Festa de L'Unità a Bologna 2022- Canto per Europa di Paolo Rumiz, (Feltrinelli)

Allora ancora una volta Benvenuti di nuovo questa serata dalla casa dei pensieri
Direi che siamo pronti ci sono tutti a questo punto direi che non mi resta che chiamare
Vedo qui che sta arrivando Paolo come sta cui possiamo anche fare un applauso via niente
Saliera salire sul bus
Che sarà diciamo introdotto e in dialogo con il professor Andrea Severi che qui e che invitiamo sordo sul palco io ringrazio tutti per la presenza che vedo decisamente buona e a questo punto
Lascio la parola direi
Ecco lascio la parola direi al professor sebbene a questo punto inizialmente storia
Da questo da questo sì prego
Grazie
Sì come su questo coccarde un po'ma
Come potete immaginare è un grande piacere un grande onore essere qui
Come si dice a volte in termini retorici ma questa volta non lo è perché Paolo Rumiz c'era insegnato a vedere il mondo a vedere l'Europa piena Keep
Come me era è in parte ancora Suma lettore di Repubblica
Ma anche attraverso i suoi libri
Ci ha insegnato a vedere l'Europa vedere tanti luoghi tanti
Miti anche a rivivere attraverso i luoghi e vedere cose e persone
E non sarò tanto stupido da fare una presentazione di Paolo Rumiz perché lo conoscete tutti bene anche meglio di me siete qua per lui quindi o sarò molto breve
E avrà una funzione di servizio di solito quando si dice così la gente comincia a tremare perché le se uno ha è fluviale invece cercano di contenere mi perché il compito primo dei docenti universitari anche se io sono giovane quello di contenersi
La prima volta che ho sentito
Questo titolo l'ho sentito in maniera store piatta accanto per l'Europa
E mi ha incuriosito vivamente devo dire che non ho letto subito le un po'di tempo fa questo libro a quasi un anno
Sono andato in libreria l'ho comprato e ho visto che in realtà si intitolava accanto per in Europa non l'Europa
E
Mi ha colpito subito una cosa che il primo termine del titolo estremamente connotativo e il secondo invece estremamente denota attivo non l'Europa
L'Europa continente l'Europa di Bruxelles Europa che di sfasciata in questo momento sì anche dopo ma in realtà Lupi a quella ragazza quella principessa figlia del re di Tiro che viene un po'sedotta ma poi rapita da giovedì portata sull'isola di Creta posseduta che genera tre figli
E a quel mitra quella fanciulla che si fa riferimento che orde ovviamente rivive viene rivisitata in questo libro ma c'è anche dentro quel mito e quindi dicevo un estremo di ben otto attività
Con un termine canto che è estremamente connotativo che cosa vuol dire adesso non sono più a farmi la lezione ovviamente ma un termine che ci riporta a molti significati almeno per lo meno da due secoli in qua da quando Leo Pardi ha deciso di non chiamare più i suoi versi o canzoni in modo in quel modo ma al mille ottocentotrentuno canti che è una parola estremamente evocativa perché ci riporta alle radici della polizia tout-court non grappoli sì italiani a quei canti degli aedi
Che cantavano
Dei versi epici fondativi di una tradizione e in un certo modo Paolo Rumiz ci offre un canto che definirei
Eziologico c'è un canto che ripercorre le origini in questo caso ovviamente le origini nostri le origini del nostro continente
è un mito che si intreccia la realtà che si intreccia ha un'esperienza autenticamente vissuta
Una navigazione
Su una barca a vela di veneranda antichità più di un secolo Moya
Fatti insieme a dei compagni di viaggio che hanno dei nomi precisi ma che hanno soprattutto e qui si riallaccia tradizione del poema epico degli epiteti omerico in particolare molti epiteti che rendono estremamente cui etico questo canto
Quando perdo questo libro visto che c'erano dei versi c'era qualcosa che assomigliava a una prosa e quindi ho detto beh questo è un prossime troppe
Quando facciamo gli esami università una delle domande killer a che cos'è un prossime trofei esempi di prossimità la tradizione italiana quindi retto da questo libro si iscrive nella tradizione del prosindaco di libri che mettono insieme versi e prosa che
Ha ragione una sui versi che spiega i versi e che narra altri dicendo tre cose dei versi insomma no più in prossimità della sua tradizione prenda vita Nova di Dante
E invece poi analizzando meglio visto che non è un prossime troppo perché e tutto un unico canto e tutta
Una prosa in versi anzi dico meglio non è una prosa in versi mi correggo ulteriormente sono tutti i versi anche quelli scritti orizzontalmente che narrano questa vicenda straordinaria questa rivisitazione del mito e realtà
Sono tutti i versi sono tutti endecasillabi
E che è il verso in un certo senso che sta al cuore della nostra tradizione
A un certo punto in questo libro silenzi del mar Mediterraneo è uno spazio di incontro e di taverne è il regno polifonico del periplo qui si viaggia in esametri da sempre
è vero l'esametro è il verso e più nero di Virgilio dalla nostra tradizione epica della tradizione Cannes errato nella tradizione italiana l'esame che è stato tradotto diciamo così nelle implica Sillabo in ottavo sciolto eccetera quindi direi che nel libro di Rumiz si viaggia in endecasillabi
Endecasillabi piani difensive di quindi diciamo quelli più tradizionali decasillabi tronchi Strub soli
Il verso è generalmente endecasillabo struzzi Lucio della tradizione comica
Ma quindi la tradizione comica c'è davvero poco ma insomma la perizia di narrare in esametri veramente ho provato a prenderlo in castagna non c'è
Un'infrazione quasi a questa regola sono tutti quindi vero se dovesse passare Paolo Rumiz l'esame di metrica e retorica lato del passato con trentenne od direi
E una favola è un mito rivissuto attraverso l'esperienza reale della della navigazione d'altronde tutta la scrittura di Paolo Rumiz d'nasce e è fondata no su viaggi autentici flop esperienze di vita
In un momento in cui
Quel continente continente dell'arrivo della pronto agonizza universo che torna in questo romanzo agonizzare pagine trentacinque si legge il continente antico agonizzava
Pagina centoquarantasette ma sono solo esempi e tutore sei ora ventottenne quante volte abbiamo sentito no questa nome Ventotene in questi ultimi anni
L'idea di unione era nata su un'isola della speranza dalla speranza di altri esiliati
Oggi l'idea agonizzava in un'isola che aveva ucciso invece la speranza o l'eros
La vergogna del tuo Campos lei allo stesso modo famigerato sport migranti non L apostrofo Eros purtroppo
La vergogna del tuo campo
E anche questo libro oltre che essere un racconto la rivisitazione di un mito il repertorio di rally finire anche così di bellezze
E di sconcezze lasciatemi dire
Del turismo di massa delle guerre delle migrazioni e del e delle loro conseguenze tragiche il Mediterraneo come cimitero
Che quotidianamente purtroppo vediamo sui giornali da anche mentre i giornali ormai da troppi anni molti di questi versi la bellezza di questi versi Soda leggo quattro cinque sommessamente straordinari
Si richiamano alla memoria delle immagini che ne abbiamo visto sui giornali alla televisione e lo fanno in una maniera estremamente politica
Sentite questi versi per esempio
Mi dilungo nella contestualizzazione adesso non mi interessa una una si spensero le stelle
E l'alba sanguigno sua Alicarnasso
Bellissimo ancora
Da pagina centosessantasette
Io ogni pausa era come carovana che pianta le sue tende per la notte
Alcuni sono libere linguistici come dire fulminanti e straordinariamente non è facile scrivere tutto il libro con questa intensità
E il fatto che ci sia questa intensità nei versi uno dei motivi per cui questo libro è un libro di non facile lettura
Quando si dice ho divorato quel libro pure me lo sono bevuto io penso ma questo allora non è un bel libro no
Piazza Verdi fuori dal Dipartimento mio vendono di Corso di lettura veloce
E io dico ma se abbiamo fatto questo mestiere di fare lettere no non ci sono tanti soldi non c'è tanto prestigio almeno ci saremmo guadagnati il tempo di leggere ecco per fare delle buone letture
Ci vuole tempo e servono anche dei libri dei missili che non siano di facile lettura non è un libro che si legge tutto d'un fiato ma è un suo merito e non su vizio
è un libro con diversi con un proemio e direi due prolunghi almeno e poi sette liberi
Sette canti per l'appunto e uno di questi canti
Sono tutti interessanti non è particolarmente interessante proprio della dimensione
Notturna
E dell'in sogni anche in un certo senso direi generativa di questo libro questo libro come Paolo Rumiz ha dichiarato è nato di notte la navigazione di questi Novelli Argonauti avviene di notte
E quindi ha una dimensione notturno alla dimensione notturna e chi ha fatto esperienza come Paolo Rumiz come me primo distanti dall'Insogna sa che ci sono io penso che ci sono due tipi di Sonia c'è quella che fa scaturire la scrittura
Di solito quando ci si alza presto e invece c'è quella del sogna un po'più molesta che si interpone tra due spazi di sogno che invece più quella della scritture della riflessione e comunque chi soffre d'insonnia sacche in sogna rende la notte una specie di mare o di dimensione da attraversare problematica mentre percorreva gente dorme
Non si sa cosa fare a volte di in un po'd'ansia e quindi questa cosa molto antica questo getto molto antico che ho tra le mani
Che molto si chiamava Codice un manoscritto adesso libero
Può risultare una sorta di Sanna ex diciamo così non chimico naturale e lo si può affrontare in diversi modi leggendo quello che hanno scritto gli altri oppure producendo
Altra letteratura come affatto Paolo Rumiz
E un'altra parola molto importanti di questo libro evento e forse la parola
Semanticamente più pregnante tra le tante insomma ma forse più presente ecco con l'occorrenza più Proust più frequente
Il suggerimento che si dà
Che Oropa da
Al narratore alla fine ed è una frase tutta da meditare io sto ancora militando personalmente
Mi dice perché scrivi continuamente su quel tuo Taccuino
Per non dimenticare rispondevo
E allora tu
Va bene ma rammenta se voi che la memoria non si perda lascia passare il vento tra le righe benissimo e e qui divento tra le righe c'è davvero tanto e tantissimo
Quindi io con queste suggestioni passo la palla a a Paolo Rumiz e che ci vorrà
Vorrà coglie forse alcune di queste suggestioni o dieci altre cose di questo libro che che cosa fa tanta fatica perché ce ne sono molto a scriverlo no prego c'ha messo anche molto scrive lo diceva abbastanza dalla gestazione
Circa un migliaio di Menotti
Va bene sì allora poi dopo ci ci sentiamo
Buona sera volevo dirvi che sono venuto qui soprattutto onorare ricordo di David Sassoli
Con il quale
L'uomo che ho amato e ammirato che con il quale praticamente ho finito di scrive
Per questo questo lavoro perché mentre finivo descrivere questo lavoro lui
Era già parecchio ammalato non diceva mai di che cosa era malato non si capiva che non stava bene
Il nostro rapporto si è molto intensificato diciamo negli ultimi mesi
Dell'anno scorso
Di battemmo di molte cose
Io cercavo di portarli
Di comunicargli il mio essere di confine
Il mio essere un camminatore di periferie
Il mio pessimismo tra virgolette balcanico
Di uno che teme sempre il peggio dalla storia e che molto spesso si ritrova confermato in questo suo
Pessimismo
Lui
Quando gli raccontai che stavo scrivendo questo questo lavoro folle
Invece mi diceva ma chi te lo fa fare di di fare tutta questa fatica per scrivere una cosa tu potresti scrivere
In prosa
Soprattutto mi diceva ma che senso ha parlare di un mito nel momento in cui se esiste un'epoca che sembra aliena alla mitologia alle metafore a tutta questa immagine fantastica della vita
E queste
E su questo fu un dibattito interessante perché in parte lo convinsi sul fatto che l'Europa quella con l'articolo
Avesse una drammatica necessità di un mito per sopravvivere perché nel momento in cui tutte le certezze crollano le ideologie non ci sono più io gli dissi ricordo queste
Parole
Testuale gli dissi sono il mito a mio parere un antagonista plausibile alle ragioni deteriori della pancia
Credo che mai come in questo momento politico
Un discorso di questo tipo sia sia fondamentale il mito
Un'operazione
Relativamente onesta perché non promette nulla e non tasse neanche le parti negative dell'attualità del presente ma si rifà alle radici e va direttamente a ciò che siamo alla nostra essenza chi sono i nostri progenitori quindi divisi secondo me senza un mito l'Europa cade a pezzi
E gli dissi anche di questo mio essere di confine io abito al confine con la Slovenia è ora cioè con la vecchia ex Jugoslavia
Al punto che oggi per una forma di attaccamento morboso al confine come come linea di estremo interesse di osservazione sono andato a vita vivere in Slovenia
Ma gli dissi appunto questa questa questo mio europeismo di confine cioè più facile essere europei sui confini che nei centri ma gli dissi anche che per me
Il confine era un utilissimo sismografo cioè non era soltanto un una linea di faglia che poteva tremare ma attraverso i suoi sommovimenti attraverso
Diciamo il pennino di questo sismografo come si muoveva era anche un grande ricettore di quanto accadeva intorno era come se io mi affacciarsi
Ha un su una balaustra alla grande notte che ci aspettava gli raccontai tutte queste mi visi visioni e gli dissi anche appunto come questo libro mio forsennato soprattutto di notte ho detto il professore che
Questo libro è stato concepito in un migliaio di notti in un migliaio di notti insonni non completamente insonni da sveglia veniva verso le tre le quattro del mattino
Ma erano sempre estremamente importanti e dico a quel punto d'arrivo la morte di David che mi colse di sorpresa anche se temevo per la sua salute
E subito dopo arrivo
Il disastro ucraino
Che
Confermo ai miei gli occhi e anche agli occhi di di sassolini che non c'era più o mai più
Confermò
La debolezza dell'Europa
I segnali che arrivavano dal dal mio confine orientale
Cominciarono a farsi estremamente forti perché da quel confine
Veramente si poteva monitorare
Anche venti che arrivavano che si riverberava non da molto lontano
Coprite per esempio le aperture e le chiusure del confine dipendevano da questo virus a seconda di come si muoveva come colpiva è quanto era
Letale ma io mi ritrovai nel giro di pochi giorni
Ad avere alle spalle della mia casa su una collina anche a filo di confine il passaggio di migranti afgani siriani a meno di un chilometro da casa mia il passaggio
Dei rifugiati ucraini o russi che arrivavano
In Italia avevo mi accorsi immediatamente di come
Gli abitanti del mio Paese
Di periferia e di frontiera
Recepivano immediatamente quello che accadeva intorno non ho cominciato subito a far legna più del solito sapendo che
Avremmo affrontato alla di dilata alcuni mesi un inverno molto più duro
Vidi vidi veramente molte cose che mi fecero pensare come questa mia posizione di periferia fosse in realtà
Centralini sì ma una cosa che percepire immediatamente era mi son detto mio Dio ma senza questi popoli slavi che fino adesso ci hanno fatto da cuscinetto di fronte il grande impero mongolo che ne sarà di noi
E questi erano pensieri che condividevano anche i contadini di questo mio villaggio di appena ottanta abitanti
Dove abito
Io ho scritto recentemente tra due mesi fa circa un su Repubblica un articolo dal titolo requiem
Per l'Europa
Perché
Ho trovato una marea di ragioni per le quali
Io debba stanca armeni di quest'unione
Per come sta andando trovo mi sono trovato di fronte con la crisi ucraina appunto
A un'Europa catatonica di fronte agli eventi un'Europa che cammina
Rasente ai muri che
Tramonta come percezione dei propri valori fondanti
Che accetta di ridursi a pura espressione di interessi che consente che sulla sul sulla pelle e sulla sua carne si giochi una partita a scacchi tra potenze mondiali senza interferire senza manifestare
La propria diversità e la propria unicità
D Europa i motivi per cui io mi ero stanco d'Europa in quel momento erano interminabili
Al punto che mi sono detto ma perché ho scritto questo libro come potevo scrivere un mito per l'Europa in un momento in cui l'Europa non mi ha mai apparsa così debole
Emotive ripeterono tantissimi
Un continente
Che si lascia a dettare l'agenda militare e di politica estera
Da una potenza che non le dà un da uno Stato che non le appartiene in questo caso in Ucraina
Un un uno Stato un una un'unione fa dei tagli drammatici al welfare
E investe invece in armi pur non avendo un suo esercito comune è una sua politica estera comune
Una un'Europa che
Svende il popolo curdo
Perché
La la Finlandia possa entrare
Nella NATO
Che calpesta il Vangelo scritto proprio questo perché consente
Al tornaconto economico di entrare anche
Nelle azioni basilari dell'umanesimo che è quello dell'accoglienza dei profughi criminalizzati e altri no benvenuti perché in nome di che cosa in nome di quali valori facciamo
Tutto questo consentiamo che alzi chiederò democrazia sia esportato il caos attorno a noi ormai siamo circondati da guerre siamo Proni di fronte a autocrazie
Che ci dettano le loro condizioni alle quali chiediamo quasi in ginocchio di risolvere questa grana che abbiamo i nostri confini orientali come potevo amare
Un'Europa così
E poi
Poiché file poi
Ci ripensi ti basta andare all'estero ti basta andare fuori dall'Europa per capire che le appartieni
Per capire che
Se ti ammali in Europa
C'è un'assistenza pubblica che ti soccorre non è come in America non è come in Russia non è come in Sudafrica
Non è come in qualsiasi altro Paese del mondo e lì ti accorgi di essere europeo ti accorgi che puoi camminare da solo per strada senza il rischio di essere accoltellato questo lo spiego anche i miei nipotini quando mi chiedono che cosa è l'Europa
L'Europa è un Paese dove non ti mettono in galera per le tue opinioni personali e sono delle cose che contano
E allora ti accorgi che l'attuale Europa tua madre la tua terra madre è sotto attacco
Perché l'ultimo bastione delle regole e l'ultimo bastione dei diritti e del welfare e in questo momento è sotto attacco da tutte le parti da Est a Ovest da nord e da sud
Ed è sotto attacco da un da un pensiero liberale estremo che ha fallito su tutti i campi
Perché a questo punto non pensare che il mito sia importante che cosa ci rimane in questo sfacelo se non rispecchiarsi
Nelle nostre identità
Perché noi diciamo esiste il mal d'Africa perché non esiste il mal d'Europa
Perché diciamo la mia Africa e non diciamo la mia Europa
Perché non consideriamo Europa come una patria perché non ci alziamo in piedi
Al suo invano
Qui vorrei raccontarvi un episodio che a cui ho assistito
In Georgia una decina d'anni fa fu invitato a Tbilisi per un per una serie di incontri raccontare un po'
La mia storia di viaggio nel vecchio nell'impero sovietico che ormai non esisteva più lo frequentavo
Dal mille novecentottantacinque dell'inizio dell'era Gorbaciov quando quegli spazi per la prima volta miracolosamente si aprirono
Una sera fui invitato al Teatro Nazionale di Tbilisi per l'esecuzione della Nona di Beethoven che conteneva l'inno alla gioia
E quando arrivò il Coro dell'inno alla gioia vidi qualcosa che in qualsiasi altro Paese della nostra Europa quella con la bandiera Brooks blu stellata sarebbe stato concepibile
L'intero teatro si alzò in piedi e cantò in lingua originale cioè in tedesco dei georgiani l'inno alla gioia
Cosa che non avrei visto da nessun'altra parte lì cominciai a meditare sul fatto che forse
L'Europa esisteva molto di più nel sogno di coloro che ne erano fuori che nella nostra percezione nella nostra nostro
Amore
Cioè nell'amore di coloro che la abitano da sempre
E forse ne sono sazi e non ricordano più quanto dolore quante guerre quanta fatica e costato arrivare
A tutto questo
Nel libro dico che
L'Europa
Il sogno di chi non ce la non
Non di coloro che la abitano sazi da secoli
Io sono convinto che
Senza il mito
L'Europa non sta in piedi e soprattutto oggi
Vorrei narratori come
Questo libro sia impossessato di me come diventato una forma di ossessione quasi molto più di qualsiasi altro libro
Mille normalmente li scrivo in qualche mese in questo libro mi ha impegnato per tre anni
Tutto è cominciato
Una notte a Santa Maria di Leuca quando mi ritrovai quasi per caso
Ad assistere all'arrivo di una motovedetta che aveva soccorso dei una chiatta di migranti che era finita contro gli scogli
E arriva il giusto in tempo per vedere illuminata dalle fotoelettriche sulla banchina
Il corpo chiuso in un sacco bianco il corpo di una che poi seppi essere una donna chiusa appunto in un sacco bianco con una zip appena sbarcata dal dalla passerella
Di una motovedetta della Capitaneria e accanto a questo corpo c'era
Un un uomo gigantesco
In lacrime
Quell'uomo era uno dei massimi Palomba
Cari italiani che aveva conosciuto il mattatoio del mare in ogni sua forma e che di fronte a quel corpo piangeva come un vitello
Quel sacco bianco e quel pianto mi perseguito a lungo
Era come se quel corpo che non avevo visto che poi seppe essere essere un Corsetti essere un corpo di donna assetti anche che quella notte gli scafisti prima di tornare indietro avevano buttato in mare alcune donne non è stato mai stato chiaro perché per cui i corpi che galleggiavano in mare erano quasi tutti i corpi di donne
Quel quel quel sacco Bianconi perseguito a lungo
Quella donna chiusa lì dentro mi chiedeva di avere un nome e un volto un'origine e una storia
Io in realtà non mi accontentavo di una scoperta anagrafica cioè saper esattamente il suo nome ma cercavo il simbolo che c'era dentro quel sacco bianco
E la risposta venne nel
Luglio di quello stesso anno era il due mila diciassette
A Porto Empedocle
Città di Camilleri
Dove assistetti allo sbarco da una grande nave di soccorso di una ONG di alcune centinaia
Di migranti di di di rifugiati richiedenti asilo e li vidi scendere infila pratica meno si reggevano quasi in piedi la nave puzzava di vomito di cherosene
Ce scesero a terra attenendosi a malapena in piedi su una passerella ma le donne furono separate dagli uomini gli uomini e le donne portavano tutti un giubbotto giallo
E le donne furono fatte accomodare a parte in attesa che lo sbarco finisse erano una dozzina
Furono fatte accomodare per puro caso su un grande spazio color blu
Le donne portavano dei giubbotti gialli e si misero ritualmente in cerchio quasi per celebrare l'arrivo e questo cerchio di puntini gialli rappresentava perfettamente la bandiera europea
E lì capì che il nome di quella donna che stava chiusa in quel sacco bianco era europa non l'Europa ma Europa senza l'articolo
Perché quella femmina in qualche modo svelava diciamo svelava l'essenza femminile del nostro continente e il fatto che noi fossimo da sempre i figli vigente emigra migrata da lontano
Ben prima delle invasioni barbariche
Ma il momento più commovente lì cominciai a pensare al libro fu quando una sola di queste donne una siriana cominciò a cantare un canto che era contemporaneamente
La nostra il Gia mostrava la nostalgica della patria perduta ma anche
La commozione e la speranza
Di una nuova terra
La donna aveva un viso molto particolare la vidi per pochi minuti ma ancora oggi se la incontrassi per strada la riconoscerei aveva il viso
In due parti come la moneta un lato destro era dolce Materno accogliente
L'altro era duro
Il il il viso di una donna determinata a raggiungere la sua il suo obiettivo quindi mostrava al meglio la sublimazione quella donna era la sublimazione del meglio della femminilità
E lì comincia e ragionare su tutto questo
Ma il libro Sinisa veramente in moto quando in una primavera della primavera dell'anno successivo del due mila diciassette mi ritrovai a Beirut in Libano e andai a vedere il museo di Byblos dove mi apparve l'immagine in un mosaico
Di Europa rapita da Giove in mezzo al mare che se ne va aggrappata alle corna di questo animale in Fogliato
Scatenato che viaggia verso Occidente lasciando dietro di sé una lunga scia di schiume circondata da delfini che celebrano questo imminente accoppiamento questa
Il volto di questa donna era identico a quello di quella ragazza che siriana che aveva cantato a Porto Empedocle
E che aveva creato in me il corto circuito per cui
La femminilità di Europa mi sembrava sempre più evidente bene in quello stesso viaggio
In Libano
Notare ho dimenticato di dire che Europa era la figlia del re del Libano quindi mi trovavo sul luogo del rapimento
In quello stesso viaggio
Dove io mi ero recato
In quell'in quello stesso luogo dove io mi ero recato pensate per recuperare degli orchestrali
Libanesi da aggiungere a un'orchestra europea giovanile della quale mi occupo da tanto per dimostrare proprio all'Europa nel momento delle grandi migrazioni
Dei grandi sbarchi occhio che noi veniamo da lì che nostra madre venuta da lì in quel momento mi arriva una telefonata dall'Inghilterra
Del mio caro amico Piero che poi nel libro è diventato Petros
Proprietario di una veneranda barca inglese che ormai viveva nel Mediterraneo il quale mi dice Paolo gli inglesi hanno scelto al referendum distaccarsi dall'Europa noi dobbiamo fare il viaggio di Europa io rimango basito perché ero già il punto di partenza del viaggio
Quindi capite alla fine potrei dire che non sono stato io che ho cercato Europa un'Europa che ha cercato me
E da lì è partita l'idea del viaggio che un mese dopo abbiamo compiuto partendo appunto da dalla costa
Del
Del Medio Oriente
Dalle stesse terre da cui sono partite le tre grandi religioni del Libro quindi non solo l'Europa tanto viene da lì ma noi ce lo dimentichiamo nel nostro miserabile piccolo euro al centrismo occidentali sta ci dimentichiamo che veniamo da lì
Abbiamo fatto questo viaggio che mia
Mi ha veramente cambiato
La vita
Il mito in sé
Era fin dall'inizio molto chiaro
Il mito ci dice che Europa femmina la sua essenza e femminile
Ci dice che viene dall'Asia quindi noi veniamo dalla ci dice che è una migrante perché bene o male è una donna che attraversa il Mediterraneo con paura
Ci dice che l'Europa è una terra benedetta da Dio se è vero che un dio il anzi il più importante degli dèi Ceglie di lasciar perdere per un attimo le meravigliose bellezze Prassitele del del del del dell'Olimpo per
Farsi carne in una donna mortale
Quindi una donna in perfetta una donna che emana il sudore dell'umanità
Una donna spesso anche infelice però si innamora di una mortale stanco forse dell'eternità della noia della dell'eternità
Ci dice che l'Occidente
E l'inevitabile punto d'arrivo di tutte le migrazioni per il motivo ovvio
Che dall'Atlantico per millenni non è mai arrivato nessuno
E ci dice anche che noi apparteniamo al Mediterraneo perché senza il Mediterraneo questa storia questo accoppiamento che ha dato origine a una a una stirpe non sarebbe mai potuto avvenire
Perché Giove
Non si fa la ragazza sulla spiaggia del Libano senza tante storie e compie tutto questo viaggio assurdo apparentemente assurdo verso occidente
No tra l'altro Europa vuol dire l'Occidente vuol dire il luogo dove il sole tramonta così come Asia il luogo dove il sole sorge tutto molto semplice
A questo viaggio da Oriente a Occidente dice tutto il nostro destino ma dice soprattutto la nostra appartenenza al Mediterraneo
E cioè il mare che sarebbe diventato nei tempi successivi a quelli primordiali del mito
Il mare della filosofia
Della democrazia
Il mare del mito il mare della Mitologia
Quindi
Dichiararsi europei e inscindibile dalla nostra dichiarazione di appartenenza al Mediterraneo
I essere del Mediterraneo anche in momenti come questi significa opporre a una semplificazione
Atlantica per esempio
La nostra capacità di discernimento di discendenti del popolo della filosofia
Noi
Siamo in grado di distinguere siamo in grado di creare la sintesi tra gli opposti non andiamo mai a ficcarsi in una situazione manichea in cui esiste solo il bianco e solo il nero questa è una cosa che mi ha fatto riflettere tantissimo anche dopo la scrittura del libro anche dopo i lunghi dialoghi con David Sassoli quando è scoppiato
Il disastro del
Della guerra in Ucraina
Non è non c'è niente di europeo non c'è niente di Mediterraneo
Nell'esprimere attraverso i giornali attraverso i media delle liste di proscrizione nei confronti di coloro che non seguono il mainstream non c'è niente
Di tutto questo io appartengo a un mondo in cui mi batterò fino all'ultimo perché le idee di chi non è d'accordo con me siano manifestarvi
Questa Europa nominare
E poi
Non è stupefacente
L'idea di appartenere a una mitologia femminile cioè di trovare e non la nostra noi non abbiamo degli eroi maschi che cavalcano torso nudo come Putin o come o come i mandriani americani suprema tristi e pistole Eros non ci io non mi riconosco nel nell'uno
Nel nell'altro ma mi riconosco in questa donna fragile che viene rapita ma che lei l'eroina della storia perché se voi riguardate quei mosaici rendete conto che non è Giove
Colui che il primattore di questa storia ma è questa ragazza fragile che si fa portare via
In lacrime che chiama aiuto agli Dei Marini idee non le rispondo no perché e sono d'accordo con il rapitore
Ecco in quest'ammissione
Di fragilità dell'Europa in mezzo a tante Mitologia maschiliste pensate sì da Erdogan ha ACSI sono tutte mitologie basate sull'espressione muscolare della potenza mentre Europa e
Un'altra cosa
Questo libro
Dicevo
è stato scritto di notte
Apparentemente uno può pensare che un libro scritto sotto effetto di anfetamine perché
Pieno di di diciamo di metafore così demenziale
Che possono essere anche l'effetto di droghe in realtà sono effetto semplicemente di quella grande Lucidi lucidità emotiva che ti coglie quando ti prende l'insonne nel cuore della notte
Per cui sono la notte ti viene in mente di fare dei corto circuito e dei collegamenti è solo la notte
Ti consente di ritrovare un ritmo che durante il frastuono del quotidiano non può essere recepito
Ve lo dico da camminatore ve lo dico da
Da uno che
è abituato ad ascoltare il battito del cuore il respiro il ritmo del proprio passo e cercare di armonizzare questi tre elementi fondamentali della nostra metrica di uomini
Ma io sono convinto che noi saremmo tutti spontaneamente
Uomini ricercatori riversi per il semplice fatto che fin dal momento in cui stavamo nella pancia di nostra madre di nuovo una femmina di nuovo una madre
Noi siamo cresciuti lì dentro ascoltando continuamente il suo passo il suo battito del cuore il suo respiro
E in realtà nella ricerca del verso dell'uomo maturo non c'è nient'altro
Che la Nostalgia di questo ritmo
Vorrei anche leggervi del del piccole parti di questo libro comunque vorrei fare una un'ultima
Osservazione su l'importanza o forse potrei dire l'onestà
Del mito
Non promette nulla
Non vuole cambiare il mondo come un'ideologia
Non vuole sovvertire nulla
Non può
Omette la luna come fanno tanti politici in questa campagna elettorale piena di di di promesse irrealizzabili
Non nasconde nulla della verità della sconfitta in cui viviamo della sconfitta generale in cui vive in questo mondo
Secondo me al limite dell'esaurimento nervoso
Il mito
Non addita nemici
Il che non è una cosa
Dal nulla
Perché sì si limita a mostrare qual è la nostra origine
Ed è una cosa importantissima in un momento in cui nella nostra società si sta accumulando
Una quantità spaventosa di aggressività di complottismo di vittimismo che rischia in mano nelle mani sbagliate a diventare deflagrante
Cioè ci si tollera molto meno rispetto a dieci vent'anni fa
Ecco il mito e invita la scorciatoia identitaria di sapere chi siamo attraverso la tribù avversaria
E questo è vero anche con il discorso dell'Ucraina è facile dirsi europei essendo contro Putin o contro l'America troppo facile
Perché questo ci dirà soltanto ciò che non siamo ma non ciò che siamo
E noi siamo figli di quella donna noi siamo figli di una migranti arrivata da Oriente
Di una donna fragile
Il mito anche e fondamentale perché si distingue da ciò che oggi invade tutto la comunicazione no il mito è narrazione
è un'altra cosa il mito è fatto un cioè la cosa detta e il destino
E le periferie il mondo è fatto di periferia
Parlo in un ambiente credo di sinistra che vince solo nei centri urbani come mai
Perché abbiamo negato la narrazione alle periferie ma vi ricordate che Bossi a raggirato decine di migliaia di persone inventandosi il dio Po un mito che non esiste
Ma sul quale abbiamo un vita ovvero cioè abbiamo una storia che rappresentate in migliaia di affreschi di iconografia di mosaici
Dappertutto
Anche ricordate quando i serenissimi terroristi tra virgolette conquistarono il campanile di San Marco
Con un
Carro armato di cartone
Mandarono in tilt l'intero sistema giudiziario poliziesco politico nessuno riusciva a capire cosa c'era lì dietro che cos'era era il simbolo era la metafora e i veneti allora
Che cosa cercavano se non il mito della grandezza di Venezia una grandezza perduta perché distrutta completamente da un globali smog predatore
Quindi
Il mito
E aggregante
Perché va incontro al bisogno disperato della nostra società di farsi comunità uno dei motivi per cui io sono fuggito da Trieste
E che ho bisogno di nuovo di comunità di un rapporto sanguigno il fatto di mani che si toccano non più di messaggini
E funzionale di Omnia c'è e funziona
Ed è anche un ultimo elemento secondo mai per cui il mito ha un'enorme importanza oggi
E che fa
Al cuore delle tre non s'
Lettonia
è una cosa che la sinistra rifiuta da sempre non si sa perché
Il il
Letta hanno le le tecnologie alle letti non s'diciamo parola greca
E di sinistra quando riguarda i popoli del Sud America o dell'Africa o le tribù ma perché non dovrebbe valere anche per le tribù italiane per i bergamaschi per gli irpini per i siculi perché no
Perché non riusciamo a porci a considerare che esiste questo tipo di iTunes e lasciamo che le letti miele tribù italiane restino nelle mani di interpretazioni deteriori piene di Faith news sulle loro e origini celtiche o cose di questo tipo
Noi mettiamo il popolo di fronte alla realtà di un grande mito collaudato dai millenni
Di questo di molto altro avrei voluto voglia di parlare con David in questi mesi emozionanti sì mi che furono preludio alla sua partenza da questo mondo
E quindi sono qui proprio per dire a voi
Tante di cose che mi sono rimaste sullo stomaco che avrei voluto tradire a lui e che malauguratamente non ho potuto
Potrei
Legge sui
Solo due-tre cose così per chiudere sul sulla parte
Più
Più attuale diciamo più più politica no questo libro esprime tutta la mia delusione per come va l'Europa
Pur essendo un libro che ne celebra l'essenza materna per esempio
Questa barca parte nel Mediterraneo
Al centro c'è la figura di questo capitano
Che ogni giorno con un rituale sempre uguale ogni mattina issata sull'albero sulla crocetta d'albero
La bandiera blu stellata e la mai Nava ogni sera con cura piegando la a triangoli come si fanno e la Marina britannica permette all'Annan in un cassetto
Nella vanno di carteggio che esiste in ogni barca
Però lui si guardava intorno e vedevo un sacco di brutti segnali
Gar Riva la bandiera blu sulla albero
Ma l'alleanza stellata taceva
Fiato sospeso come nel trentotto talvolta dalla sua vigliaccheria non aveva più fiammante si spegneva come un tizzone lenta generava sbadigli un'assemblea di condominio
Un popolo di vecchi si chiudeva Riccio alzava inutili muraglie rinnegata che i popoli dell'Ovest Ungari Gotti vandali latini fossero tutti venuti da Oriente
E dall'Averno tornavano i simboli fiaccole funebri Tune tamburi del fallimento gli stessi di sempre ma noi si andava attesi di bolina
In direzione ostinata e contraria ai venti dominanti d'Occidente
Cioè la barca nonostante tutti questi segnali negativi che arrivano intorno che sono segnali politici segnali di guerra intorno segnali di cambiamento climatico segnali di migrazioni drammatiche incendi
Guerre
Migrazioni nonostante tutto questo la barca se ne va anche in direzione ostinata e contraria ai venti dominanti d'Occidente
Quei per chiudere con una situazione diciamo più
Più bella più più romantica io vorrei raccontare
Il momento in cui
La luna
Dopo un accoppiamento in sogno
Tra questa ragazza questa giovane
Migrante siriana che la protagonista del libro dopo l'accoppiamento in un sogno tra questa ragazza
E Giove la
La luna che la vera regina del del cielo non li dei maschi del cielo
Rivela
Al alla ragazza il suo essere
Incinta
Tutto comincia quando
La la ragazza che sente in sé crescere qualcosa di
Di di Doris di di di materno di Dio è cambiato viso tutti i segni delle sue sofferenze precedenti sono scomparsi non ha più i segni di bruciature di sigarette dei segni dello scudi dicevo che le è stato inflitto
Da dai suoi utenti nel momento in cui era stata schiavizzato e in un bordello prima di prendere il con con questa barca che la salva e la porta in Occidente
Il sole
Lancio un grido tramontando
E il lumino dissennata delle isole si raffreddò divenne mozzicone
Finché l'ombra chiamata dagli abissi Plano sulla distesa carta zucchero con cura netti all'o le smagliature del tutto fuso speso
Fino a quando le lucciole dei fari si chiamarono e in nero calamaio della notte si rovesciò sulla mappa del mondo e qui la ragazza chiede dallo scriba che uno dei quattro
Argonautiche viaggiano su questa barca chiederlo scriba dietro il quale si nasconde ovviamente
Lo scrittore gli dice o Uomo delle stelle
Perché guardava sempre le stelle
Tu che spreme in segreto dei verso i clandestini raccontami le lune d'Occidente perché lei veniva dalla Siria non riuscivo a immaginare l'Occidente voleva che lui le racconta se l'Occidente attraverso le sue lune
Così mi disse enigma conquistata dalla magnificenza di quel cielo e aprile Ali anch'io
E prese il volo sulla mia terra madre attraversata da fiumi di vaganti Argento vivo
E vidi boschi immensi di betulle
E pallide regioni boreali mostra e le strade di Praga innevate la luna zafferano di Sicilia tra le colonne doriche di un tempio quella del Duero del Guadalquivir che passa
Sotto i ponti di Castiglia e un'altra all'una ruggine che sale
Tra i monti a precipizio di Dalmazia
La ragazza incantata da questa descrizione perché rappresenta paesaggi di cui lei non ha idea
Le tue parole volano col vento disse sognante la figlia di re
E lui risponde sai con letta si diventa legge
Ed era apparsa Selene la luna splendente in uno squarcio di nubi rigonfia e monumentali Nietzsche immacolate più alte di una cima himalayano
Pm silente la grande idea pallida c'era già sbottonata il suo Bolero e ci mostrava bei seni di bronzo
Fece silenzio al mare
E in quel momento oltre la grande Orsa a nord lontano sulla tosse dedicato alla Santissima Madre di Dio della terra del cielo
Tre mila monaci si inginocchia erano neri barbuti inchiodati davanti all'icona di lei in mezzo ai c'eri e mentre i fiumi del Mediterraneo
Tuona vanno rigonfi d'acqua dolce verso quell'unico punto del mondo
La luna proclamando il suo potere antico sugli idee i maschi del cielo sussurrò alla ragazza sei incinta
La ragazza sbiancati
Risponde come la Madonna sia fatta la tua volontà
E lui
I quattro si danno di gomito dicono ma cosa aspettiamo noi che abbiamo perso il nome del nostro è la nostra madre terra
A dare alla nostra terra il nome di questa donna che ha dimostrato di amarla in questo modo
E così
Sotto la chiglia in quel mentre si udì un oscuro risucchio prolungato sembrava una cascata
Era la fuga del Toro che tornava alle sue mandrie celesti oltre l'Olimpo sulle nubi
O forse nelle grotte dei bisonti illuminate da fiaccole sacre ma in quel tamburo e girare in cielo in mare di zoccoli selvaggi le due corna prua rimasero come regalo alla barca regina
Vincerai disse alla figlia di RAI capitano anche se ti respinge erano ancora vincerai gentil nuove nasceranno questo tuo viaggio va oltre la storia
Grazie
E diciamo anche prima mi son scordato di dirlo ma voglio rendere onore anche oltre ovviamente all'autore del libro anche all'illustratore Cosimo minorenni che fa questi ritagliare ha realizzato questi disegni davvero molto belli che si sposano si sposano molto bene
Devo dire che dopo la lettura di questo libro adesso io vorrei sentire che anche se ci sono degli interventi poco perché non ho istruzioni particolare dall'amico Davide Ferrario che mi ha chiamato quattro
Proprio per questo senso di comunità
Molto forte per cui in queste sale in questi stende ci si dava del tu e quindi mi verrebbe da darti del tu viaggia diamoci del tu al di là di professore scrittore viaggetto ma qui ci si dà a tutti del tu io sono abbastanza giovane però sentito ancora qualcun incassarsi qua dentro perché si dava del lei questa persona stima Paolo Bollina del mio maestro pini insomma questa comunità che insomma c'è ancora nonostante tutto ci si dà del tu
Una volta mi mi ricordavo leggendo questo libro sentendo il ritmo venga italianista demente sono colpite da questo Potì fra Pro ancora domanda politica
E poi sentiamo se ci sono delle domande anzi un export mentre parlo risponde Paolo Rumiz se ci son delle mani alzate poi nelle mi ricordo
Tullio De Mauro disse della polizia di Dante Dante non verrà mai scritto la commedia se non avesse camminato se non fosse stato il se non spostato esiliato
C'è un nesso tra il ritmo del camminare e il ritmo di questi versi cioè la capacità diversificare in un certo modo
Nasce anche dalla dal chilometri dalle migliaia di chilometri che il macinato che hai fatto a piedi la domanda mare un po'complessa ma
E poi legata a questa questi endecasillabi ci son tutti usciti così voglia i dovuti
Lavorare in un qualche modo norma se l'Alfieri che prima scriveva di sé Tragedy in prosa e quelle perse Java intestato una una stesura
E la seconda e poi buttato basta veramente do la parola a voi perché so che ci sono anche amici qua di Paolo Rumiz come come l'amico Alessandro Castellari che conoscono benissimo hanno letto questo di Petrassi biografia ma dicevo invece l'altra domanda più sul versante politico insistito giustamente molto anche per il contesto in cui siamo su questo su questo aspetto
Siamo tutti abbastanza pessimisti però dopo aver letto questo libro
Questa poesia la bellezza di questi versi la bellezza di questo mito
Anche dopo detti sentito un po'di speranza rinascere rinasce cioè nel senso che sarà anche un po'la poesia no è un po'come come il battito di cuore di nel quale di leopardi che c'è sempre i suoi versi anche quando dice basta ora non non voglio smettere di desiderare tutto e tu c'hai detto e scritto con noi necrologio tre Europa però qui si avverte che come dire il battito cardiaco c'è ancora di questo da che proviene da questo mito e quindi di questo continente agonizzante allora
Se dovessi lasciare un messaggio ai tuoi nipoti ma che a mio figlio che ha tre anni veramente non detto a me m'ha detto a un bambino di cinque anni sei anni sette anni
Cosa diresti cioè da dove si può fare per ripartire questo mito e dove può ripartire questo continente che a questa ricchezza straordinaria
Dunque
La terza parola quarta parola del della Divina Commedia il cammino
Quindi C Gelli la risposta ma in realtà già nelle lingue semitiche
Libero e viaggio
Hanno la stessa radice c'è solo un cambio di vocale ma le consonanti sono sempre quelle surfer
Quindi questa diciamo per me la prima risposta certamente la mia esperienza di vita il mio il mio infinito viaggiare per della la Magris
Aumentato tutto questo ha creato mi ha avvicinato molto di più ma c'è anche uno straordinario bisogno di oralità
Cioè io quando scrivo un libro lo scrivo leggendolo ad alta voce già io quello che scrivo non nasce dal silenzio si nasce dal silenzio perché il silenzio è fondamentale per
Ascoltarsi per far nascere la musica della propria voce senza silenzi e non ci arriveremo mai
Però diciamo è un libro che nasce dal bisogno di dare vocalità
Alla alla scrittura
Me ne sono accorto più volte quando per esempio con un mio libro precedente che è palesemente in versi
Una storia d'amore la cotogna di Istanbul
Il verso è nato dall'impossibilità di raccontare quella storia in prosa
Cioè non riuscivo a metterla per iscritto perché le riusciva a raccontare solo oralmente
Al pubblico agli amici una sera a cena
Vedevo che questa cosa
Colpiva ipnotizzata però appena mi mettevo a scrivere non funzionava e l'unica cosa che pur non conoscendo quasi o i versi l'unica cosa che mi ha obbligato
A a scriverle è stata l'idea di poterlo fare con un ritmo che fosse più simile possibile a quello delle fiabe della nonna
E così è stato con un sacco di errori con dei versi spiazzò conti eccetera ma con un'enorme fatica ho fatto questo lavoro però devo dire che avere questo questa risma di foglietti dove io annotavo
Il verso quando mi veniva giusto che fosse di giorno ma soprattutto quando era di notte il fatto di avere questa risma di foglietti che man mano sedimentato uno sul comodino nel mio letto
E al quale poteva attingere in qualsiasi momento nel quale potevo aggiungere altri foglietti che magari che io tenevo sempre in tasca sia quando camminavo nel situazioni in bagno per strada in ufficio
La mente a ritornava sempre lì a questa costruzione versi ficcante che era come un fiume che attirava tanti affluenti ecco il fatto di avere questa risma di foglietti
Era come se io avessi a casa la più raffinata e segreta delle amanti
Io quando aprivo la la chiave di casa mia mi sentivo un po'Barbablù che aveva questa sua bellezza disposizione ed era qualcosa che mi proteggeva dalla banalità del mondo non avete idea
C'è tutto il il durante la versificazione tutt'decolli dalla realtà
E guardi con un po'di compatimento stia altri è una cosa stupida mi rendo conto però fa bene fa bene
Per quanto riguarda la seconda domanda cioè da dove ripartire io ripeto dalla narrazione
Perché tutte le volte che io vedo ci sono delle elezioni europee vedo i funzionari
Europei girarsi aggirarsi in cerca di spunti per narrare qualcosa che quindi negli anni precedenti non hanno saputo comunicare
Il folle sta cosa che poi per altri quattro anni si va in letargo
E allora ho detto se non lo fanno a loro spetta a chi ha in mano la capacità di scrittura la capacità di seduzione che viene dalla parola pronunciata declamata ad alta voce quindi io credo che si deve assolutamente a partire dalla narrazione che è un elemento di coagulo della comunità
Che fa molto al di là
Di quella che la cosiddetta comunicazione fatta soprattutto di oggi frammentata in messaggi il mio lavoro inversi e anche un modo per
Scavare di più dentro la grandezza della nostra lingua la musicalità la grandezza della nostra lingua quando voi un cercate il verso passate come un aratro nella terra
Del vostro vocabolario e le ho rigirate gli date Arial fatti passare il vento tra le righe e quelle e quel e questo rivoltare le sillabe la terra le le le le
Ridà forza cioè riacquisti conoscenza della potenza che esiste la potenza inespressa che esiste in ciascuna delle nostre parole
Che noi oggi buttiamo via con una sciatteria spaventosa basta aprire in qualsiasi momento i mezzi di comunicazione di massa
E vedere come vengono usate le parole ritorniamo alle parole quindi questo libro è anche un atto di resistenza al massacro delle magnifiche parole della mia lingua
Chiederei davvero se c'è qualcuno che ha voglia di intervenire di fare le domande
Eccoli
Ce n'è uno
Prego
Sarebbe meglio
Allora
Mentre
Telegrafico
La prima sensazione la prima cosa la gratitudine per
Questo regalo
Che ci fa
Di quest'idea di Europa che
Io non non non riuscivo ad avere
Che mi risarcisce un po'della grandissima amarezza e della delusione
Quello che oggi
L'Europa che vediamo
Per come l'Europa simili
Nel in questo momento invece di fare l'Europa femminile accogliente e generosa che tu ci racconti
Senti agiata senza chiederci nulla
In questa maledetta guerra distrutti
La seconda cosa
L'invidia
Perché anch'io sono in son ma Amalia di Sassonia non è così per prolifica come l'attuale
Una domanda se se se noi
Se vorrei che si diffondesse questa idea questa poesia questa scoperta questa nuova visione è antica visione dell'Europa perché effettivamente
Per me era dovrò riflettere molto su quello che ho sentito stasera su quello che leggerò nel tuo libro
Però chi fa all'Europa oggi sono
Le nazioni sono i governanti delle nazioni
Vedo tanta miseria culturale politica
In questi nei leaders che sono alla testa dell'Europa oggi
Rispondo rispondo subito tanto grazie testimoni della gratitudine
E anche dell'insonnia respiro le ricorda soltanto quello che è accaduto
Nel
Nel sesto e settimo secolo dopo Cristo
Quando l'Europa era a pezzi
Era attraversata da orde barbariche molto più pericolosa diciamo de delle delle il flusso di migranti che oggi consente di fare tante campagna elettorale certi partiti
In quegli anni
L'Europa era nessuno avrebbe dato un soldo sulla sua sopravvivenza l'impero romano era crollato le strade erano diventati impercorribili
E cita avevano perso la loro funzione di centro e di guida le campagne erano abbandonate dei contadini terrorizzati la carestia le pestilenze dilagarono Inc proprio in quegli anni
Degli uomini dei monaci nel segno di San Benedetto anno ricorrono Ytzhak sto terre abbandonate costruendo dei nuclei di eccellenza dei poli di eccellenza chiamati monasteri
Che
Disarmare hanno per la stupra effrazione agli stessi barbarie che arrivarono di fronte a questi luoghi pazzesca che crescevano i luoghi più abbandonati da Dio che ricorrono in zavorra le terre rendevano produttive che all'interno delle loro cripte delle loro navate riuscivano esprimere dei canti a cui questi uomini venuti dalle terre senza ecco
Le terre delle steppe non erano abituati si trovano di fronte a qualcosa di così stupefacente a un'organizzazione disarmata perché quei monaci non avevano le spade si trovano di fronte a qualcosa di così straordinario che provocano in pochissimo tempo la conversione
E questi uomini che diventano di questi barbari che diventano il fondamento della nuova Europa
Quindi io
Questo è un libro precedente di tre libri fa il filo infinito in cui raccontavo un viaggio all'interno dei monasteri europee in cui mi rendo conto che in cui ricordo come la Regola di San Benedetto una quarantina di punti e ancora oggi se fosse applicata sarebbe un fondamento perfetto per una
Reale
Comunità di popoli
In cui l'elemento burocratico è fondamentale ma non è penalizzante soprattutto in cui
Il centralismo non inibisce le formidabili diversità culturali economica eccetera eccetera di cui è fatta l'Europa
Io personalmente mi sono divertito a fare l'Europa collaborando con come voce narrante con con una grande orchestra sinfonica giovanile di ragazzi che vengono selezionati ogni anno nelle varie capitali europee
E che
Vengono assemblati fino a novanta ragazzi che vengono da Paesi anche ostili tra di loro e abbiamo avuto russi ucraini abbiamo avuto francesi tedeschi croati serbi popoli
Storicamente antagonisti i ragazzi si sono trovati lì e di fronte
All'unicità
Del del del diciamo del dello spartito
Di fronte al polso di un grande direttore d'orchestra che ha saputo ascoltare la diversità dei toni di questi ragazzi venuti da diverse scuole di musica diverse lingue propria diversità assoluta è riuscito a trarne un un canto corale unico in cui ciascuno ascolta il suo vicino non è un caso non è un risultato imposto dall'alto
Ma il suono di quell'orchestra è il risultato dei suoni di ragazzi sempre diversi che ogni anno riescono a vengono a formare questa compagine
Non non riesco a trovare una metafora migliore di quello che dovrebbe essere l'euro
Non possiamo far altro che
P Share controvento come si dice cioè anche se il vento al contrario no noi si andava tesi di bolina in direzione ostinata e contraria ai venti dominanti di Occidente
Prego
Ma ti porto al microfono spento
Bravo
Per vedere quali erano tutti bellissimi posti che hai visitato sono stato rapito da questa cosa
Pensando che questo viaggio è successo qualche anno fa oggi rifacendo lo che persone si incontrerebbero di nuovo in questa in questo lungo viaggio di discesa
Nel questo non ha risposto che posso dare perché sono già e dal due mila
Quindici che non rimetto più il naso oltre la vecchia diciamo nel nell'ex impero sovietico
Però dico quel viaggio da da dal mare Artico ai Stambolov mar Mediterraneo fu fatto quattordici anni fa e già allora pagina duecentoventi mi sembra
C'è scritto quello che poi sta succedendo oggi in Ucraina l'incontro in una stazione io viaggiavo
Viaggiamo con mezzi pubblici quindi ho fatto un viaggio veramente acrobatico con uno zaino di sei chili
Da nord a sud quindi in direzione opposta a quello delle grandi linee di comunicazione quindi un viaggio zig-zag Contin difficilissimo
Però
Il ricordo che in una stazione in Ucraina incontrai uno studente di medicina di nome Maxim
Che dopo avermi raccontato tutta la sua timore diciamo di più
Della lunga mano di Putin disse anche però voi europei state attenti perché se pensate di fare arrivare qui la NATO succede un casino questo sta scritto pagine duecentoventi di un libro scritto quattordici anni fa
Giacon Serie anni di anticipo su quanto ebbe a dichiarare poi Henry Kissinger
Su questo tema e cioè il più grande errore può fare la NATO è quello di tentare di entrare anche in Ucraina
Avevo
Nel due mila e quindi di Ricci
Ho quattordici credo il corrispondente triestino al corrispondente triestino della RAI ad a Mosca Sergio Canciani
Mio carissimo amico con cui ho condiviso l'esperienza dei banche della guerra di soluzione devo usare dei Balcani comincia come scrisse un libro che comincia esattamente così se la Russia per dell'Ucraina perde la testa
Quindi c'era un meccanismo già chiaro
Che attirava diciamo
C'era secondo me già allora si cominciava a pensare
Alla guerra che sarebbe venuta
Comunque oggi non so che incontrerà però certamente il popolo non capisce che oggi il popolo perché lì sono drammaticamente mescolati
Ma soprattutto le donne capiscono questa mescolanza siamo di nuovo al discorso di prima
I maschi sono portatore di una logica bellica e muscolare di tipo etnico cioè per a per alcuni bisogna There russi ficcare l'Ucraina per gli altri bisogna devo ucraini Zanda ma una demenza
Purtroppo noi abbiamo già accettato questa demenza durante la guerra dei Balcani
Perché nel momento in cui di fronte al primo manifestarsi delle ostilità
Assassine di questi popoli o comunque delle classi dirigenti di questi popoli tra di loro
Noi abbiamo accettato di proporre l'idea di una compartimentazione etnica della Bosnia per esempio
Ma nel momento stesso in cui il piano della nostra compartimentazione etica arrivava sul tavolo dei belligeranti questo anziché far fermare la guerra legittimava le pretese di alcuni e quindi accelerava la pulizia etnica violenta e gli assassini
Noi siamo stati abbiamo
In quel momento abbiamo liquidato coscientemente i principi fondativi dell'Unione europea stessa
Perché nel momento in cui nel CDA decidiamo che la Germania e sono dei tedeschi Italia sono degli italiani la Francia dei francesi d'Europa cessa di esistere
Purtroppo è questo che è avvenuto è adesso ne scontiamo le con le conseguenze perché mai non possiamo consentire al Kosovo perché interessa gli Stati Uniti
Ciò che noi oggi non consentiamo al da un bus non c'è nessun principio di diversità
E grazie per la sportività vado un attimo fuori tema ma non tanto ma il l'occasione di un confronto è così preziosa che e mi attaccò queste ultime al queste ultime parole che tornano ai suoi cari Balcani tira un brutto vento in Serbia se ne parla poco perché adesso la l'attenzione e più spostata però volevo sapere cosa ne pensa
Ma intanto devo dire che sono molti anni che non torno da quelle parti perché
Mi fa malinconia vedere luoghi dove ho perso tanti amici dove ho visto emigrare tanta gente per me oggi la quei mondi esistono solo all'estero
La presto sarà così anche per l'Ucraina temo
Comunque
Diciamo sono luoghi dove
La cosiddetta pace propiziata dall'Occidente
Ma così è il trattato di pace di Dayton è un pazzo e privo di una prassi è priva di giustizia che ha sacrificato alcuni capri espiatori ci sono finiti in galera eccetera giustamente
Macché non portato giustizia non può esserci pace senza giustizia cioè tu oggi in quei luoghi vivi
In paesi dove le vedove vivono
Porta a Porta con gli assassini dei loro mariti
Come puoi pensare che una cosa del genere
Possa continuare così
Ma il problema non è tanto
Il rancore delle vittime che secondo me hanno soprattutto bisogno di dimenticare così come accade agli ebrei nei primi anni del dopo del secondo dopoguerra
La memoria è uscita molto dopo
No
Ma il problema che che su queste divisioni
C'è chi già costruisce una storia di rivendicazioni ha lo scopo di riaccendere il tutto
Quindi è un gioco delle parti che è pericolosissimo per il popolo perché il popolo ha bisogno solo di stare in pace la stessa cosa in Ucraina se voi parlate con
Le badanti le migliaia di badanti russe
E ucraine che vivono
Vanno a messa insieme per pregare per i loro cari
Mi si fanno capire questo
Chiudiamo con una domanda sul il prossimo viaggio dove sarà
Questo me lo chiedono tutti e io devo dare sempre la stessa risposta il prossimo viaggio sarà
Lo farò con un piccolo camper assieme ai miei tre nipotini
Riporterò a vedere dei pezzi d'Europa
Questo verrà
La prossima prossimo inizio estate
Ecco anche per liberare il genitore dalle fatiche
Me li porta in giro perché abbiano un bel ricordo di me per raccontare loro delle storie ogni sera penso che non ci sia niente di più bello rivedere il mondo
Attraverso gli occhi disincantati di di un bambino che nota un sacco di dettagli di piccole cose che noi osservatorio di orizzonti raramente vediamo e che il bambino Titti obbliga a guardare il dettaglio e da quel dettaglio ti fa arrivare
Alle alle leggi più generali dell'esistenza
Così io la vedo così grazie a fare grazie
Grande oratore