Da una guerra alle altre - Fascismo e nazionalismo nella storia d'Italia: "Le istituzioni" (Seconda giornata - Prima sessione)

Allora trentenni Norgips dieci
Dalle dieci alle dieci e venti parlerà
Fabio Canino saluto
Ci conoscevamo forse ci siamo incontrati una volta la Sapienza però io chiedo ti ho detto tante volte e quindi in qualche modo
Non si sente nulla
Non funziona e barbetta e allora alziamo la voce
Funziona questo
Allora noi saremo con benino in in condominio questo qua
Tanto io parlo pochissimo allora adesso apriamo ma mattinata che prevede Fabio De Ninno le forze armate Simone Duranti
Simone Duranti la diplomazia Lucia Ceci la Chiesa cattolica ed Ernesto Orsi diritto di guerra di rito di pace è in collegamento da Milano Paolo Colombo la monarchia
I temi sono un po'di simili uno dall'altro ma insomma diciamo che grosso modo tutti attengono al tema
Delle
Istituzioni
Ecco in qualche modo quindi si assomigliano cercheremo poi nella parte del dibattito di vedere quali sono gli elementi comuni do la parola a Fabio De Ninno che ci parla delle forze armate
Grazie allora anzitutto i miei ringraziamenti agli organizzatori per l'invito e per questa occasione di riflessione
Nella mia presentazione vorrei soffermarmi realtà su un elemento che è stato richiamato ieri da Pons nella sua introduzione e c'è soprattutto suo
Un certo senso il ruolo l'importanza internazionale del fascismo e vedremo perché questo è relativo alle forze armate
Prima di questo una breve introduzione diciamo di questioni storiografiche dovessero dov'è andata la storiografia sulle forze armate negli ultimi diciamo vent'anni
In realtà soprattutto all'analisi delle guerre del fascismo la è stata coniata recentemente la categoria di guerra fascista sono apparsi nuovi studi sulle campagne italiane anche da parte di autori internazionali pensava cominciano a sulla campagna di Russia
Un po'è stata rivista anche la politica militare italiano tra le due guerre importante volume di John Woo cioè però se dobbiamo osservare nel Complesso l'analisi del ruolo delle istituzioni militari all'interno del regime fascista
In realtà l'unica istituzione che è un po'in qualche modo è stata studiata più approfonditamente in tempi recenti a mio giudizio e la Marina Militare
Guardo questo quindi la storiografia sulle forze armate a mio avviso resta ancora stretta in una polarità interpretativa tra Di Felice che osserva le forze armate come istituzioni distaccate dal regime tendenzialmente sempre
Uno con la monarchia come punto di riferimento e lo Scià che ha Caniato la categoria dell'Alleanza del compromesso per spiegare il rapporto con i fascismo e anche quella di una progressiva marginalizzazione della monarchia
Questa polarità tendenzialmente si riflette negli studi sulle forze armate del regime ancora oggi le quali sono state analizzate degli storici soprattutto attraverso una serie di tematiche la rivalità interforze come manifestazione sia del potere del Duce sulle forze armate sia come debolezza del regime paradossalmente la prevalenza e la relativa autonomia dell'esercito letta soprattutto il suo predominio nei bilanci le difficoltà della modernizzazione militare italiana che tra il due guerre fu stretta tra limitazioni economiche e arretratezza dottrinaria
Ora a mio avviso queste letture sono centrate intorno al grande in modo di spiegare la debolezza strutturale del fascismo e del suo rapporto con le forze armate come premessa alla sconfitta del quaranta quarantatré e un limite di questo approccio è mettere in linea di massima in secondo piano una questione chiave invece del rapporto tra le istituzioni militari il regime ovvero come se contribuirono prima del mille novecentoquaranta
A costruire il ruolo internazionale e la proiezione del fascismo fuori dai confini italiani diventando uno strumento centrale della politica estera del regime
In parte questo riflette un po'forse anche il c'entrassi della storiografia sulla della politica estera fascista su alcune tematiche specifiche una propaganda oppure la storia della diplomazia
Però il ruolo delle forze armate in questa proiezione esterna e fondamentale perché innanzitutto la politica di potenza si conduce anche con l'esercizio del potere militare inteso non solo come guerra ma anche come cosiddetto soft power e questo è importantissimo in un contesto internazionale come quello tra le due guerre in cui studiosi come ad esempio sarà Steiner ci ricordano che la sicurezza e la forza militare alla fine prestano l'elemento decisivo fondamentale su cui si muove la politica estera delle grandi potenze in questa in questo quadro e all'interno di questa occasione quello che vorrei fare provare a dare il mio contributo mostrando due aspetti chiave di questo sviluppo delle istituzioni militari italiane tra le due guerre io mi fermerò al quaranta anche perché domani si parlerà
Della guerra in senso stretto
Il primo è come se si configurano come modelli istituzionali per altri Paesi favorendo anche una penetrazione dell'Italia fascista proprio perché percepite come riflesso del regime
Il secondo come il regime riuscì plausibilmente a costruire delle forze armate sufficientemente credibili da farne un attore centrale della politica internazionale tra le due guerre proprio perché gli osservatori stranieri
E intendo non singoli osservatori mai il sistema complessivo di analisi e valutazioni sul ruolo militare dell'Italia fascista a livello internazionale
Ritennero che il fascismo stesse penetrando nelle istituzioni militari italiane migliorando le notevolmente in entrambi questi aspetti però da mostrare come possono Contri cosa possono contribuisce a dire Adc relativamente
Al processo di interazione tra regime e forze armate quindi al tema della fasce situazione
Ora un po'di contesto e vorrei la prima slide per favore
L'interpretazione tradizionale anche fatta propria agli studi e cognata tendenzialmente da lasciare Ceva vede l'esercito prevalente perché è predominante nei bilanci
Questo a mio avviso è solo in parte vero perché dopo le riforme del mille novecentoventiquattro ventisei che creano un pochino la l'assetto istituzionale del che determina l'interazione tra il regime e istituzioni militari l'ordinamento Mussolini l'assunzione dei ministeri militari da parte del Duce la costruzione di una figura di Capo di Stato Maggiore generare con poteri relativamente limitati
Si verifica si un assestamento dei rapporti tra regime e forze armate dal punto di vista della gestione istituzionale ma in realtà subito dopo si assiste a un importante mutamento ovvero il regime inizia un periodo di prevalente investimento
Nell'aria un'Africa e nella Marina militare
E sono soprattutto queste due forze armate accrescere nel decennio successivo e prima delle guerre fasciste
In sostanza perché questo è importante perché questa centralità della Marina e dell'Aeronautica nel potenziamento militare l'Italia fascista e si vede chiaramente quali perché due terzi dell'investimento va su queste due forze armate mentre esercito resta sostanzialmente nella sua dimensione precedente
Crea in qualche modo un capitale politico di credibilità militare a livello internazionale che poi il regime utilizzerà
Inoltre questo aspetto a mio avviso è fondamentale per capire l'interazione delle forze armate nei confronti del regime perché arrivati che Marina si muovono quasi parallelamente
Nell'apertura al fascismo all'inizio degli anni Trenta mentre l'esercito lo farà un po'dopo solo quando arriverà il generale Baistrocchi comincerà la preparazione
Alla guerra d'Etiopia in sostanza questa espansione del potere militare fascista centrata soprattutto sulle tue forze che in qualche modo hanno un ruolo di proiezione del regime fuori dai confini nazionali
Fa parte anche di quella processo di trasformazione dell'immagine internazionale dell'Italia che viene operato dal fascismo la reumatica è l'elemento più studiato da questo punto di vista e sappiamo dei tanti studi che se ne sono occupati non c'è bisogno di ricapitolare ogni però meno consapevolezza a mio avviso esistere su due altre conseguenze di questa trasformazione che avviene diciamo dalla seconda metà degli anni Venti
Il primo appunto è questo capitale politico di credibilità militare che permette all'Italia di Mussolini di apparire come una relazione una nazione relativamente piccola
Ma forte a livello internazionale dotata di forze armate l'avevate cara Marina di primo ordine che esercitano in qualche modo una forma di potenziale modello di ispirazione per altri regimi che cercano una modernizzazione militare
Ne parla recentemente fatica per esempio riguardo un saggio sulla Cina nazionalista
L'elemento propagandistico della proiezione militare oltre si fonde con quello diplomatico e commerciale catalizzato attraverso l'invio di una serie di missioni militari l'addestramento fornito altri Paesi alla vendita che al momento possiamo mandare la seconda slide
E questa capacità in realtà assume una dimensione che e quasi globale questo significa che l'Italia fascista una potenza mondiale no però a una capacità di proiettarsi un po'ovunque nel mondo
Tra l'altro favorendo notevolmente la vendita di armamenti italiani perché l'Italia diventerà tra le due guerre il secondo esportatore di Armament navali quattro di armamenti aeronautici questo si basa a mio avviso su una strategia relativamente efficace di penetrazione medie
Paesi oggetto della stessa
Che se osservata contribuisce anche a chiarire precocemente come il regime concepisce la penetrazione in questi paesi come parte di un disegno di una sfera di influenza certo nel forse anche a cerchi concentrici che dall'Europa si dirama verso il Medioriente per esempio il invidio in sostegno militare all'Ungheria e percepito nell'ottica di farne un alleato revisionista nell'ambito della politica internazionale europea
Il tentativo in parte fallito di penetrare in Persia e destinato o mira ad essere un modo di sostituire l'influenza britannica in Medioriente mentre invece in Cina lo scopo essenzialmente commerciale cioè al vendere armamenti ha infatti appena il Giappone invaderà la Cines trentasette queste missioni militari questa vendita di armamenti cesseranno immediatamente
La importanza in qualche modo di questa
Proiezione internazionale tale che alcuni studiosi come Massimiano poche ore ci hanno detto che già il venticinque ventisei
Nelle aree periferiche in questa presenza militare italiana come l'Aniene si assiste di fatto a una proxy war tra l'Impero britannico e l'Italia fascista forse è un termine un po'forte ma sicuro c'è una tensione causata da questa presenza militare che indica dove va questa espansione in qualche modo della presenza assenza e studiando
A livello di ricerca personale la presenza militari italiane in Medioriente e nei Balcani già in questa fase c'è un fortissimo timore da parte la diplomazia francese che si assiste ad una sostituzione di influenze Landi Parigi
Causato appunto da questa presenza militare e dalla vendita armamenti di armamenti in sostanza questo dovrebbe inquadrare il problema della trasformazione militare indotta dal regime non solo come l'esercizio
Di una politica di potenza tradizionale ma anche come utilizzo di quello che viene chiamato generalmente Soft Power ovvero acts possiamo osservare attraverso questa presenza militare
Che si manifesta precocemente già alla fine degli anni venti e trenta
Il fatto che il regime ha ridisegnato in qualche modo la percezione esterna dell'Italia fascista
Ed è la credibilità di questo strumento militare che produce questo effetto perché queste forze armate soprattutto Marina ematica sono considerate in qualche modo dagli osservatori che li ricevono come un prodotto del regime c'è come qualche cosa di parzialmente e questo aspetto trova a mio giudizio conferma nella visione che matura in qualche modo riguardante le Forze armate italiane nelle grandi potenze europee che sono ovviamente i diretti avversari dell'Italia fascista in qualche modo non dobbiamo dimenticare che la percezione la forza militare non è oggettiva è il frutto di una interpretazione di dati che anche attraverso dei bias che possono manifestarsi portano ad una definizione di quello che la percezione di forza del paese che viene osservato e a mio avviso si può parlare di un bar espositivo dovuto al regime fascista che viene costruito in Germania in Francia in Gran Bretagna come prodotto appunto della presunta azione i fascisti trazione delle forze armate attuata dal regime
Mentre le riforme del ventiquattro ventisei vengono giudicate nella negativamente dalla storiografia perché lì che nascono le tare dello strumento militare che poi proseguiranno fino agli anni Trenta creando parte dello delle difficoltà militari del Paese soprattutto nella seconda guerra mondiale
In realtà queste riforme viste dall'estero sembrano estremamente positive nel mille novecentoventisette nel settembre ventisette l'ambasciatore francese a Roma afferma che delle varie riforme attuate dal governo Mussolini
La riorganizzazione delle forze armate il risultato migliore perché sta trasformando il Paese la sua Marina in una forza di primo piano l'aeronautica in una forza molto apprezzabile giovane ardente mentre l'esercito è diventato finalmente uno strumento solido ed è in questo momento che si verifica un superamento della percezione delle forze armate italiane
Come uno strumento essenzialmente debole che in realtà era per sita anche durante il corso della Grande Guerra questo questa percezione di miglioramento insomma
Cresce con l'accelerazione totalitaria degli anni Trenta lo stato maggiore generale imperiale britannico osserva in quegli anni che le pendenze militari dell'Italia fascista sono destinate a trasformare il Paese in un vicino scomodo
La cui assertività e dirette a rimediare le sue vulnerabilità economiche con l'espansione mille novecentotrenta per servire questo pro perseguire questo progetto a il fascismo si serve del suo militarismo organizzato mirando a rimediare alle lacune marziali degli italiani trasformandoli in una cito razza più dura salutare indisciplinata
Negli anni successivi con quella che è la percepita apertura anche dell'esercito a regime che avviene sotto il generale Baistrocchi
Sì ritiene sempre degli osservatori inglesi che la militarizzazione imposta dal regime sta producendo risultati fisici e morali inimmaginabili all'interno dell'esercito italiano
Quindi con questa accelerazione diciamo all'inizio degli anni Trenta caratterizzata come sappiamo da parziale tesseramento gli ufficiali dall'apertura delle accademie militari
Le organizzazioni universitarie del regime avviene un po'una svolta in qualche modo definitiva in senso positivo di come gli osservatori stranieri quindi anche la definizione del loro rapporto con la politica di potenza Italia fascista
Osserva le istituzioni militari italiane la guerra d'Etiopia e il punto definitivo in cui avviene la catalizzazione di questa trasformazione perché la rete degli osservatori stranieri
Ieri massima concluse che le forze armate italiane sono riuscite a superare le difficoltà logistiche posto dalla guerra e che addirittura quanto è accaduto in Etiopia eleva il prestigio dell'esercito italiano
Tra le grandi potenze il generale deficere che è l'addetto militare tedesco a Roma cambia completamente opinione sull'esercito Italia fascista dice questa forza militare ma forse vita credibile non solo a livello coloniale ma lo è anche a livello europeo
Il fatto che la crisi nel Mediterraneo si risolva a favore dell'Italia fascista o comunque questa è la percezione dell'evento militare in senso stretto
Sacred era addirittura ad alcuni che si sia manifestata un'impasse in cui la Gran Bretagna a in qualche modo dovuto cedere alla deterrenza che militare che l'Italia fascista che ha imposto un limite
Ancora una volta non è il caso che quando il fascismo riesce a mettere efficacemente a servizio dell'espansione proprio strumento militare questo potenziamento viene attribuito alla fasci situazione che prosegue in questi anni almeno nella percezione di questi osservatori stranieri
Consentendo il superamento in sostanza dei limiti sociali razziali precedentemente attribuite agli italiani in termini di valore militare oltre che a un allontanamento percepito dalla monarchia da parte di questo osservatori il progresso dovuto a questo tendenza continua con le guerre successive
Ne sappiamo che l'impresa di Albania è stata un'impresa diciamo male organizzata ma dagli osservatori stranieri per esempio quelli britannici viene ritenuta come la manifestazione delle acquisite capacità dell'Italia fascista di proiettarsi fuori dei confini nazionali
E la stessa guerra civile spagnola
è in qualche modo la conferma che le dottrine offensive impostato dal generale Pariani l'esercito stanno trovando una reale applicazione in virtù della trasformazione militare in corso nel Paese
Ora perché tutto questo e in qualche modo importante perché la dissociazione tra l'immagine internazionale militare del fascismo e la realtà militare del regime che poi conosciamo attraverso gli studi è alla base dell'atteggiamento che le grandi potenze hanno nei confronti dell'Italia
Le scelte di politica estera britanniche francesi tedesche furono rientrati su questo no su una debolezza che in realtà poi e si è manifestata dopo
Questo per esempio è evidente nel caso della Germania un po'è stato ribadito recentemente recente volume Josh sul rapporto tra Hitler Mussolini ma in passato se n'era occupato anche che lasciai per i quali mettono in evidenza che anche dopo la programmazione dell'asse Roma Berlino maggio il mila centotrentasei persistono alcune o c'è un certo scetticismo dei militari Tedeschini riguardi un progressivo avvicinamento nei confronti dell'Italia fascista dal punto di vista militare uno scetticismo che evidente nel corso della visita di Hitler in Italia nel maggio mille novecentotrentotto quando osservando le forze militari italiane l'esercito lascia l'impressione peggiore perché ritenuto quello più legato alla monarchia però nonostante questo io se ecco i tedeschi ritengono che la relati che la Marina italiane in quegli anni siano delle forze di primo piano che possano servire quindi agli interessi della Germania
Quindi questa immagine di potenza rafforza la ricerca di un'alleanza da parte dei tedeschi nei confronti dell'Italia proprio in virtù appunto di questa percezione del ruolo di potenza dell'Italia fascista
Le percezioni nemici paio molto rapidamente perché il tempo ormai mancano cinque per ciascuna ce l'ha fatta sì ma farebbe cinque
Alla diciamo che non molto distante era la percezione anche dei nemici dell'Italia fascista in effetti gli osservatori francesi vertici militari lo stato maggiore in parte anche diplomatici
Afferma la sostanza che la guerra del trentacinque trentasei è una conferma dell'effettiva trasformazioni militare che il regime ha imposto agli italiani attraverso le sue riforme economiche e sociali
E complice l'ascesa al potere di Hitler questa credibilità acquisita dallo strumento militare fascista nei confronti della Francia è quello che determina prima la scelta di cercare un appeasement nei confronti dell'Italia soprattutto a cavallo della guerra d'Etiopia e dopo a partire dal mille novecentotrentasette l'impostazione di un atteggiamento estremamente aggressivo in caso di guerra perché si ritiene che l'Italia sia la principale minaccia per la tenuta del sistema imperiale francese perché potrebbe controllare il Mediterraneo
Atteggiamento tra l'altro opposto a quello della Gran Bretagna la quale proprio tra il trentasette e il trentanove sulla base della percezione non solo della forza militare dell'Italia fascista ma della cosiddetta triplice minaccia giapponese e tedesca in contemporanea
Ritiene che sia meglio adottare un atteggiamento di appeasement nei confronti dell'Italia perché le forze armate italiane sebbene non siano a livello di cui le britanniche sono capaci di causare danni nel Mediterraneo tali da compromettere il bilanciamento strategico globale imperiale
Della Gran Bretagna stessa
Quindi e mi avvio alla conclusione sebbene le forze le debolezza delle forze armate del fascismo siano state sottolineate dagli studi che diventassero evidenti nella seconda guerra mondiale nel periodo precedente l'immagine militare internazionale dell'Italia fascista
Riuscì a condizionare favole me favorevolmente la politica estera e l'espansionismo mussoliniano perché la libertà in qualche modo che Mussolini ebbene l'ambiente internazionale degli anni Trenta
Era dovuta anche a questa percezione di forza militare dell'Italia fascista senza di questa non sarebbe stato possibile
Tenere in scacco la Camera Aniene trentacinque trentasei almeno nella percezione dell'epoca per molti osservatori fu questo
Questo capitale di credibilità dovuto in buona parte al potenziamento di cui abbiamo detto precedente le quelle fasciste che riguarda soprattutto le natiche la Marina
Consentì inoltre l'apertura di spazi diplomatici militari per l'Italia fascista con particolare attenzione verso quelle aree destinate a essere inserite nello spazio vitale del regime secondo diverse gradazioni
Tutto questo però fu possibile perché i riceventi c'è ai Paesi dove queste missioni militari furono inviate dove gli armamenti furono venduti ritennero queste forze espressi forze militari del regime espressione di un nuovo tipo di Stato e di organizzazione sociale che in parte potevano copiare
La stessa forza militare dei vari fascista che si manifesta in Etiopia in Spagna in Albania è un progresso attribuito essenzialmente al regime fascista e in sostanza quindi a mio avviso per quanto gli studi che abbiamo parlato di una fascisti trazione più apparente che reale
Questa fu sufficiente che Salvatori del tempo per ritenere di essere di fronte alla nuova potenza militare con la quale confrontarsi
E però Sybil mente questi successi nell'esercizio del soft power
Perdonate il termine inglese e della deterrenza furono i principali risultati della politica militare fascista e furono dovuti a una fasci sensazione che per quanto apparente relativa differente tra le tre istituzioni
Riuscì a ridefinire il ruolo internazionale dell'Italia creando una apparenza che in realtà era vero per quanto riuscì a condizionare il clima internazionale degli anni Trenta
Grazie grazie a te
Anche per la puntualità con cui avete svolto molto bene questa io non commenterò perché poi ho tante cose che mi sono stancato mi piacerebbe discutere Conte ma certo ho capito che il nucleo centrale l'avevo capito anche leggendo il Paese per la percezione nella nuova forza militare italiana questa cambio radicale di immagine che si riesce a trasmettere all'esterno e questo è una cosa molto importante
Il punto sarebbe di capire quanto tutto questo è attribuito ideologicamente al fascismo e il fascismo che ha compiuto questa operazione o quanto invece ci si si tratta di politiche militari diciamo così senza un segno politico senza in senso stretto
Qui si tratterebbe di capire quanto si fascisti di Salò
I comandi di queste due armi e tu hai citato come le armi trainanti dell'operazione comunque molto molto interessante anche io lo trovo molto originale per quel poco
Qua centro c'è una banca quindi non posso fare centro storico militare davanti a lui ma significa ma per quel poco che io ho letto delle vostre cosa delle cose degli storici che sono stati citati prima adesso do la parola subito
A Simone
Duranti che ci parla invece della diplomazia e prego
Grazie professore grazie al al Gramsci per avermi coinvolto in questo convegno dunque occuparsi di in di diplomazia
Consente di fare un una rapida considerazione introduttiva secondo me non ci si sente scusate sì
Chiaramente si cerca di fare un minimo di di di di bilancio di quello che di nuovo possa essere uscito nell'ultimo ventennio
E
Ci si rende conto che continua a a desistere una difficoltà di dialogo fra la tradizione della storiografia diplomatica e quella più politico ideologica relativamente al fascismo e la sua politica estera che quindi investe anche
La dimensione diplomatica indubbiamente
Pensare al al settore la diplomazia
Ci porta immediatamente riprende le considerazioni di di Melis nel nel suo la macchina imperfetta dove dopo verrà affrontato la questione del Viminale passa a
Ricordarci come
In fase di continuità con fase pre fascista fascismo abbia avuto bisogno comprensibilmente di una riserva
Di stato alla quale poter attingere
In termini di personale di competenze tecniche quindi non soltanto di ambasciatori e consoli ma di quella che sia la struttura del ministero
Allora ci rendiamo conto facendo uno spoglio
Abbastanza facile da eseguire su come con il primo governo Mussolini cambino
Lei
Campi in parte il personale che sono soltanto due le figure apicali della diplomazia italiana rassegnare le dimissioni
Sono due personaggi certamente importanti che per la loro storia di il legame con con la fase precedente a quella fascista non possono non dimettersi e quindi facciamo riferimento a l'ambasciatore a Parigi Sforza e il giolittiano Frassati che era
Ambasciatore a Berlino ora se questa dimensione
Ci porta a vedere come il resto del personale diplomatico e della carriera
Sia stato in continuità tranne fisiologici pensionamenti che si verificano negli anni Venti tutto questo ha portato a riflettere parte della storiografia
In termini di capacità di questo mondo
Di contenere mitigare la
Spinta oltranzista il revisionismo fascista
Dall'altra parte della storiografia critica del fascismo a evidenziato invece
Come la continuità dimostri una assunzione
Una continuità di mentalità dal nazionalismo Corradini hanno che condizione caratterizzata parti del corpo diplomatico del periodo relativo alla prima guerra mondiale e al primo decennio del novecento nel periodo fascista una sorta di travaso non soltanto di personali ma di mentalità che funzionale alla crescita e allo sviluppo
Della stessa ideologia fascista in politica estera che va in parallelo su un fronte che la memorialistica ricorda in una maniera molto chiara se si prendono
Le
Considerazioni posto quarantacinque di Guariglia
Ma ci rendiamo conto che soprattutto nell'introduzione che di queste considerazioni queste carte svolge Moscati
Ma ci rendiamo conto che è normale pensare che l'Italia abbia una politica di potenza e che si essenzialmente mediterranee coloniale e questo in continuità frase interpreta la fra la fase pre fascista e quella fascista e quindi a differenza sarebbe stata soltanto essenzialmente di stile di caratteristiche per le quali la diplomazia sia stata in qualche forma spinta a rompere soprattutto nel periodo Ciano di cui parleremo fra poco
A rompere i tradizionali approcci collegiali impostati all'interno la Società delle Nazioni allora
Queste due visioni che sono alternative appunto del da una parte una sorta di
Giustificazionismo quindi del del corto diplomatico italiano che dopo la seconda guerra mondiale riflette su se stesso come se fosse stato perennemente in continuità con il primo fascismo interessato al mantenimento del prestigio italiano indipendentemente dalla sua collocazione fascista dall'altra parte una lettura di quanto quella mentalità sia stata foriera di sviluppi per il radicamento di quella dei grandi poi chiamerà essere la politica del peso determinante dell'Italia
Allora
Continuità si significa guardare non soltanto al momento della presa del potere fascismo ma ovviamente anche pensare a come tutto questo si conclude e quindi quanti sono i diplomatici che se ne vanno dopo
La seconda guerra mondiale e il periodo fascista quanti aderiscono a Salò
Decisamente una minoranza
Fra questi possiamo ricordare Serafino Mazzolini possiamo ricordare
Ovviamente
Filippo Anfuso
Ora
Una parte di questo personale diplomatico ha lasciato una memorialistica le ultime cose del degli anni due mila per esempio abbiamo
La risistemazione delle carte di Prunas un personaggio estremamente importante nella fase di passaggio fra fine del fascismo e creazione
Del del ministero degli Esteri in periodo repubblicano
Queste memorie hanno sfumature atteggiamenti molto differenti ma di fondo rimane una condizione di giustificazione del ruolo svolto dalla diplomazia
Attraverso una lettura delle carte che prevede due aspetti fondamentali una concentrazione la lettura del documento in vitro di conseguenza dove spesso si perde il contesto generale e si va a ricercare attraverso le carte depositate riorganizzate
All'asma è un
Tentativo Manente di conciliare
La politica roboante e dal almeno dal trentaquattro trentacinque di Mussolini con un quotidiano
Lavoro di rassicurazione delle cancellerie almeno europee
Quello che manca e che manca largamente nella memorialistica e il riferimento all'importanza di Ginevra il quanto la Società delle Nazioni sia da subito l'elemento che rappresenta il problema per il fascismo
Allora
Rapidamente diamo qualche
Elemento distrutta
Tradizionalmente si parla di quattro fasi della diplomazia italiana durante il fascismo una prima fase anche qui Mary seicento molto a ricordare quanto sia stata spartiacque la figura di Contarini che fino al trenta sei rappresenta la continuità con il mondo precedente
Il pensionamento di contadini sia detto scusatemi la le le dimissioni di contadini che sembra quasi anticipare la scontri lo scontato licenziamento da parte di Mussolini che probabilmente si sarebbe verificato non sono tanto conseguenza della crisi di Kuffour del ventitré quanto una profonda differenza di vedute sul rapporto con la Jugoslavia e quindi come Contarini avrebbe cercato di impostare in tradizione con la politica precedente una politica balcanica rispetto l'aggressività del fascismo
Sparisce Contarini ventisei al ventisette comincia non come ministro ma come sottosegretario di personaggio che poi condizionerà la lettura della politica estera e di diplomatica italiana per buona parte del dopoguerra grazie alle sue morì cioè Dino Grandi
Il Sottosegretariato di Dino Grandi a due elementi di grande importanza la legge del giugno del ventisette con la quale si immettono i così detti ventotto istituti e quindi
Si entra in carriera tradizionalmente tramite concorso e buona parte del personale diplomatico italiano svolge fra gli anni venti gli anni Trenta queste azioni concorso due temi scritti l'orale eccetera
I ventotto Istia entrano per meriti politici sono spesso figure
Se non di primo piano comunque importanti all'interno della struttura di potere fascista sono circa una settantina che andranno ad occupare un ruolo immediatamente meno visibile di quello apicale degli ambasciatori soprattutto svolgeranno un ruolo consolare
E quanta importanza avrà il ruolo dei consoli sulla dimostrato in parte Chiara Giorgi di rispetto a realtà coloniali o Francesca Pavarotti parlando della realtà occupandosi Laratta francese allora
Questo è il primo aspetto della fascisti Zanzi oneri della struttura ministeriale
L'altra dimensione importante che dopo sempre in periodo di sottosegretariato grandi dopo il pensionamento di Contarini non si rinnova la figura di segretario generale del ministero questo importante perché per Mussolini e grandi questa figura rappresenta una sorta di diaframma
Fra la dimensione politica e quella amministrativa cioè fra il ministro e il ministero non si rinnoverà questa figura fino al tardo Periodo sciamano
Quali sono gli altri periodi grandi diventa ministro appunto nel ventinove lo rimarranno al trentadue
E attraverso la sua lettura che noi sappiamo che il suo accanto un amento ed essere destinato come ambasciatore a Londra sarebbe chiara conseguenza della sua visione
E lui che si definisce così filo societario il fio britannico
Allora sono queste politiche menzioni da verificare attraverso un attento lavoro documentario ora
Queste fasi
Il passaggio che corrispondono quindi ai cambi di ministero grandi Mussolini che
Torna ministri che che diventa ministro dal trentadue al trentasei e poi la fase usciamo dal trentasei al quaranta treni sembrano e grandine descrive in questi termini
Veramente momenti periodo Ytzhak elementi di svolta
Ora
è chiaro che la fase mussoliniana prevede che la buona parte della storia di acido evidenzia prevede il trasloco del da Palazzo Chigi a Palazzo Venezia
Del
Ministero degli Esteri
E quindi la nascita dell'astro sudici personaggio subisce sottosegretario che a una biografia importante triestino
Si forma studia l'università Graz profondi profonde connessioni con la cultura con l'ambiente austriaco il personaggio che avrebbe
Per sua stessa ammissione nelle memorie spinto Mussolini all'irrigidimento con l'invio delle truppe al Brennero nel momento dell'assassinio Dole Fox quindi con il trentaquattro
Suo vice verde
I suoi privilegi da sottosegretario e viene dirottato come ambasciatore per carità in un ruolo decisamente importante come l'ambasciata statunitense primitiva How Washington
Con l'arrivo dicevano quindi in questo momento abbiamo due importanti ambasciatori
Come figure politiche nella realtà internazionale in cui si proietta il fascismo Londra grandi e su vice a Washington
Ora il problema a questo punto
E di
Desumere qualcosa dalla
Difficoltà di comunicazione fra le due tradizioni storiografiche quella più eminentemente
Politico ideologica e quella che si rifà all'impostazione diplomatica e poi dissidio principali ce lo fa capire la difficoltà di accettazione da parte della tradizione del mondo la diplomazia da parte della lettura della politica estera fascista
Fatta dalla storiografia politico ideologica c'era da dire bene Pastorelli quando afferma che
Questa avrebbe rappresentato costruzioni di facciata architettonicamente perfette ma dietro le quali vi è solo il vuoto la ripetizione di vieti luoghi comuni e quindi scientificamente irrilevanti se non addirittura distorce
Questo se lo cita De Felice nel saggio del settantatré alcune osservazioni sulla politica estera mussoliniana che cosa intendesse Pastorelli per
Per fare la storia della diplomazia attraverso le carte lo si evince bene dalla lettera di ringraziamento che Pastorelli in via a grandi nel momento in cui grandi donerà il proprio archivio personale a al ministero degli affari esteri
E quindi nell'ottantasette siamo nel giugno Torelli scrive a grandi Gentile signor conte la Commissione che già come le è noto sia muta valida attraverso il professor De Felice dell'insostituibile apporto di le sue carte per i volumi
Decimo undicesimo della settima serie stiamo parlando ovviamente della compilazione di riordino dei dei
Dei documenti diplomatici italiani
E particolarmente lieta della sua decisione che ad esprimere il più sentito ringraziamento per tale gesto che ci consente di illustrare nel modo migliore il contributo da lei dato come ministro degli affari esteri ambasciatore a Londra la politica estera italiana in anni tanto difficile
Allora lo schiacciamento della lettura
Della politica estera fascista sulla lettura grandi effettivamente
Ha creato molti problemi e elementi di insoddisfazione evidenti nella lettura della politica estera del fascismo
La diplomazia avrebbe rappresentato uno spirito di servizio tecnico fatto di saperi ispirati ad una professionalità neutra quindi ad una sorta di
Ovvio al fascismo
Io
Ho cercato nei miei studi sulla politica sta del fascismo di concentrarmi soprattutto su due punti il momento del trentadue trentatré e in cui emerge chiaramente il grande dissidio con la Francia al momento del
Della discussione sulla sulla non proliferazione degli arsenali e di conseguenza tentativo di limitazione della
Scultura bellica di questi Paesi questa conferenza porterà
Ad un supporto particolarmente importante della diplomazia italiana a Ginevra nel discorso del non fidarsi della Francia
Questo elemento lo troviamo in continuità fino alla stagione dei fronti popolari al punto tale che ambasciatori e consoli
Fanno sistematicamente un lavoro di ricostruzione di quello che il personale francese con aderenze massoniche quanto i governi siano permeati di Giudaismo tutti elementi che vengono quotidianamente riportati attraverso quella catena di comunicazioni che giunge a Mussolini attraverso il ministero
Quanto i personaggi che sono fra Parigi e Ginevra siano aderenti a questa mentalità lo si capisce spogliando le carte da una serie di considerazioni personali di personaggi come il sottosegretario generale alla Società delle Nazioni Paulucci di Calboli Barone e nel ventinove parla di infezione societaria o Renato Bova Scoppa che definisce Ginevra la sinagoga guizzo mia
Ora chi è Bova Scoppa e mi avvio a concludere perché i venti minuti sono finiti quasi finito che deve essere ora si sono sono rapido Bova Scoppa è un personaggio poco poco conosciuto ma che ha lasciato abbondantissima traccia nella documentazione perché è con lui che fa parte della delegazione italiana Ginevra e ci rimane
Anche dopo l'uscita del dicembre il trentasette come osservatore quindi rimarrà fino al quaranta a Ginevra
E svolge nel mio quotidiano lavoro di informazione su quella che è la battaglia anti societaria come la definisce e perché è importante
Ricordare un personaggio come questo perché nel dopoguerra è uno degli elementi della continuità della a fascismo italiano avrà ruoli in cui svolgeva ruoli importanti nel dopoguerra
A livello diplomatico Bova Scoppa ma soprattutto si poi entrati nella nel blog nella nella pagina ufficiale del di suo nipote il l'ex ministro del governo Monti Giulio Terzi di Sant'Agata recentemente entrato in
Non sono ricorsi in Parlamento in Senato con Fratelli d'Italia l'ultime elezioni
Ricorda come
La figura di Bova Scoppa si è stata quella che lo ha fatto entrare nella carica diplomatica per l'alta importanza del ruolo svolto da questo personaggio alla politica italiana nonostante gli anni anche di difficoltà del fascismo e allora che cosa fa a Bova Scoppa nel quarantatré il momento
Nel luglio nei primi giorni del luglio manda il proprio manoscritto mai pubblicato perché viene rifiutato dal ministro degli affari esteri
Mi manda un estratto manda Mussolini un estratto dal volume tutto alla fine del trentasette appena uscita l'Italia da socio alienazioni lui è lì
Manda questo manoscritto in cui rivendica al Duce non soltanto il proprio ruolo ma quanto il Duce abbia rappresentato l'unico soggetto che contro tutti
Sì è riuscito non soltanto a mantenere alta la barra dell'onore italiano ma a spezzare la logica ginevrina vi leggo un passaggio e chiudo
Quindi questo ma lo scritto del trentasette che voi trovate nel in un fascicolo nel nell'Archivio Centrale dello Stato nella Segreteria particolare del Duce
Duce non so se dalle pagine di questo diario scritto in forma episodica e frammentaria ma mano che si svolgevano i grandi eventi cui fu testimonio scaturisca in forma chiara e precisa quella che a me pare una delle più belle pagine della vostra meravigliosa vita
La conquista dell'impero è tutta un capolavoro ma la battaglia che voi conduce sta Ginevra un'opera d'arte che non ha precedenti nella storia diplomatica del mondo in data ventisei
Quando ero ad Odessa scrissi a Roberto Forges Davanzati
Una lettera di cui in cui scrivevo testualmente le dichiarazioni Tafari alla lega delle Nazioni fanno sorridere chi quindi ventisei
Chi conosce l'Etiopia sa che quel Paese non progredire neppure fra due mila anni di un dito e sue oggi come all'epoca di Salomone come sarà trasse ecco
I
A meno che l'Italia sfornita di coloni non si decide a conquistarla manu militari ad indicare a due acidità civilizzare il paese così come l'abbia come così come abbiamo civilizzato eritrea
A situazione politica matura basterebbero cento mila camicie nere Barry fornite per liquidare in poco tempo le buffonesca e corti delle Rass
Te lo assicuro senza nessun ottimismo e la vergogna d'un Paese barbaro sottolineato Barbaro
Che siede per opera della Francia Ca'contatto dei popoli civili in quella formidabile virgolette casa di farsi che è Ginevra sarebbe per sempre limitata dalla faccia della terra questo parte del nostro personale diplomatico che incontra mille novecentoventisei sei agosto quindi questo è parte del
Personale diplomatico italiano che sta a Ginevra e la conclusione di questo discorso poi se volete ve lo lascio il documento è la sua definizione che tutta la storia d'Europa ha subito nello spazio di pochi mesi con l'uscita dell'Italia da Ginevra quindi con il trentasette un rivolgimento gigantesco e chiudo e tutto questo tra i valori Cini essenzialmente dal vostro del Duce discorso dal balcone del dieci dicembre con cui accipiens con cui avevate accelerato i tempi della rivoluzione sul piano europeo
E concludo battuta a Ginevra
Durante la guerra etiopica voi perfezionate la vostra vittoria togliendo alla serpe che la Francia il veleno e alla belva d Inghilterra gli artigli che avevano tentato invano di nuocere di vi ringrazio
Siamo noi che ringraziamo testata è molto interessante quello che ha detto e ci torneremo ma sicuramente che c'è una
Una revisione di quella che era l'immagine tradizionale di questa di proporre questa ritrovarci assieme auto creata soprattutto nel dopoguerra no sulla linea grandi e questo mi sembra un punto fermo adesso andiamo avanti prendono posto
Quelli del secondo turno
Lucia Ceci e Irene Stolz sì
Sono i microfoni principali portatori
Con altri
Allora anche qui attenzione ai tempi
E meno un quarto circa quindi FIAT adesso
Lucia che parla dei suoi parla fino alle dodici e zero cinque grossomodo anch'
Scusami scusa mi scusi alle undici e zero cinque per e allora Gesù ce ne sarebbe stato ben reale allora
Il tema come sapete la Chiesa cattolica non poteva non essere siamo in presenza di anche quindi una specialista e ti do subito la parola
Mino
Tutti si sa
Così anzi si era spento anche a nome
Del mio intervento sperando insomma di avere interpretato bene la consegna cercherò di interrogare le due prospettive poste al centro di del convegno nazionalismo è guerra tra loro strettamente connesse a partire dalle acquisizioni storiografiche
Ormai ampie che non potrò citare in dettaglio ma che richiamerò ogni tanto e per provare poi anche a così insomma manda ad avanzare qualche qualche ipotesi
Allora gli interrogativi per sintetizzare sono due in sostanza quali Core curvature assume il discorso della Chiesa cattolica rispetto al nazionalismo e alla guerra nel corso del ventennio
In che modo e con quali esiti questi e chiave di lettura generano incontri le trasformazioni nel cattolicesimo italiano nel quadro delle trasformazioni globali
Una storiografia che si è consolidata parto dal nazionalismo negli ultimi anni ha mostrato come la chiesa a partire da processi ottocenteschi di nazionalizzazione e dinanzi al crollo degli imperi abbia inserito le categorie i linguaggi della nazione nello schema intransigente
Obliterare andò negli aspetti di modernità politica e coniando il concetto di nazione cattolica penso insomma agli studi di Ignazio Veca di meno sì anche
Alle più recenti studi
Di non solo più recenti insomma ma anche in un'insistenza più recente da parte di Alfonso Botti
E le nazioni cattolico ognuna con la propria missione erano in altri termini inserite nel progetto di Enrique richiesti ricristallizzazione delle società e degli Stati dopo il trauma dell'ottantanove
E la necessità di una messa a punto dottrinale di questo schema emerge prima della grande guerra perché prima della Grande Guerra che agli occhi già di più decimo fare qualcosa come al pappa appaiono allarmanti i segnali che vengono dalla Xian Frances o che vengono dall'associazione nazionalista italiana
E OC cioè Soggetti e movimenti che
Non sono di matrice cattolica ma reclutano adepti
Dentro ambienti tradizionalmente vicini alla Chiesa e si richiamano al tatto dice Simone termini vaghi di Nostalgia verso una Uto Rita dogmatica
Ora la la storia culturale della Grande Guerra no questa insomma
Che anche in questo caso un vanta ormai qualche anno ha consentito anche di approfondire di di approfondire il ruolo dei cattolici nella costruzione di senso nella legittimazione della delle dei paesi belli belligeranti che il fatto che nel caso italiano
A dunque comporta porta ad una
Nuova legittimazione dei cattolici grazie a tutto alla mobilitazione religiosa che si era realizzata attraverso vescovi cappellani militari organizzazioni cattoliche liturgia del lutto ampia non di e di conseguenza del dopoguerra il laicismo liberale perde una delle armi storicamente più efficaci cioè la denuncia del cattolicesimo come forza estranea o in conflitto
Con la nazione non solo consistenti gruppi di cattolici si ergono come difensori di una nazione di cui cominciano addivenire parte integrante e a questo punto che la cultura cattolica inizia a dotarsi
E oltre che della categoria tradizionale di nazione né cattolica di e una terza categoria che viene definita né in termini di nazionalismo esagerato
O nazionalismo
Errato dottrina mente il che però che cosa implica implica l'ammissione che esista nazionalismo sanno sanno moderato è giusto perché si va e nazionalismo esagerato o
In moderato salto insomma delle delle citazioni e si realizza cioè una progressiva rilegittimazione un nuova legittimazione della tema della nazione del nazionalismo e che
Poiché si inserisce anche in una nuova
Legittimazione della guerra della guerra anch'a cosa mi riferisco al fatto che ne ha più dalle due guerre sia da parte di del del del del POR del magistero sia da parte di consistenti associazioni cattoliche
Fino per lo meno al venticinque ventisei no la cioè c'era stata un'c'era stato si era manifestato uno sforzo di de sacralizzazione della della guerra
E il riferimento alla
Svolta del della guerra l'esaltazione
Che il tema della nazione e esercitava nel nell'età contemporanea un certo punto spingerà atti a prendere delle posizioni critiche sino all'osso allo scioglimento dell'azione Frances
E a
La a fare i conti con
Le le le proposte
Le curvature che personalità come Federzoni un Rocco iniziano a a a dare del ruolo della Chiesa e dei cattolici dentro la cornice della difesa dell'ordine del patriottismo e sulla base anche di di una sforzo comune di lotta all'antico radicalismo e alla massoneria
Insomma diciamo la i temi della nazione e del nazionalismo diventano progressivamente centrali nella convergenza atterra
Intellettuali cattolici ed esponenti chiave non della salto ovviamente non faccio riferimento a tutta la Sparta tutta la parte e venne Mensi Ale che in questa sede noi diamo per acquisita no pratico diventano centrali tenta temi centrali
Con declinazioni diverso che e come ha mostrato Renato Moro nel suo ultimo lavoro del il mito dell'Italia cattolica è il fascismo svolge un ruolo decisivo
Nell'accentuare la nazionalizzazione dei cattolici
E quell'idea che il fascismo sia stato il primo soggetto politico a valorizzare l'identità cattolica
Profonda del paese si intreccia nella propaganda di entrambe le parti con
La convinzione di un'andatura con la narrazione più che quella di una natura provvidenziale del fascismo e del suo capo no quindi l'identità cattolica e l'ammissione dell'Italia che io dico che
Si riallaccia alla all'idea del primato Gioberti hanno ora e quei dubbi che a cui ha fatto riferimento sul sulla nazionalismo in moderato cui a un certo punto si aggiungono dubbi sulla natura religiosa anche della del fascismo italiano vengono sciolti dalla firma dei Patti lateranensi che realizzano agli occhi
Di molti la sintesi di italianità e cattolicesimo dunque la nazione cattolica
E nella chiave di una raggiunta unità spirituale del popolo italiano
E
Alla fine degli anni Venti sembra quindi che questa che si sia raggiunto un punto di equilibrio e che i Patti lateranensi effettivamente lo lo realizzano in realtà ecco come funziona come si
Come come spia come interagisce no con l'escalation di tensione che investe l'Europa a metà degli anni trenta e
Questo questa escalation rappresenta un banco di prova by rappresenta un panno riprova intanto la guerra e di Etiopia e perché perché
Il tempio la tradizionale strategia politica della Santa Sede che nei rapporti col governo fascista che quella di giocare su due tavoli
E se lo sdegno nel messaggio pubblico tratta di vent'in un nel confronto riservato
Trovati si trova
E che si trova in difficoltà sperimenta un sperimenta tutti i propri limiti su che in una fase in particolare no per descrivere la quale
Faccio riferimento ad un documento che mi sembra particolarmente significativo e siamo nella fase della mobilitazione anti sanzioni in testa
In cui
La la
Le posizioni dell'alto clero del tenero dell'Azione cattolica danno l'immagine Esterna di un mondo cattolico totalmente schierato con le razze le ragioni della guerra
Fascista e anzi impegnato a sa che la Ansa Calizzano are
La guerra in termini di crociata
La documentazione ormai acquisita da diversi anni no della
Relativa alla ai colloqui al e percorsi interni di biondo ispidi più undicesimo
A con i suoi più stretti collaboratori Tardini Passarelli ha mostrato da tempo che il le posizioni di più undicesimo rispetta la guerra erano posizioni
E di perplessità e di critica però poiché viene messo in discussione la possibilità di
Ritirare il concordato il Papa accetta il diktat del silenzio e così via no all'asse il silenzio del Pontefice viene era pre viene presentato viene percepito e poi presentato come un piano sostegno alla propaganda e la sacralizzazione della della guerra fascista
Ora ed in qual è questo documento a cui facevo riferimento Domenico Tardini sotto segretaria lago
La relazione per gli Affari ecclesiastici straordinari strettissimo collaboratore di Pio undicesimo
E iniziare dirigere a partire dalla fine del novembre del trentacinque degli appunti scritti per il passo appunti scritti per il Papa non sono appunti personali
E riserva mai Terni è uno dei principali artefici dell'azione diplomatica della della Santa Sede e ad un certo punto personali appunti tra del primo del due dicembre scrive
Del credo dei vescovi italiani e sono tumultuosi esaltati guerrafondai squilibrati
Va avanti per qual qual è la preoccupazione Dieter Dini era preoccupazioni cardine a quella della delle ricadute che l'atteggiamento del clero a nell'in sull'immagine internazionale della Santa Sede
E parla del del discredito in cui si trova la Santa Sede dinanzi al mondo e scrive di condotta
A causa dei Patti lateranensi a caso dei Patti lateranensi senza la conciliazione il terno avrebbe preso l'atteggiamento di oggi la difficoltà non sarebbe nata
Il dissidio con l'Italia aggiunge Tardini aveva rappresentato la miglior garanzia dell'indipendenza della politica vaticana impedendo la strumentalizzazione delle
Posizioni pontificie per loro matura universalistiche
Alla a logiche nazionalistiche
E quanto la guerra di Etiopia Tardini perviene
Alla conclusione che il silenzio del Papa avrebbe consentito poi avrebbe favorito l'azione pacificatrice
E tempo stesso
C'è in questo stesso tornante cioè di quindi il primo punto i Patti lateranensi in realtà limitando secondo alcuni e stretti collaboratori del Papa l'azione
La neutralità della Santa Sede e qui mi permetto di citare un recentissimo volume frutto di un progetto internazionale dal titolo
Intanto resta de vaticane Haendel permanente neutrality che al che analizza avranno in considerazione a livello di e casi di studio
Globali come cambia la politica di naturalità della Santa Sede dopo il ventinove insomma le e e
Emerge insomma tutta la l'importanza di considerare questo soggetto che è nella
Triplice nella sua triplice Miss dinnanzi identità che è quella di essere un soggetto morale un soggetto statale e un soggetto che si cori considera società giuridicamente perfetta no quindi insomma tutto ciò che che ha una parte di verità
E ciò è l'esaltazione dei Patti lateranensi cioè recedere c'era come raggiunto Anita provvidenziali ecco no però inizia a porre alla Santa Sede a suda subito anche dei problemi nella sua azione
Internazionale
E problemi credo insomma mi sembra che anche la recente posizioni di papa Francesco dinanzi all'invasione dell'Ucraina da parte la federazione russa cioè intervento IVA Francesco polemiche che ne sono seguite anche questo insomma
Psicologa dentro queste questo tipo di questioni ora un'altra un altro punto
E c'è tra dalla trentacinque in avanti e la percezione che si sia in corso un'altra guerra
è del diciannove giugno trentasei la lettera del padre generale padre generale della Compagnia di Gesù Vladimir le ha dopo rischi
In cui e iscrivendo all'intera compagnia di Gesù afferma atto de presentai affinis molto chiude Point nati simbolo mo'nei secoli dandismo work è Gaines atti scrive
Convenisse Emma
Quindi l'idea che essi che ci sia una guerra da combattere contro il comunismo attivo che ha una sua diramazione a livello globale anche qui devo saltare delle fonti
Però Pera larga la specificità di questa guerra che venne intrapresa guerra tra insomma perché a metà partirà dalla seconda dagli anni Trenta che deriva dal fatto che si percepisce la
Il nesso transnazionali e verrà usare le parole di Silvio Pons lettera comunismo globale e Unione Sovietica ebbe proprio su questo non si conosce ed è che
In questo quadro che si colloca
Il la Fondazione a Roma del segretariato sull'ateismo moderno dollari vista Lattero Deroma che viene
Pubblicata in una diverse lingue da quindicinale ed a mentire diventa quindicinale Dondarini brame ramificazione a livello a livello mondiale
Spesso sono iniziative e
Pubblicazioni che hanno la l'obiettivo di controbattere alla propaganda del Comintern arredando le do prodotti dirigenti cattolici i sacerdoti dirigente l'organizzazione cattolica a livello mondiale non
E
Rivista che viene letta anche da alcuni antifascisti in Italia perché perché attraverso questa rivista arrivano arriva notizia di pubblicazioni che altrimenti non passano la la censura
E in questo quadro la guerra civile spagnola rappresenta un banco di prova no elaborare dagli occhi dei cattolici cioè
Il banco di prova che esiste una rete globale che dall'Unione Sovietica e trova trova sostegno e la anche in questo caso il significato
Ad una guerra fascista avviene attribuito il significato non carattere religioso di una guerra per la civiltà la la posizione della Santa Sede un po'diversa perché a una fase iniziale di incertezza
Che dopo dopo alcune settimane dalla quindi da luglio a settembre si sposta decisamente dalla parte di Franco
E nel trentotto prende posizione contro intellettuali cattolici come Maritain Menghi Saba gli Sturzo che avevano contrastato la lettura sacra Lizzani te del conflitto nell'opinione pubblica
Internazionale avevano denunciato i bombardamenti
E animato comitati per la pace a questi figura Sturzo Mendini Sabah Al Maritain la Civiltà cattolica attraverso padre rosa si
Riferisce definendoli collusi e nemici della religiosa nemmeno nemici della civiltà umana
E mi avvio alla conclusione perché mi manca poco ma non manca ancora qualche minuto per sbagliato quasi del dieci virgola ah ecco allora mi stava guardando
Ah ecco
Allora no quindi Damone iniziale posizione di neutralità fa viene fatta ma anche questa una cosa notato un'opposizione viene fatta propria la posizione di di Franco non viene sostenuta la crociata invece ingaggiata dall'episcopato spagnolo non viene non viene proprio adottata la prospettiva della crociata dalla da parte della
Santa Sede nel corso della guerra civile
A distanza di due settimane dalla conclusione della guerra tuttavia un nuovo pontefice più dodicesimo
Si rivolge a Ryu radio messaggio agli amatissimi figli della Spagna presentando la vittoria di Franco come risultato dei disegni della Provvidenza
E invoca benedizione divine sul generalissimo
Nonostante Roma non avesse mai descritto la guerra civile nei termini di una crociata anticomunista né mai esplicitamente condannato la scelta dei cattolici baschi dire di restare fedele al governo di Madrid
Gli apprezzamenti di più dodicesimo per le autorità politiche i vescovi spagnoli che avevano interpretato la guerra civile come una crociata rappresentarono una legittimazione indiretta di quella concezione per cui
Il Nunzio a Madrid Cicognani quando si compiace nei suoi rapporti
Con il governo franchista
Dei risultati no della guerra si compiace per la vittoria della crociata no quindi utilizza questa questa prospettiva
Quindi diciamo attraverso las la la la le due guerre non lavora alle due guerre degli anni Trenta le due negli etiope di Spagna vedono i cattolici impegnati proprio in una sostegno ad una lettura
Sa penalizzante sagra Rizzante
Ecco
E per le cose cambiano da noi tra il trentanove e il quaranta
E del parto dal quarantuno un parto dal quarantuno dal momento più
Così intonate dagli occhi della fantasia agli occhi della Santa Sede poteva rappresentare l'occasione massima per lanciare la nuova crociata no attraverso la sacralizzazione dell'operazione Barbarossa e per citare celebre scambio no che eccetera Attolico cioè il Nunzio italiano presso la Santa Sede lo stesso Tardini è perché insomma atto Attolico fa pressioni c'era il papà del insomma non proclamare la di nuovo ribadire la condanna del comunismo no sostenere la crociata e Tadini risponde ho fatto fare il padre col comunismo la condannato dalla dalla numerosi documenti ma poi nell'anni all'incirca del trentasette l'Alitalia che più ha fatto accordi con l'URSS e adesso vuole fare la crociata dice quindi d'ecco il dice io in questo caso applicò un altro detto un diavolo caccia all'altro
E speriamo che perde il peggiore no quindi nei rapporti ufficiali già già questo viene
Viene detto non c'è una presa di posizione pubblica di questo tipo ma ciò risulta anche quanto la la la storiografia mi pare lo stesso Franzinelli nelle riarmo dello spirito insomma no sottolinea questo aspetto
Quindi non non sono si parlava anche ieri sera ecco no alla la nella nella la seconda guerra mondiale come viene percepita e qui mi ha mi avvio alla conclusioni o no
è una guerra nazionale una guerra fascista alla tante questioni non non vengono poste al all'interno del mondo cattolico
C'è piuttosto un atteggiamento di rassegnazione e la la linea che viene adottata all'interno delle
Da parte dei vescovi all'interno del dell'Azione cattolica è una linea
Tiepida no obbedire all'età autorità in carica unirsi allo sforzo spiritualità però per nel periodo viceversa della non belligeranza quindi tra il settembre
E il dieci giugno del mille novecentoquaranta imponente impressionante
Lo sfoglia e la mobilitazione che c'è dentro le parrocchie alcune parrocchie per promuovere pellegrinaggi le iniziative
E e del per implorare la pace ecco no e quel periodo che va al periodo della della non belligeranza
La mia preoccupazione anche che che emerge nella nell'uso nel discorso che nella mobilitazione è una
è è per la pace nel Pd non non c'è un coinvolgimento nell'ammissione storica anche qui si possono fare delle eccezioni non c'era c'è l'impegno di gemelli per la consacrazione degli eserciti
Ci sono le voci di Italia e fede però la mia impressione è che il sentimento prevalente nel cattolicesimo italiano sia di questo tipo un'adesione era assegnata quindi obbedendo alle autorità incaricare aderendo insomma le indicazioni
Del capo del governo ma né non c'è una sacralizzazione un'adesione la descrizione interministeriali zelanti della guerra
La guerra ritorna il tema della guerra come castigo
E quindi chiavi di lettura deboli non in grado di
Mobilitare nella
I cattolici no inadeguati rispetto alle esigenze di mobilitazione della della guerra dell'Asse
E
Qui vado a concludere e la freddezza che si crea tra Chiesa e guerra nel secondo conflitto mondiale e sia pure con quella linea ondulata Oria come si era detto
E maschi ma a partire già dal trentanove ecco dico questa freddezza che coincide con l'opposizione alla guerra che si è formata nella coscienza collega collettiva
E nelle aspettative e di pace della Società italiana
Consente ai cattolici di proporsi come portatori di un'identità nazionale che aveva depurato il nazionalismo fascista dalle prospettive imperialista e bellici insiste e si riannoda
All'Italia se risorgimentale
Quindi diciamo la in questo passaggio la Chiesa cattolica che è stata tra le istituzioni è un asse
Rilevante nell'ampio in costruzione del regime del consenso al fascismo e del consenso alle guerre degli anni Trenta
Riesce a presentarsi come una forza non compromessa né con il fascismo né con le seguenti guerre né con l'antifascismo sto
Ricco
Portatrice di un proprio antifascismo morale più morale che politico e accreditata dall'opera di assistenza che sacerdoti e vescovi svolgono a favore della popolazione italiana poi nel biennio quarantatré quarantacinque no
Quindi una eredità enorme sul piano morale che si consolida nella fase di uscita dalla guerra su cui le nuove fonti vaticane stanno mettendo in luce aspetti nuovi e che sarebbe stata raccolta dalla DC
Insieme alla forza organizzativa alla modernizzazione politica dei cattolici conoscono durante il fascismo
Ora e ieri sia detto senza la guerra non c'è il fascismo no per lo meno ci si è interrogati su questo
Ecco forse si può aggiungere che il fascismo e le guerre accreditano le guerre degli anni trenta non voi con la lo slittamento i cambiamenti nella sede della quaranta
Quarantatré qua e poi quarantatré quarantacinque dico accreditano costruiscono la forza della Chiesa cattolica del cattolicesimo politico nel post fascismo
All'interno de dell'Italia democratica dell'Europa occidentale ma delle dinamiche della guerra fredda
Grazie
Grazie insomma una bomba atomica quello che ha detto alla fine perché in qualche modo noi parliamo del fascismo come di un regime totalitario
E poi scopriamo che c'è un'adesione rassegnata la guerra della stragrande maggioranza della popolazione che segue i dettami
Della religione cattolica e che si ispira in qualche modo già ma è un problema questo è non è non si può accantonare facilmente questo tema
Ma ci tornerò poi più tardi perché non è adesso il mio compito mio compito e di dare la parola Irene tolsi che ci parla di diritto di guerra e diritto di pace
Complimenti Lucia grazie fissa in comune no
Ma mi sembra spenta nove c'è
Ringraziata per anch'io per l'invito i proverò a dire qualcosa sull'universo giuridico promettendo di stare alla larga per quanto possibile da tecnicismi o sento di intitolare questa relazione diritto di guerre diritto di farse perché questo è il titolo che Francesco Ferrara che è uno dei più importanti civilisti italiani del ventesimo secolo serie per il discorso è un altro inaugurale che tiene nella dell'obbligo del diciotto presso il Cesare Alfieri diffidente nello stesso momento negli stessi mesi anche un altro importante civilista che Filippo Vassalli
Attiene presso l'Università di Genova un discorso inaugurale forse più o meno otto significativamente intitolato della legislazione di guerra e dei nuovi confini del diritto privato si tratta di due testi affini anche se non identici è che però sottolineano due aspetti da un lato come la prima guerra mondiale rappresenta una rottura una rottura epocale anche rispetto al modo di concepire lo spazio giusto politico
Dall'altro lato l'idea che questa rottura non sia destinato a esaurirsi con la fine del conflitto apre una stagione nuova destinata lo vedremo a proiettarsi molto oltre la guerra ad attraversare il fascismo ad arrivare anche all'Italia repubblicana e vedremo poi come questo discorso di continuità sì anche un modo con cui la scienza giuridica come dire
Rinuncia a interrogarsi sul proprio legame con l'origine fascista ora io vorrei tentare sia pure in maniera cursori atti sintetica devi percorrere questo lato privatistico giusto privatistico del riflessione si tratta di un territorio meno battuti altri penso per esempio al sentiero penalistico costituzionalisti come rispetto ai quali è stato a più riprese ha messo in luce diciamo l'importanza del richiamo a termini atti a evocare la guerra e affondare le corrispondenti strategie di inclusione ed esclusione dal nemico interno ed esterno anche alla auspicata trasformazione no della collettività nazionale in una milizia si diceva attivamente devota alla causa del regime
E ieri è stato messo bene in luce come non si fu di fronte in questi casi all'attivazione di un mero apparato mitico retorico ma alla presenza di strumenti e di istituzioni penso al tribunale speciale per la difesa dello Stato banche alle molte norme volte a prevenire o a reprimere ogni manifestazione di dissenso fino alle leggi razziali
Norme appunto che che spesso per seguivano le voci non allineate con le tipiche procedure di con le procedure scusami tipiche del tempo di guerra quindi procedure improntate alla massima speditezza alla assenza di contraddittorietà una sostanziale compressione sull'azzeramento delle garanzie di difesa individuale
Itinerari privatistico da questo punto di vista è un itinerari più soft un itinerario più appartato
E però mi sembra che consenta di affrontare da questa prospettiva alcune questioni rilevanti su cui la storiografia si interrogata dall'interpretazione del fascismo al rapporto tra giuristi e regime
Fino alla definizione dello spazio privato di diritto cioè in un'area del diritto che per molto tempo è stata ritenuta apolitica sostanzialmente indifferente rispetto alle scelte di organizzazione dello Stato
Nella visione ottocentesca e a dirlo è proprio Francesco Ferrara individuo è stato marciavano ciascuno per la propria strada ognuno perseguendo fini propri ma non verranno incroci con interferenze lo Stato aveva la sovranità all'uomo la proprietà ognuno aveva un dominio proprio e queste sfere erano indipendenti e intangibili
Come noto questa visione viene presentata come derivante dalla natura stessa delle cose come munita di una sua indiscutibile oggettività quando esprimeva invece una precisa e quindi fino in fondo politica visione del mondo
In questa visione lo spazio privato ha immaginato come spazio abitato solo da individui sono gli individui del codice quindi lo spazio privato e lo spazio dell'individualismo economico competitivo che si coagula intorno alla centralità della proprietà ed il contratto
Ma lo spazio pubblico viene dipinto specularmente come spazio abitato solo dallo Stato da non potere che si vuole sovrano se e finché capace di tenersi a debita distanza dalla società
Ora da questo punto di vista la prima guerra viene visto come una rottura appunto epocale
Dice Ascarelli importanti giurista del ventesimo secolo la guerra e la vera fine del diciannovesimo secolo cioè all'inizio del Novecento si colloca da questo punto di vista con la prima guerra mondiale
La guerra ridefinisce l'area privata del diritto anche la proprietà e il contratto non appaiono più come spazi protetti tendenzialmente inaccessibili al lo sguardo pubblico ma sono spazi porosi sui quali interviene interviene massicciamente l'intervento del potere ma anche lo spazio pubblico si ridisegna
E proprio perché sollecitato anche dall'inusitato sforzo di mobilitazione coordinamento richiesto dal conflitto
Lo Stato inizia servizi anche di strumenti giuridici fino a quel momento tipicità e l'intervento privato quindi sia una commistione di statuti e il tema per esempio della performances pubblico dell'efficienza dell'azione pubblica inizia a diventare uno dei criteri per strutturare valutare la stessa qualità dell'azione
Quindi non sia solo un appropriazioni pubblica di territori fino a quel momento privati Marsia non nuove modalità di relazione tra privato e pubblico che
Dalle quali inizia una anche un dialogo tra questi due che non sia concluso del resto in questi anni che parole come la funzione sociale della proprietà di diritti soggettivi entra ma il Lessico giusto politico e mantengono intatta fino ad oggi spesso la loro carica problematica
Al tempo stesso è chiara tutta la scienza giuridica
Diciamo private pubblica come non fosse possibile riportare gli orologi indietro e tornare una volta chiuso il conflitto alla temperie prebellica
A aleggiare diciamo sull'Europa non stava solo lo spettro della Rivoluzione d'ottobre che scardinato il maniero prometteva di scardinare in maniera sostanziale tutto un certo modo di concepire la convivenza
Ma stava anche la Costituzione di Weimar e in particolare quell'anche in tuta efficiente la proprietà obbliga
Che ribaltava i caratteri potestativo volontaristico del diritto di proprietà era stato uno dei prestiti IDV identitario della soggettività ottocentesca
Ora di fronte a questo scenario i giuristi e in particolar modo i privatisti hanno bisogno di preservare anche legittimamente
O di mantenere diciamo anche legittimamente una distinzione tra diritto e poi ora questo è un compito non facile non è facile in un contesto come quello ho cercato brevemente di descrivere in cui appunto le scelte di organizzazione dello Stato incidono in maniera massiccia sul l'atto privato vignetta e non lo è evidentemente negli anni del fascismo in cui lo si diceva ieri il primato della politica sembra assumere parte iperbolico se diventa una delle cifre interpretati del nuovo posso
Cosa fa il giurista questo non vuol dire diciamo
Tentare di come dire presidiare questo confine fra politica e il diritto
No vuol dire riproporre le immagini del giurista i lavori in vitro del giurista animali completamente astratto dalla realtà che nel chiuso del suo studio compone formule e le propone a sostanzialmente ai colleghi
Qui sembra invece così anticipo le conclusioni semplificando un po'e il punto di mediazione trovato quantomeno dalla giusto ritrattistica sia questi
Il giurista non si sottrae all'osservazione delle trasformazioni quindi non lavora in uno spazio completamente astratto dal contesto storico
Ma queste trasformazioni sono figlie della guerra non sono figlie del fascismo
In questi discorsi la prima guerra mondiale non figura mai come la madre del regime ieri si discuteva se il fascismo non fosse stato pensabile senza la guerra
La diciamo la guerra non è la madre del fascismo è però la madre di una trasformazione e avrebbe proiettato molto oltre il fascismo i suoi e feriti
Al tempo stesso la seconda guerra mondiale non viene mai descritta come la figlia del fascismo
Cioè la la guerra viene depurata dalla sua intrinseca politicità e viene presentata come un evento un evento dirompente che piomba sulla testa dei popoli che determina importanti trasformazioni anche sull'orizzonte giuridico
Ma che come dire
Si colloca su un altro fronte rispetto alla rottura politica
E mi sembra rilevante in questo senso il ricorso a metafore che richiamano sciagure naturali cataclisma la tempesta
Il terremoto perché queste metafore quando utilizzate per la guerra servono a conferire alla guerra questo suo marchio di ineluttabilità depurato da una sostanza politica
Quando invece riferite al fascismo lo vedremo fra un attimo semmai a mettono fra parentesi cioè il fascismo nate in testa
Che si è abbattuta sulla storia italiana la deviata dal suo Fulco presunto naturale una volta chiusa la tempesta attorno all'acquirente e si può sutura discorso giuridico per fascista poi quello postfascista
Ora Rispetto quindi non mi stupisce
E sempre la prima guerra mondiale esteri recepita dal discorso giuridico come il velo di essa può come il momento a partire dal quale si consuma la trasformazione
Mentre c'è una sostanziale illusione anche nei mesi successivi al quarantacinque del pur dirompente il Bardo della seconda guerra mondiale e questo è un modo per
Diciamo affrancare il discorso giudica il succo almeno quello privatistico dal confrontano con la rottura politica con quella rappresentata dal fascismo ma anche con quella rappresentata dall'Italia repubblicana
E voi sapete tutti che la Costituzione a una cittadinanza piuttosto stentata dei primi anni successivi alla caduta del fascismo perché si tende a vedere in essa soprattutto un testo programmatico ma non la norma diciamo della nuova Giunta
Democratica di fatto rispetta questa griglia interpretativa sono costretto a fare una sintesi delusa
Ci sono due risposte la prima risposta è quella di
Commodore ricondurre le principali novità segnalate dal panorama novecentesco all'interno delle categorie interpretative rotte
Una sorta di depotenziamento affidato all'arte classificatori a che un'arte in cui il giurista si sa ben cimentare quindi non si nega la trasformazione in qualche modo la si versa
Dentro le categorie note l'azione potenze attraverso questo filtro interpretativo
Qui ci sarebbero da fare delle osservazioni che invece sono alta altamente diciamo tecniche quei basta dire che questo tipo di discorso serve a ricostruire in termini di continuità la storica disciplinare dei privatisti
In una sua celebre pagina del mille novecentocinquanta Salvatore Puglia atti che è un altro dei diciamo dei pesi massimi della giusto dico artistica novecentesca
Dice che c'è un processo critico iniziato con la prima guerra d'intimo con non si menziona il fascismo proseguito negli anni del regime
I giuristi dice Puglia in un anno da registrare fratture irreparabili in seno alla loro tradizione tempeste anche furiose ecco la tempesta attacchi senza tregua a volte violenti amento ravvivato le acque di quella tradizione ma al primo riapparire del sole tra le nuvole le onde si sono distinte e la Turchia e poi gli atti di vendicarsi dice lui di aver svolto questa opera di Formica cioè di resistenza sotterranea e silenziosa rispetto alle integrali per riservi politicizzazione del regime
E questa non è un caso che venga brandita anche come la specifica patente non di antifascismo ma di a fascismo della scienza giudice
E
Si connette a questo tema che non ho tempo di esami un altro problema decisivo che è quello della legalità
Infatti uno dei baluardi no per evitare l'integrale politicizzazione del diritto è quello di pretendere che
Come dire i precetti risultassero dalle norme da comandi formalmente Books
Questa è un'arma spuntata da un lato scelto la scienza giuridica presente il precipizio nazionale nazionalsocialista dove la rottura dell'involucro della legalità autorizzata anche in materia penale il giudice a creare fattispecie poi
Dall'altro lato è chiaro che laddove la legge si riempie come l'Italia di contenuti persecutore liberticide vedere nel legalismo una frontiera una protezione rispetta l'integrale politicizzazione del diritto è un argomento Francia e qui consegno allo scritto una riflessione più ampia sugli itinerari di Calamandrei e forse più complesso e tormentato su questo fronte
Quindi preme mettere in luce solo un aspetto
L'idea che emerge per esempio sui codici voi sapete che la codificazione italiana viene rinnovato integralmente durante il fascismo e ad oggi solo il codice di procedura penale è stato riformato gli altri codici sono stati variamente rigidissima sono ancora i codici
E ma negli anni del fascismo
Quello che dice Calamandrei ma con questo interpretando diciamo una voce
Una lettura diffusa laddove hanno messo le mani i giuristi cioè questi codici sono stati scritti da tecnici di alto rango
Le influenze del fascismo sono Limina Ali sono marginali lui dice sono bestioline parassiti che si estirpato con le pinze ditte e si buttano nella spazzatura dice io propongo di scrivere su gli anni appena trascorsi un solo motto di sunt umile e ripiegare il cammino senza voltarci in anche nei giuristi ci siamo rimessi al lavoro cercando di non voltarci indietro
Per gli abitanti di certe platee sismiche di nuovo la metafora della sciagura naturale non vale la prova delle periodiche devastazione ad allentare il non attaccamento a quella patria mal firma
E dopo ogni cataclisma ricominciano a costruire su quella stessa terra vacillante
Così noi giuristi siamo di nuovo intenti a dissotterrare dalle macerie le travature dei nostri edifici logici eccetera eccetera
L'altra strategia fa capo diciamo a Vassalli Ferrara e per ragioni di tempo mi soffermo sulla indicazione di ferro di Vassalli
Vassalli non tenta di esorcizzare i nuovi legami tra diritto e politica e lucidissimo nel rilevarli
E non è entusiasta lui continua a sostenere per tutto l'arco della sua produzione scientifica la natura extra statuale la chiamo così del diritto prima il detto privato sopravvive nella misura in cui resta un diritto rispetto al quale il simbolo è libero nella scelta di Fini e dei mezzi delle proprie azioni
Qualunque ipotesi di legame tra privato e il pubblico altera mette a rischio quella che per la sostanza autentica del diritto privato
Non è quindi entusiasta delle trasformazioni che ha di fronte e tuttavia scrive
Il codice civile del quarantadue lo dice anche un'ironia del caso se proprio a me che non sono entusiasta della codificazione toccato scrivere per buoni i due terzi i codici civile
Per Vassalli la risposta rispetto a questa deriva di pubblicizzazione del diritto privato è rappresentata proprio dall'impegno legislativo del giurista
Perché lui rivendica al giurista un'abilità specifica la capacità di mediare tra tempi storici di cogliere i motori posto più mi posso della storia
Lasciando da parte la scoria politica più immediatamente come dire
Che vive nel presente che è più caduca
Lui dice noi abbiamo interpretato lo dice in maniera quasi ossessiva la generalità del moto usa questa espressione cioè abbiamo interpretato lo Zeitgeist che non era specificamente fascista che riguardava anche
Paesi retti da regimi autoritari e l'abbiamo fatto rifluire nei codici civile
è chiaro che difende anche il suo Codice evidente l'intento di difesa del suo Codice tuttavia non lo difende dicendo è un codice che si limita ad aggiustare a aggiornare il Codice del sessantacinque qualcosa dal suo punto di vista è un codici fino in fondo novecentesco perché recepisce le trasformazioni che il secolo nuovo aveva posto sul tappeto storico
Ed è un codice diciamo che segnala un cambiamento forte anche dal punto di vista del ruolo delle fonti del diritto l'Ottocento aveva visto nel Codice la fonte tendenzialmente unica del diritto
Dice Vassalli il Codice nel Novecento è sostanzialmente una norma complementare e noi abbiamo un codice che viene costruita attraverso un dialogo costante con le fonti est abbiamo un codice che importa interi tronconi di legislazione speciale per esempio la bonifica alle tutte le parti sulla minima unità culturale ma che rinvia anche costantemente a leggi speciali che hanno forme corporativo
Quindi è un codice che può vivere più di una vita che sarebbe stato riempito anche sulla base di questo nel senso che avrebbero assunto questo un gioco questo gioco di rinvii che ne costruisce la struttura Vassalli dice col rispetta la legislazione di guerra la Prima guerra fascismo non compare il Codice si presenta come un ripensamento un programma usa per sé spes cioè mette ordine
Sistema sistema quel moto scomposto che era emerso con la prima guerra e che trova una sua architettura sistemati
Per Vassalli diciamo
La guerra apre una storia che viene attraversata anche dal fascismo ma dal fascismo non viene monopolizzata
Ed è una storia destinata a proiettarsi sulle sull'Italia Republic
Una volta rotti i confini tra privato e pubblico per Vassalli poi
I rischi
E le partite in gioco sono più o meno le stesse tanto che dice lui tra le disposizioni della carta della puro e le disposizioni della Costituzione era repubblicana la distanza non è così ampia proprio perché in quella visione l'apertura dei confini fra privato e pubblico rendeva assimilabili due testi che evidentemente sono ispirati a principi speculari grazie
Grazie grazie molte
Mi sembra che anche questa è stata una relazione molto ora noi abbiamo un problema perché il professor Colombo che l'ultimo dei relatori si collegherà con noi solo alle dodici e trenta mi suggeriscono di aprire la discussione
Non so se questo voglia dire che io le voglio fare commenti molto marginali e molto è molto banali guardate non li prendete per una per una certa di di parola definitiva perché non parte che non ci sono mai parole definitive in questo contesto scenografico
Ma non sono in grado di farlo i commenti potrei fare così fare i miei commenti su queste prime relazioni e poi se c'è ancora del tempo prima delle dodici e trenta ma certo non parlerò fino alle dodici e trenta si deciderà se fare una piccola pausa oppure se dare la parola qualcuno perché la platea è una platea incinte e intanto aspettiamo la relazione di Colombo e poi discuteremo in finale tra di noi lei insieme a Colombo delle cose che ci dirà
Allora
Noi abbiamo sentito quattro splendide relazioni come avrete visto dense di prospettive ognuna ci ha presentato un quadro del tema è un una c'ha dato una serie di suggerimenti io ho riempito nonostante l'avessi già lette ma ho riempito fittamente in fogli perché c'ho trovato molti spunti
Danny lo che ha dimostrato quanto strada stiamo facendo di studi di storia militare rispetto a quei due maestri venerati che sono De Felice Rocha sui quali non possiamo che esprimere a parole di ammirazione ma insomma nel frattempo si è andata avanti
Questa è una prima considerazione che voglio fare la storiografia italiana nei vari settori sta facendo dei passi in avanti quindi siamo in una fase come sempre quando la storiografia vivace si revisione asili correggersi aggiuntive si valorizza nuove fonti
Il tema che mi ha colpito di più ritenendo lo voglio dire subito è la percezione all'estero della forza militare dell'Italia
Come componente di un'immagine del fascismo che si fa essa stessa strumento politico di consenso interno e di autorevolezza legittimazione e perfino di come si potrebbe dire di in in in intimidazione all'all'estero sono sono i primi due componenti che il fascismo deriva da questa percezione la parola percezione è una parola molto ambigua come voi sapete tutti no ci dice che esiste per esempio sull'immigrazione oggi quando si discute di immigrazione
O sulla povertà o su altri aspetti della realtà italiana
Sulla corruzione per esempio si è molto discusso sì questo no c'è una corruzione
Reale che in realtà nessuno mai potuto statisticamente trovare perché la corruzione è un fenomeno del tutto sotterraneo è ambiguo e ce la corruzione percepita
Che è quello cioè che quando vanno in giro col microfono a chiedere occorre altri sistemi a chiedere ai cittadini cosa ne pensa consigli thriller la politica italiana e corrotta tutti rispondono che il corruttore e corrotto quindi la percezione è un concetto molto ambiguo certo certo qua colpiscono due o tre cose nelle cose che ci ha detto Del Ninno
Una delle quali è che è questa percezione noi la traiamo dalle fonti e le fonti sono prevalentemente diplomatiche
Quindi le diplomazie degli altri paesi ci percepivano così ai tempi del fascismo
E questo è un primo punto che vorrei vuol su cui vorrei attirare la vostra attenzione
Poi c'è questo secondo punto molto interessante nella sua relazione che nuovi abbiamo visto che c'ha detto c'ha detto Dennis noi nei bilanci
L'esercito ancora sembrerebbe ma poi quando andiamo a vedere questi bilanci da vicino c'è quello che abbiamo visto nel
Nelle slide e cioè c'è una investimento molto forte sulla Marina e sulla aeronautica la Marina e l'Aeronautica non sono la stessa cosa per lui non sarà d'accordo con me
Perché la Marina lime di una tradizione in cui di una tradizione si è sempre detto reggia monarchica non so se questo sia vero sarete voi storici
Della istituzione militare a dircelo ma certamente di una tradizione che si perpetua addirittura di padre in figlio si potrebbe dimostrare c'è un libro di muri cercavo fuoriuscito collegarmi perché siamo fuori
Io non me lo ricordo Bardellino lo sa certamente o forse la ragione anche citato io non l'ho visto c'è un libro sulla storia di quell'unico libro che conosco sulla storia di un'arma
E del libro sulla storia della Marina Militare un volo marcio grosso che è stato fatto con l'appoggio degli archivi della Marina Militare e lì sì c'è anche un Dizionario biografico
Dei degli ammiragli e dei capi della Marina e lì si vedono anche le eredità di cognomi e c'è una forte continuità di classe dentro quel corpo
Io credo che sia anche una continuità valoriale
Ma lo Riale molto forte
è un corpo che si pratica del passato in qualche misura bisognerebbe studiare forse mi auguro che lo facciate sarebbe interessante studiare secondo me anche qui biografica mentre io sono un fissato come sapete dello strumento proporrà fico
Tutta una serie di dati
Età avevano questi che comandavano la Marina Militare nel periodo di cui stiamo parlando qual era stata la loro carriera da dove derivava hanno i loro che studi avevano fatto
Nelle accademie che riformano questi questi questi ufficiali qual era il reticolo di potere che si era costituito nei vari centri che governano all'interno il corpo
La no dico un'altra cosa
Ma cosa totalmente diversa io quando ero Meniconi lo sa perché eravamo insieme quando ero ancora professore facevamo un pezzo dei nostri seminari sulla carta d'archivio anche perché era di fronte alla Sapienza
Al all'archivio dell'aeronautica nel famoso palazzo pialla L'Aquila che all'Aquila imperiale ancora ecco un'altra cosa quando si parla di monumenti fascisti dice un'aquila imperiale
Naturalmente trasmette un'idea tutt'altro che democratico repubblicano
E dentro quell'archivio è si vede chiaramente anche nell'arredamento di quel palazzo che Balbo aveva ispirato ai modelli americani del Nordamerica che ammirava tutto un un una serie di nastri Nast nasce nastri che che portano le cose da un punto all'altro di automazione di o locali costruiti perché non ci deve stare alla scrivania gli ufficiali consumando il rancio in piedi mentre un altro portante
Li fa passare davanti alle pietanze cioè c'è tutto un mondo lì dentro ai un mondo che era il mondo dell'Aeronautica tutto diverso da quello della Marina perché la Marina forse guardava al passato forse Lotito guardava molto alto al futuro era l'arma
Un'arma del domani allora
Queste due due mondi che diventano come tu ci dici
Hai ragione di dircelo Fabio diventano i cavalli da tiro in questo momento e quanto erano stati permeati dalla fascisti illazione la nevrotica molto certamente la Marina altre
Tutto di più o di meno
E quindi credo che occorrerebbe intendersi quanto cioè queste queste tradizioni interna di questi corpi
Dialogano con il fascismo che certamente di questi colpi si serve che fa di questi corpi i cavalli da tiro della sua
Costruita percezione di cui parlavamo prima
Che era anche molto interessante quello che c'è dietro sui modelli degli altri paesi
Credere la capacità ma questo fa parte della percezione la capacità del fascismo di affermarsi in quegli anni presso una serie di Paesi soprattutto minori
è interessante che i tedeschi non ci caschino ecco è molto interessante quello che hai detto alla fine e che ha scritto anche alla fine cioè gli inglesi erano entusiasti espurgo avendo i difetti dicevano che noi avevamo una grande forza in alcune armi eccetera eccetera gli altri pure i tedeschi sono più perplessi ebbe forse perché c'è una differenza i tempi tra i giudizi dei primi e il giudizio dei tedeschi che arrivano un po'dopo però io penso anche perché i tedeschi hanno una cultura complessiva militare che è più critica verso verso comunque sia insomma
Sono considerazioni che ho trovato estremamente stimolanti
Queste che che tu hai fatto e che portano al tema fondamentale delle
Delle in dell'immagine del fascismo all'estero di questo surplus di prestigio che il Duce riesce a imprimere guardate mi è venuto in mente il governo Draghi perché il governo grafici senza volerlo assimilare al fascismo semmai semmai ci sarebbero altri paragoni da fare il governo Draghi nell'ultimo nel in quei pochi mesi in cui ha governato ha innalzato indubitabilmente ha innalzato la percezione dell'Italia in Europa è stato quasi istantaneo è bastata la figura di Draghi
è un po'la stessa cosa cioè esistono dei fenomeni nella storia dei rapporti della storia diciamo così del rapporto tra le istituzioni nazionali e i contesti esteri che hanno che hanno questa questa
Sarebbe anche interessante lo dico a Del Ninno perché certamente lavorerà ancora su questo
Queste queste queste queste élite militari hanno fatto parte integrante delle liti fascista si possono mettere in un dizionario delle liti fascista questi alti ufficiali non dico dell'Aeronautica ma della Marina
Ancora
C'era un'influenza dovrei
è come è stata questa influenza del re esercitata
C'erano dei collegamenti tra tra l'apparato della corte
E la Marina Militare
E poi la modernizzazione il grande tema della modernizzazione che poi toccano di nuovo perché perché riguarda anche altre relazioni
E ci torneremo quindi
Comunque insomma ho trovato molto interessante
La relazione di termino come avrete capito la relazione sulla diplomazia i Duranti che non avevo letto prima ma insomma l'ho ascoltata con molta attenzione e spero di aver colto i punti fondamentali
Mi è sembrato che corregga che corregga una interpretazione che è stata riassunta nelle posizioni e dell'interpretazione postuma di grandi e cioè che la diplomazia sia stata totalmente
Esente dal contagio non è vero questo non è vero nella maniera più assoluta perché c'è invece
Come del resto stanno già dimostrato gli studi insomma peccato che Grassi Orsini non abbia portato a termine quel dizionario biografico che si sviluppa fino al mille novecentoquindici perché da lì sarebbero venute fuori molti elementi
Per esempio il rapporto tra la diplomazia all'aristocrazia adesso abbiamo in mano questo bel libro di Maria Malatesta sull'aristocrazia italiana che trovo molto stimolante anche su
Beh lì
Si vede che durante il fascismo c'è stata un'integrazione c'è stata anche la creazione di un'aristocrazia fascista cioè leone conferiva titoli nobiliari a persone che avevano merita ben meritato del regime
Ma c'è stato anche una integrazione dall'aristocrazia tradizionale italiano delle grandi famiglie nel fascismo che è una cosa molto interessante
Cioè il fascismo è un regime che apparentemente scaturisce dal popolo viene fu da quella specie di Mar maglia che era la marcia su Roma diciamocelo francamente non quella specie di di di di di di accolita di persona di persone di tutti i generi tutte
E però poi poi integra profondamente integra profondamente e i capi del fascismo diventa o conti duchi e quant'altro
Allora questa riso Craxi anche entra fa parte anche essa evidentemente qualche volta anche
Aderisce al fascismo con tutte le sue
Con tutta la sua boh forza di volontà ma è interessante anche questo e allora quanti erano i diplomatici
In quegli anni diplomatici che avevano un'estrazione nobiliare quanti erano invece quelli che avevano estrazione borghese uso le categorie
Di Fabio Grassi Orsini
Per il periodo precedente quanti erano quelli che venivano dal Nord dal Centro e dal Sud
Perché naturalmente erano portatori di culture di base diverse a seconda di dove provenivano e quali istituti e scuole avevano frequentato e come siano formati e quei concorsi
Io mi per primi lavori è stato sulla c'è il concorso di Crispi avevo trovato pericolosamente grazie a Roberto Pellegrini avevamo trovato
In erano intonsi le carte dei concorsi Crispin in quei concorsi come erano stati condotti
Quali erano le le le le le
Le caratterizza leggo il quale poi c'è stato naturalmente la leva dei dei consoli fascisti lo sappiamo il ventotto iscritti
Questo è inevitabile che ci sia stato e ed è comprensibile perché il fascismo ha cercato di entrare in quel mondo naturalmente ha avvertito che quel mondo poteva essere ostile e quindi ha cercato di dominare l'inno
Ma anche qui c'è una specie di braccio di ferro che qualche volta soft e non si vede
Ma inevitabilmente bisognerebbe riscoprirlo andando a studiare nel dettaglio come come vive questa
Questa trasformazione la diplomazia italiana e poi naturalmente voi molto apprezzato che durante c'abbiamo abbia distinto le fasi ha ragione ci sono non so se sono solo quattro ma ci sono le le fasi diverse a seconda
Di chi comanda di chi
Norma delle leggi che si adottano e anche direi delle delle del del modo in cui si fanno i concorsi di accesso
Non sarei d'accordo con pastorelli sull'espressione costruzione di facciata è qualcosa di più profondo anche qui bisogna stare un po'attenti no rispetto a queste posizioni così estreme
Ed è e son d'accordo con Duranti quando dice che la posizione di grandi di persone è una posizione autoassolutoria
In realtà non non funziona non ha funzionato come lui come lui
Diceva però
Per la formazione
Inizi il sistema di valori la cultura della diplomazia italiana le modalità di di trasmissione delle del delle delle conoscenze della rete diplomatica il rapporto tra il Ministero che dirigeva la circolazione degli ambasciatori e dei consoli e coloro che stavano nelle varie sedi
La la la la fattura di quei rapporti la differenza che poteva esserci tra la penna i grandi a Londra
Oggi su vicino a Washington son tutte cose molto interessanti e che andrebbero anche queste studiate a fondo perché la storiografia sulla diplomazia pur essendo questa sì questa storiografia forse
Forse anche
Meritevole di però non ha non ha del tutto affrontato questo questa questa insomma le istituzioni
Mi permetto di dire una banalità ma le istituzioni vanno studiate nella loro Interna formazione dalla loro porosità nel loro funzionamento
Perché sono delle cose molto complicate che funzionano sulle norme versione non sui provvedimenti che attribuiscono agli uomini gli incarichi adesso anche alle donne allora soltanto agli uomini gli incarichi
Però pronunciavano anche sulle prassi e le prassi solo una cosa affascinante perché al Volta sta talvolta scoprì che le prassi dissentono fortemente si divertì si diversificano fortemente dalle norme e qualche volta le rovescia
E allora anche per la diplomazia del periodo fascista bisognerebbe capire quanto la pressione esterna del regime inizialmente esterna finché c'era Contarini era esterna non c'è dubbio
Per il Contarini era un uomo della vecchia generazione uno cavallo lavorato con Giolitti con cui Salandra insomma non aveva non aveva dopo dopo cominciano a penetrare però questi germi
E chissà se nel dopoguerra questi germi non si mantengono e quanto si mantengono
Lucia Ceci ha parlato della cosa che conosco di meno l'assoluto perché quindi ho imparato moltissimo nel leggere la sua relazione
Mi sembrano alcune cose molto acute per esempio mi è piaciuto molto il tema della nazione cattolica forse gli altri qui in sala lo sapevano ma io avevo capito perché non ho letto il tuo il tuo saggio quanto importante sia l'invenzione di questa di questo concetto
A cui poi si allaccia l'ammissione del del del del fascismo in quanto portatore di quel concetto e poi ho trovato estremamente interessante
Questa analisi interna così accurata e precisa documentale documentalmente precise fondata dei dei passaggi dei vari passaggi all'interno del potere vaticano
Tra BPU undici più dodici ma anche all'interno di Pio undicesimo e dei suoi e del suo e del suo entourage
E e questo tema non c'ho mai pensato che il Concordato avevo sempre pensato che concordato funzionasse all'incontrario e condizionasse i nostri governi degasperiana eccetera
Noi facevamo le lotte da ragazzi contro il concordato pensavamo che il Concordato forse una cosa imposta allo Stato italiano invece si scopre dal tuo
Dal tuo pay perché in realtà il concordato può essere anche Cusato e gestito da Mussolini per ricattare in qualche modo uno per condizionare le politiche generali della Chiesa è una cosa interessantissima che ci dice
Insomma il Papa rappresenta un potere universale
Sia e si lascia condizionare da una situazione nazionale
E questo è un punto saliente non sarebbe successo qualche secolo prima
Adesso succede
Questo
Questo accettare il diktat il diktat del Silenzio tu lo chiami mentre i vescovi nel frattempo fa benedicono le armi
E quindi c'è proprio un attimo anche una incapacità del Vaticano di controllare o una non volontà di controllare non è detto che sia un'incapacità e quelle cose interessantissime che ai scoperto sul Tardini e quelle frasi così così così esplicite anche se destinate a una comunicazione privata e poi via via allo spostamento attraverso le guerre intermedie fino alla al finale in cui più dodici insomma
Io sono di quelli che pensano
Penso che più dodici abbia taciuto adesso poi gli storici cattolici mi rimprovera hanno ma certamente certamente c'è un atteggiamento diverso anche da su quello del suo predecessore c'è un atteggiamento di reticenza un affresco molto interessante quello che hai fatto che ci consente adesso di capire meglio
Come la situazione sia mossa anche all'interno prima commentavo ma quindi il cattolicesimo italiano
Non dico che non sia stato fascista
Disco diciamo che è stato afascista che ha avuto dei momenti di fortissima simpatia fattuale nei confronti del fascismo e di adesione ma ha avuto anche dei momenti come si potrebbe dire di adesione non altrettanto entusiastica
Questo un po'spiega come va a finire come va a finire perché in Germania si finisce no si finisce
Agli ultimi colpi di fucile mentre invece in Italia succede quel che succede il venticinque luglio insomma e e e poi e poi dopo altrimenti non si capisce come questo grande sistema del consenso crolli improvvisamente santo dio questo se siamo storici
E vogliamo fare il nostro mestiere è un problema che ci dobbiamo porre
De Felice ci dice il consenso durante la guerra era svanito
Attraverso perché insomma la gente ha fatto l'esperienza di questo dramma che era la guerra aveva visto de visu quali erano le debolezze di questo Stato che non era uno Stato forte ma era uno Stato debole
E può darsi che De Felice abbia ragione ma a me non mi basta c'è qualche altra cosa dietro questo crollo improvviso subitaneo del consenso no e non sono i partiti antifascisti
Noi sappiamo che non sono i partiti antifascisti con tutta il bene che si può dire del partito comunista nella cui chi ex sede stiamo facendo il Congresso però sappiamo che non è merito dei partiti antifascisti se crolla
Do improvvisamente si fa a pezzi il testone del Duce come in quel filmato famoso c'è qualche altra cosa in questa in questo tutti totalitarismo in uso malvolentieri come ho detto in milioni di volte il termine totalitarismo
Che sottoporrei a una attenta analisi filologica prima di utilizzarlo con la disinvoltura con cui lo sento utilizzare ma ormai ho capito che una battaglia perduta perché chiunque fa osservazione di questo genere
Preso per una specie di Bastian contrario ma insomma
E poi c'è il il l'intervento di di dire né Stolz sì che quello che forse posso quello che mi è più vicino perché si parla di un grande problema
Che è un po'è stato anche non a caso io lo cito all'inizio dalla macchina imperfetta è un po'il grande problema è che la guerra mondiale la prima guerra mondiale modifica non solo in Italia e i questo volevo dire al di avviene non solo in Italia questa congiunzione del pubblico e del privato del diritto privato che si fa in qualche modo contagiare dal diritto pubblico questa specie di riunificazione dopo che hanno proceduto su due binari differenti fin dall'Unità d'Italia
è questo questo avviene in tutto il mondo un tutor tutta l'Europa belligerante
Avviene in Francia
Abbiamo in Francia c'è quel libro bellissimo che abbiamo citato tante volte scritto diciotto insomma ma in realtà sono le le gli appunti che l'autore aveva preso quand'era con sei air detta
Nel cambi idea gabinetto del ministro Ciampi la
Durante la guerra suo parlandole Léon Blum nientemeno che nel trentasei scriva un libro la Reforma over novanta al in cui teorizza che dopo la guerra è cambiato la modalità del Governo
I governi sono diventati più importanti dei parlamenti i parlamenti che prima erano organismi di di controllo
Dei governi erano nati per temperare il potere esecutivo dei tre diventano collaboratori del Corriere è intanto hanno diritto di esistere sono preziosi dice blu
In quanto sono in grado di collaborare ai Co corner con i governi e quindi cambia tutta la dialettica tra questi due grandi protagonisti della storia costituzionale
Europea e poi lui aggiunge né i governi prevalgono forme
Di automatismo delle delle decisioni esiste
Un potere concentrato lui dice lei Presidente del Consiglio lo in Giorgio durante il periodo della Grande Guerra mondiale
Inventa il Consiglio di gabinetto e distinguendo i mini i ministri si ricorda i giorni o no costruisce una piramide nella quale le decisioni vengono sommate al vertice
Dell'apparato decisionale sta cambiando tutto e cambia tutto dappertutto e
Cambia tutto anche in altri luoghi non soltanto nella Francia e della Gran Bretagna che ho citato perché perché la guerra ha posto un problema fondamentale e il problema fondamentale che pone la guerra è proprio quello che Filippo Vassalli in quel bellissimo
In quel bellissimo
Poi poi divenne una un articolo della rivista il diritto pubblico lo stesso testo creati
Però naturalmente quello che lei dice Vale perché rivolgerci ai pubblicisti era una cosa rivoli sia civilisti era un'altra perché c'era una totale divaricazione che Irene già spiegato con la maestria conosciamo tra l'uno e l'altro branca del diritto il pubblico era
Fortemente prossimo la politica è invece il civile era ascetico era
Aveva spruzzato la la
L'alcol cartuccia atto prima una nostra amica per
Per depurare dai dai germi della politica e invece adesso adesso avviene una avvicinamento tra i due tra i due tra i due diritti
E questa trasformazione ripeto non è solo però dell'Italia e non necessariamente dà luogo al fascismo
Questo dobbiamo dircelo no necessariamente dà luogo al fascismo
E il fascismo certamente che si abbevera di questa Roma a parte il fatto che il fascismo del mille novecento ventidue mille novecento trentadue cioè della prima fase che comunemente chiamiamo la fase liberista
E non è mica un fascismo che rafforza fortemente gli strumenti di controllo dell'economia e anzi
Fa delle delle nazionalizzazioni restituisce i telefoni restituisce
Altri settori importanti alla mano privata cioè si muove in una direzione differente apparentemente
Mentre si indurisce dal punto di vista del controllo
Tassativo del cittadino toglie diritti agli italiani attraverso le leggi fascistissime il fascismo però è ha inizialmente a questa ambiguità poi certamente diventa quella roba lì e lì si abbevera a piene mani
Anche di quello che è stato il diritto di guerra
C'era un diritto che si esprimeva per decreti no
In Italia abbiamo avuto una decretazione mostruosa diceva Vassalli
In uno di questi testi che la produzione di leggi era tanto intensa da somigliare a quella di Proietti durante la prima guerra mondiale
E poi appunto poi appunto Weimar Weimar
Insomma lei hai ragione Irene io sono andato a rivedermi lo quell'articolo centocinquantatré che tu Citti sono andato a rivedermi ma insomma la proprietà è garantita dalla Costituzione punto il suo contenuto i suoi limiti sono fissati dalle leggi punto dalle leggi cioè il legislatore determina se io sono proprietario e fino a che punto sono proprietario ma il legislatore liberale non le ha mai detto questo
Mai perché era sovrano addio a a a Cofferati sfiderà come all'inferno
Poi le leggi speciali dell'ultimo periodo dell'ottocento in Italia cominciano a mettere qualche limite no allora c'è un diritto minerario per cui tu non sei il padrone necessariamente di quello che hai sotto i piedi
C'è un diritto delle acque per cui tu non sei il padrone dell'acqua che scorre nel tuo terreno e non puoi fare una diga impedendo che si trovi di tutto il resto
E soprattutto se poi dalla quasi deriva l'energia elettrica allora non puoi bloccare le cascate d'acqua che servono per il Paese comincia a irrompere piano piano nel diritto privato ma attraverso una legislazione speciale
Qualcuno ha detto non ricordo chi di voi ha da affatto allusione a questo tema del costituire né adesso a al rapporto tra tra le leggi speciali
E invece i codici certo certa degli speciali hanno il modo subdolo un po'ipocrita con cui si son fatte delle riforme senza toccare i codici del sessantacinque che guai a toccarli perché erano il sancta sanctorum dove non si poteva mettere mano ma noi abbiamo governato l'Italia Crispi al governatore Italia Giolitti al governatore Italia nel dopoguerra sia governata l'Italia con un apparato di codici che era ormai obsoleto no
Apparteneva a un paese agricolo e quando Calamandrei fa il codice a cui tu allude vi quello di procedura civile
Dando al giudice come tu mi insegni una rilevanza molto maggiore rispetto alle parti Cividale alle parti private perché Calandre fa un'operazione sottile dal giurista che adesso Irene ci può spiegare meglio di me
Ma io capita così insomma in qualche modo da al giudice una tant'è vero che poi diverrà rimproverato questo anche da parte liberista
E quando fa questo Calamandrei
Cosa sta facendo non sto attuando un programma fascista è stato hanno un programma moderno perché nella società moderna degli interessi nella società
In cui non non c'è più soltanto il proprietario agricolo nel suo fondo ma c'è l'industria c'è il commercio ci sono i trasporti ci sono gli interessi che si incrociano cioè la finanza e è chiaro che non puoi andare avanti con quel sistema di regole elementari
Il fascismo naturalmente è contento perché il fascismo anche un suo disegno modernizzatore per quanto non sia riuscito a a realizzarlo è questo il punto il fascismo anche un suo progetto modernizzatore la modernizzazione delle che dice va benino all'inizio poi ci rifletté anche negli altri settori e ma per tutto il fascismo c'è qualche volta ci riesce
Qualche volta non ci riesce e deve segnare il passo
Per esempio come dico sempre l'ho detto anche l'altro giorno parlando del fascismo altrove la la la quando quando vuol toccare l'esproprio di causa di per causa di pubblica utilità non lo può fare
Perché gli si oppone un pezzo dei grandi interessi che non volevano che non volevano che si adottasse il criterio del valore fiscale del bene a correzione del criterio del valore del varo venale del bene vuol dire praticamente per spiegarla in quattro parole a chi non non non gradisce il tutto il discorso di giurie le linguaggio degli ulivisti che perché se io applico il valore venale come faceva il legislatore liberale
Io valuto il bene che ti esproprio alla stregua di quello che sarebbe il suo valore di mercato
Va bene allora tu quest'Aula quanto vale stabiliamo il valore di mercato stabilità al l'aria in cui insiste questa quest'aula eccetera eccetera e poi io ti pago all'astio stato ti pago la stregua di questo
Se io inserisco come fece già ai suoi tempi Crispi e poi fecero tutti legislazioni speciali Coface Giolitti lo fecero tutti per le bonifiche per la guerra l'esproprio a causa di esigenze militari per ragioni di di di sanitarie los lo l'esproprio ferroviario per far passare le linee ferrate se io chi esproprio non solo per i in base al valore venale ma al valore
Del fiscale del bene cioè se io vado a vedere dietro quante stanze pagato su quel bene negli ultimi dieci anni e faccio una media io ti abbasso ti abbasso il premio l'indennizzo no
E questo è quello che aveva fatto la legislazione speciale liberale e che Mussolini voleva fare al trentaquattro e Rocco aveva preparato un disegno di legge per far questo
Voi mi direte ma com'è che non non è passato questo questo disegno di legge è molto semplice passato perché una parte dei ministeri si è opposto e chi c'era dietro questi ministeri in archivio troviamo la risposta e la federazione di proprietari di aree fabbricabili è una dei grandi
Portatori di interessi dei delle grandi gruppi che si oppone a quella riforma e Mussolini cosa fa l'archivia
E insomma il grande decisore
Come dico sempre dicevo sempre mi studenti quando faceva lezione non decide poi ha ragione Irene con questo chiudo perché mi sono soffermato su di lei perché come ho detto ho messo un po'di più ha ragione Irene quando parla della grande operazione di di metti metamorfosi di metabolizzazione che fu metabolizzazione che fa la giusta da la la la privatistica
Durante il fascismo nel dopoguerra action bravissimi son bravissimi a fare questa operazione e son bravissimi quei codici no
Poi alla fine il Codice civile stolti quell'espressione il Duce eccetera ripulito da quello è tolta la Carta del lavoro che era stata messa in premessa
Perché i fascisti si erano accorti che c'era qualcosa che non tornava in quell'operazione gestita da da Filippo Vassalli e allora pretendono che ci sia la carta del lavoro a premessa
Indissolubile del Codice civile
Il tuo già fanno poi i di i successori dei fascisti lotto la tolgono la Carta del lavoro fanno cadere puliscono di qua qualche articolo di qualche espressione troppo fascista ed ecco che abbiamo
Di nuovo la supremazia della legge abbiamo di nuovo le
Questo succede anche nel diritto pubblico e cioè ventuno non immenso perché parli di privato ma io ho in mente l'espressione famosa di già di Massimo Severo Giannini
Che recensendo il suo maestro il suo maestro è Guido Giano Bini che era un giurista di quella generazione di cui stiamo parlando
Dice che non avevano capito quei giuristi che era avvenuta all'eversione dello Stato Cittadella e bellissimo Giannini poi a un linguaggio strepitoso era
Le versione dello Stato Cittadella cioè che lo Stato non era più quella roba lì era cambiato profondamente era una pluralità di poteri che si realizzi il reticolato però l'un con l'altro
E non era più quel monumento marmoreo ma questo già durante il fascismo era avvenuto quindi questo saggio di di di dire né in qualche modo ci restituisce questo problema tutto questo problema attizza il problema del fascismo
Problema tese proprio fascista Pia
Una tendenza in fieri verso un sistema totalitario e forse non ha neanche definito nei suoi particolari da da per tutto e per tutto però naturalmente c'è una spinta molto forte dentro il fascismo verso il sistema totalitario
Che lo assimilerebbe al nazismo non posso anche del nazismo poi quando si va a vedere esistono delle zone nelle quali comunque il fascismo a questa tendenza questo motore interno questa inquietudine che lo spinge verso un sistema totalitario non c'è dubbio che una serie di istituzioni di riforme mirano a questo alcune riesco le altre no
Alcune riescono e altre no Gran Consiglio sì gran consiglio è la un potente pezzo del ma la macchina totalitaria però il Gran Consiglio non si riunisce più da un certo anno in poi
Quando l'orlo radunano la sera del venticinque luglio cos'era del ventiquattro non mi ricordo mai quando lo radunano era tanto che non si è radunata
Quindi anche questo insomma deve lasciar pensare era un sistema che era stato costruito teoricamente la che poi funzionava
Funzionava
Poi però oltre a questa tendenza
In fieri verso il totalitarismo per cui io parlerei di un regime che mira al totalitarismo ma che era ancora non l'ha realizzato delle somme frollini questo l'ho anche detto espressamente c'è una battuta che Mussolini aveva tra i tardi anni trenta che dice noi abbiamo le per le istituzioni del passato ancora vive le facciamo funzionare perché ci servono poiché Sbaragli eremo e faremo il tutto il resto e completeremo il disegno a loro pensavano di di di non dimenticate perché dicevano che avrebbero governato per mille anni
Quindi pensa a Falco pensava adesso magari mille anni era un po'eccessivo ma pensavano di avere tempo
Pensavano di avere tempo di vincere la guerra e poi di avere tempo probabilmente avrebbero messo mano e su questo non lo so
E però resta lo delle zone fortemente arretrate rispetto a questo disegno
Fortemente arretrate e nel diritto
Si stagliano queste zone perché se voi prendete la giurisprudenza del Consiglio di Stato e la
Esatto e sotto certi certe chiavi di rendete conto che ci sono delle incongruenza che non si capiscono insomma non sono tollerabili in un regime totalmente
Questa era era non sono le osservazioni forse anche un po'personali e me ne scuso ma insomma siamo qui per discutere tra di noi non è un'occasione è propizia e questo bel convegno
Che mi son venute leggendo queste prime relazioni altre poche osservazioni sono anche Richer mi riservo anche di fare su quando parleremo con Paolo Colombo ma insomma non c'è dubbio che adesso ne sappiamo un pochino di più di tutta questa materia di questi argomenti quindi sono mezzogiorno e un quarto io darei la parola a qualcuno se non avete altri programmi pulp prego
La Tris
Ma si viene inquadrati
Non so se funzionano quelli però non solo della
Ma la pretesa separazione a a Simone sulla questione perché a
Parlato della Società delle Nazioni con molto passa tempo era
Il rango per queste relazioni
Però mi sono allontanata il fascino per il fascismo la Società delle Nazioni è un problema
Io o quant'incerto è un problema come ricollocarsi soprattutto non solamente quella scelta e quella di uscire la società nazionale fino ai trentasette città però per lungo tempo mi pare che la Società delle Nazioni almeno non per la dipolo Mohammad Zia
Per la Perrelli più tradizionale e ma all'interno delle relazioni internazionali la soglia azione e anche una risorsa per il per il fascino
Perché è di fatto il fascismo cioè l'Italia scusati l'Italia
Una delle vincitrici eccetera sai c'è tutto il problema della nonna a vittoria ed i risultati non portati a casa però alcuni risultati a livello di organizzazioni la il la il l'istituto per viene portato a Roma per l'agricoltura
Il il rapporto che si instaura con l'istituto internazionale per la cooperazione intellettuali quindi tutto il rapporto l'Istituto per l'educazione per le alle cinematografie educativa montata a Roma
In sostanza c'è questa l'idea di a bere dei pezzetti no della Società delle Nazioni a Roma alcuni organismi come d'altronde ottengono altri paesi come la Francia o il Belgio
Ecco allora io vorremmo delle Cerri mentre è questo questo giudizio forse all'interno quelli questi diverse periodizzazione però la mia impressione che fino naturalmente alla guerra d'Etiopia e a al rapporto che si instaura no politico-diplomatico con la con con la società azioni l'Italia e l'Italia fascista ci stia abbastanza bene all'interno anche vedendo magari non attraverso quel corpo diplomatico ma qua attraverso tutta una serie di personaggi e anche di tecnici possiamo dire che entrano nei diversi organismi della società e dei sotto un gruppetto talmente pure il rapporto con l'ufficio con la con l'Organizzazione internazionale del lavoro finita grossa spinta anche a un settore sindacale e corporativo a partecipare in questa Rete internazionale ecco magari una precisazione
Su questo credo che sia importante raccogliamo qualche altra prego cose simili
E poi dopo i relatori rispondono facciamo così e tanto abbiamo un po'di tempo che abbiamo ricevuto dieci quarto d'ora
Un paio di osservazioni più che domande intanto vorrei ringraziare tutti e quattro i relatori perché hanno offerto spunti importanti per mostrare
Mi pare non solamente diciamo anche a posteriori come è stato normalizzato il tema del regime fascista ma anche in qualche modo come per pezzi rilevanti alla società
Hanno preso le distanze dal fascismo nel posto e quindi diciamo pare che a questo punto di vista cioè cioè un grande rilevanza non solamente per quanto riguarda il periodo del fascismo ma anche per quanto riguarda il modo in cui poi nell'Italia repubblicana questo è stato pensato e da questo punto di vista mi pare anche se non voglio così che degli spuntini Renesto il sì non siano totalmente allineati con i commenti di Guido Melis alla fine c'è io vedo invece mi pare ma voglio mettere in difficoltà nessuno una di di irrigazione tra nei contenuti di diciamo del dei dei commenti e della relazione ma magari mi sbaglio lei l'osservazione nell'osservazione che volevo fare da soprattutto al per l'intervento di Del Ninno
Per per le diciamo ma sono veramente delle delle osservazioni mi mi mi è parso particolarmente interessante e stimolante diciamo condivido profondamente
Questa idea che sia il modello fascista e quindi il regime diciamo l'immagine del regime fascista che traina
L'immagine dell'esercito quello che mi pare sia quello che si evince dalla dalla relazione e la questo punto di vista questa questa relazione rafforza l'idea che mi sono fatta ormai da un po'cioè che questo impatto sia profondo e radicato già dagli anni venti e poco riconosciuto tanto alla storiografia nazionale che la quella internazionale fino a tempi recenti
Mi mi interesserebbe una riflessione in più può ovviamente ti sei fermato alla guerra ma ne abbiamo questa riflessione sulla percezione e sull'investimento del fascismo in questi due settori dall'altra parte però appunto in qualche modo
Siccome non parli della guerra non abbiamo la prova dei fatti e non capiamo da quell'immagine euro che apriamo fino a un certo punto il crollo dell'inefficienza eccetera allora diciamo magari su questo ci sono già degli spunti negli anni Venti e Trenta che magari appunto anche per ragioni di tempo non sono stati così approfonditi ma grazie a tutti e quattro davvero ancora prego viene
Mi hanno detto che bisognerà chiudere poi alle tredici e venti alle dodici e trenta diamo la parola a Colombo in una moto e poi ci saranno
Il dibattito quindi ora fino alle dodici e trenta continuiamo a fare domande se possibile poi fare le risposte del rimandiamo alla seconda fase
Sì davvero c'è l'imbarazzo della scelta di fronte ai temi e alle relazioni e alla lezione Guido c'ha dato di come si studiano le istituzioni quando ha elencato i temi i puntini quindi un'altra sezione molto dica anch'io un paio di considerazioni parta chieda Duranti in realtà quello che è è vero quello che dice Patrizia secondo me che la Società delle Nazioni è una risorsa come si dice però è e alla fine è soprattutto un problema per il fascismo o più esattamente e il fascismo è un problema della Società delle Nazioni nel senso che credo come Enzo Collotti Cia
Più di altri più di pastorelli o di altri studiosi diciamo così e c'ha spiegato il fascismo sin dall'inizio una destabilizzazione continua della prospettiva di pace delle della Società delle Nazioni e persino quando le istituzioni sono contadini hanno
Poiché trovano a far Corfù
E facendo politiche che certo forse non avrebbero voluto fare se avessero potuto scegliere in un regime
Di nuovo mi appoggio a a Guido Melis che tende verso il totalitarismo e questo è un punto di fondo diciamo credo del del convegno e anche delle relazioni di oggi
Per quanto riguarda il vino ovviamente ho provato a San a apprezzato assai questi aspetti di novità
Di una storia delle percezioni diciamo così straordinaria secondo me il punto importante sotto la seconda parte quello in cui si sulla base delle fonti degli addetti militari stranieri si vede eccome all'estero si guardava Italia questo il punto più importante
E quindi di nuovo la minaccia che all'estero si percepiva l'Italia fascista
E quindi questo si lega con la destabilizzazione da sosta delle nazionali
Discuterei un po'quando si comparano gli uomini con lei squadriglie e colto nell'agio perché obiettivamente l'esercito conosce italiano come tutti gli eserciti
Del trio fra le due guerre mondiali conosce un enorme rivoluzione cioè la guerra passa dalla guerra fatta a piedi con il moschetto alla guerra in Italia ancora col moschetto ma soprattutto con il carrarmato allora se sia un tasso le spese per la meccanizzazione la motorizzazione e i carri forse questo equilibrio tra le tre forze armate verrebbe un po'di dimensionato
Nell'ottica comunque nell'ottica comunque di un impegno per la spesa militare che non è secondaria questo input
Però questa è proprio una coazione dettaglio ecco così
Sempre sul totalitarismo quello che ci ha detto adesso si è a mio avviso è centrale in tutto questo e contribuisce come terzino negli angoli apparentemente angustie
E naturali spazi del privato in realtà la spinta dall'Italia che veloce anche a Weimar ma in Italia si declina in maniera diversa quindi io farei un appello non so se è possibile lo faccio volentieri perché erano come sa la mia di scarsa non ho consegnato il Pepe ma ho consegnato un'antica una assai ampia
Scaletta
Se si potessero avvenire già adesso nella forma in cui sono le relazioni tra almeno tra coloro che hanno partecipato al convegno come dire avremo l'opportunità che Mary saputo rileggere pezzi come quello di rene in integrale e non solo ascolta
L'ultimo punto su sul Lucia e su Guido
Quando
Hanno parlato del della Chiesa quando Lucia parla della che sottolineo durante la seconda guerra mondiale il fascismo seconde
E vero e ho molto apprezzato il discorso di Lucia sul fatto che tra quaranta e quarantatré la posizione è intermedia
Non è così pronunciata del magistero
Io però qui ci vedo comunque un segno di quella spinta totalitaria
Perché perché la guerra tra quaranta e quarantatré per non dire tra quaranta trentanove quarantacinque in realtà fa un balzo enorme in avanti
Quindi se di fronte a uno all'enormità del conflitto comunisti sui configura per via della guerra nazifascista di assalto alla pace internazionale
Con le tecniche di una guerra fascista e diciamo nazista si è di fronte a questo
Si fa solo una tiepida adesione
Beh siamo sempre nel campo che Guido parlava di un silenzio
Cioè la totalità di trazione non è che tutti sono d'accordo e tutti sono convinti quando è possibile sì
Ma quando non è possibile anche la o neutralizzazione fa parte di un meccanismo e di una condizione totalitaria
E a mio avviso il silenzio dall'alto diciamo il silenzio globale sia pur tiepido indebolisce il parroco locale
Nella sua forse
Aspirazione alla pace e al praticare la fede o a diffondere la fede tra il quaranta il quarantatré enne in modi in cui l'aveva auspicato tra il trentanove e quaranta
Quindi è un enorme è un'enorme responsabilità che la Chiesa cattolica come altre chiese perché anche la chiesa protestante non è che faccia di meglio
Però ne stiamo parlando il fascismo del e anche in questo senso ripeto il meccanismo totalitario dei nazione questa categoria di cui dobbiamo far Filologia e storia
Continua secondo me ad aiutarci molto grazie grazie adesso do la parola ancora Antonella Meniconi pregandola di essere un po'greve perché siamo quasi al momento
Del collegamento
Sì brevissima insomma più o meno intatto grazie per queste relazioni veramente socchiuso tantissima punti e di molte proprio insomma hanno arricchito anche
La consapevolezza di alcuni passaggi e chiaramente la relazione che per me più UDC a monte su cui più facile intervenire quella di rene perché e i temi che ha affrontato sono temi su cui ci si interroga e che lei ha riuscita anche molto stabilmente in venti minuti a parlare della scienza giuridica civilistica vent'periodo fascista e poi dopo insomma veramente una relazione interessante mentre volevo capire questa affermazione di concerto punto hai fatto sulla che il baluardo della legalità
è un'arma spuntata in qualche modo e ha citato Calamandrei no chiaramente penso che per ragioni di brevità si può qui affrontare perché come ha scritto un po'di anni fa Paolo Borgna realtà diciamo Calamandrei fa questo cambiamento dalla prima diciamo dal trentasei quando appunto si schiera contro il diritto libero con la base la barriera appunto della che legalità e anche delle del rispetto delle leggi da parte del giudice interprete e poi ovviamente dopo invece sposa la interpretazione evolutiva
Da parte della magistratura del giurista e quindi è una
Ma spuntata secondo me però se soltanto un'arma importante
Penso che insomma abbia costituito comunque una barriera rispetto delle diete degenerazioni che potevano anche andare oltre in Italia rispetto a questo questo problema sia quale l'applicazione delle leggi razziali antiebraiche che chiaramente anche sulla ruolo della magistratura ci sarebbe ancora molto da da discutere e insomma lo vedo in modo problematico così come mi ha colpito poi rispetto ad attuare un'azione anche questa considerazione che non l'avevo mai troppo compreso cioè che codifica in ambito civilistico procedure civili qua vicino al fine arriva la lunga elaborazione giuridica proprio negli anni della guerra no siamo all'ordinamento giudiziario questa è una considerazione che vorrei forse insomma approfondire poi in futuri studi un'ultima cosa che si mette mano l'articolo uno del Codice civile con le leggi antiebraiche e anche adesso diciamo l'articolo uno del Codice civile
è in qualche modo oggetto di una proposta di di riforma ed è interessante che sempre su questo articolo sulla capacità giuridica si vada analizzare
Grazie adesso però voglio chiedere a a a a chi può rispondermi
Non vedo possiamo collegarci con un uomo
Allora se possiamo collegarci diamo la parola Paolo Colombo
Non è arrivato
Allora allora possiamo dare un'altra chiedi voi che ha chiesto prima
Ma da Bonucci forse
Certo c'è tempo cioè si accomodi
Aspettiamo naturalmente abbiamo qualche adesso siamo abbiamo qualche problematico
Volevo intervenire a proposito di questa cioè prima cosa era veramente molto interessante tutte le operazioni che abbiamo ascoltate questo dibattito infinito a proposito del del totalitarismo
Forse serve la comparazione anche su questo
Con gli altri regimi cosiddetti totalità cioè la Germania almeno che l'Unione Sovietica del periodo stalinista
E anche lì se guardiamo bene e poi gli specialisti del mondo russo urlano
Detto beni per esempio per l'Unione Sovietica voi specialisti anche del del nazismo cioè totalitario non significa un blocco compatto ci son delle tensioni ci sono poli
Il potere di essi Allan Bloom per l'Unione Sovietica anche Moshe lembo in hanno spiegato bene che ci sono delle lotte di potere eccetera poi anche il discorso sulla fine
Cioè che ho spesso che il professore medesimo anche un po'ricco posto
Cioè e e chiaro essendo regimi attenti diciamo a tendenza tutta l'Italia così Forse possiamo trovare un accordo non voglio dire appunto che la storia non Pansa che non ci sono delle contraddizioni che alla fine c'è c'è una che ad hoc cioè la l'argomento della caduta finale secondo me non è un argomento soddisfacente perché sono apparati sottomessi appunto
Alla storia allora io avevo due domande piccoli
Una Duranti non so se se c'è sei a composito del G queste citazioni
Gizzi più amati sci cioè se ho capito bene lei ha detto che i diplomatici all'estero in particolare in Francia
Sorvegli o no cioè fanno dei dei apporti dicendo sì dagli ebreo non ebreo eccetera
La cosa che mi ha interessato ovviamente volevo sapere se una iniziativa spontanea fosse c'è un se una risposta a una domanda del centro e ovviamente la la cosa non è la sterile la stessa significazione e poi volevo demandare allucinasse seppure un
Cioè cioè anche seguendo una discussione che avevamo ieri sera
Accenna a proposito di questo oggetto strano tipicamente francese che lei cita non so neanche se si traduce in italiano le lei cita che capito malissimo all'estero e che ci fa passare
Per dei fascisti mentre la lei cita in concetto di neutralità cioè negli Stati Uniti per esempio e capito e capito malissimo
E è stato pensato come uno strumento per garantire una neutralità è stato pensato all'inizio contro con la Chiesa cattolica questo va anche ricordato va be'ma è un altro discorso ma è una cosa molto accesa
Volevo sapere se per il fascismo se avesse la chiesa su questo specificamente
Ha turbato devi notazione della riflessione grazie
Va bene Alice interrompiamo il dibattito perché apparso alle scomparso faccia il nome
Ma non suo amico Paolo Colombo al quale do la parola per svolgere la sua relazione pregandolo di stare nei venti minuti
Di tutti
I centri Paolo
Mi sento vi sentite anche voi
Pene tutto in regola
Mi sentite mi vedete
Non ho non sento una riscoprendo una votazione per vederti però c'è chi sentiamo benissimo e ti diamo la parola perfetto ti ti ringrazio molto comincio subito cercherò di stare nei primi minuti promesso
Ovviamente intanto un ringraziamento velocissimo agli organizzatori a chi mi ha voluto coinvolgere in questa in questo convegno e una scusa ovviamente volantini per non essere presente
Per aver costretto la complessità di questo collegamento in remoto vengo subito dunque il proprio perché i tempi sono stretti vorrei mantenermi nei limiti che mi sono stati chiesti vi sono stati fissati
Devo comunque impegnare in un paio di minuti per una premessa che quando si tratta del tema di cui al Napoli imparasse
Di cui mi è stato chiesto di parlare cioè
Se vale la monarchia
Non si può non si può trascurare ed è che quando appunto soprattutto in ottica di Storia delle istituzioni politiche
Si studiano storia monarchia se ha a che fare con un problema molto specifico che c'è in altri campi ma qui è particolarmente pregnante ed è quello della carenza di fonti primarie
A maggior ragione quando si ha a che fare con la storia delle monarchie costituzionali preteso che i colleghi mi perdoneranno se uso questo aggettivo così complesso tra molte virgolette
Anche con riferimento a un periodo che è quello di cui accederò adesso che quello fascista in particolare il periodo della seconda guerra mondiale abbiamo incostituzionali perché siamo all'interno comunque di un contesto che prevede tutta una serie di regole anche di prassi consolidate
Questo per dire che l'obiettivo che mi sto ponendo per affrontare questo periodo in questo tema quello di costruire una Timeline diciamo così politica degli eventi dei fatti delazioni
Verrete alla corona mentre le ricerche d'archivio proseguono molto faticosamente perché appunto in archivio è difficilissimo trovare dei punti di sostegno quindi attenzione fonti a cui io faccio riferimento in questa prima fase della mia ricerca sono soprattutto biografiche memorialistica e diari appunti spesso addirittura deduzioni impressioni ipotesi fondate dei diretti protagonisti di quel tempio di quelle di quelle fasi di storia io ritengo non ci sia da ritrarsi davanti a questo tipo di fonti
Piena restare fermi a una forma di conoscenza parziale addirittura una non conosce
L'assunto storiografico chiamo molte ragioni d'essere intendiamoci da vari punti di vista da cui si parte in questo caso è tanto ripetuto da da diventare cresca assiomatico e vede la corona emarginata
In pratica già dall'inizio della fase della sua storia costituzionale quindi quarantotto das ottocentoquarantotto centosessanta con la concessione statuto con la unificazione
Una emarginazione furono in progressiva accentuazione soprattutto marcata in periodo fascista e ancor più completa durante il tempo di guerra per le evidenti condizioni di eccezionalità la nazione in sostanza sarebbe sempre meno monarchica sempre meno farebbe riferimento a ore politicamente centrale e rilevante tanto che e non uscendo poi sul tema perché prenderebbe troppo tempo
Si è parlato anche con delle ragioni riguardo all'otto settembre del quarantatré di un colpo di Stato monarchico quasi forse uno stato con un sistema che da monarchia infrange per rientrare al centro della questione riprendere il volante mano le triglie della situazione
Ovviamente ci si potrebbe chiedere da questo punto di vista dunque
Che fine faccia il nazionalismo italiano in assenza di quel suo pilastro comunque la si voglia intendere guardare che è la monarchia
Quello che mi interessa sottolineare che questo assunto delle marginazione della non centrata monarchica fare sempre meno affidabile o comunque sempre meno monolitico diciamo così
E ricordiamo per di più cosa che serve per la mia esposizione di oggi che la visibilità la non visibilità del rap della corona è la norma in una monarchia ricordiamo cioè non deve essere politicamente esposti vediamo allora i punti essenziali di quello che vorrei provare accennare ci cosa emerge a questo proposito da una rassegna quanto possibile puntuali
Ovviamente mi son reso conto lo anticipo che non mi è possibile nel tempo disposizione scendere in dettagli in esempi le diversi temi che chiamerò in causa il mio detta consegnato per chi fosse interessato vecchio limitato sempre per ragioni di spazio al biennio trentanove quarantuno dunque alle premesse all'entrata in guerra immediate conseguenze nell'entrata in guerra
Da un'idea di come si possano sostenere con riferimento a specifici eventi passaggi quanto io dico
Dunque quali sono i temi che mentre ero in dubbio questo assunto di marginalità della corona intanto il fatto che si constata latti assistenza del re e dalla corona della casa reale come un centro un nucleo centrale di informazioni di flusso di informazioni posta
C'è un'interazione costante ad esempio faccio faccio indico il caso più significativo il clamoroso trarre e Mussolini tra di fare le nomine non sono entrare il Duce con Mussolini che non smette mai di mantenere viva una prassi
In larga parte ereditata dal periodo di liberale di aggiorna mento di formale irriverenza verso la corona persone al di là naturalmente di quanto si lascia poi andare a dire il privato dove poi dice il teste coronate arretra casa regnante eccetera per un altro discorso ma invece conserva continuamente dei protocolli che anche in una ma che cerca di evitare può uno rispetta una conservazione i protocolli non assoluta ma comunque numericamente prevalente
Rispetto all'inflazione sono frequentissimi continui scambi di opinioni i sondaggi di Uribe gli organi intenzioni regge le interazioni nidiate
Da terze persone si registra ad esempio un abbastanza ricorrente invio di plichi di documentazione e di materiali di lettere a documentale r come starebbe la situazione Mussolini si preoccupa continuamente
Di questo
Ovviamente sgombro il campo da possibili equivoci dal punto di vista più strettamente pragmatico il politico non ci possiamo chiedere quanto poi siano sincera le manifestazioni di opinione di atteggiamenti del Duce davanti al re
Che sicuramente mistifica rammenti Raglan dirà
Ma ciò non toglie che dal punto di vista soprattutto dello Stato istituzioni politica estremamente interessante notare come il capo del governo mantenga viva una prassi di comunicazione continua con i allo stato buona
Le interazioni sono per il più continue da parte del re della corona con i più diversi personaggi di maggiore e minore rilievo altri ufficiali militari gerarchi talvolta le due figure coincidono si sovrappongono uomini politici informatori di ogni tipo in genere i notabili
Talvolta si presentano come intermediari con il Governo o con il Duce
Altre volte in forma autonoma in sostanza anche da questo punto di vista il re mantiene tutta una serie di comunicazioni di flussi di informazione che teoricamente lo mantengono aggiornato sulla realtà dei fatti talvolta anche al di fuori di quello che il Governo Comune
In questo terzo elemento importante è decisiva l'interfaccia della Real Casa dei suoi funzionari anche questa è un'eredità palese di età liberale
I funzionari dalla recata in primis i più importanti in epoca fascista in epoca di guerra in Israele casa soprattutto l'aiutante di campo
In parte abbiamo segnali anche importanti ruoli svolti o significativi ruoli sono trattati Palazzo Grande Scudiere
Comunque la realtà una struttura amministrativa importante costituita da cariche
Che di solito vengono considerate anche se marginali minori eluso non solo fino a un certo punto rappresenta un'interfaccia anche durante il periodo fascista durante il periodo di guerra
Col mondo esterno
I funzionari mantengono contatti autonomamente o ricevono richieste di contatto autonomamente all'esterno riferiscono al re sono
No continuamente le opinioni del re le trasmettono all'esterno e così via non fare vendetta
Anche attraverso dare casa quarto punto si mantiene viva
Con intensità diverse a seconda dei luoghi dei tempi una diplomazia parallela spesso con addentellati dinastici
Persistono in sostanza le tematiche le relazioni dinastiche attraverso le quali Vittorio Emanuele era Corona come istituzione
Continua a subire influenze ha tentato di esercitare influenza all'esterno di nuovo ad avere contatti pratiche comunicative
Anche i dipendenti o addirittura in contraddizione con quelle operative
Le preferenze di Vittorio Emanuele per il mondo anglosassone sono abbastanza note
La Giunta come dire la il contributo di relazioni con la casa dinastica belga garantito dal matrimonio di Umberto Maria cose altrettanto evidente ma non sono gli unici casi e questo è tutto un altro mondo che funziona ruotante attorno alla realtà
Quinto punto c'è poi un legame con il mondo militare molto forte
Vittorio Emanuele come tutti i regnanti sabato
A ricevuto una formazione militare è un appassionato di cose militari ha mostrato di essere che è competente di cose militari probabilmente con letta questa capacità fosse di neanche un po'meno
Ma in ogni caso si appassiona a questo campo e quindi dedica pensano anche personale mantiene legali come abbiamo già detto e visto con alti gradi per l'esercito ricordiamoci che tutte le volte che un militare riceve si trova ad occupare un ruolo anche politico rimane pur sempre un subordinato gerarchico di sua Maestà che secondo l'articolo cinque a quell'esercito e dunque ogni volontà del re formalmente a un ordine per un suo subordinato
E mantiene anche contatti con l'esercito disse
Visita alle truppe ispeziona le truppe ispeziona veline
Ama comunque luce così poco incline ai protagonismi personali presenziare ad attività di carattere militare
E tutto questo lo riprenderemo tra poco sperando di averne tempo anche fare con un insieme di risorse simboliche che la corona mantiene viva fino al mantenere fino al anche che fare ho parlato d'ispezione militare visite e quant'altro alle alle truppe con una discreta visibilità sesto punto che la corona R. mantengono
Una visita non altissima intendiamoci ma anche questo dobbiamo ricordarcelo con poche eccezioni
Questa era la norma anche prima dell'ente cioè non è che il re si esponesse eccessivamente con le eccezioni dovuti ad esempio Umberto primo la sua politica
Dettata da Margherita in realtà di visibilità tesa a supplire la mancanza di risorse guerresche perché Umberto primo una guerra e quanto meno vincenti o che nel Surrey
E dunque passerà alla storia come borghese per buono contiene questo rendendosi visibile sul territorio una certa assiduità ma ieri massima
La corona di governo la visibilità abbastanza ridotta in questa visibilità
Pittore mammella mantiene anche in epoca fascista
Visitando inaugurando mostre inaugurando monumenti pubblici visitando
Luoghi culturali spesso anche a forte connotazione fascista le case del popolo come la famigerata visita la casa natale di Mussolini ma anche in tempo di guerra non manca di rendersi visibili anche in momenti topici
Non si era puntato relativamente poco ma tra rimaneva a visitare i luoghi dei bombardamenti portando diciamo così sostegno alla popolazione afflitta anche stavolta con una tempistica non proprio eccellente
Non si racconta quasi mai che Vittorio Emanuele tenta di rinverdire gli allori del i novecentoquindici recandosi al fronte quando l'Italia dichiarò guerra parte pressoché immediatamente per il fronte francese come una grande occasione di loro gli USA visibilità perché c'è poco da rallegrarsi per la guerra che termina rapidamente al ritorno a Roma il giorno prima che finisca il conflitto con tempestività significativa e con tempestività altrettanto significativa
Prima non parte per il fronte greco quando l'Italia tenta la sua pericolosa guerra parallela contro la Grecia
Probabilmente perché le su le sue fonti d'informazione una certa sua capacità di avere il quadro reale della situazione esercito vi suggerisco di non partire infatti quell'inizio guerra sì regala una didattica
Ma quando abbiamo le prove che arrivano in anticipo le informazioni su la svolta che lavora dovrebbe avere soprattutto a causa dell'ingresso
Tedesco a fianco dell'Italia contro la Grecia immediatamente in un colloquio diretto con Mussolini Luigi neanche chiede apertamente afferma che partirà per il fronte chiede che si organizzi subito il viaggio parte per il fronte jugoslavo
Ci soggiorna a lungo vista molte località addirittura entra in territorio non occupato ispeziona le truppe parla con i soldati visita
Abbiamo insediamenti merita
Ovviamente è ormai ottuagenario non non può essere il più giovane della prima guerra mondiale pelle una guerra anche molto meno gloriosa ma in ogni caso si rende fortemente visibile da questo punto di vista ecco quindi anche con l'incombere di questioni ditemi simbolici che sono fondamentali proprio secondo me nel senso della costruzione o ricostruzione della nostra identità nazionali
Il tema Simone quel fondamentale non possiamo disconoscere che la corona mantiene una forte capacità di addensamento
Dei temi simbolici l'esercito lo sappiamo che il fascismo ci si tenta di fascisti rizzare il più possibile resterà largamente fedele fosse anche solo per tradizione di facciata a i Savoia
A me è capitato e studiare recentemente il caso degli inizi degli internati militari italiani le testimonianze sono numericamente clamorose di soldati inviati nei lager tedeschi dopo la deportazione quarantatré
Che tengono duro non cedendo alle lusinghe Perriand volasse nell'esercito nazifascista anche invocando un sentimento di fedeltà verso casa Savoia che comunque vogliamo guardare incarna un mondo simbolico diverso al fascismo
E ha fatto delle scelte dopo il settembre che l'hanno distanziato dal mondo della RSI dalla Repubblica sociale italiana
In più ultime due considerazioni e poi vengono le conclusioni
C'è un ci sono casi di disallineamento dichiarato anche se mai esposto ovvio ma questa è la prassi di non visibilità di una monarchia tra molte virgolette costituzionale di Lisa allenamento dichiarato rispetto al capo del governo al Governo in generale ai singoli ministri son momenti di frizione evidente cominciano ad esempio ricordiamoci che Vittorio Emanuele e antitedesco è contrario alla guerra d'Etiopia Spagna di Albania Grecia di Russia
Si oppone da sempre tempi non sospetti all'obiezione estesa dei Balcani
Farà una grandissima che certo non lo giustifica in nessun modo nello assolve ma resistenza anche davanti alle leggi razziali
E poi il gioco si confida perché non ne abbiamo parlato ma vale appena solo accennare esista una famiglia reale
Anche Elena Umberto Maria cose entrano in gioco in tutta questa dinamica Umberto e Maria cose ad esempio in particolare
Si sa sono al centro di gossip che li vogliono antifascisti favorevole forze liberale in contatto con le altre dinastie con soggetti invisi al regime e persino Elena che pure sostiene il fascismo in molti momenti evidentemente spense la giornata della fede
Ad esempio tenta una pericoloso percorso di sostegno alla pace chiamando in causa le altre regine d'Europa
Tutto in un giorno tutto al femminile che non è chiaramente sinfonico con il fascismo
In ogni caso non siamo qua certo ad assolvere o a condannare la monarchia
Certo rileva come sempre in Storia delle istituzioni politiche la personalità di chi le istituzioni incarna Vittorio Emanuele terzo è introverso avvenuta protagonisti particolarismi facile all'estinzione chiuso lento avvicinarsi determinato operare nella sua testa senza nessuna spinta istituzionale anche solo di facciata intendiamoci bene
Nella sua testa un re costituzionali sui generis sto particolare
Ci vorrebbe un'ora solo per trattare questo in ogni caso le sue modalità di azione di pensiero sono scure anche a chi gli è vicinissimo
Che ritrova un viva che sempre mascherate poco o nulla trasparenti quindi è davvero difficile valutare questo in ogni caso è puntuto preciso competente sono insorti gli fa comodo l'IPA
Sicuramente un po'complessato per molti problemi e la sua relazione con Mussolini non se ne giova ce ma non mi sembra si possa dire che del tutto assente del Martina
Lui e la corona che impersona verrebbe quasi la tentazione questa prima indagine sommaria ma sicuramente servono altre verifiche di pesare quasi incontra naturalmente devo dirlo sorgerebbe a questo punto con la formaggio un'impellenza e quanto accaduto fin qui il tema delle sue responsabilità politiche
E delle ragioni per le quali non riesce o non vuole far valere le proprie idee dissonanti rispetto a quelle talvolta anche a quelle autoritarie e guerrafondaio del duce del fascismo
Cioè è legittimo chiedersi quale senso storico si deve attribuire a una corona che apprende un margine di visibilità pubblica internazionale
L'influenza fosse anche solo in termini di mora sui di intervento istituzionale di risorse simboliche l'influsso sull'esercito e lo fa valere all'apparenza così poco o così male o così goffamente parla così male al nazionalismo alla nazione italiana
Forse una volta tanto cosa che io non amo ci si potrebbe anche lasciare andare a un non inutile in questo caso l'esercizio di vuoti Historia del cosa sarebbe successo se quella corona non si fosse stata o fosse stata spazzata via dalle aspirazioni totalitarie
Per fascismo mai pienamente realizzato
Ma ovviamente risoluzione questo che possiamo e dobbiamo parlare qui oggi manchiamo è giusto sottolinearlo ancora in troppi dati per poterlo fare corrotte storico sereno
Ragion per cui mi fermo qui spero di essere stato nei tempi vi ringrazio
Grazie grazie è stato chiarissimo anche nei tempi ti ringraziamo molto l'altra era fuori viene fuori un un tema e che adesso non abbiamo il tempo il tempo di di affrontare ma viene fuori un tema l'attività del re l'attività della monarchia le prerogative che ancora vigono naturalmente a fronte delle enormi responsabilità questo
Tu l'hai detto l'hai accennato per evidente che c'è un'inerzia rispetto a all'escalation del fascismo fin dall'inizio
Fino al colpo di Stato del venticinque luglio il paradosso del fascismo che la marcia su Roma non è un colpo di Stato mentre il venticinque luglio è un colpo di Stato
Adesso noi abbiamo questo problema che all'una e venti dobbiamo sgombrare la sala vero
Dico bene allora Irene hai chiesto cioè hai chiesto Turi parlare
Vuoi fare tu adesso una piccolissima replica perché vogliamo sentirti naturalmente sei stata tirata in ballo anche da me devo dire forse impropriamente presso e poi ti lasciamo andare però poi abbiamo non più non più lineare
Venticinque minuti il problema della legalità è un problema enorme che chiaramente
Meriterebbe da solo un una relazione sinteticamente avevo nella testo scritto indicato queste tappe quarantacinque Giovanni Miele scriva un testo coraggiosissimo e dice alla scienza giuridica non è con questa tattica che si vincono le guerre se la scienza giuridica si dichiara sempre serba della legge diventa serva di qualsiasi potere quindi è una scienza democratica sotto regimi democratici autoritaria sotto i regimi Autori al tempo stesso il baluardo della legalità preserva l'ordinamento dai precipizi nazionalsocialisti e quindi è un'arma fragile forse scontata ma è un'arma Calamandrei possiamo prendere un di essa poi quarantadue la legalità a tutti i costi il giurista il dovere di obbedire alla legge dice Luís anche se contenuti gli fanno orrore
Si arriva cinquantasei dove difende Da Rin che invita di fronte alla Costituzione repubblicana e al testo unico di pubblica sicurezza fascista
Invita la magistratura apertamente a partecipare all'opera di bonifica costituzionale dell'ordinamento italiano nel quarantacinque dice la legge un calcolo il quale può essere colato loro il più un po'quindi o si lavora sui contenuti o il culto della legalità non funziona
Al tempo stesso però vedi come completata nel quarantaquattro lui parla di legalità contraffatta dice la legalità e presentabile Pascendi legalismo sottostante che il volto vero del regime
E anche queste assolutorio per i giuristi cioè giuristi alla fine hanno operato sulla faccia presentabile del regime smentita costantemente da Compaq questo per dire che è di estrema complessità il problema
Ma è anche vero che i giuristi sono abituati a riferirsi alla legge perché per ragioni storiche molto complesse
Dalla rivoluzione francese in poi la legge era vista come la custodia pre affidabile per i diritti e le libertà per tante ragioni che qui non si possono ricostruire e quando si trovano di fronte a una legge con contenuti invece persecutori liberticide sono anche spiazzati cioè la legge che doveva essere il baluardo dei diritti e delle libertà diventa altro Dassi e questo crea anche un effetto smarrimento che non è banale
Su questa scritta cose molto belle Carnelutti ma che sono scritte del testo
L'altra cosa
Siamo in disaccordo ieri Guido ecco no mai non è proprietario nei prossimi anni sapevo da sempre attenta premascella ci vogliamo un bene dell'anima fissa
Però Gertrud queste bestioline parassiti a volte sono un po'più che bestioline parassiti insomma le norme discriminazione
Se a ripetizione la soggettività e centrale per un codice civile
Tagliare fuori dalla definizione di soggetto di capacità giuridica una fetta rilevante la popolazione italiana perché di razza come si diceva allora ebraica non è proprio uno scherzo di poco conto
è vero però anche quello che dicevo nella relazione cioè il Codice costruito per dialogare con le sterno rinvia costantemente a norme corporative leggi speciali
Quindi la sua vita vera sarebbe stata in buona non in buona parte non so anche determinata dal contenuto di questi rinvii e quindi veramente credo che quello sia un Codice che può vivere più di una vita e che ha saputo in qualche modo attraversare anche gli anni dell'Italia democratica senza essere vissuto il Codice civile di quarta e per gli altri il discorso è più complesso come un Codice autoritario e pari guardiamo sicché
Sulla sul codice civile c'è anche un grosso problema è quello di dare di distinguere a Tommaso per anche per i fascisti così eccola della terza via cioè bisognava stare attenti al grado di
Assalto diciamo sul diritto privato per il per evitare di replicare soluzioni tipiche del socialismo poi sovietico cioè c'era l'esigenza comunque di riconosce la proprietà individuale iniziativa economica privata
Cioè l'esigenza forte di distinzione rispetto a una possibile deriva
Di tipo diciamo socialista
Ultima cosa il totalitarismo qui io sono ma Guido lo sa quindi eravamo già d'accordo e lo posso dire ma scherza illa io penso che la vocazione totalitaria sia chiaramente enucleata e sono perfettamente di d'accordo con quello che diceva che gli era Alessandra i discorsi sono una parte integrante di diario una parte integrante nella ricostruzione dell'identità di un regime poi è vero che ci sono molte resistenze alcune dovute a come dire dinamiche interne al fascismo altri dovute alla presenza di istituzioni vischiosità interessi diversi
Ma tutto questo secondo me non attenua la importanza di questa vocazione totalitaria che forse non si realizza nella sua completezza però mi pare anche lì questa prova di aderenza tra intenti realizzazioni
Così millimetrica si tenda a chiederla solo per il fascismo no cioè ogni discrepanza tra intente realizzazione serve in qualche modo retroagisce sull'identità del fascismo per dire a Bema in fondo
Invece io credo che e questa prova di aderenza nulla si chieda per altri periodi storici quindi io sono d'accordissimo nel dire che questa vocazione totalitaria avuto degli importantissimi freni che probabilmente l'anno
Azzoppata pesantemente ma ritengo lo stesso tempo che sia stata chiaramente identificata e che molto anche si sia fatto per tentare di dare ad essa una attuazione
Non improvvisata io ho in mente Alfredo Rocco insomma scrive pagine lucidissima
E anche uno che sforna una quantità impressionante di leggi che hanno un'impronta chiara in questo senso mi taccio grazie
Naturalmente sarei tentato ma insomma adesso
Stop tanto avremo mille altre occasioni no speriamo allora adesso andiamo per ordine alfabetico Fabio Canino
Interventi emigrati si rivela
Lei Ceci saldata però no no Fabio tenendo risponde alle obiezioni o ai ritiri l'esercito l'azione che ha sentito allora lei per poi tutte tutti anche gli altri fanno lo stesso perché non darci ancora di più in in ordine crescente di complessità le risposte
Innanzitutto se guardiamo al meccanismo della spesa e prendiamo in considerazione solo il potenziamento tecnologico la spesa dell'esercito sarebbe anche inferiore a quella riportata qui succederebbe esattamente il contrario di quello che diceva Nicola si sbilancia debbo oltre metà a favore
Nere nautica e Marina voi
Le riflessioni sul crollo e come viene percepito questo crollo tra quaranta e quarantuno mi pare che fosse questo l'oggetto della domanda cioè come si sa
Piegano questi osservatori stranieri la contraddizione tra tutto quello che hanno pensato prima è quello che succede poi nella seconda guerra mondiale era questo
Quello che
Perché non ho ben capito colto il punto dalla domanda allora se poi vogliamo precisarlo
Innanzitutto all'inefficiente vengono registrate già prima
Nel corso del periodo tra le due guerre il punto è che quando esaminiamo questo meccanismo di elaborazione dell'immagine Vita e dell'Italia fascista ci troviamo di fronte ad una macchina complessa per ciascuno dei paesi considerati che non è solo diplomatica o solo militare
Ma è frutto di analisi che riguardano tutti questi apparati che poi producono delle sintesi su cui vengono prese le decisioni politiche diplomatiche e in realtà esiste una diciamo maggiore criticismo tanto più sono prossimi alle forze armate italiane cioè gli osservatori più vicini sono gli addetti militari sono molto più critici degli osservatori che sono al centro
E quindi di conseguenza esiste diciamo anche una discrepanza in questo flusso di informazioni
Questa discrepanza emerge poi ovviamente con la guerra
E in realtà per quanto mi è dato sapere osservando anche non so alle osservazioni dell'addetto militare giapponese a Roma quelle degli addetti militari tedeschi le analisi britanniche c'è una grossa sorpresa Pereira l'incapacità di comprendere quelle che sono state le debolezze del regime che diventano evidenti e si assiste dopo quindi a una
Ripresa messa in discussione in sostanza della capacità del fascismo di costruire appunto queste forze armate ed è un trauma quasi va detto che in chiave comparativa
Mi giudizi sbagliati anche riguardano solo l'Italia perché accadono anche nel caso del Giappone con gli Stati Uniti insomma quindi c'è ci sarebbe molto da dire
Riguardo l'enorme quantità di temi messa sul tavolo professor Melis perché qui ci sarebbe praticamente da scriverci Nonno Libero ma secondo me dieci o dodici insomma
Allora
Cominciamo da questa questione del reticolo di potere della Marina
In realtà la maglia secondo me non è un'istituzione guarda al passato perché è un'istituzione tecnologicamente concentrata tanto quanto la relativa di questo grande punto in comune che hanno
E questo reticolo di potere e spesso su una parte del Paese perché la Marina recluta il suo corpo ufficiali nel centro nord e nelle aree urbane
Quindi di solito sono persone che vengono da un ambiente particolare in cui tra l'altro esiste una continuità tra periodo liberale il fascista che è strettamente legato al movimento nazionalista e al mondo della grande industria sono ha spiegato molto bene
Francesco Zappia in un libro sulla storia sociale Giammarino
Questo continua nel periodo successivo e a mio avviso quello che succede e che questo gruppo di potere gruppo economico
Complesso diciamo sociale trova un interlocutore nel fascismo in grado di soddisfare una serie di ambizioni
Di espansione e visioni geopolitiche che sono in embrione periodo liberale troveranno pieno sfogo successivamente
Si è parlato di integrazione all'interno del regime per quanto riguarda la diplomazia no
Mi è stato detto questo secondo me è un po'quello che accade questo c'è un'integrazione di quest'ente all'interno dell'apparato nel nel quale si trova una corrispondenza riguardante una serie di valori che questa élite contribuisce a costruire perché poi gli dia un pensiero geostrategico quelli che hanno fatto marcia su Roma io dubito che ce l'avessero dovranno mettercelo i militari che trovano una corrispondenza all'interno
Le élite militari quindi secondo me sono i Rizzo hashish Ste sì in realtà perché trovano questa collocazione all'interno del regime poi ci possono essere delle diciamo sfumature più o meno forti alcuni
Testimoniano una decisione minore Ducci che Capo di Stato Maggiore della Marina trentuno trentatré pare avesse parlato anche la possibilità di fare un colpo di Stato contro Mussolini questo secondo le morì il figlio che però sulla cui affidabilità io avrei seri dubbi insomma
Però
C'è una gradualità però in questa gradualità secondo me si assiste ad una crescita di consenso nei confronti del dittatore che si manifesta anche nella volontà ad un certo punto che parte dall'area nautiche della Marina
Di conferirgli un pieno controllo sulla politica
Evitare perché
La legge del trentotto in realtà
Non è che sbuca dal nulla ma sbuca da una riflessione più profonda cominciata all'inizio degli anni Trenta sulla questione del comando in guerra in cui l'aria nautiche la Marina parallelamente nello stesso periodo in cui si aprono al partito fascista cominciano a dire
Bisogna creare un meccanismo di gestione del della politica militare del comando in guerra che deleghi la responsabilità delle decisioni politiche a un Duce assistito
Collettivamente dai capi militari
Ora se questa non è integrazione e in qualche modo adesione
No fino a qualche tempo fa no no ho ho finito finito finito quindi assolutamente sì l'élite militare e anche un'élite dello Stato fascista
E questa la risposta che mi sento di dare sulla mia conoscenza finanzia molto interessante quel adesso do la parola
Durante
Allora molto velocemente quello che chiede Carlucci ha senso anche se di difficile risposta nel senso che non c'è allora qui siamo un dal maggio al giugno del trentasei l'ambasciatore Shruti dice nel maggio di far sorvegliare Bloom cioè c'è un osservatore suo che segue Blume da un punto di vista di quelli che sono i suoi spostamenti informali di conseguenza lo fa seguire da un punto di vista non
Spionistico
Ma da un punto di vista di cercare di individuare le eventuali gaffe di Bloom cercare di identificare come nel privato Bloom possa essere screditato il punto di fondo è l'ebraismo di Bloom e il fatto che Cerruti quotidianamente dal maggio a il sedici giugno relazioni su questo aspetto e queste cose si trovano nomi fondo Francia del ministero degli Esteri ma lo si trovi all'interno delle carte di gabinetto ha un ruolo molto più specifico privato fra Mussolini e l'ambasciatore Cerruti che allora allora ci manca il documento con il quale Mussolini chiede di far questo
Però Cerruti quotidianamente fa questo lavoro e scrive sulle attitudini ebreo ebraica Porcu ebraici Zanchi di Bloom ed il suo staff al punto tale che del cinque di giugno l'invio di cinquecentotrentasei l'invio dello dell'organigramma del governo Blum con tutti i legami con l'ebraismo francese dei personaggi che sono Bloom Valadier esami soprattutto e su questi si cerca di fare i collegamenti con le logge massoniche o con rivede comunità ebraiche francesi è un interesse specifico
è abbastanza evidente che Cerruti riceve un mandato è abbastanza evidente anche un altro aspetto il servilismo di un Cerruti che l'anno dopo sarà poi fatto fuori perché giudicato troppo morbido nei confronti di Francia Inghilterra ma ha svolto bene il suo ruolo l'anno prima nel trentasei
La questione che ha sollevato io sono d'accordo sia con Nicola che ovviamente con Patrizia perché perché è è chiaro che esiste una questione cioè fascismo fin dalle origini un problema per Ginevra e questo lo si capisce in una maniera chiarissima quando fin dal trentadue il nostro delegato a Ginevra quello che il sottosegretario Ginevra scrive chiaramente che
Se ci trovassimo costretti a prendere trentadue a prendere terzo la Società delle Nazioni in un atteggiamento esplicitamente negativo o addirittura ostile
E secessionisti con trentadue noi usciamo nel trentasette non c'è ancora la crisi etiopica il problema è che Ginevra è un problema noi siamo un po'la Pergine Pergine procura per noi
Perché perché noi contestiamo una dimensione non gerarchica di Ginevra l'aspetto demografico della discussione il punto è che noi mandiamo a Ginevra una delegazione che organizza di fischiare il Negus nel momento in cui arriva perché è inconcepibile e lo scriviamo da Ginevra lo scrive Paulucci di Calboli non si può avere la stessa sala un personaggio come il Ras è un personaggio Negus scusate e un personaggio come il nostro rappresentante diplomatico perché non siamo un azioni con la stessa dignità
è questo che contestiamo vicini era e quindi si chiede
Di cercare di avere nel caso in cui dovessimo uscire da Ginevra possibilmente di farlo nel momento in cui c'è un responsabile un segretario generale francese così la indebolire ancora di più la posizione francese
L'altro aspetto perché chiudo immediatamente tutto il fronte dell'interesse di Ginevra si deve al fatto che l'Italia esce da Ginevra ma rimane mezzi
Perché conviene per propagandare ovviamente la dimensione e il corporativismo e perché esiste una struttura importante il Comitato contro la schiavitù in cui noi chiediamo di essere parti in causa e si svolgerà all'interno di quello un lavoro di fiancheggiamento importante fin dal trentatré che ci serviranno dicono chiaramente i diplomatici a Ginevra per impostare su questo aspetto la questione dell'Etiopia
Quindi stare a Ginevra per denunciare la questione della schiavitù come elemento centrale e poi c'è tutta la questione ovviamente dei tanti comitati che servono quindi la maternità e l'infanzia il lavoro minorile lì su queste cose l'Italia svolge un ruolo che gli serve ovviamente di autopromozione
Chiuso quattro luglio grazie negli ultimi cinque minuti diciamo di poter scegliere scusate questo uova ma tu
A Roma
A grazie no scusate se per l'orario che Perrella ripe la rapidità che magari ho avuto nei passaggi della mia relazione che devo avere anche adesso spero perché stando a primo commento che tu hai fatto che io l'abbia dato l'impressione di una chiesa cattolica contro il fascismo io viceversa eppure ho cercato non poi di dire che no no di per quel che riguarda l'ultima a l'ultima parte della seconda guerra mondiale no
Che pur avendo contribuito fortemente alla costruzione al a dall'affermazione del regime la costruzione del consenso al fascismo il passaggio del
Trentanove dal trentanove in avanti possiamo dire ma che si può retrodatare il ulteriormente al trentasette al trentotto conobbe vede l'avvio di un di cambiamenti di trasformazione che poi consentano alla ai cattolici di farsi e di proporsi come portatori di un antifascismo
Morale nel secondo dopoguerra ora
Non si tratta di di di di questioni di cambiamenti che riguardano penso più in generale no la l'atteggiamento dei dei degli italiani nei riguardi del regime nei riguardi della del del conflitto
E il io non ho mai credo insomma citato ma volutamente la le posizioni e di più dodicesimo sulla guerra mondiale l'ho fatto in maniera molto schematica del testo scritto perché si tratta di una questione enorme
Che sarebbe davvero banale insomma no semplificare in pochi in pochi passaggi
Quello che o che però mi sento di ribadire anche in questa in questa sede che la guerra castigo per per le società che si sono allontanati dalla Chiesa non è una guerra rivoluzionaria
Quindi no non è la Gué non viene indurre esce Pita come una guerra rivoluzione come l'indicazione di un'adesione a una guerra rivoluzionaria non viene recepita come una adesione con una richiesta di annessione ad una guerra fascista cosa che invece era avvenuto nella trentacinque trentasei e poi nella guerra di Spagna
E e ed e Teramo alle società che si sono allontanate dalla Chiesa ci può stare anche la società italiana che che no che nel che nella quale si è affermato il fascismo che è diventato a sua volta una religione no quindi chiudo su questo perché le questioni sarebbero davvero tante con un accenno al totalitarismo alla questione insomma del totalitarismo
Che
Nel trentotto più undicesimo
Afferma insiste un solo vero totalitarismo questo dura da lirismo ha rappresentato dalla Chiesa o no quindi di qui la domanda che è stata anche si può opporre
E da un lato la chiesa può con le sue scontato ricevessimo organizzato la stampa i parroci l'Università Cattolica che formano la classe dirigente e così via porre pone un argine
Alla alla all'ambizione totalitaria del regime e dall'altro lato però è anche una visione di una società organica corporativa che
Veicola
Una un modello non dissimile no per altri aspetti esatto no che hanno diverse affinità e che però alla fine finiscono per R per trovarsi
In competizione e anche quindi alternativi finita la la guerra la laicità e ci sa ridere grazie per la domanda ci ci sarebbe moltissimo anche su questo da dire a noi la il concordato
Per sia per la parte della sovranità territoriale che per la parte dell'educazione
Viene percepito come una con un arretramento no dello Stato da dallo stesso Rocco no da dal dello Stato sia sul piano territoriale che della scusate se parlo in maniera non davanti ad a degli specialisti sia di rispetto al controllo della prospettiva educativa
E quindi
C'è poi l'intervento novella la posizione di Croce che non approva i patti
Lateranensi ma poi di fatto si afferma questa prospettiva che si traduce anche nella legge dei culti ammessi
Sui culti ammessi per cui il cattolicesimo diventa talmente fondamento dell'identità nazionale italiana che il
Le confessioni protestanti le chiese protestanti vengono limitate nelle loro nella loro capacità di azione non tanto e non solo per motivi religiosa ma perché in cui perché vengo diffida antinazionale non tanto nella legge sui culti ammessi in Manni Lepa disposizioni e che vengono prese da
Buffarini Guidi insomma da dal al vari livelli del ministero degli interventi da parte del ministero di di
Abbiamo osservato l'orario se non altro questo è già un merito grazie relatori è stato vorrà tirata a bordo un bell'abbiamo imparato un sacco di cose
A Colombo Circle
Paolo si è ancora lì fondamentale al processo non aveva Paolo diamo a nessuno è intervenuto sulla relazione di Colombo però chiedo scusa Paolo e vedono usava riscontrabili sul va in galera correlazione di Colombo qualcuno vuol dire qualcosa
Prego
Andiamoci cinque minuti di tempo in più
Scusa ci basiamo vincolati da un orario che non è nel durissimo allora io non so se e
Ho apprezzato molto questa relazione un po'prosegue anche il volume mulini esco di qualche tempo fa per quanto riguarda il rapporto con i militari Facci solo una piccola chiosa e vedo che il re non è abolito
è vero che il re non è ucciso deportato e questo è una è un dato di fatto
Però diciamo così il la forza che il monarca e la monarchia e la corte aveva stabilito con l'amministrazione militare in età liberale era un enorme se posso dire intende brevemente moral suasion cioè un rapporto strettissimo tra il re e i ministro della Guerra e della Marina bypassando il Presidente del Consiglio o anche investendo il Presidente del Consiglio direttamente questo è schema schema dice brutalmente vista allora Prandi Ale
Allora nella al tempo del fascismo ripeto il resta sempre in piedi non è altissimo ma sta in piedi
Però non può saltare il Presidente del Consiglio perché quello è il Duce il Presidente Consiglio peraltro è anche il ministero il leader il ministro dell'Interno dal ventisei al quarantatré quindi sull'ordine pubblico sempre al Duce si deve riferire
è il dolce ha fatto una carriera militare straordinaria da caporal maggiore a primo maresciallo dell'Impero trentotto quarantatré è ministro della difesa della guerra della Marina e della natica insomma
C'è il re però mi sembra che molta parte dell'amore al suo e di giorno ma può fare perché la deve fare con la stessa persona
Questo era su un'osservazione tecnica banale un promemoria beh insomma c'è la firma regia su ogni atto normativo e quindi il re se volesse potrebbe opporsi non si oppone questo è il punto
C'è un piano un caso in cui un uno o due decreti me adesso non mi ricordo che ha scritto un articolo sulla carta la storia su questo tema uno o due decreti vengono decisi da Mussolini
E non sono firmati dal re il re è in crociera nelle acque italiane
Della del dell'Africa e non può essere raggiunto c'è uno strano caso un giallo il telegramma non lo raggiunge e allora Mussolini le manda in Gazzetta e poi re quando torna le firmerà
Allora voglio dire il rapporto era questo perfino su un atto formale
Potevano avvenire degli strappi nel perché naturalmente con questo l'abbiamo capito tutti l'unico caso come Paolo sa meglio di me il maresciallo atto dell'impero sul macellato dell'impero Vittorio Manuela fa quello che non ha fatto sulle leggi razziali
No si offende perché quella quella quella norma
Parifica parifica parifica il Duce alla sua alla sua ma quando poi il comando supremo viene affidato durante la guerra al Duce il re non dice nulla
Quindi è vero questo che dice Paolo io ho molto apprezzato anch'io quell'elenco per fin punti gli avevo scritto un puntiglioso elenco di momenti e di e di fatti in cui si configura un ruolo del re ma poi sui fatti salienti che sono quelli che in qualche modo segnerebbe ero di nuovo le distanze tra il potere del Rey potere su questo non avviene non succede insomma questo è un punto
Il giudizio storico delle vertere su questo punto però anche io ho molto apprezzato il lavoro di Paolo volevo solo dire una cosa velocissima strappate perdonate nella io non ho avuto modo di sentire anche la l'autore dalla mano allora negli atti posso proprio
Una cosa rapidissima un ormai un collaudato la domanda io sono Tommaso Barizza la la domanda diciamo la relazione molto interessante perché mi sembra che abbia di
Era una domanda per Paolo così boh risponde a tutto a tutte le questioni cioè molto interessante note nere insieme le due cose la relazione
Le professor Colombo che ci aspetta insomma c'è ci ha riportato agli spazi di possibilità con le considerazioni di vinicola sulla limitazione di questi spazi facendo una battuta abbiamo abbiamo chiuso sul sul cosa sarebbe accaduto se fosse stata forse la domanda è perché però questa dimensione nona come dire voi non è stata sviluppata non interagito immagino spero che ci sia la risposta Boy del contributo scritto non sul perché pur avendo questa disponibilità in quel quadro
Il
Come dire la traduzione
In in posti più la possibilità di dire no no non assoluta prima quali erano le basi evidentemente fermo fermo restando gli screzi di una condivisione
Più profonda pur non essendo ovviamente il re come ha ricordato Nicola
Fascista qui nel ruolo Colombo sono vuoti insomma lo ha cenato al carattere del re ha fatto un'osservazione molto
Cioè
Paolo dico una parola finanzi se posso dire una cosa velocissima capisco i tempi sono strettissimi tutto giusto ringrazio delle domande
Proprio proprio queste intendevo dichiarato molto onestamente i limiti attuali mio stato di ricerca che non vanno disconosciuti
Il presupposto essenziale era una vulgata che presenta emarginata la corona è quasi assente da quello che sembra emergere lo stato attuale questo non è vero naturalmente non abbiamo nessuna difficoltà hanno un trovata in questo una soluzione politica
Dalla corona terre perché poi l'effettiva pregnanza d'azione non la registriamo
In quel senso lanciamo con una battuta una provocazione dicendo che forse in questo caso bisogna ragionare al contrario se lo si vuol fare
Cioè facendo una sorta di storia desse al negativo
E chiedersi non tanto cosa avrebbe potuto fare e non lo fa ma cosa sarebbe successo se non ci fosse stata non sto difendendo in nessuna maniera la monarchia né peraltro di obiettivo è quello di accusarla in questo momento si tratta solo intervista le istituzioni da di rilevare che tutta una serie di prassi di procedure restano in piedi
E proprio questo ci spinge eventualmente a formulare un giudizio che inserii sulla dalla dall'analisi dalla persistenza di quelle che io chiamo dinamiche istituzionali ma che naturalmente si sposa con la realtà dei fatti R. non sembra può influenzare in concreto in attivo positivamente queste cose ci possiamo chiedere se non ci fosse stata ci sono tutta una serie di segnali che comunque il Duce Mussolini fascisti
Serena non rallentano chiedono prima l'opinione del re poi evidente che siamo davanti a una forma di protagonismo strabordante che cancella per di più una figura come quella che scherzosamente si diceva giustamente poco fa anche quando sta in piedi non è che occupa tanto spazio però il problema resta questo cioè se non si la la mia domanda all'Aquila mensa piacerebbe risponde mi interessa molto contento se riuscisse a coronare il poste posso farvi un'idea di che cosa sarebbe successo se non ci fosse stata la corona con la Mussolini più di una volta lascia intendere che non vorrebbe avere tra i piedi al re
Cosa avrebbe fatto se non ci fosse stato del tutto avremo davanti la stessa storia l'avremmo una diversa però pensiamo appunto nel campo dei giudizi di valutazione
Politica dei fatti e di una istituzione e francamente non è neanche il terreno scorre andare io però capisco le osservazioni sono molto pertinenti e vi ringrazio chiamati a posto le domande
E sono d'accordo con quello che ha detto Guido naturalmente giusto
Grazie Paolo
Io mentre parlavo ai mentre parla di e con questo chiudo mi sono mi è venuto un film mi sono immaginato Stalin
Oppure integrare con un fascio di carte che vanno da qualcuno bussano alla porta entrano per farle firmare e questo è il punto fondamentale c'è tutti chiarito che la firma è scontata però è un punto
I tre continua a dirlo che l'errore Mussolini avere quel per reuccio tra il mille dieci Paolo arrivederci a tutti grazie a pensionati a voi grazie buona giornata
Qui con l'instant