Discorso conclusivo del Sinodo delle chiese metodiste e valdesi, della riconfermata moderatora della Tavola valdese, la diacona metodista Alessandra Trotta

Cari fratelli cari sorelle
Innanzitutto ringrazio anche a nome delle altre sorelle e dei fratelli della Tavola valdese
Per la fiducia con la quale ci avete reinvestiti dell'impegno di servire la nostra chiesa che speriamo con l'aiuto del Signore e in spirito di collaborazione di riuscire ad onorare al meglio
Che Chiesa che compiti
Da questo sinodo che si è appena concluso
Pochi giorni prima dell'inizio del Sinodo siamo balzati agli onori della cronaca in modo inatteso e a parere di molti come spesso accade non del tutto appropriato
Il commento di un politico che è per prendere le distanze dalla frequentazione di certi locali alla moda da parte di altri esponenti politici
Ha richiamato l'educazione ricevuta dalla madre valdese
è stato ripreso in modo ironico in un'importante testata nazionale da un noto giornalista e scrittore
Che aveva
Considerato una prova di snobismo inefficace nella sostanza il riferirsi ad una minoranza perdente come poche altre cose nella storia del nostro Paese
Una minoranza perdente che suscita e simpatia e stima si leggeva qua esso naturalmente anche in questo articolo
Ma come una realtà di idealisti un po'spiccati potremmo tradurre usando il gergo dei più giovani gravi per carità
Ma non destinati al successo e alla fine irrilevanti
Ecco in cosa si misura il successo cosa vuol dire essere vincenti
Perché riconosce il Cristo nel Gesù sicuramente perdente agli occhi del mondo che lo aveva deriso condannato e crocifisso
L'aggettivo piccoli
è risuonato diverse volte in queste giornate di sinodo in interventi di deputati deputate dei messaggi dei nostri ospiti con spirito diverso talvolta in contrapposizione
Sappiamo ce lo diciamo anche un po'per confortarci che l'elemento della crescita numerica non è necessariamente misura della qualità evangelica
Che l'adesione di massa non da vita necessariamente a delle comunità summit ma dobbiamo saperci dire con onestà anche guardando alla realtà delle nostre comunità che nemmeno ogni piccolezza è segno di coerenza qualità evangelica
Una comunità che sa esprimere fino in fondo in modo autentico il senso del vivere in Gesù Cristo
Che sa esprimere una fede che pure in vasi di coccio nella fragilità imperfezione di tutto ciò che è umano mantiene la consapevolezza gioiosa della potenza della parola
Nel rendere la freschezza che tocca la vita reale delle persone raggiungendo le in modo significativo e rilevante nei bisogni più intimi e concreti
Una comunità che sta offrirsi come luogo di accoglienza di guarigione in relazioni rinnovate di emancipazione e di solidarietà di amore di speranza
Cresce
Penso sinceramente fratelli e sorelle che nelle difficoltà di un tempo sicuramente incerto in cui si vive la crisi di una transizione e non si riesce ancora ad intravedere ciò che sarà cosa potrà essere per il nostro futuro
Stiano emergendo dei segnali positivi
Incoraggianti
Di una voglia di reagire al rischio di ripicche ritrascritte ripiegamento rassegnato primo canto sì le maniche sperimentando anche piccole cose nuove ricercando strade rispondenti alle sfide dell'oggi
Facciamolo
Con la serenità di essere ciò che siamo le molte cose le cose diverse che siamo senza paura di nominare le tensioni
Ma anche senza farci trascinare in assurde competizioni fra dimensioni della vita e della fede che le nostre chiese nei momenti migliori della loro storia hanno sempre saputo tenere sapientemente intrecciate
Con serietà
Abbiamo discusso di come fare funzionare le nostre assemblee decisionali in modo da rendere effettivo il principio della partecipazione attiva di tutte e tutti all'assunzione delle scelte fondamentali tenendo conto delle differenze di cultura di sensibilità di generazioni di condizioni lavorative
Non è difficile cogliere come un dibattito di questo tipo dita molto anche del nostro impegno per la democrazia e l'eguaglianza dei diritti
Abbiamo affrontato il tema del rafforzamento della diversità di ministeri e della loro collaborazione
In una valorizzazione di diversità di Doni in cui ciascuno ha riconosciuto nella sua specificità senza atteggiamenti clericali e senza gerarchie
Credo che questo dita molto del modello di comunità che promuoviamo anche a livello civile
E abbiamo riflettuto insieme a vari livelli di ecumenismo ed impegno diagonale su temi urgenti come quelli della salute delle migrazioni della pace e dei diritti umani della libertà della giustizia sociale di genere
Nel sinodo del mille novecentoquarantatré più volte evocato
Il cosiddetto ordine del giorno subirla fece molto discutere
Fu alla fine ha ritirato di fronte alla valutazione di molti che fosse un ordine del giorno troppo politico
Conteneva una confessione di peccato
Che richiamava la Chiesa non avere paura di porsi l'interrogativo di avere fatto davvero tutto ciò che si poteva fare per contrastare l'oppressione totalitaria
E il richiamo ad una coscienza vigile che educata alla libertà delle cancello illuminata dall'ascolto della Parola sappia compiere scelte coerenti in ogni contesto che si trova ad affrontare anche quello che sembra il meno propizio assumendosene la responsabilità
Oggi sentiamo tutto questo popolo spirituale
Facciamo attenzione fratelli e sorelle a non cadere nella tentazione di pensare che per fare spazio alla spiritualità nella chiesa si debba sacrificare lo sguardo sulla polis l'impegno di cultura la dimensione istituzionale
Nella nostra storia queste dimensioni sono state sempre considerate insieme il nostro modo di vivere la fede
Era molto spirituale
La cultura che promuove da in modo capillare in epoca di dilagante analfabetismo le spolette Beckwith Tino ogni borgata di queste valli per tutti i bambini e bambine di ogni condizione economica e sociale
E che faceva giungere maestri e maestre insieme a volte anche prima di pastori ed Evangelisti nella diaspora
Erano molto spirituali le istituzioni che hanno concretizzato il patto di unione in cui le nostre chiese si sono strette in una disciplina comune rinnovato e tratta allargato nel patto di integrazione tra le Chiese Valdesi metodista
Questa cultura e queste istituzioni sono state strumento di testimonianza e risorse di Roma esistenza nei secoli delle persecuzioni e nel tempo delle discriminazioni più pesanti
In mancanza delle quali probabilmente non saremmo ancora qui
Diciamo no certamente ad una Fender ridotta un fatto culturale
No ad istituzioni che diventano fini a se stesse piena invece per mezzo
Ma onestamente non crede più che noi siamo oggi in crisi per troppa cultura fratelli e sorelle
Ricerchiamo altrove le ragioni della nostra crisi
Non troppa cultura forze anzi meno cultura di quella che dovremmo e potremmo avere
Se per cultura intendiamo la capacità di leggere i contesti di capire cosa è in gioco di riflettere teologicamente
Di fornire strumenti di educazione mangi Fante di sviluppare anticorpi che rendano vigilanti contro le derive ai pericoli disumani Zanchi
Di essere attivamente presenti in tutti i luoghi in cui si discute diciotto essenziale per la ditta il destino dell'umanità Mata dativo
Con parole che altrimenti non sarebbero ascoltate che rompono ossessioni e paure
Che rivelano l'insipienza di ciò che mortifica la dignità umana emarginati fuori norma
Non meno cultura dunque ma semmai una cultura più accessibile
E non siamo in crisi per troppa istituzione semmai soffriamo perché le nostre istituzioni hanno bisogno di rinnovamento per continuare a svolgerà nel modo più adeguato al tempo presente la loro funzione fondamentale
Di garantire che nessun compito sia dimenticato che ogni cosa sia fatta senza che valga il potere del più forte in solidarietà
Una dimensione istituzionale che non spende allo spirito
Ma che salvaguardi dal pericolo e nell'assenza di una comune disciplina accolta per salvaguardare alcuni principi fondamentali del vivere insieme come Chiesa di Gesù Cristo si lasci spazio ad altri spiriti
Lasciamoci ispirare dal sinodo dei bambini e delle bambine
Che ci hanno consegnato richieste chiare ed essenziali
Uno spazio anche per loro per essere parte viva della Chiesa del presente non del futuro
Dei culti non noiosi
In cui l'alimento della parola possa giungere a tutti è tutta in modo comprensibile significativo
Dei luoghi in cui si prega si condivide si riflette e si agisce in cui nessuno è invisibile nessuno è solo in cui ciascuno
Ha la possibilità di esprimersi perciò
In cui ciascuno accoglie l'altro o l'altra come ricorda di essere stato accolto dal Signore che ha guardato alla bassezza
Per risollevare per accrescere per trasformare ogni essere umano in una creatura capace di amare e di vivere pienamente un progetto di vita veramente tuona
Il signore ci accompagni fratelli e sorelle nel cammino dell'anno che ci attende
Un anno speciale l'ottocentocinquanta esimo hanno di una storia molto lunga discende
Il signore cibernetica grazie