Critica e militanti

Buongiorno da critica e militanti l'immarcescibile retorica della cultura italiana continua a farci istintivamente ritenere che ciò che si presenta come tragico struggente abissale serioso
Sì è più serio più ricco di valore di Ciocca economico e questo pregiudizio non è affatto smentito ma semmai confermato dal gusto diffuso per una comicità angusto apre tedesca bambole già ante oppure fintamente stilizzata mente cattivista
L'unico vero il comico diciamo a tutto tondo invece un carattere che dietro l'ingegno lascia trasparire un lutto una malinconia
Una frase che una fragilità ma inesauribili in una battuta sprezzante ma che anche non per questo rinuncia alla sua esuberante superficie di riso
Così era vitaliano Brancati uno dei nostri scrittori più sottovalutati del Novecento Cogoli hanno siciliano grottesco e amaramente Lloyd coi laico ma insieme dolce umanissimo più dialettico di Ennio Flaiano meno cinico del suo compagno Longanesi e come disse il suo allievo Sciascia una sorta di realista destinato a disegnare Gobbi coloro che Coppi lo sono per davvero e non per caricatura
Il Brancati che leggiamo quello degli anni perduti del bell'Antonio è un autore che nasce il caso più unico che raro dopo avere demistificare tre in chiave radicalmente anti eroica la propria giovinezza di scrittore fasciste dannunziano senza perciò cadere nel qualunquismo e nemmeno travestire i vecchi errori con le nuove maschere comunista Rancati denuncia anzi con precisione legami socioculturali tra fascismo e post fascismo tramiti
Dittatoriali reazionari e marxisti e lo fa soprattutto
In quello che ci sembra supero genere potremmo dire lo scorcio dove il bozzetto narrativo si intreccia al saggio di costume l'aforisma al dialogo teatrale
Così sono cucite le sue rubriche elzeviri Istica fino al diario Romano e così si presenta nel mille novecentoquarantasei quella summa deliziosa che nei capitoli di i fascisti invecchia no
Una delle matrici delle Sciascia nelle parrocchie di Regalpetra oggi riproposta dall'editore
Un paesino siciliano un salotto di ex gerarchi bastano qui a restituire le costanti antropologiche nell'Italia il suo trasformismo e la sua retorica al cambio di regime
I notabili continuano a scrivere lettere anonime contro gli avversari di sempre invertendo appena le accuse
I mistici mussoliniani ora Fanny Blasi deridendo la libertà e i volti dei fanatici di cui Brancati un formidabile lettore mostrano ancora cito una crudeltà priva di foglie di rimorsi una pedanteria priva di scienza
Una ingegnosità senza fantasia o estro una barbarie senza candore
Cito ancora un pezzo memorabile sul linguaggio un impiegato dello Stato scrive Brancati si sentirebbe in pericolo se alla presenza di parecchie persone dicesse soltanto il Periodo del fascismo vero Mussolini
Egli dice immancabilmente il Periodo delle fandonie Gimme l'odiato tirano in verità e di non ha mai detto in vita sua le semplici parole il periodo del fascismo e Mussolini
Mille novecentotrentasei diceva la grande epoca in cui viviamo il nostro amato campo ora dice il nel fango regime che l'odiato tiranno questo povero uomo non sia riconosciuto nemmeno per un momento il diritto di esprimersi con semplicità
Insomma l'antifascismo dato una da quello dei partiti che dicono di volere emancipare le masse
Ai cui membri però non danno alla dignità di singoli individui prosegue un po'il fascismo da adunata
E si vede poi come attuale sembra quasi di vedere la sinistra di ieri e di oggi il ritratto di certi vecchi antifascisti borghesi del ventennio che dice Brancati
Avevano un'abitudine all'insuccesso così radicata un'amarezza che col tempo era diventata addirittura piacevole indispensabile come il sapore di un vizio avrebbero dice
Rinunziato al piacere di vincere piuttosto che a quello di amareggiato sì
Peggio però sono gli Fazio fascisti che ora fanno i depuratori magari epurazioni di quegli esseri umani meno stento aree che invece hanno sofferto sotto Mussolini senza che lo si sapesse
Rancati colpisce qui il mito della grandezza monumentale la vera opposizione ha imparato la fa l'uomo comune vera bestia nera dei fanatici quali
Cito sanno che quella faccia in apparenza così devono insignificante in verità la grandezza di un mare tranquillo nel quale sprofonda erano come sassolini si perderanno per sempre senza lasciare alcuna traccia i loro sforzi loro urli e le loro teoriche
E opposizione la fa anche chi come Benedetto Croce ha mantenuto magra magari malgrado proprio le sue teorie
Un saldo controllo della ragione in un mondo che invece esaltava la pura azione riflessa la stupidità muscolare l'istinto e quindi l'ex giovane fascista critica se stesso offrendoci
Un profilo del ma anche lo vitaliano Brancati ventenne che si voleva virile che avrebbe dato tutta la sua cultura per un bicipite bene rilevato e chiudo ricordando un ultimo tema che corre lungo tutto il libretto che oggi alcune liberal democrazie sul punto di autodistruggersi
Ai medici ricordano i morti terribili e grotteschi nessuno ci ripete in sostanza Brancati nessuno è autorizzato a rappresentare in permanenza la giustizia a causa dei suoi meriti passati risentirci venerdì prossimo