Capire per conoscere

Capire per conoscere la rubrica che vede ospite ogni settimana il professor Mario Baldassarri presidente del Centro studi economia reale buongiorno professor Baldassarri buongiorno buongiorno dunque che puntata è questa di capire per conoscere
Credo europeo sul conto quattrocentottantotto perfetto allora questa quattrocentotrentotto esima puntata cominciamo dalla legge di bilancio siamo alla vigilia dell'autunno quindi è un tema consueto
Si parla di un esiguo spazio di manovra
Quest'anno c'è l'incognita del ritorno al patto di stabilità o la sua riforma il commissario Gentiloni ha assicurato che ci sono possibilità che si riesca a farcela somma entro quest'anno quale gli quali le conseguenze per l'Italia in un caso o nell'altro
Ma intanto per parlare delle conseguenze del Patto di stabilità dovremmo inserire e che cos'è il nuovo Patto di stabilità perché ancora non è ben chiaro e in realtà da quello che sappiamo è che col nuovo Patto di stabilità non affronta il nodo di fondo
Delle regole europee sulla politica di bilancio eccetera distinzione netta è sacrosanta tra la spesa pubblica corrente e Investimenti
Ora si sta andando su una strada come al solito un po'secondaria nel senso di dire ma agli investimenti che facciamo dell'ambiente visto che ci dice l'Europa vanno conteggiati del deficit ma gli aiuti a all'Ucraina per lavoreranno con la Russia
è una decisione europea e quindi vanno conteggiati leadership il problema vero è che gli investimenti pubblici non devono far parte dei vincoli sul deficit pubblico il vincolo sul deficit pubblico deve essere messo sulla parte corrente del bilancio
E io li sarei ancora più rigoroso la parte corrente del bilancio pubblico per essere vero cioè deve essere in equilibrio tutto ciò che è detto esci può essere attribuito esclusivamente agli investimenti
E allora non occorre più neanche un limite perché ben vengano se gli investimenti pubblici fossero il quattro cinque per cento
Del prodotto interno lordo ma ci ha comunque verificato che siano veri investimenti pubblici e non trucchi vincoli di bilancio tutti i contabili
Vede ben vengano gli investimenti pubblici e l'Europa ha fame e sete i grandi reti infrastrutturali innovazione tecnologica e così via
Questo è il primo punto il secondo punto che è la legge di bilancio belliche un altro nodo che va in qualche modo sciolto e cioè è chiaro che se noi diamo per scontate e inamovibile
Il totale della spesa pubblica che quest'anno il mille duecento miliardi di euro
E il totale delle entrate pubbliche quest'anno sfiora i mille e cento miliardi di euro se noi diamo per intoccabili questi due Moloch
E allora gli spacchi per fare la legge di bilancio sono sempre i minimi minuscoli risicati e si continua a dire la coperta è corta perché è chiaro che gli spazi per fare la legge di bilancio si si intendono in aumento del deficit e del debito non ci sono
Ma chi ha detto che non si possono rimodulare tutti quei mille duecento miliardi di spesa pubblica e spostare delle risorse da una voce all'altra sappiamo che dentro la spesa pubblica ci sono almeno cento miliardi
Il spese pubbliche e mal versate inutili che vengono distribuite a pioggia e così via e dentro le entrate mancano cento miliardi di evasione
Quindi la vera politica di bilancio eh a parità di deficit e di debito quanto sposto nell'ambito della spesa dell'ambito delle entrate questa è la vera politica economica sul bilancio pubblico
Può essere a proposito dei contenuti insomma dico quindi quello che tal momento sì pochi già ampiamente si è parlato anche di spending review si è parlato della idea della prelievo solo il terrore puro si è parlato ma
Si parla di spending review e si conclude con ottocento milioni di euro s'ma sui mille duecento miliardi di Euro ora qualunque azienda normale che faccia una bella operazione di ristrutturazione
Ma nemmeno spostato il cinque sei sette per cento le poste di bilancio sia un amministratore delegato si presenta al proprio consiglio dicendo opportuna revisione delle nostre strategie
E ho risparmiato per dire
Un milione di euro su un fatturato di cento miliardi con cacciano via
Questo volevo chiederle un parere appunto su quanto si era detto si è parlato delle insistenza insomma della Presidente del Consiglio sul taglio del cuneo fiscale
E e il Ministro Giorgetti comunque sostanzialmente ha detto
C'è poco spazio insomma non non mi hanno assillante con il solito assalto alla diligenza perché c'è poco spazio qual è la sua impressione in generale sul piano Giulio aprire poco sportivo
Se ripeto ancora non si vogliono toccare i mille duecento miliardi di spesa che già esistono
Allora sì che c'è poco spazio
E ha ragione a dire attenzione l'assalto alla diligenza perché perché questo assalto al rientro è fatto di richieste
Di nuovo espelle prive di copertura quindi sono in aumento del deficit e del debito però la responsabilità politica implicherebbe i intaccare quel Moloch e fare una manovra magari dal settanta ottanta miliardi di euro
Senza un euro in più di venti cioè andando a spostare le risorse attorno laddove sono spese male Oval versate o in qualche caso rubate ci sono fior di studi nell'ambito della spending review durante gli ultimi venti trent'anni
Che indicano con precisione i quali sono i capitoli di bilancio dentro i quali si nascondono questi sprechi specie da queste malversazioni e queste ruberie il problema di avere il coraggio politico di togliere i soldi veri
E metterli per fare le cose che debbono essere fatte
Professore prima di passare a uno sguardo più internazionale sull'economia volevo chiederle un'ultima cosa invece per quanto riguarda la nostra politica interna lei avrà parlato sicuramente con Claudio Landi che conduce abitualmente questa rubrica la tassa sugli extraprofitti oggi i giornali insistono molto sulla mancata partecipazione di milioni a Cernobbio e poi il piano nazionale di ripresa resilienza che dà opportunità sembra diventata
La croce del del Governo non so se in particolare del governo Meloni e se sarebbe stato diverso la situazione con un altro governo
La sua impressione
Beh intanto va fatta una precisazione non è che sia obbligatorio partecipare a Cernobbio s'è un importante incontro organizzato da un'impresa privata e uno può accettare o meno l'invito non è che sia obbligatorio andarci a Cernobbio
E non è che da Cernobbio esce la verità della Bibbia francamente escono ulteriori confronti analisi proposte e e così via
Quindi da questo punto di vista mi sembra una polemica Mark ostacolista
Del Presidente del Consiglio ha mille modi di esprimersi nel governo in Parlamento soprattutto e ma anche nel verso l'opinione pubblica non è non c'è bisogno che Giovanardi da Cernobbio questa nuova ora il tema è sempre quello e cioè le le polemiche di questi giorni se li andiamo a vedere anche da parte dell'opposizione
Ma francamente incidono molto poco sui temi che ci siamo detti che sono i temi di fondo e i temi strutturali
Perché sono polemiche adesso c'è anche così questo riemergere della polemica sull'incidente o comunque sul la tragedia di Ustica e li andiamo a vedere è stato un missile non è stato un missile Conte ovviamente se ci sono elementi nuovi
La dal da portare vanno portate alla magistratura che ha indagato dal fatto che sulle sentenze serissimo
Dunque lei fine settimana il G venti in India
Che avviene insomma arriva all'indomani dell'annuncio di un allargamento dei Brics a sei nuovi importanti Paesi cosa dobbiamo aspettarci dall'appuntamento di questo weekend
Beh quello che dovevamo aspettarci vent'anni fa
E cioè al momento in cui è partita in modo forte la globalizzazione dell'economia era evidente il venti anni fa
Che occorreva un nuovo governo dell'economia mondiale perché il vecchio G7 fatto ricordo da Stati Uniti Canada Gran Bretagna Francia Germania Italia e Giappone
E il vecchio di sette era totalmente inadeguato per gestire la globalizzazione
Gli sette rappresentava e rappresenta sempre meno un terzo del mondo in termini di popolazione anche meno e quindi occorreva un nuovo governo del mondo con un nuovo G8
E l'Occidente Stati Uniti d'Europa insieme avrebbero dovuto dovuto guidare questa costruzione di un Governo mondiale al quale partecipassero ovviamente tutti i continenti del pianeta e quindi in primo luogo Cina in India Russia
America Latina Brasile Africa e così via la conseguenza era inevitabile già vent'anni fa in modo netto e chiaro
E cioè che che si forma un governo del mondo per governare insieme la globalizzazione
è il e sette Paesi sono già quelli che ho detto Stati Uniti India Cina Russia Giappone Brasile e Africa e uno dell'Africa
L'ottavo
E era il posto per l'Europa ma il posto per l'Europa cioè se ci sono gli Stati Uniti d'Europa altrimenti non c'è e quindi la conseguenza della globalizzazione e della necessità di trovare un Governo dell'economia implicava ed implica una rappresentanza politico istituzionale dell'Europa con un posto se vuol far sentire la propria luce
Ora tutto questo processo come sappiamo non è avvenuto e ovviamente i due terzi del mondo ci piaccia o non ci piaccia si stanno organizzando per conto loro
In contrapposizione con l'impalcatura istituzionale internazionale che l'Occidente aveva dato dopo la seconda guerra mondiale quindi il Fondo monetario internazionale
E i plichi ridicolo ce ne facciamo uno per conto nostro la Banca mondiale e Ibis dicono ce ne facciamo uno per conto nostro ed è ovvio che in questo scenario non era possibile pensare che fosse il G venti il nuovo governo dell'economia perché troppo largo perché troppo divaricatore e così via
Noi abbiamo ancora oggi la piccola fortuna che i Brics che si stanno allargando e in qualche modo tendono a rappresentare i due terzi
Del mondo sia come formulazione sia anche come pilota
E in realtà sono molto diversi al loro interno molto in contrapposizione anche di interessi economici al loro interno e non hanno una unità possibile comune
Perché l'unico ruolo in prospettiva potrebbe averlo il renminbi cinese ma immaginate voi cosa può dire l'India o la stessa Russia o il Brasile di avere come moneta internazionale di riferimento la valuta cinese
Ecco questo ancora frena il processo di costruzione di un alternativa all'Occidente in termini di Brix allargati
Però l'Occidente non sembra aver capito bene questa cosa e continua all'altra a riunire i Prodigy sette pensando di decidere rappresentando un terzo del mondo per gli altri due terzi e gli altri due terzi non ci stanno non sono d'accordo e quindi vanno per la loro strada
Professore mentre parliamo il ministro Tajani ministro degli esteri è in Cina per anche per affrontare il dossier dell'uscita dalla Bechtel rotte Initiative per però ha detto ha tenuto a precisare che questo non andrà verso un fondo un indebolimento della cooperazione con la Cina bensì verso un rafforzamento secondo lei l'opera del ministro Tajani
Concretamente possibile o ci saranno ostacoli o difficoltà
Ma guardi la cosiddetta via della seta
Storicamente andava dall'Europa verso la Cina
Queste al via della seta va dalla Cina verso l'Europa è vera la strada maestra con la quale la Cina voleva conquistare l'Europa dal punto di vista economico ma soprattutto il Mediterraneo come nodo tant'è che la Cina oggi possiede controlla e possiede cinque grandi porti sul Mediterraneo quindici e comprata nel frattempo le infrastrutture oltre che e attraverso le le norme crescita nelle loro esportazioni a invaso tutti i nostri mercati
Quindi è stata una sciocchezza sin dall'inizio fare questa adesione alla via della città cinese e a mio parere è opportuno trovare il modo di uscirne questo non vuol dire che non manca perché non si debbano mantenere dei rapporti
Con la Cina dei rapporti bilaterali ma questo è il vero nodo nel mondo tornando al tema di prima
E cioè la il governo del mondo richiede il multilateralismo ora il peccato originale fatto prevalentemente dagli Stati Uniti con la connivenza europea
è partito con Obama ma allora consolidatosi contralto è stato quello proprio di abbandonare il multilateralismo è illudersi del bilateralismo
Cioè ogni volta io faccio io Stati Uniti solo forte grande potente faccio l'accordo con la Cina può le faccio un altro con quest'altro e così via peraltro facendo di sempre sulla testa dell'Europa connivente
E quindi il problema è il ritorno al multilateralismo cioè a un governo del mondo che sia rappresentativo di tutte le aree economiche e di tutte le popolazioni e questo deve trovare una sintesi in un nuovo chi otto
Un'ultima domanda professore poi la lascio
La al suo lavoro il ministro Tajani al ministro Salvino discussioni nei giorni scorsi a proposito della c'è della cessione della vendita di almeno dei settori dei nostri porti alla Cina lei è d'accordo perché dei rischi questo
Assolutamente vedo dei rischi perché il problema è capire cosa vuol dire dei settori il piano di gestione il porto di Trieste ridiamo gestione il porto di Ravenna
Che vuol dire alcuni settori
Io credo che la gestione dei porti sia un asset strategico interesse nazionale europeo tra l'altro e verso l'Italia ma questi sono i porti dell'Europa
E quindi sarebbe bene che siano diciamo gestiti e controllati dalla sovranità politica europea
Grazie professore chiarissimo grazie a Mario Baldassarri questa negative per conoscere e ci sentiamo la prossima settimana quel giorno