Presentazione del libro di Mario Giro "Trame di guerra e intrecci di pace. Il presente tra pandemia e deglobalizzazione" (Edizioni SEB27)

Facendo questo hanno questo non fa parte del libro ma fa parte delle ultime ore quindi anch'io cito qualcosa che sta avvenendo in queste ore si è aperto il Forum di Davos c'è un rapporto dell'Oxfam
Che pignorato pressoché dava concretezza alla stampa italiana direi che l'hanno messo in prima pagina L'Avvenire il manifesto
Una coppia di giornali non inedita a questo punto che semplicemente dice che
Non tra il due mila e ventidue mila e ventuno l'uno per cento del mondo si è preso il doppio della ricchezza globale è che siamo in questo biennio in presenza uscito del più grande
Aumento di disuguaglianza e povertà del dopoguerra ci sarebbero anche dei dati e delle illusioni riguardano l'Italia però non non non non sto qui a dire
E quindi questo è un punto che assieme alla guerra calda la guerra dei missili dei droni dei carri armati
Compone compone questi traumi di guerra di cui parla il titolo del libro di Mario
Che si sono le Effetto sono tranne composte che sono l'Effetto di un mondo in cui invece la trama della pace I n fattagli
Come la tela di Penelope viene smontata e l'espressione i John Francis di del britannico Mark Leonard del mi sembra che racchiuda un po'quello che sta succedendo è che Mario Giro
Città un mondo in cui non è solo quindi senza pace non è solo un mondo della mancanza dell'assenza e non è solo un mondo di trame di guerra ma è un mondo in cui le costruzioni vengono smontate
Questo è un punto centrale Rispetto sia alla grande stagione dei tre di trent'anni postbellici dal al quarantacinque coi e sì anche l'aspetto Sicilia anagrafico leggo
E sia rispetto anche a questi vent'anni
Ai agli anni decenni dopo la caduta del muro di Berlino che abbiamo definito di globalizzazione con un termine molto generico la verità e che non abbiamo storicamente qui c'è Andrea Riccardi al tavolo
Non abbiamo neanche un nome di questo periodo anche perché noi siamo immersi nel presente ma a questo punto possiamo anche cominciare
A guardarlo con un un con un'ottica più storica e nell'ottica storica noi di quel periodo che abbiamo chiamato genericamente globalizzazione non abbiamo un nome li abbiamo individuato alcune linee
Abbiamo pensato che fosse uno sviluppo indefinito progressista un progresso indefinito della storia dopo la caduta dei muri
E oggi come come scrive Mario Giro nelle pagine iniziali del libro viviamo la un'epoca di di globalizzazione che poi altri autori definiscono in altri modi
Molto molto di moda in questi mesi Napoli che Risi l'insieme delle crisi di globali che si chi compongono come come come è stato detto la tempesta perfetta la guerra la crisi economica
La crisi ambientali la pandemia la crisi sanitaria ma la de globalizzazione e soprattutto un mondo dove in si fa tutto più piccolo
Il risciò aringhe il ritorno a casa diventa anche scrive Mario Giro il fare ciò arringa cioè la composizione di filiere di produzione di commercio e di energia
Guardiamo cosa è venuto anche l'anno scorso per il nostro Paese con il tentativo di sostituire egli alga se Russo il gas algerino che angolano e così via
Il tentativo di quindi di costruire filiere più Corte più amichevoli rispetta rispetto a un mondo che Gramsci saldamente viene viene percepito come grande e terribile
E laddove invece la globalizzazione sì proponeva un mondo che era infinito un mondo infinito di possibilità
E vicino perché sia la globalizzazione intesa come fenomeno economico che la Rete intesa come canale privilegiato dello stesso istanza ma abbatteva le due categorie dello spazio e del tempo
Le categorie dell'esistenza richiese gloria anche della politica
Tu invece sono ritornate prepotentemente di moda non ripreso una una rivincita
Negli ultimi anni lo spazio perché abbiamo raccontato Maria Cuffaro affatto lo fa raccontiamo di una guerra di un secolo fa che si muove
Per pochi metri di avanzata di terreno e costa migliaia di morti
Il tempo quando il venti due febbraio ventuno febbraio Putin è apparso fatto quel lungo intervento
Chi era la premessa ideologica dell'invasione dell'Ucraina dove ha parlato più dell'anno mille che della crimine marche del due mila quattordici
O della NATO che si sono poi tutti elementi che sono anche analizzati da Mario Giro ma ha messo dentro una portata millenaria che certo e propaganda ma è anche
Quello che è successo appena pochi mesi prima in Afghanistan a Kabul il quindici agosto del due mila e ventuno la fuga degli americani Mario Giro Civita Timothy Snyder che è un autore che ha raccontato la Russia di Putin molto bene in un libro di qualche anno fa ha pubblicato da Rizzoli in Italia con il titolo la paura e la ragione
E Snyder parla della politica della inevitabilità
Ovvero la convinzione che il futuro sia solo il proseguimento dell'esistente che è stato il mito della globalizzazione
Con trappole la politica dell'eternità cioè
La ciclica riproposizione del sempre uguale quindi dei confini di un tempo di un tempo mito il mitico mitologico che però può diventa la premessa ideologica
Di una guerra combattuta nel presente che e era stata anche già sperimentata peraltro nella ex Jugoslavia con con uno sviluppo simile con una premessa ideologica finire che i rilievi andava indietro di secoli per giustificare una guerra presidente
Quindi tornando torna lo spazio torna il tempo e in questo spazio che si fa ristretto e del la dei globalizzazione
Non è solo il contrario della globalizzazione ma anche una globalizzazione che va all'indietro per così dire quindi che torna all'indietro e in questo spazio si fa ristretto e in questo tempo invece si fa infinito in cui si ripropongono elementi millenarie
C'è quello che Mario Giro definisce il mercato incontro il mancato incontro tra il modello di democrazia che che sta che nell'era della globalizzazione è stato proposto come universale che invece universale non era anzi scrive Mario era percepito come
Il segno di una superiorità inaccettabile dell'Occidente sul resto del mondo il resto del mondo così lo percettiva scatenando tutte le reazioni
Possibili
Cioè questo mancato incontro quindi delle democrazia della democrazia con il resto del mondo
Che poi si traduce questo un altro punto centrale in un indebolimento delle strutture democratiche anche nei paesi costituzionali o liberal democratici occidentali
Europea i la moltiplicazione dei colpi di stato in in Africa appunto capitolo molto interessante
La parabola dello stato africano scrive Mario Giro un'entità astratta che anche quella di importazione lo stato così come come invece stato teorizzato il costruito in Europa un millennio di storia mentre e intestato importato senza traduzioni senza senza spesso senza il sospetto nelle nelle nel continente africano
La perdita di fiducia nelle istituzioni transnazionali oggi punto commi partito Davos è avvenuta la coppa ventisette stato un fallimento c'è un ritrarsi dei governanti che non vanno non vanno in questi incontri più neanche per la photo opportunity
L'indebolimento dell'ONU verrà del segretario generale che è diventata una figura evanescente in molte situazioni di crisi per cui scrive
Mario Giro l'ultimo frammento del multilateralismo affidato a pezzi di società civile più che a entità statali ai governi nazionali
Spetta ad alcune forme di società civile di tenere vivo quel messaggio che sembra sempre più un'utopia quello del multilateralismo c'è anche l'esempio di corridoi umanitari e la Comunità di Sant'Egidio ma direi che questo è anche lo sfondo
Diciamo ideologico in cui avviene quel contrasto esasperante del Mediterraneo tra ONG ai governi nazionali e come se ci fo ma anche per altri versi tra governi e movimenti dell'ambiente
In questo c'è anche lo scontro tra due visioni del mondo c'è un una visione del mondo dove contano i confini Elaphe le frontiere dove ritornano tutte quelle dimensioni e pezzi di società civile che invece del del mondo globalizzato il di di di una solida che allude a una solidarietà globale hanno hanno invece l'hanno preso sul serio da questo prenderlo sul serio in questa stagione questo prendo sul serio non poche creare un conflitto anche un conflitto politico e infine l'ultimo l'ultimo spunto
è appunto quello che riguarda le democrazie occidentali anche le democrazie occidentali hanno sempre più Problemi con la democrazia con le due forme più con le forme più importanti la rappresentanza la mediazione
La sera della decisione penso quello che è successo all'inizio di quest'anno
Abrasivo una brasiliana a Washington dove dove si sono volute dove è stato ha battuto il record di votazioni per eleggere lo speaker della Camera degli Stati Uniti
Il presidenzialismo che
C'è una
Che è stato concepito comune elemento di unità e il presidente è un elemento di unità nazionale non parlo dell'Italia parlo dei dei dei dei Paesi di democrazia europea occidentale
E invece diventa un elemento di divisione
Sul sul su quella figura lire si abbatte tutto il peso delle nuove fratture e delle nuove divisioni quindi anziché essere un elemento di sintesi diretta un elemento di rottura un elemento su cui le varie fazioni si confrontano si scontrano in modo anche violento e pericoloso
E allora tutto questo le trame di guerra però non si può dimenticare che il secondo punto del titolo è intrecci di pace intrecci di pace molto più complesse molto più complicati
Proprio perché devono muoversi in una stagione in cui la guerra è tornata a essere un'opzione non secondaria non esclusa non ultima spiaggia ma un'opzione
Assolutamente sul campo e questo impone ma questo lo lo lascio al tavolo di questa sera
Impone un di più o di fantasia politica di immaginazione i creatività prima parlavamo delle minoranze creative con Andrea Riccardi
E chi politica soprattutto cioè la grande assente grazie
Grazie
Nazione Margot
Il duo richiamo verranno anziché fare appunto alla globalizzazione de globalizzazione l'esecuzione spazio-tempo che se da una parte produsse un cambiamento degli effetti dei mercati globali proprio sta producendo Abruzzo la guerra all'esportazione
Di di fronte di guerra che poi molto spesso come quello che stiamo vedendo in questi giorni al sole dar libero fatti gravissimi del condominio distrutto ma anche la la guerra combattuta del sincera trincea sembra riportare un po'a una guerra tribale della prima guerra mondiale
Se non rischio di vinci sezione balcanica ma guerra appunto fatta come abbiamo visto negli anni novanta tutti gli eserciti perché combattevano dall'altra parte dell'Adriatico lascio la parola a Maria Cuffaro commenti cioè
Grazie grazie anche io voglio iniziare ringraziando Mario Giro che io diciamo nella mia vita da cronista
Ho incontrato la prima volta da dice il ministro vi assicuro che è uno dei pochissimi politici che quando parlava sapeva conosceva la materia e si faceva capire ti dava delle notizie sembrerà diciamo una banalità
Ma non lo è assolutamente e per questo diciamo poi siamo anche diventati amici perché io ho grandissima stima della sua capacità di analisi di contestualizzare
Di tracciare un percorso cioè un politico
Un politico moderno e tutto questo lo ritroverete in questo libro trame lingue di guerra e intrecci di pace ed è tutto questo che diciamo io da cronista mi sento come dire incolpa è colpevole perché noi da quando è iniziata la guerra in Ucraina soprattutto la
L'informazione italiana che io diciamo facendoti Gismondo danni cioè mi ostino a di a pensare che un dopo Mani potrebbe essere provinciali Zahar sia pure questo domani sembra non venire mai
Ma improvvisamente non abbiamo scoperto che esiste la guerra questo nonostante diciamo in questi anni in questi decenni
E ne abbiamo vissute individuiamo altrettante ma questa ufficialmente l'abbiamo vissuta come la prima guerra europea anch'essi va detto che la Bosnia era molto più vicino o serve la guerra serbo croata era ancora più vicino
Eppure questa l'abbiamo abbracciata vorrei dire
Io mi sono trovata in interminabili speciali che abbiamo fatto durante la trasmissione quindi il Primo Periodo io mi ritrovo nelle parole in Mario che ha descritto benissimo la trappola informativa della guerra quando scoppia una guerra il pensiero si paralizza tutti polemizzano su chi abbia torto e chi ragione tale è il metodo mimetico della guerra
Distogliere l'attenzione da sé per portarla sul Corano combattimenti e sulle loro ragioni ecco queste frasi mi hanno colpito come uno schiaffo perché è la descrizione di quello che è avvenuto ormai da undici mesi
Quotidianamente su giornali telegiornali per riviste imbattibili
E non si è quasi mai fatto il passo in più analizzare contestualizzare tutto questo lo trovate in questo libro che alla snellezza anche di un racconto quasi di una Presa Diretta perché siamo di fronte a un accadimento che non è ancora concluso
E Mario mi riporta diciamo pensatori che diciamo non sono occidentali ma forse ci spiegano molto meglio di tanti pensatori occidentali quello che sta succedendo ovvero penso a tante AG miscela politologo indiano è vero che ha studiato soprattutto in Inghilterra ma quando lui descrive lei era della rabbia che stiamo attraversando
Io mi ritrovo nelle parole di da Milano ma anche diciamo nel pensiero di Mario che descrive questa di globalizzazione e descrive un'assenza di politica che vediamo in modo sempre più drammatico
Con questa guerra perché c'è un'assenza di Europa
Un'assenza politica e di prospettiva siamo fermi a quello che lui descrive come il metodo cioè la trappola mimetica della guerra dove siamo
Presi tra chi ha torto e chi ha ragione ricorderete tutti migliaia di talk show con l'ospite ucraino e a volte l'ospite russo che cosa ne ricaviamo da questo nulla se non come dire benzina ancora per alimentare la guerra e per cementare delle decisioni che non nascono da un molti del materialismo perché nascono semplicemente
Da delle decisioni che sono non più politiche o delegata all'Unione Europea ma ad esempio alla NATO o ad esempio ad una parte e in guerra l'Ucraina nessuno ha dubbi che l'Ucraina è stata aggredita non è questa la situazione non è questo in discussione ma è difficilissimo porre in questo Periodo forse in Italia più che in altri Paesi la domanda
Come se ne esce quali sono le prospettive anche perché poi c'è la grandissima solitudine dei pensatori delle associazioni che cercano importare ad un tavolo di ricostruire e trovare una soluzione per il futuro perché in questo momento
La politica non la sta cercando e si ha quasi l'impressione che ci sta sia arresi ad una guerra guerreggiata anche diciamo al con toni minori che può durare nei decenni e questo l'abbiamo già sperimentato perché si guardate a quello che sta succedendo nei Balcani Serbia Kosovo è esattamente ci ritroviamo a vent'anni fa
E questa è una guerra e su questo diciamo hanno ragione tutti quelli che ci ricordano che nasce nel due mila quattordici noi per dieci anni non è che ci siamo scandalizzati che nel Donbass sono morte dieci mila persone
In dieci anni questo non ci ha Nesta analizzato nei preoccupato mi ha preoccupato l'economia e in questo libro c'è anche una bellissima descrizione di che cosa vuol dire
Da che cosa nascono questi errori dell'Occidente perché prima Marco diceva che non abbiamo neanche un nome per il Periodo che infonde un periodo fondamentale dopo quello che per noi è stato la fine ma il crollo per il muro di Berlino mille novecentottantanove adesso il momento diciamo prima della guerra il momento che noi definiamo di pace perché diciamo per l'Europa
Intesa l'Europa della Comunità europea sicuramente lo è stato ma non ci siamo mai posti il problema anch'anche la domanda e e Mario se la pone questo che cosa vuol dire per IPA i paesi del blocco ex sovietico che per loro è stato sicuramente un trauma e questo ce lo ricordano
Quotidianamente a ladro quando oggi ripete non è la prima volta che dice è una guerra voi contro di loro Occidente contro di noi
Ecco questa narrativa che non è sicuramente la prima volta che nell'UEM divieti a fine Putin in questa è la narrativa che sta passando
Questo ci riporteranno in una seconda
La guerra fredda perché intanto è caldissima e ed è tragici sì ma ma sta spostando Chance guardare a quello che le ripercussioni che ha tutto questo ad esempio sull'Africa o sull'Asia
In Africa
E Putin e il sputi Nismo e questa guerra per procura
Sta diventando una realtà da cui non si può più prescindere nel Burkina Faso c'è un monumento alle truppe Wagner
E in Mali e hanno cacciato e anche
Hanno nella Repubblica Centrafricana c'è il monumento in Burkina Faso no adesso vogliono hanno invitato le truppe Wagner e questo che cosa vuol dire vuol dire che inuit contro di voi sta prendendo piede
E sta avendo successo
E su a questo nuovi non contro Pognano Hui Occidente e ancora pensiamo di a vere
La la formula magica della democrazia e dell'economia liberale che questo diciamo ci salveranno stiamo contrapponendo
Una soluzione che in questi Paesi a queste persone a questa popolazione
Sembra credibile non siamo più credibili e questo è estremamente tragico
E la guerra in Ucraina come tutte le guerre poi soprattutto se è più vicina sta funzionando anche da moltiplicatore da detonatore di altre crisi
Marco lo ricordava prima ma mio veramente
Prendete un libro perché ve vale veramente l'appena perché ti contestualizza questo periodo che ci ha buttato diciamo in una grande incertezza inquietudine
E trovare che diciamo dobbiamo appigliamoci a quel poco di multilateralismo che ancora sopravvive e non farcelo scappare perché veramente
Perderemo della una nostra morale una nostra umanità so che morale è un termine pesante ma lo uso
Perché realmente siamo a rischio quindi io ringrazio tantissimo Mario Giro e e la Società Dante Alighieri noto Società di destra
Da cui dai quei nove danzano al nord abbiamo compreso questa accezione politica ovviamente ramo della monarchici Manzi Balbo
Beni richiami che fai e questi talkshow Cuffaro a far fronte questi che hanno in corso essere contro pro e contro
Questa nostra impotenza per leggevo ieri nell'ascoltare l'intervista Infocom tutti forse ne abbiamo sentito di Zaleski che rilasciata Bruno Vespa dove ci dà veramente questa misura dove noi non siamo in un tavolo non possiamo parlare non abbiamo la forza di parlare l'abbiamo la credibilità a forza di parlare ma anche la capacità di parlare e proposito di di parlare Dante lingua italiana ci stanno seguendo da un gruppo al mondo sono in diretta con la terza forma non te lo abbracci salvo gli amici del Guatemala dal Costa Rica ad Atene da buon USA e resta tu Cuman Mar del Plata
Dall'archivio viceministro agli Affari esteso che sono collegati e dall'Italia Cosenza Ferrara Roma beh parlando appunto da Dante
La parola all'asso al presidente da sei io correvo rispondere subito Maria Cuffaro con molta amicizia da tanti anni la Dante Carmelo Sciacca
Ci a voi giudicare poi se Carducci sia di destra o di sinistra o di centro questo si riapre un dibattito no io credo che
Dopo aver letto il libro di Mario Giro dopo aver ascoltato Marco Damilano Maria Cuffaro
Sono sempre più convinto che bisogna leggere questo libro di Mario Giro perché un libro in cui si intreccia uno cultura estremamente aggiornata
E di qualcuno che alle spalle grandi letture ma vive anche sulla notizia ma conoscere i personaggi con cui di cui parla agli ambienti le situazioni
E Mario Giro oltre che un carissimo amico oltre che un collaboratore anche della Dante Alighieri come presidente di Dante Labate
è qualcuno uno dei pochi in cui in Italia non possiamo rincorrere
Per un giudizio sicuro sul quadro internazionale
Ebbene raro in questo tempo in cui il pensiero si paralizza
Ma anche Marco diceva qualcosa che mi ha provocato la storia come definire questo circolo che si è chiuso che è cominciato nell'ottantanove l'abbiamo chiamato globalizzazione
L'abbiamo concepito con un'idea di storia
Provvidenziale la provvidenza del mercato globale che avrebbe portato democrazia pace e via dicendo democrazie ovunque con un'unica superpotenza che materna vigilava
In realtà
Aveva ragione chi lo diceva tutto finita la storia
E finita quella storia lineare ebraico cristiana che era la storia delle rivoluzioni politiche di partiti politici del movimento sì dei movimenti di liberazione nel colonialismo
E finita quella storia e sono cominciati ingorghi di una storia circolare in questo senso è finita l'egemonia storico-culturale europea
Degli ultimi due secoli ottocento e novecento anche con la grande idea di esportare la civilizzazione
In fondo il fallimento su cui Mario insiste molto delle
L'esportazione della democrazia l'Afghanistan l'Iraq la Libia
L'idea della crociata per la democrazia
E poi le pagine del fallimento in Africa chi si ricorda e Mario le ha viste da vicino le gloriose transizioni democratiche delle società civili africane in fermento
E Mario parla
A pagina settanta della perdita della reputazione della democrazia in Africa
E questa sequela pensiamo a un Paese bello ma ormai corroso dal terrorismo il Burkina Faso
Questa sequela mi mandava un messaggio un amico che stava seguendo il Burkina Maso alla segreteria generale ma anche al Burkina mio controllo no
E e dicevo Burkina Faso un paese una democrazia corroso dal terrorismo ma anche
Da un susseguirsi di colpi di Stato
Ed è una vicenda triste perché negli anni Novanta abbiamo pensato un'Africa
Conquistata dalla democrazia un ciclo si chiude in quale ciclo stiamo vivendo che sia un circolo circolare o la sensazione tanti tanti circoli
E difficile definirlo ed è difficile capire cosa stiamo vivendo allora grazie a Mario
Perché in questo libro
Più trame di cuore di guerra che intrecci di pace
Un po'ma in questo libro sembra un po'di seguire di andare sulle montagne russe
Nel senso ci sono dei punti veramente drammatici e l'informazione dell'autore ti inchioda conclusioni drammatizzerei
Per esempio quella che sotto gli occhi di tutti l'affermazione prepotente dell'alternativa alla democrazia
La Russia con la popolarità
Che la Russia in Africa in quello che un tempo si chiamava il Terzo Mondo non chiedi non crediamo che il mondo viva la guerra in Crimea come la viviamo noi occidentali si vede dei voti delle Nazioni Unite coi non contano niente però sono un teste
La Russia l'indulto fa dell'India di Moggi la Turchia Orban Trump
Allora Mario
Fa una domanda che è quasi un'affermazione un mondo poco democratico e più bellicoso
è qualcosa che lo inquieta
Lui vorrebbe dire sì
Sì
Il mondo democratico fa meno la guerra
Ma fatica dice lui dice l'autoritarismo punta alla vittoria la democrazia punta alla pace credibili un della vittoria
Perché significa guarire le cause stesse che hanno portato al conflitto affinché non si ripeta
Purtroppo Mario
La riabilitazione della guerra è venuta anche la riabilitazione della guerra nelle relazioni internazionali è avvenuta anche nelle democrazie
Gli Stati Uniti in fondo nel dopoguerra non hanno mai rinunciato all'uso della forza anche se
Quanti cittadini americani hanno combattuto dunque il pianeta
Questo è il problema è un modo diverso di fare la guerra la guerra tecnologica il contratto e via dicendo
E poi un debito in molte pagine alla Cina illustri l'atteggiamento di Pechino nei confronti di Taiwan
Ma mostri anche la freddezza cinese nei confronti di quello che definisci un avventurismo che non piace alla cascina
Il TG cinque che la Cina ha bisogno di tranquillità e a pagina cinquantasei
A un certo punto evidenti
Tutti i danni che la Cina ha voluto nel suo mettersi in connessione con la zona più cresce il pianeta i danni che ha avuto in Ucraina
E i danni che ha avuto complessivamente dalla guerra
La riabilitazione della guerra non fa parte di una visione delle relazioni internazionali ma significa ritornare all'istinto
Mio pay a breve periodo dei diversi Stati
Significa ritornare all'istinto di brave Periodo dei diversi salti
Ma questo allontanarci dal conflitto mondiale
E accompagnato da una crisi della cultura segnata anche dalla morte di testimoni della Shoah
Anche qui c'è una maturazione nei diversi paesi un'evoluzione o un'involuzione pensate alla Spagna che Franco dopo i massacri della guerra civile aveva tenuto fuori
Da allora guerra la Spagna che con assegnargli rientra orgogliosamente in guerra con l'incontro il decantato incontro alle Bermude
La Francia tanto bellicosa nel dopoguerra
DNA guerra d'Algeria diventa una potenza universalista
Ma oggi la Francia più universalista e neocoloniale eh caricaturali Zatta in Africa in maniera incredibile circolato su internet da questo filmetto della Wagner di propaganda in francese fatto con i pupazzetti ma terribile in cui è un'esaltazione degli uomini della Wagner
Come liberatori degli africani e distruttori dei francesi ed è un'esaltazione delle ACLI
Non la Gran Bretagna come gli Stati Uniti non ha mai dimesso la familiarità con le armi
E l'incredibile svolta del riarmo della Germania dopo lo scoppio della guerra in Ucraina
Riarmo della Germania su cui abbiamo discusso decenni direi che è stato uno dei grandi temi del Novecento
Che è passato così in una in un clima di festa al Bundestag
Quando i tedeschi per mandare otto uomini in Mali dibatteva hanno Nesi e Nesi e tutto finiva alla Corte costituzionale di Karlsruhe che a quei begli abiti rossi
Cardinalizi e poi la Germania seriamente sieriche armata rinnegando la Merkel espressione della politica tedesca del dopoguerra certo
L'Europa è unita
E unità nell'appoggiare l'Ucraina ma solo nell'appoggiare l'Ucraina non nel fare una proposta possibile
Anzi mi sembra che i legami anche in tre europei io l'accordo franco-tedesco
Così strutturale si vada assottigliando anche sul visto che ora fanno un concerto per a Roma per salutarlo però i concerti potrebbero essere funebri
E mi sembra che il trattato del Quirinale inaugurato solennemente da Mattarella e marrone non sia proprio nell'agenda diplomatica di questo periodo
Ma non illudiamoci la gente europea non vuole combattere non ama la guerra lo mostrano le inchieste lo mostrano tanti lo mostra l'atteggiamento di sostanziale differenza con gli ucraini e i russi perché gli ucraini
Per disperazione dopo l'aggressione ma anche per un loro carattere storico s'combattono e i russi comparto
Eppure e chiuso un ciclo ma non sappiamo definire questo ciclo e cioè la bella definizione di papa Francesco della guerra mondiale a pezzetti
Io credo che in queste pagine
Dobbiamo leggere queste pagine perché in queste pagine si capisce il dramma russo si capisce meglio
Si capisce il dramma russo dell'umiliazione dell'allargamento della NATO lo sconvolgimento le evidenti sicurezza russa che come spiega Rocco undici
è la sicurezza è stata sempre l'idea di un largo territorio intorno al cuore dell'impero
Il declassamento della fine dell'Unione Sovietica
Ma noi
Tu citavi discorsi di Putin fra i più recenti ma noi quello di Monaco non l'abbiamo ascoltato
Non li leggiamo questi discorsi pensiamo siano cose teoriche ma punti
Passo dopo passo ce l'ha detto direi in un potere oscuro è stato Alberto
E la Russia complessa per esempio si dice molto dell'asservimento di Kirill
Appunti di un e certo non mostra una politica molto indipendente chiede la tregua natalizia e cinque ore dopo puntini Lazzari si pensa che almeno una telefonata sia intercorsa
Ma io ho un ricordo quando punti quando Chirivì del fu intronizzato come patriarca nella grande chiesa della resurrezione a Mosca ricostruita
Ricostruita dopo che Stalin aveva distrutto a colpo di dinamite perché non andava giù
E aveva messo una piscina bene
Pur chi rivela vestito degli abiti pontificali davanti all'iconostasi
Disse sul nome di spalle del vostro servitore cade la responsabilità di tenere insieme i popoli russi e i popoli ex sovietici che non hanno che nell'ortodossia questo legame
E lì accanto all'iconostasi c'era punti con sua moglie che sembrava un piccolino c'erano ed è vero che c'era come si chiama il presidente della Bielorussia Lukashenko insomma come dire sono io che solo il successore dello zar ed ex segretario del corso
E c'era un'idea c'era l'idea del mondo russo e Kirill aveva portato avanti
E che vive era andato
In Polonia per un viaggio di riconciliazione con la Polonia cioè aveva intrapreso un suo disegno che non era esattamente a Pian Tito su quello di Buti ma ha vinto Putin
Ha vinto bruttina
Realizzando un potere che oggi e meno trasparente di quello del partito comunista sovietico perché il Partito comunista sovietico il Politburo il comitato centrale erano organizzazioni
Più trasparenti tanto che c'era la professione del criminologo
Una vera scienza insegnata nelle università americane giurista italiano non era ancora arrivata
E
Noi non abbiamo voluto vedere capire tutto quello che succedeva e soprattutto secondo me e Mario quindi e parlarne nono abbiamo guardato la guerra in Siria lì
La Russia ha detto tutto ha detto anche il suo modo brutale di fare la guerra
Quello che avviene in Siria le abbiamo già visto nella distruzione di Alain poco nei palazzi bambini buttati giù e via dicendo
E poi
E poi la Georgia due mila e otto lacrime al due mila quattordici era una storia già scritta
Con una sensibilità diversissima perché io mi ricordo che quando ci fu l'aggressione in crisi in Georgia nel due mila e otto io ero in ero in Polonia a Lublino
E c'era un clima agitatissimo
Io dissi ma guardi ma concordo quello Successo dobbiam tener Remus c'era una cerimonia terremo lo stesso la cerimonia accerto con quello che stanno facendo i russi
Io ho pensato che era successo qualcosa di russo polacco che mi era sfuggito
In realtà era la Georgia
E tutta la sensibilità del mondo del sta allora la vicenda
Ucraina e concludo non voglio prendere tempo poi Mario Giro ci dirà tante cose la vicenda ucraina oggi ha un impatto maggiore l'Ucraina è un paese distrutto
Grandemente distrutto e sull'interni ed esterni
E Mario
Afferma
Se finora l'Ucraina ha resistito all'aggressione russa si trovano stazione talmente grave da vedere il compromesso
Il proprio futuro per molto tempo e aggiunge rendere il paese invivibile insicuro
E già un grande risultato non dice vittoria ma un grande risultato per Mosca
Perché
La guerra trasfigura i popoli mi è capitata tra le mani un un
Un
Uno scritto di Sturzo del ventotto Sturzo era un realista
Non era un pacifista Sturzo scrive
Oggi che la guerra è diventato un sistema di distruzione anonime di massacro generalizzato senza finalità di giustizia con mezzi atroci incompleto opposizione al fine che si pretende di raggiungere non vi è più alcuna distinzione morale fondamentale tra aggressione difesa
Fortissimo d'altronde quando
Questa cominciata
Tua sì sì di rettifica con l'attacco conseguenza conclude il rifiuto del servizio militare
è un dovere obiettivo per ogni cattolico che voglia mantenersi fedele all'insegnamento cristiano e consapevole della criminale assurdità della guerra Sturzo mille novecento però io credo
Che siamo lontani dal trovare una risposta anche nel libro di Mario mi dispiace forse dovrei mentire su questo per farti un po'vendere una risposta alla crisi in Ucraina
Perché come marito dice le io dico le guerre si eternit zaino Mario dice le guerre si perenni sano ma siamo lì
Non solo ma si comunicano guerre senza né vinti né vincitori che si comunicano e
Tempo gioca contro il tempo gioca contro la pace
Pensiamo a quello che sta succedendo nel Caucaso agli armeni Allo Gorno Karabakh isolato
Pensiamo a quello che sta succedendo nella risistemazione dell'Assiria cosa succederà ai curdi cosa succederà a Idlib per non parlare di tutta la questione dei
Cereali
Davanti a questo
Che cosa pensare
Se non la perdita generale di fiducia cito sempre Mario
Nell'azione comune un mondo globale ma gestito in modo parcellizzato e il completo ripudio della grande lezione umanistica della sofferenza del Covent
Una lezione che ci vogliamo portar dietro buttandosi dietro anche le misure contro il contagio cioè quella che papa Francesco diceva siamo tutti nella stessa barca
Perché solo da questa lezione
Si può partire
Per un ragionamento di pace e allora Marco la speranza
E nel ristabilimento la storia piena di sorprese
Ma anche la speranza e di quella società che cresce la manifestazione di novembre e tant'altro
Consapevole che la pace è un diritto di tutti e soprattutto dei popoli distrutti dalla guerra quindi grazie Mario per questo libro
E continua a scrivere dove scrivi ho sentito che ha una serie di ex direttori continua a scrivere
Grazie ad Andrea Riccardi come al solito riesce a dare coi una sintesi e tutti i ragionamenti con uno sguardo globale e globale ma anche se poi questo globo come vedete in copertina del libro
Rotto e quello che questa serata sono per lo meno un voler ricomporre ma quanto meno ne ha parlato analizzato con testo ma direi che proprio adesso l'autore ci dovrebbe dire un po'vuole la sintesi una figlia Elisa
Grazie Alessandro Ciao Marco nel
E grazie
Grazie al a Grazia Maria grazie a tutti voi
Che avete
Patto la fatica di leggere questo piccolo libro insomma ma e di
E i miei ragionamenti infatti devo dire ringrazio tutti i presenti di essere qui così tanti tanti amici
Ho scritto questo libro un po'perché scandalizzato dalla guerra no
E tutto gira intorno a questo a questo fatto di che ho trovato molto significativo di ampi x che è intraducibile come se la pace
Fosse stata sfilacciata un filo alla volta è stato come dire
Nel distrutto la trama del tessuto che ci teneva insieme e questo fa un po'il paio anche un po'parallelo a quello che succede con la de globalizzazione questo mondo che si frammenta
E allora mi vengono in mente mi hanno guidato nella scrittura di questo libro quello che dice Andrea Riccardi la riabilitazione della guerra l'avete ascoltato il discorso sulla pace sprecata
Sì perché la guerra in Ucraina è un fatto enorme credo
Che più di quanto noi a volte pensiamo perché riporta ha riportato la guerra nel cuore dell'Europa sia nell'Europa proprio nelle stesse terre in cui la seconda guerra mondiale
Cambio segno
E ci dà l'impressione falsa
Di non essere mai terminata
Ingoiando con un solo boccone decenni di pace e di pensiero sulla pace e sulla democrazia
Come se fosse ancora in atto
Dieci fa quindi rassegnare all'idea o questo almeno vorrebbe che DS ineluttabile e che combattere
Sia l'unico realismo possibile magari triste
Non lo vorremmo ma sia l'unico realismo possibile e lecchesi conseguenze di questa sono anch'esse enormi l'accettazione di un mondo diviso laico acconsentire a delle relazioni internazionale ludico
Guardando i diplomatici qui in sala assoluti nazionali competitive
Tutte basate sullo scontro
Improntate alla concorrenza
Ci fa giudicare la guerra come il paradigma e se volete la violenza nei rapporti come il paradigma dei rapporti tra le nazioni ma anche all'interno le nazioni stessi la cultura del nemico
Rivalutata e poi ci fa introiettare secondo me la cosa più grave di tutte il vittimismo come modello prevalente di identità
E quindi di auto comprensione
Per popoli Stati ma anche per le persone il vittimismo diventa il paradigma generale di tutto
D'altra parte leggendo discorsi di Hitler
Sono tutti improntati al vittimismo tedesco
Ci chiediamo quale sia la ragione di tale involuzione io mi rendo conto do tante spiegazioni
Anche tanti troppi dettagli le poche risposte però io penso che a costo di apparire moralista mi dispiace che Marco è andato via ma io penso che la ragione è una sola sono tantissime ma in fondo è una sola e l'egoismo l'egoismo non come sentimento ma come Progetto
A questa è l'unica reale ragione irrazionale che ci ha portato dove siamo faccio l'esempio dell'Europa
Ci lamentiamo dall'asso inefficace eccetera ma non è che mancano i mezzi all'Europa ma noi guardiamo alla realtà dal due mila cinque a oggi di cosa si è discusso in Europa due mila cinque perché è stato l'anno in cui è fallita la Costituzione
Il referendum tedesco euro olandese e francese fanno fallire la Costituzione a quel punto da quel momento oggi di cosa abbiamo parlato di due argomenti importanti
Il debito particolare quello italiano e quindi politici italiani non si rendono conto quanto il debito italiano sia uno dei temi maggiori si discute di Europa la paura del debito italiano che trascini tutti
Eccetera emigranti
E dicono e come si è discusso litigando su come o se e su come dovresti dove i singoli leader ce ne o condividerne il peso senza aggiungere a nessun risultato nel nell'un caso nell'altro caso
Ed emerge un fatto incontrovertibile che è politico nessuno Stato membro vuole condividere il peso degli altri per adesso
Egoismo cieco che ha segnato il carattere del nostro tempo finiscono i sogni
In questo egoismo cieco i grandi sogni dalla seconda guerra mondiale pensando ai guardando i sindacalisti presenti in sala direi sogni di pace Pane e libertà che era il motto dei
Degli scioperi del quarantaquattro
E poi divenne molto del sindacalismo libero internazionale
La stessa Europa ha cambiato pelle non è più quel sogno di futuro che adesso anzi viene un po'ridicolizzato come retorica ma è un club diritti non diverso da Davos un Davos degli Stati
Elisetti e la fine del sogno europeo ha delle conseguenze penso ai Balcani tutti lo dice lo dicevi tu vent'anni senza che niente si è mosso se non c'è la prospettiva europea i Balcani restano fermi dove stanno in stallo
Ci sono stato recentemente vi posso assicurare di conseguenza l'egoismo non è un sentimento
Ma è una potente macchina distruttrice un modello di pensiero che annienta istruttivi i sogni di giustizia di convivenza di Rispetto diritti umani democrazia e anche di baci
E lascia un vuoto pericoloso guardiamo con dolore è stato citato da Andrea prima a ciò che accade contro per esempio me ai popoli soli gli armeni i curdi ma guardiamo con disperarsi queste disperate rivolta iraniane
Le donne i giovani sembra che non abbiano prospettiva l'unica prospettiva la condanna a morte per un niente o l'Afghanistan dove ormai la morsa talebana si è richiusa totalmente ed è venuta meno a quella finzione nome i talebani non non sono più quelli di una volta cioè molti altri luoghi Passiria in primis diciamo sono costa venti in questa tenaglia dell'autoritarismo dominante ma tutto questo non avviene a caso
Non è avvenuto non avviene a caso si spengono i sogni se noi che crediamo nei sogni rilasciamo spegnere c'è più spazio per gli incubi
Quando non c'è più la pressione dei sogni di pace o di giustizia o di democrazia chi vuole il contrario si sente più libero di operare se mettere dunque di parlare di pace di democrazia crederci di meno lascia campo a chi opera nel senso opposto è un ragionamento non morale ma politico anche morale
Ma anche politico
Per questo tante rivolte sono così disperate e ci lasciarlo in con un senso di impotenza davanti alla domanda ma cosa possiamo fare
Cosa possiamo fare per l'Afghanistan oggi
Cosa possiamo fare per l'Iran cosa possiamo fare per l'Armenia
Per la Sicilia ma è proprio questo il a questo punto che si scopre la sussistenza del Progetto bellicista la stoltezza del processo per il del Progetto bellicista
E di tutto l'armamentario di contrapposizione che abbiamo e utilizzato anche noi occidentali qui che abbiamo rivalutato in questi anni come dice Andrea Riccardi
Anche i più guerrafondai pene nostro Pignone non immaginano ora che si debba andare in guerra contro l'Iraq come dice Andrea cinquanta lingue in realtà e allora perché aver accettato quella logica
Altrove la logica di guerra non è stata quella la svolta su una svolta sonnambulismo Ica del pensiero che ci ha indotto tutti in errore troppe guerre fatte in nome dei nostri interessi
Ammantate di altro ti hanno tolto credibilità alle democrazie tanto da renderle oggi così poco influenti
è l'unico errore
E la strada per recuperare credibilità civili e davanti agli occhi di noi nostri credere nella democrazia repubblicana e nella e nel progetto di pace gli specialisti faccio due esempi mi direte che non c'entrano ma secondo me centro nord gli specialisti francesi di questioni relative voi sapete su un po'fissato con la Francia relative all'Islam radicale per spiegare l'intreccio Complesso delle ragioni che portano i giovani europei
Di origine araba o no ad aderire al all'Isis
Parlando di gigantismo d'atmosfera
Cos'è il jihadismo d'atmosfera è quel mix di ragioni materiali povertà emarginazione deprivazione educativa
Io logiche propaganda proselitismo salafita wahabita
E siccome oggi che ho antropologiche solitudine abbandono incapacità delle famiglie di incidere eccetera questo mix che crea le condizioni per la discesa agli inferi
Di questi ragazzi e di questa ragazza
Leggendo molte storie personali
Sembra con un piano inclinato che non ci sia stato nessun fermo a opporsi alla caduta
Anche se ne basta uno solo
Ma un altro esempio è il genocidio ruandese africano
L'olandese a leggere la cronaca di quei cento giorni tanto duro
Per esempio dei libri di chi l'ha vissuta in
Tira racconta salta agli occhi che la Kazzouz cioè il piccolo comitato ristretto che aveva deciso genocidio e la e lo ha gestito fosse incerto e si aspettasse in ognuno dei cento giorni una reazione un movimento di reazione ed era pronto affermarsi
In altre parole su questo piano inclinato
Tra il primo e il novantanovesimo giorno si poteva interrompere il genocidio in ogni momento
Non era ineluttabile
Mancava quel granello di sabbia che lo incerti perché vi racconto queste due storie perché a me sembra ed è il discorso che fa Andrea Riccardi sulla repressione della guerra che oggi esista un bellicismo di atmosfera
Nel nostro mondo occidentale
Il problema non è il pacifismo cari amici ma il suo posto
Molto virulento
Causato da un simile processo una specie di piano scivoloso che porta la decisione o all'accettazione di guerra nel quale si struttura sempre più in basso perché non c'è nessuna resistenza
Ecco perché la Resistenza parole manifestazioni discorsi visioni serve tantissimo e io voglio ringraziare quelli andare Icardi in primis che sta qui che hanno voluto la manifestazione il cinque novembre
La manifestazione del cinque novembre
A cui poi sono seguite altri manifestazioni penso a Verona e anche a tante altre primo gennaio eccetera eccetera sono quel granello che può inceppare questo meccanismo automatico di discesa agli inferi
La resistenza poi molto può frenare il male della guerra intimi dirlo non è onnipotente mascherando nella sua inutilità
Prima ancora di altro è inutile
E qui voglio dire questo bellicismo Dias di di atmosfera che sostiene la la distruzione dell'Ucraina perché anche se i russi come dicono i nostri quelli più favorevoli alle armi alla guerra dobbiamo cacciare i russi dietro le frontiere dal novantuno
Ma anche se i russi andassero dietro le fonti fossero cacciato ideatore frontiere del novantuno potrebbero continuare con le con le norme spropositato numero di missili che hanno accumulato durante la guerra fredda
A bombardare l'Ucraina e renderla invisibile
Quindi
Tutto questo discorso
Cade indiscusso bellicista accade
E io penso che restare fedeli legge ai sogni di pace
Manifestano in tutti i modi possibili come il cinque novembre
Che sembra poco ma in realtà è tanto perché incontra si contrappone al bellicismo di atmosfera
Ha lo spirito del tempo rende più ascoltati e condizionanti i nostri discorsi c'è da crederlo per le nostre fiacche democrazie diventa un discorso politici
Che può mutare il quadro internazionale non è un'illusione un programma Gramsci
Grazie Mario Giro mi raccomando per la seconda edizione del libro di mettere dentro anche queste cose perché no Maria c'è qualcosa di nuovo
Da inserire io vorrei concludere concludendo vorrei dire molto brevemente una cosa ringrazio il dottor Masi che ha preceduto questo incontro
Ma il fatto che noi ci siamo impegnati come Società Dante Alighieri anche con la presidenza del segretario generale uno potrebbe dire ma cosa c'entrano questi discorsi politici e geopolitici
E in una società che ha il compito di diffondere la cultura e la lingua italiana nel mondo
Bene c'entrano c'entrano non proprio perché noi crediamo il nel valore della cultura nel valore del libro nel valore delle parole che si intrecciano
E riconosciamo alla lingua italiana
Un suo valore il suo messaggio che è un messaggio di pace
Io ho sempre in mente quello che disse Edith Bruck quando nel cinquantadue comincio a parlare e a schede in italiano l'italiano la lingua di libertà
Per questo è molto interessante il tema che qui abbiamo discusso io condivido quello che dice Mario Giro sul vittimismo diffuso
E noi dobbiamo ringraziare i nostri amici ebrei che hanno ottenuto fermo nella memoria il valore della unicità della Shoah
Dell'unicità della Shoah
Perché
Lascio a non è stata banalizzata
è stata negata ma non banalizzata e la lega la banalizzazione più premiazione è più pericolosa
Della negazione pensate la parola Olocausto che usavamo per la Shoah quanto è stata paralizzata abbiamo parlato dell'olocausto delle foche
Il vittimismo ma qui c'è un bel libro sulla
Recezione della Shoah
E sulla banalizzazione Ascione la cultura americana che mostra come il modello della cultura americana fino a un concerto Periodo è stato John Wayne
Cioè il cowboy vincente
E poi progressivamente e diventato la vittima
La vittima e quanto importante quello che dice il Papa Francesco le vittime sono le vittime non siamo tutti vittime ci sono alcuni che ci sono vittime
E
Toccare la carne delle vittime
è fondamentale per capire i drammi della storia
Per questo dico ringraziare gli amici ebrei per avere tenuto ferma l'unicità nella Shoah
Quindi scorso di Mario sull'egoismo
Può sembrare un discorso buonista o ingenuo ma secondo me ha una profonda verità
Che è l'affermazione del mondo dell'ego e l'assenza del senso di un destino comune io chiudo un maestro spirituale dell'Oriente cristiano Anastasio d'Albania dice
Il contrario della pace non è la guerra mai le cui Cimoli comincia a tutti del tutto grazie