La CEDU condanna l'Italia per la perquisizione e il sequestro delle liste degli iscritti del Grande Oriente d'Italia. Intervista a Stefano Bisi

Radio radicale siamo in collegamento con Stefano Bisi il Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia che è tornato con noi per commentare una notizia di cui vi diremo tra un istante intanto bentornato a Radio Radicale Bisi
Grazie grazie Carosi saluta tutti
Allora Daisy una notizia importante che vogliamo commentare con lei di qualche giorno fa la Corte europea dei diritti dell'uomo ha emesso una sentenza storica contro l'Italia condannandola per la perquisizione e il sequestro di documenti
Sensibili sugli iscritti e ghiande del Grande Oriente d'Italia per conoscenza agli ascoltatori di radio radicale ricordiamo che sul sito di Radio Radicale sono disponibili vari documenti che raccontano di questa storia seguimmo visibile ricorderà questa vicino questa vicenda
La ricordo bene assorbenti
Lei ricorda bene facemmo anche degli approfondimenti anche con Massimo Boldi né che eseguì
La questione da vicino e è l'ultimo capitolo di una storia che purtroppo per noi italiani è condanna non è non è dovrà diciamo da cogliere con con entusiasmo ma che ci racconta di quello che non funziona nel nostro Paese forse possiamo partire da qui
Possiamo partire da cui perché
Quelle sequestro del primo marzo del due mila e diciassette non poteva essere fatto non poteva essere fatto a scritto nella sentenza la Corte europea dei diritti dell'uomo
Perché non era conforme alla legge e neppure necessario in una società democratica non si potevano prendere i nomi per iscritto al Grande Oriente d Italia come poi avvenne noi capimmo subito che
Era è stata fatta una infrazione alla legge ma il problema quale e qui vorrei che di esponenti politici del nostro Paese prendessero le contromisure
Di fronte
Ad un decreto di perquisizione e di sequestro fatto dalla Commissione parlamentare d'inchiesta in questo caso la Commissione
Antimafia non c'è un rimedio interno cioè non ci si può opporre se non andando come noi abbiamo fatto in Europa
Alla Corte europea dei diritti dell'uomo che dopo sette anni e qualche mese c'ha detto che avevamo ragione quindi si pone un problema costituzionale di revisione nell'articolo ottantadue della Costituzione della Repubblica italiana che prendete in istituzioni delle commissioni parlamentari
Di inchiesta
E che hanno poi i ho seri e i limiti dell'autorità giudiziaria ma i limiti non ce li hanno perché appunto non ci si può opporre
Nel all'interno del nostro Paese ad un decreto di perquisizione e sequestro
Ecco la vicenda nel due mila diciassette vecchi non la ricorda poi in acque in un contesto un po'diciamo che fece discutere come chiamo la così già allora perché questa richiesta di sequestro per le liste sono di un paio di Regioni ed giorni
Del sud dieci euro pensare a qualche giornalista anche ci fosse diciamo poco un'idea un po'di pregiudizio dietro questa questione perché all'epoca che io ricordi non c'erano grandi inchieste
Su quello che invece ha riguardato la storia tragica anche della vicenda del della P due che però non è una una questione radicata appunto del Meridione d'Italia questa cosa fece riflettere già allora no
Ma intanto occorre dire che il tre agosto del due mila sedici quando ci fu la prima audizione niente commissione Antimafia presieduta allora dall'onorevole così Bindi che gli ascoltatori di radio radicale possano ascoltare di nuovo se ne hanno la voglia e anche la pazienza perché abbastanza
Lunga mi vennero chiesti tutti i nomi degli iscritti al Grande Oriente d'Italia ma non in quel momento dal mille novecento al novanta al due mila sedici ci opponemmo subito
Venne anche ascoltato un'altra volta come testimone come testimone che ha l'obbligo come i giuristi sanno di dire la verità sempre era un modo forse per incastrarmi dopo di che arrivo il primo marzo del due mila diciassette questo sequestro da perquisizioni e si limitava ma occorre dire solo ma solo mettendolo tra virgolette ai fratelli iscritti nelle logge di Calabria e
Sicilia
E poi dopo avvenne una
Perquisizione durata
Dalle sedici e trenta del pomeriggio alle sei e mezza della mattina successiva perquisirono tutte le stanze era logico della guardia di finanza le stanze il giardino anche il capanno dove
Tenevamo
Alcuni strumenti per gli arredi del Parco del vascello della nostra sede nazionale quindi furono momenti abbastanza forti non con correttezza rispondeva poiché abbiamo deciso appunto di ricorrere alla Corte europea per i diritti dell'uomo che ci ha dato ragione
Mesi lei
Sono anni che appunto ma anche attraverso Radio Radicale cerca di raccontare il lato davvero importante anche dal punto di vista storico della massoneria ma esiste un pregiudizio
Di questa questione abbiamo parlato tante volte anche con lei sul quale occorre ancora lavorare
Occorre lavorare non cerchiamo di lavorare spiegando quello che il Grande Oriente di Gaia fai rapporti
Internazionali a con comunioni già essere a partire dalla Gran Loggia un'Italia Inghilterra che considerata la Gran Loggia madre vogliamo essere considerati come cittadini di questo mondo con tutti i doveri e con
Tutti i diritti e
Diciamo ancora
Oggi che quando si perseguita la Massoneria
Sono campanello d'allarme per la democrazia perché un giorno vennero a prendere noi non protestarono in molti poi quando verranno a prendere altri non ci sarà più nessuno ha protestare è un'altra natura vediamone o di un pastore protestante qui questo successe il prossimo anno nel due mila gli impatti del prossimo in questo anno il due mila venticinque e anche l'anniversario il centenario della notte di San Bartolomeo a Firenze quando vennero uccisi tre antifascisti
Quando vennero uccise anche quattro operai di cui non si è mai saputo il nome nel due mila ventiquattro c'è stato il centenario
E l'uccisione di Giacomo Matteo alterco de occorre prestare attenzione a quello che avviene e ai segnali di allarme se sapremo
Comprendere i segnali d'allarme sarà dopo più facile potere respingere eventuali aggressioni alla libertà
Mesi un'ultima domanda prima di salutarla e ringraziando la fin d'ora della sua disponibilità
Lei ha citato il mille novecentoventi di quel passaggio ci torneremo naturalmente in queste settimane dalla lirica il passaggio davvero drammatico del regime fascista quando diciamo scoprì le sue carte e manifestò la sua natura
Di dittatura che era già in nuce ecco la questione del del Palazzo Palazzo Giustiniani che lei ha sollevato in questi anni a che punto osiamo ricordiamo che fu sequestrato dal regime fascista era di proprietà del Grande Oriente d'Italia
Dopo che il TAR del Lazio aveva detto che non era competente giudicare il nostro ricorso siamo andati in Cassazione
E le sezioni civili riunite della Corte di Cassazione hanno detto che il TAR che deve decidere il TAR del Lazio ha deciso in questo caso deciso che sono passati tanti anni e che non era il regime fascista
Che perseguitava la Massoneria ma gli squadristi mi pare
Da discutere questo punto della sentenza che è stato fatto ma ricordiamoci sempre come avvenuto nel caso della Commissione parlamentare antimafia che c'è un giudice a Strasburgo che di solito a dei mezzi
Di giudizio diversità quelli di alcuni magistrati italiani
D'accordo allora credo che però oggi possiamo fermarci qui ricordiamo notizia con il con la quale abbiamo aperto che tra l'altro è recuperabile anche sui vostri siti libici la Corte europea dei diritti dell'uomo a condannato la commissione antimafia
Per il sequestro delle liste di alcuni appartenenti al ghiande Oriente d'Italia avvenuto nel due mila e diciassette abbiamo parlato
Di questa notizia ma come avete sentito abbiamo parlato anche di molte altre questioni ci fermiamo qui e ringraziamo davvero come sempre Stefano Bisi che il gran maestro
Del grande Oriente d'Italia grazie ancora bisogno
Grazie grazie a Radio Radicale