Critica e militanti

Buongiorno da critiche militanti oggi parliamo di un libro
Uscito da Sellerio di Ennio Amodio Elena Maria Catalano la sconfitta della ragione Leonardo Sciascia e la giustizia penale è un libro scritto da due giuristi che hanno quindi lo sguardo particolare dei giuristi sull'opera ci lasciano
Ma che non rinuncerà fatto percorrere dire contropelo anche le interpretazioni più o meno tradizionali della critica letteraria una cosa che amo dire catalano sottolineano subito
è l'affinità di Sciascia con la cultura di common law lui che invece era partito giacobino
Secondo il cito sentire di quelle comunità e in cui si praticano forme di costante inserimento dei laici nel mondo del diritto e qui si può ricordare un'espressione una frase di a futura memoria nessuno anche se sprovvisto di ogni supporto diciamo tecnico ha scritto Sciascia si può considerare strane profana rispetto all'amministrazione della giustizia
Gli autori ricordano che tra l'altro questo atteggiamento ha delle forti radici in Sicilia
Terra di molte giurisdizioni accavallate storicamente di fuori privilegiati con i terra in cui si è sviluppata una grande passione dialettica sofisticata eritemi
Giuridici
Ora Sciascia come ha affrontato il suo leit motiv della giustizia va affrontato
Anche attraverso la lente di alcuni maestri in particolare a motiva il catalano citano Pirandello che gli ha dato la cifra drammatica da innestare nel romanzo poliziesco
E qui si potrebbe aggiungere che Sciascia trasferisce la doppiezza pirandelliana dal piano ontologico al piano morale e Manzoni che gli ha dato scrivono il modello del romanzo storico
E si può giungere il modello della storia della colonna infame la difficile scienza di quel cuore umano di cui sappiamo e che sa così poco Manzoni come correzioni a un tempo diciamo all'Illuminismo e allo storicismo romantico si potrebbero aggiungere naturalmente Savigno Brancati
Cui ieri ok alterna rimette insieme attenzione al presente e filologia civile passione per le vecchie carte i vecchi scarta faccino accudisce lascia tre
Le sue cronache che alcuni casi giudiziari questo fallisce lascia naturalmente un saggista anche quando anche quando narra non a caso spesso fare dei paragoni anacronistici dentro i suoi romanzi non so settecento del Consiglio d'Egitto
Paci parla delle torture
In Algeria all'inizio degli anni sessanta
E lo fa appunto perché il suo sguardo è quello e quello di un saggista ne risulta scrivono ancora gli autori un illuminista senza l'animo del riformatore un giusto realista più che un giusto naturalista Sciascia deve insomma il rovescio si potrebbe dire la dialettica dell'illuminismo
E ha sede scrivono nella ragione ma sfiducia nella legge negli uomini che la applicano oscilla insomma tra richiamo alla legge contro l'umorale arbitrio umano e richiamo alla responsabilità del singolo contro l'ingiustizia della legge del resto l'impostura è al cuore stesso dell'Illuminismo ci dice Sciascia proprio col Consiglio d'Egitto con la figura ad esempio dell'abate Vella
E c'è il lui una istintiva ripugnanza che si potrebbe dire poco illuministica contro la giustizia fa quando rivendica
Il silenzio il distacco la diffidenza dei siciliani sempre oppressi davanti ai tribunali tutto insomma il doppio Sciascia si può definire in questo senso un illuminista dell'irrazionale come quel critico che tanto Amato
Giacomo De Benedetti
Un'altra cosa amo dire catalano mettono in evidenza acutamente il fatto che nei libri di Sciascia gli investigatori coi loro abusi del loro doti più o meno sublime su primate gli abusivisti insomma
E da chi sta in basso insieme le doti del del poliziotto del poliziesco sono molto più concreti rispetto alle figure di magistrati che sono distanti che esercitano una sorta di arbitri devono sempre fare uno sforzo per immedesimarsi negli uomini come nei congelatori oppure restano anonimi come il piccolo giudice quando non siano dei cretini come in Todo modo in una storia semplice ma qui c'è da fare
La distinzione tra giudice e pubblico ministero le la cui diciamo così scala di importanza
Si è ribaltata negli anni in cui Sciascia scriveva fino cioè come tutti i moderni Sciascia poi come Manzoni un problema con la rappresentazione del bene pure infatti Bellodi capitano Bellodi del Giorno della civetta o il piccolo giudice importa aperte sono un po'platonici come il Di Blasi
Del Consiglio d'Egitto eppure hanno anche ha detto un accento di verità sentimentale che non smette di commuoverci momento di svolta sui temi della giustizia come anche nella forma narrativa lo sappiamo il contesto del mille novecentosettantuno se prima dietro trame apparentemente private c'erano la mafia ho ho inseguito si può dire il terrorismo
Ora invece mafia terrorismo complotto diventano un alibi dietro cui ci sono delitti privati che stanno in un contesto invece di potere strutturalmente mafioso Sciascia passa dalla denuncia della mafia
Alla denuncia della struttura mafiosa e propagandistica dello Stato antimafia compresa
Indicativo è il personaggio lo sappiamo del presidente della corte suprema Ricketts
Si potrebbe dire che quando i cittadini sono uguali crescerà regionalmente tutti possono diventare capri espiatori e tutti possono essere decimati ricchezza
Rappresentato in una specie di misticismo giudiziario fa paragoni teologici che ritroviamo oggi ahimè in Nordio quando parla dell'ergastolo ostativo
Ancora amo dire Catalano ci ricordano che Sciascia in questo modo a negato
Precocemente
La la ha denunciato la deriva contro l'emergenziali Smoke populistico sapendo che mai sono i deboli a guadagnarci senza il diritto c'è appunto la mafia il terrorismo di Stato il fascismo somma contro quella che oggi è la moltiplicazione delle fattispecie di reato in funzione di propagande se Sciascia e così efficace nel vedere tutto questo è perché il suo tema è sempre quello della libertà contro l'Inquisizione Sessa
Tortura fisico ricatto ideologico vorrei concludere ricordando un'intervista mi pare dell'ottanta in cui a chi gli ricordava che secondo Sartre camminerà di destra pare che Sciascia abbia risposto e allora vuol dire che è meglio la destra ecco evidentemente con questo aneddoto ciò che conta è l'alzata di spalle da parte di uno scrittore che certo con la destra non aveva nulla a che spartire
è l'alzata di spalle di chi rifiuta a priori le pratiche del ricatto ideologico e del ricatto inquisitorio
Sapendo che se si comincia accedere se si comincia e scaccia escogitare Camilli dialettici per non essere ritenuti di destra
A mettersi nella posizione degli interrogati appunto sotto inquisizione al ricatto all'umiliazione del pensiero non c'è mai fine Sciascia rifiuta di essere ricattato anche dalla sinistra nella sua età matura è un istinto su l'istinto della libertà e nel caso esprime in poche parole con questo e allora vuol dire che mentre a destra senza nemmeno il bisogno di avvertire come farà citando il suo Savinio durante le polemiche antimafia che le proteste degli imbecilli cito cadranno i piedi della mia agilità indifferenza e purtroppo non abbiamo ancora imparato granché mi pare da questo Sciascia lo Sciascia per concludere sul tema di amo dire Catalano che fa dire a un suo personaggio sotto tortura che dove c'è il dolore c'è latino il latino il diritto la legge il latino di una legge che nella sua e nostra terra nonna mai ancora saputo umanizzati sì senza confrontarsi a risentirci venerdì prossimo