Gli occhi di un bambino ebreo. Storia di Merzoug terrorista pentito - presentazione del libro di Mario Giro (Ed. Guerini e Associati)

Porta a una indebolimento dell'orientamento
Ed è un Paese che sta perdendo la bussola
La demolito più critica la situazione di quella che appare io credo che vi sarebbe anche qui avere tutti noi la necessità di un ravvedimento di un riposizionamento di unire deve le nostre certezze la certezza del terrorismo è quella di andare a uccidere no bastato poco per fermarlo
Ma credo che sulla dimensione della politica oggi serva veramente qualcuno che Fazio ha gli occhi da bambino è un compito che abbiamo tutti
Avete gli occhi da bambino rispetto a un modo di essere e di fare dalla politica che non va bene
Ma bisogna incominciano a dire varate non va bene parliamo di tutto ormai no di qualsiasi cosa meno di questo declino dalla politica hanno sempre
Che sembra quasi che vi sia una corsa rincorrersi per chi più lo lo lo affonda e forse servirebbe che qualcuno di noi o tutti noi insieme che sanno che questa sera
Anche rispetto a dove sta andando il nostro Paese avessimo questi occhi da bambino Rocchi che interrogano che domandano che ti fermano poi ripartiamo
Poi ripartiamo
Ma credo che il contributo al di là di questa
Di questa naturalmente
Il contributo importante si è anche quello di capire
Il terrorismo di matrice islamica
Anche qui capire no in un'altra delle cose che faccia una potranno più in fretta condannare no di una bomba non va bene
Bisogna combattere facciamo altre guerre preventive poi aveva fatto una per la guerra preventiva per sconfiggere il terrorismo così lo abbiamo alimentato e continuiamo ad andare avanti perché non cerchiamo di capire di penetrare
Mentre il libro fa uno sforzo per capire per penetrare pur lasciandosi interrogare per lasciandosi in alcuni passaggi anche inquietare
Del perché uno arriva ha determinato scelte cioè proprio capire questa matrice no questo il perché di questo terrorismo
Che ha fatto scrivere molto ma chiesta seminando il seminato tante volte anche in modo inconscio
Preoccupazioni orrore
Chi rimane del nostro retropensiero soprattutto chi gira un po'cammina no quando io vado in avevo proprio mi devo spogliare la giacca devo sfruttare nelle tasche incomincia ad avere una percezione di una preoccupazione che va oltre i gesti che conta
Ed è una paura che attraversa la dimensione sociale ecco perché capire no perché questa cosa rimane un incorona le nostre vicende quotidiane
E rimane un pronto che magari non riusciamo ancora a dire ma che percepiamo dentro di noi e lo percepiamo secondo me in modo preoccupante di confusione nel rapporto fra le culture
Perché se io porto dentro di me magari inconscio magari negato magari soppresso contratto una sorta di timore
E associo questo timore a un fenomeno
Ogni qual volta mi si presenta quel fenomeno nella sua evidenza o più la prima sensazione ancora rigetto o dal prende le distanze ecco perché credo che invece il libro ci aiuti invece a entrare dentro un discorso ora la la situazione del protagonista
è molto interessante perché nato in Algeria vive una situazione simile a quello di altri giovani arabi
Della seconda e terzo generazioni di immigrati
Secondo gli esperti analfabeti bilingue
Giovanni con un forte senso di sradicamento
Che non parlano bene nella lingua dei genitori spesso i letterati né quello del paese di accoglienza
Che sono più arabi
Che non sono più analitiche non si sentono ancora francese
Radio problema che abbiamo in Italia
Cioè non l'abbiamo ancora affrontato con chiarezza ma il problema di dei ragazzi immigrati che ormai sta crescendo però una stabilizzazione anche nel nostro Paese del fenomeno immigrazione è un problema che avremo e che abbiamo di fronte
Ed è un problema che vedo anche nella dimensione lavorativa
Lo vedo in questo senso
è vero che il lavoratore immigrato se entra in un luogo di lavoro lavoro a fianco a fianco di un altro lavoratore
Il problema è che quando esce va in un altro luogo
Io ho visto la mia città che una città piccola non è Roma
Per la mia l'altra sera passando con mia figlia mi ha inquietato tralasciando nulla vieta erano via un tempo di sottoproletariato per usare una vecchia espressione un avvincente debole povera che è diventato tutto una via di immigrati
Che è una via che si è estreme estraniata dalla città ma sono quegli immigrati che non è che sono arrivati adesso vi devo assistere accompagnarne sono quelli che ci sono
Da tempo
Sono quelli che di giorno vanno a lavorare con i migliori con me e che la signora Rizzo non in un luogo che non li fa partecipi
Badate che non dura a lungo questa cosa perché se un ragazzo
Che di giorno va a scuola con il ragazzo bianco sta dentro il processo di integrazione e nella sua vita libera e familiare ritorna a essere un po'escluso per tanti motivi alla fine qualche cosa succede
Ed è un problema che c'è nelle nostre città non è ancora molto diffuso perché siamo un Paese a recente immigrazione
Mamma mano questa immigrazione si consolida
E man mano
Proprio perché non siamo in grado di accoglierli a inserirsi oppositivo la anche Tiziano oppure si automatizza anche per in termini di autodifesa di
Di di di protezione di solidarietà anche familiari alla fine qualche elemento di rottura del dei nostri ordini sociali delle nostre fra Regione avverrà
Speriamo che non avvenga nelle forme che abbiamo visto
Perché proprio questo spaesamento
Questa assenza di riferimenti culturali definiti
Di mancata integrazione culturale e sociale che porta poi questi giovani musulmani cresciuti nelle periferie cresciuti ad essere coinvolti e catturati da una sorta di identità più forte da una sorta di estremismo
Perché alla fine diventa un modo di dire la mia diversità che si libera
E poi credo che questo delle periferie sia un tema che occorre affrontare in Italia che non riguarda solo gli immigrati perché nel nostro Paese riguarda anche altre realtà dipende dalle città e nei luoghi da dove andiamo per questa allora non è
Una questione solo francese ma anche gli altri Paesi europei a forte presenza di immigrati lo sradicamento culturale identitario terremo
Di cultura per l'adesione a progetti di ribellione progetti terroristici
Ed è su questo che fa leva di fondamentalismo ed è su questo che occorre lavorare per affermare una politica dell'accoglienza
E se è in grado di favorire un inserimento non solo lavorativa ma sociale e culturale
Fatto di lingua di principi costituzionali di una presenza che se non
Anche se con fatica deve puntare a costruire senza dimenticare ciò che
Una dimensione identitaria nuova e diverse con la quale si possa veramente scambiarsi
Ecco io credo che questi fenomeni che pure avvertiamo crescono anche nel libro li richiamo nella sua descrizione di non accoglienza creano necessariamente versione
Allora bisogna fare uno sforzo forse non ha ancora compiuto
Che la nostra società consideri degli immigrati delle persone non solo dei prestatori d'opera
Perché l'aveva fatto una legge che considera gli immigrati forza lavoro per carità
Io faccio il mercantile forza lavoro no
Però
Si faccia il mercante lattico diventerà maggior prezzo in testa senza un atto indispensabile
No la Regione a villa che doveva dire le cose
Ma questo è tema se mai manteniamo anche al nostro Paese una legge come la Bossi Fini che considera gli immigrati solo forza lavoro e pertanto se mi serve la uso se no la mando via c'è la mando via non è neanche gradimento nel mercato la mando via poi vedremo velate che fenomeni come quelli descritti nel libro possono riprodursi anche da noi
Possono riprodursi anche nel Nord
E poi allora se le persone si sentono così escluse si sentono non ridotte a essere diciamo una merce perché poi in fondo è così
Al no sentono dentro di loro il bisogno di perseguire la costruzione delle nuove identità e nel costruire una nuova identità l'appartenenza religiosa lo vogliamo o no diventa fondamentale
Noi abbiamo tutti forse perché abituati una religiosità un po'strana neo tutti dimenticato quanto la dimensione religiosa credenti tra
Più di quanto noi pensiamo e sarà uno dei problemi che avremmo altro che le battute la insiste o estremamente laicisti di questi ultimi tempi un'attenzione diversa al fenomeno religioso diventa un'attenzione diversa come convivere dentro le nostre società
Perché se no le religioni si vendicano
Perché creano identità radicali che poi sfociano nel fondamentalismo perché Mammano mi sento stretto più mirati copioni mi incardina nella sua e così voi lei le il libro descrive molto bene come la riscoperta dell'Islam delle pratiche religiose sia per il protagonista determinante
Quando lo scopre e quasi che scoprisse se stessi
Per la sua identità diventa quello
Però nel nel passato si sosteneva
Anche la Francia e la terra di missione
Il laicismo statalista
Cioè la laicità alla francese come religione civile
Piede una privatizzazione della fede
Hanno prodotto e avevano prodotto una scarsa influenza dei valori religiosi nell'esperienza sottrarre ma lo dico laicamente
L'assenza di una cultura che mila disattenta questo fenomeno e la presenza di una cultura che è disattento al al fenomeno religioso crea diciamo della reattività
Essere laici ed esserlo profondamente rispetto alla dimensione del sociale
Rispetto alla alla multiculturalità rispetto alla presenza di più religiosi significa riconoscere al fenomeno religioso una un dato importante nella costruzione delle persone
La negazione sbaglia
Purtroppo navigano società in cui si pensa che negare o privatizzare il fatto religioso risolva la questione non l'accento come il libro
Molto bene mette in evidenza
E poi guardiamo bene anche qui la reattività fra l'uguaglianza la disuguaglianza e anche un altro dei fenomeni che attraversa il libro perché la ribellione dei giovani francesi con le macchine incendiate gli scontri con la polizia avviene nelle città più ricche
Perché non avviene a Marsiglia
Ci sarà una ragione anche qui quando l'evidenza della mia diversità non solo culturali non solo identitaria alla diversità anche economica è così evidente così stridente alla fine io perché non si possono rischiare
Perché non è che posso fare alcune cose
Se succede questo le periferie perché manca una presenza in grado di mettere in relazione diverse culture diverse mie che si uniscono e ieri poi rispetto anche tutta una cultura giovanile che molte volte nei non abbiamo capito non abbiamo colto non abbiamo interpretato nella sua profondità
Io sono convinto che i giovani d'oggi sono belli belli dentro
Ma noi facciamo fatica a cogliere nelle loro espressioni delle modalità quanto di Buell o c'è dentro
E quando quando noi non capiamo si combinano una serie di fattori di relazioni che producono poi degli effetti estremamente negativi
Ecco io credo che sia questo e e l'attenzione anche il come dicevo prima ad alcune cose sì e poi essenziale fondamentale
Perché quando tu vedi un qualcosa penso al fatto per esempio labile quanta aggregazione di islamici ha prodotto
Quella laicità repubblicana rappresentato dalla recente legge sul velo islamico in Francia
Ma Santo Iddio euro si porti il velo che vuole no dov'è il problema sennò crea una reattività
Allora anche noi no non riusciamo pur essendo aperti tante volte a fare le le delle cose ed io credo che siano un po'un po'queste le cose
Poi noi guardiamo il mondo parliamo di tante cose siamo tutti giustamente
Contributi per il terrorismo per le sue vittime
Però sulla Parigi Dakar facciamo finta di niente
Non è che non è successo nulla
No non è che non è successo nulla in questa corsa folle
Che attraversa l'Africa facendo e l'Africa un teatro
Dove andiamo a fare una bella gara hanno e che c'abbiamo i soldi con le nostre belle macchine le nostre belle molto dimenticando ciò che c'è intorno farla questa poi dal due mila e sei ha già procurato la morte di due bambine non gli han
Gli lo sguardo non c'è stato no passare
Ecco perché dico è importante guardare un po'no perché poi alcune cose avvengono nella nostra indifferenza avvengono nella nostra superficialità rispetto alle questioni ecco in questo fa emergere poi quei fenomeni che continuano a giudicare così negativi che li prendesse ci aiuta inquadrare nella loro dimensione umana del perché avvengono sulla dimensione esistenziale delle persone non fuori
Non in modo astratto
Ma nella dimensione esistenziale che è poi quella che noi dobbiamo sempre cercare di cogliere di capire per quel ruolo del libro fornito anche al lavoro che sta facendo la Comunità di Sant'Egidio
Nel provocare un'attenzione diversa al rapporto con l'Islam io credo sia un fatto estremamente importante
Ma perché credo anche qui le nostre parole alle volte dovrebbero essere molto più attente attente anche le parole dagli altri
Anche dal punto di vista della dimensione religiosa se la mia attenzione a una parola diversa dalla mia è un'attenzione alta
Probabilmente cambierò parte della mia parola ma cambia anche il modo con cui in quella parola viene detto declinata viene presentato e credo che questo lavoro di attenzione alle parole altrove in
E parlo delle parole sacre in questo caso aiuta veramente a creare con la condizione di una reciprocità di uno scambio poi ognuno mantiene le sue
Ma nella misura in cui conosce le parole degli altri
Modera anche la sua parola la fa diventare più attenta fa diventare meno meno giudicante più dialogante più capace di entrare in relazione con gli altri
Però siamo proprio penso e dico si richiama a farsi carico delle contraddizioni presenti nel nostro rapporto con gli immigrati con le culture
Con la dimensione mondiale internazionale con ciò che sta avvenendo cioè questa mescolanza che ormai il mondo sta vivendo
E che se non siamo in grado di azione dentro con attenzione con prudenza ma con quello con quell'attenzione allo sguardo ai bambini ma come ci dice il libro probabilmente ne diventiamo qualcosa di diverso possiamo essere noi perché prendono il fucile presso un altro fucile
Può essere un'altra bomba può essere un qualcosa di diverso
Mentre invece ne abbiamo proprio l'obbligo di vedere come creare e costruire occasioni di relazione di dialogo dico sono entrare nella fra le realtà questa attenzione
Torna ancora sul tema religioso e poi finiscono perché l'attenzione alle religioni al loro modo di essere a quello che producono e l'unico modo che ci aiuta veramente a evitare lo scontro di civiltà
Perché la cosa diciamo più legata alla dimensione identitaria personale e se non si parte da lì si fa una pratica non si può far finta che non esistano
è vero credo che la coesione tra le realtà religioni e culture diverse sia proprio la premessa per costruire quel percorso di uguaglianza e di libertà
Io credo che sia proprio questo è quello che si vede dal libro no
Non ci rendiamo conto leggendo il libro arrivando alla fine
Che proprio i volti il volto dell'altro
Dicono che incontro che magari urto sul marciapiedi che incontrò nelle diverse situazione la misura in cui sono in grado di guardarlo
Di vedere questo volto i suoi tratti i suoi occhi fosse quello che ci impedisce di ucciderlo
E credo che questo sia l'insegnamento che egli Procida grazie
Grazie Savino Pezzotta eccome voi insieme a me potete vedere questo libero
Definito bello e utile è un libero utile per capire oggi capire estremamente importante quando ci si muove su temi come il tema dell'identità e il tema della demonizzazione dell'altro il tema della immigrazione il tema delle periferie il tema di chi vive ai margini e quindi questo viaggio dello spaesamento
Deve capire le radici le ragioni di uno spaesamento è un viaggio estremamente utile in un tempo in cui non si è amanti della complessità ma delle semplificazioni allora vorrei dire
Prima di dare la parola ad Andrea Riccardi intanto che come abbiamo capito si tratta di un libro particolare un libro che attraverso la storia in maniera diretta in maniera attenta alla ricostruzione dello sfondo
Aiuta a entrare in alcuni problemi dell'oggi il problema delle grandi periferie il problema dell'immigrazione il problema dello scontro tra le civiltà ma senza la pretesa della tesi
Sullo scontro tra le civiltà della soluzione sul problema delle periferie ma vediamo quanti sono
Gli echi e quante sono le cose che ci porta attualità anche nostra e nostra qui a Roma e di oggi o in Italia
E allora vorrei rendere ragione del fatto che dietro questo libro c'è una intuizione
C'è la decisione di non far cadere
Una storia importante una storia che mi rifaccio sempre questa antica ansa del due mila e due
Diceva le organizzazioni marocchine per i diritti umani alle quali ha scritto nel Giubileo non gli hanno risposto negli hanno fatto visita
Le autorità consolari francesi non si sono occupate di Luís eravamo però mi eravamo nel due mila e due i suoi genitori molto anziani non riesco ad aiutarlo
Su questa storia si è soffermato Maria Giro ma ha trovato un editore e il mestiere l'editore è tra i più affascinanti e anche tra i più difficile a volte non per le condizioni di vita spero che non vada rovinato tanto da avere condizioni di via edifici ma è una scelta che si fa di volta in volta e quindi vorrei siccome qui l'editore Angelo Guerini vorrei chiedergli mentre prende la parola e Andrea Riccardi di venire qui al tavolo a stare qui con noi a condividere gioie piaceri e dolori prego Angelo
Andrea Riccardi ma io vorrei partire dalla prima osservazione che ha fatto il mio amico Sabino Pezzotta sulla miseria del dibattito politico
Il miseria del dibattito politico nasce
Dalla mancanza di idealità ed è la mancanza di una cultura politica dalla mancanza di quei dieci libri di riferimento che fanno una cultura politica e che nutrono delle idealità
Io credo se dovessi consigliarlo che questo libro di Mario Giro sia uno di quei dieci liberi un libro facile
Di facile lettura bene scritto Breve ma un libro profondo e importante
Perché in giro qui
Ci racconta una storia
Lui la sa leggere
è un fine conoscitore del mondo Franco magrebino
Ma ci racconta una storia di un uomo perché ci sono storie che spiegano il mondo come un pozzo scavato in profondità ci fa vedere le diverse stratificazioni
E la storia di mezzo
Nato a Orano in Algeria immigrato nella banlieue parigina
Spaesato
Un uomo spaesato poi fondamentalista terrorista pentito condannato a morte ora detenuto nel duro carcere marocchino
Io vorrei dire grazie a Mario Giro per avere scritto questo libro
Non è un dotto trattato di Isla molo Gia
Per cui alla quarta pagina
Ti fermi stanco e dici interessante se va bene ci hanno ragione ma solo per loro
Non è però una pia storia una storia buonista
è una storia Vera
Affascinante dei molti significati e bisogna dire anche grazie l'ha detto Gian Mario Marazziti all'editore Angelo Guerrini
Per aver pubblicato questo testo
Tra l'altro con una veste grafica una copertina che esprime benissimo il fuoco del racconto gli occhi di un bambino ebreo quegli occhi che il terrorista ha visto di fronte quegli occhi di fronte a cui a abbassato l'arma
Spesso uno sguardo
E più forte di tutto questo sguardo del bambino e liberatore della gabbia dell'ideologia e della cultura dell'odio
Mario Giro ci narra una storia un giovane algerino è nato nel sessantasei
Dopo la fine in Algeria indipendente nel sessantadue di Ben Bella che bene o male rappresentava le speranze rivoluzionarie
Nutrite da quel Franz Fanon il profeta dei dannati della terra e della rivolta del sud contro il Nord
E nato a Orano ora hanno la bella dolce
Come certi angoli della Sicilia
Culla dei francesi dal G Eriha dei pieno noir
Chiassosi e mediterranei
è il mondo che ci ha descritto Albert cammini
Un mondo che i francesi hanno sognato di non abbandonare nemmeno con l'indipendenza algerina quasi progettando che quella parte restasse a loro troppo bella dolce
Passionale
Mezzo ganasce nella primavera terzo mondiale
Quando sembrava sorgere un nuovo mondo in quei magici anni Sessanta quando
Decine di migliaia
Di gente che non contava nel mondo sudditi coloniali divennero protagonisti della storia
Ma questo figlio dell'Algeria indipendente conosce la crisi dei regimi terzo mondiali annegati nella burocrazia nella corruzione nella cattiva economia nella repressione
Eppure
Non si dimentichi che quegli anni sono un grandioso movimento di sentimenti o di orgoglio e di politica
Tra Africa
E Asia
Qualcosa di unico nella storia la politicizzazione di masse immense di gente che non contava di sudditi coloniali che a un certo punto si sono sentiti protagonisti hanno sperato
Nella libertà e nel benessere
La storia di questi anni di decolonizzazione e tutta da scrivere
Perché la storia del colonialismo è una storia su cui esiste un pudore non si dice che cosa ha significato per l'Europa perdere la sua estroversione imperiale
Non si dice che cosa il significato per africani o asiatici entrare nella scena grande del mondo
Per molti Paesi il marxismo non è un'ideologia è la grammatica per governare per gestire il potere non le dottrina liberale democratiche dell'Occidente ma il marxismo solo trovano ENI e il grande errore di classi dirigenti lasciate sole segnate dalla polemica con l'Europa occidentale
è l'errore dottrinario ideologico che porta l'Algeria e tanti Paesi africani sull'orlo della catastrofe anzi dentro la catastrofe ed è un errore che Nehru non fece in India
Creando dopo una durissima lotta contro il colonialismo la più grande democrazia del mondo
Perché De colonizzare non significava costruire solo regimi autoritari e dittatoriale
Allora c'è l'eclissi delle speranze di liberazione
Questo questa fine di un mondo di speranze noi
La tocchiamo in questo libro
Francamente io un po'mi occupo di queste cose ma poco si è scritto e poco si è detto lo fai quel bel romanzo di Kurumada
Sulle sul dramma della fine del dei sogni dell'indipendenza
E qualcosa di più grande della crisi del mondo comunista
Perché la fine della speranza di gente che credeva in un mondo migliore e in un mondo libero dei propri paesi la storia di mezzo che allora anche quella del figlio di un fallimento libera azionista e il fondamentalismo algerino il face nasce sulla scia di questo fallimento
Del resto
Da questo fallimento che in Algeria in tutta l'Africa coinvolge milioni di persone
Nascono altre cose
è il varco di questo fallimento nei cuori e nelle menti
Attraverso cui passa il fondamentalismo ma anche che produce quell'atteggiamento di dei solidarizza azione di rassegnazione verso la propria patria e come da questa rassegnazione da questa delusione viene poi l'atteggiamento dell'immigrante l'atteggiamento dell'emigrante
L'emigrazione è una fuga da un mondo brutto duro in cui non si crede più e che non può più assicurare un futuro
Come giro nota nel Zucca lascia la bella Orano che diventa meno bella perché assediata
Dall'inurbamento la lascia e finisce nella banlieue parigina
Questo è un flusso di emigrazione dal Nordafrica che comincia presto
Comincia dagli inizi del Novecento ma la cosa che ti colpisce Hoecke aumenta dopo l'indipendenza nazionale certo per il boom demografico Algeria indipendente non è in grado di assicurare un futuro alla sua gente
Eppure
Queste migrazioni anche un legame tra la riva nord dell'Africa e l'Europa
E se i francesi hanno lasciato l'Algeria l'Algeria e gli algerini si ritrovano dentro la Francia
C'è una parte di questo libro tu Sabino l'accennava i che giro tratta con molta finezza
Ci fa entrare nella banlieue parigina che recentemente da qualche mese è salita agli onori delle cronache per la rivolta dei giovani stranieri di origine ma spesso cittadini francesi
Giovani spaesati
Siamo al quartiere di mezzo Rocco la butto Doro
Quel quartiere dove qualche anno fa i sans papier occuparono la chiesa di San Bernardo
è un'area dove i francesi
Come si dice De Suchet scarseggiano con qualche pennellata ci viene descritto questo quartiere
Un quartiere non lontano da Montmartre
Più di un terzo di immigrati
Disoccupazione al di là del trentacinque per cento due moschee strapiene quell'africana e quella araba
Una libreria islamica un oratorio ebraico sempre presidiato una parrocchia cattolica attorno a cui si ritrovano in francese
Pur essendo in una zona centrale mancano le reti lo stato efficace ma lontano la scuola non è facile per il giovane algerino e qui c'è una pagina
Della storia di Merz Lucca che merita tutta una riflessione sulla scuola
è la scuola della non integrazione
Di questo giovane
Che non parla più l'arabo
Ma ha in bocca un francese che non è ancora il suo
Siamo nel cuore di un mondo periferico e lo stesso quartiere di P. galla l'antico luogo simbolo del divertimento parigino
Effettivamente lì nel dopoguerra la Chiesa ebbe un grande sogno quello di una presenza nel mondo operaio proletario lo fece Coni con i preti operai
In quel quartiere allora nel dopoguerra quartiere di divertimento di operai e di prostitute ce n'era uno che lavorava diciamo per il riscatto delle prostitute che finì accoltellato l'avevano soprannominato letter Pig alla
Dalle sue frequentazioni a fin di bene
Era un grande sogno quello sulla città il sogno di France ride missione che si proponeva di reintegrare le periferie in una visione cristiana e comunitaria
Oggi
Di fronte alla banlieue
Le istituzioni pubbliche francesi sono state messe tutte in stato di accusa ma io ci metterei anche la Chiesa
Parrocchie indebolite invecchiate
Ma la bandire delle città europee la periferia resta un luogo decisivo lo abbiamo visto
Seguendo la storia degli attentatori di Londra
E allora in fondo il vecchio sogno della rivolta dei dannati della terra di Fanon
Non si realizza più con il marxismo libera azionista
Ma con una religione l'Islam
Ma quale Islam
L'Islam della protesta delle aree periferiche del sud del mondo e io sono convinto che noi in Africa
Ne vedremo delle belle cioè delle tragiche
Quando
La rivolta africana
Di fronte a un mondo in cui si hanno tante possibilità
La rivolta africana di fronte al nord si servirà di strumenti religiosi terroristici io spero mai il più tardi possibile ma ci sono segnali estremamente preoccupanti
Perché in un mondo in cui si vede tutto come il nostro non si può negare tutto a una parte del mondo
Quale Islam
Non l'Islam tradizionale ma un Islam globale senza radici nazionali senza cultura un in negli Slam astratto l'Islam di internet e l'Islam dei messaggi in videocassetta di pre due
Dei predicatori a cui si educa il nostro Merz sopra
Basterebbero queste pagine per far dire ai nostri amici questa è un Europa assediata
Le nostre città sono assediate dall'interno l'Europa è assediata i suoi confini bisogna fare qualcosa
Ma
Ci si può fermare a questo a denunciare l'assedio e magari a riprendere
Il la tesi nota di Huntington sullo scontro di civiltà un libro che tra l'altro ha trovato un grande successo nel mondo del fondamentalismo islamico
Quasi a dire era proprio quello che volevamo sentirci dire c'è uno scontro di civiltà
Consiglierei al politologo americano peraltro stime vuole per avere sottolineato il valore delle religioni e delle culture di aggiungere un nuovo capitolo lo scontro della civiltà del di civiltà e religioni nella civiltà urbana
Io penso che pigro fermarsi alla dichiarazione di stato d'assedio
L'Europa è stata sempre assediata è stata assediata dal comunismo è stata assediata in è stata assediata da se stessa Mario Giro vuole andare oltre non si ferma cioè giustificando l'incomprensione di quello che succede nelle periferie dell'Europa delle città europee del continente dicendo è uno scontro
Perché poi la conseguenza di uno scontro sarebbe armiamoci
Ma io non vedo in giro per questa Europa chi si voglia armare o chi voglia correrà la crociata
Non vedo il Pietro l'eremita che predica la crociata o il Bernardo di Chiaravalle che concede indulgenze magari ora in forma laica qualcuno può pensare di farlo di esserlo
Ebbene
Non c'è insomma il partito degli ingenui dei buonisti e il partito dei realisti
Partito dei buonisti a cui si potrebbe scrivere questo libro di giro tenero verso un bambino è un terrorista pentito
No
Io credo che qui c'è solo il partito e l'unica possibilità è quella di capire e capire vuol dire articolare vuol dire comprendere la pluralità di interlocutori e di problemi che noi abbiamo di fronte a come si può capire
Quando i nostri paesi europei in primis l'Italia rinunciano ha una politica estera se non quella di appuntamenti rituali
Come si può capire
Io credo che questo è un grande problema
In questo senso Mario Giro scrive qualcosa
Scrive un libro che fa meditare
Un libro che i ragazzi possono leggere ma un libro che io consiglierei anche a qualche candidato ministro degli Esteri questo è un periodo in cui si discute molto di candidature
Per tornare al libro
Me lo Zucca Mario non lo scrive come un santo non è un Innominato manzoniano mezzo che un uomo comune
è uno che preso dalla trappola ideologica fondamentalista giro ci parla pure delle sue paure la paura della tortura del carcere marocchino la sua è la storia di una setta
Perché tale che offre una visione del mondo che costa che mostra il volto del nemico Israele e gli ebrei l'Occidente che dà senso a una vita che non vale niente
Ecco il radicalismo terrorista ridà identità e dignità dignità di musulmano dignità di arabo dignità di maschio
Perché questo è anche un problema che la crisi dell'uomo occidentale e la crisi dell'immigrato musulmano in Occidente e anche la crisi dell'uomo maschio
E una è una cosa molto semplice ma è una cosa fondamentale ebbene ridà dignità quest'uomo quest'uomo che è umiliato ma non umiliato come è stato umiliato suo nonno
Dal colonialismo o dalla discriminazione
Dalla discriminazione che avveniva Orano perché allora suo nonno un ipotetico nonno si difendeva dal colonialismo francese rifugiandosi nella lingua araba o nel partito degli Ulema
E allora entra in questo tunnel a conosciamo questa storia la compriamo conosciuta per esempio attraverso le Brigate Rosse
è una storia di tunnel di setta qui certo più macroscopica della nostra piccola storia italiana pur tanto drammatica
Allora vorrei dire
Giustamente tu Sabino hai sottolineato l'affare del velo l'impatto forte sul giovane Marzouk momento della sua conversione ma qui direi
Che giro mostra come si crea un terrorista come una vita senza valore diventa eroica perché questo è un punto questo è un punto in questa nostra società c'è una mancanza di modelli c'è una mancanza di modelli e i giovani immigrati hanno bisogno di modelli
Una vita senza valore diventerò Ica per i suoi commilitoni ma anche per un mondo islamico che viene giudicato dormiente Hammer zuppe non è un martire suicida
Non si concede si concepisce come un combattente che alla fine spera di salvarsi dopo l'attentato che deve compiere contro gli ebrei marocchini
E poi quest'altra trasposizione negli ebrei marocchini ed è una follia vede il volto di Israele in questa povera comunità ridotta al lumicino dall'emigrazione una delle poche sopravvissute
L'unica in maniera un po'più consistente in un Paese arabo
Vede Israele è la stessa categoria
E mi colpì una volta quando furono uccisi in Iraq soldati nepalesi e non se ne parlò molto nessuno ci pianse troppo perché erano nepalesi
In Nepal per tutta risposta fu assaltata la moschea dei mussulmani nepalesi perché erano i musulmani aver ucciso i nepalesi in Iraq
La globalizzazione crea queste categorie Follini per cui il bambino marocchino ebreo Chelli perché si è rifugiato
Da cinquecento anni dalla Spagna ed è stato accolto nel mondo marocchino
Responsabile di quello che è avvenuto dell'attentato di Hebron
Ma qui c'è il punto di svolta nella vita di Merz subito
C'è la rottura della categoria del nemico ma non è una maturazione intellettuale non è la paura tanto che mezzo mondo fa un atto e ho eroico scarica la sua arma nel luogo dell'attentato
è solo vedere un bambino
è vedere un bambino è vedere un uomo per me questo è un punto fondamentale la realtà umana riesce a parlare a un terrorista
Ed è molto significativo direi che questo è il fondamento di un umanesimo in cui noi crediamo che in ogni uomo c'è un briciolo di umanità che sempre si può accendere e che la speranza non è mai perduta per nessuno è il motivo per cui pensiamo uno dei motivi che la pena di morte sia una follia nessuno è perduto
C'è gente che sbaglia che fa male che fa molto male
Ma tutti in tutti c'è sempre un briciolo di umanità mi torna alla mente quella grande distinzione ormai dimenticata che avanzò Giovanni ventitreesimo tra errore errante
Non si rinuncia a combattere l'errore anche duramente ma per combattere l'errore non si calpestano gli uomini anche se li si considerano erranti
Questa è la nostra speranza nei confronti di quelli che sono prigionieri delle gabbie del fondamentalismo
E la speranza che si accende un briciolo di umanità che si accende un gusto della vita diverso che si accenda l'amore per un bambino ma anche che si accende il gusto di una vita più tranquilla più serena con meno odio di una vita pacificata
E allora
Io credo che
Indugiare tanto sullo scontro di civiltà che c'è non c'è
Rischia di fomentare solo la cultura del disprezzo
E rischia di semplificare
La realtà internazionale quella di rapporti
Tra mondi tra culture tra religioni e complessa e difficile certo noi vediamo bene non siamo così ingenui e anche leggendo questo libro emerge da accorgersi di come il mondo islamico viva una particolare fase di difficoltà
E sappiamo anche che il mondo islamico ci ha fatto soffrire in alcune sue parti e ci farà soffrire
Ma per reagire a questo non bisogna diventare disumani
Anzi una lotta per la dignità dell'uomo e la speranza che si aprano varchi umani nell'altro di cuore di intelligenza di umanità
Questo è il nostro umanesimo europeo non è debolezza è una grande sapienza storica
Per questo
Mario Giro ci dà un contributo molto importante ci dice che l'identità umana
è più forte
Delle identità che noi ci costruiamo e come dice Maalouf le nostre idee Amin Maalouf lo scrittore franco libanese le nostre identità
Le nostre identità non sono pelle sono magliette che ci mettiamo sopra
Ma sotto la maglietta ce la pelle cioè il cuore c'è l'identità umana le nostre identità sono diverse ma l'identità umana ci dice
Che è necessario convivere con l'altro e che la vera civiltà arriverà quando saremo capaci delle frontiere del mondo e nelle periferie delle città di vivere assieme con gli altri che sono diversi da noi
Io auguro a Mario Giro e allo stesso editore Guerrini che è voluto entrare in questa impresa augura Mario
Però bisogna anche leggerlo in modo meglio comprarlo e non leggerlo perché si può sempre leggera
E mi auguro
E mi auguro che questo libro Fossa creare un movimento
Che spinga a regnare da parte delle autorità marocchine Merz Zhong
Con la grazia
Per sottolineare in fondo come il suo ripensamento il ravvedimento
Sia fare emergere quell'umano che è in noi quello umano che ci dà tanta fiducia perché non siamo in un mondo popolato di mostri
Ma oltre anche in ogni mostro c'è sempre qualcosa che si può rivoltare contro la sua disumanità grazie
Abbiamo toccato con mano come si tratti di un libro particolare
Che suscita come abbiamo sentito dai nostri relatori delle osservazioni così Fini e così dense di significato che non tutti i libri si presta no e suscitano
Riflessioni così utili così necessaria abbiamo anche appreso che sarà un bestseller perché se una copia per ogni candidato ministro degli esteri sicuramente e in più qui devo dire invece che il pubblico qui presente non lo sa il pubblico ma lo vedo io qui ho un pubblico tutto particolarmente qualificata e quindi sicuramente è un libro che di parola in parola avrà certo grande successe impatto
Io a questo punto il protocollo prevede normalmente
Di invitare l'autore
Ma abbiamo anche qui l'editore ma mi chiedevo se non c'era qualcuno in sala che voleva rapidamente o fare una domanda o fare un'osservazione molto ed abile a cogliere qualcuno e poi se c'è altrimenti
Se c'è qualcuno l'ha già letto e che non è d'accordo
E usiamo questo microfono
Ovviamente dico una cosa sola
Delle tante che mi sarebbe piaciuto poter dire ringrazio Mario Giro per questo aspetto e cioè già del resto sottolineato di un tentativo di penetrazione dell'itinerario umano religioso
Con il quale questi terroristi Marzoug ha in qualche modo un prodotte rovista rispetta gli attuali purtroppo
Con cui questi terroristi giungono
A cambiare in maniera così profonda la loro visione delle cose arrivare a compiere a meditare poi purtroppo a compiere certi gesti
Questo credo sia un contributo francamente prezioso che raramente si riesce a accogliere nelle pagine di coloro che pure si dedicano a questo tema a questa problematica
E in questo senso appunto volevo ringraziare Mario chiedergli ecco se c'è qualcosa di ulteriore che in qualche modo lavorando al testo
Emerso lui stesso ha potuto cogliere e accanto a questo vorrei dire mi ha molto colpito come il riferimento alla situazione palestinese sia un grandissimo carburante di questa ideologia terroriste litigi agli J. dista diciamo
Torna continuamente nelle parole di Merz dubbia ma tornare molti ormai
Tentativi di comprensione di questo fenomeno terrorista per esempio
Recente volume di cappelle con anche autori
Sulle le parole diciamo così del della Jihad mostrano come il riferimento alla situazione palestinese diventi come questa grande madre che non si può tradire
Il libro anche in questo senso contribuisce a confermare e anzi a dare ancor maggior luce a questa dimensione grazie
Ripeto
Atre custodia Khun sa Rettore del pisello
Pontificio Istituto di studiare a Beslan
Innanzitutto buonasera a tutti quanti ai miei carissimi
Amici di Sant'Egidio
Andrea Mario Marazziti Mario Giro
Però non prenderò le loro parole prenderò
Un'osservazione che è stata fatta dal dottor Savino Pezzotta
Al quale ho avuto l'occasione di osservare un giorno che leggeva un libro su San Francesco dei Assisi alle librerie San Paolo quasi tre anni fa dunque ma qui non vorrei che sembra un'altra citazione telefonica
Penso tappezzata toccato un punto importantissimo
Ed è la questione della religione in rapporto allo Stato in rapporto all'essere laici
Dal mio punto di vista penso che ci sia un problema reale nelle nostre società europea ed è questo
Che da parte dello Stato
Si vede molte volte
Una ignoranza in materia di religione
Talvolta una pattizia
E quello che è ancora peggio a volte un husky ove per non dire una violenza
Spostare la religione fuori
Dallo spazio pubblico dallo spazio individuale dallo spazio personale e anche dallo spazio istituzionale
Ed è qui in questo aspetto che nascono e viene creato un terreno molto fertile dove nascono i fondamentalismi ogni forma di violenza e ogni forma di terrorismo
E penso che uno degli aspetti di questo libro di Mario Giro è questo
La violenza innanzitutto innanzitutto avvelena il cuore e la mente degli esseri umani
Ma essere cosciente di questa violenza può essere un seme di trasformazione delle nostre società
Per avere quella fiducia
Senza tramonto nelle capacità dell'essere umano per lottare per vincere e per calpestare la violenza in modo tale che la convivenza e l'umanità possano nascere
Io mi auguro che tutti i talenti della Comunità di Sant'Egidio sono tantissimi
Continuino a essere
Un elemento una strada una via un percorso e un cammino
Dove possano nascere
La pace la convivenza
Dove la violenza di ogni forma di ogni matrice e di ogni forma
Possa essere non soltanto calpestata e calunnia tant'ma vinta con il bene con la compassione con la misericordia direi anche con il sapere con la conoscenza
Questi sono gli strumenti che noi abbiamo nel supermercato delle nostre società
Abbiamo una moltitudine di strumenti abbiamo tantissimi ognuno di noi a ognuno di noi tocca fare il suo lavoro
Essere convinti che il musulmano e l'indù il cattolico il cristiano latteo
Eppure con lui che ti sputa in faccia fanno parte di questo mondo
E che noi non abbiamo una scelta non abbiamo un altro pianeta e non abbiamo un altro mondo laddove emigrare e questo è il nostro mondo e penso che in questo senso Mario Giro ha saputo cogliere una storia attraverso la quale lo sguardo tenero dolce profondo imbattibile di un bambino hai sconfitto la violenza le bombe è il male per lasciare spazio a una pace a una convivenza a quella umanità che nascosta
Dietro ogni essere umano
Io mi auguro che Emerson
Sia nel futuro graziato
Perché possa diventare questa stella del bene
Perché possa diventare un portatore de quella pace del cuore e della mente
Delle famiglie delle individui delle Società degli Stati che tutti quanti la cerchiamo ogni giorno e quotidianamente grazie
Io penso che
La richiesta della grazia sia contenuta nelle pagine stesse di questo libro è da parte nostra ci sentiremmo di avanzarla in maniera più formale
Nella maniera più opportuna in quanto
Prima si era possibile
Se forse forse vorrei dare un attimo la parola alle al nostro editore e e chiede agli diciamo come come ha scelto di pubblicare questo libro quindi come continua perché è unito e che fa delle scelte un po'particolari intelligenti non da oggi grazie
La la domanda mi piace molto
Però prima di rispondere questo comando tentare di dare una risposta vorrei ringraziare
Ovviamente i relatori
E l'autore del libro
Io stavo giusto riflettendo prima che tu mi formularsi questa domanda
Quali sono i criteri che vengono abitualmente utilizzati quali criteri uso nel decidere un libro però scoperto che i libri più importanti li ho decisi
Subito
Ecco questo è un libro che ho deciso subito
Bastato l'autore naturalmente con cui abbiamo lungo lunga consuetudine esperienze di collaborazioni precedenti il tema il titolo l'argomento ecco son bastati questi elementi farmi ritenere a me miei collaboratori che questo fosse un libro davvero importante importante perché dice cose nuove
Medici in modo diverso le dice
In modo tale da dare a risultare comprensibile
Abbordabile da chiunque
Poi come lettore ho scoperto che forse avevo fatto la scelta giusta
Ho trovato in questo libro Breve si legge anche facilmente e rapidamente molti più argomenti molti più temi imparato molte più cose da questo libro che non da trattati ponderosi decine di atti
Permettimi però di aggiungere una cosa che è questa
Senza rubare tempo tuttora assolutamente c'è una singolarità che vorrei sottolineare
A mio avviso questo libero rappresenta un po'il non dico il punto di arrivo ma il condensato
Dei temi che
Alcuni dei relatori qua presenti hanno avuto così al la volontà di trattare come mia casa editrice
Mediterranea
Islam e cristianesimo tra coabitazione conflitto
Non uccidere
Perché abolire la pena di morte
Precedentemente precedente partita di Mario Giro assieme a Marco Impagliazzo algerino stati ecco ho l'impressione che questo volumetto rapido agile davvero molto ben molto leggibile in qualche modo con densi questi grandi temi della contemporaneità che ho avuto l'onore di poter trattare con al gli Autori relatori qua presenti che naturalmente ringrazio grazie
Ora la parola a Mario Giro anche se capisco che il prossimo libro dovrà essere un libro di Savino Pezzotta su una politica che ancora un contenuto per l'editore Guerini
Perché
Mai
Marcello grazie ma
Io
A me tocca essenzialmente ringraziare innanzitutto ringraziare che ha voluto accettato presentare questo libro Andrea Ric sindaco Veltroni Savino Pezzotta e per le bellissime parole che mi hanno rivolto che mi hanno anche colpito
Ringrazio per che
I cassetti quando io mi sono incontrato con la storia di questo di merci subire
Di Hamel Marzoug
Mi sono incontrato come ha detto Andrea Riccardi con la storia di un uomo la storia di un uomo con tutte le sue contraddizioni difficoltà ambiguità
E con la storia di un uomo che è cambiato
Io penso che è vero quello che ha detto Andrea Riccardi l'identità umana è più forte di tutto anche salino diceva Pezzotta diceva la grandezza del ravvedimento prima ancora Veltroni dice Ceva la per l'orrore ma anche la grandezza del genere umano c'è c'è la possibilità di cambiare è la storia di un uomo Contu cioè le sue contraddizioni un uomo che ne ha passate di tutti i colori come avete sentito e che adesso nel carcere ma e questo mi ha colpito fin da subito non si è mai pentito di non aver ucciso nessuno malgrado le torture malgrado il carcere Due
Lo malgrado non veda speranza nel futuro mancato l'isolamento in cui gli altri l'hanno lasciato evidentemente non si è mai pentito poteva non sparare eclissarsi
Decide di non sparare poteva quindi non compiere nessun gesto poteva sparare e uccidere no invece sparo sul muro e non si è per
Tu di questo e rilegge continuamente nelle lettere che mi sono arrivati continua ad arrivare anche dopo aver finto di scrivere questo libro quel momento come il momento misteriose fondamentale della sua vita
è vero che qui c'è vede quello che diceva Andrea Riccardi vedere un bambino fondamento di un umanissimo e dobbiamo credere che nel genere umano che genera l'identità umana è più for
Più di tutti di tutto io s'che sono stato come dire educato negli anni a questa a questa a credere a questo a questa questa fede a questa del genere umano
E l'identità umana più forti di tutto penso che di storie così ce ne sono e penso che questa storia un esempio accomuna fioretto e come una con tutte le sue contraddizioni non è una s'
Ore bianca non è una storia tutta nera una storia grigia una storia difficile ringrazio chi chi mia perché avete dato questo libro per per la grande affresco Andrea Ricard di parlava della crisi delibera azionismo degli errori commessi dal dottor dalla dottrina algerina e delle grandi speranze non commessi da Nehru
Di questa Europa assediata ecco io penso che abbiamo perso il gusto dell'umano tante volte per paura come diceva come diceva Savino Pezzotta perché non crediamo nel ravvedimento in fondo non crediamo nell'uomo
E non ha meriti Mel subito io concludo così il mio libro a solo un fatto che è un uomo e che proprio per il fatto di aver riconosciuto negli occhi di quel bambino un altro uomo
A gli è successo qualcosa che non sa spiegare credo che questa sia la l'essenza del libro che mai malgrado il fatto che la sua storia passi attraverso tante cose molto complicate come l'islamismo oggi
Prima mi si chiedeva quali sono di ulteriori quello che mi colpisce nel nel e questo islamismo senza radici cioè questo radicalismo islamico che è forte proprio perché non è contestualizzato non ha radici non appartiene a nessuno non è fatto di terra di sangue dica è fatto solo di un'ideologia e
Impressiona il fatto che c'è un concio una linea che conti
Moi e che accalappia questi giovani che credono di rispondere loro malessere parentesi il malessere giovanile ancora banalità ce l'abbiamo avuto c'era tutto erano tutte le generazioni
Nel vuoto però questo di di proposte e qui il discorso sulle bandiere la presenza della Chiesa tutto questo che è stato detto è molto giusto io con
Cordone può diventare può diventare il passaggio per dell'ideologia Tronci questa linea dicevo
Gli attentati di me ASUC nel novantaquattro sono gli stessi che lo stesso gruppo dieci anni quasi dopo
Diventato un menu artigianale compie uccidendo quaranta persone in Marocco
E poi arriva fino a Torcello è lo stesso gruppo che mezzo vi incontra all'inizio ancora molto abbozzato che poi
E allora dobbiamo rispondere
Io penso e concludo qui perché tante parole belle sono state dette su questo tipo di cui ringrazio tantissimo penso che che noi dobbiamo preoccuparci dell'assenza dell'umano che l'arma migliore più forte che mai abbiamo per rispondere acque ideologia di si incarna e proprio l'incarnazione dell'uomo che risponde a questo termino concludendo compie
Ringraziando i tanti presenti tanti amici giornalisti che vedo italiani e anche stranieri ringrazio amici diplomatici ringrazio ne vedo alcuni ringrazio fiacco Sciarra sono finiti e lei
Qui Sandro lui
E mi
José friendly e tanti altri naturalmente mi sono fatto dei nemici perché non vedendomi tutti ho dimenticato sicuramente qualcuno i tanti anni Marco Baccini non ha l'assessore Milano Luigi Bobba presidente delle ACLI e ovviamente anche il mio editore che speriamo di continuare a collaborare e tutti gli amici cari che e con qui sicura via
Preliminare
Va be
Delle
A