Modello costituzionale e trasformazione del sistema delle fonti nelle crisi economica e pandemica. Emergenza e persistenza

Ecco di portare il suo saluto e il ringraziamento dell'università
Dell'ateneo per questa per questo convegno visto che gli indirizzi di saluto sono nutriti io non vorrei abusare come si dice sempre in queste situazioni e e dunque mi limito a due ringraziamenti il primo e ovviamente alla Associazione Gruppo di Pisa
Qui nella persona della presidente la professoressa D'Amico e tutto il Consiglio direttivo e tutta la sopra tutto lo staff dell'associazione per aver voluto scegliere Firenze per questo primo congresso prima convegno che riparte pienamente diciamo in in in presenza
è un po'c'è un po'questo senso di di ripartenza ora oggi immagino molti abbiano scelto di venire in giornata per cui penso che pian piano insomma abbiamo molte iscrizioni quindi mi immagino che poi via via la anche l'aula si si si riempirà
Indubbiamente c'è questo senso di anche dal punto di vista nostro accademico della possibilità di rincontrarsi di rivedersi
C'è un senso di ripartenza che direi non non deve andare perso
E penso che in particolare per l'associazione Gruppo di Pisa che come sappiamo bene tutti tutti quelli che che la seguono ne partecipano conoscono la vita un po'del dibattito accademico del lavoro scientifico all'interno del settore pubblico costituzionalisti go
Da quando è nata a sempre voluto rappresentare un po'questa capacità di innovazione di apertura di voce a chi è più giovane e quindi siamo particolarmente contenti insomma che Firenze possa essere momento in cui ricominciamo
Se anche troppo lo dico qui al sindaco perché la coincidenza con Pitti Immagine ha creato forse qualche qualche problema di taxi o di altri di di di albergo a trovare però e quindi mi scuso un po'se ci sono state un po'di di di difficoltà di questo genere però ecco è bello in un certo senso tornare a vedere questo tipo di problemi cioè che c'è troppo troppo troppo alberghi troppo pieni od taxi troppo affollati
Comunque ecco innanzi tutto ringraziamento davvero per per aver scelto Firenze per per per questo momento così importante
L'altro ringraziamento
Per la scelta del tema
Il tema di questa di questo convegno annuale modello costituzionale e trasformazione del sistema delle fonti nella crisi economica pandemica emergenza e persistenza
Direi che questo tema la scelta di questo tema
Come dire giustifica ancor di più in un certo senso la scelta di Firenze
Firenze e la scuola di diritto costituzionale di Firenze che oggi qui è autorevolissima mente rappresentata il professore di De Siervo Chelli Caretti saluto caramente qui in prima fila
Qui a Firenze il tema del modello costituzionale sulle fonti e delle sue evoluzioni delle sue trasformazioni
è un tema con cui mi permetto di dire noi siamo poco cresciuti che siamo nati su questo tema o meglio alcuni di noi hanno proprio avviato tutti gli studi e la riflessione anche l'ipotesi dopo l'università dopo essersi dopo aver faticato fa l'università essersi laureati l'ipotesi un po'più contro intuitiva che è quella di continuare a rimanere vestita speravano di discostarsene invece quelle le uno dei grandi motivi di attrazione è stato proprio questo gruppo di lavoro
Così forte sul tema delle fonti
E non voglio quindi assolutamente poi entrare nel merito perché il programma è come sempre per per il convegno del gruppo di Pisa intenso e e prevede poi delle fasi di discussione che quindi ci saranno voglio solo fare questo osservazione e molto importante continuare a mantenere aperta l'attenzione sul rapporto modello costituzionale prassi
Si potrebbe dire che ormai è un tema un po'fuori moda è un tema è un tema già conosciuta da un tema ricorrente e e probabilmente un tema classico in qualche modo cioè un tema il tema uno dei grandi temi
Ma proprio per questo non va non va perduta non va interrotta l'attenzione su su questo confronto modello costituzionale trasformazioni
Perché il rischio altrimenti è fortissimo il rischio di una sorta di come dire di acquiescenza a al all'evoluzione soprattutto quando di mezzo ci sono parole come emergenza pandemia eccezione
Il rischio di come dire di di una sorta di una sorta di di perdita di significato del del di della parte della parte della Costituzione che dedicata alle fonti alla che poi sappiamo bene proprio per i grandi contributi dei maestri che che abbiamo avuto e e in particolare penso anche per esempio professor Pizio russo i suoi studi su questo
Sappiamo che mettere a tema il sistema delle fonti vuol dire mettere a tema all'incrocio tra forma di governo forma di Stato quindi stiamo parlando
Stiamo parlando di uno dei temi più sensibili ecco su questo accettare che l'evoluzione il cambiamento la trasformazione sia un po'per citare un risalente dottrina come si suol dire una modifica tacitare la Costituzione no per cui ormai possiamo accettare
E tutto giustificato dal punto di vista della pressione degli eventi dei fatti
Io penso che deontologicamente il nostro Statuto di professori ci chieda di mantenere sempre questa attenzione il che non vuol dire
Come dire una una sorta di di di di cristallizzazione di un modello senza la percezione di cosa questo modello possa aver richiesto in termini di evoluzione di modifica di aggiornamento
Di necessità di cambiamento non è una sorta di idolatria del del del testo ma è un problema di di capire che come dire ci sono dei dei valori profondi dentro dentro la nostra esperienza costituzionale non salta non so il testo che che ci qualificano e che secondo me hanno continuato a persistere presi per riprendere
Binomio molto interessante no di emergenza persistenza comunque appunto cerco di mantenere la promessa ciclo di non rubare tempo però ecco volevo soltanto ribadire il ringraziamento da parte mio come Dipartimento di Scienze giuridiche e da parte dell'università per aver scelto Firenze per aver scelto questo tema che ho l'impressione segnerà in qualche modo un punto di svolta e di di di di approfondimento su questo
L'altro aspetto che secondo me è particolarmente interessante e con questo do subito la parola
Viene dopo di me nei saluti e che come dire nei lavori di organizzazione di preparazione di questo convegno un po'emerge la una una caratteristica qui che che espulsi che ci è stata riconosciuta anche da di recente dal punto di vista delle valutazioni universitarie cioè il fatto che l'università un forte legame con le istituzioni del territorio
Il contributo che noi cerchiamo di portare dal punto it allo studio sempre un contributo che cerca di di non essere solo come dire
Elevazione o di trasferimento di informazione di nozioni rispetto a chi è iscritto all'università ma cerca di avere un un un rapporto più più solido anche con con gli altri con le altre istituzioni e e MSN il fatto che appunto adesso passo per per per un suo indirizzo di saluto la parola al sindaco di Firenze Dario Nardella grazie sì
Grazie professor Simoncini all'amico Andrea sono felice
Onorato di poter portare a tutti voi il mio saluto personale
Al a questo convegno annuale dell'associazione Gruppo di pista saluto dal presidente
Marilisa D'Amico non mi compiaccio per il coraggio che gli amici il gruppo di Pisa hanno avuto nell'organizzare a Firenze giorno del santo patrono di Pisa questo convegno enti credo che sia ormai la definisce definitivo sdoganamento del campanilismo proverbiale toscano questo lo apprezzo molto perché sono da tempo fautore della necessità di una collaborazione vera tra le città dal mio osservatorio di presidente di Rossi ITIS l'associazione delle città europee
Vedo che oggi sempre di più
La società civile si trasforma a partire dalle città
Qualunque grande sfida globale che noi abbiamo di fronte che si tratti della lotta al cambiamento climatico dell'emergenza umanitaria
Della transizione energetica digitale beh o la vinciamo la perdiamo nelle città dove si sperimentano modelli di consumo si sperimentano modelli sociali di convivenza sì investe su infrastrutture innovative si trasformano i grandi obiettivi in Progetti quotidiani concreti
Ne sono convinto della sfida
Delle città anche perché vedo che la vera competizione nei Paesi sviluppati come quelli europei e trust grandi sistemi urbani allora
Sì mentre grandi aree urbane francesi tedeschi inglesi collaborano noi siamo ancora fermi alla Battaglia di Cascina allora qualche problema potrebbe sorgere diciamo nella competitività del sistema toscano
Ma vedo che ci sono tanti passi in avanti che si fanno nella nostra regione nel rapporto tra le città due settimane fa ero a Livorno per firmare un accordo che io stesso avevo promosso con i sindaci di Pisa e Lucca e Livorno appunto sulle infrastrutture sui servizi
E sulla cooperazione territoriale e e penso che la strada debba essere questa
E quindi iniziative come le vostre sono assolutamente utili propedeutiche a costruire anche collaborazioni istituzionali
Perché l'Accademia più è legata alla vita reale più dialoga con le istituzioni con il mondo economico al mondo produttivo il mondo culturale e più riesce a incidere a trasferire le proprie riflessioni
Come un vero e proprio valore aggiunto
Nella
Processo di trasformazione delle città di territorio credo molto nel rapporto tra l'Accademia e le istituzioni tra l'Accademia e la società civile
Forse anche per la mia formazione e qui mi sento anche un po'a casa se mi consentite vorrei per questo salutare con affetto tutti i professori con un con i quali ha avuto l'onore di lavorare
Ore anche salutare in particolare il presidente emerito della Corte costituzionale Ugo De Siervo il vicepresidente Enzo Cheli e tutti voi
Se mi permettete vorrei anche ricordare un carissimo amico Stefano Merlini che poco più di un anno fa se n'è andato in un contesto molto
Molto triste come era quello appunto del Codice con tutte le restrizioni in quell'occasione non abbiamo neanche avuto la possibilità di salutarlo come sarebbe stato utile sarebbe stato corretto e e doveroso
Infine vorrei congratularmi con Andrea e tutti i colleghi del Dipartimento di Firenze che nell'ultima classifica internazionale è risultato essere il primo d'Italia quindi anche queste nazionale
No però no del però è la il ranking italiano il collegato a quello del World University ranking che indica l'ateneo fiorentino come il settimo d'Italia quello di Pisa ottavo quindi siamo più o meno
Siamo più o meno lì
C'è una bella competizione una sana competizione però dentro il ranking di Firenze settima c'è il primo fosse dipartimento di studi giuridici e questo credo che sia una bella un bel un merito importante anche perché queste classifiche poi sappiamo bene lasciano il tempo che trovano ma insomma in molti casi quando sono fatte bene non solo consentono ai giovani di orientarsi ma permettano poi anche a noi amministratori locali di di
Fare leva su questi dati per acquisire attenzione Investimenti e ovviamente promuovere il nostro territorio
Dunque per quello che mi riguarda il mio saluto vorrei spendere poco due parole di riflessione anche nel merito dell'argomento che avete scelto
Perché credo che l'esperienza della pandemia
Dal punto di vista gli Enti locali e parlo in particolare per la mia esperienza di amministratore
è stata molto molto molto molto pesante anzitutto perché spesso ci siamo trovati a dover fronteggiare l'emergenza in una condizione di solitudine
E poi perché questa pandemia avuto sul piano istituzionale e giuridico di tanti effetti collaterali
E ha acceso i riflettori su alcune criticità del sistema di produzione delle reti
Diciamo che ha a ma dal mio punto di vista ha svolto avuto quasi una funzione di reazione chimica ha fatto dei emergere in superficie problematicità e criticità che erano già in nuce malefatte letteralmente diciamo esplodere
In questo possiamo anche dire che se riusciamo ad essere capaci e bravi possiamo anche trarre lezione dalla pandemia proprio perché a questo punto in questa sorta di reazione chimica
Ha mostrato in modo molto netto alle criticità che se prima potevano essere oggetto di discussione a mio avviso oggi sono assolutamente chiare
Parto dal dal nostro sistema policentrico multilivello che è apparsa anzitutto nel quale parte anzitutto evidente la complicazione dei procedimenti
E la scarsa comprensibilità del del prodotto ben oltre quello che potrebbe ragionevolmente ricondursi alla complessità tecnica economica e sociale dei fenomeni da disciplinare
Per lunghi mesi durante questo periodo pandemico gli uffici pubblici si sono impegnati a interpretare e cercare di applicare in modo sostenibile norme prodotte praticamente a getto continuo da fonti diverse
Secondo logiche diverse e con una forza diversa
Ma spesso senza che venisse espressamente affrontata la questione del coordinamento dei criteri di risoluzione delle antinomie della concreta portata applicativa delle disposizioni cioè in una parola della completezza e coerenza dell'ordinamento la competenza alla correzione ordinamento si sono se ne sono andati a farsi benedire durante i due anni di pandemia
Su tutto questo ha gravato anche una diciamo estremizzazione del modello autonomistico italiano per cui le regioni hanno finito per assorbire in una sorta di neocentralismo regionale io ne
Nel corso dei miei otto anni di sindaco cambiato molto
Le mie posizioni che avevo da studioso e ricercatore sul regionalismo italiano purtroppo
Per cui oggi vedo con molta più diffidenza questo c'è forte centralismo regionale
Come è venuto fuori anche durante prima della pandemia dove diciamo il protagonismo politico dei presidenti che insistono a farsi chiamare governatori
A inciso moltissimo su una corsa
Ad acquisire diciamo una posizione di risalto nel panorama italiano e che ha prodotto a sua volta tutta una serie di atti amministrativi e legislativi regionali che si sono sommati a questa alluvione di atti di livello nazionale
Di faccio solo ricordare la polemica sulla apertura delle discoteche nella estate del due mila e ventuno ogni regione lanciava il proprio modello con tutta una serie di norme regionali legislative sulle legislative
Oppure l'apertura delle spiagge
O la chiusura dei confini da una regione all'altra insomma ad un certo punto abbiamo davvero avuto l'impressione che l'ordinamento italiano
Fosse completamente saltato
E e non e non giustamente ricorda il professor De Siervo l'aspetto sanitario che è stato poi
Anche quello estremamente messo a dura prova nella fase successiva anche delle vaccinazioni ma anche in tutte quelle che erano le misure di precauzione di organizzazione dei sistemi sanitari
Aggiungo poi l'intempestività con la disciplina spesso a inseguire fenomeni già da tempo in atto
Di comportamenti sociali consolidati e quindi più difficilmente orientabili
Cioè l'intempestività rispetto appunto a a ciò che già stava avvenendo insomma a me sembrano che questi aspetti
Che sono letteralmente esplosi con il compito oggi permangono sono tutti lì a proposito di persistenza citando il vostro cit
Permangono ovviamente in forme meno eclatanti al di fuori della della situazione emergenziale ma anche ora che siamo formalmente usciti almeno formalmente usciti dall'emergenza
E comunque si è attenuato lo stress dell'emergenza sanitaria
Le riforme di settore incompiute o frutto di visioni angolari e tra loro non coordinate
Lei novellazione in via d'urgenza a carattere torrentizio i rinvii legislativi a plurimi livelli di disciplina regolamentare sono tutti elementi che continuano a connotare il panorama al punto tale che dal punto di vista della produzione delle fonti il confine tra l'emergenza e l'ordinario sembra essersi quasi
Diminuito sembra essere sparito
Non si sa più sì siamo ancora in una fase emergenziale da questo punto di vista oppure no
Però i problemi persistono
Allora io credo
Spendo un ultimo minuto io credo che
Occorra la agire da un lato sul medio lungo periodo e dall'altro nelle nell'immediato sul medio lungo periodo il fattore principale rimane sempre l'insufficiente qualità
Scusate la crescente difficoltà per il sistema politico partitico di e lavorare delle sintesi effettive e assumerne la responsabilità Fattore per porre rimedio al quale occorrerebbero riforme ordinamentali che l'esperienza degli anni trascorsi temo induca a guardare purtroppo con poco ottimismo
E dall'altro lato
è importante sul medio sul breve periodo rafforzare la capacità e l'attitudine degli operatori del diritto a tutti i livelli che posso aiutare molto l'attività del diciamo del sistema politico istituzionale cercando di
Esaminare tutte quelle difficoltà che troviamo nel nostro percorso
Su questo credo che sia quanto mai attuale ne abbiamo parlato con Andrea Simoncini quella riflessione di di don Sturzo
Che non a caso è stato vice sindaco del suo Comune Caltagirone per quindici anni è anche vicepresidente dell'Anci don Sturzo richiamava già allora l'attenzione dei politici e dei giuristi
Al problema del modello unico degli enti locali insomma noi oggi abbiamo ancora un sistema per cui la forma di governo del comune di in Morterone di ventinove abitanti e quella del Comune di Milano è sostanzialmente la stessa
Stesse competenze stessa Governance stessi organismi
Tutto quel cambia il sistema elettorale ma vuol dire molto poco
E don Sturzo richiamava la necessità di introdurre un modello di differenziazione degli enti locali sulla base della grandezza sulla base ovviamente del della della della complessità territoriale sociale come possiamo noi con gli stessi strumenti gli stessi modelli governare allo stesso modo Roma e
Di Comano per citare un comune delle nostre parti
Ma questa differenziazione che è venuta a mancare purtroppo è emersa in tutta la sua debolezza durante il codice così come emerso durante il corrente
Il problema di un assetto delle autonomie territoriali che non ha più una sua coerenza avete visto anche in queste settimane è ritornato il dibattito sul regionalismo differenziato
Partono treni senza che ci sia un disegno logico sulla base delle pulsioni politiche del momento
Oggi si riparla di regionalismo differenziato domani si riparlerà
Di qualche altra diciamo novità resta il fatto che dopo la riforma del titolo quinto della parte seconda
Della costituzione del due mila uno noi non abbiamo più ricostruito un modello di assetto degli enti territoriali la stessa riforma il Testo unico enti locali che da mesi giace sul tavolo della mista all'interno
E che non so quando arriverà l'attenzione del Consiglio dei ministri purtroppo non ha questo coraggio di di riorganizzare nel loro complesso gli enti locali
Dunque questo alluvione di atti normativi di fonti ordinarie purtroppo si somma anche ad una diciamo
Di ad disorganica iniziativa di riforma dell'assetto dell'autonomia che non ha mai trovato un vero sbocco
Le stesse città metropolitane che sono state meritoriamente introdotte con la legge cinquantasei lire quattordici io stesso da parlamentare ho sostenuto votato oggi sono rimaste lì a distanza di dieci anni senza una vera e propria implementazione
Sono troppo simili alle vecchie province hanno le stesse competenze non riesca ad approdare verso un nuovo modello che quello europeo delle grandi città metropolitane con poteri più forti perché schiacciante dal centralismo regionale
E non riescono a dispiegare la forza che le aree urbane hanno nel nostro Paese
Le aree urbane metropolitane nel nostro Paese producono il sessantacinque per cento del PIL
Ospitano il trentanove per cento degli abitanti e però non hanno una struttura giuridici ha concluso giuridica conforme a queste loro potenzialità
E vediamo quindi che tutto questo non riusciamo Inzerillo in una visione organica di di riforma di cui c'è bisogno siamo ormai affida alla fine della legislatura
Ma io penso che iniziative come queste possono servirci quantomeno impostare un lavoro per la prossima
Legislatura sfidando i partiti che si dovranno misurare nella prossima campagna elettorale su un'idea chiara di assetto di competenze
Di fonti tra livelli regionali livelli provinciali città metropolitane ed enti locali
Perché non c'è dubbio che nella forma di Stato di cui parlava appunto Andrea
E be l'assetto delle autonomie territoriali in Italia è davvero fondamentale se è vero il ragionamento che ho fatto all'inizio e cioè che i modelli economici sociali e culturali nascono maturano e si sviluppano sul territorio
Non nascono nelle stanze della Capitale calate dall'alto come un processo meccanico di diciamo verticistico è è esattamente il contrario
E quindi io credo che la rete degli enti locali dovrà fare la sua parte continua a farla noi possiamo incarnare la funzione di un laboratorio di innovazione ma anche di monitoraggio di nodi operatività sciogliere
Per elaborare buone pratiche efficienti e sostenibili e in questo ruolo di osservatorio possiamo aiutare anche il mondo universitario il legislatore nazionale a mettere a punto proposte non solo di ritocchi legislativi ma più coraggiose
Proposte di riforme organiche che servano non solo a livello locale regionale ma anche statale ed europeo perché il dibattito in Europa
Sull'ordinamento dei governi locali è un dibattito molto avanzato molto maturo molto ricco
Vi ringrazio e vi auguro buon lavoro
Ringrazio
Sindaco Dario Nardella che
Come dire a non è veramente entrato già nel tema e penso abbia dato un contributo la per tutta la prima sessione del nostro convegno dedicato proprio ai livelli di produzione normativa dunque a mi pare abbia già posto sul tappeto partendo dalla sua esperienza e facendo sentire anche l'origine insomma e viene da questi studi nel nelle sue riflessioni quindi lo ringrazio davvero per per per il sostegno e poi per per la sintonia con cui ci consente poi di lavorare
E proprio su questo sempre su questa Honda do la parola a al presidente e Luigi Salvadori al Presidente della Fondazione Cassa Risparmio Firenze
Che ha sostenuto in particolare questa questa questo questo questo convegno che lo sforzo organizzativo
Come anche lui si dirà e che davvero pubblicamente voglio ringraziare perché è proprio le fondazioni bancarie in particolare la Fondazione Cassa di Firenze uno di questi soggetti che sul territorio ha ha non solo sostiene appoggia ma condivide come ascolteremo
Lo scopo per cui noi stiamo facendo questi questi le occasioni di incontro grazie presidente prego buongiorno buongiorno a tutti
Il mio messaggio non sarà così approfondito e così bello come quello del sindaco Nardella e qual è entrato nelle nei temi in modo estremamente profondo estremamente tecnico anche perché realmente servono a risolvere determinati problemi della muli della politica e della convivenza
Nostra come come cittadini mio sarà soprattutto un messaggio vi saluto
Gli auguri di buon lavoro
E soprattutto anche di invito a una scena molto bella in un posto molto bello che probabilmente servirà anche che ai vostri lavori perché riuscirete a vedere Firenze in un modo estremamente particolare
Buongiorno a tutti rivolgo un saluto particolare al sindaco Dario Nardella la presidentessa dell'associazione gruppo di Pisa professoressa Marilisa D'Amico e anche qui io sono molto contenta di questa unione tra Firenze e Pisa che in qualche momento si vede che deve essere il futuro reale perché non ci devono essere più campanilismi Biondi nessun tipo che ostacolano veramente veramente l'evoluzione del nostro Paese
Naturalmente al caro amico il nostro consigliere Andrea Simoncini con cui abbiamo e facciamo un percorso in fondazione
Direttore del Dipartimento di Scienze giuridiche al professor Paolo Cappellini direttore di USA fa e al presidente emerito della Corte costituzionale Ugo De Siervo e al vice presidente Mary Como Enzo che
Saluto anche Filippo Donati chi è amico di sempre che vede in prima fila ringrazio l'associazione per avermi invitato al congresso annuale di questo notevolissimo sodalizio accademico che riunisce gli studiosi italiani di diritto costituzionale pubblico ritengo che il tema scelto sia di grandissima attualità viste le grandi trasformazioni che hanno interessato negli ultimi venti anni
Anche il nostro sistema di produzione legislativa e normativa immaginato ormai oltre settanta anni alla crisi economica e quella pandemica si è aggiunta con crescente preoccupazione da parte di noi tutti la crisi militare provocato dal conflitto in Ucraina
Uno scenario che non poteva certamente essere previsto dagli organizzatori quando è stato scelto il tema del convegno che affianca due termini in maniera molto significativa emergenza e persistenza
In effetti mentre il concetto di emergenza porta con sé inevitabilmente i caratteri di eccezionalità imprevedibilità
In Italia abbiamo da tempo la sensazione che la condizione di emergenza persista divenendo quasi una condizione ordinaria
Il terribile Periodo che abbiamo vissuto durante la crisi pandemica e chi ci auguriamo vivamente sia del tutto passato ha rafforzato questa sensazione
Ovvero che gli strumenti tipici di intervento in casi di emergenza siano diventati ormai quelli ordinari la Fondazione Cr F. ha vissuto in prima persona la fase del Covent cercando di supportare diversi fronti aperti
Intensificando l'erogazione verso quegli ambiti come i variegati ambiti del terzo settore e del volontariato che si sono trovati in prima linea a fronteggiare le molteplici urgenza
Dal nostro osservatorio possiamo ribadire quanto sia importante mettere in grado i soggetti della società civile sia pubblici che privati di agire rapidamente efficacemente e rispettando tutte le leggi molte volte però abbiamo l'impressione che sia impossibile perseguire assieme questi obiettivi spesso il rispetto delle regole sembra rallentare i processi e viceversa per agire rapidamente o in maniera efficace spesso occorre che lo Stato sospenda le regole ordinarie
Mi viene in mente il modello Genova dove per consentire la ricostruzione del ponte Morandi si è dovuto concentrare in maniera straordinaria nel sindaco di quella città
Nominandolo commissario tutti i Poteri ordinariamente distribuiti tra decine di ribelli istituzionali diverso
Vorremmo non essere più costretti a fare altre scelte analoghe vorremmo invece imparare dalla crisi per rendere più efficiente il modo ordinario di produrre norme in Italia
La Fondazione Cr Firenze Aglietta di contribuire sostenere iniziative scientifiche di questo livello perché possono aiutare il nostro Paese a dotarsi di strumenti decisionali efficienti
Sia a livello governativo che parlamentare da questo efficienza dipende la capacità di ripresa
Soprattutto dinanzi ad occasioni che non possono essere perdute quale il piano nazionale di riprese residenza per il quale anche noi come fondazioni bancarie stiamo dando un apporto non indifferente
Come ci è stato riconosciuto dalle massime cariche dello Stato
Nell'augurarle buon lavoro sono lieto di ospitarvi stasera a villa Bardini davvero un luogo magico che curiamo con tantissima attenzione e che sono certo renderà ancora più piacevole la vostra permanenza a Firenze
Grazie in bocca al lupo e buon lavoro
Grazie davvero il presidente Salvadori
Le parole anche sue a tema e per il supporto e sostegno che come avete avuto modo di vedere e avrete modo di vedere veramente importantissimo la ringrazio ancora ti professor Cappellini purtroppo non non può essere qui per l'impegno ma anche lui che è direttore del dell'Istituto di gli studi superiori dell'università e che sostiene anche convintamente la nostra iniziativa anche Lumia
Pregato di portare il suo saluto e l'augurio per il buon lavoro e quindi cedo subito la parola alla presidente Marilisa D'Amico presidentessa della associazione Gruppo di Pisa per l'ultimo indirizzo di saluto che ci poi introdurrà l'inizio dei lavori grazie Maurizio grazie
Illustre Sindaco Nardella presidente Salvadori carissime colleghe illustri e illustri care colleghe e colleghi e con grande emozione che come presidente del gruppo di Pisa saluti partecipanti
A questo convegno annuale sul modello costituzionale trasformazione del sistema delle fonti nelle crisi economiche pandemica emergenza e persistenza
Come ha già ricordato il professor Simoncini
Questo è il primo convegno al per il nostro direttivo intanto il primo e ultimo per nostro direttivo convegno in presenza e appunto della nostra associazione che ha avuto il Pilar l'onore di presiedere in questi in questi anni e il senso della ripartenza però si vede che hanno piano appunto quest'aula si sta riempiendo siamo tutti molto contenti il e anche le difficoltà organizzative che proviamo a Milano come a Firenze c'è questa grande città sono vive ma sono anche appunto pulsanti e quindi a tutta una serie cioè non ci fanno altro che che piacere naturalmente in questi tre anni appunto d'acqua dal dal momento in cui ci siamo visti nel convegno a Napoli ospitati in una bellissima hanno altra bellissima sede a Napoli
Ad oggi il mondo ha effettivamente cambiato ed è forse superfluo ricordare oggi che dall'emergenza pandemica anche per cui non è ancora conclusa
Ci troviamo immersi in un'altra emergenza anche questo inaspettata la guerra una guerra nel cuore dell'Europa
Ora io ringrazio in particolare i colleghi fiorentini tantissimo il professor Simoncini il professor Cardone e poi tutti gli altri le altre colleghe con altri colleghi per per l'ospitalità
E sottolineo anch'io come miste mi è sembrato ci è sembrata particolarmente felice la scelta del tema e della sede perché anche per me e per la insomma per fin da quando mi sono sono appunto iniziato appunto a muovere i primi passi nella nel mondo universitario la scuola fiorentina è stata sempre associata appunto alle voci più autorevoli proprio sulla di studiosi sul sistema delle fonti del diritto e quindi maestri che vediamo oggi davanti che saluto e il professor Cheli professor De Siervo il professor Caretti sono stati appunto anche per la sottoscritta e per tutti noi siamo anche per tutta la nostra generazione punti di riferimento importanti
E ora la relazione perché si tratta di una vera e propria relazione dopo le parole belle parole profonde del professor Simoncini
Il Dario Nardella che ringrazio moltissimo ci ha offerto già nulla punto di vista importante che ha introdotto benissimo prima ancora della bellissima relazione introduttiva che sentiremo del professor Cardone
Il tema e il tema proprio nel modo in cui abbiamo voluto intenderlo noi c'è una riflessione e una riflessione la sua ha sottolineato benissimo Andrea Simoncini critica sul sistema delle fonti del diritto su quanto è successo
Durante la pandemia una pandemia che ha portato ad immersione per quanto riguarda il sistema delle fonti ma in generale per tutta una serie di nodi irrisolti
E dissolti forse irrisolvibili dei le del del nostro modello costituzionale ha portato ad emersione problemi che già c'erano gli ha fatti in qualche modo caso anche deflagrare
E dopodiché però oggi ci sentiamo ancora più in difficoltà nel dovere in qualche modo tracciare una linea allora mi sembra particolarmente importante quanto appunto ci ha chiesto oggi anche Dario Nardella che in fondo era un po'quello che è diciamo sta nelle corde di questo di questo di questa giornata di questo convegno e credo che voi apprezzerete nell'ambito di tutte le relazioni da una parte una come è sempre stato tassato nel gruppo di Pisa una profonda e attenta conoscenza della realtà
Diciamo a partire dal dato positivo per poi appunto osservare e valutare la prassi
Ma sempre con un'attenzione critica mai di immersione di giustificazione di quello che sta succedendo della cosiddetta prassi ma sempre appunto di appunto criticità rispetto a quello che succede e anche il fondo tentativo di dare delle proposte non so se poi noi saremo diciamo all'altezza di questo compito e relatori sicuramente io personalmente no lo so tracce Remo le fila le fila stanno coi tracciate dal professor Carnevale il nostro pasto preside
Del della del vecchio direttivo Somma comunque credo che questa ulteriore diciamo sfida ci veda oggi per lo meno pronti a coglierla e vedremo appunto nell'ambito dei nostri lavori
Come si svilupperà
Come si svilupperà perché appunto ritorno al mondo che è cambiato il mondo è cambiato e tutti noi cioè il mondo sta soffrendo si sta interrogato di fronte le trasformazioni il nostro modo di giuristi e di costituzionalisti per dare un contributo e appunto leggere
E interpretare queste trasformazioni alla luce appunto con l'occhio della costituzione di una Costituzione diciamo che da Costituzione scritta poi si evolve e i che ha senso appunto legata con la realtà permettetemi solo un momento di ricordo scusatemi purtroppo mi rendo conto che un momento di ricordo non di una di un di un di un professore scomparso ma di più professori uno l'ha già ricordato il il sindaco Nardella il professor Merlini
Stefano Merlini collega fiorentino insomma che parte ha partecipato o tante volte anche alla alle attività del gruppo di Pisa
Beniamino Caravita Beniamino Caravita che ricordo bene perché c'ero e e me lo mi è stato ricordato varie volte in particolare dal dal professor Romboli c'era quel primo incontro del gruppo di peso intorno a un tavolo se non ricordo male c'era anche il professor Caravita professor Caravita che poi diciamo invece ha seguito un percorso diverso diciamo e un percorso molto importante però che l'ha portata a fondare la rivista federalismi che oggi è diretta da da Anna Poggi
E quindi diciamo a offrire anche un ambito di riflessione spesso dialettico è sempre comunque in collegamento con con la nostra associazione
Il professor Claudio Gemma che invece se posso descriverlo era veramente organico alla nostra associazione ha partecipato sempre partecipava sempre e ricordo anche qui
Lo devo dire
Perché è questa associazione l'associazione che nasce come ha detto il professor Simoncini sull'idea di dare una voce ai giovani a chi quaranta trenta trentacinque anni fa voce però non poteva tanto averne invece voi ce l'avete ce l'avete data
E il professor Gemma che era anche particolarmente attento e sensibile proprio le persone più giovani o ricordo ancora insomma la sua sensibilità anche la sua gentilezza anche nei confronti della sottoscritta quando ero poco più che una dottoranda
Una ricercatrice e infine per ultimo ma il mio maestro il professor Valerio Onida che ci ha lasciato
Da poco
E che Valerio Onida apparteneva a quella generazione che diciamo non era la generazione dell'associazione dei costituzionalisti
Che ha visto nascere questa nuova associazione che in quel momento alcuni guardavano un po'con diffidenza ecco io ricordo bene perché appunto allora diciamo ero appunto sua giovane ricercatrice ricordo bene invece che come ha sempre fatto Valerio rispetto a tutte le sfide nuove tutte le cose nuove che gli si presentavano ricordo bene come fosse interessato e come fossimo di quelli contento che ci fosse comunque un ambito in più in cui si discutesse alcun ambito di giovani in cui diciamo la parola non veniva data dall'alto ma in realtà appunto se veniva un po'appresa dal basso poi di tante cose come ha come soci come discuteremo anche la la nostra assemblea di stasera ci racconteremo un po'diciamo del anche di quello che è stato il senso di questi tre anni grazie ancora buon lavoro e penso che insomma non potessimo iniziare anche oggi in un modo migliore questo
Grazie Marilisa allora adesso direi che i lavori prendono loro andamento ordinario invito qui il professore che diritta presiedere questa sessione professor Cardone per la relazione introduttiva
E poi penso via via anche gli altri gli altri relatori grazie è ancora buon lavoro a tutti
Eh no
Comincia quindi
Quindi a questo punto io intanto ringraziando ancora dopo diciamo come si cedibile flore vedendolo scettro al professore al vice presidente emerito della Corte costituzionale il professore Enzo Cheli
Per la presidenza di questa di questa diciamo della sessione e
Prima però diciamo Enzo coi dare tu la parola D'Andrea lo faccio io scusate evitino devo fare io ecco infatti vengo dopo mi sono resa conto adesso del programma per la scusatemi ma bisogna sempre fare una piccola una piccola gaffe se no appunto non non saremmo donne sto scherzando allora la relazione introduttiva verde professore Andrea Cardone dell'Università ordinario di diritto costituzionale dell'Università degli studi di Firenze
A cui do immediatamente la parola ringraziandolo molto perché non so facciamo penso che tutti abbiate Puppo tutto il comunque leggerla e già apprezzarla lo sentiremo ma è veramente una bellissima relazione introduttiva quindi grazie Andrea Asper qualche può valere il mio il mio giudizio
Grazie grazie davvero
Presidente
Mi sono ripromesso nella dente nel mio ufficio di relatori introduttivo di rispettare il più possibile il titolo che il direttivo che la nostra associazione ha dato al convegno di oggi e per questo immaginato di strutturarla
Il tre farti una prima parte dedicata alla ricostruzione del modello costituzionale ancor prima la definizione delle condizioni delle premesse nel rispetto delle quali si può parlare di un sistema delle fonti d'un sistema delle fonti che si ispira ad un modello costituzionale
Una seconda parte dedicata invece all'analisi delle trasformazioni che il sistema delle fonti ha subito in questi oltre settanta anni di storia repubblicana per cercare all'interno di questa storia
Quei fenomeni che in quanto di medio lungo periodo sembrano potersi a scrivere alla logica della persistenza
Per usare l'espressione molto evocativo del nostro titolo e distinguere i così da quei fenomeni che invece mi sembrano porsi un più diretto rapporto di causalità con la crisi economica con la pandemia che quindi a scriverò alla sfera dell'emergenza
Dico subito per evitare fraintendimenti che con quest'ultima affermazione non intendo negare lo scarto che molte delle relazioni opportunamente sottolineano
E che sussiste tra emergenze crisi legata prevalentemente al carattere tendenzialmente conservativo dell'emergenza e potenzialmente evolutivo della crisi ma semplicemente cercare di sottolineare che per il per evitare pericolose confusioni di piani opportuno distinguere i fenomeni in base alle cause che li hanno che le hanno determinate in questo senso cercano di svolgere le mie le mie riflessioni una terza parte della relazione invece dedicata al tentativo di rispondere
Al quesito implicito che il titolo del convegno pone che un po'è stato già evocato da chi mi ha da chi mi ha preceduto cioè qual è il limite nel rispetto del quale si può ritenere che gli scostamenti dal modello
Possono essere considerati costituzionalmente legittimo invece devono essere considerate altrettante epifania dell'incostituzionalità dico subito che su questa parte rinvierò al testo scritto per cercare di mantenermi nei termini e nei tempi che mi sono stati assegnati ora nella ricerca di questo modello costituzionale mi pare in un punto di partenza obbligato si era presentato la costatazione che indotti Navier sostanziale concordia sullo conclusione che l'attuale fisionomia assunta dal sistema delle fonti
E sia un po'il frutto della crisi dell'idea che le fonti possono essere considerate qualcosa di autonomo autosufficiente e quindi in questo senso ordinabile in sistema
E pacifica anche in dottrina la costatazione che la causa prevalente di questa destrutturazione del sistema delle fonti è da ricercare nella crisi della sovranità statale in effetti in questi termini si esprimono anche molte della relazione che ascolteremo oggi
è il che non desta particolare meraviglia se è vero come mi pare indubitabile che la Costituzione repubblicana del quarantotto come anche le altre Costituzioni democratico sociale nel secondo dopoguerra e ampiamente tributaria dei droghi mi della sovranità statale nonostante reti un'ampia apertura alla dimensione sovranazionale internazionale nonostante abbia colto il principio del pluralismo nella sua più ampia veste territoriale istituzionale sociale ponendo così le premesse perché il novero delle fonti venisse significativamente ampliato rispetto a quanto previsto non solo dal Codice
Civile del quarantadue ma anche rispetto a quanto previsto dalla dalla Costituzione stessa rinvio al testo scritto
E per alcuni passaggi che hanno animato un intenso dibattito che si è svolto nella dottrina costituzionalistica italiana anche nel corso degli ultimi anni sulla crisi
Della sovranità e soprattutto sulla sua residua capacità di svolgeva una funzione ordinante del sistema costituzionale mi limito qui
A mettere in evidenza che un punto di caduta comune a molte delle riflessioni che sono state condotte all'interno di quel dibattito è la sottolineatura
Che la sovranità statale che viene posta alla base della Costituzione del quarantotto è qualcosa di molto diverso
Rispetto a quello che la sovranità statale rappresentavano il contesto storico e teorico della modernità giuridica perché non si alimenta dall'idea dello Stato
Superiore non regole Niosh insomma risiede nel convincimento che la rappresentanza politica il principale se non addirittura l'esclusivo canale di legittimazione democratica che è deputato dalle forme contenuto
All'unità politica della nazione
Lo sottolineo in questa sede perché questo aspetto è particolarmente rilevante a mio modo di vedere per comprendere che i costituenti immaginavo nel sistema delle fonti ma giravano meglio le fonti proprio come un sistema non per non per sottolineare la sua autoreferenzialità alla sua chiusura rispetto all'esterno
Ma per mettere in evidenza che tutti i suoi elementi costitutivi quindi tutte le singole fonti devono trarre direttamente o indirettamente la propria legittimazione democratica dal circuito della rappresentanza politica generale
In ossequio ai cardini ai dogmi della liberaldemocrazia
Parlamentare ero qui in questa sede il tema dell'esistenza di un sistema delle fonti perché in un certo senso kantiano amente potremmo dire la stessa condizione logico trascendentale di pensa abilità di un modello costituzionale
Cioè intanto si può parlare di un modello costituzionale in quanto le fonti vengono concepite come un sistema se non come qualcosa di rigidamente ordinato in base a criteri predefiniti per lo meno comuni insieme le rimanenti che trovano un loro fattore di riduzione unità
Si può dire che l'architettura costituzionale delle fonti
Si ispira ad un modello se si ritiene che questa architettura esprime delle regolarità strutturali che ne definiscono il contenuto essenziale minimo acconsentono in questo senso di dire che le fonti sono ordinabili in un sistema ah quindi dal mio punto di vista ancora senso oggi ragionare di sistema delle fonti pur nel quadro del tutto destrutturato che abbiamo davanti perlomeno come ipotesi di ricerca per comprendere se esiste un modello costituzionale qual è il contenuto di questo modello costituzionale
Ora in questa in questa ricerca latta ricordata affermazione che la crisi del sistema delle fonti essenzialmente crisi della liberal democrazia parlamentare delle sue forme di produzione giuridica
Basate sulla rappresentanza non è una formazione dal mio punto di vista risolutiva
Perché se per un verso la transizione che la liberaldemocrazia la forma di Stato democratico rappresentativo attraverso la da decenni concorre a spiegare molti e complessi fenomeni l'ha caratterizzato l'evoluzione del nostro sistema delle fonti penso alla perché centralità della legge alla rimodulazione del rapporto fra diritto legislativo diritto giurisprudenziale alle rompere del diritto dei privati all'affermarsi dei poteri normativi delle autorità indipendenti
Ma anche all'apertura dei procedimenti normativi alla partecipazione degli interessati
Per altro verso però quelle impostazione non è in grado di chiarire qual è il proprio ma delle singole diverse specifiche esperienze costituzionali che si sviluppano all'interno di quella forma di Stato all'interno del modello della liberaldemocrazia parlamentare
Ora per comprendere quali sia il proprio nome di questa esperienza nel caso della Costituzione del quarantotto e di questi settanta anni
Di storia repubblicana soccorrono due notissime considerazioni di carattere storico su cui rinvio al testo scritto che qui ero quel maniera estremamente sintetica la prima è quella che si può compendiare
Nella formula per cui la Costituzione del quarantotto è una Costituzione tipica dello SDI compatibile o costituzione compromissorio dello stato dei partiti espressione con cui si fa riferimento al punto di vista storico come è noto il fatto
Che essa in larga parte il prodotto storicamente situato nel tempo della volontà dei partiti che animavano l'esperienza del Comitato di liberazione nazionale liberarono l'Italia dal nazifascismo ma anche e soprattutto al mio punto di vista cioè quello più teorico generale con questa espressione si fa riferimento come dicevo prima al fatto che la nostra Costituzione quindi anche l'idea di sistema delle fonti che c'è dietro si nutre dagli ideali della liberaldemocrazia parlamentare
La seconda premessa storica anche questa
Non non necessita di particolari svolgimenti
La dico in maniera molto sintetica usando una felicissima espressione del professor carie che la Costituzione repubblicana il quarantottenne nata per unire espressione con cui si può in maniera molto sintetica dire
Che ad essa i costituenti a firma affidano primariamente il compito di unire l'Italia che è riuscita spaccato dalla Seconda Guerra dalla seconda guerra mondiale divisa com'era tra nord e sud ma anche tra fascisti e antifascisti tra monarchici
Repubblicani perché evoco queste due notissime
Considerazioni di carattere storico perché il loro operare congiunto orrende
Abbastanza
Intuitivamente comprensibile che quello delle fonti è stato concepito dei costituenti non solo con un sistema ma con un sistema che si ispirava un modello ben preciso questo modello imperniato sulla centralità dell'assemblea rappresentativa
Come luogo per la composizione politica
Dei conflitti di dimensione nazionale
C'è sul Parlamento come luogo per il raggiungimento del compromesso politico partitico a garanzia dell'unità della Repubblica secondo una visione che fu tipica dei costituenti che riunì tutti
Che guardava alla disciplina costituzionale delle fonti innanzitutto come al cuore dei processi e dei meccanismi di integrazione politica dell'ordinamento
Ora
In questa prospettiva si comprendono molte delle scelte furono fatte le costituenti il quarantotto pensate
A quanto emblematica in questa prospettiva l'originaria formulazione degli articoli centoventitré centoventisette che per l'appunto affidavano al Parlamento di dirimere i conflitti posti al cuore dell'unità della Repubblica dall'esercizio dell'autonomia statutaria legislativa delle Regioni
Ma pensate anche a quanto appaiono significativi silenzi silenzi del costituente su alcuni atti normativo esperienze che erano ben note
All'età liberale che non furono presi in considerazione espressa mente costituzionalizzato le proprio per non gettare ombra sulla signoria del Parlamento nel sistema delle fonti pensate alle ordinanze ex ordine ma lo stato d'assedio ma anche ma anche al potere al potere regolamentare
Non è allora cioè non è allora un caso che la declinazione della centralità parlamentare come fondamentale fattore di legittimazione democratica dei processi normativi ma anche degli strumenti normativi di controllo
Del Parlamento sull'indirizzo politico del governo costituisca il vero filo rosso che lega ancora oggi
Quindi anche dopo le revisioni costituzionali che hanno eliminato alcune parti di quel modello mi riferisco evidentemente alla uno nel novantanove in questo passaggio
Che lega dicevo tutte le norme che ancora oggi costituiscono l'ossatura del modello costituzionale del sistema le fonti pensiamo alle varie di serve di legge in materia di diritti di libertà alle varie declinazioni del principio di legalità
Alla costruzione del procedimento legislativo in funzione del bicameralismo perfetto e paritario alla riserva d'assemblea e alla disciplina del referendum abrogativo ma anche degli atti del governo aventi forza di legge ma ancora la concessione College dell'amnistia e dell'indulto
Dell'autorizzazione alla ratifica i trattati internazionali dell'approvazione del bilancio ma ancora l'approvazione con legge costituzionale degli statuti delle regioni speciali ma anche al ruolo che viene riconosciuta la legge riduzione male alla legge regionale dei procedimenti di variazione territoriale di quegli articoli centotrentadue centotrenta tre all'obbligo di comunicare le sentenze di accoglimento della Corte allegare ma soprattutto direi
Allora
Al tendenziale mi sentirei di chiamarlo così al tendenziale monopolio che l'articolo centotrentotto attribuisce al Parlamento nella revisione costituzionale e dico tendenziale monopolio perché configura il referendum come eventuale come strumento a tutela della minoranza ma su questo e sulla prassi che poi
Nel seguito
Ha avuto modo di dire
In estrema sintesi allora mi pare mi pare di poter dire che alla luce di queste norme di come la dottrina pacificamente le interpreta danni
Un modello costituzionale del sistema delle fonti esistente e si radica proprio nella imprescindibile funzione di legittimazione democratica che il Parlamento esprimere processi normativi sia sotto forma di proposizione
Di un'autonomia indirizzo politico sia sotto forma di controllo sull'indirizzo politico del governo entrambi gli aspetti secondo i capisaldi della forma di governo parlamentare e con questo vengo a definire l'idea che mi son fatto e che vi propongo di definizione del modello costituzionale dire infatti che il tratto essenziale qualifica e qualificante del modello è la centralità del parlamento per il ruolo che ha nella forma di governo parlamentare significa individuare il cuore di quella concezione minimale del sistema di cui e di cui parlavo in un'azione diversa ma anche sensibilmente più ampia rispetto a quella della mera centralità della legge parlamentare che deriva da un'analisi che rimane tutta sul piano della forma di Stato in uscendo sul piano della forma di governo e questo a mio modo di vedere a delle conseguenze molto significative dal nostro punto di vista essenzialmente due la prima conseguenza è che mi non si può ritenere che il modello costituzionale sia superato né per effetto dell'incrinatura dei dogmi della sovranità statale né per effetto di quelle revisioni costituzionali che hanno allontanato il nostro sistema delle fonti dalla logica della centralità della legge parlamentare
E penso in particolar modo alla uno del novantanove che ha superato l'imposizione della forma di governo assembleare per le Regioni ordinarie ma anche eliminato l'approvazione con legge parlamentare visto che le Regioni binario ma penso anche alla tre del due mila uno che sicuramente ha allontanato il sistema delle fonti da quel modello originario che i costituenti avevano in mente
Lo testimonia la costruito la costituzionalizzazione del del potere regolamentare ma anche molto significativa la soppressione del controllo di merito del Parlamento sulle leggi regionali secondo il vecchio articolo centoventisette che sappiamo però non avverrà mai non avere mai ha avuto luogo la seconda conseguenza che deriva perdonatemi se banalizzo dall'individuare il cuore del modello nella centralità del parlamento secondo la forma di governo parlamentare non è la centralità della legge e che residuano significativi spazi di compatibilità del modello costituzionale anche in relazione a quelle prassi
E a quei procedimenti e a quelle esperienze che ancorché testimonino una recessività della legge parlamentare sono comunque compatibili con la facoltà e con la capacità del Parlamento di esprimere la sua funzione di legittimazione democratica pensiamo ad esempio agli istituti che scandiscono la cosiddetta fase ascendente o fase discendente del nel diritto dell'europea in disparte ogni considerazione sull'efficacia di questi istituti hanno avuto sulla prassi su cui devo rinviare necessariamente al testo scritto ciò che mi preme sottolineare adesso e che questi istituti dimostrano che c'è spazio per una capacità di legittimazione democratica dell'Assemblea
Parlamentare anche al di là dell'utilizzo dello strumento dello strumento e la legge ma pensiamo anche ai poteri delle Autorità amministrative poteri normativi delle autorità amministrative indipendenti relazione
Alle quali le leggi istitutive prevedono non solo rilevanti poteri di nomina in capo le amministrazioni parlamentari ma prevedono anche l'obbligo di riferire annualmente alle Camere proprio in funzione di raccordo con il sistema con il sistema democratico rappresentativo ora segue un modello costituzionale e Sister questo significa che questo modello
Deve essere assunto a base per valutare le trasformazioni del sistema delle fonti ha conosciuto in questi settant'anni di storia della Repubblica vengo così alla parte centrale della mia relazione che però anche la seconda è l'ultima perché ho già detto che la terza
Non la
Non la esporrò
Cosa vuol dire cosa vuol dire guardare alle trasformazioni del sistema delle fonti
Alla luce del modello costituzionale proprio nel solco delle premesse ho cercato di porre sulla idea di sistema delle fonti e di modello costituzionale dal mio punto di vista significa provare a leggere le trasformazioni del sistema e le fonti alle luce delle parallele evoluzioni che la forma di governo parlamentare
Ha subito negli stessi negli stessi anni il che significa in definitiva chiedersi quanto il nostro modello costituzionale di sistema le fonti è stato rigido
Cioè quale capacità saputo mostrare di resistere al cambiamento intendendo per cambiamento ovviamente non solo quello determinato dalle revisioni costituzionali ma anche quello determinato da quella molteplicità di fattori politici economico già economici sociali ma anche di altra natura
Che trasformano le costituzioni le fanno cambiare pur senza alterarne
Pur senza alterarne
La lettera ora dalla lettura delle trasformazioni del sistema delle fonti alla luce
Dell'evoluzione della forma di governo parlamentare mi pare che sia ricavabile una sorta di periodizzazione della storia repubblicana delle fonti che vi propongo di articolare in cinque Fassio stagioni a cui dà e dico
La parte centrale
Del del mio intervento una prima fase quella degli anni cinquanta e sessanta sono gli anni come nodo della cosiddetta dei fascisti trazione dell'ordinamento che viene realizzata grazie al contributo fondamentale della giurisprudenza costituzionale
Ma sono anche gli anni del in attuazione della Costituzione che determinato dal prevalere in Parlamento di orientamenti politici di tipo conservatore che partoriscono l'esperienza dei governi a guida della democrazia cristiana che teneva in una certa misura che l'attuazione della parte più progressista della Costituzione potesse portare consensi alle sinistre in particolare al Partito Comunista che come scrive molte fino
Cemento e leopoldo Elia
Oggetto di una sorta di pregiudiziale di pregiudiziale preclusione questo clima ostile
All'atto c'è la Costituzione lo ricordiamo tutti è certamente alimentato anche dagli ed in preda agli orientamenti della magistratura della giurisprudenza per lo meno fino alla svolta del Convegno dell'Associazione nazionale magistrati di Gardone del mille novecentosessantacinque fino a quel momento infatti e forte la ritrosia della magistratura sia all'applicazione diretta e la Costituzione sia l'interpretazione conforme soprattutto molto ricorrente la distinzione fra norme programmatiche
E norme direttamente precettive che pop il sol con la trincea su cui si arresta l'attuazione
L'attuazione della Costituzione ora pur in questo contesto fin dalla seconda metà della prima legislatura direi si cominciano a far seguire assieme a far sentire agli affetti che il funzionamento della forma di governo determina sul sistema delle fonti
Così appunto già nella seconda metà della prima legislatura il deposito di tutta una serie di iniziative
E legislative
Provenienti dai vari esponenti delle correnti della democrazia cristiana determina quello che è stato chiamato in dottrina il primo intasamento dei lavori parlamentari nel cinquantatré in occasione dei lavori parlamentari di approvazione della legge truffa per la prima volta viene apposta la questione di fiducia su quello che poi sarebbe divenuto e Comune chiamare un maxiemendamento ora nonostante una certa tendenza all'ipertrofia legislativa delle delle primissime legislature nonostante la Corte costituzionale fin dalla sua prima storica sentenza abbia cercato di relativizzare perlomeno sul piano della giustizia costituzionale la distinzione fra norme precettive
E norme programmatiche l'attivazione della legge parlamentare
In funzione di attuazione del programma costituzionale viene diffusamente avvertito come insufficiente come coerente e anche come come necessarie si sviluppa a partire dagli anni Sessanta un intenso
Un intenso dibattito sulle cause dell'inerzia del Parlamento molto significativo se ho riletto con la sensibilità di oggi vi prendono parte Costantino Mortati Vezio Crisafulli
Ma anche leopoldo Elia il quadro che ne emerge sconfortante desolante per questi per questi autori un'unica eccezione viene individuata da Paladine nella legge quarantotto del sessantasette che istituisce il il CIPE a cui si affida la speranza di poter interrompere quel perverso intreccio che si era creato fa in attuazione della Costituzione mancato decollo della pianificazione economica per il resto le agende politiche dei governi come badile Fanfani alla quarta legislatura erano una sorta di libro dei sogni qualcosa di molto distante dalle esigenze dei bisogni di attuazione
Della costituzione non meraviglia allora che il sistema delle fonti fin da queste sue primissime esperienze comincia a denotare alcune difficoltà di funzionamento Orta alla ricordata ipertrofia legislativa all'accentramento
Dell'iniziativa legislativa nelle mani del governo ma anche la difficoltà dei disegni di legge governativi di terminare potrà ridere a causa dei contrasti tra le varie correnti della democrazia cristiana
Ma
Ma anche l'aumentarle dei volumi della legislazione provvedimentale che spesso viene approvata con commissione cooperante in sede in sede legislativa
Gli anni Settanta sentirà segnano invece l'avvio di una seconda fase di una seconda stagione che è determinata essenzialmente alla circostanza che i moti rivoluzionari del sessantotto danno
Al Parlamento una chiara indicazione riformista allora quello stesso sistema delle fonti che il decennio precedente non era stato in grado di dar luogo all'attuazione della Costituzione diventa invece una una fucina incredibilmente operosa nascono le regioni vengono attuate le grandi riforme economico sociali dallo Statuto dei lavoratori riforme del diritto di famiglia
Dall'istituzione del servizio sanitario nazionale all'introduzione del divorzio e dell'aborto
Dalla riforma del servizio pubblico radiotelevisivo ai primi esperimenti funzioni amministrative alle regioni
E quello che si può definire la vera e propria stagione d'oro
Del sistema delle fonti ma questo non solo perché è concorre in maniera significativa ad attuare il programma costituzionale ma perché opera in perfetta City sintonia con il modello che i costituenti avevano pensato
A mio modo di vedere lo testimoniano in maniera molto significativa due vicende la prima è quella che si sviluppa a partire dalla legge quattrocentosessantotto nel settantotto attraverso cui il parlamento si godo della legge finanziaria
Proprio per realizzare tutte le modifiche legislative dell'ordinamento che sono necessarie per perseguire l'indirizzo politico e definire il limite di ricorso Massimo all'indebitamento presso i mercati che è necessario per finanziare l'attuazione della parte più progressista della Costituzione quella che riguarda
I diritti sociali la seconda vicenda
Nel lungo periodo probabilmente più significativa
è quella dei riforma è quella della riforma dei regolamenti parlamentari del settantuno che recepiscono sul piano della vita politico-parlamentare proprio quell'impostazione assembleare compromissorio che era stata passa che era stata posta dei costituenti
Alla base del modello il frutto più maturo di questa stagione è il quindi il disgelo costituzionale
I cui effetti si colgono innanzitutto nel fondamentale contributo che le minoranze parlamentari danno all'approvazione di talune importanti leggi di attuazione della Costituzione penso per esempio alla trecentocinquantadue settanta sugli istituti di democrazia diretta ma penso anche alla legge sulla casa
E penso anche allo Statuto dei lavoratori
In questa stessa fase però comincio raccogliersi anche nella prassi alcune l'idea di tendenza che sembrano testimoniare che quell'equilibrio raggiunto dal sistema politico partitico sta per essere messo in discussione non è poi così granitico come sembra in particolar modo mi riferisco al costante aumento del ricorso alla decretazione d'urgenza anche con la funzione di forzare la sintesi del compromesso politico anche per raggiungere il compromesso politico su questioni politicamente controverse
Che per l'appunto forse la cartina di tornasole più significativo del fatto che quell'equilibrio sta per essere messo in discussione in effetti negli anni ottanta
Si apre una terza una terza fase che determinata dal fallimento del compromesso storico
E che si può compendiare con la formula del cosiddetto pentapartito Isma'il quale altera in maniera molto significativa sia la logica di funzionamento la forma di governo parlamentare sia la logica di funzionamento conseguentemente del sistema delle fonti anche in questo ci restituisce la conferma della bontà di questa lettura parallela di questi due universi Effetti di stabilità degli esecutivi ma anche il raggiungimento di compromessi politici sempre di più basso profilo finisce per determinare una crisi del sistema dei partiti
E la crisi del sistema dei partiti finisce per diventare la crisi della stessa Costituzione repubblicana e questo per quanto più ci interessa innesca un'inarrestabile processo degenerativo della forma di governo parlamentare che non potevano non coinvolgerà anche il sistema delle fonti
E nei fatti
Torna a riecheggiare
La feroce critica ci mettiamo a nei confronti dell'astrattezza della legalità parlamentare il parlamentarismo dei partiti non è più visto come luogo privilegiato per il raggiungimento del compromesso politico che è necessario per riempire lo l'unità politica della nazione dei contenuti tratti dalla mia parte la Costituzione ma diventa il simbolo
Dell'autoreferenza dell'autoreferenzialità dei partiti
Della corruzione del predominio degli interessi di casta se non è individuali
La nota disillusione che decenni prima Vezio Crisafulli
Manifestava in quel dibattito degli anni Sessanta diventa straordinariamente profetico a tutto l'immaginario dei costituenti viene capovolto e con l'idea del compromesso politico inizia a tramontare anche l'idea di sistema delle fonti che su quella compromesso politico i costituenti avevano interesse di ficcare lo dimostrano una serie di prassi
Innanzitutto l'aumento della legislazione a carattere provvedimentale ma anche diffondersi dei decreti legge in carenza dei presupposti necessità e urgenza nasce la prassi della reiterazione dei decreti legge
La legge di conversione come è stato efficacemente detto diventa un treno in corsa cui agganciare i vagoni dal contenuto più disparate comunque radicalmente disomogeneo rispetto al contenuto del decreto legge da convertire sempre la decretazione d'urgenza si afferma
La tendenza nominare commissari cui vengono attribuiti poteri extra ordinem la legge finanziaria diventa uno strumento Omnibus comprensivo di tutte le modifiche dell'ordinamento che si vengono necessarie per raggiungere il compromesso politico del momento spesso su questioni micro settoriali
Anche in contrasto con gli indirizzi di politica economica generale è non e non raramente varato grazie alla posizione della questione di fiducia sui maxiemendamenti proposti proposti dal Governo
Parallelamente la degenerazione della logica compromissoria che era stata posta alla base dei regolamenti parlamentari del settantuno rende impossibile al governo avere certezza
Dei tempi di approvazione dei provvedimenti che presenta in Parlamento è in effetti l'aspirazione all'unanimità che era contenuta nella disciplina della programmazione dei dei lavori dei regolamenti al settantuno si scontra con l'ostilità sempre più forte di settori via via crescenti della vita politica
Della vita politica italiana che rifiutano quella logica assembleare quella logica compromissoria che era alla base sia del modello costituzionale delle fonti sia dei regolamenti parlamentari e settantuno e non meraviglia allora ne che proprio in questi anni si affermi il tema della governabilità così come non meraviglia che sistema le fonti sia posto al centro del primo tentativo organico di riforma della Costituzione condotto dall'amica dalla Bicamerale borse Bossi nel mille novecentottantatré su cui naturalmente
Mi devo limitare a rinviare al testo scritto vorrei però sottolineare che questa terza fase questa degli anni ottanta si chiude con tre molto rilevanti tentativi di contenere le degenerazioni della forma di governo parlamentare di riportare ordine nel sistema delle fonti il primo evidente certamente a tutti è la legge quattrocento dell'ottantotto che rappresenta anche la prima vera attuazione costituzionale del modello
Di sistema delle fonti
Ma ci sono anche altri due passaggi fondamentali il primo di questi due passaggi e la legge trecentosessantadue dell'ottantotto con cui poco per reagire
Alla prassi delle finanziarie omnibus si si cerca di limitare il contenuto nella legge finanziaria alle sole regolazioni quantitative strettamente necessarie alla manovra e alla definizione del limite teorico massimo di ricorso all'indebitamento
Il terzo tentativo che viene condotto nella medesima direzione
è quello che la legge La Pergola dell'ottantasei e l'ottantanove che introduce lo strumento e la legge comunitaria da un lato per contenere l'aumento dei volumi della legislazione che comincia a crescere in maniera incontrollata proprio per dare attuazione al diritto all'uno e dall'altro risolvere il problema che è poi diventato strutturale come ben sappiamo
Dei ritardi nell'attuazione del diritto all'europea ora queste tre riforme di sistema proprio per il loro carattere ordinamentale e proprio per il fatto di alimentarsi
Dalle reciproche implicazioni fa forma di Stato il sistema delle fonti possono essere considerate come il canto del cigno
Del modello costituzionale lo testimonia che negli stessi anni quindi stiamo dicendo la fine degli anni Ottanta prenda avvio un incrementale processo di riforma dei regolamenti parlamentari che teso a depurati da quella originaria logica compromissoria
E assembleare perché quella logica viene adesso sempre più spregiativo amante concepita come consociativa lo dimostra la riforma dei regolamenti dell'ottantotto quindi generalizza dovuto pagare secondo modalità di ricezione delle Camere ma anche la riforma della programmazione dei lavori del novanta alle Camere i tempi sono quindi maturi perché si conosco un'altra discontinuità in questa storia costituzionale che è quella che in effetti si determina segnando l'avvio di una quarta fase una quarta stagione all'inizio
Degli anni novanta che si realizza per effetto di due discende che determinano una forte lacerazione dell'ordito storico della Repubblica la prima è quella che si può definire anche qui perdonarmi attraverso la formula giornalistica di Tangentopoli che spazza in un sol colpo via dal panorama politico partitico italiano tutti i partiti che avevano animato l'esperienza dell'Assemblea costituente l'esperienza delle prime legislature
Repubblicane la seconda evidentemente il referendum elettorale del diciotto via novantatré che determinò l'evoluzione della nostra forma di governo parlamentare in senso maggioritario ora gli effetti di questo rinnovato contesto sul sistema delle fonti non potrebbero essere più radicali in effetti a cambiare in maniera molto netta non sono solamente le prassi che la prima cosa che si percepisce ma cambia il modo stesso in cui le fonti sono concepite
Quello delle fonti cessa di essere un tema come era stato fino ad allora di attuazione di implementazione delle liti cotessuto pluralista della Costituzione diventa un segmento della più ampia questione dello strumentario dello funzione governante
Cioè delle fonti si afferma una visione una lettura che potremmo definire Shawn weberiana proprio per mettere in evidenza il suo carattere servente strumentale rispetto all'idea della democrazia maggioritaria della democrazia dell'alternanza oppure come pure è stata chiamata
Nella democrazia decidente
Ancora una volta quindi non si trova particolare meraviglia constatare che il sistema delle fonti e nuovamente al centro di ulteriori due organici tentativi di riformare la Costituzione quelli condotti dalla De Mita Iotti e novantatré dalla Bicamerale D'Alema del novantasette
Così come non desta meraviglia in questo contesto che entrambi questi tentativi siano condotte attraverso poderose deroga all'articolo centotrentotto della Costituzione che di quel modello costituzionale nei cui confronti
Si manifesta sempre maggiore insofferenza evidentemente rappresentava rappresentava uno dei pilastri
Quel processo di adeguamento del sistema politico costituzionale italiano alla nuova logica maggioritaria che non arriva in fondo sul piano della revisione costituzionale invece arriva in porto con riferimento a regolamenti parlamentari per effetto della riforma del regolamento
Della Camera del novantasette delle più puntuali di forme del regolamento del Senato degli anni dal novantanove al due mila due che coniugano da un lato la certezza dei tempi dei lavori parlamentari con il riconoscimento di tutta una serie di prerogative parlamentari della minoranza che nel frattempo nella loro logica si costituisce in opposizione proprio nel senso di un più generale riconoscimento di uno Statuto e l'opposizione
All'interno di queste riforme naturalmente la sempre più avvertita esigenza di rinforzare il ruolo del governo in Parlamento non ricordo molto bene perché erano i primi mesi Viviani della mia attività era tutta dominata da questa idea del rafforzare il ruolo del governo in Parlamento porta l'introduzione di alcuni istituti la nuova disciplina del filtro di ammissibilità degli emendamenti la nuova disciplina della programmazione dei lavori
Tutti istituti che vanno appunto nel senso di rafforzare il ruolo la presenza del Governo in Parlamento quando si dice in Parlamento si pensa innanzitutto del governo all'interno dei processi normativi ora la restante parte degli anni novanta
è gli anni due mila che valgono a definire temporalmente questa parte fase sembrano dimostrare però che l'evoluzione della forma di governo parlamentare in senso maggioritario non è in grado di curare in maniera miracoloso i problemi del sistema politico partitico italiano dalla crisi della rappresentanza alla scarsa qualità
Delle leggi e delle politiche pubbliche
Dall'instabilità dei governi alla loro incapacità di fronteggiare i problemi economico sociali soprattutto quelli derivanti dalla crescita esponenziale del debito pubblico che era in gran parte il frutto delle parsi Proust delle prassi tossine della legge finanziaria di cui abbiamo detto
Ma nemmeno i problemi economico sociali derivanti dalla nuova incipiente crisi economico-finanziaria
Del due mila sette due mila otto
Ebbene proprio il sistema delle fonti costituisce un banco di prova significativa dell'assenza di qualsiasi virtù taumaturgica del maggioritario si cominciano a diffondere all'interno
Dell'ordinamento delle prassi che sono sempre più difficilmente compatibili con il modello costituzionale
Per cercare di fare ordine vi propongo di dividere queste prassi che sono numerosi in tre grandi gruppi un primo gruppo contiene tutte quelle prassi che testimoniano il sostanziale fallimento del tentativo di razionalizzazione compiuto dalla quattrocento dell'ottantotto
Pensate all'esplosione della delega legislativa si assiste Adele che senza principi e criteri deleghe che vengono esercitate oltre il termine
Proliferano i decreti legislativi integrative correttivi che spesso sono previsti da norme diverse da quelle dall'attribuire una delega principale che vengono adottate a distanza notevole di tempo e talvolta vengono inserite anche leggi di conversione di decreti leggi che hanno tutt'altro contenuto
A tutti note poi la parabola che ha subito la decretazione d'urgenza dopo la sentenza del centosessanta novantasei con cui la Corte costituzionale
Ha posto un argine alla prassi della reiterazione per un verso si assiste al dilagare delle ordinanze di protezione civile che non soggiacciono né al controllo presidenziale ma nemmeno a quello del Presidente della Repubblica
Parallelamente si alla mutazione genetica come ha scritto Andrea Simoncini del decreto legge che diventa un'iniziativa legislativa governativa rafforzata dall'immediata entrata in vigore soprattutto dai centri dai dai tempi certi delle sale parlamentare se non addirittura della sua approvazione
Visto il tandem al governo
Maggioranza parlamentare non meno significativa sono le prassi sul potere regolamentare qui cosa si si testimonia le rompere del fenomeno dei decreti di natura non regolamentare che testimonia quella che è stata felicemente a mio modo di vedere definire in dottrina come una sorta di fragilità della quattrocento dell'ottantotto fragilità dall'articolo diciassette soprattutto che subito dopo l'entrata in vigore della legge dà luogo a quel fenomeno proteiforme di fuga dal regolamento di cui un altro punto di emersione molto significativo è la prassi in materia di delegificazione che si sviluppa su binari del tutto diversi rispetto a quelli tracciati dall'articolo diciassette comma due
Con ogni conseguente ricaduta problematica in termini di rispetto del principio di legalità dell'ispettore
Del principio
Di gerarchia delle fonti vi è poi un secondo un secondo gruppo di prassi che testimonia la moda di vedere un altro fallimento che il fallimento del tentativo che ho ricordato prima dei regolamenti parlamentari avevano fatto di far transitare nella nuova logica maggioritaria l'assetto dei rapporti fra maggioranza e opposizione sul piano dei processi normativi
Quindi fatti si assiste soprattutto in relazione al procedimento legislativo a tutta una serie di prassi che testimoniano proprio l'offuscamento di quei caratteri di pubblicità di trasparenza di apertura del contraddittorio dialettico tra maggioranza e opposizione che erano alla base del tanto che la logica maggioritaria che erano alla base anche delle riforme e regolamenti parlamentari pensate per esempio il diffondersi dei maxiemendamenti
Oppure pensate all'abuso della questione di fiducia che spesso si accompagna alla richiesta da parte la maggioranza parlamentare di iscrivere all'ordine del giorno dell'assemblea provvedimenti che non hanno ultimato il loro iter in commissione e più in generale può dalla svaluta azione
Del ruolo che le commissioni
Hanno avuto nella forma di governo parlamentare perché con la dottrina di quegli anni ha ben evidenziato non erano più in grado né di fare una funzione di esercitare la funzione di indirizzo politico né tantomeno avevano più che capacità voglia di controllare l'indirizzo
L'indirizzo politico del Governo voi vi è una terza categoria
Residuale che raccoglie tutte quelle classiche vanno tutte nel senso di aver determinato una progressiva marginalizzazione del Parlamento dei processi normativi
Penso all'accentramento dell'iniziativa legislativa al massiccio inserimento degli emendamenti anche governativi nella conversione di decreti legge
Al consolidarsi dei decreti legislativi integrativi e correttivi al ricorso alle deleghe in bianco che spesso vengono utilizzate per attribuire la potestà legislativa no no al governo secondo lo schema l'articolo settantasei ma le autorità amministrative indipendenti allo strutturarsi proprio attraverso la legislazione delegata di una sorta di con legislazione tra tra Parlamento e governo
Ma penso penso anche al costante permanere della legislazione provvedimentale all'allungamento dei tempi del procedimento legislativo
E al permanente ormai carattere omnibus delle delle manovre di bilancio l'insieme di queste prassi ci dimostra l'incapacità del sistema politico partitico di produrre nella nuova logica maggioritaria un assetto dei rapporti tra maggioranza e minoranza
Che sia conforme con il modello costituzionale
Ce lo confermano innanzitutto le ce lo conferma in toto la prassi dei rinvii presidenziale ex articolo settantaquattro di Ciampi ma anche dire la prassi delle notifica inquilina Lizzie
Di Napolitano e del primo mandato che in più occasioni stigmatizzano il modo in cui il tandem maggioranza parlamentare governo utilizza il sistema e le fonti del formando per ragioni di contingenza politica e di questa prassi presidenziale ricordiamo tutti c'è traccia anche nella giurisprudenza costituzionale in particolar modo alla sentenza ventidue del due mila dodici e De Clara
L'incostituzionalità nella prassi di inserire norme eterogenee in sede di legge di conversione rispetto al contenuto dei decreti legge da convertire richiamando per l'appunto tra le altre cose anche la prassi dei rinvii presidenziali che aveva stigmatizzato
E questa condotta
Ora sorvolo rinviando al testo scritto su una parte abbastanza lunga delle relazioni in cui cerco di mettere in evidenza che queste linee di tendenza che si possono sintetizzare nella marginalizzazione del Parlamento
Il parallelo accentramento delle funzioni normative in capo al governo nell'ambito di quella che mi è parso di poter chiamare una più generale dislocazione del baricentro normativo della forma di governo parlamentare trovano puntuale conferma sia nei rapporti fra fonti interna continua europea
Sia nelle vicende evolutive della revisione costituzionale sia nell'ambito del diritto regionale su questo purtroppo non ho tempo di essere di essere analitico come avrei voluto ma sono sicuro che i lavori se ne se ne gioverà hanno quindi cerco sinteticamente di dire qualcosa sui tempi hanno e più recenti per poter assegnare qualche conclusioni tempio noi più recenti
Sono quelli di una sorta di quinta fase che mi è parso di poter chiamare come quella delle fonti nella forma di governo a tre poli cosa caratterizza questa fase la caratterizza il fatto che la crisi ormai conclamata che la rappresentanza politica generale e il sistema politico partitico e con esso la forma di governo parlamentare attraversa dagli anni ottanta
Nonostante si ponga in termini radicalmente diversi rispetto al passato per il fallimento della stagione maggioritaria non accenna di certo diminuire d'intensità e forse la manifestazione più concreta
Di queste che la Corte Costituzionale ben due volte con la sentenza numero del quattordici con la trentacinque
Del diciassette abbia dovuto dichiarare incostituzionali le leggi le tonalità messe nato proprio per le modalità con cui attribuivano il premio di maggioranza in questo contesto vecchie torsioni del sistema delle fonti e nuovi scostamenti dal modello costituzionale si sommano
E la prassi denota l'abuso della del della decretazione d'urgenza della questione di fiducia
Le delibere del governo salvo intense la pubblicazione tardiva dei decreti legge la mancata approvazione in Consiglio dei ministri dei testi dei decreti legge medesimi sostituiti da qualcuno sottolineando con ironia dalle slide s'i maxi emendamenti in sede di conversione la disomogeneità delle leggi di consumi di conversione
La crescita dell'attività consultiva delle commissioni parlamentari che non vale però come la dottrina evidenza compensare la mancanza degli elementi costitutivi della galleria che ingenera una certa confusione sulla responsabilità politica
Tra Parlamento e governo ancora il fenomeno delle deleghe legislative inattuate
L'evoluzione del procedimento legislativo né ai sensi di una sorta di bicameralismo alternato monocameralismo di fatto in cui l'istruttoria nella sostanza è fatta da una sola delle due Camere l'alta si limita a ratificare
Ma pensate anche a tutte le difficoltà e anche le aberrazioni delle politiche di semplificazione e riordino normativo
Prima fra tutte quelle realizzata attraverso il taglia leggi e più in generale ad una sorta di atrofia della legge come è stato detto una fuga dalla legge che quando viene utilizzata beh dei suoi affetti Sempre sempre più precarizzato di prova a dare allora qualche sintetica idea conclusiva su cosa si può ricavare da questa lettura in parallelo dell'evoluzione del sistema delle fonti con la forma di governo parlamentare allora la prima considerazione che mi pare si possa trarre è che l'idea di distinguere fra i miei fan agenzie persistenza che venne suggerita dal dal titolo il compagno idea molto felice
Perché in effetti in tutti e tre i livelli della produzione normativa di cui ci occuperemo nella sessione mattutina sia l'emergenza sia la tecnica sia i vincoli finanziarie però nomi dell'Unione europea mostrano degli effetti che sono significativamente convergenti con linee di tendenza di medio e di lungo periodo che però affondano
Le proprie radici nella rottura del rapporto fiduciario nella degenerazione della forma di governo parlamentare e non si possono porre in diretto rapporto di causalità con la crisi economica e con la pandemia se non altro perché sono strutturate nei decenni precedenti hanno riso semmai un intensificarsi
Seconda
Seconda considerazione i problemi che ci affannano
Sul tema delle fonti ormai da circa quindici anni cioè quelli della prassi
Che noi consideriamo più recente sono problemi che si capisce alla luce di questa storia non essere problemi congiunturali non dipendono dai singoli passaggi della vita politico partitico istituzionale italiano sono problemi strutturali sono problemi che derivano direi
Dalla difficoltà di funzionamento della forma di governo parlamentare ma meglio per essere aderente a quello che davvero penso
Alla difficoltà con cui i partiti politici interpretano la forma di governo parlamentare come l'hanno interpretata sia quando la forma di governo parlamentare funzionava secondo una logica di tipo proporzionalisti go
Sia come l'hanno interpretata quando funzionava secondo una logica di tipo
Maggioritario
Forse l'ultimo conclusione che si può trarre e dunque per tornare al titolo del convegno
Che possono essere ascritti alla sfera dell'emergenza tutti quei fenomeni normativi che abbiamo davanti che non si pongono in sostanziale continuità con questa più generale persistenza che è costituita dalla marginalizzazione del Parlamento dal parallelo accentramento delle funzioni normative in capo al governo
Rispetto a queste neo sembra esserci una principale eccezione del silente riaccentramento delle funzioni normative a livello statale che come emerge bene dalla relazione di sarà lieto si pone invece in un rapporto di causalità più diretto al sia con la crisi economica sia con la pandemia
Per il resto l'effetto della crisi della pandemia sembra essere stato prevalentemente quello di avere resto stabili
Degli affetti e delle linee di tendenza
Che già c'erano il che mi consente di chiudere tornando porgo al punto di partenza cioè a quella distinzione fa emergenze crisi che molte delle relazioni opportunamente sottolineato e che deriva dal carattere tendenzialmente conservativo dell'emergenza e potenzialmente evolutivo della crisi ecco
Molti di questi fenomeni non si possono ascrivere alla crisi dal punto di vista del nesso di causalità rientrano nella dimensione della crisi dal punto di vista degli effetti tendenzialmente stabili che determina quanto voi
Il nuovo assetto del sistema delle fonti così stabilizzato sia conforme al modello costituzionale come ho detto in premessa è questione su cui l'invio al testo scritto ed è cosa che adesso faccio molto volentieri per non sottrarre ulteriore tempo ai nostri relatori grazie
Grazie al professor Cardone a Carlazzo a bella relazione e è dai mediatamente chiariamo immediatamente appunto al tavolo nata se sarà salutata che sa di Scansano interni questa sessione è il letto il dottor la calza ordinata dottoressa Caliendo Larderello calza sarà lieto e Fabio Pacini
Così io a questo punto la ringrazio ancora lasciò la il coordinamento al professor che ci vediamo esiste e vado giù a sentirli tranquillamente
Grazie
Commenta la relazione di fare ma poi nell'ambito di questa
Allora come già vi sarete resi conto ascoltando la magnifica relazione introduttiva di Andrea Cardone
Questo che affrontiamo in questi due giorni di lavoro è un tema affascinante Complesso
Perché anche il giusto
Esaminare oggi per le grandi novità che oggi questo tema
Presente e io vorrei proprio partire
Dal ringraziamento al gruppo di Pisa per aver scelto il tema di questo tipo
Proprio nonostante la complessità che il tema presenta proprio per le caratteristiche diciamo di attualità che questo tema a e per del forte fascino che esercita su di studiosi di diritto su visti così il diritto Andrea Cardone ci ha fatto una relazione
Completa approfondita
Molto illuminante devo dare atto che per rispettare i tempi
Ha fatto anche un enorme sforzo di sintesi io inviterei tutto a leggere testo di questa relazione veramente splendido perché alle spalle una ricerca poderosa veramente
E un'introduzione
Molto utile direte
Affrontare proprio i temi di questo incontro perché Cervia dare risposta alle tre domande di fondo
Che il tema presente perché affrontare oggi il tema delle frodi
Perché affrontarlo sotto il profilo delle trasformazioni in atto e come affrontarlo pavimento quali strumenti
Ora perché affrontarlo oggi
Beh mi pare già è venuto fuori un po'
Oggi questo tema rappresenta un po'il termometro per misurare lo stato di salute delle nostre democrazie
Perché esaminando il sistema delle fonti sotto il profilo delle trasformazioni si esamina
Le trasformazioni in atto nella forma di governo andando più a fondo dalla forma di Stato
Andando più a fondo del costituzionalismo
Cioè è un tema chiave per mettere in campo
Tutti i nodi cruciali della tradizione della scienza e della scienza costituzionale
Per mettere in campo il rapporto tra diritto ed economia
Per mettere in campo il rapporto tra diritto e tecnica e questo è uno dei temi che oggi più discusso sotto il profilo dell'intelligenza artificiale per mettere in campo il rapporto tra diritto eventi naturali imprevedibili
Perché affrontare questo tema sotto il profilo delle trasformazioni perché nell'arco dalla storia repubblicana come proprio Andrea c'è riassunto nei passaggi della sua relazione tutto è cambiato
E qualcuno ha ricordato forse anche a chi Cardone Crisafulli Crisafulli fu il primo sistema attore del sistema delle fonti come era stato descritto dalla nostra Costituzione e veramente costruì nella sua ricostruzione un sistema individuando le due chiavi c'era chi ha competenza e su queste due chiavi il sistema aveva un suo equilibrio una sua razionalità una sua prevedibilità
Ecco col passare degli anni delle vicende politiche della nostra storia repubblicana al sistema salotto
è stato terremotato
Il terremoto diventa le scosse di terremoto sono diventate più forte proprio nel corso nel corso degli ultimi anni al punto che oggi non si potrebbe più ha già molti anni fa pizzo Russo aveva detto non si può più parlare di sistema cioè non c'è più quella razionalità di fondo quella organicità di fondo quella prevedibilità di fondo che aveva portato Crisafulli a costruire questo impianto costituzionale come sistema perciò trasformazioni profonde
Dooku occorre capire il senso e per capire il senso bisogna andare alle radici proprio dell'esperienza costituzionale forma di Stato forma di governo intrecci internazionali e così via
Come studiare questo problema ecco qui direi proprio l'interesse del convegno qui vorrei proprio congratularmi con chi l'ha organizzata della impostato
E per capire queste trasformazioni così come si stanno oggi verificando la linea da seguire è quella della distinzione tra le trasformazioni di lunga durata dalle trasformazioni di breve durata
Le trasformazioni che si tengano le evoluzioni di lunga durata della forma di governo vorrà rapporti Parlamento governo ma anche della forma di Stato sviluppo delle Autonomie
E invece trasformazione di breve durata son quelle che interessano proprio la vita di questi gli ha ultimi anni di questi ultimi mesi cioè le trasformazioni che si dicano alle emergenze persistenza nel primo caso emergenza nel secondo e qui il convegno correttamente impostato le tre emergenze che già hanno investito partendo dal due mila otto con la d'emergenza
Economica fisiche finanziaria con l'emergenza sanitaria del due mila diciannove poi con l'emergenza bellica in cui siamo entrati da poco più di tre di tre
Ecco dette queste
Questi riferimenti che si traggono proprio dalla relazione introduttiva di Andrea che poi mi pare siano i binari per la discussione che svolgeremo nell'arco di questo nostro convegno io credo che si debba subito anche per il rispetto dei tempi che dobbiamo fare
Dare avvio a questa prima sessione che ha giustamente scelto come angolazione di esami in tema dei livelli cioè queste questi movimenti queste trasformazioni questi terremoti che hanno investito nel tempo il sistema delle fonti hanno operato secondo livelli livello sovrastato uguale
Che passa in primo luogo attraverso le fonti europee ma anche le fonti internazionali il livello infrastrutturale che passa attraverso il sistema delle autonomie e affianco direi il livello che non saprei bene devo collocarlo probabilmente a fianco proprio delle fonti
Centrali dello Stato che sono quelle che in una relazione che ascolteremo questa mattina sono le gli interventi normativi di quasi normazione insorte lo che si legano in particolare a
Tema del rapporto tra diritto
Detto questo io do subito la parola
Professor alto nel loro caso dell'Università degli studi del Sannio
Ci ha affronta il primo tema che è quello delle interazioni
Dimensione sovranazionale la dimensione nazionale dalla
Sì grazie Presidente il mio ringraziamento mi perdoneranno rapidissimo per i tempi a disposizione sia al direttivo per la fiducia riposta spero non basti postare ecco
Professore gli organizzatori diciamo tutti del convegno qui a Firenze per l'ospitalità
Davvero molto cortese e gentile
Preliminarmente ecco prima osservazione che posso fare sul tema
Tentare di dare una ricostruzione sistematica del quadro delle fonti che opera nel corner contesti di emergenza di crisi a livello sovranazionale è opera mi pare
Complessa se non impossibile diciamo
Questo per una pluralità di ragioni però due sono quelle che mi sembrano preminenti
La prima che ormai i ventunesimo secolo è un po'il secolo delle crisi e delle emergenze si producono chi Saracens ormai
In maniera costante partire dalle torri gemelle in poi e tutte queste crisi assume una dimensione globale quindi il fenomeno se vogliamo in sé empirico della della crisi dell'emergenza
Finisce per investire quello più strettamente tecnico giuridico della fonte quindi non c'è crisi se vogliamo o per lo meno non c'è chi si percepita come tale emergenza percepita come tale che non sia ormai globale sovranazionali
Il secondo aspetto è quello che riguarda la stretta connessione che in quest'ambito
Si registra tra i profili per così dire contenutistici sostanziali e quelli poi formali che attengono al piano delle fonti che possono poi comunque il generale Defender dementi come un po'ecco la sostanza che finisce per prevalere sulla forma
Per certi versi quindi in questo diciamo
Del mio lavoro mi soffermo come ha detto chiaramente il professor Cheli sul tre ambiti che sono quello della crisi economica quello della l'emergenza crisi pandemica e poi da ultimo quello della crisi bellica
Che Cioce verità non era atteso a nelle fasi iniziali della in salsa del convegno è emerso e non se ne può comunque non si può comunque ignorare
Come linee di lettura ecco sto pensando che ci sono almeno tre profili che forse emergono dalla in generale dall'analisi di questi tre casi
Un primo di carattere per così dire generale che attiene alcuni aspetti già toccati cioè la differenza ontologica che c'è tra il concetto di crisi al concetto di emergenza
Concetti che inevitabilmente assumendo un significato diverso si riflettono in maniera diversa
Sul sui sistemi delle fonti e sugli strumenti normativi
Utilizzati con un impatto significativamente diverso in termini di stabilità della produzione
Il secondo aspetto che attiene alla diciamo rapporto sovranazionale nazionale
è quello che mi è sembrato un po'di scorgere tra il livello per così dire europeo che quello forse preminente in questo ambito quello internazionale mi sembra rilevare un po'meno poi vedremo dopo in che termini
Eccoli una certa tendenza alla stabilità
Nei sistemi delle fonti a livello sovranazionale europeo è una forte reattività dei sistemi nazionali aspetto che mi sembra sia emerso con maggior evidenza nell'ambito della gestione della pandemia
E terzo aspetto terzo profilo è quello che riguarda l'incidenza di fattori normativi o fattori non normativi cioè si registra in questa incidenza del profilo sovranazionale sui sistemi nazionali
Un una sorta di connessione tra aspetto in senso stretto normativi ad esempio pensiamo all'impatto che alla produzione di gestione della crisi economica dal due mila otto fino al due mila undici sostanzialmente due mila dodici
Con tutta una serie di fattori che sono diciamo non normativi per così dire materiali che riguardano la gestione della pandemia e che hanno comunque una promanazione sovranazionale provengono dall'esterno e non c'è una abbiamo nel senso in entrambi i casi dei fattori normativi normativi che sono in grado di condizionare la produzione normativa nazionale
E questo vedremo cosa significa dal punto di vista della delle implicazioni sulla permanenza se vogliamo della sovranità dello stop
Ora
Alcuni profili inevitabilmente saranno come diciamo già degli atti
Destinate a cadere sotto la scure del rinvio al testo scritto in particolare per quanto riguarda i profili che riguardano la gestione della crisi Della crisi economica e della siamo crisi economica post pandemica sulle quali diciamo da dico soltanto alcune brevi battute cioè una differenza tra le due che mi pare si possa rilevare sia in un diverso approccio di natura sostanziale
La prima caratterizzata da un estremo rigore ma ecco su questo ci saranno legislazione il pomeriggio in particolare quella di Anna Alberti che anche fare chiarezza immagino e un approccio invece molto più attento al rilancio che al rigore nella successiva risposta alla alla diciamo che spostando etnica
E un aspetto invece di carattere per così dire procedurale che vede in una prima fase di risposta che si economica una una certa tendenza alla fuga dal metodo comunitario
Sappiamo tutti diciamo e gli strumenti utilizzati penso ad esempio quelli che hanno portato all'introduzione del vincolo del pareggio di bilancio negli ordinamenti nazionali e un recupero se vogliamo di questo di questo metodo comunitario nella successiva fase della gestione della risposta col ricoveri fonde tutto il il sistema che ne è seguito che che si basa su una produzione normativa che trova il suo fondamento spesso ancora nei trattati
Ma il diciamo l'aspetto su cui vorrei soffermarmi maggiormente invece quello che riguarda diciamo la gestione della crisi dell'emergenza pandemica
Perché perché quello pandemico un fenomeno per così dire complessa c'è un fenomeno che assomma in un unico episodio sia gli aspetti attualmente critici si aspetti emergenziali aspetto emergenziali sotto il profilo eminentemente sanitario e quindi ne sappiamo tutti la risposta che c'è stato da questo punto di vista da parte degli stati nazionali e anche aspetto ovviamente critico soprattutto in merito alle conseguenze economica della pandemia
Natura complessa che la pandemia mi sembra condivida anche con il più recente fenomeno bellico
Ci sono però alcuni aspetti che
Accomunano la pandemia anche alla precedente crisi economica in particolare c'è l'aspetto che riguarda sicuramente no il carattere globale e sovranazionale del fenomeno
Ma anche il discorso che riguarda il suo impatto simmetrico simmetrico sugli Stati
Perché talvolta sedette ecco che la pandemia a un ha avuto un impatto simmetrico sugli Stati differenze della crisi economica realtà bisogna poi correttamente intendersi su cosa no no significa simmetria in questo caso quali sono gli effetti di questo impatto simmetrico
Perché le diverse condizioni degli Stati sia dal punto di vista dell'organizzazione che dal punto di vista della capacità di risposta anche economica
Rispetta la pandemia inevitabilmente comporta una diciamo magari simmetria in entrata ma una a simmetria in uscita
Ed è un aspetto diciamo non secondario dal punto di vista della capacità di reazione degli Stati alla crisi in questo caso
L'elemento che accomuna la crisi pandemica se vogliamo con la precedente diseconomia vi dicevo poi è inevitabilmente quello della capacità condizionante
Sulle scelte normative degli stati cioè la capacità di incidere sulla produzione normativa ed è l'aspetto sedo più significativo emerso
Nella gestione della pandemia in Italia sulla quale mi soffermerò tra poco
Ora
Proprio la la vicenda che riguarda alla gestione della pandemia considerata dal lato della interazione sovranazionale
Si deve collocare molto più diciamo in maniera molto più specifica sul versante europeo
Non che manchino profili di diritto internazionale pubblico se vogliamo però mi sembrano molto meno significativi per esempio considerato il ruolo dello OMS che
Diciamo non essendone stati in grado forse di dare un vincolo forte alla produzione degli Stati quello europeo avrebbe potuto in un certo senso ma se adottiamo un approccio di tipo competenziale che mi sembra forse l'unico approccio in grado di garantire quanto meno per rispetto della del criterio formale che dicevo in precedenza ecco se adottiamo un approccio di carattere competenziale vediamo che a livello di Unione il livello delle competenze piuttosto limitato il quadro delle competenze che emerge dai trattati quindi penso sia gli articoli quattro e sei del trattato il funzionamento dell'Unione Europea ma più nello specifico l'articolo centosessantotto denotano una competenza limitata da parte dell'Unione
Sul tema della salute che poi quello preminente al riguardo e il dispetto di una posizione se vogliamo preminente degli Stati in questi ambiti
Non solo quel per per quanto riguarda la salute ma anche se pensiamo alle misure in materia di limitazioni di libertà e diritti che sono state adottate
Ciò non toglie che il diritto dell'Unione il diritto sovrannazionale ovunque il diritto delle carte dei diritti consentitemi il gioco di parole ecco non posso assolvere una sua funzione comunque divinità rispetto alle misure adottate a livello nazionale non solo a livello dell'Unione europea ma anche a livello della convenzione nel pensiamo alla abbastanza recente sentenza svizzera sulla limitazione della libertà di riunione quindi possono fungere da un parametro chi Levante però sul piano strettamente competenziale quindi della produzione normativa gli interventi dell'Unione per quanto non siano mancati i tentativi di uniformi
Siamo gente a perseguire una maggiore uniformità pensiamo a ad esempio al Regolamento sul certificazioni digitali novecentocinquanta del due mila ventuno comunque essa però un l'intervento fortemente limitato da limiti di competenza previste trattati quindi in questo ambito cosa abbiamo abbiamo probabilmente un ritorno dello Stato nazionale
Quindi quel concetto un po'di se vogliamo di crisi della dello Stato sovrano come modello o che si tramanda diciamo anche nell'attualità probabilmente va incontro un po'd'un paradosso il paradosso è questo almeno questa è stata l'impressione cioè lo Stato sovrano Nesta
Il soggetto chiamato in primo in prima linea in primo luogo ad adottare i provvedimenti di produzione i provvedimenti normativi necessari nel caso ma resta comunque un soggetto che vede da una parte depotenziato il proprio intervento a causa della pressione se vogliamo di fattori anche extra giuridici sulla alla produzione normativa in questo caso la pandemia
Ma dall'altro un soggetto che vede la sua diciamo sferra tradizionale di sovranità
Erosa dal carattere globale dei dei dei fenomeni come dire che lo Stato è il dominus dell'emergenza
Ma rispetto a fenomeni che non è in grado di dominare da solo
Questo mi sembra se il paradosso cioè lo Stato è sicuramente colui che interviene in primo luogo in maniera principale ma si trova di fronte a sfide difficili da dominare secondo gli strumenti convenzionali
Quindi questo cosa ha comportato passando a livello statale ha comportato sappiamo tutti una forte le attività del sistema delle fonti
Che a portare in primo luogo interrogarsi sull'esistenza di un vero e proprio sistema emergenziale
Sistema che si probabilmente può essere ricondotto a quel modello del codice di protezione civile del due mila diciotto
Il quale però come è stato opportunamente osservato da molti studiosi ha denudato sin dall'inizio la sua diciamo maggiore adeguatezza a Diversi contesta emergenziali rispetta quello o a quello pandemico quindi è andato diciamo immediatamente incontro un po'a ah desuetudine all'abbandono perseguire un modello diverso per certi versi questo modello del combinato decreto legge DPCM intorno al quale comunque il dibattito si è per certi versi accesso soprattutto a livello dottrinale ma poi avuto poi la Sokol compiuto definizione anche davanti alla Corte costituzionale
Per quanto riguarda proprio questo modello ovviamente il tempo a disposizione non mi permette di fare la trattazione approfondita solo due osservazioni proprio sulle due particolari tipologie di fonte utilizzata cioè da una parte il decreto legge dall'altra questo DPCM decreto legge
Aspetto
Che mi pare diciamo preminente in questo caso si è detto già sia nella loggia e l'azione del professor Cardone ma lo accennava anche il professor Cheli e cioè
Il decreto legge nasce come ovviamente strumento probabilmente pensato a livello costituzionale per far fronte ad emergenze particolari
Da adottarsi in casi limitatissimi cioè davvero quando sussisteva un'emergenza
Questo concetto di fonte dell'emergenza del decreto legge poi in realtà è stato progressivamente abbandonato facendo diciamo leva sulla circostanza estratti più che altro di una fonte dell'urgenza più dell'emergenza
Ciò ha portato ad una progressiva trasformazione del decreto legge non solo nell'uso ma anche nella percezione da parte degli organi abilitate alla produzione del diritto governo in prima battuta e parlamento in sede di conversione cioè il decreto legge non viene più percepito come strumento giustamente
Lo diceva anche Exor Cardone di inviava ai lavori del professor Simoncini non è più lo strumento soltanto adeguato alla facciamo reazione alla situazione emergenziale ma è lo strumento di cui il governo si serve per far fronte all'urgenza
Del provvedimento di cui ha bisogno cioè il governo ha bisogno di andare rapidamente in conto l'approvazione di un atto si serve del decreto legge ora è normale che se io uso il decreto legge negli anni per alle sento fare un mille proroghe
Quando poi mi trovo una situazione come la pandemia
Forse quello strumento che si secondo l'idea originaria del settantasette del tipo settantasette poteva andare forse forse non lo percepisco più come adeguato a quella circostanza
Sia che si voglia diciamo adottare una prospettiva patologica cioè decreto legge degenerato nel tempo sia fisiologica cioè il decreto legge che si scopre lento perché è proprio e la sua nella suo dove diciamo le sue peculiarità procedurali renderlo tale comunque
Poteva diciamo essere previsto che il decreto fosse da soli insufficiente a far fronte a quella situazione emergenziale
Tor arriva l'uso di questo DPCM questo è l'aspetto più problematico perché DPCM ovviamente DPCM non ecco era qualcosa di diverso rispetto a quello che poi è diventato nel corso della pandemia e che mi pare poi nel conflitto bellico sia tornato ad essere quello che era cioè almeno leggendo i decreti legge sulla sul contributo diciamo su supporto all'Ucraina nel conflitto mi sembra che DPCM sia tornato quello che era in passato
Anche quello diciamo che se l'attivo alla alla alla protezione diciamo particolare per i rifugiati ucraini che trova il suo fondamento direttamente nella legge non non ne decreti legge come avviene in questo caso nel caso della gestione della pandemia abbiamo invece questo DPCM che si salda con il decreto legge
E che ha generato problemi diciamo dal punto di vista della dell'effettiva tenuta del sistema costituzionale un ampio dibattito dottrinale dibattito dottrinale sul fondamento di questi Piccenna che poi è stato risolto dalla Corte costituzionale con una sentenza piuttosto pragmatica perché la corte
Non ha mai chiarito ecco se si tratti un sistema tipico atipico di produzione del diritto piuttosto li conosce questo strumento come una delle possibili alternative di produzione del diritto comunque conforme a Costituzione e che comunque è legittimo nella misura in cui gli stessi DPCM abbiano soltanto una funzione attuative esecutiva del decreto legge senza la possibilità di inserire nuove nuove forme di limitazione
In ogni caso quindi questo DPCM finisce per atteggiarsi a sosta di fonte comprimaria
Perché è una fonte che vai di integrare il contenuto del decreto legge sicuramente mai una fonte che è poi finisce per essere sottratta al sindacato della corte costituzionale quindi condivide l'integrazione del precetto se vogliamo con limitazioni significative ma voi assoggettata magari soltanto al sindacato del giudice amministrativo e sono stati poi numerose numerosi casi diciamo di controllo operato in questo senso
Dopo la pandemia ecco proprio perché non non ci si fa mancare mai nulla forse la cosa era appesa forse diciamo era prevedibile questo non è questa la sede per siamo le indagini di carattere se vogliamo il cielo politico adesso va di moda
Torna in Europa il conflitto bellico torneo dopo perché trenta secondi su questo aspetto pandemia e guerra hanno mi pare un profilo comune e cioè nella percezione a livello sociale ma anche dei decisori politici e non soltanto a livello comune di Como comune
Sembrano fenomeni da collocare in un remoto passato ormai cioè si pensava che ad esempio lo sviluppo della scienza della tecnica sono da una parte e lo sviluppo di relazioni internazionali più o meno stabili successivamente
Alla seconda guerra mondiale ma in particolare dopo la diciamo il crollo dell'Unione Sovietica soprattutto quindi la fine della guerra fredda se no destinati a collocare questi fenomeni pandemia guerra o in un remoto passato
Ho in quelle zone del diciamo del mondo ancora in via di sviluppo
Che ancora forse non avevano abbracciato questa questa questo progresso che essi pretendeva ormai
Siamo radicato nel mondo occidentale in realtà pandemie guerra c'hanno dimostrato che quelli che sembrano assiomi certi già statali non erano che ciò che si pensava esiste solo in un altro mondo realtà poteva esistere anche nel cosiddetto civilissimo mondo occidentale quindi pandemia ha dimostrato di colpire un po'tutti gli Stati la guerra dimostra di tornare anche nel cuore dell'Europa
E quindi abbiamo oggi una sorta di continuità emergenziale
Se pensiamo anche dal punto di vista della gestione normativa della di questa nuova emergenza abbiamo uno stato emergenziale quello diciamo dichiarato in relazione al conflitto Ucraino
Che si salda quello immediatamente precedente della della pandemia anzi si sovrappongono per un mese perché duplice dichiarazione di fine febbraio per la guerra
Trentuno marzo diciamo il termine dello stato di emergenza per la pandemia
Ora gli Stati hanno sempre manifestato una certa ritrosia nella dichiarazione degli stati di emergenza ritrosia ormai superata ampiamente mentre l'hanno mantenuto tre forse per fortuna con riferimento allo stato di guerra tanto che dottrina si è discusso anche sulla attualità dell'attuale dell'articolo settantotto di gente della Costituzione
Modello dell'articolo settantotto che oltre diciamo ad essere supportato sul piano sostanziale dal contenuto dell'articolo undici
è integrato sul piano ordinario dalla legge
Quadro sulla partecipazione alle missioni internazionali che la legge centoquarantacinque del due mila sedici che disciplina le modalità per la concessione dell'autorizzazione o per la proroga delle missioni già autorizzate
Con riferimento alla siamo all'Italia
Perché cito questa legge perché mi permette di collegarmi a gli ultimi decreti più recenti i due decreti quattordici e sedici del due mila ventidue che sì alto dichiaro diciamo derogatorie e che mi sembra abbiano come fine proprio quello di derogare a quel sistema di proroga previsto dalla legge del due mila sedici perché perché tramite decreto legge
Sì mi sembra è così voglio dare copertura per l'anno due mila ventidue alla partecipazione dell'Italia missioni già diciamo autorizzate
Che invece avrebbero dovuto seguire la procedura prevista dalla legge due mila sedici che aveva diversa che prevede per le proroghe diciamo un regime specifico a livello parlamentare
Quindi per l'emergenza determina il ricorso al decreto legge quindi tramite questi decreti
Sì provo sì diciamo si deroga al regime di proroga oltre diciamo ad altri aspetti problematici che riguardano l'uso di tecniche di produzione normativa piuttosto controverse quello della decretazione Minotauro e che si si riguarda sia i decreti bellici in senso stretto ma anche il decreto di risposta economica quello che il decreto ventuno due mila ventidue con cui è stato disposto ormai quello che conosciamo tutti il taglio delle accise
Più Rodrigo sui carburanti
Quindi diciamo questo aspetto della della guerra fa tornare diciamo nuovamente la questione su un punto su un aspetto generale cioè se tutte queste diciamo le azioni innovative sembra fondi dipendano dalla carattere sovranazionali o meno dell'emergenza o o se piuttosto debbono essere individuati una sorta di flessibilità dei sistemi cioè di sistemi che ormai hanno perso la loro strutturazione quindi meglio si prestano alle a queste deviazione
Avviandomi a conclusione
Credo che
L'ultima cosa posso trovare una risposta in risposta parziale ecco in alcune riflessioni cioè da una parte abbiamo una
Un forte impatto della globalizzazione non solo sulla produzione del diritto ma anche sulle dinamiche che attengono alle crisi all'emergenza come dicevo in apertura se chi sia l'emergenza hanno diciamo valore globale allo stesso modo globale dovrebbe esser la capacità di reazione ma abbiamo uno stato spesso isolato rispetto a questi fenomeni e quindi diventa poi difficile per il singolo stato di agire a fenomeni di portata globale
Quindi la risposta alle sfide che caratterizzano carte già dall'emergenza dovrebbe essere individuata in una diverso e più forte forma di coesione interazione soprattutto a livello europeo che punti diciamo non solo sugli aspetti della democraticità come è stato fino al recente passato ma soprattutto su quelli solidaristici amento della solidarietà nell'approccio mi sembra un elemento imprescindibile come questi aspetti inciso sui sistemi delle fonti probabilmente l'aumento di complessità dei sistemi delle fonti va di pari passo con l'aumento di complessità delle società ed è un fenomeno inevitabile in un certo senso tant'è vero che tale situazione può dar luogo ad un paradosso cioè dal luogo ad una apparenza di maggiore capacità reattiva di quei sistemi se vogliamo più sentimentali più semplice
Dando l'idea che un sistema autoritario ad esempio possono offrire una capacità di risposta migliore rispetta la crisi pandemica
Equivoco nato soprattutto nei primi fasti nelle prime fasi di questo fenomeno
Quindi proprio per la capacità che chi siede emergenze hanno di incidere sulla tenuta degli ordinamenti sulla capacità limitante delle costruzioni talvolta in dottrina ecco è stato proposto lì introduzione di clausole emergenziali e stress
Un aspetto abbastanza controverso nel senso abbiamo la dottrina abbastanza ho spaccato sul punto tra i fautori della costituzione Itza azione dell'emergenza
E diciamo colori i quali ritengono che la Costituzione già dia strumenti sufficienti per far fronte a situazioni emergenziali
Ciò che mi sembra rilevare invece maggiormente sul piano sovranazionale non sia tanto quello di a vere o meno a disposizione uno strumento emergenziale costituzionalizzato
Ma quello di accedere ad un diverso rapporto tra storie che tenga conto di un particolar modo di diciamo di sviluppo di un particolare dove di una particolare evoluzione della sovranità passare da una solida esclusiva statale ad una sorta di sovranità come cornice a Mario Draghi una sorta di sovranità condivisa in abito in ambiti di fragilità per gli stati cioè in quegli ambiti in cui gli Stati non sono più in grado di fronteggiare determinati fenomeni perché sfuggono alla loro dimensione nazionale
Se sfuggono alla dimensione nazionale sfuggono anche non certo senza diritto
Dello Stato e quindi alla produzione normativa degli Stati in questi anni
Di si pone secondo me l'aveva ostruito della diciamo dell'integrazione dell'evoluzione dei rapporti tra storie una stridono che opera su due livelli secondo me da una parte quello che vi dicevo dello di certo di una maggiore integrazione di una maggiore coesione Toy Story dall'altra la necessità di bilanciare questo nuova forma d'integrazione
Il fenomeno bellico apposto diciamo sul piano diverse criticità nuove fragilità o che alle quali non si era pensato diciamo fino al recente passato
Questo diciamo esigenza di interazione deve comunque essere adeguatamente bilanciato
Con da una parte il mantenimento del livello diciamo di progresso della garanzia dei diritti che non può essere comunque soppresso dall'altro sulla con il rispetto del ruolo delle costituzioni nazionali che non possono essere degradata a me le carte locali ma che devono comunque assolve ad una funzione essenziale nell'implementazione del tradizioni costituzionali comuni a livello europeo solo in questo modo ecco ho l'impressione che si possono tra ventitré diciamo pieno raggiungimento di cui due esigenze da una parte l'integrazione quindi la questione a livello europeo dall'altro e infine
Il dispetto dello stato di diritto quindi dimostrando che vi possono essere forzo integrazione anche un rischio il finto
Grazie
Grazie professor Localzo per questa relazione molto chiara molto convincente a mio avviso particolarmente convincente proprio nella parte conclusiva relativa alla solidarietà ma il concetto di sovranità condivisa che dovrebbe impormi dare gli sviluppi dell'integrazione europea dei degli anni futuri cambiamo adesso il il livello dell'esame con una relazione sull'impatto dell'emergenza sanitaria economica da coi del diciannove
Sul sistema delle fonti tra livello statale regionale locale
La reazione affidata la professoressa sarei dietro dell'università Federico secondo di Napoli a cui passo la parola grazie grazie professor Tirelli e Tina di iniziare o desiderano
Ringraziare villa direttivo del gruppo di Pisa la presidente professoressa D'Amico per l'invito ringrazio la professoressa Nicotra che per il costante diciamo confronto in questi mesi di preparazione del convegno e naturalmente ringrazio l'Università di Firenze per l'ospitalità
Allora entro subito nel vivo delle mie riflessioni a diciamo da una constatazione insomma anche ovvia
E cioè la tendenza appunto connaturata agli stati di emergenza ma che appunto la necessità di intervenire tempestivamente no questa e la ragione per cui Issey vengono affrontati in genere con degli strumenti alternativi alla legge formale sia pur nell'alveo mi appunto delle garanzie costituzionali della riserva di legge e della principio di legalità tuttavia prima di entrare nel merito di come il sistema delle fonti del nostro ordinamento diciamo ha reagito all'emergenza sanitaria
Ed economica da copie da una vorrei insomma fare una riflessione un po'più ampia partendo diciamo dal titolo della della convegno che contiene due termini molto evocativi di emergenza e crisi bisogna concetti che vengono spesso utilizzati come sinonimi per definire in generale di accadimenti eccezionali che impongono appunto delle modalità in deroga agli ordinari strumenti d'intervento riproponendo quindi il tema fondamentale del diritto costituzionale dei poteri e dei loro limiti
Ora emergenze crisi possono essere diciamo intesi sia come concetti che come fenomeni nel primo caso quindi quanto esistenti in se stessi quindi al di là diciamo del dato sensibile
E invece nel secondo caso appunto in quanto fatti o eventi peculiari suscettibili di osservazione dal punto di vista giuridico in particolare la l'emergenza rileverebbe non solo come fenomeno ma anche come concetto mentre la crisi
è un certa diciamo qualcosa che rileva come fenomeno
Entrambi appunto hanno comunque un'incisiva ricaduta sul sistema delle fonti anche se a differenza dell'emergenza la crisi un fenomeno di transizione c'è qualcosa che determina un cambiamento dello status quo
E in realtà questa diciamo soluzione interpretativa che proposta
Sembra venire in sostegno anche la stessa etimologia della parola crisi no discernimento separazione punto di svolta Scelta quindi in realtà rimanda diciamo un processo di separazione presuppone in qualche misura una discontinuità
Emergenze crisi possono dire dei punti di contatto non nel senso che un fenomeno emergenziale che solitamente un fenomeno che termina e quindi permette che si riconfigurato diciamo lo status precedente può in realtà assumere soste issò delle caratteristiche tali da produrre una vera e propria transizione quindi un assetto nuovo e quindi in questo senso produrre crisi ora dal punto di vista delle fonti del diritto nel caso appunto dell'emergenza che tendenzialmente un fenomeno che si apre che si chiude
Il suo SISMI diciamo il suo impatto sul sistema che solitamente dispone di dispositivi per gestirla e un impatto minimo mentre invece nel caso della crisi che non si risolve nel ripristino delle condizioni originarie l'impatto e Massimo quindi in altri termini mentre l'emergenza è contenuta in un contesto normativo che la governa e che quindi resta diciamo un fattore di riferimento costante la crisi invece si pone al di fuori e produce Effetti sullo stesso sistema mettendone quindi in discussione
Appunto istituti e categorie
Ora la dimensione globale no dell'emergenza nera pandemica io direi che la la dimensione globale è già di per sé con un carattere tale da far pensare ad un fenomeno destinato diciamo incidere piuttosto profondamente sugli equilibri di produzione normativa e del resto questo è emerso già con chiarezza all'indomani della dichiarazione dello stato di emergenza emersa appunto la necessità di definire nuovi statuti della dell'emergenza anche a livello costituzionale da diciamo affiancare o da sostituire a quelli preesistenti che evidentemente per tutta una serie di ragioni non si sono rivelati del tutto
Idonei molte sono le questioni naturalmente
Emerso se molte delle quali strettamente legate alle diciamo esigenze di coordinamento tra i diversi livelli di produzione normativa locale nazionale e sovranazionale che quindi credo rendano necessaria la messa a punto di un modello integrato quindi di un modello che sia in grado di coniugare una diciamo sia le esigenze di un coordinamento centralizzato che è un'esigenza dirà imprescindibile
Appunto nei contesti merce anziani ma anche le istanze appunto di differenziazione a livello locale
Veniamo ora alla cornice costituzionale perché ora al di là delle precisazioni che ho ho fatto su questi due termini appunto molto significativi contenuti nel titolo del convegno iodio direi che e anche utile richiamare la scelta fatta in Costituzione
Dei termini o comunque delle espressioni per indicare accadimenti fenomeni eccezionali che giustifichino appunto delle modalità di intervento più veloci o comunque in deroga alla disciplina ordinaria
Molto rapidamente l'articolo settantasette casi straordinari di necessità ed urgenza articolo settantotto stato di guerra ottantuno eventi eccezionali centodiciannove interventi speciali centoventi pericolo grave
Per l'incolumità e la sicurezza pubblica
Il tema della necessità di rendere più rapido l'iter decisionale si riscontra poi nel settantadue comma due nel settantatré in tema di promulgazione sulla base appunto di una dichiarazione di urgenza quindi vediamo che la Costituzione contiene non diciamo non pochi dispositivi idonei ad affrontare casi piuttosto bar Dino fornendo in questo modo ai fatti eccezionali attraverso attraverso la loro espressa previsione una copertura
Tale da impedire che gli stessi possano essere appunto inquadrati extra ordinem una però tra i tanti termini impiegati in costituzione non emerge né quello di crisi ed è quello di emergenza
Non è contemplato uno stato espressamente uno statuto costituzionale dell'emergenza quindi l'emergenza ritornano la precisazione che facevo prima
Resta almeno sul piano costituzionale nella dimensione statuale mentre rileva chiaramente sul piano costituzionale lo statuto giuridico dell'urgenza con il quale appunto si interviene sull'emergenza ora se il termine emergenza diciamo pur non comparendo comunque presenta diciamo delle evidenti assonanze culla urgenza pericolo eccetera un discorso diverso va fatto per il termine crisi perché termine crisi il concetto di crisi
Si colloca in evidente contrapposizione proprio con quello di costituzione perché mentre quest'ultimo rimanda
Appunto all'idea della stabilità dell'ordine costituito quello di crisi come abbiamo prima precisato invece indica un cambiamento beh si dirà anche le costituzioni cambiano nuovo andando incontro attraverso nelle loro revisioni attraverso l'azione degli interpreti a quelle che sono le trasformazioni e le nuove istanze no della della società
Però si tratta di esigenze di adattamento riconducibili a processi fisiologici quindi non traumatici che in ogni caso non so beige tono le fondamenta dell'impianto costituzionale quindi in altre parole ceche nella costituzione una istanza conservativa intangibile che e rappresentata proprio dall'ossatura del sistema costituzionale con una particolare riguardo ai meccanismi di garanzia che corredano il nucleo fondamentale dei diritti e dell'organizzazione dei punti ieri
Quindi da questa prospettiva quanto più gli armenti sono ascrivibili al concetto di crisi tanto più essi rappresentano un problema proprio per la discontinuità che potrebbero produrre Rispetto
All'assetto costituzionale e alla produzione del diritto
Ora però Dida alla crisi e comunque presente in Costituzione in qualche modo la crisi di governo no un particolare quindi vediamo che la crisi di governo ha una sua disciplina in Costituzione un una che Tom contempla non solo le condizioni
Che la determinano ma anche i relativi strumenti di assoluzione da parte del presidente della Repubblica di prostrazione che e i costituenti si preoccuparono eccome di tornare appunto la crisi quindi di normare in qualche misura questo fenomeno di passaggio
Ad un altro assetto di governo basato su nuovi equilibri appunto tra le forze politiche
Nel caso dell'emergenza invece come prima ho ho anticipato in realtà si tratta di un fenomeno destinato tendenzialmente a chiudersi e quindi un fenomeno rispetto al quale la Costituzione contiene diciamo gli strumenti per fronteggiarla certamente si può discutere
Sì ampliare o rafforzare questi dispositivi di gestione di gestione dell'emergenza che quello che insomma oggi in qualche modo stiamo tentando di di fare però certamente diciamo gli strumenti che sono stati diciamo utilizzati per da fronteggiare la pandemia in qualche modo hanno retto no anche superando diciamo lo scrutinio di costituzionalità e di questo diciamo un dato con il quale ci dobbiamo misurare anche sì naturalmente sopravvive
La preoccupazione di chi nonostante appunto anche le recenti decisioni della corte mi riferisco in particolare alla centonovantotto e alla trentasette comunque intravisto o no in questa modalità complessiva di produzione di normativa
Non pochi strumenti diciamo non pochi elementi di incostituzionalità e quindi teme che appunto tale modello di intervento si possano diciamo in qualche modo stabilizzare e quindi riproporsi
In futuro al di fuori del solco delle garanzie costituzionali ed è per questo che naturalmente lei diciamo è necessario che tutte le disfunzioni tutte le incompatibilità che comunque si sono registrate in questo periodo vengano rimeditata Henry immediate quindi anticipando quanto prima la Missa appunto di una sistema di intervento più adeguato evidentemente a dei nuovi standard emergenziali che come abbiamo detto insomma
Travalicano i confini locali e che quindi richiedono un approccio che tenga conto anche delle differenze
Territoriali e allo stesso tempo naturalmente garantire adeguati livelli di coordinamento centralizzato
Del resto diciamo lo statuto costituzionale dell'urgenza un modello che si ridefinisce in un sistema delle fonti molto più semplificato rispetto a quello attuale no che un sistema molto più complesso molto più poroso molto più eterogeneo e soprattutto in un sistema in cui il riparto di competenze tra stato e regioni era un progetto ancora tutto da realizzare
Quindi ciò che si è Ribéry ficcato durante la stagione pandemica deve rappresentare un monitor per riflettere
Sui modelli di gestione
Nel rispetto soprattutto di alcuni principi quello di legalità della riserva di legge della forma di governo parlamentare e del principio di leale collaborazione
Quindi alcuni diciamo tra i principali principi che sono stati posti sotto tensione
Dalla tipo di intervento normativo diciamo messo in atto in questo nel frangente ora rinvio naturalmente al testo scritto Chamot l'approfondimento di diverse questioni ne ricordo alcune quelle principali di cui molto si è discusso a livello dottrinario innanzitutto
La scelta di intervenire con Hill a modello Dl DPCM quindi in deroga alla disciplina
Di protezione civile poi la natura dei DPCM su cui già sono state dette delle cose da Antonello lo Cauzzo
Il principio di leale collaborazione quindi e i sistemi di raccordo il ruolo delle presi dei presidenti delle regioni e la forma di governo regionale il riparto di competenza legislativa tra Stato e regioni
E il ruolo del parlamento la perdita di centralità della legge
Sarò naturalmente rapidissima né per quanto riguarda la prima questione appunto il modello di intervento prescelto a livello centrale per fronteggiare l'emergenza
Pandemica
è stato appunto questo modulo no decreto legge DPCM che non ha però rappresentato un inedito perché si era ricorsa insomma questa soluzione anche in passato in particolare per quanto riguarda la gestione dell'emergenza economica del biennio due mila otto due mila nove
Modulo che viene riproposto recentemente in una per quanto riguarda appunto la la gestione dell'emergenza causata dall'attacco russo all'Ucraina
Codice di protezione civile ha offerto naturalmente in una fase iniziale lo una uno strumento molto importanti a partire dalla nella dichiarazione dalla delibera dello stato di emergenza
Però poi è una disciplina che è stata rapidamente accantonata le ragioni direi almeno due
La prima ragione e legata alla evidentemente inadeguatezza diciamo complessiva
Della disciplina di protezione civile a fronteggiare questo tipo di emergenza essendo una disciplina tarata su altre tipologie di emergenze
E poi direi che un'altra ragione ha a che fare con gli strumenti di intervento uno dalla stessa previsti quindi le ordinanze contingibili e urgenti
La tipologia normativa molto discussa molto una complessa sia sul versante dottrinario che giurisprudenziale
Possono diciamo questi questi atti appunto derogare alle leggi vigenti la entro certi limiti con le opportune garanzie
E e quindi si tratta diciamo di una perimetro molto difficile da tracciare che ha impegnato moltissimo la Corte costituzionale a partire dalla sentenza numero otto del cinquantasei la ventisei del sessantuno insomma quindi atti normativi
Come dire di difficile ai diciamo utilizzo quindi da questo punto di vista non sorprende che rispetto all'emergenza pandemica questi strumenti siano stati diciamo accantonati a livello statale si sia preferito naturalmente operare direttamente con una fonte
Di rango primario come il decreto legge anche se però questo non ha impedito alle ordinanze di essere utilizzate
Ad altri livelli di governo altra questione anche qui molto rapidamente no questi famosi DPCM di cui si è tanto discusso come sappiamo i decreti legge hanno avuto ha bisogno di essere super supportati da una atti di natura appunto attuativa di questi DPCM soprattutto di quelli adottati a valle del primo decreto legge si è molto discusso c'è stata appunto poi una pronuncia della Corte costituzionale
Che però non si è occupata propriamente diciamo dei DPCM incriminati in realtà qual è la questione questi questi atti in realtà avrebbero diciamo contenuta va dovrebbero presentato un carattere innovativo che non avrebbero potuto appunto a dire
E e quindi in questo senso appunto l'innovatività no ha rappresentato dei primi di Piccenna rappresentato un po'il la la la vexata quaestio
Dicevo la corte sede occupata a fronte di una di un di un'ordinanza
Di rimessione della giudice di Frosinone che sappiamo anche però che Pirra questioni di carattere processuale essendo stata diciamo accolta l'eccezione di carenza di rilevanza relativamente appunto alla primo decreto legge realtà la corte non si è occupata di quella diciamo di quella di quel modulo di intervento
E in ogni caso a diciamo risolto la questione attribuendo riconducendo genericamente
E a questa tipologia di agli atti a quella degli atti amministrativi necessitati probabilmente e questo la corte lo dice tra le righe se fosse entrata nel merito
Forse insomma la soluzione non sarebbe stata così scontata
Veniamo alla terza dal terzo punto no il problema della legato alle esigenze di coordinamento tra i diversi livelli di io al governo
In generale direi che la complessità dei fenomeni insomma come quello che abbiamo vissuto richiede non solo diciamo un efficiente grado di coordinamento ma anche una adeguata differenziazione nella predisposizione delle delle misure emergenziali il linea con il principio appunto pluralista no che si declina
In diciamo su diversi piani in primis su quello appunto istituzionale quindi questo trova ovviamente
Diciamo trova riscontro
Nella nella struttura quindi composita del nostro del nostro Stato
Il realtà tutti questi problemi di cui si è molto discusso in concomitanza della pandemia adattando sono dei problemi risalenti come pure è stato osservato appunto nella relazione precedente
Quindi in un certo senso costituiscono l'amplificazione nell'emergenza di questioni ha da tempo connaturate all'organizzazione i percettori territoriale e alle inefficienze evidentemente delle infrastrutture di dialogo tra centro
E periferia
Sempre nell'ambito appunto delle esigenze diciamo di coordinamento di confronto un altro tema emerso ignora in una concomitanza dell'emergenza pandemica quello della io al bicameralismo note Nuto conto diciamo dei problemi
Di sovrapposizione confusione nella modalità diciamo di produzione normativa dovuti all'accavallarsi di ambiti competenziale di diversa spettanza statale il regionale
La questione diciamo della differenziazione della della bicameralismo è emersa emersa insomma con nella diciamo con nuovo di colore e quindi la necessità insomma di come dire di affrontare la questione per rendere diciamo il il modello camerale appunto fino a più adeguato alla forma di organizzazione statale
O altra questione molto sulla quale andrò rapidamente perché il tempo è tiranno e quella relativa alla produzione normativa di degli esecutivi regionali noi la fenomeno che è stato poi anche diciamo etichettato con il protagonismo degli esecutivi regionali direi che insomma sì certo c'è stato sicuramente un protagonismo c'è stato sicuramente c'è stata una tendenza magari anche nell'approfittare delle circostanze per avere una maggiore diciamo visibilità però se è secondo me un dato che comunque va diciamo tenuto presente che la forma di governo appunto Unione regionale quindi l'assetto diciamo improntato ad una semipresidenzialismo ha contribuito a incrementare ovviamente la visibilità dei presidenti di Regione sul versante sul versante crescere la produzione normativa dei Consigli regionali beh qui assistiamo diciamo un fenomeno esattamente identico a quello che osserviamo per il parlamento quindi a un processo diciamo generalmente involutivo delle assemblee legislative su questo non mi soffermo perché appunto Andrea Cardone
Insomma ha fatto una bellissima
La relazione su questo tema l'unica annotazione a proposito insomma della della circostanza pandemica come sappiamo è rappresentata dalla legge regionale della Valle d'Aosta anche qui c'è stata una sentenza la sentenza trentasette che diciamo a sul proposto come come dire assoluzione quello a Dio ricondurre praticamente quasi tutte le misure contenute nella legge regionale o alla in materia di competenza legislativa esclusiva che appunto nella profilassi internazionale
Anche qui non sorprende tanto il risultato cui era divenuta la corte ma insomma i più attenti commentatori hanno giustamente
Come dire criticato l'impianto argomentativo della della sentenza perché la scelta di ricondurre tutto alla materia profilassi internazionale in realtà a diciamo concesso non ha concesso nulla direi alle esigenze della leale collaborazione mentre invece se l'impianto argomentativo fosse stato un po'diverso naturalmente la Corte avrebbe potuto diciamo attingere
A dei dispositivi interpretativi come la discuterà una trasversalità la chiamata di sussidiarietà che insomma avrebbero maggiormente valorizzato le Autonomie
Sulla posizione del parlamento sulla sua diciamo marginalizzazione ripeto non mi soffermo perché appunto la la relazione insomma introduttiva è stata come dire non idee esaustiva di più
E e quindi vengo rapidamente appunto alle conclusioni a volerlo diciamo tracciare un riepilogo e qualche considerazione conclusiva diciamo tutto quanto osservato durante l'emergenza accordi da nel sistema di produzione normativa realtà sembra confermare una tendenza diciamo
Affatto nuova nodi progressiva perdita di centralità della legge nell'ambito delle fonti allora due sono i concetti su cui mi vorrei soffermare il primo è la concetto della complessità
Che ha un carattere ineludibile della del nostro tempo quindi qualsiasi tentativo di semplificazione della stessa poi corre il rischio di concorrere diciamo
In banca di trazioni quindi anche nell'elaborazione di soluzioni insoddisfacenti e parziali
L'altro elemento è la collegialità
Però vorrei dire innanzitutto il la la con diciamo la consapevolezza della complessità una consapevolezza che trova particolare e con il modello nel modello democratico che costituisce la sintesi di più interessi da boss canalizzati istanze molteplici e quindi rappresenta tuttora nonostante i suoi limiti il solo modello possibile di espressione della della pluralismo
Dicevo la collegialità che è un altro concetto importante la legge espressione di un organo collegiale
Questo rappresenta un'ulteriore garanzia di pluralismo rispetto a delle decisioni che avvengono invece adottate o assunte da organi monocratici
In questo senso complessità e collegialità si diciamo ribellano dei concetti correlati quindi più i fenomeni da governare sono compressi più a dei sì risulta adeguato un decisore plurale
La chiave di volta diciamo di tutte queste considerazioni insomma fu dia il tempo no fattore il fattore che rappresenta la chiave di volta di tutte le tematiche che sono state finora affrontate quindi la risoluzione di questioni complesse necessita di tempo quindi di un tempo adeguato
Però non la la realtà ma ci pone di fronte anche a delle esigenze di velocità e di rapidità che sono e quindi si tratta naturalmente complessità e rapidità di due concetti non facilmente
Conciliabili non mi riferisco naturalmente alle sole diciamo situazioni emergenziali che neanche per loro natura
Richiedono soluzioni tempestive ma anche a quelle ordinarie dove pure attecchito l'idea appunto incontrovertibile che certi processi debbano necessariamente essere rapidi e Bellucci quindi tempo e complessità che generano un paradosso che si riflette naturalmente
Sul sistema di produzione del diritto e naturalmente io non mi espongo insomma in questa sede in diciamo impossibili soluzioni perché si trova si tratta veramente di questioni insomma troppo impegnative vorrei concludere con una domanda cosa sia il progresso che appunto la domanda con cui terminare probabilmente esso non è sempre da intendere diciamo un senso lineare quindi come qualcosa di di nuovo che si proietta nel futuro ma è anche un guardarsi indietro no come l'Angelus Novus di Benjamin alaggio lo Redentore della della storia così potentemente raffigurato
In un quadro di Falck lì quindi guardarsi indietro per recuperare quello che si è perduto quindi si la complessità eh
La cifra dei nostri giorni ad essa va probabilmente sacrificata almeno in parte la rapidità della decisione confinando l'alle sole ipotesi in cui essa effettivamente necessaria interrompendo quindi questa tendenza che da eccezione ne ha fatto la regola vi ringrazio
Grazie al professor Louis
Dietro la cui relazione credo tutti abbiamo apprezzato per chiarezza
Ed equilibrio
La professoressa gli attuato Catto mi pare il due punti più critici che la vicenda
Della pandemia determinata a livello delle fonti
Cioè il tema del rapporto decreto legge decreto del Presidente del Consiglio dei ministri su cui tanto
Si è discusso e su cui poi alla fine la Corte costituzionale ha dato una soluzione a mio avviso ragionevole
E il tema del rapporto Stato Regioni su cui invece lei insoddisfazione rimane molto alte
La dottrina ma anche l'opinione pubblica ha avvertito specie nei primi mesi dell'emergenza
Una forte sconnessione nelle modalità di funzionamento del nostro Statuto regionale perciò si è aperta
Anche tra i giuristi una riflessione su come intervenire su questa sconnessione se c'è proprio un difetto di modello ci sono
Stati invece un difetto inevitabile per la rapidità con cui l'emergenza veniva a verificare io credo che questa materia debba lasciare delle tracce sul futuro del nostro Stato regionale forse il problema non è tanto la ridefinizione delle materie su cui poi la Corte ha lavorato adeguatamente
Ma sulla previsione di adeguati strumenti di coordinamento qui bisogna trovare ma a me a me ad esempio ha sorpreso molto perché il Governo non abbia usato abbastanza ottenere centoventi del non non so quale sia sta c'è stata una ragione politica se è stato una ragione diva di qualche pezza dello strumento che il Governo riteneva di avere tra le mani che invece era uno strumento di notevole efficace che avrebbe potuto risolvere a monte e molti dei problemi che si sono verificate grazie professoresse lieto
Passiamo al terza e ultima relazione che affronta i confini della materia e confidano normativizzate forse il tema più sfuggente
Su questo tema Arturo assorbe lo in tempi difficili ascoltiamo la relazione occupati fra Pacini dell'università della Tuscia prego
Grazie ringrazio il professor Cheli ringrazio il sì
Sì prego subito
A volevo al quindi io comunicazione di servizio c'è un coffee break mi dicono che ha aperto i chili decidere usarlo può andare ma proseguiamo i lavori si scopre
Dalle dalle tredici alle quattordici e trenta alle sedici
Dalle tredici alle sedici e trenta votazioni sono delle bene grazie
Prego questo grazie grazie di nuovo al professor Cheli grazie
Grazie al direttivo dell'associazione per questa occasione e per il supporto grazie alla professoressa Nicotra grazie naturalmente al Dipartimento di Scienze giuridiche dell'Università di Firenze per questa organizzazione ora come
Accennava appunto il professor Cheli è la perimetrazione spessa del concetto di soft lo è tutt'altro che pacifica e confesso mi appare lecito chiedersi se sia utile anche solo a fini ricostruttivi
Utilizzare una categoria così vasta e così eterogenea una categoria della quale peraltro alcuni Autori nega no l'esistenza stessa
In ogni caso quello che intendo fare in questa relazione è di servire manat comunque per alcune considerazioni sia di carattere specifico sia generale
Per con riguardo al sistema delle fonti come delineato poco fa dal professor Cardone in particolare col suo rapportarsi a da atti di natura e provenienza disparate e da questo punto di vista coerentemente con il tema del convegno i momenti i periodi di particolare tensione per l'ordinamento giuridico costituiscono sicuramente banchi di prova significativi per riflessioni di questo tipo
Brevemente quello di sotto lo è un concetto di ascendenza internazionalistica utilizzato in origine per ricomprendere i fenomeni che sfuggivano alla rigidità delle fonti del diritto internazionale in senso proprio
I trattati su tutte
Moltiplicarsi da qui di risoluzioni programmi d'azione
All'interno delle organizzazioni internazionali dichiarazioni accordi non vincolanti si tratta cioè di strumenti di varia natura con i quali gli Stati gradua no l'assunzione di obblighi internazionali
Soprattutto in alcune materie tra le quali a titolo esemplificativo il diritto internazionale dell'ambiente il diritto internazionale dell'economia ma anche l'ambito dei diritti umani
Sempre a livello sovranazionale noto e nell'ambito dell'Unione Europea che da decenni si sono diffuse secondo la definizione di Linda Sand M norme di comportamento stabilite in strumenti ai quali non è stata attribuita forza giuridicamente vincolante in quanto tali e che tuttavia possono avere determinati effetti giuridici indiretti
Peraltro sottolineo avendo lo scopo di produrre questi effetti giuridici ancorché indiretto dunque in primo luogo torneremo a più riprese sul punto comunicazioni raccomandazioni dichiarazioni codici di condotta
E tra le ragioni che spingono all'adozione di questi strumenti vado molto velocemente vi sono le finzioni chiaramente sulle competenze stesse attribuite all'Unione Europea
La difficile attuazione del principio di sussidiarietà la diversità
Ci tengo a specificarlo dei modelli sociali europei un ambito nel quale appunto
C'è stata tutta una produzione in termini sorto lo quindi questi strumenti dal punto di vista dell'Unione Europea questi strumenti diciamo di soft law sono sicuramente al Crocevia di alcuni se non tutti i principali nodi problematici dell'unione stessa e quindi costituiscono una cartina di tornasole interessante e meritevole di attenzione
Ed è del resto mi limito a un accenno proprio a commento della matrice europea del sospetto che ha troviamo la riparte tripartizione utile spesso citata anche in altri ambiti
Tra funzioni del sosto lo come potenzialmente di pre lo posto lo e Parolo
Ormai però il concetto di soft law eh comunemente esteso anche all'ordinamento interno e questa estensione significa forse inevitabilmente porsi almeno come problema l'ottica di una insoddisfazione o non completa soddisfazione per gli atti normativi come classicamente intesi quanto alla loro capacità di esplicare efficacemente
La funzione normativa verso ogni aspetto socio economico e le relative richieste
Questo questo si segnala spesso a commento di questi strumenti
Non è peraltro scevro di una componente più o meno velata di critica alla democrazia rappresentativa ed ai procedimenti normativi più strettamente ad essa legati su tutti è stato più volte ricordato
Il procedimento legislativo parlamentare e tornerò su questi aspetti nell'ultima parte della relazione
Ecco con riferimento all'ordinamento italiano fermo restando anche in questo caso il proliferare di atti non tipizzati e non riconducibili entro le tradizionali fonti del diritto
Ad esempio dichiarazioni principi raccomandazioni risoluzioni carte codici di condotta
Buona parte del discorso per così dire dottrinale e giurisprudenziale sul soft lo è stato legato è noto all'affermarsi del ruolo dello ferita indipendenti e con essi al dibattito su forme di legalità procedurale mi limito a ricordare il caso delle linee-guida vincolanti ANAC e dal dibattito vivace che ne è sorto più in generale ma mi limito appunto anche qui ad accenni perché sono questioni note
Ci si muove nell'ambito del concetto di regolazione
Un concetto ampio è a sua volta di difficile perimetrazione derivato dalla administrative regulation come ampliamento di atti con effetti lautamente normativi di nuovo rispetto al sistema e le fonti classicamente inteso spesso in rapporto va ribadito con l'idea di un mutamento del ruolo dello Stato segnatamente nei suoi rapporti con l'economia
Ecco così rapidamente
Tracciato il contesto come si è detto i momenti di tensione imprevedibile dell'ordinamento giuridico che qui riassuntivamente indico come tempi difficili rimandando ad altre relazioni dedicate per una tassonomia costituiscono delle fasi in cui è interessante riflettere sulla tenuta
Delle categorie giuridiche resistendo mi permetto di dirlo la tentazione di moltiplicare le ma sfruttando o provando a sfruttare questa prassi inedita per provare a raffinati
Occorre quindi ripercorrere la risposta in termini di rapporto tra arde sotto lo dell'ordinamento italiano all'interno della rete di rapporti più ampia nella quale si trova ad operare senza anticipo indulgere in catalogazioni
Ma provando identificare alcune linee di fondo nel tentativo di mantenere quella necessaria visione sintetica integrale anche a fronte di uno strumentario lo ripeto frammentario e rapsodico
Ecco nello spirito del doppio o triplo titolo del del convegno partendo dal versante economico a livello sovranazionale la risposta alle crisi appunto economiche degli anni novanta
Era stata volta proprio incentivare modelli di regolazione flessibile identificandosi nella creazione a livello internazionale di standard guidelines codici di condotta raccomandazioni
Corredate da forme di adeguamento spontaneo volontario che occasionale senza nessuna garanzia di una puntuale applicazione delle regole applicate a livello globale
E quindi poi in seguito con la crisi del due mila otto
Le istituzioni a livello sovranazionale coinvolte hanno avuto un approccio almeno in parte diverso proprio per cercare di rimediare alle carenze evidenti
Anche di regolazione che avevano causato la stessa crisi del due mila otto
Quindi si è affiancata quanto meno la soft regulation che spesso assumeva
Tratti di de regulation con una ardore violation chiede tasse almeno in parte nuove restrizioni e vincoli in un contesto nel quale è stata ridisegnata l'arte
L'architettura istituzionale dei sistemi di vigilanza
Su tutti pensiamo agli accentramento di funzioni a livello di Unione europea
Questa maggiori derivazione però attenzione non ha assolutamente comportato il superamento del sotto lo nell'ambito dei mercati finanziari
Che anzi continua a mostrare una capacità espansiva come testimonia su tutto il fatto che il Regolamento sul meccanismo di risoluzione delle crisi bancarie
Prevede per l'autorità bancaria europea il potere proprio di occupare spazi non coperti dalla disciplina tradizionale tramite orientamenti raccomandazioni e altri atti qui sotto lo del resto proprio per fronteggiare la crisi del due mila otto la commissione ha emanato una lunga serie di comunicazioni partendo dalle gli usi di Stato ed estendendo progressivamente il suo raggio d'azione
Ecco dati quindi questi precedenti in se mi permettete tempi difficili non stupisce che per la risposta all'epidemia
L'Unione europea e in particolare la commissione che è stata protagonista della prima fase di risposta si sia tirata in larga parte proprio con strumenti di sotto
A partire dalla comunicazione per una risposta economica coordinata all'epidemia di Covito diciannove già del tredici marzo due mila venti nella quale oltre a considerazioni e misure di coordinamento viene in qualche modo teorizzato
Per così dire lo shock cito di grande portata per l'economia europea e mondiale e si anticipano le risposte della commissione
Pochi giorni dopo con un'altra comunicazione
Abbiamo il quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell'economia europea
Ha nell'attuale emergenza Covito diciannove e gli stati membri sono stati autorizzati all'adozione di misure in ausilio del tessuto economico anche in deroga alla disciplina ordinaria sugli aiuti di Stato
Ebbene questo quadro temporaneo in materia di aiuti di Stato è stato esteso integrato in circa due anni per vent'sei volte strumenti risorto loro in particolare ripeto comunicazioni della commissione hanno peraltro contraddistinto non solo la primissima fase di risposta
Ma anche la sua gestione nel tempo ad esempio con riferimento alle alla revoca poi successive delle misure di contenimento oggetto anche in questo caso di comunicazione la Commissione più di recente anche nel caso della guerra in Ucraina
O meglio delle sue ripercussioni pesanti in ambito economico si è avuta una risposta da parte della Commissione in termini soltanto nuovamente sotto la forma del quadro temporanea da questo punto di vista è stato subito sottolineato che mentre di solito in quest'ottica di legalità procedurale
Agli atti di soft law della Commissione in materia di usi di stato quanto meno sono sottoposti a consultazione pubblica
Ecco per questo quadro temporaneo relativa le conseguenze economiche la guerra in Ucraina non si sono previste consultazioni e non è stata pubblicata nessuna interlocuzione a vario titolo con gli Stati membri
E quindi emerge un contesto di largo utilizzo di un soft law per così dire emergenziale
Che consente sicuramente una risposta veloce e flessibile
Tuttavia questo rischia fortemente di porre in sofferenza i procedimenti decisionali delineati dei trattati
Ma addirittura appunto in quest'ultimo caso della risposta avere non Reina si getta un'ombra anche su quel livello minimo di coinvolgimento trasparente mediante le consultazioni pubbliche
è pur vero quindi che queste comunicazioni a commissione permettono i fornire agli operatori economici un quadro diciamo anche di prevedibilità per così dire velocemente però proprio perché questi strumenti finiscono per acquisire una
Importanza notevolissima specialmente nei settori dove le competenze della Commissione sono più ampia
Aiuti di Stato su tutte beh in questa capacità d'influenza pone con forza il problema della legittimazione Italia atti sia dal punto di vista il procedimento di adozione ma più ancora del coinvolgimento degli altri organi su tutti il Parlamento europeo
Con riferimento invece specifico all'esperienza italiana per la risposta all'epidemia il contesto è stato quello ben noto che è stato appunto ripercorso da sarà lieto poco fa
Di numerosi fattori di tensione del sistema delle fonti ma anche per quanto qui rileva di un utilizzo particolarmente intenso di strumenti lautamente di soft law oltre a rilievo inedito di strumenti che solo con difficoltà lo dirò sono ascrivibili a anche alla Ca'del Re del soffro
E le direttrici di questo sviluppo appaiono in primo luogo due da un lato il rilievo inedito a livello esterno rispetto l'amministrazione di atti come le circolari su tutte
Un esempio che realmente in molti ricordano quella del ministero dell'Interno dedicata a chiarire la nozione di congiunti in felicemente inserita nel DPCM sedici aprile due mila venti
E altra linea interessante
In questo caso il ruolo cruciale di atti col nome di linea guida
Dall'altro lato va considerato il peso che di fatto ci tornerò tra poco hanno finito per ottenere documenti nati con scopi puramente comunicativi come le FAQ cosiddetta le domande frequenti
Non solo come ulteriore linea di tendenza
E sempre con l'idea appunto di spingersi ai confini della normatività come tale occorre segnalare la flessibilizzazione per così dire anche di parti dei DPCM che dichiaratamente contengono nere raccomandazioni
In ogni caso come si è detto un rilievo particolare lo hanno avuto le linee guida variamente declinate
Quanto la loro veste giuridica peraltro alcune tra le più rilevanti sono state allegate DPCM quindi quanto meno questo CILA degli indici di rilievo quanto la loro efficacia in termini analoghi alla fonte che le incorpora
Questo peraltro nel contesto di un gioco di sponda interessante tra hard e soft regulation per quel diritto Arda diciamo dell'emergenza
Esplicita per esempio a più riprese il carattere vincolante delle linee guida su tutte le linee guida vincolanti per la fissazione la trattazione delle udienze
Oltre a rafforzare spesso gli obblighi di rispetto delle misure di sicurezza contenute nelle linee guida stesse e nei protocolli
In particolare mi limito ad accennarlo l'utilizzo delle linee guida è esploso se mi consentite con le prime riaperture
Per esempio al DPCM del diciassette maggio del due mila venti sono allegati ben tre documenti corposissima i contenenti linee guida su vari temi
Quella cifra
E questo è rilevante è quella del coinvolgimento anche di altri soggetti a partire delle Regioni ma anche associazioni categoria soggetti privati però si tratta di atti del tutto eterogenei quanto a contenuti
Dai quali è difficilissima ricreare un disegno unitario e che infatti sono stati criticamente commentati in dottrina
Non si può non compiere poi un accenno a una tematica Limina are rispetto a quella qui ad oggetto accennavo prima ovvero l'esplicazione di fatto di affetti sulla vita dei consociati di Mary chiamiamoli così i fatti comunicativi
Conferenze stampa slide ma più ancora come si è detto raccolta di domande frequenti sui siti istituzionali
Spesso quando e inattesa della pubblicazione di provvedimenti annunciati
Oppure ho citato primo esempio in presenza di aspetti non chiari nei testi ecco un fattore non secondario il discorso sarebbe lungo e mi limito a un brevissimo cenno rispetto alle stazioni di questi strumenti comunicativi e ovviamente dato dalla natura intrinsecamente permeata di comunicazione della società e della politica aspetti ben noti già prima del Covent
E mi limito a citare a proposito di questi interazione forzata prefetti comunicative giuridici a una pronuncia del Consiglio di Stato del due mila quindici che ha risolto una controversia circa la natura di atto amministrativo del tweet di un ministro
Una natura che è stata esclusa rassicura
Del resto è notissimo ormai studiato il fenomeno della politica come intrattenimento
Con ampi versanti di spettacolarizzazione dell'attività istituzionale il che ha ricadute pesanti sul sistema delle fonti e questo comporta a tacere d'altro ulteriore rumore di fondo per ogni tentativo di sistematizzare quanto è accaduto
Del resto questo è un aspetto importante del quale tutti credo ci siamo resi conto ma lo va sottolineato e lo stesso linguaggio del hard lo dell'emergenza far trasparire più che uno spirito soft un'ispirazione direttamente extra giuridica cioè l'utilizzo frequentissimo né DPCM delle espressioni è raccomandato è fortemente raccomandato si raccomanda eccetera
E qui un caso paradigmatico è data dal DPCM il tredici ottobre due mila venti a norma del quale cito con riguardo le abitazioni private
E fortemente raccomandato di evitare feste nonché di evitare di ricevere persone non conviventi di numero superiore a sei immediatamente dopo la firma nella conferenza stampa che seguita come da prassi è la firma il Presidente del Consiglio affermava testualmente ovviamente non manderemo le forze di polizia nelle abitazioni private però tutti dobbiamo predisporci ad assumere comportamenti prudenti
E quindi è proprio il paradigma
Della raccomandazione senza sanzione però contenuta in uno strumento normativo ancorché peculiare come c'è stato detto a più riprese anche stamattina
Ecco per un esempio interessante che è un settore nel quale
C'è un in stato un intreccio del ruolo del sotto lo dell'hard lo che segnalo cioè quello della delle atto dei software di tracciamento dei contatti immuni
Prescindendo dal come dire dall'utilità poi pratica che può aver avuto meno nel contenente del della dell'epidemia però ecco le istituzioni europee le autorità indipendenti di settore hanno fornito un notevole quadro di strumenti di di sotto l'ora comanda azioni tour box e quant'altro per evitare che gli stati membri procedessero diciamo in ordine sparso
E qui in Italia noi abbiamo avuto tutto una prima fase vado velocemente rimando al testo scritto
Ha avuto tutto una prima fase di diciamo aggiudicazione e Scelta del
Della Società poiché per sviluppare queste questa applicazione
Che sostanzialmente non aveva ancora una copertura a livello di hard lo di più alto diciamo rango segnatamente la copertura primarie copertura di rango primario che è arrivata solo dopo anche su pressione diciamo di ampi settori della politica e della dottrina col decreto legge ventotto del due mila venti e si è avuta una base giuridica compiuta di livello primario per l'operazione e qui è interessante perché abbiamo sicuramente strumenti di hard lo discendenti anche da dice netti diciamo comunque sì i assai influenzati da strumenti soft lo e peraltro però mi limito ad accennare che questa copertura diciamo di rango primario
E è stata tramite decreto legge e peraltro decreto legge convertito adesso non posso dettagliare la cosa in questa sede ma convertito con in pratica un'espressione di mano cameratismo alternato come si suol dire
Maxiemendamento governativo con questione di fiducia quindi diciamo ma che ci sia stato un apporto saluto positivamente il l'utilizzo è lo strumento primario ma non è che ci sia stato un apporto parlamentare così significative e questo caso quindi mi introduce all'ultima parte della relazione ecco anche alla luce quindi del rilievo che il soft lo ha avuto nella risposta all'emergenza sanitaria nella sua fase iniziale ma anche per così dire a regime
Appare quindi ancora più pressante l'interrogativo sul suo ruolo nella regolazione di fenomeni destinati ad avere una grande crescente influenza sui sistemi sociali ed economici
Quindi ribaltando l'angolo visuale
è rilevante chiedersi quale sia e possa essere il ruolo delle fonti del diritto come tradizionalmente intese
Non risultando ammissibile né come dirò rispondente peraltro alle tendenze più recenti preconizza abbiamo una pubblicazione o confinarli a una posizione di retroguardia sbrigativamente
Qui non si intende CONS contestare l'utilizzo di strumenti sotto lo a tutto tondo specialmente in ambiti della regolazione
Spiccatamente caratterizzati da un contenuto tecnico-scientifico l'accennava prima il professor Cheli
Si tende però muove dalla considerazione per la quale non sempre è possibile una scissione netta tra i bilanciamenti contenuti nell'apoliticità diciamo così di strumenti di Arturo nella legge in primo luogo e normazione tecnico-scientifica di altra provenienza
No nel sistema italiano è il legislatore ad essere attore primario dell'opera di bilanciamento quale tecnica di di tecnica di composizione di interesso di diritti in conflitto
E anche dal punto di vista il bilanciamento un caso come quello dell'atto immuni ci fa capire come il bilanciamento assai spesso con questi fenomeni sì compie con le scelte di infrastruttura tecnica
Nella caso di un atto di tracciamento i contatti
Con i rischi che comporta qui il bilanciamento non si fa con una riga di finalità Massi fa dicendo usano un c'è una certa soluzione tecnica il Bluetooth allora emerge così
Anziché un'altra soluzione per esempio centralizzata quindi alla luce di questo si anticipa che sarebbe riduttivo immaginare un legislatore
Arte lo in generale ma mi concedo sull'esattore del tutto disinteressato apporre dei punti fermi di natura tecnico-scientifica consegnandoli all'universo soft
Certo di fronte ai rischi che questo può proporre
Anche per la salute di fronte a rischio che vengono approvate soluzioni che confliggono con i più elementari dati tecnici capisco bene che vi siano spazi per il legislatore nel quale deve
Lascia spazio ad atti di altra provenienza però IRS intendo porre l'accento sul fatto che una troppo netta distinzione fra momento politico il momento tecnico-scientifico rischia di depauperare
Irrimediabilmente la capacità incisiva degli organi rappresentativi oltre che mi limito a un accenno veicolare una visione del tutto stereotipata di una scienza e tecnica oggettiva
Appare quindi cattivo la prospettiva di un legislatore o più in generale dello arduo che invece dovesse rimanere inerte milita un accenno ad adombrare lo però fa riflettere il fatto che proprio due rilevanti sentenze per le quali di recente si è applicato il nuovo metodo diciamo così decisorio del più stringente monito quindi di quella che appare come una delle frontiere più avanzate dell'intervento della Corte nella discrezionalità legislativa ecco due di queste siano proprio collegati al sito fattori di sviluppo tecnico-scientifico e mi riferisco sia al caso Cappato sia l'ordinanza centotrentadue del due mila venti
Sulla legittimità della pena detentiva per la diffamazione a mezzo stampa ma anche in passato si pensi su tutte già negli anni settanta la cosiddetta sentenza della lega sulla disciplina del sistema radiotelevisivo che fondava questo dialogo diciamo
Con legislatore proprio sullo sviluppo tecnico-scientifico dunque per concludere in prima approssimazione appaiono sto diversi elementi a supporto dell'idea di un legislatore che non può sottrarsi a regolare certi tipi di rischi
Senza protezioni sottrarre in presenza di una possibilità di lesione di diritti in particolare costituzionalmente tutelati così per esempio per il caso di immuni la realizzazione di un software di mano pubblica
Presenta in sé evidenti rischi di lesione di diritti da gestire mitigare attraverso precise scelte della sua architettura
Ecco scelte che appare del tutto opportuno sia il legislatore ha fissarle qui entro specificamente sul versante interno del legislatore
Certo qui si può guardare al sistema delle riserve di legge però rimandando al testo scritto per approfondimenti
Difficilmente esso risulta dirimente dal punto di vista di obblighi diciamo di provvedere per così dire per il legislatore sia per le interpretazioni spesso riduttive da parte della Corte costituzionale sia perché non è sempre agevole
La riconduzione di fenomeni nuovi è una riserva esplicita e la ricerca di riserve implicite eh come è noto contestata
Quindi la soluzione preferibile nel Complesso affronti questa riflessione appare quella di lasciare sullo sfondo il sistema e le riserve di legge concentrarsi sul procedimento e le garanzie connesse alla forza di legge come fondanti un obbligo
Per il legislatore di provvedere di fronte a situazioni nuove
Che lo sviluppo tecnico-scientifico genera proprio in virtù dei rischi che esse possono porre provando a portare a livello di sistema e le fonti interno l'approccio basato sul rischio che notoriamente proprio del diritto e l'Unione europea però diversamente modulato nei suoi diversi atenei fra diversi momenti
Ecco chiudendo con un esempio proprio di recente guardando alla proposta di regolamento e l'Unione europea sull'intelligenza artificiale
Lì a livello di hard loro troviamo un approccio ampio di strumenti appunto incisivi su architetture tecniche di arduo in un quadro di allontanamento dall'approccio invece del G DPR
Che rinunciava in buona parte a dettare autoritativamente rischi e misure affidandosi in ampia misura alla compliance dei soggetti regolati mentre mille cosiddetto digital Service Act sta in qualche modo in mezzo
Ecco quindi a differenza di quanto avvenuto nel recente passato guardando le nero crea vi è una rinnovata presa di posizione
Dell'arbitro per cui la proposta di Regolamento sull'intelligenza artificiale opera una definizione dei rischi e delle contromisure direttamente al suo interno
Quindi lo strumentario dell'arduo e della sua politicità non è in sé inadatto a compiere anche valutazioni di rischio ed anzi soprattutto quando tale rischio è maggiore permette un'ampia e trasparente coinvolgimento di interessi diversi
Non solo può garantire un significativo apporto parlamentare stando notizia di qualche settimana fa ai più di tre mila emendamenti presentati in sede di Parlamento europeo a questa proposta naturalmente bisogna vedere come questo dibattito qua in pratica evolverà
Quindi a questo proposito sia detto per inciso dobbiamo anche considerare le opportunità che le tecniche dell'informazione e della comunicazione stesse danno oggi agli stessi lavori parlamentari rendendoli potenzialmente in grado di operare sui testi in modo meno legato ai limiti storici di un sistema basato sulla carta
è molto stimolante ma mi limito a una cena del resto e chiudo specialmente sull'intelligenza artificiale mai ragionamento SIPRES
Ad estendersi
Analisi di diversa provenienza convergono sul fatto che non si tratta di una tecnica computazionale oggettiva universale o neutrale ma di sistemi profondamente incorporati nel mondo sociale politico culturale ed economico
Quali espressioni di potere
Quindi così impostato il tema davvero non si vede perché la questione non risulti intrinsecamente politica
Anzi l'idea è che le connesse caratteristiche Allard lo e specificamente alla forza di legge risultino funzionali anche appunto a compiere scelte di natura tecnico-scientifica che consentano alla gestione di rischi elevati sempre all'interno del quadro dei principi costituzionali grazie
Grazie grazie professor Pacini per questa
Efficace stimolante relazione una relazione che
Mi pare ci ha condotto per mano ai confini e anche oltre i confini del modello costituzionale ma su un terreno poco conosciuto ancora dai giuristi forse conosciuta più dagli economisti
Visti
Ma che deve interessare dovrà interessare sempre di più mondo del diritto il mondo dei giuristi perché apre nella prospettiva dell'evoluzione del sistema delle fonti sotto i condizionamenti del diritto internazionale sotto i condizionamenti delle regolazioni tecniche
Che nascono dall'autorità amministrative indipendenti vi propongo solo un problema hippie AN RR è una sorte lo o è qualcosa di diverso
Ma spero che risposta dare bene
Avendo studiato il problema
Sì mi ero posto questo problema e direi Chiellini c'è una matrice diciamo di a livello di Regolamento europeo matrice hard diciamo a Niardo lo molto forte che poi esplica i suoi condizionamenti anche tramite strumenti diciamo quanto meno ibridi
Però di base io li ho visto una forte componente di arduo e quindi ottenuto diciamo ai margini dell'analisi però in vista del definitivo visto che saranno passati anche un po'più di tempo
Se lo sa un po'di tempo e vedremo anche poi certi condizionamenti né in legge prossimi mesi mi riservo appunto di integrare proprio con questa parte grazie per lo spuntino cura una una piccola finale osservazione critica nasce dall'esperienza atto il munifico ha avuto la sfortuna di partecipare alla fase iniziale di costruzione di questo strumento
E devo dire che è stato un colossale fallimento no non si è avuto il coraggio di dirlo
E forse proprio un colossale fallimento che induce a spiegare come devono nascere le norme giuridiche il fallimento è nato da l'euforia del mondo informatico non controbilanciata abbastanza dal realismo dei giuristi che devono capire qual è l'efficacia delle oppure cioè si costruiva un sistema che realtà poi non ha avuto basi creato solo a mio avviso confusione ma posso esagerare su questo punto anche perché sono rimasto molto deluso da questa esperienza
Allora è arrivato il momento di ascoltare le osservazioni conclusive della professoressa Ida Angelo Nicotra dell'università di Catania che ha il compito di di scasso di queste relazioni prego grazie grazie presidente
Un ringraziamento innanzitutto al direttivo dell'associazione al gruppo di Pisa alla sua Presidente la professoressa D'Amico per avermi coinvolto nel riportato all'interno di queste Aule
La prima volta ricordo è stato nel lontano mille novecentonovantaquattro
Il gruppo di pista si svolgeva di Imperia nel tavolo insieme a me che presiedeva viene il professore Mario Dogliani quindi un ricordo di quei tempi ormai lontani
Allora innanzitutto il titolo il titolo di questo incontro è un titolo diciamo molto stimolante perché prova a mettere insieme
Tutte le tematiche che sono
Possiamo dire emerse con forza proprio nell'era possiamo ormai dire delle crisi
Innanzitutto questa distinzione che viene affrontata da due delle relazioni
Innanzitutto da sarà a lieto ma anche da da da Antonello Localzo con riferimento alla differenza fra crisi ed emergenza è vero che queste due locuzioni queste due questi due lemmi non sono indicati nella Costituzione
è vero anche che quando si parla di emergenza atti si tende ad individuare a descrivere un fenomeno
Che
Va apposto fra parente sì un fenomeno appunto di carattere straordinario imprevedibile che ha un inizio e una fine
La crisi invece qualcosa di più duraturo e quindi si proietta nel futuro
Ma è sempre così allora io ho l'impressione
Guardando osservando il panorama normativo
Di questi ultimi anni tiene in realtà quando facciamo riferimento alla crisi economica e quindi alla crisi del del iniziata nel due mila otto che poi in Italia a Roma
Come dire arriva un po'in ritardo rispetto alla sua origine statunitense
Se è la crisi pandemica molto più recente questi due momenti di crisi che in realtà sono due momenti di emergenza perché anche la crisi economica è un momento emergenziale ricordiamo addirittura la lettera della Bissier ricordiamo
La necessità che l'ordinamento italiano sia dentro qua a queste indicazioni a queste direttive ricordiamo il cambio del Governo con lo spread
Il differenziale quindi fra i nostri titoli di Stato e quelli dei testi che arrivassi orari quota seicento
Tutte queste condizioni sono certamente condizioni di emergenza ma diventano crisi cioè diventa un'opportunità di un sistema che cambia anche a livello di fonti del diritto penso che la risposta possa essere tranquillamente sia almeno per un dato
Riguardando la Costituzione italiana
E cito due disposizioni l'articolo ottantuno che cambia proprio con riferimento alla crisi economica
Si inserisce il principio del pareggio o equilibrio di bilancio è naturalmente nell'attuazione di quella riforma la legge
Dirmi ferimento parla anche della possibilità
Di
Politiche discostamento di bilancio molto lungimirante in questo caso quando vi sono momenti di recessione momenti anticiclici e ce la siamo poi trovata in fondo nella pandemia con la legge diciamo rinforzata per lo spostamento di bilancio che ha che è servito a come dire
Contenere la crisi economica derivante proprio dall'emergenza pandemica
La seconda Carrisi che diventa opportunità e quindi che diventa transizione direi definitiva è legata ancora una volta l'emergenza sanitaria
Perché sir ricorderà che nel discorso programmatico l'attuale Presidente del Consiglio il discorso con il quale ebbe poi la fiducia delle Camere individua l'aspetto top quindi un aspetto fondamentale di quel governo e quindi del suo indirizzo politico di attuare il piano nazionale di Rui Teresa e resilienza cosa dice in quell'occasione il Presidente del Consiglio in sede di replica
Dice forse arrivato il momento visto che non è certo ma è probabile che la pandemia sia da Ubu dovuta ad un salto di specie dall'animale all'uomo e dal deterioramento delle condizioni ambientali
Ebbene forse arrivato il momento anche in Italia di pensare a una Costituzione che preveda il diritto dell'ambiente il diritto la tutela dell'ecosistema anche nell'interesse delle generazioni future
Il di diritto degli animali con legge è una modifica dell'articolo quarantuno in cui l'attività di iniziativa economica privata si deve sposare si deve coniugare ancora una volta con la tutela la sa dalla salute quindi direi che da questo punto di vista l'emergenza
Economica e l'emergenza pandemica hanno prodotto certamente un risultato di cambiamento nella Costituzione Italiana
è chiaro che tutto questo se l'orgoglio riguardiamo invece a livello di Unione europea
Ha avuto delle conseguenze differenti anche dal punto di vista ovviamente nel sistema delle fonti oltre che dell'Indirizzo della direzione insomma che prendeva la politica nazionale
Perché con riferimento alla crisi economica
L'input tu dell'unione europea è stato facciamo rigore facciamo un sterilità
Conteniamo la spessa e quindi tutto questa ha impattato come sappiamo negativamente sui diritti sociali e quindi la prova ancora una volta che è la forma di governo il sistema delle fonti e i diritti sono assolutamente come dire correlati intrecciati come dice bene nella sua intensa relazione Andrea Cardone
E quindi tutto questo impatta sui diritti sociali fino a fare di alla Corte Costituzionale attenzione perché
L'equilibrio di bilancio non può essere un valore tiranno non può come dire limitare i diritti che costano i diritti sociali ovviamente questo anche a scapito bisogna dirlo
Lei doveri che vengono come dire in qualche misura nelle spalle delle generazioni future a livello appunto di
Aspetti economici e finanziari cosa invece succede con le mie emergenza pandemica che se pure è vero quello che è stato detto che a livello dell'Unione Europea non c'è una diciamo un sistema delle fonti
Organico perché la tutela della salute è come come comunque una competenza nazionale non c'è dubbio che con il piano nazionale di riprese resilienza l'Europa cambia verso e dice
Innanzitutto la solidarietà ritorno ai trattati che ritorna all'origine diciamo della sua costituzione
Perché col piano nazionale di riprese resilienza che anche quella una fonte del diritto è stato detto importante cambiano le coordinate fondamentali della politica economica nazionale
Con un'attenzione rivolta all'inclusione sociale alla transizione digitale e alla transizione appunto verde ecologica quindi anche da questo punto di vista diciamo ci sono delle conseguenze importanti sul sistema delle fonti
Sistema delle fonti che andando diciamo nell'ordinamento italiano sconta qualcosa che in realtà non era assolutamente nuova che chi studia queste materie conosce magari per la gente comune meno come dire
Meno evidente
Che è legata e anche questo è stato detto alla trasformazione della forma
Di governo alla trasformazione del sistema elettorale quindi agli anni Novanta e alla marginalizzazione della legge la legge che diventa uno strumento diciamo
Più che più di controllo che è di adozione di politiche pubbliche
è al centro del nostro sistema in realtà da tempo vi è il decreto legge che si scolla che si allontana dalla parametro costituzionale dall'articolo settantasette
è che dominante anche nella gestione delle emergenze è stato detto di tutte le emergenze di quella pandemica ma anche oggi alla luce dell'ultimo disastro bellico
A causa dell'aggressione russa ci troviamo ancora una volta a gestire un'emergenza con la fonte del decreto-legge fonte del decreto legge che in qualche misura trova diciamo la sua origine proprio nelle dichiarazioni del delli degli Stati perché una possiamo dire degli stati di emergenza senza soluzione Conti di continuità il trenta marzo finisce quella
Sanitaria il ventiquattro di marzo dello stesso anno inizia l'emergenza lo Star la dichiarazione di emergenza per risolvere le questioni che sono a margine della della guerra
In Ucraina
E quindi il decreto legge in qualche misura oggi probabilmente si può dire che esistono nel nostro Paese due decreti-legge uno che ha a che fare con l'attuazione dell'indirizzo politico quindi
Un decreto legge ordinario
E d'altra parte dall'altra parte un decreto legge straordinario
E diciamo ritorna nell'alveo della Costituzione dell'articolo settantasette devo dire che quando si è posto il problema bella gestione della pandemia
Ci siamo interrogati molti anche io con riferimento alla possibilità di estendere quanto dice l'articolo settantotto che comunque è un'emergenza anche al fatto
Pandemico e sanitaria allora arriva alla conclusione qua adesso penso di no non essermi sbagliata che quello strumento uno strumento assai tipico che è difficile poter estenderà situazioni diverte dalla guerra e quindi all'emergenza
E ritengo anche che a chiusura di questi due anni
Di pandemia o per lo meno della fase più acuta della pandemia il lo strumento del decreto legge abbia retto
Diciamo nella sistematica ordinamentale proprio perché comunque
Uno strumento che
Rimette al centro in qualche modo la legge e quindi la parlamentarizzazione della del dibattito proprio sugli sui contenuti di un provvedimento che deve essere emergenziale straordinario cosa che invece ahimè non si può dire con riferimento al DPCM DPCM che
è saltato ecco questa sembra la parola giusta esalta una dimensione della forma di governo sempre più proiettata nella come dire nella centralità dell'esecutivo e per può esso rassomiglia molto sette
Vediamo bene le cose a quanto avviene nel modello costituzionale degli enti locali perché come ci ricordava Saria Salieri tu cosa accade a livello a livello regionale a livello locale che i provvedimenti anche in quel caso diventano
Provvedimenti monocratici
Quindi
Presidente della Regione il sindaco e presidente del Consiglio quindi a dispetto di forme costituzione formale di governo costituzionali differente a livello centrale e a livello periferico
Noi assistiamo alla stessa risposta
Diciamo delle fonti all'emergenza e probabilmente questo è dato dal fatto che mentre a livello regionale e il locale
La forma di governo è la forma pensata dal costituente o dal legislatore a livello nazionale la forma di governo eh frutto ormai di una prassi che si allontana diciamo dal modello costituzionale
Come dire in cui le camere dovevano avere un ruolo di centralità e questo per una serie per una serie di ragioni che sono legate alla alla crisi alla crisi della legge
Crisi della legge lo voglio dire che dipende anche dal fatto che in molte circostanze il legislatore a prescindere dalle emergenze
Si è sfilato
Da decisioni fondamentali pensiamo a tutti i temi chiave
La politica ritiene essere divisivi tanto divisivi che ha delegato in qualche modo alla Corte costituzionale di fare il lavoro del par
Lamento penso al caso Cappato ma non solo penso anche alla vicenda del doppio cognome da dieci anni almeno la Corte costituzionale come dire
Stimolate camere a a fare una riforma che sia in linea anche con l'idea appunto della
Pari dignità dell'uomo e della donna all'interno del quadro familiare quindi la crisi della legge determinata anche da una crisi dei partiti e quindi da una crisi anche che riguarda la capacità di scegliere di fare scelte
Anche scelte che possono
Proprio sembrare possono apparire divisive che non trovano in tutta la collettività una piena aderenza
è e il tema l'altro tema fondamentale è proprio quello del del rapporto strass Stato e regioni su questo vorrei spendere qualche parola in più perché
Questo questa dinamica statale regionale emerge in tutta la sua evidenza di fragilità proprio nel contesto pandemico
Si è parlato di assenza di
Strumenti di concertazione o di intensa che sono le non so che non sono stati utilizzati si sarebbe potuto far riferimento all'articolo centoventi oppure in altri casi lo si è fatto penso alla vicenda della sostituzione con decreto legge della legge regionale umbra con riferimento alla preferenza di genere ad esempio mi sembra che sia l'unico caso in cui è stato adottato il centoventi per questioni che riguardano appunto i livelli essenziali le prestazioni non si è fatto invece nel rapporto fra Stato è regioni
E questo ha creato una grande conflittualità la Corte costituzionale da far suo ha cercato di mettere ordine diciamo si è
Salvato un po'in corner nel senso che l'idea di dire profilassi internazionale questa materia dell'emergenza pandemica
Diciamo ha evitato che entrasse nel merito di alcune questioni che sono certamente
Le materia è di competenza anche regionale penso alla tutela della salute penso alla Protezione civile quindi mi viene in mente forse qualche ritocco all'articolo centodiciassette era sarebbe stato questo punto di vista
Importante però io alla fine penso che il tema veramente centrale sia un altro e sia legato al fatto che il Titolo quinto della Costituzione non ha funzionato bene
Né prima la pandemia neanche in corso di emergenza pandemica perché a quella rovi for More Gangi ha e mancato sempre un pezzo fondamentale
E si voleva un po'supplire con la bicameralina cosa che poi non è stata fatta lo dice sarà lieto nella sua relazione non ho avuto il tempo di come dire illustrare pienamente
Ma probabilmente il tassello fondamentale che manca in questa ricostruzione dei rapporti Stra Stato e Regione perché possano davvero essere in sintonia con la Costituzione funzionare era proprio il fatto che una Camera rappresentativa dovesse in qualche modo
Come dire tenere presente l'elemento regionale o locale anche su questo alcuni sforzi sono stati fatti ma non sono andati a buon fine e quindi penso che l'aspetto veramente centrale che è questa
Emergenza pandemica e non solo ci deve lasciare che probabilmente un ripensamento di una camera che sia rappresentativa anche delle regioni e degli enti locali possa essere proprio quella camera di compensazione che ha invece che è mancata e che ha creato tutte le questioni di conflittualità di soggetti che alla fine diciamo agiscono in solitudine il Presidente del Consiglio
I presidenti delle Regioni i sindaci ce lo raccontava prima anche il sindaco di Firenze l'hard la
è ancora da ultimo ma non per ultima imperi per per importanza
Da ultimo il tema del sotto lo tema delle soft law che sono diciamo che
Rappresenta no una un punto fondamentale di questo sistema delle fonti che mi sembra essere più reticolare più orizzontale che verticale così almeno si sviluppa
Perché è importante la cimice lo raccontava ci diceva guardate le soft tono nascono a livello internazionale nascono a livello internazionale perché diciamo la caratteristica di quell'ordinamento di S. un ordinamento fra eguali e quindi cioè questa idea no della
Regolazione morbida flessibile
Chiesti in qualche modo rimanda alla volontà degli Stati però poi lo abbiamo ereditato questo sistema
Nel nostro ordinamento e non c'è dubbio che le rompere questa parola bellissima di Alberto pre Vieri delle autorità indipendenti non sospetto all'ottanta
Dell'autorità indipendenti nel sistema giuridico italiano abbia prodotto una diciamo una
Uno un sistema di linee guida e quindi di regolazione flessibile soft uno
E però quando noi parliamo di questo sistema che è un sistema però molto strutturato perché su questi sulle linee guida sulla soft law delle autorità amministrative indipendenti
Che significa un po'il trionfo della tecnica e della competenza quindi un Parlamento che si mette da parte dice le autorità indipendenti su questo devi regolare tu perché hai le competenze
Ecco questo questa questa è sorto lo queste linee guida molto strutturate strutturate perché ce lo dice bene nelle sue sentenze il Consiglio di Stato ci ha il soffitto l'Odeon molto recuperare quella quella legalità quel principio di legalità no quella legittimazione che non hanno dal basso perché le autorità indipendenti non sono elette dal corpo elettorale questa legittimazione deve essere recuperata nella
Nella nell'attività procedurale dal basso e quindi ci dice e ci sono delle fasi di autorità indipendenti mettono il il modello di linea guida in consultazione i portatori interessa i cosiddetti stakeholders devono avere il tempo per decidere per
Suggerire del modifica e quindi il sistema diventa un sistema circolare dal basso in cui però i rappresentanti di interessi portava interessiamo un ruolo molto forte
La il Consiglio di Stato dice solo così noi appunto possiamo rimettere nella legittimazione del sistema delle fonti il anche le linee guida delle autorità indipendenti ebbene tutto questo lo ritroviamo a livello di softball o mi sembra diciamo che forse questo nome non dovrebbe essere utilizzato nel caso delle comunicazioni dell'Unione Europea che dice ad esempio sospendiamo il divieto degli aiuti di Stato con riferimento all'emergenza economica che deriva dalla pandemia occorre ferimento lo si è detto alle comunicazioni alle fatto tre in qualche modo riempivo di Contini di significato o di spiegazioni anche i DPCM ecco io non so se sia proprio vero che in questo caso si possa parlare di sotto l'occhio almeno nonno in nel senso in cui loro delinea lo struttura il Consiglio di Stato nelle nelle sue nelle sue decisioni proprio perché manca il tema della governance cioè chi dal basso diciamo partecipa alla decisione
Politica alla decisione pubblica
E e quindi questo mi pare un aspetto molto importante molto importante da indagare è l'ultimo l'ultimo secondo lo vorrei dedicare al tempo
Io penso che il tempo né il diritto ormai sia una variabile fondamentale il tempo nei decreti legge quindi liti importanza di decidere subito il tempo nella
Attuazione del piano nazionale di free press resilienza il tempo nella strozzatura del dibattito parlamentare perché l'Unione europea non può aspettare
I diciamo i tempi lunghi dell'Italia con riferimento all'approvazione della legge di bilancio ricordo l'ordinanza numero diciassette lago The costituzionali due mila diciannove che pure su questo si intrattiene è dice insomma la se la deve cavare la Corte costituzionale abbiamo avevamo come dire un impegno con con l'unione europea quindi il tempo è una dimensione fondamentale per capire
Come come dire mettere a sistema la complessità è ritengo che questi anni di emergenza abbiano anche dato dei segnali importanti sulla crisi del nostro sistema
Delle fonti e non solo ma anche sulla sulla crisi poi alla fine della della sovranità e del sistema dei partiti e quindi per il futuro penso che
Appena questa emergenza non ha del tutto finita ma penso che siamo vicini vuoi per stress
Ottimista su questo probabilmente tutto questo strumentario tutte queste come dire situazioni fattuali e giuridiche che si sono verificate nei tempi pandemie ci possono essere anche una lezione importante da prendere in considerazione per rivisitare il sistema delle fonti la forma di governo nelle nell'ordinamento italiano grazie
Grazie grazie alla professoressa Nicotra per queste penetranti osservazioni conclusive in chiusura io mi limito soltanto rilevare che abbiamo assistito a una mattinata di lavoro molto intensa
Che ci ha consentito di ascoltare relazione da cui abbiamo imparato molto veramente molte cose anche nuove e per questo penso che dobbiamo essere grati e riconoscenti ai relatori che si sono impegnati così a fondo e a tutti i consiglierei di leggere anche le relazioni scritte che sono veramente molto più ricche dense di di osservazione di quello che abbiamo sia pure importantissimo ascoltato dagli interventi dagli interventi orali mi pare che questa mattinata di intenso lavoro lasci sul tavolo tra i problemi di fondo che non so se verranno poi affrontati
Nel sessione suscettibile successivo il primo problema il fondo è quello del coordinamento più chiaro migliore più approfondito tra fonti nazionale fonti europee
Seguitiamo ancora la linea giurisprudenziale che abbiamo seguito sinora ma si cominciano a vedere smagliature forte pensate alla posizione della corte costituzionale polacca Desk empio
Oppure è arrivato il momento se vogliamo imboccare una strada veramente federale di ritoccare anche trattati su questo punto punto estremamente delicato che mette in gioco
Il concetto l'esistenza o meno di un popolo europeo che sia in grado di dare degli strumenti rappresentativi investiti dal basso
In grado perciò di esprimere una volontà assolutamente superiore alla volontà delle Costituzioni nazionali
Secondo in tema di fondo in una situazione di progressiva crisi
Lo diciamo la maga tanto delle istituzioni rappresentative e in particolare dei Parlamenti dell'espansione progressiva nella forma di Stato del ruolo degli esecutivi rispetta il ruolo dei Parlamenti come garantire ancora la supremazia della legge formale del Parlamento che è lo strumento essenziale della manifestazione di volontà all'interno delle democrazie non si può
Diciamo allargando il sistema delle fonti articolando sempre di più questo sistema in direzione di interventi sovranazionali e superare su questo attuali
Mettere in crisi questo concetto che punto la chiave è chiaro che la situazione legata a una crisi più profonda che quella Dellas perquisire la sovranità degli Stati nazionali e anche delle costituzioni degli Stati nazionali
Ma finché un sistema di livello più alto non si è consolidato penso all'OPA federale bisogna che la supremazia della legge nazionale non sia messa in discussione per quelle regioni che sono state dette ragioni di tempi ma era nella nella maturazione
Regione di di collegialità regione di pluralismo che va rispettato terzo punto che emerso proprio fin dall'inizio della crisi epidemica conviene o no introdurre nella Costituzione
Italiana una disciplina speciale d'emergenza sul modello porto che tedesco spagnolo anche francese qui le opinioni sono molto diverso io credo che gli strumenti che abbiamo siano sufficienti
E che andare e fare passi ulteriori invece possa presentare in una situazione politicamente fluida qual è quella oggi nella situazione della precedente ricevette veramente negativa che questo un problema che sul tappeto esiste che pensa andrebbe fra
Grazie a tutti grazie relatore agli organizzatori perfetta l'organizzazione
Solo una precisazione
Repressive
Però riceve una slavina espressiva delle predilezione però sulla roccia
Io comincerei per rispetto a quelli che sono presenti
E anche alle regole a ore dei convegni c'è un degli orari e si comincia
E io ho posso dire poi cose in due
State tranquilli e cose iniziali
Che mi rendono contento oggi chiesa intanto ad esser contento per essere qui nella sede universitaria coi con tanti amici più di per lo più più giovani ci vuol poco insomma per essere più giovani ma
E quindi tutto bene
Perché i motivi di contentezza ma perché siamo
Senza essere combattenti e reduci a vorrei Ducci stelle pensiamo studiosi reduci
Rispetto alla vera affrontato
Una grande impreviste difficile prova
Istituzionali concettuali istituzionale
Che prima era inimmaginabile perché nessuno di noi sinceramente fino a qualche anno fa pensava di che ci si trovasse
Perché ci si trovasse dinanzi a emergenze e a emergenze di questa indietro
Is Lacco tendenza deriva dal fatto che in fondo siamo riusciti malgrado malgrado tutti i nostri limiti ne dirò eh qualcuno accennerò a qualcuno
Il malgrado tutti i nostri limiti professionali
Siamo riusciti a superare una fase difficile in parte se
Pur dispone pur non disponendo di un quadro minimamente istituzionale complete stabilizzato
Caso concreto quello appunto che
Della mancata disciplina delle delle situazioni d'emergenza
Perché noi ci siamo resi conto
Che l'emergenza bellica non è disciplinata
Malgrado l'articolo settantotto costituzione
Che il futuro che gli dà una base normativa una base costituzionale importante
Ma tanto più non era disciplinata allora sì non era disciplinata l'emergenza di tipo sanitario
Non era disciplinata punto e basta
Perché se c'è un dato che un po'di approfondimenti sul contenuto normativo dei nostri sistemi istituzionali ci ha dato è che
La stessa protezione legislazione sulla protezione civile il testo unico sulla protezione civile quindi un testo che ingiuria dopo IVA coprire l'intero spettro
Diciamo delle situazioni emergenziali non non era stato scritto minimamente per le emergenze sanitarie per le gravi emergenze
Vari Dinoi hanno potuto notare mettere in evidenza
Che tutti i poteri di straordinari di intervento per le ordinanze
Di protezione civile riguarda no
E venti calamitosi
Classici dal terremoto
Al alla a all'alluvione
Altre cose di questo genere ma tutte le situazioni emergenziali che la cui
Emergenza
Fisica su
La non funzionalità di territori di apparati
Ma nella e impegni tutela dell'emergenza dalla Protezione civile non c'era che non c'è tuttora termine analitici
Potevi preventivi di riduzione del rischio sanitario
Non ci sono non c erano Poteri sulla sul contenimento delle situazioni di rischio sul mutamento
Dei costumi di comportamentali
E cioè in pratica noi non ci siamo resi conto che
L'Iraq situazione emergenziale non era disciplina non era prevista
E quello che in cui secondo me
Ha lavorato fortemente all'inizio molto confusamente a decorrere anche con qualche rischio ha lavorato
Il grappolo di decreti legge
Dal decreto letta famigerato numero sei che poi è stato che approvato attenzione con maggioranza bulgara
In quindici giorni tra Camera e Senato perché questo bisogna dire che il nostro sistema politico
Non aveva capito niente
Tant'è vero che il decreto legge numero sei che poi sarà alla base tutte le contestazione era in realtà è stato votato da maggioranza e opposizione
In pochi giorni
Poi ci si rende conto dinanzi ai rilievi presidenziali che erano stati anticipati come fosse indispensabile modifica lei quindi subito c'è il decreto legge diciannove no che si sostituti integrazione si sostituisce e abrogare l'articolo per il decreto legge numero sei
E poi tutto questo verrà implementato successive
Allora noi non avevamo una legislazione
Questa legislazione sull'emergente ce la siamo data
Sì da seconda ed è una legislazione pesante non per i DPCM devo dire mi son dovuto purtroppo occupare perfino di smentire molti di noi
Perché molti giuristi alcuni dei quali si reputano molto importanti e molto significativi
Hanno spara che attua un giorno sì e l'altro pure sui pessimi DPCM che avrebbero preteso loro di modificare la Costituzione che non era vero tira semplicemente no vero
Non vero perché le modifiche di tipo costituzionale anche pesantissime erano previste nei decreti legge
La misura della deroga costituzionale Pirra rinviato al DPCM DPCM Eva ed è uno strumento
Scusate il termine esecutivo
Meramente esecutivi
Ma certo
La previsione del contenimento e di questo bisogna senza insieme consapevole forse anche di più di quanto si lo lo si sia adesso almeno ciecamente il cui il contenimento
Dei diritti costituzionali nel decreto sei ma soprattutto nel decreto diciannove in quelli che hanno implementato il decreto diciannove eh pesantissimo
è pesantissimo
No anche qui questa esperienza che abbiamo fatto e chi dobbiamo mettere
Permettermi la nostra memoria istituzionale
Noi abbiamo avuto qui abbia in parte abbiamo autorizzazioni a disapplicare in modo incostituzionale
Una serie di principi costituzionali dal dall'assembramento dal divieto di assembramenti
Dal divieto di di nome luogo privato tutte cose vietate dalla Costituzione a Repubblica non
Permesse lateralmente no bieta
La norma su le cerimonie religiose
Noi abbiamo
Poi su questa bisogna si entra sempre leggermente perché tutti ma valgono sempre ricade no sei Wome anticlericale
Insomma nella nostra costituzione c'è scritto che la libertà di culto
è una libertà e che non si può limitare la libertà di culto invece
Alcuni decreti legge hanno legittimato
Non e il fatto che per varie settimane non sul fatto che non ci sono
Dette messe cattoliche osé svolte delle cerimonie religiose gli altri culti religiosi
Tutto questo abbiamo incamerato cioè tensione abbiamo incamerato
Nel nostro nella nostra memoria istituzionale ma non è che scompare
Noi ormai abbiamo tra i nostri precedenti
Son precedenti anche gravi per coprire se c'è realmente
La possibilità di derogare
Certo per pandemie non per altre cose
Per quella pandemia non per altre cose
A norma è che è una norma che erano che suono norme costituzionali importa ma lasciamo quindi quindi Cuesta e in fondo malgrado tutto ciò ne siamo usciti
Ne siamo usciti ottimisti
Così in positivo orma chi si ricorda del fatto che di che non si può andare a mezza no prestato poi corretto integrato son fatti gli accordi di micro accorpi
Le le riunioni
Non più di otto persone a casa propria intorno al tavolo no cioè voglio dire la cosa in sé è una cosa piccata
Non ci non si possono fare gli assembramenti ma quanti da quando in qua
Sì vi è stata una disciplina di questo genere la Costituzione ricordo Paolo Barile quando io ero giovane bello che scrissi quindi costruiscono intorno Barile clienti un po'ridacchiando noti
Infine la distinzione tra riunione e assembramento no ma l'assembramento era un arco era molto meno bella regione
E era molto meno del era casuale era momentanea a volte non è vero
Non è vero di fatto ma insomma
E invece siamo arrivati ad avere una legislazione che in quel contesto per quello scopo
Dieta potrà ancora vietare a mio parere in caso di altre pandemie
L'assembramento
Insomma allora
In fondo abbiamo avuto una legislazione che se implementata
Curiosamente in un modo molto confuso
Molto confuso ma si è incremento seconda cose ultima state tranquilli
Sono contento perché io sulle fonti volt sempre avuto vecchi amori cioè l'ho sempre detto
Dopo invitato molti di noia studiare abbiamo messo in piedi qualcosa che per fortuna vive ancora a Firenze e non solo a Firenze
Per merito di tutti quelli che ci hanno lavorato ma con una delle raccomandazioni base che io mi permettevo di dare e la mi permetterei di darla tuttora
E che le fonti vanno studiate nella loro positività
In quello che sono non in quello che è delle ricostruzioni teoretiche e
Occorre leggerle
Cattive
Decrittare l'impatto reale della fonte
Dopodiché ci si ragiona sopra in termini giuridici
E qui sono sempre lo si è fatto e lo si fa
Di facevo l'esempio dei DPCM la gente ha polemizzato con il vicenza me senza rendersi conto che doveva polemizzare col decreto legge legittimava il difficile
Quindi occorre leggerle attentamente e
Ma come occorre pure lei chiede a mio padre
La costituzione
Istituto quella Costituzione infatti
Ad esempio l'antico settantotto
Che prevede la possibilità a certe condizioni
Restiamo non si verifichino mai
Della discipline emergenziale
Bellica
Allora non si può però parlare adesso di emergenza belli
Attenzione scorretto è una forzatura concettuale e linguistica
Si può
A venticinque azioni di emergenza in una situazione tre belli
Ma se noi parliamo di emergenza bellica ci dobbiamo riferire al settantotto costituzione
Mentre invece l'emergenza non bellica poi alcuni molto esperta della materia legittima no
La Protezione civile
Legittimano la legislazione che deve essere fortemente implementata
Fortemente deducono dei burocratizzata
Mai mi che noi dobbiamo costruire a regime le situazioni emergenziali
Civili chiamiamola così ecco per differenziale da quelle militari da quelle belliche
Ecco per questo quindi io subito pong grandissima curiosità curiosità interessa
Proprio al sentire a sentire quello che ci possono illustrare
I nostri giovani e brillanti studiose allora diamo allora la parola a Giuliano Serge rossa
L'Università degli studi Roma Tre l'emergenza fatture misogino di condizionamento della produzione normativa in tempo di crisi punto interrogativo
Grazie per la parola presidente De Siervo grazie anche ovviamente al direttivo del gruppo di Pisa a cominciare da presidente
L'amico vicepresidente Colapietro agli amici una diversa di Firenze sia per l'invito a intervenire che per devo dire l'impeccabile organizzazione della macchina convegnistica ricordavo ieri ha cenato
Professor Simoncini che per me questo è un po'un cerchio che si chiude perché il primo intervento a convegno da neolaureato l'ho fatto l'odio a Firenze su suo invito con incassi amento molto sentito da ultimo ma non per importanza anche alla professoressa Massa Pinto e al professor Carnevale
Oltre che per il tante presso supporto ma soprattutto per l'infinita pazienza ecco dunque inizio subito facendo due precisazioni
La prima la mia relazione rispetto alle altre avrà un approccio credo più teorico Campari prenderò senza peraltro avere studenti il tempo di argomentarle come si dovrebbe alcune tesi che avevo già proposto in sede
Monografica prima della pandemia altre conduce tentato di escogitare per questa occasione cercando di ricollegarle ove possibile ai temi della cosiddetta crisi finanziaria i dell'emergenza sanitaria
Ho ritenuto che dato il tema che mi è stato assegnato molto generale cioè non addirittura generico l'emergenza potesse essere più interessante un approccio di questo tipo diciamo
Dall'alto piuttosto che proporvi l'ennesima ricostruzione della catena normativa di decreti legge DPCM o l'ennesima rassegna delle divisioni tra corti materie di finanziaria per poi giungere a conclusioni che per quanti sforzi di originalità
Io cosa fare non potrebbero di iscriversi nel solco di una delle tante valide soluzioni già ampiamente proposte dalla dottrina essendo praticamente impossibile aggiungere qualcosa di davvero nuovo a un dibattito ormai saturo a dir poco seconda precisazione mi è stato chiesto di parlare dell'emergenza come fattore esogeno di condizionamento da produzione normativa in tempo di crisi io ho chiesto di volgere il titolo del contributo in forma interrogativa e di mettere la parola emergenza tra virgolette
Perché non sono tanto convinto che l'emergenza propriamente detta sia un fattore esogeno di condizionamento da produzione normativa o meglio dipende da cosa si intende per emergenza si riferisce all'emergenza come manifestazione della necessità intendendosi quest'ultima secondo un'impostazione risalente per non dire antica quale autonoma indomabile fonte del diritto extra ordinem né contra legem allora sì
Accerto l'emergenza è un fattore di condizionamento della produzione normativa non credo però di essere stato invitato a parlare di questo anche perché trattare in questa sede
Della necessità come fonte del diritto sarebbe in contraddizione
Con il tema del convegno che stando al titolo di e dedicato cito testualmente
Alla trasformazione di del sistema delle fonti in relazione al modello costituzionale per cui andrei proprio fuori tema se ne occupasse gli avvenimenti norma oggi ogni essermi a sistema delle fonti estranee rispetto al modello
Costituzionale
Mi pare allora anche riflettendo sugli altri elementi che sono stati indicati come esogeni dagli organizzatori del convegno a vincoli finanziari la tecnica
Che il termine esogeno qui debba intendersi come riferito a elementi fattuali che provocano conseguenze sulla produzione del normativa vuoi perché incidono sui procedimenti deliberativi del soggetto normatore
No che decide di assumere taluni tanti elementi come diciamo parametro
Autoimposto di ragionevolezza dell'atto giuridico voi perché sono le stesse fonti del diritto a prevedere che quegli elementi fattuali influenzino l'evoluzione del sistema delle fonti
Ad esempio come avviene con la decretazione d'urgenza
Se così è allora il vero fattore esogeno di condizionamento e sistema delle fonti non è tanto l'emergenza ma piuttosto il fatto emergenziale inteso quindi non come fonte fatto Esterna all'ordinamento bensì quale accadimento straordinario
In cui l'ordinamento consente a certe condizioni di influire nel processo deliberativo che conduce alla creazione o dall'applicazione di norme anche determinando esiti che rispetto all'ordinario svolgersi a produzione normativa possono essere definiti in qualche misura anomali l'emergenza se mai la formula sintetica con la quale convenzionalmente si indica il regime giuridico del fatto emergenziale insomma a me pare che la domanda cui sono chiamato a dare una risposta non è tanto se l'emergenza costituisca un fattore esogeno di condizionamento da produzione normativa quanto piuttosto in che modo il fatto emergenziale condiziona la produzione
Normativa ora la mia risposta a questa domanda si articola su alcune premesse che tuttavia non non ho il tempo di Lo Sardo in modo argomentato mi limito dunque a elencarle quasi per titoli rinviando col lo farò più volte al testo scritto per la loro dimostrazione
Dunque un primo prima femminista la distinzione tra emergenza crisi già evocata più volte stamattina questa distinzione risiede nel fatto almeno per come la vedo io che l'emergenza corrisponde a una rottura repentina provvisoria la normalità
Alla quale ben può seguire una volta cessata e se per l'appunto non determina una crisi
Un ritorno alla normalità solo provvisoriamente perduta
Mentre la crisi che può essere anche ma non necessariamente determinata da un accanimento emergenziale
Consiste invece nella fase di instabilità che consegue alla irrimediabile alterazione di una normalità che non potrà più essere riconquistata tale e quale
Sul piano delle fonti ne discende la necessaria provvisorietà delle misure emergenziali e di converso la non necessarie provvisorietà delle misure anticrisi
Seconda premessa la distinzione tra emergenza di urgenza
Nella mia ricostruzione la parola emergenza descrive un concetto appartenente alla medesima nozione di urgenza
E si caratterizza per l'indicare quelle urgenze che si manifesta non solo sotto forma di stato di cose stato d'emergenza pandemica stato d'emergenza terroristica eccetera
Sicché quando si verifica un'emergenza
L'urgenza risulta presupposto non già per l'adozione di un singolo provvedimento
O per lo svolgimento eccezionalmente l'abito di una procedura come avviene per altri tipi di urgenza ma diviene o comunque può divenire anche presupposto per l'instaurazione pro tempore di una sorta di ordinamento alternativo lo stato di emergenza lo stato di guerra eccetera
Coordinamento alternativo in cui i rapporti tra interessi diritti principi appaiono destinati in modo diverso dall'ordinario
Testa premessa la distinzione tra necessità e urgenza da molti negata in dottrina penso dalla maggioranza io invece ritengo non solo che essa sussista sul piano concettuale ma che sia addirittura indispensabile in un'ottica costituzionalistica l'urgenza sostantivo corrisponde al fattore tempo quindi all'indifferibilità ed è un elemento di natura fattuale
La necessità urgente qui l'urgenza diventa aggettivo corrisponde invece al fattore bisogna quindi alla scelta se intervenire o no eccome intervenire in relazione all'urgenza
Nei fatti invece c'è una totale inversione di dei piani dovuta proprio credo al fatto che non si distingue tra necessità e urgenza il fattore tempo viene spesso valutato sul piano giuridico ignorando quello attuale ovverosia
Si ritiene secondo me sbagliando che presupposto dell'adozione dell'atto
Non sia sussistenza di una situazione di indifferibilità ma la presenza di una dichiarazione d'urgenza sganciata da qualsivoglia dato fattuale con il risultato che l'urgenza viene ricordata
Soltanto come presupposto di attivazione di un potere straordinario e non già anche come limite
All'esercizio di quel potere
Anche qui l'esempio più comprensibile il decreto legge dall'altro lato il fattore bisogno
Viene invece spesso valutato solo sul piano fattuale trascurando quello giuridico qui c'è un motore francese in quartine che diceva che l'urgenza non si definisce si constata si afferma
Mi pare che sulla necessità urgente prevalga un po'la stessa idea si constata anzi forse addirittura si intuisce
Attentati terroristici recessione finanziaria terremoti eruzioni vulcaniche pandemie c'è c'è davvero bisogno di andare oltre il Macro spot macroscopico scusate aspetto fattuale chiedersi
Quale sia il bene giuridico in gioco prima di intervenire secondo messi
Perché per quanto la necessità di intervenire possa risultare auto evidente sul piano fattuale
L'assenza di una riconversione delle venti empi dicono evento giuridico esattamente ciò che apre le porte all'abuso dei poteri d'urgenza e lo dobbiamo chiederci sul piano giuridico qual è la necessità che giustifica l'adozione di un atto urgente
Secondo me la funzione tipica dell'atto gente quella di evitare anche a causa del mancato intervento in una situazione di urgenza
Si produca una situazione di maggiore legittimità la ragion d'essere dell'atto urgente viene cioè individuata non nella necessità data da un fatto materiale
Ma in quella data da un fatto giuridico volendo semplificare si potrebbe dire che ha necessità urgente
Così formulata consente il passaggio dalla vecchia concezione della necessità che fa legge a uno concezione per la quale e la legge a fare la necessità urgente chiaramente però attenzione perché nel valutare la eventuale maggiore o minore illegittimità bisogna tenere in considerazione il fatto che trattandosi di urgenza entra in gioco il fattore tempo
Per questo io la funzione tipica dall'atto urgente in altra sede lo definire come funzione Priori Trichet perché il bilanciamento che viene fatto in questo caso non è quello classico chiamiamolo pre prevalenza nel quale bisogna dire se no tra due interessi ce n'è uno che pesa di più scusate nella semplificazione l'obiettivo trattandosi di urgenza è quello di capire se tra due interessi in gioco ve ne sia uno dei due che risulta prioritario cioè chi necessita di un soddisfacimento immediato questa è grossomodo la cornice teorica all'interno della quale ho sviluppato le mie riflessioni ora chiedersi in che modo il fatto emergenziale possa condizionale produzione normativa significa chiedessimo una sostanza se esistano limiti di carattere generale sul muso dei poteri urgenti
Di fatto sull'urgenza come presupposto di attivazione come limite ho già detto tutto quanto limitatissimo tempo a mia disposizione mi consente di dire indifferibilità fattualità eccetera nella relazione troverete anche una riflessione più approfondita
Sulla giurisprudenza costituzionale in materia decretazione d'urgenza nonché qualche spunto di riflessione
Ulteriore su di un tema secondo me tanto importante quanto sottovalutato quello del del dies a quo vuole dire del momento a partire dal quale si può effettivamente dire che il pericolo è diventato imminente e che quindi la situazione diventano urgente o di Emergency Ale purtroppo non ci posso soffermare passo subito allora all'altro presupposto di attivazione abbiamo visto urgenza cioè l'altro è la necessità urgente che costituisce un bisogno qualificato dal fine
Per l'appunto quello di evitare situazioni di maggiore legittimità dal match
Misure che vengono poste in essere per favorire il ritorno alla normalità tre elementi che ovviamente sono strettamente legati alle circostanze del momento rispetto ai quali davvero difficile ma non impossibile trarre considerazioni di carattere generale
Le faccio solo tre
A anche chi perso missini cari volti a dimostrare come la necessità urgente in quanto punto d'incontro tra fattore tempo fattore bisogno richieda un controllo di ragionevolezza del tutto peculiare che tenga in debita considerazione
La funzioni previste Trichet di quel detto poc'anzi
Prima considerazione la sommarietà si tratta di un elemento spesso trascurato nelle riflessioni dei giuristi ma trascurato ha torto
Diceva meno occhio che apparenze Ray sufficiente Ignis quelle cioè evitate requisire conta ecco quando il soggetto che deve adottare l'atto urgente deve decidere sul da farsi trovandosi in una situazione di reale urgenza
Le sue valutazioni non potranno che essere approssimativa in quanto non c'è materialmente il tempo di svolgere analisi approfondite della situazione
Ora tale mancanza di tempo non può che avere secondo me conseguenze anche sul contenuto dell'atto urgente
Il quale è stato adottato se ripeto l'urgenza e il reale ed è anche per questo che è importante che lo sia in condizioni di improvvisazione si deve cioè ritenere che eventuali errori di valutazione chiamiamoli così possano essere per così dire scusabile ma solo nella misura in cui si tratti effettivamente gli errori
Vale a dire quando dall'analisi della circostanza urgente emerga che fosse plausibile che ci ha posto in essere l'atto abbia ritenuto in quel momento
Che la decisione presa fosse la migliore possibile che essa non violasse alcun limite normativo
Si tratta insomma di compiere una delicatissima valutazione ex post non già sulla correttezza della misura a adottata quanto piuttosto sulla correttezza cioè sulla ragionevolezza del giudizio prognostico compiuto da chi ha posto in essere l'atto tenendo conto che tale giudizio prognostico non poteva che essere un giudizio di partenza e che come tale deve essere valutato e per questo d'altronde che la motivazione dell'atto urgente
Ignis abile
Secondo elemento la provvisorietà
Nel valutare la legittimità del contenuto dalla misura urgente si dovrà tenere conto del fatto che essa è destinata a produrre i suoi effetti solamente per un limitato periodo di tempo
La ragionevolezza della norma urgenze a lecco ora emergenziale che dir si voglia deve essere Ignazio i termini
Valutata anche in relazione alla sua ontologica ed inevitabile precarietà qui un pensiero affettuoso Eric Longo dovendo ritenersi la sua legittimità come una per così dire legittimità sinfonico diciamo pure
Una straordinaria tolleranza tempo
Destinata a progressivamente spegnersi cedendo il passo a una inizialmente latente illegittimità de cronica destinata poi se mutarsi in vera e propria presunzione di legittimità
Quindi la relazione scritta faccio due proponimenti giurisprudenziali che non posso purtroppo proporvi all'orale sulla giurisprudenza costituzionale
In materia di crisi economica e sulla differenza fra francese in materia di terrorismo già vista che dimostrano secondo me quanto appena affermato terzo elemento gli stati d'emergenza dunque se accogliamo la distinzione mia proposta tra provvedimenti d'urgenza e stati d'emergenza è chiaro che la ragionevolezza di questi ultimi deve essere valutata in modo diverso
Gli stati emergenziali infatti possiedono due peculiarità secondo la prima è che essendo rivolti a dominare come dicevo uno stato di cose possono contenere al loro interno anche misure non strettamente correlate con urgenza intesa come per il mento fattuale vale a dire non finalizzate al tentativo di ripristino dello status quo ante
Come può essere il caso di misure anticrisi di carattere transitorio comunque misure di tipo preventivo rispetto all'eventuale insorgere di nove urgenze resta naturalmente ferma la regola secondo cui la deroga alle ordinarie regole democratiche
Può essere concessa solo a fronte di vere emergenze cioè quelle caratterizzate dal manifestarsi di un accanimento imprevisto che rispondono ha requisito della provvisorietà
E chiedo domandano un intervento straordinario da parte i pubblici poteri onde scongiurare il formarsi di una situazione di maggiore illegittimità
La seconda particolarità degli Stati emergenziali o per meglio dire delle normative sugli Stati emergenziali è che essi consentono al legislatore comunque sia al soggetto normatore
Di disciplinare almeno in parte alcuni aspetti dell'emergenza prima che essa si verifichi e anzi senza neppure sapere si sa mai si verificherà
Sotto questo profilo nonostante le diffidenze devo dire giustificate sulla base nella prassi e che talvolta le leggi sugli Stati emergenziali sembrano suscitare in dottrina personalmente ritengo che le leggi sugli Stati emergenziali
Possono svolgere si usate come si deve un ruolo rassicurante perché consentono di predeterminare in periodi di tranquillità e dunque al di fuori dell'ondata emotiva che le agenzie sempre provocano anche sul piano istituzionale
I limiti entro i quali si potrà agire per dominare l'emergenza limitando così tanto il livello di approssimazione sommarietà improvvisazione dell'intervento quanto la possibilità di abusi da parte di pubblici poteri anche perché fare leggi sull'emergenza al di fuori dell'emergenza
Consente di coinvolgere il Parlamento molto più di quanto non non si possa fare durante l'emergenza in questo senso le dietro gli Stati emergenziali svolgono Meglio dovrebbero svolge potrebbero svolgere una funzione che potremmo in qualche misura definire costituzionalistica perché perseguono quella che tu Netzer aveva chiamato la strategia di Ulisse consistente nel farsi legare per non cedere alla tentazione dell'etilene dell'emergenza in questo caso ignora in Italia devo dire questa potenzialità della legislazione emergenza non è mai stata sfruttata
Nel nostro ordinamento lo Stato
D'emergenza risponde al modello cosiddetto ordinanze di necessità secondo una tradizione che può farsi risalire almeno all'ordinamento statutario e che da allora sostanzialmente non è mai davvero cambiata
Se non che è chiaro che prevedendo sì una gestione delle emergenze a colpi di ordinanza si perde praticamente tutto il potenziale vantaggio dato dalla previsione di uno stato di emergenza e non stupisce allora che in Italia la legislazione sullo stato d'emergenza susciti tutte queste perplessità in dottrina perché di fatto si si risolve spesso e volentieri non potere d'ordinanza sostanzialmente libero e privo di rideterminazione occorre però arrivati a questo punto fare una importante precisazione sulla ragionevolezza il ricorso al criterio di ragionevolezza
Benché con profili sui generis
E l'affermazione di una iniziale tolleranza nei riguardi dell'atto urgente non vale e non deve valere a trasformare il controllo giurisdizionale sull'urgenza in un giudizio politico sull'emergenza
Lo dice con grande a a acutezza mio fraterno amico illustre collega Leonardo Pace quando mette in guardia dall'uso disinvolto della ragionevolezza alla stregua di un principio e non di un cannone o criterio
Alla ragionevolezza questo lo dico io non pace deve sempre essere intesa come promanazione del parametro non già prendere il posto di quest'ultimo ponendo sia essa stessa come pseudo parametro e ciò onde evitare che nell'incontro scontro tra oggetto del controllo e parametro del giudizio sia quest'ultimo a conformarsi al primo e non viceversa io credo che la questione del parametro nel giudizio di valutazione dell'atto urgente del suo contenuto
Costituisca il vero problema dell'emergenza e della sua capacità di condizione produzione normativa quanto meno sul piano del controllo della legittimità dell'atto urgente
Con una provocato provocatoria semplificazione si potrebbe riassumere il punto in questa domanda il parametro di legittimità delle fonti d'emergenza e davvero costituito dalla Costituzione
Ovvero quest'ultima viene sostituita dallo stesso fatto emergenziale provocatoriamente dico
Che qui si colloca il cuore del problema perché di fatto rispondere a questa domanda significa rispondere a quest'altra e possibile dominare l'emergenza con la costituzione o comunque sia con le norme o è quest'ultima ad essere a conti fatti dominata dalla prima perché è chiaro che se ne ammettiamo che il parametro
è costituito dal fatto emergenziale ammettiamo anche che offre quest'ultimo assurga sostanzialmente a Fonte fatto no capace di assumere addirittura rango para o supra costituzionale colà
è chiaro che un giudizio di costituzionalità che abbia a che fare con urgenza non può non prendere in considerazione il fatto inteso anche con riferimento a quei fattori esterni al giudizio di costituzionalità che hanno costituito il presupposto fattuale per la Lazio per l'adozione dell'atto impugnato si tratta per l'appunto del fatto emergenziale che costituisce fattore esogeno di condizionamento da produzione normativa oggetto della nostra odierna riflessione
Ciò tuttavia non toglie e non deve togliere per i motivi già versati che il parametro debba restare normativo
Semmai è più corretto affermare che l'urgenza affinché possa davvero essere ricordata come limite e non già come un nero presupposto di attivazione richiede che si compie una sorta di integrazione fattuale del parametro
Che consenta di tenere nella dovuta considerazione il fattore tempo in sede di valutazione della legittimità dell'atto anche qui ci sarebbe molto da dire anche perché il tema di questi tosse diciamo
Ma purtroppo devo rinviare anche qui al testo scritto Co così come rinvio al testo scritto per quanto riguarda il discorso sui limiti contenutistici delle misure urgenti qui diciamo in sintesi sostengo che il nostro ordinamento
Preveda dei divieti assoluti tutti in qualche misura riconducibili al principio di eguaglianza che la bilancia del nostro ordinamento e pertanto non può essere bilanciato
Tale per cui alcune cose non si possono mai fare neanche quando l'urgenza lo richieda perché l'uso di certi strumenti genererebbe sempre situazioni di maggiore illegittimità
Io faccio in modo particolare ad esempio della tortura ricollegandomi anche alle tesi di Silvestri sulla dignità umana
Sfrutto il pochissimo tempo che mi resta per tentare di mettere alla prova la ricostruzione teoriche appena proposta alla luce l'emergenza pandemica che presenta una particolarità giustamente sottolineata dal professor Carnevale
Che con essa che con essa si è dovuto porre in essere un macro bilanciamento no tra un tra un solo diritto il diritto alla salute sto cercando un po'mi scusi e praticamente tutti gli altri diritti e tutte le altre libertà o quasi previste dalla Costituzione
Questa circostanza ovviamente particolarmente interessante
Sotto il profilo della funzione Prisa autrice del criterio della maggiore illegittimità di cui parlavo all'inizio
Ora nella relazione scritta io mi occupo di vari profili legati alla pandemia se ci sia una differenza tra un magro bilanciamento che coinvolga il diritto alla salute uno che convoglia il diritto alla sicurezza qui nello scritto mi faccio
Avete dividendi assunte ridato la citazione professor Ruotolo
A partire da da quando e fino a quando si può effettivamente parlare di emergenza pandemica
Quali misure anti pandemica rientrino nel concetto di crisi quali in quelli in coro di emergenza su queste cose sorvolo perché c'è un punto che mi sta più a cuore che desidero affrontare sia pure a grandissime linee
In molti hanno detto non ha denunciato uno scardinamento della gerarchia del delle fonti
Il problema è stato evocato non solo in relazione ai DPCM ma più in generale a tutti gli atti normativi e non solo che hanno costituito il corpus dell'intervento emergenziale dello Stato deve al prigioni ora non è affatto mia intenzione negare che nella gestione la pandemia che siano state numerose criticità alcune ricordava prima il presidente De Siervo ma la crisi della gerarchia delle fonti è un fenomeno in corso da anni non mi pare francamente che l'emergenza pandemica abbia sotto questo profilo peggiorato la situazione forse lo sbaglio è a monte siamo davvero sicuri che la gerarchia sia ancora il modo migliore per descrivere il nostro sistema delle fonti ma soprattutto siamo sicuri che la gerarchia sia il modo migliore di intendere le fonti dell'emergenza
Ciò che mi interessa rilevare in questa sede come la ricomposizione dell'intero ordinamento attraverso il prisma della principio di competenza che è superfluo il rinvio
Franco Modugno comporti necessariamente una diversa concezione della liceità dei poteri degli atti Uggenti e di conseguenza dell'organizzazione i poteri una diversa concezione a mio avviso più in linea con il nostro disegno costituzionale che probabilmente potrebbe portarci a riguardare all'uso che delle fonti è stato fatto durante l'emergenza sotto prospettive un po'diverse ad esempio sui famosi DPCM la domanda che dovremmo forse porci non è tanto se essi si collochino al giusto rango della piramide normativa da cui la pretesa no
La taluni avanzata che tutto affermano pandemico dovesse essere gestito con i soli dei decreti legge in quanto di rango primario quanto piuttosto se essi rappresentino la fonte competente cioè la più adatta
Per quel tipo di attività per quel tipo di norme i in quel contesto emergenziale
Qui c'è anche il professore
Carnevale che ha osservato sempre
Come in realtà la mutevolezza delle condizioni pandemica avrebbe reso difficile il ricorso solamente alla decretazione
Almeno l'urgenza o ovviamente
Sì ecco concludo
Questa è una considerazione riguarda la forma non il contenuto su quale insomma
è già stato detto molto se mi è consentito giusto un'ultima frase né per fare un rapido cenno a un profilo che pure riguarda i condizionamenti dell'emergenza sulla produzione normativa ma che in parte distante dal discorso che ho condotto finora
Si è parlato in dottrina ma da tanti anni di cultura dell'emergenza
Cultura dell'emergenza che si è chiaramente aggrada aggravata in tutti questi anni di emergenze continue
E che ha prodotto due tipi di distorsione
Con conseguenze anche sulla produzione normativa la moltiplicazione del emergenze e l'Habana azione
Dell'urgenza io ecco volevo concludere sempre mettere ricordando che l'urgenza non ha nulla di banale neanche quando essa viene evocata solamente per accorciare i tempi quando il Parlamento viene trascurato per lasciar spazio al di fuori di qualunque reale emergenza una asserite più efficace azione di governo
Si intacca quel principio che costituisce il cuore della democrazia rappresentativa dove la priorità è il nome e quella di parlare da no da qui da quel nome
Parlamento in questo senso mi pare che si possa affermare che la democrazia in qualche modo il regime della lentezza nel senso positivo del termine mentre l'ideologia dell'urgenza pretende di aggirare la democrazia in nome della velocità e dell'efficacia è forse giunto il momento di dire che l'efficacia non è tutto anzi
Provocatoriamente dico l'efficacia è autoritaria e l'efficienza essere democratiche allora
Consentitemi di chiudere questa relazione con un auspicio affinché possa abbandonarsi la cultura dell'emergenza anzi l'ideologia dell'urgenza e ritrovare la sofferta ma insostituibile efficiente lentezza dell'anno grazie grazie
Inutile dire che le faccio una raccomandazione anche di contenimento dei di tempi perché abbiamo esigenza eccetera
Grazie grazie presidente vorrei anch'io ringraziare il direttivo gli organizzatori della del convegno annuale per l'ospitalità
Qual è l'obiettivo della mia relazione l'obiettivo della mia relazione chiedersi se i vincoli finanziari siano un fattore esogeno di condizionamento dalla produzione normativa cioè se i vincoli finanziari
Si impongono all'organo di normazione orientando nelle scelte senza che sia necessaria la mediazione politica la loro trascrizione in termini di indirizzo politico
Prima però di rispondere all'interrogativo è necessario a mio avviso una premessa concettuale perché qui non è in dubbio il significato da attribuire all'aggettivo vincono quanto al sostantivo finanziario
Ecco in questa sede ovviamente per ragioni di tempo saranno considerati soltanto i vincoli riferiti alla finanza pubblica con la precisazione ovviamente da da ricordare che ogni decisione di finanza pubblica impatta sulla finanza private e viceversa
Anche i fenomeni che riguardano la finanza pubblica privata
Producono effetti sulla finanza per pubblica oltretutto questa distinzione sfuma con riferimento alle cosiddette scelte di politica monetaria
Posto questo è possibile vagliare tre ipotesi
Certo nella misura in cui si parla di vincoli in qualche modo si suggerisce l'idea che questi siano proventi provvisti di una qualche valenza prescrittiva ma questa è proprio la tesi che bisogna dimostrare come dicevo prima le tesi da vagliare sono
A sono tre anzi
Tutto che i vincoli finanziari esistano in quanto posti dal diritto e allora la loro valenza prescrittiva dipenderebbe dalle scelte politiche
Secondariamente si dovrà valutare se esistano come sembra suggerire il titolo della sessione di questi lavori vincoli che si impongono alle scelte statali
Di finanza pubblica in questo caso quindi il vincolo finanziario sarebbe un limite oggettivo riposante nella natura delle cose e quindi intrinsecamente normativo
Terza ipotesi una sorta di tesi intermedia delle prime due e che esistano entrambe le tipologie di vincoli cioè sia i vincoli di
Creati dal diritto sia quelli di natura extra giuridica ma iniziamo con i vincoli creati dal diritto rientrano sicuramente in questa categoria le cosiddette fiscale rules e il principio di indipendenza forte della banca centrale
Questi vincoli sono creati giuridicamente non ubbidiscono a spinte extra giuridiche imposte sì per via di fattori quali il diritto si sarebbe semplicemente adeguato
Ma quali sono questi questi vincoli sicuramente il fiscal rules costituzionali sovranazionali quindi la mente corre all'articolo ottantuno della Costituzione principalmente alla regola del pareggio strutturale di bilancio o del principio dell'equilibrio finanziario
Nonché alle regole contenute nel Trattato di Maastricht e tutte quelle introdotte dal Patto di stabilità e crescita dal fiscal compact
Altro vincolo poi creato dal diritto come dicevo prima e il principio di indipendenza forte dalla banca centrale
E dunque quella netta distinzione tra politica monetaria affidata alla Banca centrale al banchiere centrale e la politica fiscale invece rimessa come dicevo prima con i vincoli che abbiamo ricordato alla decisione pubblica
Ma perché l'indipendenza che peraltro ricordo è un concetto scalare e un vincolo finanziario è un vincolo finanziario perché pone un limite alla praticabilità di alcune decisioni fiscali le così dette decisioni fiscali espansive
Difatti in un regime di molta di dominanza si esclude che il banchiere centrale debba assecondare con espansioni monetarie le cosiddette decisioni di deficit spending come invece accade
Nei regimi di fiscal dominanza dove la politica monetaria e ancella della politica fiscale
Cioè se le decisioni di deficit spending non sono seguite dall'intervento del banchiere centrale questo produce cosiddetti fenomeni di spiazzamento degli investimenti privati cioè la spesa pubblica espandendosi assorbe tutta la liquidità esistente che è rimasta
Invariata prosciuga così le risorse a disposizione degli investimenti privati è causa non soltanto rialzo dei tassi di interessi ma vanifica le misure di stimolo peraltro nel momento in cui si realizza un sistema di monetari dominanza l'indipendenza
L'indipendenza forte pone questi vincoli oggettivi peraltro ed aggiunte ergere a quanto previsto dall'articolo centoventitré del Trattato sul funzionamento dell'Unione Europea
Articolo centoventitré infatti pone il divieto di monetizzare il fabbisogno governativo di spesa imponendo quindi la tassazione o l'indebitamento come le uniche fonti di finanziamento
Ah della spesa pubblica anche qui con gli ulteriori vincoli previsti dalla legislazione nazionale e sovranazionale penso ad esempio ha l'obiettivo di medio termine
Detto ciò qual è stato l'atteggiamento della dottrina costituzionalistica la dottrina costituzionalistica non si è limitata la presa d'atto
Di questi vincoli ma seguita seppure ondivaga mentre dalla giurisprudenza costituzionale approvata rintracciare nel dettato costituzionale
I principi sostanziali che giustificherebbero le fiscale russe cercando così di dimostrare la loro con sostanzialità al costituzionalismo democratico non soltanto quello liberaldemocratico ma anche a quello democratico sociale
E in particolare le ragioni a sostegno delle fiscale russi comprenderebbero in due principi il principio di sana e corretta gestione finanziaria anche ha detto di responsabilità finanziaria
E il principio di equità intergenerazionale ecco nella mia relazione io provo ad offrire qualche argomento di critica contro questi contro queste prospettazioni e iniziare proprio dal principio di responsabilità finanziaria beh l'opportunità è la utilità sembrano quasi scontate per non dire intuitiva cioè come si può non negare che la gestione delle finanza pubblica non debba essere virtuosa sana e responsabile
Il punto però è che tutto da dimostrare che le fiscal Rusconi in testa il pareggio di bilancio siano il parametro privilegiato per giudicare della sanità virtuosità e responsabilità
Di una politica di bilancio né può dirsi che il bilancio pubblico possa essere assimilato al bilancio privato di una famiglia
Ma si sa in questo secondo caso Cell estese sistematicamente superano le entrate be'si dice che la famiglia ha fatto il passo più lungo della gamba e quindi si è indebitato immani indebitate in maniera insostenibile
Nel caso invece del bilancio pubblico bella scelta di tenere il bilancio in pareggio in avanzo o in disavanzo dipende da ciò che è richiesto dalle circostanze sicché a seconda dei frangenti possono essere opportune tutte e tre le linee di condotta
Questo ci conduce quindi a ritenere che le politiche di disavanzo non sono di per sé viziose così come le politiche di avanti avanzo di pareggio non sono di per sé virtuose appunto tutto dipende dalle circostanze
Poi vedremo come si siano le peculiari caratteristiche dell'assetto dell'eurozona a farsi califfi Scarl ULSS siano associate a una certa idea di politica virtuosa
Ma qui mi preme come di evidenziare un altro aspetto l'ultimo per dirsi la la responsabilità si dice che neppure può dirsi che la responsabilità finanziaria si combini alla responsabilità
O politica come se la prima debba per forza affida il parametro sulla quale formulare il giudizio sulla seconda anzi a ben vedere le fiscal Rusco pre costituiscono questo genere il giudizio di responsabilità politica in qualche modo prede terminando è facendolo diventare altro da sé e invece deve essere il corpo elettorale a stabilire con i suoi criteri secondo i suoi criteri se è una politica di bilancio è sana virtuosa o responsabile
E veniamo così all'altro principio avvocato spesso a giustificazione delle fiscal runs cioè il principio di equità intergenerazionale
Dico subito che e sostenne è difficile sostenere che le generazioni future abbiano una su una propria soggettività a che si contrappone a quella delle generazioni presenti d'altronde ancora discutiamo della soggettività degli embrioni quindi penso che sia un po'difficile affermare con una certa sicurezza che esista una soggettivi vita giuridica di chi ancora non c'è ma ad ogni modo a mio avviso la questione deve essere impostata alla luce dell'articolo quattro della Costituzione
Nel senso che nel caso della finanza pubblica il problema delle generazioni future è assorbito nell'articolo quattro della Costituzione
Questa disposizione come noto riconosce a tutti il o del lavoro il diritto al lavoro apponendolo non già come un diritto soggettivo diritto soggettivo perfetto azionabile di fronte al giudice
Ma come un obiettivo costituzionale di piena occupazione questione Tura che già ritrovavamo in Crisafulli e immortalati inoltre al sempre l'articolo quattro ma al comma secondo
Funzionalità il lavoro di tutti al progresso materiale e spirituale della società
Il che significa migliorare non solo le condizioni materiali e spirituali della generazione presente ma anche di quelle future cioè garantire delle posizioni sociali migliori di quelle di partenza
Faccio un esempio banale che però può aiutarci a rende l'idea
Se grazie alle politiche di pieno impiego una famiglia da diva diventa da un Jan monoreddito abile edito beh questo creerà un ventaglio molto più ampio di opportunità per i figli non solo in termini d'istruzione ma anche di fruizioni culturali e di svago di occasione formativa
Con irridente ricadute positive in ordine alla mobilità sociale e al progresso materiale e spirituale infatti assieme a livello complessivo di civilizzazione se così può dirsi è ragionevole aspettarsi che cresca anche la così detta capacità produttiva complessiva
Insomma i diritti delle generazioni future sono anzitutto soddisfatti da un ambiente sociale ricco di maggiori opportunità per tutti
E vanno dunque lette in questa chiave dinamica e non statica perché diversamente dalle risorse ambientali che sono per definizione scarse quelle finanziarie non possono veramente assoggettarsi al paradigma della scarsità come vedremo
In coda questa relazione
Cioè non sono Comuna torta già data nella sua ampiezza sicché mangiando troppe fette di torta oggi ne rimarrebbero poche domani tutto dipende tu dire dipendono dalle politiche dirette a espandere le opportunità di crescita che insieme materiale e spirituale
Politica il cui effetti evidentemente si riverberano positivamente nel futuro e quindi anche nelle già alle generazione sulle generazioni a venire
Al contrario le politiche di austerità introdotte dal Patto di stabilità e crescita dal fiscal compact e in generale dalle fiscal rules nella misura in cui generano disoccupazione demansionamento deindustrializzazione quindi riduzione della capacità produttiva complessiva sembrano sì salvaguardare l'integrità sostanziale della torta finanziaria ma invero determinano effetti futuri di regresso materiale e spirituale nonché minori opportunità future praticamente per tutti
Ora per quanto concerne invece l'altro vincolo giuridici tratto cioè il principio di indipendenza forte dalla banca centrale su troverebbe fondamento nella tutela del risparmio ex articolo quarantasette costituzione è una tesi che fu proposta
Ha da Bognetti meno usi poi ripresa in tempi più recenti da molti altri
Essa questa tesi individua nelle tensioni inflazionistiche il fattore che erode il valore di risparmi di qui la necessità di una politica monetaria rigorosa che tenga sotto controllo la dinamica dei prezzi e assicuri la stabilità della moneta
Ma anche questa ricostruzione a mio avviso è criticabile perché bisogna considerare che le politiche monetarie restrittive
Da un lato è vero salvaguardino risparmi esistenti ma dall'altro sono tracce praticamente le stesse che ne impediscono la creazione di nuovi cioè in da un lato ne limitano l'incremento non nominale concio frustrando al la valorizzazione del del capitale dall'altra invece garantiscono il valore reale del risparmio esistente
Infatti come insegna la cosiddetta teoria della moneta endogena e l'espansione del credito bancario che genera l'espansione dei depositi bancari e non viceversa
A sua volta questo livello delle relazioni creditizie da che cosa dipende dipende dalle decisioni del banchiere centrale cioè dai livelli dei tassi d'interesse se sono più alti le erogazioni creditizie decrescono
Se sono invece bassi crescono le erogazioni creditizia cioè senza politiche monetarie espansive non si formano nuovi depositi bancari e quindi non ci può essere un Nietzsche elemento dei risparmi ma soltanto un decremento
E allora bisogna interrogarsi su quale sia precisamente l'oggetto della tutela della garanzia costituzionale disposto dall'articolo quarantasette alle costituzione posta che i risparmi in esse ben possono essere garantiti e tutelati dall'articolo quarantadue della Costituzione
Invero l'oggetto della garanzia costituzionale dell'articolo quarantasette quello di predisporre e preservare le condizioni che traffico e confido che favoriscono il compimento di atti di risparmio da parte di un più ampio numero di soggetti possibili cioè anche risparmio deve essere riguardato non già in una prospettiva statica ma in una prospettiva dinamica e inclusiva
Cioè non deve essere riguardato comune una come dire o una ricchezza finanziaria data detenuta da beati possidente quanto come un processo socialmente diffuso di accumulazione continua
Dei mezzi finanziari non consumati il che a rigore parrebbe ma il condizionale doc lo un favor verso le politiche espansive sia monetari che fiscali
In luogo alle politiche restrittive
Ma allora qual è la vera ratio delle fiscali corso cosa servono veramente e perché dicono la tesi della mia relazione e che esse siano dirette a prevenire i cosiddetti fenomeni di instabilità finanziaria questi fenomeni si verificano quando gli Stati non riescono a reperire nel mercato dei capitali risorse finanziarie a passi sostenibili
Viceversa abbiamo stabilità finanziaria quando c'è esiste una capacità statali di indebitarsi in maniera sostenibile
In particolare sia instabilità finanziaria quando i tassi d'interesse sul debito pubblico crescono in maniera eccessiva
E questo riduce la Finlandia la fiducia degli investitori riduce in questo calo di fiducia produce un ulteriore incremento veniva dei tassi d'interesse innescando così un circolo vizioso che può mettere a repentaglio
La finanza pubblica nazionale di qui l'esigenza di prevedere un pacchetto di fiscal ULSS finalizzate a contenere le politiche di spesa allo scopo di limitare il disavanzo e il conseguente indebitamento
Il punto però è che a generare questa instabilità finanziaria non sono le politiche di Lisa di disavanzo in sé e per sé considerate quanto il fatto che siano realizzate in un sistema di monetari domina se cioè un sistema dominato un studi sul principio
Di indipendenza forte del banchiere centrale
Ecco per certi versi le fiscali sono un corollario di questo principio
Infatti poche in un assetto di questo tipo di questo tipo il il lo Stato non controlla
Si indebitano una moneta che di cui non controlla le l'emissione esso sarà sempre a rischio di in soldi soldi diritta ovviamente era la moneta in cui il debito è contratto con un potenziale effetto domino pure sugli altri stati membri dell'eurozona
Certo va precisato che lo Stato non è mai insolvente perché può sempre onorare il suo debito ovviamente alle sue condizioni
Cioè può onorarlo non è la moneta in cui ha contratto il prestito marito meno armi in un'altra maniera un'altra moneta ad esempio la moneta nazionale ed è esattamente questa eventualità il così detto the nomination rischia a terrorizzare i gli investitori
I quali evidentemente temono che una ridenominazione in una moneta svalutata
Possano ridurre il valore reale di titoli di debito che detengono importa affettivo
Ecco per questo motivo la crescita del debito li induce a pretendere un più alto premio di rischio proprio perché hanno il timore che il debito sia ripagato in una moneta diversa
E allora qual è la funzione delle fiscale proposta funzione Della fiscale USA garantire la tenuta dell'unione monetaria europea
Esse hanno senso solo nel contesto sistemico delle loro dell'euro zona
è lo scopo non è quello di realizzare i valori universali del costituzionalismo democratico non individuano istanza intrinsecamente giusta
Cioè provviste di un valore originario oggettivo quello del rilievo è per così dire derivato cioè legato ad esigenze peculiari di funzionamento di uno specifico assetto istituzionale qual è l'eurozona
Da allora la questione finale cioè se esistano o siano concepibili vincoli finanziari esogene operanti come fatti obiettivi
Precedenti cioè da scelte normativa od a specifiche peculiarità di assetti istituzionali come ad esempio le calamità naturali e la mente corre subito al fenomeno delle mai
Agenzie finanziario crisi qua non mi pongo la DC problema della differenza tra emergenza e crisi
Però va chiarito un'altra come un'altra distinzione dobbiamo distinguere l'emergenza crisi finanziaria dalla merce Enza o crisi economica sia una crisi economica quando crolla il prodotto interno lordo
E quindi l'occupazione sia invece una crisi finanziaria quando c'è una grande instabilità finanziaria che può riguardare tanto la finanza privata penso ad esempio quello che è successo negli USA nel due mila sette due mila otto quanto quella pubblica
La mente corre la crisi europea del due mila dieci
Ecco già in queste precisazioni preliminari si evince la sposta la domanda che mi sono appena posta cioè abbiamo visto infatti poco prima come l'instabilità finanziaria sia legata alla percezione che il debito pubblico sia denominato in un'altra in un'altra ma moneta
Quindi il timore che venga ridenominato in un'altra manetta ma ciò e in larga misura un fenomeno dipendente da condizioni Judith ben precisa cioè un fenomeno interno all'euro zona un effetto di un assetto istituzionale dato e mi riferisco ancora una volta quella distinzione tra la politica fiscale nazionale la cura e la politica monetaria sovranazionale
In un contesto siffatto infatti a la banca centrale non ha l'obbligo di supportare le politiche nazionali di bilancio anzi sul piano formale al divieto di farlo
E quindi le risorse finanziarie sono di per sé scarse perché gli Stati debbono procacciarsi però attraverso la tassazione o attraverso l'indebitamento senza poter ricorrere a quelle misure di monetizzazione dei disavanzi di bilancio e come è stato detto efficacemente e cito testualmente le parole di Sergio Cesarato il rischio Paese lo determina in buona parte la misura in cui la politica monetaria della BCE sostiene un meno il mercato dei titoli di Stato
A riprova di quanto affermo dobbiamo ricordarci di cosa è successo qualcosa è stato fatto per fronteggiare l'emergenza economica da Kobe diciannove si è sospeso il patto di stabilità e crescita ma ciò non ha determinato l'instabilità
Finanziaria nonostante la crescita del deficit è del debito perché perché la DC è con i programmi di quantitative easing ha supportato praticamente senza limiti le politiche fiscali degli Stati finanziariamente più deboli tra i quali c'è
L'Italia ciò ha praticamente acquistato tutto al debito di nuova emissione
Insomma il grado di stabilità finanziaria potenziale o attuale di uno Stato il loro zona dipende anche e soprattutto dalle decisioni da quello che decide di fare la BCE
E ancora per dirlo con le parole di Cesarato non è la dimensione del debito pubblico a far fallire un paese ma il livello dei tassi di interesse che dipana sorta livello che a sua volta dipende da dalle scelte del banchiere centrale
Vengo allora le conclusioni
Da quanto detto sinora parrebbe quindi che in un regime di sovranità monetaria piena cioè in un regime di fiscal dominanza non di monetari dominanza
Si stanno vincoli finanziari oggettivi perché l'emissione monetaria potendo moltiplicare i pani e pesci renderebbe virtualmente inesauribile le grandezze finanziarie tutto ciò è vero sì tanto in parte bisogna infatti considerare la cosiddetta bilancia dei pagamenti con l'estero se uno sbatto infatti importa più di quanto esporta non può pagare questa differenza attraverso la missione della ha della propria moneta nazionale da convertire poi nella moneta accettata pere
I pagamenti internazionali che di regola e il dollaro poi che a lungo andare la moneta nazionale sidecar penserebbe e questo determina renderebbe ancora più gravose le importazioni dei prodotti stranieri soprattutto delle materie prime e dei prodotti energetici
Certo una moneta svalutata si dice incrementa e favorisce le esportazioni
Però per incrementare le esportazioni fino addirittura a riequilibrare la bilancia dei pagamenti bisogna avere una capacità produttiva potente e diversificata che solo alcune poche potenze industriali hanno insomma se è assente una base produttiva ampia deficiente questo può essere all'origine di vincoli finanziari oggettivi non poco pre né penetranti che il regime di sovranità
Monetaria ottemperare solo in parte
Ovviamente neppure in questo caso si tratterebbe di vincoli finanziari assoluti perché a ben vedere sono pur sempre relativi cioè dipendenti dalle condizioni materiali della produzione nazionale
Alla fine la struttura dei rapporti di produzione cioè il modo in cui si produce cosa si produce in relazione poi alla realtà delle forze produttive a innescare i vari eventuali condizionamenti finanziari
E a generare situazioni di scarsità finanziaria anche sotto il profilo di un deprezzamento sensibile del potere d'acquisto della moneta
Ecco perché e chiudo la migliore garanzia contro i vincoli finanziari quindi contro le tempeste finanziare rimane pur sempre il mantenimento e l'accrescimento della capacità produttiva reale obiettivo che guarda caso e tutt'uno con quel progresso materiale e spirituale di cui parla proprio l'articolo quattro comma secondo la Costituzione grazie
Adesso dolente Lori eccitante al mondo questo parte dopo il voto in più e invece
Olio di tecnici buzzurro probabili per GRA grazie presidente mi associo anch'io naturalmente ringraziamenti agli organizzatori all'Università di Firenze al professor Simoncini al professor Cardone in grazie
Direttivo dell'associazione in gruppo di Pisa alla Presidente D'Amico
E alla professoressa Massa Pinto che ringrazio molto
Il tema ecco non è dei più coinvolgenti però spero di
Nei DS no allora
In nell'ambito di questa sessione del convegno che è dedicata ai fattori di condizionamento della produzione normativa la mia relazione si concentra sul tema della tecnica
E però abbiamo deciso di limitare ulteriormente il capo d'indagine alle indicazioni degli ordini nel tecnici quindi gli organi di consulenza dell'esecutivo
Questo perché come tutti ne sappiamo questi organi hanno impattato in modo notevole sulla produzione normativa dell'emergenza ovviamente mi riferisco
All'emergenza sanitaria che è l'altro tema di fondo di questo convegno
Prima di entrare nel merito dei contenuti della mia relazione forse importante svolgere qualche precisazione terminologica
Nella relazione ho fatto riferimento a una nozione ampia di tecnica citando un saggio di Guarino del mille novecentosessantadue che definisce la tecnica
Qual è l'Area caratterizzata da cognizioni che i giudizi emessi sulla base di una scienza specialistica quindi ogni scienza questo perché mi è sembrata coerente sia sull'Anna rispetta la natura degli organi che ho indagato perché sono argani che vengono nominati
Presso le pubbliche amministrazioni che sono composti da personale prevalentemente almeno da personale delle pubbliche amministrazioni e poi mi ha consentito di non limitare troppo l'oggetto della mia analisi perché le valutazioni che compiono questi organi sono poi di natura anche scientifica
Quindi questa un po'l'ambiguità di fondo che ha contraddistinto la la mia ricerca organi tecnici quindi che evocano la nozione di tecnica un sapere certe neutrale quando però poi si confà
Piano con nozioni scientifiche in certe valutazioni scientifiche molto complesse quindi questa un po'l'ambiguità che che ho ritrovata nella mia ricerca
E al fine di comprendere quale sia l'impatto del coinvolgimento di questi organi tecnici sul sistema delle fonti o diciamo diviso la ricerca in tre parti una prima parte ho cercato di capire
Quali sono le modalità tramite le quali il potere normativo entra in contatto con il sapere tecnico-scientifico quindi gli organi tecnici sono una delle opzioni possibili
Nella seconda parte invece ho analizzato l'impatto sul sistema delle fonti e quindi il caso emblematico distrugge quello dell'emergenza sanitaria il Comitato tecnico scientifico
Infine ho cercato di analizzare il ruolo degli organi tecnici nell'attuazione del piano nazionale di riprese e resilienza che come vedremo aperto secondo me dei degli scenari nuovi nel rapporto tra tecnica e diritto
Partendo da dal primo di questi punti dopo dallo costituzionali cui fa riferimento il titolo di questo convegno a me sembra fondato su l'autonomia da un lato del sapere tecnico-scientifico quindi la libertà della scienza articolo trentatré della Costituzione
E dall'altro invece l'autonomia del potere normativo la piena discrezionalità del legislatore
La necessità costituzionale di un raccordo tra il sapere tecnico-scientifico e la discrezionalità legislativa è stata individuata in un secondo momento dalla giurisprudenza della Corte costituzionale
In quello che poi la dottrina ha definito il principio di ragionevolezza scientifica
Bisogna distinguere degli ambiti di riferimento in ambito tecnico-scientifico o meglio la giurisprudenza e la Corte costituzionale la sancite in ambito medico sanitario un particolare
Dalla notissima sentenza duecentottantadue del due mila e due il relatore era il professor Onida la corte ha affermato che
Sul merito dello Scià
Per scientifica in quel caso erano scelte terapeutiche
Non possono nascere da valutazioni di pura discrezionalità politica del legislatore ma esse devono fondarsi sulle conoscenze scientifiche acquisite tramite istituzioni organismi a ciò deputati
Quindi le conoscenze tecnico-scientifiche rappresentano un vincolo per il legislatore un altro ambito dove questo principio però si attenua è quello delle norme che non sono a contenuto tecnico scientifico ma che sono se vogliamo guidate dalla scienza e la la pandemia è stato un esempio cioè le indicazioni dei comitati tecnici non hanno impattato esclusivamente nel settore scientifico
Di riferimento ma in ogni ambito della vita sociale dal lavoro all'istruzione alla pubblica amministrazione
E in questo caso quindi le conoscenze scientifiche devono essere bilanciate con diritti costituzionali quindi il vincolo della ragionevolezza scientifica in questo caso si attenua
Nonostante quindi nel nostro ordinamento il legislatore debba almeno Ines in alcuni settori come ho appena detto fondare le proprie scelte sul sapere tecnico scientifico nel nostro ordinamento non vi sono organismi o strumenti stabili di consulenza tecnico scientifica parlamentare
Anzi in dottrina si è evidenziato la fragilità degli strumenti parlamentari dei dalle audizioni alle indagini conoscitive
Mentre via protagonismo del governo per quanto riguarda l'apparato tecnico
E questo si vede dai moltissimi organi tecnici che sono nominati presso i ministeri sono disciplinati dal decreto legislativo trecento del novantanove
Da leggi di settore pensiamo ai Consigli superiori al Consiglio superiore di sanità pensiamo alla materia ambientale dove c'è un sistema che la Corte costituzionale ha definito reticolare quindi sia politico sia organi tecnici a livello nazionale che provinciale e regionale gli organi tecnici in materia ambientale
Questo diciamo squilibrio tra gli strumenti parlamentari e invece un certo gli organi tecnici del governo a delle conseguenze sul sistema delle fonti che il coinvolgimento di questi organi tecnici determina un impatto non sulle fonti di rango primario evidentemente ma sugli atti del governo in prevalenza sugli atti amministrativi
Questa tendenza è stata esasperata potenziata durante l'emergenza sanitaria in cui tutti noi sappiamo sono stati nominati organi tecnici comitato tecnico scientifico e anche task force in diversi settori
Sono stati istituiti prevalentemente con atti amministrativi
La scelta dei membri è stata effettuata è stata rimasta in prevalenza alla discrezionalità del governo cioè non ci sono criteri prestabiliti
E sono stati composti almeno inizialmente da vertici dell'amministrazione per la composizione cambiata stati inseriti anche membri dell'Accademia o delle professioni
Per capire quale è stato l'impatto sul sistema delle fonti riguardo al coinvolgimento di questi organi tecnici mi sono chiesta anzitutto se i principi con azionari consentano di dislocare una valutazione tecnico-scientifica
Utile alla formazione di una norma giuridica
Al di fuori del circuito democratico rappresentativo quindi se si possa attribuire all'organo tecnico di consulenza del Governo questo genere di valutazione
E scorrendo la giurisprudenza costituzionale ho trovato due risposte due ragioni una mattina al contenuto che era giurisprudenza che ho citato prima quindi se si tratta di scelte scientifiche esse possono anzi meglio devono essere acquisite tramite organismi scientifici a ciò deputati qui bisogna chiedersi mi rimetto al testo scritto se organi di consulenza governativa di nomina governativa senza garanzie di autonomia scientifica possano rientrare negli organismi citati dalla giurisprudenza alla Corte costituzionale
E la seconda ragione invece attiene al procedimento cena nella giurisprudenza costituzionale si ritiene che in alcune macchinerie ad alto coefficiente tecnico come per esempio la Matera ambientale
Il procedimento amministrativo sia più adeguato di quello legislativo per regolare quel determinato settore e questo perché il procedimento amministrativo assicura un istruttoria
è trasparente e assicura anche un controllo giurisdizionale
Quindi queste sono le ragioni per cui la Corte costituzionale in alcuni settori preferisce cioè ritiene preferibile il procedimento amministrativo quindi i gli organi tecnici oggetto dell'indagine forse trovano ragioni più in questa seconda opzione
Quindi trovano fondamento più che la nella riserva di scienza definita così dalla dottrina in questa riserva di amministrazioni quando ho capito questo passaggio ho capito anche di conseguenza l'impatto sul sistema delle fonti perché questo comporta una marginalizzazione delle fonti di rango primario da un lato e un forte utilizzo di atti amministrativi dall'altro quindi stiamo anti ai fenomeni chiamati fuga dalla legge e fuga anche dal Regolamento
Questo avviene secondo uno schema
Che si ritrova molto nelle materia contenuto tecnico scientifico che è quella della delega alla pubblica amministrazione
Cioè il coinvolgimento dell'organo tecnico mi sembra che avvenga secondo questo schema uno fonte di rango primario volta regolare un assetto era contenuto tecnico scientifico
Rinvia per la disciplina di attuazione a provvedimenti amministrativi previo parere di un comitato tecnico
E gli esempi sono numerosi materia sanitaria in materia ambientale per esempio Electa che sono i livelli essenziali delle prestazioni in materia ambientale vengono adottati con DPCM su consiglio del consiglio nazionale che è un organo tecnico
Quindi lo schema che noi abbiamo ritrovato tanto durante la pandemia quindi fonte primaria DPCM parere del comitato tecnico è uno schema che era già stato utilizzato ampiamente nelle materia contenuto tecnico scientifico
E questo perché il procedimento flessibile del DPCM sia bene adattava alla flessibilità delle materia contenuto tecnico scientifico quindi sembrato un aspetto interessante da evidenziare
Ovviamente questo schema di per lega alla pubblica amministrazione comporta delle problematiche evidenti il riferimento al principio di legalità e al principio della riserva di legge
Sappiamo che durante la pandemia questo schema è stato avallato dalla Corte costituzionale nella sentenza che già molti colleghi hanno citato oggi la sentenza centonovantotto del due mila ventuno
E quello che mi sembra interessante evidenziare al di là della criticata qualificazione dei DPCM da parte della corte
Diciamo il percorso argomentativo che ha portato la corte a definire il DPCM quali atto amministrativo contenuto generale cioè mi sembra che assuma rilievo il ragionamento della corte
Proprio il fatto che vi sia l'istruttoria presso il comitato tecnico-scientifico afferma la Corte che ai fini dello scrutinio di legittimità istruttoria presso il Comitato tecnico scientifico assume rilievo perché supporta sul piano istruttorio la messa in atto della disciplina primaria rendendone più concreta ed effettiva la verifica giudiziali
Quindi torniamo al ragionamento che facevo prima e quasi come se il procedimento amministrativo sia quello più adatto alla valutazione tecnico-scientifica
Il riferimento invece al principio della riserva di legge ho richiamato nella relazione
Quella giurisprudenza della Corte costituzionale anche questa è nota che ha escluso la violazione del piccolo del della riserva di legge relativa di quell'articolo ventitré della Costituzione
Perché l'indeterminatezza della legge della fonte di rango primario può essere compensata dalla previsione di moduli procedimentali che coinvolgano organismi di competenza tecnica
Le sentenze cinquecentosette dell'ottantotto la centottanta del novanta sei fino arrivare alla nota pronuncia sessantanove il due mila diciassette sui contributi richiesti dall'autorità indipendente quella per la regolamentazione dei trasporti
In questa pronuncia la corte non solo a lui ha ribadito i principi corpo appena vi ho appena esposto
Ma anche valorizzato una formando il principio di legalità questo in modo esplicito procedurale quando vengono i rilievi o profili caratterizzati da un elevato grado di complessità tecnica
Quindi in questo caso la giurisprudenza che ho richiamato
Mi sembra che valorizzi l'istruttoria presso gli organi tecnici perché supporta la disciplina di rango primario
è idonea a compensare i lidi determinatezza della legge
E legittima anche forme di legalità in senso procedurale quindi sono affermazioni forti che dal mio punto di vista prassi basano su presunzioni che si possano mettere facilmente in discussione
E queste due presunzioni sono da un lato la Corte ritiene che il procedimento amministrativo e quindi l'istruttoria amministrativa sia caratterizzata da garanzie che sono quelle del procedimento amministrativo quindi la trasparenza l'obbligo di motivazione dei provvedimenti
E che però possono essere messi in discussione perché perché non valgono e questo ai sensi della lettera
Della legge duecentoquarantuno del novanta per gli atti amministrativi a contenuto generale per gli atti normativi
Quindi il fatto che poi il governo abbia provveduto a seguito anche perché la sentenza del TAR a pubblicare i verbali del Comitato tecnico scientifico sul sito della Protezione civile è stata più una ragione anche di opportunità ma non c'è un principio generale quindi bisogna anche rivalutare questo
Caratteristica del procedimento amministrativo come garanzia
La seconda presunzione è invece da da questa giurisprudenza della corte emerge una visione di tecnica
Come sapere certo idoneo a rappresentare un argine Z discrezionalità amministrativa
La pandemia salsa siamo la dimostrazione più evidente che il sapere tecnico scientifico soprattutto in alcuni ambiti soprattutto durante l'emergenza non accerto e non ha rappresentato un argine alla discrezionalità amministrativa gli esempi sono molteplici davanti a una situazione di incertezza comitato tecnico presentava più soluzioni al governo il governo scendeva
Ho davanti alla situazione di incertezza governo si discostava dalle indicazioni dell'organo tecnico quindi una discrezionalità amministrativa governativa molto ampia che si è confusa anche con la discrezionalità tecnica
E che da a mio modo di vedere non può consentire in alcun modo una cambiamento divisione del principio del di legalità cambiando dal principio che di legalità sostanziale a quello procedurale quindi questo per quanto riguarda la prima parte della mia ricerca riguardo alla seconda
Ho analizzato il ruolo degli organi tecnici nella lavorazione nell'attuazione del piano nazionale di riprese resilienza
Per quanto riguarda l'elaborazione del piano c'è stato sin da subito un dialogo tra il governo e la task force della Commissione europea recovery
Forse sia valorizzato in questa fase anche il ruolo parlamentare perché
Gli atti di di indirizzo che poi saranno sette sono stati a base per l'elaborazione del del piano da parte del governo sono stati approvati a seguito di un partecipato ciclo di audizioni
Quello che è interessante però è la fase di attuazione perché stia nel testo del piano sia nei decreti legge successivi vengono menzionati una pluralità di organi tecnici che anticipano l'iniziativa legislativa del Governo su riforme fondamentali dalla giustizia alla pubblica amministrazione
E l'operato di questi organi però è fortemente condizionato e nei contenuti nei tempi e anche nella forma dal Piano nazionale che stabilisce se contenuti sia crono programma
Si affiderà su un progetto di legge uno schema di legge-delega che deve essere presentato dall'organo tecnico
Questo su alcune riforme su altre riforme invece è stato richiesto lo strumento tecnico europeo che ha disciplinato dal regolamento duecentoquaranta del due mila e ventuno
Alcuni stati lo hanno chiesto questo sostegno tecnico alla Commissione europea per l'elaborazione dell'intero piano nazionale Italia lo lo ha chiesto esclusivamente per alcune riforme in particolare per la riforma della pubblica amministrazione
E tramite la richiesta di questo sostegno tecnico
La Commissione europea può inviare degli e Sperti o della Commissione europea o di società private o di organizzazioni internazionali che affiancano il governo propone l'elaborazione delle delle riforme
Alla luce anche delle modalità di elaborazione del Piano nazionale mi sembra che siano stati utilizzati dei modelli di proprio tipici della progettazione della programmazione europea ci sono quelli che vengono utilizzati per il finanziamento dei partenariati di ricerca che sono stati poi utilizzati per il finanziamento delle riforme strutturali e adesso lo stesso modello viene utilizzato per i piani dei governi quindi le riforme le leggi entrano in un programma di progettazione tra il Governo e la Commissione europea
E anche la terminologia è utilizzata è quella della progettazione europea la legge viene definita mai estoni cioè è un obiettivo qualitativo intermedio
Che sottoposto a dei criteri di valutazione molto rigidi si atterrà crono programma sia per la valutazione sono criteri tecnici soprattutto quelli che sono stati su cui è stato richiesto il sostegno tecnico della Commissione europea
Mi sembra un sono potuta dilungare troppo però una concezione molto diverso da quella classica della legge quale atto espressione della volontà popolare quindi in conclusione mi sembra che la mia relazione confermi una delle linee di tendenza Espresso professor Cardone stamattina nella sua relazione introduttiva che quella della marginalizzazione del Parlamento perché in favore del procedimento amministrativo nella prima parte della ricerca e nella seconda fase invece una forte condizionamento del ruolo del Parlamento
E quindi non posso che concludere auspicando la una riflessione riguardo a organismi o strumenti di sostegno tecnico al all'attività legislativa del Parlamento
In un saggio che non ho trovato interessante quarantacinque politica e tecnica di Bobbio
Definiva già urgente la necessità di inserire la tecnica nella vita politica perché il tecnico apolitico è un rischio per la democrazia
Essendo pronto a servire qualsiasi padrone ed essendo strumento che si piega al volere agli interessi del primo che riponga le mani grazie
Coltivate i ringraziamenti propri subdolo parola professori Stura Mastro Pinto però fa mi si dice che alle sedici e trenta chiudo il seggio
Elettorale evidentemente tutti coloro che sono interessati a votare non lo hanno ancora fatto lo facciamo subito perché mentre Blowing sentiamo sulla professione insomma sospinto grazie
Grazie a lei presidente e ovviamente anch'io ringrazio sinceramente la presidente e tutto il direttivo del gruppo di Pinzano anche gli amici e colleghi dell'Università di Firenze per per questa bella accoglienza
Dunque al termine di questa davvero intensa giornata di lavoro cerco di fare un po'il punto della situazione per arrivare a al tema specifico di questa sessione mi faccio aiutare come molti a ha fatto prima di me
Da alcune espressioni chiave prima del titolo generale del convegno e poi del titolo specifico di questa sessione
Le espressioni chiave del titolo generali del convegno ci dicono
Lo abbiamo ripetutamente detto
Da un lato abbiamo un modello costituzionali di produzione normativa che prescrive processi di integrazione politica
Dall'altro oggi andiamo delle sue trasformazioni di scostamenti
In particolare in tempi di crisi Carrisi a sua volta causate da emergenze
Le espressioni chiave del titolo specifico di questa sessione ci direbbe ci direbbero che esistono chiamiamoli per il momento anche noi in questo modo dei fattori esogeni
Che incidono su quel modello e dunque sarebbero causa di queste trasformazioni
Ora
Ci sarebbero diversi modi per
Discutere le belle Eric che relazioni presentate
Un modo sarebbe senz'altro quello di
Discutere puntualmente
Le riflessioni di ciascuna relazione
Penetrando le come dire in profondità assumendo il punto di vista interno di ciascuna relazione
E forse credo che sarebbe questo il modo più corretto anche per restituire un po'di soddisfazione alla fatica della relatore e delle relatrici input ma abbiamo Aspen anche ascoltato i temi affrontati sono tanti e sono sono DiVersi
E quindi assumere un punto di vista interno a ciascuna relazione richiederebbe troppo tempo che qui non posso permettermi allora ho tentato di
Adottare un punto di vista Esterno trasversale alle relazioni stesse
E ho provato a cogliere le linee di fondo almeno quelle che mi sembrano le linee essenziali mi permetto di dire anche poi cioè mi spiegherò meglio il detto e il non detto di queste relazioni
Cogliere queste linee essenziali al fine di far dialogare tra di loro le relazioni stesse
E ho provato a mia volta a formulare un'ipotesi in generale sul tema specifico di questa sessione che propongo a sua volta per essere ulteriormente discussa spero nell'atelier di lavoro di domani
Allora provo a preannunciare l'ipotesi che mi ha guidata nella lettura delle relazioni e anche della bella intensa relazione di Andrea Cardone
Il dibattito pubblico anche specialistico di questi tempi straordinari
Mi pare abbia fatto emergere in tutta la sua intensità un vero e proprio mutamento di paradigma
E intendo per paradigmatica
Non soltanto un programma di ricerca esplicito
Ma anche l'insieme delle cose di cui si ritiene forse superfluo parlare direi anche l'insieme dei presupposti in avvertiti nei discorsi degli studiosi input
Questo mutamento mi pare che abbia a che fare con questo il punto
La progressiva riduzione dello spazio di esercizio dell'attività di Indirizzo politico
Quale attività che deve logicamente e cronologicamente precedere la produzione normativa di cui stiamo parlando
E che consiste propriamente come ci hanno insegnato i nostri maestri
Nella selezione dei fini politici dello Stato
Questo mutamento avviene anche ad opera di quelli che qui abbiamo assunto come fattori esogeni
E questa riduzione mi sembra proprio il massimo sintomo delle trasformazioni del modello costituzionale su cui ci stiamo interrogando
Con questo voglio dire che il mutamento di paradigma al quale stiamo assistendo a un non è a che vedere solo con la forma di governo e con il sistema delle fonti del diritto che tra l'altro sono lo abbiamo sentito due facce della stessa medaglia
Ma si tratta credo di qualche cosa che sta ancora più a monte
Di quello che tutti ormai da decenni andiamo ripetendo e cioè la marginalizzazione del ruolo del Parlamento qualcosa di più profondo e quindi temo anche di più grave
Ora non avrò qui il tempo neppure di tentare minimamente una spiegazione sulle ragioni profonde di questo mutamento di paradigma
Ma in poche battute prima di arrivare alle relazioni di tracciarne almeno qualche tratto scusate il gioco di parole attraverso proprio le relazioni direi che potrebbe essere utile farci aiutare dalla storia costituzionale e anche dalla storia costituzionale antica
Provare a domandarci se sia possibile rintracciare qualche similitudine tra il tempo presente che stiamo vivendo in questo mutamento di paradigma
E l'epoca del passaggio dalla res pubblica consti tutta romana all'avvento dell'impero
Un passaggio che come sappiamo gli storici e soprattutto gli storici particolarmente attenti agli aspetti propriamente costituzionali in hanno descritto come caratterizzato dal venir meno di un'idea essenziale
E cioè
Che l'organizzazione politica alla forma dell'organizzazione politicante
Eretta da un nucleo di norme fondamentali riconosciuto essenzialmente come un prodotto sociale e quindi propriamente voluto dal gruppo politico
L'avvento dell'impero sarebbe caratterizzato dal venir meno proprio della consapevolezza che l'organizzazione politica è un qualcosa di fatto da regole per quanto profonde fondamentali pur sempre generate da comportamenti umani
Allora ci sarebbe da domandarsi se non siamo forse di fronte a un rimbalzo a un ribaltamento profondo della concezione del potere del diritto non più intesi secondo una concezione ascendente il nostro modello costituzionale ma secondo una concezione discendente dentro cui stanno anche quei fattori esogeni dei quali stiamo parlando
Insomma e poi concludo se questa introduzione com'è stato detto a proposito dell'instaurazione dell'assolutismo di Cesare
Nonostante il suo fine democratico
Teso e in ultima analisi diremmo oggi con espressioni moderne ad assicurare prestazioni sociali
Certo la forma dell'organizzazione politica costruita da Cesa né era pur sempre una forma di assolutismo
Se dal punto di vista delle tensioni sociali che concorressero a produrre quella forma
Certo poteva essere definita come una forma di governo per il popolo ma non certo una forma di governo attraverso il popolo e qui ho citato mondi Senna
Allora la domanda è
Si può dire che in fondo si stia consolidando un'idea di costituzione
Intesa in sé in in termini molto generici come rappresentazione collettivamente condivisa del nesso tra individuo e società e organizzazione del potere politico
Quindi un'idea di costituzione come un dato e starà sociale
A me pare che anche attraverso la lettura delle relazioni
Siamo di fronte ad una conferma dell'ipotesi di un progressivo Ria affermarsi del principio di etero non mia cioè i fini politici da perseguire
Sono qualcosa che deve essere portato agli uomini alle donne perché non può est non possono essere prodotti da loro
Quindi qua siamo davvero parlando di questi fattori al centro delle questioni del costituzionalismo a partire proprio dalla domanda fondamentale
Chi o che cosa è la fonte della legge come regola obbligatoria di azione all'interno di un gruppo politico
Ma queste evidentemente e la conclusione del discorso e quindi cerco di cominciare dal dall'inizio per
Tener conto delle relazioni che ci sono state presentate
I fattori esogeni
Come sappiamo in economia in particolare in econometria una variabile esogena
è una variabile che all'interno di un certo modello dato assume un valore indipendente dal modello spesso e quindi una variabile che influisce sull'equilibrio rappresentato nel modello ma non è influenzato a sua volta dal modello spesso è causa di quell'equilibrio ma non è l'Effetto
E a questo si aggiunga ci insegnano gli economisti che ciò che in una lettura descrittiva del modello è esogeno può diventare endogene no in una lettura prescrittiva del modello spesso pensiamo alla reddito alla spesa pubblica nel modello keynesiano
Ora il nostro modello
Il che assumiamo come prescrittivo e naturalmente il modello costituzionale nel suo sistema normativo complessivo che disciplina il circuito politico rappresentativo con tutti i suoi corollari
E le variabili sono quelle che il direttivo ci ha ha individuato d'emergenza i vincoli finanziari e la tecnica
Ora tutte e tre le relazioni riflettono in modo più o meno esteso intorno alla natura di queste variabili
Che però ora possiamo definire in modo complessivo e generico limiti limiti alla produzione normativa ma qual è la natura di questi limiti qual è il loro fondamento
Allora proprio come dicevo per far dialogare le relazioni assumono la tripartizione annunciata da Albertin
Rispetto ai vincoli finanziari e provo a
Estenderla anche agli altri due fattori quindi cerco di ridire con parole diverse
Quanto esposto da da Albertin le ipotesi in astratto sarebbero tre questi limiti quindi mettiamoli tutti e tre questi limiti sono la prima ipotesi questi limiti sono tutti quelli posti dal diritto positivo
Quindi sarebbero dei fattori endogeni al modello
Sono norme è qui indie
A loro volta frutto prodotto risultato di processi di integrazione politica
Seconda ipotesi questi limiti sarebbero imposti da una presunta natura delle cose
E quindi in questo caso sarebbero fattori esogeni in senso proprio sono fatti
Fatti che si impongono come tali alla produzione normativa la terza ipotesi uscendo da questa semplicistica dicotomia prevede una terza ipotesi la più interessante ovviamente
Secondo la quale il fatto che questi limiti sarebbero fattoria intesa endogeni quindi vincoli giuridici previsti dal diritto
Ma deriverebbero a loro volta come Effetti necessari da altro anche da altre scelte politiche
E quindi avrebbero come dire una natura esogena di secondo grado sarebbero dei vincoli
Endogeni non puri in
Ora mi pare che questa tripartizione che bene si attaglia ai vincoli finanziari sia la stessa
Che viene enunciata da Giuliano Serge essa a proposito dell'emergenza
Quando elenca in astratto le possibilità e poi prende posizione su dove colloca il suo discorso le parole di Giuliano
Mi pare che il termine esogeno debba intendersi come riferito non già a fonti del diritto extra ordinem la nostra seconda ipotesi
Bossi piuttosto elementi fattuali che provocano conseguenze sulla produzione normativa vuoi perché incidono sui procedimenti deliberativi del soggetto normatore che decide l'UI il soggetto normatore
Di assumere tali elementi come parametro autoimposto di ragionevolezza dell'atto giuridico
Per esempio quando addotta una certa limitazione della libertà di circolazione perché suggerita dal parere di un comitato tecnico-scientifico e queste la terza ipotesi
Alberti
Vuoi perché sono le stesse fonti del diritto a prevedere che quegli elementi fattuali influenzino l'evoluzione del sistema delle fonti l'urgenza per il decreto legge e queste la prima ipotesi Alberti
Ora nella relazione disse cardine la questione della natura di questi limiti
E nel suo caso la tecnica
Emerge quando la relatrice si riferisce alla necessità costituzionali di un raccordo tra potere legislativo e sapere tecnico-scientifico
Necessità che ci ha appena illustrato è stata individuata in via successiva dalla giurisprudenza della Corte
Quale presupposto essenziale del rispetto del principio di ragionevolezza
E da questo si dovrebbe allora dedurre che
Esiste un vincolo giuridico giuridico che assume la forma le sembianze del principio di ragionevolezza specie nella sua accezione di rapporto mezzo fine nel caso della tecnica
Che con gradualità intensità differenti a seconda dei casi costituisce il limite alla produzione normativa e questa rientra nella benissimo nella terza ipotesi che indicavamo
Quindi una endogena ITA
Non pura diciamo così ora in questo quadro generale questo questo tema
Mi sembra che il ricorso alle espressioni fattori esogeni fattori endogeni
C'è un equivoco dal punto di vista di un ordinamento giuridico
Cioè la dicotomia endogeno esogeno che stiamo utilizzando non è del tutto corretta se appunto applicata un ordinamento giuridico
Perché l'attribuzione del carattere della esogene il Tao della induce metà dei limiti alla produzione normativa
Non dipende da una loro presunta natura in sé e per sé considerata ma dipende questo è il punto
Dal modo con cui viene percepita la causa della loro forza prescrittiva
Dal modo con cui viene percepita la causa della loro forza prescrittiva cioè questi limiti se sono dei limiti se l'ordinamento li percepisce come i limiti sono sempre norme
Indipendentemente dal modo in cui queste norme vengono comprese da parte degli scienziati sociali che cercano di spiegarle o da parte degli appartenenti al gruppo politico che sono tenuti osservarle
Si tratta in ogni caso di norme qualunque ne sia l'origine che sta nella mente di di individui di persone
Se così viene deriva che non ha senso contrapporre il concetto di fattore esogeno a quello di vincolo giuridico fatto vs norma
Perché il primo è solo una reificazione del secondo
Direi che una norma riflette descrive incorpora un fattore esogeno non muta la considerazione che essa consiste in una norma e non in un fatto
E in modo del tutto simmetrico
Anche se sosteniamo che i limiti di cui stiamo parlando sono norme fattori endogeni al modello queste norme
Hanno comunque a che fare con fatti solo che qui i fatti non sono la causa della prescrittività delle norme ma sono l'effetto delle norme stesse
Allora qui mi piace richiamare una limpida dicotomia
Con cui Norberto Bobbio dice nel linguaggio giuridico esistono due modi per intendere l'espressione fonte del diritto
E cioè come fonte di derivazione di una regola o come sua fonte di qualificazione dice la differenza fondamentale tra l'una e l'altra fonte
E che la prima può essere costituita da un fatto o da una serie di fatti la seconda è sempre costituita da una norma una regola in quanto la consideri in quanto la si consideri come un fatto deriva da un altro fatto ma riceve la sua validità in un sistema per opera di un'altra norma
Se non si facesse questa distinzione non si capirebbe perché regole aventi la stessa fonte di derivazione non siano allo stesso modo valide in un sistema perché ad esempio l'equità produca regole ma non tutte le regole prodotte dall'equità siano valide non certo ordinamento
Bensì soltanto quelli a cui una norma del sistema attribuisce la qualifica di norme giuridiche
Quindi io credo che il problema stia tutto nel rapporto tra fonte di derivazione fonte di qualificazione
I limiti di cui ci stiamo occupando quindi sono tutti gli atti normativi non possono non fare riferimento a un insieme di norme
La dicotomia esogeno endogeno deve essere intesa nel senso che la norma sancisce che sancisce il limite
Può essere intesa o come un atto meramente ricognitivo di un fatto o come atto costitutivo di quel fatto ma sempre di norma si tratta
Allora la vera questione
Dicevo e il rapporto logico e cronologico tra fonte di derivazione fonte di qualificazione o detto altrimenti secondo le categorie più familiari Anholt costituzionalisti
Il rapporto tra attività di indirizzo politico e produzione di atti di diritto pubblico che da quella sono preceduti
Diciamo che occupa quando ci occupiamo di questi fattori
Siamo proprio sul confine lungo il quale come si diceva una volta l'ex e potestas converto untore
Ma ecco il punto
Per riprendere le considerazioni introduttive
Siamo di fronte ad atti di diritto pubblico
In quanto sintomi di effettivo esercizio di attività di indirizzo politico
O siamo di fronte ad atti di diritto pubblico meramente ricognitivo i di fatti che si impongono al legislatore come tali
Che si impongono come tali al legislatore
Ora
Riconosce rilevanza giuridica alle attività di indirizzo politico significa riconoscere in ultima analisi che lo stato non è un ente affini necessarie
La funzione di governo e di indirizzo politico come appunto ci hanno insegnato i nostri maestri
Rappresentano precisamente i concetti con i quali la dottrina costituzionalistica italiana
Ha assunto la consapevolezza della variabilità politica dei compiti costitutivi degli Stati storicamente considerati
Si potrebbe anche dire sono concetti legati alla teoria della Costituzione in senso materiale la variabilità del portatore della Costituzione concreta
Allora per risponda nostra domanda che tipo di atti normativi sono entro più
Nel dettaglio nelle relazioni nel ragionamento prima di Alberti
Abbiamo sentito che svolgendo la sua tripartizione Alberti annovera tra i vincoli giuridici che pongono vincoli finanziari il principio della separazione tra politica monetaria e politica fiscale cioè soprattutto l'indipendenza della Banca centrale europea che fonda il regime della monetari topina sa in forza del quale la politica monetaria non può considerarsi diceva ancella delle politiche fiscali perché la BCE non è tenuta ad assecondare con espansioni monetaria
Le decisioni di deficit spending degli Stati
Quindi per finanziare la spesa pubblica gli Stati hanno due possibilità la tassazione e l'indebitamento indebitamento poi a le condizioni di altre fiscale o roulette russa
Ora ci ha appena detto secondo una parte della dottrina questi vincoli giuridici sarebbero del tutto conformi al nostro modello costituzionale
Dal quale si ricaverebbero i principi fondativi delle fiscale USA cioè saremo pienamente nell'ipotesi uno modello prescrittivo vincoli endogeni
E ci ha detto il principio della responsabilità finanziaria quello dell'equità intergenerazionale quello della tutela del risparmio
E quindi se prendiamo la lotta alle diseguaglianze come la ragione sociale della costituzione del nostro modello costituzionale
Questa lotta non potrebbe che essere all'imputata atti se non attraverso il Met il metodo della tassazione progressiva
Ma al di là delle critiche puntuali che abbiamo ascoltato ora e che la relatrice
In tutta a queste a queste teorie
Il punto che qui interessa è che secondo Alberti si tratterebbe di una endogena età parziali spuria proprio perché ci ha appena detto
E dimostrato che in ultima analisi il nostro modello costituzionale non impedirebbe di per sé di accompagnare le politiche fiscali con azioni di politica monetaria
Ciò che lo impedisce e l'esigenza di assicurare in ultima analisi la stabilità finanziaria
Il vero fondamento delle fiscale un vulnus e la necessità di assicurare la capacità degli Stati di indebitarsi in maniera sostenibile
Cioè di reperire nei mercati dei capitali risorse finanziarie a tassi sostenibili
Quindi il punto è per Alberti a generare i rischi di instabilità finanziaria non sono le politiche di disavanzo in sé e per sé considerate ma al fatto che esse siano realizzati in un regime
Basato sulla separazione tra politica monetaria accentrata aitante
Politiche fiscali nazionali
Per quel che ci riguarda allora se ne deduce che lo spazio di esercizio dell'indirizzo politico in questo caso finanziario
E fortemente limitato suicida vincoli giuridici fattori endogeni ma questi a loro volta devono tener conto in ultima analisi delle decisioni della BCE e più in generale dell'esigenza di assicurare la tenuta dell'Unione economica e monetaria
Per quanto riguarda invece il ragionamento di Serge strano
Forse ancor di più qui mi pare che la proposta di fare Jess
Confermi quanto sto cercando di di dire in riferimento a quelle che non ha avuto molto il tempo di esporle qui in sede orale ma nella relazione scritta si sofferma molto sulle condizioni di legittimità dell'atto urgente e di quella che chiama la funzione priorità attrice in estrema sintesi Serge star dice
E la sussistenza di una situazione di fatto che in assenza di un intervento difforme dal diritto ordinario produce sul piano giuridico una situazione di maggiore illegittimità
A far scattare un obbligo giuridico quindi vincolo endogeno
Un obbligo giuridico di intervenire e di intervenire anche derogando eccependo sospendendo comunque sia diversamente bilanciando
Non solo ma questo obbligo giuridico secondo Sergio essa deriva proprio dal principio di legalità costituzionale
Ebbene quando nel bilanciamento attività propriamente politica si inserisce il fattore tempo
Il bilanciamento per così dire si snatura non valgono più le norme di ragionevolezza che devono guidare legislatore
Per esempio non vale più la regola secondo la quale tra le entità poste in villa tra l'entità poste
In Bilancio amento dovrebbe prevalere la più pesante per esempio l'equilibrio di bilancio e i diritti che definiamo incomprimibili come ci insegnava Luciani da sul tema parlava di bilanciamento ineguale
Quando il bilanciamento è correlato al fattore tempo dice Serge sta l'esigenza non è quella di stabilire quale dei due elementi debba prevalere ma se ve ne sia uno dei due che necessita di un soddisfacimento immediato la funzione dell'attore gente è quella di mettere in salvo l'elemento più Pericle di tante
O comunque di soddisfare quello che può aspettare di meno
Ora
Questa funzione priority datrice non corrisponde forse alla funzione di selezione dei fini politici nella quale si realizza l'attività di indirizzo politico
E questa funzione non dovrebbe essere tanto più politica e cioè libera proprio nei in nei tempi di crisi o di fronte a fatti emergenziali
Dire che il legislatore e giuridicamente limitato da una norma una norma che deriva da una legalità costi dalla legalità costituzionale
Che imporrebbe la funzione privo Rizzo attrice del fatto emergenziale
Non significa pretendere che il legislatore stesso motivi la sua decisione a monte e a valle che la sua decisione sia subordinata un controllo di ragionevolezza sotto questo profilo e qui le riflessioni di Serge sedi Siccardi si sovrappongono
E quindi chiedo
Chi come decide in ultima analisi se di fronte a un fatto emergenziale come una pandemia debba essere data privo ritta alla salute o ad altri beni di rilievo costituzionale
E poi quale salute
E poi ancora la salute di chi
La salute fisica delle persone fragili la salute psichica degli adolescenti
Solo per fare qualche esempio dei tanti che hanno sono emersi nell'acceso dibattito di qualche mese fa
Cioè possiamo pensare di giuridici stare a monte e poi giurisdizionali Zare a valle
Questa fase del processo di produzione normativa che precede l'assunzione degli atti di diritto pubblico in senso proprio siamo sicuri di voler sottrarre alla lotta po'
Politica questa funzione priorità attrice
Durante la pandemia lo abbiamo strass visto letto tutti ascoltato virologi giuristi filosofi politici intellettuali cittadini comuni
Hanno fatto a gara per partecipare a una discussione nella quale il presupposto implicito sembrava essere diventato la necessaria giustificazione della decisione politica con buoni argomenti
E buoni sono diventati parlo più gli argomenti fondati sulla scienza sulla tecnica su dati ritenuti incontrovertibili
Che in quanto tali
Neutralizzare o il conflitto irrigidiscono quella che a noi costituzionalisti piace chiamare la sfera dell'in decine di bile
La discussione che deve condurre alla giustificazione del comando politico è diventata parte di un più generale atteggiamento direi proprio di vere e proprie idolatria costituzionale
Dove però il riferimento alla Costituzione si riduce spesso un vago quanto logoro mantra
Come se quel che ricaviamo dalla Costituzione non fosse un prodotto umano voluto ma qualcosa appunto che sta fuori
Laddove il comando politico non può essere giustificato per lo più attraverso giudizi di ragionevolezza esso diviene automaticamente incostituzionale per cui oggi che cos'è incostituzionale
è incostituzionale e quello che non è giustificabile con argomenti ritenuti ragionevoli dall'interprete a prescindere spesso da riferimenti puntuali al testo della Costituzione
Ora
L'idea del limite al potere politico e quindi del limite alla produzione normativa di cui ci stiamo occupando come idea centrale del costituzionalismo
Viene ormai intenda nel senso che esisterebbe appunto uno spazio nel quale il potere legislativo sovrano non può volere
E quindi non non può produrre atti di diritto pubblico in base a giudizi di valore
Uno spazio nel quale e più adatto il principio di causalità che è tipico delle scienze della natura
E non il principio di imputazione che è tipico delle asce delle scienze sociali e quindi anche del dovrebbe essere anche della scienza del diritto
E questa idea ha finito per confondere i piani della natura e della società e ad attirare la scienza del diritto costituzionale tra le scienze della natura
Insomma dire che il potere politico sovrano ha dei limiti non significa necessariamente che questi limiti provengano da qualche altro sistema
Per il tramite della Costituzione e che qualche interprete qualificato sia legittimato a di svelare lì attraverso il giudizio di ragionevolezza
All'esito dei quali non resta che attribuire in in ultima analisi un effetto a una causa proprio come avviene nelle scienze della natura ovvio che tutti questi temi non fanno che aggravarsi alla luce
Della dello sviluppo delle tecnologie pensiamo al ricorso all'intelligenza artificiale agli algoritmi nelle decisioni pubbliche
E questa vicenda cioè tutto ciò mi sembra confermato dalla vicenda dell'elaborazione del PM RR di cui tanto si è occupata Siccardi qui leggo una frase della sua relazione non poté non avendo il tempo di fare di più dice l'operato degli organi tecnici l'elaborazione di schemi di progetti di proposte di legge
Anticipando l'iniziativa legislativa del governo la quale poi segue l'iter previsti dalla Costituzione e collocata in quel verbo anticipano ci stia tutto quello che sto cercando di dire
Per cui è vero come è stato detto per esempio da Sciortino che il Pnr R. un concentrato di indirizzo politico
Sarà anche un atto di diritto pubblico sintomo a sua volta di un'attività di indirizzo politico
Alla quale il nostro Paese ha in qualche modo partecipato ma certo è un atto che eliminata per parecchi anni l'esercizio dell'attività di indirizzo politico
Per questo per le sue dimensioni quantitative e qualitative non posso dir niente altro allora ecco qui la mia conclusione non si potranno curare in Mali del sistema delle fonti qui ripetutamente evocati
Fintanto che non si prenderà atto che il problema sta a monte cioè sta nel veniamo a meno di quell'idea della variabilità dei fini politici dello Stato a cui prima facevo riferimento cioè perché alla fine il problema è sempre la crisi del principio di rappresentanza nel suo profondo significato
E la valorizzazione di questo principio che richiede un Parlamento che faccia le cose che il nostro modello costituzionale richiede invano si cercherebbe una terapia contro le deformazioni in atto del sistema delle fonti nella corte cura Jonathan anzi credo proprio che spesso le sentenze della Corte abbiano aggravato questa malattia abbiano
Sperato
Etero nominato
E quindi anche Cardone nella sua relazione
Individua nella rimozione del conflitto la questione tuffo ma poi attribuisce proprio alle costituzioni plurale il loro ruolo di aver selezionato i fini politici una volta per tutte sono a pagina ottantadue della relazione di Cardone
Questa conclusione alle sembra la negazione dell'attività di indirizzo politico perché se è vero che quest'ultima deve svolgersi dentro il quadro costituzionale
Non può certo essere intesa come attività di mera esecuzione delle disposizioni costituzionali
La scelta politica dei fini è un'attività radicalmente diversa dalla deduzione di un significato da una norma in questo senso dico il problema sta a monte se il principio di etero non vigna a prevalere non abbiamo più bisogno di un Parlamento
Ma un qualunque esecutore tecnico e centralizzato può fare al caso nostro grazie scusa
Bene e allora per questo pomeriggio questa fase del convegno infinita voi avete eroicamente l'Inter il pioppo dopo alle cinque e mezzo mi pare di assemblee del gruppo
Sì professore mi consenta di dare tre indicazioni tre congregazioni serializzato allora la prima è che adesso è possibile ristorarsi in un con un Breve coffee break
Che che quelli anticiperà l'assemblea dei soci la quale è prevista per le diciassette e trenta
O possiamo anche anticipare
Nell'apprezzare amico è l'anticipo facciamo almeno diciassette quindici c'è proviamo a stare qui a dice stati quindici anche perché è in corso lo spoglio adesso abbiamo e ringrazio molto abbiamo finito con dei tempi i magici
Però siccome ci hanno molto raccomandato lo dico anche per chi per esempio non partecipasse all'assemblea Ciano molto raccomandato di andare per tempo esso questo del rilascio al professor mobilio che civilista
La seconda comunicazioni di servizio e che durante l'Assemblea
Verranno dati i risultati delle elezioni lo spoglio attualmente in atto
Lo spoglia tormente in atto e per esigenze organizzative non verrà effettuato durante l'assemblea ma in assemblea verranno solamente comunicati i risultati anche per anticipare i tempi questo perché e vengo alla terza comunicazione
Alle ore dice a nove e trenta comincia la cena sociale presso villa Bardini ora per raggiungere la sede della della cena sociale da qui da Novoli occorrono all'incirca usufruendo del taxi quarantacinque minuti
A questo scopo è stato organizzato è stato potenziato il servizio di trasporto taxi con del personale che faciliterà la l'affluenza un servizio di trasporto Accor