Forum dell'Intergruppo Parlamentare per la riforma liberale per illustrare il documento programmatico elaborato dall'Intergruppo e le proposte politiche in materia di riforma previdenziale e di riforma finanziaria

Sì allora buonasera
Grazie per essere intervenuti adesso facciamo una breve conferenza stampa
Di presentazione dell'iniziativa che c'è questa sera a Milano in di presentazione dell'intergruppo parlamentare per la riforma liberale subito dopo cominceremo il dibattito per questo quindi invito il pubblico ad avere pochi minuti di
Pazienza e di cortesia l'intergruppo parlamentare per la riforma liberale che si è costituito tre settimane fa a Roma tra ormai novantacinque deputati del Polo delle libertà certo al tenente a Forza Italia i riformatori
Al centro che sia democratico nel gruppo dei federalisti liberaldemocratici
Si propone di sottoporre come le fette già fatto con una manifestazione nazionale a Roma la settimana scorsa e di
Portare a compimento un programma di riforme liberali composto di dieci punti credo che sia stato distribuito che comunque può essere poi dopo distribuito
E si propone di sottoporlo soprattutto all'attenzione delle forze politiche che compongono il Polo della libertà quindi si tratta di un documento programmatico di contenuti gli obiettivi politici che ne vogliamo che il Polo delle libertà Assumma
E che vogliamo dopo la libertà presenti ai direttori come proprio programma politico
Su questo abbiamo fatto con la manifestazione
Nazionale a Roma alla quale sono intervenuti anche Marcello Pera Saverio Vertone Gianfranco Morra e Renato Brunetta da fare abbiamo riuscendo ricevuto anche un messaggio di saluto e di adesione di Silvio Berlusconi che anche e disponibile per la stampa e per il pubblico quindi questa brevemente l'iniziativa il senso e le nostre iniziative non costituire un nuovo partito una nuova formazione politica all'interno del Polo ma provare semplicemente a fare emergere e a far vincere caratterizzare Polo delle Libertà per un programma per dei contenuti che si non di riforma liberale non so se avete
Letto l'articolo di stamattina Marcello Pera ha scritto sul nel sei zero e credo che in quell'articolo siano sintetizzate molto efficacemente anche le ragioni gli obiettivi che noi ci siamo dati che offrire a Forza Italia e la leadership di bere dicevo dello scudetto del Polo delle Libertà
Una proposta politica che si è assunta può comportare per il nostro Paese per la prima volta dopo diversi decenni la possibilità di essere governato in modo diverso e di vedere finalmente attuata quella riforma liberale che è stata nelle speranze
Di molti liberali in passato nei decenni passati ma che è stata anche consegnata
Abbiamo un destino tristemente minoritario io darei la parola a Marco Taradash che portavoce dell'intergruppo liberare dopo Accardo Silvio che uno dei deputati di Forza Italia e che ha aderito sin dall'inizio al nostro intergruppo
Grazie Elio Vito è scappato un semplicemente che invece racchiude tutte le difficoltà del nostro lavoro cioè noi semplicemente vorremmo che il Polo assumesse come sue priorità politiche
Quegli obiettivi di riforma delle istituzioni del mercato del diritto che credo siano stati alla base del successo elettorale del ventisette ventotto marzo e che poi per cause prevalentemente oggettiva forse anche per qualche insufficienza soggettiva sono state via via lasciate da parte perché poi l'emergenza politica ha ripreso il suo dominio sulla progettualità politica ecco noi crediamo che soprattutto dopo la scesa in campo di Prodi sul versante di centro sinistra
Il Polo delle Libertà Possa a bere chance reale di successo elettorale e politico soltanto se saprà farsi interprete di quella richiesta di rinnovamento del sistema Italia
Che certamente emersa dal voto del ventisette ventotto marzo quel voto era stato un voto contro la partitocrazia contro il consociativismo
Contro la preminenza e prepotenza dello Stato all'interno della sfera dell'economia e ne dobbiamo ripartire da quel punto di partire dal programma elettorale dalle premesse di rivoluzione liberale ma siamo convinti che questo Paese
Non debba trovarsi di fronte ad un'alternativa fra due conservazione una conservazione il centro sinistra che rappresenta la continuità del potere economico politico
Di questo Paese e che con Romano Prodi probabilmente ma allora presenterà anche in forme molto dignitose e anche molto presentabile
Una continuità quindi a conservazione centrosinistra che però hanno rimetterebbe in discussione i fattori che hanno portato la dissoluzione della Prima Repubblica alla i fattori di spreco di dissipazione del denaro pubblico
Di crescita della disoccupazione del divario tra Nord e Sud del Paese di una allargamento del e lo stato sociale che non faceva
Di chi corrispondere alle sue dimensioni un miglioramento della qualità dei servizi delle della sua efficacia e crediamo che a questo tipo di modello di Stato che ci viene riproposto oggi da sinistra non si possano si debba contrapporre e una conservazione di centrodestra anche perché siamo convinti che intermedi
E cultura della conservazione da sinistra arriva una qualità di esperienza e quindi di concretezza che il centrodestra non avrebbe cioè siamo convinti
E e credo che quando dico noi dico sicuramente la maggior parte più della metà dei deputati di Forza Italia e larghi settori con potrete vedere sia del CCD che del nuovo gruppo raggruppamento federalista liberal democratico
Siamo convinti invece che lo spazio per un movimento di grande riforma innovatore che incida su quelli che sono stati i vizi e i mali del Paese
Sia oggi necessario e abbia grandi chance se viene proposto all'opinione pubblica di ottenere insuccesso elettorale
Noi nei nostri punti di programma indichiamo alcuni settori di intervento che sono da una parte la riforma istituzionale
Con la riforma presidenzialista
Bipartitica e federalista indichiamo anche alcuni concetti e obiettivi contenuti concreti di lavoro per arrivare a questo risultato
Sul terreno dell'economia ma siamo convinti che le privatizzazioni siano essenziali per introdurre fattori di efficienza e di moralità nel Paese
E che le privatizzazioni si debbano accompagnare ad una revisione dello Stato sociale che mette in discussione il monopolio nella gestione dei servizi i servizi vanno garantiti ai cittadini e soprattutto l'anno
Garantiti alla parte più debole della popolazione
Ma lo stato sociale all'italiana fitto di privilegi
E e di clientele non puoi reggere né alla sua crescita in termini di costi né alla domanda di qualità
Che emerge dalla popolazione italiana quindi proponiamo alcune sfide tra l'altro quella sulla sanità e quella sulla scuola perché si possa creare un sistema di concorrenza tra pubblico e privato che possano migliorare sia il pubblico sia in privato che anche oggi esiste ma esiste intermedi classisti la la scuola privata se funzione scuola dei ricchi mentre noi siamo convinti che sia possibile elevare sia la qualità della scuola pubblica che di quella privata il discorso vale anche per la sanità
Terzo elemento lo Stato di diritto ne vogliamo una giustizia che funzioni che non sia un potere che sia invece uno dei pilastri di uno Stato moderno nella sua autonomia ma anche nella sua funzionalità al di fuori di strumentalizzazioni di inefficienze che poi favoriscono di strumentalizzazione
Quarto punto la politica sociale
Siamo convinti che questo stato sociale sia uno Stato che non garantisce equità per i cittadini e che alle privatizzazioni alle al al meccanismi alla concorrenza si debbano affiancare la revisione del mercato del lavoro per dissolvere le barriere che oggi creano un sistema di garanzie soltanto per coloro che si hanno avuto accesso all'interno di quelle barriere ed escludono invece l'accesso per gli altri creando forti disparità soprattutto verso i non occupati i giovani e verso le donne
Sull'altro versante la formazione culturale e professionale la necessità di una scuola migliore rispetto a quella che abbiamo e di università finalmente libera
Dai dalle consociazione che al suo interno e dalle corporazioni che al suo interno hanno impedito una selezione di merito innanzitutto a livello di docenti universitari
E di servizi offerti e poi via via a scendere lo hanno impedito a livello di studenti e di coloro che usufruiscono di questi servizi ecco questo indicare insomma sintesi alcuni punti lavoro che credo siano un lavoro di legislatura e un lavoro di legislatura liberale in Italia e quindi di legislatura rivoluzionarie perché si tratta di costruire dalla dalle fondamenta
Un sistema politico economica e istituzionale che non trova affatto corrispondenza
Con la realtà di fatto del Paese al di là delle leggi scritte ordina delle carte costituzionale sappiamo benissimo che la realtà del Paese si è via via determinata per stratificazioni
Di Poteri che hanno sempre di più rinnegato anche l'impronta liberaldemocratica che pure è presente se non dominante la nostra costituzione questo un poi per ragioni che ci hanno unito in questo programma con questo documento e le ragioni che hanno portato gran parte dei deputati a un cercare un luogo d'incontro di discussione e di pressione all'interno del Polo ma sappiamo che il Polo
Al suo interno oggi è anche conteso da destra dagli eredi di un certa non certa controllo
Confessionale della vita pubblica sappiamo che la sfida è aperta che noi dobbiamo favorire la nascita di anime liberali in ogni settore del della dello schieramento politico e cercheremo di fare la nostra parte credo che il medesimo né che abbiamo ricevuto dimostri che questa parte di questa parte c'è grande bisogno presso ci sono usi il palo romane che sono fra i parlamentari che hanno aderito ai romani anche coordinatore e che credo vorranno aggiungere qualche parola
Io credo che non ci sia molto da aggiungere a quello che ha detto Paolo Romani sì fino a Cattaro domando scusa
Marco Taradash
Ai che soprattutto non abbiamo la gioia di averlo accapo Marco Taradash
C'è un umile portavoce però è una forza trainante come poche
Al mio fianco c'ho anche Elio Vito che io in Commissione e anche questo per me che seppure non più giovane ma giovane parlamentare mi è stato di enorme aiuto
Personale di estrema sincerità estrema forza diceva come cioè quello che dice il piano che fa soprattutto dica come Paolo Romani
Allora guardi un'altra persona un altro deputato emergente che presto io credo avremo in una carica che da un po'io spero rischia di so che lui è un po'restio alla cosa
Noi siamo qui soprattutto per rispondere alle vostre domande quello che lo facciamo lo abbiamo fatto con convinzione lo facciamo con sincerità lo facciamo per l'Italia
Quello che succede in questi giorni purtroppo sono cose molto tristi che cercheremo attraverso le lezioni di capovolgere
Ma se anche io penso che ne valga la pena di lasciare spazzole domandavano sono entrati ungere una piccolissima considerazione
Che parte da un'analisi veloce su quello che è accaduto in Italia nell'ultimo anno
Sono sta meglio due fatti diffondono se su quel presente Berlusconi non sono i forse tale gravemente faccio riferimento a lui a inventato quasi dal niente un partito liberaldemocratico di massa che ha avuto il trenta per cento dei consensi
Quando l'aggettivo liberale sia sempre accompagnato un partito che non aveva mai raggiunto più del tre per cento storica associazione da sette
Per cui ci siamo trovati di fronte una nuova creatura politica con un consenso lettura l'incredibile il nome di non liberal democrazia che era sempre appartenuto a una a una minoranza abbastanza elitarie tendenzialmente conservatrice nel panorama politico italiano
Il secondo dato di fatto che ha sdoganato da un brutto termine ma comunque legittimato una destra come partito di governo
E l'ha fatto devo dire sono ricordati in tempi anche non sospetti quando nell'alternativa tra Rutelli e Fini nella mi sa dire romane scese chiaramente fine allora fu impallinato come cavaliere nero forse lo ha visto un pochino più avanti e devo dire che propriamente anche una vaste intellighenzia democratica e liberale frammenti di vergogna allora beh fremiti di di assoluta vergogna rispetto a questa scelta invece poi si è visto che anche Alleanza nazionale ha potuto o voluto c'ho potuto è stata spinta è stimolata fa una scelta di carattere democratico pur tuttavia di fronte a questi due fenomeni le i problemi che sono sul percorso sono ancora moltissimi
E se in questo intergruppo si riconoscono tutti parlamentare tutti coloro che geneticamente hanno gli dico sempre una cromosoma liberale pur tuttavia è necessario che questa scelta che spesso i fatti in maniera quasi inconsapevole
O per vocazione familiare un po'individuale a questa scelta si aggiunga una consapevolezza che culturale di quello che sta di quello che è stato scelto
E le malessere così volle chiamare che spesso sia all'interno del movimento Forza Italia
Cioè la mancanza che esista già attivamente al di là delle accuse che si fanno di una certa cultura di una certa specifica verticalizzazione delle problematiche un senso di proposta un senso di Progetto che sembra mancare lo si vorrebbe
Con questo intergruppo con questa capacità che hanno forse queste persone che si sono ritrovati non comune disegno
Sarebbe bene che finalmente si decise a riempire di contenuti più propri più tipici della del metodo liberal democratico visto che per i che prima che essere dottrina comunque liberalismo anche un metro
E io spero che con questo movimento con questo gruppo di persone che hanno voglia e volontà di dare contenuti Progetto proposta a una definizione che di per se stessa tutti in questo caso comunque comune perché qua la libera democrazia pare che ormai vanti un arco di forze che va dalla sinistra del PDS alla testa dell'anziana sale per cui c'è qualcosa che non torna in tutto questo meccanismo
Ora siccome nessuno crediamo di avere un certo qual modo una primogenitura rispetto a questa definizione forse val la pena che a questa primogenitura consegue ne consegue un approfondimento di temi che sono tipici della cultura liberale
Questo è il problema che ci poniamo oggi questo è il grossissimo progetto che abbiamo davanti prima di addentrarci un'altra campagna elettorale dove si imparano gli slogan si imparano le bandiere sì
Varranno anche gli spot consentite nono ma dove a mio avviso la la gente cittadino deve incominciare a imparare a riconoscersi per una sera una scelta con consapevole che tipiche della cultura del mezzo della civiltà liberale
Questo è un po'il tentativo di Entratico importante perché forse per la prima volta ci si pone in termini così come complessi articolati la soluzione di questo lavoro che ci ci sembra importante grazie
Se non ci sono domande da parte dei giornalisti o se ce ne sono altrimenti
Ci sono domande ci sono domande da parte del giornalista rischia
Attenti passiamo alla fase successiva del dibattito
Presumo cioè ci sono domande invitiamo il professore Quagliariello se c'era prima però giustamente forse via
La casa siamo no
A a
Terra fai Factory piedi
Scaffale stia seduto
Nona affacciata in piedi per carità ma io ci angosciano aprono librario non solo su questo aspetto cioè a quello che quando voi
Entrate eretico entrate comperate qualche libro mi
E prima prova contare ambasce il crollo avvenuto su gomme
E stavo per fargli la domanda perché ci siamo accorti che avevamo in comune una persona molto mica da quando lui aveva regalato un cagnetto
Molti anni fa molti anni fa alla stessa persona avevo regalato una cagnetti Ina ma questo non c'entra assolutamente con il discorso politico che volevo fare
Sottolinea però un a un rapporto comune una sensibilità comune
Nei confronti degli animali e quindi ero abbastanza evidente che quattro proporrà con sensibilità comune nei confronti delle persone quali vogliamo bene ma il mio punto è un altro io volevo chiedere Tara andarci
Che cosa resta par condicio
E cos'è questa par condicio televisiva interrompere il monopolio cosa di questo genere
Per evitare Caro Romano mi Berlusconi si dovette arrendere anche sali e tabacchi visto che per quanto riguarda il monopolizza il monopolio dello Stato il traguardo
E poi mi esprimo un dubbio autovettore
Anche dei giornali
Oltremodo che scrivevo sui giornali
E dubbio semplicemente questo
Io quando leggo in un libro ad un giornale a me sono il regista no
Sono io il regista perché ci coi tempi e quello che lecco le pause le cadenze
Quindi mi ha cultura quindi cambio anche opinione
Quando vedo altre revisione
Posso scegliere una cravatta un profumo previsioni va in costume non mi rende belle i temi che sono le cose più importanti riferimenti teorici
A voi scrivete qualche cosa sui giornali evidentemente va Taradash quando scriveva sui giornali
Ecco non lo chiede
Russo
Che cos'è la par condicio esce la par condicio di televisione sarà seguita anche da una parte conteggio
Nella gestione della stampa
Per i grandi quotidiani
Se potremo io chiudiamo due poveracci scusi
Farci anche noi un giorno letto e farci mettere soltanto perché perché gli ha comunque anziché essere costretti a mettere de il Sole ventiquattro ore dalla mattina alla sera al Corriere della Sera
Piuttosto che la Repubblica questa era la mia domanda
La risposta di Marco Taradash cominciamo imbarcato avevate interessante tra l'altro entra anche nel merito della nostra discussione perché abbiamo affrontato anche questo tema intanto io credo da par condicio sia i no però detestabile perché di quelle parole dico l'espressione che servono ma camuffare i propri veri intendimenti
Ed è anche in sé una minaccia alla libertà d'informazione se viene intesa come pare venire intesa da molti settori politici come un diritto
E le forze politiche ad a vere uguale rappresentanza per le proprie posizioni così non può essere in questo modo il giornalismo non esisterebbe neppure ha un senso invece sedente ESA durante la campagna elettorale per cui tutti i cavalli o le liste che concorrono debbo partire dallo stesso con lo stesso nastro di partenza di avere lo stesso percorso lo stesso spazio a disposizione sulla televisione io su questo sono d'accordo ho incontrato qualche giorno fa il ministro Gambino che cercava suggerimenti tra l'altro compito avevamo già scritto una cosa gli avevano già scritto una lettera e gliel'ho detto benissimo estendere anche alle reti nazionali private il ciclo di tribuna elettorale
Perché in questo modo aumentando l'informazione a disposizione si diminuisce anche il pericolo di eventuali distorsioni dettate da questo o quel telegiornale che sia più o meno favorevole a questa quella tesi
Personalmente quando leggo di studio il Mulino che dicono la Fininvest ha spostato quattro milioni di voti da parte del rene spostate due mila e dall'altra parte penso
Che la RAI sicuramente a violato le sue norme perché non ha il dono il potere il diritto disposta è un bel nulla ma se la Fininvest l'ha spostato il sono convinte perché attraverso la Fininvest son passati dei messaggi che attraversa la Rai non passavano
E che hanno convinto gli italiani ma dato e questa è materia opinabile
Allora la cosa da fare garantire a tutti il perito elettorale
Le uguali condizioni uguali opportunità senza garantire uguali risultati perché questo francamente ciò che molti si aspetterebbero ma non è possibile e pur affrontare temi la riforma antimonopolio antitrust che deve avvenire secondo me secondo noi sia sul piano televisivo sia sul piano la carta stampata non esiste paese al mondo in cui i giornali grandi giornali
Nazionali e anche quelli economici siano di proprietà di quattro cinque aziende che hanno la loro priorità in altri settori che non son quelli dell'editoria e dobbiamo porre dei limiti
A alla possibilità di poterli mantenere la proprietà di quotidiani se non sia impegnati preminentemente nell'editoria
Naturalmente sul piano della televisione
Creare Antitrust significa non sparare contro la Fininvest come fanno i referendum e spegnere la televisione commerciale in questo Paese
Significa innanzitutto ripensare la RAI privatizzare la RAI destinare una Rete o quante si vogliano a servizio pubblico ma una volta che si sia compreso qual è la funzione del servizio pubblico
Mettere sul mercato il resto e a quel punto introdurre delle norme che possono essere per focalizzate sul numero delle reti che ci credo meno sul tema sui tetti pubblicitari ci credo di più
In modo tale che possano convivere più soggetti ma è quello che dobbiamo sapere che in Italia non c'è un un sistema perfetto nell'editoria o il meno imperfetto il mondo c'è un sistema il più imperfetto del mondo editoria e c'è un sistema liti imperfetto del mondo anche nella televisione quindi dobbiamo porci complessivamente di fronte a questo problema
Gariazzo scusi se c'è lei adesso si comincerà la fase del dibattito Conde relazioni perizie da prima del professor Gaetano Quagliariello che insegna storia dei partiti politici alla Università LUISS di Roma
Che da Quagliariello in particolare credo che si possa parlare di come in una fase delicata e comunemente definita di transizione quale in quella attuare di transizione fra il vecchio sistema proporzionale e il nuovo sistema maggioritario il cui principio in cui spirito è stato introdotto con il voto referendario del diciotto aprile novantatré
Ma che tarda ad affermarsi definitivamente e completamente nel nostro sistema politico ecco credo impresso quel gelido ci posso dire come in questa fase di transizione verso un sistema maggioritari verso la democrazia del maggioritario come l'iniziativa dell'intergruppo parlamentare per la riforma liberale si collochi come possa giocare anche fichi forse Tare Polo delle Libertà possa pienamente assumere la caratteristiche la forma partito oggi un movimento politico che appunto si struttura e si attrezza per essere parte di un sistema maggioritario
Ma io lo ringrazio
Elio Vito gli amici del dell'intergruppo che uno mi hanno chiesto questo contributo insomma io ovviamente come capirete non andarono ricette perché se fossi in grado di darle probabilmente avrei al un altro ruolo
Posso semplicemente cercare di fare alcune considerazioni
Su questo periodo che sicuramente un periodo peculiare nella storia
Anche più ampiamente intesa proprio perché la storia di questo secolo la storia del ventesimo secolo presenta un numero molto ampio
Di transizioni da regimi democratici a regimi dittatoriali
Tutti Mrs il primo dopoguerra è stato caratterizzato da fenomeni di questo tipo quella che alle di ha definito lei era delle tirannie presenta anche in una seconda fase
Moltissimi esempi di transizioni da regimi dittatoriali a regimi democratici
Le più importanti delle quali evidentemente quelle successive alla caduta del muro di Berlino presenta un caso molto più limitato di transizioni da regimi democratici a regimi democratici cosa voglio dire di transizione da una concezione della democrazia ad un'altra concezione della democrazia
Se noi ricerchiamo all'interno di questa categoria
Cioè la transizione tra due regimi democratici probabilmente troviamo in Europa nell'Europa occidentale del ventesimo secolo solo l'esempio della Francia il passaggio dalla Quarta alla Quinta Repubblica francese e guidato dalla generale De Gaulle dove ad un regime di tipo quasi assembleare è succeduto un regime di tipo quasi presidenziale o semi presidenziale
Come si usa dire nella
Nelle scienze sociali ora qual è lo specifico della realtà italiana
Specifico della realtà italiana che questo passaggio il passaggio da una concezione di democrazia intesa innanzitutto come partecipazione che nelle sue degenerazioni evidentemente è stata invece in testa come consociazione
Ad un concezione differente della democrazia intesa innanzitutto come controllo
è stata affidata ad un mutamento di legge elettorale come Elio Vito ha detto nella introduzione l'elemento che ha determinato il passaggio da quella che è stata in impropriamente chiamata e quel passaggio che impropriamente è stato chiamato il passaggio dalla prima alla seconda Repubblica perché la mia tesi che nella Seconda Repubblica in effetti non ci siamo
Ancora ma comunque punto questo passaggio che è stato garantito essenzialmente dal
Passaggio dal sistema proporzionale al sistema maggioritario ora c'è da dire
Molto chiaramente che il sistema proporzionali in Italia non è stato un semplice sistema elettorale
è stato qualcosa di più è stato in realtà o una norma fondamentale di funzionamento di quel sistema
Chi ha investito e il sistema elettorale ma la concezione stessa di democrazia in tutte le sue espressioni
I regolamenti parlamentari ne sono stati permeati gli organi di controllo parlamentare sono stati in un sono stati disegnati sulla base di questa logica insomma in realtà si può ritenere che nel principio maggiori tendenze principio proporzionale ci fosse risiedesse una gran parte della sostanza di quella Costituzione materiale che ha governato l'Italia dal mille novecentoquarantacinque a la maturità degli anni novanta evidentemente questo sistema è stato messo in crisi dal referendum che ha cambiato la legge elettorale e che ha determinato il passaggio ad una legge elettorale maggioritaria
Se questo referendum deve essere giudicato politicamente in termini politici
Bisogna ammettere che il grimaldello è stato band
Individuato in realtà se quella legge elettorale se la proporzionale racchiudeva la sostanza di un regime la sua abrogazione insomma avviata
E portava a maturazione una fase di transizione
Se evidentemente invece si deve intendere che il semplice cambiamento di un regime posso di una legge elettorale Possa determinare il passaggio da un concezione della democrazia ad un'altra beh allora proprio non ci siamo insomma ci sono biblioteche intere di Storia delle istituzioni scritte nell'Ottocento nello del Novecento che dimostrano che una legge elettorale da sola non è in grado né di
Portare a compimento le dieci di descrivere un modello di democrazia modello istituzionale compiuto né di descrivere un formato partitico compiuto nel senso che non è in grado di determinare da sola né il bipartitismo un numero limitato di partiti se fosse sufficiente a cambiare
Le istituzioni con un colpo di bacchetta magica e modificando solamente una legge elettorale probabilmente tutti i sistemi politici del mondo avrebbero assunto il i connotati di quel modello inglese così tanto evidentemente
Così tanto ammirato e così tanto ricercato dunque
L'abrogazione della proporzionale eh lampo l'ingresso nell'età del maggioritario
Iniziava una fase di transizione ma non la portava assolutamente a compimento
La nostra transizione insomma si trovava a metà del guado e questa immagine di una transizione a metà del guado è uscita chiarissima nel momento elettorale e tutto sommato e probabilmente alla base di quelle che sono state insomma le sofferenze di questa legislatura
E anche le ragioni per cui questa legislatura declina così rapidamente
Cosa voglio dire
Voglio dire che in realtà il nostro sistema rimaneva un sistema parlamentare un sistema strutturato nella sua essenza sul vecchio me sulla sulla vecchia regola proporzionalisti Ca'
Basti pensare a come si elegge ancora oggi come la Costituzione prevede che si elegga
Il Presidente della Repubblica come la Costituzione prevede che si eleggano organi fondamentali come il Consiglio superiore della magistratura o la Corte costituzionale
Basti d'altro canto pensare ha il potere che la nostra Costituzione assegna al Presidente della Repubblica ecco insomma rimaneva una costituzione un sistema strutturato sui tetti i tempi e sulle vecchie istanze e a questo sistema veniva in qualche modo giusta posto un nuovo strumento elettorale che era appunto quello della legge le della legge maggioritaria
Cosa è accaduto è accaduto che i cittadini in realtà hanno anche a scapito di una brutta legge elettorale completamente compreso
Il segno di novità che quella legge conteneva per la prima volta in Italia nelle ultime elezioni legislative non si è votato a favore di qualcuno
Ma si è votato contro qualcuno
Ognuno di noi ha espresso un voto non tenendo conto innanzitutto non tanto tenendo conto chi voleva favorire ma chi voleva avversa
Soprattutto i cittadini hanno compreso che il gioco era tra due schieramenti uno capeggiato da Silvio Berlusconi l'altro da Achille Occhetto
Questo al di là della stessa formalizzazione delle leadership è al di là degli stessi problemi di schieramento che nei fatti sistema
Non c'è dubbio che nel momento in cui ci fu quel faccia a faccia in televisione
Tra Occhetto e Berlusconi in quel momento gli italiani sapevano che si stavano scontrando davanti al loro davanti al video i due potenziali leader delle degli schieramenti che si contendevano la vittoria elettorale
Cosa è accaduto dunque che quella dinamica ha messo in i in moto un meccanismo per il quale chi ha vinto le elezioni soprattutto il suo leader è stato investito di un potere presidenziale di fatto e uso le virgolette nel esprimere questa opinione che in realtà non trovava le garanzie me regolamentazione all'interno di istituzioni positivo oggi a pranzo
Marco Taradash mi diceva irrealtà nelle scorse votazioni nelle scorse elezioni non importava assolutamente il nome del candidato presente nel singolo collegio
Il candidato approfittava evidentemente o veniva penalizzato dall'appartenenza ad uno schieramento ovvero non si è votato
Un candidato per le sue qualità ma si è votato un candidato per il semplice fatto che apparteneva ad uno schieramento ovvero allo schieramento
Antagonista dunque in qualche modo questo fatto rafforzava nella pratica nei fatti questo potere presidenziale travi di fatto che aveva il leader dello schieramento vincente
Dal quale dalla cui immagine dalla cui proposta dipendeva annuncia nei fatti le lezione della sua maggioranza una maggioranza come voi sapete molto ampia alla Camera dei deputati molto più limitato o addirittura assente perché questa appunto è la realtà di partenza
Al senato della Repubblica dunque diciamo che
La volontà dell'elettorato di approfittare di questa occasione che gli veniva offerto sta ha forzato i termini della situazione dando al sistema
Una curvatura maggioritaria curvatura maggioritaria che il sistema in realtà non aveva se non per quel che riguarda una legge elettorale tra l'altro insufficiente e anche un po'mal fatta
Il cosiddetto Mattarellum
Ora diciamo anche che questo potere di fatto questa curvatura
Maggioritaria che il sistema ha assunto subito dopo le lezioni
è stato un po'tra virgolette messo da parte questo nella interpretazione di uno storico da colui che
Ne aveva la titolarità quanto meno in un primo momento
Cosa voglio dire che in realtà Silvio Berlusconi una volta investito del mandato di presidente del Consiglio
Più che come leader di uno schieramento vincente si è comportato come il capo di una coalizione che aveva vinto le elezioni
Ricordate quelle che sono state ovviamente questi sono giudizi personali le contrattazioni
Per la formazione del governo
Ricordate
Quelli le estenuanti trattative che suoi mi provvedimento importante
Era necessario Pompea tutto ciò trova una serie di ragioni sulle quali non mi voglio dilungare ma era in gran parte è stato il portato di una situazione contraddittoria di fatto di una situazione nella quale la curvatura maggioritaria del sistema si scontrava con un sistema spesso a te non aveva né regole dire nel regole né garanzie che la potessero in qualche modo assicura
Questa cosa è venuta alla luce chiarissimamente nel momento in cui la maggioranza entrata in crisi nel momento in cui cioè una forza che bene o male aveva parte appartenuto aveva
Fatto parte di quella coalizione ha pensato fosse legittimo fosse possibile operare un rovesciamento di maggioranze senza passare di fronte al corpo elettorale
Cosa badate bene
Assolutamente prevista dalle nostre istituzioni da istituzioni di tipo parlamentare
Assolutamente
Colta come un'offesa
Per quello che era stata la vicenda storica e quello che era il sinistro è stato il significato storico che quel mutamento di legge elettorale aveva assunto
E qui evidentemente che si è instaurata quella polemica che tutti quanti voi ricorderete sulla legittimità di un'operazione di questo tipo sul fatto che quel parlamento fosse legittimato a compiere un'operazione simile
Ora molto brevemente
Voglio dire che al di là delle opportunità di utilizzare determinate frasi al e al di là del contesto stesso in cui queste frasi sono state utilizzate quella polemica in realtà conteneva un elemento di verità
E cioè il fatto che
Si è vissuta una fase storica nella quale legittimità e legalità non sono coincise
E questo è una cosa che nella storia dei regimi politici e delle transizioni da regimi democratici a regimi democratici è successo altre volte
In realtà il concetto di legittimità è qualcosa che va al di là come sapete del concetto del puro concetto di legalità
Il concetto di legittimità alle sue origini si rifà alla concezione di legittimità dinastica eh dunque afferma un concetto di legalità particolarmente stressata particolarmente accentuata
Tant'è che come sapete la monarchia di luglio quella di Luigi Filippo d'Orlean
Proprio perché spodestata una legittima una monarchia legittima fu ritenuta una legittimità una monarchia quasi legittima Demme in qualche modo coniato questo termine con la nascita con l'instaurazione di del suffragio universale
Il concetto di legalità il concetto di legittimità sono tornati a coincidere i regimi legittimi erano anche quelli legali perché la coincidenza
Era garantita per l'appunto dal fatto che esistesse un suffragio
Universale tutti cittadini fossero chiamati ad esprimere la loro opinione
I concerti sono tornati a scindersi in epoche più recenti ad esempio tutta l'epopea gollista si è fondata su un concetto di legittimità che non coincideva affatto con quello di legalità quando golden gol diceva che il regime di Vichy era un lei un regime illegittimo
In realtà non si riferiva alla legalità del regime di Vichy perché dici era un regime assolutamente legale
Deriva aveva assunto i suoi poteri da un voto parlamentare
Ciò nonostante la sua legge illegittimità storica era data dal fatto che quel governo aveva firmato l'armistizio con una potenza straniera e che nei fatti quindi ostacolava un dato
O sta entrava in conflitto con la sovranità nazionale ora io credo che in Italia si è vissuta una fase nella quale legittimità e legalità non hanno coinciso la legalità rendeva possibile
Quel ribaltone tentato la legittimità lo impediva perché contrario a quella dinamica maggioritaria che i cittadini avevano voluto prima porre ferendo poi col voto del ventisette
Ora
Fa presente questo è assolutamente
Non solo lecito ma necessaria
Il problema però è che delle forze che si rifanno a una concezione liberale della politica
Hanno il dovere di porre come primo punto all'ordine del giorno il fatto di tornare a far coincidere legittimità e legalità
è secondo me questo è possibile solo
Chiedendo che la curvatura maggioritaria che il regime assunto che il sistema politico assunto che se si faranno nuove elezioni verrà confermato e in realtà viene confermato dal fatto che anche Buttiglione Bossi eccetera sono chiamati a schierarsi e che il centro come luogo politico non esiste più
Che questa curvatura maggioritaria avvenga garantita dare non è e venga ad assumere limiti politiche giuridici ed istituzionali si e questo badate bene significa che questa curvatura maggioritaria deve portare il nostro Paese a fuoriuscire dai limiti del parlamentarismo nel quale è rimasto storicamente
Confinato
Sia nella stagione dell'Italia liberale sia nella stagione dell'Italia repubblicana ed assumere nuovi modelli di democrazia vuol dire cioè portare a compimento la transizione tra una concezione della democrazia è un altro
Perché questo perché se questo non avviene e il maggioritario rimane qualcosa affidato solamente ad una legge elettorale noi badate bene torniamo ad un modello che l'Italia già conosciute
E che è il modello del trasformismo in realtà il sistema maggioritario senza all'interno di un di un sistema parlamentare puro l'Italia e l'ha già conosciuto in epoca liberale
Ed era l'istanza stesa la sostanza stessa del Giolitti sullo era cioè il fatto di affidare ad un personaggio
Il compito di formare un governo e portare a questo personaggio a ritrova a ricercarsi una maggioranza parlamentare di volta in volta cangiante
Cercando di conquistarla attraverso l'assunzione del voto
Di quei deputati disponibili a dargli né pare che noi siamo andati molto vicini a questo modello il fatto che parti consistenti
Dello schieramento parlamentare hanno indicato questa come soluzione della crisi di governo non vuol dire altro che parti consistenti dello schieramento parlamentare non di indicato un metodo un metodo che nei fatti è stato un era un metodo trasformista dico che il nostro Paese ha già conosciuti
Un ex ministro di cui ovvero non faccio il nome per carità di patria poi non so se il fatto è vero o meno ma mi inferte utilizzando strumentalmente
Ha dichiarato che era disponibile a votare il governo Dini a patto che venissero dati cinquecento miliardi ad un determinato settore della vita pubblica
Ora questo né più né meno è una formula corporativa con la quale in età trasformisti che ai singoli deputati offrivano il loro voto al Depretis o al Giolitti della situazione
Non è né più nemmeno che la riproposizione di questa cosa
D'altra parte c'è da dire che in una situazione nella quale c'è stato un oggettiva velocizzazione dei tempi della politica siamo in una situazione nella quale i sondaggi
Cambiano lo l'orientamento politico con il ritmo di una settimana
Porsi a difesa di un parlamentarismo puro significa veramente collocarsi fuori dalla storia
è porsi a difesa di un parlamentarismo puro significa anche rifiutare
In realtà quella che è l'esperienza delle democrazie liberali più avanzate devono la polemica sulla deriva plebiscitaria che c'è stata in questo Paese nei confronti di quanti riteneva che il maggioritario dovesse essere accompagnato ad una formalizzazione degli schieramenti politici è in realtà una politica di segno pericolosamente passatista che non tiene conto di quelle che sono state le evoluzioni che la realtà politica che la modernizzazione ha introdotto negli strumenti della politica
Ora
Se questa è la situazione oggi essendo il compito quindi di un intergruppo liberale quello di favorire questo passo ulteriore sulla via della formalizzazione della rivoluzione maggioritaria quali sono i compiti specifici che un intergruppo liberale si deve porre molto
Chiaramente lasciando poi magari al dibattito la possibilità di approfondirne
Di approfondirne i contenuti io credo che il primo compito è quello di essere i garanti della curvatura maggioritaria che il sistema ha assunto
Cioè
Chiedere che su questo terreno non si faccia un passo indietro bensì un passo avanti
Io credo che ci sono ancora dei rischi in questo senso
Ne indico
Uno che mi sembra evidentissimo
E ad esempio la posizione assunta anzi
Ne indicherò due che mi sembra evidentissimo
Primo viene dalla dal dalle cronache politiche la la posizione assunta da Buttiglione nel suo avvicendamento al Polo della libertà ecco mi sembra che contenga un equivoco su cui questo intergruppo farebbe bene a riflettere Buttiglione a nello stesso tempo Espresso una politica di una volontà di avvicinamento al Polo eh
Una preclusione nei confronti di AN
Cosa significa questo significa in realtà ripetere lo stesso tipo di operazione
Che nei fatti ha consentito a Bossi tra virgolette di tirarsi fuori
Accettare il maggioritario con riserva senza ammettere che il maggioritario significhi anche la formalizzazione di schieramenti per poter assumere una rendita elettorale al momento del voto è poi rimanere liberi di spenderla anche al di fuori dello schieramento
A cui sia delitti io credo che questo sia un segno pericoloso di come in realtà ci sia la possibilità che sulla frontiera del maggioritario ci siano degli arretramenti
è un segno molto più evidente di questo viene ad esempio dalla legge che è stata approvata che rischia di essere approvata nei prossimi giorni sulle regioni in realtà lì c'è un'assoluta in versione del discorso laddove viene fissato che la quota maggioritaria rimane per il venti per cento per l'ottanta per cento si torna ad un sistema proporzionale con le preferenze il che significa evidentemente che nel momento
Diciamo di maggiore diffusione e di maggiore coinvolgimento della politica perché il numero di candidati che viene messo in campo per un'elezione regionale molto maggiore di quello che coinvolge che che viene messa in campo in un in occasione nazionale la logica della proporzionale torna a far premio addirittura per l'ottanta per cento non solo la logica
Della proporzionale ma anche la logica della ricerca della preferenza e dello scontro all'interno della propria lista
Queste sono evidentemente
Esempi che sono sotto i nostri occhi
Che ci dicono due cose da una parte quanto sia difficile conservare e difendere quello che è stato conquistato dall'altra come solamente su un queste conquiste si può pensare
A
Si può pensare si può solamente se queste conquiste vengono difesi o pensare a fare un passo avanti
Nel senso di una transizione compiuta di una transizione che tenga ispirata da una logica maggioritario libera
Il secondo obiettivo
Dunque se il primo è quello di fare da cane da guardia scusate questa espressione brutta ma significativa alla curvatura maggioritaria il secondo è quello di partire dal morbo maggioritario per richiedere ed ottenere la fuoriuscita dal da un sistema di parlamentarismo puro
Il che significa orientarsi verso sistemi presidenziali o semi presidenziali ma soprattutto attingere a quella enorme
A quell'enorme patrimonio del parlamentarismo razionalizzato
Che non è affatto una deriva plebiscitaria ma è semplicemente il patrimonio storico del parlamentarismo che ha preso atto che la modernità
Portava a delle variazioni nei tempi e nei modi della politica e quindi a una necessità di adeguare un patrimonio storico con quelli che erano le esigenze che venivano dalla modernità dunque secondo punto che mi sembra contenuto nel programma delle intergruppo ma che si può attuare solo se in questi giorni in queste ore
La battaglia per difendere la frontiera del maggioritario appunto i suoi attentati tra virgolette legislativi e politici
Andrà a buon fine
Terzo problema terzo obiettivo che un intergruppo liberale si deve dare formalizzare il ruolo nuovo che un gruppo parlamentare deve occupare in una democrazia maggioritaria e io credo che questo sia in realtà un problema
Enorme che quanti parlano di partito liberale di massa
Si devono porre io penso che sicuramente noi liberali scusate se mi metto nel novero per un attimo abbiamo conseguito in questa legislatura delle importanti vittorie esterne ora il fatto che alleanza nazionale cioè una forza tra virgolette nazionalista autoritaria abbia deciso di convertirsi in una Forza nazionale democratica
Questo è sicuramente una vittoria della rivoluzione maggioritaria che si è messa in e del fatto che quella rivoluzione abbreviato i tempi di un processo che se no sarebbe stata molto più lungo rimane il fatto che Alleanza nazionale
è diventato una Forza nazionale democratica ma non una forza liberale né d'altra parte possibile chiederglielo che diventi a meno di voler far sottostare ad una logica totalitaria per cui tutti devono essere liberali
Il fatto che a tappe già che lo schieramento di sinistra abbia designato un leader e che questo leader sia un leader tra virgolette moderato come Prodi io credo che questa sia un'altra grande vittoria della dinamica maggioritaria che è stata messa in dunque credo che i liberali hanno avuto grosse vittorie Esterne
Io non vorrei che queste grosse vittorie esterne sì accompagnino con una grossa sconfitta interna credo che i luoghi e in modi con i quali costruire un partito liberale di massa sono ancora tutti quanti da designare
Perché parliamoci chiaramente
è possibile rigettare
La partitocrazia è possibile rigettare il modello partito della Prima Repubblica ma non bisogna fare
L'errore di ritenere che insieme la partitocrazia va rigettato anche la forma partito cioè il ruolo più un partito deve occupare il l'anti partiti Isma'se mi è consentito una battuta è stata sempre una la malattia infantile del liberalismo il partito a un suo ruolo nella formazione della tra della selezione della classe politica e nella selezione delle del programma politico il partito può essere qualcosa di profondamente diverso nei modi di gestione nei modelli può essere qualcosa costruito sulle sulle sulle articolazioni verticali della società piuttosto che orizzontalmente come nella Prima Repubblica ma di un partito di un luogo politico c'è bisogno e probabilmente questo partito della Seconda Repubblica dovrà avere la sua testa del gruppo parlamentare
Se il gruppo parlamentare che in democrazia il gruppo parlamentare in democrazie maggioritarie che designa il leader o che cambia il leader e il gruppo parlamentare che assume delle degli importanti delle delle posizioni importanti nei confronti del Paese e il gruppo parlamentare che deve dare al Paese la possibilità di conoscere anche i momenti della sua vita interna ecco tutto questo mi sembra che su tutto questo ci sia un pericoloso ritardo di quanti si dicono liberali si sono detti liberali in questa legislatura e credo che questo gruppo parlamentare deve
Evidentemente questo intergruppo parlamentare deve porre al suo ordine del giorno questo
Cioè il ruolo nuovo che un gruppo parlamentare deve avere all'interno di una concezione di partito liberale di massa adatta ad una democrazia maggioritaria
Io questo punto lo esemplifica ero solamente con una questione che però e il centro di tutti
Mettiamo per ipotesi ovviamente faccio do
Tutti gli scongiuri di rito al di là appunto della simpatie o meno che abbiamo per il personaggio che per una ragione o per l'altra venga a mancare la leadership di Berlusconi
Io credo che siamo in una situazione nella quale nessuno sa non è formalizzato come una successione
A questa leadership venga in qualche modo
Formalizzato
E questo dice tutto del ritardo che evidentemente c'è su questo terreno e del ritardo assolutamente da coprire e acqua al quale anche questo intergruppo è chiamato a di intervenire
Ultimo
E fondamentale punto al quale questo intergruppo deve assolutamente rispondere un rilancio a livello programmatico della sfida maggioritaria
Ora è evidente che il maggioritario diceva prima lavaggi nei corridoi non ha solamente dei vantaggi ma anche degli svantaggi a Tantra questi svantaggi certo certamente una c'è un certo
Asso di riconoscibilità
Che il maggioritario pone nel senso non nel senso pasoliniano dell'irriconoscibili del del piacere ad essere irriconoscibile perché diverso
Ma nel senso di dover accettare anche la vicinanza di qualcosa che si sente come strani e la necessità di dover convivere anche con elementi estranei alla propria cultura
Ora questa il riconoscibilità evidentemente deve però essere anche uno stimolo altri cercare non può essere sempre non può essere il cadere in una sorta di relativismo politico per cui la notte tutte le vacche sono grigie
Queste riconoscibilità deve essere anche un invito all'interno di una concezione di partiti fatti per quali Tione non più coalizioni di partiti a ricercare un'Ibiza un ubi consistam della politica
E credo che sotto questo aspetto sotto questo aspetto di fronte ai trasformismi che affiorano un po'da tutte le parti al prende alla boa una politica che ridotta veramente
A la mera quotidianità quanto è accaduto alla sinistra nei confronti di Francesco Cossiga credo che sia emblematico di tutto ciò della perdita di una bussola
Io dico spesso che mi sembra che solamente due forze hanno mantenuto mantengono invece una consistente riconoscibilità del proprio progetto politico una di queste due forze si rifà al passato
Ed è quella che fa capo a Fausto Bertinotti e ai di Alita ovviamente
Sconfitte dalla storia l'altra quanti hanno ritenuto che appunto il liberalismo fosse il coniugare la libertà dei cittadini nel confronto dello Stato con una libertà di mercato so ed è invece un ubi consistam che invece che rivolgersi al passato si rivolge al futuro ecco io credo che questa intuizione viaggiano così sì colosso fine insomma dentro l'ultima parola che questa intuizione debba essere sviluppata programmaticamente debba diventare il nucleo
Fondamentale di un programma per andare alle prossime elezioni tutto sommato
Dopo qual è il posto dei liberali alle prossime elezioni il leader dello schieramento della sinistra
Ha dato un'indicazione in questo senso e cioè ha detto io voglio incarnare il il modello tedesco contro il modello americano contro il modello anglosassone non si tratta di una contrapposizione nuova e la contrapposizione che noi troviamo agli inizi del secolo nei libri di Renan la Germania contro
L'America contro l'Inghilterra in quel caso quella sfida fu in realtà una sfida tra un liberalismo pieno di errori ed un'esperienza che ha portato al totalitarismo
Oggi questa sfida cambia ma se vogliamo interpretarla come sfida alta e vogliamo metterci dalla parte della cultura anglosassone dobbiamo essere in grado di riempire la parola liberale di contenuti sia sul versante
Del istituzioni di una riforma liberale dello Stato sia sul versante di una riforma dell'economia grazie
Credo che la relazione Gaetano Quagliariello che purtroppo sono stato costretto a sollecitare la conclusione per esigenze di tempo dimostra anche la complessità e il l'ambizioso compito che e ci tocca dei dieci punti programmatici dell'intergruppo parlamentare per la riforma liberale ora Ottavio lavaggi che è stato deputato repubblicano della undicesima legislatura che è funzionale al Parlamento europeo che uno dei principali conoscitori
Dei movimenti e anche degli uomini delle donne che compongono attualmente il quadro dei il pensiero liberale della politica liberale in Europa
Ciò dei dieci punti programmatici Ottavio lavaggi si parla in particolare dei punti programmatici riguardanti la riforma dell'economia del mercato con però un punto di vista sull'attualità anche quella della prossima manovra finanziaria che il governo Dini si accinge a varare
E che tale lavati citerà come rischia di essere una manovra economiche finanziarie del tutto inutile se non conterrà in sei già degli elementi profondi di riforma strutturale di un settore caratteristico di crisi quale quello previdenziale
Ottavio lavaggi
Grazie in effetti la nostra riunione di oggi aveva come titolo la riforma previdenziale condizione dell'efficacia della manovra finanziaria ed è di questo che io vorrei parlare
Nel decalogo dell'intergruppo parlamentare per la riforma liberale che forse avete potuto raccogliere all'entrata vi sono due punti che riguardano esplicitamente la finanza pubblica
Il primo quello che propone di riportare entro tre anni il deficit del bilancio dello Stato nei parametri previsti dal Trattato di non lo crea
E dall'altro quello in cui si sostiene una riforma fiscale come quella in sostanza proposta dal ministro Tremonti e cioè meno tasse ma pagate da tutti
Affermando che il risanamento non dovrà avvenire tramite un ulteriore permanente aumento della pressione fiscale ordinaria ora gli avversari del Polo della libertà ritengono che questi due obiettivi siano incompatibili tra loro
E cioè che l'Italia non possa tornare nel cuore dell'Europa senza un forte aumento delle tasse
Su questa tesi sembrano essere tutti concordi i sindacati i vertici della Confindustria i progressisti il Financial Times insomma tutto il fronte dei veri conservatori ora se è vero che come dice un vecchio detto americano di Honen abito bustese urlare avverte in Texas cioè che le onde le sole cose inevitabili nel nella vita solo la morte e le tasse
è anche vero che la naturale tendenza del fisco ad assorbire quote sempre crescenti del reddito non è ineluttabile ma può essere arrestata da decisioni politiche
Oggi la pressione fiscale in Italia e attorno al quarantatré per cento del prodotto interno lordo il che vuol dire che ogni milione prodotto dagli italiani lo Stato si prende quattrocentotrenta mila lire di tasse
Ma poi ne spende cinquecentotrenta mila visto che la spesa pubblica attorno al tre al cinquantatré per cento del PIL la differenza è appunto il deficit annuale
La misura della pressione fiscale in Italia è vicino alla media dei Paesi dell'Unione europea
La spesa pubblica invece assai più elevata in Italia che in Europa nonostante la minore qualità dei servizi che lo Stato rende i cittadini
Il Trattato di Maastricht impone come è noto di ridurre il deficit al tre per cento del PIL per partecipare all'Unione monetaria attualmente il deficit italiano naviga intorno al dieci per cento del PIL
Visto che il debito pubblico ha superato il centoventi per cento del PIL la misura del deficit è fortemente influenzata dal livello dei tassi di interesse
Che lo Stato paga per finanziarsi e dunque dalla fiducia che i mercati di risparmiatori nutrono della stabilità del cambio ed è la solvibile solvibilità dell'Italia
Ogni provvedimento fiscale o legislativo che determina una permanente è rilevante riduzione del deficit crea dunque un circolo virtuoso per i suoi effetti positivi sui tassi d'interesse dunque sul deficit il governo Dini si accinge a varare una manovra integrativa della Finanziaria novantacinque che ha l'obiettivo esplicito di fornire ai mercati motivi di fiducia che consentano di innescare il circolo virtuoso cioè di fare scendere il tasso di interesse reale che lo Stato paga sui propri
Se questo è l'obiettivo alla maniera minore migliore per raggiungerlo consiste nell'approvare una riforma della previdenza che affronti alla radice una delle principali cause del nostro squilibrio finanziario
Proprio due giorni fa la Merril Lynch una Società di valutazione finanziaria ha consigliato i propri clienti di ridurre la propria esposizione sull'Italia perché dice il nuovo governo è stato sostenuto in Parlamento dalla sinistra e dal centro ed è dubbio che si accinga a fare una riforma seria delle pensioni è questa la questione che è in gioco
Se Dini Primo Ministro non riuscirà a far passare la riforma che aveva sostenuto come ministro del Tesoro di Berlusconi dovremmo concludere che solo un governo forte può fare una riforma del genere e che dunque contrariamente a quel che si è affermato da più parti
L'unica maniera per dare fiducia ai mercati consiste dell'andare a votare subito
Se Dini invece riuscirà nel tentativo dovremo concludere che l'obiettivo degli scioperi dello scorso autunno era puramente politico e cioè quello di sottrarre a Berlusconi il merito di una riforma necessaria
In ogni caso i due punti economici sui quattro il programma del governo Dini e cioè la riforma delle pensioni chi la manovra correttiva sono strettamente legati
Quel che esula invece certamente dai compiti del governo Dini è l'impostazione della legge finanziaria per il prossimo anno il mille novecentonovantasei che è il primo dei tre in cui l'Italia dovrebbe raggiungere i parametri di Maastricht se vorrà partecipare
Al novantanove all'unione monetaria quando essa dovrebbe farsi esistono due possibili cammini per perseguire questo obiettivo cioè quello del riduzione del deficit al tre per cento del PIL si può aumentare la pressione fiscale almeno fino al quarantanove per cento del PIL o si può colmare il gatto riducendo le spese dello Stato e privatizzando cioè avendo gettito non fiscale
La prima via è quella proposta in sostanza anche se non ancora esplicitamente dal cosiddetto centrosinistra che ha ora giustamente trovato il suo leader Romano Prodi già presidente dell'IRI e cioè del più grande carrozzone parastatale italiano
Una proposta quella di aumentare la pressione fiscale per ridurre il deficit che in soldoni significa aumentare di circa dieci milioni le tasse pagate annualmente da ogni famiglia tagli italiana e tre in cambio di servizi mutati da parte dello Stato
Cioè della stessa spesa pubblica la seconda via che è quella indicata implicitamente dal decalogo dell'intergruppo consiste invece nel ridurre entro tre anni la spesa pubblica del quattro cinque per cento del PIL lavorando ma cumulativamente nei tre anni tra tagli di spesa e calo degli interessi
Effettuando contestualmente privatizzazioni per uno due per cento del PIL l'anno cioè per venticinque trentacinque mila miliardi l'anno
La scienza tra queste due vie è stata già fatta implicitamente dagli elettori il ventisette marzo scorso è stata poi tradita da Bossi e non può essere nuovamente fatta che dagli elettori stessi
Piuttosto che da un governo tecnico che inevitabilmente durerà pochi mesi e per questo che è meglio votare a giugno prima dell'impostazione della Finanziaria che ad ottobre quando la finanziaria dovrebbe essere già in parlamento nel frattempo cioè in attesa delle elezioni è accettabile che la manovra in corso di destini di definizione costituisca un compromesso tra coloro che vorrebbero più tasse e coloro che vorrebbero meno spesi
Ma questo implica che vi sia un equilibrio nella manovra tra incremento dell'imposizione che riduzione delle spese
Una manovra come quella in posa da Dini che è dell'ordine dell'uno per cento del PIL non può in questo caso risolversi dell'aumento dell'uno per cento del PIL della pressione fiscale
Il governo Berlusconi è stato criticato per l'insufficiente entusiasmo nelle privatizzazioni ci attendiamo dunque da Dini maggiore coraggio in materia il governo sembra deciso leggo dai giornali a vendere l'ENI una società che Dini afferma valere sul mercato cinquanta mila miliardi
Lo faccia subito
Cinquanta mila miliardi di privatizzazione significa una riduzione di cinquanta mila miliardi del debito pubblico e significa anche cinque mila miliardi in meno di interessi ero già un terzo della manovra lo faccia subito e poi vediamo se la di diciamo i partiti che lo hanno sostenuto in parlamento che non so se siano maggioranza o minoranza lo seguiranno ma si può andare oltre invece di aumentare la benzina perché non vendiamo dall'Italia
Come ha fatto il governo inglese trasformandole British questi è come l'Alitalia erano un'azienda in perdita di un'azienda che oggi fa profitto ed è una delle più efficienti d'Europa
Il verbale tra l'Italia sta facendo delle cose buone ma non si capisca non si capisce perché lo Stato debba continuare ad essere il proprietario dell'Alitalia insomma
E anche sulla presenza di tagli di spesa ed introiti da privatizzazioni che il Polo dell'Abi libertà dovrebbe giudicare la manovra di vino in Parlamento
Veniamo ora ai problemi della riforma previdenziale che come ho detto deve costituire un elemento essenziale della manovra
Le ragioni dello squilibrio previdenziale sono note
Pur imponendo alle imprese contributi pensionistici doppi
Rispetto a quelli medi europei il diciannove per cento in Italia a carico delle imprese contro l'otto per cento della Francia il nove per cento della Germania i conti dell'INPS sono in profondo rosso perché gli italiani vanno in pensione cinque o dieci anni prima dei tedeschi
Perché la loro pensione può arrivare all'ottanta per cento dello stipendio contro il cinquanta sessanta per cento i francesi e tedeschi
Perché la base di calcolo della pensione
è costituita dagli ultimi anni della carriera quelle dove gli stipendi sono più alti invece che l'intera vita lavorativa come in Francia e in Germania
Perché oltre cinque milioni e mezzo sono i pensionati di anzianità e di vecchiaia ma più di quattro milioni sono in Italia i pensionati di invalidità
Senza correggere in senso europeo anche questi parametri il risanamento della previdenza pubblica matematicamente impossibile
è legittimo chiedere su questa materia Dini Presidente del Consiglio lo stesso rigore mostrato da Dini ministro del tesoro del governo Berlusconi
Ed è legittimo credo
Chiedere allo schieramento parlamentare che sostiene Dini in Parlamento
Che in parte poi lo stesso schieramento che portò in piazza gli operai contro Dini ministro del tesoro di comportarsi ora con il senso di responsabilità che la nuova posizione impone ma la riforma previdenziale e questo poi l'essenza del mio intervento oggi deve essere per forza tutta lacrime e sangue pagare di più per ottenere di meno non necessariamente entriamo dunque nel merito della riforma previdenziale per esporre quattro tesi
Di possibile riforma liberale della previdenza la prima tesi e che la riforma del sistema previdenziale
Può e deve a crescere anziché ridurre la libertà dei cittadini
Sia consentendo in molti casi di scegliere tra previdenza pubblica e previdenza privata sia lasciando flessibilità a ciascuno nella determinazione dell'età della pensione
La soluzione
A questo problema costituisce consiste in un progressivo ritorno della previdenza pubblica italiana al sistema a capitalizzazione
Utilizzato da quella privata e utilizzato
In Italia in tutto il secolo scorso nei primi decenni di quest'anno e cioè determinando il livello delle pensioni in base all'entità e alla durata dei contributi versati
Cioè chi andrà in pensione prima del tempo riceverà meno scese si andrà molto pure molto prima del tempo si riceverà molto meno
Chi vorrà continuare a lavorare invece dopo avere maturato il massimo della pensione dovrà essere esentato da ulteriori contributi
Le integrazioni al minimo che sono quelle per cui chi ha maturato una pensione molto bassa in effetti poi riceva una pensione come se avesse lavorato anni che non ha lavorato
Dovranno essere limitate agli ultrasessantacinquenni privi di altri redditi e non dati genericamente a tutti cioè tutto il contrario di quello che ci propone la Corte costituzionale di Casavola con il buco del trenta mila miliardi che ha determinato nella sua recente sentenza
La seconda tesi conseguenza della prima è che alla diminuita protezione offerta dalla previdenza pubblica obbligatoria deve supplire un adeguato sviluppo della previdenza integrativa volontaria
E qui il nodo è quello del trattamento fiscale dei contributi che il cittadino versa per la pensione privata oggi questi contributi ai Fondi integrativi sono tassati al quindici per cento e deducibili fino a un massimo di quattro milioni l'anno
Con la riforma previdenziale deve cessare
La tassazione dei contributi divenendo invece integralmente imponibili le pensioni al momento in cui saranno percepite
E la misura della possibile
Deducibilità fiscale dal reddito imponibile dovrebbe invece l'elevarsi ad una congrua parte del reddito lordo diciamo un dieci quindici per cento con un tetto annuale di una ventina di milioni
Che quello che è ancora più importante la deducibilità dovrebbe essere applicata ai lavoratori dipendenti dai sostituti d'imposta in maniera da rendere effettiva la parità fra lavoratori dipendenti
E lavoratori autonomi oggi lavoratori autonomi se lo detraggono al sette quaranta i lavoratori dipendenti sono dovrebbero detrarre ex-post chiedere un rimborso d'imposta che gli arriverà dopo cinque sei anni
L'onere dei contributi alla previdenza integrativa dovrà gravare prevalentemente sui diretti interessati cioè sugli assicurati prevedendo una partecipazione delle imprese solamente nella misura delle necessario diminuzione dei contributi obbligatori in maniera che il totale degli oneri sociali diminuisca invece che aumentare in Italia
La terza proposta riguarda il problema dei lavoratori autonomi dal mille novecentocinquantasette in poi la tendenza prevalente in Italia è stata quella di integrare tutte le categorie di lavoratori autonomi nella previdenza pubblica obbligatoria
L'obbligatorietà della previdenza deve rimanere ma è necessario consentire agli autonomi la scelta tra previdenza pubblica e previdenza privata
Orientandoli con opportuni incentivi alzo la seconda cioè quella privata
In un Paese in cui la trasparenza dei redditi effettivi dei lavoratori autonomi e molto relativa orientale queste categorie verso la previdenza privata costituisce la maniera più efficace per tutelare i legittimi interessi dei lavoratori dipendenti offrendo al tempo stesso gli autonomi una notevole flessibilità discende il primo passo in questa direzione deve consistere in un provvedimento che sottragga l'obbligo di versare all'INPS il quindici per cento del loro reddito i lavoratori autonomi privi di cassa professionale che scelgono la previdenza privata
Si tratta di una iniqua innovazione introdotta nella finanziaria novantaquattro dal governo Ciampi che oggi porta la pressione fiscale su un consulente un fotografo un poeta uno scrittore che guadagna lordi cento milioni l'anno
Al sessanta per cento del Regio che è una cosa assolutamente iniqua senza peraltro assicurati la pensione nell'ipotesi in cui non lavori trentacinque anni in quella medesima
Pensione è un vero e proprio tentativo di spoliazione che va bloccato
Similmente inaccettabile e l'ultima trovata del PDS che vorrebbe rapinare le casse previdenziali degli ordini professionali che sono in attivo per finanziare quelle che sono in perdita
Con un precedente del genere chi sarebbe così fesso da costituire un fondo previdenziale integrativo se poi finisce in attivo rispecchia la rapina
La quarta proposta ed ultima che aggiungo titolo personale a quelle avanzate dall'intergruppo riguarda la nota questione delle cosiddette pensioni di invalidità
Ho detto cosiddette pensioni di invalidità perché sappiamo tutti che in questa categoria rientrano sia le pensioni degli invalidi reali
Che è una gran quantità di pensioni di fatto clientelari o assistenziali generosamente concesso dalla Prima Repubblica
Come altro spiegare il fatto che per ogni cento pensioni di invalidità di anzianità o vecchiaia vi sono i lombardi a ventuno pensione di invalidità e in Molise duecentotredici
Non basta avanzare l'ipotesi che l'invalidità colpisca più facilmente gli abitanti delle regioni a lungo dominati dai democristiani perché nella rossa Umbria la quota di invalidi e sei volte e mezzo superiore a quello dato dalla Lombardia
Né si può pensare che l'invalidità si sviluppi solo grazie al sole del Meridione
Anche in Val d'Aosta la quota di invalidi è quattro volte superiori a quella lombarda
E come mai l'invalidità colpisce gli agricoltori quattro volte più dei lavoratori dipendenti e il doppio degli artigiani
Il problema è grave
Perché riguarda quattro milioni e mezzo di italiani
E danneggia i veri invalidi che dovendo aspettare quasi cinque anni per ottenere una pensione troppo modesta spesso muoiono prima di ricevere l'aiuto di cui hanno vitale bisogno la soluzione non è difficile
Limitando le pensioni di invalidità
Aumento limitiamo le pensioni di invalidità
Aumentando gli ammontari ai neri invalidi
E alle vittime di incidenti sul lavoro trasformiamo in pensioni sociali le pensioni di invalidità dei cittadini che pur non avendo sensibili menomazioni sono anziani e privi di redditi consistenti
Eliminiamo gli abusi che riguardano purtroppo la maggioranza dei casi di questi quattro milioni e mezzo di persone certo a prendere provvedimenti del genere ci vuole coraggio specie per un governo pre elettorale ma allora non aveva ragione chi a differenza di Scalfaro e del Financial Times sosteneva che prima si vota meglio è per la finanza pubblica
L'essenza delle scelte che il nostro Paese è chiamato a compiere infatti non è tecnica ma politica e in democrazia lascia il teste essenziali le compie titolare della sovranità e cioè il popolo volle compiono i mandarini
C'è da scegliere tra due ipotesi
Entrambe legittime
Tra la tesi di chi vuole più tasse più stato come gli elettori svedesi che qualche mese fa hanno riportato al governo i socialdemocratici
E la tesi di chi vuole meno tasse e meno Stato come gli elettori americani che a novembre hanno ridato ai repubblicani il controllo del Congresso
Se non si sceglie tra queste due vie rientrare in Europa capitale non rimane
Che la scelta tra altre due opzioni chiamare un dittatore prussiana o aderire all'Organizzazione per l'Unità Africana due opzioni che come Democratici e come liberali ci sembra opportuno e quel che più conta possibile evitare
Ringrazio molto tale lavaggi per la sua relazione che tre che possiamo sin d'ora assicurare che le proposte concrete che lui ha qui formulato questa sera costituiranno sicuramente iniziativa politica concreta dell'intergruppo nelle prossime settimane
E con la presentazione della manovra finanziaria da parte del governo Dini
Mentre ringrazio per s fratello intervenuti anche altri due parlamentari che aderiscono intergruppo Eugenio Baresi del Centro cristiano democratico che è anche uno dei nostri coordinatori e Lorenzo Street diversa dei riformatori
Da adesso la parola per un saluto a Giuseppe Valditara dell'associazione per le libertà che dobbiamo anche ringraziare per il grande contributo organizzativo del dibattito di questa sera
Beh io ringrazio intanto Elio Vito per questo grande contributo organizzativo in realtà noi ci siamo soltanto interessati per riuscire a metà a disposizione una saletta così abbiamo chiamato qualche amico in un orario certo non facile perché alle cinque cinque in mezzo alla gente
A Milano lavora e quindi purtroppo non è facile reperire molte molte persone però devo dire che questa questa iniziativa è un'iniziativa di grandissima importanza io sono stato sabato scorso a Roma alla vostra presentazione
Mi ha convinto quell'entusiasmo quella l'idea di dare vita ad un intergruppo che Foglia a gran voce con grande forza una riforma in senso liberale dello Stato in quell'occasione io fra l'altro mi ero anche permesso di andare oltre cioè di auspicare che possano nascere un partito liberale di massa che possa nascere dall'evoluzione di Forza Italia ma non solo di Forza Italia dei riformatori della sinistra liberale
Dell'unione di centro
Perché la crisi del sistema politico italiano ritengo o che dipenda proprio dalla assenza o dall'assenza dalla debolezza comunque debolezza Proto culturale di un grande centro liberaldemocratico realmente liberaldemocratico e io credo che un grande centro non debba essere per il futuro un centro esclusivamente cattolico perché altrimenti rischieremmo ritornare alla Prima Repubblica
Anche se indubbiamente un centro anche una componente cattolica e sicuramente importante
Tornando invece più specificamente al tema di questa sera ma io posso dire che qualche giorno fa ho parlato con un collega di diritto del lavoro di Torino che è fra l'altro allievo di tre
E
Lui tra questo personaggio
Roccella si chiama il pidiessino e alla mia domanda beh ma allora quando si andrà a votare ma allora questa riforma nel sistema previdenziale
E lo mise va intanto noi riteniamo che si andrà a votare fra un anno questo di San Rocco ovvio è tutto da valutare perché per fare una riforma seria della previdenza
Italiana occorre almeno un anno ma come almeno una eh sì perché ne parlavano per giorni scorsi con tre ore lo mi diceva che almeno un anno ci vuole per fare una riforma che sia sufficientemente se non vorrei che il discorso della riforma previdenziale sia poi in realtà un pretesto
Fra l'altro un Governo come quello Dini che ha una una maggioranza politica in Parlamento quindi un governo estremamente debole che si deve che si trova ad affrontare uno dei nodi più spinosi più delicati del
Panorama del del della
Dei problemi che esistono attualmente in Italia credo che sia forse il meno indicato per risolvere una questione così complessa certo è che una questione estremamente urgente
Se pensiamo che il incide sulla debito pubblico il debito dell'inizio in modo paurose calcolato cosa un milione ottocento mila miliardi qualcosa di simile no
E teniamo poi presente che la sua sede italiana del tutto anomala perché in Danimarca per esempio si va in pensione a sessantasette anni la media europea di sessantacinque anni
Poi posso ricordare per esempio che i coefficienti che prende in considerazione che caratterizzano la media europea e i coefficienti rendimento sono circa dell'uno e mezzo per cento se non ricordo male contro il due per cento
Previsti dal sistema italiano
Quindi una situazione che sicuramente ci vede in una posizione squilibrata rispetto a nazioni molto più ricche della nostra
E i
Ritengo anche che si debba intervenire sul sistema previdenziale perché la vera voragine del uno degli elementi diciamo più seri più gravi più importanti per poter incidere sul debito pubblico
E poi anche perché è necessario risanamento di tipo strutturale qualcuno dice ma in fondo basterebbe mettere più tasse ai ricchi dovrebbero pagare di più e così si risolve un po'il tutto se calcolato che le persone che godono di una reddito annuale di più di cinquecento milioni lordi all'anno siano circa novemila vero che questa cifra deve essere puramente molto molto aumentata perché c'è un'evasione anche notevole ammettiamo anche che siano trenta mila ma se noi dovessimo calcolare un'imposta straordinaria di trenta milioni poniamo buttiamo lì no verosimilmente per trenta mila persone si aggiungerebbero novecento miliardi e cosa si fa come cento miliardi non sono certo interventi di questo tipo che possono isola stasera quindi tendenti a carattere strutturale
Sono necessari e soprattutto su quel quella parte del debito pubblico che sicuramente quella la componente diciamo più più importante e più appunto quella previdenziali una grande riforma sottolineando come diceva prima molto bene lavaggi l'importanza anche di un sistema previdenziale privato
Non solo perché questo un sistema che forse garantisce una corrispondenza dei principi liberaldemocratici molto maggiore dell'attuale sistema anche perché garantirebbe al la dipendente alla lavoratore autonomo una pensione in futuro forse senz'altro più elevata di quella che può garantire una sistema previdenza del pubblico o meno queste sono i dati di che circolano beh io ringrazio peraltro tutti gli intervenuti ringrazio di questo invito nel suo operato un esperto di sistemi previdenziali quindi non vi annoierò ulteriormente e invece ridò la parola Elio Vito perché possa continuare questo interessante dibattito
Sia ringrazio ancora Valditara anche perché sono convinto che come intergruppo parlamentare per la riforma liberale come assessore per la libertà alla quale peraltro a me dovrà anche di farne parte credo che ci sia la possibilità di organizzare altre iniziative comuni come questa a Milano è che un pochino dove all'interno del parlamento con i deputati del Polo che voi andasse no con il ruolo che mai assumete
A livello nazionale credo che ci sia anche la necessità di interscambio delle reciproche iniziative che facciamo e che l'obiettivo si appunto quello
Comune e noi non abbiamo avuto utilizzare il nostro documento la parola magica del partito liberale di massa nei denti
Che quello con le proponiamo è un programma politico che può essere assunto solo da una forza politica che abbia gli l'ambizione di dare al nostro Paese un Governo liberale chi quindi ambisca a essere stilista tessere
Un partito liberale di massa adesso
Il dibattito dovrà essere necessariamente contenuto anche perché ci sono con i problemi degli aerei delle esigenze per i deputati devono rientrare a Roma stasera con i treni adesso dalla parola Eugenio Baresi
Regia prima uno dei nostri coordinatori
Ed è il Centro cristiano democratico ma qui se lo dimenticherà un furgone
Io colgo immediatamente l'invito
Giglio a rimanere estremamente brevi anche se vi devo dire che in questi giorni sono una certa difficoltà a seguire le disquisizioni
Sulla consistenza del centro
Giuste disquisizioni ordine geometrico che poco si addicono a quelle che sono le necessità del nostro paese ed è ancora più curiosa questo disco disquisizione nel momento in cui abbiamo assistito alla
Così
Rimessa in campo hanno soltanto dal punto di vista scientifico perché in quello ce l'ha alzato il Galileo ma dal punto di vista teologiche oggi non assistiamo a tanti piccoli Tolomeo che pretendono di riportarci in una logica che ormai anche la chiesa ha superato
Diceva Elio che io faccio parte del centro destra democratica da dire quindi dovesse la componente diciamo così cattolica di questo intergruppo per le riforme liberali vi devo dire che anche qui è una qualche pudore a ad affermare con conforta questa mia appartenenza non perché
Abbia dubbi sulla mia appartenenza ma perché notiamo in questi giorni come molto spesso questa appartenenza sia vilipesa nei suoi nelle sue nei suoi comportamenti nel complice etti direi fondamentali che sono quelli del rispetto dell'uomo gli ho visto proprio ieri una personaggio pur autorevole che dichiara di essere cattolico che riveste un ruolo istituzionale di grande importanza che non ha nemmeno il rispetto del dei colleghi
Parlamentari che hanno dissentito su opinioni le sue quindi capite bene come e molto spesso anche la strumentalizzazione delle appartenenze sia un qualche cosa che va contro la verità va contro il rispetto delle persone
Ma per chiudere credo che il nostro impegno non debba essere quindi solo ed esclusivamente sulle etichette
Io non rientro nel merito dei problemi perché mi pare che Ottavio lavaggi abbia in maniera brillantissima esposto a quelle che sono le strategie e le iniziative gli impegni che come diciamo intergruppo parlamentare vogliamo assumere e sono impegni che credo soprattutto nella nostra regione abbia nu un valore una validità fondamentale perché la nostra regione è l'esempio di come l'imprenditorialità la capacità imprenditoriale e la voglia di fare di costruire del della nostra gente ampia
Dato forza economica dato prestigio dato ed essere anche alle nostre realtà e tutte queste tutto questo si può ottenere solo ed esclusivamente dando la possibilità di intraprendere a chi ha voglia di intraprendere quindi dando la possibilità ad ognuno di essere più libero nelle proprie azioni di essere sempre meno costrette condizionato da una burocrazia che in questi anni ha ucciso la imprenditorialità piccola dalla nostra dalla nostra ragione i piccoli artigiani commercianti piccoli imprenditori che ci sono trovati a combattere non tanto con le difficoltà del mercato ma con difficoltà imposte
Dallo Stato quindi credo che soprattutto anche nella nostra realtà
Che con grande forza dato il successo nelle elezioni del ventisette marzo al Polo Rutelli delle libertà proprio perché si basava su questi concetti sull'esperienza quotidiana del nostro vivere nel nostro vocabolario del nostro produrre
Credo che proprio da qui si debba ripartire per rilanciare quelle quegli impegni che Ottavio ha illustrato mi pare in maniera molto molto brillante ecco quindi non voglio aggiungere null'altro se non riconfermare
Proprio l'impegno perché le cose qui dette si trasformino nei comportamenti che vogliamo assumere anche a livello parlamentare
Grazie Eugenia anche per gli impegni chi c'era e annunciato a destra diamo la parola Lorenzo se Clippers mentre inviterei tutti presenti
Qualora intendessero farlo e hanno ritirato all'ingresso del modulo che un questionario possibile passare alcuni dati personali così potete essere informate le prossime iniziative che l'Inter gruppo assumerà anche qui a Milano
E se poi cortesemente potete riconsegnato all'ingresso Lorenzo secco diverse
Un'altra e credo che la questa iniziativa della costituzione del polo di della dinnanzi degli dell'intergruppo segnala il problema che ed è di fronte ai liberali ai liberali conseguenti o come vogliamo chiamarli all'interno del Polo cioè la necessità che abbiamo sentito di costituire questo intergruppo questo soggetto politico devo fare uso di almeno partito nel gruppo parentale ma è un soggetto politico nel Polo
E segna il problema che noi avvertiamo di far crescere e far vincere se possibile le potenzialità liberali che nel Po ci sono
A fronte peraltro penso non avrebbe avuto senso costituirci in questo modo a fronte di altre potenzialità che pure ci sono nel Polo potenzialità di segno diverso cioè qui credo che noi dobbiamo aver ben presente che c'è un in questa trasformazione generalizzata del sistema politico italiano ci sono delle potenzialità nei lei nei diversi schieramenti che sono magari alternative all'interno stesso degli schieramenti qui noi abbiamo per questo è un polo in cui si riuniscono forze liberali forze che si richiama chiamano moderate forze che siamo di centrodestra forze di destra democratico europea come si definiscono
Tutte valenze culture che non sono affatto per nulla sinonimo in una delle altre
C'è un problema di far convivere il come e facendo e facendo prevalere quali indirizzi rispetto a quali altri questo non mi pare il senso per cui anche noi ci siamo costituiti tenendo conto che la destra italiana
è è ricchissima di tradizioni che sono lo studente tutt'altro che liberali ed erano mi riferisco alla soltanto poi c'è anche quella che non ci sia alla tradizione fascista come tale cioè insomma la fa parte del del della grande tradizione liberale magari anche di tradizione liberale per nulla di sinistra rivoluzionaria
La scoperta di fronte al fascismo non quello del del quarantatré ma al fascismo delle origini B del fascismo come autobiografia negativa della nazione è una tradizione che c'è con cui bisogna cioè c'è cosa che vengo dice di han detto giustamente le loro tesi
I Alleanza nazionale che il loro essere di destra viene prima del fascismo viene viene da più lontano diventano cosa che è passata attraverso il fascismo ma che non è necessariamente fascino certe e proprio magari quella quella tradizione rispetto a cui la destra italiana è stata ben prima del fascismo in molta parte per nulla liberale mentre un'altra parte chiamava destra era i dipinti il meglio il massimo il più liberale del liberalismo che le perché la storia italiana ha offerto allora ecco da questo punto
L'altroieri Pannella nella riunione nel nel pre congresso che abbiamo fatto che Milano e mi pare centrale anche per capire questo per capire noi intergruppo che cosa riusciamo estere quanto diciamo IgE c'è questo questa partita aperta oggi sui referendum
Che sono la in particolare quello sulla sul sindacato e sono l'occasione per e terminare una grande divisione una grande positiva divisioni nel Paese di qua o di là intorno a un discrimine di politica liberale
Perché quello quelle il referendum sul sindacato e
Ritengo che poi tatticamente no l'nativa fra consociativismo corporativo
Liberalismo nera anche nei rapporti sul sul sul su sul lavoro nella diventerà il sindacato ecco
Noi abbiamo dobbiamo segnalare Darling uno del Polo
E e sono molto preoccupanti
Il riflesso B evitiamo referendum spostiamo lo mettiamo come elemento di contrattazione magari in un gioco
Restivo di contrattazione che è giusto ridurre ci sia no
Le date eccetera
Lo stato magari spostiamo addirittura eliminiamo i referendum con la motivazione quello che davvero pericoloso frecce spostiamo di sei mesi può essere opportuno si può valutare circa se possiamo aver le elezioni spostando di sei mesi referendum magari benissimo questa è una cosa che ma no ed emesso ebbene eliminare i referendum perché divide avrebbero
La equestre classicamente il proporre il programma non liberale l'non liberale della destro anche per la sinistra italiana in questo c'è davvero grande continuità
Questo mi pare un tema che non comincia il gruppo liberale dobbiamo fare dobbiamo dobbiamo assumere in pieno questo è un tema immediatamente nelle nelle prossime i prossimi giorni credo di iniziativa devi
Gruppo per evitare che sia la scelta la la la città e l'opzione del porto
Come poi ma esso non voglio però portare via altro tempo vorrei richiamare soltanto perché non ancora se ne è parlato poco a un punto che a me pare tra i più significativi proprio nell'ottica a cui mi stavo richiamando
Nel documento nostro documento i nostri dieci punti quel punto che riguarda
La dimensione del FLI l'ISMU europea del l'ISMU europeo da rilanciare da conquistare
Di una dimensione di garanzia sopra sopra le sovranità nazionale dei diritti la persona mi pare che questi sono oggi e tanto più in un polo in cui si confrontano traduzioni così diverse per sul rapporto Stato nazione diritto liberalismo una il liberalismo e etica dello Stato nazionale dello Stato etico nazionale questi mi pare che siano davvero dei temi aspetti cruciali per capire se e appunto lacci delle scelte di fondo del Polo saranno di un segno oppure di segno molto diverso grazie
Grazie Lorenza
E sarà diamo la parola a Marco Taradash che portavoce l'intergruppo parlamentare che conclude l'incontro di questa sera
Ma noi con questo tipo di riunioni tematica poi abbiamo visto il discorso si è allargato intendiamo far sì che l'intergruppo assuma un peso importante all'interno del Parlamento e che riesca anche comunicare
All'esterno le varie situazioni territoriali l'esistenza di questa volontà di azione liberale all'interno del Polo libertà all'interno del Parlamento il problema che suscitava Quagliariello
In uno dei suoi punti dalle richiama punti alle richiamati è proprio quello della leadership politica e della leadership di programma che oggi come oggi la situazione di transizione
Di disfacimento dei vecchi partiti e ancora di imperfetta ho abortito in certi casi nascita di nuovi il a deve per forza di cose consegnate una responsabilità di iniziativa politica a chi ne ha gli strumenti in un gruppo parlamentare sicuramente si trova in questa condizione
Noi siamo convinti che sia necessario riprendere l'iniziativa politica sui contenuti per le ragioni che dicevo prima che altri hanno detto anche in vista di uno scontro elettorale che sarà più laico rispetto a quello del ventisette ventotto marzo perché ci sarà una contrapposizione non di regime a regime ma una contrapposizione tra due proposte di guida della transizione uno potrà vere dubbi sulla qualità delle proposte sulla loro efficacia ma certamente in questi nelle nuove elezioni si andrà a fare un confronto molto più tematizzato e molto più concreto e quindi credo che il compito di chi ha vissuto questa esperienza parlamentare sia proprio quello di fare tesoro del bene e degli errori di questa esperienza per e cercare di offrire ai cittadini italiani una serie di proposte articolate e realizzabili e dire e cercare dei punti d'incontro tra le vola varie forze politiche che partecipano schieramento
Dei punti d'incontro che uniscano su un una determinato percorso politico parlamentare questa condizione essenziale anche perché credo che le stretto
Del mito anti partitocratico sia destinato a non avere quella importanza che ha avuto duro nella scorsa campagna elettorale abbiamo avuto l'esperienza di una transizione
L'esperienza di quella che Pannella definito il secondo tempo della Repubblica e che deve essere di cui dobbiamo fare tesoro proprio per non vivere anche i tempi supplementari della Prima Repubblica
Quindi un punto è questa dato di fatto l'intergruppo per la riforma liberale vuole operare vuole dar se degli obiettivi si è dato un manifesto decalogo di comportamento e su quello vuole attenersi
Naturalmente poi entrando anche nel vivo della polemica politica del contrasto tra le forze che è in corso noi abbiamo in altra sede
Enucleato alcuni punti di intervento come questo della della riforma previdenziale che ne vogliamo garantisca non soltanto il il sacrificio ma garantisca anche il superamento del sacrificio quindi che comincia a far balenare fare intravedere i suoi effetti positivi
Senza continuare a consueta obbligare lo Stato a estrarre da cittadini italiani qualche altra giornata di la ora non so a che giorno dell'Estate siamo arrivati nel periodo che dal primo gennaio alla fine di giugno al luglio impone di lavorare per lo Stato
La riforma previdenziale un dato strutturale essenziale per impedire che la e il rapporto tra Stato e cittadino vada nella direzione del dominio invece che in quella della cittadinanza
Altre questioni che abbiamo discusso Romae nelle nostre io e riguarda la cosiddetta par condicio naturalmente il problema no no no non non potremo intervenire sull'immediato ma noi poniamo il problema di un antitrust di tutto il sistema dell'informazione
Non soltanto di sistema televisivo che deve aprire la sua normativa antitrust ma a partire dalla consapevolezza di quello che è stato il blocco politico che impedisce l'Italia lo sviluppo di un sistema democratico-liberale dell'informazione televisiva e cioè l'esistenza di una RAI in quella dimensione e con quei condizionamenti
Se non si riparte da lì anche il discorso sulla Fininvest è soltanto un discorso di schieramento
Si può essere pro o contro la Fininvest ma certamente non sì andrà a toccare quelli che sono i nodi che hanno impedito la costituzione di un sistema pluralistico nel mercato televisivo
Ma il sistema della televisione è soltanto uno degli aspetti del sistema d'informazione non possiamo chiudere gli occhi perché così conviene ai cosiddetti poteri forti che saranno sempre più forti se ne continueremo a chiudere gli occhi sul fatto che l'informazione scritta di questo Paese eh detenuta da poche famiglie industriali finanziarie e bancarie e che dobbiamo operare per la Libia pizza azione del sistema di un sistema di carta stampata che è deficitaria e parassitario
E che relega l'Italia uno degli ultimi posti non in Europa ma nel mondo in quanto ha diffusione della dei giornali oltre che essere un blocco pesante rispetto alla libertà di informazione del Paese
Altre questioni
I referendum naturalmente in questi giorni c'è abbiamo assistito in questi giorni una serie di dichiarazioni rispetto ai referendum o da una parte queste il questi interventi di possiamo anche condividere quelli che dicono elezioni subito a giugno
E referendum ottobre non facciamo i referendum prima delle elezioni perché inseriremo
Nel dibattito politico del Paese ulteriori elementi di frattura può essere l'argomento tattico non li diamo un valore maggiore rispetto a un argomento tattico umano e non abbiamo un'obiezione
Rispetto a spostare a ottobre referendum purché a giugno si vada al confronto con gli elettori sono strumenti di democrazia
Che hanno lo stesse alla stesso valore e di conseguenza noi che abbiamo sempre detto il referendum e elezioni siamo d'accordo
Sull'eventuale ragionamento che che privilegi le edizioni a giugno se invece l'argomento che l'altro è stato utilizzato è quello troviamo comunque una soluzione legislativa impediamo ai cittadini italiani di dividersi sui temi referendum perché questo sarebbe elemento di divisione ma diciamo no e diciamo no a culturalmente carico
Di e tensione non soltanto un no politico e tattico né diciamo che la sfida l'Italia può riprendere
Il cammino verso la democrazia integrata nei sistemi liberale soltanto se si rivitalizzano non se si deprimono i meccanismi di democrazia diretta quindi il referendum deve essere salvaguardata di veri difeso nella sua funzione oltre che nei suoi contenuti e quindi anche l'intergruppo credo che non ovviamente non ha partecipato alla promozione del referendum ma che vede nei temi
Posti dai referendum da alcuni referendum cittadini italiani vede rispecchiate immediatamente e immediatamente posto davanti all'attenzione degli elettori
La possibilità di intervento credo che l'intergruppo nei suoi modi che son quelli parlamentari interverrà per la salvaguardia di questo diritto ecco io credo che questi sono essenzialmente questi sono in assoluta sintesi alcuni dei temi di fondo del nostro lavoro è un lavoro che è nato da poche settimane che si è sviluppato però con grande concretezza e rapidità e che ci impone di essere capaci di a realizzare e e Dio operare concretamente anche perché lo ripeto quello che dicevo prima in conferenza stampa il rischio altrimenti è quello di vedere
Alle prossime elezioni in assenza di una leadership politica sui contenuti e all'interno di una situazione che condizioni a leadership politiche sugli schieramenti è soltanto rischiamo di vedere un'alternativa
Tra un programma e conservatore di centro sinistra carico di realtà di concretezza conservatrice
è un programma invece che finì lì che rischia di finire per essere conservatore di centrodestra ma di un centrodestra che non ha nulla da conservare perché deve tutto ancora conquistare e se l'alternativa fosse tra la conservazione promessa del nulla dell'astrazione la conservazione è reale
Di un set di sistemi di diffusione della ricchezza e di diffusione delle libertà che non sono sistemi liberali ma che tuttavia hanno garantito a questo Paese scaricando sul futuro ma al futuro
è sempre su qualche cosa che conta poco nelle scelte elettorali immediati scaricando i loro costi sul futuro siamo convinti che la conservazione incarnata da Prodi avrebbe facile possibilità avrebbe la strada aperta e quindi facile probabilità di Vittorio si tratta quindi realizzare nella concretezza e lavoro parlamentare della lavorazione programmatica per le prossime elezioni
Un quadro di azione che corrisponda all'anima liberale che non siamo convinti d'essere stata all'origine della nascita del Polo e soprattutto all'origine del suo successo della formazione interno del Polo
Di tante differenti
Di raggruppamenti che però a quell'ispirazione e fanno capo devono dimostrare ovviamente che l'ispirazione non è qualche cosa che si disperde come fumo nell'aria ma è qualche cosa che opera nella vita quotidiana questo nostro impegno alla ragione anche di questa sera grazie
Abbiamo
Quel prodotto perfetto allegramente
Ecco
Dopo