che aumentare le solitudini a mio avviso no perché in quella moltitudine appunto sia veramente molto solido
Si trova a che fare con diciamo una serie di persone che molto spesso delle storie di vita molto simili che sono storie di di saggio e di degrado
Persone di storie di che hanno storie di provenienze geografiche le più disparate nove scollega diceva
E sono è cambiata la popolazione detenuta anch'io faccio questo lavoro da o meno di anni di Luís ma quasi
E in questi anni che da un punto di vista storico sono un'inezia
è cambiata tantissimo la popolazione detenuta e in questo momento si hanno provenienze geografiche veramente le più disparate significa provenienze culturali mentalità modi di vita no collega parlava del materasso del tavolo è una esperienza che viviamo anche noi
La persona che si è uccisa ieri a Regina Coeli è era di nazionalità cinese
Noi abbiamo diciamo incontrato persone detenute cinesi solo veramente molto di recente sappiamo molto poco di come trattare con queste persone spesso abbiamo difficoltà anche diciamo proprio a interloquire inno in una lingua comprensibile ad entrambe
è fatta di storie simili se pur nella diversità perché sono storie di persone che hanno di saggi che hanno diagnosi psichiatriche conclamate a Regina Coeli
Più del dieci per cento della delle persone presenti hanno diagnosi psichiatriche conclamate più tutta un'area diciamo che si espande a macchia d'olio intorno a questo dieci per cento che fatto di persone che hanno di saggi di parole di vario tipo anche se non di diagnosi psichiatriche conclamate è fatta di persone che hanno problemi di dipendenza e oggi non parliamo più di della tossicodipendenza tradizionale ma parliamo di una dipendenza da un ventaglio di sostanze
Alcune non sono e nemmeno classificati ancora come sostanze stupefacenti ma sono deleterie sono pericolosissime
Parliamo di una realtà nella quale le persone hanno paura di stare perché soprattutto a Roma ritrovano all'interno del carcere quello che c'è fuori la contrapposizione tra piazze di spaccio la contrapposizione tra clan
Rivali fra di loro persone con le quali si hanno dei debiti quindi la prima cosa che la paura niente
E è fatta poi di quello che avviene all'interno del carcere e poi di un epilogo che in genere nella tragedia greca
Pur se Fausto però è proprio paradigmatico verso invece un esito che infausto in qualche modo ma secondo la cosa più importante chi è poi il diciamo la cosa più importante della tragedia greca non sono il protagonista i comprimario la narrazione della storia che a volte ripercorre no una come dire una trama diciamo solita ma è il coro
Il coro è quello che ha il ruolo fondamentale nella tragedia greca è quello che sostiene l'azione è quello che sostiene il protagonista oppure lo condanna sin dall'inizio
è quello che in qualche modo conduce anche lo spettatore verso quell'epilogo e da chi è fatto il il coro all'interno di un carcere fatto da quelle altre mille centotrenta persone delle quali molto spesso ti devi difendere perché queste quelle solitudini di cui parlavo oggi diciamo sono molto accentuate perché tra persone che parlano lingue diverse che hanno culture diverse
Che appartengono a organizzazioni criminali o comunque ad ambiti criminali DiVersi non c'è più solidarietà
Cosa che invece si riscontrava spesso all'interno degli istituti penitenziari no
E fatto dagli operatori penitenziari che sono sempre più pochini
Un agente ogni cinquanta sessanta detenuti noi nelle netturbini serali e notturni abbiamo un agente ogni duecentocinquanta detenuti a volte e quindi è ovvio che è fatta di operatori che non possono che portare una esasperazione
Uno una timore di di sbagliare di far di di di checché accada l'irreparabile e di non essere pronti a poter affrontare questo questo irreparabile
E fatta da tante persone che in qualche modo
Ci aiutano a fare quello che non riusciamo a fare perché non abbiamo le risorse non abbiamo gli spazi Regina Coeli appunto un ex convento a dei passeggi del ricavati come diceva il collega conforme Diversi all'interno
All'interno delle mura però a volte sono anche persone che portano la loro visioni di che cosa significa stare bene i nodi di di che cosa bisogna fare per stare bene
E a volte non sempre questa visione coincide magari con quella di una persona che arriva da un altro mondo da un'altra cultura e che invece vuole un epilogo diverso per la sua storia
è fatta dall'opinione pubblica e fatta dagli organi di stampa è fatta da una diciamo è un covo Rocchi è invece che il sostenere molto spesso esaspera molto spesso sottolinea quelli che sono gli aspetti più negativi
E che porta le persone a riflettere non tanto diciamo no su quella che può essere una una prospettiva ma a come uscire fuori diciamo da una situazione di disperazione
Mi ha fatto molto piacere stamattina quando ringrazio le persone che sono venute a farci visita oggi
Mi ha fatto molto piacere quando dottor Mentana sta mattina uscendo ci ha detto
Nonostante quello che ho visto ho visto in voi eravamo lì io il comandante manzo ma anche altri operatori ho visto in voi un portato di speranza
Ecco quello che in questo momento io credo che possiamo fare nelle difficoltà che ci sono e come diceva il Presidente del Tribunale non stanno voi trovare delle soluzioni che sono soluzioni che vanno al di là appunto delle nostre competenze però in questo momento io credo che dobbiamo continuare ad essere portatori di speranza in qualche modo tutto qua
Grazie agli elementi presero elementi direttrice del carcere regina
Regina Coeli Roma ma nelle carceri non le faceva riferimento anche prima il dottore siciliano dottoressa Clemente le carceri non ci sono soltanto i detenuti ma anche gli agenti della polizia penitenziaria
I superiori si chiamavano prima no nel film Danilo Leva Alberto Sordi
Come già Pannella custodi e custoditi son vittime dello stesso degrado poi per carità ultimamente leggiamo sui giornali notizie di indagini di rinvio a giudizio di processi in corso
Dove alcuni agenti di polizia giudiziaria si sarebbero macchiati gli atti orribili l'ultimo al Beccaria di Milano il condizionale è d'obbligo e doveva spettare cosa succederà
Però non dimentichiamoci che nelle carceri son tantissime
Ieri gli agenti russi evidenziare invece con grande sacrificio lavorano lavoro duro lavoro facendo turni massacranti vota da casa un misero stipendio e affrontano una realtà spesso di solitudine
Cimberio De Fazio segretario del Manzoni alla guida e la polizia evidenziare ci porta proprio questa testimonianza testimonianza dell'altra parte del cielo degli agenti della polizia penitenziaria
Grazie Riccardo un buon pomeriggio grazie a tutti
Oggi ne abbiamo discussione abbiamo accennato con Riccardo preventivamente io parlerò di Bari
Ma non parlerò ovviamente di campo largo anzi parlerò dice alle strette spazi angusti
Tenebrosi dove il vilipendio alla dignità umana si fa oltraggio al senso stesso della vita in quanto tale quindi non solo riferita alla dignità
Alla vita degli esseri umani parlerò del carcere di Bari
E quando dico dignità umana oltraggio al senso della vita non mi riferisco solo alla dignità e alla vita dei detenuti ma anche a quella degli operatori che lavorano in carcere
E a partire da quelli di della polizia penitenziaria che scontano le pene dell'inferno per la sola colpa di essere al servizio dello Stato
Di questo dovrebbero occuparsi compiutamente la politica i partiti anziché impegnare le proprie energie in pratiche finalizzate all'autoconservazione
Il carcere di Bari la cui edificazione iniziata nel mille novecentoquattordici risente ovviamente del suo secolo e oltre di vita ma non è
Né il più vecchio nel peggiore del Paese anche per dimensioni e altri
Aspetti si colloca un livello medio dunque un campione rappresentativo della situazione penitenziaria italiana seppure con le sue peculiarità e le sue difficoltà specifiche
Entri intrinseche
Bari si struttura su tre livelli contiene quattro sezioni detentive alcune destinate ai detenuti cosiddetti comuni altre a ristretti del circuito ad alta sicurezza a S tre
Inoltre vi è una palazzina dedicata al servizio di a di assistenza intensificata per capirci quello che un tempo veniva definito centro clinico
Che tuttavia e tale sulla solo sulla carta atteso che nei fatti viene gestito alla stregua di una specie di Abbado per smistare gli ammalati nei vari luoghi esterni di cura Finarte finendo per creare
Maggiori problemi di quanti non ne risolva
E sono problemi gravi
Per la funzionalità dell'intero istituto e per gli stessi detenuti
Non solo quelli ammalati che non vengono curati e vengono invece sballottato a destra e a manca ma perché per tutti quelli ospitati nella struttura che ne subiscono le pesantissime conseguenze
A Bari si pensi
Sono attualmente presenti circa quattrocentodieci detenuti su duecentocinquanta posti disponibili con dunque un surplus del centocinquantanove per cento
è una forza operativa di polizia penitenziaria pari a duecentoventidue unità
Laddove ne sarebbero formalmente previste trecentodieci
Ma ne servirebbero almeno quattrocentocinquanta in altre parole il cinquantanove per cento di detenuti in più gestito con meno della per metà del personale necessario
Nelle celle celle perché sarebbe una offesa alla nostra intelligenza definirle camere come qualcuno vorrebbe
Dicevo nelle celle in cui sarebbero stretti quattro detenuti ve ne sono rinchiusi vorrei dire consentitemi stoccati
Almeno sei Colletti a tre piani e con il livello superiori a pochi centimetri dal soffitto
Nei giorni serali hanno torni in tutto il carcere per oltre quattrocento detenuti dicevamo vi sono mediamente quindici unità del corpo di polizia penitenziaria in totale a prestare servizio
Fatte salve le assenze non previste che non mancano mai
Polizia penitenziaria il cui torni si protraggono ben oltre le dieci ore giornaliere tanto che mensilmente si contano circa otto mila ore di lavoro straordinario
E si badi bene lo diceva anche al dottor siciliano quando
Si pensa al sovraffollamento non bisogna pensare solo alla riduzione degli già angusti spazi vitali che è valsa la condanna della CEDU per trattamento inumano e degradante nel gennaio del due mila e tredici
Ma occorre tener conto del fatto che tutti i servizi della struttura sono stati concepiti a dimensionati spesso peraltro con adattamenti per difetto proporzionale doni ai posti regolamentari
E così
Non vi è sufficiente portata d'acqua contabile per i servizi igienici
Non è adeguato l'impianto elettrico non bastano i servizi le dà voce ai passeggi sono sovraccaricata le Infermeria le cucine gli uffici le lavanderie gli scarichi e tutto quanto serve all'istituto
In altre parole manca tutto
Sembra una battuta un luogo comune ma manca persino l'aria e non solo metaforicamente
Inevitabile dunque che in tale quadro i reclusi sconti sconti non appena accessoria spesso da presunti innocenti Weber siano le loro pure legittime rimostranze sugli operatori
Operatori
Ai quali viene chiesto di imporre il rispetto delle leggi per conto dello Stato il quale poi a sua volta alle viola sistematicamente e scientemente non solo nei confronti dei detenuti e già questo sarebbe grave
è grave ma persino nei confronti di coloro che lo Stato incarnano e rappresentano quei vengono negati persino diritti di rango costituzionale
Insomma un corto circuito in senso stretto
Che disorienta svilisce e annienta la dignità umana
Come dicevo in premessa e come titola la locandina di questo importante momento di riflessione appunto senza dignità detenuti senza dignità
Di cui sono grato agli organizzatori ai partecipanti a quale al quale ho l'onore di poter dare questo mio modestissimo contributo
Solo questo basterebbe a fornire alla fotografia oggettiva di un sistema disfunzionale che non rieducare non risorgerà Visa
Ma al contrario con l'intuizione di sofferenze ingiustificata ingiustificabili incattivisce le corse le coscienze
E generava violenza genera violenza dal volte talvolta ahi noi da ambo reparti delle inferriate come sembra emergere da alcune inchieste giudiziarie
Anche recentissime
E prendo spunto da quel tutto da quest'ultimo aspetto per aggiungere che paradossalmente si dibatte tanto del reato di tortura dell'opportunità o dell'inopportunità di riformarlo di correggerlo
Mentre siamo di fatto alla tortura di Stato che non è sanzionata da alcun organo interno
Solo la cedo
Lo dicevo continua a condannare l'Italia per trattamento carcere per il trattamento carcerario che nella situazione attuale essendo tre inumano e degradante
E a questo proposito in chiusura citerò un personaggio che forse non risulta troppo simpatico almeno a una parte della platea che ho di fronte ma lo farà lo farò ribaltando ne è un po'il concetto
Perché dopo trent'anni d'esperienza sul campo posso affermare senza tema di smentita
Che se ci sono realtà penitenziarie che non hanno subito condanne dalla cedo e perché trattamento inumano e degradante che infliggono non è ancora stato scoperto
E allora
Da qui
Riccardo mi rivolgo un po'a tutti sommessamente dal mio piccolo da qui deve partire l'ennesimo appello congiunto alle istituzioni al ministro della giustizia che abbiamo ascoltato al governo al Parlamento affinché si avviino subito
Le necessarie riforme che restituiscano dignità non tanto ai detenuti e agli operatori
Non tanto alle pene e alla giustizia ma che restituiscano dignità al nostro Paese
Grazie
Grazie grazie a gennaio per qualsiasi determinazione dal nome della polizia penitenziaria questa prima parte di di questo nostro incontro senza dignità finisce con queste testimonianze sul campo grazie ancora al dottor Marcello Bortolato Giacinto Siciliano Claudia Clementi Egidio De Fazio adesso inizia la tavola rotonda per la prima volta i bebè camere penali presidente memento è che per eventuali insieme per dialogare sul l'emergenza carceri quali soluzioni potremo attuale invito essere qui Giuseppe Santa Lucia presidente MM Francesco Petrelli presidente colleghe Mazzone che avrebbe Malik Enrico Mentana direttore TG Chicks La sette Marco Ruotolo professore Vito costituzionale l'Università Roma Tre e pub Lattanzi modera questa tavola rotonda Loren Durso giornalista di radio radicale grazie
Buonasera a tutti grazie per la partecipazione io solo Renato offrire Alinari tale e dunque si apre questa terza fase di questa giornata con il confronto con ai rappresentanti della la magistratura associata con gli avvocati non rappresentante dell'informazione e dell'Accademia in particolare siamo qui appunto con il presidente dell'associazione nazionale magistrati Giuseppe Santa Lucia con il presidente dell'Unione camere penali italiane Francesco Petrelli con Enrico Mentana direttore
Del TG de La sette l'avvocato Fabio Lattanzi avvocato penalista è il professor
Marco Ruotolo costituzionalista proprio a in questa Università Roma Tre quindi un po'il il padrone e di di casa di di questo evento dunque abbiamo sentito e il Ministro della Giustizia lo abbiamo ascoltato abbiamo ascoltato anche le testimonianze del magistrato del Presidente del Tribunale di di sorveglianza di Firenze le testimonianze di due direttori del del carcere di due carceri importanti di San Vittore regina scendi abbiamo sentito anche il rappresentante della polizia penitenziaria e dunque io chiederei a ognuno di voi magari partendo dal Presidente Giuseppe Santa Lucia
Che cosa ne pensa un una considerazione insomma su quanto ha detto o dapprima il il ministro Nordio sui sui rimedi rispetto da trovare rispetto a questa situazione carceraria davvero drammatica ieri è stato il trentatreesimo
Suicidio proprio nel carcere di Regina Coeli se lo diceva prima la dottoressa Clementina e quindi insomma secondo lei Presidente
Santa Lucia è sufficiente quello il rimedio che che suggerisce il il ministro Nordio o si può e si deve chiedere di più
Sì grazie torna tutti il ministro ha parlato in termini può antidiva però dire varia prospettato una soluzione su cui come dire sul punto di vista tecnico
Non abbiamo ancora il quadro definito per poter interloquire
Io credo che sia già molto avere la percezione della urgenza di un intervento
Ci sono numeri di sovraffollamento sono stati denunciati soprattutto dei direttori degli delle carceri di San Vittore Regina Coeli che danno la misura oltre al numero impressionante di suicidi che qualcosa bisogna fare
Noi abbiamo già passato una stagione in cui abbiamo messo in campo come paese delle sue soluzioni normative alla sovraffollamento carcerario che siamo riusciti a decongestionare le carceri no Stame
Che all'associazione magistrati ma ha detto anche il collega Marcello Bortolato individuare le le misure più adeguate certo è che il pensare a delle comunità che possano che possano
Che possano come ha detto il ministro assicurare una detenzione affievolita
Non se ne può discutere non so se possono rientrare nel novero di sito di soluzioni di emergenza sui se mettere in campo queste strutture che se affianchino il carcere tradizionalmente intese possono assicurare lavoro
E educazione e poi re immissione nel circuito sociale siano così pronte come il ministro ha detto
Me lo auguro credo che ci sia forse così cautamente un eccesso di ottimismo potrebbero essere altre
Le misure da mettere in campo le ispirazioni residui di di pena da espiare molto bassi potrebbero essere in assenza di condizioni di particolare pericolosità sociale già un campo definire un campo su cui deve intervenire comunque la magistratura di sorveglianza
Una cosa su cui è importante i segnare come dire una
La centralità e che ci sia comunque l'intervento della giurisdizione qualunque misura di deflazione del di congestione non by pass
La mangi solo di sorveglianza che ce le ragioni che ho già detto Marcello Bortolato merita attenzione il carcere carcere o scientifico dice il ministro nella legislazione
Lo è un po'meno di del passato deve dire entrare cento delle politiche di come dire di dei carceri trazione oggi abbiamo un ventaglio ampio di sanzioni sostitutive lo stiamo sperimentando sperimentiamo però che queste possono andare avanti
Se
C'è un apparato intorno di di di di strutture umane materiali che consentano per esempio di valutare una domanda di ammissione lavoro sostitutivo se tutto se non gira intorno alle misure sostitutive un sistema Rete
Di di strutture di risorse umane materiale pensò d'ufficio l'esecuzione penale esterna che sono grande sofferenza anche le misure sostitutive che
Sono
State introdotte che sono un segnale di quella come dire perdita di centralità del carcere rimasta resterà sulla carta il carcere continuerà ad essere l'unica risposta che siamo in grado di dare ma perché l'unica risposta perché la risposta
Hanno definito descritto molto bene i direttori del carcere un carcere che ormai intercetta più che la criminalità dicevano proprio così
Una volta avevamo l'incontro con i criminali oggi abbiamo un incontro con la marginalità sociale questo deve fare riflettere tutti
Ma la politica anzitutto su qual è la politica penale la politica criminale che si sta facendo in questi anni
Diritto penale che si rivolge nei confronti del ma marginalità sociale e riempie le carceri che sono mi ha mi ha colpito molto le parole della mi hanno colpito molto le parole del direttore di San Vittore una sorta di primo e unico welfare sociale
C'è chi sta non conosce nemmeno il materasso e non è abituato se non a dormire sotto i ponti e che trova la prima risposta dello Stato del di un sistema di assistenza e di rete di protezione nel caso questo questo ci deve far riflettere su come deve cambiare la politica non tanto la la la l'anno sotto solo la normazione ma politico intendo gestione di risorse individuazione dei dei luoghi in cui le risorse vanno vanno vanno allocate e l'idea che la giustizia e il carcere non sono solo fonti di spezza ma sono fonti di recupero di ricchezza non solo in termini di dignità ma anche in termini di sicurezza non bisogna pensare che una pena detentiva non scontata uno scontata per intero attesti il fallimento della giustizia penale
Fallimento della giustizia penale lo si misura sui gradini recidiva non su quanta appena si è fatta scontare
Se riusciamo a riorientare
Lo sguardo di tutti a parlo dei magistrati di farlo ma anche della società e di coloro che in qualche modo orientano le scelte collettive la pena il fallimento della giustizia penale di questa enorme macchina che la che parte da dall'accertamento da notizie reato si conclude con la sentenza e poi va nel penitenziario e la recidiva è un carcere
Trascurato in carcere senza risorse un carcere in sovraffollamento un carcere che che ha pochissimo personale è un carcere che non è in grado di soddisfare questo bisogno di sicurezza oltre che ovviamente io non sto trascurando il problema della dignità oggi abbiamo fatto una visita a sa a a Regina Coeli insomma più visto più
Sofferenza che pena è stato un pugno nello stomaco per tutti bisogna dare fisicità alle cose che trattiamo e quando lo si dà si capisce quanto è drammatica tra la situazione su questo non è una Riccardo Arena
Ha cercato di infatti Zare questo fatto che s'per la prima volta avvocati e magistrati si trovano insieme io sono ne sono felicissimo ma non credo che ci sia nulla di eccezionale
Sperimentiamo sui diritti fondamentali che siamo Montù più sulla tutela dei diritti fondamentali siamo molto più come dire in sintonia di quanto a volte
Alcuni episodi la rappresentazione mediatica visitati avvocatura e magistratura stento nata
E il nostro interlocutore la politica perché la politica deve porre attenzione alla giustizia in questo non potremo mai dividerci
Grazie grazie alla piante dell'Associazione nazionale magistrati Giuseppe Santa Russia presidente Petrelli presidente dell'Unione camere penali italiane voi
Quasi un mese fa ha circa un mese fa siete addirittura scesi in piazza avete fatto una manifestazione nazionale in piazza
Santi apostoli a Roma proprio per chiedere interventi urgenti i rimedi urgenti su questa situazione drammatica delle carceri italiane per chiedere rimedi appunto interventi a contro leader sia attuale del della politica anche le faccio la stessa domanda che cosa ne pensa del delle prospettive formulate dal ministro Nordio possono essere sufficienti occorre chiedere con forza qualcosa di più
Io ho francamente
L'impressione
Che non si colloca con
La necessaria
Attenzione
E non si percepisca in fondo
La evidente drammaticità della situazione
Che attraversa il sistema carcerario
Del nostro Paese
Quello che abbiamo sentito oggi da testimoni diciamo qualificati
E se mi consentite anzi se mi consente il presidente Santa Lucia di di citare quello che ha ricordato pochi istanti fa
Diciamo così il riassunto della sua esperienza di questa mattina
Della visita dei padiglioni del carcere romano di Regina Coeli in quell'espressione più che eloquente un pugno
Nello stomaco perché questa come dire
è la sintesi
Di quell'esperienza della sofferenza umana della perdita
Di dignità che si percepisce inevitabilmente attraversando
Quegli spazi
Dico che non c'è percezione
Della drammaticità della condizione
Nel momento in cui si sente dire
Che il liberare
Una quota
Di detenuti non pericolosi meritevoli perché la liberazione anticipata questo questo ci dice
Detenuti che perché comunque di lì a pochi mesi comunque sarebbero rimessi
In libertà
Costituirebbe
Una resa dello Stato
Mentre invece trentatré suicidi grazie nei primi mesi
Di questo hanno
Non so come potrebbe essere
Qualificata
Un fallimento
Della politica
Che per carità con il carcere non ha mai avuto diciamo così un po'un buon rapporto
Perché in verità la politica ha sempre considerato il carcere come come dire un ostaggio uno strumento per raggiungere
Diciamocelo francamente finalità di natura elettorale
Quando fa comodo il carcere deve essere il luogo una discarica sociale
L'emarginazione
Perché di nascondere sotto il tappeto il disagio sociale
O o anche il luogo dove nel quale rientra rinchiudere il male
Gettando via gettando via le chiavi
Però le risposte che ci vengono invece batte sono le purtroppo le solite risposte
Che ci vengono da da una visione permanentemente carcere o Centrica c'è poco da fare
Quello che la riforma Cartabia sul punto di di pene quello che di buono o no ha introdotto stenta per ragioni perché insomma adesso non vale la pena di di approfondire stenta a dare i suoi frutti li darà probabilmente diciamo il tempo il prospettiva oggi abbiamo bisogno dirimenti urgente
Vedete
Nessuno immagina
Che il sovraffollamento perché se facciamo come dire una ricognizione un po'Nesta e attenta dei dati statistici
Che il sovraffollamento sia di per sé
La ragione di tutti i mali Suicidi compresi
Ma non c'è dubbio che il sovraffollamento finisce con l'essere lite l'evidente come dire catalizzatore di tutte le carenze di tutte le disfunzioni di di tutte le le le mancanze chiede di risorsa delle delle nostre carceri
Perché se tu
Mai due psicologi
Che devono fare i conti con mille cinquecento detenuti capisci bene
Che ho moltiplichi quel numero e nei tempi brevi questo tutte insomma
L'ottimismo
E la speranza della della direttrice di Regina Coeli
Anche con il appunto con il migliore degli ottimismi non possiamo immaginare di realizzare l'unica cosa che possiamo fare e ridurre il sovraffollamento in modo che le proporzioni tra mezzi e Fini tornino ad avere una qualche ragionevolezza
Ha ragione il
Il presidente Santa Lucia ci sono molte cose che ci credo
Sul fronte delle camere penali e l'Anm come dire supposizioni a volte anche inconciliabile fortemente critico critiche ce lo diciamo non non è questo certamente il problema
Ma è vero che quando noi
Andiamo a toccare
Come dire quello quel grumo essenziale che riguarda
I problemi
Del fondamento costituzionale
Di uno Stato di diritto
Ci dovrebbe essere non solo l'aspettativa o la speranza ma la certezza che ci si trova l'accordo
E che si riesca anche come dire a superare nel la fumosità di di di di di di alcune di una lettera di intenti diciamo
Ma che ci si ritrovi anche sulla concretezza immediata di alcuni elementi diretti alcune
Visioni quella dignità che stanno il titolo di questo importante incontro come diceva qualcuno
è quella cosa
Che non si conquista per merito
E non si perde per demerito
E chiunque faccia esperienza delle condizioni di un carcere come dire a questa
Questa legge morale
Come dire la conserva dentro
Dentro di sé come un patrimonio
In qualche modo spendibile anche al di fuori di quella singolare esperienza nella nel confronto con la realtà umana di tutti
Di tutti i giorni però
E qui concludo
Credo che noi abbiamo a che fare
Con un problema culturale enorme che sia andato diciamo così raccomando
In questi ultimi decenni forse
L'idea che la pena
Come sta scritto quell'articolo della nostra Costituzione
Debba essere destinata
Alla rieducazione nome alla sofferenza
è una regola diciamo così contro intuitiva
Che stenta aveva a farsi largo nel nell'opinione pubblica
Nel nella quale in maniera molto più istintiva e più viscerale
L'idea del marcire in galera diciamo così trova
Maggio porre un maggiore consenso
E questa è la sfida
è la sfida che ci che ci a spetta e allora a me piacerebbe non so se riusciremo a scrivere un comunicato ma insomma
Congiunto a me piacerebbe giacché che che si fosse d'accordo su su questi due o tre punti che io ho evocato
Il primo
è che bisogna farla finita con questa idea
Del diritto penale come misura sicuri tali
Dobbiamo riguarda immaginare a farla finita con l'idea
Carcere o Centrica del diritto penale
Abbiamo dati statistici certi che ci dicono che più che di altri Paesi che più si costruiscono carceri e maggiore è la densità della popolazione carceraria perché il carcere quando ci sono le si riempie
Che questo governo AN
Ma ha impostato la propria politica
Lei in chiave securitaria
Per cui via adonta
Di qualche accendono allora assoluzioni garantistiche ha moltiplicato il numero dei reati credo che una quindicina
L'identikit di nuove fattispecie di reato sono state per non parlare degli aumenti delle pene che poi non ci si può meravigliare che abbia quelle conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti il progressivo innalzamento
Del numero dei detenuti
A fronte sostanzialmente di una progressiva riduzione
Dei dati Nitti commissione dei reati quanto meno dei reati più gravi il carcere è diventata ahimè quella discarica sociale
Che è sotto gli occhi di tutti se non riusciamo di qui già dicendo che abbiamo bisogno no non di favole
Future ma di soluzioni rapide ed immediate di decompressione credo che la fatica che oggi l'abbiamo fatta proprio tu senza
Grazie è al presidente dell'Unione camere penali italiane Francesco Petrelli appunto servono interventi concreti anche soprattutto urgenti Enrico Mentana
Tutto stamattina sei stato e con questa delegazione in visita Regina cioè di forse era la prima volta per tema insomma tirchi volevo chiedere la la sua impressione che le tue impressioni su su quanto ecco tutto toccare lì di persona questa mattina e poi Perotti vorrei anche domandare il ruolo dell'informazione perché quella del carcere davvero
Una tragedia infinita lo stiamo vedendo un suicidio ogni tre giorni
Ma a poi interi di questo parlano soltanto pochissimi organi di di informazione allora quanto può essere invece importante
Il ruolo in questa fase il ruolo dell'informazione
Intanto grazie dell'invito Grazia Arena anche l'invito di questa mattina
Io voglio dire una cosa in maniera molto schietta
Liberiamoci dalla questione dei suicidi anche se non ci fosse nessun suicidio
La questione delle carceri sarebbe esattamente uguale
Non solo ma la questione delle carceri
Non sto a ripetere che livello delle di dignità nelle carceri e il livello di dignità al Paese rustici da duecento a trecento anni e però è sempre vero
Però il problema delle carceri che noi abbiamo e che le carceri definite non a caso dal presente Petrelli
Una discarica che vengono considerato una discarica fanno la fine di tutte le discariche nessuno di noi va a visitare una discarica
Nessuno di noi va a passare in un quartiere vicino al al quale c'è una discarica dei discariche sono per definizione lontani dal nostro sguardo stanno Astra disuguale
Il problema del carcere è l'assoluta
L'assoluto occultamento della realtà della pena rispetto alla società italiana per un motivo preponderante
Che quello nuovo
Che è quello per cui nessuno entrando a Regina Coeli pensa che il carcere dove sono stati due Presidente a Repubblica Pertini è sacra che nessuno pensa che a San Vittore
C'era Liliana Segre
Perché non c'è la continuità una volta le carceri erano le carceri dove ci stava una parte che aveva sbagliato o che era stata tradita o che ingiustamente era stato incarcerato della nostra società
Oggi le carceri vengono definite vengono considerate soprattutto dalla politica come luogo di chi è voluto venire da noi
Ed è uno Tonya da noi per compiere reati è voluto venire da noi contro le leggi vai a finire in carcere e buttiamo via la chiave
Ovvero non c'è nessuna contiguità nessuna continuità tra la nostra esperienza di paese di sistema di società di civiltà e il contenuto USA appositamente la formula più orribile il contenuto degli istituti di pena
Come ci ricordava perfettamente il direttore di San Vittore eccome ci raccontava di persona la triplice di Regina Coeli
La dentro le realtà le principali realtà carceraria italiane ci sono in gran parte persone che non hanno nulla a che fare con la storia della commissione di reati in Italia
Sono soprattutto clandestini figura debole fragili
Sono coloro che sono arrivati in Italia
E non hanno trovato un altro che fare i galoppini del traffico di stupefacenti sono persone che italiane sono legate al traffico di stupefacenti perché tossicodipendenti o perché entrati in questa ruolo solo la queste persone messe tutte insieme e nell'intreccio perché poi drogati migranti sono l'intreccio solo a maggioranza assoluta della popolazione carceraria
Questo ci porta a un'estremità
Ha una minore interesse
Chi se ne frega se quello il tunisino Maghreb quello africano scusate scusate ma ovviamente sto citando che ha quella sera ha tentato di abusare starà lì tre anni quattro anni si prenda brutte malattie nessuno sì per i gradi con l'incontro alle sue condizioni se non carenti ettari caritatevole mente e marcirà là dentro
è quello che deve succedere buttare via la chiave
è molto più facile buttare via la chiave
Quando chi sta chiuso a chiave non è dei nostri
Perché non ha non solo non ha come dire voce in capitolo ma ha voce in capitolo chi non lo vuole avere tra i piedi
E questa è una nostra questione di civiltà perché dico dove stava che sembra che so retorica anti Salvini tanto per intenderci
La dico per un motivo ben preciso perché la questione delle carceri si affronta se si affronta la questione le due questioni principali ovviamente
Che sono droga e tossicodipendenza da una parte e migrazione clandestina l'altro
Qualcuno diceva la fonti parlando del carcere affronta innanzitutto anche sapendo che questo è un Paese che ha emigrazione tutto questo perché non c'è lavoro da una parte e c'è una grande richiesta di lavoro dall'altra
Un Paese serio affronta la questione anche dal carcere
Avviando chi è in grado di fare chi non vuole perdersi avviando lo a lavoro
Abbiano alla dignità del lavoro partendo dal carcere e magari premi al mento uscendo prima dal carcere perché trova ruolo
Un ruolo che certo non è ingegnere certo ci intendiamo su questo
Però la questione che secondo me è la più importante è che noi non possiamo avere la retorica che una volta si definiva dickensiano no di considerare
I carcerati gli ultimi per a riprendere in un in un clima romantico è un po'riformista Turati hanno anche permettetemi di dirlo visto che ascoltavo prima il direttore di San Vittore che pure ci sta
Ma noi dobbiamo pensare che anche nell'interesse del sistema Paese
C'è la necessità di
A vere centinaia di migliorare migliaia di persone che arrivano in Italia e che ci arrivano in bonis nel senso di dire per trovare un lavoro che peraltro dall'Italia si richiede che chi sta in carcere ne può uscire per andare a lavorare a lavorare nel senso come e lavori forzati colonia penale siamo pesante ha necessità di non considerare la custodia in carcere soltanto come un'Opera pia di chi per volontariato cerca di fare uscire quei poveretti alle carceri o lenire le loro condizioni
Non l'abbiamo colto e concepire in maniera più sistematicamente dignitosa perché entra in carcere perché ha sbagliato o semplicemente perché arrivato nel Paese sbagliato o perché ha avuto le compagnie sbagliate
Ho per fame ha fatto delle cose che erano delinquenziali ma non poteva fare nient'altro
Ovvero
Dobbiamo pensare che il nostro sistema si può permettere di uscire in avanti dalla questione carceraria e anche del sovraffollamento sapendo che ci sono appunto che se tu hai ogni anno decine di migliaia di irregolari la maggior parte di questi finirà in carcere
Prima o poi
E se tu non sai arginare questa cosa e contemporaneamente a e le imprese che ti chiedono centinaia di migliaia di copertura di posti lavoro come dire a bassa qualificazione
Tu hai la strada maestra che la strada dell'umanità e anche dell'interesse del tuo Paese non dimenticando mai però permettetemi una cosa più importante
Il la questione della dignità riguarda anche il pluripregiudicato autore di assassini efferati
Non è che buttano via la chiave vale anche vale anche solo per lui non vale per nessuno se non ne parliamo nei termini generali e perché non ci sto personalmente alla logica siccome ci sono stati trentatré
Trentatré suicidi allora c'è un'emergenza carceraria senza andarci perché c'è un'emergenza caccia di cui uno degli affetti purtroppo laterali è che ci sono stati sì sì istrici questo la si affronta perbene dando dignità e carceri
Dignità alla costruzione del nuovo nuovi impianti
Cercando davvero di considerare che dal qual
Alta cinque dal quarantaquattro al novanta ci sono stati penso venticinque indulti e amnistie dopo no prima perché c'era Tangentopoli allora sembra che l'amnistia servisse a far uscire gli amici degli amici
E poi perché è cominciata la questione migrazioni e allora non bisogna lasciare che il nero che poi ti ritrovi vicino la fermata metropolitana in periferia non illuminata con la birra in mano ti possa infastidire mentre torni a casa
Allora noi dobbiamo uscire da tutte le logiche più deteriori retoriche e pensare che bisogna a ripensare ovviamente non linearmente però a un decongestionamento delle carceri per la conclusione dei per l'estrazione di di pene minori no dobbiamo pensare alla costruzione della della delle possibilità reale di avviamento al lavoro partendo dalla permanenza parziale in carcere premiando chi mostra di volerlo fare
Cioè creando un'uscita una riabilitazione vera rispetta il mandato costituzionale sapendo anche che la questione della dignità riguarderebbe anche i più anche Pacciani se ci fosse ancora no deve riguardare tutto da ricordare che questo è un aspetto che ci riguarda e far funzionare bene
Una struttura carceraria
Non è più difficile farla funzionare male perché vuol dire avere rispetto di noi stessi del nostro sistema Paese col quindi ingegneria e umanità riformismo insieme
L'informazione ha già fatto il suo nel modo peggiore cioè purtroppo ormai politici sono abituati a dirlo da soli che bisogna buttare la chiave
L'informazione purtroppo sempre cavalcato epidermica mente le paure degli italiani in un modo o nell'altro o se non l'ha fatto ha fatto l'esatto contrario cioè affrontare in maniera dignitosa intelligente riforma io usa parole riformista che spero non sia ancora una bestemmia
Le le questioni
Vuol dire fare il contrario di quello che si fa con l'informazione superficiale umorale quella che serve no guarda insomma tutte quelle cose che vedete il filmato di quello che no che venga quei filmati e poi vengono ripresi quei video che vengono ripresi dai politici per far vedere quanto è grave la situazione mentre noi sappiamo che la commissione di reati lei continuamente in calo continuamente in casa quella roba lì se non fosse veicolata all'informazione
Esporrebbe chi la usa strumentalmente al pubblico ludibrio
L'informazione deve invece dirò le cose come stanno meno reati che ci sono un errore alti
Ci sono meno reati e più carcerati perché perché ci sono perché c'è una trattazione del tutto erronea una materia migranti si ecco questo questo deve fare informazione
è inutile fare l'informazione ripeto dicendo e siamo stati in carcere che orrore innanzitutto perché lo voglio dire
Questa mattina a Regina Coeli no visto l'orrore
Questo persone che stanno in carcere
Nessuna delle quali avrei potuto conoscere e questo già mi ha fatto impressione
Oggi più che ieri più che l'altro ieri più che vent'anni fa chiude trent'anni fa la popolazione carceraria non è la popolazione italiana
Fatta di coloro che nella popolazione italiana o Dini immediato ingresso ha compiuto reatina
Sì molto sia molto creata una divaricazione
E soprattutto la cosa impressionante e la cosa che dovrebbe interrogare di più i politici che non a caso sono i grandi assenti di questi nostri incontri la politica e non è un caso che se un ministro parla perché non è un politico azione che cerchino di giorni
E l'età media il problema la popolazione carceraria ordino calcoli ben precise che se non si è inseriti quattro anni dopo il corridore la deriva può essere senza nessuna Ricci
Una cosa però nel suo telegiornale dottor Mentana lo potrebbe dire che la formula più carcere più sicurezza è una sciocchezza
La citazione del femminismo bisogna dire un'altra parola avrebbe molto successo è allora stasera la speculano una Salvi Natale correre dietro
Avvocato Fabio Lattanzi lei è un avvocato penalista lo dicevamo prima il trenta per cento della popolazione carceraria è legata a a reati di in violazione del testo unico sugli stupefacenti c'è poi una a chi ampissima parte di detenuti
Che legati ai reati sull'immigrazione ma dobbiamo anche ricordare che c'è un trenta per cento di detenuti Lina in custodia cautelare questo è un dato altrettanto significativo allora lei appunto avvocato
Penalista Romano a quindi in modo anche di di frequentarlo insomma per ragioni professionali ovviamente il carcere
Qui io le vorrei chiedere appunto che cosa ne pensa di di di queste di questi cifre di questi numeri e poi qual è il rapporto dell'avvocato penalista con l'istituzione carcere
Anzitutto ringrazio per avermi invitato i penso ecco che radio radicale radio carcere siano veramente faccio una grande informazione relativa al carcere
Io volo un po'più basso di come si è volato fino adesso
E usata io volevo criticare che bomba quello che dichiara che reale
Io ecco
Partirei proprio da quei nel trentacinque suicidi io onestamente su quei trenta su cd ci spenderei tutto nel senso oggi secondo me c'è un'emergenza carceri che va affrontata
Lo Stato come diceva Francesco Siena spesso si è arreso non è che si sta arrendendo si è arreso perché ha lasciato le carceri in questa situazione ha permesso quello che dicevate voi che le carceri si sovraffollata se lo ma oggi noi dobbiamo affrontare i trentacinque suicidi noi dobbiamo fare uscire le persone dal carcere questo è la prima emergenza poi ci possiamo
Permette di dialogare su come affrontare io Lattanzi cosa odio feroce le persone per quello che si è suicidato ieri sì
Era accusato di aver ucciso la moglie il figlio sì se non fosse stata resta e
Ma molti vogliamo farci
No no no voglio dire cioè qui bisogna intende i suicidi purtroppo sono una cosa terribile non devono succede non ci si può uno sforzo di citare qui eccetera però a me preoccupano di più il fatto che invece di seicento persone a
Regina Coeli ce ne sono mille e centocinquanta vive non si suicidano ma stanno nella potete immaginare però vedi Enrico cioè non è che tutti si suicidano perché sono colpevoli hanno del rimorso specifico perché il carcere invivibile
Cioè mi chiedeva giustamente Loredana toccherà portuale sul carcinoma rapporto col carcere di clienti detenuti che non riescono a vivere tra carcere parlava giustamente la direttrice di Regina Coeli di solitudine che sembra un controsenso solitudine ha svolto l'affollamento
E questo che porta al suicidio par diceva giustamente Francesco il sovraffollamento non permette di seguirli
No lo psicologo non lo non lo vedono
Allora oggi noi non ci possiamo più permettere il lusso di chiacchierare sul che cosa si deve fare sul che cosa non si è fatto sulle politiche criminali
E come cercare sulle misure alternative noi innanzitutto come poi pure in ambito giustizia perché noi abbiamo da una parte la giustizia non funziona l'altra parte caso funziona funziona niente in questo Paese c'è prendiamone atto
E la carta abbia fallito perché ha fallito perché la carta via è stata fatta germogliare su un sistema che non funziona
Che vuol dire abbiamo una vetrata e norme che non ci permette di far funzionare la carta abbia abbiamo in carcere sovraffollato che non ci permette di far funzionare le misure alternative abbiamo un tribunale di sorveglianza abbiamo sentito
Che non può funzionare perché non hanno l'organico necessario per funzionare cioè abbiamo e affidamento in prova che vengono discusse nel capitolo camminava solo discusso affida entro sei anni dopo
Al Tesoro
Sei di loro che giorno che ove ove il suicidio è una cosa grave ma ripeto la cosa importante in generale è la condizione
Di chi sta in carcere anche nell'agenda nessuna intenzione di suicidarsi no fino se noi non transitare la trattiamo rese ci rimettiamo ognuno a sessanta chilometri distanza l'altro non si suiciderà hanno uno due
Due esponenti della polizia penitenziaria non ancora non rischi però il problema del carcere non si risolve no no ma il problema del carcere super Turi solo il problema di carcere ci saranno meno su cd questo problema
Requisiti cioè
Obiettivamente e questo il problema aveva come affrontiamo c'è tiriamo fuori la soluzione non siamo timidi cioè la soluzione del ministro è una soluzione che obiettivamente non porta da nessuna parte
è una situazione evanescente facciamo al ribasso che desse calata per terra oltre il si è parlato di liberazione anticipata speciale che io condivido forse andare ancora oltre le piace sognare c'è piacerebbe togliere dieci venti mila detenuti non un arrivare a togliere tre quattro milioni mila detenuti che col sistema delle porte girevoli poi si vi entrano in carcere velocemente
Innanzitutto bisogna svuotare il carcere bisogna sfruttare il carcere come eliminando dal carcere persone meno pericolose e per questo sono d'accordo col presidente Santa Lucia quando ci dice e il giudice credere scarcerare
Perché sono il giudice ci dalla garanzia chiesta come persone meno pericolose e allora che dobbiamo fare dobbiamo rafforzare i tribunali di sorveglianza ma
Il PNR andava utilizzato in questa direzione come è successo per esempio per la giustizia amministrativa dove e si sono create sezioni stralcio pagando gli stessi magistrati e facendo fare
Un sovra lavoro noi dobbiamo sì e introdurre un indulto una liberazione anticipata ma dovrà essere il magistrato di sorveglianza
Che una volta che prevede che manca la pericolosità fa uscire la persona la mette in una misura alternativa sono così riusciamo a contemperare due esigenze uno disco su svuotare il calcio e l'altro di non far uscire persone pericolose perché come diceva il
Dottor Mentana anche l'omicida può non essere più pericoloso una persona che sta da quindici anni in carcere può darsi che si sia di socializzare top c'è gente abbiamo sentito che studia che lavora ecco le persone possono essere meritevoli di uscire prima dal carcere per questo non le misure lineari
Mi sta pure bene misure cadenzate mi sta bene però dobbiamo oggi ascoltare l'emergenza carceri perché in carcere non si vive e far uscire le persone
Grazie l'avvocato
Labriola Tanzi avvocato penalista del foro di Roma e veniamo al professor Marco Ruotolo che insegna in questa Università Roma Tre insegna
Diritto costituzionale e allora professore la domanda è quasi d'obbligo
Nel senso che
Appunto inutile ripetere la situazione
è veramente devastante possiamo dire però ecco rispetto anche ai diritti del del detenuto del cittadino detenuto
Come si può in in una situazione tale ricondurre il l'anche il rispetto dell'articolo ventisette della della Costituzione
A con una situazione del genere quindi come è possibile appunto attuare l'articolo ventisette della costituzione sembra da davvero un'utopia a questo punto
Grazie anzitutto ricordo la vecchia decisione della Corte costituzionale del mille novecentonovanta che rispetto al finalismo rieducativo disse con molta chiarezza che finalismo ed educativo
Caratterizza ontologicamente la prima quindi si rivolge al giudice all'amministrazione e al legislatore
E quella votazione secondo me l'annotazione sulla quale tornare perché se si rivolge al legislatore vuol dire che il legislatore dovrebbe fare una valutazione dell'impatto che le sue determinazioni possono aprire in termini di aumento della carcerazione
Credo che questo sia un aspetto essenziale prima
Ho sentito l'intervento del ministro come tutti noi qualche perplessità che le soluzioni possano essere quelle di affidarsi in misura più consistente al mondo del volontariato e dell'associazionismo non voglio essere frainteso grandi amici nel mondo dell'associazione fanno un lavoro straordinario conosco benissimo visto che Mentana
C'ha invitato a parlare senza retorica ma io lo faccio anche senza gli inviti di un autorevole giornalista non non mi piace la retorica conosco benissimo il principio di sussidiarietà che scolpito in Costituzione ma io credo che il sistema dell'esecuzione penale debba funzionale a prescindere
Dal contributo fondamentale che dal volontariato dal terzo settore se addirittura ci muoviamo in una prospettiva che è quella di decongestionare le carceri affidando la gestione al mondo delle associazioni
Parliamo di privato sociale ma pur sempre di privato parliamo c'è il rischio che può essere ben individuato della privatizzazione dell'esecuzione penale che a me sinceramente fa un po'di timore
L'incontro di oggi però vorrei aggiungere qualche cosa e cercando di di essere più breve possibile
Plasticamente questo tavolo ha rappresentato ciò che sta al centro il giornalista Mentana io come docente universitario e lati al centro è giusto che ci sia l'Unione camere penali e l'Associazione nazionale magistrati perché la cosa davvero importante questo
Punto di convergenza quasi un riconoscimento a me pare del fatto che
Siamo in un sistema in cui lui
La pena inflitta come pena legale per un delitto proporzionata alla gravità del reato commesso si ha la consapevolezza che troppo spesso quella pena legale e destinata ad essere eseguita in modo illegale lei mi diceva al sovraffollamento
Sovraffollamento ossa l'umanizzazione
E ossa la rieducazione nelle testimonianze è emerso chiaramente le difficoltà parlare del principio di individualizzazione dove fa la legge del settantacinque se poi ci si trova nelle situazioni che sono state descritte a me pare quello sì un quasi un'utopia oggi e e non deve essere così perché significa proprio porre degli ostacoli all'attuazione della Costituzione
E questa consapevolezza su questa consapevolezza secondo me dobbiamo o ragionare dobbiamo ragionare anche individuando misure
Che effettivamente possono determinare un dei costi G. stiramento delle carceri cioè riferendomi sempre la sentenza del novanta misure che ci permettano di dire in modo prospettico quante persone potranno uscire all'esito di quel provvedimento
Non credo da quello che ho sentito che sia un qualcosa di imprevedibile
In una assegnazione di persone attualmente detenute negli istituti penitenziari presso
Numericamente portò comunque sa
Comunque non è agevolmente prevedibile invece qui si deve fare un'operazione che ma
Esatto considerando quanti dentro l'esattamente e ricordo anche poi davvero chiudo
Che non siamo stati condannati nel due mila tredici è stato ricordato con la sentenza Torreggiani il comitato dei ministri del Consiglio d'Europa è vero che ha chiuso quella vicenda valutando positivamente che cosa non a caso
L'introduzione di rimedi preventivi e compensativi e la previsione della liberazione anticipata speciale
Però quella chiusura non è stato una chiusura è tutto a posto se ci dia andiamo a rileggere i documenti del comitato dei ministri del Consiglio d'Europa e chiaramente indicato che se la situazione si dovesse di presentare la condanna sarebbe scontata io l'ho fatta ancora in modo più forte la Corte costituzionale nel due mila tredici sentenza di inammissibilità
Si chiedeva di inserire come ipotesi di rinvio facoltativo dell'esecuzione della pena al caso in cui la pena fosse stata destinata ad un'esecuzione disumana la Corte decise nel senso dell'inammissibilità perché
Rispetto del legislatore dell'Agis discrezionalità del legislatore c'è scritto in quella decisione
Il legislatore potrebbe anche optare per un ampliamento della detenzione domiciliare non è l'unica strada rinvio facoltativo però ricordo due cose
Lo stile di quel monito che oggi è stato ribadito anche in altre materie ostile fortissimo
Sarebbe intollerabile disse più o meno la corte il riproporsi di una situazione di questo tipo che imporrebbe al giudice costituzionale di adottare i provvedimenti conseguenti come a dire se oggi venisse o tra poco
Posta la questione di legittimità costituzionale sull'invio facoltativo dell'esecuzione de la Pena io credo che ci sarebbero però grossa chance di accoglimento e ero nel direttivo dell'associazione di costituzionalisti e dirigevo già il master in Diritto penitenziarie costituzione organizzare un convegno a Rebibbia esattamente dieci anni fa ad un anno dalla sentenza Torregiani
Convegno che fu concluso da Gaetano Silvestri che all'epoca era il presidente della Corte costituzionale che disse con chiarezza
Che
La corte aveva fatto un e descritto perché è stato pubblicato quel contributo una gesto di estrema e ultima deferenza nei confronti del legislatore
Esponendosi alle critiche con il suo linguaggio di maestri e mestrini perché in gioco veniva la dignità dalla persona
E una missione da parte della corte di aver fatto
Di aver assunto una decisione sofferta l'anno successivo andammo a presentare quel libro col nuovo presidente con forse già presidente Giorgio Lattanzi e la discussione che avemmo in quell'occasione fu proprio in questa direzione cioè il monito sta lì se la situazione si dovesse riproporre probabilmente anche quello che appare oggi un rimedio estremo diventerebbe un rimedio possibile io mi chiedo
è normale che lo faccio una corte che sia la corte europea o con la corte italiana o non sarebbe giusto che la politica assuma uni impegno concreto
Con lo strumento la liberazione anticipata speciale con un altro strumento che però abbia quella possibilità concreta di esito e io credo che Unione Camere penali associazione nazionale magistrati insieme che dichiarano e denunciano questo costituiscono un pungolo fondamentale non di partito ma è un discorso di parte non è un discorso di destra e di sinistra un discorso di dignità
Un senza dignità che riguarda le persone ci è stato ricordato anche da Di Fazio riguarda non solo le persone detenute ma anche le persone che operano all'interno delle esecuzioni e penale quindi restituire dignità al sistema
Significa intervenire su questi elementi fondamentali non a caso è veramente chiudo
Nell'anniversario del corpo di polizia penitenziaria nell'ultima diversa dal corpo di polizia penitenziaria
Il Presidente della Repubblica invitato ad interventi urgenti su tre punti e sono i punti più o meno sui quali stiamo discutendo
La questione degli organici non riferiti sono la polizia penitenziaria le diverse professionalità che servono nel mondo dell'esecuzione penale
La questione dell'assistenza sanitaria riferendosi in modo particolare il problema del disagio psichico e la questione del sovraffollamento
Quindi oltre i moniti della corto Roper della corte italiana
Abbiamo un monito crescente espresso in un'occasione che era quello dell'incontro dei delegati della polizia penitenziaria io penso che questi moniti oggi arricchite rafforzati dal vostro impegno comune
Debbano a vivere un seguito non se ne possa fare a meno perché sarebbe inaccettabile
Non si può accettare un sistema senza dignità la dignità e il valore di fondo su cui si basa la nostra carta costituzionale attorno al quale ruota tutto il sistema dei diritti grazie
Grazie grazie
Adesso Marco rotondo essi anzi ma per concludere brevemente possiamo sul no scusi presidente possiamo da questo dibattito si evince siamo tutti d'accordo sull'inerzia della della politica siamo appunto a dieci anni
A più di dieci anni dalla sentenza Torreggiani della della CEDU che porto appunto alla condanna dell'Italia per violazione dei diritti umani per tortura sostanzialmente ci stiamo avvicinando con i numeri
Ci stiamo avvicinando pericolosamente a quella a quella sentenza allora forse appunto unione comune tra penalisti è magistratura associata che faccia un po'la sintesi di una la domanda urgente di intervento e che sblocchi questa questa inerzia a del della politica assume nullo fronte carceri sarebbe davvero davvero importante l'auspicabile ma per concludere forse vuole intervenire il presidente Petrelli e noi anche sì sì facciamo un ultimo volevo soltanto riprendere
Il discorso che faceva il professor Ruotolo in ordine
A quella giurisprudenza del giudice delle leggi perché non è caso nuovi recentemente con il nostro osservatorio carcere
Abbiamo ripreso quella questione di legittimità costituzionale l'abbiamo riscritta e l'abbiamo Offerta diciamo così a tutti i penalisti italiani che si occupano di carcere adesso
Diciamo la palla passa alla magistratura perché deve recepire quegli inviti laddove siano ritenute siccome viene dall'Osservatorio Carcere mi fa piacere ricordare Riccardo Polidoro perfino apponendo ricordiamo
Grazie
Parlavamo questa mattina grazie
Presidente Santer solo una battuta presidente Petrelli bigamia richiamato ad alcuni punti di condivisione per affermare ancora una volta che su quei punti ci settici trova assolutamente d'accordo
Sintetizzando delle politiche securitaria possono anche creare una parvenza di rassicurazione sociale ma non crea una sicurezza questo è diciamo il la premessa da cui poi muovere per risposte di emergenza e risposte strutturali le due cose devono camminare
Insieme perché se non emergenza ritornerà il nostro organo deliberante sette aprile scorso ha detto tra le altre cose non perdendo di vista
Una visione come dire di sistema di revisione del carcere la cultura in questo senso si è già mossa sono tanti anni passati hanno prodotto tanto ci sono stati i sei generali sull'esecuzione penale bisogna riprendere un discorso culturale sul carcere non ragionare solo in modo in modo emergenziale ma sull'emergenza dobbiamo ragione avvocato Lattanzi pezzo fermarci noi abbiamo detto tra le altre cose che occorre garantire una più incisiva efficace meccanismi premiali
Di rieducazione di socializzazione prendendo in considerazione anche un temporaneo ampiamente o di questi meccanismi chiaro l'indicazione che abbiamo ci siamo permessi di dare alla politica ad una rivisitazione all'interno di una rivisitazione razionalizzazione dell'intero sistema
Emergenza quindi risposta emergenziale abbiamo una storia crescente alle spalle possiamo mettere in campo alcune misure che ride come riducano il sovraffollamento causa di disagio e pensare che non si deve tra di cinque sei anni ritornare a parlare di questo
Grazie abbiamo in sala Mauro Palma già garante nazionale
Quindi Rimini freno ma viene per montare un quadro sbagliato poi di alcune situazioni e per il senz'circa le varie motivazioni che attengono tattiche allora la percentuale delle persone straniere in carcere diminuita
Allora non rappresenta nulla San Vittore Regina Coeli in termini generali etti minorità
La per me e quindi non possiamo pensare che molto atteri proviamo a questo problema questo può avvenire
Nel grandi nelle grandi città alti alcune situazioni no perché ogni tanto
Se no siccome i numeri se volete ve ne do precisi anche al singolo detenuto la percentuale delle persone in custodia cautelare in carcere sentimmo inutilità
Date il numero di reati introdotti nell'ultimo periodo è molto aumentato
E il numero dei reati introdotti arco con effetto culturale rispetto al ricorso al carcere quindi si trova ho sentito che il ministro era partito dicendo la custodia cautelare
Dopo ho sentito me la questione degli stranieri
Tra l'altro tra l'altro mentre chi italiani in carcere
Ricordiamoci che se vogliamo misurare la marginalità per esempio con un elemento che è quello del titolo di studio
Ben cinque mila persone non hanno adempiuto all'obbligo scolastico quindi quando parliamo di minorità
è una meno Rita molto nazionale
Grazie grazie a Mauro Palma per questo contributo direi che ci possiamo fermare fermare qui grazie grazie davvero allora il presidente dell'Associazione nazionale magistrati
Giuseppe Santa dissi al presidente dell'Unione camere penali Francesco Petrelli è ancora l'avvocato Fabio Lattanzi al professor Marco Ruotolo costituzionalista di Roma Tre
Naturalmente la politica farà all'insù i due scelte noi e gli ospiti noi comunque ringraziamo tutti per l'attenzione ringrazia tutti ancora per la partecipazione abbiamo la parola Riccardo Arena scusa scusa allora perché vi gioca molto abile proprio a capire che professiamo mantenerle se Porcelli presidente della Commissione penitenziaria della MM
è stato è venuto da Rimini di interesse qua con noi giustamente insomma
Questione dice è ma dobbiamo dobbiamo provare a bomba progressiva Ortonovo missina
Amo meno grazie no mi dispiace perché è tardi io penso che sia stata molto utile questa giornata anche perché forse qualcuno e chiedo a radio radicale di farlo potrà mandare la cassetta di questo pomeriggio al ministro
Non lo so solidale
E io ci tengo ha una cosa in particolare io sono d'accordo sul fatto io faccio il Pubblico Ministero e sono un noto forcaiolo io sono d'accordo sul fatto che è difficile far passare l'idea di un taglio lineare di una misura come la l'indulto e l'amnistia anche se poi a un certo punto ci vuole anche quella secondo me
Ma il problema è che i disegni di legge che sono in discussione non prevedono un taglio lineare
Cioè questo bisognerà che qualcuno lo dica al ministro
Insomma non è un taglio lineare perché la liberazione anticipata speciale a differenza dell'indulto a differenza della mistica viene concessa
Previa valutazione del magistrato di Marta sorveglianza a chi è meritevole quindi è tutto fuorché lineare e dire invece che quarantacinque giorni te ne do sessanta o settantacinque
E non significa fare un taglio lineare è un taglio lineare rispetto a chi è già stato ritenuto meritevole io penso che se questo messaggio passa e forse anche un messaggio tranquillizzante
E ed è un messaggio in controtendenza rispetto a quello che va per la maggiore
E cioè quello su cui tanti oggi sono intervenuti della cultura
Generale dominante
E toglie argomenti a chi fonda la propria politica sul messaggio della paura ecco io penso che tante persone che sono qui
Stasera anzi tutte le persone che sono qui questo pomeriggio e questa sera a tutto pensano fuorché alla politica della paura grazie scusate
Allora scusi grazie grazie consigliere Stefano Cerri presidente della commissione evidenziare della Nm
Finisce qua questa giornata faticosa lunga e faticosa Manni continueranno delle altre
Questa non è una giornata spot
Senza dignità con
Questa unione inedita di Anm camere penali non è una giornata sport è l'inizio di un percorso percorso che sarà lungo e difficile ma è l'inizio di un percorso perché mai più possiamo scrivere
Senza dignità lo possiamo schiera meno cambiamento un'ultima cosa
Fateci caso la questione che più indiziaria è paradigmatica del modo di fare politica che riguarda tutti noi anche se siamo liberi la politica infatti non anticipa mai un problema
Ma lo insegue quando il problema esplode le carceri sono la stessa cosa un anno fa avevamo quattro mila quattrocento detenuti in meno sono più di dodici carceri da costruire
Si poteva intervenire allora il non lo ha fatto
La politica interviene
Quando è scoppia l'emergenza non sa la nostra politica anticipare mai un problema e questo non riguarda sulle carceri io ringrazio tutti voi grazie veramente agrario praticare anzi
Viva radio radicale e insomma speriamo di ritrovarci perso grazie a Fabio Lattanzi quel capoccione di amico mio senza il cui contributo questo incontro questa giornata non sarebbe stata la stessa grazie davvero a tutti